Il Reporter Q1 - Novembre 2015

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www.ilreporter.it il giornale del tuo quartiere Duomo Eventi Vademecum Mappa la nuova veste del museo dell’opera Riaperto dopo il restyling: raddoppiato lo spazio espositivo orari, divieti e maxischermi: le “istruzioni” Come muoversi e come seguire tutta la visita il percorso del pontefice in città Dal centro allo stadio, le strade in cui transiterà le mostre: arte e sacro a confronto Le iniziative in occasione del Convegno ecclesiale nazionale FIRENZE IL GIORNO DI FRANCESCO PAGINA II PAGINA II PAGINA III PAGINA II ppuntamento irrinunciabile non solo per i fedeli, ma per tutti i cittadini e tutta la città. La visita di Papa Francesco a Firenze il 10 no- vembre è stata organizzata come un evento “corale”: basti pensare che i biglietti (gratuiti) per la messa che si terrà nel pomeriggio allo stadio Franchi – davanti a circa cinquantamila persone – sono stati distribuiti nelle parrocchie ma potevano essere prenotati an- che sul sito web della Diocesi. Un modo per allargare la partecipazione alla visita del pontefice e seguire alla lettera la dottrina di Papa Bergoglio, vicino a tutti fin dal giorno della sua proclamazione. Non solo, probabilmente l’apertura anche a chi è ancora “in cerca” rappresenta il modo più concreto di attuare i contenuti del Convegno ecclesiale nazionale “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo” dedicato al presente e al futuro della Chiesa nelle comunità, la cornice in cui rientra l’ar- rivo del Papa in città. Per Bergoglio si tratta della prima volta in Toscana e, sebbene la sua non sia una visita pastorale, i momenti pensati per favorire il contatto con la comunità sono numerosi. La giornata toscana del Papa inizierà da Prato, con una tappa in Cattedrale per parlare dei temi del lavoro in una città in cui la cri- si si è fatta sentire pesantemente, e procederà con l’arrivo a Firen- ze, dove ad accoglierlo ci saranno istituzioni religiose e cittadine. Il programma continuerà con la visita in Santa Maria del Fiore, dove Papa Francesco pronuncerà un discorso davanti ai 2.200 delegati del Convegno ecclesiale. La parte centrale della giornata sarà dedicata ai più deboli, dalla preghiera con i malati in Santissima Annunziata fino al pranzo alla Caritas con i bisognosi. Dopo un breve riposo in Arcive- scovado, alle 15.30 il momento più atteso e coinvolgente della giornata: la messa allo stadio Artemio Franchi, a cui assisteranno cinquantamila fedeli. Messa che sarà trasmessa anche sul maxischermo posizionato nel vicino stadio di atletica Ridolfi, dove l’elicottero papale atter- rerà in mattinata e da dove ripartirà a fine giornata. Altri due maxischermi sono previsti in piazza Santa Croce e piazza della Signoria. Per chi vorrà salutare Papa Bergoglio, due tragitti in “Papamobi- le”: quello lungo via Cavour per arrivare al Duomo in mattinata e l’intero trasferimento dall’Arcivescovado allo stadio. La volontà espressa dal Papa, la cui visita impiegherà oltre mille volontari, è quella di “disturbare il meno possibile la vita dei fio- rentini”, in pieno stile Bergoglio. Per questo – viene spiegato – i provvedimenti sul traffico saranno ridotti al minimo indispen- sabile. INFORMAZIONI IN TEMPO REALE 055 055 @comunefi comune.fi.it firenze2015.it Periodico d’informazione locale. Anno IX n. 46 del 1 novembre 2015. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da CD produzione soc.coop. a r.l. Novembre 2015 | Anno IX | Ed. 46 Firenze | Quartiere 1 Centro Storico Porta Romana San Jacopino

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Duomo Eventi Vademecum Mappa

la nuova vestedel museodell’operaRiaperto dopo il restyling:raddoppiato lo spazio espositivo

orari, divietie maxischermi:le “istruzioni”Come muoversie come seguiretutta la visita

il percorsodel ponteficein cittàDal centro allo stadio, le stradein cui transiterà

le mostre:arte e sacroa confrontoLe iniziativein occasione del Convegno ecclesiale nazionale

FIRENZEIL GIORNO

DI FRANCESCO

☛ pagina ii ☛ pagina ii

☛ pagina iii☛ pagina ii

ppuntamento irrinunciabile non solo per i fedeli, ma per tutti i cittadini e tutta la città. La visita di Papa Francesco a Firenze il 10 no-vembre è stata organizzata come un evento “corale”: basti pensare che i biglietti (gratuiti) per la messa che si terrà nel pomeriggio allo

stadio Franchi – davanti a circa cinquantamila persone – sono stati distribuiti nelle parrocchie ma potevano essere prenotati an-che sul sito web della Diocesi.Un modo per allargare la partecipazione alla visita del pontefi ce e seguire alla lettera la dottrina di Papa Bergoglio, vicino a tutti fi n dal giorno della sua proclamazione. Non solo, probabilmente l’apertura anche a chi è ancora “in cerca” rappresenta il modo più concreto di attuare i contenuti del Convegno ecclesiale nazionale “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo” dedicato al presente e al futuro della Chiesa nelle comunità, la cornice in cui rientra l’ar-rivo del Papa in città. Per Bergoglio si tratta della prima volta in Toscana e, sebbene la sua non sia una visita pastorale, i momenti pensati per favorire il contatto con la comunità sono numerosi.La giornata toscana del Papa inizierà da Prato, con una tappa in Cattedrale per parlare dei temi del lavoro in una città in cui la cri-si si è fatta sentire pesantemente, e procederà con l’arrivo a Firen-ze, dove ad accoglierlo ci saranno istituzioni religiose e cittadine.Il programma continuerà con la visita in Santa Maria del Fiore, dove Papa Francesco pronuncerà un discorso davanti ai 2.200 delegati del Convegno ecclesiale.La parte centrale della giornata sarà dedicata ai più deboli, dalla preghiera con i malati in Santissima Annunziata fi no al pranzo alla Caritas con i bisognosi. Dopo un breve riposo in Arcive-scovado, alle 15.30 il momento più atteso e coinvolgente della giornata: la messa allo stadio Artemio Franchi, a cui assisteranno cinquantamila fedeli.Messa che sarà trasmessa anche sul maxischermo posizionato nel vicino stadio di atletica Ridolfi , dove l’elicottero papale atter-rerà in mattinata e da dove ripartirà a fi ne giornata. Altri due maxischermi sono previsti in piazza Santa Croce e piazza della Signoria.Per chi vorrà salutare Papa Bergoglio, due tragitti in “Papamobi-le”: quello lungo via Cavour per arrivare al Duomo in mattinata e l’intero trasferimento dall’Arcivescovado allo stadio.La volontà espressa dal Papa, la cui visita impiegherà oltre mille volontari, è quella di “disturbare il meno possibile la vita dei fi o-rentini”, in pieno stile Bergoglio. Per questo – viene spiegato – i provvedimenti sul traffi co saranno ridotti al minimo indispen-sabile.

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Novembre 2015 | Anno IX | Ed. 46 Firenze | Quartiere 1

Centro Storico • Porta Romana • San Jacopino

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#La visita del Papa // La mappa a pagina

Il ritorno (in grande) del museo dell’Opera

Trenta incontri per conoscerestoria e realtà di casa nostra

LA DIRETTA RADIO MINUTO PER MINUTO

TRA ARTE E SACRO

La più grande collezione al mondo di arte sacra medievale e rinascimentale, disposta su una su-

perfi cie di 5.500 metri quadrati e suddivisa in ven-ticinque sale. Ha (ri)aperto i battenti il 29 ottobre il museo dell’Opera del Duomo, nella sua veste rinno-vata e ampliata, che dopo un intenso restyling e una chiusura al pubblico durata due anni affi da alla nuo-va veste la missione di valorizzare le 750 opere della collezione. Capolavori unici al mondo come la Pietà di Michelangelo, la Maddalena e i Profeti di Dona-tello, le Cantorie di Luca della Robbia e Donatello, la leggendaria Porta del Paradiso e la Porta Nord di Lorenzo Ghiberti del Battistero fi orentino. Un per-corso articolato su tre piani, che è andato a raddop-piare la superfi cie precedentemente adibita a spazio espositivo, attingendo dai locali di piazza del Duo-mo attigui a quelli del “vecchio” museo. Il progetto

architettonico e l’allestimento sono frutto del lavoro di Adolfo Natalini e dello studio Guicciardini & Ma-gni architetti, sotto la guida del direttore del museo, Timothy Verdon, tra i più autorevoli storici dell’arte italiana. Fondato nel 1891, il museo dell’Opera del Duomo è nato per raccogliere le opere eseguite nei secoli per esterni e interni dei monumenti del Duo-mo, del campanile di Giotto e del Battistero che, per motivi di conservazione o nel corso di modifi che e ammodernamenti, sono state rimosse dalla loro collocazione originale. Un’operazione colossale, che ha visto l’Opera investire quarantacinque milioni di euro (senza accedere a contributi pubblici), aggiun-gendo un ulteriore, cruciale tassello a quell’infi nito lavoro di valorizzazione del patrimonio rappresen-tato dall’Opera stessa, nata nel 1296 e ancora oggi al centro della vita della città.

Trenta incontri, trenta momenti organizzati tra il 9 e il 12 novembre dalla Diocesi di Fi-

renze per illustrare ai delegati del Convegno ec-clesiale nazionale la storia e la realtà della chiesa e della società civile fi orentina. “Uno degli aspetti di novità rispetto ai precedenti convegni ecclesia-li – ha spiegato monsignor Andrea Bellandi, vica-rio generale della Diocesi fi orentina – sarà quello di off rire ai delegati la possibilità di incontrare la realtà ospitante con la sua storia, il suo patrimo-nio culturale, artistico e caritativo, le molteplici esperienze di umanesimo che l’hanno contraddi-

stinta nei secoli e continuano a caratterizzare il tessuto ecclesiale e civile”. Raccolti in tre macro aree tematiche (“Firenze e la sua chiesa: storia e testimoni”, “Vita pastorale della chiesa fi orentina oggi” e “Realtà ed esperienze sociali e culturali a Firenze”), i trenta incontri si svolgeranno in una serie di bellissime location legate a doppio fi lo con la comunità cattolica fi orentina e approfon-diranno tematiche svariate, dal dialogo interreli-gioso ai luoghi della fede fi no alle personalità che si sono contraddistinte nel corso dei secoli e al dialogo tra chiesa e istituzioni culturali cittadine.

“Aspettando Papa Francesco” tutte le do-meniche alle 10.15 su Radio Toscana (Fm 104.7). Notizie, interviste e approfondi-menti sul 5° Convegno Ecclesiale Naziona-le e sull’arrivo di Papa Francesco a Firenze.Il 10 novembre Radio Toscana farà una lunga diretta per raccontare minuto per minuto la giornata del Papa a partire dal suo arrivo a Prato.

Ogni giorno su Radio Toscana e su Radio Firenze notizie utili su come e dove vedere e salutare Papa Francesco: modifiche alla viabilità, trasporti, maxi schermi, gli itine-rari e le modalità di accesso allo stadio.

■ Informazioni continue anche tramiteFb e Twitter #PapaFirenze

Nella culla del Rinascimento non si può pre-scindere da una riflessione tra arte e sacro,

e in occasione del Convegno ecclesiale nazionale la città propone una serie di eventi promossi in collaborazione con la Diocesi fiorentina.

BELLEZZA DIVINA“Bellezza divina tra Van Gogh, Chagall e Fonta-na” fino al 24 gennaio offrirà ai visitatori di Palaz-zo Strozzi un excursus sul rapporto tra gli artisti dell’Ottocento e del Novecento (tra cui Munch, Guttuso, Casorati, Matisse e Picasso) e l’universo del sacro.■ www.palazzostrozzi.org

SI FECE CARNENella Basilica di San Lorenzo prende corpo il confronto tra sacro e arte contemporanea con “Si

fece carne” (fino al 9 gennaio), che vede in mostra – suddivisi in tre sezioni – i lavori di un nucleo di artisti stranieri, italiani e toscani dei nostri gior-ni, in primis Yves Klein, Mimmo Paladino, Nan Goldin e poi, tra gli altri, Giuliano Vaggi, Piero Pizzi Cannella, Mario Ceroli e Sandro Chia.■ www.diocesifirenze.it

750 VOLTE DANTEÈ stato pensato appositamente per celebrare il Sommo Poeta nell’anno in cui ricorre il 750esimo anniversario della sua nascita l’evento spettacolo “Dante 750 legato con amore in un volume/ciò che per l’universo si squaderna” (9-14 novembre), realizzato nel complesso monumentale di Santa Croce con più di cinquecento persone protago-niste.■ www.culter.it

Duomo

La novità

Gli eventi

Vademecum

Mobilità, maxi schermi, biglietti:tutto quello che c'è da sapereSono migliaia i fedeli attesi in città per l'arrivo di Papa Francesco. Il 10 novembre, per ragioni di ordine pubblico e sicurezza, saranno in vigore diversi provvedimenti di limitazione al traffico e alla sosta nelle zone di Campo di Marte e del centro storico, oltre che nelle strade interessate dal passaggio del pontefice. Ecco quello che c'è da sapere.

L'ITINERARIODELLA VISITAPapa Francesco atterrerà in elicottero in-torno alle 9.15 allo stadio di atletica Ridolfi, dove sarà accolto dalle autorità. Si trasferirà poi in auto verso il centro della città, percor-rendo l'ultimo tratto di via Cavour e via Mar-telli con la “Papamobile”. Arrivato in piazza San Giovanni, raggiungerà il Battistero e poi la Cattedrale per partecipare al Conve-gno Ecclesiale Nazionale. Interverrà ai lavo-ri del convegno e uscirà intorno alle 11.30, risalendo sulla “Papamobile” e dirigendosi verso piazza Santissima Annunziata. Pas-serà intorno al Duomo (lato Misericordia) e percorrerà via dei Servi. Entrerà nella Basi-lica della Santissima Annunziata per prega-re con un ristretto gruppo di malati e poi, a piedi, raggiungerà la mensa della Caritas di San Francesco Poverino, dove pranzerà con gli ospiti abituali della struttura. Dopo il pranzo, con lo stesso itinerario via dei Servi-piazza Duomo Papa Francesco si recherà in Arcivescovado per una breve pausa di ripo-so. Intorno alle 14.30 partirà in “Papamobi-le” in direzione dello stadio Artemio Fran-chi, dove è in programma la celebrazione della Messa, percorrendo via dei Calzaiuoli, piazza della Signoria e piazza Santa Croce, per poi dirigersi sui lungarni fino a piazza Piave. Questo tratto dell'itinerario sarà per-corso a bassa velocità per salutare i fedeli, mentre da piazza Piave, per non incidere troppo sul traffico cittadino, l’andatura ver-rà aumentata fino al Franchi.

STRADE CHIUSEE DIVIETI DI SOSTAIl Comune ha predisposto misure più strin-genti rispetto alla normale disciplina della Ztl per la viabilità limitrofa al percorso del Papa, con chiusure per l’area del centro sto-rico, che sarà vietata al transito di tutti i vei-coli a partire dalle 8.30 circa della mattina. Divieti di sosta e transito saranno istituiti anche nelle altre zone della città interessate dal passaggio del pontefice. Lungo tutto il percorso della “Papamobile” sono previsti divieti di sosta già dalle 20 del 9 novembre, giorno precedente all'arrivo del Santo Pa-dre, per motivi di sicurezza. Nelle zone interessate dai provvedimenti di limitazione alla sosta saranno istituiti alcuni parcheggi alternativi per i residenti.

TRASPORTO PUBBLICOE VIABILITÀL’invito di Palazzo Vecchio per i fiorentini e per tutti coloro che arriveranno in città è quello di utilizzare per spostarsi i mezzi pubblici, che saranno fortemente poten-ziati su tutta la rete cittadina. Le persone munite di invito per assistere alla Messa del Papa nei due stadi potranno raggiungere le strutture anche grazie al potenziamento del servizio ferroviario regionale, che sarà orga-nizzato con fermate aggiuntive alla stazio-ne di Campo di Marte. Per tutta la giornata sarà potenziato il trasporto pubblico urba-no con l’aumento delle corse delle diverse linee Ataf. In particolare – sottolinea il Co-mune – è assolutamente sconsigliato l’uso dei mezzi privati per raggiungere l’area di Campo di Marte, dove sarà interdetta la circolazione già a partire dalle 12. Palazzo Vecchio ha poi predisposto un piano speci-fico per i pullman, con itinerari predefiniti e sosta nell’area dello stadio Franchi.

MAXI SCHERMITutta la giornata toscana di Papa France-sco, dalla sua visita ufficiale a Prato fino alla sua ripartenza da Firenze, sarà trasmessa in diretta da due maxi schermi posizionati in piazza Santa Croce e piazza della Signoria.

MESSAALLO STADIO FRANCHIAlle 15.30 il Santo Padre celebrerà la Messa allo stadio Artemio Franchi. Considerato il numero di persone richiamate dall'evento, a partire dalle 11 verrà aperto anche lo stadio di atletica Ridolfi, dove sarà posizionato un terzo maxi schermo per consentire a circa seimila persone di seguire la celebrazione.

PER CHI HA IL BIGLIETTOL’accesso agli stadi Franchi e Ridolfi sarà consentito solo a chi è munito di biglietto nominale, presentando – insieme al ticket – un documento di identità. Per i malati e i di-sabili il Comune ha predisposto un itinerario dedicato per raggiungere il Franchi, e an-che la sosta dei loro mezzi è prevista in aree stabilite. I due stadi apriranno al pubblico alle 11, con l'accesso che sarà consentito fino alle 14.

PER CHI NON HA IL BIGLIETTOPer consentire di seguire la visita di Papa Francesco a Firenze anche a chi non è in possesso dell’invito e non può quindi en-trare negli stadi, come detto verranno po-sizionati due maxi schermi in piazza della Signoria e in piazza Santa Croce, da cui si potrà seguire tutta la giornata del pontefice senza doversi spostare. Inutile e fortemen-te sconsigliato – ribadisce il Comune – per chi non ha il biglietto avvicinarsi all’area di Campo di Marte.

SCUOLESalvo modifiche dell'ultimo minuto, il giorno della visita del pontefice resteranno chiusi otto plessi scolastici della città: la scuola degli Innocenti in piazza Santissima An-nunziata, la Pestalozzi di via delle Casine, il plesso Vittorio Veneto di via delle Casine e via San Giuseppe, la Carducci di viale Ugo Bassi, la Dino Compagni in via Nicolodi e gli istituti superiori Leon Battista Alberti, Ca-stelnuovo e Galileo.

VIA I CASSONETTIPer motivi di sicurezza, i cassonetti della spazzatura saranno rimossi dalle strade in-teressate dal passaggio del Papa.

INFORMAZIONIIN TEMPO REALEPer tutti gli aggiornamenti dell'ultima ora, si potrà con-tattare il Comune di Firenze:

Tel. 055.055www.comune.fi.itwww.firenze2015.ittwitter: @comunefi

II | Novembre 2015

Page 3: Il Reporter Q1 - Novembre 2015

Novembre2015

www.ilreporter.it il giornale del tuo quartiere

cercasi famiglie“a porte aperte”

� Editoriale

quei momentiche restanonella storia

Matteo Francini

È uno di quei momenti che contribuiscono a fare la

storia delle città, che restano impressi nella memoria col-lettiva e – prima ancora – in quella di chi c’era. La visita di un Papa è sempre un evento speciale. Evento che Firenze si prepara a vivere questo mese. È il 10 novembre il giorno fi ssato per l’arrivo del Santo Padre in riva all’Arno, per quella che re-sterà una data da ricordare per la città e i suoi abitanti.

☛ pagina 9

☛ SEgUE a pagina 8

Due progetti diversi ma con un unico “comun denominatore”: le famiglie. Famiglie che decidono di aprire le porte delle loro

case per dare una mano agli altri. Da una parte c’è il progetto Iesa, sigla che sta per “Inserimenti eterofamiliari supportati e assistiti”, per cui si cercano nuclei disposti a ospitare persone che portano sulle spalle disturbi psichici non gravi. Dall’altra si conclude pro-prio a novembre il “Mese dell’affi do”, organizzato per promuovere l’esperienza dell’affi do familiare. In entrambi i casi ora si cercano famiglie o singole persone interessate a dare il proprio contributo, per off rire nuove possibilità a chi ne ha bisogno.

☛ pagina 10

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il cinema del mondosi ritrova all’odeonNove festival internazionali e ol-tre 150 fi lm al centro della nona edizione della “50 Giorni”.

Fiorentina Basket,un mese di sfide

Il Reporterdei piccoli:una nuova

favolaper i lettori

in erba☛ SEgUE a pagina 12 ☛ pagina 11

i “segreti viola”di paulo sousaÈ la cultura del lavoro al cen-

tro del “miracolo” del tec-nico portoghese: essere bella e vincente per la Fiorentina non è più un’utopia, ma una realtà da vivere con i piedi per terra.

Sport

FirenzeQuartiere 1

sant’orsola,provedi futuroAperture “a tempo”in attesa del progettoper la rinascita definitiva dell’edificio

L’ex convento

☛ pagina 2

foto e un appello perricordare l’alluvioneTante iniziative per il 49esimo anniversario. E intanto si pensa già anche al 2016.

☛ pagina 6

duomo e non solo,“rivoluzione dehor”

☛ pagina 3

Anno IXEd. 46 Centro Storico • Porta Romana • San Jacopino

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La famiglia italiana della frutta

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L’ex convento di S. Orsola è in attesa della rinascita definitiva

Gli scavi

a “caccia” dei restidella monna lisa

Monna Lisa potrebbe davvero essere sepolta

a Sant’Orsola. Lo ha rivelato il Comitato per la valorizzazio-ne dei Beni storici e culturali, illustrando i risultati degli esa-mi condotti sui resti ritrovati nell’ex convento, grazie alle operazioni di scavo cominciate nel 2011. In base ai risultati del carbonio 14, dell’antropologia di scavo e di quella ossea, alcu-ni dei resti scheletrici ritrovati – viene spiegato – potrebbero appartenere proprio a Lisa Gherardini, la modella del ce-lebre dipinto di Leonardo. “La percentuale di probabilità del ritrovamento dei resti mortali della Monna Lisa è molto alta”, ha confermato Silvano Vinceti, coordinatore del comitato.

S.C.

aperture “a tempo”per sant’orsola(aspettando il suorecupero definitivo)

La riqualificazione

Gli appuntamenti

Aperture “a tempo” in attesa della rinascita definitiva. Mentre in tanti continuano ad

auspicare che la nuova vita vera e propria di Sant’Orsola possa ini-ziare il prima possibile, nel frat-tempo vengono proposti eventi e iniziative per far vivere, almeno temporaneamente, per qualche giorno e in occasioni speciali, l’ex convento. Il nuovo bando di gara della Città metropolitana di Firenze per la valorizzazione dell’ex monastero risale all’estate scorsa: lo scopo della concessio-ne, ricordiamo, era “la valorizza-zione del complesso immobiliare mediante interventi di recupero, restauro e ristrutturazione, e l’u-tilizzazione del medesimo a fini economici per lo svolgimento di attività compatibili con le desti-nazioni d’uso attualmente con-sentite e con i vincoli gravanti sullo stesso, il tutto secondo un programma da redigere in con-formità alle linee guida tracciate dall’amministrazione”. Non pre-viste forme di cofinanziamento pubblico, poiché “tutti gli in-terventi sono a carico esclusivo del concessionario”. Alla Città metropolitana è giunta una ma-nifestazione di interesse da parte di una cordata di imprenditori, a cui è stata chiesta, nelle scorse settimane, la presentazione di un progetto tecnico dettagliato, che

dovrà andare al vaglio di una commissione ad hoc, deputata ad analizzarne le caratteristiche e a valutarne la conformità con quanto previsto dal bando. A il-lustrare tempistiche e andamen-to di questo percorso è Bene-detta Albanese, consigliera della Città Metropolitana delegata al Patrimonio, che spiega: “Siamo impegnati per restituire degna-mente questo spazio alla città e al vissuto comune”. Tra project fi-nancing e bandi di concessione, i tentativi di recupero del vecchio convento sono stati molti: ora la speranza di un intero quartiere è che questa possa essere davvero la volta buona per riqualificare un edificio in stato di abbando-no ormai da troppo tempo. E tra coloro che sono in prima linea per la rinascita del complesso c’è anche chi ne sostiene appunto usi temporanei in occasioni spe-cifiche, eventi come “La città di San Lorenzo”, svolto un anno fa, o “Ecco Sant’Orsola”, promosso lo scorso ottobre dall’Accademia delle Belle Arti. “Le aperture temporanee, se compatibili con la sicurezza del luogo, rappre-sentano belle opportunità per ri-dare al quartiere di San Lorenzo e alla città intera questo spazio e rivitalizzarlo. Da parte nostra – conclude Albanese – c’è quindi ovviamente tutta la disponibilità per questo tipo di iniziative”.

Sara Camaiora

mercatini, il valzer continua

Come restituire il centro storico (e la città in generale) ai suoi residenti e renderlo a portata di cittadino? Attraverso misure

che permettano ai fiorentini di viverne la quotidianità. Rientrano in quest’ottica le modifiche nell’organizzazione di fiere e mercati nelle diverse piazze. In particolare, dopo la recente pedonalizza-zione, è stato deciso di puntare molto su piazza del Carmine e, in generale, sull’Oltrarno, assieme a molte altre aree della città. Un’i-dea che Palazzo Vecchio aveva già lanciato nello scorso aprile, in occasione dell’approvazione del nuovo piano del commercio. Tante le novità inserite in questo documento, novità che ora stanno en-trando nella fase più viva: dalla fiera di Santo Spirito diventata fiera dell’Oltrarno (con più postazioni e il coinvolgimento di piazza del Carmine) al Mercatale di Firenze (che fino al 29 novembre passerà, in via sperimentale, anche per piazza Santa Maria Novella e piazza del Carmine, e non solo in piazza della Repubblica). Trasloco “di prova” sulla rive gauche fiorentina anche per il mercatino natalizio tedesco: quest’anno niente crauti, wurstel, birra e brezel in Santa Croce, ma la quindicesima edizione della fiera si svolgerà in piaz-za del Carmine. E da questa “rivoluzione” non potevano rimanere escluse nemmeno le Cascine, che sono state scelte come la nuova location di “Fortezza Antiquaria”, spostata dalla sua sede originaria a causa dei lavori della tramvia: l’appuntamento è ora in piazza Vit-torio Veneto ogni terzo weekend del mese.

S.M.

#Primo piano

In attesa chesia vagliatol’ultimoprogetto,eventi“una tantum”per far viverel’ex conventoin occasionispecifiche

2 | Novembre 2015 Quartiere 1Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino

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“rivoluzione”per i dehor,le strutturecambiano lookDa metà mesevia alle novità pertutelare il centro

Il protocollo

La trasformazione

La “rivoluzione dehor” sta per partire. In base al protocollo stipulato tra la Sovrintendenza

dei beni architettonici e Palaz-zo Vecchio mesi fa, tutta l’area Unesco deve essere sottoposta a prescrizioni piuttosto preci-se e rigide per quanto riguarda gli spazi all’aperto dei pubblici esercizi: in particolare – viene spiegato – è necessario “non fare ombra ai monumenti”, evitando di occupare il “cono visivo” di fronte a essi. Regola da cui non possono prescindere nemmeno piazza Duomo e piazza San Gio-vanni, dove altrimenti chi arriva da via de’ Cerretani o San Loren-zo non potrebbe godere appieno della vista di due gioielli del cen-tro storico fiorentino. Obiettivo: valorizzare e tutelare il centro, alleggerire l’impatto su monu-menti ed edifici storici, evitare la saturazione del suolo pubblico. Scordiamoci quindi pedane, rin-ghiere o qualsiasi altra struttura che possa apparire ingombrante: a partire dalla metà di questo mese, “deadline” annunciata dal-

Sara Camaiora

Prescrizioni piuttosto precise e rigide per quanto riguarda gli spazi all’aperto dei pubblici esercizi: l’obiettivo è “non fare ombra ai monumenti”

Il nuovo Apple Store aperto in piazza della Repubblica

piazza della repubblica, un altro “tassello”

E così la celebre mela sbarcò nel cuore di Firenze. Ha aperto a fine settembre il nuovo Apple Store in piazza della Repubblica,

nei locali che fino a qualche anno fa ospitavano la Banca Naziona-le del Lavoro e, ai piani superiori, la sede della Procura di Firenze e che ora erano rimasti vuoti e, proprio per questo, a rischio de-grado: una situazione potenzialmente dannosa messa in evidenza da diversi esercenti della zona, che auspicavano una soluzione. Il celebre marchio ha così messo radici nel cuore del centro, in una piazza in cui negli ultimi anni le novità non sono certo mancate. Era il luglio del 2011 quando la nota catena Hard Rock Cafè aprì il suo locale al posto del cinema Gambrinus. L’anno successivo è stato quello della chiusura della Edison e del Ricordi Media Store. Poi è stata la volta dell’apertura di Red Feltrinelli: piazza della Re-pubblica, insomma, è stata al centro in questi anni di grandi cam-biamenti, ultimo dei quali proprio lo sbarco del colosso hi-tech.

S.C.

la normativa, sono destinate a cambiare volto. “Rendiamo atti-vo il protocollo firmato qualche mese fa con la Sovrintendenza, dagli esercenti abbiamo rice-vuto un nuovo piano, tavolini e sedie invece di pedane”, spiega l’assessore alle attività produtti-ve del Comune di Firenze Gio-vanni Bettarini. Che poi precisa: “Non spariscono i dehor in toto, semplicemente cambia il tipo, da quelli di tipo B con pedana a quelli di tipo A senza pedana”. La metà di questo mese – viene sottolineato – è una scadenza improrogabile, prevista dalle nuove norme sancite dal proto-collo. Un limite ben preciso per un cambiamento non da poco per gli esercenti. “Comprendo il disagio e comprendo che non sia un passaggio semplice per molti, ma tengo a ribadire che stiamo parlando di piazza Duo-mo, l’intento con cui ci muo-viamo è quello di salvaguardare uno dei luoghi più celebri e belli della nostra città”, fa presente a riguardo l’assessore Bettarini. Coinvolto dalle prescrizioni del

protocollo non è solamente que-sto angolo di Firenze, ma anche un altro “spicchio” di area Une-sco, ovvero via Vacchereccia. Qui, per non oscurare la quinta scenica urbana dinanzi a Palazzo Vecchio e piazza della Signoria, è richiesto agli esercenti l’abbassa-mento delle pedane dei dehor da centoventi a novanta centimetri.

misure e movidanel regolamento

Il nuovo regolamento sui dehor, varato dalla giunta

nel marzo scorso, si applica a tutti gli esercizi su area pub-blica operanti in strutture fisse autorizzate. Oltre alla libe-razione del “cono visivo” di-nanzi ai monumenti, previsto dal protocollo con la Soprin-tendenza, le principali novità introdotte sono il vincolo di un tetto ai metri quadri occu-pabili dai dehor – quattordi-cimila metri quadri per l’area dentro le mura e seimila per la zona esterna – e la sospensione dell’uso per la cosiddetta “mo-vida molesta”, nel caso quindi di un superamento dei limiti acustici opportunamente ac-certato.

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Quartiere 1Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino Novembre 2015 | 3

Page 6: Il Reporter Q1 - Novembre 2015

#Zoom

cinquecento “cartoline” di una firenze diversa Strade, luoghi e persone al centrodegli scatti degli “instagramer”

“una serra pergli orti dipinti”

Lo scorso 6 ottobre Instagram festeggiava il suo quinto com-pleanno, con un “Instameet” che si è tenuto durante il pri-

mo fine settimana del mese. Il luogo della festa? Le città di tutto il mondo. Per chi fosse meno aggiornato, Insta-gram è, citando Wikipedia, “un social network che permette agli utenti di scat-tare foto, applicare filtri, e condividerle su numerosi altri servizi social”. Un’ap-plicazione nata nel 2010 grazie all’intu-ito e alla creatività di Kevin Systrom e

Mike Krieger e che, a meno di un anno dal lancio, superava già i dieci milio-ni di utenti. E gli “Instameet” sono i momenti più amati dagli amanti della famosa applicazione, perché rappresen-tano incontri in cui conoscersi, scattare fotografie, condividere una passione co-mune e approfondire amicizie digitali. La dodicesima edizione del Worldwi-de Instameet, per il popolo tosca-no, è iniziata lo scorso 3 ottobre alle tre del pomeriggio in piazza Santa Maria Novella, dove si sono radu-

nate circa centocinquanta persone. Il tema della giornata era fotografare le strade, i luoghi, ma soprattutto la gen-te incontrata e conosciuta per poi con-dividere le immagini scattate con i tre hashtag creati per l’evento (#wwim12, #wwim12firenze e #todayimet). Tra i presenti c’erano i local manager dei profili Instagram ufficiali di alcune città della Toscana, team e blogger che amano Firenze come TuscanyBuzz, Girl in Florence, TooMuchTuscany, Vi-sitFlorence e Io Amo Firenze, lo staff di The Florentine, il performer Grey “The Mime” e molti Instagram addict pro-venienti da tutta Italia. Gli instagramer sono stati divisi in quattro gruppi, se-condo le zone del calcio storico, e han-no indossato i braccialetti del colore del quartiere assegnatogli. C’è chi ha foto-grafato i dettagli di via Maggio e di San-to Spirito, curiosando tra le varie gallerie di arte moderna e contemporanea, chi ha immortalato il Duomo, Jeff Koons in piazza della Signoria e ha scoperto e visitato il Palazzo delle Cento Finestre in piazza Santa Maria Maggiore (oggi sede della Banca Popolare di Milano). Molti hanno poi giocato con i rifles-si dell’Arno e della pioggia, mentre altri hanno arricchito il loro scat-to con palloncini e ombrelli colorati. Un pomeriggio, quello del 3 ottobre, all’insegna di una creatività contagiosa, capace di mostrare una Firenze alterna-tiva, nuova e suggestiva. Una Firenze immortalata dagli occhi di chi ama la fotografia, i colori, i dettagli e condi-videre una passione comune in oltre cinquecento immagini pubblicate su Instagram.

Orti Dipinti è un luogo dove la terra è di nessuno ma il lavoro per coltivarla è di tutti, così come il suo raccolto. Al numero 76 di Borgo Pinti è nata e ha preso

forma, nel 2013, l’idea di Giacomo Salizzoni: un community garden dove si lavora, si semina e si raccoglie insieme (martedì, giovedì e sabato dalle 10.30 in poi). Orti Dipinti è stato, sin da subito, un progetto ambizioso, carico di molteplici obiettivi, come quello di educare all’agricoltura, allestire un mercato di prodotti locali ogni primo sabato del mese, creare una scuola in grado di formare le persone, arricchi-re i materiali per il giardinaggio. E ora il bisogno considerato più imminente per questo – ormai noto – orto didattico disposto su una pista di atletica in disuso, è quello di realizzare una serra polifunzionale di circa quaranta metri quadrati, ne-cessaria allo svolgimento di tutte le attività inerenti il progetto Orti Dipinti (www.ortidipinti.it) durante i periodi invernali e in caso di pioggia. Per rendere concreto questo sogno è in atto una raccolta fondi (www.planbee.bz/it/project/10) cui tutti possono contribuire con una donazione cliccando sul tasto “Sostieni”. Il progetto è promosso da PlanBee, una piattaforma di crowdfunding attraverso cui i cittadini e le aziende possono partecipare alla realizzazione di progetti finalizzati a far rifio-rire i luoghi pubblici. La campagna di crowdfunding “Facciamo crescere Orti Di-pinti” ha l’obiettivo di raggiungere 9.350 euro, che sono così distribuiti: cinquemila per la serra, mille per i lavori e l’installazione, 2.200 per i costi di comunicazione, 750 per quelli di gestione e 400 per le commissioni bancarie. I sostenitori del pro-getto, visibili grazie a un’icona esagonale sul sito della raccolta, riceveranno alcuni piccoli “regali green” in base alla somma donata (ringraziamenti, gadget, apposi-zione del nome all’interno della serra, invito alla cena inaugurale, partecipazione alla lotteria). Una serra per Orti Dipinti – viene spiegato – rappresenta la concre-tizzazione di un sogno rincorso da molto tempo, un luogo utile per coltivare non solo frutta e verdura, ma anche i rapporti con le persone.

V.V.

Valentina Veneziano

Il ritrovo La campagna

Il ritrovo degli instagramer in piazza Santa Maria Novella(foto di Valentina Dainelli)

�Web instagram.com

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4 | Novembre 2015 Quartiere 1Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino

Page 7: Il Reporter Q1 - Novembre 2015

LASTRICO IN PIAZZA DUOMOSono iniziati il 29 settembre i lavori di ripristino della pa-vimentazione in lastrico in piazza Duomo. L’area interes-sata dall’intervento è quella sul retro dell’abside. Questa la progressione dei lavori: rilievo di dettaglio della pavi-mentazione, smontaggio del lastrico, risanamento del sottofondo, rimontaggio del lastrico esistente con l'in-tegrazione di pietre con caratteristiche analoghe. L’inter-vento, per il quale sono stati stanziati circa 100mila euro, sarà concluso in tempo per la visita di Papa Francesco a Firenze.

RASTRELLIERE Da piazza della Repubblica a via dei LambertiIn merito alle polemiche sulla rimozione della rastrelliera per le biciclette in piazza della Repubblica, gli uffici della mobilità precisano che si tratta soltanto di uno traslo-co nella vicina via Lamberti. Per la riqualificazione della piazza è stata predisposta una nuova disciplina della sosta che prevede lo spostamento dell’area di sosta per i taxi merci in via Brunelleschi e la ricollocazione delle rastrelliere in via dei Lamberti, in continuità con quella presente. Così sono aumentati i posti per le biciclette: le vecchie rastrelliere di piazza della Repubblica e via Lamberti mettevano a disposizione complessivamente 27 posti, nella nuova postazione potranno sostare 36 mezzi a due ruote.

INFORMAZIONI SUL SITO DEL Q1Sul sito del Quartiere 1 http://q1.comune.fi.it , ogni mese verrà pubblicato un cronoprogramma dei lavori e degli eventi in atto sul territorio, con l’intento di fornire ai cittadini un utile servizio informativo.

Cambiamenti climatici

PROTEZIONE CIVILE E PIANI DI INTERVENTOIn questi ultimi anni gli eventi climatici talvolta cata-strofici hanno segnato non poco la vita di noi Italiani. Bombe d'acqua e fenomeni atmosferici dovuti alla tro-picalizzazione del clima, oltre ai terremoti, hanno segna-to il territorio con cicatrici indelebili e colpito migliaia di famiglie, alcune fino alle estreme conseguenze. Le Amministrazioni potranno e dovranno incidere sui fenomeni meteorologici nel medio e lungo periodo, con politiche ambientali ed idrogeologiche. Ma cosa possono fare nell'immediato?Intanto occorre predisporre piani di allarme, di interven-to, di soccorso ed evacuazione pronti ad entrare veloce-

mente in funzione in caso di necessità. Firenze li ha. A questo proposito la Protezione Civile di Firenze ed il Quartiere 1 invitano la cittadinanza a partecipare il pros-simo 25 novembre, ore 15, nella Sala del Cenacolo in Piazza Santa Croce, alla presentazione dei piani di inter-vento rapido in caso di rischio inondazione, terremoto ed eventi climatici estremi. Insomma cosa fare. Prima, durante...e dopo. Poche ma chiare nozioni possono sal-vare la vita vostra e dei vostri cari. Partecipate.

Con affetto Maurizio Sguanci • Presidente del Q.1

E-mail: [email protected]

Il 4 novembre 1966, in un mattina livida che resterà incancellabile nella memoria di chiunque l’ab-bia vissuta, l’Arno invase Firenze lasciando dietro di sé una scia di morte e devastazione. Perdite umane, ma anche grandi ferite al patrimonio artistico e culturale, come è ben noto. Così come tutti abbiamo in mente le gesta degli Angeli del Fango, le immagini del Cristo di Cimabue, la voce di Mar-cello Giannini che dalla sede Rai di via Vecchietti lancia al mondo la terribile notizia che Firenze è sott’acqua. Meno nota, ma non certo meno importante anche se si svolse interamente lontano dai riflettori, fu la reazione che i cittadini seppero fornire, rimboc-candosi le maniche, creando sul territorio una formidabile rete di auto-organizzazione e autoge-stione che seppe surrogare la lentezza dei soccorsi e la tardiva

risposta delle istituzioni. Anche da quella storia scaturirono i quartieri così come li conosciamo oggi e non è un caso se sono proprio i quartieri a preannunciare una serie di iniziative per ricordare il prossimo anno il cinquantesimo anniversario di quella tragedia che i fiorentini seppero trasfor-mare in una grande esperienza di maturità democratica. Come prima cosa i 5 consigli di quartiere invitano i cittadini a por-tare nelle sedi circoscrizionali ma-teriali, immagini e documenti che restituiscano il senso e le emo-zioni di quell’immane tragedia che sconvolse Firenze. In questo senso verranno anche organizzati incontri con le scuole per far co-noscere alle giovani generazioni cosa accadde 50 anni fa e sarà anche attivata una campagna informativa sulla prevenzione del rischio idrogeologico.

1966-2016

50 ANNI DALL’ALLUVIONE

I quartieri invitano i cittadini a produrre materiali, documenti, immagini che aiutino a rivivere le emozioni e la lezione storico-politica di quelle giornate.

Lavori Pubblici

Anagrafe, nuova dimensione di un servizioI CERTIFICATI ON-LINE RADDOPPIANOAumenta anche a Firenze la possibilità di procurarsi certificazioni anagrafiche senza dover affrontare code o attese più o meno lunghe e, soprattutto, senza spostamenti di mobilità urbana che, specie per la popolazione anziana, possono comportare dei seri disagi. La via maestra in questo senso è rappresentata dall’acquisizione on line tramite apposite credenziali di accesso che, tra l’altro, possono essere utilizzate anche per tutta una serie di altri importanti servizi comunali. Il servizio di rilascio on line dei certificati ha riscosso un grande favore da parte di cittadini e professionisti tanto che in un anno i documenti richiesti e stampati in proprio sono passati dal 10 al 26%. Sulla scia di questo successo dal 15 ottobre si amplia ulteriormente l’elenco dei certificati così ottenibili: ol-tre ai tre certificati anagrafici principali (residenza, stato di famiglia e contestuale), sarà possibile stampare anche i certificati di stato civile (morte, matrimonio, nascite) e taluni estratti. L’elenco completo dei certificati stampabili on line sarà pubblicato nella rete civica comunale il 15 ottobre. Inoltre, i cittadini residenti all’estero potranno richiedere le credenziali al Comune tramite i consolati italiani e stampare i propri certificati anche da un altro continente. Il servizio di certificazione on line è accessibile a tutti i cittadini dal proprio computer con apposite credenziali (da richiedere presso uno sportello dei servizi demografici) o attraverso la Rete civica cliccando su “Certificati facili”, grazie all’utilizzo della Tessera Sanitaria Elettronica.

AUMENTANO LE APERTURE POMERIDIANE Attivo un servizio di prenotazione per appuntamenti personalizzatiL’aumento delle certificazioni on line offre la possibilità di razionalizzare gli orari di apertura al pubblico dei Punti Anagrafici Decentrati (PAD), dislocati nei territori locali, vale a dire nei 5 quartieri fiorentini. In particolare due sono le esigenze molto sentite, specie da parte di chi lavora: 1) la necessità di disporre di aperture pomeridiane;2) la certezza dell’orario e dunque la possibilità di fissare un appuntamento specifico e personalizzato. Per venire incontro alla prima di queste richieste sono state apportate delle modifiche agli orari e all’organiz-zazione del servizio dei PAD. Il PAD di via Carlo Bini (Quartiere 5) sarà aperto anche il giovedì pomeriggio dalle 14.30 alle 17 e resterà chiuso per l’intera giornata del martedì. Specularmente il PAD di Villa Vogel (Quartiere 4) resterà aperto anche il pomeriggio nel giorno di martedì e osserverà una chiusura completa il giovedì. Per rispondere invece alla seconda esigenza è stato attivato l’accesso all’anagrafe con prenotazione attraverso il contact center del Comune al numero 055.055. Con questo strumento si possono ottenere certificati o il rinnovo della carta d’identità ad un orario scelto dal cittadino. Questo servizio è svolto il sabato mattina presso il Parterre, il lunedì mattina presso il PAD di Santa Croce (Quartiere 1), il mercoledì e venerdì mattina presso il PAD di via Tagliamento (Quartiere 3). Infine, a partire dal 1° novembre, si amplia la consegna, su prenotazione, dei certificati e degli estratti di stato civile non rilasciabili dai PAD ma solo dagli uffici di Palazzo Vecchio. In questo caso il cittadino effettua il ritiro presso lo stesso sportello dove ha inoltrato la richiesta. Ai PAD di Villa Vogel (Q4) e via Bini (Q5) si affiancheranno in questo servizio anche quelli di piazza Alberti (Q2) e di via Tagliamento (Q3).

ORARIO DEI PAD DEL Q.1Parterre, piazza della Libertà | da lunedì a venerdì, ore 8.30-13, martedì e giovedì aperto anche dalle 14.30 alle 17 (sabato mattina solo su prenotazione, telefonando allo 055.055 dalle 8 alle 20).

Piazza Santa Croce 1 (Q.1) | solo su prenotazione telefonando allo 055.055 dalle 8 alle 20.

SI ALLARGA LA RETE DEI PUNTI DIFFUSIUn ulteriore canale che sta contribuendo allo sviluppo della possibilità di acquisire certificati sul territo-rio locale senza doversi sobbarcare complicati spostamenti è rappresentato dal progetto “Reti diffuse”, che permette la stampa dei principali certificati attraverso associazioni di volontariato, circoli e tabaccherie che hanno accettato di erogare questo servizio in seguito ad accordi raggiunti con i Consigli di Quartiere. Allo stato attuale queste sono le realtà che hanno aderito all’iniziativa nel Q.1: sindacati pensionati SPI CGIL,viale Belfiore 28; FNP CISL, via Palazzuolo 114.

Vita dei quartieri

VIDEO INTERVISTESul sito web de "Il Reporter"(http://www.ilreporter.it/video/visualizza/3116) videointervista on line con il presidente del Q.1 Maurizio Sguanci che fa un bi-lancio dei primi mesi di pedonalizzazione di piazza del Carmine, che l’hanno vista caratterizzarsi come una delle sedi animatrici dell’estate fiorentina. No-vità importante: l’arrivo del mercatino tedesco di Natale in trasferimento da piazza Santa Croce. Tutti i video sono disponibili anche sul canale Youtube de ‘Il Reporter’.

MostreA PALAZZO STROZZI Arte e sacro nella pittura modernaFino al 24 gennaio Palazzo Strozzi a Firenze ospita "Bellezza divina tra Van Gogh, Chagall e Fonta-na", un’eccezionale mostra dedicata alla riflessione sul rapporto tra arte e sacro tra metà Ottocento e metà Novecento attraverso oltre cento opere di importantissimi artisti italiani (Domenico Morelli, Gaetano Previati, Felice Casorati, Renato Guttuso, Lucio Fontana, Emilio Vedova e altri) e interna-zionali (Vincent Van Gogh, Jean-François Millet, Edvard Munch, Pablo Picasso, Max Ernst, Georges Rouault, Henri Matisse). La mostra focalizza il dialo-go, il confronto e talvolta il conflitto tra arte e sen-timento del sacro.

A VILLA BARDINI Il meglio delle collezioni fiorentineFino al 10 gennaio Villa Bardini ospita la mo-stra "La Toscana del '900. Da Rosai a Burri-Percorsi inediti tra le collezioni fiorentine". L’esposizione, promossa e organizzata da Ente  Cassa di Risparmio di Firenze e Regio-ne Toscana, intende riportare l’attenzione su

alcune delle realtà cittadine che accolgono e tutelano collezioni del ’900 normalmen-te non esposte e poco accessibili al pubblico. Ricordiamo anche che nel parco di Villa Bardini (fino al 22 novembre) è visibile anche la mostra "Il Dono dell’Armonia", con le splendide installa-zioni della scultrice austriaca Helga VockenhuberOrario: da martedì a domenica, 10-19 (ultimo in-gresso alle ore 18)

Villa BardiniCosta San Giorgio 2 • Tel 055.2638599

Una delle installazioni nel parco di Villa Bardini

Page 8: Il Reporter Q1 - Novembre 2015

#Il quartiere in pillole

L’acqua in Ss. Annunziata (foto tratta dal bollettino della chiesa della Ss. Annunziata ristampato nel novembre 2006)

l’alluvione vistacon foto inediteTante iniziative 49 anni dopo. E si pensa già anche al 2016

La ricorrenza

le “regole” anti-calamità naturaliBombe d’acqua e tempeste di vento, nevicate record e scosse sismiche: in situazioni critiche avere

sangue freddo può salvare la vita. Dalle calamità naturali – avvertono gli esperti – è possibile difendersi, l’importante è sapere cosa fare e seguire le “regole d’oro” fornite da chi ogni giorno lavora su emergenze di questo genere. Sono gli esperti della protezione civile comunale di Firenze a fornire le “istruzioni per l’uso” per affrontare le situazioni da codice rosso, dal ghiaccio alle alluvioni fino ai terremoti. Mercoledì 25 novembre, dalle 15 alle 17.30, il cenacolo di Santa Croce ospiterà l’incontro “La protezione civile si presenta”. Un appuntamento aperto a tutti, a ingresso libero, in cui i profes-sionisti della protezione civile illustreranno le norme di comportamento da seguire in caso di cala-mità e risponderanno alle domande e ai dubbi dei cittadini. Più informazioni sul sito del Quartiere: q1.comune.fi.it.

“Progetto Oltrarno”

le saracinesche a nuova vitaUna “nuova vita” per le saracinesche d’Oltrarno. È la prima azione concreta del “Progetto Oltrarno”,

con cui Comune e Camera di Commercio di Firenze vogliono rilanciare il rione e le sue attività economiche. E la mossa iniziale è appunto la ripulitura e la risistemazione (gratuite) di tutte le sara-cinesche dello storico quartiere, grazie all’aiuto degli Angeli del Bello. “Insieme alle associazioni di categoria abbiamo deciso di partire da un’azione concreta e allo stesso tempo simbolica che nel giro di poche settimane faccia già tornare un quartiere affascinante e vivo al suo volto originale, per age-volare la condivisione della sua identità e del suo valore nel mondo”, ha spiegato Leonardo Bassilichi, presidente della Camera di Commercio. Il “Progetto Oltrarno”, che nel 2015 prevede uno stanziamen-to complessivo di 350mila euro (250mila dalla Camera di Commercio e centomila dal Comune di Firenze), durerà quattro anni e si occuperà di valorizzare tutta la zona a iniziare dal decoro urbano, sia in senso “estetico” (come ad esempio attraverso la cancellazione delle scritte e la risistemazione dell’arredo cittadino) che per garantire una maggiore sicurezza (attraverso l’installazione di telecamere e un’illuminazione più funzionale, ma non solo). Prevista anche un’intensa attività di valorizzazione dell’area, dal turismo alla promozione delle eccellenze fino alla realizzazione di un “Oltrarno Point” e all’animazione della zona con mercati ed eventi.

Il bando

le cascine diventano più “smart”Un investimento da dieci milioni di euro per rendere più “smart” tre aree della città. Firenze ha

vinto il bando europeo “Replicate” diventando la prima “città faro” italiana. Così, a partire dal 1° gennaio 2016, partiranno gli interventi alle Cascine, a Novoli e alle Piagge, su tre aree pilota: efficien-tamento energetico, mobilità sostenibile e innovazione tecnologica. “Un aiuto importante per conti-nuare a puntare su mobilità sostenibile, risparmio energetico e su reti di strutture intelligenti come l’illuminazione pubblica a led, la videosorveglianza, il sistema wi-fi. Grazie a tutti questi interventi Fi-renze ridurrà di ottomila tonnellate le emissioni di anidride carbonica all’anno, a tutto vantaggio della salute e del risparmio economico sulla bolletta del gas, della luce e dell’acqua”, ha spiegato il sindaco Dario Nardella. Per quanto riguarda la mobilità sostenibile, il progetto porterà all’installazione di 180 colonnine di ricarica, mentre sul piano dell’innovazione tecnologica è previsto un intervento da mille nuovi punti luce a led, oltre a panchine e cassonetti “intelligenti”, sensori per irrigazione e rilevamento del traffico su strada. “Vogliamo implementare strumenti attrattivi per i cittadini intervenendo su vari aspetti – ha annunciato l’assessore Lorenzo Perra – dalla mobilità ai lampioni intelligenti, fino alla semplice panchina che diventerà un luogo in cui ricaricare il telefono, collegarsi a internet e ascoltare la musica”.

L’intervento

lo sferisterio si rifà il mantoUn nuovo manto erboso per lo Sferisterio delle Cascine. “Uno spazio storico dello sport in città

che torna a nuova vita con un manto di ultima generazione. Sono davvero felice di festeggiare la conclusione dei lavori realizzati dalla società sportiva che permetteranno a questo impianto che fa parte della storia della nostra città di tornare protagonista con una funzione polivalente”, ha commen-tato l’assessore allo Sport Andrea Vannucci in occasione dell’inaugurazione, lo scorso mese, del nuovo manto dello Sferisterio alle Cascine. L’intervento, che è stato eseguito direttamente dalla società del Club Sportivo, per un importo di settantamila euro, di cui sessantamila su finanziamento regionale, ha riguardato la rimozione del vecchio manto, il livellamento del fondo e la posa di un nuovo manto in erba sintetica di nuova generazione. Al taglio del nastro erano presenti, oltre all’assessore Vannucci, il presidente del Club Sportivo Firenze Gilberto Giusti, il vicepresidente della Federazione della Palla a Pugno Stefano Dho e il delegato provinciale della Federazione di Palla Tamburello Roberto Sani.

Il 4 novembre Firenze ri-corda uno degli eventi più drammatici della sua sto-ria, l’alluvione del 1966. Per

questo 49esimo anniversario, tra le tante iniziative in programma, è possibile visitare, fino al 15 novembre, la mostra fotografica organizzata dal comitato Firenze Promuove in piazza Ss. Annun-ziata, in cui sono esposte foto inedite mai utilizzate nelle espo-sizioni precedenti, ricordando il lavoro svolto da cittadini e An-geli del fango. Partendo proprio da questa mostra, si comincia a lavorare in vista delle celebrazio-ni del cinquantesimo anniversa-rio, che cadrà il prossimo anno: i presidenti dei cinque Quartieri fiorentini hanno lanciato un ap-pello a cittadini, associazioni e comitati, invitandoli a consegna-re nuovo materiale come imma-gini e video, chiedendo a chi ha

vissuto quei momenti di parteci-pare attivamente raccontando la propria esperienza. “Puntiamo a creare una serie di eventi conca-tenati – spiega il presidente del Q1 Sguanci – raccoglieremo il materiale presso le sedi dei Con-sigli di Quartiere, lo duplichere-mo e lo renderemo ai proprieta-ri. Organizzeremo poi incontri con le scuole per far conoscere alle giovani generazioni cosa

Carolina Natoli

accadde in quei terribili giorni e realizzeremo anche iniziative legate al rischio idrogeologico”. Maggiori informazioni sulle ini-ziative per il 50esimo anniversa-rio su www.firenze2016.it.

L’incontro

Via Ontignano, 44 - 50061 Fiesole [Fi]Tel/Fax 055.695047 • Cell. 335.362203

[email protected] • www.tommasino.orgCF 94078280487 • PI 05090750489 • c/c postale 12158531

Per lo studio, la cura, l’assistenzae l’informazione sui tumori cerebrali infantili

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6 | Novembre 2015 Quartiere 1Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino

Page 9: Il Reporter Q1 - Novembre 2015

#Luoghi

là dove l’inverno è un po’ meno freddoViaggio tra alcuni dei locali nati recentemente in centro, dal sapore berlinese o newyorkese

Firenze cambia continua-mente, si muove più ve-locemente dei cambi di stagione e, proprio per

questo motivo, per coloro che sostengono che “a Firenze non c’è mai niente da fare e nulla di nuovo da provare” ce ne sono al-meno altrettanti pronti a giurare che non è così. In questo intenso 2015 non sono stati inaugurati solo il nuovo Museo dell’Ope-ra del Duomo o l’Apple Store di piazza della Repubblica, ma an-che un insieme di piccoli e gran-di locali in cui poter trascorrere le giornate più fredde e noiose dell’inverno. La Ménagère (via de’ Ginori 8r) è un concept spa-ce con i soffitti alti come quelli dei locali berlinesi e che gode di un’atmosfera tutta internaziona-le. Un luogo non convenzionale in cui è possibile fare colazione, pranzare, cenare, ascoltare mu-sica e acquistare un mazzo di fiori o un accessorio per la casa ricercato e dal gusto romantico. Uno spazio tutto nuovo, ideale

anche solo per una pausa caffè in un lunedì di novembre in cui la pioggia sembra non voler smet-tere mai di cadere. Lo Sverso (via Panicale 7/9r) è situato sempre in zona San Lorenzo, proprio sotto i portici. È il “paradiso” dei prodotti biologici, della bir-ra artigianale, dei bagel e dei ta-

Valentina Veneziano

La “mappa”

L’interno de La Ménagère:in questo 2015 sono stati inaugurati piccoli e grandi locali dove trascorrere le giornate più fredde e noiose dell’inverno

quegli “amici”che tengono apertala bibliotecaanche la sera

La nuova sede della biblio-teca è stata inaugurata nel

febbraio scorso, i suoi “amici” si sono associati subito dopo, pronti a organizzare diverse iniziative. Sono attivi da mesi gli “Amici della Biblioteca Thouar”, studiosi, studenti o semplici frequentatori della struttura di piazza Tasso che – tra le altre cose – si occupano anche di garantire le aperture serali della sezione contempo-ranea, dalle 19 alle 23. Apertu-re in cui si ritrovano gruppi di lettura, serate che – viene rife-rito – riscuotono un discreto successo, come altre iniziative messe a punto dall’associazio-ne. Che, viene annunciato, ha ora in ponte nuovi progetti per il prossimo anno.

S.C.

Thouar

glieri con salumi e formaggi. Un rifugio in cui è possibile testare anche la maionese vegana, bur-ger di ceci e cocktail dal nome e dal gusto originali. I’Tosto (via dei Servi 8r) è una toasteria take away a due passi dal Duomo. Ogni toast – viene spiegato – è realizzato con prodotti di prima

qualità, per una merenda all’in-segna del salato o del dolce, con una particolarità che non passa inosservata: la grandezza delle fette. Gli “aficionados” dell’Ol-trarno avranno probabilmente già fatto una visita ai neo locali Gesto e Gecko. Gesto (Borgo San Frediano 27r) ha un menù

che varia stagionalmente con piccole porzioni che permet-tono non solo di assaggiare più piatti, ma anche di evitare qual-siasi forma di spreco. L’ordine è autonomo e avviene attraverso una lavagnetta che poi si trasfor-ma in piatto, per un’esperienza da provare circondati da tavo-li di legno, divani rossi e sotto gli sguardi curiosi di Pasolini, Gandhi, Margherita Hack, Frida Kahlo, Nelson Mandela e Gali-leo Galilei. Gecko (via dei Renai 11r), con le sue lettere luminose e i mattoni a vista, ricorda mol-to quei locali newyorkesi in cui si rimane svegli tutta la notte a chiacchierare. Ci sono torte fatte in casa, smoothie, “Gecko mule” e le BBQ ribs, costolette in grado di scaldare anche i fiorentini più freddolosi.

Novembre 2015 | 7 Quartiere 1Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino

Page 10: Il Reporter Q1 - Novembre 2015

#Lettere&Rubriche

Correva l’anno 1872 quando, precisamente la sera del 9 gennaio, con poca pruden-

za e molta spavalderia, il giovane tappezziere Egisto Cipriani di 23 anni, scapolo, fece una sconsiderata scom-messa. Il baldo giovanotto, che aveva avuto modo di vedere un prestigia-tore cinese infi larsi una sciabola in gola durante i suoi spettacoli all’Arena Nazionale dove si esibiva la Compagnia Equestre diretta da Achille Ciotti, con i gaudenti amici, scommise che si sarebbe introdotto interamente una forchetta nell’esofago. Scelse una comune forchetta metallica da tavola e, presa con due dita per le quattro punte, iniziò l’inserimento nella gola per la parte del manico, quando, malauguratamente, gli sfuggì l’appiglio e la forchetta scivolò giù. Dopo diversi, quanto inutili, tentativi di recuperarla compiuti dallo stesso giovane e dai suoi amici, non riuscirono che a farla penetrare più addentro nell’esofago, in preda al terrore Egisto fu accom-pagnato all’ospedale di San Giovanni di Dio. Anche qui dopo varie prove, non potendo ottenere nessun recupero, gli furono somministrati 60 grammi d’olio di ricino per favorirne l’evacuazione. In questo caso specifi co, il cor-po estraneo ingerito era talmente lungo (cm 22), che l’espulsione naturale era diffi cilissima, se non addirittura impossibile. Infatti, fu così. Il giorno se-guente il povero Cipriani fu ricoverato nella clinica chirurgica dell’ospedale di Santa Maria Nuova, all’attenzione del professor Tebaldo Rosati. Del caso s’interessò subito la stampa cittadina e per circa due mesi il quotidiano La Nazione, descrisse in ogni particolare l’evolversi di questo specifi co caso di cronaca. Il giovane tappezziere, che abitava in Via del Porcellana al numero 13, fu assiduamente visitato e controllato anche attraverso consulti effet-tuati da illustri luminari del tempo nostrani e stranieri, fra i quali notammo tre medici inglesi; chi protendeva per un’attesa determinata a capire meglio dove si trovasse effettivamente la forchetta, chi, viceversa, era dell’idea di intervenire chirurgicamente mediante l’apertura dell’addome per estrarla. L’operazione era una di quelle defi nite “diffi cilissima e scabrosissima” in quanto, non ancora conosciuti i Raggi Rontgen, la localizzazione del cor-po estraneo avveniva solo per palpazione e questa non era suffi ciente a stabilire con precisione dove si trovasse la forchetta. Non si volle neppure capovolgere l’individuo per tentare di far retrocedere per l’esofago il corpo estraneo, perché la forma stessa della forchetta escludeva ogni possibilità della sua uscita. Fu proposto anche di sperimentare una sonda spicillo realiz-zata appositamente dalla ditta Gabbrielli, nota fabbrica di strumenti chirurgi-ci, da introdursi attraverso l’esofago nello stomaco del paziente che, venuta a contatto colla forchetta potrebbe dare un suono che ci assicurerebbe della di lei esistenza. Tali esperimenti, ripetuti in più occasioni, oltre a procurare al Cipriani fortissimi sensi di soffocamento, dettero sempre esiti negativi. Tra-scorsero giorni, settimane, mesi, fi no a quando il Cipriani, divenuto il famoso “uomo della forchetta”, poiché le sue condizioni erano tali da far scrivere al cronista che egli mangia, beve, fuma, passeggia ed è tranquillo, decise di lasciare l’ospedale e tornarsene a casa al suo lavoro di tappezziere. Sembra incredibile ma è pur vero, che Egisto Cipriani, con la forchetta nell’addome, trascorse ben 15 anni di vita quasi del tutto normale, tanto che contrasse anche matrimonio. Il 30 aprile 1887, però, quando ormai più nessuno pensa-va all’uomo della forchetta, questi fu urgentemente operato di laparotomia nell’Ospedale di San Giovanni di Dio dallo stesso Professor Tebaldo Rosati, che per primo lo aveva visitato nel 1872 (nel frattempo divenuto primario) e dal suo aiuto dottor Giulio Catani. L’esito dell’operazione fu positivo e l’8 giugno il Cipriani fu dimesso con guarigione perfetta. A solo titolo di curiosità dobbiamo riferire che la forchetta recuperata è tuttora custodita nel piccolo museo dell’Ospedale di San Giovanni di Dio unitamente alla fotografi a del Cipriani. Inoltre, l’arguto poeta Renato Fucini, noto anche con lo pseudonimo e anagramma di Neri Tanfucio, che in quell’epoca viveva nella nostra città, Ingegnere del Municipio, compose un sonetto (il XXXVI°) in vernacolo pisa-no intitolato L’Omo della forchetta.Il racconto è tratto dal libro “Piazza di Santa Maria Novella” degli autori men-tre il disegno è di Stefania Valentini.

Il 10 novembre Firenze riceverà la visita di Papa Francesco e... di Ignazio Marino. Dopo l’America,

l’ex sindaco di Roma s’è messo in testa di seguire il Pontefi ce ovun-que. Basta che Papa Francesco si sposti e lui subito dietro come un bodyguard. La sera il Pontefi ce pri-ma di andare a letto è agitato, apre sempre il cassetto dei comodini, ha il terrore di trovarci dentro Ignazio Marino. Ignazio, questa volta stat-tene a casa, lo dico per te, tu giri sempre in bicicletta ma a Firenze in questo momento abbiamo i lavori della tramvia e perciò puoi fi nire in due modi: o dentro un cantiere o sot-to una macchina! Con le stampelle dopo fai più fatica a seguire il Papa! Ma cosa possiamo chiedere noi fi orentini a un uomo dotato di una straordinaria spiritualità come Papa Francesco? Le richieste sarebbero tante, ma la priorità mi spinge in particolar modo su una: santissimo Pontefi ce, può per cortesia pregare affi nché quest’anno la Fiorentina vin-ca lo scudetto? Il Vangelo dice “beati gli ultimi perché saranno primi”, la Fiorentina ha fatto tanti campionati tristi e sarebbe ora che si avverasse la seconda parte della frase. Anzi, già da un po’ di tempo sarebbe do-vuta arrivare prima. Forse nell’alto dei cieli hanno perso la sua pratica. Ci sta, sai quante pratiche arrivano lassù? Se poi anche loro hanno de-ciso di digitalizzare come fa da noi l’amministrazione pubblica, allora il caos è sicuro! Perciò Santità, rivolga una preghiera, un pensiero a questo desiderio che anima il cuore dei fi o-rentini, affi nché anche nell’alto dei cieli sia ascoltata la parola di Paulo Sousa! (brano tratto dalla lettera di Antognoni ai Corinzi).

ANDREA MUZZIComico, attore, regista e cabarettista

�Web: andreamuzzi.it

A zonzo per FirenzePungiglioneBRICIOLE DI STORIA, FRA ANEDDOTI, LEGGENDE E MISTERI

L’UOMO DELLA FORCHETTA

LA MIA “PREGHIERA”PER PAPA FRANCESCO

“ALLARGHIAMO I MERCATINI DEI CITTADINI”Buonasera,vi scrivo dopo aver avuto l’occasi-one di vedere dal vivo il mercatino “Cantine in piazza” di Brozzi. Final-mente una bella idea, quella di dare la possibilità a noi cittadini di mettere in vendita le nostre cose in più che non sappiamo dove tenere in casa da anni. Vorrei chiedere attraverso il vostro giornale di allargare questi mercatini a tutti i quartieri. In quello di Brozzi potevano vendere solo i cit-tadini residenti nel quartiere 5, penso che sia giusto e bello dare a tutti la possibilità di vendere le proprie cose, indipendentemente dal quartiere di residenza. Oltretutto è stata una be-lla festa, che servirebbe in molte più piazze!Grazie, Fabio

IL REPORTER RISPONDE Caro signor Fabio,quella di “Cantine in piazza” è un’ini-ziativa che non è passata inosserva-ta, riuscendo subito a conquistare l’attenzione e il gradimento di molti cittadini. Tra l’altro, su Il Reporter del quartiere 5 di questo mese trac-ciamo un bilancio del suo “esordio” sul territorio, e il risultato è quello che emerge anche dalla sua lettera, ovvero l’apprezzamento da parte di coloro che vi hanno partecipato, sia in veste di venditori che di “clienti”. Ricordiamo, per chi non ne fosse a conoscenza, di che cosa si tratta: di mercatini in cui i “bancarellai” sono gli stessi cittadini che, per un giorno, possono trasformarsi in mercanti e disfarsi degli oggetti che non usano più. Se il primo quartiere a veder rea-lizzata sul proprio territorio una simile iniziativa è stato appunto il 5, non è rimasto l’unico: anche nel Q1 è stata promossa la stessa idea. E ora sono in tanti, come lei, ad auspicare che questi appuntamenti vengano ampli-ati e organizzati anche nel resto della città. Non solo per “fare affari”, ma anche per la possibilità che questi “mercatini” offrono di far vivere in modo diverso dal solito, per un gior-no, piazze e altri luoghi di Firenze.

Matteo [email protected]

PANCHINE E AIUOLE A VARLUNGOGentili Signori,letto il vostro invito sul numero di settembre 2015, vorrei segnalarvi il tratto di Varlungo della via Aretina che qualche anno fa è stato oggetto di un intervento di riqualifi cazione. Sul marciapiede nord (quello che fu allargato), di fronte alla fermata “Ca-saccia” dell’autobus 14, sono state costruite due aiuole, sopraelevate rispetto al piano del marciapiede che,

fossero anche mantenute a dovere, non mi sembrano, ma non sono il solo a pensarlo, frutto di una grande idea d’abbellimento. Ma, a parte ciò (saranno piaciute all’architetto che le ha inventate), si tratta di due aiuole per le erbacce. Lì non si è mai visto niente di diverso: erbacce. Ogni tanto (tanto) qualcuno fa un po’ di pulizia e poi le erbacce ricrescono. Perché non levare di mezzo quei due qua-si-parallelepipedi oltretutto sempre in disordine? Sono convinto che il luogo ci guadagnerebbe. Vorrei suggerire inoltre di intervenire sulle panchine poste su quel marciapiede. Poiché sono di legno e poiché – al solito – non c’è alcuna manutenzione, per l’azione degli agenti atmosferici e de-lle cause di degrado cittadino, sono diventate notevolmente brutte da ve-dere e, direi, anche un po’ repellenti. Perché non sostituirle con altre di materiale inalterabile (o diffi cilmente alterabile)? Al giorno d’oggi non sa-rebbe diffi cile trovare una soluzione soddisfacente.Grazie dell’attenzione e cordiali saluti.Mario R.

“RAMI E SIEPE, LE MIE SEGNALAZIONI”Vi chiedo di far presente al consiglio di Quartiere 5 quanto segue: nella via Magellano all’altezza del campo di allenamento del calcio storico (tolto a suo tempo ai giardini), fuoriescono dalla sua recinzione dei rami che, quasi quasi, impediscono il passag-gio dei pedoni sul marciapiede. È da più di un mese che c’è questa situazione e si verifi ca ogni anno. Vediamo se dall’anno prossimo si riuscirà a provvedere prima che arrivi l’inverno. Inoltre di fronte alla chiesa del Cipressino (B.V. Maria Regina della Pace) tra la rotonda e la chiesa c’è una siepe, anche questa sempre ignorata dagli amministratori, che ne-cessiterebbe di un taglio. La piazzetta all’interno della siepe poi non dovreb-be essere dimenticata quando viene fatta la pulizia delle strade, anche per il decoro della chiesa. Durante la pioggia della settimana scorsa per l’intasamento dei tombini nella piaz-zetta s’era formato un laghetto che arrivava alla pari del marciapiede.Ringrazio e saluto.

I MARCIAPIEDI VISTI DA UNA “PEDONA”Sono una “pedona” di una certa età. Mi piace e devo camminare. Avete notato in che condizione sono i mar-ciapiedi della nostra città? Buche, av-vallamenti, cordoli rotti o mancanti. Erba e addirittura cespugli invadenti. Per esempio, in via Trieste e limitrofe sono queste le condizioni. Il manto della sede stradale, negli ultimi 20 anni, è stato rifatto almeno due volte. Benissimo! Ma i marciapiedi mai.Grazie per l’attenzione... Luigia F.

Fate sentire la vostra voce:inviate segnalazioni,problemi o propostea [email protected]

Editorialedalla prima

Lettere

È fi tto – e non potrebbe es-sere altrimenti – il program-ma di incontri e iniziative che caratterizzerà la giornata fi orentina di Papa Francesco. Programma che culminerà con la messa “di massa” allo stadio Artemio Franchi, non nuovo a ospitare gli appun-tamenti più importanti che si tengono nel capoluogo toscano. Ma se questo sarà il momento più atteso della giornata, per i cittadini non mancheranno nemmeno al-tre possibilità di “contatto” con il pontefi ce, come ad esempio lungo il percorso dei suoi spostamenti in città. Perché la visita di un Papa è un evento di tutti e per tut-ti. Tant’è che il suo sbarco a Firenze è stato organizzato come un evento “corale”, no-nostante la volontà di Bergo-glio – secondo il suo stile – di “disturbare il meno possibile la vita dei fi orentini”. Ma per molti, moltissimi cittadini, questo non sarà aff atto un “disturbo” (nonostante gli inevitabili provvedimenti che dovranno essere adottati in città per un appuntamento di questa portata, da quelli di sicurezza a quelli legati alla viabilità), bensì una festa, un avvenimento assolutamente straordinario, uno di quelli a proposito di cui poi poter dire “io c’ero”. E d’altronde l’arrivo del Papa non è ov-viamente una cosa che capita tutti i giorni. Per trovare il precedente più recente biso-gna fare un salto indietro nel tempo di quasi trent’anni: era l’ottobre del 1986 quando Giovanni Paolo II fece tappa in riva all’Arno, per celebra-re – pure lui – una messa allo stadio in un bagno di folla. Ora la storia si ripete, con Fi-renze che si prepara a dare il suo benvenuto a Papa Fran-cesco. E a vivere al meglio una giornata speciale.

MATTEO FRANCINI

LUCIANO E RICCIARDO ARTUSI

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Il Reporter del Q1 raggiunge le famiglie del quartiere 1 di Firenze

8 | Novembre 2015

Page 11: Il Reporter Q1 - Novembre 2015

#Un mese in una pagina

una “famiglia” per ricominciare

Quando ha messo piede in famiglia, Mario (lo chiamiamo così per motivi di privacy) era so-vrappeso. Ora ha imparato a mangiare bene e a fare attività fi sica. Martina, dopo aver passato un anno ospite di una coppia, ha trovato la forza per essere autonoma e andare a vivere con il fi danzato fuori Firenze. Pietro, fumatore incallito, non tocca più le sigarette, mentre Giovan-

ni ha trovato il coraggio di riallacciare i rapporti con i parenti. Tutti sono adulti e ognuno di loro porta sulle spalle un disturbo psichico non grave, ma al posto del ricovero tra le quattro mura di una residenza psichiatrica sono stati “adottati” da single o da famiglie che off rono vitto e alloggio – nel caso degli in-serimenti, così si chiamano in gergo, full time – oppure accoglienza per tempi limitati, qualche ora o il weekend. In cambio le famiglie ricevono un rimborso spese fi no a 1.200 euro mensili. Dietro al progetto Iesa, sigla che sta per “Inserimenti eterofamiliari supportati e assistiti”, c’è un’equipe di tre psicologi psi-coterapeuti che seleziona l’ambiente familiare considerato adatto a ogni paziente. Gli esperti monitorano la convivenza passo dopo passo (si parte con un periodo di prova di tre mesi per poi arrivare a un anno rinnovabile) e danno supporto psicologico. Tutto è iniziato nel 2006, con un bando della Regione. Dal 2009 sono stati coinvolti, tra Firenze e provincia, undici pazienti, segnalati dai servizi della salute men-tale dell’Azienda sanitaria fi orentina. E adesso il team di specialisti sta cercando nuovi nuclei familiari disponibili a ospitare: basta una stanza libera – viene spiegato – e un po’ di tempo da dedicare a un’altra persona. “Il progetto è un’alternativa alle residenze psichiatriche, diminuisce i ricoveri in ospedale e off re una migliore qualità di vita al paziente – dice Virginia Quaranta, psicoterapeuta del progetto Iesa – senza pensare al risparmio per l’Azienda sanitaria”. L’idea è semplice: meno dottori e più rapporti umani, meno farmaci e più vita quotidiana. Dal progetto – viene spiegato ancora – sono esclusi i pazienti con reazioni acute o tendenze aggressive. E i risultati si vedono, aff ermano gli esperti: “La vita familiare aiuta a miglio-rare le condizioni di salute mentale delle persone assistite e il loro reinserimento nella società – prosegue la dottoressa Quaranta – per loro è una grande possibilità per ricominciare da capo”. Per informazioni: [email protected], telefono 055.6937318 (martedì e venerdì ore 11-12).

Gianni Carpini

Progetto Iesa

Firenze dice basta alle emissioni di CO2. E si prepara a diventare la capitale italiana

delle colonnine di ricarica per i veicoli elettri-ci. Sarà insomma una città più “green”, grazie a Electra, il progetto fi nanziato dall’Unione Europea per ridurre l’inquinamento e miglio-rare la qualità della vita. L’obiettivo è quello di sostituire il dieci per cento degli scooter tradi-zionali con ciclomotori elettrici entro il 2020. A Firenze, oggi, circolano più o meno 71.500 motorini, la metà dei quali con prestazioni inferiori allo standard Euro3. Electra permet-terebbe di abbattere le emissioni di CO2 di novanta tonnellate all’anno. Una svolta soste-nibile abbracciata dal Comune stesso, che già nella primavera scorsa si era dotato di una fl otta di settanta veicoli elettrici per uso istituzionale e che, nell’ambito del nuovo progetto, ha attivato numerose convenzioni con privati e aziende per l’acquisto scontato di mezzi elettrici. Proprio in queste settimane è stata inoltre “accesa” la nuova rete di cento-venti colonnine elettriche sparse in tutta la città, una struttura realizzata in collaborazione con EnelSo-le e che fa di Firenze la prima città d’Italia per numero di punti di ricarica. Ma non solo: oggi tutti pos-sono mettersi al volante di un’auto a zero emissioni. È attivo dal 17 ottobre scorso il servizio Share’ngo, il primo car sharing elettrico: cento “equomobili” di ultima generazione (saranno il doppio entro la fi ne dell’anno) che girano liberamente in città, un’alternativa ai mezzi pubblici con tutti i vantaggi della mobilità privata. Si riconoscono dal loro colore giallo acceso, basta cercare la più vicina sulla mappa interattiva consultabile sul sito (www.sharengo.it) e sull’applicazione per smartphone, prenotarla al volo e salire a bordo. Il prezzo? Ognuno pagherà una tariff a proposta su misura, secondo la formula “più ne hai bisogno e meno costa”, con sconti per i giovani, i nonni e le mamme. Ogni notte, poi, le donne potranno rientrare a casa in tutta sicurezza: per loro l’equomobile è gratis dalle una alle sei.

L’iniziativa

alla scoperta del mondo dell’affidoSi concludono sabato 14 novembre le iniziative del “Mese dell’affi do”, partite lo scorso 13 ottobre.

L’evento, giunto alla sua seconda edizione, è organizzato dalla Direzione servizi sociali del Comune, e consiste in una serie di iniziative per presentare e promuovere l’esperienza dell’affi do familiare. Il ti-tolo di questa edizione è “In viaggio per l’affi do 2015”: l’obiettivo è sensibilizzare i cittadini alla cultura dell’accoglienza e, in particolare, dell’affi damento dei minori, per trovare nuove famiglie o singole per-sone interessate a dare il proprio contributo, off rendo a un bambino la possibilità di una crescita sana. “È un’iniziativa importante perché sappiamo bene che i bambini e i ragazzini che sono in situazioni di fragilità e bisogno sono tanti – spiega l’assessore al Welfare Sara Funaro – tanto per fare un esempio, a Firenze nel 2014 ci sono stati 106 affi damenti. Prendere un bambino in affi damento vuol dire aiutarlo aprendo le porte della propria casa al suo mondo, ai suoi bisogni di crescita e di relazione, quando la sua famiglia si trova a vivere un periodo di diffi coltà. È fare un tratto di strada insieme con la possibili-tà di creare un legame che rimane un riferimento aff ettivo ed educativo nel tempo”. L’affi damento può essere a tempo pieno (quando il minore vive stabilmente con la famiglia che lo accoglie incontran-do periodicamente i genitori), a tempo parziale (quando il bambino trascorre qualche giorno della settimana con la famiglia affi dataria, rimanendo a vivere con la propria famiglia), o diurno, quando trascorre alcune ore della giornata con la famiglia affi dataria. Fino al 14 novembre, in alcuni dei luoghi più signifi cativi di Firenze e dintorni si svolgono momenti in cui incontrare da vicino i protagonisti che hanno vissuto o stanno vivendo il viaggio dell’affi do: occasioni in cui sarà possibile ascoltare il racconto delle famiglie naturali e di quelle affi datarie.

A.T.

Share’ngo

il car sharing diventa elettrico

Novembre 2015 | 9

Page 12: Il Reporter Q1 - Novembre 2015

#Cultura

50 giorni di pane, amore e... cinemaTorna all’Odeon l’appuntamento con i festival internazionali dedicati al grande schermo

Cinquanta giorni di pane e grande scher-mo. Il cinema inter-nazionale torna pro-

tagonista a Firenze con la nona edizione della “50 Giorni” (orga-nizzata da Fondazione Sistema Toscana), che fi no al 13 dicem-bre animerà il cinema Odeon di piazza Strozzi. Nove festival internazionali si susseguono proponendo oltre 150 fi lm in anteprima italiana, in versione originale sottotitolata, presentati dai registi o dagli stessi protago-nisti. “Essere Umani”, è questo il tema del “festival dei festival”, sotto il cui cappello si riuniscono tutti gli appuntamenti cinema-tografi ci a cavallo tra novembre e dicembre. Un tema che intro-duce uno dei problemi sociali più attuali e drammatici, ovvero quello dei grandi fl ussi migrato-ri, su cui la 50 Giorni vuol por-re l’accento cercando di capire come il cinema possa favorire la conoscenza dell’altro, con-tribuendo alla promozione dei

diritti umani. Dopo l’apertura con France Odeon (concluso il 1° novembre), è stata la volta dei fi lm etnomusicali di Immagini e Suoni del Mondo (2-4 novem-bre). Poi tocca alle donne, specie a quelle che lottano nel mondo per aff ermare i propri diritti, ma-gari in quei paesi che sono stati di recente protagonisti delle co-siddette “primavere arabe”, come descritto dal fi lm della regista tunisina Kaouther Ben Hania, Le Challat de Tunis, ospite del Festival internazionale di Cine-ma e Donne (5-10 novembre), che va a indagare sulla realtà del-le donne nel “dopo rivoluzione”. E ancora, sono i rappresentanti del mondo LGBT i protagonisti del Florence Queer Festival (11-17 novembre), che con il fi lm Fassbinder. Lieben ohne zu for-dern, del danese Christian Braad Th omsen, ripercorre la vita di uno dei più controversi registi tedeschi. Saranno invece i volti dei giovani artisti contempora-nei, della street art, della speri-

Barbara Biondi

La rassegna

Per un mese e mezzo il cinema Odeon diventa il crogiuolo del grande schermo, con nove festival e oltre 150 anteprime italiane

�Web:50giornidicinema.itFb: 50giornidicinema [email protected]

mentazione e dei grandi musei internazionali quelli raccontati da Lo Schermo dell’Arte (18-22 novembre), che ospita due esponenti delle moving images, Martial Raysse e Runa Islam. Ma non è tutto: gli “esseri umani” raccontati dalla 50 Giorni sono anche quelli che, da cinquan-tasei edizioni, tornano prota-gonisti del Festival dei Popoli (27 novembre-4 dicembre), che quest’anno punta sul cinema del polacco Wojciech Staron e della fi lmaker peruviana Mary Jime-nez. E non è fi nita qua, perché per la prima volta alla 50 Giorni si farà un tuff o nella storia del cinema, con una quattro giorni, dal 23 al 26 novembre, dedicata a Il Cinema Ritrovato, con un programma di grandi classici in versione restaurata. Chiudono la carrellata il River to River (5-10 dicembre), un viaggio nell’India di oggi, e gli spaccati fi nlandesi raccontati, fra tradizione e in-novazione, da Una Finestra sul Nord (11-13 dicembre).

dalla g di Giottoalla J di jarrett, a teatro o open airl’evento è servito

Novembre è tempo di con-certi e grandi spettacoli,

di freddo e cartelloni che dan-no il meglio di sé. Si comincia fi n da subito, dal 5, quando al Nelson Mandela Forum arri-vano i Deep Purple, mentre il 6 è la volta degli italianissimi Negramaro. E se il 9 all’Obihall si danno appuntamento gli amanti del genere dark con il ritorno di Marilyn Manson, il 16 all’Opera di Firenze ar-rivano i Kraft werk, gruppo icona della scena elettronica internazionale. Il 18 sul pal-coscenico del teatro Puccini va in scena la performance di Musica Nuda, duo composto da Petra Magoni e Ferruccio Spinetti, che proporranno i pezzi dell’ultimo album Little Wonder, mentre il 20, tornan-do all’Obihall, arriva Marco Masini. Il 23 all’Opera di Fi-renze troveranno pane per i loro denti gli appassionati di musica jazz d’autore con il concerto di Keith Jarrett, che si esibirà a partire dalle 20 in un live di solo pianoforte che promette grandi sorprese. Se però il tempo lo consente e si ha voglia di passare una gior-nata all’aria aperta, le alternati-ve non mancano. Ad esempio, è in corso l’iniziativa “Itinerari giotteschi” che, riallacciandosi alla mostra di Palazzo Reale a Milano, off re un percorso seguendo il quale si possono riscoprire le opere del maestro Giotto sparse per la città (info e percorsi su www. luoghigiot-toitalia.it), dal Bargello a San-ta Croce passando per Uffi zi, Ognissanti e la chiesa di Santa Maria a Ricorboli (già, c’è un Giotto anche nel quartiere 3). In alternativa, la Uisp organiz-za passeggiate accompagnate alla scoperta dei quartieri di Firenze, che abbinano il viag-gio in luoghi speciali alla pos-sibilità di fare un po’ di attività fi sica (per info: fi [email protected] oppure 055.6583501). Infi ne ci sono gli appuntamenti con Enjoy Firenze (www.enjoyfi -renze.it), con un cartellone di percorsi tematici che spazia dal cimitero delle Porte Sante alla Tomba della Montagnola di Sesto Fiorentino fi no al Mu-seo Archeologico.

E.C.

Agenda

La locandina che reclamizza il progetto di Flo per Artemisia, unaraccolta fondi dedicata a chi si batte per sconfiggere la violenza sulle donne

L’iniziativa

Un alberocontrola violenza

“Per fare un tavolo ci vuole il legno, per fare il legno

ci vuole l’albero”, recitava un vecchio stornello. E per dire no alla violenza sulle donne? An-che in questo caso ci vuole un albero. O per lo meno è quello che ha pensato il team di Flo, concept store fi orentino (lun-garno alle Grazie 30-34r) che il 25 novembre, in occasione della giornata internazionale indetta dall’assemblea delle Nazioni unite per l’eliminazione degli abusi sul gentil sesso, presenta un’installazione molto speciale. Il negozio organizza ogni anno un’iniziativa sui generis in vista del Natale (l’anno scorso una fi aba inedita, quello precedente un abete “tempestato” di Barbie donato all’associazione Dyna-mo Camp), e quest’anno ha deciso di “metterci la faccia” e aiutare Artemisia, associazione che lotta tutti i giorni per scon-fi ggere la violenza. Come faccia un albero di Natale a scendere in campo per questa nobile

alla scoperta della montecristodell’ottocento

Un viaggio nel tempo, per scoprire com’era nell’800

Montecristo, la più remota e suggestiva isola dell’arcipelago toscano. A fare da Cicerone in questo viaggio è Gaetano Chierici che, nel 1875, tracciò un resoconto dettagliato, com-posto da un diario e da una se-rie di schizzi che riportano vari dettagli dell’isola. Oggi questa guida ante litteram è stata data alle stampe sotto il titolo “Una visita all’isola di Montecristo”, grazie all’impegno dell’asso-ciazione Amici di Montecristo. Chi fosse interessato al volume può mandare una mail a [email protected].

L.V.Z.

da Rifredi alla spagnasognando di ballareun flamenco... rock

È ambientato tra Rifredi e l’Andalusia il romanzo di

Giancarlo Gori, attore e regista teatrale fi orentino che ha dato alle stampe “Flamencoroc” (14 euro, Edizioni Youcanprint). Una storia originale, ambien-tata alla fi ne degli anni Ses-santa, che vede protagonista un giovane fi orentino – so-prannominato per l’appunto “Flamencoroc” – che decide di mollare la sua città, la sua vita e il suo lavoro per inseguire il suo sogno: andare a vivere nel sud della Spagna e diventare un ballerino famoso. Riuscirà il nostro eroe a coronare il suo sogno? Lo scopriranno i lettori di questo racconto surreale.

Il libro/1 Il libro/2

causa, è presto detto. Innanzitut-to non si tratta di un abete vero e proprio, ma di un’installazione site specifi c – opera di Riccar-do Cont – che vede riprodotta sull’intera superfi cie i volti di chi lavora al progetto Flo e che troverà spazio nella vetrina fi no al 7 gennaio. Le immagini, rea-lizzate dal fotografo Maurizio Picci, verranno utilizzate anche per creare un’edizione limitata di quaderni e pochette fatti a mano, che verranno venduti in negozio a partire dal 25 novembre. Parte del ricavato verrà devoluto all’as-sociazione Artemisia.

Shopping

una boutique solidaleper aiutare anta fare del bene

Torna puntuale l’appunta-mento con la tre giorni

di shopping benefi co fi rmata Ant, fondazionale naziona-le che si occupa della cura e dell’assistenza dei malati onco-logici. Da venerdì 20 a dome-nica 22 novembre, nelle stanze di Palazzo Borghese (via Ghi-bellina 110) prende vita Mer-c’Ant, una grande boutique solidale che vede protagonisti capi e accessori donati dalle grandi griff es per una buona causa. Oltre novanta aziende hanno partecipato a questa edizione numero dodici, che vede il contributo degli stu-denti dell’Accademia di moda italiana, curatori dell’allesti-mento.

10 | Novembre 2015

Page 13: Il Reporter Q1 - Novembre 2015

#Il Reporter dei piccoli

La giovane Livia era la bellissima princi-pessa di Florentia. Un giorno, la bionda e delicata fanciulla si innamorò di un affascinante principe proveniente da una città vicina. Il loro amore era così forte da scatenare l’invidia della ma-trigna di Livia, donna avida e maligna. “Non posso permettere che si sposino - si rodeva la regina cattiva - sono così amati da tutti che il mio potere è in pe-ricolo, ma non rinuncerò mai alla mia corona e ai miei gioielli!”. La ma-trigna, così, colpì gli inna-morati con un sortilegio. Se Livia e il principe si av-vicinavano l’una all’altro, alte lingue di fuoco sorgevano tra di loro, impedendogli di stare insieme. I due caddero nella disperazione più profonda. La nutrice della principessa, che l’aveva alle-vata come una figlia dopo che la madre di Livia era morta, per annulla-

re il maleficio preparò filtri con zampe di drago, pozioni con ali di pipistrello, antidoti con bacche di ginepro. Niente funzionò. Finché una notte, mentre Li-via dormiva un sonno pieno di lacrime, le comparve in sogno sua madre. “Non affannarti per vie tortuose e compli-cate - le disse - pensaci bene. Quale rimedio è migliore dell’acqua per spegnere il fuoco? Contro le fiamme del sor-tilegio serve però un’acqua

pura e incon-tami-

nata, come la rugiada che si forma al sole del mattino tra i petali del fiore dai cento colori”. Livia si svegliò di colpo. E lesta lesta, insieme alla fedele nutrice, partì di nascosto per gli Orti del Par-naso, un monte sacro alle porte di Flo-rentia dove cresceva il raro fiore dai cento colori. Livia e la nutrice scalaro-no pareti di roccia, guadarono torrenti, resistendo agli attacchi di fiere feroci. Ma all’alba del terzo giorno di ricerche riuscirono a trovare il fiore e la prezio-sa rugiada. Livia corse dal principe e

appena gli fu vicina scagliò l’ac-qua magica sulle violente

fiamme che già si stavano alzan-

do tra loro. La pozio-ne fece s u b i t o

effetto. Il fuoco malefico scomparve e i due amati poterono riabbracciarsi, iniziando una lunga vita insieme. L’acqua di rugiada fu così potente da rivoltarsi anche contro l’autrice della maledizione. La matrigna cattiva, velenosa com’era, fu trasformata in un serpente di pie-tra, dura come il suo cuore e rivesti-ta di cristalli lucenti come i gioielli che tanto bramava. La testa sormontata da una corona, non d’oro ma di fer-ro, e la bocca spalancata per sempre in un urlo di rabbia. Irriconoscibile, fu scaraventata alle pendici degli Orti del Parnaso, dove ancora oggi il suo corpo di serpente giace su un crinale in mez-zo ai fiori dai cento colori. Un rivolo di rugiada, magica e pura, le sgorga dalle fauci. Per ricordare a tutti la semplice potenza dell’amore.

La principessa Livia e la rugiada magicaNovembre 2015 | 11

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#Sport

Il calendario

paulo sousa e la suafiorentina “di tutti”

Il tecnico

“Bisogna lavorarci”, ama ripetere Paulo Sousa nelle sue lun-ghe e aff ascinanti

risposte fornite con cantilena lusi-tana. È la cultura del lavoro al cen-tro del “miracolo” del tecnico por-toghese: essere bella e vincente allo stesso tempo per la Fiorentina non è più un’utopia, ma una realtà da vivere con la mente sognante ver-so la prossima vittoria e i piedi ben ancorati al terreno di gioco. Sousa, per prima cosa, ha cambiato la

Irene Delfino mentalità della squadra. È partito dalla voglia di non accontentarsi mai, per passare poi alla tattica. Finita l’era del tiki-taka montellia-no, ora la squadra fa possesso palla per cercare la verticalizzazione che porta in rete. Nelle prime parti-te della stagione, il numero dei passaggi è addirittura di poco au-mentato, come le verticalizzazioni. La diff erenza principale sta nella percentuale di realizzazione che, rispetto allo scorso anno, è tripli-cata, al pari dei gol insaccati nella porta avversaria. Segno di una squadra molto più cinica che pun-

ta dritta al risultato. Senza regalare un tempo agli avversari, ma par-tendo a mille per tenere duro fi no alla fi ne. Una squadra che, quando perde palla, con un pressing feroce la recupera, per non far ripartire gli avversari e provare a costruire una nuova azione da rete. Ma le “novità” della Fiorentina targa-ta Paulo Sousa non riguardano solo la fase off ensiva. È migliorata molto anche quella difensiva – so-stengono molti addetti ai lavori – sia come atteggiamento, sia come posizionamento dei giocatori che compongono il reparto arretra-

to. La linea difensiva è più alta, il fuorigioco è salito di qualche metro, triplicando gli off side de-gli avversari e diminuendo le reti subite e gli interventi riparatori in area. La Fiorentina è più corta e gli stessi giocatori si muovono molto di più senza palla, grazie anche a un’ottima condizione fi sica. Il mo-dulo cambia, gli interpreti anche. Perché in questa squadra nessuno ha il posto assicurato e tutti sono importanti allo stesso modo. Sou-sa parla diffi cilmente della presta-zione del singolo giocatore, sa che solo grazie alla forza del collettivo si vincono le partite. Una stagione è lunga, gli infortuni sono pur-troppo sempre dietro l’angolo (e la Fiorentina ne sa qualcosa) ed è dunque meglio poter disporre di tutta una rosa pronta a scendere in campo. Ma per vincere serve anche altro. Il tecnico portoghese lo sa e vuole anche l’aiuto della ca-lorosa Firenze. Di tutta la “famiglia viola”.

un novembre col derby

Una squadra “vera”, che sa quello che vuole. La Fiorentina di Paulo Sousa è stata protagonista di una partenza sprint, al punto da far ricredere co-

loro che, dopo il mercato estivo, si erano mostrati quantomeno scettici. Un Borja Valero stellare e un Alonso mai visto sono state due delle “sorprese” più gradite, ma a stupire nelle prime giornate sono state le condizioni mentali di tutta la rosa. Una squadra, insomma, che vuole continuare come ha comin-ciato. In campionato, il novembre viola è iniziato il primo giorno del mese con la partita casalinga contro il Frosinone. Una settimana dopo trasferta a Genova contro la Sampdoria, nel posticipo delle 20,45. Poi il campionato si prende una pausa per ripartire, domenica 22 novembre, dal sempre insidio-so derby contro l’Empoli al “Franchi”. L’ultimo giorno del mese, lunedì 30, posticipo delle 19 in trasferta contro il Sassuolo: un match sicuramente bel-lo da vedere, considerato il calcio espresso fi nora anche dalla squadra di Di Francesco. Ma un match, per la Fiorentina, soprattutto da vincere.

Lorenzo Mossani

Firenze Marathon

una volata per diecimilaSaranno ancora oltre diecimila i partecipanti alla trentaduesima

Firenze Marathon, in calendario domenica 29 novembre. Tan-te le iniziative di contorno e le opportunità per vivere una giornata di grande sport. Per il terzo anno consecutivo si svolgerà il “clap contest”. Gruppi musicali, folcloristici, comici ma anche gruppi e associazioni spontaneamente organizzati, magari con un’idea goliardica da mettere in scena, saranno dislocati lungo il percorso di 21,195 chilometri dal lungarno Pecori Giraldi a piazza Santa Croce. È stata creata una “app” per avere tutte le informazioni e conoscere il percorso della corsa. Attivo poi come sempre, fin dal venerdì precedente, il marathon expo in viale Malta, punto di ri-trovo per gli atleti. Saranno circa 1.500 i volontari chiamati a dare una mano ai maratoneti e, come ogni anno, tutto è pronto per garantire rifornimenti di cibo e bevande (anche per celiaci) e ser-vizi di soccorso. La Firenze Marathon, insieme a quella di Roma, è ormai di diritto la maratona più importante d’Italia e tra le prime venti al mondo.

Sim.Spa.

Basket, i viola alla “prova di maturità”Tour de force per la squadra. “Chiediamo alla città di starci vicina”

Pallacanestro

Era cominciata bene, persino meglio delle attese. Dopo la vittoria all’esordio contro Padova, la Fiorentina Basket ha però conosciu-to le diffi coltà della categoria. E, quel che è peggio, ha dovuto fare

i conti anche con la sfortuna. Novembre sarà un mese particolarmente caldo per la Fiorentina Basket, attesa da una prova di maturità in cin-que tappe, tante quante le pretendenti ai playoff che i viola dovranno aff rontare una dietro l’altra. Si comincia con due trasferte, Orzinuovi e Pavia. Poi Desio in casa il 14 novembre, visita a Moncalieri e infi -ne contro Bergamo, di nuovo davanti ai tifosi fi orentini, il 28. Il tutto dopo aver chiuso il mese di ottobre giocando contro la grande favorita Udine. Un tour de force da aff rontare insieme a non pochi problemi di infermeria, su tutti l’assenza certa di Tommaso Bianchi, pedina fon-damentale per coach Stefano Salieri, costretto a restare fuori almeno fi no alla pausa natalizia per la rottura del metacarpo della mano si-nistra. Eppure la fi ducia è totale. “Sembra un calendario impegnativo – commenta il general manager Antonio Fagotti – ma noi la prendia-mo come una sfi da. I gruppi si forgiano nelle diffi coltà: se ne usciremo bene sapremo di poter dire la nostra fi no alla fi ne”. Si punta tutto sulla forza del gruppo in casa viola. “Il nostro è un progetto giovane”, spiega ancora Fagotti. “Fin da quando abbiamo cominciato a immaginarlo,

nel febbraio scorso, ci siamo imposti di cercare giocatori che avessero un conto aperto con la sorte, che nella loro carriera non fossero ancora riusciti a raccogliere quel che meritano. Pronti al sacrifi cio per pren-dersi la loro rivincita a Firenze. Una fi losofi a sostenuta dal presidente Massimo Piacenti e condivisa da coach Salieri”. La scelta ha premiato: “Abbiamo un gruppo super, che si allena la mattina presto piuttosto che la sera tardi senza mai fare una piega, spesso dovendo anche spostarsi da un palazzetto all’altro”. Con questo spirito la Fiorentina si sta facen-do valere nel girone più diffi cile dell’intera serie B, pur disponendo di un budget ben più limitato rispetto a club di blasone e tradizione. Quali che siano stati i risultati e le squadre incontrate fi n qui, i viola non sono mai stati “schiacciati” dagli avversari, e questo di per sé è un buon se-gno. Certo, nel roster manca ancora un po’ di fi sicità e gli infortunati dovranno essere sostituiti in qualche modo. La dirigenza tornerà sul mercato appena si presenterà l’occasione, ma intanto il calendario va avanti e i viola non vedono l’ora di raccogliere le sue sfi de. “Alla città – conclude Fagotti – chiediamo soltanto di starci vicina”. La giovane squadra è pronta a diventare grande.

Andrea Tani

A chi non piacerebbe veder realizzato un proprio so-

gno? Lo scorso 18 ottobre, nella cornice delle Serre Torrigiani, protagonista è stata Beatrice Vio, una ragazza straordinaria con una forza di volontà invi-diabile, che è riuscita nel suo intento. “Mi hanno regalato un sogno” è il titolo del suo libro, la storia della sua vita. Una storia che, purtroppo, non ha molto in comune con le ragazze di di-ciotto anni sue coetanee: Bebe (così preferisce essere chiama-ta) all’età di undici anni è stata colpita da una meningite fulmi-nante che le ha causato un’estesa infezione, con annessa necrosi, ad avambracci e gambe, a cui è dovuta seguire l’amputazio-ne. Da qui ha inizio la seconda vita di Beatrice. La rinascita. Teresa e Ruggero, i suoi genito-ri, decidono di dare vita all’as-sociazione onlus Art4Sport, per aiutare i ragazzi amputati, come Bebe, a praticare sport acquistando protesi e attrezza-ture sportive adeguate. Da quel giorno comincia la nuova vita di Beatrice: una vita certo mol-to diversa dalla precedente, ma che lei, con la sua forza d’animo, ha scelto giorno dopo giorno di colorare con le emozioni, le esperienze e le sensazioni che ognuno ha il diritto di vive-re. Così, a un anno di distanza dall’insorgere della malattia, Bebe era nuovamente pronta a calcare le pedane di scherma: questo era il suo sogno e lo ha realizzato. Perché quando parla di scherma, gli occhi di Beatrice

si illuminano e sul suo volto si dipinge la gioia. E adesso, a set-te anni di distanza, è diventata una vera e propria campionessa del fioretto: dopo l’oro ai cam-pionati paralimpici italiani ed europei il 19 settembre scorso è diventata anche campionessa del mondo, strappando il pass per le prossime Paralimpiadi di Rio 2016. Ma, nonostante que-sto, Bebe è rimasta una ragazza umile che si emoziona ancora a parlare del suo sport. All’even-to dello scorso mese, pensato e organizzato dal Leo Club Scan-dicci e Casellina e Torri e dal Leo Club Firenze Sud Valle del Sieve, hanno partecipato oltre duecento persone, che si sono emozionate davanti al racconto di Bebe e a quello di Tomma-so, un giovane fiorentino che, purtroppo, ha vissuto lo stes-so dolore di Beatrice e per cui è stata ideata questa serata di sport, arte e degustazione eno-gastronomica. Il ricavato dell’i-niziativa è stato devoluto all’as-sociazione Art4Sport, e questa è stata anche un’occasione per divulgare la campagna di vac-cinazione contro una malattia tremenda come la meningite. All’evento ha preso parte anche l’assessore regionale al Diritto alla Salute Stefania Saccardi, che ha ribadito l’importanza della vaccinazione contro la menin-gite che, purtroppo, ha colpito e continua a colpire anche giova-ni come Bebe e Tommaso.

Niccolò Dainelli

L’iniziativa

scherma, Il sogno di “Bebe”Beatrice “Bebe” Vio

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Aspettando Papa Francesco

10 novembre 2015

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