Il Pungolo n.119

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Periodico del Comitato di Quartiere Nuove Alleanze Roma Nord Ovest Casalotti - Selva Candida Anno XXIV - n. 119 - Settembre/Ottobre 2014 - [email protected] - [email protected] Tiratura 10.000 copie HOTEL SELVA CANDIDA Roma Vicino alle tue esigenze. Via Casal del Marmo, 618 00166 Roma Tel. +39 06 6157211 HOTEL SELVA CANDIDA Roma Nuovo ingresso da Via Casal del Marmo, 618 Via di Selva Candida, 200 00166 Roma Tel. +39 06 6157211 Ripartono i lavori per la Scuola Elementare L e memorie storiche del terri- torio affermano che di questa scuola si è iniziato a parlare già dai primi anni ‘80, ma è solo dal 2007, anno di affidamento dei lavo- ri per la realizzazione di 15 aule di Scuola Elementare, che il progetto ha preso davvero vita, o almeno così si pensava date le vicissitudini che negli anni a seguire hanno ritardato la vera partenza del cantiere. Prima la burocrazia, poi gli scavi archeologici, poi ancora la rivaluta- zione dei costi nelle tabelle regio- nali (che per un attimo hanno fatto pensare ad una riprogettazione con un numero inferiore di aule) ed infi- ne il patto di stabilità. Si è pensato, fino a pochi mesi fa, ad uno di quei cantieri destinati per sempre all’oblio. Ecco invece ricomparire il proget- to pochi mesi fa, in occasione della risposta del Sindaco di Roma, alla Segue a pag 4 350 posti disponibili ed un notevole risparmio sul trasporto scolastico, riparte per la terza (e ci si augura ultima) volta il cantiere per la Scuola Elementare a Selva Candida Il Piano Generale per il Traffi- co Urbano, meglio noto come P.G.T.U., definisce «quale idea di città in movimento si vuole perse- guire». Ma quando l’idea impone delle date certe a dei costi certi, si presume che imponga, o quantome- no preveda, dei finanziamenti certi e delle scadenze certe, per le opere infrastrutturali propedeutiche al suo scopo. L a Legge Regionale n. 53/1998 stabilisce che «la manutenzione dei corsi d’acqua, [...] spetta ai pro- prietari frontisti». Ma in molti tratti tale responsabi- lità non è chiara ed in ogni caso un corso d’acqua, per essere pulito a regola d’arte, necessita di attrezza- ture e competenze specifiche che il proprietario frontista non può certo avere. L’ ultima frontiera a servizio della produzione calore è rap- presentata senza dubbio dalla ge- otermia. Questa nuova tecnologia sfrutta la temperatura costante che il terreno ha durante tutto il corso dell’anno. Gli impianti sono ali- mentati da pompe di calore per lo scambio termico, sia nella stagione invernale che in quella estiva garan- tendo un notevole risparmio. Il nuovo P.G.T.U: certezza nei costi, incertezza nelle opere La disciplina sui Fossi Urbani fa acqua da tutte le parti Geotermia, la nuova frontiera della climatizzazione “Lo schiavo che non organizza la sua ribellione non merita compassione per la sua sorte” Thomas Sankara RASO a pag 11 LANDONIO a pag 8 ALLEGRINI a pag 14 di Giuseppe Strazzera

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Il Pungolo, periodico del quadrante Roma Nord-Ovest. Notizie dai quartieri: Casalotti, Palmarola, Ottavia, Selva Candida, Selva Nera, Via Boccea, Casal Selce, La Storta, Castel di Guido.

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Periodico del Comitato di Quartiere Nuove Alleanze Roma Nord Ovest Casalotti - Selva CandidaAnno XXIV - n. 119 - Settembre/Ottobre 2014 - [email protected] - [email protected]

Tiratura 10.000 copie

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Nuovo ingresso daVia Casal del Marmo, 618

Via di Selva Candida, 20000166 Roma

Tel. +39 06 6157211

Ripartono i lavori per la Scuola Elementare

Le memorie storiche del terri-torio affermano che di questa scuola si è iniziato a parlare

già dai primi anni ‘80, ma è solo dal 2007, anno di affidamento dei lavo-ri per la realizzazione di 15 aule di Scuola Elementare, che il progetto ha preso davvero vita, o almeno così si pensava date le vicissitudini che negli anni a seguire hanno ritardato la vera partenza del cantiere.Prima la burocrazia, poi gli scavi archeologici, poi ancora la rivaluta-zione dei costi nelle tabelle regio-nali (che per un attimo hanno fatto pensare ad una riprogettazione con un numero inferiore di aule) ed infi-ne il patto di stabilità.Si è pensato, fino a pochi mesi fa, ad uno di quei cantieri destinati per sempre all’oblio.Ecco invece ricomparire il proget-to pochi mesi fa, in occasione della risposta del Sindaco di Roma, alla

Segue a pag 4

350 posti disponibili ed un notevole risparmio sul

trasporto scolastico,riparte per la terza

(e ci si augura ultima) volta il cantiere per la

Scuola Elementare a Selva Candida

Il Piano Generale per il Traffi-co Urbano, meglio noto come

P.G.T.U., definisce «quale idea di città in movimento si vuole perse-guire». Ma quando l’idea impone delle date certe a dei costi certi, si presume che imponga, o quantome-no preveda, dei finanziamenti certi e delle scadenze certe, per le opere infrastrutturali propedeutiche al suo scopo.

La Legge Regionale n. 53/1998 stabilisce che «la manutenzione

dei corsi d’acqua, [...] spetta ai pro-prietari frontisti».Ma in molti tratti tale responsabi-lità non è chiara ed in ogni caso un corso d’acqua, per essere pulito a regola d’arte, necessita di attrezza-ture e competenze specifiche che il proprietario frontista non può certo avere.

L’ultima frontiera a servizio della produzione calore è rap-

presentata senza dubbio dalla ge-otermia. Questa nuova tecnologia sfrutta la temperatura costante che il terreno ha durante tutto il corso dell’anno. Gli impianti sono ali-mentati da pompe di calore per lo scambio termico, sia nella stagione invernale che in quella estiva garan-tendo un notevole risparmio.

Il nuovo P.G.T.U: certezza nei costi,

incertezza nelle opere

La disciplina sui Fossi Urbani fa acqua da

tutte le parti

Geotermia, la nuova frontiera della climatizzazione

“Lo schiavo che non organizza la

sua ribellione non merita

compassione per la sua sorte”

Thomas Sankara RASO a pag 11 LANDONIO a pag 8 ALLEGRINI a pag 14

di Giuseppe Strazzera

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3IL PUNGOLOWWW.ILPUNGOLO.ORGL’intervista

Dalla periferia alla candidatura al David di Donatello nella sezione Corti. La “favola” di Ettore Farrauto e Victor Daniel

I ncontriamo Etto-re Farrauto, regi-sta insieme a Victor

Daniel, di “Raccontami una favola”, candidato al David di Donatello nella sezione corti e presentato nella Sala della Protomote-ca in Campidoglio. Presente all’evento anche il regista Pupi Avati.

Ettore, quando e come nasce la tua passione per la pellicola?C’è sempre stata. Nel mio tempo libero guardo quanti più film mi è possibile. Mi definisco un vero e proprio “mangiatore” di pellicole.

Qual è il genere che più ti appassiona?Il genere western. Non a caso, il mio film preferito è “C’era una volta in Ameri-ca” di Sergio Leone.

In cosa consiste, a tuo parere, la sua grandezza?Racchiude i sentimenti autentici della vita.

Percorriamo insieme le tappe de-cisive che hanno portato te e Vi-ctor Daniel al raggiungimento di notevoli successi e riconoscimen-ti. Anzitutto, perché un cortome-traggio?Il corto è lo strumento più veloce per arrivare al cuore delle persone.

Da cosa trai ispirazione?Dalla quotidianità, da ciò che acca-de intorno. E’ la vita stessa ad ispi-rarmi.

Qual è la storia di “Raccontami una favola”?Una bambina chiede al suo papà di raccontarle una fiaba della buona-notte. La richiesta è chiara: non può essere una fiaba qualsiasi, ma una inventata da lui. E così ha inizio il “C’era una volta”… Un cavaliere è innamorato della sua damigella ma il re, padre della fanciulla, si oppo-ne al loro matrimonio. “Raccontami una favola” crea spunti di riflessio-ne intorno a tematiche importanti: la relazione adulto/bambino, la paura della diversità. Attraverso il linguag-gio semplice della favola, abbiamo voluto sottolineare l’importanza di trasmettere ai bambini i valori au-

tentici della vita: l’amore ed il rispetto per ciò che è apparentemente diverso da noi, insegnando loro che nella vita reale come nelle favole può accadere un lieto fine.

Da chi è composto il cast di “Raccontami una fa-vola”?Enrico Pittari interpreta il papà, Marinella Della Bianca la mamma e Chia-ra Farrauto, mia figlia, è la piccola protagonista. Le musiche sono di Ga-briele Tosi e i disegni di Gianluca Serratore. La voce narrante è di Stefano Jacurti. Nell’ultimo pas-saggio le musiche sono avvalorate dal contributo interamente dal vivo di Eric Daniel, celebre sas-sofonista e clarinettista. Li stimo tutti.

Quanto tempo è stato impiegato per completa-re il tutto?Quattro giorni.

Un tratto caratteristi-co del cortometraggio, oserei dire innovativo, è l’alternanza di disegni e scene reali. Perché que-sta scelta?Questa tecnica ha il meri-to di rendere più magico il tutto. La loro alternanza rappresenta il confron-to tra le due prospettive protagoniste della storia: da un lato, la visione del mondo della bambina espressa dal disegno e dall’altro quella dell’a-dulto, espressa dalla sce-na reale. Gianluca Serratore, auto-re dei disegni, è bravissi-

mo e l’ispirazione è nata proprio osservando le sue creazioni.

Il 22 Settembre nella Sala della Protomoteca in Campidoglio si è potu-to assistere alla presen-tazione di “Raccontami una favola”. La serata, introdotta dalle letture poetiche di Giuseppe Lo-rin, ha accolto fra i suoi ospiti anche il regista Pupi Avati, come ospite d’onore. Quest’ultimo ha speso parole prezio-se nei vostri confronti, complimentandosi con «chi ha ancora il corag-gio e la sfrontatezza di dar spazio all’amore e di far credere che esista un lieto fine».Sì, le sue parole sono per noi fonte di grande gioia e soddisfazione.

“Raccontami una favo-la” ha trovato consensi anche nel mondo della poesia, testimoniando quanto tutte le arti si somiglino quando l’og-getto è mirabile. La po-etessa Fiorella Cappelli ha trasformato in versi il contenuto del vostro cortometraggio.Esattamente. Proprio leg-gendo una delle sue po-esie ho trovato lo spunto per quella che potrebbe essere una prossima pro-duzione, ma è ancora in fase di progettazione ed è meglio non dire ancora nulla.

Ti facciamo ancora i complimenti ed i mi-gliori auguri per i pro-getti futuri.

di Chiara La Cava

In alto: la locandida del cortometraggio “Raccontami una favola”.A fianco: Ettore Farrauto con la figlia Chiara, la piccola protagonista, ed il figlio Valerio

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4 IL PUNGOLOWWW.ILPUNGOLO.ORG

Un’opera attesa da oltre 30 anni che aggiungerà un pizzico di vivibilità alla periferia

350 ALUNNI

30 ANNI

IL PROGETTO IN CIFRE

4300 m2

1.000.000 €

E’ LA CAPACITÀ DELLE 15 AULE DA REALIZZARE

IL TEMPO ATTESO DAI CITTADINI PER

AVERE LA SCUOLA

COME PER IL CANTIERE PER L’ALLARGAMENTO DELLA VIA BOCCEA,IL PUNGOLO, ATTRAVERSO LA SUA PAGINA FACEBOOK, HA CREATO UNEVENTO DEDICATO ALLA REALIZZAZIONE DELLA SCUOLA ELEMENTARE

IN VIA AUDIFACE ED ABACUC. PARTECIPATE PER ESSERE SEMPRE AGGIORNATI

LA SUPERFICIE TOTALEDELL’EDIFICIO, CHE

COMPRENDERÁ ANCHE UNA PALESTRA E UN’AULA MAGNA

LA CIFRA CHE SI RISPARMIERÁ DAL

TRASPORTO SCOLASTICO

Lo scorso 7 Agosto, per la terza volta nel corso di pochi anni, è stato inaugurato il cantiere della Scuola Elementare di Selva Candida. Ci si augura che questa volta si riuscirà a sentir suonare la campanella, magari proprio entro la fine del 2016.

tima) inaugurazione del cantiere, che, dopo un ulteriore mese di stop, nuovamente dovuto a questioni burocratiche, ha ripreso l’attività pro-prio con la riapertura delle scuole intorno alla

metà di Settembre.Ma andiamo ad analiz-zare da vicino il progetto della struttura.La superficie totale dell’in-tervento è di circa 4.300 m3 ed il progetto prevede la realizzazione di:

• 15 aule, in grado di ospitare fino a 350 alunni;

• una palestra;• un’aula magna;• un ampio giardino.Un progetto che, se non incontrerà ulteriori osta-

Scuola e Sanità

richiesta del Presidente del Consiglio, di indi-care le priorità per ogni Comune in materia di edilizia scolastica. E, tra i cinque interventi più ur-genti previsti per Roma Capitale, il primo è stato proprio quello delle 15 aule di Scuola Elementa-re a Selva Candida.Scelta quantomai az-zeccata, perchè risolto l’ostacolo del patto di stabilità, il progetto pre-vedeva già la copertura economica e sarebbe po-tuto partire quasi istanta-neamente. Lo scorso 7 Agosto, in-fatti, si è proceduto alla terza (e confidiamo ul-

coli sul suo cammino, sarà in grado di far suo-nare la prima campanel-la già a Settembre 2016 e permetterà, grazie all’inserimento in que-sta nuova struttura di molti alunni attualmen-te destinati agli istituti di Casalotti e Palmaro-la, di risparmiare circa 1 milione di euro l’anno dal servizio di trasporto scolastico.Sarà possibile inoltre auspicare una riduzione del traffico nelle ore di punta del mattino, poi-chè per molti la scuola sarà raggiungibile anche a piedi (in realtà sarebbe raggiungibile anche in bicicletta, perchè l’isti-tuto è raggiunto dall’u-nica pista ciclabile del territorio, che però versa in stato di abbandono).L’importante in ogni caso è tenere sempre alta l’attenzione sugli svi-luppi del cantiere e per questo, come nel caso dell’allargamento della Via Boccea, il Pungolo ha deciso di dedicare una pagina evento, rag-giungibile direttamente dalla pagina Facebook del Pungolo, per moni-torare costantemente i lavori. Che la Scuola Elemen-tare possa diventare il simbolo di una riquali-ficazione della perife-ria, attesa ormai da oltre trent’anni.

Segue dalla prima pagina

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5IL PUNGOLOWWW.ILPUNGOLO.ORG

La scuola è terminata da quasi 3 anni, ma ancora non è entrata in funzione.Anche quest’anno per le famiglie l’unica alternativa resta la scuola privata

3 ANNIIL TEMPO GIÁ

TRASCORSO IN ATTESA DELL’APERTURA

DELLA STRUTTURA, REALIZZATA CON SOLDI PUBBLICI

DERIVANTI DALLE OPERE A SCOMPUTO.

di Sara De Santis

Metà Ottobre, gli asili nido sono aperti già da un

mese, ma non quello di Via di Selva Nera.Si è sperato fino alla fine dell’estate di vederlo funzio-nante da quest’anno, consi-derando la completezza della struttura, ma a quanto ci è sta-to riferito dall’Assessore alle Politiche Scolastiche del Mu-nicipio Roma XIV, ciò non potrà avvenire per mancanza di fondi per il personale. Per il reperimento dei fondi © RIPRODUZIONE RISERVATA

necessari, a quanto riportato, si confida in bandi pubblici.È lecito dunque immagina-re che l’asilo nido, in grado di ospitare fino a 40 bambini, non venga inaugurato nemmeno per quest’anno scolastico. L’unica “consolazione” è che la struttura è stata inserita nel nuovo piano di aperture di asi-li nido e scuole dell’infanzia 2014/2015 (denominato anche “piano Cattoi” ndr) dal nome

dell’Assessore alla Scuola, in-fanzia, giovani e pari opportu-nità di Roma Capitale.In breve, il “piano Cattoi” pre-vede l’implemento dei servizi delle strutture comunali e la riduzione delle liste d’attesa (aprendo nuovi nidi in strutture già esistenti, passaggio a gestio-ne diretta di alcuni e apertura di nuovi nidi in convenzione).All’interno dello stesso “Piano” è rientrato anche il Nido Alfon-

so Gallo di Ottavia, del quale ci siamo occupati spesso in altre edizioni.Nonostante i Piani, le buone in-tenzioni e i rimandi nel tempo, resta il fatto che per ora il ter-ritorio rimane sprovvisto di un servizio importante e costoso per le famiglie, soprattutto se si considera che la struttura è pronta da 3 anni.

Page 6: Il Pungolo n.119

6 IL PUNGOLOWWW.ILPUNGOLO.ORG

Sono trascorsi ben ventuno mesi da quando, senza na-

scondere una certa ras-segnazione, avevamo sottolineato sul nostro portale on line come la struttura scolastica Padre Bernardino Mastroianni, nonostante avesse subito una profonda opera di restauro e patito un lun-go periodo di inattività, al momento della ria-pertura le sezioni effet-tivamente attive fossero soltanto tre, nonostante il progetto di ristruttura-zione ne avesse realizza-te quattro.

A destra: lo schema riassuntivo dei risultati delle donazioni

nell’anno 2014, svoltesi nelle chiese e nelle parrocchie indicate;

Qui sopra: la lezione gratuita sulle manovre di disostruzione

pediatrica che si terrà il 21 Ottobre 2014 alle ore 16

presso la Chiesa dei SS. Martiri di Selva Candida

di Niccolò Vena

di Gabriele Cantarella

Scuola e SanitàL’impegno dell’Associazione Donatori Sangue “Le Selve” premiato dalla partecipazione dei volontari

Decisamente positivi i risultati della raccol-ta sangue promossa

dall’Associazione Donatori Sangue “Le Selve”. Analizzando da vicino i dati delle parrocchie di Madonna di Loreto, S. Marco e Pio X, e Ss. Martiri di Selva Candi-da, si contano ben 375 sacche raccolte, su un totale di 453 donazioni, di cui il 72,5% uo-mini ed il 27,5% donne. Anche molti giovani si sono avvicinati alla donazione per la prima volta.Le giornate delle donazioni sono state poi arricchite dalla collaborazione e dal supporto di diversi operatori della zona, come ad esempio quello del-la Coldiretti, la maggiore as-sociazione di rappresentanza e assistenza dell’agricoltura, che ha partecipato in più oc-casioni mettendo a disposi-zione gli stand del progetto “Campagna Amica”, ovvero dei mercatini a km 0 dove è possibile acquistare prodotti agricoli italiani provenien-ti dai territori regionali. Un modo diverso di fare la spesa con prodotti di stagione, fre-schi e controllati.Sempre sul nostro territorio, nella giornata di Martedì 21 Ottobre 2014, l’Associazione Donatori Sangue “Le Selve” collaborerà al progetto “Sal-vamento Academy”, offrendo un corso di disostruzione pe-diatrica che si terrà nella chie-sa Ss. Martiri di Selva Candi-da, in via dei Martiri di Selva Candida 35.Il corso consisterà in una le-zione interattiva, gratuita, il cui scopo è quello di preve-nire le morti dei bambini per soffocamento da corpo estra-neo, che avvengono principal-mente per l’impreparazione al primo soccorso di chi li assi-ste. A tal proposito ci saranno pro-ve pratiche e simulazioni su manichini per rendere più ef-ficace il corso.

LEZIONE INTERATTIVA GRATUITA

MANOVRE DI DISOSTRUZIONE PEDIATRICHE

SECONDO LE NUOVE LINEE GUIDA INTERNAZIONALI ILCOR CON PROVE PRATICHE E SIMULAZIONI SUI MANICHINI LATTANTE E BAMBINO

Martedi 21 Ottobre 2014 ore 16.30 Chiesa SS Martiri di Selva Candida

Via Santi Martiri di Selva Candida 35 – Roma

Ingresso Libero con Prenotazione ai seguenti recapiti: 333.2014483 – [email protected]

Informazioni per corsi manovre disostruzione e BLSD – PBLSD

Dott. MASSIMILIANO FALASCA Istruttore Nazionale BLSD – PBLSD Salvamento Academy

phone: +39.338.2527500 email: [email protected]

La scuola Bernardino Mastroianni ha un’aula in più

24370291 30

528061 20

8070101 30

SaccheUomini (%)A�uenza Donne (%)

PARROCCHIA S. MARCO E PIO X

PARROCCHIA S. MARIA DI LORETO

CHIESA DEI SS. MARTIRI DI SELVA CANDIDA

Quindi, se da un lato la notizia di una rinnova-ta scuola per l’infanzia non poteva che averci fatto piacere, dall’altro eravamo rimasti con l’amaro in bocca per lo spreco di un’intera se-zione, dislocata oltretut-to in un quartiere a forte carenza di strutture.

Tuttavia, con l’inizio del corrente anno sco-lastico, sono finalmen-te arrivati dalle casse istituzionali i fondi per l’acquisto di una parte del materiale necessario a rendere fruibile l’aula, come le sedie, i banchi e la scrivania per la mae-stra, operazione che ha

reso possibile l’inaugu-razione della nuova se-zione.Obiettivamente ve-dendola di certo non brilla per la ricchezza e la completezza degli arredi, molti dei quali gentilmente donati dalle altre sezioni, ma non ve-dere il bicchiere mezzo

pieno in questa circo-stanza sarebbe quanto-mai inappropriato. Ora non resta che atten-dere un nuovo afflusso di fondi pubblici per po-ter acquistare il materia-le mancante, e rendere completamente pieno quel mezzo bicchiere.

© RIPRODUZIONE RISERVATA© RIPRODUZIONE RISERVATA

Dopo quasi due anni arrivano i fondi per l’acquisto degli arredi scolastici, e la scuola riapre una sezione indispensabile per i bambini del territorio.

TUTTI I NUMERI DELL’ASSOCIAZIONE DONATORI SANGUE “LE SELVE”

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7IL PUNGOLOWWW.ILPUNGOLO.ORG

I Fiori di Bach:rimedi floreali che aiutano ad equilibrare gli stati d’animo

Un’immagine della casa del Dottor Bach, a Mount Vernon, nell’ Oxfordshire, in Inghilterra.Da qui sono partite tutte le scoperte del Professore dei poteri curativi dei Fiori e della tecnica per realizzarne i preparati.

cui abbiamo parlato nelle edizio-ni precedenti, specifico contro la paura, l’ansia e l’insicurezza. Ringrazio tutti i lettori che fino ad oggi hanno seguito la pre-sente rubrica, augurandomi che la conoscenza e l’eventuale uti-lizzo dei rimedi floreali di Bach possa indurre ciascuno di noi ad una maggiore attenzione verso la natura e le innumerevoli possibi-lità che essa ci offre.

ed il disconoscimento del ruo-lo di genio e leader della ricer-ca, da parte della classe medica a lui contemporanea. In seguito a questi avvenimenti, egli fu orgoglioso di definirsi “Erbori-sta”. Da allora visse e studiò in una casetta circondata da fiori chiamata Mount Vernon, oggi sede del “Bach Centre”. I rimedi floreali sono oggi pre-senti in tutto il mondo, anche se ognuno può fabbricarseli da sé, seguendo le istruzioni lasciate da Bach. I rimedi floreali tratti

dai fiori selvatici aiutano l’at-tuazione di stati d’animo posi-tivi e benefici. La miscela di terra, acqua e sole agisce sulle emozioni dell’individuo: i petali dei fiori, appositamente scelti, vengono messi a bagno in acqua sorgi-va, raccolta in vasi di vetro ed esposti al sole. Diceva il Dr. Bach: “Se hai fame, vai nell’orto a procurarti un cavolo, una lattuga, ma se hai paura prendi un po’ di Mi-mulus”, uno dei fiori di Bach di

La nostra rubrica sui Fiori di Bach è giunta al termine.

In quest’ultimo appuntamen-to intendiamo soffermarci sulla vita del Professor Bach, con l’intento di stimolare nei lettori il desiderio di appro-fondire le sue ricerche. Nel 1928, Edward Bach, medico di origine gallese, pur trovandosi all’apice del-la sua carriera fu costretto a ritirarsi in campagna a causa delle sue gravi condizioni di salute. Grazie al contatto costante con la natura, egli scoprì quei

rimedi che lo hanno reso fa-moso in tutto il mondo. Da allora fino alla fine dei suoi giorni, quella del Dottor Bach fu una ricerca spasmo-dica, convulsa. Stando alla diagnosi formulata dai suoi colleghi, egli credeva di ave-re dinanzi a sé soltanto tre mesi di vita. Contrariamente a quanto preannunciato, l’ultimo pas-saggio della vita di Bach non durò pochi mesi bensì quasi vent’anni, periodo intera-mente dedicato alle sue sco-perte: i rimedi floreali. Il carattere innovativo delle sue ricerche ebbe come mag-giore conseguenza l’espul-sione dall’Ordine dei medici

di Patrizia Raspanti

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8 IL PUNGOLOWWW.ILPUNGOLO.ORG

La Disciplina che regola le competenze sui fossi urbani fa acqua da tutte le parti

Il Municipio Roma 19 (attuale XIV), in data 18 Settembre 2009 con Protocollo n. 45381,

scriveva al Comune, alla Provincia ed alla Regione Lazio, per avere de-lucidazioni in merito alle competen-ze sulla gestione dei fossi nel territo-rio del proprio Municipio.Da allora ad oggi nessun chiarimento in merito è pervenuto, né dal Comune, né dalla Provincia né dalla Regione.La Provincia è ufficialmente sparita.Il Comune è diventato Città Metro-politana e Roma Capitale, sicura-mente, dovrà assumersi parte degli oneri della Provincia, ma non è dato sapere quali.La Regione è rimasta immutata ed è competente per territorio a fare in-terventi di manutenzione delle aree urbane ed extraurbane (compresi i fossi) di proprietà comunale.Ma una posizione chiara sulle com-petenze o sulle responsabilità ogget-tive della manutenzione dei fossi e degli eventuali danni causati dalla cattiva gestione delle suddette ma-nutenzioni, non si evince da nessuno degli organi sopra menzionati.La Provincia in due successivi mo-menti (a Febbraio 2004 con proto-collo 11384 e ad Agosto 2005 con protocollo 43297) affermava che «la competenza della pulizia dei fossi è dei proprietari frontisti».Ora la Provincia è sparita e speriamo che anche questa norma possa sparire.Perché non si riesce a capire come possa un proprietario frontista assu-mersi l’onere di sistemare e pulire l’alveo di un fosso, senza correre il rischio di creare ulteriori danni e pro-blemi al fosso stesso.Affermare che la responsabilità della manutenzione dei fossi è del proprie-tario frontista, vuol dire non voler

risolvere il problema, ma scari-care i costi ed i danni futuri su qualcuno che tale incombenza non la potrà mai concretizzare.Al riguardo, noi, come Comitato, proponiamo alcune soluzioni :• Identificare i fossi conside-

rati demaniali, o naturali, o di interesse pubblico e crea-re una mappa da comunica-re ai Municipi ed ai cittadi-ni proprietari frontisti delle aree di scorrimento dei fossi in questione;

• L’incombenza per i proprie-tari frontisti sarà quella di segnalare ai municipi di ap-partenenza quando e perché questi fossi sono da pulire;

• La pulizia dei fossi do-vrebbe essere realizzata da ACEA ATO 2, utilizzando i fondi della depurazione, senza doverli girare, per tale

necessità, ad altro ENTE, come il Consorzio di Boni-fica Tevere e Agro Romano, sia nelle aree urbanizzate (dove cioè il cittadino attra-verso il regolare imbocco in fogna, versa la quota di de-purazione) che in quelle ex-traurbane, dove il contadino dovrà versare un contributo per la pulizia dei fossi in proporzione alla superficie da lui posseduta lungo il fosso stesso.

Non identificare un ENTE pre-posto al controllo ed alla manu-tenzione dei fossi per le acque chiare, vuol dire non garantire sicurezza ai cittadini che, con

regolare licenza o abusi-vamente, hanno edificato in aree a rischio, anche se nel rispetto delle regole.Nel Municipio 13, in zona Casal Selce, l’esondazio-ne del Rio Galeria ha pro-vocato danni in civili abi-tazioni distanti anche 300 metri dal fosso, quando la Legge Galasso, attual-mente, prevede un limite di sicurezza di 150 metri, segno che la cattiva o la prolungata assenza di ma-nutenzione e pianificazio-ne dei fossi, in mancanza di norme serie che rego-lamentano gli interventi, può creare danni irrepara-bili a persone e cose anche nei limiti di legge.L’Italia è piena di esempi negativi al riguardo, dal Nord, al Centro e al Sud, e solo dopo che si piangono i morti si prendono prov-

vedimenti adeguati, ma sempre in ritardo.I grafici e le vittime rife-rite all’intero territorio nazionale (vedi grafico) non fanno altro che con-fermare l’esigenza di mo-nitorare costantemente e coerentemente il flusso delle acque meteoriche, anche sul nostro territorio, comprendente i Municipi 13 e 14, senza deleghe e scorciatoie.Auspichiamo quindi che le Istituzioni, Centrali e Periferiche, possano pro-porre e perseguire un obiettivo serio al riguardo, valutando anche l’oppor-tunità di realizzare opere strutturali di contenimen-to in grado di sopportare fenomeni alluvionali che, purtroppo, non tarderanno a riproporsi.

di Luciano Landonio

La legge regionale n. 53 del 1998, stabilisce all’art. 31 comma 1: «La manutenzione dei corsi d’acqua, salvo quanto stabilito al comma 2, spetta di norma ai frontisti interessati».

Urbanistica e Viabilità

vernam repelitibus ad qui tempores moluptatum cullit faccat molora nihil escipides deriorate niscidu ntorem imporatem.

OTTOBRE E NOVEMBRE I MESI

PIÙ A RISCHIO

LA NORMATIVA

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GLI EVENTI ALLUVIONALI IN ITALIA, DAL 2000 AD OGGI

Page 9: Il Pungolo n.119

9IL PUNGOLOWWW.ILPUNGOLO.ORG

Via Boccea, ad un passo dall’apertura della bretella si rallenta per questioni burocratiche

15 SETTEMBRE

LA DATA OBIETTIVO PER L’APERTURA DELLA

NUOVA BRETELLA, ANCORA IMPERCORRIBILE

di Marco Verachi

Sono passati circa 21 mesi dall’avvio dei la-vori per l’allargamento

della Via Boccea e, facendo un breve riepilogo, si può constatare qual è stato il loro effettivo andamento.Iniziato nel Febbraio 2013, l’apertura dei lavori e l’ini-zio degli scavi archeologici provoca subito i primi guai, due ritrovamenti causano un primo blocco del cantiere. Stiamo parlando del ritrova-mento di un tratto dell’anti-ca Via Cornelia e del ritro-vamento di una Necropoli Etrusca del VII secolo a.C.,

che richiedono l’occupazione dell’area da parte della sovrin-tendenza archeologica.Dopo la conclusione dei son-daggi archeologici, si giunge a Marzo 2014 e riparte il lavo-ro di cantierizzazione delle tre rotatorie che danno l’attuale aspetto alla nuova bretella.La realizzazione da quel mo-mento riparte a gran velocità e, dalle prime dichiarazioni dei tecnici e dell’amministrazione,

fa subito ben sperare nell’aper-tura con l’inizio del nuovo anno scolastico, in altre parole Set-tembre 2014.La realtà, però, smentisce le speranze portandoci ad oggi (13 Ottobre), in una fase in cui la nuova strada non può essere an-cora aperta alla viabilità a causadi alcune particelle delle quali il Comune non è ancora entrato in possesso e delle quali l’Ufficio Espropri Roma Capitale ha ini-

ziato i processi di espropriazio-ne solo il 24 Settembre scorso, facendo slittare i tempi di aper-tura prestabiliti.Si confida nella definitiva espropriazione dei terreni en-tro il mese di Novembre, cosi da permettere l’apertura di un essenziale sbocco alla viabilità del quadrante ormai atteso da troppo tempo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

A fianco:un’immagine della

bretella visto dall’alto.Nella pagina a fianco:

un’istantanea dell’alluvione del

31 Gennaio scorso scattata sul Fosso

dell’Acquasona

Page 10: Il Pungolo n.119

10 IL PUNGOLOWWW.ILPUNGOLO.ORG Urbanistica e Viabilità

Il 28 Marzo 2014, con la D.G.C. 70/2014, il Comune di Roma

ha approvato in via prelimi-nare il Piano Generale per il Traffico Urbano, integrato poi dalle osservazioni dei Municipi e approvato, sem-pre dalla Giuta Capitolina, lo scorso 22 Settembre.Lo stesso giorno, partiva per il Municipio XIV, li-mitatamente al deposito di Grottarossa, il nuovo asset-to dell’offerta di Trasporto Pubblico Locale (TPL), a seguito del Piano di “razio-nalizzazione del trasporto di superficie”, realizzato da ATAC e Agenzia per la Mo-bilità (APM).Che le linee di trasporto pubblico, soprattutto in pe-riferia, fossero il frutto di storici aggiustamenti politi-ci, di percorsi in sovrapposi-zione con linee già esistenti e necessitassero quindi di una rimodulazione, lo stesso Comitato N.A.R.N.O. con la proposta protocollata alle amministrazioni il 12 Mar-zo, pubblicata poi sul Pun-golo n. 117, l’ha sostenuto e continua a sostenerlo. Ma siamo davvero sicuri che la nuova offerta per il TPL sia il risultato di una ra-zionalizzazione?Il vocabolario Treccani definisce il termine razionalizzazione come:

«rendere razionale o più razionale, più adatto e rispondente alle esigenze e finalità funzionali [...]». Tra le finalità funzionali di un’azienda pubblica di tra-sporti troviamo:• Il potenziamento del ser-

vizio, per ridurre l’uti-lizzo del mezzo privato, con conseguente riduzio-ne dell’inquinamento ed aumento dei passeggeri;

• l’alta affidabilità, per rendere certi i tempi di attesa del viaggiatore e quelli di percorrenza dei mezzi, che, lato azienda è l’investimento in ma-nutenzione e nell’acqui-sto di nuovi mezzi, per evitare soppressioni di corse impreviste;

• una elevata interconnes-sione dei mezzi, magari in grandi snodi, in gra-do di offrire un ampio ventaglio di destinazio-ni partendo da un unico punto;

• un prezzo del titolo di viaggio adeguato alle capacità di spesa del consumatore;

• un’adeguata informa-zione del servizio ai pas-seggeri in attesa e non;

• il sostegno all’economia cittadina, che può conta-re su un settore strategi-co in grado di aumentare la qualità della vita, at-trarre imprese e genera-re lavoro.

Date queste finalità, di cosa

ha dunque bisogno, ovve-ro, quali sono le esigenze dell’azienda necessarie per raggiungere al meglio le sue finalità funzionali?Di sicuro avrà bisogno di:• una rete stradale ade-

guata che permetta, ad esempio attraverso cor-sie preferenziali, di ren-dere certi i tempi di at-tesa e di percorrenza e, attraverso una capillare rete di piste ciclabili, di ridurre i mezzi privati in circolazione;

• un’accessibilità delle fer-mate e la loro messa in si-curezza, nonché un’ade-guata disponibilità di aree di sosta per i veicoli e per le biciclette in prossimità degli snodi;

• un arredo urbano che renda confortevole l’at-tesa del mezzo, soprat-tutto per anziani e disa-bili, le categorie che più di altre dipendono dal trasporto pubblico;

• una politica di sostengo al prezzo del titolo di viaggio.

In virtù della revisione di un servizio importante come il trasporto pubblico, che lo stesso PGTU prevede di po-tenziare, si sarebbe docuta dare la precedenza alla rea-lizzazione di tutte quelle in-frastrutture in grado di garan-tire la continuità del servizio, o quantomeno di giustificare la sua ridistribuzione.Ma in questo caso no, con

TPL: poca razionalizzazione e troppi tagli al servizio

la “razionalizzazione del trasporto di superficie” si procede in sen-so contrario, prima si tagliano le linee e poi, se ci saranno soldi e tempo, negli anni si porteranno anche gli altri servizi.Che si tratti di tagli e non di razio-nalizzazione sono i numeri a pro-varlo. Le “vetture*km” (l’unità di misura utilizzata nel progetto) to-tali, sono state ridotte infatti com-plessivamente del 24,4% passan-do da 13.798.677 a 10.426.816. Un depotenziamento notevole del servizio, con conseguente allunga-

mento dei tempi d’attesa, in netto contrasto dunque con lo stesso PGTU, che ne prevedeva la ridu-zione. Nessun investimento in nuove vet-ture, con il rischio che continuino le innumerevoli rotture e le im-provvise soppressioni delle corse.Nessun nuovo snodo nella perife-ria, ovvero nella parte della città maggiormente responsabile del traffico all’interno dell’anello fer-roviario. Nessun miglioramento dell’accessibilità delle fermate, molte senza un marciapiede, e

di Giuseppe Strazzera

Il Nuovo Piano per il deposito di Grottarossa, partito ufficialmente lo scorso 22 Settembre, ha tagliato il servizio del 25%. Comunicazione inesistente, tanti disagi ed una logica che nel breve periodo non può che ridurre i passeggeri ed aumentare le auto in circolazione.

148 236.900 SOPPRESSO - 236.900 - 100 %

188 44.173 49.780 + 5.607 + 12,69 %911 457.218 449.708 - 7.510 - 1,64 %

TOTALE 738.291 499.488 - 238.803 - 32,35 %

2

021 156.135 146.862 - 9.273 - 5,94 %029 194.096 272.841 + 78.745 + 40,57 %

221 F 21.804 SOPPRESSO - 21.804 -100 %224 511.203 SOPPRESSO - 511.203 - 100 %301 640.229 823.820 + 183.591 + 28,68 %220 194.640 SOPPRESSO - 194.640 - 100 %222 168.817 SOPPRESSO - 168.817 - 100 %226 NUOVA LINEA 290.603 + 290.603 + 100 %

TOTALE 1.886.924 1.534.126 - 352.798 - 18,70 %

332 617.942 461.108 - 156.834 - 25,38 %

271 353.363 SOPPRESSO - 353.363 - 100 %628 647.696 698.016 + 50.320 + 7,77 %232 419.607 SOPPRESSO - 419.607 - 100 %

TOTALE 2.038.608 1.159.124 - 879.484 -43,14 %

4 302 318.442 SOPPRESSO - 318.442 - 100 %039 230.802 330.958 + 100.156 + 43,39 %

TOTALE 549.244 330.958 - 218.286 - 39,74 %

5201 569.739 668.493 + 98.754 + 17,33 %223 546.213 448.175 - 98.038 - 17,95 %032 243.048 89.632 - 153.416 - 63,12 %

TOTALE 1.359.000 1.206.300 - 152.700 - 11,24 %

6

913 615.649 972.705 + 357.056 + 58,00 %913 F 85.300 SOPPRESSO - 85.300 - 100 %

991 274.348 SOPPRESSO - 274.348 - 100 %999 261.993 SOPPRESSO - 261.993 - 100 %990 408.856 511.175 + 102.319 + 25,03 %446 739.411 637.321 - 102.090 - 13,81 %985 259.652 347.829 + 88.177 + 33,96 %907 558.296 569.876 + 11.580 + 2,07 %912 113.284 84.888 - 28.396 - 25,07 %995 199.862 SOPPRESSO - 199.862 - 100 %997 560.431 SOPPRESSO - 560.431 - 100 %998 696.997 415.942 - 281.035 - 40,32 %

998 L 139.413 SOPPRESSO 139.413 -100 %546 527.954 672.815 + 144.861 + 27,44 %914 NUOVA LINEA 20.124 + 20.124 + 100 %

TOTALE 5.441.426 4.232.675 - 1.208.751 - 22,21 %

7

909 199.008 SOPPRESSO - 199.008 - 100 %992 269.085 161.497 - 107.588 - 39,98 %908 133.028 215.131 + 82.103 + 61,72 %987 273.670 SOPPRESSO - 273.670 - 100 %915 157.613 SOPPRESSO -157.613 - 100 %993 NUOVA LINEA 439.317 + 439.317 + 100 %

TOTALE 1.032.404 815.945 - 216.459 - 20,97 %

8 980 312.835 429.914 + 117.079 + 37,43994 439.945 SOPPRESSO -439.945 - 100 %

TOTALE 752.780 429.914 -322.866 - 42,89 %

TOTALE PIANO 13.798.677 10.426.816 - 3.371.861 - 24,44 %

IL PIANO DEL TPL PER IL DEPOSITO GROTTAROSSA

N. PROVV. RISULTATO VAR. %LINEAVETTURE * KM

PRE - PIANOVETTURE * KM

PIANO TPL

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11IL PUNGOLOWWW.ILPUNGOLO.ORG

Il Piano Generale per il Traffico Urbano, me-glio noto come PGTU,

non è altro che «un documento di pianificazione e program-mazione che definisce quale idea di città in movimento si vuole perseguire».Ma quando l’idea impone del-le date certe a dei costi certi, si presume che imponga o quan-tomeno preveda dei finanzia-menti certi e delle scadenze certe, per le opere infrastruttu-rali propedeutiche al suo scopo. Infatti, mentre è certo l’aumen-to del costo della “sosta tarif-fata” (le cosiddette strisce blu) ed è certa dal 2017 l’intenzione di introdurre il bonus mobili-tà, che di fatto impone un pe-daggio all’ingresso dell’anello ferroviario, non è altrettanto certo sapere entro quale anno verranno realizzate le opere in-frastrutturali in grado di ridur-re davvero il carico di traffico, che a seguito del taglio operato dal TPL aumenterà invece di diminuire, in netta opposizione agli obiettivi previsti dallo ste-so Piano.Per entrare nello specifico, sono molte le infrastrutture “di-menticate” dal PGTU.Una su tutte il prolungamento della Metropolitana da Battisti-ni a Casal Selce, mai menzio-nato. Se si considera poi che l’ultimo PGTU a Roma è stato approvato nel 1999 e che da

allora sono passati 15 anni, è plausibile intendere che l’opera non rientri tra gli obiettivi della mobilità. Anche la riqualificazione del parcheggio sotterraneo a Boc-cea, in relazione all’obiettivo di costituire parcheggi di scambio in corrispondenza delle stazio-ni su ferro, non merita menzio-ne nel Piano.Mentre per la realizzazione di una corsia preferenziale su Via Boccea si è parlato solo di «parte interna», escludendo tutto il tratto extra G.R.A.Le piste ciclabili poi, ed il loro potenziamento sugli assi prin-cipali, almeno nelle aree extra G.R.A. del territorio, sono pra-ticamente assenti.Ed infine, è stata prevista la possibilità di inserire delle so-ste tariffate anche nella “Zona 5”, ovvero la “Zona Extra GRA” , dimenticata quando si tratta di investire ma sempre in prima linea quando si tratta di drenare risorse.In buona sostanza fra pedaggi, aumento di soste tariffate e ri-duzione del Trasporto Pubblico Locale, ai cittadini della peri-feria non resterà che starsene a casa. In virtù di queste gravi man-canze, ci si chiede con quale coerenza si possa esprimere un parere favorevole, ad un Piano sfavorevole in così tanti aspetti per il territorio.

Il Piano Generale per il Traffico Urbano, certezza nei costi incertezza nelle opere

nessun arredo urbano che pre-veda il miglioramento delle attuali condizioni di attesa. Una razionalizzazione che, partendo a Settembre e non a Gennaio, ha ridotto il servizio disponibile a tutti quei sogget-ti che anticipatamente hanno pagato l’abbonamento annua-le sulla base della precedente offerta di servizio. Stessa cosa per chi aveva un abbonamento mensile.Insomma un piano in cui la razionalizzazione non è quasi mai presente, quanto lo è in-vece la palese intenzione di tagliare il più possibile ed il prima possibile il servizio. E che lo scopo sia il taglio delle linee (ancora identificato er-roneamente con il termine ra-zionalizzazione), viene messo nero su bianco anche nelle premesse della seduta del 9 Settembre del Consiglio del Municipio Roma XIV, chia-mato ad esprimere un parere sul Piano, dove si legge che «la grave situazione di bilan-cio di ATAC ha imposto una razionalizzazione, necessa-ria a fronte dei 740 milioni di debito accumulato in 10 anni[...]». E lo stesso Munici-pio infatti, attraverso l’Ordine del Giorno n.12, collegato alla deliberazione del 9 Settembre, ammette sia l’inadeguatezza del Piano, indicando che «si tratta di un intervento molto incisivo e ambizioso, irto di insidie e con l’alto rischio di provocare disagi alla cittadi-nanza [...]», sia la mancanza degli strumenti per raggiunge-re la vera razionalizzazione, ovvero «un piano di potenzia-mento delle corsie preferen-ziali sul territorio municipale» ed il «potenziamento delle in-frastrutture legate al trasporto su gomma, quali quelle affe-renti alle fermate, garantendo l’installazione di coperture

per gli utenti in sosta, l’appo-sizione di nuove paline elet-troniche [...] e la massima rag-giungibilità delle fermate, la sicurezza ed il decoro».Risulta a questo punto inco-erente il parere favorevole di un Municipio che ha ben chia-ra la situazione del suo terri-torio ed ha indicato così chia-ramente le lacune generali del servizio, proponendo quasi 20 osservazioni specifiche. Se c’erano tutti questi dubbi e così poco tempo, forse sareb-be stato opportuno rimandare al mittente, se non altro per ri-spetto dei cittadini e del lavo-ro svolto nelle commissioni.E non si dica che il poco tem-po era dovuto all’urgenza di rientro del debito ATAC, poi-ché un debito, soprattutto di una cosietà pubblica, può es-sere rinegoziato, procrastinato, nazionalizzato, compensato, permutato e quant’altro, se c’è la volontà politica di farlo, dal momento che stiamo parlan-do della più grande azienda di trasporto pubblico italiana e di un debito di 800 milioni di euro, accumulato in dieci anni, soprattutto a causa della mancanza di quei trasferimenti pubblici che ne sostenevano il servizio. Lo Stato una volta tanto faccia la sua parte ed imponga ad una delle tante banche sovvenzio-nate “a causa della crisi” di garantire tempo ad ATAC. A quel punto, con la calma necessaria alla stesura di un piano che, di fatto, modifica per sempre le abitudini dei cittadini, si potrà discutere di come meglio allocare le risor-se esistenti in base alle finalità funzionali, senza bisogno di tagliare o peggiorare il servi-zio, ma redistribuendolo.In una parola si potrà davve-ro razionalizzare il trasporto pubblico.

di Francesco Raso

© RIPRODUZIONE RISERVATA© RIPRODUZIONE RISERVATA

I SERVIZI ASSENTI

FERMATE SPROVVISTE DI MARCIAPIEDE

FERMATE SPROVVISTE DI ACCESSO INVALIDI

FERMATE SPROVVISTE DI COPERTURE E SEDUTE

Page 12: Il Pungolo n.119

12 IL PUNGOLOWWW.ILPUNGOLO.ORG Elettrosmog e Ambiente

Al via la Raccolta Porta a Porta (PaP) in buona parte del Municipio Roma XIV. A rischio le aree di confine

Tutti i cambiamenti nelle abitudini consolidate, specialmente per i cit-

tadini romani, generano sem-pre ampie critiche. La differenza, a volte, la fanno i primi giorni, in cui si capisce subito se il buongiorno si vede dal mattino. Per questo, come già eviden-ziato più volte, la partenza della raccolta differenziata “Porta a Porta”, così come è stata elaborata, infonde più di qualche perplessità di natura pratica.

In queste pagine ne abbiamo già parlato, ma torniamo insistente-mente sul punto, proprio perchè essenziale.Ma cosa si intende per aree di confine? Quando è stato realiz-zato il progetto per la raccolta “Porta a Porta” è evidentemente mancato il dialogo tra Munici-pio XIII, Municipio XIV e Ama. Perché sebbene le due istituzioni siano indipendenti l’una dall’al-tra, concretamente fanno parte di un’unica entità territoriale, unite sia da un punto di vista pratico, poiché confinano per quasi tutta la loro estensione, sia dal punto di vista sociale, in quanto, nono-stante molti quartieri siano sud-divisi in due Municipi, concre-tamente sono parti integranti di un’unica area urbana. Infatti, osservando una mappa si nota come le zone di confine non siano tracciate secondo un rigore logico legato ad una suddivisio-ne naturale, bensì ricordano mol-to quello stile americano post guerra d’indipendenza, dove i confini di vastissime aree furo-no tracciate praticamente con la squadra.Il risultato ottenuto è molto irra-zionale: un quartiere unito mor-fologicamente ma diviso in due Municipi attraverso una strada.Tutto ciò si inserisce nell’ambito della Raccolta “Porta a Porta” in modo drammatico.A coloro i quali abitano tra le zone di confine, cosa impedirà di andare a gettare i propri rifiu-ti nei cassonetti stradali del XIII Municipio, distanti pochi metri dalla propria abitazione, dove il “Porta a Porta” non è previsto? Cosa impedirà ad essi di non ri-spettare le regole imposte dalla propria amministrazione locale e di andare ad intasare un servizio di raccolta già fortemente messo in difficoltà? Si potrebbe rispondere “il buon senso”, ma in molti casi è pro-prio lui il primo assente.Come richiesto quindi nei mesi estivi, quando si è accennato all’inizio del PaP anche nel XIV Municipio, chiediamo alle due istituzioni territoriali di adope-rarsi a risolvere tale situazione.

Entro la fine del mese, come annunciato da AMA, ci sarà il vero e proprio passaggio dal vecchio al nuovo metodo di raccol-ta, con l’eliminazione dei cassonetti fronte strada e l’installazione di modelli più piccoli da collocare di-rettamente nelle case o nei condomini.Indipentemente dalla par-tecipazione delle persone e dalla capacità o meno di AMA di gestire metico-losamente tale servizio, a destare più preoccupazione sono le cosiddette “zone di confine”.

di Gabriele Cantarella

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Page 13: Il Pungolo n.119

13IL PUNGOLOWWW.ILPUNGOLO.ORG

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Al Parco della Cellulosa una nuova area giochi, dedicata alla memoria di Stefano Manzardo e Laura Cecedi Arianna Sacchinelli

memoria della moglie Laura), da sempre attivista all’interno del Parco della Cellulosa, che ha contribuito e contribuisce in prima persona alla manutenzio-ne quotidiana dell’area.Oltre alla passione, sono stati indispensabili anche competen-za ed innovazione, che non sono mancate nel gruppo di quasi 200 persone che ha partecipato al progetto. Un fondamentale apporto ai lavori è stato fornito dall’as-sociazione no-profit di giovani architetti “Interazioni Urbane”,

ragazzi che si occupano di recu-perare aree pubbliche dismesse e lavorare con materiali di riuso.La possibilità di partecipare alla costruzione autonoma dell’area giochi è stata concessa a tutti.In tal modo, tra professionisti e semplici volontari, è nato il parco per bambini eco-compa-tibile.La realizzazione dell’area di 1200 metri quadri è durata circa 4 mesi, con un costo complessi-vo inferiore ai 6000 €, tempi e costi impensabili per la pubbli-ca amministrazione.

Tra i materiali di riuso tubi, pneumatici, tartan, legno, co-pertoni, un connubio fra econo-mia e modernità nelle strutture, che dona al territorio uno spazio verde ad hoc per i bambini di cui si sentiva davvero il bisogno.Nasce così il parco in memoria di Stefano Manzardo e Laura Cece, combinazione perfetta tra rispetto per l’ambiente, contri-buto per il prossimo ed amore nel ricordo delle persone scom-parse.

Nel cuore del Parco della Cellulosa, un gruppo di volontari

è riuscito a dar vita ad un’a-rea giochi che ricorda le ca-pitali del Nord Europa.L’ordine e la cura dei detta-gli, lasciano intendere che il lavoro è stato realizzato sen-za alcun intervento pubblico e che la passione ha giocato un ruolo fondamentale.L’area giochi infatti, è sta-ta dedicata alla memoria di Stefano Manzardo e Laura Cece, come testimonia la tar-ga all’ingresso.Tra i promotori dell’inizia-tiva troviamo Ivano Toma-setto (il parco è anche in

Da sempre attivista all’interno del Parco della

Cellulosa è uno dei pro-motori e dei realizzatori

dell’area giochi, dedicata anche alla memoria della

moglie Laura Cece.

IVANO TOMASETTO

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Page 14: Il Pungolo n.119

14 IL PUNGOLOWWW.ILPUNGOLO.ORG Elettrosmog e Ambiente

“Roma Riusa” e “Retake Roma”, le nuove frontiere del decoro fai da te

no profit che riunisce i cittadini più civili e civici, con lo scopo di ripulire la città dal degrado. Il movimento organizza a que-sto scopo eventi di “clean up”, ovvero delle giornate dedite alla pulizia degli spazi pubbli-ci, delle piazze e di tutte quel-le aree urbane che necessitano del loro intervento, coinvol-gendo tutti coloro che vogliano partecipare. Oltre a promuovere il ripristino delle aree urbane gioca un ruo-lo fondamentale l’educazione e la sensibilizzazione al rispet-to del patrimonio comune. In questi ultimi mesi sta crescen-

do il numero dei retakers e molti sono i gruppi di quartiere che stanno nascendo. Domeni-ca 5 Ottobre abbiamo visto in azione uno dei gruppi sorti nel nostro quadrante, ovvero quel-lo di “Retake Casalotti”, che ha ripulito Piazza Ormea, mentre per il 19 Ottobre è previsto un intervento per la pulizia di Piazza Sabbioneta ad opera del “Retake Selva Candida”.Ottime iniziative, a cui confi-diamo la cittadinanza risponda con la maggiore partecipazio-ne possibile.

Sono tempi di crisi, e oggi più che mai le inefficienze e i disagi

sono parte della nostra quoti-dianità. Quanti di noi infatti, non sono mai stati vittima di ritardi burocratici o ammini-strativi, non si sono trovati di fronte a incompetenze o ine-sattezze di sportelli pubbli-ci? Sicuramente pochissimi. È proprio di fronte a queste e altre mancanze più gravi, che buona parte della cittadinan-za ha deciso di organizzarsi di conseguenza, avvalendosi del proverbio: “chi fa da sè, fa per tre”. Molte infatti sono le orga-nizzazioni di quartiere, le associazioni di cittadini ed i movimenti no profit che sono nati su tutto il territo-rio nazionale, e che attraver-so manifestazioni ed azioni concrete hanno cercato di arginare i problemi. Ad esempio, domenica 14 Settembre si è tenuto il ter-zo appuntamento di “Roma Riusa”, un progetto propo-sto dall’associazione Zero Waste Lazio, che prevede la creazione di isole ecologi-

che, volte al Riuso di tutti que-gli oggetti altrimenti destinati alla discarica. In questa occasione i Munici-pi prescelti sono stati il II, il X ed il XIV, e in particolare nel nostro quadrante, l’evento si è tenuto in Via Casal del Marmo. L’obiettivo che sta alla base del progetto, è quello di dare una nuova vita agli oggetti ri-

convertendo così il sistema di gestione dei rifiuti, che dovreb-be partire proprio dalla “Ri-duzione dei rifiuti prodotti”, passando poi al Riuso e alla Ri-parazione ed evitando quanto possibile lo smaltimento finale.Ma c’è anche un altro tipo di associazionismo che sta pren-dendo piede in città, ovvero “Retake Roma”, un movimento

Geotermia, la nuova frontiera della climatizzazione

Il costante aumento del prezzo delle risorse energetiche ed una

crescente sensibilizzazione dei temi ambientali, stanno modificando radicalmente gli standard di vita e di con-seguenza anche del mercato edilizio.Non è difficile infatti, da un po’ di anni a questa parte, ve-dere ad esempio pannelli fo-tovoltaici sui tetti delle nuo-ve abitazioni, o i boiler per il riscaldamento dell’acqua sanitaria attraverso impianti solari termici.

Lo scambio termico è possibile già a pochi metri dalla superfi-cie, ma più si scende in profon-dità e più aumenta il rendimento delle pompe, e di conseguenza il risparmio energetico.L’equilibrio che lo scambio ter-mico raggiunge durante l’arco di tutto l’anno poi, garantisce che non vengano alterate le pro-prietà fisico-meccaniche del ter-reno.Non sono molte le unità immo-biliari di nuova costruzione pre-senti sul territorio che già sfrut-tano questa tecnologia. Una di queste è senza dubbio quella di Via di Selva Nera all’altezza del civico 302/308, un complesso di venti apparta-menti, tutti alimentati con im-pianto geotermico, grazie ad una serie di tubazioni profonde fino a 100 metri che permettono tale scambio. Una tecnologia quindi che ri-spetta l’ambiente e riduce gli sprechi di energia aumentan-do nello stesso tempo la classe energetica dell’immobile ed il suo valore.

Ma l’ultima frontiera a servizio della produzione, nonché dello smaltimento del calore è rappresentata senza dubbio dalla geoter-mia.Questa nuova tecnologia sfrutta la temperatura co-stante che il terreno ha lun-go tutto il corso dell’anno. Gli impianti di riscalda-mento, raffrescamento e produzione di acqua calda sanitaria, sono alimentati da pompe di calore geoter-miche, ovvero da due evo-lute unità che sfruttano il terreno come elemento di scambio termico, sia nella stagione invernale che in

quella estiva, grazie alla temperatura costante che gli strati più profondi del-la terra presentano in tutto l’arco dell’anno. Il campo sonde, ovvero i tubi che permettono il tra-sferimento del calore, ha un rendimento direttamen-te proporzionale alla sua profondità di posa.

Uno schema di come è costruito un impianto

geotermico. Le tubazioni in

profondità, sfruttano la temperatura costante

che il terreno ha durante tutto l’anno e la

trasportano all’interno dell’unità immobiliare.

di Fabio Allegrini

di Sandra Angelici

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La tecnologia sfrutta la temperatura costante che il terreno ha durante tutto l’anno e la traferisce alle unità immobiliari

Page 15: Il Pungolo n.119

15IL PUNGOLOWWW.ILPUNGOLO.ORG

Il parroco dei “Sacri cuori di Gesù e Maria” a La Storta fa rimuovere l’antenna dal campanile

nia mobile che siano sufficiente-mente distanti dai centri abitati. La scelta di campo di Mons. Fur-goni va in questa stessa direzio-ne e arriva dopo quello che or-mai possiamo definire l’evento storico per l’intero quadrante, accaduto lo scorso Maggio e che ha visto l’abbattimento delle pri-me quattro antenne di Radio Va-ticana. Era il Luglio 2012 quan-do padre Federico Lombardi annunciava che: “Tenuto conto della vasta accessibilità dei suoi servizi tramite le ritrasmissioni radio locali, regionali o nazio-nali, e tramite il Web e alcuni canali satellitari [Radio Vaticana n.d.r.] ridurrà l’impegno delle trasmissioni con le tecnologie tradizionali delle Onde Corte e delle Onde Medie, trasferendo così risorse in nuove direzioni”. E’ un terreno scivoloso questo della lotta all’inquinamento elet-tromagnetico, visti gli interessi degli attori in campo, ma solo il raggiungimento della consape-volezza comune sui rischi per la salute, derivanti dall’esposizioni alle onde elettromagnetiche, può rappresentare quel fattore decisi-vo in grado di fare la differenza.

coscienza chiara e forte su un problema, quello dell’elettro-smog, sempre più centrale nelle agende di cittadini e comitati di Roma Nord. La crescita quasi indisturbata e a tratti scellerata di stazioni di telefonia mobile (i nostri quar-tieri possono tristemente docu-

mentare numerosi esempi), sta sviluppando quella sensibilità in grado di fungere da volano per una serie di interventi, por-tati avanti da comitati, gruppi di cittadini o mezzi d’informa-zione, che con sempre maggior forza spingono per l’individua-zione di siti adibiti alla telefo-

Buone notizie dalla lotta all’inquinamen-to elettromagnetico

arrivano direttamente da La Storta. Dallo scorso Luglio, infatti, il parroco della Chiesa “Sa-cri cuori di Gesù e Maria”, Mons. Adriano Furgoni, ha deciso di dare, almeno nel suo piccolo, un contributo sicuramente d’impatto e da-gli evidenti significati mo-rali, in quella che possiamo etichettare come la battaglia “all’antenna mobile”. Infatti, quanti vivono in

zona, avranno sicuramente notato che da circa due mesi è stata rimossa la stazione radiobase, che per molto tempo ha troneggiato indi-sturbata sul campanile della parrocchia. Mons. Furgoni, con buon spirito d’iniziativa, ha di-sdetto il contratto in esse-re con una nota compagnia telefonica, scegliendo di schierarsi in favore della sa-lute dei suoi parrocchiani, piuttosto che preferire i lauti compensi generati dalla con-cessione. Una scelta di campo ben precisa che si muove nel-la direzione di una presa di

di Davide Liberatori

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16 IL PUNGOLOWWW.ILPUNGOLO.ORG Sport Locale

Beach Volley,una passione estiva che diventa sport in inverno, grazie alla “Paradise Beach Volley”

Nato come una varian-te del gioco della pal-lavolo, da semplice

ricreazione sulle spiagge, il beach volley si è gradualmen-te evoluto: oggi è praticato anche durante la stagione in-vernale ed in paesi che non presentano una linea costiera. In diverse nazioni è con-siderato uno sport pro-fessionistico ed ha persi-no conquistato un posto all’interno delle Olimpiadi. Il Pungolo, ha deciso di en-trare nel merito di questa disciplina, incontrando Mi-chele De Carolis, direttore tecnico della scuola roma-na “Paradise Beach Volley”. Questo sport si sviluppa per motivi diversi in Emilia Ro-magna e nel Lazio, intorno al 1980. Michele ci racconta del suo passato da pallavolista e di un grave infortunio subìto, che lo ha spinto ad abbandonare il

parquet per mettere i piedi nella sabbia, dedicandosi al beach vol-ley, disciplina che, proprio gra-zie al contatto con la sabbia, re-gala diversi benefici: equilibrio, reattività, trasversalità e la capa-cità di percepire e riconoscere la posizione del proprio corpo nel-lo spazio, contemporaneamen-te allo stato di contrazione dei muscoli, anche senza il supporto della vista (propriocezione). Lo sport non presenta alcun tipo di controindicazione, sal-vo essere precluso (come qualsiasi altra disciplina) a soggetti affetti da gravi patologie. Oggi la Paradise Beach Volley risulta ben consolidata: è al suo quarto anno e gli iscritti sono circa cinquecento, molti dei qua-li bambini e ragazzi, seguiti da allenatori professionisti. Alcuni allievi non hanno fami-liarità neppure con la pallavo-lo, ma la loro inesperienza non pregiudica affatto l’ approccio al beach volley. Questo sport necessita di pa-zienza e costanza: i risultati non sono immediati, cionono-stante non bisogna scoraggiarsi. L’obiettivo futuro di questo sport a livello locale è la con-quista di spazi comunali da de-stinare esclusivamente a questa disciplina, così com’è accaduto per lo spazio di Piazza Irnerio durante quest’estate, che ha ri-scosso molto successo, per poter abbassare i costi ed aumentare l’accessibilità di questo magni-fico sport.

Presidente della “Para-dise Beach Volley”, una

delle prime associazioni sportive a portare il Beach

Volley nella Capitale.Durante l’estate l’associa-

zione promuove la sua attività nello stabilimento

balneare nella zona di Maccarese mentre durante l’inverno è stabile all’inter-no di un noto centro spor-

tivo della zona Aurelia.Il suo obiettivo è quello di ottenere uno spazio

comunale per poter pro-muovere questo sport a

costi accessibili.

MICHELE DE CAROLIS

di Serena Macrini

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Page 17: Il Pungolo n.119

17IL PUNGOLOWWW.ILPUNGOLO.ORG

Roma League, la terza edizione del torneo di Calcio Balilla più prestigioso della Capitale

Presidente della Roma Calcio Balilla e Vicepresi-dente della Federazione

Italiana Calcio Balilla, Colacicco rappresenta

la più grande realtà del panorama romano.

Da tre anni organizza la Roma League, il più

importante torneo capi-tolino, che prevede lo

scontro tra le squadre rap-presentanti i vari quartieri

della città eterna, nella speranza di guadagnarsi

un posto in serie C.

In senso orario dalla foto più in alto:

tutti i capitani delle squadre partecipanti

alla terza edizione della Roma League, supportati

dal delegato del Coni Alessandro Fidotti;

la preparazione di un giocatore

pochi istanti prima dell’inizio di una gara;

il riscaldamento di due giocatori diversamente

abili, su un tavolo realizzato ad hoc in base

alle loro esigenze;il podio della III Edizione

della Roma League che vede Dragona sul gradino

più alto, seguita da S.Maria delle Mole

e Vigne Nuove.

NICOLA COLACICCO

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La Roma League, ovvero il più importante Torneo di Calcio Balilla della Capitale, è giunta

alla terza edizione.Più di 150 giocatori, suddivisi in 16 squadre rappresentanti diversi quar-tieri di Roma, si sono sfidati lo scorso 5 Ottobre nell’arena allestita dal Pre-sidente della Roma Calcio Balilla Ni-

cola Colacicco, al TMR Village di Guidonia. Il gradino più alto del podio quest’anno l’ha raggiunto il Dra-gona, che contro tutti i pronostici ha battuto in finale la concentratis-sima Santa Maria delle Mole ed è entrata di diritto nell’Albo d’oro della competizione.Entrambe le squadre finaliste han-no ricevuto sia il pass per Saint Vincent, città che ospita da anni

di Andrea Cangialosi

le finali del Campionato italiano a squadre della Federazione Italiana Cal-cio Balilla, sia l’iscrizione alla serie C con l’oppor-tunità di giocarsi il posto per la serie B.Lo scorso anno fu Ostia ad aggiudicarsi la Roma League, battendo in finale il Vigne Nuove.Ostia che nella scorsa competizione del Cam-pionato italiano a squadre è riuscita a conquistare un posto in serie B e che quest’anno lotterà per un posto in serie A, insieme al San Giovanni, che in-vece il suo posto in serie B è riuscito a difenderlo lo scorso anno.Roma dunque sempre più protagonista del Calcio Balilla anche a livello nazionale e alle cui squa-dre facciamo i migliori in bocca al lupo.

Page 18: Il Pungolo n.119

18 IL PUNGOLOWWW.ILPUNGOLO.ORG TecnologicaMente

Siamo ormai in autun-no, da sempre, sta-gione propedeutica

alle novità tecnologiche. Colossi come Apple, han-no presentato, non senza creare un adeguato clima di attesa, gli oggetti del de-siderio. Tra questi spicca la sesta edizione del “tele-fonone” della mela. Chia-mare la nuova generazione di smartphone “telefonini” sembra ormai inadeguato, data l’inarrestabile crescita in dimensioni dei display in netta controtendenza, rispetto alla moda di fine anni ’90, che mitizzava la miniaturizzazione dei di-spositivi. Ovviamente le funzioni a suo tempo erano ridotte ai minimi termini, non immaginando i trend attuali. Tuttavia, salvo in-crementi legati alla poten-za di elaborazione, l’evolu-zione sembra essere legata maggiormente al mondo dei servizi resi all’utenza, più che alla timida evolu-zione dell’hardware.In tal senso sta progreden-do con ostinata coerenza, lo sviluppo di una sorta di “bagaglio personale” costi-

tuito da iscrizioni a questo e a quel sito ma, soprat-tutto, all’accumulo di beni acquistati, quali musica, film e libri che il venditore riconosce come proprietà permanente del proprio ac-quirente. Rispetto a tale problemati-ca, che evidentemente non è ancora del tutto conside-rata con il dovuto riguardo, è lecito porsi più di qual-che quesito che conduce all’insorgenza di una rile-vanza giuridica, circa i di-ritti dell’acquirente e per-ché no dei suoi eredi. Se è vero che per l’auten-ticazione dell’utente, che oggi usa ID e password, si profila l’adozione di prin-cipi legati alla biometria, con l’uso di impronta digi-tale ma anche di scansione dell’iride, risulta invece carente, o per meglio dire inesistente, una normativa che regoli efficacemente la proprietà patrimoniale, che non prevede alcuna forma di salvaguardia. Può sembrare strano, forse eccessivo, ma se pensiamo ai grandi numeri che pro-duce uno store di contenuti, si capisce che la tematica è tutt’altro che secondaria. Quando in libreria acqui-

L’eredità dei contenuti digitali

stiamo un libro, ma anche un vide-ogioco o un gioco da tavolo quale Risiko o Monopoli, ne deteniamo in primo luogo la licenza lettera-ria di uso, siamo cioè autorizzati a sfruttare e godere dell’idea altrui per nostro diletto. Naturalmente, a comprova tangibile di ciò, ci viene consegnato il “bene materiale” og-getto dell’opera, che sia questo il DVD con relativa custodia, la sca-tola del gioco con il tabellone e le pedine o il nostro amato libro. I nostri figli e nipoti troveranno, un po’ impolverati, i nostri vecchi vo-lumi pronti per essere sfogliati e ri-letti dalle future generazioni che gli doneranno nuova vita. Quanto ai contenuti digitali succe-de invece un curioso meccanismo, un po’ come se alla nostra morte gli editori venissero a riprendersi i nostri libri, i nostri giochi: insom-ma tutto quel che abbiamo acquista-to. Non è strano? Non suona come un’appropriazione indebita? Certo che lo è, ma è proprio così che van-no le cose. Gli store ci vendono i contenuti, ce ne riconoscono la proprietà a vita, ma se si provasse a subentrare in un’utenza di un nostro parente, come minimo temo si scatenerebbe una reazione di incredula ilarità da parte del venditore di servizi.Analogo discorso è quello relativo alla cosiddetta “musica liquida” espressa, per capirci, dai files MP3 che ormai costituiscono l’intangibi-le raccolta musicale che accompa-gna la nostra vita. In assenza di supporto, muore l’a-spetto collezionistico, non v’è più traccia di storicità, fosse anche solo di quella nostra individuale. Ad ulteriore aggravio, la musica viene sempre più ascoltata attraver-so servizi di streaming on-demand, per poi cadere nell’oblio. Sfido chiunque a ricordare TUTTA la mu-sica che si è ascoltata una decina di anni fa. Scorrendo i dischi tra le mani inve-ce, avremmo sempre il fascino di un tempo che, se pure passato, ci è

appartenuto.Una menzione di riguardo, meri-tano le fotografie, nel qual caso la proprietà artistica e letteraria è im-plicitamente nostra. Alcune macchine fotografiche ge-stiscono, a livello di metadatazione, il copyright e comunque servizi più evoluti, anche più del watermar-king, quale ad esempio quelli resi dalla Digimarc, rendendo inequivo-cabilmente “nostre” ed irreplicabili (anche in caso di trasliterazione di formato) le nostre immagini. Ma tanta cautela non vale se, come ormai è prassi consolidata, si con-servano le foto su hard-disk o peg-gio su CD-Rom. Questi ultimi, è ormai accertato, risultano leggibili con difficoltà già dopo 8-10 anni. C’è da aggiungere che sempre più spesso la macchina fotografica è sostituita dal telefono cellulare, dal quale non tutti sanno scaricare le immagini, che rimangono confinate nel dispositivo e sovente finiscono con la sua dismissione e con esso un pezzo della nostra storia.Questo è il risultato di questa spin-ta tecnologica irreversibile: ha reso tutti noi dei numeri, senza passato, senza traccia del nostro passaggio. Gli archivi storici sono colmi di corrispondenza interpersonale, at-traverso la quale ci è dato conosce-re e rivivere gli aspetti più intimi di persone del passato, che siano per-sonaggi famosi o semplicemente nostri avi. Cosa resterà invece delle nostre e-mail? Quale testimonianza lasceremo con i nostri e-book se an-che ciò che ancora si stampa, viene realizzato con carte mediocri che dopo cento anni sono fisicamente distrutte? Leggiamo ancora i papi-ri egizi poiché erano scritti su fibra naturale, così come anche gli anti-chi manoscritti! Varrebbe la pena riflettere sul risul-tato di questo modernismo tecnolo-gico e magari cercare di ostacolarlo, lasciando quante più prove materia-li e tangibili della nostra esistenza.

di Stefano Bastianelli

Senza un costante backup, la perdita di uno smartphone, al giorno d’oggi, equivale alla perdita di un pezzo della nostra storia. Ma cosa conserveranno di noi le generazioni future?

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In alto: l’icona dell’Apple Store, la più grande piattaforma di

contenuti multimediali;Sotto:

un’immagine dal film fantascientifico “Matrix”.

Page 19: Il Pungolo n.119

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Page 20: Il Pungolo n.119

20 IL PUNGOLOWWW.ILPUNGOLO.ORG Eventi e Cultura

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A fianco:un istante dell’evento nell’area a disposizione su Via di Casalotti.Sotto:il momento del passaggio del corteo di fianco al Colosseo, uno dei monumenti raggiunti dalla sfilata delle Vespe lungo le principali vie della Capitale.

di Luca Di Marco

“On The Road” con il mito Vespa. A Casalotti il raduno nazionale del club Vespa nel Tempo

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Via Santi Martiri di Selva Candida 35 – Roma

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Dott. MASSIMILIANO FALASCA Istruttore Nazionale BLSD – PBLSD Salvamento Academy

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finale (La Basilica di San Pietro), il corteo ha costeggiato l’antica fortezza di Castel Sant’Angelo per poi imboccare via della Con-ciliazione accolti da una folla festante. Sul fondo l’imponente Colonnato e la facciata della Ba-silica, in tutto il suo splendore. I vespisti sono stati accolti all’in-terno della Città del Vaticano dal

Cardinale Angelo Comastri, vica-rio del Santo Padre per la Città del Vaticano, che ha portato il saluto di Papa Francesco. E’ la seconda volta che viene con-cesso questo privilegio e in molti hanno approfittato dell’occasione anche per visitare le catacombe e sostare in preghiera sulle tombe dei papi accompagnati personal-

mente dal Cardinale. Tornati a Casalotti con gli occhi pieni di storia e di bellezza, i ve-spisti hanno rinnovato a tutti l’in-vito per il prossimo raduno, con l’augurio di ritrovarsi per la città ancora più numerosi.

Il 6 e 7 Settembre circa cinquanta club di vespisti da tutta Italia e due club stranieri provenienti da Austria e Germania, hanno sfilato per le vie della Capitale riportando Roma negli anni della “Dolce Vita”.

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Come ogni anno si è svolto a Roma il raduno del “Club

Vespa nel Tempo” di Ca-salotti. Cinquanta club hanno raggiunto la capi-tale per l’appuntamento del 6 e 7 Settembre scor-so e, come accade dal 2011, hanno partecipato all’evento anche due club stranieri: uno proveniente dall’Austria e uno dalla Germania.La giornata del sabato è stata scandita dal primo giro di riscaldamento per le vie della capitale. La meta era il museo storico dei veicoli della Polizia di Stato, dove si sono potu-te ammirare automobili, moto, scooter e biciclette che hanno fatto la storia della Polizia e del costu-me d’Italia. Pezzi unici, dagli anni ‘30 ad oggi, compreso il mitico “mulo meccanico” da montagna della Moto Guzzi e la Giulietta degli insegui-menti nei film di Thomas Milian.La sera, piccoli gruppi di vespisti si sono alternati per le vie e le piazze del-la città, in un giro “by ni-ght” che ha toccato luoghi suggestivi, un’atmosfera speciale che solo la città eterna sa regalare.La domenica mattina in-vece, alle 10.30 è parti-ta la sfilata con il corteo aperto dalle indispensabi-li moto della Polizia Lo-cale Roma Capitale, che

ha scortato i vespisti du-rante tutto il percorso.Partito da Casalotti, il cor-teo di circa 300 vespe, si è affacciato dalla terrazza del Gianicolo per ammi-rare dall’alto la città nella sua grande bellezza. Dal Gianicolo è poi sce-so verso il centro costeg-giando la collina, guar-dando cupole e palazzi, passando accanto al fiume che attraversa Roma, il Tevere, fino a Ponte Gari-baldi e all’isola Tiberina.Tappa successiva è stata piazza Venezia con l’Al-tare della Patria per poi toccare l’antico Teatro Marcello di epoca roma-na, e sostare per l’aperiti-vo alle pendici del Cam-pidoglio. Da lì i vespisti hanno con-templato il Foro romano e la piazza del Campidoglio con la statua del Marco Aurelio. Attraversando le vestigia dell’Impero romano, il corteo ha proseguito per il tempio di Vesta e l’arco di Giano sfilando accanto al Circo Massimo e arrivan-do diritti all’arco di Co-stantino, che apre la vista sul più noto monumento dell’antica Roma, il Co-losseo.Il corteo è poi proseguito per piazza San Giovanni in Laterano, piazza della Repubblica e si è diretto verso Trinità dei Monti, per scendere lungo i tor-nanti - con un bellissimo effetto scenografico - a piazza del Popolo. Per avvicinarsi alla tappa

Page 21: Il Pungolo n.119

21IL PUNGOLOWWW.ILPUNGOLO.ORG

Dopo oltre un anno dalla fine dei lavori, an-

che se non si è vista un’inaugurazione uf-ficiale, si può dire fi-nalmente conclusa la realizzazione di Piazza Don Gustavo Cece.Per la prima volta infatti, la piazza assolve al suo scopo come punto di ag-gregazione del quartiere di Casal Selce, ospitan-do l’evento “Estate…

Fantastici”: 10 serate, dal 6 al 15 Settembre, promosse dall’Associa-zione Morgana Commu-nication, con il patroci-nio del Municipio Roma XIII.Serate organizzate so-pratutto all’insegna del-la cultura, che hanno visto la partecipazione di molti ospiti tra cui do-centi universitari, medi-ci, archeologici, gruppi musicali e la partecipa-

zione dell’attore Emi-lio Solfrizzi, “padrino” dell’evento, che si sono soffermati su diversi temi aventi ad oggetto la Costituzione italiana.Ci si augura che la festa di quartiere possa ripe-tersi anche nei prossimi anni e diventare un ap-puntamento fisso per il territorio di Casal Selce.

La prima settimana di Settembre si è festeggiata, in

compagnia del consor-zio Le Cerquette Grandi, la XVII edizione della Sagra della Pannocchia, nel centro sportivo e di aggregazione situato in Via Pallanzeno. In questa edizione della “ecofesta” si è ripetuta l’iniziativa del Munici-pio XIV che ha previsto il ritiro di rifiuti ingom-

branti e speciali tramite un stazione meccaniz-zata automatica, come avvenuto qualche mese fa anche in Via Audiface ed Abacuc.La sagra, durata dal 4 al 7 Settembre, ha visto ospite anche Enzo Salvi, per una serata all’inse-gna del cabaret all’ita-liana, oltre a vari spetta-coli musicali che hanno accompagnato gli stand gastronomici.

Inoltre, sempre per ri-manere in tema ecolo-gico, sono state organiz-zate varie escursioni nel territorio naturalistico di Cerquette Grandi.Per promuovere la rac-colta PaP, che in questi giorni si sta sperimen-tando sul territorio pe-riferico del Municipio Roma XIV, sono stati allestiti stand informati-vi di AMA ROMA.

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A La Storta la XVII edizione della “Sagra della Pannocchia”

“Estate Fantastici”: prima festa estiva per Piazza Don Gustavo Cece

Page 22: Il Pungolo n.119

22 IL PUNGOLOWWW.ILPUNGOLO.ORG Lettere alla Redazione

Salve, a voi che seguite da anni con passione e competenza i destini dei no-stri quartieri volevo lamenare che Via Borgo Ticino da quando è stata istituita lamenta preoccupanti carenze idriche negli appartamenti. Particolarmente gravi nei giorni festivi e nelle ore di punta. Tutti i condomini della via e persino la caserma dei carabinieri sono poi rimasti a secco per una settimana a giugno per 2, 3 ore ogni sera. Le cause e ragioni sono ignote. A nulla servono autoclavi e manuten-zioni ai contatori perchè manca proprio l’acqua da attingere. La notte invece la situazione è norma-le, segno evidente che è un problema di erogazione Acea della via. Potete aiutarci a capire e a comprendere cosa fare per uscire da questo disagio? Grazie, Fabrizio C.

Cari amici,vi raggiungo con questo breve scritto per confrontarmi con voi su alcuni pro-blemi riguardanti l’amministrazione dei beni parrocchiali in generale e in particolare, la gestione del Parco par-

Gentile Sig. Fabrizio,in questi casi si può:1. comunicare ad ACEA tale disser-

vizio e chiedere spiegazioni in me-rito, tramite lettera scritta, firmata da un Comitato o da un gruppo di Cittadini;

2. attendere l’eventuale risposta, che potrebbe non arrivare mai;

3. qualora non dovesse arrivare mai, denunciare ACEA, tramite vie le-gali, per “interruzione di pubblico servizio”, se regolarmente pagato.

A mali estremi, estremi rimedi.La ringraziamo per averci contattato.

Abito in Via Forno Saraceno, e stiamo vivendo una situazione veramente in-sostenibile, la strada angolo via Capri-glio è sempre stata una discarica a cielo aperta ma in questo periodo la situazio-ne è precipitata.I cassonetti (vecchi, sporchi, rotti) sono attorniati da rifiuti ingombranti che do-vrebbero essere conferiti nelle apposite aree; l’AMA svuota i cassonetti abba-stanza frequentemente e su segnalazio-ne di chi abita vicino manda gli ope-ratori per la pulizia della montagna di rifiuti a terra.Nonostante questa azienda sia da alcu-ni punti di vista indifendibile, in questo caso la colpa è da imputare solamente a quei cittadini che manifestano il loro grado di civiltà gettando materassi se-die tavoli armadi frigoriferi ecc. altro dove capita.Ho mandato mail corredate di foto ai vigili urbani, che hanno segnalato il problema, al sindaco ai giornali.

Gentile Franca,al degrado ed all’inciviltà non c’è ri-medio collettivo o politico, ma solo

Ringraziamo il Parroco Don Emanue-le, per averci scritto e per averci evi-denziato un concetto base di civiltà collettiva e di bene comune: il rispetto degli altri e delle cose altrui.Ciò che chiede il Parroco a tutti noi è quello che un genitore o un educatore dovrebbe insegnare ai propri figli ed ai propri alunni : cioè “la buona educa-zione”.Sono piccole cose, anche non molto complicate da rispettare, e speriamo possano essere condivise da tutti : pic-coli e grandi, giovani e adulti, educati e maleducati.Anche la civiltà dovrà divenire un bene collettivo, per costruire una vera co-munità.

rocchiale.Come forse già sapete la Parrocchia è un Ente ecclesiastico riconosciuto dal-lo Stato Italiano e in quanto tale ha una personalità giuridica propria. L’ente Parrocchia è dunque proprieta-rio di tutti quei beni di cui abitualmente fruiamo. Quando parliamo di Parrocchia però non facciamo riferimento solo ad un Ente ma anche ad una comunità cristia-na, che vive in un territorio. Ed è bello ricordarci che in Parrocchia viviamo oggi come vivevano un tempo le prime comunità cristiane. Esse condivideva-no i beni e per questa condivisione era-no educati ad essere comunità.Per permettere a chiunque lo desideri di usufruire del Parco parrocchiale alcuni donano gratuitamente tempo e mezzi. I “Vivai Dominzi” fanno la manuten-zione del verde; volontari provvedono all’innaffiamento delle piante e della parte del prato non servita dall’irriga-zione; la “Eredi Marconato” provvede alla manutenzione dell’impianto d’irri-gazione. Tutti noi poi, attraverso l’Ente Parroc-chia, contribuiamo, con l’impiego di parte delle offerte che ciascuno lascia nelle varie occasioni (celebrazioni, at-tività, etc.), al pagamento della bolletta bimestrale dell’acqua, allo stipendio della signora che pulisce cestini e ba-gni, e alla tassa per il pozzo.Il Parco pertanto è un bene comune e va rispettato come bene della comuni-tà. Questo considerazione alcune volte viene a mancare per l’irresponsabilità di alcuni che compiono gesti, che non esito a definire egoistici, in quanto non curanti del bene degli altri.Pertanto chiedo a tutti di aver attenzione per i beni comuni ed in particolare di: aver cura di chiudere il rubinetto dell’acqua della fontana;di usare con cura i bagni; di gettare le carte nei cestini; di non gettare nei cestini pannolini o avanzi di cibo; di rispettare l’orario di chiusura; di non introdurre palloni di cuoio che possono recare danni a persone o a cose.Vi ringrazio per l’attenzione e nell’at-

Le istituzioni sono del tutto latitanti. Comune Municipio e relativi ammini-stratori si fanno vivi solo in occasione delle elezioni pensando che i cittadini siano tutti stupidi e si stupiscono se non vanno a votare. Capisco che loro ne fanno soprattutto una questione politi-ca, ma noi cittadini siamo stufi dell’a-gire sempre e solo per convenienza po-litica. Chi amministra il Municipio 13 dovrebbe ascoltare il territorio invece di barricarsi negli uffici a fare il passa-carte, ci vuole la passione politica l’e-tica la voglia e l’entusiasmo di fare le cose giuste per i cittadini e non seguire i dictat di partito a qualsiasi corrente politica si appartiene; chi non ha que-sta sensibilità farebbe bene a dimettersi tanto l’abbiamo visto solo sui manifesti elettorali.Sul messaggero di qualche giorno fa c’è un bell’articolo di Mauro Evange-listi che ironicamente parlando di rifiu-ti ha pubblicato le punizioni corporali inflitte nell’antica Roma a chi gettava rifiuti nelle strade.Ma le punizioni corporali sono riserva-te a quei cittadini che come me prova-no a dire qualcosa a quelle persone col-te sul fatto a gettare rifiuti ingombranti,ho ricevuto parolacce minacce e qual-cuno ha provato a mettermi le mani ad-dosso.Il problema è diventato innanzitutto una emergenza igienico sanitaria in quanto nei pressi dei cassonetti si aggi-rano cani randagi e topi, una emergen-za di ordine pubblico perché sembra non ci sia modo di scoraggiare questi comportamenti.Mi chiedo ma in una città come Roma da chi i cittadini onesti e civili sono di-fesi? Non certo dalle istituzioni o dalle forze dell’ordine.Spero che questo mio sfogo dettato ve-ramente dall’esasperazione sia da voi recepito visto che pubblicate articoli riguardanti il nostro quartiere.Certa del vostro interessamento porgo cordiali saluti.Franca P.

tesa di potervi conoscere tutti personal-mente vi saluto nel Signore.

Sac. Giannone EmanueleParroco

CARENZA IDRICA IN VIA BORGO TICINO

CARENZA IDRICA IN VIA BORGO TICINO

LA CIVILTÁ ALLA BASE DI TUTTE LE COMUNITÁ

VIA FORNO SARACENO OSTAGGIO DELL’IMMONDIZIA

Page 23: Il Pungolo n.119

23IL PUNGOLOWWW.ILPUNGOLO.ORG

PERIODICO DEL COMITATO DI QUARTIERE

NUOVE ALLEANZE ROMA NORD OVEST

CASALOTTI - SELVA CANDIDA

IL PUNGOLO

REDAZIONE [email protected]

PUBBLICITÁ[email protected]

REG. TRIBUNALEN. 451 DEL 18/07/1990

SEDE LEGALE [email protected]

VIA MORSASCO, 900166 - ROMA

DIRETTORESarzanini Enrico

CAPOREDATTOREStrazzera Giuseppe

RESP. MULTIMEDIACangialosi Andrea

REDATTORIAngelici SandraBastianelli StefanoCantarella GabrieleCarbonara AlessioCeccherini ArtemioDe Santis SaraLa Cava ChiaraLiberatori DavideMacrini SerenaRaso FrancescoSacchinelli AriannaVena NiccolòVerachi Marco

PRESIDENTELandonio Luciano

RESPONSABILE COMMERCIALEAllegrini Fabio

del Patrimonio Immobiliare del Mu-nicipio Roma XIV(ex XIX) con Matri-cola IBU (Insieme dei Beni Unitari) VBL16477.Ad ulteriore dimostrazione della com-petenza AMA su Via di Selva Nera, c’è il sito internet www.amaroma.it, il qua-le, all’interno della sezione “servizi del tuo quartiere”, indica fra le altre cose, la periodicità dell’intervento di pulizia previsto per la strada selezionata e su Via di Selva Nera è specificato: “1 vol-ta al giorno”.Non è corretta dunque la risposta di AMA, che scarica la responsabilità della mancata pulizia sul ritardo ur-banistico della strada (tralaltro assen-te nel tratto da Lei indicato, poichè la parte di Via di Selva Nera che scorre vicino al plesso di Rea Silvia è tutta ac-compagnata da marciapiede).Un responsabile della società inca-ricata della pulizia, dovrà prendere contatto o direttamente con il Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale del Municipio nel quale ricade la strada, in questo caso il XIV, oppure potrà far presente all’Assessorato di riferimen-to, in questo caso “Ambiente, riquali-ficazione urbana e turismo”, l’impossi-bilità di adempiere al contratto a causa dei problemi indicati. L’Assessorato provvederà a prendere contatto con il Comando e a richiede-re una determinazione dirigenziale con lo scopo di alternare il passaggio su una sola carreggiata, per permettere lo svolgimento delle operazioni di pulizia.Tale procedura è già accaduta per Via Angelo Fava pochi giorni fa. In quel caso si richiedeva una Determinazione Dirigenziale con lo scopo di vietare la sosta dei veicoli nell’area soggetta a pulizia.La ringraziamo per averci contattato.

Gentile Sig.ra C.,per quanto concerne il complesso re-sidenziale Rea Silvia, è molto probabi-le che, essendo di nuova costruzione, le strade ad esso pertinenti non siano ancora passate nella disponibilità del Municipio e dunque non possono esse-re di competenza AMA, in quanto an-cora riconosciute come private.Diversa è invece la situazione per la pulizia di Via di Selva Nera.La strada infatti risulta nell’inventario

Gentile Redazione,abito in Via di Selva nera, all’interno del nuovo plesso residenziale Rea Sil-via. Dato lo stato di abbandono ho pro-vato a richiedere ad Ama la pulizia di Via di Selva Nera e delle vie del ples-so. Vi allego la risposta del Direttore Generale, con protocollo 30477 del 27 Giugno 2014.«Gentile Sig.ra C., in riferimento alla Sua mail, si informa che in Via di Selva Nera a causa della mancanza di mar-ciapiedi e per la velocità sostenuta del traffico veicolare, rimane difficile per gli operatori AMA poter svolgere il lavoro di pulizia e diserbo delle erbe infestanti senza il supporto della Poli-zia locale di Roma Capitale o dell’in-tervento della Squadra Decoro. Il com-plesso delle altre vie segnalate risulta essere ancora una semiarea di cantiere la cui pulizia non rientra nelle compe-tenze AMA [...]».

soggettivo ed individuale. Bisogna incominciare dalla nascita a far rispettare la convivenza civile.Tuttavia le istituzioni o gli organi pre-posti alla pulizia della città, qualun-que essa sia, o al territorio, urbano o extraurbano, non possono far finta di niente o non trovare la soluzione del problema “monnezza”, perché il de-grado è vero ed oggettivo e non solo soggettivo.Come Comitato proponiamo una solu-zione di carattere generale: • Visto che differenziare è conveniente;• Visto che il “porta a porta” si sta

espandendo;• Visto che la raccolta rifiuti si paga,

per evitare discariche a cielo aper-to in ogni luogo;

chiediamo l’eliminazione dei casso-netti dalle strade e la raccolta porta a porta in tutto il quartiere CASALOT-TI-SELVA CANDIDA, comprendente i due Municipi 13 e 14.Fare il “porta a porta” a macchia di leopardo o solo in un quadrante di un solo Municipio (esempio solo il 14), spingerebbe il cittadino a consolidare il concetto di discarica autorizzata vi-cina a qualsiasi cassonetto ancora esi-stente nel territorio limitrofo e quindi a creare disagio e degrado nel territo-rio del proprio vicino.L’assenza di cassonetti e l’estensione del “porta a porta” generalizzata, po-trebbe risolvere parzialmente l’incivil-tà soggettiva ed il degrado oggettivo nei luoghi abitati.Tramite questo giornale di quartiere, speriamo che la proposta arrivi a chi di dovere, sia esso il rappresentante della politica o quello dell’AMA.Se ciò non bastasse, ci impegneremo a far pervenire tale istanza scritta alle Autorità competenti, in tempi brevi.

La risposta, buona o brutta che sia, sul prossimo numero di questo giornale.

PULIZIA VIA DI SELVA NERA E COMPLESSO REA SILVIA

NUMERI UTILI PRESIDIO CASALOTTICARABINIERIPOLIZIAVIGILI DEL FUOCOCORPO FORESTALE

EMERGENZA SANITARIAGUARDIA MEDICAANTIVELENI (Gemelli)

ROMA CAPITALE (Call center)U.R.P. MUNICIPIO ROMA XIIIU.R.P. MUNICIPIO ROMA XIV

ACEA - GUASTI (Acqua)ACEA - GUASTI (Luce)AMAATACENEL - GUASTIITALGASMETREBUS

112113115

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1180658201030063054343

0606060669618395

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800130335800130332800867035

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