Il reporter-Quartiere 2-marzo 2009

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D rin. Qualcuno suona alla por- ta, dallo spioncino sembra una persona per bene. Il nonno apre e lo fa entrare, salvo poi sco- prire che quello che ha accolto in casa non era un addetto di chissà quale azienda, né un amico del figlio, ma un truffatore che gli ha ripulito il portafoglio. E’ questo il copione delle truffe che sempre più spesso va in scena nelle case dei fiorentini. Lo dicono anche i numeri: lo scorso anno sono stati segnalati alla questura 224 casi,e non si tratta di “colpacci” ma di piccole frodi che danneggiano i cittadini comuni. Specie quelli an- ziani, più indifesi: le analisi sulle truffe rivelano che i furfanti scel- gono di preferenza le ore mattuti- ne, per mettere a segno i loro colpi quando tendenzialmente in casa ci sono solo i pensionati. Che spesso rimangono vittime anche di rag- giri più sottili, come un conto per una riparazione domestica troppo salato per essere onesto. Oppure, e capita spesso, l’inganno arri- va per telefono, con le centinaia di offerte più o meno vere che ci vengono propinate dall’altro capo della cornetta. Insomma, c’è poco da stare tranquilli: e chi i consu- matori li tutela per mestiere, vedi associazioni come il Codacons, consiglia di non abbassare mai la guardia. Ebbene, ecco un po’ di consigli per evitare di cadere in trappola... MARZO 2009 La truffa è dietro l’angolo DOSSIER. Nel 2008 segnalati 224 casi, le vittime prescelte sono gli anziani SPORT BONAZZOLI SI PRESENTA L’attaccante ritrova Prandelli e a Firenze cerca riscatto: “Sono motivatissimo” La mappa delle etnie I cinesi a Brozzi, i cingalesi alle Cascine, i peruviani alla sta- zione di Santa Maria Novella e i nordafricani a San Lorenzo, San- ta Croce e Santo Spirito. La città si apre a nuove contaminazioni, che scelgono posti precisi per mettere radici. Firenze si divide a zone e ogni etnia si stabilisce in un territorio definito. Dal centro, che è anche il punto di arrivo per la maggior parte degli stranieri, quindi il primo sbocco natura- le, fino alle periferie dove alcuni decidono di stabilirsi. Viaggio in una Firenze a macchie di colore. Dove è possibile fare un viaggio nel viaggio e scoprire costumi, usanze, tradizioni e nuove abitu- dini. PAGG.28-29 PAG.38 PAGG.8-9 Lo sguardo attento de Il Reporter sulla quotidianità fiorentina PAG.28 Sondaggio PAG.15 Ronde dei cittadini per la sicurezza sul territorio, sei d’accordo? Pochi gesti e la bolletta scende: dal riscaldamento all’elettricità, ecco qualche trucco... CONSUMI RISPARMIARE SI PUÒ PAGG.10-11 di S.Wiedenstritt e C.Gentileschi L a primavera, la sta- gione dell’amore, è oramai alle porte. Leggendo le stati- stiche, la primavera è anche la stagione dei matrimoni. Il ma- trimonio è il sacramento che unisce 2 persone per sempre: la sposa e il ristora- tore. Perchè per pagare le rate del pran- zo una vita non basta! Non capisco cosa c’entra il matrimonio con due persone che si vogliono bene. In alcune isole della Nuova Guinea quando una ragazza vuole sposare un uomo glielo fa capire dandogli un morso nel polpaccio! Que- sto te la fa odiare una donna, mica amar- la! Da noi come segno di prosperità agli sposi si tira il riso, in un paesino sperdu- to dell’Africa c’è l’usanza di tirare agli sposi le noci di cocco. E’ amore questo? No è un attentato! In India lo sposo deve portare la sposa sulle spalle fino al suo villaggio. Io fossi un indiano, pur di evi- tare l’ernia, mi sposerei la vicina di casa. Il matrimonio è un business, non c’entra niente con i sentimenti delle persone. Però devo ammettere che oggi c’è più amore di prima. E per giunta tutti amia- mo la stessa persona: la Signora denaro. Un tempo in Sicilia se il marito trovava la moglie a letto con l’amante ricorreva al delitto passionale. Ieri ho letto sul giornale di un palermitano che è rientra- to a casa ed ha sparato ad un uomo che abbracciava il suo salvadanaio. Il pove- retto prima di morire ha provato anche a giustificarsi: “ti giuro, ero venuto in casa tua solo per fare sesso con tua moglie!”. La Signora denaro è libidinosa, cambia uomini con una facilità incredibile. In- fatti oggi i migliori club privè sono in banca. Ieri ho visto due correntisti con la mascherina che di nascosto si scam- biavano le banconote! Allora questa pri- mavera facciamo il matrimonio giusto: sposiamoci con una bella banconota da 500 euro. E tanti auguri a tutti! *Comico Andrea Muzzi* E se mi sposassi la Signora denaro? PAG.3 La “lista nera” delle opere ferme PRIMO PIANO Buche, dossi e avvallamenti: lo stato delle vie del quartiere PAG.4 LE STRADE “GROVIERA” Periodico d’informazione locale. Anno III n.14 del 2 marzo 2009. N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10 EDIZIONE DEL QUARTIERE 2 • 41.973 COPIE DISTRIBUITE DA Affiliato AFFILIATO FI - Campo di Marte 055 0515231 VALUTAZIONI GRATUITE E SENZA IMPEGNO 1013960 AFFILIATO FI - Campo di Marte - 055 0515231 Affiliato Pirelli RE Agency. Ogni affiliato è imprenditore indipendente ed autonomo. Affiliato CAMPO MARTE IN TERRA TETTI tutti con ingresso indipendente disponiamo di varie tipologie immobiliari di nuova costruzione composte da soggiorno con cottura due camere servizio ampi spazi esterni. A partire da 200.000 1013961 Il Giornale del tuo Quartiere Q 2

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Il reporter-Quartiere 2-marzo 2009

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Drin. Qualcuno suona alla por-ta, dallo spioncino sembra

una persona per bene. Il nonno apre e lo fa entrare, salvo poi sco-prire che quello che ha accolto in casa non era un addetto di chissà quale azienda, né un amico del figlio, ma un truffatore che gli ha ripulito il portafoglio. E’ questo il copione delle truffe che sempre più spesso va in scena nelle case dei fiorentini. Lo dicono anche i numeri: lo scorso anno sono stati

segnalati alla questura 224 casi,e non si tratta di “colpacci” ma di piccole frodi che danneggiano i cittadini comuni. Specie quelli an-ziani, più indifesi: le analisi sulle truffe rivelano che i furfanti scel-gono di preferenza le ore mattuti-ne, per mettere a segno i loro colpi quando tendenzialmente in casa ci sono solo i pensionati. Che spesso rimangono vittime anche di rag-giri più sottili, come un conto per una riparazione domestica troppo

salato per essere onesto. Oppure, e capita spesso, l’inganno arri-va per telefono, con le centinaia di offerte più o meno vere che ci vengono propinate dall’altro capo della cornetta. Insomma, c’è poco da stare tranquilli: e chi i consu-matori li tutela per mestiere, vedi associazioni come il Codacons, consiglia di non abbassare mai la guardia. Ebbene, ecco un po’ di consigli per evitare di cadere in trappola...

MARZO 2009

La truffa è dietro l’angoloDOSSIER. Nel 2008 segnalati 224 casi, le vittime prescelte sono gli anziani

SPORT

BONAZZOLI SI PRESENTAL’attaccante ritrova Prandelli

e a Firenze cerca riscatto:

“Sono motivatissimo”

La mappa delle etnie

Icinesi a Brozzi, i cingalesi alle Cascine, i peruviani alla sta-

zione di Santa Maria Novella e i nordafricani a San Lorenzo, San-ta Croce e Santo Spirito. La città si apre a nuove contaminazioni, che scelgono posti precisi per mettere radici. Firenze si divide a zone e ogni etnia si stabilisce in un territorio definito. Dal centro,

che è anche il punto di arrivo per la maggior parte degli stranieri, quindi il primo sbocco natura-le, fino alle periferie dove alcuni decidono di stabilirsi. Viaggio in una Firenze a macchie di colore. Dove è possibile fare un viaggio nel viaggio e scoprire costumi, usanze, tradizioni e nuove abitu-dini. PAGG.28-29

PAG.38

PAGG.8-9

Lo sguardo attento de Il Reportersulla quotidianità fiorentina

PAG.28

Sondaggio

PAG.15

Rondedei cittadiniper la sicurezzasul territorio, sei d’accordo?

Pochi gesti e la bolletta scende:

dal riscaldamento all’elettricità,

ecco qualche trucco...

CONSUMI

RISPARMIARE SI PUÒ

PAGG.10-11

di S.Wiedenstritt e C.Gentileschi

La primavera, la sta-gione dell’amore,

è oramai alle porte. Leggendo le stati-stiche, la primavera è anche la stagione dei matrimoni. Il ma-trimonio è il sacramento che unisce 2 persone per sempre: la sposa e il ristora-tore. Perchè per pagare le rate del pran-zo una vita non basta! Non capisco cosa c’entra il matrimonio con due persone che si vogliono bene. In alcune isole della Nuova Guinea quando una ragazza vuole sposare un uomo glielo fa capire dandogli un morso nel polpaccio! Que-sto te la fa odiare una donna, mica amar-la! Da noi come segno di prosperità agli sposi si tira il riso, in un paesino sperdu-to dell’Africa c’è l’usanza di tirare agli sposi le noci di cocco. E’ amore questo? No è un attentato! In India lo sposo deve portare la sposa sulle spalle fino al suo villaggio. Io fossi un indiano, pur di evi-tare l’ernia, mi sposerei la vicina di casa. Il matrimonio è un business, non c’entra niente con i sentimenti delle persone. Però devo ammettere che oggi c’è più amore di prima. E per giunta tutti amia-mo la stessa persona: la Signora denaro. Un tempo in Sicilia se il marito trovava la moglie a letto con l’amante ricorreva al delitto passionale. Ieri ho letto sul giornale di un palermitano che è rientra-to a casa ed ha sparato ad un uomo che abbracciava il suo salvadanaio. Il pove-retto prima di morire ha provato anche a giustificarsi: “ti giuro, ero venuto in casa tua solo per fare sesso con tua moglie!”. La Signora denaro è libidinosa, cambia uomini con una facilità incredibile. In-fatti oggi i migliori club privè sono in banca. Ieri ho visto due correntisti con la mascherina che di nascosto si scam-biavano le banconote! Allora questa pri-mavera facciamo il matrimonio giusto: sposiamoci con una bella banconota da 500 euro. E tanti auguri a tutti!

*Comico

Andrea Muzzi*

E se mi sposassila Signora denaro?

PAG.3

La “lista nera”delle opere ferme

PRIMO PIANO

Buche, dossi e avvallamenti: lo stato

delle vie del quartiere PAG.4

LE STRADE “GROVIERA”

Periodico d’informazione locale. Anno III n.14 del 2 marzo 2009.N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10

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2 Marzo 2009 CAMPO DI MARTE • CURE • COVERCIANO

LA CITTA’ CHE CAMBIA. Ha chiuso anche lo storico impianto di via Centostelle

Se il quartiere resta a secco… di benzinai

Mario Scorpioni gestiva la piccola stazione dal ’67: al momento

della notizia della cessazione della sua attività – per scelta della

compagnia – gli abitanti della zona hanno fatto la fi la per salutarlo. E

anche altre “pompe” di Campo di Marte hanno ormai i giorni contati

Molto più di una semplice stazione di ben-zina. Mario Scorpioni, il benzinaio stori-co di via Centostelle, ha chiuso, lascian-do uno spazio vuoto nelle abitudini del

quartiere. Prima in viale Giovine Italia (“dove subii l’alluvione”) e poi dal ’67 a Campo di Marte, Mario ha visto il quartiere crescere ed evolversi attorno alla sua stazioncina di benzina. Quello che non è cambiato è il contesto delle relazioni sociali che ha intessuto con i re-sidenti. “Sono rimasto stupito dall’affetto che mi hanno dimostrato i clienti quando ho annunciato che lasciavo l’attività”, racconta. In tanti sono andati a salutarlo, un signore ha mandato la moglie al suo posto per evitare di commuoversi: “L’ho conosciuto da ragazzo, veniva da me trent’anni fa a fare il pieno al motorino, adesso ha due fi gli”. A dire la verità Mario avrebbe anche conti-nuato a lavorare per un altro paio d’anni. I suoi 69 non se li sente affatto sulle spalle, è stata una decisione della compagnia quella di chiude-re l’impianto. Scelta che va nella direzione di allontanare le stazioni di benzina dall’abitato e realizzare strutture più grandi in zone periferiche. Possibilmente self-ser-vice, così da contenere i costi. A detrimento però di un rapporto umano, che è esso stesso un servizio per la co-munità. In 50 anni di questo mestiere, Mario non si è limitato a rifornire auto e motorini, ai clienti ha fatto fare il pieno di buon umore. Due chiacchiere sul tempo, sul-l’amata Fiorentina, sulla famiglia. Perché ormai coloro che abitano qui li conosce tutti. “Vorrei che le istituzioni capissero che la nostra è una funzione sociale oltre che economica – afferma rifl ettendo sul piano regolatore, che prevede la chiusura di diversi impianti sul territorio – è un servizio pubblico che andrebbe mantenuto. Non

discuto le scelte delle compagnie petrolifere, è normale che se una stazione incassa poco preferiscano chiuderla. Ma l’amministrazione dovrebbe fare qualcosa affi nché i cittadini non perdano questo servizio”. Sono diversi gli impianti che hanno tirato giù il bandone o che stanno per farlo nella zona di Campo di Marte. Fino a una quindici-na di anni fa viale Fanti e dintorni contavano diverse sta-zioncine, chiuse una dopo l’altra nel giro di poco tempo. Qualche mese fa è toccato a quella di via Lungo l’Af-frico, all’altezza dell’intersezione con via D’Annunzio, e presto sarà la volta della sua gemella dall’altra parte dell’incrocio. Qui, infatti, il Comune prevede di realiz-zare una grande rotatoria per regolare il traffi co. Ha i giorni contati anche una delle tre stazioni che si trovano in piazza Alberti, ma in questo caso si tratta di una scelta della compagnia che la gestisce. Resiste invece la strut-

tura di piazza Nobili, nono-stante da anni si senta parlare di una sua imminente chiu-sura a causa della vicinanza con il palazzo retrostante. Tutto sommato si tratta di tre o quattro posti di lavoro che

vanno a sparire nel quartiere. “Non si parla di grandi numeri – prosegue Mario - ma credo che sia comunque necessario fare di tutto per salvaguardare posti di lavoro in un periodo diffi cile come questo. Io ci ho mangiato per mezzo secolo, al posto mio poteva subentrare un’al-tra famiglia. Oltretutto si obbliga la gente ad andare a mettere benzina più lontano e magari a fare da sé, cosa che non a tutti piace. Le donne, soprattutto quelle meno giovani, odiano il self-service”. Ma quello che mancherà più di tutto a lui come ai suoi clienti è il rapporto di ami-cizia che si era creato negli anni. Facendo un bilancio tra costi, sacrifi ci e gratifi cazioni, però, Mario è soddisfatto: come direbbe un calciatore, “ho chiuso da campione”.

Paola Ferri

Mario Scorpioni, una vita al servizio del quartiere

FATTI E PERSONE

Resiste invece la strutturadi piazza Nobili, nonostanteda anni si senta parlaredi una sua imminente chiusura

Malgrado la dimensione piuttosto ridotta, la piccola Settignano

possiede, tra i suoi edifi ci, anche ben due locali originariamente creati per ospitare spettacoli: un teatro e un’area polivalente chiamata “La Rotonda” per via della sua forma. Entrambe le costruzioni, poco sfruttate poiché at-tualmente in condizioni inadeguate per avere i requisiti di agibilità con-soni a ospitare il pubblico, oggi sono destinati a scuole di teatro o di danza. Il Teatro di Settignano, in via di San Romano 13/r, appartiene alla Casa del Popolo che, a sua volta, lo ha concesso in affi tto alla scuola di danza Nijinsky. Il ricavato di questo accordo è appena suffi ciente al mantenimento del teatro stesso e di parte degli altri immobili della Casa del Popolo. Adesso, del-le caratteristiche che generalmente contraddistinguo-no i teatri non ve n’è più nessuna: non più un palco-scenico, nessun palchetto e nemmeno un sedile per il pubblico. Lo spazio è stato adattato alle nuove esigenze e allestito con due sale per gli allievi. Il vecchio teatro di Settignano non ha altro che la fac-ciata esterna a ricordarne l’originaria identità. Purtroppo, infatti, mancando la possibilità di accogliere il pubbli-co, perfi no i saggi della scuola non possono essere effettuati all’interno del teatro stesso, e le sue condizioni attuali sono talmente inadeguate che sarebbero necessari investimenti più

che sostanziosi per la sola messa a norma. “Auspico di poter trovare un fi nanziamento o pubblico o privato per restaurare almeno la facciata del teatro – spiega il presidente della casa del Popolo di Settignano, Riccardo Brunini - riportandola al suo antico splendore”. Per quanto riguarda “La Rotonda” - di proprietà della parroc-chia - Don Giorgio si trova davanti a un problema simile. L’edifi cio cir-colare, adiacente alla Misericordia, è stato costruito nel 1958 con l’obietti-vo di diventare un punto di aggrega-zione multifunzionale per gli abitanti. Da allora, però, non è mai stato usato frequentemente: 15 anni fa è stato utilizzato come palestra, oggi per qualche corso di teatro. L’ostacolo più signifi cativo è rappresentato dal-

l’assenza di riscaldamento in inverno e dell’impianto di condizionamento d’estate, poiché la Rotonda è costrui-ta a vetrate e di conseguenza molto esposta al caldo e al freddo. Secondo Don Giorgio, però, non sono solo gli scarsi attributi della struttura a ren-derla impossibile da utilizzare: “Sen-za un posto dove parcheggiare - dice riaprendo una vecchia questione per Settignano - se ci fosse un affl uenza massiccia di spettatori, come si po-trebbe fare?”.

Spazi non adatti: calail sipario sugli spettacoli

SETTIGNANO. “Riconvertiti” i vecchi teatri

I due edifi ci natiper ospitare rappresentazionisono ora trasformatiin scuole di danza e recitazione

/A.D.

3Marzo 2009CAMPO DI MARTE • CURE • COVERCIANOPRIMO PIANO

OPERE FERME. La lista nera degli edifici dismessi o mai inaugurati nel quartiere

Quanto dovremo aspettare per vedere scomparire il “mostro verde” delle ex

poste in via del Pratellino? E quanto tempo passerà prima che l’ex Meyer possa risorgere ed essere restituito al quartiere? Le questioni in sospeso sono tante tra Le Cure e Bellariva, buchi neri che inghiottiscono spazi pubblici e privati dalla periferia alle zone più centrali. Edifi ci “messi in attesa” da mesi o da anni, come è il caso dell’ex sede della Telecom in via Masaccio, vuota da più di dieci anni e per la quale non si intravede nessun progetto all’orizzonte. Quindicimila metri quadri in una zona residenzialissima farebbero gola a molti, sennonché sull’edifi cio vige un vinco-lo di destinazione per “impianti tecnologici e servizi annessi”. Vincolo che, assieme al prezzo ritenuto troppo alto, fece desistere anche la Provincia dal comprarlo. La scorsa estate, infatti, l’immobile era emerso come una delle (poche) destinazioni possibili per l’ente provinciale, alla ricerca di una nuova sede in città. In quell’occasione la società proprietaria del palazzo aveva fi ssato la cifra a 80 milioni circa, e non se ne fece niente. E’ stato acquistato oltre un anno fa, invece, ciò che rimane dell’immobile delle Poste vicino a Ponte al Pino, ma ancora non si vedono i frutti dell’operazione. Di quello che fu l’uffi -cio sdoganamento pacchi e servizi di recapito non rimane altro che uno scheletro di ruggine e vetro. Inutilizzato da oltre 20 anni, l’ultimo atto a cui è stato soggetto è stata la bonifi ca dall’amianto che ne permeava la struttura. “A livello di quartiere abbiamo fatto tutto il possibile per sollecitare amministrazione e proprietà a trovare una soluzione – sottolinea Gianluca Paolucci, presidente del Q2 – ol-tretutto l’edifi cio si trova in una posizione strategica per la viabilità: da tempo insistia-mo affi nché almeno una parte della struttura venga demolita, così da poter allargare via Campo d’Arrigo”. L’avvento dell’Alta Velo-cità ha reso la situazione ancor più complica-ta: “L’area sarà investita dai progetti annessi alla Tav, che prevedono l’interramento dei binari e la costruzione di case e negozi sul-

la superfi cie che sarà liberata”, afferma Elio Turis, presidente della commissione assetto del territorio del Quartiere. Al tavolo della trattativa dovranno dunque sedersi le Ferro-vie dello Stato e la proprietà dell’immobile per trovare un accordo. Attende una deci-sione anche la nuova stazione della polizia municipale in viale Fanti, costata alle casse pubbliche circa 460mila euro. Conclusa da circa un anno, la palazzina di fi anco al de-posito comunale avrebbe dovuto accogliere

i vigili di Campo di Marte, attualmente “di stanza” accanto ai campini dove si allena la Fiorentina in viale Maratona. Solo un anno fa la necessità di trasferire il centro operati-vo era spinta dalle incalzanti richieste della società gigliata: al suo posto sarebbe dovuto sorgere l’ormai famoso mini-centro sportivo dotato di palestra e mensa per il team viola. Ma il tutto si è arenato sul rinnovo della con-venzione e sulla questione del nuovo stadio. “Il mio obiettivo è giungere alla conclusione

della vicenda entro fi ne mandato”, assicura l’assessore allo sport Eugenio Giani. Ma nel frattempo non ci sono più stati contatti da parte dei Della Valle. All’elenco degli immo-bili in attesa di un inquilino o quantomeno di un progetto, si potrebbero aggiungere anche i due spazi di proprietà dell’acquedotto in via Frusa e in piazza delle Cure. Agli annunci che li vedevano trasformati in parcheggi non ha fatto seguito alcun atto uffi ciale. E la lista dei progetti in cerca di autore si allunga.

Sei immobili in cerca di un progetto

Francesca Puliti

Dal Meyer all’ex palazzo

delle poste in via del

Pratellino, passando per

la nuova stazione dei

vigili e la vecchia sede

Telecom di via Masaccio:

tante le strutture

in attesa di un futuro

L’ex palazzo delle poste in via del Pratellino

Il Reporterè un periodico di 7 edizioniche mensilmenteviene distribuito da in 190mila copie

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Anno II n.14 del 2 marzo 2009

IL FOCUS

Chiare, fresche e dolci acque, ma rive un po’ meno dolci. Quelle dell’Arno, per

intendersi. Troppo spesso balzano agli occhi immagini non proprio poetiche, passeggian-do lungo il fi ume. Da anni la sponda destra attende un complessivo riordino, o ancora meglio un piano di riscoperta e valorizza-zione dell’area. Non che manchino le idee, basti pensare a quella più audace che preve-de la collocazione, nei pressi del ponte San Niccolò, di una piattaforma galleggiante, dipinta come una gigantesca scacchiera a misura d’uomo. Ma i grandi progetti hanno una lunga incubazione, si sa, e nel frattempo

la riva d’Arno soffre. E con lei una buona fetta di quartiere. Una delle situazioni più delicate è quella che si è venuta a creare al-l’ex ristorante Kontiki. La pizzeria ha chiuso i battenti da oltre due anni, anche se la pa-rola “chiuso” non è la più azzeccata: le reti sono rotte in più punti, e alcuni senzatetto hanno ricavato un giaciglio all’interno di quel che rimane del ristorante. Si tratta di un’area di proprietà privata, per cui l’am-ministrazione può fare ben poco per risol-vere la situazione. La questione è resa ancor più complicata dal fatto che non si tratta di un’unica proprietà, ma di due aree distinte

e affi ancate, appartenenti a persone diverse. Qualche passo avanti è stato fatto, invece, laddove sorgeva la discoteca Villa Kasar. Al posto dell’edifi cio, anch’esso meta di occu-pazioni abusive in passato, si allunga ades-so un verde pratino. Ma anche qui i progetti stentano a decollare. Una volta giunto al termine l’iter giudiziario per il fallimento del locale, allora e solo allora si potrà co-minciare a ragionare su cosa fare dell’area. Per adesso l’ipotesi più accreditata è quel-la di farvi sorgere un centro dedicato alla Fondazione Caponnetto. Autorità di Bacino permettendo.

Manca un riordino complessivo. L’ex Kontiki una delle situazioni più delicate

E anche la sponda dell’Arno fi nisce in lista d’attesa

/F.P.

Rotonda sì, rotonda no. E fu così che anche la viabilità fi nì nel capitolo

delle opere incompiute. Tra i principali temi da affrontare rimane sul tavolo il futuro assetto di piazza delle Cure, per la quale gli uffi ci tecnici del Comune aveva-no già steso le linee di massima: una ro-tonda centrale, una riorganizzazione del mercato e un bel parcheggio. Ci ha pen-sato la Tav a rimescolare le carte, così che è entrato in gioco un nuovo sotto-passo carrabile tra la piazza e viale Don Minzoni. Tutto sospeso, per ora. Come il progetto che avrebbe dovuto coinvolgere e integrare piazza Alberti e via Gioberti (in questo caso si parlava anche di pedo-nalizzazione della strada). Ma la questio-ne più spinosa rimane il ponte di Varlun-go: qui, secondo la società Autostrade, dovrebbe interrarsi il raccordo autostra-dale, per riemergere in superfi cie in zona viale Verga. Un’ipotesi che ha da sempre infi ammato gli animi dei residenti, anche se da qualche tempo pare essere passata in secondo piano.

I punti interrogativiper la viabilità

SCHEDA

Il Reporter di Campo di Marte, Cure, Coverciano raggiunge 41.973 famiglie nel quartiere 2 di Firenze.

4 Marzo 2009 CAMPO DI MARTE • CURE • COVERCIANO ISTANTANEE

Il menù stradale del quartiere 2 offre ogni

giorno un nuovo e interessante mix a base di

buche, toppe, asfaltature, crepe e raschiamenti:

per chi sperimenta queste “prelibatezze” in

auto, ma soprattutto in bicicletta e motorino,

viaggiare diventa un autentico “piacere”.

Ironia a parte, il problema è che da Bellariva

a Coverciano, passando per San Salvi e Le Cure,

è diffi cile trovare un chilometro di strada del

tutto liscia. Senza fare troppo gli spocchiosi, e

dunque tralasciando il fastidioso “traballio”

quotidiano delle ruote sulle piccole buche, è

però vero che alcune falle sono molto pericolose.

Il consiglio? Guidare piano e mantenere alti i

livelli di pazienza.

Le strade…in buca

a cura di Simele Kruklidis

Via del Madonnone

Via SonninoVia FirenzuolaViale Paoli

Piazza Alberti

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5Marzo 2009CAMPO DI MARTE • CURE • COVERCIANO

E’ primavera, sveglia-tevi giardini del quartiere. La bella stagione si avvicina

e i parchi si preparano ad acco-glierla. Abbiamo provato a fare un punto sullo stato di salute del ver-de con Cristina Volpini, presidente della commissione ambiente del Quartiere 2.Cosa è stato fatto e quali sono gli interventi ancora in corso?Al di là della manutenzione ordina-ria, abbiamo riqualifi cato diversi giardini negli ultimi anni. Molto è stato fatto ad esempio in viale Righi, viale Malta e viale Fanti dove, oltre al riordino della viabilità interna e alla sostituzione degli arredi, è stata potenziata l’illuminazione nottur-na. L’intervento di maggior rilievo è senz’altro quello che riguarda i giardini di Bellariva, ancora in cor-so. Qui si trattava innanzitutto di eliminare situazioni di pericolosità, quindi di sistemare le buche e rifare i vialetti, sconnessi a causa delle radici degli alberi. Un’operazione che ci ha portato via quasi tutte le risor-se da dedicare al verde per un intero anno.Per quel che riguarda i par-chi come l’area Pettini-Bur-resi e Villa Favard? I parchi non hanno bisogno soltanto di cure, il verde deve anche essere vissuto. Per questo abbiamo dato vita a diverse iniziative dedica-te ai bambini e ai ragazzi in questi due parchi, come ad esempio quella intitolata “Le case degli animali”, la scorsa primavera-estate, durante la quale i più piccoli andavano alla scoperta di nidi e tane. I cittadini lamentano ancora di al-

cune situazioni di degrado, come procedere?La diffi coltà più grande con cui ab-biamo a che fare sono gli atti di van-dalismo. Ogni anno gran parte delle risorse che abbiamo a disposizione se

ne va nelle riparazioni o nelle sosti-tuzioni di giochi per bambini o fon-tanelle. Basti pensare a quel che è successo in piazza Fardella, una zona tutt’altro che degradata: qui è sta-ta addirittura rubata una panchina, proprio pochi giorni dopo la conclu-sione dei lavori di riqualifi ca. Ci sono poi casi più gravi, come ad esempio quello dei giardini Caponnetto sul

lungarno del Tempio, dove persiste il problema dello spaccio. Per cercare di allontanare le cattive frequentazio-ni abbiamo creato un presidio fi sso, riaprendo i bagni pubblici, e abbiamo dato vita a iniziative di animazione

anche qui. Inoltre possiamo contare sul servizio di sorve-glianza gestito dalle guardie ambientali, a cura dell’asso-ciazione Amici della Terra, che svolge quotidianamente un’azione di prevenzione e, in

caso, segnala episodi sospetti alle forze dell’ordine.Cosa resta ancora da fare per il fu-turo?La speranza è che nei prossimi anni i quartieri possano attingere a un fondo più consistente, per far sì che si possano piantare nuove piante nei giardini esistenti e magari crearne di nuovi. Ma si tratta di scelte politiche.

FATTI E PERSONE

“Il nostro è il quartiere con meno verde di tutta la città, nonostan-

te il grande spazio di Villa Favard e del parco Pettini-Burresi. Non solo, ma quelle poche aree che abbiamo non sono curate in maniera adegua-ta”. Questa, in sintesi, la posizione di Claudio Scuriatti, coordinatore di Forza Italia per il Quartiere 2, a pro-posito di giardini, parchi & co. tra le Cure e Bellariva. Che cosa si potrebbe fare per il verde del quartiere?Servono attrezzature, a partire dai bagni pubblici. L’asfalto e i vialetti sono spesso in condizioni pietose, penso ad esempio a piazza Oberdan. Poi ci sono situazioni di completo abbandono, come quella dell’ex ri-storante Kontiki, sul lungarno Aldo Moro. La struttura è vuota da anni ed è diventata dimora per senzatet-to. Per non parlare della stradina che corre lungo l’Arno dietro l’ex ri-storante, dove non è inusuale trova-re siringhe o preservativi. Purtroppo non si tratta dell’unica area proble-matica del quartiere, un altro esem-pio sono i giardini di lungarno del Tempio, tristemente legati allo spac-cio, oppure quel-li di via Novelli, dove stazionano presenze poco ras-sicuranti.E per quel che ri-guarda i parchi?I parchi che abbiamo sono decentrati rispetto alle grandi aree residenziali dove ci sarebbe più richiesta di giar-dini pubblici in cui passeggiare, far giocare i bambini, portare a spasso i cani. La mancanza di verde potrebbe essere arginata recuperando spazi dismessi, ad esempio sarebbe stato interessante vedere realizzato il pro-getto che prevedeva la creazione di

un grande giardino all’interno del complesso dell’ex Meyer. Allo stes-so modo bisognerebbe evitare che le aree che verranno dismesse dalle Ferrovie dello Stato con l’avvento dell’Alta Velocità siano oggetto di una speculazione edilizia, e fare in modo che tutto il quartiere possa guadagnarci in verde pubblico.Da dove cominciare?Si potrebbe iniziare con l’installazio-ne di una cartellonistica chiara, che indichi cosa si può e non si può fare in un giardino. Proporrei di scriver-

la anche in arabo e in altre lingue straniere. I citta-dini stessi possono dare un contributo prezioso per limi-tare l’abbandono,

segnalando alle forze dell’ordine le situazioni di degrado, la presenza di buche o di padroni di cani poco attenti. Per rendere il servizio più ef-fi cace propongo di rendere rintrac-ciabile la segnalazione: il cittadino ha diritto di sapere chi ha raccolto la sua informazione e, in caso, per-ché non si sia provveduto subito a porre rimedio.

VERDE/1. Parla Cristina Volpini, presidente della commissione ambiente del Q2

“Giardini da vivere, notte e giorno”

Francesca Puliti

“Più controlli nei parchi”VERDE/2. Claudio Scuriatti, coordinatore Fi per il Q2

La diffi coltà più grandecon cui abbiamo a che faresono gli atti di teppismo.E ci sono anche casi più gravi

Cristina Volpini

Animazione e iniziative di prevenzione contro gli atti di vandalismo:

questa la ricetta contro l’abbandono. Aspettando nuove risorse

Il Q2 è il meno verdedi tutta la città.E le aree esistentinon sono curate

Claudio Scuriatti

/F.P.

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Assistenza per pratiche previdenziali • Assegni familiari per pensionati • Reversibilità • Richieste di accompagnamento per invalidi civili e assegno di invalidità civile • Compilazione delle varie Modulistica • Informazioni varie • In sede è presente il CAAF

Il Sindacato Pensionati CGIL Lega Q.2 è a disposizione per:

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Nell’ambito della più generale fase di informazionee di mobilitazione della CGIL e dello SPI• per cambiare le scelte del governo in materia economica e sociale; • per sostenere la piattaforma dei pensionati su potere d’acquisto delle

pensioni, non autosufficienza e uno stato sociale fondato su giustizia, equità, solidarietà;

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Mercoledì 11 marzo presso il ”Circolo A. del Sarto”, via L. Manara 6Giovedì 12 marzo presso il “Circolo R . Andreoni”, Via A.D’Orso 6

Per una nuova stagione diDiritti Libertà DignitàNè fermi... Nè zitti

6 Marzo 2009 CAMPO DI MARTE • CURE • COVERCIANO

PER I PIU’ PICCOLILUDOTECA, TANTE NOVITA’Lo spazio riservato ai piccoli del quartiere, in viale de Amicis 21, prevede nuove atti-vità a marzo e aprile per i bambini e i loro genitori. Prima occasione di divertimento “Le sorprese di Pasqua”, il giovedì dalle 16.45, a partire da giovedì 12 marzo fi no al 2 aprile: un laboratorio adulto-bambi-no consigliato ai bimbi dai 5 agli 8 anni, prevede l’iscrizione. Nuovo ciclo, poi, del corso di massaggio infantile per bam-bini da 0 a 8 mesi, il giovedì dalle 15,30 alle 16,30, previsto da metà marzo con date da defi nire: un’esperta diplomata in massaggio infantile guiderà i genitori nel-l’apprendere come massaggiare il proprio bambino, attività ad iscrizione con quota di partecipazione. E ancora: mamme che incontrano le mamme, attività permanente, ogni lunedì dalle 10 alle 12, che permette alle neomamme di conoscersi e scambiarsi esperienze, attività a carattere libero. Nel-la ludoteca i piccoli possono giocare nel-l’angolo morbido 0-12 mesi. Fra le attività quotidiane da ricordare i giochi di gruppo e il prestito di libri e giochi per ragazzi e di libri di pedagogia per adulti. Informa-zioni al numero 055/2767452.

CICLO DI CONFERENZE “CRISI ECONOMICAE NUOVI STILI DI VITA”Quale economia si prospetta per il dopo crisi? La globalizzazione che ha cambiato le teorie economiche, la produzione e il volto delle nostre città, sarà messa in crisi dall’attuale situazione economica e fi nan-ziaria? Sono questi i quesiti che riguarde-ranno le conferenze tenute da esperti del settore, professori universitari, economisti e personalità politiche, organizzate dal Quartiere 2, che si svolgeranno ogni saba-

to, a Villa Arrivabene - in piazza Alberti 1/a - alle 17. Questi i prossimi appuntamenti in calendario: sabato 14 marzo “Come il potere economico diventa regola sociale e culturale: pubblicizzazione della sfe-ra personale e privatizzazione dei beni e dei servizi pubblici; 21 marzo “La città in vendita”; 28 marzo “Il corpo in vendita”; 4 aprile “Crisi economica e democrazia partecipata” e 18 aprile “Nuovi modelli di sviluppo: la decrescita felice?”. Ingresso libero. Informazioni: Uffi cio cultura, tel. 055/2767828.

GITE FUORI PORTATORNA IL TREKKING DI PRIMAVERAInvito al Trekking 2009, un progetto del Quartiere con l’associazione Trekking Ita-lia, si ripropone anche quest’anno con una selezione di itinerari di particolare interes-se ambientale e culturale. Ecco i prossimi appuntamenti della stagione: domenica 22 marzo “Valle del Mugnone”, un itinerario che si snoda in una delle più belle valli tra via Faentina e via Bolognese, da Pian di Mugnone alle zone circostanti. Il percor-so, di 5 ore, avrà come punto di ritrovo il capolinea dell’Ataf, in via Pacinotti 21, e con il rientro previsto per le 18. Domenica 5 aprile “Dicomano-Rufi na”, fra strade e sentieri, alla scoperta di paesaggi montani e collinari fi no a incontrare il fi ume Sieve. Un percorso di 5 ore con ritrovo alle 8,30 alla biglietteria della stazione di Firenze di Santa Maria Novella e con rientro previsto per le 19 a Firenze. Iscrizione per le escur-sioni presso la sede del Trekking Italia, in via dell’Oriuolo 17, dal martedì al venerdì dalle 10 alle 12, e anche dalle 16,30 alle 18,30 martedì, giovedì e venerdì. In sede di prenotazione dovranno essere forniti i dati anagrafi ci per l’assicurazione infortu-ni, il cui costo è di 2 euro. Informazioni al

numero 055/2341040 in orario di uffi cio. E-mail: fi [email protected].

LA RASSEGNA “POMERIGGIO AL CINEMA”Continuano i pomeriggi dedicati al grande cinema, organizzati dal Quartiere 2 con l’associazione Fuoriscena, al centro anzia-ni del Quartiere, in via Luna 16. I prossimi appuntamenti sono in programma venerdì 27 marzo, ore 16, con “Non è mai troppo tardi” (Usa 2007), un fi lm di Rob Reiner con Jack Nicholson e Morgan Freeman, una commedia che coinvolge due malati terminali che scappano e intraprendono un viaggio accompagnati da una lista di “cose da fare prima di morire”; vener-dì 17 aprile, stessa ora, “In amore niente regole” (Usa 2008), fi lm di e con George Clooney e Reneè Zellwegger, una comme-dia sentimentale che ha come protagonisti un campione di football degli anni venti e una giovane e intraprendente giorna-lista. Ingresso libero. Informazioni allo 055/2767824-1.

L’INIZIATIVA“FAMILIARIZZARE AL MUSEO”Nuova iniziativa, quella che riguarda il Quartiere e il Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze, rivolta all’in-tera famiglia, con l’obiettivo di visitare i musei in modo nuovo. Del ciclo di “Fami-liarizzare al Museo” per il mese di apri-le è previsto un percorso che riguarda il mondo animale: dalla nascita alla riprodu-zione. Sabato 4 aprile, dalle 17 alle 19, in via San Michele a Rovezzano 10/a, verrà organizzato il laboratorio “Uovo dipinto”, dedicato alle decorazione di gusci d’uovo ispirandosi ai colori della natura. Dome-nica 5 aprile, dalle 10 alle 12, sarà pos-sibile visitare la sezione di Zoologia “La

Specola” del Museo di Storia Naturale, in via Romana 17, un’importante occasione per diffondere la cultura nel tempo libero della famiglia, un’esperienza di conoscen-za e di divertimento da non relegare solo all’ambito scolastico. Per ogni attività è prevista l’iscrizione. Costo del biglietto per il museo 3 euro. Informazioni all’uffi -cio cultura del Quartiere 2, piazza Alberti 1/a, dal lunedì al venerdì 9-13, martedì e giovedì anche 17-19. Tel: 055/2767828.

IL DIBATTITO“ORDINE DEL TRICOLORE”Con il progetto di legge numero 1360, presentato il 23 giugno 2008, alcuni par-lamentari della maggioranza hanno pro-posto di istituire un nuova onorifi cenza per tutti coloro che hanno combattuto nel periodo 1940-1945, sostenendo “la pari dignità di una partecipazione al confl it-to, di molti combattenti giovani e meno giovani, cresciuti nella temperie culturale guerriera e imperiale del ventennio, che ritennero onorevole la scelta a difesa del regime ferito e languente”. Sarà questo il tema del dibattito che si terrà giovedì 19 marzo, alle 17.30, a Villa Arrivabene, in piazza Alberti 1/a: “Siamo tutti cavalie-ri: un ‘ordine del tricolore’ a partigiani e repubblichini? Una proposta di legge in discussione”. Interverranno il presidente del Quartiere 2 Gianluca Paolucci; Enzo Collotti, docente di storia contemporanea; Mauro Socini, Anpi Firenze; Alessandra Povia, regista. Parteciperanno anche rap-presentanze politiche del Quartiere. Nel corso della serata saranno proiettati i fi l-mati “Ragazzi come noi - in memoria del-l’eccidio di Campo di Marte del 22 marzo 1944” e “Non mollare: chi era Gaetano Pilati?”. Ingresso libero. Informazioni al numero 055/2767828.

930736

Ne aveva proprio bisogno di una bella operazione di restauro il campo di cal-cetto incastonato fra l’Esselunga del Gignoro e le prime case di via Vitelli.

Realizzato in terra battuta nel 2001 grazie a una donazione della catena commerciale e passato in dotazione al Quartiere 2, ha subito in tempi relati-vamente brevi un deterioramento che ne ha condi-zionato pesantemente l’utilizzo, fi no a rendere ine-vitabile la ristrutturazione. E così nei mesi scorsi il Quartiere ha provveduto a quei lavori necessari a ridare smalto a un impianto che, fra l’altro, è in una posizione di facile accesso e con ampie possi-bilità di parcheggio. Grazie anche al contributo di Esselunga, che ha parzialmente fi nanziato l’inter-vento, oggi il campo di calcio a cinque del Gigno-ro si offre in una veste completamente rinnovata, con uno scintillante manto di erba artifi ciale, or-mai adoperata per tutta l’impiantistica del genere, e una recinzione nuova di zecca. Il “terreno” di gioco sintetico consentirà un uso continuo per tut-to l’anno a prescindere dal tempo, azzerando tutte le attività di manutenzione. Ad aprile il campino dovrebbe già essere entrato nella disponibilità di quei cittadini che vorranno organizzare incontri di calcetto. Ovviamente l’apertura, come detto libe-ra, sarà però regolamentata e terminerà al calar del sole. L’ attenzione del Quartiere nei confronti degli impianti aperti a tutti del suo territorio non si ferma comunque qui. Altri interventi, terminati da poco, in corso o programmati a breve, ci pre-sentano un panorama di questo settore certamente confortante. Nel campo di basket nei giardini di via Pasquali è stato rifatto completamente il ter-reno di gioco e rinnovati i canestri, e si affi anca così a quello della Torre nel viale Verga, fra l’altro molto frequentato dai ragazzi. Da ricordare che questo impianto è ad orario regolamentato e chiu-so la notte. Nei giardini di Bellariva nel lungarno Colombo verrà realizzato, prima dell’estate, un campo di basket all’americana (6m x20m), quelli cioè con un solo canestro, molto conosciuti da noi

grazie ai telefi lm d’oltreoceano, e ristrutturato il pallaio. Nel viale Fanti a Campo di Marte è sta-to ripristinato il percorso vita. Anche la pista di skateboard nel viale di Maratona entro poco tem-po verrà chiusa per motivi di sicurezza, succes-sivamente demolita e poi completamente rifatta, come pure la recinzione. Un intervento resosi necessario per i continui atti vandalici che hanno più volte danneggiato la rete e l’impianto nel suo insieme e impedito ai tanti appassionati di questo gioco di utilizzarlo al meglio. Da ricordare inol-tre che all’interno dei giardini di via Novelli è in funzione un altro campo di calcetto in sintetico,

dotato di impianto di illuminazione e aperto 24 ore su 24 e che sono disponibili per gli amanti del calcio anche il campino Menabrea situato in via Rocca Tedalda nelle adiacenze di Villa Favard e il campo regolamentare di Villa Pergolato ac-canto al cimitero di Settignano. “L’ampia offerta di impianti sportivi a uso libero ristrutturati o in un ottica di rifacimento dimostra la sensibilità del Quartiere verso quelle ampie fasce di cittadini che preferiscono impiegare il loro tempo libero e di divertimento in un’attività fi sica sia collettiva che individuale”, commenta Gianluca Paolucci, presi-dente del Quartiere.

INFORMAZIONEACURADELCONSIGLIODIQUARTIERE 2

COMUNE DI FIRENZE

Villa Arrivabene, piazza Alberti 1/aTel.0552767831 - fax 0552767838

e-mail [email protected] .it

SONO UN BUON NUMERO GLI IMPIANTI DEL QUARTIERE AD USO LIBERO RIMESSI A NUOVO O IN VIA DI RIFACIMENTO

Sport per tutti, la mappa dei lavori

Nuova struttura per il Quartiere, un polo sociale per Campo di Mar-te, in via Luna 16, una traversa di via Gioberti, nello stesso edifi -cio del centro anziani Bellariva, Oberdan, San Salvi. Da poco sono

stati ultimati i lavori per renderlo agibile. L’inaugurazione si terrà sabato 28 marzo alle 10,30 circa, alla presenza di Gianluca Paolucci, presidente del Quartiere. Diversi gli interventi necessari per realizzare il polo sociale, che si avvarrà di ampi locali di circa 180 mq. Per quanto riguarda l’esterno, i lavori hanno interessato la revisione e il riposizionamento della copertura del tetto, la sostituzione di gronde e calate e il rifacimento delle facciate. All’interno è stato ristrutturato il terzo piano, con la demolizione e il rifa-cimento di vecchi controsoffi tti e del pavimento, la costruzione di servizi igienici anche per portatori di handicap e la realizzazione di un impianto di climatizzazione e di illuminazione e di un ascensore. L’importo dei la-vori ammonta a circa 300.000 euro. Il nuovo polo sociale, come punto di riferimento degli anziani del quartiere, prevede di ospitare l’uffi cio anzia-ni del Quartiere 2, la Rete di solidarietà - attualmente a Villa Arrivabene - e secondo l’ipotesi in studio, anche uno spazio per l’Auser territoriale, nell’ambito di un progetto di collaborazione con la Rete e il Quartiere. La

Rete è composta da volontari e offre un grande sostegno alle persone in diffi coltà. Il funzionamento del servizio è semplice: la Rete si contatta con il numero telefonico 055/667707, poi appena ricevuta la richiesta, l’ope-ratore qualifi cato provvede ad indicare al cittadino il servizio pubblico o l’associazione che può fornire una soluzione, se possibile, al problema che è stato posto. Il centralino è stato istituito per le richieste di aiuto da parte di persone che si trovano in condizioni di disagio o di diffi coltà a causa di invalidità, solitudine, tossicodipendenza, emarginazione, alcolismo, ma-lattie fi siche o psichiche, oppure anziani, donne e minori con gravi proble-mi o anche chi ha subito violenze di qualsiasi genere. Funziona dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dal lunedì al giovedì anche 16-19. L’Auser è un punto di ascolto, di aiuto alla persona in diffi coltà, con attività prevalente rivolta verso gli anziani. Fra i suoi servizi, nel quotidiano opera con vo-lontari per far compagnia alle persone durante le passeggiate oppure per chi ha bisogno di qualcuno che si rechi a prendere medicinali o a fare la spesa. Si coordina con Socicoop per progetti culturali e collabora con la Rete per servizi come l’accompagnamento delle persone a Careggi o altre strutture ospedaliere.

SABATO 28 MARZO INAUGURAZIONE DEL POLO SOCIALE DEL QUARTIERE 2 IN VIA LUNA

Nasce un nuovo punto di riferimento per gli anziani

Fra pochi giorni si inaugura il campo di calcio a cinque del Gignoro completamente rinnovato.E’ solo la ciliegina sulla torta di una operazione che ha permesso di ridisegnare un nuovo voltoa diverse strutture sportive pubbliche di Campo di Marte, migliorandone la fruibilità

CERIMONIA AL SACRARIO DELLO STADIO PER RICORDARE I GIOVANI TRUCIDATI NEL MARZO 1944Anche quest’anno Campo di Marte onorerà i cinque gio-vani fucilati dai fascisti il 22 marzo del 1944 sotto la torre di Maratona, la cui unica colpa era stata quella di non aver voluto indossare l’uniforme dell’esercito di Salò. I loro nomi sono impressi sulla lapide che li ricorda posta all’in-terno del Sacrario dello stadio Franchi: Leandro Corona, Ottorino Quiti, Antonio Raddi, Adriano Santoni e Guido Targetti, tutti, eccetto il primo, originari di Vicchio di Mu-gello. Poco più che ragazzi - il più anziano aveva appena 23 anni - “semplici e poveri fi gli del popolo”, andarono incontro ad una morte orribile con dignità mista ad incre-dulità. Alla loro memoria il Presidente della Repub-blica ha concesso il 25 aprile 2008 la medaglia d’oro al merito civile. A commemorarli davanti al Sacrario, venerdì 20 marzo, durante la cerimonia organizzata dal Quartiere 2 e dal comune di Firenze, ci saranno non solo i rappresentanti delle due istituzioni cittadine ma anche il sindaco di Vicchio, i sindaci di numerosi Comuni della provincia di Firenze, esponenti della Federazione regio-nale toscana delle associazioni antifasciste e della Resi-stenza e tanti studenti delle scuole medie e superiori di Campo di Marte. Il ritrovo dei partecipanti è previsto alle 10,15 presso la sede decentrata del Consiglio di Quartiere in via Nicolodi 2; poi si formerà un corteo che raggiunge-rà il Sacrario dove alle 10,45, dopo la deposizione di una corona di fi ori, inizieranno gli interventi rievocativi. La giornata si concluderà verso le 11,30 con la celebrazione della messa. Info: 0552767819/7820.

IL CERCHIO, OTTIMO AIUTOPER I VOSTRI RAGAZZI, ANCORA QUALCHE POSTO DISPONIBILEIl servizio del Quartiere svolto da Il Cerchio, il centro di socializzazione e di apprendimento, in via Monsignor Leto Casini 11 (dietro all’Esselunga Gignoro, pres-so la palazzina ex Fila), rivolto ai ragazzi delle scuole medie, ha ancora alcuni posti disponibili. Il Cerchio è un centro di aiuto per i ragazzi, organizzato con lo spirito di sostenerli nello sviluppo, nelle relazioni, nell’appren-dimento e per creare un luogo di incontro che favorisca i loro interessi e scelte, come la scuola superiore. Gestito da due psicopedagogiste dell’associazione Koinonia e da una volontaria, il Centro funziona dal lunedì al venerdì dalle ore 15,30 alle 17,30 e lunedì e mercoledì anche 17,30-19,30 e prevede per ciascun ragazzo una frequenza bisettimanale. L’accesso è possibile a seguito di un collo-quio di iscrizione con i genitori; con il ragazzo verrà poi creato un percorso educativo individualizzato. L’attività che si svolge prevede due momenti distinti: 40 minuti dedicati ad attività di laboratorio (con carta, stoffa, legno, voce ecc.) e il tempo restante di un’ora e mezzo è dedi-cato a fare i compiti insieme a qualcuno che può aiutare i ragazzi. Un’occasione per sostenere i propri fi gli anche in vista delle pagelle. Le attività del Cerchio prevedono il pagamento di una quota mensile di 50 euro (ridotta a se-conda del proprio ISEE). Per le iscrizioni: 338 3048942,negli orari delle attività. Info: uffi cio servizi educativi del Quartiere 2, Villa Arrivabene piazza Alberti 1/a, dal lunedì al venerdì 9-13, martedì e giovedì anche 17-19; tel. 055 276 7827/ 7818.

UN PICCOLO PROGETTO PER UNA GRANDE IMPRESA: “A TUTTA VITA...”Piccole cose per migliorare la qualità di vita è l’obiettivo dell’iniziativa “A tutta vita..”, organizzata dal Quartiere 2 con Trekking Italia, per sensibilizzare sui temi di una sana alimentazione, del benessere fi sico legato al cam-minare e della famiglia come nucleo di socializzazione. Il progetto è rivolto ai ragazzi in età scolare e ai loro ge-nitori. Gli appuntamenti in calendario sono: domenica 29 marzo nell’area naturale protetta del Torrente Men-sola, con ritrovo alle 9,30 nella sede del Quartiere 2, a Villa Arrivabene piazza Alberti 1/a, dove si svolgerà un incontro con un esperto di alimentazione, poi con il bus urbano si raggiungerà Ponte a Mensola dove si passegge-rà ricordando Boccaccio, che qui ha ambientato il poema “Il Ninfale Fiesolano”; domenica 19 aprile al Giardino di Boboli, ritrovo all’ingresso di via Romana e visita del giardino, si parlerà fra l’altro di come fare merenda; do-menica 10 maggio “Lungo l’Arno”, incontro all’ingres-so del parco dell’Albereta, passeggiata fi no alla pescaia di Sant’Andrea a Rovezzano, si discuterà sull’importanza dell’acqua; domenica 31 maggio visita al parco di Prato-lino, parlando delle abitudini alimentari dei nostri nonni; domenica 14 giugno ultimo appuntamento, la visita di una fattoria nei dintorni di Firenze per conoscere la natura mentre i bambini impareranno a fare il pane. Iscrizione: Trekking Italia, via dell’Oriuolo 17, dal martedì al ve-nerdì dalle 10-12 e anche 16,30-18,30 martedì, giovedì e venerdì. Info: 055/2341040, orario di uffi cio.

IL NUOVO LOOK DEL CAMPO DI CALCETTO DEL GIGNORO

I locali completamente ristrutturati permetteranno l’utilizzo di spazi molto più ampi e funzionali. Saranno la nuova sede per alcuni importanti servizi al cittadino, come la Rete di solidarietà

L’INCHIESTA

DOSSIER/1. Aumentano i casi di raggiro e le vittime sono soprattutto gli anziani

Le regole d’oro contro i truffatori

La piaga delle truffe ha colpito anche Firenze ed il bilancio dell’anno da poco concluso non lascia scampo: 224 i casi segnalati alla questura.

Qui non si parla di “colpacci” ad alto livello, ma di piccole frodi a scapito di gente comune che, peccando di troppa fiducia o anche solo di poca attenzione, cade in queste infauste trappole. In molti infatti credono di poter ri-conoscere a prima vista un truffatore o una si-tuazione poco chiara, ma, nella realtà, le dina-miche che caratterizzano i furti sono piuttosto complesse. Il “piano” viene studiato nei mi-nimi particolari ed i furfanti-come attori de-gni dell’Oscar- interpretano i personaggi più disparati, mettendo in scena dei veri e propri spettacoli teatrali. Di cattivo gu-sto, naturalmente. Dal finto vici-no di casa che vi supplica per un prestito, al funzionario della tele-fonia che richiede il pagamento di una bolletta, fino al venditore che offre un’occasione irrinunciabile: sono questi i tipici trucchi utilizzati a Firenze dai truffatori per adescare le loro “prede”. Dopo una breve presentazione del “personaggio”, il gioco si svolge nel giro di pochi minuti ed il malcapitato si ritrova con il portafoglio alleg-gerito, senza neanche capirne il perché. In cit-

tà è così scattato l’allarme, e dalle istituzioni fiorentine è partito un piano di sicurezza che suggerisce ai cittadini le regole basilari per evitare di essere raggirati con troppa facilità. Le direttive sono semplici e rappresentano il mezzo più efficace per difendersi dalla truffa. Innanzitutto bisogna accertarsi sempre del-l’identità della persona che ci sta importunan-do, con l’accortezza di non rivelare i propri dati personali. Come seconda regola è poi raccomandabile non fidarsi mai di sconosciuti che si presentano alla porta come dipendenti di Enti pubblici o privati, anche se in apparen-za sembrano indossare una divisa: se si ritiene opportuno, all’occorrenza è bene richiedere un tesserino di riconoscimento, ricordandosi

che non è maleducazione, ma giustificata diffidenza. Nel caso in cui non si sia sufficientemen-te convinti della persona che si ha di fronte, è sempre meglio rifiutare qualsiasi proposta o ri-

chiesta, magari prendendo tempo o chiedendo l’aiuto di carabinieri o polizia. Come previ-sto, le vittime “preferite” dei truffatori resta-no, ancora una volta, gli anziani. Per questa ragione, il monito delle autorità fiorentine si indirizza soprattutto ai familiari più giovani, affinché possano tutelare in prima persona i

loro cari, tenendoli sempre informati sui pos-sibili pericoli in cui possono incorrere, dalle vendite telefoniche alla vincita di finti premi. Di recente, per facilitare l’identificazione di alcuni tra i possibili truffatori, sono stati ela-borati dalla polizia scientifica anche tre iden-tikit, che individuano il volto di due uomini e una donna specializzati in truffe tra Firenze e provincia. I dati sono stati raccolti durante tutto il 2008, partendo esattamente dalle te-stimonianze delle vittime. Dalla ricostruzio-ne delle dinamiche delle truffe, sembra che i malviventi agiscano perlopiù di mattina, nelle ore in cui si presume che gli anziani siano soli in casa. A quel punto, dopo essersi guadagnati la fiducia della vittima, trovano la scusa per richiedere il denaro o per derubare in segreto. In altri casi, i truffatori preferiscono studiare a lungo i movimenti del “bersaglio”, seguendo-ne le abitudini: le vittime vengono così circui-te nei supermercati, alle poste o nelle banche, luoghi percepiti come “sicuri”. Per arginare il fenomeno, sono stati disposti pattugliamen-ti mirati nelle zone della città in cui c’è una maggiore concentrazione di persone anziane o dove si sono già verificate le truffe. Fino a questo momento, le persone arrestate sono soltanto cinque: ma il lavoro della questura continua.

Simele Kruklidis

Seguendo qualche semplice accorgimento si può evitare di cadere nelle mani dei

malfattori che si aggirano in città e che si fanno consegnare soldi con l’inganno. Spesso

diffidare aiuta: ecco un vademecum per non inciampare nelle trappole

La questuraha elaboratoalcuni identikit

Il Codacons è un’associazione nata a tutela dei diritti dei consumatori:

per saperne di più abbiamo incontrato l’avvocatessa Silvia Bartolini, respon-sabile dell’area fiorentina e toscana.Chi si rivolge al Codacons e quali sono i casi di truffe più ricorrenti?Da noi arrivano soprattutto le per-sone anziane, vittime dei raggiri più disparati. Nella casistica della nostra città, le frodi più comuni riguardano le riparazioni domestiche, i cui costi a volte si rivelano talmente eccessivi da non poter essere ritenuti plausibili. Molto ricorrenti sono anche i furti ad opera di finti tecnici dell’Enel, della Telecom o di qualunque altro servizio pubblico. Nella zona dell’Isolotto, di recente, siamo persino venuti a cono-scenza di circa quattro imbrogli ad opera di un presunto ispettore delle caldaie.Dunque bisogna fare attenzione a non firmare contratti con troppa leggerezza...I venditori “porta a porta” che tenta-no di propinare agli utenti nuovi con-tratti devono indurre al sospetto. Pri-ma di compilare un qualsiasi modulo è fondamentale valutare con estrema cautela tutte le clausole, per evitare di “legarsi” ad un contratto che non si desidera. Altrimenti, il più delle volte,

si finisce con l’acquistare un prodotto diverso da quello desiderato. Il primo passo per tutelarsi è mantenere alti i livelli di attenzione.I casi di truffa agli anziani sono in aumento? A fronte dei fatti compiu-ti, come agisce il Codacons? In verità, anno dopo anno, gli episo-di di truffa a Firenze si mantengono piuttosto stabili. La speranza per il futuro è semmai che le campagne di sensibilizzazione ed il lavoro delle autorità portino ad una effettiva e consistente riduzione del fenomeno. Intanto, il Codacons continua a sma-scherare questi tentativi di frode, an-che se non sempre è possibile risalire ai colpevoli.

Silvia Bartolini

Parla Silvia Bartolini, responsabile Codacons Toscana

“Mantenete alta la guardia”

/S.K.

L’INTERVISTA/1

8 Marzo 2009

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L’INCHIESTA

Lo scocciatore suona sempre due volteDOSSIER/2. Le offerte telefoniche sono un assillo costante per tutti, ma la Toscana va in controtendenza

La pioggia di offerte telefoniche che ogni giorno invade la nostra privacy, infiltrando-si nelle mura di casa attraverso i cellulari e l’apparecchio fisso, non di rado ci spinge ad

inveire furibondi contro gli impavidi call center; che puntualmente richiamano. Le proposte sono moltepli-ci e svariate, da chi cerca di convincerci a cambiare gestore telefonico a chi offre un nuovo abbonamento per la tv e ancora, da chi chiede di collaborare ad un sondaggio a quelli che propongono una polizza assi-curativa. Non c’è limite alla fantasia umana. Di riceve-re queste chiamate è successo proprio a tutti, anche se in genere la questione si chiude lì, insieme al gesto di riattaccare la cornetta. Eppure il fenomeno in Italia è dilagante, tanto che il Garante della Privacy Francesco Pizzetti ha parlato di “selvaggia aggressione” fuori da ogni legge sulla tutela della sfera privata. A Firenze però, la situazione non è molto chiara o meglio: sem-bra andare in netta controtendenza. Il difensore Civico della Toscana Giorgio Morales ci ha infatti spiega-to, statistiche alla mano, che: “Le pratiche aperte lo scorso anno sono state 148 - ha spiegato Morales - in perfetta media con gli anni precedenti. Inoltre, le se-gnalazioni che ci sono pervenute dagli utenti hanno riguardato in larga misura la Telecom, che si è sempre dimostrata piuttosto corretta nel risolvere le controver-sie”. Insomma, nessun caso allarmante o fuori dalla

norma, sembrerebbe. Ma, se ad ognuno di noi è capita-to più volte al mese di ricevere chiamate indesiderate, i conti allora non tornano. A quanto pare, il nocciolo della questione sta nel fatto che i fiorentini ricorrono all’aiuto del difensore civico o del Co.Re.Com solo ed esclusivamente nel momento in cui il disturbo si fa serio e continuato. Come nel caso di servizi telefonici addebitati senza richiesta o costi in bolletta di chia-mate mai effettuate. Dalle pagelle annuali del nostro difensore civico, un genere di reclamo che sembra in crescita è semmai quello di utenti che si sono ritrovati abbonati ad un diverso gestore telefonico senza saper-ne le ragioni. Su altri casi meno eclatanti ci si passa sopra, soprattutto per evitare di “infilarsi” in quei ter-ribili labirinti delle pratiche burocratiche. Infine, nel-l’eventualità in cui ancora non vi sia mai successo di essere disturbati al telefono, secondo statistiche recen-ti dell’agenzia Assocontact, vuol dire che fate parte di quel fortunato 4 per cento della popolazione, per mi-racolo scampato all’attacco degli aitanti operatori dei call center. Invece, il resto dei comuni mortali è sche-dato in foltissime banche dati che raccolgono non solo numeri di telefono, ma anche indirizzi e informazioni personali. Per sapere come questo sia possibile, pensa-te all’ultima volta in cui avete compilato un modulo o un coupon, nei supermercati come dal benzinaio. Che fine fanno tutti quei dati? A buon intenditore...

Serena Cafaggi

Si stima che solo il 4 per cento della popolazione sia

al riparo dall’insistenza degli operatori dei call center.

Ma il difensore civico rassicura: “Da noi le pratiche aperte

per questo tipo di questioni non sono in aumento”

L’INTERVISTA/2

Forse non tutti sanno che il Co-recom (Comitato Regionale

per le Comunicazioni), può aiutare i cittadini a difendersi da truffe e violazioni della privacy gratui-tamente. Marinella Romoli, diri-gente responsabile del settore, ci ha illustrato le attività principali dell’ente.Di cosa si occupa nello specifico il Corecom? Il Corecom è un organo della Re-gione che si occupa soprattutto di attività di servizio all’utenza, in particolar modo in materia di vi-gilanza, controllo, conciliazione nelle controver-sie tra utenti ed operatori delle telecomunica-zioni e di mo-nitoraggio dei media locali. Un ventaglio molto vasto di ope-razioni, del tutto rivolto alla tutela dei cittadini.Sono frequenti i casi di conten-zioso? Dal 2004 all’anno appena con-cluso, le istanze che abbiamo ac-colto sono passate da 235 a 3420: un numero nettamente in aumento dunque. Tra le varie situazioni di

malcontento, non di rado succede che gli utenti si rivolgano a noi per aver subito atti di violazione della privacy. Di fronte a tali circostanze è importante che i cittadini sap-piano dell’esistenza del Corecom della possibilità di risolvere le controversie in maniera del tutto gratuita e senza il coinvolgimento di avvocati. Dietro il fenomeno del telemarke-ting e del teleselling possono na-scondersi delle truffe? Quali sono le fasce di età più colpite? Alla luce dei sondaggi da poco effet-tuati abbiamo rilevato che le telefo-

nate e la pubbli-cità a carattere info-promozio-nale coinvolgo-no soprattutto gli anziani over 65, ma anche

un’ampia presenza femminile in condizioni “non professionali”. Uno dei sistemi più frequenti per at-trarre l’attenzione dell’interlocutore è quello di far balenare la speranza di un premio, di una vincita inaspet-tata. Si tratta di una modalità di vendita “mascherata”, che prevede quindi una forma di inganno nei confronti delle persone.

Parla Marinella Romoli, dirigente Corecom

“La privacy? Violata spesso”

/S.C.

In quattro anni abbiamoaccolto circa 3000contenziosi: sonoin continuo aumento

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IN BOLLETTA/1. Pochi gesti per tagliare i consumi di elettricità senza rinunciare alle comodità

Il risparmio energetico in dieci mosseVia libera agli

elettrodomestici ad

alta efficienza, ma

l’importante è non

lasciarli in stand-by

troppo a lungo

Case sempre più tecnologiche uguale bollette sempre più salate. Un’equazione che ben conoscia-mo. Eppure qualcosa si può fare

per limitare i danni di quell’armata silenziosa che da qualche anno ha invaso i nostri appar-tamenti. Un vero e proprio esercito corazzato di spine, spinotti e batterie. In principio fu la tv, poi il videoregistratore, in seguito il com-puter, adesso neanche il normale portaritratti ci basta più, abbiamo bisogno della cornice elettronica. La lotta è impari: di loro non pos-siamo più fare a meno. Così, senza che ce ne accorgiamo, i consumi energetici lievitano e il nostro conto in banca scema. Ma tagliare il costo in bolletta è semplice, come spegnere un interruttore. Semaforo verde dunque per il risparmio energetico, a partire da pochi gesti quotidiani, piccole abitudini che poco incidono sul nostro stile di vita, ma che mol-to possono fare per il nostro portafogli. Si comincia con i tanto vituperati led, da tem-po sotto accusa da parte delle associazioni ambientaliste e di consumatori. Il consiglio numero uno, dunque, è quello di spegnere gli elettrodomestici - televisore, lavatrice o pc che sia - direttamente dal pulsante princi-pale, anziché lasciarli in stand-by. Se è vero che il consumo della spia è irrisorio, altret-tanto vero è che le nostre case al buio brillano più di un albero di Natale: moltiplicando il costo di ogni led, il risparmio che si ottiene varia dal prezzo di un biglietto per il cinema fino a una ventina di euro l’anno, a seconda di quanti apparecchi possediamo. Non una grossa cifra, ma un punto di partenza per li-mitare gli sprechi. Quando andiamo a com-

prare un elettrodomestico, inoltre, assicuria-moci che sia classificato come A o A+: non molti sanno che lavastoviglie e lavatrici di questo tipo consumano meno acqua di quan-ta se ne utilizza lavando a mano. A fronte di un investimento più sostanzioso, il risparmio sarà dunque costante negli anni a seguire. Sarebbe buona norma, poi, effettuare i lavag-gi solo a pieno carico e preferire le tempe-rature più basse, evitando il prelavaggio. In alternativa si può interrompere il ciclo per una decina di minuti, lasciando in ammollo i panni, e poi farlo ripartire. La manutenzione inoltre è fondamentale per l’efficienza ener-getica e la lunga vita degli elettrodomestici:

ad esempio se il congelatore è correttamente sbrinato, anziché foderato da uno strato di ghiaccio, funziona meglio e con meno spe-sa. Un’altra strategia è posizionare il frigo nella zona più fredda della cucina ed evitare quelli ad incasso, più facili a surriscaldarsi. Non dimentichiamo infine le lampadine a fluorescenza che, a parità di luce, consumano il 70 per cento in meno di quelle tradiziona-li. Tutto ciò dovrebbe portare ad un sollievo pari al 15-20 per cento della bolletta della corrente. Chi non ne avesse abbastanza può ottenere ulteriori consigli presso lo Sportello EcoEquo di via dell’Agnolo, aperto quattro mattine e due pomeriggi a settimana.

Francesca Puliti

VADEMECUM

Parla Sergio Gatteschi, Presidente di Amici della Terra e Forum Energia,

associazioni attive da anni nella sensibiliz-zazione verso il risparmio energetico e lo sfruttamento di fonti alternative. Cosa consiglia a chi vuole risparmiare sui costi delle bollette?Prima di tutto di “misurare la febbre” alla propria abitazione, attraverso una certifi-cazione energetica, per capire dove e come intervenire al fine di limitare le dispersioni. Poi si possono mettere in pratica interventi di varia entità, dai più semplici e abborda-bili ai più complessi.Cominciamo dai più economici.Una delle cose meno costose è l’installazio-ne di valvole termostatiche ai termosifoni. Questi apparecchi consentono il manteni-mento di una temperatura diversa stanza per stanza. Un’operazione che richiede un investimento davvero piccolo (circa 160 euro a radiatore) a fronte di un grosso ri-sparmio. Altro aspetto da tenere sotto con-trollo sono gli infissi delle finestre: il costo per cambiarli è un po’ più alto rispetto al-l’esempio precedente, ma si recupera per il 55% attraverso l’Irpef. Anche la sostituzio-ne della vecchia caldaia con un impianto ad alta efficienza gode di incentivi fiscali.Passiamo agli interventi più impegnativi.A chi deve ristrutturare la facciata consi-glio vivamente la coibentazione esterna: si tratta di montare un pannello isolante che funziona come una sorta di coperta per la casa, proteggendola dal freddo d’inverno e dal caldo eccessivo d’estate. Salendo di prezzo c’è l’installazione di un pannello solare termico, da collegare alla caldaia, o di un pannello fotovoltaico. In quest’ul-timo caso l’investimento è più consistente, circa 22mila euro per l’impianto completo, mentre per quanto riguarda il primo caso il costo iniziale si ammortizza facilmente, soprattutto se viene abbinato alla caldaia centralizzata di un condominio.

Sergio Gatteschi di Forum Energia

“Misuriamo la febbreai nostri appartamenti”

/F.P.

L’INTERVISTA

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A qualcuno piace caldo (e poco caro)IN BOLLETTA/2. Temperatura e costi sotto controllo grazie a un piccolo dispositivo

Paola Ferri

C’è chi conosce a memoria il listino prezzi di ogni catena di supermercati e sceglie dove compra-

re questo e quello in base al risparmio. C’è chi passa da un gestore telefonico all’altro alla ricerca della convenienza. Ormai far quadrare i conti è diventato un mestiere. Se tutti (o quasi) conoscia-mo l’esistenza dei riduttori di flusso da montare sui rubinetti di casa per limi-tare il getto, op-pure la necessità di mantenere una temperatura infe-riore ai 20 gradi, non molti sono a conoscenza di altri strumenti per taglia-re i costi della vita di tutti i giorni. A partire proprio dal riscaldamento. Per chi abita in un condominio e ha la cal-daia centralizzata la soluzione si chia-

ma “valvola termostatica”. “Si tratta di un apparecchio da montare ad ogni termosifone di casa – spiega Andrea Cavaciocchi della società Ecolazio che lavora in questo settore da 15 anni, con sedi a Firenze e a Roma - in modo da poter impostare la temperatura in ma-niera indipendente dagli altri apparta-menti del palazzo. Non solo: in questo modo è possibile differenziare la tem-peratura nelle varie stanze, per cui pos-

siamo tenerla più bassa nelle ca-mere e più alta in bagno ad esem-pio”. Il meccani-smo si completa

con un ‘ripartitore’ che misura la quan-tità di calore emessa da ogni radiatore e trasmette i dati a una centralina che si trova sul pianerottolo, in modo che ognuno paghi solo per l’energia effet-

tivamente consumata. Un modo per limitare gli sprechi, oltre che le litigate tra i vicini di casa che non riescono a mettersi d’accordo su quando e per quanto tempo tenere acceso il riscal-damento. “Il risparmio varia tra il 15 e il 30 per cento – continua Cavaciocchi - a seconda dell’uso che il cliente ne fa. Una persona a cui abbiamo installato il meccanismo ha tagliato addirittura il 70 per cento dei costi in questa stagione”. Per far funzionare al meglio l’intero sistema è necessario però affidarsi ad

aziende specializzate, in grado di usare tutti gli accorgimenti necessari. E men-tre su internet fioccano consigli di ogni tipo, da come prepararsi uno sgrassato-re universale a base di aceto, a come re-cuperare l’acqua di cottura della pasta per lavare i piatti, arriva anche il nuovo autostop, per risparmiare sulla benzina. Nonché sullo smog. Il meccanismo è semplice come mettersi d’accordo con gli amici per prendere una sola auto, anziché andare nello stesso po-sto ognuno con il proprio mezzo. Solo

che in questo caso a mettersi d’accordo sono persone che non si conoscono tra di loro: galeotto fu il web ancora una volta. Tramite l’apposito sito (www.roadsharing.com), dopo aver inserito i propri dati, ognuno immette il tragitto che intende percorrere e cerca compa-gni di viaggio. Uno strumento efficace contro il caro-carburanti, ma anche contro il traffico. E se proprio ci si do-vesse ritrovare incolonnati al semaforo, almeno si ha la possibilità di fare due chiacchiere.

Il ripartitore aiutaa dividere equamentele spese condominiali

Scaldare casa costa tra il 15 e il 30

per cento in meno, basta montare

una valvola su ogni termosifone.

Ma si possono tagliare anche le spese

per il riscaldamento condominiale,

e contro il caro benzina arriva

un nuovo tipo di autostop

VADEMECUM 11Marzo 2009

É presente a Firenze da oltre vent’anni. La Scuola Accademica di Danza Sad è stata fon-data nel 1986 da Laura Checcucci Lisi, balle-rina di successo che per prima ha introdotto in Italia l’insegnamento del metodo della Ecole de Dance Classique di Montecarlo di Ma-rika Besobrasova. E oggi, dopo tanti anni, nella bella sede di via Scipione Ammirato, la tradizione continua e si rinnova: l’off erta for-mativa spazia dalla danza classica a quella moderna e contemporanea, fi no ai corsi di stretching e tono, elegantissima disciplina fi tness praticabile da chiunque per scolpire i

muscoli, eliminare le tensioni accumulate, to-nifi care il fi sico, migliorare energia, equilibrio e portamento. Le allieve della Scuola possono contare su un corpo insegnante altamente qualifi cato e i corsi, sia per la danza classica che per quella moderna e contemporanea, sono organizzati in base a diversi livelli di diffi coltà. Le insegnanti, guidate dalla diret-trice Lisi, affi ancata da Donatella Locchi e da altre docenti d’esperienza, seguono le allieve e le preparano per le audizioni con particola-re attenzione alle potenzialità professiona-li della danza.

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Scuola Accademica di Danza

La città si evolve, gli spazi cambia-no, la geografia urbana si modella su una Firenze che cresce e che diventa area metropolitana. Un

processo complesso, affascinante, che però a volte lascia delle zone d’ombra che assor-bono vecchi edifici dismessi e dimenticati. L’occhio a volte si abitua, a volte si stravolge a vedere, accanto alle novità, vecchi e caden-ti emblemi di una “Firenze com’era” che non avrebbe nessun motivo di resistere nel tempo. A seguire qualche esempio di dimenticanza che qua e là imbruttisce la città. Al Ponte al Pino sorge ancora una struttura che fu, nei decenni passati, di proprietà delle Poste, che oggi dichiarano di aver venduto il palazzo diversi anni fa ad una società privata, di cui,

per discrezione, non viene fatto il nome. Ac-canto all’edificio, l’area che ospitava i capan-noni ex-Omnia Express è stata bonificata ed è stato ripulito tutto, fanno sapere dalle FS. L’acquirente delle Poste, invece, continua a latitare. Altro capitolo, l’area vecchio Meyer. L’ospedale dei bambini ha cambiato casa, ma la vecchia struttura? L’edificio è stato ogget-to dell’attenzione del Movimento di Lotta

per la Casa, che vi ha fatto irruzione lo scor-so gennaio, quando circa 150 persone hanno forzato il lucchetto e sono entrate nei locali. Lì è partita la polemica, recentemente torna-ta agli onori delle cronache per la decisione del Comune di finanziare la pulizia di alcuni bagni chimici installati nell’area: il centrode-stra insorge, da Palazzo Vecchio evidenziano problemi di igiene pubblica. Ancora: chi si

muove spesso fra Firenze e Sesto Fiorentino lo vede sempre, idem per chi si avvia verso Careggi. Si tratta del casermone in mezzo a via Taddeo Alderotti: uno scheletro abbando-nato e rovinato ormai da anni. Spostandosi a Firenze sud, s’incontra l’ex Esselunga di via-le Giannotti. Ora la spesa si fa un centinaio di metri più in là, ma il vecchio supermercato di viale Giannotti (per mesi al centro di un tira e molla determinato dalla nuova apertura

della Coop di Gavinana) è ancora lì. Da tre anni la struttura è stata ceduta al Comune di Firenze. Da Palazzo Vecchio spiegano che, a marzo scorso, prima l’approvazione della va-riante al piano regolatore da parte della giun-ta comunale, poi l’ok del consiglio, parevano aver dato l’ultimo via libera alla realizzazio-ne degli alloggi ad affitto agevolato nell’area dell’ex supermercato Esselunga. Il progetto sarebbe dovuto essere l’ultimo tassello del progetto di trasformazione urbana dell’area ex Longinotti. C’erano anche i fondi, visto che da Palazzo Vecchio avevano fatto sapere che il progetto di nuovi alloggi aveva rice-vuto il finanziamento dallo Stato per 2 mi-lioni 573.490 euro pari al 50 per cento del costo complessivo dell’intervento, mentre il restante 50 sarebbe stato a carico di Casa spa. Ad oggi però non solo non ci sono gli alloggi, ma mancano soprattutto le tracce del cantiere.

DIMENTICANZE. In ogni angolo della città s’incontrano strutture fatiscenti e in disuso da anni

Una pioggia di edifici abbandonati

IL CASO

L’ex Esselunga di viale Giannotti nel quartiere 3

Dal Ponte al Pino

a Rifredi, passando

per Gavinana e le Cure:

sparse qua e là,

come cartoline

di una Firenze

ormai tramontata,

le vecchie costruzioni

sonnecchiano in città

Serena Wiedenstritt

Tra le aree fantasma,l’ex Meyer,

l’ex Meccanotessile,l’ex Esselunga

di viale Giannotti

Di fronte a tanti edifici disa-bitati e a migliaia di metri

quadrati sprecati Lorenzo Bar-gellini, del Movimento di Lotta per la Casa di Firenze, snocciola i numeri dell’emergenza abitativa: “Ogni giorno a Firenze vengono eseguiti tre-quattro sfratti e nei prossimi tre anni ne sono previsti circa 5.500. Si tratta per la mag-gior parte di persone indigenti, spesso anziani e spesso donne sole con bambini. Un segnale del-la crisi che sta colpendo la città si vede anche in questo fenomeno: prima la percentuale degli sfratti per morosità era il 20 per cento, nell’ultimo periodo è salita al 60 per cento. Significa che le fami-glie non ce la fanno più a pagare un affitto, che la precarietà sta colpendo sempre di più. E il pa-radosso è che chi viene sfrattato per morosità non può partecipare ai bandi per gli alloggi popolari, quei pochi che sono rimasti. La morosità viene quindi ancora vi-sta come una colpa. Idem per chi non riesce a pagare il mutuo ed è insolvente nei confronti di una banca: non avrà mai diritto ad una casa popolare”. Il Movimento di Lotta per la Casa, oltre a inter-

venire in soccorso delle persone sfrattate, segue da vicino le case occupate della città, che ospitano in tutto circa 1.700 persone, molti italiani ma anche molte famiglie straniere e cittadini richiedenti asilo: “A parte l’ultima vicenda del vecchio Meyer - spiega Bar-gellini - che abbiamo dovuto oc-cupare in vista dello sgombero della Rosai che avrebbe lasciato 150 persone per la strada, non abbiamo messo in piedi nessuna nuova iniziativa. Ormai, infatti, gli sgomberi sono immediati e c’è un problema di rapporti di forza con le istituzioni”. In conclusio-ne, di fronte ad una emergenza abitativa conclamata, cosa pro-pone il Movimento? “Chiediamo un aumento dell’edilizia popola-re pubblica, non sovvenzionata né affidata alla cooperative, la promozione di progetti di auto-recupero, come sta avvenendo ad esempio nell’asilo nell’area di Castello, la requisizione di stabili disabitati, l’utilizzo di edifici sfitti a uso culturale e abitativo, come per alcune vecchie caserme, e una inchiesta sugli affitti a nero in centro, che sono la gran parte” termina Bargellini.

Lorenzo Bargellini, Movimento di Lotta per la Casa

“Ogni giorno tre sfratti”

/S.W.

L’INTERVISTA

12 Marzo 2009

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SALUTE

L’inverno ci ha regalato un carico di infl uenza, la primavera inve-ce si trascina dietro le allergie. Non si scappa, ogni stagione ha

i suoi mali. E allora, di nuovo, largo ai fazzo-letti. “Anche quest’anno per un fi orentino su dieci non sarà possibile fare a meno di que-sto sgradito accessorio”. E, se ce lo dice un medico, c’è da crederci. “Negli ultimi anni si è registrato un notevole aumento dei soggetti che soffrono di allergie stagionali più o meno importanti- spiega il dottor Niccolò Berzi- e l’arrivo della primavera costituisce un mo-mento particolarmente critico”. Il termine “al-lergia”, prosegue, ha origine greca e signifi ca ‘reazione anomala, diversa’ : “Si tratta di una risposta esagerata dell’organismo a sostanze normalmente innocue per il resto delle perso-ne, come polveri, pollini o alimenti- continua il dottor Berzi- Praticamente inneschiamo una battaglia contro un nemico inesistente, il no-stro corpo si comporta come Don Chisciotte contro i mulini a vento”. I sintomi classici sono il prurito, l’arrossamento e la lacrimazio-ne degli occhi, la rinorrea sierosa (il naso che gocciola), frequenti starnuti, problemi delle vie respiratorie, senso di mancanza d’aria e tosse, spesso accompagnati da stanchezza e irritabilità. “Questi sintomi si presentano sin-golarmente o associati, determinando quadri lievi e sopportabili oppure notevoli e inva-lidanti”. Per questo, chiosa il dottore, è fon-damentale individuare l’allergene scatenante (ovvero il nemico inesistente), perché il primo rimedio, il più immediato, è tenersi alla larga dalla causa del proprio male. Poi. “Ciascu-no di noi è o può diventare allergico e non è

infrequente la comparsa di sintomi in età già adulta- prosegue il dottor Berzi- Complici nel determinare questo fenomeno sono la familia-rità (il 30% dei bambini con genitore allergico svilupperanno sintomi allergici dello stesso tipo), l’igiene che ha ridotto i contatti con i germi e quindi l’allenamento del nostro siste-ma immunitario, ma anche il fumo di sigaret-ta, l’inquinamento e i cambiamenti climatici rapidi e improvvisi”. Ma come si rimedia? “Possono aiutare alcune piccole accortezze, per esempio limitare l’attività all’aria aperta nei periodi di maggiore suscettibilità, sapere che nelle giornate secche e ventose la con-centrazione dei pollini è maggiore e svolgere una vita sana, cercando di mantenere un ritmo del sonno regolare e un’alimentazione varia, magari con integrazione di vitamine”. Se tutto questo non ci basta, allora ci sono i medicina-li: “Oggi disponiamo di farmaci che aiutano a contenere o eliminare la sintomatologia, da assumere al bisogno quando necessario o in terapie stagionali- prosegue il dottor Berzi- In determinati periodi possiamo limitare i sinto-mi per esempio con antistaminici o cortisonici oppure “istruire” l’organismo a non risponde-re a certe sostanze, con la terapia vaccinale”.E, per il resto ci vuole la solita, santa, pazienza perchè ogni mese ha il suo tormento: marzo e aprile ad esempio sono i mesi dei pollini della betulla, del cipresso, quelli in cui iniziano le graminacee e quelli in cui la parietaria vive ha un picco di fi oritura. Per fi nire, una curiosità: “Sfatiamo una convinzione errata- conclude il dottor Berzi- la lanugine del pioppo che “im-bianca” la nostra città durante la primavera non è costituita da polline e per quanto fastidiosa non produce fenomeni allergici: è solo il capro espiatorio di tutti quei pollini che contempora-neamente vengono trasportati dal vento”.

IN ARRIVO. Un fiorentino su dieci dovrà fare i conti con le conseguenze dell’aumento dei pollini nell’aria

Bentornate allergie, nemiche di stagioneGiulia Righi Starnuti, prurito, naso che gocciola, occhi che lacrimano:

sono questi i fastidiosi sintomi del tormento primaverile.

Ecco i consigli del medico. E una piccola curiosità: la

lanugine dei pioppi è innocua, fa solo da capro espiatorio

14 Marzo 2009

Studio Odontoiatrico Dr.ssa Daniela Soave - Via de’ Tommasi, 4 Firenze

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LA LEGGE 194 CHE REGOLAMENTA L’ABORTO DEVE ESSERE CANCELLATA?

50,64% Si, le tradizioni devono essere difese

31,22% No, la fusione di popoli e cultureè positiva per la città

18,14% Non so, andrebbe trovatauna via di mezzo tra tradizione e novità

Il sondaggio è stato eff ettuato tramite il sito internet www.ilreporter.it, una linea telefonica dedicata e l’indirizzo e-mail [email protected]. Totale votanti: 1406; Risposte: Si, le tradizioni devono essere difese: 712 (50,64%); No, la fusione di popoli e culture è positiva per la città: 439 (31,22%); Non so, andrebbe trovata una via di mezzo tra tradizione e novità: 255 (18,14%); Sondaggio tramite www.ilreporter.it: 918 (65,29%); Risposte: Si, le tradizioni devono essere difese: 464 (50,5%); No, la fusione di popoli e culture è posi-tiva per la città: 287 (31,3%); Non so, andrebbe trovata una via di mezzo tra tradizione e novità: 167 (18,2%); Sondaggio tramite linea telefonica dedicata: totale votanti: 276 (19,63%); Risposte: Si, le tradizioni devono essere difese: 141 (51,2%); No, la fusione di popoli e culture è positiva per la città: 86 (31,1%); Non so, andrebbe trovata una via di mezzo tra tradizione e novità: 49 (17,7%); Sondaggio tramite [email protected]: totale votanti: 212 (15,07%); Ri-

sposte: Si, le tradizioni devono essere difese: 107 (50,7%); No, la fusione di po-poli e culture è positiva per la città: 66 (31,2%); %); Non so, andrebbe trovata una via di mezzo tra tradizione e novità: 39 (18,1%); AVVERTENZA: I “sondaggi on line” non sono sondaggi rappresentativi ai sensi delle direttive dell’Autori-tà garante delle comunicazioni: essi non hanno valore statistico. I risultati che forniscono non hanno, cioè, la pretesa di rappresentare l’opinione di gruppi di persone. Si tratta di rilevazioni aperte a tutti, non basate su un campione elaborato scientifi camente, che hanno l’unico scopo di permettere agli utenti che lo desiderano di esprimere la propria personale opinione.

Stop a fast food e kebab in centro: Firenze deve seguire l’esempio di Lucca?

Così avete risposto il mese scorso

Partecipa al sondaggioPuoi votare sul sito www.ilreporter.itoppure inviaci una mail a [email protected] telefona al numero 840.70.74.74

I risultati saranno pubblicati sul prossimo numero

Ronde dei cittadiniper la sicurezza sul territorio, sei d’accordo?

1. Sì, serve un maggior controllo nelle strade

2. Sì, ma solo se sorvegliate e con precisi limiti d’azione

3. No, così c’è il rischio di una giustizia fai-da-te

50,64%

31,22%

18,14%

C’è solo un modo di dimenticare il tempo: impiegar-lo, diceva Charles

Baudelaire. Ed è proprio questo il se-greto per vivere serenamente gli anni dopo la pensione: investire appieno il tempo libero senza lasciare spazio alla trappola della solitudine. Gli ultra sessantacinquenni di oggi che sono in pensione hanno imparato a condurre una vita dinamica e impe-gnata, abbattendo così il pregiudizio che li vuole pigri, tristi, con panto-fole ai piedi lui, e con l’uncinetto in mano lei. Invece no, i nostri nonni sono molto indaffarati, soprattut-to in tempi in cui le generazioni di mezzo sono sempre più impegnate dal lavoro e a corto di denaro. Allora bisogna accudire i nipoti, la mattina portarli a scuola e poi riprenderli nel pomeriggio. Malgrado qualche ac-ciacco fisico, gli individui che hanno superato le sessantacinque primave-re detengono un primato in città: il volontariato è ormai appannaggio completo di pensionati ancora desi-derosi di essere utili alla società. Le statistiche dicono che non c’è molta differenza tra il tempo libero delle donne e quello degli uomini. Se pri-ma la donna anziana trascorreva più tempo in casa e l’uomo passava le sue giornate al Circolo sociale, oggi, il popolo dei pensionati si organizza ed esce di casa, dando più concre-

tezza alle possibilità che la vita gli offre. A conferma che i nonni di casa nostra si danno un gran daffare per impiegare al meglio il tempo libero ci sono i dati Istat, da cui emerge che quasi la metà della popolazione anziana legge sempre più libri e, se un tempo si dedicava soprattutto al Vangelo, oggi si prediligono storie di avventura, natura e cultura. Le don-ne vanno di più al cinema, visitano musei e mostre, passano più tempo dal parrucchiere e si soffermano di più a guardare le vetrine cercando di farsi una ragione per la moda che cambia. E gli uomini, lungi dall’es-sere annoiati pantofolai davanti alla televisione, si dedicano alla manu-tenzione della casa e si rendono utili recandosi al supermercato per fare la spesa, muniti di sacchetti riciclabili e volantino con tutte le promozioni alla mano. Altra novità sono i co-siddetti viaggi post pensionamento. Ben lontani dalle solite visite guidate o dai classici pellegrinaggi in città sante, i nonni sono pronti a visitare capitali europee e a partire per lun-ghe trasferte, come dimostrano i pac-chetti preparati ad hoc dalle agenzie di viaggio. Insomma, se anche la sa-lute non è più quella d’un tempo, la vita dopo la pensione non è destinata all’isolamento e alla solitudine per-ché si diventa realmente vecchi solo quando si perde il buonumore, indi-pendentemente dagli anni che si ha.

Non è mai il tempo di esser vecchiTERZA ETÀ/1. In controtendenza rispetto ai luoghi comuni, gli anziani sono molto attivi

Giuditta Boeti

FOCUS

Sono sempre di più i pensionati che conducono una vita

dinamica e varia, trascorrendo il tempo libero con i nipoti

o impiegandolo al teatro, al cinema, al museo.

I nostri nonni hanno imparato ad esser super impegnati

Tra il lavoro, la famiglia e gli impegni i fiorentini non hanno

molto tempo libero a disposizione. L’unico ritaglio di libertà da de-dicare a se stessi è concesso dalle otto di sera in poi, da passare più che altro in casa in compagnia dei figli. Per chi preferisce uscire, la meta prediletta è il cinema. Ele-mento che accomuna fasce di età e sessi diversi è la scarsità di soldi da investire nella fruizione cultu-rale: fra i 25 e i 30 euro al mese, non di più. Lo rivela un’indagine messa a punto dall’Ufficio stati-stica del Comune, effettuata su un campione di 800 persone residenti a Firenze. Gli unici a spendere più tempo libero nelle ore pomeridia-ne, perché svincolati dagli impegni lavorativi, sono le casalinghe e gli anziani. Quattro fiorentini su dieci tra gli intervistati dichiarano di trascorrere il tempo libero in casa propria o altrui, il 28 per cento in attività all’aperto e il 18,3 per cen-to in attività sportive. Tra i 30 e i 60 anni i momenti di svago si trascor-rono prevalentemente con i figli. Dedicano il proprio tempo libero al partner il 28 per cento, mentre il 27 per cento lo dedica agli amici.

Un buon 10 per cento, prevalente-mente composto da donne, decide di rilassarsi in solitudine. La spesa mensile che gli intervistati hanno dichiarato di sostenere per fruire delle attività di carattere culturale, vede più della metà del campione dividersi equamente fra coloro che spendono da 25 a 50 euro (preva-lenza femmine) e coloro che spen-dono fino a 25 euro (prevalenza maschi). Il rimanente 36 per cento si ripartisce fra chi sostiene una spesa compresa fra i 50 e i 100 euro e chi, invece, ha dichiarato di non sostenere alcun tipo di spesa e sono per lo più anziani e di bassa scolarizzazione.

Una ricerca fotografa le nostre abitudini

Il relax? Scatta alle 20

/G.B.

L’INDAGINE

16 Marzo 2009

FIRENZE e il Suo ARTIGIANATO

C’è una categoria che si sente dimenticata, che teme di male in peggio. Che chiede aiuto, magari alla Ammi-nistrazione che verrà dopo le elezioni (6-7 Giugno). Una categoria di operatori laboriosi semi asfissiati da merca-to globale, crisi economica, ma soprattutto dalla più che decennale insipienza degli amministratori locali, respon-sabili primi del malgoverno e del degrado della Città.

L’Artigianato Fiorentino ha costituito la Storia, l’anima e la linfa di questa Città, e la Ricchezza di Firenze. L’Artigianato Fiorentino vive oggi un Presente incerto e teme un Futuro oscuro.• Il nostro grande Artigianato (le stoffe, il cuoio

lavorato, i gioielli, il legno dorato e dipinto) se ne è andato.

• Le mostre dell’Artigianato e dell’Antiquariato, no-stre glorie tradizionali , non ci sono più.

• L’industria della Moda è emigrata altrove, tra Roma e Milano, con gravi ricadute anche sull’in-dotto artigianale e commerciale.

L’Artigianato Fiorentino ha bisogno e voglia di rinasce-re e di risplendere.

Si tratta di una componente economica e lavorativa di consistenza non indifferente, oltreché di una “Cultura” fatta di dedizione, sacrificio, ingegno, eccellenza di “nic-chia”, sapienza trasmessa, che sa proporre in tutti i mer-cati oggetti particolari, “unici”, diversi , in un mondo di prodotti standardizzati.Con misure di sostegno si possono e si devono af-frontare le criticità che affliggono il “sistema”: dal problema legato alle localizzazioni sul territorio (connes-so al mercato immobiliare), al ricambio generazionale (incertezze dell’apprendistato).

Ma non si tratta solo di necessari interven-ti per la rivitalizza-zione del comparto ( scuole d’arte, arti-gianato artistico e di qualità) .Una reale volontà di rilancio della Città (e del Suo Artigia-nato) non può prescindere da una visione di insieme, da un progetto globale.

La Nuova e, senz’altro, Diversa Amministrazione che i Fiorentini sceglieranno il 6-7 Giugno, saprà sicuramen-te rispondere alle esigenze del Sistema Moda : spazi espositivi consoni, sempre più efficienti e funzionali collegamenti aeroportuali, infrastrutture adeguate. La Valorizzazione dell’Antiquariato (Biennale e manifesta-zioni collaterali) avrà riflessi positivi per il rilancio delle attività collegate al restauro. La Politica Culturale della Amministrazione di CentroDestra realizzerà una nuova stagione di Eventi collegati non solo a Teatro, Musei, Mu-sica, ma anche a Antiquariato e Artigianato, e sarà quindi in grado di rigenerare il comparto produttivo.

Si tratta di saper riconciliare Firenze e il Suo Artigiana-to con il passato, per rilanciarli verso il futuro. Una atto d’amore, di responsabilità e concretezza, che solo il Cen-troDestra potrà realizzare; un risultato che scaturirà, ne siamo certi, dalla intelligenza dei Fiorentini tutti.

Riccardo SarraCapogruppo di AN in Consiglio Comunale a Firenze

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Riccardo SarraCapogruppo di ANal Consiglio Comunale di Firenze

FOCUS

Éarrivata, accompagnata da una cortina di pro-paganda e slogan, ed ha subito scontentato i più.

E’ la “social card”, la carta acquisti ideata dal ministro Tremonti. Una tesserina magnetica, ricaricata con 80 euro ogni due mesi, e riserva-ta agli anziani che si trovano in difficoltà economica comprovata. Appena introdotta sono nati i primi problemi. Numero uno: tanti an-ziani, anche in città, se la sono sì ritrovata tra le mani, ma non cari-cata. Vuota. E si sono accorti dello “scoperto” nel modo più umiliante possibile: alla cassa del supermer-cato, davanti agli sguardi incurio-siti delle altre persone in fila. Al momento di pagare infatti, in tanti hanno scoperto che la tessera non era stata caricata. Perché? “La tra-fila per ottenerla - spiega Daniele Bettarini segretario dello Spi Cgil di Firenze - si è dimostrata fin da subito farraginosa. Perché gli an-

ziani la hanno ritirata negli uffici postali, ma spettava poi all’Inps caricarla, dopo che erano stati ve-rificati i requisiti. Ma è successo in molti casi che gli anziani non siano stati avvisati che la loro do-manda non era stata accettata”. E, di qui, l’umiliazione alle casse dei supermercati. Un’altra questione è quella relativa alle persone che, pur avendo presentato la domanda, se la sono vista respingere. I dati Inps (aggiornati al 15 gennaio) spiega-no che a Firenze, su 3.800 richieste pervenute alle Poste, ne sono state soddisfatte 2.948. “Ottenere questa carta - continua Bettarini - era un percorso a ostacoli. Occorre infatti soddisfare molti requisiti, e in tanti sono rimasti a bocca asciutta per-ché magari, pur avendo pensioni misere, avevano un piccolo gruz-zoletto da parte”. E i gradini che l’anziano deve superare per avere diritto alla ricarica mensile di 40 euro sono: un Isee (indicatore della

situazione socio economica equi-valente) inferiore ai seimila euro, un reddito sotto i 6.000 euro (8.000 per gli over 70), non avere più di un’utenza del gas o dell’ elettricità, non avere patrimonio mobiliare su-periore ai 15 mila euro, non essere proprietario di un’auto, non essere in possesso del 25 per cento o più di un immobile ad uso abitativo, o

del 10 per cento di immobili a uso non abitativo. Insomma, una giun-gla. “Un quarto delle persone che ha fatto domanda non ha ottenuto la carta - spiega Bettarini - e noi stiamo verificando quei casi per vedere se effettivamente non ne avevano diritto. Ma c’è anche un altro dato: c’è uno scarto del 90 per cento tra chi si è presentato qui

da noi e chi poi ha fatto effettiva-mente domanda”. In tanti si sono scoraggiati, e ci hanno rinunciato in partenza. E ora, come vanno le cose? Chi invece la ha ottenuta ri-ceve puntualmente la sua ricarica? “Per quanto ci risulta, sembra che non ci siano particolari problemi, e dopo le prime tessere vuote, non abbiamo più avuto segnalazioni”.

Giulia Righi

TERZA ETÀ/2. A Firenze su 3.800 richieste presentate ne sono state soddisfatte 2.948

Social card, un percorso a ostacoliPer ottenere la ricarica di 40 euro

mensili occorrono molti requisiti. A tante

persone, poi, è capitato di ritrovarsi

fra le mani un tessera non caricata.

Lo Spi: “Una procedura complicata”

LA SCHEDA

SOLLIEVO O UMILIAZIONE? La “Social Card” è una carta acquisti ideata dal ministro Tremonti, destinata agli anziani over 65 e ai minori con meno di tre anni, in comprovata situazione di indigenza. E’ stata pensata per dare un sollievo, seppur minimo, alle persone in difficoltà. Viene ricaricata con 80 euro ogni due mesi, 40 al mese. A Firenze, secondo i dati Inps del gennaio su 3.800 richieste pervenute alle Poste, ne sono state soddisfatte 2.948. In tutta la Toscana invece ne sono state richie-ste 16.033, concesse invece 12.332. Appena introdotta ha suscitato molte polemiche, perché tanti anziani se la sono sì ritrovata tra le mani, ma “vuota”, senza la ricarica, e se ne sono accorti al momento di pagare alla cassa del supermercato, con relativa umiliazione.

ORIENTARSI TRA I REQUISITIIn tanti hanno messo in discussione la fitta serie di requisiti necessa-ri per ottenere la Social Card. Le condizioni da rispettare per averne diritto sono tante: l’Isee (indicatore della situazione socio economi-ca equivalente) deve essere inferiore ai 6 mila euro, il reddito perso-nale deve essere inferiore a 6 mila euro (o a 8 mila se il richiedente è over 70), non bisogna avere più di un’utenza rispettivamente del gas o dell’ elettricità, non avere patrimonio mobiliare superiore ai 15 mila euro, non essere proprietario di un’auto, non essere in posses-so del 25 per cento o più di un immobile ad uso abitativo, o del 10 per cento di immobili a uso non abitativo.

UNO SCONTO ULTERIOREUna convenzione siglata tra varie associazioni di categoria e il Ministero dell’economia prevede il riconoscimento ai possessori della Social card di uno sconto del 5 per cento sulle spese effettuate con la stessa carta. Confcommercio è tra quelle che hanno aderito. La Carta Acquisti può essere utilizzata solo negli esercizi del dettaglio alimentare e della risto-razione, compresi i bar, che potranno cumulare il 5 per cento di sconto con altre eventuali iniziative promozionali già in atto. Alla convenzione posso aderire le imprese dotate di un POS abilitato al circuito Master-card e che rientrano in un codice merceologico (merchant category code) autorizzato dal Ministero dell’Economia.

17Marzo 2009

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Gli americani lo fanno già da tempo, come ben sanno i cultori del film “40 anni vergine”, in cui

per la prima volta compare il perso-naggio che lavora su eBay, il celebre sito di aste on line. E’ un lavoro sem-plice, per chi ama “smanettare”: si tratta di stare tutto il giorno sul web a tirare sul prezzo di un oggetto o strappare la cifra migliore sull’altro. Se per qualcuno è un divertimento, per molti gestire tutte le operazioni della compravendita elettronica è un ostacolo quasi insormontabile e così per alcuni fare l’assistente di vendi-te sul web sta diventando o potrebbe diven-tare un lavoro. I dati di una re-cente indagine AcNielesen parlano di circa 8 mila persone che, solo in Italia, traggono la loro fonte di reddito unica o prin-cipale da eBay. Non stupisce quindi che il boom degli assistenti alla ven-dita elettronica sia arrivato anche nel nostro Paese e nella nostra città. In Lungarno Benvenuto Cellini, ad esempio, c’è “Affari in Vista”, nego-zio in franchising che si occupa di

supportare la massa all’asta su eBay di oggetti di terzi. Lo slogan è chia-ro: “Sei stanco di passare i tuoi fine settimana a mettere i tuoi oggetti all’asta su eBay?”. Affari in Vista si definisce un “drop-off shop eBay” e già a sentire questa definizione i non esperti di informatica si mettono le mani fra i capelli. In realtà si tratta semplicemente di un negozio dove tutti (privati o aziende) possono re-carsi per vendere i propri oggetti o prodotti su eBay, la maggior casa d’ aste virtuale del mondo. Racconta Sandro Santarlasci, titolare del ne-gozio che si trova a pochi passi da

porta San Nic-colò: “I nostri clienti sono di tutti i tipi, c’è l’anziano che non ha il com-

puter a casa, ma anche giovani e professionisti che sono esperti ma non si fidano ed hanno paura di in-cappare in qualche truffatore, fino alle aziende o ai negozi che hanno sede a Firenze ma vogliono cercare clienti anche in altri paesi o oltreo-ceano”.Quanto agli oggetti più stra-ni che mettono in vendita: “C’è un po’ di tutto, si va dagli slip di grandi

marche a cinque euro fino al gom-mone da 55 mila, passando per le botti di Chianti classico, le più clas-siche macchine fotografiche e per i videogame. Al momento abbiamo in vendita anche alcuni gioielli an-tichi, che crediamo possano essere interessanti soprattutto per il merca-

to americano”. Per vendere i propri oggetti sulla piattaforma virtuale occorre collegarsi ad internet, apri-re un account, scrivere l’inserzione più accattivante, verificare a quale prezzo vendere l’oggetto in questio-ne per poi stabilirne anche il costo di spedizione, fare le fotografie del-

l’oggetto, seguirne la vendita e poi a fine asta, impacchettarlo per spedirlo a mezzo posta. Operazioni semplici, ma non per tutti, oltre alla difficoltà di guadagnarsi un buon riscontro: “ Noi cerchiamo di vedere gli oggetti che mettiamo in vendita, per essere quanto più possibile affidabili”.

Serena Wiedenstritt

CLICK. In città aumentano i negozi a cui rivolgersi per vendere sul web i propri oggetti

Su eBay si trova di tutto:dalle mutande firmate ai gioielli antichi

TENDENZE

Per chi non riesce, o non vuole, pensare da sé alla vendita in rete di gingilli vari adesso ci sono gli “assistenti

di vendite sul web”, che si occupano di inserire l’annuncio e di curare le trattative per conto del cliente

LA SCHEDA

FRANCHISING IN CERCA D’AFFILIATI La maggior parte dei negozi sono attività in franchising e proprio in questo settore ci sono ancora tante possibilità per chi cerca lavoro ed è appassionato di pc: sono numerosi i franchising che cercano affiliati a Firenze. Uno fra tutti Vendilo, ma anche Ven-duto! (uno dei primi del genere che ha aperto qualche anno fa a Milano) mentre a Scandicci si trova già BIT2BIT, che nasce come servizio di assistenza informatica e ora si occupa anche di offrire “pieno supporto alla creazione ed all’inserimento delle inserzioni, alla realizzazione delle relative fotografie, al monito-raggio delle visite ed alla definizione di una efficace strategia di vendita”. Naturalmente su eBay.

MONDO VIRTUALE VS MONDO REALEOltre ai negozi fisici che si occupano di portare il commercio elettronico-fatto di mezzi virtuali- in mano a persone reali, eBay resta anche in rete, con il blog www.assistenteallecompravendi-te.com. I gestori del sito spiegano: “I temi che tratteremo saran-no quelli del business e delle opportunità legati ad eBay ed al mondo che gli gira attorno. Si parlerà di “Assistenti alle compra-vendite” e di come si possa creare un buon business assistendo privati ed aziende a vendere online, tratteremo dei “Drop Off Shop”, e cioè di quei negozi su strada che offriranno in modo fisico l’assistenza sopra descritta e non solo”. Come dire, studiato per chi alla rete non vuol proprio rinunciare.

OCCHI BEN APERTI CONTRO LE TRUFFEA proposito di truffatori, la cronaca recente non sempre incoraggia il fai da te. È piuttosto recente la notizia che tre persone sono state denunciate a Reggio Emilia perché clonavano gli account di e-Bay e truffavano gli utenti che partecipavano alle aste su internet. La truf-fa informatica è stata scoperta grazie alla segnalazione di un giova-ne che aveva acquistato e pagato 380 euro un cellulare che non gli è mai stato recapitato a casa, ma i tre avevano già truffato una venti-na di persone con il sistema della clonazione degli account, mentre poi si facevano versare i soldi delle aste su numerose carte prepaga-te, per evitare che gli organi di polizia le potessero bloccare.

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lavoreremo con gli amici che hanno condi-viso questa prima battaglia e con il sindaco Domenici, che mi ha dato la disponibilità. Dobbiamo agire tutti insieme per una ri-composizione del Pd e per la costruzione di una coalizione di centrosinistra. L’avversa-rio è il centrodestra, al cui elettorato dico che la nostra è l’unica proposta credibile. E se Giovanni Galli dovesse essere il loro candidato spero di fargli goal.Che sindaco sarà, qualora i fiorentini la eleggano?Sarò un sindaco che non si chiude nel Pa-lazzo, ma che sta in mezzo alla gente. Il mercoledì mattina riceverò i cittadini come fa il sindaco di Torino, Sergio Chiampari-no. Anche gli assessori e i consiglieri do-vranno partecipare agli eventi della città. I fiorentini ci hanno chiesto di cambiare

Firenze e per farlo partiremo dalle facce nuove in Palazzo Vecchio e dai 100 punti per i primi tre mesi di mandato. Tra questi ci sono 50 piccole cose e 50 grandi progetti come, ad esempio, la detassazione degli in-terventi per la “lotta al brutto”, le bibliote-che aperte anche di notte, tempi certi per i cantieri e la bretella Barberino-Incisa. Presidente della Provincia a 29 anni, potenziale sindaco di Firenze a 34. Cosa vuole fare da grande?Ho vinto le primarie e adesso farò di tutto per vincere le elezioni e governare Firenze. Se sarò eletto sindaco cambierò la città: penserò a Firenze 24 ore su 24 e mi concen-trerò sul futuro della nostra città. Dobbia-mo lavorare per far sì che i fiorentini siano orgogliosi del domani come sono gelosi del passato.

POLITICA

AL VOTO/1. Parla Matteo Renzi, il candidato che ha sbaragliato le primarie

“Se vinco sarò un sindaco tra la gente”

Quando Matteo Renzi divenne presidente della Provincia a soli 29 anni la sua elezione venne salutata come l’affermazione

di una nuova generazione di amministratori pubblici. Sono passati quasi cinque anni da quel giorno, cinque anni nei quali il giova-ne presidente ha maturato esperienza nella gestione della cosa pubblica. Esperienza che Renzi, forte del successo ottenuto alle recenti primarie del centrosinistra, cercherà di mettere a frutto qualora i fiorentini, nel giugno prossimo, lo eleggano sindaco di Firenze. Prima di allora ancora gli ultimi mesi a capo della Provincia e una campagna elettorale che si preannuncia tutt’altro che semplice. La corsa verso Palazzo Vecchio è appena iniziata.Un successo al termine di una campagna per le primarie a dir poco movimentata.

Poteva andare meglio di così? Aver vinto al primo turno è stato un risul-tato che va oltre ogni aspettativa e che di-mostra la voglia di nuovo degli elettori del centrosinistra. Il 15 febbraio non ha vinto Matteo Renzi, ma il Pd. Ha vinto l’idea di partecipazione e la politica di quelli che sanno rischiare e che hanno coraggio. In-torno alla mia candidatura si sono riunite persone diverse per estrazione culturale e politica. Persone che si sono messe insieme con entusiasmo perché hanno a cuore il fu-turo di Firenze. La prima battaglia è vinta. Adesso è at-teso da un secondo confronto, quello de-cisivo.La campagna per le amministrative sarà in-tensa, da portare avanti con determinazione. Dobbiamo fare tesoro dell’occasione offer-ta dalle primarie. La squadra si allargherà:

Angelo Lenosi

Ha vinto la prima battaglia e adesso si prepara ad

affrontare la sfida contro gli altri candidati. E promette

che, se arriverà a Palazzo Vecchio, nei primi tre mesi

di mandato realizzerà i suoi “cento punti”

CRONACA DI UNA VITTORIA INASPETTATA

Cronaca di una vittoria inaspettata. Almeno nei termini numerici. Mat-teo Renzi ha vinto le primarie del centrosinistra conquistando la nomi-nation a sindaco di Firenze. Un successo ottenuto al primo turno, ribal-tando ogni pronostico che dava quasi per scontato il ballottaggio. Una vittoria conquistata sul filo di lana:il regolamento delle primarie pre-vedeva infatti una sfida al secondo turno per i primi due candidati nel caso in cui nessuno fosse riuscito ad raggiungere il 40% dei voti. Sfida evitata per pochissimo: 15104 i voti ottenuti da Renzi (pari al 40,52%), 10031 (26,91%) quelli incassati da Lapo Pistelli. A seguire Daniela Lastri (14,59%), Michele Ventura (12,48%) e Eros Cruccolini (5,49%). Primarie combattute, quindi, e molto partecipate, come dimostrano gli oltre 37mila votanti che lo scorso 15 febbraio si sono recati nei 55 seggi alle-stiti sul territorio fiorentino. Per Matteo Renzi, attuale presidente della Provincia di Firenze, una forte e legittimante investitura popolare.

Matteo Renzi

20 Marzo 2009

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POLITICA

“Firenze vuole cambiare. Sul serio”. Poche parole che campeggiano in centinaia di manifesti in giro per la città. E’ l’inizio della campagna

elettorale del Popolo della Libertà. Una campagna che il centrodestra fiorentino si prepara ad affronta-re con la forza di chi non ha nulla da perdere. I dati delle scorse elezioni politiche attribuiscono al Pd circa il 48% dei consensi. In lieve flessione rispetto al dato elettorale (49,2% al primo turno, lievitato al 64% al ballottaggio) ottenuto da Leonardo Do-menici alle elezioni amministrative del 2004. Un vantaggio talmente ampio da far tremare le gambe agli sfidanti. Ma nonostante tutto in casa Pdl si re-spira aria di ottimismo. Le fibrillazioni vissute dal centrosinistra durante la campagna per le primarie, e la vittoria di Matteo Renzi, non hanno fatto altro che aumentare la consapevolezza nella dirigenza del centrodestra. Consapevolezza delle difficoltà, ma anche delle opportunità di raggiungere un ri-sultato significativo: strappare al centrosinistra una delle sue roccaforti storiche. A lanciare la carica è Massimo Parisi, deputato e coordinatore regionale di Forza Italia. Mancano circa tre mesi alle elezioni amministra-tive. Siete pronti a dar battaglia e a candidarvi alla guida della città?La macchina organizzativa è già in moto. Durante questi anni abbiamo dimostrato di avere una classe dirigente all’altezza, matura per assumersi respon-sabilità di governo anche a Firenze. Uomini e don-ne pronti ad impegnarsi per dare un futuro migliore a questa città. L’amministrazione di centrosinistra sta mostrando i suoi limiti e le sue debolezze, ed il suo storico consenso sta scricchiolando. Sta a noi dare la spallata definitiva e cambiare Firenze. C’è una grande opportunità che dovremo cogliere an-dando a cercare il consenso anche in quelle fascia di società civile scontenta di questa amministrazio-ne. Per poter vincere dobbiamo guardare oltre il nostro elettorato storico. Alle scorse amministrative avete raggiunto il ballottaggio grazie alla presenza di una lista alla sinistra di quello che allora si chiamava Ulivo. Ipotesi che potrebbe replicarsi anche in questa tornata elettorale. Ripetere il risultato di cinque anni fa vi lascerebbe soddisfatti?Direi proprio di no. Che conquistare Palazzo Vec-

chio non sia impresa semplice è noto, tuttavia non credo sia impossibile. Noi ci abbiamo sempre cre-duto, e a maggior ragione ci crediamo adesso. A Firenze c’è una situazione paradossale: di fronte ad un evidente scontento nella cittadinanza il Par-tito democratico sta cercando di far passare un messaggio di cambiamento rispetto al passato. Un cambiamento, però, tutto interno al loro sistema di potere. Abbiamo il dovere di svelare questo grande bluff, riaprire la partita e provare a vincerla.Un bluff che, sembra di capire, ha un nome ed un cognome. Esatto. Matteo Renzi si propone come l’uomo nuo-vo, simbolo della discontinuità con l’amministra-zione Domenici. Ma la realtà è ben diversa: basti ricordare che il neocandidato sindaco del centro-sinistra da quattro anni e mezzo sta governando la provincia di Firenze, sostenuto da una coalizione che è più o meno la stessa che governa a Palazzo Vecchio, e avallando nei fatti le decisioni assunte dalla giunta comunale. Nonostante il suo tentativo di smarcarsi dal Pd e da Domenici, Renzi resta un politico organico al suo partito e al centrosinistra. Un politico attento più all’immagine che alla so-stanza. Non è certo lui il simbolo del cambiamento di cui Firenze ha bisogno.

Massimo Parisi

Liste civiche, indipendenti, aperte. Cambia la forma, non la sostanza: la corsa

a sindaco non vedrà protagonisti solo i candidati del centrodestra e del centrosinistra, ma anche sog-getti esterni ai due schieramenti. E come accadde cinque anni fa con Ornella de Zordo potrebbe esse-re proprio il successo di una lista slegata dai partiti a rendere neces-sario il ballottaggio. Una lista che potrebbe avere il nome di “Insie-me per Firenze”, trascinata dalla candidatura di Valdo Spini, do-cente universitario con alle spalle una lunga esperienza governativa e parlamentare dapprima nel Psi, poi nei Ds, da cui è uscito in oc-casione della nascita del Pd. Una decisione, quella dell’ex ministro, maturata nel tempo e assunta de-finitivamente lo scorso novembre. A sostenere Spini un lungo elenco di fiorentini provenienti soprattut-to, ma non solo, dal mondo della cultura e dell’università. Una pro-posta a 360 gradi, che, nelle inten-zioni di Spini, va oltre gli steccati ideologici e i soggetti partitici. Un progetto in divenire, dalla de-finizione del programma (alla cui stesura stanno lavorando specifici gruppi) alla strategia politica. An-che se l’obiettivo resta immutato: inserirsi tra le due coalizioni, racco-gliere il consenso degli scontenti dell’una e dell’al-tra parte. Da un lato gli elettori del Pdl, stanchi di continuare a perdere senza neanche provare a vincere, dall’altro il popolo della sinistra (interno o esterno al Pd) che non si riconosce nel proget-to politico del centrosinistra né in Matteo Renzi. Delusi per una sconfitta annunciata gli uni, delu-si per una vittoria insoddisfacen-

te gli altri. Un bacino elettorale ampio e disorientato che, auspica Spini, potrebbe trovare cittadi-nanza politica nella lista “Insieme per Firenze”. Una lista in grado di intercettare consensi facendo leva su alcuni punti fermi, dalla riqua-lificazione della città, conciliando le esigenze di sicurezza con le po-litiche di integrazione, al rilancio dell’immagine della città, parten-do dal suo immenso patrimonio artistico e culturale. Temi generali cui va aggiungersi il piatto forte: la necessità di verifiche puntuali sulla tramvia in piazza Duomo e sul sottoattraversamento dell’Alta

Velocità. Obiezio-ne che accomuna gran parte delle li-ste civiche. Segno che un comune denominatore c’è, così come potreb-

be esserci lo spazio ed il tempo perché si intessa un dialogo tra i diversi soggetti della sinistra, sia-no essi partiti o associazioni, con l’obiettivo di individuare un per-corso unitario. Un dialogo avviato e che potrebbe vedere Spini uno dei possibili candidati di un nuovo raggruppamento che va da Rifon-dazione ai Verdi.

Valdo Spini

Lorenzo Salusest

“Dobbiamo riaprire la partitae guadagnarci la vittoria”

AL VOTO/2. Parla Massimo Parisi, coordinatore regionale Forza Italia

“Insieme per Firenze”,Spini scende in campo

/L.S.

ALVOTO/3. L’ex ministro corre con la sua lista civica

Una propostaa 360 gradiche va oltreideologie e partiti

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Sindaco di Sesto Fiorentino per nove

anni, dal 2004 è vicepresidente dell’ente

provinciale ed è stato segretario

metropolitano del Pd fino a gennaio. E, senza

reticenze, si definisce un “uomo di sinistra”

POLITICA

ÈAndrea Barducci il candidato alla presidenza della Provincia per il centrosinistra: ha vinto le primarie con un netto 59,8%.

Per nove anni sindaco di Sesto fioren-tino, dal 2004 ad oggi vicepresidente della Provincia di Firenze, segretario metropolitano del Pd sino al gennaio scorso, aspirante successore di Matteo Renzi sulla poltrona più alta di Palazzo Medici Riccardi, Barducci, fiorentino di nascita, sestese d’adozione, è cresciuto a pane e politica, impegno e passione. In-dole tranquilla, aria bonaria si definisce senza reticenze “uomo di sinistra”. Un unico vizio: il sigaro. Però toscano.Circa il 75% dei consensi in provin-cia, oltre il 50% a Firenze. Confidava

in un successo così ampio?Ci si aspetta sempre un buon risultato, e così è stato. Sono molto contento sia per il dato dell’area metropolitana sia per quello, più risicato, ottenuto in città. Adesso occorre mettere da parte il risul-tato delle primarie e lavorare per le am-ministrative, ripartendo dalla cornice programmatica del centrosinistra, con l’aiuto dei partiti della coalizione. Qualora dovesse essere eletto quali saranno le priorità della sua presi-denza? Il momento è critico per tutti, lavoratori e datori di lavoro. L’obiettivo primario è aiutare tutti i settori, partendo dagli investimenti nel campo della formazio-ne e del trasferimento tecnologico. Per

Lorenzo Salusest

Andrea Barducci

AL VOTO/4. Andrea Barducci è il candidato del centrosinistra per la corsa a Palazzo Medici

“La mia sfida per una Provincia di qualità”rimanere competitive e reggere la sfida, le piccole e medie imprese della provincia hanno bisogno del sostegno delle istituzioni. Inoltre intendiamo migliorare una qualità ambientale già buona, at-traverso le energie rinnovabili, la bioarchitettura, e l’incentivazione della raccolta differenziata dei rifiuti. La corsa verso Palazzo Medici Riccardi è cer-tamente più in discesa di quella verso Palazzo Vecchio. Sarà una campagna di basso profilo?Assolutamente no. Il centrodestra cercherà di gio-carsi le sue carte, quindi mi attendo una sfida impe-gnativa, da non sottovalutare. Il consenso bisogna guadagnarselo e mantenerlo nel tempo. Non mi fermerò alla vittoria alle primarie, per rispetto nei confronti di alleati e avversari. Si discute da tempo circa l’opportunità di abo-lire le province. Diventerà presidente di un ente inutile?Le province hanno competenze importanti, dalla viabilità, a parte dell’edilizia scolastica, dalla for-mazione professionale alle politiche ambientali. Ciò nonostante sono a favore di una razionalizzazione, a partire dall’abolizione delle province di Firenze, Prato e Pistoia, con il conseguente trasferimento delle loro competenze all’ente Città metropolitana. Non un livello di governo in più, ma un soggetto utile a semplificare l’attività amministrativa. Quin-di, a costo di mettere a rischio il mio posto, dico che se ci saranno le condizioni spero che nel 2014 i cittadini non debbano più votare per la provincia di Firenze.

Se la partita per la conquista di Palazzo Vecchio è tutt’al-tro che chiusa, lo stesso non può dirsi per la corsa per

la Provincia di Firenze. Numeri alla mano, Palazzo Medici Riccardi è un fortino inespugnabile del Partito democra-tico. Mugello, Valdisieve, circondario empolese, comuni dell’area metropolitana: tutte zone, quelle della provincia fiorentina, a spiccata subcultura di sinistra, terreni ancora impraticabili per gli uomini del centrodestra. Alle scorse elezioni amministrative Matteo Renzi, sostenuto da una coalizione di centrosinistra, ottenne il 58,8 per cento dei consensi, relegando a grande distanza gli avversari: solo il 30 per cento per Federico Tondi, candidato in quota Udc dell’allora Casa delle libertà, e 9 per cento per Sandro Tar-

getti, esponente di Rifondazione comunista. Maggioranze bulgare che, in vista delle prossime amministrative, lascia-no solo briciole di speranze al Popolo della libertà, no-nostante Rifondazione (ancora ben radicata in molte aree della provincia fiorentina) anche nella prossima tornata elettorale si presenti da sola. A rendere ancor più proble-matica la già improbabile rincorsa, la maggior politicizza-zione del voto alle provinciali, con un conseguente effetto “anti-Berlusconi” ancor più accentuato che alle comunali. Scontato quindi che il centrodestra non investirà grandi risorse nella sfida per Palazzo Medici Riccardi. Né tanto meno schiererà una figura di alto rilievo o di grande richia-mo. Ad oggi nessuna indiscrezione sul nome del candidato

del Popolo della libertà, anche se pare ormai certo che a sfidare Andrea Barducci, uscito trionfatore dalle primarie del centrosinistra, non sarà un un candidato della socie-tà civile ma un esponente di partito, con ogni probabilità un rappresentante di Forza Italia. Consigliere provinciale uscente o dirigente di partito, poco cambia: in entrambi i casi si tratterà di un candidato di bandiera pronto ad im-molarsi sull’altare delle amministrative. Un sacrificio in termini di riscontro elettorale che verrà ripagato da un solo beneficio: sedere per cinque anni sugli scranni dell’oppo-sizione in consiglio provinciale. Sola consolazione per chi avrà trascorso un mese di campagna elettorale girando per i paesi della inconquistabile provincia fiorentina.

Pdl, alla conquista dell’inespugnabile fortino “rosso”AL VOTO/5. La partita dell’opposizione nell’area metropolitana fiorentina si annuncia difficile

/A.L.

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Tutti conoscono il vecchio detto “prevenire è meglio che curare”, ma, nonostante i suoi indubbi vantaggi, la prevenzione cardiovascolare non è tenuta nella dovuta considerazione dalla maggior parte delle persone.Più del 40% della totalità dei decessi è dovuto a malattie cardiova-scolari che costituiscono la causa principale di morte ed invalidità e gravano considerevolmente sulla spesa sanitaria.Nel solo 2008, l’area fiorentina ha contato oltre 1500 casi di infarto.I progressi nel campo della diagnosi e della terapia sono stati enormi e presumibilmente continueranno ad aumentare nel pros-simo futuro. Nonostante questo, a causa dell’invecchiamento della popolazione e per la diffusione di scorretti stili di vita, i nuovi casi di malattia aumentano costantemente.La principale malattia dell’apparato cardiovascolare è l’aterosclerosi, ovvero la formazione di depositi di colesterolo che rendono più spessa la parete dei vasi sanguigni e più difficoltoso il passaggio di sangue verso cuore e cervello, con un conseguente elevato rischio di angina, infarto ed ictus, quando il flusso di sangue non è più sufficiente.L’aterosclerosi si sviluppa lentamente nel corso della vita e, quando compaiono i primi segni, la malattia è già in fase avanzata. E’ fon-damentale quindi prevenirne lo sviluppo e la diffusione quando le persone sono ancora sane. Oggi si sa con sicurezza che, controllando i fattori di rischio, si possa prevenire (e quindi evitare) più del 50% dei casi di tali malattie.Fra i fattori di rischio i più “controllabili”, in termini di riduzione o, addirittura, rimozione sono: diabete mellito, ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, fumo, sovrappeso, sedentarietà.Di fondamentale importanza, per ridurre al minimo l’impatto della malattia aterosclerotica sulla propria salute, è la precocità dell’azione preventiva. Intervenire con l’ informazione e l’educazione alla prevenzione signi-fica tutelare la salute del cuore, prevenire l’ictus e ridurre l’elevato impatto sociale di queste patologie. E’con questo obiettivo che la Società della Salute di Firenze e l’Azienda Sanitaria organizzano

“Riguardiamoci il cuore”, una manifestazione di prevenzione cardiovascolare che si terrà sabato 21 e domenica 22 marzo, dalle h 9 alle h 18, presso l’Istituto degli Innocenti in piazza Santissima Annunziata a Firenze.Obiettivi principali dell’evento sono:• sensibilizzare la popolazione sul rischio di malattie cardiovascolari;• promuovere la cultura della prevenzione e l’adozione di un

corretto stile di vita;• effettuare diagnosi precoci per individuare i casi ad alto rischio

di infarto o ictus.Negli splendidi locali saranno collocati alcuni stand presso i quali icittadini potranno sottoporsi gratuitamente ad esami per calcolare il rischio di malattie cardiovascolari nei successivi dieci anni e per eventuali, se necessari, ulteriori approfondimenti da farsi in loco oppure in ospedale, con il consenso del medico di famiglia.L’invito è per tutti: • per i giovani per sensibilizzarli verso abitudini alimentari sane,

sufficiente attività fisica e astensione dal fumo;• per gli adulti, ed in particolare per le donne,più fragili dopo la

menopausa;• per gli anziani, perché non è mai troppo tardi per cominciare a

vivere bene.Il cittadino troverà l’aiuto e il consiglio di medici di famiglia, specia-listi ospedalieri, farmacisti e tutti coloro che operano per la tutela della salute. Alla manifestazione collaborano associazioni di volontariato, cate-gorie commerciali ed imprese coinvolte dalla Società della Salute nella convinzione che il benessere del cittadino si realizza anche migliorando l’ambiente e le condizioni di vita e di lavoro. Il nostro programma di prevenzione cardiovascolare aspira a:• portare l’ospedale fuori dalle sue mura per ricercare un’intesa sem-

pre più stretta con la medicina del territorio e con gli altri soggetti coinvolti, a vario titolo, nella tutela della salute;

• dare alle persone sempre maggior consapevolezza e strumenti per la difesa del proprio benessere.

Riguardiamoci il cuoreNuova edizione della due giornidi prevenzione cardiovascolare

Nei due giorni della manifestazione potrai sottoporti gratuitamente ad accertamenti per definire la probabilità di ammalarti nei prossimi dieci anni.Innanzitutto fermati all’accoglienza, dove gli infermieri compileranno la scheda che ti accompagnerà nel percorso e dove saranno annotati i dati utili a ricavare il tuo rischio cardiovascolare.La seconda tappa è il laboratorio, dove ti sarà prelevato dal dito un campione di sangue per stabilire i valori di glicemia, colesterolo e creatinina. Nello spazio dei farmacisti potrai farti controllare la pressione e raccogliere utili consigli sulla corretta assunzione dei farmaci.I medici diabetologi ti indicheranno il modo migliore per prevenire il diabete;i nefrologi: valuteranno la funzionalità dei tuoi reni e ti parleranno delle malattie renali e del loro effetto sul cuore.Lo spazio degli stili di vita comprende:

• un’area per la medicina sportiva e la promozione del movimento sul territorio;• un’area dell’alimentazione;• un’area dei centri antifumo.I medici di medicina generale che ti aspetteranno nello spazio successivo calcoleran-no, sulla base degli esami effettuati, il rischio cardiovascolare ed eventualmente ti indiriz-zeranno verso gli spazi degli specialisti ospedalieri, dove potrai trovare cardiologi che ti informeranno sui danni del colesterolo e sui sintomi e i segnali utili a riconoscere un infarto. Le persone ad alto rischio verranno sottoposte ad ecocardiogramma oppure saranno richiamate in ospedale;angiologi e chirurghi vascolari: ti informeranno sulla prevenzione delle malattie vascolari e sottoporranno ad ecografia vascolare coloro che ne avranno necessità;medici internisti: ti parleranno dell’ipertensione arteriosa e della sua conseguenza più temuta, l’ictus cerebrale.

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COME PARTECIPARE ALLA MANIFESTAZIONE

VISITA GUIDATA AL MUSEOL’Istituto degli Innocenti e la Società della Salute offrono, a coloro che effettuano il percorso, un biglietto omaggio per una visita guidata al Museo della durata di circa 20 minuti.I posti sono limitati.Le prenotazioni al momento del suo ingresso.Orario visite:10.00-10.30-11.00-15.00-15.30-16.00

PASSEGGIATA NEI DINTORNI DI FIRENZEAssoCuore e Trekking Italia Firenze, in collaborazione con la Società della Salute, hanno organizzato una passeggiata nei dintorni di Firenze “la collina di Arcetri” per sabato 21 marzo ore 9.00 ritrovo Ponte Vecchio, lato sinistro (Oltrarno) – Arrivo P.zza SS Annunziata alle ore 13.30 circa. Escursione facile – durata 4 ore – Lunghezza Km 6 circa – dislivello m. 150. Prenotazioni AssoCuore tel. 3456028773 o Trekking Italia tel. 0552341040

Informazione a cura della Società della Salute

IL CASO

SOCIALE

Lo sa bene chi, in famiglia, ha un anziano non autosufficiente. Un nonno che magari fino a poco tem-po prima era in ottima salute e che

all’improvviso inizia a sentire il peso del-l’età. Lo sa bene, si diceva. Sa quanto può essere impervio il cammino per ottenere aiuto quando ce ne è bisogno. Negli ultimi mesi però, grazie a una legge regionale che ha portato un po’ d’ordine, esiste una serie di strumenti in più per avvicinarsi alle isti-tuzioni e chiedere sostegno quando la famiglia non basta a portar sollievo a una vita in difficoltà. Il primo passo da compiere, quando in casa c’è un anziano non autosufficien-te, è bussare alla porta del medico di fami-glia. E’ lui il primo intermediario, colui che valuta se la condizione di salute della perso-na anziana è tale da richiedere l’attivazione di un “percorso della non autosufficienza”. E

c’è anche un’altra porta, a cui bussare: quella dei “PuntoInsieme”, sportelli dedicati dove si può presentare la propria richiesta di as-sistenza. A Firenze ce ne sono in ogni quar-tiere ed è in questa sede che si trovano gli operatori che accolgono la richiesta e con-segnano agli utenti tutta la documentazione da compilare per segnalare il loro bisogno e chiedere una valutazione. Quello della valu-tazione, appunto, è un gradino cruciale: ad occuparsene è una Unità di Valutazione Mul-

tiprofessionale (composta da un medico, da un assistente sociale, da un infermiere e dal medico curante della per-sona), che una volta analizza-te le complessive condizioni

della persona formula un “Progetto Assi-stenziale Personalizzato”. Progetto che, at-tenzione, non si traduce automaticamente in un ricovero in una Rsa. Anzi: la tendenza in corso, ciò a cui si punta, è che l’anziano non

autosufficiente resti nella propria abitazione, adeguatamente seguito in base alle sue esi-genze. Ci sarà dunque chi avrà bisogno di un sostegno essenzialmente sociale, e chi invece avrà bisogno di un’assistenza di tipo sanitario. Laddove l’Unità di Valutazione Multiprofessionale formuli un progetto che prevede un’assistenza domiciliare, la legge regionale prevede anche la possibilità di un

eventuale contributo economico per coprire, almeno in parte, le spese per una badante. “Stiamo lavorando su più fronti-spiega Ric-cardo Poli, direttore della Società della Sa-lute di Firenze- per fare in modo di snellire procedure burocraticamente pesanti. Un al-tro obiettivo è quello di fare in modo che la persona non autosufficiente abbia una rispo-sta nel minor tempo possibile”.

Quello della non autosufficienza degli anziani

è un problema sempre più diffuso,

ecco qualche indicazione per non perdersi

nella giungla della burocrazia

Nel primo semestre 2008, a Firenze, le vendite della cosid-detta “pillola del giorno dopo” sono aumentate del 10 per

cento. Mentre nel resto della Toscana l’incremento è attestato intorno all’ 1.5 per cento annuo, il capoluogo va in controten-denza. Il dato si ricava da un dossier regionale sui distributori delle case farmaceutiche: in città nei primi sei mesi del 2008 sono state vendute 3.830 confezioni, mentre nel secondo se-mestre dell’anno precedente erano state 3.487. Questo tipo di medicinale (fascia C, prescrivibile su carta bianca) nasce come mezzo per evitare gravidanze indesiderate a rapporto ormai

avvenuto. Si tratta di compresse da assumere entro 72 ore dal rapporto a rischio, a base di un ormone progestinico: più si aspetta ad assumerle, minore è l’efficacia, come ha dimostrato anche uno studio dell’’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). Non è un farmaco contraccettivo standard, è cosa ben diversa dalla pillola anticoncezionale, e dovrebbe servire solo in situazioni d’emergenza, come può essere un caso di violenza sessuale oppure la rottura accidentale del preservativo. Ma tut-to questo evidentemente sfugge alle giovanissime, che secondo una recente indagine della Sigo (Società italiana di ginecologia

e ostetricia) sono tra le consumatrici maggiori di questo farma-co. L’allarme, lanciato dai medici a più riprese, è che proprio le adolescenti abbiano “frainteso” e che la pillola del giorno dopo sia diventata per loro un metodo contraccettivo d’elezio-ne. Qualcosa a cui ricorrere non perché accidentalmente si è rotto il preservativo, ma in sostituzione di questo o di qualunque altro metodo anticoncezionale. Di qui il monito dei dottori: ci sono i consultori, dove, specialmente le giovanissime possono contare sui consigli di una ginecologa. Che sono sempre meglio di una corsa col fiatone in farmacia.

In città il ricorso a questo farmaco è aumentato

Boom della pillola del giorno dopo, vendite aumentate del 10 per cento

Quando il nonno da solo non ce la fa

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Firenze non è come Londra. E non solo perché manca-no i caratteristici bus ros-si a due piani. E neanche

perché non ci sono le cabine tele-foniche, sempre rosse - a dire la ve-rità non ci sono proprio più cabine telefoniche. Piuttosto perché non si può suddividere in etnie così bene come la capitale britannica che su un sito molto frequentato (www.londraviaggi.it) viene mappata se-condo zone di appartenenza delle diverse nazionalità che vi si sono via via stabilite. Questo non signifi -ca che anche Firenze non sia divisa per zone più popolate da alcune na-zionalità ed altre più frequentate da altre. Sicuramente il melting pot è un tratto caratterizzante della città, che specialmente nel centro storico raccoglie tutte le etnie e le popola-zioni, che si raggruppano intorno al polo nevralgico del commercio e della vita cittadina. Del resto, il centro è anche il punto di arrivo per la maggior parte degli stranie-ri, quindi il primo sbocco naturale. Dove, insomma, è più facile muo-versi e fare affari. Certo, poi non si può negare che ci siano comunità straniere che hanno trovato il loro ambiente ideale al di fuori delle mura che delimitano il centro cit-tà. Così gli stranieri di nazionalità cinese hanno scelto di stabilirsi nella zona di Brozzi, fra via Pra-tese e via Pistoiese, in quella parte di Firenze che già si estende ver-so Prato, dove ai giardini è molto comune vedere bambini cinesi che giocano insieme ai piccoli albane-si e rumeni. Tornando al centro, ci

sono casi di diverse comunità che insistono sulla stessa zona, anche per motivi diversi. Le ragioni che spingono le comunità a riunirsi, infatti, sono varie: si può trattare di zone commerciali, piuttosto che di un centro culturale o di associa-zioni di volontariato che fanno da catalizzatore. Così, ad esempio, i somali hanno eletto a loro zona di riferimento l’area fra piazza Santa Maria Novella e via Palazzuolo:

l’aggregazione, come la nascita di negozi, è infatti forte in via e piazza San Paolino, via della Scala, zona piazza Santa Maria Novella e intor-no al Centro Culturale “Gli Anelli Mancanti”, che organizza corsi di lingua e fornisce assistenza legale agli stranieri. Cittadini originari dello Sri Lanka, invece, hanno la “sana” abitudine di incontrarsi alle Cascine, soprattutto la domenica, perché individuano nello sport una

delle attività fondamentali della co-munità e una fonte di forte aggre-gazione e socialità. Torna il com-mercio, invece, come catalizzatore delle comunità straniere presso lo Spazio Multiculturale del lungarno Pecori Giraldi. Qui si trovano so-prattutto le comunità marocchina, cinese e senegalese, che, oltre a vendere oggetti di artigianato dei rispettivi paesi di origine, approfi t-tano di uno spazio comune per in-contrarsi. Inoltre, sono fondamen-tali come centri di aggregazione i luoghi di culto. Per la comunità cattolica dello Sri Lanka, ad esem-pio, un altro ritrovo importante è la Chiesa di San Pier Gattolino in via Romana, dove si tiene ogni domeni-ca mattina la messa dalla comunità cingalese. Presso la chiesa ortodos-sa di Costa San Giorgio, invece, la domenica mattina, che è il giorno libero delle badanti, si ritrova una grande parte della comunità ru-mena. Ci sono poi i negozi-poli di attrazione delle comunità straniere. A questo proposito è interessante la zona Santa Croce-via Ghibel-lina, che, dopo aver a lungo ospi-tato la moschea, ora conta diversi locali etnici. Così ad esempio sia in Borgo Santa Croce, sia in via dei Benci si trova un take away messi-cano. Un altro ristorante messicano è in via Ghibellina, che può vantare anche un bar tavola calda iraniano e un caffé iraniano, con tanto di dolci e dolcetti da accompagnare alle bevande calde. Il suo gemel-lo, sempre iraniano, è in via Verdi. Un altro ristorante etnico, stavolta indiano, si trova in via Ghibellina, mentre poco più in là, in via Farini, grazie anche alla prossimità con la sinagoga, si trova ormai da tempo

il ristorante ebraico Kasher Ruth’s. Del resto alle ultime rilevazioni - ottobre 2008 - i cittadini stranieri residenti a Firenze erano 37.634, più del 10% della popolazione to-tale, particolarmente concentrati nei quartieri 5 (12.007 unità) e 1 (10.629). La popolazione più pre-sente era quella rumena, seguita dall’albanese e da quella cinese. Numerosi anche gli imprenditori stranieri, soprattutto concentrati nei settori delle attività manifattu-riere, del commercio all’ingrosso e al dettaglio e delle costruzioni. Non stupisce quindi l’abbondanza di centri e locali delle comunità non italiane.

POPOLI/1. Ecco una mappa della città raccontata attraverso le etnie che la vivono

Quartiere che vai, gente che trovi

Serena Wiedenstritt

I cinesi scelgono Brozzi, i somali la zona della stazione, i cingalesi hanno eletto il verde

delle Cascine come campo sportivo, le donne rumene nel giorno libero s’incontrano

nella chiesa di Costa San Giorgio: ritratto di una Babele in salsa toscana

TEMPI MODERNI

Paese che vai, usanza che trovi. No no. Il vecchio proverbio non ser-ve più a un fi co secco. Adesso si dovrebbe dire “Paese che vai, tutte le usanze ci trovi”. A Firenze per esempio - che non si può certo defi nire città dalle aspirazioni cosmopolite – se si vuol sapere come festeggia il capodanno un cinese basta fare capolino nel triangolo tra Brozzi, Peretola e Campi. Se a suscitare interesse è la cultura maghrebina basta fare un salto in piazza Santa Croce, a Santo Spirito e in San Lorenzo. L’osservatore fortunato potrebbe anche incappare in una vera e propria chicca, ovvero qualcuno che prega inginocchiato su un tappeto, rivolto verso La Mecca. Senza andare troppo lontano, lo studioso improvvisato che vuole saperne di più della quotidianità dei cugini dell’Est Europa, basta che alzi la cornetta e componga il nume-ro di una delle tantissime ditte di costruzioni sparse per la città. Dal-l’altra parte del fi lo risponderà quasi sicuramente un preparatissimo signore dall’accento albanese. E le famose usanze di queste parti? Il vecchio fi orentino si è fatto veramente fagocitare dalle “orde degli in-vasori”? No, non propriamente. Si è seduto da una parte ed è rimasto a guardare. Talvolta cercando di capire, tal altra chiudendosi a riccio. Il risultato è che “l’homus becerus”, la specie indigena un tempo più diff usa, va cercata con attenzione. Dove? Impresa ardua. Qualcuno si trova ancora dalle parti di Gavinana o all’Isolotto. Ma aff rettatevi, sono esemplari in via di estinzione.

Melting potalla fiorentina

28 Marzo 2009

992414

Il quartiere. Sezionato, colorato, rumoroso. Ognuno arriva e si ritaglia un pezzetto di strada tra-sformandola nel proprio territo-

rio. C’è chi si affaccia dai negozi e c’è chi strilla al mercato. C’è chi sbircia da fi nestre socchiuse e sventola il bu-cato di nascosto, strizzando l’occhio ai vicoli napoletani. Ma c’è anche chi si arrangia agli angoli della strada, scambiandosi sguardi e osservando il mondo che passa. Il limbo che vive tra la Stazione Santa Maria Novella e il quartiere di San Lorenzo, scientifi ca-mente delimitato da via Nazionale, è un mondo in continuo cambiamento. Terra di nessuno e terra di tutti. Da questo dedalo di viuzze ogni giorno passano migliaia di persone, chi per un motivo chi per un altro. Di fi orentini ne sono rimasti pochi ad abitare quelle case strette e lunghe, le stesse che un tempo dovevano essere un baluardo della fi orentinità. Questo quartiere

popolare, animato dal mercato più grande di Firenze, si è trasformato nel tempo e con la prossimità della stazio-ne, nel melting pot per eccellenza. Gli omoni che rallegravano il tempio otto-centesco del commercio made in Flo-rence, sono stati rimpiazzati di recente da signori sud americani che vendono frutta esotica e da giovani commesse dagli occhi a mandorla, che vendono merci con marchio italiano a gente di passaggio che arriva da ogni parte del pianeta. Qualche indigeno c’è ancora in quella Firenze cambiata. Vende il pesce, affetta bistecche o dirige sa-pientemente qualche ristorantino spar-tano. Tutti sembrano i personaggi di un grande presepein movimento. Questo quartiere è una terra di confi ne, sorta di colonne d’Ercole dalle quali tutti devono passare per entrare nella città gigliata. Tutti lo attraversano frettolo-samente, qualcuno si ferma. Nel cuore di San Lorenzo c’è via Faenza a fare da spartiacque, rinnovata nel look ma non nell’essenza. Il lastricato nuovo di zecca dà una luce tutta diversa alla

via. Quella che prima appariva come un suk, ora sembra un salottino mul-tietnico. I frequentatori abituali sono sempre i soliti. Ci sono i maghrebini con i negozi specializzati in prodotti delle loro terre e i call center, gestiti da sudamericani o da nordafricani, che “vendono” chiamate a persone care sparse per il globo al prezzo di un cono gelato. Non mancano i cinesi, formichine operose che in cambio di pochi euro riescono a trovare qualsiasi tipo di articolo, dal souvenir agli abiti di seta fi no al necessaire per il fai da te. Passando attraverso il mercato e superando i banchi dei pellettieri, oggi gestiti per lo più da brasiliani chiac-chieroni, si arriva in via Nazionale, la strada di gran lunga più rumorosa e disordinata. Quasi non sembra Fi-renze. Le categorie merceologiche si sprecano e proliferano oggetti in-trovabili in altre zone della città. Dal negozio specializzato in cerniere alle originali calzature fi rmate da Albion, fi no ad un barbiere vecchio stile e ad una fornitissima bottega per gli amanti del fetish e dei pearcing. In fondo alla strada c’è la stazione. Partenza e arrivo per anime frettolose e rifugio per ani-me inquiete e devastate. Santa Maria Novella è frequentata da ospiti fi ssi. Clochard dai volti ormai noti, rom che gironzolano con le gonne svolazzanti e persone di ogni etnia che sembra attratta da questo non-luogo come da una calamita. Spesso, la sera, c’è gente a bivaccare sul prato, proprio di fronte all’abside di Santa Maria Novella. La musica accesa, una birra in mano. Ri-dono e chiacchierano, parlano dei loro problemi. Forse non lo sanno che lì di fronte c’è Masaccio, forse non sanno neanche perché la stazione si chiama così, forse non se lo domandano nem-meno. Forse.

C’è chi vende al mercato e chi lavora nel call center. C’è chi

gironzola alla stazione e chi vive agli angoli delle strade. C’è chi

ci abita e chi lo attraversa. Vizi e virtù di un quartiere di frontiera

POPOLI/2. Tra San Lorenzo e Santa Maria Novella, una società dalle abitudini diverse

Un mondo racchiuso in poche strade

Caterina Gentileschi

TEMPI MODERNI

L’INTERVISTA

Divina Capalad, fi lippina, presidente del consiglio de-gli stranieri del Comune di Firenze, conosce bene la geografi a di Firenze, sa dove si riuniscono le diverse comunità e soprattutto perché: “Prevalgono i motivi religiosi, la vicinanza della moschea piuttosto che la chiesa evangelica per la comunità fi lippina che tende a concentrarsi anche dalle parti di via Masaccio”. La maggiore concentrazione di cittadini stranieri, anche secondo Capalad, si trova nel centro città, ma ci sono anche le eccezioni di periferia e mezza periferia: “Ad

esempio i cittadini dello Sri Lanka tendono a stabilirsi dalle parti di via Carlo del Prete, mentre i peruviani si trovano più spesso dalle parti di Coverciano, verso la parte a sud della città”. La comunità fi lippina, di cui Capalad fa parte, è mossa però anche da altri “in-teressi”. Racconta la presidente del Consiglio degli Stranieri: “Ci incontriamo spesso fra piazza Indipen-denza e Santa Maria Novella, perché in quella zona del centro si trovano le nostre banche, banche fi lippine che hanno aperto una fi liale a Firenze, alcune fi n dal

1992”. Sono infatti diversi, circa quattro, gli istituti bancari con sede nelle Filippine che lavorano anche a Firenze. E neanche poco, visto che servono la quasi totalità dei loro concittadini emigrati per lavorare nel capoluogo toscano e si occupano dei trasferimenti di denaro nel paese d’origine. È a questa banche, infat-ti, che la maggior parte dei fi lippini affi da l’invio dei propri guadagni: “Si spende poco ed è come se des-simo i nostri soldi in mano ai nostri parenti” spiega Capalad.

Parla Divina Capalad, presidente del consiglio degli stranieri

“Motivi economici o religiosi determinano la geografi a delle comunità”

/S.W.

29Marzo 2009

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pubblicitari “etnici” quelli che si rivolgono, diretta-mente in lingua originale, alla popolazione di stranieri che vive, consuma e spende in città e dunque è un po-tenziale acquirente a tutti gli effetti. Lo scorso anno i cittadini extra comunitari presenti a Firenze erano quasi 35 mila, il 9,5% della popolazione complessiva. Con questi numeri le aziende hanno iniziato a strizza-re l’occhio a questi possibili clienti che, pur abitando nel nostro Paese, non conosco-no bene la lingua. O comunque anche se conoscono l’italiano, è sicuramente più forte il richiamo di un messaggio che non parla semplicemente di loro ma parla direttamente con loro. Ci provano le compagnie tele-foniche, le banche, le grande catene di arredamento con pubblicità che comunicano in tante lingue diverse. E così capita di trovare sui giornali annunci in alba-nese, cinese, rumeno, arabo. I fiorentini, naturalmen-te, finiscono per capirci poco, se non che si tratta di qualche allettante promozione costruita a misura di immigrato. Un mercato in forte crescita è quello della telefonia, sia fissa che mobile, verso i paesi di origine degli stranieri, come dimostra il particolare business dei phone center, nati nei quartieri ad alta densità di immigrati stranieri. Così le compagnie telefoniche si

sono poste l’obiettivo di sviluppare spot costruiti in-torno a questo tipo di utenza, con tanto di tariffe ad hoc e spiegazioni in lingua madre. Ma anche le Po-ste hanno imparato a rivolgersi ai clienti non italiani con pubblicità mirate: ne è un esempio la campagna per promuovere il trasferimento via telefono di dena-ro dall’Italia all’estero, senza bisogno di banche che spesso, nel Paese d’origine, mancano o sono difficili da raggiungere. Per la prima volta, nel mondo della pubblicità di casa nostra, volantini e manifesti si rivol-gono direttamente all’universo degli extracomunitari presenti in Italia, considerandoli quindi a pieno titolo

cittadini. Le nuove immagini che si affacciano nell’universo delle inserzioni mostrano uno spaccato di quotidianità fin’ora inesplo-rato: dalla donna rumena con in braccio un bambino, al sorridente

operaio senegalese, dallo studente albanese, al giar-diniere filippino. Tutte queste campagne pubblicitarie sono nate dopo un’indagine di mercato di Millword Brown, che ha mostrato come gli extracomunitari si sentissero spettatori e non protagonisti dei messaggi promozionali. E a pensarci bene, per una famiglia musulmana, una donna con le gambe al vento in una stazione di servizio che sponsorizza una compagnia telefonica, ha lo stesso appeal che potrebbe avere su una famiglia italiana uno spot che propone qualche strano intruglio da mettere sulla pasta asciutta. Que-stioni di gusto, certo.

Quando la pubblicità parla stranieroSPOT. Cresce il numero degli immigrati, e in città spuntano manifesti multilingue

Giuditta Boeti

Compagnie telefonichee Poste hanno elaboratoanche prodotti ad hoc

SOCIETÀ

Le aziende, nelle loro campagne promozionali, hanno iniziato

a rivolgersi anche a questo tipo di pubblico, e non è difficile

imbattersi in cartelloni scritti in francese, arabo, inglese e rumeno

Professore, negli ultimi tempi stiamo assisten-

do ad un nuovo fenomeno a livello comunicativo: le aziende lanciano, sempre più spesso, campagne pub-blicitarie rivolte esclusiva-mente ai cittadini stranieri. Perché si sta diffondendo questa moda?È un tentativo, da parte dei soggetti privati, di avviare una strategia commerciale rivolta ad un nuovo target di acquirenti, quasi a voler lanciare il messaggio ‘sono disponibile a venirti incontro parlandoti direttamente nella tua lingua’. Il rischio, però, è quello di creare un ‘eteroge-nesi dei fini’ che potrebbe in-fastidire il cittadino straniero, nel senso che potrebbe esser percepito come un messaggio classista. Per quanto prove-nienti da altri Paesi, gli extra-comunitari hanno bisogno di sentirsi parte integrante della comunità italiana senza esse-re identificati come stranieri. È come se i newyorkesi per parlare ad un cittadino napo-letano immigrato in America

si rivolgessero suonandogli il mandolino! Per quanto sia un richiamo alla propria ter-ra credo che la maggior parte delle persone si infastidireb-be”.Ma queste strategie com-merciali a livello comunica-tivo sono efficaci?“Sicuramente sono efficaci da un punto di vista pretta-mente informativo: leggendo una promozione in lingua ma-dre ne comprendo immediata-mente i vantaggi. Però non so fino a che punto questi mes-saggi possano entusiasmare i cittadini italiani. Trovare in giro per la città campagne pubblicitarie che si rivolgono solo agli stranieri potrebbe alimentare un sentimento di antipatia, in questi giorni così diffuso, contro gli extracomu-nitari. Qualcuno potrebbero infastidirsi e pensare che sia in atto una sorta di invasione da parte degli immigrati, ma in realtà non è così perché i primi a non volersi ghettizza-re ma piuttosto a cercare l’in-tegrazione sono proprio gli stranieri.”

La parola a Carlo Sorrentino, docente di comunicazione

“Strategia efficace ma rischiosa”

/G.B.

L’INTERVISTA

30 Marzo 2009

CARI LETTORI mi sono affezionato aquesta rubrica con la quale mi piacepensare di potervi essere in qualchemodo utile.Vi immagino; vivere una vita pienadi impegni, come la mia, è impor-tante però trovare il tempo per lapulizia dei denti.Servono almeno cinque minuti, trevolte al giorno (dopo i pasti principa-li), per spazzolare, con calma, i dentie la lingua e un po' di tempo in piùper passare, almeno la sera, anche ilfilo interdentale. La bocca è il nostro maggior ingressofisico fra esterno e interno, vi si accu-mulano germi e batteri e per la salute,non solo delle mucose e dei denti, èimportante curarne scrupolosamentel'igiene. È fondamentale avere dei dentisani e gengive ben aderenti ad essi inmodo che non si formino tasche paro-dontali che diventano un formidabilericettacolo di batteri. Gli strumenti checi servono sono semplicemente: unospazzolino piccolo di media durezza, ilfilo interdentale e il dentifricio.È poi importante saperli usare nel modogiusto e delicatamente. Lo spazzolino lo si inclina a 45 gradipassandolo su gengive e denti dal rosa verso il bianco, quin-

di dall'alto verso il basso per i superiori edal basso verso l'alto per gli inferiori.Ciò è molto importante perché così facen-do si massaggia la gengiva e si spazzolavia la placca; se si usasse lo spazzolino insenso contrario si scollerebbe la gengivaspingendovi dentro la placca.Tale operazione va eseguita sulle tresuperfici dei denti (esterna, interna edella masticazione) poi delicatamente sideve inserire il filo interdentale seguen-do le pareti fino sotto la gengiva sia suun dente che su l'altro vicino.Tutto ciò è importantissimo per la salutedella bocca e non solo perché recente-mente la letteratura internazionale hamesso in evidenza la relazione fra lemalattie delle gengive (parodontiti) epatologie così dette sistemiche comemalattie cardiovascolari, diabete, patolo-gie polmonari...Questo perché le parodontiti fornisconobatteri patogeni che, complice la circola-zione del sangue, possono disseminarsiin tutto l'organismo.Cari lettori, spero di aver reso l'idea del-l'importanza di una accurata igiene della

bocca. Non dimentichiamolo.Il prossimo mese vi parlerò della pulizia professionale da faredal dentista una volta all'anno.

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LA PERIATRITE DELLA SPALLA La periatrite della spalla è una espressionegenerica di una sindrome dolorosa causata da una patologia periarticolare. Si distinguono diverse sindromi: spalla dolorosa semplice (tendinite del m. sovraspinoso o del capo lungo del m. bicipite brachiale), spalla dolorosa acuta(associata a borsite calcifica subacromiale), spalla bloccata o congelata (capsulite adesiva), sindrome da conflitto sotto-acromiale (rottura della cuffia deirotatori). E’ frequente sia in attività lavorative che sportive, per traumi efficienti,microtraumi ripetuti, sovraccarico funzionale notevole. Si manifesta clinicamentecon limitazione funzionale e dolore che si accentuano nei movimenti attivi e passivi. Generalmente il dolore è localizzato sulla faccia antero laterale dellaspalla con possibile irradiazione sulla faccia anteriore del braccio.Il trattamento all’inizio è conservativo associando terapia farmacologia per viagenerale e locale. Efficace è la terapia fisica strumentale (Ultrasuoni, Ionoforesi, Tens,Laserterapia, Tecarterapia). Per potenziare i risultati della terapia medica efisica è indispensabile il trattamento riabilitativo per riattivare la motilitàarticolare compromessa specie nella spalla bloccata, per rinforzare i gruppimuscolari deficitari, con automotivazione del paziente per un migliorerecupero funzionale della spalla.

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L’AZIENDA INFORMA: COMBATTERE L’INDIFFERENZA DEI DANNI PRODOTTI DALLA SORDITA’ CHE COLPISCE LA STRAGRANDE MAGGIORANZA DELLE PERSONEANZIANE. Secondo il parere di un geriatra di fama internazionale il paradosso è in primis nell’indifferenza della classe medica che ignora o trascura i danni e in secundis quanto la sordità siasubdola. La presbiacusia, cioè la sordità da “invecchiamento” non procura dolore a chi ne è colpito ed è assai diffusa in Italia la tendenza a ignorarla o nasconderla.NON viene rimediata se non quando giunge alle forme più gravi e perciò procura danni di tipo psico-cognitivo irreversibili che aggravano e complicano la non autosufficienza delle personeanziane e la qualità della vita anche dei famigliari. Siccome la sordità professionale o presbiacusia si palesa già intorno ai 40-45 anni e dovrebbe già essere diagnosticata, curata e, se del caso,RIMEDIATA a partire dai 35 dB di perdita media dell’udito è evidente che ciò non avviene. Avviene invece che, con la mancata diagnosi che si ripercuote di conseguenza sulla prevenzione,l’ipoacusico “scopre” semmai DI NON POTER PIU’ FARE A MENO DI AFFRONTARE IL PROBLEMA quando è più fragile fisicamente perché anziano, e più debole economicamente, perchépensionato.

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RECENSIONI. Viaggio nei libri, alla scoperta di racconti nascosti e nuovi autori

Narrativa? Solo se è made in TuscanyQuale luogo migliore delle strade fiorentine, della campagna toscana, dei parchi del granducato per ambientare

una storia? Luoghi che invogliano a raccontare e stimolano la fantasia. Allora ecco un sottobosco di scrittori

indigeni (noti e meno noti) che si mettono alla prova con la penna, lasciando sullo sfondo il porto sicuro della

propria terra. Il risultato? Un originale mix di narrativa gialla e romantica, con un occhio all’ambientalismo

“Teatro popolare minimo”, un li-

bro per riscoprire il gu-sto di tradizioni ormai perse e cancellate dal tempo. Carlo Lapucci manda in stampa per i tipi della fiorentina Sarnus, l’edizione arric-chita e aggiornata di un lavoro che apparve già nel 1990. Il risultato è degno di nota e di atten-zione. Il volume (pagg. 208, euro 14) raccoglie le rappresentazioni ele-mentari che si usavano nelle veglie, nelle aie, nei raduni, nei mercati, nelle fiere, come monologhi, sproloqui, parodie, lamenti, se-renate, testamenti, lettere, prediche, contrasti. Una vera e propria raccolta di metamorfosi, dove il testo orale, nelle mani sapienti dell’attore, passa dal racconto alla rappresentazione, quasi che la novella e altri raccon-ti tendano a travalicare nel teatro. Questa nuovissima edizione, corredata da stampe popolari che mostrano alcune realizzazioni pratiche dello spettacolo, ci conse-gna – semmai ve ne fosse bisogno – anche la conferma delle capacità e del rigore scientifico dell’autore. Carlo Lapucci vive a Firenze dove insegna. Si è occupato di letteratura e ha al suo attivo diverse opere di narrativa e di linguistica, tra cui il Dizionario dei modi di dire della lingua italiana, Garzanti 1993. Lapini ha anche pubblicato i volumi: Fiabe toscane, Mondadori 1984; La Bibbia dei poveri, Mondadori 1985; Indovinelli italiani, Vallardi 1994. Nel 2006 per Le Monnier e nel 2007 per Mondadori è uscito il Dizionario dei proverbi italiani che raccoglie 25.000 proverbi, prima opera e studio generale sui detti italiani. /C.B.

CARLO LAPUCCI

I palcoscenici scomparsi

Dopo la flora la fauna. Erasmo

D’Angelis, politico am-bientalista e giornalista fiorentino (d’adozione) di vecchia data, continua il suo originale viaggio nella splendida natura toscana e ci regala un altro bel volume, ricco di splendide foto e pre-gevoli storie. “Animali della Toscana” (Giunti Editore, pagg. 288, euro 35,00) è in libreria da poche settimane e se-gue di circa un anno il volume sui parchi della nostra regione. “Gli animali come non li abbiamo mai visti né conosciuti”, si vanta l’autore. E, del resto, come dargli torto: specialmente noi “cittadini”, alle prese ogni giorno con un ambiente fatto di strade, palazzi, auto e smog. Eppure, a seguire le rotte animaliste tracciate da D’Angelis, basterebbe fare pochi chilometri per arrivare nell’oasi del centro di scienze naturali di Galceti, a Prato, e lì potremmo vedere da vicino addirittura l’unicorno, un bel cucciolo di capriolo dalla congenita e leggendaria anomalia. Op-pure spostarsi in Maremma per scoprire, attraverso le migrazioni dei fenicotteri rosa, un angolo di Camargue made in Tuscany. E così via sfogliando “Animali della Toscana”: dal ritorno del lupo nel Casentino e del volo dell’aquila reale sulle pareti delle Apuane, alle anatre di Fucecchio e del barbagianni che vive in città, al tuf-fo del martin pescatore e degli aironi che sono tornati a popolare i nostri fiumi a partire dall’Arno fino alle cicogne con i loro nidi “ospitate” sui tralicci, grazie ai tecnici dell’Enel. Un viaggio affascinante da comincia-re in poltrona e proseguire dal vivo. /C.B.

ERASMO D’ANGELIS

Animali made in Tuscany

“L’eroe non è di carta” è il ro-

manzo d’esordio del fiorentino Gianrocco Pucino, ex commer-cialista e consulente di marketing dello sport, che ha deciso di pian-tare il lavoro per dedi-carsi al grande amore per la scrittura. Usci-to recentemente nella collana Giallo & Nero - I colori del brivido di Mauro Pagliai editore, “L’eroe non è di carta” (pagg. 146, euro 10) è anche la prima avventura del maresciallo calabrese Andrei, personaggio simpatico ed estroverso. Il mi-lite dell’Arma indaga sul rapimento di Silvia, un’af-fermata scrittrice da lui amata in gioventù ai tempi della Scuola Sottoufficiali Carabinieri frequentata a Firenze. La donna è stata rapita in concomitanza con l’uscita del suo ultimo libro, l’ennesimo sulle av-venture del maresciallo Santi, chiara trasposizione idealizzata di Andrei che all’epoca della loro storia decise di inseguire la carriera rinunciando all’amo-re. Il maresciallo Andrei non è solo l’ispiratore dei romanzi di Silvia, ma anche l’eroe delle storie di Ce-sare, aspirante scrittore di gialli che per vivere fa il guardiano. Il tema dello scrivere innesca così un gioco di scatole cinesi in cui la fiction contiene la realtà e viceversa, tanto da arrivare alla risoluzione del caso dopo non pochi e sorprendenti colpi di sce-na. Insomma, gli ingredienti del noir o, se preferite, del poliziesco all’italiana, ci sono tutti, pesati e mi-scelati da un autore che di certo farà ancora parlare (e stampare) di sé. /Ciro Becchimanzi

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CULTURA

“Libera, si chiama-va, Libera. Nome

strano, inverosimile, sì. Ma le era perfetto. Li-bera l’amava davvero, la libertà. Era disposta a rinunciare a tutto, per averla. Soldi e sorrisi, amori di uomini, sicu-rezza di avere qualcuno che la aspettasse, quando tornava”. Comincia così “L.”, il primo roman-zo di Giovanni Bogani (pagg 180, Cult editore, 9,50 euro), uscito per la prima volta dieci anni fa, già ristampato sette volte, in due edizioni diverse. Quest’anno è stato rieditato dalla casa editrice Cult, che l’ha curato come un piccolo e prezioso caso editoriale, il primo del noto giornalista e critico cinematografico del quotidiano La Nazione, che nel frattempo si è dedicato alla scrittura di altri romanzi che hanno per protago-nista sempre lui, Luca. Un “long seller”, ma non solo: ha anche innescato un meccanismo di identificazione. All’autore sono arrivate più di 1500 mail, in gran parte di lettrici. Molte di loro si identificano nella protago-nista, Libera. Una donna che ama la libertà più di ogni altra cosa: più dell’amore stesso. La storia di L. è la sto-ria di Libera, una personalità inarrestabile davanti alla quale il ragazzo soccombe innamorato. Luca la rincorre e lei si divincola. Poi si riavvicina, poi scappa ancora, in un terremoto emotivo che non accenna a terminare. “L’amore, il sesso, il bordo d’abisso: ‘L.’ racconta que-sta ossessione e la racconta bene, cioè ossessivamen-te” scrive Caludio Lolli nell’introduzione del libro. Un storia tormentata, come tutte le storie d’amore. Quelle vere. /C.G.

GIOVANNI BOGANI

Libera di nome e di fatto

Ottanta pagine “gialle”. Una sto-

ria concentrata in un volumetto leggero e pratico. “Via barbaca-ne 120” (98 pagg, Edi-zioni Il filo, 13 euro) è il romanzo a tinte fosche scritto da Giu-liano Giorgetti, sinda-calista fiorentino che si è già misurato con la scrittura, partecipando a numerosi concorsi e scrivendo un saggio sul mobbing e diverse raccolte di racconti e poesie. Via barbacane 120 si volge alle porte di Fi-renze, in quel limbo fatto di stradine intatte che si inerpicano verso Fiesole. E’ in questo scenario che viene uccisa una vecchia signora. Alessandro Ama-dei, il protagonista, si avventura verso la cittadina etrusca per visionare una villetta in vendita. Ed è proprio all’interno dell’abitazione che si consuma il delitto. La vittima è Adelina Morabito, un’anzia-na studiosa della storia e dei riti delle civiltà Inca e Maya che viene inaspettatamente pugnalata. Mo-rabito coltivava interessi esoterici e contatti con un antico culto e con un coltello da lei ritrovato, lo stes-so che si trasformerà nell’arma del suo delitto. Ama-dei si trova coinvolto in questa indagine sui generis, che si svolge tra cipressi e ulivi ma è avvolta da una persistente nebbia che affonda le radici nelle cultu-re precolombiane. A fare da divertente appendice al libro ci sono le ricette tipiche, le musiche ascoltate dai personaggi, i luoghi visitati e le citazioni dotte che l’autore sparge tra una pagina e l’altra del ro-manzo. /C.G.

GIULIANO GIORGETTI

Giallo alle porte di Fiesole

La campagna toscana fa gola agli scrit-

tori. Lo skyline fatto di poggi e cipressi al-lungati sembra essere lo scenario ideale di ogni romanzo. Pagine dolci, pungenti, seriose e terrificanti. L’apoca-lisse perduta (Giovane Golden Edizioni, 513 pagg, 15 euro) prima fa-tica letteraria di Gianni Becciani, sessantaset-te anni, ne è l’esempio lampante. Lo scrittore, che di mestiere ha scelto di lavorare con l’arte, ha costruito una storia ambien-tata tra il granducato, le isole dell’Egeo e l’Europa del nord. Le vicende di un uomo che scopre negli ambienti di una vecchia pieve un antico manoscritto. Un volume “scomodo”, la prova lampante che l’Apocalisse non sa-rebbe stata scritta da Giovanni ma bensì da Luca. L’uo-mo scompare portando il libro con sé e lasciando alle sue spalle solo poche tracce, quelle che sua figlia e un vecchio professore riusciranno a ripercorre. Il viaggio si dipana tra luoghi e incontri diversi, trasformandosi in thriller storico filologico scorrevole e ben fatto. La scrittura è agile, la trama avvincente. A completare l’opera ci pensa una sottile ironia e le pillole di storia dell’arte che qua e là deliziano i palati degli appassiona-ti. Per dirlo con le parole dell’autore: “Questo romanzo è l’espressione di quella ineliminabile e multiforme pas-sione senile per la vitae la sua complessità che mi spinge verso sempre nuove avventure. Nonostante l’età”. Tom-baroli, iscrizioni aramaiche e trafficanti di opere d’arte faranno da ottimi ciceroni a chi vorrà avventurarsi tra le pagine di questo libro. Buon viaggio. /L.V.Z.

GIANNI BECCIANI

Un viaggio nell’apocalisse

Valerio Verdiani, ha 48 anni e una lunga, imperitura passione per letteratura. Poco

importa se nella vita poi ha deciso di fare il medico, questo signore nato a Empoli e vis-suto tutta la vita a Firenze, ha appena pubbli-cato il suo primo romanzo, “La fattoria delle ultime case” (171 pagg, Editrice Effequ, 11 euro). Una storia semplice, ambientata tra le colline toscane, con una cadenza senza prete-se che ricorda il procedere scandito della vita di campagna e che in certi punti assomiglia

più a una sceneggiatura che a un romanzo. Si vedono la piazza e i cipressi, si assapora l’an-datura discontinua della corriera che lascia la città e sale verso un mondo più piccolo e rac-colto. La fattoria delle ultime case è la storia di un babbo che racconta a suo figlio pezzetti del-la vita, degli incontri, delle avventure straordi-narie che si possono vivere tra le quattro viuz-ze di un posto di provincia. Il protagonista è Vittorio, un ragazzino le cui parole fanno da cicerone al lettore attraverso un mondo fatto

di un amore giovanissimo e non dichiarato, di una amicizia speciale e leale, di uno skyline cambiato nel tempo, di cui si conservano solo vividi ricordi. Sullo sfondo, vicende ombrose e misteriose si celano nella collina degli spiriti, luogo dove si aggira un sagrestano meschino e prende vita un losco traffico di vino. Una pa-rentesi piacevole su una dimensione nascosta, forse in qualche angolo della toscana ancora viva, che si lascia scoprire solo dai viaggiatori più volenterosi. /L.V.Z.

VALERIO VERDIANI

La collina, gli amici e un libro

33Marzo 2009

Mai più soli a casa

970860

Mai più soli a casaPER INFORMAZIONI EDATTIVAZIONE CHIAMA

TELESOCCORSO - TELEASSISTENZAE’ un progetto di sostegno ed assistenza a domicilio per gli anziani che si basa

sull’utilizzo del telefono e della televisione

CULTURA

Insieme per ricostruire il passato della città. Erasmo D’Angelis, pre-

sidente della Commissione Territorio e Ambiente del Consiglio Regionale, lancia un appello a chiunque pos-sieda materiale video e fotografico riguardante l’alluvione del 1966. L’obiettivo? Realizzare il primo docu-film interamente dedicato agli angeli del fango e prodotto insieme a Mediateca Toscana Film Commis-sion e Rai. Il film-documento sarà a cura di Gabriele Parenti, coordinatore dei programmi della sede Rai di Fi-renze con il supporto di Angela Mor-ra, responsabile della sede toscana di Teche Rai. “ Sarà un’opera collettiva – spiega D’Angelis – ed è per que-sto che facciamo appello a chiunque abbia a disposizione immagini della tragedia dell’alluvione del 1966 a collaborare con noi nel racconto di quella che è stata anche una straordi-naria operazione di volontariato e di passione civile mai vista in Italia. Il film-documento chiarirà anche tutti gli aspetti relativi ai mancati allarmi e ai ritardi dei soccorsi statali, met-tendo in mostra quanto di positivo è stato realizzato nel bacino dell’Arno negli ultimi anni e il molto che resta ancora da fare”. Il docu-film, che ver-rà realizzato entro la fine dell’anno, avrà scopo documentaristico e di ri-cerca senza finalità commerciali e gli autori lavoreranno a titolo interamen-te gratuito. I filmati possono essere consegnati presso la Mediateca Re-gionale Toscana Film Commission in Via San Gallo 25 dal lunedì al vener-dì dalle ore 9 alle 13 e dalle 14,30 alle 17. tel. 055-2719035

ALLUVIONE

Cercasi videoper realizzare un film

/C.G.

Èstata la rivelazione del pro-gramma Rai “X Factor” dello scorso anno, grazie ad una vocalità intrigante e par-

ticolarissima. Da lì la sua carriera ha preso il volo con il tormentone “Non ti scordar mai di me” e con il singolo “Novembre.” E’ Giusy Ferreri che trasforma in oro tutto quello che can-ta e che parte con il primo tour della sua carriera. Sarà anche a Firenze al Saschall il 31 marzo con l’ album di esordio “Gaetana”.Nome insolito per un album, Gaeta-na è un omaggio alla nonna di Giusy, una signora tutto pepe a cui l’artista tiene molto. «La vedo raramente perché vive a Palermo, ma siamo legate da affetto profondo. È una nonna modaiola e rock: grande fan di Gianna Nannini e Francesco Renga. Mi piace giocare sui contrasti: un disco di qualità con un ti-tolo ironico. “Gaetana” è perfetto per il mio timbro vocale, cosi personale, forte e ingombrante ».Le dodici tracce del cd “Gaetana” sono un mix di suoni caldi e raffinati. Il singolo “Novembre” dalle sono-rità anni 80 mostra il carattere più audace e intraprendente di Giusy Ferreri.«Novembre è un brano molto auto-biografico, anche se ispirato a vicen-de passate, perché ora sto vivendo un periodo sereno sentimentalmente e gratificante professionalmente. Mi ci

ritrovo perché affronta la conclusione di una relazione amorosa con meno ro-manticismo rispetto a “Non ti scordar mai di me” e maggiore risolutezza nel riprendere il controllo della propria esistenza».Un disco che vanta collaborazioni di importanti nomi della musica che hanno puntato su questo talento in ascesa attratti soprattutto dalla sua vocalità originale. La canzone che apre l’album è il duetto con Tiziano Ferro “L’amore e basta!”.«Ha voluto cantare con me questo brano, perché ci è molto affezionato: sono orgogliosa che l’abbia affidato a me invece di inciderlo nel suo disco. Sono fiera che la mia vocalità l’abbia intrigato e che dopo l’esperienza di “X Factor” con “Non ti scordar mai di me” abbia voluto proseguire la nostra collaborazione come autore e produt-tore assieme a Canova del mio disco d’esordio».Un debutto impreziosito anche dalla presenza fra gli autori di Linda Per-ry, da sempre un modello di riferi-mento per Lei.«Era un mio sogno collaborare con Linda ed è una grande soddisfazione essere la prima artista italiana a es-serci riuscita. Linda Perry è un’autrice profonda e compone la musica in modo geniale. Il risultato è stato entusia-smante: Linda è gasatissima. Le sono piaciuti gli arrangiamenti, la mia voce e pure le altre canzoni del disco».

Sara Ghilardi

Giusy, Gaetana e il successoUn presente da cantante e un passato

da cassiera. Storia di una ragazza

che ce l’ha messa tutta e oggi si gode

la serenità di un’ovazione pop

L’EVENTO. Arriva a Firenze la cantante che ha vinto la scorsa edizione di X-Factor

Giusy Ferreri (photo Alex Gerini)

34 Marzo 2009

RICCARDO, 26ENNE. Nonostante la mia giovane età ho passato degli anni molto duri che mihanno maturato. Sono un ragazzo del sud e cerco una ragazza dolce e comprensiva per potercostruire un progetto d’amore.DANIELE, 29ENNE dolce e romantico, tipo mediterraneo stanco dei soliti locali e di ragazze evanescentie superficiali, cerco una ragazza con la voglia di guardare avanti e di costruirsi una famiglia.GIULIANA 46ENNE nubile, passo le giornate dedicandomi completamente al mio lavoro cheadoro ma che non mi basta più. Ho mille interessi ma questo non è sufficiente a farmi felice per-chè mi sento comunque sola: vivere in due cambia la prospettiva …MARZIA, 53ENNE. Mi ritengo una donna sensibile, stanca di conoscere persone che hannopaura di impegnarsi affettivamente, cerco un uomo disposto a condividere i momenti belli e quel-li difficili. Un uomo semplice, vero.

MATILDA, 34 ANNI. Sono straniera. Mi trovo in difficoltà perche non ho amici e mi sento molto sola.Mi piacerebbe avere una persona a fianco perché mi manca l’amore.OLGA 42ENNE, serena indipendente, ho avuto un uomo che non ha saputo essermi leale, adesso voglioconoscere un uomo che apprezzi quello che sono e quello che so dare a chi mi ama.LAURA 47 ANNI. Amo il mare d'inverno, il suono della pioggia e per questo mi ritengo una delle ulti-me romantiche. Ho sempre il sorriso sulle labbra e ho tanta voglia di innamorarmi ancora. Amo le cosesemplici della vita e vorrei incontrare un uomo che mi faccia stare bene e soprattutto ridere.ALESSANDRA 47ENNE, particolarmente sensibile ma dal carattere estremamente forte. Amo cercare nellepersone e cose la semplicità, pur essendo io, una donna ambiziosa. Mi ritengo di bella presenza. Cercoun uomo come me, distinto, di bella presenza , esigente, ma profondamente legato ai principi morali e allafamiglia.LINDA 50ENNE di bella presenza. Cerco un uomo attento che ami la donna, rendendosi conto del ruoloche lei ricopre nella società e nella famiglia. Desidero che sia di sani principi, solare,trasparente, di carat-tere mite: mi piacerebbe una persona colta.SILVIA 51ENNE divorziata. Mora, raffinata, semplice nei modi, carismatica. Cerco un uomo di spessore,gratificato, buona posizione e intelligente.BRUNA, 54 ANNI. Sono una signora di bell'aspetto, dinamica, mi piace molto il ballo liscio e andare afare delle belle gite. Amo stare in compagnia, sono vedova e cerco una persona sensibile di sani principi,che ami le cose semplici come me. MONICA, 60 ANNI, molto curata e giovanile. Non mi rassegno alla solitudine, sono forte, combattiva dicarattere, ma molto dolce e affettuosa nel privato. Se anche tu sei stanco di essere solo chiamami, potreb-be nascere qualcosa di speciale.ELIANA 60ENNE romantica timida e fragile, vedova da troppo tempo; ho il desiderio di un compagno fortesensibile e intelligente che mi sorprenda con la sua profondità.

PAOLO, 33ENNE. Non so come mi vedono le ragazze, ma iniziare questa nuova sfida è davvero entusia-smante, tutto pur di essere felice!ALEX 42 ANNI laureato, con un lavoro gratificante. Il mio aspetto è gradevole e curato. Amo la vita, visi-tare bei posti, gustare una buona cena, frequentare bella gente. Gli eventi culturali non mi dispiacciono.Vivo la coppia con intensità purché ci si sappia stimolare e valorizzare a vicenda. TOMMASO, 44 ANNI, 178, fisico asciutto, imprenditore. Ho girato il mondo per lavoro, parlo tre lingue.Non amo i compromessi e le storielle. Cerco una relazione importante, una donna indipendente, che saquello che vuole. FRANCO 48 ANNI, libero, laureato. Ho una biografia intensa, insegno per hobby, amo le persone com-plesse, ma molto intelligenti ed amanti della vita, che non si perdono nella banalità quotidiana. Mi riten-go un creativo con spiccato senso pratico, che sa realizzare qualunque sogno.DOMENICO. 55ENNE, laureato in discipline giuridiche, alto 182 moro, peso forma. Estroverso, socializ-zo con facilità. Amo lo sport, filosofia orientale, psicosomatica. Cerco una donna di buona estrazione, alta,curata.ANDREA. HO 55 ANNI portati bene, sono alto 183, con spalle larghe. Le esperienze della vita, anche quel-le negative, sono lezioni delle quali fare tesoro. Mi piace guardare una donna dentro. Sono schietto,profondo, sincero.STEFANO 56ENNE, laureato. Negli ultimi 25 anni ho girato il mondo. Ora mi sono fermato e voglio tro-vare la compagna che qualche volta mi sono illuso di aver trovato. Cerco una donna aperta mentalmente.Di piacevole aspetto.TIZIANO 58ENNE, avvocato, con passione per la musica ed il pianoforte, carattere verace, onesto, riso-luto. Cerco una donna leale, di buona cultura, decisa, aperta mentalmente, con interesse a viaggiare evivere assieme.GIULIO 61ENNE, di me dicono che sono un uomo raro da trovare perché leale ed onesto. Questo a voltenon basta e non ripaga. Cerco una donna anche coetanea, che abbia imparato che nella vita contano i sen-timenti e l’onestà. 992584

Pensavamo di averli persi oramai, i cari vecchi giocattoli in legno, di-menticati per sempre in qualche pol-veroso sgabuzzino. Un pinocchio,

una trottola, un cavallo a dondolo: oggetti unici, levigati, dai colori tenui e le forme li-neari e che ai bambini piacevano tanto. Poi, con l’avvento dell’era della plastica, della produzione in serie e dei microchip, tutto è cambiato; e oggi, i balocchi sono diventati talmente complessi e sofisticati che c’è un manuale di istruzioni per capirne il funzio-namento, proprio come per un comune pc. Fatto sta che, in seguito allo scandalo della Mattel, la nota multinazionale dei giocattoli che si è trovata costretta a ritirare dal mer-cato centinaia di prodotti altamente nocivi, è iniziata un’inversione di rotta, i cui echi si avvertono anche nella nostra città. Dal-le fierucole di Santo Spirito e Santissima Annunziata al nuovo “Gatto Lardo” di via Gioberti, dal Dreoni Giocattoli alla Città del Sole, i negozi dedicati all’infanzia che ven-dono oggetti “all’antica” sono tutt’altro che introvabili. E su questo dopotutto non c’è da stupirsi, Firenze ha sempre avuto un debole per il passato. Sembrerebbe un autentico ri-torno alla tradizione, anche se il rischio è che si tratti di una semplice moda. Al momento, infatti, la tendenza dei genitori più giovani è comprare per i loro pupi oggetti rigorosa-mente in legno o in materiali naturali, poco trattati, possibilmente ideati in Italia, scolpiti e non assemblati. Caratteristiche precise, che contrastano con il più comune “made in chi-na”. Questi piccoli capolavori di artigianato sono consigliati per i bambini in fase di cre-

CULTURA

Marionette e animali buffi, cubetti colorati e scrigni preziosi. Il vecchio balocco in

legno continua ad appassionare i piccini. Lau-ra Dreoni, titolare dell’omonimo negozio, ci ha spiegato perché. Quali sono i vantaggi dei giochi in legno?Innanzitutto prevedono una maggiore parte-cipazione ed interattività del bambino, a diffe-renza dei giochi elettronici che, in alcuni casi, sono quasi del tutto autosufficienti. Inoltre, un oggetto in legno, anche se si ammacca o perde

il colore, rimane sempre bellissimo; questo non accade per il suo corrispettivo in plastica che invece, una volta rotto, diventa inutile, spesso da buttare via. Come vanno le vendite di questi giocattoli?Il mercato non è mai in calo ed anzi, già da diver-si anni abbiamo notato un notevole incremento nelle vendite. Questo accade perché i giochi in legno sono oggetti semplici ma ben fatti, che non perdono mai il loro incredibile fascino. Vanno bene anche per i più piccoli? Il prezzo

è moderato?I giocattoli in legno sono consigliati soprattutto ai bambini dagli zero a cinque anni; natural-mente ogni oggetto, a seconda la fascia di età cui è destinato, presenta caratteristiche diverse, soprattutto per mantenere alti gli standard di si-curezza. Il prezzo poi è oltremodo accessibile, in confronto ai giochi più sofisticati. Purtroppo, il problema di fondo è che oggi i bimbi subiscono gli effetti della pubblicità e vanno alla ricerca dei prodotti visti in tv.

Nel regno dei giochi vince ancora la tradizioneL’INTERVISTA. La proprietaria di un negozio spiega il perché di una passione che non tramonta

Simele Kruklidis

Torna in auge il vecchio PinocchioGIOCATTOLI. La nuova vita dei balocchi in legno. Meno tecnologia e più spazio alla creatività

/S.K.

scita e pare che possano addirittura favorire lo sviluppo della creatività e della fantasia: con pochi mezzi, l’ingegno si aguzza. Dun-que, mentre molti di noi si affannavano a cer-care giochi all’ultimo grido, c’era qualcuno che, di soppiatto, continuava ad acquistare i balocchi del passato, alimentando un mer-cato silenzioso ma in continuo movimento. E così, davanti alla visione di un cagnolino robot o di una pista automobilistica teleco-mandata, viene spontaneo chiedersi se sia davvero necessario spendere ingenti som-me di denaro in complicati circuiti perché i bambini si divertano. La risposta è scontata. Semmai il difficile sarà spiegare ad un inno-cente pargoletto perché a lui spetta un trenino rigido e senza ruote, mentre il suo compagno di scuola ha un Robocop ad altezza naturale. Ma questa è un’altra storia.

36 Marzo 2009

AMBULATORI DELLA MISERICORDIA DI FIRENZE S.R.L - IMPRESA SOCIALEViale dei Mille n.32 • FIRENZE

Numero Unico 848.812221

DIRETTORE SANITARIO: DR. VINCENZO MARRASORARIO DI APERTURA:Tutti i giorni feriali dalle 8.30 alle ore 19.30 e il sabato dalle ore 8.30 alle ore 12.30 Il servizio infermieristico di iniezioni intramuscolari si eff ettua dal lunedì al sabato dalle ore 08.00 alle ore 10.00PER TUTTE LE SPECIALISTICHE OCCORRE PRENOTARE LA VISITAGLI APPUNTAMENTI VERRANNO DATI PER ILGIORNO RICHIESTO DISPONIBILE IN ORDINE PROGRESSIVO RISPETTO ALL’ORARIO DI INIZIO DELLA SEDUTA

Agopuntura

Dr. Rosa Di Lernia Venerdì Dalle 09.00 alle 12.00

Allergologia e immunologia

Dr. Stefano Turchini Giovedì Dalle 17.15 alle 18.30

Cardiologia

Dr. Carmelo Rao Sabato Dalle 09.30 alle 12.00

Dr. Fabrizio Lucà Martedì Dalle 17.00 alle 19.30

Chirurgia

Dr. Riccardo Gattai Lunedì Dalle 15.00 alle 15.40

Dermatologia

Dr. Cesare Filippeschi Martedì Dalle 10.00 alle 13.30

Mercoledì Dalle 15.00 alle 16.30

Venerdì Dalle 15.00 alle 18.30

Dr. Giuseppe Barbati Martedì Dalle 18.00 alle 19.00

Dr. Giulia Marioti Lunedì Dalle 18.00 alle 19.30

Dr. Francesca Gonnelli Mercoledì Dalle 10.30 alle 13.30

Dr. Carmela Cozza Mercoledì Dalle 17.00 alle 18.40

Giovedì Dalle 14.00 alle 16.30

Sabato Dalle 08.30 alle 10.00

Dr. Luca Salimbeni Giovedì Dalle 09.30 alle 12.15

Dr. Cristina Lucin Lunedì Dalle 14.30 alle 16.30

Venerdì Dalle 10.30 alle 12.10

Endocrinologia – Dietologia

Dr. Olga Bartolini Lunedì Dalle 08.30 alle 13.00

Venerdì Dalle 13.00 alle 14.30

(solo endocrinologia)

Dr. Gabriele Parenti Martedì Dalle 11.00 alle 12.50

Gastroenterologia

Dr. Ilaria Giangrandi Mercoledì Dalle 17.30 alle 18.30

Dr. Beatrice Paoli Mercoledì Dalle 15.45 alle 17.00

Geriatria

Dr. Federico Mayer Giovedì Dalle 18.30 alle 19.45

Ginecologia

Dr. Anna Didona Martedì Dalle 14.00 alle 16.30

Dr. Ida Cristina Pieraccini Mercoledì Dalle 13.30 alle 14.30

Giovedì Dalle 17.00 alle 18.30

Dr. Donatella Nannoni Venerdì Dalle 12.30 alle 14.30

Dr. Valentina Pontello Lunedì Dalle 16.00 alle 18.00

Medicina Genetica

Prof. Renato Guazzelli Mercoledì Dalle 10.00 alle 12.00

Neurologia

Dr. Paola Ragghianti Martedì Dalle 08.30 alle 10.00

Oculistica

Dr. Saverio Matteini Giovedì Dalle 14.00 alle 17.00

Dr. Dario Di Salvo Lunedì Dalle 12.00 alle 15.00

Dr. M.Antonietta De Giovanni Lunedì Dalle 09.30 alle 11.45

Martedì Dalle 08.30 alle 11.00

Venerdì Dalle 15.00 alle 19.00

Dr. Maria Ilaria Legnaioli Lunedì Dalle 15.30 alle 18.00

Dr. Luigi Vitale Martedì Dalle 15.00 alle 18.00

Dr. Elena Desideri Mercoledì Dalle 08.30 alle 12.30

Dr. Francesco De Saint Pierre Giovedì Dalle 08.30 alle 12.30

Dr. Laura Bardi Venerdì Dalle 09.15 alle 12.00

Dr. Claudia Ponchietti Mercoledì Dalle 15.00 alle 17.15

Dr. Vanni Borgioli Sabato Dalle 09.00 alle 12.15

Ortopedia

Dr. Filippo Poccianti Lunedì Dalle 13.00 alle 14.15

Giovedì Dalle 13.30 alle 14.30

Dr. Leonardo Sacchi Giovedì Dalle 08.30 alle 11.00

Dr. Paolo Donati Venerdì Dalle 12.00 alle 14.00

Mercoledì Dalle 12.15 alle 13.45

Dr. Francesco Menotti Sabato Dalle 08.30 alle 10.30

Otorinolaringoiatria

Dr. Ferriero Gennaro Lunedì Dalle 17.30 alle 19.00

Sabato Dalle 08.30 alle 10.00

Dr. Chiara Cavicchi Lunedì Dalle 11.00 alle 13.00

Venerdì Dalle 16.30 alle 19.00

Dr. Geri Toccafondi Martedì Dalle 10.00 alle 11.15

Mercoledì Dalle 14.00 alle 15.30

Dr. Tommaso Savino Martedì Dalle 15.00 alle 16.10

Dr. Alonzo Attilio Mercoledì Dalle 08.30 alle 10.00

Giovedì Dalle 12.00 alle 13.30

Dr. Marco Lazzeri Mercoledì Dalle 18.00 alle 18.45

Dr. Pontone Filippo Giovedì Dalle 15.00 alle 16.45

Pediatria e chirurgia pediatrica

Dr. Giovanni Grisolia Lunedì Dalle 16.30 alle 17.30

Giovedì Dalle 11.00 alle 12.00

Pneumologia

Dr. Alessandro Romeo Martedì Dalle 09.00 alle 10.00

Psicologia - Psicoterapia

Dr. Claudia Bricci Mercoledì Dalle 09.00 alle 10.30

Dr. Lisa Alessandri Martedì Dalle 12.30 alle 15.00

Reumatologia

Dr. Maria Letizia Conforti Venerdì Dalle 09.00 alle 10.00

Urologia

Dr. Pierluigi Sangiovanni Martedì Dalle 18.00 alle 19.00

Altre Prestazioni - Iniezioni intramuscolari

Dal lunedì al Sabato Dalle 08.00 alle 10.00

Mostre

Palazzo PittiMuseo degli ArgentiDal 14 Marzo al 12 Luglio

130 opere, tra cui una serie

di accostamenti molto signi-

ficativi di arti applicate: i vetri

di Ercole Barovier e Carlo

Scarpa con gli straordinari

reperti del Museo Archeolo-

gico Nazionale di Napoli, le

ceramiche di Giò Ponti con

quelle dei Musei Archeologici

Nazionali di Firenze e Roma, i

gioielli del Novecento con al-

cune meraviglie dell’antichità

e con le collezioni Medicee di

Palazzo Pitti.

I marmi viviMuseo Nazionaledel BargelloDal 3 Aprile al 12 luglio

La mostra fiorentina mette in

luce la fase più significativa

della produzione ritrattistica

dell’artista, quella in cui si

afferma il suo magistero

rappresentato, oltre che

da Costanza Bonarelli, dai

Ritratti di Urbano VIII, di

Scipione Borghese e di altri

personaggi della cerchia

papale.

It’s Waterfull!Visita guidata Galleria degli Uffizi8 Marzo

Un viaggio di due ore alla

scoperta dei grandi ca-

polavori conservati nel

famoso museo fiorentino.

Tra Botticelli, Leonardo,

Michelangelo e Raffaello, il

cui ricavato verrà devoluto

in favore del movimento

Shalom Onlus per la costru-

zione di un pozzo in Burkina

Faso. 12,00 euro a persona.

Prenotazione obbligatoria al

n. 3285398918

Concerti

Luca CarboniTeatro Puccini9 Marzo

Il concerto segue l’uscita

del nuovo album “Musiche

Ribelli”, una raccolta di rilet-

ture di brani dei cantautori

degli anni ‘70. L’artista sarà

accompagnato sul palco

dalla sua band composta da

Antonello Giorgi (batteria e

percussioni), Ignazio Orlando

(basso), Fabio Anastasi

(pianoforte e tastiere), Mauro

Patelli (chitarre) e Vincenzo

Pastano (chitarre). Una parte

del concerto lo vedrà affian-

cato dalla chitarra e dalla

voce di Riccardo Sinigallia,

con cui duetterà in “La casa

di Hilde” e “Ho visto anche

degli zingari felici”. Durante i

concerti Carboni passerà da

una dimensione acustica ad

una più elettrica proponendo

brani dell’ultimo album e dal

suo repertorio.

Laura Pausiniworld tour 2009Nelson Mandela Forum11 e 12 Marzo

Laura Pausini - World Tour

2009” arriva a due anni

di distanza dal concerto-

evento di San Siro del 2

giugno 2007 - prima donna

ad esibirsi all’interno dello

stadio milanese - e a quattro

dal precedente tour mondiale

che in quasi 60 data ha

totalizzato oltre 500.000

spettatori. Il nuovo tour sarà

l’occasione per ascoltare

live i brani del nuovo album

“Primavera in anticipo” e le

grandi hit indimenticabili del

repertorio dell’artista.

Franco Battiatilive in theatre 2009Teatro del Maggio Musicale Fiorentino17 e 18 Marzo

Accompagnato sul palco dei

maggiori teatri d’Italia dalla

sua più rodata formazione,

garanzia di assoluta armonia,

ricreerà in teatro la magia

di canzoni splendide in un

contesto semplice e raccolto,

perfetto per questo repertorio

prezioso sia nei testi che

nelle musiche. Fleurs 2 è,

infatti, il capitolo conclusivo

della trilogia iniziata nel 1999

con il primo storico e rivolu-

zionario Fleurs, che inaugu-

rava in Italia, ma anche nel

mondo, un modo originale di

affrontare la rilettura di gran-

di canzoni del passato, con

gusto sottile e aristocratico

sfuggendo alla logica banale

della cover.

Biagio AntonacciIl cielo hauna porta sola in Tour Nelson Mandela Forum 25 Marzo

Si riconferma il feeling tra il

cantautore milanese e i gran-

di numeri dei palazzetti, ad

un anno di distanza dall’ ul-

timo tour che ha registrato il

tutto esaurito in ogni tappa, e

che ha mantenuto la migliore

tradizione dei tour di più

conclamato successo del-

l’artista. Il nuovo tour segue

l’uscita dell’omonimo album

che, dopo sette settimane

dalla sua pubblicazione, è già

triplo disco di platino. Biagio

Antonacci in questa seconda

parte del tour riproporrà al

suo affezionato pubblico tutti

quei brani che hanno reso

la sua carriera una delle più

eterogenee del panorama

musicale italiano e che lo av-

vicinano così empaticamente

a chi lo ascolta.

J AxAuditorium Flog26 marzo

Ax, famosa voce degli

Articolo 31 (che di fatto non

si sono sciolto ma hanno

deciso di intraprendere

carriere da solisti), arriva a

Firenze portando con sé i

suoi ultimi lavori. Dopo le

recenti collaborazioni con

Marracash (il cantante di

Badabum cha cha) e dove

aver vinto il “Best act” agli

Mtv Music awards a Monaco,

J Ax, pubblica su My space

un brano dedicato a tutti i

suoi fans, “Uno di noi”. Nel

2009 è attesa l’uscita del

suo nuovo album.

Giusy FerreriSaschall31 Marzo

Un successo straordinario

iniziato con la pubblicazione

del singolo di “Non ti scordar

mai di me”, presentato

nella scorsa edizione del

talent show X Factor, che ha

mantenuto per 12 settimane

consecutive il primo posto

nella classifica dei ‘digital

download’. L’omonimo

CD-EP, pubblicato a giugno

2008, ha raggiunto le 250

mila copie vendute rima-

nendo in vetta alla classifica

degli album per 11 settimane

consecutive. Numeri che da

esordiente hanno trasfor-

mato Giusy Ferreri in una

delle star più brillanti del

panorama musicale italiano,

con oltre 600.000 copie

complessive vendute in soli

sette mesi.

Teatro

Ridere fa buon sangueTeatro Puccini19 Marzo

Protagonista è la risata nel

divertente spettacolo-mo-

nologo di Novello Novelli,

attore verace toscano che ha

collaborato con Francesco

Nuti, Leonardo Pieraccioni

e Alessandro Benvenuti.

Tra i numerosi personaggi

interpretati al cinema, si

ricorda il maresciallo dei

carabinieri alle prese col ben

noto psicanalista Caruso

Pascoski e il vecchio nonno

della famigerata e così reale

famiglia Gori.

Onesto ma non troppoTeatro Puccini27 e 28 Marzo

L’ultimo lavoro scritto e

interpretato da Dado, il

comico diventato famoso sul

palcoscenico di Zelig che ha

realizzato questo divertente

sipario con la collaborazione

di Mario Scaletta.

La signorina GiuliaTeatro della PergolaDal 10 al 15 Marzo

La Signorina Giulia, è forse

il testo più felice di August

Strindberg. Tutta la vicenda

tragica è frutto della notte

di San Giovanni che, legata

a leggende e riti nordici è

nell’immaginario popolare

nordico la notte in cui può

accadere di tutto. L’allesti-

mento dello spettacolo è

affidato alla sapiente regia

di Armando Pugliese, e vede

come protagonista, nel ruolo

della signorina Giulia, una

intensa Vanessa Gravina e un

altrettanto incisivo Edoardo

Siravo nel ruolo di Jean.

segnalazioni a [email protected]

Il prossimo 23 marzo il cotto di Imprune-ta compie ufficialmente 700 anni, e per

festeggiare un compleanno così importante l’amministrazione del comune chiantigia-no, l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e l’Osservatorio Mestieri d’Arte (Oma), hanno promosso una serie di inizitive che culmi-nano nella mostra “Il cotto dell’Imprune-ta. Maestri del Rinascimento e le fornaci”. L’esposizione, allestita nei secolari locali di piazza Buondelmonti (salone e chiostro della Basilica di S. Maria e Loggiati del Pellegrino) sarà aperta al pubblico fino al 26 luglio dal giovedì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. La mostra, avrà essenzialmente tre sezioni: una di architet-tura con ampio uso di apparati multimedia-li, una sulle manifatture locali comprese le

produzioni attuali, la terza (la principale) sulla scultura rinascimentale in terracotta. Quest’ultima farà la gioia degli ammiratori di Brunelleschi, Michelozzo, Della Robbia, Verrocchio, Benedetto da Maiano, Ghiber-ti, Desiderio da Settignano e dei tanti altri maestri del Rinascimento, le cui opere sa-ranno messe a disposizione dai principali musei fiorentini. Sette secoli di storia che iniziarono ufficialmete il 23 marzo 1309, data di pubblicazine del primo statuto della corporazione dei fornaciai. Per il 2009 il co-mune di Impruneta sta lavorando anche a un itinerario geografico–stradale per segnalare sul terreno dove andare e che cosa vedere. Il Museo Horne ospiterà invece Artigiani in Famiglia, iniziativa didattica per i bambini in collaborazione con l’Oma.

L’INIZIATIVA/1

Cotto imprunetino,700 anni da raccontare

/S.C.

Un architetto specializzato in proget-tazione sostenibile – e per questo già

premiato e famoso in Europa e nel mondo - e trenta giovani architetti e ingegneri alle prese con il quartiere di Novoli. Questi gli ingredienti del workshop “Progettare la so-stenibilità” che si terrà dal 24 al 28 marzo alla Stazione Leopolda di Firenze, in con-temporanea con il Salone Immobiliare di Firenze in programma, sempre alla Stazione Leopolda, dal 26 al 29 marzo. A condurre il workshop sarà Mario Cucinella, padre del Sino Italian Ecological Building a Pechino, della nuova sede del Comune di Bologna, del Padiglione eBo a Bologna e della stazione Villejuif-Leo Lagrange della metropolitana di Parigi. Scopo degli incontri sarà giungere alla progettazione di un’area urbana di Fi-

renze, Novoli, già da anni al centro di una complessa trasformazione - nelle diverse scale d’intervento e secondo un approccio ed una metodologia sostenibile. L’area di Novoli sarà infatti oggetto sia di una macro valutazione urbanistica e di riassetto del luo-go urbano, sia di una micro valutazione a li-vello del singolo edificio come generatore di qualità ambientale. Nel corso del workshop i partecipanti potranno consultarsi con consu-lenti tecnici delle aziende produttrici di ma-teriali per l’edilizia eco-sostenibile e seguire convegni e letture in cui si confronteranno figure e proposte di rilievo del panorama locale e internazionale. Per informazioni e iscrizioni al workshop: www.progettosape-re.eu. Per informazioni sulla fiera: www.saloneimmobiliare.it

L’INIZIATIVA/2

Una proposta per reinventare il quartiere di Novoli

/S.W.

Èdedicata a Pietro Benvenu-ti, il Pittore Imperiale, la

prima mostra di Firenze 2009. Un anno ad arte, quarta edi-zione del ciclo di esposizioni organizzato dal Polo Museale Fiorentino con l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e Fi-renze Musei. Il debutto a Pa-lazzo Pitti (Galleria Palatina e Galleria d’arte moderna) dal 10 marzo, per ammirare fino al 21 giugno le opere di una figura sconosciuta al grande pubblico, ma che rappresenta il massimo protagonista del-l’arte toscana negli anni del passaggio dal neoclassicismo al romanticismo. Pietro Ben-venuti (Arezzo 1769 - Firenze 1844) artista vicino al potere in ogni fase della sua carriera, fu allievo dell’Accademia del-le Belle Arti di Firenze, com-pletò la formazione a Roma. Fu nominato pittore di corte da Elisa Baciocchi Bonaparte (sorella di Napoleone e Gran-duchessa di Toscana) la quale nel 1807 lo chiamò a dirigere l’Accademia di Firenze. La mostra a cura di Liletta For-nasari e Carlo Sisi ripercorre la carriera dell’artista. Si va dalle grandiose composizioni degli anni napoleonici con temi mitologici, tra cui il quadro di Pirro presentato per la prima volta dopo un lungo e com-plesso restauro, alla Sala di Ercole, decorata da Benvenuti durante l’ammodernamento di Palazzo Pitti e terminata negli anni della Restaurazione. L’Iti-nerario si conclude con opere che già preludono ai temi del romanticismo e che portano anche il Pittore Imperiale ad accennare alle istanze di veri-dicità proprie della successiva generazione dei ‘moderni’, so-prattutto dai Macchiaioli.

/Sara Ghilardi

Benvenutia Pitti

LA MOSTRA

La rivincita “viola” di Emiliano BonazzoliFIORENTINA. L’attaccante è sbarcato alla corte di Prandelli dopo la cessione di Pazzini alla Samp

Ha scelto la maglia numero 32. Quella stessa maglia che la stagione passata è stata di proprietà di Christian Vie-ri. Emiliano Bonazzoli – arrivato alla corte di Prandel-li nel mercato di gennaio, nell’ambito della trattativa

che ha portato Giampaolo Pazzini a vestire la maglia blucerchiata - spera di ripetere l’annata che ha vissuto (rigore nella semifi nale di coppa Uefa a parte) l’anno scorso Bobo. “Vieri ha fatto molto bene qua. Vorrei seguire le sue orme, fare bene come lui ha fatto a Firen-ze”, confessa. L’attaccante, classe 1979, cresciuto calcisticamente nel Brescia, lascia Genova (sponda blucerchiata) con un pizzico di amarezza. “Alla Sampdoria dovevo fare il titolare, poi tutto è cam-biato e ho scelto la Fiorentina quando si è presentata la possibilità”, racconta. La possibilità gliel’ha data il direttore sportivo viola Pan-taleo Corvino, cedendo Pazzini ai blucerchiati per 9 milioni di euro

più il prestito (la sua opzione per il riscatto è fi ssata per 2 milioni e 800mila euro) dell’attaccante di Asola. “C’era la volontà di far mi-surare Pazzini con un’altra realtà - commenta Corvino - abbiamo cercato di coniugare la sua volontà con i nostri interessi, e mi sem-bra che ci siamo riusciti. Bonazzoli ha delle qualità e delle caratte-ristiche simili a Giampaolo, e siamo sicuri che ci darà una mano a raggiungere i nostri obiettivi”. E anche lui, l’ex attaccante doriano, è sicuro: “Non sono un giocatore fi nito. Vengo qui motivatissimo, gli infortuni ormai sono superati e voglio fare del mio meglio per dimostrare che le voci su di me sono infondate”. Già, perché la carriera di Bonazzoli è stata caratterizzata da lunghi e pesanti in-fortuni, come quello del 28 dicembre 2005, quando s’infortunò durante l’allenamento al legamento crociato della gamba destra (6 mesi di stop) e quello del 7 aprile 2007, questa volta al legamento crociato del ginocchio sinistro, dove si sottopose a un’operazione che gli procurò altri 6 mesi di infermeria. Il momento più felice della carriera lo ha passato alla Reggina, dove con i suoi gol dette

un contributo fondamentale per la salvezza della società amaran-to. “Nel gennaio 2003 lasciai Parma per andare a Reggio Calabria – ricorda la punta - con quella maglia ho totalizzato 17 presenze e sono riuscito a segnare 7 gol”. Sarà diffi cilissimo, per lui, “rubare” il posto da titolare alla “coppia d’oro” Mutu-Gilardino (entrambi ex compagni nel Parma), ma Bonazzoli questo lo sa bene. “Non mi pesa entrare a partita in corso. Vengo per cercare di subentrare in caso di necessità, e vorrò farmi trovare pronto quando il mister mi chiamerà in causa”. A Firenze il giocatore ha ritrovato Prandelli: “Sono contento di ritrovarlo; conosco i suoi metodi di lavoro, li ho già testati a Parma, ma da tutti gli allenatori che ho avuto ho cer-cato di trarre i consigli migliori”. Infi ne, viene naturale chiedere al giocatore un paragone tra l’ex compagno doriano Antonio Cassano e il “fenomeno” viola Adrian Mutu. “Cassano è un individualista, Mutu invece è un giocatore che si mette più al servizio della squa-dra. Se Adrian è meglio di Antonio? Per me sì”. Parola di Emiliano Bonazzoli.

Cristina Guerri

Ha scelto la maglia numero 32

che fu di Vieri, e a Firenze

cerca riscatto dopo

un periodo non troppo

fortunato a Genova.

“Mi farò trovare pronto

quando il mister

mi chiamerà”

55% contributo statale il restante 45%lo recuperi in 3 anni

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SPORT

Èuna grande famiglia, quella del Ponte a Greve. Diffi cile (prima di metterci piede) pensare di trovare, dietro quel-l’infi nita massa di cemento che pren-

de il nome di centro commerciale (che non ha dato un sostegno economico alla società ma ha portato comunque visibilità) tanto entusiasmo, tanto affetto verso i propri ragazzi. L’ambiente del Ponte a Greve è molto accogliente, con un ristorante-pizzeria che ispira belle rimpatriate e un bar grande e funzionale. Qui c’è France-sco Casentini, vicepresidente della società ma anche direttore generale e responsabile del-la scuola calcio, un po’ il factotum del Ponte a Greve. “Il presupposto della nostra società - esordisce Casentini - non è quello di creare dei campioni, ma di formare i ragazzi”. Al mo-mento del suo arrivo, la scuola calcio contava 45 elementi: adesso “dopo tre anni di duro la-voro raggiunge i 160 ragazzi. C’è stato un cam-biamento di mentalità. La nostra polisportiva predilige lo sport educativo, senza escludere, chiaramente, quello agonistico. Il nostro sport dovrà cercare di divertire, di aggregare, di es-sere una scuola di vita e una palestra di virtù”. La prima squadra, guidata da mister Ronaldel-li, affronta il campionato di terza categoria. “È uno spogliatoio particolare – afferma Casentini

Cristina Guerri

Dietro il cemento del centro commerciale sorge la società che ha fatto dell’entusiasmo

e dell’affetto verso i suoi ragazzi due elementi distintivi. “Il nostro presupposto

non è quello di creare campioni, ma di formare i ragazzi”, spiega il vicepresidente

Francesco Casentini. E dalla prima squadra escono allenatori e dirigenti

A scuola di calcio (e vita) a Ponte a GreveVIAGGIO NEL PALLONE. Settima tappa del tour de Il Reporter tra i club sportivi di casa nostra

- siamo quasi in fondo alla classifi ca, ma i no-stri ragazzi si allenano continuamente, sono un bellissimo gruppo. Per noi la prima squadra è vista come un serbatoio dove crescere nuovi al-lenatori e dirigenti”. Diverso il discorso per gli juniores, che militano nel campionato regionale ottenendo buonissimi risultati (la caratteristica della squadra è che vince in trasferta e perde in casa, precisa il vicepresidente); anche gli allievi A e B e i giovanissimi A e B sono belle squadre (“puntiamo a ottenere il passaggio al regionale anche qui”). La scuola calcio è ricca di piccoli talenti: “Dal ‘95 in giù abbiamo tanta qualità – continua Casentini - abbiamo capito che se i ragazzi vanno in campo con lo stress, con l’an-sia del risultato, non rendono. I nostri, quando perdono, li sentiamo cantare sotto la doccia... è una gioia vederli stare insieme”. La polisporti-va nasce nel 1974 grazie a un gruppo di trenta genitori che, stanchi del degrado e del disagio giovanile che si presentava in quella parte del-la città, hanno messo insieme le proprie forze economiche, dando vita alla polisportiva. Tanto aiuto è stato dato dal presidente Franco Ciccio-ni e dall’insostituibile Don Vittorio, prete della parrocchia di San Lorenzo a Ponte a Greve. Ora Don Vittorio non c’è più. Ma il nuovo parroco, Don Marco, continua con la stessa passione e dedizione a occuparsi dei ragazzi. Nel pome-riggio, nell’edifi cio sopra il bar si riuniscono i ragazzi delle medie per fare i compiti, mentre la sera, nella stessa stanza, si riunisce il Collettivo Autonomo Viola. “I nostri ragazzi arrivano qui dopo la scuola, pranzano al ristorante e ven-gono qui a fare i compiti. I genitori si fi dano, sanno che hanno lasciato i loro ragazzi in buo-ne mani”. Che dire, ci fossero più società come questa, il calcio forse non sarebbe più visto come uno sport violento, ma come un elemento importante nella crescita dei ragazzi.

39Marzo 2009

L’avvocato Aldo Fittante risponde

Gentili lettori, come ricorderete alcuni mesi fa è stato pubbli-cato su Reporter un mio contributo specifi camente dedicato alla materia del risparmio energetico e del relativo meccani-smo di incentivazione denominato “Conto Energia”.Più recentemente ho anche segnalato l’importante Convegno “Conto Energia: risparmio energetico ed eliminazione dei costi dell’energia elettrica per le imprese toscane”, svoltosi il 14 no-vembre 2008 in Firenze presso la Sede dell’Assessorato all’Am-biente del Comune, con l’intervento di illustri ed autorevoli Relatori e del quale ho curato personalmente la realizzazione.In questa sede, poiché abbiamo ricevuto tantissime richieste di chiarimenti in merito e riscontrato un notevole interesse dei lettori, anzichè rispondere come faccio di consueto ad uno specifi co quesito di natura giuridica, desidererei segnalare una interessante opportunità in materia di energie rinnovabili alla quale potranno aderire i lettori interessati.La ATI costituita da Empower Energy Group S.r.l., da Columbus S.r.l. e da Solgenera S.r.l. del GRUPPO CONSIAG S.p.A., intende realizzare un progetto volto a promuovere la diff usione di impianti fotovoltaici in Toscana. Il progetto prevede l’instal-lazione di 1.000 sistemi fotovoltaici, ciascuno con potenza nominale pari a 3 kWp (suffi ciente a garantire il fabbisogno energetico domestico medio di una famiglia), nel territorio di ciascuna provincia della Toscana, con assegnazione a ciascun Comune di una quota di ripartizione. All’iniziativa aderiscono naturalmente i comuni della Provincia di Firenze. Ogni singolo impianto sarà collegato alla rete del distributore

locale di energia elettrica con attivazione del sistema di scam-bio sul posto, usufruendo degli incentivi sull’energia elettrica prodotta attraverso il meccanismo del “Conto Energia” disci-plinato dal DM 19/02/2007 e dunque messi a disposizione dallo Stato italiano.Chiunque possegga un edifi cio con caratteristiche tali da con-sentire l’installazione di un impianto con potenza nominale pari a 3 kWp, attraverso il progetto in questione e gli incentivi messi a disposizione dalla normativa del nostro Paese ed inoltrando una specifi ca domanda alla ATI, potrà partecipare alla selezione e rendere possibile il sogno di non pagare più le bollette per l’energia elettrica. Sarà la ATI ad occuparsi dell’in-tero progetto: dai sopralluoghi necessari, alla realizzazione ed installazione degli impianti; dai collaudi previsti dalla legge, a tutte le attività necessarie all’attivazione degli incentivi previsti dal Conto Energia.Il progetto sarà realizzato con la collaborazione delle Ammini-strazioni Locali interessate, l’Assessorato all’Ambiente del Co-mune di Firenze, le Province ed i Comuni aderenti all’iniziativa, le Associazioni di categoria. L’attivazione del fi nanziamento per i soggetti benefi ciari avverrà attraverso apposite conven-zioni da stipularsi con numerosi Istituti di credito del nostro distretto territoriale, tra i quali il Monte dei Paschi di Siena. La partecipazione al progetto prevede l’invio di una domanda di adesione da compilarsi attraverso un modulo fornito dalla ATI. Successivamente all’ammissione alla selezione sarà veri-fi cata la presenza di tutti i requisiti richiesti per l’installazione

dell’impianto.Sono ammessi alla sele-zione tutti i soggetti privati titolari di un diritto reale di godimento su edifi ci ubicati all’interno di uno dei Comuni della Provincia di interesse.

Sicuro di aver fatto cosa gradita nel segnalare un’opportunità davvero unica, invito i lettori interessati ad avere maggiori delucidazioni in ordine alla procedura e alle condizioni di ade-sione al progetto a rivolgersi a Empower Energy Group S.r.l., Tel. 055 2280921 – Fax 055 2304477 – Cell. 328 0882340E-mail: [email protected] internet: www.empowereg.eu.

Prof. Avv. Aldo FittantePer contattare il Legale:Posta elettronica: fi [email protected]: 055 2337651 • fax 055 2306552

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A cura del Prof. Avv. Aldo Fittante

Una grande opportunità in materia di energie rinnovabili:

“Progetto 1000 tetti fotovoltaiciper ciascuna Provincia della Regione Toscana”

SPORT

Lei sarà felice per i tre traguardi che sta per tagliare. I fioren-tini, probabilmente, solo per due. Il primo, pienamente con-

diviso, è naturalmente la possibilità di riportare la sua Cpf in B1, una catego-ria importante per il volley fiorentino. Per due anni, il Rifredi ha sfiorato la promozione, sfumata per tanta, troppa sfortuna. Arrivare sulla linea d’arrivo e perdere al fotofinish non è stato solo un danno. Insieme alla brava e bella Giulia Ridolfi, ormai veterana della squadra, sono state inserite giocatrici di qualità senza una “prima donna” ma guidate da una delle migliori allenatrici della toscana, Barbara Biagi. Un progetto di ragazze giovani che stanno crescendo accanto a un’esperta come Ilaria Ranie-ri, talento della pallavolo che ha militato come palleggiatrice in Serie A1 nella Fi-gurella Firenze.Giulia, a pochi mesi da tre traguardi importanti come si sente?Felice. Il matrimonio per una ragazza di 24 anni è una scommessa, ma io ci voglio credere anche perché ho trovato un ragazzo stupendo. E’ un sogno bel-lissimo, non svegliatemi. Altro obiettivo del quale vado fiera è la mia laurea in Scienze della Comunicazione, traguardo non tagliato, ma ormai imminente. Poi c’è la B1 da conquistare con la Cpf, in questo momento prima di fare commen-ti celebrativi voglio aspettare l’ultima giornata: abbiamo fatto bene fin qui, ma ancora non abbiamo vinto nulla.

I tre traguardi di Giulia RidolfiLorenzo Mossani

PALLAVOLO. L’atleta del Cpf Volley di Rifredi tra promozione in B1, laurea e matrimonio

Un vero “boom” di successi, soprat-tutto tra i più giovani, al Centro ip-

pico Toscana Equitazione di Cerbaia. Il fascinoso mondo dei cavalli attira sem-pre più appassionati del volteggio, del dressage e degli ostacoli, e iniziano ad arrivare i primi riconoscimenti a livello nazionale. In particolare tra i più giova-ni che utilizzano i pony per imparare. Il centro, diretto da Paola Micheletto, conta un’ottantina di atleti e, nei mesi scorsi, Ludovica Pellicoro, 11 anni, si è confer-mata campionessa regionale di dressage, titolo che aveva conquistato anche l’anno

prima, nella categoria allievi pony in sel-la a Barbessa. Non solo. La Pellicoro si era già messa in evidenza ai campionati italiani di Cervia dove, nel concorso ip-pico, si è classificata nona su 130 partenti e, nella gara di cross, è arrivata seconda su circa 50 partecipanti. Ma un po’ tut-ta la squadra sta andando bene. Anche nel volteggio, i ragazzi allenati da Elena De Martino hanno conquistato varie me-daglie a livello regionale a conferma di un’importante crescita di tutta la società, che si sta mettendo in netta evidenza nel panorama nazionale.

Il centro ippico Toscana… a cavalloEQUITAZIONE. Tanti successi (soprattutto tra i più giovani) per la società

/Sim.Spa.

Si chiama Matteo Lo Re, ed è uno dei fiori all’occhiello della

società “Ugo di Toscana”, storica compagine del tiro con l’arco a Fi-renze. Nell’intento di promuovere la divulgazione del tiro con l’arco e in particolare di creare motivi di aggregazione e punti di riferimento importanti, la società fiorentina ha avviato da qualche anno il proget-to “Giovani & Giovani”. Un vero e proprio percorso facilitato che unisce attività ludica e sportiva con partecipazione a gare appo-sitamente preparate, che abbiano come traguardo fondamentale quello dell’educazione, del vivere insieme, dell’avviamento gradua-le allo sport agonistico. Uno dei prodotti migliori di questo specia-le programma è proprio il giova-nissimo Matteo Lo Re, 13 anni, che, nei mesi scorsi, si è laureato campione italiano a squadre indoor nell’arco olimpico insieme a Ema-nuele Magrini e Tommaso Gatti. Un ben traguardo per un ragazzo molto promettente, che potrebbe regalare grandi soddisfazioni a Firenze. Sempre nel campionato italiano, Matteo Lo Re si è messo in evidenza pure nelle prove indivi-duali, conquistando la medaglia di bronzo al termine di una gara au-

torevole, condotta al comando per tutta la prima parte e chiusa con un eccellente 283 su 300 nelle prime 10 volée. La Compagnia degli Ar-cieri della Città di Firenze è nata nel dicembre 1965 e da subito, in maniera pioneristica, ha promosso la pratica del tiro con l’arco e la crescita della Fitarco (Federazione Italiana del Tiro con l’Arco). Dopo due anni, la nuova denominazione: Compagnia degli Arcieri della Cit-tà di Firenze “Ugo di Toscana”, che onora il marchese “Ugo di Tuscia”, vissuto a cavallo dell’anno mille e primo personaggio storico a dare una connotazione europea all’allo-ra crescente Firenze.

TIRO CON L’ARCO. Prime vittorie per Matteo Lo Re

“Ugo di Toscana”, campioni crescono

/Sim.Spa.

Scaramanzia?Forse. Ma per troppi anni abbiamo pensato “è fatta”, poi l’incan-tesimo si è incrinato sul più bello. Anche se quest’anno siamo più complete come rosa.Se dovesse arrivare la promozione, la società dovrebbe raffor-zare il gruppo o vi sentite pronte così per il salto in B1?Secondo me ci vorrebbe il classico martello, ‘over’ 180 cm, con esperienza che ci garantisca punti in ogni incontro. Poi qualche altro acquisto per avere una panchina più lunga: la B1 è un’altra cosa, rispetto alla B2.Parlando di mercato, lei si sente sulla “piazza”?Con i ragazzi no – sorride Giulia – mi sposo! Nella pallavolo sto bene in questo gruppo, ma ne riparleremo a giugno. Certo non sarà la B1 a spaventarla…Non credo, l’ho già vissuta. Giovanissima a Borgo a Buggiano e poi a San Casciano con l’Azzurra, dove ho sfiorato un’altra pro-mozione… ma era in A2, un altro sogno che si è rotto sul traguar-do: speriamo che non sia io a portare sfiga!

40 Marzo 2009

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La Mabo non può mollare. Firenze ha biso-gno del grande basket. Simone Cortesi, ex Osimo, la deve trascinare. In estate, quan-do tutti avevano dato “l’estrema unzione”

alla Serie A dilettanti, è arrivata la famiglia Falsini con un direttore sportivo preparato come Dario Boc-chini, che ha stoppato Cortesi mentre era pronto a vestire la casacca della Bipop in LegaDue. Simone ha compiuto da poco 24 anni, ma è considerato a Fi-renze quasi un veterano. Segnale della fiducia che l’ambiente ripone in lui. “Non è solo fiducia in me – sorride Simone - siamo una squadra di giovanis-simi. Tra i miei compagni sono considerato un ‘Old Boy’. E’ un roster che ha un futuro, ma ora deve cre-dere nel presente”.Salvezza possibile?Non è ‘possibile’, è quasi un dovere. Ci sono dieci squadre che possiamo battere tranquillamente, ma solo se ci crediamo fino all’ultima giornata.Quanto è difficile per una giovanile affrontare un campionato composto anche da molti veterani?E’ stimolante. Noi sappiamo il nostro valore, ma cer-te volte siamo ingenui, nell’ultimo quarto abbiamo paura di vincere. Stiamo in partita per 30 minuti, poi ci dissolviamo come una bolla di sapone. Nel girone di ritorno non può più accadere, abbiamo perso trop-pi punti per strada.A inizio stagione le sue prestazioni sono state alta-

lenanti, ha influito il cambio di ruolo?Niente alibi, posso e voglio giocare meglio.E’ difficile giocare al Mandela Forum?Sì. I nostri tifosi sono molto calorosi, ma spesso il palazzetto sembra vuoto, forse per noi è ancora trop-po grande.E’ possibile secondo lei avere in una grande o me-dia città una squadra di vertice nel basket? Per molti il calcio oscura gli altri sport...Non è impossibile. Vedi Milano, Roma, Bologna, la stessa Pesaro...Si sussurra che a Pesaro abbia fatto canestro nel “cuore” della pallavolo (Francesca Ferretti ndr), una tripla strana ma eccezionale!Le voci a Firenze corrono velocemente. Comunque la “ciana” è vera, ma forse è lei che mi ha alzato il pallone per una schiacciata!.Potrebbe dire a Bocchini di ingaggiarla come playmaker a Firenze?Non credo, abbiamo già ottimi play a Firenze. Lei in regia ha vinto tutto a livello di club e in Nazionale: ora tocca a me vincere qualcosa.

BASKET. Parla il ventiquattrenne giocatore della Mabo

Simone Cortesi, missione salvezza

Lorenzo Mossani

Simone Cortesi e Francesca Ferretti

SPORT

Stagione di debutto non facile per il Giunti Firenze Rugby in A1.

Ma il coach Paolo Ghelardi guarda fiducioso alla fine del campionato. “Come raggiungere la salvezza? Oltre a dover vincere tutti gli scontri diretti in casa dobbiamo riuscire a ottenere una vittoria in trasferta con una squadra di alta classifica – dice - non è una cosa facile, ma sareb-be importante riuscire a recuperare almeno altri 4 punti. E’ una strada lunga e faticosa, ma siamo fiducio-si”. Un cammino, quello del Giunti Firenze Rugby, complicato da alcu-ne partite che potevano essere gestite meglio. “Sicuramente abbiamo sba-gliato la partita contro la squadra di Udine all’andata: li abbiamo lasciati fare il loro gioco – spiega Ghelardi - poi contro il Colorno in casa, partita che si è chiusa con un solo punto di vantaggio per gli avversari, ottenuto nel recupero. La squadra c’è, ma a volte qualche episodio compromette il match e basta poco per mancare il risultato. Abbiamo pagato a causa di nostri errori e dei punti di penalizza-zione. Ma bisogna dire che ci sono stati molti infortuni e che probabil-mente la fortuna non ci è venuta in-contro come nella scorsa stagione”. E forse, rispetto alla scorsa stagione, la rosa non è stata rinforzata abba-stanza per affrontare la A1? “Inizial-mente è stato così – risponde il coach - ma adesso abbiamo preso 4 giovani dal Viadana, una squadra di Top Ten che ha deciso di ritirare la formazio-ne cadetta dal campionato nazionale

di serie A2. Abbiamo rinforzato so-prattutto la linea di trequarti. Sono ragazzi molto giovani ma sono si-curo che potranno darci una mano, anche perché ci mancava il numero sufficiente di giocatori per allenarci e andare in campo. Motivo per cui abbiamo preso i punti di penaliz-zazione”. Dunque, ora sperare si può… “Ne ho già parlato anche con i ragazzi – racconta - per me l’im-portante è che il gruppo resti unito. Ci aspettano ancora partite difficili, soprattutto le trasferte contro Prato e Colorno, ma siamo tutti fiduciosi”. E il 29 marzo, al “Padovani”, arriva l’Amatori Rugby Milano. “E’ una squadra di metà classifica che gio-ca molto bene – conclude Ghelardi - è un avversario alla nostra portata anche perché noi in casa riusciamo sempre a fare quel qualcosa in più per vincere. Puntiamo molto sul fat-tore campo”.

RUGBY. Il coach Paolo Ghelardi è fiducioso

Giunti, vita dura in A1Ma sperare ora si può

/Ivana Vita

Paolo Ghelardi

Nonostante la sua età

è considerato quasi un

veterano. E intanto si gode

anche la love story con la

pallavolista Francesca Ferretti

41Marzo 2009

Firenze A.S.P. Montedomini3° CORSO TEORICO-PRATICO DI NEUROFISIOLOGIA PEDIATRICA 20-24 APRILE 2009Il gruppo di studio della Società Italiana di Neurofisiologia Clinica si è fatto promotore del Primo Corso Triennale residenziale teorico-pratico di “Neurofisiologia Clinica Pediatrica”, arti-colato in 4 giornate con una parte teorica (lezioni frontali) ed una parte pratica (esercitazioni in piccoli gruppi, con tutor).Il corso è rivolto a Medici Specialisti e Specializzandi (Neurologici, Neurofisiologi, Neurop-sichiatri Infantili, Pediatri, Fisiatri), Tecnici di Neurofisiopatologia, Terapisti della Riabilita-zione.L’obiettivo è quello di fornire in un triennio una preparazione di base sulle caratteristiche generali e sugli aspetti peculiari dell’impiego delle diverse metodiche neurofisiologiche nel bambino e nel neonato.La scelta del triennio è dettata dalla complessità e vastità degli argomenti da affrontare: ogni anno è trattata in dettaglio una tematica precisa, cercando però di dare una panora-mica completa degli argomenti, per consentire una informazione a largo raggio; abbiamo optato per il corso triennale itinerante per tenere conto delle esigenze e delle diverse realtà nazionali.Il primo anno di corso si è tenuto nel 2007 a S. Servolo, il secondo anno di corso si è svolto a Frascati (Roma) nel 2008 .

Il terzo anno (2009) il corso si terrà a Firenze concludendo il triennio. Saranno affrontate tre grosse ed interessanti tematiche in ambito pediatrico che riguardano la parte neuropsicolo-gica con i disturbi ad essa connessi, i disordini del movimento e la spasticità, le emergenze neurologiche ed i disturbi di coscienza nel bambino e nel neonato. Un altro fondamentale aspetto è quello che lega la neurofisiologia alla terapia;

Il terzo corso sarà promotore della Giornata “satellite” di Neurofisiologia Clinica Pediatrica Europea, che vedrà partecipanti fra i maggiori esponenti europei del settore, che porteranno la loro esperienza a confronto sugli argomenti del corso stesso e su argomenti di interesse

internazionale, consentendo di approfondire la conoscenza sullo “stato dell’arte” dello neu-rofisiologia pediatrica a livello europeo.,, Tale giornata vuole anche sancire la fondazione del Gruppo di Studio Europeo di Neurofisiologia Pediatrica che vedrà al suo interno i coordinatori ed i referenti del Gruppo di Studio Italiano.

Comitato d’Onore:Francesco Pinto - Direttore Neurofisiopatologia Careggi - PresidenteFilippo Vannoni - Presidente MontedominiDirettore del Corso:Silvia LoriDirettore Clin. di Neurologia Ped. AOU Meyer: Renzo Guerrini

ECM: E’ stata avviata, presso il Ministero della Salute, la procedura prevista per l’attri-buzione dei Crediti Formativi per le figure professionali di Medico Chirurgo e Tecnico di Neurofisiopatologia

SEDE CONVEGNOFirenzeA.S.P. MontedominiVia de’ Malcontenti 6

Lunedì 20/04/09Basi teoriche EEG/PE/EMGSonno

Martedì 21/04/09Neuropsicofisiologia:

Mercoledì 22/04/09Spasticità e Disordini del movimento (Distonie)

Giovedì 23/04/09Neurofisiologia in Area Critica Pediatrica

Venerdì 24/04/09GIORNATA NEUROFISIOLOGIA PEDIATRICA EUROPEAEUROPEAN MEETING OF PEDIATRIC NEUROLOGY

Simposio satellite (parte integrante del corso, aperto ad esterni gratuitamente fino ad un max di 80 persone totali)Intervengono:De Grandis, Liguori, Eleopra J.A.Eyre: The developmemt and plasticity of the corticospinal systemK. E. Eeg-Olofsson: Elettromiography and maturative aspects in pediatric ageR. Guerrini: Functional organization of the cerebral cortex in malformations of cortical developmentS.Boyd: ERPs generatorsTavola Rotonda: Esperienze a confronto (Boyd, Eeg-Olofsson,Eyre, Guerrini, Suppiej, Di Capua, Scaioli, Sergi, Pastorino, Lori).

Relatori e Coordinatori:AldoAmantini - Firenze, Maria Pia Amato - Firenze Carmen Barba - Firenze, Ivo Bruni - Firenze, Massimo Cincotta - Firenze, Domenico De Grandis - Rovigo Giuseppe De Scisciolo - Firenze, Matteo Di Capua - Roma Francesco Di Russo - Roma, Roberto Eleopra - Mestre, Selvaggia Fossi - Firenze, Lorenzo Genitori - Firenze, Flavio Giordano - Firenze, Renzo Guerrini - Firenze, Antonello Grippo - Firenze, Silvia Lori - Firenze, Rocco Liguori - Bologna, Tiziana Metitieri - Firenze, Francesco Mari - Firenze, Bruna Molteni - Milano, Roberto Miliucci - Roma, Giancarlo Pastorino - Milano, Nardo Nardocci - Milano, Federica Provini - Bologna, Luigi Piccinini - Lecco, Marcello C. Romano - Palermo, AldoRagazzoni - Firenze, Vidmer Scaioli - MilanoPaola Sergi - Milano, Vincenza Tarantino - Padova, Agnese Suppiej - Padova, CarloTrompetto - Genova, Catello Vollono - Roma

European TeachersJanet A.nn Eyre - U.K., Karin Edebol Eeg-Olofsson- S, Stewart Boyd - U.K.

Segreteria Organizzativa:Centro Servizi e Formazione “Montedomini”Via de’ Malcontenti, 6 50122 FirenzeElena Barbucci - Anna Maria De RosaTel. 055 2339404 - 0552339410 Fax: 055 2339416e-mail: [email protected] web: www.montedomini.net www.csf-montedomini.net

With the support of theEuropean Chapter of the IFCNAzienda Ospedaliera Universitaria Meyer

www.montedomini.netGruppo di Studio di Neurofisiologia Pediatrica

CASCINE E LUNGARNI, LA “DURA VITA” DEI CICLISTIGentile redazione,vorrei segnalare un problema urgente che riguarda i moltissimi ciclisti che utilizzano le Cascine e i lungarni per spostarsi in città. Si tratta della tanto strombazzata ciclopista dell’Arno C1 che già da anni, a seguito dei la-vori tramvia, viene spostata progressivamente in stretti sentieri melmosi con grandi disagi. Ora addirittura all’im-provviso viene tagliata ogni possibile comunicazione anche a piedi fra le Cascine e piazza Vittorio Veneto, isolando il mercato settimanale e il passaggio di chi va a fare sport nel parco senza usare l’auto. I cartelli indicano la direzione via del Fosso Macinante poi si perdono nel nulla presso il circolo del tennis; da notare che detta via (a parte l’allungamento del percorso di 1 km) è a senso unico e percorsa da auto a tutta velocità. Nell’altro senso (direzione piazza V. Veneto) è assolutamente impossibile passare in bici o a piedi in quanto stretta, tortuosa, priva di marciapiedi e piena di auto in sosta. Io mi sono trova-to un camion in faccia e l’autista è sceso dal mezzo per inseguirmi... La Polizia Municipale non sa dare risposte e dice che le decisioni vengono dal settore mobilità (i fa-mosi ingegneri ...) e faranno una segnalazione. Si vede che detti “ingegneri”, funzionari e politici non vanno in bici o a piedi e dai vetri oscurati delle loro auto blu non si rendono conto di cosa significa la vita normale di pen-dolari e cittadini.

Maurizio Landi

MA CHI DECIDE DOVE SISTEMARELE RASTRELLIERE?Mi chiamo Raffaele Di Mauro e abito in via delle Cascine. Qualche mese fa è stata messa una rastrelliera per par-cheggio bici davanti all’uscita del nostro numero civico 22, creando problemi di pulizia e di camminamento in quanto le bici non vengono messe solo nelle apposite rastrelliere, ma anche sui lati e dalla parte opposta che dà verso il marciapiede. Inoltre può creare difficoltà per un trasloco, per una emergenza, tipo l’uscita con una barella, un incendio, insomma i fattori possono essere molteplici. Tutto il condominio ha fatto diverse telefona-te in Comune ma nessuno si è mai fatto vivo. Notare che dalla parte opposta della strada la suddetta non cree-rebbe problemi a nessuno. Mi piacerebbe sapere chi è la persona che decide dove piazzare le suddette, che tecnica usa per stabilire uno spazio invece che un’altro. Vi ringrazio se date voce a questo piccolo ma fastidioso problema.

Raffaele Di Mauro

UNO “SCIVOLO” PER LA PASSERELLADI CAMPO DI MARTE Buongiorno,mi sono da poco trasferito a Firenze da Milano. Vivo a Campo di Marte e giro molto in bicicletta. Per andare in centro uso spesso la passerella sopra i binari della stazione ferroviaria che collega viale Fanti a viale Mazzini. Le scale mi obbligano a sollevare la bicicletta e portarla a mano. Perché, come spesso ho visto in casi come questo, non si munisce le scale di un piccolo “scivolo” largo come una ruota di bicicletta che ne permetta il trascinamento? A Milano il Comune ha da tempo istituito un (efficiente) filo diretto con i cittadini che possono mandare e-mail con suggerimenti/proteste ai vari assessorati, l’ho cercato an-che sul sito del Comune di Firenze, ma invano... grazie,

Fabio Pittella

Il Reporter rispondeLe lettere che ci hanno scritto i signori Landi, Di Mauro e Pittella dimostrano come in città, spesso, la vita dei ciclisti non sia delle più facili. Eppure, c’è da dire che la scelta di muoversi sulle due ruote andrebbe incentivata il più possibile e per diversi motivi, dalla riduzione del traffico ai benefici per l’ambiente, e questo soprattutto all’inter-no delle città. Già in passato, Il Reporter aveva affrontato l’argomento, andando a verificare le condizioni delle pi-ste ciclabili fiorentine: ebbene, dalle nostre indagini era emerso che uno dei problemi maggiori – denunciato anche da molti ciclisti – era quello dell’interruzione, a volte anche improvvisa, delle piste. Ma non solo. Il pro-blema, infatti, pare essere quello della mancanza di una “rete globale”, di una visione generale della città per chi si muove sulle due ruote: le dimensioni di Firenze, infatti, consentirebbero di spostarsi da una parte all’altra della città in bicicletta, salvo incontrare difficoltà di cui la (pe-

ricolosa) interruzione delle piste rappresenta solo un esempio. Lo scorso gennaio, la commissione ambiente e mobilità del Comune ha approvato una mozione per chiedere misure urgenti per la promozione dell’uso della bicicletta, e prima ancora, a dicembre, la Giunta aveva dato il via libera ad altri 11 chilometri di piste ciclabili, che saranno portati a termine nei prossimi mesi. Ma, quando si parla di biciclette, sono molti gli aspetti da tenere in considerazione, e non solo il numero di chilometri di pi-ste ciclabili messe a disposizioni dei ciclisti. Come la pos-sibilità di transitare da sottopassaggi o passerelle anche in sella alla bici, o la presenza sufficiente – e in posti ade-guati – delle rastrelliere. Per questo, continueremo anche in futuro a occuparci della questione – che, seppur nel suo “piccolo”, rientra nel delicato tema della mobilità, molto dibattuto in questo momento a Firenze - e per questo vi chiediamo di continuare a segnalare difficoltà e problemi che incontrate in sella alla bicicletta. Perché un giorno Firenze possa dire di essere, davvero, una città a misura di ciclista.

Marco Agnoletti

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IL DEGRADO ALLA STAZIONE VISTOCON GLI OCCHI DI UNA MAMMASpettabile Direzione,sono una polacca e da più di 10 anni vivo nel cuore di Firenze nella zona di Stazione Santa Maria Novella. Fino a poco tempo fa non vedevo o semplicemente non avevo tempo di vedere il degrado di questa città. Da un anno, da quando ho una bimba, vedo tutto con occhi diversi. Attraversando, adesso molto lentamente spingendo il mio passeggino, le strade del centro, mi sto accorgendo, che viviamo letteralmente nella fogna. E non si tratta soltanto dei poveracci, che ci chiedono l’elemosina ma del totale disordine e caos generale: i marciapiedi spes-so inesistenti o non ristrutturati dai tempi di Medici, che costringono le persone con i passeggini come me a fare il pericolosissimo slalom tra le macchine (sembra, che nel centro di Firenze, nonostante i numerosi divieti, passi il mondo intero, che, ancora peggio, parcheggia ovun-que, le strisce pedonali comprese), le strade piene di buche enormi dove il passeggino sprofonda completa-mente (così è ad esempio il tratto di Via Faenza verso la Fortezza da Basso), e ancora peggio piene di e di escre-menti degli animali a due zampe (ad esempio Via Fiu-me e Via Valfonda, che sono delle vere e proprie latrine all’aria aperta). Se fosse solo la colpa dei poveri cagnolini dei quali si lamentano gli abitanti dei quartieri periferici! E tutto questo in totale assenza delle forze dell’ordine. Attraverso spessissimo la stazione Santa Maria Novella e personalmente non ho visto mai davanti a me un po-liziotto, idem nelle zone circostanti compresa l’area del passaggio sotterraneo. Fa pensare, che visto tutto que-sto casino, hanno paura di farsi vedere. Tra l’altro, come si sa, ogni intervento è per loro una vera e propria via crucis

burocratica perciò a Firenze gli individui socialmente pe-ricolosi sono semplicemente pregati di non delinquere! Che cultura superiore... Non è così nelle grandi città euro-pee. A Berlino, che visito spesso, c’è un poliziotto ad ogni angolo della stazione pronto ad intervenire... e così trovo sempre qualcuno per chiedere le informazioni. Sono loro a impedire con salatissime multe, anche a non far soddisfare i bisogni primari nei luoghi pubblici (che tra l’altro succede raramente perchè ormai quasi nessuno si azzarda di farlo). Lo stesso nella mia città natale Poznan in Polonia (tra l’altro della stessa grandezza di Firenze) dove tutte le principali strade del centro storico e della stazio-ne centrale sono in continuazione sorvegliate dalle pat-tuglie dei poliziotti, che multano severamente chiunque si faccia vedere fuori dai locali pubblici con una bottiglia di birra in mano. Che leggi barbariche, non degne degli eredi dei grandi Signori Medici! E’ un quadro generale talmente squallido, che persino le “donnine” accom-pagnate dai clienti, che incontro nel mio palazzo pieno di pensioni, mi sembrano persone tutto sommato per bene. La mia più grande paura è, come dovrò racconta-re questa triste realtà alla mia figlia, quando mi chiederà spiegazioni. Vi prego, da bravi giornalisti, fateci qualcosa per sensibilizzare il nostro caro Comune! Complimenti per il buon lavoro.

Lettera firmata

EX MEYER, UNA DIFFICILE CONVIVENZACaro Signor Francini, direttore de “Il Reporter”,sono un’abitante di via Buonvicini, proprio davanti agli ex caseggiati del Meyer e trovo che il servizio apparso sull’ul-timo numero di Reporter non dica le cose come stanno! Gli edifici sono stati consegnati alla “chetichella” il 3 gen-naio scorso, sabato alle ore 7.30 dal comune ai cosiddetti inquilini (Sic!). Non è stato forzato alcun cancello, sem-plicemente un’assistente sociale, unitamente ai signori di Movimento “lotta per la casa”, muniti di chiavi, sono entrati! Le faccio presente che una parte di quella abitata da questi signori è protetta dalle Belle arti, che abbiamo più e più volte parlato con gli “inquilini” al fine di farli desi-stere dall’appendere bucati e tappeti, oltre che alle solite antenne paraboliche, ma che - nonostante le chiamate e le lettere - a polizia, vigili urbani, lettere al sindaco e a vari esponenti delle forze politiche, niente è stato fatto, nep-pure per il decoro urbano. Si ammonticchiano i carrelli per la spesa abbandonati in via Luca Giordano, si lascia l’immondizia fuori dei cassonetti, (neppure il comune ha pensato ad aumentarli nonostante le 200 presenze in più). Si assiste ad una via vai notturno e diurno di gente non proprio sicura, vedi le macchine di grossa cilindrata che arrivano a notte fonda e se ne vanno sempre a notte fonda. Che ci fanno? E i lor signori si lamentano pure che il Comune non mette a loro disposizione i pulmini per il trasporto a scuola dei bambini. Ma cos’altro vogliamo chiedere ai cittadini? Cittadini intesi nel senso vero della parola: che pagano le tasse e votano (e pagano i pulmini privati). Grazie, spero proprio che vorrete correggere il

L’ANGOLO DEI LETTORI

Inviaci le tue lettere [email protected] e segnalazioni:tutto su www.ilreporter.it

Lettere, segnalazioni, proposte, ma anche veri e propri articoli scritti dai lettori. Tutto questo ed altro ancora sul portale www.ilreporter.it. Tutte le lettere che non trovano spazio in queste pagine saranno pubblicate sul sito. E poi spazio ai commenti e alle vostre opinioni

42 Marzo 2009

tiro nella prossima edizione del vostro giornale. Chissà, aspetterò con fiducia e... scarsa speranza.

Lettera firmata

IMPRUNETA: “BRETELLA” O GROVIERA?Gentile Direttore,a nome di numerosi abitanti di Via di Riboia a Pozzolati-co, è doveroso segnalare la indecente manutenzione da parte del Comune di Impruneta del manto stradale nel tratto iniziale che va dalla Chiesa di Pozzolatico a Via Se-nese, Casello Firenze Certosa. Tale strada è chiamata “la bretella” perchè permette senza semafori di portare il traffico dal Poggio Imperiale al casello delle varie auto-

strade di Firenze Certosa. Per tale motivo la strada è di-ventata di grande traffico e non ha più la natura di strada secondaria. Nonostante segnalazioni, la strada continua ad essere un formaggio groviera con rischi quotidiani per gli ammortizzatori e sopratutto per i motociclisti che scendono da Via di Riboia al sottopassaggio autostrada-le prima della salita per la chiesa di Pozzolatico. Per giurisprudenza costante il Comune è custode delle sue strade e quindi le numerose, continue buche gros-solane sono causa di risarcimento. Si vede che finora al Comune di Impruneta è andato tutto liscio perchè ba-sterebbe il risarcimento di un sinistro con gravi lesioni per superare il costo del ripristino del manto stradale.

Speriamo che il Vostro intervento serva a eliminare que-sto grave disagio. Complimenti per il periodico e saluti cordiali.

Giuseppe Chidichimo

IL PROBLEMA DEGLI APPARTAMENTIFRAZIONATIGent.ma redazione,sono sconcertata per lo “scempio” urbanistico del Co-mune di Firenze. Edilizia scellerata e lo vediamo tutti i giorni su tutti i giornali. Inoltre, da qualche anno è iniziata la “moda”, con una semplice Dichiarazione di inizio at-tività, di frazionare gli appartamenti nei condomini. Ad esempio un condominio (come quello dei miei genitori) costruito negli anni 60 con 15 unità abitative può arrivare a 30-40 appartamenti. In questo periodo un’abitazione di 130 mq la stanno frazionando in 4 monolocali così, i miei genitori sopra la loro testa si ritrovano 4 cucine e 4 bagni con tutto quello che ne consegue, senza contare che i vecchi appartamenti perdono completamente di valore. Purtroppo viviamo nel far west senza nessun tipo di tutela per il cittadini e... questo è il Comune di Firenze! Tutto questo è legale? Chiaramente sono stati mandati numerosi fax (dai primi di gennaio) anche alla Polizia Edi-lizia per verificare la corretta conformità dei lavori ma, per il momento, non si è visto nessuno. Vi ringrazio,

Cristina Bellocci

SPORCO IN STRADA, LA “SOLUZIONE TEDESCA”…Egregi Signori,voglio anch’io fare una proposta al Comune di Firen-ze affinché, adottandola, si risolva una volta per tutte il problema di questi proprietari di cani che non rispet-tano la regola civile di raccogliere le defecazioni che il loro cane lascia sul terreno (giardini, strade e piazze). Il Comune dovrebbe mettere in atto il sistema che mi risulta essere adottato in Germania e cioè per ogni cane viene rilevato e registrato il Dna. In Germania, il vigile che trova la “cacca” in questione (mi si permetta la volgare espressione, ma è proprio necessaria per illustrare meglio lo schifo che si prova pestandola!!) fa un piccolo prelievo della stessa per rilevarne il Dna per poter risalire al pro-prietario del cane, al quale viene poi mandata una multa di minimo € 600,00. Sono certo che con questa proce-dura il problema si risolverebbe prontamente.Cordiali saluti.

Renato Pellegrini

MULTE DURANTE LA MESSA,UN RINGRAZIAMENTOEgregia redazione, un grato ringraziamento per la pubblicazione dello scritto a proposito delle multe in piazza San Felice, do-menica dalle 11 alle 12 durante la celebrazione della Messa. Non so se la situazione si alleggerirà (troppo bello sarebbe sentirsi dei cittadini ascoltati) di certo, insieme,

abbiamo dato un sostegno forte ad un forte sacerdote, Don Gianfranco Rolfi, che tanto dà alla propria parroc-chia, restituendo in umile parte, il dono della speranzache riesce ad infondere con il suo ministero. Resto a disposizione, sentinella delle multe, se vorrete seguire il caso. Grazie ancora e buon lavoro per tutta la grintosa redazione del Reporter. Cordialmente,

Giovanna Sanetti Spagnoli

SAN SALVI, NOTTI ESTIVE A TUTTO VOLUMELa scorsa estate, per gli abitanti di San Salvi, è stata fune-stata a causa del rumore emesso dal locale “Closer” che ha “allietato” le nottate degli abitanti fino alle 2 e oltre, con musica ad altissimo volume. La polizia municipale, allertata ai primi di luglio, è intervenuta soltanto a fine settembre, in una serata di maltempo durante la quale la musica dal vivo ovviamente non c’era. Sono stati in-formati del problema il nucleo ambientale della Polizia municipale, l’assessorato alla Cultura, l’assessorato al Commercio, ma nessuno ha ritenuto prioritario il diritto dei cittadini di dormire durante la notte. Giunti alle soglie della primavera 2009, i cittadini di San Salvi si chiedono quali iniziative saranno prese, questa volta tempestiva-mente. Intanto, forti dell’esperienza passata, si potrebbe limitare alle ore 24 l’orario di apertura di un locale i cui gestori non hanno dimostrato alcuna sensibilità nei confronti del vicinato (contattati immediatamente, non hanno abbassato ilvolume di un decibel). Oppure, meglio ancora, non consentire affatto a chi è allergico a qualsiasi tipo di me-diazione tra “popolo della notte” e “popolo della notte ma che durante il giorno deve purtroppo lavorare” di funestare le notti dei cittadini, impedendo l’apertura. Speriamo in una risposta questa volta un po’ prima del prossimo autunno.

Un gruppo di cittadini della zona di San Salvi

ERRATA CORRIGENell’articolo uscito a pagina 28 del numero di gennaio de “Il Reporter” e dedicato alle Rsa, in riferimento al si-stema di compartecipazione degli assistiti per l’ospitalità giornaliera in queste strutture, abbiamo impropriamen-te scritto che “...recenti sentenze del Tar stabiliscono che il reddito conteggiato deve essere solamente quello del-l’assistito”. La Società della Salute di Firenze ci ha fatto no-tare che la sentenza emanata dal Tar della Toscana “non riveste carattere generale ma si riferisce alla sola specifica situazione oggetto di impugnazione”. Ci scusiamo con gli interessati e con i lettori per l’imprecisione.

L’ANGOLO DEI LETTORI

invia la tua segnalazionealla nostra redazione

[email protected]

“RIDUZIONI SULL’ABBONAMENTO IN BASE AL REDDITO”Riguardo le numerose segnalazioni dei cittadini e gli articoli di stampa relativi all’abolizione della Carta Fata, Ataf desidera chiarire nuovamente le ragioni della propria scelta. La Carta Fata legava la riduzione del costo dell’abbonamento unicamente al dato anagrafico: si basa-va, cioè, su una equazione del tutto ipotetica e demagogica “anziano uguale povero”. Con il risultato che anche i cosiddetti “pensionati d’oro” si trovavano a poter beneficiare di una ridu-zione di spesa assolutamente ingiustificata. Ataf offre invece sconti sull’acquisto dell’abbona-mento al servizio di trasporto pubblico legati al reddito effettivamente percepito (in quanto basati sulla dichiarazione ISEE, già in uso anche al Comune di Firenze e in altri Comuni per tutelare le fasce deboli): in questo modo, la riduzione di spesa va unicamente a vantaggio dei cittadini meno abbienti, risultando veramente tutelante delle fasce deboli, siano esse com-poste da studenti, disoccupati o pensionati. Per informazioni sulle agevolazioni tariffarie, è possibile rivolgersi alla Sala Clienti Ataf presso la stazione di Santa Maria Novella.

ATAF

ABOLIZIONE DELLA CARTA FATA: PERCHÈ? L’Ataf è proprio decisa a riportare i suoi conti in attivo, infatti ha abolito la Carta Fata istituita nel 1996 (validità 3 anni, costo 60 euro) che consentiva alle persone di oltre 75 anni di fare un abbonamento annuale al costo di 65 euro. Francamente non ho capito quale vantaggio pos-sa ottenere: una persona di oltre 75 anni può essere portata a fare questo abbonamento per la convenienza economica immediata senza considerare però l’eventualità di un “coccolone” prima della scadenza. C’é inoltre la comodità, appena salito in vettura, di potersi sistemare nel primo posto libero senza doversi preoccupare di obliterare il biglietto. Comunque io ho fatto i miei conti e quindi non ho accettato l’abbonamento ordinario a prezzo pieno e utilizzo l’autobus per lo stretto necessario. Voi che ne pensate?

Lettera firmata

Le lettere che non hanno trovatospazio sul giornale sono pubblicate

sul nostro sito internet www.ilreporter.it

La risposta

Buche e strade pericoloseInviateci le vostre segnalazioni corredate di fotoall’indirizzo [email protected]

43Marzo 2009

970884

TERRA E CIELO

Torna la primavera e sbocciano i primi fiori. Dopo il grigiore in-vernale, ricomincia a esplodere il miscuglio di colori di piante, ar-

busti, e riflessi di acqua e cielo. Forse non tutti sanno che primavera è anche tempo di cromoterapia. Una moda, un’ossessio-ne, un diversivo ma per molti è anche una maniera per curarsi senza fare ricorso alla medicina tradizionale. Niente di provato scientificamente, nessuna scienza esatta, ma un’usanza che affonda le sue radici nell’an-tichità più remota. Sulle sponde del Nilo già migliaia di anni fa si utilizzavano ungenti colorati e si dipingevano a tinte particolari i luoghi che si frequentavano. Stesso discorso vale per la Grecia. Gli antichi abitanti del Peloponneso associavano a ciascun colore una secrezione del corpo. Se i colori cam-biavano era il segnale di una malattia in cor-so e per debellarla si ricorreva all’uso delle stesse tonalità. Anche gli arabi credevano nelle influenze cromatiche, e lo stesso con-cetto si ritrova nella tradizione indiana (che

imputava ai colori la variazione nell’equili-brio dei chakra) e cinese, che usava colori distinti per guarire malattie diverse. Una tradizione andata sviluppandosi nel tempo, passando per il medioevo e l’illuminismo fino ad arrivare ai giorni nostri. Ma anche senza scomodare le scienze esatte, si può af-fermare con certezza che le giornate di sole, quelle che con l’arrivo della bella stagione fanno brillare ogni cosa, aiutano a mettere di buon umore. E allora perché non ricorre-re anche a tecniche semplici, come vestirsi di un colore sgargiante o portarsi dietro un oggettino colorfull? Un multivitaminico per il buon umore può essere anche la tonalità dell’ambiente nel quale si trascorrono le ore centrali della giornata. Al bando i grigiori e le stanze asettiche, via libera a tinte vivide ma senza esagerare, i picchi troppo intensi a lungo andare potrebbero affaticare la vista. Secondo le antiche teorie, ciascuna sfuma-tura corrisponderebbe alla cura per determi-nati sintomi. Ad esempio il rosso aiuterebbe a risolvere i casi di ustioni, mentre il blu,

colore rilassante per eccel-lenza, aiuterebbe negli stati di stress e nervosismo. Il giallo stimolerebbe la con-centrazione mentre l’aran-cione dovrebbe incentivare l’ottimismo. Sono molti a gridare alla bufala e a con-siderare i risultati un sem-plice effetto placebo. Chi può dirlo. Una sola cosa è certa: quando a primave-ra la natura si risveglia, si respira un’aria nuova e po-sitiva.

BENESSERE. Vizi e virtù di un fenomeno dilagante

Quanto piace la cromoterapiaCaterina Gentileschi

Le stelle della Maga LulaAriete 20 marzo • 20 aprileDopo un mese di tensioni, specie sul lavoro, arriva final-mente la quiete. E ci sono, adesso, tutti i presupposti per tirare un bel sospiro di sollievo e dedicarsi a una ritrovata serenità. Ed è arrivata (sarà che siamo quasi a primavera) la stagione dell’amore, che in questo mese regalerà un trionfo d’emozioni.

Toro 21 aprile • 21 maggioLa ricetta per arrivare felici in fondo al mese è la se-guente: bisogna stringere i denti e portare pazienza nella prima metà del mese, che dispenserà qualche grattaca-po, mentre, passata questa faticosa quindicina, la strada sarà in discesa. In arrivo anche un bastimento carico di buonumore e creatività.

Gemelli 22 maggio • 21 giugnoQuesto mese avrete dalla vostra una scintillante forma fisica, che vi consentirà di scaricare le tensioni in attività salutari, alleggerendo una mente di solito occupata da mille pensieri. E, finalmente più rilassati, sarete stimolati ed intellettualmente attivi: largo dunque alla messa in pra-tica di progetti a lungo meditati.

Cancro 22 giugno • 22 luglioPer i nati sotto questo segno sarà il mese degli affari, e in arrivo ci sono belle novità sotto il profilo economico. A beneficiarne sarà soprattutto chi, in questi mesi, ha investito in attività personali. Sul lato affettivo/amoroso sarà invece il caso di portare un po’ di pazienza. Poca, comunque: dopo le salite ci son sempre le discese!

Leone 23 luglio • 22 agostoSignori, le stelle consigliano di smettere di fare gli spen-daccioni: le tasche fanno presto a bucarsi e chi vi sta accanto potrebbe non essere entusiasta della vostra vita da Paperon de Paperoni, anche se le vostre spese pazze sono dettate dalla generosità verso gli altri. E del resto, per voi questo è un mese in cui gli affetti saranno una priorità...

Vergine 23 agosto • 22 settebreOccorrerà aspettare la fine del mese per ritrovare la vostra consueta affettività:durante le prime due decadi sarete infatti un po’ freddini e una ventata di gelo verrà a turbare i rapporti di coppia. Sarà anche il mese del pes-simismo, e l’unica arma per combatterlo sarà cercare di ricordarsi, sempre, quanto sono belle le piccole cose...

Bilancia 23 settembre • 22 ottobreE’ il mese dell’estro artistico e di un rinnovato slancio creativo che vi porterà a dedicarvi ad attività che avevate trascurato. L’importante, ammoniscono le stelle, è non di-menticarsi di tutto il resto e rimanere sempre con i piedi piantati a terra. Ottimo periodo per gli affari di cuore.

Scorpione 23 ottobre • 22 novembreChe noia, lavorare. Sarà un po’ questo il vostro motto del mese, che vi riserverà qualche grattacapo professionale e un clima tra colleghi non proprio scintillante. Sul lato sentimentale, è il momento di regalare al rapporto una bella brezza di romanticismo. Largo al lume di candela.

Sagittario 23 novembre • 21 dicembreE’ il momento di tenere gli occhi ben aperti su chi vi circonda, giusto per non ricevere fregature che potreb-bero causare qualche mal di pancia, specie nel settore professionale. Fuoco e fiamme in campo sentimentale: è il momento dell’amore e dopo qualche turbolenza final-mente torna il sereno.

Capricorno 22 dicembre • 20 gennaioLa strategia vincente per arrivare a testa alta a fine mese potrebbe essere quella di chiedere aiuto a chi vi sta in-torno, senza timori, affidandosi ai consigli delle persone vicine, specie per ciò che a che fare con il lavoro. E’ anche il periodo di una rinnovata autostima, e questo vi renderà sereni. E belli agli occhi altrui.

Acquario 21 gennaio • 19 febbraioDovrete mostrare il lato risoluto e battagliero del vostro carattere, anche con il partner, senza lasciare che sia lui a reggere il timone ad ogni ora del giorno. Sul lavoro è un periodo fortunato: finalmente in giro qualcuno si è accorto del vostro lavoro, e chissà che questo non giovi al conto in banca.

Pesci 20 febbraio • 19 marzoSono loro, gli amici, la chiave di volta di un mese che partirà con il “piede sbagliato”.Ci sarà qualche faccenda un po’ complicata da risolvere e dovrete investire su di loro per sciogliere il bandolo della matassa. Sul lavoro, in arrivo giornate di noia che potrebbero invogliarvi a guardarvi intorno...

44 Marzo 2009

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