Portico 290

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L’impegno del Partito Democratico dell’Emilia Romagna per i colpiti dal sismaIl Partito Democratico dell’Emilia-Romagna si è da subito messo a disposizione delle comunità colpite dal sisma organizzando, anche su indicazione della Protezione Civile, la disponibilità di centinaia di volontari, la raccolta di materiale e fornendo, ad oggi, oltre una trentina di strutture delle feste per l’accoglienza, la distribuzione pasti e altre attività utili.In più ha attivato un conto corrente per raccogliere le donazioni a favore del vanno versate sul conto corrente IT02N0312702410000000001494 presso UNIPOL BAN-CA, intestato ‘Emergenza Terremoto Emilia-Romagna - Partito Democratico Emilia-Romagna’. Alle ore 13.00 del 5 giugno, la cifra raccolta dal PD dell’Emilia-Romagna ha toccato quota 222.254 euro e i bonifici da parte di cittadini, gruppi, associazioni, circoli e feste del PD continuano ad aggiungersi ai 1168 giunti sino ad ora.La somma che sarà raccolta dal PD regionale verrà interamente devoluta ai comuni, in accordo con la Regione, il cui presidente Errani è stato nominato Commissario per l’emergenza.Le Unioni provinciali del PD proseguiranno il loro impegno anche dopo la prima fase dell’emergenza, attraverso una particolare forma di “adozione” dei comuni colpiti dal terremoto. Tutte le Feste democratiche devolveranno parte dei loro incassi alle zone terremotate; saranno organizzate sottoscrizioni; raccolte di materiale; verificate le disponibilità di alloggi; coinvolte le associazioni che operano nelle province; assi-curata una costante presenza dei volontari democratici, con un’attenzione particolare alle fasce più deboli della popolazione: bambini e anziani. Per le cucine e i ristoranti delle Feste democratiche di tutta la regione sarà poi acquistato il parmigiano-reggiano proveniente dai caseifici colpiti dal sisma.

Sta reagendo, con un lavo-ro instancabile e chiaro ne-gli obiettivi del Presidente della Regione e dei Sindaci, insieme al volontariato, alla protezione civile, alla volontà di riprendersi delle imprese e dei cittadini.Il Governo è intervenuto con primi provvedimenti significativi (2,5 miliardi in 3 anni, oltre a misure am-ministrative e fiscali), men-

tre, contemporaneamente, è in discussione in Parlamento il decreto legge che riforma la protezione civile.Occorrerà un lavoro parlamentare del PD, insieme ad Errani, ai Sindaci e alle Province, per migliorare e perfezionare questi provvedimenti. C’è un punto che però vorrei sottolineare.Anche sul terremoto si misura la differenza tra il Governo Berlusconi e il Governo Monti. Berlusconi ha vissuto il terremoto di L’Aquila come un’occasione per ac-quisire il consenso. All’inizio c’è riuscito: la sua punta più alta di consenso l’ha avuta alle europee ed amministrative del giugno 2009, subito dopo quel terre-moto.Poi si è visto che “sotto il fondotinta niente”. O meglio: la cricca e il nulla per i cittadini. Oltre 10 miliardi fermi e non utilizzati e L’Aquila rischia di morire defini-tivamente. Si è voluto concentrare i poteri e toglierli ai Comuni e Provincia.Per l’Emilia le cose vanno diversamente: provvedimenti nazionali concertati con la Regione, poteri a Regione, Province e Comuni. Anche così sarà una partita tutta in salita, ma giocabile. Ce la faremo. Si è visto un Governo che ha cercato di affrontare i problemi, non di approfittare delle disgrazie per costruire consenso.Anche da questa vicenda emerge l’importanza della qualità di chi governa.

--------- ----------- ---------Parma ci dice che c’è una parte del Paese disposta a tutto purché non gover-ni il centrosinistra. L’Italia non ha bisogno di un governo qualunque, ma di un governo che sappia affrontare le sfide tremende della ricostruzione economica, democratica e, nelle nostre terre, anche materiale e psicologica del Paese.Ci vuole chi sappia governare.Bersani è la persona giusta per questa sfida. Potrebbe essere il candidato del PD e della nostra coalizione senza nessun altro passaggio, nel rispetto dello Statuto del PD.Ha però capito che in un Paese politicamente terremotato “tocca a noi giocarcela e colmare il vuoto tra il desiderio di essere comunità e l’impossibilità di esserlo”. Per questo motivo ha deciso e proposto al partito le primarie.Spero che i Democratici sappiano usarle bene per il futuro del Paese, più che per l’ambizione di qualcuno.

dell’On. Maino Marchi

Terremoto e primarieL’Emilia è in ginocchio dopo il sisma del 20 e 29 maggio e le altre scosse che non danno tregua. I danni sono di una misura mai vista dalle nostre parti. L’Emilia è in ginocchio, stremata, ma non vinta.

Foto Pederzoli / Costa

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Aiutiamo la popolazione del Comune di Sant’Agostino (FE) colpita dal terremoto

Non si poteva far finta di nulla, Io credo che avremmo dimostrato scarsa sensibilità nei confronti delle popolazioni colpite e di tutti coloro che già in passato, in occasione di altri drammatici eventi sismici, inondazioni, ecc (Serravalle di Chienti, S.Giuliano di Puglia, Alba) hanno sempre raccolto gli appelli lanciati dal Portico, dimostrando grande vicinanza, generosità e solidarietà. Lo scorso 20 maggio, e successivamente il 29, la terra ha tremato causando morti e gravi danni ad abitazioni, strutture pubbli-che, capannoni industriali e artigianali, con migliaia di sfollati, a pochi chilometri da noi: S.Felice sul Panaro, Medolla, Finale Emilia, Cavezzo, Sant’Agostino di Ferrara e Mirandola i comuni più colpiti. Noi abbiamo scelto di aiutare, nel nostro piccolo, il Comune di Sant’Agostino, aprendo una SOTTOSCRIZIONE POPOLARE. Le somme che riusciremo a raccogliere, al termine della sottoscrizione saranno consegnate al Sindaco del Comune di Sant’Agostino. Un gesto piccolo ma, io credo, signifìcativo, quale segno tangibile della solidarietà dei novellaresi.

Anche in occasione dell’ultimo terre-moto il volontariato locale ha rispo-sto presente. Sono tanti i novellaresi impegnati nell’aiuto delle popolazioni colpite dal sisma. Naturalmente ad intervenire per primi sono stati quelli della Croce Rossa, recentemente sono stati impegnati nel campo degli sfolla-ti a Reggiolo. Il compito non è facile oltre a servire i pasti, aprire un am-bulatorio e una farmacia, e assistenza ai più deboli ci sono state difficoltà impreviste: anziani non autosufficien-ti abbandonati dalle badanti, nervi a fior di pelle che causano tensioni tra diversi gruppi, finti bisognosi ma an-che persone in reale difficoltà che si

vergognavano di chiedere aiuto.Altre realtà associative si stanno impegnando in attività di assistenza altrettanto utili. Di quella attivata dal nostro giornale o di quella sostenuta dal PD leggete in altre pagine del giornale. Il CT9 su richiesta della protezione civile ha attivato un ponte per il pane. Tutte le mattina si acquistano 100 chili di pane dai fornai di Novellara per portarli nei comuni modenesi più colpiti. A questa attività hanno collaborato altre realtà locali come la pro loco, l’Arginone e Max Devil L’iniziativa è servita anche per avere contatti affidabili con le zone colpite e iniziare ad impostare azioni solidali di più lungo respiro. Sono state recupe-rate scrivanie e mobili per le strutture di assistenza e soprattutto è partita l’operazione di incontro tra richieste ed offerte. Si sa che in queste occasioni la grande difficoltà è di non disperdere in operazioni inutili la generosità dei cittadini. Così è nata la mail: [email protected] e il sito CT9.it Chi vuole offrire beni, servizi e disponibilità di tempo, sem-pre a titolo gratuito non sono previsti rimborsi o compensazioni economiche, può usare questo canale per scoprire le reali esigenze dei terremotati. Un progetto di ancor più lungo respiro, da definire nei dettagli con le autorità locali, è la costituzione di un piccolo labora-torio artigianale. Un modo per dare autonomia e tenere occupate le persone colpite dal sisma. Anche i musicisti novellaresi: Paolo Montanari, Bengi e i Ridillo, Gianluca Tagliavini, Sara Bertolotti si esibiranno in un concerto di beneficenza. A queste attività sul campo andrebbero aggiunte le tante raccolte fondi, tra le quali quella promossa dal nostro mensile a favore della comunità di Sant’Agostino (FE), cene di finanziamento, collette tra amici che si stanno tenendo in tutto il territorio comunale.Infine va raccontato lo sforzo del tempio Sikh di Novellara. Non solo dà ospitalità a molti sfollati, ma anche loro si recano nei comuni colpiti con piccole cucine da campo. Un’im-magine che ha colpito molti inviati dei grandi giornali.Senz’altro ci sono state altre importanti iniziative di cui questo breve articolo non ha dato conto. Segnalatecele e saranno pubblicate nel prossimo numero del Portico.Purtroppo anche il nostro comune ha pagato un piccolo ma doloroso tributo al terremoto. Ad oggi si contano 16 sfollati e gravi danni ad alcune aziende agricole della zona. Invitia-mo i generosi Novellaresi ad occuparsi anche di loro e di tenerli presenti anche quando i grandi mezzi di comunicazione si saranno dimenticati delle vicende.

L’impegno del volontariato novellarese per i terremotati

di Marco Villa

foto Pederzoli Costa

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Terrore e TremoreTerrore. Sìnon si trova una parolache sia peggiorecon la grave aggiuntadel tremore oscillanteche passa ogni fibradi un vascello in baliache noi siamonel fracasso della terrache urta la crostasu cui poggiamo.Traballano come foto sfuocatele case chiese campanilii vecchi fienili devastatile crepe si allarganotra le mura del nervidentro di noi andandoil pensiero diretto a quelliche più non hannoche il cielo come tetto.--- --- --- --- --- --- --- ---Secoli di storia decenni di vita attiva e produttivafiniti nella polvere un attimo eternodi prometeica nullità no, non possiamo cedere all’irruzione bruta della vanitàil silenzio non cada sulle vite martoriate sulle mortiche non dovevano esserci in un’Italia settima o ottava fra le potenze industriali del globo questa la rabbia del resto taci musa inquieta vedendo l’arte ridotta a sabbia come spente braci

Roberto Dall’Olio

Dopo la prima scossa forte del 20 maggio (5,9 di magnitudo della scala Richter) si è passati al 29 maggio con una ma-gnitudo di 5,8, poi, il 3 giugno al livello 5,1, ma con molta preoccupazione in più perché questo sisma sembra non finire mai. Poi ancora una scossa di terremoto di magnitudo 4.5 il 6 giugno con epicentro questa volta al largo di Raven-na, oltre allo sciame sismico, fatto di centinaia di scosse di media e bassa intensità che ininterrottamente continuano a scuotere la terra emiliana dal 20 maggio. In più a inizio 2012 si sono verificate delle scosse molto intense, di magnitudo 4,9 e 5,4 il 25 gennaio ed il 27 gen-naio rispettivamente nella bassa reggiana e sull’Appennino in provincia di Parma. Questa concentrazione di movimenti tellurici in Emilia è davvero anomala?L’origine comune a tutti questi eventi sismici sembra essere lo scontro tra le placche della crosta terrestre, quella africana contro quella eurasiatica. In particolare la placca dove si trovano gli Appennini sta spingendo contro la placca su cui è appoggiata la Pianura Padana. Dallo scontro si genera energia che si libera con il terremoto. La conseguenza è un accorciamento della Pianura Padana da Nord a Sud: qualche millimetro all'anno che tra alcuni milioni di anni porterà la pianura a sprofondare sotto la catena alpina. Fino al 2003, quando si è compilata l’ultima carta del pe-ricolo sismico, l’Emilia era considerata tra le aree a bassa sismicità, ma poi scalò la classifica del pericolo fino alla terza categoria, ossia medio-bassa. Gli esperti sono stati comunque colti di sorpresa dai feno-meni sismici di queste settimane, paragonabili per entità e durata in questa zona solo ad eventi di oltre 400 anni fa. Sembra infatti che tra il 1570 e il 1574 le terre emiliane, soprattutto nella zona intorno a Ferrara, tremarono inten-

samente e ripetutamente provocando anche allora morte e distruzione. Sulla base degli accadimenti storici accennati, gli eventi sismici di questi giorni potrebbero quindi essere configurati come degli episodi molto rari ma non unici. In Italia i terremoti stanno aumentando? Nemmeno gli esperti riescono ad essere particolarmente precisi, ma tendono a dare una valutazione attraverso il calcolo della ricorrenza nel breve periodo dei terremoti cosiddetti di "grande intensità", vale a dire quelli che superano nella scala Richter i 5,5 MW. Nel nostro paese negli ultimi 10 anni, dal 2002 ad oggi, gli episodi classificabili in questa categoria sono stati 6. Di questi 6, 3 sono avvenuti in Emilia nel 2012: 2 sono quelli del 20 e del 29 maggio, il terzo quello di Parma del 27 gennaio. Per rispondere a questa domanda è stata avanzata un’altra teoria sulle cause di questi eventi, escludendo quindi che si tratti di terremoti naturali. In base a questa teoria la responsabilità – almeno parziale – va individuata nel fracking, la perforazione idraulica condotta attraverso l'iniezione di acqua ad elevata pressione. Ma secondo il Dipartimento di Scienze della terra dell'Univer-sità di Modena e Reggio Emilia, nessuna attività dell'uomo (sondaggi, perforazioni, prelievi di idrocarburi, prelievi di acqua eccetera) può creare o indurre terremoti di intensità pari a quelli avvenuti. Ad oggi la risposta alla domanda se la concentrazione di movimenti tellurici in Emilia è anomala non c’è. Purtroppo i terremoti non si possono ancora prevedere perchè si tratta di sistemi caotici di difficile comprensione, ma la memoria ci deve aiutare a prevenirli.

Le cause dei terremoti in Emilia

di Roberto Blundetto

L’origine sembra essere lo scontro tra le placche africane e euro asiatiche ma allo stato attuale delle conoscenze non è possibile stabilire quanto dureranno le scosse e se è un fenomeno destinato a ripetersi.

Immagini scattate da Pederzoli Graziano e Bianca Costa nel paese di Finale Emilia

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Carissimi lettori, quest’oggi mi trovo ad affrontare un tema quanto mai utile a tutti noi: imparare a leggere le fessure e le crepe che si sono formate nelle nostre case con gli ultimi eventi sismici che hanno colpito la nostra zona.Le fessure che possiamo incontrare possono essere di tipo superficiale oppure passanti: quelle superficiali sono molto meno pericolose rispetto alle altre. Sono a livello dell’intonaco e si diramano a ragnatela sulle nostre pareti. Queste non vanno ad intaccare le strut-ture portanti ma sono un semplice distaccamento del materiale in superficie, tinteggio o intonaco.Le fessure passanti invece sono molto più preoccu-panti. In gergo popolare si chiamano “crepe” e sono degne di interesse quando superano i 2-3 mm.Le riconoscete perché sono molto scure all’interno e molto profonde. La cosa fondamentale è valutare in quale parte strutturale si sono formate.Abbiamo anche una terza tipologia di fessure: quelle che apparentemente sono a livello superficiale dell’in-tonaco ma nascondono una netta spaccatura a livello strutturale. Sono più complesse da individuare ma con un piccolo saggio in un punto strategico, è possibile togliersi ogni dubbio. Con l’aiuto di un cacciavite e un martello possiamo fare una piccola apertura in corri-spondenza della “crepa “ sospetta. Basta effettuare un saggio di uno o due centimetri di larghezza e togliere l’intonaco in superficie per capire se la nostra fessura è solo a livello superficiale o se nasconde altre proble-matiche.Fessura muro-pilastro: questo genere di rottura è tipi-ca quando ci sono due diversi materiali affiancati come muratura e cemento armato. Generalmente non crea-no troppo problemi in fase di stabilità sismica ma in presenza di scosse importanti e ripetute possono pro-vocare distacco e disomogeneità nell’apparato edilizio quindi perdere il comportamento scatolare dell’edifi-cio, cosa fondamentale per una resistenza sismica e sicurezza.Fessura trave-solaio: queste fessure, generalmen-te orizzontali, possono presentarsi in corrispondenza dell’innesto del solaio nel cordolo oppure sul cordolo

stesso.Molto più pericolosa quella sul cordolo perché la parte in cemento che regge la struttura si presenta spacca-ta quindi priva di resistenza. In questo caso non esi-tate a far controllare la vostra casa. Se la fessura è in corrispondenza dell’innesto tra solaio e muratura, può essere generata da due problemi: l’unione di due ma-teriali diversi oppure un distaccamento strutturale. In fase di stabilità del sottosuolo, questo genere di lesio-ni è problematico ma facilmente risolvibile. In fase di movimento geologico invece l’intervento di ripristino è piuttosto urgente perché viene meno il comportamento strutturale dell’edificio quindi si perde il concetto base dell’antisismicità.Fessure agli angoli delle finestre: queste lesioni sono tipiche del sisma. Se superficiali e abbastanza corte (cir-ca 5-10 cm non c’è pericolo di crollo ma se sollecitate con nuove scosse potrebbero peggiorare e diventare più pericolose. Consiglio comunque di farle visionare da un occhio esperto.Fessure nel centro delle pareti: se queste sono di tipo passante il problema è importante perché significa che la muratura ha completamente perso aderenza tra mal-ta e mattone quindi il carico della copertura e di tutto quello che sta sopra alla crepa è mal distribuito. Consi-glio anche in questo caso un controllo immediato.Quali sono i prossimi passi?Nel caso di fessure superficiali basterà ripristinare l’into-naco dove necessario. Nel caso invece di fessure pas-santi sarà necessario valutare, caso per caso, la neces-sità di catene, tiranti, tasselli chimici, paretine armate o interventi di cuci-scuci. E’ cura del progettista e dell’im-presa consigliarvi il miglior rimedio ma ricordate: l’edi-ficio è come il corpo umano, quando è malato non si ha sempre una cura certa, si cerca la cura migliore alla malattia valutando tutti i sintomi e le cause nascoste. E’ necessario essere lungimiranti nel valutare “la malattia” e la “giusta cura”. Consiglio comunque, in caso di fes-sure passanti, di installare qualche puntello provvisorio in attesa di un controllo da parte dell’ente competente o del responsabile tecnico abilitato. Un Archisaluto e un in bocca al lupo a tutti.

Fessura superficiale

Fessura passante (grave)

Fessura muro-pilastro (grave)

Fessura trave-solaio (grave)

Fessura centro parete (caso limite)

Trave puntellata

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Rubrica a cura dell’arch. Sara Bertolotti - www.saryproject.com

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SOSPESI FINO AL 30 SETTEMBRE GLI ADEMPI-MENTI E OBBLIGHI TRIBUTARI Per le persone fisiche e giuridiche (anche in qualità di sostituti d’imposta) residenti a Novellara (o aven-ti sede legale o operativa) sono sospesi i termini di versamenti e degli adempimenti tributari (IMU com-preso) scadenti nel periodo tra il 20/05/2012 e il 30/06/2012. IMPORTANTE : Nulla vieta, per chi pre-ferisce pagare regolarmente le prime rate delle im-poste a procedere seguendo le scadenze già comu-nicate dal Comune di Novellara, per evitare di dover versare (probabilmente nel mese di dicembre) tutto in un’unica rata. Per maggiori dettagli consultare la pagina IMU ON LINE del sito del Comune di No-vellara.

ESENZIONE TICKETS SANITARII residenti e lavoratori del Comune di Novellara ri-masti senza impiego a causa delle aziende danneg-giate, sono esentati dal pagamento del ticket per visite, esami specialisti e farmaci. A chi ha dovuto lasciare la propria abitazione è poi assicurata, nelle località provvisoria, l’assistenza primaria senza alcun onere. In entrambi i casi basta esibire un documen-to di identità che certifichi il Comune di residenza. ICI 2011: come regolarizzarla Se non hai pagato entro i termini previsti l’imposta ICI 2011 verranno applicate le sanzioni monetarie (il 30% in più), ma si può limitare il danno rivol-gendosi all’Ufficio Tributi o ad un CAAF PRIMA di effettuare il versamento per fare un ravvedimento operoso, altrimenti la sanzione sarà del 30% oltre agli interessi legali dell’1,50%. Attenzione: per il mancato pagamento del saldo I.C.I. per l’anno 2011 puoi ravvederti entro il 31 luglio 2012 e la sanzione sarà del 3,75% dell’imposta dovuta più gli interes-si legali (dell’1,50% fino al 31.12.2011 e del 2,50% dall’1.1.2012).

BONIFICA: FABBRICATI RURALICon deliberazione n. 202 del 19/5/2010 è stato di-sposto di assoggettare i fabbricati che abbiano man-tenuto il requisito di ruralità a contribuzione quan-tificata in base agli indici di beneficio previsti per i terreni a cui sono asserviti.Le domande per ottenere l’aggiornamento degli indi-ci tecnici al fine del calcolo del contributo di bonifica dovranno essere presentate presso le organizzazioni di categoria agricole o presso l’urp di Reggio Emi-lia entro il 31 agosto di ogni anno ed avrà valore dall’anno successivo.

ESENZIONE CANONE RAI OVER 75 ANNIPer avere diritto all’esenzione occorre:- aver compiuto 75 anni di eta’ entro il termine di

pagamento del canone;- non convivere con altri soggetti diversi dal co-

niuge titolari di reddito proprio;- possedere un reddito che unitamente a quello

del proprio coniuge convivente, non sia supe-riore complessivamente ad euro 516,46 per tre-dici mensilita’ (euro 6.713,98 annui).

Le domande dovranno essere effettuate secondo le modalità specificate nel sito www.agenziaentrate.gov.it o reperibili nelle sedi dell’Agenzia delle Entrate.

BONUS FISCALE PER L’ACQUISTO DI GASOLIO E GPL AD USO RISCALDAMENTOResta in vigore la delibera di Consiglio Comunale numero 22 del 29 aprile 2010 che individua le zone non metanizzate per cui è possibile richiedere ed usufruire del bonus gas/metano per il riscaldamento ad uso residenziale. Sul sito del Comune, alla voce “Guida ai servizi: procedimenti e modulistica” baste-rà inserire nella casella “parola nel titolo” zone non metanizzate per capire se l’edificio per cui si richiede lo sgravio rientra nella fascia non metanizzata, os-sia se lo stesso è posto a più di 70 metri dalla più vicina conduttura gas . Attraverso una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà (corredata da fotoco-pia di un documento d’identità) sempre scaricabile dal sito internet, da presentare alla ditta fornitrice del combustibile sarà possibile per ottenere lo stesso a prezzo agevolato.

PERMESSI DI COSTRUIRE - ADEMPIMENTI IN MATERIA ANTIMAFIA CON L’ENTRATA IN VIGO-RE ART. 12 L.R. 11/2010A partire dal 21 maggio i soggetti interessati al rila-scio del permesso di costruire dovranno, al momen-to della presentazione dell’inizio lavori consegnare:

1) l’idoneità tecnica di cui all’articolo 90, comma 9, lettere a) e b) del decreto legislativo n. 81 del 2008, e una dichiarazione attestante tale avvenuta verifica; 2) la documentazione attestante l’insussistenza delle condizioni di cui all’articolo 10 della legge 31 maggio 1965, n. 575, attualmente ai sensi dell’art. 67 del DLgs n. 159/2011, nei confronti delle imprese ese-cutrici dei lavori oggetto del permesso di costruire il certificato di iscrizione alla Camera di Commercio con la dicitura antimafia o, in alternativa, quello rila-sciato direttamente dalle Prefetture.

FORNI - TURNI DI chiusura ESTIVa 2012Questi i turni di ferie estivi dei forni e panifici di No-vellara: Forno al Pan in Via Cavour n. 72 dal 15 luglio al 12 agosto - Forno Currieri in Piazza Unità d’Italia n. 66 dal 13 agosto al 2 settembre – Forno Bottoli in Via I° Maggio n. 4 dall’ 8 al 28 agosto, mentre il Forno Paroli in Via Cavour n. 20 e il Forno Crotti in Strada Provinciale Nord saranno aperti per tutto il periodo estivo.

FARMACIE - TURNI DI CHIUSURA ESTIVA 2012Informiamo sui periodi di chiusura estivi delle farma-cie presenti a Novellara comunicati: Farmacia Antica di Corso Garibaldi, 15 dal 30 luglio all’ 11 agosto e dal 27 agosto al 01 settembre, Farmacia Nuova di Corso Garibaldi, 8 dal 23 al 28 luglio e dal 13 al 25 agosto, Farmacia Rivi di Strada Provinciale Sud, 34 dal 15 al 26 agosto.

ANCH’IO PC – SOSTIENI L’INIZIATIVAHai un computer che prende polvere in soffitta? Hai comprato un portatile nuovo e non sai cosa fartene di quello vecchio? Puoi chiamare il NUMERO VERDE 800.62.88.99 o scrivere a [email protected] per do-nare il tuo vecchio computer. Difenderai l’ambiente e permetterai di rigenerarlo in un apparecchio nuo-vamente funzionante, che verrà donato a chi ne è privo. L’iniziativa è patrocinata dal Comune di No-vellara.

Foto Pederzoli / Costa

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Programma di

Miss AnguriaSABATO 21 LUGLIO IN PIAZZA NOVELLARA ore 18,00 Apertura Gnocco Fritto, Melonaia e stand giochi a premi Apertura Mercatino dell’ingegno Mostra macchine agricole vecchie e nuove ore 19,30 Apertura Ristoranteore 21,00 GARA DEL GRADO ZUCCHERINOore 22,00 Notte dell’Anguria - Musiche e danze in centro

DOMENICA 22 LUGLIO IN PIAZZA NOVELLARA ore 17,00 Antichi mestieri e intagliatori di anguriaore 17,30 Apertura Gnocco Fritto, Melonaia e stand giochi a premi Apertura Mercatino dell’ingegno Mostra macchine agricole vecchie e nuove ore 19,00 Sfilata dei trattori d’epocaore 19,30 Apertura Ristoranteore 20,30 Spettacolo con “LA STRANA COPPIA” musica con DJore 21,00 Sfilata delle Miss Angurie ore 21,30 Premiazioni dei concorsiore 22,00 Premiazione di MISS ANGURIA il cocomero più grande

a cura di Eletta e Domenico

La ricetta del mese

Coniglio ai semi di finocchio selvatico

Ingredienti per 6 persone1 coniglio intero(disossato) 3 fegatini di coniglio o pollo 3 salsicce luganega 2 spicchi di aglio tritati 1 rametto di rosmarino tritato1 cucchiaino di semi di finocchio selvatico2 fette sottili di pancettapurè di patate (o patate bollite)2 bicchieri di brodo di carne1 bicchiere di vino biancoolio extravergine di oliva, sale, pepe di mulinelloPreparazionePulite il coniglio eliminando eventuali residui di interiora, lavatelo, asciugatelo e disossatelo mantenendolo intero e facendo attenzione a non forare la carne sul dorso. Se non siete capaci di disossare il coniglio, chiedetene uno già disossato al vostro macellaio di fiducia. Allar-gate il coniglio disossato su un tagliere e disponete al centro i fegatini e la salsiccia distribuiti in fila nel senso della lunghezza. Adagiatevi sopra le fette di pancetta e spolverizzate con il trito di aglio e rosmarino e i semi di finocchio selvatico. Salate, pepate e formate una rollata.avvolgetela nella carta da forno legandola con spago.Scaldate alcuni cucchiai di olio in un capace tegame e fatevi rosolare la rollata da tutti i lati, a fiamma piutto-sto vivace. Salate, pepate, irrorate con il vino bianco e lasciate sfumare completamente, finché il fondo assumerà un leggero colore ambrato. Bagnate con mezzo bicchiere di brodo, abbassate la fiamma, coprite e proseguite la cottura per circa 1 ora, aggiungendo altro brodo via via che quello precedente è stato assorbito. A cottura ultimata, filtrate il fondo di cottura. Servite la rollata a fette, preferibilmente con purè di patate o patate bollite.

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PROGEO

Domenica 29 aprile il gruppo di Telefono Amico è stato ospite della Famiglia Novelli e del grup-po Lions Rocca Falcona di Fabbrico che per l’occasione hanno ricostruito nei locali dell’asilo parrocchiale attiguo alla chiesa della Bernolda la vita famigliare di una famiglia contadina dei primi del novecento. Oltre agli arredi antichi e all’ambientazione curata e perfettamente fede-le al periodo sono stati riproposti i vecchi me-stieri, ovvero la filatura della canapa, il lavoro a maglia l’impagliatura delle sedie con la “pave-ra” la preparazione del pane (e relativa cottura)e la lavorazione della panna per la realizzazione del burro. Il pomeriggio è stato anche allietato dalla fisarmonica di Demetrio Subazzoli e dalla bella voce di Tiziano Cuccolini.Il pomeriggio è stato molto piacevole, tanti

erano gli argomenti oggetto di conversazione, conditi anche di ricordi e esperienze personali. Ogni tanto la musica stimolava a intonare can-zoni conosciute cantate in gioventù e questo rendeva l’atmosfera carica di belle emozioni.La famiglia Novelli ha poi servito una ricca e va-ria merenda preparata dalle abili e instancabili mani di Elisabetta. Ritornando a casa gli anziani hanno espresso grande soddisfazione e hanno ringraziato calorosamente sia i volontari sia gli organizzatori per questo bel pomeriggio dal sa-pore antico.Il gruppo volontari di Telefono Amico nell’au-gurare a tutti una buona estate ricorda che il Filos riprenderà dopo la pausa estiva col tradi-zionale pranzo alla Wilma l’ultima domenica di settembre.

“Filos alla Bernolda” ospiti dei Lions e della famiglia Novelli

di Emanuela Bartoli

Conoscevo Novellara per sentito dire, soprattutto per Augusto e sapevo che è una città ospitale ed aperta con chi non è di queste parti, ora lo posso sperimen-tare ed affermare in prima persona. Vivo qui da poco più di un mese, mi ci sono trasferita per amore di un novella rese doc, che ama la sua terra e la sua gente e che mi sta trasmettendo tutta la sua passione.Abbiamo scelto Novellara perché, di questi tempi, chi ha un lavoro se lo deve tenere stretto e allora l’ho seguito qui… non senza un po’ di paura e tristezza nel cuore: a Milano lascio la mia, di gente, la mia terra e la mia vita, ma come si dice nel mio dialetto: “Quando l’amore c’è, la gamba la tira el pe’” che, in soldoni, vuol dire che a volte l’amore ti fa fare cose inaspettate.Come mollare tutto e trasferirsi a Novellara, appunto.E mai due mondi potrebbero essere più diversi. Noi, milanesi nevrotici che corriamo sempre e comunque, a prescindere; voi, emiliani sociali che avete ancora il senso del portico. Noi, che a pranzo ingolliamo quei

Una in più: prime impressioni di una milanese approdata a Novellara

di Mara Boselli

panini di plastica che sono il primo passo per garantirsi un’ulcera prima dei quaranta; voi che se le tagliatelle non sono fatte in casa, non son mica buone. Noi, che ormai facciamo quei lavori in inglese che nemmeno noi sappiamo più cosa voglion dire; voi che, oggi più che mai, vi prendete cura della vostra terra.Non so ancora dire dove si viva meglio. Amo la mia Milano, anche se è caotica, rumorosa e dispendiosa; la amo perché è anche viva, stimolante e operosa. A Novellara, però, ci sto bene, nonostante mi debba ancora abituare ai forni (che da noi si chiamano rigorosamente prestinai, al massimo panettieri) che al pomeriggio son chiusi, ai ciottoli della piazza e all’assenza dei tram; ci sto bene perché sto ritrovando il gusto di salutare i propri vicini di casa, di sentire la gente chiacchierare in dialetto e di camminare per strada, senza bisogno di correre.Si dice che la casa è dove si ha il cuore e Novellara si sta prendendo il mio: io ho intenzione di restare.

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II festival internazionale Teatro Lab, si è svolto nelle scorse settimane nel Teatro Bismantova di Casteinovo Monti e nel teatro Franco Tagliavini di Novellara. Si è trattato di una manifestazione molto importante che ha visto coinvolte diverse scuole pro-venienti da tutta Italia e anche da Francia e Olanda. Ben 5800 i ragazzi impegnati nei vari spettacoli mes-si in scena nei 15 giorni della rassegna che quest’an-no aveva come tema quello della migrazione. E’ sta-to sorprendente vedere come questo tema sia stato proposto e sviluppato in tutte le sue molteplici chiavi di lettura, confermando così che davvero l’attività teatrale si dimostra un’effìcace stimolo positivo alla crescita personale e alla sensibilizzazione del pubbli-co su temi così delicati.I Taldirò hanno allestito uno spettacolo interamen-te scritto da loro, dove la parola migrazione è stata proposta in tutte le sue declinazioni possibili, dalla migrazione verso l’età adulta, per poi, con diversi passaggi, a volte al limite del grottesco, finire con

la migrazione quotidiana dalla scuola a casa... e vi assicuro che prendere il bus o il treno non è impresa così facile.Il 21 aprile presso il teatro Bismantova di Casteinovo Monti grande appuntamento di tutte le scuole e isti-tuti coinvolti, alla cerimonia di premiazione e conse-gna degli attestati.Indimenticabile il colpo d’occhio appena arrivati, te-atro stracolmo di giovani carichi di così tanta energia da coinvolgerci tutti, bellissimi ed elegantissimi, ra-gazzi con giacca e cravatta, ragazze con abiti da sera e tacchi a spillo vertiginosi.I nostri ragazzi si sono guadagnati l’attestato di “miglior laboratorio didattico”, con loro a ritirare il premio il dirigente scolastico Dott. D’Agostino ac-compagnato dal nostro assessore alla cultura Dott. Santachiara Paolo.Per concludere, premio a parte, credo che queste manifestazioni siano linfa vitale, opportunità uniche di scambio e dialogo tra coetanei provenienti da re-

I Taldirò si aggiudicano il prestigioso attestato di “Miglior laboratorio didattico”Il riconoscimento consegnato alla ressagna “Teatro Lab” organizzata dal Centro Teatrale Europeo Etoile.

di Grazia Costa

altà molto diverse, sono quindi momenti di crescita irrinunciabili che ci auguriamo non rimangano eventi isolati, ma che auspichiamo i primi di una lunga se-rie.

Camminare è una delle espressio-ni motorie che si apprendono nei primi anni di vita, ma è solo dopo qualche anno che questo gesto viene affinato e diventa sicuro. Con il passare del

tempo camminare diventa un movimento automa-tico, che si esegue senza pensare. Rispetto ad altre forme di attività fisica, ha il vantaggio di poter essere praticato ovunque, di non comportare alcuna spesa, di essere adatto a tutte le età. Camminare aiuta la

funzionalità dell’apparato cardiovascolare, rinforza le ossa e permette di tenere il peso sotto controllo. Quando penso al cammino, mi riconosco nei versi dei poeti più saggi; intendono il movimento come una costante della vita, un gesto che iniziarono i let-terati per spostarsi nel mondo, a piedi o a cavallo, percorrendo grandi distanze alla ricerca di conoscen-za. Sete di conoscere altre persone, realtà, paesaggi. L’idea delle camminate collettive nasce l’anno scor-so. Sarà che le mie pause per lo studio fra un libro e l’altro sono intervallate da lunghe passeggiate che danno ritmo al mio pensiero… sarà l’idea dell’antica ricerca di qualcosa che si affrontava camminando… sarà che si sta bene, quando si cammina; ci si sente in uno spazio indipendente, proprio, che però non rimane mai isolato ma fa sempre parte di un conte-

Donne in Gamba: la piacevolezza di camminare

di Francesca Luppi

Il passo dà ritmo alla parola.

sto. Si incontra tanta gente quando si percorrono le strade di Novellara. Si vede una natura meravigliosa e architetture dimenticate. Il percorso è stato studia-to dalle associazioni podistiche locali (Team Podi-stico Paterlini e Ass.ne Podistica AVIS); è delimitato da cartelli che indicano la direzione da seguire e il chilometraggio (5, 47 Km). Questa iniziativa, a costo zero, unisce tante donne in due appuntamenti sera-li – Martedì e Giovedì, alle ore 21.00 con partenza davanti alla Rocca. J.Luis Borges dice: “nelle nostre vite esistono perso-ne che ci rendono felici per la semplice casualità di averle incrociate nel nostro cammino. Alcune per-corrono il cammino al nostro fianco, vedendo molte lune passare, altre che vediamo appena tra un passo e l’altro.” Una buona metafora per dare importan-za alla semplice e non banale azione dell’avanzare, dell’essere in un sistema progressivo, circolare. Durante il mio cammino ho incontrato persone spe-ciali con le quali ho condiviso un percorso intenso. Desidero ricordare Marta Beltrami e la Prof.ssa Mirel-la Santachiara. Grazie a loro ho conosciuto la lettera-tura del movimento.

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di Marco Faietti

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rubrica a cura di Stefania Erlindo

newsletter di biblioteca museo teatro archivio

I servizi della biblioteca sono riservati a tutti coloro che sono muniti di tessera di iscrizione e l’ammissione ai locali è subordinata al ri-spetto delle regole di convivenza.La TUA biblioteca garantisce a tutti il diritto di accesso alla cultura e all’informazione, promuove lo sviluppo della comunicazione in tutte le sue forme e cura l’informazione al pubblico sull’orario di apertu-ra in modo capillare attraverso tutti gli strumenti di comunicazione (brochure, sito internet, comunicati stampa etc).Per accedere ai servizi della biblioteca è necessario essere iscritti: dietro presentazione di un documento valido (carta di identità, pa-tente, permesso di soggiorno, etc) ti viene rilasciata la tessera di avvenuta iscrizione.Sei già utente di altra biblioteca di Reggio Emilia e provincia? Porta la tessera che ti è stata rilasciata al momento dell’iscrizione. La prima iscrizione ha validità all’interno delle biblioteche che fan-no parte del sistema bibliotecario reggiano (Reggio Emilia e provin-cia) occorre solo la sua abilitazione.In biblioteca devi mantenere un comportamento consono alla natura pubblica del luogo e dei servizi offerti, devi rispettare le di-sposizioni regolamentari e quelle temporaneamente esposte al pubblico e in particolare non devi danneggiare, in alcun modo il patrimonio della biblioteca con segni e/o scritte, anche a matita su libri e materiali diversi, fumare all’interno dei locali, disturba-re con l’utilizzo di apparecchi telefonici cellulari, parlare e studiare ad alta voce, arrecare disturbo in qualsiasi modo agli altri utenti. Se arrechi danno agli arredi o agli oggetti della biblioteca o tieni com-portamenti tali da turbare il normale svolgimento del servizio sarai temporaneamente o definitivamente sospeso dal diritto di accesso ai servizi. La tessera è personale e non cedibile e ti permette di prendere a prestito: n 4 libri per un tempo massimo di 30 giorni eventualmente rinnova-bili per altri 30 giorni se non prenotati da altro utente. n 2 dvd per un tempo massimo di 7 giorni eventualmente rinnova-bili per altri 7 giorni se non prenotati da altro utente.n 2 cd per un tempo massimo di 7 giorni eventualmente rinnovabili per altri 7 giorni se non prenotati da altro utente.n 2 riviste, ad esclusione di quella esposta, per un tempo massimo di 7 giorni eventualmente rinnovabili per altri 7 giorni se non preno-tate da altro utente e per il rinnovo è sufficiente una telefonata prima della data di scadenza.Puoi utilizzare le postazioni internet per un tempo di un’ora al giorno.Non occorre prenotare. Puoi utilizzare il servizio per tutto il tempo che vuoi porta solo il tuo Notebook.Biblioteca chiusa! Nessun problema, un comodo bookbox riceve 24 ore su 24 i materiali che vuoi restituire. ….ma abbiamo tanti altri servizi da offrirti vieni a trovarci all’interno della splendida cornice della Rocca.

Le regole di accesso alla biblioteca

di Riccò Susy

BIBLIOTECA ORARIO ESTIVOConsulta l’orario estivo, ampliato per l’estate 2012lunedi 9-13 martedi 9-13 15-19, mercoledi 9-13, giovedi 9-13 15-19, venerdi 9-13, sabato 9-13.

IN BIBLIOTECA QUESTA ESTATE SI STUDIA AL FRESCODa lunedi 11 giugno studiare nei locali della biblioteca sarà ancora più piacevole, grazie alla sala studio climatizzata.

IL PC DI LUNEDIPer tutto il periodo estivo il lunedi mattina i ragazzi potranno es-sere affiancati dal volontario del SCN che insegnerà loro come utilizzare il computer, dai programmi base ai programmi più com-plessi, con una panoramica sui social network più utilizzati dai ragazzi, per conoscerne potenzialità e pericoli.Il servizio viene erogato sino a concorrenza dei posti disponibili. E’ possibile portare il proprio pc.

LEGGERE FA BENE ANCHE D’ESTATE CONSIGLI DI LETTURA PER RAGAZZIConsulta il sito www.comune.novellara.re.it nella sezione dedica-ta alla biblioteca per scoprire i nostri consigli di lettura per l’estate 2012, dedicati a bambini e ragazzi. Nella sezione Vedi anche sono a disposizione le tre bibliografie rivolte ai bambini della scuola primaria, ai ragazzi della scuola secondaria inferiore e ai giovani degli istituti secondari superiori.

TUFFATI IN UN LIBROCONSIGLI D’ESTATE PER ADULTIConsulta il sito www.comune.novellara.re.it nella sezione dedica-ta alla biblioteca per visionare i consigli di lettura per adulti, per trascorrere con un buon libro qualche ora di relax o qualche forte emozione.

ARCHIVIO STORICONUOVI ORARI DI APERTURALunedì 9.30 - 13.00 e 15.00 - 19.00, Mercoledì 15.00 - 19.00.

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Mentre gli agonisti “maturi” del CT La Rocca sono impegnati nelle competizioni della Cop-pa Italia a squadre, i piccoli del nostro circolo hanno ormai concluso la stagione sportiva che li ha portati, anche quest’anno, alle prime posizioni nelle gare provinciali. Orgogliosi di questo gruppo di bambini e ragazzi che conti-nuano a portare alto il nome del nostro piccolo circolo tennis, li aspettiamo il prossimo autunno insieme al loro entusiasmo; cogliamo inoltre l’occasione di augurare loro una estate serena e di ringraziare le famiglie che li hanno accom-pagnati e sostenuti durante le competizioni! Ricordiamo che è possibile concordare corsi estivi di tennis, individuali o di gruppo, con l’istruttore Paolo Tagliavini presso la sede del Circolo Tennis. A.M.Ferrari

I “piccoli” del Circolo Tennis La Rocca primeggiano nelle gare provinciali

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Il torneo della Bernolda prosegue con la 13sima edizione, con gli obbiettivi di sempre

Alla Bernolda il 13° Torneo notturno di calcioAnche quest’anno continua il torneo notturno di calcio della Bernolda, giunto alla 13° edizione. Nonostante le “forze” siano sempre più ridotte, il torneo è partito e si concluderà il 13 luglio con la grande festa finale. Tutte le sere del torneo è sempre aperto il servizio “Bar Nolda”.

di Paolo Bigi

che lo hanno contraddistinto nella comunità in tutti questi anni. Provare a raccogliere fondi per aiutare la favelas di Jandira in Brasile. I ragazzi del gruppo organizzatore ancora una volta ci provano, rinvigoriti dalla forza e l’entusiasmo di Enrico Bonazzi e Moris Michelini. Soprattutto grazie a loro gli appassionati di questo appuntamento possono ancora una volta ritrovarsi in allegria presso la Parrocchia della Bernolda, per giocare a calcio con sano agonismo e degustare poi un buon panino alla salsiccia con birra, tra risate e commenti sportivi, ma non solo. E’ un momento per passare le calde serate tra amici, parlare di calcio ma anche delle questioni che riguardano la comunità novellarese. Quindi non mancate di farci visita, vi aspettiamo tutte le sere di gioco Padre Gianchi nella Favelas di Jandira (S.Paolo Brasile)

(lunedì, mercoledì, venerdì) fino alla finalissima di venerdì 13 luglio.Il calendario ed i risultati del torneo saranno costantemente aggiornati e visibili sul sito www.torneodellabernolda.it

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Anche quest’anno speriamo di replicare il successo delle edizioni trascorse, in particolare, nella serata di venerdì 29 giugno, tornerà a Novellara Antonio Guidetti con la sua verve, la sua simpatia e la sua arte attoriale dialettale e ci porterà la sua commedia “Se negh pinseva mia me”. Lo spettacolo, in Rocca, inizierà alle ore 21,30… Evviva. La rassegna continuerà nella serata di sabato 30 giugno con la grande musica, la musica dal vivo. Sarà appunto sabato 30 alle ore 21,00 che inizierà lo spettacolo dal vivo “Il Nostro Concerto”. Lo spettacolo nasce dal volere di Rosanna Fantuzzi, dalla sua voglia di proporre una manciata di canzoni di buona musica con cui incorniciare la proiezione di Opere, Fotografie e ricordi di Augusto e Rosanna. Il concerto, per la bella Voce di Marco Bezzi ed il tocco magistrale di Uberto Pieroni al pianoforte, non mancherà di emozionare; sono alcune fra le canzoni amate ed ascoltate da Augusto, i pezzi che, idealmente, costituiscono la colonna sonora del Libro in prossima pubblicazione scritto da Rosanna “Le tue parole al vento”. Durante lo spettacolo musicale verrà raccontato e presentato

il libro e non mancheranno le sorprese. Alle 22,00 ancora e ancora musica con i Tempo Reale, una cover band dei Nomadi e non solo… la voce di Silvano che riesce sempre a sorprendere per intensità e sentimento, ottima musica anche per i Tempo Reale che ci accompagneranno fino a chiusura della serata e musicheranno, anche loro, la bellissima cornice di luci ed ombre della nostra splendida Rocca. Saranno serate suggestive e piene di grande pathos, di divertimento e di buona musica… A completare il tutto, dalle ore 19,00, sarà allestito un punto di Ristorazione: Gnocco Fritto, Salumi profumati… anche da asporto e poi, i nostri Tortelli, la Piadina… insomma, non mancherà nulla. Cosa importantissima da non dimenticare, tutte le edizioni hanno avuto il fine della solidarietà, quest’anno tutti i proventi della serata saranno devoluti all’Associa-zione “Volontari per la Scuola e…”. L’Associazione utilizzerà il danaro per acquistare una moderna La-vagna Interattiva Multimediale, oggi strumento molto utile e particolarmente interessante, che sarà messo a disposizione delle Scuole del paese. Bravi bravi bravi

Il 29 e 30 giugno in Rocca a Novellara la 4a edizione della “Primavera Nomade”Puntualissimi, per il quarto anno consecutivo, i ragazzi del Nomadi Fans Club “La nostra terra… Novellara” hanno organizzato “La Primavera Nomade”.

ai ragazzi del Nomadi Fans Club “La Nostra Terra… Novellara”, i presupposti ci sono tutti per un altro anno da ricordare e per un’altra serata estiva di emozioni, canzoni, sorrisi, ricordi e tradizione, tutti quanti, ancora una volta, sedotti dalla bellezza e dalla suggestione della Rocca di Novellara. Vi aspettiamo tutti… ma non da soli, con mille vostri amici!.

Ennesima straordinaria prestazione di Claudio Gelosini. Sabato 2 Giugno a Bologna ai campionati in pista Uisp dei 5000 mt. l’atleta del Jogging Team Pa-terlini si è laureato Campione Italiano di Categoria con il tempo di 16 minuti e 17 secondi.

Ottima prestazione anche di Fausto Galimberti classificatosi 5° di categoria col tempo di 18 minuti e 6 secondi.

Eccezionale prestazione di Davoli Gianni nella 100 km del Passatore conclusa con il tempo di 9 ore e 50 minuti.

e di Pellizzardi Massimo che ha ter-minato la gara col il tempo di 9 ore e 56 minuti.

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Durante il periodo che va dalla Pasqua alla Pentecoste, che quest’anno ha coinciso con domenica 27 maggio, nella Chiesa di San Giovanni della fossa è stato esposto un Dio-rama Pasquale abile opera di Gabriele Fornaciari una delle colonne del volontariato della frazione. L’opera è stata vi-sitata, durante il periodo di esposizione, da moltissimi fe-deli ed appassionati del genere, oltre che dai bambini delle scuole di San Giovanni: davanti allo spettatore si profilava-no delle scene con personaggi animati e l’abile spiegazione del loro significato.Il Diorama raffigura la passione di Cristo attraverso 7 delle suddette scene animate, commentate dal giornalista Mat-tia Mariani.Va sottolineato che, mentre esistono numerosi esempi re-lativi al presepe quello di San Giovanni è l’unico esempio di Diorama Pasquale.Le 7 scene hanno la seguente raffigurazione.1) Nella prima si vede Cristo nell’ultima cena con gli

apostoli;2) La seconda scena ci mostra Cristo nell’orto degli ulivi;3) Nella terza Cristo viene condannato da Pilato e men-

tre viene segnato il destino del Redentore dall’ unica autorità con poteri decisionali si vede il pro-console romano che si lava le mani;

4) Viene raffigurata la salita di Cristo sul monte Calvario;

durante l’ascesa compare Simone di Cirene che regge al Salvatore la croce diventata ormai insostenibile;

5) La Resurrezione di Cristo; l’apertura del San-to Sepolcro è rappresentata da una botola che si muove,mentre in sottofondo si sente l’alleluia del Messiah di Handel;

6) L’ascensione al cielo del Redentore viene rappresen-tata da un’immagine di un uomo che sale verso l’alto ed è stata riprodotta con un abile gioco di immagini riflesse in uno specchio.

7) Nell’ultima scena si apre un mappamondo che tra-smette un messaggio di pace scritto in tutte le lingue del mondo.

Il Diorama di San Giovanni è un’altra importante, sugge-stiva ed emozionante raffigurazione della tradizione cristia-na legata alla parrocchia di San Giovanni e si aggiunge al presepe vivente, appuntamento tradizionale molto atteso dell’epifania, che si svolge nel campetto di fianco alla Chie-sa e si conclude all’interno della stessa con la celebrazione della Santa Messa, resa suggestiva dal coro delle parroc-chie di San Giovanni e Santa Maria. Le suddette manifestazioni sono frutto della passione del lavoro e della competenza di chi in silenzio e lontano dai riflettori lavora mesi e mesi nel tempo libero, per allestirle.Centrale, in entrambe le manifestazioni, è il ruolo di Ga-

Il Diorama Pasquale esposto nella Chiesa di San GiovanniRaffigura la passione di Cristo attraverso 7 scene animate. E’ un’opera di Gabriele Fornaciari una delle colonne del volontariato della frazione.

di Lucio Reggiani

briele Fornaciari figura sempre presente nelle attività di volontariato delle frazioni di San Giovanni e Santa Maria, in prima linea a lavorare, ma dietro le quinte quando si tratta di apparire per riscuotere il consenso ed il plauso e per questo ancora più meritevole di un sentito ringrazia-mento.

E’ terminato anche quest’anno il Motoraduno Sval-volati; una tre giorni di manifestazioni con un pa-linsesto gremito di ricchi appuntamenti che, nono-stante le avversità meteorologiche e del terremoto, è stata molto gradita dagli innumerevoli avventori. Gli organizzatori, infatti, molto contenti della riuscita desiderano ringraziare in primo luogo tutta la cittadi-nanza senza tralasciare il Comune, la Polizia Munici-pale, la Pro Loco, il CT9 e tutti gli sponsor che hanno reso possibile l’iniziativa. Questa festa, ormai attesa, ha dimostrato di essere versatile e in continua crescita proponendo il giu-sto connubio tra cucina, intrattenimento musicale e mondo motociclistico dando la possibilità ai parteci-panti di ascoltare ottima musica o ammirare mira-

bolanti performance davanti ad una grigliata, vino e birra. Questi ragazzi sono riusciti nell’intento di riuni-re gente di tutte le età con una passione in comune, le due ruote, portando il messaggio che il mondo dei motori non è solo velocità e sprezzo del perico-lo ma anche saper creare un bel gruppo di amici e un sano impegno per la costruzione di un momento d’incontro. Prezioso anche il ritorno atteso del grup-po “Lourido e i Bisunti” che ha riportato la mente di tanti di noi ai vecchi tempi delle feste della birra e dimostrando quanto i novellaresi si ricordino delle manifestazioni ben riuscite.Un plauso quindi, personale e non, a tutti questi ra-gazzi che ci hanno trasmesso la loro voglia di fare, il loro amore per le motociclette e il legame che li

unisce in una grande amicizia. Ed è proprio questa ultima caratteristica che li ha spinti quasi immediata-mente a decidere di devolvere parte del ricavato ai paesi colpiti dal terremoto per cercare di trasmettere la loro passione per ciò che si dice “voglia di fare gruppo” in modo sano e costruttivo. Grazie ragazzi continuate così! Appuntamento al prossimo anno con chissà qualche rivisitazione senza tralasciare le novità.

Buon successo del Motoraduno Svalvolatidi Sara Lanza

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È possibile dar vita a un sogno? Un’intuizione che arriva al cuore, timidamente si condivide con gli amici, e parlandone pian piano non sembra più così impossibile, anzi, inconsapevole libera un’energia che tracima e trascina, superando ostacoli, scetticismo, difficoltà, e il sogno prende vita!! Questa intuizione è nata da un gruppo di amici dell’oratorio ma è stato subito chiaro il desiderio di coinvolgere altri giovani, non necessariamente legati all’oratorio, che hanno a cuore il bene comune e il desiderio di costruire un mondo migliore.Il grande sogno che con tutto il cuore vi invitiamo a vivere è racchiuso in quattro giornate di sport e di incontri, dove vorremmo vivere l’importanza e la bellezza dello stare insieme nel divertirsi serenamente e responsabilmente. Tornei, musica, e appuntamenti per riunire tutti i giovani, senza distinzione di razza, sesso, età e religione, insieme per dare un senso nuovo all’idea di sport!Lo sogniamo più umano e più solidale, più leale e sano, più rispettoso della vita. Il mondo contemporaneo ci lancia continuamente messaggi distorti dove il fine giustifica i mezzi (anche non leciti), dove si cerca la scorciatoia e la via più comoda, si sacrifica il rapporto umano sull’altare del successo, ed è difficile, se non impossibile, viverlo assaporandone tutta la bellezza.Crediamo che il valore dello sport vada ben oltre il gesto tecnico o il risultato di una partita: la felicità dello stare insieme, la possibilità di affrontare e condividere le difficoltà, la disciplina e l’impegno, la necessità di superarsi e di mettersi in gioco, la serenità e il divertimento del gioco. Riscopriamo insieme la vera ricchezza dello sport, perché se ci viene data la possibilità, se ci viene indicata una via, sapremo scoprire il “gusto” più puro e autentico, non solo dello sport ma di tutta la vita!Un grazie di cuore a tutte quelle persone che fino ad ora hanno sostenuto questo progetto ed in particolare hanno creduto che noi giovani potessimo avere parole belle e nuove: grazie all’amministrazione comunale, grazie al CT9, grazie agli esercenti e alle imprese che hanno dato il loro contributo e una menzione speciale a tutte quelle “ ’sdore” che ci hanno finanziato producendo cappelletti e tortelli.Il sogno ha preso vita ed è pronto a contagiarvi con la sua energia: vi aspettiamo!!

Sport & Ben-essereRiscopriamo insieme la vera ricchezza dello sport

di Angela Tagliavini

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Questo è quello che mi è successo a fine 2010, dove, dopo aver ripreso le corse nel mondo dei rally a seguito di alcuni anni di stop ho dovuto sospenderle nuovamente per dedicare il giusto tempo agli affetti e a crearmi una famiglia.Come è ben risaputo quando la passione per una cosa è vera e forte in un modo o nell’altro ci si gira intorno e si cerca in qualche modo di perseguirla; ragione per cui sono rimasto nel mondo dei motori e sono entrato giorno dopo giorno sempre più nel mondo del Kart.Nei primi mesi del 2012 sono venuto a conoscenza del CKA (Campionato Kart Amatoriale) e ne sono subito rimasto affascinato Il CKA prima che essere un campionato, un “gruppo sportivo”, è un gruppo di amici; si parla di amicizia e sana competizione: battaglieri rispettandosi a vicenda in pista e amici fuori; serate all’insegna delle risate e della compagnia quasi come se la gare di kart fossero solo un contorno.Un campionato dove nessuno ha un go kart di pro-prietà e dove nessuno può essere motoristicamente più performante dell’altro: la differenza la fa il pilota.Si tratta di un Rental Trophy, ovvero senza l’acquisto di un kart, ma avvalendosi del noleggio dei mezzi che le piste di go kart propongono.Si svolge nei principali circuiti dell’Emilia Romagna sconfinando anche nel Mantovano, Veronese , Vicen-tino e Bresciano per un totale di 20 gare comprese tra marzo e ottobre.I piloti al momento iscritti sono 8: Zapparoli Fabio, Bedogna Roberto, Falletta Claudio, Belladelli Miche-le, Longobardi Paolo, Ferrari Michele, Manganiello Fabio, Scalco Filippo.Si sono già svolte 5 gare dall’inizio del campionato e si preannuncia un percorso lungo, ricco di diver-timento e combattuto viste le attitudini dei piloti nei vari percorsi. Questo è un campionato libero, dove tra una gara e l’altra, si possono esprimere i propri punti di vista, riguardo punteggi lo svolgimento delle gare…ecc…..dove nessuno si sente arrivato, nessuno si sente in Formula Uno ma da il meglio di se in pista e anche nelle serate in compagnia.E’ questa la ricetta giusta per fare in modo che si riesca a evadere i pensieri da questo mondo che ogni giorno ci riempie la testa di stress e di corse contro il tempo! Qui la corsa contro il tempo c’è ,ma in pista e aiuta a scaricarti da tutte le tensioni che accumuli.Lo sport, qualunque esso sia, è anche una strada per crescere a livello morale e dobbiamo affrontarlo in modo che possa essere un passatempo, un modo per metterci a confronto con gli altri sotto tutti gli aspetti ma soprattutto un momento magico in cui sappiamo che tutto ciò che ci circonda è fatto per farci divertire e divertire chi ci sta guardando senza rancori del dopogara. Questo è CKA.

Campionato Kart Amatoriale: sportività e competizione

Spesso nella vita ci capita di iniziare alcune attività sportive o hobby e poi, a causa del tempo e degli impegni che riempiono la nostra vita, doverle limitare o sospendere facendo determinate scelte.

di Claudio Falletta

Abbiamo vissuto una esperienza stupenda: Greg ce l’ha fatta, ha vinto, da grande campione, determi-nato, ha dominato i 1500 stile libero con 14’48”94, gara in progressione e tutta al comando. Si miglio-ra di 14 secondi e centra la qualificazione ai Giochi Olimpici di Londra insidiando il record italiano asso-luto di 14’48”28 che Federico Colbertaldo ha stabilito il 2 agosto 2009 ai Mondiali di Roma, ma fissando comunque quello con il costume in tessuto. Non solo: “Greg” stabilisce il record italiano di categoria juniores (precedente 15’04”06 di Colbertaldo - 4 ago-sto 2006 a Budapest) e cadetti (precedente 14’50”59 di Colbertaldo - 8 giugno 2008 a Roma) e firma la terza prestazione mondiale. Al momento, avan-ti a lui, ci sono solo il cinese Yang Sun (14’42”30) e il coreano Tae Hwan Park (14’47”38). I suoi pas-saggi: 58”08, 1’58”06, 2’57”66, 3’57”13, 4’56”83, 5’56”26, 6’55”51, 7’54”75, 8’53”89, 9’53”44, 10’52”60, 11’51”94, 12’51”39, 13’50”53,14’48”94. Gregorio è la grande sorpresa del mondo del nuoto: non c’è un giornale dove la grande prestazione non è stata evidenziata, lo abbiamo visto su tutte le reti Nazionali e private, intervistato da tutti. Abbiamo visto e rivisto la sua sorpresa all’arrivo guardando il “suo” tempo sul tabellone: nessuno si aspettava un simile risultato, neppure il tecnico della Nazionale Stefano Morini, il quale solo dieci giorni prima aveva rilasciato una dichiarazione sulla preparazione dei giovani atleti in vista delle Olimpiadi del 2016 ed invece… Eccola qua, Londra per Gregorio è già in lista. E’ stato molto bello vederlo sul gradino più alto del podio. Sospirare profondamente mentre sentiva l’inno nazionale con la mano sul cuore. Guardarsi intorno con aria interroga-tiva…Ma gli Europei di Gregorio hanno continuato altri due giorni: giovedì 24 ha disputato le qualificazione degli 800 stile e venerdì ha vinto l’argento negli 800 stile chiudendo con 7’52”23 dopo aver ingaggiato un testa a testa con l’ungherese Gergo Kis. Paltrinieri è stato a lungo davanti, superato però ai 650 metri dal magiaro e incalzato dall’ucraino Sergiy Frolov (fini-to terzo con 7’52”81). Ha lottato per la sua seconda medaglia europea che ha conquistato con merito. Da ricordare che solo il 6 marzo u.s. ha vinto il titolo italia-

SPORT / NUOTO

Gregorio Paltrinieri, un oro per LondraMercoledì 23 maggio ore 17,00 tutti incollati davanti al televisore per seguire Gregorio impegnato a Debrecen ( Ungaria ) ai Campionati Europei Assoluti. Coopernuoto si è fermata col cuore in gola.

di Anna Torelli

no degli 800 stile libero ai Primaverili di marzo a Riccione con il record personale di 7’51”97. Ora Gregorio è tornato al Polo Natatorio al centro federale di Ostia insie-me a una serie di atleti, tra cui Gabriele Detti, i fratelli Rocco e Marco Potenza ed Alessandro Cuoghi, dove proseguo-no allenamenti e scuola. Quando rientra a casa lo ritroviamo nelle corsie della piscina di Novellara alle-nato dallo storico allenatore Gabriele Bonazzi che, a sua volta, ogni 30-35 giorni viene convocato al Centro Federale dalla Federazione Italiana Nuoto per allenare questi ragazzi.Allenare Gregorio è facile: è un atleta corretto, è una bella persona, molto educata, da sempre, fin da pic-colo. La prima scheda tecnica di Gregorio risale alla stagione 2001-2002 esattamente 10 anni fa: tesserato Uninuoto Esordiente C 1°anno classe ’94, in sette ma-nifestazioni nessun podio, ma un quarto posto nei 50 rana ai Provinciali lo porta in finale regionale dove si piazza 14°. Poi le stagioni si susseguono e scopriamo Greg ranista, mistista ed infine stile liberista, sempre nel “Progetto Uninuoto”. Dalla categoria Ragazzi entra in Coopernuoto, la società che gestisce gli impianti di Novellara, Correggio, Parma, Cadelbosco, Colorno e che sponsorizza il proseguo dell’agonistica. Iniziano i primi risultati importanti, i podi ai Nazionali Giovanili e i primi tempi per partecipare ai Campionati Assoluti. A Roma al Settecolli, esattamente un anno fa vincendo i 1500 fece il tempo per i Mondiali di Shanghai ad ap-pena 16 anni. Durante la gara Luca Sacchi telecronista Rai ai metri 800 incominciò a concentrarsi su questo atleta e riportò le parole dette dal tecnico Morini “tene-te d’occhio questo ragazzino, avrete delle sorprese”. Da allora Greg ne ha fatte di sorprese… il nostro “ra-gazzino” continua a crescere…Go to London 2012…. Go Greg go !!!

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Citando Otello, si poteva dire “addio tempi in-cantanti del dolce pensar, addio sublimi vitto-rie”, in effetti dopo un 2010 “strepitoso”, con tanto di titoli:Nazionale, Regionale, Provinciale e Supercoppa italiana, il Deportivo Dinamo Novellara , sembrava aver intrapreso la china irta e sconso-lata del declino e quando ci si aggrappa ai ricordi soprattutto nello sport è sinonimo di non essere messi troppo bene . Un 2011 di secondi posti per l’equipo del Presidente Carletti ed un 2012 inizia-to con l’incubo incombente della teoria del piano inclinato “con la palla che rotola verso il basso e non si ferma più”. L’eliminazione nel Regionale, la conseguente mancata qualificazione nei Nazionali, insomma Cassio e Desdemona a parte, sembra-va una tragedia. Ed invece “frenate le ansie finito l’incubo blando con debol angoscia” Pavone & C., al termine di un play off superlativo, hanno ripor-tato per la undicesima volta (5 titoli Deportivo, 4 Team Tondelli, 2 Amatori) il titolo amatori provin-ciale UISP sotto la torre dei Gonzaga. Si badi bene non è un impresa sportiva, ma l’ennesima prova che in quel di Novellara le squadre di basket non mollano mai. Una regolar season condotta con 37 di febbre (non sei malato, ma non stai neanche benissimo), poi il primo turno dei play off ove era

Basket amatori UISP: Novellara riscopre la formula vincente “Vecchi” al potere: il Deportivo dinamo Novellara trova il perfetto equilibrio difesa attacco, cancella i Clippers Carpi e si aggiudica il titolo provinciale Uisp.

di Giovanni Panini

evidente ma non scontato che nella “conference B” vi fosse la vera finale. Visto che 4 delle squa-dre approdate alle semfinali: Arceto, Budriese, Carpi e Novellara, 3 erano espressione del girone B, con il Carpi superfavorito avendo dominato il campionato con una media di 82 punti. In semi-finale il Deportivo Dinamo incrociava la Budriese vincitrice del girone A e campione in carica, una gara molto sentita. Più che una gara una pace in-stabile, che il Deportivo faceva sua espugnando il campo di Budrio. Ipnotizzando l’avversario per 30 minuti 69/35, un vantaggio di + 34 che uccide la partita, 90/66 il finale. Ora è si vero che nei play off, aver battuto l’avversario di 24 o di un punto è la stessa cosa : conta la vittoria. E’ altresì vero che una squadra che è sotto di 34 in casa, do-vrebbe arrivare a gara 2 con il sangue agli occhi e voglia di riscatto, in realtà lo sguardo dei “cor-reggesi” era uno “sguardo basso”. In gara 2, si è ripartiti alla pari, ma il Deportivo aveva la stessa intensità dell’andata ed al 30° era 60/31, chiuden-do sul 73/56. e via in finale contro Carpi. Era da aspettarsi che per vincere il titolo la Novellara dei canestri sponda Deportivo, avrebbe dovuto gio-care la partita perfetta contro un avversario che fino ad una settimana prima sembrava imbattibi-

le. Però il basket è il gioco delle 100 verità, dove primeggia la squadra che sa fare ciò che serve per vincere. Il Deportivo ha imposto il suo ritmo “alla bersagliera” alla gara, fatto di zonaccia e ripartenze secche a campo aperto, i Clippers hanno accetta-to il ritmo non sono riusciti ad accendere Losi, su cui lavorava bene la difesa reggiana. Ingabbiato il basket champagne dei modenesi, fermato Losi e diminuiti i giochi di pick and roll con Manzini, il solo Valenti, riusciva a dare fastidio con la sua con-tinuità, a Novellara. Quello dei modenesi è stato un “suicidio cestistico”, dimenticandosi di essere molto più giovani e di avere molta più profondi-tà in panchina. Novellara dal canto suo, sapeva che se la si metteva sul chi corre e chi salta di più senz’altro non finiva bene. Dopo un primo quarto da N.B.A 26/18 il Deportivo si è tenuto, sempre avanti nel punteggio 37/28 a metà gara, 53/43 al 30°. Una pericolosa flessione ad inizio ultimo periodo portava le due squadre quasi a contatto 54/52 al 33°, ma poi Spaggiari, Mazzoli, Benevelli e Panizza armati dalla regia sapiente di Pavone fir-mano il parziale di 14/2. Carpi non ci crede più, nonostante i supporter dei modenesi siano in netta superiorità sulle tribune di via Guasco e non smettono di incitare la propria squadra. I Clippers vacillano segnano solo 2 miseri punti negli ultimi 7 minuti. Sono invece targati Deportivo, gli squilli di tromba (68 per l’esatezza) di una squadra di “vecchietti” che adesso corre più dei bersaglieri e oggi ha schiantato il superbo e imbattibile settimo cavalleggeri dei Clippers, 68/54 il finale.

informaSabato 7 e domenica 8 luglio 2012, presso la sede AVIS di Novellara, ci sarà la con-sueta donazione di sangue.

Presentarsi dalle ore 7,30 alle 10,45

Alimenti permessi prima della donazione compresi gli esami annuali: acqua, camo-milla, caffé, spremute, il tutto senza zuc-chero. Evitare tassativamente latte e suoi derivati.

Il Segretario Piero Ghidini

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Si è concluso venerdì 4 maggio 2012 con un grande successo di pubblico e partecipazione il 4° Trofeo New Zincomatic srl gara regionale a 64 coppie cat. A/B separate al possibile e 64 coppie cat. C/D sempre separate al possibile, svoltosi presso la Bocciofila Novellarese circolo arci.La manifestazione organizzata dalla bocciofila stessa ha visto il successo per la categoria A/B della coppia Marzocchi e Govoni della Buco Magico che in finale ha battuto la coppia Belelli e Camurri del G. S. Rinascita di Modena. Terzi a pari merito Rossi e Selogna della Lavinese di Bologna e Lasagni e Tasselli della Sanmartinese di Reggio Emilia.Per la categoria C/D la coppia Puccio e Ciarlini della Città del Tricolore si è imposta contro la coppia Oliva e Resca della Cavezzese di Mode-na. Terzi a pari merito Ferrari e Pigmei della Val

di Piero Ghidini

A Marzocchi Govoni e PuccioCiarlini il 4° Trofeo New Zincomatic

d’Enza e Fontanesi e Longo della Campogalliano di Modena.Direttore di gara il sig. Paradisi Danilo del comi-tato Fib di Modena coadiuvato dall’assistente, sig. Bonacini Lino del Comitato di Reggio Emilia.Come sempre i vincitori sono stati premiati dalla splendida titolare della New Zincomatic.Degna di nota la performance dei novellaresi Arnaldo Marani e Mitrano Bertazzoni che dopo aver vinto il loro girone sui campi di Bagnolo, sono stati gli unici nostri portacolori a raggiun-gere la serata finale di venerdì. Ringraziamo i nostri responsabili del settore bocce Franco Guidetti e Giancarlo Razzini per il lavoro svolto e la New Zincomatic per il supporto economico ricevuto indispensabili per l’esistenza stessa della bocciofila Novellarese.

L’idea di fondare una nuova squadra era nell’aria e quindi con alcuni amici l’abbiamo costituita con l’intento di mantenere viva la voglia di confrontarsi e di stare in compagnia... Il team parteciperà ad alcune granfondo sia MTB che bici da strada ma sempre con il principio che “l’importante è parte-cipare” perché prima di essere una squadra siamo soprattutto un gruppo di amici cui piace divertirsi pedalando...Cogliamo l’occasione per ringraziare tutti i tesserati e non che hanno voluto contribuire come sponsor alla realizzazione della nostra piccola squadra.- Bcc Banca Reggiana;- Cantina Nonsolovino;- Chiosco Primavera;- Colorificio Arcobaleno;- Don Divino;

“Pro Secco Bike Novellara”: una nuova società ciclistica amatoriale

di Barbara Davolio

- Il Forno di Crotti Mauro;- Probike di Marani E Davolio;- Speed Gomma Autoriparazioni.Il nostro sentito ringraziamento va anche a tutte le persone che in questo periodo si sono rimbocca-te le maniche per svolgere le innumerevoli attività burocratiche e formali necessarie per realizzare ed organizzare quanto sopra. Un ringraziamento speciale anche a Probike di Marani e Davolio, che nel suo 20° anno di attività (si, già 20 anni!!!) Ha voluto festeggiare dando l’opportunità di realizzare un piccolo sogno nel cassetto di molti.Per ogni necessità e informazione potete rivolge-re le vostre domande a Barbara (presso Probike) oppure a questo indirizzo email ([email protected]).

BUON PROSECCO A TUTTI!!!

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Come abbiamo visto, Novellara ha avuto una storia anche prima dell’arrivo dei Gonzaga, ma è con questi che diventa un autonomo soggetto politico, la capitale di uno stato piccolo ma indipendente “degnamente inserito nel novero delle tante piccole signorie dell’Italia settentrionale”. Dopo la breve parentesi reggiana, la prima in ordine dei tempo fra le pic-cole signorie gonzaghesce.

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Venduta Reggio ai Visconti, riservando per se e per i suoi discendenti Novellara e Bagnolo, nel 1370 Feltrino Gonzaga si fermò in un primo tempo nella Rocca di Bagnolo, ma poco dopo decise di trasferirsi con la famiglia a Novellara, nella casa dei Sessi. Con l’intenzione di fabbricarvi una Rocca al posto del vec-chio fortilizio dei Malapresa. Ma, immerso com’era nella più tetra malinconia, cominciò a viaggiare. Ber-nabò Visconti lo voleva come capitano generale del-le sue truppe, ma lui continuò a passare senza pace da una città all’altra. Terminò i suoi giorni a Padova, nel 1374, lasciando tre figli maschi: il primogenito Guido, che aveva avuto dalla prima moglie Caterina Visconti e gli successe come Signore di Novellara e Bagnolo, Guglielmo e Odoardo.Con la signoria, Guido ereditò dal padre anche molti debiti. Governò 25 anni, fu investito dal vescovo di Reggio del feudo di Corte Nova, a mezzogiorno di Novellara; fece scavare le fondamenta della Rocca ma i debiti non gli consentirono di iniziarne la co-struzione. Morto Guido, nel 1399, i figli Giacomo e Feltrino II si divisero lo Stato: a Giacomo toccò No-vellara e Corte Nova, a Feltrino II Bagnolo con la sua Pieve. Giacomo, dopo essersi guadagnò la fame di prode e valoroso cavaliere in guerre varie, ritornò a No-vellara, sposò Ippolita, figlia del signore di Carpi, e diede finalmente inizio alla costruzione della Rocca. Per ampliare i suoi possedimenti, acquistò il castel-lo di Vescovado con molte case e possessioni nel Cremonese, e la corte di Sabbiola nel Mantovano. Morì nel 1441. Dei suoi tre figli maschi, Francesco, Gian Pietro e Giorgio, il governo della signoria toccò a Giorgio.In quegli anni San Bernardino da Siena, in giro per la Lombardia a predicare, si fermò più volte a Novella-ra ospite di Guido Gonzaga. Ma, per le sue abitudini, la corte del signore era troppo ricca e comoda, per cui chiese e ottenne di dimorare ogni volta nella ca-

mera d’angolo sotto il portico davanti alla Rocca. Se-condo una credenza popolare, nel partire dopo l’ulti-mo soggiorno il santo piantò il suo bastone sulla riva del fossato della Rocca e questo si convertì all’istante in una pianta di rose, che sarebbe poi rimasta fresca e verdeggiante per molti anni, “a beneficio di non pochi infermi”.Intanto, per una questione di successione, il castel-lo di Bagnolo tornò sotto il dominio dei Gonzaga di Novellara. Nel 1452, durante la guerra fra gli Sforza di Milano e i Veneziani, il castello di Novellara fu stretto d’as-sedio dalle truppe di Manfredo e Giberto di Correg-gio; resistette due mesi, poi fu preso e saccheggiato. Stessa sorte toccò al castello di Bagnolo. Dopo due anni, con la pace di Lodi, i Gonzaga riottennero la loro signoria.E’ di quegli anni l’inizio di una lunga serie di contrasti con Guastalla, di un’inimicizia destinata a durare nel tempo. Il conte Pietro Guido Torelli, signore di Gua-stalla, approfittando del fatto che i fratelli Gonzaga erano impegnati lontano in guerra, cercò di allargare i suoi confini inviando delle genti a devastare ripe-tutamente le campagne di Novellara, contrastato e respinto però dagli stessi contadini.Ritornati a casa, i Gonzaga ripristinarono le fosse e i terrapieni che circondavano il castello e ampliarono l’abitato con nuove case. Francesco ridusse la Rocca “ forte e signorile” e diede inizio alla bonifica dei Ter-reni Novi; le prime possessioni messe a coltivazione le chiamò Le Costanze, dal nome della sua prima moglie, per secoli chiamate in dialetto dai novellaresi al StansiNel 1471 ebbero dal duca Borso di Ferrara l’investi-tura delle ville reggiane di S. Tommaso, S. Maria e S. Giovanni della Fossa, con il canone di uno sparvie-ro all’anno, poi sempre rinnovata fino all’estinzione della casata, Per risolvere la spinosa questione dei confini fra

Novellara e Guastalla, causa frequente di dissidi e di scontri, Giorgio chiese l’intervento del marchese Lodovico di Mantova, al quale si unirono poi il duca di Milano Gian Galeazzo Maria Sforza Visconti e il signore di Genova e Cremona Angelo Conti.Dopo San Bernardino da Siena, venne a predicare a Novellara più volte anche il beato francescano Ber-nardino da Feltre, ospite in Rocca. Il quale convinse Francesco ad introdurre a Novellara una famiglia di religiosi. La scelta cadde sui padri Carmelitani della congregazione di Mantova, ai quali Francesco asse-gnò la chiesa all’interno del castello, alcune case con-tigue e un recinto di terra per l’orto. Fu poi costruito il convento, di cui rimane oggi solo una parte, meglio nota come il Casino di Chiavelli: non è molto rispetto al complesso originale, ma è un edificio quattrocen-tesco, un pezzo della Novellara gonzaghesca che meriterebbe comunque di essere finalmente recu-perato e valorizzato, come è stato recentemente e lodevolmente fatto per il convento dei Gesuiti. Francesco acquistò anche il Campo delle Noci (dov’è attualmente piazza Unità d’Italia) e altri fondi per in-grandire il borgo a ponente del castello. I Gonzaga vi fabbricarono poi le case a proprie spese, con il cortile e l’orto, e le cedettero in proprietà a chiunque volesse abitarle per un canone annuo di uno o due capponi.

Memorie Istoriche di Novellara/3: capitale di uno stato piccolo ma indipendente

di Vittorio Ariosi

Il quattrocentesco convento dei Carmelitani: una testimo-nianza della Novellara gonzaghesca da recuperare.

In origine la Rocca era ad un piano.

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Rubrica mensile di musica e spettacoli a cura di Luca Lombardini e alcuni amici

Rubrica a cura della dott.ssa Roberta Bocedi

Epilessia del cane e del gattoCon il termine epilessia si indica una sindrome caratterizzata da convulsioni ricorrenti in assenza di cause dimostrabili. È una patologia che, così come nell’uomo, possiamo ritrovare anche negli animali domestici. L’epilessia è infatti la causa più comune di convulsioni nel cane, mentre nel gatto si presenta più raramente. In alcune razze di cani la malattia è ereditaria (es. Pastore Tedesco, Beagle, Bassotto, ecc) ed in altre si può riscontrare abbastanza comunemente (Cocker Spaniel, Setter irlandese, Siberian Husky, Boxer, Border Collie, Bar-boncino nano, ecc).In genere le prime convulsioni si presentano ad una età compresa tra i 6 mesi ed i 3 anni, occasionalmente anche prima e/o più tardi. Sembra che più pre-cocemente si presenti il disturbo, più difficile sarà controllare le crisi.Come si manifesta l’epilessia? Con una serie di convulsioni generalizzate che possono durare da pochi secondi a diversi minuti con o senza (nelle forme più lievi) perdita di coscienza. Le convulsioni vengono definite come una scarica elettrica improvvisa, proveniente dal cervello che causa una perdita o un’ alte-razione dello stato di coscienza, contrazioni muscolari, salivazione e, spesso, urinazione e defecazione involontaria. Durante l’episodio il cane può anche soltanto manifestare ansia, inciampare o arrancare. In alcuni casi, prima della crisi vera e propria, vi può essere una fase che dura da pochi minuti a qualche ora, caratterizzata da “comportamenti strani”: agitazione, bisogno di attenzione, tendenza a nascondersi. In diversi casi la crisi è poi seguita da un breve periodo di disorientamento durante il quale si possono osservare movimenti scoordinati, cecità temporanea, movimenti ripetuti, confusione. Le convulsioni si manife-stano in genere ad intervalli regolari, che possono durare anche settimane o mesi. Tra una crisi convulsiva e l’atra l’animale è completamente normale. Con l’avanzare dell’età le crisi convulsive possono peggiorare.Cosa fare se il nostro cane (o gatto) manifesta per la prima volta una crisi con-vulsiva? Occorre portarlo dal veterinario per una visita di controllo e tutta una serie di accertamenti volti ad escludere la presenza di altre malattie (epatiche, renali, infiammatorie, infettive, neoplastiche, vascolari, degenerative, malfor-mazioni congenite, avvelenamenti, ecc) che possono, a loro volta, causare crisi convulsive. Alla diagnosi di epilessia primaria o idiopatica, si arriva per esclusione, dopo aver eliminato tutte le altre possibili cause.Cosa si fa una volta che il nostro cane (o gatto) ha una diagnosi di epilessia primaria? Dipende. Non tutti i pazienti richiedono trattamento. Gli animali che hanno manifestato una sola crisi convulsiva o che hanno crisi molto brevi e molto distanziate tra loro probabilmente non necessitano di alcun trattamento a meno che la malattia non progredisca. In tutti gli altri casi invece andrà iniziata una terapia anticonvulsivante da protrarsi, ed eventualmente “aggiustarsi”, nel corso di tutta la vita dell’animale. Lo scopo del trattamento non è di eliminare completamente le crisi (risultato difficilmente ottenibile), ma di ridurne la durata e la frequenza in modo da consentire una buona qualità di vita al nostro cane o gatto. In alcuni casi molto gravi purtroppo, nonostante le terapie, non si riesce mai ad ottenere un buon controllo delle crisi epilettiche e, di conseguenza, una buona qualità di vita. Si può persino arrivare ad un punto tale da non ottenere più risposta alle terapie e giungere ad uno “stato epilettico”, una condizione caratterizzata da convulsioni continue. In questi casi occorre pensare seriamente a cosa sia meglio fare per il nostro animale.

Jack White. Uno che ha bisogno di poche presentazioni: ex leader dei disciolti White Stripes, mente dei progetti Raconteurs e Dead Weather, produttore e da non molto anche discografico con la sua Third Man Records. Una delle poche e autentiche rockstar rimaste in giro. Jack è scettico verso i sequen-cers e l’elettronica e si sente davvero nel disco, ha costruito il suo rifugio a Nashville, in uno studio che per chi l’ha visto è un’autentica meraviglia della tecnologia analogica. Qui ha ospitato spesso i gruppi della sua Third Man Records, un po’ produttore un po’ session man. E nei mesi scorsi, tra una prova e l’altra ha anche registrato il suo atteso esordio solista.Nella musica, come in qualsiasi opera d’arte, il titolo conta molto. “Blun-derbuss”, “l’archibugio”, è già un inizio promettente. Evoca in un sol colpo tutto l’immaginario che è contenuto in queste canzoni che mescolano le tradizioni musicali con furbizia e mestiere: c’è tanto folk bianco, ma anche molta “race music”. C’è il rock dei White Stripes, ma meno di quello che ci si aspetterebbe. E c’è soprattutto un lavoro certosino sui suoni e sulla pro-fondità delle (bellissime) chitarre acustiche ed elettriche. All’interno del disco troviamo pezzi di pura creatività, gioielli di rock acustico, suonati in presa diretta e con la giusta dose di feeling dei musicisti. Ho sempre ascoltato Jack anche per via della sua stranissima voce, che a tratti mi ricorda quella “angelica” di Jeff Buckley (inarrivabile), quindi suoni belli, puliti, canzoni che si lasciano i minuti alle spalle perché si fanno apprezzare, in particolare , se vogliamo, un paio di canzoni (le prime) sono un po piu ritmate e da “hit”, ma tutto il lavoro si dipana in una serie di note e arrangiamenti che era da un bel po che non sentivo, abituati come siamo a sintetizzatori e drum machines e tecnologie digitali. Nulla da dire sul tema, ma questo disco è l’opposto di tutto ciò. E’ più che mai un omaggio ad un epoca che è stata e non sarà più, ma è stato fatto con attenzione quasi filologica alle “fonti” e con grande passione. Non è solo un disco di revival, è qualcosa di più. Musica che Mr.White e pochi altri oggi si possono permettere di fare. Alla fine questa, più che una recensione, è un appello: preserviamo Jack, è una specie rara. Rarissima.

Via Cristoforo Colombo: manca la toponomastica stradale

di Paolo Paterlini

Molti automobilisti che arrivano da Campagnola o da Reggio Emilia e devono immettersi su via Cristoforo Colombo (provinciale per Reggiolo) dopo aver percorso la rotonda della Fossetta si chiedono dove si trova la suddetta via.Il motivo è semplice, incredibile ma ahimè vero: manca qualsiasi indica-zione stradale che riporti il nome della suddetta via.Non mi è dato sapere quali siano le ragioni di questa mancanza ma poi-ché si tratta di una strada di grande percorrenza e importanza mi pare ovvio che la targa indicante “via C. Colombo” vada installata al più presto.

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dott. M.Bigi, dott.ssa R.Bocedi

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Rubrica a cura di “Gente di Canile”via Valle, 104 Novellarawww.gentedicanile.it” www.gentedicanile.it

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DI COLLERA SI PUÒ ANCHE MORIRENei giorni scorsi ho letto in un libro che di collera si può anche morire. Così sono ritornato indietro nel tempo, al periodo attivo del mio alcolismo rammentando una sera durante una gara di briscola dove io avevo già bevuto parecchi bicchierini e mi accingevo a fare la partita, (per il secondo posto!). Eravamo tre a tre ma all’ultima mano abbiamo commesso un errore e siamo stati eliminati. Ed ecco che dentro di me è scattata questa molla dell’aggressività, collera, ira e della mancanza di fiducia verso il mio compagno di gioco. Così si è scatenato il putiferio. Ritornato a casa mentre stavo andando a letto ho avvertito forti dolori al petto, ho chiamato il medico che dopo avermi visitato, mi portò lui stesso all’ospedale. Dopo circa quaranta giorni di innumerevoli esami, la prognosi parlava di esaurimento e stress. Mi consigliarono di trascorrere un periodo in montagna e di cercare di essere il più tranquillo possibile, di mangiare tanto e di bere qualche bicchiere di buon vino. Andato tra i monti, i primi giorni rispettavo la cura ma alla fine del periodo mangiavo poco e bevevo molto. Ho cominciato a isolarmi perché ero diventato aggressivo, ero un essere superiore, me ne fregavo di tutti. Ritornato al lavoro il mio bere si era ridimensionato però non ero più quello di prima, perché mi rendevo conto che l’alcol mi aveva preso la mano. Ero sempre più in collera con me stesso quando nella vita e nel lavoro non riuscivo a fare ciò che volevo ed allora per aiutarmi ad avere coraggio di affrontare le cose, dovevo bere due o tre bicchierini. Ho conosciuto A.A. e la mia vita è cominciata a cambiare, ho iniziato a ragionare con me stesso, a essere più razionale e a vedere le cose nella giusta prospettiva. Mi sono abituato a perdonare rinunciando al risentimento e alle rappresaglie, così facendo mi libero della rabbia e riesco a dimenticare più facilmente i torti. Una volta mi arrabbiavo spesso ma da quando ho conosciuto A.A., mi sono reso conto che tutte le cose o sciocchezze che mi irritavano sempre prima, non valevano neanche un briciolo della mia salute.

Malgrado i miei propositi di evitare l’ ira ogni tanto mi capita di ricadere nell’errore però A.A. mi ha insegnato a riflettere, ad avere più fiducia negli altri e trattarli con gentilezza, così facendo cerco di cancellare piano piano gli effetti nocivi della collera, dei risentimenti e di essere più cordiale con tutti. Ora sono più responsabile, più sereno e soprattutto sincero con me stesso e ringrazio Alcolisti Anonimi che mi ha fatto conoscere, attraverso la sobrietà, questo meraviglioso stile di vita. Umberto un Alcolista Anonimo.

Nel nostro canile intercomunale soggiornano numerosi trovatelli in attesa di collocazione e tutti, indistintamente, potrebbero trovare un “padrone” adatto. Il più delle volte i cuccioloni e gli adulti vengono rifiutati; è vero

che allevare un cucciolo è molto più semplice, ma spesso il cucciolone o l’adulto sono in grado di adattarsi tanto quanto un cucciolo, solo ci vuole più amore. Prima di rifiutare l’idea di adottare un cane adulto, fateci una visita, sicuramente qualche ospite vi conquisterà con i suoi occhi dolci ed invitanti; il cucciolo non dice come sarà da grande, l’adulto è lì da vedere e non ha nulla da nascondere. Il peloso qui riprodotto è un perfetto esempio; maschio di un anno circa, castrato, di taglia medio grande, segni particolari “bellissimo”; è stato abbandonato lo scorso anno e, prima di arrivare in canile, ha vissuto per giorni in un cantiere, da

questo il suo nome, TUBO. Ha un carattere dolcissimo, molto buono con i bambini e gli altri cani, adora andare a passeggio al guinzaglio.

Rubrica a cura di Giovanni Franzoni

Fatti e personaggi

Ho cercato per giorni una fotografia, tra le tante che possiedo nel mio “ar-chivio”, da pubblicare sul Portico. I motivi sono tanti, ma uno solo, princi-palmente mi ha impedito la scelta: qualche amico purtroppo ci ha lasciato, e i rimanenti sono ormai alla frutta (almeno per quanto mi riguarda). Sono cose che commuovono. La foto è stata scattata il 3 ottobre 1993 perciò quasi vent’anni orsono. A quel tempo alcuni erano già in pensione, lascio a voi le considerazioni del caso. Al mio richiamo giungevano da Genova, Milano, Siena, Empoli e da varie altre località. Osservando la fotografia osservate solo una cosa: il sorriso di rivederci e lasciarci nuovamente con un abbraccio. Il tempo passa e la candela brucia.

Anno 1993 - Amici novellaresi nel cortile del ristorante ”La Bussola” a Campagnola

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In un momento come questo dove nel “paese di criti-copoli” in cui tutti ci troviamo ad essere oggi geologi ed ingegneri o commissari tecnici della nazionale, rileggendo l’articolo che riguardava la Novellara Sportiva, apparso sul precedente numero, mi è sorto un dubbio e per evitare polemiche fraintendimenti, vorrei fare alcune precisazioni, rivolgendomi di nuovo al mensile novellarese “Il Portico” (in questo caso nome più adatto non ci poteva essere). In quelle righe si faceva riferimento ad un momento in cui alcuni, degli allora dirigenti, “abbandonarono la nave” prematuramente lasciando la società in una situazione economica poco felice. Il periodo a cui si faceva riferimento riguardava solamente l’ultimo decennio (2001-2012). Que-sta precisazione è dovuta in particolar modo per scagionare coloro i quali hanno contribuito, con il loro volontariato, a fare una parte della storia di questa gloriosa società nel periodo antecedente non devono assolutamente sentirsi tirati in ballo. Se così è successo ne sono profondamente dispiaciuto e chiedo loro pubblicamente scusa. Alcune di queste persone non sono, purtroppo, più tra noi ed altri (per correttezza non credo sia necessario citarli per nome perché sono conosciuti da tutti) hanno da tempo, lasciato l’incarico però credo di poter affermare che personaggi di questo calibro siano una cosa rara da trovare ed è per questo motivo che li voglio pubblicamente ringraziare e ricordare con affetto perché sono o erano in possesso di valori umani di notevole caratura.Il precedente articolo pubblicato non voleva altro che essere una attenta disamina dell’attuale momento di una associazione sportiva locale e della profonda crisi che, secondo me, sta vivendo il volontariato a livello sportivo e spero solo a livello sportivo. Sempre in quelle righe veniva sottolineato il percorso che ha portato i firmatari di quell’articolo di poter affermare che la Novellara Sportiva non ha debiti e sono nuovamente qui a confermarlo anche se sarà necessario da questo momento in poi reperire i fondi utili per poter iscrivere le varie squadre ai campionati della prossima stagione sportiva. All’ombra degli “storici portici” (e qui mi collego al titolo del mensile) di novellara però un qualche “pseudo sportivo locale” insinua tra un pilastro e l’altro che la Società abbia ancora delle pendenze con qualcuno, noi crediamo di no e sono a spiegarvene il motivo. Quando, anni addietro, le aziende non erano nell’attuale

difficoltà lavorativa avevano pure la possibilità di aiutare tramite sponsorizzazioni le associazioni sportive locali, la società aveva in dotazione un pulmino che adoperava soprattutto per il trasporto dei ragazzi del Settore Giova-nile offrendo così anche ai ragazzi residenti lontani dal capoluogo l’opportunità di poter giocare a calcio nella Novellara Sportiva. Purtroppo siamo stati costretti a dover sopprimere questo servizio. Con gli aiuti che arri-vavano dalle aziende si coprivano le più svariate spese: le iscrizione ai vari campionati, l’assicurazione dei giocatori (pagata obbligatoriamente in anticipo alla F.I.G.C. all’atto dell’iscrizione in base al numero degli atleti tesserati) e tante altre, necessarie per poter fare l’attività sportiva. Tra queste spese esistevano ed esistono tutt’ora anche i così detti “rimborsi spese” che le società riconoscevano o riconoscono ai tesserati che ricoprivano i vari ruoli come giocatori (in special modo della prime squadre), allenatori (settore giovanile compreso), preparatori e massaggiatori. I tempi sono purtroppo repentinamente cambiati e chi prima sosteneva lo sport con sponsorizzazioni non ha potuto mantenere fede alla parola data e a dover disdire, a novembre, “l’aiuto” che si era amichevolmente ipotiz-zato a giugno. Questo è quello che è successo alla nostra Associazione, che ha dovuto adottare una nuova strategia. Credo che iniziare una stagione sportiva con una quota di un mutuo “importante” sia problematico per tutti per cui la nostra idea è stata quella di mettere in fila per importanza i pagamenti da fare: a) mutuo, b) fornitori e c) giocatori, allenatori e massaggiatori. Ebbene sì, purtroppo non siamo riusciti a tener fede alle parole spese ma non per una nostra volontà ma solamente per non essere riusciti a reperire i fondi necessari per rimborsare anche quest’ultimi. A noi dispiace molto ma coscientemente pensiamo di aver fatto la cosa giusta. Alcuni allenatori e giocatori hanno capito e accettato, a malincuore, di non poter ricevere quanto pattuito dimostrando una certa sensibilità; altri però non hanno accettato questa soluzione per cui adesso “scredita-no” la Novellara Sportiva ed il lavoro che alcuni “volontari” hanno fatto per la società. Quello che mi rammarica è che questi personaggi si definiscono “dilettanti” ma quello che lascia perplessi è che sono persone locali. Forse qualcuno di questi si è dimenticato quello che questa società ha fatto o sta facendo per i loro figli o i loro nipoti.Spendo in fine due righe per quelli che sostengono che gli

attuali dirigenti, firmatari della precedente lettera dovreb-bero consegnare all’Amministrazione comunale le chiavi della Società, facendola così fallire (dopo aver pagato dieci anni di mutuo per salvarla dal fallimento) per poi sperare che “un qualche calciofilo locale” subentri a portare avanti il calcio a Novellara. Non credo che ci siano problemi a fare questo gesto anche perché qualcuno di noi smetterà veramente (sottoscritto compreso). Volevo informare queste “menti eccelse” che l’attuale situazione societaria è: Terza Categoria (a parte la necessità di reperire i fondi necessari per l’iscrizione) non ha problemi perché esistono ancora (pochi ma buoni) volontari D.O.C. che seguono sempre la squadra e qui un ringraziamento va fatto di cuore ai vari Fabio Montanari, Ferrari Pierluigi, Bedogni Giovanni, Passerella Danilo, Franchi Giovanni, Paolo Stop-pa, Marcella Tondelli che si adoperano settimanalmente alternandosi nelle varie mansioni societarie a cui bisogna aggiungere Il parco giocatori che quest’anno hanno fatto parte della Prima Squadra (tutti novellaresi) ed ai nuovi (sempre novellaresi) che ne faranno parte nella prossima stagione sportiva senza dimenticare “il mister” Claudio Franchi ed il “perenne” Primo Losi a cui se esistesse “Il pallone d’oro dei volontari” sarebbe senz’altro assegnato all’unanimità a lui. A tutta questa gente dico con tutto il cuore “chapeau” (termine che si usa come espressione di ammirata approvazione). La Serie D Femminile si autogestisce molto bene per cui, secondo me, chi rischia grosso è il settore giovanile che ha costantemente bisogno di volontari per fare bene le loro attività per cui mi chiedo “ma far fallire una società e togliere il calcio a 170 giovani sembra un’idea felice?” Il Settore Giovanile è un settore che necessità frequentemente di linfa nuova, idee nuove e di tanto impegno e tempo libero. C’è “un tesoro notevole a nel nostro comune” tanti giovani che fanno sport e per dare loro la possibilità di continuare a frequentare le varie Associazioni Sportive e far bene, manca solo una cosa: l’apporto dei novellaresi.

Novellara Sportiva, alcune precisazioni a proposito della società

di Omar Malagoli

Per evitare fraintendimenti intendo chiarire ancora una volta la situazione della società e evidenziare che a rischiar grosso sono i 170 ragazzi del settore giovanile.

Foto sull’evento terremoto scattata dai sigg. Pederzoli - Costa a Sant’Agostino (FE)

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Nel foyer del teatro “Franco Tagliavini” alla mostra del ricamo con i lavori delle donne del Circolo mi sono sofferma-ta molto tempo per ammi-rare, capo per capo tutte le meraviglie esposte.Su stoffe di qualità le amanti di quest’arte creano veri capolavori. Nell’ingresso del Teatro che già da solo ti porta in-

dietro nel tempo, questi meravigliosi drappi fanno

di Silvana Selogna

ricordare l’infanzia.Parecchi anni fa quando frequen-tavo la scuola di avviamento al lavoro, una gentilis-sima signorina avanti con l’età, (che in quel periodo si classificava zitella) con tanta pazienza ci insegnava l’arte del ricamo. Per una ragazza era importante sa-per fare almeno l’orlo a giorno e il gigliaccio perché nelle “doti per il matrimonio” non poteva mancare qualche bel capo ricamato a mano. Quando una ragazza entrava nella nuova famiglia, mostrare la sua biancheria ricamata con le proprie mani era una garanzia di “buona provenienza”. Quindi già a scuola si imparavano i primi punti, poi a fine anno scolastico, sempre in occasione della Fiera si espo-nevano in bella mostra i nostri lavoretti. Sono passati

Nel ricamo abbiamo disegnato i sogni della nostra vitaTanti sono gli artisti che soprattutto nel periodo della Fiera espongono i loro capolavori. Ho visitato tutte le mostre però per ultima mi sono tenuta quella del ricamo... tanti anni, tanti avvenimenti sono succeduti, quelle

bambine di allora ora sono pensionate e dopo una vita dedicata al lavoro, alla famiglia, ai figli hanno riscoperto una passione nascosta in un angolo per tanto tempo. Hanno ripreso in mano l’ago e da un minuscolo attrezzo come quello, scaturiscono degli intrecci di cotone meravigliosi. Capolavori che non hanno prezzo, le ore impiegate non si contano, l’im-portante alla fine è il risultato che è sempre ottimo. Nessuno di questi capi è in vendita. Al massimo si regala alla figlia o alla nuora ma tutto deve restare nell’ambito della famiglia.Finita la Fiera la mostra si smonta, si ripiegano tut-ti i lavori esposti e subito si pensa ad iniziarne altri che per il prossimo anno saranno di nuovo mostrati al pubblico. Vi auguriamo buon lavoro ricamatrici, e noi vi aspettiamo prossimamente per stupirci an-cora.

Questa pianta cresce inframmezzata alla rigo-gliosa vegetazione erbacea delle zone umide del mese di maggio. Anche se è discretamente pre-sente nel nostro territorio non sempre si nota con facilità e solo prestando attenzione si possono no-tare i suoi fiori blù nel fitto delle erbe.La Scutellaria è una pianta perenne grazie ai fu-sti sotterranei rizomatosi che la perpetuano negli anni per cui la si ritrova negli stessi luoghi. I fusti possono essere ramosi, sono pelosi, hanno se-zione quadrangolare, sono alti fino a 50 cm. Le foglie sono lanceolate , arrotondate alla base, ses-sili (senza gambo) o con un breve picciolo, pe-lose, a margine crenato (dentature arrotondate).I fiori spuntano alla ascella delle foglie superiori, in genere a coppie, lunghi fino a 2 cm, blu, a for-ma labiata per la fusione dei petali, con il labbro superiore più corto a forma di elmo, quello infe-riore con una larga macchia bianca punteggiata di

LA SCUTELLARIA FIORE A BERRETTO ALATO DI MERCURIO

blù. Il calice che sostiene il fiore ha forma di scudo, ancora più accentuata per la protuberanza che è pre-sente sulla parte superiore.La scutellaria appartiene alla famiglia delle Labiate dalla tipica forma dei fiori, sopra descritta. Il nome scientifico , Scutellaria galericulata, le deriva da “Scutellum”, il calice a forma di scodella o scudo e da “Galerus”, berretto alato del dio Mercurio, a richiamare la forma del fiore.Nella medicina e nelle tradizioni popolari la scutel-laria costituiva il tipico rimedio per i disturbi nervo-si. Dalle forme più leggere, stress, insonnia, mal di testa, spasmi isterici, sino a delirio tremens , ballo di san Vito, epilessia. Il contenuto in flavonoidi , iri-doidi amari ,olio etereo, tannini, ha portato ad utiliz-zare questo rimedio anche come antinfiammatorio , febbrifugo, astringente, tonico. Il genere botanico scutellaria annovera nel mondo oltre cento specie e la cosa interessante è che in altre medicine popolari

era entrata con altre specie nelle pratiche curative più di-verse. Presso la tribù indiana Chippewa del nord-america era un gran ri-medio per il cuore. Ma è nella medicina tradizio-nale cinese che ritroviamo l’utilizzo di varie specie di scutellaria. Intanto troviamo confermate le pro-prietà già citate nel campo nervoso. Di particola-re si ricorda che riduce gli effetti della privazione di varie sostanze, quali alcool, di Valium e di altri barbiturici e allevia i dolori della sclerosi multipla. Alcuni principi estratti da una scutellaria inibiscono lo sviluppo di alcuni tipi di cellule cancerogene. La pianta è tossica se usata in modo inadeguato e accentua i sintomi dei malanni a cui si vorrebbe porre rimedio, per cui le notizie riportate sono da considerare solo a titolo informativo per dare un quadro conoscitivo generale della pianta.

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Un pizzicotto ai più piccol i e non solo

La Bella e la Bestia

È una storia piena di gentilezza, di amore reciproco e di dedizione da parte dei tre personaggi princi-pali e nella quale, quando la famiglia è ridotta in miseria, le due sorelle maggiori manifestano gli aspetti peggiori del loro carattere, mentre Bella non si smentisce. Ricordiamo che tutto ha origine dal gesto del padre che ha rubato una rosa, per portarla alla figlia minore prediletta. Il gesto, che simboleggia l’amore per lei, (ma il fiore spezzato, in particolare la rosa spezzata simboleggia la per-dita della verginità) è anche un’anticipazione della perdita della sua verginità. Questo può far pensa-re, sia al padre sia alla figlia, che essa debba patire un’esperienza “ bestiale”, ma la storia dice che le loro ansie sono infondate, poiché quella che era temuta come un’esperienza animalesca, diventa un’esperienza di profonda umanità e d’amore.LA BELLA e LA BESTIA (che nonostante le sue sembianze è un persona bellissima come la Bel-la) offre al bambino la forza di capire che le sue paure circa il sesso sono il prodotto delle sue fan-tasie sessuali ansiose e che, benché il sesso possa sembrare a prima vista bestiale, in realtà l’amore fra donna e uomo è la più soddisfacente di tutte le emozioni e l’unica che garantisca la felicità per-

manente: l’amore edipico della Bella per suo padre, quando è trasferito al suo futuro marito è meraviglio-samente salutare e solo allora il sesso, che prima era ripugnante, diventa meraviglioso Secondo Freud, il sesso deve essere percepito dal bambino come disgustoso, fintanto che i suoi de-sideri sessuali sono fissati sul suo genitore, perché soltanto mediante un tale atteggiamento negativo verso il sesso, il tabù dell’incesto, insieme all’unità della famiglia umana, può essere al sicuro. Ma una volta distaccati dal genitore e rivolti verso un partner di età più adeguata, nello sviluppo normale, i deside-ri sessuali non sembrano più bestiali, ma al contrario sono percepiti come meravigliosi. Trasferendo il suo originario amore edipico per suo padre al proprio fu-turo marito, la Bella dà a suo padre il tipo di affetto di maggior beneficio per lui. Questo è un toccasana per la sua malferma salute e gli consente di vivere felicemente accanto alla sua diletta figlia. Inoltre ciò reintegra la Bestia nella sua umanità e allora diventa possibile una vita di beatitudine matrimoniale per lui e la Bella. La fiaba, inoltre, ci da un’immagine sugge-stiva: quella di un mondo dove i buoni vivono felici e i cattivi (in questo caso le sorelle) possono ancora redimersi.

Nelle sere d’estate, nella natura libera, si possono sentire gracidare le rane e i rospi: ce ne sono centinaia di specie in tutto il mondo, utili per-ché mangiano molti insetti fastidiosi.Se si osserva un rospo, qualcuno esclamerà: “Che brutto!”. Per secoli, nelle fiabe, i più bei principi furono trasformati in rospi. Se una principessa baciava un rospo brutto, questo significava che il suo cuore sapeva amare oltre le apparenze, allora il rospo ritornava subito principe.

C’è da sempre un luogo molto misterioso nelle rotte dell’Oceano Atlantico: il Mar dei Sargassi. Le forti correnti marine radunano lì le alghe galleggianti, i sargassi, appunto, per formare un’immen-sa prateria sulla superficie dell’oceano: un’isola di vegetazione che offre riparo a molte specie animali. Le anguille e le tartaru-ghe, ad esempio, percorrono enormi distanze per ritornare al Mar dei Sargassi, dove sono nate. Lì, a loro volta, depongono le uova e fanno crescere i propri piccoli, protetti da un ambiente in cui si possono nutrire al riparo dai predatori. Alcune specie animali, tra cui un meraviglioso cavalluccio marino, abitano solo tra questa alghe, dove sono riuscite a sopravvivere facendo del mimetismo una vera forma d’arte.

In giugno, la notte si riempie di piccole luci che si accendono e si spengono: sono le lucciole.C’è anche un pesce che emana luce: accade ogni volta che apre gli occhi e il suo nome è Flash.Alcuni tipi di meduse sono a luce intermittente e la rana pescatri-ce usa la sua luce per incantare e attirare a sé le prede.C’è un luogo, invece, dove non arriva mai la luce, il più profondo e nascosto del mondo: è la Fossa delle Marianne che si trova negli abissi dell’Oceano Pacifico.

IL 21 GIUGNO C’È IL SOLSTIZIO D’ESTATE:

IL GIORNO DELL’ANNO CON PIÙ ORE DI LUCE

Il termine solstizio deriva dal latino solstitium, composto di sole e di fermarsi. E’ l’istante e punto dell’eclittica in cui il sole cessa di al-lontanarsi dall’equatore celeste e comincia a ravvicinarvisi. Astronomicamente i due sol-stizi (uno invernale e uno estivo) cadono il 21 dicembre e il 21 giugno. Astrologicamen-te corrispondono all’entrata del sole nei se-gni di Capricorno (22 dicembre) e del Can-cro (22 giugno). Tradizionalmente il solstizio d’inverno apre la fase ascendente del ciclo annuale e coincide con la nascita di Cristo, mentre quello estivo apre la fase discendente e coincide con la nascita del Battista, come sottolinea la formula evangelica “bisogna che egli cresca e che io decada”(Giovanni 3,30).Giovanni Battista è divenuto ben presto og-getto di culto liturgico e popolare. A lui furo-no dedicate due feste: quella della natività, originariamente collegata con l’Epifania e poi spostata al 24 giugno e quella del martirio (voluto per capriccio da Salomé, figlia di Erodiade). In concomitanza con la festa di giugno, la devozione popolare ha assunto credenze e pratiche della festa del solstizio estivo: in questo contesto si introdussero fe-ste e riti popolari come “la notte”, “il bagno”, “i fuochi di S.Giovanni”, collegandosi ai mo-menti legati al lavoro dei campi. Di qui l’abi-tudine di bruciare le sterpaglie e i resti di fine raccolto, che a seconda delle zone riguarda-va il grano, il mais, il lino o la canapa. In pri-mo luogo, nel giorno di inizio di un ciclo (a partire dal solstizio estivo la notte si allunga), gli elementi della natura acquistano poteri del tutto straordinari e prodigiosi, così l’acqua e le erbe, così il fuoco. Diventa allora impor-tante rendere puri e fertili i campi, incendian-doli. Fare puri e fecondi gli animali domesti-ci, costringendoli a passare tra le braci o tra le fiamme della notte più corta dell’anno. A maggior ragione, in tempi di epidemie e di stregonerie: quella di S. Giovanni, infatti, è anche la notte delle streghe.Parte importante del rito comportava il salto del falò da soli o in coppia, con significato ben augurante, di fecondità o addirittura per guarire il mal di schiena, per migliorare la vi-sta e per tonificare la virilità.L’accensione del fuoco simboleggia il porta-re la luce nella notte, per far si che il futuro allungarsi delle ore di tenebra conservi nel cuore questo sole allo zenit.

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Rumori di guerra a Novellara.L’anno 1701 segnò l’inizio della guerra di successio-ne spagnola che doveva durare ben tredici anni.Il territorio della contea di Novellara e Bagnolo e, quello vicino, furono teatro delle operazioni militari che causarono molti lutti, danni e tribolazioni. Il male sembrava non aver fine. Le ostilità iniziarono dopo la lettura del testamento del re di Spagna che lasciava erede universale Filippo d’Angiò Borbone, nipote di Luigi XIV, oppure l’imperatore Leopoldo I, sia pure a condizione di unire la corona spagnola a quella fran-cese. Il problema politico era di enorme importanza perché nel caso che tale eredità, formata dai vastis-simi territori della Spagna in Europa e in America, fosse restata indivisa, Luigi XIV (oppure l’imperatore Leopoldo I) sarebbe diventato padrone dell’Euro-pa. Contro la Francia, che minacciava di diventare invincibile, si unirono Austria, Inghilterra, Olanda e buona parte degli stati tedeschi dando vita alla “Grande Alleanza” al cui comando furono nominati i marescialli Eugenio di Savoia del ramo di Carignano e John Churchill duca di Marborough (esercito impe-riale). Dalla parte di Luigi XIV e del nipote Filippo V si schierano invece la Baviera, il duca Amedeo II, il re del Portogallo e Pietro di Braganza (esercito franco-spagnolo). Al co-mando dell’esercito furono chiamati i marescialli Villars, Vendome e La Feuillade.Sul finire del 1701, Filippo V e gli alleati calarono in Italia e, dopo aver occupato Mirandola e parte dei ter-ritori del parmense e del cremone-se, assediarono Mantova. Queste truppe si accamparono nei dintorni di Luzzara, Guastalla e parte presso S.Vittoria di Gualtieri, fra il torrente Crostolo e il Canale Tassone. L’obbiettivo era di occu-pare Mantova e di cacciare l’esercito imperiale.L’incendio del castello di Bagnolo e le battaglie di Santa Vittoria e di Luzzara.Il 26 luglio 1702, pochi soldati francesi, al cui co-mando era un sergente, si portarono a Bagnolo ; alcuni imprudenti bagnolesi ebbero la temerarietà d’insultarli e di suonare le campane a martello.Era il segnale di pericolo per la comunità. I fratel-li Zanetti detti Pezzoli, dalla finestra dell’osteria che gestivano, scaricarono le loro armi uccidendo il ser-gente. I compagni, con la fuga, riuscirono a salvarsi e raggiungere il campo base dell’armata che si trovava a Castelnuovo Sotto.La mattina seguente i francesi ritornarono più nu-merosi a Bagnolo e si diedero al saccheggio e all’in-cendio; convocarono poi l’alfiere Gian Battista Borri e, dopo un sommario giudizio, lo uccisero nel cortile della Rocca, con un colpo di pistola (venerdì 28 lu-glio 1702).

La scuola comunale nel Settecento a Novellara/1

di Sergio Ciroldi

I soldati incendiarono poi la Rocca, l’osteria e la casa degli Zanetti, Casa Veroni, il mulino delle Rotte ed alcune case del centro e della campagna.Il cadavere dell’alfiere Borri fu sepolto, in gran segre-to, nella notte del 30 luglio nella chiesa di S. France-sco di Paola, a Bagnolo.Nella stessa giornata il maresciallo Vendome avanzò da Castelnuovo Sotto con diverse squadre di cavalle-ria. Raggiunse il ponte Crostolo, separò la cavalleria in due colonne parallele: la prima si attestò lungo la riva destra del Crostolo, la seconda lungo la strada Reggio-Guastalla.La punta avanzata degl’imperiali formata da cento corazzieri fu subito investita e vinta. La cavalleria im-periale formata da tremila uomini corse in aiuto, ma attaccata da tutte le parti non tardò a sbandarsi e a cercare rifugio oltre il canale Tassone. Nella confu-sione che si era creata, molti cavalieri si buttarono

dall’argine sperando di passare il Crostolo e periro-no. La perdita dei tre reggimenti fu di ottocento uo-mini dei quali cinquecento tra morti e feriti (Battaglia di Santa Vittoria del 26 luglio 1702). Santa Vittoria, dopo essere stata saccheggiata fu , per intero, di-strutta dal fuoco.Quando il conte Camillo III Gonzaga fu informato degli avvenimenti fu preso da una grande paura e timore.I francesi, infatti, avevano detto che avrebbero sac-cheggiato e incendiato anche Novellara.Inviò subito il suo segretario, Giuseppe Taschini e un non meglio identificato Gessati da Luzzara a Bagno-lo per chiarire la posizione politica dei Gonzaga da sempre fedeli all’imperatore. Giunti a Bagnolo furo-no, dai francesi, derisi e denudati. Trovarono rifugio nella vicina San Martino in Rio, presso il marchese d’Este. Dopo qualche giorno, giunse a Novellara Fi-lippo V con la Grande Armata formata da sessan-tamila uomini. Il re e gli alti gradi furono ospitati in

Rocca, nei casini e nelle case dei nobili. Il resto delle truppe in paese e nelle campagne. Camillo III accol-se con grandi onori l’illustre ospite. Filippo V, riconoscente per le manifestazioni di sim-patie, accettò di tenere a battesimo il figlio del con-te, Filippo Alfonso, nonostante avesse già compiuto due anni e mezzo e lo creò insieme al padre, Grande di Spagna di prima classe (Battesimo del conte Filip-po Alfonso 1 agosto 1702).In segno di ringraziamento per lo scampato pericolo e per la riacquistata salute del piccolo conte Filippo Alfonso, gli abitanti di Novellara, il conte Camillo III e la Comunità degli Anziani, fecero erigere il Santuario della Madonna del Popolo (1704).La mattina seguente il Re Filippo V con la Grande Armata, si avviò in direzione di Luzzara dove l’at-tendeva il tremendo scontro con le truppe imperiali (Battaglie di Luzzara 15 agosto 1702). Le perdite di uomini e mezzi furono, per entrambi gli eserciti elevatissime : 2800 uomini, tra morti e feriti, tra gli imperiali; 4600 tra gli alleati. In totale 7500 uomini.Fine della signoria dei Gonzaga Come se ciò non bastasse la moglie di Camillo III Gonzaga, Matilde d’Este, accecata dalla gelosia, dall’orgoglio ferito e da una malattia del sistema ner-voso cercò, più volte, senza riuscirvi, di avvelenare il

marito. Allora visti gli insuccessi ordì un attentato.“1714 adi 16 giugno dopo un hora di notte in venerdì S.E.il conte Ca-millo essendo stato a visitare l’Altare di San Francesco di Paola nell’anda-re al Casino di Sotto dirimpetto pure al casino del dottor Rossi fu assalito da più sicari con molte archibugiate, restò illeso e altri del suo seguito, benché lo sterzo fosse tutto trafora-to da molte palle…..” ( Davolio).Dalle testimonianze e dalle confes-sioni risultò che la mandante della congiura era stata la moglie. I capi dell’attentato furono arresta-ti e condannati al taglio della testa. Uno dei congiurati, Stefano Tirelli, fu impiccato in una cella del cam-panone ( ora ricordata come “ste-fanina”).Matilde fu spedita a casa di suo pa-

dre e poi, sotto scorta, a Modena nel convento di clausura di S. Geminiano. Ritornò a Novellara dopo più di 10 anni (27 giugno 1725) in occasione della nascita della nipotina Maria Teresa Cybo Malaspina. Nel 1724 il conte Camillo III fu colpito da ictus. Si riprese abbastanza bene. Morì il 16 agosto 1727. Dopo una breve reggenza della madre, il conte Fi-lippo Alfonso ebbe i poteri di signore di Novellara e Bagnolo. Ma era gravemente ammalato. Nonostante le cure del prof. Antonio Vallisneri morì a Massa, in casa della sorella Ricciarda, il 13 dicembre 1728. Durante la notte, tutte le chiese della contea, suona-rono le campane a martello. Il 22 dicembre giunse a Novellara il Delegato Fiscale accompagnato da un notaio. Dopo avere redatto l’inventario dei beni mise i sigilli agli appartamenti della Rocca. Il 29 dicembre 1728 s’insediò a Novellara il Commissario imperiale. Nei prossimi articoli seguiremo le vicende della no-stra comunità e della scuola.

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Lettera al giornale

Mi ha rotto lo specchiettoSpett. redazione, l’uomo che mi ha chiesto di scrivere una sua disavventura stradale mi ha convinto sul suo assioma: “perché la gente, specie se anziana, sappia difendersi da “pacifici” pirati di strada che forse si procurano un buon stipendio sfruttando l’ingenuità degli automobilisti”. Siamo a Novellara.Scrivo quasi sotto dettatura.“Questa mattina percorrevo, come da decenni, via della Costituzione diretto dal giornalaio, poco dopo l’incrocio di via Ariosto e via Allegri, mentre transita-vo accanto a due auto in fila parcheggiate fuori dall’asfalto, ho udito come un botto contro la portiera posteriore (una pietra? un pezzo di legno?), ma non ho potuto fermarmi per un controllo essendo seguito a pochissima distanza da un camioncino. Eccomi a distanza al giornalaio e non vedo alcun segno sulla carrozzeria sto per entrare quando da un’auto appena giunta, una mano d’uomo al finestrino mi chiama: -scusi ...- e fa segno di avvicinarmi. Rite-nendo volesse chiedere informazioni mi sono presentato ed egli con somma calma : - guardi che mi ha rotto lo specchietto - ma io non ho proprio urtato nessuno- eppure l’avrà udito il rumore del botto, ero parcheggiato sul ciglio e lei mi ha urtato lo specchio, guardi che è rotto, forse non se ne è accorto perché aveva dietro il camioncinoEffettivamente il vetro era sano ma custodia rigata. Preso alla sprovvista, con la moglie che mi aveva raccomandato di rientrare presto, non del tutto con-vinto però verosimile il caso, ho proposto di chiudere il caso (metterci di mezzo l’assicurazione? Poi aumenta la tariffa) offrendogli 50 euro. Quasi con sorriso sprezzante: “50 euro? Ma ne costa 180! l’avevo cambiato due setti-mane fa” e si rivolge al figliolo, quindicenne, seduto accanto “lo sa anche lui”. M’è caduto mezzo mondo addosso, ho aperto il portafoglio:-al massimo le posso dare 100 euro -a fare a modo al minimo 150.Ormai ero nel vortice della confusione ed ho mostrato che oltre i due pezzi da 50 avevo solamente altri due pezzi da 20 e null’altro. Mostrandosi alquanto dispiacente alla fine ha concluso “be mi dia quelli...” E se li è presi.Come stordito, col giornale in mano sono risalito in auto. Ed ho avuto come un risveglio od una illuminazione. Mi sono ricordato d’aver letto tempo fa su un quotidiano di uno che incolpava i passanti d’avergli rotto uno specchio dell’auto, facendoselo pagare, senza ricordare il finale. Ho provato immedia-tamente la sensazione di essere caduto in un tranello teso da un farabutto, un lestofante, uno dei tanti pirati della strada. Il mio specchio infatti è al suo posto normale, in caso di urto si sarebbe almeno piegato, escluso quindi che abbia toccato lo specchio suo, per quanto distratto non avrei mai rasentato l’auto in sosta, forse è qui che è scattato l’idea del complotto, il lancio di di un oggetto (pietruzza?, legnetto?, piccolo petardo?) per simulare l’urto dello specchietto,la scusa del camioncino e l’inseguimento per reclamare il danno subito . Ecco come si guadagna lo stipendio quel delinquente e che insegna proprio da bravo papà, l’arte al figlioletto. Bisogna che la gente sappia.”A questo punto mi ha ringraziato. Chissà se spargendo la voce, qualcuno non arrivi a incastrare il lestofante dello specchietto d’auto.

Terezio Succi

UGO FERRARINI

Ti guardiamo e ci sfugge un sorriso... è bello ricor-darti così che esibisci divertito e soddisfatto le tue passioni: i cani e la pesca. Ciao Ugo, un bacio alla tua allegria e un lungo abbraccio per sentirti ancora un po’ qui con noi, ciao.... La tua famiglia

La famiglia Ferrarini Varini commossa per il tributo d’affetto e la partecipazione alle esequie del proprio caro Ugo, ringrazia e sottoscrive in sua memoria a favore delle popolazioni terremotate del comune di Sant’Agostino di Ferrara.

iIn memoria di Ugo i coinquilini del civico numero 9 di Borgonuovo tramite il Portico sottoscrivono in favore dei terremotati del comune di Sant’Agostino di Ferrara.In memoria di Ugo i sigg. Paterlini Giuseppe, Lino, Ivanna e Claudia Siligardi, sottoscrivono a favore dei terremotati del comune di Sant’Agostino (FE)

Luca Soprani

A due anni dalla scomparsa il tuo ricordo con amore la mamma Al-bertina, il fratello Lucio e i nonni Otello e Luciana

Umberto Bertani (Namber)

A due anni dalla scomparsa il tuo ricordo è sempre vivo in noi.Il fratello Rainero con Rina e i ni-poti.

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Redazione: viale MONTEGRAPPA, 54 Novellara (RE) tel. 0522/654447

Direttore responsabile: Dino Medici Proprietario: Circolo il Contemporaneo

Capo Redattore: Paolo Paterlini Redazione: Marco Villa, Giovanni Franzoni,

Giovanni Panini, Paolo Bigi, Simone Oliva, Sara Lanza.

Impaginazione: Ci&Wi viale Montegrappa, 50 Stampato presso Tipolito Lugli

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Il contenuto degli articoli firmati esprime l'opinione dell'autore e non necessariamente quella della redazione.

mensile novellarese d'informazione

Autorizzazione Tribunale Reg. stampa RE nº589 del 7/12/89

CIRCOLO IL CONTEMPORANEO

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In memoria del tenore Franco TagliaviniGli amici del Circolo Omnibus di RE e le amiche del “Bar Mari” In memoria di Panizza EdmondoIstituto Comprensivo Novellara, le nipoti, la fam. Morellini. In memoria di Bigarelli GuerrinoBartoli Elio, Bettini Gabriele, Bisi Bruno e Daniela, Bianchi Ivo, Bianchi Renzo, Bonfà Vincenzo, Bulgarelli Afro, Bul-garelli Rita Bussei Romano, Carina, Daolio Iside, Moreschi Adriano, Rossi Luciana, Soragni Riccardo, Stefano e Ro-sanna; Magnani Loris e Rabitti Silvana, Santachiara Anto-nella e Zecchini Sergio.In memoria di Bruna Rossi ved. Bondavalli Le amiche della figlia: Ettorina, Giordana, Ida, Severina, Anna e Claudio, Gino e Andrea.In memoria di Cuccolini QuirinoBattini Silla. In memoria di Mazza PasquinaFaietti Marco; Fam. Gualdi WilliamIn memoria di Zangelmi Antonio Zangelmi Antonella.

la voce dei novellaresi

IDA MASSARINel 12° e 21° anniversario della scomparsa dei propri cari li ricordano con affetto i figli, la nuora, il genero e i nipoti.

NATALE BRIONIJAMES BERTAZZONINel 21° anniversario della scompar-sa, lo ricordano con affetto la moglie Virginia, le figlie Savia e Claudia, i generi e i nipoti.

RENATO PATERLININel 4° anniversario, ti ricordano con l’affetto di sempre i figli, la nuora i nipoti e pronipoti.

Nell’ 18° anniversario della scompar-sa, lo ricordano con affetto i famigliari e i parenti tutti.

FIORAVANTE DALLAGLIO

GIACOMO LOSCHINel 21° anniversario della scompar-sa, lo ricordano con affetto il figlio Giorgio con la moglie Diana e il figlio Massimo.

Troppo presto ci hai lasciato ma per la tua bontà sarai sempre vivo tra noi.

I tuoi cari

MARCO SAVAZZA

Sono ormai passati due anni ma fatichiamo ancora ad accettare il fatto che tu non sia più fra noi.Le giornate sono vuoter e cupe senza te. Ci manchi! A 2° anno dalla scomparsa la ricor-dano con affetto il marito Massimi-liano, le figlie Lorena e Melissa, la nipote Denise e i generi.

TOMMASINA RAZZINI

EZIO BERTAZZONINell’ 7° anniversario della scomparsa, lo ricordano con affetto le sorelle e i nipoti.

A due anni dalla scomparsa il ricordo è sempre vivo. La moglie, i figli, fratelli, nuore e nipoti.

FRANCO SACCANI VEZZANINel 36° anniversario della scomparsa lo ricordano con affetto, i figli con le nuore il genero e i nipoti. Un pensiero anche dalle pronipoti Laura, Greta, Marlene e Sara.

ARTURO SACCANI VEZZANI

Nel 12° anniversario della scompar-sa lo ricordano con affetto la moglie Ivana Simonazzi i figli, Morena, Edis e Andrea genero nuore e nipoti.

SACCHI SETTIMO

La Pro loco Città di Novellara appreso con costernazione della improvvisa scomparsa del sig. Riccardo, esprime le più sentite con-doglianze alla famiglia Lombardini da sempre a fianco dell’associazionismo novellarese. Anche la redazione del Portico partecipa al cordoglio.

RICCARDO LOMBARDINI

Il cuore delle donneRecentemente ho appreso da un programma televisivo che “il cuo-re delle donne” batte più forte rispetto al cuore degli uomini, penso, che una delle tante cause sia che il nostro cuore vive emozioni più forti nelle varie tappe importanti della nostra vita; come l’infanzia, l’adolescenza, i primi amori, le passioni, le delusioni, il giorno del matrimonio, la nascita dei figli e dei nipoti ti riempono la vita! Ma il cuore è sottoposto a una ginnastica ritmica molto veloce! Quante emozioni, gioie, dolori, speranze, viviamo ogni giorno! Il “Cuore” è sempre il soggetto più importante delle nostre azioni quotidiane!Noi donne abbiamo più forza d’animo e ci facciamo più coraggio nell’affrontare certi periodi difficili della vita! Speriamo sempre che il nostro cuore si conservi in salute!È per ogni essere vivente è il motore “della Vita”.

Branchetti Maria Grazia

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