Il Pungolo n. 121

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Periodico del Comitato di Quartiere Nuove Alleanze Roma Nord Ovest Casalotti - Selva Candida Anno XXV - n. 121 - Gennaio/Febbraio 2015 - [email protected] - [email protected] Tiratura 10.000 copie HOTEL SELVA CANDIDA Roma Vicino alle tue esigenze. Via Casal del Marmo, 618 00166 Roma Tel. +39 06 6157211 HOTEL SELVA CANDIDA Roma Nuovo ingresso da Via Casal del Marmo, 618 Via di Selva Candida, 200 00166 Roma Tel. +39 06 6157211 P oco personale, ritardi nei pas- saggi programmati e scarsa collaborazione da parte dei cittadini. Questi i problemi principa- li nella raccolta “Porta a Porta” dei rifiuti, sperimentato tra le feste nata- lizie e tutto il mese di Gennaio, nel territorio extra G.R.A compreso fra il XIII ed il XIV Municipio. Ci eravamo lasciati a metà Dicem- bre con la buona notizia riguardante la costituzione di un’area omogenea di raccolta, che avrebbe compreso entrambe le aree extra G.R.A. dei Municipi XIII e XIV, e con i miglio- ri auspici in merito alla «Puntualità nella raccolta». Quel che invece si è verificato è stata una fretta inspiegabile nell’elimina- zione dei cassonetti stradali e, in par- ticolare per il Municipio XIII, una scarsa comunicazione. a pag 12 Errata la scelta di imporre il passaggio al “PaP” ed eliminare i cassonetti nel periodo dell’anno in cui si producono più rifiuti. Il servizio fatica ancora a partire regolarmente D opo il comunicato di Roma Ca- pitale del 30 Ottobre scorso, con il quale s’informava la cittadi- nanza dello sblocco dei fondi per l’asilo di Ottavia, i lavori di ade- guamento e ripristino della struttu- ra sono finalmente iniziati, sebbene qualche atto vandalico li abbia ral- lentati. L a recente apertura della nuova Bretella di collegamento fra Via di Boccea e Via di Casalotti ha resti- tuito una boccata d’ossigeno ai cit- tadini. I lavori però sembrano nuo- vamente arenati, fra le autorizzazioni legate alla Soprintendenza dei Beni archeologici e quelle legate all’e- spianto delle sughere. Dopo trent’anni di attesa, non sono ragionevoli altre interruzioni. R oma Capitale, nel Bilancio di previsione 2015, ha destinato 1 Milione di euro ad ogni Municipio, che in piena autonomia può scegliere le opere da finanziare. Il Comitato di Quartiere N.A.R.N.O. suggerisce due priorità, una per il Municipio XIII ed una per il XIV. Sbloccati i Fondi dal Patto di Stabilità. Riparte il cantiere del nido “Gallo Alfonso” Via Boccea, aperta la nuova Bretella, ma urge completare i lavori Il Comune destina 1 Milione di euro per ogni Municipio. Il Comitato N.A.R.N.O. avanza due proposte di intervento “Un impero fondato sulla guerra deve conservare se stesso con la guerra”. Charles Luois de Montesquieu CANTARELLA a pag 5 LANDONIO a pag 6 RASO a pag 10 di Giuseppe Strazzera PaP: avvio problematico, stabilizzazione lenta

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Il Pungolo, periodico del quadrante Roma Nord-Ovest. Notizie dai quartieri: Casalotti, Palmarola, Ottavia, Selva Candida, Selva Nera, Via Boccea, Casal Selce, La Storta, Castel di Guido.

Transcript of Il Pungolo n. 121

Periodico del Comitato di Quartiere Nuove Alleanze Roma Nord Ovest Casalotti - Selva CandidaAnno XXV - n. 121 - Gennaio/Febbraio 2015 - [email protected] - [email protected]

Tiratura 10.000 copie

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Via di Selva Candida, 20000166 Roma

Tel. +39 06 6157211

Poco personale, ritardi nei pas-saggi programmati e scarsa collaborazione da parte dei

cittadini. Questi i problemi principa-li nella raccolta “Porta a Porta” dei rifiuti, sperimentato tra le feste nata-lizie e tutto il mese di Gennaio, nel territorio extra G.R.A compreso fra il XIII ed il XIV Municipio.Ci eravamo lasciati a metà Dicem-bre con la buona notizia riguardante la costituzione di un’area omogenea di raccolta, che avrebbe compreso entrambe le aree extra G.R.A. dei Municipi XIII e XIV, e con i miglio-ri auspici in merito alla «Puntualità nella raccolta».Quel che invece si è verificato è stata una fretta inspiegabile nell’elimina-zione dei cassonetti stradali e, in par-ticolare per il Municipio XIII, una scarsa comunicazione.

a pag 12

Errata la scelta di imporre il passaggio al “PaP” ed eliminare i cassonetti nel periodo

dell’anno in cui si producono più rifiuti.

Il servizio fatica ancora a partire regolarmente

Dopo il comunicato di Roma Ca-pitale del 30 Ottobre scorso,

con il quale s’informava la cittadi-nanza dello sblocco dei fondi per l’asilo di Ottavia, i lavori di ade-guamento e ripristino della struttu-ra sono finalmente iniziati, sebbene qualche atto vandalico li abbia ral-lentati.

La recente apertura della nuova Bretella di collegamento fra Via

di Boccea e Via di Casalotti ha resti-tuito una boccata d’ossigeno ai cit-tadini. I lavori però sembrano nuo-vamente arenati, fra le autorizzazioni legate alla Soprintendenza dei Beni archeologici e quelle legate all’e-spianto delle sughere.Dopo trent’anni di attesa, non sono ragionevoli altre interruzioni.

Roma Capitale, nel Bilancio di previsione 2015, ha destinato 1

Milione di euro ad ogni Municipio, che in piena autonomia può scegliere le opere da finanziare.Il Comitato di Quartiere N.A.R.N.O. suggerisce due priorità, una per il Municipio XIII ed una per il XIV.

Sbloccati i Fondi dal Patto di Stabilità. Riparte il cantiere

del nido “Gallo Alfonso”

Via Boccea, aperta la nuova Bretella, ma urge

completare i lavori

Il Comune destina 1 Milione di euro per ogni Municipio. Il Comitato N.A.R.N.O. avanza due proposte di intervento

“Un impero fondato sulla guerra

deve conservare se stesso

con la guerra”.

Charles Luois de Montesquieu CANTARELLA a pag 5 LANDONIO a pag 6 RASO a pag 10

di Giuseppe Strazzera

PaP: avvio problematico, stabilizzazione lenta

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Con la delibera 129/2014 Roma Capitale istituisce gli Osservatori Municipali

#RomaCapitale

La seduta assembleare del Consiglio Comunale in Campidoglio del 16 Dicem-bre ha sugellato un percor-so lungo, in cui il pressing continuo che Zero Waste Lazio ha condotto dal 2011 in poi ha dato l’esito atteso con l’approvazione finale da parte della maggioran-za consigliare della Delibe-ra A.C. n. 129/2014 “Roma verso rifiuti zero”.Incontriamo Massimo Pi-ras, il portavoce di Zero Waste Lazio.

Finalmente Massimo sia-mo arrivati ad una svolta per l’Ass.ne Zero Waste Lazio e per il percorso Ri-fiuti Zero, è così?Si. Sono passati circa quat-tordici mesi dalla deposi-zione presso la Camera dei Deputati delle ottantasei mila firme dei cittadini, e questo importante traguar-do è il segno che il pressing continuo da parte di Zero Waste ha funzionato.

Ci riassume brevemente i punti fondamentali della Delibera?I principali obiettivi della Delibera sono: • una Raccolta Differen-

ziata con l’introduzione generalizzata del siste-ma “porta a porta” en-tro il 2020 al 65%;

• un Piano di Riduzione del 20% dei rifiuti pro-dotti con le buone prati-che di gestione;

• la Tariffa Puntuale che sarà introdotta gradual-mente nei Municipi in cui sarà completa-to l’avvio del “porta a porta” totale, per cui si paga in base a quanto si differenzia;

• centri di Riuso e Riparazione per evitare che beni ed oggetti anco-ra utili diventino rifiuti;

• un sistema di impianto di riciclo e compostaggio “a freddo” dei materiali differenziati;

• un processo di partecipazione popolare attraverso l’istituzio-ne degli Osservatori Municipali Rifiuti Zero e di un Osservatorio Comunale centrale.

La proposta è davvero così inno-vativa da poter porre fine al pro-blema rifiuti di Roma?Premesso che qualsiasi modello di delibera non mette al riparo dal ri-schio di una mancata attuazione, fondamentale per la riuscita di que-sto percorso è la verifica continua da parte di una vera “rete integrata di partecipazione” tra cittadini ed am-ministrazione comunale. Sono gli ultimi quattro punti della delibera infatti, con la previsione di una rete di quindici osservatori Ri-fiuti Zero municipali e di un osser-vatorio comunale di coordinamento, ad essere la parte preponderante ed essenziale.

A chi aspetta la costituzione di questi Osservatori?Zero Waste Lazio oggi si rivolge a tutte le Associazioni, i Comitati di quartiere, le Reti municipali e i Cir-coli culturali per chiedere di avvia-

re insieme il percorso di costruzio-ne dei quindici osservatori Rifiuti Zero municipali, in cui quindici rappresentanti dei cittadini si con-fronteranno alla pari con altrettanti rappresentanti del Municipio e di AMA. Il percorso di costituzione è già partito lo scorso sabato 10 Gen-naio a Roma, quando i rappresen-tanti dei comitati di quartiere di ogni municipio e di tutte le associazioni del territorio, si sono incontrati per discutere insieme le linee guida ed il regolamento comune degli osserva-tori municipali.

Da chi saranno composti gli Os-servatori?Saranno costituiti, da un lato, con rappresentanza paritaria da Munici-pio ed AMA S.p.A. e, dall’altro, dal-le Associazioni, Comitati e Cittadini che procederanno congiuntamente alla nomina di un Presidente ester-no all’Amministrazione Comunale. I presidenti degli Osservatori mu-nicipali, che dovranno essere figure di professionisti o esperti in materia, andranno poi a costituire un Osser-vatorio centrale comunale. Una nuo-va struttura con il compito di moni-torare, elaborare e sintetizzare i dati forniti dagli Osservatori Municipali, indicare criticità e soluzioni per ren-dere il suddetto percorso trasparen-te, verificabile, partecipato e costan-temente aggiornato anche alla luce

dell’evolversi del quadro nazionale ed internazio-nale.

Quali saranno i compiti degli Osservatori muni-cipali?Gli osservatori nasco-no con lo scopo genera-le di verificare il rispetto dell’attuazione degli im-pegni e le possibili critici-tà che possono presentarsi nei vari municipi.I compiti degli Osservato-ri municipali attengono al monitoraggio dell’attua-zione delle disposizioni generali della delibera, al rendere pubblici e dispo-nibili i dati sugli obiettivi raggiunti ed a raccoglie-re segnalazioni ed indi-cazioni dai cittadini del territorio. Pertanto i pre-sidenti ed i membri degli Osservatori municipali sono dotati sia di poteri di controllo ed ispettivi, pari a quelli conferiti ai consiglieri municipali, che di poteri d’indirizzo. L’Osservatorio municipa-le fornisce inoltre, entro e non oltre sessanta giorni, all’Osservatorio comu-nale il proprio parere ob-bligatorio e motivato sui piani e progetti strategici di livello metropolitano che interessano la cittadi-nanza.

E quelli dell’Osservato-rio Comunale?I compiti dell’Osservato-rio comunale sono relativi sia ad una attività di coor-dinamento generale, tesa a monitorare, elaborare e sintetizzare i dati forniti dagli Osservatori Munici-pali, sia a quella di indica-

re le criticità ed elaborare le “soluzioni” partecipate e costantemente aggior-nate. È questo secondo aspetto che configura l’Osserva-torio comunale come un organo pubblico parteci-pato di Roma Capitale, con funzioni di elabora-zione e proposizione atti-va. Questa struttura avrà poi la possibilità di elabo-rare dei piani, programmi e progetti di valenza stra-tegica per il territorio che saranno poi a cura degli uffici di Roma Capitale o di AMA s.p.a. o dei mem-bri del Comitato tecni-co-scientifico di supporto.

Portare avanti questo progetto cosa significhe-rebbe?Avviare questo percor-so significherebbe poter determinare il principio di “autosufficienza ter-ritoriale”, e quindi sia le scelte impiantistiche sia i modelli di gestione con-divisi. Superando quelle forme di contrasto che ad oggi, strumentalmente, sono contrarie a qualsia-si sistema di trattamento, verificandone la tipologia e l’ubicazione insieme ai cittadini. A decorrere dalla data di adozione del presente provvedimento, tutti gli atti di Roma Ca-pitale che verranno even-tualmente adottati in ma-teria di gestione di rifiuti urbani, dovranno tenere conto dei criteri genera-li contenuti nel presente atto di indirizzo.

di Sandra Angelici

Qui Sopra: Massimo Piras,

portavoce di Zero Waste Lazio.

A fianco: il simbolo dell’Associazione.

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L’INTERVISTA

MASSIMO PIRAS

ZERO WASTE LAZIO

4 IL PUNGOLOWWW.ILPUNGOLO.ORG

Non si “Gioca con i menù europei”

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I MENU PROPOSTI NELLE MENSE SCOLASTICHE,

RAPPRESENTANTI, SECONDO IL

PROGETTO, LA TRADIZIONE

CULINARIA DI ALTRETTANTI

PAESI EUROPEI

IL NUMERO DI PASTI AL MESE CHE, NEL

PROGETTO ORIGINALE, SAREBBERO STATI

PROPOSTI AGLI ALUNNI, AI QUALI, A PARTIRE DALLO SCORSO 20 GENNAIO, È STATO

AGGIUNTO UN PRIMO PIATTO DELLA CUCINA

TRADIZIONALE ITALIANA

Il progetto «Viva l’Europa», lanciato dal Campidoglio lo scorso Dicembre, ha sollevato molte polemiche fra i genitori.Würstel, patate, pancetta e salsicce i principali ingredienti dei 15 menu europei proposti.

#RomaCapitale

Dietro front del Comune di Roma in merito

al progetto «Viva l’Eu-ropa». Il neoassessore alla Scuola ha annuncia-to l’introduzione di un primo piatto della tradi-zione italiana «per far avvicinare i ragazzi alla novità e tranquillizzare i genitori sulle quantità».

Introdotto lo scorso Di-cembre, in occasione del semestre di presidenza italiana nell’Unione Eu-ropea, con lo scopo di far «acquisire ai nostri figli una maggiore consape-volezza sull’appartenen-za dell’Italia all’UE», il progetto «Viva l’Euoro-pa» è stato da subito og-getto di critiche da parte dei genitori degli alunni e di qualche insegnante.

Numerose segnalazioni sono arrivate agli organi politici e non del territo-rio, in seguito all’intro-duzione dei nuovi menù, in riferimento particolare alla qualità ed alla quan-tità dei cibi serviti.Würstel, patate, pancetta e salsicce poi, non sono certo i cibi più indicati per i bambini, ai quali, con fatica, i genitori cer-cano di evitare cucine in

stile fast food.Più che un progetto «orientato alla fratellanza e alla conoscenza reci-proca [...] per consentire ai nostri bimbi di approcciarsi ai paesi vi-cini attraverso le loro tradizioni culinarie», sembra un progetto orientato al budget delle imprese che operano nel settore. La parte culturale infatti è sta-ta trascurata al punto che chi ha preparato il progetto ha sbagliato a considerare i confini della Re-pubblica Ceca e della Slovacchia, invertendole, come si vede dal volantino pubblicato sul sito del Comune di Roma e che abbiamo riproposto qui sopra.Un piccolo passo indietro (o forse è meglio dire in avanti) comunque è stato fatto. Dalla fine di Gennaio infatti, i menù europei sono stati affiancati da un primo piatto della tradizione italiana.

Ma i menù europei non rappresen-tano l’unico problema delle mense scolastiche della Capitale.In particolare nel nostro territorio, alcuni genitori di bambini che fre-quentano l’Istituto Comprensivo Boccea 590 e l’Istituto Compren-sivo Via Casalotti 259, hanno ri-scontrato inefficienze nella qualità e nella quantità dei cibi serviti nel-le mense dei loro figli.

Lo scorso 30 Gennaio i genito-ri hanno incontrato il Presidente, l’Assessore alle politiche scolasti-che, il Presidente della Commis-sione Scuola e la dietista del Mu-nicipio Roma XIII. Alla riunione, era presente anche un rappresen-tante della ditta erogatrice del ser-vizio, che ha garantito «massima attenzione rispetto alla qualità e la quantità del cibo servito ai bam-bini» manifestando la «volontà di aggiornare a breve il tavolo parte-cipato con la rappresentanza delle mamme e con la scuola per dare riscontro degli sviluppi positivi del servizio».Anche la Commissione Controllo Garanzia e Trasparenza del Muni-cipio Roma XIII ha convocato un incontro con i genitori lo scorso 2 Febbraio, per mettere nero su bianco tutte le problematiche ri-scontrate.I genitori hanno dichiarato come: • I menù giornalieri non venga-

no rispettati;• La grammatura dei cibi som-

ministrati è visibilmente più scarsa del dovuto;

• La qualità dei cibi è spesso scadente;

• I pasti vengono sempre serviti freddi;

• I bambini rifiutano totalmente i “menù europei”, proposti più volte al mese.

Su quest’ultimo punto in partico-lare è bene soffermarsi e spendere due parole in più.

Un bambino matura il suo rappor-to con il cibo nel tempo e dopo vari tentativi che i genitori speri-mentano nelle loro case, quando, nel caso il bambino non gradisca quanto si è preparato, è possibile concedere un’alternativa.Nel caso in cui un bambino rifiuti totalmente un pasto nella mensa scolastica, molto spesso l’alter-nativa è il digiuno o comunque la mancanza di tutti quegli apporti nutritivi che solo un pasto com-pleto riesce a dare.Giocare con i menù europei, e con i singoli gusti dei bambini, per fini che evidentemente non hanno nulla di culturale, come si evince dalla cura con cui è stato preparato il progetto (la Repubblica Ceca è diventata la Slovacchia), da’ l’idea di quanto sia necessario tornare con i piedi per terra.L’integrazione si promuove par-tendo dalla conoscenza di noi stes-si e non imponendo la conoscenza degli altri, soprattutto su un tema così delicato come il cibo. Ognuno ha i suoi tempi ed è giu-sto che vengano rispettati, special-mente quando si tratta di bambini.

di Sara De Santis

SCUOLA E SANITÁ

IL PROGETTO

L’INTEGRAZIONE NON SI IMPONE

LE PROBLEMATICHE RISCONTRATE

LA PROTESTA DEI GENITORI

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5IL PUNGOLOWWW.ILPUNGOLO.ORG

Dopo quasi 6 anni di stallo, grazie allo sblocco dei fondi dal Patto di Stabilità, ripartono i lavori al nido “Gallo Alfonso”

SCUOLA E SANITÁ

#Ottavia

Dopo il comunicato di Roma Capitale del 30 Ottobre scorso, con il

quale s’informava la cittadi-nanza dello sblocco dei fondi per l’asilo di Ottavia, i lavori di adeguamento e ripristino della struttura sono finalmen-te iniziati, sebbene qualche atto vandalico li abbia rallen-tati.

Come purtroppo spesso ac-cade, ignoti si sono introdot-

ti nello stabile della scuola ed hanno sottratto del rame dall’impianto elettrico e al-cuni condizionatori presenti all’interno.A seguito di questo episodio, l’amministrazione ha deciso di installare un impianto di allarme collegato con la cen-trale dei Vigili del Fuoco.

Passato questo spiacevole

episodio, i lavori hanno avuto inizio. Per prima cosa si è passati ad analizzare ciò che dei vecchi arredi è ancora utilizzabile, dopo i sette anni di abbandono.In secondo luogo si è reso ne-cessario un intervento d’im-permeabilizzazione del tetto e la realizzazione del marcia-piede perimetrale alla struttu-ra, che impedisse all’umidità di permeare dal terreno, opere

essenziali ai fini della stabili-tà dell’edificio.Infine è passata al vaglio dei responsabili la scelta dei ma-teriali più idonei da utilizzare e la divisione logistica degli spazi.Ci si augura che i lavori di re-stauro terminino al più presto per dar modo ai cittadini di riappropriarsi di una struttura pubblica per troppo tempo ri-masta chiusa.

di Gabriele Cantarella

I FURTILA RIPRESA DEI LAVORI

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IL CARTELLO CHE INDICA LA RIPRESA DEI LAVORI

6 IL PUNGOLOWWW.ILPUNGOLO.ORG

#AllargamentoViaBoccea

Dopo venticinque anni, in prossimità delle fe-stività natalizie, proprio

come auspicato nell’ultima edi-zione del Pungolo, è stata aperta la nuova bretella di collegamen-to fra Via di Casalotti e Via di Boccea in entrambi i sensi di marcia.Data l’importanza dell’opera, il Pungolo ripercorre tutto l’iter che ha portato alla realizzazione (in realtà ancora parziale poi-chè è da ultimare il vero e pro-prio allargamento) dell’opera, per provare a far capire quanti ostacoli, burocratici e non, deb-ba superare un’opera indispen-sabile per il territorio prima di essere realizzata e cercare di dare un segnale sulla necessità

di riformare le procedure, con l’obiettivo di accelerare i tempi ed ottimizzare le risorse.

Intorno alla fine degli anni ‘80 Casalotti, una delle borgate a Nord della periferia della capi-tale, ha iniziato ad incrementare notevolmente la sua popolazio-ne. I “lotti”, dai quali la borgata acquisisce il toponimo, si tra-sformano da semplici appezza-menti di terra in palazzine.L’aumento della popolazio-ne mette subito in evidenza le conseguenze di un’evoluzione urbanistica non pianificata, che fra i problemi principali ha pro-prio la viabilità.L’asse portante del quartiere è la Via Boccea, un’arteria viaria fondamentale che si estende dal quartiere Aurelio fino all’estre-mo Nord della città, fungendo nello stesso tempo da confine

URBANISTICA E VIABILITÁ

Via Boccea, la Bretella ha ridotto i tempi di percorrenza, ma è importante accelerare il completamento dell’opera

di Luciano Landonio

fra gli attuali XIII e XIV Mu-nicipio, è ormai sottodimen-sionata. I tempi di percorren-za per raggiungere il centro iniziano ad allungarsi, fino a raggiungere cifre insosteni-bili ed incompatibili con la pazienza.Gli anni Novanta vedranno così costituirsi i primi Co-mitati di Quartiere e le prime associazioni territoriali, che faranno poi della Via Boc-cea e del suo allargamento, una questione prioritaria. Fra questi anche il Comitato di Quartiere N.A.R.N.O con il suo mezzo di informazione “Il Pungolo”.Negli anni si susseguono promesse politiche disattese, rallentamenti progettuali e difficoltà nel reperimento dei fondi necessari.La speranza comincia a va-cillare, ma non la determina-zione delle associazioni.

L’ordinanza n.123/2008 in-fatti riaccende le speranze, ed il faro sulla viabilità del quadrante, approvando il progetto preliminare e pre-cisando che l’opera è «com-presa nel Piano investimenti 2008/10 ed è finanziata con linea di credito attivata nel 2006».

Da quel momento segue una lungaggine burocratica in perfetto stile italiano che rallenta la reale apertura del cantiere.Il progetto definitivo verrà infatti approvato con l’ordi-nanza n.244 del 29 Dicem-bre 2009 mentre quello ese-cutivo verrà approvato dalla Determinazione Dirigenziale n.1815 del 1 Ottobre 2010.Passerà però un altro anno fra il progetto preliminare e l’aggiudicazione della gara di appalto per l’«Allarga-mento di Via Boccea, da Via Mingazzini a Via di Selva Candida».

Ad aggiudicarsi l’appalto, il 6 Ottobre 2011, è la ditta PRIMA APPALTI S.r.l, con un punteggio complessivo di 71,641 contro il 70,559 del-la seconda classificata R.T.I EDILMOTER Srl (Manda-taria) con COSAR Srl (Man-dante).L’aggiudicazione definiti-va però, che prevede oltre all’indicazione della ditta vincitrice anche l’indicazio-ne del centro di costo dove sono previste le somme spe-cifiche, viene sancita il 20 Aprile 2012 con Determina-zione Dirigenziale n. 661.

LA VIA BOCCEA NEL 1991

LA QUESTIONE “VIA BOCCEA”

LA SPERANZA

L’APPALTO

7IL PUNGOLOWWW.ILPUNGOLO.ORG

perto, e rilasciare il nulla osta con le eventuali modifiche al progetto originale. I lavori ripartono a Marzo 2014 e la prima parte dell’ap-palto, ovvero la bretella di col-legamento fra Via di Casalotti e Via Boccea, viene aperta in entrambi i sensi di marcia lo scorso Dicembre.

I benefici derivanti da quest’o-pera sono notevoli. I tempi di

uscita e di entrata da Casalotti sono diminuiti e le lunghe ed interminabili file sembrano quasi un ricordo.Persiste ancora qualche ral-lentamento nelle ore di pun-ta, dovuto all’accessibilità al Grande Raccordo Anulare che la Via Boccea, attraverso Via della Maglianella, fornisce ai quartieri limitrofi.Quando si riuscirà a realizzare del tutto l’allargamento della Via Boccea e magari in futu-

ro anche la nuova bretella che colleghi Via di Selva Candida ad una delle due rotonde di Via Casal del Marmo, consen-tendo ai cittadini dei quartieri di Selva Candida e Selva Nera di accedere direttamente al G.R.A. senza confluire su Via Boccea, la situazione rientrerà in parametri degni di una so-cietà civile, senza bisogno di ricorrere ad idee stravaganti.

Sembra fatta, ma la seconda classificata decide di impu-gnare il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale e la data di inizio lavori si al-lontana nuovamente.Il contenzioso durerà per quasi tutto il 2012 e più pre-cisamente fino al 21 Novem-bre, quando la Sezione II del TAR del Lazio accetta il ri-corso e annulla la Determina di aggiudicazione della PRI-MA APPALTI Srl.L’appalto se lo aggiudica de-finitivamente la EDILMO-TER Srl (Mandataria) con COSAR Srl (Mandante).

Il Cantiere prende vita a marzo 2013, ma che la situa-zione non stia filando liscia lo si capisce subito.I primi sondaggi archeologi-ci portano alla luce una pic-cola necropoli risalente al VI secolo A.C.L’opera si ferma per un anno intero, per permettere alla soprintendenza di portare alla luce altri reperti, tra cui un basolato romano ben con-servato che verrà poi rico-

Nella pagina a fiaco, in alto:

veduta aerea dell’area della parte alta

del cantiere.In basso: veduta aerea

della seconda rotonda che si incontra percorrendo la

nuova bretella.In questa pagina, in alto:veduta aerea del tratto di

Via Boccea che collega i due cantieri, dove sono

visibili i pozzetti che serviranno per la nuova

condotta di acqua chiare.

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URBANISTICA E VIABILITÁ

LA VIA BOCCEA NEL 1995

I SONDAGGI ARCHEOLOGICI

I BENEFICI PER LA VIABILITÁ

8 IL PUNGOLOWWW.ILPUNGOLO.ORG

ser costruito il centro commer-ciale) e termina nel Rio Galeria, per un importo finanziato pari a 6.250.000 euro. La cifra è notevole, si pensi che l’intervento di Allargamento del-la Via Boccea ha avuto un costo più o meno analogo. Quel che non si è ancora riuscito a capire a fondo, data la prelimi-narietà del progetto, se l’intenzio-ne sia davvero quella di ripristi-nare l’Alveo del Fosso, magari allargandolo e consolidando gli argini, oppure se c’è l’intenzio-ne di interrarlo, declassandolo a collettore fognario, permettendo l’eventuale allaccio, come ad un normale collettore, di nuove co-

struzioni, probabilmente proprio a quelle del Centro Commerciale. con tutti i rischi del caso.

L’intervento 12IR015/G3 invece, prevede l’Adeguamento ed il ri-ordino della rete dei collettori nel bacino del Fosso di Campo Mor-to. L’opera era stata già finanziata nel lontano 2007, ma dopo poco tempo non si ebbe più notizia dei fondi.Oggi ricompaiono 5 milioni di euro, che ci auguriamo vengano impiegati non solo per aumenta-re la capacità di raccolta dell’asse portante, ma anche per adeguare alle nuove esigenze quella rete di

collettori che affluiscono al Fosso e che servono buona parte quar-tiere di Porcareccia/Forno Sara-ceno oltre a Via della Cellulosa ed una porzione del Quartiere di Casalotti.Pochi giorni fa, proprio su Via di Santa Seconda, si è concluso un intervento per il ripristino di uno dei collettori che sversano nel Fosso di Campo Morto, e che ha generato una voragine proprio perchè sottodimensionato.Sarebbe stato opportuno interve-nire direttamente con un adegua-mento, ma si dovrebbe prima ca-pire bene cosa intende la Regione Lazio con “rapida cantierabilità”.

ni di euro, due dei quali ricadenti nel territorio di nostra competenza (quel-lo compreso all’esterno del Grande Raccordo Anulare nei Municipi XIII e XIV): il Fosso del Bamboccio (che nel XIII Municipio diventa il Fos-so del Campo, esondato insieme al Rio Galeria lo scorso 31 Gennaio 2014) ed il Fosso di Campo Morto, interrato anni fa e trasformato in un collet-tore di acque miste, or-mai sottodimensionato, del quale ci siamo occu-pati spesso in questi anni.

L’intervento 12IR019/G3 prevede il ripristino dell’Alveo del Fosso del Bamboccio, che parte dalla zona di Selva Can-dida (più o meno nella valle dove dovrebbe es-

#DissestoIdrogeologico

«Opere di ra-pida can-tierabilità,

che interessano le mag-giori criticità dell’area metropolitana di Roma». Con queste parole la Re-gione Lazio presenta il “Programma Italia Sicu-ra”, ovvero il riassunto degli interventi più ur-genti (secondo i tecnici regionali) e più avanzati nella fase di progettazio-ne e possibile realizzazio-ne, finanziati in parte dal Piano Nazionale “Sbloc-ca Italia” ed in parte dalla Regione stessa. Sono 16 gli interventi più urgenti previsti, per i quali sono stati stanziati 70 milio-

Stato e Regione Lazio mettono a disposizione 70 mln per il Dissesto Idrogeologico

Due gli interventi previsti sul territorio: uno per l’Adeguamento ed il riordino della rete dei collettori nel bacino del Fosso di Campo Morto e l’altro per il Ripristino dell’Alveo del Fosso del Bamboccio, finanziati con più di 11 milioni di euro

di Luciano Landonio

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URBANISTICA E VIABILITÁ

IL FOSSO DEL BAMBOCCIO

IL FOSSO DI CAMPO MORTO

9IL PUNGOLOWWW.ILPUNGOLO.ORG

na entro il mese di Gennaio 2015».La foto che vedete in alto è stata scattata il giorno 9 Feb-braio 2015. È difficile credere che per la fine di Gennaio ci sia stato un intervento.Il rischio è che l’intervento venga eseguito troppo tardi, tanto da rivelarsi inutile.Si invita quindi il CBTAR a rispettare quantomeno le sca-denze da se stesso imposte e a provvedere quindi alla puli-zia al massimo per la fine del mese in corso.

La pulizia del Fosso dell’Ac-quasona, purtroppo, non è l’unico problema della valle di Selva Nera.Via Domenico Montagnana infatti, devastata dall’ultima alluvione, attende ancora un ripristino ed è recintata ormai da 13 mesi.Mentre l’Amministrazione cerca di sciogliere i dubbi burocratici sulla competen-za dell’intervento, il pericolo che un nuovo ingrossamento del Fosso possa erodere altra terra e ridurre ulteriormente la carreggiata si fa sempre più concreto.

Fosso dell’Acquasona e Via Domenico Montagnana dimenticati

13 MESI

SONO PASSATI DALL’ ALLUVIONE .

IL FOSSO NON È STATO ANCORA RIPULITO

E SU VIA DOMENICO MONTAGNANA È

ANCORA PRESENTE UNA RECINZIONE, POSIZIONATA LO

SCORSO 31 GENNAIO, CHE NE LIMITA LA VIABILITÁ

di Niccolò Vena

#FossiUrbani

Nonostante il Piano d’investimenti mes-so in campo dallo

Stato e dalla Regione Lazio, alcuni Fossi Urbani restano fuori dalla programmazione di interventi urgenti, neces-sari al contenimento del ri-schio di alluvione.Uno fra questi è senza dub-bio il Fosso dell’Acquasona, esondato anch’esso lo scorso 31 Gennaio 2014.Il Fosso nasce al di sotto del-la Stazione Giustiniana e, attraversando tutta la Tenuta di Mazzalupetto, raccoglie buona parte della acque di scolo di Selva Candida (Ga-verina-Cogliate), La Storta

(Brozolo) e Selva Nera, fino alla confluenza con il Rio Ga-leria.

Dopo l’alluvione, l’Ammini-strazione ha richiesto più volte un intervento, quantomeno per l’ordinaria pulizia degli argini, spesso soffocati dalla vegeta-zione, ottenendo, solo dopo un anno, la conferma da parte del CBTAR (Consorzio di Bonifi-ca Tevere Agro Romano) il 19 Dicembre scorso di «un inter-vento sul Fosso dell’Acquaso-

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A fianco:Il Fosso dell’Acquasona

come si presentava ancora la mattina del 9

FebbraioIn basso:

Le transenne presenti su Via Domenico

Montagnana dal 31 Gennaio 2014

URBANISTICA E VIABILITÁ

LA RICHIESTA DI INTERVENTO

IL RIPRISTINO DI VIA DOMENICO MONTAGNANA

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#ViabilitàEssenziale

Il Bilancio di previ-sione 2015, dopo tanto tempo pro-

posto all’inizio e non alla fine dell’anno, ha previ-sto un fondo di 1 Milione di euro per ogni Munici-pio. Secondo il Comune di Roma Capitale «Saranno gli stessi presidenti dei municipi a chiedere ai cittadini quale opera vo-gliono che sia realizzata con quei soldi» e quindi, visto che ufficialmente non è stato ancora chie-sto nulla, suggeriamo ai Presidenti dei Munici-pi XIII e XIV due opere essenziali per la viabilità locale.Una su tutte è la ripro-gettazione del Ponticello di Via della Storta, che ricade nel territorio del Municipio XIV.Certo, in teoria l’opera ricade su una strada di competenza del Diparti-mento SIMU, e un tem-po furono stanziati fondi

regionali, quindi spette-rebbe ad altri uffici occu-parsene, ma dati i nuovi insediamenti urbanistici e quelli che probabilmen-te verranno realizzati in futuro, sarebbe oppor-tuno mettere da parte le sottigliezze burocratiche e dare la priorità ad una situazione viaria che gri-da vendetta da quasi un ventennio.Per il Municipio XIII invece, il Comitato pro-pone la Bretella di col-legamento fra Via Mom-baruzzo e Via Casal del Marmo, ovvero un’alter-nativa alla Bretella che invece dovrebbe partire da Via Cremolino e della quale non si conoscono i tempi di attuazione.Due proposte realizzabili nel breve periodo e nei budget previsti e che po-trebbero restituire un piz-zico di vivibilità ad una viabilità locale che, nono-stante la nuova Bretella su Via Boccea, a livello generale è ancora dura-mente compromessa.Ci auguriamo che le Isti-tuzioni ne tengano conto.

#Tragliatella

Come preannun-ciato nella scor-sa edizione, è in

fase di avviamento l’iter per la progettazione del nuovo depuratore a Tra-gliatella.Di fatto, il Dipartimento Promozione Sviluppo e Riqualificazione delle Periferie di Roma Capi-tale, sta raccogliendo la

Il Bilancio 2015 ha previsto 1 mln di euro per ogni Municipio, da investire per le opere. Dal Comitato Narno due proposte per la viabilità

URBANISTICA E VIABILITÁ

di Francesco Raso

Procede l’iter per la realizzazione del depuratore a Tragliatella

di Marco Verachi

LA RICHIESTA DIPROGETTO PRELIMINARE

documentazione prope-deutica alla elaborazione del progetto che porterà alla creazione dell’im-pianto, ovvero il rilievo dell’area, la relazione idrogeologica, i sondag-gi geognostici ed i saggi archeologici.L’iter è appena inizia-to e si svilupperà su un orizzonte temporale che vedrà impegnato almeno tutto il 2015, augurando-si di terminare nei primi mesi del prossimo anno.Il progetto è frutto della collaborazione e della disponibilità delle as-sociazioni consortili di recupero urbano, sia di Tragliatella che dei ter-ritori vicini, grazie alle quali è stato possibile accelerare i tempi di rea-

lizzazione dell’opera. La conquista sociale che otterranno i cittadini di Tragliatella, che potran-no disporre di 5000 al-lacci equivalenti alla rete fognaria, sarà di propor-zioni notevoli.Questo perchè proprio grazie all’esito regolare delle acque scure, oltre al miglioramento delle condizioni igienico-sa-nitarie, sarà possibile procedere con l’allaccio alla rete idrica ACEA.Un’opera attesa da oltre 20 anni, in grado di ri-portare un po’ di civiltà nell’estrema periferia a nord della capitale e che sembra stia trovando la strada per concretizzarsi realmente.

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#SelvaCandida

31 Gennaio 2014, un fenomeno tempo-ralesco di notevoli

dimensioni si abbatte su tut-ta la Capitale, molti quartieri rimangono gravemente dan-neggiati e il quadrante Nord Ovest è tra questi.In particolar modo, l’area tra Via di Casal Selce e Via del-la Storta, proprio per la posi-zione ribassata in cui si trova, viene completamente som-mersa dall’acqua.Tuttavia le cause del disastro

non sono state solamente di carattere naturale.Un ruolo di primo piano è sta-to ricoperto senza dubbio dal-la carente manutenzione dei fossi urbani, più volte denun-ciata in queste pagine.Le conseguenze sono state vi-sibili a tutti.Nel bel mezzo di questa si-tuazione di caos e disorganiz-zazione, ad emergere è stata senza dubbio la coesione cit-tadina e la forza di volontà sin da subito dimostrata, in particolar modo dagli abitanti delle Cerquette Grandi, dura-mente colpiti proprio a causa della vicinanza al Rio Galeria che, esondando, ha sommerso

URBANISTICA E VIABILITÁ

tutto ciò che ha incontrato. Aziende e attività hanno regi-strato gravissimi danni.In particolar modo il fos-so delle Cerquette era stato praticamente spazzato via dall’acqua, ponte compreso.Eppure i cittadini non sono ri-masti a guardare e, grazie all’ A.C.R.U. delle Cerquette i la-vori di rifacimento del ponte

e degli argini del fosso sono iniziati sin da subito.Chi deteneva della terra inte-ressata dai lavori, l’ha ceduta gratuitamente per permettere il raggiungimento del fine co-mune e chi possedeva mate-riali o mezzi utili, li ha messi a disposizione.Davvero un bell’esempio di coesione cittadina.

Dopo un anno dall’alluvione, alla fine dello scorso Gennaio è stata posata l’ultima pietra dell’argine.Un lavoro realizzato non solo per durare nel tempo ma an-che bello da ammirare, in piena armonia con il carattere incontaminato della zona.

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di Gabriele Cantarella

Ripristinati dopo l’alluvione il ponticello e gli argini del Fosso delle Cerquette, grazie alla cooperazione tra cittadini ed A.C.R.U.

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sia nel miglioramento del ser-vizio o in una riduzione della tariffa) non ci sarà mai.

Che ci siano state delle diffi-coltà nel periodo iniziale della raccolta Porta a Porta e che molte sono ancora da risolve-re è fuor di dubbio, così come lo è il fatto che le responsabi-lità non risiedano da una sola parte.L’unico dato certo è che la differenziazione dei rifiuti in base alla loro tipologia è la strada maestra e che con il tempo ci si dovrà abituare a farla nel migliore dei modi.Per questo motivo il Pungo-lo ha deciso di creare un ca-lendario che aiuti i cittadini a memorizzare e a controllare i tempi ed i materiali da confe-rire ogni giorno.L’impostazione è stata pensa-ta su base settimanale mentre la grafica è stata ottimizzata per essere ritagliata e maga-ri affissa dentro casa, così da averla sempre a disposizione.Gli orari, che ad una prima lettura possono sembrare in-vertiti, sono stati così disposti per educare i cittadini proprio al concetto di “entro le ore”.Un piccolo contributo per una corretta partecipazione al ser-vizio, che, se bene impostato da entrambe le parti, potrebbe tirar fuori la città dal problema più grande del XXI secolo: la gestione dei rifiuti.

altresì evidente che se vie-ne indicato “entro le ore 7.00”, non c’è bisogno di svegliarsi alle 6.30, ba-sterà esporre la tipologia indicata la sera del giorno precedente.

3. Per quanto riguarda i rifiu-ti ingombranti, sono tante le domeniche in cui nelle piazze delle periferie sono presenti le isole ecologi-che mobili. L’inciviltà è dunque ingiustificata da ogni punto di vista.

L’immagine in alto, pubblicata attraverso il web dall’Asses-sorato all’Ambiente, riqualifi-cazione urbana e turismo del Municipio Roma XIV, sta ad indicare come, dall’introdu-zione del porta a porta, si sia moltiplicata di quasi 30 volte la quantità di vetro raccolta tramite le campane dislocate sul territorio. Il dato è sicuramente incorag-giante per tutti quei cittadini

#RaccoltaPaP

Il primo trimestre di rac-colta Porta a Porta (PaP), nell’area extra

G.R.A. dei Municipi XIII e XIV, ha generato non pochi problemi.Quando si protraggono nel tempo situazioni come quella attuale però, indicare un uni-co soggetto come responsabi-le vuol dire avere una visione parziale del problema.Entrambi gli attori, AMA e cittadini, hanno le loro re-sponsabilità. Cerchiamo di capire bene quali.

1. L’informazione che ha ac-

compagnato l’introduzio-ne del servizio, soprattutto nel XIII Municipio, è stata scarsa. Non si prepara un cambiamento così impor-tante nella vita del citta-dino esclusivamente con qualche riunione in qual-che circolo;

2. La fretta, con la quale AMA ha provveduto a ri-muovere i cassonetti stra-dali, che mantenevano il sistema misto con lo sco-po di educare gradualmen-te il cittadino, è stata con-troproducente, soprattutto perchè i cassonetti stradali sono spariti nel momento dell’anno in cui si produ-ce la maggior quantità di rifiuti;

3. La puntualità nel servi-

ELETTROSMOG E AMBIENTE

Porta a Porta: avvio problematico, stabilizzazione lenta

LE RESPONSABILITÁ DI AMA

IL CALENDARIO SETTIMANALE

UNA CORRETTA RIDISTRIBUZIONE

E QUELLE DEI CITTADINI

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zio di raccolta non è stata sempre rispettata da parte degli operatori AMA, che non hanno ritirato per giorni i rifiuti organici esposti dai cittadini negli orari indicati;

4. AMA non ha ancora prov-veduto a stilare un ac-curato censimento delle utenze, permettendo agli abusivi di riversare i loro rifiuti vicino alle campane per il vetro.

5. AMA non ha ancora prov-veduto a risolvere la que-stione degli sfalci e delle potature. La periferia è piena di giardini privati e non è possibile dover por-tare gli sfalci e le potature di un certo ingombro solo all’isola ecologica di Bat-tistini. Si consideri che si sta andando incontro alla primavera.

1. Molti cittadini non hanno ancora provveduto a rego-larizzare la loro registra-zione con AMA, certi che veri e propri controlli non verranno mai eseguiti e, nell’abusivismo, riversa-no i loro rifiuti vicino alle campane per il vetro;

2. In molti non hanno an-cora capito la differenza tra “entro le ore” e “dalle ore”. È evidente che se un rifiuto viene esposto dopo l’orario indicato, potreb-bero passare due giorni prima che venga ritirato, senza alcuna responsabi-lità da parte di AMA. È

(fortunatamente la maggior parte) che contribuiscono alla raccolta differenziata.Sarebbe però più incoraggian-te capire a quanto ammontano e come vengono impiegate le somme raccolte dalla vendita del vetro e magari anche di tutti gli altri materiali. Già, perchè la parte più im-portante della raccolta Porta a Porta è la trasformazione del rifiuto in risorsa. Ed il passag-gio non avviene per qualche magia particolare, ma con la semplice separazione dei ma-teriali da conferire.Quando il Comitato di Quar-tiere N.A.R.N.O. chiese in un incontro istituzionale, se fos-se possibile ridurre l’importo della tariffa sui rifiuti, proprio grazie al ricavato della vendita dei materiali conferiti, venne risposto che quei soldi sareb-bero serviti in primo luogo per risanare il debito di AMA.Bene, ma ad oggi AMA non ha presentato un Piano di rientro, ed i cittadini non sanno ancora quando finirà il loro contribu-to per il risanamento di AMA e quando comincerà la ridi-stribuzione degli introiti della raccolta. Avere a disposizione i dati su base mensile, sia di quanto raccolto che di quanto ricava-to, aiuterebbe i cittadini a sen-tirsi partecipi di un’innovazio-ne concettuale nella gestione dei rifiuti, ed avere a disposi-zione il Piano di rientro AMA aiuterebbe a vedere una luce in fondo al tunnel.In assenza del Piano si potreb-be pensare che un ritorno (che

di Giuseppe Strazzera

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IL CALENDARIO SETTIMANALE DELLA RACCOLTA PORTA A PORTA

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ARCHEOLOGIA LOCALE

Alla fine del Pliocene, circa 3 milioni di anni fa, il territorio del Lazio centrale era coperto dal mare, che arrivava a lambire i Monti Sabati-ni-Lucretili e i Tiburtini.

Incremento dei depo-siti alluvionali (ghiaie, sabbie, limi, torbe) con conseguente progressivo riempimento della valle del Tevere e di quelle dei suoi affluenti.

Il graduale ed esteso ritiro del mare verso ovest, con conseguente espansione delle terre emerse e formazione di ambienti continentali.

Il sollevamento della struttura di Monte Vaticano-Monte Mario, già iniziata alla fine del Pliocene, fa deviare il corso del Paleotevere.

Con la posa di grandi colate piroclastiche il di-stretto vulcanico sabati-no modifica nuovamente l’andamento del Tevere.

La formazione dell’appa-rato vulcanico dei Colli Albani costringe il Tevere a deviare verso ovest su un percorso simile a quello attuale.

Il territorio si presenta come un insieme di alti-piani, delimitati da pareti molto inclinate, separati da valli profonde ed incise.

UN FOCUS SULLA CAMPAGNA ROMANA

EVOLUZIONE PALEOGEOGRAFICA

La morfologia della su-perficie terrestre e la distribuzione degli es-

seri viventi che la popolano sono il prodotto di miliardi di anni di eventi geologici. Ad esempio le antiche rocce che formano anche le cime più alte delle catene montuo-se possono contenere i resti fossili di organismi simili a quelli che oggi vivono nei mari tropicali. Questo signifi-ca che dove oggi alle nostre latitudini sorgono delle mon-tagne, in un lontano passato si estendeva un mare più o meno profondo, popolato da piante e animali, con un cli-ma più caldo dell’attuale ed in una posizione geografica più vicina all’equatore rispet-to ad oggi.La ragione di tutte queste trasformazioni risiede nella continua mobilità della cro-sta terrestre, divisa in diver-se porzioni chiamate placche (fig. 1), il cui movimento reciproco causa la loro con-tinua deformazione. La sto-ria geologica italiana, con la formazione delle Alpi e dell’Appennino ed il vulcani-smo quaternario, è il risultato di un processo che ha interes-sato buona parte del Mediter-raneo centrale, dove la col-lisione tra la placca africana

e quella europea ha determi-nato la deformazione dei re-lativi margini. Questa defor-mazione si è manifestata sia sotto forma di corrugamenti dovuti a movimenti di com-pressione, che hanno portato alla formazione delle catene montuose, sia sotto forma di fratture dovute a movimenti distensivi o di traslazione, at-traverso le quali a volte sono risaliti dei fluidi magmatici che hanno costruito i grandi distretti vulcanici pliocenici e quaternari.

Il territorio laziale è così il risultato dell’azione di nu-merosi eventi che si sono succeduti nel corso delle ere geologiche, ma è soprattutto negli ultimi due milioni di anni che si sono caratterizzati i lineamenti che possiamo os-servare nel paesaggio attuale. La deformazione recente del-la crosta terrestre, l’attività dei diversi distretti vulcanici e, non ultimi, i cambiamenti climatici, hanno contribuito a modificare ripetutamente il paesaggio, costruendo o di-struggendo, nascondendo o portando alla luce antichi pa-esaggi e antichi ambienti oggi spesso dimenticati. Per questo motivo la Campa-gna Romana è costellata da numerosi luoghi da cui, sono

emerse le testimonianze di questo antico passato e che ci permettono di ricostruire le storie di ambienti, animali ed esseri umani ormai scom-parsi. Sin dagli inizi del XIX secolo, molti studiosi ed ap-passionati hanno percorso sentieri, campi, colline e fiu-mi alla ricerca di testimonian-ze del passato, cercando di ricostruire la storia del nostro territorio; ma è soprattutto con le grandi trasformazioni urbanistiche di prima e dopo il secondo conflitto mondiale e con il miglioramento delle tecnologie di indagine e di elaborazione dei dati, che è stato possibile delineare ap-profonditamente l’evoluzio-ne biogeografica del territorio laziale.Scopo di questo articolo, e di quelli che seguiranno, è cer-care di illustrare come dalla scoperta e dall’investigazione di stratificazioni geologiche, depositi paleontologici e siti archeologici sia possibile ri-costruire l’evoluzione del paesaggio e del popolamento umano nella preistoria, po-nendo l’accento su come lo studio e la valorizzazione di questi luoghi siano azioni ne-cessarie ed insostituibili per assicurare la conservazione della memoria storica di un territorio e di una comunità.

L’evoluzione del paesaggio della Campagna romana a nord di Roma di Eugenio Cerilli

FIG. 1 - PLACCHE TETTONICHE

FIG. 2 - PLIOCENE

FIG. 8 - OLOCENE

FIG. 3 - PLEISTOCENEINFERIORE - MEDIO

FIG. 4 - PLEISTOCENEMEDIO

FIG. 5 - PLEISTOCENEMEDIO

FIG. 6 - PLEISTOCENEMEDIO

FIG. 7 - PLEISTOCENESUPERIORE

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ARCHEOLOGIA LOCALE

UN NUOVO ATTORE IN SCENA

COMINCIA LA STORIA ANCHE SE NON PROPRIO DAL PRINCIPIOPrima di approfondire la co-noscenza di questi luoghi particolari della Campagna Romana sarà utile illustrare brevemente quali sono state le trasformazioni della geo-grafia dell’area centrale del Lazio nel corso degli ultimi tre milioni di anni.Alla fine del Piocene, circa 3 milioni di anni fa, il territorio del Lazio centrale era coper-to dal mare, che arrivava a lambire i Monti Sabatini-Lu-cretili e i Tiburtini, dove sulle formazioni calcaree l’antica linea di costa è segnata dai fori di litodomi, bivalvi che scavano la loro tana all’inter-no delle rocce perforandole (i cosiddetti “datteri di mare”). Gli attuali Monti della Tolfa, Monte Soratte, Monti Corni-colani e Monte Circeo erano delle isole che emergevano da questo mare (fig. 2). Successivamente i movimenti della crosta terrestre del mar-gine appenninico, portarono ad un graduale ed esteso riti-ro del mare verso ovest, con conseguente espansione delle terre emerse e formazione di ambienti continentali. La superficie veniva gradual-mente modellata dall’attività dei corsi d’acqua, principal-mente il Paleotevere ed i suoi affluenti (fig. 3). Durante que-sta fase, iniziarono a formarsi diversi depositi di sedimenti marino-continentali (forma-zione di Ponte Galeria, circa 850.000-700.000 anni fa) che rappresentano la costruzione di un ampio delta avvenuta a cavallo tra il Pleistocene infe-riore e quello medio. A volte, come ad esempio nella zona di Ponte Galeria

ma anche nella cerchia urba-na di Roma, all’interno dei depositi continentali sono stati ritrovati diversi resti scheletrici fossili di animali: proboscidati, bovidi, cervi-di, carnivori, roditori, segno dell’avvenuta colonizzazione di queste nuove terre emerse da parte di piante ed animali. Successivamente il continuo sollevamento della struttu-ra di Monte Vaticano-Monte Mario, già iniziata alla fine del Pliocene, fa deviare il cor-so del Paleotevere (fig. 4) che si sposta più a sud del corso attuale, arrivando a sfociare in mare all’incirca nella zona di Pratica di Mare.

A partire da 600.000 anni fa ha inizio un nuovo evento: at-traverso le fratture della cro-sta terrestre grandi quantità di fluidi magmatici risalendo in superficie diedero origi-ne ad un intenso vulcanismo esplosivo, che ha apportato profondi cambiamenti nella paleogeografia laziale. Per primo il distretto vulcanico sabatino che, con la messa in posto di grandi colate piro-clastiche, modificò di nuovo l’andamento del corso del Tevere (fig. 5). In seguito, la costruzione dell’apparato del Vulcano dei Colli Albani cau-sò lo sbarramento del Tevere, che si dovette aprire un nuo-vo corso verso ovest (fig. 6), all’incirca corrispondente a quello attuale.

Contemporaneamente a que-sti eventi tettonici e vulcani-ci, un altro attore stava contri-buendo alla costruzione della storia evolutiva della paleo-geografia laziale, ma anche

di tutta la Terra: le variazio-ni climatiche. Le più antiche tracce di oscillazioni climati-che a livello globale si trova-no in Nordamerica (Era gla-ciale Uroniana) e risalgono a 2,4-2,1 miliardi di anni fa. Ma è soprattutto a partire da un milione di anni circa che l’effetto delle alternanze fred-do-caldo diventano maggior-mente evidenti nei loro effetti sull’evoluzione geografica e biologica della Terra.Uno degli effetti delle oscilla-zioni climatiche è la forte va-riazione del livello del mare (eustatismo glaciale): più basso durante le fasi fredde, più alto durante le fasi cal-de, con oscillazioni che sulle nostre coste hanno raggiunto anche i 70-100 metri. Ogni variazione causava la riorga-nizzazione del reticolo idro-grafico, effetto che si andava ad aggiungere, o sottrarre, a quelli provocati dalla messa in posto dei prodotti vulcanici e, non ultima, a quelli dovuti all’attività di deformazione recente della crosta terrestre (neotettonica). In generale, durante il basso stazionamen-to del livello del mare i fiumi erodevano, scavando il loro corso, mentre con la risalita del livello del mare i corsi d’acqua tendevano a colmare le loro valli. Questi effetti sono ben evi-denti nella morfologia dell’a-rea romana, ad esempio du-rante il basso stazionamento corrispondente all’ultima puntata glaciale (circa 20.000 anni fa) il territorio si doveva presentare come un insieme di altopiani, spesso delimita-ti da pareti molto inclinate, separati da valli anche pro-fondamente incise (fig. 7). Al termine di questa fase fredda, con la risalita del livello del mare (Olocene, circa 10.000 anni fa) si ebbe l’incremen-to dei depositi alluvionali (ghiaie, sabbie, limi, torbe) con conseguente progressivo riempimento della valle del Tevere e di quelle dei suoi affluenti (fig. 8): era questo il paesaggio che venne progres-sivamente colonizzato dagli abitanti dei primi villaggi che occuparono l’odierna area ur-bana e i suoi dintorni.

I cambiamenti climatici han-no profonde ripercussioni non solo sull’evoluzione ge-ografica di un territorio, ma anche sulla distribuzione di

piante ed animali e, non ulti-mi, degli esseri umani. Durante il Pleistocene, lungo la fascia tirrenica, alle fasi fredde doveva corrispondere un clima più arido e freddo, con diminuzione della coper-tura boschiva ed estensione delle praterie, mentre alle fasi calde corrispondevano con-dizioni climatiche più umide e calde o temperato-calde, con estensione di boschi e foreste e diminuzione degli spazi aperti. Di conseguenza le associazioni faunistiche dovevano adeguarsi a que-sti cambiamenti climatici, con la scomparsa o la dimi-nuzione delle forme che mal si adattavano alle mutazioni ambientali, e l’aumento o la comparsa degli animali che trovavano ambienti di vita più favorevoli.

Le testimonianze di quanto de-scritto, stratigrafie geologiche oltre a depositi paleontologi-ci ed archeologici, si trovano disseminate su tutto il territo-rio laziale, sia nell’area urbana sia nel cosiddetto suburbio. In particolare la fascia costiera compresa fra il 12° ed il 20° chilometro della Via Aurelia nel corso di decenni di ricer-che ha restituito preziose in-formazioni circa l’evoluzione geomorfologica e biologica di questo territorio.Nei prossimi numeri ci occu-peremo de: La Polledrara di Cecanibbio, Castel di Guido, Torre in Pietra, Malagrot-ta-Capanna Murata. Si tratta di antichi ambienti fluviali, oggi fossilizzati, in cui sono stati trovati numerosi resti scheletrici di animali, so-prattutto grandi mammiferi, associati a manufatti e, a vol-te, a resti scheletrici umani. Lo studio accurato di questi luoghi ha permesso di getta-re nuova luce sulla storia del paesaggio e del popolamento umano del nostro territorio.Alcuni di questi siti oggi sono visibili o direttamente in po-sto (La Polledrara di Cecanib-bio), o ammirandone i reperti in alcuni musei come il Mu-seo Nazionale Preistorico ed Etnografico “Luigi Pigorini” di Roma-Eur (Torre in Pietra, Malagrotta, Castel di Guido). Riguardo quest’ultimo sito, presso i locali dell’azienda agricola di Castel di Guido di recente sono stati musealiz-zati alcuni reperti.

E POI UN ALTRO

I PROSSIMI APPUNTAMENTI

LE CONSEGUENZE

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BOX INFORMAZIONI DI VISITALA POLLEDRARA DI CECANIBBIO

Via di Cecanibbio s.n.c., Romaaperto su prenotazione al nume-

ro 0639967700http://archeoroma.benicultura-li.it/siti-archeologici/polledra-

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BIBLIOGRAFIACerilli E., 1998. L’evoluzione geologi-ca dell’area centro-orientale di Roma. In C. Calci (a cura di) Roma Oltre le Mura. Lineamenti storico-topografici del territorio della V Circoscrizione. Litografia Saba s.r.l. Roma, pp12-21.

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16 IL PUNGOLOWWW.ILPUNGOLO.ORG

Efficienza energetica, una tecnologia necessaria

Quando, alla fine dell’800 ebbe inizio il processo di industria-

lizzazione, inteso come pro-duzione seriale di beni, l’e-voluzione tecnologica fece un notevole passo in avanti con-sentendo la fruizione di massa di oggetti che, in precedenza, erano prodotti artigianalmen-te. Non per nulla tale periodo storico è denominato come ri-voluzione industriale. Molti dei processi produttivi si giovarono di idee spesso geniali che concettualmente ancora insistono nella produ-zione moderna, una per tutti, la catena di montaggio. Ciò che invece è cambiato profondamente sino a rag-giungere, in taluni casi, limiti paradossali, opposti rispetto alle origini, è il livello di ef-ficienza energetica impiegata per ottenere un eguale risul-tato.

Nello specifico caso della pro-duzione industriale, l’impiego di mano d’opera era in origi-ne numericamente molto alto, quindi si può affermare che l’energia profusa nel proce-dimento produttivo, era assai maggiore rispetto alla quan-tità di prodotto. Le fabbriche impiegavano molti operai con basso salario e turni di lavoro molto lunghi. La catena in-dustriale moderna ha avuto, come è noto, un tale incre-mento di efficienza da poter ridurre significativamente la presenza di mano d’opera.

Basti pensare alla robotiz-zazione introdotta nel pro-cesso produttivo delle au-tomobili. Che sia un vantaggio dal punto di vista sociale, è cosa tutta da dimostrare, ma dal punto di vista pura-mente tecnologico, l’evo-luzione è cosa certa.In un periodo, come quello attuale, in cui le idee real-mente rivoluzionarie non sembrano emergere, vale la pena considerare come importante fulcro focale l’efficienza energetica, non solo dei processi produtti-vi, ma anche nella vita che ci circonda, considerandola come obiettivo di rispar-mio primario per il singolo individuo e per la soprav-vivenza di un ecosistema sostenibile.

Per comprendere meglio, diremo che, a fronte di qualche investimento nel-le nuove tecnologie, l’in-dividuo può rendere più efficiente la casa in cui vive. Le nuove caldaie a condensazione permettono di recuperare il calore dei gas di scarico che, ancora molto caldi, invece di es-sere dispersi nella canna fumaria, vengono rimessi in circolo facendo si che la caldaia consumi meno gas. Allo stesso modo può essere regolata la tempera-tura in ogni singola stanza attraverso delle valvole termostatiche applicate ai caloriferi, garantendo temperature ottimali senza sprechi. Che dire poi dei

pannelli isolanti? Permettono di trattenere la temperatura in-terna isolando gli ambienti ri-spetto all’esterno, ciò permette di ridurre significativamente l’uso orario di climatizzatori e riscaldamenti.Anche sul versante del consu-mo elettrico è ormai noto, ed è forse più evidente di ogni altra soluzione, quanto possano far risparmiare le lampadine LED che, dopo una prima fase spe-culativa con prezzi eccessiva-mente alti, stanno finalmente imponendosi come valido so-stegno alla nostra economia personale. Certamente non tutti i settori si evolvono di pari pas-so. I pannelli solari sono anco-ra molto dispendiosi rispetto

all’efficienza effettiva, seppure anche in questo campo lenta-mente la tecnologia si evolve.Molti oggetti di uso quotidiano hanno incrementato le proprie prestazioni rispetto ai consumi: si pensi alle TV piatte, ai fri-goriferi, un po’ meno lavatrici, forni e asciuga capelli, che an-cora soffrono di evidenti e, per ora, ancora invalicabili limiti progettuali.

Diverso, e sicuramente più im-pegnativo, è il percorso per le aziende. Un processo produtti-vo pulito ed efficiente, seppur necessario per l’ecosistema, non sempre risponde a bene-

#RisparmioEnergetico

fici economici tangibili, per cui ancora persistono pesantemen-te forme di produzione ad alta dispersione di energie e ancor maggiore impatto negativo sull’ambiente.

A fronte degli sforzi dell’area europea per il contenimento di abusi energetici ed inquinamen-to atmosferico, in gran parte del mondo, negli USA e soprattutto in estremo oriente, non è dato alcun valore ai giganteschi fat-tori inquinanti prodotti da quelle aziende considerate “la fabbrica del mondo”. Quanta ipocrisia, o meglio, quanti inutili sforzi nel dotare le nostre auto di dispositivi, così detti ecologici, quando in Cina, India e Medio Oriente, si vendo-no modelli di auto commercia-lizzati 30 anni or sono nel nostro continente. Gli effetti devastanti di questa incuria, sono sotto gli occhi di tutti noi e si palesano negli evidenti stravolgimenti climatici, nel conclamato buco nell’ozono ma anche, e sopra ogni altra cosa, nella prevalenza di egoismi legati a fattori econo-mici.

Quando si parla di evoluzione tecnologica, è dunque opportuno evitare di soffermarsi su quanto i media tentano di spacciare per tale, mostrando i piccoli avan-zamenti dell’elettronica di con-sumo, ma opportunamente con-siderare tematiche di più ampio respiro. L’efficienza energetica spicca, non solo per il contenuto di alto valore tecnologico che porta come proprio bagaglio, ma an-che come contenuto spiccio ed evidente per l’individuo e, non ultimo, come necessità irrinun-ciabile per l’ambiente.

di Stefano Bastianelli

MANO D’OPERA VS MACCHINE

EFFICIENZA ENERGETICA INDUSTRIALE

EFFICIENZA ENERGETICA DOMESTICA

LA VERA EVOLUZIONE TECNOLOGICA

INQUINAMENTO GLOBALE

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TECNOLOGICAMENTE

18 IL PUNGOLOWWW.ILPUNGOLO.ORG

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EVENTI E CULTURA

di Simone Ciampanella

di Luciano Landonio

Santa Gemma si raccoglie per l’estremo saluto al suo parroco: Padre Federico Pirozzi

anziani, credenti e non credenti. Ognuno aveva conosciu-to il suo sorriso, imma-gine della gioia con cui aveva saputo interpretare la vocazione religiosa e la sua consapevole passio-ne civile. La sua assen-za improvvisa lascia una

Il giorno 23 del mese di gennaio dell’anno 2015,

l’Ing. Giovanni Batti-sta POMPA PACCHI, membro fondatore del nostro Comitato di Quartiere NARNO e per anni responsabile della Redazione del Pungolo, ci ha salutato per l’ulti-ma volta.

Il suo impegno all’in-terno del Comitato è sempre stato esemplare, specie nel coltivare e ge-stire i problemi scolasti-ci del nostro territorio.Per anni ha organizzato l’iniziativa dei migliori temi degli alunni delle scuole elementari e me-die, con relative premia-zioni durante le varie feste di quartiere.Nel giorno del suo fune-rale, avvenuto il giorno

27 Gennaio del corrente anno, l’abbiamo saluta-to così:Ciao Giovanni,un saluto da tutti i mem-bri del Comitato di Quartiere Nuove Alle-anze Roma Nord Ovest Casalotti- Selva Candi-

da, che hai contribuito a far nascere nel Maggio 1990 e dalla Redazione del giornale “Il Pungo-lo”, che tu hai guidato con precisione e punti-glio per diversi anni e che hai contribuito a far crescere e conoscere, in modo particolare, nelle scuole del territorio. Il 27 Gennaio 2015 ti abbiamo salutato con grande stima ed affetto per l’ultima volta, nel-la cappella di famiglia, presso il castello della Porcareccia.Tutto ciò anche a con-forto di tuo figlio Fran-cesco e della sua fami-glia.

Un intero quartiere si è riversato nel-la chiesa parroc-

chiale delle Sante Rufina e Seconda il 2 gennaio per dare l’ultimo saluto a pa-dre Federico Pirozzi, par-roco a Casalotti dal 1997. La sera della vigilia di Natale aveva accusato un malore, dovuto ad un’e-morragia cerebrale. È morto al Gemelli alle ore 3:30 del 30 dicembre.Come sacerdote e uomo è stato sempre disponibi-le verso tutti, mostrando una vera attenzione per le difficoltà dei più fragili. La sua parrocchia era il territorio, sentito e vissuto come una casa da abitare, un luogo che doveva esse-re di incontro, per il qua-le chiedeva un impegno concreto alle amministra-zioni, come per la tanto agognata pedonalizzazio-ne e sistemazione della piazza di Porcareccia an-tistante la chiesa di Santa Gemma, che purtroppo non ha visto realizzare.

Nato a Mugnano di Na-poli il 23 marzo del 1939, Gabriele, questo il suo

nome di battesimo, in-traprese la vita religiosa all’età di 10 anni entrando nel seminario dei passio-nisti di Nettuno. Fu ordinato sacerdote nel 1963 a Roma. Erano gli anni del Concilio Vati-cano II e il giovane reli-gioso seppe raccogliere le intuizioni di quel mo-mento mediandole con la tradizione, così lo ricorda padre Stefano Soresina, confratello e suo vice-par-roco. Del suo grande cuore, pa-dre Leonello Leidi, altro suo confratello, ha sotto-lineato l’atteggiamento di padre, sempre pronto ad appoggiare i suoi figli. Ma è stata la folla presen-te il giorno delle esequie che ha raccontato l’acco-glienza e l’apertura con cui si è rapportato con tutti. Giovani, bambini,

voragine perché nell’im-maginario collettivo di questa complicata peri-feria romana costituiva un punto fermo, una di quelle persone che senti sempre nello sfondo del quotidiano, come garan-zia e speranza dell’esi-stenza di persone buone

e disinteressate.

I semi che ha gettato, facendo crescere giova-ni seri e aiutando adulti e anziani a riscoprire la ricchezza e la dignità della propria vita, riem-piranno quel vuoto e,

germinando saranno il segno tangibile, la prova della sua inossidabile e premurosa vita di pastore forte e dolce, come lo ha definito durante l’omelia del funerale monsignor Gino Reali, vescovo di Porto-Santa Rufina.

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PADRE FEDERICOPIROZZI

GIOVANNI BATTISTAPOMPA PACCHI

Un saluto ad un amico: Giovanni Battista Pompa Pacchi

19IL PUNGOLOWWW.ILPUNGOLO.ORG

Inaugurato lo scorso 7 Febbraio a Palmarola il nuovo Centro Anziani “Rino Di Vito”

di Niccolò Vena

#Palmarola

Dopo una battaglia burocratica durata più di dieci anni, fi-

nalmente sabato 7 Febbraio è stato inaugurato il centro anziani Rino di Vito, alla presenza del Presidente del XIV Municipio.Era il lontano 2004 quando un gruppo di cittadini deci-se di presentare richiesta per la realizzazione di un centro anziani comunale. Un luogo necessario non solo per la carenza di strut-ture di questo genere nel

quartiere, ma anche per le op-portunità che, a 360 gradi, uno spazio pubblico può offrire a tutta la collettività.Eppure ciò che poteva sem-brare semplice si è rivelato più complicato del previsto.Si sono alternate varie ammi-nistrazioni, e gli intoppi buro-cratici hanno accompagnato il percorso delle pratiche fino

all’attuale apertura.Ci sono voluti più di dieci anni affinché si arrivasse al risultato sperato, un risultato raggiunto senz’altro grazie all’apporto del Comitato di Quartiere Pal-marola che, dal Febbraio 2014, ha seguito da vicino la vicenda e, quando è stato necessario, è intervenuto a stimolare la pron-ta ripresa delle procedure am-

ministrative. Luogo prescelto: il Centro Po-livalente di Via della Palmarola 2 che lo ospiterà a tempo inde-terminato.Con il nuovo centro anziani il quartiere si arricchisce di un’importante struttura per la collettività, essenziale a risana-re il vuoto di servizi della pe-riferia. © RIPRODUZIONE RISERVATA

A fianco:l’inaugurazione del

Centro Anziani “Rino Di Vito”;

In basso: La Presidentessa

del Centro Anziani Luisa Siani.

LUISA SIANI

EVENTI E CULTURA

20 IL PUNGOLOWWW.ILPUNGOLO.ORG

e presidente del centro Fabiana Sonnino, in col-laborazione con la Coo-perativa sociale “Tutti giù per terra”.

L’accademia, oltre a pro-porre attività per i giova-ni utenti, si estende anche ai tirocinanti intenzionati formare la loro esperien-za presso “La Collina Storta”. Anche insegnanti e geni-tori hanno la possibilità di scoprire di più sui distur-bi legati all’autismo gra-zie all’Accademia.Inoltre il centro, una volta al mese, propone logo-pedia e psicoterapia per i suoi utenti. Il progetto de “La Col-lina Storta” offre al suo interno strutture nuove e attrezzate, utilizzate tan-to quanto l’ampio spazio esterno. In tal modo c’è la possibi-lità di svolgere numerose attività a contatto con la

natura e soprattutto con gli animali. Un aspetto fondamentale è proprio la loro presenza, in particolare di cavalli ed asini.Un connubio perfetto per questi giovani che, gra-zie a “La Collina Storta”, hanno trovato un posto familiare e, allo stesso tempo, funzionale alle loro esigenze.Un centro curato, moder-no ed immerso nel verde a pochi passi da noi, ci dà la speranza che anco-ra possano nascere delle strutture belle ed efficien-ti nel nostro territorio gra-zie a passione, dedizione e professionalità.Il nuovo progetto dell’Ac-cademia è ancora aperto alle iscrizioni ed inoltre ricordiamo che è attivo il servizio di trasporto per gli utenti.

“La Collina Storta” inaugura l’Accademia degli autismi a Casal Selce, aperta a bambini e ragazzi

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EVENTI E CULTURA

IL PROGETTO

LA MISSIONE

FABIANA SONNINO

#CasalSelce

Nel centro “La collina storta”, che promuove attività per l’integrazio-

ne tra bambini con disturbi legati allo spettro autistico e bambini senza difficoltà, è nata una nuova attività.Si tratta dell’Accademia degli autismi, sostenuta dalla Tavola Valdese, che coinvolge bambini e ragazzi affetti da tale patologia.

Il progetto è partito ufficialmente a Gennaio ed è così suddiviso: nel corso della mattina sono ospitati i ragazzi più grandi che hanno ter-minato la scuola, mentre il pome-riggio sono ospitati gli adolescen-ti ed i più piccoli.È tutto pensato in modo funzio-nale alla vita di questi giovani. Infatti, “La Collina Storta” apre il suo centro ai ragazzi dai 18 anni ai 25 anni durante la prima par-

te della giornata, poiché il pro-getto punta a rendere autonomi i più grandi, proponendo attività domestiche come la cucina o la cura della casa. Lo scopo finale è fornire loro gli strumenti per imparare ad essere autosufficienti nella vita di tutti i giorni. Questi “giovani-adulti” si impe-gnano anche al di fuori della Casa a loro disposizione. È così che svolgono attività an-

che all’esterno dell’accogliente struttura, entrando a contatto con gli animali.Per i più piccoli le attività sono proposte durante il pomeriggio. Sempre all’interno della Casa agevole si svolgono laboratori di psicomotricità e di ginnastica dolce, in particolare il Floortime che sfrutta la musica per aiutare il movimento. Nella seconda parte della giornata il lavoro si concen-tra anche sull’aspetto cognitivo e sociale che aiuta i bambini ed i ragazzi in questa così delicata età della crescita. L’organizzazione è altamente stu-diata e strutturata per agire al me-glio sui disturbi di questi giovani, puntando su elementi ben precisi grazie alla professionalità degli operatori.Il progetto nasce dalla psicologa

di Arianna Sacchinelli

A fianco:L’Accademia

degli autismi.Sotto:

La PresidentessaFabiana Sonnino

21IL PUNGOLOWWW.ILPUNGOLO.ORG

#SelvaCandida

Uno dei momenti cul-turali più alti della periferia romana, che

ha risposto con un tutto esau-rito, quello svolto lo scorso 4 Gennaio all’auditorium Gio-

vanni Paolo II presso la chie-sa dei SS. Martiri di Selva Candida.Il coro del Teatro dell’Opera di Roma ha deliziato il pub-blico con un concerto gratuito dal titolo “L’emozione della grande musica“, promosso dall’Assessore alla Cultura, Creatività, Promozione Arti-stica e Turismo di Roma Ca-

pitale e dal suo omologo al Municipio Roma XIV.

Il coro, composto da ottanta-sette elementi, è stato diretto dal Maestro Roberto Gabbia-ni ed accompagnato al piano-forte dai Maestri Sergio La Stella e Gea Garatti Ansini.Nel corso del concerto sono

stati proposti brani apparte-nenti ad opere di Johannes Brahms e Franz Schubert, concentrando nel finale l’e-terno Giuseppe Verdi.I cittadini spettatori sono stati partecipi di un grande pome-riggio di arte e di bellezza, come ha ricordato nel saluto iniziale il Parroco Don Ema-nuele.

La risposta di pubblico do-vrebbe far riflettere l’ammi-nistrazione sulla necessità di ripetere più spesso esibizioni di tale caratura artistica, poi-ché la periferia è pronta a ri-ceverne.

AUTORICAMBI PALMAROLAs.r.l.

AUTORICAMBI PALMAROLAs.r.l.

TEL. 06 30993949 - 06 30995609TEL. 06 30993949 - 06 30995609FAX 06 30810219FAX 06 30810219VIA COLOGNO MONZESE, 4dVIA COLOGNO MONZESE, 4d

MAIL: [email protected]: [email protected]

RICAMBI VETTURE NAZIONALI ED ESTERIRICAMBI VETTURE NAZIONALI ED ESTERI

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di Arianna Sacchinelli

Il coro del Teatro dell’Opera di Roma incontra i cittadini di Selva Candida

L’ottima risposta della periferia ad un evento dalla caratura artistica così elevata, dovrebbe far riflettere sulla necessità di ripetere appuntamenti di questo tipo con maggior frequenza.

EVENTI E CULTURA

LA SERATA

22 IL PUNGOLOWWW.ILPUNGOLO.ORG

Salve, volevo segnalare la situazione della raccolta differenziata in corso nel nostro quartiere. Rimossi ovviamen-te tutti i cassonetti ed a parte tutte le problematiche che i contenitori rigidi consegnati dall’Ama creano in termini di spazio dentro casa, sarebbe una con-solazione/ incoraggiamento vedere che almeno funzioni. Invece, ci ritroviamo con le strade che mostrano un senso marcato di sporcizia dato dalla vista di varie buste e conte-nitori non ritirati nei tempi dovuti, ac-cumulati e sparsi qua e la nei pressi dei cancelli/portoni di ingresso delle abita-zioni. Ovviamente, è impossibile segnalare all’ama la situazione...Se le cose non miglioreranno, prenderò in seria considerazione tornare al si-stema classico con trasferimento a mia cura dei rifiuti presso i centri di raccol-ta: almeno non vedrò sacchi di spazza-tura sparsi per strada, tanto non c’è cer-to da sperare che con il nuovo sistema cali la tariffa annuale. Grato per l’attenzione, vi auguro un buon anno e un buon lavoro.Massimo C.

tanto delicato, peraltro avviato sotto le festività natalizie e di fine d’anno per la zona interessata, prendano gli opportu-ni, urgentissimi provvedimenti affinché il malcostume dei cittadini non trovi sfogo, con la eliminazione dei rifiuti in ogni dove, stante l’inefficienza del Ser-vizio de quo; almeno in questa fase di avvio.E’ ovvio che in fase di avvio occorre un rodaggio, ma le abitazioni invase da “Umido” non sono proprio cosa piace-vole ed auspicabile per l’Igiene privata e, quindi, anche pubblica.Plastica, carta, et similia, non creano problemi se oggetto di ritardi, ma l’U-mido”, dimenticato/trascurato nel riti-ro, è motivo di legittima lamentela.

Saluti

Luigi M.

La Località Valle Santa, sulla via di Boccea in Roma, attiene, per quanto concerne la parte amministrativa di pertinenza dei Municipi della Capitale, per la parte destra - uscendo verso fuo-ri Roma - al Municipio XIV - ex XIX - che legge la presente segnalazione/denuncia.Lamentiamo, infatti, che la raccolta ri-fiuti, per la parte cosiddetta “Umida”, non è stata portata a termine nei gg di martedì 23 c.m., giovedì 25 c.m., no-nostante le rassicurazioni in tal senso comunicate per le vie brevi dal Nume-ro Verde dell’AMA al quale avevamo segnalato il primo disservizio del 23/12 e di ieri; il contenitore esposto nelle ore pomeridiane di sabato appena trascor-so, entro le ore 14.00, è stato ripreso ancora pieno alle ore 18.45 circa poiché si è supposto che il giro non ci sarebbe più stato così come nelle restanti due giornate antecedenti prima indicate. Ieri mattina, per notizia, è passata la raccolta della plastica, in linea con le previsioni di giorno ed orari.Le abitazioni/ville singole, con uscita sulla predetta via al lato destro della carreggiata devono costantemente ve-rificare che la Raccolta sia effettuata come da depliants e esporre/ritirare i cestelli fuori dai cancelli di proprietà oramai ricettacoli della Spazzatura in tutti i giorni della settimana. Anche in orari invernali antelucani!Ciò è disdicevole!I soloni che hanno - così - mostrato scarsa dimestichezza con la Organizza-zione e con la Gestione di un Servizio

Gentile Sig. C.,

Questi primi due mesi di Raccolta Porta a Porta sono stati senza dubbio fallimentari. Male la scelta dell’elimi-nazione dei cassonetti stradali nel pe-riodo dell’anno in cui si producono più rifiuti (Vigilia, Natale e Capodanno), male la valutazione del personale a di-sposizione durante i giorni festivi, male anche il primo approccio dei cittadini, che in molti casi non hanno neanche provato a separare i rifiuti in casa, ma hanno preferito gettarli vicino alle campane per il vetro, lasciate in strada con tutt’altra destinazione.La differenziazione dei rifiuti in casa è la strada maestra, la raccolta Porta a Porta uno dei metodi. Per il primo non ci sono dubbi, per il secondo è anco-ra troppo presto per dare un giudizio.

vorrei mettere in evidenza la situazio-ne di totale degrado in cui versano sia via Casal del Marmo che via Monte del Marmo, comprese le rotatorie in corri-spondenza delle uscite del G.R.A. Sel-va Candida - Casal del Marmo. In queste aree, soprattutto dopo l’atti-vazione del servizio di raccolta diffe-renziata porta aporta, sono presenti sui bordi delle strade, oltre all’erba peren-nemente incolta, sacchetti di rifiuti do-mestici abbandonati dai soliti incivili, cartacce, bottiglie di plastica. Io percorro frequentemente via Casal del Marmo da via Boccea fino a via Monte del Marmo compresa, e vi pos-so assicurare che la situazione e’ vera-mente grave.Ho comunicato il problema ad AMA, tramite il numero verde dedicato a tali segnalazioni, ma non è cambiato nulla. Ringraziandovi per la vostra attenzio-ne, e sperando in un vostro interessa-mento a tale situazione, vi porgo cor-diali saluti. Renato U.

Gentile Sig. Renato,ha fatto bene, la comunicazione diretta al soggetto gestore è di sicuro la stra-da più breve per provare a risolvere la problematica.Dal canto nostro monitoreremo anche la Sua segnalazione per provvedere a ripetere la segnalazione in caso non dovessero verificarsi miglioramenti.La ringraziamo per averci contattato.

Gentile Sig. Luigi,

come affermato già in diverse occasio-ni, la differenziazione in casa del ri-fiuto è vitale per una corretta gestione degli stessi.Allo stesso tempo però, da parte del ge-store del servizio, dovrebbe esserci la garanzia che vengano rispettate le date e gli orari di ritiro.L’errore, di far partire un cambiamen-to così sostanziale nelle abitudini dei cittadini sotto le festività natalizie, non ha certo contribuito alla piena colla-borazione dei cittadini.L’augurio è che passati questi primi due mesi fallimentari si raggiunga una stabilità da entrambe le parti, gestori e cittadini, poichè in gioco ci sono valori fondamentali come l’ambiente, il deco-ro e la qualità della vita.

Il primo semestre del 2015 sarà senza dubbio in grado di far capire molte cose, financo la riconsiderazione della metodologia.In questo periodo però, è bene ave-re ancora un po’ di pazienza e tele-fonare per le segnalazioni al numero 800867035, oppure allo 060606.La ringraziamo per averci contattato.

Buonasera,innanzitutto complimenti per la rivista sempre molto preziosa per le proble-matiche e successi del ns quartiere.Io abito a Via Poggio delle Corti la qua-le ha un bellissimo viale alberato.Purtroppo da quando vi abito (Giugno 2009) gli alberi non sono mai stati po-tati e chiaramente alcuni hanno ceduto durante forti tempeste.Inoltre la via finisce in una piazzola

Buongiorno a tutti voi, sono un cittadino che abita in zona Monte del Marmo e con la presente

RACCOLTA PORTA A PORTA A SELVA NERA

RACCOLTA PORTA A PORTA A VALLE SANTA

IMMONDIZIA IN VIA CASAL DEL MARMO

POTATURE VIA POGGIO DELLE CORTI

LETTERE ALLA REDAZIONE

23IL PUNGOLOWWW.ILPUNGOLO.ORG

PERIODICO DEL COMITATO DI QUARTIERE

NUOVE ALLEANZE ROMA NORD OVEST

CASALOTTI - SELVA CANDIDA

IL PUNGOLO

REDAZIONE [email protected]

PUBBLICITÁ[email protected]

REG. TRIBUNALEN. 451 DEL 18/07/1990

SEDE LEGALE [email protected]

VIA MORSASCO, 900166 - ROMA

DIRETTORESarzanini Enrico

CAPOREDATTOREStrazzera Giuseppe

RESP. MULTIMEDIACangialosi Andrea

REDATTORIAngelici SandraBastianelli StefanoCantarella GabrieleCarbonara AlessioCeccherini ArtemioDe Santis SaraLa Cava ChiaraLiberatori DavideMancini MarcoRaso FrancescoSacchinelli AriannaVena NiccolòVerachi Marco

PRESIDENTELandonio Luciano

RESPONSABILE COMMERCIALEAllegrini Fabio

dove per colpa di gente incivile vengo-no gettate bottiglie di vetro e plastica.Ma la mia problematica è il marciapie-de quasi completamente invaso dalle piante di rovi (come da foto allegate).Chiaramente noi condomini delle di-verse palazzine abbiamo provvedu-to più volte a tagliarle, ma purtroppo adesso avrebbero bisogno di una puli-tura, con un decespugliatore a braccio per poter arrivare fino in basso alla ra-dice delle piante.Abbiamo fatto già varie segnalazioni tramite il ns amministratore condomi-niale ma non si riesce a capire di chi sia il compito.

Gentile Sig. F.,

per prima cosa La ringraziamo per i complimenti, che ci spronano ad anda-re avanti e cercare di migliorare sem-pre il nostro giornale ed il nostro servi-zio ai cittadini.Riguardo al verde di Via Poggio delle Corti invece Le possiamo dire che:Gli edifici sono stati realizzati da un Consorzio di imprese edili all’inter-no di una convenzione urbanistica sul modello dell’art. 11 e le competenze, fino al passaggio delle aree al soggetto pubblico, restano dei proprietari degli immobili o del costruttore (dipende da quanto tempo e se è stato consegnato il collaudo).Per quanto riguarda la pulizia del mar-ciapiede dai rovi, abbiamo chiesto la possibilità di un intervento ai giovani “Volontari del Decoro Urbano” di Sel-va Candida, gli stessi che attraverso i “Retake” stanno provando a ripulire il Parco di Gaverina. I Volontari ci hanno garantito la dispo-nibilità, ma siamo in attesa della con-

Sig. Strazzera,oggi io con alcuni condomini ma so-prattutto grazie a questi fantastici ra-gazzi del RetakeRoma Selva Candida siamo riusciti a fare un lavoro eccezio-

ferma della data. La ringraziamo per averci contattato. Cordiali saluti

nale, come è dimostrabile dal loro page su facebook “RETAKEROMA SELVA CANDIDA”.Ringrazio lei, per avermi dato l’oppor-tunità di conoscere questi volontari, poi se avesse anche l’indirizzo email del coordinatore dei volontari così da co-noscere le altre iniziative nel quartiere.

NUMERI UTILI PRESIDIO CASALOTTICARABINIERIPOLIZIAVIGILI DEL FUOCOCORPO FORESTALE

EMERGENZA SANITARIAGUARDIA MEDICAANTIVELENI (Gemelli)

ROMA CAPITALE (Call center)U.R.P. MUNICIPIO ROMA XIIIU.R.P. MUNICIPIO ROMA XIV

ACEA - GUASTI (Acqua)ACEA - GUASTI (Luce)AMAATACENEL - GUASTIITALGASMETREBUS

112113115

1515

11806570600

063054343

0606060669618395

066961933

800130335800130332800867035

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