Il Risicoltore (Luglio 2015)

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MENSILE D’INFORMAZIONI AGRICOLE - INDUSTRIALI - COMMERCIALI www.enterisi.it - @EnteRisi Anno LVII - n. 7 Luglio 2015 siamo presenti a . Paolo Carrà Mancano due mesi circa al termine della campagna agraria e già qualcuno si av- ventura a fare come ogni an- no previsioni sull'epoca di raccolta e sul quantitativo di produzione ottenuta. Ben più importante è, in- vece, la consapevolezza del momento che stiamo viven- do e che ha permesso di arrivare ad oggi al 90 per cento della disponibilità vendibile a prezzi che nes- suno immaginava. Non pochi sono, però, gli interrogativi sul futuro del collocamento del riso della prossima campagna che ad oggi segna un forte calo della superficie ad indica e un aumento delle importazioni dai Paesi Meno Avan- zati. Il problema delle importazioni da P.M.A. permane e le risposte di una Commissione europea che ormai si trincera dietro a tecnicismi che appaiono sempre più spesso una giustificazione per il non fare, impongono da parte nostra di alzare il tiro. Nel corso della riunione organizzata dal Ministero lo scorso 1° luglio, la filiera ha chiesto al Mipaaf e al Mise di continuare a mantenere viva l'attenzione nelle sedi opportune, nazionali ed europee, e di organizzare, con la col- laborazione dell'intera filiera risicola e del Copa – Cogeca, incontri di alto livello politico perché senza input politici la Commissione, sempre più lontana dalla realtà pur alla luce delle ultime dichiarazioni apparse sulla stampa cambogiana che evidenziano una sospetta triangolazione commerciale, non muo- verà un dito. Non possiamo permetterci che l'Italia, dopo lo zucchero, rinunci anche alla produzione di riso, con le evidenti ripercussioni che ciò avrebbe sul territorio nazionale. Così come non possiamo, però, permetterci di limitare le nostre strategie solo osteg- giando le importazioni con azioni di difesa. Siamo in un sistema di commercio globale, le forti lobby com- merciali cercheranno sempre più di favorire le im- portazioni a tariffe doganali ridotte. La connotazione del riso italiano non può più attendere. Con “Expo” abbiamo avuto la prova che il riso italiano non è considerato una commodity, bensì un'eccellenza agroalimentare italiana. Le possibilità per farcela ci sono e la strategia dell'Ente Nazionale Risi va in questa direzione. Serve però l'aiuto di tutti. Il riso è un’eccellenza che va tutelata da tutti E E c c c c o o i i l l v v o o l l t t o o d d e e l l r r i i s s o o i i t t a a l l i i a a n n o o a a l l l l E E x x p p o o LA PROTESTA Accolta la richiesta di eliminare il termine “italiano” davanti al cluster del riso Basmati all’Expo, vittoria dell’Ente Risi Come compariva il cluster del riso all’Expo prima dell’intervento dell’ENR Gli imprenditori risicoli di Alessan- dria e Novara ci hanno messo la faccia. E prima di loro quelli della provincia di Pavia. Nei giorni scorsi all’Expo 2015, al padiglione “Cibus è Italia” di Fe- deralimentare, il riso italiano è stato di nuovo protagonista grazie all’iniziativa dell’Ente nazionale Risi e degli Enti locali (Camere di Commercio e Pro- vince): il 12 giugno sono “andati in scena” i risi prodotti in Lomellina e dintorni, mentre il 3 luglio è toccato a quelli piemontesi. In entrambi i casi, decine di giornalisti e operatori della comunicazione hanno avuto modo di apprezzare, tramite interviste condot- te da Patrizio Roversi, filmati e, so- prattutto, assaggi diretti, la bontà delle produzioni di questi territori. Gli show cooking proposti nelle due serate, dagli chef Anna Maria Leone ed Enrico Gerli nella prima occasione, e dai loro colleghi Piero Bertinotti e Andrea Ri- baldone nella seconda, hanno con- quistato tutti gli intervenuti. I due incontri sono stati anche l’oc- casione per valorizzare tutta una serie di prodotti tipici locali che ben si spo- sano con il risotto, dalla cipolla rossa di Breme al classico gorgonzola nova- rese. Senza dimenticare tutta una se- rie di vini Docg e Doc, dell’Oltrepo piuttosto che del Monferrato, che non hanno fatto altro che confermare il famoso detto che “il riso nasce nel- l’acqua e muore nel vino” . In entrambe le occasioni, poi, non sono mancati nè i richiami alla tutela delle nostre produzioni di riso, in par- ticolare contro le importazioni a dazi agevolati da parte dei Paesi Meno Avanzati, nè gli inviti a valorizzare gli aspetti turistici di questi territori che potrebbero portare benefici signifi- cativi a tutte le produzioni locali. Così come è stato pressante l’invito ad operare in unità d’intenti perché, l’hanno ribadito tutti, senza fare si- stema si rischia di non valorizzare a sufficienza le nostre potenzialità Alle pag. 8-9 Vittoria dell’Ente Nazio- nale Risi in difesa del riso italiano e dei consumatori. Nei giorni scorsi, infatti, è stato tolto l’aggettivo “ita- liano” dalla scritta del chio- sco alimentare al Cluster del riso subito dopo “Ri- sotto basmati” . Questo pro- prio grazie all’invito rivolto in precedenza da ENR al ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, ad assumere una decisa posizione nei confronti de- gli organizzatori del Cluster del riso nell'ambito della manifestazione "Expo 2015" che, proprio all’in- gresso del padiglione, ave- vano messo la scritta “Ri- sotto Basmati italiano” che invitava alla degustazione di risotti preparati, appun- to, con la varietà di riso Basmati, varietà di origine indiana e pakistana e cer- tamente non italiana. «Si tratta - scriveva l’Ente Na- zionale Risi al ministro Martina - di un evidente tentativo di sfruttamento del richiamo che la tradi- zione del risotto italiano esercita sul consumatore, al fine di promuovere l’im- piego di un cultivar non italiano in preparazioni, al contrario, tipiche del Bel Paese, a detrimento della reputazione e del consumo delle nostre varietà. Tale azione va senz’altro con- trastata». Le ragioni dell'ente Risi sono state ascoltate e il claim del cluster del riso immediatamente modifi- cato. Appuntamento da non perdere per la filiera del riso. Il prossimo 10 settembre ci si ritroverà al Centro Ricerche sul Riso di Castello d’Agogna per il tra- dizionale Open Day. In mattinata è in programma un convegno tecni- co-scientifico che vedrà la partecipa- zione di tre importanti ricercatori in- ternazionali, Russell Ford, Steve Lin- scombe e Steven Sleutel, e gli in- terventi di Aldo Ferrero e di Alberto Alma, docenti all’Università degli Studi di Torino, che parleranno, rispettiva- mente, degli infestanti resistenti agli erbicidi e del problema della macchia del riso. Concluderà i lavori della mat- tinata l’intervento di Marco Romani, ricercatore del CRR, che presenterà le principali attività del Centro Ricerche sul Riso che saranno oggetto delle visite successive. Nel pomeriggio, in- fatti, sono in programma le visite dei campi sperimentali di Castello d’Ago- gna con una dimostrazione di agri- coltura di precisione e la possibilità di confrontarsi con gli operatori del CRR. Open Day al CRR il 10 settembre

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Anno LVIII n. 7 Mensile di informazioni agricole industriali e commerciali sul RISO dell'Ente Nazionale Risi

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MENSILE D’INFORMAZIONI AGRICOLE - INDUSTRIALI - COMMERCIALI

www.enterisi.it - @EnteRisi

Anno LVII - n. 7 Luglio 2015

siamo presenti a

.

Paolo Carrà

Mancano due mesi circa altermine della campagnaagraria e già qualcuno si av-ventura a fare come ogni an-no previsioni sull'epoca diraccolta e sul quantitativo diproduzione ottenuta.

Ben più importante è, in-vece, la consapevolezza delmomento che stiamo viven-

do e che ha permesso di arrivare ad oggi al 90 percento della disponibilità vendibile a prezzi che nes-suno immaginava.

Non pochi sono, però, gli interrogativi sul futuro delcollocamento del riso della prossima campagna chead oggi segna un forte calo della superficie ad indica eun aumento delle importazioni dai Paesi Meno Avan-zati.

Il problema delle importazioni da P.M.A. permane ele risposte di una Commissione europea che ormai sitrincera dietro a tecnicismi che appaiono sempre piùspesso una giustificazione per il non fare, impongonoda parte nostra di alzare il tiro. Nel corso della riunioneorganizzata dal Ministero lo scorso 1° luglio, la filieraha chiesto al Mipaaf e al Mise di continuare amantenere viva l'attenzione nelle sedi opportune,nazionali ed europee, e di organizzare, con la col-laborazione dell'intera filiera risicola e del Copa –Cogeca, incontri di alto livello politico perché senzainput politici la Commissione, sempre più lontanadalla realtà pur alla luce delle ultime dichiarazioniapparse sulla stampa cambogiana che evidenzianouna sospetta triangolazione commerciale, non muo-verà un dito. Non possiamo permetterci che l'Italia,dopo lo zucchero, rinunci anche alla produzione di riso,con le evidenti ripercussioni che ciò avrebbe sulterritorio nazionale. Così come non possiamo, però,permetterci di limitare le nostre strategie solo osteg-giando le importazioni con azioni di difesa. Siamo in unsistema di commercio globale, le forti lobby com-merciali cercheranno sempre più di favorire le im-portazioni a tariffe doganali ridotte.

La connotazione del riso italiano non può piùattendere. Con “Expo” abbiamo avuto la prova che ilriso italiano non è considerato una commodity, bensìun'eccellenza agroalimentare italiana. Le possibilitàper farcela ci sono e la strategia dell'Ente NazionaleRisi va in questa direzione. Serve però l'aiuto ditutti.

Il riso è un’eccellenzache va tutelata da tutti

EEEEccccccccoooo iiiillll vvvvoooollllttttoooo ddddeeeellll rrrriiiissssoooo iiiittttaaaalllliiiiaaaannnnoooo aaaallllllll’’’’EEEExxxxppppoooo

LA PROTESTA Accolta la richiesta di eliminare il termine “italiano” davanti al cluster del riso

Basmati all’Expo, vittoria dell’Ente Risi

Come compariva il cluster del riso all’Expo prima dell’intervento dell’ENR

Gli imprenditori risicoli di Alessan-dria eNovara ci hannomesso la faccia.E prima di loro quelli della provincia diPavia. Nei giorni scorsi all’Expo 2015,al padiglione “Cibus è Italia” di Fe-deralimentare, il riso italiano è stato dinuovo protagonista grazie all’iniziativadell’Ente nazionale Risi e degli Entilocali (Camere di Commercio e Pro-vince): il 12 giugno sono “andati inscena” i risi prodotti in Lomellina edintorni, mentre il 3 luglio è toccato aquelli piemontesi. In entrambi i casi,decine di giornalisti e operatori dellacomunicazione hanno avuto modo diapprezzare, tramite interviste condot-te da Patrizio Roversi, filmati e, so-

prattutto, assaggi diretti, la bontà delleproduzioni di questi territori. Gli showcooking proposti nelle due serate,dagli chef AnnaMaria Leone ed EnricoGerli nella prima occasione, e dai lorocolleghi Piero Bertinotti e Andrea Ri-baldone nella seconda, hanno con-quistato tutti gli intervenuti.

I due incontri sono stati anche l’oc-casione per valorizzare tutta una seriedi prodotti tipici locali che ben si spo-sano con il risotto, dalla cipolla rossa diBreme al classico gorgonzola nova-rese. Senza dimenticare tutta una se-rie di vini Docg e Doc, dell’Oltrepopiuttosto che del Monferrato, che nonhanno fatto altro che confermare il

famoso detto che “il riso nasce nel-l’acqua e muore nel vino”.

In entrambe le occasioni, poi, nonsono mancati nè i richiami alla tuteladelle nostre produzioni di riso, in par-ticolare contro le importazioni a daziagevolati da parte dei Paesi MenoAvanzati, nè gli inviti a valorizzare gliaspetti turistici di questi territori chepotrebbero portare benefici signifi-cativi a tutte le produzioni locali. Cosìcome è stato pressante l’invito adoperare in unità d’intenti perché,l’hanno ribadito tutti, senza fare si-stema si rischia di non valorizzare asufficienza le nostre potenzialità

Alle pag. 8-9

Vittoria dell’Ente Nazio-nale Risi in difesa del risoitaliano e dei consumatori.Nei giorni scorsi, infatti, èstato tolto l’aggettivo “ita-liano” dalla scritta del chio-sco alimentare al Clusterdel riso subito dopo “Ri-sotto basmati”. Questo pro-prio grazie all’invito rivoltoin precedenza da ENR alministro delle PoliticheAgricole, Maurizio Martina,ad assumere una decisaposizione nei confronti de-gli organizzatori del Clusterdel riso nell'ambito dellamani festaz ione "Expo2015" che, proprio all’in-gresso del padiglione, ave-vano messo la scritta “Ri-sotto Basmati italiano” cheinvitava alla degustazionedi risotti preparati, appun-to, con la varietà di risoBasmati, varietà di origineindiana e pakistana e cer-tamente non italiana. «Sitratta - scriveva l’Ente Na-zionale Risi al ministroMartina - di un evidentetentativo di sfruttamentodel richiamo che la tradi-zione del risotto italiano

esercita sul consumatore,al fine di promuovere l’im-piego di un cultivar nonitaliano in preparazioni, alcontrario, tipiche del BelPaese, a detrimento dellareputazione e del consumodelle nostre varietà. Taleazione va senz’altro con-trastata».

Le ragioni dell'ente Risisono state ascoltate e ilclaim del cluster del risoimmediatamente modifi-cato.

Appuntamento da non perdere per lafiliera del riso. Il prossimo 10 settembreci si ritroverà al Centro Ricerche sulRiso di Castello d’Agogna per il tra-dizionale Open Day. In mattinata è inprogramma un convegno tecni-co-scientifico che vedrà la partecipa-zione di tre importanti ricercatori in-ternazionali, Russell Ford, Steve Lin-scombe e Steven Sleutel, e gli in-terventi di Aldo Ferrero e di AlbertoAlma, docenti all’Università degli Studidi Torino, che parleranno, rispettiva-

mente, degli infestanti resistenti aglierbicidi e del problema della macchiadel riso. Concluderà i lavori della mat-tinata l’intervento di Marco Romani,ricercatore del CRR, che presenterà leprincipali attività del Centro Ricerchesul Riso che saranno oggetto dellevisite successive. Nel pomeriggio, in-fatti, sono in programma le visite deicampi sperimentali di Castello d’Ago-gna con una dimostrazione di agri-coltura di precisione e la possibilità diconfrontarsi con gli operatori del CRR.

Open Day al CRR il 10 settembre

Page 2: Il Risicoltore (Luglio 2015)

TECNICA2 LUGLIO 2015

Il progettoWatpad ha preso il viaPermetterà di determinare la concentrazione nelle acque superficiali e sotterranee

di nutrienti, degli agrofarmaci utilizzati nella coltivazione del riso e degli inquinanti

S. Silvestri, M. Romani, L. Sof-fianti, E. Miniotti, D. Tenni*, A.Facchi**, E. Mazzucco***

Il progettoWATPAD (WA-Ter impacts of Paddy En-vironment) è partito. Il con-vegno di apertura si è svoltolo scorso 29 giugno a Se-miana (Pv), presso l’AziendaAgricola Cerino.

In una sala gremita di ad-detti del settore, tra i quali idirettori dei consorzi irrigui,alcuni funzionari regionali,Arpa e delle associazionisindacali agricole, gli studio-si dei tre enti di ricerca coin-volti hanno illustrato lo statodell’arte sull’utilizzo della ri-sorsa idrica in risaia e comesi intende portare avanti ilprogetto che durerà due an-ni e sarà totalmente finan-ziato da fondazione Cariplo.Vi partecipano l’Ente Nazio-naleRisi (ENR) e l’Universitàdegli Studi del PiemonteOrientale con il Dipartimen-to di Scienze ed InnovazioneTecnologica (DISIT) coordi-nati dall’Università degli stu-di di Milano con il Dipar-timento di Scienze Agrarie eAmbientali (DISAA) aventela funzione di capofila.

Il progetto si pone l’obiet-tivo di condurre un moni-toraggio sistematico e con-tinuo delle acque sia in ter-mini di quantità che in ter-mini di qualità a diverse sca-le spaziali (camera di risaia,azienda, distretto irriguo) inun’area coltivata a riso dellaLomellina rappresentativadell’intera risicoltura lom-bardo-piemontese.

Nello specifico, i risultatiattesi della ricerca consen-tiranno di determinare laconcentrazione nelle acquesuperficiali e sotterranee dinutrienti (azoto, fosforo epotassio), degli agrofarmaciutilizzati nella coltivazionedel riso e dei loro metaboliti(inquinanti emergenti) e de-

gli inquinanti tra cui i metallipesanti, atrazina e idrocar-buri policiclici in modo dapoter valutare il ruolo che lepratiche agronomiche gio-cano sulla contaminazio-ne/protezione delle acque.

Entrando nel merito delconvegno che ha visto nellafunzione di chairman Clau-dio Gandolfi del DISAA, do-po i saluti di Paolo CarràCommissario di ENR e diRita Bacchella della Fonda-zione Cariplo, è stato illu-strato il progetto WATPADche si svolge presso l’Azien-da Agricola Cerino, intera-

mente coltivata a riso inmo-nosuccessione su una su-perficie di circa 150 ha. E’stata scelta dopo un’accu-rata selezione traunadecinadi aziende agricole prenden-do in esame la localizzazio-ne, le modalità di irrigazionee le tecniche colturali.

Partendo dalla scala spa-ziale di analisi più piccola,quella di camera, sono stateindividuate all’interno dell’a-zienda 4 camere per unasuperficie totale superioreai 20 ettari le quali differi-scono per conduzione agro-nomica dovuta principal-

mente alla diversa tipologiadi semina effettuata (inter-rata e in acqua).

Per l’analisi a scala azien-dale viene preso in consi-derazione un complesso dicirca 40 ha, mentre ai finidell’analisi del bacino vieneconsiderato quello di SanGiorgio di Lomellina.

In particolareAriannaFac-chi, del DISAA, ha illustratocome la loro attività di ri-cerca sarà finalizzata allostudio delle portate delle ac-que superficiali e ai livelli difalda, grazie all’istallazionedi appositi moduli in puntipredefiniti di canali adduttorie colatori sia a livello azien-dale che di risaia e tramiteinstallazione di piezometri invari punti dell’azienda. Ha,inoltre, sottolineato come ilprogetto WATPAD riesca adabbracciare tutti gli aspettirelativi alla risorsa acquanel-la risicoltura, siano essi le-gati all’efficienza dell’usodella risorsa irrigua, alle per-dite di agrofarmaci e nu-trienti ma anche legati agliaspetti puramente agrono-mici di produzione.

Nella propria presentazio-ne, Marco Romani di ENRha evidenziato quanto alla

luce delle nuove direttive inambito dei fitofarmaci, in ul-timo il PAN (Piano d’azionenazionale sull’uso dei pro-dotti fitosanitari), si dia mol-to spazio al rapporto tra ac-qua e risicoltura.

L’Ente Risi con il progettoWATPAD spera di colmarealmeno in par-te la mancan-za di informa-zioni relativeall’utilizzo idri-co e al com-portamentodegli agrofar-mac i e nu-trienti misura-ti realmentein un contestoproduttivo si-gnificativo.

Nell’ambito del progetto,Ente Risi, oltre ad aver in-stallato in ogni camera inesame 6 coppe porose perintercettare la soluzione cir-colante a due differenti al-tezze (25-70 cm), si occu-perà direttamente dei cam-pionamenti in campo e svol-gerà tutti i rilievi e le os-servazioni atte a descriverela gestione agronomica del-le camere e lo sviluppo delriso durante la campagna di

coltivazione.Infine, Eleonora Mazzuc-

codelDISATha illustratoallaplatea l’importanza del mo-nitoraggio degli inquinanti“storici” e di quelli emer-genti che stanno acquisen-do sempre più rilevanza an-che a livello normativo. Haanche illustrato il loro im-portante ruolo nello svolgi-mento delle analisi sui cam-pioni prelevati descrivendo ilpiano di analisi sulle 18 sta-zioni di rilievo a cadenzaquindicinale, rilievi che si in-fittiscono dopo i trattamentifitosanitari a frequenza gior-naliera per sette giorni con-secutivi.

Al terminedelle presen-tazioni ne ènato un inte-ressante con-fronto tra ipartecipantidel progetto ei consorzi irri-gui che ha fat-to emergerela necessità,per ottenere

gli importanti risultati pre-fissati, di un allargamentodella scala di indagine a li-vello di interi comprensoriirrigui.

A tal proposito, servirà sinda subito l’impegno dellevarie parti per la pianifica-zione di una successiva fasesperimentale.

*Ente Nazionale Risi,**Università degli studi

di Milano,***Università degli studi

del Piemonte orientale

I partecipanti al convegno hanno poi visitato l’Azienda Cerino

.

tL’Ente Risi vuole

raccogliere informazionirelative all’utilizzo idrico

e al comportamentodegli agrofarmacie nutrienti misurati

in un contesto produttivo

Il 29 agosto l’appuntamento a Cascina Salsiccia

L’edizione 2014 dell’incontro a Cascina Salsiccia

Franco Sciorati

Il tradizionale incontro pressola cascina Salciccia di Vigevano(PV) organizzato dai Signori Car-lo e Riccardo Marchesani sisvolgerà quest’anno sabato 29agosto. A supportare uno degliappuntamenti più importantiper l’agricoltura lombarda sa-ranno l’Ente Nazionale Risi(ENR) e il Consiglio per la Ri-cerca e la Sperimentazione inAgricoltura (CRA).

La manifestazione, anche

quest’anno, avrà lo scopo dimostrare agli addetti del settorele principali novità della risicol-tura siano esse varietali, pro-dotti fitosanitari o attrezzature.

L’Ente Nazionale Risi in col-laborazione con il CRA di Ver-celli, Regione Piemonte e Lom-bardia presenterà un campo ve-trina (Rete Dimostrativa Riso2015) dedicato alle nuove va-rietà di riso di recente iscrizioneal Catalogo Comunitario delleVarietà. Durante la giornata ognivarietà verrà illustrata dai tecnici

delle ditte sementiere respon-sabili.

Inoltre, il servizio di assisten-za tecnica dell’Ente NazionaleRisi illustrerà una prova dimo-strativa di concimazione me-diante sovescio primaverile dileguminose; in particolare vec-cia e trifoglio. La semina dellecover crops è stata eseguita inautunno immediatamente dopola mietitura del riso su terrenosolamente erpicato mediantel’impiego di una seminatricedella ditta Lemkem.

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Page 3: Il Risicoltore (Luglio 2015)

TECNICA LUGLIO 2015 3

Figura3–Parametririlevatidacurveamilografichedidifferentivarietàdiriso

SPECIALE ANALISI E’ disponibile, da inizio anno, nel listino del laboratorio del Centro Ricerche di Castello d’Agogna

La visco-amilografia che caratterizza il risoMisura i cambiamenti subiti dalla viscosità durante il riscaldamento e il successivo raffreddamentoC. Simonelli* - M. Cormegna*

Come anticipato nel nu-mero de “Il Risicoltore” digennaio 2015, è disponibile,da inizio anno, una nuovaanalisi nel listino del nostroLaboratorio: la caratterizza-zione del riso mediante ilmicro visco-amilografo Bra-bender.

In cosa consiste?La visco-amilografia clas-

sica è unametodologia ana-litica affidabile (sviluppataintorno agli anni ’30) chepresuppone l’utilizzo di ri-levanti quantità di campioneper la valutazione del com-portamento reologico deglisfarinati (reologia = scienzache studia degli equilibriraggiunti nellamateria che sideforma inseguito a sol-lecitazione).Le più recentitecniche, chesi avvalgonodi strumenticome il RapidV i s co Ana-lyzer (RVA,Newport Scientific, Warrie-wood, Australia) e il MicroVisco-Amylograph (Braben-der,Duisberg,Germany), vi-sibile nella foto, ne costi-tuiscono un’evoluzione etrovano un più ampio uti-lizzo, grazie ai vantaggi cheoffrono (minor quantitativodi campione e possibilità dianalisi più rapide).

L’analisi amilografica mi-sura i cambiamenti subitidalla viscosità della sospen-sione acqua-farina di risodurante il riscaldamento e ilsuccessivo raffreddamen-to. La registrazione della vi-scosità dell’impasto con-sente di ottenere una curvaamilografica (figura 2) dallaquale è possibile calcolare ilvalore di alcuni parametriqualitativi importanti.

I granuli di amido, nellaprima fase dell’analisi, as-

sorbono l’acqua rigonfian-dosi, causando un aumentodella viscosità nella sospen-sione. Al di sopra di unasoglia critica di temperatura(temperatura di inizio gela-tinizzazione - TI), i granulisubiscono un processo ir-reversibile, la gelatinizzazio-ne, che consiste nel pas-saggio dell’amido dalla fasecristallina alla fase amorfa digel. La viscosità, all’aumen-to della temperatura, cre-sce fino a un valore mas-simo, il picco di viscosità(PV), che corrisponde alpunto in cui è maggiore ilnumero di granuli di amidorigonfiati, ma ancora intatti.Il valore della viscositàmas-sima è indice della capacitàdell’amido di legare acqua

ed è spessocorrelato adaspetti quali-tativi della va-rietà.

I n c o r r i-spondenza diquesto valoredi viscosità sir e g i s t r a l atemperaturaal picco di vi-

scosità (TP). Successiva-mente al picco massimo sievidenzia una rapida dimi-nuzione della viscosità, sinoa un valore minimo, in se-guito alla rottura dei granulidi amido con rilascio dei varicomponenti nel mezzo ac-quoso. Da questa fase simisura il parametro brea-kdown (BD) che è la dif-ferenza tra la viscosità alpicco e la viscosità all’iniziodel raffreddamento (ovverola viscosità minima). Quan-do la sospensione viene raf-freddata, l’amido gelatiniz-zato si riorganizza, avviandola fase di retrogradazione, incui amilosio e amilopectinasi riassemblano in strutturepiù compatte, evidenziandoun aumento di viscosità. E’qui possibile determinare ilparametro setback (SB), ov-vero la differenza tra la vi-

scosità alla fine del raffred-damento e la viscosità al-l’inizio del raffreddamento.

Perché si determina?L’analisi con il micro vi-

sco-amilografo è sufficien-temente rapida e i parame-tri che si rilevano (tempe-ratura di inizio gelatinizza-zione; picco di viscosità;temperatura al picco; brea-kdown; setback) possonoessere messi in correlazio-ne con quelli delle deter-minazioni analitiche più tra-dizionali, qualiil contenuto diamilosio o ivalori di con-sistenza e col-losità. E’ unulteriore stru-mento per va-lutare aspettiparticolari delc o m p o r t a-mento in cot-tura delle dif-ferenti varietàdi riso postein commercio. In particola-re, è impiegata per control-lare il comportamento allacottura delle farine da uti-lizzare nelle industrie ali-

mentari per la produzionedei nuovi alimenti a base diriso. Questa analisi gene-ralmente viene richiesta perscopi di ricerca scientifica eper studi inerenti la qualitàdel granello di riso piuttostoche per fornire indicazionifruibili dal consumatore.

Come si determina?Il campione di riso da sot-

toporre al test viene ma-cinato finemente; a unquantitativo prefissato vie-ne aggiunta acqua distillata.

Questa mi-scela vienetrasferita nelrecipiente dimisura in ac-ciaio, munitodi agitatorerotante, e sot-toposta al te-st, secondo lemodalità e leimpostazionistrumental iseguenti: gra-diente di tem-

p e r a t u r a a p p l i c a t o7.0°C/min; riscaldamentoda 50 a 95°C con un gra-diente di 7.0°C/min; man-tenimento a 95°C per 3 mi-nuti; raffreddamento fino a50°C con rampa di -7.0°C/min; mantenimento a50°C per un minuto. Il ri-sultato analitico è un trac-ciato grafico (figura 2) in cuicompare, sull’asse delleascisse, il tempo e, nella

doppia ordinata, rispettiva-mente, la temperatura e larelativa viscosità del cam-pione. Ne sono desunti idiversi parametri preceden-temente descritti che costi-tuiscono il risultato analiti-co; TI e TP sono espresse in°C, mentrePV, BD e SBsonoespressicome forza inUnità Braben-der (BU).

Il Laborato-rio ChimicoMerceologi-co, nell’otticadi rendere unservizio analitico semprepiù completo e aggiornato,ha proposto, ai propri clien-ti, questa nuova tecnica daldicembre 2014, segnalandoche dal febbraio 2015 essa èaccreditata Accredia per ilriso semigreggio, lavorato,parboiled e non.

Il Laboratorio mette pe-riodicamente in atto tutti iprocessi di controllo qualitàdei risultati mediante l’uti-lizzo di materiali di riferi-mento nella routine anali-tica, il mantenimento dellaqualifica del personale e lataratura dello strumentocon cadenza periodica (an-nuale).

…alcuni risultatiSi riporta in figura 3 la

rappresentazione grafica ditipo radar dei risultati di al-

cune analisi in cui i diversiparametri rilevati sono statirielaborati in una scala da0 a10. Sono state confrontatediverse varietà e tipologie diriso, scelte per il loro di-verso contenuto di amilo-sio, gradodi lavorazione (se-

migreggio elavo ra to ) ec on t r a tt a-mento termi-co (pa rbo i-led). E’ possi-bile notare co-me risultinomolto eviden-ti le differenzeall’interno di

uno stesso parametro.

…per approfondirel’argomento

• AA.VV. (2008) “Il Riso”.Collana Coltura & Cultura,Bayer CropScience. Ed.Script, Bologna.

• Bhattacharya K. R.(2011). “Rice Quality – Aguide to rice properties andanalysis”. Woodhead Publi-shing.

• Cavalluzzo D., Polito R.,Sacco D., Cavigiolo S., Vac-cino P., Lupotto E. (2011).“Caratterizzazione qualitati-va del riso mediante profiloviscoamilografico”. TecnicaMolitoria, agosto 2011(770-776).

*Ente Nazionale Risi -Laboratorio Chimico

Merceologico (CentroRicerche sul Riso)

tE’ un ulteriore strumento

per valutare aspettiparticolari del

comportamento incottura delle differentivarietà in commercio

tIn particolare, è

impiegata per controllareil comportamento

alla cottura delle farineda utilizzare nelle

industrie alimentariper produrre nuovi

alimenti a base di riso

tGeneralmente vienerichiesta per scopi

di ricerca scientificae per studi inerenti laqualità del granello

Figura 1: il micro visco-amilografo utilizzato nel la-boratorio del Centro Ricerche sul Riso

0,0

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TI

PV

TPBD

SB

Baldo Lavorato

Baldo Semigreggio

Carnaroli Lavorato

Gladio Lavorato

Parboiled

Selenio Lavorato

Waxy Lavorato

Figura2 - Esempiodi tracciato almicrovisco-amilografo

Page 4: Il Risicoltore (Luglio 2015)

ECONOMIA4 LUGLIO 2015

PREVISIONI Le superfici investite a riso nel 2015 dovrebbero raggiungere i 227 mila ettari

Le risaie sono in netta crescitaCalano gli indica (causa l’import dai PMA), ma aumentano i tondi, lunghi e medi japonica

TOTALE TONDO 57.700 52.667 5.033 9,56%

MEDIO 8.600 7.060 1.540 21,81%

LUNGO A 126.600 104.507 22.093 21,14%

LUNGO B 33.700 55.298 -21.598 -39,06%

TOTALE 226.600 219.532 7.068 3,22%

SUPERFICI COLTIVATE A RISO NEL 2015

Tipologia Previsione (ha)Superfici 2015

Superfici (ha)2014

Differenza (ha) %

*Dati provvisori - Aggiornamento al 2/7/2015 - Proiezione sulla base di 1944 denunce pervenute (numerorisicoltori nel 2014: 4093)

Anna Callegarin

Dopo anni caratterizzatida una riduzione progres-siva della superficie inve-stita a riso nel nostro Pae-se, l’inversione di tendenzaregistrata nel 2014 si con-ferma ancor più decisamen-te in questa campagna: sul-la base delle denunce pre-sentate alla data del 2 luglioda circa il 50% dei risicol-tori, si può ipotizzare che lasuperficie risicola nel 2015ammonti a circa 227.000 et-tari. Si disporrà di dati piùprecisi a metà luglio, dopola scadenza del termine dipresentazione delle denun-

ce di superficie (ricordiamoche la scadenza è il 10 lu-glio) e quando saranno di-sponibili anche le informa-zioni elaborate sulla base

delle immagini satellitarinell’ambito del progetto Er-mes (vd. altro servizio apagina 6). Per gli aggior-namenti in tempo reale ri-mandiamo al nostro sitoweb (www.enterisi.it), do-ve saranno pubblicati i datiman mano raccolti.

Per quanto riguarda il pa-norama varietale, come diconsueto l’andamento dimercato dei diversi gruppiha orientato la scelta dellavarietà da seminare.

Le superfici dei compartidei risi tondi, medi e lunghijaponica risultano tutte inaumento rispetto al 2014 ecompensano il calo dei risidi tipo indica che, per ef-fetto della concorrenza delriso d’importazione prove-niente dai PMA (Paesi Me-

no Avanzati) in esenzionedel dazio, hanno avuto quo-tazioni poco soddisfacentiper tutta la campagna di

commercializzazione.Andando nel dettaglio, le

varietà a granello tondosembrerebbero in aumentodi oltre 5.000 ettari, con unincremento di circa il 10%.Il calo di oltre 21.000 ettaridelle varietà indica (pari acirca il 40% rispetto allasuperficie 2014) sarebbe,invece, compensato da unaumento più o meno equi-valente (circa 23.000 ettari,+ 21%) delle varietà a gra-nello medio e lungo A.

Rispetto al sondaggio ef-fettuato a gennaio, il calodei risi indica sembrerebbeleggermente più contenu-

to, anche se la distribuzionevarietale che sembra pro-spettarsi non può far altroche confermare le seriepreoccupazioni più volteespresse da tutta la filiera,in merito a due questionistrettamente collegate traloro: il collocamento a prez-zi soddisfacenti di un in-gente quantitativo di varietàlungo A e la scarsa dispo-nibilità di varietà indica persoddisfare le richieste delmercato.

Per quanto riguarda l’an-damento climatico, dopodue stagioni anomale final-mente quest’anno si regi-strano condizioni favorevolialla coltura e, nonostantesia decisamente troppopresto per fare previsionisul prossimo raccolto, sipuò senz’altro affermareche siamo partiti con il pie-de giusto e ci auguriamo diproseguire nella stessa ma-niera.

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Perinotti eletto a Vercelli-BiellaL’imprenditore risicolo Giovanni Perinotti è il nuovo

presidente di Confagricoltura Vercelli e Biella. Geometra,51 anni, Perinotti conduce un'azienda agricola in co-mune di Lignana. Subentra a Paolo Carrà che ha retto lacarica per due mandati consecutivi. «Ringrazio il Con-siglio per la fiducia che mi è stata concessa - ha dettosubito dopo l’elezione - con l’aiuto dei Consiglieri, vecchie nuovi, proseguiremo sulla strada tracciata dal pre-sidente Paolo Carrà, per corrispondere sempre meglioalle attese dei soci».

Il Consiglio direttivo ha inoltre nomimato vicepre-sidente vicario Abele Barile di Rovasenda (Vc) e qualivicepresidenti Daniele Machieraldo di Cavaglià (Bi) eRenato Delsignore di Crescentino (Vc). Giovanni Perinotti

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Page 5: Il Risicoltore (Luglio 2015)

ECONOMIA LUGLIO 2015 5

NOVITA’ Mescolato il prodotto cambogiano con quello di altri Paesi confinanti per poi esportarlo verso l’Unione europea

PMA, è arrivato il momento di agireAl Consiglio dei Ministri europeo del 13 luglio la delegazione italiana rinnoverà le richieste della nostra filiera

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NOVARA La seconda edizione della manifestazione ha visto il riso “locomotiva” dei prodotti agroalimentari del territorio

Con Expo Rice mattatore anche il PiemonteLA MANIFESTAZIONEA fianco, lo stand dell’Ente Nazionale Risi aExpo Rice 2015, sotto una lezione

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ABC DELLA FILIERA

Il registro G12A cura dell’Area Mercati

Il registro di magazzino - modello G12 deve essere compilato da tuttii detentori di risone da seme, che sono tenuti a registrare i movimentirelativi sia al prodotto in natura, ancora da sottoporre a selezionemeccanica, sia al prodotto certificato. Inoltre deve essere registrato ilmovimento di scarico degli scarti di selezione, in genere destinatiall’industria di trasformazione o all’industria mangimistica. Nel registrodevono risultare tutti imovimenti dimerceascrivibili alla ragionesociale,anche se non vi è stato il passaggio fisico della merce stessa nei suoilocali. Il registro deve essere numerato e vidimato, come previsto dallenorme del Codice Civile. La denunciamensile deimovimenti del riso daseme – modello D7 - viene inviata ad ogni operatore già precompilatacon l’elenco dei movimenti che risultano sul sistema informaticodall’Ente Risi. Se entro 10 giorni dalla ricezione l’operatore non co-munica eventuali modifiche da apportare, l’elenco viene consideratocorretto e definitivo. Alla fine di ogni campagna, sulla denuncia relativaal mese di agosto l’operatore deve aggiungere le rimanenze suddiviseper varietà, da riportare alla campagna successiva.

Sul sito web dell’Ente (area operatori – procedure amministrative)sono disponibili istruzioni dettagliate per la tenuta del registro e ilregolamento per la gestione dei buoni e delle denunce mensili.

Roberto Magnaghi

L’ultima notizia bomba èche alcuni operatori cambo-giani hannomescolato il pro-dotto nazionale con quello dialtri Paesi confinanti per poiesportarlo verso l’Unioneeuropea, aggirando così leregole relative all’origine. Arivelarlo è stato l’Ammini-stratore delegato della Bat-tambang Rice InvestmentCompany, un importantegruppo di investitori cambo-giani specializzati nel settoredel riso.

Questo spiega perché ilMinistero del Commerciodella Cambogia ha:

1. minacciato di sospen-dere il rilascio dei certificatid’origine agli esportatoriscorretti,

2. esortato il Presidentedella Cambodia Rice Fede-ration (CRF) a sensibilizzareesportatori e riserie circa ilrispetto del codice di con-dotta per l’export di riso ver-so l’UE, che era stato de-finito l’anno scorso e

3. annunciato che un pooldi ispettori effettuerà deicontrolli a sorpresa.

In realtà il Governo cam-bogiano non ha ammessol’esistenzadel problema,maha solo richiamato l’attenzio-ne della filiera sull’importan-za di mantenere il beneficioaccordato dall’Unione euro-pea, considerato che il mer-cato europeo copre più dellametà dell’export di riso dellaCambogia.

È singolare che la Cam-bogia abbia annunciato deicontrolli a due mesi di di-stanza dalla visita della de-legazione della Commissio-ne europea; se le minaccedei funzionari comunitari,circa un possibile ripristinodel dazio, fossero risultateconvincenti, l’Amministra-zione cambogiana si sareb-be mossa immediatamen-

te.Questa circostanza con-

ferma quanto dichiarato dal-l’Amministratore delegatodella Battambang Rice In-vestment Company.

Va riconosciuto che laCommissionehadimostrato

unacerta sensibilità, quandohadecisodi inviare le propriedelegazioni in Cambogia e inMyanmar.Ora, alla lucedelleultime notizie provenientidalla Cambogia, la Commis-sione deve però fare unosforzo ulteriore per accer-

tare la veridicità di tali in-formazioni che, se risultas-sero confermate dai fatti, au-torizzerebbero la Commis-sione a ripristinare immedia-tamente i dazi sul riso im-portato dalla Cambogia.

Se la Commissione non

saprà o, peggio, non vorràcogliere l’occasione di otte-nere ilmassimo risultatoconil minimo sforzo, saremo difronte ad un autogol, ancorapiù clamoroso di quello con-fezionato dai cambogiani,che farà perdere la partitaalla risicoltura italiana.

Nel frattempo, il 1° di lu-glio si è tenuto un incontrodella filiera presso il Mini-stero delle Politiche Agricoleal quale ha preso parte an-che il Ministero dello Svi-luppo Economico.

L’Ente Risi ha presentatogli ultimi dati forniti dallaCommissione europea, evi-denziando:

• l’aumento del 12% del-l’import di riso lavorato im-portato dai PMA,

• il calo dell’1% dell’im-

port di riso lavorato dallaCambogia,

• l’aumento del 116%del-l’import di riso lavorato dalMyanmar.

Inoltre, l’Ente ha com-mentato le ultime notizieprovenienti dalla Cambogiae ha relazionato circa l’esitodella visita della Commissio-ne europea inMyanmar, nel-la quale le deboli argomen-tazioni degli operatori com-merciali birmani sono stateacriticamente accettate daifunzionari di Bruxelles.

L’incontro si è conclusocon il rinnovato impegno daparte di entrambi i Ministeridi portare avanti le istanzedella filiera in tutte le sedi dicompetenza, a partire dalConsiglio dei Ministri del-l’UE del 13 luglio.

Gianfranco Quaglia

Chef, show cooking, convegni, laboratori delgusto, oltre 1.600 porzioni di «panissa» e «pa-niscia» vendute. Expo, anzi Expo Rice abitaanche in Piemonte. La seconda edizione or-ganizzata a Novara da Camera di Commercio eAzienda Turistica Locale, che ha visto la par-tecipazione anche dell’Ente Nazionale Risi conun proprio stand molto frequentato, ha trasfor-mato la sala contrattazionimerci, una delle piazzerisi d’Italia, in una “tre giorni” tutta dedicata alriso.

L’idea è nata nella città più vicina a Expo,praticamente dirimpettaia a Rho Fiera, ed èriuscita a calamitare migliaia di visitatori. Pro-tagoniste le aziende risicole con i punti vendita,che hanno interpretato la filiera con le propostedelle varietà coltivate e il “packaging”, diventatoormai parte integrante della produzione e dellagestione.

Ma soprattutto il riso è stato il vero mattatore,dimostrando che può essere locomotiva del-l’agroalimentare del territorio: questo era l’o-biettivo. Maurizio Comoli, presidente della Ca-mera di Commercio di Novara, è soddisfatto: «La

formula si è rivelata vincente perché è statovalorizzato un prodotto locale di qualità, il riso,coinvolgendo tutto ciò che gli ruota intorno.Mettere in luce le risorse di cui disponiamo è ilprimo passo per generare consapevolezza delleproprie potenzialità e diventare ambasciatori del-le eccellenze del nostro territorio».

“Pezzo forte” di questa iniziativa i laboratori dicucina tenuti dagli chef Sergio Barzetti, il notomaestro de «La Prova del Cuoco», Angela Car-nevale del ristorante «LaBucascia» di Caltignaga(No), eMassimo Vallogini del ristorante «Lé Ris»di Suno (No). I loro corsi guidati sono stati presid’assalto da appassionati di cucina, semplici

cittadini (uomini e donne) alla scoperta dei se-greti di un buon risotto. Concordi gli chef: in-gredienti essenziali sono la qualità del riso, ilbrodo e la passione.

«Il traino del riso - aggiunge Maria Rosa Fa-gnoni, presidente Atl - ha convogliato su Novaravisitatori un po’ da tutto il Piemonte e ancheparecchi stranieri: alcuni di loro poi hanno pro-seguito con un’esperienza diretta mei luoghi dicoltivazione».

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Sep 14 - Mag 15 Sep 13 - Mag 14

Import Ue di riso semi lavorato e lavorato dai PMA(dati in tonnellate) I DATI

L’Ente Risi ha presen-tato al Governo gli ul-timi dati forniti dallaCommissione europeadove si evidenzia unaumento del 12% del-l’import di riso lavoratoimportato dai PMA, ilcalo dell’1% dell’importdi riso lavorato dallaCambogia e l’aumentodel 116% dell’import diriso lavorato dal Myan-mar

Page 6: Il Risicoltore (Luglio 2015)

TECNICA6 LUGLIO 2015

PROGETTO ERMES La possibilità di osservare uno stesso territorio in maniera ripetuta

Il satellite ci dà lamultitemporalitàI suoi sensori acquisiscono immagini relative alla stessa zona ma con tempi di rivisitazione diversiA. Crema, A. L’Astorina, I. To-masoni, CNR IREA

Per questo numero dellarubrica dedicata alla tecno-logia satellitare a supportodel mondo agricolo, propo-niamo quattro immagini for-nite dal gruppo di ricercaIREA-CNR, sempre nel-l’ambito del progetto eu-ropeo FP 7 ERMES (an Ear-th obseRvation Model ba-sed ricE information Ser-vice www.ermes-fp7spa-ce.eu). Le immagini si ri-feriscono all’annata in cor-so (2015) e ci servono perapprezzare un’informazio-ne molto importante cheriusciamo a ottenere dai da-ti derivati da satellite: lamultitemporalità, la possi-bilità, cioè, di osservare unostesso territorio in manieraripetuta.

Nel primo numero dellarubrica abbiamo mostratocome, a partire dalle im-magini satellitari, si possa-no derivare indici di vigorevegetazionale come l’NDVI(Normalized Difference Ve-getation Index), che ci for-nisce informazioni sullo svi-luppo delle piante. Nel nu-mero successivo abbiamo,invece, presentato imma-gini SAR (Synthetic Aper-

ture Radar) e introdotto iltema del telerilevamentocosiddetto “attivo”, utilizza-to per la mappatura e laclassificazione del territo-rio. Introduciamo ora il con-cetto di “multitemporalità”che fa riferimento al tempodi “rivisitazione”, ovvero di

passaggio, che un satelliteeffettua sulla stessa zona. Isensori satellitari acquisi-scono immagini relative allastessa zona ma con tempidi rivisitazione diversi; que-sti tempi possono variareda passaggi effettuati unavolta al giorno, sempre alla

stessa ora, oppure anchesolo una volta al mese.Questa potenziale alta fre-quenza nella raccolta di datirappresenta una tipica ca-ratteristica delle immaginisatellitari che ci permette di“monitorare” ampie porzio-ni di territorio e di seguirne

l’evoluzione nel tempo.Queste immagini sono

state acquisite dal sensorea bordo del satellite LAN-DSAT e hanno una risolu-zione a terra di 30 metri.Esse non sono sintetizzatein un indice ma sono stateelaborate utilizzando una

combinazione di bande adiverse lunghezza d’onda(SWIR-NIR-RED) per met-tere in evidenza i diversi tipidi copertura del suolo (suo-lo nudo, allagato, coltivato,ecc.) con colori diversi. L’a-rea di riferimento è una por-zione di territorio risicolodella provincia di Pavia,compreso tra Mortara eCandia Lomellina.

In blu abbiamo le risaiesommerse; in rosa il suolonudo, in rosa scuro i suolibagnati e in verde la ve-getazione, sia spontaneasia coltivata. La prima im-magine (A) ci mostra lo sta-to dell’arte delle risaie nelladata del 9 aprile 2015: eranoiniziate le prime semine epoche risaie risultavano al-lagate in questa zona (sinotano in verde acceso al-cune colture autunno-ver-nine). Le immagini succes-sive (B 11 maggio - C 27maggio) mostrano il pro-gressivo avanzamento del-le semine e soprattutto del-le sommersioni (le aree blusono aumentate). L’ultimaimmagine ci mostra come,al 4 giugno, il suolo nudo sianotevolmente diminuito la-sciando il posto all’acqua oal riso che ha nel frattempocominciato a crescere tran-ne in quei campi dove lesemine sono state più tar-dive. Dalle serie temporalipossiamo, quindi, derivareinformazioni utili anche suidiversi tipi di semina, quellainterrata e quella in acqua, aseconda della dinamica edellemodalità di allagamen-to della risaia.

Immagini sa-tellitari (LAN-DSAT) a falsicolori della zo-na tra Mortarae Candia Lo-mellina dellastagione 2015fornite dalgruppo di ri-cercaIREA-CNR: A) 9aprile; B) 11maggio; C) 27maggio; D) 4giugno. In bluabbiamo le ri-saie sommer-se; in rosa ilsuolo nudo, inrosa scuro isuoli bagnati ein verde la ve-getazione, siaspontanea siacoltivata

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Page 7: Il Risicoltore (Luglio 2015)

VARIE LUGLIO 2015 7

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Si è spento Francesco Ranghino,esperto merceologico dell’ENR

NOVITÀ Grazie al lavoro dell’Ente Nazionale Risi, il CTR potrà essere prodotto in formato elettronico

La revisione del sistema di gestionedei certificati di trasferimento risone

Si è spento il 14 maggio scorso, nellasua casa di Vercelli a 90 anni appenacompiuti, Francesco Ranghino (nella fo-to), stimato tecnico della risicoltura delperiodo post bellico del secolo scorso eper molti anni dipendente dell'Ente Na-zionale Risi.

Nativo di Oldenico (Vc),da famiglia di risicoltori eselezionatori di riso da se-me Ranghino si diploma apieni voti, nonostante unperiodo di internamento inun campo di prigionia te-desco, nel 1948 alla Scuoladi Agraria di Voghera. Dopouna breve ma significativaesperienza all'Istituto per ilCommercio Estero, vieneassunto all'Ente NazionaleRisi. Al fianco di alcuni dei pionieri dellaricerca risicola del dopoguerra quali Gio-vanni Corbetta, Romeo Piacco, Felice DeRege, Antonio Tinarelli, prima presso laStazione Sperimentale di Vercelli e poi alCentro Ricerche sul Riso di Castellod'Agogna, contribuisce ad arricchire eampliare le conoscenze sul nostro ce-

reale, in particolare sugli aspetti mer-ceologici e analitici del riso lavorato.

Svolge presso il CRR attività di ricercae analisi fino a che, negli anni '80, vienechiamato presso la sede centrale di Mi-lano dall'allora direttore generale Angelo

Politi, come responsabiledell'Ufficio Mercato Inter-no. In quegli anni si occupacon la sua squadra dellarepressione delle frodi nelsettore risiero e del coor-dinamento dei controlli delprodotto destinato agli aiu-ti alimentari ai Paesi in viadi sviluppo nonchè dellostudio della legislazione ri-siera nazionale e dei varipaesi comunitari. Cessa lasua esperienza lavorativa

all'Ente con il collocamento a riposo nel1990 ma rimane sempre attivo nel cam-po risicolo quale stimato analista e co-noscitore del riso lavorato e dei suoiprocessi di trasformazione.

Lascia lamoglie e il figlio a cui vanno lenostre sentite condoglianze per la per-dita.

Al termine dello scorso an-no, la scuola media “Sabin”di Milano 2 a Segrate ha ade-rito al bando regionale "Lescuole della Lombardia perEXPO Milano" che prevedevala realizzazione di progetti di-dattici legati alla tematica del-la nutrizione/alimentazione.Tra tutti i candidati, sono statiselezionati 100 istituti. Diquesti, solo una parte hacreato un progetto che verràeffettivamente presentato al-l’Esposizione Universale. Ilprogetto si chiama “RISO”ed è stato pubblicato all'indirizzo sabinri-so.it. Nel sito si può trovare un giocodidattico riguardante aspetti diversi del riso(coltura, tradizioni, ricette, leggende...), maanche un divertentissimo programma percreare la ricetta di un risotto, scegliendo gliingredienti o affidandosi al computer. Vihanno lavorato tutte le classi seconde deivari corsi della scuola, con la collaborazionedi alcune classi del’Istituto “Albert Schweit-zer” di Segrate.

L'implementazione informatica è statafatta dagli alunni, con la supervisione di unex-alunno informatico. Tutte le attività sonostate coordinate e gestite dal professorGuidotti della sezione informatica, un ve-terano dei progetti di successo che hanno

portato l’istituto a conseguire riconosci-menti anche a livello internazionale.

L'idea è piaciuta all'Ente Nazionale Risiche ha deciso di patrocinare l’iniziativa e dimettere sul sito il link al gioco. Non solo, trai contenuti speciali c'è un’interessante in-tervista al direttore dell’ENR, Roberto Ma-gnaghi.

Due alunne della scuola sono poi stateospiti di una puntata della trasmissione diBenedetta Parodi “Molto bene”, su RealTime, incentrata sul riso dove hanno pre-sentato il lavoro realizzato e una ricetta diloro invenzione.

Il progetto, completato alla metà di feb-braio, è stato scelto per essere presentatoal Padiglione Italia nell’ambito del Vivaio

Scuole Italiane: una quarantinadi alunni, accompagnati dai do-centi coinvolti e dalla Dirigentescolastica, lo scorso 3 giugnosono stati ospiti di Expo dovehanno esposto il loro lavoro. Altermine della presentazione,sono stati accolti dal direttoregenerale Magnaghi presso ilpadiglione Cibus e hanno vi-sitato lo spazio espositivo del-l’Ente Risi.

L’ISTITUTO SABIN ALL’EXPOA fianco e in alto allo spazio dell’EnteRisi con il direttore Roberto Magnaghi

La “Sabin” in visita all’ExpoAccolta allo stand dell’ENR dal direttore generale Roberto Magnaghi

Bruno Marabelli e Alessandro Tosi

Da tempo molti si chiedevano:«Quando non si utilizzeranno più imoduli multicopia per stampare icertificati di trasferimento?». Fi-nalmente è arrivato il momento.

Già da qualche mese i tecniciinformatici dell’Ente Nazionale Ri-si stanno sviluppando una ver-sione rinnovata della procedura distampa dei “buoni di consegna”presso le riserie e gli operatori delsettore.

Il progetto amplia l’attuale pro-cedura informatica basata sul por-tale web e denominata “Buoni acasa” con unanuova modalità diproduzione deiCertificati di Tra-sferimento. Oltreche sui tradizionalimoduli azzurri a 7copie il CTR, e ciaugur iamo chequesta possa di-venire la modalitàpiù diffusa, potràessere prodotto informato elettroni-co (PDF firmato di-gitalmente e mar-cato tempora l-mente). Oltre a ciòsaranno previsti alcuni servizi ba-sati sul web (webservices) perconsentire alle procedure infor-matiche degli operatori risieri edell’Ente di colloquiare automa-ticamente in tempo reale.

Gli obbiettivi di questo progetto

sonomolteplici e vanno tutti versouna semplificazione dei processie verso una dematerializzazionedei documenti. Le nuove proce-dure assicurano l’integrazionecon quelle attualmente utilizzate.

Grazie all’attuale normativa chepermette la sma-terializzazione deidocumenti carta-cei anche in rela-zione al DDT èquindi possibile ri-correre all’emis-sione di Certificatidi trasferimento eBuoni di consegnain forma digitalecon firma elettro-nica e marca tem-porale e successi-va conservazionesostitutiva del do-cumento emesso.Sul documento

PDF in versione “viaggiante”, chedovrà poi essere stampato su car-ta semplice per essere utilizzatodurante il trasporto, saranno pre-senti tutte le indicazioni e le mar-cature fisse e variabili attualmentepresenti sul documento cartaceo

in uso.Successivamente al trasporto

l’esigenza di completare le infor-mazioni del CTR con il peso de-finitivo e con la data del suo uti-lizzo effettivo sarà poi soddisfattaattraverso l’uso del portale ENR incui l’operatore risiero, previa au-tenticazione, comunicherà all’En-te queste informazioni succes-sivamente acquisite dal sistema.

Al termine di queste procedureogni attore della filiera (compra-tore, venditore, mittente, desti-natario, ecc.) avrà a disposizioneautomaticamente, nella propriacasella PEC, un documento elet-tronico definitivo, firmato digital-mente e con una marca tem-porale, che riporterà esattamentetutte le informazioni necessarieper i successivi adempimenti (fat-turazione, conguaglio diritti, ecc.)

Le procedure porteranno a tuttimolti vantaggi.

A mero titolo di esempio ci-tiamo:

• riduzione e progressivo ab-bandono dei moduli in carta chi-mica;

• possibilità di veicolare elet-tronicamente i documenti attra-

verso tutti i canali a disposizione(es. E-mail, PEC, chiavette) al finedi trasferire i documenti in brevetempo anche a collaboratori lon-tani dagli stabilimenti produttivi;

• possibilità di conservazioneelettronica sostitutiva;

• acquisizione tempestiva e au-tomatica del peso definitivo;

• abbandono delle stampantiad aghi, ormai obsolete e co-stosissime.

Al fine di snellire ulteriormentei processi di produzione e con-suntivazione dei certificati di tra-sferimento, per quegli operatoriche già usano sistemi informaticievoluti e integrati, è stata previstala possibilità di accedere median-te webservices a un servizio checonsentirà di richiedere i buoni edi comunicarne i dati di utilizzoinviando messaggi informatici di-rettamente dal gestionale deglioperatori risieri stessi al portaleweb di ENR.

A tali richieste informatiche, ilportale ENR risponderà con altrimessaggi diretti all’operatore ri-chiedente contenenti le informa-zioni necessarie per poter emet-tere in autonomia i buoni.

Con questa opzione, oltre aivantaggi già citati si aggiungonoanche:

• la garanzia di tempestività deicontrolli di congruenza con con-seguenti risparmi di tempo daparte degli operatori;

• accesso diretto alle informa-zioni in possesso dell’Ente pervalidazione dei documenti;

• riduzione di sanzioni per errorio intoppi nel ritiro;

• rafforzamento del sistema ditracciabilità aziendale.

Per un certo periodo i docu-menti prodotti con sistema tra-dizionale e quelli elettronici sa-ranno emessi parallelamente edovremo quindi abituarci a vederconvivere queste due tipologie.

La parte grafica del portale de-dicato agli operatori registrati su-birà un sostanziale restyling ren-dendolo così più fruibile dagli at-tuali dispositivi mobili soddisfa-cendo le esigenze di tutti gli uti-lizzatori.

L’Ente pubblicizzerà adeguata-mente l’apertura del nuovo por-tale rendendolo operativo già conl’inizio della nuova campagna dicommercializzazione.

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Le norme di utilizzo e l’informativa ai sensi dell’art. 13 Codice Privacy (G.U. 29/7/2003 n° 174) sono consultabili sul sito www.enterisi.itnell’area Raccolta Normativa, categoria: “Certificati di trasferimento”.Il documento deve essere completato dall’interessato o dagli interessati all’atto del trasporto con le indicazioni richieste dal tracciato.Le dichiarazioni fatte dagli interessati sono considerate parti integranti del certificato stesso; le alterazioni e false dichiarazioni in esso contenute saranno punite ai sensi di Legge.AVVERTENZE – la pesatura deve essere fatta alla partenza in tenuta oppure al peso pubblico più vicino, mai in stabilimento.Effettuata la pesatura sarà indicato il peso netto convalidato dalla firma del pesatore.

Page 8: Il Risicoltore (Luglio 2015)

SPECIALE EXPO8 LUGLIO 2015

EXPO 2015 Altre due serate sulla terrazza di “Cibus è Italia”, organizzate dal

DelPavese,diAlessandriaodiNoValorizzati anche una serie di prodotti tipici locali, dalla cipolla ros

L’esposizione milanese continuaa essere un’opportunità unica perpromuovere il nostro cereale a livellointernazionale. Davanti a decinedi giornalisti e operatori del settore,il 12 giugno sulla terrazzadel padiglione di Federalimentarehanno fatto bella mostra i prodottidel territorio pavese, mentre il 3 luglioè stata la volta di quelli delle provincepiemontesi di Alessandria e di Novara

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Al padiglione Cibus è Ita-lia di Federalimentare, loscorso 12 giugno è andatain scena la seconda seratadi valorizzazione del riso ita-liano organizzato dalla Pro-vincia e dalla Camera diCommercio di Pavia in col-laborazione con l’Ente Na-zionale Risi: protagonistal’eccellenza enogastrono-mica, turisticae culturale delterritorio pa-vese, con fo-cus particola-re sulle suetre aree geo-grafiche: laLomellina e ilPavese, dasecoli prota-gonisti dellatradizione risicola italiana einternazionale, e l’Oltrepò,famoso in tutto ilmondo perla produzione vinicola.

Su tutti il riso, visto che,come ha ricordato RobertoMagnaghi, direttore gene-rale dell'Ente Risi, il ter-ritorio pavese, con 77 milaettari di cui circa 26 miladedicati a riso da risotto,rappresenta la prima pro-vincia risicola in Italia e in

Europa.Una produzione che va,

però difesa, come hannoricordato in tanti, primo fratutti Franco Bosi, presiden-te della Camera di Com-mercio di Pavia: «Noi por-tiamo avanti diverse inizia-tive, ma rischiamo che sia-no compromesse dalle im-portazioni dai Paesi Meno

Avanzati, av-vantaggiati dafavorevoli re-gimi daziari.Per cui, oltre adover ancoraesprimere almeglio il no-stro potenzia-le, dobbiamoanche difen-derci». Da qui

l’invito anche dello stessoMagnaghi «a essere unitiper tutelare le nostre pro-duzioni e la nostra profes-sionalità».

Ma il direttore dell’EnteRisi ha messo pure in evi-denza «le caratteristichestraordinarie di questo riso,a cominciare dalla capacitàdi assorbire gli altri ingre-dienti per un risotto che sisposa con tutti». E il ter-

ritorio pavese ne ha di pro-dotti che si sposano con ilriso. Come ha ben descrittoil filmato, trasmesso duran-te la serata, “Lomellina tracielo e terra”, curato dal “ga-stronauta” Davide Paoliniche ha intervistato, tra glialtri, Erminio Brustia dell’A-zienda Agricola “La Galli-nella”, Giovanni Varesini eGiampiero Campana, colti-vatori, rispettivamente, del-la cipolla di Breme e del-l’asparago di Cilavegna, eGioachino Palestro, espertodei salumi d’oca di Mortara.Su tutti, comunque, il vino,Pinot nero o Bonarda chesia. «Abbiamo una terra edei vitigni straordinari - hadetto Fabiano Giorgi, pre-sidente del Distretto del Vi-no di qualità dell’OltrepòPavese - che insieme ad un

clima unico ci permettonodi produrre dei vini davverostraordinari, apprezzati intutto il mondo». Cosa cimanca? «Una maggiore va-lorizzazionedell’aspettoturistico - harisposto - chepor te rebbenotevoli be-nefici a tuttele nostre pro-duzioni tipi-che».

E mentregiornalisti e invitati gusta-vano gli straordinari risottipreparati dagli chef stellatiAnna Maria Leone ed Enri-co Gerli, intervistati dal con-duttore Patrizio Roversi, so-no intervenuti diversi per-sonaggi a parlare di questitemi. Dal presidente della

Provincia di Pavia, DanieleBosone, che, da buon me-dico, ha sottolineato anche ivalori salutistici delle pro-duzioni pavesi, al giornalista

enogastrono-mico DavideOltolini, pro-tagonista in tvdella rubrica“Sapere i Sa-pori” su RaiUno durante ilp rogrammaUno Mattinain Famiglia,

che ha evidenziato «una la-cuna culturale che va col-mata: la valorizzazione deinostri risi, Carnaroli e Via-lone nano su tutti, e dellenostre grandissime ricet-te».

A proposito di valorizza-zione del riso pavese, senzadubbio la manifestazione“Rice” di Vigevano, tra il2010 e il 2013 non è stataseconda a nessuno, e Ales-

sandro Mazzoli, direttoredel Consorzio Ast di Vige-vano che la organizzava, haassicurato che si sta lavo-rando per una nuova edi-zione.

Infine, sono intervenutianche Renata Crotti, docen-te all'Università di Pavia econsole del Touring, che harimarcato la necessità di va-lorizzare la storia pavese co-me elemento attrattivo delturismo straniero e Giaco-mo Galazzo, assessore allaCultura e al Turismo di Pa-via, che ha invitato i pre-senti a visitare la mostra“Pavia, la battaglia, il futuro.Niente fu come prima”,aperta fino al 15 novembrepresso il Castello Viscon-teo, che propone il settimoarazzo della Battaglia di Pa-via del 1515, capolavoro delRinascimento fiammingoprestato dal Museo Nazio-nale di Capodimonte di Na-poli.LA CENA

Il tavolo delleautorità chesono interve-nute alla sera-ta dedicata al-la promozionedel riso e deglialtri prodottitipici del terri-torio pavese

Protagonisti dello showcooking della serata pa-vese sono stati gli chefstellati Anna Maria Leoneed Enrico Gerli. La prima,chef della Locanda Vec-chia Pavia al Mulino che sitrova nel cuore di Certosa,con sede nell'antico mu-lino quattrocentesco an-nesso all'Abazia cister-cense, ha preparato un Ri-sotto di Carnaroli ai pe-peroni di Voghera mante-cato ai fili di lattuga, men-tre Gerli, chef del risto-rante “I Castagni” di Vigevano, haproposto la “Panissa pavese: risottodi Carnaroli con cipollotto di Breme,

pasta di salame di Varzi, fagiolinidell'occhio,mantecatura di Pizzocor-no e crema di Borlotti di Vigevano.

Ma anche il resto della ce-na era caratterizzato daiprodotti della provincia diPavia: l'aperitivo prevede-va assaggi di prodotti delPaniere Pavese, gli antipa-sti erano una variazione difegato grasso cotto al tor-cione con mostarda di pe-re lauro di Bagnaria e panbrioche e un duetto di fe-gato grasso e petto d'ocaaffumicati a caldo con con-fettura di cipolla di Breme,mentre i dolci sono statiuna piccola torta Paradiso

di Pavia con zuppa ristretta di ciliegieal Sangue di Giuda e panna cotta diriso e latte e crema di pistacchi.

Gli chef Anna Maria Leone ed Enrico Gerli all’opera durante la seratasvoltasi il 12 giugno (foto Agenzia di Sviluppo territoriale di Vigevano)

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LA NOVITÀ Per non perdere le tradizioni

Ecco il Paniere PaveseIl Paniere Pavese è tanto ricco quanto completo. Il

progetto che intende valorizzare i prodotti tipici locali èstato presentato alla serata dell’Expo dal presidenteFilippo Chiesa Ricotti. «Intendiamo da una partetutelare produttori e trasformatori - ha sostenuto ilpresidente del Paniere Pavese - e dall’altra portare aconoscenza dei consumatori, a cominciare dagli stes-si pavesi, prodotti straordinari che rischiavamo diperdere. Tra questi meritano di essere almeno ri-cordati la cipolla rossa di Breme, il peperone diVoghera o l’asparago di Cilavegna, per stare solo alleverdure, ma senza dimenticare anche il salame diVarzi, la carne di razza Varzese o quell’eccezionaleformaggio che è il Pizzocorno.

«Adesso stiamo lavorando - ha concluso ChiesaRicotti - per invogliare anche altri imprenditori, perchépossano continuare queste produzioni emagari ancheincrementarle»

A sinistra, l’intervento del direttore generale dell’EnteNazionale Risi, Roberto Magnaghi, intervistato dalconduttore Patrizio Roversi. Sopra, la presentazionedelle Confraternite pavesi

tIl Pavese, con 77 mila

ettari di cui circa 26 miladedicati a riso da risotto,

rappresenta la primaprovincia risicola in Italia

e in Europa

t«La valorizzazionedell’aspetto turisticoporterebbe notevoli

benefici a tuttele produzioni tipiche

SHOW COOKING Col Carnaroli star della cena peperoni di Voghera, cipolla di Breme e Pizzocorno

Leone e Gerli, risotti coi prodotti locali

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SPECIALE EXPO LUGLIO 2015 9

ll’Ente Nazionale Risi e dedicate alla promozione dei territori dove è coltivato

ovara, il risoèsempreprotagonistassa di Breme al classico gorgonzola, che ben si sposano con il risotto

Appello all’unità d’intenti per le forzeistituzionali e imprenditoriali delPiemonte. «Dobbiamo fare piùsistema per valorizzare e tutelareinsieme le nostre potenzialità».

Sopra, Patrizio Roversi intervista Maddalena e Isabella Francese che allaCascina Canta di Gionzana sono le custodi di quel Maratelli che è statoper tanti anni “il riso” per antonomasia sulle tavole degli italiani. Asinistra, il lavoro in cucina nella preparazione della cena all’Expo

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SHOW COOKING Tra tradizione e rivisitazione di piatti tipici

Il risotto di Bertinotti e RibaldoneRiso Carnaroli al gorgonzola,

salsa ai peperoni rossi e nocicaramellate, per primo; e Os-sobuco, crema di riso Baldo allamilanese, per secondo. Sonostati questi i piatti che hannocaratterizzato lo show cookingdella serata dedicata ai territoridi Alessandria e Novara. Delprimo è stato protagonista Pie-ro Bertinotti, chef del ristorante“Pinocchio” di Borgomanero(No), del secondo Andrea Ri-baldone, chef del ristorante “Idue buoi” di Alessandria.

Bertinotti, grande estimatoredei piatti tradizionali, è statopure primo attore della “ria-bilitazione” che gli ha volutodedicare Paolo Massobrio ri-cordando un aneddoto: nell’an-no in cui la guida Michelin glitoglieva il suo riconoscimento,lo chef del “Pinocchio” fu as-soluto protagonista di un pran-

zo dell’ex presidente della Re-pubblica Giorgio Napolitano in-sieme alla moglie Clio che volleil bis dei suoi “agnolotti pie-montesi”.

Riso, comunque, ingredienteprincipale anche degli altri piat-ti, dall’antipasto (Riso Artemidecon verdure e gamberi) al dolce(Riso Roma, latte, liquerizia, fra-gole e limone) senza dimen-ticare l’aperitivo dove, insiemeai salumi e ai formaggi deiterritori è stato proposto unRiso Vialone nano, uova e aspa-ragi con formaggio Montebore.Grande spazio, e non potevaessere altrimenti, anche ai vinivisto che, l’Alessandrino, con ilMonferrato, conta su ben seiDocg e 41 vini Doc, mentre ilNovarese propone una Docg e4 Doc oltre ad avere la Ve-spolina, un piccolo vitigno au-toctono.

Piero Bertinotti (a sinistra), chef del ristorante “Pinocchio” di Borgomanero (No) e Andrea Ribaldone, chef del ristorante “I duebuoi” di Alessandria sono stati protagonisti all’Expo nelal serata dellEnte Risi dedicata alle province di Alessandria e Novara

La star della serata del 3luglio sono stati il Piemontee il suo riso. In particolarequello delle province diAlessandria e Novara. E conlui i vini di quei territori,soprattutto dei vigneti delMonferrato.

La terza serata di valo-rizzazione del riso italiano alpadiglione “Cibus è Italia”di Federal i-mentare all’E-xpo è stata or-ganizzata, incollaborazio-ne con l’EnteNazionale Ri-si, dalle Ca-mere di Com-m e r c i o d iAlessandria eNovara e dallaProvincia di Alessandria.Condotta, come sempre,da Patrizio Roversi, l’incon-tro conviviale ha permesso,attraverso interviste estraordinari filmati, di far co-noscere ai presenti, in par-ticolare giornalisti, le straor-dinarie produzioni ed eccel-lenze enogastronomiche diquesti territori che offronoanche un incomparabile te-

soro di tradizioni, storia ecultura.

Peccato, però, sia poco alcentro del traffico turistico.«Nonsiamomai stati al cen-tro delle attenzioni del gran-de turismo - ha spiegatoMaria Rita Rossa, sindacodi Vercelli oltre che presi-dente dell’omonima provin-cia - Ma ora, partendo dal

Monferrato,p a t r imon i odell’Unesco,abbiamo del-le chances».E da lei è ar-rivato l’invitoad unire le for-z e p e r c h équeste areesiano semprepiù conosciu-

te. Un appello raccolto unpo’ da tutti gli intervenuti.Primo fra tutti dal presiden-te della Camera di Com-mercio di Novara, MaurizioComoli, che ha ricordato co-me «dobbiamo fare più si-stema per valorizzare e tu-telare insieme le nostre po-tenzialità. A cominciare dalnostro organismo di piccolee medie imprese che ci è

copiato in tutto il mondo eche forse andrebbe megliovenduto».

Piccoli e medi produttori,in particolare agricoli «cheresistono e sopravvivononon per ragioni economiche- ha evidenziato Paolo Mas-sobrio, critico enogastrono-mico, creatore del Club Pa-pillon e delGolosario, e granmattatore della serata - maper un sogno, perché vo-gliono restituire quello chehanno lasciato i loro padri ei loro nonni». Imprenditoriche, in questa situazioneeconomica, hanno bisognodi grande sostegno. «Leistituzioni hanno pochi soldi- ha detto a proposito Mas-sobrio - ma possono fare daregia a tutte le iniziative eprodotti che questi ricchiterritori propongono. E’quello che è successo conExpo e speriamo possa da-re grandi frutti».

Una pecca di questi ter-ritori, però, è la carenza dicomunicazione. «I piemon-tesi pensano che comuni-care sia una forma di esal-tazione, per darsi importan-za - ha continuato - Invece ènecessa r i omettere da-vanti i volti, lestorie e i pro-dotti di que-ste terre. Lebellezze deicastelli ales-sandrini, piut-tosto che il sa-per fare deinovaresi van-no fatti conoscere! Occorreuna forte autocoscienza diquello che abbiamo, altri-menti vincerà l’indifferen-za».

La consapevolezza del-

l’eccellenza dei nostri pro-dotti non manca certo aGiampaolo Coscia, presi-dente della Camera di Com-mercio di Vercelli, oltre cheimpreditore agricolo: «Ab-biamo prodotti unici, primo

fra tutti il riso -ha sottolinea-to - Da noivengono ap-plicate regoler ig id i ss imecome in nes-sun altro Pae-se del mon-do. Questaqualità, l’ap-p l i c a z i o n e

delle normative in modomaniacale evidentementeci costa, ma è la nostraarma migliore: dobbiamofare per il nostro riso quelloche è stato fatto per il Pro-

sciutto di Parma o per ilParmigiano Reggiano. Epretendere che le normevengano rispettate anchedagli altri Paesi».

Un esempio di grandequalità unita a storia e tra-dizione l’hanno dato Mad-dalena e Isabella Franceseche alla Cascina Canta diGionzana sono le custodi diquel Maratelli che è statoper tanti anni “il riso” perantonomasia sulle tavoledegli italiani. «La loro è unastoria fantastica - ha con-clusoMagnaghi - Il loro sfor-zo è la testimonianza chechi ci crede può fare coseimpossibili. La storia del ri-so è fatta da persone con lapassione per il lavoro e lorosono un esempio di grandequalità anche su piccole su-perfici».

Inum

eri

I numeri del riso delle province di Novara e di Alessandria li hapresentati il direttore dell’Ente Nazionale Risi, Roberto Magnaghi. Esono numeri davvero significativi che contribuiscono a fare delPiemonte la prima regione produttrice di riso in Italia. «Novara è laterza provincia italiana nella produzione risicola - ha detto Magnaghi- Ci sono ben 32 mila ettari di territorio dedicati alla coltivazione delriso che coinvolgono circa 500 aziende agricole e una ventina diriserie. I due terzi della produzione - ha voluto sottolineare il direttoregenerale dell’ENR - sono destinati al commercio estero: quindiqueste varietà soffrono più di altre la concorrenza dei PMA». Per quelche riguarda Alessandria, invece, la superficie dedicata al riso si limitaa settemila metri quadri per circa 150 aziende e cinque riserie.«Alessandria, però - ha ricordato Magnaghi - con le tante varietàcoltivate e la diversità dei terreni si può a ragione definire un “piccoloPiemonte”».

Il tavolo delle autorità che sono intervenute alla serata dedicata alla promozione del riso e degli altri prodottitipici delle province di Alessandria e Novara

tMassobrio: «Sono

piccoli e medi produttoriagricoli che resistono

e sopravvivono non perragioni economiche,ma per un sogno»

tSi deve fare per il riso

italiano quelloche è stato fattoper il Prosciuttodi Parma o per il

Parmigiano Reggiano

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IL RISO IN CUCINA10 LUGLIO 2015

L’INTERVISTA Lo chef di Trino ha aperto un locale a Chueca, in calle San Bartolomé, la zona modaiola della capitale spagnola

Bonato fa conoscere il risotto aMadridIl ristorante si chiama “Gioia”, che in spagnolo significa “gioiello” «a cui aggiungiamo l’allegria di un buon piatto»

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La ricetta

Chi

èPaoletta Picco

A Madrid Davide Bona-to, la moglie Daniela e ledue piccole Valentina eGiorgia arrivano nell’autun-no 2014. Forte di un’espe-rienza spagnola di diversianni e perfettamentefluente, Daniela aiuta Da-vide nella scelta del locale.Lo trovano a Chueca, incalle San Bartolomé, unazona di Madrid modaiola,giovane, aperta alle nuoveproposte. E la proposta diDavide e Daniela non si faattendere: proporranno risie risotti, a dispetto del fattoche anche gli spagnoli col-tivano riso (molto apprez-zato il Bomba coltivato nel-l’area di Valencia) e chequindi qualcosa di riso san-no. Ma non dirisotti classicie di risi co-lorati.

A metteres u que s t astrada lo cheftrinese una ri-seria tra lepiù antiche eall’avanguar-dia del Piemonte (Vignoladi Balzola ndr) il cui titolareGiovanni Vignola – spiegaBonato – aveva insistito

perché nel nuovo locale sisperimentassero i piatti

che vedonoprotagonistail cereale nel-le versionedei risotti edei classicipiatti italiani.Forse era undestino giàsegnato. Il re-frain pubblici-

tario dei risi Vignola recitainfatti: “Il riso italiano cheparla tutte le lingue delmondo”.

Risultato?, chiediamo aDavide

«A distanza di qualchemese dall’apertura del lo-cale possiamo dire di avercolpito nel segno: i ma-drileni arrivano davveroper mangiare risotti, riso ingenere e i risi speciali co-lorati. Si informano, sonocuriosi, vogliono saperetutto dei nostri prodotti».

Che tipo di locale è ilsuo e che tipo di clientelalo frequenta?

«Un locale romantico,

con pochi coperti (al mas-simo una quarantina), mache ha una storia alle spal-le davvero particolare. E’stato infatti aperto più di50 anni fa e circa 10 anni faaccolse anche le riprese diun famosissimo film “IlTorrente”. Nel 1979 si tra-sformò in un locale tipico;poi ancora in un locale allamoda. Noi lo abbiamo ri-levato e arredato in modoaccogliente e intimo dovela clientela (giovane e me-no giovane) sa di potersitrovare a suo agio».

Aperto lo scorso feb-braio, proprio per San Va-lentino, il piccolo ristoran-te di Davide e Daniela èoggi un punto di riferimen-

to nel quartiere anchese…

«Anche se – spiega Da-vide Bonato – la concor-renza è spietata. Non lon-tano da noi ci sono unfamoso ristorante stellatoe il famoso mercato diSant’Antòn. Il quartiere èpoi oggetto di uno spa-smodico interesse pernuove aperture. Come hodetto, è un quartiere allamoda: i fine settimana sia-mo sempre al completo.Siamo, quin-di, sempre dicorsa anchep e r c h é iclienti amanomangiare allacarta e in cu-cina siamos o l o i ndue…».

Cosa pro-ponete di solito in car-ta?

«I madrileni e gli spa-gnoli in genere amanomangiar bene. Amano laqualità dei prodotti. Lorostessi (oggi che la Spagnasembra essere uscita dallacrisi) eccellono nella pro-duzione di molti prodotti.Sono - come ho già detto -anche dei buoni conosci-tori di riso, ma soprattuttodi quello che usano nellapaella, uno dei loro piattitipici. Noi li abbiamo in-dirizzati alla degustazionedei nostri risotti, delle ap-prezzatissime crocchettedi riso. Tra i risotti più ri-chiesti c’è sicuramentequello chiamato “Mare a

quadretti” (quattro varietàdi riso italiano decorato daverdure dai colori diversi),un risotto che abbina crea-tività e tradizione e cherichiama le risaie che holasciato a Trino. Piatti benfatti, buoni, allegri, con uncorretto rapporto quali-tà-prezzo».

A proposito di Trino. Timanca il Vercellese e illocale di famiglia?

«Certamente il ricordospesso va a Trino e al“Convento”, il locale oggicondotto direttamente daimiei genitori. Ma oggi illocale della mia famiglia èqui a Madrid dove la faticae la gavetta che ho allespalle, quindi anche tutto illavoro fatto a Trino primanel ristorante “Massimo”,poi al “Convento”, sonostati fondamentali per laconduzione di un locale inprima persona. Del resto imiei genitori mi hannosempre spinto a coltivarele passioni con impegno ededizione. A dire il vero,

non sapre inemmeno iocome è natala mia passio-ne per la cu-cina: credo diaverla avutada sempre,molto primache la mia fa-mig l ia r i le-vasse il risto-

rante Massimo. Ricordocon gioia le domenichepassate ad osservare mianonna mentre preparava icappelletti».

Osservavi con gioia lanonna – hai detto. Ma“Gioia” è proprio il nomeche avete dato al vostrolocale.

«Il termine “gioia” ha undiverso significato in spa-gnolo: significa gioiello. InItalia significa allegria! Pernoi significa entrambe: ungioiello nostro creato confatica, passione e lavoroche ci dà e dà ai clientiallegria attraverso la buonacucina di risi e risotti ditradizione italiana».

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Risi preferitiDavide Bonato ama

e usa il più classico deirisi classici da risotto, ilCarnaroli. Usa anche ilNuovo Maratelli che –spiega – ha cottura erisultato molto simili alriso spagnolo, il Bom-ba. Grande soddisfazio-ne in cucina danno poiallo chef trinese anche irisi colorati: ErmeseVe-nere inprimis con i qualisi lancia in ricette sfi-ziose e creative moltoapprezzate a Madrid.

tTra i risotti più richiestic’è il “Mare a quadretti”che abbina creatività

e tradizionee che richiama le risaieche ho lasciato a Trino

Davide Bonato, classe ’82, studi all’alberghiero“Pastore” di Varallo. A soli sedici anni la de-cisione di accettare uno stage in Inghilterra che lovede sotto la direzione dello chef Stefano Ca-vallini a Londra (presso le cucine dell’Hotel “TheHalkin”). Seguono numerose e importanti col-laborazioni al Grand Hotel Quisisana, all’Hotel JWMarriott ed il Tiberio Palace SPA e Resort di Capri,al ristorante Molo 22 dello Yacht Club Rimini, alristorante del Grand Hotel Fasano di GardoneRiviera (BS).

Il richiamo della famiglia lo vede tornare a Trino,piccolo centro della Bassa vercellese, dove af-fianca il padre Giorgio nella gestione e direzionedello storico Ristorante Massimo di Trino. Ri-sultato? Porta innovazione e creatività in cucina inluogo della sola tradizione piemontese. Dallacucina del “Massimo” escono proposte nuove,colorate, curiose che Davide perfeziona anche

grazie alla collaborazione con l’Istituto Alber-ghiero locale “Sergio Ronco” con i cui alunnicollabora per serate a tema, degustazioni, even-ti.

E’ poi sempre con la famiglia (in questo casopure con la madre Sandra) che avvia anchel’avventura de “Il convento”, la nuova location,sempre a Trino, il cui spazio consente un’attivitàrecettiva più ampia di quella del ristorante “Mas-simo”.

Davide, tuttavia, non ama fermarsi né limitarela propria voglia di crescere. Questa volta è ildesiderio di un locale interamente suo a portarlovia da Trino, meglio suo e di Daniela, la ragazzache ha sposato e da cui ha avuto due bellissimebambine, Valentina e Giorgia. Dove? A Madrid:nella capitale spagnola ha aperto il suo ristorantedal febbraio 2015. E’ lì che lo abbiamo raggiunto altelefono per la nostra intervista.

Riso Ermes con tartare di sal-mone, basilico e scorza d’arancia

Ingredienti per 4 persone100 g di verdure di stagione (ca-

rote, zucchine, piselli, pomodorini),120 g di riso rosso Ermes, 120 g disalmone, 1 cucchiaio di salsa di soia,scorza d’arancia, basilico, olio extra-vergine di oliva, sale.

EsecuzioneFate bollire il riso Ermes per 35

minuti e scolatelo. Saltatelo in pa-della con un filo d’olio e le verduretagliate a brunoise; sfumate con lasalsa di soia e aggiustate di sale.Dopo aver fatto marinare il salmonecon olio, sale e scorza d’arancia,tagliatelo a tartare. Impiattate il riso

con l’aiuto di un coppapasta, ag-giungete la tartaredi salmoneeguar-

nite con pomodorini freschi o frullaticon un filo d’olio, sale e pepe.

DAVIDEBONATOA sinistra, lochef nato a Tri-no mentre pre-senta una suacreazione nelristorante“Gioia” apertoa Madrid neigiorni scorsi incalle San Bar-tolomé, unazona modaio-la, della capita-le spagnola.Sopra, lo chefall’opera nellasua cucina

tHa seguito i consiglidi Giovanni Vignolache aveva insistitoperché proponesse

i classici risotti italiani

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RUBRICHE LUGLIO 2015 11

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A cura della Confagricoltura Vercelli Biella

di Paolo Guttardi

Bloc notes

COMMISSIONE EUROPEA Potrebbe essere il più esposto tra i settori dell'agricoltura europea ai negoziati per accordi di libero scambio

Riso senza difese nei negoziati commercialiDifficile si possano usare forme di protezione come periodi di transizione più lunghi o impegni a una liberalizzazione parzialeDal Vietnam agli Usa, dal-

la Thailandia all'India, il risopotrebbe essere il più espo-sto tra i settori "sensibili" del-l'agricoltura europea ai ne-goziati per accordi di liberoscambio che la Commissio-ne sta conducendo per l'U-nione europea. Anche per-ché le soluzioni comune-mente utilizzate per proteg-gere questo tipo di produ-zioni come, ad esempio, pe-riodi di transizionepiù lunghio impegni a una liberaliz-zazione parziale, potrebbe-ro rivelarsi di difficile appli-cazione. E' quanto emergeda una nota interna del thinktank europeo Farm-Europe,che analizza le sfide che i

trattati di libero scambio at-tualmente in fase di nego-ziazione potrebbero rappre-sentare per i produttori diriso del Vec-ch io Cont i-n e n t e . L a«Commissio-neeuropeahaident i f icatonel r iso unprodotto sen-sibile ai finidei negoziatiche sarà quin-di oggetto diun trattamento specifico»,ha riferito in Parlamento eu-ropeo il commissario UE alcommercio Cecilia Mal-mstrom, in risposta all'in-

terrogazione di un drappellodi deputati leghisti sul trat-tato con il Vietnam.

A proposito del TTIP (l'ac-c o r d oUsa-Ue), il ca-po delle rela-zioni interna-zionali dellaDg Agri (il "mi-nistero" dell'a-gricoltura del-la Commis-sione) JohnClarke ha det-to chiaramen-

te che «abbiamo i nostri in-teressi difensivi sulle carni,il riso e gli amidi e non liliberalizzeremo totalmente,ma prevediamo quote di in-

gresso per proteggere l'a-gricoltura europea».

Il problema, però, nonsembrerebbe essere que-sto o quell'accordo, quantol'effetto combinato che po-trebbe avere la stipula ditutti i trattati di libero scam-bio con «i quattro più grandiesportatori di riso al mondo,ovvero Vietnam, Usa, Thai-landia e India», si legge nella

nota di Farm-Europe, chericorda come i costi di pro-duzione dei risicoltori euro-pei siano «più alti rispetto adaltri Paesi del mondo, sia invia di sviluppo che svilup-pati».

Particolarmente insidiosapotrebbe essere la sfida deirisicoltori americani, capacidi competere con «prodottisimili e marchi già afferma-

ti». E poi c'è la concorrenzadi altri settori, quello dellecarni in primis. «Nel con-testo del TTIP i negoziatorieuropei si stanno concen-trando principalmente sulsettore delle carni bovine, ilcui trattamento suscita lepreoccupazioni di un nume-ro molto elevato di Statimembri dell'Unione euro-pea». Mentre il riso è unaproduzione concentrata inpochi Stati come l'Italia(50% del totale UE) e laSpagna (30%). L'Unioneeuropea negozia anche conaltre economie del G8, co-me il Giappone, che potreb-bero essere uno sbocco perla produzione di carni eu-ropee. Ma è difficile imma-ginare che Tokyo smantelli ilsuo costosissimo sistemadi protezione per la produ-zione risicola nazionale, unfatto di identità culturale pri-ma che di ricchezza econo-mica.

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La riforma del settorebiologico va avanti

Dopo mesi di trattative, il Consiglioagricoltura dell'Unione europea ha ap-provato un documento comune per lariforma delle norme UE su produzione ecommercializzazione dei prodotti bio-logici. Si tratta di un passaggio chespiana la strada a un accordo con ilParlamento e all'approvazione definitivadelle nuove regole prima della finedell'anno. L'Italia ha votato a favore, maha voluto allegare agli atti una dichia-razione chiedendo alla prossima pre-sidenza lussemburghese (dal 1 luglio2015) di fare di più per rafforzare «leprocedure in caso di presenza di so-

stanze non autorizzate». La propostaoriginaria della Commissione, presen-tata nella primavera 2014, aveva dasubito sollevato parecchie critiche e ilcommissario alla semplificazione nor-mativa Frans Timmermans aveva mi-nacciato di ritirarla se non vi fossero statiprogressi sostanziali entro giugno. Pro-gressi che sono arrivati con il voto delConsiglio. La bozza presentata dall'E-secutivo prevedeva un giro di vite suicontrolli su tutta la filiera del bio e, daquesto punto di vista, i Paesi membridell'Ue sono orientati a posizione menorigide.

Pac già da semplificare?Il Commissario Hogan ha detto che nel 2017 potrebbe esserci una revisione

Il Commissario UE al-l'agricoltura Phil Hogan loha detto, ma lo non haconfermato: «Nel 2017potrebbe esserci una re-visione di medio terminedella riforma della politicaagricola comune». E hasollevato un vespaio.

Una riforma in corsod'opera «vorrebbe direriaprire capitoli legislativichiusi appena l'anno pas-sato», ha attaccato in unanota il Copa-Cogeca, cherappresenta gli interessidelle organizzazioni e del-le cooperative agricole eu-ropee. «Siamo contrari auna revisione di mediotermine della PAC, vistoche molti agricoltori stan-no ancora lottando per fa-re i conti con il pacchettodi riforme concordato solo

l'anno scorso», proseguela nota.

La riforma di medio ter-mine della politica agri-cola comune non è unanovità nella storia dell'U-nione europea, come di-mostrato nel 2003 e nel2008 con il cosiddetto"health-check". Ma l'ulti-ma riforma ha creato un

tale malcontento tra agri-coltori, ma anche tra leorganizzazioni non gover-native, che sono in molti asostenere che il 2017 do-vrebbe essere l'anno percominciare il dibattito suun nuovo, profondo, ciclodi riforme che dovrebbetrovare applicazione a par-tire dal 2020.

Voucher per l’internazionalizzazioneCon la pubblicazione in Gazzetta Uf-

ficiale del 19 giugno 2015 è diventatooperativo il “Voucher per l’internaziona-lizzazione”, finalizzato a favorire l'inseri-mento in azienda di un Temporary ExportManager per sostenere le PMI e le Reti diImprese nella loro strategia di interna-zionalizzazione. L’intervento previsto è fi-nalizzato a sostenere, tramite contributi afondo perduto in forma di voucher di 10mila euro, l'acquisizione di servizi che de-vono includere la messa a disposizione diuna figura professionale specializzata neiprocessi di internazionalizzazione al fine direalizzare attività di studio, progettazione egestione di processi e programmi su mer-cati esteri. L’intervento è dedicato alle Pic-cole e medie imprese, costituite in formadi società di capitali, anche in forma coo-perativa e Reti di imprese tra PMI, cheabbianoconseguitoun fatturatominimodi500mila euro in almeno uno degli esercizidell’ultimo triennio. Tale vincolo non sus-siste nel caso di Start-up iscritte nellasezione speciale del Registro delle im-p rese , d i cu i a r t . 25 comma 8L.179/2012).

Per avere accesso al voucher l’impresadeve intervenire con un cofinanziamentoche, per il primo bando è di almeno 3milaeuro (il costo complessivo sostenuto dal-l’impresa per il servizio deve essere, per-tanto, di almeno 13mila euro). L’aziendadeve rivolgersi a una società fornitrice deiservizi scegliendola tra quelle inserite nel-l’apposito elenco presso il Ministero, chesarà pubblicato entro il 1° settembre2015.

Pac-Psr: Agea non ha funzionatoDopo la scadenza del 15 giugno i Caa -

Centri di assistenza agricola – sono allavoro per completare, entro il 10 luglio, lapresentazione delle domande Pac e Psr.Complessivamente per l’Italia gli aiuti per isoli pagamenti diretti ammontano a 3,9miliardi (26,9 miliardi per il periodo2014-2020). Arpea, l’organismo pagatorepiemontese, conferma che è ancora pos-sibile validare fascicoli non aggiornati al 15giugno.Laproceduradaseguireprevede lavalidazionedel fascicolo e la presentazionedella domanda Pac o Psr a cui verrannoapplicate le penalità dell’1% al giorno per ipremi e del 3% al giorno per la fissazionedei titoli (quest’ultima limitatamente alladomanda unica).

Crisi di liquidità in agricolturaNiente anticipi del premio Pac per i

produttori lombardi. La Regione Lombar-dia ha già fatto sapere che non sarà pos-sibile erogare il consueto anticipo Pac acausa dell’impossibilità di avere l’ammon-tare dei nuovi titoli Pac che saranno as-segnati da AGEA ai produttori in misurapari al numero degli ettari ammissibili in-dicati nella domanda Pac presentata entroil 15 giugno (o il 10 luglio, ma con lepenalità) e stabilite dall’Opr in istruttoria. Acomplicare e a ritardare l’avvio della ri-forma Pac, c’è poi la gestione dell’accessoalla Riserva Nazionale da parte dei pro-duttori di età compresa tra i 18 e i 65 anni.A tal fine occorrerà presentare un’appositadocumentazione secondo le regole e itempi chesarannodefiniti successivamen-te dalla stessa AGEA.

tIl problema sarebbe

l'effetto combinato chepotrebbe avere la stipula

dei trattati di liberoscambio con i più grandi

esportatori di riso

Page 12: Il Risicoltore (Luglio 2015)

LO STATO DEL RISO12 LUGLIO 2015

RICE OUTLOOK/1 I volumi del raccolto restano comunque nettamente più alti rispetto all’anno precedente

Produzione, piccolo passo indietroSi confermano, invece, cifre da record per i consumi globali che toccheranno i 489 milioni di tonnellate

Nuovo piccolo passo in-dietro nelle previsioni dellaproduzione globale di risoper il 2015/16: si stima tocchii 481,7 milioni di tonnellate,0,4 milioni di tonnellate inmeno rispetto alle proiezionidello scorso mese, comun-que 5,6 milioni di tonnellatein più rispetto all’anno scor-so. Secondo le proiezioni delrapporto Rice Outlook di giu-gno, trova, invece, conferma,il dato record di 161,8 milionidi ettari per l’area globale col-tivata a riso, in aumento di1,5 milioni di ettari rispettoall’annoprecedente, conunaresa media calcolata a 4,44tonnellate per ettaro.

Record dei consumiPer quanto riguarda, inve-

ce, il consumoglobaledi riso,nel 2015/16 si stima tocchi ildato recorddi 489milioni di t,dato invariato rispetto alleproiezioni dello scorso me-se, ma quasi l’1% in più ri-spetto all’anno passato. At-

testandosi a 151milioni di t, ilconsumo di riso della Cina èquasi il 2% in più rispettoall’anno passato. Livelli alti diconsumo per il 2015/16 sistimano anche per Bangla-desh, Birmania, Cambogia,India, Indonesia, Filippine,Thailandia e Vietnam.

Scorte finali in netto caloConsiderevole segno me-

no per le scorte finali: nel

2015/16 si stima siano in calodel 7% per un totale di 91,4milioni di t, il volume più bas-so dal 2007/08. Si tratta delterzo anno consecutivo di uncalo delle scorte finali. In par-ticolare, scendendo a quota11,6 milioni di t, le scortefinali dell’India si stima sianoil 26% in meno rispetto alloscorso anno, il dato più bas-so dal 2005/06. Ancora peg-gio le scorte finali della Thai-

landia che si valuta tocchinoquota 6,4 milioni di t, il 27%in meno rispetto all’annataprecedente: si tratta del piùbasso quantitativo di scortefinali dal 2010/11. Quelle del-l’Indonesia si stima diminui-scano del 20%.

Import/exportPer quanto riguarda il mer-

cato mondiale, la Thailandiasi calcola si riconfermi comeprimo Paese esportatore diriso per il 2016. Segue l’India,con 8,5 milioni di t di riso.Attestandosi a 2 milioni di t,le esportazioni della Birma-nia si stima siano l’8% in piùrispetto all’anno passato.Quelle della Cambogia per il2016 si valuta tocchino 1,2

milioni di t (+9%), il volumepiù alto in assoluto. Il primatocome Paese importatore selo aggiudica di nuovo la Cina,con un volume di 4,7 milionidi t di riso acquistato nel2016. Le importazioni delBangladesh per il 2015 si sti-ma siano aumentate di 0,1milioni di t per un totale di700mila tonnellate.

.

Zambia, al via progetto di sviluppo del risoIl governo dello Zambia e la Fao (Food

and Agriculture Organisation) hanno av-viato un progetto del valore di 484miladollari a sostegnodella produzionedel riso.Julius Shawa, del ministero delle PoliticheAgricole, come riporta il sito dai-ly-mail.co.zm, ha dichiarato che il governofornirà il necessario supporto per una cor-retta attuazione dell’iniziativa che avrà du-rata biennale. L’incremento della produ-zione di sementi di riso e il miglioramentodei servizi di sostegno agli agricoltori per-metterà l’aumento della produzione del

cereale alle imprese di piccole e mediedimensioni. L’attività di cooperazione pre-vede inoltre strumenti tecnologici per l'ap-prendimento degli agricoltori che segui-ranno corsi specifici, e l’affiancamento dipersonale specializzato. Il progetto, rife-risce ancora il sito daily-mail.co.zm, af-fronterà le limitazioni attuali della produ-zione risicola attraverso interventi qualil’analisi delle varietà di riso esistenti, losviluppo di varietàmigliorate, la fornitura disementi di riso di qualità e ilmiglioramentodella qualità di riso prodotta localmente.

RICE OUTLOOK/2 La produzione 2015/16 dovrebbe essere di 219 milioni di cwt (-1%)

RaccoltoUsa, confermato il caloNiente di nuovo sul fronte statunitense.

Secondo il rapporto Rice Outlook di giugnosi conferma un calo della produzione di riso:per il 2015/16 si stima tocchi i 219 milioni dicwt, circa l’1 per cento in meno rispettoall’anno scorso anno. E’ della stessa per-centuale il calo rispetto all’annata prece-dente dell’area coltivata a riso, che si at-testa a 2,915 milioni di acri.

Anche la resa media di riso statunitensesi stima resti invariata a 7.562 pounds peracro. In particolare, la produzione di riso agrana lunga per il 2015/16 si calcola tocchiquota 162 milioni di cwt, dato stabile ri-spetto allo scorso anno. Viceversa, la pro-duzione di riso a grana medio piccola sicalcola sia in calo del 3 per cento per untotale di 57 milioni di cwt.

Utilizzo in crescitaL’utilizzo totale di riso, calcola il dipar-

timento dell’Agricoltura statunitense, è in-vece in aumento di 2 milioni di cwt per untotale di 241 milioni di cwt, in rialzo dunquedel 4 per cento rispetto allo scorso anno esecondo soltanto al record del 2010/11 di249,5milioni di cwt. L’utilizzo totale di riso agrana lunga nel 2015/16 si valuta tocchi i177milioni di cwt, dato invariato rispettoalle precedenti proiezioni, ma quasi il 4 percento in più rispetto all’anno scorso. Quelloa grana medio piccola si stima tocchi i 64milioni di cwt, 2 milioni in più rispetto alleproiezioni dello scorsomese e il 5 per centoin più rispetto all’anno passato. Per quantoriguarda l’utilizzo di riso domestico e re-siduo si calcola tocchi i 131 milioni di cwt,quasi il 2 per cento in più rispetto all’annopassato.

Boom dell’exportSecondo i dati del rapporto RiceOutlook,

inoltre, le esportazioni di riso, per il 2015/16si valuta siano in aumento di 2milioni di cwtper un totale di 110 milioni di cwt, il 7 percento in più rispetto allo scorso anno e ildato più alto dal 2010/11. Attestandosi a 34milioni di cwt, le esportazioni di riso a granamedio piccola per il 2015/16 si stima sianoin aumento di 2 milioni di cwt rispetto alleproiezioni dello scorso mese e il 13 percento in più rispetto all’anno precedente.Le esportazioni di riso a grana lunga nel2015/16 si calcola tocchino i 76 milioni dicwt, il 4 per cento in più rispetto all’annopassato. Inoltre, le esportazioni di risogrezzo statunitense per il 2015/16 si valutasi riconfermino a quota 36 milioni di cwt, il3 per cento in più rispetto all’anno scorso.

Saliscendi per le scorteTrend positivo per le scorte finali a grana

lunga: per il 2015/16 si stima siano in rialzodi 1 milione di cwt per un totale di 35,1milioni di cwt, con un incremento del 23 percento rispetto all’anno passato. Le scortefinali a grana medio piccola nel 2015/16,invece, si calcola tocchino 11milioni di cwt,il 24 per cento in meno rispetto allo scorsoanno e il volume più basso dal 2010/11.

Segno positivo per le importazioni: sistima siano in aumento di 0,5 milioni di cwtper un totale di 25 milioni di cwt, il 2 percento in più rispetto alle proiezioni delloscorso anno. In particolare, le importazionia grana lunga per il 2015/16 si calcola sianoin aumento di 0,5 milioni di cwt per untotale di 21,5 milioni di cwt, il 2 per cento inpiù rispetto alle stime dello scorso anno e ildato più alto in assoluto. Le importazionistatunitensi a grana medio piccolo per il2015/16 si valuta tocchino quota 3,5 milionidi cwt, dato invariato rispetto all’anno pas-sato.

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infestano il riso. Il piretro è quindi unamolecola che qualifica un’agricoltura diqualità (IPM, BIO, QUARTA GAMMA)ed è già inserito in molti disciplinari diproduzione, anche tra quelli più severi,per quanto riguarda i cereali biologici.

curiosità

Page 13: Il Risicoltore (Luglio 2015)

LO STATO DEL RISO LUGLIO 2015 13

Filippine, le poche piogge riducono il raccoltoNonostante buone scorte, il governo ha autorizzato l'importazione di altro quantitativo di riso per fronteggiare eventuali carenze

. .

India, la burocrazia rallenta l’export in Iran Thailandia, riso scontato per i più poveriI lotti di riso basmati indiano destinati

alle esportazioni in Iran non potranno es-sere consegnati senza un’ulteriore auto-rizzazione. I volumi dovrebbero arrivaresolo dopo ottobre, anche se la proceduraper ottenere il via libera all’importazione ègià iniziata. Secondo quanto riporta il sitothehindubusinessline.com, i ritardi attualisono dovuti alle scelte politiche del go-verno iraniano che ha richiesto che gliesportatori siano accreditati presso l’Heal-th andMedical EducationMinistry di Tehe-ran. Il procedimento può essere avviatosolo da un importatore iraniano. «La causaprincipale del ritardo è l'avvio di un nuovaprocedura, che richiede che i risicoltoriindiani siano valutati per le buone prassi di

produzione – ha spiegato R Sundaresan,direttore esecutivo dell’Airea (All India RiceExporters’ Association) - Solo così sarannoquindi autorizzati a esportare in Iran; ed èun processo lento, dal momento che sol-tanto pochi hanno finora ottenuto l’au-torizzazione. Le esportazioni verso l'Iransono in corso – ha aggiunto -manon con lostesso quantitativo e la velocità dello stes-so periodo dello scorso anno. Ci aspet-tiamo che le vendite siano completatedopo ottobre». L’Iran ha interrotto il rilasciodelle autorizzazioni lo scorso ottobre. Leesportazioni di riso basmati indiane sa-rebbero scese da 1,4 bilioni di dollari nel2013-14 a 600 milioni nello scorso annofiscale.

Il ministero del Commercio thailan-dese venderà riso a prezzi contenuti acirca 200 mila persone con basso red-dito attraverso le cooperative per con-tribuire ad alleviare il peso economico didiversi nuclei familiari. Lo riporta il sitonationmultimedia.com.

Il progetto dovrebbe richiedere unbudget di 100 milioni di baht. Circacinquemila tonnellate di riso bianco sa-ranno vendute in confezioni da 2 kg apersone indigenti in tutto il Paese. Perassicurare che la popolazione abbia ac-cesso al riso a prezzi bassi, il ministeroeffettuerà un’analisi a livello locale pervalutare il numero delle persone dibasso reddito che ne hanno effetti-

vamente diritto. Si stima che l’ope-razione sarà destinata a circa 200 milapersone.

Intanto, per quanto riguarda l’export,l’andamento del riso thailandese sem-bra positivo. Come riporta infatti il sitopattayamail.com, il ministero del Com-mercio ha dichiarato che sono stativenduti dai depositi governativi 840 milatonnellate di riso su 1,06 milioni ditonnellate per un valore di 7,8 bilioni.Banjongjit Angsusingh, vicedirettore ge-nerale del dipartimento del Commercioestero, ha dichiarato che sono stativenduti 107 su 153 silos di riso, grazie aun contratto di vendita di 840 milatonnellate di riso.

.

Vietnam, le esportazioni sono in netta diminuzioneRisultati deludenti per il Vietnam

sul fronte dell’export. Nei primi cin-que mesi del 2015 il Paese asiaticoha ottenuto circa 875 milioni di dol-lari dalla vendita di quasi 2,1 milionidi tonnellate di riso all'estero. Se-condo il Vietnam Food Association(Vfa), come riporta il sito vietnam-news.vn, per le esportazioni del risosi calcola una diminuzione su baseannua del 10,7 per cento in volume edel 13,6 per cento in termini divalore. Nel solo mese di maggio, il

volume delle esportazioni di riso haregistrato un calo mensile del 19 percento, soprattutto a causa della ven-dita di riso di bassa qualità pro-veniente dalla Thailandia e dall’In-dia.

Stando alle analisi del Vfa, le ra-gioni del declino sono dovute anchealla costante variabilità degli acquistidella Cina, il cui governo ha dimi-nuito le quote assegnate appuntoall’importazione, anche oltre con-fine.

L’Asia rimane, comunque, il con-tinente più grande importare di risovietnamita, con un acquisto di circa1,45 milioni di tonnellate del pro-dotto, pari a oltre il 69 per cento delvalore delle esportazioni di riso delPaese, seguito da Africa e America.A maggio, il Vietnam ha siglato unaserie di importanti contratti conmer-cati chiave come le Filippine, Ma-lesia e Cuba, e intanto sta aumen-tando la sua quota di mercato neipaesi del Pacifico e in Africa.

Area coltivata 7,788 7,700Scorte iniziali 863 974Produzione lavorato 28,161 28,050Produzione grezzo 45,058 44,880Importazioni 300 400Forniture totali 29,324 29,424Esportazioni 6,350 6,700Consumo e residuo 22,000 21,900Scorte finali 974 824Distribuzione totale 29,324 29,424

Unità di misura: 1000 HA, 1000 MT, MT/HA - Fonte: UFAS

2013/14 2014/15

CALO DELLA PRODUZIONE

La Fao (Food and Agri-cultural Organization) calco-la che le importazioni di risodelle Filippine per il 2015diminuiscano a circa 1,7 mi-lioni di tonnellate rispettoalle proiezioni di 1,9 milionidi tonnellate dell'anno scor-so e che, come riporta il sitooryza.com, la produzione dirisone tocchi circa 18,4 mi-lioni di tonnellate (circa 12milioni di tonnellate di risolavorato), in calo dunque del2 per cento rispetto alleproiezioni di 18,854 milionidi tonnellate (circa 11,88mi-lioni di tonnellate di riso la-vorato). Il raccolto principaleper il 2015, che rappresentacirca il 55 per cento dellaproduzione annua, a metàgiugno era in fase di com-pletamento. La bassa pre-cipitazione media nei mesidi aprile e maggio ha molto

ritardato le operazioni di se-mina e ridotto il volume diriso raccolto. L’Usda stimache le Filippine nel 2015 im-portino circa 1,7 milioni ditonnellate di riso lavorato,circa il 42 per cento in piùrispetto alle stime di 1,2 mi-lioni di tonnellate nel 2014. Ildipartimento statunitensecalcola inoltre che il Paeseproduca circa 19,36 milionidi tonnellate di risone (circa12,2 milioni di tonnellate diriso lavorato) nel 2014-15, increscita del 3 per cento ri-spetto alle proiezioni di18,82 milioni di tonnellate(circa 11,86 milioni di ton-nellate di riso lavorato) nel

2013-14.Le Filippine hanno scorte

di riso sufficienti per tuttal’estate, ma il governo, co-me riporta il sitomanilastan-

dardtoday.com, ha comun-que autorizzato l'importa-zione di un altro quantitativodi riso per fronteggiareeventuali carenze. Secondo

i dati del Psa (Philippine Sta-tistics Authority) fino al 1maggio di quest'anno, lescortedi risohanno raggiun-to 3,17 milioni di tonnellate

metriche, in rialzo di circa il25,7 per cento rispetto ai2,52 milioni di tonnellatemetriche dello stesso pe-riodo dello scorso anno.

.

Ed è in arrivo riso vietnamitaLe Filippine hanno accettato di

pagare al Vietnam un prezzo più altorispetto alle offerte precedenti per ilriso da importare. Secondo quantoriferisce il sito manilatimes.net, laNational Food Authority (Nfa) a finegiugno ha accettato la nuova offertadel Vietnam di 416,85 dollari pertonnellata metrica per 100mila ton-

nellate di riso. L'offerta era dunquesuperiore alle 408,14 tonnellate me-triche fissate dal governo filippino.

In precedenza, l’Nfa aveva respin-to le offerte iniziali della Cambogia,della Thailandia e del Vietnam, difatto molto al di sopra del prezzomassimo stabilito per 100mila ton-nellate metriche di riso a grana lun-

ga. La Thailandia aveva offerto 418dollari per tonnellata metrica, il Viet-nam 417 dollari, e la Cambogia 464dollari. Le 100mila tonnellate me-trichedi riso fannoparte delle 250mi-la tonnellate metriche che il Con-siglio del Nfa ha deciso di acquistaresu sollecitazione del Comitato per lasicurezza alimentare per scongiu-rare la stagione magra quando lafornitura di riso è tradizionalmentebassa e i prezzi sono alti.

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Page 14: Il Risicoltore (Luglio 2015)

LO STATO DEL RISO14 LUGLIO 2015

IMPORT & EXPORT UE

Paesi Import

Regno Unito 185.896

Francia 149.473

Paesi Bassi 113.772

Polonia 67.373

Germania 66.626

Spagna 63.012

Italia 57.868

Belgio 49.186

Portogallo 42.669

Svezia 23.629

Rep. Ceca 23.678

Altri Ue 57.163

TOTALE 900.345

Rotture di riso 311.536

Paesi Export

Italia 104.345

Spagna 34.518

Grecia 23.161

Bulgaria 11.976

Portogallo 8.980

Romania 4.907

Francia 4.836

Regno Unito 5.058

Rep. Ceca 1.451

Polonia 1.062

Paesi Bassi 912

Altri Ue 3.105

TOTALE 204.311

- -

IL CONFRONTO CON LE CAMPAGNE PRECEDENTI

CERTIFICATI RILASCIATI AL 23/6/2015(Dati espressi in tonnellate base di riso lavorato)

IL CONFRONTO CON LE CAMPAGNE PRECEDENTI

TOTALE TONDO 358.901 353.368 98,46% 5.533Lido-Alpe 4.210 3.323 78,93% 887Padano-Argo 2.608 2.257 86,54% 351Vialone nano 21.830 19.307 88,44% 2.523Varie Medio 4.118 3.428 83,24% 690TOTALE MEDIO 32.766 28.315 86,42% 4.451Loto-Ariete 265.858 222.950 83,86% 42.908S. Andrea 42.090 38.525 91,53% 3.565Roma 29.284 27.736 94,71% 1.548Baldo 69.602 65.474 94,07% 4.128Arborio-Volano 84.097 81.321 96,70% 2.776Carnaroli 65.214 65.163 99,92% 51Varie Lungo A 65.912 52.338 79,41% 13.574TOTALE LUNGO A 622.057 553.507 88,98% 68.550TOTALE LUNGO B 398.605 371.500 93,20% 27.105TOTALE GENERALE 1.412.329 1.306.690 92,52% 105.639

VENDITE E RIMANENZE DEI PRODUTTORI AL 23/6/2015

Gruppi varietali Disponibilitàvendibile

Venduto % rispettoal disponibile

Rimanenze

Dati espressi in tonnellate di riso greggio

Tondo 395.435 337.751 85,41%

Medio 26.797 23.797 88,80%

Lungo A 556.655 495.118 88,95%

Lungo B 493.847 379.997 76,95%

TOTALE 1.472.734 1.236.663 83,97%

CAMPAGNE PRECEDENTI2013/2014 Disponibilità

vendibileVenduto % rispetto

al disponibile

Tondo 394.346 327.347 83,01%

Medio 42.644 35.957 84,32%

Lungo A 778.241 639.078 82,12%

Lungo B 437.874 376.438 85,97%

TOTALE 1.653.105 1.378.820 83,41%

Tondo 383.363 318.676 83,13%

Medio 53.359 40.458 75,82%

Lungo A 711.960 556.887 78,22%

Lungo B 447.006 397.270 88,87%

TOTALE 1.595.688 1.313.291 82,30%

2012/2013 Disponibilitàvendibile

Venduto % rispettoal disponibile

2011/2012 Disponibilitàvendibile

Venduto % rispettoal disponibile

VENDITE ATTUALI E CONFRONTO CON LA CAMPAGNA PRECEDENTE

Lecontrattazioni procedo-no a scarto ridotto con di-verse varietà che non risul-tano quotate ormai da di-verse settimane. In genera-le, si registra un aumentodelle varietà da mercato in-terno e un arretramento deiLunghi B.

Le vendite di risone mo-strano ancora una certa vi-vacità, nonostante sia statocollocato circa il 93% delladisponibilità vendibile. Si se-gnala, in particolare, il col-locamento dei Tondi che haquasi raggiunto il 99% delladisponibilità. Rispetto a unanno fa le vendite risultanoin aumento per tutte le ti-pologie (+15.617 t per i Ton-di, +4.518 t per i Medi,+58.389 t per i Lunghi A),fatta eccezione per quelladei Lunghi B (-8.497 t).

Questa situazione do-vrebbe convincere i più scet-tici che la disponibilità ven-dibile non era stata sovra-stimata.

L’attività di esportazioneha subìto un rallentamento,infatti, nell’ultimo mese so-no state esportate solo circa6.300 tonnellate di prodotto.Tuttavia, considerando l’in-tera campagna il confrontocon l’anno scorso evidenziaancora un leggero incre-mento (+2.109 t). Come diconsueto l’export si è con-centrato sul riso Lungo A(76% del totale) con un in-cremento di circa 15.000tonnellate rispetto all’annoscorso. Il riso Tondo ha co-perto il 15% dell’export to-tale, seguitodal risoLungoB(6%) e dal Medio (3%).

La situazione dell’import,invece, è rimasta stabile ri-spetto all’ultimo aggiorna-mento. Il dato complessivorisulta in calo del 3%rispettoaunanno fa. Tuttavia, si sonoconsolidati gli incrementi re-lativi al prodotto provenientedalla Cambogia (+3.100 t) edal Myanmar (+2.900 t).

Unione europeaCon grande fatica la Com-

missione europea sta recu-perando dal Regno Unito leinformazioni relative all’im-port di riso semigreggio ba-smati.

Al momento, l’import del-l’Unione europea si atteste-rebbe sulle 900.000 tonnel-late, base lavorato, in au-mento di 55.000 tonnellate(+7%) rispetto all’anno scor-so; tuttavia, mancano all’ap-pello ancora le importazionidi riso semigreggio basmatieffettuate dagli operatori bri-tannici nei mesi di maggio egiugno. La Commissioneeuropea è convinta di recu-

perare il gap entro la fine delmese di luglio; staremo avedere.

L’unico dato certo è rap-presentatodall’import di risolavorato che risulta in au-

mento del 10% rispetto allascorsa campagna. Questa èl’informazione che preoccu-pa di più perché si profila unnuovo record di importazio-ne entro la fine della cam-

pagna e, considerato il caloinevitabile della superficieinvestita a riso indica nel-l’Unione europea, la Com-missione ha già preventivatoun ulteriore aumento del-l’import per la nuova cam-pagna.

In merito all’export glioperatori comunitari hannosuperato le 200.000 tonnel-late, facendo registrare unincrementodel24%rispettoall’anno scorso (+49.000 t).Purtroppo per noi, tale au-mento dipende quasi esclu-sivamente dalle maggioriesportazioni effettuate daglioperatori greci (+18.000 t),spagnoli (+11.000 t) e bulgari(+6.000 t).

BILANCIO E’ già stato collocato circa il 93% della disponibilità vendibile

Venditedi risoneancoravivaciL’attività di esportazione ha subìto un rallentamento nell’ultimo mese

600

500

400

300

200

100

0

Tondo Medio Lungo A Lungo B

Vendite totali ('000 t)

Vendite totali annoprecedente

Rimanenza

Import UE

2014/15 2013/14 2012/13 2011/12

800.000

700.000

600.000

500.000

400.000

300.000

200.000

100.000

0

900.345

844.690

718.504

691.200

Page 15: Il Risicoltore (Luglio 2015)

LO STATO DEL RISO LUGLIO 2015 15

Esportazioni Italia

Svizzera

Libano

Usa

Serbia

4.782

Turchia

Giordania Siria

Brasile

BosniaE.

Canada

Restodel

Mondo

4.244

39.00036.00033.00030.00027.00024.00021.00018.00015.00012.0009.0006.0003.000

0

2.728

36.042

13.380

10.478

8.467

3.655

Albania

11.134

Kosovo

2.368

3.585

1.847

1.635

4.525

964

Restodel

Mondo

22.000

20.000

18.000

16.000

14.000

12.000

10.000

8.000

6.000

4.000

2.000

0

19.644

10.691

7.718

1.160

352

1.598

Importazioni ItaliaCambogia

India

Pakistan

Thailandia

Myanmar

Bangladesh

Argentina

12.454

Uruguay

360

BORSA DI MORTARA

1/6/2015Min Max

8/6/2015Min Max

15/6/2015Min Max

22/6/2015Min Max

BORSA DI NOVARA

BORSA DI PAVIARisoni 3/6/2015

Min Max

Balilla 410 430 N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.

Selenio 410 430 N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.

Flipper-Alpe-Lido 320 340 320 340 320 340 320 340

Padano-Argo N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.

Vialone Nano 820 865 880 925 915 960 915 960

S. Andrea 555 585 590 620 590 620 610 640

Loto 340 370 N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.

Dardo-Luna CL e sim. 320 340 320 340 320 340 320 340

Augusto 355 380 N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.

Roma 625 660 N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.

Baldo 525 560 N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.

Arborio-Volano 825 865 N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.

Carnaroli 825 865 N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.

Thaibonnet 315 335 305 325 300 320 300 320

Altre indica 315 335 305 325 300 320 300 320

Balilla, Centauro e similari N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.

Selenio e similari N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.

Tipo Ribe 340 350 340 350 340 350

Loto e similari N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.

Augusto 370 380 350 360 350 360

S. Andrea e similari 580 600 605 625 605 625

Roma e similari N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.

Baldo e similari N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.

Arborio-Volano N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.

Carnaroli e similari N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.

Thaibonnet e similari 325 335 320 330 320 330

BORSA DI VERCELLI

Balilla (originario) 420 435 N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.

Selenio 415 435 N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.

Lido-Flipper e sim. 325 340 325 340 320 335

Padano-Argo 560 630 580 650 N.Q. N.Q.

Vialone Nano 800 850 820 870 870 920

S. Andrea 535 575 560 600 585 625

Loto e Nembo 355 375 355 375 350 370

Dardo-Luna CL e sim. 330 345 330 345 325 340

Augusto 350 370 350 370 345 365

Roma 580 600 630 650 680 700

Baldo 525 560 500 535 500 535

Arborio-Volano 830 865 N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.

Carnaroli N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.

Thai.-Gladio e sim. 325 335 315 325 310 320

BORSA DI MILANO10/6/2015Min Max

17/6/2015Min Max

24/6/2015Min Max Risoni 5/6/2015

Min Max12/6/2015Min Max

19/6/2015Min Max

26/6/2015Min Max Lavorati 9/6/2015

Min Max16/6/2015Min Max

23/6/2015Min Max

2/6/2015Min Max

9/6/2015Min Max

16/6/2015Min Max

PER TUTTE LE BORSE, PREZZI ESPRESSI IN EURO PER TONNELLATA

2/6/2015Min Max

Risoni Risoni

Balilla-Centauro N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.Selenio N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.Lido-Flipper 320 340 310 330 310 330Loto 340 370 N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.Augusto 340 370 N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.Dardo, Luna, CL e similari 320 350 310 340 310 340S. Andrea 560 590 580 610 600 630Baldo 530 570 N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.Roma 555 595 N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.Arborio-Volano N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.Carnaroli N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.Thaibonnet-Gladio 320 340 315 325 315 325

Arborio-Volano 1900 1950 1900 1950 1900 1950

Roma 1450 1500 1450 1500 1450 1500

Baldo 1275 1324 1275 1324 1275 1324

Ribe 765 805 765 805 765 805

S. Andrea 1335 1375 1385 1425 1385 1425

Thaibonnet e sim. 645 695 645 695 645 695

Vialone Nano 1950 2000 1950 2000 1950 2000

Padano-Argo 1350 1500 1350 1500 1350 1500

Lido e similari 730 770 730 770 730 770

Originario Comune 855 905 855 905 855 905

Carnaroli 1900 1950 1900 1950 1900 1950

Parboiled Ribe 865 905 865 905 865 905

Parboiled Thaib. 775 795 775 795 775 795

Parboiled Baldo 1405 1435 1405 1435 1405 1435

DATI ESPRESSI IN TONNELLATE BASE RISO LAVORATO

23/6/2015Min Max

FEST

IVITA’

Importazioni Italia Esportazioni Italia

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I L TROVAUFF IC IO

Servizio di Assistenza Tecnica

Telefono Tecnico Sede di lavoro

320 43 25 357 Simone Boattin Codigoro

320 43 25 358 Alessandra Bogliolo Novara

320 43 25 359 Paola Castagna Pavia

320 43 25 360 Massimo Zini Pavia

320 43 25 361 Bruna Marcato Mortara

320 43 25 362 Cesare Rocca Vercelli

320 43 25 363 Carlotta Caresana Vercelli

320 43 25 364 Lucio Zerminiani Isola della Scala

320 43 25 365 Sandro Stara Oristano

320 43 25 367 Massimo Giubertoni Novara

320 43 25 368 Franco Sciorati Pavia

La Commissionenon si è riunitaper prefestività

FEST

IVITA’

LaCom

mission

eno

nsièriu

nita

Page 16: Il Risicoltore (Luglio 2015)

16 LUGLIO 2015