Il portico n.285

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ANNO XXXI MENSILE NOVELLARESE D'INFORMAZIONE Gennaio 2012 n.285

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Le iniziative della Lega, in occasione della Festa del Tricolore alla presenza del Presidente del Consiglio Mario Monti, ci riportano al 2006-2007 all’epoca dl Governo Prodi. Anche allora la Lega non perdeva un’occasione in cui era presen-te a Reggio Emilia un esponente del Governo per fare un po’ di casino, cioè la cosa che le riesce meglio.La Lega vuole ricostruirsi una verginità da forza di opposi-zione, ma la verginità l’ha persa da un pezzo. Se non nel 1994 (potremmo dire che in quell’anno si è fermata ai pre-liminari) è almeno dal 2001 che non è più vergine. Negli ultimi undici anni è stata al governo per più di otto, sempre con Berlusconi e Tremonti. E cosa ha combinato? Nulla, nessuna riforma, neanche quella sul federalismo fiscale, che “gli è tutto da rifare”, e sempre prona al Cavaliere. Ci ha portato sull’orlo del fallimento dello Stato e se ciò fosse avvenuto per pensionati e lavoratori, dipendenti e autonomi, sarebbe stata una sciagura. Non si è andati alle urne (cosa che sarebbe stata la più conveniente per il PD) per evitare che al fallimento del governo e della maggio-ranza seguisse quello dello Stato. La Lega non può più fare la verginella. Dopo otto anni di governo con Berlusconi e undici anni di rapporto non interrotto con lo stesso, è fallita per sempre. A queste mie riflessioni l’On. Alessandri ribat-te sostenendo: che la causa della crisi è la moneta senza Stato, cioè l’europeismo miope costruito da Prodi;che la Lega al Governo ha garantito ammortizzatori sociali, taglio della spesa improduttiva, tutela delle pensioni e fatto diventare legge il federalismo fiscale;che nel 2005 avevano già riformato la Costituzione per ridurre i parlamentari, ma la sinistra fece bocciare la rifor-ma al referendum. Sono tutte affermazioni che cercano di deformare la realtà.Non è stato Prodi a volere una moneta senza una vera Europa politica. E’ stato il compromesso possibile in sede europea. Dopo di che Prodi, l’Ulivo e tutto il centro sinistra italiano si sono battuti per andare oltre e realizzare la massima integrazione europea possibile. Tutte le proposte avanzate in tal senso sono state bloccate da quegli Stati, come l’Italia, in cui le maggioranze hanno invece sostenuto l’Europa minima necessaria. La Lega è stata tra i principali protagonisti nell’opporsi all’integrazio-ne europea e, solo quando la crisi ha messo in evidenza che ciò rappresentava una debolezza per l’Europa intera,

ha corretto parzialmente questa posizione. Quanto alle re-alizzazioni della Lega al Governo, realizzazioni che ci han-no portato sul baratro, mi basta ricordare:gli ammortizzatori sociali sono stati finanziati in gran parte dalle Regioni, riconvertendo la spesa di fondi europei per la formazione;la spesa tagliata non è stata quella improduttiva, ma so-prattutto quella per la scuola, l’università, le Regioni e gli Enti locali;le pensioni sono state toccate in tutte le manovre dei Governi Berlusconi-Bossi, soprattutto quelle delle donne del pubblico impiego; ricordo tra l’altro, che nell’estate 2010 si è stabilito che con 40 anni di contributi si poteva andare in pensione, ma per percepirla occorreva aspettare un anno per i lavoratori dipendenti e un anno e mezzo per gli autonomi e, inoltre, chi continuava a lavorare per quel tempo pagava i contributi senza miglioramenti pre-videnziali;il federalismo fiscale era di fatto inattuabile con i tagli del Governo; la manovra Monti con l’anticipazione dell’IMU e l’accordo sul trasporto pubblico locale fa ripartire il percor-so, anche se serviranno numerose correzioni, in particola-re per il patto di stabilità interno.Infine sulla riforma del Parlamento, va ricordato che quella revisione conteneva non solo la riduzione dei parlamenta-ri e il Senato federale, ma anche una serie di “porcatine” nel miglior stile Calderoli: riduzione delle prerogative del Capo dello Stato, aumento spropositato dei poteri del pre-mier, Parlamento agli ordini del premier, confusione as-soluta nelle procedure per l’approvazione delle leggi. Per questo i cittadini – non la sinistra – hanno bocciato quella revisione costituzionale nel referendum del 2006. Ricordo inoltre che la riduzione dei parlamentari sarebbe scatta-ta solo dopo due legislature (nel 2016 se fossero durate cinque anni l’una). E allora basta fare ciò che propone il PD: già nel 2013 Senato federale, con senatori rappresen-tanti di regioni e enti locali, superamento del bicamerali-smo perfetto, solo la Camera dei Deputati eletta e che vota la fiducia al Governo, contestualmente alla riduzione dei parlamentari. Si può votare questa riforma costituzionale già nelle prossime settimane e, se davvero fossero tutti d’accordo, ciò permetterebbe di evitare il referendum con

l’immediata entrata in vigore dalle prossime elezioni. Non si perderebbe neanche un giorno rispetto ai tempi previ-sti dalla riforma richiamata da Alessandri e faremmo una cosa fatta bene.Il PD ci sta, Vedremo presto chi non ci staràLa Lega vuole ricostruirsi una verginità

da forza di opposizione, ma la verginità l’ha persa da un pezzo

dell’On Maino Marchi

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Il quadro politico nazionale certamente non accre-dita i partiti di fronte all’opinione pubblica. La crisi della politica è evidente ed è evidente come sia essa lontana dai problemi delle persone.Nonostante tutto però, soprattutto a livello locale, al-cune buone prassi si mantengono nel tempo. La corretta ed equilibrata gestione dei rifiuti ha con-traddistinto il nostro territorio negli ultimi vent’anni ospitando una discarica che, da sempre, ha consen-tito regolari smaltimenti evitando nel tempo qualsia-si situazione di emergenza. Questo risultato è frutto del binomio che vede coin-volti gli enti locali ed un apparato tecnico – societario che hanno collaborato in modo sinergico essendo appunto SABAR , completamente pubblica (gli attuali

gli enti locali della provincia) che ha segnato un im-portante atto di indirizzo in ottica del prossimo PPGR (Piano Provinciale della gestione dei rifiuti).Tali atti ci permettono di guardare al futuro con ot-timismo essendo essi prevalentemente in linea con quanto auspicato dal partito Democratico novellare-se già nei mesi scorsi quando ancora la provincia non si era espressa in merito a quanto sopra.Così come presentato dall’assessore provinciale Mirko Tutino il piano d’ambito prevede il rispetto della data di cessazione della discarica per il 2015 prefigurando però per Sabar la possibilità di mante-nere un ruolo comunque attivo nel ciclo di gestione dei rifiuti futuro.La spinta sulla raccolta differenziata e la predispo-sizione di un’impiantistica maggiormente all’avan-guardia, hanno consentito di ridisegnare il qua-dro di smaltimento dei rifiuti a livello provinciale prevedendo un ruolo sempre più ridimensionato per le discariche (tant’è che rimarrà solo quella di Poiatica), che sarà compensato in parte da un polo atto al “Trattamento” che si concretizzerà nel TMB di Gavassa e in parte da un polo atto al “Recupero” (trattamento carta, plastica e compostaggio verde ovvero sfalci e potature) che potrebbe appunto ri-guardare l’attuale area di Sabar .Ciò permetterebbe di mantenere attivo l’impianto (e di conseguenza i posti di lavoro) , riconvertendolo su attività “alternative” rispetto all’attuale.Riteniamo tale prospettiva degna di esser presa in considerazione ed esaminata in attesa degli atti de-finitivi futuri di competenza della provincia e della regione.Come Partito Democratico di Novellara però rimar-chiamo il nostro impegno nel far sì che la gestione di Sabar, qualora si confermi un ruolo attivo anche oltre il 2015, rimanga completamente pubblica e nel far si che, prima di qualsiasi decisione definitiva, vengano valutate rigorosamente variabili come l’im-patto ambientale e la salute dei cittadini con i quali occorrerà avviare rapidamente un cammino di infor-mazione e confronto.

di Alessandro Baracchi e Milena Saccani Vezzani

PD Novellara: la gestione dei rifiuti deve rimanere ad un’azienda localeQualora si confermi un ruolo attivo anche oltre il 2015 il PD novellarese si impe-gna affinché Sabar rimanga completamente pubblica e si valutino rigorosamente variabili come l’impatto ambientale e la salute dei cittadini con i quali occorrerà avviare rapidamente un cammino di informazione e confronto.

Il degrado di via Carlo Cantoni

La scorsa settimana, passeggiando, ho percorso i portici che costeggiano via Carlo Cantoni.Già in un passato recente ho avuto modo di sottolineare lo stato di degrado e di abbandono di questa via per quanto riguarda molte delle abitazioni che si affacciano sul porticato.Abitazioni che avranno sicuramente uno o più proprietari ai quali vorrei rivolgere da queste co-lonne un garbato invito a voler prendere atto dello stato in cui queste abitazioni si trovano chiedendo loro se non ritengano opportuno prevedere interventi di risanamento e di recu-pero.A mio modesto parere questa via così come al-tre vie interne del centro storico rappresentano un elemento importante e particolarmente si-gnificativo dell’architettura di tutto il complesso abitativo del nostro centro urbano e lasciarle in questo stato di incuria non solo non offre una buona immagine della nostra cittadina ma ag-grava nel tempo lo stato di abbandono e di fa-tiscenza. Alle autorità Comunali ed agli apparati tecnici competenti, chiedo da queste colonne di fare quanto sia loro consentito dalle Leggi vi-genti in materia affinché di concerto con i pro-prietari degli alloggi si possa dare corso a inter-venti per riportare la via ad un antico splendore.È comunque possibile almeno un intervento immediato, ripulendo e bonificando il portica-to da escrementi di varia natura (cani, piccioni, gatti, ecc.).

di Paolo Paterlini

soci sono gli 8 comuni dell’Unione Bassa Reggiana). Secondo gli accordi pregressi la discarica di Novellara dovrà cessare nel 2015, periodo entro il quale si prevede di occupare tutta (o quasi) la volu-metria disponibile.Da tempo si attendeva un segnale da parte della pro-vincia, relativamente al futuro di Sabar e del nostro territorio in merito alla gestione del ciclo provinciale dei rifiuti.Il Partito Democratico di Novellara ha seguito attiva-mente e con interesse lo sviluppo e il concepimento del piano d’ambito di recente approvazione da parte dell’ATO (assemblea costituita dai rappresentanti da-

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Abituati come siamo a utilizzare e vivere molte ore della giornata in auto, il nostro punto di vista in me-rito alla viabilità spesso si omologa alla necessità di avere strade più scorrevoli, parcheggi più comodi, accessi più facili, trascurando la perdita di sicurezza e vivibilità dei cittadini. Poter vivere il proprio paese a misura d’uomo e tutelare gli utenti deboli della stra-da è da sempre una delle principali azioni d’interven-to dell’amministrazione comunale che in questi anni

Una viabilità più curata e sorvegliata a NovellaraSono proprio i cittadini a richiedere interventi a tutela degli utenti più deboli della strada. Il Comune sta vagliando tutte le segnalazioni per attivarsi al meglio.

è confluita nel più organico piano della viabilità e nella messa in sicurezza di zone critiche di Novellara.L’ultimo sensibile miglioramento in ordine temporale lo si può osservare in Strada Provinciale Nord dove, all’altezza della fermata degli autobus, è da qualche settimana attivo un impianto semaforico a chiamata, con isola spartitraffico per il passaggio in sicurezza sia degli studenti che di tutti i residenti. Un intervento programmato da tempo in Comune e che era stato

di Sara Germani

sollecitato anche attraverso una petizione avanzata da un nutrito numero di genitori che segnalavano il rischio di attraversamento di una strada sempre più trafficata. Ora questo sistema garantirà un sostan-ziale rallentamento da parte degli autisti provenienti da Campagnola e Correggio ed un più facile collega-mento alla città per numerosi cittadini e studenti. Re-sta solo da ultimare, a primavera, il manto stradale lacerato durante il cantiere.E’ inoltre sotto gli occhi di tutti la riorganizzazione della viabilità nelle zone del centro storico, la tutela delle zone scolastiche, l’estensione di zone ciclabili, la continuazione del progetto Bici Bus. Tutte iniziative che hanno portato ad una maggiore cura e tutela del paese, aumentando di fatto la sensibilità a queste tematiche da parte dei cittadini. Proprio per que-sto l’amministrazione comunale sta vagliando tutte le segnalazioni e suggerimenti da parte dei cittadini per intervenire al più presto su zone particolarmen-te critiche. A semplice titolo informativo, andremo presto a sostituire la “cunetta di scolo” di Via Veneto, contrasteremo il pericoloso transito delle bici sotto ai portici con un’apposita segnaletica, mentre i vigili stanno già monitorando la Piazza per limitare il mal-costume di parcheggiare attorno ai giardini.

Lettere al giornale

Veramente indecoroso girare per la piazza di Novellara durante le festività natalizie, macchine parcheg-giate ovunque in totale spregio delle regole e dei divieti e salvo occasionali presenze dei vigili urbani ve-ramente rare mai ripeto mai sanzionate. Poi come mai natale e santo stefano la piazza è rimasta aperta al traffico nonostante sia scritto chiaramente che nei festivi è proibito il transito nella zona delimitata dai pilomat? Spero proprio che episodi simili non si ripetano e ci sia più attenzione e sensibilità da parte di certi amministratori. Vorrei ricordare che l’attuale piazza cosi come la vediamo comprese aree di sosta e divieti è il risultato di una consultazione di tutti i cittadini le cui idee non dovrebbero essere disattese. Grazie e auguri di un buon anno. Questo è il testo che ho inviato al sito del comune nell’apposita sezione dei reclami. Colgo l’occasione di trasmetterlo pure al portico perché proprio oggi ho letto nel vostro ultimo numero l’articolo di Alessandro Baracchi che tratta il medesimo argomento. Ora dell’inciviltà di molti cittadini se ne è già parlato e certa-mente occorre fare opera di sensibilizzazione. Ma io reputo che sia indispensabile anche una più attenta opera di prevenzione del fenomeno da parte delle autorità preposte (vedi i vigili urbani) utilizzando con più coraggio gli strumenti che la legge mette loro a disposizione (sanzioni scarico punti patente ecc) Ma ci deve essere più sensibilizzazione anche da parte di chi governa il paese; troppo spesso sembra prevalere nelle scelte o nel ritardo con cui certe scelte vengono applicate un partito dell’automobile; ora se dobbiamo dare per scontato che cosi non è allora siate voi cari amministratori a dare l’esempio sostenendo le scelte fatte attraverso una consultazione popolare ,scelte programmatiche che prevede-vano la circolazione a senso unico della piazza, il divieto di sosta lato giardini, gli attraversamenti ciclo pedonali garantiti e la chiusura del tratto lato portici nord. Come si può vedere non c’è uno di questi impegni programmatici che oggi costerebbe un euro, un solo euro ai magri bilanci del comune. L’unico costo è morale oltre che politico: la volontà.

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Parcheggiare in piazza tra regole e divieti

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Lettere al giornale

Spettabile redazione il 20 settembre 2011 l’istituto di Novellara, Polo Scolastico Professionale, ha aperto i battenti; zaino in spalla e sorrisi smaglianti (si fa per dire)! Tutti pronti per iniziare un nuovo anno, finché, un’ag-ghiacciante scoperta ha gelato le nostre speranze: la scuola è al verde, non per i colori dei muri ma perché mancano i soldi, mancano i fondi che ci spettano di diritto per riuscire a completare un anno scolastico in modo dignitoso. Nell’istituto non ci sono pennarelli per le lavagne, cancellini, carta igenica, e, quel che è peggio è che manca il toner e dunque non si possono fare le fotocopie delle verifiche e nemmeno stampe. (a 556 anni dalla sua messa a punto Gutenberg si starà contorcendo nella tomba vedendo che non possiamo sfruttare questa sua invenzione!). Con questa lettera non si vuole accusa-re nessuno ma solo far luce su alcune problematiche spesso dimenticate. Come ultima cosa ma non meno importante, vorremmo cogliere l’occasione per ringraziare di cuore l’Assessore alla Cultura del Comune di Novellara Paolo Santachiara che ci ha donato 2 toner. L’istruzione è la base del futuro non dimentichiamocene.

la classe 5a Istituto Professionale Novellara

Un capodanno triste come un venerdì santoSpettabile redazione,pur in un periodo di ristrettezze ci siamo avvicinati a Natale e Capodanno con tanti auguri e speranze di ripresa e quindi di vita normale. Anche i botti di passaggi nella mezzanotte da una anno all’altro hanno contribuito a tale speranza.Purtroppo esiste anche chi non si fa illusioni;non ha speranze, almeno immediate, che però sa affrontare la povertà, con tanta dignità.È risaputo che i poveri non sono solamente quelli conosciuti, in quanto non si vergognano del loro rango ed a volte forse divengono anche petulanti...Le scrivo per farla partecipe – unitamente ai lettori – di un caso di povertà, da rasentare la miseria, da far pensare ad un capodanno come un vero venerdì, santo.Conoscevo la famiglia da anni, immigrata in questo grosso centro della bassa, avendo avuto occasione di interessarmi per trovare il primo alloggio. Bene i primi anni, poi il marito che non recepisce lo stipendio perché la ditta va male...; riaccompagnati i due figli dai nonni; infine l’uomo senza lavoro ed impossibilitato a far fronte agli oneri d’affitto, sul solo stipendio della moglie, costretti per legge a lasciare l’appartamento.Sì, hanno rimediato con un altro meno oneroso però, senza alcuna miglioria economica, marito disoccupato e tante promesse d’assunzione). Avendo ritirato i soldi in anticipo la signora ha recepito una busta paga di 750 euro: affitto, gas, luce, acqua … e che cosa si mangia?Questo l’ho appreso in confidenza la mattina dell’anno, quando, dopo la messa ho suonato a quel campanello per augurare “buon anno nuovo”. Triste sorpresa: la signora mostra l’angolo di tavolo apparecchiato dove sta consumando un panino al formaggio... È a casa da sola: si è alzata alle 5 per andare a lavorare; è rientrata e udendo suonare mezzogiorno ha pianto...; il pianto nella solitudine (come il panino che sta consumando da pranzo di capodanno, con una coca cola) ed accettando la speranza sul mio tono: “Non vi vedono gli uomini ma Dio sì; un giorno o l’altro dovrà ricordarvi di voi...”. Il marito ha pensato bene di trascorrere fine anno a casa dei suoi genitori (e figli) e la moglie: “Almeno uno dei due sia coi figli..., io purtroppo ho il lavoro, senza il quale non si respira”.Sono uscito triste da quella casa dove non esiste il diritto naturale di trascorrere una festa coi figli, con un’angoscia coperta da tanta dignità, da pensare ad un venerdì, santo... nella indifferenza di chi se proprio non sta bene, almeno sta meglio. E questo è avvenuto nell’opulenta Emilia Romagna nel capodanni 2012.

Terenzio Succi

La scuola è al verde

Si è conclusa nei giorni scorsi la piantumazio-ne di dieci nuovi alberi autoctoni e la posa di una nuova panchina all’interno del parco “Don Secondo Del Bue”, l’area verde adiacente al Santuario della Beata Vergine Della Fossetta.A donarli, in accordo con l’amministrazione comunale, l’azienda metalmeccanica Tecnove di Novellara.“Questo intervento”, spiega il Presidente Alberto Lombardini, è nato dalla volontà di fare qualcosa di utile e piacevole per la comunità. La scelta è caduta in modo spontaneo e naturale sulla zona adiacente la chiesa della Fossetta, dedicata alla memoria di Don secondo, che tanto fece per Novellara e che la cittadinanza ancora ricorda con molto affetto. Abbiamo voluto contribuire a riqualificare il parco e creare un ambiente piacevole, ombreggiato, in cui le persone, gli anziani in particolare, possano sostare, chiac-chierare, godersi un po’ di tranquillità. Essendo inoltre l’azienda certificata ISO 14001, abbiamo ritenuto che questo particolare dono fosse un segnale coerente e concreto di quella sensibilità ambientale che non deve essere confinata tra le mura aziendali, ma che, possibilmente, deve diventare in generale uno stile di vita”.

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Tecnove dona 10 piante al parco

“Don Secondo del Bue”

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L’URP informa... rubrica a cura dell’ufficio relazioni con il pubblico

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NOVELLARA IN PILLOLE Come è cambiata Novellara quest’anno? I nuovi nati sono in calo rispetto agli anni scorsi, infatti si è pas-sati da un’importante crescita nella metà degli anni 2000 ad un tendenziale calo dal 2010 con 159 nati e 125 nel 2011. I decessi invece sono stati 116, portando Novellara ad un sostanziale pareggio demografico.Parità anche sul fronte delle unioni. I matrimoni cele-brati in sede comunale sono stati 21 (5 sposi non re-sidenti) e quelli religiosi 20. Buono il saldo dei nuovi cittadini italiani. Hanno ricevuto la cittadinanza italia-na 6 uomini, 12 donne e 7 minori. Maggiori informa-zioni nella prossima rubrica grazie alle informazioni ottenute dal Censimento!

ASSEGNO AL NUCLEO FAMILIARESi ricorda che entro il 31 gennaio di ogni anno il genitore di almeno tre fi-gli minori può presentare la doman-da di Assegno al Nucleo Familiare per l’anno precedente. L’assegno è previsto dall’at.65 della L.448/98 e s.m.i. Occorre avere la cittadinanza

italiana o essere cittadino comunitario ed un reddito ISE inferiore al tetto stabilito ogni anno dallo Stato. Per informazioni rivolgersi a: “I Millefiori” in Via della Costituzione (tel. 0522-654948 – dal lunedì al saba-to – ore 9.00 - 13.00).

AFFRETTATI PER GLI SCONTI SUI RIFIUTI

C’è tempo sino al 31 gennaio per presentare le do-mande di riduzione sulla Tariffa di Igiene Ambien-tale. Gli sconti possono essere concessi per reddito, per abitazione distante oltre 1 Km dal primo casso-netto a disposizione, per abitazioni non utilizzate o perché si dispone di un impianto di compostaggio proprio (portare una foto o lo scontrino di acquisto della compostiera). Le domande di riduzione per reddito devono essere presentate all’ufficio “Millefio-ri” in via della Costituzione. Le altre domande pres-so gli uffici S.A.B.A.R. di via Levata 64 dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 – 12.30 e dalle 14.30-17.30 oppure nella mattinata di giovedì dalle 9.00 alle 12.30 nell’ufficio di fronte all’URP.

CONSAPEVOLMENTE MAMMAL’associazione Maylea ed il circolo sportivo dilettanti-stico Dojo arti marziali di Novellara invitano le donne

in gravidanza o con bimbi fino ad un anno di età a seguire il corso “Con-sapevolmente mamma” pa-trocinato dal Comune di No-vellara. I corsi verranno pre-sentati sabato

14 gennaio alle ore 16.00 presso l’aula magna della scuola media L.Orsi in via Novy Jicin. Durante que-sti appuntamenti si daranno risposte ai tanti quesiti, ansie, paure e curiosità delle donne in gravidanza o con bimbi di non oltre un anno di età. L’intero pro-gramma è consultabile sul sito internet del comune.

UFFICIO SCUOLA TERRITORIALECon la gestione dei nidi e delle scuole comunali dell’infanzia della Bassa Reggiana da parte dell’Azien-da Servizi Bassa Reggiana, dal 1° gennaio diventa operativo l’Ufficio Scuola Territoriale con stessa sede nel precedente ufficio. La referente dell’ufficio, Franca Verona riceve: il mar-tedì e giovedì dalle ore 9,00 alle ore 12,30 ed il sa-bato dalle ore 10,30 alle ore 13,00.Carta giovani – rinnovo tessereSi ricorda che la carta giovani rilasciata nel corso dell’ultimo triennio e riportante come data di scaden-za il 31/12/2011 si intende automaticamente rinno-vata al 31/12/2012.

POLIZIA MUNICIPALE A SERVIZIO DEI CITTADINICon la riorganizzazione del Corpo Unico Polizia Mu-nicipale dal 28 dicembre l’ufficio unificato di Novel-lara amplia il suo orario di ricevimento estendendolo dal lunedì al sabato dalle ore 9.00 alle 12.00.

MEDIA LIBRARY…SEI ISCRITTO?E’ attiva da quasi un anno la prima piattaforma infor-matica di prestito digitale per biblioteche pubbliche. Per accedere al servizio gratuito basta chiede-re la password in Biblioteca e collegarsi a www.re.mdialibrary.it. Potrai così usufruire di oltre 50mila oggetti digitali tra album, dvd, e-book, quotidiani ed audio libri…

AIUTA I MIGLIORI AMICI DELL’UOMOFacendo leva sul buon cuore dei cittadini, si ricor-da che presso il canile intercomunale di Novellara troverete meravigliosi e dolci cani e gatti cuccioli in cerca di una casa. Sarà ugualmente molto gradito un contributo sotto qualunque forma (denaro, vecchie coperte, pasta, riso ecc.). Inoltre, se si hanno a disposizione medicinali non scaduti ma che non usate DONACELI! Abbiamo dei cani e gatti malati e si sa quanto costano i farmaci; se hai degli antibiotici, pastiglie per la filaria, integratori, antiparassitari, antinfiammatori o altri medicinali ve-terinari, puoi consegnarli ai volontari del canile negli orari di apertura!

MERCATO DELLA NOSTRA TERRATutti i venerdì dalle ore 15.30 alle ore 19.00 potrete trovare i prodotti tipici della nostra terra e le primizie di stagione nell’accogliente piazzetta del Borgonuo-vo.

SPEGNI LA TV ACCENDI IL TEATROProsegue nel mese di gennaio la rassegna teatrale di Novellara. Moni Ovadia, Don Gallo, Lastrico ed altri grandi nomi del teatro italiano saliranno sul palco della Rocca. Per informazioni e prenotazioni Ufficio teatro: 0522-655407 o biblioteca 0522-655419

CINEMA PER LE FAMIGLIE Appuntamento domenicale con il cinema d’anima-zione per i più piccoli in Rocca. Le famiglie sono quindi inviate a vedere il 29 gennaio “Happy feet”, il 5 febbraio “Il re leone” e il 12 febbraio con “Il gatto con gli stivali”. I film iniziano alle 15.00 con replica alle 17.00. Ingresso unico di 5 euro (gratuito fino ai 4 anni).

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Di recente grazie ad un bando dell’ ANCI (Associazione dei Comuni) sostenuto dal ministero della gioventù sono state erogate 40 borse di stu-dio ai ragazzi che fanno parte dell’orchestra giova-nile di Novellara. Un importante riconoscimento ad una realtà che forse non tutti conoscono. Quindi abbiamo chiesto al direttore della scuola di musica di Novellara di parlarcene più approfonditamente.Quando è nata l’orchestra giovanile e come è composta?La nostra prima uscita è stata durante il festival uguali e diversi del 2010 quindi ha poco più di un anno di vita, nel progetto orchestra giovanile sono comprese quattro formazioni: i giovani, l’orchestra infantile, composta dai bambini dai 5 agli 11 anni, il coro delle voci bianche, e l’orchestra dell’Arca che comprende anche i pazienti psichiatrici dell’Arca del Fiume di Guastalla.Perché si è deciso di dare vita ad una orchestra giovanile?Le orchestre giovanili storicamente nascono con diverse motivazioni: come inizio di attività pro-fessionale per giovani musicisti (e non è il caso di Novellara) oppure con intenti sociali come le grandi orchestre giovanili del sudamerica dove esi-ste una forte tradizione in questo campo. Anche a Novellara, nei desideri dell’assessore ai giovani Youssef Salmi che ci ha chiesto di portare avanti questa attività, l’aspetto sociale è stato il principale stimolo alla nascita dell’orchestra. Certo a differen-za che nel Venezuela, qui da noi più che togliere i giovani dalla strada si tratta di allontanarli dalla

playstation, ma quello che conta è di creare, attraverso la pratica artistica, le condizioni per una sana aggrega-zione in cui l’individuo possa umanamente crescere.In che modo la partecipazione ad un orchestra favo-risce la crescita dei ragazzi?In diversi modi, soprattutto li spinge ad impegnarsi con costanza in una attività. L’erogazione delle borse di studio è stata un’occasione proprio per dare un rico-noscimento concreto ai ragazzi che si sono impegnati di più.A proposito di impegno si dice sempre che i ragazzi ne hanno fin troppi...In effetto da parte di alcuni genitori e di alcuni ragazzi c’era una certo timore a iniziare una nuova attività che si aggiungeva alle altre, ma una volta che si è creato il gruppo sono stati i ragazzi stessi a chiedere di fare di più.Perché un’orchestra e non la classica banda?Probabilmente sarebbe stato più facile, dato che in Italia da Napoleone in poi la tradizione della banda è stata molto sentita. Si è optato per l’orchestra per dare un’opportunità anche a chi suona strumenti ad arco e per chi canta in coro.L’orchestra è composta solo da giovani di Novellara?Un progetto così complesso non può essere sostenuto da un comune solo, oltre a Novellara che con la scuo-la di musica fa da capofila ci sono Bagnolo, Gualtieri e San Polo, il nostro obiettivo è di allargarci anche ad altri paesi.C’è qualcuno che segue in particolare le attività dell’orchestra?Non c’è un direttore unico, ma ci sono diversi inse-gnanti che hanno costituito un gruppo di lavoro per

Quaranta borse di studio ai ragazzi dell’Orchestra Giovanile di NovellaraUn’importante riconoscimento ad una realtà che forse non tutti conoscono. Il Portico intervista Giovanni Curti direttore della scuola di musica di Novellara.

di Marco Villa

seguire i tanti aspetti didattici e organizzativi che un’orchestra comporta. Quali sono i prossimi obiettivi dell’orchestra?In questo momento dopo un fine anno abbastanza intenso (siamo stati impegnati nella serata finale di do you read e nei concerti di natale) stiamo cercando di consolidare i gruppi per onorare al meglio gli im-pegni che abbiamo preso a maggio. Come scuola di musica - associazione lo schiaccianoci inoltre stiamo cercando di creare un sistema che metta in rete le varie realtà di orchestre giovanili, infantili e cori di voci bianche.Come vedi il futuro di questa orchestra?Più che di un discorso relativo all’orchestra in se credo che vada fatta una riflessione più ampia sul-le attività culturali e per i giovani. Se pensiamo che abbiano un valore sociale, allora è necessario che ci sia una sempre maggiore integrazione con gli altri servizi sociali, per fare un’opera di sensibilizzazione verso le famiglie. Ovviamente c’è da considerare il problema dei costi. Il bando è stato un’eccezione e non sarà ripetuto e neppure si può sperare più di tanto nell’aiuto di ban-che o ditte private. Ma non è possibile che in questa nazione non si tenga più in conto della cultura. Poi c’è il discorso delle istituzioni scolastiche, biso-gna arrivare ad un discorso unitario, la scuola di mu-sica separata è quasi un lusso dato che entrambi ci occupiamo di educazione.

Due novellaresi premiati dalla Camera di Commercio

Nel corso di una cerimonia tenutasi a Reggio Emilia presso la sede della Camera di Commer-cio, lo scorso mese di dicembre hanno ricevuto un importante riconoscimento per la loro attività lavorativa, due nostri concittadini: Livio Zanetti come impresa individuale, titolare della omonima storica macelleria sita in Novellara, in via Cavour per 70 anni di attività e la sig.ra Odette Guidetti per i suoi 40 anni ininterrotti quale dipendente di Coop Consumatori Nord Est con la qualifica di capo negozio, precisamente dal 11/11/1969 al 31/03/2010

A causa di problemi di salute dell’autrice la pre-vista presentazione del libro “Tre punti di rosso”. L’affascinante e misconosciuta vita di Alfonsina Gonzaga Madruzzo per SABATO 28 GENNAIO è rinviata a data da destinarsi.

Rinviata l’iniziativa del 28 gennaio

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E’ stato recentemente presentato, nella sala Palatucci, “Novellara e novellaresi 2”, il secondo volume della storia per immagini di Novellara nei centocinquanta anni dell’Unità d’Italia. . Curato da Vittorio Ariosi e pubblicato, come il primo volume, da Palazzo Bonaretti Editore; impreziosito da una bella e intensa prefazione di Romano Prodi. In distribuzione presso il Caffè Letterario, nella Galleria S. Stefano di piazza Unità d’Italia Nel primo volume sono ripercorsi, con immagini e brevi testi, i primi cento anni dell’Unità d’Italia, dal 1861. In questo secondo volume, dedicato “A chi ama il proprio paese e si sente cittadino del mondo”, sono rappresentati allo stesso modo, con oltre 270 fotografie, i cinquant’anni che vanno dai primi anni Sessanta del secolo scorso al primo decennio del ventunesimo secolo. Gli anni che hanno visto la nostra cittadina percorrere un lungo cammino, caratterizzato dalla rapida trasformazione di una comunità prevalentemente contadina in una realtà prevalentemente industriale e terziaria, di una comunità sostanzialmente statica in una comunità articolata e dinamica. Gli anni caratterizzati dal miracolo economico, dall’esodo dalle campagne,

Novellara e novellaresi /2150 anni di storia per immagini

di Sergio Calzari

dalla diffusione del benessere e del consumismo; da un radicale cambiamento della struttura sociale, della mentalità, delle abitudini e delle aspettative personali dei cittadini. Per arrivare a quel complesso e impetuoso processo epocale che ha portato alla nascita di una realtà multietnica e multiculturale. Un ampia panoramica di fatti diversi che hanno caratterizzato il “mondo piccolo” di un paese della bassa reggiana durante l’ultimo mezzo secolo; di avvenimenti pubblici e privati, grandi e minimi, politici ed economici, culturali e sportivi, istituzionali e del volontariato, laici e religiosi, del capoluogo e delle frazioni, noti e meno noti, curiosi o risaputi.Con protagonisti i novellaresi che, individualmente e in forma associata hanno vissuto e animato questo periodo di grandi trasformazioni; una storia definita minore solo perché locale, ma che per noi risulta di primaria importanza e di straordinaria rilevanza. Tanti di noi si riconosceranno nelle foto, nel racconto didascalico delle stesse, nei brevi riassunti dei vari periodi. Credo di poter dire che i due volumi sono un atto d’amore che il prof. Ariosi ha dedicato alla sua e nostra Novellara. Ma sono anche recensibili come

libri di storia fatta dalla gente, da ognuno di noi nel suo fare quotidiano, nel suo operare, nell’esser parte attiva di una bella comunità di uomini e donne chiamata Novellara. Un libro da tenete gelosamente fra le cose preziose e da mostrare con orgoglio ai nostri figli e nipoti, e a chi verrà qui da noi e vorrà essere novellarese.

Dalla piramide alimentare al mio piatto

Sono esattamente 20 anni che utilizziamo la “Piramide Alimentare” come ico-na delle nostre abitudini alimentari.Diverse versioni si sono susseguite in questi anni per mettere in evidenza aspetti diversi della nutrizione fino a renderla uno strumento troppo com-plesso e quindi poco utilizzato. Da alcuni anni, negli Stati Uniti , in occasione della pubblicazione delle nuove linee guida americane per una sana alimen-tazione (2010), è stato proposto il “My plate” (www.chosemyplte.gov), un modo semplice e immediato per richiamare i punti fondamentali di una sana e corretta alimentazione. Come possiamo veder nell’immagine, la metà del

nostro piatto deve essere riempito con frutta e verdura (più verdura rispetto alla frutta), una piccola parte da alimenti proteici e la porzione restante sarà rappresentata da cereali preferibilmente integrali. Da non dimenticare i derivati del latte, tra questi è importante scegliere quelli a contenuto ridotto di grassi.Ecco le 10 regole per creare un piatto sano:• Calcola il tuo fabbisogno energetico e di conseguenza fornisci al tuo organismo la giusta quantità

di energia; mantieniti fisicamente attivo

• Quando mangi assapora il cibo e mastica lentamente.

• Usa piatti e bicchieri di piccole dimensioni, riduci le tue porzioni

• Gli alimenti da mangiare con maggiore fre-quenza sono: frutta, verdura, cereali inte-grali, e derivati del latte.

• Frutta e verdura devono riempire metà del tuo piatto.

• Preferire latte a basso contenuto di grassi• La metà dei cereali consumati devono esse-

re integrali• Riduci il consumo di cibo ad elevato conte-

nuto di grassi saturi, zucchero e sale (dolci, biscotti, gelati, caramelle, salsiccia, pizza ecc.)

• Controlla sempre il contenuto di sodio negli alimenti leggendo le etichette

• Bevi acqua al posto di bibite e di altre be-vande zuccherine

Alimentazione, stile di vita e saluterubrica a cura della Dott. Marta Fontanesi Biologo Nutrizionista Specialista

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RingraziamentoNell’ambito delle iniziative che hanno caratterizzato le festività nata-lizie 2011 grande successo hanno avuto “I Madonnari” che hanno dato libero sfogo alla loro arte attraverso la rappresentazione di im-magini aventi per tema “Lelio Orsi” a Novellara - un gran manierista in una piccola corte.Con l’occasione un grazie sentito va ai commercianti del Borgonuo-vo che hanno aderito all’iniziativa:Alligalli - Caffè del Borgo - Capitan Fanfara - Pizzeria Al Borgo - Il Cutter - Ottica Barilli - Piper - Idea più - Profumeria Lorena - Bian-cheria Varini - Gelateria Fresca Voglia - Conad - Avis.

Il gruppo “Angolo Oasi” organizza, presso la sede “L’appartamento” di via C.Cantoni n.29, un corso di degustazione di vini con orario di inizio alle ore 20.30 nelle se-rate: 06/02/2012 - 20/02/2012 - 05/03/2012 - 19/03/2012. Il corso tenuto da un enologo e da una sommelier, è aperto a tutti ma con disponibilità di posti limitata. Per

iscrizioni e informazioni rivolgersi a: Milena 329/7470118 e Katia 329/1839477. Il costo dell’intero corso, comprensivo di assaggi vari, è fissato in 20,00 Euro.

Un corso di degustazione vini

10 e 11 dicembre 2011: prelievi record nella sezione AVIS di Novellara

Davanti a risultati tanto positivi si potrebbe pensare ad un colpo di fortuna, ad un episodio isolato, o alla buona disposizione d’animo legata allo spirito natalizio. Eppure il ragguardevole numero di 180 prelievi di sangue (di cui 10 prime donazioni, che testimoniano una bellissima attenzione e sensi-bilità da parte dei giovani) realizzato lo scorso fine settimana dalla sezione novellarese, non ha niente di casuale. Eccezionale sì ma fermamente per-seguito e desiderato. Parla di un impegno, di sforzi e iniziative che partono da lontano e che nel tempo hanno saputo prendere forma e concretizzarsi in dati così soddisfacenti. La sezione, nella persona del Presidente Eugenio Cepelli, desidera ringraziare tutti i collaboratori e i volontari ciascuno nel proprio ruolo e secondo le proprie competenze, per la professionalità e la disponibilità dimostrati che hanno permesso che tutto si svolgesse in modo efficiente ed armonico.180 prelievi in un’unica sessione sono una grande soddisfazione special-mente alla luce dei dati poco confortanti sulla raccolta di sangue che a livello nazionale, seppur con doverose distinzioni, hanno registrato negli ultimi anni una flessione significativa. Se a ciò si associa, dall’altra parte, una sem-pre maggiore richiesta da parte delle strutture sanitarie, ospedaliere e farma-ceutiche, il messaggio risulta chiaro: c’é un gran bisogno di sangue. Ad oggi, non potendo riprodurre il sangue in laboratorio, solo un gesto di solidarietà, volontariato, gratuito ed anonimo, può aiutare tutte quelle persone che di sangue – intero o nei suoi derivati – hanno bisogno per continuare a vivere. Per questo AVIS a tutti i livelli, continua a sensibilizzare sul tema del dono, nel senso civico della responsabilità e insieme sul tema del benessere della salute, dei corretti stili di vita, sia perché la figura del donatore è centrale e va tutelata e pertanto rispetto a lui si impostano progetti di prevenzione e di controllo costanti, sia perché una collettività sana rappresenta un “bacino” di donatori effettivi o potenziali affidabili e disponibili nel tempo.La sezione di Novellara promuove poi il nome dell’AVIS con una presenza attiva in molti altri contesti ambienti eventi di festa ed aggregazione. Per citarne alcuni, la vendita dello gnocco fritto nelle domeniche del mercatino, l’organizzazione di serate danzanti, gite, sponsorizzazioni, iniziative di sen-sibilizzazione nelle scuole. La speranza è potere gioire ancora e spesso della tanta solidarietà dei novellaresi. L’AVIS ci conta.

Il consigliere Cinzia Ghisi

AVIS RINGRAZIACon la presente l’intero consiglio Avis di Novellara ringrazia sentitamente il locale supermercato Conad per l’offerta continuativa dei generi alimentari usati per il ristoro dei donatori dopo i prelievi effettuati, questo ringrazia-mento va esteso al forno Al Pan per i panini e alle edicole Ferretti e Masini che con i loro giornali allietano i donatori stessi sia nella attesa che dopo i prelievi di sangue. Ringraziamo la signora Novella Meschieri che come ogni anno, con affetto, ci ricorda dedicandoci una generosa offerta.

Sezione Comunale di Novellara

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SALUMI DI SUINOPASTA FRESCA Cappelletti: tradizionali di cavallo Tortelli: di zucca verdi

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Paella di pesce e carneIngredienti per 4 persone:400 gr. di riso 2 bustine di zafferanoa discrezione 1 cucchiaino da caffè di curry 8 gamberoni medi 8 scampi piccoli 300 gr. di salsiccia 200 gr. di petto di pollo oppure 2 coscette di pollo piccole1 peperone rosso - prezzemolo 80 gr. di piselli 400 gr. di cozze 400 gr. di vongole

Procedimento: lavare e tagliare a quadrettini il peperone, spa-dellarlo con poco olio, tenerlo in caldo nel forno.Nella stessa padella spadellare i piselli e portarli a metà cottura con poco brodo e tenerli in caldo accanto ai peperoni. Tagliare a quadrettini il petto di pollo e spadellarlo. Nella stessa padella sgranare e spadellare la salsiccia e tenere in caldo vicino alle verdure. Spadellare gli scampi e i gamberoni e tenerli in caldo. Fare rosolare nella paelliera poca cipolla in un po’ d’olio d’oliva, unire il riso, bagnare con vino bianco, lasciarlo evaporare, unire lo zafferano, bagnare con brodo di pesce e portarlo a cottura (N.B. si può utilizzare un brodo leggero di carne o un brodo vegetale). Quando il riso è quasi cotto unire tutti gli ingredienti tenuti in caldo. N.B. se si usano le coscette di pollo cuocerle al forno e tagliarle a metà. Infine aprire le cozze e le vongole e guarnire la paella. Aggiustare di sapore e a discrezione una spruzzata di prezzemolo.

La ricetta del mese

Negli ultimi anni, grazie a intemet, la gente si è abituata ad un linguaggio più diretto, fatto di messaggi chiarie brevi. Un forma che deve essere ripresa dalla Tv che, altrimenti, finirà per essere noiosa. A cosa servonoprogrammi lunghi un’ora e mezza se basta la metà del tempo per esaurire l’argomento? Il pubblicocontemporaneo ha bisogno di formati brevi, pillole da cinque, massimo dieci minuti. In pratica il formatdeve mettere in moto i giovani per rimanere competi-tivo: puntate brevi che mantengono alto il ritmo. Allostesso modo anche i personaggi dovrebbero avere una maggiore velocità di consumo. Basta con ipresentatori che fanno le stesse trasmissioni per anni, la gente si deve abituare a veder cambiare spesso i volti in Tv.

Come dovrebbe essere la televisione di oggiAlcune riflessioni su come internet obbliga a cambiare la Tv tradizionale di oggi...

di Paolo Bigi

Intemet è maestra anche in questo... navigando nel-la rete non si trovano le stesse facce in ogni video, ma tutt’altro. Sicuramente questo aumenterà anche l’empatia del pubblico con i protagonisti del piccoloschermo. I canali televisivi poi, devono trovare una loro identità. Che siano il linguaggio, gli argomenti trattati o la scelta dei volti, conta la presenza dell’ ele-mento caratterizzante. Il digitale ha fatto nascere unamarea di nuovi canali che rendono superflua la Tv ge-neralista. Perché guardare un canale con un palinsestopiù o meno casuale, se mi posso fidelizzare a chi trasmette ciò che mi piace? Insomma, molti canali,programmi brevi dal linguaggio diretto, contenuti più pratici e maggior ricambio di volti: queste sono leregole per una Tv davvero nuova.

Sono migliaia e migliaia che giocano d’ azzardo rappresentando una moltitudine pazzesca che non può non suscitare allarme tra le famiglie e le agenzie educative in genere. Abbiamo il triste primato di essere i primi giocatori d’ Europa con una media di 2.205 euro spesi a testa e gli under 18 sono stati 3,2 milioni raggiungendo il 32% di tutte le giocate effettuate. Anche in questi tempi di crisi il fatturato dell’ azzar-do cresce a dismisura confermando che gli italiani sempre più disperati, sono alla ricerca di un “full d’ assi“ o di una sestina vincente, per ottenere ciò che non è loro permesso nella vita reale rischiando così di entrare nel tunnel della dipendenza. Davanti a queste realtà inquietanti anziché inventare “ giochi nuovi “, tipo poker on line, occorrerebbe chiede-re misure restrittive nei confronti del gioco legalizzato, per evitare il riciclaggio di denaro sporco, l’accesso ai minorenni, il divieto al gioco d’ azzardo in tutti i luoghi pubblici, (sulla scia delle sigarette) e la tassazione sulle vincite del 50%, al fine di rendere meno appetibili le vincite. Nei primi otto mesi del 2011, le perdite legate alla dipendenza da giochi e scommesse, ha registrato un aumento del 19% rispetto allo stesso periodo dell’ anno precedente, (circa 900 milioni in più). Mentre il

Gioco d’azzardo e minorenniDa una recente statistica emerge che un terzo di tutte le giocate, e sono in continua crescita, vengono effettuate da minorenni.

di Paolo Pagliani

consumo di alcol ma soprattutto droga viene visto come un problema sociale per la collettività e di salute per il singolo, chissà perché anche questa malattia, così catalogata a livello psichiatrico, non viene riconosciuta dallo Stato come una vera e propria patologia che secondo gli esperti ha la forte probabilità di trasformarsi più di quanto si possa pensare in compulsività.

a cura di Eletta Panizza

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La Proloco Città di Novellara ringrazia i negozi, le associazioni e gli operatori economici che hanno sostenuto le inizia-tive effetuate il 4, 11, 18 e 24 dicembre.

Agenzia VioniAltibarArtoniAutoradio TopBabucaBanca ReggianaBar MariBar RomaBenettonCaffagni AntonellaCamelotCartoleria PippoEllequadroEnotecaFarmacia AnticaFarmacia NuovaFederica

Ringraziamenti della Pro-Loco per le iniziative di Natale

FercolorFilo di CotoneForno Al PanForno ParoliFotoconsueloFotowilderFreestileFrutta e Verdura Mazzieri RosannaGirasoleI TelliniIl BucaneveImmobiliare BertoliniL’orticelloLa coccinellaLa QuerciaM2 technologiesMalibuMariani CeratiMariotti Gioielli

MelacomproMi&MiModa ChicNironiNon solo CappellettiNovellara ImmobiliareNuova immagineOttica ReggianiStiltendeSusi ParrucchieraTabaccheria in Piazza

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di Marco Faietti

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Notizie dalla Pro-Loco

La prima cosa che si nota di lei sono gli occhi, neri, espres-sivi, poi un corpo sempre in movimento, non agitato, ma pronto ad inforcare la bicicletta, ad aggiustare una tovaglia, ad impastare una ciambella, ad impacchettare una zuc-ca o a tagliare una fetta d’anguria…sempre disponibile la Cristina c’è, presente, dolce, ti sostiene e ti conforta e per la Proloco di Novellara è sempre stata un grande punto di riferimento per i mercatini in piazza e la preparazione di feste e iniziative.In pensione da alcuni anni, Cristina ricorda i colleghi della scuola media con affetto, ricorda la simpatia e la sintonia trovata con loro e l’esperienza di insegnante che le ha dato la possibilità di veder crescere tante generazioni di ragazzi di Novellara che le hanno riempito la vita.Col marito Remo, da 41 anni insieme, condivide la pas-sione per l’orto e il giardino, oltre che naturalmente quella per i figli.I figli, Federico e Francesca sono “la sua soddisfazione” assieme ai nipoti Alice, la piccola protagonista di Adriatico estroversa e creativa, e Francesco tutto preso dal calcio e dalla playmobil.Oltre agli impegni di nonna, Cristina frequenta Telefono

La volontaria del mese è Maria Cristina Davolio

Amico. Questa esperienza, le ha permesso di conoscere i bisogni minimi delle persone sole: un saluto, un augurio di compleanno, un po’ di tempo al telefono e la magia si compie, passano, attraverso il filo, la gioia e la commozio-ne per le attenzioni prestate e i sentimenti condivisi. S’illuminano gli occhi neri di Cristina raccontando del pran-zo “Amici di don Tonino”. Da diversi anni, all’inizio dell’au-tunno, promuove, assieme alle famiglie Gozzi e Calzari, il pranzo a scopo benefico per la missione in Rwanda di don Tonino Manzotti: era un impegno iniziato dalla sorella Antonella Davolio e dallo zio Gianpaolo Gozzi. Ora conti-nua ad essere un appuntamento inderogabile e atteso da tutti per sostenere i progetti di solidarietà, l’ultimo vuole realizzare una scuola per i bambini del posto.Il 2011 le concede l’ultima soddisfazione il 31 dicembre quando con Silvana e Rosa ha aiutato a preparare il ce-none di Capodanno al Circolo ricreativo sotto la direzione di Miro.Prospettive?, domando a Cristina: continuare ad esserci e rispondere sempre, disponibile e sorridente, alle chiamate del volontariato locale. Grazie Crissi alla prossima avventura.

La Pro-loco in occasione del Nomadincon-tro come di consueto preparerà un punto di accoglienza per i generosi fans del gruppo novellarese. Chiunque volesse collaborare o avanzare delle proposte può contattare la proloco allo 0522/758281 oppure via Email: [email protected]

Nomadincontro25 - 26 febbraio

di Rossella Eunini consigliera Proloco

Caro Sap di Novellara, cara famiglia mia,con piacere ho scritto questa poesia,per augurarvi un buon Natale e felice Anno Nuovo,e ringraziarvi allo stesso modo.Grazie a tutti voi, simpatici eroi. Siete mitici,perché mi avete fatto uscire dai momenti difficili.In questo gruppo si aiutano persone in difficoltà.Una bella cosa per la nostra comunità.Lo si fa con il cuore, con amore, giocando,scherzando, parlando, uscendo insieme,e nello stesso tempo si fa del bene.Io entrato nell’Ottobre del 2008,molte cose le ho perse, tipo i viaggi, i giochi e le feste.11 anni per il SAP sono passati,alcuni volontari se ne sono andati,altri nuovi sono arrivati e altri arriveranno.

Dedicata ai volontari SAP di NovellaraIl 12mo anno sta arrivando, e, i prossimi anni che passeranno, le cose non cambieranno.Facendo altre uscite insieme e volendoci sempre bene.Ancora grazie di cuore volontari e ragazzi.Vi do tanti abbracci.Buone feste e tanta felicità per questa comunità.Grazie a... elenco di nomi e cognomi...

Mauro Bussei

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NOVELLARA (RE) via C. Colombo, 91/93 Tel. 0522/662526

Auguri

a NICOLA PEDRAZZOLIper il suo 2° compleanno. Lo festeggiano

mamma Edith papà Iljc, il fratellino Jacopo, nonni zii e bisnonna.

Auguri

a NICOLA FRANCIAche festeggia il suo 4° compleanno.Auguroni da parte di mamma Elena

papà Massimo, nonni e zii.

dott. Minghetti Luca - Medico Chirurgo Specialista In Odontostomatologia42017 Novellara (RE) Viale Monte Grappa, 4 Tel. 0522 / 653343

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DA VIALE MONTE GRAPPA 4 ALLA CORTE DEI SERVI (zona ex ospedale) A PARTIRE DAL 1 MARZO 2012.

Auguri

a BEATRICE VERONIper il suo 3° compleanno.

La festeggiano papà Angelo, mamma Cristina e i nonni Rosa, Achille, Dafne

I pazienti con questa anomalia possono venire all’osserva-zione di pediatri, logopedisti e odontoiatri. L’anchiloglossia, dal greco lingua legata è un’anomalia determinata geneti-camente che si può presentare con diversi gradi di gravi-tà. Si manifesta più comunemente in forma isolata, con un’incidenza del 4-5% e con un rapporto 3:1 a vantaggio del sesso maschile.SINTOMI: Nel neonato i sintomi di un frenulo linguale corto sono difficoltà d’attacco al seno, poppate frequenti e suzione non coordinata con ridotta crescita ponderale. Nei bambini di età maggiore, l’anchiloglossia si può ma-nifestare con l’interferenza nell’articolazione di alcuni fo-nemi, della consonanti dento-linguo labiale (d,l,n,r,s,t,z). Inoltre la postura retratta e bassa della lingua determina uno squilibrio della postura della muscolatura oro-facciale che favorisce quadri di mal occlusione come il morso in-crociato latero –posteriore e un morso aperto anteriore;

la posizione anomala della lingua agisce infatti sull’insuf-ficiente sviluppo del mascellare superiore e sullo svilup-po eccessivo della mandibola. Vi può essere un aumento dell’incidenza di carie in regione molare inferiore o la pre-senza causale di un diastema cioè uno spazio eccessivo fra gli incisivi inferiori. Nell’adulto il frenulo linguale corto può impedire la stabilità della protesi totale inferiore o essere causa di difficoltà meccaniche e sociali come l’incapacità di suonare uno strumento a fiato.TECNICA CHIRURGICA: I pediatri americani sostengono sia importante agire in età neonatale con una frenulotomia cioè con un taglio netto del frenulo. La frenulotomia prevede invece l’escissione dell’intero frenulo e va attuata da un chirurgo orale che, previa anestesia locale, dovrà operare rispettando le strut-ture anatomiche limitrofe. Un antinfiammatorio sarà pre-scritto per gestire il post-operatorio.CONCLUSIONI: Le percentuali di successo della chirurgia

del frenulo linguale sfiorano il 100% dei casi. I rari feno-meni di recidiva sono dovuti a esiti cicatrizzali differenti da quelli preventivati dalla tecnica chirurgica.

Frenulo linguale corto e anchiloglossiaEDUCAZIONE SANITARIA

L’anchiloglossia conosciuta comunemente come lingua legata è una anomalia orale congenita, caratterizzata da un frenulo linguale corto che potrebbe causare una ridotta mobilità della lingua essendo questa maggiormente ancorata al pavimento della bocca.

di Luca Minghetti Medico chirurgo specialista in odontostomatologia

Auguri

A MIKAEL E TREY BARTOLIche festeggiano rispettivamente il loro 4° e 9° comple-

anno. Auguroni da papà Sauro, mamma Aniae da nonna Bruna.

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Augusto Daolio e Rosy Fantuzzi“Auguro una buona vita a Danilo” Rosy Fantuzzi, compagna di Augusto (Miran-dola, 28 dicembre 2011)

“I Nomadi sono come l’Uomo Mascherato e come lui non muoiono mai!” Augusto Daolio

“Più va avanti il tempo e più questa storia ci coinvolge, perché c’é sempre più gente che viene coinvolta nella nostra storia. E questo dà più senso alla storia, alla nostra storia, che poi è anche la sto-ria delle persone che ci seguono. Sempre Nomadi!”.

Augusto Daolio (1990)

“Io non penso mai troppo al futuro. Se dovessi spiegarlo a un bam-bino cos’é il futuro, gli spiegherei cosa farai il giorno dopo. Se do-vessi spiegarlo a una donna, gli direi che sara’ un futuro dove i suoi desideri siano piu’ ascoltati dal mondo. Se dovessi spiegarlo a uno che fa la musica, gli direi che è importante cantare il presente e la tua cronaca, che poi in fondo diventa il futuro per quelli che verranno dopo”.

Augusto Daolio (1991)

Danilo Sacco“Questa sera ho vissuto emo-zioni uniche, che porterò sem-pre con me. Io credo di aver lasciato questo palco al mas-simo della mia capacità. Sap-piate che tutto quello che po-tevo fare l’ho fatto, sbagliando spesso, ma a volte beccandoci in pieno. Non c’è modo miglio-re per ringraziarvi e salutarvi nell’unico modo che conosco, cioè cantando”. Danilo Sacco (ultimo concer-to a Mirandola, 28 dicembre 2011)

“Essere il cantante dei Noma-di è stato il più grande onore che potesse essere riconosciuto a qualunque professionista della musica. Sarò sempre grato ai Nomadi per le diciannove tournè passate insieme, che resteranno un cammino straordinario. Il tre-no dei Nomadi mi ha portato ovunque, ma sono giunto alla mia stazione di arrivo. Li dovrò scendere dalla carrozza che così amo-revolmente mi ha sostenuto e accompagnato per diciotto fanta-stici anni”

Danilo Sacco (gennaio 2012)

Beppe Carletti“Si prosegue il nostro, lungo cammino di vita. Dico sempre che, quando è morto Augusto, è fi-nito il primo tempo del film della nostra vita ma siamo andati avanti e chissà: forse è finito anche il secondo tempo, ma può esserci un terzo, un quarto tempo e così via”. Beppe Carletti (novembre 2011, dopo la decisione di Danilo di la-sciare la band)

“Buona fortuna a tutti, ai Nomadi, a Danilo e al popolo nomade!”Beppe Carletti (Mirandola, 28 dicembre 2011)

“Nel 2012 sono vent’anni che è scomparso Augusto, e se ci penso mi vengono quasi le vertigini. Cinquanta anni fatti di gente, chilome-tri, strade, palchi ed emozioni, tantissime emozioni. Che meraviglio-sa avventura, ma più del passato bisogna pensare a quello che ci sarà dietro alla prossima curva, oltre la salita.

Beppe Carletti (dicembre 2011)

Dopo Augusto e Danilo, per i Nomadi si apre il “terzo tempo”

di Alessandro Cagossi

A Mirandola lo scorso 28 dicembre si è tenuto l’ultimo concerto del can-tante astigiano con la storica band novellarese. Dopo il musicista poeta pittore vagabondo Augusto Daolio e Danilo Kakuen (“zingaro perfetto” in tibetano) Sacco, i Nomadi in febbraio a Novellara presenteranno il nuovo cantante al XX Tributo ad Augusto. Continua cosi’ la storia del popolo di Augusto e di Danilo, mentre nel 2013 il gruppo festeggerà i 50 anni di carriera con l’entusiasmo di chi si trova ad affrontare una nuova avven-tura

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Lettera aperta di Beppe CarlettiCiao a tutti.Ammetto tutti i miei limiti: un po’ per moti-vi generazionali, un po’ per motivi personali non mi sono ancora abituato a internet e ai cosiddetti social network. Lo ammetto sin-ceramente: non mi attraggono, non mi piac-ciono granché. Ma ne prendo atto. Oggi la comunicazione gira così. Da anni gestisco la mia personale comunicazione attraverso in-contri, cene, interviste, ma anche tante tele-fonate fiume, sms. E continuo a farlo, perché è il modo in cui mi sento a mio agio: guardare negli occhi la gente, sentire la voce vera, metterci la firma, il nome e la faccia.Purtroppo, oggi, tanta gente usa la comunicazione dei social network per nascondere la firma e la faccia e per insultare, insinuare e giudicare gratuitamente. C’è addirittura qual-cuno che mi definisce “fascista”, altri che mettono in discussione la veridicità delle nostre iniziative di solidarietà e altri che se la prendono con l’azienda Nomade, quasi come se un’azienda fosse motivo di vergogna.Quando c’era Augusto tra noi i ruoli erano ben chiari e definiti naturalmente. Lui si è sem-pre occupato della comunicazione e io della parte più amministrativa. Con la massima fidu-cia reciproca, quello che andava bene a lui andava bene anche a me e viceversa. Già, perché i Nomadi sono sempre stati anche un’azienda. Inevitabilmente. Eravamo e sia-mo dei professionisti e la musica è allo stesso tempo il nostro mestiere e la nostra passio-ne. Certo, è un’azienda particolare, in cui il bilancio cosiddetto sociale vale di più di quello economico e questo lo sappiamo bene. Questo per rispondere a chi spesso mi accusa sprezzantemente di essere il padrone di un’azienda. Non capisco dove sta l’offesa. E’ il mio lavoro, lo è sempre stato, è il lavoro di tante perso-ne che collaborano con i Nomadi. Era anche il lavoro di Augusto. Me ne prendo cura con onestà e senso di responsabilità, sapendo che ci sono decisioni non facili da prendere e la memoria di persone speciali da rispettare. D’altronde gestire un gruppo musicale in modo dilettantistico comporterebbe il rapido declino del gruppo stesso, per l’evidente necessità di organizzare, programmare e pianificare calendari, dischi, concerti, tutto insomma.C’è l’azienda, poi soprattutto c’è il Cuore. Il Cuore nomade. Quello delle idee, quello della passione, quello del Popolo Nomade, quello che forse ha distinto i Nomadi da tutti gli altri che fanno musica. E’ un cuore grande, che ha conosciuto gioie e dolori, soddisfazioni e ostacoli. E’ il cuore che batte sempre, che continua incessantemente. E’ il cuore che ci siamo portati sul palco il 1° luglio del 1990, dopo un anno di stop forzato, quello che ci siamo portati sul palco dopo pochi giorni dalla scomparsa di Dante, quello che ci ha dato la forza di continuare nei mesi più duri della malattia di Augusto e che ci ha fatto tornare dopo pochi mesi dalla sua scomparsa. In tutte queste tappe abbiamo sicuramente perso degli amici che non hanno condiviso le nostre scelte, ma ne abbiamo trovati altri che si sono uniti al viaggio e altri ancora che abbiamo perso e poi ritrovato. Senza rancore. E’ la vita e non si può pretendere di piacere a tutti o di raccogliere sempre consenso.Recentemente un fans club mi ha fatto un regalo bellissimo: un collage fotografico di tutti i musicisti che sono stati parte dei Nomadi. Me lo sono portato a casa e l’ho guardato a lungo: quanti volti, quanti anni, quanta storia. Alcuni di loro forse tante persone che ci se-guono neppure li ricordano. Forse è giusto così. I Nomadi non saranno mai ricordati per le facce, per il gossip, per gli scandali ma solo per una cosa: LE IDEE, IL SUONO DELLE IDEE. Sta tutto qui e io continuo a crederci tantissimo.Saluto e ringrazio Danilo che ha condiviso un pezzo importante di viaggio e un pezzo di cuo-re Nomade. Ma il viaggio continua perché il cuore nomade continua a battere. I Nomadi stanno per tagliare il traguardo dei cinquant’anni e se ci penso mi vengono quasi le vertigini. Cinquant’anni fatti di gente, chilometri, strade, palchi ed emozioni, tantissime emozioni. Che meravigliosa avventura. Ma più del passato, è bello pensare a quello che ci sarà dietro la prossima curva, oltre la salita. Mi chiedo spesso cosa avrebbe detto e pensato Augusto. Sicuramente parole semplici perché riusciva a comunicare pensieri com-plessi anche in poche semplici parole. Chiudeva ogni concerto dicendo “E’ stato bellissimo”. Semplice, diretto, ma vero. E allora io voglio pensare che oggi dovremmo dire “Sarà ancora bellissimo”.

Sempre Nomadi - Beppe Carletti

I fans: “Grazie infinite per ciò che ci hai dato”“Caro Danilo, grazie per tutto quello che ci hai dato. E’ stato un percorso sicuramente difficile per te, specie all’inizio, un percorso di confronto, ma credo che tutti noi abbiamo saputo apprez-zarti e dimostrarti affetto e ammirazione. Non sarà nè un addio, nè un arrivederci, tu percorre-rai la tua strada e i Nomadi la loro, certi che noi saremo sempre compatti al vostro fianco perchè il cammino continua”.Messaggio letto in diretta sul palco del concerto di Mirandola da una portavoce dei fan

“Danilo era, soprattutto per tutti noi fan della se-conda generazione, la voce dei Nomadi da venti anni a questa parte. I Nomadi, però, sono un con-cetto, un’idea, un qualcosa che trascende le per-sone che comunque ne costituiscono l’ossatura e l’anima. Per questo non si fermeranno mai!”. Un fan sul sito dei Nomadi (novembre 2011)

I messaggi dei Fans

Così scriveva il Portico nel 1993 sull’esordio di Danilo Lo scorso 13 marzo i Nomadi hanno ricominciato da Lochere di Caldonazzo (Trento). Ansia, attesa, paura e soprattutto il ricordo di Augusto erano palpabili tra i 4mila presenti. Tra la commozione del popolo Nomade, Beppe Carletti ha rotto il ghiaccio sulle note di “Suoni” eseguita strumentalmente, senza voce. Giusto così: quella canzone è e rimarrà solo di Augusto, intoccabile. Poi arriva Danilo Sacco. Astigiano di 28 anni, salta, si agita, diverte il pubblico, è bravissimo a cantare, è po-tente. Prende il microfono ed esclama: “I Nomadi sono una scuola di vita, spero di potermela meritare. E in questa scuola il più grande insegnante è venuto a man-care”. Parole bellissime riferite ad Augusto.Pietro Casarini (marzo 1993)pian piano sono entrati gli altri musicisti Pietro Casarini (marzo 1993)

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Torreggiani, Benati, Crotti e Esposito si aggiudicano il torneo a staffetta

Indetta dal gruppo amatori della bocciofila novellaree si è svolta, nei giorni da lunedì 22 a mercoledì 30 novembre 2011 la 9ª manifestazione con 6 squadre agguerrite all’inverosimile formate da 4 componenti soci, fra i quali un giocatore cartellinato di serie C o D.In un unico girone, le squadre si sono scontrate fra di loro giocando 5 partite. Da parte del folto pubblico sono stati generosi gli applausi nelle numerose occa-sioni di giocate particolarmente riuscite. La vittoria è andata alla squadra denominata I Cappuccini composta da Torreggiani Sergio, Benati Oliviero, Crotti Silvano e Pasquale Esposito.Seconda classificata Trio + uno con Marani Arnaldo, Pizzetti Giulio, Razzini Sergio e lo scrivente, Ghidini Piero. La foto dei vincitori ci è stata fornita da Ivan Montanari. Non ci stanchiamo mai di ringraziare la Conad di Novellara, nostro sponsor sempre presente nel gratificarci dei graditi premi da noi distribuiti, questa volta, dalla prima all’ultima squadra classificata.

di Piero Ghidini

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Gregorio Paltrinieri si laureato Campione Italiano Assoluto nei 1500 stile libero a Riccione il 17 dicembre agli Assoluti Invernali Open in vasca lunga che per la prima volta si sono aperti agli stranieri fra cui Ian Thorpe. Le stelle erano a Riccione: nella serie dei 1500 stile libero, la prima, si sono affrontati quattro dei fondisti azzurri che hanno partecipato agli ultimi Mondiali: Simone Ruffini, Luca Ferretti, Federico Colbertaldo e Gregorio Paltrinieri nel nuoto in corsia. Ha vinto il nostro 17enne di Coopernuoto che ha ottenuto il primato personale di 15’04”57 limando 33 centesimi al precedente nuotato a giugno a Roma e nuovo record societario. “Mi sono proprio divertito – ha sorriso l’atleta azzurro che frequenta il quarto anno di liceo e si allena ancora una volta al giorno – Pensavo di poter nuotare in 15”10. Sono andato ben oltre le attese. In acqua mi sentivo bene. Ho gestito i primi 500 metri. Poi ho capito che potevo spingere senza pagare alla fine. Ho tanta voglia di lavorare e crescere velocemente. Mi dispiace un po’ per i 400. Sono molto importanti per lo sviluppo dei 1500 e rappresentano una distanza che mi potrà dare tante soddisfazioni in futuro”. Queste le prime parole rilasciate da Greg che a questi Campionati ha gareggiato anche nei 400 stile con un risultato un

Nella foto: Erica, Gregorio e Nicole.

poco deludente seguiti da un ottimo 4’28’’39 nei 400 misti piazzandosi al 7° posto assoluto. Molto buone le prestazioni delle due ragazze Coopernuoto che si sono qualificate per questo importantissimo evento: Erica Varini 9^ in assoluto nei 400 misti con 5’02’’30 e 15^ nei 200 misti con 2’23’’63 e Nicole Nasi nei 50 rana con 33’’85, 100 rana con 1’13’’89 e rana con 2’40’’88. Ora Gregorio parte per un allenamento collegiale a Flagstaff ( Arizona/USA) dall’8 al 29 gennaio con la Nazionale Italiana mentre le due ragazze continueranno gli allenamenti nella piscina di Novellara.

Paltrinieri campione italiano assoluto

di Anna Torelli

SPORT / NUOTO

L’atleta di Coopernuoto ha ottenuto il primato personale di 15’ 04” 57 limando 33 centesimi al precedente nuotato a giugno a Roma e nuovo record societario.

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Finalmente ci sia-mo! Lo scorso 14 gennaio, in pieno centro città in via Gonzaga a Novel-lara è avvenuto il taglio del nastro e l’inizio delle pro-grammazioni di una nuovissima radio web che cu-

rerà solo ed esclusivamente la musica emergente con il contributo delle istituzioni e di importanti artisti nazionali. LIVE IS LIFE comincia così il suo cammino “Fatto di investimenti importanti, di emozioni, tempo e denari” racconta l’ideatore e direttore artistico Paolo Montanari (noto anche per essere la voce del grup-po MA NOI NO cover band nazionale dei Nomadi) “Ma siamo certi che tutto questo verrà ripagato nel prossimo futuro . Serviva un canale dedicato solo alla musica che viene considerata minore ma non lo è, e noi lo abbiamo creato. Radio e tv nazionali ci daranno spazio e noi potremo dare la possibilità a centinaia di musicisti di poter farsi sentire davvero. Come diciamo in uno dei nostri slogan...la musica non sarà più la stessa!!! Abbiamo partnership im-portanti di radio FM e di canali televisivi. Ne vedrete delle belle”. E quindi ancora una volta la bassa reggiana si rende protagonista di un sogno musicale come molte volte in passato ma stavolta sotto forma di radio web-trampolino di lancio. Montanari si avvale della collaborazione di tre soci-collaboratori: Cristian Dignatici per la parte informa-tica, Morris Codenotti per i rapporti con i gruppi e Daniele Rontani responsabile marketing. Se siete un gruppo o cantanti solisti e volete saperne di più ecco il sito giusto per diffondere la vostra musica: www.lilnetwork.it. “Ne ...sentirete delle belle…” chiude la nostra chiac-chierata con Paolo. Quindi: a tutta musica con Live is Life.

Live is life network: la musica non sarà più la stessa!

“Il personale della Scuola comunale d’Infanzia Arco-baleno ringrazia i genitori che con grande impegno ed entusiasmo hanno collaborato alla realizzazione della Festa di Natale. Un caloro ringraziamento anche al coro e al circolo cul-turale “ Mario Sueri” per i doni fatti alla Scuola.Grazie, il personale e i bambini della Scuola Arcobaleno

Ringraziamento

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La nuova stagione 2012 è ai suoi albori e il team Paterlini pur essendo proiettato verso nuove mete e nuovi traguardi, non dimentica l’annata sportiva appena conclusa e la sua festa sociale. Come tutti gli anni il ristorante Don Divino ha accolto la quasi totalità degli iscritti al team, i tanti simpatizzanti ed amici, passando alcune ore spensierate e liete. La particolare predisposizione del locale e l’immanca-bile disponibilità dei proprietari ci hanno permesso di acclamare gli atleti più meritevoli della stagione appena conclusa tra premiazioni, scherzi e gaffes. Nessuno è perfetto, e soprattutto quasi nessuno

vuol parlare al microfono davanti a tutti. Su “Il Passo”, fresco di stampa con gli articoli dei vari soci che ricordavano i vari avvenimenti d’insieme trascorsi nell’annata, colpiva il rammarico che il Presidente, Paterlini Giovanni, esprimeva per la mancata realizzazione della consueta staffetta podistica annuale, avvenimento che ci ha sempre contraddistinto e che sicuramente verrà ripresa in questo 2012. Oltre agli scherzi, che hanno dato un tocco ironico alla festa, le premiazioni sono state i suoi punti salienti. Riconoscere personaggi come Claudio Gelosini, da anni bandiera del gruppo, vin-

SPORT / PODISMO

Il Jogging Team Paterlini in festa al Don Divino

di Rubes Garuti

I RISULTATI: SETTORE PODISMOGelosini Claudio Campione Italiano uisp mezza maratona (km. 21)

Campione Italiano uisp di corsa campestreCampione Regionale fidal di corsa campestreCampione Regionale uisp mezza maratonaCampione Provinciale uisp sui 10 km.Campione Provinciale uisp di corsa in montagnaCampione Provincilae gran prix 2011

Montruccoli William Campione Provinciale uisp maratona (km. 42)Campione Provinciale uisp sui 10 km.Campione Provinciale uisp di corsa in montagnaCampione Gran Prix uisp 20112° Classificato Campionato Regionale uisp km. 21

Galimberti Fausto Campione Provinciale uisp di corsa campestre3° Classificato Campionato Provinciale uisp mezza maratona

Panini Andrea Campione Provinciale uisp mezza maratona (km.21)Davoli Gianni Campione Provinciale uisp sui km. 10Paterlini Silvia Campionessa Provinciale uisp di corsa in montagnaBegliardi Maurizio 2° Classificato Gran Prix uisp 2011

2° Classificato Campionato Provinciale uisp mezza maratona3° Classificato Campionato Provinciale uisp maratona

Cilia Mauro 2° Classificato Campionato Provinciale uisp sui 10 km.2° Classificato Campionato Provinciale uisp mezza maratona

Manghi Andrea 2° Classificato Campionato Provinciale uisp maratonaGaruti Rubes 2° Classificato Campionato Provinciale uisp sui 10 km.Morellini Fabrizio 3° Classificato Campionato Provinciale uisp mezza maratona

3° Classificato Campionato Provinciale uisp sui 10 km.Baraldi Christofer 3° Classificato Campionato Provinciale uisp mezza maratona

SETTORE MARCIALuppi Maura Campionessa Regionale fidal km. 5

3ª Classificata Campionati Italiani Indor fidal km. 35ª Classificata Campionati Italiani fidal km. 20

Perniciaro Ettore Campione Regionale Fidal km. 5

citore di due titoli italiani , insieme ad altri sette atleti che hanno riempito di medaglie e titoli la nostra bacheca ha dato spinta e vitalità all’intero gruppo. Vorrei ricordare Fausto Galimberti che il giorno stesso del pranzo sociale è diventato campione provinciale uisp di corsa campestre, non potendo ricevere alcun riconoscimento in quanto lo si è venuto a sapere solo dopo. Il settore femminile, oltre alla già affermata marciatrice Maura Luppi ha visto emergere una nuova stella, Silvia Paterlini si è aggiudicata il titolo di Campione provinciale uisp di corsa in montagna.Se il Team Paterlini continua ad essere così attivo è grazie ad alcuni amici che continuano a soste-nerci: le Cantine Lombardini, Effemme Grafica, SeriLuce e Max Devil.Grazie a loro lasceremo sicuramente un segno anche in questo 2012, avanti a tutta: “IN COMPA-GNIA, MA A TÓTA!!!”.

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“Gaudete gaudete” con questo invito alla gioia è inizia-to il tradizionale Concerto di Natale dei cori “Giaches de Wert”di Novellara, il “Coro Città di Castellarano” e l’Orchestra Giovanile diretta da Giovanni Curti presso la Chiesa dei Servi il giorno di Santo Stefano.Il “Dialogo Pastorale” di G. Anerio, brani classici e i tradizionali canti natalizi hanno concluso una stagione ricca di impegni e soddisfazioni per i due cori, che da anni si presentano abbinati sotto la direzione unica del maestro Francesca Canova.Da gennaio a dicembre sono stati oltre 15 i concerti e le manifestazioni che hanno visto esibirsi i due cori a Novellara, Castellarano, Sant’Antonino di Casalgrande, Nonantola, Reggio Emilia, Fabbrico, con un repertorio che spaziava dalla musica sacra, fiore all’occhiello del gruppo, agli inni risorgimentali e popolari in occasione delle manifestazioni per i 150 anni della Repubblica, ai blues e gospels per la notte bianca di Novellara e la Festa dell’Uva di Castellarano.Ci sono stati momenti magici difficili da dimenticare, come il 7 maggio nell’Abbazia di Nonantola, in oc-casione della Rassegna “Vespro Musicale Mariano”, dove l’incanto del luogo ha, se possibile, ancor più esaltato la bellezza del canto corale, la “Messa di Santa

Cecilia” di Gounod nella Chiesa dei Servi in occasione del 22 novembre, giorno dedicato alla santa protettrice dei musicisti o la partecipazione alla rassegna “Soli Deo Gloria” nella Chiesa di San’Agostino a Reggio, insieme ad altri gruppi corali, dove il confronto ha dato nuova spinta all’impegno futuro.Altre manifestazioni, come il concerto dei 150 anni della Repubblica per il pubblico di “Telefono Amico” al Circolo Ricreativo di Novellara e il pomeriggio di canti popolari presso la Casa Protetta di Fabbrico, ci hanno dato forti emozioni per la partecipazione attiva e affettuosa degli ascoltatori.Nell’incalzare degli impegni per il periodo natalizio, abbiamo fortemente voluto un concerto che sem-brava di difficile realizzazione, per difficoltà logistiche e di incerta partecipazione di pubblico: il Concerto “Strenna di Natale” nella Chiesa di San Bernardino. Già ben prima dell’ora prevista per l’inizio del concerto la bellissima chiesa si è andata riempiendo: la direttrice Francesca Canova aveva portato il coro delle Voci Bianche della Scuola di Musica e si sa, con i bimbi arrivano anche i genitori, e non solo. Ben presto non c’erano più posti a sedere, ma la scomodità non ha fatto calare l’entusiasmo del pubblico. Calorosissimi

Crescendo ... con brioIl Coro Giaches de Wert di Novellara e il Coro Città di Castellarano hanno concluso un 2011 ricco di impegni e soddisfazioni.

di Severina Foroni

applausi sono andati a Sergio Subazzoli, il poeta locale, che ha interpretato una sua composizione in dialetto a tema natalizio, ai pezzi interpretati dai Cori Giaches de Wert e Città di Castellarano, ma so-prattutto alle Voci Bianche, un ensemble veramente preparato, che ha affrontato con professionalità un difficile repertorio a più voci in diverse lingue e si è anche simpaticamente esibito nella lettura di diver-tenti letterine a Gesù Bambino. Un’atmosfera magica è scesa su San Bernardino e l’incanto è proseguito con la visita all’esposizione dei Presepi di Giordano Ghini: oltre 400 diverse rappresentazioni della Natività e altri passi del Vangelo riferiti all’infanzia del Signo-re, stampe religiose a tema natalizio, poesie per la meditazione e musica in sottofondo. Per riprenderci da tanto mistico rapimento ci aspettava in cucina un fumante pentolone di cioccolata calda, accompagnata da torte e ciambelle.Si dice che questo sia il trattamento abituale per i fedeli che frequentano la Chiesa di San Bernardino. Allora.... arrivederci a Natale 2012!P.S. 1. “Crescendo ...con brio “ è un augurio e anche un programma per il futuro. Contattateci alla Scuola di Musica!P.S. 2. Un grazie caloroso agli sponsor DIANA 2 SRL e “I MILLEFIORI “ che da anni ci sostengono!

Poeti di casa nostraLa mia sera

Silentecome la fogliacaduta ai miei piedila sera imminentericama di ombre le case.

In qualche modo vissutoun’altro giorno si spegnesi aggiunge a un passatoormai troppo pienodi foglie cadute.

Silentecome il fiore del pratomi chiudo ogni seraa difendere il nientefinora trovato.

Romano Pasqualotto

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Rubrica mensile di musica e spettacoli a cura di Luca Lombardini e alcuni amici

Thievery corporation “Culture of fear”. Esce in ottobre 2011 o giu di li l’ultimo capitolo del duo Rob Garza ed Eric Hilton, in arte appunto Thievery Corporation. Vengono dall’America. Da Washington. Che volete che vi racconti? Che il singolo “Culture of fear” è un esem-pio di altissimo livello di rap? Che l’altro pezzo “Take my soul” è un pezzo tipico del gruppo, non puoi sba-gliare, il timbro è quello. E che dire di “Free” e di “Is it over”? non butto via nulla di tutto contenuto nel CD. Di cosa stiamo parlando? L’ascolto del cd si dipana tra pop-rock-rap-lounge con sprazzi di echi d’oriente (India in particolare) in un misto che secondo me, non ha as-

solutamente rivali. Sono loro i capostipiti di questo stile, più che un vero e proprio genere musicale, e lo dimostrano con l’ultimo lavoro. Direi che i precedenti erano ancora più “avanti2 a livello di scelte sonore e per l’appunto stilistiche, rispetto a questo, ma qui abbiamo canzoni più “brevi” e dal taglio decisamen-te più pop e radiofonico. Rimango tutte le volte incuriosito dalle loro uscite e nemmeno questa volta posso smentire il fatto che mi piacciono i loro intrecci sonori, perché di questo stiamo parlando. Intrecci, di tutto. Dall’occidente dei grattacieli e skyline all’oriente delle vie del Gange. Questo è il bello.

Un altro disco che mi ha incuriosito, è un disco di un gruppo che si chiama “The Men Eating Tree”. Curioso il modo con il quale ne sono venuto a conoscenza : cliccando, con il cellulare, nel “Marketplace” del sito “Zune” (l’omonimo di “I-tunes”, per gli utenti windows phone) , era possibile ascoltare l’anteprima dei brani del gruppo e da li ho cominciato le ricerche. In pratica è un gruppo finlandese che suona un genere classificabile prog-metal. Sono in 6: Tuomas Tuominen – Voce-cori , Janne Markus – chitarre , Antti Karhu – Chitarra , Mikko Uusimaa – Basso , Heidi Määttä – Tastiere (l’unica donna del gruppo che a volte fa i cori) , Vesa Ranta – Batteria.

Hanno all’attivo 2 lavori, il primo si intitola “Vine”, il secondo, che è quello che ho avuto la possibilità di ascoltare, si intitola “Harvest”. Di solito io questo genere di musica, lo ascolto, ma sempre con oc-chio molto “critico”, in quando ci sono artisti molto blasonati nel “giro” di questo genere, per esempio Ophet, Porcupine Tree, Transatlantic, Arena e vari altri. L’unico rischio è che si possa cadere in alcuni casi in cose trite e ritrite. Il caso vuole che questo “Harvest” esca un po’ dal coro. Sembra di ascoltare un misto di quanto sopra con echi di un altro gruppo chimato “A Perfect Circle” (altro gruppo davvero molto interessante, da ascoltare). Insomma un metal non troppo tirato con atmosfere soffuse e chitarre belle potenti. È chiaro che è un cd che si rivolge a un pubblico ben definito. A chi piacciono i Lacuna Coil sicuramente suoneranno interessanti per via delle atmosfere leggermente “gotiche”, mentre lo tro-veranno interessante anche color che ascoltano Arena e Transatlantic per quella vena prog-nordeuropa che trasuda nelle tracce. A piccoli pezzi ricordano anche un po i mitici “Saga” degli anni 80 . A me piace molto. Guardando sul sito, per le date live, ho visto che spaziano dalla Germania alla Svizzera, un giorno dietro l’altro o quasi, in effetti questo genere di musica è più diffuso nel nord Europa piuttosto che dalle nostre parti, anche forse perché questo genere di lavori viene prodotto da etichette indipendenti e non dalle Majors che hanno sicuramente più “potenza” commerciale. Va da se che queste cose si diffondono anche con una sorta di passaparola. Tornando al cd, io lo ascolto volentieri, direi che sulle 12 tracce, forse ne “scarto” una soltanto. E l’ho messo tra virgolette, appunto a significare che è un lavoro che nel proprio genere ben definito è da considerare ai massimi livelli.

Nella serata di Lunedì 19 dicembre 2011, in zona Parco Primavera, presso il “Chiosco Primavera” si è svolto il quarto torneo di Briscola a 5, in versione “Evolution”. In pratica si chiama prima il punteggio e poi la carta, una versione del gioco peraltro conosciuta in tutta Italia e molto divertente. Il torneo inizia alle ore 22, i partecipanti sono 17, una delle edizioni più numerose finora, si fanno 3 tavoli a sorteggio.Tavolo numero 1: Paolo, Pippy, Capoz, Max, MalagaTavolo numero 2: Addo, Benny, Marco, Walter, Sporty, LombaTavolo numero 3: Panny, Lepo, Ciccino, Bakero, Pizzo, RimbaAccedono alla finale di “A” (i top players) i seguenti partecipanti : Benny, Capoz, Max, Rimba, Panny, Walter. Tralasciamo i soprannomi e decretiamo il vincitore del quarto torneo, dopo una accesissima finale dai toni “pacati”. Il vincitore del quarto torneo è Rimba, al secolo Roberto Salati. Come sempre una bella serata, con premi offerti dal Chiosco Primavera ai primi tre classificati, e premi di consolazione per tutti, oltre all’ottimo salame offerto da Bakero.

Torneo di briscola a 5

Anche quest’anno Babbo Natale è andato alle scuole elementari a portare i regali ai bambini ecco qui una foto che lo ritrae con la befana.

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Rubrica a cura di “Gente di Canile”via Valle, 104 Novellarawww.gentedicanile.it” www.gentedicanile.it

Non solo pulci

Cari lettori, iniziamo questo articolo ringraziandovi per aver partecipato numerosi alla serata di raccolta fondi per il nostro canile, organizzata lo scorso dicembre presso la pizzeria Don Divino. Ancora una volta ci avete confermato il vostro sostegno, così come lo hanno fatto le molte persone che nei giorni antecedenti le festività si sono recate personalmente in Strada Valle per portarci cibo, coperte e molto altro. Anche a loro va il nostro più sentito ringraziamento. Tornando alla nostra rubrica, in questo numero vorremmo trattare in sintesi due temi di grande attualità e a noi molto cari, allontanandoci, solo per questo mese, dal percorso avviato a settembre sulla costruzione di una buona relazione con il nostro amico a quattro zampe. Iniziamo con il tema dei botti di Capodanno, riportandovi il pensiero dell’illustre etologo italiano Roberto Marchesini, che ha così commentato questa abitudine: “Pochi si rendono conto dell’effetto nefasto dei botti sugli altri esseri viventi: molti animali muoiono di paura, alcuni fuggono e rischiano la vita per le strade, altri ancora rimangono traumatizzati. Non dimentichiamo che loro hanno una sensibilità uditiva che arriva a essere cinque volte la nostra. I botti sono una tradizione che dovrebbe essere abbandonata come anacronismo pericoloso, malsano, diseducativo e per di più dispendioso.” Forse non riusciremo ad abbandonare a breve questa pratica, ma se vogliamo rispettare gli animali che vivono con noi, non ci resta che diffondere questo pensiero per un futuro migliore. Il secondo tema è quello del rigore invernale. La maggior parte dei nostri cani è abituata a passare molte ore in luoghi riscaldati; è opportuno esporli gradatamente alle basse temperature, perché la termoregolazione non è immediata. E’ invece sconsigliato lasciare al freddo intenso cani che hanno problemi cardiaci o dolori articolari cronici, o cani di razze piccole e con zampe corte, che non riuscirebbero a mantenere la temperatura corporea a livelli adeguati. Molta attenzione va prestata per i cani che dormono all’aperto….. il cibo dovrà essere più ricco di grassi e la cuccia, possibilmente rialzata dal terreno, ben foderata e riparata dal vento. Se lasci la ciotola con la sua pappa all’aperto, controlla un paio di volte al giorno che non sia ghiacciata e, naturalmente, fai lo stesso con l’acqua; soprattutto, tieni d’occhio le condizioni e il comportamento del cane: se guaisce, se ha i brividi o vuole sempre raggomitolarsi su se stesso, è meglio portarlo un po’ al caldo.

E ora vi presentiamo

IL PELOSO DEL MESE

LOLITA

Segugina di 1 anno circa, sterilizzatae’ molto impaurita e non adatta alla

caccia; forse, proprio per questo è stata abbandonata in campagna.

.…ELIMINA LA MIOPIA..

..…..……..DORMENDO.…Certo, dormendo! semplicemente mettendo delle speciali lenti a contatto quando vai a dormire e al mattino le togli e ci vedi bene. E’ ormai diventata una realtà e per gli ado-lescenti è una vera e propria rivoluzione, e non solo per loro.

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per il suo 1° compleanno. Lo festeggiano nella lieta ricorrenza, la sorellina Eleonora papà Marco la mamma Lusetti Vania i nonni Ettore e Angiolina e zia Elena.

a Matteo Sanna

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Queste foto sono state scattate nel marzo del 1995. Il vecchio detto “Il tempo passa e i ricordi rimangono” è sempre di attualità. Quando nel 1993, ho accettato volentieri l’invito di Paolo Paterlini a collaborare con il Portico, mi sono detto: che cosa vado a fare e cosa scrivere? Sono stato fortunato perché sono riuscito a dialogare con molti novellaresi e le soddisfazioni sono state tante. Nella foto sopra si possono notare i componenti che allora formavano il comitato di redazione del Portico, nella foto sotto si nota una freccia di cartello stradale, una copia del Portico e il sottoscritto sorridente che indicava ai compaesani di leggerlo. Il tutto si è avverato e unitamente al caro capo redattore auguro un buon anno.

Archivio fotografico

Per gentile concessione della signora Elvira Santini pubblichiamo questa foto che risale agli anni ‘40 e che ritrae una squadra di calcio di Novellara. Si riconoscono da sinistra: Lucenti Armando (Meuccio), Gambarini, Manguzzi Avio, Sante Veroni, Ivo Lusetti, Frequenti Re-nato (Filomein), Amelio Marani Cerati, Silvio Fellini, Corrado Mari, Fernando Verzellesi (Nani), Neri Carlo (Beloc), Magnani (Manganel), Andreani Giuseppe (Pone), Enzo Astolfi (Il Conte), Virtus, Panisi Ivo, Turci (Al Trucco), Spagnina, Saccani (Pain).

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A. A. ALCOLISTI ANONIMI

E’ difficile parlare di Alcolisti Anonimi a chi si trova nella spirale dell’ alcol e non riesce ad uscirne perché non conosce l’Associazione, chi come me ha il privilegio di farne parte, trova arduo esprimere a parole quei concetti che si concretizzano nel dono ricevuto. Ricordo, come fosse oggi, il giorno del primo incontro in A.A.. Ero carico di vergogna, avevo paura e non sapevo di chi e che cosa. Ero cosciente di aver perduto la mia dignità ma avevo un grande desiderio; volevo, desideravo, con tutte le mie forze, ammettere di bere esageratamente. Avevo provato altre volte e non ero riuscito a rima-nere astinente per più di qualche giorno; eppure, a dispetto dell’ evidenza, ammettere la mia sconfitta nei riguardi dell’alcol non è stato facile. Ero andato al Gruppo di A.A. per questo, ma avevo tanta rabbia che, prima di entrare, mi chiedevo come era possibile che io non potessi essere un bevitore come tanti. La risposta è stata impietosa: “ero un alcolista“, perchè non riuscivo a controllare il mio bere. In mezzo agli amici A.A. mi sono trovato tra uomini e donne che non mi criticavano, non mi giudicavano, mi capivano. Mi domandavo: “Come diavolo hanno fatto?“. Ero convinto che l’alcolista fosse quella persona descritta nelle vignette, cioè il classico barbone stra-vaccato dietro l’angolo che chiedeva l’elemosina per potersi fare un bicchiere; ho dovuto ricredermi!!! Mi è stato detto, se vuoi continuare a bere è affar tuo, se desideri smettere e da solo non ce la fai, allora è affar nostro. E così è stato, ho riposto fiducia in quelle persone ed insieme a loro ho intrapreso la strada verso la sobrie-tà, quel gruppetto di sconosciuti hanno raggiunto lo scopo, sono convinto che solo un alcolista riesca ad aiutare (meglio di altri), un altro alcolista!

Il nocciolo alberello generoso e progenitore della nutellaQuesto piccolo albero vegeta in tantissimi ambienti in modo più o meno spontaneo costituendo un elemento del sottobosco molto diffuso. Nel ter-ritorio Novellarese è presente tradizionalmente nei frutteti famigliari ga-rantendo con i suoi frutti provviste di frutta secca aggiuntive rispetto alla più diffusa noce . Normalmente , data la tendenza ad emettere polloni o nuovi germogli dalla base, la pianta di nocciolo si presenta come un grosso cespuglio con alcuni tronchi principali alti sino a 5-6 metri. Il suo apparato radicale molto esteso garantisce il consolidamento dei terreni, per la capa-cità di produrre micorrize ( associazioni funghi-radici) , è pianta tartufigena. Con le sue grosse foglie di forma tondeggiante e la massa della sua strut-tura, il nocciolo costituisce un fattore importante per la copertura verde dei terreni in cui cresce. Le foglie con margine a doppia seghettatura, presen-tano sulla pagina inferiore nervature evidenti e una colorazione più chiara per la presenza di peluria.Per i fiori la pianta è detta monoica poiché sono distinti tra maschili e femminili. I primi , presenti già alla caduta delle foglie in autunno, sono riuniti in spighe giallastre pendenti, i secondi poco appari-scenti, simili a gemme, si sviluppano pienamente solo la primavera successiva e la loro fertilizzazione, differita, avviene attraverso un lungo e complicato processo. I frutti, le nocciole, che si svilupperanno progressivamente, alla fine mantengono un cappuccio foglioso sul guscio legnoso che contiene la parte edibile. Questa struttura a elmo che accompagna la nocciola vera e propria, è così caratteristica da essere stata adottata per la denominazione botanica della pianta. Il nocciolo, della famiglia delle “Betulacee”, è “Corylus Avellana” che gli deriva dal greco “Korys = elmo”, la seconda parte di tale nome è dovuta alla località Campana di Avella , famosa in epoca romana per le coltivazioni. Il nocciolo in alcune regioni è anche popolarmente denominato “avellana”.Il legno del nocciolo, viene impiegato in falegnameria e torneria. Alla combustione è di breve durata, il carbone che così si ottiene, trovava impiego come carboncino da disegno e nella preparazione della polvere pirica. Dai semi si ricava un olio usato in pittura, in profumeria, cosmesi e in saponeria.Gli attuali usi più importanti del nocciolo, sono quelli alimentari, sia con utilizzo diretto del frutto, sia nelle preparazioni in pasticceria, confetteria e del cioccolato col popolare preparato Nutella . Tipica-mente le industrie che lo utilizzano si sono sviluppate là dove la coltivazione era presente e dove si è ulteriormente consolidata. Sicilia , Campania e soprattutto Piemonte (Cuneo) sono le aree principali interessate. Il nocciolo presenta alcune proprietà medicinali, la corteccia è impiegata in preparazioni esterne come cicatrizzante delle ulcere varicose e sedativo locale delle emorroidi.Alla mitologia sono ascrivibili alcune credenze diffuse nelle campagne più remote: il vischio colto sui suoi rami avrebbe efficacia contro l’epilessia. Al popolare appartiene invece l’utilizzo dei suoi rametti per la ricerca delle sorgenti da parte di divinatori e rabdomanti.

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a Lina Zanichelli 11/01/1915

per il suo 97° compleanno. La festeggiano nella lieta ricorrenza, i figli

Ovilio, Odillo, Olivetta e Ondina

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Un pizzicotto ai più piccol i e non solo

C’era una volta una povera vedova che aveva avuto solo un figlio di nome JACK e che possedeva una mucca di nome Bianca. Tutto ciò che avevano, per vivere, era il latte che la mucca forniva ogni mat-tina e portavano al mercato, per rivenderlo. Ma, improvvisamente, una mattina, Bianca non fornì una sola goccia di latte ed essi non seppero più cosa fare. JACK disse alla mamma che si sarebbe trovato un lavoro, lei gli ricordò che ci avevano già provato e che nessuno aveva voluto assumere il suo Giacomino: non rimaneva nient’altro da fare che vendere Bianca al mercato e, col ricavato, aprire un negozio. Dopo pochi passi verso la piazza del mercato, uno strano vecchietto salutò Giacomino, gli chiese dove stesse andando e gli disse che non gli sembrava il tipo adatto a vendere una mucca, così gli propose di cederla a lui, in cambio di al-cuni fagioli. Per convincerlo ad accettare l’offerta, aggiunse che se li avesse piantati,durante la notte, al mattino la pianta sarebbe stata talmente alta da toccare il cielo e, in caso contrario, avrebbe riavuto la sua mucca.Al ritorno a casa, la mamma gli chiese, con ansia, quanto avesse guadagnato, poiché non vedeva più la mucca, aveva pensato l’avesse proprio venduta, ma quando seppe in cambio di cosa, si arrabbiò a tal punto da dirgli dello stupido e da mandarlo a letto senza cena. Giacomino, mortificato, salì in soffitta e, con la pancia vuota, si addormentò. Ma, al risveglio, ebbe la sorpresa di vedere la sua stanza con uno strano aspetto, come non aveva mai visto in passato, in parte scura come non era mai stata. Saltò giù dal letto e fece fatica a credere ai suoi oc-chi, ma i fagioli che la mamma aveva buttato via si erano trasformati in una pianta così alta da toccare il cielo: il vecchietto aveva detto la verità e Giacomino poteva salire e scendere dalla pianta, come più gli piaceva. Durante una delle sue escursioni, giunse nei pressi di una casa gigantesca, dove, sull’uscio c’era una donna gigantesca, alla quale chiese qual-cosa ,per fare colazione, poiché aveva molta fame. La gigantessa gli rispose, però, che se non se ne fosse andato via subito, si sarebbe trasformato lui in colazione,per suo marito, che era un orco, abituato a mangiare ragazzini arrosto. Lei, però, non era cattiva e gli diede una bella porzione di pane e formaggio, ma Jack non aveva ancora finito di mangiare che la casa cominciò a tremare: l’orco entrò in cucina, tirò su col naso, annusò ripetutamente l’aria, dicendo di sentire odore di inglesucci e che di loro si sarebbe pappato gli ossucci. La gigantessa,sua moglie, gli disse che nell’aria era rimasto l’odore della sera precedente e lo convinse a fare un sonnellino nella sua stanza. Ai primi tremolii della casa era riuscita, abilmente, a nascondere Giacomino nel forno e gli intimò di rimanere lì ancora un pò, per aspettare che l’orco cadesse in un sonno profondo, cosa che avvenne regolarmente, ma solo dopo aver tolto da un grosso scrigno due borse colme d’oro e averne controllato il contenuto. Fu allora che Giacomino uscì dal forno, passò accanto all’orco che dormiva della grossa, gli sottrasse una delle borse con l’oro, raggiunse in fretta il fagiolo e si calò giù. Tutto con-tento corse dalla mamma, le consegnò il borsone e le confermò la magia del fagiolo, grazie alla quale vissero senza problemi per molto tempo. Ma anche quel tesoro finì e al ragazzino balenò l’idea di ritentare l’avventura, servendosi dello stesso sistema, usato in passato. Quando arrivò alla casa dell’orco, la gigantessa sua moglie lo riconobbe e gli disse che, dal giorno in cui era stato in quella

casa, al marito era venuto a mancare uno dei borsoni d’oro. Furbescamente, Giacomino le rispose di sapere qualcosa in merito, ma che sarebbe stato più preciso con la pancia piena. La donna, che era molto curiosa di sapere gli diede da mangiare, ma come la prima volta, dopo poco, la casa cominciò a tremare e la gigantessa nascose, di nuovo ,il ragazzino nel forno. Questa volta l’orco, però, chiese alla moglie di portargli la gallina dalle uova d’oro. Essa gliela portò e lui le comandò di depositare e quella depositò un uovo tutto d’oro, poi la testa dell’orco cominciò a ciondolare dal sonno e presto cominciò russare da far tremare la casa. Subito Giacomino uscì dal forno, s’impossessò della gallina fatata e, in men che non si dica, schizzò via, ma questa volta la gallina schiamazzò, l’orco si svegliò e gridò alla moglie cosa ne avesse fatto della sua gallina fatata. Jack non sentì nient’altro, poiché era già sceso giù dal fagiolo magico e, quando fu in casa dalla mamma, tutto contento le mostrò la gallina dalle uova d’oro, le comandò di depositare ed ella ubbidì.Passò altro tempo, non ancora contento Giacomino, una mattina, di buon’ora, si arrampicò a bordo del fagiolo e salì su, in alto, fino in cima. Giunto nei pressi della casa dell’orco, si nascose dietro un cespuglio, finché vide l’orchessa tornare con un secchio pieno d’acqua da mettere a bollire e, senza farsi vedere, entrò in casa e andò a nascondersi in un paiolo di rame. Come le altre due volte, dopo poco ecco che la casa cominciò a tremare di nuovo, sotto i passi dell’orco che, come un matto, cominciò a urlare di sentire odore d’inglesucci e che questa volta non si sbagliava. La moglie glielo confermò, anzi gli disse che se si fosse trattato del ladro della borsa d’oro e della gallina fatata, poteva essere nascosto solo nel forno, ma quando andarono a vedere, il forno era vuoto. Per niente convinto, l’orco fece colazione, ma il suo fiuto non lo lasciava in pace e così cominciò a guardare dappertutto, fortunatamente, tranne nel paiolo di rame, poi comandò alla moglie di portargli l’arpa d’oro. Essa gliela portò e gliela mise sul tavolo ed egli le ordinò di cantare: a quel comando l’arpa cantò magnificamente e continuò finché l’orco non si addormentò e cominciò a russare come un tuono. Fu allora che Giacomino uscì, s’impossessò dell’arpa e fuggì, ma l’arpa chiamò a gran voce il suo padrone che risvegliò giusto in tempo, per vedere il ragazzo che fuggiva; l’orco, però, non si sentì di prendere la via del fagiolo e si fermò sperando che ci fosse un altro tentativo da parte di Jack. Quando l’arpa chiamò di nuovo il suo padrone, l’orco si tuffò sul fagiolo, scuotendolo tutto con il suo peso. Giacomino riuscì a scendere a terra e, dietro di lui, l’orco, ma Giacomino era stato più veloce di lui, fece in tempo a correre in

Jack e Il Fagiolo Magico casa dalla mamma, alla quale chiese un’accetta e, con un colpo ben assestato, tagliò il gambo del fagiolo nel mezzo, facendo precipitare l’orco e provocando la rottura della sua corona. Grazie all’arpa d’oro e alla gallina dalle uova d’oro, Giacomino e sua madre divennero ricchissimi; vi fu un matrimonio regale con una grande principessa e vissero tutti felici e contenti, per lunghissimi anni.

Cari amici, eccoci nel mese di gennaio: a tutti, BUON ANNO!

Per il nostro futuro, prendiamoci cura dell’am-biente che ci circonda, così come ci si prende cura dell’amicizia. Sappiamo che l’elemento più prezioso è l’acqua e che senza di lei l’uomo, gli animali e le piante non possono vivere. La vita sulla Terra ha avuto origine proprio dall’acqua, da quella salata dove, milioni di anni fa, ebbero origine i primi esseri viventi. L’acqua salata dei mari , però, non è buona da bere: abbiamo tutti bisogno di acqua dolce. Di questa, la maggiore riserva sulla Terra, oggi, è nei ghiacci del Polo Nord e del Polo sud.Anche su Marte è stato trovato del ghiaccio, grazie alla sonda spaziale Phoenix: ci sarà vita sugli altri pianeti o siamo noi gli unici abitanti dell’universo? Ci sono molti satelliti, in orbita, che lo studiano e molte sonde sono state inviate ad esplorare gli altri pianeti del sistema solare: la Terra, vista dallo spazio, è una meraviglia, è tutta azzurra a causa del colore degli oceani.Dal telescopio di Arecibo, in Puerto Rico, nel 1974, è stato inviato nello spazio un messaggio contenente informazioni su noi terrestri, ma non ci ha ancora risposto nessuno.Alcuni scienziati ascoltano di continuo i rumori dell’universo, per scoprire se, tra le varie onde elettromagnetiche, c’è anche un messaggio per noi.Per ora sappiamo solo che la Terra è la nostra unica casa e, per questo, dobbiamo proteggerla!.

Ora, facciamo un bel gioco.Utilizzeremo, ancora una volta, i quotidiani, prima di metterli nel contenitore della carta.I giocatori si dispongono in cerchio, ognuno in piedi su di un foglio di giornale che, per evitare che scivoli,si può fissare al pavimento con piccoli pezzi di nastro adesivo. Di qui, possono:Prendersi per mano e abbassarsi, tutti insieme, lentamente, fino ad accovacciarsi, per poi risalire alla posizione di partenza.Tenersi per mano e iniziare a dondolarsi da una par-te all’altra. Poiché tale azione sviluppa una maggiore coscienza dell’altro, i bambini sentiranno subito se si muovono a tempo con gli altri e, dopo qualche minuto, l’intero gruppo si dondolerà in sincronia. Saltare a tempo da un giornale all’altro. Ogni bam-bino deve lasciare il quadrato nel momento in cui l’altro vi atterra. Scandire il tempo con un tamburo o con una canzone aiuta a mantenersi in sincronia.Buon divertimento!

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S.GIOVANNI DI NOVELLARA (RE) via Provinciale Sud, 45 tel.0522657123 - fax 657735 email: [email protected]

Il Cinquecento si esau-risce lasciando aperti due problemi impor-tanti per la comunità di Novellara.Il primo. Il 24 aprile 1595 muore, senza lasciare figli, il conte Camillo I Gonzaga; i fi-gli maschi del defunto Alfonso I sono tutti mi-norenni (avendo meno di 25 anni) quindi privi della capacità giuridica di succedere nel gover-no del piccolo stato.

E’ un’occasione particolarmente propizia, quindi da non perdere, per i cugini di Guastalla.Infatti, Ferrante II Gonzaga duca di Guastalla presenta, subito, alla contessa Vittoria Gonzaga, moglie del defunto Alfonso I, il Diploma dell’imperatore Carlo V del 27 mar-zo 1566 che abilita la discendenza di Ferrante Gonzaga (1507-1577) a succedere nella contea di Novellara, ogni qual volta venisse a mancare un discendente maschio abi-litato a succedere nel governo.Tutto ciò in forza del testamento di Amorotto Gonzaga, a suo tempo investito del castrum di Novellara e Bagnolo. Il problema verrà risolto con il versamento di 20.000 scudi d’oro, dalla contessa Vittoria Gonzaga che diventerà signo-ra di Novellara e Bagnolo fino alla maggiore età di uno dei figli.Il secondo. Papa Clemente VIII firma a Ferrara il 6 mag-gio 1599 la Bolla di fondazione dei Monti dei Pegni e del Grano a Novellara. La Bolla sancisce, ufficialmente, l’esi-stenza delle due istituzioni già attive da alcuni decenni. E’ stata sostenuta con grande impegno dalla contessa Vittoria Gonzaga e dal figlio primogenito, ancora minoren-ne, Camillo II. Questa lodevolissima opera era diretta al soccorso delle famiglie in difficoltà finanziaria temporanea (Monte dei Pegni) e ai poveri agricoltori (mezzadri, terziari, compatercipanti) che a causa di avversità meteoriche o pa-rassitarie avevano perso tutto, anche il grano per le semine e per la necessità della famiglia.Il Monte dei Pegni applicava l’interesse del 3%, quando il Banco degli Ebrei esigeva il 6% e oltre. Il Monte del Grano non applicava alcun interesse. Per la concreta realizzazione del Monte dei Pegni la famiglia Gonzaga costitui’ un fondo di 1500 scudi e di staja 1000 tra frumento, fava, erba medica per il Monte del Grano.Il Monte dei Pegni e quello del Grano erano ubicati in piaz-zale G. Marconi, 10-13.La Comunità degli Anziani nominò due Deputati a far parte dell’organo amministrativo.

Camillo II Gonzaga (1581-1650) principe riformatore.

Nel corso del Seicento si alternarono nella guida del pro-cesso formativo dei nostri scolari ben tredici maestri con-dotti, tutti sacerdoti.

N° Maestri condotti dal al1 Don Francesco Millio 1602 16062 Don Gio: Maria Schedoni 1606 16083 Don Girolamo Zanzotto 1608 16134 Don Giulio Righetti 1613 16135 Don Comodo Cacciani 1613 16166 Don Francesco Antonelli 1616 16237 Don Ercole Maini 1623 16238 Don Antonio Cagnoli 1623 16259 Don Gio: Maria Marescotti 1625 1629

10 Attività sospesa per la peste 1629 163311 Don Matteo Anghinolfi 1633 164212 Padri gesuiti 1647 168213 Don Francesco Pettinari 1682 169414 Don Camillo Masetti 1694

Il primo incarico triennale fu assegnato il 1 luglio 1602 a don Francesco Millio. Lo stipendio era veramente mise-ro: tre scudi al mese. Seguì don Giovanni Maria Schedoni (1606-1608) con lo stipendio di 7 scudi al mese e il diritto di abitare nella camera posta sopra l’aula della scuola che in quel periodo risulta ubicata a piano terra del Palazzo della Ragione o Telonio (oggi palazzo UNICREDIT banca). Nel 1606 il conte Camillo II divenne maggiorenne, quindi con la piena capacità di agire come signore di Novellara e Bagnolo. Come prima cosa intervenne presso la Comunità degli Anziani affinché fossero assunti insegnanti qualificati e stabili.Pretese che fosse assunto don Girolamo Zanzotto di Correggio con un contratto triennale scritto e con lo sti-pendio di 100 scudi all’anno, più il diritto all’uso della casa.Il contratto di assunzione si mantenne costante durante tutto il secolo. Era articolato in diversi punti che, data l’im-portanza, elenchiamo dettagliatamente.Durata del contratto: tre anni, rinnovabili salvo disdetta delle parti da comunicarsi tre mesi prima.Il contratto redatto in forma scritta davanti ad un notaio, poteva essere prorogato per uno o due anni.Anno scolastico: da San Michele (29 settembre) all’ottava settimana dopo Pasqua (ai primi del mese di maggio, va-riando la data di Pasqua).Orario delle lezioni: mattino due ore e mezzo e tre ore al pomeriggio.Ogni giovedì della settimana si faceva vacanza.Programma d’insegnamento: gli scolari dovevano impa-rare “……..a leggere, scrivere, far di conto et humanità et allevati et istruiti secondo la legge christiana”. Dovevano partecipare alle funzioni religiose della domenica e confes-sarsi almeno una volta al mese.Scolari: dovevano essere puntuali alle lezioni, ordinati e partecipare attivamente al dialogo con il maestro. La scuo-la era onerosa per le famiglie. I genitori dovevano pagare alla Comunità degli Anziani tre denari al mese e portare la legna per il riscaldamento. I figli dei “terricoli” cioè di coloro che lavoravano la terra, dovevano pagare; verso la metà del secolo furono esonerati.Forestieri “zingari, attori, saltimbanchi” dovevano pagare il maestro e trattenersi per non più di 15 giorni.

Le femmine erano escluse dalla scuola.Retribuzione del maestro: all’inizio del secolo il compenso del maestro era di tre scudi al mese.Successivamente venne elevato a sette scudi. A comin-ciare dal 1608 lo stipendio fu elevato, per intervento del conte Camillo II, a 100 scudi, poi, a 124. Il maestro aveva il diritto di abitare nella casa messa a disposizione dalla Comunità.Se fosse mancata la casa avrebbe ricevuto, a ristoro, dieci scudi.Il maestro doveva sopperire con il salario anche alle neces-sità dell’insegnamento e dell’alunno (matite, gomme……).Nel 1613 la paga del maestro fu ridotta a scudi 50 all’anno per la grave crisi economica e sociale che attraversano la comunità. Rimase fermo il diritto di abitazione per il ma-estro.Numero delle classi, dei maestri e degli scolari: un solo maestro per l’intera classe, formata da dieci a quindici sco-lari. Nel 1608, solo per quell’anno, il maestro si servì, per gli scolari più piccoli, di un “fraticello”.Dal 1629 al 1633 l’attività scolastica fu sospesa per la dif-fusione della peste che provocò tanti morti tra la popola-zione novellarese.Nel periodo dal 1647 al 1682, la Comunità degli Anziani incaricò i padri gesuiti di svolgere l’insegnamento nella scuola comunale. Dopo l’insegnamento dei gesuiti seguì quello di don Francesco Pettinari. Insegnò per dodici anni (1682-1694) senza ricevere alcun compenso, nemmeno il rimborso delle spese per matite, gomme e di quant’altro servisse all’unica classe.Visita medica: la condotta medica fu istituita dalla Comunità nel 1676. Il medico condotto aveva l’obbligo di visitare periodicamente gli alunni. Il contratto aveva la durata di due anni.Vigilanza sulla scuola: spettava al Massaro della Comunità il quale aveva l’obbligo di ascoltare i genitori sui bisogni della classe e di verificare, ogni mese, la preparazione cul-turale degli scolari (dal 1638). Quando le cose non fun-zionavano il maestro veniva sollevato dall’incarico, come purtroppo accadde.Nel 1613, don Giulio Righetti fu sollevato dall’incarico “perché gli scolari patiscono a causa dei troppi impegni esterni del maestro, soprattutto in chiesa.Dieci anni dopo (25 giugno 1623) il Massaro riferì alla Comunità degli Anziani riunita per esaminare i problemi della scuola che….” Il maestro della scuola, et D. Hercole Maini et che la maggior parte di quelli che hanno levato li filioli dalla scola et mandati da altre persone, et essendo che un maestro e comparso, et si è essibito d’insegnare alli putti tutta l’umanità et ogni sorte d’altre cose cioè legge-re, scrivere, conteggiare…..” delibera di revocare l’incarico a don Ercole Maini e di affidarlo a don Antonio Cagnoli (Partiti della Comunità N°5 pag.202).Come abbiamo cercato di evidenziare, l’organizzazio-ne scolastica nel Seicento era sensibilmente migliorata. L’itinerario didattico è rimasto invece fermo di fronte ai cambiamenti della società “Il maestro sia obligato a levare i figlioli con il timor di dio principalmente et aver cura che si confessino almeno una volta al mese, che vadano alla messa e alla dottrina cristia-na et in ciò esso abbia buona cura et alle lettere allevarli, et ben costumati….” (Partiti della Comunità del 12 luglio 1608).Era un itinerario didattico profondamente permeato dal-la dottrina cristiana ma che non trascurava l’educazione umanistica attraverso la lettura diretta e il commento dei testi.L’insegnamento delle arti liberali (sarti, muratori, calzolai) era assente.

FRAMMENTI DI STORIA DELLE SCUOLE DI NOVELLARA

Il maestro condotto nel SeicentoSulla contea di Novellara l’ombra del signore di Guastalla.

di Sergio Ciroldi

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Fernanda Menozzi

Ciao grande quercia che difficilmente potrò imitare per quello che in “silenzio” mi hai insegnato.

A Te che hai creduto nella vita accettandola in tutte le sue forme, ma lottando con l’onestà del tuo lavoro mai asservito a nessun padrone ribellandoti allo sfrutta-mento e, rivendicando i tuoi diritti pagando col licenziamento per NON rimangiarti la convinzione pensata e ragionata che ti aveva portato a scioperare (unica donna coi venti compagni-lavoratori). A Te che non andavi a messa eppure non ho mai conosciuto persona più di fede nella vita di tè e di pratica coerente naturate auten-tica e senza nessuna ostentazione di superiorità o di disprezzo verso chi la poteva pensare diversamente da tè. A Te che hai dato senza mai chiedere nulla con la forza inferiore che ti veniva da valori forti trasmessi da un DNA che non conosce le mezze vie e che mai si è piegato neppure quando la vita era runica ricchezza da conservare per continuare il “viaggio”. A Te che hai passato tante notti cullando i figli degli “altri”. Per Te che hai ringraziato sempre. Con semplicità e naturalezza come solo chi ha nobile il cuore può fare. A Te che per dieci mesi hai sofferto come

Cristo mentre si stava incamminando verso il Golgota senza mai un lamento se non sussurrando anche quando non avevi più voce “AIUTAMI-AIUTATEMI” e volevi dire ciò che noi sapevamo ma che si era impotenti a metterlo in pratica. A Te che avevi mille ragioni per desiderare di morire, eppure hai dovuto “soggiacere a volontà coartate che t’hanno obbligata a soffrire per il loro pragmatismo di alti concetti che pasticciava con gli eroi e il vero senso naturale del viaggio. A Te che fosti esempio per me di un silenzioso coraggio che non riuscirò mai a imitare per una diversità strutturale, ti sia di compagnia per quest’altro cammino, l’amore profondo ora tutto concentrato nel sentimento del dolore dei tuoi due unici nipoti, Mirka e Luigi, ai quali mancherai anche quando gli occhi non avranno più lacrime, di tutti coloro che ebbero la gioia di conoscerti nel lungo cammino dei tuoi 100 anni e un pezzettino, la musica adeguata a ciò che TU sei stata, al tuo corpo piagato che ora riposa “finalmente” in pace il sonno dei giusti. E’ quasi notte. So che non dormirò come so che la mia matita continuerà a scrivere di Te cercando di dare forma “calda” a un volto integro e impassibile di un’amata statua di marmo indifferente a tutto, placata dall’impazienza del lavoro finito, liberamente felice di farlo interpretare senza paura di sbagliarne l’interpretazione.. Forse chiuderò anche gli occhi, non prima d’aver sussultato come per improvvisa vertigine per aver fuso passato e futuro facendoli continuare a vivere là dove dimora il “silenzio” che danza il suo derviscio coerente sino in fondo per una identità di rigorosa onestà impossibile da sfuggirle ma ancor più difficile da imitare.

Ciao. Mirka

TIZIANO OLIVA3° ANNIVERSARIO

I ricordi appartengono al passato, tu sei sempre presente nel cuore e nella mente della tua famiglia e di tutti coloro che ti hanno voluto bene.Con affetto Nadia, Marina, Thomas, generi e nipoti.

IVO PUTIFARRIAd un anno della scomparsa ti ricordiamo con immutato affetto. Adriana, Lorenzo, Giulio e Luca.

----- ----- ----- -----Gli amici ....Avis, il Gruppo Volontari S.Maria e S.Giovanni il C.R.A.W. Wilma non ti dimentiche-ranno mai.

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In memoria di Pedrazzoli Ettore Bassi Oscar e fam.In memoria di Tagliavini AdeleCrotti Luciano, figlia Gigliola nipote Paola fam. Omahen, le amiche della nuora Maura, Umberta, Cosetta Isa Gabriella, Manuela e Brunella, Crotti Sergio e Lorena; Lusetti Romeo Cinzia e Giuliana, gli amici di Sergio Achille, Enzo Ermanno Gino e Orlis Fam. Tagliavini Silvano, fam. Taglia vini Maria Luisa, Davoli Elvira.In memoria di Ferrari ArturoTosi Laura e RiccardaIn memoria di Amaini BrunaFamiglie Zecchetti Avio e Luciano, Bigi BeatriceLibera offertaCoro Ghiaches de Wert

RENATA PIZZETTINel 16° anniversario della scomparsa la ricordano con affetto i figli, le nuore, il genero i nipoti e pronipoti.

GIUSEPPE SANTELLINel 5° anniversario della scomparsa lo ricordano con affetto la moglie, i figli e i nipoti.

ANSELMO MELLINel 18° anniversario della scompar-sa lo ricordano con affetto la moglie, la figlia e i nipoti.

GIORGIO MATTIONINel 19° anniversario della scomparsa lo ricordano con affetto la moglie Carla e il figlio Andrea.

Nel 15° anniversario della scomparsa di Carmen la ricordano con affetto insieme al marito la suocera ed il cognato, i figli Fernando e Maria con le rispettive famiglie.

ROMANO BERTOZZI ADELE MORAI bei ricordi uniti dall’amore non svaniscono mai! La figlia Alessandra

con il marito Paolo, insieme a Samuele e la piccola Gloria, le mamme, i fratelli, le cognate e i nipoti nel 14° anniversario della scomparsa.

NINO CIROLDI SEVERINO CIROLDI

Nell'anniversario della scomparsa del caro Nino lo ricordano con affetto unitamente al padre Severino, la moglie Liliana e il figlio Marco.

ROSINA OLIVINel 4° anniversario della scom-parsa la ricordano con affetto i nipoti.

ARNALDO GOZZINel 5° anniversario della scom-parsa lo ricordano con affetto la moglie,Ilva, i figli Paolo e Fabio e i nipoti.. Sarai con noi per sempre.

SECONDO ARTIOLI DINA PEDRAZZOLI

Nel 14° anniversario della scomparsa della cara Dina la ricordano insieme al marito Secondo, i figli e i nipoti.

ADRIANO SPAGGIARINel 5° anniversario della scomparsa di Adriano e nel 1° di Orbella

li ricordano con affetto i famigliari tutti.

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