Impresa informa

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Sindacati contro la crisi: «È ora di agire per ridare fiducia» Pietro Agen: «L’Italia ha le carte in regola per ripartire» Antiracket, lezioni di legalità con il progetto sulla Costituzione Periodico di informazione e cultura d’impresa promosso dalla Confcommercio di Catania - Anno IX- n. II impresa i i n n f f o o r r m m a a supplemento a “Confcommercio Notizie” associazioni intervista inchiesta L’ALTRA IMPRESA primo piano Francesco Rivolta: «Serve una chirurgia ricostruttiva della spesa pubblica» Le aziende gestite da donne, giovani ed extracomunitari soffrono la crisi ma resistono all’onda d’urto

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Periodico di cultura d'impresa promosso da Confcommercio Catania

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Sindacati controla crisi: «È ora di agire per ridare fiducia»

Pietro Agen: «L’Italia ha le carte in regola per ripartire»

Antiracket, lezionidi legalità con il progetto sullaCostituzione

Periodico di informazione e cultura d’impresa promosso dalla Confcommercio di Catania - Anno IX- n. IIimpresaiinnffoorrmmaa

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L’ALTRA IMPRESA

primo piano

Francesco Rivolta:«Serve una chirurgia ricostruttiva della spesa pubblica»

Le aziende gestite da donne, giovanied extracomunitari soffrono la crisima resistono all’onda d’urto

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2 GIUGNO 2012 impresainforma

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GERENZA

EDITORIALE5Pag. inchiestaSindacati in campo contro la crisi: «È ora di agire per ridare la fiducia»

in questo numerogiugno 2012

Sul giornale, da un mese aquesta parte, assistiamo aquello che ormai è divenu-to un vero e proprio giocodelle candidature alla

presidenza della Regione Siciliana.Ad aprire le danze è stato l’ex sinda-co di Gela, Rosario Crocetta, seguitoa ruota da Claudio Fava, poi abbia-mo letto di Innocenzo Leontini, di

IMPRESA INFORMAsupplemento a “Confcommercio Notizie”periodico della Confcommercio Catania

Reg. Trib. di Catania n. 28/96edizione giugno 2012

DIRETTORE RESPONSABILEPietro Agen

DIREZIONE E REDAZIONEc/o Ass. CommerciantiVia Mandrà, 8 - Cataniatel. 095.351253 fax 095.356211

REALIZZAZIONE EDITORIALEBlu MediaV.le Andrea Doria, 69 Catania - tel. 095.447250

PROGETTAZIONE TESTATASignorelli&PartnersV.le Andrea Doria, 69 Catania

STAMPASimeto Docks Srl Catania

TIRATURA15.000 copie

(continua a pagina 4)

C’era una voltala politica

8Pag.intervista

Pietro Agen: «Creatività e qualità. L’Italia ha le carte in regola per ripartire prima»

Il gioco delle candidature alla presidenza della Regione Siciliana è partito. Ma dove sono i programmi, i progetti, la politica? Solo nomi su nomialla ricerca di un posto

(STORIA SEMISERIA DI UNA SICILIA CHE AFFONDA)

3GIUGNO 2012

sommarioimpresainforma

26Pag.

16Pag.dinastie

Cristaldi, i primi ad aver portatoi sapori del mondo a Catania

14Pag.

10Pag.focus

Rosario Faraci: «C’è un’imprenditoria “diversa” che resiste all’onda d’urto»

13Pag.nuovi mestieriArriva Sicanex, la moneta virtuale a chilometro zeroprimo piano

Francesco Rivolta: «Serve una “chirurgia ricostruttiva” della spesa pubblica»

32Pag.associazioniFimaa, fare la scelta giusta per contrastare l’effetto Imu

36Pag.delegazioniGiarre/ Oltre alla crisi, l’hinterland paga gli errori della politica

38Pag.servizi

Contratti, conoscerli per non sbagliare

19Pag.quaderni

Invalidità civile: snelliti tempi e procedure

20Pag.servizi

L’associazione: l’Italia non si ferma, si muove con noi

40Pag.formazione

I corsi di abilitazione e aggiornamento

la città che vorrei

San Giovanni La Punta, tra crisi e rifiuti

28Pag.ascom messinaNino Messina: «Il turismo dovrebbe essere il volano della nostra economia»

30Pag.hr/organizzazioneI manager che perdono il lavorodevo imparare a gestire la carriera

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tatura di Salazar perché, infondo, anche l’Italia soprattut-to, ma non solo, con la leggeelettorale in vigore, il famoso“Porcellum”, di democraticoha veramente molto poco.Ci vorrebbero regole, duemandati veri senza possibilitàdi deroghe e senza riciclaggiofra Parlamento e Regione, civorrebbero primarie degne diquesto nome, all’americanaper intenderci, ci vorrebbero levecchie tribune politiche dovesi confrontino idee e non talkshow dove si parli dei vizi pri-vati, ci vorrebbero media libe-ri e non succubi di una classeindustriale autoreferente, civorrebbe un’Italia forte e co-raggiosa che forse non c’è più,qualcuno potrebbe dire chenon ci resta che consolarci con

Giuseppe Castiglione, di NelloMusumeci, di Gianfranco Mic-cichè, di Gianpiero D’Alia e,più recentemente, dell’uomosimbolo del nuovo movimentodel territorio, il sindaco di Ra-gusa Nello Di Pasquale.Il bello è che siamo solo all’ini-zio, mancano ancora i “grilli-ni”, manca ancora una presadi posizione ufficiale del Pd edell’Idv. Viene da chiedersi: ma i parti-ti dove sono? Ma la politica do-v’è? Bei tempi quelli della Demo-crazia Cristiana e del PartitoComunista, quando il confron-to era su grandi temi, su ideo-logie contrapposte, su una di-versa visione di Stato.Oggi il nulla, nessun program-ma, nessun progetto, nessunimpegno, solo nomi, nomi, no-mi alla ricerca di un posto.Siamo in una democrazia che,per molti versi, tende sempredi più ad assomigliare al pe-riodo monarchico-feudale, unre con i propri eredi e tantifeudatari con una successionegià pronta per i propri figli,generi o nipoti.È una politica malata che so-pravvive disperatamente a sestessa nelle mani di uominiche, se non rieletti, avrebberoserie difficoltà a trovarsi unlavoro, abituati come sono aisoli giochi di potere e di sotto-governo.Ci chiediamo ogni giorno cosafare, la tentazione dell’antipo-litica è forte anche se ci ren-diamo conto che non è la solu-zione, forse ci vorrebbe una ri-voluzione pacifica che, parten-do dal basso, travolga tutto etutti, dettando regole nuove,con gente nuova di età e di cer-vello, una rivoluzione comequella portoghese dei Garofa-ni che segnò la fine della dit-

Siamo in una democrazia che,

tende sempre di più ad assomigliare al periodomonarchico-feudale: un recon i suoi eredi e feudataricon la successione già pronta per i propri figli, generi o nipoti

il calcio.In tutto questo la Regione Si-ciliana non manca di darespettacolo nello spettacolo.Nomine, sottogoverni, consu-lenze, incarichi vari più o me-no prestigiosi si succedono aritmo frenetico così come gliassessori spesso protagonistidel nulla.Si sciolgono enti e se ne crea-no di nuovi e il segreto per lacarriera era, e resta, uno solo:l’appartenenza e la fedeltà aqualcuno. Un esempio per tut-ti: il neo costituito Istituto re-gionale per le Aree di SviluppoIndustriale, alla cui presiden-za sarà chiamato il dottor Al-fonso Cicero.Ma a proposito, Cicero chi è,da chi è voluto, a chi risponde?

M.D.M.

editoriale

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5GIUGNO 2012impresainforma

continua a pag. 6

inchiesta

hanno sfilato assieme a Paler-mo, per la prima volta nella sto-ria dell’Autonomia, nella “Marciaper il lavoro produttivo” perchiedere una svolta sul terrenodelle politiche regionali, econo-miche e sociali.

«Il fatto che ci troviamo in questa situa-zione - sottolinea Alfio Giulio, segretario

di Paola Pasetti

Mai così tanti. Sono quasi tremilioni in Italia i “senzasperanza”, coloro che, pur

desiderando un lavoro, non lo cer-cano. L’Istat, nel suo ultimo rappor-to sul mondo dell’occupazione, liinserisce nell’universo degli “inatti-vi” - 21 milioni in tutto - ma la lorocondizione è ben diversa da chistudia o è in attesa dell’esito di unconcorso, perché pur essendo tec-nicamente “disponibili”, il lavoronon lo cercano. Un record per ilnostro Paese, di mese in mese co-stretto a fare i conti con una crisiche - tra disoccupazione, aumentodel costo della vita e sfiducia nellapolitica - ha sempre più il volto del-la disperazione. E se il colore dellacrisi è il nero, è buio pesto in Sicilia: il fe-nomeno che porta a rinunciare alla ricer-ca di un posto colpisce, infatti, soprattut-to il Mezzogiorno che da solo assorbequasi due milioni di “disperati”, in granparte giovani. Come molte altre città delSud, Catania sembra pagare a caro prez-zo gli effetti della crisi.Basti il dato sugli occu-pati: il 57% al Nord, il43% nel territorio et-neo. Se c’è chi il lavoronon lo cerca più, le co-se non vanno meglio achi si dà da fare pertrovare un impiego: so-lo a Catania e provinciagli inoccupati sono 43mila. Impressionanteanche il confronto trainattivi e occupati: 386mila contro 303 mila.Da qui l’appello-de-nuncia delle associazioni regionali, sin-dacali e dell’imprenditoria che l’1 marzo

Sindacati in campo contro la crisi:«È ora di agire per ridare fiducia»

Con la disoccupazione aumenta pure la disperazione. Forze sociali e imprenditoriali di Catania, in un documento, indicano alle istituzioni come invertire subito la rotta. Le anticipazioni di Cgil, Cisl e Uil“ ”

generale Cisl Catania - non è frut-to del destino, ma è il risultato discelte scellerate che non hannoportato la nostra Regione a inve-stire e a pensare in termini di svi-luppo. Oggi fondi non ce ne sonopiù, ma se andiamo a ritroso diuna ventina d’anni scopriamo checi sono stati sprechi enormi; ades-so però non possiamo più perde-re tempo, questo è il momento diprogrammare e investire senza ul-teriori ritardi, perché tra un paiod’anni non ne avremo più la pos-sibilità, saremo tagliati fuori da tut-to».«Grazie al lavoro svolto dall’Asso-ciazione Giovani della Cisl - conti-nua Giulio - ancor prima che ve-nissero fuori i dati Istat avevamoavuto contezza della drammaticità

della situazione, specie dell’alto tasso didisoccupazione tra i giovani e del fattoche molti di loro non cercano nemmenopiù un lavoro. Un dato tanto più preoc-cupante perché, al contrario, dovremmopuntare su di loro, che non sono solo ilnostro futuro, ma che potrebbero esseregià il nostro presente se solo sapessimomettere a frutto le loro energie, la loropreparazione culturale e la loro capacitàdi rispondere alle sfide che ci vengonodalle nuove condizioni di un mercatosempre più globalizzato».Anche a livello locale, quindi, i sindacatihanno deciso di farsi parte attiva, propo-sitiva, nei confonti delle istituzioni, con-vinti come sono che il problema lavoroormai abbia travalicato i confini della dis-occupazione e sia diventato una bombaa orologeria che mette a rischio lo stessoassetto sociale. «Il problema - precisa ilsegretario di Cisl Catania - non è la crisiin sé, ma il contesto strutturale in cui ci

Alfio Giulio (Cisl): «Il problema è il contesto strutturale

in cui ci troviamo. Occorreintervenire subito, tra un paio d’anni sarà tardi, saremo tagliati fuori»

Alfio Giulio, segretario generale Cisl Catania

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troviamo. Per un corpo debilitato,privo di anticorpi, anche un sempli-ce raffreddore può essere fatale; ec-co perché è necessario fare interven-ti strutturali, potenziare il sistema via-rio, rilanciare i settori di punta per laSicilia come l’agricoltura, l’hi-tech, ri-pensare il commercio in termini dinetwork, di sinergie con il territorio,anche considerato che la nostra pro-vincia ha la più alta attività commer-ciale del Sud». Le proposte e gli obiettivi sono tanti.Ecco perché Cgil, Cisl e Uil Cataniastanno promuovendo la realizzazio-ne di un documento il cui titolo è lar-gamente esplicativo: “È tempo di agi-re”. Un programma che forze sociali eimprenditoriali di Catania presenterannoalle istituzioni - Regione, Province e Co-muni - con l’indicazione di interventi mi-rati di immediata fattibilità. «Ora tocca al-la politica mettere in agenda due o trepriorità - dice Alfio Giulio - e agire im-mediatamente. Quello a cui assistiamooggi è uno scollamento totale tra le sof-ferenze di quanti non riescono a inserirsinel mondo del lavoro e coloro che han-no il potere di decidere, che sembranovivere in un mondo surreale, lontano an-ni luce dalle esigenze reali della società.Ciò che occorre è una decisa inversionedi rotta per superare questo mancato col-legamento con il territorio della nostraprovincia; diversamente è a rischio lastessa tenuta sociale».Preoccupazione condivisa pienamentedagli “omologhi” di Uil e Cgil Catania, isegretari generali Angelo Mattone e An-gelo Villari. «I numeri ci dicono che nellaprovincia di Catania la forbice tra chi haun impiego e chi non ce l’ha - sottolineaAngelo Mattone, segretario generaledella Uil etnea - è molto più larga di quel-la nazionale. Secondo i dati Istat gli oc-cupati a Catania e provincia sono scesidal 46,4% al 44,9%, quindi ben sotto il50% registrato a livello nazionale. Per-centuali che vanno incrociate con altridati: la gente spende sempre meno, i ri-sparmi degli italiani si sono assottigliati inun solo anno del dieci per cento; sonoaumentati i prezzi dei generi di prima ne-cessità e anche i canoni di locazione so-no incrementati: nella sola provincia diCatania, secondo un’indagine svolta daun’agenzia immobiliare, gli affitti sonoaumentati nell’80 per cento dei casi di cir-ca 100 euro al mese per via dell’introdu-zione dell’Imu. Una situazione che deter-mina un’assenza di diritti, specie per i

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giovani, che non solo nonhanno diritto al lavoro, manemmeno alla famiglia. E ilrischio è che il prossimo di-ritto perduto sarà quello al-la salute, vista la situazionedi affanno in cui si trova an-che la Sanità pubblica, altroindicatore importante diquesta crisi che purtroppopunta sempre più verso unasituazione di povertà senzaritorno». Qualche settimana fa, lestesse associazioni di im-presa e organizzazioni sindacali che ave-vano promosso la manifestazione del pri-mo marzo, si sono rivolte al Prefetto diPalermo Umberto Postiglione perchéporti le esigenze del mondo del lavoro edell’impresa siciliana all’attenzione delPresidente della Repubblica del Presiden-te del Consiglio; la richiesta, ancora unavolta, è quella di procedere con urgenzaa interventi diretti, mirati e straordinarinei confronti della Regione Siciliana. «C’èuna serie di diseconomie e di sprechi -

spiega Mattone - a cui si deveporre subito rimedio. Non par-liamo solo dei costi della politi-ca, ma dei bilanci delle istitu-zioni, che spesso sono pentolesenza fondo. La filosofia chegoverna il documento che stia-mo preparando è quella di po-ter esigere subito alcuni inter-venti tali da contrastare la crisi.Anzitutto il comparto edilizio eil potenziamento delle infra-strutture, che servono da primosupporto per la creazione dinuove aziende e di nuovi postidi lavoro. Possiamo richiedere,ad esempio, l’immediata ripresa

dei lavori all’interporto, proporre l’imme-diata approvazione del Piano regolatore,per quanto riguarda il Comune diCatania. E poi bisogna intervenire su al-cuni settori-chiave dell’economia del no-stro territorio: nel caso della provincia, ri-teniamo che alcuni interventi nel campodell’agricoltura e della forestazione sianopossibili e indichiamo chiaramente qualisono queste azioni, che tra l’altro hannocopertura di cassa. La nostra economia èfatta di realtà che non vengono fuori dal-le indagini statistiche: si pensi, ad esem-pio, a quelle situazioni in cui anche inpresenza di buste paga regolari, i lavora-tori sono vessati e costretti a restituire

parte dello stipendio ai da-tori di lavoro. Se a questosi aggiunge che il controllodel territorio da noi non èin mano allo Stato ma ènelle mani sia di Cosa No-stra, che ha ripreso fiato eterreno, sia di una culturadell’illegalità diffusissima,ci si rende conto di qualisiano le potenziali conse-guenze di questa crisi».Mese dopo mese, intanto,molte piccole e medie im-prese chiudono. Non di ra-do quelle che rimangono

in piedi sfruttano la fame di occupazione:contratti full time ridotti a part time fittizi;rapporti a tempo indeterminato che ven-gono trasformati in contratti di consulen-za o di collaborazione con partita Iva.Una situazione di fronte alla quale si ri-schia di rinunciare anche ai più elemen-tari diritti. Ma quando si è in guerra, an-che se di guerra tra poveri si tratta, tuttosembra lecito. E le forze sociali? Comepossono incidere per arginare questa pe-ricolosa ritirata? «Il ruolo del sindacato -

inchiesta

Angelo Mattone (Uil):«Rischiamo una situazione di povertà

senza ritorno. Dobbiamointervenire in settori comel’edilizia e l’agricoltura,potenziare le infrastrutturee porre fine a diseconomiee sprechi insopportabili»

Angelo Mattone, segretario generale Uil Catania

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ti i lavoratori cheavevano un rap-porto di lavoro atempo determina-to; anche i precaridel settore pubbli-co rischiano di nonessere riconfermatidopo anni, come èin parte già succes-so all’Inps, e nelcommercio sonosempre di più i la-voratori a tempodeterminato aiquali non vengono rinnovati i contratti».Dati alla mano, non c’è dubbio che oc-corra una bella iniezione di fiducia. «Iniezione - sottolinea Villari - che devevenire da fatti concreti. Dobbiamo aggre-dire i dati negativi sui consumi, sulla dis-occupazione, sui giovani. C’è l’ediliziabloccata, perché tanti cantieri che sonofinanziati non si attivano, si veda l’auto-strada Catania-Ragusa; c’è una caduta de-gli appalti pubblici di quasi il 50 per cen-to. Bene: sblocchiamo i cantieri laddoveè possibile, per esempio usando le risor-se che ci sono per mettere in sicurezzagli edifici pubblici e scolastici, e quindifar lavorare edilizia e l’indotto; o per re-cuperare tutti i centri storici, cosa che ol-tre ad assicurare una più alta vivibilità cirenderebbe attrattivi anche dal punto divista turistico. Dobbiamo riattivare l’eco-nomia, serve un progetto di crescita peril Paese e per la nostra regione, ma oc-corrono anche interventi dello Stato chediano ossigeno ai nostri settori di punta,come l’agricoltura, che ha bisogno di es-sere rinnovata, e l’industria dell’hi-tech,che arretra pericolosamente. Si interven-ga sulla cultura, si ripristinino le risorseche sono state tagliate a Catania, al Tea-

tro Massimo Bellini, al Teatro Stabile e atutte le altre realtà culturali e artisticheche contribuiscono alla crescita del terri-torio; si rilanci il Liceo musicale, per far-lo diventare un vero e proprio Conserva-torio. Altri fronti su cui intervenire sonoquello dei lavoratori del settore forestalee il settore della formazione professiona-le: che le risorse siano utilizzate in modoproduttivo, perché i nostri boschi hannobisogno di essere salvaguardati e incre-mentati e perché il mondo del lavoro habisogno della formazione e di luoghi, co-me gli sportelli multifunzionali, in cui do-manda e offerta si incontrano. Sono que-ste le priorità, insieme a un grande inter-

vento per rilanciare l’attività produt-tiva, perché non possiamo pensareche una comunità possa reggersisolamente sul lavoro pubblico».Ma anche nel privato sono tante le questioni da affrontare. «C’è biso-gno della buona volontà di tutti;chiediamo alle imprese che si fini-sca di credere che un’azienda possaandare bene comprimendo i dirittidel lavoro e i salari, perché se nonci sono lavoro stabile, salari ade-guati, diritti, migliaia di lavoratori si-ciliani e catanesi non avranno lapossibilità di spendere, e in definiti-va l’economia di un territorio si met-

te in moto anche attraverso un’attivazio-ne dei consumi utili per far funzionarecommercio, artigianato, piccole imprese.Occorre una riforma del mercato del la-voro diversa da quella proposta dall’at-tuale Governo, in cui non si pensi a li-cenziare facilmente ma ad assumere fa-cilmente, con le forme di flessibilità do-vute, ma con garanzie e una prospettivaper il futuro per i lavoratori».Infine c’è l’eterna e mai risolta questionedegli abusivi e del lavoro sommerso. Al-tra nota dolente per un territorio comequello catanese: «Bisogna colpire questerealtà - sottolinea Villari - che penalizza-no ulteriormente chi rispetta le regole.Noi abbiamo denunciato duramente epi-sodi di caporalato nel settore agricolo emolte irregolarità ci sono anche nell’edi-lizia. Ora più che mai c’è bisogno diun’azione di contrasto efficace contro lemafie e l’illegalità, ma anche di una co-scienza pubblica più forte. Del resto nes-suna impresa sana investe in un territo-rio che non assicuri legalità e sicurezza.Anche per questo dobbiamo garantire al-le persone di poter lavorare, per evitareche la disperazione diventi brodo di col-tura per chi vuole fare affari illeciti».

tiene a precisare Mattone - è cambiatomolto, è stato trasformato per volontàistituzionale. Mentre prima riuscivamo aredistribuire il reddito, adesso non siamoin grado di intervenire direttamente. Ciòpremesso, le nostre indicazioni in questomomento sono principalmente due: anzi-tutto intervenire sulla macchina ammini-strativa, che è obsoleta. Se si studiasse ilbilancio del Comune di Catania, peresempio, si scoprirebbe che in ogni capi-tolo c’è una voce che assorbe inutilmen-te risorse senza rimetterle in circolo. Perquesto proponiamo di rendere obbliga-torio per gli eletti ai consigli comunali,provinciali e per gli assessori regionali uncorso di 3 o 6 mesi per poter trasmetterei meccanismi regolamentari e istituziona-li che sovraintendono ai bilanci, perchéchi non sa leggere i bilanci non è nem-meno in grado di recuperare somme,tanto per dirne una. Ora più che mai ab-biamo bisogno di amministratori compe-tenti». «In questo momento - conclude Mattone- tutti gli organi istituzionali devono farmuovere il denaro, far ripartire lo svilup-po, e per farlo ci sono solo due strade: lepolitiche fiscali di sgravio, che sono lepiù interessanti e che potrebbero riguar-dare tredicesime e quattordicesime,straordinari e competenze accessorie; egli incentivi sulle assunzioni a tempo in-determinato con detrazioni fiscali per leaziende. Tutti interventi che, a nostro pa-rere, andavano fatti insieme ai tagli e aisacrifici imposti all’intera nazione, con laprevisione di interventi non a pioggia,ma mirati sulla base delle esigenze di cia-scuna regione».Intanto dalla Regione Siciliana nessunanuova: «Non possiamo permetterci diaspettare il “dopo elezioni” - sostiene An-gelo Villari, segretario della Cgil catane-se - dobbiamo affrontare l’emergenza efarlo subito. Il Pil di settori importanti co-me l’edilizia e l’agricoltura si è ridottodrammaticamente; il numero delle im-prese è in calo, e se a questo aggiungia-mo che il saldo negativo è ulteriormente“drogato” dal fatto che molte impreseiscritte alla Camera di Commercio in real-tà sono Partite Iva individuali che na-scondono il lavoro subordinato, è evi-dente che siamo davanti a un crollo del-l’attività imprenditoriale. Il dato più in-quietante - continua Villari - è che in que-sto momento persino il lavoro precario èstato perso e rischia di perdersi ulterior-mente. Penso al call center di Misterbian-co Almaviva, che ha mandato a casa tut-

Angelo Villari, segretario generale Cgil Catania

Angelo Villari (Cgil):«In Sicilia siamoabituati a rimandare

tutto al “dopo elezioni”.Adesso però non c’è più tempo: da quial giorno del voto regionale dobbiamo affrontare l’emergenza»

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8 GIUGNO 2012 impresainforma

intervista

di Gennaro Giacobbe

«La ripresa? Vedrete che inizieràgià dal 2013. L’Italia? Ha le car-te in regola per ripartire prima

degli altri. Il Sud? Deve cambiare maha tutte le qualità per essere vincente».È questo lo scenario, a breve termineper Pietro Agen, presidente Confcom-mercio Sicilia e vicepresidente nazio-nale dell’associazione, sia sul futuroeconomico del nostro Paese sia sullepotenzialità di sviluppo del Mezzogior-no e della stessa Catania. Va bene l’ottimismo Agen, ma comefa ad essere certo che la crisi passe-rà già dall’anno prossimo?«Ci sarà una crescita a partire dal 2013perché nel governo italiano si comin-ciano a fare cose intelligenti, come iProject bond per sostenere l’economia.E poi perché, ce lo insegna la storia:tre anni dopo la grande recessione del’29 iniziò una, seppur lenta, la risalita».Cosa sono i Project bond?«Investimenti per aprire nuovi cantierie creare nuovi posti di lavoro studiatie illustrati dal viceministro delle Infra-strutture e dei Trasporti, Mario Ciacciae presi in considerazione da tutti i go-verni europei. Si tratta di obbligazionidi progetto emanate non dallo Stato(quindi non vanno a gravare sul debi-to pubblico) ma da società di progettoprivate che vogliono realizzare grandiinfrastrutture. La solita trovata del ge-nio italiano».Facciamo un passo indietro, presi-dente, perché questa non è stata lasolita fisiologica fase di stop del si-stema capitalistico?«Questa è nata come crisi finanziaria,poi è mutata per un eccesso di offertadi beni e servizi. L’Europa ha pagato ilconto di un’impreparazione all’invasio-ne delle merci prodotte dai Paesi in viadi sviluppo e dei deficit pubblici trop-po alti».A proposito di debiti sovrani, a

A sentirla, si direbbe che lei esclu-de previsioni di una nostra uscitadall’Euro?«Salterebbe tutto il sistema e questonon conviene a nessuno. Non dobbia-mo dimenticare poi, che l’Italia rappre-senta la seconda economia manufattu-riera d’Europa dopo la Germania. L’In-ghilterra ha la grande finanza, la Spa-gna ha puntato molto sulla bolla im-mobiliare, noi possediamo prodotto efantasia imprenditoriale».E con la delocalizzazione come lamettiamo?«Le faccio una domanda: sarà semprecosì? In Cina scoppiano continuamen-te rivolte, in Romania e in Serbia nonsono più rose e fiori. I fattori di nega-tività si stanno attenuando o stanno af-fiorando anche all’estero, eliminandoquindi i nostri gap. Vedrà, tra dieci an-ni sarà tutto diverso».Mi sta dicendo che riusciremo do-mani a competere con Paesi dove ilcosto del lavoro oggi è enorme-mente più basso?«È già così. Ikea ha scelto di produrre imobili che ha in catalogo nella Brian-za. In Cina, gli scarti di produzione e idifetti di fabbrica sono dieci volte più

guardare l’Italia non c’è da stare al-legri.«Si, ma stiamo migliorando lentamentee, quando nel 2014 ci sarà il pareggiodi bilancio, per effetto tecnico anche ildebito pubblico scenderà. Comunquese Atene piange, Sparta di certo non ri-de».Che significa?«Vuol dire che gli altri Paesi europei cistanno raggiungendo; Spagna, OlandaPortogallo, Inghilterra continuano a in-debitarsi mentre noi ci siamo fermati.Questo significa che ripartiremo pri-ma».

Il vice presidente nazionale di Confcommercio Pietro Agen parla di economia, di sviluppo e innovazione delle imprese. «Ci vogliono idee nuove. Il Sud ha le qualità per vincere»“ ”

«Creatività e qualità. L’Italia ha le cartein regola per ripartire prima degli altri»

«Noi fuori dall’Euro? È uno scenario

impensabile. Salterebbe tuttoil sistema e questo non conviene a nessuno. E poi,siamo la seconda economiamanufatturiera d’Europa»

“Pietro Agen, vicepresidente nazionale con delega al Sud di Confcommercio e, a destra, Mario Ciacciaviceministro per le infrastrutture e trasporti, ideatore dei Project Bond.

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9GIUGNO 2012impresainforma

non abbiamo un gad-get in pietra lavica».È solo questione diidee nuove?«Certamente, glieneelenco alcune che po-trebbero portare a unvero e proprio boomeconomico per Cata-nia. Primo: l’ex mercato or-tofrutticolo che sta adue passi dalla Plaja,dall’aeroporto, dal cen-tro storico. Bene, apria-mo un concorso diidee per capire comesfruttare questa areaunica nel suo genere».

Lei che ci farebbe?«Una cittadella della musica, per esem-pio. Due: nei prossimi mesi e anni, gliospedali lasceranno il centro di Cata-nia. Anche qui, cosa ci facciamo? Io di-co, parcheggi multipiano. Chiudiamo,così al traffico piazza Dante, il Teatrogreco romano, il barocco di Via deiCrociferi e lasciamo solo due pulminielettrici che facciano il giro tutto il gior-no. Così si fa turismo, non con i par-cheggi scambiatori che sono inutilizza-bili tranne che per la protezione civilenei malaugurati casi di emergenza.Vuole altre idee?»Mi dica.«La caserma Sommaruga sarà dismessa,è solo questione di tempo. Vogliamocominciare a parlare con il ministerodella Difesa per capire cosa potrebbediventare quello spazio? Immagini, inquell’area un grande campus universi-tario. Pensi alle migliaia di giovani, tut-ti con una cultura alta, che si mescola-no nella vita di questa città e le verràfacile prevedere quali ricadute questoavrebbe nella vita sociale ed economi-ca catanese. Spostiamo i Mercati da Piazza Carlo Al-berto e realizziamo il grande polo mu-seale. E ancora. Iniziamo a “vendere” ilprogetto per un grande Centro con-gressi. Il prossimo ottobre la Camera diCommercio di Catania porterà qui la“Convention delle donne del Mediter-raneo”. Per due giorni la città sarà sot-to i riflettori anche per la presenza diEmma Bonino, un politico apprezzatoin tutta Europa. Abbiamo le idee e lemettiamo in pratica, per quello chepossiamo ma, cosa vuole, è da tre an-ni che illustro in qualsiasi sede proget-ti, innovazioni e mai che ci fosse qual-cuno che mi chieda: “Agen, ma cosasta dicendo”?»

alti della media italiana. Alcu-ne aziende americane si inter-rogano se veramente conven-ga ancora produrre in Cina ealcune imprese hanno già ri-portato le fabbriche negli Sta-tes».Il capitalismo si sta indiriz-zando sulla qualità dei benie sulla durevolezza?«Il capitalismo va dove ci sonoopportunità, sicurezza socialee prezzi bassi. La ST Microelectronics, adesempio, decide di restare aCatania per la bontà delle pro-duzioni, per la competenzadegli ingegneri».Ma allora stanno cambiando an-che i consumi?«È da quindici anni che i consumatorisono più consapevoli; una volta sicomprava esclusivamente in base alprezzo o alla marca, adesso ad orien-tare le scelte è un mix che tiene con-to di qualità, durata, appeal pubblici-tario, costo. Le faccio un altro esem-pio. I vini siciliani, fino agli anni ’80,non avevano mercato. Oggi il NewYork Times ha recentemente dedicatouna pagina alle cantine dell’Etna, que-sto perché i nostri produttori hannofatto il salto di qualità».A proposito di imprese siciliane,cosa pensa che accadrà e che pro-spettive si vedono all’orizzonte?«Lo stop alla grande distribuzione e lalegge sulla riqualificazione nei centristorici sono segnali positivi anche se èsolo un primo passo; avevo chiesto algoverno regionale che fosse inseritonel provvedimento anche la messa insicurezza antisismica degli edifici, deinegozi e degli esercizi commerciali.Servirebbe anche un contributo per lefacciate, ovviamente dopo un pianodei colori. Bisogna andare avanti suquesta strada per mettere in camponuove idee di sviluppo per la Siciliama, i nostri politici pensano solo a far-si una guerra continua e non “produ-cono” nessun progetto».Quali sono le nuove idee?«Si tratta di sedersi intorno ad un ta-volo e di decidere cosa abbiamo e co-sa possiamo fare in tempi brevissimimentre continuo a sentire parlare dirigassificatori, di spendere quindicimilioni di euro e altri denari in garan-zia per l’operazione Dierre Motor pergli ex operai della Fiat di Termini Ime-rese. Con quell’investimento potrem-mo impiegare non duemila ma venti-mila addetti in un piano turistico».

Cosa ci farebbe con quei soldi?«Faccio un conto semplice: per portareun milione di turisti in più di quelli cheoggi vengono in Sicilia occorre investi-re 10 milioni di euro. Ora, posto cheun visitatore si ferma mediamente seigiorni spendendo un minimo di 82 eu-ro giornalieri, male che vada, in unasettimana, consuma circa 500 euro.Quindi, investendo 10 milioni di euro,se mi va male induco una ricaduta sulterritorio di 500 milioni di euro. Certo,poi bisogna creare le strutture per ac-cogliere, pensare e realizzare l’offertaturistica per invogliare i viaggiatori acomprare perché se, come accade inquesti giorni, sbarca una nave di cro-cieristi e la metà delle persone resta abordo… Bisogna cambiare mentalità, questo lodico anche ai commercianti: se propo-niamo ai turisti gli stessi prodotti dellecatene che trova anche nel suo Paesenon abbiamo capito niente. A Berlinosi continua a vendere pezzi di murodopo 20 anni. A Catania, ancora oggi,

«Catania potrebbeavere un nuovo boom

economico. È solo questionedi sedersi attorno a un tavoloe immaginare progetti che mettano sotto una lucediversa sia la nostra città sia l’intera Isola»

“La piazza Carlo Alberto di Catania, sede del mercato.La proposta di Agen è farne il grande polo museale

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di Maria Enza Giannetto

C’è un’altra impresache sembra piùforte. È un’impre-

sa un po’ fuori dai canoni cuisiamo abituati. Un’impresa “altra” perchégestita da giovanissimi, da donne e daextracomunitari. Dai dati riportati nel“Report sull’economia della provincia”presentato alla Camera di Commercio inoccasione della “X Giornata dell’econo-mia” sembra, infatti, che queste impreseaffrontino meglio la crisi. I dati però, sisa, vanno letti sempre con altri dati di ri-ferimento, come spiega Rosario Faraci,professore ordinario di Economia e ge-stione delle Imprese alla facoltà diEconomia dell’Università di Catania.Prof. Faraci, è correttodesumere che le impreseal femminile e quelle ge-stite da giovani o da ex-tracomunitari affrontinomeglio la crisi? Si registraquesta controtendenzaalla crisi? «C’è un’impren-ditoria “diversa” a Cataniache merita grande attenzio-ne. È quella femminile,quella straniera e quellagiovanile. In taluni casi, ildato provinciale si presentasuperiore alla media regionale e nazio-nale, come avviene ad esempio per l’im-presa “rosa” (24,5% sul totale delle im-prese attive contro una media nazionaledel 24,19) e ancor di più per quella gio-vanile (15,26% contro una media in Italiadell’11,94%). Affermare, tuttavia, chequeste imprese affrontino meglio dellealtre la crisi è un po’ azzardato. C’è da di-re però che come molte altre di piccolee piccolissime dimensioni, queste impre-se sono state capaci di resistere all’ondad’urto della crisi». Qual è il motivo? «Le piccole imprese funzionano un po’come ammortizzatori sociali, in tempi dicrisi. Sono in forte difficoltà di mercato edi liquidità; fanno fatica a onorare pun-tualmente i debiti verso fornitori, banche,fisco e previdenza; ma è inverosimile chefacciano pagare ai propri dipendenti talicondizioni assai critiche. C’è quasi un

«C’è un’imprenditoria “diversa”che resiste all’onda d’urto»

rapporto filiale fradatore di lavoro ecollaboratori in moltissime no-stre realtà. Dunque, tali impreserestano operative, non chiudononecessariamente, mantengono ilivelli occupazionali, ma fonda-mentalmente rimangono pococompetitive».Come vanno letti questi dati?«Tutti i dati relativi alla natimor-talità delle imprese vanno inter-

pretati con prudenza, per evitare sia al-larmismi, nel caso in cui il saldo sia ne-gativo, che facili entusiasmi, nella situa-zione opposta. Ad esempio, la situazionecatanese sembra peggiorata se mettiamoa confronto i dati del I trimestre 2012 conquelli dell’analogo periodo 2011 (-2,40 %e -1,87 % rispettivamente, calcolando ta-li valori sul totale delle imprese attive).Le iscrizioni camerali sono spesso un for-male inizio di attività imprenditoriale, an-che se non sempre operativa; inoltre,possono pure rappresentare occasioni diemersione del lavoro in nero, attraversola regolarizzazione della posizione. Lecancellazioni non costituiscono sempremotivi di effettiva cessazione dell’attivitàd’impresa per effetto di fallimenti, liqui-dazioni o altre procedure; in taluni casi,sono cancellazioni d’ufficio per protrattainattività di impresa per un lungo tem-po».

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focus

È vero che l’imprenditoria è una sor-ta di auto-impiego per quelle fette dipopolazione che più difficilmentetrovano un lavoro?«Si fa impresa per opportunità e per ne-

cessità. L’opportunità è quasi sem-pre legata alla scelta di cogliere ibenefici di un lavoro autonomo,creativo ed appagante, nonostante lemille difficoltà. Di necessità invece si

fa virtù. Ecco perché oggi fare impresaè anche una forma di auto-impiego permolti che fanno fatica a trovare un la-voro dipendente, soprattutto i giovanie le donne, anche perché i grandicontenitori di lavoro non esistono più

o, come nel caso della pubblica ammini-strazione, non possono più ampliare leproprie fila».Quali sono i settori più competitivi?«L’economia catanese poggia fondamen-talmente sul terziario che vale il 52,9%delle imprese e quasi l’83,1% del valoreaggiunto, cioè 13 miliardi di euro. Inquesto ambito, ci sono settori o segmen-ti di attività economica interessanti, comela ristorazione, il settore dell’ospitalità edei servizi alle persone. Nel commercio,facendo un paragone fra ingrosso e det-taglio, è il primo settore ad assicurare de-cisamente margini superiori. Il quadrogenerale, tuttavia, evidenzia una condi-zione di scarsa competitività dell’interosistema Catania: le imprese sono media-mente più piccole e sottocapitalizzatedella media nazionale, il grado di aper-tura all’estero dell’economia è basso, siinveste poco in ricerca». Se dovesse dare un consiglio, versoquale settore indirizzerebbe un neoimprenditore?«Verso tutti i settori, non importa se ap-partenenti al primario, al secondario o alterziario. Il successo nel fare impresa di-pende dalla voglia, dalla determinazione,dal coraggio di intraprendere, dalle ca-pacità imprenditoriali. Occorre piuttostoche aspiranti e neo imprenditori si irro-bustiscano maggiormente sul versantedelle capacità. La spontanea moltiplica-zione di iniziative, pubbliche e private,sul versante della cultura dello start-upregistratosi nelle ultime settimane a Cata-nia fa ben sperare anche per l’immedia-to futuro».

Le aziende gestite da donne, da giovani e da extracomunitari soffrono ma rimangonoesempi virtuosi. Il professore Rosario Faraci: «Funzionano come ammortizzatori sociali» ”“

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fornitori, clienti e dipendenti ed è comin-ciata la vera avventura. Ogni giorno ti tro-vi ad affrontare qualche nuovo ostacolo,ma in questo risiede l’evoluzione del tuolavoro e sicuramente questo vuol dire chel’esperienza è continua, non smetti mai diimparare». Una neo imprenditrice che nonsmette di acquisire nuove informazionima che di certo dà un grande apporto nel-la crescita dell’azienda, con le innovazio-ni e con le nuove tecnologie. «Ovviamen-te il mio apporto ha cambiato qualcosa, ilweb marketing apre la visione dell’azien-da in questo nuovo ambito. C’erano dellecose su cui, magari mio padre, imprendi-tore più di vecchio stampo aveva un po’più di remore, ma sono riuscita a convin-

cerlo». «Inoltre - continua- credo che essereall’interno delleassociazioni di ca-tegoria (Federal-berghi regionale eprovinciale) miaiuti molto perchémi rende parteci-pe di tutti i proble-mi e delle poten-zialità della cate-

e titolare dell’Hotel Biancanevedi Nicolosi (www.hotel-biancane-ve.com). «La mia esperienza imprenditoria-le - spiega - comincia da piccolis-sima visto che sono figlia di unimprenditore e il coinvolgimentonell’attività di famiglia è stato unprocesso naturale e costante. Ne-gli ultimi anni, però, ho avuto ilprimo approccio reale con l’a-zienda entrando in contatto con

Pragmaticità, adattabilità e intuito.Sembrano queste, tirando le somme,le qualità principali dei gestori di

quelle imprese che resistono alla crisi, chela affrontano meglio e cercano di limitar-ne i danni. Sono le caratteristiche che ac-comunano giovani, donne ed extracomu-nitari che gestiscono un’impresa. Perché la chiave del successo sembra pro-prio la flessibilità, quella mentale e quellalogistica. Quella che permette di accettarele sfide e adattarsi meglio ai cambiamen-ti. Come nel caso di Viviana Pardo, 30anni, titolare del negozio franchising Jeps-sen Way di Catania (www.jepssencata-nia.com). «Mentro ero iscritta in Ingegneria informa-tica - racconta - ho avuto modo di cono-scere quest’azienda siciliana gestita dauna donna e dopo essermi documentata,mi sono messa in contatto con lei, così unpaio d’anni fa ho avviato la mia attività».Una giovane donna che ha messo a fruttola sua grande passione per la tecnologia.«Sin da bambina - continua - alle bambo-le preferivo le stampanti e i pc dell’ufficiodi mio padre, poi negli anni mi sono resaconto che questa poteva essere la miastrada professionale, soprattutto quando,mentre studiavo, cominciavo a realizzareche un lavoro da dipendente in quel set-tore, mi avrebbe portato fuori da Cataniae io, invece, ho sempre sognato di resta-re e lavorare qui, vedendoun trasferimento come unasconfitta. Avviando il miopunto vendita e assistenza epoi, anche la vetrina sul web(www.myjepssen.it) sono ri-uscita a sfatare parecchi luo-ghi comuni e a superare tan-ti ostacoli, anche grazie alsostegno dell’azienda. I pro-blemi e gli ostacoli mi hannoaiutato a crederci di più. Hoavuto costanza e ho volutopercorrere tutto a piccolipassi. I problemi principali sono statiquelli legati a tutto ciò che devi imparareper fare l’imprenditore: devi saperne dimarketing, di gestione, di contabilità. In-somma, devi studiare». Una storia che ri-vela come con tanta voglia di farcela econ tante qualità su cui contare si puòdavvero cambiare il proprio futuro. «Nonmi è mai pesato lavorare - conclude Vi-viana - e ho sempre amato le sfide. Chi faimpresa rischia. Non è scontato farcela,ma neanche non farcela».Entusiasmo e voglia di fare, di apportareinnovazioni nell’azienda di famiglia con-traddistinguono anche il percorso im-prendtoriale di Mavie Fesco, albergatrice

Intuito, flessibilità e pragmaticità accomunano le esperienze di chi, nonostante la crisi, non rinnega la propria scelta di vita“ ”

Il segreto del successo?Cambiare e adattarsi

Mavie Fesco

Viviana Pardo

Studiare e tenersi sempre aggiornati sono questi i requisiti

principali di chi gestisce un’azienda. Viviana Pardo:«Chi fa impresa rischia, ma questo è il bello». Mavie Fesco: «Il mio consiglioè formarsi e non improvvisare»

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ha seguito e indicato la via giusta dapercorrere. Da allora sono riuscito adaprire tre attività e a dare lavoro an-che ad altre persone, una cosa che mirende molto orgoglioso. Chiaramenteanche noi sentiamo la crisi, ma tenia-mo duro, non ho ancora licenziato,né alzato i prezzi, cerco di tenere du-ro con mia moglie e i miei parenti.Credo che il segreto per portare avan-ti un’attività sia rinnovarsi

e cambiare a seconda delle esi-genze del mercato: all’inizio,ad esempio, io avevo apertoun internet point ma quandotutti hanno cominciato ad ave-re il proprio portatile con chia-vetta ho capito che era megliocambiare settore. Così è nata lamia bottega della carne. Orafacciamo sacrifici, ma non cilamentiamo».

Tanti sacrifici e voglia di riuscire, ma an-che la stessa soddisfazione per essere ri-uscito a crearsi la propria attività a Cata-nia, dando anche lavoro ad amici e pa-renti, per Soua Abdessatar, tunisino, cheè in Sicilia da più di 30 anni e da 11 a Ca-tania. Nella sua macelleria El Rahma, invia Capuana, la clientela è varia, perché,come dice lui: «Oltre all’ottima qualità del-le nostre carni, c’è il lato umano che con-ta molto, perché un sorriso e una chiac-chierata danno al servizio quel qualcosain più». Anche per Soua, la scommessa imprendi-toriale è stata lenta e costante, ma oggi,quell’esperienza lo aiuta ad affrontare itempi di crisi. «Trent’anni fa sono arrivatoa Palermo, dove negli Anni ‘80 c’era unamaggiore presenza di immigrati dal mioPaese, poi nel 2000 ho deciso di spostar-mi a Catania, dove ho cominciato a lavo-rare nella macelleria di un signore india-no e in un ristorante libanese. Tanto lavo-ro per riuscire a realizzare il mio sogno,portare qui mia moglie e mettere su fami-glia proprio a Catania. Oggi, infatti, hodue figli, che amano questa città e sonopraticamente catanesi. Ho aperto la ma-celleria sei anni fa e devo dire che, non-

ostante la crisi, davvero, nonposso lamentarmi. Le spese cisono e si deve lavorare tantoma i miei clienti sono moltoaffezionati e vengono da meda ogni parte della Sicilia. Cre-do di essere riuscito a creareun rapporto di fiducia con lo-ro: l’onestà nel lavoro, soprat-tutto nelle attività in proprio,paga sempre».

Maria Enza Giannetto

Per gli imprenditori extracomunitari tutti i sacrifici sono ripagati

dalla soddisfazione di avercelafatta. Islam Shahidil: «Bisognainterpretare le esigenze delmercato e sapere rinnovarsi» Soua Abdessatar: «Quel checonta è la fiducia dei clienti»

“goria. E poi io ho la grande fortuna di ve-nire da una famiglia di imprenditori, cosache, ovviamente, mi avvantaggia. Ma cre-do che con sacrificio ed entusiasmo tuttipossano farcela». Anche in tempi di crisi. «Soprattutto ora,certo. Bisogna stringere ancora di più identi perché il turismo come bene volut-tuario risente ancor più degli altri settori,ma è necessario continuare ad agire conlo stesso sangue freddo». Come a dire: an-che in momenti di difficoltà è giusto nongettare la spugna, un po’ come nella fasedi avviamento. «A chi vuole intraprenderequesta strada sento di consigliare soprat-tutto la formazione continua: è essenzialestudiare e imparare, senza mai improvvi-sare. Un altro fattore im-portantissimo è l’intuito, equello, con un po’ di pre-sunzione possiamo anchedirlo, noi donne ce l’ab-biamo di natura: siamopragmatiche, adattabili esappiamo capire quandoè necessario cambiare». Adattamento e flessibilitàsono sicuramente le qua-lità maggiori degli im-prenditori extracomunita-ri che dopo tanti sacrifici hanno oggi la lo-ro attività. Come nel caso di Islam Sha-hidul, 36 anni, indiano, residente in Italiada 15 anni. Lui negli ultimi anni è riuscitoad aprire ben tre esercizi commerciali:due macellerie (in via Autieri e in via SanMartino) e una gastronomia (in via SanMartino). «All’inizio è stato difficile, ma daquando ho avuto il mio permesso di sog-giorno, mi sono affidato a un commercia-lista e non ho avuto alcun problema: mi Soua Abdessatar

Islam Shahidul

TERZIARIO DONNA

Gabriella Vicino: «I giovani e le donne hanno una marcia in più, ma serve maggiore fiducia»«Della crisi vanno colte le op-portunità e per donne e giovani,le opportunità ci sono, eccome.Basta avere buone idee impren-ditoriali e farsi guidare da chiconosce leggi, possibilità di fi-nanziamento e tutto quello cheserve per l’avviamento». Ne èconvinta Gabriella Vicino, gioel-liera, presidente di TerziarioDonna Catania (organizzazionerappresentativa delle imprenditrici asso-ciate al sistema Confcommercio) e rappre-sentante del settore commercio all’internodel Comitato per l’imprenditoria femminiledel Camera di Commercio di Catania. «I giovani e le donne oggi sono molto pro-fessionalizzati, anche perché mentre sonoin attesa di una collocazione continuano a

formarsi. Terziario donna è na-ta per stimolare le giovani don-ne così professionalizzate a in-vestire su se stesse e spen-dersi in un’attività in proprio. Ilmercato offre tante possibilitàma bisogna essere flessibili esaperle cogliere».Il problema di chi si accinge aintraprendere un’attività in pro-

prio è, però, quasi sempre quel-lo dell’accesso al credito e ai finanziamen-ti. I giovani hanno tante idee ma poca li-quidità. «La strada migliore - dice Vicino -è trovare un’idea innovativa, particolare,che sia diversa dai vari format presenti sulmercato. Dopodiché si deve lavorare sull’i-dea e affidarsi alle persone giuste chesanno come muoversi. La cosa più sba-

gliata è avviare l’attività senza consulenzae far dopo un passo indietro rendendosid’aver sbagliato. Ad esempio, alcuni apro-no subito la partita Iva e non sanno chemagari per la loro attività ci sarebbero del-le agevolazioni se non lo facessero e seaspettassero». Insomma, in tempo di crisi bisogna inge-gnarsi ancora di più ma giovani e donne,come sostiene Gabriella Vicino hanno si-curamente qualche marcia in più. «Innan-zitutto nel rapporto con la tecnologia con isocial nertwork. I giovani sono più velocinell’apprendere e nel capire cosa fare, c’èpiù immediatezza e maggiore predisposi-zione al cambiamento. Quello di cui, oggi,hanno davvero bisogno è la fiducia. I gio-vani imprenditori devono averne di più, de-vono credere più in se stessi».

focus

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nuovi mestieriimpresainforma

di Gianluca Reale

Ciò che hai per ciò che ti ser-ve. In sostanza una formaevoluta di baratto. In termi-

ni pratici, Sicanex, una monetavirtuale, equivalente all’euro, inbase a cui effettuare scambi dibeni, servizi e prestazioni profes-sionali dentro un “circuito” di im-prese e professionisti che hannoaderito al “primo circuito di cre-dito commerciale siciliano”. «Sicanex è uno strumento attra-verso cui acquisire nuovi clienti efare acquisti pagando con i pro-pri beni o servizi, in cui insommasi ottiene del credito e non si pa-ga alcun interesse» spiegauno dei fondatoridi Sicanex, An-drea Seminara(nella foto). Laureain filosofia, espe-rienze nel marke-ting e nella comuni-cazione, Seminaraha intuito che anchela Sicilia poteva es-sere pronta per lan-ciare un “circuito” incui impiegare unamoneta virtuale o meglio, “complementa-re” rispetto all’euro. «Ho verificato l’inte-resse di molte aziende e molti professio-nisti a far parte di una circuito come Si-canex, ho messo su una squadra di circa15 persone, tutte siciliane, che avevanovoglia di creare una nuova impresa confinalità etiche, soprattutto in un periododi crisi come questo. Alla fine ho messoinsieme esperti di marketing, di comuni-cazione, broker, consulenti fiscali e ab-biamo lanciato Sicanex». Il progetto nonnasce dal nulla, ma da una sinergia con ilcircuito già operativo in Sardegna, ovvia-mente Sardex, che a sua volta si ispira alpiù antico e noto Wir, in funzione da an-ni in Svizzera. Sicanex è appena partito. Ufficialmentecon l’evento del 23 aprile scorso alla Ca-mera di Commercio di Catania: Sicanex,

«Arriva Sicanex, la monetavirtuale a chilometro zero»

Avviato ufficialmente il progetto che riprende l’esperienza di Sardex in Sardegna e di Wir in Svizzera: anche in Sicilia il primo circuito di credito commerciale per gli scambi senza euro“ ”

remmo riuscire in 5 anni a scam-biare un valore pari all’1% delprodotto interno lordo siciliano,insomma l’equivalente di circa80 miliardi di euro». Ma come funziona questa mone-ta virtuale? Facciamo un esem-pio: Un’agenzia di comunicazio-ne si iscrive al circuito e offre deiservizi che vengono quantificatiin 300 Sicanex. Con questo bud-get l’agenzia decide di acquista-re dei mobili per l’ufficio da unaltro membro della rete, pagan-do con la moneta virtuale. Spen-derà duecento Sicanex, che sa-ranno guadagnati dal mobilificioche, a sua volta, li userà per farealtri acquisti nel circuito. In que-sto modo il sistema si autoali-menta e le aziende possonocomprare ciò che serve senzausare euro con cui, invece, si

potrà pagare l’Iva allo Stato. Eh già, per-ché comunque viene fatto tutto in regolae i consulenti di Sicanex spiegano agli as-sociati come comportarsi sul fronte fisca-le. Ma il meccanismo è chiaro: con l’adesio-ne a Sicanex si stringe una sorta di pattodi reciproco sostegno con gli altri ade-renti, grazie al quale poter scambiare be-ni e servizi anche quando ci si trova incrisi di liquidità. Gli scambi all’interno delcircuito, infatti, avvengono attraverso ilSicanex, su cui non gravano interessi. Nelcircuito, infatti, sono gli aderenti che si fi-nanziano reciprocamente. Un progetto di economia sostenibile a“chilometro 0”. Possono aderire a Sica-nex.net, e dunque scambiare reciproca-mente beni e servizi, condividendo i be-nefici e i vantaggi del circuito, soltanto leimprese e i professionisti operanti in Sici-lia; la ricchezza prodotta, in questo mo-do, resta nel territorio, ponendosi comeun nuovo strumento di crescita per l’eco-nomia siciliana. Per saperne di più c’è ov-viamente il sito, in prima battuta: www.si-canex.net. Da lì, il passo per addentrarsiin questo mercato locale parallelo, è dav-vero breve.

la nuova opportunità perl’economia siciliana. «Abbiamo già raccolto cir-ca 300 pre-adesioni - rive-la Seminara - e già in 50sono dentro il circuito. Ilnostro obiettivo è arriva-

re a 250-300 entro dicem-bre». Tra chi ha già aderito a Sicanex c’èun’ampia gamma di attività: dall’agenziadi comunicazione alla cartoleria, dalla ti-pografia a professionisti quali avvocati earchitetti, dai negozi di termosanitari aquelli di ceramica, dalla ditta di trasportial Bed&Breakfast. Tanto per fare degliesempi. La cosa interessante è che il 50%di chi ha aderito proviene da Catania, ilrestante 50% dalle altre parti della Sicilia.Ma è soltanto l’inizio, ed è naturale cheessendo partiti dal capoluogo etneo quivi sia la maggior concentrazione di ade-sioni. «Questi primi 50 insieme ai nostribroker stanno valutando le loro esigen-ze. Insomma siamo in piena fase di ana-lisi, al termine della quale ognuno avràun valore in Sicanex da “spendere” nelcircuito. Da settembre avvieremo gliscambi», anticipa Seminara. Il cui obietti-vo, dichiarato, è molto ambizioso: «Vor-

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di Gianni Nicola Caracoglia

Ipassi verso la crescita del sistemaItalia attendono segnali importantidall’esecutivo tecnico di Mario Mon-

ti. Il decreto Sviluppo di inizio giugno sifonda sui pricipi cardine di innovazionee semplificazione, dove lo Stato si ponel’obiettivo di finanziare la competitività,dando anche ossigeno alle imprese ra-zionalizzando il suo debito e la capaci-tà di spesa. Nel frattempo, però, alcunifattori sono giunti a peggiorare il climagià teso: non solo il sisma in Emilia conla perdita stimata dal neo presidente diConfindustria Giorgio Squinzi di grossipezzi di quel punto percentuale di Piltutto emiliano; ma anche l’introito fisca-le in calo, 3,5 miliardi in meno nel pri-mo semestre 2012. Il risultato? L’Indica-tore dei Consumi Confcommercio se-gnala ad aprile una riduzione dei con-sumi del 2,8% in termini tendenziali peril 2012. Sul “Sole 24 Ore”, il presidente di Conf-commercio Carlo Sangalli ha sostenutoche l’obiettivo della crescita entro il2020 posto dal Decreto di Economia eFinanza del governo è troppo lontano,e che risanamento e crescita devonoviaggiare insieme in tempi brevi. Perquesto è favorevole alla spending re-view affidata dal ministro Piero Giardaal commissario ai tagli di spesa EnricoBondi, 4,2 mld di euro nei primi settemesi per scongiurare l’aumento dell’Ivaa ottobre e un obiettivo finale di circa100 miliardi. Con Francesco Rivolta, direttore gene-rale di Confcommercio, facciamo ilpunto sulle riforme messe sul piatto dalgoverno. Direttore Rivolta, quali sono le vo-stre linee guida da suggerire al go-verno per la spending review?«Parto da alcuni dati che inquadranobene la dimensione del problema: ab-biamo una spesa pubblica pari a 800miliardi di euro l’anno, superiore al 50%del Pil; una spesa pensionistica di 237

Per Francesco Rivolta, direttore generale della Confcommercio, il Paese deve ripartire da una razionalizzazione delle risorse: «Sì alla spending review, basta giocare con le tasse»“ ”

sprechi, a partire dalla “tassa immoraleed occulta” della corruzione, che – se-condo le stime della Corte dei Conti –brucia, nel nostro Paese, 60 miliardi dieuro l’anno di risorse. Ma una chirurgiaricostruttiva, capace al tempo stesso difar fruttare buona spesa pubblica perinvestimenti e per servizi di qualità. Perquesto noi chiediamo un radicale avan-zamento della spending review: nonsolo per contrastare il ricorso a ulterioriaumenti dell’Iva, ma proprio per ridur-re il perimetro del pubblico e il suo ca-rico complessivo nei confronti dell’ini-ziativa privata. Quello che è certo è chebisogna procedere senza “timidezze” enon rinunciando anche a verificare lapossibilità di scandagliare i mille rivolidella spesa assistenziale di comodo, deiregimi fiscali di favore e degli stessi in-centivi alle imprese di dubbia o nessu-na utilità». La Conferenza unificata Regioni,Province e Comuni sono contrarieal Dl sulla spending review, giudica-to dalla Conferenza delle Regioni

miliardi di euro; una spesa per gli inte-ressi sui titoli di Stato ormai prossimaagli 80 miliardi di euro l’anno. Ecco,considerando queste cifre, credo sia piùche ragionevole e condivisibile l’urgen-za con cui chiediamo una vera e pro-pria “chirurgia ricostruttiva” della spesapubblica. Una chirurgia capace di inci-dere in profondità e con precisione re-cidendo inefficienze, improduttività e

14 GIUGNO 2012 impresainforma

primo piano«All’Italia serve una “chirurgia ricostruttiva” della spesa pubblica»

«Il taglio agli sprechidella PA deve partireda quell’immorale

tassa occulta che si chiamacorruzione, e che brucia 60miliardi l’anno. E va ridottoil perimetro del pubblico a favore del privato»

“Francesco Rivolta, direttore generale di Confcommercio

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15GIUGNO 2012impresainforma

“unilaterale” e che “non tieneconto della autonomie regio-nali” mentre l’Unione delleProvince chiede l’insediamen-to della “Conferenza perma-nente per la finanza pubbli-ca”. Gli enti locali, spesso ad-ditati come l’origine di tutti imali della cattiva gestionepubblica, sono veramente ilnemico numero uno dell’effi-cienza amministrativa?«Certamente, la spending reviewdeve avere come obiettivo anchela ridefinizione del perimetro della fun-zione pubblica e della molteplicità di li-velli istituzionali e amministrativi e diprocessi operativi che ad essa dannocorpo. In quest’ottica rientra, ad esem-pio, la proposta - da più parti avanzata- circa l’abolizione delle Province. Ma,oltre che a livello “periferico”, occorreintervenire anche a livello “centrale” ela riduzione dei costi della rappresen-tanza politica è un tassello decisivo.Una struttura di rappresentanza piùsnella rende la politica più comprensi-bile e trasparente, accresce partecipa-zione, comprime gli spazi per l’interme-diazione inefficiente. Insomma, tuttociò che va nella direzione di un’alloca-zione più efficiente dei poteri e delleresponsabilità decisionali - accrescendola qualità ed il controllo delle scelte, ri-ducendo i costi delle mancate decisioni- incrementa il livello e la dinamica delprodotto potenziale, favorendo la pro-pensione imprenditoriale».Le previsioni del presidente IstatEnrico Giovannini non sono buone:Pil in calo dell’1,5% nel 2012, e leg-gero aumento nel 2013 dello 0,5%che si traduce in calo dei consumidelle famiglie di un ulteriore 2,1%.Negli ultimi quattro anni il potere diacquisto pro capite ha perso il 7%.Potrebbe un’Iva più bassa su generidi consumo popolare, ed una più al-ta per generi di lusso, riequilibrarein senso democratico i consumi in-terni così anche da dare una svegliaai mercati?«E’ una suggestione nobile ma purtrop-po distante dalla realtà. Oggi l’aliquotastandard al 21% è applicata sostanzial-mente a tutti i beni e servizi, salvo al-cuni prodotti alimentari e ai servizi le-gati al turismo. Con alcune marginalidifferenze, è così in tutti i Paesi chehanno un’imposta sui consumi. E poiquali sarebbero i beni di prima necessi-tà e i beni di lusso? I servizi telefonicisono un bene di lusso? Bere un caffè albar è da considerarsi consumo volut-

favorire il recupero della liquiditàper le imprese, valorizzando ilruolo del Fondo Centrale di Ga-ranzia e della possibilità di com-pensare crediti certificati con idebiti iscritti a ruolo, il problemadella liquidità resta grave e que-sti accordi non sono risolutivi. Ilgrosso limite dell’intesa è chenon sono previste procedure au-tomatiche e la partecipazionedelle banche è affidata a una lo-ro valutazione basata sul ratingdelle imprese interessate. In altre

parole, le imprese non devono aspet-tarsi una velocizzazione della riscossio-ne di quanto è loro dovuto. Insomma,un passo importante e atteso da tempoche va ora rafforzato con il rapido re-cepimento della direttiva europea suitempi di pagamento per scongiurare ilrischio che lo stock di debiti possa co-minciare a ricostituirsi».Nel computo della compensazionedei crediti certificati vengono calco-lati anche i debiti contributivi, assi-stenziali, previdenziali e assicurati-vi. Potrebbe essere nuovo ossigenoper aumentare l’occupazione nelcommercio? La Sicilia, per esempio,terra di turismo, ha bisogno diun’offerta commerciale forte.«E’ ormai uno stato di difficoltà perennequello che stanno attraversando le im-prese del commercio sempre più “sof-focate” da una domanda stagnante, dauna parte, e dall’eccessiva pressione fi-scale unita a un aumento dei costi diesercizio, dall’altra. Dunque, un alleg-gerimento delle procedure e degli one-ri, economici, fiscali e burocratici, gra-vanti sulle imprese rappresenta certa-mente un fattore di stimolo allo svolgi-mento della loro attività con positive ri-cadute anche sull’occupazione. Ricor-do, a questo proposito, che proprio l’e-conomia del terziario ha dimostrato diessere la più dinamica sul fronte del-l’occupazione, in particolare i servizi dimercato che, tra il 2000 e il 2010, han-no generato quasi 900 mila posti di la-voro, oltre il 70% della crescita occupa-zionale del terziario nel complesso.Certo, per poter esprimere al megliotutto il loro potenziale, le imprese com-merciali, turistiche e dei servizi – so-prattutto nelle aree a forte vocazione tu-ristica, come la Sicilia – devono esseresostenute e valorizzate, ma soprattuttohanno bisogno di un contesto più favo-revole in cui operare: mi riferisco, inparticolare, a migliori e più efficienti in-frastrutture, a un maggior livello di si-curezza, all’integrazione dei servizi».

tuario che va disincentivato? Dobbiamopunire chi va al cinema o compra un cdmusicale? Consumi e consumatori sonocambiati e le vecchie gerarchie buoneper gli Anni 60 non esistono più. La ve-ra democrazia economica, e dei consu-mi in particolare, si costruisce con piùcrescita e non giocando con le tasse. E’ora di farsene una ragione».Quattro decreti ministeriali intendo-no ridurre i debiti della PA verso leimprese di 20/30 mld di euro e ac-cendere il motore della produttività:liquidità alle aziende mediante ilsupporto del sistema bancario o at-traverso compensazioni di crediti edebiti nei confronti delle ammini-strazioni pubbliche. Le richieste diRete Impresa Italia, di cui fate parte,sono state soddisfatte?«Misura apprezzabile perché, pur nei li-miti delle disposizioni vigenti e della fi-nanza pubblica, le imprese hanno orauno strumento in più e avranno unacertificazione dei loro crediti, che di-venteranno certi, liquidi ed esigibili. Mapurtroppo le imprese non ne potrannobeneficiare prima di qualche mese, for-se nel prossimo anno. In ogni caso, aldi là della disponibilità delle banche di

«La certificazionedei crediti verso lo Stato è un passo

avanti. Non essendo peròpreviste procedure automatiche, non basta arisolvere il problema dellaliquidità delle imprese»

Per Rivolta le aree turistiche, per migliorare l’offerta commerciale, devono integrare i servizi.Nella foto Piazza Duomo, cuore turistico di Catania

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staldi che oggi, insieme al fratello Fe-derico, gestisce il negozio di famiglia –.Mio fratello Antonio, il più grande non-ché l’unico che alla fine ha intrapresoun’altra strada, è praticamente cresciu-to in negozio, noi bambini siamo statiaccuditi dai nonni».Con il boom degli Anni ’60 il negoziodiventa un po’ troppo piccolo per leesigenze della crescente clientela, edecco che i coniugi Cristaldi prima rile-vano un locale vicino e, negli Anni ’70,seguendo le esigenze del mercato, tra-sformano il negozio in una antesignanasuperette.«Mio padre è un uomo dall’intuitostraordinario - continua Roberto - hasempre avuto una tendenza naturalenel ricercare prodotti innovativi e parti-

Quello che era un tradizionale negozio di alimentari nato alla fine degli Anni 50 si è trasformato in pochidecenni nel più importante international food store della città, grazie all’intuito del suo fondatore“ ”

Cristaldi, i primi ad aver portato i sapori del mondo a Catania

di Lavinia D’Agostino

All’ingresso si sente unprofumo intenso di cori-andolo, zenzero e cumi-

no. Facendo attenzione si posso-no annusare anche note velatedi vaniglia, cannella e forse an-che karkadè. Non siamo nellabottega delle spezie. O forse sì,per certi versi. Siamo nel cuoredi Catania, in quella via Paciniche immette in piazza Carlo Al-berto, cuore pulsante d’A Fera. Èqui che si trova uno dei negozipiù conosciuti della città: verababele di odori, un paradiso peri buongustai e per gli amantidella cucina internazionale, perchi ama viaggiare attraversandoil gusto, la cucina, l’ingrediente,la pietanza... Benvenuti da Cristaldi, l’interna-tional food store di Catania, ilbazar con una finestra aperta sulmondo, sui sapori internazionalie sulle cucine più particolari. Unnegozio che oggi è un’icona incittà, ma la cui storia parte dalontano. È la fine degli Anni ’50 quandoMichelangelo Cristaldi, un ragaz-zo di appena 22 anni, decide di aprireinsieme alla giovane moglie, RositaGiacomini, un negozio di generi ali-mentari in viale Vittorio Veneto, quasiall’incrocio con via Gabriele D’Annun-zio. Michelangelo non ha genitori com-mercianti e neppure proviene da unafamiglia particolarmente agiata, eppureè dotato di un intuito naturale, di unainnata capacità di “guardare oltre”, per-cepire l’andamento del mercato e cap-tarne l’evoluzione. Ecco che nel giro di pochi anni il pic-colo negozio cresce, come anche la fa-miglia Cristaldi: nel 1959 nasce il pri-mogenito Antonio, cui segue Robertonel 1962 e, infine, Federico (nel 1974).«Il negozio è stato il palcoscenico dellanostra infanzia – racconta Roberto Cri-

colari».Infatti nel negozio di vialeVittorio Veneto già a queitempi si trova il cous cous eil burro d’arachidi, alcunicondimenti particolari, speziedi ogni tipo e un discreto as-sortimento di tè. Insomma da Cristaldi si pote-vano acquistare prodotti chein quel momento storico nonaveva nessun altro negoziodi Catania, molti dei qualisconosciuti ai più. «Nel 1984 sono entrato a farparte ufficialmente dell’azien-da di famiglia – prosegue Ro-berto Cristaldi – al fianco dimio fratello Antonio (che an-cora resterà in azienda perqualche anno), e ho subitoseguito più da vicino e conpiù attenzione l’evolversi delmercato. Infatti i tempi eranocambiati e anche le ricercheerano diventate più semplicida fare, soprattutto per meche, a differenza di mio pa-dre, avevo già dimestichezzacon il computer e le nuovetecnologie. Mi ha appassio-nato subito il settore della ri-

cerca dei prodotti d’importazione. Hoseguito le orme di mio padre»Intanto il mercato si evolve e cambiaanche la città. A Catania arrivano i pri-mi immigrati extracomunitari, anzituttocingalesi e mauriziani.«Sono gli immigrati che per primi han-no visto nel nostro negozio tutti queiprodotti che per loro erano di uso quo-tidiano; e nonostante i prezzi molto al-ti, compravano, perché sapevano chequegli stessi prodotti non li avrebberotrovati altrove, come nel caso delle len-ticchie rosse o del curry. Nella secondametà degli Anni ’80, poi, la gente hacominciato a viaggiare sempre piùspesso e a spingersi in mete semprepiù lontane. Una volta tornati a casavolevano sperimentare sulla propria ta-

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dinastie

Michelangelo Cristaldi con una cliente nel negozio di via Pacini

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Roberto Cristaldi: «Cominciammo

a tenere quei prodotti utilizzati dalle comunità asiatiche: anzitutto filippini,cingalesi e mauriziani, ovvero lo zoccolo duro dell’immigrazione Anni 90»

stra clientela si è allargata prima ai su-damericani e successivamente, soprat-tutto, agli stessi italiani».Già dalle prime settimane, il negozio divia Pacini registra risultati inaspettati, euna risposta positiva arriva soprattuttoda parte degli stessi catanesi che, incu-riositi da prodotti che sconoscevano, si

Nella foto a sinistra, il negozio di alimentari di viale Vittorio Veneto negli Anni ’60; a destra, lo stesso punto vendita, già divenuto superette, a metà Anni ’80; in basso, i figli di Michelangelo, da sinistra Federico e Roberto Cristaldi, che oggi sono subentrati ai genitori nella gestione dei due punti vendita di via Pacini

cimentavano per tentativi,cominciando a richiedereun’infinità di prodotti. «Per questa strada siamostati un punto di partenza euno sprone anche per glialtri commercianti. Dopoun paio d’anni dalla primaapertura ci siamo resi contoche il negozio era troppopiccolo e abbiamo decisodi rilevare una bottega al-l’angolo. Nel 1997 lo abbia-mo rimesso a nuovo e ab-biamo aperto l’altro puntovendita, purtroppo separa-to dal primo, ma non c’era-no alternative. Diversamen-te avremmo dovuto cam-biare zona, e non ce la sia-

mo sentita. Ecco che abbiamo dovutodifferenziare i negozi: uno con in pro-dotti internazionali e nell’altro prodottibiologici, prodotti siciliani e specialitàregionali».Nel 2001 lo storico negozio di viale Vit-torio Veneto viene chiuso, la famiglia siriunisce operando in sinergia e portan-do il negozio di via Pacini ai massimistorici.«Oggi i miei genitori si godono il loromeritato riposo ma sono sempre pre-senti nei momenti di necessità. Mio pa-dre si dedica alla campagna, la sua pas-sione più grande. Eppure noi sentiamosempre il bisogno di un suo consiglio,soprattutto in questo difficile momentodi crisi, perché per noi rimane il più va-lido punto di riferimento. Guardandoal futuro il nostro prossimo obbiettivoè aprire un unico negozio più grandeche ci permetta di potere offrire allaclientela maggiore assortimento, piùqualità e servizi».

vola i gusti assaporati inviaggio. A quel punto cisiamo resi conto che piùassortimento c’era, più lagente chiedeva».Nel 1993 Michelangelo Cri-staldi si rende conto di es-sere troppo decentrato ri-spetto al cuore della cittàin cui vivono e si muovonoi cittadini extracomunitari.Viale Vittorio Veneto ètroppo distante dal centrostorico, la clientela per ri-fornirsi deve raggiungerliappositamente. E per Mi-chelangelo questo può di-ventare, nel tempo, unproblema.Mosso anche questa voltadal suo intuito, decide di aprire unnuovo punto vendita in centro. Questavolta non si tratta di un “alimentari”qualsiasi, bensì di un negozio specia-lizzato, ovvero dedicato solo ed esclu-sivamente a prodotti d’importazione,per venire incontro alle esigenze dellaclientela extracomunitaria. Ecco che nasce il primo negozietto divia Pacini: l’insegna con il nome di fa-miglia subisce un restyling e Federico,il più piccolo dei fratelli Cristaldi, si di-ploma e affianca il padre in questanuova avventura; mentre Roberto, purseguendo gli ordini e la contabilità, af-fianca la madre nel negozio di vialeVittorio Veneto. «Nel negozio di via Pacini cominciam-mo a tenere ogni tipo di spezie, riso econdimenti, prodotti utilizzati nelle co-munità asiatiche, filippini, cingalesi emauriziani anzitutto, ovvero lo zoccoloduro dell’immigrazione etnea di quelperiodo – ricorda Roberto -. Poi la no-

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18 GIUGNO 2012 impresainforma

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Le regole introdotte dalla legge n. 102 del2009 hanno messo in moto, già dal 2010una vera e propria rivoluzione nel settoredell’invalidità civile.Le domande per il riconoscimento dellostato invalidante, e dei relativi benefici, van-no presentate all’Inps e non più alle Asl, co-involte poi solo per accertare il requisito sa-nitario.Le principali competenze spettano all’Inpsche, tramite le procedure informatiche,provvede ad eliminare una serie di passag-gi burocratici e una montagna di carte.Questa nuova impostazione di lavoro, cheavrebbe dovuto consentire una notevole ri-duzione dell’attesa per il riconoscimentodelle prestazioni, in questi primi due anni diapplicazione ha sollevato forti preoccupa-zioni. I ritardi e le disfunzioni che si sonoverificate nelle procedure in esame - dovu-te soprattutto al rapporto sinergico tra Inpse Asl che la legge n. 102 ha voluto discipli-nare - sono stati motivo di discussioni al-l’interno dello stesso Istituto previdenzialee degli Enti che concretamente collaboranoon-line con le stesse sedi dell’Inps, cioè iPatronati.Negli ultimi mesi, però, le soluzioni adotta-te dall’Istituto hanno decisamente migliora-to i tempi di liquidazione di queste presta-zioni e c’è da augurarsi che entro quest’an-no si possano raggiungere tempi ancorapiù rapidi.Per quanto riguarda i requisiti per acquisireil diritto all’invalidità e all’assegno di ac-compagno, malgrado le tante modifiche in-trodotte in materia previdenziale, nel 2010e 2011 dalle leggi approvate con le diversemanovre economiche, nulla è cambiato e,allo stato attuale, sono considerati invaliditutti coloro affetti da minorazioni non ricon-ducibili a cause di guerra, di servizio e di la-voro, che appartengono ad una delle se-guenti categorie:- cittadini di età compresa tra i 18 e i 65 an-ni affetti da menomazioni congenite, o ac-quisite, che comportano una riduzione del-la capacità di lavoro non inferiore ad 1/3;- i minori di 18 anni con difficoltà persi-

stenti a svolgere compiti e funzioni propriedell’età;- i cittadini con più di 65 anni non autosuf-ficienti.

In base al grado d’invalidità riconosciuto, sipossono ottenere i seguenti benefici:- il 33,33% (un terzo) è la soglia minimaper essere considerato invalido ed avere di-ritto alle prestazioni protesiche e ortopedi-che;- il 46% consente all’invalido di ottenere l’i-scrizione nelle liste speciali del collocamen-to obbligatorio;- il 74% è la soglia invece per ottenere l’as-segno economico mensile di assistenza.

L’assegno di assistenzaAgli invalidi, con età tra i 18 e 65 anni ed ungrado di invalidità compreso tra il 74% e il99% spetta un assegno mensile di assi-stenza per 13 mensilità.Per fruire dell’assegno – pari quest’anno a267,57 euro mensili – l’invalido deve esse-re disoccupato, residente in Italia e avereun reddito annuo personale (quello del co-niuge non conta) che non superi un deter-minato limite (euro 4.596,02 per il 2012).In presenza di queste condizioni, anche icittadini stranieri, compreso gli extracomu-nitari se titolari di carta di soggiorno, pos-sono ottenere questo assegno.Anche quest’anno i titolari di detta presta-zione debbono presentare l’apposito mo-dello on-line tramite il Caf, in cui devono di-chiarare, sotto la propria responsabilità, dinon svolgere attività lavorativa.La dichiarazione va inviata all’Inps entro il31 marzo ed è essenziale per conservare ildiritto all’assegno.

La pensione di inabilitàSpetta agli invalidi ai quali sia stata ricono-sciuta un’inabilità lavorativa totale e perma-nente del 100%.L’importo è pari a quello stabilito per l’as-segno di assistenza, ma le condizioni di ac-cesso sono più facili, in quanto il limite direddito annuo personale è molto più eleva-to (euro 15.627,22 per il 2012.)

L’indennità di accompagnoQuesta prestazione è un sostegno econo-mico che viene erogato alle persone chenon sono in grado di camminare o di com-piere autonomamente gli atti quotidiani del-la vita (mangiare, lavarsi, vestirsi ecc.).L’importo dell’indennità, pari a euro 492,97mensili, e viene erogato per 12 mensilità.Detta prestazione viene erogata a prescin-dere dall’età e dalle condizioni economichedell’interessato. Possono ottenerla a qual-siasi età, sia le persone meno abbienti che ibenestanti. Non è poi legata alla composi-zione del nucleo familiare, non è reversibilee non è incompatibile con lo svolgimento diattività lavorative.È cumulabile con la pensione d’inabilità e

a cura del dottor Antonino BarberiArea Legislativa Confcommercio

19GIUGNO 2012impresainforma i quaderni/FISCO

continua a pag. 25

Invalidità civile: snelliti tempi e procedure

§con altre prestazioni spettanti per altre mi-norazioni civili ai ciechi e ai sordomuti.Sono esclusi dal beneficio gli invalidi rico-verati gratuitamente presso strutture pub-bliche. Ciò vale anche per i ricoveri in re-parti di lungodegenza o di riabilitazione.Non hanno invece alcuna rilevanza i ricove-ri per terapie contingenti o comunque dibreve durata.Chi è già titolare dell’indennitàdeve attestare la propria condizione di “nonricoverato” in via permanente, con una di-chiarazione anch’essa da inviare all’Inpson-line tramite il Caf entro il 31 marzo pros-simo. La tabella A riporta gli importi e i li-miti di reddito 2012 di tutte le prestazioniassistenziali. E’ opportuno, comunque, da-ta la particolare materia e la nuova proce-dura telematica adottata dall’Inps, rivolger-si agli uffici del Patronato 50&Più Enasco edel Caf (Via Mandrà n.8, Catania) che sonoin grado di fornire gratuitamente ogni infor-mazione e provvedere all’inoltro on-linedella domanda e/o delle sopra citate dichia-razioni all’Istituto previdenziale.

Contributi Inps più cari per colf e badanti.Le nuove fasce di retribuzioni sono aumen-tate del 2,7%. Ma vediamo cosa fare in vi-

Retribuzione colf e badanti,

aumento del 2,7%

§

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20 GIUGNO 2012 impresainforma

l’associazione

GENTILE ASSOCIATO,

CI AIUTI A MIGLIORARE LA NOSTRA COMUNICAZIONE ED I NOSTRI SERVIZI DEDICATI ALLA SUA AZIENDA

La Confcommercio di Catania, al fine di ottimizzare le comunicazione ed i servizi verso leaziende associate, sfruttando la tecnologia informatica, oggi alla portata di tutti, che per-

mette di avere notizie in “tempo reale”, sta predisponendo un servizio di invio lette-

re, circolari ed informazioni varie, utili nella gestione delle aziende, a mezzo postaelettronica e messaggi sms sui telefoni cellulari.

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21GIUGNO 2012impresainforma

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22 GIUGNO 2012 impresainforma

Confcommercio alle origini è nataper svolgere un’attività sindaca-le. Nel tempo, mantenendo co-munque questo ruolo, si è dota-ta di una serie di servizi che con-

sentono all’associato di ottenere sconti eagevolazioni sui costi che l’imprenditoreè costretto a sostenere annualmente.

CENTAXCentax S.p.A. opera nel mercato dei servizi finan-ziari telematici, ed è leader nel servizio di garanziaassegni. Gli associati Confcommercio nuovi clien-ti Centax possono usufruire di speciali condizioniper il servizio di Garanzia Assegni, con possibilitàdi aggiunta di pos e di servizi acquiring, per Cartedi Credito e Bancomat.

COFIACCofiac è il Consorzio Fidi di Confcommercio chepermette agli associati la possibilità di richiederefinanziamenti a tasso agevolato attraverso alcuniistituti bancari convenzionati quali:

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FORMAZIONE STRAORDINARIA. CORSI: Fondo Sociale Europeo, per varie specia-

lizzazioni; addette alle vendite, inglese, vetrinisti-ca; Fondo Forte: in base alle richieste provenien-

ti dal nostro mondo associativo; Cor-si di specializzazione: come avviareun Bed & Breakfast, Internet e Turi-smo, come vendere in negozio, come

avviare un’impresa su Internet.

AREA FORMAZIONE

L’Italia che non si fermasi muove con noi

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23GIUGNO 2012impresainforma

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ciati Confcommercio uno sconto fino al 20% suidiritti relativi alla diffusione musicale, concertinio piano bar.

Scf: L’accordo con Scf, Società Consortile Fonografici, ga-rantisce agli associati dal 15% al 30% di scon-to sulle pratiche presentate con l’assistenza del-le Associazioni provinciali di appartenenza.

Real Protection Sconto del 10% su soluzioni e sistemi in-tegrati per la sicurezza, in collegamento diretto con le For-ze dell’Ordine. Per gli Associati in possesso di Confcom-mercio Card lo sconto arriva al 12%.Bartolini Bartolini Brt Corriere Espresso mette a disposizio-ne degli Associati una rete distributiva capillare per il ritiro eil recapito. 170 filiali in Italia (consegna in 24 ore) e 1200 fi-liali in Europa (consegna in 48-72 ore). In base agli accordiConfcommercio, contattando la filiale Bartolini più vicina siconcordano condizioni personalizzate e vantaggiose.. CONVENZIONI ASSICURATIVEIna Assitalia: possibilità di accedere a una polizza assicu-

rativa con sconti fino al 20%. Piano previden-ziale individuale per titolare e dipendenti; co-pertura agevolata per i rischi connessi alla tu-tela della salute della persona; e per i rischi

connessi alla proprietà e conduzione dell’azienda.

Vittoria Assicurazioni: coperture assicurative a con-dizioni vantaggiose alle impreseassociate, ai soci, ai dipendenti di

Confcommercio e delle sue Associazioni territoriali e dicategoria. L’offerta spazia dai Rami Elementari all’Auto(R.C. e Rischi Diversi). Tra i prodotti offerti in conven-zione c’è la linea Persona e Famiglia.ACF BROKER multibrand e multiservizi che opera nei

settori Assicurazioni-Credito-Finanzaoffre agli associati le più vantaggiosecondizioni economiche e normative sututta la gamma dei propri prodotti: as-sicurazioni (Rca e auto rischi diversi,commercio, abitazione, infortuni), cre-

dito (Leasing, fideiussioni, mutui, cessioni del quin-to; finanza (Polizze vita/Risparmio, tfr – Tfm – FondiPensione). Info su www.acfnetwork.it CONVENZIONE ENERGIAAsec Trade Catania: Con Asec Trade Catania è pos-sibile ottenere la fornitura di gas naturale, energia elet-trica e servizi a costi vantaggiosi. Per il gas, Asec Tra-de assicura il “25 per mille”: riconoscerà al terminedell’anno termico un premio pari al corrispettivo di 25mc per ogni 1.000 mc consumati. Per l’energia elet-trica, Asec Trade ha messo a punto offerte dedicate al-le aziende: un risparmio certo (www.asec.ct.it).Vantaggi Tradecom: Tradecom ha il compito di acqui-

stare l’energia elettrica al mercato libe-ro alle migliori condizioni e riconosceagli associati sconti dal 7 al 10%: uno

sconto di euro 0.55 su Kw/h; nessuna commissioned’ingresso; nessuna detrazione sul risparmio; la restitu-zione del deposito cauzionale. Per aderire presentare al-l’Ascom territoriale le fatture Enel dell’ultimo anno ecompilare la scheda di rilevazione consumi. CONVENZIONI VIAGGI E TURISMO

Con BlueBiz l’azienda accumula Blue Cre-dit ogni volta che i dipendenti viaggianocon Alitalia, Air France, Delta e KLM. Ogni

Blue Credit vale 1 euro e può essere utilizzato perl’acquisto di biglietti aerei o upgrade. Mentre l’aziendaaccumula Blue Credit, i viaggiatori guadagnano migliasul conto MilleMiglia o FlyingBlue. Subito 40 BlueCredits omaggio per gli Associati che si iscrivono aBlueBiz con il codice indicato nella pagina dedicata aAlitalia del sito www.associaticonfcommercio.itCONVENZIONE TIRRENIA NAVIGAZIONETirrenia Navigazione mette a disposizione degli asso-ciati e dei familiari agevolazioni per viaggi sulle unitàdi flotta durante tutto l’anno e prevede condizioniparticolari per gruppi di 10 persone in su.CONVENZIONE CARBURANTI

Dalla convenzione tra Shell EuroShell Card-a carta carburante, utilizzata per il pagamen-to dei rifornimenti degli autoveicoli aziendaliun’offerta per gli associati, anche per un solo

automezzo. L’associato può richiedere una tessera perogni automezzo. Euroshell Card prevede uno sconto di 2centesimi al litro iva inclusa in fattura sui rifornimenti ef-fettuati sulle reti Shell, Api, Ip e Tamoil, applicabile ancheper i rifornimenti "fai da te" o "self-service". La Carta eu-roShell è gratuita per il primo anno. Dopo costa 10 euro+ Iva e sarà gratuita se abbinata alla Carta di CreditoConfcommercio.

CONVENZIONI AUTOFiat Professional:

Fiat Professional, marchio leader in Italia per iveicoli commerciali mette a disposizione delleimprese la rete di vendita e assistenza più dif-

fusa e la gamma di prodotti più ampia e completa delmercato. Anche quest’anno Fiat Professional riservaagli Associati promozioni dedicate e una scontisticaesclusiva.

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prestazioni, praticità e convenienza, vengono propostiagli Associati dle Sistema Confcommercio a condizioni diassoluto interesse (sconto sul prezzo di listino, estensio-ne di garanzia, personalizzazione gratuita).. CONVENZIONE PUBBLICITÀArtebit srl garantisce ai soci Confcommercio, consu-

lenza su: servizi web, graphic design, pro-mozioni, packaging, progettazione stand

fiere e servizi editoriali. Le tariffe prevedono sconti del15% sui servizi di comunicazione e del 20% per lacreazione di stand. Siquis Comunicazione e Pubblicità Consulenza gra-

tuita per la pianificazione pubblicitaria.Sconto del 10% su stampa digitale e off-set (formati standard) e sulla realizzazio-

ne di siti web vetrina, cms, e-commerce e portali. Permaggiori informazioni 095 7272831 – [email protected] -www.siquis.it. CONVENZIONE SOFTWARE

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Sicania Forniture, forniture e assistenza diarredi per ristoranti, bar, pasticcerie, ga-stronomie, offre agli associati Fipe uno

sconto del 20%. Info allo 095 2880555 cell. 3476770442; mail [email protected]. . CONVENZIONE ACQUISTIALIGRUP Uno sconto del 5% sull’importo totale dello

scontrino sugli acquisti effettuati neisupermercati a insegna Despar, Euro-spar, Interspar, Iperspar. L’associato per

poter usufruire dello sconto deve essere titolare dellacarta fidelity SparPiù e farla passare alle casse a ogniacquisto. Lo sconto potrà essere applicato in tutti i re-parti, ad eccezione degli articoli sottocosto, delle ricari-che telefoniche e dei contributi pagati per i regali. VALLEVERDE. Per gli associati Confcommercio sconti del

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Commerciale “I Portali” a S.G. La Punta. Telefono:0957511914, fax: 0957415763.GI-GROUP. Grazie alla convenzione con Gi Group - pri-

mo gruppo italiano nei servizi dedicati allosviluppo del mercato del lavoro - gli asso-

ciati potranno usufruire di una tariffa preferenziale e discontistiche di fine anno a raggiungimento di target difatturato prefissati, sia per il servizio di ricerca e sele-zione di personale sia per la somministrazione. . INTERNETBIZON. BizOn.it, il Social Business Network, riconosce

agli associati uno sconto del 25 % sulprezzo praticato al pubblico su tutti i servi-

zi erogati; 2 mesi aggiuntivi sulla durata dei contrattistandard; inserimento del proprio banner per 2 mesi al-l'interno del portale a rotazione; ulteriore 10% di scontosul servizio sms.OSAManagement è il “CRMLike” della OSAnet indispen-

sabile per essere competitivi, composto daun modulo Base e da moduli Plus da atti-

vare a discrezione dell’utente. OSAnet riserva agli associatiConfcommercio il 15% su tutti i moduli a listino. OSAnetsrl - via Morgioni 104 San Gregorio di Catania Tel 095524555 - Fax 095 524755. Cell. 329 3804636-7-8-9 - e-mail: [email protected] – www.osanetonline.com

Servizi e agevolazioni per gli associatil’associazione / le convenzioni

Page 24: Impresa informa

24 GIUGNO 2012 impresainformal’associazione / le sedic/o delegazione di Viagrande*

INDIRIZZOVia Re Martino, 184DELEGATOSalvo Vitale TELEFONO348.2481429

INDIRIZZOVia Vittorio Emanuele, 9DELEGATOOrazio Quattrocchi [email protected]

INDIRIZZOVia Marzulli, 20RICEVIMENTOLun/Merc/Ven - ore 8.15-13.15DELEGATOFrancesco Petit [email protected]

INDIRIZZOVia Tagliamento, 58/aRICEVIMENTODa Lun/Merc/Ven - ore 15.30-19DELEGATOAntonello [email protected]

c/o Delegazione Viagrande*

INDIRIZZOVia Roma, 91RICEVIMENTOmer: ore 15 - 17 / ven ore 8,30 - 13DELEGATOValenti OrazioTELEFONO320.0475149E-MAILorazio.valenti@confcommercio.ct.it

INDIRIZZOVia Mongibello, 16DELEGATOLanza FrancoTELEFONO338.2574499 - [email protected]

INDIRIZZOVia Gabriele D’annunzio, 6RICEVIMENTOLun/Merc/Giov: ore 9.10-13Mart/Merc/Ven: ore 15.30-19DELEGATOAntonello Saitta TELEFONO095.7722402 - [email protected]

INDIRIZZOViale Europa 137DELEGATOMichele Scaletta

[email protected]

INDIRIZZOc/o Giarre**

INDIRIZZO**Via Don Tommaso Cannizzaro, 19DELEGATOSaretto Previtera [email protected]

INDIRIZZOVia Crispi, 48DELEGATOSergio La Spina [email protected]

INDIRIZZOVia Etnea, 303RICEVIMENTOGiovedì: ore 16-19DELEGATOToscano [email protected]

INDIRIZZOvia Viola, 2 RICEVIMENTOLunedì: 15.30-18DELEGATOAntonello Saitta [email protected]

INDIRIZZOCorso Maniace, 32/aDELEGATOTommaso Di Bella TELEFONO095.690297 - [email protected]

INDIRIZZOVia Principe Umberto, 159DELEGATOSergio La Spina TELEFONO0933.29512 - [email protected]

INDIRIZZOVia Caduti del XVI Marzo, 10RICEVIMENTOMartedì: 15.30-18.30DELEGATOGiuseppe Cusumano [email protected]

INDIRIZZOVico delle Scuole, 2 - Via Niscima, 16

DELEGATOBafumi SalvoTELEFONO0933.983052 - [email protected]

INDIRIZZOPiazza Indipendenza, 7 RICEVIMENTOMartedì: ore 8- 14; Venerdì ore 08- 17 DELEGATOFrancesco Fazio TELEFONO340.4080206

INDIRIZZOVia Dusmet, 16RICEVIMENTOlun 8,30 - 13/ ven 15 -17DELEGATOOrazio Valenti [email protected]

INDIRIZZOvia Umberto 27/29 [email protected]

INDIRIZZOPiazza Regina Elena, 8RICEVIMENTOLun e Merc: 8-14/15-17,30; Ven: 15-17.30DELEGATOGiuseppe Cusumano TELEFONO095.843107 - [email protected]ò@confcommercio.ct.it

INDIRIZZOCorso Ara di Giove, 273RICEVIMENTOVenerdì: 17-19DELEGATORapisarda GiuseppeTELEFONO328.4130454E-MAILgiusepperapisarda@expomediterraneo.it

INDIRIZZOVia Cavour, 130DELEGATOCiurcaTELEFONO095.662691

INDIRIZZOVia Mongibello 5DELEGATOSalvatore Di StefanoTELEFONO095.620315 - [email protected]

INDIRIZZOVia Carlo Levi, 22RICEVIMENTOGio: ore 15.30-18 / Ven: ore 10-12.30DELEGATOAntonello Saitta TELEFONO095.7991433 - 337.630036

[email protected]

INDIRIZZOc/o Giarre**

INDIRIZZOvia Roma 337DELEGATOCaterina CannataTELEFONOtel. 095 7513670 - 349 6866082E [email protected] RICEVIMENTO: Lun,merc,ven: 9-12.30Mart, giov: 15.30 – 18.30

INDIRIZZOVia Verdi, 15DELEGATOAntonio MazzagliaTELEFONO095.629147 - [email protected]

INDIRIZZOVia Bongiardo, 78DELEGATOBarberiTELEFONO095.954075 - fax: 095.950525

INDIRIZZOVia Statuto, 196RICEVIMENTOLun/Ven: ore 16-19DELEGATOMaria Pina GamberaTELEFONO095.650907 - [email protected]@confcommercio.ct.it

INDIRIZZOPiazza Marconi, 15RICEVIMENTOGiovedì: ore 17-19DELEGATOFrancesco Sorbello [email protected]

INDIRIZZOVia della Regione, 7 DELEGATOFrancesco Sorbello [email protected]

INDIRIZZOVia Rocca d'Api, 6RICEVIMENTO: mercoledì 16.30-19.30DELEGATONuccio Sapuppo TELEFONOcell 393 8994108EMAIL:[email protected]

ACI BONACCORSI

GIARRE

FIUMEFREDDO

GRAMMICHELE

GRAVINA DI CATANIA

LINGUAGLOSSA

MANIACE

MINEO

MISTERBIANCO

NICOLOSI

PALAGONIA

PATERNÒ

SAN GIOVANNI LA PUNTASANT’AGATA LI BATTIATIE TREMESTIERI

RIPOSTO

S.M. DI LICODIA

S. VENERINA

SCORDIA

TRECASTAGNI

VIAGRANDE

ZAFFERANA

ACICATENA

ACIREALE

ADRANO

ACI SANT’ANTONIO

BELPASSO

BIANCAVILLA

BRONTE

MAZZARRONE

PEDARA

MILITELLO V.C.

RADDUSA

RAGALNA

CALTAGIRONE

ACICASTELLO

RANDAZZO

Page 25: Impresa informa

che proprio la sostenibilità possa esserel’unico criterio di riflessione sul sistemaprevidenziale. Tutti abbiamo preso confi-denza con il problema del risparmio perso-nale e familiare; tutti abbiamo l’abitudine dicontrollare almeno mensilmente il nostroconto in banca. Quasi nessuno si pone l’o-biettivo di controllare periodicamente ilproprio conto previdenziale, da cui dipen-deranno le prestazioni di cui potremo dis-porre alla fine della nostra carriera lavora-tiva. Mentre ci sono già circa otto milioni dilavoratori il cui futuro previdenziale è rego-lato dal sistema contributivo “puro ”, tuttigli altri, da quest’anno, debbono essereconsapevoli che riceveranno una pensione(anche se in pro-rata: retributiva e contri-butiva insieme) la cui consistenza com-plessiva sarà determinata dal montantecontributivo che stanno accumulando.E qui si innesta il problema della culturaprevidenziale.Non ci si può solo soffermare sulla soste-nibilità economico-finanziaria del sistemaprevidenziale, ma va anche considerataquella “sociale”. Non c’è società che nonelabori cultura. Non c’è sostenibilità socia-le in tema di pensioni che non debba co-struire una cultura previdenziale, condivi-sa. Oltre ai conti, è la cultura ad assicurareil patto tra le generazioni. E una culturaprevidenziale nasce dalla riflessione e dallaconsapevolezza. Il sistema contributivo ag-gancia rigorosamente le prestazioni ai con-tributi effettivamente versati durante l’inte-ra vita lavorativa. E impone oltre all’assicu-razione obbligatoria, la necessità di co-struire una posizione integrativa. In questoi fondi più vicini ai lavoratori (negoziali o dicategoria) possono fare tanto. Certamentemolto più di quello che spetta all’Inps, il cuiruolo fondamentale è quello di essere sem-pre di più l’architrave dello Stato Socialegarante delle prestazioni “di base”, sia perla previdenza che per l’assistenza.Gli spazi di collaborazione tra l’Istituto pre-videnziale ei Patronati sono molti. Primofra tutti quello dell’informazione e comuni-cazione.Il patronato 50&Più Enasco, che assiste dasempre, gratuitamente, e su tutto il territo-rio nazionale tutti i lavoratori e i pensiona-ti, è in grado di favorire la conoscenza del-la situazione personale, tramite la consul-tazione del proprio conto previdenziale epredisponendo, tra l’altro, una proiezionedi calcolo sulla liquidazione della futurapensione.Ricevere in anticipo consigli e suggerimen-ti che mettono in condizioni tutti di nonpartire dal punto zero. Il futuro, soprattut-to quello previdenziale, è dunque nelle no-stre mani, preoccupiamocene in tempo.

Per fare cassa non si può proprio fare ameno di intervenire sulle pensioni. Non hafatto eccezione la Manovra “Salva Italia”messa a punto dal nuovo governo “Monti”.Una riforma che ha scontentato un po’ tut-ti, partiti di ex maggioranza e opposizione,organizzazioni sindacali, lavoratori e pen-sionati. Il risultato concreto di questa rifor-ma è che tutti andranno in pensione piùtardi e con una rendita ridotta rispetto alleaspettative. Una scomoda e amara veritàche deve essere da stimolo per una rifles-sione seria e definitiva, sulle necessità diinvestire sul proprio futuro. Con un giustomix tra copertura pubblica (da conoscere emonitorare) e pensione di scorta.Negli ultimi 20 anni il nostro sistema previ-denziale è stato oggetto di nove riforme(quasi una ogni due anni), oggi con la ri-forma “Fornero” ha forse trovato il suoequilibrio, e il cerchio, a questi punto, do-vrebbe essere chiuso.I principi su cui poggiano i nuovi provvedi-menti sono, in sintesi:- L’affermazione del metodo contributivocome criterio di calcolo delle pensioni, inun’ottica di equità finanziaria intra/interge-nerazionale;- La sostanziale eliminazione delle pensio-ni di anzianità;- La parificazione definitiva dell’età pensio-nabile tra uomini e donne anche nel priva-to e nel settore del lavoro autonomo;- La flessibilità nell’età di pensionamento,che consente al lavoratore maggiori possi-bilità di scelta nell’anticipare – ma con pe-nalizzazioni – o posticipare il ritiro dal mer-cato del lavoro;- La semplificazione e la trasparenza deimeccanismi di funzionamento del sistema,con l’abolizione delle “finestre” e di altrimeccanismi che non rientrino esplicita-mente nel modello contributivo;- L’abbattimento delle posizioni di privile-gio. Si armonizzano, infatti, età, aliquotecontributive e modalità di calcolo delle pre-stazioni; si individuano requisiti minimi peraccedere alla pensione, in linea con la spe-ranza di vita per le diverse fasce di età e incoerenza con gli altri ordinamenti europei.

Gli interventi legislativi, dunque, hannoprodotto effetti certamente significativi. Maproprio perché la sostenibilità sembra rag-giunta, sarebbe miope e riduttivo pensare

segue da pag. 19

25GIUGNO 2012impresainforma i quaderni/FISCOServe una nuova cultura previdenziale

§sta della prima scadenza, quella del 10aprile, entro la quale vanno versati i contri-buti per il trimestre gennaio-marzo 2012.

Quanto si pagaCome si può vedere dalla tabella, i livelli dicontribuzione sono quattro.I primi tre sono agganciati alla retribuzioneeffettiva oraria, che ai fini contributivi com-prendono la quota per la tredicesima equella per le indennità di vitto e alloggioper le colf che sono a servizio intero o checonsumano in casa uno o più pasti. Tale in-dennità quest’anno è pari a 5,19 euro algiorno, di cui 1,81 per ogni pasto e 1,57per il pernottamento.Il quarto livello di contribuzione - netta-mente più basso - prescinde dalla retribu-zione oraria e si riferisce alle colf che lavo-rano presso una stessa famiglia per alme-no 25 ore alla settimana.Tra le 24 e le 25 ore settimanali c’è un sal-to notevole. Basta un’ora di lavoro in piùper far scattare la tariffa ridotta che per-mette alla famiglia di risparmiare circa il 30per cento sul costo dei contributi.

I benefici fiscaliIl fisco permette al capofamiglia di scarica-re dal reddito imponibile annuo i contribu-ti versati all’Inps, fino ad un massimo di1.549,37 euro. La quota deducibile è quel-la a carico del datore di lavoro. Dall’impor-to pagato va detratta la quota a carico del-la lavoratrice. Con la legge finanziaria del 2005 al bonussui contributi previdenziali se n’è aggiuntoun altro per chi, non autosufficiente, devepagare persone addette alla propria assi-stenza personale, portando in detrazioneuna parte dello stipendio corrisposto allabadante, per un importo massimo di 2.100euro. Possono usufruire di questa agevola-zione coloro che hanno redditi non supe-riori a 40 mila euro.Per accedere è necessario farsi rilasciaredalla lavoratrice una ricevuta circostanziatada cui risultino le generalità, la somma pa-gata e i codici fiscali della lavoratrice, deldatore di lavoro e della persona assistita,se diversa dal datore di lavoro.

Come si versaIl pagamento va effettuato utilizzando i bol-lettini Mav che si possono ottenere acce-dendo al sito dell’Inps (www.Inps.it) oppu-re telefonando al numero contact center803.164.I soci 50&Più possono rivolgersi al servi-zio 50&Più Colf e Badanti che è in grado digenerare gratuitamente i suddetti bollettini.Per ricevere informazioni è possibile con-tattare anche il numero verde 800.929922.

Page 26: Impresa informa

26 GIUGNO 2012 impresainforma

NunzioGulinoerboristeria

La percezione disicurezza per chivive o lavora sem-

pre nella stessa zona è inevitabilmente unelemento imprescindibile. Ecco perché laquestione sicurezza, soprattutto dopo gliultimi fatti di cronaca che hanno interessa-to il comune etneo, è la prima che NunzioGulino, titolare dell’erboristeria Panacea invia Duca degli Abruzzi, porta all’attenzio-ne. Il recente tentativo di rubare il banco-mat dell’ufficio postale proprio vicino alnegozio - conferma Gulino - non ci fa cer-to lavorare in piena serenità. Anche se daun po’ di tempo è stata migliorata l’illumi-nazione della zona, che prima era vera-mente scadente, e ci sono attività commer-ciali, come la salumeria o l’edicola, chechiudono spesso più tardi rispetto a noi. Lasituazione è in parte migliorata rispetto alpassato, soprattutto grazie al nuovo im-pianto di illuminazione pubblica che pri-ma, nelle ore serali, era praticamente inesi-

patibili con le necessità, specialmente nelperiodo estivo. Alle 20 già, quando ci sono,non si vedono più e questo non fa altroche aumentare i casi e i rischi di microcri-minalià. Ci vorrebbe più presenza nel terri-torio che in questo modo risulta abbando-nato alla microcriminalità».Altro tasto dolente è quello della puliziache, secondo il commerciante, è peggiora-ta con l’entrata in vigore del nuovo sistemadi raccolta differenziata. «I cassonetti sonostati eliminati. Ognuno deve andare a pro-curarsi i sacchetti per i diversi tipi di spaz-zatura e dopo aver fatto la raccolta diffe-renziata li deve lasciare davanti alla portadi casa nei giorni stabiliti per la raccolta diquella determinata immondizia. Questo sitraduce in sacchetti di spazzatura lasciatisui marciapiede, ogni giorno. Un sistemache non è adeguato e che causa uno spet-tacolo certamente non bello per quanti sitrovano a visitare il comune e per gli stes-si cittadini che ci vivono. Sarebbe stato piùutile - continua Di Prima - prevedere deicassonetti per la raccolta differenziata doveandare a gettare, secondo orari definiti, isacchetti a seconda della tipologia di rifiu-to, anziché lasciarli in mezzo alla strada».

la città che vorrei

Gli esercenti del comune lamentano una minore percezionedi sicurezza e un sistema di raccolta differenziata inadeguato“ ”

San Giovanni La Puntatra crisi e troppi rifiuti

di Michele Spalletta

La situazione sociale sempre più tesa ela crisi economica indubbiamente so-no elementi che incidono sulla perce-

zione di sicurezza e sugli affari di numero-si commercianti a San Giovanni la Punta,comune etneo che per la recente nascita digrandi centri commerciali e per la posizio-ne geografica, è certamente un polo com-merciale di tutto rispetto che attira nume-rose persone dell’hinterland, anche occa-sionali di passaggio da e per il capoluogodi provincia. Ma tra le problematicheespresse dagli esercenti, oltre alla questio-ne sicurezza, l’inciviltà dei cittadini e un si-stema di raccolta differenziata che ha pre-visto l’eliminazione dei cassonetti e che an-cora non è stato ben recepito dalla popo-lazione causando disagi.

MaurizioDi Primabar e tabacchi«San Giovanni La Pun-ta - racconta MaurizioDi Prima, titolare delBar Centrale e della

Tabaccheria Di Prima M. in piazza LuciaMangano - si è sviluppata come polo com-merciale grazie alla sua ubicazione favore-vole e di passaggio, ma negli anni, pur-troppo, ha subito l’opera di amministrazio-ni che hanno portato a un degrado di unasituazione favorevole per i cittadini e per icommercianti». La tabaccheria di MaurizioDi Prima è una delle più antiche del co-mune etneo, prima del padre, e la situazio-ne attuale non è certo delle migliori.«Con la nascita dei grandi centri commer-ciali l’attenzione si è ovviamente spostatafuori dal comune, e la mancanza di politi-che che possano incentivare le persone aritornare nel centro cittadino, dove magarioltre alle bellezze del paese si possono ri-cevere gli stessi servizi dei centri commer-ciali senza soffrirne l’affollamento, adesempio, sta pian piano facendo morire leattività commerciali. Questo certamente -continua Di Prima - è uno dei motivi cheincidono fortemente sull’eventuale chiusu-ra o cessazione di attività e sarebbero ne-cessarie decisione in direzione di una valo-rizzazione del centro, a partire da un pianoviario che possa riportare le persone a pas-sare dal centro».Ma oltre ai rischi a medio termine nonmancano certo disagi con i quali conviveregiornalmente. «La sicurezza, anche per noicommercianti del centro storico, è un pro-blema che viviamo giornalmente, innanzi-tutto per gli orari della Polizia Municipale.La presenza dei vigili urbani non è suffi-ciente, né certa, e con orari spesso incom-

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27GIUGNO 2012impresainforma

stente - cosa di cui bisogna dare atto al-l’amministrazione - ma la preoccupazionerimane, principalmente durante le ore not-turne. Insomma, se, come è capitato re-centemente, c’è il tempo per tirare via dal-l’ufficio postale un bancomat e caricarlo suun camion...».Ma i disagi di chi opera in un centro comeSan Giovanni La Punta, crocevia e punto dipassaggio per molti che dai paesi etnei rag-giungono Catania per lavoro o che dal ca-poluogo etneo si dirigono ai centri com-merciali, non sono solo questi. «La conge-stione del traffico, soprattutto nelle ore dipunta, è evidente - continua Gulino - maquello che è più allarmante è la situazioneche si viene a creare, da un punto di vistasia di immagine sia di igiene, da quandosono stati eliminati i cassonetti dell’immon-dizia, in favore del nuovo sistema di rac-colta differenziata deciso dall’amministra-zione comunale.Basta una giornata ventosa per trovarsispazzatura ovunque, anche davanti al ne-gozio. La gente lascia i propri sacchetti dirifiuti fuori dalla porta di casa o addiritturain mezzo alla strada e c’è addirittura chiviene a lasciare la propria immondizia daaltri centri in questa zona quando è di pas-saggio. Poi basta una folata di vento e tra icartoni e le buste trascinate in strada espaccate dalle auto in transito, l’immondi-zia viene sparpagliata dappertutto. Esatta-mente com’è capitato poche settimane faquando, con due giornate di forte vento, cisiamo trovati la spazzatura sparpagliata inmezzo alla strada e davanti ai negozi». Unospettacolo, se così si può chiamare, che,ovviamente, non fa bene all’immagine, allasalute e agli affari.

LA REPLICA DELL’AMMINISTRAZIONE

Il sindaco Andrea Messina: «Siamo disponibili a confrontarci con le categorie per elaborare nuove strategie»«Stiamo vivendo, sicuramente,un momento economico partico-larmente difficile e di questo nesiamo ben consapevoli - dice ildottor Andrea Messina, sindacodel Comune di San Giovanni LaPunta -. Giornalmente, infatti, af-frontiamo i numerosi problemicercando di dare risposte concre-te ai nostri concittadini. La situa-zione commerciale di San Gio-vanni La Punta, nell’ultimo decen-nio, è cambiata spostando l’attenzione diconsumatori e clienti fuori dal centro cittadi-no, in seguito alla realizzazione dei duegrossi centri commerciali presenti sul nostroterritorio, nati a seguito della pianificazioneurbanistica degli Anni ’90, portata a terminedalla gestione commissariale nel 2003. An-che i distributori di benzina fanno parte del-la stessa pianificazione». «Qualcuno fra icommercianti del centro cittadino - continua- si è lamentato del problema sicurezza emicrocriminalità, notando dopo le ore 20l’assenza dei vigili urbani. In effetti il loro tur-

no si conclude a quell’ora che fral’altro coincide con la chiusuradei negozi, dunque con la finedell’attività commerciale. Nei ca-si di necessità è sempre possibi-le contattare il Numero Unico diEmergenza del 112, per richie-dere l’intervento delle forze del-l’ordine. Fra l’altro la casermadei Carabinieri, costruita e con-segnata dall’attuale Amministra-

zione, mira anche a raggiungere unincremento di organico di forze dell’ordinesul territorio, onde poter assicurare unamaggiore e capillare presenza sul territorio,pur sapendo le difficoltà attuali del Governocentrale che fino ad oggi non è riuscito arafforzare le presenze su tutto il territorionazionale».«Per quanto riguarda - prosegue - il proble-ma dei rifiuti e della raccolta differenziata,sollevato da commercianti e cittadini, è unaquestione che purtroppo non gestisce il Co-mune di San Giovanni La Punta ma la Si-meto Ambiente attraverso la ditta Sias che

si occupa della raccolta porta a porta. Non-ostante l’inciviltà di pochi, per fortuna, il no-stro Comune è riuscito a raggiungere risul-tati notevoli giornalmente in via di migliora-mento che, per quanto riguarda il conferi-mento in discarica dei rifiuti differenziati, haraggiunto il 40% in poco più di un anno dal-l’introduzione di tale sistema che è bene ri-cordare non è una scelta operata dall’Entecomunale, ma imposto dalla legge che fissail raggiungimento del 65% entro il 2013, ol-tre a mirare al rispetto dell’ambiente e al ri-sparmio delle Casse dell’ente. Le famigliehanno potuto già riscontrare un risparmio dispesa nelle bollette del 2012, rispetto aquelle dello scorso anno». «Comunque - conclude il sindaco - ci si ren-de conto che diverse sono le esigenze del-le attività commerciali e quindi questa Am-ministrazione si dichiara disponibile a incon-trare le categorie interessate, che ne voles-sero fare richiesta, sia per stabilire un utileconfronto sia per elaborare insieme nuovestrategie e servizi per migliorare le loro atti-vità».

DarioPercollatitolaredistributore

«Negli ultimi anni - rac-conta Dario Percolla, titolare di un distri-butore di carburante in viale della Regione- c’è stata una proliferazione selvaggia diimpianti di rifornimento, arrivati a quota17, che per un comune di poco più di 22mila abitanti è certamente un numero ec-cesivo».Il distributore di carburante gestito da Per-colla è uno dei più antichi del comune et-neo, e nonostante la nascita di importanticentri commerciali come le Zagare i Porta-li, che attirano numerose persone da altricentri limitrofi e dal capoluogo di provin-cia, l’alto numero di distributori di carbu-rante ha determinato, assieme all’aumentodelle accise e conseguente lievitazione deiprezzi alle pompe, un calo consistente diintroiti. «Noi serviamo una media di 700clienti al giorno - continua Percolla - e ab-biamo registrato un calo di fatturato di cir-ca il 15 per cento, con una propensione alconsumo self service che fa risparmiare,grazie alle politiche di Esso (anche perchénoi non ci potremmo permettere di appli-care sconti di questa entità), un risparmiodi 10 centesimi al litro. Oggi ben la metàdella gente che viene a fare carburante sce-glie gli orari in cui il distributore è chiusoper poter usufruire del self service e quin-di dello sconto».Ma se gli affari vanno di pari passo con lacrisi economica generale che impone un ri-

dimensionamento dei consumi, il proble-ma che è percepito come strutturale è l’in-civiltà delle persone. «A San Giovanni LaPunta - continua il titolare del distributore- servirebbe un po’ più di civiltà ed educa-zione, a tutti i livelli. Dalle auto parcheg-giate in doppia fila e che creano enormidisagi, alla raccolta differenziata, che è par-tita ma che ancora non è stata recepita ade-guatamente dai cittadini per quanto riguar-da gli orari e i metodi e spesso si trovanosacchi della spazzatura anche nel cestinoche ho messo a disposizione dei clienti neldistributore. Inoltre anche la pulizia dellestrade inevitabilmente ne risente».Anche sulla sicurezza la situazione non ètra le migliori. «Una volta vicino al distribu-tore c’era una caserma dei Carabinieri cheadesso non esiste più e ovviamente la sen-sazione di sicurezza è diminuita. Io mi so-no organizzato con la cassa continua. For-tunatamente abbiamo anche una bancanelle vicinanze e ci siamo dotati di video-camere di sorveglianza per prevenire even-tuali atti criminali, anche se la tendenzaadesso è sempre più quella di pagare at-traverso carta di credito o bancomat, il cheriduce sensibilmente la quantità di contan-te che teniamo in cassa. Al momento siamointorno al 70 per cento di incassi con mo-neta elettronica, una tendenza che è desti-nata ad aumentare, allineandoci agli altripaesi europei, e che quindi porterà anchemeno rischi nei confronti di tentativi di ra-pina. Nonostante tutto questo però ultima-mente la percezione di sicurezza è dimi-nuita perché, comunque, la situazione so-ciale che c’è in questo periodo, poco lavo-ro e di conseguenza pochi soldi, ci impo-ne di stare sempre in allerta».

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di Lavinia D’Agostino

Una provincia isolata, tagliatafuori dai grandi circuiti e troppolontana dalle realtà più impor-

tanti. È questo quanto denunciato daNino Messina, presidente uscente dellaCamera di Commercio di Messina che,a fine mandato (tra poco meno di duemesi si andrà a nuove elezioni) tracciaun bilancio. In carica da circa tre anni,Messina è un ex commerciante di ma-teriali edili che si è recentemente “con-vertito” all’agricoltura, biologica e tradi-zionale. «La situazione economica della provin-cia messinese è di grande difficoltà –spiega Nino Messina – e non è unacondizione legata esclusivamente all’at-tuale crisi, ma parte da più lontano. Co-me Camera di Commercio abbiamocercato di “bonificare” il bacino d’uten-za, quello che poteva dare sviluppo,purtroppo però adesso la situazione ècritica. Abbiamo cercato di trovare deisegmenti produttivi, puntando a quellipiù piccoli, considerato che la nostraprovincia non ha i numeri per sperarein un grande volano di crescita, e per ipiccoli segmenti produttivi l’occasionepoteva essere il turismo».E com’è andata?«Purtroppo, nonostante il nostro territo-rio sia bellissimo e con un’altissima po-tenzialità di sviluppo - basti pensare alocalità come Taormina, Giardini Naxose Capo d’Orlando, oppure ai borghi eai parchi naturali a cui abbiamo cerca-to di dare visibilità - la nostra provinciamanca di servizi e infrastrutture. Siamotroppo lontani dagli aeroporti e se nonsi potenziano e velocizzano i trasporti ilturismo rimarrà sempre allo stato em-brionale, non si potrà mai sviluppare.Da tre anni – continua Messina - cer-chiamo di portare avanti alcuni seg-menti, come ad esempio il turismo cro-cieristico, che porta nella nostra pro-vincia 500 mila persone ogni anno, manon siamo ancora riusciti a fare realiz-

Nino Messina, presidente uscente della Camera di Commercio messinese, traccia il suo bilancio:«Siamo una provincia isolata: occorre puntare su infrastrutture, trasporti e sulla cultura dei giovani»“ ”

con quei Paesi in cui c’erano operatorituristici interessati al nostro territorio.Così abbiamo messo la provincia incondizione di essere conosciuta, abbia-mo cercato di dare una risposta ade-guata, anche se siamo consapevoli cheil nostro è un territorio molto fragileper gli errori commessi nel passato,dalla politica anzitutto, che ha fattoestinguere l’agricoltura».Che progetti state promuovendo?«Premettendo che noi siamo solo unente propositivo e non un ente deci-sionale, posso affermare che il nostrodovere lo stiamo portando avanti finoin fondo. Soprattutto con progetti checoinvolgono l’esterno e anzitutto i gio-vani delle scuole, al fine di indirizzarlial meglio al mondo del lavoro. Allenuove generazioni diciamo continua-mente che è necessario studiare perraggiungere una formazione adeguataalle richieste del mercato del lavoro in-ternazionale, sempre crescenti. Ciò si-gnifica conoscere bene le lingue stra-niere in modo da essere sempre più

zare un terminal, richiesto dal primogiorno del mio incarico. Per incremen-tare il turismo è necessario che i visita-tori si possano muovere sul territorio,che arrivino consapevoli di cosa e co-me poter visitare le bellezze offerte dal-la provincia. In questi anni, poi, ci sia-mo occupati anche di internazionaliz-zazione promuovendo scambi con laRussia, il Giappone e l’America, ovvero

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ascom messina«Il turismo dovrebbe essere il volano della nostra economia»

«Abbiamo cercato di far conoscere la provincia peloritana

all’estero promuovendoscambi con la Russia, il Giappone e l’America, paesi con operatori turisticiinteressati al nostro territorio»

“La prestigiosa sede della Camera di Commercio di Messina di piazza Felice Cavallotti

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competitivi in una società che cambiavelocemente. In un mondo globale co-me quello in cui viviamo la prepara-zione è l’unica cosa che conta». State puntando sui giovani e le in-frastrutture. C’è qualcosa che chie-dete alla politica?«Di bloccare il passaggio dei tir da Mes-sina, questo cambierebbe totalmente lasituazione economica della città. Quel-lo del transito dei mezzi pesanti è statoun grave errore, pagato a caro prezzoanzitutto dal commercio, ma anche dal-l’industria e dagli artigiani».La costruzione del ponte risolvereb-be?«Mi pare evidente che il Ponte sulloStretto è una chimera, un sogno, e chenon ci sia più la possibilità di realizzar-lo. In compenso si potrebbero fare tan-te altre cose, come creare le necessarieinfrastrutture per incrementare i colle-gamenti con i centri direzionali. La pro-vincia di Messina è un’isola nell’isola,nel senso più stretto del termine. Soloora stanno riprendendo i treni a lungapercorrenza, ma per un anno siamostati senza treni né per Milano, né perTorino o Venezia. Una situazione disdi-cevole. Così non si può pensare dicreare sviluppo».Oltre a quello crocieristico, ci sonoaltri tipi di turismo che potrebberodare nuova linfa alla provincia diMessina?«Durante il mio mandato abbiamo pun-tato anche al turismo nautico, grazie al-l’interessamento di Assonautica che ri-tiene la nostra posizione eccellente dalpunto di vista turistico, ottima e strate-gica per tenere le barche a dimora an-che nel periodo invernale. Immaginiche ritorno sarebbe stato anche in ter-mini occupazionali! Ma, ovviamente,fatti un paio di calcoli, ci si è resi con-to che raggiungere la nostra provinciada qualsiasi punto d’Italia è molto diffi-coltoso. Per questo motivo siamo statitagliati fuori: troppo difficile raggiun-gerci per chi ha necessità di venire inSicilia solo per un fine settimana, ovve-ro il tempo necessario per prendersicura dell’imbarcazione. A Sant’Agata diMilitello, Milazzo, nella stessa Messinae a Capo d’Orlando si stanno attrez-zando con nuovi porticcioli turistici; mafatto salvo per un paio di mesi estivi,quanto saranno utilizzati? Stessa cosaper il turismo naturalistico. I nostri par-chi hanno una potenzialità altissima,ma purtroppo in questi anni nessunoha pensato di sviluppare un turismoimportante in questa direzione. Le no-stre bellezze paesaggistiche, i luoghi di

no voglia di creare uno spazio com-merciale: invece di farli cimentare in si-tuazioni difficili, magari chiedendo pre-stiti alle banche o dando fondo ai ri-sparmi dei genitori, trovo che sarebbepiù sensato, anche attraverso il lavorodelle Camere di Commercio, portareavanti degli studi preliminari per orien-tare l’apertura di nuovi esercizi com-merciali incentivando quelle attivitàche sono necessarie al territorio. Sem-pre restando in tema di formazione einformazione, da poco tempo abbiamoaperto lo sportello “Sprint Sicilia perl’internazionalizzazione”, creato dallaRegione Siciliana, attraverso cui portia-mo avanti le idee delle piccole e medieimprese che mirano al mercato estero.Sono ancora progetti giovani, partiti dapoco… certo, i tempi della burocraziasono lunghi, però ci siamo riusciti, ècomunque un buon risultato. Per il fu-turo mi auguro che i messinesi puntinoalla creazione di centri commerciali na-turali, evitando di costruire strutture so-vradimensionate, in modo anche da ri-manere nei salotti buoni della città che,in un progetto di sviluppo integrato,potrebbero diventare aree pedonali».Tra un paio di mesi terminerà il suomandato. Ha già fatto un bilancio?«Quando mi sono insediato la Cameradi Commercio di Messina dal punto divista culturale non contava niente. Inquesti anni abbiamo registrato un mi-glioramento, già partendo dalla nostrastessa struttura, dai locali della Camerache sono stati sistemati e arredati congli stessi mobili e quadri, ma restaurati.Nelle nostre vetrine, poi, abbiamoesposto tutti i prodotti d’eccellenza delterritorio. Oggi abbiamo locali bellissi-mi che vengono ampiamente sfruttatianche dalla cittadinanza, e in particola-re dalle scuole. Trovo che anche que-sto sia un modo per rendersi utili. Dalpunto di vista culturale oggi Messina èuna delle Camere più vivaci. La culturaè una cosa importante. Se 500 mila per-sone vengono in città ogni anno e sene vanno sapendo poco o niente dellanostra terra, se non siamo riusciti a su-scitare la loro curiosità in modo da far-li ritornare ancora, allora abbiamo sba-gliato tutto! In un mondo sempre piùglobalizzato, sono le piccole cose a da-re rilievo e importanza a un territorio,sono queste le cose che fanno la diffe-renza. Ma bisogna saperle vendere, enel migliore dei modi».

cultura e i beni architettonici, i prodot-ti agricoli d’eccellenza come l’olio e ilvino non sono pubblicizzati, non sonostati lanciati sul mercato».Con queste premesse che futuro siprospetta?«Nel Messinese le imprese che nasconoe quelle che muoiono sono pari, peròquelle che muoiono sono aziende sto-riche e radicate sul territorio, mentrequelle che nascono sono piccole azien-de precarie che vivono lo spazio di unmattino. Secondo la relazione diUnioncamere nazionale, quattro azien-de su dieci non arrivano al quinto an-no di vita, e al Meridione il numero diqueste aziende sale al 50%. Per far sìche la situazione cambi bisognerebbeformare e indirizzare i giovani che han-

«I parchi naturali, lebellezze paesaggistichee i luoghi di cultura,

i beni architettonici e i prodottiagricoli del Messinese hannopotenzialità altissime, ma non sono mai stati lanciati sul mercato nè pubblicizzati»

“Nino Messina, presidente uscente della Camera di Commercio di Messina, in carica da tre anni

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30 GIUGNO 2012 impresainforma

HR/organizzazioneI manager che perdono il lavoro devono imparare a gestire la carriera

di Rino Sardo

Dal 2008 l’eco-nomia mon-diale vive una

profonda crisi che hacoinvolto tutti: im-prenditori, dipenden-ti e manager. Spesso igiornali, le televisioni

e i mass media in genere hanno acces-so i riflettori sulle prime due categorie“dimenticandone” una, quella dei ma-nager. Eppure anche questi ultimi han-no pagato in modo rilevante questomomento di difficoltà economica; e lohanno fatto perdendo il posto di lavo-ro o vedendo ridimensionato il propriopotere nell’azienda e la propria capaci-tà di contrattazione anche economica.Nel primo caso un dato per tutti: in Ita-lia più di centomila dirigenti hannoperso il posto di lavoro negli ultimi treanni. La crisi ha colpito duramente an-che le figure professionali più specia-lizzate, come dimostrano i dati Istat dal2008 al 2011. Il numero di dirigenti è passato da 500a 396 mila e sono sempre di più quel-li che fanno fatica a ricollocarsi sulmercato del lavoro. Normalmente l’ex-manager trova il ricollocamento in unanuova azienda, anche a costo di unadequalificazione delle proprie mansio-ni; ma questo non sempre accade.Molti dirigenti licenziati o spinti ad an-darsene, infatti, si sono dati alla con-sulenza. Analizzate le proprie compe-tenze e i propri contatti, il managercerca, infatti, di sfruttare il network diconoscenze per offrire i propri serviziconsulenziali. Chi ha una forte specia-lizzazione rimane nella stessa aread’influenza, chi invece ha capacità ma-nageriali che vanno dalla gestione del-le risorse umane all’organizzazione,può cambiare settore. Il “know how” acquisito negli anni èun’ottima moneta di scambio da pro-porre, soprattutto alle piccole imprese,che sono sempre più alla ricerca d’in-

Più di 100 miladirigenti in Italia hanno

perso il posto di lavoro negliultimi tre anni. Il know how acquisito è una moneta discambio ottima soprattutto per le imprese alla ricerca diinnovazione e professionalità

novazione e professionalità. Secondo un’indagine condotta nel2008 da Federmanager e Federprofes-sional dal titolo “Attese e problemati-che dei manager atipici”, si registra cheproprio “le skill acquisite in azienda”sono tra i fattori determinanti per ilsuccesso nel lavoro autonomo (44%degli intervistati), al secondo posto c’è

Anche i dirigenti sono vittime della crisi, benché se ne parli poco. Da disoccupati devono capire come muoversi, usando abilità, destrezza e magari un po’ di cinismo“ ”

la “rete di relazioni costruita nel tem-po” (40%). Fondamentale è anche l’ag-giornamento delle proprie competen-ze. Ecco allora corsi, master e semina-ri per rinnovarsi continuamente. Se, infatti, per il 64,1% degli intervista-ti l’area di competenza spesso è la stes-sa, il 14,6% ha invece dovuto parzial-mente modificare il proprio campo diazione, mentre il 15,5% del campioneha cambiato completamente le materieoggetto del nuovo lavoro rispetto aquello svolto in precedenza. Molto di-pende dalle possibilità che offre il mer-cato. Da qui la necessità di essere flessibili,ritenuta dal 63,1% degli intervistati«una capacità di adeguarsi alle richiestedel cliente e del mercato». Anche il ruolo dei manager all’internodelle aziende è cambiato. Molte grandimultinazionali hanno rivisto a più ri-prese le proprie organizzazioni ridefi-nendo il potere e il contenuto delleposizioni locali. Splendide realtà loca-li, piene di competenze di marketing,

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Anche gli acquisti e la logistica hannoil loro momento di gloria con il ripor-to diretto al Ceo. Ma poi ci si rende conto che c’è unproblema: nessuno può decidere auto-nomamente e tutto risale al numerouno che ha poco tempo per occuparsidi tutti i denti del rastrello organizzati-vo. La tendenza inevitabile è che il capoazienda diventi sempre più autoritarioperché caricato da un eccessivo nume-ro di decisioni, anche operative, chedeve prendere rapidamente e senzaesitare. Ed egli è giustamente nervosoe sempre impegnato: risponde allemail, ma è meglio decidere guardan-dosi negli occhi, i tempi per avere unappuntamento si allungano, gli incon-tri sono disdetti, magari si fa anticame-ra e la segretaria impazzisce. La strut-tura piatta, per definizione, non creaback up per la posizione del numerouno. Per cui le prime linee sanno chese il capo se ne va, ne arriverà unonuovo da fuori, il che non è molto ras-sicurante né motivante. E allora? Cosa deve fare un managerche vuole crescere? I più svegli guar-dano all’esterno dell’azienda. Esercizionon facile di questi tempi, in quanto lesocietà che assumono vogliono “com-prare” competenze e sono assai restiea prendersi dei rischi. Per cui semprepiù spesso si parla di passaggi oriz-zontali, magari con un allargamentodell’area di business. Ma vale la penalasciare la vecchia azienda per un pas-saggio laterale con un contratto cheprobabilmente prevede anche il perio-do di prova? Solo se lo stimolo a usci-re è molto forte, altrimenti, zitti e alli-neati, si rimane aspettando tempi mi-gliori.E i “padrini”? Dove sono finiti i padri-ni ai quali legarsi per farsi proteggere,acquisire favori e fare carriera seguen-done la scia? Lottano anche loro per lasopravvivenza, non hanno tempo pergli altri, sono diventati egoisti. Magari se ne vanno da un giorno al-l’altro senza dire niente. Ecco allora che il manager deve arran-giarsi da solo e imparare a gestire inmodo imprenditoriale la propria car-riera, chiedendo e ascoltando consiglidi esperti per poi scegliere autonoma-mente, muovendosi con abilità e de-strezza e magari anche con una buonadose di cinismo. L’importante è saper misurare le pro-prie forze, porsi obiettivi ragionevoli,perseguirli con determinazione, mainuotare contro corrente, ed essere pie-ni d’iniziativa.

[email protected]

di tecnologie produttive, d’innovazio-ne prodotto, sono state progressiva-mente smontate trasformando le strut-ture locali in bottegoni focalizzati sullavendita di prodotti i cui approvvigio-namenti sono spesso gestiti altrove.Così, di colpo, marketing manager sisono trasformati in trade marketingmanager, general manager hanno vistoaggiunto al proprio titolo quello dicommercial, Cfo sono diventati dei fi-nancial controller e i country manageruna sorta di grandi cerimonieri. In molti casi, la necessaria diminuzio-ne dei costi fissi del personale si rea-lizza in parallelo a importanti “raziona-lizzazioni” interne con azioni di “out-sourcing”, di “delocalizzazione” dellaproduzione o dei servizi, di Merger &Acquisition. In queste continue razio-nalizzazioni volte alla ricerca di effi-cienza e contenimento dei costi fissi, lapiù “terribile” filosofia gestionale èquella della “centralizzazione” dellefunzioni aziendali. In sostanza questo vuol dire che anzi-ché avere, ad esempio, dieci ufficimarketing in dieci diversi mercati, sicentralizza l’attività presso un’unica se-de. Tutte le attività decisorie sono per-tanto assunte da qualcuno in qualcheparte del mondo e, nella sede locale,rimangono solo le funzioni più stretta-mente esecutive e non più decisorie,d’indirizzo, di strategia. Questo fatto demotiva ancor più il ma-nagement che non solo deve occupar-si prioritariamente della gestione delleproprie efficienze interne - anziché de-dicarsi al mercato - ma anche accetta-re supinamente una progressiva ero-sione delle proprie attribuzioni funzio-nali, a cominciare dalla gestione deipropri “budget”. Tutto diventa impersonale e asettico,lontano, virtuale. Tutto si scollega dalmercato, dalla relazione con la propriagente, le proprie abitudini, il proprioterritorio allineandosi alla volontà dialcuni soggetti lontani a volte neanchemai visti o conosciuti. Salvo quei pochi manager che gesti-scono la funzione finanziaria dell’im-presa, gli altri sono progressivamentecolti da crisi d’identità caratterizzata dademotivazione, frustrazione, impossi-bilità di esercitare competenze edesperienze, logorio della propria lea-dership e senso di responsabilità, pro-gressivo scollamento e sfiducia neiconfronti della propria azienda. A que-sto si aggiunge la paura di finire neltritacarne della ristrutturazione azien-dale. Spesso i dieci manager del mar-keting, abolita la posizione locale, so-no licenziati.

non se ne parla nemmeno; appoggiar-si a uno sponsor interno è quasi im-possibile, in quanto il continuo cam-bio della struttura organizzativa nonha permesso di consolidare rapporticon uno sponsor forte. Dunque, non rimane che navigare,cercare addirittura di decelerare il tas-so di crescita che inevitabilmente loporterebbe sempre più in alto nellasua business line, magari in aree geo-grafiche non particolarmente gradevo-li, con una responsabilità che cresce infunzione del maggior numero di Pae-si da seguire. Ci sono poi le organizzazioni piatte,continua Milletti, che coinvolgono siale multinazionali sia le realtà italiane enascono sostanzialmente per ridurre icosti di struttura, per semplificare iprocessi decisionali, per avere l’azien-da sotto controllo. All’inizio ne sono felici tutti: il capoazienda, che sente il gusto del coman-do allargato avendo almeno una ven-tina di riporti, e questi che sono orgo-gliosi di dipendere direttamente dalCeo. Spariscono le figure di raccordo:i direttori commerciali, industriali, tec-nici, e in certi casi anche la direzionefinanziaria è spacchettata.

Per fare carriera, i manager italiani,scrive in un illuminante articolo ap-parso su Harvard Business ReviewMassimo Milletti, AD della società dihead hunting Eric Salmon & partners,devono risalire le linee di businesscon le quali è stato affettato il merca-to, spostandosi rapidamente tra unheadquarter regionale e l’altro, con laprospettiva di arrivare a fine corsa aquello mondiale, la cui localizzazionegeografica, il più delle volte, atterriscee sconvolge la famiglia. Ed è a quel punto che il nostro mana-ger s’interroga sul suo futuro. Di rien-trare in Italia con lo stesso gruppo,

Massimo Milletti scrivesu “Harvard Business

Review” che gli italiani, per fare carriera, devono risalire le linee del businessspostandosi rapidamente con la prospettiva di arrivare a finecorsa all’headquarter mondiale

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associazioniFare la scelta giustaper contrastare l’effetto Imu

L’imposta sugli immobili si è abbattuta come una scure sui proprietari che si trovano a fare i conti con esborsi imprevisti. Fondamentali le valutazioni degli agenti immobiliari“ ”

Un crescendo rossiniano: dall’Invimche colpiva l’incremento immobi-liare solo nei trasferimenti, all’im-

posizione costante come l’Ici ed infine l’I-mu. Nell’arco di 40 anni tutti i governihanno acuito sempre più l’imposi-zione comunale sugli immobili. Èinutile soffermarci sull’esosità diquest’ultima imposta, “dura lexsed lex”, bisogna reagire senza sco-raggiarsi. La consegna è non im-provvisare, perché ancheil più piccolo erroredi valutazione puòportare rilevanti dan-ni al patrimonio immobiliare.Con l’esperto agente bisogna individuaretra gli immobili posseduti quali sono nonutilizzati o utilizzati poco, quali sonomessi a reddito, e quali sono in attesa direddito al fine di razionalizzare al megliotutte le potenzialità.Per i primi, non utilizzati o utilizzati poco,bisogna verificare le necessità familiari edistinguere se sono beni che nel futuropotranno tornare utili ai componenti del-la famiglia o non potranno essere finaliz-zati all’uso della stessa. Nel primo caso bi-sogna metterli a reddito con contratti dilocazione brevi, come per uso villeggiatu-ra, casa arredata non residenti, studenti, oaltri, in modo che detti immobili possanoprodurre redditi ed essere resi disponibiliin caso di maturate necessità familiari. Nelcaso di immobili non utilizzati e non difuturo interesse della famiglia, bisognapercorrere due vie: o la messa a redditocon contratti tradizionali, o porli in vendi-ta se il potenziale reddito non si prospet-tasse interessante. Altro aspetto è quellodi verificare l’opportunità di effettuare uneventuale cambio destinazione che possaportare l’unità immobiliare ad un uso piùindicato nei nuovi scenari immobiliaridella zona ove insiste. Per gli immobili già messi a reddito, è be-ne verificare se tutti gli aumenti Istat so-no stati applicati e le scadenze contrat-tuali, per evitare dannosi rinnovi automa-tici o restare impreparati in caso di dis-detta di rinnovo comunicata da parte delconduttore. Effettuate tutte queste verifi-

che, si potrà procedere al “riordino” delproprio patrimonio immobiliare. Questo riordino dovrà procedere lungodue direttrici principali: ottimizzazionedell’uso o dell’impiego, come dicevamoprima, ed eliminazione dei “rami secchi”del patrimonio con relativa vendita. Disolito i “rami secchi” del patrimonio im-mobiliare si dividono in due grandi cate-gorie: beni di grande valore economico -come ville, casali e tenute -, che sonoonerosi per la gestione e nel contemponon riescono a produrre reddito apprez-zabile, o beni che per vari motivi esconofuori dai minimi parametri positivi di na-turale aspettativa di crescita, perché inse-riti in zone di degrado o in stabili nell’in-sieme fatiscenti. Questi “rami secchi” dovranno essere im-

messi sul mercato, costituendo linfa perla nuova borghesia che è pronta a sosti-tuire la vecchia per i grandi immobili,mentre per quei beni non più appetibilial mondo impiegatizio o dei piccoli im-

prenditori per l’evoluzione del lorogusto e delle loro legittime aspettati-ve, si aprono le porte ai nuovi pro-

letari, in gran parte ex-tracomunitari, chepotranno così co-ronare il sogno

della prima casa. Inun mercato in piena

flessione dei prezzi, l’im-missione di tanti altri immobili

che scaturisconodalle analisi deisingoli patrimoninon può che dis-orientare il mer-cato ponendoloin una fase di ri-flessione. Questafase avrà un pro-tagonista in nega-tivo: quella mediaborghesia checontinua a subirelo stress di questenuove imposizio-ni fiscali, mentregli emergenti del-

la nuova borghesia, per lo più stranieri, ei nuovi proletari saranno i destinatari delnuovo mercato immobiliare. Un mercato estremo, grandi o piccolissi-me operazioni, dove l’agente immobilia-re professionale diventa essenziale puntodi riferimento sia per la programmazioneche per il collocamento sul mercato. Mala competenza e la capacità di interpreta-re il mondo del mattone, senza l’inter-vento degli istituti di credito per l’eroga-zione dei mutui e la crescita dell’occupa-zione, può rilevarsi estremamente diffici-le e confinato ad operazioni effettuatecon reperimento di provvista personale,o con pagamenti finanziati dal venditorestesso con effetti cambiari.

Antonino Nicolosivice presidente nazionale Fimaa

Il necessario riordino del nostro patrimonio immobiliare deve

procedere lungo due direttrici: ottimizzazione dell’uso ed eliminazione dei “rami secchi”

“Antonino Nicolosi

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33GIUGNO 2012impresainforma

Il Ministero delle Infrastrutturee dei Trasporti ha divulgato, sulproprio sito internet, il decretointerministeriale (Trasporti,Economia, Giustizia e Svilup-po economico) che individual’autorità competente ad appli-care le sanzioni previste dalcomma 14 dell’art. 83 bis dellaLegge 133/2008 e successivemodifiche, in materia di viola-zione delle norme sui costi mi-nimi di esercizio per i contrattidi trasporto non stipulati in for-ma scritta (commi dal 7 al 9) edi trasgressione del termine di 90 giorni dal-l’emissione della fattura per il pagamentodei corrispettivi di trasporto, di cui ai commi13 e 13 bis. Sembra opportuno ricordare che il predettocomma 14 dell’art. 83 bis prevede due tipo-logie di sanzioni: l’esclusione fino a 6 mesi

dalla procedura per l’affidamen-to pubblico della fornitura di be-ni e servizi; l’esclusione per unanno dai benefici fiscali, finan-ziari previdenziali di ogni tipo,previsti dalla Legge. A seguitodel nuovo comma 15 dell’art. 83bis, il decreto individua nel soloMinistero dei Trasporti (Direzio-ne generale per il trasportostradale e l’intermodalità) l’au-torità competente ad applicarele sanzioni sopra menzionateche, a norma dell’art. 1 del me-desimo decreto, vengono com-

minate secondo le seguenti modalità: esclu-sione per un anno dai benefici fiscali, finan-ziari e previdenziali; esclusione fino a 6 me-si dalle gare di appalto pubbliche. In caso direcidiva (nei tre anni successivi), il periododi interdizione viene raddoppiato fino al limi-te massimo di 6 mesi. L’intervento dell’auto-

DECRETO INTERMINISTERIALE

Art. 83 bis, è il Ministero dei Trasporti l’autorità competente ad applicare le sanzioni

Mobilità e infrastrutture al centro del convegno nazionale organizzato da ConfcommercioIl ministro Passera: «Bisogna reperire risorse pubbliche e definire il ruolo dei territori»“ ”

metropolitane italiane. «Fra le priorità as-solute per l’Italia - ha detto il ministroPassera - c’è lo sviluppo delle infrastrut-ture, troppo spesso frenate dalla buro-crazia e dalla mancanza di risorse». Il mi-nistro ha voluto sottolineare come sianecessario reperire risorse pubbliche masoprattutto rendere attraenti i progettiper nuove infrastrutture per l’impresaprivata, e ha ricordato la necessità dichiarire il ruolo dei territori: «Il governointende prendere spunto da altri Paesiper coinvolgere i territori nel dibattito sunuove infrastrutture, accogliere correzio-ni suggerite proprio dagli abitanti deiterritori. Ma senza frenare il cammino dinuove infrastrutture, soprattutto se sonodi portata nazionale. Infrastrutture - haconcluso il ministro - che servono a ri-durre quei costi nascosti provocati dalnon fare che non vanno in nessun bi-lancio, ma finiscono inevitabilmente intutti i bilanci».

Giovanni Rinzivillo

Aprire un dibattito articolato sul te-ma della mobilità; elaborare unPiano integrato con invarianti nei

passaggi chiave; accelerare la riforma deiporti e degli interporti e i processi ope-rativi collegati; migliorare l’accessibilitàterritoriale e la connettività delle retiprioritariamente nelle grandi aree urba-ne; definire la piena liberalizzazione deltrasporto ferroviario; attivare politicheper l’evoluzione logistica dell’autotra-sporto; concertare un Patto nazionaleper la mobilità urbana. Sono questi i set-te interventi necessari per sciogliere itroppi nodi che impediscono all’Italia dicompetere. A indicarli è stato il vice pre-sidente nazionale di Confcommercio-Im-prese per l’Italia, Paolo Uggè, aprendo aRoma lo scorso 16 maggio, nella sedenazionale di piazza Belli, il convegno in-titolato “Infrastrutture, trasporti, logisticae mobilità, sciogliere i nodi per compe-tere” al quale sono intervenuti, tra gli al-tri, il ministro e il vice ministro delle In-

Trasporti, i sette interventiper ritornare competitivi

frastrutture e dei Trasporti Corrado Pas-sera e Mario Ciaccia, e il presidente diConfcommercio-Imprese per l’Italia Car-lo Sangalli. L’Italia che si muove sulle strade dellacittà va pianissimo: la velocità media neicentri urbani italiani è vicina a quellaraggiunta alla fine del ’700. È quanto af-ferma il Libro bianco sui Trasporti e leInfrastrutture presentato da Confcom-mercio che nel capitolo “Il Bel Paesecongestionato” spiega che si tratta diuno dei sintomi più macroscopici delcongestionamento delle reti urbane e

rità competente (art.2) può avvenire: in ba-se alle segnalazioni pervenute dagli agentiche effettuano i controlli su strada (comma1); in base alle segnalazioni pervenute dachiunque vi abbia interesse diretto e pre-senti idonea documentazione di supporto(comma 1); d’ufficio (comma 3), quando,nell’ambito delle sue competenze, la Dire-zione generale per il trasporto stradale ab-bia avuto altrimenti notizia della violazionedei commi 7, 8 ,9 e 13 dell’art. 83 bis. A questo punto, il Ministero dei Trasporti av-via l’istruttoria che deve terminare entro 90giorni dal ricevimento della segnalazioneovvero degli atti e della ulteriore documen-tazione eventualmente richiesta ai soggetticoinvolti. In caso di esito positivo, la Direzio-ne generale invia al Ministro un dettagliatorapporto sulla violazione commessa. In ca-so di esito negativo, la stessa Direzione ef-fettua comunque un rapporto al Ministro edispone l’archiviazione della pratica. (G. R.)

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34 GIUGNO 2012 impresainforma

associazioni

Il convegno sulla Costituzione chiude il “Progetto 139”promosso dal coordinamento della associzioni antiracket“ ”

Non poteva che chiudersi con un gran-de evento il ciclo di incontri sulla Co-stituzione italiana promosso dal coor-

dinamento delle associazioni antiracket del Si-stema Confcommercio negli istituti scolasticidella provincia di Catania. Dopo i tanti magi-strati, rappresentanti delle forze dell’ordine,docenti universitari e professori delle scuoleche hanno aderito all’iniziativa e spiegato lenorme della carta costituzionale che regola lavita di ogni italiano grazie al “Progetto 139” aoltre 5.000 studenti, il 30 maggio gli impren-ditori e i commercianti di Giarre, Riposto eFiumefreddo, insieme con tanti rappresentan-ti della società civile e del volontariato, si so-no confrontati sul tema della costituzionalitànel dibattito “La Costituzione della Repubbli-ca: legalità e libertà d’impresa” che si è tenu-to presso la Sala del Vascello del Comune diRiposto. A esaminare gli articoli della Costitu-zione legati ai rapporti di lavoro sono stati ilProcuratore della Repubblica di Catania Gio-vanni Salvi e il Presidente regionale di Conf-commercio Pietro Agen, il coordinatore pro-vinciale del Sistema Antiracket – AntiusuraClaudio Risicato e il presidente della Conf-commercio di Riposto Daniele Trombetta.Dopo i saluti del Sindaco Carmelo Spitaleri,che ha invitato tutti a un esame di coscienzae a far pulizia all’interno delle istituzioni perfar rivivere i valori della Costituzione, ricor-dando che proprio il Comune di Riposto nel1991 fu uno dei primi a deliberare sul soste-gno alle aziende che denunciano episodi diusura, ha aperto i lavori, moderati dall’avvo-cato Angelo D’Anna, il coordinatore tecnicodelle associazioni antiracket del Sistema Conf-commercio Francesco Fazio. «È un lavoro in-cessante quello che stiamo facendo da anninelle scuole del capoluogo etneo – ha dettoFazio – perché siamo convinti che nelle men-ti ancora libere dei nostri giovani, uomini edonne del futuro, si debba piantare il semedella legalità, costruendo un dialogo e dandobuoni esempi per far prendere loro consape-volezza dei diritti e coscienza dei doveri». Un lavoro svolto con grande impegno dairappresentanti delle associazioni antiracketdel Sistema Confcommercio col supporto deimagistrati dell’Anm e del Circolo Libertà eGiustizia, delle Forze dell’Ordine e del Prov-veditorato agli Studi. Si è partiti proprio dal-l’articolo 41, che sancisce la libertà di fare im-presa indirizzata ai fini sociali e in modo danon recare danno alla sicurezza, alla libertà ealla dignità umana. «Non ci sono più le condizioni per fare im-presa – ha affermato Daniele Trombetta, pre-sidente Confcommercio Riposto –. Le difficol-tà di accesso al credito per le piccole e medieimprese, il caro benzina che fa alzare il costodei trasporti si sommano alla concorrenza del-la malavita organizzata che creando una retedi imprese proprie monopolizza il mercato einibisce le aziende sane. Provvedimenti comeBasilea 1 e 2 si sono rivelati un fallimento e leaziende che hanno difficoltà ad avere creditodalle banche sono costrette a ricorrere a pre-stiti usurai che fanno salire i proventi delle or-ganizzazioni criminali».L’illegalità diffusa mina lo Stato di diritto men-tre la libertà d’impresa condiziona lo sviluppodel territorio. Il momento di recessione, l’ec-

Con il nostro progetto coltiviamo la legalità

Sopra, da sinistra, i relatori del dibattito conclusivo del Progetto 139: Francesco Fazio, Angelo D’Anna,Carmelo Spitaleri, Armando Castorina, Gianni Salvi, Pietro Agen, Claudio Risicato, Daniele Trombetta

cessiva fiscalità assieme alle intimidazioni ealla concorrenza sleale della malavita organiz-zata pemettono all’imprenditore di restareoperativo solo su carta. L’attività di contrastoa Cosa nostra è un dovere etico oltre che au-todifesa. «Il costo che la società paga per il pe-so dell’illegalità, il cattivo funzionamento del-la macchina giuridica e l’inefficienza dellapubblica amministrazione è enorme – haspiegato il Procuratore della Repubblica Gio-vanni Salvi – un occasione di guadagno perpochi e un danno enorme per l’economia lo-cale. Restare legati ai principi della Costitu-zione è fondamentale perché, anche se nascedalle rovine della seconda guerra mondiale egronda il sangue di chi l’ha scritta, ha origineda un compromesso forte e vive oltre le con-tingenze guardando al futuro. Dobbiamo cer-care di adeguarla ma non cambiarla per re-stare legati ai principi della Costituzione. Concautela migliorarla e non distruggerla».Torna sul tema della libertà d’impresa il pre-sidente regionale di Confcommercio PieroAgen ricordando l’invito del Procuratore Gras-

Katia Raciti, 43 anni, sposata, con 2 figli, è agen-te artistico di musica classica (o in chiave classi-ca) e ha creato un’agenzia che si occupa di ta-lenti nazionali motivati dalla musica e dall'arte.Ora fa parte anche del direttivo dell’associazioneAntiracket Antiusura “Ugo Alfino” del SistemaConfcommercio Catania. «Credo nell’associa-zionismo e nel fare squadra, nel condividereesperienze e valori, e i valori sono i cardini da cuiparto per ogni progetto. Mi è stata offerta l’op-portunità di un impegno sociale all'interno del-l’associazione Antiracket Antiusura "Ugo Alfino"

e ho “obbedito” al mio bi-sogno di legalità e giusti-zia che da sempre mianima e in cui credo for-temente. Insieme al di-rettivo sono certa faremomolti progetti ad appan-naggio della società, come tantissimi sono giàstati attuati dalla stessa associazione fino ad og-gi, perchè è solo comunicando la nostra energia,i nostri pensieri, quelli in cui crediamo, che po-tremo cambiare il modus vivendi della società».

ASSOCIAZIONE UGO ALFINOKatia Raciti, entra nel direttivo

so a metterci la faccia e non nascondersi die-tro le sigle, un incoraggiamento chiaro alladenuncia di episodi di racket ed usura. «Lamancata denuncia è un danno a noi stessipoiché lo Stato siamo noi – ha ribadito Agen–. La nostra generazione ha vissuto troppicompromessi per questo bisogna puntare suigiovani, ma Confcommercio ha un traguardoambizioso da raggiungere: la rivendicazione el’assunzione d’impegno attraverso la raccoltadi 1.000 firme come dichiarazione di legalitàper essere veramente protagonisti del cam-biamento. I fondi europei sottratti, l’evasionefiscale, l’abusivismo e la contraffazione costi-tuiscono oltre il 15% del Pil. L’articolo 53 ci ri-chiama ai nostri doveri, colpire l’evasione cheè un reato contro la società e stringere il rap-porto col bene comune. Occorrono compor-tamenti sociali diversi, partendo dai piccoliesempi come la costituzione di parte civileche è una vera presa di coscienza. La Costitu-zione come punto di riferimento, un esempiodi stabilità e continuità che conserva una va-lidità straordinaria».

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35GIUGNO 2012impresainforma

Si è svolta lo scorso mese dimaggio, presso il PresidentePark Hotel di Acicastello, l’As-semblea elettiva dello Snag diCatania. Oltre al direttivo uscen-te era presente il vice presidentenazionale dott. Renato Russo e ilPresidente dello Snag di Paler-mo Maurizio Buarnè. Presenteanche Nino Alicata, figura storicadello Snag catanese. Ha aperto ilavori il funzionario di Confcom-mercio Catania Eduardo Bran-cato, il quale ha proposto all’Assemblea dichiamare a Presiedere la riunione lo stesso Vi-ce presidente nazionale al quale ha consegna-to l’unica lista elettorale denominata “Avan-guardia Donna”. Dopo l’intervento del presidente uscente LoBianco, che ha informato i presenti della suavolontà di non ricandidarsi, Russo ha propostoall’assemblea di superare la votazione con lasolita scheda elettorale e di procedere all’ele-

zione per ac-clamazione,vista la pre-senza di unasola lista. L’as-

semblea ha così elettoil nuovo direttivo peracclamazione che ri-sulta costituito da: Ste-fania Murgo, AngeloMannino, Maria Balsa-mo, Santo La Rosa,Francesca Ardizzone e

Matteo Stella. Nominata a presiedere lo Snagdi Catania per il prossimo mandato è stata Ste-fania Murgo, amministratore unico di OxinaTrade, società che si occupa da 8 anni dellagestione di due edicole a Militello e leader nelsettore del riscaldamento, clima e fotovoltaico.«Ringrazio tutti i presenti per la preferenza ac-cordatami – ha detto la neo eletta – a breve ildirettivo deciderà la distribuzione delle altre ca-riche. Garantisco la profusione del mio massi-

SNAG - SINDACATO NAZIONALE AUTONOMO GIORNALAI

Stefania Murgo, neo presidente: «Il mio impegno per rafforzare il gruppo e per un futuro più sereno»

Lo spettacolo “Settembre 1990-luglio 1992” racconta la storia di chi si è sacrificato combattendo contro la mafia “

zato la nostra epoca. Affrontare le temati-che legate alla giustizia attraverso la rap-presentazione aiuta gli studenti a intra-prendere quel percorso di legalità che liaccompagnerà per la vita».La mission intestata dalle associazioni anti-racket del Sistema Confcommercio Catania,trasmettere la cultura della legalità ai nostrigiovani, ha avuto ottimi riscontri anchegrazie al “Progetto 139”, la Costituzionedella Repubblica italiana spiegata ai ragaz-zi di 20 scuole della provincia etnea, conuna tappa speciale all’Istituto penitenziariodi Bicocca, avvalendosi della collaborazio-ne di magistrati, docenti universitari, pro-fessori degli istituti coinvolti e i rappresen-tanti della Confcommercio. Una lezione“speciale” sulla Costituzione italiana con loscopo di far conoscere agli studenti gli ar-ticoli della Carta Costituzionale, nell’ambi-to di un programma più ampio di educa-zione alla legalità che il coordinamentodelle associazioni antiracket del SistemaConfcommercio, guidato dall’infaticabileFrancesco Fazio, porta avanti da temponelle scuole di Catania e provincia.

Il teatro entra nelle scuole. Il teatro im-pegnato, quello che racconta la nostrastoria e i nostri eroi. Su iniziativa del-

l’associazione antiracket “Ugo Alfino” delSistema Confcommercio Imprese per l’Ita-lia di Catania, già sperimentata lo scorsoanno con grande successo, lo spettacolo“Settembre 1990 – Luglio 1992”, scritto ediretto da Angelo D’Agosta, ha fatto tappain sei istituti scolastici di Catania e dellaprovincia. Il tour teatrale iniziato l’11 apri-le alla Vittorino Da Feltre di Catania è pro-seguito passando per la scuola media Plu-chinotta di Sant’Agata Li Battiati, l’Istitutocomprensivo XX Settembre di Catania, l’I-stituto comprensivo G. Russo di Paternò, ilBranchina di Adrano e si è concluso alLeonardo Da Vinci di Misterbianco.«Lo spettacolo – afferma Angelo D’Agosta,in scena con Eleonora Sicurella e AlfioZappalà – si propone di narrare alcunieventi cruciali per l’Italia, e in modo parti-colare per la Sicilia, avvenuti tra settembre1990 e luglio 1992, ovvero gli attentati deigiudici Rosario Livatino, Giovanni Falcone,Francesca Morvillo e Paolo Borsellino,usando un linguaggio teatrale che varia

Il teatro entra nelle scuoleper raccontare i nostri eroi

dalla narrazione tipica del teatro civile finoal grottesco, passando per intense testimo-nianze del giudice Morvillo, moglie e ma-gistrato, e di Pietro Nava, il primo testimo-ne volontario di mafia che vide con i pro-pri occhi l’assassino del giudice Livatino».Agli studenti di oggi, che all’epoca dei fat-ti non erano ancora nati, il progetto della“Ugo Alfino”, denominato “Teatro: per nondimenticare”, vuole dare la possibilità diaccostarsi a quegli eventi tragici che hannosegnato il corso della storia e lasciato unatraccia indelebile nella vita di ognuno dinoi. «Siamo convinti che la cultura della le-galità vada trasmessa già sui banchi discuola – spiega Francesco Fazio, coordina-tore delle associazioni antiracket del Siste-ma Confcommercio Catania – a studentigrandi e piccoli con un linguaggio appro-priato. Da anni lo facciamo con incontri trai ragazzi e i rappresentanti delle forze del-l’ordine, della magistratura, docenti univer-sitari e protagonisti dell’antimafia. Ritenia-mo, proprio perché è un’esperienza cheabbiamo fatto, che lo spettacolo teatrale siaun ottimo strumento per approfondire ecapire fatti ed eventi che hanno caratteriz-

mo impegno affinché lo Snag si rafforzi in nu-mero di associati e in autorevolezza e chiedoai componenti del direttivo tutto l’aiuto possibi-le affinché insieme, come un corpo unico esenza protagonismi, si riesca a dare, anchecon l’aiuto delle altre organizzazioni sindacali,un futuro più sereno all’intera categoria». Digrande interesse anche il discorso di Nino Ali-cata, per molti anni segretario del sindacatodegli edicolanti, il quale dopo avere ricordato lanascita della rappresentanza dello Snag a Ca-tania, si è soffermato sulle conquiste sindacalidegli ultimi anni. «Con la collaborazione di tan-ti edicolanti – ha detto – lo Snag in poco tem-po ha raccolto i frutti dei sacrifici fatti e del pro-ficuo lavoro portato avanti nell’interesse dellacategoria: tanti convegni e iniziative sindacali,per fare approvare a livello regionale il pianodegli edicolanti o per attuare i piani comunali dilocalizzazione dei punti ottimali di vendita digiornali quotidiani e periodici, ma anche tanteiniziative ludiche e momenti di aggregazione,come la Befana degli edicolanti».

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36 GIUGNO 2012 impresainforma

associazioniCocktail competitionun successo da ripetere

Una gara a conclusione del primo corso Barman: fullimmersion per 43 allievi guidati da Pierluigi Cucchi“ ”

Con il Cocktail Competition si èchiuso il 1° corso per Barman diprimo e secondo livello organiz-

zato dalla Fipe Confcommercio Catania(Federazione Italiana Pubblici Esercizi).La giornata finale di questo interessantepercorso formativo, che ha visto coin-volti 43 allievi in una full immersion di10 giorni guidata dal maestro PierluigiCucchi, componente la Giunta naziona-le Pubblici esercizi nonché responsabiledella Formazione professionale, si è te-nuto presso il Grand Hotel Baia Verdedi Acicastello.I futuri barman sono stati messi allaprova nella preparazione di cocktail diloro creazione sottoposti alla valutazio-ne di una Giuria composta da Antoni-no Ferale, presidente Fipe PasticceriaConfcommercio Catania; Antonio Mes-sina, presidente Silb ConfcommercioCatania; Antonio Strano, direttore gene-rale Confcommercio Imprese per l’ItaliaCatania; Dario Pistorio, presidente Fipeprovinciale e regionale; Luigi Savoca,vice presidente Conals ConfcommercioCatania, e Nico Torrisi, presidenteFederalberghi ConfcommercioCatania.«Il corso ha riscosso un grandesuccesso - spiega Anna Taccia,funzionario responsabile dellaConfcommercio sezione Fipe –non solo tra i giovani in cerca dioccupazione, la maggior partedei partecipanti, interessati a in-traprendere l’attività di barman omigliorare e rinnovare le cono-scenze in questo vasto mondo;ma anche tra tanti titolari di aziende checonsiderano la partecipazione ai corsiun valore aggiunto per la loro forma-zione ed una vera e propria carta vin-cente. La prima edizione del corso perBarman è stata talmente gradita nei con-tenuti, per l’elevata specializzazionedelle varie famiglie dei cocktail rivisita-ta ed attualizzata con nuove tecniche,che gli stessi allievi hanno chiesto di vo-ler proseguire e completare il percorsoformativo iscrivendosi al terzo livello diFree Style che si propone di coniugareil metodo americano, adattandolo alleesigenze di una clientela italiana semprepiù attenta alla professionalità e che halo scopo di formare l’allievo all’intratte-nimento con esibizione, qualità richiestain numerosi locali di tendenza dove ènecessaria la figura di un vero Barten-der showman». «Il corso – continua Anna Taccia - è an-dato benissimo, oltre ogni più roseaaspettativa. Una futura opportunità dilavoro per i giovani ed un incentivo al-la crescita professionale per i titolari.

delicato primo classificato;Luca Cavallaro secondoclassificato e Maria LuisaRomeo terza classificata.La giuria ha riconosciuto ilgiusto merito agli altri allie-vi per l’impegno e la pro-

fessionalità che hanno dimostrato nonsolo nel seguire un corso che li ha aiu-tati a crescere qualitativamente ma an-che nella bravura nel preparare i cock-tail, da veri barman, evidenziando che ilmaggior prestigio di un locale è datodall’accoglienza e dall’intrattenimentoriservato alla clientela, mettendola aproprio agio e ottimizzando così il rap-porto qualità- servizio. A tutti i parteci-panti sono stati consegnati gli attestatidi partecipazione sia di primo che di se-condo livello.

Antonio Messina confermato presidente del sindacato etneo

SILB

Si è svolto lo scorso lunedì 4 giugno, pressola sede di Confcommercio Imprese per l’Italiadi Catania, il rinnovo delle cariche so-ciali per il prossimo quadriennio delSilb Fipe, il Sindacato italiano Impresedi intrattenimento da ballo e di spetta-colo - discoteche, a seguito di regola-re convocazione indirizzata a tutti glioperatori del settore di Catania e Provincia.Riconfermato alla guida del sindacato il presi-dente uscente Antonio Messina, componentidel direttivo sono stati nominati Vincenzo Aro-

nica, Domenico Di Bella e Carmelo Coniglio-ne. «Il nostro compito è stato e sarà sempre

quello di assistere e tutelare la catego-ria – sottolinea il presidente Messina –.Questo sarà un mandato imperniato acostruire per gli operatori del comparto,che oggi sono scoraggiati da moltepliciproblematiche, un futuro che non deve

fare paura ma, anzi, dare nuovi stimoli e im-pulsi ad andare avanti per sostenere questosegmento fondamentale per l’intero settoreturistico e ricettivo dell’isola».

P e rq u e -sto hogià inp r o -

gramma l’apertura del 2° corso di for-mazione per Barman di primo e secon-do livello viste le molteplici richiestepervenute sia da privati che da aziende».Al termine del Cocktail Competition lagiuria, valutando la tecnica, la presenta-zione e il gusto dei cocktail preparatidagli allievi ha dichiarato Giuseppe In-

Una foto di gruppo dei partecipanti al I Corso Barman organizzato da Fipe Confcommercio Catania

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37GIUGNO 2012

delegazioniimpresainforma

«Oltre alla crisi, l’hinterland paga gli errori della politica»

Il presidente Confcommercio di Giarre: «Per rilanciare l’economia bisogna migliorare la viabilità, trovare incentivi economici e creare servizi indispensabili allo sviluppo»“ ”

di Armando Castorina*

Il commercio a Giarre sta attraversandoun periodo di grande trasformazione, epaga non solo per la crisi economica ge-

nerale ma anche per gli errori di chi, conpotere decisionale, ha creato forti squilibrinella rete distributiva. Questi forti squilibridi fatto hanno nascosto le esigenze specu-lative di gruppi che gestivano larealizzazione di nuove aree com-merciali facendosi beffa delle picco-le e medie imprese, modificandocontemporaneamente le abitudinidelle famiglie e stravolgendo le di-namiche socio-economiche del ter-ritorio. Perché prendere ad esempioil sistema del commercio dell’hinter-land catanese per parlare di Giarre?Perché il nostro tradizionale bacino d’uten-za è “distratto” dalla presenza dei grandicentri commerciali.L’augurio è che il processo di trasformazio-ne che sta colpendo la politica possa dota-re il Paese di una nuova classe dirigente ba-sata sulla meritocrazia, che si faccia promo-trice dei veri bisogni del territorio e dell’in-teresse della collettività. E’ quindi possibileimmaginare ancora Giarre fulcro di un si-stema integrato?Noi riteniamo che tutto ciò sia possibile at-traverso la creazione dei processi virtuosisocio-economici realizzabili attraverso ildialogo tra le competenze rappresentatedagli enti locali, le associazioni del mondoproduttivo e della società civile e i sindaca-ti che operano nell’hinterland. Occorre cheGiarre cresca in potere contrattuale rispetto

mente colpite dalla crisi del settore. Edifi-care nuove aree significa in termini sempli-cistici incrementare l’ente dei maggiori co-sti per la manutenzione e la creazione deiservizi indispensabili: ciò non è possibile amaggior ragione perché l’ente ha delle dif-ficoltà a manutentare i servizi già presenti.Occorre inoltre migliorare la viabilità peragevolare l’accesso alle aree commerciali,accogliere nuovi potenziali clienti e rende-re più vivibile il centro storico: in tal sensovediamo di buon occhio i progetti del nuo-vo casello di Mascali e il progetto di “In-tercomunale Jonica” che sta mettendo inrete tecnici e competenze dei comuni diGiarre, Riposto e Mascali.Altro processo virtuoso volto al risparmiosarebbe mettere in campo le risorse del-l’ente, già in carico ed adeguatamente for-mate, evitando quindi di far ricorso alleconsulenze esterne. Altra questione riguar-da le forniture: i pagamenti dilazionati aifornitori, che permettono all’ente di ottene-re l’unico vantaggio nella politica di bilan-cio di posticipare le uscite in esercizi fi-nanziari futuri, oltre che danneggiare lestesse imprese fanno lievitare notevolmen-te i costi per le forniture. Quanto espresso viene etichettato, da chiesercita il potere politico, come puro qua-lunquismo. Eppure questo ragionamentonasce dalla conoscenza e dalla consapevo-lezza acquisita in due anni di presidenza diConfcommercio, di rapporti con il Palazzoe le acquisite competenze con le altre as-sociazioni che operano sul territorio.

*Presidente Confcommercio Giarre

a sistemi politici più organizzati,competenti e incisivi, per invertireil processo di depotenziamento

dei servizi. Riteniamo inoltre che un’atten-ta politica del paesaggio e dell’urbanisticapossa influenzare positivamente processisociali ed economici; a tal proposito inquesti giorni è di grande attualità l’appro-vazione dello schema di massima del Pia-no regolatore generale. A fronte del mini-mo incremento demografico, testimoniatodall’ultimo censimento, e dalla presenza diedifici in cerca di proprietari e di locatarisia in aree centrali sia periferiche. E’ op-portuno pensare alla riqualificazione dellearee esistenti, magari attraverso delle formedi incentivazione possibili anche con la de-tassazione sulle imposte locali. Con le ri-strutturazione è possibile contribuire a rivi-talizzare le zone degradate di alcune areedel territorio, in modo da rimettere in mo-to le economie delle imprese edili forte-

Nelle scorse settimane si è costituita a Nico-losi la Federazione Moda Italia, in occasionedi una partecipata assemblea di imprendito-ri nicolositi del settore dell’abbigliamento al-la quale hanno preso parte il delegato citta-dino Orazio Valenti e il Vice Direttore Gene-rale di Confcommercio Catania GiuseppeCusumano. Dopo aver reso partecipi i pre-senti dei vantaggi e delle opportunità che ilsistema Confcommercio offre agli associati,e in particolare al Sindacato FederazioneModa Italia, - come la possibilità di esercita-re azioni sindacali mirate e specifiche, l’op-portunità di siglare accordi e convenzioni

con società ed enti verso i quali gli im-prenditori del settore si rivolgono per ra-gione della loro attività -, si è procedutoalla nomina dei rappresentanti della cate-goria, e all’unanimità è stato proclamatocoordinatore Placido Contarino, titolaredel negozio Zucchero Filato sas che, asua volta, ha nominato i suoi due vice:Rosario Tomarchio e Michele Miano. Iprossimi passi del sindacato sarannoquelli di incontrare le istituzioni locali perpresentare un programma di iniziative co-muni, di sviluppo e di crescita, della cate-goria fortemente presente a Nicolosi.

NICOLOSI

Nasce il Sindacato Federazione Moda Italia. Placido Contarino nominato all’unanimità coordinatore

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38 GIUGNO 2012 impresainforma

di Mara Guerra

Per tutte le problematiche di natu-ra legale, in ambito civilistico ecommerciale, la Confcommercio

di Catania ha creato un apposito ufficioper venire incontro alle esigenze degliassociati. A fornire la consulenza è ladottoressa Chiara Corsaro che assistegratuitamente i soci Confcommercio nelprimo step, cioè la spiegazione dellanormativa vigente relativa a ogni singo-lo caso e l’individuazione dei rimedipossibili per la risoluzione del proble-ma. In caso di necessità di assistenza le-gale, giudiziale e stragiudiziale,Confcommercio offrirà tale ser-vizio attraverso studi legali con-venzionati garantendo al socioun risparmio sui costi di taliservizi. In particolare verrà for-nita consulenza legale gratuitanell’ambito delle seguenti ma-terie: . Contrattualistica. Locazionicommerciali, compravendita,cessione e affitto azienda, co-modato d’uso ecc.. Locazioni commerciali. Disciplina nor-mativa relativa ai termini di recesso odisdetta, cessione e sublocazione, ag-giornamento canone, diritto di prelazio-ne in caso di vendita o nuova locazio-ne, indennità di avviamento commer-ciale.. Procedure di recupero crediti. Proce-dimenti ingiuntivi, precetto, esecuzionemobiliare e immobiliare.Tra i casi più frequenti ci sono quelliche riguardano i contratti di locazionedegli immobili adibiti a uso commercia-le. Ad esempio, le controversie che na-scono in seguito al diniego, da partedel locatore, di rinnovo del contratto dilocazione alla scadenza dei primi seianni; oppure le richieste di variazionedi aumento del canone di locazione; oancora il diritto di prelazione spettanteal conduttore in caso di vendita o nuo-

Contratti, norme, locazioniconoscerli per non sbagliare

servizi

Un nuovo servizio dell’Associazione: Chiara Corsaro assiste gratuitamente i soci spiegando la normativa vigente relativa a ogni caso e individuando i possibili rimedi per la risoluzione“ ”

va locazione dell’immobi-le stesso.Diffusi anche i casi diprotesti elevati a seguitodell’emissione di assegniscoperti, come quello chel’ufficio legale ha risolto afavore di un’impresa as-sociata. Riportiamo quisotto l’esperienza raccon-tata dal titolare stesso. «Sono titolare di un’im-

presa operante nella provincia di Cata-nia, nel 2009 a seguito dell’emissione diun assegno di cui non sono riuscito aonorare il pagamento, sono stato prote-stato. Purtroppo, dopo l’avvenuto prote-sto, il mio nominativo è stato automati-camente iscritto nell’archivio C.A.I(Centrale di Allarme Interbancaria) enell’Elenco dei protestati tenuto pressola Camera di Commercio. Successiva-mente ho provveduto ad effettuare il pa-gamento dell’importo dell’assegno, uni-tamente alla penale e alle spese del pro-testo, ricevendo regolare quietanza daparte del creditore. Nonostante l’avve-nuto pagamento, il mio nominativocontinuava a comparire negli elenchidei soggetti protestati, e pertanto era im-possibile accedere a qualunque formadi credito, pur avendo tutte le carte inregola da un punto di vista reddituale.

A questo punto, non sapendo come faread uscire da tale situazione, ho pensatodi rivolgermi al sindacato al quale so-no iscritto da diversi anni. Attraversol’intervento dell’ufficio legale dellaConfcommercio, sono riuscito a ottene-re la riabilitazione e la successiva can-cellazione del mio nominativo daglielenchi dei protestati, ed oggi posso nuo-vamente attingere al mercato crediti-zio».Nel caso specifico, essendo trascorsopiù di un anno da quando è stato ele-vato il protesto, e non avendone rice-vuti altri e avendo effettuato il relativopagamento, è possibile chiedere la ri-abilitazione del soggetto protestato at-traverso la presentazione di apposito ri-corso presso il Tribunale competente.Pertanto, una volta presentato il ricorsoe ottenuto il provvedimento da partedel Presidente del Tribunale adito, è ba-stato presentare tale decreto pressol’Ufficio Protesti della Camera di Com-mercio, il quale preso atto dell’avvenu-ta riabilitazione, ha provveduto allacancellazione del nominativo in que-stione dagli elenchi dei soggetti prote-stati. Per informazioni contattare ChiaraCorsaro, negli uffici di ConfcommercioCatania in via Mandrà 8, telefono 0957310734.

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39GIUGNO 2012impresainforma

Attraverso la creazione di una bancadati che raccoglierà tutte le richieste,Confcommercio si mette al servizio

degli associati che vogliono cedere o acquisire immobili e attività commerciali.In questa pagina uno degli immobili disponibili per l’affitto in questo periodo. Per ulteriori informazioni contattare lo 0957310734

Scheda conoscitivaSoggetto proponente:______________________________________

Recapito telefonico e- mail : ___________________________________

Ubicazione immobile :_________________________________________

Categoria catastale : _________________________________________

Tipologia di proposta (vendita, permuta, locazione, sublocazione, cessione) _____________________________________________

Importo richiesta: __________________________________________

Superficie lorda (mq) : _________________________________________

Superficie netta (mq): ________________________________________

Livello: _________________________________________________

Numero piani: _______________________________________________

Numero vetrine: _____________________________________________

Attuale insegna: _____________________________________________

Stato di conservazione: ____________________________________

Condizioni impianto elettrico: __________________________________

Condizioni impianto di climatizzazione: _________________________

Titolo di disponibilità: ________________________________________

Esercizi commerciali limitrofi: _____________________________

- Allegare: Planimetrie pdf, foto esterne, foto interne, visure immobile,copia atto disponibilità immobile.

“Punto d’incontro tra domanda e offerta

Nelle foto, l’elegante bottega sitain uno dei crocevia dello shopping catanese: Largo dei Vespri 1/2, tra via Etnea e viale XX Settembrenel cuore del polo commerciale dedicato alla Sposa e attiguo a note attività quali Helmè e Ottica Randazzo. Situata al piano terra, su un’area di 70 metri quadrati,gode di ottima esposizione grazie a due luci sulla strada. La richiesta è di 2000 euro mensili, solo a referenziati

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40 GIUGNO 2012 impresainforma

formazione

anni. Alla scadenza dei 5 an-ni è necessario un corso diaggiornamento.Costi: 190 euro• Addetti servizi di emer-genza primo soccorso Corso: Il corso ha diverse carat-teristiche in base al settore di attivi-tà e al numero di dipendenti.

Generalmente ha una durata di12 ore, suddivise in 3

lezioni da 4hCosti: 180 euro

• Addetti servizi diemergenza antincen-dio Tre livelli in base alrischio.

Basso: 4h corso pretta-mente teoricoMedio: 8h corso teorico-pratico

Alto: 16h corso teorico-praticoe successivo esame di idoneità pres-

so VVFF Costi: 120 euro (basso); 160 (medio), 250euro (alto)• Addetto sicurezza (buttafuori)Corso di formazione professionale abili-tante. Corso di Qualifica (per coloro chenon hanno esperienza previa)Durata: 450 ore; dalle 15 alle 20Costi: 1.400 euroCorso di perfezionamento (per coloroche hanno già maturato esperienza docu-mentabile)Durata: 100 ore; Costi: 350 euro

NB: Dal 2009 è obbligatorio inItalia frequentare tali corsi diformazione al fine di esercita-re la professione

Corso per barman Corso teorico-pratico rivolto a tut-

ti coloro che esercitano il me-stiere di barman o vogliono in-traprendere tale attività.Durata: 50 ore distribuite in10 giorni e suddivise in due li-velli.I livello: 30 oreII livello: 20 ore

Orario: 09-14/ 15-20 (variabili) Sede: Grand Hotel Baia VerdeCosti: 327 euro (I livello), 223

euro (II livello)Autotrasportatori Corso di preparazione perl’accesso alla professione di

autotrasportatori merci. Il cor-so è finalizzato alla prepara-zione di candidati che soster-ranno l’esame per il conse-guimento dell’attestato di ca-

pacità professionale (presso l’ufficioD.T.T. della Provincia). L’attestato di ca-pacità professionale è valido in tutti i Pae-si UE, ed è requisito necessario per l’i-scrizione all’albo degli autotrasportatori.Durata: nazionale 150 ore; internazionale30 ore (per tutti coloro che sono già inpossesso dell’attestato nazionale) - Lun-Merc-Ven: orario 8-14Costi: 1.500 euro + versamenti esami (na-zionale); 750 euro + versamenti esami (in-ternazionale). Somministrazione alimentare Corso abilitante necessario per la sommi-nistrazione di alimenti e bevande (pro-dotti confezionati – no artigianali)Durata: 100 ore (assenze concesse 20h) -Lun-Merc-Ven 15.30-19.30Costi: 395 euroAgenti immobiliari Preparazione agli esami per Agenti di Af-fari in Mediazione ImmobiliareDurata corso: 80 ore (assenze concesse8h) - Mar-Giov 08,30- 12,30COSTI: 280 euroAgenti e rappresentanti di commercioCorso abilitante per Agenti e Rappresen-tanti di CommercioDurata corso: 80 ore (assenze concesse16h) Mar-Giov 15,00- 19,00Costi: 350 euroVetrinistaIl corso di formazione per la specializza-zione nell’allestimento di vetrine intendefar acquisire competenze e conoscenzenei seguenti ambiti: Tecnica espositiva;soggetto e decorazione; Durata corso: 50 ore. Costi: 350 euro

Abilitazioni e aggiornamenti I corsi per gli imprenditori

Dal sostitutivo del libretto sanitario a quello per barman, dall’agente immobiliare alla sicurezza sui luoghi di lavoro. Tutti i corsi di Confcommercio per la crescita imprenditoriale“ ”

Imprenditori si diventa. La formazioneha un ruolo fondamentale nella vita diun aspirante imprenditore e l’aggior-

namento rimane una chiave essenzialedel successo di una buona attività im-prenditoriale. Per questo Confcommerciooffre tante proposte per la loro formazio-ne continua.Corsi sostitutivi del libretto sanitarioper alimentaristi (correttaprassi igenico-sanitaria)Destinatari: corso di for-mazione indirizzato a per-sonale di cucina, salume-ria, pescheria, gelateria,gastronomia, pasticceria, gi-rarrosto, artigianato alimen-tare da asporto, kebab, frutti-vendolo, e a tutti coloro chevogliano intraprendere unadelle suddette carriere. Durata corso: 12 ore, suddivisein 3 lezioni da 4h - Lun-Merc-Ven 15.00-19.00 (i giorni posso-no variare)Attestato: A fine corso viene rilasciato l’at-testato di formazione, con validità di 3anni. Alla scadenza dei 3 anni è necessa-rio un corso di aggiornamento della du-rata di 6 ore (2 lezioni da 3 ore) NB: per essere assunto in tali ambiti la-vorativi, il lavoratore necessita dell’atte-stato di formazione.Costi: 60 euroSicurezza sui luoghi di lavoro L’attuale normativa riguardante la sicurez-za nei luoghi di lavoro e la tutela della sa-lute dei lavoratori prevede la frequenza aicorsi di formazione per diverse figure: • Rssp (Responsabiledella Sicurezza Pre-venzione e Protezionedei rischi): può esseresvolto dal datore di lavoro oda un suo delegato (Nel caso in cuiil corso sia frequentato dal delegato sonopreviste modalità differenti)Tipologia di rischio: bassoDurata corso: 4 lezioni da 4 h. (15-19)Attestato: a fine corso viene rilasciato l’at-testato di formazione, con validità di 5

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Un riferimento per aspiranti imprenditori che offre servizi di consulenza per l’avvio: dallo start up alla burocrazia “ ”

GLASS & SUN Sportello giovane impresaun punto da cui partire

Nasce in Confcommercio il nuovo sindacato che riunisce le imprese che si occupano di sociale e categorie deboli“ ”

Una rete di servizi alla persona

Èattivo in Confcommercio lo Sportel-lo Punto Giovane Impresa, un validoriferimento per aspiranti imprendito-

ri nel settore dell’artigianato, del commer-cio e dei servizi, nato con lo scopo di so-stenere l’innovazione e la crescita del si-stema produttivo e valorizzare le potenzia-lità del territorio.Lo Sportello, composto da un team diesperti, offre servizi di consulenza tout-court per l’avvio di nuove imprese, dallafacilitazione dell’iter burocratico alla reda-zione del piano di impresa, sino alle prati-che di finanziamento, prevalentemente

quelle previste da Invitalia (Agenzianazionale per l’attrazionedegli investimenti e lo svi-

luppo d’impresa)con particolareriferimento alprestito d’onore,micro-imprese efranchising. LoSportello Punto

Giovane Impresa, infine, agevolerà l’aspi-rante imprenditore all’iscrizione agli Enticui è obbligato (Camera di Commercio,ufficio Iva, Inps/Inail) attraverso Comuni-ca (Comunicazione unica inizio attività).Grazie alla creazione del nuovo Sportello,Confcommercio fornirà assistenza in am-bito formativo, mettendo a disposizione icorsi obbligatori per la somministrazionealimentare, per agenti di commercio,agenti immobiliari e quant’altro e inoltrecorsi specifici fondamentali per migliora-re la gestione delle imprese – corso pervetrinista, operatore di computer, parlarein pubblico, gestione delle risorse umane– un valore aggiunto per la formazione diogni buon imprenditore. L’area legale diConfcommercio dedicherà particolare at-tenzione ai nuovi strumenti normativiquali quelli previsti dal Disegno di leggesulle Liberalizzazioni che prevedono lapossibilità per i giovani under 35 di costi-tuire una srl semplificata con un capitalesociale minimo pari a un euro.

È nato Confservizi alla Persona, il sin-dacato che, in seno alla Confcom-mercio Imprese per l’Italia di Cata-

nia, riunisce imprese di diversi settori, so-ciale e non solo, che attraverso l’aggrega-zione cercano maggiore visibilità, un pote-re contrattuale più forte e un più incisivodialogo con le istituzioni al fine di tutelaregli interessi delle categorie che rappresen-tano. Le categorie che aderiscono a Conf-servizi alla Persona sono le più disparate,dalle cooperative sociali agli agenti in me-diazione immobiliare, dai centri estetici aiproprietari di B&B e tutte quelle imprese,molte artigiane, che offrono vari servizi aiprivati. Il coordinamento, composto dacinque imprenditori, ha nominato porta-voce Giovanni Curia, del settore tabacchie Sisal. Insieme si impegneranno a creareuna rete che raggruppi i servizi basilari uti-li per la collettività.«Lo scopo – spiega Giuseppe Cusumano,

vice direttore generale di ConfcommercioCatania - è quello di creare un networkche rafforzi i servizi alle persone più fra-gili e alle categorie più deboli. In un mo-mento di particolare crisi come quello chestiamo vivendo solo l’unione di più im-prese può garantire loro la sopravvivenzae agli utenti i servizi di cui necessitano.Inoltre questo è un settore dinamico checrea sviluppo e rappresenta un progettopilota da esportare in altre realtà locali».

Grazie a una nuova con-venzione, OSAnet riservaagli associati Confcom-mercio il 15% su tutti i mo-duli a listino. OSAManagement è il “Crmlike” del-la OSAnet indispensabile per essere competitivi,composto da un modulo Base e da moduli Plusda attivare a discrezione dell’Utente. OSAMana-gement permette di valorizzare il patrimonioaziendale costituito dai Clienti, di ottimizzare leRisorse Umane e Strumentali nonché di aiutareil Management a gestire meglio le proprie risor-se finanziarie attraverso analisi dei costi. OSA-Management, inoltre, supporta l’azienda nel sol-lecito dei crediti e nella certificazione di QualitàAziendale ISO 9001:2008. OSAnet srl - via Mor-gioni 104 – 95027 San Gregorio di Catania. Te-lefono 095 524555 - (pbx); fax 095 524755; cell329 3804636-7-8-9; e-mail: [email protected]; web: www.osanetonline.com.

La Confcommercio di San GiovanniLa Punta ha firmato una convenzioneper tutti gli iscritti con il negozio“Glass & Sun” di Monica Consoli. Agliassociati Confcommercio verrannoapplicate le seguenti scontistiche: sconto del20% su tutti gli occhiali da vista; sconto del 20%su tutta la tipologia di lenti oftalmiche; scontodel 30% su tutti gli occhiali da sole; sconto sututte le lenti corneali e sui liquidi che necessita-no per la manutenzione delle stesse. In nego-zio, oltre a trovare gli occhiali delle migliori mar-che, non mancheranno professionalità, dispo-nibilità e cortesia. Il negozio “Glass & Sun diConsoli Monica” si trova a San Giovanni LaPunta (di fronte il Cinema Centrale) in via S.Scalia, 30/B. Per qualsiasi informazione potetechiamare i numeri: 0957412320 oppure scrive-re all'indirizzo email: [email protected].

Il 15% sui moduli a listino

Sconto del 20 e 30% su lenti

OSANET

Confcommercio ha concluso unaccordo con Aprile Intermedia Srl- società specializzata nel broke-raggio assicurativo. Aprile Inter-media è un broker di assicurazio-ne che opera da 20 anni e che grazie alla suaesperienza nel settore ha acquisito la fiducia di al-cuni dei più noti gruppi industriali del suo territorio.Ha sede a Desio (e uffici a Milano, Brescia e a Ca-tania). La scelta risponde all’esigenza degli asso-ciati di avere una consulenza indipendente, perso-nalizzata sui propri bisogni assicurativi e che ten-ga conto dei suoi esclusivi interessi. Servizi assi-curativi gratuiti per gli associati: consulenza assi-curativa; informazioni. Aprile Intermedia garantiràla presenza di un proprio esperto presso la sededi Confcommercio Catania in via Mandrà 8. Si po-trà concordare un appuntamento contattando ildott. Gaetano Saguto, nella segreteria dell’Asso-ciazione oppure telefonando direttamente agli uffi-ci di Catania (via Alcide De Gasperi, n. 187; tel095.8838000, e-mail ufficiocatania@aprileinter-media. it, www.aprileintermedia.it).

Servizi gratuiti e personalizzati

APRILE INTERMEDIA SRL

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42 GIUGNO 2012 impresainforma

La vetrina come primaforma di comunicazionevisiva commerciale, una

opportunità di visibilità cheva valorizzata al massimo. Inun momento in cui ogni for-ma di comunicazione passaprima di tutto attraverso leimmagini, vetrina e layoutespositivo sono tra i mezzipiù validi di promozione deiprodotti e dei servizi offerti. Ela consulenza di un vetrinistaesperto diviene indispensabi-le per creare quella perfettaarmonia tra materiali, colori earredi che diventano gli elementi del visualmerchandising. Da qui il corso organizzatoda Confcommercio Catania e Isfoter., rivol-to a chi le professioni manuali e artistiche,e a chi - titolare, gestore, responsabile o di-pendente di qualsiasi settore merceologico- intenda migliorare l’immagine del pro-prio punto vendita. L'obiettivo è quello diimparare ad analizzare e risolvere qualsia-si esigenza attinente il tema trattato in mo-do pratico, diretto e dinamico secondo lepiù evolute scuole di pensiero e con glistrumenti più efficaci dando all'allievo unincremento del proprio bagaglio culturale

nonché permetten-dogli di acquisire lapratica e la manualitànecessario per riusciread esprimere ed applicarecon successo le proprieidee. Questi , in sintesi, gliargomenti in programma:introduzione nella vetrini-stica, ubicazione e strutturae tipologie di vetrina, com-posizione (le linee, le for-me, i gruppi, la profondi-tà), sostegni e attrezzi perla vetrina, panoramica sul-l’esposizione di articoli di-

versi, elementi di comunicazione, creativi-tà e scenografia in vetrina, la luce e il co-lore in vetrina, progetti di vetrine (idee,tempi, costi). Al termine del corso, condot-to da insegnanti qualificati, è previsto unesame finale, superato il quale si riceveràl’attestato di diploma di vetrinista. Ognicorso, che si svolgerà a Catania in via Man-drà 8, prevede un numero massimo di 20partecipanti, il costo per ciascun iscritto èdi 350 euro (per gli iscritti a Confcommer-cio 300 euro). Per informazioni: Isfoter, tel.095.7310741 (sig. Nuccio Sapuppo, e-mail:[email protected]).

Un’opportunità di visibilità, che va valorizzata al meglioUn corso di Confcommercio insegna le tecniche“

La promozioneparte dalla vetrina

Il decreto 19 febbraio2007 dell’Assessorato re-gionale alla Sanità pub-

blicato sulla Gazzetta Uffi-ciale della Regione Sicilia-na n. 11 del 9 marzo 2007offre le Linee di indirizzo eprocedurali relative ai per-corsi formativi degli alimen-taristi. Il decreto dispone che tutti gli addet-ti delle attività commerciali, artigianali e tu-ristiche che erano tenuti ad essere in pos-sesso del libretto di idoneità sanitaria ades-so dovranno frequentare un corso obbliga-

torio di formazione delladurata di 12 ore oppuredi 8 ore in base alla ca-tegoria di appartenenzae alle mansioni svolteall’interno dell’azienda:Categoria A - rischioelevato: Obbligo dellafrequenza di un corso

della durata di 16 ore;Categoria B - rischio medio: Obbligo del-la frequenza di un corso della durata di 8ore;Categoria C - rischio basso: sono esclusi

dall’obbligo formativo. Considerato l’alto nu-mero di addetti al settore alimentare, obbli-gati alla partecipazione ai corsi, per agevo-lare gli operatori del settore, la Confcom-mercio organizza i citati corsi oltre che nel-la sede di Catania anche in tutte le altre se-di Confcommercio nella provincia etnea.Il mancato adempimento comporta sanzio-ni amministrative sia per i titolari che per idipendenti delle aziende. Maggiori dettaglirelativi agli adempimenti sostitutivi del Li-bretto di Idoneità Sanitaria possono esse-re richiesti presso gli uffici della Confcom-mercio, al sig. Nuccio Sapuppo.

ALIMENTARISTI

Idoneità sanitaria, gli adempimenti obbligatori che sostituiscono il vecchio libretto

MediPackaging nasce dall’esigenzadelle aziende dell’area mediterra-nea di occuparsi al meglio dei pro-

cessi del confezionamento. Il packaging circonda il nostro quotidiano:avvolge, protegge, contiene prodotti di ognigenere alimentare e non, ma il packaging

non si limita a questo ele aziende sempre piùattente all’immagine deiloro prodotti sanno be-ne che il packaging di-venta un’importantestrumento di marke-

ting quando identifica un prodotto,descrive le caratteristiche del prodotto checontiene, mostra attraverso le immagini ilprodotto che protegge, promuove il mar-chio che distribuisce. Sembra già tanto mapackaging assume un ruolo determinanteanche quando si parla di trasporti e logisti-ca. MediPackaging è promosso dal Siste-ma Confcommercio Catania e si svolgeràdall’11 al 13 ottobre 2012 al Palalumbi diTaormina. La manifestazione consente diesporre macchinari e attrezzature relativeal packaging, al processo produttivo deiprodotti alimentari, ai materiali grezzi o se-milavorati ed interessa un’ampia gamma disettori merceologici coinvolgendo tutta la fi-liera alimentare e molto altro ancora.Per tre giorni, MediPackaging sarà luogod’incontro tra migliaia di operatori specializ-zati provenienti per lo più dalla Sicilia, Ca-labria e Malta i quali potranno visionare ne-gli oltre 150 stand allestiti in un' area espo-sitiva di circa 5.000 Mq le ultime novità e te-conolgie in ambito packaging anche attra-verso dimostrazioni on-site.La location internazionale ospiterà gliaspetti più aggiornati del mondo packagingconiugando innovazione con le antichissi-me radici della creatività e del gusto medi-terraneo.

MEDIPACKAGING

11-13 ottobre, Taormina confezionail “Packaging internazionale”

confnotizie

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