Il Reporter di Firenze Aprile 2009

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I n questo periodo s’è fatto un gran par- lare di “nomadi”, “rom”, “zingari”, “rumeni” spesso confondendoli, spesso etichettandoli. E allora Il Reporter ha de- ciso di passare una giornata con gli abi- tanti del Poderaccio, per fotografare “da dentro” un mondo che di solito è lasciato all’immaginazione e ai luoghi comuni. Risultato: il villaggio non è un ammasso di rottami e sporcizia ma una fila di ca- sette dignitose, molte ben tenute. Quelli che vengono chiamati “zingari” sono persone ospitali, piene di bambini, e soprattutto, lavorano in tanti e dunque si presume abbiano meno bisogno di cor- rispondere a quel luogo comune che li vuole ladri. Certo, non è un mondo tutto roseo: ha le sue contraddizioni e certe usanze particolari, qui le donne si spo- sano bambine e il matrimonio risponde alle leggi del mercato più che a quelle del cuore. Capita che arrivino al Pode- raccio ragazzine da altri campi d’Italia, e che vivano nella clandestinità (imposta dalla famiglia ospitante, di solito quella del futuro marito) finché non si trovano a partorire. L’Ufficio Immigrazione, quan- do le scopre, ne segnala la presenza, ma capita spesso- raccontano- che la mac- china burocratica s’inceppi e che queste ragazze restino senza un tutor. Un altro capitolo invece è quello della comunità rumena che vive in città: sono 4.453 per- sone, la metà del totale degli immigrati comunitari. Ma l’integrazione c’è e non c’è. APRILE 2009 Una giornata al Poderaccio REPORTAGE. Non solo Rom: viaggio nell’insediamento dell’Argingrosso Il popolo dei senza lavoro L e cifre della crisi sono agghiac- cianti, le storie di chi ha perso il lavoro lo sono ancora di più. Ab- dulaye, facchino in un albergo, dopo 20 anni deve ricominciare dacca- po, e con il settore turistico in crisi l’impresa non è semplice. Gianni, disegnatore progettista, lavorava al- l’Enseco: poi la dichiarazione di fal- limento dell’azienda, e ora un limbo angosciante. Ancora: Luca, addetto al supporto tecnico in una società che si occupa di telefonia, ha paura di es- sere costretto a “emigrare” al Nord. E poi Serena, ex commessa, e come loro tanti altri: la crisi picchia forte. E c’è chi allora si adatta a fare mestieri messi nel cassetto: vedi quello di ba- dante, che non è più solo appannag- gio delle straniere. PAGG.10-11 PAGG.8-9 Lo sguardo attento de Il Reporter sulla quotidianità fiorentina PAG.22 Sondaggio PAG.15 Vietata la vendita di alcolici da asporto in centro dopo le 22. Cosa ne pensi? In città circolano tante leggende sulla presenza di fantasmi: eccone una singolare rassegna CURIOSITÀ UN TOUR “SPETTRALE” PAGG.16-17 di Puliti-Wiedenstritt P rimo maggio, festa dei lavoratori. Una volta era la festa di tutti, oggi, grazie alla disoccupazione, è diventata una festa per intimi. Una volta il Primo Maggio si fe- steggiava nelle piazze, oggi basta il salotto di casa. I tempi sono cambiati. Una volta il Primo maggio era la festa degli operai che votavano comunista. Oggi i comunisti sono in via di estinzione. Quelli del WWF hanno cambiato simbolo, al posto del pan- da nella bandiera hanno attaccato una fo- tografia di Bertinotti. Una volta un uomo tornava a casa stanco dal lavoro, oggi un uomo torna a casa stanco….e basta. La verità è che oggi il lavoro non c’è e se c’è è precario. Quindi è meglio non trovarlo. Mio fratello aveva un lavoro precario e viveva nell’insicurezza. Ora che l’ha per- so è sicuro. Sicuro che non lo ritrova. Poi ci si lamenta se i figli abitano fino a qua- rant’anni in casa con i genitori. La colpa non è mica dei figli! La colpa è dei genito- ri che non se ne vogliono andare! Largo ai giovani, pensate in che situazione vivono: a Firenze otto professori su dieci sono precari. I professori precari sono come dei maghi: appaiono e scompaiono. Non è un trucco, è il contratto a termine! I contratti a termine spesso sono brevissimi. Giorni fa un professore è entrato in classe, ha fatto l’appello e già gli era scaduto il contratto. Il sostituto, invece, ha aperto la porta ed è stato subito sostituito! Ieri sul giornale ho letto di una scoperta sensazionale: dietro una lavagna, alcuni scienziati hanno ritro- vato l’ultimo insegnante di ruolo, sembra che risalga all’era del paleozoico. Ora è esposto nell’aula di scienze con un cartel- lo al collo “Specie di professore estinta!”. *Comico Andrea Muzzi* Primo maggio, festa tra intimi Il danese Jorgensen è tornato dopo sei mesi di stop: ora parla di sé, tra passato e futuro SPORT “MARTINO” SI RACCONTA PAG.38 di Giovanni Carta PAG.39 PAG.3 Microcriminalità e crisi, le “paure” del quartiere PRIMO PIANO Periodico d’informazione locale. Anno III n.21 del 1 aprile 2009. N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10 EDIZIONE DEL QUARTIERE 4 • 26.534 COPIE DISTRIBUITE DA Il Giornale del tuo Quartiere Q4 Da finire la riqualificazione dell’area, ma i dubbi non mancano PAG.2 L’ARGINGROSSO CHE SARÀ DEVI TRASLOCARE? RISOLVIAMO TUTTI I VOSTRI PROBLEMI CON I PREZZI PIÙ BASSI DI FIRENZE! Tel. 055 435331 Cell. 339 2738054 1001494 La Gioconda La Gioconda 1023519

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Denis Menchov (Rabobank) al Giro d'Italia 2009

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In questo periodo s’è fatto un gran par-lare di “nomadi”, “rom”, “zingari”,

“rumeni” spesso confondendoli, spesso etichettandoli. E allora Il Reporter ha de-ciso di passare una giornata con gli abi-tanti del Poderaccio, per fotografare “da dentro” un mondo che di solito è lasciato all’immaginazione e ai luoghi comuni. Risultato: il villaggio non è un ammasso di rottami e sporcizia ma una fila di ca-sette dignitose, molte ben tenute. Quelli che vengono chiamati “zingari” sono

persone ospitali, piene di bambini, e soprattutto, lavorano in tanti e dunque si presume abbiano meno bisogno di cor-rispondere a quel luogo comune che li vuole ladri. Certo, non è un mondo tutto roseo: ha le sue contraddizioni e certe usanze particolari, qui le donne si spo-sano bambine e il matrimonio risponde alle leggi del mercato più che a quelle del cuore. Capita che arrivino al Pode-raccio ragazzine da altri campi d’Italia, e che vivano nella clandestinità (imposta

dalla famiglia ospitante, di solito quella del futuro marito) finché non si trovano a partorire. L’Ufficio Immigrazione, quan-do le scopre, ne segnala la presenza, ma capita spesso- raccontano- che la mac-china burocratica s’inceppi e che queste ragazze restino senza un tutor. Un altro capitolo invece è quello della comunità rumena che vive in città: sono 4.453 per-sone, la metà del totale degli immigrati comunitari. Ma l’integrazione c’è e non c’è.

APRILE 2009

Una giornata al PoderaccioREPORTAGE. Non solo Rom: viaggio nell’insediamento dell’Argingrosso

Il popolo dei senza lavoro

Le cifre della crisi sono agghiac-cianti, le storie di chi ha perso

il lavoro lo sono ancora di più. Ab-dulaye, facchino in un albergo, dopo 20 anni deve ricominciare dacca-po, e con il settore turistico in crisi l’impresa non è semplice. Gianni, disegnatore progettista, lavorava al-l’Enseco: poi la dichiarazione di fal-limento dell’azienda, e ora un limbo

angosciante. Ancora: Luca, addetto al supporto tecnico in una società che si occupa di telefonia, ha paura di es-sere costretto a “emigrare” al Nord. E poi Serena, ex commessa, e come loro tanti altri: la crisi picchia forte. E c’è chi allora si adatta a fare mestieri messi nel cassetto: vedi quello di ba-dante, che non è più solo appannag-gio delle straniere. PAGG.10-11

PAGG.8-9

Lo sguardo attento de Il Reportersulla quotidianità fiorentina

PAG.22 Sondaggio

PAG.15

Vietata la venditadi alcolici daasporto in centrodopo le 22.Cosa ne pensi?

In città circolano tante leggende

sulla presenza di fantasmi: eccone

una singolare rassegna

CURIOSITÀ

UN TOUR “SPETTRALE”

PAGG.16-17

di Puliti-Wiedenstritt

Primo maggio, festa dei lavoratori.

Una volta era la festa di tutti, oggi, grazie alla disoccupazione, è diventata una festa per intimi. Una volta il Primo Maggio si fe-steggiava nelle piazze, oggi basta il salotto di casa. I tempi sono cambiati. Una volta il Primo maggio era la festa degli operai che votavano comunista. Oggi i comunisti sono in via di estinzione. Quelli del WWF hanno cambiato simbolo, al posto del pan-da nella bandiera hanno attaccato una fo-tografia di Bertinotti. Una volta un uomo tornava a casa stanco dal lavoro, oggi un uomo torna a casa stanco….e basta. La verità è che oggi il lavoro non c’è e se c’è è precario. Quindi è meglio non trovarlo. Mio fratello aveva un lavoro precario e viveva nell’insicurezza. Ora che l’ha per-so è sicuro. Sicuro che non lo ritrova. Poi ci si lamenta se i figli abitano fino a qua-rant’anni in casa con i genitori. La colpa non è mica dei figli! La colpa è dei genito-ri che non se ne vogliono andare! Largo ai giovani, pensate in che situazione vivono: a Firenze otto professori su dieci sono precari. I professori precari sono come dei maghi: appaiono e scompaiono. Non è un trucco, è il contratto a termine! I contratti a termine spesso sono brevissimi. Giorni fa un professore è entrato in classe, ha fatto l’appello e già gli era scaduto il contratto. Il sostituto, invece, ha aperto la porta ed è stato subito sostituito! Ieri sul giornale ho letto di una scoperta sensazionale: dietro una lavagna, alcuni scienziati hanno ritro-vato l’ultimo insegnante di ruolo, sembra che risalga all’era del paleozoico. Ora è esposto nell’aula di scienze con un cartel-lo al collo “Specie di professore estinta!”.

*Comico

Andrea Muzzi*

Primo maggio, festa tra intimi

Il danese Jorgensen è tornato

dopo sei mesi di stop: ora parla

di sé, tra passato e futuro

SPORT

“MARTINO” SI RACCONTA

PAG.38

di Giovanni CartaPAG.39

PAG.3

Microcriminalità e crisi,le “paure” del quartiere

PRIMO PIANO

Periodico d’informazione locale. Anno III n.21 del 1 aprile 2009.N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10

EDIZIONE DEL QUARTIERE 4 • 26.534 COPIE DISTRIBUITE DA

Il Giornale del tuo Quartiere Q4

Da fi nire la riqualifi cazione dell’area,

ma i dubbi non mancano PAG.2

L’ARGINGROSSO CHE SARÀ

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Il Giro d’Italia compie 100 anni. Il 9 maggio, la corsa rosa ripartirà dal Lido di Venezia marcando le strade italiane

per un totale di 3.395,5 chilome-tri. Un giro che si annuncia scop-piettante per la presenza di molti “big” del ciclismo: oltre al giovane madrileno, vincitore del giro 2008, Alberto Contador, le collaudate star Sastre, Evans e Menchov tra gli stranieri e Garzelli, Simoni, Cune-go, Di Luca, Basso e Petacchi tra gli italiani. Anche se la grande stel-la del centenario pare essere Lance Armstrong, che correrà al Giro per la prima volta nella sua carriera alla ricerca di conferme dopo il rientro nel mondo delle competizioni. Un tracciato adatto a tutti e quindi im-prevedibile, che sarà il palcoscenico

ideale per un’edizione spettacolare: le Alpi arrivano dopo soli quattro giorni, uno sconfinamento in Austria e uno in Francia e la conclusione del 31 maggio a Roma avverrà con una crono individuale. Per celebrare il Centenario, il Giro d’Italia 2009 ricorderà i grandi campioni che ne hanno scritto i capitoli più belli: la 13esima tappa, 150 chilometri tra Lido di Camaiore e Firenze, sarà de-dicata a Gino Bartali, il campione di Ponte a Ema che ha segnato la storia del nostro paese dalla fine degli anni ‘30 ai primi anni ‘50. Lambirà tutte le città fondatrici del 1909, avrà un inno inedito e un logo speciale dedi-cato ai 100 anni. In più una maglia rosa rivisitata eccezionalmente da Dolce & Gabbana e una mascotte particolare, Girbecco lo Stambec-

co, animale simbolo di caparbietà, forza e onestà, doti che serviranno ai protagonisti della corsa più amata dagli italiani. La città di Firenze cor-re con il fiorentino Leonardo Scar-selli e Dario David Cioni, nato in In-ghilterra ma residente sulle colline di Montelupo Fiorentino, entrambi corridori della neoformazione italo-ucraina della Isd, che vanta come consulente tecnico e d’immagine il campione Mario Cipollini. Questa edizione, che raccoglie l’esperienza di un secolo in rosa, vuole essere all’insegna di un ciclismo che pro-muova i valori di eticità e qualità nel rispetto della tradizione, ma che allo stesso tempo sia attuale e guardi al futuro della disciplina. Nel 1909 il vincitore fu Luigi Ganna: chi sarà quello del 2009?

CICLISMO. L’edizione speciale della gara toccherà anche Firenze

Cento anni di Giro: un secolo in rosa

Ivana Vita

Correrà al Giro d’Italia per la se-sta volta il fiorentino Leonardo

Scarselli, classe 1975, professionista dal 2000: abbiamo chiesto a lui cosa significhi prendere parte alla corsa a tappe più amata dagli appassionati del ciclismo.Debutto della Isd al giro: come si tro-va nella sua nuova squadra?Bene, è una squadra piccola, appena nata, ma ben organizzata e con tanta voglia di crescere. Cosa significa per un corridore pren-dere parte al Giro d’Italia?Il Giro, per un italiano, è la manife-stazione più importante dell’anno, ri-chiama tanta gente. Ci sono altre corse belle come la Milano–Sanremo, il Giro di Lombardia, ma non hanno lo stesso fascino. La gente associa il ciclismo al Giro d’Italia.La tappa fiorentina sarà dedicata a Gino Bartali: come la vive?Noi toscani abbiamo avuto la fortuna di ammirare un ciclista eccellente che è il simbolo stesso di questo sport. Non possiamo che esserne fieri. Peccato che si tratti di una tappa tutta in pianura, quindi si prospetta un arrivo in volata. Fosse stata una tappa intermedia si po-teva aspirare a qualcosa di diverso. Io cercherò di affiancare la mia squadra affinché si possa arrivare a una vittoria.Mario Cipollini è il consulente tec-nico e d’immagine della Isd: una garanzia?Mario è un grandissimo campione, con lui ovunque vai trovi le porte aperte. E’ un onore averlo come uomo immagine e come presenza all’interno della squa-

dra. E’ molto importante perché anche se la nostra è una squadra piccola, lui ha creduto in un progetto che ha ambizioni ben più ampie.C’è qualcosa che deve cambiare nel mondo del ciclismo?Al contrario di quanto si dice, nel ci-clismo è già cambiato tanto, solo che è uno sport popolare che ha meno aiuti economici e politici di altri ed è stato fin troppo facile prenderlo di mira. Fino al 1995 sembrava uno sport pulito, poi siamo stati noi ciclisti a chiedere mag-giori controlli e lì è scoppiata una bom-ba. Certo, è vero che abbiamo sbagliato tanto in questi anni ed è giusto che chi sbaglia sia punito, ma si è arrivati a una situazione paradossale. Adesso abbia-mo la reperibilità a casa 24 ore su 24, neanche i carcerati, e se salti tre con-trolli prendi una squalifica. Comunque molto è stato fatto e, se oggi avessi un figlio, non avrei alcun problema a farlo correre in bici.

IL PERSONAGGIO. L’atleta alla sua sesta partecipazione

Scarselli guida i fiorentini alla conquista della corsa

/I.V.

Leonardo Scarselli

Per celebrare

l’anniversario

saranno ricordati

i campioni che ne

hanno scritto la

storia: la 13esima

tappa dedicata

a Gino Bartali

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