il Portico 303 settembre 2013

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ANNO XXXII MENSILE NOVELLARESE D'INFORMAZIONE NOVELLARA (RE) V.le Montegrappa, 11/b Cell. 348-4446131 - Tel. 0522-654100 Consulenza e stime immobiliari Gestione Affitti - Compravendite Settembre 2013 n.303

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Il Portico Novellara Mensile novellarese a cura del Circolo il Contemporaneo - Viale Montegrappa, 54 Novellara (RE)

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ANNO XXXII MENSILE NOVELLARESE D'INFORMAZIONE

NOVELLARA (RE) V.le Montegrappa, 11/bCell. 348-4446131 - Tel. 0522-654100

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Settembre 2013 n.303

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La politica deve ritornare ad essere un servizio per i cittadini, un mezzo e non un fine, un ponte di colle-gamento, un collante e soprattutto non un lavoro. Si è perso quello spirito che ha caratterizzato l’Italia nei primi anni del dopoguerra proprio quando la politica da servizio è diventata o è stata intesa da alcuni, come un lavoro, un fine, un traguardo, un obbiettivo, ma non per portare avanti i propri ideali, ma piuttosto per raggiungere quegli scopi personali ed ancorarsi alla famosa “poltrona”. Quant’è triste per un italia-no vedere gli stessi volti da quarant’anni, girare di trasmissione in trasmissione, condannando sempre gli stessi nemici, proponendo sempre le stesse cose, parlando sempre con lo stesso tono di voce, basso, privo di emozioni, e distaccato. Si perché il politico a Roma, vive distaccato dalla realtà. Per loro, la poltrona vale più delle idee, vale più della dignità personale, vale più di una questione morale che ormai (grazie anche alle vicende di quest’estate) è rara trovare in

La politica ritornerà ad essere un servizioNasce come servizio per il cittadino, e dovrà ritornare ad esserlo presto. Anche noi italiani però, siamo chiamati a fare la nostra parte.

di Daniele Gareri

quell’ambiente. A volte mi chiedo: dove sono finiti i figli di quell’Italia che ha combattuto, che ha resistito, che ha creato una stupenda costituzione e che si è sempre data da fare con il duro lavoro? Dove sono finite quelle lunghe giornate di dibattiti appassionati tra persone di idee politiche diverse si, ma che avevano in co-mune e volevano soltanto il bene del paese? Ci sono state, me lo diceva sempre mio nonno, seduto su una piccola sedia, mentre mangiava con gusto, un piccantissimo peperoncino calabrese. Io non le ho vissute ma è grazie ai nonni e a tutte quelle persone non più giovanissime che possiamo rivivere certe emozioni ed imparare, quindi, non rottamiamoli, collaboriamo con loro. La politica deve ritornare ad essere un servizio al-lora. Deve ritornare ad offrire garanzie, sostegno, uguaglianza, deve premiare il merito, il duro lavoro, il sacrificio, e non deve essere un impiego, ma una

passione. Deve essere cosi a tutti i livelli, dai più bassi fino a Roma, ci dobbiamo tutti disintossicare da que-sta politica fatta negli ultimi vent’anni, quella dei talk show e reality, politiche sterili e prive di contenuti, politiche basse e ad personam e quindi non certo un bene collettivo. Partiamo dal territorio, crediamo nella politica di casa nostra prima di tutto. Come dice il famoso magistra-to Nicola Gratteri “ non abbiate paura di incalzare i politici, di criticarli senza tregua! Devono capire che ormai il vaso è colmo!” e lo è davvero, e noi giovani siamo chiamati (già da tempo ormai) a rispondere. Ma a rispondere con coraggio e intelligenza, non astenendoci o disinteressandosi e facendo cosi il gioco di chi ci vuole stupidi e ignoranti (non è un caso che negli anni si siano fatti tagli all’istruzione pubblica, l’ignoranza fa comodo).Io non sono un illuso e questa non è un utopia. Le cose cambiano, perché i cambiamenti sono costanti se ci pensate bene. Magari ci vorranno anni, ma possiamo gettare le basi, smettendola di scendere a compromessi e di piegarci. Abbiamo il diritto di usufruire di questo Servizio quando ritornerà davvero ad esserlo, ma noi come cittadini Italiani, abbiamo il dovere di dare l’esempio, perché per quanto sia diffici-le da credere oggi, noi siamo parte FONDAMENTALE della politica, noi siamo la politica. (politica, dal greco polis, che significa città, quindi, un insieme di persone, quindi, tutti noi cittadini.)

La prima è la questione del DL su cassa integrazione, esodati e IMU. Sui primi due problemi i provvedimenti assunti vanno nella direzione richiesta dal PD, sono dei passi avanti anche se ben lontani dall’essere esaustivi.Sull’IMU si è raggiunto un compromesso. La previsio-ne della service tax (come nuova imposta comunale che assorbe la tassa sui rifiuti e, per i servizi comunali relativi a tutta la popolazione, sostituisce l’IMU prima casa con un’impronta che ha base patrimoniale e resi-denziale sugli abitanti del singolo comune) corrispon-de in gran parte ad una proposta del PD dell’ottobre 2010. E’ evidente che da allora la situazione econo-mica si è aggravata e sarebbe stato opportuno un contributo da parte dei proprietari delle prime case di maggior valore (non le ville che comunque pagano). Così non è stato, ma andrà verificato se ce lo pos-siamo permettere. Oltre a non essere giusto a nostro avviso (qui sta il compromesso) bisogna capire come effettivamente si chiuderà il 2013 rispetto ad ulteriori bisogni per cassa integrazione, questione aumento di un punto dell’IVA, bilanci comunali, seconda rata IMU prima casa (che si prevede non venga pagata). Aggiungo che vi sono altri aspetti positivi da sottoli-neare: equiparazione alloggi ex IACP e cooperative a proprietà indivisa alle prime case, rifinanziamento fondo per il sostegno all’affitto che era stato azzerato, interventi della Cassa Depositi e Prestiti per i mutui

Tre questioni in questi giorni al centro del lavoro parlamentare

casa per giovani coppie.La seconda è l’approvazione in seconda lettura alla Camera (la prima è avvenuta al Senato e ne occorrono quattro) del disegno di legge costituzionale “Istituzione del Comitato parlamentare per le riforme costituzionali ed elettorali”. Una procedura per fare quelle riforme, come il superamento del bicameralismo perfetto e la riduzione dei parlamentari, di cui si parla da 30 anni e che si pone l’obiettivo di fare in 18 mesi, compresa la conseguente riforma elettorale, fermo restando che il superamento del porcellum va fatto subito e la procedura si è avviata al Senato.Siamo accusati di voler stravolgere con questa procedura la Costituzione e l’art. 138 che regola la revisione costituzionale. A nostro avviso non è così. Il procedimento di revisione costituzionale approvato è nel solco dell’art.138, che si basa su tre pilastri, tutti confermati e uno rafforzato.Primo pilastro: l’approvazione dei disegni di legge costituzionali e dei disegni di legge di revisione co-stituzionale con due successive deliberazioni delle Camere. Viene confermato.Secondo pilastro: l’approvazione a maggioranza asso-luta dei componenti di ciascuna Camera e a maggio-ranza dei due terzi (quest’ultima permette di evitare il referendum confermativo). Viene confermato.Terzo pilastro: la possibilità di sottoporre a referendum

popolare ciò che risulta dal procedimento di revisione costituzionale nelle due Camere. Non solo viene con-fermato, ma viene estesa la possibilità di richiederlo anche se la revisione costituzionale è approvata con il voto favorevole dei due terzi dei componenti di ciascuna Camera.La terza questione, che però è quella su cui maggior-mente si concentra l’attenzione pubblica, è quella della decadenza di Berlusconi.La posizione del PD è chiara. La legge è uguale per tutti. Le sentenze si applicano. La legge Severino è costituzionale e si è approvata per darvi attuazione da subito, non fra otto o dieci anni, perché la corruzione è un gravissimo problema del nostro Paese.Su questi aspetti di principio non si può transigere e non si può accettare nessun ricatto sul Governo.Le motivazioni per cui si è dato vita al Governo Letta persistono tutte, ma fra queste non c’è mai la solu-zione dei problemi giudiziari di Berlusconi.Pertanto se il PdL deciderà di far cadere il Governo perché il PD opera per dare attuazione alle leggi senza eccezione per nessuno, la responsabilità sarà totalmente sua, del PdL, e dovrà assumersene tutta la responsabilità.

On. MainoMarchi

Il decreto Legge su IMU esodati e cassa integrazione, i provvedimenti sulla scuola e la riforma dell’Art. 138 della Costituzione al vaglio del parlamento.

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In un qualsiasi paese normale, la discussione rela-tiva al decadimento di un senatore condannato sa-rebbe durata lo spazio di una settimana; le ragioni dell’etica e della decenza avrebbero prevalso e allo stato attuale il dibattito politico nazionale sarebbe in-centrato sui gravi problemi legati alla crescente crisi economica. Nulla di tutto ciò.In Italia un condannato ha il potere, non solo, di con-tinuare ad esercitare le sue funzioni pubbliche (per ora) come se nulla fosse, ma anche di ricattare con-tinuamente l’azione politica dell’esecutivo.Condiviso che l’Italia versa in condizioni pessime, stanno sempre più venendo meno le condizioni che consentono di portare avanti questa esperienza di governo la quale sta mostrando evidenti limiti. I limi-ti però non sono tanto di natura tecnica, in quanto effettivamente qualche provvedimento costruttivo è stato adottato da parte del governo (scuola, enti locali,ecc), bensì di natura etica. Non è più possibile subordinare il paese alle necessità personali di un al-leato di governo. Governo resosi “necessario” grazie ad una precisa e deliberata scelta da parte di taluni soggetti politici: presidente della repubblica uscente e rientrante, i 101 e Beppe Grillo. Questi ultimi hanno creato condizioni tali da evitare la nascita di quel, se pur complicatissimo, governo del cambiamento invocato a ragion veduta da Ber-sani all’epoca.Non bisogna però giustamente guardare al passato. Bene. Guardiamo al futuro.Il Partito Democratico si appresta (speriamo presto in quanto non è più tempo di parlare di se stessi ma

occorre parlare del paese) a vivere un’accesa fase congressuale. Con tristezza rilevo che dei 101 quasi nessuno più ne parla. Ahimè questioni come lealtà e la trasparenza dovrebbero essere alla base, invece, viste alcune prese di posizione, tali questioni sono già nel dimenticatoio.Mi sembra inutile disquisire su quale candidato sia meglio o peggio. Occorre però anzitutto porsi qual-che domanda.Riteniamo che il PD debba recuperare l’elettorato de-luso di sinistra che in massa ha votato il M5S oppure quello di centro destra?Riteniamo che il PD possa risollevarsi con la regia di chi appartiene ad una stagione politica passata, legata ad un mondo diverso, e che con la bicamerale negli anni ‘90 ha dato inizio alla politica delle larghe intese (oggi arrivata a compimento)?

Riteniamo che prima di tutto venga la forma e poi il contenuto “chissene” in quanto l’importante è attirare l’italia-no medio che non ha tempo di ragio-nare ed informarsi?Riteniamo infine invece che occorra recuperare dalle origini le basi di un percorso social-democratico volto al cambiamento con modalità nuove, volti nuovi ma con messaggi chiari che identifichino magari una cultura politica “che vada da Prodi a Rodotà” (per intenderci…) ? A voi la scelta e le risposte..

di Alessandro Baracchi

Decadenza Berlusconi, questione di eticaIn Italia un condannato ha il potere, non solo, di continuare ad esercitare le sue funzioni pubbliche, ma anche di ricattare continuamente l’azione politica dell’ese-cutivo.

Gruppi di Reggio Emilia e provincia tel.3463037000

OGNI TANTO SPUNTA L’AURORA

Questa volta è toccata a me. mi chiamo Ivan e sono un alcolista felice e contento. Nove mesi fa mi trovavo in piena euforia alcolica. Impiegato, con moglie e figlio disperati per questo problema. Richiamato più volte dai datori di lavoro e dai colleghi, stavo per essere licenziato. Ero uno di quegli alcolisti che non vogliono abbandonare il bicchiere, non capivo che stavo per essere abbandonato da tutti e persino da mia moglie. Ero giunto al limite della disfatta. Mi dissero di rivolgermi ad un amico anziano di un un gruppo di Alcolisti Anonimi che abitava nel mio stesso paese e quindi avevo modo di incontrarlo spesso. Non mi controllava ma il solo vederlo mi faceva desistere dal bere il prossimo bicchiere.Io continuavo a voler nascondere le mie bevute con le bugie ma lui se ne accorgeva e non diceva nulla. Si andava a certi raduni dove si parlava di alcolismo ma a me non importava nulla, non ascoltavo gli oratori, anzi se potevo fuggire in un bar vicino, andavo a buttar giù una birra per ritornarmene subito contento credendo poi che gli altri non se ne accorgessero. Questo amico parlò con un medico interessato al nostro problema per fare una disintossicazio-ne tramite l’ospedale ed il dottore interpellato si prestò volentieri. Io accettai anche se in quel mo-mento non ne ero convinto. Dopo alcuni giorni di ricovero capii che potevo farcela e che forse era la mia ultima occasione. Mi sono attaccato al gruppo degli A.A. e frequentando, spero di migliorare e crescere in sobrietà ogni giorno. La mia situazione è completamente mutata. La mattina recandomi al lavoro, che son riuscito a mantenere, passo

davanti alla casa del mio amico e ricordo a me stesso di essere un alcolista e che il mio cammino sono le ven-tiquattr’ore senza bere. Ringrazio A.A. ed il mio amico, (sponsor), che mi hanno trasmesso questo stupefacente messaggio.

Ivan - Bologna

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CONTRIBUTI PER L’AFFITTO 2013Consulta sul sito del Comune di Novellara il bando pubblico per l’erogazione di contributi per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione anno 2013. Le domande devono essere presentate all’Istituzione Ser-vizi Sociali “I Millefiori” entro l’1/10/2013, nei giorni di MARTEDI’ – GIOVEDI’ – SABATO dalle ore 9.00 alle ore 12.30. Per informazioni [email protected] – tel. 0522-654948.

ADDIZIONALE COMUNALE IRPEF 2013 E’ applicata per l’anno 2013 l’addizionale comunale all’imposta sul reddito delle persone fisiche nelle misu-re di seguito indicate:

Scaglioni di reddito complessivo

Aliquota addizionale comunale IRPEF

Fino a ì 15.000 0,55

Da ì 15.001 e fino a ì 28.000 0,65

Da ì 28.001 e fino a ì 55.000 0,70

Da ì 55.001 e fino a ì 75.000 0,75

Da ì 75.000 0,80

Si conferma l’esenzione totale per i redditi fino a 10.000 euro. Per info: tel.0522 655425 [email protected]

SPORT – NE PARLIAMO IL 12 OTTOBRE!Una giornata con alcuni protagonisti dello sport italiano e paralimpico il 12 ottobre nel teatro della Rocca “Fran-co Tagliavini” per progettare insieme un documento comune a supporto di famiglie, operatori, associazio-ni, educatori che “vivono” il mondo dello sport. Con il sostegno di: Comitato Paralimpico Regionale, Centro famiglie Bassa Reggiana, Associazione Temporanea di Impresa, Coopernuoto/Uninuoto. Saranno presenti: Pietro Trabucchi, Marco Frattini, Cecilia Camellini, Julie Vollestern, Gregorio Paltrinieri, Renzo Ulivieri... Il pro-gramma completo sul sito www.comunedinovellara.gov.it.In concomitanza una serie di iniziative che riguardano Sport, Etica, Cultura e Salute:- Sabato 12 ottobre in occasione dei “Bibliodays”

presentazione del libro “Vedere di corsa e sentirci ancora meno” alle ore 17.00 in sala del fico con l’autore Marco Frattini.

- Giovedì 10 Ottobre 2013 si terrà nella Città di Modena presso il Parco Piazza d’Arma Novi Sad l’Ottava Edizione della “Giornata Nazionale dello Sport Paralimpico” Manifestazione promozionale a sostegno dello sport praticato da persone disabili, inserita nel programma di Modena “Città Europea dello Sport 2013” con la collaborazione e patroci-nio dell’Amministrazione Comunale di Modena, il patrocinio della Regione Emilia Romagna e dell’Uf-ficio Scolastico Regionale.

- Mercoledì 9 ottobre il Comune di Novellara ade-risce all’iniziativa europea “Now We Move“ con la chiusura simbolica degli ascensori del Comune per combattere la sedentarietà.

SPORT - PUBBLICATO IL REGOLAMENTO COMU-NALE E’ stato approvato dal Consiglio Comunale il regola-mento per l’utilizzo degli impianti sportivi (inclusi gli impianti gestiti in forma privata). Consultabile sul sito istituzionale www.comunedinovellara.gov.it riguarda le modalità di accesso ai servizi sportivi e i criteri di assegnazione degli spazi e ribadisce i principi educativi, il rispetto del patrimonio comune, la tutela della salute e sicurezza all’interno delle strutture.

SPORT - GESTORI IMPIANTI SPORTIVI CERCASI A breve sarà possibile prendere visione del Capitolato di gara di appalto per la gestione unificata dei servizi di custodia, pulizia e manutenzione ordinaria degli im-pianti sportivi del comune (palestre e campi da calcio), inclusa la gestione spazi pubblicitari, per l’anno sporti-vo 2013/2014 – 2014/2015. Per info www.comune-dinovellara.org.it.

L’ITALIA TESORO D’EUROPA - GIORNATE EUROPEE DEL PATRIMONIOAnche Novellara aderisce alle Giornate Europee del Patrimonio 2013 che coinvolgono tutti i luoghi della cultura di 49 paesi europei. In Italia lo slogan ormai consolidato è: ‘L’Italia tesoro d’Europa’. Cogli l’occa-sione per visitare gratuitamente la Rocca dei Gonzaga domenica 29 settembre dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.30.

CONDIRE LA CULTURAIl 29 settembre è una delle date delle giornate europee del patrimonio. In tale occasione, e in concomitanza con Cittaslow Sunday, verranno organizzate nella Roc-ca di Novellara visite guidate gratuite al Museo Gonza-ga e all’acetaia comunale. Assaggi di aceto balsamico per tutti. L’iniziativa è organizzata dal Comune in colla-borazione con i volontari dell’acetaia comunale.

TRACCE DI STORIA DALL’ARCHIVIO STORICO: SETTEMBRE, TEMPO DI… VENDEMMIA!Ecco alcune fotografie tratte dal fondo fotografico Ga-etano Gaddi collocato presso l’Archivio Storico del Co-mune di Novellara: anni ’20 - il momento della ven-demmia nelle campagne novellaresi e la Festa dell’Uva del 1940.

RINGRAZIAMENTI - CORSI ESTIVI IN BIBLIOTECAL’Amministrazione Comunale e lo staff della biblioteca ringraziano Carmen Lopez e Monica Ghizzoni, le due volontarie che con coraggio e passione si sono mes-se in gioco, hanno dedicato tempo prezioso agli utenti della biblioteca e l’hanno resa un luogo ancora più uti-le e piacevole. Grazie alla loro collaborazione infatti si sono svolti nel mese di luglio un corso base di com-puter rivolto ad un pubblico adulto ed uno di cucito.Entrambi i corsi hanno riscosso un grande successo: il corso di informatica ha reso più facile e divertente il mondo del pc, ha permesso ai partecipanti di aprire e gestire la propria posta elettronica, di impostare senza paura un documento informatico, mentre quello di cu-cito ha insegnato a fare un orlo, sostituire una cerniera, attaccare bottoni, prendere le misure, leggere un carta-

modello, rifare un polsino.Prossimamente la biblioteca promuoverà corsi sul rici-clo creativo, per produrre gioielli o borse con materiali di recupero. Per essere sempre aggiornati sulle nuove iniziative della biblioteca e per non perdere l’occasio-ne di partecipare ai corsi autunnali ti consigliamo di iscriverti alla newsletter della biblioteca, direttamente dal sito del Comune inserendo i dati richiesti, oppure recandosi di persona in biblioteca.

NESSUNO ESCLUSO: LA FESTA DI META’ AUTUN-NO E LA FINE DEL RAMADANProseguono i momenti di condivisione delle feste cele-brate dalle principali comunità presenti sul nostro ter-ritorio nella consapevolezza che la festa rappresenta ciò che di più caro ha una comunità in quanto “cuore” della sua identità. Due gli appuntamenti del prossimo mese:- 5-6 ottobre la Festa di Metà Autunno proposta

dalla comunità cinese;- 20 ottobre la Festa della Fine del Ramadan.Organizzazione a cura del gruppo di lavoro di Nessuno Escluso in collaborazione con l’associazione “La Fiu-mana”. Per info: www.comunedinovellara.gov.it.

28 SETTEMBRE: FESTA DEL VICINOLa Giornata Europea del Vicinato nasce a Parigi nel 1999 con il semplice scopo di rafforzare i legami di prossimità e di solidarietà tra i vicini di casa per combat-tere l’individualismo, l’isolamento e l’anonimato. Dalla sua nascita, che vide l’organizzazione di una sola festa, l’iniziativa si è espansa sino a coinvolgere a tutt’oggi ol-tre 5 milioni di persone in tutta Europa. E’ un’occasione per restituire il sorriso al proprio condominio, conosce-re meglio i propri vicini trascorrendo insieme momenti di aggregazione e sviluppare la solidarietà di vicinato. A novellara varie iniziative in collaborazione con l’Am-ministrazione Comunale e Associazione “La Fiumana”. Info: www.comunedinovellara.gov.it

A.A.A. CERCASI AZIENDE PER STAGISTIDa diversi mesi l’amministrazione comunale sta pro-muovendo “Futuro in laurea” per la raccolta di tesi di laurea di giovani studenti universitari con l’obiettivo di promuovere nuove esperienze lavorative e la valoriz-zazione della ricerca e sviluppo. Tutte le aziende, so-cietà e studi di consulenza interessati ad inserire un giovane neo-laureato possono contattare l’URP per maggiori informazioni (0522/655417 – [email protected]).

VIENI A TROVARCI AL CENTRO GIOVANI!Il Centro Giovani si trova al primo piano di via Gonzaga 9, ed è costituito da un’ampia sala con bagno annes-so. Dispone di diversi strumenti ludico-ricreativi, tra cui biliardo, calcio balilla, ping pong, tv, consolle Play Station 3 e Wii, alcuni pc con connessione a internet, una postazione musicale, diversi giochi di società, libri e riviste, oltre a un angolo relax con divani e tavoli. Al piano terra dispone di una piccola sala adibita alla registrazione musicale. L’accesso è libero, il servizio è dedicato ai giovani di età compresa dagli 11 ai 25 anni. Si offre come spazio all’interno del quale i ragaz-

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zi possono stare insieme divertendosi e sperimentare momenti ludico formativi partecipando e costruendo attività insieme agli operatori che lo gestiscono. Dal 16 settembre, con la riapertura delle scuole, entrerà in vigore il seguente orario: martedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle 16.00 alle 19.00 e martedì sera dalle 21.00 alle 23.00. L’apertura del giovedì sarà dedicata ai più piccoli (11 – 14 anni).

GIOVANI – SERVIZIO CIVILE VOLONTARIOPrevista nel mese di settembre l’apertura del bando di selezione per svolgere il SERVIZIO CIVILE VOLONTA-RIO che rimarrà aperto per trenta giorni. Se sei interes-sato a questa opportunità rimani aggiornato su www.comunedinovellara.gov.it - www.serviziocivilevolonta-rio.re.it oppure contatta direttamente il Co.Pr.E.S.C. di Reggio Emilia al n. 340 5256514.

LASCIA ALL’URP IL TUO NUMERO DI CELLULAREVerrai contattato con un sms per ogni comunicazione urgente che ti riguarda o per informazioni di pubbli-ca utilità. Per info contattaci al numero 0522 655.417 oppure invia una e-mail a [email protected].

FEDERA, IL SISTEMA DI AUTENTICAZIONE FEDE-RATO DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA Il progetto FedERa è promosso dalla Regione Emilia-Romagna e condotto dalla società Lepida S.p.A. per far sì che gli utenti della Regione Emilia-Romagna (citta-dini, professionisti, imprese, …) possano disporre di un’autenticazione federata, tramite la quale accedere a determinati servizi on-line erogati dagli enti locali dell’Emilia-Romagna, Regione inclusa. Gli utenti utiliz-zeranno una credenziale elettronica UNICA valida per tutte le Pubbliche Amministrazioni aderenti. Chiedi le credenziali presso: URP oppure I Millefiori del Comune di Novellara. Informazioni sul sito www.federa.lepida.it oppure tel. 0522 655417.

ALBO PRESIDENTI DI SEGGIOAd Ottobre scade il termine per presentare la domanda di iscrizione all’Albo dei Presidenti di seggio elettora-le. Gli interessati dovranno far pervenire le domande all’Ufficio Elettorale del Comune. I moduli sono dispo-nibili su www.comunedinovellara.gov.it alla voce pro-cedimenti e modulistica oppure direttamente all’Ufficio Elettorale.

CORSO DI ITALIANO PER STRANIERI – SI RIPARTE A SETTEMBRESi ripete anche per l’anno scolastico 2013/2014 il corso di Alfabetizzazione di Lingua Italiana rivolto agli stra-nieri tenuto dal Prof. Francesco Le Rose per conto del Centro Territoriale Permanente di Luzzara (R.E.). Pre-iscrizioni presso l’ RP. Per informazioni: [email protected] - tel. 0522 -655417.

Il Parco Augusto Daolio è finalmente fruibile, an-che se la sua realizzazione definitiva non è ancora stata completata. Intanto sono stati realizzati un parco giochi, uno skatepark, dei vialetti, delle piantumazioni, delle panchine, dei ponticelli…Questa dotazione del parco, seppur parziale, ha riscosso finora molto successo visto l’afflusso di persone di ogni età che quotidianamente ci tra-scorre parte del proprio tempo libero, giocando, passeggiando, correndo, pedalando, chiacchie-rando, ecc. Si sta all’aria aperta, nascono nuove amicizie, si condividono momenti divertenti o rilassanti. I bambini scorrazzano gioiosi ed al sicuro sia all’interno del parco giochi strutturato sia per tutto il Parco Augusto, inventandosi con la fantasia che li contraddistingue giochi sempre nuovi, sfruttando quel che offre la natura del par-co: gli alberi, il prato, il fossato, la terra, le dune… Lo skatepark è frequentato da moltissimi ragazzi e bambini che praticano a vari livelli skateboard e rollerblade, condividendo lo spazio in modo ammirevole e da tanti che semplicemente si divertono a guardare. Molti ragazzi al Parco Augusto si incontrano, tanti sono gli adulti che si rilassano e altrettanti quelli che si tengono in forma. E’ davvero un piacere constatare che si sia spontaneamente creata quella giusta ed equilibrata coesistenza tra persone di età diverse e con esigenze spesso contrapposte. Ma al Parco c’è posto per tutti… e purtroppo c’è posto anche per chi – e qui è la nota dolente che vorrei sottolineare – è maleducato ed incivile. A partire da chi butta per terra gomme da masticare, cicche di sigaretta, fazzoletti di carta, bottigliette e tappi di plastica, involucri vari ecc. (l’elenco sarebbe molto più lungo). Ovviamente questi gesti di estrema cafonaggine raggiungono il picco di frequenza proprio a poca distanza dai cestini della raccolta rifiuti. Per continuare poi con la mancata raccolta delle deiezioni dei cani da parte dei rispettivi proprietari. Deiezioni spesso

di una rilevante quantità e depositate molte volte lungo i vialetti o vicino ai luoghi più frequentati, giusto perché siano più facilmente calpestabili dai più fortunati.Il gesto però che più che maleducato trovo parti-colarmente pericoloso è quello di lasciare girare liberi per il parco i cani di grossa taglia, peggio se di indole aggressiva, privi di qualsiasi controllo. Purtroppo questi episodi sono ricorrenti e finora non si è riusciti ad interromperli. Quando le buone maniere non bastano e quando le regole vengono infrante, probabilmente occor-rerà ricorrere ad un periodo di vigilanza severa ed inflessibile, che faccia rispettare le norme esistenti e che preveda anche, ove necessario, l’applicazio-ne di contravvenzioni per i trasgressori.

Proteggere il Parco Augusto Daolio dagli inciviliLa fruizione di questa area verde è rovinata da chi non rispetta l’ambiente e la tranquillità degli altri. E’ necessario aumentare la vigilanza.

di Roberto Blundetto

Quando c’è educazione e rispetto al parco c’è posto per tutti

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Era il 2005, quando avemmo l’idea (insieme all’allora Ass. alla Cultura, Elena Carletti) di una Festa estiva che valorizzasse un prodotto del nostro territorio e aggre-gasse i Novellaresi in un contesto di musica,tradizione e curiosità. L’iniziativa fu inserita nel circuito provinciale Gli Ori della Terra, quindi Novellara e Miss Anguria ebbero da subito l’attenzione di tutto il territorio provinciale.La Festa Miss Anguria fu possibile, e ancora lo è, grazie all’impegno e alla caparbietà dei volontari Pro Loco, coadiuvati da alcuni altri gruppi ed Associazioni, che in parte son rimasti tutti questi anni, sostenuta dal Comune, ma soprattutto concretamente dai Produttori Locali del frutto. La fortuna di questa FESTA si deve essenzialmente alla generosità del “nostro terreno”, che permette di ottenere frutti con alto grado zuccherino,ma anche alla passione e generosità e ricerca dei Produttori locali, che riescono ad ottenere Angurie da Record per

il Peso. Caratteristica, che si è, da subito, trasformata in “gara coinvolgente ed appassionante”!E’ cresciuta negli anni, come “vetrina” di un prodotto d’eccellenza e dell’operosità, creatività ed intelligenza dei Novellaresi.Tante sono le persone che, di anno in anno, hanno arricchito la Festa (in primis i volontari Pro Loco), orga-nizzando una “tre giorni“ di gare tra Cocomeri, eventi musicali, mostre, concorsi fotografici, percorsi poetici, giochi, curiosità, nonché “degustazione di prodotti tipici della zona, fino a farne quest’anno un’edizione grandio-sa, che ha richiamato pubblico dai paesi limitrofi, anche da fuori provincia. Ha animato Novellara, per tre giorni fino a notte fonda, riempiendo piazza, strade e borghi di migliaia di persone! Venerdi, 19 luglio, oltre alla “Melonaia”, alla Festa dei Campi Gioco, a “Scava l’An-guria” molto apprezzato il Concerto dei Ma Noi No con tantissimi fans al seguito. Sabato, 20 luglio: Novellara in “Notte Bianca”, con l’eccezionale partecipazione di tutti i commercianti novellaresi (che hanno abbellito vetri-ne, portici e vie con decorazioni “cocomerate”, in gran parte fornite da Pro Loco) tante le attrazioni musicali, per tutti i gusti,hanno intrattenuto e divertito la gente-numerosissima, ben oltre il previsto! Splendida come sempre l’esibizione di danza della New Fitness, molto applaudita dal pubblico. Entusiasmante la Gara del Grado Zuccherino (che ha visto la partecipazione di ben 15 Aziende!) anche se a vincere son “sempre i nostri”. Bartoli Ivan e William, Bartoli Gabriele e Sauro e Fam. Brioni. Tutta la FESTA, più conosciuta e più partecipata (anche da aziende non della zona) ha avuto grande eco sulla stampa e su alcune TV locali, anche e soprattutto grazie al Record Mondiale di peso dell’Anguria, ottenuto lo scorso anno dalla famiglia Bartoli Gabriele e Sauro! (139,60 Kg! poi battuto in altra occasione con un’anguria di ben 148 Kg). Quest’anno la MISS ANGURIA pesava solo, si fa per dire, 129,250 Kg! E’ stata un’annata molto particolare, fredda e piovosa troppo a lungo e questo frutto ha bisogno di caldo e di sole per diventare “dolce e grosso”. Un po’ come noi umani. Di “calore”, “allegria” ed entusiasmo ce n’è stato veramente tanto quest’anno.La Domenica è culminata con un Carosello di Trattori e mezzi di trasporto, i più svariati, esponenti le “cocomere

da Miss” attraverso il paese e la Piazza, commentato da quei “pazzi-straordinari” della Strana Coppia di Radio Bruno. C’è stato un crescendo di tensione, attesa e spet-tacolarizzazione fino alla pesatura dei cocomeri giganti, tante esclamazioni di meraviglia da parte del pubblico per i vari “rilanci” e l’entrata spaziale della Cocomera Bar-toli, incoronata anche quest’anno “Miss Anguria 2013” con una corona d’eccezione (made Sergio Subazzoli). Ci si chiede dove trovino le idee originali di “sfilata e presentazione” e dove trovino il tempo di preparare “i carri-spettacolo” questi straordinari produttori.Grazie Grazie e ancora Grazie per essere così come siete, cari cocomerai, solidali generosi, presenti e creativi ol-tre che capaci di darci un “prodotto d’eccellenza” che sta per raggiungere il prestigioso marchio IGP. e Novellara finalmente conosciuta nel mondo per Cultura e Anguria! Oltre che per “generosità e capacità ed accoglienza” della sua gente! Per MISS ANGURIA 2013 quindi, un INFINITO GRAZIE a tutti i partecipanti!A chi ha lavorato per renderla accogliente ed entu-siasmante e,a chi ne ha goduto, vi si è divertito ed entusiasmato, parlandone bene nei giorni successivi.Noi della Pro Loco siamo convinti che, mettendo in-sieme forze, idee, risorse e disponibilità a collaborare Novellara può “ritrovare” lo smalto e le gratificazioni che, dall’interno e dall’esterno, erano un po’ scemate negli ultimi anni. Per cui un GRAZIE speciale a chi “ha fritto lo gnocco” (lavoro ingrato per Luglio, ma che piace molto a chi degusta), a chi ha montato e smontato tutte le strutture, a chi ha gestito gli stands e i Giochi per tre giorni, (di grande aiuto quest’anno la presenza di ragazzi indiani sikh, amici di Sony che è entrato da poco nel Consiglio Pro Loco, che si sono prestati senza riserva alcuna) a chi ha ideato e pitturato, incollato, esposto la pubblicità e le originali “coreografie” della Festa, a chi ha tenuto relazioni, a chi ha presentato,ballato,cantato, sfilato, pesato! A tutti coloro insomma che hanno per-messo una FESTA così bella, di tutto il paese (nostro vanto e gratificazione).Per la Pro loco Maura Belluti P.S Chi volesse, può trovare foto e video di Miss Anguria 2013 su Facebook o sul sito Pro Loco.

MISS ANGURIA 2013, quest’anno una edizione grandiosa

di Maura Belluti - Proloco Novellara

Una numerosa partecipazione di pubblico arrivato anche dai paesi limitrofi, da fuori provincia, dalla Regione, ha animato Novellara, per tre giorni fino a notte fonda.

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Imprenditori che non riescono a far tornare i conti delle loro aziende, famiglie di operai che non arrivano a fine mese. Siamo tornati come prodotto interno lordo ai livelli di fine anni 90 ed i consumi delle famiglie, si attestano al 93 ai tempi della I° repubblica.Sembra di rivedere il film “ritorno al futuro”, dove il futuro è il passato. Da tale dinamica fattore zero o decrescita, anche se con un trend meno recessivo non si disco-sta nel 2013 neanche il dato sull’immigrazione nella nostra ridente cittadina a metà strada fra il fiume Po e la via Emilia.

Anno Popolazione

residenteCittadini migranti

%

1980 11.261 24 0,2%

1990 11.294 146 1,3%

2000 11.770 447 3,8%

2005 13.075 1.479 11,3%

2010 13.858 2.273 16,4%

2011 13.937 2.435 17,5%

2012 14.028 2.503 17,8%

Giu-2013 13.837 2.266 16,4%

In quel di Novellara il dato “massimo storico” di migranti si è raggiunto a fine 2012, anche se allora non era operativa la revisione dell’anagrafe sui dati del censimento 2011. E’ probabile che l’inversione di tendenza si sia verificata nel secondo semestre 2011, quando terremoto e crisi economica hanno “cioccato di brutto” nelle nostre zone, inducendo molti cittadini migranti (UE ed extra UE), a trovare un lavoro digni-toso in zone meno colpite dalla crisi, in altri paesi eu-ropei oppure a rimpatriare nella nazioni d’origine, ove negli anni le condizioni di vita sono migliorate. Così un esercito di disoccupati: operai, donne di servizio, infermieri, muratori, badanti, perfino prostitute, per colpa della crisi lasciano il nostro paese. Paese ove qualcuno dice non sia rimasto nemmeno il “lavoro nero”. La ricca pianura padana, dopo essere stata per anni meta privilegiata di flussi migratori di persone in cerca di benessere è di una vita migliore, ora si rivela

di Giovanni Panini

Novellara: un immigrato su dieci se ne è andato “scappano” da un paese in recessioneI dati dell’anagrafe rilevano che negli ultimi 6 mesi, si è ridotto il numero degli arrivi ed è aumentato notevolmente il numero delle partenze.

un luogo in cui “gli stranieri” , quella fascia di lavoratori da sempre più deboli scappano, strozzati dalla povertà e dalla mancanza di lavoro che si traduce in una spinta ad abbandonare il nostro paese. I dati statistici ancora non leggono il fenomeno in tutta la sua interezza. Ergo, non si può parlare di fuga dall’Italia o di esodo di massa, ma e palese che l’appeal del nostro paese è destinato a diminuire. Se andiamo a guardare i saldi migratori a Novellara (cioè la differenza fra chi arriva e chi parte) emerge che mentre fra il 2000-2010, il saldo era di + 1.826 passando da 3, 8% al 16, 4% della popolazione residente, questa cifra dal 2010 a giugno 2013 è crollata a – 7. Contestualmente alla crisi economica ed al terremoto, si è verificato un altro fenomeno non di poco conto. I comuni italiani tutti indistintamente, hanno rivisto al ribasso le spese per l’assistenza pubblica (welfare) e con le casse comunali che piangono i servizi di assistenza (agli stranieri, ma non solo) sono fortemente a rischio. I novellaresi, si confermano “tolleranti”, in molti dicono che tra gli immigrati, vi è molta gente onesta che tiene voglia di lavorare ed anche lavoratori qualificati un patrimonio per le nostre aziende. Fra gli immigrati in tanti si sono integrati, hanno i loro luoghi di culto, qualcuno ci racconta che se potesse recuperare i contributi pen-sionistici versati negli anni di lavoro se ne andrebbe. Invece fra le critiche più frequenti dei novellaresi “ disturba” il fatto che non sempre i migranti rispettano le nostre regole dello stare insieme, da qui il succes-sivo ragionamento che l’aumento dell’immigrazione favorisce l’aumento della criminalità. Per nazionalità Cina, India, Pakistan, Marocco e Tur-chia, seppur in calo restano le cinque etnie prevalenti con forti cali di oltre 100 unità per cinesi, indiani e Pakistani. A fine 2012 su 2503 migranti 2.051 (82%)appartenevano alle nazioni sopracitate. A giugno 2013 stante 2.266 il numero di migranti 1.612 (71%) sono originari da : Cina, India, Pakistan, Marocco e Turchia. In ribasso anche rumeni, albanesi, Moldavi, Ucraini Distinzioni “pseudopolitiche” e/o battaglie ideologiche a parte in un paese sempre più vecchio come l’Italia i giovani “autoctoni” o migranti, sono una risorsa per il paese, quindi “ossigeno puro” il futuro, una generazione che rischia di scomparire travolta da una

crisi che assomiglia più all’entrata in bancarotta di un sistema. Un sistema in cui si vive e lavora in maniera schizzofrenica ed in tanti lottano con unghie e denti per non diventare invisibili. Un paese nel quale il principale problema non sembra essere l’immigrazione, ma il tirar fuori l’Italia dalla recessione oppure “adattarsi” a profili di vita di più basso livello e ritornare ad essere un paese di migranti. E non di rivedere, ma bensì rivivere il film “ritorno al futuro”, dove il futuro è il

passato.Yelena 42 anni operaia tessile Kazakistan. L’Italia non è più la terra promessa, vivo stabilmen-te in questo paese dal 2000, dopo aver vissuto in Grecia, Olanda e Danimarca Nel 2000 con 1.200.000 di lire si viveva senza eccessivi affanni. Oggi

con 1.100 euro al mese, si fatica. Conosco persone che sono scappate dall’Italia, un paese che oggigiorno non riesce a darti uno straccio di lavoro per vivere e una persona senza un lavoro non può vivere dignito-samente. La mancanza di lavoro e la miseria sono un nuovo muro che rischia di tornare a dividere l’Europa.

Irene 28 anni di Bergamo cooperatrice internazionale in Burundi “E’ buffo quando mi chiedo-no di parlare dell’Italia qui in Burundi. Per i più, provengo da un mondo felice, dove c’è lavoro, si guadagnano un sacco di soldi e la gente sta

bene”. Normalmente sorrido, con qualche amarezza, e racconto. Racconto la mia esperienza, simile a quella di tanti altri (troppi) giovani italiani laureati e non: la precarietà del lavoro (quando c’è) ed il bisogno di inventarsi qualcosa, le difficoltà di chi forma una famiglia, la fatica di arrivare a fine mese e le spese da sostenere. Certo, provengo da un mondo dove l’aspettativa di vita è quasi doppia di quella in Burundi e dove difficilmente un bambino muore per una cistite mal curata: e questo fa molta differenza, sarebbe ipocrita non ammetterlo. Ma, almeno per me, la differenza sostanziale è un’altra; in Burundi, come in altri paesi africani che ho conosciuto, si dice sempre: “Se ce n’è per due, ce n’è per quattro”. Non riesco a immaginare come vivrebbero i miei amici burundesi in Italia. Non credo sarebbero felici, tutt’altro, penso si sentirebbero soli. Non per niente, tra tutti i miei racconti dell’Italia, la cosa che più li col-pisce è che non conosco il mio vicino di casa. Restano allibiti e poi qualcuno dice: “Ire, penso che in Italia non potrei mai viverci: se ci vorremo incontrare, sarai tu a dover venir da me”.

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Sergio Calzari ex sindaco di Novellara La mobilità indotta dalle guerre, dalla fame, dalla globalizzazione è sotto gli occhi di tutti, e non è un fenomeno solo italiano. Noi stessi auspichiamo che i nostri giovani guardino l’estero, imparino le

lingue, colgano opportunità (dico opportunità) che qui nel recinto domestico nazionale risultano scar-seggiare ed essere sempre meno. Il primo dato che emerge è allora l’apertura mentale e culturale che si deve avere per affrontare razionalmente il tema della mobilità, perciò dell’immigrazione e dell’emigrazione. In contrasto con il tema dell’apertura mentale c’è il tema della chiusura, vale a dire il fronteggiare il fenomeno con la costruzione di sbarramenti fisici e protezionistici, elevare barriere culturali e non solo. Si può dire che le nazioni vincenti (si parla tanto di questo BRIC: nazioni emergenti con un P.I.L. in forte ascesa) abbiamo adottata un’azione che tende a capi-re i fenomeni nella loro essenza, andare ad imparare il mestiere e il modo di fare degli altri, mettersi in gioco con grandissimo impegno, caparbietà, decisione, voglia di intraprendere. Atteggiamento certamente di grande apertura mentale, culturale, operativa. Essere protagonisti nel nuovo mondo, che volenti o nolenti viene avanti, comporta questo passaggio, cioè la riscoperta del valore del sapere, dell’impegno e della passione, del protagonismo (che vuole dire fatica) e del non sentirsi arrivati e appagati. L’Italia dei poeti, dei santi, dei navigatori, dei grandissimi artisti rina-scimentali ha messo in evidenza quanto l’ingegno, la creatività, il sapere (il sapere dei luoghi: la tradizione), la determinazione abbiamo un’importanza strategica e decisiva che viene dalla nostra struttura genetica, dalle conoscenze che ci sono state tramandate, dalla forza della determinazione che voliamo mettere in campo. E’ un bagaglio che s’è disperso? No, certamente no. Anche perché qualche strano profeta ci ha inculcato che bisogna arroccarsi per difendere le nostre conqui-ste, il nostro benessere, la nostra integrità, sostenendo che la colpa è degli altri, dei diversi, dello straniero. Una giustificazione e una visione di autosufficienza antistorica e sempre penalizzata in qualsiasi periodo dell’evoluzione umana. Le enunciazioni che ci sono state impartite si sono scordate un particolare di vitale importanza, vale a dire che il mondo non sta fermo, va avanti (ora a ritmi notevoli), innova, elabora, inventa, crea. Perciò fermarsi, farsi paralizzare dalla paura si rimane indietro. Sempre più indietro, irrimediabil-mente ai margini. Allora la paura da vincere non è il diverso, lo straniero, il meticcio ma la nostra incapacità d’affrontare una storia nuova, una nuova visione del mondo, l’evoluzione che la modernità sta imprimendo alle vicende economiche, culturali e sociali.

Se non ricordo male ma potrei sbagliarmi questo è il sesto anno. Un esperienza nata un po’ in sordina per merito di alcuni tenaci genitori e grazie al supporto logistico dell’uf-ficio tecnico e sottolineo con l’impegno personale del suo responsabile Marco Cantarelli. Quel primo nucleo è via via cresciuto, da un primo embrione sono nate quattro linee che attraversano la città in tutte le direzioni. Sono aumentati i bambini che partecipano all’iniziativa e con soddisfazione possiamo dire che ci siamo attestati negli ultimi due anni su un numero che varia fra gli ottanta e novanta iscritti. Lo spirito che ci anima è sempre lo stesso: offrire un opportunità ai bambini e ai ragazzi di sentirsi indipendenti, di vivere l’esperienza educativa della bici-cletta come mezzo per andare a scuola assieme ai propri coetanei,al tempo stesso tutelati. Non nego che questo messaggio non sempre viene colto dai genitori molti sono ancora timorosi faticano a riconoscere una opportunità di crescita per i propri figli, altri vedono questa esperienza come una opportunità che gli viene data dalla provvidenza di cui approfittare per esigenze personali, senza coglierne il valore di volontariato per cui ognuno è tenuto a fare la propria parte. Per questo, per poter tutelare tutti quelli che lavorano per fare vivere questa bella esperienza saremo più rigorosi nell’applicare le poche e semplici norme del nostro statuto. Detto ciò vorrei far notare come da sempre ci siamo posti l’obbiettivo di fare del bici bus un esperienza a costo zero per gli utenti,se ci siamo riusciti lo dobbiamo ancora una volta all’impegno dell’ufficio tecnico comunale che ci ha garantito materiale e logistica (sala riunioni, ufficio, ecc) ma è anche grazie a sponsor locali che più che vedere in noi una fonte di pubblicità hanno capito l’importanza di questa esperienza sul territorio e ci hanno aiutati nell’acquisto di caschi, pettorine ad alta visibilità, impermeabili, cappellini ed altro. In pratica tutto ciò che serve per mettere i nostri ragazzi in sicurezza sulla strada, Turci sport e Conad Novellara ci hanno aiutato negli anni passati mentre quest’anno dobbiamo ringraziare due associazioni presenti sul territorio che hanno accolto il nostro appello partito proprio dalle pagine di questo gior-nale. Il Gruppo sportivo Santa Maria Vezzola: e la Sezione di Novellara e Campagnola della Federazione italiana della caccia. Con il loro contributo inizieremo il prossimo anno scolastico con tutto il materiale che ci servirà. Detto questo dovrei darvi appuntamento alle prossime settimane per rivederci in bici, ma non sarei sincero ne con me stesso ne con gli amici con cui condivido questa avventura se non sottolineassi ancora una volta come ci ritroveremo ad affrontare le stese problematiche di sempre. La scarsa e per alcune linee totale assenza di percorsi ciclabili sicuri.

Di nuovo in sella con il Bici BusCiao a tutti; tra un po’ si riparte, ricomincia la scuola e con essa riparte il bici bus.

di Illic Tampelloni

Quindi ancora una volta rivolgiamo un appello ai nostri amministratori, di sensibilizzazione: che si faccia uno sforzo per mettere in sicurezza non solo i ragazzi del Bici Bus ma tutti coloro che scelgono di muoversi in maniera sostenibile per le strada della nostra città. Non parliamo solo di ciclabili ma anche di rallentatori e tutto quello che serve per regolare il traffico e nel contempo anche più rispetto ed educazione civica da parte di chi usa l’automobile. Detto questo vi saluto veramente augurandomi di ve-dervi numerosi per affrontare assieme le non sempre facili strade della nostra bella città con prudenza e tanto divertimento ciao a tutti e buona scuola.

Il responsabile del Comune delle opere pubbliche Mar-co Cantarelli risponde così alle osservazioni di Jlic

La implementazione del servizio Bicibus, che si ripropo-ne ogni anno grazie alla dedizione dei genitori e di Ilic Tampelloni, che si è assunto con grande serietà e capa-cità la responsabilità di coordinarne l’attuazione è uno dei fiori all’occhiello del Comune di Novellara e quindi si cerca in ogni modo di facilitarne lo svolgimento. Un grazie quindi ai tanti volontari e aIlic da tutta la Amministrazione. Detto ciò, per quanto attiene la mancanza di ciclopedonali adeguati va detto che se andiamo a vedere i percorsi del bici bus, si no-terà che essi si svolgono su una viabilità urbana nella quale la mancanza del ciclabile non è sempre risolvibile poiché il tessuto edificato esistente non ne consente la realizzazione. Tuttavia, la brevità dei percorsi, la scarsa presenza delle automobili (mica siamo in tangenziale ma nel centro urbano), la abitudine di percorrenza del bici bus in quelle strade ed agli stessi orari, la notevole “massa critica” costituita dalla “carovana” del bici bus che ne eleva enormemente la percezione, non costitu-isce normalmente un grave problema di sicurezza. Non a caso anche incomuni come Reggio Emilia, è riconosciuto che la man-canza del ciclabile in sede dedicata non costituisce un reale problema per il bici bus. Alcune criticità, che si rile-vano negli attraversamenti stradali e negli incroci, sono state risolte con adeguamenti della segnaletica ed altre lo saranno, ma la situazione non è certamente così nefasta. Tutt’altro discorso riguarda la implementazione di una rete di ciclabili per la quale le risorse disponibili sono scarse e la priorità degli investimenti ha dovuto sino ad oggi tener conto di necessità più impellenti.

Marco Cantarelli

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Nello scorso numero de “Il Portico”, sono state pub-blicate alcune riflessioni/testimonianze di Soci che hanno prenotato la loro nuova abitazione nel quar-tiere “Armonia”, ora in fase di conclusione dei lavori. Ascoltare la voce dei Soci prenotatari è stato utile e apprezzato dai tanti lettori che hanno seguito questa sorta di rubrica sul “fare”, sul fare per davvero e non quale proclama che ai nostri giorni va molto di moda.In questo numero, i protagonisti di “Armonia” che vogliamo ascoltare sono le persone che ci hanno e che ci stanno lavorando, gli operatori, le ditte, le maestranze.Ci sembra bella questa forma di espressione di chi, con l’ingegno e la passione per il proprio lavoro, ha dato un senso al suo impegno e un segnale preciso del valore dl lavoro e della gratificazione che da esso ne deriva.

“Esprimere entusiasmo ai giorni nostri, per noi che lavoriamo a stretto contatto con il settore edi-le, potrebbe essere fuori posto e, per certi versi, poco comprensibile. Dire, come vogliamo fare, che si è ben lavorato nel quartiere “Armonia” ci sembra giusto e necessario. Noi mettiamo al cen-tro il lavoro, perciò siamo grati ad Andria che ci ha dato il lavoro, che ci ha pagato regolarmente, che ci ha concesso stima e fiducia; un partner perciò che ci teniamo molto caro. Noi crediamo che “Armonia” sia il risultato di un impegno collettivo, ove ognuno ha fatto la sua parte, nel rispetto degli impegni assunti e nel clima di fiducia reciproca che è alla base di ogni iniziativa, e in ogni campo. Speriamo che “Armonia” non rimanga un episodio importante ma isolato. Speriamo che questo vitale settore riprenda e dia quel giusto apporto all’eco-nomia, e non solo a quella locale. Lavorare, creare processi economici, essere attivamente impegnati è un auspicio e la certezza che le nostre famiglie avranno sussistenza, dignità, dimensione comunitaria.”

Daniele Coli – Cert Elettronica Novellara “La nostra società, di medie dimensioni ma dotata di buone attrezzature e di altrettanto valide profes-sionalità, da tempo lavora nel settore delle opere di urbanizzazione e nella sistemazione dell’area esterna delle case; lavoro che facciamo con l’impegno e con la passione di chi trae da esso il sostentamento per la

propria famiglia e nuove prospettive aziendali. Sono tempi duri quelli che viviamo per via dei pagamenti che non arrivano e per il lavoro che si fa sempre più incerto e scarso. L’opportunità di lavorare con Andria nel quartiere “Armonia” di Novellara è per noi impor-tante per la sicurezza economica che ci garantisce, ma anche perché ci offre la possibilità di farci conoscere e speriamo apprezzare, consci che d’ora innanzi la qualità di ciò che si fa, il realizzare opere a regola d’arte, l’impegno e la professionalità saranno i requisiti necessari per continuare a lavorare in questo difficile ma importante settore economico. Inoltre quando lavoriamo in un quartiere bello e interessante ne

siamo orgogliosi. Il nostro mestiere lo facciamo con passione e quindi ci fa piacere lavorare con partner che condividono i nostri principi”.

Ivan Braglia – Porfidi & Asfalti s.n.c. di Cavriago “La crisi”, come oramai è evidente, da più di un anno ha investito e travolto il settore edile e tutto ciò che lo circonda. Il questo scenario abbiamo affrontato la realizzazione di uno dei più importanti interventi edilizi residenziali degli ultimi anni nel territorio di Novellara. Come sempre, ANDRIA-UNIECO, nel loro storico e consolidato rapporto: COMMITTENTE-ESECUTORE. Come sempre, tanta voglia di fare, ma di fare bene o quantomeno di fare il meglio possibile, nell’interesse di tutti. Fin dall’inizio i problemi da superare sono stati innumerevoli e in molti casi assolutamente nuovi. Crisi di aziende fino a quel giorno ritenute salde e

forti. Artigiani “storici” in grave affanno economico e imprenditoriale. Le filiere degli approvigionamenti rallentate, intimorite, diffidenti. La situazione era evi-dentemente critica e rischiava di mettere seriamente a rischio il buon esito dei lavori. Poi anche Unieco stessa è entrata in difficoltà. A questo punto si è reso necessario affrontare il problema “insieme”, allo stes-so tavolo, il presidente e il manovale. Abbiamo così condiviso un piano che potesse far continuare a girare una “giostra” così complessa. Sono stati necessari importanti impegni economici, sostegno morale ma soprattutto fiducia reciproca. Con “ARMONIA” oggi ci stiamo rapidamente avvicinando alla fine dei lavori e possiamo parlare di rogiti (i primi previsti entro set-tembre) ma soprattutto possiamo con orgoglio dire di essere riusciti a salvaguardare due aspetti fonda-mentali: il lavoro e il diritto alla casa di tante persone.”

Simone Villani – Cooperativa UniecoIngegnere e direttore lavori

“Sono passati ormai 10 mesi dall’inizio del nostro operato presso il cantiere “ARMONIA” di Novellara

e, visto che “il futuro all’inizio è sempre un cantiere”, possiamo ben affermare di esserci trovati in questa situazione, in quanto siamo riusciti a mettere in pratica quelle che erano le nostre tradizionali attività con quelle più inno-vative nel campo del risparmio energetico. Le attività di cantiere si svolgono sotto una corretta conduzione della Direzione Lavori in materia di operatività e di sicurezza; inoltre dobbiamo dire che si è instaurata una buona collaborazione tra le diverse aziende presenti in cantiere. La colla-borazione tra noi e la cooperativa Andria è molto proficua; tutti i rapporti, da quello gestionale a quello amministrativo, si svolgono al meglio e rilevano i solidi principi che hanno fatto e fanno sì che Andria sia da noi considerata l’azienda più seria e solida al momento attuale. La puntualità

nei pagamenti delle nostre fatture rende Andria un partner con il quale proseguire il lavoro e sul quale fondare i futuri rapporti. Consci che il valore del lavoro, la sussistenza che lo stesso offre alle persone e alle famiglia, la dignità che ne deriva siano i presupposti per uscire dalla crisi e riprendere il cammino della crescita comunitaria.”

Savino Vellani – Vellani s.r.l. Dalle voci che qui rileviamo emerge una preoccupa-zione diffusa, quella del lavoro e della sua continuità. Non possiamo che condividerla, come raccogliamo con favore che il lavorare bene, la qualità di quello che si fa è un impegno diffuso e un orgoglio che ditte e maestranza assegnano alle rispettive attività quotidiane. Un segnale vero di fiducia e, perché no, di speranza.

“Il futuro all’inizio è sempre un cantiere”Nelle testimonianze di chi ha lavorato alla costruzione del quartiere Armonia emer-gono preoccupazioni ma anche fiducia e speranza.

di Sergio Calzari

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Un bellissimo week-endCome previsto, la trasferta del 20 e 21 luglio u.s. presso il “Meeting club“ di Valdagno (Vicenza), ha lasciato completamente soddisfatti tutti i nostri soci par-tecipanti. La società vicentina, gemellata con il Ct. La Rocca, ha ospitato una delegazione di tennisti e familiari del nostro circolo, composta da una ventina di persone. Un programma da tempo collaudato, che non mostra segni di cedimento. Anzi. Tennis, nuotate in piscina, escursioni in montagna sono stati il menù della due giorni. Dopo un pomeriggio infuocato, passato sulla terra rossa, tra singoli, doppi e doppi misti, la cena ufficiale del sabato sera. Prima lo scambio di saluti tra i due presidenti (Sereno Zarantonello e Giorgio Fon-tanili) poi gli oltre cento presenti, a bordo piscina, in una cornice fantastica, hanno assistito ad una apprezzatissima sfilata di moda. Da notare che tra i giurati figuravano anche tre nostri qualificati rappresentanti. Immancabile la presenza musicale di Claudio, che con le sue canzoni accompagna da sempre queste splendide manifestazioni e gli amici di Valdagno dimostrano tutti gli anni di gradire ed espressamente ne richiedono la presenza. Alla fine non resta che complimentarsi e ringraziare i responsabili degli eventi dei due circoli, Sereno e Gaio, per l’impegno profuso al fine di rendere questi appuntamenti sempre all’altezza delle aspettative. Ricordiamo brevemente che questo gemellaggio lo si deve all’amicizia che lega da tempo Bruno Bertozzi, novellarese da anni emigrato a Valdagno all’amico e concittadino Paolo Zarantonello (le origine della numerosissima famiglia Zarantonello sono proprio di Valdagno). Fu così che durante una visita in terra emiliana, Paolo insieme al cugino Sereno Zarantonello e a Bertozzi, sapendoli appassionati di tennis, ebbe la brillante idea di accompagnare i suoi ospiti a conoscere la nostra struttura. Un rapido scambio di informazioni con i dirigenti locali ed il più era fatto. Una collabora-zione che dura ormai da 6 anni. Da ricordare che la coppa “Bertoss” (in onore di Bertozzi che ebbe l’idea del trofeo), viene assegnata ai vincitori della sfida e rimessa in palio l’anno successivo. Quest’anno è tornata a Novellara,avendo la nostra squadra superato, anche se per pochi game , la rappresentativa locale. Arrivederci dunque al prossimo anno quando, nella logica dell’alternanza, sarà il club presieduto da Giorgio Fontanili ad ospitare gli amici di Valdagno. Si ricorda che per informazioni su corsi, lezioni individuali e prenotazione campi si può telefonare al n°0522-653026.

Giorgio Pagliani

Nella foto: da sx Bertozzi,(ideatore del trofeo) Fontanili (presidente del circolo tennis) e Poldo (direttore del CT.Valdagno).

La bella estate di Gregorio inizia il 13/15 giugno a Roma al Trofeo internazio-nale Sette Colli, in piena maturità (superata con il voto di 80) e con l’esame per entrare nel corpo delle Fiamme Oro, conquistando due argenti negli 800 stile e 1500 stile. A fine luglio è partito per Barcellona per i “ XV Mondiali ” e l’Italia chiude il mundial col sorriso di Gregorio Paltrinieri, che si specchia nella medaglia di bronzo conquistata nei 1500 stile libero con il fantastico crono di 14’45’’37 nuovo record italiano in vasca lunga. Chiusi i Mondiali di Barcellona ecco che si riparte per le prime due tappe di Coppa del Mondo in vasca corta: 1^ Tappa Swimming Word Cup a Eindhoven ( Olanda ). Gregorio non si ferma e l’08 agosto, ci regala altre emozioni: il pomeriggio delle finali si è apre con l’oro di Greg, che ha nuota in 14’27’’65 stabilendo il suo primato personale, miglior tempo mondiale dell’anno, record della manifestazione e miglior crono italiano in tessuto. L’azzurro precede il sudafricano Miles Brown (14”30”54) e l’ucraino Sergly Frolov (14”32”91). Quindi la spedizione azzurra si è trasferisce a Berlino dove l’11 agosto conquista un altro oro nei 1500 fermando il cronometro a 14’30’’74. Finalmente, tornato a casa, era facile incontrarlo tutti i giorni nella piscina di Novellara, a rilassarsi.

…e GREG c’è…. ancora oro, ancora record

Greg ai Mondiali

di Anna Torelli

SPORT / NUOTO

Podistica AVIS per le scuoleL’Istituto Comprensivo ringrazia il Gruppo podistico AVIS di Novellara per aver elargito un contributo volontario pari a euro 2000 frutto dell’utile della camminata del 17 marzo 2013 XXVII Trofeo Avis. Questo contributo sarà utilizzato per attivare parte del progetto di educazione motoria della scuola primaria di Novellara e San Giovanni previsto dal piano dell’Offerta Formativa dell’anno 2013.

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rubrica a cura di Stefania Erlindo

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di dr.ssa Bigliardi & dr.ssa Barilli

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Circolo Ricreativo NovellareseOTTOBRE

BIBLIOTECA Bibliodays 7-13 ottobre 2013Sabato 12 ottobre ore 17 Sala del FicoMarco Frattini presenta il suo libro “Vedere di corsa e sentirci ancora meno”.Domenica 13 ottobre dalle 9 alle 13Apertura straordinaria della biblioteca con quotidiani, prestito aperto e postazioni internet.Domenica 13 ottobre ore 10.00- 12.30 Sezione ragazziLaboratorio “Antichi capilettera – Crea la tua iniziale” – per bambini 6/10 anni (max 15 bambini. Per prenotazioni: 0522/655419)Domenica 13 ottobre ore 18 e ore 21 Museo Gonzaga “Romeo e Giulietta” Spettacolo itinerante nelle suggesti-ve stanze del Museo Gonzaga, adatto ad un pubblico di qualsiasi età, a cura della “Compagnia teatro del Cigno”. Per informazioni sugli orari 0522655419.

AGENDA Condire la cultura29 settembre 2013 dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.30_Rocca dei Gonzaga - Vedi notizia in spazio URP

LABORATORIO PER ADULTISabato 19 e sabato 26 ottobre sezione ragazzi ore 9 -12Laboratorio per adulti “Dal vecchio maglione alla borsa di feltro: costruisci borse e borsette per l’inverno con le tue vecchie maglie di lana”.A cura di Simonetta Beltrami e Guidetti Maria Rita. Max 15 persone. Prenotazione obbligatoria 0522655419.

UN LIBRO AL MESESabato 26 ottobre ore 17 Sala del FicoGilberto Furlani presenta il libro “La nonna sotto il fico”, una raccolta di racconti commoventi, che ricordano i tratti ruvidi della vita di campagna, di gente che parla poco e non è mai stata da nessuna parte, ma che conosce i segreti della terra e forse della vita.

IN EVIDENZAMedialibrary ebook gratis direttamente sul tuo pc.Basta recarsi in biblioteca per iscriversi a Medialibrary, una delle prime biblioteche digitali italiane. MLOL (Medialibrary on line) è un portale per accedere gratuitamente a musica, film, ebook, quotidiani, periodici, audiolibri, banche dati, contenuti per la formazione. Grazie al prestito digitale delle risorse gli utenti di MLOL possono accedere alle risorse direttamente da Internet, da casa, o da un dispositivo mobile. La novità dell’autunno 2013 per le biblioteche della provincia di Reggio Emilia consiste nella possibilità di

scaricaregratuitamente più di 150 e-book, per un tempo di 14 giorni e per un massimo di due download al mese. Per saperne di più (e per ottenere la password di accesso) passa in biblioteca.

FUTURO IN LAUREA 2013Ultimo mese di tempo per partecipare al Bando futuro in laurea. Se sei un giovane neolaureato novellarese under 32 anni puoi usufruire dell’opportunità di presentare la tesi alle aziende partecipanti, di inserire il tuo Cv in un’apposita bacheca on line e di ottenere il bonus messo a disposizione dal Comune. Presenta la tua domanda entro il 30 novembre 2013.

MUSEOEsposizione “Un maestro e i suoi artisti”Mostra di opere di William Tode curata da Umberto Nobili.Dal 14 settembre al 20 ottobre. La mostra sarà aperta tutte le domeniche dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.30

TEMPO PROLUNGATO ALLA SCUOLA MEDIA

E’ bello vedere che qualche volta con l’impe-gno si possono anche ottenere grandi risultati. Con piacere informiamo infatti tutta la cittadi-nanza che, anche grazie alla raccolta firme di cui i genitori del Consiglio d’Istituto si sono fatti promotori, e che ha trovato enorme consenso da parte di tantissimi cittadini, il Ufficio Scolastico Territoriale di Reggio Emilia ha rivisto Rasse-gnazione delle classi a Tempo Prolungato per le scuole medie, attribuendo alla scuola media L.Orsi anche l’organico necessario per coprire TUTTE le domande dei ragazzi iscritti alle classi Prime.Ringraziamo anche l’Amministrazione Comunale per il forte sostegno dato all’iniziativa, confer-mando quanto la comunità di Novellara creda nel valore educativo e sociale dell’esperienza del Tempo Prolungato.

I genitori del Consiglio d’Istituto.

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Sostenete il Portico versando sul C/C 1412105

Banca Popolare Emilia Romagna agenzia di Novellara

IBAN - IT45M0538766400000001412105 o presso la nostra sede

in viale Montegrappa, 54.

Pubblichiamo di seguito il terzo elenco di sottoscrittori a favore del Portico, pre-cisando che la somma raccolta al momento in cui scriviamo è pari a euro 6605

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Alexander HotelBecchi Brenno e AntonellaBonazzi Guerrino e Iotti ZitaBonfà GianniCastellari ValeriaCoopernuoto CorreggioCircolo WilmaFaietti AnnaFolloni IleanaFolloni Maria PiaMazzoli GianninaMenotti RosannaOlivi Giovanni Messori Adele

Panisi AnnaPederzoli LuigiPorcheddu AntoninaPratissoli AldinaRondini MarisaSantachiara AnnaSavazza F.lliSiligardi IvannaSubazzoli SergioTaschini RomanoVezzani IsottaTosi NiveaBianchi Umberto

E’ stato affrontato un grande lavoro, la mole era degna di un’impresa di artisti e restauratori. Ma ce l’abbiamo fatta! Tutti ci hanno creduto...io invece non ci posso ancora credere! Non posso credere che più di 50 genitori mi abbiano dato fiducia e sostegno anche se sono sbucata dal nulla e nessuno mi conosceva. Non posso credere come i lavori siano filati lisci e come ci sia stata la giusta disponibilità di forza lavoro nei momenti in cui serviva. Non posso credere che nonostante tante mani e manua-lità diverse ne sia uscito un lavoro coerente, studiato e ben eseguito. Ma devo crederci perché così e’! Ora mi diverto ad immaginare i bambini che leggeranno i buffi messaggi in ogni stanza della mensa; forse rideranno davanti ai dolcetti con i denti cariati o ai polli rassegnati al loro destino; rimarranno stupiti nel trovarsi un frutteto tridimensionale sulle loro teste e tra rime e proverbi impareranno anche i vari modi di mangiare pesce, pasta e frutta. Spero davvero che i bambini accolgano questi disegni come un dono da parte dei loro genitori e come tale ne portino rispetto.Ora che abbiamo terminato le pitture e potremo mo-strarle a tutti posso affermare che sono davvero molto soddisfatta! Sia perché si e’ avverato il mio desiderio di una mensa più accogliente ma anche perché penso che il nostro lavoro possa essere un buon messaggio e invogliare alla propositivita’ oltre che alla partecipazione a progetti di gruppo. Da questa bellissima esperienza ho imparato che le idee possono diventare fatti se ti metti in

La mensa scolastica è prontaAlla scuola elementare i bambini mangeranno circondati da vignette colorate e buffi alimenti animati.

di Manuela Catellani

gioco, che da’ una soddisfazione enorme sentirsi parte di una comunità e dare il proprio contributo, che e’ inutile lamentarsi se non si cerca anche una soluzione... e che c’e’ gente fantastica a Novellara!GRAZIE GRAZIE GRAZIE DI CUORE. Alla Carlotta Tondelli e all’Angela D’Agostino per l’aiuto nella progettazione, a Gianluca Lusetti per il coordinamento delle pitture, a Cristiano Bazzan che ha diretto il gruppo delle “anime di ferro” (cartapesta), a Valerio Bonetti per le sagome adesive, ad Enrico Mazzoni per le foto, a Marco Peri e alla Laura Pellini per il babysitteraggio, alla Flavia e alla Nella per tanta disponibilità, al comune per la fiducia e a tutti gli altri che hanno messo olio di gomito a “scartavetra-re”, stuccare, dipingere, disegnare a parete e addirittura a soffitto! Non posso nominarli tutti...ma ad ognuno di loro dico: “grazie, sei stato indispensabile!”

EDUCAZIONE SANITARIA

La protesi mobile è stata ed è un valido aiuto nei casi con situazioni anatomiche critiche, ma accettare una protesi mobile dal punto di vista psicologico non è sempre facile.Oggi questo problema può essere superato grazie all’alloggio di almeno quattro impianti sui quali viene stabilizzata una protesi che migliora la qualità della vita. Grazie a questa tecnica i pazienti possono in sole 24-48 ore riacquistare la funzione masticatoria perduta e tornare a sorridere con la sicurezza di una volta. In poche ore, grazie alle moderne tecniche ed dalle conoscenze raggiunte nel campo della integrazione degli impianti nel supporto osseo, i pazienti possono uscire dallo studio con una protesi fissa su supporto implantare con un trattamento relativamente sem-plice, predicibile, senza complicazioni.Questa soluzione implanto/protesica convince anche quelle persone che non possono rinunciare, seppur per brevi periodi, ad una protesi funzionale ed este-tica. Attualmente si tratta della migliore soluzione implan-to/protesica al miglior rapporto costi benefici

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Mariani Cerati DanieleGruppo Sportivo AVIS Novellara Zarantonello MauroBocciofila NovellareseRomano Maria Cristina

a Gabriele Barilli per i tuoi 6 anni dal tuo fratellino Nicola,mamma Manu e papà Giò, nonni Ave, Giancarlo e Franca, zii Luca, Natasha, Mery e Davide.

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I 13 virgulti di S.GiovanniNella 1a classe del paese ci sono i germogli delle campagne di S. Giovan-ni. Non sfigureranno certamente nei confronti dei colleghi di Novellara e della città capoluogo. Attorno a loro, semmai, non avranno molto cemento di grossi fabbricati; che spesso mortificano il desiderio di un contatto più intenso con la natura. Nella foto: Natasha Barrasso, Elena Catellani, Monica Cattabiani, Simona Reggiani, Elena Sacchi, Federica Savazza, Ilaria Bertazzoni, Alessandro Bocchi, Emanuele Gozzi, Lorenzo Rossi, Giuseppe Russo, Simone Vecchi, Daniele Zini. In alto asinistra; con gli occhiali, c’é la maestra Elisa Pignagnoli Franzoni, che appare molto soddisfatta e orgogliosa dei tredici virgulti che quell’anno le avevano affidato. (foto Clic - Resto del Carlino)

Il saluto alla MaestraVoglio raccontare un episodio accaduto due giorni dopo il funerale di mia moglie: la maestra Elisa Pignagnoli. Dopo aver trascorso diversi anni alle scuole elementari della Bernolda, Elisa passò a quelle di San Giovanni dove ebbe modo di conoscere tanti allievi, prima di ritirarsi per motivi di salute.Sono le 13 e al cancello si presenta una signora ancora dal giovane aspetto per porgere sentite condoglianze e scusandosi di non aver partecipato, per motivi di lavoro, al funerale.Tale signora con le lacrime agli occhi mi disse: la cara signora mae-stra è stata per me in quinta elementare a San Giovanni non solo un ‘insegnante ma anche una madre. Lascio a voi cari amici lettori imma-ginare quanta commozione mi ha preso al sentire tale esternazioni. In questi giorni cerco in casa di ordinare il tanto materiale scolastico e conservarlo. E’ emerso così un foglio di giornale datato sabato 1 otto-bre 1983 che riporta la foto scattata alla scuola di San Giovanni. Sotto la fotografia vengono riportati i nominativi degli alunni che saranno ben contenti di rivedersi perché sono passati 30 anni.Auguri sinceri anche da parte della vostra maestra.

Associazione volontari italiani sangueSezione Comunale di Novellara

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mamma ANNUNCIATA.

PROSSIME DONAZIONIPresso la sede AVIS di Novellara, ci saranno le consuete donazioni di sangue:

SETTEMBRE: sabato 21 e domenica 22

OTTOBRE: sabato 12 e domenica 13

Presentarsi dalle ore 7,30 alle 10,45

Alimenti permessi prima della donazione compresi gli esami annuali: acqua,

camomilla, caffé, spremute, il tutto senza zucchero. Evitare tassativamente

latte e suoi derivati.

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E’ uscito in questi giorni il volume di Vittorio Ariosi ed Elena Carletti “Ma che film la vita” con sottotitolo in rosso: “Augusto Daolio dei Nomadi”, vera porta d’ingresso del libro.In copertina, un cartoncino opaco color tortora, un autoritratto a china di Augusto. Emerge a mezzo-busto da un mare ingarbugliato di cavi. E’ a braccia aperte, lo sguardo al cielo e sostiene alto il microfono nella canonica posa dei cantanti. Ad una prefazione di Beppe Carletti, l’incrollabile amico-collega di tutta la vita, e ad una lettera che Augusto scrisse il 20 ottobre 1980 e che può essere considerata la carta d’identità della sua fisionomia interiore, seguono sei capitoli che, in senso cronolo-gico, ripercorrono le tappe salienti della vicenda per-sonale ed artistica di Augusto Daolio: “Dalla nascita al Frankfurt Bar; I favolosi anni ’60; Noi ci saremo; Sempre Nomadi; L’ultimo atto; I libri, i dischi, i film più amati da Augusto”. Ciascun capitolo, alla fine, è corredato da una sezione intitolata “Nel mondo di Augusto” in cui si trovano generose quantità di foto, disegni, testi, copertine di dischi, manifesti, relativi al periodo trattato. Tutto è rigorosamente in bianco e nero e può essere considerato un libro nel libro.Si legge nella prefazione: “Molti hanno scritto di Augusto Daolio: di Augusto cantante, di Augusto autore di canzoni, pittore, personaggio carismatico. Ma nessuno ha finora raccontato in modo sufficien-temente ampio e oggettivo della sua breve vita, dei suoi pochi anni intensamente vissuti. Del suo non essere un guru ne’ un profeta, ma un uomo del suo tempo che, come molti giovani della sua generazione, pensava di poter cambiare il mondo”. In effetti l’impressione che si ha leggendo il libro è che ci si trovi finalmente davanti ad un Augusto uomo. Il suo amore per la musica, la pittura, la scrit-tura circolano liberamente e inscindibilmente fra le pagine e, come per il principio dei vasi comunicanti, non è più possibile separare il cantante dal pittore o lo scrittore dal cantante, perché in ciascuno di questi sono sempre presenti e vivi anche gli altri. Quando Augusto canta, sta cantando un pittore e, quando scrive, sta scrivendo un cantante. E’ sempre l’uomo

però, con le sue contraddizioni, le sue fisime, le sue ossessioni, ma anche con il suo bisogno irrefrena-bile di esprimersi, di sperimentare, di conoscere, di andare e di amare, a sostanziare il mestiere di artista. Sebbene fosse un autodidatta, aveva letto di tutto con la voracità di chi ritiene di doversi mettere in pari e di recuperare. Eppure nella sua cassetta degli attrezzi, più che arnesi e nozioni tecniche a cui affidarsi, teneva le esperienze vissute e da esse ogni volta attingeva a piene mani, convinto com’era che quelle fossero le vere maestre di vita. Nel libro tutto questo viene raccontato senza enfasi celebrative ne’ piaggeria. Il tono è rispettoso, la lingua il più possibile neutra e oggettiva. Gli Autori, proprio per i personali legami di affetto e stima, pare tengano molto a una certa “imparzialità” nel trattare di Augusto. E’ un imperativo tangibile nel testo e tuttavia il lettore avverte, nascosto dietro ogni frase, ogni fotografia, il calore sincero di quell’affetto. Non se ne rammarichino però gli Autori. Di quel calore, oltre al libro, si avvantaggia anche il lettore. Non posso passare sotto silenzio la parte icono-grafica.I disegni di Augusto non hanno bisogno di commen-ti, vanno solo guardati, assaporati. Spesso vogliono dire una cosa, non necessariamente nuova, ma nuovo è il modo in cui è detta; altre volte sembra che questi disegni non dicano niente, ma non per questo sono meno seducenti e misteriosi. In tutti c’è un’ impronta vellutata che sa rendere normale ogni surreale invenzione. Un esempio: un’aquila, cui sciamano d’intorno i mo-scerini, se ne sta appollaiata sul ramo di un albero. Nel mondo di Augusto però quel ramo non può essere semplicemente un ramo e difatti comincia a deformarsi finché prende la forma del suo clarinetto e quel nugolo che sembrava di moscerini in realtà è un pulviscolo di note, guarda caso le stesse che da giorni gli pulsano nella testa. Forse anche l’aquila non è semplicemente un’aquila, forse è la proiezione del suo bisogno di volare lontano, di sentirsi libero, di non smettere di cercare. Il corredo fotografico è un tuffo nelle atmosfere degli

anni 60 e 70 ma vi si trovano anche poetici scatti degli anni 50, come quello della scolaresca delle elementari, in cui si viene trafitti da una collezione di aguzzi ginocchi. Nelle fotografie degli anni ’50 Augusto è poco vi-sibile, sia per la qualità del materiale fotografico, sia perché, alto com’era, non era tipo da mettersi in prima fila. Sono i fabbricati modesti sullo sfondo e le basse falde di coppi i veri soggetti di quelle immagini. E’ dalle foto degli anni sessanta che si comincia a riconoscere la fisionomia di Augusto: l’elegante magrezza, gli occhiali squadrati, un timido anello di barba a incorniciare un non meno timido sguardo. Con le foto degli anni successivi si passa in rassegna la sua lenta trasformazione. Certo la timidezza è su-perata, anche se continuerà a velare il suo sguardo. La figura appesantita ora si è fatta più dolce, accogliente. La barba paterna. Il capello lungo sempre più cristologico. L’occhialino tondo, un po’ intellettuale, un po’ patriarcale. Insomma è l’ultimo Augusto, quello che nell’immaginario collettivo trascolora nel mito.A 20 anni dalla sua scomparsa, gli esiti straordinari di partecipazione e generosità dei suoi fans sono la conferma dei valori etici che Augusto cantava, di quanto essi siano rimasti attuali e di quanto voglia saziarsene l’animo umano.

Augusto Daolio: “Ma che film la vita”Vittorio Ariosi e Elena Carletti nel loro volume uscito nelle scorse settimane rac-contano di Augusto senza enfasi celebrative nè piaggeria. Del suo amore per la musica la pittura, la scrittura.

di Eda Ferrabue

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Rubrica mensile di musica a cura di Luca Lombardini

Si sono presi il tempo di cui avevano bisogno, i Marlene Kuntz, per il loro nono album di inediti. “Nella tua luce” arriva a tre anni da “Ricoveri virtuali e sexy solitudini” e ad un anno e mezzo dalla partecipazione a Sanremo - anche se il lavoro al disco era inizato prima di “Canzoni per un figlio”. E sono tornati con un disco che mette insieme le diverse anime della band. C’è chi li vuole rock. C’è chi li vuole lirici. Come per ogni band con una storia importante, troverete sempre qualcuno che vi spiegherà come devono essere, come suonano meglio. Qualcuno vorrebbe ancora “Sonica” (c’è sempre qualcuno che vuole ancora “Sonica” e si premura di farlo sapere appena può). Ma la verità è che l’esperienza paga, e “Nella tua luce” lo dimostra: i Marlene del 2013 sono artigiani della canzone e del suono come ce ne sono pochi in Italia. Basta sentire la prima traccia, la title-track: la cura non solo nella scrittura, ma nelle sfumature sonore. Un consiglio valido sempre, soprattutto oggi, ma vero soprattutto per “Nella tua luce”: è un disco da ascoltare con un buon paio di cuffie per cogliere ogni dettaglio. Rispetto a “Ricoveri virtuali”, “Nella tua luce” è un disco più riflessivo, meno irruente. Più spirituale e meno carnale, come direbbe Godano. Certo, ci sono i rocchettoni (come il singolo “Il genio”), ma a dominare la scaletta sono i “mid tempo”, come “Solstizio” con tanto di chitarre (che poi si aprono e prendono il sopravvento, come in “Seduzione”) e le ballate come “Adele”. Ci sono i temi classici di Godano (la bellezza come musa e salvezza, come in “Nella tua luce”), ma ci sono meno invettive e più narrazioni: storie, alcune vere (Osip Mandel’stam, poeta russo protagonista di “Osja amore mio”), altre verosimili come quella di una vittima di stalking (“Adele”, appunto), di un clochard (“Catastrofe”), di un vanitoso (“Giacomo eremita”). Ma tutte raccontate, con delicatezza, con empatia ma senza giudizio. Se non fosse una metafora banale visto il titolo dell’album, si potrebbe riassumere dicendo che “Nella tua luce” è un disco più solare del suo predecessore, che prende il meglio della produzione recente della band (la carica di “Ricoveri virtuali”, l’intensità di “Uno”) e lo porta avanti, esplorando nuove (ma riconoscibili) direzioni. Quello che fa un grande artigiano con i suoi manufatti, appunto. Signori. Gran bel lavoro.

Non un viaggio ma un cammino, non una terra di Missione da visitare ma tante terra di Missione da incontrare. E’ stato questo il filo conduttore delle esperienze missionarie di 2 gruppi di giovani che sono partiti questa estate per Pucallpa in Perù, dove come Gruppo Parrocchiale Missionario seguiamo un progetto dal 2010, e in Albania.Un viaggio che è cominciato molto prima della data prevista per la partenza, con un percorso di formazione che ha coinvolto tutti i ragazzi, e che, nonostante il rientro non si è ancora concluso. Nel loro cammino sono “passati” nel cuore sentimenti diversi: en-tusiasmo, quello iniziale per un’esperienza nuova e accattivante, per la prospettiva della partenza; il dolore e la fatica di guardarsi dentro e di fare i conti con certe parti nascoste e da rifiutare ma che la missione inevitabilmente ti “ributta” addosso e infine la paura ….La paura di chi si rende conto che nonostante le finte “aperture” l’idea di incontrare così tanto “altro” può mettere in difficoltà, paura di non essere capaci di gestire quest’”abbon-danza di altro” e di non essere capace di lasciarsi toccare !!In effetti non è facile uscire da se stessi, dalla propria cultura, allontanarsi dalla propria gente, dalle proprie abitudini, dalla propria idea di Gesù, di Chiesa, di povertà, di solida-rietà e fare i conti con una terra straniera, una terra di Missione….anzi tante.Paure dissolte in un attimo, al primo contatto con la gente, persone a te sconosciute ma che incontrandoti anche per la prima volta non ti risparmiano un sorriso, un caloroso sa-luto, piccoli particolari che da noi sono forse abitudine, ma che in terra di Missione sono testimonianza di sentimenti forti, di amore senza barriere, senza frontiere.E così la missione è diventata soprattutto STARE e vivere il quotidiano senza fare nulla di straordinario. Ha fatto capire come le fatiche quotidiane, le situazioni di dolore incontrate e con le quali si sono misurati, le domande e gli interrogativi senza risposta, la rabbia o la gioia che li ha accompagnati nel loro periodo di permanenza in terre lontane, tutto questo era da offrire al Signore, perché tutto questo era già preghiera !La consapevolezza che nel loro periodo di permanenza fosse più importante imparare piuttosto che insegnare, di non sentirsi investigatori alla scoperta di chissà quali scoop, ma osservatori attenti per vedere e condividere la vita dei missionari e dei fratelli che li hanno accolti. Non portatori di ricchezze, di idee, esperienze di vita occidentale, ma al contrario il sentirsi arricchiti dalle testimonianze di vita vissuta in quella terra, sognando l’incontro con una cultura e una mentalità sicuramente diversa dalla nostra ma certa-mente desiderosa di crescere e migliorare ogni giorno.Tutto questo, al loro rientro, gli permetterà di vivere al meglio le opportunità e le circostanze che ogni giorno la vita offre. E mi piace riprendere, per concludere, una preghiera di Papa Giovanni Paolo II: “ E’ dai giovani che parte il futuro. I giovani possono prendere il buono del passato e renderlo presente. Nei giovani sono seminati la santità, l’intraprendenza, il coraggio. Maria, Madre dei Giova-ni coprili con il tuo manto, difendili, proteggili dal male, affidali a tuo figlio Gesù e poi mandali a dare speranza al mondo.”Bentornati, ragazzi e buon cammino.

Un’estate in camminoSono rientrati i giovani che hanno partecipato la scorsa estate alle esperienze missionarie in Perù e Albania.

di Tano Lusuardi

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CI TROVIAMO SULLA PROVINCIALE PER REGGIOLO.

RingraziamentoDesidero ringraziare calorosamente la dott.ssa Lucia Chieli e i suoi collaboratori per la sensibilità nell’assistenza e per la competenza nelle cure prestate alla mia gatta in occasione della sua malattia. Un pensiero riconoscente anche al sig. Marco Spaggiari per la sua grande disponibilità.

Maria Cristina Romano

Rubrica a cura di “Gente di Canile”via Valle, 104 Novellara (RE)

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Se desideri adottare un peloso, sei invitato a visitare il Canile Intercomunale di Novellara dove troverai sicuramente l’amico che cerchi. Anche in questo numero presentiamo alcuni degli splendidi ospiti che ancora aspettano una famiglia “vera” di cui fare parte:

È abbastanza inedito che, proprio nel periodo stori-co in cui la gente con molta spensieratezza percorre lunghi spazi di cielo per portarsi in ogni dove, si pensi di organizzare una staffetta per rimanere vicini. Vicini al proprio territorio che molto spesso non vediamo e tanto meno, valorizziamo.È stata così questa piccola idea di risalire il fiume Sec-chia dalla sua foce nel Po alle sue sorgenti. Dare valo-re all’acqua che da esile rigagnolo nell’alta collina reg-giana, diventa via via un discreto corso d’acqua nella pianura modenese e mantovana. Un acqua che, se la neve in inverno ha imbiancato bene l’Appennino, ce la troviamo in estate ad irrigare le colture della nostra terra. Così, da Mirasole di San Benedetto Po, abbiamo risalito il fiume rimanendogli il più possibile vicino, fino a quel zampillo d’acqua che scaturisce da una fenditura di roccia e comincia la sua avventura

verso la valle. Per raggiungerlo abbiamo camminato per circa un’ora e mezza dal passo del cerreto dove la staffetta si era formalmente conclusa.Circa 170 chilometri. Ci ha accolto l’afa delle tre del pomeriggio della campagna mantovana. Terra arata dove prima c’era orzo e frumento, terra ancora co-perta di raccolto la dove è stato seminato granturco. Verso il modenese la temperatura già migliorava ed anche la campagna era rivestita da colture diverse. Fra loro dominavano la frutta e la vite. Abbiamo rag-giunto Modena che era ormai sera, districandoci in qualche modo dal traffico cittadino. Poi su, verso la zona delle ceramiche in cui ci siamo ricongiunti col fiume. Poi il silenzio ed il buio dell’Appennino di notte ci ha sorpreso e meravigliato. Rumori del bosco non familiari a nessuno di noi. E poi l’alba, su al Cerreto, con il primo sole che da nord-est faceva timidamente capolino. Su alla sorgente abbiamo brindato con l’ac-qua pura dei primi vagiti del fiume.Il fiume. Chissà se si è accorto che, per quasi un giorno, un piccolo manipolo di persone lo ha seguito ed osservato punzecchiando i suoi argini con le loro scarpe, quasi per stimolarlo a continuare a vivere. Noi abbiamo ascoltato in silenzio lo scrosciare dei suoi salti fra le rocce e vi assicuriamo che i suoi battiti sono ancora forti ed il suo cuore è pronto a donare amore a chi gli vorrà bene.

di Brenno Becchi

Dalla foce del Secchia alle sue sorgenti

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Lettere al giornaleSpettabile redazioneabito a novellara da tanto tempo, sono stata sposata per ben 21 anni, il matrimonio è finito, ho due figli una di 21 (che vice fuori) e uno di 8. Quando eravamo sposati avevamo un mutuo, da disoccupata separata non ho più potuto pagarlo. Ho cercato lavoro ovunque, ho bussato anche alla porta dei titolari di aziende per cercare da lavorare, finalmente una porta si era aperta, ho lavorato per 19 mesi presso una grande azienda di Novellara, la quale mi ha dato la forza di ricredere in me stessa, mi ha dato la voglia di vivere di farcela, ad un certo punto ho chiesto una modifica all’orario di lavoro, perché pagando una babysitter, non ci stavo dentro tra scuola per il bambino, spesa, bollette, spese varie in sospeso avvocato da pagare ancora. Anche perché lavorando tramite agenzia, lo stipendio era di sole mille euro, non riuscivo a respirare, pagando anche la babysitter. Così mi hanno agevolato e fatta fare un orario adeguato in maniera tale da vivere e fare la mamma a tempo pieno, aiutando mio figlio che aveva patito molto per la situazione che si era venuta a creare. Non li ringrazierò mai abbastanza. Però alla fine del contratto mi hanno lasciato a casa, non hanno tenuto conto che fossi io da sola a portare soldi per vivere.In questo periodo ho portato una maschera, fingere di stare bene per evitare che gli altri sappiano di me ma oggi devo togliere la maschera.Oggi mi ritrovo a scrivere al Portico di Novellara per chiedere AIUTO, non economico, ma morale come donna, mamma, cittadina italiana, la quale come diritto alla vita e alla propria dignità chiede solo di LAVORARE.Mi trovo in una situazione di disagio assoluto devo abbandonare la casa che è in vendita, la casa nella quale vivo, e per affittarne un’altra devo garantire la stabilità economica ed io non ho questa stabilità, aiutatemi per favore a trovare un lavoro, se c’é una persona di buon cuore, una persona disposta ad offrirmi un lavoro (in qualsiasi settore) a tempo indeterminato di qualunque genere, mi contatti, ho bisogno. Grazie.

Lettera firmataLa redazione per motivi di riservatezza non pubblica il nome ed i reca-piti dell’autrice della lettera, che però saranno comunicati, unitamente al suo curriculum a chi fosse interessato a contattare la signora per un colloquio.

Un tempo eravamo un Paese di sana e robusta Costituzione. Oggi la nostra legge suprema sembra diventata il libro dei sogni.Chi ha governato e chi governa non ha saputo realizzare i compiti che la Costitu-zione repubblicana assegna allo Stato: Rimuovere gli ostacoli economico/sociali che impediscono libertà e uguaglianza delle persone. Dare dignità mediante il lavoro, la retribuzione, la casa, la scuola pubblica, i diritti e l’autodeterminazione dei cittadini. Far rispettare al potere economico le regole della democrazia.Far pagare imposte e tasse anche ai “furbi”. Assicurare l’istruzione, valorizzare la cultura e la ricerca.Oggi si vuole invece modificare la Costituzione che prescrive questi impegni allo scopo di: Dare più potere al Governo limitando così la sovranità popolare.Sottomettere la magistratura e limitare le indagini giudiziarie.Dare più spazio al potere economico senza regole e limiti.Imbavagliare i diritti di critica e di informazione.Un Parlamento delegittimato perché eletto con una legge palesemente antico-stituzionale e un governo di larghe intese contrario alla volontà popolare non si permettano di manipolare la Costituzione che non ha nessuna colpa per la loro incapacità di governare.

Giù le mani dalla Costituzione!di Francesca Manfredini

Consigliere Comunale Capogruppo PdCI

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All’interno della splendida cornice della Tenuta Riviera i brani musicali interpretati e diretti divinamente dai coristi della scuola di musica di Novellara si perdevano nell’abbondante flora che circonda il parco e la villa seisettecentesca dell’antica corte padronale. L’effetto ovattato accarezzava l’udito, inversamente a quanto avrebbe fatto l’orecchio di “Dionisio” nella bella Tri-nacria, e mi faceva ritornare fanciullo, ai tempi in cui si giocava a nascondino (a cusato, detto in dialetto); quando la voce di chi si era nascosto avvertiva l’inizio del gioco, difficilmente si riusciva ad intuirne la dire-zione: Era l’effetto parco.Prima magia.All’ora del pranzo, sotto l’enorme portico che collega l’ingresso alle diverse stalle settecentesche, affiancate, ancora intatte, eravamo seduti ai tavoli apparecchiati e, nell’attesa del prelibato risotto alla salsiccia, una folata di vento ci ha portato il profumo del pane cotto nell’antico forno a legna del borgo.In quell’istante era suonato pure il mezzogiorno alle rondini che, ininterrottamente sfreccianti, nutrivano i piccoli in vigile attesa nei loro nidi, attaccati ai pilastri e alle pareti prossime al soffitto, incuranti dei nume-rosi commensali improvvisamente ammutoliti, con lo sguardo all’insù, a bocca aperta, come ipnotizzati.Seconda magia.Al pomeriggio, appena terminata la gara degli arcieri, si è dato inizio alla raccolta del carice. Un vecchio trattore ansimante trainava una biga strapiena di visitatori, per condurli sul luogo della pavera, accompagnati dalle note musicali di un provetto fisarmonicista per ricreare l’atmosfera campestre dei vecchi tempi, tutti muniti di guanti, cappelli di paglia, stivali e falcetto.L’enorme cariceto, scelto per la dimostrazione dal vivo della raccolta della pavera, si trova al centro di un vecchio ippodromo da tempo abbandonato, costruito il secolo scorso per allenare i cavalli da corsa. Il più famoso in assoluto fu il mitico Tornese.L’ippodromo della Riviera ha la stessa dimensione di quello di Parigi e sono ambedue unici al mondo per dimensione.Il trattore, scoppiettando e barcollando, penetrava la fitta vegetazione cresciuta spontanea, percorrendo il raccordo anulare, quasi volesse eclissarsi. Dal parco, in lontananza, si intuiva l’itinerario del percorso effet-tuato da Camillo (il Caronte della festa), solo dal fumo emesso dal tubo di scarico del suo trattore.Ad attenderci sul punto di raccolta le fedeli Guardie Ecologiche, di servizio per impartire consigli necessari

La mitica Festa della Pavera 2013

al dovuto rispetto per la flora e la fauna autoctone presenti.Più di una volta il trattore ha fatto la spola avanti e indietro per accontentare tutti coloro che desidera-vano assistere alla raccolta dell’amato Carix Elata, la graminacea perenne da sempre fonte inesauribile per ricchi e poveri: a costo zero.Sulla raccolta del carice è nato un detto, usato da madri con figlie pronte da maritare; recitando tale monologo, chiedevano ai giovanotti di ritorno con la pavera: “Ragas pin de stras pin ‘d’pavera, siv ragas da tor mojera?”Terza magia.Moltissime persone erano presenti alla quinta edizione della festa della “Pavera”. Fra loro autorità Comunali e Provinciali, una famosa Senatrice ed un funzionario del Ministero dell’Agricoltura, che hanno partecipato ad un importante convegno sull’anguria reggiana, svoltosi nel lungo portico adibito a salone delle riu-nioni, in vista della imminente tradizionale gara per mantenere il guinnes dei primati del cocomero più pesante, vinto Fanno scorso da Novellara.Nel cortile adiacente, una quindicina di impagliatori locali e di comuni limitrofi, dopo aver esposto i loro capolavori ed aver ricevuto l’incoraggiamento dalle autorità, eseguivano in diretta ognuno un manufatto diverso, convinti di recuperare in questo modo le attività rurali in via d’estinzione.Alcuni impagliavano sedie, altri costruivano cesti, altri intrecciavano paglie di pioppo e poi cucivano i cappelli, altri ancora tornivano il legno, per costruire giochi ed attrezzi, mostrando volutamente ai visitatori l’arte dell’arrangiarsi.Alle molteplici attività della festa sono state inserite, come da tradizione, la gara dei lambruschi locali, la gara della ciambella casalina, “Busilan” e la cottura dei ciccioli ed S.Bernardein in diretta.Un ringraziamento infine agli artisti pittori per aver esposto ed eseguito in diretta le loro opere, veri ca-polavori d’autore.Altro momento magico è stata la messa, arricchita dal coro di Novellara e celebrata nel grazioso orato-rio dedicato a S.Luigi Gonzaga, eretto nella corte nel primo ottocento.Don Nino si è poi trattenuto cordialmente col pubblico attorno ad una grande teca, per commentare insieme un enorme favo di una bellezza “Leonardiana”, re-cuperato nell’intercapedine di una finestra della villa, ora proprietà del signor Righi, creato da un insetto:

la vespa cartaia.Ci siamo tutti posti una domanda: Come mai un insetto fastidioso, che noi odiamo tanto, da sempreriesce a costruire una cosa così bella?La risposta del sacerdote si immagina facilmente quale sia stata. Per provocarlo potrei dire il contrario, anche se temo che sia Lui ad aver ragione.In poesia il finale magico a sorpresa della festa della Pavera.

All’avvicinar della seradal ramo più alto del Parco, spezzato

la mitica Capineracon la dolce melodia del suo canto

ha salutato come in passatogli amici convenuti alla Rivieraad onorar la festa della Pavera.

Anche quest’anno una grande partecipazione di pubblico e tante piacevoli iniziative.

di Sergio Subazzoli

a Gessica Gareri che il 15 luglio 2013 ha conseguito la laurea con 110 e lode presso il dipartimento di Economia e Finanza dell’università di Parma. Le fanno i migliori auguri di un futuro roseo e ricco di soddisfazioni, il papà Eugenio, la mamma Stella ed il fratello Daniele.

Congratulazioni

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…Nel bambino o nell’adulto, l’inconscio è un potente fattore determinante di com-portamento. Quando l’inconscio viene represso e al suo contenuto viene negato l’ac-cesso alla coscienza, alla fine la mente conscia della persona viene in parte sopraffat-ta da derivati di questi elementi inconsci, oppure è costretta a mantenere su di essi un controllo così rigido che la sua personalità può risultarne gravemente paralizzata. Ma quando del materiale inconscio è in certa misura lasciato entrare nella coscienza e rielaborato dall’immaginazione, la sua potenziale dannosità, a se stessi o ad altri, è di molto ridotta; allora si può fare in modo che parte delle sue energie servano a scopi positivi…(Tratto da “Il Mondo Incantato” di Bruno Bettelheim).

FIABE dal MONDO

LA LEGGENDA del BASILICOSono molti i racconti della tradizione popolare legati alla nascita del basilico: sembra che il lungo tragitto percorso dalla pianta per arrivare fino a noi ne abbia, mano a mano, trasformato la leg-genda originaria adattandola alla nostra cultura. La prima storia sull’origine di questa pianta arriva dal lontano continente asiatico, di dove pare sia originaria. Si racconta che un potente demone avesse ottenuto l’invincibilità dal dio Brahma, a patto che la moglie Vrinda gli fosse sempre fedele. Sicuro della fedeltà di Vrinda e in virtù della sua invincibilità, il demone chiese per sé un prezioso gioiello al dio del temporale. Quest’ultimo, però, pur di non cederlo, chiese aiuto al dio Vishnu, perché lo aiutasse a non farsi sottrarre il prezioso oggetto. Vishnu prese allora le sembianze del marito di Vrinda e la conquistò con l’inganno. A causa dell’in-fedeltà della moglie, il demone perse la sua invincibilità e fu ucciso. Non appena la sposa scoprì di essere stata ingannata maledisse il dio e lo trasformò in una pietra, quindi si immolò sulla pira funeraria del marito.Vishnu, a sua volta, trasformò l’anima di Vrinda nella profumata pianta del tulsi, il nostro basilico.Ancora oggi, il tulsi è considerato una pianta sacra e cresce intorno ai templi.Se nella tradizione popolare dell’Asia, il basilico rappresenta l’aspetto spirituale della vita, in altre leggende di origine europea viene messo più in luce l’aspetto legato alla ferocia e alla vendetta.Così accade nella storia di Lisabetta da Messina, narrata nel Decameron di Boccaccio.Dopo aver messo in un vaso la testa dell’amato Lorenzo, assassinato brutalmente dai suoi fratelli,

la giovane riempie il vaso di terra e vi pianta del basilico, che annaffia con le sue stesse lacrime.Mantenendo in vita la pianta, Lisabetta è convinta di far sopravvivere in qual-che modo anche Lorenzo, finchè vie-ne scoperta e muore di dolore.Il nome “basilico”ha una radice greca e significa “regale”, proprio perché alla pianta era attribuita una grande impor-tanza. Quanto alla tradizione cristiana, il 2 agosto, in provincia di Messina, si

festeggia S.Basilio Magno e, durante la processione, i ceri sono ornati da mazzi di basilico.

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Piante, fiori, animali, la bellezza della natura richiede sempre grande rispetto. Si può osservare senza prendere e mettere in valigia, così si può godere di un fiore senza strapparlo, possia-mo fotografare o raccogliere i nostri appunti su di un taccuino, senza disturbare piante o animali.Quando poi si viaggia non bisogna portare via né introdurre piante o animali con superficialità, senza una vera conoscenza dell’ecosistema.

Nel 1859, l’inglese Thomas Austin portò in Au-stralia 24 conigli per aumentare la sua riserva di caccia. I conigli,che non erano mai esistiti in Australia, trovarono lì le condizioni ideali per vi-vere e, non avendo nessun nemico naturale, si

moltiplicarono a dismisura, creando un disastro ecologico, a tal punto che oggi i conigli sono causa di estinzione di molte specie animali del luogo.Un altro esempio di specie invasiva, introdotta da fuori, è il parrocchetto dal collare, che si è diffuso anche in Italia: è entrato in competizione con il passero perché si nutre dello stesso cibo, nidifica negli stessi luoghi e ha però il vantaggio di non avere, qui, nemici naturali.

Lo stesso è accaduto per la nutria, introdotta dall’Argentina, che non avendo antagonisti naturali si è già ripro-dotta a dismisura.

Gli animali chiedono rispetto all’uomo: in cambio offrono la loro riconoscenza, la loro fedeltà e, spesso, il loro aiuto. Come, ad esempio, quei cani che sanno accompagnare le per-sone non vedenti anche al mare o tutti gli animali domestici che fanno compagnia a chi si sente solo. Per questo è terribile apprendere, d’estate, notizie di animali abbandonati.Dopo aver passato tre anni felici con il suo padrone, il cane Hachiko lo ha aspettato alla stazione di Shibuya (Tokio), all’ora in cui ri-tornava solitamente dal lavoro, per altri die-ci anni, tutti i giorni. Non poteva credere che il suo padrone fos-se morto e, col tempo, è diventato un sim-bolo d’amore e di fedeltà incondizionati. Venne così adottato dalla gente che passava per la stazione, che gli portava cibo e lo accarezzava, finché, un giorno, Hachi-ko morì proprio davanti alla stazione. Gli venne dedicata una statua, che però andò fusa durante la seconda guerra mondiale, ma la gente non si dimenticò di lui e, così, finita la guerra, la vecchia statua venne sostituita da una seconda identica, creata dal figlio dello scultore,che aveva realizzato l’originale.

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Camillo II, primogenito del conte Alfonso e di Don-na Vittoria, nel 1605 prese in sposa Donna Catarina d’Avalos d’Aquino, che gli portò in dote un milione di scudi; nello stesso anno, e nella stessa circostanza sua madre gli rinunciò il governo della contea. Nel 1616 fece innalzare (come risulta dalla lapide) la torre della collegiata di Santo Stefano e fece fabbricare l’Ospitale per gli infermi in capo alla Contrada lunga (oggi via Carlo Cantoni), intitolato a San Tommaso d’Aquino, parente della moglie. Rimasto vedovo, nel 1618 fece voto di non più ammogliarsi. Introdusse a Novellara i PP Agostiniani e una famiglia religiosa di monache per l’educazione delle “giovani civili”. Fra l’autunno del 1629 e la primavera del 1631 anche Novellara fu devastata dalla pestilenza portata dagli “Alemanni” (la peste di manzoniana memoria). Morivano anche fino a venticinque persone al giorno, la maggior parte abban-donata dai medici, dagli amici e dai parenti che aveva paura ad entrare nelle loro camere. Anche Camillo vi perse due figli. Ordinato sacerdote nel 1636, il 31 mag-gio 1640 rinunziò al governo dello Stato a favore di Alessandro, suo figlio primogenito. Il quale però morì poco dopo, nel settembre del 1644, a soli 33 anni. Ca-millo allora richiamo da Roma il secondogenito, Alfon-so, e passò a lui il governo. Una singolare vicenda toccò a sua sorella, Donna Isa-bella Maria Gonzaga. Dapprima chiusa nel monastero di S. Maria di Milano, nella primavera del 1594 venne maritata con Don Ferrante Gonzaga, principe di Bozzo-lo. Rimasta vedova, nel 1609, con quattro figli e “alcu-ne figlie”, governò saggiamente per alcuni anni il suo piccolo Stato. Uscito di minorità il primogenito, lei si rimaritò segretamente, nella Rocca di San Martino, con

MEMORIE ISTORICHE DI NOVELLARA 10

il fratello del duca di Mantova, il principe Don Vincenzo Gonzaga, di 16 anni più giovane di lei.Al duca di Mantova necessitava un erede, ma ne lui ne il fratello riuscivano ad avere figli. E così dopo tre anni di matrimonio gli parve una buona idea provare a far cambiare moglie al fratello. A tale scopo i due fratelli intentarono una causa presso il tribunale di Roma per ottenere l’annullamento del matrimonio di Vincenzo. Adducendo per primo il grado di parentela fra i coniugi, che non funzionò, perché era al decimo grado canoni-co; poi tentarono con il dichiarare illegittimo il parroco celebrante, ma anche questa ragione non venne accol-ta. Passarono allora alle minacce e alle violenze, tenta-rono in ogni modo di spaventare Isabella per costrin-gerla a consentire allo scioglimento del matrimonio, senza alcun risultato. Infine, con la complicità del ve-scovo di Mantova, la accusarono di stregoneria presso il Tribunale del S. Uffizio; il che, in tempi di Santa Inqui-sizione, significava tortura e rogo. Ma in Vaticano era influente lo zio di lei, l’Arcivescovo di Rodi, che la salvò prima dall’arresto e poi, quando lei stessa si costituì in Castel S. Angelo, dalla tortura. Infine fu dichiarata innocente e, d’ordine del Papa, mandata libera. Uno smacco cocente per i Gonzaga di Mantova, che però non rinunciarono al loro progetto e fecero altri tentativi per ottenere in ogni modo la rottura del matrimonio. Isabella, detta dai mantovani “la Novellara”, rifiutò ogni compromesso, non si fece intimidire dalle aggressioni dei soldati mantovani a San Martino, si guardò bene dall’accettare l’insidioso invito ad andare a vivere in un appartamento nel palazzo ducale di Mantova. Don Vin-cenzo successe al fratello nel 1626 e morì a sua volta il giorno di Natale del 1627, con una moglie latitante

Isabella “La Novellara”, l’ultima duchessa dei Gonzaga di Mantova

di Vittorio Ariosi

e senza eredi. Finì così, fra le recriminazioni, il ramo mantovano dei Gonzaga.A Novellara, Alfonso II si ammogliò con Donna Ricciar-da Cybo, dei principi di Massa e Carrara.Era celebre in quel tempo l’immagine di Maria Santis-sima dipinta, si dice da Lelio Orsi, in una cappelletta tuttora esistente a nord della Rocca. Considerata mira-colosa, si pensò di collocarla in un luogo più consono: e così fu realizzata la chiesa della B.V. Della Fossetta, terminata nel 1658. Alfonso, con la moglie piissima, favorì la costruzione della chiesa dei Servi e istituì il monastero delle Carmelitane; ma fondò anche un’ac-cademia di gente dotta, detta dei Gelati, e provvide ad ingrandire il paese. Abile diplomatico, fece molti viaggi, ricevette in Rocca sovrani, principi, cardinali e generali; fu molto attivo nelle trattative di pace delle tante guerre locali. Spese molto in opere d’arte e in elemosine. Fu insignito del titolo di Principe del Sacro Romano Impe-ro dall’imperatore e del titolo di Don dal re di Spagna.

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MARCO GUERRANel primo anniversario della scomparsa lo ricor-dano con immenso affetto la mamma Anna, la sorella Nicoletta con Gianluca e i nipoti Riccardo e Andrea Giulio.

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SERGIO PIZZETTI

Nel 2° anniversario della scomparsa lo ricorda-no con affetto la sorella Silvana con Silvano e i nipoti Mauro e Lorena.

RAUL LUSETTIPerché non si perda la memoria della tua generosità e della tua onestà, a 10 anni dalla tua scomparsa, i tuoi cari ti ricordano con immutato affetto. La moglie Lea, i figli Loris, Luisa con Manrico, la sorella Maddalena, i nipoti Luca e Giulia.

GIUSEPPE BEDOGNA

A 5 anni della tua scomparsa sei sempre vivo nei nostri pensieri.

La tua famiglia e i tuoi amici.

GIUSEPPE BEDOGNA

La famiglia Selogna Giovanni ricorda con affetto l’amico Giuseppe Bedogna nell’anniversario del-la scomparsa.

Page 23: il Portico 303 settembre 2013

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Redazione: viale MONTEGRAPPA, 54 Novellara (RE) tel. 0522/654447

Direttore responsabile: Dino Medici Proprietario: Circolo il Contemporaneo

Capo Redattore: Paolo Paterlini Redazione: Marco Villa,

Giovanni Franzoni, Giovanni Panini, Paolo Bigi, Simone Oliva, Sara Lanza.

Stampato presso Tipolito Lugli Novellara via Prov.le Nord

Il contenuto degli articoli firmati esprime l'opinione dell'autore e non necessariamente quella della redazione.

mensile novellarese d'informazione

Autorizzazione Tribunale Reg. stampa RE nº589 del 7/12/89

CIRCOLO IL CONTEMPORANEO

In memoria di Bernardelli GloriaI famigliari

In memoria di Brunori ZinaI vicini di casa della figlia (Fusari Maria,Bigi Morena, Badiali Alessandra, Luppi Anna e Erminia, Veronesi, Spaggiari Tina, Malavasi Magda, Foroni Stelio, Benevelli Massimiliano, Verzelloni Primo, Fontanili Tersilla, Spaggiari Daniela

In memoria di Rossi FaustoAllai Alberto, Alessandri Alberto, Capi Stefano, Cubeddu Giuseppe, Patricello Giuseppe, Ferrara Antonio, Bertozzi Tiziano, Zini Romeo, Brioni

GINO BASSOLI

Nell'anniversario della scomparsa dei propri genitori li ricorda a quanti li amarono e li stimarono, il figlio Carlo.

AFRA DENTIORNELLA BOCEDINel 12° anniversario della scomparsa di Oscher e nel 6° di Ornella li ricordano con affetto, il figlio Tienno, la nuora Roberta e le nipoti Morena e Tiziana e il pronipote Andrea.

OSCHER FERRARI

ALDINA CAMPARINI

Nel 28° e 18° anniversario della scomparsa dei propri cari li ricordano con immutato affetto i figli Angiolina e Ada, i generi e i nipoti.

IDEO IEMMINell’ 1° anniversario della scompar-sa la ricordano con affetto il marito Luciano, le sorella Ada e Angiolina, cognati e nipoti.

EDDA IEMMI

Nell’ 1° anniversario della scompar-sa la ricordano con affetto il marito Rodolfo, la figlia Zulema, il genero Salvatore e il nipote Carlo.

IONE BASSOLI

A 11 anni della sua morte lo ricordano sempre la cognata Lucia, la sorella Loretta con Fabrizio, i figli e i nipoti..

VASCO GHIZZONI

MARCO SAVAZZA

Sarai sempre con noi.

I tuoi cari nel 3° anniversario

A 1 anno dalla scomparsa lo ricor-dano con affetto la moglie Antonina, i figli Giovanni e Riccardo, il nipote Matteo e i parenti tutti.

ANTONIO CASELLA

LAERTE PITOCCHI

Giovanni Selogna ricorda l’amico Laerte con af-fetto a 4 anni dalla scomparsa.

Anna, Rossi Daniela, Rossi Claudio, Tiracchini Angela

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dott. M.Bigi, dott.ssa R.Bocedi

dal lunedì al venerdì09.30 - 12.0013.00 - 16.0017.00 - 19.30

sabato 13.00 - 15.00altri orari e visite a domicilio su appuntamento

Novellara (RE) via Manzoni, 14 tel. 0522/654710

cell. 337/584683 - 340/2751010

Ricordo di ore lontanedi vasti silenzidi amori abbagliantifiniti nel buio.

La sera mi portaritagli di vitache aggiungo a un presenteormai quasi tutto passato.

E ancora mi aspetto la luceche finalmente disveliperché a una vita sì brevesubentri una morte infinita.

Romano Pasqualotto

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