il Portico n.274 gennaio 2011

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ANNO XXX MENSILE NOVELLARESE D'INFORMAZIONE Gennaio 2011 n.274 TAZZA D’ORO di Catellani Letizia & C. BAR - PIZZERIA TAVOLA CALDA NOVELLARA (RE) via Cavour, 48 tel. 3465772503 Immagine proiettata durante lo spettacolo “So-sta re nella follia” della associazione AltrArte Foto realizzate presso la vecchia officina della Fossetta

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Giornale il Portico n. 274 gennaio 2011 mensile novellarese, cronaca, politica, sport, notizie, comunicati, pubblicità, foto, personaggi novellaresi, tutto quello che volete sapere sul Portico di Novellara

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ANNO XXX MENSILE NOVELLARESE D'INFORMAZIONE Gennaio 2011 n.274

TAZZA D’OROdi Catellani Letizia & C.

BAR - PIZZERIA

TAVOLA CALDA

NOVELLARA (RE)

via Cavour, 48 tel. 3465772503

Immagine proiettata durante lo spettacolo “So-sta re nella follia” della associazione AltrArte

Foto realizzate presso la vecchia officina della Fossetta

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Per tre voti il Governo non è stato sfiduciato. Se non è stato un successo non si può dire, a mio avviso, che l’iniziativa sia stata un fallimento. E’ stato invece un passaggio positivo: il Governo si è indebolito, ha una maggioranza risicata e non è in grado di gover-nare (al massimo può vivacchiare); la maggioranza di destra che ha vinto le elezioni nel 2008 non c’è più e l’opposizione è cresciuta sia come numero di parlamentari che di forze politiche. La maggioran-za è andata in crisi riguardo a questioni su cui non ha retto il rapporto con il Paese e su cui il Partito Democratico ha maggiormente sviluppato la sua iniziativa di opposizione. Mi riferisco in particolare ai temi economico-sociali relativi alla crisi e a quelli della legalità e giustizia.E’ indubbio che vi sono anche aspetti negativi. E’ re-alisticamente quasi impossibile realizzare un nuovo governo di responsabilità nazionale in questa legisla-tura, così come è molto più difficile qualsiasi ipotesi di modifica della legge elettorale prima del voto, sia esso anticipato o alla scadenza naturale.Oltre a questo il PD deve fare ancor più i conti rela-tivamente al suo rapporto con il Paese. E’ evidente che vi è un problema di consenso, di condivisione e che riemergono divisioni interne.

La pagina politica

Dopo la non sfiducia al governo Berlusconi

Penso che si debba partire da qui. Il PD deve defi-nire una piattaforma programmatica, partendo dalle proposte approvate unitariamente nelle Assemblee Nazionali di maggio a Roma e di ottobre a Varese, All’interno di tale piattaforma occorre scegliere alcuni punti su cui dare una più spiccata identità al PD e svi-luppare un’azione nel Paese. A questi temi, io penso, si deve poi collegare una battaglia parlamentare che, forte di un consenso sociale già costruttivo, sia in grado di “portare a casa qualche risultato utile per la vita dei cittadini, dei lavoratori e delle imprese”. Solo così, credo, i nostri elettori potranno percepire l’utilità del PD.Ritengo che dobbiamo sviluppare le nostre proposte nell’ottica di quanto verrà richiesto al nostro Paese a livello europeo, cioè una vera azione di riduzione del debito pubblico. Coniugare crescita, risanamento ed equità con il consenso sociale e politico del Paese deve essere la nostra missione, da indicare ai cittadi-ni come unica via per la riscossa dell’Italia.Tutto ciò può dare più forza al PD, ma non è in con-trasto con la politica delle alleanze.Per vincere qualche battaglia parlamentare è indi-spensabile l’unità di tutte le opposizioni.Se si dovesse andare alle elezioni anticipate con

dell’  On.  Maino  Marchi

Non ce l’abbiamo fatta a far cadere il Governo Berlusconi. Se tutti coloro che han-no firmato le mozioni di sfiducia le avessero votate essa avrebbe avuto la mag-gioranza: 316 a 310. Anche con solamente i due ex deputati di Italia dei Valori sarebbe finita a 313 a 312 per la sfiducia.

questa legge elettorale il centrosinistra ha di fronte due possibilità. La prima è andare alle elezioni con tre poli. Chi arriva primo avrà la maggioranza alla Camera, ma non al Senato e qui dovrà allearsi pro-babilmente con il centro, considerato che è altamen-te improbabile che sia il centro il primo polo. Quindi: se ci va male Berlusconi domina, destra e centro go-vernano e noi siamo marginalizzati. Se ci va bene – cosa che ha realisticamente non altissime possibilità – alla Camera siamo autosufficienti ma poi al Senato occorre fare un’alleanza con il centro per dar vita ad un Governo. Vale non solo per il PD ma anche per IdV e Sel.L’altra possibilità è lavorare per l’alleanza più ampia da subito di tutte le forze di opposizione, per propor-re una legislatura di riforme di sistema, per regole democratiche che abbiano ampio consenso e per le riforme econonico-sociali essenziali per il Paese, tenendo fermo il ragionamento su crescita, risana-mento, equità. Io credo che sia meglio evitare gli az-zardi e provare subito a costruire l’alleanza che ha più possibilità di vincere e governare.Non sarà possibile? Chi dirà di no si assumerà le sue responsabilità. Io credo però che il Partito Democratico questa proposta debba farla. Ritengo, infine, che il primo appuntamento per mettere alla prova queste possibilità è il decreto legislativo sul federalismo fiscale municipale. E’ un passaggio deli-catissimo, sul quale la Commissione bicamerale sul federalismo e le Commissioni bilancio di Camera e Senato devono dare i pareri sulla proposta del Governo. Una proposta che non sta in piedi, non regge sotto nessun profilo. Il PD ha una sua con-troproposta. Se riesce a costruire il consenso di tutta l’opposizione può vincere in bicamerale e alla Commissione bilancio della Camera, o almeno pa-reggiare.Partire da questo appuntamento mi pare importante per il futuro del Paese e anche per il PD.

Dal giorno 9 Luglio 2009, con l’approvazione del cosiddetto “Ddl Sviluppo”, il ritorno del nucleare in Italia è legge dello Stato. Un dato di fatto che giustifica il sopraccitato tentativo, da parte dell’attuale governo, di coccolare l’opinione pubblica e di preparare il terreno per una prospettiva energetica futura che fino a qualche anno fa avremmo ritenuto “antistorica” nel nostro paese. Dire no al nucleare non è una scelta ideologica

e nemmeno una velleità puramente politica. E’ una scelta di responsabilità che le istituzioni locali devono avere il coraggio di prendere per dare un segnale che sia sintomo del “sentiment” dei territori, ovvero i destinatari delle conseguenze delle scelte concepite a livello centraleInnanzitutto la scelta del nostro governo è in piena antitesi con gli orientamenti emanati dalla Comunità Europea che con varie direttive sancisce il risparmio energetico e lo sfruttamento

delle energie rinnovabili quali mezzi per il raggiungimento dell’efficienza e dell’autonomia energetica compatibilmente con la necessità di abbassare la produzione di anidride carbonica. Infatti l’idea che il nucleare porti all’indipendenza energetica non è supportata dai fatti. Il ciclo di produzione di energia atomica è interamente dipendente dalla disponibilità di uranio, risorsa non presente in Italia ed il cui prezzo è oggetto di oscillazioni imprevedibili essendo divenuta oramai scarsa e a completo appannaggio di

Il PD novellarese e il gruppo consiliare “Uniti per Novellara” dicono NO al nucleareDa qualche settimana, presso le reti televisive di Rai e Mediaset, democraticamente e pluralmente gestite aleggia uno spot che invita in modo più o meno velato il popolo italiano a tarare la propria posizione in merito ad una tematica quanto mai combattuta ovvero “il nucleare”. Sarà un caso? Certo che no!

di  Alessandro  Baracchi

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Lettere al giornaleResidenti di serie “C”: C come via “Cavour”Spettabile redazioneA seguito della lettera al giornale apparsa sul Portico del mese di dicembre scorso inviata dagli abitanti di via Costa nella quale minacciavano di scomo-dare striscia la notizia per la mancanza di visibilità allo stop per immettersi verso la piazza o in direzione viale Roma ed ora tranquillizzati in previsione dell’attuazione del progetto di un senso unico in detta via Costa, noi abitanti di via Cavour, facciamo presente alcuni dati di fatto.Questo progetto ci è noto perché apparso su Novellara Notizie nel 2002 e noi allora richiedemmo a mezzo lettera al sindaco Calzari, con relative firme di noi tutti, una sospensione del progetto. Al riguardo fummo convocati ed imparammo che da un sondaggio del traffico effettuato di lunedì dalle 7 alle 19 nell’aprile del 2002 risultarono transitanti nella nostra via ben 1848 mezzi e 561 motocicli. Ora dobbiamo di nuovo temere il carico di tutti gli altri mez-zi che non entreranno in paese da via Costa?Via Cavour ha, soprattutto nell’ultimo tratto, dal bar Tazza d’oro alla piazza, la carreggiata più stretta e le abitazioni alte che incombono direttamente sulla carreggiata. Di conseguenza si formano lunghe code di auto ferme, quando le stesse devono parcheggiare o quando i mezzi pesanti effettuano carico e scarico o ritiro di rifiuti. Soffriamo perciò di un alto inquinamento con i davanzali coperti da polveri sottili.Un tempo potevamo respirare un po’ il giovedì, giorno di mercato, ora non più poiché via Cavour è l’unica via del centro in cui si circola tranquillamente: via Veneto, Viale Roma,Via Costa sono chiuse.Altro punto dolente è la settimana della fiera di San Cassiano. In quel perio-do dobbiamo augurarci che non debbano intervenire i mezzi di soccorso in via Cavour poiché, con le bancarelle che occupano tutta la carreggiata , non riuscirebbero ad entrare (si parla tanto di sicurezza!...).Alla luce di tutto quanto sopra esposto, siamo o no abitanti di serie C?

Il Natale che volevo…Grazie a chi la sera del 21 dicembre ha ritrovato un portafogli nel parcheggio del Conad…..consegnandolo ai carabinieri…Grazie a chi ha voluto che ritrovassi oltre al denaro, anche documenti di identità, carte di credito e fotografie di affetti cari.Grazie a chi non ha voluto la ricompensa a cui per legge aveva diritto sul contante ritrovato.Grazie a chi non vuole essere menzionato e ringraziato.Grazie per l’esempio di onestà, semplicità e insegnamento che mi ha dato.Grazie al paese di Novellara per avere cittadini così.Grazie perchè in un mondo dove tutto cio’ che fa notizia sono furti,rapine, scippi c’è ancora tanta gente onesta che non fa notizia.Ma ci dà speranza..Grazie a chi si riconosce in tutto ciò e si sarebbe comportato allo stesso modo. Buon anno di cuore

Daniela

poche e potentissime società estere.Anche i presunti minori costi legati allo sfruttamento dell’energia nucleare sono tutt’altro che assodati. Diversi studi dimostrano che nel mondo, i progetti di costruzione di centrali nucleari in corso presentano costi molto al di sopra di quelli previsti, fino ad arrivare al 300 per cento di costi superiori rispetto alle previsioni. I continui ritardi riscontrati nella fase di costruzione delle centrali nucleari , fino a 4 anni in più rispetto alle previsioni , stanno contribuendo ad aumentare i costi e le preoccupazioni degli investitori. Questi ritardi, aggiunti ai normali tempi di pianificazione e costruzione, dimostrano semplicemente che le nuove centrali nucleari non sono una soluzione ai cambiamenti climatici che necessitano di misure immediate e concrete.L’industria nucleare sta promuovendo una nuova generazione di reattori non ancora testati a sufficienza che stanno accusando seri problemi di sicurezza già in fase di costruzione.Inoltre non esistono ad oggi soluzioni concrete al problema dello smaltimento dei rifiuti radioattivi derivanti dall’attività delle centrali e dal loro smantellamento, soluzioni che devono ovviamente essere alternative al deplorevole uso di questi residui nel campo bellico.La stessa Francia che vanta la quasi totalità della propria autonomia energetica sulla produzione di energia nucleare non può dormire sonni tranquilli in quanto continua a dipendere da una fonte destinata ad esaurimento.Una politica nazionale basata su un piano energetico organico basato sullo sfruttamento massivo di tutte le potenziali energie rinnovabili e fortemente orientato al risparmio e alla razionalizzazione dell’energia deve essere il presupposto e la piattaforma sulla quale avviare una vera “rivoluzione energetica” in un contesto comunitario che ha il compito di assumersi la responsabilità di tale prspettiva . Anteporre a questa prospettiva una scelta che va nella direzione opposta, ritornando ad un passato che non fa che favorire gli interessi economici delle grandi compagnie è pura propaganda. Il Partito Democratico di Novellara e il gruppo consiliare “Uniti per Novellara” hanno espresso il loro no in ragione di tutte queste motivazioni.Ricordiamoci tutti che, contrariamente a quanto affermato in tempi non sospetti, Chernobyl ha provocato più di qualche “raffreddore”………

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NOVELLARA  (RE)  via  C.  Colombo,  91/93  Tel.  0522/662526

L’URP informa... rubrica a cura dell’ufficio relazioni con il pubblico

PIÙ PROTETTI CONTRO LE BOLLETTE SALATE PER CHI NAVIGA SU INTERNET CON UNA CHIA-VE USB Niente più bollet-te astronomiche a sorpresa per chi naviga su Internet utilizzando una chiavetta USB. L’Autorità per le garanzie nelle co-municazioni, al termine di una consultazione pubblica, ha adottato con la delibera 326/10/CONS nuove misure dirette a proteggere abbonati e utenti dei servizi di telefonia mobile dai fenomeni di “bill shock”, ossia dai possi-bili addebiti oltre il plafond mensile per collegamenti a Internet effettuati dall’utente. A decorrere dal pri-mo gennaio 2011, dunque, gli operatori dovranno concordare con il cliente all’atto della stipula del con-tratto una soglia di traffico, superata la quale la con-nessione cadrà automaticamente. Per evitare che ciò accada, l’utente dovrà farne esplicita richiesta. (fon-te: www.4minuti.it)

CORSO PER GUARDIA GIURATA ECOLOGICA DI LEGAMBIENTEInizia il 15 febbraio 2011 a Reggio Emilia presso la sede della Protezione Civile in via della Croce Rossa n. 3 il corso del Raggruppamento Guardie Giurate Ecologiche Volontarie della Legambiente (G.E.L.) di Reggio Emilia, che dal 1999 svolge attività di vigilan-za, educazione e prevenzione ambientale su tutto il territorio provinciale, nonché volontariato nella pro-tezione civile (come istituite dalla L.R. 23/89).I singoli cittadini possono diventare agenti ed ope-ratori ambientali, con il compito di: informare e sen-sibilizzare sulle problematiche ambientali, interve-nire nelle opere di soccorso in caso di calamità ed emergenze ecologiche, svolgere funzioni di vigilanza in ordine al rispetto delle normative poste a tutela dell’ambiente estesa a tutti i comparti ambientali (inquinamento nelle sue varie manifestazioni, smal-timento dei rifiuti, escavazioni di materiali litoidi, par-chi e riserve naturali ecc.).

L’ANNO DEL CONIGLIO. NESSUNO ESCLUSO FE-STEGGIA IL CAPODANNO LUNARE CINESE.Dopo il successo dello scorso anno il Comu-ne di Novellara e la Comunità Cinese rinnovano la grande festa del Capodanno domenica 6 feb-

braio. Il 2011 sarà dedicato al Coniglio: secon-do lo zodiaco cinese ci aspetta un anno quieto e tranquillo rispetto al turbolento anno della tigre, all’insegna della diplomazia e della persuasione. La festa avrà inizio alle 16.30 presso la Palestra Co-munale di via Novy Jicin, dove il Maestro Tu Loss dirigerà i propri allievi in un’ emozionante dimostra-zione di arti marziali.A seguire gli stessi allievi si impegneranno nella ma-gnifica Danza del Drago e dei Leoni, facendo rivive-re l’antica tradizione orientale per le vie del paese. La celebrazione culminerà alle 18:30 con il grande spettacolo pirotecnico finale nelle basse della Rocca. Gli spettacoli sono tutti gratuiti e grandi e piccini sono invitati a partecipare.In preparazione al Capodanno venerdì 4 febbraio alle 20.30 nella Sala Civica Comunale l’Associazione Yoga al Centro di Reggio Emilia promuove un incon-tro dal titolo: I benefici della medicina classica cinese alla salute e alla bellezza del corpo. Interverranno per l’occasione il Dottor Giuseppe Ne-gro, docente di medicina classica cinese a Bari e la Dott.ssa Giulia Brazzale. Seguirà un saluto musicale. L’Amministrazione ringrazia la Comunità Cinese, gli Sponsor e le Associazioni che renderanno possibile l’iniziativa. Per effettuare la sottoscrizione pro-festeg-giamenti è possibile chiedere informazioni all’Urp.

ASSEGNO AL NUCLEO FAMILIARESi ricorda che entro il 31 gennaio di ogni anno il ge-nitore di almeno tre figli minori può presentare la domanda di Assegno al Nucleo Familiare per l’anno precedente, cioè un contributo che viene erogato alle famiglie con 3 o piu’ figli. Occorre avere la cittadinan-za italiana e un reddito ISE inferiore al tetto stabilito ogni anno dallo Stato. Per informazioni rivolgersi a: “I Millefiori” in Via della Costituzione (tel. 0522-654948 – dal lunedì al sabato – ore 9.00 - 13.00).

IL “VADEMECUM” PER VIAGGIARE AL MEGLIO E IN SICUREZZA CON I MINORI E’ on-line il vademecum predisposto dal ministero del turismo con tutti i consigli e gli accorgimenti per viaggiare con i bambini in tutta sicurezza – per mag-giori informazioni consulta il sito all’indirizzo www.governo.it.

I NUMERI DI NOVELLARA NEL 2010Il saldo della popolazione totale a Novellara al 31.12.2010 è di 13.858 abitanti, 230 residenti in più rispetto all’anno scorso. Sostanziale pareggio invece tra matrimoni civili e quelli religiosi. Totale matri-moni 23 per entrambi i riti. I nuovi nati sono stati 159, mentre i nuovi cittadini italiani che hanno pre-stato giuramento davanti al Sindaco sono stati 40. 11 i minori che hanno ottenuto la cittadinanza conseguentemente al giuramento dei loro genitori.

SCONTI SUI RIFIUTIC’è tempo sino al 31 gennaio per presentare le do-mande di riduzione sulla Tariffa di Igiene Ambien-tale. Gli sconti possono essere concessi per reddito, per abitazione distante oltre 1 Km dal cassonetto, per abitazioni non utilizzate o perché si dispone di un impianto di compostaggio proprio. Le domande

di riduzione per reddito devono essere presentate all’ufficio “Millefiori” in via della Costituzione. Le altre domande presso gli uffici S.A.BA.R. di via Levata 64 dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 – 12.30 e dalle 14.30-17.30 oppure nella mattinata di giovedì dalle 9.00 alle 12.30 nell’ufficio di fronte all’URP.

GIORNATA DELLA MEMORIASono in corso i preparativi in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei depor-tati militari e politici italiani nei campi nazisti. Per co-noscere l’intero programma consultare il sito internet www.comune.novellara.re.it

IL CONSORZIO DI BONIFICA DELL’EMILIA CEN-TRALE RINNOVA LA CONVENZIONE CON L’URP Rinnovato per un altro biennio l’accordo di collaborazione tra il Consorzio di Bonifica e l’URP. Si ricorda agli utenti che l’URP non si sostituisce nelle pre-stazioni all’ex ufficio di BPMS di via Roma ma, come fanno gli operatori del numero verde 800.23.53.20, riceve le domande dei consor-ziati, cittadini di Novellara e dei Comuni limitrofi, e le trasmette on-line sul programma fornito diretta-mente dal C.B.E.C.

CONSORZIO DI BONIFICA DELL’EMILIA CEN-TRALE – ATTENZIONE AI RUOLI 2011Con l’emissione dei ruoli 2011 il Consorzio non si servirà più di Equitalia Emilia Nord s.p.a. per la ri-scossione dei contributi. Pertanto gli avvisi di paga-mento usciranno tutti con allegato i bollettini RAV per il pagamento presso gli uffici postali o bancari e gli addebiti in automatico sui c/c bancari non sono più validi. Oltre ai bollettini, in allegato all’avviso di pagamento ci sarà anche il “Modulo di disposizione addebito in c/c” e l’utente che intende effettuare per l’anno successivo (2012) il pagamento in automati-co sul c/c, dovrà passare presso la propria banca col modulo sopracitato.

ACQUISTA IL CALENDARIO DI “GENTE DI CA-NILE” E AIUTI I MIGLIORI AMICI DELL’UOMO Facendo leva sul buon cuore dei cittadini, si ricorda che presso il canile intercomunale di Novellara sono disponibili i calendari da tavolo dedicati alle bestio-le ospiti; sarà molto gradito un piccolo contributo a partire da euro 5. Si ricorda che il canile ospita, oltre a cagnetti e cagnoni affettuosi, anche micetti abban-donati; tutti aspettano un amico che li porti con se al calduccio di una casa; nel frattempo, gradiranno comunque il calore di vecchie coperte o altro che gli umani non usano più.

SEI SINTONIZZATO CORRETTAMENTE?Il CORECOM (Comitato regionale per le comunica-zioni) della Regione Emilia Romagna, segnala che la lista delle frequenze utilizzate per diffondere Rai3 regionale nel nostro Comune e’ disponibile sul sito http://www.raiway.rai.it/ - menu’ Ricezione TV Radio - sezione Emilia Romagna. Per favorire una corretta ricezione del segnale, nella maggior parte dei casi non sarà necessario l’intervento di un antennista, ma sara’ sufficiente impostare correttamente il decoder. Se ad esempio, il segnale di Rai3 e’ presente nella

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lista canali in una posizione diversa (in genere a fine lista) e’ sufficiente spostarlo al numero 3 usando la funzione “Spostamento canali”. Se invece il segnale di Rai3 Emilia Romagna non e’ presente nella lista canali e quindi risulta necessario selezionare la voce “sintonizzazione manuale”, posizionarsi sul canale corretto (nr. 24) e assegnare, sempre manualmente, la posizione 3 al segnale di Rai3.

“PIANETA ACQUA” UN PREMIO PER DAR VALO-RE AD AZIONI VIRTUOSEIl Forum Nazionale sul rispar-mio e conservazione della risor-sa idrica ha indetto la seconda edizione del “Premio Pianeta Acqua” per valorizzare e co-municare le azioni virtuose e le buone pratiche per l’uso razio-nale dell’acqua, bene esauribile e fondamentale per la vita di tutti. Possono concor-rere entro il 14 febbraio 2011: aziende private e agri-cole, associazioni, scuole e agenzie di pubblicità che si sono impegnate nella conservazione della risorsa idrica. Per maggiori informazioni www.forumrispar-mioacqua.it oppure contattare la segreteria organiz-zativa allo 051-260921.

Era il 30 dicembre 1980 quando a Roma venne isti-tuita la prima isola pedonale d’Italia, nell’area del Colosseo.L’isola pedonale consiste in un’area urbana in cui è vietata la circolazione dei mezzi, sia pubblici sia pri-vati, riservata solo ai pedoni e talvolta alle biciclette. Rispetto ad altre misure, quali ad esempio le zone a traffico limitato (ZTL), le isole pedonali escludono completamente la possibilità di accesso dei veicoli e permettono a chi passeggia di fruire liberamente della zona, delle attività commerciali e dell’arredo urbano. Le aree chiuse al traffico, se ben progettate, rientrano tra le strategie a disposizione delle Amministrazioni Comunali per migliorare la mobilità urbana, gene-rando effetti positivi nell’immediato e sul lungo pe-riodo: riduzione dello smog, drastico calo del rumo-re, maggior tutela dei monumenti e del patrimonio storico-artistico, valorizzazione turistica ed un gene-rale aumento della vivibilità cittadina. Oltre a questo è importante sottolineare che la creazione di isole pedonali, unitamente all’istituzione di zone a traffi-co veicolare a velocità ridotta, produce un aumento della sicurezza stradale proprio all’interno dei centri urbani dove attualmente si verifica il maggior nume-ro di incidenti. In Italia i comuni più virtuosi per l’ampiezza delle isole pedonali risultano quelli di Venezia (il cui cen-tro storico costituisce una grande isola pedonale), Verbania, Cremona e Terni, che superano la soglia di 100 metri quadrati ogni 100 abitanti, rispetto ad una media nazionale di 34 metri ogni 100 abitanti (fonte ACI e Legambiente su un campione di 100 città italiane – dicembre 2010). Nulla a che vedere con i parametri di molti paesi e città di nazioni a noi vicine. A Friburgo per esempio ci sono più biciclette che abitanti grazie ai 500 chilometri di piste ciclabili, alle 9 mila aree di parcheggio per le due ruote e ad un trasporto pubblico efficientissimo. Un terzo delle strade cittadine è riservato alle bici, un terzo ai tram e bus e solo un terzo alle auto. Il 90 per cento dei residenti abita in aree dove vige il limite di velocità di 30 chilometri all’ora e il 28 per cento degli sposta-menti avviene in bicicletta. Non stupisce quindi che sia la città tedesca con la minore quota di macchine, 42 ogni 100 abitanti, il 30 per cento in meno rispetto

alla media italiana.Un recentissimo esempio (di dicembre 2010) a ri-prova delle vantaggiose opportunità non solo am-bientali della creazione delle isole pedonali è il caso della richiesta di pedonalizzazione da parte dei com-mercianti di Via Terrasanta a Palermo. I commer-cianti di Via Terrasanta hanno chiesto la chiusura al traffico della loro via all’Amministrazione Comunale, certi di poter ripetere il successo di Via Roma, un’al-tra importante arteria del centro storico, che ha già sperimentato positivamente la chiusura al traffico dell’intera strada. L’ottimo risultato in termini di presenze e soprat-tutto di affari della creazione dell’isola pedonale in Via Roma è stato ottenuto anche grazie alla capacità organizzativa dei commercianti della via di offrire ai cittadini degli eventi ludici e culturali parallelamente alla chiusura. Le iniziative e gli appuntamenti sono stati allestiti per tutti i gusti e per tutte le età: mostre, perfomance musicali e di body art lungo tutto l’asse viario, itine-rari gastronomici, mercati del riciclo e del riuso cre-ativo. E ancora, stage sulle tecniche di découpage e patchwork, lezioni di pilates e autodifesa e spettacoli musicali itineranti con clown giocolieri.Forse anche a Novellara i tempi sono finalmen-te maturi per far vivere il centro storico e la Piazza esclusivamente dai pedoni e dai ciclisti in assoluta si-curezza? I benefici ambientali, acustici e di generale vivibilità sarebbero indubbi, ma probabilmente an-che quelli economici per molti esercizi commerciali.

Isole pedonali: in Italia compiono 30 anniLe aree chiuse al traffico, se ben progettate, rientrano tra le strategie a disposizio-ne delle Amministrazioni Comunali per migliorare la mobilità urbana, generando effetti positivi nell’immediato e sul lungo periodo.

di  Roberto  Blundetto  Assessore  all’Urbanistica

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AltrArte si definisce un laboratorio d’Emozioni, è un’asso-ciazione di Promozione Sociale. Si tratta, nel concreto, di un gruppo di professionisti nel campo della danza e del-le arti figurative che pensano che la danza significhi “in-tegrazione a tutti i livelli”. Rita Croce, una delle fondatrici insieme a Davide Turrini e Matteo Carnevali, presidente e collaboratore nelle lezioni che si svolgono a Correggio, mi spiegano che danzare offre a tutti la possibilità di espri-mere emozioni e dimostrare il proprio talento. Anche il corpo di una persona disabile ha queste potenzialità. Rita aggiunge… una carrozzina, ad esempio, è un fortissimo elemento scenico e, chi l’ha detto che può essere utilizza-ta unicamente spingendola da dietro? Quello che l’asso-ciazione fa “non è terapia con la danza”, ma è creare un momento di coinvolgimento e di scambio tra esperienze: in AltrArte non c’è nessuno che si mette dall’altra parte del tavolo ed impartisce la lezione agli altri. Non occorrono

corpi perfetti e allenati per danzare, si può ballare anche con un gesto della mano, con gli occhi, con l’espressività, in piedi o seduti su una sedia a rotelle perché la danza è prima di tutto comunicare le proprie emozioni e i propri stati d’animo. Questo momento, che si tiene tutti i martedì presso la sala del circolo ricreativo di Novellara, nella fascia pre-serale delle 18-19.30, e che è aperto a tutti, si affianca agli interventi terapeutici e socio-assistenziali sviluppati dai servizi sociali e sanitari nei confronti delle persone disabili, per migliorarne il benessere psicofisico e per favorire le loro capacità espressive e relazionali. E’ un momento in cui un genitore può anche lasciare il proprio figlio e ripren-derlo al termine della serata, ma spesso è lo stesso geni-tore a coinvolgersi nella danza ed integrarsi perfettamente con il gruppo. AltrArte nasce a Correggio ma nel corso degli anni è riusci-ta a coinvolgere ragazzi di vari comuni, Guastalla, Novella-

“AltrArte”: danza con abilità differenti ma non soloTutti i martedì dalle ore 18 alle 19.30 presso il circolo ricreativo di Novellara l’associazione AltrArte si occupa di Danza e Teatro con ragazzi e adulti, abili e diversamente abili. Il laboratorio è aperto a tutti, volontari, genitori e ragazzi che vogliono provare un esperienza probabilmente unica di integrazione e di libera espressione attraverso il movimento e la danza creativa.

di  Paolo  Bigi

ra, Cadelbosco, ecc…ha recentemente messo in piedi con grande successo uno spettacolo tenutosi al teatro Asioli di Correggio “So-sta re nella follia”, in cui il gruppo di la-voro è riuscito a coinvolgere in uno spettacolo intenso ed emozionante, anche persone con gravi problemi psichici. Verso la fine di maggio di quest’anno, presumibilmente presso la Sala Polivalente di Novellara, si terrà anche un saggio finale, in cui giovani e genitori, abili e diversamente abili, volontari e operatori professionali, potranno mostra-re quanto la danza può essere “vera ricerca delle proprie capacità espressive e motorie”.Il martedì dalle 18 alle 19.30 può essere davvero un bel momento per chiunque voglia provare un esperienza for-te, unica, nella ricerca di un esperienza di integrazione attraverso la danza. Oltre a essere una bella opportuni-tà anche per quei genitori che inevitabilmente hanno la necessità di ritagliarsi uno spazio nell’attività quotidiana di accudimento del proprio figlio disabile.

Per info: Matteo Carnevali cell. 334 -9439728 [email protected] - www.altrarte.eu

Il Comune di Novellara ha aderi-to all’iniziativa di solidarietà pro-posta dalle cooperative Andria, Borea e Abicoop. Ci è stato proposto di renderci disponibili alla vendita a fini benefici di un “prodotto” alquanto particolare…Molti cittadini avranno già avuto modo di vedere circolare le sca-tole della Tombola ed Mingoun, si tratta di una tombola dialettale arricchita da bellissime illustra-zioni disegnate dall’architetto

Pantaleoni, un viaggio tra i detti popolari legati al dialetto

delle nostre zone, molto coloriti e divertenti, un’occasione di riscoprire le nostre radici e le nostre tradizioni ed in-sieme di contribuire attivamente ad un’iniziativa benefica.L’amministrazione novellarese ha deciso di destinare il ri-cavato delle vendite alla scuola, la nostra scuola che ha sempre più difficoltà a mantenere il suo alto livello forma-tivo grazie ai tagli del Governo centrale, ma può contare sulla sensibilità di una comunità da sempre attenta al va-lore della scuola pubblica nonostante i continui tentativi di impoverirla a colpi di riforme al ribasso. Non mi addentre-rò nei meandri della riforma scolastica ma tengo a sottoli-neare quanto sia irresponsabile e scoraggiante, soprattutto in un momento storico come questo, che la classe politica che ci governa non abbia capito quanto sia fondamentale

investire nella formazione e nella ricerca per guardare ad un nuovo futuro . Dalla scuola, ai servizi sociali, alla sanità, alle pubbliche amministrazioni l’elenco dei pesanti tagli si riversa sulla cittadinanza che avrebbe bisogno invece di investimenti che garantiscano a tutti l’accesso ai servizi. Si tratta di diritti sanciti dalla Costituzione che vengono man mano erosi da politiche scellerate. Di fronte a tutto questo iniziative di solidarietà che coinvol-gono la comunità e la collaborazione delle istituzioni dan-no un po’ di respiro e di fiducia ai servizi pubblici, ognuno di noi può fare qualcosa per contrastare questa deriva che non è solo economica ma anche culturale. La scuola è il momento fondamentale per la crescita dei futuri cittadini e restituisce ricchezza a tutta la comunità: penso ad esempio alla collaborazione tra scuola ed amministrazione che ha portato ad un affollatissimo ed interessante incontro du-rante lo scorso festival Uguali e Diversi.Al momento sono stati raccolti 2820 Euro ma sono an-cora tante le disponibilità, invitiamo quindi chi volesse contribuire all’iniziativa a recarsi presso la sede Auser il sabato mattina o su richiesta presso gli uffici dell’isti-tuzione Millefiori per acquistare la tombola il cui costo è di 19 Euro.

La tombola ed MingounUna tombola dialettale con bellissime illustrazioni disegnate dall’architetto Pantaleoni, in vendita al costo di euro 19. Il ricavato sarà devoluto a favore della scuola, dell’associazio-nismo e del volontariato.

di  Maria  Ghizzi  

assessore  ai  Servizi  Sociali  del  Comune  di  Novellara

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Il SAP compie 10 anni

Non ci sembra vero, ma sono già passati dieci anni da quella sera !: 18 Febbraio 2000 la prima uscita “ pubblica e ufficiale” del SAP di Novellara. Non lascia-tevi ingannare dal termine “ufficiale” perché, sbrigate le formalità burocratiche dell’approvazione in Consiglio Comunale del Servizio di Aiuto Personale, costituito il gruppo di ragazzi (Marco, Roberta, Marcello, Milena, Antonia, Lorenzo ….* ) e raccolto un numero minimo di volontari (Elisa Paterlini, Marco Tondelli, Massimo Uboldi, Gianfranco Dante, Daniela Salati, Angela Cocconcelli, Massimo Crotti e la sottoscritta *), di fatto l’avvio del progetto è avvenuto trascorrendo la serata al Bocciodromo di Novellara, ospiti della locale Bocciofila che, da allora, ogni anno ci rinnova l’invito. Un avvio molto semplice e assolutamente informale: una cena, con i genitori, una partita a bocce, la premiazione, molte risate poi tutti a casa.Di quella sera le attività del SAP hanno mantenuto il ca-rattere dell’informalità, ma si sono sviluppate in quantità (si fanno di norma 4 o 5 uscite al mese) e in qualità ( dal cinema al booling, al corso di cucina, dalla gita ai soggiorni marini ai viaggi all’estero (Parigi, Barcellona, Praga).In questi anni il Sap ha ampliato il numero dei ragazzi inseriti e raccolto intorno a sé molti giovani volontari, ragazzi e ragazze, che hanno saputo interpretare, con naturalezza e spontaneità il “servizio di aiuto”, creare co-stantemente un clima divertente e allegro ed impostare relazioni amicali significative e permanenti. Già perché il “senso” di questo progetto, l’obiettivo alto cui si tende è riaprire, mantenere e arricchire il canale della relazione. La conoscenza, la frequentazione, lo stare insieme e il condividere momenti di vita permette, ai ragazzi seguiti, di far emergere le proprie potenzialità, esprimere abilità nemmeno immaginate, vivere esperienze che favori-scono autonomia e socializzazione e ai giovani volontari di sperimentare concretamente percorsi di solidarietà e di aiuto in contesti “leggeri” e divertenti.E’ ovvio che dietro questi eventi, all’insegna della “leg-gerezza”, si nasconde la fatica di un impegno assiduo e costante che si traduce in un lavoro di coordinamen-to, organizzazione, preparazione, ricerca continua per nuove idee e iniziative che in questi anni non si è mai interrotto. Possiamo dire che il successo e la forza di quest’espe-rienza, nata come un’avventura, ma ormai consolida-

Il Servizio di Aiuto Personale da la possibilità ai Comuni di fare ricorso a volontari per rispondere in modo personalizzato alle esigenze delle persone disabili, in par-ticolare per interventi volti a favorire l’autonomia e l’integrazione sociale.

di  Maura  Bussei  

presidente  istituzione  I  Millefiori

ta come modalità privilegiata per favorire autonomia e integrazione sociale, va proprio ricercata all’interno di molti elementi : 1) nella disponibilità dei volontari ad esserci sempre, nella loro voglia di conoscere, di acqui-sire nuove competenze nell’ambito dei rapporti sociali, di sperimentarsi in nuovi stili di vita in cui ritrovare il pia-cere dello “stare insieme”; 2) nella possibilità di aprire nuovi contatti di dialogare e collaborare con un territorio fertile e generoso, qual è il mondo dell’Associazionismo e del Volontariato, sportivo e non, attivo nella nostra realtà; 3) nel coraggio e nella determinazione delle fa-miglie dei ragazzi inseriti che, forti della consapevolezza del diritto, hanno saputo mettersi in gioco e sostene-re i propri figli nel raggiungimento di traguardi sempre più alti, ma adeguati alle loro possibilità; 4) nella rete

delle opportunità dedicate ai disabili all’interno delle attività promosse dalla Piscina Comunale, dal Centro Comunale di Musicoterapia e dalla Compagnia teatra-le “Il Diapason”, dal Centro Diurno ….5) nella volontà dell’Amministrazione Comunale, attraverso la disponi-bilità e la forte motivazione degli operatori dell’Istitu-zione per i Servizi Sociali “I Millefiori” , di continuare a supportare con risorse umane e materiali la realizzazio-ne del progetto. * ho voluto fare i nomi per ringraziare dell’impegno, mi scuso, fin d’ora, se ho dimenticato qualcuno.

CHE COS’È IL SAP? E’ IL SERVIZIO DI AIUTO PERSONALE La Legge Regionale 29/97 prevede la possibilità per i Comuni di istituire questo servizio, con il ricorso a volontari, per rispondere in modo personalizzato alle esigenze delle persone disabili, in particolare per interventi volti a favorire l’autonomia e l’integrazione sociale. FINALITA’: Potenziare le opportunità di integrazione scolastica, lavorativa e sociale dei cittadini disabili anche valorizzando la collaborazione di volontari.E’ indirizzato prevalentemente ai seguenti ambiti:1) mobilità, comunicazione ed integrazione sociale;2) servizio aggiuntivo per lo studio, la formazione professionale e l’autonomia3) accessibilità ai servizi individuali ed all’esercizio dei diritti di cittadinanza4) vita di relazione e rapporti interpersonali5) ricreazione, cultura, sport e turismo6) bisogni connessi alla realizzazione del personale progetto di vita e di lavoro.CHI PUO’ ATTIVARE IL SAP:I Comuni, singoli e associati, le Comunità Montane, le Aziende USL.COSA DEVE FARE IL SERVIZIO:1) predisporre la graduatoria dei cittadini disabili che fanno richiesta di prestazioni di aiuto personale2) predisporre l’elenco dei cittadini volontari che si rendono disponibili a prestare l’attività3) organizza corsi di formazione per volontari4) favorisce la conoscenza e l’incontro tra disabile richiedente ed il volontario più idoneo a rispondere alle sue esigenze.IL SAP NON SOSTITUISCE I SERVIZI ASSISTENZIALI A Novellara il SAP ha visto l’avvio, per la disponibilità di un gruppo di giovani ad impegnarsi a titolo volontario, con un progetto di attività ricreative a favore di giovani portatori di handicap per i quali non esistono, finita la scuola, molte opportunità di uscire con coetanei.L’esperienza, attivata dal Febbraio 2000, è stata molto positiva ed apprezzata dai ragazzi, dalle loro famiglie e dai volontari,Oggi il numero di ragazzi disabili coinvolti e’ di circa 10, il numero dei volontari attivi è di 18.

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Ogni mese, ogni primo giovedì del mese, l’appunta-mento, pomeridiano o serale che sia, ci vede prota-gonisti di un’ora di lettura: IL LIBRO, la sua trama, la sua storia, la storia del suo autore, il cosiddetto contesto, vengono proposti rendendolo gradevole interessante, particolare, originale, grazie alla musi-ca alle immagini alle voci che accompagnano la sua lettura. E’ sicuramente un appuntamento culturale il nostro, ma certamente non per gli addetti ai lavori.E’ un regalo che si concede chi per un‘ora sceglie la sala del fico anziché la palestra, l’estetista, la caffet-teria, lo shopping, la piscina o le cure termali.Perché no, scegliere un libro: “IL LIBRO”. Leggerlo insieme diventa gioco, divertimento, amore, genti-lezza, denuncia, sogno, e ci si sente non pubblico, ma parte della lettura ad alta voce.Ci si sente coccolati, invitati ad un gioco delle parti unico e particolare dove anche chi ascolta è pro-tagonista perché senza l’ascolto non c’è ragione di raccontare.Le nostre eroine sono facilmente comprese: le loro storie di regine, di portiere, di schiave, di artiste di scienziate, di religiose diventano vive, concrete, pal-pabili, E’ istintivo lasciare un posto libero per loro perché si possano compiacere con noi del racconto della loro storia le nostre eroine con abiti da castellana, con abiti poveri, con tuniche o camici eccole materializ-zate, lì con noi, per noi. QUESTO ACCADE IL PRIMO GIOVEDI’ DEL MESE IN SALA DEL FICO e il gruppo di lettura “La Spezieria” della Proloco vi aspetta al prossimo appuntamento giovedì 3 febbraio alle ore

Scopriamo un libro al mese grazie al gruppo di lettura “La Spezieria”

17,30 con “L’isola sotto il mare” di Isabel Allende”: 1770, Santo Domingo, ora Haiti, una schiava, Zaritè detta Tètè spicca bella e coraggiosa, battagliera e consapevole, un’eroina modernissima che arriva da lontano a rammentarci la fede nella libertà e la digni-tà delle passioni.Seguiteci e non ve ne pentirete!Ma non è finita qui! Incontrarsi ad un appuntamento fisso e trovarvi “cucinato” un piatto ricco e appeti-toso, che varia ogni volta fa venire l’acquolina in bocca e l’acquolina vien mangiando così si aspetta il “piatto forte” del “gran pranzo”!Il “gran piatto” è stato cucinato da quasi 30 donne! Ognuna ha messo un ingrediente ognuna ha mes-so il segreto di famiglia…ognuna ha consigliato gli abbinamenti di gusto più adatti, ognuna ha portato un “pezzo di carta” dove ha scritto la “sua” ricetta ognuna ha un suo stile ogni piatto è una storia a sé.Il “gran piatto” va assaggiato con il cucchiaio della dolcezza, va gustato con il vino che rinforza, va assa-porato affidandoci al calore che emana. Il “gran piat-to” golosoni è un libro/raccolta ma non certamen-te di cucina! In occasione della Festa della donna 2011, trenta donne scrittrici novellaresi per nascita e per residenza, regalano a Novellara i loro sentimen-ti, i loro sogni, le loro fantastiche visioni: racconti, poesie, narrazioni vere o di fantasia compongo-no questa prima antologia tutta al femminile che il Gruppo di lettura “La Spezieria” della Proloco ha voluto e curato insieme all’Assessorato alla cultura e a collaboratori sensibili e professionali. Il libro ver-rà distribuito presso la Libreria di palazzo Bonaretti

oltre che in biblioteca e parte del ricavato andrà a sostegno della Borsa di Studio “Marta Beltrami”.La presentazione del libro con le autrici è prevista per domenica 6 marzo alle ore 16,30 presso la sala di palazzo BonarettiIl gruppo di lettura “La Spezieria” promuoverà il libro con uno spettacolo/lettura giovedì 3 marzo 2011 alle ore 21,00 presso la sala del Circolo Ricreativo anziché in sala del Fico. Sarà un appuntamento di letture e musica con il contributo delle artiste di Novellara chi sa ballare, recitare, cantare può far parte del “cast” e fin da ora può chiamare Rossella 3280181552 o la Proloco 0522758281.

E’ un regalo che si concede chi per un‘ora sceglie la sala del fico anziché la pale-stra, l’estetista, la caffetteria, lo shopping, la piscina o le cure termali.

di  Rossella  Eunini

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Il mercato dell’antiquariato di Novellara, tra i primi in regione, nasce più di venti anni fa. L’appuntamento fis-so del mercato (la prima domenica del mese), assieme alle manifestazioni culturali che il Comune ha sempre promosso, al museo dei Gonzaga e della Civiltà conta-dina, hanno permesso a Novellara di fregiarsi del titolo di “Città d’arte” che, oltre ad essere un riconoscimento importante, offre anche ai commercianti la possibilità di aprire i propri esercizi nelle domeniche concomitanti. Le più recenti segnalazioni di alcuni commercianti e cittadini pervenute in Comune hanno messo in luce però un momento di crisi della proposta dell’appunta-mento domenicale mensile. “Gli espositori di Novellara sono passati negli ultimi anni dai 150 che erano nel momento di maggior splendore ai circa 70 attuali. – dice la Vice Sindaco Barbara Cantarelli – Le cause sono diverse e forse qualche errore può essere stato com-messo in passato dal Comune. Certo è che con que-sto dimezzamento di offerta i commercianti del centro hanno rilevato anche un dimezzamento dell’indotto domenicale. Alcuni mi hanno fatto notare che lo sforzo di tenere aperto il proprio esercizio in un giorno festivo possa forse non essere più vantaggioso. E’ importante comunque riqualificare il mercato anche per i cittadini e i visitatori che con l’occasione partecipano alle inizia-tive culturali e vivono la nostra piazza” Oltre al problema della quantità dei banchetti è stata riscontrata anche un problematicità relativa alla qua-lità. “Negli ultimi anni si sono inseriti più tipologie di ambu-lanti. Si va dall’hobbistica, al collezionismo a, più sem-plicemente, chi ha un poco di cose raccattate nei solai. Questo per noi non è un problema, come qualcuno ha voluto fare intendere, piuttosto è una risorsa che vogliamo cercare di valorizzare.” Alcuni espositori che hanno ricevuto la lettera inviata dal Comune si sono infatti preoccupati in quanto è stata recepita quasi come uno “sfratto”. “Mi dispiace che sia stata intesa in questo modo. Noi abbiamo so-lamente voluto ribadire un regolamento scritto più di venti anni fa. Stiamo semplicemente cercando di rior-ganizzare il mercato per renderlo più fruibile da parte dei visitatori.” Una riorganizzazione prevede un monitoraggio atten-

to e puntuale sull’esistente. Come intendete proce-dere? “Abbiamo già istituito una commissione di due perso-ne riconosciute competenti in materia che provvede-ranno a verificare le tipologie di materiale esposto dai vari ambulanti. Fatto questo, si provvederà a richiama-re anche tutti quelli che per varie ragioni hanno abban-donato la nostra piazza per riproporre loro di tornare”. Uno dei motivi che sembrava avessero allontanato alcuni ambulanti era quello economico. “Al momento i prezzi del posteggio sono in linea con quelli degli altri comuni che ospitano manifestazioni si-mili. Anzi dal 2008 sono stati ribassati del 30% circa e da quest’anno sarà compreso nello stesso importo un mese in più: agosto. Non è vero che il Comune vuole “fare cassa” con il mercatino, in realtà stiamo puntando ad investire risorse per potenziarlo e riqualificarlo”. Se non avete intenzione di lasciare a casa nes-suno e di riportare il mercatino allo splendore di un tempo, cosa proponete di fare dopo ave-re censito tutti i banchetti? “E’ da mettere comunque in conto che, pri-ma della riorganizzazione, tutti quelli che non vendono in maggioranza cose datate o vecchie verranno invitati a non partecipare, ma mi sem-bra una regola ovvia che tutela sia i venditori onesti che i cittadini che pretendono di non es-sere truffati. Successivamente individuate tutte le tipologie di proposte degli ambulanti vor-remmo dislocarli all’interno del paese in modo omogeneo. Ad esempio immaginiamo di poter localizzare in una zona i più classici ambulanti con oggetti di antiquariato, in un’altra zona chi propone collezionismo e brocantage, ancora in un altro luogo del centro dare spazio a chi pro-pone oggetti del proprio ingegno e hobbistica…La nostra intenzione è quella di migliorarne la fruibilità investendo anche in segnaletiche che indichino chiaramente al visitatore le diverse aree del mercato. Possiamo immaginare anche di realizzare delle cartine del centro storico che possano meglio indicare la dislocazione dei vari ambulanti. Questi sono solo alcuni esempi. In

realtà siamo aperti alle proposte che arriveranno dai commercianti, dai cittadini e dagli ambulanti stessi.” Avete pianificato altre iniziative concomitanti che possono essere realizzate nelle domeniche del mer-cato? “Al momento stiamo cercando di progettare interventi che vadano a potenziare le iniziative sia del centro che di altre aree di Novellara, per questo, oltre che risorse, sono necessarie idee e voglia di fare, quindi invito a far-si avanti …commercianti, esercenti, cittadini, insomma tutti quelli che hanno belle idee per il nostro paese”.

Anno nuovo mercato dell’antiquariato…nuovoC’è aria di riforme… almeno all’interno del mercato dell’antiquariato e puntuali non hanno tardato a venire le prime polemiche. Ne abbiamo parlato con la Vice Sindaco Barbara Cantarelli che presenta quello che secondo l’Amministrazione Comunale vorrebbe essere il nuovo mercato dell’antiquariato.

di  Simone  Oliva

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L’Amministrazione Comunale, e il personale del Comune, in particolare gli addetti dell’ Ufficio Commercio, dell’ Ufficio Tecnico e la Polizia Municipale, l’Istituto Comprensivo, i volontari del Gruppo Arginone, il CT9, Maura Belluti, il club delle arti reggiane, i ragazzi del Nomadi fan club, Novellara la nostra terra, le donne degli antichi mestieri, i pro-motori dell’Acetaia Comunale, gli espositori del mer-

La Pro loco ringrazia tutti coloro che hanno collaborato alle iniziative Natalizie “Portici in Festa”

cato contadino.E soprattutto gli esercenti e gli operatori locali che hanno contribuito (non solo economicamente) all’al-lestimento degli addobbi natalizi, agli spettacoli e alle attività natalizie.Di seguito i premiati nei concorsi delle vetrinePremio Cittadinanza MELACOMPROPremio Alunni Istituto Comprensivo SOTTO SOTTO

Premio Occhio Giovane BIANCHERIA VARINISegnalazioni FIORISTA GIRASOLE, GUEPIERE.I nomi dei vincitori dell’iniziativa “I commercian-ti ti premiano” sono disponibili presso Davoli Abbigliamento.Approfittiamo dello spazio per ringraziare, con un po’ di ritardo anche il gruppo Sanbernardinese – Rana Cross per Porkinpiasa del 7 novembre 2010.

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Dedico queste poche righe all’amico Vittorio Ariosi per il quale nutro grande stima. Ti ringrazio per il volume che hai pubblicato in questi giorni. Bella la presentazione del novellarese Maurizio Festanti. Condivido la tua scelta di non citare i nomi dei personaggi fotografati. Prima di tutto era anche difficile riconoscerli, specialmente quelli più vicino al ‘900. Il tuo volume, anche elegante, me lo sono posto vicino, su un tavolino, di fianco alla poltrona compagna ormai delle mie ore di vecchiaia. Credo di poter indovinare che la tal foto si trova a pagina x ed è un simpatico segno. Lo sfoglio spesso e volentieri e a volte gli occhi si inumidiscono. Grazie Vittorio per la tua opera, anche se sei di origini mantovane, ti considero un vero novellarese. Oltretutto poi ci possiamo considerare tutti discendenti dei Gonzaga, di quei Gonzaga autentici del Ducato di Mantova.Non siamo come quelli che lo affermano e non lo sono. E una polemica che mi piace e continua sino a quando uno storico lo chiarirà. Vero cittadini di Guastalla? Nuovamente grazie Vittorio.

Nell’anno del sesquicentenario (significa 150 anni ho scoperto da poco questo termine e ho voluto usarlo) dell’Unità d’Italia il concittadino Vittorio Ariosi ha voluto, con un libro quasi in-teramente fotografico, narrare i primi 100 anni di storia della Novellara italiana. Anzi per meglio dire ha voluto parlare delle sto-rie di Novellara. Perché dalle fotografie del libro emergono tante storie: i contadini e le loro dure condizioni di vita, le maestre e la lotta contro l’analfabetismo, gli artigiani che provavano ad ingrandire l’attività, i soldati nella tragedia della due guerre mondiali, i momenti di festa e i pio-nieri della pratica sportiva e così via. Tanti modi per uscire da una condizione di miseria in cui viveva Novellara solo poche generazioni fa. Il libro si conclude con una foto di cinquant’anni che mostra i primi segni di consumismo e giu-

stamente dice “Ma questa è un’altra storia”... Ma tornando al libro va detto che è così poten-te la forza delle immagini (alcune delle quali lo diciamo con legittimo orgoglio sono state forni-te anche dal nostro giornale) che a volte non si sente neppure l’esigenza di leggere le dida-scalie. Ma sarebbe uno sbaglio, perché quelle poche righe contengono anch’esse preziose chicche, peccato e forse questo è forse l’unico difetto che il carattere scelto sia un po’ piccolo.Ma per il resto condividiamo interamente quan-to scritto da Maurizio Festanti nella prefazione del libro “... dobbiamo vera gratitudine a Vit-torio Ariosi per il suo intelligente e prezioso la-voro di ricerca e di raccolta di queste fotografie che, mentre ci aprono lo scrigno del passato, ci aiutano ad affrontare con maggiore fiducia le sfide del futuro.”

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Ma è davvero cosi importante recuperare una perfetta postura? Partiamo dal concetto di postura: la postura è la posizione del corpo nello spazio e la relativa relazione tra i suoi segmenti corporei in grado di attuare funzioni antigra-vitarie con il minor dispendio di energia. Esiste un modello di postura ideale in cui la colonna vertebrale sviluppa le sue curve nella norma e le ossa degli arti presentano un allineamento ideale per il sostegno del peso. Le parole usate per descrivere l’atteggiamento posturale mi hanno sempre dato l’impressione che la postura rappresenta un modello virtuoso alla quale bisogna inspirarsi ma che difficilmente riusciremo a conquistare. Molto più interessante mi è sembrato il concetto di equilibrio riferito alla postura in cui i segmenti corporei magari non rispettano l’allineamento ideale della postura ma appaiono in equilibrio tra loro e rispettano la legge fondamentale dell’economia energetica. Still, padre dell’osteopatia, sosteneva che il corpo umano ha la capacità di autoguarirsi e quindi ha le potenzialità per adattarsi ad alcuni cambiamenti; perciò ogni volta che mi

trovo di fronte ad una non corretta postura cerco di analiz-zare la funzionalità del corpo in modo da avere un quadro completo sull’alterazione posturale e il condizionamento che questa ha sulla funzionalità dell’organismo.E’ chiaro il concetto che qualunque alterazione posturale deve essere oggetto di attenzione e correzione da parte dell’operatore rifacendosi a quel modello ideale di postura corretta ma spesso mi è capitato di analizzare lievi altera-zioni della postura che consentivano una buona funzionalità dell’organismo, come se il corpo umano avesse creato un nuovo equilibrio funzionale in base a quella alterazione posturale. Mi sono sempre chiesto se in questo caso è opportuno intervenire e cercare di ristabilire una corretta postura o se è meglio osservare come l’organismo riesca a funzionare bene anche con qualche allineamento non corretto. Personalmente non ho ancora trovato risposte interessanti a questa domanda , ma è un quesito che gli operatori dovrebbero porsi. Un arrivederci a tutti al prossimo numero del Portico . Osteopata Cell. 3392913789

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Postura o equilibrio?

di  Michelangelo  Pavone

Da qualche anno si sente sempre più parlare di cattiva postura, vizi posturali, bacino spostato e altre cose di questo tipo.

Auguri

BEATRICE VERONI Il 25 gennaio Beatrice compie 2 anni. Gli fanno

tanti auguri papà Angelo, mamma Cristina e i nonni Achille, Agide, Rosa e Dafne.

Auguri

MIKAEL E TREY BARTOLI che festeggiano il loro compleanno di 8 e 3 anni.

Auguroni da papà Sauro, mamma Ania e da nonna Bruna.

A Ilaria dal suo papàNon mi stanco di guardarlaLei è cosi teneracol suo viso frescocome rugiada del mattinoLei e simpaticaLei è così bellaQuando dorme e si risvegliaE’ bella quando piange anche seio non so perché.E’ così bella quando mi guardacon le sue perle di maremi fa incantare seguarda una cosa con attenzione.I suoi occhi interessatiper ogni cosa sono spalancati.Per lei ogni cosa è da impararecon quegli occhi guarda il mondoper lei e nuovo tutto da scoprire.Mentre a me chiede solo protezionepoi gioca al gioco della vitache da poco per lei è cominciata.Se parlotta apre le bracciaallora so che vuoi venir da me.E così bellaquando dorme e si risvegliasempre col sorrisoche regala a chi le sta vicino.Mi coinvolge nelle cosementre la guardo nasce in meLa speranza di un mondo miglioreche forse solo leiriuscirà a fare il suo futuro.Sarà come il suo sorrisoE lei sempre lei che occupa la mia giornataLei nata per combinare guaiLa perdono perchècon quel suo sorriso leinon mi ci fa pensare maicosì amorevole incantevoleè parte di me perchè lei è bella.Quando dorme e si risvegliafresca come un fiore sbocciatoil suo profumo come aria di primaveralei mi ispira.Accende in me la voglia di vitaperche lei è Ilaria lei è bellaquando dorme e si risveglia.

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Una giornata malinconicaOggi è una brutta giornata… troppo malinconica. Ogni volta che scende una lacrima vorrei fermarla ma non riesco, vorrei capire se dentro a quella lacri-ma c’è tutto quello che non riesco a dire… In quella lacrima ci sono tutte le mie paure le mie ansie. Forse sto giustificando questa mia tristezza con vecchi ri-cordi che ancora mi appartengono. Forse non vo-glio accettare l’amara verità, che ogni giorno sono costretta ad affrontare. Per le persone che mi sono accanto è molto facile dire “passerà… andrà tutto bene“. Ma tanto se non si vivono le situazioni nessu-no le potrà mai capire appieno.Ogni giorno devo lottare con me stessa per far vede-re a tutti che sto bene… che quel sorriso sulle labbra è veramente mio. E’ bruttissimo! Forse non riesco più… a sorridere o a fingere.La vita è fatta di strade... tante infinite strade e spesso ci si trova ad un bivio, e bisogna fare una scelta. Chi può dire che sia quella giusta. L’importante è vivere al meglio ogni singolo passo della vita. Da alcuni anni ho aderito al gruppo Oasi li, ho ritrovato la voglia di sorridere, di parlare e ho accantonato dei dubbi, che prima mi corrodevano. G.M.60

Rubrica  a  cura  della  dott.ssa  Roberta  Bocedi

Medicina veterinaria per cani e gatti

In questi ultimi anni è diventato sempre più comune trovarsi di fronte, come pazienti, gatti di una certa età. Vaccinazioni, sterilizzazioni, vita in casa ed una generale maggiore attenzione e cura nei confronti dei nostri felini domestici ha contribuito ad allungare la vita media degli stessi. Con l’allungarsi della età ci si trova così anche a dover fronteggiare patologie legate all’invecchiamento, un tempo molto meno frequenti. Si tratta generalmen-te di patologie croniche e progressive, per le quali non esiste una “cura” ma che possono essere efficacemente controllate e/o rallentate con opportuni trattamenti.Tra le patologie più comuni del gatto anziano (> 8 anni) voglio ricordare l’insufficienza renale, il diabete, l’iperti-roidismo e l’artrite. Non sono certamente le uniche, ma sono relativamente comuni. L’insufficienza renale cronica, si può manifestare nel cor-so di settimane se non mesi ed anni (non si osservano sintomi fintanto che più del 70% del tessuto renale non ha “smesso di funzionare”). I segni clinici che ne fanno sospettare l’insorgenza sono inizialmente tanto conte-nuti da farla passare inosservata. Quelli più significativi sono rappresentati da: incremento della sete e dell’uri-nazione, progressiva perdita di peso, aspetto generale non buono, disidratazione e anemia. La diagnosi, oltre che con il sospetto clinico, viene fatta con un esame del sangue. Se la patologia è ancore in una fase iniziale, con un trattamento mirato si può prolungare significativa-mente la vita del nostro gatto. Una volta esclusa qualsia-si altra condizione curabile, potenzialmente causa di in-sufficienza renale, come la presenza di calcoli e possibili infezioni del rene stesso, si può iniziare la terapia appro-priata. Questa consiste in: ridurre la quantità di proteine nella dieta, fornendo però un apporto calorico adeguato, con mangimi specificatamente indicati; ridurre l’apporto di fosforo, somministrando farmaci che ne ostacolino l’assorbimento a livello intestinale; somministrare ap-positi farmaci in presenza di concomitante ipertensione sistemica. Nei casi più gravi si può inoltre somministrare antiemetici per combattere il vomito e steroidi anabo-lizzanti per l’anemia. Infine molto utile risulta anche la somministrazione regolare di fluidi per via endoveno-sa o sottocutanea. Il diabete è spesso conseguenza di una dieta inappropriata. Si manifesta con incremento della sete e dell’urinazione, incremento dell’appetito e progressiva perdita di peso in gatti precedentemente sovrappeso/obesi. Si può anche osservare una debo-lezza delle zampe posteriori. Anche in questo caso la

diagnosi si fa con un esame del sangue e delle urine per riscontrare la presenza di iperglicemia e di glucosio nelle urine. Se il trattamento è tempestivo ed è iniziato nelle prime fasi della malattia, in alcuni gatti si può anche avere anche la remissione della patologia. Il trattamento consiste in una dieta appropriata (povera di grasso e ric-ca di fibra, somministrata regolarmente) e, nei casi più gravi o non rispondenti al solo cambio di dieta, si deve far ricorso alla terapia con iniezioni di insulina.I’ipertiroidismo è generalmente causato da una neopla-sia benigna della tiroide con conseguente produzione eccessiva di ormoni tiroidei. I segni clinici più comuni sono un incremento dell’appetito (il gatto non è mai sazio) con contemporanea perdita, anche estrema, di peso. Si ha inoltre irrequietezza, iperattività, vocalizza-zioni, il pelo può diventare “brutto” (opaco, aggrovi-gliato), aumento della sete e dell’urinazione, vomito e diarrea. Alcuni gatti possono invece diventare letargici e perdere l’appetito. La diagnosi, anche in questo caso, si fa con un esame del sangue ed il trattamento consiste o nella rimozione chirurgica della ghiandola tiroide in-grossata o nella somministrazione di farmaci antitiroidei giornalmente per il resto della vita del gatto.L’artrite pur non essendo una condizione pericolosa per la sopravvivenza dell’animale è però sicuramente una condizione che ne riduce la qualità di vita. È spesso sot-tovalutata od ignorata. Il proprietario non si rende conto che il fatto che il gatto smette di saltare o dorme più del solito o non usa più la lettiera come si deve, non è solo dovuto all’età ma spesso al dolore che la presenza di artrite può causare. Il gatto non “piange” e molto rara-mente zoppica in presenza di dolore articolare. In casi lievi la somministrazione di glucosamine e acidi grassi essenziali omega-3 può aiutare. Nei casi più gravi si può ricorrere all’uso di veri e propri antinfiammatori.

VIVERE CON UN GATTO ANZIANO

Cani e gatti ringraziano

Solitamente dal canile arrivano notizie negative, o di situazioni difficili. Questa volta invece, vogliamo parlare di un argomento positivo. Nel periodo delle vacanza natalizie abbiamo ricevuto una buona quantità di materiale a noi veramente utile. Varie tipologie di cibo, coperte, stracci ed anche materiale per coperture (che noi utilizziamo per meglio proteggere i cani dal freddo). I nostri amici a quattro zampe non possono ringraziarvi, quindi lo facciamo noi per loro. A chiunque abbia contribuito in qualche modo ad aiutarci, giriamo virtualmente l’affetto che i nostri ospiti pelosi ci regalano ogni giorno, crediamo sia il modo migliore per ringraziarvi. Salutiamo tutti, ricordando che il canile ha bisogno d’aiuto tutto l’anno.

Gente di Canile

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Anche quest’anno, nonostante il periodo difficile di crisi e di tagli alla cultura, il coro Giaches de Wert è riuscito a porgere a suo modo i migliori auguri per le feste alla comunità di Novellara. Dopo un intenso mese di attività concertistiche, che lo ha visto esibirsi a Castellarano, Modena e San Polo d’Enza, il 26 Dicembre, nella Chiesa dei Servi, ha eseguito il consueto concerto di Santo Stefano, riscuotendo ottime impressioni nella chiesa gremita di gente. Il programma, di tutto rilievo, aveva come fulcro centrale la musica sacra francese della seconda metà del 1800, proponendo l’Oratorio di Natale op.12 di Camille Saint-Saens, nella sua interezza, accompa-gnato da altri brani sacri dello stesso autore e dai tradizionali canti natalizi. Il concerto si è rivelato un successo per il pubblico e una gratificazione per il coro stesso, che ringrazia fin da subito la direttrice Francesca Canova per la ma-gistrale direzione e alla quale si devono i soddisfa-centi risultati, il maestro accompagnatore Francesca Galeotti, il coro Città di Castellarano per il prezioso sodalizio artistico, che da anni li unisce, per propor-re programmi sempre più complessi e vocalmente ricchi, della cui collaborazione è sempre onorato per affetto e stima reciproca, e i solisti dei cori (Laura Costi, soprano, Cristina Medici, mezzo soprano, Maria Cecilia Faietti, contralto, Marco Guidorizzi, te-nore, Fabio Miari, baritono) che si sono impegnati nell’esecuzione dei complessi brani solistici dell’Ora-torio. Un ringraziamento particolare e sentito all’istituzio-ne Millefiori. Un ringraziamento inoltre va anche a chi ha sostenuto l’evento di quest’anno: l’associa-

Il concerto di Natale dei cori “Giaches de Wert” e Cittá di Castellarano

di  Giovanni  Panini

zione “Lo Schiaccianoci” e “Theodor Wiesengrund Adorno”, il Comune di Novellara per le locandine, il supermercato DI.A.N.A., Ca’ Cecilia Lombardini, le Cantine Lombardini, il negozio di abbigliamento “Da Anna” di Fabbrico. A questi vanno i migliori auguri e riconoscenze da parte di tutto il coro e del-la direttrice per l’interessamento e la disponibilità.

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Al mercato settimanale di giovedì 30 dicembre è stato ritrovato uno orologio da donna. Chi l’avesse smarrito può telefonare allo 0522-661173 per recuperarlo.

Auguri

ad AZZURRA ESPOSITO per il suo 1° compleanno. La festeggiano

mamma Alice, papà Pasquale i nonni Antonioe Filomena Franco e Patrizia e gli zii

Francesco, Mario e Davide.

“Riflessioni quotidiane” di Paolo Pagliani

Distribuito negli esercizi pubblici di Novellara, dal mese di dicembre, al con-tributo di Euro 3. Il ricavato verrà intera-mente devoluto al centro Caritas di Novellara.

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Aspettando ADRIATICO…

Fino ad aprile su “Il Portico” appariranno quat-tro fumetti di altrettanti giovani artisti locali. In queste vignette il pubblico potrà cominciare a conoscere i personaggi del musical “Adriatico” che andrà in scena a Novellara il 7 e 8 maggio. La prima striscia è stata disegnata dal novellare-se Luca Zarantonello che ora sta studiando da illustratore presso la scuola reggiana di Comix e che vanta già nel suo curriculum un’esposi-zione personale in Biblioteca e la realizzazio-ne della locandina del Blues Festival edizione 2010. Anche lui tanti anni fa, come tanti bam-bini, trascorse le vacanze al CCR e così ha su-bito colto l’invito a partecipare all’iniziativa. La storia che ha disegnato ci presenta il momento più temuto da tutte le mamme…l’iscrizione in colonia. Tutti ricorderanno le lunghissime file e le lotte per trovare un posto al sole sulle rive dell’Adriatico!

Auguri

a NICOLA PEDRAZZOLI Il nostro cucciolo compie un’anno.

Lo festeggiano mamma Edith, papà Jlic, il fratellino Jacopo, i nonni Paolo, Mariella,

Mauro, Renata la bisnonna Edda e lo zio Claudio.

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Il 22 e 23 dicembre si è concluso l’anno 2010 con i Campionati Italiani Assoluti a Riccione, in vasca corta. Presenti tutti i migliori atleti del nuoto italiano, da Colbertaldo, Scozzoli, Lestingi, Dotto, Turrini, alla Pellegrini, Boggiatto e Polieri. Anche Coopernuoto era presente con Gregorio Paltrinieri iscritto in tre gare: 400-1500 stile e 400 misti. Nei 1500 stile, Gregorio partito nella finale A, in batteria si è confrontato con Colbertaldo, Ferretti, Pizzetti ed ha realizzato un ottimo risultato crono di 15’11’’23 che lo vede piazzato in 10^ postazione a livello Assoluto Italiano con nuovo record societario. Grande la soddisfazione anche nei 400 misti con piazzamento al 17° posto fra gli Assoluti d’Italia, con il tempo di 4’25’’76, abbassa un altro nuovo record societario. Altro miglior personale lo ha segnato nei 400 stile con il 3’54’’38 piazzandosi al 23° posto. Ottima dunque la conclusione dell’anno per Gregorio. Per quanto riguarda il 2011, Gregorio ha partecipato

Gregorio Paltrinieri 10° nei 1500 stile libero, fra i big del nuoto italiano

dal 3 all’8 gennaio al collegiale a Verona con la

accompagnato dal suo allenatore Gabriele Bonazzi.

Nella foto: Gregorio e Gabriele

Mara premiata dal Presidente Coopernuoto Gianluca Gualdi.

Grazie MaraEccoci qua, il primo giorno dell’anno a ringraziare una amica e “preziosissima collega” che se ne va in pensione, dopo 21 anni passati insieme, alla cassa della piscina di Novellara a sistemare pre-notazioni di corsi, orari, costumi, cuffie e vestia-rio, ora si ritroverà a destreggiarsi fra pannolini e biberon grazie alla figlia che ha pensato bene di non lasciare senza lavoro la mamma mettendo al mondo due gemellini.La ritroveremo, come sempre, in vasca a rilassar-si “ nei pochi momenti liberi”. Un ringraziamento per la professionalità e la di-sponibilità dimostrata in tutti questi anni dai col-leghi Uninuoto e Coopernuoto.

SPORT / NUOTO

A fine 2010 si è ripetuta la ormai celeberrima gara a staffetta che ha visto partecipanti sia locali che di altri comuni vicini. Questa volta hanno partecipato 6 squadre delle qua-li due provenienti dalla bocciofila canolese, come sempre formate da 4 componenti, che potevano essere tutti amatori oppure 3 amatori più un cartelli-nato di categoria C o D.Finalmente si è rivisto un bel pubblico attorno ai campi di gioco che non ha lesinato applausi ad ogni giocata particolarmente riuscita. La vittoria se l’è aggiudica la squadra Il Drago for-mata dal nostro campione regionale cat. C: Wilder Barani, da Mitrano Bertazzoni, Arnaldo Marani det-toTino e Gianfranco Daolio che nei cinque incontri ha totalizzato ben 12 punti. Al secondo posto con 10 punti una squadra di Canolo formata da Waifro

SPORT / BOCCE

La squadra del “Drago” si aggiudica l’8° torneo di bocce a staffetta

di  Piero  Ghidini

Rustichelli, Giancarlo Cattabiani, Claudio Saccani e Eugenio Bartoli. Come sempre, il fotografo ufficia-le è stato Ivan Montanari, che ha immortalato nella foto di gruppo tutti i partecipanti.L’immancabile taglio del pa-nettone accompagnato dalle bollicine dello spumante ha suggellato in cordiale amicizia il termine degli incontri, tutti svolti nel nostro bocciodromo novel-larese. Un ringraziamento alla Conad di Novellara, nostro sponsor che ci ha permesso di dare gra-diti premi dalla prima all’ultima squadra classificata. Ringraziamo i troppo spesso

dimenticati Franco Guidetti e Giancarlo Razzini re-sponsabili del settore bocce che con il loro lavoro ci permettono di ben figurare nelle numerose gare che si svolgono nella nostra bocciofila novellarese.

di  Anna  Torelli

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Non ci puoi passare davanti senza sentire un brivido lungo la schiena. Una vetrina dominata dal carminio e da un bianco neve abbagliante, ben lontani dagli stucchevoli babbinatale appena importati è già vec-chi, che sanno di stantio. Una lunga fascia avvolge un manichino e gli dona vita ed emozione. Nasce dal buon gusto e dalle mani sapienti un lungo abito che evoca le feste travolgenti, il ballo estasiato e sensuale nel suo turbinare. Come se abbracciando l’inesisten-te fanciulla sentissi sotto i polpastrelli il contatto sulla sua pelle trasmetterti un brivido di trasporto.

Sarà che tutta Italia celebra il suo compleanno con una stretta sui beni culturali, un taglio ai soldi per la scuola, un mezzo ribaltone per l’università. A Novellara, nel nostro piccolo, che non è poi trascu-rabile, ci mettiamo più risorse e più impegno. Si apre in questi giorni la campagna di adesione all’Universi-tà dell’età libera, promossa dal Circolo culturale inti-tolato a Marta Beltrami.La stagione passata si era chiusa con un bilancio più che lusinghiero di partecipazione e scoperta. E’ stato bello vedere la sala del Circolo strapiena ma soprat-tutto il commento meravigliato (e meraviglioso) di tanti anziani che dai banchi di scuola mancavano da tanto…e alle conferenze non erano così…abituati. Ed ecco introdotto da Sergio Calzari l’incontro alla Sala Palatucci in galleria, con l’accorta regia di Mattia Mariani che trasforma una relazione in un scintillan-te va-e-vieni nel quale hanno presentato i loro la-vori ben tre scrittori novellaresi. Apre Bila (Gabriele Copellini) proiettando foto musicate della sua Novellara in una carrellata nelle stagioni del tempo e dei tempi. Un volume fotografico di “Ariosi” alla scoperta del nostro paese nel secolo dei padri e della campagna Attacca Vittorio, colonna della storiogra-fia novellarese, scrittore di lungo corso, che ci parla del suo “Novellara e novellaresi” un bel volumone in cui, appunto, parla poco e illustra molto e bene. Bell’idea, semplice e fruibile da tutti nelle 270 foto commentate. Un accenno alle “Memorie Istoriche dei Gonzaga di Novellara”, la strenna del 2009 del Comune andata a ruba con la tiratura esaurita in quattro e quattr’otto. Attacca anche l’oblio delle cose fisiche della nostra storia, dal museo contadino ai pozzi della Rocca da esplorare, e le teste romane che Reggio ci ha scippato.Reggiani. Il suo romanzo (quasi vero) parte dalla tirannia, oltre l’orrore e si eleva nella Liberazione Lucio, novellarese da lungo nel movimento coope-rativo, ha scritto un romanzo che si snoda come un libro di storia vera, senza l’aridità del resoconto e con la passione del racconto. Lucio non c’era, ma i personaggi ricalcano la scena e rivivono con noi la storia di un giovane giornalista che parte come sta-gista al Tour de France e si conclude dopo la guerra, la deportazione e la Resistenza fin a quel Tour de France vinto da Bartali mentre l’Italia era scossa per l’attentato a Togliatti.

Ruini, il dottore: due romanzi “piccoli” ma den-si di suggestioni. L’amicizia nei tempi dell’indiffe-renza Marco parla tra due quadri (Daniele Vezzani, il Disperso e Mario Pavesi, Marina) che portano in atmosfera i suoi due romanzi quasi in sequenza. Il primo “L’eremita”, storia romanzata di un uomo che si isola, fugge dalla società ma l’incontro con una giovane gli fa scoprire l’importanza dell’amicizia. Il secondo “La partenza” è la storia di un uomo che parte per un lungo viaggio, per la necessità di evade-re. Per poi tornare con bisogno di ritrovare se stesso.

Novellara scrive e ascolta, poi leggeTre scrittori, come i tre tenori: ecco i canti della nostra storia. Ariosi, Reggiani e Ruini presentano i loro volumi alla sala Palatucci nell’incontro promosso dalla “Beltrami”

di  Franco  Malaguti

In questo Gennaio sono aperte le iscrizioni alla Beltrami (0522 653822): una tessera per comporre in un mosaico la figura più bella della nostra unità d’Italia, quella del popolo che impara. Marta ci guar-da contenta, la sua Novellara è proprio una “bella” classe.

Un concorso ha premiato la vetrina più bella ma ne segnaliamo un’altra... diversa Novellara ha preso connotati di buon gusto eccellenti. Ad esempio un vestito rosso…

di  Franco  Malaguti

Intorno è il brusio dei portici, ma l’atmosfera si anima del più travolgente valzer dove spicca candido il collo così sensuale (dal manichino nero!!!) da stamparci sopra un bacio tenero, di labbra umide, emozionate. Siamo al ballo dell’imperatore? No, sotto i porti-ci della piazza a Novellara dove le “ragazze” della Coccinella hanno vestito il manichino di un drappo fiammeggiante trasformandolo in un sogno, pieno di grazia e di buon gusto, e grondante passione…Poi un bagliore: è il chiaro sorriso del nostro Giuseppe che manda un lampo di festa dal buio dei ricordi.

a Zeno Garuti e Teresa Davoli

1961-2011 - 50 anni insieme!Un esempio per tutti noi!

Tantissimi auguri dalle figlie Patrizia Paola, Roberta e dai nipoti.

Auguri

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Dicembre è un mese di bilanci e festeggiamenti, per il Jogging Team Paterlini significa organizzare il con-sueto pranzo sociale per i suoi soci, atleti e amici.Il presidente Giovanni Paterlini ha accolto il centinaio di partecipanti nella bella e accogliente sala del Don Divino portando a tutti i propri auguri di buone feste e buon anno e, soprattutto, spronando il Gruppo ad inventarsi qualcosa di nuovo, una nuova manifesta-zione, che possa apportare più linfa vitale al Gruppo stesso. E’ stato un susseguirsi di portate, premiazio-ni, scherzi e lotterie che ci hanno fatto passare tre ore in spensieratezza e felicità. Il gradito ospite dell’Am-ministrazione Comunale Youssef Salmi, assessore all’associazionismo, al volontariato e ai giovani, oltre che premiare i nostri atleti più rappresentativi, ci ha

SETTORE PODISMO TUTTI I RISULTATI DEL 2010Gelosini Claudio Campione Italiano UISP di corsa campestre

Campione Italiano UISP 5000 metri in pista

Campione Regionale Fidal sui km. 21

Camp. Prov. UISP Gran Prix - km. 21 - km. 10 - campestre.

2° classificato ai Campionati Italiani FIDAL km. 21

Montruccoli William Campione Provinciale UISP di corsa in montagna

2° class. Campionato Provinciale UISP km. 21

2° classificato Campionato Provinciale UISP Gran Prix

Begliardi Maurizio Campione Provinciale UISP di corsa in montagna

2° class. Campionato Provinciale UISP km. 21,00

Davoli Gianni Campione Provinciale UISP km. 10,00

ricordato che il 2011 sarà l’anno del volontariato in-vitandoci ancor di più a partecipare alle varie iniziati-ve paesane. Tra gli atleti premiati spiccano i nomi di Claudio Gelosini e Luppi Maura. Il primo, vera punta del gruppo, si è accaparrato due titoli italiani uisp, nel cross e nei 5000 metri in pista, mentre la seconda, marciatrice, si è aggiudicata il titolo di vice campio-nessa europea a squadre sulla distanza dei 10 km e un titolo di campionessa regionale.Per il 2011 si prevede l’iscrizione di nuovi atleti e atlete, che miglioreranno sicuramente il nostro già ottimo palmares, perché il gruppo è aperto a tutti coloro che vogliono fare lo sport del podismo, anche a livelli non agonistici.

Rubes Garuti

Anno sportivo 2010: il Jogging Team Paterlini tra bilanci e festeggiamenti

3° class. Campionato Prov. UISP di corsa campestre

Pedrazzoli Mattia Campione provinciale UISP cadetti.

Pellizzardi Massimo 2° class. Campionato Prov. UISP di corsa in montagna

2° class. Campionato Prov. UISP di maratona (km.42)

Morellini Fabrizio

Giancarlini Katia 5ª class. al Campionato Prov. UISP Gran Prix

SETTORE MARCIA

Luppi Maura Campionessa Regionale km. 5,00

2ª class. Campionati Europei a squadre in Ungheria

2ª classificata Campionati Italiani km. 20,00

3ª classificata Campionati italiani km. 5,00

Perniciaro Ettore 2° classificato Campionati Italiani km. 20,00

Il presidente Giovanni Paterlini ha accolto il centinaio di partecipanti nella bella e accogliente sala del Don Divino portando a tutti i propri auguri di buone feste

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Da diversi anni ormai, per celebrare il Santo Natale, la Scuola Media propone una raccolta benefica di fondi, che vengono devoluti per l’adozione a distanza di 4 bambini indiani, che possono così frequentare la scuola fondata da un missionario italiano. La finalità che si propone la scuola è di far conoscere ai nostri giovani realtà differenti dalle loro, per sensibilizzarli a vivere concretamente il valore dell’uguaglianza e della solidarietà.In un mondo che propone come modelli di vita solo coloro che fanno della ricchezza e della furbizia la loro bandiera, gli insegnanti della Scuola Media cercano di as-solvere al loro compito di “formare l’uomo e il cittadino” di domani, promuovendo nei loro alunni il desiderio di co-struire con l’impegno di tutti, un mondo più giusto. Come apice e coronamento di questo progetto la Scuo-la Media propone la tradizionale Partita del cuore che quest’anno si è giocata Sabato 18 Dicembre.La classe che è stata premiata con il trofeo per il miglior

gioco di squadra e spirito di gruppo (fair play) è stata la 3°B che ha voluto ricordare il compagno tragicamente scomparso la notte del primo giorno di scuola con la scritta sulla maglietta: “Saad con noi”. Gli insegnanti si sono distinti nuovamente con 2 set di vantaggio su 3 contro la classe 3° C e con un bel 30 a 16 contro la squadra dell’Amministrazione Comunale.La squadra del Sindaco non ha voluto mancare all’inizia-tiva nonostante proprio quella mattino si fosse tenuta la seduta del Consiglio Comunale. I giocatori: Cantarelli B., Ghizzi, Saccani, Vezzani, Blundetto, Mazzi, Gelosini, Salmi, Russotto e Germani non sono riusciti a prevalere contro gli agguerritissimi Prof.: Faraci, Leoni, Capuana, Ghizzardi, Monterosso, Ruscelli, Pancaldi, Panfilo, insieme a Currieri Mimmo e al Dot. Ferri.La prof. Torreggiani ha svolto il ruolo di allenatore non po-tendo giocare per motivi di salute.L’anno prossimo ci saranno delle novità.

La scuola media si aggiudica la “Partita del cuore 2010”Gli insegnanti si sono distinti nuovamente con 2 set di vantaggio su 3 contro la classe 3° C e con un bel 30 a 16 contro la squadra dell’Amministrazione Comunale.

di  Gian  Pietro  Mari

Dalla Sierra Leone Padre Berton ringraziaCarissimi Amici e benefattoriprima di partire per la Sierra Leone, voglio ringra-ziare tutti voi per il vostro aiuto. Quest’anno qual-cosa di nuovo è nato tra noi. Una nuova sfida. Per la prima volta i nostri studenti sono stati pre-sentati agli esami che premettono loro l’accesso all’ Università e di ottantasei, sessanta hanno ottenuto voti che permettono loro di continuare per una laurea. E’ un gran successo che però ci si presenta con nuove difficoltà, perchè l’Università ha i suoi costi, che in media si aggirano sui 500 euro per anno per studente. La Provvidenza ci penserà su e già lo sta facendo, perchè questi stu-denti non hanno famiglie capaci di sostenerli in questa nuova avventura. Infatti, la maggioranza sono studenti che hanno potuto andare a scuo-la perchè aiutati dal vostro sostegno a distanza. Parlavo di una nuova sfida, perchè le difficoltà di ogni giorno, come l’assistenza alle scuole mater-ne, gli ammalati, le vedove e gli orfani, insomma tutto quello per cui vi siete prestati per anni, batte sempre alla porta. Durante le mie visite in Italia, mi sono accorto come anche voi facciate fatica a tirare avanti e ancor più vi ammiro per la vostra dedizione verso coloro che sono emarginati. Mi scuso per non aver potuto visitarvi tutti, perchè, grazie a Dio, siete tanti. Qualcuno suggeriva che dovevo rimanere più a lungo, ma siccome le mie visite annuali sono dettate da motivi di salute, ap-pena il medico mi dà il via parto, perchè la mia vocazione è laggiù. Non perdiamo mai di vista la Provvidenza di Dio che mai si dimentica di noi, sia sostenendoci con la vostra assistenza, sia te-nendoci in salute per poter lavorare. Vi ringrazio e vi saluto.

P. Giuseppe Berton

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Rubrica mensile di musica e spettacoli a cura di Luca Lombardini e alcuni amici

ROCKOLTRE

Ricordo che ero entrato nella Chiesa dei Servi per assistere ad un concerto e che pochi minuti prima dell’inizio si avvicinò don Sante Pignagnoli chiedendomi di presentare il concerto. Fù la prima volta che affrontavo degli spettatori ma non ho provato alcuna emozione. Beata incoscienza. In seguito si presentarono altre occasioni simili e per fortuna sono andate abbastanza bene. Ci vuole anche fortuna per evitare i fischi. Queste poche righe servono anche per richiamare l’attenzio-ne circa la presenza sullo sfondo della fotografia a destra del ragionier Antonio Losi che si è sempre fatto notare per la bella voce. Altro particolare interessane è il timbro inciso sulla foto. “foto Wilder Zini – Fabbrico” Per noi novellaresi è stata una grossa perdita quella di Wilder e colgo l’occasione per ricordarlo a pochi mesi dalla scomparsa. Voglio fare notare quanti ricordi possono affiorare in una fotografia scattata il 22 ottobre 1953. Cari amici vi prego di conservarla.

My Chemical Romance: “Danger Days: The True Lives Of The Fabulous Kil-

del nuovo lavoro di questo gruppo americano, che personalmente riten-go interessante. Il primo lavoro si inti-tolava “The Black parade” ed ebbe un bel successo di pubblico e di vendite in tutto il mondo. In questo nuovo episodio, il sound è diverso. La band suona più punkeggiante che nel primo lavoro. Direi che hanno mescolato un po di sound dei Green Day con il loro

-piettante. Che passa dalle schitarrate e dal punk alla disco sincopata. Interes-sante pure la storia dei testi, essendo un concept album, ispirata alla battaglia

-sto lavoro sicuramente verranno estratti alcuni pezzi che sentiremo presto per radio. “Danger Days” è insomma un disco sfrontato e divertente, decisamente meno cupo rispetto a quelli passati. Merito anche di episodi smaccatamente punk come “Party Poison” e “Save yourself, I’ll hold them back”. Insomma, i My Chemical Romance dimostrano ancora una volta di non avere una formu-la prestabilita: chi li aveva etichettati come un gruppo dark dopo “The black parade” dovrà davvero ricredersi ascoltando queste canzoni.

Negramaro: Casa 69. Per quello che mi risulta, questo gruppo ha dato il ti-tolo al cd, intitolandolo “Casa 69”, per farci sapere il numero civico di dove questa band si trova a provare e creare i brani. Oltre a ciò tutta l’art design del disco è opera del gruppo stesso. Questo cd è quindi l’ultimo lavoro dei Negramaro. Ben 16 pezzi + 2 bonus tracks. In totale 18 pezzi. Il cd suona rockeggiante al punto giusto. Su tutto spicca la voce del cantante che con-traddistingue il sound di questa band pugliese. In generale il cd scorre li-scio nel lettore. Musica rock leggera e spensierata. In tutto il cd c’è un suono rock. In generale è anche ben suonato. Si possono estrarre da questo lavoro alcuni bei brani che si lasciano davvero ascoltare a tutto volume o un bellissi-mo lento “Quel matto sono io”. In generale ritengo positivo e ben fatto questo lavoro. L’unica cosa è che non finisce mai, 18 canzoni non sono mica poche, o sei un super fan di questo gruppo, o alla fine interrompi l’ascolto. Magari un qualche pezzo di meno … comunque ottimo rock leggero e ben suonato. Alla prossima.

Adreani Graziano, Lombardini Don Pietro, Cattini Marco, Pivetti Pietro, Ferracani Carlo, Losi Antonio, Ferrari Carlo, Lombardini Angelo, Franco Fontanesi, Zanetti Gastone.

Rubrica  a  cura  di  Giovanni  Franzoni

La mia prima volta con un microfono

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di Davide - Luciana e Alessia

La Voce di S.Maria e S.GiovanniPagina a cura del Gruppo volontari S.Maria e S.Giovanni

S.MARIA DI NOVELLARA (RE)p.za Prati della Fiera tel. 0522/657196 S.MARIA DI NOVELLARA (RE)

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di Leila e Mirco

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Recentemente,a S.Maria, è stata dedicata una strada a Caius Tinuleus, che risulterebbe essere stato il primo abitante di cui si abbia notizia, il che ci dà un’idea tem-porale abbastanza precisa sui primi insediamenti umani. Venendo più avanti nel tempo troviamo una terra divisa tra boschi e avvallamenti acquitrinosi formati dalle acque che scendevano dagli Appennini.Era abitata da famiglie di origine longobarda che avevano nel loro nome l’appendice de Gurgo, con chiaro riferi-mento ai luoghi umidi abitati e le terre erano in gran parte di proprietà di grandi feudatari o dei Vescovi, che li distri-buivano tra le varie Chiese locali. Ma per capire la storia recente di S.Maria occorre andare ad un avvenimento che segnò la vita di molti paesi europei.Con il colpo di stato del 18 brumaio 1799 Napoleone dominò, come imperatore, tutta la politica interna ed esterna della Francia, cacciò da queste terre gli Estensi di Modena e attuò una organizzazione civile e politica com-pletamente nuova. Così nel 1805 S.Maria della Fossa venne staccata da Novellara e diventò Sede Comunale con le terre di S.Tomaso, S.Giovanni della Fossa e Villa Seta. E’ in questo periodo che viene spostata a S.Maria la rino-mata Fiera, che prima veniva festeggiata a S.Tomaso (dal che si deduce che la Fiera di Merci e Bestiame, poi de-nominata di S.Matteo, ha sicuramente più di 200 anni).La residenza municipale era ubicata nei locali ad est della canonica fino al 1815, anno della caduta di Napoleone. In questi 10 anni i beni della Chiesa vennero venduti fa-cendo nascere la piccola proprietà contadina. Nasce la coltivazione del gelso per l’industri della seta. Nel 1850 il cappellano don Luigi Fontana ottiene, dal Delegato del Ministro dell’Interno di Guastalla, una sezione della Scuo-la Normale per soli bambini maschi. Nello stesso anno il parroco don Luciano Rossi fonda una cooperativa spon-tanea di filatrici e tessitrici distribuendo gli introiti tra le 78 filatrici (che poi diventarono 170).Occorre partire da questi dati se si vuole comprendere la situazione attuale del paese di S.Maria della Fossa. I cognomi del 19° secolo, Iotti, Capiluppi, Cocconi, San-tini, Bertozzi, Lusetti, Davolio, Ghizzoni, sono gli stessi che ritroviamo attualmente e testimoniano di un attacca-mento alla terra, visto che, nella maggior parte dei casi, rappresentano realtà legate all’agricoltura. E, al di fuori

I motivi che hanno portato a questa scelta sono diversi, ma soprattutto è prevalsa la voglia di impegnarsi ad una continuità che rendesse più visibili le voci dei due paesi, per raccontare meglio la vita di due comunità di campagna che ormai sono legate tra di loro per posizione geografica ma anche per i servizi e le strutture che li caratterizzano.Scuola Elementare, Scuola Materna, Farmacia e tanti altri servizi sono di tutti e due i paesi, ed è ormai difficile per chi passa da queste parti capire dove finisce e dove comincia uno dei due.Le necessità che si ripropongono nella vita sociale sono praticamente le stesse ed è anche per questo che il Gruppo Volontari si chiama “di S.Maria e S.Giovanni”.Cercheremo di parlare di questi problemi e proveremo ad evidenziare le potenzialità delle nostre attività commerciali, industriali ed agricole. Nell’assemblea che si è tenuta alle Scuole Elementari nel mese di settembre, con la Giunta Comunale presente, sono emersi diversi problemi che

sono comuni ai due paesi e per alcuni ci sono già le prime risposte e i primi impegni.E’ stato raggiunto un accordo con la proprietà per allestire un passaggio che renda più agevole il transito dalla zona Prati della Fiera con il pedonale che porta nei pressi della Scuola Materna.L’intervento dovrebbe essere portato a termine non appe-na le condizioni climatiche lo permetteranno.Le perplessità espresse dai cittadini sulle prospettive della discarica Sabar e su tante altre questioni inerenti la percor-ribilità delle strade nei centri dei due paesi, hanno trovato l’impegno da parte degli amministratori di risposte concre-te in una prossima assemblea da organizzare il più presto possibile. Concludiamo con un invito a tutti i cittadini di S.Maria e S.Giovanni perchè forniscano scritti, suggerimenti e te-stimonianze, per fare in modo che questa pagina diventi sempre più interessante e completa.

Sabato 29 Gennaio - ore 20.00GRAN GALÀ DEL COTECHINO

E DELLO ZAMPONEPalestra Scuole Elementari

S.Giovanni della Fossa

Due paesi, una storia antica

da questa realtà, cominciava già la nascita di artigiani del legno o del ferro, maniscalchi e muratori. Il fatto di essere stata Sede Comunale ha probabilmente pesato anche sul concentramento di attività commerciali.Uno degli edifici più antichi del paese è l’Osteria della Vezzola, dove si sono svolte nel tempo diverse attività commerciali. S.Maria della Fossa è sempre stata fucina di iniziative sociali importanti. Nel 1902 viene costruito l’Asilo Parrocchiale, poi sostituito dall’attuale, tenacemen-te voluto da don Quarto Cavalli. Nel 1920 viene legal-mente costituita la Latteria Sociale S.Maria della Fossa. Il 16 Dicembre del 1940 viene fondata la Cantina Sociale di Vezzola. Ciascuna di queste iniziative ha avuto nel tempo vicissitudini diverse, ma l’insieme sta a dimostrare della passione agricola, commerciale e industriale che ha sem-pre influenzato il paese. Oggi, agli inizi del 21° secolo, il rapporto tra le realtà produttive è notevolmente cam-

biato, a sfavore dell’agricoltura, anche se la crisi attuale servirà probabilmente ad un inversione di marcia, richie-sta anche da insigni economisti. Sono cambiate anche le condizioni di vita, se consideriamo che 150 anni fa il tasso di povertà era intorno al 30-40% e il parroco elar-giva un sussidio di sopravvivenza. I bambini venivano avviati al lavoro all’età di 5-6 anni. Oggi, in effetti, manca il lavoro anche per quelli più avanti di età; ma questo è un altro discorso, speriamo di natura congiunturale. Nel no-stro paese, dove vivono attualmente circa 300 famiglie, con una popolazione intorno alle 800 persone, esistono, oltre a diverse storiche aziende agricole, una quindicina di attività commerciali, Farmacia, Posta, ambulatorio me-dico e oltre 15 attività artigianali o industriali. E’ la storia del paese che ha portato a tutto questo, la sua vocazione sociale, la laboriosità dei suoi abitanti e il piacere di fare comunità. Nel prossimo secolo ricorreranno forse altri cognomi, altri dialetti, altri stili di vita.Speriamo rimangano anche alcune delle “qualità” che hanno ispirato il cammino fatto dal paese nei secoli scor-si. P.S. Le note storiche riportate nell’articolo sono tratte dal libro S.Maria, il cammino di una comunità, dello sto-rico novellarese Sergio Ciroldi.

Perché “La Voce di S.Maria e S.Giovanni”In verità tutti gli scritti dedicati ai due paesi hanno sempre trovato spazio su “Il Portico” .

Ripercorrere la storia dei paesi della bassa reggiana vuol dire andare molto lontano nel tempo, ma anche capire alcune basi della loro vocazione attuale.

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Conoscere la flora

Poeti di casa nostra

Gennaio, 1993La nebbia da più giorniha cancellato il cielo.solo si scorge un velodi silenzio tra le caseun gelo senza fineuno sfacelo.

Romano Pasqualotto

Questa pianta a fusti striscianti e radicanti, lun-ghi fino a 20 m, in questi mesi invernali si pre-senta di colore verde cupo e carica dei suoi frutti neri. A volte allorché con la sua invadenza rico-pre piante a foglie caduche, crea l’illusione di piante sempreverdi. Nei nostri ambienti la sua presenza spontanea era limitata agli angoli più ombrosi e freschi di parchi o di luoghi ruderali, ora è di frequente utilizzata come pianta orna-mentale vera e propria, in numerose specie e varietà selezionate a questo preciso scopo di copertura di muri, cortine ecc..I suoi fusti giovani sono muniti di speciali radici avventizie secondarie, specializzate nella fun-zione aggrappante che le consente di aderire e di sostenersi ai più svariati tutori.Conosciuta sin dai tempi più remoti, pres-so diversi popoli era tenuta in considerazione per motivi simbolici , cerimoniali e terapeuti-ci. Il nome riflette quelli in uso presso Greci e Romani, “Hedera helix”, la seconda parte in particolare ricorda la proprietà di avvolgersi a spirale ai suoi sostegni. La famiglia è quella delle “Araliacee”, che deriva da specie esotiche ornamentali. Le caratteristiche della pianta ve-dono una certa variabilità, in particolare delle foglie. Come regola generale si può dire che sui fusti giovani non ancora fruttificanti la forma è palmato-lobata, mentre sui fusti fertili la forma delle foglie è romboidale e più espansa. La fio-ritura avviene sui rami di parecchi anni; i fio-ri, riuniti in formazioni globose-ombrelliformi, sono verdastri, ricchi di nettare utilizzato da api, vespe e farfalle. I frutti sono bacche nere, 0,5 cm, presenti soprattutto nel periodo invernale, in cui, nonostante la loro tossicità per l’uomo, a causa del glucoside ederina, costituiscono una importante sostentamento per diverse specie di uccelli. La funzione protettiva rituale era ri-conosciuta all’edera da sola o in combinazione con l’agrifoglio. In concomitanza con il solstizio

d’inverno si credeva che gli spiriti maligni au-mentassero i loro influssi favoriti dal buio più persistente e allora contro malocchio e disgrazie assortite si ricercavano le protezioni più impro-babili. Nell’antico Egitto la pianta era consacrata a Osiride; nell’antica Grecia era simbolo di vit-toria per i guerrieri, ma anche per i poeti, la cui consacrazione avveniva con corone di ede-ra. Nerone nobilitava le sue recite cingendosi il capo con fronde di questa liana. Secondo autori francesi edera deriva dal celtico”hedra”, corda, per la somiglianza con questa dei suoi rami fi-brosi utilizzati dai druidi nella loro farmacopea. Tanti gli usi nelle diverse medicine popolari, contro tosse, pertosse, ubriachezza, escoria-zioni, ferite, cellulite, sifilide, pitiriasi ecc. Di tutti questi e altri usi sembra che quelli verso cellulite e varie affezioni della pelle abbiano conservato una certa considerazione sostenuta da moder-ne verifiche. Molte pomate in commercio, in-dicate contro la cellulite, sono a base di estratti di edera rampicante. La pianta distende la pelle contratta per i dolori da degenerazione del tes-suto connettivo sottocutaneo.

L’edera, liana invadente dei nostri parchi

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Gruppi di Reggio Emilia e provincia - tel. 346.303.70.00

Ieri, un anno fa...Ho bevuto il mio ultimo bicchiere ieri. Un anno fa non ci avrei mai creduto ma oggi finalmente posso festeggiare il mio primo anno trascorso senza alcol. Proprio io, che per quindici anni ho camminato quasi sempre a braccetto con la bottiglia, senza riuscire mai a rinunciarvi com-pletamente. Le prime 24 ore “ coscienti e consapevoli” fatte cioè da sola, senza la costrizione di un ospeda-le, sono riscita a farle solo dopo il mio ingresso del meraviglioso Gruppo di A.A. della città più vicina : tutta via le ricadute sono state tante, for-se perchè ho voluto fare, come sempre, di testa mia. Comunque piano piano, mentre iniziavo a lavorare su me stessa, i giorni lontani dalla bottiglia diventano cinque-sei, poi otto o dieci, poi raggiunsi le due-tre settimane prolungando i miei giorni di sobrietà. Ma cos’era successo ieri, un anno fa? Non ricordo, non so. Di sicuro avevo comperato un litro di vino e finito quello, un altro, e la sera mi ero coricata per un altro di quei sonni tristi, agitati e senza sogni. Adesso ne faccio di sogni, alcuni belli, altri meno. E’ brutto quando faccio “quel! sogno: io che mi fermo in un negozio o in un bar , compro da bere, lo nascondo, cerco di non farmi scoprire... poi mi sveglio inorridita, gelida di sudore. Contenta però che sia stato solo un sogno, perchè subito mi scopro lucida, senza mal di testa, pronta ad affrontare una nuova giornata ma sarà vissuta nel pieno delle mie facoltà, cioè VITA! Dal mat-tino fino a notte inoltrata. Se prima era “lui” a decidere quando mangiare, dormire, cosa fare, dove andare, persino come vestirmi, adesso sono io a farlo! Di oggi non posso vergognarmi,

perchè sono cosciente di quel che faccio. so che nelle ultime venti-quattro ore sono stata lontana dalla bottiglia e cercherò di fare altret-tanto nelle prossime. Serene giornate a voi tutte da Teresa alcolista anonima emiliana.

Una vecchia casa di campagna con un grande cortile in terra battuta.Una lunga strada sterrata dove l’erba lottava ogni giorno contro il calpestio del passaggio quotidiano.Da un lato della strada un grande fiume dall’acqua quasi sempre stagnante, dall’altro un piccolo argine di terra con alberi di olmo, che sorreggevano lunghi filari di vite.Quell’uomo grande, con la fisionomia ancora oggi indistinta, e quella sua mano forte e sicura che strin-geva dolcemente la mia accompagnando i miei pri-mi traballanti passi lungo quella lunga strada sterrata che portava verso l’ignoto.Quell’uomo grande dalla mano forte e sicura era mio padre che mi accompagnava lungo quella lunga strada sterrata che mi avrebbe portato verso il gran-de destino della vita.Sono passati sessanta anni e sono tornato qui.La vecchia casa è stata ristrutturata e trasformata in un circolo ricreativo, il grande immaginario fiume non è altro che un semplice canale di bonifica;l’argine con gli olmi e i filari di vite ha lasciato il po-sto a un piano terreno agricolo ma la lunga strada sterrata e ancora lì e l’erba continua a lottare sotto il

passaggio di qualche automobile o trattore agricolo. Sono passati sessanta anni, sessanta anni...Il ricordo si è trasformato nella realtà di oggi con un po’ di malinconia e sconcerto salgo sulla mia bici-cletta.Non c’è più quella mano forte e sicura che guida le prime traballanti pedalate e con la tristezza nel cuore mi avvio lungo quella lunga strada sterrata che mi porterà verso un nuovo destino, verso il tramonto della vita.

Dante Salsi

Sono passati 60 anni...

Foto  Franco  Lombardini

Anno 1957 - 1° torneo notturno di calcio a Novellara: le formazioni di Trattoria Pace e Bar Pineta dopo la finale disputata presso il campo sportivo comunale di via Indipendenza. In alto da sin: Reverberi - Incerti - Scardovi - Becchi - Pivetti - Corghi - Corradini - Cocconcelli - il Sindaco Mariani Cerati - Rabacchi - Cattabiani - Corradini - Costa. Accosciati: Meloni - Andreani - Spaggiari - Verzellesi - Cuccolini - Rocchi - Brunetti - Becchi - Righi.

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Al racunt l’è liberament ispiree dal ricerchi storichi d’Edgardo Berion (al colocator) sul leber (Al Trabatoi, tradizioni popolari e contadine Novellaresi) pu-blichee in di an stanta. Edgardo, al feva noter che l’alevament e la masadura dal gugiol i’eren partico-larment importanti per sfamer la famea contadena: La cheren, al gras e-l dolegh ricavee i costituiven la riserva ed condiment necesari per superer l’inveren e river adiritura fin a l’an dòp. La cerimonia ‘d’la ma-sadura l’era un’operasion importante dove insèm omen e dòni is deven da fer per colaborer per an strusier gnint. La cerimonia d’la masadura, Edgardo al l’ha definida sensa mà, “ un affare di stato”. Incòra al déd’incoo d’i-espert bongustai d’la cherna ed gugiol e di so derivèè stagionee, i cuntenuen a maser al gugiol come i feven ‘na volta. Un po prema ed Nadel g’ho avuu l’ocasion d’asester a la masadu-ra dal prinsèpi a la fin in d’la t-gnuda in campagna ed la famea Reverberi, dasven al “Casen ed Sover”. Al massler, o masador per i sitaden, l’era Flavio Berion. I lavor, i-en cumincee a la metena prest cun un frèd da birichin ch’l’eva fat imbiancher tut la campagna cun la galabròza com s’a fus-anvee. L’operasion d’la masadura la s’è svolta tuta sòta la porta morta, al tepich portegh ch’al divideva la stala a l’abitasion. In

al scaldeva un puchin l’aria cruda ch’a s-cifleva sota al volt. Tant per intendres, al gugiol ed Reverberi al supereva i duu quintei. Cun la pistola da masador Flavio al l’ha insocadii con un colp in frunt per feregh per-

un’aiutant a la svelta l’ha ciapee-l sanguv e po’ al l’ha-rmes-cee cun dal formai e d’i’ov per chè al nes cagès mia. Una volta frett al miscòli al d-venteva una fartèla nutriente per cech e grand. Al gugiol dòp mort, i l’an tiree insèma a un gradéss po’ i g’han cu-mincee a vuder pian pian cun s-cin l’acua chelda per

igh paseven cun la raspa. Finii la pladura dòp una bèla ardenseda i g’han ta-chee i rampon in di sampètt de dree e cun ‘na ca-rucola fiseda al la volta dal sofét, i l’han impichee a

g’ha sventree la pansa per tirer fora al fratagli po al l’ha s-ciapee in mèz cun ‘na sgura a posta e di colp perfèt dal ciap dal cul fin a la gola. Una volta scunii ogni m’zena al l’ha divisa in tri tronch. Una volta di-visz al gugiol in mèz, ogni metee, Flavio al g’ha fat tri tronch e portee a scunir in un post fresch. Al dòp mesdè, Flavio in ‘na cambra prepareda e scrudida dal frèd, insema a un tavlas stagn l’ha cumincee as-sarnir i toch ed cherna dal gugiol masee a la matena per divider còla da salam da cudghin e d’ la còpa ed testa. Per prem l’ha tot via i du persot e-l spali, dòp

L’ariv dal frèd l’è al moment ideel al più adat per maser al gugiol!Racunt ed ‘na tradision contadeina ormai in via d’estinsion, ma nonostant la sia adree scomparir in certi famei cun l’ambient adat per esempi dal cà colonichi dal campagni nvalaresi, distanti dal center abitee, fora dal bali, la vin praticheda da di masador espert.

di  Sergio  Subazzoli

al còpi el pansèti. A metee dabas dal pover gugiol, ghera armes insèm poch e gnint. La cherna l’è steda s-sarnida cun pre-cision. Còla ròsa, la megra ed prèma scelta per fer i salam, l’è steda mazneda fina e dop averegh mess la cunsa cun al sel e pever e al spèsi (la percentuela l’è un segret), l’è steda armesc-eda per ben per amalga-merla al più posebil, e po dop insacheda in dal budèl gentil. I salam saltee fora ien stee lighee a una perd-ga e mess a scunir per sugheri in un post sut al cal-den e dòp portee al fresch in cantena a stagioneres. Al pert moli ed la testa, e dal musz, ganasi compresi, ien stedi spolpedi e fati bòier un bèl poo dòp taiedi a toclen e insachedi dòp averi cunsedi cun i’aroma adat. E’ saltee fora la còpa ed tèsta cas pol conserver per diversi s-tmani. I palmon al cor al fèdegh e la milsa tridee e insavorii cun al spèsi, i’aromi adeguee e al sel cagh vreva, i gneven frét in dal dolegh e po vudee denter a di trégn smaltee perché is conserve-sen durant l’inveren da drover come condiment o pietansa ciameda “fritura” da magner cun la polenta fresca o rustida. Da i sampèt davanti gneva fat o i

-lee e impevree a regola d’arte agh salteva fora i per-sòt. Dop un periodo ed saladura al fresch i gneven impichee a un trev per sugheres e portee in cantena per la stagionadura ch’la preva durer fin a l’an dòp, basta tgnir luntan i moscon. Ed sover a la spala dal nimel as ricaveva la còpa dop una bona rifiladura cundida cun la soo cunsa e saleda la gneva arvoieda stréca e infruceda in dal budèl e ligheda cun la lasa

rubosta e mesa a stagioner cun chieter salòm.Al spesor dal gras tra la còdga e la cheren una volta

in un parol ed ram. Sol Flavio al saieva quand l’era ora e come armes-ceri cun un palot ed legn. Quand al ritgneva ch’i fusen cot cun un mesclon al vudeva la mistura in un buras, al la saleva al g-meteva i’aro-mi e dal fòi ed lauro, dòp cun al stréchi al feva pre-sion per schiseri. La formèla cas formeva dop che al dolegh l’era colee ieren i ciccioli in dialèt i grasoi. Loli o l’unt saltee fora l’era un bon condiment da frézer e al gneva conservee come scorta alimentera. I pès più gros di grasoi is t-gneven da magner come com-panadigh cun la polenta e al brizi is masneven cun al còdghi per armes-cer i a l’impast di cudghin. Un conséli al resdori quand as cosz i cudghin: fel a fogh

Fine ed la storia d’la masadura dal gugiol. Da adès è rivee al moment ed prover a mèt’r- in ovra còl che stee scrét, e bon aptét!

Questo racconto è liberamente ispirato dalle ricerche storiche di Edgardo Brioni (“Al trabatoi, ovvero tra-dizioni popolari e contadine novellaresi”) pubblicate negli anni Settanta. Brioni che di mestiere faceva il collocatore scriveva che l’allevamento e la macella-zione del maiale erano particolarmente importanti per l’alimentazione della famiglia contadina poiché le sue carni e il suo grasso fornivano companatico e condimento per tutto l’anno. La sua uccisione rap-presentava un vero e importante “affare di stato”, una specie di cerimonia a cui partecipava tutta la

Arriva il freddo, è tempo di ammazzare il maiale!

di  Alessandro  Cagossi

Racconto di una tradizione della civiltà contadina che sta scomparendo ma che ancora molti praticano in qualche casolare sperduto nelle campagne novellaresi con l’ausilio di un macellaio esperto

famiglia. Tutt’ora molti estimatori della carne di maiale e dei suoi derivati stagionati si dedicano a questo rito, a cui qualche giorno prima di Natale ho potuto assiste-re nella tenuta di campagna della famiglia Reverberi, vicino al Casino di Sopra. A dirigere le operazioni c’era il macellaio e norcino Flavio Brioni. I lavori sono cominciati molto presto nel mattino, con un freddo polare che aveva ricoperto la campagna di uno spesso strato di brina, tanto da farla sembra-re neve. Le operazioni si sono svolte nella “porta

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Al gugiol (nimel)St’inveren al gugiol ch’i’òm maseel’òm cumpree l’an paseecòi persòt-d-còl-d-l’an d’là.Cun i soo as cumpraràun laton l’an ch-gnirà.Se a caval al festi ai gancc dal fnestria che-n bartadèlo ‘na psiga impicheda a ‘na ferieda vol dir che-l nimelal g’ha-vu un brut Nadel.Da putèl al post dal pegri,per durmirum a la not,a cunteva i salam tachee ai travètdla mee camer da lèt,dai còi gros ai più cichincol pansèti e i cudghin.Dòp, a penseva a ste pover gugiolmort a tradiment, d’incoo a d-man,sensa un nom prem ‘d-cumpir ‘n’an;a quand al scapeva per parer’l-in dal stambicun na stroplena agh picev-in dal gambi,lò-l-cuntinuev-a grugnir per ferum capirch’al vreva sol fer un gire sagh grateva la schina ‘l-steva ch-iitin c’mè ‘n putin.Al taseva sol cun la bòca in dla zòta.Al so da fer l’era sol ‘d-sigher per magnerper gnir gros, semper più gras prunt da grasier.Al trateven ben pensand ai salam, al so gras, nè trop elt nè trop bas,al pel, a i’ungin per fer di botondi spasten, di petnen,a i’escrement, da fertilisant per i camp.Al rest l’era tut “oro” colee,crud o cot insache-e-stagionee.

Sergio Subazzoli

morta”, cioè l’atrio tipico delle case coloniche reg-giane che divideva l’abitazione dalla stalla. Un paiolo colmo d’acqua bollente ha parzialmente riscaldato l’ambiente, ma non troppo. Per la cronaca, il maiale dei Reverberi superava i due quintali. Una apposita “pistola” ha sparato un pun-zone sulla nuca in maniera da far perdere i sensi alla vittima, che immediatamente dopo è stata sgozzata. Il sangue accuratamente raccolto in una pentola da un aiutante è stato mescolato con formaggio e uova, in maniera che non raggrumasse. Una volta fritto, rappresentava una prelibatezza molto nutriente per grandi e piccini. Poi il maiale è stato adagiato sopra un tavolaccio e sulla cotenna è stata versata acqua bollente per rasare le setole con una spatola di ferro. Dopo una accurata pulizia del corpo, i zampetti po-steriori della bestia sono stati legati a due funi e tirati su con un argano agganciato al soffitto. Una volta appeso a testa in giù, il macellaio ha aperto il ven-tre procedendo all’estrazione dei visceri, e poi con una mannaia il corpo è stato spaccato esattamente in due in senso longitudinale dalla coda alla gola. Poi Brioni ha ulteriormente sezionato ogni metà in tre parti: la testa con le zampe anteriori, il tronco, e la zampe posteriori.Nel pomeriggio Brioni ha cominciato la macellazio-ne minuziosa delle grandi parti sezionate la mattina, cosi che del povero maiale a fine pomeriggio era ri-masto ben poco. Su un tavolaccio da macellaio, in una cucina tiepida, le parti sono state meticolosa-mente smembrate con fare metodico e sapiente e poi selezionate con cura. Per fare i salami, la carne rossa magra di prima scelta è stata macinata fine-mente, conciata con aglio, sale e pepe in percentuali segrete, rimestata all’infinito con le mani per amalga-marla alle spezie e poi insaccata nel budello gentile. I salami, dopo una breve essiccazione in luogo asciut-to con tanto di sgocciolamento, sono stati riposti in luogo fresco, appesi a una pertica in cantina, per la stagionatura. Le carni meno magre, anch’esse ma-cinate e speziate, sono state insaccate in budelli più piccoli e trasparenti per fare le salsicce.La parti molli della testa, comprese le ganasce e il muso, sono state spolpate e fatte bollire a lungo per poi essere ulteriormente spezzettate e insaccate con i dovuti aromi. Si è così ottenuta la “coppa di testa” che può essere conservata per settimane. I polmoni, il cuore, il fegato e la milza tritati e insaporiti con le spezie, una volta fritti costituiscono un ottimo con-dimento per la polenta. Dalle zampe anteriori sono stati ricavati gli stinchi e i zamponi. Il coscio poste-riore, opportunamente tagliato e sagomato intorno all’osso, è stato ripulito dalle impurità, massaggiato, salato, e cucito. Poi è stato appeso a un trave in luo-go fresco ma asciutto, al riparo dai mosconi, dove rimarrà diversi mesi a stagionare per diventare il fa-moso prosciutto. Sopra la spalla del maiale, la coppa è stata sezionata, insaporita con la concia, arrotolata e stretta con una corda spessa. Stagionerà assieme agli altri salumi.Lo spesso strato di grasso tenero tra la cotica e la carne è stato spezzettato e fatto lentamente bollire in un paiolo di rame, da dove uscirà sotto forma di ciccioli. Solo Brioni aveva la facoltà di rimestarli ogni tanto, quando era ora, con una grossa pala. Una vol-ta cotti sono stati strizzati in un torchio, insaporiti con aromi e foglie di lauro, e serviti in formelle rotonde. Il liquido dove i ciccioli sono stati cotti non si but-ta perché è lo strutto che potrà essere utilizzato per

friggere. Invece, il sottile strato di cotica già separato dal lardo è stato triturato e mischiato alle carni meno pregiate e insaporito con spezie per fare i cotechini. Il consiglio per le cuoche e di cuocerlo lentamente a fuoco lento, per tre o quattro ore, e poi servirli rigo-rosamente bollenti. Fine della storia. Adesso non rimane che degustarsi il maiale, mettendo in pratica quanto scritto.

Il maialeIl maiale ucciso quest’anno, l’abbiamo acquistato l’anno scorso col ricavato della vendita dei pro-sciutti del maiale dell’anno prima, e con i prosciut-ti di quest’anno compreremo un lattonzolo per la prossima stagione. Se a cavallo delle feste, appe-sa all’inferriata, si vede una vescica gonfia, vuol dire che il maiale ha passato un brutto natale. Da bambino alla sera per addormentarmi al posto delle pecore contavo i salami, le coppe e i cotechi-ni appesi alle travi del soffitto della mia camera da letto. Poi pensavo a questo povero maiale senza nome, morto a tradimento dall’oggi al domani, prima di compiere un anno. Nei momenti di libertà, pensavo anche quando con un rametto cercavo di guidarlo e lui grugniva per farmi capire che voleva soltanto fare un giro a modo suo. Pensavo che quando gli grattavo la schiena s’immobilizzava come un bambino. Stava zitto solo quando mangiava. Il suo istinto lo portava a desiderare cibo per diventare grosso, sempre più grasso, pronto da graziare. Lo nutrivamo bene pensando al suo grasso né alto né basso, al pelo, alle unghie e alle ossa da vendere per trasformarle in spazzole, pettini e bottoni, agli escrementi come fertilizzante per i campi.Il resto era tutto oro colato, crudo, cotto, insaccato e stagionato.

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Un pizzicotto ai più piccoli e non soloRubrica  a  cura  di  Luisa  Torelli

“La Befana quanti anni ha? Perché arriva con i RE MAGI? Per poter rispondere a questa e ad altre domande dei nostri bambini, ci siamo messi sulle tracce della buona, amatissima nonnina.Certo, se non la conoscessimo, il suo aspetto po-trebbe metterci in allarme: è una vecchietta piutto-sto bruttina, vestita di stracci e con le scarpe bu-cate. E, quel che è peggio,cavalca una scopa! A prima vista, tra lei e le terribili streghe delle fiabe, non sembra esserci una gran differenza! E, invece, la nonnina magica che tutti conoscia-mo ha il cuore d’oro e,al massimo, si permette qualche rimprovero sotto forma di carbone, del

resto anche lui di zucchero. Ecco come, secondo una leggenda, potrebbero es-sersi svolti i fatti che portarono questa benefica “ fata” a cavalcare

fra i tetti nelle notti di gennaio.Circa duemila anni fa, viveva, nei pressi di Bet-lemme, una vecchia sola, vedova, triste e senza

I Re Magi e la nonnina magica

figli. Era la povera Befana. Una notte, rimasta senza legna, la Befana decise di andare nel bosco a rac-cogliere fascine, per il suo magro focolare. Ad un tratto si sentì carica di energia e l’aria le parve meno fredda e quasi luminosa. Mentre era lì, stupefatta, a guardarsi intorno, ecco arrivare uno strano corteo a dorso di cammello. I bizzarri cavalieri, riccamente vestiti, le chiesero le indicazioni per arrivare a Bet-lemme, dove erano diretti per adorare il Divino Bam-bino appena nato e per portargli i loro doni. La Befana, dopo un attimo di riflessione, decise prontamente. “Vengo anch’io!”. Ecco la grande oc-casione, per poter dare il suo amore a un bambino, quello che non aveva mai avuto! “ Ma le fascine?” pensò smarrita. “Non posso certo lasciarle incu-stodite, qualcuno potrebbe rubarle”. Si sa, i vecchi, spesso, hanno di questi timori. Così, la Befana si al-lontanò, per riporre il suo tesoro. La carovana, però, andava di fretta e, quando la vecchina tornò sui suoi passi, era già sparita! Allora, la Befana partì da sola alla ricerca dei Magi e del Bambino. Iniziò così il suo interminabile viaggio attraverso il mondo intero. Ogni anno, uomini e animali le parlano della grotta e del Bambino e le indicano la strada, ma la meta le sfugge sempre di mano. La sera del 5 gennaio, la

Siamo nel mese di GENNAIO

A zero gradi l’acqua diventa solida: perfino tratti di mare ghiacciano in superficie e ci si può pattinare. Ma sotto il ghiaccio la vita continua

C’è ghiaccio ai Poli, ma anche sui monti più alti. Il ghiaccio e il freddo delle cime ne hanno reso diffi-cile la scalata.

L’Everest è il monte più alto del mondo, così la sua cima è ricoperta dai ghiacci perenni. E c’è ghiaccio anche in Africa: in cima al Kilimangiaro! Milioni di anni fa, durante le glaciazioni, tutto fu ri-coperto di ghiaccio e molti animali morirono. Nella seconda metà dell’ottocento un esploratore russo scoprì un Mammut in un ghiacciaio: si era conser-vato perfettamente

Il padre che batte il record dell’amore verso i fi-gli è il pinguino imperatore. (ma bisogna ricono-scere che la madre collabora con pari dedizione): per due mesi cova l’uovo deposto dalla femmina, senza mangiare, in un freddo rigidissimo ( siamo

Befana riempie il suo magico sacco di tutto quello che può piacere al Divino Bambino e cammina, cammina, visita tutte le case dove vi sono piccini. Ma non fa fatica, perché è una notte magica e la Befana può volare e scivolare, zitta zitta, attraver-so la cappa del camino. Lascia i suoi doni nelle case in cui trova calze e scarpe di misura piccola. Poi va a sbirciare nei lettini e ogni volta rimane un po’ delusa, perché non trova il Divino Bambi-no, quello che il suo cuore cerca da oltre duemila anni. Eppure, una volta, S.Giuseppe, vedendola così triste, le ha svelato il segreto di questa magica notte: “ Smetti di cercare, perché hai già trovato quello che vuoi. Il Bambino di Betlemme è qui, in tutti i piccoli ai quali porti i tuoi doni e il tuo amore!” La Befana sorrise, ma non interruppe la sua ricerca. Ancora oggi continua felice a volare la notte del 5 gennaio, riempiendo di delizie e mera-viglie le calze di tutti i bambini i bambini.

prossimi al Polo Sud), mentre la femmina intrapren-de un viaggio lunghissimo, per raggiungere il mare e tornare con un po’ di cibo, con il quale sfamare il piccolo appena nato. Solo ora il padre, che nel frat-tempo ha perso un terzo del suo peso, può andare alla ricerca del cibo.

La pianta che vive alla maggior altitudine è la Stel-laria: è stata trovata sull’Himalaya a più di 6000 m. di altezza, dove le temperature scendono anche a -40 gradi.

L’Antartide è l’unico luogo al mondo dove si può arri-vare anche senza passaporto. Benché una ventina di Paesi abbia basi nel continente di ghiaccio, nessuno è padrone di questa terra. Un trattato internazionale (firmato a Washington nel 1959), cui ha aderito an-che l’Italia,stabilisce che l’Antartide è e deve rimane-re un laboratorio scientifico e naturale aperto a tutti. Il continente più inaccessibile e inospitale, da questo punto di vista, è un paradiso: non ha mai conosciuto guerre, le armi vi sono proibite (e, in particolare, gli esperimenti atomici), regole precise ne impediscono l’inquinamento e lo sfruttamento.

Il sommergibile atomico Nautilus il 3 agosto 1958 realizzò un’impresa storica: passò dall’Oceano Pacifico all’Atlantico navigando sotto i ghiacci del Polo Nord, in quattro giorni di traversata: 2960 km sotto la massa di ghiaccio della calotta artica, spessa in qualche punto, 240 m. Molte idee sono nate da questo viaggio e dei progetti arditi hanno preso corpo. Basti pensare che la rotta sottoma-rina polare abbrevia la distanza Tokio- Londra da 18.000 a 10.500 km.

Arrivederci al mese di febbraio con “I TRE POR-CELLINI”.

Parlo degli orsi che scavano con le unghie le buche, per andare in letargo, portando con sé anche tutti i parassiti che stanno nella loro pelliccia.

INDOVINELLO (da Indovinelli e scherzi di Leonardo da Vinci):

State bene attenti: si vedranno ani-mali con una grande pelliccia, come i leoni, ma che non sono leoni, apri-re la terra con le unghie delle grosse zampe e, dopo aver fatto delle gros-se buche, seppelliranno se stessi e tutti gli animali che sono conloro. Di chi parlo?

… E ORA GIOCHIAMO…Al salto in lungo: mettete in terra un foglio di giornale e il gioco inizia da lì.Stendetene uno davanti ad esso, legger-mente distanziato e saltateli tutti e due; aggiungetene un terzo, un quarto e ve-dete a quale distanza arrivate a saltare.Attenzione però: si può eseguire in due modi, con il salto o con il balzo: nel salto si torna a terra su due piedi, nel balzo su uno solo.Nel balzo si può prendere la rincorsa, nel salto si parte da fermi, in posizione eretta. Provateli entrambi e buon divertimento.

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Se n’è andata in silenzio, di notte nel sonno senza di-sturbare nessuno.... Ma a pensarci bene questo era ed è stato il suo stile di una vita. La vita di una perso-na “modesta”, controllata, riservata, mai alla ricerca dell’apprezzamento pubblico. Adele Rossini maestra elementare, per 35 anni, nella stessa maniera legge-ra, in punta di piedi, minuta quasi invisibile è entra-ta puntualmente in classe ogni mattina al sauonar della seconda campanella. Con senso del dovere ed amore per la sua professione. Poneva sulla cattedra la sua sveglia con a fianco il frutto che avrebbe poi sbucciato e mangiato, durante la ricreazione ( di nor-ma una mela -si sa una mela al giorno leva il medico di torno-), un fugace sguardo alle piantine verdi sul davanzale che a turno noi alunni eravamo incaricati di accudire. Poi dopo aver fatto l’appello, in piedi di fianco al banco tutta la classe con grembiule colletto e fiocco ancora candidi e perfetti. Si cantava, non le hit del momento, ma cose molto più impegnative :Il piave mormorava, Udiam nella foresta, Fra Martino campanaro quest’ultima a due voci maschi e fem-mine, Monte nero, Tapim tapum, Bella ciao e tan-te altre. Canzoni, forse per qualcuno legate ad una tradizione agreste e monarchica, ma poco importa di tutto ciò oggi. Oggi a pensarci bene quello era il suo modo per farci amare e rendere meno amara “a noi zucconi” la scuola elementare. A scriverle oggi certe cose, sembra di rileggere una poesia di Guido Gozzano e delle buone cose di pessimo gusto. Ma non è così... L’Adele nell’immaginario dei suoi sco-lari penso rappresenti quella tipologia di insegnante che oggi non esiste più, la maestra delle elementari. Testimonianza di quella generazione di maestre che arrivavano alla scelta dell’insegnamento per voca-zione e non per contrarietà come accade sempre più spesso. Per intenderci quelle maestre che hanno alfabetizzato l’Italia, gli Italiani e le generazioni che vanno dagli anni 50 ed, attraverso i baby boomers, arrivano fino agli anni 70. Iniziando ad insegnare quando ancora imperava la riforma Gentile, poi via via in una scuola più repubblicana fino alle speri-

mentazioni : il tempo pieno. Insomma uno sviluppo scolastico, così come quello economico e civile, che è stato assecondato ma non governato dalla politi-ca a quei tempi a differnza di ciò che accade oggi. L’Adele come tante altre maestre delle elementari di quei tempi, meritevoli, energiche, intelligenti è stata al passo con i tempi. Collaborando con queste ri-organizzazioni e controriorganizzazioni scolastiche, adattandosi in silenzio, pur avendo casomai per-plessità. Tenendo per sè commenti e giudizi, perchè quello era il ruolo della maestra elementare. Quelle maestre per intenderci con cui iniziavi l’apprendi-mento della scrittura con pagine intere di stanghette, aste, puntini, linette e virgole.. Perchè come diceva Lei, prima di correre bisogna imparare a camminare. Ed allora giù con i dettati, i pensierini, temi, riassunti e poesie a memoria. In aritmetica le tabelline e la prova del nove. E la cura per l’ordine, la corretta or-tografia ed i sussidiari senza “orecchie” sulle pagine ed i libri ricoperti e con l’etichetta con il tuo nome. E sopratutto le femmine separate nei banchi dai ma-schi. E guai a lamentarti a casa con la mamma per i troppi compiti. Perchè quando andava bene e non ti arrivava un “frontino od un copotto”, ti sentivi dire dalla mamma “studia sandrone se non vuoi resta-re un somaro come tuo padre”. E quando non si studiava, via a letto prima di carosello. Capitava “da grande” di incontraLa sotto i portici, al suo cospet-to ti sentivi “piccolo piccolo”, ti guardava fisso negli occhi “Tu sei”. Bastava un attimo poi Lei dinamica allegra, piena di vita via con l’elenco di tutti i tuoi ex compagni di classe, quasi rifacesse l’appello a di-stanza di anni. Cosa fa quello, come sta quell’altro, ti sei sposato, hai messo giudizio diventando padre. Ed inevitabilmente “mi scappava un sorriso”, frut-to di un dolce revisionismo storico. Come quando si pensa a quando si era bambini e si portavano le braghe corte non per scelta, ma per necessità. E di come quella donna l’Adele esile, minuta, sempre al suo posto con i capelli raccolti, a volte quasi invisi-bile potesse dirti ancora a distanza di anni. “Studiate

“In ricordo di Adele Rossini maestra elementare”Adele Rossini insegnò per 35 anni presso le scuole elementari . Ini-ziò la sua professione quando ancora imperava la riforma Gentile, poi via via in una scuola più repubblicana fino alle sperimentazioni quali il tempo pieno.

di  Giovanni  Panini

se non volete diventari somari come Pinocchio nel paese dei balocchi”. Ancora oggi, le sue parole esili dette con il sorriso sulle labbra senza acredine, pur dispensadoti prediche che sembravano “sbadilate”, ti arrivavano dolci e tenere . Un po come il ricordo che tengo di Lei , della mia maestra delle elementari.

Rossini Adele na-sce a Novellara in via Vittorio Veneto il 4 settembre 1925, da Rossini Fernan-do (1892) e For-naciari Ada (1901). Prima dei tre figli (Enrico 1928-Enea 1935), trascorre l’infanzia e la sua prima adolescenza

nel periodo a cavallo fra le due guerre. Il padre meccanico commerciante, la madre casalinga, nel 1944 si diploma presso l’Istituto magistrale di Parma, ottiene altresì la maturità scientifica ed il diploma in economia domestica nel 1949, presso il Magistero di Milano. Inizia le supplen-ze nel 1948/49 a Novellara Casaletto. Come costumava allora, le prime supplenze, per le giovani maestrine, erano nelle frazioni dei pae-sini di montagna. Dal 1950 al 1959: Veneseto di Toano, Castellaro di Vetto, Casale di Baiso, Storlo di Ramiseto, Pineto di Vetto), dimoran-do in sede. L’Adele fra concorsi vinti (1950 e 1955) passa 9 anni ad insegnare in montagna. Diventando insegnante di ruolo nel 1956 a Storlo di Ramiseto. Dal 1960/61 insegna a San Bernardino fino al 1967/68, quando viene tra-sferita alle scuole elementari di Novellara, dove insegnerà fino al 1984. Nel 1978 , il 1 giugno si sposa con Marmiroli Felicino, chiedendo un giorno di permesso al plesso scolastico.

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REDAZIONE: VIALE MONTEGRAPPA, 54 NOVELLARA (RE) TEL. 0522/654447

Direttore responsabile: Dino Medici Proprietario: Circolo il Contemporaneo

Capo Redattore: Paolo Paterlini Redazione: Marco Villa, Giovanni Franzoni, Giovanni Panini, Paolo Bigi, Simone Oliva,

Sara Lanza

Impaginazione: Ci&Wi Corso Garibaldi, 36 Stampato presso Tipolito Lugli Novellara via Prov.le Nord, 20/C

Il contenuto degli articoli firmati esprime l'opinione dell'autore e non necessariamente quella della redazione

mensile novellarese d'informazione Autorizzazione Tribunale Reg. stampa RE nº589 del 7/12/89

Sped. in abb. post. comma 27 art.2 Legge 549/95 - Fil. RE gr.III 70%

In memoria di Fabbrici M.LuisaFam. Gatti Giannetto, Lombardini Giovanni e Gabriella In memoria di Pavarini Gianfranco Tiracchini AngelaIn memoria di Bocchi BrunoBocchi RobertoLibera offertaBarbieri Annunciata, Coro “Jacques de Wert di Novellara”, Bagnoli Paolo, Arcieri Gaetano.

Offerte in favore dei servizi

Istituzione “I Millefiori”

A  due  anni  dalla  tua  scomparsa  vivi  ogni  giorno  

nei  nostri  pensieri  e  nei  nostri  ricordi  più  belli.

Ci  manchi.  Con  affetto  la  tua  famiglia

Nadia  Marina,  Penny  e  Thomas,  generi  e  nipoti.

TIZIANO OLIVA2° anniversario

Sostenete il Portico versando sul conto corrente 3937/01

Banca Agricola Mantovana o sul C/C 1412105

Banca Popolare Emilia Romagna, agenzie di Novellara

oppure direttamente presso la nostra sede in viale Montegrappa, 54.

Nel  1°  anniversario  della  sua  scomparsa  con  

immensa  nostalgia  così  lo  ricorda  la  moglie.

Sette  febbraio

Per  l’ultimo  saluto

ho  rubato  parole

di  persone  ignote

al  tuo  e  al  mio  cuore.

Da  tempo  le  nostre

tra  i  rovi  eran  cadute.

DELVINO CABASSA

Quel  forzato  silenzio

notti  insonni  produce

e  passi  lenti  sul  viale.

Ogni  inverno,  la  neve

mi  riporterà

l’ultimo  tuo  respiro

e  l’abito  di  nozze.

La  redazione  del  Portico  

porge   le  più  sentite  con-­

doglianze   alla   famiglia  

Lombardini  Riccardo  per  

la   scomparsa   del   loro  

caro  Eolo.

CROCE ROSSA ITALIANA Comitato Locale di Novellerà

Largo della Solidarietà e della Pace, 1 42017 NOVELLARA (REGGIO EMILIA)Tel. 0522/654944 - Fax. 0522/651024

[email protected] - [email protected]

LA CROCE ROSSA RINGRAZIA I FORNAI NOVELLARESI

II giorno 8 dicembre 2010 la Croce Rossa - Co-mitato Locale di Novellara - ha organizzato una raccolta fondi da destinare ad opere umanitarie ed ha coinvolto tutti i Fornai di Novellara che hanno aderito con entusiasmo, donando i dolci (tortellini) che sono poi stati venduti in quell’oc-casione. La giornata è stata un vero successo nonostante il freddo pungente.Vorrei ringraziare di persona ogni fornaio ma mi è impossibile, per cui lo faccio dalle pagine del Portico. Il mio grazie e quello di tutti i Volontari va ai seguenti forni:- Forno “il Granaio” di Torelli Roberto- Forno “AL P.A.N.” di Paterlini Silvia e C.- Forno pasticceria Paroli di Salsi e C.- Il Forno di Crotti Mauro- Forno CurrieriAuguro a tutti i simpatici collaboratori un felice 2011

Il commissario localeRoberto Crotti

Anni ‘50 - Veduta del vecchio campo sportivo. Da notare la folla che assisteva alle partite a bordo campo. Erano tempi in cui non si parlava di calciopoli! (foto gentilmente concessa dalla sig.ra Faietti Davolio)

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FRANCO SCIABONISei   sempre  nei   nostri   pensieri  

perché   vivi   nel   cuore   dei   tuoi  

cari.          4°  anniversario

GUGLIELMO CARLETTINel   6°   anniversario   sempre   ti  

Gianpietro,  la  nuora  Petra.

ANDREA OLIVI MARIA MENOZZI

Nell'anniversario  della  scomparsa  dei  propri  cari  

Ricordandovi  con  tanto  affetto  

Lucia  Ferretti,  moglie  e  mamma.

CARLO MESSORI TIZIANO MESSORICon  affetto  lo  ricordano  la  moglie  

olo,  Leo,  Anna,  Luisa  e  Silvia,   le  

nuore  e  i  fratelli.

GIULIO MESSORI

Ti  ricordano  con  affetto  il  papà  An-­

gelo,  la  mamma  Maria,  zii  e  cugini.

ANTONIO MESSORI

Ricordando  i  propri  genitori  

con  tanto  affetto  Angelo  e  Adele.

ALDINO MESSORI FERNICE PIZZETTI

RENATA PIZZETTINel  15°  anniversario  della  scomparsa  

il  genero  i  nipoti  e  pronipoti.

GIUSEPPE SANTELLINel  4°  anniversario  della  scomparsa  

lo   ricordano   con  affetto   la  moglie,   i  

ANSELMO MELLINel  17°  anniversario  della  scompar-­

sa  lo  ricordano  con  affetto  la  moglie,  

ARTURO MAGNANINel  4°  anniversario  della  scomparsa  ti  

ricordiamo  con  affetto.

La  tua  famiglia

GIORGIO MATTIONINel  18°  anniversario  della  scomparsa  

lo  ricordano  con  affetto  la  moglie  Carla  

EVELINA ALESSANDRINella  ricorrenza  del  suo  compleanno  

la  ricordano  con  affetto  il  marito  Liga-­

le  nuore  e  la  nipote  Ilaria.

Nel  14°  anniversario  della  scomparsa  di  Carmen  la  ricordano  con  affetto  insieme  al  marito  la  suocera  ed  il  cognato,  

ROMANO BERTOZZI ADELE MORA-­

lo  e  il  piccolo  Samuele,  le  mamme,  i  fratelli,  le  cognate  e  i  nipoti  

nel  13°  anniversario  della  scomparsa.

NINO CIROLDI SEVERINO CIROLDI

Nell'anniversario  della  scomparsa  del  caro  Nino  lo  ricordano  con  affetto  

GIORGIO VEZZANINell’  11°  anniversario  della  scompar-­

sa  lo  ricordano  con  affetto  la  moglie  

genero  Marco  e  i  parenti  tutti.

ROSINA OLIVINel   3°   anniversario   della   scom-­

parsa   la   ricordano   con   affetto  

i  nipoti.

ARNALDO GOZZINel   4°   anniversario   della   scom-­

parsa   lo   ricordano   con   affetto   la  

i  nipoti..  Sarai  con  noi  per  sempre.

IDEO BIGINel  13°  anniversario  della  scompar-­

sa  lo  ricordano  con  affetto  la  moglie,  

to  e  Morena  e  i  nipoti.

SECONDO ARTIOLI DINA PEDRAZZOLI

Nel  13°  anniversario  della  scomparsa    della  cara  Dina  la  ricordano  

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