Portico N.286 febbraio 2012

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ANNO XXXI MENSILE NOVELLARESE D'INFORMAZIONE Febbraio 2012 n.286 NOVELLARA (RE) Via Cavour, 62 Cell. 348-4446131 - Tel. 0522-654100 Consulenza e stime immobiliari Gestione Affitti - Compravendite

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Il Portico n.286 Febbraio 2012mensile novellarese d’informazioneSostenete il Portico versando sul C/C 1412105 Banca Popolare Emilia Romagna agenzia di Novellara oppure direttamente presso la nostra sede in viale Montegrappa, 54.IL PORTICO viene inviato in 5300 copiea tutte le famiglie novellaresi, per n.11 mesi

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ANNO XXXI MENSILE NOVELLARESE D'INFORMAZIONE Febbraio 2012 n.286

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La pagina politica

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E’ una proposta che ha obiettivi di radicale cambia-mento rispetto a quanto successo in questi trent’anni di dominio delle logiche liberiste. Le regole di qualità si sono ridotte al minimo. Anzi, quando un paese era in difficoltà e aveva bisogno del Fondo Monetario Internazionale, gli veniva richiesto e sostanzialmen-te imposto di modificare e ridimensionare la propria legislazione sul welfare, sulla tutela della salute, sul lavoro e sull’ambiente.Per il governo della globalizzazione c’è bisogno di andare in una direzione contraria. La globalizzazione non ha causato solo disastri ma ha portato al pro-tagonismo sul piano economico di Paesi e aree del mondo che per tanto tempo non erano considerati tra i grandi dell’economia. Ad esempio nel primo tri-mestre 2011 l’aumento maggiore di PIL in termini percentuali si è avuto nel Ghana. La crescita in que-ste aree avviene tra tante contraddizioni e con l’au-mento a volte delle diseguaglianze all’interno degli stessi. Nel complesso, però, registriamo la graduale fuoriuscita da condizioni di miseria, dalla povertà di centinaia di milioni di persone. Una tendenza di que-sta natura non può che essere guardata come un aspetto positivo della globalizzazione.I progressisti devono condurre una battaglia politica e culturale su questo punto, contrastando con deci-sione e convinzione forze politiche, come la Lega, che affrontano questi fenomeni con logiche di chiu-sura e fomentano paure e repulsione per il nuovo, il diverso e il mondo.

Il progresso non è tale se non tiene conto dell’uguaglianza e dell’ambiente

dell’on Maino Marchi

Un paio di anni fa il segretario del PD Pierluigi Bersani sostenne che come Italia dovevamo spingere l’Unione Europea ad avanzare la proposta di inserire standard ambientali e standard sociali, da rispettare per la produzione delle merci, nelle regole dell’organizzazione mondiale del commercio, del WTO.

Allo stesso tempo però, l’Europa ha il problema della sua dimensione unitaria per la competizione, se vuo-le rimanere tra i grandi. Fra alcuni anni nessun Paese europeo da solo sarà tra i primi otto. Solo l’Europa Unita, gli Stati Uniti d’Europa possono rimanere tra i grandi. C’è quindi -e non solo per questo aspetto- un problema di integrazione economica e fiscale, la ne-cessità di agire come un attore politico unico. Ma ci sono anche altre questioni. Una è che l’Europa deve certamente investire in primo luogo sull’innovazione e quindi sul sapere e la ricerca. In più occorre evitare che, per restare competitivi, si debbano restringere continuamente i diritti sociali e del lavoro. Questo produce concentrazione della ricchezza , aumento delle diseguaglianze, fasce sempre più larghe di im-poverimento in Europa.La miglior distribuzione della ricchezza e più ugua-glianza non sono solo valori ideali, sono anche un’esigenza per l’economia. E allora dobbiamo ope-rare affinché i diritti sociali, in primo luogo i diritti del lavoro, si amplino su scala globale. E l’Europa deve essere alla testa di questa battaglia per inserire stan-dard sociali in sede di WTO, altrimenti il suo welfare rischia non di ridimensionarsi, ma di essere insoste-nibile tout court, anche riformato.L’altro aspetto essenziale è quello degli standard ambientali nella produzione delle merci. La green-economy, è una parte fondamentale dell’economia del presente ed è l’economia del futuro. E’ il terreno principale su cui si gioca la partita dell’innovazione in

economia. E’ la prospettiva , la speranza del futuro. Senza green-economy il mondo sarebbe destinato alla catastrofe e condannato alla propria fine oppure ad un livello di sviluppo con un forte ridimensiona-mento della ricchezza complessiva, con guerre per l’energia e per l’acqua, con parti sempre più ampie del mondo ai margini e ricondotte alla povertà. La green-economy deve essere un elemento distintivo della nostra battaglia politica. L’Europa ha, più di al-tre aree, la cultura per condurre a livello globale que-sta sfida essenziale. Deve essere un altro elemento distintivo della piattaforma dei progressisti europei.Quella proposta di Bersani del 2010 va sviluppa-ta e portata avanti con forte convinzione. Non è un’utopia. E’ un’esigenza per il futuro del mondo e dell’umanità.

Nell’autunno scorso il territorio della Liguria ha subito una grande devastazione a causa delle piogge torrenziali, borghi storici sono stati sommersi dal fango. Poiché questo tipo di distruzioni sono fin troppo comuni in Italia, forse una parte dell’opinione pubblica ha già dimenticato il fatto. Non così i volon-tari delle feste di Novellara che memori del-la collaborazione con cittadini di quelle terre durante le edizioni passate di Festa Reggio hanno avviato una sottoscrizione a favore dei paesi delle 5 terre. I fondi sono stati raccolti durante l’ultima festa del pesce o durante iniziative organizzate dal circolo di Novellara del Partito Democratico. Lo stes-so circolo ha integrato la cifra sino alla som-ma di mille euro. Certo non è una grande cifra ma si spera che possa essere di aiuto a quelle comunità, così duramente colpite.

Marco Villa

Da volontari e Circolo PD di Novellara un aiuto alla

Liguria colpita dall’alluvione

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CENTRO COMMERCIALE Nell’incontro pubblico del 31 gennaio si sono confrontati

i favorevoli e i contrari al centro commerciale con queste motivazioni

PROCon la nascita del centro commerciale •Si integra una rete commerciale oggi incompleta dal momento che il 50% degli acquisti dei novel-

laresi viene effettuato fuori dal paese•Si incrementa l’occupazione soprattutto quella giovanile e femminile•Si ricavano fondi per il miglioramento del paese•Se il centro commerciale non viene fatto a Novellara, c’è il rischio che sia costruito in un paese

limitrofo e la nostra cittadina ne avrebbe tutti gli inconvenienti senza averne i vantaggi.CONTROCon la nascita del centro commerciale• Il commercio tradizionale riceve un colpo forse fatale•Viene realizzata una struttura sovradimensionata rispetto ai bisogni del territorio•Aumenta la cementificazione del territorio•Si incrementa il traffico automobilistico e l’inquinamento•Si spostano le attività fuori dal centro storico• I fondi ricavati sono insufficienti a realizzare interventi significativi.

Nelle previsioni i lavori per la costruzione del nuovo complesso commerciale inizieranno durante la prossima estate. La società che ne ha acquisito i diritti è la catena di distribuzione “Bennet”, di origine francese. Il progetto è stato più volte approvato all’unanimità dal consiglio comunale, adottandolo all’interno del piano strutturale del nostro territorio. Contemporaneamente all’approvazione di questo progetto, è stato deciso l’adozione di misure volte alla valorizzazione del commercio nel centro storico. “La norma prevede: ART. 17 PTCP adozione di misure di perequazione territoriale in favore del commercio minore dei centri storici”. L’ispirazione dominante è quella di adottare tavoli di confronto secondo il modello anglosassone “Town Center Management”, in cui gli operatori economici coinvolti lavorino insieme all’amministrazione pubblica alla creazione di progetti che possano valorizzare e incentivare le peculiarità del centro storico. Il nuovo complesso commerciale “Bennet” sorgerà su un area di circa 50 mila metri quadri, di cui 11 mila di costruito. I fabbricati saranno 2, uno grande che occuperà 5700 metri quadri, ed uno più piccolo che ne occuperà 2000. Nel fabbricato maggiore 4500 metri saranno

Nuovo centro commerciale a Novellara: un po’ di datiSorgerà nel quadrante nord est, al confine con la vicina Campagnola, nell’area tra la strada provinciale Novellara-Carpi e la nuova tangenziale

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dedicati all’ipermercato, 600 metri alla vendita di elettronica. Inoltre vi è prevista una “galleria commerciale”, in cui troveranno posto “negozi di vicinato” per un totale di 600 metri quadri, pubblici esercizi (bar/ristorazione) per un totale di 140 metri quadri e “artigianato di servizio” per circa 290 metri quadri. Nel fabbricato più piccolo sono previsti negozi per la vendita di prodotti non alimentari. Nei piani dell’amministrazione comunale, il nuovo complesso commerciale, di concerto con l’adozione di appositi progetti di valorizzazione del centro, porterà vantaggi di tipo occupazionale ed economico al territorio di Novellara, oltre a dotare il paese di una serie di servizi non ancora presenti nelle immediate vicinanze. Il bacino di utenza del nuovo centro commerciale si estenderà su un territorio che va da Carpi fino a Castelnuovo di Sotto, nel quale si genera un potenziale economico di 700 milioni di euro. (“dati calcolati su parametri di stima”).

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Il consiglio Comunale nella seduta dello scorso 30 gennaio ha concesso il nulla osta al rilascio del permesso di costruire in deroga, sganciando l’opera dall’iter della Variante al Piano Urbanistico Attuativo. I tecnici del Comune di Novellara prevedono l’inizio dei lavori per fine aprile del 2012.Quella del cosiddetto palarbor è una vicenda complessa che vede coinvolti diversi soggetti. Per questo si è interpellato l’arch. Sara Tamborrino che da un anno è responsabile del Settore Uso e Assetto del territorio del Comune di Novellara per chiarire i passaggi amministrativi, alcune caratteristiche tecniche dell’edificio e le modifiche alla viabilità.Quando iniziano i lavori, quale ditta li esegue e quando si prevede che finiscano? Ci sono anche ulteriori tempi tecnici per autorizzazioni del CONI o altri collaudi? Insomma quando si potrà iniziare ad usarlo?Entro la primavera la proprietà deve dare l’inizio lavori. Per quanto riguarda la ditta che eseguirà i lavori ancora non è stata definita. Nei 90 giorni dal rilascio del Permesso di Costruire

alla Comunicazione di inizio lavori, la società proprietaria dell’ambito ( la Pala-Arbor s.r.l. di Carpi) deve fare i progetti esecutivi dell’impianto e bandire la gara, rispettando le normative previste per le gare pubbliche (ricordiamoci che fino a che non viene ceduto è un’opera privata). La fine lavori della parte edilizia è prevista per la primavera del 2013, poi ci siamo tenuti un po’ di tempo per il collaudo e la cessione avverrà entro dicembre 2013. Quindi direi che dagli inizi del 2014 si può cominciare ad utilizzare. Quando è stato completato l’iter autorizzativo per la partenza dell’opera?L’edificio del Palazzetto dello Sport avrebbe dovuto essere realizzato all’interno dell’Ambito urbanistico denominato APT2 come da Piano Urbanistico Attuativo approvato nel 2009. Una serie di vicissitudini diverse non hanno consentito di fare decollare il Piano Urbanistico e i proprietari dell’area avrebbero voluto proporre un nuovo piano urbanistico in variante al precedente. L’iter di approvazione dei piani urbanistici, siano essi nuovi o in variante, è un iter che richiede tempi lunghi,

per questo motivo si è deciso, visto che eravamo in fase di approvazione del POC di sottoscrivere un accordo pubblico privato in cui andavamo a definire nuovamente i tempi di realizzazione del Palazzetto. Essendo il Palazzetto un’opera di forte interesse pubblico si è deciso di “sganciarla” dall’iter della Variante al Piano Urbanistico Attuativo e di procedere con un Permesso di Costruire in deroga, focalizzato proprio sull’edificio del Palazzetto. Il Permesso di Costruire in deroga è un atto di micropianificazione previsto dalla Legge Regionale 31/2002 e deve essere autorizzato dal Consiglio Comunale. Nella seduta del 30.01.2012 il Consiglio Comunale ha pertanto autorizzato il nulla osta a rilasciare il Permesso di Costruire in deroga per il progetto definitivo del Palazzetto.Dove sorgerà il Nuovo Palazzetto?Il Palazzetto sorgerà nell’ex area industriale Stromab, situata lungo la Provinciale Nord; siamo nella prima cintura di espansione della città, a sud ovest rispetto al centro storico. L’ingresso al comparto avverrà da una rotatoria realizzata appositamente sulla strada Provinciale.Come sarà fatto e quanto sarà grande? In che modo è prevista la suddivisione degli spazi all’interno ed all’esterno? Il Palazzetto è omologato per il gioco agonistico della pallacanestro serie B. Il campo ha dimensioni di 3210 cm x 1910 cm considerate anche le fasce di rispetto laterali; il rettangolo di gioco vero e proprio misura 2800 cm x 1500 cm: Su uno dei lati lunghi del campo sono posizionate le panchine, divise tra ospiti e locali, e il tavolo per gli ufficiali di campo. La pavimentazione del campo da gioco è in parquet. Per quanto riguarda i servizi di supporto ad atleti, arbitri e ufficiali di campo vi sono quattro spogliatoi per atleti al piano terra, accessibili sia con un percorso dedicato dall’esterno, sia dall’area di gioco. Gli spogliatoi sono dotati di tutti i servizi necessari (docce, lavabi, wc) e sono accessibili e fruibili anche dagli atleti diversamente abili. Per gli arbitri gli ufficiali di campo sono previsti due spogliatoi con servizi al primo piano; i locali sono accessibili sia con una scala di collegamento, sia con elevatore idoneo al sollevamento di persone su sedie a rotelle.Sempre a piano terra è previsto un locale Pronto Soccorso accessibile direttamente dall’esterno ed in particolare dall’area esterna in cui è previsto lo stallo dell’ambulanza durante le manifestazioni sportive.Al primo piano trovano inoltre collocazione un

Novellara avrà finalmente il suo palazzetto?Dopo tante false partenze che hanno provocato amarezza e sconcerto tra gli ap-passionati di pallacanestro, ora dal Comune annunciano l’inizio dei lavori

di Roberto Blundetto

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apposito locale antidoping ed un’area mista atleti/stampa più un ampio spazio di circa 70 mq utilizzabile anche dalle associazioni sportive.Per quanto riguarda la capienza degli spettatori, il numero complessivo di posti a sedere è di 600. Al piano terra, cioè al piano del campo da gioco, vi sono le tribune retrattili per un numero complessivo di 362 posti (di cui tre destinati a diversamente abili); al primo piano, in tribune fisse, vi sono i rimanenti 238 posti. Questi ultimi possono essere riservati esclusivamente alla squadra ospite, qualora il tipo di manifestazione lo richieda, essendo accessibili oltre che con un collegamento interno diretto, anche con un collegamento autonomo esterno. Anche all’esterno è previsto un campo gioco amatoriale.Come verrà organizzata la viabilità per l’accesso di automobili e autobus e come quella ciclo-pedonale?Per quanto riguarda l’accessibilità questa avverrà principalmente dalla strada provinciale nord, attraverso la realizzazione di una rotatoria dedicata; da qui si accederà ai parcheggi interrati, il cui numero totale rispetta le prescrizioni del Regolamento Urbanistico edilizio. Sono inoltre previsti appositi parcheggi per cicli e motocicli. Ci sarà anche un parcheggio riservato esclusivamente agli atleti. Oltre all’ ingresso sul lato Strada Provinciale nord, l’area sarà collegata tramite sottopasso ferroviario esclusivamente ciclo-pedonale ai quartieri che stanno oltre la ferrovia. Perché la scelta del sottopasso e non del ponte, come previsto in una prima fase progettuale? Il sottopasso è una soluzione preferibile al sovrappasso in considerazione di alcune prescrizioni della FER, (ferrovie reggiane) in prospettiva di una futura elettrificazione della linea ferroviaria.Quali sport si potranno praticare? Il campo verrà omologato anche per svolgere partite o gare di massima serie per alcuni sport? Oltre che per le partite di pallacanestro, il Palazzetto è omologato anche per le partite di pallavolo (i canestri sono rimovibili). Poi si possono praticare, a livello amatoriale, molte altre attività sportive (ginnastica, arti marziali, pallamano…). Si potranno anche organizzare manifestazioni non sportive?E’ inoltre adatto anche per l’organizzazione di altri eventi a forte afflusso di pubblico, nei limiti della capienza dei 600 posti. Si potranno organizzare anche concerti, considerando però che l’acustica non è quella di un auditorium.

Le freddure di epoca berlusconiana appartengono ad un recente passato che stiamo tutti , più o meno inconsciamente, cercando di rimuovere.Il governo Monti ha ridato dignità istituzionale al ruolo che riveste, con degli interpreti che , malgrado uno scarso appeal politico , possono vantare un’arte assai insolita nel nostro parlamento ovvero la “com-petenza”.Proprio in virtù di questo loro ruolo ritengo che po-tessero evitare talune prese di posizione relative ai giovani e al posto di lavoro in genere.Può essere vero che negli ultimi decenni sia venu-ta forse un po’ a mancare una certa vocazione al sacrificio che aveva invece contraddistinto il dopo-guerra e che aveva con-sentito ai nostri “avi” di accre-scere la propria dignità sociale e lavorativa. Nessuno nega che ognuno deve mettersi in gioco in prima persona per conquistare una posizione nella società ed un conseguente posto di lavoro che ne soddisfi le aspettative.Ma oggi siamo di fronte ad un problema chiamato disoccupa-zione che rischia di mettere in ginocchio un sistema economi-co a causa della sempre più difficile difficoltà d’ac-cesso nel mondo del lavoro.I luogo comune che il giovane vuole il lavoro como-do non può essere una giustificazione per porre la flessibilità come punto di partenza per la ripresa del-la spinta occupazionale. Essa può essere un fattore contestuale ma non può essere considerata la chiave di volta. Questo perché di fatto esiste già. Esiste sia da un punto di vista logistico, sia da un punto di vista contrattuale.Ritenere che la ripresa economica debba passare ne-cessariamente dalla “dismissione” di diritti acquisti rimettendo in discussione i pochi elementi di garan-

zia dei lavoratori è un errore sociale prima ancora che politico.L’impulso al lavoro e quindi ai consumi può essere ridato solo ricostituendo le condizioni perché si crei il potere di acquisto nelle famiglie. Questo obbiettivo può essere raggiunto solo attraverso una coraggio-sa e incondizionata riforma della fiscalità mediante un decentramento del peso fiscale dal reddito cosi detto “dipendente”. E non devo certo ricordare dove andrebbero presi i soldi in quanto penso che chi go-verna sa ma non vuole.E’troppo semplice prendersele con chi sta subendo

sulla propria pelle i frutti del malgoverno decennale italiano ed europeo. Liberismo esasperato, econo-mia fondata incondizionatamente sul principio capi-talistico e una spesa pubblica utilizzata per nutrire rendite di posizione, lobbies e “sedie” per bilancia-re un esasperato meccanismo di voto di scambio; questi sono gli elementi che devono essere presi in considerazione per sbloccare un sistema economico che non può più nutrirsi delle proprie ceneri.Il rilancio dell’occupazione non può passare dalla mercificazione del diritto ma dal riconoscimento del fallimento dell’impostazione economica e politica occidentale degli ultimi decenni.

di Alessandro Baracchi

Il posto di lavoro: dal governo stonate le prese di posizione relative ai giovaniNessuno nega che ognuno deve mettersi in gioco in prima persona per conqui-stare una posizione nella società ed un conseguente posto di lavoro, ma oggi è innegabile che siamo di fronte ad un grave problema chiamato disoccupazione.

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L’URP informa... rubrica a cura dell’ufficio relazioni con il pubblico

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ISCRIZIONE AI NIDI: NUOVA ORGANIZZAZIONESono aperte fino al 31 marzo le iscrizioni ai nidi d’in-fanzia di Novellara. Per i bambini nati nell’anno 2012 la scadenza è prorogata fino al 15 giugno 2012.Da quest’anno la raccolta delle iscrizioni è affidata all’Ufficio Scuola Territoriale dell’Azienda Speciale Bassa Reggiana. La modulistica è disponibile pres-so l’ufficio Scuola Territoriale (ex Ufficio Scuola del Comune) presso l’URP o scaricabile dal sito www.asbr.it a cui si rimanda per ogni ulteriore informa-zione.

Cogliamo l’occasione per ringraziare la sig.ra Marzia Moreni per il servizio prestato a tutt’oggi.

PROTEZIONE CONSOLARE PER I CITTADINI UE In caso di viaggi al di fuori dell’UE, se hai necessi-tà dell’assistenza dell’ambasciata o del consolato, nell’ipotesi che non sia presente nel paese quella italiana, grazie alla legislazione dell’UE hai diritto a ri-cevere assistenza dall’ambasciata o dal consolato di un qualsiasi altro Stato membro dell’UE - alle stesse condizioni dei cittadini di questo altro Stato. Ulteriori approfondimenti sul sito ec.europa.eu.

CITTADINI MIGRANTI LA BUSSOLA IN UN CLICKwww.integrazionemigranti.gov.it è il nuovo portale internet che fornisce informazioni sui tutti i servizi of-ferti sul territorio ai cittadini migranti ai fini di facilita-re la loro integrazione nella società italiana. Il portale è organizzato per assi - Educazione e apprendimen-to, Lavoro, Alloggio e governo del territorio, Accesso ai servizi essenziali, Minori e seconde generazioni. Esso offre le informazioni essenziali e consente al cittadino di individuare i servizi della rete pubblico-privata attivi sul territorio.Spazio anche alle più importanti novità sul piano della normativa, delle iniziative istituzionali e delle attività in atto a livello nazionale, regionale e locale.

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diverse agenzie ed esercizi commerciali del territo-rio. Per quest’anno la validità della Carta Giovani at-tualmente in circolazione con scadenza 31.12.2011 è prorogata fino al 31.12.2012 su tutto il territorio nazionale. Si invitano i Commercianti e le Associazioni Sportive di Novellara a partecipare all’iniziativa scaricando il modulo di convenzione sul sito www.comune.no-vellara.re.it alla voce Servizi on line/Procedimenti e modulistica/Centrogiovani, oppure all’URP o diretta-mente al Centrogiovani in via Gonzaga.

CENSIMENTO: NOI + 10 LE TESTIMONIANZE DELLE SECONDE GENERAZIONICome saremo tra 10 anni? Quale la nostra profes-sione? Dove realizzeremo i nostri sogni? Dove co-struiremo il nostro futuro? Il concorso, bandito da ISTAT, vuole essere un racconto a più voci di giovani, nati e/o cresciuti in Italia e figli di stranieri, che sono chiamati a immaginarsi da qui a 10 anni, costruendo uno spaccato sui sogni e sui progetti dei primi veri cittadini cosmopoliti italiani. C’è tempo fino al 29 febbraio per inviare le pro-prie testimonianze attraverso i seguenti canali: in-dirizzo email [email protected]” - sms al numero 340/1047473.

PANE E INTERNET – CORSI DI ALFABETIZZAZIONE INFORMATICAIniziano il 5 marzo i nuovi corsi “Pane e Internet” per imparare ad usare il personal computer, internet ed i servizi offerti via web. Il progetto, organizzato dalla Regione Emilia Romagna è riservato ad adulti principianti, preferibil-mente oltre i 45 anni di età e in possesso di un titolo di studio di basso profilo. Categorie privilegiate e svincolate rispetto all’età sono le donne in cerca di lavoro e gli immigrati e sono completamente gratuiti. Per informazioni e iscrizioni è necessario contattare il numero vede 800 - 590595 il lunedì, mercoledì e venerdì oppure nel sito www.paneeinternet.it.

ARCHIVIO STORICO: COSA CAMBIA?Nei mesi di febbraio, marzo e aprile l’Archivio Storico comunale sarà aperto al pubblico con le consuete modalità (il martedì dalle 15.00 alle 18.30 e il mer-coledì dalle 9.30 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.30). La gestione è stata affidata alla dott.ssa Ingrid Carnevali. Si invitano gli utenti dell’Archivio ad espri-mere il loro parere sugli attuali orari di apertura e sulle eventuali opportunità di sviluppo del servizio inviando una mail a: [email protected].

APPUNTAMENTI ED EVENTI A NOVELLARAMARZO IN TEATRO11 Marzo ore 16,00 – Compagnia Stilema - Unoteatro presenta “Strip-racconti d’infanzia” Teatro per famiglie all’interno del circuito denomina-to “Di Domenica in Domenica”

18 Marzo ore 21,00 - Produzione NoveTeatroSHAKERS - Shakerate di John Harry Godber e Jane Thornton Regia Domenico Ammendola

23 Marzo ore 21.00 - Concerto -“Contessa Band” di Novellara

INCONTRO CON L’AUTORE – MARCO TRUZZILa biblioteca invita sabato 17 marzo alle ore 17.00 all’incontro con Marco Truzzi, autore di “Non ci sono pesci rossi nelle pozzanghere” edito da Instar Libri. L’autore correggese ci condurrà nel mondo di Damian, il protagonista del libro. Un mondo diviso in due: zingari e non zingari, romanè e gagi, dentro e fuori del campo alle porte di Correggio dove ormai da anni è stanziata la sua comunità.

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NOVETEATRO PER LA LEGALITÀNoveTeatro è tra i vincitori del bando regionale di cui alla L.R. n° 3/2011 “Misure per la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabi-le, a favore della prevenzione del crimine organizza-to e mafioso”.In quanto associazione di promozione sociale, con il contributo della Regione Emilia Romagna e dei Comuni della Provincia di Reggio Emilia, a partire da febbraio 2012 e per tutta la prima metà dell’anno in corso NoveTeatro utilizzerà il teatro per sensibilizzare i giovani alla legalità attraverso iniziative negli istituti scolastici della provincia, spettacoli di piazza e la cre-azione di un blog come forum di discussione.

SETTIMANA DONNA … ALCUNE ANTICIPAZIONIUna serie di eventi che spaziano dalle letture agli spettacoli, dalle conferenze alle mostre fino ai pranzi in compagnia dall’1 all’11 marzo. Per saperne di più visita il sito comunale alla voce: Calendario Eventi. L’organizzazione è curata dalle Amministratrici Comunali e dalle donne del Portico. In collabora-zione con: ProLoco di Novellara, il Tempio Sikh Gurdwara e il Circolo Ricreativo Aperto Novellarese.

Per questo nascono gruppi di incontro come il no-stro, dove poter ascoltare, discutere e, attraverso il confronto e la formazione, riflettere sul proprio modo di essere genitore. Ci piacerebbe coinvolgere in questa “avventura”anche altri genitori e persone che condividano con noi que-sta modalità di incontro, confronto e divertimento: perché per noi è così bella e utile!L’associazione di volontariato di genitori “Il sasso nello stagno di Novellara” è nata in seguito ad uno di questi percorsi formativi proposto dal Comune sui temi della genitorialità.Prima di costituirci in associazione abbiamo cercato sul territorio se erano già presenti Gruppi organizzati di genitori con le medesime o simili finalità. Infatti siamo il gruppo di Novellara dell’Associazione “Un sasso nello stagno”, che promuove da tempo sul territorio reggiano progetti di formazione e sensibi-lizzazione di genitori,studenti,docenti e cittadini sulle problematiche di crescita e sviluppo della personalità dei giovani. Stiamo lavorando da alcuni mesi in col-laborazione con gli altri membri dell’Associazione. Il nostro gruppo è costituito da genitori che cercano insieme modalità, idee, e magari soluzioni,per mi-gliorare le relazioni con i figli,sia in ambito familiare sia all’interno della comunità.

Essere genitore non è semplice!

La formazione, oltre ad essere un elemento che acco-muna questo gruppo, è un valore portante per l’asso-ciazione stessa, che ha tra le sue finalità la realizzazio-ne di attività formative ed educative su richiesta e in collaborazione con la rete dell’associazionismo e delle istituzioni locali.Pertanto l’associazione per l’anno nuovo si propone di: - promuovere e finanziare la formazione annuale ri-volta a nuovi gruppi di genitori (ad es. con formatori Gordon); - collaborare con le altre associazioni e istituzioni del territorio su progetti specifici; - mantenere uno spazio di incontro aperto a genitori e non, nel quale poter condividere temi d’interesse co-mune, aspettative, dubbi, idee.Al momento abbiamo collaborato alla realizzazione di uno spazio per bambini (L’Albero dei desideri) nell’am-bito del festival Uguali_Diversi ed abbiamo contribui-to alla realizzazione dell’incontro presso l’Oratorio sul tema e della giornata di formazione sulla Gestione dei conflitti ed umorismo.Ogni genitore o educatore sarà il benvenuto. Chiunque fosse interessato può contattare il nr. 3473549497 o scrivere all’indirizzo mail: [email protected].

di Mario Giuseppe Di Garbo

A volte si sente l’esigenza di confrontarsi con altri genitori o con insegnanti, di leggere testi a tema ed, eventualmente, partecipare a momenti di formazione.

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I due autori sono grandi appassionati di storia locale che hanno già dato alle stampe diversi volumi dedi-cati a Novellara. Nel 2000 Lombardini ha pubblica-to un libro sulla storia della chiesa della Bernolda e nel 2003 un volume fotografico sulle case coloniche novellaresi. Pietramaggiori nel 1973 ha pubblicato “Novellara terra antica” con illustrazioni di Augusto Daolio e poesie di Romano Pasqualotto. Insieme, nel 2008 hanno pubblicato “Parole nel marmo”, rac-colta di tutte le lapidi di Novellara. Grazie a loro, mol-te memorie che andrebbero irrimediabilmente perse per sempre saranno invece tramandate ai posteri per i novellaresi che verranno. La speranza è che in futuro gli autori omaggino i novellaresi con altre belle testimonianze storiche. Soprattutto considerando che Lombardini, ex dipen-dente della Slanzi, detiene una collezione di 2.500 immagini storiche di Novellara dal 1800 al 1950 e circa 7mila foto dal 1950 ad oggi. Proprio molti scatti della sua collezione relativi alla Motori Slanzi sono state inclusi nel volume assieme ad altri raccolte da amici e trovati in archivi polverosi. Il lavoro di do-cumentazione durato tre anni è stato reso possibile da molte interviste con ex lavoratori della ditta. La

C’era una volta la Motori Slanzi...Un libro fotografico di Franco Lombardini e Franco Pietramaggiori dedicato alla storia delle industrie meccaniche di Novellara ripercorre la gloriosa epopea dell’azienda che per tanti anni e’ stata il fiore all’occhiello dell’industria novellarese

di Alessandro Cagossi

narrazione e’ in gran parte affidata alle immagini in bianco e nero, con brevi didascalie che raccontano di personaggi, luoghi, documenti, ed eventi. Si parte dai primi pionieri che con pochi soldi e tanta passione si dedicarono alla meccanica all’inizio del Novecento. Tra essi, la Cooperativa Metallurgica di Novellara, una delle prima in Italia, che diede lavo-ro a una ventina di novellaresi, tra cui il disegnatore Gaetano Gaddi che con i suoi appunti ha permesso di fare luce sulle origini dell’industria meccanica no-vellarese. La Cooperativa fu poi acquistata dagli Slanzi e da Adelmo Lombardini e fu denominata “Offici-ne Meccaniche Slanzi e Lombardini”. Quando nel 1931 Lombardini si mise in proprio fondando la Lombardini Motori a Reggio, l’azienda di Novellara assumera’ il nome definitivo di “Motori Slanzi” spe-cializzandosi nella costruzione di motopompe per l’agricoltura. Nel 1943 si contavano 236 dipenden-ti tra operai e impiegati e l’azienda aveva occupa-to praticamente tutta l’area tra corso Garibaldi e via Montegrappa, ampliando la produzione ai trattori e ai motori marini. Negli anni Settanta l’ampliamen-to degli stabilimenti arrivò fino a via Costituzione e

all’apice della sua espansione l’azienda contava circa 350 dipendenti. Tuttavia negli anni Ottanta la crisi nel settore della meccanica agricola arrivò inesorabile e la ditta andò incontro a gravi difficoltà di mercato. Nel 1990 la Lombardini Motori comprò la Slanzi Motori e fu deci-so di trasferire a Reggio tutta la produzione con con-seguente chiusura e demolizione dello stabilimento, ad eccezione dei capannoni gialli in via Falcone (oggi riconvertiti in negozi e bocciodromo), l’unica testi-monianza ancora visibile della Slanzi a Novellara. Per il resto, l’area è stata completamente riurbaniz-zata con la costruzione del Borgonuovo e di plessi residenziali. Il tutto accadeva soltanto vent’anni fa...Nonostante la Motori Slanzi avesse aperto succursali in tutto il mondo, il cuore dell’azienda rimase sem-pre a Novellara. E proprio questo modello d’impresa familiare e molto legato alla comunità d’appartenen-za e’ stato inopinatamente sconfitto da un capitali-smo predatorio e dalla globalizzazione dei mercati. A questo proposito c’è da riconoscere alla Slanzi il merito di aver creato un distretto meccanico sul ter-ritorio che ha dato origine a una rete di artigiani che lavoravano in sinergia con la casa madre. Inoltre, alla Slanzi, centinaia di lavoratori ebbero orgoglio e senso d’appartenenza sostenuti dal rapporto perso-nale che esisteva con i vari esponenti della famiglia, spesso presenti in azienda. Erano i tempi del lavoro fisso assicurato per intere famiglie. Una triste coincidenza che ha accompagnato l’usci-ta del libro e’ stata la scomparsa nei mesi passati del Commendatore Luigi Slanzi e del Dr. Gianpaolo Slanzi, rispettivamente ultimo presidente e ultimo amministratore delegato della storica ditta. Sergio Calzari, nel ricordare la figura di Luigi Slanzi, ha scrit-to sul Portico che la “sua nota dominante era proprio l’amore per la sua terra, la sua gente, la sua comuni-tà. Un amore umile, forte, vero, essenziale”.Quest’opera rappresenta il primo studio organico dedicato alla Slanzi ed e’ molto significativo perché il grande archivio storico della ditta in gran parte è andato distrutto. Tuttavia bisogna ricordare l’opu-scolo “Le officine Slanzi” a cura di Gianpaolo Barilli (nipote di Piero, fondatore dell’azienda), pubblicato nel 2001 dal Circolo filatelico numismatico “Orsi” di Novellara e disponibile sul sito del Portico online all’indirizzo <www.ilportico.me>. Il libro fornisce anche una panoramica su alcune at-tuali industrie meccaniche di Novellara che hanno fi-nanziato la realizzazione del volume (patrocinato an-che dal Comune di Novellara). Come a ricordare che l’eredita’ della Slanzi è stata portata avanti da tanti capitani d’impresa che si sono specializzati in tanti settori all’avanguardia, esportando in tutto il mondo ciò che viene prodotto nelle loro officine novellaresi. Proprio come faceva la Slanzi un tempo...

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Non è la storia della casta dei commercianti di Novellara, è piuttosto la fotografia di alcuni nego-zianti, tra i tanti, che permettono al centro di No-vellara di avere un’anima. In quei locali aleggiano ancora ricordi orali, leggende, routine e, nono-stante i tempi che corrono, resta qualche attimo per fare due chiacchiere e, perché no, sorridere. La più veloce a rispondere alla nostra intervista è sta-ta l’Ortofrutta Mazzieri/Bussei situata in via Cavour da ormai un quarto di secolo.Rosanna Mazzieri - la madreCome è iniziata l’attività? Nel lontano 1988 mi è stata offerta l’attività, ed aven-do sempre sognato di fare la commerciante ho colto l’occasione.Come erano i novellaresi una volta?Molto più calmi, come gli italiani in genereUna volta dicevano che se volevi saper qualcosa del paese dovevi andare in un negozio, è ancora vero?Siamo buoni ascoltatori e non è colpa nostra se ci dicono tuttoJIl prodotto più richiesto trent’anni fa?Direi più o meno gli stessiLa vostra specialità trent’anni fa?Il castagnaccio (patona)Come si viveva la piazza una volta?Una volta era un po’ come andare in cittàSe non avessi fatto il negoziante cosa avresti fatto?Prima lavoravo in maglieria e poi, avendo dato al mondo tre figli, ho fatto la casalinga.

Hai consigliato a tuo figlio di fare il tuo stesso la-voro?Ho dato la disponibilità di venire a tutti i miei figli. Solo il più giovane ha intrapreso la mia strada.Stefano Bussei - il figlioPerché hai deciso di continuare l’attività?Finiti gli studi da odontotecnico e avendo voglia di guadagnare da subito, a 18 anni ho intrapreso l’atti-vità di mia madre. Quella di odontotecnico compor-tava una gavetta molto più lunga.Come sono i novellaresi? Buoni, umili e gran lavoratoriQuali sono oggi gli argomenti di chiacchiera prefe-riti in negozio?Di tutto di più, un buon commerciante deve essere sempre informato e un buon ascoltatoreIl prodotto più richiesto ora?Un prodotto già pronto come l’insalata già lavata e pulita,verdura cotta e pronta.La vostra specialità ora?Da buoni emiliani l’erbazzone (scarpasòt)Qual è oggi una cosa bella della piazza?Il ritrovo tra amici e via Cavour, il nostro negozio è lì!Cosa hai fatto prima di fare il negoziante ?Ho lavorato con mio padre (raccolta cocomere, meloni,pomodori) e in officina.Consiglieresti a tuo figlio/a di fare il tuo stesso la-voro?Perché no? L’attività c’è, e la voglia di continuare an-che!!!

I commercianti del centro al confronto… familiare

di Simone Oliva

In questa rubrica vogliamo raccontarvi le storie di alcuni negozi, del centro storico e non, che di padre in figlio continuano la loro attività.

Auguri

a SAMUEL VERONESI per il suo 5° compleanno.

Lo festeggiano la mamma Cristina Bagnipapà Giorgio e i nonni Adriana,

Mario, Paola e Libero

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La cooperativa d’abitanti Andria ha progettato, as-sieme ad altri soggetti attuatori, il piano urbanistico - edilizio denominato “ARMONIA”. Il primo stralcio di detto Piano Operativo Comunale risulta in fase d’inizio dei lavori di costruzione degli alloggi, a se-guito dell’ultimazione delle opere di urbanizzazione recentemente realizzate. Negli elementi qualificanti del progetto “ARMONIA”, Andria ha voluto esaltare le caratteristiche che solitamente adotta nell’elabo-razione dei suoi quartieri, tutti improntati a creare condizioni di vivibilità che offrano ai residenti un’alta qualità della vita, socialità tra le persone, momenti d’incontro, connessioni ciclabili - pedonali con i centri storici, servizi comuni. I quartieri Andria hanno tutti questa filosofia che crediamo sia ben sintetizzata nella

definizione “vivere in un parco”. Gli spazi di verde pubblico (lì addirittura ci sarà un Parco di 70.000 mq., intitolato al grande e non dimenticato Augusto Daolio) e di verde privato abbracceranno le case e le maisonnettes che verranno edificate.L’intervento consiste nel realizzare in edilizia con-venzionata (convenzione sottoscritta con il Comune) sia delle maisonnettes (abitazioni tipo appartamenti ma con ingresso tutti singoli e spazi esterni esclusivi alle singole residenze) che case a schiera e case bi-familiari. I prezzi sono previsti nella convenzione con il Comune, perciò contenuti rispetto a quelli di mercato, in quanto Comune e Cooperativa vogliono agevolare particolari fasce di cittadini.Inoltre verranno realizzate case bi-familiari e un pic-

di Marco Faietti

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Il quartiere Armonia, ovvero “vivere in un parco”

Infatti, le origini di questa Tipografia risalgono al 25 Aprile 1881 dalla volontà del maestro elementare Pietro Ruozi nell’allora Piazza Vittorio Emanuele oggi Piazza Unità d’Italia.Una piccola bottega, dedita alla creazione di marchi ed alle prime operazioni di comunica-zione per le imprese e

per il comune, che con il passare degli anni, e con il passaggio al figlio Torrismondo, si é ampliata e trasformata, continuando a rispondere alle richieste locali sempre più esigenti.

Negli elementi qualificanti del progetto “ARMONIA”, Andria ha voluto esaltare le caratteristiche che solitamente adotta nell’elaborazione dei suoi quartieri, tutti improntati a creare condizioni di vivibilità che offrano ai residenti un’alta qualità della vita

di Sergio Calzari - Presidente Andria

colo lotto di maisonnettes in edilizia libera, cioè non in convenzione con il Comune.Tutte le realizzazione avranno i medesimi confort e si avvarranno delle tecnologie più avanzate per dare risposte innovative ai temi del risparmio energetico, dell’anti - sismicità, della rispondenza ai requisiti acustici e alle altre regolamentazioni in materia edili-zio - urbanistica.La zona, ove l’intervento verrà realizzato, si trova a sud del centro storico (tra le vie Borgazzo - Cartoccio - De Gasperi - Nevè Shalom), al quale si collegherà con un sistema di percorsi ciclo - pedonali studiati ad hoc ed approvati nel piano urbanistico attuativo.

La Tipografia R.S. compie 131 anni

di Eugenia Ruozi e Matteo Ferrari

Il 25 Gennaio 2012, presso la Sala degli Specchi del Teatro Valli di Reggio Emilia, la nostra Tipografia è stata premiata, dalla Camera di Commercio, fra le aziende storiche della provincia per la sua lunga attività.

Finita la seconda guerra mondiale Edoardo Ruozi continua la tradizione di famiglia preservando questa antica arte fino all’arrivo del figlio Roberto. Nel 1981 quest’ultimo, seguendo le orme dei suoi predeces-sori, insieme a Livio Santachiara da vita all’attuale R.S. Tipolitografica inglobandovi la Tipografia Ruozi.Nel 2000 l’azienda, ampliata, necessita di nuovi spa-zi e si trasferisce in via Negri nel villaggio artigiano sulla strada per Reggiolo. Alla scomparsa di Livio, nel 2003, subentra il figlio.Da una piccola bottega ad una grande azienda, da una piccola attività ad una grande realtà per Novel-lara.Ad oggi l’R.S. Con i soci e i dipendenti continua ad offrire la sua secolare esperienza, che affiancata dal-le più moderne tecnologie, riesce a far fronte alle

sempre più numerose esigenze del mercato. Nella sua continua evoluzione, l’azienda non é più lega-ta solamente alla stampa tradizionale, ma offre un più ampio servizio, dalla grafica alla stampa digitale più versatile e veloce e con la realizzazione per ogni azienda dal block notes alla carpetta, dal manuale di istruzioni agli accessori in kit completi e persona-lizzati.L’onorificenza ricevuta é quindi un grande onore ed un invito a proseguire in questa storica attività salva-guardandone le radici, facendone tesoro e proiettan-dole nel futuro.

Edoardo Ruozi

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Notizie dalla Pro-Loco

Tanti anni fa Maura Belluti con un gruppo di ragazzi fu ospite del comune di Vernazza, i cittadini furono molto cordiali con loro, a dispetto del luogo comune che vede i liguri come gente un po’ chiusa. Come detto anche in un altra parte del giornale, quei territori hanno subito grandi distruzioni. Impressionata da quelle immagini Maura ha deciso di darsi da fare di iniziare in proprio una raccolta fondi. Per prima cosa ha chiesto e ottenuto il patrocinio e la collaborazione della Pro-loco che l’ha ospitata nelle iniziative dello scorso dicembre, poi soprattutto ha trova-to, grazie alla generosità di commercianti e cittadini, tanti pro-dotti per la pesca di beneficienza. Ha raccolto un bel gruzzoletto che integrato dalle donazioni di Acetaia comunale e della Pro loco è stato versato tramite bonifico a “Per Vernazza futura”, una onlus creata dal comune ligure.Per chi volesse seguire l’esempio di Maura, l’Iban è questo è IT81B 08358 13701 000000 758974.

Una sottoscrizione a favore del comune di Vernazza

L’amena località di Vernazza prima dell’alluvione

NOMADINCONTRO 2012 La Pro Loco domenica 26 febbraio prepara presso il cortile della Rocca il tradizionale punto di accoglienza per tutti fans dei No-madi. Prevista una novità che possa raccogliere la grande passio-ne di chi ama la band di Augusto.

COMPIVA GLI ANNI PROPRIO IL 18 FEBBRAIO. ERA NATO NEL 1947 È SCOMPARSO NEL 1992

Il popolo nomade ritrova a Novellara la leggenda del suo poeta vagabondo

Come le sue canzoni del resto, vere ed autentiche poesie, che hanno segnato un epoca e sono diventate il simbolo di una generazione. Augusto è ancora qui fra di noi, ce

lo confermano queste 14 tracce di regi-strazioni live, con un titolo forte- mente evocativo. “E’ stato bellissimo”, la frase di rito e di saluto che Augusto pro- nunciava al suo pubblico ad ogni fine concerto.

I brani in cui è più intensa e vibrante la sua anima creativa, e che posseggono la stessa forza e colore dei suoi straordinari dipinti. Una raccolta che catturerà anche le nuove generazioni e tutti coloro che lo scoprono solo oggi, a distanza di tempo, perché l’emozione che ha saputo regalare con la sua voce straordi- naria, è una eco che non si può estinguere. Trovate il disco al Nomadincontro.

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Innanzitutto è doveroso premette-re di cosa si parla quando si citano le materie olistiche.Cercando di semplificare la descri-zione potremmo definirla come un’educazione multifattoriale. La Girokinesis è una ginnastica a cor-po libero che si evolve dallo yoga dinamico attraverso la metodologia di Juliu Horvath e le conoscenze di fisioterapia del fratello, in cui fluidità è la parola chiave. Una ginnastica di selezione che si svolge sia in lezioni di gruppo sia individuali.Quindi queste attività sono da vedere in divenire per il benessere di tutto il corpo. C’è una correlazione con altre discipline?Sicuramente questo tipo di allenamento coinvolge un discorso molto più ampio del semplice movimento fisico e fa parte di un percorso multisensoriale nel quale ci si incanala fin da subito avendo dei benefici immediati e risultati anche sul lungo corso. Il Girotonik va visto a mio avviso come una ginnastica di prevenzione perché coinvolge non solo il corpo ma anche la mente permettendo di ottenere un controllo consapevole e costante dei propri movimenti. Questo strumento, infatti, pone una speciale attenzione all’aumento della capacità funzionale della colonna vertebrale ed è riconosciuto come una tra le migliori tecniche di riabilitazione ponendosi come fine ultimo quello di creare un equilibrio tra corpo e mente. È rivolto tanto ai giovani quanto ad atleti, anziani, ballerini e donne in gravidanza. Infatti, insieme alla Girokinesis rinvigorisce il corpo e rieduca a muoversi con fluidi-tà, rilassando e potenziando allo stesso tempo. La correlazione con altre discipline c’è sicuramente e mi piacerebbe poter stabilire anche delle collaborazioni con altre competenze per ottenere lo stesso fine anche se devo dire che questi canali a volte sono un po’ chiusi.La terza domanda m viene spontanea anche dall’introduzione della precedente risposta. Come mai questa decisione di aprire una tecnica abbastanza “nuova” in una realtà locale?La scelta è nata dopo diversi anni di pratica in un centro a Reggio Emilia e l’acqui-sizione di una competenza personale maturata con l’esperienza, il lavoro d’equipe e il confronto coi colleghi. A dispetto dell’evolversi veloce dell’apertura senza aver grosso tempo per la pubblicità la risposta è stata positiva. Il fatto di aprire in un paese può avere i suoi lati positivi e negativi, da un lato si instaurano dei rapporti fi-delitari più stretti con persone che magari ti conoscono già personalmente, dall’altra a volte nelle piccole realtà locali si trova più chiusura rispetto alle novità. Anche se nel mio piccolo ho potuto constatare che credendo molto in questa tecnica e nella sua professione sono le persone stesse a rendersi conto dei benefici già dalle prime sedute e a tornare felici di concedersi questi appuntamenti siano essi di gruppo (comunque 6/7 persone) per l’esercizio a corpo libero siano individuali per l’utilizzo del Girotonik.

Centro di discipline olistiche a Novellara una scelta nell’ottica del benessereIncontriamo Lara Daoli, la titolare del centro discipline oli-stiche nel nostro paese per scoprire un mondo nuovo nel panorama dell’energia psicofisica.

di Sara Lanza

Lascio Lara al suo lavoro vedendo una persona contenta e realizzata nell’aver intra-preso un percorso per il benessere altrui. Chiacchierando del nostro paese e di ciò che lo compone mi colpisce una sua descrizione: “ da piccola quando mi si chiedeva cosa volevo fare da grande rispondevo l’infermiera. Oggi quando ci ripenso, sorrido all’idea che nonostante tutto la mia idea di aiutare gli altri a stare bene è sempre stata mia fin da piccola sotto tante forme e tanti aspetti. E adesso ho la possibilità di vederlo realizzato!” E questo è quello che le auguro perché non c’è niente di più bello che poter intraprendere una professione che ci realizzi e soprattutto sia utile per il prossimo in un modo dove ormai l’individualità la fa da padrone. Dunque non ci rimane che salutarla e pensare un po’ a cosa e come possiamo migliorare il nostro stile di vita anche nel quotidiano, attraverso un percorso piacevole che ci conduce per mano, nel ritrovare un nostro equilibrio interiore senza forzature, accompagnan-doci verso un benessere del corpo e soprattutto della mente.

Alimentazione, stile di vita e saluterubrica a cura della Dott. Marta Fontanesi Biologo Nutrizionista Specialista

in Scienze dell’Alimentazione Centro Medico Anemos Via M. Ruini, 6 Reggio Emilia

Alimentazione e osteoporosiL’osteoporosi è la principale causa d’invalidità nella donna dopo i 50 anni. Per prevenire questo male silenzioso è molto importante svolgere una regolare attività fisica (infatti le sollecitazioni che si verificano durante il movimento stimolano la sintesi di tessuto osseo) e seguire un regime alimentare corretto.Tra le cause alimentari che possono favorire l’insorgenza dell’osteoporosi vi è la dieta ricca in proteine animali. Queste diete sono molto di moda perché permettono di perdere peso in tempi rapidi, ma oltre ad essere dannose per due organi importantissimi come fegato e rene sono molto pericolose perché espongono allo sviluppo di osteoporosi.Le proteine di origine animale sono ricche in aminoacidi solforati (cisteina e metionina) che nel sangue si degradano e di conseguenza aumenta la quantità di ioni solfato con azione acidificante.Per fare fronte a questo aumento di acidità viene mobilitato calcio dalle ossa (e in quantità minore magnesio) che diventano cos’ più fragili.Un altro nemico delle ossa è il sodio (contenuto nel sale da cucina).Il sodio stimola l’eliminazione urinaria del calcio e spesso è associato ad alte concentrazioni di ioni cloruro che acidificano il sangue e provocano ancora una volta demineralizzazione dell’osso per riportare gli equilibri entro i valori normali. Al contrario Frutta e Verdura, per il loro contenuto in potassio citrato e potassio malato svolgono un’azione alcalinizzante sul sangue e di conseguenza riducono la perdita di calcio.Non è invece del tutto noto il ruolo che il calcio ha nella prevenzione dell’osteoporosi, quindi assumerne grosse quantità sotto forma di integratori non ha nessuna indicazione. La vitamina D è molto importante perché permette la fissazione del calcio sulle ossa, può essere di origine alimentare (latte, uova burro ecc.) oppure cutanea per azione dei raggi UV. E’ sufficiente esporsi al sole tutti i giorni per almeno mezz’ora per garantire all’organismo adulto sano una quantità sufficiente di vitamina D.Un’ ottima soluzione è fare una passeggiata di 30 minuti al giorno prendendo un po’ di sole, in modo particolare nei mesi invernali quando la luce scarseggia.

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Potere evitare tale patologie o avere la possibilità di intervenire con terapie poco invasive negli sta-di iniziali è un’opportunità da cogliere.Molti odontoiatri pensano ancora che un dente deciduo cariato possa non essere curato.La carie è la malattia più diffusa tra i bambini del mondo occidentale: è presente per il 21,6% nei bambini di 4 anni e nel 43,1% nei dodicenni.L’approccio clinico alla carie è radicalmente cam-biato negli ultimi decenni. Le terapie mininvasive in ambito preventivo rappresentano una parte fondamentale della routine clinica dell’odonto-iatra.L’importanza di una corretta alimentazioneNei Paesi ad elevato reddito la forma di malnutri-zione più diffusa è l’eccesso di alimentazione di cibi ricchi di grassi o carboidrati raffinati.Un’alimentazione di questo tipo ha importanti ripercussioni sulla salute generale e quella orale.Sovrappeso, obesità sono in forte aumento come pure displasie dentali, carie ed erosioni da acidi.Un buon odontoiatra deve sottolineare la perico-losità di succhi di frutta e soft drink.Da sottolineare il rischio che deriva dall’abitudine alla somministrazione di latte addizionato di zuc-chero o miele specie nelle ore serali o notturne.Se un cibo/ bevanda viene sgranocchiato/sor-seggiato spesso durante l’arco della giornata il sistema tampone della saliva non ha il tempo di funzionare al meglio; ciò porta alla demine-ralizzazione del dente dando inizio al processo carioso.Carie da biberon E’ una patologia cariosa caratterizzata da multi-ple lesioni cariose a rapida evoluzione che inte-ressano la dentatura decidua di bambini in età prescolare. Fattore determinante è la frequente assunzione di bevande zuccherine attraverso il biberon, spe-

cie nelle ore notturne, quando il flusso salivare è più basso.La scarsa igiene orale, l’alta concentrazione nella saliva materna di batteri cariogeni e le modeste condizioni sociali della famiglia fanno spesso da corollario.Il pediatra deve inviare il più precocemente pos-sibile il bambino dall’odontoiatra ai primi segni della malattia.Sigillatura dei solchiUn ruolo fondamentale è ricoperto dalla sigillatu-ra dei solchi e delle fossette dei denti.Il sigillante fornisce una barriera fisica che impe-disce alla placca e alle particelle di cibo di accu-mularsi nei solchi e fossette, rende la superficie dei denti liscia e ne favorisce la detersione.La fluoroprofilassi Si tratta della prevenzione della carie con l’uso del fluoro che può essere incorporato nella strut-tura del dente in via di formazione per miglio-rarne la resistenza agli acidi.La maggior parte degli effetti positivi si esplica nel cavo orale a contat-to con le superfici dei denti.L’approccio più sempli-ce è l’utilizzo esclusivo del dentifricio al fluo-ro, la cui gestione non deve essere lasciata al bambino che ne deve utilizzare una quantità pari ad un chicco di mais per 2-3 volte al dì dopo i pasti principali. Si invitano i bambini a non sciacquare la boc-

EDUCAZIONE SANITARIA

di Minghetti LucaMedico chirurgo specialista in odontostomatologia

In ambito odontoiatrico la prevenzione è estremamente importante, basti pensare che la terapia della carie non permette una restitutio ad integrum del tessuto perso dunque “una carie è per sempre”.

Carie: come prevenirla?

ca dopo l’igiene per non eliminare la totalità del fluoro introdotto.Suggerimenti - Identificare i soggetti a rischio attraverso anam-nesi accurata e test salivari;- Ridurre il consumo di zucchero; - Evitare cibi dolci fra i pasti e prima del sonno;- Non bere soft drink;- Lavare sempre i denti dopo i pasti;- Sostituire i cibi con maggiore cariogenicità con:frutta fresca - verdure crude - grissini - snack a base di riso - pop corn - cracker.Nei casi a maggiore rischio (carie da biberon) la figura professionale di riferimento è l’odontoia-tra che tratta i bambini, il quale valuta il paziente inserito nel suo contesto familiare ed è in grado di attuare una serie di metodiche preventive ag-giuntive personalizzate.

Sezione Comunale di Novellara

RINGRAZIAMENTOL’AVIS ringrazia il Circolo Sueri per l’offerta ricevuta in memoria di Lusuardi Ornello.Un caloroso ringraziamento a Rinaldo Pace e Paolo Paterlini che con questo giornale ci permettono di divulgare in tutte le case dei novellaresi la nostra opera sociale.

AVIS INFORMASabato 10 e domenica 11 marzo 2012, presso la sede AVIS di Novellara, ci sarà la consueta donazione di sangue.Presentarsi dalle ore 7,30 alle 10,45

Alimenti permessi prima della donazione compresi gli esami annuali: acqua, camomilla, caffé, spremute, il tutto senza zucchero.Evitare tassativamente latte e suoi derivati.

Il Segretario Piero Ghidini

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Con “le Regine dei castelli di carta”, pubblicato nella primavera 2011, in cui 30 donne hanno regalato i loro racconti e le loro liriche, contribuendo così ad un evento culturale tutto locale, ma fortemente im-pegnato verso la solidarietà (borsa di studio Marta Beltrami “Piccole donne”),ci siamo rese conto che eravamo solo all’inizio di questo viaggio.L’esperienza, vissuta insieme e poi condivisa con tutti coloro che si sono lasciati coinvolgere - fami-glie, amici, conoscenti - ci ha fatto credere nella possibilità di proseguire e che la strada sarebbe sta-ta feconda di incontri generosi.A Novellara, da più di trent’anni, un luogo di scam-bio di opinioni, di ascolto e di scrittura è sempre stato il nostro mensile “Il Portico”.Noi cittadini impegnati nel sociale, in questo gior-nale abbiamo sempre trovato uno spazio per infor-mare e condividere eventi. Personalmente riconosco a “Il Portico” un ruolo di informazione importantissimo per Novellara. E’ sin-tomatico che le nostre famiglie, nei momenti felici come in quelli di lutto e di dolore, si affidano a “Il Portico” per ricordare i loro cari ed esternare i propri sentimenti.

Esso è, per me, la voce dei novellaresi, il nostro filo di collegamento, il nostro specchio di comunità. Partendo dalla mia personale esperienza, impegna-ta nel volontariato pubblico e da sempre interessata al modo in cui le donne si impegnano e vivono la loro cittadinanza, ho attivato un progetto che coin-volgesse le redattrici de “Il Portico” e le rendesse protagoniste.Firmare degli articoli che riguardano una rubrica specialistica o un’intervista, o un evento politico, sportivo o di un’associazione e consegnarlo ad una lettura collettiva può essere considerato dovuto o interessato, ma rimane sempre un gesto di genero-sità e di impegno personale. Dare visibilità a questo impegno e scegliere le don-ne anziché gli uomini è stata la discriminante e l’ori-ginalità del progetto. A quella passione per lo scrivere per se’ e per gli al-tri, a quel dovere di informare, mi sono ispirata per convincere e coinvolgere, in questa ricerca all’inter-no dell’archivio de “Il Portico”, le altre compagne di viaggio.Scorrere 285 giornali dal n°1 del maggio 1982 al gennaio 2012 compresi, non è stato semplice. Non riuscivamo a rimanere distaccate e professionali: ci

siamo “perse” nel riconoscere e nel ricordare i fatti e le persone che ci comparivano davanti pagina dopo pagina.La nostra memoria s’impregnava di collettività e ne eravamo consapevoli.Fosca, Monica, Mariuccia, Eugenia, Valda, Silvia, Severina, a turno, di pomeriggio (da giugno 2011 a febbraio 2012), sono state le colonne, fondamentali per sostenere tutto il “peso” del lavoro. Pur portan-dosi “i compiti a casa”, hanno vissuto la redazione de “Il Portico” come luogo di incontro, di chiacchie-re, di scambio di opinioni, di passatempo tra ami-che che hanno scoperto la magia di stare insieme per “ricostruire” un pezzo della propria identità.Le notizie raccolte, selezionate per tematiche, sono la traccia temporale del nostro lavoro d’archivio, sono insomma la storia di Novellara in questi trent’anni, la sua evoluzione culturale e di servizi, la sua generosità associativa e solidaristica, i suoi percorsi d’accoglienza, la sua trasformazione da paese a città.Il progetto di riferimento, “Le signore del Portico”, nel momento in cui è stato condiviso con le redat-trici di questi trent’anni - contattate a seguito della ricerca svoltasi nell’archivio -, dopo gli scambi per-sonali avuti con loro, si è concretizzato evolvendosi in una relazione di affidamento che ha visto la na-scita di questo libro “le Amiche del Portico-30 anni con Voi”.54 donne, tra i 16 e i 92 anni, compongono e pre-sentano un panorama complesso di storie. Storie che vengono dal secolo scorso, e ci appaiono come riferimenti ideali di vita. Storie di oggi piene di generosità, di vitalità e alcune di sofferenza.Storie di donne che sanno vivere il loro presente, che hanno costruito la loro identità e ancora la de-finiscono con la tenerezza di madri attente alla cre-scita della propria discendenza. Storie che trasmettono valori, che restituiscono alla nostra comunità il talento sommerso che serve per vivere il quotidiano di ciascuno, con dignità.Il ricavato di questa pubblicazione, come già per “Le Regine dei Castelli di Carta”, andrà per la bor-sa di studio “Piccole Donne”, in ricordo di Marta Beltrami, con cui si contribuisce al proseguimento degli studi di giovani donne.

“Le Amiche del Portico: trent’anni con voi”

di Rossella Eunini

Continua con “le Amiche del Portico-30 anni con voi” il viaggio all’interno della scrittura femminile novellarese.

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Paolo, Marco, Rinaldo, nella sede del Portico

Page 15: Portico N.286 febbraio 2012

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marzo alle ore 10.00 presso la Sala del Consiglio alla presenza delle autrici e di giornaliste.

Domenica 4 marzo alle ore 10.00 in Sala Civica Nadia Caiti autrice del libro “Dagli anni Settanta al Duemila. Donne della Bassa reggiana, tra sogni & politica di ieri e di oggi” racconta le ricerche stori-che e documentaristiche per realizzare questa pub-blicazione: l’agire politico delle donne della Bassa Reggiana negli anni ’70, il lavoro e la vita delle ope-raie nelle fabbriche, l’impegno a favore dell’infanzia e del diritto all’istruzione, le battaglie per lo speci-fico femminile o di genere e il passaggio dalla so-cietà industriale a quella attuale. A seguire, alle ore 11.30 presso il Museo Gonzaga verrà inaugurata la mostra storico-documentaria a cura dell’IBC “Donne e lavoro un’identità difficile. 1860/1960 lavoratrici in Emilia-Romagna” che attraverso immagini e temi

illustra gli aspetti principali del complesso rapporto fra la donna lavoratrice e il mondo della produzione. La mostra sarà aperta anche giovedì 8 ore 10.00 – 12.30 e domenica 11 ore 10.00 – 12.30 e 15.00 – 18.30.

Martedì 6 alle ore 21.00 è in programma un Consiglio Comunale aperto a tutta la cittadinanza per la presentazione da parte dell’avvocato Barbara Spinelli, componente del gruppo Giuristi Democratici per la CEDAW, presenterà il recente rapporto CEDAW, la convenzione ONU sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione della donna.

Giovedì 8 marzo le donne della comunità sikh no-vellarese invitano tutte le donne ad un pranzo al Tempio di via Bandini 7 alle ore 12.30. Sarà un modo per raccontarsi con intimità e confidenze oltre ad ogni pregiudizio.

Sabato 10 in Teatro della Rocca alle ore 21.00 l’at-trice Erika Renai presenta lo spettacolo “E fu chia-mata donna”, un puzzle di voci di donne che tutti conosciamo. Domenica 11 il Circolo organizza il pranzo per la Festa della Donna alle ore 12.30, allietato da piano bar.

A Novellara dal 3 all’11 marzo si celebra la terza edi-zione di Settimana Donna, rassegna culturale e d’ap-profondimento sociale fortemente voluto dal gruppo donne che compongono la Giunta ed il Consiglio Comunale come momento di riflessione sulla con-dizione attuale delle donne.Il programma ha visto la collaborazione di molte donne impegnate nella attività associazionistiche locali come: Pro Loco, la componente femminile della comunità sikh ed il Circolo Ricreativo Aperto Novellarese. E’ stato creato un spettacolo teatrale in omaggio alle donne nel Portico: “Le stelle del Portico – il più gran-de spettacolo dopo di te” quest’impegno sabato 3 marzo alle 21.00 con replica domenica 4 alle 16.00. Tale ricerca ha prodotto anche un libro “Le amiche del Portico”, una raccolta dei testi più significativi di ciascuna autrice, che verrà presentato domenica 11

Settimana donnaLe battaglie di ieri e di oggi per una società non discriminante tra incontri, mostre e spettacoli teatrali

Auguri

a LIDIA SELOGNAe FRANCO GUIDETTI

che il 12 marzo prossimo festeggeranno 40 anni di matrimonio. Congratulazioni dai figli Monica e Nicola, dal genero Giovanni

e dai nipoti Eletra e Achille

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SPORT / CALCIO AMATORIALE

45° minuto, il punto sui campionati amatoriali di calcioGiunti a metà della stagione calcistica, anche per le serie minori, quelle che si giocano sui campi “parrocchiali” o comunque su campetti di periferia, è tempo di bilanci e programmazione…

di Paolo Bigi

Abbiamo chiesto ai responsabili delle squadre di calcio “amatoriali” del nostro paese di raccontarci brevemente questa prima parte di stagione, iniziata a settembre del 2011 e che terminerà, meteo permettendo, a maggio del 2012. E per ricordare che queste realtà sono quelle che si muovono tra mille difficoltà, con l’unico scopo di giocare per divertirsi, di continuare la partita e l’allenamento a tavola davanti ad una pizza, spesso insieme anche agli avversari di turno. I mali “del grande calcio”, quello di cui si sente in TV in queste settimane, non appartengono di certo a questa categoria di “amatori”, che come dice la parola stessa, non sono altro che grandi appassionati, molto lontani dal business del calcio malato della serie A.

G.S. TIUTATI Campionato CSI - categoria Open B, girone E - allenatore Cesare Altimani (Cico)Situazione attuale, 13 punti (a due punti dal primato, con soli tre goal subiti e nessuna sconfitta)Commento: sono partiti a fari spenti e senza particolari ambizioni di classifica, ma grazie al lavoro di mister Cico e all’impegno di tutto il gruppo, si è creato il giusto mix tra il nucleo “storico” e le nuove forze “fresche” che si sono aggiunte nel corso degli ultimi anni, e che hanno contribuito in maniera decisiva al raggiungimento di questo inaspettato e sorprendente risultato sportivo.Ma, al di là di tutto, continua a rimanere vivo ed anzi si alimenta sempre più lo spirito di gruppo e di amicizia che ha sempre contraddistinto la squadra dei Tiutati sin dalla loro nascita (nel lontano 1978) grazie anche all’attività dell’infaticabile “motivatore” Marco Tondelli.

GEGRAF - POL. PICCININI NOVELLARA Campionato UISP - categoria Amatori, girone F - allenatore Paolo VioniSituazione attuale, 18 punti (primi in classifica).Commento: la scelta dell’anno passato, di effettuare un cambio generazionale e di inserire diversi giovani di valore, ha portato ad un netto salto di qualità.Nel complesso buon girone d’andata, 9 partite disputate 20 goal fatti 8 subiti e Andrea Nironi attuale capocannoniere della categoria “amatori” con 9 goal realizzati.Per la seconda parte del campionato l’intenzione dichiarata è soprattutto di continuare con questo spirito di squadra, proposito che rimane sempre e comunque l’obiettivo più importante della stagione.

PIANO e FORTE NOVELLARA Campionato UISP - categoria Amatori, girone G - allenatore Massimo MicheliniSituazione attuale, 11 punti (metà classifica)Commento: hanno disputato un girone d’andata con il freno a mano tirato (3 sconfitte nelle prime 3 partite) e anche dopo il gioco ha latitato a lungo; ma questa è una squadra tosta, che non molla mai, e zeppa di esperienza ma anche freschezza… per il girone di ritorno non possono che migliorare!

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AMATORI NOVELLARA 1991Campionato UISPcategoria Eccellenzaallenatore Iuri AriosiSituazione attuale, 14 punti (8° posto in classifica) Commento: partenza disastrosa, cinque partite senza vittorie ed il penultimo posto in classifica, poi verso la fine del girone d’andata la squadra si è ripresa fino a raggiungere l’attuale 8° posto. Da segnalare la vittoria con i campioni uscenti della Gazzini che ha ridato vigore e consapevolezza dei propri mezzi. Ottimismo per il girone di ritorno, la squadra ha una rosa competitiva e stanno recuperando quei giocatori che causa infortuni sono stati assenti a lungo fino ad ora. Il recupero di Cesare Ferrari capitano e simbolo della squadra e dell’attaccante Massimiliano Frediani e altri saranno determinanti, insieme al grande lavoro di cementazione del gruppo impostato dal mister e dal presidente Giorgio Veronesi per ottenere buoni risultati.

Per continuare a riflettere

di Paolo Pagliani

Ancora in distribuzione negli esercizi pubblici di Novellara, al contributo di Euro 3.Il ricavato verrà interamente devo-luto al centro Caritas di Novellara.

SPORT / NUOTO

Per scelta societaria solo gli atleti più rappresentativi della squadra “Coopernuoto”, hanno partecipato da venerdì 3 a domenica 5 febbraio a Viareggio al Me-eting di Carnevale, gara internazionale e prestigiosa, dove si sono piazzati al 7° posto su 52 società pre-senti. A tale evento hanno dovuto rinunciare Erica Varini e Luca Vezzadini convocati nello stesso pe-riodo per un Collegiale a Rovereto con la Nazionale Italiana per il progetto “Giovani Talenti 2011-2020”.L’enorme soddisfazione era già il fatto di aver potuto partecipare: infatti a tale manifestazione indetta dalla Federazione Italiana Nuoto si accede soltanto in vir-tù del raggiungimento di certi tempi limite, special-mente per atleti così giovani; tante le finali ed i podi conquistati. En-plein di Matteo Bertoldi, tre gare, tre finali , tre podi, tre personali: medaglia d’oro nei 100 farfalla con l’ottimo ‘59’’09, due medaglie di bronzo nei 200 misti con 2’10’’67 e 100 dorso con 1’00’’97.

Coopernuoto 7a postazione al “35o Meeting di Carnevale”

Emma Brioni di Novellara

Due podi per Alissa Ghirardini: argento e persona-le nei 200 stile con 2’13’’19 e bronzo nei 100 stile con 1’02’02. Due personali e medaglia di bronzo per Alessia Costa nei 200 misti con 2’29’’00 e 8^ nei 100 rana con 1’20’’82. Hanno conquistato le finali: Emma Brioni 5^ nei 100 farfalla con 1’08’’74; Giulia Iovino 5^ nei 50 stile con 28’’19; Tommaso Viani 5° nei 100 rana con 1’06’’82; ottimi personali di Ales-sandro Vezzani sesto nei 100 stile con 55’’85 e nei 200 stile con 2’01’’63; Benedetta Ferrari 6^ nei 100 dorso con 1’08’’38; Ida Taschini 7^ nei 100 farfalla con 1’06’’25 e Michelle Alberini 7^ sempre nei 100 farfalla co 1’10’’27. Hanno consolidato i loro tempi Gabriele Pesenti nei 200 stile, Martina Reggiani nei 100 dorso, Alice Fer-rari nei 400 misti, Sara Ferretti nei 200 stile ed Ales-sandra Geti nei 400 stile. Gli atleti erano accompagnati dagli allenatori Gabrie-

di Anna Torelli

Tanti i podi e le medaglie conquistate. In evidenza la novellarese Emma Brioni 5a

nei 100 farfalla.

le Bonazzi e Marco Caleffi; prossimi appuntamenti da sabato 11 a domenica 19 febbraio per le Finali dei Campionati Regionali Primaverili di Categoria a Forlì con ben 150 finali.

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E’ nato come idea di produzione a Km 0, con la fi-nalità di dare spazio e visibilità a artisti e realtà sul territorio reggiano: scene, costumi, scenografie, così come produzione e regia sono interamente a cura di professionisti originari della regione Emilia Roma-gna.NoveTeatro, ente di produzione e scuola di teatro di Novellara, ha scelto di portare in scena uno spetta-colo edito da un autore anglosassone affermato nel resto mondo, tradotto per la prima volta in italiano e mai rappresentato prima in Italia.La prima assoluta nazionale vedrà sul palcoscenico l’incontro tra una giovane e dinamica realtà artistica come NoveTeatro, giovani artisti locali e John Harry Godber, acclamato drammaturgo europeo che, se-condo alcuni sondaggi, è ritenuto uno degli autori più rappresentati in Gran Bretagna dopo Shakespe-are.

SPETTACOLI TEATRALI

“Shakers” in scena al teatro della Rocca il 18 marzo“Shakers: Shekerate!” di John Harry Godber e Jane Thornton con la regia di Do-menico Ammendola, è il nuovo spettacolo prodotto da NoveTeatro.

di Giorgia Bandieri

Lo spettacolo è una commedia contemporanea dai forti accenti comici che vede in scena 4 donne che saranno portate a interpretare 12 diversi personaggi. Sullo sfondo di in un pub dei giorni nostri, ciascuna di queste inscenerà la barista, gli avventori e le av-ventrici del pub e ne racconterà i relativi intrecci. La commedia tratta il tema dell’incomunicabilità dei giorni nostri, svelando non senza ironia le contrad-dizioni di moderni mezzi di comunicazione come i social network. Fortemente comica e a tratti farsesca, la scrittura degli autori a tratti si rifà in un qualche modo alla pantomima inglese del ‘700, la quale trae le sue origini dalla Commedia dell’arte italiana goldo-niana. Divertimento, immediatezza e colpi di sce-na cercano di portare lo spettatore a riflettere col sorriso sulle problematiche della nostra società. Sulla scia del successo di Shakers, gli autori John

Harry Godber e Jane Thornton hanno scritto altre commedie di grande successo come Body Guards (ambientato nelle discoteche londinesi) e Teachers (all’interno di una scuola superiore britannica).

Per informazioni e prenotazioni: Ufficio Teatro 0522655407 – Biblioteca Comunale 0522655419

Il Comune di Reggio Emilia organizza una mostra di pittura e scultura di Mario Pa-vesi negli affascinanti e prestigiosi Chiostri di San Domenico (ex Stalloni). Assieme a Pavesi esporranno gli allievi della Scuola Comunale di Novellara “LA STANZA DI AFRODITE” nei locali della Questura, messi a disposizione dal Questore di Reggio Emilia Dott. Domenico Savi.Le mostre verranno inaugurate sabato 3 marzo, alle ore 18,00 quella di Pavesi ed alle 17,00 quella degli allievi; rimarranno aperte fino a domenica 1 aprile 2012 con i seguenti orari: - da martedì a venerdì: 15,30 - 20 - sabato e domenica: 10,30 - 13 / 15,30 - 20- lunedì chiusoDurante il periodo delle mostre, tutti i sabato alle ore 17,00 verranno proposti incontri, più precisamente: - sabato 10 marzo “CREATIVITA’ E ARTE TRA EVO-LUZIONE E CULTURA”relatore Dott. Marco Ruini neurochirurgo - Direttore scientifico della rivista neu-rochirurgica Anemos- sabato 17 marzo “SCOLPIRE IL CORPO” pomeriggio di danza, promosso da VIVARTE di Rahel Righi- sabato 24 marzo “INCONTRO CON L’AUTORE” Mario Pavesi e la sua arte- sabato 31 marzo “LA POETICA DI SERGIO LUSETTI TRA ARTI FIGURATIVE E POESIA” a cura di Roberta Bedogni e Maria Pellini

Mostra del concittadino Mario Pavesi nei chiostri di S. Domenico (ex Stalloni)

Auguri

a FRANCA BERTANI PIERINO RAZZINI

per il loro 50° anniversario di matrimonio. Nella lieta ricorrenza li festeggiano le figlie Anna Maria e Roberta i nipoti Valerio, Sofia, Marco e Fabio

e i generi Virginio e Giovanni.

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Non capita tutti i giorni che padre e figlio si incontrino professionalmente creando una si-nergia di competenze e professionalità. Nella famiglia dei geometri Fornasari Walter e Mar-cello questo è quello che è accaduto. Nel 1997 Marcello entra nell’albo dei geometri, e decide quindi insieme al padre di dar vita all’Immo-biliare Eurocasa, con l’intento di operare nel settore delle costruzioni, offrendo fin da subito un servizio di qualità e un attenzione partico-lare ai nuovi progetti e alle nuove tecnologie, abbracciando con forza i concetti del “risparmio

Eurocasa, professionisti al servizio del clienteRiprendiamo la serie di incontri iniziati nel 2011 nel settore più colpito dalla crisi economica attuale, quello delle costruzioni edili. Fornasari Marcello dell’Immobiliare Eurocasa ci ha raccontato le caratteristiche della sua attività, svolta con passione e competenza insieme al padre Walter.

di Paolo Bigi

energetico”, oggi divenuti più che mai obbliga-tori anche per legge. L’esperienza maturata dal padre Walter, attivo da sempre nelle costru-zioni con esperienze nelle cooperative della zona, unita alla freschezza e innovazione di Marcello, ha permesso ad Eurocasa di operare sul territorio di Novellara e più in generale nel-la bassa reggiana (Campagnola e Rio Saliceto soprattutto) costruendo da zero interventi di prestigio ma soprattutto “particolari”. Marcello infatti ci tiene a precisarmi che il loro approccio nei confronti del cliente è totale: studiano so-

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luzioni “ad hoc”, su misura per le più svariate esigenze. Come geometri seguono i loro can-tieri “giorno dopo giorno”, garantendo quindi la qualità delle loro costruzioni. Attraverso una rete capillare di professionisti, artigiani nel set-tore, intervengono come direzione lavori dalla creazione del progetto iniziale fino all�ultima pratica. Eurocasa è attiva soprattutto nel settore delle costruzioni civili, e dispone anche di lotti di terreno edificabile in vendita, su cui è possi-bile creare insieme al cliente un progetto mirato sulle proprie esigenze. Oggi nonostante il per-durare di questa crisi economica che interessa soprattutto il settore delle costruzioni, Eurocasa è presente e attiva sul mercato anche grazie all’applicazione nelle proprie opere dei concetti di “risparmio energetico”. Tecnologie come il ri-scaldamento a pavimento, stratigrafie dei muri adeguati, pannelli solari e fotovoltaici, sono uti-lizzati dai geometri Marcello e Walter Fornasari da ben prima che fossero resi obbligatori per legge. Eurocasa ha attivato anche il proprio sito web, per offrire un servizio sempre più mirato e preciso. Nello spazio www.immobiliareeuroca-sa.it è possibile vedere le planimetrie, i disegni tecnici, le fotografie ed i dettagli degli interventi realizzati e attualmente in corso.

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Rubrica mensile di musica e spettacoli a cura di Luca Lombardini e alcuni amici

Da febbraio 2012 in contemporanea al corso under 13 di judo partirà il corso di Flexishiatsu rivolto a chiunque abbia necessità di riacquista-re elasticità, flessibilità ed equilibrio psicofisico. Tale corso è stato studiato appositamente dal-la dott.ssa Manola Balestreri, docente shiatsu abilitata, unitamente a docenti universitari della facoltà di scienze motorie di Verona. Tale corso unisce le caratteristiche principali della ginnasti-ca dolce e del massaggio shiatsu, dove armo-nia ed equilibrio si accompagnano ad esercizi gradevoli, semplici ma estremamente efficaci. Tale ginnastica è veramente efficace soprattutto contro i mal di schiena da postura e il mal di testa da stress. Sono previsti incontri settima-nali pomeridiani e in particolare l’ambiente pia-cevole come il dojo arti marziali fa da cornice veramente efficace a tali esercizi. In particolare tale ginnastica avviene in contemporanea al corso di judo under 13 e quindi per i genitori che accompagnano i figli vi è la possibilità di curare il proprio corpo e la propria mente e di prendersi qualche spazio per se mentre i figli fanno judo in una di quelle che si sta rivelando una delle realtà più dinamiche della provincia.

Corso di ginnastica flexi-shiatsu al Dojo

Arti Marziali Novellaradi Andrea Aldini

C’è uno stereotipo che vuole che le migliori opere si producano sotto pressione o in sofferenza. Non è sempre così. Il Tiziano Ferro del 2011, è un uomo più in pace con se stesso e anche con la propria musica: tutte cose che si sentono, eccome se si sentono, nel suo quinto disco “L’amore è una cosa semplice”. Lo si capisce fin dalle prime note di “Hai delle isole negli occhi”: un ballata r’n’b, giocata su piano e organo, con voce calda, che ogni tanto fa un po’ di rap, ma è perlopiù vicina alla black music dei tempi d’oro. E’ (quasi) tutto così, questo disco. Un album più solare, suonato quasi tutto dal vivo in studio, e si sente. La musica elettronica, i ritmi sincopati ci sono ancora - come nel bel singolo “La differenza tra me e te” o quello di “Smeraldo”, canzone cantata in inglese anche con John Legend; ma sono coloriture al servizio delle canzoni, più che protagoniste. Il suono predominante è quello di canzoni come “L’ultima notte al mondo”, la prima canzone scritta per l’album. O la bossanova di “TVM” un altro esempio di suono caldo, ottenuto

grazie al lavoro di musicisti come Mike Landau alla chitarra, Vinnie Colaiuta alla batteria e Reggie Hamilton al basso, sotto la fida produzione di Michele Canova.In realtà ero un po prevenuto nell’ascolto di questo lavoro, ma poi il mio amico Daniele (Bengi) mi ha convinto ad effettuare un ascolto un po piu attento e devo dargli ragione quando mi diceva che conteneva chicche musicali apprezzabili, suonate e interpretate davvero molto bene. Alla fine mi sono convinto, è il disco della maturità di Tiziano? E’ semplicemente un ottimo disco di uno dei migliori cantanti pop che abbiamo mai avuto in Italia. A mio parere.

In questo periodo sono poi uscite alcune cose davvero interessanti, e si sono riunite band come i Van Halen, dopo 28 anni dall’ultimo hit. Ho ascoltato con piacere l’ultimo lavoro dei “Black Keys”, intitolato “El Camino”. Disco rock ben congeniato, geniale a volte, se pensiamo che si tratta di un duo. È uscito l’ultimo lavoro di Leonard Cohen “Old Ideas”, credo che lo ascolterò al piu presto, visto che siamo alla soglia di 80 anni per Cohen, sono proprio curioso di sentirlo, anche perché in generale ne parlano bene un po tutti.È uscito anche il cd di Mark Lanegan, “Blues Funeral”, di cui mi ha parlato bene il mio amico rokettaro Paolo, lo ascolterò.

Errata corrige

A proposito degli ringraziamenti agli spon-

sor pubblicati nello scorso numero del

Portico a pagina 19 a margine dell’articolo

“Crescendo con brio” si precisa che tratta-

vasi di DIANA e non di DIANA 2 come er-

roreamente riportato.

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Rubrica a cura della dott.ssa Roberta Bocedi

dott. M.Bigi, dott.ssa R.Bocedi

dal lunedì al venerdì09.30 - 12.0013.00 - 16.0017.00 - 19.30

sabato 13.00 - 15.00altri orari e visite a domicilio su appuntamento

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Rubrica a cura di “Gente di Canile”via Valle, 104 Novellarawww.gentedicanile.it” www.gentedicanile.it

Non solo pulci

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..…..……..DORMENDO.…Certo, dormendo! semplicemente mettendo delle speciali lenti a contatto quando vai a dormire e al mattino le togli e ci vedi bene. E’ ormai diventata una realtà e per gli ado-lescenti è una vera e propria rivoluzione, e non solo per loro.

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Cari lettori, questo mese abbiamo deciso di soffermarci su un argomento quanto mai delicato, quello della manipolazione del cane. Trattato perlopiù dagli “addetti ai lavori”, questo tema merita al contrario l’attenzione di chiunque decida di adottare un amico a quattro zampe, sia esso cucciolo o adulto. Partiamo innanzitutto col dire che il corpo del cane può essere suddiviso in “aree fredde” e “aree calde”, intendendo con la prima espressione quelle parti del corpo dove il cane desidera o accetta di essere toccato, mentre con la seconda espressione quelle parti del corpo per le quali il cane mostra iniziale riluttanza o si sottrae al contatto e solo successivamente lo tollera. Le “aree fredde” comprendono la schiena, la base della coda, i fianchi, le aree laterali del collo, il torace e il ventre, mentre le “aree calde” sono la testa, le zampe e la coda. Questa divisione schematica deve evidentemente intendersi come generica, dal momento che può variare da soggetto a soggetto, dalle esperienze di manipolazione che ha fatto in fase evolutiva e dalla sua storia clinica e traumatica. Se le “aree fredde” possono essere toccate fin dal primo incontro, le “aree calde” non sono zone off-limits al contatto, ma vanno affrontate gradualmente e con le giuste precauzioni. Alla luce di quanto sopra quindi, quando adottiamo un cane, dobbiamo sempre evitare quei comportamenti che possono compromettere o, più semplicemente, complicare la nostra futura relazione, come ad esempio toccarlo sulla testa o abbracciarlo (modalità questa spesso adottata dai bambini e alquanto pericolosa) e, al contrario, iniziare il contatto sempre dalle “aree fredde”, utilizzando il dorso della mano. Dorso e palmo hanno un valore comunicativo diverso per i nostri amici a quattro zampe. Con il dorso mettiamo in atto un contatto più discreto, che invade di meno lo spazio di intimità del cane, mentre con il palmo comunichiamo un maggiore senso di vicinanza. Questa seconda modalità potrà essere adottata solo quando il cane ci avrà dato chiari segnali di accettare la nostra presenza e il nostro contatto. Anche la postura riveste una grande importanza. Dobbiamo sempre evitare di assumere una posizione incombente sul cane e prediligerne una di accoglienza, abbassandoci al suo fianco. Con il passare del tempo, il nostro amico a quattro zampe mostrerà sempre maggiore piacere alla manipolazione e la nostra relazione, fondata sul rispetto e sulla fiducia, sarà talmente cresciuta da essere pienamente appagante per entrambi.

Incontinenza o infezione urinaria?Superata una certa età, sia cani che gatti acquisiscono generalmente un otti-mo controllo delle funzioni fisiologiche, come l’urinazione e la defecazione. Imparano cioè a fare i propri bisogni all’esterno o nell’apposita cassettina e gli “incidenti” diventano estremamente rari.Può accadere però che animali adulti inizino quasi improvvisamente ad urinare molto più frequentemente del solito, tanto da richiedere uscite o uso della cassettina molte volte al giorno e, se ciò non può essere soddisfatto, iniziano a fare pipì dove capita. Questo problema viene talvolta confuso dal proprietario con l’incontinenza urinaria, che rappresenta però una condizione completamente diversa, spesso legata all’invecchiamento e molto più fre-quente nel cane che nel gatto. Quando un animale è incontinente non urina più spesso, ma “perde” la pipì quasi senza accorgersene: gocciola mentre cammina e “bagna il letto”.Cosa causa allora quest’improvviso bisogno di fare pipì, che può talvolta essere accompagnato dalla presenza di sangue nelle urine stesse? Le cause possono essere diverse ma questi sintomi sono spesso legati ad una infezione delle basse vie urinarie (vescica e uretra). Possono essere colpiti animali di qualsiasi età ma la malattia si riscontra prevalentemente con l’avanzare degli anni, a causa della maggior frequenza di altre malattie delle vie urinarie (calcoli, ma-lattie della prostata e neoplasie) che possono agire come fattori predisponenti. Così come fattori predisponenti possono essere anche, soprattutto nei gatti, la scarsa assunzione d’acqua, lo scarso esercizio fisico, l’obesità e lo stress.Queste infezioni sono causate da batteri di diverso tipo che comunque ri-spondono solitamente bene ad un trattamento antibiotico mirato. Se sono però presenti altre cause sottostanti come calcoli o neoplasie, occorrerà prima risolvere queste (quando possibile) per ottenere una guarigione definitiva e non avere recidive. Discorso a parte merita di essere fatto a proposito dei gatti. In questa specie si possono avere episodi ricorrenti di malattia delle basse vie urinarie o per calcolosi, o per cause legate allo stress, o per quella che viene definita “cistite idiopatica”, cioè una condizione ben nota ma di cui non si conoscono ancora esattamente le cause. Quando questa patologia colpisce i gatti maschi (prevalentemente giovani) può diventare una vera e propria emergenza. Questo perché o la presenza di calcoli o l’infiammazione stessa dell’uretra possono causarne l’ostruzione, rendendo così impossibile al gatto urinare. In genere un animale che non urina per più di due giorni ha una bassissima probabilità di sopravvivenza a causa dei danni renali che si vengono a creare. Come ci accorgiamo allora se il micio di casa non riesce a fare la pipì? Inizialmente sarà un gatto irrequieto, che cercherà la cassettina molte volte al giorno, mettendosi in posizione ma non producendo urina o soltanto poche gocce. Talvolta il proprietario può confondere questo atteggia-mento con la costipazione e la difficoltà a defecare che è però una condizione completamente diversa. Il gatto avrà una pancia dolente a causa della vescica troppo piena e con il passare delle ore diventerà progressivamente più apati-co, rifiuterà il cibo e potrà anche rimettere. E’ veramente importante, ai primi segni di malattia, portare il gatto al veterinario perché “aspettare per vedere se passa”, in questo caso, porterà purtroppo ad un esito infausto.

E ora vi presentiamo

IL PELOSO DEL MESE

SPILLO barboncino m. circa 3 anni

incidentato non ama il veterinario

adora andare a spasso

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E Mangimi e prodotti per lìallevamento E Fertilizzanti, Sementi e Fitofarmaci E Prodotti per l’orto, giardinoe animali da affezioneE Accessori e lubrificanti per macchine agricole E Ricambi originali LANDINI - PERKINS E MASSEY FERGUSON

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Al Molein di Grisendi Andrea

CONCESSIONARIO

PROGEO

Rubrica a cura dell’arch. Sara Bertolottiwww.saryproject.com

Vivere bene la casa

La casa in legnoRingrazio tutti i lettori che mi hanno seguito negli anni precedente e tutte le persone che mi hanno contattato per domande e consigli. Ed è per que-sto motivo che la rubrica riparte in veste comple-tamente nuova: risposte alle vostre domande e approfondimenti on-line sul sito del Portico alla voce “ARCHITETTO”.

La domanda del mese è: …ma le case prefabbricate sono “BUONE”??Premetto che del termine “Buono” abbinato ad un’abitazione ne ignoro ancora il significato ma cerchiamo di interpretarlo insieme…Per casa prefabbricata oggi si intende CASA IN LEGNO. Il termine “prefab-bricata” purtroppo stimola in noi l’inevitabile associazione con la costruzio-ne di capannoni industriali e di conseguenza ambienti freddi, poco curati e facilmente smantellabili. Questo non è affatto vero. L’unica cosa che hanno in comune le case prefabbricate con i capannoni prefabbricati è una parte del montaggio dell’abitazione, nient’altro.La casa in legno è un’alternativa all’abitazione tradizionale in muratura e si sta facendo strada a gran voce nel mondo edile.Queste abitazioni presentano innumerevoli vantaggi e peculiarità. VERO O FALSO?Le case prefabbricate in legno sono meno durature nel tempo?FALSO: questa metodologia costruttiva utilizza un materiale naturale e mol-to duraturo quale il legno. Il legno è un materiale perfetto per costruire. Ha ottime proprietà igroscopiche e traspiranti, tende ad assorbire o cedere umidità in base alle proprietà dell’ambiente in cui è inserito.Le case prefabbricate non sono stabili.FALSO: Questa tipologia di abitazione ha una struttura portante in legno massiccio a tavole incrociate abbinata a strati di isolante, guaine al vapore e intonaco. La stabilità statica dell’edificio è maggiore rispetto a quella della muratura in quanto ha un peso nettamente inferiore e prestazioni elastiche migliori. Il legno è un materiale naturalmente elastico e duttile e si adat-ta meglio ai vari assestamenti strutturali, tra l’altro quasi inesistenti dato il peso ridotto della struttura.Queste tipologie di costruzioni sono simicamente molto sicure.VERO: Alla base di un buon comportamento antisismico di un edificio si prevede la suaelasticità e malleabilità. Gli edifici in muratura sono caratterizzate da fon-dazioni profonde tipo plinti con ferri e calcestruzzo, ottimi per creare una struttura a telaio. Questa è la soluzione ottimale per la tecnologia a mu-ratura ma le case in legno sfruttano il principio contrario. Le fondazioni a platea tipiche di questa tipologia costruttiva, reggono il peso dell’edificio che viene ancorato attraverso delle staffe di metallo. Nella prima immagine vedete il comportamento di un edificio in muratura sotto l’azione del sisma e ne potete individuare i punti di rotture; nella seconda invece notate il comportamento galleggiante delle strutture in legno. Questo sistema ha un comportamento “galleggiante” nei confronti del sisma ovvero alla struttura, non essendo ancorata al sottosuolo, non viene trasmessa la forza del ter-remoto e tende a galleggiare rimanendo completamente intatta adottando un comportamento scatolare.Questa è solo una breve introduzione al mondo delle case in legno prefab-bricate. Per approfondire l’argomento, potete seguire la rubrica anche on-line dove troverete interviste, approfondimenti e riferimenti tecnici.

Un ArchiSaluto a tutti! Sara

Lettera al giornalePadre Antonino Manzotti, missionario da quasi 50 anni in Congo, conosciuto a Novellara come don Tonino, ha recentemente scritto a Bianca Giuliani Gozzi una (bella) lettera ove racconta il suo fare quotidiano, le difficoltà che deve affrontare e quelle della gente di quel Paese in perenne stato di instabilità, insussistenza, arretratezza. Don Tonino ha chiesto alla redazione de “Il Portico” la pubblicazione della lettera, che a parte viene integralmente riportata. La lettera ripercorre, in modo essenziale, i 50 anni di un rapporto tuttora mol-to sentito che don Tonino ha con i novellaresi; un rapporto fatto di sentimenti veri, slanci di solidarietà, volontà di farsi carico dei problemi e delle difficol-tà altrui, richiamando in proposito: “la buona gente di Novellara” l’essere di questa gente “meraviglioso e commovente” e la capacità di spendere “tutte le energie e offrire il contributo morale e materiale a sostegno di tanti e tanti poveri africani, ai quali hanno reso più gioiosa o meno dolorosa la vita.”Una lettera semplice ma ricca, breve ed esauriente, autentica nella sua stra-ordinaria capacità di non lasciarci indifferenti ai bisogni di chi ha meno di noi.La lettera conclude nel dare riscontro dei 3.000 euro ricevuti quale ricavato dell’ultima festa, denominata un “Pranzo per Don Tonino”. Risorse economi-che che aiuteranno, così si legge, a COSTRUIRE UNA SCUOLA, cioè ad offrire ai ragazzi e alle ragazze congolesi una possibilità di emancipazione da una si-tuazione (spesso per colpe delle quali l’occidente non è immune) di sofferen-za, povertà materiale e culturale, privazione dei più elementari diritti umani.Il commento alla lettera qui si esaurisce, perché quelle che contano sono le parole di Don Tonino, il suo essere straordinario rappresentante di una Novel-lara che, nonostante i tempi di crisi, non vuole rinunciare alla sua dimensione (piccola ma grande)di solidarietà verso i più deboli.

Sergio Calzari per il “Gruppo Amici di Don Tonino”

Cara Bianca, purtroppo ho ricevuto in ritardo il rapporto sulla festa organizzata come sostegno alle mie opere parrocchiali missionarie. Il 31 dicembre è pervenuta nelle mie mani la lettera del cav. Moretto, segretario del gruppo missionario del mio paese di Brescello, dove mi dava rapporto dei frutti concretizzati nella raccolta di fondi del pranzo e nelle attività connesse al pranzo stesso. In tutte queste attività, quello che vedo di straordinario è questo: che la brava gente di Novellara mi aiuti, nonostante io abbia lasciato questa parrocchia da quasi 50 anni (sono partito da novellara esattamente il 12 luglio 1962) e che continui ad aiutarmi facendosi carico dei pesi della povera genta presso cui opero: tutto questo è meraviglioso e commovente. Ringrazio tutti quelli che mi hanno aiutato, presenti o assenti (tra questi il carissimo e indimenticabile Gozzi Gianpaolo e la carissima Antonella Calzari) che hanno dato un contributo tanto generoso alla mia missione; ma in modo in particolare ai due amici Gianpaolo e Antonella che hanno speso “tutte” le loro energie e il loro contributo materiale e morale a sostegno di tanti e tanti poveri africani, ai quali hanno reso più gioiosa o meno dolorosa la vita.Ringrazio di cuore tutti quelli che da anni si prodigano per le mie opere missionarie (questi 3000 euro serviranno per la costruzione di un’altra scuola) e per quelli che hanno lavorato per la felice riuscita di questa festa. Il Signore ricompensi adeguatamente il loro “grande cuore” missionario. Ringrazio tanto e saluto tutti caramente.

Don Tonino Manzotti missionario

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Conoscere la floraGruppi di Reggio Emilia e provincia tel.3463037000

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L’alcolismo visto da un liceale

“L’alcolismo è una brutta bestia: è come un ser-pente che sta sulla spalla e che, quando meno te l’ aspetti, ti attacca “. Questa è una frase tratta dalla testimonianza di un uomo, il quale in occasione dell’ anniversario (31°) della nascita del Gruppo di A.A., ha raccontato la sua storia. Devo dire che non avevo mai partecipato ad un avvenimento simile, durante il quale molti alcolisti, tra cui qual-che giovane e alcuni familiari, hanno raccontato le loro esperienze; è stato molto utile sentire le loro esperienze, vedere nei loro occhi la commozione, sono rimasto molto colpito. Come ad esempio, il racconto di un ragazzo ventenne, il quale, a causa dell’ abbandono del padre, quand’ era piccolo e della madre per problemi psichici, ha dovuto affrontare la vita da solo. A lungo andare si ritrovò schiavo della droga e dell’ alcol. Mi ha stupito particolarmente perché un ragazzo così giovane, sia riuscito con l’ aiuto del Gruppo e con tanta buona volontà, ad uscire da quel mondo orribile nel quale era entrato. La caratteristica comune a tutti gli alcolisti è la falsità. Farebbero qualsiasi cosa pur di bere, darebbero la vita per un bicchiere di vino o bir-ra, non ammetterebbero mai di avere problemi connessi al bere, pur toccando il problema. Ho notato che il numero di donne alcoliste, al-meno in quella circostanza, era maggiore rispetto a quella degli uomini. Molte famiglie ancor oggi, tendono a non affron-tare il problema per paura che la gente ne parli, per cui preferiscono tenerlo nascosto in casa, all’ oscuro di tutto e di tutti, chiaramente senza risolverlo, anzi! Prima di questa esperienza, anch’ io reputavo queste persone “pericolose” e molti oggi purtroppo la pensano così; la gente, secondo me dovrebbe aiutarli, non farli sentire soli, perché abbandonandoli diventeremo, a nostra volta, causa della loro sofferenza e della loro morte. Queste persone cercano nell’ alcol un sostegno che poi, in fin dei conti, non lo è affatto, perché crea loro più danni di quanti non ne abbiano già. E’ stato per me un sabato speciale ed auguro al Gruppo di Dolo VE, di continuare la trasmissio-ne del messaggio della speranza, a coloro che

ancora branco-lano nel buio e grazie soprattutto a chi con le sue testimonianze, mi ha fatto capire la grande sofferenza che si cela die-tro a chi cerca la morte dentro al bicchiere, non ri-uscendo a vedere la vita che intorno gli sorride. Un liceale di Dolo: Maggio 2011

IL NOCE FRUTTO DI GIOVE E ALIMENTO DEGLI DEI

Albero maestoso il noce, presente in qualche esemplare presso molte case di campagna. Oltre che per i suoi frutti la pianta veniva coltivata per il legno molto adatto per mobili di pregio. L’usanza di piantare un albero per preparare, alla venuta di un nuovo nato, soprattutto di una figlia, la futura dote di mobilio, si riferiva alla quercia o al noce, tenuto in grande considerazione a questo scopo. Albero antichissimo rinvenuto in reperti archeologici risalenti a 9.000 anni fa, il noce è probabilmente originario dell’Asia centrale dove ancora si riscontrano noceti naturali. Presso greci e romani godeva di altissima considerazione tanto da essere considerato albero degli Dei e i suoi frutti alimento divino. Il noce è albero di grandi dimensioni, con fusti e rami a corteccia grigio-chiaro, screpolata in modo caratteristico; la radice si conficca verticalmente (fittonante) soprattutto in terreni freschi, fertili, sciolti. A Novellara si potrebbe dire che è pianta da zona del Borgazzo piuttosto che di Valle. Le foglie, grandi, sono composte da 5-9 foglioline, i fiori sono separati, distinti tra maschili e femminili. I primi sono spighe scure lunghe oltre 10cm, che spuntano prima delle foglie sui rami di un anno e che poi cadono rapidamente; i secondi, simili a gemme, spuntano sui nuovi germogli, riuniti a due-quattro. Il frutto è rivestito da un involucro verde (il mallo) che contiene la noce col seme, il gheriglio. Il nome scientifico è un inno alla sacralità dell’albero: “Juglans regia”, la regale ghianda (glans) di Giove (Jovis).La noce che si utilizza come alimento, è ricca di vitamine, proteine e sostanze grasse, intorno al 50%, tanto che si presta alla estrazione di un olio oggi ormai raro, ma che un tempo trovava largo impiego anche per uso medico Era ritenuto efficace contro il verme solitario, le coliche nefritiche e la renella. Naturalmente in mancanza di rimedi più efficaci gli usi si dispiegavano in modo fantasioso. Il caso limite credo sia rappresentato dalle indicazioni di Paracelso che a partire dalla somiglianza del gheriglio col cervello umano, sulla base della teoria dei segni, lo garantiva contro tutte le affezioni di questo organo! Nonostante i progressi della scienza, le elucubrazioni più suggestive trovano ancora credito oggigiorno, come la cura Di Bella o di recente l’acqua di Lourdes a luce bianca, proposta come rimedio sanitario sulla base di studi truffaldini.Tutte le parti della pianta sono ricche di una sostanza denominata ”Juglone”, che, oltre a deprimere la crescita di altre piante nelle vicinanze, conferisce proprietà curative. Le foglie sono toniche, stimolanti, depurative e stomachiche. Presentano anche proprietà antibiotiche, regolano il metabolismo turbato favorendo un abbassamento della glicemia. Un bagno con infusione di foglie di noce migliora la pelle rendendola morbida e elastica. Il mallo di noce presenta un numero impressionante di proprietà, oltre a quelle delle foglie, il succo insieme al miele componeva il “Rob-nucum”, efficace contro il mal di gola. Le proprietà stomachiche e digestive sono valorizzate con la preparazione del liquore nocino. Detto questo però è bene ricordare come la noce può anche essere buga, cioè col verme, che perciò, tutto, fuori dalla giusta misura, possa essere controproducente. In questo senso Isidoro di Siviglia nelle sue “Etimologie”, (significato delle parole), fa discendere il nome noce da “Noxis = nocivo”.

Evviva i colori della vita!Penso che i colori siano fondamentali nella vita di ogni persona; infatti possono trasmettere sensazioni, emozioni forti; come l’ammirare e giudicare un’opera d’arte. Poi ci sono un’infinita variazione di colori che ci offre la natura in ogni stagione. Entrano nell’anima i colori caldi, solari come il giallo brillante del sole e il rosso che rappresenta il colore dell’amore e della passione, vivaci, luminosi rilassanti come l’azzurro del cielo e il verde dell’acqua marina che trasmettono positività. Tutti questi fanno apprezzare la vita con tutte le sue sofferenze e problemi. I colori per me sono tutti belli e significativi anche quelli più scuri esprimono sensazioni particolari anche negative soprattutto nelle persone più sensibili, ma abbinati in un modo giusto possono significare ele-ganza e sobrietà. Il sapere ammirare apprezzare i colori può essere una terapia importante per insegnare ad amare la vita anche nei momenti più bui e difficili, a noi adulti e ai bambini.

Maria Grazia Branchetti

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Un pizzicotto ai più piccol i e non solo

Siamo nel mese di FEBBRAIO e dedi-chiamo un momento al CARNEVALE, festa di colori, di coriandoli e di stelle filanti. CARNEVALE, strana parola lati-na, “carnem levare”, abolire la carne, riferita, in origine, al 1° giorno di Qua-resima, inizio del digiuno cristiano, in

preparazione alla Pasqua.Ma, ahimé, ogni anno, SUA MAESTA’ viene bruciato in piazza o gettato giù da una montagna, affogato in mare o abbandonato in aria a bordo di una mongolfiera, anche se, già nel1600 (Barocco),raggiunse il suo massimo splendore ed eleganza: si fanno risa-lire a quel periodo, infatti, la comparsa delle ma-schere regionali della Commedia dell’Arte

MASCHERARSI è un’usanza che appartiene a mol-te civiltà. In Marocco, ad esempio, prima del ma-trimonio, c’è la tradizione di dipingere con l’henné le mani e i piedi delle donne.UN’USANZA INGLESE prevede, per giudici e av-vocati, di portare in tribunale, parrucche ricciute.

CARNEVALE

Carnevale in filastrocca,con la maschera sulla bocca,con la maschera sugli occhi, con le toppe sui ginocchi:sono le toppe d’ Arlecchino,vestito di carta, poverino.Pulcinella è grosso e bianco,e Pierrot fa il saltimbanco.Pantalon dei Bisognosi“Colombina,” dice: “mi sposi”?Gianduia lecca un cioccolatinoE non ne da niente a Meneghino,mentre Pioppino col suo randellomena botte a Stenterello.Per fortuna il dottor BalanzoneGli fa una bella medicazione,poi lo consola: “E’ Carnevale,e ogni scherzo per oggi vale!”

(Gianni Rodari)

Le fiabe e i miti sono i sogni dell’infanzia dell’umanità. (Sigmund Freud)

La mucca Bianca (che nella fiaba simboleggia la mamma di Giacomino) cessa di dare il latte e ri-corda il momento in cui il bambino è svezzato, il momento in cui la madre pretende che egli impari ad arrangiarsi con ciò che il mondo esterno può offrire e che segna la fine dell’infanzia. La madre manda Jack nel mondo a procurarsi qualcosa (il denaro ricavato dalla vendita della mucca) che sia fonte di sostentamento. Il ragazzo accetta l’aiuto del padre (rappresentato, nella fia-ba, dall’uomo incontrato per strada), aspettandosi che gli venga fornito, magicamente, tutto quanto gli servirà (ma è l’individuo che deve prendere l’iniziativa e che deve accettare i rischi che la vita comporta). Nella fiaba, i semi magici permettono a Giacomino di arrampicarsi su per il gambo di fagiolo, (servendosi della propria forza corporea o, meglio, della sua sessualità in boccio). In tal modo, però, egli mette a repentaglio la propria vita ben tre volte, per ottenere gli oggetti magici, per garantirsene il possesso definitivo, tagliando, alla fine, il gambo del fagiolo che provoca la cadu-ta e la fine dell’orco. La fantastica crescita degli umili e magici semi, durante la notte, e intesa dal bambino come un simbolo del potere miracoloso e delle soddisfazioni che derivano dallo sviluppo sessuale di Jack: il gambo della pianta ha soppiantato Bianca.

FEBBRAIO: non possiamo dimenticarci del 14, giorno dedicato a S.VALENTINO, patrono degli innamorati. In questo giorno, ricorre il com-pleanno di Valentino, vescovo di Terni, che morì martire sotto l’Impero Romano. Sembra che, questa associazione, sia frutto dell’aiuto che Valentino avrebbe dato a giovani fanciulle povere a crearsi la dote, per poter sposare i loro amati.A metà febbraio, poi, lo sbocciare dei primi fio-ri, grazie al calore del primo timido sole, crea un’analogia con la nascita dell’amore.Non è trascurabile neppure la credenza inglese e francese risalente al Medio Evo che, facendo coincidere il 14 febbraio con l’accoppiamento degli uccelli, ne fece un giorno simbolico per la scelta, da parte di VALENTINO della sua VA-LENTINA.

IN THAILANDIA, presso il popolo Padaung, le donne giraffa iniziano ad indossare il primo anello metallico, intorno al collo, all’età di cin-que anni. La leggenda vuole che gli uomini Pa-daung avessero escogitato questo trucco (assai discutibile), per difendere il collo delle loro don-ne dai morsi delle tigri feroci.IN GIAPPONE, dopo il divieto di indossare i ki-mono istoriati, i poveri cominciarono a tatuarsi i disegni direttamente sul corpo.

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Il rito del sacrificio del maiale avveniva all’alba, durante l’inverno, e più precisamente nei mesi di dicembre, gennaio e inizio febbraio ad esclusione del 17 gennaio, festa di Sant’Antonio, protettore degli animali. La nebbia si confondeva con il vapore sprigionato dal “fogone a legno” dove bolliva l’acqua per raschiare e lavare la carcassa dell’animale. Il norcino e gli uomini della casa erano tutti impegnati nell’esguire quei gesti antichi che dovevano garantire il risultato migliore per tutto quel “ben di Dio”Un tempo il maiale si acquistava a Primavera. Era quasi sempre un maschio e veniva alimentato con cereali, crusca e siero di latte. Dopo il pasto gli si concedeva un breve periodo di libertà per consentirgli di mangiare erba e ghiande se nei pressi della fattoria vi erano delle querce.Si macellava a 180-200Kg di peso e dalle sue carni si selezionavano gli impasti per la produzione di insaccati che avrebbero costituito la scorta di salumi per tutto l’anno.I residui della macellazione si consumavano già lo stesso giorno dell’uccisione del maiale. Il sangue, abil-mente raccolto in una ciotola, veniva addizionato con pane, formaggio, uova e cipolla e fritto a cucchiaiate nello strutto bollente. Questo piatto rappresentava una preziosa risorsa di ferro e proteine che a quei tempi non era facile reperire nell’alimentazione quotidiana. Il giorno successivo le donne erano impegnate nei preparativi del pranzo per il norcino e i suoi collabo-ratori. Un buon brodo di carne dove si sarebbero cotti i cappelletti rappresentava una forma di rispetto per il delicato lavoro che doveva svolgere il macellaio.Un antenato del moderno aperitivo era il “surbir”. Da sorseggiare rigorosamente in piedi, altro non era che una tazza con poco brodo caldo e alcuni cappelletti nella quale si versava un bicchiere di lambrusco. A chi lo desiderava, si aggiungeva una spolverata di parmi-giano grattugiato. Ci si sedeva a tavola e si continuava con un piatto di cappelletti fumanti, il bollito con i sottaceti e la ciambella. Non vi era molto tempo per il pranzo perché si doveva ultimare il lavoro entro sera. La cena invece, rappresentava una momento dove finalmente ci si poteva rilassare e godersi i gustosi piatti della tradizione. Si iniziava con le fette di polenta abbrustolita da spal-mare di lardo pestato con sale, aglio e prezzemolo.

Altro piatto molto apprezzato erano le costine stufate. Le costine si mettevano in una ciotola con aglio, ro-smarino e salvia tritati finemente. Si spruzzavano di aceto e si lasciavano riposare alcune ore. Si trasferivano poi in una padellla con coperchio e si cuocevano lentamente finchè la carne si staccava dalle ossa. Il contorno ideale erano le verze in umi-do. Tagliate finemente e messe ad appassire in una casseruola di coccio con cipolla, lardo e un goccio di vino bianco si completavano con l’aggiunta di salsa di pomodoro. Non potevano mancare sulla tavola gli zampetti bolliti. Abilmente spaccati a metà e privati degli unghielli si cuocevano con sedano carote e cipolla in una pentola con abbondante acqua salata. Dovevano risultare morbidissimi. Si servivano abbinati ad un’insalata di cicoria di campo che aveva la funzione di “lavare la bocca”da tutte quelle pietanze così succulente.Molto apprezzata anche la polenta con “la fritura”. Una specie di ragù costituito dal cuore, il fegato una polmone e la lingua macinati e insaporiti con spezie e aromi. Il tutto veniva fatto bollire nello strutto e con-servato nei vasi di terracotta per quaranta giorni circa.Al bisogno, se ne prelevava qualche cucchiaiata e si riscaldava, poi si versava sulla polenta morbida arricchita da una generosa spolverata di parmigiano . Ai bambini si concedeva l’assaggio del pesto dei salami. Il norcino ne dava una “ballotta” delle di-mensione di un’arancia alle donne che ne ricavavano delle polpettine da rosolare in padella. Il loro profumo invadeva la cucina stimolando ancor di più l’appetito dei commensali. Anche le cotiche con i fagioli, un piatto molto calorico adatto al periodo invernale, si servivano a cena. I fagioli secchi si mettevano in ammollo per una notte e la mattina successiva si cuocevano in abbondante acqua non salata. Le cotiche si fiammeggiavano per eliminare le setole residue, si lavavano e si tagliavano a striscioline. Si preparava un trito di carote, cipolla, aglio e qualche chiodo di garofano in una casseruola e si aggiunge-vano le cotiche. A cottura quasi completa, si univano i fagioli lessati e la salsa di pomodoro. Alla sera erano pronti anche i ciccioli, bocconcini prelibati ottenuti dal lardo sottocutaneo del maiale. Era importante tagliare dei cubi di circa 5-7 cm di lato, se più piccoli si sareb-

La tradizione del “Fer sò al gugiol” (il maiale) nelle nostre campagne

I miei ricordi di bambina quando durante l’inverno e più precisamente nei mesi di dicembre, gennaio e inizi febbraio avveniva, all’alba il rito del sacrificio del maiale.

di Elisabetta Bartoli Novelli

bero sciolti, e farli bollire per alcune ore nel paiolo di rame. Qui rilasciavano, per fusione, tutto lo strutto. I ciccioli cotti si estraevano dal paiolo e si raccoglie-vano in un telo di lino, si condivano con sale, spezie e foglie di alloro. Per eliminare l’eccesso di unto che ristagnava all’interno dei ciccioli, si strizzava l’intera massa con l’ausilio di un attrezzo antico: ”al strechi”, una grosso pinza di legno. Il risultato erano degli stuzzichini croccanti, una vera leccornia. Ecco, il lavoro del norcino era terminato. Tutti soddi-sfatti attorno al tavolo a contare i salami e i cotechini appesi alle pertiche constatando la buona rese del maiale. Anche quell’anno il giorno del “fer sò” giun-geva alla conclusione. Rimanevano da legare soltanto le coppe e le pancette che dovevano marinare ancora una decina di giorni nel mastello di legno con sale, vino rosso e spezie. Il “MASADOR” sarebbe ritornato a “farle su” e controllando il prosciutto sotto sale e i salami, avrebbe consigliato la camera più adatta per la stagionatura.

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GIUSEPPINA ZINI IOTTIIl tempo corre veloce ma Tu vivi sempre nel cuore di chi ti ha voluto bene. Nel secondo anniversario

con affetto Lorenzo, Fabrizio e i tuoi cari.

RAUL BECCHIA tre anni dalla scomparsa lo ricordano con immenso affetto gli amici Paolo e Nando Paterlini.

RIGHI TELMERNativo di Novellara, è mancato improvvisa-

mente a Milano nel dicembre scorso.Lo ricordano la moglie, la figlia, il genero, i

nipoti, la sorella, il cognato ed i parenti tutti.

ARONNE BAGNOLIAd un anno dalla scomparsa

lo ricordano con affetto il fratello Paoloi nipoti Raffaella e Roberto e la cognata.

Per un amico scomparsoIl tuo nome si è intrisodi silenzioe al silenzio ormai appartieni.

Vedrò per te le nebbiedi novembree il lento fiorire delle rose nei mattini di maggio.Verrà l’estatee ancora tornerà l’autunnoa incupirmi la mentenel ricordoche rimarrà stampato nel mio cuorefino a quandoil sottilissimo stelosu cui appoggio i giorniverrà reciso e scenderò con tenell’insensato silenziodella morte.

Romano Pasqualotto

Viale Roma e il Convento negli anni 30

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Direttore responsabile: Dino Medici Proprietario: Circolo il Contemporaneo

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Giovanni Panini, Paolo Bigi, Simone Oliva, Sara Lanza.

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CIRCOLO IL CONTEMPORANEO

BIANCA GOZZI

Il ricordo oggi, domani, sempre. Anna, Illic, Angela e Giulia

BRUNO TAMPELLONI SANTE TAMPELLONI GINO MORELLINI(CLAUDIO)

Il tuo ricordo ci accompagnerà per sempre. Nell' 12° anniversario della scomparsa la moglie Pia e i figli Giulio e Roberto.

AGIDE BENEVELLINel 21° anniversario della scomparsa lo ricordano con affetto la moglie Elena e i parenti tutti.

GUGLIELMO CARLETTINel 7° anniversario sempre ti ricordano la moglie Tilla, il figlio Gianpietro, la nuora Petra e la nipotina Emma.

ANDREA OLIVI MARIA MENOZZI

Nell'anniversario della scomparsa dei propri cari li ricordano il figlio Giovanni, la nuora Adele e i nipoti.

Ricordandovi con tanto affetto Lucia Ferretti, moglie e mamma.

CARLO MESSORI TIZIANO MESSORICon affetto lo ricordano la moglie Zina, i figli Luciano, Roberto, Pa-olo, Leo, Anna, Luisa e Silvia, le nuore e i fratelli.

GIULIO MESSORI

Ti ricordano con affetto il papà An-gelo, la mamma Maria, zii e cugini.

ANTONIO MESSORI

Ricordando i propri genitori con tanto affetto Angelo e Adele.

ALDINO MESSORI FERNICE PIZZETTI

GIORGIO VEZZANINell’ 12° anniversario della scompar-sa lo ricordano con affetto la moglie Ileana i figli Alessandro e Stefania, il genero Marco e i parenti tutti.

In memoria di Bonetti DinaCocconi Elena Paolo e Mirca, Fabioe Fam. Davolio,i famigliari di Bonetti Dina In memoria di Tagliavini AdeleForoni MauroIn memoria di Cavazzoli LuigiFam Semeghini Fabbi, Soliani Savazza, Bulgarelli e Cabassi.In memoria di Righi TelmerGli zii e i cugini RighiIn memoria di Parmiggiani ZumaLoschi Giorgio, le amiche del figlie e della nuora: Clara, Carol, Claudia e MarisaIn memoria di Torelli RosaOleari Mauro In memoria di Bondavalli EldaAmbrogi Nadia, Ferretti Nube, Ottaviani Pina, Luciana Pozzan; Verzellesi Roberta, Verzellesi Maria Pia, Vezzani Giliola, Malagoli Wandina.

In memoria di Amaini Bruna Le amiche di Lea: Rosa, Lally, Grazia, Aldina, Lena; Fam. Pedrazzoli Luciano; Galli Lea, Cosetta e Claudio Corradini, Famiglie dei vicini di casa: Torreggiani Fausto e Stefano, Rossi Andrea e Teresa, Marani Nilla e Rina, Morellini Rosanna e Stefano, Ferrari Tienno, Antonelli Maria, Germani Ivo e Maria; Milla e Osvaldo e famiglia.Offerta LiberaMora Valseno e Silvana

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Campagnola Emilia via Reggiolo, 22 tel.0522/663508

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