Portico n.282

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Giornale il Portico di Novellara n. 282 mese di ottobre 2011 - la voce dei novellaresi

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ANNO XXX MENSILE NOVELLARESE D'INFORMAZIONE Ottobre 2011 n.282

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L’ultima manovra finanziaria è il medesimo copione ap-plicato a tutte le puntate di un sequel che ha ormai perso ogni credibilità. Un po’ come “Final destination” arrivato ormai alla 5° edizione , il nostro governo “produce finan-ziarie” che variano nella forma ma non nella sostanza.Sostanzialmente gli interventi sono volti ad indebolire il “substrato” sociale che già è di per se vittima di mazzate quotidiane dovute ai fattori relativi e conseguenti alla crisi economica.Tali interventi sono infatti diretti ad un aumento dell’impo-sizione (vedi IVA e Ticket sanitari, solo per citare un esem-pio) e parallelamente agli enti locali le cui risorse verranno ulteriormente tagliate.E’ evidente che le classi sociali con redditi medio bassi saranno direttamente o di riflesso messe ulteriormente a dura prova. I tagli agli enti locali non fanno altro che met-tere continuamente in discussione la gestione dei servizi pubblici da parte degli stessi.Nel nostro territorio, tra l’altro stiamo assistendo alla costi-tuzione dell’azienda speciale per i servizi educativi da parte dell’Unione dei Comuni Bassa Reggiana.Un progetto di lungo respiro che diventa realtà ergendosi a strumento di difesa di un’eccellenza del nostro territorio , tale proprio perché gestita da un servizio pubblico che negli anni sta mantenendo i propri connotati identitari. Fa quindi “sorridere” l’obiezione della Lega Nord di Novellara che contesta maggiori costi perdendo di vista il presup-posto iniziale ovvero che senza tale intervento il servizio educativo sarebbe stato in breve privatizzato. Una miopia esattamente ad immagine e somiglianza di un esecutivo nazionale, i cui interventi sono sempre a corto raggio.Questo è solo un esempio del contesto normativo che uni-to alle scarsità delle risorse rende sempre più “labili” quei servizi che fino ad oggi abbiamo dati per scontati.Lo stato necessita di interventi strutturali che vadano nel senso dell’alleggerimento della spesa pubblica ma non per quanto riguarda l’erogazione dei servizi bensì nell’elimina-zione di tutte quelle risorse che puntualmente vengono at-tribuite solo per garantire centri di potere: opere pubbliche

con appalti sproporzionati, enti parastatali ideati per cerare delle poltrone, costi della politica e le relative strutture e recupero dell’evasione fiscale intesa in tutti i suoi risvolti.Perché si realizzi tutto ciò occorre abbattere i meccanismi

Il mantenimento dei servizi alla persona tra crisi economica e politicaIl nostro paese sta attraversando una fase di recessione che inibisce una crescita sia economica che sociale. Ovviamente tutto ciò è contestualizzato in una contin-genza mondiale di crisi ancora tutt’altro che risolta, ma che non può costituire un alibi all’inerzia di un governo che non ha più contenuti.

di Alessandro Baracchi

clientelari che ancora attanagliano la politica italiana; mec-canismi che difficilmente possono essere sovvertiti finché il nostro sistema democratico si manterrà con la logica ri-produttiva “autopoietica” (ovvero riprodursi grazie al man-tenimento delle strutture preesistenti che si autorigenerano tal quali). La necessità di una terza repubblica è evidente e vitale ma il rischio di assistere ad un 1994 bis è molto alto.Di fronte ad una crisi sistemica quale quella del nostro pa-ese occorre rispondere con la strenua difesa delle struttu-re democratiche, che in queste fasi sono più facilmente sovvertibili, unitamente ad interventi drastici cui il nuovo governo (presupponendo come auspico che l’attuale duri poco) non potrà sottrarsi.In assenza di interventi chirurgici sull’economia e sul la-voro e di una tassazione sulle rendite da capitali di ampie dimensioni che liberi risorse, difficilmente si troveranno le risposte ai problemi esistenti. In un contesto di vacanza decisionale come questo occorre risvegliare l’individuale senso civico partecipativo a tutti i livelli che ci dovrebbe appartenere, per salvaguardare i presupposti democratici e sociali esistenti.

Negli ultimi tempi l’Italia è al centro degli interessi dei mercati fi-nanziari e questa attenzione ha provocato la necessità di correre ai ripari rispetto ai tranquillanti e ai sonniferi che il Governo elargiva continuamente sulla base dello slogan “stiamo meglio degli altri”. Ciò ha voluto dire in una prima fase individuare come corregge-re i conti per circa 40 miliardi a regime nel 2014, che poi sono diventati 47 e, subito dopo, anticipare al 2013 la manovra per il pareggio di bilancio, portando quella al 2014 a circa 60 miliardi.Nonostante questo non è tornata la calma, ma siamo ancora in fibrillazione. Questo dipende da un quadro europeo in cui la Germania impone politiche di rigore depressive agli Stati in diffi-coltà, con il risultato che senza crescita non si pagano i debiti e la situazione peggiora. Grecia docet. L’Italia viene subito dopo non avendo fatto nulla per la crescita. Nel momento in cui l’attenzione dei mercati si è posta su crescita, debito pubblico e affidabilità dei Governi si è scoperto che l’Italia non sta meglio degli altri, ma peg-gio. Ha la crescita più bassa dei Paesi OCSE per l’ultimo decennio e le previsioni di più bassa crescita, dopo la Grecia, per il 2011 e i prossimi anni. Ha il debito pubblico più alto, dopo la Grecia. E per l’inaffidabilità del Governo non ci sono paragoni, non in grado di risolvere i problemi dell’economia, con il premier più discusso del mondo. In più un Governo e una maggioranza che in tempo di crisi perdono almeno due settimane alla Camera per la legge sulle intercettazioni, nota come legge bavaglio, ma che io preferisco definire “giornalisti dentro, mafiosi fuori”.Se fino al 2010 erano solo le Opposizioni e il PD in particolare a criticare le politiche del Governo, adesso il coro è unanime e adesso tanti chiedono le dimissioni del premiero quanto meno criticano in modo inedito.

L’Italia e il compito del PD in questa fasedi on. Maino Marchi

Quest’ultima è la seconda novità: l’esigenza del cambiamento è fortemente sentita nel Paese, o con un diverso Governo o con elezioni anticipate. Su questa doppia prospettiva si è aperto un dibattito inverosimile nel Partito Democratico, quasi che ciò che succederà dipenda dal nostro orientamento.In realtà tutto dipenderà dagli eventuali soggetti che apriranno la crisi: se ci sarà una spaccatura nel PDL e in parte dei “respon-sabili” ciò può avere lo sbocco di un governo di transizione. Se fosse la Lega a staccare la spina, sull’onda di una rivolta della sua base, credo sia molto più difficile questa ipotesi e più probabili le elezioni anticipate.Cosa deve fare il PD? Intanto non dividersi su ipotesi che dipen-dono solo molto parzialmente da noi. Poi continuare il pressing sull’elettorato della Lega e contro le contraddizioni del suo gruppo dirigente. Inoltre fare appello alle forze davvero più responsabili nella maggioranza affinché rompano gli indugi e offrire una spon-da, una disponibilità vera per il governo di transizione.E’ ciò che Bersani da tempo sta facendo e quindi trovo incom-prensibile il dibattito su questo punto in Direzione.A meno che non si dica “esigenza del Paese” per intendere “que-stioni interne al PD”, cioè si punti ad un governo di transizione invece che ad elezioni anticipate, per arrivare al 2013 e avere più possibilità di rimettere in discussione la leadership, di chiedere un nuovo Congresso e nuove Primarie nel PD. Io credo che i no-stri elettori non capirebbero una battaglia interna quando occorre unire le forze per ottenere al più presto la possibilità di un cam-biamento. Ritengo pertanto necessario continuare e accelerare un lavoro per il programma e poi – avendo chiaro con quale legge elettorale si andrà a votare – per la coalizione.

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Il Festival Uguali_Diversi 2011, giunto quest’anno alla sua quarta edizione, ha dimostrato di aver raggiunto una buo-na maturità da diversi punti di vista, e ha visto una ottima presenza di pubblico, sia locale sia extralocale.Il Festival ha offerto opportunità di ascolto, di riflessione, di confronto sul tema “Terra”, chiamando esperti di gran-de levatura culturale e scientifica, ( Romano Prodi, Enzo Bianchi, Salvatore Natoli, Paolo De Castro, Alberto Mello-ni, ecct.) e ha proposto tante altre attività per affrontare la “Terra”, da angolature diverse, come il cinema, il teatro, il laboratorio didattico, la musica, la danza, il gioco, il fumet-to, la biblioteca vivente, ecct. La qualità dei relatori, è stata di alto livello. Essi hanno cercato di dare risposte alle tante domande poste all’eco-nomia, alla filosofia, alla religione, alle politiche agrarie,alle scienze umane, ma tutte in linea con l’impianto intercultu-rale che caratterizza da sempre il Festival.La qualità e la varietà delle cosiddette attività collaterali, mai come quest’anno centrate sul tema (persino la pre-sentazione in anteprima del fumetto Girovaghi, di Massi-mo Bonfatti, l’unica striscia dedicata all’unico popolo senza terra!), ha caratterizzato le tre giornate.La piazza ha visto la produzione nei forni a legna del pane italiano, indiano, arabo, pakistano, russo e turco, con labo-ratori dimostrativi e la straordinaria partecipazione di tutti i forni novellaresi, dove ognuno ha prodotto oltre al pane consueto, il pane di una comunità straniera.I tanti laboratori didattici sia per bambini che per gli adulti, la biblioteca vivente, la danza, il gruppo Genitori Efficaci, il fumetto, il cinema, il teatro , la musica e la cena sotto portici con il tutto esaurito del sabato sera, promosso dai bar e ristoranti locali, hanno dato un contributo importate alla buona riuscita del Festival. Non da ultimo l’uscita dei due libretti di Zygmunt.Bauman e Romano Prodi della collana Uguali _Diversi editi da Ali-berti, che riportano le interviste rilasciate dai due Professori in occasione dei Festival degli anni scorsi.L’impressione generalizzata è di un Festival dal volto uma-no: senza gigantismi e, soprattutto, con un bilancio conte-nuto (68.000 euro, di cui l’80% proveniente da sponsor privati). Il comune di Novellara ha investito solo 8000 euro. Da considerare che manca ancora il contributo della Regione, e quando arriverà, abbasserà, se non azzererà il nostro investimento. Un Festival, insomma, che ha di-mostrato che i soldi, fondamentali e necessari, non sono tutto: occorrono anche relazioni, idee, voglia di sperimen-

“Terra” da conoscere, rispettare, amare e da giocareGrande fermento per Novellara durante il festival dello scorso settembre.

tare, coraggio, pazienza … tutti materiali ben presenti a Novellara e questo grazie all’importante partecipazione di circa trenta Associazioni con la Proloco in testa.Ora, per quanto riguarda le presenze mi limito a segnalare solo qualche esempio: alla conferenza di Enzo Bianchi del sabato mattina alle 10.30, sotto un sole cocente, erano presenti 780 persone.I ragazzi dell’Istituto Don Iodi pre-senti erano cinquanta. Con Prodi erano presenti 400 per-sone sedute, con Luciano Manicardi alle 9.30 della dome-nica mattina oltre 200 persone e lo stesso con Salvatore Natoli nel pomeriggio.Per non parlare dei laboratori didattici tenuti in Biblioteca che hanno visto la partecipazione di oltre 250 bambini e ragazzi senza contare i laboratori degli adulti, i fumetti, i giochi, la biblioteca vivente, ecct. Fra sabato e domenica oltre 1150 persone hanno visitato la Biblioteca, il Museo, l’Archivio storico e l’Acetaia. E da ultimo la cena sotto i portici del sabato sera ha avuto il tutto esaurito coi 340 coperti.Ma vorrei concludere con brevi considerazioni sulle sollecitazioni culturali, che il Festival cerca di attivare inseri-te nel nostro contesto Novellarese e italiano.In Italia molti intendono la cultura esclusivamente come uno dei tanti modi di spendere il tempo libero, quindi una spesa voluttuaria, tra le prime da tagliare nei momenti di crisi.Il Ministro Tremonti ha sostenuto che con la cultura “non si mangia” e il Ministro Brunetta è convinto che tea-tranti, musicisti, tecnici di luci e artisti in genere siano tutti “fannulloni, mangiapane a tradimento”.L’Italia è il paese al mondo che detiene il maggior numero dei beni artistici e delle opere d’arte (si stima dal 55 al 70%), ed è fra i paesi al mondo, più ricchi di storia e di cultura.La cultura è pertanto per l’Italia uno dei pochi beni che non deve importare e che può essere un volano di sviluppo per l’intero paese.Ma innanzi tutto, la cultura è un “lievito”, è elemento fon-damentale per formare il tessuto sociale e civile di un pae-se, per la sua crescita umana e morale, per l’alimentazione dell’identità, per migliorare la qualità della vita, inoltre, per noi italiani in particolare, è di stimolo per l’economia, per lo sviluppo, per l’innovazione e la competitività.E’ evidente che chi riveste ruoli istituzionali in ambito cultu-rale, deve sentirsi responsabile della qualità della vita, del benessere fisico e “spirituale” della cittadinanza perché è dal cammino culturale, da ciò che si custodisce dentro, da come si alimenta la nostra interiorità che dipende il nostro

agire, il nostro essere nella comunità.Occorre pertanto pensare, progettare e operare immetten-do, stimolando, provocando azioni, situazioni che favori-scano la crescita della conoscenza, della responsabilità, della fratellanza, della giustizia, della valorizzazione delle diversità, del rispetto del pianeta, e del gusto del bello nella comunità.E’ con questa responsabilità che il Festival viene proposto, e senza la pretesa di essere l’unica via, riteniamo possa essere un momento utile per stimolare, ascolto, domande, riflessioni e ricerche oggi più che mai importanti per la vita della nostra comunità e del nostro paese.

di Paolo Santachiara Assessore alla Cultura Comune di Novellara

La riqualificazione della Rocca

Procedono gli interventi per la valorizzazione del patrimonio storico e culturale di Novellara

Continuano gli interventi di recupero e di valo-rizzazione della Rocca di Novellara. Sono infatti in corso i lavori di recupero delle facciate interne della corte gonzaghesca per un importo di oltre 500mila euro, in parte finanziato a bilancio ed in parte con contributi della Regione Emilia Ro-magna. Questo complesso intervento porterà al risanamento e dove possibile al colore originario della Rocca.E’ inoltre ancora in corso l’accordo siglato con il consorzio “Antica Corte dei Gonzaga” che prevede la realizzazione di locali destinati alla ristorazione ed attività culturali (tra cui la ricol-locazione del Museo della civiltà contadina) nei sotterranei della Rocca, con il vantaggio di poter recuperare questi spazi pubblici dismessi a costo zero per l’amministrazione comunale, a seguito di una gestione trentennale del ristoran-te. Quest’impresa privata, che vanta esperienze simili in altri castelli è stata l’unica a Novellara ad aver partecipato ad un bando regionale ed aver ottenuto un importante contributo, proprio per il progetto di valorizzazione storica e turistica.Dopo un complesso momento di verifica dell’in-tervento da parte della Soprintendenza e di ri-composizione dei partner finanziari e di gestione del ristorante, i lavori partirono, ma in seguito alla congiuntura economica il consorzio ha avu-to momenti di difficoltà, che comunque non compromettono quest’importante progetto così vantaggioso per il comune e tutto il territorio.

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Mentre nella piazza i bambini si divertono con i di-versi laboratori dedicati a loro e alle famiglie in Roc-ca arriva Romano Prodi considerato da qualcuno il “prezzemolo”di Novellara. Su questa catalogazione Prodi ironizza dicendo di apprezzare molto il prezze-molo perché è autoctono e a Km zero. A parte que-sta pacata risposta a una polemica politica iniziata e finita con un comunicato stampa, Prodi rimane sul tema e ci racconta la “terra” approfondendo l’attuale critica situazione africana fino a parlarci della pianu-ra padana di oggi vista dall’aereo.A una platea di quasi cinquecento persone, che forse non tutte hanno avuto la possibilità di vedere l’Emi-lia Romagna dall’alto (io l’ho vista solo su Google

Il prezzemolo della nostra terraTorna Romano Prodi e questa volta ci parla di “terra” senza scivolare in facili bat-tute sulla vita più mondana dei politici di questo mondo sempre più solitariamen-te italiano e sempre meno europeo.

di Simone Oliva

Earth!), Prodi racconta come questa sia diventata una terra massacrata da un’ “urbanizzazione tota-le e disordinata”. In questi anni si è cementificato tutto il possibile e ora sembra che ci si muova an-cora in una direzione che non ha più senso perché la terra, il terreno agricolo, sta tornando ad essere al centro della vita. In una situazione mondiale in continuo aumento demografico e in cui i nuovi spe-culatori stanno acquistando enormi appezzamenti di terra nel mondo per coltivarla, Prodi ritiene che ora l’unica vera salvezza sia quella di tenersi stret-ta la propria terra preservandola. Secondo Prodi per fare questo è necessario operare già a livello comunale scardinando quel poco virtuoso mec-

canismo matematico degli introiti da urbanizzazio-ne, incoraggiando piuttosto le ristrutturazioni edili con interventi di recupero di edifici abbandonati. Il festival “Uguali Diversi” anche quest’anno ha cen-trato uno dei temi critici di questo periodo. Queste intense e partecipate giornate di sollecitazione sul tema della terra sicuramente porteranno nuovi sti-moli alle riflessioni politiche favorendo il germogliare di nuovi frutti piuttosto che di nuovi quartieri resi-denziali o, al peggio, di nuovi centri commerciali.

E’ stato presentato lo scorso 8 ottobre in teatro il pro-totipo del libro multisensoriale ideato dalla direttrice del centro Monica Maccaferri, un tablet resistente e leggero che permetterà a bambini (a partire dai sei mesi) con deficit sensoriali o cognitivi di utilizzare un innovativo ed divertente software che calibrato sulle specifiche esigenze terapeutiche permetterà all’uten-te di relazionarsi con il mondo. Il libro sonoro di-venta quindi un contenitore di storie personali che si modifica e cambia con l’utente.Il Sindaco Raul Daoli salutando la platea ha ricono-sciuto la dedizione al lavoro e la ricerca messa in pratica dal centro di musicoterapia, unico in Italia e quindi vanto per l’amministrazione comunale, che non ha mai smesso di cercare stimoli e risposte nuo-ve ai bisogni dei propri utenti “vera testimonianza di come devono essere i servizi alla persona”. Ha inoltre sottolineato come: “in un mondo in cui

siamo abituati a dare un valore monetario a tutte le cose, questo progetto ritorna ad un’etica di servizio alla persona e di garanzia del diritto alla salute di grande importanza”. La parola è passata successi-vamente a Cristina Carbognani, vice presidente del-la Fondazione Manodori, tra i primi a credere e ad investire in questa sperimentazione, a Sonia Masini Presidente della Provincia che ha patrocinato l’inizia-tiva ed ha riconosciuto la genialità di questo prototi-po: “non a caso è stato creato nel reggiano, terra che ha saputo negli anni costruire un sistema di welfare straordinario in cui si esprime la migliore esperienza di integrazione sociale”. Infine Elena Carletti e Paolo Montanari dei Ma Noi No hanno offerto il proprio contributo affettivo di chi ha conosciuto ed apprez-zato negli anni questo servizio così speciale e così utile per tanti bambini e che attraverso iniziative di beneficienza hanno sostenuto.

La dott.ssa Maccaferri ha infine mostrato alla pubbli-co le varie potenzialità e strumenti del libro sonoro che vuole offrire ai suoi utenti una visione del mondo quanto più possibile vicino alla realtà usando come principale mediatore il suono: evento fisico prodotto da vibrazioni, ma anche veicolo di informazioni cari-che si significato.Il prototipo è ora in fase di brevettazione europea, sarà sperimentato a breve in una scuola materna del territorio e in una scuola materna in Francia, dove seguirà un preciso protocollo di somministrazione che porterà a correggere eventuali difetti del softwa-re e quindi a metterlo sul mercato.

Il libro sonoro: eccellenza di ricerca e sviluppo al centro comunale di MusicoterapiaUn software innovativo e intuitivo che permetterà a bambini diversamente abili e non di relazionarsi con il mondo esterno.

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L’associazione Maylea ed il circolo sportivo dilettantistico Dojo arti marziali di Novellara invitano le donne in gravi-danza o con bimbi fino ad un anno di età a seguire il corso “Consapevolmente mamma” patrocinato dal Comune di Novellara. Il corso vuole dare risposte ai tanti quesiti, ansie, paure e

curiosità delle donne in gravidanza o con bimbi di non oltre un anno di età nella sede della Dojo arti marziali.Successivamente il corso verrà diviso tra le attività per le gestanti e quelle per le mamme con bambini fino ad un anno sempre presso la sede di Dojo arti marziali in Strada Boschi 2/C.Gli incontri, teorico e pratici, si incentreranno su que-sti argomenti:• Allattamento e alimentazione della mamma• Emozioni• Relazioni famigliari: coppia e sessualità• Relazioni famigliari: fratelli e nonni

Consapevolmente mammaIn ottobre un corso di 11 lezioni presso la sede di Dojo arti marziali in Strada Boschi 2/C

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L’amministrazione sostiene questo corso che potrà fornire utili indicazioni alle mamme per conoscersi meglio rispetto al mutamento del proprio, per auto-gratificarsi rispetto all’esperienza del parto e ridurre l’uso di farmaci grazie ad una maggior consapevo-lezza delle proprie necessità.Risposte utili e necessarie in un momento così de-licato. Ricordiamo inoltre che il corso non vuole contrapporsi a quanto viene già offerto dal Servizio Sanitario Nazionale e dai vari gruppi di auto aiuto, ma si affianca e completa ciò che esiste sul territorio, attraverso lo shiatsu e le medicine non convenzionali che già nel Piano Sociale e sanitario regionale 2008-2010, approvato con delibera dell’Assemblea legi-slativa regionale n. 175 del 22 maggio 2008, sono state previste dal Servizio Sanitario.

Si tratta di un camminata di 23 chilometri circa, dalla città di Perugia ad Assisi, al quale partecipano perso-ne provenienti da diversi Paesi, anche al di fuori della Comunità Europea. Oltre ai già numerosi affezionati a questo evento, in rappresentanza della popolazio-ne giovanile dei comuni di Novellara, Campagnola e Fabbrico, il Progetto Giovani ha organizzato il viag-gio per 14 dei nostri ragazzi, che hanno partecipato portando entusiasmo, curiosità e determinazione dal momento della partenza in pullman da Reggio Emi-lia alle 4.30 del mattino alle 22:30, orario fissato per il rientro.L’iniziativa intendeva valutare se e quanto fosse de-siderio da parte dei ragazzi, partecipare ad attività al di fuori delle quattro mura dei rispettivi ritrovi, per

“Progetto Giovani per la pace”Domenica 25 settembre 2011 si è svolta la “Marcia della Pace”, un’ iniziativa pro-mossa dalla Tavola della pace e dal Coordinamento Nazionale degli Enti locali per la pace e i diritti umani.

quanto a queste siano estremamente affezionati. Sin dalla raccolta delle adesioni pareva che il desiderio di uscire dalla routine ed intraprendere un piccolo viag-gio, incontrasse i loro desideri, e il presentimento iniziale è diventato certezza man mano che il viaggio entrava nel vivo.I ragazzi che non si conoscevano hanno trovato nel percorso modi e tempi per approfondire la cono-scenza, de i due-tre gruppetti partiti da Reggio Emi-lia la mattina si sono trovati al ritorno sotto forma di un unico gruppo coeso, sorprendendo anche gli accompagnatori per la qualità delle interazioni e la spontaneità delle relazioni nate durante l’esperienza.Basti pensare che durante il viaggio di ritorno il tema dominante è stato “la prossima uscita”, a testimo-

nianza del fatto che questi ragazzi, abitanti in paesi diversi, frequentanti scuole diverse e con interessi non sempre comuni, si sono portati a casa una gran voglia di sperimentare nuovamente una dimensione che non erano abituati a vivere e che li ha arricchiti sotto diversi aspetti.La prossima uscita? I ragazzi pensavano a “Lucca Comix & Games” … chi è interessato?

Gli operatori del Progetto Giovani

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ON –LINE IL 15° CENSIMENTO GENERALE DELLA POPOLAZIONE E DELLE ABITAZIONI 2011Per la prima volta puoi compilare il questionario del Cen-simento via web!La compilazione on-line è la modalità più semplice e veloce.Il percorso è guidato, aiuta ad evitare gli errori, è sicuro e consente di fare tutto da casa.Al termine della procedura viene rilasciata una ricevuta che attesta l’avvenuta compilazione del questionario.

COME COMPILARE IL QUESTIONARIOCome lo ricevo?Il questionario arriva per posta direttamente a casa tua. E se non arriva o lo perdo?Vieni in Comune e rivolgiti all’“Ufficio Comunale di censi-mento” Ufficio Comunale di Censimento aperto dal lunedì al venerdì dalle 10.30 alle 13.30 e dalle 16.00 alle 19.00 e il sabato dalle 10.30 alle 13.30. Oppure puoi telefonare ai numeri 0522/655453 – 0522/655417Quando lo devo compilare?La data di riferimento del censimento è il 9 OTTOBRE! Questo significa che le risposte dovranno riferirsi alla si-tuazione esistente il giorno 9 ottobre. Quando lo devo consegnare o caricare on line? Entro il 20 novembreSono obbligato a rispondere al questionario?SÌ. L’obbligo di risposta per il censimento è previsto dall’“art.7 del D. Lgs. 322/1989. Sono previste sanzioni sino ad euro 2065,00Come lo compilo?La maniera più comoda è ON-LINE. Assieme al que-stionario riceverai infatti una password (diversa per ogni famiglia) che ti permette di compilare il questionario sul sito “http://censimentopopolazione.istat.it” e inviarlo con un semplice click.In alternativa, puoi compilare il questionario cartaceo ri-cevuto via posta e consegnarlo all’“Ufficio Comunale di Censimento.E se non ho il computer o la connessione ad internet,

ma voglio compilare il questionario online?Puoi utilizzare gratuitamente le postazioni internet dispo-nibili in Biblioteca Comunale oppure puoi recarti presso l’“Ufficio Comunale Censimento”Ufficio Comunale di Censimento, con il supporto di personale qualificato.E se ho bisogno di informazioni o di aiuto per la com-pilare il questionario?Vai all’”Ufficio Comunale di Censimento, dove troverai persone formate appositamente per chiarire i dubbi, for-nire chiarimenti e offrire, se necessario, anche supporto alla compilazione. Puoi scrivere a [email protected][email protected] Puoi anche telefonare al numero verde ISTAT 800 069 701.Perché il questionario richiede anche un mio recapito telefonico o l’e-mail?Perché nel caso in cui il tuo questionario fosse incom-pleto o fossero necessari dei chiarimenti, il personale del censimento potrà contattarti facilmente, in maniera comoda e rapida, senza che sia necessario fissare un incontro personale a casa tua.A chi si rivolge il censimento?Il censimento riguarda tutti i residenti di tutti i comuni italiani, inclusi i residenti senza cittadinanza italiana e si svolge su tutto il territorio nazionale.E’ obbligatorio rispondere al questionario in modo com-pleto e veritiero e restituirlo nei modi previsti (on-line o cartaceo). In caso contrario sono previste sanzioni am-ministrative.I dati rimarranno riservati?Sì. La tua privacy è al sicuro. Tutte le risposte fornite sono protette dalla legge sulla tutela della riservatezza “Codice della Privacy” D. Lgs. 196/2003) e tutte le per-sone che lavorano al censimento sono tenute al segreto d’ufficio.Consigli utili per chi chiede assistenza ai nostri uffici per la compilazione: al fine di rispondere correttamente alla domanda relativa alla superficie dell’abitazione,

portate con voi le metrature dei locali desumibili anche dalle bollette di pagamento della tariffa per gestione dei rifiuti solidi urbani e assimilati - T.I.A.

LETTURE E MUSICA IN CENTRO STORICODopo l’interessante reading musicale di Stefano Cenci all’antico Bar Roma, proseguono gli appuntamenti di “Do you read?” a cura della biblioteca di Novellara per avvicinare le nuove generazioni all’amore per la lettura. Prossimo appuntamento giovedì 3 novembre al Sisten Irish Pub ore 21.30.

DISCOBUS ATTIVO ANCHE A NOVELLARABinomio divertimento e sicurez-za garantito in tutta la Provincia di Reggio Emilia anche per que-sta stagione invernale. Lo scor-so settembre è ripartito il ser-vizio Discobus che permette di usufruire di servizi di trasporto pubblici notturni dalle principali

città di Provincia verso i più importanti locali notturni. Il costo del biglietto è di 2,50 euro e consente sconti e agevolazioni nei locali. Novellara è inserita nella linea rossa che tocca Guastalla, Gualtieri (Tempo Rock) fino a Reggio Emilia (i Petali e Polo scolastico di via Makallè).

UNA CASA ALLE GIOVANI COPPIELa Giunta Regionale con atto n.1033 del 18 luglio 2011 ha ridefinito i termini del bando emanato con de-liberazione della Giunta regionale n. 282 dell’8 febbraio 2010 per l’attuazione del programma “Una casa alle gio-vani coppie ed altri nuclei familiari”.La delibera è online all’indirizzo www.casa.regione.emi-lia-romagna.it

ISTITUZIONE DELLA “BANCA DATI PER L’OCCUPA-ZIONE DEI GIOVANI GENITORI”E’ stata istituita presso l’Inps la “Banca dati per l’occupa-

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S.GIOVANNI DI NOVELLARA (RE) via Provinciale Sud, 45 tel.0522657123 - fax 657735 email: [email protected]

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“Abbiamo realizzato un sogno!”, sono queste le pa-role, ripetute più volte da Renzo e Lidia durante il “viaggio di prova” con la nuovissima FIAT SCUDO a 8 posti, che i coniugi Borghi , a nome del figlio Mar-co, hanno donato all’Istituzione per i Servizi Sociali “I Millefiori” del Comune di Novellara. Era da tempo che ci pensavano e che volevano concretizzare que-sto desiderio : donare un mezzo di trasporto che fosse utile ai ragazzi diversamente abili, agli anziani e a tutti coloro che si rivolgono ai Servizi per que-sta necessità. Sono passati mesi dal momento in cui ci hanno manifestato la loro intenzione ed è iniziata una lunga ricerca presso le concessionarie della pro-vincia; ricerca, a dire il vero, non semplice perché Renzo e Lidia volevano un’auto comoda, spaziosa, adeguata al tipo di trasporto, ma soprattutto “bella!”. E il sogno si è realizzato in una bellissima auto di color oro, elegante e comoda proprio come l’ave-vano immaginata! I Sigg. Borghi sono una famiglia riservata e un po’ schiva e, pur apprezzando molto la bella lettera di ringraziamento inviata loro dal Sinda-co, hanno chiesto di non fare troppo clamore intorno a questo fatto. A noi però sembra doveroso parlarne perchè si tratta di un gesto importante carico di sen-

Un’automobile d’oro più preziosa delle auto bluDonata dall’ famiglia Borghi all’Istituzione “I Millefiori” del Comune di Novellara

timenti di generosità e solidarietà nei confronti della Comunità, soprattutto dei cittadini più deboli, e signi-ficativo di una attenzione e sensibilità verso gli altri che non si riscontra frequentemente. Insieme vuole essere, e loro lo rimarcano con forza, un riconosci-mento tangibile e un ringraziamento particolare ai Servizi Sociali comunali, alla Scuola (dall’ Asilo Nido alla Scuola Media), e più in generale a tutti coloro che, nell’esercizio delle proprie funzioni hanno pro-fuso impegno, attenzione, sostegno e aiuto a Marco e alla sua famiglia e continuano a farlo. L’auto è già stata utilizzata, dalla fine del mese di Ago-sto, per il trasporto ai soggiorni marini degli anziani e dei ragazzi del SAP (Servizio di Aiuto Personale) e continua a svolgere il suo servizio quotidianamente sul territorio in appoggio ai mezzi comunali.

di Maura BusseiPresidente Istituzione “I Millefiori”

Trova il tempo di essere amico:

è la strada della felicità

L’Amministrazione desidera rivolgere un appello a tutta la cittadinanza per il sostegno di un “servizio” unico e importantissimo! Sto parlando di Telefono Amico che da anni svolge un’opera di incommensurabile valore che raggiunge tutti i nostri concittadini non più giovanissimi… Attraverso telefonate periodiche, pranzi, gite e animazioni varie questo gruppo di volontari riesce a mantenere vive le relazioni significative e le amicizie anche nelle persone che hanno più difficoltà a muoversi in autonomia, ma che non per questo devono essere escluse dalla gioia di stare in compagnia. In tutti questi anni di attività Telefono amico ha instancabilmente aiutato la comunità ed in questo momento tocca a noi tendergli una mano! Per queste ragioni mi rivolgo a tutti coloro che dispongono di tempo libero da regalare in cambio dell’impagabile sorriso e amicizia dei “ragazzi” di Telefono Amico e mi rivolgo in particolare anche ai giovani : per voi si tratterebbe di un’occasione di conoscenza impareggiabile, approfittatene! Intanto un grazie di cuore a tutti gli instancabili volontari da parte dell’Amministrazione e dell’Istituzione I Millefiori ed a titolo personale anche a tutti gli “amici” che erano alla Wilma per avermi dato il piacere di una domenica insieme .

Maria Ghizzi

Per informazioni/adesioni

0522/653822

zione dei giovani genitori”, prevista dal Decreto del 19 novembre 2010 (pubblicato in G.U. 27 dicembre 2010) che gestirà un fondo, attivato dal Ministero della gioven-tù, per incentivare le assunzioni di giovani genitori disoc-cupati o precari.Alla banca dati possono iscriversi i giovani genitori di figli minori, di età non superiore a 35 anni, con rapporti di lavoro subordinato a termine o contratto di collaborazio-

ne coordinata e continuativa o disoccupati, iscritti ad un centro pubblico per l’impiego. A questi soggetti sarà riconosciuta, mediante il fondo, una dote di 5.000 euro che verrà trasferita come incen-tivo al datore di lavoro (imprese private o società co-operative) disposto ad assumere un giovane genitore con contratto a tempo indeterminato, anche a tempo parziale.

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L’istituto comprensivo desidera ringraziare tutti i negozi, le aziende locali, i privati che hanno permesso all’asso-ciazione “VOLONTARI A SCUOLA E…” di organizzare una lotteria di fine anno scolastico, contribuendo alla raccolta di fondi utili per l’acquisto di LIM (lavagne interattive mul-timediali) per gli alunni del nostro istituto. Un vivo ringra-ziamento va a tutti i volontari che durante l’anno hanno collaborato per la buona riuscita delle attività opzionali e altre iniziative organizzate dalla scuola: per la cucina: Anna Nizzoli, Marisa Rondini, Anna Seme-ghini, Ivanna Taglini, Loretta Caitiper il bricolage ed il cucito: Graziella Andreani, Renza Cocconcelli, Rosa Malaguti, Aldina Pratissoli, Cinzia Iori. per il laboratorio di falegnameria e impagliatura: Vin-cenzo Bonfà, Manuel Belligoli.per il restauro: Primo Ghelfi, Renato Pavesi, Giuliano

Scuola: l’importanza del volontariatoBottacini, Bruno Miloniper la pittura, la scultura e il fotomontaggio: Giuliano Ariosi, Carmelo Fusolini, Leo Crotti.Maestri della scuola di musicaper lo sport: Greta Tondelli degli Arcieri dell’Ortica, Fran-cesca Luppi e Ylenia, Andrea Aldini. per i laboratori di studio e biblioteca: Manuela Bernar-delli, M.Cristina Davolio, Giada ed Enrica dell’Einaudi, Gianna Rughi, Anna Maria Merciadri, M. Teresa Rossini, Rossana Scazza, Antonella Farinelli, Tiziana Ferraroni per le attività culturali i laboratori al museo e all’archi-vio: Elena Ghidini, Olga Guerra, Marzia Moreniper “Cena sotto le Stelle”: Volontari Centro Ricreativo Novellarese e l’organizzatore Miro Costoliper il Teatro: Grazia Costa, Cinzia Iori.

Gli operatori dell’I.C. di Novellara

A tutti i genitori rappresentanti di classe, d’Isti-tuto, a tutti i genitori che condividono l’offerta formativa per i nostri alunni, all’Amministrazione Comunale e a tutti i referenti istituzionali, alle associazioni locali e ai privati per le scelte fatte a favore della nostra scuola: ANPI NOVELLARAARCIERI DELL’ORTICA NOVELLARAASSOCIAZIONE “9PEDALI”ASSOCIAZIONI DI GENITORIACCONCIATURE SUSIAUTIERI ANAI DI GUASTALLAAUSERAVIS GRUPPO PODISTICOBIBLIOTECA COMUNALE BONIFICA PARMIGIANA MOGLIA CARABINIERI DI NOVELLARA CIRCOLO RICREATIVO APERTO NOVELLARESECARITAS COOP NORDEST CRISTINA E VALERIA EDUCATRICI LUDOTECA DUEFFEGI SERIGRAFICAGRUPPO DELL’ARGINONE NOVELLARAGRUPPO SCUOLA9, GUARDIE ECOLOGICHE (GEV)LEGA TUMORI DI RE MUSEO E ARCHIVIO DI NOVELLARAPIONIERI DELLA CRIPOLIZIA POSTALE DI REPORTICOPRO LOCO NOVELLARAPROVINCIA RE - SERVIZIO VALORIZZAZIONE PRODUZIONI AGRICOLE SCUOLA DI MUSICA “LO SCHIACCIANOCI”SOCIETÀ SPORTIVE TEAM PATERLINIUFFICIO AMBIENTE - URP - POLIZIA MUNICI-PALE VOLONTARI DELL’APPARTAMENTO forni: AL PAN - BOTTOLI – CURRIERI – PAROLI - IL GRANAIO – STAZIONEMACELLERIA ZANETTI - TURCI TROFEI - OREFICERIA COPELLI CAMPAGNOLACi auguriamo che questa collaborazione prose-gua anche per gli anni a venire poiché la scuola senza l’aiuto esterno non sarebbe certo in grado di offrire apparecchiature didattiche all’avanguar-dia e di proseguire i progetti previsti nel piano dell’offerta formativa.

Gli operatori dell’I.C. di Novellara

RingraziamentoLa scuola di Novellara guarda al futuro e organizza corsi sulle LimLavagna digitale una finestra sul mondo

Al corso organizzato in collaborazione con TESTPOINT hanno partecipato più di 100 docenti di 8 scuole elementari del distretto di Guastalla e Correggio. Il corso ha avuto un notevole successo poiché le LIM sono diventate uno strumento impor-tante ed accattivante per l’insegnamento moderno.

La scuola di Novellara, che già possiede un buon nu-mero di LIM, con i fondi raccolti attraverso le varie iniziative organizzate nell’anno scolastico 2010/2011 e le donazioni delle diverse associazioni potrà acqui-stare altre 8 o 9 LIM da destinare alle scuole elemen-tari di Novellara e S. Giovanni e alla scuola media.

Il Gruppo Sanbernardinese

in collaborazione con e Comune di Novellara

Domenica 6 novembre

CICCIOLI E PORCHETTA

I volontari di San Bernardino, La Pro loco e Rana Cross vi aspettano per la tradizionale cottura della porchetta in piazza. Nell’occasione saranno preparati pure “i grasoi ed Sanbernardein”.

in Piazza Unità d’Italiain occasione del

Mercatino dell’Antiquariato

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Novellara (RE) C.so Garibaldi, 8 tel. 0522/654227Email: [email protected]

Da oggi anche a Novellara

la rivoluzionaria dieta Tisanoreica!

La dieta per chi non ha tempo

Esclusivamente presso Farmacia Nuova

Auguri

a SEBASTIANO OLIVAper il suo 2° compleanno

dagli amici del Circolo Ricreativo “Namastè” di Novellara e parenti tutti.

Auguri

a DAMIANO CANTARELLIper il suo 1° compleanno.

Lo festeggiano papà Roberto, mamma Dona-tella, i nonni Bruno, Mietta, Mario e Lina e i

cugini Carlotta e Beatrice.

Anche nell’anno scolastico 2010/2011 l’istituto Com-prensivo di Novellara ha realizzato i progetti previsti nel piano dell’offerta formativa con l’aiuto di privati, di associazioni di volontariato e di ditte del territo-rio. Desideriamo quindi ringraziare tutti coloro che sono sempre presenti, partecipi e disponibili e che rendono possibili le molteplici attività che la scuola realizza:AD s.n.c. serramenti e falegnameria loc. Bernolda - NovellaraANTICA FARMACIA dott. Gallingani NovellaraBANCA REGGIANA filiale di NovellaraBEIPLAST NovellaraBOSCHINI ADRIANO impianti idraulici NovellaraBUONRISTORO CampogallianoCartoleria IL BUCANEVE NovellaraC.I.L.A. NovellaraCAPITAN FANFARA giocattoli NovellaraCIRCOLO SPORTIVO DOJO Arti Marziali NovellaraCOLORE DUE s.n.c. NovellaraCONAD Novellara e ReggioloD.F.T. RETTIFICHE INDUSTRIALI SRL NovellaraDM COSTRUZIONI NovellaraDONDIVINO Novellara

Novellara per la scuolaFARMACIA NUOVA dott. LicataFERCOLOR NovellaraLatteria sociale SAN GIOVANNI DELLA FOSSA soc.coop NovellaraMASTER TEX s.r.l. NovellaraMELONI AUTO Vendita e revisioni NovellaraNOMADINOVELLARA SERVIZI srlNUOVA LOSCHI s.r.l. NovellaraORTOPEDIA SANITARIA Iemmi Dario NovellaraOTTICA BARILLI NovellaraPARAFARMACIA del Dott. RuspaggiariPI-ELLE EDILIZIA NovellaraPIZZERIA LA ROSA S.Maria di NovellaraPOKER DUE di NovellaraRfc RETTIFICA CORGHI s.r.l. NovellaraS.A.BA.R.SAIN termosanitari NovellaraSIMONAZZI REMO lavorazione lamiere NovellaraTECNO-PRESS NovellaraTIPO LITO Lugli NovellaraTIRABASSI & VEZZALI Novellara UNIPOL BANCA NovellaraCANTINA LOMBARDINI

RingraziamentoLAVORI DI MANUTENZIONE NELLE SCUOLE DI NOVELLARADa diversi anni Renato, Bruno, Giuliano e Pri-mo, volontari dell’Auser, sono all’opera per rendere più accoglienti i locali della scuola me-dia e della scuola elementare. Durante l’estate, insieme ai profughi stranieri presenti a Novel-lara, hanno lavorato alla scuola “Don Milani” per rendere più accoglienti i locali della mensa e dei laboratori, ma sono previste altre manu-tenzioni in futuro per mantenere in buone con-dizioni i locali scolastici. Inoltre l’amministra-zione comunale ha provveduto a tinteggiare tutte le aule dell’ala ovest del secondo piano e la scuola d’ingresso. A tutte queste persone che si adoperano per il benessere dei nostri ra-gazzi va un grosso ringraziamento.

BORSA DI STUDIO “MARTA BELTRAMI”Dall’anno 2006 l’istituto comprensivo di No-vellara ha istituito una borsa di studio intitolata alla maestra MARTA BELTRAMI per sostenere tutto il percorso scolastico di alunne che, per motivi sociali, culturali, familiari, non ha la pos-sibilità di frequentare un istituto superiore.Anche nel corrente anno scolastico sono state tante le iniziative attivate per raccogliere fondi per mantenere viva questa borsa di studio. La scuola intende ringraziare tutti coloro che han-no contribuito con donazioni a finanziare tale iniziativa che attualmente permette a 5 ragazze di frequentare la scuola superiore: Maria Luisa Beltrami, le amiche di Marta e di Anna Maria Morini, la parrocchia di Novellara, i genitori di scuola in allegria, la pro-loco e le autrici del li-bro “Le regine dei castelli di carta”, il gruppo teatrale “Taldirò”.

Gli operatori dell’I.C. di Novellara

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NOVELLARA (RE) via Gonzaga, 2 tel.0522-652284

I primi dati ci dicono che abbiamo un alto numero di iscrizioni, “stupendo“, segno che il Bici-Bus sta di-ventando un’idea, un modo di andare a scuola che piace oltre che essere utile.Abbiamo aperto la 4^ linea, Parco Poli, zona piscina e l’invito che rivolgiamo a tutti, oltre che ad iscrivere i ragazzi, è di partecipare come volontari. Abbiamo bisogno di voi!Come sempre non ci limiteremo a fare funzionare le linee ma abbiamo in mente alcune idee per coin-volgere tutti, genitori e ragazzi, durante l’anno sco-lastico. Detto ciò non mi rimarrebbe che salutarvi sperando di vedervi numerosi nei prossimi mesi ma voglio approfittare della possibilità di questa pagina per alcune riflessioni.Ora che in pensione vivo con più continuità le strade del paese e la bicicletta non è più solo un divertimen-to ma anche un impegno e una responsabilità come coordinatore del Bici-Bus mi rendo conto di come stia diventando sempre più difficile e pericoloso per le due ruote muoversi in un contesto urbano moder-no in cui la macchina, oltre che una necessità, è di-ventata un’appendice del nostro modo e stile di vita.Novellara, un po’ per la sua struttura urbana ( mi riferisco al centro storico ) un po’ perché negli anni

non ha creato e attuato un progetto di sviluppo ur-bano di viabilità sostenibile ( vedi ciclopedonali ) è si-curamente in ritardo nel garantire ai cittadini e ai suoi ragazzi una rete di piste ciclabili connesse al tessuto cittadino che rendano sicuro andare a scuola, ma anche più semplicemente mettano in sicurezza chi vuole girare e vivere sulle due ruote il proprio paese.Certo devo dare atto che alcuni segnali positivi ci sono. C’è uno sforzo per sviluppare un progetto da parte dell’Amministrazione. Le isole pedonali in fa-sce orarie davanti alle scuole medie ed elementari sono un primo passo positivi. Così come lo è la ri-organizzazione viaria iniziata in questi giorni come il senso unico e la pista segnalata in Via A. Costa o la prossima apertura del passaggio semaforico pro-tetto sulla Provinciale Nord all’altezza della fermata dell’Autobus.Tutto questo da il segno che qualche cosa si muove ma siamo ancora molto in ritardo e non possiamo sempre pensare di nasconderci dietro gli innegabili problemi finanziari che i Comuni hanno oggi.Non è mio compito e ruolo parlare di questo e sicu-ramente quando parlo di scelte non mi riferisco ai servizi indispensabili che il comune eroga ( scuole, anziani, sport ecc.) perché queste sono le priorità

di un’Amministrazione ma ci sono altre scelte che comportano l’uso di risorse e quindi dipende anche dalla volontà politica scegliere cosa fare.Ci vantiamo e io sono il primo a farlo di far parte del circuito delle città Slow, che significa città del buon vivere, poi guardo la nostra bellissima piazza detur-pata da un via vai di auto senza un senso preciso di circolazione, che pure era previsto, vedo le piste ciclabili della piazza inutilizzabili perché sempre bloc-cate da auto parcheggiate e che non vengono mai sanzionate; poi se qualcuno si azzarda a chiedere la chiusura parziale, quella per intenderci segnalata dai pilomat, ci si sente rispondere che penalizzerebbe le attività del centro storico. Forse dovremmo chiedere consiglio a chi scelte molto più radicali ha già fatto con ottimi risultati per lo sviluppo del centro. Ma mi viene più facile chiedere, a proposito di “ scelte “ se non penalizzi di più il centro storico la prospettata re-alizzazione di un nuovo ennesimo centro commer-ciale. Gli argomenti di cui discutere sarebbero tanti ma non vorrei che l’articolo venisse letto in veste polemica, cosa che non è nelle mie intenzioni, ma solo uno apporto costruttivo per la riqualificazione del nostro tessuto urbano.Chiedo ai nostri amministratori di guardare fisica-mente ciò che ci circonda e scendere in strada ad os-servare, casomai vedreste la ciclabile di Via Togliatti che è un rischio continuo per chi la percorre per la velocità delle auto ( e quindi si potrebbe ripensare a dissuasori di velocità e proteggere con segnaleti-ca paletteria laterale la pista ). Potreste vedere Via

Bici-bus e l’anno che verrà

di Tampelloni Illic

Cari ragazzi siamo all’inizio di un nuovo anno scolastico, nuove esperienze e nuo-ve avventure vi attendono e insieme alla raccomandazione di studiare, studiare e …..studiare, vi faccio un grandissimo in bocca al lupo. E adesso passiamo alle cose serie; come potete capire scherzo perché niente e più importante dello stu-dio e della scuola, ma naturalmente ci siamo anche noi; c’è il Bici-Bus che anche quest’anno parte con tante ambizioni. Quindi vi invito tutti a partecipare nume-rosi a questa splendida esperienza.

Auguri

a MATTIAS e NICOLÒ SELOGNA

per il loro 7° compleanno Li festeggiano mamma Erica, papà Davide, i nonni Gianni e Dimma e gli zii Mauro e Delia.

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COSTRUISCE E VENDE A NOVELLARA E CAMPAGNOLARISTRUTTURAZIONI RECUPERO E MANUTENZIONE

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Costituzione dove non esiste ciclabile e la linea di rispetto, così definita la linea gialla, obbliga letteral-mente i ciclisti che la percorrono ad affrontare gran-di rischi facendo slalom fra tombini, cassonetti auto parcheggiate e ancora auto che corrono a grande velocità. Potreste vedere come nell’area Cartoccio si stia urbanizzando un territorio agricolo tralasciando una ciclabile, quella di fianco alla ferrovia, che finisce nel nulla, quando basterebbero 800 metri e forse meno per collegarla all’ingresso dell’area industriale Cartoccio e creare così una possibilità per chi ci lavo-ra di lasciare a casa l’automobile.Apro una parentesi.Durante il festival di Uguali-Diversi dedicato alla Terra, che reputo sia stata molto interessante, varie voci molto autorevoli si sono levate per dire basta e condannare l’urbanizzazione selvaggia del territorio, tra queste Romano Prodi che, come raccontando un aneddoto, rivela che volando sul territorio dell’Emilia Romagna non lo abbia riconosciuto tanto è deturpa-to dalla cementificazione. Chiusa la parentesi. Questi sono piccoli esempi un breve spaccato del tanto che si può vedere e si può fare; la cosa im-portante è non chiudersi attorno ad un tavolo per progettare un’idea, ne tanto meno scommettere di creare una città Slow partendo dal di fuori creandola in un mondo virtuale ma farla vivere dai cittadini. Bella è stata nella passata legislatura l’idea delle as-semblee partecipative dei quartieri, purché non ri-manga solo una cartolina ma serva veramente per raccogliere idee e svilupparle. Se tutto questo è im-portante io penso che sia altrettanto importante, e lo voglio sottolineare, che noi tutti, noi fruitori della no-stra città, incominciamo a dare per primi l’esempio comportandoci in maniera civile e con senso civico. Dobbiamo incominciare a ripensare a noi stessi non come un individuo singolo a cui tutto è dovuto, ma come ad un insieme di individui che formano una comunità condivisa, con il rispetto delle regole ma soprattutto con il rispetto reciproco. Sfrecciare per le vie del paese ad alta velocità, pensare di poter par-cheggiare dove si vuole, cercare di portare i propri figli con la macchina il più vicino possibile alla scuola mettendo a rischio l’incolumità altrui,non rende più furbi ne educa i nostri figli a maturare e a creare a loro volta una società migliore.Io penso, immagino, forse sogno, che quei bambini che accompagnamo a scuola ogni giorno e che poi diventeranno ragazzi ed infine adulti possano cre-scere e maturare con senso di responsabilità grazie soprattutto alle loro famiglie ma anche grazie a quel-lo che sapremo dare loro noi come cittadini con il nostro senso civico e grazie a voi amministratori con ill vostro impegno per sviluppare sempre più quelle infrastrutture che gli consentano e ci consentano di vivere bene e crescere questa nostra stupenda città.

SOIP è oggi probabilmente l’uni-ca realtà societaria del settore edile con alla guida 4 novella-resi purosangue. Me ne parla Paolo Paterlini, al timone come amministratore unico dal 2007, anno in cui la storica “Soip” si è evoluta in Srl, con l’ingresso in società di validi collaboratori, pe-raltro già molto attivi in azienda

o sul territorio di Novellara. Fanno parte del gruppo Giovanni Avanzi ed i geometri Massimiliano Verzani e Luca Manicardi. Oggi SOIP si trova con gli uffici in Via Colombo nella zona della nuova rotonda, e con il proprio magazzino operativo in Via Provinciale Nord. Questo gruppo offre un servizio a 360 gradi, che comprende una consulenza approfondita e pre-cisa sulle problematiche che ogni famiglia si trova ad affrontare nell’arco delle normale manutenzione di una CASA. Soip è in grado di soddisfare ogni richie-sta in tema di “ristrutturazioni”, di “manutenzione e recupero di un fabbricato esistente”, di “riqualifi-cazione energetica”, permettendo così un abbatti-

SOIP costruzioni di qualità radicate sul territorioPaolo Paterlini al timone dell’unica società del settore edile interamente guidata da Novellaresi doc.

di Paolo Bigi

mento dei consumi generati da costruzioni non an-cora in linea con le moderne tecnologie a materiali. Oggi, nonostante le difficoltà del momento che col-piscono tutti i settori, ed in particolare quello delle costruzioni, è un vanto per Novellara poter annove-rare ancora aziende come SOIP che da oltre trent’an-ni operano sul territorio con esperienza, capacità e disponibilità. Per SOIP instaurare un rapporto di fi-ducia totale con il proprio cliente è fondamentale, così come la scelta di lavorare sia con dipendenti che collaboratori artigiani residenti a Novellara, quasi a rimarcare il legame con questa terra e permettendo al tempo stesso al “motore dell’economia” locale di rimanere in movimento. Sicuramente l’avvento di grandi gruppi industriali anche sul territorio mette a serio pericolo realtà importanti come queste, ed in tal senso forse tutti gli attori pubblici dovrebbero fare di più. SOIP potendosi contraddistinguere per la cono-scenza del territorio e la fiducia di chi lo popola, può ancora dire la propria in ogni settore delle costruzioni. A Novellara sotto gli occhi di tutti gli interventi di recupero dei fabbricati in Piazza Mazzini, riportati all’antico splendore.

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Si tratta, infatti, del progetto di una casa unifamiliare completamente in legno in ogni suo particolare strut-turale dalla portanza agli isolanti fino ai piani e alle pareti che, marito e moglie stanno realizzando spinti da un po’ di curiosità e tante idee propositive. Incuriositi da questa nuova tecnica costruttiva si sono fatti consigliare dai loro due tecnici, Geom. Massimo Baracchi e Ing. Silvia Baracchi, che erano già informati, avevano visitato mostre, luoghi di produzione e pro-gettazione, fino a farli propendere per un’abitazione di questo tipo. Nel mercato attuale sono presenti molte Ditte che costruiscono case in legno, alcune con un’esperienza consolidata, altre di nuovo impianto. Dopo tante va-lutazioni da parte dei tecnici, si è indirizzata la scelta verso la Ditta LignoAlp di Bressanone, pionieri nelle costruzioni in legno nell’Alto Adige.Molti i fattori a favore della realizzazione; difficili da

trovare gli aspetti negativi che avrebbero potuto porre qualche interrogativo. Viene usato il legno nel rispetto dell’ambiente per costruzioni sostenibili e con l’uso di materiali a basso impatto ambientale.Un confort abitativo che offre un benessere notevole in queste case. La superficie calpestabile è di molto maggiorata rispetto all’edilizia tradizionale; infatti a parità di isolamento termico un muro consueto risulta quasi il doppio di quello ligneo. La velocità di esecu-zione notevole ha fatto si che la ditta d Bressanone in due settimane circa portasse a compimento la struttura portante anche se, ci specifica Silvia, la fase di progettazione deve essere meticolosa e non concede grossi cambiamenti in corso d’opera. La prefabbricazione della casa avviene nello stabili-mento della Ditta mentre l’assemblaggio delle parti avviene in cantiere con precisi incastri calcolati prima della costruzione dei singoli elementi. Così facendo si porta ad una quasi inesistente quantità di “rifiuti” di cantiere e comunque totalmente riciclabili. L’ottimo isolamento termico, e quindi la poca disper-sione di calore, ne fa un rifugio caldo d’inverno e fresco d’estate e l’inserzione degli impianti fotovoltaici e solari sul tetto lo rende ancora più economicamente favorevole.Ci aspetteremmo quindi di trovare un lato negativo di questa casa e invece, al contrario della fiaba dei tre porcellini dove il fratello avveduto costruisce la casa di mattoni bella e solida, questa abitazione ha un potere ignifugo superiore all’edilizia tradizionale e una resistenza agli eventi sismici notevole per la flessibilità dei materiali da costruzione.Una casa in legno in pianura, fatta di essenze sbiancate

La bioedilizia sbarca a NovellaraUn tour in un mondo ancora poco conosciuto da noi, cullato dal profumo di legno che investe le narici, introducendoci a una scelta innovativa che due giovani sposi e le loro famiglie hanno intrapreso per la costruzione della loro dimora.

e legni odorosi scelte dai proprietari, che all’esterno apparirà come una normale casa, mentre nel suo interno nasconderà uno scrigno d’innovazione. Una preferenza importante che ci apre nuove vedute sul futuro dell’edilizia che sempre più, insieme ad altri settori della nostra esistenza, deve ragionare e scegliere in funzione dell’ecologia e della sostenibilità dei lavori eseguiti. All’esterno della casa l’innovazione però lascia spazio anche alla tradizione dove, sia la recinzione che i pochi lavori in muratura, verranno eseguiti con mattoni e coppi recuperati dal vecchio edificio. Dove un vecchio pozzo ci ricorda che si può e si deve passare dal conosciuto attraverso l’inson-dato per approdare all’innovazione senza rinnegare le proprie radici.

Auguri

a Emma Bocchiper il suo 94° compleanno.

La festeggiano, i figli Franco, Dante, Deanna, Ivanna, Clara, nuore e generi, nipoti e pronipoti

di Sara Lanza

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Mortadella al Tartufo

Coma hai imparato ad andare in bicicletta o a cambiare le gomme della moto? Come hai imparato a farlo? La risposta della generazione X era: <<me l’ha inse-gnato il nonno>>, per la generazione Y invece, i figli del digitale, la risposta spesso è YouTube. Il nuovo insegnante digitale è internet. Youtube e i suoi milioni di tutorial con un po’ di applicazione pratica e pazienza possono insegnare di tutto, dal preparare una torta millefoglie con crema chantilly ad intrufolarsi nei sistemi informatici delle aziende per accedere ai report di valutazione. In un attimo con Wikipedia si può sapere da dove deriva il termine ipocondria, quanti abitanti ha Guadalajara, in Messico, e scorrere l’intero elenco dei re dell’antico Egitto. Il web ci ha regalato un mondo quasi infinito e fruibile. Un nuovo modo per imparare, ridefinendo il concetto di autodidattica trasforman-doci in smanettoni digitali. Appesa al chiodo la vecchia enciclopedia cartacea, ci costruiamo un Know How e una particolare esperienza assorbendo tutto quello che si trova on line. Per rispondere a una qualsiasi domanda non servono altro che google e una tastiera. Che l’aspirazione sia diventare un meccanico o un regista, c’è sicuramente una piazza on line, un forum o una community che mette in contatto le persone con la loro aspirazione, che fa sviluppare non solo un senso di appartenenza ma anche conoscenze specifiche che derivano dalla condivisione, dal tentativo, dall’esperienza digitale. E dall’utilizzare queste conoscenze al crearsi un lavoro, il passo è breve. Soprattutto quando le idee sono giuste e chi le realizza è un giovane di talento.

YouTube, il più grande magazzino video del WebYouTube non è solo una comoda fonte di intrattenimento, ma sta diventando sempre più la vera Tv della nuova generazione. C’è chi lo usa come strumento di autopromozione e questo è cosa nota, ma c’è anche chi ha imparato un mestiere o ne ha addirittura inventato uno guardando ore e ore di tutorial.

di Paolo Bigi

Sabato 10 settembre 2011 la “Novellara Sportiva” e la “Novellara Femminile” hanno voluto ricordare Greta Pavarini con un quadrangolare di calcio a cui hanno partecipato Sorbolo, Maranello e lo Sporting di Reggio Emilia.

a RAINERO RONDINI e ANTONIETTA SPAGGIARIper il loro 55° anniversario di matrimonio. Auguri di tanta felicità

da Mirella, Mietta, Marco, Sara, Mattia, Tania e Vittorio.

Auguri

LETTURE E MUSICA IN CENTRO STORICO A NOVELLARADopo l’interessante reading musicale di Stefano Cenci all’Antico Bar Roma, proseguono gli appuntamenti di “Do you read?” a cura della biblioteca di Novellara per avvicinare le nuove generazioni all’amore per la lettura. Prossimo appuntamento giovedì 3 novembre al Sisten Irish Pub ore 21.30.

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Alimentazione stile di vita e saluterubrica a cura della dott.ssa Marta Fontanesi Biologo Nutrizionista

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Una parola, dipendenza, spesso associata ad altre come droga, alcol. Ma anche in assenza di consumo di sostanze, viene al limite tollerata come fase temporanea, “ma senza esagerare”. Eppure, non possiamo dimenticare che, da un lato, è una caratteristica dell’essere umano quella di na-scere in una condizione di totale dipendenza dall’altro (la mamma), e restare comunque dipendenti gli uni dagli altri anche crescendo, anche da adulti! Sarebbe un guaio se il fornaio smettesse di fare il pane, se non ci fosse più chi re-alizza i vestiti, chi coltiva il grano, chi lo lavora, ecc. Inoltre, tutti abbiamo bisogno di approvazione, riconoscimento, comprensione, empatia... per regolarci nel rapporto con gli altri, per la nostra valutazione di sè. La nostra società ha però enfatizzato il bisogno individuale di essere autonomi, indipendenti, di superare limiti e ansie che accompagnano l’intera vita. Alcune persone, nel tentativo di raggiungere questo bisogno, diventano dipendenti in modo proble-matico, perdono la capacità di interagire dinamicamente con la realtà. Questa “dipendenza” si traduce in compor-tamenti che, benchè creino disagio alla persona, lei stessa sembra incapace di porvi un freno. Vi sono varie forme di dipendenza diciamo senza oggetto (senza eroina, cocai-na, alcol...), tra cui le dipendenze affettive. Le persone con questo problema, finiscono per instaurare relazioni affetti-ve connotate sempre secondo questo schema: vengono vissute effettivamente in modo drammatico, con una dose più o meno elevata di sofferenza, col terrore che possano finire, in balìa dell’altro. Persone che restano prigioniere di relazioni in cui non c’è reciprocità di scambio, né collabo-razione, né complicità, né intimità, anzi, pur di farsi ben volere sono disposte a fare qualsiasi cosa, anche azioni spiacevoli o degradanti, accettando situazioni che per altri sarebbero intollerabili, (e spesso sono intollerabili anche per loro), ma pur di essere amati sopportano. Possono indebitarsi, mettere in pericolo la loro vita, partecipare a riti sessuali che li ripugnano, ecc. Nel testo “L’anulare”, un libro di Ogawa Yoko, vi è un bell’esempio di dipendenza affettiva: pur di non interrompere la relazione affettiva col dottore, che sente minacciata da altri pazienti alle prese con le loro dipendenze, la segretaria si lascerà sempre più immergere da questa voragine affettiva fino a pensare, metaforicamente, “di diventare il suo amuleto”: “meglio in naftalina che abbandonata”. In genere le persone che vivo-no questo dramma, sono timide, schive, inibite, si sentono terribilmente indifese, sono poco attente ai propri bisogni.

Dipendenza: normale o patologica?

Queste persone, che potremmo definire “donatori d’amo-re a senso unico”, provano un malessere psicologico e anche fisico piuttosto marcato, al posto di benessere e se-renità, nel rapporto di coppia. In termini di percentuali, è una caratteristica più diffusa nel sesso femminile che ma-schile, anche se non mancano uomini con questo profilo. La Norwood le ha definite “donne che amano troppo”, per altri sono “crocerossine”. Per questa tendenza a “strug-gersi d’amore” per l’altro, sono i partner ideali di tossicodi-pendenti e alcolisti, o di partner impegnati in altre relazioni o disimpegnati, o di persone con problematiche serie da affrontare e superare.La presunzione, il pensiero dominante, è di riuscire prima o poi a farsi amare da chi proprio non vuole saperne di amarci, o che non riesce ad amarci nel modo in cui noi pretendiamo. Ma è proprio vero amore? Potremmo chie-derci. La dott.ssa Norwood non ha dubbi: “Se mai vi è ca-pitato di essere ossessionate da un uomo, forse vi è venu-to il sospetto che alla radice della vostra ossessione non ci

fosse l’amore, ma la paura; noi che amiamo in modo os-sessivo siamo piene di paura: paura di restare sole, paura di non essere degne di amore e di considerazione, paura di essere ignorate, o abbandonate, o annichilite. Offriamo il nostro amore con la speranza assurda che l’uomo della nostra ossessione ci protegga dalle nostre paure; invece le paure e le ossessioni si approfondiscono, finché offrire amore nella speranza di essere ricambiate diventa la co-stante di tutta la nostra vita. E, poiché la nostra strategia non funziona, riproviamo, amiamo ancora di più. Amia-mo troppo.” Amori “impossibili” dunque, che le donne che amano troppo si sforzano di rendere possibili, riversando ogni forma di energia, di pensiero, di denaro, di tempo, di amore, accettando prove dolorose e ricatti incredibili... ma spesso invano. Per contro, il partner di queste donne che amano troppo, sono proprio “uomini che non sanno ama-re”, che qualcuno ha definito come veri e propri “vampiri”. Le loro richieste di conferma non bastano mai, c’è sempre qualcosa di cui hanno bisogno e che certamente sarà l’ul-timo step da superare, l’ultima prova in cambio di eterno amore. Una sorta di pozzo di San Patrizio in cui riversare aspettative, tempo, pensieri, energie... Cosa fare in questi casi? 1. Il primo passo verso il superamento del problema è riconoscere di avere un problema.2. Il 2, ricordando che non è una vergogna avere un pro-blema, è chiedere aiuto: un valido psicoterapeuta potrà di-venire l’alleato opportuno con cui rompere questo circolo vizioso, un percorso di terapia di gruppo un valido mezzo.3. Il 3, considerare la propria salute e il proprio benessere una priorità su tutto il resto.

Oggi giorno la parola DIPENDENZA viene perlo più associata a qualcosa di nega-tivo, come se fosse un difetto, o un handicap, una condizione che toglie “dignità” alla persona, e quindi una “vergogna” da superare, da nascondere, da contrastare.

di Barbara Rossi, psicologa psicoterapeuta

CAMPAGNA NASTRO ROSA 2011Anche quest’anno come ormai da 22 anni, è iniziata la “Campagna Nastro Rosa” dedicata alla prevenzione del tumore al seno. L’evento organizzato dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori mette in evidenza il ruolo importante della prevenzione primaria e della diagnosi precoce nella lotta a questo tipo di tumore. E’ importante ricordare che oltre alla prevenzione secondaria con esami importantissimi come la Mammografia e l’Ecografia è altrettanto importante la prevenzione primaria attraverso un’alimentazione sana e corretta. Il tumore della mammella è tra i “Big Killer” nel mondo, la sua incidenza è in aumento ed è spesso associata ad uno stile di vita scorretto rappresentato da una erronea alimentazione, ricca in zuccheri semplici e grassi, e da insufficiente attività fisica. Queste sono le due condizioni che provocano obesità e quando il grasso in eccesso si localizza a livello addominale aumenta l’incidenza di patologiecardiovascolari, diabete, alcune forme di demenza senile, malattie cronico degenerative e alcuni tumori in particolare del colon, dell’endometrio e della mammella. L’obesità - con accumulo di grasso a livello addominale- ha un ruolo fondamentale nella patogenesi del cancro della mammella. Infatti è a livello del grasso viscerale che vengono sintetizzati sia estrogeni che androgeni; un eccesso di estrogeni associati ad insulino-resistenza - come gli studi epidemiologici hanno ampiamente dimostrato - dopo la menopausa favoriscono lo sviluppo di tumori mammari. Per evitare che ciò avvenga l’alimentazione dovrà essere povera in zuccheri raffinati (bibite e dolci) e grassi saturi (carni rosse e formaggi) e ricca in cereali integrali, legumi, verdura e frutta di stagione, perché questi alimenti sono in grado di ridurre i livelli di insulina. Quindi ancora una volta il consiglio è quello di ritornare a consumare cibi semplici e naturali senza ricorrere ad integratori alimentari (tranne in caso di necessità).

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UNA MAMMA SPECIALE

Questo mese voglio dedicare lo spazio riservato al no-stro gruppo alla mia mamma Lina. Già il titolo la dice lunga come lunga è la sua vita visto che il 20 giugno di quest’anno ha compiuto 91 anni (quasi un seco-lo). Una vita piena di tante difficoltà ma anche ricca di soddisfazioni: 5 figli, 10 nipoti, 7 pronipoti ed un ma-rito, che ora non c’è più, ma con il quale ha condiviso ben 57 anni di matrimonio, e tanti amici. Gli acciacchi oggi son tanti, ma la mente è rimasta abbastanza lu-cida poiché sa bene cosa dice e cosa vuole. Questo le permette ancora di leggere, scrivere e colloquiare con le persone pur avendo frequentato la scuola solo fino alla quinta elementare. Le è costato molto non poter proseguire gli studi, ma a quei tempi se lo potevano permettere in pochi. Non si è mai però arresa ed ha sfruttato ogni occasione per imparare ed accrescere il suo sapere. Chiunque la viene a trovare può godere della sua compagnia e affrontare qualsiasi argomento perché ascoltando la radio e seguendo la televisione è sempre informata un po’ su tutto.Le piacciono molto i Quiz televisivi. Ora segue “L’EREDITA’” condotto da Carlo Conti che termina in-torno alle ore 20, prima del TG1, con il gioco della “pa-rola” e puntualmente a quest’ora ,ogni sera, come un orologio svizzero telefona per darci la buona notte ma inizia la telefonata dicendo: io questa sera la parola l’ho indovinata e tu? E poi commentiamo insieme se è stata facile o difficile oppure dice: questa sera non ne avevo voglia e non l’ho poi seguito Conti. Dovete sapere che anni fa mi ha confessato il suo desiderio di partecipa-re ad un quiz perché spesso conosceva le risposte ma aveva il timore di andare nel pallone e non riuscire a

combinare niente. E’ stato uno dei suoi tanti sogni rimasti nel cassetto!Anche se negli ultimi anni i suoi ritmi di vita sono tutti rallentati legge ancora, e a volte senza occhiali, ogni cosa che le capita sottomano o che noi figli le portiamo: dal quotidiano, al settimanale, alla rivista, ai libri di ogni gene-re ma soprattutto di storia; di quella storia di cui, per una parte, ne è stata protagonista.Le piace anche tanto scrivere; voi penserete che tenga un diario e quando le viene in mente qualche cosa ci scrive sopra: niente di tutto questo.Fin da ragazzina la mamma si è distinta per la sua ca-pacità di descrivere in maniera particolareggiata e fanta-siosa ogni pensiero, emozione, avvenimento attraverso la scrittura: un bigliettino di auguri per un compleanno, un matrimonio, un anniversario od una qualsiasi ricorrenza ; una lettera di ringraziamento; oppure racconti di vita di famigliari, parenti ed amici letti da lei stessa in occasioni come appunto anniversari di matrimonio, compleanni e feste varie e ancora preghiere o pensieri dedicati a per-sone care in occasioni di S.Messe o Funerali. Una mia cugina conserva ancora il bigliettino, scritto dalla mam-ma, ricevuto dai suoi nonni paterni in occasione del loro matrimonio.Quando ci troviamo insieme come famiglia la prendiamo un po’ in giro su questa sua caratteristica e ridendo tutti insieme le ricordiamo quando scrisse anche lettere per fidanzate…… commissionatele dai cognati. Insomma più volte la mamma ha lasciato il suo segno o meglio il suo “Scritto”. Dice sempre che è l’ultima volta, ma poi se si presenta l’opportunità mi telefona dicendo: Grazia ho buttato giù due righe, mi son venute di getto, quando puoi vieni che me le leggi e correggi quello che non va. Vi confesso che ho modificato ben poco ed ogni volta che leggo davanti a lei ad alta voce un suo “scritto”mi commuovo e termino di leggere con un nodo alla gola. A seconda dell’occasione l’originale viene lasciato alle per-sone interessate ma una copia viene rigorosamente con-servata in una cartellina gialla dentro al suo comò che ci lascerà in eredità.Grazie a questa sua dote la mamma mi ha fatto una sor-

presa così bella e grandiosa che mi son detta:devo farla conoscere a più persone possibili affinchè, a più persone possibili giunga il messaggio che anche a 91 anni (se si ha la fortuna di arrivarci come lei) ci sono ancora risorse, si possono ancora stupire i figli e soprat-tutto che un anziano non è solo un peso ma anche una grande ricchezza! Vi racconto la sorpresa. Il 4 settembre u.s. io e mio marito abbiamo festeggiato 25 anni di matrimonio assieme ai nostri figli, parenti ed amici nel ristorante gestito dalla famiglia di mia sorella maggiore. Durante la cena ha chiesto un attimo di attenzione e leggendo due facciate di foglio protocollo ha racconta-to la mia vita dal giorno in cui sono nata sino ad oggi nominando tutti quelli che ne hanno fatto parte. E’ stata straordinaria; si è ricordata di cose che io avevo ormai rimosse…..ce l’ha fatta ancora una volta e senza il mio aiuto. Ma non è finita qui. Si avvicinano le mie pronipoti più piccine e mi consegnano un grosso cesto ricoperto da un drappo di raso rosso e sopra una piccola busta bianca intestata così”Per te Grazia”. Ho riconosciuto subito la calligrafia della mamma e provando gioia e stupore allo stesso tempo, ho pensato: ma cosa si sarà inventata la mamma? Cosa ci sarà qui dentro? Nella sala pian piano scende il silenzio, chiamo la mamma vicino a me e con le mani un po’ tremolanti, prima di scoprire il cesto, apro la busta per leggerne ad alta voce il contenuto. Vi riporto il testo originale:“Ei! Ti ricordi di noi? Quante cose abbiamo passato in-sieme! Ci hai messo in un angolo, ora sei grande, sei sposa, sei mamma, ma in questo giorno vogliamo es-serti vicine e tutte in coro, noi bamboline, cantarti in nostri più cari auguri assieme alla tua famiglia.Le tue compagne delle ore più liete della tua infanzia.”Tra gli applausi degli invitati ho scoperto il cesto e den-tro ho trovato le mie bambole (conservate ancora a casa della mamma) tutte allineate in base all’altezza, pulite e pettinate. Io e la mamma ci siamo strette in un forte e lungo abbraccio, le ho dato un grosso bacio e le ho sussurato: Grazie mamma, sei proprio speciale!!

Grazia Zarantonello

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Partenza alla grande del dojo arti marziali settore judo al torneo Malatesti, valido per l’acquisizione della cintura nera 1 dan con 5 medaglie e un 5 posto su 6 atleti partecipanti.Ad aprire la gara il giovane Stass Munteanu nella categoria esordienti B 66 kg, che dopo aver perso il primo incontro veniva relegato ai recuperi e non falliva vincendo per ippon (ko della boxe) i due incontri validi per il bronzo. Dopodichè gareggiava nei senior 66 kg il cugino Stass Calmatui che con 3 incontri vinti e uno perso anche malamente acciuffava una medaglia di bronzo, preziosissima per il punteggio finale di squadra. La sorpresa della giornata è però arrivata da Vlad Munteanu fratello maggiore di Stass che il primo incontro lo vedeva vincente in 5 secondi netti e la finale durava poco più di 30 secondi con due ippon veramenti spettacolari. Nei 60 kg juniores si conferma ancora Igli Ramosacaj tornato alle gare dopo i campionati dei balcani. Il giovane della nazionale albanese non falliva il bersaglio. Dopo 2 incontri condotti con determinazioni e vinti prima del limite in modo spettacolare, Igli non falliva il bersaglio dell’oro, confermandosi un ottimo atleta emergente. In gara anche Antonino Sferlazza, dopo 4 anni di assenza dalle competizioni nei +100 kg in finale non riusciva a centrare la medaglia d’oro

Dojo arti marziali Novellara conquista 5 medaglie a Firenze2 ori 1 argento e 2 bronzi il bottino dei reggiani al torneo Malatesti. Ori di Ramosacaj e Munteanu

Da sx: Andrea Aldini, Antonino Sferlazza, Stass Calmatui, Igli Ramosacaj, Vlad e Stass Munteanu

fallendo di poco l’obbiettivo ma gareggiando con grande coraggio. A completamento della gara il 5 posto di Bilel Messaoud nei 66 kg juniores. A fine giornata gli atleti del dojo arti marziali di Novellara portavano a casa il trofeo Malatesti. Un grazie a tutti da parte del tecnico Andrea Aldini che con grande determinazione ha preparato i ragazzi, per questo momento così delicato come l’inizio di stagione, che non fallivano il risultato.

di S. Battini

Settembre ha visto impegnate alcune squadre del nostro Circolo negli spareggi promozione.Sconfitta solamente alle fasi finale la squadra composta da Canovi - Salvarani - Vezzani-Giuliani, sicuramente in questa stagione agonistica ritenteranno il salto di categoria. E’ andata decisamente meglio alla squadra capitanata dal nostro istrutto-re Tagliavini, che oltre ad avere raggiunto la Finalissima si è anche aggiudicata una meritata promozione in serie D/2.Gli atleti Dignatici, Davolio, Bottura, e ap-punto Tagliavini hanno surclassato squa-dre che sulla carta sembravano più attrez-zate ma negli sport di squadra questo non è tutto.Infine sempre Paolo Tagliavini ha portato in alto i colori del CT la Rocca andando a vincere il torneo provinciale di singola-re maschile ver 45 svolti a Reggio Emilia presso i campi del CT Reggio. Volevo concludere questo articolo ringrazian-do ovviamente tutti gli atleti menzionati e tutti gli atleti del CT la Rocca qui non menzionati, la società che ha permesso lo svolgere di questi campionati, facendo anche notevoli sforzi economici e tutti i soci del circolo per la pazienza dimostrata nei giorni di torneo quando ovviamente i campi sono tutti occupati.

Anna Maria Ferrari

CT la Rocca: buoni risultati nel mese di settembre

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Domenica 11 settembre, presso il casolare Arginone, si è svolta la 3°edizione della Giornata di solidarietà”Insieme…per un amico”. Il ricavato della festa di 527,37 euro è stato devoluto all’Associazione G.R.D. (genitori ragazzi down). Il Gruppo Arginone ringrazia di cuore tutti gli amici intervenuti all’evento e un grazie speciale al G.R.D. che ci ha permesso di passare una splendida giornata con persone meno fortunate di noi.

E’ il lontano gennaio 2009 quando uno sparuto gruppetto di volontari e animatori dell’Oratorio par-rocchiale “Cristo Ré” decidono di formare il gruppo CAI-ORATORIO.L’intento è di condividere la passione “ dell’andar per monti “ con altre persone, senza distinzione di età e senza che siano necessariamente dell’ambiente par-rocchiale.Infatti tra i componenti del gruppo troviamo giovani, adulti e …molto adulti !!!!Ci sono studenti , insegnanti, ingegneri,impiegati , imprenditori, pensionati; insomma una bella fami-glia che dagli albori sino ad oggi è in costante cre-scita.Basti pensare che nell’escursione di esordio del 2009 vi parteciparono 6 persone mentre nell’ultima, del settembre scorso sul Gruppo del Catinaccio, era-vamo ben 21 partecipanti.E come non ricordare le due escursioni invernali del 2010 e 2011 dove i componenti raggiunsero il nu-mero record di 34 persone che ci obbligò a noleggia-re un pullman.E’ da precisare che il gruppo non è una sottosezione del C.A.I. di Reggio Emilia. Il nome CAI-ORATORIO è stato scelto a puro titolo identificativo ma senza alcuna ufficializzazione o riconoscimento da parte del C.A.I. provinciale.Siamo semplici appassionati che amano la mon-tagna e vogliono viverla in allegra compagnia e in totale sicurezza ; infatti le nostre escursioni sono alla portata di tutti e non necessitano di particola-ri capacità fisiche se non la resistenza prolungata al cammino.In questi primi 3 anni di attività del gruppo sono state compiute “spedizioni” (così ci piace chiamarle !!) in diverse zone dell’Appennino, del Trentino-Alto Adige e della Valle D’Aosta.Una bella carrellata di gite tutte bellissime e accom-pagnate sempre da un meteo splendido perché “ sul Cai-oratorio splende sempre il sole“ (così recita il nostro motto !!).Sul piano organizzativo possiamo contare sull’ope-rato del nostro trainer Giordano Lusuardi, fondatore del gruppo e “presidente ad honorem” , che da que-

ste righe vogliamo ringraziare per la sua instancabile attività di coordinatore e punto di riferimento essen-ziale nell’ottima riuscita di tutte le spedizioni.La stagione 2011 si è appena conclusa con l’ultima avventura sul Catinaccio in Valle di Fassa ma tante altre che stiamo già pianificando, ci attendono per l’anno venturo. Pertanto invitiamo tutti coloro che ne fossero interessati a tenere d’occhio la bacheca dell’Oratorio. E’ in programma infatti la serata de-dicata alla proiezione di tutte le uscite del 2011 e dove saremo lieti di informarvi su tutti i dettagli delle nostre prossime escursioni.Per info: Giordano Lusuardi 0522/1718048 Marco Veroni 0522/662996

Gruppo Cai-oratorio “Cristo Re”: quando la passione unisceNato dall’idea di alcuni appassionati escursionisti , il gruppo accoglie tutti coloro che desiderano condividere l’amore per la montagna.

di Marco Veroni

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Dopo un’ora di prevendita tutti i posti disponibili erano esauriti e, a fronte di una richiesta accorata, è stato programmato un secondo spettacolo in tardo pomeriggio, per non lasciare deluso alcun bambino.Il risultato è stato all’altezza dell’aspettativa e ci sono stati momenti di vera magia, sotto le luci soffuse gestite da Marcello Montanari, con una scenografia curata nei minimi dettagli da Luca Bartoli con l’aiuto di Daniele e di Gaetano Cucco, una sceneggiatura veloce e divertente, le musiche arrangiate da Paul D’errik, costumi coloratissimi e brillanti ideati dalle Mama Spray e attori calati perfettamente nelle parti diretti da Massimo Arduini, i quali hanno cantato e ballato come veri professionisti. Vorrei enunciarli tutti e chissà che fra loro non troviate un amico o un conoscente! Il nostro mitico Peter Pan è Davide Demuru; la sua ombra dispettosa è Francesco Veroni(anche nella parte di bimbo sperduto); Wendy che canta divinamente è Paola Spaggiari; i suoi simpatici fratelli Michele alias Davide Mantovanelli (anche un pirata) e Gianni alias Paolo Camparini (anche un pirata); mamma Darling affettuosa è Rosa Laudando(anche nella parte di indiana); papà Darling severo è Fabio Ferretti (anche nella parte di pirata); una Trilly luminosa è Elisa Goldoni; Capitan Uncino strepitoso è Marco Rossi; Spugna l’inimitabile è

Peter Pan fa il bis ed è tutto esaurito!Domenica 2 Ottobre, al teatro comunale, grande successo di Peter Pan, rappresentazione musicale per bambini e non solo, portata in scena dai genitori, tutti volontari, della scuola dell’infanzia A.I.Lombardini!

di Monica Guidetti

David Purdy; gli altri pirati cattivissimi sono Sonia Fasoli e Nicola Rossini; il Capo indiano è Mattia Lorenzini (anche nella parte di Nana e di un pirata); la bella Giglio Tigrato è Marianeve Gandini(anche bimba sperduta); le deliziose indiane sono Tania Costoli, Martina Ceresoli e Cristina Montanari; gli amorevoli bambini sperduti sono Simonetta Mora, Beppe Torreggiani e Fausto Bizzarri. Infine, ma non ultimo per importanza è il coccodrillo, che nasconde Roberto Villa. Grazie al signor Papazzoni per la pazienza che ci ha dimostrato!Un ringraziamento particolare al mensile “Il Portico” che ci ha riservato ampio spazio e disponibilità. Il successo ottenuto non può che spronare verso nuovi orizzonti e traguardi, sempre uniti da uno spirito di collaborazione e rispetto reciproco che sono alla base di un progetto tanto riuscito.Grazie a tutti coloro, bambini e adulti, che credendo nel gruppo teatrale, hanno voluto assistere a Peter Pan, regalando con i loro applausi tanta soddisfazione e gioia!

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Non capita spesso di rivestirsi e di uscire di casa dopo aver già indossato il pigiama e essersi infilati sotto le coperte. E’ quello che mi è successo il 24 settembre in occasione del concerto in piazza dei Motherphonic, la loro musica mi ha “tirato giù dal letto”! Il gruppo è composto da Francesco Savazza alle tastiere, Stefano Davolio alla chitarra e Alessio Lombardini alla batteria. “Abbiamo iniziato a studiare musica alla scuola di musica di Novellara – dicono Alessio e Francesco - molto presto (in un campeggio estivo organizzato dal Don!) abbiamo iniziato a pensare ad un progetto insieme. Addirittura i nostri genitori avevano suonato assieme negli anni ’60, quando il beat e il rock stranieri si ascoltavano solo attraverso Radio Lussemburgo.”I Motherphonic definiscono il loro genere pop-fusion e si ispirano a sonorità che vanno dai Level42 a Donald Fagen per passare dai Toto fino a Sting. “Come fu per i nostri genitori, non ci accontentiamo di

subire le proposte radiofoniche commerciali e, attraverso una ricerca musicale continua, abbiamo scelto i nostri modelli musicali di riferimento con cui ci confrontiamo nel realizzare i nostri pezzi.” I Motherphonic infatti stanno per realizzare il loro primo CD contenente 9 brani originali tutti suonati, arrangiati e mixati dai tre musicisti.“Dopo anni trascorsi in giro per l’Italia a fare cover di altri gruppi – dice Stefano - ci siamo chiusi nel nostro studio e abbiamo cominciato a registrare. Per scelta non abbiamo voluto essere seguiti da un produttore perché volevamo scoprire noi stessi come realizzare il nostro sound, che è ben lontano da quello a cui ci ha abituato il mercato radiofonico italiano“ “Con il mercato discografico in crisi, cerchiamo comunque di dare più importanza al contenuto artistico dell’opera piuttosto che il formato con cui ci vorremmo far conoscere: non vogliamo diventare solo mp3 o muoverci in sterile format alla X-Factor” – continua Francesco – “per noi è molto importante il fattore live. In Italia è sempre più difficile fare ascoltare le proprie canzoni. Non ci sono spazi gestiti in modo così lungimirante, a differenza di paesi come Stati Uniti o Regno Unito. Manifestazioni culturali come “Uguali Diversi” invece offrono uno spazio anche a realtà musicali che non trovano palcoscenici commerciali per mostrarsi” “Nei nostri concerti – dice Alessio- ci avvaliamo del contributo di Cristian Menozzi, che completa la band con il suo basso, ed è per noi una grande sfida riuscire a realizzare musica così fuori dalle righe dal vivo con soli 4 elementi. Le cover che eseguiamo sono in genere suonate da band più allargate e vantiamo di non avere un lead vocalist, ma sia Stefano che Francesco alternano la loro voce sui brani.”A metà dicembre uscirà il loro nuovo disco dal titolo “Directions”. E’ il frutto di due anni di lavoro e della selezione di una quarantina di idee abbozzate, frammenti di pezzi, più o meno arrangiati. “Ci rendiamo conto che la sonorità del nostro album possa essere un po’ per appassionati – continua Alessio – ma al momento non stiamo cercando compromessi commerciali o discografici, ma piuttosto tentiamo di realizzare un prodotto musicale di

Motherphonic, una band dai grandi orizzontiSi sono esibiti a Novellara in occasione di “Uguali Diversi” e la settimana precedente hanno registrato un live all’interno della rocca…a Dicembre uscirà “Directions”, il loro primo CD.

di Simone Oliva

qualità che piaccia prima di tutto a noi, ma anche al pubblico, se vogliamo, di nicchia. In Italia c’è spazio anche per artisti che hanno un pubblico ridotto. Mi è capitato spesso di andare ad assistere a concerti di grandi musicisti, non commerciali, che comunque hanno riempito il locale dove erano ospiti.”C’è speranza, sembra dire Alessio. Il problema degli spazi per i musicisti è sempre stato importante e lo sottolinea Stefano.“Diversi anni fa avevamo contribuito a portare in Comune a Novellara le firme raccolte per realizzare la sala prove. Tutto però si è arenato e non se ne è sentito più parlare. Ovvio che ci sono problemi più importanti da affrontare, però è un peccato non avere uno spazio pubblico a Novellara adibito a prove per giovani band emergenti.” I Motherphonic scrivono i testi in inglese ma non lo vivono come un limite…“Anzi” – scherza Stefano – “è un ottimo modo per non farsi capire!” A parte le battute, la sonorità che inseguiamo si sposa molto bene con la lingua anglosassone, ma non escludiamo che in futuro si possa realizzare anche un progetto in italiano.”I Motherphonic sono su Facebook, basta digitare il loro nome per poterli contattare e soprattutto… ascoltare!

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Rubrica mensile di musica e spettacoli a cura di Luca Lombardini e alcuni amici

NOVELLARA (RE) via P. Mascagni, 10 Tel. 0522/662733 fax 0522/654699 - Email: [email protected]

La Nuvola s.n.c.

di Righi & C.NOVELLARA (RE) P.zza Mazzini, 11/1 (piazzetta)

tel.e fax 0522/662736 Email: [email protected]

TENDE INTERNE TENDE DA SOLE

Il mese scorso abbiamo dato spazio al buon Enrico con il suo bel resoconto del concerto della Finlay. Riparto da quell’’articolo perché mi sembra doveroso ribadire il fatto che il nuovo lavoro di Lenny Kravitz “Black and white America” è davvero encomiabile. Li per li , davo per scontato che fosse (come poi è di fatto) un classico nel suo genere. A dire il vero, ascoltandolo per bene, devo confermare che si tratta davvero di una chicca. Quasi quasi direi che negli ultimi 3 mesi non ascoltavo qualcosa di così interessante. C’è tutta la somma del buon Lenny degli ultimi 10 anni. C’è un pezzo fantastico (Looking back on Love) che si conclude con il cantato e la grancassa di una batteria e un velo di chitarra non distorta, sembra di sentirlo li e vederlo nel palco immaginario creato dalla stereofonia dell’impianto, con un piede sulla grancassa e il microfono davanti e la chitarra in mano. Ma tutto il cd è da ascoltare senza buttare via niente. Ampio spazio a musica suonata dal vivo come nel suo stile e collaborazioni anche con un rapper non poco famoso, al secolo Jay-Z, insomma, a tratti ci sono sprazzi di sonorità Princiane, c’è di che sbizzarrirsi nell’ascolto. E poi è inciso dav-vero bene. Pochi strumenti ma ben calibrati. Ottimo suono e ottima musica.Girando in Italia la novità che mi ha reso molto felice è stata l’uscita del nuovo cd dei fantastici Planet Funk. Non me ne perdo uno. Questo è molto bello. Nulla di trascendentale ma di ottimo spessore e sonorità pop elettrico - dance. La loro consacrazione come una della band piu importanti sulla scena pop dance avvene all’esordio, con il singolo “Who said”. Di li ad arrivare a ora, del tempo ne è passato. Hanno cambiato can-tante e si riuniscono tra Napoli e Firenze, quasi come una jam session a distanza con il cantante lussem-burghese. Questo ultimo lavoro è un po un ritorno alle origini, al primo lavoro che tanto c’era piaciuto. Da segnalare la partecipazione, sia in fase di scrittura che come cantante, di Giuliano Sangiorgi dei Negramaro in “Ora il mondo è perfetto”, primo brano in italiano del gruppo. Per il resto il lavoro si muove su territori ben conosciuti e di preciso stampo Planet Funk. Molto bene, anzi benissimo. Segnalo a chi interessasse, le loro date dei concerti: i Planet Funk saranno in tour fino al 14 gennaio dove suoneranno a Roma. Il 28 ottobre il tour prenderà il via da Trezzo Sull’Adda (MI) e proseguirà in diverse città d’Italia tra le quali Rimini (29 ot-tobre), Brescia (12 novembre), Torino (19 novembre), Napoli (2 dicembre) e Ferrara (16 dicembre). Quasi quasi un pensierino di un bel live ce lo farei … È uscito, nei canali discografici meno di massa, un lavoro di una cantante di cui non avevo mai sentito par-lare, una tale Jo Hamilton. Il cd si chiama “Gown”. Non è facile da reperire, praticamente impossibile. Ho avuto modo di ascoltarlo e devo dire che le pochissime note reperite in rete sono da confermare. È un lavoro che sembra concepito da David Sylvian, con le sue atmosfere cupe e intimiste, Jo ci mette la sua bella voce e il suo talento, tale da poter assicurare un ottimo lavoro a livello di scritture e arrangiamenti, con melodie a volte impeccabili. Non è un lavoro facile da ascoltare , ma credo che questa Jo Hamilton, nell’ambito degli appassionati di David Sylvian, Kate Bush, Tori Amos, Bjork, ecc ecc non potranno fare altro che apprezzare la bellezza di questo cd, che si sta facendo strada in tutto il mondo. Di lei si sa poco, ma è destinata (spero proprio) a regalarci altre belle perle come in “Gown”, magari suonando l’ ”airpiano”. Su facebook la trovate, in rete di lei si dice poco. Il cd è bello e vale la pena di ascoltarlo. Lo spazio è finito. Alla prossima.

Il Torneo di briscola a 5 Nella serata di mercoledì 28 settembre 2011, in zona Parco Primavera, presso il “Chiosco Primavera” si è svolto il terzo torneo di Briscola a 5, in versione “Evolution”. In pratica si chiama prima il punteggio e poi la carta, una versione del gioco peraltro conosciuta in tutta Italia e molto divertente. Il torneo inizia alle ore 22, i partecipanti sono 12, si fanno due tavoli a sorteggio, da 6 partecipanti di cui uno a turno farà “il morto” quando toccherà a lui distribu-ire le carte. Tavolo numero 1: Walter, Ciccino , Bakero (il vincitore della prima edizione), Lepo, Addo, Lomba (il sot-toscritto), Tavolo numero 2: Paolo, Pizzo, Capoz, Malaga, Dany Sporty, Pippy. Si creano quindi i due tavoli finali, dopo la fase delle “eliminatorie”. Accedono alla finale di “A” (i top players) i seguenti partecipanti : Ciccino, Capoz, Malaga, Addo, Bakero, Paolo. Alla finale di “B” (il tavo-lo dei deliranti), accedono: Lomba, Pippy, Walter, Pizzo e Lepo. Entrambe le finali si svolgono in (quasi) assolu-to silenzio, onde osservare la regola del gioco dei muti, a parte qualche richiamo a qualche giocata inguardabile (a volte capita). Comunque tutto viene registrato sui fo-gli dei punteggi il cui verdetto dei vincitori viene emesso verso la mezzanotte. Il vincitore della terza edizione del torneo è (per il tavolo A e quindi top player) Capoz, al secolo Luca Capozzi, mentre per il tavolo “B”: Lomba, al secolo Luca Lombardini. Ma alla fine, al di la del punteg-gio, è stata una serata all’insegna della buona compagnia anche grazie a qualche bicchiere di buon vino e all’ottimo salame offerto da Bakero (Luca Arioli). Tutti contenti alla fine. Ringraziamo il Chiosco per i premi offerti a tutti i par-tecipanti e rimandiamo al prossimo torneo. L’albo d’oro è il seguente: prima edizione vinta da Bakero, la seconda da Mazzo (Mazzoli Daniele), la terza Capoz.

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La Voce di S.Maria e S.GiovanniPagina a cura del Gruppo volontari S.Maria e S.Giovanni

di Davide - Luciana e Alessia

S.MARIA DI NOVELLARA (RE)p.za Prati della Fiera tel. 0522/657196 S.MARIA DI NOVELLARA (RE)

p.za Prati della Fiera, 8 tel. 0522/657672

di Leila e Mirco

Edicola - Profumeria Cartoleria - Giocattoli

Per tantissimi anni avevano ospitato, nel quarto fine settimana di settembre, il circo e le altre attrazioni, richiamo irresistibile per i cittadini di S.Maria e paesi limitrofi (il sabato della fiera era praticamente obbli-gatorio assistere allo spettacolo del circo). E poi anche l’esposizione delle più belle mucche de-gli allevamenti locali, con le attrezzature per la cam-pagna che diventavano sempre più raffinate.Poi, durante gli anni ’80, viene completata dalla Cooperativa Edile di Novellara la struttura con abi-tazioni e spazi commerciali che doveva in seguito spostare più a Nord il centro della frazione, da tem-po sempre considerato delimitato dalla vecchia coo-perativa, ora diventata ferramenta Beltrami.Con il Bar e il negozio di alimentari del portico, la tabaccheria di Enea e il negozio Tellini, il vero centro del paese era sempre stato considerato l’incrocio tra la provinciale e l’asse Villa Seta-Due strade ai confini con la frazione di S.Tomaso.Nel 1982, insieme al nuovo Ufficio Postale, viene aperto il primo negozio sotto i portici di piazza Prati della Fiera; è quello di Claudio Romani che si occu-pa tuttora di riparazioni di apparecchi elettronici e radiotelevisivi.Un impulso notevole viene dato subito dopo dall’apertura del Bar TopKapi di Claudio Pellini.Un bar atipico, per le usanze del paese, abituato a considerare questi esercizi come un punto d’incon-tro quasi esclusivamente serale.Claudio inaugura invece l’apertura anticipata alle pri-me ore del mattino, con la colazione al bar, appunto misura atipica di quegli anni per un bar di frazione, e con la chiusura serale.Con l’apertura successiva della cartoleria di Rosina Monari e della macelleria di Felice Marmiroli, i por-tici di piazza Prati della Fiera diventano un piccolo polo commerciale di grande attrazione. Oggi alcuni gestori sono cambiati, al bar di Claudio (diventato di Davide e Luciana) è stato aggiunto un secondo nome, Bar 46, in onore a Valentino Rossi.Anche la cartoleria ha cambiato nome e gestori (oggi Profumi e Balocchi di Leila e Mirco), e si è aggiunto,

Piazza Prati della FieraErano i prati dove si svolgeva la più che centenaria Fiera di Merci e Bestiame denominata di S.Matteo.

con grande piacere delle donne l’Estetica 2000 di Mirca Monari.Negli anni successivi si è completata piazza Prati della Fiera con la costruzione di 16 case GioCo a cura della cooperativa d’abitazione Andria di Cor-reggio. Agli albori del nuovo secolo viene poi sistemato il Parco di piazza Prati della Fiera, grazie al contributo del Comitato Ente Fiera (soldi guadagnati con diver-si anni di Sagra del Tortello), in collaborazione con l’Amministrazione del Comune di Novellara e su progetto degli architetti di Andria.La sistemazione che si è ottenuto, mescolando il nuovo con l’esistente, rappresenta un luogo idea-le per quanti vogliono godere del verde nelle calde giornate estive e un posto sicuro per i giochi e il di-vertimento dei bambini. Ma rappresenta anche un punto d’incontro per tutta la comunità, che trova in questo luogo la possibili-tà per manifestazioni musicali, culturali e ludiche di vario genere.Abitanti e gestori dei negozi del complesso di piazza Prati della Fiera sono diventati nel tempo una co-munità attiva all’interno della frazione, svolgendo un impegno che serve a rendere più appetibile la vita che gira intorno.In una società che tende sempre di più a isolare le persone relegandole in casa davanti al televisore, diventa sempre più importante avere delle oppor-tunità di incontro. S.Maria è sempre stata un polo d’attrazione per le frazioni vicine, ma sta diventando soprattutto un bel posto dove vivere, con tanti servizi e tante persone che hanno voglia di fare.Negli ultimi anni e con la costruzione di nuove case, il numero degli abitanti è aumentato, anche con il contributo di diversi immigrati che hanno trovato lavoro nel paese o nelle vicinanze.L’augurio di tutti è che rimanga sempre e comunque la voglia di stare insieme che ha caratterizzato tanti anni del secolo scorso e che il parco di piazza Prati della Fiera è ancora in grado di accontentare.

Domenica 6 Novembre

alle ore 16.00

nel Teatro Comunale di Novellarala Compagnia de I FIASCHI

presenta la commedia dialettale

Al dòni bisògna sol savèri tòr so di Luigi Carboni

Dopo 6 anni di successi in tanti teatri emiliani, I FIASCHI tornano a Novellara, con la collabora-zione dell’Amministrazione Comunale, per uno spettacolo di beneficenza a favore della Scuola Materna S.Maria.Prenotazioni: dal 17/10 presso Vanity a S.Maria via Provinciale Sud, 211 (Silvia 329 1254177) dal Lunedì al Venerdì 9.00-12.30 e 16.00-19.30(chiuso il Giovedì mattina); e a Novellara sotto i portici (ex forno Vivi) Sabato 29/10 dalle 10.00 alle 12.00.Informazioni Accorsi Cisma (cell. 348 2424701)

Lasagni Alberto (cell. 347 5852368)Gozzi Antonio (cell. 337 567749)

Paolo e Robby due colonne del volontariato di Piazza Prati della Fiera.

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Rubrica a cura di “Gente di Canile”via Valle, 104 Novellarawww.gentedicanile.it” www.gentedicanile.it

Non solo pulci

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di Giovanetti Rag. GiorgioImmobiliare

Cari lettori, il mese scorso ci siamo soffermati sull’importanza di valutare una serie di fattori prima di adottare un cane. Da questo numero inizieremo invece a trattare aspetti pratici della sua gestione, che vanno dall’alimentazione al predisporre un luogo in cui possa rilassarsi e riposarsi e molto altro ancora.Per quanto riguarda l’alimentazione, per noi umani è importante mangiare tutti assieme e, appartarsi per consumare il proprio pasto, è indice di scarsa socializzazione. Nel mondo dei lupi, i progenitori del cane, il rituale alimentare si svolge invece seguendo dei turni e non in convivialità come nel caso degli umani. Secondo una precisa gerarchia di accesso al cibo, il primo ad alimentarsi senza particolare fretta e ingordigia è il leader, che lascia poi agli altri il resto del banchetto. La sequenza dei turni è perciò indicativa del rango del soggetto all’interno del branco. Per non dar luogo a fraintendimenti, con il rischio di conferire involontariamente la leadership al nostro cane, è buona norma separare il nostro pasto dal suo, anche solo frapponendo una ventina di minuti fra i due momenti. Ciò premesso, esiste poi un modo corretto per dargli da mangiare ed evitare confusioni di posizionamento all’interno del gruppo. Prima di tutto abituiamolo fin da cucciolo ad aspettare quando ci abbassiamo per porre a terra la ciotola, così che non abbia alcun dubbio sul fatto che siamo noi a dargli il cibo e non lui a procurarselo. Una volta appoggiata a terra la ciotola, proponiamogli il segnale di accesso con un “vai”. In questo modo, oltre a chiarire al cane il nostro ruolo di leader all’interno del gruppo, gli avremo dato indicazioni precise di autocontrollo, qualità questa molto preziosa in tante situazioni. Anche le fasi successive sono strategiche per un buon posizionamento sociale del cane. Infatti, dopo avergli dato il segnale di accesso al cibo, non bisognerà sostare nei pressi della ciotola, perché potrebbe interpretarlo come un’attesa del nostro turno. La cosa migliore da fare è quindi quella di lasciarlo mangiare in pace, allontanandoci da lui. Un’altra regola fondamentale è quella di non dare mai bocconi al cane durante il nostro pasto e questo per diverse ragioni; innanzitutto sulla nostra tavola è presente cibo che non è assolutamente adatto ai suoi bisogni alimentari e, in secondo luogo, potremmo creare ulteriori equivoci di posizionamento gerarchico in quanto è proprio il leader che in qualunque momento può chiedere agli altri membri del gruppo di dargli del cibo. Inoltre, da ultimo, non è opportuno impostare consuetudini che non possiamo mantenere; infatti, l’abitudine di elemosinare cibo a tavola può creare situazioni difficili, soprattutto quando ci troviamo in luoghi pubblici o abbiamo degli ospiti a casa. Se non lo avevamo ancora detto, ricordiamoci che la parola chiave nella relazione con il nostro cane è “coerenza”.

IL PELOSO DEL MESE

ETTO, taglia medio piccola, maschio sterilizzato, di anni 3, carattere molto socievole senza essere invadente.

Sabato 29 ottobre 2011 alle 16.30 presso sala Civica del Comune di Novellara, presentazione del volume “Storia delle industrie meccaniche a Novellara”.Saranno presenti gli autori Franco Lombardini e Franco PietramaggioriInterverrannoAimone Storchi, già presidente del Club Mec-catronica Assindustria di Reggio EmiliaBarbara Cantarelli, vicesindaco di Novellara assessore alle attività produttive del Comune di Novellara.

La cittadinanza è invitata a partecipare.

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Rubrica a cura della dott.ssa Roberta Bocedi

Medicina veterinaria per cani e gatti

NOVELLARA (RE) via C. Colombo, 91/93 Tel. 0522/662526

Osteoartrite: riguarda anche i nostri cani e gatti?

L’osteoartrite è una patologia progressiva e irreversibile delle articolazioni caratterizzata dal deteriora-mento della cartilagine articolare, dalla formazione di osteofiti (una sorta di speroni ossei), dal rimodel-lamento dell’osso e da cambiamenti dei tessuti circostanti l’articolazione. Tutto ciò accompagnato da un grado variabile di infiammazione e dolore man mano che la patologia progredisce. Può naturalmente colpire tutte le articolazioni del corpo, anche se alcune sembrano essere più affette di altre. L’osteoartrite è considerata la prima causa di dolore cronico nel cane e gatto anziano. Alcune razze hanno una predisposizione maggiore di altre a sviluppare il problema. Poiché, sfortunatamente, i nostri animali in genere non si lamentano anche in caso di forte dolore, dobbiamo affidarci ai cambiamenti comportamentali per valutare possibili segni di dolore. Il dolore causato dall’osteoartrite ha un inizio subdolo, è inizialmente un dolore che “va e viene” per poi diventare, con il tempo, sempre più persi-stente e grave. Nel cane possiamo osservare un progressivo “rallentamento”: il cane anziano non sarà più in grado di camminare tanto quanto faceva in passato, sarà più rigido nei suoi movimenti, soprat-tutto dopo un periodo di immobilità (dopo il sonno) o dopo uno sforzo fisico importante, tenderà a riposare per periodi più lunghi, farà “fatica ad alzarsi” e potrà anche zoppicare con uno o più arti. Con il gatto può talvolta essere più difficile riconoscere i segni di dolore. Si tende spesso semplicemente a dire che sta invecchiando. Così il gatto che soffre di dolore osteoarticolare tenderà a dormire di più, smetterà di saltare su mobili, davanzali, letti, etc. Potrà anche iniziare a sporcare fuori dalla cassetta, si pulirà di meno, potrà diventare più aggressivo. Tutto ciò avviene perché movimenti, che in passato erano semplici e naturali, diventano progressivamente più difficili e dolorosi da compiere.Se si sospetta che il nostro cane o gatto soffra di questo problema, è sempre meglio rivolgersi al pro-prio medico veterinario per decidere assieme cos’è meglio fare per cercare di controllare la patologia e migliorare la qualità della vita dei nostri animali. Innanzitutto bisogna ricordare che l’obesità è sempre un fattore aggravante di questa malattia, perciò il controllo del peso è sempre la prima “terapia”. Vi sono poi diversi mezzi per cercare di rallentare il progredire della patologia anche se, occorre ricordare che una vera e propria “cura” ancora non esiste. In fasi precoci del problema si possono ottenere buoni risultati aggiungendo alla dieta dell’animale inte-gratori che forniscono un supporto alla cartilagine, rallentandone la degenerazione e aiutando in questo modo a ridurre, in parte, l’infiammazione. Questi si possono trovare sia sotto forma di compresse o granulari, da aggiungere alla normale dieta del nostro animale, ma esistono anche diete apposite già formulate in modo tale da fornire il giusto apporto di queste sostanze. Quando poi la malattia progre-disce si può far ricorso a veri e propri farmaci antinfiammatori, che hanno come obiettivo la riduzione dell’infiammazione ed il controllo del dolore. Oggigiorno esistono poi anche terapie complementari che possono essere utilizzate per raggiungere lo stesso risultato. Così come per l’uomo, anche per i nostri animali, si inizia a far ricorso alla fisioterapia, idroterapia e agopuntura.

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Rubrica a cura di Giovanni Franzoni

Famiglie novellaresi: “i Bernein” (Davolio)Quando arrivava un forestiero e chiedeva in giro dove era la casa dei Davolio, nessuno sapeva rispondere perché la gente li conosceva solo per “i Bernein”.

Famiglia Davolio, Antonio - si riconoscono da sin: Fulvia, Gina, Ettore, Io-landa, Artemio, Carlina, Sante, Maria, Nella e Vanda. In poltrona la madre Lidia Santini.

Novellaresi in gita a Venezia - lido. Si riconoscono: Bertozzi Marisa, Saltini Carla, Astolfi Amedea, Altimani Norma, Giovanardi Licia, Pignagnoli Elisa e Marta, Lusetti Vincenzo, Soliani Tanuccio, Becchi Melenis, Becchi Giulio, Cocconi Carlo, Lombardini Tobia, Soliani Giovanni, Lombardini Marta, Stor-chi Arturo e pochi altri che sono pregati, se si riconoscono di avvisare per completare il gruppo di amici novellaresi in gita.

Un appuntamento ormai consolidato che, novellaresi e non, aspettano con ansia. 89 auto iscritte al raduno più una decina di “partecipanti off-list”, che hanno sfilato per le vie del paese sostando lucide e scintillanti in Piazza della Resistenza per tutto il mattino accompagnate dal Ludobus nel pomeriggio.Premiate tra le partecipanti: l’auto più vecchia. Una Fiat Balilla 3 marce del 1932 appartenente al sig. Sergio PratiLa vettura proveniente da più lontano: una Porche Carrera del sig. Vittorio Sora proveniente da Ostiano (Cremona).L’autista più anziano: il signor Francesco Corradini classe di nascita 1936 alla guida di una Lancia Gamma Coupè del 1978Il conducente più giovane: Matteo Ferrarini del 1991 al volante di una Fiat To-polino C del 1949.L’auto più votata dai visitatori: una Lancia Belna Cabriolet del 1935 del signor Casari Remo d Soliera.Un incontro apprezzato da chi già lo conosceva ma allargato grazie al passaparola, infatti molti sono stati i nuovi arrivi . un ricambio notevole quindi, che ha reso questo appuntamento sempre in divenire. Una visita alla Rocca Gonzaghesca prima d pranzo per poi passare dal sedile dell’auto alla seggiola del Ristorante Don Divino per il banchetto del gruppo. Grandi e piccoli uniti dalla passione per le auto che hanno la possibilità di ritrovarsi tutti gli anni insieme per apprezzare tante auto di cui si è persa la memoria o, nel caso dei più piccoli, non si aveva conoscenza.Si ringraziano: Cartoleria Pippo, Il Forno Al P.A.N.,Meloni Auto. Sain Termo-sanitari, Tamoil di Paterlini e Salardi, Cantina Lombardini, Macelleria Zanetti, il Comune di Novellara ed i vigili urbani insieme alla Ludoteca, il Portico, il motoclub Svalvolati e tutti volontari che con il loro lavoro non retribuito con-sentono di organizzare tutto questo tutti gli anni

Sara Lanza

In 89 alla quinta edizione di Anticauto

Circolo Ricreativo Novellarese

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Conoscere la flora

La persicaria erba dei ginocchi arrossatiCon le piogge di fine estate questa erba dei fossi e dei luoghi umidi, ri-prende notevole vigore e incrementa le sue dimensioni e l’invasività dei suoi popolamenti. Vista da vicino e osservata attentamente presenta aspetti anche gradevoli, in particolare la spiga fiorita dai colori cangianti dal bianco al rosso. Il nome volgare di persicaria le deriva dalla somiglianza della sue foglie con

quelle del pesco. La pianta è una erbacea annuale, alta fino a oltre il metro, ramosa e con fusti robusti, nodosi, rossastri a maturità proprio in tali “giun-ture”, angolate come ginocchi. Questi fusti con l’allungamento si prostrano al suolo poi tendono a rialzarsi assumendo aspetto ascendente.Le foglie sono lanceolate con un breve picciolo, inserite alterne sul fusto a ogni nodo, con bordo liscio e a volte cigliato. Sulla faccia superiore presen-tano spesso una macchia scura a forma di V rovesciata. Le infiorescenze constano di corte spighe ascellari, quella terminale è molto più lunga e com-patta, di 5-8 cm. I piccoli fiori sono di colore rosato- rossastro, la fioritura o antesi, avviene da luglio a ottobre.Il nome scientifico,” Polygonum persicaria” discende dalla caratteristica più appariscente della nodosità dei fusti: “Polys”= molti, “Gony” = ginocchi. La famiglia è quella delle Polygonacee, già incontrata in occasione della trat-tazione di un altro membro molto noto i “Curzoi” o polygonum aviculare. Con il diffondersi delle pratiche o credenze salutistiche un altro rappresen-tante della famiglia, il cosiddetto “Grano saraceno”o Polygonum fagopy-rum, ha riacquisito notorietà. Presente in passato nelle coltivazioni della nostra collina, è scomparso da molto tempo. Anche nelle valli alpine dove aveva resistito più a lungo ha subito una drastica riduzione a causa della concorrenza del prodotto cinese.La persicaria contiene diversi principi attivi che le conferiscono proprietà terapeutiche popolari, principalmente quella diuretica. Quando i reni non erano in disordine, veniva impiegata nell’idropisia e negli ingorghi viscerali. Tradizionalmente era anche indicata nella cura delle affe-zioni catarrali, come astringente e come blando emostatico. Queste notizie sono riportate più come fatto letterario che non come ele-mento utile per le pratiche fitoterapiche che vanno adottate sempre su indi-cazione medica o erboristica. Le illustrazioni e altre notizie sono agevolmente reperibili nel web con ricer-che basate sul nome scientifico. L’osservazione diretta è comunque auspi-cabile per acquisire una conoscenza utile a garantire una maggiore soddi-sfazione e familiarità nelle passeggiate in natura . Tanto più ora che la “Première dame” di Francia ha finalmente confessato di essere stata conquistata dal presidente Sarkozy proprio per la sua cono-scenza di fiori e piante, manifestata durante le corsette mattutine.

Quest’anno per festeggiare il primo anno di apertura dell’acetaia comunale grazie alla par-tecipazione di partner quali palazzo Bonaretti Editore e L’Acetaia San Giacomo è stato possibile costruire un programma di eventi che si sono aggiunti alla ormai tradizionale giornata dedicata alla cottura del mosto in piazza. Già sabato pomeriggio era visibile la mo-stra fotografica sul primo anno di apertura dell’acetaia , allestita sotto il portico della Rocca, realizzata con le fotografie di Ferdinando Corradini, abile e assiduo documentatore di tutti gli eventi della nostra acetaia. Sabato sera è stata organizzata la “corsa delle Badesse” gara a squadre ad eliminazione diretta su circuito cittadino per la conquista del primo “Trofeo Acetaia San Giacomo”. In pratica le squadre composte da due concorrenti denominati “cottaioli” dovevano far rotola-re una botte della capienza di 2 q.li (ovviamente vuota) su un percorso tracciato (perimetro dei giardini di piazza unità d’italia). Hanno gareggiato nove squadre suddivise in due man-ches e finale tra i 5 migliori piazzamenti. La vittoria è andata alla squadra dei Moschettieri, proveniente da Perugia la quale ha sbaragliato per velocità e dimestichezza le squadre concorrenti. Seconda si è classificata la squadra dei “Pucci” mentre la terza classificata è stata la squadra Bip-Bip (riconducibile al J.t. Paterlini). Premio speciale è poi stato assegna-to alla squadra proveniente dal luogo più lontano assegnato ai concorrenti provenienti da Chicago. La serata è proseguita con aperitivo spagnolo e cena organizzata dal Bar Roma mentre in piazza si cuocevano la saba e il savòr per le degustazioni della domenica nello stand pro loco. L’alba della domenica vedeva già i tecnici della confraternita impegnati in piazza nell’allestimento dei paioli per la cottura del mosto mentre nel frattempo i portici si animavano della presenza dei banchi del mercatino dell’antiquariato e degli hobbisti. Alle 10.00 in sala Palatucci il prof. Giudici e il Dott. Lemetti hanno affrontato le delicate tema-tiche che garantiscono la genuinità di un prodotto talmente unico e raro da essere spesso sofisticato e in qualche modo “tradito”. Poi visto che l’orario induceva qualche languore il salone del Circolo Ricreativo Novellarese ha allestito il pranzo. La particolarità del pranzo è stata la scelta di promuovere una sorta di gemellaggio tra differenti confraternite per pro-muovere e valorizzare le eccellenze del patrimonio gastronomico italiano. Il pranzo è stato preparato in collaborazione con il Gruppo Creazzo Vicentino collegato alla Confraternita del Bacalà di Vicenza che ha preparato il baccalà alla vicentina inserito in un menù che prevedeva naturalmente preparazioni con l’aceto balsamico tradizionale. Nel pomeriggio a conclusione della festa è stata offerta la torta di compleanno per festeggiare il primo anno di apertura dell’acetaia e sono state ultimate le operazioni di cottura del mosto che servirà per i rabbocchi delle botticelle delle due batterie della Rocca. Il bilancio di queste due intensissime giornate è positivo soprattutto per quanto riguarda il coinvolgimento di pubblici esercizi (bar e ristoranti che hanno inserito in questo week - end menù a tema con l’aceto balsamico tradizionale) e la disponibilità di palazzo Bonaretti di ospitare un convegno che riteniamo ha avuto il pregio di richiamare e stimolare curiosità e riflessioni sul presente e sul futuro dell’aceto balsamico tradizionale reggiano.

Novellara Sapori BalsamiciUn fine settimana dedicato all’aceto balsamico tradizionale.

di Emanuela Bartoli

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Un pizzicotto ai più piccol i e non soloRubrica a cura di Luisa Torelli

CENERENTOLA è una delle più antiche, tanto che la sua comparsa risale alla Cina del nono secolo a.C. Qui, in accordo con la pratica di fasciare i piedi alle donne, i Cinesi collegavano l’attrattiva sessuale e la bellezza in generale, all’estrema piccolezza dei piedi.Le versioni di Perrault e dei fratelli Grimm differi-scono in alcune delle loro parti: nella prima compa-iono una zucca, alcuni topolini, una talpa e alcuni ranocchi, con le relative trasformazioni, ad opera della fata madrina. Nella seconda Cenerentola, quale condizione imposta dalla matrigna, per poter partecipare al ballo, deve fare più di una cernita di lenticchie sparse nella cenere.C’è un ramoscello di nocciolo, donato a Cenerentola dal padre, che la fanciulla piantò sulla tomba della madre, che bagnò ripetutamente con le sue lacrime, fino a trasformarlo in un albero rigoglioso, ci sono una piccionaia ed un pero da abbattere…Nonostante questo, entrambe sottintendono mes-saggi fondamentali, quali i desideri e le angosce edipiche, comuni ad altre fiabe, la rivalità fraterna, la sessualità, “la spinta essenziale”…Il bambino si sente sporco e indegno a causa del desiderio di essere l’amore e il partner sessuale del genitore dell’altro sesso, desiderio che verrà poi represso, ma del quale rimane il senso di colpa. Temendo di essere l’unico a sentirsi così, egli s’iden-tifica con la condizione degradata di Cenerentola che,con la sua storia, gli trasmette però la speranza di poter superare questa condizione, grazie agli sforzi e alla propria personalità.Il senso di colpa aumenta, però, in proporzione alla collera che i genitori suscitano in lui a motivo delle loro richieste e della sua incapacità o mancanza di

volontà di esaudirle.Ecco allora stravolta la sua posizione, al centro dell’universo, di “amabile” e di “amato”, ecco i dubbi sul proprio valore e la certezza di essere indegno dell’amore dei genitori.Scaturisce, in questo contesto, la paura di essere ab-bandonato da loro, l’angoscia che i fratelli e le sorelle gli siano preferiti: ecco qui le premesse della rivalità fraterna che, nel caso vi siano maschi e femmine, trae ulteriore impulso dal fatto che le caratteristiche sessua-li, che uno possiede, sono quelle di cui l’altro è privo.… Animali servizievoli e alberi magici sono una rap-presentazione esterna della “spinta essenziale” che la buona madre trasmette al figlio e che rimarrà con lui, preservandolo e soccorrendolo anche nelle peggiori difficoltà. Erikson la definisce come un atteggiamento verso se stesso e il mondo derivato dall’esperienza nel primo anno di vita e, quanto esiste nella realtà, è meno importante di quanto accade nella nostra mente.…Perrault sottolinea l’importanza della scarpetta, che doveva essere fatta rigorosamente di vetro, un materiale indeformabile e fragile, che può essere visto come simbolo della vagina: qualcosa di fragile, che non deve essere allargato, altrimenti si romperebbe, ci ricorda l’imene, qualcosa che è facile perdere alla fine di un ballo…, ma che, nel momento giusto, è pronta ad accogliere il pene, simboleggiato dal piedino.…Fu,forse, il passaggio dal paganesimo, con la sa-cralità del fuoco e con Vesta, dea madre del focolare, al Cristianesimo, con un Dio Padre, che causò il declassamento del fuoco e della cenere…Ma, i bam-bini hanno sempre amato il focolare, la cucina, con la mamma, coi genitori…che devono apparire, per un certo periodo,come genitori cattivi e persecutori, che mandano il bambino a vagare per anni nel suo universo personale, con imposizioni, apparentemente senza tregua e senza considerazione per il suo benes-sere: queste condizioni, però, servono al bambino, per sviluppare una propria personalità individuale.

In questo mese di OT-TOBRE, ricolleghiamoci brevemente alla fiaba di Cenerentola e al tema del focolare, quindi del fuoco, che in essa compaiono:

scopriremo che, all’inizio dei tempi, l’uomo non sa-peva cosa fosse il fuoco, né come si accendesse, anzi, pensava che fosse qualcosa di magico.Quando vedeva un fulmine, immaginava che il cielo fosse arrabbiato: nacquero, così, dei miti: i Greci pensavano che il fuoco fosse un dono fatto loro da Prometeo, che si era calato nelle profondità della Terra, nel regno del dio latino Vulcano.Qui, i Ciclopi lavoravano il fuoco, per fabbricare le sa-ette che Zeus, signore dell’Olimpo, scagliava dal cielo. Dimenticavo una cosa fondamentale: per accendere

un fuoco servono due particolari pietre che, quando si sfregano insieme, producono scintille e che, per questo motivo,sono chiamate pietre focaie e che il Sole, che è un’enorme palla infuocata, ha permesso la nascita della vita sulla Terra. E da quando l’uomo ha imparato ad accendere il fuoco, la sua vita è diventata più facile, anche se bisogna essere cauti, poiché il fuoco si propaga con grande facilità.

Vorrei, ora, dedicare una poesia tratta dal libro dal titolo un po’ buffo, ma molto significativo “Col ca-volo la cicogna” di Alberto Pellai e Barbara Calaba:

Quali e quanti segreti nascondono le fiabe!

FARE L’AMORE

Tante volte ho sentito diredelle parole che non riuscivo a capire:“fare L’amore” spesso ho ascoltato, ma nessuno me l’ha mai spiegato.Ho immaginato cose assai strane,ma non c’entravano girini e rane.

Quando chiedevo provavo imbarazzoe il viso si faceva paonazzo.I grandi erano in difficoltà

nel raccontare la veritàe io, da vero curioso,

davanti a quel silenzio mi sentivo furioso.“Perché nessuno mi vuol raccontarequello che io non riesco a spiegare?”

Poi finalmente qualcuno spiegòquello che io adesso ben so:

“fare l’amore” è un gesto importanteche può fare solo chi è già grande.

E’ un modo per dire “ti voglio bene”e che è molto bello stare insieme.

E’ un modo speciale per dirsi “Ti amo”,è uno stare insieme piano piano.

Quanto imbarazzo per ciò che è prezioso:il mondo dei grandi è davvero curioso!

…e, ora, facciamo un gioco…Chi vuole giocare si sdraia a terra, con le braccia distese perpendicolarmente al busto, appoggiando la testa contro una palla di carta sufficientemente grande; quindi porta le gambe al di sopra del capo, fino a raggiungere e a raccogliere la palla con i pie-di. Chiameremo questa posizione “aratro”. (Tra le diverse posizioni yoga, c’è anche questa!).

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Le malattie del canale alimentare sono fra le cause più frequenti di ricoveri ospedalieri, mortalità e costi sociali in Italia. Tra queste non sono da sottovalutare, oltre alle patologie intestinali, le patologie che colpi-scono l’esofago con particolare riguardo al reflusso gastro-esofageo.Per reflusso gastro-esofageo si intende la risalita di parte del contenuto gastrico (succo gastrico, cibo e talvolta bile) nell’esofago; ciò costituisce, entro certi limiti, un fenomeno fisiologico. La distinzione tra reflusso gastro-esofageo fisiologico e patologico si basa su un criterio quantitativo che prevede la di-mostrazione strumentale di un abnorme reflusso sia in termini di frequenza che di durata e su un criterio qualitativo con dimostrazione del quadro clinico cor-relabile al reflusso.Qualora si dovessero presentare alterazione anatomo-patologiche a carico della mucosa orale esofagea si parlerà di malattia da reflusso gastro-esofageo.Il reflusso gastro-esofageo si verifica soprattutto a

La malattia da reflusso gastro-esofageo: le lesioni del cavo orale

seguito dell’alterazione dei meccanismi preposti alla continenza gastro-esofagea, tra i quali maggior importanza riveste lo sfintere esofageo inferiore che viene controllato dal riflesso orofaringeo e dal PH gastrico. La dieta è in grado d’influenzare questo sfin-tere: cioccolato, caffè ed alcool unitamente al fumo, gravidanza, obesità e stitichezza ne disturbano la funzione. Anche la presenza di ernia jatale ne provoca un alterato funzionamento.Esiste una stretta correlazione tra malattia da reflusso gastro-esofageo e patologie a livello del cavo orale. Il materiale acido refluito provoca danni tissutali extrae-sofageo colpendo i tessuti duri e molli del cavo orale.I cristalli di idrossiapatite che costituiscono il mate-riale organico dei denti possono essere dissolti da qualunque acido con PH inferiore a 5.5. Il reflusso gastrico ha un PH inferiore a 2 e causa dunque danni erosivi a livello degli elementi dentali. Vengono colpiti soprattutto i denti posteriori nelle superfici linguali ed occlusali; nel vomito da bulimia l’erosione coinvolge

di Luca MinghettiMedico Chirurgo Specialista In Odontostomatologia

Incontriamo Roberta Mecugni e Marzia Spagni, fon-datrici del nuovo Circolo Culturale Namasté con sede in Via Gramsci,1 (di fianco alle scuole elementari), nella loro ampia e spaziosa sede e ci raccontano della nuova avventura che si spingono ad affrontare assieme agli altri soci del Circolo.“Il nostro obiettivo è quello di divulgare lo Yoga e il Tai Chi Chuan stile Yang. E’ da anni che lo prati-chiamo con il nostro insegnante Filippo Iorio e ora abbiamo deciso di costituirci come Circolo Arci. Considerato che noi per prime abbiamo sperimenta-to che le potenzialità e i benefici di questa disciplina possono contribuire a dare una svolta importante al

proprio modo di vivere, abbiamo deciso di offrire, a chi ne avesse voglia, la possibilità di partecipare con noi a questa esperienza.”Il Tai Chi è una disciplina antica che nasce tra il 1200 e il 1300 in Cina da un monaco Taoista esperto di Kung Fu. La disciplina allena a combattere in modo corretto ma soprattutto insegna a far fluire l’energia interiore chiamata “Chi”. “Tutti possono avvicinarsi alla pratica perché non sono necessarie prestazioni fisiche prodigiose, ba-stano solamente interesse, passione e voglia di di-vertirsi. Per conoscere queste discipline proponiamo corsi di Hata Yoga e Tai Chi Chuan per principianti ed

esperti. In più organizzeremo un corso antiaggres-sione focalizzato sull’aspetto psicologico e sulle mo-dalità di comportamento in caso di aggressione, tra-mite esercizi che aiutino ad affrontare con lucidità un pericolo senza bloccarsi per la paura. Abbiamo or-ganizzato anche un corso di teatro per bambini dagli 8 anni ai 13 in collaborazione con Massimo Arduini e al momento abbiamo in programma di realizzare anche un corso di ginnastica dolce con tecniche di riequilibrio posturale necessarie per lo svolgimento di qualsiasi altra attività.” Per informazioni si può contattare il 389.9176224.

Scuola di Tai Chi Chuan, Yoga e altro a due passi da…scuolaPresso il nuovo Circolo Namasté sono iniziati i corsi di discipline orientali e di benessere fisico che avvicinano giovani e non al controllo e alla consapevolezza del proprio corpo.

di Simone Oliva

le superfici linguali dei denti anteriori mentre l’ero-sione provocate da bevande o cibi si manifesta sulle superfici labiali dei denti anteriori. A carico dei tessuti molli del cavo orale vi saranno: bocca urente, lesioni aftose e raucedine nonché eritema del palato molle, glossite, atrofie degli epiteli e sensazione di bocca secca (xerostomia). L’odontoiatra è tenuto, dopo aver trattato la patologia di sua pertinenza ad inviare il paziente dal collega gastroenterologo. E’ di fondamentale importanza per il successo del trattamento un approccio multidisci-plinare che coinvolga odontoiatra, gastroenterologo e tutte le figure professionali che possano intervenire nella gestione del paziente in relazione alla sintoma-tologia manifesta.

Foto Corradini

Novellara Balsamica settembre 2011

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PARQUETS ECOLOGICI

Cav. Egisto FestantiSezione Comunale di Novellara

AVIS INFORMASala prelievi dedicata alla memoria

di Pedrazzoli Gino (Mavaret)

Con delibera del consiglio Avis di Novellara nei mesi scorsi è stata intestata a Gino Pedrazzoli la nostra sala prelievi della sede inaugurata nell’an-no 2001.Ad oltre 7 anni dalla scomparsa abbiamo così voluto ricordare una persona che ha dato tanto alle associazioni ed enti benefici di Novellara. Grazie al suo contributo abbiamo potuto acqui-stare gli attuali nuovi 7 lettini usati dai donatori durante i periodici prelievi di sangue.La sala prelievi è così diventata il nostro fiore all’occhiello servita da medici, personale in-fermieristico, tecnici di laboratorio, cardiologi, direttore sanitario oltre che da una segreteria totalmente informatizzata collegata con la sede centrale di Reggio Emilia.La raccolta del 2010 è stata di 855 sacche di san-gue in leggero calo rispetto alle 873 del 2009, calo dovuto in gran parte alle norme più restritti-ve applicate ai prelievi stessi e questo a maggior garanzia degli utilizzatori finali. Intensa è pure l’attività svolta da nostri collabo-ratori indirizzata ad analizzare ed inviare dona-tori di plasma al centro prelievi di Guastalla con il risultato di 121 plasmaferesi eseguite nel solo 2010. Possiamo ritenerci soddisfatti dei risultati ottenuti grazie all’aiuto di voi donatori che con la vostra assidua presenza dimostrate un gran-de senso di responsabilità e altruismo verso chi ha più bisogno di voi: l’ammalato. Come avisini possiamo essere orgogliosi del nostro operato, ma non dobbiamo dormire sugli allori perché, purtroppo il nemico (le malattie) è sempre die-tro l’angolo. Confidiamo pertanto di poter tutti insieme proseguire con perseveranza in questa opera di solidarietà cercando, anche, di fare pro-selitismo sforzandoci di trovare sempre nuovi donatori specialmente ragazzi giovani che sosti-tuiscano coloro che non possono più donare per raggiunti limiti d’età. Non ci resta che ringraziare tutti voi per quanto fate, un ringraziamento so-prattutto dagli ammalati che possono continuare a vivere grazie al vostro sangue.

GITA A INNSBRUCK L’AVIS NOVELLARA ha organizzato una gita per domenica 20 novembre 2011 ai Mercatini di Natale di INNSBRUCK e al Museo di SWAROVSKI. Il programma dettagliato è disponibile in sede dove ci si può iscrivere fino alla disponibilità di posti, dalle 9.30 alle 11.30 nelle giornate di gio-vedì e sabato e dalle 21 alle 22 il mercoledì.

Il Segretario Piero Ghidini

Gruppi di Reggio Emilia e provincia tel.3463037000

Anche oggi... lo specchio mi sorride

Oggi è il giorno che festeggio cinque anni di sobrietà e mi chiamo Davide Alcolista Anonimo di Mantova. Che dire? Cinque anni per me sono un sacco di tempo e mi viene naturale pensare a quando sono entrato dalla porta del Gruppo per la prima volta, alle condizioni in cui ero e soprattutto com' era diversa la mia vita. Una vita scandita dai ritmi dettati dall' alcol, i miei pensieri e le mie azioni continuamente offuscate dalla sostanza, l' incapacità e la non volontà di prendermi alcuna respon-sabilità nonostante una famiglia e un lavoro da portare avanti. Il mio egoismo era all' apice. C' ero solo io, vede-vo solo i miei problemi ed ero sempre convinto che la sfortuna e la cattiva sorte si accanissero ingiustamente contro di me. E bevevo...e più pensavo a queste cose, più bevevo. Mi ricordo i terribili mal di testa mattutini, gli occhi fuori dalle orbite, una faccia impresentabile. Il verdetto dello specchio si faceva ogni mattina sempre più severo e ad un certo punto non riconoscevo nean-che più quell' individuo riflesso nello specchio del mio bagno. avevo smarrito completamente la strada e l' alcol mi aveva presentato il conto, un conto salato e amaro, implacabilmente il vortice che mi stava risucchiando diventava sempre più profondo. Mio figlio aveva due anni, la mia compagna aveva praticamente le valigie pronte e al lavoro non so quanto sarei durato in quello stato. Ero con le spalle al muro. Poi improvvisamente uno spiraglio di luce. La mia compagna contatta un gruppo A.A. della mia città, mi convince a fare una prova e una sera mi accompagna. Così entrai quella sera per la prima volta in A.A. e il risultato è che sono cinque anni che non tocco il primo bicchiere. L' ossessione per l' alcol mi ha finalmente abbandonato, la sfortuna e la mala sorte sono scomparsi, così come i mal di testa e malesseri vari e adesso l' individuo riflesso nello specchio del mio bagno alla mattina mi sorride e anche la tristezza è scomparsa dai suoi occhi. Sto pensando che se in quella serata di Giugno non fossi

entrato da quella porta , la mia vita non sarebbe cambiata e avrei avuto di fianco non una bottiglia di acqua fresca ma ben altro tipo di bottiglia e la mia condizione sarebbe stata sicuramente di uno squallore purtroppo conosciuto. Grazie agli amici, grazie A.A., oggi sono un uomo libero!!!

Novellara balsamica settembre 2011

ONEGLIA FERRARI

Nel 9 anniversario della scom-parsa la ricordano con affetto immutato le figlie Ileana e Aldina e i nipoti.

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Offerte in favore dei servizi Istituzione “I Millefiori”

In memoria di Lusetti Oriele Lusetti Maria, Chiara Dolly e Mariella, Gatti Ivano e Laura.In memoria di Cocconcelli ElviraFam Rondini Roberto In memoria di Cattabiani GiovannaFam. Lusetti Lea, Colli Andrea, Lusetti Luciano, Zini Cassiano. In memoria di Cattabiani Giovanna e Zini PierinoLe figlie e le rispettive famiglie Libera offertaBertozzi Anna Maria

Redazione: viale MONTEGRAPPA, 54 Novellara (RE) tel. 0522/654447

Direttore responsabile: Dino Medici Proprietario: Circolo il Contemporaneo

Capo Redattore: Paolo Paterlini Redazione: Marco Villa, Giovanni Franzoni,

Giovanni Panini, Paolo Bigi, Simone Oliva, Sara Lanza.

Impaginazione: Ci&Wi viale Montegrappa, 50 Stampato presso Tipolito Lugli

Novellara via Prov.le Nord, 20/C

Il contenuto degli articoli firmati esprime l'opinione dell'autore e non necessariamente quella della redazione.

mensile novellarese d'informazione

Autorizzazione Tribunale Reg. stampa RE nº589 del 7/12/89

CIRCOLO IL CONTEMPORANEO

NELLO SUBAZZOLI

A 3 anni dalla scom-parsa lo ricordano con tanto affetto la moglie Loredana, i figli Clau-dio e Claudia, nipoti e fratelli.

MIRELLA SPAGGIARINel 5° anniversario della scomparsa la ricor-dano con affetto il marito Angelo i figli Paola e Gianpaolo, i nipoti Alessandro, Beatrice e Andrea, il genero Lucio, la nuora Samantha.

BIANCA AMBROGI

UMBERTO CORRADINI

Vi ricordiamo con tanto affettoGiulio, Carla, Miro, Tania,

Simone e Stefano

IRCAM MORELLINI (IMAN)2° anniversario. Se il ricordo è vita tu vivi con noi. Tua moglie Bice, i tuoi figli Ivan e Ketti, il fratello Ivaldo e tutti i tuoi cari.

ATTE MAZZOLI (DIRCE)A 2 anni dalla scomparsa ti ricordiamo sempre con affetto. Il marito Giuseppe, il fratello Ivo i nipoti e pronipoti, cognati e cognate.

IDA MIARINell' 13° anniversario della scom-parsa la ricordano con affetto i figli, nuore, generi e nipoti.

RINO BOCEDINell' 15° anniversario della scomparsa lo ricordano con immutato affetto la moglie Ilde Mora e i figli Ivan e Ivano con le rispettive famiglie.

NADINAAZZARRI

A 4 anni dalla tua scomparsati ricordiamo sempre con amore

i tuoi cari

VALTERLUSUARDI

Hai vissuto in semplicità e riser-vatezza e così te ne sei andato.

I tuoi cari

VASCO GHIZZONINel 9° anniversario della scompar-sa lo ricordano con affetto il fratello Bruno, la sorella Loretta i figli e i parenti tutti.

RINA RABACCHINel 3° anniversario ti ricordano con affetto di sempre i figli, la nuora e i nipoti e pronipoti.

RINGRAZIAMENTO

La famiglia Bellesia commossa per il ricordo e il tributo d’affetto al proprio caro Massimo in occasione del 20° anniversario della scom-parsa, ringrazia sentitamente gli amici della squadra di basket.

SILVIA DALLAGLIOMamma il tuo volto è inciso sulle pareti delle nostre anime che nessuno può cancellare e distruggere nel tempo....

Maria e Nella

AUGUSTO LUSUARDIA 5 anni dalla scomparsa lo ricor-dano con affetto la moglie Spag-giari Adele, i figli e i nipoti.

TILDE FAIETTI PRIMO MONTANARINell’anniversario della scomparsa dei propri cari, la figlia Stefa-

nia con Giorgio, Elena e Dario li ricorda con tanto affetto.

RINO MALAGUTIA 11 anni dalla scomparsa il tuo ricordo vive sempre nei nostri cuori, ciao Bàco. La moglie Iole, i figli Meris e Mauro il genero Mauro e la nuora Paola.

Nell’anniversario della scomparsa dei propri cari li ricordano con affetto i figli Valeria, Cristina e Andrea,

i generi la nuora e i nipoti.

FRANCO PELLINI E GINA TASCHINI

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Campagnola Emilia via Reggiolo, 22 tel.0522/663508

Tel.0522/654224 - Fax 0522/654545 - Email [email protected] - Internet www.lombardinivini.it

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