Portico n.319

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Transcript of Portico n.319

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Un grande costituzionalista ,quale è Gustavo Zagrebelsky, dice della nostra Costituzione “è il nostro specchio, ma uno specchio molto particolare, che, in certe circostanze, riflette ciò che siamo; in altre, ciò che non siamo, ma vorremmo essere; in altre ancora, forse, ciò che dovrem-mo ma non vorremmo (più) essere. Immedesimazione, tensione, frustrazione: queste parole riassumono vicende che la nostra Costituzione ha sperimentato tutte.” Eccoci dunque al nostro primo articolo.Art. 1: L’ITALIA E’ UNA REPUBBLICA DEMOCRATICA, FONDATA SUL LAVORO. LA SOVRANITA’ APPARTIENE AL POPOLO, CHE LA ESERCITA NELLE FORME E NEI LIMITI DELLA COSTITUZIONE. L’Italia è una Repubblica democratica….. La forma di governo più antica del mondo: la Democrazia. Come potremmo definirla? Diciamo che è come la casa di tutti, una grande casa, la nostra casa, non soltanto mia, dove ciascuno sta, ma non da solo, dove si vive in compagnia. Una grande casa dove ci si parla, aperta a nuove idee e nuovi amici, dove si impara a diventare liberi, dove si prova ad essere felici. È nostro compito esercitare sempre il diritto di voto poiché la Costituzione è fatta per i cittadini, non per i politici ed i governanti. Scrolliamoci di dosso l’idea di non dire quello che pensiamo per paura di giudizi o ritorsioni convinti che tanto le cose non cambieranno. Si deve sempre esprimere la propria opinione, senza ledere alcuno ovviamente, ed anche questo aspetto è sancito nella Costituzione. È il sale di una sana Democrazia.….fondata sul lavoro…. Dunque, questa grande casa è stata costruita lentamente, con profonde e solide fonda-menta, da uomini e da donne: queste fondamenta sono il lavoro di tutta la gente, tutta, nessuno escluso, senza alcuna supremazia di un lavoro su un altro; tutti i lavori hanno pari dignità e sono fondamentali a costruire la dignità e l’autostima di una persona prima, di una società civile poi. Si badi bene che i padri costituenti non hanno detto che la Repubblica è fondata su qualche potere esercitato dagli uni sugli altri ma è fondata sul lavoro di tutta la gente. Nessuno è il capo: tutti i cittadini eleggono, scegliendo, i governanti, e chi governa pensa, e fa leggi, per fare stare meglio tutti quanti. Ognuno ha diritti e

doveri, perché la libertà è un lavoro, un gioco insieme ad altri, non da soli, è come un canto che si canta tutti in coro, se manca una voce il risultato non è lo stesso, viene meno l’armonia.La crisi degli ultimi anni ha reso il lavoro meno accessibile a chi non lo ha, ed in alcuni casi lo ha tolto a chi lo aveva ma non possiamo incolpare di tutto la crisi. Ricordiamoci sempre che il LAVORO E’ UN DIRITTO sancito nella Co-stituzione, ed oggi più che mai ce lo dobbiamo ricordare e mantenere l’attenzione alta.….la sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della costituzione…..Non v’è molto da spiegare o da aggiungere in più a quanto detto per la forma democratica. Ricordiamoci che l’impianto costituzionale è teso a non lasciare spazio a forme di governo autoritario, in primis il nazionalismo fascista, o altra forma di governo unilaterale che por-terebbe in se una imposizione, col rischio di suscitare nuovamente repulsione, riaccendendo focolai da guerra civile. Si badi come lo stesso impianto dei 139 articoli sia il sentiero al cui interno muoversi per l’esercizio della sovranità. L’ultimo articolo della Costituzione è di fatto legato fortemente al primo e ritengo che debba fissarsi nella mente del popolo italiano esattamente come il primo “la forma repubblicana non è oggetto di revisione costituzionale”. Il non interessarsi del nostro Paese non potrà di certo aiutarci a lasciare un Paese migliore a chi verrà dopo di noi. È sbagliato pensare che queste tematiche riguardino esclusivamente le istituzioni ed i palazzi ove si esercita il potere e l’arte della politica, anche se è pensiero diffuso, e sempre più persone si allontanano dall’interessarsi al nostro Paese. Guardate che è una forma di amore. Non bisogna andare lontano. Centriamo la Costituzione nella realtà della nostra comunità cittadina. È qui che bisogna allacciare i valori fondanti che i padri costituenti hanno voluto donarci. Non rendiamo vano il sacrificio di costoro, e tutti quelli che hanno versato sangue per darci la libertà 70 anni fa.Viva la Costituzione, viva la Repubblica, Viva l’Italia, lunga vita a Novellara.

Noi e la Costituzione / 2Il taglio che vorremmo dare alla lettura della nostra Costituzione non vuole essere di natura tecnico/legislativa ma vuole spiegare con esempi semplici, così come farei coi miei bambini, cosa vogliono dire gli articoli che compongono la Carta Costituzionale e cosa fare per osservarli. Ricordiamoci sempre che abbiamo la Costituzione più bella del mondo ed ora più che mai c’è un forte bisogno di assi-milarla e farla nostra nella quotidianità.

di Alain Castelli -Gruppo Noi

Tre serate promosse per conoscere, capire, sostenere situazioni di fragilità che possiamo incontrare o che già conosciamo.

lunedi 13 Aprile ore 20.30“Giovani, tra piacere e rischio”

Reatore:

Alberini Stefano – responsabile Acat – RE

lunedi 20 Aprile ore 20.30“Gioco d’azzardo tra fenomeno sociale e rischi per la comunità”

Relatore:

Matteo Iori – presidente del centro sociale

Papa Giovanni xxIII RE

lunedi 27 Aprile ore 20.30“Social o no social: riflessioni sulle

dipendenze dai media con lo psichiatra Benedetto Valdesalici

Relatore:

dr. Benedetto Valdesalici

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la chiusura era programmata da tempo? la discarica di Poiatica è stata chiusa per esaurimento dei volumi autorizzati o per altri motivi? Hanno influito sulla chiusura le polemiche sulla presenza di radioattività? La chiusura della discarica di Poiatica era stata am-piamente preannunciata e non per ragioni legate alle polemiche. Certamente La Provincia non ha autoriz-zato ulteriori ampliamenti su Poiatica perché decisa ad avviarsi verso l’esaurimento delle volumetrie residue, esattamente come accadrà a Novellara. In questo modo si punta al progressivo superamento delle di-scariche tradizionali per attivare modalità alternative di smaltimento.negli ultimi anni nella Provincia di reggio sono state chiuse 2 discariche (nel 2008 quella di rio riazzone e pochi giorni fa quella di Poiatica) e nel 2012 l’inceneritore di reggio. ora dunque tutti i rifiuti indifferenziati della provincia di reggio ver-ranno conferiti nella discarica di novellara? e per quanto tempo?La discarica di Novellara resterà attiva a servizio del territorio provinciale fino all’esaurimento della volu-metria residua. Dato il progressivo aumento delle percentuali di raccolta differenziata, anche dovute alla diffusione del sistema di raccolta “porta a porta”, si presume che il flusso di rifiuti indifferenziati tenderà a contenersi sempre più. Dal 2008 in poi le quantità di rifiuti smaltiti a Novellara hanno oscillato tra le 6.500 e le 8.500 tonnellate al mese; con la chiusura di Poiatica ci si assesterà sulle circa 10.000 tonnellate al mese per i prossimi mesi fino all’esaurimento della volumetria (stimabile in un paio di anni) e soprattutto fino all’approvazione del nuovo piano di gestione dei rifiuti che stabilirà le modalità, i tempi e i luoghi di smaltimento dei rifiuti indifferenziati per il futuro. il progetto di costruire a reggio un impianto di trat-tamento meccanico è stato abbandonato?La Provincia di Reggio Emilia non ha abbandonato il progetto che si inseriva in un contesto più ampio di dismissione degli impianti esistenti (l’inceneritore di Cavazzoli, spento lo scorso anno, e l’esaurimento delle discariche, prima Poiatica e poi Novellara), ma sarà la Regione con il nuovo Piano a determinare se il

TM (trattamento meccanico) potrà essere inserito nel piano di gestione dei rifiuti o se opterà per soluzioni alternative. La Regione ha garantito che il piano sarà approvato in tempi brevi, entro settembre 2015, e che anche il nostro territorio parteciperà come inter-locutore per il ruolo che da anni svolge nel ciclo della gestione dei rifiuti. la chiusura della discarica di novellara prevista per il 2015 può ancora essere confermata? Fino ad esaurimento dei volumi autorizzati o è presumibile un ampliamento? La discarica non sarà ampliata. La sua vita potrà pro-trarsi ancora per 12 o 24 mesi a seconda delle quantità di rifiuti conferiti. Resta il fatto che S.a.ba.r. ha matu-rato esperienze e competenze straordinarie e sarebbe importante riuscire a riconvertire questo patrimonio di conoscenza in progetti innovativi che già in parte sono stati attivati, dal fotovoltaico alle serre alimentate dal biogas. Infine c’è da sottolineare che la vita della discarica continuerà nella importantissima gestione del cosiddetto “postmortem” ovvero la gestione e il controllo del territorio per i prossimi 50 anni, periodo per il quale sono state accantonate in tutti questi anni addirittura più risorse di quante ritenute necessarie dalla legge, questo voglio sottolinearlo perché ritengo sia una grande garanzia per i nostri cittadini.Grazie al costante incremento della raccolta diffe-

renziata si producono sempre meno rifiuti indiffe-renziati da portare in discarica o da bruciare negli inceneritori, non mi pare tuttavia possibile, almeno in tempi brevi, annullare del tutto la produzione dei rifiuti indifferenziati. Serviranno quindi ancora, oltre ai centri di recupero e riciclo dei materiali dif-ferenziati, anche impianti per i rifiuti indifferenziati. il Piano regionale di gestione dei rifiuti è pronto? il nuovo inceneritore di Parma potrebbe essere il luogo dove verranno conferiti i rifiuti indifferenziati provenienti dal territorio reggiano? Siamo in attesa delle decisioni della Regione ed ov-viamente non staremo a guardare. Il piano dovrebbe essere approvato entro settembre 2015 e se verranno confermate le linee adottate dalla giunta Errani evi-dentemente cambieranno molte cose per la nostra provincia. La nostra Regione -infatti- in passato ha fortemente investito nei termovalorizzatori e se ne può dedurre che privilegerà questo metodo di smal-timento e che quindi almeno il 50% dei rifiuti prodotti e raccolti in provincia di Reggio Emilia saranno diretti ai termovalorizzatori. Per quanto riguarda il nostro impianto, le programmazioni passate individuavano S.a.ba.r. come futuro polo del recupero e quindi con un profilo ben diverso da quello attuale, ma pur sempre importante nel complesso ciclo di gestione dei rifiuti. Se sapremo individuare progetti e metodologie innovative S.a.ba.r. continuerà ad essere un centro virtuoso, di grande valore e sviluppo. Basti pensare che poche settimane fa sono giunti i ringraziamenti di un colosso come Enipower che, sul modello di S.a.ba.r., ha realizzato due impianti fotovoltaici a copertura dei bacini chiusi di una discarica dismessa nel comprensorio petrolchimico della città di Gela, in Sicilia. Non solo: voglio ricordare che i Comitati ambientalisti della provincia, che hanno visitato l’im-pianto lo scorso settembre si sono complimentati per la gestione e soprattutto hanno potuto constatare e confermare che i tutti i dati rilevati sono assolutamente sotto controllo e non presentano alcuna anomalia.

Discarica Sabar: facciamo il punto sul suo futuroIl 21 febbraio la Provincia di Reggio ha comunicato la chiusura immediata della discarica di Poiatica, cogliendo molti cittadini di sorpresa. Si trattava dell’unica discarica ancora attiva nel territorio reggiano, oltre a quella di Novellara. Su questo delicato argomento abbiamo posto alcune domande alla sindaca Elena Carletti

di Roberto Blundetto

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Notizie a cura dell’amministrazione Comunalerubrica di Sara Germani - Segreteria della Sindaca

Innanzitutto c’è da sottolineare che il cittadino può avere ampio controllo dell’operato del proprio ente e sull’utilizzo delle risorse pubbliche grazie al principio di trasparenza che in questi anni ha garantito mag-gior apertura, accessibilità e diffusione delle infor-mazioni sul Comune. Alla pagina “Amministrazione trasparente” del sito del comune www.comune-dinovellara.gov.it infatti, potrete trovare importan-ti informazioni sui servizi, sull’organizzazione, sui bilanci e anche sui compensi degli amministratori. Quando parliamo dei compensi dei nostri politi-ci locali dobbiamo innanzitutto specificare che si tratta di una “indennità di carica” per il loro im-pegno nelle attività amministrative e per la pre-senza a Giunte, commissioni e Consigli comunali. E’ la legge che stabilisce questi importi in base al numero di abitanti e l’attuale Giunta ha stabilito – in via facoltativa – di ridurre i propri compensi di un ulteriore 10%. A Novellara, Comune sot-

Cara politica…politica caraRimborsi “gonfiati”, commissioni consiliari fittizie, auto blu e compensi per l’attività di consigliere e amministratore locale fanno spesso scandalo sui giornali locali e nazionali, creando distacco e diffidenza da parte dei cittadini. Per questo il Portico ci ha chiesto di fare un riepilogo sui costi della politica locale.

to i 15.000 abitanti ecco quanto viene percepito: Sindaco: 1.997,82 euro netti al mese (per 12 mensi-lità). Contributi previdenziali (essendo il Sindaco ti-tolare di partita Iva) e spese assicurative sono a suo carico, come del resto per tutti gli altri amministratori. Assessori: 452,47 euro netti ogni mese. L’importo specificato è quello ridotto del 50% rispetto al costo standards in quanto gli Assessori di Novellara sono tutti lavoratori dipendenti e non hanno richiesto nessuna aspettativa per svolgere il proprio mandato Vice Sindaco: 468,60 euro netti ogni mese (gli ven-gono corrisposti 15 euro in più rispetto agli altri assessori come indennità di Vice Sindaco e vale la stessa regola del 50% rispetto al costo standards). Gli assessori per svolgere il proprio mandato han-no la facoltà di potersi prendere fino ad un mas-simo di 24 ore al mese in orario lavorativo. Le ore di permesso vengono successivamente rim-borsate al datore di lavoro da parte del Comune.

Ai consiglieri sia di maggioranza che di opposi-zione spetta solamente un gettone di presenza per ogni Consiglio Comunale e commissione con-siliare alle quali partecipano pari a 15,38 euro al netto delle ritenute per ogni seduta consiliare e nulla più per tutta la attività necessaria a docu-mentarsi sugli atti, svolgere gli accessi alle in-formazioni, gestire i contatti con gli uffici ecc. Da sempre il Comune di Novellara per garanti-re un efficace svolgimento dell’attività ammini-strativa convoca un Consiglio Comunale al mese, quasi sempre le commissioni consiliari si svolgo-no fuori orario lavorativo e condensano in esse numerosi punti all’ordine del girono per non do-versi riconvocare nel giro di poche settimane e quindi anche queste sono raramente più di una al mese e non vi partecipano tutti i consiglieri. Da segnalare inoltre che non esistono nemmeno auto blu e occasionali le richieste di rimborso spe-se per trasferte: agli amministratori è dovuto solo un rimborso forfettario per i chilometri percorsi (se usano il proprio mezzo) e l’intero rimborso di pedaggi autostradali e di parcheggi a pagamento. Infine piccola nota su altri Enti che ci riguardano più da vicino: il consiglio di amministrazione del Millefiori da questa legislatura – sempre per imposi-zione di legge – non riceve nessun compenso, come del resto i consiglieri comunali novellaresi che fanno parte del Consiglio dell’Unione Bassa Reggiana.

I volontari dell’Auser di Novellara ogni giovedì per tutto il mese di marzo e metà aprile sotto ai portici di Piazza Unità d’Italia informeranno e distribuiranno i bidoncini offerti gratuitamente da S.a.ba.r. a tutti i cittadini che ne faranno richiesta. Altri punti di distri-buzione gratuita di questi contenitori sono: URP (Piaz-zale Marconi, 1 ), supermercato COOP (Galleria dei Cooperatori), isola ecologica (Strada Provinciale nord) e al Centro del Riuso novellarese (via d’Azeglio, 5).I contenitori sono facili e maneggevoli da usare: basta svitare il tappo, versare l’olio usato nel bidoncino

e quando sarà pieno (al raggiungimento dei 3 litri) sarà possibile svuotarlo all’isola ecologica del proprio Comune.La campagna, al motto di “Olio usato? Raccolto e rici-clato” vuole far riflettere e migliorare le buone pratiche quotidiane perché smaltire in modo corretto l’olio usato significa salvaguardare l’ambiente, la propria salute e le proprie abitazioni. Un solo litro d’olio versato in uno specchio d’acqua forma una pellicola inquinante grande come un campo da calcio, capace di rendere non potabile un

milione di litri d’acqua; inoltre se viene disperso nel suolo, l’olio usato, torna nella nostra alimentazione attraverso le piante e gli animali dei quali ci nutriamo.Per non parlare poi dei danni provocati dallo scorretto smaltimento dell’olio: se lo si getta nel lavandino o nel water, a lungo andare, danneggia gravemente le tu-bature e, una volta attraversata la rete fognaria, causa gravi danni agli impianti di depurazione e all’ambiente.Per essere aggiornati su questa iniziativa e su tutte le iniziative ambientali promosse dal distretto Bassa Reggiana cliccare mi piace sulla pagina Facebook “Un bell’ambiente”.

Olio usato? raccolto e riciclatoHa Preso il via giovedì 12 marzo, durante il mercato settimanale la campagna di sensibilizzazione – promossa Comune di Novellara e S.a.ba.r. - per la raccolta ed riciclo dell’olio usato grazie alla distribuzione gratuita dell’apposito contenitore verde.

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L’appartamento era rivolto a persone anziane con una compromissione lieve della condizione di autosufficienza, che stavano vivendo una situazione di pre-carietà economica ed un’assenza o un indebolimento della rete familiare di tipo primario, con possibili difficoltà di permanenza al domicilioIeri come oggi questo servizio si pone l’obiettivo di prevenire o posticipare il rischio di istituzionalizzazione di chi vive una iniziale condizione di fragilità.All’interno dell’Appartamento Protetto vengono garantiti interventi assistenziali di aiuto, stimolo e supervisione nella cura alla persona, vengono svolte attività oc-cupazionali e ricreative con la finalità di mantenere le abilità residue e rallentare il processo di perdita dell’autonomia. L’assistenza viene garantita dalla presenza di una Assistente Familiare in servizio nelle ore diurne e notturne al fine di garan-tire una copertura assistenziale continuativa. Nei momenti di libertà dell’assisten-te, stabiliti da un regolare contratto di assunzione che intercorre tra la persona e ogni anziano ospite, subentra l’intervento degli operatori del servizio domiciliare. Gli operatori del SAD sono inoltre coinvolti nella consegna quotidiana del pasto (pranzo e cena) .Tali interventi strutturati di integrazione e monitoraggio permet-tono di garantire una continuità assistenziale e una migliore qualità del servizio.Gli ospiti dell’appartamento possono accedere all’esterno in qualsiasi momen-to, in autonomia o se necessario, accompagnati dall’assistente. Inoltre, sono coinvolti nelle varie iniziative organizzate dalla rete dei servizi per anziani (feste, soggiorni estivi…) o dal volontariato locale. La presenza coordinata di servizi di tipo privato, pubblico e del terzo settore, rappre-senta un esempio di integrazione territoriale che nel tempo è diventata una forma consolidata di conduzione del servizio. L’Appartamento ospita fino ad un massimo di 4 anziani parzialmente autosufficienti, ed è situato in prossimità del centro del paese, nelle immediate vicinanze degli uffici del servizio di assistenza comunale. Il servizio risulta economicamente sostenibile grazie ad un principio di “solidarie-tà economica” in cui il costo dei vari servizi è suddiviso tra gli ospiti e pertanto in-feriore rispetto a soluzioni individuali L’Appartamento Protetto va ad aggiungersi all’ampia rete dei servizi domiciliari, sostenendo un principio fortemente radicato nella cultura del territorio di Novellara che pone al centro la permanenza della persona nella propria comunità sociale originaria.

l’appartamento protetto festeggia i suoi primi 10 anniIl 21.04.2005 partiva una esperienza innovativa sul territorio novellarese, l’apertura dell’Appartamento Protetto.

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La modifica del ruolo del Senato, della sua composizione e della nomina da parte dei Consigli regionali, determina anche una riduzione assoluta dei parlamentari (i senatori passano da 315 a 100) e ancor più di quelli con indennità, che rimane solo per i deputati.L’obiettivo è quello di far funzionare meglio la democrazia, eliminando procedure lunghe e barocche e, contemporaneamente, di dare più rappresentanza alle autonomie locali, in quanto il Senato sarà composto da consiglieri regionali e da sindaci. Ricevendo l’indennità dai loro Enti non vi è più l’indennità di senatori.Non è una riforma inventata oggi, il superamento del bicameralismo perfetto è presente come primo punto nel programma dell’Ulivo del 1996 e ne parlava già dieci anni prima Nilde Iotti.Certo non era scritto da nessuna parte che i futuri senatori debbano essere eletti dai Con-sigli regionali (che sono composti da persone elette con preferenze), però , dopo quasi trent’anni di discussione, si doveva anche decidere non solo di superare il bicameralismo perfetto, ma anche come. Una democrazia che discute, ma non decide mai, gira a vuoto e alla fine si indebolisce.Vorrei anche sottolineare è che la procedura che si sta seguendo è quella dell’art.138 della Costituzione, senza bicamerali o comitati . Il Senato dovrà approvare le modifiche approvate dalla Camera. Poi, sia Camera che Senato, dopo almeno tre mesi, dovranno riapprovare il testo definitivo, con la maggioranza assoluta dei componenti. Infine ci sarà il referendum, senza quorum.Una riforma che non ha più il consenso di Forza Italia, per un motivo strumentale, consi-derato che il testo era stato condiviso. Volevano essere loro a decidere il Presidente della Repubblica. Non è andata così e ora gridano al tradimento di patti inesistenti su questo punto. Come già nel 1998 e nel 2012, quando si arriva al momento decisivo, Berlusconi trova una scusa per interrompere qualsiasi processo riformatore.Il pacchetto delle riforme prevede anche la legge elettorale. Dopo l’approvazione in prima lettura alla Camera e le positive modifiche al Senato, nelle prossime settimane la Camera dovrà decidere se approvarla definitivamente o introdurre ulteriori modifiche e rimandare il testo al Senato. Dentro al PD, c’è chi sostiene che con Senato di nominati e Camera eletta con la nuova legge elettorale, gran parte dei parlamentari saranno nominati e crescerà a dismisura il potere del premier. Non condivido.Innanzitutto né il premier né il segretario di un partito, possono controllare venti consigli regionali, composti da eletti con le preferenze. I consigli regionali decideranno autonoma-mente. In secondo luogo la Camera avrà una maggioranza di 340 deputati su 630, che spetterà a chi sarà arrivato primo superando il 40% o a chi sarà arrivato primo al ballottaggio.Essendo i collegi 100, i capilista eletti senza preferenze possono essere al massimo 100 (potrebbero essere meno, perché la stessa persona può essere candidata come capolista fino a 10 collegi). Quindi gli eletti della maggioranza con le preferenze sono come minimo 240, cioè il 70% della maggioranza. Non sono possibili calcoli certi per i 290 deputati delle opposizioni. Dipende dai risultati elettorali. Ammesso che siano tutti capilista scelti dai leaders e pertanto “nominati”, questo significherà che i leaders dell’opposizione avranno il pieno controllo dei loro gruppi parlamentari, mentre il premier dipenderà per la maggior parte da deputati eletti con le preferenze. Non vedo quindi questo strapotere del premier.

riforme istituzionali: un altro passo avantiLa Camera dei Deputati ha approvato la riforma costituzionale che prevede il superamento del bicameralismo perfetto, la modifica del Titolo V della Costituzione, il superamento delle Province, la soppressione del CNEL.

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dAnni dA neVe/BlACKouT: Federconsumatori risponde. Danni a seguito della nevi-cata dello scorso febbraio? Cosa è possibile fare? Lunedì 30 marzo alle ore 18.00 in Sala Civica (in Municipio – P.le Marconi 1) il Comune di Novellara, grazie alla collabora-zione dell’associazione Federconsumatori, promuove un incontro informativo rivolto a tutta la cittadinanza. Parte-cipano il Sindaco di Novellara Elena Carletti e Giovanni Trisolini Presidente Federconsumatori di Reggio Emilia insieme ad alcuni avvocati dell’associazione.Ricordiamo che il Sindaco di Novellara ha sottoscritto l’esposto presentato dalla Provincia di Reggio Emilia ad Enel e che tutti coloro che hanno avuto una interruzione della fornitura di energia elettrica superiore alle 12 ore, avranno un indennizzo automatico sulla bolletta.

dAnni dA neVe: richiesto lo stato di emergenza nazio-nale. Si ricorda che, grazie alle segnalazioni pervenute da cittadini e imprese nello scorso mese di febbraio, è stato stimato il volume dei danni subiti sul territorio comunale ed è stato inoltrata richiesta di decretazione presso la Protezione Civile. Ogni ulteriore comunicazione in merito sarà prontamente pubblicata a mezzo del sito del comune.

donAzione deGli orGAni: “Una scelta in Comune”. Aumenta il numero dei cittadini novellaresi che hanno già reso la manifestazione della volontà di donare, anche grazie alla presenza presso l’URP di un volontario della sezione AIDO di Novellara ogni terzo sabato del mese. Il presidente della sezione di Novellara Francesco Mora riporta che da giugno 2014 ad oggi la presenza allo spor-tello URP ha dato la possibilità all’associazione di farsi conoscere alla cittadinanza rispondendo alle domande degli interessati e dissolvendo dubbi e perplessità.

Al ViA lA FATTurAzione eleTTroniCA – dal 31 marzo 2015 il Comune di Novellara non potrà più accetta-re fatture che non siano trasmesse in formato elettronico. Informazioni e modalità su www.comunedinovellara.gov.it, homepage delle notizie. PuBBliCAzione e dePoSiTo PiAno urBAniSTiCo ATTuATiVo. Si avvisa che il Piano Urbanistico Attuativo (P.U.A.) presentato dall’Azienda Agricola Zobola di Mora S.S. è depositato per 60 (sessanta) giorni consecutivi presso lo Sportello Unico per l’Edilizia a far tempo dal 05.02.2015.

rACColTA FirMe Per 2 ProPoSTe di leGGe di iniziATiVA PoPolAre - Presso l’Ufficio Elettorale è

possibile firmare per la proposta avanzata dalla Confede-razione Generale Italiana del Lavoro dal titolo “garanzie ai lavoratori negli appalti” entro il 10 aprile 2015; per la proposta avanzata da oltre 200 associazioni della società civile italiana dal titolo “Un altra difesa è possibile” entro il 20 maggio 2015.

un Bell’AMBienTe...Mi PiACe! - E’ nata da pochi giorni la pagina Facebook “un bell’ambiente” il nuovo contenitore delle notizie ambientali dei comuni della Bassa Reggiana e S.a.ba.r. Idee, progetti, buone pratiche, nuove proposte locali e globali saranno pubblicate su questo spazio pubblico perché costruire un “bell’ambiente” è compito di tutti. Clicca mi piace sulla pagina Facebook “un bell’ambiente”.

unione BASSA reGGiAnA – Il nuovo Comandante della Polizia Municipale sarà il dott. dott. Carlo Alberto Romandini, e dirigerà la Polizia Municipale in forma asso-ciata dei Comuni di Boretto, Brescello, Gualtieri, Guastalla, Novellara, Luzzara, Poviglio e Reggiolo.

elenCo oPerATori eConoMiCi (ex AlBo For-niTori). Si ricorda che solo dal 1° al 31 marzo 2015 sarà possibile iscriversi all’Elenco Operatori Economici dell’Unione dei Comuni Bassa Reggiana, che ha validità un anno. Si ricorda dunque che anche le imprese iscritte nel marzo dello scorso anno dovranno ripetere l’iscrizione presentando una nuova domanda.

GioVAni – Corso di maglia in collaborazione con il SAP di Novellara e Reggiolo – il corso, finalizzato alla realiz-zazione di una borsa di maglia per l’estate interamente “hand-made”, è aperto a tutti i ragazzi e le ragazze inte-ressate a partire dal mese di aprile. La partecipazione è gratuita – per info [email protected]

STrAnieri – PrATiCA di riCHieSTA dellA CiTTA-dinAnzA iTAliAnA – alcune novità sull’accesso e sullo stato di avanzamento della pratica su www.interno.gov.it.

AlTri APPunTAMenTiVisite guidate agli oggetti della cultura e del lavoro con-tadino, sapientemente e pazientemente recuperati e collezionati dai volontari dell’AUSER nei sotterranei presso la Rocca dei Gonzaga. Orario di apertura: dalle 10.00 alle 11.30 e dalle 15.30 alle 17.00. Visite all’Acetaia Comunale presso la Rocca dei Gonzaga. Orario di paertura: dalle 10.00 alle 11.30 e dalle 15.30 alle 17.00.

Raccolta permanente di opere di Augusto Daolio. Presso la Rocca dei Gonzaga – Sala Civica. Ingresso libero.Ritrovo di veicoli d’epoca in via Gonzaga e Piazza Unità d’Italia. A cura di FIAT 500 – Club Italia.Visite guidate alla quattrocentesca chiavica di svaso dei bruciati alle 15.30 a cura dei volontari delle GGEV.• Ogni venerdì vieni al ”mercato contadino” nei centra-lissimi portici del Borgo Nuovo, Corso Garibaldi. Orario invernale: 15.00 – 19.00 Orario estivo: 16.00 – 20.00.

AlTri eVenTi A noVellArA

30 MArzo - immagini dal Mondo, presso il Circolo ricrerativo Aperto Novellarese in Via Vittorio Veneto si ripete lo splendido tour di immagini ed emozioni da tutto il mondo con “UZBEKISTAN e OMAN: nel regno di Magan” di Stefano Negri.30 marzo - Viaggio alla ricerca delle origini, la terza lezione del Prof. Ferruccio Crotti dal titolo “I luoghi della Bibbia”. A cura dell’Università dell’età libera, Circolo Culturale Marta Beltrami. Contatti: 0522 653822 – 335 5336123 [email protected] aprile - Gara di tiro con l’arco in costume storico, presso le “basse” della Rocca dei Gonzaga, a cura degli “Arcieri dell’Ortica”.12 aprile - Altrarte Teatro. FrAGileSuBliMe. Testo e Regia di Matteo Carnevali con gli “attori imperfetti della Compagnia Altrarteteatro”. Alle ore 21.00 presso il Teatro della Rocca “Franco Tagliavini”. Info e prevendite [email protected] aprile - Pensare il cinema una rassegna a tema per riflettere insieme. Presso Sala Civica - Rocca dei Gonzaga dalle 15.00 alle 17.00. A cura dell’Università dell’età libera, Circolo Culturale Marta Beltrami. Contatti: 0522 653822 – 335 5336123 [email protected] aprile - Camminata Vaisakhi con itinerario Tempio Sikh via Bandini n.7, Piazza Unità d’Italia, Campo Sportivo di via Indipendenza dalle ore 14.00 alle ore 20.00.20 aprile letteratura, 2 lezioni con il Prof. William Spag-giari. A cura dell’Università dell’età libera, Circolo Culturale Marta Beltrami. Contatti: 0522 653822 – 335 5336123 [email protected] aprile - inTrAnoS 2015 - VIII rassegna della Scuola di Teatro. Alle ore 21.00 presso il Teatro della Rocca “Franco Tagliavini”. Info e prevendite [email protected] aprile - “15° Memorial Claudio Piccinini” e “Trofeo zini rodolfo (rudy)” presso i campi sportivi di viale dello Sport.

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L’ingresso temporaneo presso la struttura protetta è un servizio territoriale che ha come finalità quella di prevedere occasioni di sollievo alle famiglie che svol-gono assistenza al domicilio a persone anziane non autosufficienti o garantire assistenza ad anziani per i quali, successivamente ad evento critico, è necessario ridefinire il progetto di cura.L’accoglienza di sollievo può essere richiesta e pro-grammata in previsione di necessità future dei familiari o dell’anziano, con riferimento ad un arco temporale che non superi il trimestre successivo a quello di presentazione della domanda.La durata del ricovero va da un minimo di una notte ad un massimo di due mesi continuativi.L’accoglienza è prevista per anziani non autosufficienti con priorità di accoglienza per coloro che risiedono

Ingressi di sollievo presso la Casa residenza anziani “Don p. borghi” del Comune di Novellara

nel Comune di Novellara, fatta salva la possibilità di accogliere non residenti, qualora ci sia disponibilità.E’ garantita l’assistenza alla persona in modo conti-nuativo e l’organizzazione di attività di animazione e riattivazione motoria e cognitiva; inoltre, per ciascun ospite viene redatto un programma assistenziale personalizzato sulla base delle esigenze valutate ed in accordo con il Medico di Medicina Generale.E’ possibile presentare domanda presso gli Uffici dell’Istituzione “I Millefiori”, via Costituzione 10 a Novellara. Gli uffici sono aperti dal lunedì al sabato dalle 9.00 alle 13.00; è consigliabile, tuttavia, accordarsi tele-fonicamente per appuntamento al n. 0522/654948 (Assistente Sociale Vania Pazzi, Coordinatrice di struttura Virgili Milena).

Alberici Gianluca classe 5ªT dell’Istituto Professionale “Mario Carrara” Servizi Commerciali di Novellara (stage di 3 settimane a Canterbury-Inghilterra)

L’istituto professionale Mario Carrara di Guastalla e Novellara pone da sempre particolare atten-zione all’apprendimento delle lingue straniere con attività laboratoriali specifiche, interventi di docenti madrelingua, visite aziendali e didatti-che all’estero e con la partecipazione a progetti Europei organizzati a livello provinciale. Ecco alcuni esempi dei progetti più recenti ai quali i nostri studenti delle classi quarte e quinte di Guastalla e Novellara hanno aderito acquisen-do notevoli abilità e competenze nell’utilizzo delle lingue straniere, veicolo indispensabile per favorire le relazioni internazionali e la mobilità professionale:• Progetto Repstep promosso dalla Provincia

di Reggio Emilia nell’ambito del program-ma settoriale Leonardo da Vinci, nell’a.s. 2012-2013, che ha riguardato la mobilità transnazionale per studenti in formazione professionale. Nella pratica si è trattato di un soggiorno di un mese all’estero (una set-timana di corso linguistico e 3 settimane di stage aziendale) per 10 studenti delle classi quarte, più un docente accompagnatore. Le destinazioni sono state: Malta, Spagna, Portogallo e Germania.

• Progetto “open days” del Parlamento Eu-ropeo, promosso dalla Provincia di Reggio Emilia, con la partecipazione di uno studente della classe quarta alle sedute del Parlamento a Bruxelles (4 giorni)

• Progetto “European Experience: percorsi di orientamento allo studio e al lavoro in Europa”, promosso dalla Regione, con la col-laborazione della Provincia di Reggio Emilia, CFP Bassa Reggiana, ENAIP, che ha visto la partecipazione di 6 studenti delle classi quarte del nostro istituto ad un soggiorno di 3 set-timane, dal 14 settembre al 4 ottobre 2014, a Canterbury (UK). Il progetto ha previsto un corso di 40 ore di lingua inglese prima della

l’istituto Mario Carrara in europaDa anni i nostri studenti partecipano con grande soddisfazione a tutti i progetti europei che prevedono stage e soggiorni all’estero

partenza e, all’estero, tre settimane di visite guidate a realtà universitarie e aziendali sul territorio con project work a piccoli gruppi.

• Progetto MOVET “Mobility for Vocational and Educational Training), approvato sul bando Erasmus + 2014, che consentirà a 100 studenti e 30 neodiplomati degli istituti di Reggio Emilia e provincia (tra cui l’Istituto Mario Carrara di Guastalla e Novellara) di poter svolgere un’importante esperienza di tirocinio all’estero (7 paesi dell’Unione Euro-pea) a partire da giugno 2015.

Tali attività, insieme agli stage che nel nostro istituto sono curricolari già a partire dalla classe terza e all’alternanza scuola-lavoro estiva con-tribuiscono alla formazione di studenti sempre più preparati ad affrontare le sfide del mondo del lavoro.

Prof.ssa Stefania Daoliodocente di francese e responsabile della sede di Novellara

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Il decreto del governo Renzi di riforma dell’assetto societario delle grandi banche popolari prevede la loro equiparazione a quelle commerciali. Entro un anno e mezzo, le banche popolari con un attivo di oltre otto miliardi si dovranno trasformare in società per azioni. Viene anche abbandonando il voto capitario, cioè la regola per la quale ogni socio è titolare di un singolo voto indipendentemente dal numero delle azioni possedute. Dalla tabella si evince che le grandi banche popolari interessate dalla riforma sono una decina. General-mente sono cooperative, Società consortili per azioni (Scpa) o società già quotate in borsa (Spa). Le banche popolari contano oggi oltre un milione di soci, dodici milioni di clienti, e rappresentano oltre il 28% degli sportelli bancari in Italia. A Novellara esiste una filiale della Banca Popolare dell’Emilia Romagna, la quarta banca popolare italiana per utili netti e per numero di soci. Oggi è una società cooperativa, ma anch’essa dovrà trasformarsi in una Spa. Renzi ha presentato la riforma come soluzione, a suo dire, della presenza di troppi banchieri e poco credito. L’intento del governo è di rendere moderne, internazionali e contendibili le banche popolari. Anche

la Banca d’Italia si è detta favorevole al provvedimento governativo perché attraverso future fusioni ridurrà la frammentazione del sistema bancario. A dire il vero nulla di nuovo, dato che le banche popolari anche nel passato si erano già accorpate dando luogo a gruppi bancari di rilievo nazionale. Al tempo stesso, la riforma è tutto sommato bilanciata perché non impedisce a una piccola banca di potersi organizzare come coo-perativa con voto capitario, ma dovrà diventare una Spa solo se raggiunge una certa quota.La riforma ha dato vita a una battaglia politica senza esclusione di colpi. Chi l’appoggia sostiene che non c’è nulla che distingue l’attività di una grande banca popolare da quella di una qualsiasi banca commerciale. Identici i prodotti offerti alla clientela, identici i mercati in cui si muovo-no, identici i clienti, identici i rischi. E dunque, non vi sarebbe alcun motivo ragionevole per consegnare la governance di una buona fetta del mercato creditizio a cacicchi sindacali e potentati politici locali, che al-bergano pressoché incontrastati in tutte le assemblee popolari. Con la riforma, invece, gli azionisti avranno il diritto di esprimersi in maniera proporzionale alle quote detenute.

Gli avversari del decreto hanno molte frecce nel pro-prio arco. Nella forma, appare quantomeno inoppor-tuno promuovere il riassetto strutturale del sistema bancario italiano attraverso un decreto legge che si sostituisce alla normale discussione parlamentare. Nella sostanza, la riforma va a intaccare le caratteristi-che tipiche del modello tradizionale di banca popolare. Viene a perdersi quella componente cooperativistica che dava adito a un raro esempio di democrazia economica, visto che periodicamente nelle assemblee soci e dipendenti potevano dare un giudizio sull’ope-rato della dirigenza. Viene a mancare la vocazione territoriale favorendo la concentrazione del potere finanziario in poche mani, e di riflesso, ristrutturazioni che potrebbero far perdere decine di migliaia di posti di lavoro. Una volta risucchiate in grandi conglome-rati bancari poco inclini a fare credito, si smarrirebbe anche l’attitudine delle banche popolari al prestito verso piccoli imprenditori, artigiani, commercianti, e famiglie in difficoltà.Sorge il dubbio che la riforma sia nata da un aberrante intreccio tra mondo bancario italiano e politica. Sebbe-ne grandi banche popolari siano presenti ovunque nel mondo, i critici fanno notare che la normativa italiana che impone loro di diventare Spa esiste solo da noi. A tal proposito, c’è il sospetto che il provvedimento sia stato fatto per agevolare l’acquisto da parte di qualche solida banca popolare di due banche commerciali in gravi difficoltà - Monte dei Paschi di Siena (vicina a finanziatori ed esponenti del Pd) e Banca Carige. Da aggiungere pure che la riforma agevolerebbe la con-tendibilità della Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio (di cui fino a febbraio 2015 era stato vicepresidente il padre del ministro delle riforme Maria Elena Boschi), in grande difficoltà e da tempo in cerca di un partner finanziario. Altri due aspetti fanno nascere interrogativi sulla “presunta” necessità di tale riforma. Nel promuoverla, Renzi sarebbe stato consigliato da quei “predatori del mercato” succubi della filosofia che ci ha portato al disastro del 2008. Se ciò fosse vero, ci si dovrebbe piuttosto occupare di correggere il funzionamento delle banche commerciali, che con strategie scriteriate hanno dato il via alla grande crisi finanziaria globale che ancora attanaglia l’Italia. Senza contare la stretta sul credito (dopo anni di mutui facili), nonostante prestiti favorevoli concessi loro dalla Banca Centrale Europea. Un altro tema è la vigilanza bancaria ormai integrata a livello europeo. In futuro si trasformerà in vera e propria unione bancaria che prevede elevate capacità gestionali e solidi requisiti patrimoniali, con regole in gran parte decise a Bruxelles. Non a caso, nessun membro dell’UE sta pensando di riformare il settore delle banche popolari. La domanda sorge quindi spontanea: era proprio necessario in Italia?

riforma delle banche popolari, qualche luce e molte ombreUn’iniziativa politica del governo Renzi mirata ad alterare gli assetti di una quota importante del sistema creditizio e, di riflesso, del potere finanziario.

di Alessandro Cagossi

nome Banca Popolare Sede Principaleutile netto 2009(miliardi di euro)

Soci dipendenti

UBI Banca Bergamo 270 81.111 20.285

Banco Popolare Verona 267 211.489 20.375

B.P. di Sondrio Sondrio 191 163.033 2.454

B.P. dell’Emilia Romagna Modena 169,5 87.975 11.997

Veneto Banca Treviso 121 37.016 4.629

B.P. di Milano Milano 103,5 50.823 8.893

B.P. di Vicenza Vicenza 101 54.925 5.616

Credito Valtellinese Sondrio 69 89.165 4.415

Banca Etruria e Lazio Arezzo 10,9 56.837 2.083

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La Cooperativa è socialmente ubicata nel comune di Reggiolo al confine con il comune di Novellara (tant’è vero che “Bettolino” è il nome di una borgata novellarese) ed è operante nei comuni della Bassa Reggiana grazie alla sti-pula di tre convenzioni sociali, che seguono i progetti so-ciali e gli inserimenti lavorativi dei ragazzi disagiati e diver-samente abili, con i Comuni dell’Unione Bassa Reggiana (ossia Boretto, Brescello, Gualtieri, Guastalla, Luzzara, Novellara, Poviglio e, appunto, Reggiolo), il Dipartimento di Salute Mentale di Guastalla e Correggio, che è la par-te “psichiatrica” dell’azienda, e l’Unione Comuni Pianura Reggiana (Campagnola Emilia, Correggio, Fabbrico, Rio Saliceto, Rolo, San Martino in Rio).La Presidente, persona semplice e dinamica, ci concede tutto il tempo di cui necessitiamo, instaurando fin da subito un rapporto cordiale che rivela lo spirito della Cooperativa.d. la Cooperativa Soc. il Bettolino nasce nel 1989.- Qual è stata l’iniziativa fondante che ha promosso la coope-razione?R. La Cooperativa nasce in forza di una decisione dell’allo-ra Cooperativa Muratori Reggiolo (C.M.R.) per ricollocare del personale edile non impiegato. Attraverso un accor-do con l’AUSL locale e le amministrazioni comunali della Bassa Reggiana, nasce così Il Bettolino, dapprima come cooperativa agricola per poi svilupparsi anche nei settori terziari del commercio e dei servizi.Nel 2006 la C.M.R. è uscita dalla gestione e Il Bettolino, mantenendo invariati gli accordi iniziali con l’AUSL e i co-muni interessati, ha proseguito il suo cammino sociale ri-assorbendo tutti i soci lavoratori. Ad oggi la Cooperativa conta 43 dipendenti, di cui 27 cosiddetti “svantaggiati”, oltre a 50 giovani diversamente abili che lavorano con un progetto dei servizi sociali. Inoltre può contare su una de-cina di volontari. Pertanto la forza lavoro supera le 100 unità, distribuite nei diversi ambiti lavorativi.d. – ogni organizzazione sociale ha una missione impor-tante: qual è quella che continua a sorreggere l’operato di questa Cooperativa?R. La nostra missione principale è quella di valorizzare le persone svantaggiate e diversamente abili come risorse lavorative e di promuovere la loro integrazione sociale per un pieno recupero della propria dignità, rendendole

in questo modo protagoniste del proprio futuro, sia dal punto di vista economico sia da quello dei rapporti inter-personali. Tutto ciò grazie alla collaborazione dei servizi sociali preposti che ne studiano il percorso educativo all’in-terno della comunità. Il benessere della collettività locale è l’altra faccia della missione che ci siamo proposti, che si estrinseca nella cooperazione attiva con altre imprese sociali facenti parte del Consorzio45 della Legacoop (ndr. per citarne una Lo Stradello di Scandiano) e con gli enti pubblici del territorio.d. in quali ambiti di intervento opera la Cooperativa?R. Gli ambiti di intervento del Bettolino sono due: quello imprenditoriale e quello di gestione di servizi per conto ter-zi. L’ambito imprenditoriale investe il comparto dell’agricol-tura occupandosi della produzione, trasformazione e com-mercializzazione di fiori e piante aromatiche; l’ambito dei servizi, invece, gestisce aree verdi pubbliche e private, isole ecologiche e altri servizi ambientali manutentivi. Inoltre ci occupiamo di piccoli assemblaggi quali il confezionamento di kit di posate o di kit di condimento monouso per la risto-razione a utilizzo della C.I.R. (ndr. Cooperativa Italiana di Ristorazione) e dell’Ospedale Maggiore di Bologna.Abbiamo anche altri appalti, per esempio quello con l’Ace-taia San Giacomo per l’assemblaggio di pacchi.Tuttavia, il nostro ambito principale rimane quello impren-ditoriale agricolo, sotto il quale abbiamo creato il marchio “Amici in campo”.d. – Parliamo dei prodotti “Amici in campo”, un marchio che senza dubbio si nutre della passione per la terra…R. Certo, Il Bettolino nasce difatti come cooperativa agrico-la florovivaistica. Attualmente il marchio “Amici in campo” realizza da solo l’80% del fatturato attraverso la vendita dei prodotti coltivati in serra. La coltivazione non avviene in campo, bensì in serra. Produciamo basilico idroponico (coltivato in acqua e soluzioni nutritive) in vaschetta, basi-lico e fiori in vaso, tutte le erbe aromatiche in vaschetta e pesto alla genovese. Per fare qualche esempio numerico, nel 2014 sono stati confezionati 350.000 vasi di basilico e 200.000 vaschette di aromatiche. Il confezionamento avviene nel reparto destinato, che rappresenta il cuore della Cooperativa poiché gran parte del lavoro è svolto da personale svantaggiato sotto il controllo di personale

qualificato. È doveroso rilevare che tutti i nostri prodotti sono biologici e certificati nel rispetto della salute. La ven-dita è effettuata nelle catene distributive di COOP, CONAD e REALCO.d. Abbiamo detto che la Cooperativa non esaurisce i pro-pri compiti nella produzione agricola, ma svolge anche servizi di vasta utilità sociale che fatturano il restante 20%: possiamo descriverli in modo più compiuto?R. I servizi ambientali includono la gestione delle isole eco-logiche comunali, la raccolta porta a porta di rifiuti ingom-branti nel comprensorio dei comuni della Bassa Reggiana e la pulizia dei cimiteri del solo comune di Reggiolo in con-venzione con S.A.BA.R., il riordino e la pulizia delle aree limitrofe ai cassonetti urbani nel solo territorio comunale di Reggiolo, la manutenzione ordinaria e/o straordinaria delle aree verdi sia pubbliche sia private ove sia necessario.Gli altri servizi consolidati sono la raccolta dei rifiuti trattati e la distribuzione dei farmaci all’interno dell’Ospedale di Guastalla.Ndr. I soggetti svantaggiati sono inseriti nei contesti lavo-rativi delle isole ecologiche e delle aree verdi per l’appren-dimento della corretta divisione dei materiali di scarto e l’interazione socialmente proficua con persone estranee.d. l’anno scorso il Bettolino ha tagliato il traguardo del venticinquesimo anno di attività sociale, una sorta di nozze d’argento con la comunità che sostiene.- Cosa vi prefiggete per i prossimi 25 anni? Quali scommesse si possono sottoscrivere?R. Non dobbiamo mai dimenticare che la nostra missio-ne ruota intorno alle persone svantaggiate e diversamente abili per integrarle nella comunità e che tutta la collettività dentro e fuori la Cooperativa trae beneficio dai prodotti e dai servizi offerti dalla realtà del Bettolino.Il tempo, si sa, è tiranno e dunque volge presto al termi-ne il nostro incontro; tanto ci sarebbe ancora da dire, ma, per fortuna, per chi volesse approfondire la conoscenza di questa straordinaria realtà è consultabile il sito web: www.ilbettolino.it.

la Cooperativa Sociale Il bettolino, una fiorente realtà intercomunaleVenerdì 27 Febbraio una delegazione del giornale si è recata in visita alla Cooperativa Sociale Il Bettolino per rivolgere alcune domande al Presidente Benelli Francesca con lo scopo di conoscere da vicino l’ambito di intervento sociale di una realtà ben radicata nel nostro territorio e che contribuisce al buon nome della nostra provincia.

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Se incontri un alpinista, o un regista, o un fotogra-fo (o un sogno, un desiderio, un libro…) segui-lo… seguilo… seguilo dapprèsso.Io ho incontrato un alpinista, un regista e un foto-grafo per davvero. Hervè Barmasse, Alessandro Scillitani, Roberto Carnevali: gli ospiti d’eccezione a Tra le vette e il cielo 2015. Li ho seguiti… se-guiti… seguiti dapprèsso e… oplà! in pochi attimi mi sono ritrovata su immaginifici sentieri di mon-tagna. L’alpinista Hervè Barmassa ha dato il via alla rassegna con la conferenza dal titolo Hervè Barmasse, alpinista per scelta e tradizione. Teatro pieno. Pubblico attento. Fuori dalle mura, una cornice di neve inconsueta rende surreale il mo-mento. Scorrono immagini di lontane terre alte che danno forma a una visione romantica dell’al-pinismo di Barmasse. Riproducono amicizie fa-tiche gioie. Tutti i cinque sensi sono messi alla prova. Dopo le prime immagini Hervè Barmasse inizia a parlare di sé come uomo, come alpinista figlio di alpinisti. Tra le parole svela un delicato animo da viandante. “La prima regola dell’alpini-sta è sapersi guardare intorno. Alpinista è chi sa osservare toccare ascoltare. Chi sa attendere. Non importa se lo fa da giù o da su, dalla vetta o dalla valle, da una parete strapiombante o da un acco-gliente rifugio. Ciò che importa è come lo fa. Se è un fare intenso sentito e affettuoso, coadiuvato da rispetto e scienza, è perfetto”. Mentre la serata volge al termine scorrono immagini meravigliose del Cervino, la sua montagna. Sul Cervino Hervè Barmasse ha aperto una via nuova, in solitaria. Come lui, molti anni prima, l’ha fatto soltanto Bonatti. Sempre sul Cervino Barmasse ha aperto altre nuove vie, questa volta con il padre. Sono di tipo affettivo, e pertanto eterne. Il regista Alessandro Scillitani tiene la seconda conferenza della rassegna presentando uno dei suoi film, L’albero tra le trincee. L’ha realizzato con Paolo Rumiz a memoria della Grande Guerra. Alle sue spalle, su un imponente schermo, proietta frammenti del documentario. Sono immagini di montagne, delicate e appaganti. Sono le mon-

tagne raggiunte d’estate, attraversate d’inverno, solcate ogni qual volta cuore e gambe lo deside-rano. Ma sono anche luoghi di trincea. È difficile credere a tanta opacità in terre oggi così cristalline! Scillitani la racconta, con parole e fotografia, ricor-dando a chi lo sta ascoltando, e guardando, come dalla morte può nascere la vita.La terza e ultima conferenza della rassegna Tra le vette e il cielo vede come protagonista, con I sentieri del ritorno, il fotografo Roberto Carnevali. L’avvenente e prezioso teatro di Novellara fa an-cora da cornice. Ed è proprio in questa splendida cornice che le fotografie di Carnevali appaiono in tutta la loro bellezza. Mozzano il fiato. Sono imma-gini concertate. Riempiono gli anfratti e le menti di chi è lì pronto a coglierle. Sono come un do, un la, un sol ben accordati sullo spartito. Carnevali non è un semplice fotografo. Carnevali è un composito-re di immagini ed è anche un esploratore. Esplora il mondo, la natura, il territorio e le persone im-bracciando la macchina fotografica e scattando fotografie. Fotografie a colori. Fotografie in bianco e nero. Mentre ineffabili immagini si susseguono, anche questa serata volge al termine. Sono im-magini di terra e di montagna. La terra meraviglia. La montagna incanta. La montagna è cattedrale di roccia; l’uomo, un suo pellegrino. “Sono un grande appassionato di fotografia paesaggistica e di montagna, in particolare di Dolomiti - dice Carnevali - perché uniche, pure ed evocative. Ho concentrato su di loro un’attenzione fotografica affettiva e appagante.” Che altro dire?

“tra le vette e il cielo” 2015Seconda edizione della rassegna culturale organizzata dalla sotto sezione CAI di Novellara, in collaborazione con il Comune di Novellara.

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Il “Gran Premio Esordienti” è la manifestazione primaverile per gli esordienti A e B del Circuito Re-gionale Federazione Italiana Nuoto – FIN e dopo la fine delle sessioni di qualificazione, finalmente sono usciti dall’accumulo dei risultati di tutta la regione, i finalisti che sabato 14 e domenica 15 Marzo 2015, gareggeranno per le “Finali Individuali Gran Premio” presso l’impianto di Pinarella di Cervia.Nonostante i nostri atleti abbiano avuto molte defezio-ni a causa delle influenze e virus che hanno decimato la nostra squadra durante le qualificazioni, possiamo contare su 10 finali per gli Esordienti B e ben 25 finali per gli Esordienti A. Molto bene gli “Esordienti A” di Uninuoto, migliorati sul piano tecnico e cronometrico con grande soddisfazione degli allenatori, sono alla partenza: Morini Sofia en-plein con 50 e 100 stile, 200 dorso e 100 misti; Elisa Berselli nei 100 e 200 dorso e 200 misti; Greta Aldrovandi nei 100 dorso e 200 stile; en-plein di Cristiano Brioni con 100 e 200 dorso, 100 farfalla e 200 misti; en-plein per Davide Davolio con 100 e 200 rana, 50 e 100 stile; due finali per Samuele Lugli nei 100 rana e 100 stile e Ruslan Iemmi nei 100 rana e 100 misti. Dulcis in fundo, tutte e quattro le staffette 4x100 stile e miste femmine e maschi nelle

Sabato 14 Marzo 2015 all’Aula Magna “P. Manodori” Università degli Studi di Modena e Reggio si è tenuta la cerimonia di premiazione ai Premi CONI di benemerenza – Stelle al merito Sportivo – Campioni del mondo, d’ Eu-ropa e d’Italia del mondo sportivo Reggiano per i risultati ottenuti nell’ 2014 e per Coopernuoto ed Uninuoto sono stati premiati ben quattro atleti, tre Campioni Italiani ed uno Europeo. Per le “Stelle al Merito Sportivo” alle Società premio con la “Stella di Bronzo alla nostra società Uninuo-to, fondata nel 1982 con l’intento di riscontrare forme di collaborazione con la scuola incoraggiando la pratica del nuoto e promovendo campi giochi estivi per bambini e ragazzi anche diversamente abili e per il contribuito all’af-fermazione e allo sviluppo dello sport nella nostra Città. Il premio è stato ritirato dal Presidente Azio Varini. Sempre

Coopenuoto - uninuoto: cerimonia di premiazione del Coni

di Anna Torelli

Nella foto: Milena, Gregorio, Marco, Cecilia ed il presidente Uninuoto Varini nella piscina di Novellara.

per Uninuoto, per le premiazioni individuali, premi ai tre Campioni Italiani tesserati nella Federazione FISDIR: Mi-lena Lodi campionessa Italiana nei 50 farfalla e 200 dorso ai Campionati Italiani Assoluti in vasca corta a Fabriano a marzo 2014 con Cecilia Puglisi campionessa nei 200 stile libero e Marco Pantaleoni campione nei 200 farfalla. Infine Gregorio Paltrinieri, l’atleta plurimedagliato che veste i colori di Coopernuoto, è stato premiato per i due titoli Europei conquistati in agosto a Berlino nei 1500 stile in 14’39’’93 con il nuovo record Europeo e negli 800 stile con 7’44’’98; con il titolo Italiano e nuovo record italiano nei 5 km di Fondo di aprile, con il titolo Italiano e nuovo record italiano ottenuto nei Campionati Assoluti Primaverili sempre sulla distanza dei 1500 stile ad aprile ed infine per il titolo Italiano invernale assoluto sempre nei 1500 sl.

Nella foto da sx: Davolio, Brioni, Berselli e Morini.

Gran premio esordienti: tanti finalisti per uninuoto.

di Anna Torelli

prime postazioni in finale. Per gli Esordienti B tesserati per la Federazione in CsiNuoto Correggio, Angelica Morini nei 50 farfalla, Giorgia Faietti nei 100 dorso, Emma Bergamini nei 100 farfalla, Mattia Pratissoli nei 50 e 100 farfalla, Nicholas Davolio nei 100 farfalla, en-plein di Riccardo Gozzi con 50 e 100 stile e 100 misti ed infine la staffetta 4x50 mista maschile.

Caro Presidente, sono felice di comunicare che il CONI ha conferito alla Società Sportiva da tè pre-sieduta la Stella di Bronzo al Merito Sportivo per Fanno 2013 in riconoscimento delle benemerenze acquisite dal sodalizio in tanti anni di attività.L’onorificenza vuole attestare di fronte al mondo sportivo i meriti degli atleti, dei tecnici e dei dirigen-ti della Società ed esprimere insieme la più sentita gratitudine del CONI per il contributo offerto alla crescita e all’affermazione dello sport italiano.Le mie più vive congratulazioni per il meritato riconoscimento, con l’augurio che nel prosieguo dell’attività possiate conseguire ulteriori traguardi e soddisfazioni.Nell’informare che la consegna dell’onorifìcenza avverrà nel corso di una cerimonia predisposta dal Comitato Territoriale del CONI che avrà cura di comunicarti, con nota a parte, la data ed il luogo dell’evento, rinnovo i miei complimenti e invio a tutti i componenti della Società i miei saluti più cordiali.

Stella di bronzo al merito sportivo

agli “arcieri dell’Ortica”Pubblichiamo di seguito la lettera con la quale il CONI ha conferito agli Arcieri novellaresi il prestigioso riconoscimento per l’anno 2013

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COMUNE NOVELLARA

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Continuiamo la nostra ras-segna dei giovani tennisti del C.T. La Rocca che vuo-le consentirci di conoscerli un po’ più da vicino. Il giocatore in vetrina oggi è Sebastiano Fava. Appena quindicenne frequenta con ottimi risultati la se-conda classe dell’Istituto Superiore “Motti” di R.E. per diventare Tecnico per il Turismo.Nel tempo libero ascol-ta musica, in particolare quella dei Dire Straits ed è un grande appassionato di giochi di prestigio.Ha cominciato a colpire la pallina gialla fin da bambi-no presso la scuola tennis del circolo, dove ha visto aumentare notevolmente la sua passione, così come i progressi sul campo.Si allena tre volte la settimana, con l’istruttore Paolo Tagliavini e il maestro Andrea Vitale e con entrambi si trova a meraviglia.Ha disputato un 2014 molto positivo, dove spicca in particolare la vittoria in un torneo giovanile a Reggio Emilia, organizzato dal C.T. Tricolore, vincendo tutti gli incontri.Nello stesso anno da ricordare la prima finale tra i “grandi”, pur se nel tabellone di consolazione del torneo sociale, dove ha sconfitto il più esperto Giuseppe Cocchi. Nel corso della competizione ha messo in mostra tutte le sue qualità, che gli hanno permesso di imporsi, nei turni precedenti, su avversari meglio classificati.Ha partecipato anche a vari tornei di doppio, in coppia con l’amico Gabriele Vacondio, alternando buone prove a sconfitte in larga parte dovute alla giovane età.Dotato di un ottimo servizio, rovescio a due mani potente, dispone di una buona dose di spirito di sacrificio.In campo è già grintoso al punto giusto, molto leale e sportivo nel riconoscere la superiorità dell’avversario.Il suo allenatore da sempre è Paolo Tagliavini, che nel descrivere le caratteristiche del suo allievo pone l’accento sui miglioramenti ma, afferma, ha ancora molto da lavorare, specialmente nella gestione della partita.Aggiunge che se il ragazzo continuerà nei suoi progressi, potrà seguire le orme dei tanti giovani che l’hanno preceduto e cioè, passare da una tecnica di base ad una tecnica agonistica.Ricorda ancora P. Tagliavini che la scuola tennis del circolo ha il compito e la finalità di valorizzare e accrescere le singole qualità e di portare i giovani tennisti a confrontarsi con nuove realtà ed esperienze.I progetti futuri di Sebastiano sono in primo luogo continuare a frequentare con profitto gli studi intrapresi e poi migliorarsi sempre di più in allenamento e in partita, tentando di piazzare alcuni acuti nei tornei ai quali parteciperà.“Seba” ha già fatto intravedere le sue qualità. E lui non fa niente per nasconderle.Il suo sogno nel cassetto?Non gli dispiacerebbe diventare ….maestro di tennis.Allora buon viaggio per la realizzazione del tuo sogno.

Giorgio Pagliani Si ricorda che per informazioni su corsi, lezioni individuali e prenotazione campi si può telefonare al n°0522-653026 (ufficio) o al n°3470744239 (istruttore P. Tagliavini).

Novellara in tV su rai Due il 28 - 29 marzoLe associazioni del Comune di Novellara hanno deciso di accettare la sfida proposta dalla trasmissione di Rai Due “mezzogiorno in famiglia”, in onda tutt i sabato e domenica nella fascia oraria 11.30 - 13

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Al Molejn di grisendi Andrea

CONCESSIONARIO

PROgEO

In tanti, appunto, questa figura emblematica e pater-na manca; manca il suo sapere ascoltare; manca il potersi rifugiare nel suo cuore accogliente e aperto; manca la sua parola di conforto. Un conforto mai banale e qualunquistico, il conforto di chi ti prende per mano e senti che assieme a te compie il difficile cammino della vita.Un anno è passato da quando ci giunse la notizia tristissima e inaspettata della morte del nostro pa-dre missionario. Una notizia che ci ha portati nello sconforto, poiché è stato come sentirci orfani, senza una giuda dolce e tenace, senza quella carica umana e morale che è ben difficile riscontrare in chiunque.Don Tonino aveva lasciato il suo apostolato a Novel-lara ben cinquant’anni prima. Una termine temporale lungo, specie ai giorni nostri ove tutto si brucia nel volgere di un niente; un tempo più che abissale si direbbe oggigiorno. Un tempo che per tantissimi novellaresi non è valso a cancellare il bene che aveva fatto quel giovane prete, approdato da noi subito dopo la sua ordinazione sacerdotale.Dopo i primi momenti di sconforto, i vari gruppi co-munali, che don Tonino aveva costituiti nella bassa reggiana, si sono incontrati e guardandosi negli occhi si sono detti che era giusto continuare il lavoro di don Tonino, altrimenti si sarebbe disperso un patrimonio di solidarietà e d’amore che Lui aveva, pietra su pietra,

edificato. Il suo messaggio era conosciuto, il percorso tracciato, la strada ben delineata e ben edificata.Allora si è deciso di mettere insieme i vari gruppi, vale a dire fondare in un unico organismo associativo i volontari di Boretto, Brescello, Gualtieri, Guastalla e Novellara, i Comuni nei quali don Tonino a “piene mani” (un’espressione da Lui spesso usata) aveva creata la sua base operativa, i suoi territori dove con la fatica della semina raccoglieva frutti preziosi per le sue missioni, per i suoi poveri, per le sue opere, per “aprire, come diceva V.Hugo, scuole e di conseguenza chiudere delle prigioni”.Il costituito gruppo “Amici di don Tonino” trova omologazione nella figure di Luigi Manzotti (fratello minore di don Tonino) e in Giovan Antonio Moretto, ora coordinatore del gruppo, il quale da sempre è stato il responsabile che in modo correttissimo e pignolo ha gestito le entrate e le uscite delle attività svolte.In quest’anno di lavoro abbiamo avuto il conforto di vedere la gente dei nostri territori continuare a devol-vere importanti contributi al gruppo; contributi che i benefattori ci hanno detto avere in sé il ricordo della figura straordinaria di don Tonino e, nel contempo, dare continuità ad un’opera che il trascorrere del tempo non deve cancellare.Con i soldi ricevuti, di cui vogliamo dare ampio e preciso riscontro, abbiamo contribuito all’amplia-

Parte delle aule intitolate a don Tonino

un anno fa la scomparsa di don tonino ManzottiIn tanti, tuttora, hanno nel cuore don Tonino: un prete, un missionario e un uomo che ha lasciato il segno, grazie all’umanità dei suoi rapporti, alla fede incrollabile nel Suo Dio, alla cura che si prendeva delle cose, degli altri, dei problemi di chi a Lui chiedeva aiuto.

di Sergi Calzari

mento delle scuola primarie di Bukawu/Chai dove don Tonino ha svolto le sue ultime e incredibili attività pastorali e umanitarie. Ora campeggia sulla facciata delle suddette scuole l’intitolazione delle stesse a “Pere Tonino”, ovvero al nostro amato missionario.Abbiamo inoltre deciso di accompagnare azioni a supporto di medici (donne) laici che aiutano carcerati a Goma (sempre in Congo a nord del lago Kiwu): attività fortemente voluta e sostenuta da don Toni-no. Inoltre stiamo prendendo in esame piccoli aiuti di micro-credito che don Tonino ha sempre cercato di far decollare. Insomma nel nostro piccolo cerchiamo di fare azioni utili per la crescita civile e economica di questi fratelli africani che don Tonino aveva nel cuore.A Pasqua invieremo a casa di ognuno degli offerenti un resoconto di ciò che è stato fatto e il riscontro dei dati economici delle nostre attività.Il gruppo è aperto a quanti vogliono farne parte. Non ci sono barriere all’ingresso di forze nuove. Anzi. Quello che si chiede è di credere nei valori del fondatore, cioè condividere solidarietà, umanità, amore per il prossi-mo e impegnarsi con passione, gratuità, entusiasmo.Grazie per i contributi che ci avete inviati e grazie per aver costudito don Tonino nei Vostri cuori.Gruppo “Amici di don Tonino”.

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All’amico Giovanni Franzoni invio un pensiero e un caro saluto.

Con affetto Francesco Pazzi

Dal 7 febbraio scorso Novellara può vantare la presenza di un’altra attività del tutto innovativa nel suo genere. Cristina Cattani ha inaugurato Via Veneto Handmade, un negozio che è il coronamento di un sogno.Cristina sin da piccola ha manifestato la sua passione per il cucito creando vestitini per le sue bambole con gli scarti delle stoffe, si è diplomata sarta da donna nel 1986 e ha lavorato nel settore tessile per i successivi 10 anni. Questo periodo le ha permesso di acquisire a pieno l’arte della sartoria tra-dizionale, dalla creazione del modello alla confezione dell’abito. Per lei fare la sarta non è solo un lavoro ma è il modo per dare sfogo alla sua creatività, per questo motivo ha partecipato anche a tanti corsi di hobbystica, dove ha acquisito gli strumenti per poter migliorare e rendere sempre più versatile il suo lavoro. Questo è stato il percorso che l’ha portata fino all’apertura del suo negozio, il cui concept è racchiuso nel nome stesso “Handmade” cioè fatto a mano. Non è una semplice merceria sartoria ma vuole essere un punto di ritrovo per chiunque voglia esprimere la propria creatività e pas-sione. Che sia volendo indossare un vestito fatto su misura, o realizzando accessori fatti a mano; che sia semplicemente cercando qualcosa di unico e personalizzato, questo è il posto giusto. Potete affidarvi a lei per creare borse o cuscini particolari, con tessuti e stampe scelte da voi; oppure per piccoli lavori di sartoria come orli, sostituzione e riparazione cerniere, modifiche su abiti e pantaloni. O magari per creare finalmente le tende per casa vostra che fino ad ora non avete trovato da nessuna parte.Via Veneto Handmade è un ambiente molto accogliente dove chiunque è sempre il benvenuto, dove Cristina vi aiuterà e consiglierà; non ci sarà ri-chiesta o progetto che la potrà fermare perchè dalla sua parte ha esperienza, passione e determinazione.

un nuovo concept: merceria sartoria 2.0

Un’attività che punta sull’unicità e particolarità del pro-dotto, un connubio perfetto tra la tradizione della sartoria e la creatività 2.0

Bene, partiamo subito: cosa vi ha spinto ad unirvi in un’unica attività? Sicuramente per quanto riguarda la mia attività ha inciso parecchio il fattore tempo: la mattina io e mia moglie diamo una mano in bar (km0 caffè) dalle 8.30 alle 10 perdendo una fascia d’orario importante per i clienti che vanno a fare la spesa o che accompagnano i bambini a scuola. Avendo un buon rapporto con Claudio (foto Consuelo) ed essendo lui un ex arciere (quindi competente per quanto riguarda la vendita di articoli dedicati), ci siamo trovati subito d’accordo per unire le due attività nell’at-tuale negozio sotto i portici dividendolo in due parti. Questa unione permetterà ad entrambe le attività di ridurre tutte le spese fino a dimezzarle. Come suddividerete il negozio?Da una parte si continuerà con l’attività fotografica, dall’altra ci saranno i prodotti del cutter e subito dietro una sezione dedicata agli arcieri. Non capita spesso che due attività storiche si uniscano, che aspettative avete?Sopravvivere ed arrivare alla pensione presto, mancano solo tre anni. A parte gli scherzi, abbiamo pensato che unire le forze sia il modo migliore per affrontare la situazione attuale. Personalmente poi noi de “Il Cutter” ci guadagniamo anche in visibilità spostandoci dal borgo al portico e l’aspettativa è quella di attirare più clienti oltre ai nostri storici. In un mondo in cui i contatti sono importanti poi, be-neficeremo entrambi dei clienti dell’uno e dell’altro negozio, quindi siamo fiduciosi e pronti per questa nuova avventura e dal 2 Aprile in poi saremo già operativi.Cosa pensa delle iniziative portate avanti da associazioni come “Novellara Viva” che da anni lavorano per rendere più vivo il centro storico?Penso che associazioni come “Novellara Viva” siano un valore aggiunto per il nostro paese. Qualche anno fa ne facevo parte anche io, ma allora le cose erano diverse. Noto ora molta più attività e fermento.Ringraziamo William Tondelli per la disponibilità e facciamo un grande in bocca al lupo a lui, Claudia, Claudio e Consuelo per questa nuova avventura!

Due negozi in uno: l’unione fa la forzaParliamo con William Tondelli (titolare “Il Cutter”), che ci spie-ga da com’è nata l’idea di unire due attività storiche come “Il Cutter” e “Foto Consuelo”.

di Daniele Gareri

Ristorante Pizzeria

La Piccola Conchigliadi alfano Francesco

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E’ finalmente disponibile il DVD VIDEO del concerto di Fabio Bidinelli che si è tenuto il 30 Novembre scorso presso il Teatro della Rocca di Novellara, in occasione della pre-sentazione del suo nuovo lavoro “Un posto solo mio”. Il concerto è stato presentato da Enzo Ferrari di Radio Bruno e ha visto esi-birsi Fabio in un teatro pieno in ogni ordine di posto. Durante l’intero pomeriggio Bidi ha presentato i brani del suo nuovo album e ri-proposto alcuni pezzi storici della sua carrie-ra musicale. E’ stato accompagnato sul palco dalla sua band “Il Branco” e da musicisti del calibro di Leonardo Sgavetti dei Modena City Ramblers. Il risultato è stato una domenica fatta di bella musica e bella gente, tutta riu-nita in uno splendido teatro riempitosi all’in-verosimile, in un’atmosfera tanto familiare quanto gioiosa e appassionata. Un DVD da non perdere, per un artista novellarese pieno di idee e prospettive. Per richiederne una copia, al solo costo del materiale di produzione, scrivere all’indirizzo email: [email protected] oppure telefo-nare al 333.6459529 saremo lieti di fartela avere! Il Dvd è disponibile anche presso il Bar 46 di Santa Maria.

DVD VIDeO lIVe “Fabio bidinelli”

“Alla tavola dei Gonzaga di Novellara tra Cinque e Sei-cento” di Maria Gabriella Barilli, è un excursus storico che racconta di usi e costumi, di tavola e piacere, di convivialità e valorizzazione del cibo in voga nella piccola ma fastosa corte dei Gonzaga in Rocca. Il volumetto di una trentina di pagine è il frutto di una ricerca compiuta dall’autrice su lettere di conti e contesse conservate in oltre 300 buste presso il Fondo Gonzaga dell’archivio storico di Novellara.Questa pubblicazione inaugura una collana edita dal Comune che avrà due indirizzi di ricerca: uno dedicato alla storia medievale, l’altro alla storia contemporanea di Novellara. La collana andrà ad aggiungersi alle ricerche di storia locale già divulgate negli ultimi decenni per opera di studiosi come Vittorio Ariosi, Gian Paolo Barilli, Luciana Boccaletti, Adorina Catalano, Sergio Ciroldi, Michele Crotti, Gabriele Fabbrici, Elena Ghidini, Franco Lombardini e Franco Pietramaggiori.La prima cosa che si nota è che le parole vergate dai Gonzaga nelle loro lettere cinquecento anni fa sono espressioni dialettali ancora in uso oggi, come per esempio butèr (burro), dolèg (strutto), reviòt (piselli) sèler (sedano), sidròn (cetrioli), brògni (prughe), scarpazotto (erbazzone), stadèra (bilancia), ruscaròla (pattumiera), lodretto (imbuto). Nella dieta della contessa Costanza, Alfonso I, Vittoria e Camillo II, la carne la faceva da padrone. Non a caso i signori spesso morivano di gotta o soffrivano di coliche renali. Carni di manzo, maiale, agnello, pavoni, capponi e galline erano all’ordine del giorno. Non poteva certo mancare la selvaggina con anatre, lepri, fagiani, pernici, cinghiali, quaglie, piccioni, e beccacce. Immancabili anche gli insaccati (salami, prosciutti, mortadelle, sop-pressate e salsicce). Già presenti le paste ripiene che poi sono diventate i gran-di classici della cucina della Bassa reggiana: tortelli con burro o “aiolini” (presumibilmente cappelletti, chiamati anolini a Parma). C’era una distinzione tra vini bianchi e rossi, tra vino piccolo e vino grande, tra vino per la famiglia e vino per i visitatori di rango. I signori non si facevano mancare vini pregiati, tra cui Albana, Bagnaia e Greco. Se ciò non bastasse, Bagnolo era terra di tartufi che allietavano il palato dei Gonzaga. Con l’arrivo a Novellara di Vittoria di Capua, di origine meridionale, aumenta il consumo di pesce in tavola.

Anguille, carpioni, sto-rioni, trote, cefali, ostri-che, crostacei, vongole e cappesante venivano da Mantova, dal Gar-da, da Ferrara, dal fiume Po e dall’Adria-tico. Il pesce arrivava alla zona del mercato via acqua dalla Fiu-ma e dalla Fossetta. Branzini, lucci, tinche e cavedani erano pescati nelle fosse e nei canali di Novellara. Nel testo si trovano anche le spezie officinali, gli infusi e gli sciroppi, i salassi, le purghe e le diete per i malati. A chi si malava era giustamente consigliato di limitare il consumo di carne, così come agli influenzati erano con-sigliate spremute di arancia. Tuttavia, inspiegabilmente, la frutta era vietata in presenza di qualsiasi malattia. Il piacere del cibo diventava anche merce di scambio con altre casate. Il melone era regalato fresco o come marmellata, mentre non si hanno tracce della cocomera, oggi marchio di fabbrica dell’agricoltura novellarese. Pacchi di Parmigiano-Reggiano erano spediti ai vari componenti della famiglia di stanza a Roma e in altre città. Non è difficile pensare che il formaggio sarebbe finito anche sulle tavole imbandite di personaggi illustri. Tanto sfarzo non fece mai dimenticare alla signoria Gonzaga la povertà che regnava nel borgo al di fuori della Rocca. Il fratello dell’autrice, Gian Paolo Barilli, prema-turamente scomparso, nel suo opuscolo “Cibi e sapori a Novellara dai Gonzaga a Napoleone con un’aggiunta sulla cucina contemporanea” ci informa che i Gonzaga erano particolarmente attenti ai poveri residenti a No-vellara, a cui misero a disposizione quotidianamente pane, minestra, vino e non di rado, la domenica, carne. Anche gli artigiani, gli agricoltori e chi aveva un lavoro sicuro, benché non morissero di fame, non potevano certamente permettersi una cucina così raffinata come quella dei Gonzaga. Per gli abitanti del borgo, le prelibatezze erano stretta-mente confinate alle feste di Natale, carnevale, Pasqua e per la sagra.

la cucina ai tempi dei Gonzaga tra Cinque e SeicentoUn libro scritto da Maria Gabriella Barilli raccoglie, cibi, sapori, ricette, e usanze alimentari della dinastia novellarese che si sono tramandati fino ai giorni nostri

di Alessandro Cagossi

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BiBlioTeCA Presentazione libroMercoledì 1 aprile 2015, ore 21.00_Bar Roma (Piazza Unità d’Italia, 34 - Novellara)Presentazione del libro “Lorenzo Favella, il VenTo in FACCiA, Magellano Fine Books”. - Sarà presente l’autore.

La Spezieria_Sul filo del raccontoGiovedì 2 aprile 2015, ore 17.30_Sala del FicoLa Spezieria presenta: Lidia Ravera, PiAnGi Pure,

Bompiani.

Incontro con la casa editrice MinibomboSabato 11 aprile 2015, ore 16.30_BibliotecaTUTTI IN UN LIBRO! Letture e giochi tra le pagine con la casa editrice Mi-nibombo. Per bambini 3-6 anni (prenotazione obbligatoria 0522/655419 - max 25 bambini).

Letture dei lettori volontari di Nati per LeggereSabato 18 aprile 2015, ore 16.30_Biblioteca unA zuPPA CenTo Per CenTo STreGA. Letture animate con Maria Vittoria Andreoli e Simona Martinelli per bambini 3/6 anni.

Giornata Mondiale del libro e del diritto d’autore::Giovedì 23 aprile 2015, ore 17.30_BibliotecaSimonetta Caliumi e Gruppo La Spezieria leggeranno l’AGneSe VA A Morire di Renata Viganò. Lettura che rientra anche nelle celebrazioni per il 70esimo Anniversario della Liberazione.

Rubrica mensile di musica a cura di Luca Lombardini

Corsi e ricorsi. Citazioni. A un certo punto è andato di moda il termine – che per circa 25 minuti è stato anche piuttosto cool – “post-moderno”. Il succo della faccenda, che il signor Noel Gallagher ha ben compreso e maneggia con maestria, è che “creatività” non è necessariamente sinonimo di “originalità” e che per scrivere un buon libro o una buona canzone – come nel nostro caso – si può anche adottare un metodo che prevede la citazione,

il recupero, la ripetizione, il restyling di temi, stilemi, schemi, riff e melodie già ascoltate e/o utilizzate. Attenzione: non parliamo di plagio, però, ma di metabolizzazione e utilizzo per creare un lavoro differente, che comunque – giocoforza – porterà ben evidenti e riconoscibili i segni delle “ispirazioni” di partenza. “Chasing yesterday” è, in questo senso, un nuovo, inequivoca-bile manifesto del modus operandi di Noel, che non si è mai fatto scrupolo o cruccio di fronte alle levate di scudi dei critici che lo accusano di essere ripetitivo, di scrivere – a volte – riff e melodie che ricordano grandi successi del passato (di altri o degli Oasis). Quindi, leviamoci il dente subito: l’incipit di “Riverman” ricorda “Wonderwall”? Quello di “The girl with x-ray eyes” evoca prepotentemente l’inizio di “Stairway to heaven” degli Zep? Ci sono riff/melodie molto uguali a cose di Bowie? È tutto vero. Ma Noel ci dice chiaramente, alzando le spalle: “E allora?”. La sua poetica, (ri)spiegata in una recente intervista promozionale è: “Spetta agli altri decidere a cosa somiglia la mia musica. Io mi rifiuto di scervellarmi... suono quello che suono. Le mie influenze sono quelle che sappiamo e fine del discorso. Ho accettato i miei limiti e lavoro all’interno di quei paletti”. Trovata la chiave d’accesso a cui si accennava, godersi “Chasing yesterday” è una passeggiata. Perché è, in effetti, una raccolta di brani piacevoli, con le belle melodie di cui Noel Gallagher è da sempre paladino, e un gusto molto rock anni Settanta a fare da fil-rouge. Ci sono pezzi molto buoni e altri più generici, ma mai brutti. “In the heat of the moment”, ad esempio, con un mood vagamente blues, ma anche la brillante “Ballad of the mighty I” (canzone inusuale – un po’ scura, un po’ danzereccia, un po’ Seventies disco-rock, con il maestro Johnny Marr come ospite); e poi “Lock all the doors” (un bel ripescaggio di un inedito quasi punkeggiante, risalente addirittura al 1992), lo stomp dall’incedere taurino di “The Mexican”...Una volta abbandonata la speranza di vivere esperienze simili a quelle che i migliori Oasis possono aver regalato, dunque, diventa facile entrare nel mondo di Noel e abbandonarsi alle sue sonorità rassicuranti, frutto di un innegabile talento, ma anche di un gusto per il già noto e per la rassicurante sensazione di sapere dove si andrà a finire. I generi “classici” del rock ci sono tutti (dal classic al punk, passando per la psichedelia e il powerpop), i ritornelli sono sempre da manuale e si flirta con soluzioni che esulano dall’universo Oasis-centrico in cui Liam spesso si è auto-recluso e/o è stato relegato.Per parafrasare Liam, non ha senso scervellarsi su un disco del genere. È un buon album e ognuno ci troverà pregi e difetti a seconda della propria sensibilità; ma di sicuro non potrà negare che funziona

preCISazIONeCon queste poche righe la redazione del Portico ribadisce che non rice-ve alcun contributo dal Comune di novellara, ma si sostiene solamente grazie alla vendita degli spazi pubblicitari e al contributo volontario di diversi cittadini. Questo chiarimento diviene necessario dal momento in cui nel Consiglio Comunale del 26 febbraio alcuni consiglieri di minoran-za hanno avanzato illazioni in questa direzione. in egual modo voglia-mo ribadire che “il Portico” non è la cassa di risonanza politica dell’Am-ministrazione Comunale. Se vengono riportati articoli o comunicazioni che portano il nome di alcuni funzionari o amministratori è perché la redazione ritiene che siano di pubblica utilità. in ultimo “il Portico” ha innegabilmente radici in un certo tipo di cultura, ma ha anche una propria storia che permette alla redazione di prendere decisioni e orientamenti in piena autonomia. l’indirizzo più importante de “il Portico” è sicura-mente quello di essere di utilità e intrattenimento per i cittadini che lo leggono.

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Giovedì 08.30 - 12.00 14.30 - 19.00

Venerdì 14.30 - 19.00

Sabato 09.00 - 12.00

ringraziamentoIl Portico ringrazia vivamente la ditta SEN di Novellara che, in occasione della 23a edizione del Nomadincontro con grande spirito di collaborazione e disponibilità ha provveduto ad installare, a titolo gratuito lo striscione di benvenuto al “Popolo Nomade”. Ancora grazie

Di e con gli Oblivion, ovvero Graziana Borciani, Da-vide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda e Fabio Vagnarelli.Ormai hanno 10 anni suonati.Gli ultimi 5 trascorsi in perenne tournée nei teatri e nelle piazze di tutta Italia. Apolidi. Privi di una vita sociale, sentimentale e specialmente sessuale.Stanchi di questa routine, per ridare slancio e vigore al loro spento ménage, gli Oblivion calano il jolly. Calano la ZIP. OBLIVION.ZIP l’archivio portatile degli Oblivion, alle prese col meglio del loro repertorio, ma con la novità del pubblico che farà da terzo incomodo.Francesca Folloni: “Il Teatro della Rocca è stato testi-mone oculare della mia crescita, personale e artistica. I primi saggi della Scuola di Musica (allora Curzio Confetta) con l’insostituibile Tigol (Bruno Berni) e il paziente talento di Gustavo Ferretti, poi con la Nu-bilaria Big Band e la Banda Primavera, dove la cosa

OblIVION.zIp: venerdì 24 aprile ore 21 in scena al teatro Franco tagliavini

di Daniele Gareri

fondamentale da ricordare era partire tutti sempre con la destra, sono ancora oggi un caro ricordo di musica insieme e creatività.Il Teatro della Rocca ha ospitato e guardato con occhi materni, e si sa ogni scarrafone è bello a mamma sua, ai miei primi passi teatrali, sempre supportati con forza da Elena Carletti, allora Assessore alla Cultura, assieme a Paolo Papazzoni che hanno creduto nel per-corso artistico di una novellarese “espatriata” perché la calamita verso il palcoscenico era forte. Talmente forte da diventare la quotidianità, da scegliere il Teatro come ‘casa’ per il matrimonio con Lorenzo, da chiedere ad Elena di celebrarlo. Il Teatro della Rocca il 27 Aprile 2009, durante il nostro spettacolo Cetra noi cinque, ha assistito inconsapevolmente alla virata decisiva che avrebbe visto gli Oblivion passare a scala nazionale.Dopo 5 anni torniamo. Ogni tanto fa bene tornare a casa!”

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Rubrica a cura di Simone Oliva

la fiera dei luoghi comuni

Lettera al giornaleAl direttore del PorticoBuongiorno, volevo se mi è permesso, rispondere al sig. Oliva che cura la rubrica “luoghi fuori dal comune” per l’articolo brillante divertente e umoristico sull’emergenza neve. Visto che si è divertito sarcasticamente e anche in modo un po’ cinico vorrei ricordarle come sono andati i fatti realmente, le lamentele dei “consigli di quartiere” sono dovute al fatto che intere famiglie sono rimaste bloccate in casa fino al tardo pomeriggio del venerdì soprattutto nelle frazioni con notevoli disagi, sa non tutti vanno a fare shopping… ci sono anche persone che hanno altri tipi di problemi, in merito a chi si appella a non precisato statuto le consiglio di leggere sempre sul numero de “il portico” di febbraio l’intervista al sindaco Carletti, per l’esattezza <si sono mossi secondo protocollo>, ossia sono partiti a spa-lare dopo che in strada si erano raggiunti 5 cm di neve, dunque c’è una sorta di statuto… e la nevicata era stata ampiamente annunciata, dunque prevedibile. L’ultima puntualizzazione, le persone hanno usato il kit da lei menzionato, pale e olio di gomito ma spalare 300m di strada comunale con 50 cm di neve non è molto semplice, specialmente se non si ha a disposizione pick up e carriole… per poter scaricare la neve. Non so se lei ha avuto dei problemi di mobilità , magari abita in piazza o magari fa parte di chi ha gestito l’emergenza e deve comunque giustificarsi per il modo in cui è stata affrontata, comunque sia, divertente la sua rubrica ma Le consiglio di scrivere commedie teatrali… avrà sicuramente più successo.

Cordiali saluti Matteo Ferrazzano

uno vale (rai) unoGrande successo di ascolti del Festival di San Remo. Il giorno della finale dei giova-nissimi davanti allo schermo anche tutti i parlamentari di opposizione che hanno abbandonato l’aula per contrastare il decreto legge di san Renzi. Ai parlamentari in protesta la magra soddisfazione che almeno per l’Audiltel i telespettatori sono tutti uguali: uno vale uno.

e luce fuProprio mentre a livello nazionale si celebrava la giornata nazionale del risparmio energetico “M’illumino di meno”, a Roma si discuteva di “illuminare” un quartie-re a luci rosse per preservare le famiglie dal mal costume di strada, a Novellara invece ci si limitava a proporre una nuova illuminazione a led per preservare le casse comunali.

Tutti in colonnaIn Consiglio Comunale alcuni consiglieri rivendicano la necessità di poter fare più informazione politica tra le colonne dei portici di Piazza Unità d’Italia in quanto dicono di non trovare alcun spazio tra le colonne del giornale “Il Portico”.

aVIS INFOrMaSi comunica che sabato 4 aprile 2015, presso la sede AVIS di Novellara, ci sarà la consueta donazione di sangue. Presentarsi dalle ore 7,30 alle 10,45 muniti di documento d’identità e codice fiscale. Alimenti permessi prima della donazione compresi gli esami annuali: acqua, camomilla, caffé, spremute, il tutto senza zucchero.Evitare tassativamente latte e suoi derivati.

GiTA a SAnTArCAnGelo e riMini

per domenica 17 maggio 2015

in occasione della FeSTA dei BAlConi FioriTi di Santarcangelo con visita guidata alla cittadina,

alle grotte e al museo del bottone. Seguirà il pranzo in ristorante tipico con menù romagnolo al tagliere. Nel pomeriggio visita guidata a Rimini con tre-nino turistico. Il programma dettagliato è disponibile in sede dove ci si può iscrivere fino alla disponibilità di posti, dalle 9.30 alle 11.30 nelle giornate di giovedì e sabato. il Segretario Piero Ghidini

“Milena - Alessandro - daniele e daniel del Gruppo noi insieme a Maria Fida Moro e all’on. Gero Grassi

Gesù risorgesu Kosovari in fuga disperatae sulla loro terra martoriatasullo sgomento di vecchi sradicatie piangenti volti di bimbi spaventati.

Resuscita Gesù sui campi d’accoglienzagrevi d’un popolo senza appartenenzasui discorsi del Papa e pur dei Presidentisulle incursioni e sui bombardamenti.

Risorge Gesù su una guerra si vicinadi fuoco e fiamme e carneficinaricca di armi fornite in abbondanzadialoghi pochi per renderla ad oltranza.

Alla fine del millennio è provocataguerra nel piatto con notizie di giornata“intolleranze e soprusi della gente”vede Gesù sorgendo… e muore nuovamente!

Sono passati quattro lustrima le guerre ancora pesanosu popolazioni inermisolo gli auguri son quellidi sempre

Buona Pasqua a tuttiMarisa Bertozzi

“Gesù Sorgendo…”

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Un pizzicotto ai più piccol i e non solo

eCCoCi ArriVATi nel MeSe di MArzo A marzo è già primavera: la natura rinasce! Ricordiamo alcune date significative che ricorrono in questo mese: il giorno 8 la Festa della Donna e il 19 la Festa del Papà e non dimentichiamo il 20 l’equinozio di primavera con la sostituzione, a fine mese, dell’ora solare con quella legale.

“Se amate la vita, non sciupate il tempo, perché è la sostanza di cui la vita è fatta”disse Benjamin Franklin.Al tramonto si può osservare come le ombre diventino

sempre più lunghe: proprio dalla loro lunghezza e dalla loro direzione gli uomini hanno imparato a misurare il tempo.Il primo orologio si chiama “meridiana”. L’idea è nata dall’aver osservato come, al passare del tempo, le ombre si spostino. Al centro della meridiana c’è un’asta e, intorno, un cerchio con dei numeri: mentre il tempo passa l’ombra si sposta indicando l’ora.

…nelle fiabe,come nella vita, la punizione o la paura della punizione è soltanto un deterrente limitato per il crimine. la convinzione che il delitto non paga è un deterrente molto più efficace ed è per questo che, nelle fiabe, la persona cattiva è sempre perdente. non è il fatto che, alla fin fine, sia la virtù a trionfare e a promuovere la moralità, ma il fatto che è l’eroe a risultare più attraente per il bambino, che s’identifica con lui in tutte le sue lotte…(Tratto da “il Mondo incantato”di Bruno Bettelheim)

FiABe dal Mondo

La camicia della felicitàC’era una volta un re malato di malinconia: diceva di avere già i piedi nella fossa, chiedeva aiuto e prometteva metà del suo regno a chi gli avesse portato la felicità. Tutti i cortigiani erano in riunione notte e giorno, ma il rimedio non riuscivano a trovarlo. Fu chiamato anche il Vecchio della Montagna, il quale dichiarò: “Trovate un uomo felice, toglietegli la camicia, infilatela al re e il re troverà subito la felicità”. Immediatamente partirono cercatori per ogni parte del regno. Fu suonata la tromba nelle città, nei paesi e nei villaggi, ma gli esseri felici non si fecero innanzi. Chi era povero in canna e soffriva d’astinenza, chi era ricco e sospirava per mal di denti o mal di ventre, chi aveva la moglie bisbetica o la suocera in convulsione, chi la stalla appestata, chi il pollaio in rovina… i cercatori tornarono tutti alla Corte, avviliti e delusi.Una sera, il figlio del re uscì a passeggio e, davanti ad una capanna, che aveva il tetto di foglie e di fango, udì una voce sommessa: “Ti ringrazio, buon Dio! Ho lavorato, ho sudato, ho mangiato di buon appetito ed ora riposerò tranquillo su questo letto di foglie. Grazie. Sono proprio felice!.”Felice? Dunque c’era un uomo felice! Il giovane principe volò a palazzo. Chiamò le guardie e ordinò di andare a prendere immediatamente la camicia di quell’uomo felice. “Dategli quanto denaro vuole… Fatelo barone, conte, duca…principe, ma ceda la sua camicia”. Corsero le guardie alla povera capanna. Offrirono al boscaiolo una fortuna. Macché! L’uomo felice era così povero che… non aveva neanche la camicia.

(da una novella di lev Tolstoj)

Per quanto geniale, l’idea della meridiana non era però perfetta: la misura del tempo non era molto precisa e, inoltre, di notte non si poteva misurare nulla per l’assenza del sole. Così, gli Egiziani inventarono la “clessidra”. La più antica è stata ritrovata nella tomba del faraone Amenhotep I e funzionava con la sabbia.Per aumentare la precisione si inventò l’orologio meccanico che, con un movimento di ingranaggi, fa muovere le lancette. Molti orologi sono diventati famosi, come il gigantesco Big Ben di Londra.Molti scrittori hanno fantasticato con il tempo, immaginando macchine che viaggiano nel passato o nel futuro. In realtà nessuno le ha ancora inventate.

Anche il bosco ci parla del tempo. “E’ sempre più raro, esplorando una boscaglia selvaggia, imbattersi in un albero antico, contorto, pieno di buchi!- dice il piccolo Barbanera- e, allo stesso tempo, è sempre più raro imbattersi in una boscaglia selvaggia”.Oggi le boscaglie sono spesso artificiali: si piantano alberi che poi vengono tagliati ancora giovani, per utilizzarne il legno, sono alberi vivi, ma in realtà non ospitano molta vita.Gli alberi antichi e il sottobosco sono la casa di molte specie di insetti e di uccelli che, senza questo habitat, scomparirebbero. Le querce e gli olmi ospitano allocchi, gufi, civette e picchi: i loro forti becchi riescono a bucare la vecchia corteccia per procurarsi larve e insetti che si nascondono sotto il legno umido. L’allocco scava il legno vecchio, perché più tenero e si costruisce nel tronco un nido caldo dove allevare i suoi piccoli.Nel sottobosco, ancora oggi, crescono piante che, generazione dopo generazione, hanno attraversato milioni di anni senza modificarsi, come le splendide felci verdi.Ci sono insetti che, per sopravvivere, hanno bisogno dell’acqua che si raccoglie nei tronchi cavi dei vecchi alberi… alcuni sono stupendi, antichi e rari, come il corazzato Cervo Volante.

Altrettanto stupenda è la rondine che, a causa del suo ritorno annuale dalla migrazione, è simbolo della Resurrezione della Pasqua e dell’arrivo della primavera.Era già considerata preziosa dai Greci antichi che ritenevano portasse nel ventre la leggendaria “pietra celidonia” dalle proprietà magiche. In Estonia è diventata simbolo della nazione e così, dal 1960, si trova anche sulle monete: esprime libertà e felicità eterna, le sue penne, infatti, sono blu come il cielo.Anche in Cina la rondine (yen) è il simbolo della primavera e si credeva trascorresse l’inverno all’interno di una conchiglia in fondo al mare.In alcune regioni d’Italia è considerata una specie protetta, da tutelare dagli effetti dell’inquinamento ed è reato romperne i nidi che sono ormai in pericolo per mancanza, tra le altre cose, di vecchi fienili e luoghi semi abbandonati dove poter nidificare.

Arrivederci al mese di aprile col pensiero del mese di Theodore roosevelt:

Fa’ quello che puoi, con ciò che hai, ovunque ti trovi.

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Sempre, a gennaio, vengo presa da un impulso insoppri-mibile al rinnovamento. Un bisogno impellente di spostare, ordinare, riorganizzare. Una necessità di escogitare solu-zioni nuove, più funzionali ma anche più belle, in grado d’innescare gestualità lineari e tempistiche sempre più vantaggiose.Potrei decidere, ad esempio, che è venuto il momento di svuotare il mio guardaroba, ripristinare l’ ordine tematico tra gli attaccapanni, raddrizzare le torri pendenti dei maglioni e magari trovare una disposizione più razionale anche nei cassetti. Oppure potrei prendere di mira la cucina, le cui estese scorte ed accessori si prestano egregiamente a

incredibili trasformazioni. Qualunque sia l’area interessata alla trasformazione, per me l’importante è riuscire a trasformare in fretta e nel modo più sorprendente possibile. L’obiettivo è un ordine altamente riposante e rarefatto, piacevole da guardare ma anche facile da mantenere e che, al tempo stesso, dia ampia soddisfazione alla mia famiglia, vera destinataria del mio lavoro. Non è una sfida semplice, ma ogni anno m’illudo di aggiungere un piccolo passo verso quello stato di perfezione che la mia anima reclama.Quest’anno, a dare ulteriore slancio a questo impulso di per sé galoppante, c’è stata la casuale scoperta di un libro: “Il magico potere del riordino” sottotitolato “il metodo per riordinare una volta per tutte e non ritrovarsi mai più punto e a capo” di Marie Kondo. Se a giugno o a settembre questo titolo mi sarebbe sci-volato addosso, a gennaio in un batter d’occhi si è materializzato sul mio Kindle. A rendere irresistibile l’acquisto non è stato semplicemente il metodo proposto, quanto le sue implicazioni psicologiche. Nella filosofia zen infatti il riordino fisico è un rito che produce incommensurabili vantaggi spirituali: aumenta la fiducia in sé stessi, libera la mente, solleva dall’attaccamento al passato, valorizza le cose preziose, evita acquisti inutili. Rimanere nel caos significa invece voler allontanare il momento dell’introspezione e della conoscenza. In Giappone l’arte del riordino è una vera e propria forma di cultura. Marie Kondo ci si è dedicata con passione, specializzandosi all’università, per farne poi l’oggetto della sua professione. Tiene corsi in patria e all’estero, sia a casalinghe che a manager e a capitani d’industria. Ditemi voi se, con queste premesse, era possibile resistere.Nella convinzione di fare cosa gradita alle lettrici del Portico (e, Dio volesse, anche a qualche lettore) ho pensato di ripercorrere a puntate i punti salienti del libro in questione. Non è necessario vivere nel caos per decidere di aver bisogno di questo libro, anche chi già avesse una buona predisposizione all’ordine potrà trovare spunti interessanti per migliorarlo e rinnovarlo .Il primo dei cinque capitoli si intitola “Perché non riesco a tenere in ordine la casa?”. Risposta: “Non riuscirete a tenere in ordine la casa se nessuno vi ha insegnato come si fa”. La risposta in effetti non fa una grinza. Quasi tutte le persone riordinano da autodidatti e si ritiene che l’esperienza basti a dirottarci in tal senso. Niente di più falso. Il fatto che i corsi della Kondo siano frequentati soprattutto da casalinghe cinquantenni, veterane delle faccende domestiche, dimostra che il metodo del riordino non sia per nulla scontato. La prima regola da seguire è questa: il riordino va affrontato tutto in una volta e in tempi brevi per evitare l’effetto boomerang.

Croce rossa ItalianaComitato locale di novellara

in memoria di Gambarati doloresFam. Rossettiin memoria di Marzi ValentinaMarzi Maria e figli Giorgio e Elisabettain memoria di Montanari luigiCompagnoni Ritain memoria di Tamagnini WilmerSaccani Ileana, Marconi Maria Luisa, Cocconcelli, Bertozzi James Orietta, Gozzi e Vezzani, Fam. Davolio Fabio, Melato Roberto, Giuseppe Vecchi, Norina Francia, Tilde Francia, Carla Zini, Lidia Zini, Luisa e Eva Lazzarini, Stefania Pratissoli. in memoria di lusuardi erminiaFam. Rossi Giovanni e Rossi Giorgio, Magnani Federica e fam. (Mariella, Amos, Federica, Rita, Andreina, Luisa, Luisa, Elena, Marinella, Raffaella.in memoria di Faini GiuseppinaBellagamba Sabrina e conoscentiin memoria di Soncini romanoDavolio Carla, Rosati Antonio e fam.

donazioni a sostegno del comitatoMazzoli Roberto e Faietti Franca, Bianchi Ivo, Garuti Clementa, Vioni Fa-brizio, C.T.9 Comitato Turistico NovellaraNella denuncia dei redditi puoi destinare il tuo 5x1000 alla C.R.I. di Novellara indicando C.F./p.IVA: 02605740352 Ringraziamo tutti quei cittadini che credono nel nostro lavoro e nel nostro impegno, il più sentito e sincero grazie.

il presidente del comitato Crotti roberto

donazioni ricevute nel mese di Febbraio 2015il Comitato locale della Croce rossa di novellara si sostiene grazie all’impegno dei volontari, al contributo della cittadinanza e della Amministrazione Comunale.

L’effetto boomerang non dipende dalla casa o dagli oggetti, ma dalla mentalità di chi riordina. Bisogna precisare che riordinare il caos della propria stanza non farà sparire il caos nella propria mente. Farà sentire temporaneamente rinfrancati, ma non risolverà la vera causa del disordine interiore. Se ci si lascia ingannare dal momentaneo sollievo per aver riordinato gli spazi fisici, non si arriverà mai a riconoscere la necessità di riordinare gli spazi mentali. L’azione del disordinare è un meccanismo di difesa che le persone fanno scattare per distogliere l’attenzione dall’essenza vera del problema. Trovarsi in una stanza pulita e ordinata ci obbliga a confrontarci con le nostre emozioni e la nostra interiorità. Ci fa notare quei problemi che abbiamo sempre cercato di eludere e ci costringe, volenti o nolenti, ad affrontarli. Nel momento in cui decideremo di riordinare, saremo costretti a resettare la nostra vita. Terminando in fretta le operazioni di riordino, potremo spostare l’attenzione sulle cose veramente importanti per noi. Il riordino non è il fine, ma solo il mezzo. Il vero obiettivo dovrebbe essere quello di realizzare lo stile di vita che desideriamo. Queste le premesse. Nel prossimo numero le strategie per un riordino vero e duraturo.

“Il metodo per riordinare una volta per tutte e non ritrovarsi mai più punto e a capo” di Marie Kondo.

“Il magico potere del riordino”

di Eda Ferrabue

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Era venuto puntuale a rinnovare la tesse-ra del Partito Demo-cratico, come ogni anno da tanti anni, e qualche giorno dopo Rosolino è manca-to. L’iscrizione al PD la sentiva come un dovere verso la so-cietà, la promessa di impegno civile . Nel

ricordo funebre i famigliari hanno scritto che tra le sue qualità, l’onestà era il suo ideale. Ma nel suo impegno, nelle realtà in cui è stato presente e ha operato con modestia, l’aspirazione era quella di un mondo migliore per tutti. Nella Co-operativa agricola, in cui per tanti anni oltre che come socio ha svolto ruoli di responsabilità; nel partito, a cui non ha fatto mancare l’adesione, anche se talvolta non approvava certi risvolti negli atteggiamenti; nel circolo Wilma. Qui, dopo la pensione, prolungava una vecchia passione, quella della pesca, praticata nell’età giovanile, oltre che per ricreazione, per assicurarsi qualche cena speciale. Vecchio diffusore dell’Unità, Ro-solino ha mantenuto fino all’ultimo la passione per la lettura, perché sui vari argomenti voleva farsi una sua opinione . Come per tante altre figure che ci lasciano dopo aver contribuito a determinare la nostra realtà di mondo operoso, impegnato socialmente e nel creare il benessere di cui beneficiamo, per Baccarini Rosolino un omaggio alla memoria è doveroso.

Michele Crotti

in ricordo dirosolino Baccarini

Fernando Paterlini

Francesco Paterlini

Paolo e Fernando Paterlini ricordano con af-fetto i cugini “Cecco” e “Nando” recentemente scomparsi.

in memoria di Barani nellaBarani Gino, Barani Wilder, Crotti Sergio e Lore-na, Crotti Gigliola e Remo

in memoria di Gozzi Maria luisaBattini Silla

in memoria di Pasquali FrancoPasquali Ella, Davolio Bianca, I cugini, Dott. Sergio Ciroldi e Luisa, Dott. Paola Ciroldi e fam.

libera offerta per i serviziBertolini Lucia, Mecugni Antonietta

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Nel 35° anniversario della scomparsa, lo ricordano con affetto la moglie valla Gisella, i figli Mario e Lucia, la nuora Marta, il genero Bruno e i nipoti.

BerTozzi Brunone

I ricordi sono l’unico paradiso dal quale non possiamo venire scacciati.

Nella

FernAndo Gozzi

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umberto Cattabiani - Giovanna FormentiniA ricordo dei propri cari li ricordano con im-mutato affetto i figli Rino, Diva, la nuora Lucia i nipoti e pronipoti

Gianpaolo Bartoli3 Aprile 2000 - 3 Aprile 2015

Sono passati 15 anni da quella brutta giornata e sei sempre nei nostri pensieri. Anche in questo altro brutto momento della nostra vita dove tutto ci sembra perso, solo il tuo carattere e la tua voglia di vivere nonostante tutto ci fa andare avanti. Ci manchi tanto

Mamma, Papà Penni, Gabri, Marci, Viki, Maddi

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Redazione: viale MONTEGRAPPA, 54 Novellara (RE) tel. 0522/654447

Direttore responsabile: Mattia Mariani Proprietario: Circolo il Contemporaneo

Capo Redattore: Paolo Paterlini Redazione: Marco Villa,

Giovanni Franzoni, Giovanni Panini, Paolo Bigi, Simone Oliva,

Sara Lanza, Massimo Vecchi.

Stampato presso Tipolito Lugli Novellara via Prov.le Nord

Il contenuto degli articoli firmati esprime l'opinione dell'autore e non necessariamente quella della redazione.

mensile novellarese d'informazione

Autorizzazione Tribunale Reg. stampa RE nº589 del 7/12/89

CIRCOLO IL CONTEMPORANEO

roSinA oliViNel 7° anniversario della scom-parsa la ricordano con affetto i nipoti.

nino Ciroldi SeVerino CiroldiNell'anniversario della scomparsa del caro Nino lo ricordano con affetto

unitamente al padre Severino, la moglie Liliana e il figlio Marco.

ArGenTinA Foroni CAMillo CArneVAli

Nell’anniversario della scomparsa dei propri cari li ricordano con immutato affetto i figli, la nuora, i nipoti e i pronipoti.

Nel 4° anniversario della scomparsa la ricor-dano con affetto il marito Romeo le figlie Cinzia e Giuliana, i generi Daniele e Gustavo e i nipoti Samuele, Simone e Francesca.Gli amici della Festa del Pesce di Novellara nell’an-niversario della scomparsa ricordano con sincero affetto l’amica Silvana.

Silvana Ghiselli

Nel 22° anniversario della scom-parsa, lo ricordano con affetto la moglie Nivea e famiglia.

BiAnCHi SilVio

Nell’ 15° anniversario della scom-parsa, lo ricordano la famiglia Paterlini Nando e orianna e la Fa-miglia Catellani Giancarlo e ave.

MArio CATellAniNel 6° anniversario dalla scom-parsa lo ricordano con affetto la moglie Pierina il figlio Vanni e la nuora anna.

Bruno Folloni

AndreA oliVi MAriA Menozzi

Nell'anniversario della scomparsa dei propri cari li ricordano il figlio Giovanni, la nuora Adele e i nipoti.

ricordandovi con tanto affetto lucia Ferretti, moglie e mamma.

CArlo MeSSori TiziAno MeSSoriCon affetto lo ricordano la moglie Zina, i figli Luciano, Roberto, Pa-olo, leo, anna, luisa e Silvia, le nuore e i fratelli.

Giulio MeSSori

ricordando i propri genitori con tanto affetto angelo e adele.

Aldino MeSSori FerniCe PizzeTTi

AnGelo MeSSoriNel 2° anniversario dalla scom-parsa lo ricorda con affetto la sorella adele.

Nel 12° anniversario della scom-parsa noi ti portiamo sempre nel pensiero, la cognata lucia la sorella loretta è i nipoti.

dinA GHizzoni

Figlio di Sante Soncini,capo officina e vicepresidente del-la SOC. METALLURGICA DI NOVELLARA, fondata negli anni “20, Romano, interrotti gli studi da perito meccanico, costituì negli anni ‘50, insieme al fratello Giuseppe, la ditta F.LLI SONCINI, autofficina nata per la

riparazione e vendita di motocicli e autoveicoli. L’officina, come era consuetudine definirla in quegli anni, proseguì e consolidò la propria atti-vità ininterrottamente ed in modo profìcuo, sino all’anno 1982 quando nacque, per iniziativa dei figli Paolo e Franco, “NOVAUTO SRL”.Romano,continuò in una sorta di simbiosi con i propri figli a condividere, vita e attività dell’azienda sino a pochi giorni prima della sua scomparsa. A Paolo e Franco, Romano mancherà come genito-re così come mancherà alla moglie Carla che con lui condivise ben 70 anni di vita coniugale. A loro resteranno però bene impressi i preziosi consigli e suggerimenti che Romano ne sono certo, da lassù continuerà a dispensare.

Paolo PaterliniRINGRAZIAMENTO

La famiglia Soncini porge un sentito ringraziamen-to a quanti hanno partecipato alle esequie del caro Romano e colgono l’occasione per sottoscrivere, in sua memoria, a favore del Canile Intercomuna-le di Novellara a testimonianza del grande amore che Romano nutriva per gli animali.

in ricordo di romano SonciniroMAno

SonCini

ad un mese dalla scomparsa lo ricor-dano con affetto la moglie Carla, i figli Paolo e Franco, nuore e nipoti.

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a Novellara