Il reporter-Quartiere1-2-3-Firenze-agosto-2011

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AGOSTO 2011 I n questo numero avrei voluto parlare di Firenze d’estate, purtroppo però una macchina mi ha investito e sono finito in ospedale. Durante gli incidenti capita di incontrare tipi bizzarri: nel paese dei miei genitori, in Maremma, un uomo è salito ubriaco fradicio sull’ape. Dopo aver fatto miracolosamente cinque curve è sbanda- to e finito in un burrone. Le forze dell’or- dine sono subito intervenute, preoccupa- te hanno aperto la porta dell’ape e hanno chiesto al guidatore “Tutto bene?”, e lui “Chiudi, fa freddo!”. Perciò in questo articolo vi racconterò l’estate in un ospe- dale. In ospedale dell’estate nemmeno te ne accorgi perché lì il tempo è costante- mente sospeso. Contano solo due giorni: quello di entrata e soprattutto quello di uscita. In ospedale fai cose difficilis- sime, come la pipì nel pappagallo. Per un uomo sano già è difficile fare la pipì dentro la tazza del water, immaginatevi come dev’essere difficile farla dentro il pappagallo e per di più da malati! Serve la mira di un cecchino! Negli ospedali i letti sono dotati di telecomando. Il letto lo puoi mettere in qualunque posizione, alto, basso, piegato: tutte le posizioni che vuoi, tranne quella giusta! La notte, poi, in reparto si verificano fenomeni stra- ni. Ci sono gli zombie: pazienti appena operati che ciabattano per il corridoio, trascinandosi dietro il treppiedi con la flebo. Fa impressione: sembra di essere dentro “Thriller”, il video di Michael Jackson. Infine, scherzi a parte, è bello poter ringraziare gli infermieri e gli orto- pedici che sanno fare bene il loro lavoro. Vi voglio bene! *Comico Andrea Muzzi* Estate sì, ma in reparto Le colline e certi angoli di Toscana: ecco i “rimedi” per chi vuole fuggire dall’afa cittadina ITINERARI TUTTI AL FRESCO PAG.8 La Fiorentina prova a ripartire e punta tutto su un ingrediente: il cuore (viola) SPORT IL “PATTO” GIGLIATO PAG.24 Il “baby” Erasmus fa scuola anche qui g iovani PAG.11 Centro a piedi, novità in vista P ian piano Firenze si sta abituan- do a farci i conti, con la pedona- lizzazione dell’area di piazza Pitti. Ci sono però alcune zone critiche, quelle in cui la rivoluzione si è fatta sentire di più. È il caso di borgo San Jacopo, dove a pochi giorni dall’en- trata in vigore del provvedimento si sono creati rallentamenti, e dell’as- se piazza della Passera-via dello Sprone, “presa d’assalto dalle mac- chine”, denunciano commercianti e residenti. Sui viali, invece, pare filare (più o meno) tutto liscio, e an- che la polizia municipale rassicura gli automobilisti. E intanto si lavora al prossimo capitolo della saga del “tutti a piedi”, che dovrebbe inte- ressare l’area di piazza San Firenze quando il tribunale cambierà sede e verrà trasferito a Novoli. Esclu- sa, invece, la pedonalizzazione di Santa Croce, della quale all’inizio si vociferava. PAGG.18-19 di Carpini - Squarcialupi I libri da leggere sotto l’ombrellone v acanze PAG.22 PAG.9 Agosto in città, “guida” per chi resta PRIMO PIANO Con la Lega 3, Firenze vuole tornare ai fasti del passato. Scommettendo sui giovani ARIA DI GRANDE BASKET PAG.26 Il Tar boccia il ricorso sull’imposta di soggiorno. Ma gli albergatori non demordono TURISTI TASSATI, PER ORA PAG.14 EDIZIONE DEL QUARTIERE 1, 2, 3 • 94.940 COPIE DISTRIBUITE DA Il Giornale del tuo Quartiere Periodico d’informazione locale. Anno V n.64 del 1 agosto 2011. N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10 Quartiere 1, Quartiere 2, Quartiere 3 1191141 Via Bonifacio Lupi, 8 (P.zza Libertà) Firenze Tel. 055 0516863 - Cell. 349 7761456 www.ilmondodipinocchio.it info@ilmondodipinocchio.it LAVORA QUANTO VUOI... AL TUO BIMBO PENSIAMO NOI Arredamenti e giochi Ecologici certificati Sezione psicomotricità e laboratorio di acquaticità Collaborazione con coordinatore pedagogico Nido d’ infanzia per i bambini dai 12 ai 36 mesi che tutto il giorno nella felicità stan sospesi 1176832 1192185

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Agosto 2011

In questo numero avrei voluto parlare

di Firenze d’estate, purtroppo però una macchina mi ha investito e sono finito in ospedale. Durante gli incidenti capita di incontrare tipi bizzarri: nel paese dei miei genitori, in Maremma, un uomo è salito ubriaco fradicio sull’ape. Dopo aver fatto miracolosamente cinque curve è sbanda-to e finito in un burrone. Le forze dell’or-dine sono subito intervenute, preoccupa-te hanno aperto la porta dell’ape e hanno chiesto al guidatore “Tutto bene?”, e lui “Chiudi, fa freddo!”. Perciò in questo articolo vi racconterò l’estate in un ospe-dale. In ospedale dell’estate nemmeno te ne accorgi perché lì il tempo è costante-mente sospeso. Contano solo due giorni: quello di entrata e soprattutto quello di uscita. In ospedale fai cose difficilis-sime, come la pipì nel pappagallo. Per un uomo sano già è difficile fare la pipì dentro la tazza del water, immaginatevi come dev’essere difficile farla dentro il pappagallo e per di più da malati! Serve la mira di un cecchino! Negli ospedali i letti sono dotati di telecomando. Il letto lo puoi mettere in qualunque posizione, alto, basso, piegato: tutte le posizioni che vuoi, tranne quella giusta! La notte, poi, in reparto si verificano fenomeni stra-ni. Ci sono gli zombie: pazienti appena operati che ciabattano per il corridoio, trascinandosi dietro il treppiedi con la flebo. Fa impressione: sembra di essere dentro “Thriller”, il video di Michael Jackson. Infine, scherzi a parte, è bello poter ringraziare gli infermieri e gli orto-pedici che sanno fare bene il loro lavoro. Vi voglio bene!

*Comico

Andrea Muzzi*

Estate sì, ma in reparto

Le colline e certi angoli di Toscana:

ecco i “rimedi” per chi vuole

fuggire dall’afa cittadina

itinerari

tutti al fresco

PAG.8

La Fiorentina prova a ripartire

e punta tutto su un ingrediente:

il cuore (viola)

Sport

il “Patto” GiGliato

PAG.24

Il “baby” Erasmusfa scuola anche qui

giovani

PAG.11

Centro a piedi, novità in vista

Pian piano Firenze si sta abituan-do a farci i conti, con la pedona-

lizzazione dell’area di piazza Pitti. Ci sono però alcune zone critiche, quelle in cui la rivoluzione si è fatta sentire di più. È il caso di borgo San Jacopo, dove a pochi giorni dall’en-trata in vigore del provvedimento si sono creati rallentamenti, e dell’as-se piazza della Passera-via dello Sprone, “presa d’assalto dalle mac-chine”, denunciano commercianti

e residenti. Sui viali, invece, pare filare (più o meno) tutto liscio, e an-che la polizia municipale rassicura gli automobilisti. E intanto si lavora al prossimo capitolo della saga del “tutti a piedi”, che dovrebbe inte-ressare l’area di piazza San Firenze quando il tribunale cambierà sede e verrà trasferito a Novoli. Esclu-sa, invece, la pedonalizzazione di Santa Croce, della quale all’inizio si vociferava. PAGG.18-19

di Carpini - Squarcialupi

I libri da leggeresotto l’ombrellone

vacanze

PAG.22

PAG.9

Agosto in città,“guida” per chi resta

PriMo PiaNo

Con la Lega 3, Firenze vuole

tornare ai fasti del passato.

Scommettendo sui giovani

aria di GraNde basket

PAG.26

Il Tar boccia il ricorso sull’imposta

di soggiorno. Ma gli albergatori

non demordono

turisti tassati, Per ora

PAG.14

EdizionE dEl QuartiErE 1, 2, 3 • 94.940 copiE distribuitE da

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Quartiere 1. La strada torna a far parlare di sé dopo l’ultima rissa. “Qui diversi problemi”

L’ultimo episodio (grave) ha lasciato il segno. Via Palazzuolo, domeni-ca 12 giugno, tardo pomeriggio. In strada, all’altezza dell’incrocio con

via Santa Lucia e via degli Orti Oricellari, scop-pia una rissa, intervengono carabinieri, polizia e polizia municipale, la gente scende in strada, il traffico è bloccato. I residenti (come tutte le volte che succede qualcosa lungo la strada, “ri-chiamati” dalle grida di turno) si affacciano alle finestre, parlano tra loro, si sfogano. “Per noi che abitiamo qui non c’è neanche bisogno di andare al cinema, lo spettacolo ce l’abbiamo già sotto casa”, commenta amaro qualcuno. Gli episodi di questo genere (risse, schiamazzi, tensioni) nella zona in effetti non mancano. Ma quello del 12 giugno, sentendo i residenti, è stato qualcosa di ancora più grave. Forse perché accaduto di do-menica, forse perché di pomeriggio (solitamente lo “spettacolo” va in scena di notte). Tant’è che Lorenzo, abitante della zona, ha preso carta e penna e scritto al sindaco in persona. “Io e mia moglie siamo sconvolti e meditiamo seriamen-te di lasciare questo posto dove non si può più vivere, nemmeno in un tranquillo pomeriggio di domenica”. Da allora sono passati circa due mesi: la situazione è cambiata o tutto è rimasto come prima? È sempre Lorenzo a fare il punto della situazione. “Dopo ogni episodio del genere (e ce ne sono stati numerosi), le acque si calma-no magicamente da sole, come per incanto – rac-conta - una serie di loschi figuri per un po’ non si vedono più, salvo ricomparire a tempo debito. Questa volta, se non altro, rappresentanti della politica cittadina e delle forze dell’ordine sono venuti a incontrare noi abitanti, e sembra che i controlli si siano intensificati”. Ma il sindaco ha risposto alla sua lettera? “No, non mi ha rispo-sto, a differenza di qualche tempo prima, quando avevo segnalato altri disagi e mi aveva breve-mente chiesto di tenerlo informato sugli svilup-pi. Cosa che ho puntualmente fatto”. Continuate a considerare l’ipotesi di andarvene? “Con la morte nel cuore – spiega Lorenzo - perché sia-mo legatissimi a questa zona, ma non è la prima volta che meditiamo di andare via. Sono diverse le situazioni di illegalità che rendono la zona pro-

blematica, ma non sono infinite e non appaiono irrisolvibili, al contrario. Solo che non si vede la concreta volontà politica di risolverle affrontan-dole ‘di petto’. Ecco, ci sentiamo continuamente abbandonati dalle istituzioni, allora sale la rabbia e ci viene voglia di lasciare, di andare via”. Ma avete, voi residenti, una proposta da lanciare alle istituzioni per risolvere la situazione? “Noi ci troviamo spesso in prima linea rispetto a queste situazioni problematiche. Cose che noi segnalia-mo da tanto tempo (senza però troppe risposte). Noi possiamo essere gli occhi e le orecchie delle

istituzioni sul territorio. La mia proposta quindi è che le istituzioni stesse approfittino del nostro ‘controllo sul territorio’, si avvalgano delle no-stre esperienze quotidiane, e insieme a noi cer-chino di risolvere almeno le criticità più evidenti. Insomma, che non ci vivano come avversatori o rompiscatole (in tipico stile fiorentino), ma lot-tino al nostro fianco per restituire la dignità di patrimonio dell’Unesco a questo pezzi di centro di Firenze”. Cosa vorrebbe dire ai suoi “vicini di casa”? “Partecipazione. Ecco quello che mi senti di chiedere a tutti i residenti della zona, fioren-

tini, italiani, stranieri senza distinzione. Troppo spesso alle riunioni del Comitato e alle iniziative sul campo siamo un po’ pochi rispetto alla vera popolazione residente che sicuramente condivi-de le nostre istanze. Insieme viviamo il quartiere e insieme ci spetta di migliorarlo, ognuno con quel poco che si sente di investire per la propria qualità della vita. Partecipazione”.

Via Palazzuolo, l’appello degli abitanti

Ivo Gagliardi

La proposta

all’amministrazione:

“Noi possiamo essere

gli occhi e le orecchie

delle istituzioni sul

territorio”. E agli altri

residenti: “Serve la

partecipazione di tutti”

la rissa avvenuta in via Palazzuolo lo scorso giugno

LA NOVITÀ

Gli orti sociali si aprono alle famiglie (e alle scuole). È questa, nel quartiere 1, la novi-

tà che riguarda gli appezzamenti di terreno dati in concessione ai cittadini, appezzamenti che – come sottolinea il nome del progetto – hanno prima di tutto una funzione sociale. Ma se fino a poco tempo fa a farne richiesta potevano essere solo gli over 65 e le associazioni attive nel mondo della “marginalità” (come quelle che si occupano di disabilità fisiche o psichiche), ora le cose sono cambiate: possono partecipare al bando anche le famiglie con figli minorenni e le scuole di ogni or-dine e grado, purché residenti (le prime) o ubicate (le seconde) nel quartiere. Nel bando scaduto lo

scorso maggio erano quattro gli orti destinati alle famiglie, tutti assegnati, mentre nessuna scuola ha fatto richiesta per l’appezzamento che era stato loro riservato. “Abbiamo ripreso in mano questo progetto da circa sei mesi, dopo la riorganizzazio-ne della macchina comunale, e come Quartiere ora abbiamo intenzione di investirci – spiega Andrea Abbassi, presidente della commissione servizi so-ciali del Q1 – e soprattutto di fare in modo che gli orti rispondano alla prima necessità per cui sono stati creati: non tanto il raccolto, quanto favorire la socialità tra gli anziani, oltre a diffondere la cultu-ra agricola nelle giovani coppie”. Soprattutto nel-le coppie che vivono nel centro di Firenze, quindi

lontane (anche “fisicamente”) dalla campagna. Già, ma dove sono gli orti sociali del Q1? In realtà non si trovano nel territorio della circoscrizione, ma in via Jahier, tra via Bolognese e via Faentina. Ce ne sono 46, “ma l’idea è quella di espandersi ancora in quella zona – continua Abbassi – oltre a sondare la possibilità di ricavarne altri tra l’ip-podromo e il Fosso Macinante”. Perché, anche nel Q1, gli orti fanno registrare il tutto esaurito: attualmente sono tutti assegnati, con sei anziani in lista d’attesa. Al momento non sono previsti nuovi bandi, ma presto dovrebbe essere rivisto il regolamento comunale sul progetto e, quindi, le “selezioni” potrebbero essere riaperte.

Orti sociali anche per i nuclei con figli e gli istituti. E presto potrebbero nascerne altri

“Ritorno alla terra” per famiglie e scuole del centro

/I.G.

Centro Storico • Porta Romana • San Jacopino

guarda le foto su

Questa edizione de Il Reporter raggiunge 94.940 famiglie nei quartieri 1, 2, 3 di Firenze.

Anno V n.64 del 1 agosto 2011

2 Agosto 2011

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Quartiere 2. Lo stabile occupato a due passi da Villa il Ventaglio in cattive condizioni igieniche

La falda inquinata attende una svolta

Abitato abusivamente da quasi trent’anni, l’ex Bice Cammeo

rappresenta oggi un pericolo per la salute. Anche di chi ci sta

intorno. Abbandonato il progetto di autorecupero, Comune

e Asl hanno trovato un accordo. Almeno per la bonifica

A un passo dal giardino del Ventaglio, con il suo laghetto e le sue anatre, c’è un’occupa-zione abusiva, perdurante e silenziosa, che sta minando la falda acquifera sotterranea.

È quella dell’ex Istituto Bice Cammeo, in via Aldini, praticamente accanto all’ingresso del parco. Un pa-lazzo seminascosto dalle fronde e dall’alto cancello, che a ben pochi è dato di oltrepassare. O meglio, non così pochi: sono una ventina, infatti, le famiglie che ci vivono, con tanto di nome sul campanello. Un’oc-cupazione “storica”, sostenuta dal Movimento di lotta per la casa, che va avanti da decenni. Dallo stesso tempo – quasi 30 anni – la Asl e il Comune di Firenze sono consapevoli dei rischi. Lo provano alcuni docu-menti della stessa Azienda sanitaria, datati 1982: già allora si rilevavano le scarse, per non dire pessime, condizioni igienico-sanitarie dello stabile. Lo scanti-nato è perennemente allagato, un acquitrinio alto una ventina di centimetri da terra che non si abbassa mai di livello. Colpa del sistema fognario non a norma, che ha determinato e determina tuttora allagamenti e formazione di colonie batteriche nocive. Che van-no a finire direttamente nella falda. Ad aggravare il quadro ci pensa una cisterna di gasolio interrata nel giardino, da anni “sforacchiata” in più punti. Tant’è che recenti analisi effettuate sull’acqua della falda hanno rilevato un forte inquinamento da gasolio. Gli stessi sopralluoghi hanno messo in evidenza la pre-senza di amianto nella copertura del tetto. Insomma, una bomba a orologeria pronta a esplodere in mez-zo a un lembo di quartiere densamente abitato. Ma adesso si intravede uno spiraglio. I primi a mobili-tarsi sono stati proprio i residenti: un paio di famiglie confinanti con la Bice Cammeo si sono rivolte a un legale e hanno intentato una causa contro la legittima proprietà dello stabile (la Asl) affinché intervenisse con una bonifica di urgenza. Il primo grado però non

è andato a finire granché bene: il giudice ha dato loro ragione, ma gli ha anche imposto di anticipare i costi della suddetta bonifica. Nel mentre, Palazzo Vecchio e Asl hanno inserito lo stabile in un più ampio gioco di risico tra immobili da dare e da avere, allungando i tempi. L’accordo è stato raggiunto solo il mese scorso, dopo che si era vociferato anche di un progetto di au-torecupero da parte degli occupanti. L’intesa firmata da Renzi e Marrone prevede bonifica e messa in si-curezza immediata dell’immobile a carico della Asl. L’operazione dovrebbe costare circa 74mila euro, complessivi del rifacimento della facciata, della rete fognaria e della rimozione della cisterna. In cambio, il Comune di Firenze provvederà ad agevolare l’iter burocratico. Che si prevede comunque piuttosto lun-go: ci sarà da fare un progetto, poi un bando, poi una gara. E da trovare il modo di far entrare il personale

della ditta scelta entro i confini della Bice Cammeo. “L’ultimo tentativo di sgombero risale allo scorso maggio – racconta il consigliere di quartiere Stefano Baldassari (Pdl) – ma gli occupanti hanno impedito alle forze dell’ordine di entrare”. Una situazione che si è ripetuta più e più volte nel corso degli ultimi 6-7 anni. “Sembra che dietro queste operazioni – conti-nua Baldassari – più di facciata che altro, non ci sia una vera volontà politica”. Insomma, il futuro della Bice Cammeo non è ancora scritto e anche la stessa operazione bonifica potrebbe essere a rischio boicot-taggio. Con buona pace della falda.

Francesca Puliti

il cortile dell’ex Bice cammeo

E piazza Nobili venne liberata, una volta per tutte. Sparito il

benzinaio, dopo anni di battaglie da parte dei residenti (anche attra-verso le pagine di questo giornale), l’area che ospitava il distributore è in via di bonifica. Le cisterne sot-terranee, che continuavano a ema-nare fastidiosi effluvi, sono state rimosse. Sul futuro assetto della piazza, però, c’è ancora un pun-to interrogativo. “Per il momento l’area che ospitava l’impianto è stata riasfaltata – spiega Gianluca Paolucci, presidente del Quartiere 2 – ma in seguito ci auguriamo che l’intera piazza sia interessata da una più complessiva riorganizzazione”. Di progetti concreti ancora non ce ne sono, anche se la riqualificazio-ne è nell’aria da anni. In passato si è parlato di una rotonda per gesti-re meglio l’incrocio, di panchine, di riassetto dei posti auto. Ma, al momento, le casse del Comune piangono. “Non è escluso che pos-sa bastare anche una manutenzio-ne ordinaria per mettere in ordine la piazza”, ipotizza Paolucci. Per ora, comunque, c’è da aspettare. Intanto, è giunta a buon fine an-che un’altra battaglia del quartiere: quella per l’asfaltatura della strada sterrata che collega via del Mezzet-ta all’ex manicomio di San Salvi. “Finalmente qualcosa si muove – dichiara il consigliere comuna-le Emanuele Roselli (Pdl), che ha seguito la questione fin dall’anno scorso – e la strada diventerà de-

gna di questo nome”. L’asfaltatu-ra è prevista a breve, in modo da rendere più agevole il tratto che già molti percorrono come alternativa per arrivare a San Salvi. E che era diventato un vero e proprio percor-so a ostacoli negli ultimi mesi, dis-seminato di buche, rattoppi e mate-riale di cantiere. L’intervento “avrà sicuramente effetti positivi su tutta la mobilità del quartiere – conti-nua Roselli - poiché coloro che abitano nella zona sud di Firenze e nei comuni limitrofi, potranno evitare, a lavori terminati, di ap-pesantire ulteriormente il traffico delle vie circostanti, soprattutto di via Andrea Del Sarto”. Happy end anche per i giardini di viale Fanti, l’area verde più grande di Campo

di Marte. La loro risistemazione partirà a settembre e costerà circa 160mila euro, compresa una picco-la sponsorizzazione da parte della Fiorentina. Qui arriveranno nuove panchine e tavoli da picnic, giochi per i bambini e attrezzature varie. Oltre al neo-fontanello di acqua potabile, installato il mese scorso e già preso d’assalto da passanti e residenti.

Piazza Nobili e altrebattaglie (vinte)

HaPPY eNd. La circoscrizione che si rifà il look

/F.P.

I sopralluoghi hanno messo in evidenza la presenza di amianto nel tetto e di gasolio nel terreno

Asfalto nuovo anche a San Salvi, a settembre tocca ai giardini

Campo di Marte • Cure • Coverciano

Agosto più anziani quanto fa? A dar retta a tv e giornali fa non-

ni accaldati ai giardini o chiusi in casa a fare i conti con la solitudine. O tutt’al più “rifugiati” in un centro commerciale tra un carrello e l’altro a prendere un po’ di fresco artificia-le. E invece no, l’Agosto anziani nel Quartiere 2 è tutta un’altra cosa. C’è chi ne approfitta per imparare ginna-stica cinese, chi per prendere lezio-ni base (o avanzate) di informatica. Succede a Villa Bracci, il centro che si trova sullo Stradone di Rovezza-no, a due passi dall’omonima stazio-ne e poco più in giù del supermerca-to del Gignoro. Da oltre dieci anni qui il mese di agosto è tutt’altro che sinonimo di solitudine. A seconda delle proprie passioni e delle proprie

facoltà, gli ospiti del centro (diurno, ma anche Rsa) possono dedicarsi a svariate attività, tra cui il giardinag-gio, il bricolage, le lingue straniere e il ballo. Senza dimenticare l’orto: qui vi è uno dei più vasti spazi de-dicati ad orti sociali della città. In tutto gli spazi sono 270, da tenere d’occhio in ogni stagione, non solo d’estate. Per chi alle attività manuali preferisce coltivare la mente ci sono sempre le visite guidate ai musei. E giochi da tavolo di ogni tipo. Non solo: durante tutto l’anno è possibile rivolgersi al centro anche per consu-lenze legali o in materia di edilizia e come ambulatorio medico per la rilevazione di pressione e glicemia. Senza fare inutili file chissà a quale sportello.

Anziani soli? No, grazieL’agosto di Villa Bracci

estate. Lezioni di ballo e molto altro a Rovezzano

/F.P.

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Sono stati trovati a distanza di un giorno l’uno dall’al-tro, la prima nella parte del Galluzzo dove le case si di-

radano e diventa campagna, l’altro in un campo a Pozzolatico, mentre un contadino stava arando il suo campo. I due cuccioli di capriolo, gli occhi teneri da bambi, sono stati portati entrambi, per una strana coin-cidenza, alla clinica veterinaria La Certosa, a due passi dalla piazza del Galluzzo, e lì i veterinari, dopo aver denunciato il ritrovamento dei due cuccioli alla polizia provinciale, li hanno curati e accuditi: il maschietto aveva una zampa distrutta, che è sta-to necessario amputare, la femmina - anche lei ferita a un arto - è stata curata e fasciata. Poi, durante la con-valescenza, sono stati nutriti a suon di biberon di latte di capra, l’unico che i piccoli potevano digerire, e trattati amorevolmente dall’equipe di dottori della clinica che ha messo a disposizione la loro professionalità nonostante una legge impietosa im-ponga che gli animali selvatici feriti e non più autosufficienti, se non pos-sono essere restituiti al loro habitat naturale, debbano essere abbattuti. Oggi Kevin e Sophie, questi i nomi con cui sono stati battezzati i piccoli animali, godono di ottima salute e vengono accuditi amorevolmente da Alfonso Todisco, residente del Gal-luzzo e grande amante degli animali (lui e la sua famiglia possiedono già una gatta 23enne e due cagnolini salvati da morte certa, trovati in un sacchetto di plastica chiuso e buttato all’interno di un cassonetto dell’im-mondizia), che ha messo a disposi-zione il suo tempo e lo spazio che ha a disposizione alle porte di Firenze

per farli vivere nel migliore dei modi possibile. “Il maschietto - spiega la veterinaria Franca Del Piaz, della clinica La Certosa - nonostante co-minci già a sviluppare la muscolatu-re delle zampe per stare in equilibrio sulle altre tre, se venisse liberato non riuscirebbe a sopravvivere, mentre le condizioni della femmina mi-gliorano a vista d’occhio”. Adesso, a quasi tre mesi d’età, cominciano a masticare fieno, erba e qualche fo-

glia. “In questo modo cominciano a far funzionare gli stomaci e l’appa-rato ruminate”, spiega la dottores-sa. Kevin e Sophie si avvicinano all’uomo senza timore e prendono il cibo dalle mani del “babbo adot-tivo”, che dedica loro moltissime attenzioni e gran parte delle sue giornate. “Farei ogni cosa per farli star bene”, racconta il signor Todi-sco, che già quando erano in clinica passava regolarmente a trovarli per sapere delle loro condizioni di salu-te. “È un nostro ‘cliente affezionato’ da venticinque anni - spiega Franca Dal Piaz - e si è sempre prodigato per animali di ogni razza e specie. Nella loro sfortuna, questi due ani-maletti sono stati fortunatissimi ad averlo incontrato”,

Agosto, quartiere 3 non ti cono-sco? Al contrario: il Q3, nel

mese più caldo dell’anno, pullula di iniziative e si preparara a “sfamare” gli animi di chi ha deciso di trascor-rere questo periodo tra la frescura dei giardini e le inizitive delle piazze. Al parco dell’Anconella, dove è sempre possibile fare bellissime passeggiate sotto gli alberi durante il giorno, la sera, a partire dai primissimi gior-ni del mese, si potrà assistere a una selezione di pellicole d’autore, con “La Firenze nel cinema. I più bei film girati a Firenze”. Da quelli tratti dai romanzi di Vasco Pratolini (come “Le ragazze di San Frediano” e “Crona-che di poveri amanti”) a “Diario di un italiano” e “Amici miei atto I”, dell’amatissimo regista, recentemen-te scomparso, Mario Monicelli, fino alla “Camera con vista” che guarda il Ponte Vecchio e a “Per le antiche sca-le” di Mauro Bolognini, girato all’in-terno dell’ex ospedale psichiatrico di San Salvi. Una panoramica della città vista dai più illustri registi del Nove-cento, offerta gratuitamente a chi vor-rà parteciparvi (programma completo è disponibile su www.comune.fi.it). Interessante anche il programma proposto in piazza Gino Bartali, che - davanti al centro commerciale di Ga-vinana - continuerà fino al 30 agosto a rallegrare le giornate (e soprattutto le serate, con buona pace dei residen-ti) dei cittadini con “Notti d’estate”, iniziativa che dalle 16 alle 24 offre un programma no-stop per grandi e piccini. Si comincia con i giochi, le piccole giostre e i passatempi pensati su misura per i bambini, per poi pro-seguire nell’arco della serata con con-certi dal vivo, una birreria che offre a chi ne ha voglia un drink rinfrescante ma anche cabaret, karaoke e l’inizi-tiva “il ballo del silenzio”, durante il

quale si distribuiranno cuffie wi-fi e si potrà ballare senza dar nessun fasti-dio al vicinato. Buone notizie anche per chi ha una certa età e ha voglia di stare tranquillo ma in compagnia: il quartiere, in collaborazione con i centri anziani presenti sul territorio, organizza dei centri estivi per la terza età (rivolti principalmente a persone sole) che prevedono attività di ani-mazione, intrattenimento, escursioni e gite per permettere di far trascor-

rere giornate piacevoli anche a chi non ha la compagnia di una famiglia sempre presente. Chi sta al Galluzzo può rivolgersi alla scuola Papini di via Ser Lapo Gavacciani, mentre chi vive a Gavinana può fare un salto al centro anziani Il Lido, sul lungarno Ferrucci.

Quartiere 3. Due baby caprioli sono stati trovati al Galluzzo e curati da un’équipe di veterinari

Catena di solidarietà per piccoli “bambi”

Ludovica V. Zarrilli

Un mese di eventi all’apertoestate. Dal karaoke al cinema d’essai

Entrambi cuccioli e feriti a una zampa, sono stati prima nutriti

a suon di biberon, poi “adottati” da un residente della zona

/C.G.

Hanno iniziatoa masticare erba,fieno e anchequalche foglia

Film e passeggiate all’Anconella, ballo e giostre in piazza Gino Bartali

i due caPrioli Kevin e soPhie

il Parco dell’anconella

Gavinana • Galluzzo • Firenze sud

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4 Agosto 2011

Page 5: Il reporter-Quartiere1-2-3-Firenze-agosto-2011

Addio al parcheggio abusivo sulla sponda dell’Arno, al suo posto ora c’è una pista ciclabile e, poco di-stante, una nuova area per la sosta

(regolare). Dal ponte della tramvia fino a lungar-no dei Pioppi, sono trecentocinquanta i metri di percorso riservati alle biciclette, nuovi di pacca, che vanno ad ampliare la rete cittadina. Ma, per un nuovo tassello che viene inaugurato, molti mancano ancora all’appello, con una mappa ci-clabile a macchia di leopardo. Intanto, la stessa zona può contare su una nuova area di sosta: il parcheggio di via Baccio Bandinelli che, tramite il recupero di un terreno pubblico da 2.600 metri quadrati e un investimento di 168mila euro, offre adesso novantadue posti auto (di cui due riservati ai disabili), ventiquattro spazi per motorini, quat-tro per i veicoli elettrici - con tanto di colonnina per la ricarica - e una rastrelliera per una ventina di biciclette. La sosta è mista: disponibile gra-tuitamente per i residenti, a pagamento per tutti

gli altri in orario diurno. Una boccata d’ossige-no per una porzione di quartiere alle prese con i problemi di parcheggio. “Ci vuole una sbarra che impedisca l’accesso ai camper – avvertono però gli abitanti – altrimenti gli autocaravan si mangeranno molti dei posti disponibili”. A due passi da qui si trova la pista ciclabile che corre parallelamente a via Baccio Bandinelli, lungo quello stesso argine un tempo utilizzato per la sosta selvaggia. In passato la sponda dell’Arno veniva quotidianamente invasa da auto e furgoni: adesso il tratto è stato chiuso al traffico e, con 160mila euro, è stata creata una pista a misura di bici, usando resine speciali e ghiaino, che si col-lega a quella già esistente su lungarno dei Piop-pi. Dalla fermata Paolo Uccello della tramvia è così possibile pedalare in modo sicuro fino alla passerella pedonale delle Cascine, per prosegui-re verso l’Argingrosso, in quest’ultimo caso con qualche interruzione del tragitto protetto. Per i ciclisti è però troppo presto per cantar vittoria:

da oltre dieci anni è sul piatto la realizzazione delle direttrici ciclabili sulle due sponde dell’Ar-no. Qualcosa è stato fatto, ma molti progetti restano al palo. Le piste – lamentano in molti - sono poche, non sono continue, si interrompono, viaggiano tra un rattoppo e l’altro. Il primo tratto

di lungarno, quello che arriva da ponte alla Vitto-ria, è ancora sprovvisto di un percorso ciclabile, mentre il progetto, ambizioso ma altrettanto dif-ficile da applicare, di completare una super-pista che colleghi il torrino di Santa Rosa a Lastra a Signa resta sulla carta, in attesa di finanziamenti.

Nata una pista per i pedali, dal ponte della tramvia fino

a lungarno dei Pioppi. Ma resta ancora molto da fare.

Intanto, boccata d’ossigeno sul fronte dei posteggi

un tratto della nuova Pista ciclaBile

Sosta abusiva addio, adesso si va in bici

Gianni Carpini

Quartiere 4. L’argine dell’Arno diventa ciclabile. E spunta un altro parcheggio

Liscia o gassata, basta premere un tasto per avere acqua di qualità, senza tirare fuori un quattrino e rispettando

l’ambiente. L’Isolotto “conquista” un nuovo fontanello, a disposizione dei cittadini. Il luogo è strategico: proprio di fronte alla frequentatissima biblioteca di via Chiusi, e a poca distanza dal centro commerciale. Si tratta del se-condo impianto della circoscrizione: il primo, inaugurato anni fa all’interno del giardino di Villa Vogel, continua a riscuotere un fiume di consensi. La nuova “sorgente” di acqua (anche con le bollicine) si trova all’esterno della biblioteca, nel cuore di una zona altamente abitata. Il fun-zionamento, per chi ancora non lo conosce, è semplice: la fontana hi-tech, inaugurata di recente, permette di ricevere acqua, naturale o con l’aggiunta di gas, refrigerata, senza

alcun costo per il cittadino ma con la sicurezza dei con-trolli di Pubbliacqua. “I fontanelli pubblici hanno avuto grande successo con accessi record e consumi clamorosi – conferma Erasmo D’Angelis, alla guida della società di gestione idrica - lanciamo tre messaggi positivi: l’acqua dei nostri acquedotti non teme confronti ed è supercontrol-lata, si risparmia il costo della minerale e si riduce l’inqui-namento della plastica e del carburante”. Si allarga così la rete dei fontanelli “H2O gas”: una dozzina quelli installati a Firenze, a cui si aggiungono i cinque in provincia di Pi-stoia, i tre di Tavarnelle, uno a Bagno a Ripoli e l’ultimo a Montevarchi (Arezzo). Proprio dal quartiere 4 è iniziata la “rivoluzione” dell’acqua pubblica e free: qui è entrato in azione il primo fontanello di Firenze. Era il 13 gennaio

2006 quando venne tagliato il nastro all’impianto di Villa Vogel, che adesso viaggia su una media di oltre un milione di litri erogati ogni anno. Solo nei primi sei mesi del 2011 sono stati 282mila i litri d’acqua distribuiti. Adesso Pu-bliacqua ha fatto il bis, attivando un altro punto di riforni-mento. Grazie a questa politica, i cittadini hanno iniziato a riscoprire la qualità dell’acqua di casa: oggi più di un terzo della popolazione dell’area Publiacqua beve regolarmente “dal rubinetto”, con un risparmio per la singola famiglia che va dai 150 ai 250 euro l’anno. Una rivoluzione che non ha lasciato fuori il centro: solo un mese e mezzo fa è stato attivato il fontanello in piazza della Signoria, lette-ralmente preso d’assalto da turisti e fiorentini, soprattutto nei giorni del gran caldo.

L’Isolotto “conquista” un nuovo fontanelloZooM. È stato installato davanti alla biblioteca di via Chiusi, vicino al centro commerciale. Acqua gratis, anche gassata

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Page 6: Il reporter-Quartiere1-2-3-Firenze-agosto-2011

Un’intera area del quar-tiere 5 si prepara a un periodo di profondo restyling, che miglio-

rerà aspetto e percorribilità delle strade. Nelle scorse settimane, infatti, la giunta comunale ha approvato il progetto esecutivo per la riqualificazione dell’area cosiddetta “ex Sime”. Si tratta, in soldoni, della zona compresa tra via del Barco, via Leoncaval-lo e del perimetro formato dalle

Area ex-Sime, rifacimenti in vistaQuartiere 5. La giunta comunale ha approvato il progetto esecutivo per dare il via ai lavori

Benedetta StrappiL’intervento (per il quale Palazzo Vecchio ha stanziato

519mila euro) riguarderà i marciapiedi e le carreggiate

delle strade situate nella zona che va da via del Barco

a via Leoncavallo. E nascerà un parcheggio temporaneo

strade limitrofe. La stessa zona dove un tempo sorgeva la fab-brica di elettronica che, all’in-domani dello smantellamento, provocò fiumi di polemiche per lo spettro dell’inquinamento am-bientale. Oggi, a molti anni (e molti interventi) di distanza, tor-nano i cantieri, e per l’operazio-ne Palazzo Vecchio ha stanziato 519mila euro, che serviranno a coprire il rifacimento di carreg-giate e marciapiedi oltre che per la realizzazione di un parcheggio temporaneo in via del Barco, nell’asse con via de’ Vespucci. In quest’ulitmo caso si tratterà, appunto, di un’opera transitoria, in attesa di un più complessivo riassetto della viabilità circostan-te, che toccherà in un secondo momento anche via de’ Vespucci. Ma ecco la mappa dei lavori pre-visti, intanto. I tratti interessati dalle novità saranno via del Bar-co, via Leoncavallo, via Toscani-ni (nel tratto tra via Leoncavallo e via Respighi), via Zandonai, l’area compresa tra via del Bar-co e via de’ Vespucci di fronte al Mugnone (quella cioè da desti-nare a parcheggio temporaneo) e alcuni tratti di via de’ Vespucci. Per quanto riguarda via del Bar-co, gli interventi saranno diversi nei due lati della strada. Sul lato pari (da via Baracca 2) verrà ri-fatto e allargato il marciapiede, mentre su quello dispari (da via Baracca all’altezza via Maestro Isacco) è previsto il rifacimento della pavimentazione del mar-ciapiede: su entrambi i lati, co-munque, verrà rifatta la carreg-giata. Ancora: lo stesso tipo di intervento è previsto su entram-bi i lati di via Leoncavallo e in modo simile si interverrà in via Toscanini (da via Leoncavallo a via Respighi, su entrambi i lati) e in via Zandonai. Ma tra i vari in-terventi che saranno realizzati in via del Barco, via Leoncavallo e strade limitrofe è prevista anche la realizzazione di opere di com-pletamento, come il rifacimento della segnaletica orizzontale e opere edili di finitura. Il proget-to da poco approvato rientra nel programma più complessivo di riqualificazione di quell’area e fa parte di quella serie di interventi programmati dal Comune per ri-sistemare vie e strade di Firenze: al centro dell’attenzione ci sono una ripianificazione dei percorsi pedonali, della sosta, degli attra-versamenti pedonali e l’abbatti-mento progressivo delle barriere architettoniche.

Dura un giorno solo, ma in quel giorno concentra at-

tività e spettacoli a sufficienza per fare un salto indietro nei secoli bello ampio. È la festa medievale “Un salto nel Medio-evo all’ombra del Torrione di Brozzi”, che anche quest’anno, e siamo alla quinta edizione, torna ad animare strade e piaz-ze del borgo. La data è quella del 17 settembre, e in agenda ci sono un sacco di cose: dal primo pomeriggio a tarda sera il borgo sarà popolato da nobili e cavalieri, da servi e villani, da artigiani e artisti, da falconieri, giocolieri, mangiafuoco e tram-polieri, da musici e cantori, da commedianti e danzatrici, da arcieri e duellanti. A condire tutto questo ci saranno vari an-goli enogastronomici, dove sarà possibile degustare, proprio come nelle taverne e osterie medievali, le pietanze e le be-vande di cui si saziavano e dis-setavano gli antichi abitanti di Brozzi. E la festa, a ingresso li-bero, ripropone anche quest’an-no la sua particolarità: per quel giorno, e solo per quello, avrà corso legale l’antica moneta lo-cale, il Brozzino, che sarà pos-sibile procurarsi in loco presso i numerosi banchi disseminati lungo la strada principale (al tasso di cambio di 1 euro ugua-le 1 Brozzino). Per chi arriverà in auto ci saranno a disposizio-ne i parcheggi pubblici in via San Martino a Brozzi e in via Alli Maccarani, a un centina-io di metri dalla via di Brozzi, anima della manifestazione. La festa medievale è promossa e organizzata dal comitato Feste Brozzi, gruppo di volontari nato inizialmente come emanazione del Gruppo 334 (una storica associazione socio-culturale at-tiva da vent’anni nel territorio), con il patrocinio e il contributo del Comune di Firenze e del Quartiere 5.

La festa il 17 settembre

E a Brozzi torna in scena il Medioevo

L’EVENTO

Prevista anche la revisione della segnaletica orizzontale/G.R.

via leoncavallo all’incrocio con via Baracca

Rifredi • Novoli • Brozzi

LA RUBRICA DELL'AVVOCATOA CURA DI GUGLIELMO MOSSUTO Avvocato in Firenze

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NATURALI E LEGITTIMI: tutti i figli sono uguali.SOLO FIGLI. Dopo anni la distinzione tra figli naturali e figli legitti-mi è in procinto di estinguersi. Un ulteriore passo, forse, è stato com-piuto e si sta compiendo verso quel cambiamento radicale che l’isti-tuzione famiglia ha avuto e sta avendo in questi ultimi anni. Secondo la nuova norma, presentata ad inizio luglio alla Camera eper la quale è stato votato il sì da 476 votanti su 477 presenti, non cisarà più, legalmente parlando, alcuna differenza o distinzione di fattotra i figli cosiddetti “legittimi” - ovvero quelli nati all’interno delmatrimonio - e quelli “illegittimi”, ovvero i figli naturali, nati cioèfuori dal matrimonio.La legge, che si spera venga approvata in breve tempo anche dalSenato, mira a cambiare un assunto radicato nella storia dell’istitu-zione famiglia: fino ad oggi infatti i figli nati al di fuori del contestomatrimoniale sono stati svantaggiati in molti aspetti della vita, quasicome se si trattasse di figli di serie B.Un esempio. A questi bambini, poiché l’articolo 74 c.c. stabilisce cheesiste solo un rapporto tra il figlio naturale e il genitore che lo hariconosciuto, ma nessun rapporto con nonni, zii o cugini, non veni-va di fatto riconosciuto il medesimo stato giuridico dei bambini natiall’interno del matrimonio.Ciò chiaramente comportava problemi legati all’eredità ed alla suc-cessione dei beni, e, a causa dell’assenza di un riconoscimento giu-ridico della parentela prossima, nel caso di morte dei genitori, i bam-bini non potevano essere adottati dai nonni o dagli zii rischiando cosìdi finire in istituto.Grazie al nuovo disegno di legge scomode e diseguali situazioni nonpotranno più verificarsi.Il nuovo testo introduce il principio generale della unicità dello statogiuridico di figlio, per effetto del quale le disposizioni in tema di filia-zione si applicano a tutti i figli, senza distinzioni, salvi i casi in cui visiano ragioni per distinguere i figli nati nel matrimonio da quelli natifuori del matrimonio (le definizioni di “figli nati nel matrimonio” e

“figli nati fuori dal matrimonio”, sosti-tuiscono quelle precedenti di “figlilegittimi” e “figli naturali”, adeguando,in tal modo, il codice civile, alla formu-la lessicale adottata dall’articolo 30della Costituzione). Viene inoltre adeguata la disciplina sulle successioni e sulle dona-zioni con l’obiettivo di eliminare ogni discriminazione tra figli.Con l’equiparazione tra figli legittimi e naturali si cancellerà, final-mente, quell’odiosa e ormai anacronistica discriminazione che anda-va a colpire i più piccoli, l’anello più debole di ogni famiglia. Innegabile l’importanza e gli effetti positivi auspicabili grazie a que-sto interessatissimo disegno di legge.Il nuovo testo, condiviso da ogni parte politica, e senza dubbio equi-librato, eliminerà finalmente quel triste distinguo tra figli di serie A efigli di serie B.Una classifica questa, vissuta e subita dai minori spesso per le scel-te egoistiche dei loro genitori, una distinzione che sovente venivarichiamata nelle dispute per eredità, penalizzando chi era nato al difuori del matrimonio.Tuttavia da oggi, attraverso questo cambiamento del Codice Civileche si estende anche a quello lessicale, non si parlerà più di fratelli efratellastri, di figli e figliastri, come nelle favole.E’ evidente dunque che l’evolversi della società, e delle istituzionibasilari che la caratterizzano necessitano di risposte immediate daparte della legge, ma soprattutto capaci di tutelare i cittadini e l’u-guaglianza tra gli stessi.Ebbene basterebbe talvolta questa semplice presa di coscienza, percompiere, giorno dopo giorno, un passo fondamentale verso quell’u-guaglianza da tutti ricercata e tanto declamata nella nostraCostituzione.

Firenze, Viale dei Mille n. [email protected]

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6 Agosto 2011

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Chi l’ha detto che in estate si deve andare per forza al mare? O che, chi non può permetterselo, deve

necessariamente restare a rosolare al sole fiorentino tra una spiaggina arroventata e l’impianto di condizio-namento di un centro commerciale? Di alternative ne esistono, eccome, per rinfrescarsi un po’ le idee (e non

Il fresco è servito, a due passi da casaNoN solo Mare/1. Un piccolo itinerario nei luoghi dove riposarsi senza allontanarsi troppo

Caterina Gentileschi

estate

Qualche suggerimento sulle mete più facili (e affascinanti)

da raggiungere senza dover necessariamente optare per il

mare. Non mancano, infatti, i posti dove la bellezza dei paesaggi

va a braccetto con la tranquillità. E l’auto non è indispensabile

il Borgo di isola santa, in garfagnana

solo). Basta uscire dalla città, i più svegli lo sanno bene, e l’aria diven-ta subito più respirabile e fresca, basta avventurarsi su per i dintorni tra boschetti, laghi e qualche collina arieggiata per sentirsi subito meglio. “Ma ci vorrà un mezzo privato per raggiungere questi El Dorado della frescura”, penseranno subito i più pessimisti. E invece no. Udite udite, la città mette a disposizione diversi servizi per raggiungere le mete più disparate, con una spesa ridotta e in un arco di tempo relativamente bre-ve. È il caso del lago di Bilancino, raggiungibile passando da Barberino del Mugello con i mezzi Sita e Cap, che effettuano diverse corse giorna-liere. Attrezzato e ben tenuto, sulle rive del lago, oltre a fare delle belle passeggiate, è possibile stare in tran-quillità a prendere il sole in uno dei due stabilimenti, mentre i più sporti-vi potranno dilettarsi in attività come canoa, windsurf e vela. Chi prefe-risce non allontanarsi troppo dalla città ma non vuol rinunciare a un po’ di fresco, può salire sull’autobus Ataf numero 25 fino al parco di Vil-la Demidoff a Pratolino, nel comu-ne di Vaglia, meraviglioso polmone verde ricco di storia e costellato da sculture, tra cui il famoso Colosso dell’Appennino del Giambologna. Poco distante, e raggiungibile con la Sita dalla stazione di Santa Maria Novella, c’è il convento di Montese-nario, bellissimo eremo immerso tra boschi di cipressi e pini secolari fon-dato nel 1240, dove gli appassionati di trekking e natura potranno anche pernottare a un prezzo modico gra-zie all’ospitalità fornita dai frati del convento nella foresteria. Un po’ più assolato, ma perfetto per un picnic domenicale, il “pratone” dell’Ol-mo, qualche chilometro più in là di Fiesole, raggiungibile facilmente da piazza Mino. E ancora, chi ha voglia di spostarsi un po’ da Firenze può an-dare sul sicuro immergendosi nella quiete e nei bellissimi boschi del Ca-sentino (da Firenze si arriva comoda-mente a Bibbiena con la Sita), che in questo periodo regalano un tripudio di fresche alternative alla città: dal trekking alla buona tavola, fino alle escursioni alla scoperta dell’eremo di Camaldoli e degli animali selva-tici che popolano i boschi. Ci vuole un’auto ma, chi ne ha la possibilità, sarà sicuramente contento di scopri-re questo angolo di Toscana incon-taminato: si tratta del borgo di Isola Santa, nel cuore della Garfagnana, un pugno di case che si affacciano su un minuscolo lago dove la quiete la fa da padrona e da cui si può partire per andare alla scoperta delle bellez-ze delle Alpi Apuane.

Tra Pratolino, Montesenario e il pratone dell’Olmo

C’è chi prevede che tempo farà e chi invece quali ri-

percussioni avrà il tempo sulla vita di tutti i giorni, di tutti i citta-dini. Se nel primo caso gli esempi sono molti (i “classici” bollettini meteo), molto più rari sono quel-li del secondo tipo. Uno di questi è tutto fiorentino, ed è il Centro interdipartimentale di bioclima-tologia dell’Università di Firenze. Nato oltre dieci anni fa, il Centro è sbarcato su internet (www.bio-meteo.it) nel 2004, dopo la tre-menda estate del 2003, con le sue previsioni “biometeorologiche”. In cosa consistono? Semplice (a dirsi). Nel prevedere, appunto, le ripercussioni del clima sulla sa-lute dei cittadini, con particolare attenzione per le fasce a rischio (a partire dagli anziani “fragili”). Così, sul sito si possono conosce-re in anticipo (le previsioni sono a tre giorni), per ogni città toscana, le temperature percepite, le condi-zioni di benessere o disagio termi-co (rappresentate da faccine più o meno sorridenti o “spaventate”) e molto, molto di più. Ad esempio, si possono conoscere gli effetti delle condizioni meteorologiche su dolori articolari e umore, rice-vere consigli su come vestirsi e av-visi su eventuali condizioni poten-zialmente dannose per la salute, con i suggerimenti che ne conse-guono, come ad esempio quello di limitare le attività all’aperto nelle ore a rischio. Insomma, consigli utili per la vita di tutti i giorni, e tutti rigorosamente basati su studi scientifici. Il Centro, inoltre, lavora a contatto con il servizio sanitario regionale e con medici, farmacie e pediatri, che ricevono i bollettini aggiornati. Altro capitolo è quello delle allergie: tra le bio-previsioni c’è anche quella su pollini e spore, con un commento dell’allergolo-go. E in arrivo ci sono altre novità. Sono allo studio previsioni sull’ef-fetto del tempo atmosferico su mal di testa e picchi di influenza, oltre a consigli su come regolare riscal-damento e condizionatori e sui giorni (e i momenti) migliori per fare sport all’aperto.

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Quei bambini che non stanno fermi né attenti...Bambini disattenti, impulsivi, che non stanno mai fermi, quelli che o si muovono continuamentesulla sedia o scorrazzano per la stanza quasi senza meta. Quelli distratti, poco attenti ai dettagli, chedimenticano le cose e passano da una attività all’altra. Quelli che chissà dove hanno la testa. Quelliche si annoiano dopo poco, che non portano a termine i compiti, che sono impazienti e che per que-sto fanno cose senza badare alle conseguenze. Quelli che spesso vengono rifiutati dagli altri, chesono più aggressivi e non rispettano le regole. Di fronte a figli così i genitori si trovano arresi, perdono la calma, non riescono a gestire la situa-zione. Eppure spesso possono esserci disfunzioni anche all’interno del sistema educativo familiareche, non volendo, genera o rafforza il problema.Riconoscersi in una situazione del genere implica smarrimento e sofferenza. Sicuramente nel bam-bino, che non “lo fa apposta”, ma che manifesta un disagio profondo. Ma anche nella famiglia e neicontesti scolastici dove tutto diventa fonte di stress e ansia. Ed allora è bene non aspettare. L’intervento psicoeducativo, che prevede il coinvolgimento anchedi famiglia e scuola, secondo un approccio multimodale, può aiutare a risolvere il problema. Unaiuto dove tutti si mettono in gioco: il bambino, coinvolto con strategie finalizzate al miglioramen-to delle funzioni cognitive, dell’attenzione e della concentrazione, nonché ad un ripristino di auto-nomia, tranquillità e autostima. I genitori, che devono modificarsi in funzione delle rinnovate esi-genze del figlio. Gli insegnanti, chiamati a raddoppiare gli sforzi in un contesto in cui non si sen-tano più soli, ma siano inseriti in un processo clinico più ampio.

I professionisti del Centro Studi Specialistici Kromos sono la Dott. Valentina Benoni Degl’Innocenti, Psicologo(Ordine degli Psicologi della Toscana n. 5624); il Prof. Dott. Guido Pesci, Psicologo, Psicoterapeuta (Ordine degliPsicologi della Toscana n. 651), Pedagogista clinico, Reflector; il Dott. Simone Pesci, Psicologo (Ordine degliPsicologi della Toscana n. 4843); la Prof.ssa Marta Mani, Pedagogista clinico (Ass.ne Nazionale PedagogistiClinici n. 2051), Psicomotricista, Reflector. Collaborano con il Centro anche Psichiatri, Neuro psichiatri infantili,altri Consulenti Sanitari e Legali.

8 Agosto 2011

Page 9: Il reporter-Quartiere1-2-3-Firenze-agosto-2011

Come ti sopravvivo all’agosto in cittàNoN solo Mare/2. Il capoluogo non si svuota più come un tempo, ma qualche difficoltà resta

Ivo Gagliardi

Certo, non sono più quei deserti del passato, dove an-che trovare un litro di latte poteva essere una “mission impossible” o dove non era poi così raro rimanere le uniche “sentinelle” del proprio condominio, ma le cit-

tà d’agosto vivono comunque una vita a sé. Nel bene e nel male. E Firenze non fa eccezione. Se i ritmi sono (piacevolmente) ri-lassati e il traffico un lontano ricordo, per chi è solo – soprattutto se anziano – la vita può però complicarsi più del solito, complici il caldo, l’assenza “per ferie” di parenti e vicini di casa e magari la chiusura del negozio dietro l’angolo (soprattutto nelle zone meno centrali). Ecco allora una sorta di guida per chi questo agosto resta in città. Partendo proprio dagli anziani che – numeri alla mano – rappresentano un quarto della popolazione fioren-tina, con circa 30mila di loro (più di uno su tre) che vivono da soli. Tra i servizi pensati ad hoc per loro dal Comune c’è “Aiuto Anziani” (numero verde 800.80.16.16), attivo fino all’inizio di settembre, che può essere contattato da chi si viene a trovare in un improvviso stato di bisogno per ricevere assistenza do-miciliare, spesa o pasti a domicilio, o per essere accompagnato dove necessita, ma anche per ottenere informazioni su attività e servizi presenti in città e sui negozi aperti, oltre che per avere un sostegno telefonico. Ci sono poi, sempre per gli anziani, la “sor-veglianza attiva”, che prevede regolari contatti telefonici con le persone a rischio, più o meno frequenti in base alle condizioni atmosferiche, e progetti ricreativi e di socializzazione – organiz-zati dal volontariato e sostenuti da Palazzo Vecchio – come gite, visite ai musei, attività motoria e altro ancora. E poi (in questo caso per tutti, e non solo per gli anziani) c’è la questione dei negozi. In agosto – dicevamo - le città non si trasformano più in “deserti” di bandoni abbassati l’uno dopo l’altro, come accadeva fino a qualche anno fa. Però c’è un però. Perché quest’anno, sostiene Confesercenti, nelle settimane centrali del mese (più o

meno dal 6 al 20) Firenze vivrà - più che in passato - una sorta di doppia vita: più negozi aperti in centro rispetto alla scorsa estate, situazione opposta nelle periferie. “Traducendo” in numeri que-sta situazione, la stima è che nel cuore della città gli esercizi di prima necessità che resteranno aperti saranno circa il 40% (con un aumento del 5% rispetto al 2010), mentre nelle periferie non

si arriverà al 25%. Fare spese, insomma, potrà non essere così facile. Perché questa situazione? “È la crisi, bellezza”, si potreb-be rispondere. Crisi che, se da un lato porta a ridurre la durata delle vacanze, dall’altro le concentra tutte nello stesso periodo, quello di Ferragosto. Scelta quasi “obbligata”, quindi, anche per i commercianti. E anche gettando lo sguardo oltre le ferie, la situazione non appare più rosea: “Tra gli operatori del commer-cio la preoccupazione per l’autunno è forte”, sostiene Massimo Vivoli, presidente regionale di Confesercenti.

Se i ritmi sono più rilassati, per gli anziani che rimangono soli (complice anche il caldo) la vita si complica:

ecco i servizi studiati per loro. E Firenze si “dividerà”: centro pieno di turisti, in periferia molti negozi chiusi

Tutta “colpa” della crisi, che riduce la durata delle ferie ma le concentranel periodo di Ferragosto

estate

più notizie su

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Esiste una palestra dove ci si allenano le braccia al tornio, le mani al cavalletto, gli occhi a suon di ago e filo. Si trova in via degli Artisti, non a caso, e si chia-

ma Arte Fitness Centre. Il progetto è nato dalla funambolica mente di Antonio Abussi, mastro artigiano, e dall’altrettanto creativa compagna Benedetta D’Agosta, entrambi specializzati nel reinventarsi il mestiere dell’arte un giorno dopo l’altro. E anche di viverci. Inaugurata neanche un anno fa, la “palestra d’arte” conta già una cinquantina di iscritti a geometria variabile (una decina di affezionati, il resto in continuo cambia-mento). Funziona proprio come un centro fitness: “ognuno può prenotare il proprio ‘strumento’ di lavoro – spiega Abussi – e venire a lavorare qui quando e come vuole”. C’è chi è più esperto e ha soltanto bisogno di uno spazio attrezzato e più tranquillo di casa, dove dare sfogo alla propria fantasia, c’è chi invece desidera il supporto di un esperto per imparare a migliorarsi in una delle mille specialità della bottega Abussi-D’Agosta. I corsi spaziano dall’arte di cucirsi le tende fino alla produzione di abiti e gioielli intrecciando

nodi. “E’ una tecnica particolare, reinventata da Benedetta – spiega il maestro – a partire dai classici merletti”. Ci vogliono migliaia di nodi (e tonnellate di pazienza) per comporre la trama di un vestito, un po’ meno per una borsa o per una collana, da guarnire con ceramica dipinta a mano o pietre naturali. “I materiali sintetici sono bandi-ti – racconta Abussi – tutto il resto può diventare un’opera d’arte”. Via libera a pelle, paglia, lino, legno, ceramica e argilla, materia di cui Abussi è il re incontrastato. Sarà per questo che i corsi di modellazione dell’argilla sono i più richiesti al momento. Niente a che vedere, però, con le lezioni di gruppo. “I nostri corsi sono individuali e personalizzati a seconda dell’iscritto”. Cuciti addosso, tanto per rimanere in tema, all’allievo.

“Si rivolgono a noi ogni tipo di persone – spiega il maestro – dai ragazzi appena usciti dalla scuo-la superiore che desiderano specializzarsi in un mestiere, ai quarantenni che lo fanno per hobby, fino ai pensionati che finalmente possono dedi-carsi alle proprie passioni”. Ma sono tanti anche quelli che arrivano in via degli Artisti per “riqua-lificarsi” e fare del proprio talento un mestiere. “Sono molti quelli che si sono messi in proprio”. Di apprendisti, però, Abussi non ne prende più, dopo tanti anni di esperienza nel campo. “E’ diventato troppo complicato, burocraticamente parlando. E io di carte ne ho fatte già abbastanza, ho sempre fatto tutto in regola”. La divulgazione però non l’ha abbandonata, anzi. La sua stessa associazione ha organizzato questa estate un ci-clo di centri estivi per bambini. Al posto della “classica” animazione spuntano pittura, argilla, nodi e lezioni base di teatro. Accanto allo sport. Perché il maestro artigiano, tra un’esposizione al Louvre e un concorso, ha vissuto anche una vita da allenatore di rugby. E fino all’inizio dell’anno scolastico ha intenzione di tornare mister, pro-prio al Padovani.

corsi e ricorsi/1. Un mastro artigiano e la sua compagna “allenano” piccoli e grandi talenti

Una palestra per diventare artisti

Francesca Puliti

Abiti fatti di nodi, bracciali di ceramica, orecchini di stoffa: tutto diventa

una creazione unica all’Arte Fitness Centre. Non una semplice bottega, ma

un luogo dove mantenere in esercizio la creatività, con tanto di personal trainer

LA NOVITÀ

Si chiama “Adotta un incrocio” la nuova iniziativa (la prima era stata “Non ci Casco più” rivolta ai ragazzi delle scuole

e finalizzata a promuovere l’utilizzo di protezioni su moto e scooter) promossa dalla sezione fiorentina dello Sna (Sinda-cato Nazionale Agenti di assicurazione) e ha uno scopo molto chiaro: invitare i fiorentini a segnalare, nelle oltre duecento agenzie di città e provincia, le criticità e i pericoli che quoti-dianamente rilevano nelle strade. “Il sistema è molto semplice – spiegano il presidente del sindacato Amos Martelli e i due vice Lory Ottanelli e Marco Del Medico – i nostri clienti trove-

ranno nelle varie sedi delle rispettive compagnie assicurative degli appositi moduli da riempire per segnalare strade, incro-ci o semafori pericolosi e per comunicare eventuali suggeri-menti su come mettere le aree in sicurezza. Noi ci faremo poi interlocutori con le istituzioni e le forze di polizia dei disagi segnalati dai cittadini”. Ovviamente la scelta di compilare il modulo è del tutto facoltativa. Ma gli assicuratori, proprio per il lavoro che fanno, sono delle autentiche “autorità” in fatto di sicurezza stradale, abituati come sono ad ascoltare le continue segnalazioni di strade dissestate, incroci invisibili, percorsi

stretti e buche di ogni genere. Da qui l’idea di trasformare le proteste quotidiane in qualcosa di utile alla cittadinanza. “Per noi – spiega Martelli – è importante che la gente capisca che non siamo degli esattori di gabelle, ma normali lavoratori che stanno dalla parte della gente e che desiderano dare un contri-buto al miglioramento della sicurezza stradale”. Da settembre partiranno i corsi nelle scuole. Gli agenti, a turno, andranno tra i banchi a spiegare ai ragazzi l’importanza del rispetto delle regole quando si è alla guida di un mezzo, motorino, auto o bicicletta che sia.

Al via una nuova iniziativa di sensibilizzazione (e mobilitazione) per la sicurezza stradale

Adotta un incrocio pericoloso. E segnalalo all’assicuratore

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Le lezioni sono individuali e personalizzate, ma si possono prenotare anchesolo tornio e cavalletto

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10 Agosto 2011

Page 11: Il reporter-Quartiere1-2-3-Firenze-agosto-2011

Pronti, partenza, via. Non è che si facciano tanti problemi, loro. Loro chi? I ragazzi di Asf In-tercultura, un’organizzazione internazionale che da oltre sessant’anni fa muovere studenti

in giro per il mondo e fa in modo che passino perio-di di studio più o meno lunghi all’estero. Come dire: i cugini grandi, quelli che già fanno l’università, van-no in Erasmus e quelli piccoli invece si portano avanti con questi soggiorni studio già alle superiori, quando hanno un’età compresa tra i sedici e i diciotto anni. A Firenze Intercultura è una realtà molto attiva da sempre (il centro locale ha aperto i battenti nel 1955 - www.in-terculturafirenze.it) e dal capoluogo toscano spiccano il volo molti ragazzi alla volta delle mete più disaparate: “Ogni anno da Firenze e Prato arrivano una cinquantina di domande – spiega il presidente di Intercultura Firen-ze, Giuseppe Petrocchi - circa la metà di questi ragazzi riesce a partire, e questo è un numero in crescita perché le richieste sono in aumento”. Ma come funziona, esat-tamente, il meccanismo di Intercultura? L’età necessa-ria per partire l’abbiamo detta. Gli studenti che si fanno tentare da questa possibilità fanno domanda, indicando il paese preferito e le “seconde scelte”. A novembre di ogni anno ci sono poi le selezioni, per le quali conta

molto la media dello studente e in alcuni casi – a se-conda della destinazione scelta – la padronanza della lingua del luogo ospitante. “La nostra è un’associazio-ne di volontariato – prosegue il presidente – ma nono-stante questo circa il 60 per cento degli studenti riesce a partire con una borsa di studio che copre in parte o completamente la quota spese”. Una quota che, va da sé, è molto variabile. “La contribuzione è stabilita in base alla dichiarazione dei redditi di entrambi i genito-ri – prosegue ancora Petrocchi – e varia naturalmente in base alla meta”. Sistemate le formalità burocratiche, una volta accolta la domanda, i ragazzi possono partire, per trascorrere un periodo variabile (da un trimestre a un intero anno scolastico) in uno degli oltre 50 paesi del circuito di Asf Intercultura. In famiglia, rigorosa-mente, perché il senso di questa esperienza è quello di fare in modo che i giovani entrino in contatto con il paese ospitante a tutto tondo. Silvia Cantini, classe ‘93, è una delle studentesse tornate da poco da un anno di studio in Thailandia: “È sicuramente un’esperienza impegnativa – racconta – ma io ripartirei anche doma-ni, perché il bilancio alla fine è assolutamente positivo. Superate le difficoltà iniziali, soprattutto linguistiche, è tutto in discesa”.

Si tratta di soggiorni studio che possono durare anche un intero

anno scolastico e che vengono organizzati da Asf Intercultura,

attiva in città da mezzo secolo con un centro locale

corsi e ricorsi/2. Molti i ragazzi fiorentini che partono già alle superiori per formarsi all’estero

Quelli che l’Erasmus lo fanno al liceo

Giulia Righi

VAdEMECuM

E per chi invece le superiori le ha finite e si appresta a co-minciare l’università, questo è un periodo di scelte. Qual-

cuno ha già deciso, altri forse sono ancora nel regno dell’in-certezza. Intanto, qualche scadenza: per chi vuole accedere ai corsi a numero chiuso occorre attenersi alle indicazioni dei relativi siti internet perchè sono variabili. Per quelli ad acces-so libero, invece, va comunque fatto un test, obbligatorio sì, ma assolutamente non vincolante, che serve per verificare la preparazione di base e conoscere già prima dell’iscrizione gli eventuali obblighi formativi aggiuntivi. È possibile sostenere

i test in più di una facoltà, e queste prove si svolgeranno nel periodo compreso tra il 24 agosto e il 13 settembre (per i det-tagli è bene far riferimento al sito www.unifi.it). Le iscrizioni all’anno accademico 2011-2012 si aprono il 13 settembre e si chiudono il 17 ottobre, e per tutto questo periodo sarà at-tivo un servizio telefonico (numero: 055.2757650) dedicato proprio a tutti gli studenti in fase di immatricolazione (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13, il martedì e il giovedì an-che il pomeriggio dalle 15 alle 17). E per chi non riesce a uscire dall’indecisione, quest’anno l’ateneo fiorentino mette

a disposizione uno strumento in più. Si tratta del questionario “AlmaOrièntati”, da compilare on line, creato dagli esperti del consorzio interuniversitario Almalaurea partendo dai sugge-rimenti stessi dei diplomati che lo hanno sperimentato. Per compilarlo ci vuole circa un quarto d’ora, ed è articolato in quattro sezioni: individuazione dei propri punti di forza, co-noscenza del sistema universitario e del mercato del lavoro, ricerca del proprio corso di studio, valutazione delle proprie aspirazioni professionali. Una volta finito il test, viene fornito un profilo personalizzato con alcuni suggerimenti.

Le iscrizioni sono aperte dal 13 settembre al 17 ottobre, le date dei test cambiano a seconda delle facoltà

Immatricolazioni all’università, un questionario per gli indecisi

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Page 12: Il reporter-Quartiere1-2-3-Firenze-agosto-2011

la campagnasPeciale. A breve saranno installati anche cartelli per segnalare le “onde verdi”

In città arrivano una consulta e un’unità operativa ad hoc sulla sicurezza stradaleOperazioni e progetti concreti per fare in

modo che la sicurezza stradale non resti un’etichetta vuota, e per far sì che le tragedie della strada possano progressivamente di-

minuire. Di questo, e Firenze la conosce bene, si occu-pa l’associazione Guarnieri, con la quale Il Reporter ha cominciato un viaggio dallo scorso numero. Un viaggio che oggi continua, per fare in modo che tragedie come quella capitata a Lorenzo, vittima di un drammatico in-cidente in motorino avvenuto alle Cascine un anno fa, non finiscano nell’oblio e che il bagno di sangue sulle strade possa ridursi. L’associazione è impegnata su di-versi fronti: lo scorso febbraio ha lanciato il “progetto David”, con l’obiettivo di riuscire a salvare almeno 58 vite nei prossimi dieci anni. Si tratta di un progetto arti-colato per punti e spalmato nel tempo, con traguardi da raggiungere fino al 2020. Ma, intanto, arrivano subito due novità. A settembre, a Firenze, in collaborazione con il Comune verrà istituita una “Unità di sicurezza stradale”: cioè un ufficio con il compito di monitorare che il piano stradale messo a punto dall’associazione venga implementato. Nello stesso periodo dovrebbe de-collare anche un’altra nuova realtà: una “commissione per la sicurezza stradale a Firenze” istituita dalla prefet-tura per raccordare e coordinare a livello centrale le at-tività di prevenzione e controlli delle varie forze dell’or-dine impegnate per la sicurezza stradale. Nel frattempo, l’associazione ha avviato otto attività ben precise sulle quali sta concentrando adesso il suo lavoro. Intanto

sta mettendo a punto una campagna di informazione sui temi dell’alcol, della droga, della guida pericolosa, sull’uso dei cellulari alla guida e sulla tutela dei pedoni. Alla stessa maniera sta curando l’aspetto dell’educazio-ne stradale nelle scuole e per gli adulti, con l’obiettivo di poterla estendere a tutti gli studenti entro il 2020. Si sta poi lavorando sul fronte delle infrastrutture, con interventi concreti sulle strade. A breve, ad esempio, su quelle fiorentine ci saranno cartelli per segnalare le “onde verdi”, ovvero la velocità media (ovviamente inferiore ai 50 chilometri orari) da tenere per sfruttare i semafori verdi. Ma molta attenzione è dedicata anche al potenziamento degli attraversamenti pedonali e alla loro ottimizzazione. E “David” prevede anche l’istitu-zione di un database unico degli incidenti stradali e un aumento delle telecamere, con l’obiettivo, tra l’altro, di introdurre un protocollo standard nelle dichiarazioni di incidente. Ancora: il progetto prevede un supporto psicologico e sociale ai familiari delle vittime di inci-denti e un impegno sul miglioramento delle tecnologie (anche all’interno stesso delle vetture) al servizio della sicurezza. Ma soprattutto - e questo è uno degli aspetti più rilevanti delle attività dell’associazione - proprio da Firenze è partita la campagna di raccolta firme per so-stenere la proposta di legge di omicidio stradale e fare in modo che vengano inasprite le pene per chi causa in-cidenti sotto l’effetto di alcol e droga: oggi siamo a quo-ta 24mila, l’obiettivo, adesso, è arrivare a 50mila (per firmare basta andare sul sito www.omicidiostradale.it). un incidente stradale

L’associazione Guarnieri prosegue nelle sue attività: insieme a Comune e Prefettura lancia due novità

per coordinare e ottimizzare il lavoro delle forze dell’ordine impegnate nella prevenzione e nei controlli

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12 Agosto 2011

Page 13: Il reporter-Quartiere1-2-3-Firenze-agosto-2011

Cari lettori, per ottenere buoni risultati, nella nostra professione, si deve progettarein precedenza ogni singolo lavoro di protesi.Si avranno così i risultati previsti, evitando brutte sorprese. Ciò è impor-tante per ogni tipo di protesi, fissa e mobile, dalla più piccola (che inte-ressa un numero ristretto di denti) alla più grande.Questo è ancora più importante per le grandi riabilitazioni protesiche:circolari (ricostruzioni con capsule di tutti i denti di un’arcata). Tuttoquesto ha poi ancora maggiore importanza quando tali riabilitazionivanno ancorate ad impianti. A volte mi è capitato di vedere protesi condenti troppo sporgenti, troppo lunghi, o situazioni nelle quali la gengiva veniva scoperta eccessivamente, colori scurio chiari, ecc..Tutto questo è frutto di una progettazione non ottimale. Vi parlerò di come mi comporto, nel caso di protesi su impian-ti, per essere sicuro del risultato. La progettazione inizia con la valutazione della radiografia su cd da inserire nel com-puter che con un programma particolare mi permette di calcolare quanto osso c’è in ogni punto, in modo da proget-tare quanti impianti mettere e esattamente dove metterli. Procedo prendendo le impronte dell’arcata superiore e infe-

riore, e un morso (registrazione del rapporto tra le duearcate). Le impronte vengono colate con un gesso speci-fico dal tecnico che le monta su un attrezzo chiamatoarticolatore che permette di averle in posizione e diriprodurre i movimenti della mandibola. Si modellanotutti i denti mancanti in modo da simulare la condizionedi quando erano presenti, questo permetterà di costruirequella che in gergo si chiama dima: una riproduzione inresina dei denti da sostituire, dove il tecnico inserirà deicilindri in metallo che mi indicheranno la posizione pre-cisa degli impianti. Ottenere un risultato estetico e fun-zionale nella protesi implantare passa necessariamente,dalla corretta posizione degli impianti, in modo che laprotesi che costruiremo su essi seguirà il progetto sindall’inizio voluto. Con queste indicazioni inserisco gli impianti.

Successivamente faccio costruire un provvisorio fedele copia del definitivo che farò portare al paziente per un perio-do di tempo di prova da usare come valutazione per tutte le indicazioni estetiche e funzionali. Le considerazioni vannopoi condivise con il paziente che mi dirà le sue impressionipreziose per le correzioni. Al termine di tutto questo avremo:degli impianti nella giusta posizione, perché abbiamo progetta-to scrupolosamente dove metterli (studio delle radiografie,dima, ecc...). Avremo anche un provvisorio ben controllato inbocca, facendo fare tutti i movimenti della masticazione alpaziente ed eventualmente correggendo le anomale interferen-ze tra i denti antagonisti.Il provvisorio ci darà tutte le indicazioni necessarie per comefare il lavoro definitivo (posizione e grandezza dei denti, colo-re ecc.). A questo punto faccio realizzare il lavoro definitivo allaboratorio che lo ha seguito fin dall’inizio, lo consegno alpaziente e mi godo la soddisfazione del risultato.

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Page 14: Il reporter-Quartiere1-2-3-Firenze-agosto-2011

un euro in più a notte per ogni stella

dell’hotel, si va avanti così. Almeno

fino a novembre, quando il Tribunale

si pronuncerà nel merito. Ma, mentre si

annunciano nuovi ricorsi, arrivano le prime

aperture da parte dell’amministrazione

politica

Tassa di soggiorno, si va avanti. Ogni turista che pernotterà in città dovrà pagare un euro in più a notte per ogni stella dell’hotel. Il Tar ha infatti bocciato il ricorso presentato dagli albergatori in seguito all’entrata in vigore il primo luglio della tassa di scopo. O meglio, ha respinto al mit-

tente la sospensiva della norma richiesta e ha rimandato la decisione nel merito a novembre, quando ci sarà l’udienza. Nel frattempo i visitatori dovranno continuare a metter mano al portafoglio e gli stessi albergatori dovranno versare la “quota” al Comune di Firenze. Che dal provvedimento conta di incassare, nell’arco di sei mesi, 10 milioni di euro. “Valuteremo se ricorrere al Consiglio di Stato – fa sape-re Confesercenti – ma speriamo che l’amministrazione ci dia prima dei segnali di apertura per non arrivare a tanto”. Dei primi segnali in realtà ci sono già stati, come ad esempio la decisione di esonerare dalla tassa gli studenti fuorisede, che non usu-fruiscono certo di hotel a quattro stelle, ma di strutture ricettive low cost sì. “Agli al-bergatori dico: se volete continuare con le carte bollate – ha recentemente dichiarato il sindaco Matteo Renzi - fate pure, tanto alla fine si vedrà che si vince noi. Se invece ci si confronta serenamente, il Comune è disponibile”. Anche alle modifiche. “Sono disposto in prima persona a incontrare gli albergatori – continua il primo cittadino – e a studiare insieme tutte le correzioni e i miglioramenti che si possono fare: ad esempio – sottolinea – chi viene a Firenze non per turismo ma perché ha un pa-

Francesca Puliti

PalaZZo veccHio/1. Respinta la richiesta di sospensiva sulla tassa di soggiorno

Il Tar boccia gli albergatori. Forserente all’ospedale non è giusto che pa-ghi”. Il che, però, non è detto che basti ai gestori degli hotel, che già in queste prime settimane di sperimentazione del “balzello” si sono trovati di fronte alle prime rimostranze da parte dei clienti. “Abbiamo problemi soprattutto con i gruppi – spiega Francesco Bechi di Federalberghi – perché c’è stato poco tempo per informare quelli che avevano già prenotato e non tutti sono disposti a pagare. In alcuni casi gli albergatori si sono dovuti sobbarcare fino al 50% dei costi”. Meno disagi si sono riscontrati in quelle strutture che lavorano con clien-tela individuale. Anche se certe volte capita che qualcuno si rifiuti di versa-re l’obolo. “A Roma questa evenienza è prevista dal regolamento – dichiara Giancarlo Carniani, presidente di Cna Turismo – e si tratta solo di compilare un modulo, mentre qui il titolare della struttura è comunque costretto a pagare. Senza contare che si tratta dell’imposta di soggiorno più cara del mondo”. A Parigi, ad esempio, si tratta di 1,50 euro a stanza, mentre a New York si aggira attorno a 1 euro. “Per questo avevamo proposto un tipo di tassazione diversa – continua Carniani – ad esempio sulla base degli introiti. Secondo una nostra proiezione, in questo modo Palazzo Vecchio ci avrebbe guadagnato 9 milio-ni l’anno in più rispetto ai 20 stimati”. Ma il test è appena cominciato.

zOOM

Debutto con il botto per la Firenze Card, la tessera che con-sente l’accesso a 33 musei tra i più visitati di Firenze, al

prezzo unico di 50 euro. Il biglietto multiplo è stato introdotto lo scorso marzo, dopo il tira e molla Renzi-Governo. “Nei primi tre mesi di funzionamento – spiega l’assessore al turismo Elisabetta Cianfanelli - sono state vendute circa 6.500 card, con una media che si attesta intorno alle 70 al giorno. Con questi dati si stima che in un anno, ovvero da marzo 2011 a febbraio 2012, si arriverà a 26mila card vendute”. Ma il dato non è solo fine a se stesso.

Perché l’introduzione della Firenze Card ha già cambiato qual-cosa nelle abitudini dei visitatori, o meglio ha intercettato una domanda più consapevole rispetto al turismo mordi e fuggi degli Uffizi o delle code sotto al David. Se fino allo scorso marzo su cento pellegrinaggi davanti alla Venere del Botticelli si contavano solo 25 ingressi a Palazzo Vecchio, 6 alla Cappella Brancacci, 19 alle Cappelle Medicee, i primi dati degli “utenti Card” offrono un quadro ben diverso. Per cento visite agli Uffizi sono 88 gli ingressi a Palazzo Vecchio, 20 quelli alla Brancacci e 60 alle Me-

dicee. Insomma, uno strumento “che funziona per redistribuire i flussi turistici anche al di fuori della direttrice classica piazza San Marco-piazza Pitti”, sottolinea Cianfanelli. Chi acquista la card, infatti, visita in media sei musei, ma ci sono anche alcuni staca-novisti che arrivano a 12. In tutto la rete ne comprende ben 33, da visitare nell’arco di tre giorni, ma presto dovrebbero aggiungersi anche l’Opera del Duomo e Santa Croce. La tesserina vale anche per il bus, il che significa rendere la vita assai meno complicata ai turisti. E ai controllori dell’Ataf.

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Non solo Venere e David, si riscoprono i “fratelli minori” degli Uffizi

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14 Agosto 2011

Page 15: Il reporter-Quartiere1-2-3-Firenze-agosto-2011

E fu così che Tommaso il giovane divorziò da Valdo il decano. Gras-

si, il volto nuovo a Palazzo Vecchio non renziano, ha divorziato da Spini, andando a far compagnia a Massimo Pieri (Udc verso Pdn) nel Gruppo Misto di opposizione. E lasciando da solo l’ex ministro e parlamentare. Una rottura “civile, senza strascichi per-sonali”, ci tiene a sottolineare Grassi. Anche se pare che Spini non abbia ag-giunto una sola parola a quelle affidate al comunicato stampa ufficiale. A far scoppiare la coppia una volta per tutte è stato il Piano strutturale, a cui Grassi si è fermamente opposto contestan-do volumi zero che proprio zero non sono, ma anche e soprattutto “un’idea di città che non condivido”. E una va-lutazione dell’amministrazione in cui non si riconosceva più. Da quasi un anno, infatti, si vocifera di un possibi-le ingresso di Spini in maggioranza. A

sancire il divorzio è stato il voto con-trapposto al documento di program-mazione più importante per la città, favorevole per Spini, contrario per Grassi. Che, non potendo costituire un nuovo gruppo consiliare, ha deciso di trasmigrare nel misto d’opposizione (nel Salone dei Duecento ce n’è anche uno di maggioranza, costituito da Di Puccio). Le basi per la nuova forma-zione politica, però, Grassi le ha già messe. Si chiamerà “Sinistra e Citta-dinanza” e “sarà un’alternativa di sini-stra a chi non vuole morire renziano”. Da dove ripartire?Dagli incontri con la cittadinanza. Abbiamo già organizzato una serie di assemblee sul territorio e a partire da settembre saremo in circoli, case del

popolo e altri centri di aggregazione. Parte della coalizione si è ritrovata nel-la mia posizione. Come sarà la convivenza con Pieri?Faremo entrambi opposizione, ma siamo indipendenti l’uno dall’altro, a partire dagli spazi. Hai parlato di un progetto alternati-vo al “renzismo”, cosa intendi?Non condivido il metodo renziano, fatto di slogan senza entrare nel me-rito delle questioni. Come nel caso della Fortezza. Siamo d’accordo che ci voglia un piano di recupero e che Regione, Provincia e Comune deb-bano spenderci dei soldi, ma come si fa a dire che la vasca dei cigni si può demolire e ricostruire in quanto è stata unicamente progettata dal Poggi e non realizzata da lui? Tutto ciò solo per creare un auditorium, quando in città ci sarebbero almeno tre valide alterna-tive: ad esempio il cinema Apollo o il Teatro Comunale. Altrimenti, perché non realizzarlo proprio dentro la For-tezza, considerata la complessiva ri-strutturazione che aspetta i padiglioni? Per non parlare della questione Ataf.Contrario alla privatizzazione?Profondamente contrario. Insieme a 30 milioni di italiani che hanno detto no ai privati nei servizi pubblici attra-verso il referendum dello scorso giu-gno.

politica

Privati o non privati? La questione Ataf è riman-data a settembre. Solo allora si conosceranno le sorti dell’azienda di trasporti pubblici fiorenti-na, sulla cui testa pende da tempo l’ipotesi del-

lo “spacchettamento” e della vendita di buona parte del servizio. La decisione dovrà essere discussa dai Comuni che ne sono soci (oltre a Firenze, quelli della cintura me-tropolitana serviti da Ataf) al rientro dalla pausa estiva. È saltato tra le polemiche, invece, il consiglio comunale in tema che avrebbe dovuto tenersi a Palazzo Vecchio. “Parlerò quando ci sarà qualcosa di più concreto”, ha riferito il presidente dell’azienda Filippo Bonaccorsi. L’indirizzo, però, sembra rimanere quello già più volte preannunciato: Ataf dovrebbe essere divisa in due so-cietà, una delle quali sarà messa in vendita al 100%. Al pubblico rimarrebbero così le proprietà immobiliari e la gestione amministrativa, mentre la gestione del servizio vera e propria e i bus sarebbero in mano al privato. Così come buona parte dei 1.333 dipendenti. Da qui le nume-rose e rumorose proteste da parte dei sindacati, che han-no portato a ben due scioperi di 24 ore nell’arco di pochi mesi. Senza contare le marce sotto Palazzo Vecchio (in alcuni casi con tanto di accampamento notturno), le bi-ciclettate, i volantinaggi, le grigliate in viale dei Mille e la “campagna-stickers”, che stanno proliferando su bus e paline. “I continui scioperi penalizzano solo gli uten-ti - ha commentato il sindaco Renzi, entrando in aper-ta polemica con i sindacati – e in questa fase sono una mancanza di rispetto verso cittadini”. “Ataf è una realtà bella per i fiorentini – prosegue Renzi – che però deve

essere rimessa in ordine se vuole avere un futuro”. Il che non significa tagliare indiscriminatamente. Almeno non secondo Bonaccorsi. “Se si continua a utilizzare la tec-nica di spaventare i lavoratori non si va da nessuna parte – dichiara – i sindacati parlano di 480 esuberi, ma non è scritto su alcun documento al vaglio”. Tagli o non tagli, la privatizzazione sembra convincere poco, anche al di là del perimetro di viale dei Mille. A esprimere dubbi sull’opportunità dell’operazione è stato anche l’assesso-re regionale ai trasporti Luca Ceccobao, secondo il quale

bisognava almeno attendere il bando per la gestione unica del tpl su gomma in Toscana. Secondo la tabella di mar-cia della Regione, la gara dovrebbe avvenire entro l’an-no, in modo da poter affidare il servizio già a partire dal 2012. Anche se i tempi cominciano a stringere. La spe-ranza di Ataf è proprio quella di presentarsi più forte alla gara, grazie agli investimenti e alle garanzie offerte da un socio privato. Ed è proprio questo il ricco piatto cucina-to in viale dei Mille per chi fosse interessato alle quote: l’accesso alla gestione dei trasporti in tutta la regione. La strada però è tutt’altro che in discesa: innanzitutto perché gli autisti minacciano di scendere nuovamente in piazza con un’altra tornata di scioperi a settembre, provocando disagi ben più consistenti. E senza rispettare neanche le fasce di garanzia del servizio. In secondo luogo perché la decisione dovrà esser fatta digerire a tutti i soci. Nel frat-tempo, l’azienda si è portata avanti nella comunicazione con i cittadini e ha dato vita sul proprio sito (www.ataf.net) a un’apposita sezione dedicata a sciogliere i dubbi sulla privatizzazione. Una sorta di domande frequenti a cui si dà una risposta chiara, a partire dal paventato au-mento del prezzo del biglietto. Che non ci sarà.

tommaso grassi

Paola Ferri

Ataf ai privati? La decisioneè rimandata a settembre

PalaZZo veccHio/2. L’iter per la vendita prosegue, le proteste anche

Grassi lascia Spini “per non morire renziano”

/F.P.

PalaZZo veccHio/3. Divorzio in corso

L’ipotesi di Bonaccorsi prevede lo “spacchettamento” dell’azienda in due parti

Non condivido l’idea di città, né il metodoa suon di slogan

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Page 16: Il reporter-Quartiere1-2-3-Firenze-agosto-2011

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namenti, foto e video sulla città: il mensile che racconta la vita di Firenze si fa sempre più largo nel mondo dei social network. Da Facebook a Twitter e fino a Youtube, basta poco per seguire da vicino e in modo inte-rattivo la città. Le ultime notizie, la possibi-lità di commentare e inviare segnalazioni in tempo reale, sondaggi, foto e video esclusivi: tutto questo offre la pagina Facebook de Il Reporter. Se si è registrati sul celebre social network è una questione di pochi secondi: collegandosi all’indirizzo www.facebook.com/ilreporterfirenze e cliccando sul tasto “mi piace” si entra a far parte della commu-nity targata Il Reporter. Duemila persone l’hanno già fatto e i fan continuano a cresce-

re. Uno tra i temi più dibattuti è ad esempio la pedonalizzazione di piazza Pitti: anche i cyber lettori si dividono. Chi ha partecipa-to al sondaggio si è distribuito più o meno equamente tra favorevoli e contrari, mentre la questione infiamma gli animi: “Sarei fa-vorevole, molto. Ma così è stata bloccata Fi-renze”, scrive Lorenzo. “Quando fu chiusa via Calzaiuoli ci furono un sacco di proteste da parte dei commercianti, ma se oggi agli stessi chiedessimo di riaprire la strada pro-testerebbero di nuovo”, commenta invece Maira. Firenze cambia, tante le opportunità di svago, molte le storie da raccontare. Per seguire minuto per minuto la vita della culla del Rinascimento, Il Reporter ha attivato un suo profilo su Twitter (www.twitter.com/re-porterfirenze), il famoso sito di micro blog-ging che permette di tenere sotto controllo il flusso di notizie e di commenti, da tutto

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Page 17: Il reporter-Quartiere1-2-3-Firenze-agosto-2011

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Page 18: Il reporter-Quartiere1-2-3-Firenze-agosto-2011

la città che cambia

dai commercianti ai ciclisti, dai disabili agli abitanti, molti si dicono favorevoli in linea

generale alla novità, ma sono le modalità a far discutere. Intanto, anche la consegna

merci si adegua e... pedala: via dal centro i vecchi furgoni, arriva il super risciò

PedoNaliZZaZioNe/1. Primo bilancio della rivoluzione, ma la prova del fuoco sarà a settembre

Pitti (e dintorni) senza auto, la mappa delle zone critiche

Doveva essere una rivoluzione epocale per la viabilità nel centro di Firenze e lo è stata, al-meno sentendo il coro di voci che si è levato dopo la pedonalizzazione di piazza Pitti e

via Tornabuoni. A settimane di distanza il traffico rima-ne sorvegliato speciale, ma la vera prova del fuoco sarà a settembre, con la riapertura delle scuole. Mentre c’è chi già pronostica il caos, le aree critiche restano sot-to l’occhio dei vigili urbani, in primis le strade intorno alla “zona rossa” di piazza Pitti. Qui si sono sollevate le maggiori lamentele. I punti critici sono sostanzialmente due: borgo San Jacopo, dove solo pochi giorni dopo la pedonalizzazione si sono creati rallentamenti, e l’asse piazza della Passera-via dello Sprone, “preso d’assalto dalle macchine”, denunciano commercianti e residenti. “Mentre in via Tornabuoni non ci sono stati problemi – spiega Antonella Manzione, comandante della polizia municipale – nella zona intorno a Pitti si sono registrate

alcune criticità, che stiamo monitorando”. Nessuna re-tromarcia, però, sulla pedonalizzazione, assicura l’uo-mo chiave della mobilità, l’assessore Massimo Mattei, che ribadisce la posizione di Palazzo Vecchio: “Siamo pronti a mettere in atto tutti gli accorgimenti che posso-no migliorare la situazione”. La rivoluzione del traffico deve essere ancora digerita dai fiorentini. Prima del 24 giugno, il percorso che si snodava dai lungarni a piazza Pitti veniva usato, soprattutto dagli scooter, per drib-blare i viali di circonvallazione. Adesso le alternative rimangono due: il viale dei Colli, per circumnavigare il centro passando da piazzale Michelangelo, oppure i viali di circonvallazione, dalla Fortezza giù giù fino a piazzale Donatello, piazza Beccaria e lungarni. “Sui viali abbiamo visto un aumento dei transiti – dice anco-ra la numero uno della Municipale – ma oggettivamen-te non abbiamo rilevato particolari situazioni di ingor-go, se non a causa di alcuni cantieri”. Dai commercianti ai ciclisti, dai disabili agli abitanti, molti si dicono fa-vorevoli in linea generale alla pedonalizzazione. Sono le modalità a far discutere. “Non si può semplicemente

spostare il traffico da una zona all’altra, da una strada ampia a vie più strette – afferma Carla Lucatti, di Città ciclabile – va ripensata in modo generale la viabilità”. Il presidente del Quartiere 1, Stefano Marmugi, chiede più bussini elettrici, l’associazione di via Maggio pone l’accento sui parcheggi, mentre la Confcommercio in-vita ad ascoltare le voci di negozianti e artigiani. E se il centro diventa sempre più off-limits per i mezzi mo-torizzati, c’è chi si attrezza anche sul fronte delle con-segne. Un gruppo di giovani fiorentini ha lanciato un servizio di corriere espresso in bici: si chiama Ecopony (www.ecopony.it) e garantisce la consegna di documen-ti e pacchi all’interno del territorio comunale. E anche un colosso della consegna merci come Bartolini pedala: via dal centro i vecchi furgoni rossi, adesso entrano in gioco i super risciò, tricicli a pedalata assistita, dotati di un piccolo motore elettrico che aiuta il corriere-ciclista.

Gianni Carpini

in Bicicletta in via tornaBuoni

antonella manzioneComandante Polizia Municipale

“Abbiamo subito avviato un monitoraggio nei punti nevral-gici e siamo aperti alle segnalazioni dei cittadini e delle ca-tegorie economiche. Abbiamo rilevato delle criticità in Ol-trarno, nella zona di piazza Pitti, mentre in via Tornabuoni non abbiamo riscontrato particolari problemi. In base a que-sto monitoraggio saranno messi in atto dei miglioramenti”

“Aperti alle segnalazioni dei cittadini”

olivia turchiAssociazione di via Maggio

“La situazione di via Maggio è migliorata: prima era un’au-tostrada, ora si respira. Rimangono delle criticità in piazza della Passera e nell’area di via dello Sprone. Siamo favore-voli alle pedonalizzazioni, ma è indispensabile affrontare il problema dei parcheggi. È necessario, laddove è possibile, realizzare aree di sosta sotterranee”

“Dove si può, parcheggi sotterranei”

monica brenziniVicepresidente Intaxi

“Dopo i primi giorni, in cui anche noi giravamo con la car-tina per capire i nuovi sensi di marcia, il cambiamento direi che è stato metabolizzato bene. Sono favorevole alla pedo-nalizzazione, penso possa funzionare. Forse la zona di Pitti è un po’ troppo ‘blindata’ rispetto a quella di Tornabuoni, i residenti rischiano di avere difficoltà per spostarsi”

“Favorevole, penso possa funzionare”

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Page 19: Il reporter-Quartiere1-2-3-Firenze-agosto-2011

la città che cambia

Piazza Pitti e via Tornabuoni sono le più recenti tappe della politica della pedonalizzazione lancia-ta dal primo cittadino di Firenze, ma non saranno le ultime. Matteo Renzi ha iniziato a “rottamare”

auto e motorini a pochi mesi dalla sua elezione: il nuovo corso della viabilità fiorentina è stato battezzato a suon di rivoluzioni nell’ottobre del 2009, con la trasformazione di piazza Duomo in una zona off-limits per auto, bus e moto-rini. A quasi due anni dall’inizio della rivoluzione pedona-le, altre zone del centro cittadino si preparano a dire “bye bye” al rombo dei motori. Il tassello che andrà ad ampliare il mosaico delle aree a misura di passante si trova proprio nel cuore di Firenze. La mappa stilata dal primo cittadino promette un nuovo cambiamento, questa volta per piazza San Firenze, zona alle spalle di Palazzo Vecchio e a due passi dai luoghi simbolo della città, come Uffizi e Loggia dei Lanzi. Smentito, invece, un provvedimento analogo per l’area di Santa Croce, ipotesi circolata sui quotidiani locali all’indomani dei provvedimenti in Oltrarno. Il pedonaliz-zatore del Pd ha inaugurato la sua crociata contro i tubi di scappamento poco dopo il suo arrivo ai vertici cittadini: i primi a essere liberati dal traffico sono stati i tre ettari su cui domina il Cupolone del Brunelleschi. Erano le 10 del 25 ottobre 2009 quando è stata chiusa la catena in via Mar-telli. Tante furono le polemiche, ma a mesi di distanza in

pochi tornerebbero indietro. Poi, lo scorso 24 giugno, una cerimonia analoga ha aggiunto altri sei ettari e mezzo alla lista dei luoghi banditi ai mezzi motorizzati, con piazza Pit-ti, via Tornabuoni e via Por Santa Maria. E adesso arriva il terzo passo del cammino pedonale. In piazza San Firenze affaccia il complesso che ospita il Tribunale e proprio al suo trasferimento nel ben più capiente Palagiustizia di Novoli è legata la sorte della pedonalizzazione. Lo spostamento di giudici e uffici alla periferia ovest della città darà il via alla rivoluzione. I tempi, al momento, non sembrano però così stretti: la pedonalizzazione di piazza San Firenze potrebbe scattare con l’arrivo del prossimo anno. E Santa Croce? Al-cuni quotidiani avevano ipotizzato che la tappa successiva potesse essere la zona del Dante, ma dalle stanze di Palazzo Vecchio smentiscono categoricamente: una bufala, c’è solo San Firenze, niente altro. Intanto, le “vecchie” aree pedona-li si rifanno il look. Via Martelli dirà definitivamente addio all’asfalto: i marciapiedi saranno demoliti e sarà realizzata una nuova lastricatura in pietra forte alberese, con colori che variano dal grigio all’ocra. I lavori, per cui sono stati stanziati 800mila euro, partiranno - secondo le previsio-ni del Comune - tra una quarantina di giorni e dureranno cinque mesi. Al termine, via Martelli sarà a tutti gli effetti, anche nel suo aspetto, il regno dei pedoni.

Luca Squarcialupi

in Bicicletta in via tornaBuoni

michele cirrincionePresidente Consulta invalidi

“Abbiamo espresso parere favorevole alla pedonalizzazio-ne, permette ai pedoni di muoversi senza il pericolo delle auto e dei motorini. Ciò che abbiamo contestato subito è lo stop alle auto dei disabili, che devono poter entrare nella zona pedonale. La nostra proposta è quella di garantire l’ac-cesso ai veicoli con contrassegno e con disabile a bordo”

“Garantire l’accesso ai disabili”

Stefano marmugiPresidente Quartiere 1

“Non solo il quartiere, ma Firenze intera aveva bisogno di que-sta pedonalizzazione. Dobbiamo avere il coraggio di rispetta-re la città, altrimenti la regaliamo ai tubi di scappamento. La pedonalizzazione funziona solo se offriamo delle alternative: venti bussini elettrici garantirebbero un buon collegamento per l’Oltrarno, una scelta strategica per la viabilità”

“Servirebbero venti bussini elettrici”

aleSSandra SignoriPresidente Confcommercio

“Siamo favorevoli, ma insieme a questi provvedimenti è necessaria un’organizzazione generale. C’è una rete di commercianti e artigiani che spesso non viene chiamata in causa. L’amministrazione doveva pensare ai parcheggi, alla viabilità, agli accessi dei taxi. Non si può prima chiudere l’area alle auto e poi pensare a come organizzare il resto”

“Necessaria unaorganizzazione generale”

PedoNaliZZaZioNe/2. Smentita la voce di un provvedimento analogo per Santa Croce

E fra poco toccheràa piazza San Firenze

più notizie su

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Page 20: Il reporter-Quartiere1-2-3-Firenze-agosto-2011

Detto, ridetto, sentito e risentito. Ogni anno all’arrivo dell’estate (e mano a mano che il

calendario ci si immerge dentro) da più parti si iniziano a sbandie-rare i benefici di certi alimenti per aumentare e prolungare l’ab-bronzatura. Pesche, albicocche, meloni (e qualche volta persino la birra) ci vengono presentati come i frutti magici per miglio-rare la tintarella, per il loro alto contenuto di beta-carotene. Ma gli esperti avvisano: mangiare questa frutta di stagione fa, na-turalmente, benissimo, ma il loro rapporto con la nostra abbronza-tura è praticamente nullo. E cioè: è vero che contengono beta-caro-tene e che questa sostanza rende la pelle giallognola/arancione-dorata. Ma non stimola in nessu-na maniera l’abbronzatura, che dipende solo dalla produzione di melanina. E ne è la prova il fatto che un abuso di beta-carotene (ad esempio assumendolo in eccesso con integratori) rende il colorito della pelle tendente al giallo, a cominciare dai palmi della mani. Al massimo aumentarne il con-sumo può servire, per chi ha la pelle particolarmente chiara, a diminuire i fenomeni di fotosen-sibilizzazione (leggi: arrossa-menti random nel corpo quando ci si espone al sole). Ma in tutto

questo l’arma migliore per difen-dersi dai danni che la tintarel-la può provocare restano i filtri solari, gli unici in grado di aiu-tarci a difendersi dalle pericolo-sissime radiazioni ultraviolette. Anche qui, una lunga tradizione di etichette fuorvianti sui flaconi ci aveva illuso che esistesse una “protezione totale”. No, non esi-ste. E infatti l’Unione Europea ha detto la sua e da qualche tem-po le nuove etichette delle creme riportano al massimo la dicitura “altissima protezione”, accanto all’indice Spf (ad esempio: la protezione 10 è considerata bas-sa). Insomma, qualche mito sul-

la tintarella c’è e va sfatato. Ma, quanto alla frutta “arancione”, va comunque ribadito – anche una volta privata del suo ruolo leggendario di abbronzante – il fatto che il consumo di pesche, albicocche and company resta comunque importantissimo, per-ché sono ricche di antiossidanti e di acqua, come molta della frutta di stagione. E quindi consumar-ne in abbondanza, specialmente in un periodo di caldo torrido come questo, fa solo bene e aiuta a prevenire la disidratazione e i danni causati dai radicali liberi, come ad esempio l’invecchia-mento cutaneo.

estate/1. Ridimensionato il mito di alimenti che favoriscono l’abbronzatura

La tintarella a tavola? BugiaBenedetta Strappi

Dal Meyer un nuovo test per la diagnosi neonatale

Una punturina nel tallone quando il piccolo ha solo 48 ore di vita consentirà di diagnosticare precocemente nei bambini una delle

più gravi immunodeficienze congenite e, in questo modo, la malattia potrà essere curata tempestivamente. E questa è una di quelle notizie che fa piacere sentire, e che porta la firma di Firenze: il test è stato svi-luppato da tre ricercatori dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Meyer e dell’Università di Firenze. Il test diagnostico, operativo al Meyer dal primo gennaio di quest’anno, è stato finora effettuato su ventimila neo-nati e, nel frattempo, anche l’Umbria ha chiesto all’ospedale di poterlo effettuare sui propri piccoli. E il brevetto è già stato registrato in tutti i paesi del globo. Si tratta di una procedura unica al mondo, non costosa e precisissima, che consente di individuare immediatamente l’immuno-deficienza congenita dovuta al difetto di adenosina-deaminasi. Si tratta di una malattia rara, congenita, che di fatto annulla le difese immuni-tarie del bambino, rendendolo aggredibile (quando le difese materne vengono meno) da qualsiasi germe presente nell’ambiente. E la notizia è che, se scoperto in tempo, il difetto metabolico è perfettamente cura-bile. “Immaginate un neonato all’apparenza perfetto, sano sotto ogni profilo - spiega Chiara Azzari, professore associato di Pediatria genera-le e specialistica dell’Università di Firenze, una delle titolari della sco-perta - un bambino che però, quando le difese materne vengono meno, a pochi mesi dalla nascita è aggredibile da qualsiasi germe sia presente

nell’ambiente. Germe che per chi è privo di difese immunitarie cau-sa complicazioni gravissime quali l’encefalite, la sepsi, la poliomie-lite e malattie gravissime il cui in-sorgere provoca danni permanenti e irreversibili per il resto della vita. Un difetto metabolico che, grazie alle terapie enzimatiche sostituti-ve, a quelle geniche e al trapianto di midollo, è perfettamente curabi-le. Proprio per evitare di arrivare alla manifestazione con irrepara-bile danno, ci siamo chiesti cosa era possibile fare per sviluppare un test precoce, da fare subito, alla nascita”. /G.R.

la scoPerta. Già brevettato in tutto il mondo

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20 Agosto 2011

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ricordarsi sempre che ci mettono un po’ prima di agire (e dunque il gioco può non valere la candela) e che possono dare reazioni di sen-sibilizzazione. Quanto invece alle meduse, il rimedio più immediato viene proprio dal mare. Quando si viene a contatto con i loro tentacoli (in grado di rilasciare potenti fila-menti urticanti) un primo sollievo a bruciore e orticaria si può infatti ot-tenere immergendo la zona colpita in acqua salata. È poi fondamentale rimuovere – con cura, onde evitare altri danni – eventuali residui dei tentacoli rimasti sul corpo della “preda”. E poi ci sono le medici-ne, per le quali però è sempre bene affidarsi al medico: può essere utile assumere antinfiammatori e spal-mare nella zona colpita pomate al cortisone o antistaminiche. An-che in questo caso però il sollievo non è immediato, ma arriva quan-do comunque l’apice del dolore è stato superato. Infine, si diceva, ci sono le tracine, o pesci ragno. Se si incappa in uno dei loro aculei le conseguenze immediate sono un dolore lancinante e, successiva-mente, il gonfiore della parte ferita. Il rimedio? L’acqua calda, caldis-sima: il veleno viene “disattivato” con l’immersione a temperature alte per mezzora-un’ora. Anche in questo caso è poi consigliato con-sultare un medico per un’eventuale terapia, che può essere anche con antibiotici e cortisone.

Giulia Righi

speciale salute

La aspettiamo tutti quanti a glo-ria, ma quando arriva porta con sé qualche effetto collaterale di cui faremmo volentieri a meno. Anche

l’estate ha i suoi lati negativi: leggi zanzare, innanzitutto. Ma tra gli animali che arrivano a importunarci nelle giornate di solleone e ferie non ci sono solo loro. Tra i più odiati e temuti ci sono anche le meduse, con i loro tentacoli tremendi capaci di far vedere le stel-le (e dire qualche parolaccia) al solo sfiorarci. Ma il mare nasconde anche altre insidie: le tracine, ad esempio. Tutti quanti, più o meno, abbiamo il ricordo di un piede urlante di do-lore da bambini, con una misteriosa puntura arrivata dal fondo sabbioso. E insomma, cosa si può fare contro questi animali decisamen-te poco simpatici? Per le zanzare sappiamo bene, e sappiamo tutti, che i rimedi ci sono: sì, ma anche no. Ci sono i repellenti ambien-tali e quelli da spalmarsi addosso per tentare di mandarle via, ma quando decidono di so-pravvivere sanno farlo molto bene. E allora, una volta che ci troviamo con la pelle a pois rossi, non resta che correre ai ripari. Scorti-carsi grattandosi non è un buon rimedio. Lo è invece l’applicazione di acqua fredda, intan-to. Se poi il prurito è insopportabile ci sono le creme a base di antistaminici, ma è bene

I rimedi contro gli attacchi delle meduseestate/2. Piccolo vademecum per trovare un po’ di sollievo in caso di “punture”

La prima cosa da fare è immergere la parte lesa in mare e liberarsi da eventuali residui

di tentacoli. E se invece si incappa negli aculei delle tracine il segreto è l’acqua calda,

in grado di annientare il veleno rilasciato dagli odiosi pesci ragno

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Nome FedericaCognome BoscoNata a MilanoIl 25 settembre 1971Professione ScrittriceIl titolo del tuo ultimo romanzo“Innamorata di un angelo”L’incipit del tuo ultimo romanzoUna mattina ti svegli e sei un’adolescente. Così, senza un avvertimento, dall’oggi al domani, ti svegli nel corpo di una sconosciuta che si vede in sovrappeso, odia tutti, si veste solo di nero e ha pensieri suicidi l’84% del tempo. E io non fa-cevo eccezione.Da grande volevi fareLa veterinariaSe la vita fosse un romanzo l’autore sarebbeSnoopyScrittore preferitoDavid Sedaris, Howard Jacobson, Niccolò Am-manitiInviti a cena il tuo scrittore preferito, cosa prepari?Hummus, carbonara Vegan e tiramisù Vegan, un classicoNon leggeresti mai...Il foglietto illustrativo nelle scatole dei medici-naliCosa fai quando non scrivi?Studio e insegno Ashtanga Yoga, viaggio, leggo, cerco di imparare cose nuove, cucino. Le stesse cose che facevo anche quando non scrivevoNel migliore dei mondi possibili dovrebbe es-

sere abolita la parola...TasseIl posto dove non sei stata e vorresti andareIndiaIl libro sotto l’ombrelloneMangia prega amaIl vero lusso è...Passeggiare all’alba sulla spiaggiaIl tuo mottoNon fare domani quello che puoi fare oggi Meglio scrivere cheAndare al Grande FratelloIl protagonista maschile di questa intervista doppia è Vanni Santoni, dedicagli un pensiero:Ciao Vanni, ti auguro tutto il meglio per la tua carriera e i tuoi sogni.

Nome VanniCognome SantoniNato a MontevarchiIl 30 settembre 1978Professione Scrittore, giornalistaIl titolo del tuo ultimo romanzo“Se fossi fuoco, arderei Firenze”. Uscirà questo ottobreL’incipit del tuo ultimo romanzoGuardalo, sta venendo a Firenze. Ha con sé i ba-gagli, viene per restare. Non ha vent’anni: uno studente, con ogni probabilità. Arriva in automo-bile, al casello sbaglia e infila nell’uscita Tele-pass, allora bestemmia, mette la retromarcia, co-mincia a fare manovra ma un altro gli si piazza in coda, lui sbuffa, quello sfarfalla, allora si volta, allarga le braccia, quello pure sbuffa, ma capisce e a sua volta arretra. Da grande volevi fareIl tizio che costruisce gli edifici di Lego a LegolandSe la vita fosse un romanzo l’autore sarebbeAndrea PazienzaScrittore preferitoSi va a momenti: adesso Faulkner e Bolaño Inviti a cena il tuo scrittore preferito, cosa pre-pari?Mi pare di ricordare che Bolaño non si conside-rava un buongustaio, quindi me la sarei potuta cavare con un paio di hamburger, credoNon leggeresti mai...Leggo tuttoCosa fai quando non scrivi?Leggo, viaggio

Nel migliore dei mondi possibili dovrebbe es-sere abolita la parola...Non abolirei nessuna parolaIl posto dove non sei stato e vorresti andareAl teknival bulgaroIl libro sotto l’ombrelloneConsiglio La montagna incantata di MannIl vero lusso è...Poter lavorare di notteIl tuo mottoNon fare mai cose inutiliMeglio scrivere cheDimenticareLa protagonista femminile di questa intervista doppia è Federica Bosco, dedicale un pensiero:Spero che abbia finalmente trovato l’amore...

federica Bosco vanni santoni

a cura di Ludovica V. Zarrilli

iNtervista doPPia. La parola a due autori toscani, per scoprire cosa porteranno sotto l’ombrellone

Quando lo scrittore è in vacanza

Federica Bosco, penna rosa di casa nostra, tra

una lezione di yoga e il sogno di fare la veterinaria

Vanni Santoni, un libro in uscita il prossimo ottobre

e la grande passione per i versi di Roberto Bolaño

Cosa leggere sulla spiaggia? Ecco qualche consiglio

“Cene vegan e viaggi in India” “Volevo costruire edifici di Lego”

le receNsioNi. Il Reporter ha fatto una (mini)selezione dei titoli più adatti da mettere in valigia

l’uSignolo di provincia Angelo Australi (Mauro Pagliai editore)

leo e il moStro ingarbuglio James Bradburne (La Mandragora)

in difeSa della giuStizia Giorgio Sturlese Tosi (Bur)

viaggio di un pittore diStratto Maria Grazia Cerretelli (Edizioni Polistampa)

orbite vuoteAutori vari (Intermezzi editore)

Siete quiAlessandro Bini (Edizioni della Meridiana)

Nel passato prossimo la Seconda Guerra Mondiale e nel presente le sorti di Spartaco, vivace protagonista di questa e altre due storie firmate da Angelo Australi, scrittore per passione e amante della letteratura al punto da fondare il circolo lettererario Semmelweis.

Quattro storie create su misura di bambino e illustrate dall’abile tratto di Elisabet Ribera. Autore delle storie, da tempo appassionato di narrativa per bambini, il direttore della Fondazione Palazzo Strozzi James Bradbur-ne, che tra una mostra e l’altra trova il tempo di raccontare fiabe.

Un giornalista fiorentino - di stanza a Milano - a colloquio con l’ex procuratore nazionale antimafia Piero Luigi Vigna, per farsi raccontare le sue verità su stra-gi mafiose, mostro di Firenze, anni di Piombo, P2 e rapimenti dell’Anonima sequestri. Per un viaggio ben strutturato nelle vicende più torbide del Paese.

In viaggio da Firenze a Trieste. Un itinerario tra situazioni e stati d’animo, che porta chi si sposta a bordo di un treno immaginifico (ma non troppo) a incontrare personaggi in fuga e alla perenne ricerca di qualcosa, intervallati dalla scoperta o riscoperta dei luoghi bellissimi che accompagnano il tragitto.

Sedici autori per sedici racconti horror, che riaccendono l’attenzione su un genere che sembrava aver passato il testimone al grande e piccolo scher-mo. Un salto tra i meandri più spaventosi della fantasia umana, alleato perfetto per sconfiggere la canicola estiva.

Il primo romanzo del fiorentino Alessandro Bini, autore di Goodbye Ca-reggi, un piccolo caso letterario. É il ritratto di un uomo, Teo, quarantenne passivo e misogino, e di una città, Firenze, “tutta transenne e lavori in corso, calda, estranea e cinica, piena di polvere e rumore”.

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Stava lì un po’ nascosta e ogni tanto affio-rava quella passione per il mistero, le in-terferenze aliene, i cerchi nel grano, le ci-viltà scomparse, i rapimenti inspiegabili e

chi più ne ha più ne metta. Giuseppe di Bernardo, fumettista toscanissimo (vive a Pontassieve) noto alle cronache come disegnatore degli albi di Dia-bolik, ha deciso finalmente di dar vita a un progetto che teneva chiuso nel cassetto da tempo. Si chiama The Secret la serie di cui il professionista del lapis è ideatore e sceneggiatore, e ha come protagonista un poliziotto che sognava di fare il musicista e in ogni episodio si trova a dover affrontare un miste-ro nuovo e sempre più intrigante. “Il personaggio principale si chiama Adam Mack – spiega Di Ber-nardo - il nome si ispira a John Mack, famoso ricer-catore di Ufo americano scomparso un paio di anni fa. Tutto comincia quando Adam si trova insieme alla sua compagna Soul all’interno delle Torri Ge-melle al momento dell’attentato. Lei muore, lui si risveglia dal coma ma dopo dieci anni, in occasione dell’inaugurazione della Freedom Tower, a New York, lui vede lei e da lì comincia tutta la storia”. È una serie che può essere letta attraverso chiavi diverse: la storia d’amore, l’intreccio fine a se stes-so e la serie di misteri ai quali gli appassionati non potranno fare a meno di trovare un filo logico che li unisce. Otto numeri - di cui quattro già usciti in edicola e fumetteria – che compongono una storia articolata e originale, che Di Bernardo è riuscito a comporre usando la fantasia unita a una grande dose di curiosità. Sette esoteriche, rapimenti alieni, rela-

Un concentrato di misteri... a fumettiLudovica V. Zarrilli

la storia. Il professionista del lapis ha dato vita a un progetto chiuso da tempo nel suo cassetto

una delle illustrazioni del fumetto

I mendicanti resi storpi per chiedere l’elemosina ai semafori, le nigeriane minorenni obbligate a

prostituirsi, i clochard albanesi, i rom di Milano e i somali che vivono sotto i cavalcavia di Firenze. “Sparategli! Nuovi schiavi d’Italia” (Editori Riu-niti, 19 euro), prima fatica letteraria del giornali-sta Jacopo Storni, è un viaggio tra gli ultimi, alla scoperta di quelle storie che non immaginavamo potessero popolare i confini (nemmeno troppo di-stanti) delle nostre città. Eccone un estratto:

Porta in grembo un bimbo che pesa come un maci-gno e non vede l’ora di partorire. Per liberarsene. Dopo nove mesi da incubo, al termine dei quali il neonato prenderà la strada dell’adozione. Non c’è niente negli occhi di Mihaela che possa evo-care la gioia di una futura madre. C’è soltanto il ricordo truculento di un abuso sessuale, unico la-sciapassare per avere un lavoro e guadagnarsi da vivere. È difficile far credere alla gente quello che accade a Vittoria (Ragusa), angolo meridionale

della Sicilia ingabbiato in una morsa di degrado umano sconvolgente. Un luogo nel quale la so-cietà regredisce nel feudalesimo più grezzo, dove gli uomini si riscoprono belve e menti di piacere sessuale. Dove qualcuno, se chiedi indicazioni per raggiungere la libreria del paese, ti guarda scon-volto. Mihaela ha lo sguardo agonizzante, peren-nemente rivolto a terra, gli occhi celesti e glaciali e qualche filo bianco lungo i capelli. Con la mano destra si sorregge il ventre, gravido d’infelicità. È

al settimo mese. Vorrebbe chiamarlo David, ma non sarà certo lei a scegliere il nome. Come altri da queste parti, il suo è figlio di nessuno, erede di un’umanità arcaica dove le “serve dell’agri-coltura”, soprattutto romene, allietano le serate dei propri datori di lavoro con una prestazione sessuale. Serve ad arrotondare la misera paga mensile, a instaurare una relazione di fiducia con quello che le braccianti, all’alba del XXI secolo, continuano a chiamare “padrone”.

Sparategli!, un viaggio ai confini della speranzala Novità. Il reportage/denuncia di Jacopo Storni sulle condizioni disumane in cui vivono gli immigrati

cultura

Giuseppe di Bernardo, noto come disegnatore di diabolik, ha creato The Secret,

serie che scandaglia l’universo enigmatico di ufo, scie chimiche, sette segrete,

cerchi nel grano e civiltà scomparse. Per una full immersion nell’ignoto

zioni con la mitologia celtica e poi scie chimiche, quinto numero Maya, profezie Hopi: ogni episodio ha un tema, a cui l’autore fa fare da sottofondo alla storia di Mack, nato – non a caso – a Glastonbury, capitale inglese della cultura new age. “Il punto di vista dello sceneggiatore è super partes – spiega Di Bernardo – e anche nella storia stessa c’è chi cre-de di più e chi meno a questi fenomeni misteriosi”. E la difficoltà in un lavoro del genere viene fuori non solo nel cooordinare i vari collaboratori (dai disegnatori ai coloristi e agli inchiostratori) ma so-prattutto nella ricerca del filo logico che lega i vari step della serie. “Per scrivere ogni episodio ci sono voluti circa 40-50 giorni e per far quadrare i con-ti, in modo da trovare un file rouge che unisse gli argomenti e li legasse, ho chiesto aiuto a Corrado Malanga, ricercatore dell’Università di Pisa che si interessa al fenomeno dei rapimenti alieni elaboran-do teorie basate su pezze d’appoggio scientifiche”. Chi sta già fremendo dalla voglia di leggere le storie di Adam Mack può andare a cercare i primi episodi della serie (l’ultimo albo uscirà a novembre in oc-casione di Lucca Comics) o può fare un salto sul sito o sulla pagina Facebook di Adam Mack. I più intraprendenti potranno addirittura scaricare un gio-chino gratuito che permette ai vincitori di entrare in possesso di alcune pagine inedite del fumetto che daranno vita a un finale alternativo. Buona lettura.

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Page 24: Il reporter-Quartiere1-2-3-Firenze-agosto-2011

La Fiorentina si rinnova. E si rilanciail PuNto. La società stipula un patto con la città: l’obiettivo rimane l’Europa

alessandro gamBerini, nuovo caPitano viola, alla Partenza della squadra Per il ritiro di cortina. i tifosi sPerano che la Prossima sia la stagione del riscatto

La stagione della Fiorentina è iniziata, senza troppi sogni, senza troppe speranze ma unita, con un “Patto con la città” fatto per ripartire, quasi per risorgere dopo un’an-nata storta. La fenice viola è stata presentata. Niente

scudetti ipotizzati, nessun progetto in quattro anni per completa-re il gap con le grandi, solo una Fiorentina che vuole stare nelle prime posizioni e soprattutto vuole un cuore viola. Da giocatori, dirigenti, tifosi e, soprattutto, giocatori. Ecco lo strappo con l’ex capitan Montolivo, reo probabilmente di non credere più tanto al progetto della società gigliata. Le parole di Mario Cognigni, uffi-cialmente il nuovo presidente della Fiorentina, sono state chiare: “Riccardo penso che abbia voglia di provare nuove emozioni. Per quanto riguarda il capitano non so che dirvi, deciderà Mihajlovic, state sicuri che sceglierà sicuramente uno che in questo progetto

ci crede davvero e ha veramente la volontà di vestire la maglia viola” (la scelta, poi, è ricaduta su Gamberini, ndr). Una linea dura e diretta. Anche sul mercato Cognigni è stato chiaro: “Sicu-ramente ci saranno nuovi innesti, ma non so dirvi quanti saran-no, di certo tutti giocatori attaccati alla maglia”. Concetto chiaro in un momento dove nemmeno le “big” riescono a riscaldare un mercato gelido, sterile e poco produttivo per il calcio italiano. E poi le grandi novità a livello societario rivelate proprio dal neo-presidente: “All’interno dell’assemblea del Cda abbiamo parlato della storia recente della Fiorentina. È la quarta volta che è stato convocato il consiglio d’amministrazione, abbiamo ricordato con piacere cosa siamo riusciti a costruire in questi anni. Quello che vi voglio dire è che la famiglia Della Valle vuole continuare a portare avanti questo progetto relativo alla Fiorentina. L’intero consiglio d’amministrazione è stato riconfermato perché la proprietà crede ed è soddisfatta del lavoro portato avanti in questi anni. Mi è stato chiesto di rimanere al vertice di questa società, come presidente

esecutivo, perché sono quello che la conosce di più e che capi-sce bene le problematiche. Andrea è tornato a essere il presidente onorario, però con una carica simbolica”. Poi chiarisce la sua po-sizione di presidente introducendo un’innovazione: “Non sarò si-curamente un presidente ingombrante. Vincenzo Guerini sarà una nuova figura all’interno della società: sarà utilizzato come uomo di raccordo tra dirigenza e calciatori. Dall’assemblea è emersa una volontà: vogliamo avere un contatto sempre più diretto con la città, non a caso sono state aperte le porte a due personaggi, Dario Nardella ed Eugenio Giani, che parteciperanno alle nostre riunio-ni di consiglio affinché possano farci da tramite con la città”. Un po’ di Palazzo Vecchio entra nella Fiorentina, dunque, Firenze si avvicina alla sua squadra prima ancora che Cognigni concluda così: “Adesso è arrivato il momento di Corvino, il nostro direttore sportivo deve far arrivare degli innesti utili al nostro ambizioso progetto. Ha un budget tra entrate e uscite: farà bene”. Qualcosa è cambiato: “Wind of Change”.

Lorenzo Mossani

dentro Vincenzo Guerini, ex calciatore gigliato, che dovrà fare da “tramite” tra club e giocatori. Mario Cognigni

è ufficialmente il presidente, con Eugenio Giani e dario Nardella nel consiglio di amministrazione

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Page 25: Il reporter-Quartiere1-2-3-Firenze-agosto-2011

sport

Venti anni fa. Fu un sogno di mezza estate per i tifosi viola, un incubo per quelli delle altre squadre. Era l’estate del ‘91, a Firenze si ballava con Joyri-

de dei Roxette davanti al Festivalbar quando arri-vò la notizia di un nuovo acquisto della Fiorenti-na: è stato comprato Batistuta. La notizia fece eco, tra euforia e molto scetticismo. Dubbiosi come al solito, alcuni tifosi si scagliarono contro il futuro Re Leone: “Non doveva arrivare La Torre?! L’ho visto in tv, mi sembrava parecchio scoordinato, almeno in Coppa America...”. E ancora: “Non è pronto per il campionato italiano, è grezzo”. Niente di più falso, Batigol per nove anni è stato l’idolo incontrastato della Curva Fiesole. L’amore nacque a suon di gol e corse alla bandierina. Po-tente, veloce e con un incredibile senso del gol. Col tempo affinò anche la sua tecnica. Ogni pu-nizione era un gol, nulla era impossibile per l’ar-gentino dalle origini italiane. Con 56 gol è stato il miglior realizzatore nella storia della Nazionale argentina, con 152 reti il miglior marcatore della Fiorentina in serie A, capitano della squadra e mi-glior realizzatore di sempre con 212 gol. Inoltre, con 184 reti è al decimo posto nella classifica dei marcatori di serie A. Nel 1994 ha stabilito il nuovo record di gol in giornate consecutive nel campio-nato italiano (11). Infine, detiene la miglior media gol in relazione alle partite giocate tra i calciatori con almeno 300 partite in serie A dal 1965 a oggi (0,58). Inserito nella Fifa 100, la lista dei 125 mi-gliori calciatori della storia, redatta in occasione del Centenario della Fifa, occupa inoltre la 23esi-ma posizione nella speciale classifica dei migliori calciatori del XX secolo pubblicata da World Soc-cer. Dati da brividi. La prima presenza in serie A avvenne contro la Juventus al Delle Alpi, mentre la prima rete una settimana più tardi contro il Ge-noa. La prima stagione in maglia viola, nel 1991-92, si concluse con 27 presenze e 13 gol, dopo un avvio stentato. La prima tripletta la realizzò con-tro il Foggia, mentre la prima doppietta a Roma in un memorabile 1-3 per i viola. Nella sua prima

Nasce una nuova idea di calcio, nasce Cal-cioExpo. È infatti già iniziato il conto alla

rovescia per la prima edizione di CalcioExpo, nuovo grande evento nazionale dedicato al mondo del pallone che si terrà alla Fortezza da Basso di Firenze dall’8 all’11 settembre 2011, e che trasformerà la città nella capitale del calcio italiano. Oltre 35mila metri quadri di spazi riservati ai diversi tipi di calcio, dal Beach Soccer al Freestyle, dal calcio a 5 al Rapid Football: particolare attenzione sarà ri-servata ai giocatori del settore giovanile, ai di-lettanti e alla terza categoria, per cui sono stati organizzati tornei, gare e iniziative per tutte le età e i livelli di preparazione, allenamen-ti e stage tecnici con allenatori e preparatori sportivi in collaborazione con la Figc settore tecnico. Fittissimo sarà il programma della manifestazione che, per quattro giorni, sarà un vero e proprio viaggio a 360° nel mondo del pallone: a cominciare da un’area museale che ospiterà memorabilia di importanti club

italiani come Fiorentina, Genoa e Torino, ma anche il Museo San Siro e quello del Calcio Storico Fiorentino. E poi tornei aperti al pub-blico di calcio da tavolo, calcio balilla, fino agli ultimissimi videogiochi. Nelle aree ester-ne e interne della Fortezza da Basso verranno poi allestiti veri e propri campi in sintetico per calcio a 2, a 5, a 6 e a 7, per dare ai visitatori l’opportunità di disputare tornei, gare di pal-leggi e di calci di rigore. La manifestazione vuole anche essere un modo per entrare in contatto con chi del calcio fa uno strumento di educazione al rispetto e alla collabora-zione, e con chi grazie al calcio si impegna per promuovere attività sociali e iniziative di solidarietà: un intero padiglione di 900 metri quadrati sarà dedicato alla Fondazione Bor-gonovo, e al suo interno saranno organizzate iniziative e diverse attività, insieme ai grandi amici di Stefano, per far conoscere l’attività della Fondazione. Ma non finisce qui, Calcio-Expo è di più...

Il mondo del pallone si ritrova a FirenzeeveNti. Dall’8 all’11 settembre, alla Fortezza, la prima edizione di “CalcioExpo”

Lorenzo Mossani

Venti anni fa sbarcava il Re LeoneaMarcord. È il “compleanno” dell’arrivo di uno dei più grandi attaccanti viola di sempre

/C.C.

stagione, Batistuta apparve un giocatore giovane molto potente e prolifico ma ancora grezzo nel tocco di palla. La stagione successiva, nonostante i suoi 16 gol, fu serie B. Emblematiche divenne-ro le immagini dell’ultima giornata, con Batistuta in lacrime per la retrocessione nonostante un 6-2 in casa con il Foggia. Gli anni successivi Re Bati alzò una Coppa Italia in finale contro l’Atalanta e una Supercoppa Italiana vinta a San Siro contro il Milan, grazie a una punizione dalla lunga distan-za, imparabile, meravigliosa: 2-1 per i viola. Una delle tante magie del Re Leone.

Nel 1991 l’acquisto di Batistuta. Tra quel

ragazzo, apparentemente grezzo, e i tifosi

sbocciò un amore durato quasi dieci anni

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L’ultima a provarci era stata l’Ever-last di Bastagli, avventura termi-nata pochi anni fa. Everlast che è stata a un passo dalla A2 con stelle

del calibro di Brian Shorter. Forse proprio la mancata promozione ha distrutto i sogni di gloria della famiglia che ha abbondato il pro-getto, forse per mancanza di stimoli. Poi tanti sforzi, fatti da Firenze per rimanere in B. Una categoria che non le apparteneva. Ricordando anche il passato di Liberty e Neutro Roberts a cavallo tra gli anni ‘80 e ‘90. Passione che fa-ceva riempire il Palasport di viale Paoli grazie alle magie di di J.J. Anderson, John Ebeling, Clarence Kea, con Rudy D’Amico in panchi-na. Una ventina di anni fa, mese più, mese meno. Ricordi in bianco e nero che ora potreb-bero rifiorire. Dall’agosto 2009, dopo aver ri-schiato il fallimento, la società è ripartita dalla serie B Dilettanti col nome di Nuova Pallaca-nestro Firenze, e ora è pronta a schiacciare a canestro una grande occasione. È tornata aria di grande basket in città. Infatti, la Nuova Pal-lacanestro Firenze si è aggiudicata una delle quattro “wild card”, ovvero il nullaosta federa-le per l’ammissione al primo “Campionato A di Sviluppo”. Un torneo completamente nuo-vo che rimpiazza la Serie A dilettanti al terzo gradino dei campionati nazionali e che debutta dopo due anni di progettazione per rispondere ad almeno un paio dei problemi endemici della palla a spicchi tricolore: l’assenza dai parquet dei giovani, specie in via d’estinzione ad alti livelli, e la passione affievolita delle grandi piazze, finite ai margini di un panorama domi-nato dalle provinciali. Quanto al primo punto,

Il basket fiorentino torna a volare altoLorenzo Mossani

PallacaNestro. La Lega 3 è ormai una realtà: un grande palcoscenico per i più giovani

Valzer di allenatori nella pallanuoto fio-rentina. In campo femminile la Menarini

Fiorentina Waterpolo è divisa tra la volontà di convincere Gianni De Magistris a tornare sui suoi passi dopo una serie di incomprensioni che hanno allontanato il tecnico dalla dirigenza e la scelta di un nuovo coach. Scelta non facile e assai difficile da percorrere. La speranza è che l’estate porti saggezza tra le parti. Al gruppo delle confermate in casa Fiorentina si aggiun-gono Acampora (ex Athlon Palermo), Settonce, Stortoni e Tortora (ex Bologna). Cambio della guardia, invece, sulla panchina della Ngm Mo-bile Firenze Pallanuoto. Andrea Sellaroli è il

nuovo allenatore della squadra neopromossa in serie A1 femminile. Suo secondo sarà Leonardo Solfanelli, artefice della promozione. A Solfa-nelli sarà affidato anche tutto il settore giovanile. Sellaroli, spezzino con un passato di giocatore nel Lerici negli anni ‘90, ha iniziato ad allena-re la sua ex squadra per poi passare al Padova, al Varese e al Messina. Difficile acquistare una straniera. Si punta ad acquistare tre italiane di valore. Sellaroli sarà a Firenze a fine agosto per l’inizio della preparazione. In A1 maschile, infi-ne, c’è molta attesa per vedere all’opera Leonar-do Sottani che, almeno all’inizio, avrà il doppio ruolo di allenatore-giocatore.

Sottani “sdoppiato”: allenatore in acquaPallaNuoto. De Magistris in dubbio sulla panchina della Fiorentina Waterpolo

/Sim.Spa.

Scandicci è da anni uno dei ri-ferimenti calcistici dell’hin-

terland fiorentino, raggiungendo risultati sportivi che hanno portato il blasone della società anche mol-to lontano dalla Toscana. Si parte dall’ottimo piazzamento della pri-ma squadra in Serie D per arrivare al settore giovanile, che ha visto come fiore all’occhiello Juniores e Allievi, senza dimenticare che anche le altre formazioni non si sono mai allontanate dai primi posti nei rispettivi tornei. Non di-menticandosi della scuola calcio, che ha unito la crescita agonistica con quella umana. Per la stagione 2011/12 sono in programma nu-merose iniziative che faranno dello Scandicci un riferimento sociale, come dimostra l’accordo con Ant (Associazione Italiana Nazionale Tumori Italia Onlus). La missione è quella di garantire ai sofferenti oncologici la qualità e la dignità della vita nel difficile momen-to della malattia. Un bellissimo spot per il calcio in un momento turbolento. Ma lo spettacolo deve ancora cominciare. Infatti, c’è un progetto “industriale” degno dei grandi club. Il progetto consiste nella realizzazione di una crescita sportiva, economica e di imma-

gine che possa portare nella città di Scandicci una realtà calcistica solida e vincente. La realizzazione della “Project Idea” passa attra-verso un’operazione di azionaria-to popolare modello Barcellona. Tramite questa pratica, le quote della società calcistica diventa-no di proprietà dei tifosi, i quali, possedendo anche una sola azione, godono per legge di tutti i diritti e i doveri spettanti al singolo socio. L’obiettivo è duplice : da un lato la capacità di favorire una maggiore stabilità politico-sociale, dall’altro consentire alla società sportiva di diventare sempre più patrimonio di un’intera città.

calcio. Un nuovo progetto per diventare grandi

È nato il Barça-Scandicci

/Cris. Paci

l’asso del Barcellona lionel messi

la partecipazione dei giovani sarà non solo obbligatoria, ma dominante, visto il minimo di tre Under 23 imposti a referto con almeno altri due nati a partire dal 1991. Le wild card sono state invece assegnate per graduatoria, con il preciso intento di riportare nell’élite quattro capoluoghi rimasti orfani della migliore pallacanestro. C’è Firenze tra questi, insieme alle altre beneficiarie Trento, Napoli e Bari, che vanno così ad aggiungersi alle due retrocesse dalla Legadue, alle quattro promosse dalla B dilettanti e alle 14 reduci dell’ultima A dilettanti che prenderanno parte al nuovo torneo. “Un riconoscimento che premia il nostro lavoro e tutto il movimento fiorentino - commenta il pre-sidente Luca Borsetti - abbiamo sposato con entusiasmo le linee guida del torneo: lavorare sui giovani, intercettare i migliori e dare loro un progetto concreto, vincente, di formazione. Puntiamo a consolidarci tra le protagoniste fin da subito per poter pensare, in prospettiva triennale, a un ulteriore passo in avanti”. Prima palla a due a fine settembre, di nuovo, come negli anni miglio-ri, al Mandela Forum. È tempo di tornare a fare triple e far esplodere di gioia gli appassionati di basket. E Firenze non farà mancare il suo supporto, come ogni volta che è stata chiamata a sostenere il grande sport.

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26 Agosto 2011

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Spettacoli

argelidefino al 15 agostoMonticchiello (si)

Fino al 15 agosto siete in tempo per fare un salto al Teatro Povero di Monticchiello, che porta in scena, nella piazza principale del paese immerso tra i campi arati della Val d’Orcia a pochi chilometri da Pienza, il 45esimo autodramma (così lo definì Giorgio Strehler) scritto, diretto e recitato dalla gente del borgo. Quest’anno il titolo dello spettacolo è “Argelide. Dal debito pubblico alla comunità che resiste” e vede al centro della scena una famiglia allargata di contadini riunitasi per la morte della capostipite (Argelide, per l’appunto) che trascende in una chiacchierata collettiva sui problemi prima della piccola collettività e poi del Paese, quello con p maiuscola.

bruscello 2011dal 12 al 15 agostoMontepulciano (si)

Si intitola “Zelindo il Garibaldino” il Bruscello di Montepulciano 2011, uno degli

appuntamenti più impor-tanti del teatro popolare italiano arrivato alla 72°edizione, organiz-zato dalla Compagnia Popolare del Bruscello, che andrà in scena il 12, 13, 14 e 15 agosto nella Piazza Grande del paese in provincia di Siena con oltre 100 tra interpreti e figuranti. Lo spetta-colo di quest’anno, con la consueta regia del direttore artistico Franco Romani, è dedicato alle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia e rac-conta la storia di Zelindo il Garibaldino, un poliziano che prese parte alla spedizione dei Mille è ispiratore dei testi del nuovo libretto di Raffaele Giannetti, che nell’occasione, racconterà quali sono stati i legami tra un poliziano come Zelindo e il grande momento della rivoluzione garibaldina e risorgimentale.

Il concerto

roberto vecchioni18 agostoMarina di Pietrasanta

Dopo la vittoria all’ulti-mo Festival di Sanremo con “Chiamami Ancora Amore”, riparte da dove lo avevamo lasciato: in concerto! Cambia la forma: non più gli

archi di “In-Cantus”, il progetto che per oltre due anni lo ha portato ad esibirsi in uno spettacolo fra musica e letture. Vecchioni in questo caso sarà accompagnato sul palco da una band di 6 elementi: Lucio Fabbri alle chitarre, mandolino e violino, Roberto Guidi alla batteria, Massimo Germi-ni alle chitarre, Stefano Cisotto alle tastiere, Eros Cristiani al pianoforte e alla fisarmonica e infine Antonio Petruzzelli al basso.

Le mostre

rodin e dalì. omaggio a dante alighieri fino al 28 settembrechiesa di santo stefano al Ponte

La Divina Commedia il-lustrata da Dalì. La porta dell’Inferno di Rodin. Due maestri a confronto per un omaggio unico a Dante Alighieri. Nella splendida cornice di Santo Stefano a Ponte Vecchio, a due passi da Piazza Signoria a Firen-ze, le opere immortali dei due geni saranno espo-stefino al 28 settembre. La mostra, allestita da La Galerie des Lices di Saint Tropez, in collaborazione con la Società Dantesca e la Fondazione Florens, e con il patrocinio del Comune di Firenze, comprende 120 stampe e sculture in bronzo di Salvador Dalì, di cui 100 xilografie rappresen-tanti i 100 canti della Divina Commedia, e 60 sculture in bronzo e 160 disegni di Auguste Rodin

tratte dalla sua opera monumentale “La porta dell’inferno”. Nel corso dell’evento sono previste anche lettura della Divina Commedia nell’aula-auditorium di Santo Stefano a Ponte Vecchio con attori e musicisti.

vasari, gli uffizi e il ducafino al 30 ottobreGalleria degli uffizi

Oggetto di questa mo-stra, nel quinto centena-rio della nascita di Gior-gio Vasari (1511-1574), è la fondazione degli Uffizi (1559-1560): più che un edificio, un sistema architettonico a scala urbana, risultato di una stretta collaborazione tra il Duca, Cosimo I de’ Medici, e Vasari, il suo artista prediletto. Il com-plesso edilizio sorge nel cuore della città dove, rispecchiando la politica assolutistica e accentra-trice di Cosimo I, accorpa le istituzioni ammini-strative di governo, le cosiddette Magistrature o Arti, sottomettendole, logisticamente e sim-bolicamente, al dominio diretto del giovane Duca. A memoria di questa destinazione originaria resta la denominazione di Uffizi, cioè Uffici.

segnalazioni a [email protected]

Ballo liscio e blog, la ruota di Montespertoli e i social net-

work, la pecora in umido e il post-rock. Sarà un inedito mix di tradi-zione e innovazione la Festa del Pd metropolitano di Firenze (www.fe-stademocraticafirenze.it) che si ter-rà dal 24 agosto al 12 settembre al Parco delle Cascine. Tra gli espo-nenti del PD che hanno già con-fermato la loro presenza ci sono la presidente e il vicesegretario del Pd, Rosy Bindi (1 settembre) ed Enrico Letta (5 settembre). E l’11 settembre, giorno dell’anniversario della strage delle Torri Gemelle, ar-riverà a Firenze l’ex ministro degli Esteri Massimo D’Alema: un’oc-casione per affrontare le principa-li questioni di politica estera a 10 anni dal terribile attentato di New York. Tra giornalisti e opinionisti, invece, sono già sicure le date delle serate con Eugenio Scalfari (7 set-tembre) e Maria Luisa Busi (9 set-tembre). Alla Festa parteciperanno naturalmente anche gli esponenti e gli amministratori locali del Pd, tra cui il governatore della Tosca-na Enrico Rossi (12 settembre), il sindaco di Firenze Matteo Renzi e il presidente della Provincia An-drea Barducci. Allo stesso tempo, l’edizione 2011 della Festa sarà anche una sorta di “festival” di gastronomia tradizionale del ter-ritorio, perché le unioni comunali del Pd cucineranno i piatti tipici delle loro zone: dalla pecora in umido di Campi Bisenzio al bar-diccio di Rufina. La festa sarà poi caratterizzata dal ritorno di spazi e momenti di divertimento popolare, come la pesca gigante, il gioco dei tappi, corsi di giocoleria per bam-bini e, nei fine settimana, la ruota di Montespertoli. E poi i concerti nello spazio gestito dai Giovani Democratici: i Nobraino (30 ago-sto), i Marta sui Tubi (3 settembre), gli Après la classe (10 settembre).

Il Festival Suoni e Colori in To-scana giunge alla sua 21esima

edizione, deliziando con ricer-catezza e originalità un pubblico eterogeneo di appassionati, amanti della musica in tutte le sue forme e i suoi linguaggi. L’edizione 2011 del festival propone un vario pa-norama musicale distribuito in sei appuntamenti, proseguendo nella proposta di eventi che esaltano i temi portanti della manifestazione: tradizione e contemporaneità della musica colta ma anche attenzione alle diverse anime del presente di qualità. Quest’anno, inoltre, sarà ospitato un concerto dedicato a Franz Listz, nel bicentenario del-la nascita, realizzato nell’ambito del progetto “Musica Insieme - Il Genio del Territorio” promosso dall’Assessorato alla Cultura del-la Provincia di Firenze. Nato nel 1990, il Festival si è sempre con-traddistinto per un ricco program-ma di concerti da camera che han-no portato a suonare in chiese, ville e fattorie del comune di Rignano sull’Arno alcuni fra i migliori arti-sti di fama nazionale e internazio-nale e giovani vincitori di concorsi prestigiosi, e anche quest’anno non sarà da meno. Il primo appunta-mento è fissato il primo settembre a Sarnesi, dove si esibirà un quar-tetto di sassofoni, per poi prose-guire il 3 a Castiglionchio, dove il duo Ruta Cannavale eseguirà bravi di Beethoven e Franck. Il 5, a villa Pitiana, sarà la volta di De Fusco, Berman e Ceccanti, che si faran-no ascoltare suonando Brahms e Mendelssohn, e il 7, all’Antico Spedale del Bigallo, a Bagno a Ri-poli, si esibirà Cabaret songs, men-tre il 9, all’oratorio della Villa “Il Palagio” a Torre all’Isola, sarà la volta dell’omaggio a Liszt e, dulcis in fundo, domenica 11 settembre, al Castello di Torre a Monte deli-zierà il pubblico il quartetto Arquà.

Al via il 24 agosto

Ballo liscio e blogtutto alle Cascine

Suoni e colori in Toscana

Musica classica di fine estate

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A completare il quadro in questo locale si trovano quattro tombini degli acquai, e una fossa biologica nel mezzo del lo-cale, sempre dei condomini sovrastanti. Il venerdì per la preghiera arrivano anche trecento persone, e da poco hanno co-minciato a usare il piazzale davanti per la ristorazione dopo “il Ramadan”. Non tac-ciateci di razzisti, tengo anche a ricordare che furono perseguiti, due anni or sono, due Iman, in questo locale predicavano la Jihad, (la guerra santa) e preparavano attentati. Quindi anche sotto l’aspetto della sicurezza siamo veramente preoc-cupati. L’utilizzo di questo locale come parcheggio è veramente importante e indispensabile per le nostre famiglie, specialmente oggi che non sappiamo più dove mettere le nostre auto. Perché non ci viene restituito?

Il condominio di via Tagliamento 3/13

L’AEROPORTO,I TRASPORTI E L’AMBIENTEScrivo anche per conto di molti altri cit-tadini decisamente contrari al progetto di una nuova pista parallela all’autostra-da all’aeroporto di Peretola. E questo sia per la spesa faraonica, sia per l’impatto ambientale ed acustico che provoche-rebbe alla nostra bella Firenze piena di opere d’arte uniche al mondo! Siamo gli attuali custodi di uno splendido patri-monio che ci viene dal passato. Per non parlare dei residui gassosi che inquinano. Chi ci dice che fra 20 o 30 anni, attuando questo progetto, non ci troveremo con uno squallido mucchietto di detriti da mostrare ai turisti? E’ stata creata negli anni e con sacrificio la zona Blu, per pro-teggere i monumenti dal traffico urbano a terra! Perché non fare allora anche una zona Verde più ampia, per proteggere la città anche dall’alto? Ci si chiede se non sia meglio e molto meno oneroso per i nostri portafogli, già abbastanza vuoti, potenziare il trasporto su gomma e su ferrovia già esistente per Pisa. Del resto, ci sono tante città importanti a questo mondo che hanno il loro aeroporto a oltre 50 km di distanza. Infine, anziché eliminare parte di questo piccolo Parco della Piana di Sesto, utile anche ai vari Comuni confinanti, sarebbe più utile in-

vece migliorarlo, piantando tanti alberi e piante! I cittadini hanno bisogno anche di aria pulita e di svago in mezzo alla na-tura! Fiduciosa che questa nostra porti a qualche riflessione, saluto distintamente.

Maria Rita Donati

ISTITUTO TECNICO AGRARIO,A RISCHIO IL CORSO SERALEPER ADULTIGentile Redazione de Il Reporter Firenze,con la presente mi permetto di segnalare la situazione che si sta generando presso le classi del corso serale per adulti dell’Ist. Tecn. Agrario di Firenze, del quale sono il docente referente. Il corso serale agra-rio rappresenta un valore aggiunto per la città ed un fiore all’occhiello della di-dattica per adulti: si tratta, infatti, di una rara realtà sul territorio nazionale per ciò che concerne questo particolare piano di studi. Esso accoglie studenti da tutta Italia che, per qualsiasi motivo, vogliono ripristinare un percorso educativo e pro-fessionale di qualità. Il corso, in essere da 5 anni, ha previsto un primo ciclo con una sola classe all’anno (3°, 4° ed infine quin-ta). Lo scorso anno, quando scelte poli-tiche scellerate vollero tentarne la chiu-sura totale, una pronta reazione da parte del corpo docente e degli studenti evitò che si interrompesse un’attività educa-tiva assai apprezzata la quale, di punto in bianco, veniva cancellata senza moti-vo apparente. Così siamo passati a due classi (3° e 4°). Nell’ultimo anno scolastico (periodo di mia responsabilità), abbiamo avuto grande successo di pubblico e di didattica: le iscrizioni sono raddoppiate e registriamo un crescendo inarrestabile di interesse, richieste di informazioni ed un entusiasmante recupero della cultura scientifica ed agronomica in senso clas-sico, tanto che abbiamo dovuto limitare le iscrizioni alla futura classe terza (al mo-mento registra 32 studenti ). Già ad Aprile scorso, tuttavia, un dispaccio del Provve-ditorato non autorizzava nessuna classe per il 2011/12. Una prima, pronta, “pro-testa” mediatica ha ancora tamponato il reiterato tentativo di destabilizzazione del corso, che si è conclusa con l’autoriz-zazione delle due classi terminali (4° e 5°)

e lasciando che le operazioni di arruola-mento della nuova terza portassero alla definizione di un numero di iscritti suf-ficiente all’autorizzazione della classe. Si noti che lo scorso anno la soglia minima era di 20 iscritti; quest’anno ce ne hanno richiesti 25. E noi ne abbiamo portati più di trenta (saremmo potuti arrivare an-che a 50 ed organizzarne due, di terze...). Tuttavia le speranze che la classe venga attivata sono assai residue. Ad oggi non abbiamo nessuna autorizzazione e, pare, non si intenda provvedere con la coper-tura finanziaria, anche se le ultime deci-sioni dovranno esser prese a fine agosto. La mia posizione è assai imbarazzante: molti di questi studenti sono stati da noi contattati, istruiti adeguatamente e pre-si in carico dopo una loro, individuale, ponderatissima comparazione con scel-te alternative (con altri corsi, altre Istitu-zioni, corsi di Laurea e perfino specializ-zazioni all’estero). Numerosi altri hanno identificato nella struttura del corso una possibilità di riscatto ed una capitale oc-casione di riorientamento professionale. La loro eventuale delusione, in caso di non attivazione della classe terza, sarà la mia vergogna. Con questa mia, dun-que, intendo sensibilizzare sul destino di un’Istituzione cittadina di importanza strategica, punto di riferimento della di-dattica agraria e scientifica per studenti che non scelgono il corso a caso (ce ne sono di ben più abbordabili nel panora-ma dell’offerta formativa per adulti) dato l’impegno richiesto e la complessità del piano di studi. Il mio timore è che, non autorizzando l’intero piano, completo della classe terza, si perda definitivamen-te l’orizzonte della piena legittimazione e della istituzionalizzazione di una realtà pubblica insostituibile e che, facendo leva sulla generalizzata lamentata po-vertà di risorse, si cancellino obiettivi, professioni, progetti pedagogici e inve-stimenti gnoseologici, a scapito dell’ec-cellenza educativa tanto vagheggiata nelle parole dei politici ed a beneficio del disimpegno, effetto di un’allocazione delle risorse magari frutto di travisate lo-giche tornacontistiche, ma forse di mag-giore impatto mediatico o popolare. La gambizzazione del corso serale agrario

Inviaci le tue lettere [email protected] e segnalazioni:tutto su www.ilreporter.itLettere, segnalazioni, proposte, ma anche veri e propri articoli scritti dai lettori. Tutto questo ed altro ancora sul portale www.ilreporter.it. Tutte le lettere che non trovano spazio in queste pagine saranno pubblicate sul sito. E poi spazio ai commenti e alle vostre opinioni

lettere

“LA NOSTRA VITASOPRA LA MOSCHEA”Abbiamo deciso di presentare un nostro problema che dibattiamo nel nostro condominio da sei anni: la moschea in via Tagliamento a Sorgane. La stessa era in via del Pignone, le fu dato lo sfratto e fu deciso di spostarla provvisoriamente sotto il nostro stabile. Questo è un loca-le di trecento metri quadri (300 m.q.) ex posteggio per le auto del condominio formato da 80 famiglie, una delle cose buone che avevano considerato nel 1960 gli architetti Ricci-Savioli; sottratto al condomino dagli I.A.C.P. di Firenze, per utilizzarlo provvisoriamente come aule scolastiche in attesa della costru-zione della scuola, inesistente nel nuovo quartiere. Poi sempre questo locale è stato utilizzato dal Comune per gli uffici del T.A.R., per attività artigianali, infine il Comune intervenne di forza senza curasi dei disagi che avrebbero provocato so-prattutto alle famiglie sovrastanti, tolse le pareti servite per le aule, installò diversi gabinetti wc, e in uno stretto ripostiglio chiuse i contatori del gas dei condomini.

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Caro signor Giordano,è vero, basta (o meglio, basterebbe) poco per combattere il degrado. Pubblico con piacere la sua lettera, che racconta – una volta tanto – un episodio positivo, che in questo caso ha visto protagonista un gruppo di cittadini che altro hanno fatto se non il proprio dovere. È in-fatti triste trovarsi a sottolineare, con stupore come quello che ha provato lei, un fatto simile, semplicemente perché simili fatti dovrebbero far parte della quotidianità della vita in città, e nessuno dovrebbe stupirsi davanti a persone che fanno soltanto il proprio dovere. Ma così, purtroppo, non è, e allora ben vengano esempi come quello che lei ha descritto (e ha fatto benissimo a farlo), esempi in grado di mostrare come per tenere pulito un luogo comune, un luogo di tutti, non siano necessari chissà quali sacrifici. Cogliamo l’occasione per ripetere che, se tutti vogliamo una città pulita, gradevole e vivibile (e alzi la mano chi non la vuole) i primi a fare il proprio dovere dobbiamo essere noi, i cittadini. Tutti. Anche perché degrado chiama degrado, sporcizia chiama sporcizia, ed è difficile (anche se comunque questo non è un buon motivo per non farlo) che una persona si impegni a tenere pulito un luogo che trova già sporco. Per questo, il buon esempio è fondamentale. Tornando al suo caso, il giar-dino diventato “salotto” grazie alla pulizia e all’ordine in cui era stato lasciato sarà senz’altro stato apprezzato, oltre che da lei, anche da altri avventori, che a loro volta saranno stati invogliati a tenere comportamenti tali da mantenere il parco in quello stato. Buoni esempi, insomma, in grado di dar vita a una sorta di catena virtuosa che faccia capire come sia più bello vivere in una città pulita, e come in realtà non sia impresa così ardua tenerla tale. È altrettanto chiaro che poi tutti – e non solo i cittadini – devono fare il proprio dovere (dai tu-risti all’amministrazione) nella difficile lotta al degrado, ma questo non deve far dimenticare l’importanza, da parte di tutti i residenti, di fare la propria parte. Rimboccandosi le maniche, in questo caso nel vero senso della parola.

Matteo Francini

DEGRADO E INCURIA, UN (INSOLITO) ESEMPIO DI EDUCAZIONEQuanto a degrado ed incuria, ci sarebbero da scrivere più pagine di quelle sulle intercet-tazioni a Bisignani, ma come le foto che intercalano a volte le pagine dei romanzi, qualche notizia che merita egualmente segnalazione, esiste ancora. Abito in via Puligo a fianco del giardino pubblico e dalla mia finestra osservatorio, colleziono tutto quanto di degrado, incuria, disaffezione per i beni comuni e cialtronaggine esista. Lunedì 27 giugno, rientrando a casa nel pomeriggio il giardino è più frequentato del solito. Un gruppo di una trentina di bambine e bambini con tanto di genitori al seguito sta sciamando allegramente sul prato e fra i giochi esistenti. Scrutando garbatamente dal mio osservatorio, capisco che si tratta di un compleanno. Lo si nota oltre che dalla animazione, dalle cibarie e bibite che circolano. Dato che solo qualche giorno prima era passata la squadra dei pulitori del giardino, cosa che purtroppo accade troppo di rado, il mio pensiero andò subito a quale sarebbe stata la condizione del giardino a fine festa e per quanto tempo vi sarebbe rimasta. Benché fosse una festa per bambini, la presenza anche se non totale si protrasse fino a sera inoltrata, tanto che non vidi la conclusione. Esco di casa il mattino seguente e rimango di stucco: non era più un giardino, era un salotto. Gli utilizzatori dello spazio pubblico per una serata fra amici se ne erano andati portandosi fino all’ultimo tappo delle bottiglie di spuma e lasciando un ordine che ad occhi ormai disabituati dava quasi fastidio. Vorrei che questa cosa fosse detta, perché non soltanto è piacevole, ma più importante è che dimostra come diseducazione, degrado e incuria, con pochissimo sacrificio si possono combattere.

Giordano Saccardi

lettere

equivale alla sua decapitazione, dato che braccia e progetto sono da sempre, co-menianamente, ispiratori dell’agire peda-gogico degli insegnanti per adulti. Men-te e corpo, cervello e terra. Un binomio a cui il pubblico “adulto” e consapevole potrebbe dover rinunciare a breve.Vi ringrazio per l’attenzione.

Prof. Amodei, Resp. Corso Serale dell’Ist.

Tecn. Agrario delle Cascine

“MUSICA A TUTTO VOLUMEVICINO AL CIMITERO”Questa mattina mi sono recata al Cimite-ro di Soffiano dove sono seppelliti i miei genitori (oggi è l’anniversario della na-scita di mio padre) con l’intento di rima-nere un po’ con loro e raccogliermi per una preghiera, ma non è stato possibile perché disturbata dalla musica a tutto volume proveniente dall’area sportiva comunale a ridosso del cimitero. Mi sono fermata in portineria per esprimere il mio disappunto e mi hanno risposto che già avevano avuto altre lamentele girate agli Uffici Comunali che hanno affittato l’area a terzi, ma senza alcun apprezzabile ri-sultato. Si può essere credenti o meno, ma mi sembra che in questo caso o le autorità comunali hanno scarso rispetto per la sensibilità altrui autorizzando simili manifestazioni, o temono che i nostri de-funti si sentano troppo tristi e vogliono in questo modo vivacizzare il loro sog-giorno al cimitero oppure troppo grande è stato il desiderio di fare cassa, ma forse i nostri defunti avrebbero maggiormen-te gradito ascoltare un quartetto d’archi! Per essere in sintonia con queste scelte, proporrei di mettere sotto le finestre del Salone dei Cinquecento dei banchi per la vendita della porchetta e i panini col lampredotto, magari con esibizioni di-sco!!!!!!!!!!!!!! Che ne dite?

Teresa Avallone

“VIA VILLA DEMIDOFF, FINALMENTE I CASSONETTI DELL’UMIDO. MA...”Gentile Redazione,ho notato con piacere che da un po’ di tempo sono stati messi i cassonetti dell’umido in Via Villa Demidoff, ciò mi

fa doppiamente piacere perché, qualche tempo fa, vi avevo scritto un commen-to in merito! Mi dispiace però constatare che in alcuni cassonetti oltre all’umido vengono gettate anche bottiglie, carta e contenitori per alimenti. Vorrei dire a questi incivili, che se non vogliono per-dere tempo nel differenziare, abbiano almeno la decenza di gettare i loro rifiuti nell’indifferenziato e non nell’umido, ri-spettando chi la raccolta differenziata la fa correttamente credendo in quello che fa.Saluti

Chiara

PIAZZE SENZA AUTO,PRO E CONTROEgregio direttore,le case automobilistiche ci invogliano a comprare macchine sempre più grandi e sofisticate. I sindaci delle città sono in guerra con le medesime imponendo li-miti di ogni sorta. Tutti sono contro le auto specialmente contro quelle degli altri e non della propria. Le piazze sen-za macchine riacquistano la loro bellez-za. Tolte le macchine rimane un vuoto e questo va riempito. Di solito viene ri-empito da ristoranti, bar, manifestazioni varie e poi da un mondo variegato di personaggi. Siamo sicuri che i residenti trovino vantaggi in questi cambiamenti? Pensiamo a Piazza Santo Spirito, non ci sono macchine, ma i residenti non dor-mono più per la grande confusione che si protrae fino a notte tardi, senza pen-sare al degrado e alla sporcizia. Tali piaz-ze non diventano luoghi di verde, con bambini e famiglie che vivono felici in questi spazzi ritrovati e la sera tornano a casa felici e tutto ritorna nel silenzio della sera, ma diventano luoghi di degrado, di sporcizia, di confusione, di musiche ad alto volume, senza pensare a coloro chi si ubriacano, che fanno i propri bisogni, chi spaccia droga, chi si droga ecc. Le piaz-ze devono ritornare ad essere luoghi di rispetto per chi ci abita e per coloro che usufruiscono di spazi ritrovati e non luo-ghi adibiti al solo profitto. Allora meglio le silenziose e invadenti auto.Distinti saluti

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