il Portico 299

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E’ inutile soffermarsi su struggenti analisi del voto ricche di SE e di MA. Al di là delle cause ci troviamo di fronte ad un dato di fatto: l’assenza di governabilità; situazione questa che sta contribuendo ad acuire la ormai perdurante crisi che mette in ginocchio il nostro paese da tempo.Tanti sono gli errori del PD in campagna elettorale che hanno compromesso una vittoria già scritta: uno di questi è il non aver tenuto in debito conto del pressappochismo di chi ha deciso il proprio voto in base a irrazionali criteri di obbedienza al proprio ventre. Basti pensare che quasi il 30% dei votanti ha creduto ad una lettera stile “gratta e vinci” che dava la possibilità di riscuotere l’IMU.Solo in Italia poteva verificarsi un fenomeno di questo tipo, ovvero di fidelizzazione verso coloro i quali ci hanno portato al declino. Sul fronte opposto si è verificato un legittimo e incisivo voto di protesta che in quanto tale sta dimostran-do tutti i suoi limiti: appunto la protesta stessa e il rifiuto di assumere una responsabilità istituzionale che avrebbe consentito sin da subito di effettuare importanti interventi a beneficio dell’Italia, nonché di eliminar definitivamente un certo Berlusconi dalla scena politica. In fondo i programmi e la proposte

politiche sono assolutamente compatibili (è evidente a chi ci si riferisce).E non mi si venga a parlare di divergenze in merito al tema dei rimborsi a i partiti. E’ ovvio che vanno rivisti ma è bene ricordare che la politica lasciata in mano al mero finanziamento privato genera automatica-mente il prevalere dei grandi poteri economici, che resterebbero i soli a poter fare politica. Gli “uomini soli al comando” non mi hanno mai convito , specie se sostenuti dalle retrovie da affaristi come,ad esempio, Casaleggio o Gori… Ebbene vado controcorrente; a me i partiti piacciono (ovvio con alcuni distinguo) e mi voglio ancora illudere che possa ancora prevalere una forma organizzativa alternativa rispetto al “leaderismo” all’americana verso il quel si cerca di propendere.E’ evidente che la situazione allo stato attuale non pre-vede forme di soluzione ottimale. La speranza è che prevalgano la ragione e il bene comune rispetto alle rendite di posizioni e agli interressi particolari. L’Italia non ha bisogno di sceneggiature ma di un governo; non ha bisogno di larghe intese o governissimi ma di una maggioranza efficace figlia, perché no, anche di una forzatura istituzionale purché qualcuno abbia il coraggio di porla in atto.

Ciò nonostante due questioni importanti sono state affrontate. La prima è la modifica delle previsioni macroeconomiche e di finanza pubblica contenute nel DEF, propedeutica per un decreto legge sui pagamenti delle pubbliche amministrazioni alle imprese. Si sono approvate in Parlamento risolu-zioni unitarie che hanno permesso al Governo di operare. E’ finalmente stato approvato il Decreto Legge, dopo qualche giorno di dispute all’interno del Governo. Ora il D.L. sui pagamenti delle pub-bliche amministrazioni alle imprese, che contiene anche altre misure – ad esempio sulla TARES – viene esaminato dalla Commissione Speciale della Camera, dove il 29 aprile in Aula, in qualche giorno sarà approvato e trasmesso al Senato. In Commissione si opererà per migliorare il testo del Governo che ha già ricevuto numerose critiche.La seconda questione è il decreto interministe-riale sugli esodati, su cui le Commissioni Speciali dovevano esprimere un parere. La vicenda degli esodati, oltre che dolorosa per gli aspetti personali, è terribilmente intricata sul piano amministrativo. Qui mi limito a sottolineare che: il decreto è di at-tuazione di quanto previsto dall’art.1 comma 231 della legge di stabilità 2013;riguarda 10.130 lavoratori, portando il numero dei salvaguardati ad oltre 130.000, non essendo ancora certo il numero complessivo degli esodati;i 10.130 lavoratori sono suddivisi in quattro tipo-logie: collocati in mobilità ordinaria e in deroga (2560), prosecutori volontari (1590), lavoratori che hanno risolto il rapporto di lavoro entro il 30/6/2012 (5.130), prosecutori volontari in attesa di concludere la mobilità (850);per tutte le tipologie il decreto riporta letteralmen-te le previsioni contenute nella legge di stabilità, salvo per i prosecutori volontari: qui si era inserita una riga in più che escludeva coloro che succes-sivamente all’autorizzazione alla prosecuzione volontaria e prima del 4/12/2011 avessero ripreso l’attività lavorativa; si tratta di un’ipotesi inaccettabi-le: nessuno si poteva immaginare che sarebbe ar-rivata la riforma Fornero; la Commissione Speciale all’unanimità ha posto la condizione di ripristinare il testo della legge di stabilità, eliminando questa esclusione immotivata; essendo prevista una soglia numerica per ogni tipologia, la Commissione ha inoltre chiesto che l’INPS non si limiti a certificare l’eventuale raggiungimento di tale soglia, ma ef-fettui un preciso censimento di tutte le domande presentate, per avere un quadro completo della platea del potenziali beneficiari che resteranno esclusi: tutto questo potrà essere utile per dare una soluzione strutturale al problema esodati.

Il tema però oggi centrale dell’attività parlamentare è un altro. Dal 18 aprile iniziano le votazioni per l’elezione del Presidente della Repubblica. Pier Luigi Bersani ha indicato ai gruppi parlamentari del PD, che le hanno condivise, le linee su cui si muoverà il PD. Sono essenzialmente tre: consapevolezza che il centro sinistra ha gran parte degli elettori (parlamentari più i rappresentanti delle regioni) e quindi la proposta tocca a noi;si deve cercare, fino a quando sarà possibile, una soluzione larghissimamente condivisa, nello spirito della Costituzione e, secondo la quale il Presidente rappresenta l’unità nazionale;non sono accettabili né ricatti o scambi rispetto al Governo, né trascinamenti settari.Sulla base di queste linee si dovrà cercare una figura di esperienza, che sia al tempo stesso una novità (senza nuovismi o improvvisazioni), dentro o fuori il cerchio della politica e considerando gli

aspetti di genere. Quindi si stanno affrontando questioni importanti per poi riprendere quella del Governo. A proposito del quale si è fatto riferimento al senso di responsabilità delle forze politiche nel ’76. A me ciò sollecita una posizione molto netta. Sì, facciamo come nel 76. PdL e M5S lascino nascere un governo della coalizione che ha preso più voti, cioè del centrosinistra. Così nel 76 fece-ro il PCI, il PSI, il PSDI, il PRI e altri nei confronti di chi aveva preso più voti, cioè la DC. In quella legislatura né il PCI né gli altri partiti che ho citato fecero mai parte del Governo, sempre monocolore Andreotti. E allora per di più la DC da sola non aveva la maggioranza dei parlamentari in nessuna delle due Camere, mentre ora il centrosinistra ce l’ha alla Camera dei Deputati. Il paragone con il ’76 conferma la linea politica del PD e di Bersani.

Non si sta solo perdendo tempoIn questi giorni il Parlamento affronta ben poche cose, non essendoci un Governo pienamente legittimato con la fiducia delle Camere e non essendosi costituite le Commissioni permanenti. Ci sono solo le Commissioni Speciali, una alla Camera (di cui faccio parte) e una al Senato, che operano su impulso del Governo in carica.

di On. Maino Marchi

di Alessandro Baracchi vice segretario PD Novellara

L’Italia non ha bisogno di sceneggiature ma di un governoLa fotografia attuale del panorama istituzionale e politico italiano non può che infondere smarrimento e costernazione a qualsiasi osservatore interno ed esterno.

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Sono Gareri Daniele, ho 26 anni e per me è un gran-de onore avere l’opportunità di scrivere per il Portico che da 31 anni è la voce dei novellaresi. Un giornale che con continuità ha informato e informerà tutti noi toccando gli argomenti più importanti e delicati del nostro paese oltre a seguire con molta attenzione i molti eventi che si svolgono, anche quelli di nicchia e meno pubblicizzati. Colgo l’occasione allora, di par-larvi di un argomento a me caro, e credo, importan-te: i giovani e la politica, buona lettura!Mi rivolgo a tutti quei ragazzi che non ci credono più. Non abbiamo più convinzioni ne certezze, Il lavoro che manca, il futuro incerto, la crisi economica; non stiamo passando proprio i migliori anni della nostra vita. Ma noi abbiamo delle grandi risorse. Siamo gio-vani e abbiamo la forza per cambiare le cose. Dovremmo ricominciare a credere in qualcosa in-vece che continuare a lamentarci di tutto, dovrem-mo darci da fare e seguire i veri esempi positivi, non quelli che ci propinano televisioni e internet per esempio. La ricerca del positivo, che può darci lo slancio necessario, lo troviamo tra le strade, tra la gente, nelle piazze, gli esempi che migliorano la re-altà li troviamo in molti di quei posti che noi giovani abbiamo smesso da un po’ di tempo di frequentare, preferendo una voluta emarginazione.Qua nessuno ci chiede di cambiare il mondo, ma prenderci le nostre rivincite verso chi ci crede dei buoni a nulla, si, questo è possibile. Dovremmo la-sciare da parte le cose di poco conto e concentrar-ci su ciò che può veramente servire a qualcosa per un cambiamento che riguarda tutti, come la politica per esempio. Molti di noi la snobbano, anzi, non la tengono nemmeno in considerazione. Certo, non è questo il periodo migliore per la classe politica italia-na, tra scandali, corruzione, abusi di potere, processi e quant’altro. Ma questo è un grande mezzo che ab-biamo per cambiare qualcosa, che ci crediate o no è l’unica cosa che può ridarci speranza e la questione deve interessarci perché in ballo c’è il nostro futuro. Il menefreghismo non è contemplato, soprattutto se poi ci lamentiamo che le cose non vanno come do-vrebbero. Può risultare noiosa la politica perché c’è

la propongono cosi, senza grandi idee, e sembra sia lontana da noi, quasi distaccata. Ma non è lei a veni-re a cercare noi, siamo noi che dobbiamo proporci e impegnarci a rinnovarla, è un diritto ed è un dovere cercare la verità attraverso i mezzi di comunicazione senza aspettare che qualcuno ci dica dove e quando, perché in politica non c’è solo del marcio, anzi. Se ci guardiamo attorno, proprio vicino a noi, ci sono persone che tutti i giorni si impegnano a migliorare le cose, fanno politica dal basso, quella vera, quella che cresce dai paesi fino ad arrivare in alto. E come sappiamo, le cose migliori partono proprio dal bas-so, con la costanza e il duro lavoro, non c’è scritto da nessuna parte che sia una cosa facile. Le generazioni passate hanno contribuito a rendere la nostra nazio-ne, una grande nazione, perché credevano in certi valori custoditi nella politica e che si riflettevano nella vita di tutti i giorni. Ci sono stati grandi uomini coraggiosi che hanno de-ciso le sorti del nostro paese, noi ora non possiamo fare finta di niente, rimanere immobili e non alzare un dito. Abbiamo il dovere di farci un’idea, di far par-te di un sistema che ha bisogno di noi, perché siamo noi il carburante fresco per questo motore, che per ora è un po’ ingolfato, ma con la buona volontà ri-partirà presto. Partiamo dal basso, dalla politica di casa nostra, in-formiamoci senza avere paura di chiedere, condivi-dendo esperienze, tradizioni, arricchendo le nostre conoscenze. Migliorare le cose non è un utopia, si può fare benissimo, perché Volere è Potere, sempre.

I giovani e la politicaMolti di noi la snobbano, anzi, non la tengono nemmeno in considerazione. Può risultare noiosa la politica perché c’è la propongono cosi, senza grandi idee, e sembra sia lontana da noi, quasi distaccata. Ma non è lei a venire a cercare noi, siamo noi che dobbiamo proporci e impegnarci a rinnovarla, è un diritto ed è un dovere cercare la verità attraverso i mezzi di comunicazione senza aspettare che qualcuno ci dica dove e quando, perché in politica non c’è solo del marcio, anzi.

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L’energia elettrica – prodotta o acquistata – viene poi trasferita dai centri di produzione alle zone di consu-mo attraverso la rete di trasmissione ad altissima ed alta tensione, composta in Italia da oltre 63.000 km di linee elettriche. Infine l’elettricità viene consegnata agli utenti mediante la rete di distribuzione in media e bassa tensione.L’energia elettrica non si può ad oggi immagazzinare. E’ quindi necessario produrre, istante per istante, la quantità di energia richiesta dall’insie-me dei consumatori (famiglie e aziende) e gestirne la trasmis-sione in modo che l’offerta e la domanda siano sempre in equilibrio, garantendo così la continuità e la sicurezza della fornitura del servizio. Tale attività richiede il moni-toraggio dei flussi elettrici e l’applicazione delle disposi-zioni necessarie per l’esercizio coordinato degli elementi del sistema, cioè gli impianti di produzione, la rete di trasmis-sione e i servizi ausiliari.Per questi motivi è stato ne-cessario dotarsi di una rete elettrica intelligente (detta smart grid), cioè una rete di informazione che affianca la rete di distribuzione elettrica, gestendola in modo funzionale ed efficiente, evitando il più possibile sprechi energetici, sovraccarichi e cadute di tensione elettrica. Le smart grid rappresentano il vero salto di qualità, anche perché, oltre a gestire in chiave di massi-ma efficienza il flusso di energia, integrano nella rete la corrente prodotta con fonti rinnovabili e ne incentivano l’uso quando si registra il picco di produzione, che altrimenti andrebbe perso. Le eventuali eccedenze di

Reti elettriche intelligenti (smart grid) per elettrodomestici intelligenti

di Roberto Blundetto

Il sistema elettrico è articolato in tre fasi: produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica. In Italia la produzione di energia elettrica avviene in gran parte a partire dall’utilizzo di fonti energetiche non rinnovabili (gas naturale, carbone e petrolio) e in misura minore con fonti rinnovabili (energia geotermica, idroelettrica, eolica, da biomasse e solare), il restante fabbisogno elettrico viene coperto con l’acquisto di energia elettrica dall’estero.

energia disponibili in alcune zone geografiche vengono redistribuite in modo dinamico ed in tempo reale in altre aree.L’Italia è stata la prima nazione al mondo a dotarsi di smart grid su scala nazionale nel 2006 ed ancora oggi figura come il paese che all’interno dell’Unione Europea ha compiuto gli investimenti più importanti.

La rete elettrica intelligente è una evoluzione delle reti di energia elettrica che generalmente diffondono l’energia da pochi generatori o centrali a un grande numero di utenti. L’innovazione consente di far viag-giare l’energia elettrica da più nodi rendendo la rete in grado di rispondere tempestivamente alla richiesta di maggiore o minore consumo di uno o più utenti e rendendo immediata e ottimale la gestione come un vero e proprio organismo intelligente. Ad esempio, al momento è possibile distinguere le ore di maggiore richiesta dalle ore di minore consumo facendo pagare

un costo superiore a chi utilizza l’energia nelle ore di punta attraverso il meccanismo delle fasce orarie e dando contemporaneamente un incentivo più alto a chi produce nelle medesime ore.Quando il costo dell’energia diventa minore una smart grid può anche decidere di attivare automaticamente processi industriali oppure elettrodomestici casalinghi, con conseguenti benefici economici e ambientali. Benefici che potranno diventare considerevoli con l’introduzione di un mercato dell’energia più flessibile e con un’offerta tariffaria variabile durante il giorno e incentivi e disincentivi al consumo in certe fasce orarie; l’attuale bioraria deve essere soltanto il primo passo.Per sfruttare questa possibilità verranno lanciati sul mercato elettrodomestici smart, ossia in grado di interagire con la rete elettrica intelligente, quindi di captare gli input che da questa provengono per in-dividuare il momento più economico per entrare in funzione o quello in cui si può fare uso di energia da fonti alternative. Questi elettrodomestici “intelligenti” sono capaci di usare meno energia elettrica quando la rete ne ha più bisogno e concentrano i consumi nei momenti in cui c’è surplus di produzione. Per esempio un dispositivo

applicato ai frigoriferi permet-te che la macchina moduli i consumi in relazione ai picchi ed alle valli della domanda di elettricità complessiva della re-te. Il frigorifero comunica con il sistema elettrico in tempo reale grazie a questo dispositivo, prelevando più elettricità quando nella rete ce n’è in sovrappiù, riducendo o azzerando i consumi durante i picchi di domanda e di pro-duzione. Si tratta di un dispo-sitivo che non compromette le prestazioni del frigorifero, ma che semplicemente riduce la domanda quando serve al sistema nazionale, garanten-do vantaggi di efficienza al

sistema stesso. L’elettrodomestico diventa così infatti una sorta di batteria della rete: un elemento sempre più necessario in un sistema elettrico caratterizzato dal ruolo crescente di fonti dalla produzione non programmabile, come l’eolico. Infatti per far fronte ai picchi della domanda è attualmente prassi far pro-durre di più le centrali programmabili. Con tecnologie di controllo dinamico della domanda come questa proposta, i picchi della domanda potrebbero invece venire smussati e il ricorso all’aumento di produzione da centrali a gas, petrolio o carbone, notevolmente ridotto: con risparmio di denaro e di CO2.

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C’erano una volta le banche. Che in un passato ormai lon-tano, erano molto caute nell’erogare mutui, a causa del costo che avrebbero dovuto sostenere in caso d’insolven-za da parte del cliente, che andava in banca col cappello in mano per ottenere un finanziamento. La regolamentazio-ne del settore bancario era piuttosto rigida per prevenire possibili salti nel buio. Le banche accettavano i risparmi dei cittadini e con essi davano in prestito soldi ai debitori solo se davano garanzie di poter ripagare il denaro dovuto. Le banche e gli investitori potevano fare affidamento sui titoli di stato come BOT e BPT ritenuti sicuri. Il differenziale sui tassi d’interesse pagati ai risparmiatori era inferiore a quel-lo pagato dai debitori. Il boom economico del dopoguerra, il posto fisso assicurato per tutti e l’attitudine del risparmio degli italiani rendeva il sistema ancora più solido. Un vero e proprio paradiso in terra. Poi dagli anni Novanta le banche hanno imprudentemen-te perso di vista la capacità dei propri clienti di riuscire a sdebitarsi. Il mercato immobiliare tirava e l’economia era in espansione. Cosicché i cosiddetti “mutui facili” venivano erogati ad aziende in espansione, ma indiscriminatamente anche a clienti definiti “ad alto rischio” con basso reddito o con un passato d’insolvenza. Le banche andavano alla caccia del cliente, proponendo forme estreme e pericolose di finanziamento che facevano leva sulla voglia dei consu-matori di comprare tutto quello che piaceva. Tanto che col mutuo si era arrivati a dilazionare il pagamento della se-conda casa, auto, televisione, vacanze, crociere, insomma un po’ tutto. Questo ha permesso ai clienti, spesso fami-glie, di accollarsi debiti sempre più rischiosi. Oneri che, nel lungo periodo, si sono rivelati insostenibili.Nel 2008 è arrivata la grande crisi, innescata proprio dai “mutui facili” Americani erogati soprattutto nel mercato immobiliare. Quando la bolla ha iniziato a sgonfiarsi per le insolvenze derivanti dal mancato pagamento delle rate dei mutui, il prezzo degli immobili è crollato, i bilanci delle banche sono andati in profondo rosso, con recessione su tutta l’economia reale. In Italia le banche nel concedere finanziamenti sono state un attimo più prudenti di quel-le americane, ma anche qui qualcosa non ha funzionato: milioni di famiglie, soprattutto di giovani e di precari, si sono impegnate a comprare casa sull’illusione dei tassi di interesse al 2%. In molti casi bastava avere una busta paga

con contratto indeterminato per accedere a mutui senza acconto iniziale, finanziati al 100%. Con l’innescarsi della crisi, molti istituti hanno dovuto fare un’inversione di marcia e rendere più selettivi i criteri di credito. Adesso le banche finanziano fino al 60-80% del valore dell’immobile, con rate che non superano il 30% dello stipendio. I tassi d’interesse nel 2012 per un mutuo variabile hanno toccato picchi intorno al 3,8% per poi ri-dursi lievemente fino ai valori di poco superiori al 3%. Per i mutui con tasso fisso, invece, il tasso d’interesse è di circa il 5,5%.Ma l’aspetto più evidente è stato la generale riduzione dei mutui erogati. I numeri che ben sintetizzano la situazione di mercato parlano chiaro: l’ultimo dato Assofin disponibi-le, relativo ai primi nove mesi del 2012, riporta un – 57% di erogazione mutui rispetto allo stesso periodo dell’an-no precedente. Dati Istat confermano che l’erogazione di mutui a famiglie e aziende nel 2012 si è contratta di 35 miliardi di euro. Nel 2012, sono stati erogati quasi la metà (il 49% in meno) di mutui per comprare abitazioni rispet-to allo stesso periodo del 2011. Sempre nel 2012, il calo della concessione di mutui ai giovani sotto i 35 anni è stato del 30%, rispetto al quadriennio precedente. La frenata dei mutui trascina al ribasso anche le compravendite immobi-liari, scese del 24%. Il calo più marcato è per i mutui rine-goziati, con un - 75% spiegato dal fatto che, con tassi più elevati, vi è poca convenienza a sostituire mutui sottoscritti in anni passati a condizioni meno onerose.Le cause della crisi hanno origine nel sistema finanziario e non, come molti pensano, dalla spesa eccessiva degli Stati o dal crollo del mercato immobiliare. Oggi, dopo essere stati erogati, i mutui sono venduti sotto forma di obbliga-zioni, in altre parole prodotti finanziari spregiudicati. Così le banche non si assumono più il rischio finale, che viene trasferito nelle Borse e infine ai piccoli investitori, l’anel-lo più debole della catena finanziaria. Poco importa che i prestiti abbiano assunto dimensioni troppo grandi rispetto ai depositi. E poco importa che di tutte queste acrobazie finanziarie nessuno riesca a misurare il valore. Tutto ciò è stato reso possibile dalla deregolamentazione selvaggia del sistema bancario, partita dagli Stati Uniti ed esportata nel resto del mondo occidentale, Italia inclusa. Il risultato è stata la crescita talmente abnorme dell’economia finan-

ziaria che alla fine è deflagrata con risultati devastan-ti. Ora Obama sta cercando di rein-trodurre regole, ma a fatica. Soprattutto in pa-esi come l’Italia dove un’economia già ferma negli ultimi dieci anni ha su-bito due recessioni di seguito (recessione nel 2008-2009, leggera ripresa nel 2010, economia stagnante nel 2011 e poi di nuovo recessione dal 2012 fino ad oggi) e il de-bito pubblico è alle stelle, le conseguenze sono state di-sastrose. Drammatica contrazione dei consumi, collasso del mercato immobiliare, perdite nel mercato azionario, fuga di capitali all’estero, problemi di liquidità per le ban-che, svalutazione dei titoli di Stato e, come detto, stallo dei mutui. Il tutto aggravato dalla pessima gestione della crisi da parte del governo Berlusconi, che dapprima l’aveva negata, poi nel 2011 ha dovuto agire d’urgenza sull’orlo dell’abisso con tasse e tagli in gran parte lasciati in eredità al suo successore Monti. La situazione è peggiorata quando il governo ha richiesto alle banche di solidificare i loro patrimoni, ma poiché le banche erano piene zeppe di rischiosi titoli di Stato italiani, si è tornati al punto di partenza. Ecco il punto di congiun-zione tra la crisi di liquidità e la crisi del debito pubblico. Del resto, molti pensano che le banche abbiano avuto più interesse a comprare titoli di Stato italiani visto che negli ultimi anni con lo spread alle stelle rendono alti interessi, piuttosto che prestare denaro a famiglie e imprese. Un denaro molto più costoso e molto più scarso. Quando tutto sembrava perduto, dall’inizio della crisi, sono 225 i miliardi di euro che la Banca centrale europea ha prestato alle banche italiane al tasso d’interesse agevolato dell’1%. In una situazione del genere, si tratta di denaro appena sufficiente per mantenere il sistema liquido ma insufficien-te per far ripartire i mutui. Al contempo, il governo italiano ha prestato 3,9 miliardi di denaro pubblico al dissestato Monte dei Paschi di Siena, al tasso d’interesse del 9%. Una situazione davvero vantaggiosa se il MPS sarà in grado di onorare il debito. Ma se il MPS non ne sarà capace, cosa succederà? Verrà nazionalizzata una banca fallita, che in poche parole significa ulteriore debito pubblico sulle spalle dei contribuenti.Negli ultimi anni i governi europei (inclusi i governi Berlusconi e Monti) per cercare di far quadrare i bilanci pubblici hanno tagliato pensioni, stipendi, fondi per il wel-fare, istruzione e sanità. Bilanci che spesso hanno soste-nuto il salvataggio o la nazionalizzazione di un ampissimo numero di banche sull’orlo del fallimento. Per contro, in tema di riforma del sistema finanziario, davvero necessaria e impellente dopo i disastri degli ultimi anni, i governi si limitano a raccomandare, esaminare e riflettere senza, di fatto, proporre nulla. Sarebbe ora di invertire la rotta.

Dopo anni di mutui facili, le banche non fanno più creditoL’erogazione dei mutui in Italia si è inceppata dopo anni in cui venivano erogati senza troppi problemi. Cronistoria di una crisi che ha origine nel sistema finanziario e non, come molti pensano, dalla spesa eccessiva degli Stati o dal crollo del mercato immobiliare.

di Alessandro Cagossi

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BANDO “IL FUTURO IN LAUREA”Il Comune di Novellara propone la seconda edizione di “Il Futuro in Laurea”, progetto orientato a valoriz-zare la “risorsa giovani” sostenendone la ricerca del lavoro con stages o borse di studio.Destinatari: neolaureati under 32, residenti nel Comune di Novellara alla data del conseguimento della Laurea e laureati nel periodo novembre 2012 – ottobre 2013.Il Comune cerca inoltre aziende interessate a firma-re un protocollo d’intesa per collaborare a “Il Futuro in Laurea” nella valutazione dei curriculum vitae dei neolaureati.Info: www.comune.novellara.re.it (Servizi on-line “Concorsi, Graduatorie, Bandi (Comune)” Tel. 0522 655.417.

NUOVI CONGEDI PER I NEO-PAPA’La riforma Fornero introduce con la Legge 92/2012 (articolo 4, comma 24) due nuove misure sperimen-tali per i neo-papà: un congedo obbligatorio di un gior-no e un congedo facoltativo di uno o due giorni. Solo per i figli nati dal 1° gennaio 2013, per tutto il triennio 2013/2015.

CONSULTA ON LINE LA TUA DOMANDA DI CITTADINANZA ITALIANAGli stranieri che hanno presentato domanda di citta-dinanza italiana possono consultare in tempo reale lo stato di avanzamento della propria pratica. Si tratta di un servizio attivo dal 5 luglio 2010 e realizzato dal Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione.Per procedere alla consultazione occorre registrarsi nel sito web del servizio ed accedere ad un’area riservata – Si consiglia comunque di contattare il proprio media-tore culturale o l’ufficio di stato civile del Comune per verificare che nella documentazione presentata i dati corrispondano a quelli registrati in Comune.

FORMAZIONE DEGLI ALBI DEI GIUDICI POPOLARI DELLE CORTI D’ASSISE E DELLE CORTI D’ASSISE D’APPELLOA partire dal mese di aprile i comuni dovranno porre in essere gli adempimenti necessari all’aggiornamen-to degli Albi dei Giudici Popolari delle Corti d’Assise e delle Corti d’Assise d’Appello.Si tratta di un adempimento biennale che nel 2013 coinvolgerà tutti i Comuni italiani.La commissione comunale, composta dal Sindaco e da due Consiglieri, dovrà formare due elenchi integra-

tivi, uno per le Corti d’Assise ed uno per le Corti d’As-sise d’Appello, degli aventi i requisiti stabiliti per legge per assumere l’incarico di Giudice Popolare. Gli elen-chi verranno definiti in base alle domande presentate dai cittadini ed all’iscrizione d’ufficio di quanti risultano idonei. L’incarico di Giudice Popolare è obbligatorio!

LA MANUTENZIONE DEI FOSSATI DI SCOLO E’ A CARICO DEI CONFINANTI. PUNIBILI GLI INADEMPIENTI.Da anni si assiste ad un progressivo disinteresse alla manutenzione dei fossi di scolo, soprattutto quelli a lato delle strade pubbliche e private, malcostume fonte di dissesto idro-geologico. L’Amministrazione Comunale intende richiamare tutti i proprietari ed i col-tivatori a questo importante obbligo a loro attribuito, così come stabilito dal regolamento di Polizia Locale, il quale dispone che “tutti i proprietari di fondi prospi-cienti o confinanti a fossi di scolo, hanno l’obbligo di mantenere in stato idoneo le ripe e i fondali, provve-dendo alla loro costante pulizia, al ripristino e mante-nimento del livello di scolo, all’espurgo delle tombi-nature dei passi carrai ed al mantenimento in efficien-za delle banchine stradali” (art. 29 del Regolamento Polizia Locale)Si informa quindi che la polizia municipale, tenuta ai controlli, potrà punire chi non osserva tali disposizioni con sanzioni da 50 a 150 euro ed obbligare all’ese-cuzione dei lavori. L’inottemperanza nei termini farà aumentare la sanzione da pagare tra 100 e 300 euro ed i lavori potranno essere disposti d’ufficio ponendo poi i costi a carico degli inadempienti.

AGGIORNAMENTO TITOLO DI STUDIO E PROFESSIONEChi ha modificato il proprio titolo di studio o la profes-sione può rendere la dichiarazione ai fini dell’aggiorna-mento degli archivi anagrafici ed elettorali, presentan-dosi direttamente all’URP oppure può far pervenire la dichiarazione compilata scaricando il modello dal sito del Comune di Novellara.

NASCE LA BACHECA DEDICATA AGLI ANIMALI SMARRITI E RITROVATIChi smarrisce il proprio animale domestico o trova un animale che si è smarrito, oltre ad effettuare la denuncia (obbligatoria per i cani) può usufruire della “bacheca” che il Comune di Novellara mette a dispo-sizione sul proprio sito www.comune.novellara.re.it. La pubblicazione è gratuita, da chiedere all’Urp (anche

via e-mail all’indirizzo [email protected]” al-legando una breve descrizione (o fotografia) dell’ani-male e specificando la data e il luogo di smarrimento o di ritrovamento.

BICI BUS CERCA SPONSORIl bici bus cerca sponsor. Basta poco ad una ditta, ne-gozio o azienda per aiutare questo progetto di mobilità sostenibile dedicato ai piccoli studenti per far raggiun-gere loro la scuola in modo sicuro e pulito. I bambini e i volontari hanno bisogno di nuove pettorine, caschi e protezioni per far ripartire alla grande i percorsi casa-scuola che si stanno attivando. Per informazioni Illic Tampelloni: 339-1891815.

APPUNTAMENTI ED EVENTI A NOVELLARA

LA MOSTRA DELLE “STANZE”L’Assessorato alla Cultura partecipa alla Fotografia Europea 2013 – Circuito OFF – con una mostra foto-grafica di Riccardo Varini dal titolo “Stanze”. La mostra curata da Alessandra Bigi Iotti e Giulio Zavatta, dell’Associazione “A Regola d’Arte” e da Elena Ghidini, Responsabile del Museo di Novellara, si inau-gurerà il primo maggio alle ore 11.00 e sarà visitabile sino al 2 giugno nei locali del Museo Gonzaga. Si tratta della prima parte di un lavoro ispirato ad Edward Hopper, il pittore americano famoso per il suo teatro del silenzio. Dai silenzi dei suoi classici paesaggi ora Varini si sposta a quelli di stanze o di circostanze apparentemente statiche. Anche qui vi sono tinte sobrie, tiepide, spesso con ocre. Varini vive e lavora a Reggio Emilia dove ha una piccola galleria. Nel 2009 la sua esposizione fra i fotografi del circuito ufficiale di Fotografia Europea risulta la più votata dalla critica . Nel 2012 è invitato al MIA fair di Milano dove una sua immagine viene scelta da Le Monde come rappresentativa della fiera stessa.Apertura: 1-4-5-12-19-26 maggio - 2 giugno 2013 – Orario: 10.00 - 12.30 e 15.00 - 18.30.

“QUANTE STORIE NELLA STORIA” – 12° SETTIMANA DELLA DIDATTICA IN ARCHIVIOAnche l’archivio Storico di Novellara aderisce alla Settimana della Didattica dal 6 al 12 maggio 2013 promossa dalla Soprintendenza Archivistica per l’Emi-lia Romagna, dall’IBC – Soprintendenza per i Beni Librari e Documentari della Regione Emilia Romagna e dall’ANAI – Sezione Emilia-Romagna - Gruppo di la-voro sulla didattica.

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L’1, 5, 12 maggio, dalle ore 10,00 alle 12,30 e dalle 15,00 alle 18,30 saranno organizzate visite guidate all’archivio storico (su prenotazione).Il 5 maggio alle ore 16,00 inaugurazione della nuova sede del fondo librario antico (attigua ai locali dell’ar-chivio storico) e presentazione del “Gruppo Amici dell’Archivio”.Il 12 maggio, dalle ore 16,00 alle 18,30 in collabo-razione con il Museo Gonzaga, sarà organizzato un Laboratorio didattico per bambini dai 6 ai 10 anni, dal titolo “Antichi capilettera – Crea la tua iniziale” (max 15 bambini. Prenotazione obbligatoria entro il 6 maggio).Informazioni e prenotazioni: tel. 0522/655450 (archivio storico) / 0522655426 (per prenotazioni laboratorio).FIERA DI SAN CASSIANO 2013Anche quest’anno dal 30 Aprile al 5 Maggio il paese festeggerà il Santo Patrono con la tradizionale Fiera di San Cassiano, una festa per grandi e bambini con Luna Park e Mercato in centro storico. Per l’occasione la biblioteca effettuerà una vendita straordinaria di libri recuperati a 2 euro l’uno!DONNE IN GAMBA Donne in gamba, passeggiata su diverse distanze.Ogni martedì e giovedì partenza alle ore 21.00 dal piazzale antistante la Rocca. IL TUO SGUARDO MI FA PAURADomenica 28 aprile 2013 alle ore 17.00 al Teatro della Rocca “Franco Tagliavini”.

Novellara (RE) 18 marzo 2013 – Ritorna domenica 12 maggio dalle ore 16.00 alle 19.30 “Piazze d’Infanzia”, festa organizzata dai nidi e scuole comunali in colla-borazione con il personale e le famiglie. Piazza Unità d’Italia, i portici e le vie limitrofe si trasformeranno per un pomeriggio in un grande spazio dedicato al gioco, alla conoscenza e all’incontro. Il filo conduttore di tutte le attività e giochi progettati da insegnanti, pedagogisti, hanno lo scopo di valorizzare l’esperienza ludica negli spazi pubblici, come la Piazza, luogo unico e speciale per incontrarsi, conoscersi e rafforzare il senso di comunità.Spazi narrazioni bi-lingue, laboratori per la cura del verde urbano e per l’uso di materiale di riciclo, pic-nic

Piazze d’Infanzia: luogo di comunità e d’emozione

Sei una ragazza, un ragazzo fra i 18 e i 30 anni? Hai studiato, lavorato, vissuto all’estero per un periodo importante? Ti stiamo cercando! Se hai voglia di raccontare la tua esperienza, contattaci subito alla mail [email protected]....

Sara GermaniStaff del Sindaco Ufficio comunicazioneComune di Novellara (RE) Piazzale Marconi, 1tel. 0522-655459 - fax. 0522-652057

di Sara Germani

Vogliamo far circolare e condividere nuove idee!

urbano, giochi di ieri e di oggi in collaborazione con le scuole di Novellara, zona polisensoriale per i più piccoli e spettacoli musicali renderanno questa festa un evento a cui tutti possono partecipare.Proprio per questo tante associazioni hanno voluto offrire le proprie competenze e disponibilità: dall’as-sociazione NOVELLARA VIVA dei commercianti locali che organizzeranno insieme agli insegnanti una caccia al tesoro tra le vetrine dei negozi aperti, ai volontari del Bici-Bus con percorsi ciclabili per imparare i com-portamenti corretti del bravo ciclista, alle GGEV che parleranno ai bambini della natura e degli animali, ai vigili del fuco con esercitazioni dal vivo e tanto altro ancora.

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PROGEO

Gennaio 2013: iniziamo a prendere contatti via mail con Zita Dazzi, che sarà ospite a Novellara il 15 marzo all’interno del progetto Baobab, che da tre anni porta in Rocca scrittori per ragazzi, con lo scopo di promuovere la lettura tra gli utenti più giovani della biblioteca.Febbraio 2013: le mail si fanno più intense e numerose, ad un mese dalla data X si tratta di capire come gestire l’incontro. Zita deve infatti essere messa al corren-te di quanti e quali libri hanno letto i ragazzi, di quante facce si troverà di fronte la mattina del 15, di come le varie classi, con il prezioso contributo di maestre

e insegnanti, hanno affrontato il testo. Da subito si dimostra disponibile e simpatica, veloce di penna e di pensiero, appassionata e curiosa e questo aumenta in noi il desiderio di conoscerla.15 Marzo 2013: in una mattinata che sembrava perfetta dal punto di vista meteorologico ed astrale, Zita arriva puntualissima davanti alla Rocca alle ore 9, accompagnata dall’ormai storico recupera- scrittrici Pierpaolo Ascari, affidabile ed impeccabile come sempre. Jeans, maglione e una grossa sciarpona colorata ci fanno subito ben sperare: l’aspetto e il sorriso amichevole è quello di una donna-mamma venuta per farsi conoscere e per parlare con i ragazzi, per rispon-dere alle loro innumerevoli domande e trascorrere a Novellara una mattinata davvero piacevole.Dalle 9 alle 11: quattro classi quinte della scuola primaria, accompagnate da formidabili ma-estre, si accomodano in Sala Civica e cominciano letteralmente a tempestare di domande la nostra povera scrittrice, che con solerzia e simpatia spiega tutto!Ci racconta che ha cominciato a scrivere relativamente tardi, all’età di quarant’anni, durante una pausa dal lavoro per maternità, ma che scrivere ha sempre fatto parte di lei, che a vent’anni ha cominciato ad occuparsi della cronaca milanese per il giornale Repubblica, che scrivere è per lei terapeutico, perché le permette di mettere su carta paure, malumori, scene di vita quotidiana, rancori e dispiaceri, in qualche modo liberandosene.Con grande approvazione da parte dei presenti, confessa di essere stata una studente discreta, ma non sempre al massimo, e di aver avuto come dote naturale, più che la costanza, la curiosità e la fantasia. Svela a tutti noi che molti dei suoi personaggi che si trovano nei suoi libri sono ex vicini di casa insopportabili, amici dei suoi figli inconsapevoli di essere benevolmente spiati, colleghi di scrivania con caratteri spigolosi e che l’ispirazione le viene nei momenti più strani.Dalle 11 alle 13: è il turno dei grandi. Silenziosi ed educatissimi arrivano i ragazzi delle quattro prime dell’istituto Lelio Orsi, accompagnati dalle loro grandiose insegnanti, che tanto tempo hanno dedicato in classe alla lettura del libro “Luce dei miei occhi”. Anche con loro Zita parla di letteratura per ragazzi, di tempi e modi di scrivere, di come sia diverso il lavoro della scrittrice da quello della giornalista e di quanto amore e passione serva in entrambi. Scrivere per un libro richiede infatti più tempo, perché un capitolo va scritto, letto e riletto, corretto e accorciato in più fasi, mentre per la stesura di un articolo servono rapidità e capacità di sintesi. Ai ragazzi più grandi parla della sua vita di lettrice, dei romanzi che alla loro età ha amato, della felicità e del dolore, di quanto sia importante per lei, mamma di quattro figli, la famiglia.Ore 13: Siamo stanche, ma soddisfatte e felici di aver avuto l’onore di conoscere una persona speciale, di aver potuto partecipare ad un incontro fecondo dal punto di vista dei contenuti, di poter fare con passione un lavoro bellissimo, di poter sempre contare sulla collaborazione di un corpo docente preparato, motivato e disponibile, di poter incontrare facce oneste, dirette e spontanee come quelle dei nostri ragazzi.

La scrittrice Zita Dazzi a Novellara cronistoria di un incontro

di Stefania Erlindo

Simpatico e interessante botta e risposta tra la scrittrice milanese e i ragazzi delle classi quinte della scuola primaria di Novellara, all’interno della Sala Civica in Rocca.

Cantare per superare un trauma

Il percorso di ricerca di Anna Pace psicotera-peuta e Monica Maccaferri direttrice del Centro Comunale di Musicoterapia.

Una psicoterapeuta e una musico-terapeuta si incontrano, in questo volume scritto a quattro mani, per confrontare le loro professionalità su di un campo di intervento deli-catissimo ed estremamente "forte": una bambina, in cura dalla psicolo-ga, è stata vittima di un prolungato abuso da parte del padre senza il conforto della madre, capace solo di lanciare messaggi di confusione

e indifferenza al fatto. Da una richiesta di aiuto per tentare una collaborazione professionale sul caso in oggetto, na-sce un interessante percorso di ricerca che mette in stretta relazione l'esperienza musicale - principalmente attraver-so pratiche di ascolto e di espressione vocale - e il vissuto traumatico della bambina, nell'intento di riarmonizzare la sua relazione con se stessa, con l'adulto protettivo e con il mondo intero. Da un lato vengono analizzati gli elementi legati all'esperienza di abuso: i disturbi della sfera cognitiva della bambina dovuti a importanti alterazioni emotive, l'emergere in lei dei sentimenti di vergogna e di colpa, il contemporaneo affiorare nell'adulto di forme di distorsio-ne nella percezione delle reazioni infantili. D'altro canto si ragiona sulla musica come modo - forse unico - per aver ragione dell'universo rumoroso e caotico che circonda ogni bambino dal momento della nascita. L’esperienza sonora diventa il campo di sperimentazione che gli può consentire di rielaborare suoni e rumori, di renderli quasi prevedibili e di attenuare i sentimenti di timore e di an-goscia, in un gioco di previste e anticipabili soluzioni. La musica si pone quindi come uno strumento privilegiato per riportare il bambino ai suoi pensieri, per renderlo capace di gestire emozioni forti quali paura e ansia e per ridurre i suoi problemi di attenzione e di concentrazione. Alle autrici Anna Pace e Monica Maccaferri va il merito d'aver aperto la strada a un campo di ricerca di sicuro interesse e di aver fornito alcuni spunti e strumenti che potranno servire, da stimolo e da base di riferimento per sviluppare nuove ipotesi di intervento e cura.

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rubrica a cura di Stefania Erlindo

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PRESENTEPoesia che ancora mi commuovie ricopri di fascinoi miei giornirimani nel mio cuoree portami lontanodalla pazzia del mondo.Portamidove la tristezza non arrivae il domanirimane ancora un giornoin cui sperare.

IL GRANDE MISTEROHo cercato nel ventoche frugava tra l’erbaho cercato nella lucedi estenuanti pomeriggi d’estateho cercato tra le stelledelle magiche notti d’agostoma solo dentro di mesi nasconde il grande mistero.

BIBLIOTECAVendita straordinaria libri

Domenica 5 maggio dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.30 Sala Studio BibliotecaLa biblioteca mette in vendita i libri recuperati dalle operazioni di scarto effettuate al fine di rin-novare le collezioni. Questi libri, allontanati dagli scaffali perché

obsoleti o non più richiesti dall’utenza, possono vivere una seconda vita a casa di curiosi e appas-sionati lettori. Si tratta di libri di narrativa, saggistica, storia, e tanto altro.Sarà possibile acquistarli al costo di euro 2 a libro e euro 5 per tre volumi.Per informazioni 0522655426 o 0522655419.

Biblioteca fuori di sèClicca qui per scoprire tutte le novità acquistate, divise per mese e per fascia d’età.Ti ricordiamo inoltre che la biblioteca ha attivo il servizio

dei desiderata, che ti permette di avanzare proposte di acquisto. Puoi passare di persona in biblioteca o mandarci una mail per proporre l’acquisto di libri, fornendoci gli estremi utili al reperimento. Sarà valutata ogni singola richiesta e decideremo, in base alle esigenze del servizio, se acquisire o meno tali materiali dan-dotene motivazione scritta o acquistando l’opera. Nel caso di acquisto l’utente che ha proposto l’opera sarà il primo a leggerla.

Nati per leggereSabato 18 maggio ore 16.30 sala del FicoLettura per bambini dai tre ai sei anni a cura dei lettori volontari NPL

Un libro al meseSabato 25 maggio ore 17 Sala del FicoIvanna Rossi, reggiana di origini casinesi, si è aggiudicata il Premio letterario nazionale intitolato a Silvio D’Arzo con l’opera inedita “4 gatti.

Racconti”, sbaragliando una ventina di autori prove-nienti da diverse parti d’Italia.Il 25 maggio a Novellara presenterà i suoi racconti Quattro gatti e Devo esser ti grato.Per conoscere gli altri appuntamenti del ciclo Un libro al mese clicca qui.

La Spezieria_Sul filo del raccontoGiovedi 9 maggio ore 17.30 Sala del ficoUltimo appuntamento per gli appassio-nati del circolo La spezieria, che chiude la stagione 2013 con la lettura “La vita sommersa e quella salvata” di Raffaele

La Capria.

ARCHIVIOQuante storie nella storia::Didattica in archivio

1, 5, 12 maggio ore 10 -12,30 e 15-18,30 Archivio storico comunale A spasso nella storia Visite guida-te all’archivio storico comunale

(su prenotazione).Il giorno 5 maggio alle ore 16 sarà inaugurata la nuova sede del fondo librario antico.

Domenica 12 maggio ore 16-18,30 Archivio storico comunaleAntichi capilettera:: Crea la tua inizialeLaboratorio didattico per bambini dai 6 ai 10 anni, condotto in collaborazione con il Museo (max 15 bambini. Prenotazione obbligatoria entro il 6 maggio).Informazioni e prenotazioni: tel. 0522 655450 (archi-vio storico) / 655426 (per prenotazioni laboratorio) [email protected]

MUSEOMostra fotografica di Riccardo Varini

L’Assessorato alla Cultura par-tecipa alla Fotografia Europea 2013 con una mostra fotogra-fica del fotografo reggiano Ric-cardo Varini, dal titolo “Stanze”.

La mostra , si inaugurerà l’1 maggio alle ore 11.00 e rimarrà aperta sino al 2 giugno Si tratta della prima parte di un lavoro ispirato ad Edward Hopper, il pittore americano famoso per il

suo teatro del silenzio. Aperta l’ 1-4-5-12-19-26 maggio e 2 giugno dalle ore 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.30. Per informazioni 0522655426

Fiera di San Cassiano::Esposizioni e attivitàDall’1 al 5 maggioMostra di pittura di Luciano Sbor-gi presso “la Spezieria”Mostra di opere di Romano Pa-squalotto - Sala del fico

Mostra di ricamo - Teatro5 maggio “Ciceroni al Museo” – Museo Gonzaga (ore 10- 12.30 / 15 – 18.30) - I bambini delle classi quinte elementari faranno da Ciceroni alle stanze del Museo Gonzaga.5 maggio mercatino del riuso per bambini – Portico 1° piano della RoccaNotte europea dei Musei18 maggio Museo Gonzaga dalle ore 21 alle 24Concerto20 maggio Chiesa del Popolo ore 21Concerto in occasione di San Bernardino a cura del coro della Cappella musicale “San Francesco da Paola” – Reggio Emilia.

Romano Pasqualotto

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Circolo Ricreativo Novellarese

D. La crisi economica sta ingenerando paure, preoccu-pazioni, timori. Cosa sta succedendo nel nostro terri-torio?R. dal 2008 ad oggi il mondo è cambiato e gli equilibri a livello globale ci stanno ponendo di fronte a situazio-ni nuove, non facilmente governabili, ove è necessario mettere in discussione il nostro modo di lavorare e di vivere. Anche un territorio come il nostro, economica-mente e socialmente all’avanguardia, è messo a dura prova e deve fare i conti con la perdita di posti di lavoro, minori garanzie e tutele per i singoli, prospettive difficili da interpretare.D. sembra di capire che il modello sociale e imprendi-toriale di casa nostra sia messo in discussione e non sia in grado di reggere alle nuove sfide.R. Non è proprio così. Il nostro modello è sostanzial-mente sano e con dedizione e passione sta reagendo ad una congiuntura difficile e complessa. E’ però evidente che è e sarà necessario passare per la strada delle ristrut-turazioni aziendali, dell’innovazione dei beni e dei servizi che qui vengono prodotti ed erogati.D. il ricorso ai concordati in continuità o alle ristruttu-razione del debito sta mettendo in ginocchio tante pic-cole imprese. Anche il movimento cooperativo è sotto accusa. Si dice che, così facendo, si salvano i grandi a discapito dei piccoli. E’ vera questa affermazione?R. tutto il mondo dell’economia sta vivendo momenti drammatici dal punto di vista finanziario. Non c’è finan-za (non scordiamoci che i mali che stiamo cercando di combattere hanno nella finanza la responsabile prima), lo Stato non paga i debiti, le imprese non onorano le sca-denza e il ciclo dei pagamenti è andato il tilt. Questo è sotto gli occhi di tutti e in questa fase bisogna trovare le soluzioni e non fermarci all’individuazione dei colpevo-li, con il rischio di immolare il classico capro espiatorio, quale agnello sacrificale da dare in pasto alla pubblica opinione. In provincia di Reggio, da un anno a questa parte, oltre 160 imprese sono ricorse alle richiesta d’am-missione alle varie forme di concordati, e tra queste solo alcune cooperative hanno avviato dette procedure. Perciò il fenomeno è di tutte le forme d’impresa e non relegabi-le, come qualcuno maliziosamente vuole fare intendere, al sistema cooperativo. I concordati hanno come scopo quello di “congelare” i debiti e permettere alle imprese di

ripartire. Se le imprese ripartono ci sarà ancora lavoro, produzione, redditi, sviluppo. Se le imprese non ce la fa-ranno, anche per le cosiddette medio- piccole imprese i tempi si presenteranno bui, problematici, angusti.D. in questo non edificante panorama Andria come si colloca?R. La cooperativa Andria in questo panorama sta lottan-do a denti stretti. Siamo consci del momento difficile, al quale peraltro c’eravamo preparati. Già dal 2007 il nostro direttore Pantaleoni ha presentato al nostro consiglio un piano triennale il cui titolo recitava: “Noè ha comincia-to a costruire l’Arca che c’era ancora il sole”. Il richiamo c’è servito per capire che i tempi dell’abbondanza, delle vacche grasse, del continuo sviluppo erano oramai in scadenza. Vari indicatori lasciavano trasparire tutto ciò. La decisione d’allora ci indusse a cedere beni e aree che non ritenevamo strategiche per le nostre attività. Così facendo il nostro patrimonio liquido si è ulteriormente irrobustito e ora possiamo, con estrema attenzione e prudenza, continuare a lavorare, pagare i nostri fornitori, dare garanzie e tutele ai nostri Soci.D. da quello che sappiamo, Andria ha concentrato una buona parte delle sue attività su Novellara. Ci illustra cosa state facendo?R. Andria, per il vero, sta lavorando in vari Comuni ove storicamente opera. A Novellara abbiamo avviato un cantiere importante, in una zona molto bella e molto gra-dita ai Soci, e alle tante persone e famiglie che si sono rivolte e si rivolgono a noi. La zona è stata denomina-ta “Armonia”, in quanto il piano urbanistico, i luoghi di relazione, i grandi spazi verdi, i percorsi ciclo-pedonali all’interno del quartiere e verso il centro storico, offrono appunto una dimensione armonica al tutto. Stiamo rea-lizzando una quarantina di alloggi, tra case bi-familiari, casette a schiere e maisonnettes. Devo dire, non senza soddisfazione, che abbiamo finora prenotate oltre il 70% delle proposte abitative suddette. I motivi di tale gradi-mento credo siano individuabili nella zona molto bella, nei prezzi degli alloggi convenzionati, nel contributo a fondo perduto regionale (che può arrivare fino a 35.000 euro; è in uscita il prossimo bando regionale a cui si può accedere) stabilito per le “giovani coppie” e altri nuclei familiari e, mi sia permesso affermare, anche per il buon nome della cooperativa. Abbiamo, da poco, dato avvio

alla realizzazione di dieci alloggi, che verranno assegnati in affitto a canoni concordati con il Comune. I tempi di realizzazione sono in linea con il cronoprogramma che c’eravamo assegnati e non sono previsti slittamenti nelle consegne, se non quelli fisiologici nei cantieri edili.D. la domanda finale, che riusciamo a capire essere molto impegnativa, è questa: il modello cooperativo è ancora in grado di svolgere il ruolo di traino allo svilup-po e alla socialità?R. Se l’economia mondiale è malata lo si deve alla trop-po e insensata speculazione che ha invaso i mercati, le transazioni e gli scambi commerciali. Solo un’economia più solidale può dare una risposta ai nuovi bisogni, che sono quelli che al centro dello sviluppo ci dev’essere l’uo-mo, le sue legittime istanze, il benessere delle comunità. La cooperazione è una delle risposte possibili alla rico-struzione dei tessuti economici e sociali. Il 2012 è stato proclamato dall’O.N.U., quale anno mondiale della coo-perazione. Il motivi di tale riconoscimento è ben chiaro e indica la strada da seguire. “Insieme si può” è uno degli slogan della cooperazione. Ce l’ha ricordato molto bene Rita Levi Montalcini quando, parlando della valenza della cooperazione, scrisse che l’uomo una volta che decise di scendere dagli alberi e affrontare i pericoli della giungla, capì l’importanza che solo” insieme si può” essere più forti, più intraprendenti, più solidali.

La crisi picchia duro ma il nostro modello può reggereSergio Calzari, presidente di Andria, ci parla del drammatico momento dell’eco-nomia, ma resta fiducioso e difende la cooperazione.

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Vuole spiegare ai lettori del Portico di cosa si tratta?L’Amministrazione Comunale di Novellara, attraverso l’Isti-tuzione per i Servizi Sociali I Millefiori in collaborazione con il Centro Sociale Papa Giovanni XXIII di Reggio Emilia e la Caritas Diocesana reggiana, ha attivato dal 2010 un pro-getto di animazione sociale nella frazione di S. Bernardino.L’idea del progetto è conseguente ad un lavoro di ricerca compiuto nel 2009, il “Piano di sviluppo di Comunità del Comune di Novellara”, che aveva iniziato un per-corso di costruzione di linee guida e idee progettuali per lo sviluppo di Comunità, basandosi su una attività di progettazione partecipata.La prima zona, oggetto del nostro intervento, e’ stata la frazione di San Bernardino perché lì maggiormente che altrove, era evidente la mancanza di servizi, la presenza di famiglie in difficoltà con molti bambini e la necessità di creare punti di riferimento e/o presidi pubblici ricono-sciuti, in grado di fare emergere e supportare i bisogni dei cittadini residenti.I sei appartamenti della Caritas Diocesana di Reggio Emilia, adiacenti la canonica hanno fornito l’occasione per una collaborazione con l’Amministrazione Comu-nale di Novellara, attiva ormai da anni, limitatamente alla gestione di un paio di appartamenti utilizzati per dare sollievo abitativo temporaneo a famiglie in particolari condizioni di difficoltà. Da quella esperienza di gestione, durante la quale abbiamo toccato con mano le problema-tiche specifiche delle famiglie, inerenti soprattutto le loro scarse possibilità economiche, e vagliato, da un lato ciò che esse recepivano come ostativo a un buon livello di

convivenza e dall’altro il bisogno di aiuto nel riconoscere ed evidenziare le proprie risorse, è nato il “Progetto Operatore di Cortile”.Quali sono stati i problemi più difficili che avete affron-tato in quella prima esperienza sanbernardinese?Il primo problema non e’ stato semplicemente quello di portare aiuto, ma capire quale fosse il modo migliore per

farlo. La disposizione iniziale è stata dunque di metterci in ascolto ed entrare nella situazione per comprendere le diverse visioni. Con la collaborazione del Centro Sociale Papa Giovanni XXIII abbiamo steso il presente progetto ed inserito un “operatore di strada” (perché la formazione doveva essere quella) trasformato poi, per adattarlo al nostro contesto, in “operatore di cortile“, che è entrato in

rapporto con le famiglie ed ha creato relazioni significative di fiducia e di rispetto con adulti e ragazzi. Solo così siamo riusciti a cogliere i bisogni veri delle persone e non quelli che la nostra presunzione ci avrebbe suggerito a priori. Abbiamo raccolto la partecipazione attiva di una ventina di famiglie e raggiunto più di trentacinque tra bambini e ragazzi . Le richieste avanzate, in particolare dalle donne, sono state il sostegno al lavoro scolastico dei figli e l’atti-vazione in loco di un corso di italiano; i ragazzi più grandi hanno chiesto invece supporto per la loro socializzazione.Anche la promiscuità tra le famiglie, di diversa provenienza e cultura, è stata considerata come complessità da capire e da gestire. Ad ogni modo, qualunque fosse il problema, abbiamo visto che la soluzione si trovava sempre dentro a un percorso di reciproca conoscenza. Solo conoscendo le ragioni dell’altro, possiamo, in qualità di Amministratori, programmare interventi efficaci.In concreto come avete realizzato il vostro programma?In risposta alle esigenze espresse è stato attivato uno spa-

zio per il sostegno nei compiti scolastici per due po-meriggi la settimana nei locali della canonica, naturale punto di ritrovo per quanto riguarda la distribuzione di generi alimentari e di vestiario, oltre che per la presenza di uno spazio cortilivo attrezzato con giochi per bambini. Per i ragazzi più grandi, nella maggior parte pakistani e indiani, l’approccio e la mediazione è avvenuta attraverso il gioco del ”cricket”. I ragazzi, che erano soliti giocare su un campo improvvisato vicino al canale e adiacente alla strada, hanno ot-tenuto, insieme all’educatore, l’uso del campo di calcio della frazione dai responsabili della struttura. L’Educatore ha intrapreso quindi rapporti con la scuola, con operatori dei servizi sanitari e sociali, con il Centro Giovani, con le Associazioni sportive e con le persone di riferimento della frazione ed ha

costituito sicuramente un aiuto concreto ad affrontare i problemi di ogni giorno.Non abbiamo potuto attivare il corso di italiano a S. Ber-nardino perché erano già attivi corsi in centro ed abbiamo cercato di favorirne la frequenza.Come giudica oggi quell’esperienza? Necessaria e gratificante. I risultati ottenuti ci confermano

Operatore di Cortile: un progetto per portare aiuto alle famiglie in difficoltàMaura Bussei, presidente dell’Istituzione per i Servizi Sociali I Millefiori, ci parla del Progetto Operatore di Cortile, una nuova iniziativa avviata dal 2010 a S.Bernardino.

di Eda Ferrabue

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nell’idea che quel progetto, ed in particolare la sua metodologia nell’applicazione e la competenza spe-cifica degli operatori, sia trapiantabile/esportabile anche altrove, ad esempio in quartieri del centro ad alta concentrazione di vecchia edilizia popolare, caratterizzati da una indifferenza diffusa tra gli abitanti, con famiglie alle quali la diversa provenienza (dal meridione d’Italia e/o da Paesi stranieri), la differenza anagrafica e le differenti culture impediscono rapporti di buon vicinato. I bisogni crescenti legati al perdurare della crisi economica e alla difficoltà a gestire correttamente le relazioni tra i cittadini appartenenti a etnie diverse, ci impongono di non sottovalutare i timori, le tensioni, i segnali di insicurezza presenti sul territorio. L’obiettivo è di disattivare queste tensioni, a maggior motivo quando fossero ancora sotterranee, e adoperarci invece alla costruzione di ponti relazionali tra le famiglie e tra le persone. E’ in questo contesto che prende vita il Progetto Operatore di Cortile in alcune zone del centro.In che cosa differisce rispetto all’esperienza fatta a San Bernardino?Sostanzialmente si tratta dello stesso progetto già ampiamente collaudato, anche se è stato strutturato in modo da adattarlo ai nuovi contesti e con proposte di attività diverse sulla base dei dati raccolti dalle interviste effettuate in quelle zone. Ci siamo avvalsi della collaborazione sempre di “operatori di cortile” esperti in materia di animazione territoriale, ritenuti idonei per l’approccio informale e volto alla responsabilizzazione e partecipazione. Attraverso incontri, interviste, questionari e attività di animazione, realizzate nella primavera/estate 2012 abbiamo cercato occasioni di incontro per conoscere e di farci conoscere nella zona di Via 1 Maggio/Matteotti:questo è il primo quartiere interessato dal progetto. Il Progetto è stato suddiviso in diverse fasi processuali finalizzate ad un più efficace raggiungimento degli obiettivi individuati nella promozione della socialità e nel favorire l’emersione delle risorse specifiche di quel luogo.Mi fa un esempio di cosa intende per “emersione delle risorse di un determinato luogo”?L’integrazione e la partecipazione alla vita della comunità si attivano grazie ad azioni che nascono da esigenze pratiche. Ad esempio, gli spazi comuni all’interno dell’area condominiale potrebbero essere ripensati in un’ottica di coesione sociale. I piccoli cortili, per lo più trascurati o adoperati in maniera im-propria, potrebbero trasformarsi in orti comunitari con evidenti vantaggi per tutti. L’orto chiama in campo i saperi delle persone più anziane che meglio conoscono le tecniche di coltivazione. La persona anziana verrebbe valorizzata per i suoi saperi e messa nelle condizioni di poterli trasmettere ai più giovani. Pren-dersi cura di un orto costringe ad entrare in contatto con gli altri abitanti del palazzo o del quartiere in un’ottica di mutuo aiuto, sia per quanto concerne gli strumenti che i saperi. Infine la produzione di generi alimentari potrebbe essere un primo passo per una condivisione dei prodotti in momenti comuni come pranzi o cene. Capisco che questi orti oggi siano una vera e propria moda e che il proporla possa in un certo senso sminuire le ragioni del nostro impegno, però resta un dato di fatto che altrove questa moda ha dato buoni risultati. Allora, se una moda può servire a farci vivere meglio, ben venga anche la moda.Perdoni la domanda: ma questi progetti sono destinati agli stranieri ? E se queste risorse venissero impiegate per noi italiani?Se mi fa questa domanda vuol dire che non mi sono spiegata bene. Questi progetti non sono finalizzati ne’ agli stranieri ne’ agli italiani. Sono pensati indistintamente a beneficio di tutti gli abitanti di un dato territorio, in particolare vogliono sviluppare la capacità di instaurare buone relazioni sociali nel quotidiano, sollecitare rapporti di buon vicinato, approfondire la conoscenza dell’altro, abbattere diffidenza e pregiu-dizi e creare una buona coesione sociale. Infatti, se riusciremo a migliorare la qualità della convivenza, avremo reso migliore la vita sia degli italiani che degli stranieri.

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a San Bernardino di Novellara

il 18-19-25-26 maggio 2013

dalle ore 20.00 in poicena aperta a tutti in compagnia di:

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ANTONIO GUIDETTI

19maggio

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COMUNE NOVELLARA

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La neonata società Fijlkam della bassa reggiana, con tre atleti in gara conqui-sta tre medaglie, Sabato a Cittadella di Padova si disputava il 16 torneo internazionale città Murata, per sole cinture nere con junior e senior che combattevano assieme. Per il judo club Novellara erano presenti Igli Ra-mosacaj nei 73 kg e Simone Gentile nei 66 kg. Apriva la gara quest’ultimo che nonostante la lontananza dal tata-mi di 2 anni, inaugurava il ritorno con il primo incontro, vinto con due waza ari (mezzo punto) sfoderando la classe che lo ha sempre contraddistinto. Il se-condo incontro dura 8 secondi secchi e l’atleta novellarese approdava alla seminifinale contro Besk Karim ex na-zionale algerina. Incontro tiratissimo e una sanzione molto dubbia, finiva per regalare all’avversario il match. Nella

finale per il terzo posto, un altro colpo di classe di Simone gli consentiva di aggiudicarsi il bronzo in 10 secondi secchi. Gara da manuale per lo junior Igli Ramosacaj (18 anni, il più giovane atleta della categoria) che passava il primo turno come testa di serie e il secondo turno lo chiudeva in sette secondi. Quarti di finale con l’atleta di interesse na-zionale Davide Bianco Momesso forte del terzo posto ai campionati italiani juniores. Igli conduce l’incontro e dopo circa un minuto, piazzava un ippon da ma-nuale chiudendo l’incontro. Semifinale con Umberto Serenelli seniores man-tovano cresciuto all’ombra di palestre fortissime come la forza e costanza Brescia di Ezio Gamba. E anche qua Igli non delude e in un minuto otteneva l’accesso alla finale. Purtroppo contro Silvio Cici, primo nella ranking list ita-liana non ce la fa. Parte bene, passa in vantaggio, ma prende una controtec-nica in malo modo che lo relega al secondo posto, con una bellissima gara alle spalle. Domenica a Genova, torneo internazionale master della lanterna, valido per il campionato italiano master. In gara l’allenatore del Judo club Novellara Andrea Aldini, che vinceva il primo incontro in circa 40 secondi e il secondo lavorando con l’esperienza, imbottendo di sanzioni l’avversario portandosi in finale. Quest’ultima dura circa 6 secondi con un ippon da manuale di Al-dini che gli permetteva di salire sul gradino più alto del podio. Grande soddisfazione a Novellara per questa nuova realtà!

Oro di Aldini, argento di Ramosacaj, bronzo di Gentile a Ge-nova e a Cittadella (PD)

Esordio con il botto del judo club Novellara

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Si svolgerà dal 18 al 29 aprile 2013 il tradizionale torneo di tennis organizzato dal Ct. La Rocca. La manifestazione, che chiuderà le iscrizioni a 64 partecipanti, sarà limitata ai giocatori di 4° categoria e non classificati.La competizione novellarese è un appuntamento molto sentito dai tennisti, sia per il prestigio che si è guadagnata nel corso degli anni, sia per l’alto numero di appassionati che giornalmente fanno da cornice ai vari incontri. Da anni raccoglie iscritti provenienti da fuori provincia ma anche tanti extra regione.Novità importante, quest’anno il torneo sarà denominato 1° Memorial Riccardo Lombardini.Il consiglio direttivo del circolo tennis, in accordo con la famiglia e con il parere favorevole del delegato provinciale F.I.T., Graziano Fer-rari, ha ritenuto doveroso intitolare a Riccardo la manifestazione più importante della stagione.Grazie alla sua competenza, Riccardo era di valido aiuto ai direttori di gara nell’organizzare e gestire il torneo.Appuntamento quindi da non perdere per gli sportivi novellaresi, che avranno la possibilità di vedere all’opera, oltre ai nostri atleti, anche

giocatori che sono già in “rampa di lancio” per il salto di categoria. I ragazzi dell’istruttore Tagliavini sono impa-zienti di misurarsi nel torneo locale, davanti a tanti amici e sosteni-tori. Per i più giovani, alla prima prova nel tennis che conta, il battesimo sui campi di casa, sarà sicuramente emozionante e servirà loro per fare la neces-saria esperienza.Si ricorda che per informazioni, cor-si, lezioni private e prenotazione campi, si può telefonare al n°0522-653026.

Giorgio Pagliani

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Che cos’è l’optometria?L’optometria è la scienza che studia la visione e il processo visivo. E’ una professione sanitaria non medica fondata su conoscenze fisiche e biologiche. Essa ha lo scopo di impiegare tecniche preventive, compensative ed educative al fine di man-tenere o di ripristinare la normale efficienza visiva.Seppur ancora oggi poco conosciuta da molti, l’optometria è nata ufficialmente, negli USA già nel 1897. In Italia l’optometria è una professione libera e ben distinta dalla professione medica e da quella di ottico (sent 595 42895/2001)

Chi è l’optometrista?L’optometrista è un professionista sanitario laureato o abilitato, non medico, che analizza con metodi oggettivi e/o soggettivi, lo stato refrattivo del soggetto al fine di determinare la migliore prescrizione e for-nire la migliore soluzione ottica al soggetto (lenti oftalmiche o a contatto) garantedogli il benessere visivo.Nel caso in cui si evidenzino segnali di patologie l’optometrista indirizza i suoi esaminati al medico oculista.

Che differenza c’è tra l’ottico e l’optometrista?L’ottico è secondo la legge italiana, colui che fornisce i presidi correttivi al soggetto che li richiede secondo ricetta. Può prescrivere occhiali per miopia semplice o per presbiopia. Prepara e vende l’occhiale. L’optometrista invece attraverso “l’analisi visiva optometrica” è il massimo esperto di esami refrattivi.

OTTICI DAL 1960OPTOMETRISTI DAL1987

Nel maggio 2012 con il rinnovo del consiglio di am-ministrazione, la Pallacanestro Novellara ha iniziato un cammino di riavvicinamento più consono alla realtà del nostro paese. Un paese che richiede di investire maggiormente sul settore giovanile e di valorizzare le attuali risorse, senza fare il “passo più grande della gamba” ma cercando di far crescere bene i ragazzi locali, con entusiasmo valori e competenze tecniche. Più del 50% del budget a disposizione della società è investito sul settore giovanile e sulla competenza dello staff tecnico. Due squadre giovanili come l’Under 14 e 17 vantano partecipazioni a campionati di eccellenza “Élite”. In quest’ottica si inserisce anche la creazione e lo sviluppo delle tecnologie di comunicazione così care alle nuove generazioni: social network e sito web. E’ così, in collaborazione con la ditta novellarese specializzata nella creazione di siti web CP OFFICE, è stato creato il nuovo sito ufficiale www.pallacane-stronovellara.com e collegato ad esso i principali social (es: facebook) utili per le comunicazioni immediate e spontanee, tra addetti ai lavori ma anche tra i tanti tifosi. Sul sito è ora possibile trovare tutte le informazioni che riguardano la società, dalla sua storia fino al calendario delle

Nuovo sito web per la Pallacanestro NovellaraContinua il processo di rinnovamento intrapreso nel maggio 2012 dalla Pallacane-stro Novellara. Con il nuovo sito web ufficiale (www.pallacanestronovellara.com) il rinnovato consiglio direttivo da spazio ad un gruppo di ragazzi novellaresi che hanno deciso di impegnarsi volontariamente per avvicinare ancor di più questo sport alle esigenze delle nuove generazioni.

di Paolo Bigi

partite, dalle fotografie fino ai risultati aggiornati quasi in tempo reale. Attraverso il proprio canale YouTube “Pallacanestro Novellara” è anche possibile rivedere le immagini salienti delle partite della prima squadra e del torneo di pasqua. Un gruppo di giovani ragazzi prestano volontariamente il proprio tempo libero per la gestione del sito e delle tecnologie: Andrea Zaran-tonello, Marco e Matteo Bonini, Luca Ghisi e Giancarlo Mantovani, Adelmo Allegretti, Gabriele Pignagnoli e Fabio Ferrari per le fotografie. A tutti loro grazie per l’impegno e la grande disponibilità.

per il suo 2° compleanno. La festeggiano il papà Filippo, la mamma Alessandra, i nonni, gli zii e il prozio.

Auguri

a Irene Pagliani

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RISTORANTE PIZZERIAAperto tutti i giorni anche amezzogiorno

Turno di chiusura: Giovedì Tel. 0522-651301Galleria Dei Cooperatori 1 - 42017 Novellara (RE)

SPORT / NUOTO rubrica a cura di Anna Torelli

Erano presenti società provenienti dal Piemonte, Lombardia, Veneto, Marche, Trentino ed Emilia Romagna. Il programma gare prevedeva una pri-ma prova alla mattina nella quale tutti gli atleti si confrontavano nelle gare dei 50 metri per ogni stile ed il pomeriggio entravano in finale i primi 8 clas-sificati disputando questa volta i 100 metri dello stile percorso. Il “Team Pr-Re” con i suoi 70 atleti ha conquistato 21 finali ottenendo 5 podi indivi-duali, 5 podi di staffetta e piazzandosi al 5° posto in classifica generale. Per il gruppo Uninuoto di Correggio-Novellara ottimo il tempo di Sofia Mori-ni 1^classificata nei 100 rana con 1’36’’96 seguito da un bel 5° posto nella finale dei 100 stile. Anche Elisa Berselli conquista due finali con una merita-ta medaglia d’argento nei 100 dorso con 1’27’’10 ed un sesto posto nei 100 rana. Non tradiscono le aspettative Gessica Ferroni medaglia d’argento nei 100 farfalla con 1’16’’12 e Federico Fois che nei 100 stile, in un finale mozzafiato, manca l’oro per soli 15 centesimi: meritatissima medaglia d’argen-to con un crono di 1’07’’24. Altre finali sono venute da Soumaya Biyad 6^ classificata sia nei 100 dorso che nei 100 stile; Cristiano Brioni 6° nei 50 farfalla, Samuele Lugli 7° e Riccardo Bacci 8°nei 100 rana ed infine Giovanni Pilati 8° nei 100 stile. Al termine della manifestazione le tradizionali staffette e del-le otto iscritte ben cinque salgono sul podio: Elisa Berselli, Irene Franchini, Sofia Morini e Rebecca Sanzo erano le componenti della staffetta Esor-dienti B femmine ed hanno conquistato la meda-glia d’argento per la 4x50 stile in 2’30’’25 e la me-daglia di bronzo nella 4x50 mista in 2’50’’05. Altra doppietta dalle staffette delle Esordienti A femmi-ne composte da Giulia Alberghi, Gessica Ferroni, Elisa Carini e Martina Ponticelli che salgono al 2 posto, medaglia d’argento, sia nella 4x50 stile con

Uninuoto, grande prestazione a S.MarinoCome ormai da tradizione, domenica 24 Marzo gli Esordienti B e A di Uninuoto unitamente ai loro “cugini” di categoria di Podium nuoto (Parma) e di Ober Ferrari di Reggio Emilia sotto il nome di “TEAM PR-RE”, hanno partecipato al “4°Meeting Squalo Blu”, manifestazione di livello Nazionale, organizzata dalla FIN a San Ma-rino presso la piscina Multieventi in vasca olimpica da 50 metri.

2’07’’04 che nella 4x50 mista con 2’23’’13. Infine l’ultimo podio di staffetta è arrivato dagli Esordienti B maschi nella 4x50 stile: medaglia di bronzo per Cristiano Brioni, Ruslan Iemmi, Matteo Michelini e Davide Davolio.Questa bellissima esperienza, raggruppa atleti che nuotano in piscine diverse ma che nei prossimi anni vedremo gareggiare tutti raggruppati sotto la bandiera di Coopernuoto.

Nella foto: la staffetta Es B targata tutta Novellara: Cristiano Brioni, Ruslan Iemmi, Matteo Michelini e Davide Davolio.

Un’edizione ricca di record, prestazioni di rilievo, gare vibranti e con ottimi risultati ed anche per la squadra di Coopernuoto che porta a casa tre argenti, prevale la soddisfazione degli ottimi risultati cronometrici. E’ Matteo Bertoldi che si porta a casa i tre argenti, sempre ad un sof-fio dal primo e sempre dallo stesso atleta, Giacomo Carini della DDS. Hanno ingaggiato tre spettacolari finali: lunedì 25 marzo nei 200 farfalla Matteo chiude a 2’01’’18 con 9 centesimi di ritardo; stesso scenario un’ora più tardi nei 200 misti: Matteo è secondo con 2’04’’34 con soli 8 centesimi da Carini segnando un nuovo record societario e personale. Martedì 26 si ritrovano di nuovo nella sfida dei 400 misti e Matteo per la terza volta vince la medaglia d’argento in 4’26’’00 dietro di 15 centesimi dall’oro di Carini. Matteo si è poi piazzato al quinto posto nei 100 farfalla, finali nei 100 dorso e 100 stile. Andando per gradi, Coopernuoto era presente ai Nazionali con 21 atleti con 40 finali e 9 staffette conquistate di diritto. Nota di merito per Yuna Preti, primo anno Ragazze femmine al suo esordio di categoria, per nulla intimorita e ben determinata ha affrontato gli

800 stile con grinta, chiudendo in 9’07’’61 migliorando di ben 12 secondi dal suo personale, a soli 15 centesimi dal podio, quarta, meritando la classica medaglia di legno. Si piazza al quinto posto nell’altra sua finale, i 400 stile. Ottimi risultati per Ida Taschini impegnata in sei finali: 50-100-200 farfalla e 200-400-800 stile. Cinque finali anche per Alissa Ghirardini: 100-200-400 stile e 100 e 200 farfalla con netto miglioramento di personali e di classifica. Non da meno Alessia Costa impegnata nei 100 e 200 rana e nei 200-400 misti. Consolidano il loro personali Emma Brioni nei 100 e 200 farfalla, Andrea Giulia Mariotti nei 100 stile e Veronica La Torre nei 200 farfalla. Nazionali in tono ridotto per la veterana Erica Varini, causa influenza è arrivata con un giorno di ritardo alla manifestazione ma, nelle gare che ha potuto disputare, il crono è buono: settima nei 400 misti e dodicesima nei 200 rana. Con l’inserimento di Alice Ferrari, Benedetta Ferrari e Giulia Iovino, Coopernuoto è riuscita ad iscrivere ben sei staffette fra le categorie Ragazze e Juniores, quest’ultime settime nella 4x100 mista e decime nelle 4x100 e 4x200 stile con netto miglioramento dei tempi; non da

I nazionali giovanili di CoopernuotoCala il sipario sui Campionati Italiani Giovanili svoltisi in vasca corta a Riccione, dal 22 marzo al 27 marzo 2013.

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Nella foto: staffetta Coopernuoto Emma Brioni, Andrea Giulia Mariotti , Erica Varini e Alessia Costa.

meno le Ragazze dove nella 4x200 stile migliorano di ben 14 secondi all’undicesimo posto. Altre new-entry nella sezione maschile: primo anno Ragazzi Stefano Monticelli sale al quinto posto in classifica nei 1500 stile con 16’44’’97 seguito da Samuel Corradini dal ventesimo posto al quindicesimo con 16’59’’44. Stefano ha gareggiato anche nei 400 stile. Tre finali anche per Mattia Soncini, primo anno anche lui, ottimi i tempi segnati nei 400 misti, 200 misti e200 rana. In quest’ultima gara bel testa a testa con il compagno di squa-dra Riccardo Viani che ha la meglio di cinque decimi. Sale in graduatoria Tommaso Viani, ottimo nono posto nei 200 rana con 1’19’’17 e sedicesimo nei 100 rana. Per le staffette Ragazzi Maschi sono stati inseriti Alessandro Vezzani, Nicolò Crucco, Gabriele Pesenti e Marco Panciroli. Alla fine della manifestazione vediamo Coopernuoto sezione femminile piazzata in 22^ posizione su 124 società mentre la sezione maschile si attesta al 30° posto su 132 società partecipanti. Dal 9 al 13 aprile sempre a Riccione ma in vasca lunga, si svolgeranno i Campionati Assoluti di nuoto dove vedremo i nostri atleti impegnati: Erica Varini, Ida Taschini, Matteo Bertoldi e Gregorio Paltrinieri.

Rubrica mensile di musica a cura di Luca Lombardini

Habemus Francesco! Che dite, l’esclamazione – quanto mai attuale - rende l’idea dello stupore che abbiamo accumulato ascoltando “Invulnerabile”, nuovo album di Tricarico? Che di questi tempi, un disco riuscito è come una sofferta fumata bianca, perché sono davvero rimasti in pochi a non buttar via le parole, a non improvvi-sare una canzone o una melodia e ad avere la decenza del silenzio quando l’ispirazione non li assiste.Ma non è il caso di Tricarico, che con l’ispirazione in questo perio-do deve avere un’ottima intesa, vista la riuscita delle undici tracce inedite in tracklist, di cui firma musica e testi. Dieci per la verità, perché l’ultima è una nuova versione di “Io sono Francesco”, diventata semplicemente “Francesco” e proposta con una piccola – ma significativa – modifica al testo, già rodata nei live: lì dove

prima cantava “il mio capo il mio capo mi ha salvato” oggi intona “e poi io, io mi son salvato”. Poca cosa, se non fosse che questa maggiore sicurezza la troviamo anche nel canto, non più sussurrato o accennato, bensì sfoggiato come risultato di un grande sforzo. Che stia prendendo lezioni per imparare a cantare o meno poco importa, quello che si evince con vigore è che il vulnerabile Tricarico si è fatto forte e risponde a ogni difficoltà in maniera propositiva. Chi avrà voglia di ascoltare questo disco ci troverà una vera iniezione di ottimismo e coraggio: “Pensa che domani certo sarà tutto molto meglio”, canta Tricarico nella title-track, e altrove aggiunge: “La vita vale sempre la pena di essere vissuta e ogni momento ha il suo senso” (“Amico mio”). E ancora: “Un grande amore ti può aiutare quando tutto sembra cadere” (“Riattaccare i bottoni”) e potremmo andare avanti a lungo, tra la vita che è sempre pronta a ricominciare e il sogno che aspetta solo di essere vissuto (“Il tuo coraggio”). Sarà il periodo difficile che il Paese sta affrontando, ma ascoltando queste tracce ci si accorge di aver quasi perso l’abitudine a tanta speranza, forse perché “una crisi indubbiamente turba l’anima e la mente” (“Riattaccare i bottoni”). E così, anche se persino il sogno americano appare in tutto il suo fallimento nel singolo “L’America”, Tricarico ci offre numerosi motivi per non chinare la testa davanti alle avversità e per sentirci di conseguenza invulnerabili. E ci convince. Così come troviamo decisa-mente interessante il suo pop ben farcito, tinto qua e là di schizzi folk e persino blues, capace di quel tocco di colore che tira l’ascolto, traccia dopo traccia. Merito che Tricarico condivide con il produttore e musicista Marco Guarnerio, che abbiamo già incrociato per le vie di Jovanotti, Alice e diversi altri. Se scegliete di accostarvi a questo album, non mancate di ascoltare con particolare attenzione il rock di “Frutta fresca”, le atmosfere rarefatte de “Il tuo coraggio” e il blues di “Insieme assieme a te”. E già che ci siete chiudete l’ascolto con la toccante “Le conseguenze dell’ingenuità”, ideale per i titoli di coda di una gran bella esperienza quale questo disco è.

TELEFONO AMICONel mese di marzo non si è svolto il tradizionale appuntamento con il Filos ma il 28 aprile saremo di nuovo in compagnia. La cara e vecchia tombola, tornerà ad allietare il nostro pomeriggio, con sorprese e omaggi offerti dai vari negozianti del paese. Poi ci saranno le nostre “attrici” che ci faranno sorridere come sanno fare solo loro. Sappiamo che alcune nostre amiche, per motivi familiari, si sono trasferite in altri paesi ma con piacere continua il dialogo intrapreso tempo fa. Questo ci da tanta soddisfazione e motivo per continuare e grazie alla nuova rubrica su questo insostituibile informatore locale, abbiamo acquisito nuove volontarie. Un grazie al Portico che ci permette di mettere in trasparenza le nostre piccole emozioni. Valda Brioni

GREGORIO PALTRINIERI

Medaglia d’oro ai Campionati Assoluti a Riccione negli 800 stile. Vince con 7’48’’22 nuovo record italiano cadetti e nuovo record societario, in un duello appassionato con Detti Gabriele che chiude secondo a 7’48’’43.PASS per i CAMPIONATI MONDIALI 2013 Barcel-lona (ESP) – 28 lug. /04 ago. 2013, vasca 50 metri

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A maggio “IntraNos”, la rassegna dei corsi della scuola di NoveTeatro che si svolge presso il teatro della Rocca “Franco Tagliavini”, arriva alla sua sesta edizione. Per la prima volta la rassegna si apre anche ai più piccoli: mercoledì 24 aprile i giovani attori del corso “Dire fare teatrare” metteranno in scena “Una festa da urlo”, un’avventura elettrizzante che si snoda tra qualche scherzo, i sogni e un incubo. La regia dello spettacolo è affidata a Maria Giulia Campioli. Prima di procedere alla presentazione degli altri titoli della rassegna, bisognerà forse spiegarne il sottotitolo scelto per questa edizione, che è “Noi santi, voi beati (risate)”. Negli spettacoli che quest’anno compon-gono “IntraNos” si parlerà di sacro e di santità. Ma non si preoccupi chi pensa ad una svolta mistica della nostra associazione: la meditazione sul tema sarà sempre con-dotta sul filo della risata e dell’intelligente dissacrazione che è propria del buon teatro. Domenica 12 maggio va in scena “La Dialma”, un canovaccio curato dal gruppo di Commedia dell’arte. Saranno in questo caso il rito teatrale e lo spazio sacro della scena ad essere oggetto di scherzosa riflessione, secondo i consueti lazzi di questa forma teatrale così antica e tipicamente italiana. La regia è di Domenico Ammendola.Sabato 18 e domenica 19 maggio è la volta di “Sister Act”, esito conclusivo del cor-so di Teatro musicale, che vedrà coinvolti anche gli allievi della Scuola di musica di Novellara, il Coro del Liceo “A. Moro” di Reggio Emilia e gli strumentisti della Scuola media di Quattro Castella, diretti da Luigi Pagliarini. Per chi ha visto l’omonimo film, il riferimento al sacro e alla religiosità sarà immediato; in questa commedia musicale i momenti di comicità si mescoleranno al ritmo scatenato delle canzoni e dei gospel che hanno reso indimenticabile la pellicola con Whoopi Goldberg. Anche questo spet-tacolo vede come regista Domenico Ammendola. La rassegna si chiude con Carlo Goldoni: sabato 25 maggio va infatti in scena “Il ritorno dalla villeggiatura”, pannello conclusivo della Trilogia della villeggiatura che dal 2011 vede impegnata la Compa-gnia de’ Giovani NoveTeatro. Qui di santi e beati non ce ne sono, ma il gioco delle apparenze messo in atto dai personaggi vuole che così ci si finga. Sacra o dissacrante che sia, la rassegna “IntraNos” resta pur sempre una gran bella festa del teatro, in cui riunire soci di NoveTeatro e spettatori vecchi e nuovi, ai quali noi speriamo vogliate aggiungervi anche quest’anno!

Sei anni con IntraNosLa rassegna teatrale di NoveTeatro alla sua sesta edizione

di Lorenzo Baldini

INTRANOS 2013. Noi santi, voi beati (risate)VI rassegna della Scuola di Teatro NoveTeatro

CALENDARIO:

MERCOLEDÌ 24 APRILE

“Una festa da urlo”Esito finale del corso Dire Fare Teatrare per bambini dai 7 ai 10 anniRegia: Maria Giulia Campioli

DOMENICA 12 MAGGIO

“La Dialma”Esito finale del corso di Commedia dell’arteCanovaccio a cura del gruppoRegia: Domenico Ammendola

SABATO 18, DOMENICA 19 MAGGIO

“Sister Act”Liberamente tratto dall’omonimo filmEsito finale del corso di Teatro musicaleCon la partecipazione degli allievi della Scuola di Musica “C. Confetta” di No-vellara, del Coro del Liceo “A. Moro” di Reggio Emilia e dell’Orchestra della Scuola Media di Quattro CastellaRegia: Domenico AmmendolaDirettore: Luigi Pagliarini

SABATO 25 MAGGIO

“Il ritorno dalla villeggiatura” di Carlo GoldoniEsito finale del corso di Produzione di spettacolia cura della Compagnia de’ Giovani NoveTeatroRegia: Domenico Ammendola

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Innanzi tutto, lasciatemi ringraziare gli amici del Caffè Letterario: senza la loro preziosa collaborazione e la loro infinita disponibilità, queste mie piccole recen-sioni non potrebbero essere scritte; ma vediamo, nel dettaglio le posizioni della top tre del mese di aprile. Partiamo da quella dei grandi: in coda troviamo Il veleno dell’oleandro, un intrigante romanzo sulla vita di un’articolata famiglia siciliana. Leggendo le righe che narrano di zia Anna, del misteriosi Bede, dei figli e dei nipoti ognuno di noi riconoscerà un pezzetto della propria, di famiglia.Al secondo posto, invece incontriamo Antonio Socci e il suo: Lettera a mia figlia. Secondo capitolo dell’av-ventura di Caterina, primogenita dell’autore (Caterina: diario di un padre nella tempesta, sempre edito da Rizzoli, nel 2011): il tema merita rispetto, lo meritano Caterina e suo padre e lo merita ogni individuo travolto da simili avvenimenti. Non aggiungerò altro: leggeteli, fatevi un’opinione, io me la sono fatta, poi se vorrete ne discuteremo.E ora, la capolista: I baci non sono mai troppi, edito da Feltrinelli. Raquel Martos ci accompagna indietro di qualche decennio, in una Spagna (ma potreb-be tranquillamente anche essere un’Italia) fatta di televisione in bianco e nero e di Hula-Hop; le due protagoniste che, poi , ci traghetteranno fino ai giorni nostri, raccontandoci le loro vite sono Lucia ed Eva. Antitesi l’una dell’altra, si conosco a sette anni, quando la piccola Lucia è costretta a cambiare scuola dopo la morte della mamma. Ovviamente, non possono che divenire amiche per la vita, fin dalla prima occhiata. La prima spavalda, coraggiosa e indomita come i suoi capelli; timida, riflessiva e avida divoratrice di fagiolini crudi la seconda, sono complementari fra loro. Ci narreranno le loro storie dal loro punto di vista; colmeranno il tempo che hanno passato lontane attraverso molti flashback e faranno restare il lettore incollato alle pagine fino alla fine.Una bella storia, anzi: due che si fondono in una, scritta in modo avvincente e appassionato. In alcune immagini si riconosce un pizzico di quell’Almodovar che, così bene, ha catturato la Spagna, ma soprattut-to le donne: ironiche e complicate, meravigliose da leggere e scoprire.La Martos ha saputo regalarci l’Amicizia, quella che cresce dia banchi di scuola, quella autentica, quella che non muore mai, nemmeno dopo anni che non ci si vede, perché è più forte di tutte le piccole e grandi

tragedie che ci possono succedere nella vita. Questo tema, che tanti considerano adolescenziale e che, invece, ci emoziona per tutta la vita, è stato trattato dall’autrice con grande realismo e pragmaticità, in modo perfettamente consono al suo stile di scrittura.Decisamente consigliato.Per i junior-lettori, invece, suggerire la divertente let-tura de Nasino Nasone, di Patrizia Nencini, edito da Giunti Kids. Come si fa a resistere ad un titolo così? Un libricino semplice e colorato che permetterà ai più piccini di conoscere tanti nuovi amici… di naso!Qualora, invece, voi voleste consigliarmi qualche libro da recensire, oppure se avete qualche consiglio da darmi o qualche critica da sottopormi, la mia mail è sempre la stessa: [email protected], fatevi vivi!

Questo mese sul comodino: “I baci non sono mai troppi”

di Mara BoselliCi ha provato il sisma, ci hanno provato i Maya, ma la Motosvalvolata è tornata! Questa l’introdu-zione del presidente degli Svalvolati all’VIII edizione dell’ormai consolidata manifestazione motociclisti-ca annuale, che grazie a questo motoclub colora le vie del nostro paese. Buone premesse per un appuntamento che si rinnova di anno in anno offrendo sempre maggior spazio agli appassionati di due ruote e novità accanto a consolidati appun-tamenti. Un folto programma articolato su 3 giorni che prende il via con il remache del concerto Louri-do e i Bisunti venerdì 24 maggio, giorno di apertura della festa , per proseguire con due spettacoli di trial con Trialand More Sugita direttamente dal tour europeo. Numeri mozzafiato di trial acrobatico in un’ unione di abilità e simpatia. Un’ attenzione particolare come sempre al nostro Paese fa si che il motoclub proponga come filo conduttore le moto e il divertimento, la musica e il buon cibo; quest’an-no oltre ai già straconosciuti Lourido e i Bisunti sarà la volta dei Monorays, band parmigiana all’inse-gna del Rock’n Roll per farvi ballare fino all’alba. Iniqua per i più piccoli le due giornate centrali con a disposizione insegnanti qualificati. Il tutto innaf-fiato da ottima birra, vino e bevande analcoliche e un servizio catering degno dei migliori pascha con grigliate,panini, arrosti e contorni. Una festa quindi, in piena regola che ogni anno si ripropone di coprire ogni esigenza dei suoi fruitori. Tutto que-sto per arrivare all’appuntamento principale della domenica mattina con l’annuale ritrovo di tutti i veicoli che caratterizzano l’unità della passione di questo motoclub e gli altri motociclisti che pro-vengono ormai da ogni parte d’Italia. È anche per questo che l’organizzazione quest’anno ha pensato anche ad un servizio di alberghi convenzionati, in modo da offrire un servizio a tutto campo per chi saprà passare tre giorni in compagnia di ragazzi che con la scusa della passione moto, realizzano tante manifestazioni di carattere sociale, aggregativo e di servizio. Infatti non da ultimo rispetto al fine del motoraduno in questione i Motosvalvolati si sono prodigati in questo anno per la raccolta di fondi uniti al motoclub Non Agitati di Umbertide E AL Guzzi Club di Ravenna, che verranno devoluti alle scuole di Reggiolo sotto forma di materiale didattico. Un ulteriore riprova della volonta di questi ragazzi di portare il messaggio della bellezza dell’aggregazio-ne su due ruote.

Sara Lanza

Torna la Motosvalvolata: al via l’VIIIa edizione

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La civiltà moderna, ha abituato noi tutti alla su-perficialità. Non si approfondisce più, concet-ti veloci poca concentrazione. Purtroppo però non da oggi, vivere significa anche soffrire a volte sanguinare e senza impegno non si va da nessuna parte. Fra le tante notizie che ci pio-vono addosso a volte senza lasciare traccia, il 21 marzo scorso è piovuta all’improvviso la notizia della morte di Pietro Mennea, una noti-zia che mi ha intristito di brutto ingrigendo una giornata già cupa di suo. Pietro Mennea è sta-to un uomo contro, un uomo che ha vissuto e sofferto, probabilmente anche sanguinato e con l’impegno, una qualche insicurezza che ha trasformato in una forza quasi innaturale è an-dato molto lontano nella vita. Avevo 18 anni quando vinse l’oro giochi Olimpici di Mosca del 1980,quella vittoria in rimonta rimane una del-le emozioni sportive più forti ed indimenticabi-

li di quegli anni insieme al mundial di Spagna del 82. Chi ha vissuto quell’epoca non può non provare un vuoto enorme. Un uomo normale un fisico mingherlino ed un po’ curvo,che se lo vedevi dicevi, questo fa il ragioniere in banca. Ed invece era un uomo normale che sfidava i marziani della velocità di quei tempi e qualche volta “gliele suonava” pure. Il suo 19’’72 record mondiale sui 200 metri è rimasto imbattuto fino al 1996, quando Michael Johnson,lo detro-nizzòed è tutt’ora record europeo. Prodigiose rimonte contraddistinguono molte delle sue imprese sportive, con la voce del telecronista Paolo Rosi,che ripeteva “Mennea Mennea”. Nato a Barletta il 28 giugno del 1952 per mol-ti ha rappresentato la voglia di rivincita del-la sua terra. “Pietruzzo” la freccia del sud ha saputo scrivere con le sue gesta un pezzo di storia dell’atletica mondiale. Un uomo contro, in quanto senza ipocrisie non sempre veniva accettato, per quello che diceva (specialmente dopo aver smesso), soffrì anche l’emarginazio-ne. Dopo il suo abbandono definitivo, nella sua seconda vita, tornò allo sport come procuratore di giocatori nel mondo del calcio e successiva-mente come dirigente. Nel frattempo,ebbe il tempo di prendere quattro Dottorati, infatti si laureò in Giurisprudenza in Scienze Politiche, lettere e poi in Scienze Motorie. Condusse una lotta veemente ed irriducibile contro il doping,ebbe un esperienza politica come parla-mentare europeo con Di Pietro. Quel 21 marzo è stato un giorno triste per l’atletica e per tutti quegli italiani vissuti in quegli anni, ma a pen-sarci bene il 21 marzo è un giorno triste per tutti noi. In quanto tutti noi almeno una volta nella vita, siamo stati dei Pietro Mennea, capaci di vincere in rimonta. Ed è questo il messaggio di Mennea, il non mollare mai, credere in te stes-so, cercare di dare sempre il massimo. Ergo, è la serenità che se vuoi può aiutarti a compiere la tua missione.

Pietruzzo, la freccia del sud non corre più

di Giovanni Panini

A 60 anni e pochi mesi è morto Pietro Mennea.

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GOOGLE & WICKI: sono due meticci collie molto affettuosi e gio-cherelloni nati a giugno 2012, entrambi castrati. Non vanno molto d’ac-cordo tra di loro quindi

non si consiglia un’adozione di coppia... con le persone e le cagne femmine sono due amori!!!

MELO: meticcino castrato di ta-glia piccola classe 2011 molto affettuoso e socie-vole sia con i cani che con le persone. E’ abituato alla compagnia delle per-sone e gli piace molto es-

sere coccolato e, in effetti, come resistergli… ha la filaria ma è tranquillamente curabile.

MASCHERINA: meticcia di taglia media a pelo lungo classe 2011. Molto affettuosa e curio-sa, le piace molto essere coccolata ed esplorare posti nuovi. Socievole con persone e cani e non

troppo energica, sa andare a guinzaglio.

Il Circolo Ricreativo Aperto Novellarese comunica che presso il foyer del Teatro della Roc-ca dei Gonzaga, in occasione della fiera di San Cassiano nei giorni 01, 04 e 05 maggio si terrà la tradizionale mostra dei ricami eseguiti, sempre con tanto entusiasmo, dal gruppo d’amiche del Laboratorio Femminile del Circolo.

Questo tema ci porta ad un altro interessante falso mito, forse il più diffuso e temuto....La birra gonfia e ingrassa... Par-liamone: Premesso che le bevande alcoliche ingrassano, un consumo moderato di buona birra non è comunque un peccato capitale in una dieta bilanciata, un bicchiere di

Lager o Pilsner non contiene più calorie di un equi-valente di succo d’arancia (ricordiamo che la buona birra è una bevanda del tutto naturale composta esclusivamente da acqua, malto, luppolo e lievito). Ciò che gonfia nella birra è la quantità esagerata di anidride carbonica. Tutte queste bollicine non dan-no niente in più al sapore, l’eccesso di CO2 svanisce solo nel momento in cui il prodotto è correttamente spillato in quanto lo scopo di quest’ultima è quello di favorire la produzione di schiuma, non di essere ingerita, una corretta mescita priva la bevuta da tutto ciò che dà gonfiore... Ma dopo la birra si “sgasa”: Meglio! Se si fa un

IN VINO VERITAS... IN CERVESIO FELICITAS!

Sfatiamo qualche falso mito! (parte II)

Nell’ultima “puntata” c’eravamo lasciati parlando di quanto fondamentale sia la schiuma: c’è più birra in un boccale servito con la schiuma che in uno servito senza!!!

di Erik Cantarelli

corretto utilizzo della CO2 il vantaggio va tutto al corpo della birra, avremo dunque una bevanda più corposa e il sapore non potrà che giovarne, occhio però a non esagerare, quando non ne fa più non ne fa più! Per me una doppio malto: La dicitura “doppio mal-to” non indica altro che un prodotto con gradazione superiore a 14,5 Gradi Plato (l’unità di misura del grado zuccherino). Non c’entra nulla la quantità di malto, o meglio, c’entra poiché più malto vuol dire più zuccheri ma doppia rispetto a ché? Manca completamente un riferimento, infatti una birra doppio malto potrebbe benissimo avere un decimo di malto in più di una che non lo è!

Per me una chiara, non mi piac-ciono le birre amare: Il colore della birra non c’entra nulla con l’amaro o con la gradazione alco-lica, è bensì dato dal tipo di malto utilizzato; una birra fatta con solo malto chiaro darà una birra chiara, mentre l’aggiunta di malti tostati,

o comunque più scuri, darà un colore più scuro. La componente di amaro è data dal luppolo che viene inserito in due fasi della cotta del mosto ed oltre ad amaricare dà aromi alla birra. Sicuramente un uso di malti tostati darà un sapore più amarognolo ma del tutto diverso da quello del luppolo, sarà appunto un sentore di tostato (più simile a quello del caffè). Per capire bene questa differenza è consigliabile confrontare una IPA (India Pale Ale) con una Stout.

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Programma30 Aprile e 1 - 3 - 4 - 5 Maggio Centro storico “Genius & Food” Mostra mercato dell’industria, del-la gastronomia, dell’artigianato artistico, dell’auto e del verde, Spazi commerciali - Tutti i giorni Luna Park

1 MaggioRocca dei Gonzaga - ore 10.30 - Inaugurazione Fiera ed esposizioniCortile della Rocca - dalle 16,30 alle 19,30 - Concerto del 1° maggio

1 - 4 - 5 MaggioMuseo Gonzaga - Mostra fotografica “Stanze” di Riccardo Variniore 10.00 -12.30 / 15.00 - 18.30Aperta anche il 12, 19, 26 maggio e 2 giugno Sala del fico - Mostra di pittura di Romano Pasqualotto ore 10.00 - 12.30 / 15.00 - 19,30

Teatro della Rocca Mostra di ricami del Circolo Ricreativo Novellarese ore 10.00 - 12.30 / 15.00 - 21.00 Spezieria dell’ ex Convento dei Gesuiti Viale Roma Mostra di pittura di Luciano Sborgi ore 10.00 - 12.30 / 15.00 - 19,30 Galleria Slanzi - Mostra fotografica ore 10.00 - 12.30 / 15.00 - 19,30 Apertura Museo Gonzaga ore 10,00 - 12,30 / 15,00 - 18,30 1 e 5 Maggio Archivio storico “A spasso nella storia” - Visite guidate all’archivio storico ore 10,00 - 12,30 / 15,00 - 18,30Apertura Acetaia Comunale ore 10,00 - 12,30 / 15,00 - 18,30 3 MaggioVia Cavour - Mercato contadino straordinarioore 15,30 - 19,30 5 MaggioPortici, Piazza Unità d’Italia, 34“Giornata della prevenzione delle malattie cardiovascolari”Controlli e consigli a cura dell’Ass.ne Amici del Cuore di Guastallaore 8.30 – 11.30Museo Gonzaga “Ciceroni al Museo”Visite guidate con le classi 5e elementariore 10,00 - 12,30 / 15,00 - 18,30Cortile della Rocca Ri-Usò - Mercato dei bambiniore 9.00 – 18.00Biblioteca comunale Mercatino dei libri scartarti della Bibliotecaore 10,00 - 12,30 / 15,00 - 18,30Archivio Storico Inaugurazione nuova sede del fondo librario anticoore 16,00

6 Maggio Giornata del bambino

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IL MIO NOME E’ IVO E SONO UN ALCOLISTA

La mia storia non si differenzia da quella degli altri alcolisti ma voglio ugualmente raccontarla, cosicché possa servire da esempio per coloro che non sanno a cosa vanno incontro. La causa precisa non la conosco, forse per gioco, un gioco pericoloso che si è tramutato ben presto in un fabbisogno, strappandomi dalla vita comune, conducendomi in un mondo fatto solo di illusioni, non guardando così in faccia i problemi che avevo da risolvere sfuggendo alle amarezze che riserva la vita. Piano piano provai gusto a rifugiarmi in quel mondo metafisico e annegavo sempre più nell’ alcol che consideravo l’ unica zattera di salvataggio. Che vigliacco sono stato! Avevo una moglie e quattro creature innocenti che avevano bisogno di me, del mio affetto, questo però io non l’ ho mai capito. Mi stavo rovinando, non solo psicologicamente ma anche economicamente, mi ero riempito di debiti fino al collo e per che cosa? Per qualche bicchiere in più. Tutti cercavano di aiutarmi ma io non accettavo niente, ero troppo preso dall’ alcol, mi sentivo catturato, non toc-cavo cibo, l’ unico nutrimento che esisteva era solo l’ alcol e poi alcol sempre ancora alcol. Poi il crollo totale, dieci anni vissuti in quel modo dove il bere si era impossessato completamente di me. Non riuscivo a dire: “no basta”, ero uno schiavo senza catene che non trovava il modo di sfuggire al suo padrone. Grazie a Dio ho trovato due medici, (uomo e donna), che mi hanno curato nel modo migliore, facendomi capire il problema ed indicandomi A.A. Dopo queste cure mi sentivo svuotato come se qualcosa fosse an-

dato via, svanito. Ma sì! Era quel demone dell’ alcol che finalmente era stato scacciato e che spero non si impa-dronisca ancora di me; ora sono sobrio da due anni e con entusiasmo sono pronto ad aiutare chiunque ha il desiderio di uscire dal problema. Grazie amici Alcolisti Anonimi. Ivo - BO

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Fatti e personaggi

Mi sono state recapitate delle belle foto scatta-te al matrimonio del caro amico prof. Achille Morini con la maestra Grazia Crotti. Nel vederle mi sono veramente commosso e prima di scrivere queste poche righe e pub-blicare il tutto sul Portico ho impiegato alcuni giorni. Non è facile fare anche un piccolo commento perché riemergono tanti ricordi di un passato che ormai non torna più. Amici in atteggiamenti allegri ma non scorretti e si corre con il pensiero a come è cambiato il mondo. La prima foto riguarda gli sposi che iniziano a distribuire la tradizionale torta con al centro il sottoscritto incaricato di un allegro commento. La seconda riprende un gruppo spumeggiante di amici con cappellino e borsetta presi alle in-vitate alla festa, per la foto ricordo. Si riconoscono: Afro Crotti, Alberto Gaddi, Vir-gilio Lombardini, Mirco Ferrari Aimone Mon-tanari, Aurelio Tondelli e il sottoscritto con atteggiamento un po’ serioso (Comico alla Tognazzi). Per completare il ricordo di un caro amico come è stato Achille Morini, la foto che richia-ma la sistemazione in classe (III Media) sotto la severa “cupola” del prof. Dante Grazioli. Avendo frequentato la prima e la seconda me-dia negli ultimi due anni di guerra, il prof. Gra-zioli pensò bene di recuperare il tempo perso nell’ultimo anno facendoci studiare duramen-te. Questo piccolo ricordo di scuola farà bene a tutti gli amici di un tempo che sicuramente lo ricordano.I° banco: Achille Morini e Mirco Ferrari; II° banco Andrea Barilli e Giovanni Franzoni. Potrei proseguire nell’elencare la sistemazione di tutta la classe ma non voglio dilungarmi ec-cessivamente. Se richiesto lo farò. Caro Achille sono certo che gli amici tutti ti ricorderanno con affetto ma addolorati per averti perso troppo presto. Ciao, Giovanni.

Per ricordare un amico

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Un pizzicotto ai più piccol i e non solo

Tanto tempo fa, c’era un contadino molto anzia-no che possedeva un campo. In questo campo coltivava le più svariate qualità di piante, alberi da frutto di ogni specie, che offrivano cibo ab-bondante a tutta la famiglia. Il vecchio contadi-no era solito ripetere che quel pezzo di terra era tutta la sua ricchezza. Diceva anche che alla sua morte sarebbe passato ai suoi due figli e, dopo aver posato il suo sguardo orgoglioso sul campo, aggiungeva che la terra nascondeva un tesoro che, una volta riemerso, non avrebbe fat-to mancare nulla ai suoi eredi.Poco tempo dopo egli morì e i figli cominciarono a cercare il tesoro di cui tanto aveva parlato il padre. Impugnarono una zappa, una vanga e assoldarono altri uomini che li aiutassero a scavare. Iniziarono col fare buche nel terreno ai lati del campo, pensando di trovare oro e gemme preziose, poi scavarono al centro, ma senza trovare niente.Gli operai, vedendo che dal terreno non era emerso nulla, pretesero la loro paga e se ne andarono.I due fratelli, invece, rimasero increduli a guardare il campo ormai distrutto. Solo gli alberi dal grosso fusto erano rimasti in piedi, tutti gli altri erano stati sradicati e giacevano a terra.Poco dopo, uno dei due, spazientito e deluso, se ne andò, l’altro si sedette su di un sasso e cominciò a osservare con lo sguardo radente il terreno, mentre il sole tramontava all’orizzonte.Fu allora che vide una pianticella, rimasta miracolosamente intatta, spuntare dal terreno: le sue foglie, vibrando scosse dalla brezza, pa-revano dorate e il suo frutto giallo si spingeva in alto verso il sole. L’uomo s’inginocchiò per accarezzare la piccola pianta e solo allora comprese quale fosse il tesoro di cui aveva parlato il padre.La pianta, curata con pazienza dal figlio saggio, crebbe e produsse pannocchie dai chicchi grandi e dorati come gemme preziose. Prese il nome di MAIS e da allora diede abbondanza al popolo delle Ande, tanto da essere chiamato l’oro degli Inca.(Cosetta Zanotti, tratto dal libro Leggende di Cusco).

…Il bambino,in ogni momento della sua vita, è esposto alla società in cui vive ed imparerà, senza dubbio, a destreggiarsi con le condizioni che le sono proprie, sempre che le sue condizioni interiori glielo permettano. Dato che la vita è spesso sconcertante per lui, il bambino ha un bisogno ancora maggiore di poter acquisire la

possibilità di comprendere se stesso, in questo complesso mondo con cui deve imparare a venire a patti. Per poterne essere capace, deve essere aiutato a trovare un senso coerente dal tumulto dei suoi sentimenti, ha bisogno d’idee per dare ordine alla sua casa interiore, per poter creare su tale base l’ordine della sua vita …(tratto da “Il mondo Incantato”di Bruno Bettelheim).

S I A M O N E L M E S E D I A P R I L EIn questo mese può succedere che soffi forte il VENTO e che gli uccelli ne sfruttino le correnti, per volare senza fatica, a volte senza battere le ali: allora si dice che planano. Anche noi possiamo volare sfruttando il vento! Certo, è necessario avere un paracadute o un parapendio o una mongolfiera!Se la sfruttiamo con intelligenza, l’energia del vento può esserci molto utile: è, infatti, un’energia pulita che non inquina, poiché trasforma la forza del vento in corrente elettrica. Per produrla si usano grandi pale che sembrano mulini a vento. Ci sono tanti tipi di venti, ciascuno con un proprio nome a seconda delle sue caratteristiche. Ad esempio, c’è un vento caldo e secco, che soffia soprattutto in primavera e in autunno, che si chiama Fohn. Dal Sahara nasce, invece, un altro vento caldo che si chiama Scirocco e che porta ovunque la sabbia rossa del deserto. Quando si parla del vento, si dice sempre che è di-spettoso: infatti scompiglia i capelli, solleva le gonne, soffia via i fogli di giornale e i cappelli. Ma il vento porta lontano anche i pollini dei fiori, perché possano nascere nuovi frutti. Alcune piante, poi, hanno i semi a forma di elica e, quando cadono, girano proprio come le pale di un elicottero. In questo modo possono volare lontano e trovare nuovi terreni accoglienti dove mettere le radici.

Arrivederci al mese di MAGGIO!

Si dice anche APRILE tutti i giorni un barile!

La Terra è per il 71% coperta d’ACQUA, eppure l’acqua, così importan-te per ogni essere vivente, non è sempre facile da trovare e interi popoli soffrono la sete. Nella foresta amazzonica, i temporali sono abbon-danti, l’aria è molto umida, eppure non è sempre facile trovare l’acqua. Così, gli Indios dell’Amazzonia incidono con un coltello un particolare tipo di liana, dal taglio esce acqua fresca e buona come da una fonte.Le donne dei deserti dell’Africa, invece, devono camminare ogni giorno per molte ore sotto il sole per attingere l’acqua dai pozzi. La trasporta-no nei vasi, ma ne usano solo lo stretto necessario, perché sanno che nella stagione secca non pioverà più per molti mesi.Anche in Australia ci sono deserti con un clima torrido e ci sono animali che si sono sviluppati in modo da sopravvivere con pochissima acqua.Il Moloch Horridus australiano è chiamato anche diavolo spinoso ed è una specie di lucertola che vive nel deserto. La sua caratteristica è di avere tutto il corpo ricoperto di spine, in questo modo raccoglie le pre-ziose gocce di rugiada che poi gli scorrono sulla pelle della schiena, ver-so il muso: gli basta allungare la lingua e l’acqua gli arriva fino in bocca.Per noi è ancora facile avere acqua buona da bere, per lavarci o per cucinare, ci basta aprire un rubinetto, ma non dobbiamo dimenticarci di non sprecarla, perché è un bene prezioso per tutta la Terra.Fra tante difficoltà, vi sono comunque tante cose belle, basta saperle cogliere.Vi sarete accorti, quando ritorna il sole, dopo un acquazzone e il cielo è ancora pieno di goccioline, che può accadere che si formi l’ARCOBALE-NO. Si tratta di un fenomeno naturale di grande bellezza e suggestione, tanto che in molte culture è simbolo della benevolenza divina.L’arcobaleno viene considerato un ponte tra la Terra e il Cielo ed è da sempre simbolo di unione e di pace tra il mondo terreno e il mondo ultraterreno.Per gli antichi GRECI, Iris, vestita dei colori dell’Arcobaleno, andava e veniva fra il cielo e la terra per portare agli uomini gli ordini di Zeus.Per la tribù indiana degli IROCHESI, dopo la pioggia, gli dei aprivano una porta del cielo e facevano scendere l’arcobaleno fino a terra. Un giorno, tutti gli animali salirono in cielo a brucare nelle praterie celesti, ma la porta si richiuse, l’arcobaleno scomparve, gli Indiani allora prega-rono gli dei di far ritornare gli animali sulla terra: alcuni ritornarono, altri non ritornarono più, ma fu così che nacquero le costellazioni.L’antica CINA considerava l’arcobaleno come il segno dell’unione di Yin (l’elemento femminile dell’universo) e Yang (l’elemento maschile).C’è poi, in EUROPA, la leggenda di origine celtica secondo cui, alla fine dell’arcobaleno, gli elfi custodiscono una pentola piena d’oro e il bello è che chi la trova può tenerselo! Voi sapete qualcosa in proposito?

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Periodo estense - Come abbiamo accennato in pre-cedenza, nel 1794 il Dicastero dei Riformatori del governo estense nel tentativo di “eliminare i disordi-ni, abbattere la servile indolenza e i pregiudizi sulla scuola, emanò norme, molto dettagliate, sull’Istitu-zione e funzionamento delle Scuole Basse.Queste norme, in forma di articoli di legge, sono esposte in un volume di oltre cento pagine. Per la prima volta viene lumeggiato un aspetto importante dell’attività dell’insegnante: il metodo d’insegnamen-to il quale deve essere “pedagogico, con particolare attenzione ai suoni e alla articolazione delle parole”. Non solo. La “lettura” degli scolari deve raggiunge-re ottimi livelli di “sicurezza e speditezza”. Uguale attenzione devono dedicare i maestri allo “scrive-re” degli allievi che deve essere di bella calligrafia e “corretto”(scrivere correttamente è detto “vale come dipingere”). Vengono anche precisate le norme da seguire per l’insegnamento di grammatica (italiana e latina), rettorica, aritmetica e geometria, geografia, cronologia e storia e sull’impiego dei sussidi didattici ( libri di testo per le diverse materie, abecedario…). La Scuola Bassa risulta modulata sul percorso dei sei anni: quattro di base e due di ginnasio. All’istruzione provvede il Dicastero dei Riformatori (assimilabile al Ministero della Pubblica Istruzione) tramite il Prefetto Generale (ministro) che si avvale della collaborazio-ne dei Prefetti di ogni città e dei Presidenti di ciascu-na scuola (Direttori Didattici).Nel 1795, il Dicastero dei Riformatori fece conoscere ad ogni scuola anche il Calendario e l’orario delle le-zioni per l’anno scolastico 1795-1796. Periodo repubblicano - Nel 1798 con l’assunzione del potere del Governo Repubblicano, le scuole co-munali dipendono direttamente dal Prefetto della Provincia che “riferisce, per quanto possibile, alla Municipalità”.Erano ammessi alle scuole tutti i giovani (italiani e stranieri) purché “immuni da macchia, non depra-vati per costumi o professione infamante”. Nessun alunno poteva essere ammesso alle Scuole Alte del-le Università della Repubblica se non avrà dato pro-va “autentica di vero profitto”. Il Prefetto dovrà vigilare i maestri affinché “non manchino ai loro doveri e ciò accadendo sarà mio preciso obbligo d’intesa con Municipalità prendere le misure, necessarie”. Gli scolari “dovranno esse-re modesti, docili, assolutamente subordinati” pena l’esclusione da tutte le scuole, per tutta la vita. Du-rante il periodo quaresimale dovranno essere riuni-ti un’ora alla settimana (mercoledì) per partecipare “con somma saviezza e devozione” agli “obblighi della Religione”. A maggio è fatto obbligo ai maestri e agli scolari di partecipare all’Accademia di Grammatica e a giugno a quella di Umanità e Rettorica con “recitazione di prose e poesie, tanto in italiano quanto in latino. I ra-gazzi che si mostrarono “indocili e viziosi dovranno essere puniti con rigore”; quelli più diligenti saranno

La scuola pubblica nel periodo Repubblicano a Novellara

di Sergio Ciroldi

Stendardo dei granatieri a cavallo della Guardia del Presidente della Repubblica Italiana, 1803-1805. Diritto

premiati. A capo di ogni scuola è posto il Prefetto della Scuola il quale vigilerà sui maestri e scolari proponendo alla Municipalità e al Prefetto della Pro-vincia i provvedimenti necessari. Risulta che Prefet-to della Scuola di Novellara fu confermato d. Luigi Cervi. Per l’anno scolastico 1802-1803 la Municipalità, su proposta del Prefetto della scuola, approvò un or-ganico modulato su quattro anni scolastici e, per un solo corso maschile. L’organico era così composto:Prima classe – Aritmetica – Ins. Luigi Beccaluva – stip. 8 zecchiniSeconda classe – Grammatica inferiore – Ins. dott. Prospero Gherardi, stip.12 zecchini.Terza classe – Grammatica superiore – Ins. d. Vin-cenzo Davolio, stip.18 zecchini.Quarta classe – Umanità e Rettorica – d. Natale Fac-cenda, stip.22 zecchini.Prefetto delle scuole d. Luigi Cervi , stip. 300 lire reg-giane.Bidello – Antonio Pietramaggiori, stip. 90 lire reggia-ne. Gli stipendi erano a carico per intero della Muni-cipalità.Il Prefetto della scuola aveva il compito “vegliare sui maestri per ammonirli ove mancassero” di assiste-re “alle istruzioni catechistiche della parrocchia, ac-ciò tanto li maestri che gli scolari intervengano alle debite ore per informarsi, riguardo agli ultimi sugli obblighi di un vero cristiano, da ciò dipendono la fe-licità degli uomini e della Patria”. Resta inibito a tutti i maestri “di prendere qualsiasi paga e regali dagli studenti, o loro padre sotto pena d’immediata perdi-ta dell’impiego”. Nel 1803, il Prefetto della Provincia sollecitò la Municipalità al pagamento dello stipendio dei maestri e “nel caso resti insoluto informare il Mi-nistero dell’Interno”. Nello stesso anno vengono diramate norme precise sull’insegnamento del “conteggio con le frazioni (25 aprile), sulla patente o fede che devono possedere i maestri (25 settembre) e sulla festa della B.V. della Purificazione (30 gennaio 1804). La Municipalità il 16 marzo 1804 espone un pubblico avviso nel quale si invitano i giovani ad “approfittare della pubblica istruzione”. Risulta dai documenti d’archivio che le lezioni di grammatica inferiore avevano luogo nel Pretorio Vecchio (ora P.le G.Marconi 2-8). Nel 1802 gli scolari frequentanti le lezioni di grammatica in-feriore e superiore, erano complessivamente otto,

quattro per ciascuna classe. Era presidente della Municipalità il matematico-astronomo Bernardino Taschini.Con il normalizzarsi della situazione politica ed eco-nomica il numero degli scolari iscritti nella Scuola Pubblica aumentò sensibilmente, come emerge dai dati inviati da don Luigi Cervi al Prefetto della Muni-cipalità di Reggio Emilia, in data 17 aprile 1810 e 28 ottobre dello stesso anno.Il Prefetto del Dipartimento del Crostolo del Regno d’Italia, in data 1°settembre 1810 ordinò d’isti-tuire “scuole elementari del leggere, scrivere ed aritmetica”anche nei Comuni con meno di 5000 abi-tanti e nelle frazioni. Raccomanda anche di estende-re l’insegnamento “alle femmine”. Nel 1811 il Prefetto sollecitò i maestri a promuovere la creazione di un corso completo di musica (istituto nel 1819 giugno)e di approfondire “l’insegnamento delle scienze e delle arti”. Il 27 ottobre 1811 il Prefet-to delle scuole di Novellara don Luigi Cervi , invia un rapporto sullo stato delle scuole con allegato l’elenco delle maestre “che tengono scuola per le fanciulle”.L’elenco comprende le signore: ex monache Miari e Pampari, Laura Franchi e figlia, Cattarina Vecchi, Elisabetta Baragalli, Francesca Boccalini n.Ligabue. Il 20 agosto 1811 il Prefetto raccomanda ai maestri di “non battere i ragazzi “, e al Prefetto delle scuole (ora allogate in Rocca) di “verificare l’attività dei maestri”.Gli anni del periodo repubblicano furono fondamen-tali per l’istruzione in Italia. In questo periodo nasce-va infatti la pubblica istruzione intesa come servizio fondamentale dello Stato, per fare progredire i lumi e creare una pubblica opinione repubblicana, non condizionata dall’educazione confessionale.Nel 1814, come diremo più avanti, Napoleone viene sconfitto dagli eserciti alleati. Ritornarono gli estensi.

CLASSI 27-4-1810 28-10-1810

Scuola normale del leggere e scrivere 34 43

Scuola di grammatica inferiore 13 13

Scuola di grammatica superiore e Umanità 7 9

Totale 54 65

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RINGRAZIAMENTOL’AVIS ringrazia Gualdi Mario che ha donato in memoria di Crotti Andrea e Tondelli Paolo che ha donato in memoria di Veronesi Pisanella.

AVIS INFORMADomenica 07 aprile 2013 (questo mese non c’è il sabato), presso la sede AVIS di Novellara, ci sarà la consueta donazione di sangue. Presentarsi dalle ore 7,30 alle 10,45 - Alimenti permessi prima della donazione compresi gli esami annuali: acqua, camomilla, caffé, spre-mute, il tutto senza zucchero. Evitare tassativamente latte e suoi derivati.

Il Segretario Piero Ghidini

SEZIONE COMUNALE DI NOVELLARA

www.ilportico.me

LUIGI BECCHI

A 4 anni dalla scomparsa lo ricordano gli amici del gruppo

“Lamarmora”.

IVO DAVOLIO

Sono passati 11 anni, ma è presente ogni giorno il ricordo di tutto il nostro vissuto. Più forte è il rimpianto di non poterti sentire. Sei sempre con noi.

La tua famiglia

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Redazione: viale MONTEGRAPPA, 54 Novellara (RE) tel. 0522/654447

Direttore responsabile: Dino Medici Proprietario: Circolo il Contemporaneo

Capo Redattore: Paolo Paterlini Redazione: Marco Villa, Giovanni Franzoni,

Giovanni Panini, Paolo Bigi, Simone Oliva, Sara Lanza.

Impaginazione: Ci&Wi viale Montegrappa, 50 Stampato presso Tipolito Lugli

Novellara via Prov.le Nord, 20/C

Il contenuto degli articoli firmati esprime l'opinione dell'autore e non necessariamente quella della redazione.

mensile novellarese d'informazione

Autorizzazione Tribunale Reg. stampa RE nº589 del 7/12/89

CIRCOLO IL CONTEMPORANEO

In memoria di Manguzzi Bianca (Vanda)I cugini e le cugine di Vanda

Offerta LiberaCarra Anna

FRANCESCO MORESCHINel 18° anniversario della scomparsa lo ricordano con affetto la mamma Tina il papà Adriano, la sorella Monica il nipote Giancarlo e il cognato Rino.

BRUNO IOTTI

Nell'anniversario della scomparsa li ricordano con immutato affetto. Maria Pia, Alessandra e Caterina

CONCETTA SALATI GIULIANO IOTTI DINA GHIZZONI

ALICE TRUZZIIn memoria le ricorda con affetto

la famiglia Lasagni Ermes

LIDUINA CASTELLARI MARINO FOLLONI - NERINA PATERLININell’anniversario della scomparsa dei propri cari, li ricordano con affetto

i figli, la nuora, il genero e i nipoti.

MARIO VILLANella ricorrenza del compleanno dei propri cari, li ricordano con affetto

e infinito rimpianto i figli Livio, Giorgio, Rosanna e Giuseppina con le rispettive famiglie , nipoti e pronipoti.

MARIA SONCINI

ANNA BARILLINel 9° anniversario della scom-parsa la ricordano con affetto il marito Franco, i figli Carlo, Meris e Luca e parenti tutti.

ENZO OTTAVIANI INES PATERLINI ACHILLE OTTAVIANI

Nell’anniversario della scomparsa dei propri cari li ricordano con affetto Rossana, Federica e Beatrice

ADAMO BERTAZZONIIl tempo passa ma il tuo ricordo rimane sempre vivo in noi. Con affetto Bianca. Gabriele e Sara

ROSANGELA PRETATONel 4° anniversario della scomparsa la ricordano con affetto le sorelle Bianca e Lodovica e i nipoti.

ANTONIETTA GORRERI - PIETRO PRETATONell’anniversario della scomparsa dei propri cari li ricordano con affetto

le figlie Bianca e Lodovica e i nipoti.

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i vostri cari

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