Il Piccolo del 16 febbraio 2013

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Direttore responsabile Sergio Cuti • Direttore editoriale Daniele Tamburini • Società editrice: Promedia Soc. Coop. via Del sale 19 Cremona • Amministrazione e diffusione: via S. Bernardo 37/a Cremona tel. 0372 435474 Direzione e redazione via S.Bernardo 37/a Cremona tel 0372 454931 • email [email protected] • stampa SEL Società Editrice Lombarda Cremona • pubblicità: Immagina srl tel. 0372 435474 [email protected] Aut. del Tribunale di Cremona n° 357 del 16/05/2000 • Poste Italiane S.p.a. Sped. in A.P.-45%-art. 2 comma 20/B legge 662/96 – Cremona • Numeri Arretrati: http://www.immaginapubblicita.it PICCOLO il Giornale www.ilpiccologiornale.it a pagina 4 Edizione del Sabato Anno XIII n°13 • SABATO 16 FEBBRAIO 2013 Periodico € 0,02 copia omaggio Non riceve alcun finanziamento pubblico La sociologa Carla Facchini: «Può diventare un’esperienza positiva, ma serve un sostegno da parte delle istituzioni» lamoroso! Il mondo dello sport si è accorto che siamo in crisi economica. Una presa di coscienza dell’ultima ora, vi- sto che negli ultimi anni molte società hanno speso più di quanto potevano disporre, incuranti del passivo che cresceva. Mi ha colpito molto l’intervento di un dirigente della Pal- lacanestro Biella a Radio Sportiva, nel quale riba- diva che i soci del glorioso sodalizio cestistico pie- montese, da dodici anni in serie A, erano in grado di garantire la sopravvivenza sino al termine della stagione e non oltre. La stessa situazione si vive in altre piazze storiche del basket italiano come Ca- serta, senza dimenticare i tragici ritiri dal campio- nato di volley femminile. Alcune società (poche), tra queste ci piace rimarcare la Vanoli, hanno capito in anticipo che solo spendendo meno di quanto si di- spone in “cassa”, si può garantire la sopravvivenza alla società, anche a scapito del valore della squa- dra. Oltretutto, molti casi hanno dimostrato che spesso si ottengono risultati importanti con le idee e non con tanti soldi sperperati. Per ora la crisi sta colpendo gli sport di squadra che si giocano in pa- lestra, ma tra non molto arriverà anche al calcio, che stenta a “tirare la cinghia”. Ci dispiace per i tanti tifosi che la prossima stagione rischiano di perdere la squadra per la quale fanno il tifo, ma più che fare canestro (restando al basket), si deve ap- plaudire il virtuosismo dei dirigenti, qualità che fino a qualche mese fa non riscuoteva consensi. Come in politica, invochiamo fatti e non promesse, perché il professionismo non si misura con gli ingaggi astro- nomici, ma con la serietà di atleti e dirigenti. Diffi- cile vedere un professionista della sport che non riesce a sbarcare il lunario. Basta accontentarsi (si fa per dire) di stipendi più in linea con la crisi eco- nomica, che possono garantire la prosecuzione dell’attività di società dal glorioso passato. In un momento cupo un po’ per tutti, la passione sportiva è un valore importante, da conservare in qualsiasi modo. Siamo fuori tempo massimo, la cura dima- grante anche nello sport non può più essere procra- stinata. Tutti sono avvertiti… C Sono sempre più numerosi i nuclei familiari allargati. La storia di Chiara: «Ecco come siamo diventati famiglia non convenzionale» RITRATTO DI FAMIGLIA... AI GIORNI NOSTRI Edizione chiusa alle ore 21 M5S: CHE FINE HANNO FATTO LE TELECAMERE IN CONSIGLIO COMUNALE? ELEZIONI - GIUSEPPE TORCHIO CASALMAGGIORE CRISI DELL’EDILIZIA a pagina 4 a pagina 17 a pagina 8 «La Regione ha abbandonato il territorio» Eon, quando il sevizio non è per tutti «Sono le banche a decidere vita o morte delle imprese» pagina 6 BIKE SHARING a pagina 5 Per il Comune è un successo straordinario SPORT SFIDA DELICATA ALLO “ZINI” pagine 24 In Cremo-Cuneo sono in palio punti salvezza TRASFERTA AD AVELLINO a pagina 25 Domani servirà una Vanoli d’assalto nella bolgia irpina VOLLEY A2 FEMMINILE La Pomì si affida al tecnico Cuello per risollevarsi a pagine 26 LE DONNE CONTRO LA VIOLENZA SUCCESSO PER IL FLASH MOB ORGANIZZATO IN GALLERIA XXV APRILE A CREMONA BEN 110 LE PARTECIPANTI AI CORSI DI DIFESA PERSONALE SETTE IMPRENDITORI INDAGATI a pagina 9 Frode fiscale per finanziare la ’ndrangheta PUNTO&VIRGOLA Serve una cura dimagrante DI FABIO VARESI pagina 5

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Il Piccolo Giornale il periodico di informazione più diffuso a Crema, Cremona e Casalmaggiore

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Direttore responsabile Sergio Cuti • Direttore editoriale Daniele Tamburini • Società editrice: Promedia Soc. Coop. via Del sale 19 Cremona • Amministrazione e diffusione: via S. Bernardo 37/a Cremona tel. 0372 435474 Direzione e redazione via S.Bernardo 37/a Cremona tel 0372 454931 • email [email protected] • stampa SEL Società Editrice Lombarda Cremona • pubblicità: Immagina srl tel. 0372 435474 [email protected] Aut. del Tribunale di Cremona n° 357 del 16/05/2000 • Poste Italiane S.p.a. Sped. in A.P.-45%-art. 2 comma 20/B legge 662/96 – Cremona • Numeri Arretrati: http://www.immaginapubblicita.it

PICCOLOilGiornalewww.ilpiccologiornale.it

a pagina 4

Edizione del Sabato

Anno XIII • n°13 • SABATO 16 FEBBRAIO 2013 Periodico • € 0,02 copia omaggioNon riceve alcun finanziamento pubblico

La sociologa Carla Facchini: «Può diventare un’esperienza positiva, ma serve un sostegno da parte delle istituzioni»

lamoroso! Il mondo dello sport si è accorto che siamo in crisi economica. Una presa di coscienza dell’ultima ora, vi-

sto che negli ultimi anni molte società hanno speso più di quanto potevano disporre, incuranti del passivo che cresceva. Mi ha colpito molto l’intervento di un dirigente della Pal-lacanestro Biella a Radio Sportiva, nel quale riba-diva che i soci del glorioso sodalizio cestistico pie-montese, da dodici anni in serie A, erano in grado di garantire la sopravvivenza sino al termine della stagione e non oltre. La stessa situazione si vive in altre piazze storiche del basket italiano come Ca-serta, senza dimenticare i tragici ritiri dal campio-nato di volley femminile. Alcune società (poche), tra queste ci piace rimarcare la Vanoli, hanno capito in anticipo che solo spendendo meno di quanto si di-spone in “cassa”, si può garantire la sopravvivenza alla società, anche a scapito del valore della squa-dra. Oltretutto, molti casi hanno dimostrato che spesso si ottengono risultati importanti con le idee e non con tanti soldi sperperati. Per ora la crisi sta colpendo gli sport di squadra che si giocano in pa-lestra, ma tra non molto arriverà anche al calcio, che stenta a “tirare la cinghia”. Ci dispiace per i tanti tifosi che la prossima stagione rischiano di perdere la squadra per la quale fanno il tifo, ma più che fare canestro (restando al basket), si deve ap-plaudire il virtuosismo dei dirigenti, qualità che fino a qualche mese fa non riscuoteva consensi. Come in politica, invochiamo fatti e non promesse, perché il professionismo non si misura con gli ingaggi astro-nomici, ma con la serietà di atleti e dirigenti. Diffi-cile vedere un professionista della sport che non riesce a sbarcare il lunario. Basta accontentarsi (si fa per dire) di stipendi più in linea con la crisi eco-nomica, che possono garantire la prosecuzione dell’attività di società dal glorioso passato. In un momento cupo un po’ per tutti, la passione sportiva è un valore importante, da conservare in qualsiasi modo. Siamo fuori tempo massimo, la cura dima-grante anche nello sport non può più essere procra-stinata. Tutti sono avvertiti…

C

Sono sempre più numerosi i nuclei familiari allargati. La storia di Chiara: «Ecco come siamo diventati famiglia non convenzionale»

RITRATTO DI FAMIGLIA... AI GIORNI NOSTRI

Edizione chiusa alle ore 21

M5S: CHE FINE HANNO FATTO LE TELECAMERE IN CONSIGLIO COMUNALE?

ELEZIONI - GIUSEPPE TORCHIO

CASALMAGGIORE

CRISI DELL’EDILIZIA

a pagina 4

a pagina 17

a pagina 8

▲▲

«La Regioneha abbandonatoil territorio»

Eon, quandoil sevizio non è per tutti

«Sono le banchea decidere vita omorte delle imprese»

pagina 6

BIKE SHARING

a pagina 5

Per il Comuneè un successostraordinario

SPORT

SFIDA DELICATA ALLO “ZINI”

pagine 24

In Cremo-Cuneosono in paliopunti salvezza

TRASFERTA AD AVELLINO

a pagina 25

Domani servirà una Vanoli d’assaltonella bolgia irpina

a pagina 26a pagina 26

VOLLEY A2 FEMMINILE

La Pomì si affidaal tecnico Cuelloper risollevarsi

a pagine 26

LE DONNE CONTRO LA VIOLENZA

SUCCESSO PER IL FLASH MOB ORGANIZZATO IN GALLERIA XXV APRILE A CREMONA BEN 110 LE PARTECIPANTI AI CORSI DI DIFESA PERSONALE

SETTE IMPRENDITORI INDAGATI

a pagina 9

Frode fiscaleper finanziare

la ’ndrangheta

PUNTO&VIRGOLA

Serve una cura dimagranteDI FABIO VARESI

pagina 5

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Le famiglie allargate... cresconodi Laura Bosio

a una situazione consoli-data in cui parlare di famiglia significava parlare del mo-dello tradizionale composto da padre, madre e figli, i

cambiamenti sociali e culturali degli ultimi anni hanno diffuso il concetto di famiglia allargata, in cui diverse relazioni si inter-secano a formare nuovi modelli familiari, decisamente non convenzionali, ma che offrono numerose risorse.

«Stiamo assistendo a una pluralizza-zione della struttura famiglia, che si di-scosta da quello che c'era in preceden-za» dice Carla Facchini, docente in so-ciologia, esperta in sociologia della fami-glia, all'università Bicocca di Milano. «Gli anni '60 hanno visto un processo di omo-geneizzazione dei modelli famigliari, che un tempo erano di diverso tipo: da quelle multiple della campagna, a quelle estese tipiche della nobiltà, a quelle ricostruite, ossia composte da vedovi che si risposa-vano. Quest'ultimo tipo di famiglia iniziò a calare con l'aumentare della vita media. Quando venne introdotto il divorzio, negli anni '70 le cose cambiarono nuovamen-te, anche se fino alla fine degli anni '80 tale istituto non venne utilizzato molto. L'incremento di divorzi avvenne dagli an-ni '90, e con esso anche il numero di fa-miglie ricostruite, che però rispetto al passato avevano una differenza sostan-ziale: non dipendevano più dalla vedo-vanza di uno dei coniugi, ma da una se-parazione».

Quali sono le caratteristiche della famiglia ricostruita moderna?

«Quella che derivava da una vedovan-za portava con sè l'irreparabilità della perdita, ma dal punto di vista relazionale non creava situazioni complicate. Invece le famiglie ricostruite di oggi, originate da rapporti affettivi terminati e da altri nuovi, portano senza dubbio più difficoltà di gestione».

Di che tipo?«Da un lato di tipo relazionale, in quan-

to mantenere dei rapporti è tutt'altro che semplice dopo una separazione, soprat-tutto quando uno dei due partner si crea una nuova famiglia: in questo caso l'altro partner rischia di entrare in una situazione di sofferenza, specialmente se la scelta delle separazione non è biunivoca. Poi

c'è la questione della gestione dei figli, nonché un non trascurabile aspetto eco-nomico. Inoltre questo concetto di fami-glia allargata non coinvolge solo i partner e i rispettivi figli, ma anche una pluralità di soggetti - nonni, zii, cugini - che in modo indiretto entrano a far parte di questa fa-

miglia allargata». Quanto è ampio questo fenomeno?«Le famiglie allargate stanno crescen-

do di pari passo con l'aumento del nume-ro dei divorzi e delle separazioni. Rispetto agli anni '90 sono triplicate. Senza conta-re che il dato legato ai matrimoni è co-munque parz ia le, in quanto al giorno d'oggi molte coppie scelgono di convivere, pur avendo fi-gli, e quando si separano non rientrano nelle stati-stiche, ma di fatto incre-mentano il numero delle famiglie ricostruite».

Quali sono le possibili problemati-che che possono presentare queste nuove famiglie?

«Il problema maggiore è che, mentre un tempo il divorzio era appannaggio so-prattutto dei ceti sociali elevati, oggi ri-guardano anche le fasce medio-basse della popolazione, e questo porta a un rischio di impoverimento crescente, so-prattutto quando si parla di donne con

figli rimaste sole, ma anche di uomini». Esistono leggi precise per tutelare

queste situazioni?«La legge oggi si concentra molto sulla

tutela dei minori, e recentemente è stata introdotta la tutela anche per i bambini nati al di fuori del matrimonio. Il vero pro-

blema di queste nuove unioni, è invece pretta-mente sociale: il modello culturale dei soggetti coinvolti, infatti, non è sempre adeguato al pro-cesso di rielaborazione che queste situazioni im-pongono di affrontare».

Si spieghi meglio.«Se il processo di rielaborazione è

condiviso e coinvolge tutti i suoi compo-nenti, la famiglia allargata può rappresen-tare un rinforzo della rete sociale che cir-conda ciascuno dei suoi componenti. Per questo credo che le istituzioni dovrebbe-ro realizzare dei percorsi di accompagna-mento sociale in modo da sostenere la stabilizzazione di queste situazioni».

D

Carla Facchini: «Stiamo assistendo a una pluralizzazione della struttura famiglia, che si discosta da quello che c'era in precedenza»

«Serve un sostegnoda parte

delle istituzioni»

CronacaSabato 16 Febbraio 20134

Chiara ha 36 anni, un figlio di 7 e un matrimonio finito alle spalle. Il suo ex marito, Marco, ora convive con un'altra donna, dalla quale ha avuto una bambina, che ha due anni. Una situazione che rischierebbe di essere complicata, se non fosse che questi due nuclei familiari hanno deciso di fondersi, in un esemplare modello di famiglia allargata. «La separazione è stata difficile e dolorosa» ricorda Chiara «e ho passato dei momenti davvero terribili. Tuttavia, quando il mio ex marito ha trovato una nuova compagna, ero riuscita ad accettare la mia nuova condizione di madre separata. Ho stretto amicizia con la nuova compagna di mio marito, e sono stata madrina della loro bambina. Negli ultimi anni il nostro legame si è ulteriormente consolidato: il mio ex marito voleva avere suo figlio vicino, ed io desideravo che il bambino crescesse con la sorellina. Così ci siamo stabiliti in due abitazioni

confinanti, e passiamo molto tempo insieme. Spesso io e mio figlio andiamo a pranzo da loro, la domenica, e ci capita di andare in vacanza tutti insieme. Quando la loro bambina - che considero quasi come una seconda figlia - mi chiama "zia" mi commuovo ancora oggi. Così come la compagna del mio ex marito è felice quando mio figlio usa lo stesso appellativo con lei. Durante un periodo della mia vita in cui ho avuto problemi con il lavoro, loro mi sono stati vicini e mi hanno aiutato a non cadere.

Posso dire, senza timore di essere contraddetta, che siamo una vera e propria famiglia, anche se ben lontana dal concetto convenzionale della stessa. Quando racconto la mia storia vengo guardata con stupore, eppure credo che questa sia una situazione ideale, e che nel futuro questo modello di famiglia sarà sempre più presente».

LA STORIA - «Ecco come siamo diventati un nucleo familiare non convenzionale»

Page 5: Il Piccolo del 16 febbraio 2013

Un ballo contro la violenza di Laura Bosio

omini che odiano le don-ne» è il titolo di un best seller dello scrittore sve-dese Stieg Larsson, ma potrebbe anche esserlo

della terribile storia di violenze e so-prusi subiti dalle donne di tutto il mondo. Lo dimostrano i dati: i casi di violenza nei confronti delle donne negli ultimi quattro anni sono au-mentati del 10%. Ma sono aumenta-ti anche i movimenti di protesta contro la violenza.

Protesta che si è manifestata anche giovedì - 15° anniver-sario del V-day - quando un miliardo di uomini e donne di 189 paesi del mondo han-no ballato insieme nelle piazze, contro la violenza sulle donne. A Cremona la manifestazio-ne si è svolta sotto la Galleria XXV Aprile. «L’obiettivo è quello di creare attraverso il ballo una forma di prote-sta celebrativa e non violenta» spie-ga Emanuela Ghinaglia, portavoce del movimento “Se non ora quan-do”. Si tratta di un messaggio di pa-ce, di gioia, di forza, contro un pro-blema «che oggi ha assunto toni drammatici, sotto diversi punti di vi-sta» continua Ghinaglia. «Oggi c'è una forte presa di coscienza da par-te delle donne, che sono favorite dai numerosi mezzi di comunicazione disponibili, dai blog ai social net-work. Oggi si riconosce l'emergenza di contrastare questo fenomeno, che purtroppo è sempre più legato a stereotipi culturali sbagliati: l'imma-gine della donna che passa dalle

pubblicità e dalla tv è quella della mercificazione del corpo, dell'utiliz-zo della donna come di un soggetto passivo. Questa è la mentalità che deve cambiare. Siamo uscite da un lungo periodo di silenzio su questi temi, e ora siamo tornate a lottare con degli strumenti nuovi, facendo della mobilitazione una vera e pro-pria cultura».

La volontà di contrastare il feno-meno della violenza, che vede sem-pre più adesioni anche da parte de-

gli uomini, si unisce alla questione della sicurezza personale e della capacità di rea-gire in caso di poten-ziale pericolo. Anche in questo caso i nu-meri parlano chiaro: sono ben 110 le don-ne che stanno parte-cipando al corso di

difesa personale promosso dal co-mando di Polizia municipale di Cre-mona, in collaborazione con l'asses-sorato alle Pari opportunità. «I fatti di

cronaca nazionale che hanno occu-pato le pagine dei quotidiani da un anno a questa parte hanno senza dubbio contribuito al diffondersi di un'esigenza di sicurezza nella popo-lazione femminile» spiega il coman-dante Fabio Ballarino Germanà. «Negli anni scorsi, infatti, le parteci-

panti erano circa 40».Durante i corsi le donne non impa-

rano solo le tecniche di autodifesa - anche se esse rappresentano circa il 70% delle lezioni - ma anche i com-portamenti migliori da tenere in caso di situazioni problematiche. «L'atteg-giamento deve essere sempre di grande attenzione rispetto alla situa-zione ambientale, come ad esempio se si parcheggia in una zona buia o deserta» spiega Ballarino Germanà. «In caso si notino nei paraggi indivi-dui con atteggiamento sospetto, è importante fare attenzione alla di-stanza fisica, evitando che la perso-na in questione si avvicini troppo. Magari può essere consigliabile tele-fonare a qualcuno, tanto per mostra-re che non si è del tutto soli. Se poi avviene il contatto fisico, allora en-trano in gioco gli insegnamenti legati alla difesa personale». A questo pro-posito il corso comprende anche l'incontro con un avvocato, che spie-ga i limiti della legittima difesa.

U

In tutto il mondo un miliardo di persone sono scese in piazza contro stupri, percosse, femminicidi

Per tutelarsi, anche un corso di difesa personale promosso dal comando di Polizia municipale di Cremona, in collaborazione con l’assessorato alle Pari opportunità

Sono ben 110le donne che

partecipano ai corsi di autodifesa

Cronaca Sabato 16 Febbraio 20135Bici a noleggio, in città

un grande successo

BIKE SHARING

Un successo, secondo l’Amministrazione comunale, l’introduzione del servizio di bike sharing a Cremona. I dati, raccolti dall'assessore Francesco Bordi – in risposta a un’interrogazione scritta del consigliere comunale Giacomo Zaffanella – dicono che, al 31 gennaio 2013, gli utenti iscritti erano 1.952, e le biciclette ritirate e riconsegnate sono state in tutto 9.962, con una media di 11,49 utilizzi al giorno. Tra gli utilizzatori, i cittadini di Cremona sono 605, gli iscritti dei comuni della provincia sono 475, mentre quelli provenienti da altre province sono 692, e ben 134 sono persone provenienti dall'estero.

«Volendo confrontare i dati fin qui presentati in termini di offerta e di domanda di servizio si può far riferimento il rapporto di Euromobility sulle mobilità sostenibile nelle principali città italiane» spiega Bordi. «In termini di offerta del servizio (bici/ogni 10.000 abitanti) Cremona presenta un valore pari a 11,26 che la collocherebbe al primo posto della graduatoria presentata nello studio. In termini di domanda (utenti iscritti ogni 10.000 abitanti) il valore relativo a Cremona è pari a 274,92 che analogamente al precedente si collocherebbe al primo posto delle graduatoria presentata. Come già ricordato il valore della domanda (cioè degli utenti iscritti) è sicuramente influenzato dalla gratuità del servizio ma rappresenta comunque un ottimo risultato, e il valore relativo al numero di biciclette disponibili non è inficiato dalla gratuità».

Il servizio è gratuito ad oggi e fin dalla sua attivazione. La scelta era stata fatta in primis per una sua promozione ed avviamento. In seguito, dato anche l’inaspettato numero di utenti e di ritiri, non si è proceduto alla tariffazione poiché non compatibile con il sistema meccanico e con il modello di gestione affidato a pubblici esercizi. «La riflessione sul passaggio ad un servizio con una tariffa è stata fatta più volte e si è stabilito che si sarebbe potuto procedere ad una tale evoluzione soltanto con il modello di gestione automatico del sistema» spiega ancora l'assessore. «Nel 2012 il Comune ha partecipato ad un bando regionale e si è aggiudicato con il Progetto Vivilacittà un ulteriore finanziamento da parte di Regione Lombardia che sarà utilizzato per evolvere secondo un modello tecnologicamente più avanzato il servizio attuale (colonnine, sblocco della bici con tessera magnetica, ecc)e per introdurre biciclette a pedalata assistita e postazioni di ricarica ad esse dedicate anche con l’utilizzo del fotovoltaico. In tale occasione (il progetto dovrà essere completato nel 2013) si procederà ad introdurre una tariffazione del servizio.

Grande partecipazione

per il flash mob organizzato

giovedì in Galleria

XXV Aprile

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di Michele Scolari

l Movimento Cinque Stelle at-tacca l'amministrazione comu-nale e lo fa in una nota diffusa ieri in cui lamenta «l’ennesima dimostrazione d’inefficienza e

mancanza di lungimiranza da parte di questa giunta».Al centro dell'attenzione molti aspetti, a cominciare dalla questione dei video circuiti cittadini. «Quasi due mesi fa si parlava dell’introduzione di telecamere non invasive all’interno del Consiglio Comunale, proposta oltretutto sostenu-ta dalla maggioranza politica». «Si è anche detto che nel mese di gennaio si sarebbe attuata questa misura che per-mette la totale trasparenza del Consiglio Comunale durante le proprie sessioni. Siamo oramai giunti a febbraio, siamo in piena campagna elettorale, e la propo-sta delle telecamere giace nel dimenti-catoio. Noi siamo qui a ricordarvelo, in-vitando l’amministrazione comunale a voler procedere, invece di urlare ai quat-tro venti le sole intenzioni, senza poi re-

alizzarle». Ma i "grillini" non si fermano alla questione dei videocircuiti, che pure è messa al primo posto. Le accuse pro-seguono sul piano dei lavori pubblici.«Ricordiamo la passata competizione cittadina per la riqualificazione di Piazza Stradivari, l’isola pedonale, per non par-

lare di via Goito (primo vanto proclama-to dalla Giunta appena insediata), i pen-dolari, i locali sfitti del centro, la diatriba riguardante via Dante - Viale Trento e Trieste. Questi sono solamente i casi più clamorosi, senza citare le realizzazioni di manutenzione delle pavimentazioni al

limite del ridicolo davanti al teatro Pon-chielli, con i ciclisti che per evitare le cadute devono fare autentiche gincane. Basta farsi un giro nelle aree limitrofe al centro per vedere la drammatica situa-zione dei manti stradali».In sostanza, ciò che manca, secondo il Movimento, è una progettualità di fondo che miri ad una strategia organica di pianificazione. Si cita, al proposito, l’as-senza dell’amministrazione alla presen-tazione del progetto Smart City. «La Giunta che intenzioni ha per il prossimo futuro? Finire la campagna elettorale del vicesindaco e poi trascinarsi inerme fino alle prossime amministrative senza un progetto terminato? O ci dobbiamo at-tendere il miracolo due mesi prima delle prossime elezioni comunali? Sabato scorso al Politecnico c’era un’importan-te conferenza sulle Smart City, nessuno della Giunta era presente; sarebbe stato opportuno partecipare per avere alme-no l'ispirazione che il tempo sta finendo e i cittadini, con la rivoluzione culturale del MoVimento 5 Stelle, si stanno sve-gliando».

I

Polemica contro le pavimentazioni nel centro città, con le strade limitrofe in condizioni drammatiche

«Giunta inefficiente e non lungimirante»CronacaSabato 16 Febbraio 20136

Il Movimento 5 Stelle: «Che fine hanno fatto le telecamere in Consiglio?»«La coerenza di pensiero che ho sulla famiglia è determinante». Lo afferma Ro-berto Vitali, candidato al Consiglio regio-nale della Regione Lombardia. «In piena aderenza con i valori propugnati dalla Co-stituzione Italiana, la famiglia - precisa - e «quella composta da un uomo e una don-na legati da matrimonio o stabile convi-venza e dai loro figli, naturali o adottivi. Altre unioni, come quelle omosessuali possono essere tutelate in alcuni diritti civili, ma non costituiscono una famiglia». Nell'incontro promosso venerdì sera Viali ha spiegato come la famiglia viene posta al centro del suo impegno. «Nel nostro programma - afferma - prevediamo una fiscalita' che tenga conto del carico fami-liare: forme di sostegno dirette, come i voucher, che permettano alle famiglie di gestire in autonomia le scelte di cura, edu-cazione, assistenza; la conciliazione lavo-ro-famiglia; la possibilità di una detrazione ulteriore per le coppie che desiderano af-frontare un'adozione internazionale. Sen-za dimenticare - conclude - le famiglie separate, che sono oggi un'emergenza sociale».

Nell'Agenda, anche le forme di soste-gno dirette (es. voucher), che permettano alle famiglie di gestire in autonomia le scelte di cura, educazione, assistenza e valorizzino anche l’autoimprenditorialità come ad esempio i nidi condominiali. A seguire la rete dell’associazionismo fami-liare per l’accompagnamento a situazioni di difficoltà non solo economica ma anche relazionale e assistenziale. Anche sulla casa, elemento essenziale per fare fami-glia, Vitali ha le idee chiare. Puntare sull’Aler come una vera azienda per l’abi-tare, efficiente, innovativa, in grado di ag-gredire e di vincere una volta per tutte l’emergenza casa per le famiglie e per i giovani. Altro punto che interessa la fami-glia è la scuola. E non manca il rafforza-mento ed il rilancio delle realtà distrettua-li e di filiera emergenti e sostegno alla politica europea dei cluster regionali. Infi-ne la green economy con misure per favo-rire la nascita e lo sviluppo di imprese nei settori dell’agricoltura sostenibile.

Vitali: «Valorizziamo la famiglia»

L‘INCONTRO

Scacco ad una banda “specializzata“ nei furti di slot machines. Un blitz condotto dall’Arma nella notte tra giovedì e venerdi ha smantellato una gang nota per avere generalmente nel mirino delle proprie incursioni le macchinette di bar e pubblici esercizi. A finire in manette sarebbero stati tre cittadini romeni, specializzati nel furto di videopoker e macchinette mangiasoldi.

Stando alle ricostruzioni i tre si erano spinti sino a Lugagnano, in provincia di Piacenza, per compiere un furto. Per loro,

tutto è filato liscio sino a quando, sulla via del ritorno, non hanno iniziato l’attraversa-mento della zona cremonese. Qui infatti l’auto dei malviventi è stata intercettata e bloccata dai militari. In seguito ad una perquisizione, dalla vettura sono spuntati un registratore di cassa e un televisore di notevoli dimensioni. Non essendo stati in grado di giustificare il possesso degli oggetti per i tre è scattato il trasporto in caserma. Il materiale reperito nell’auto è stato riconosciuto come provento di un

furto avvenuto poco prima in un bar di Lugagnano. Qui, dopo aver infranto la vetrina con la copertura di un tombino prelevato dalla strada, avevano razziato l’interno per poi darsela a gambe verso la zona d’origine. L’arresto dei tre rappresen-ta un duro colpo alla criminalità che mette in ginocchio i piccoli commercianti e i gestori di bar e ristoranti. E' verosimile che nel mirino dei tre in passato siano finiti anche esercizi pubblici situati nel territorio cremonese.

Blitz dei carabinieri nella notte tra giovedì e venerdì: tre arresti dopo un furto a Lugagnano

Smantellata la gang delle slot machines

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Page 7: Il Piccolo del 16 febbraio 2013

di Laura Bosio

na vita di impegno poli-tico, come sindaco di Spi-neda, quindi parlamentare, poi presidente della Pro-vincia e, attualmente, con-

sigliere presso questo stesso Ente. Parliamo di Giuseppe Torchio, che ha deciso di mettersi nuovamente a di-sposizione, candidandosi alle elezioni regionali. «Proprio in questi anni ho avvertito lo stato di abbandono del ter-ritorio cremonese da parte della Re-gione. Questo essere lasciati a noi stessi ha portato alle infiltrazioni, in certe tematiche fondamentali, di ma-laffare e corruzione. È stata emblema-tica la vicenda di Cappella Cantone, dove certi “poteri” hanno imposto il proprio volere cercando di dominare la provincia attraverso la corruzione. Fa-cendo queste riflessioni, ho concluso che è venuto il momento di prendere in mano la situazione, di mostrare la faccia, impegnandomi in prima perso-na, con tutti i rischi che ne conseguo-no».

Cosa rappresenta il Centro popo-lare lombardo?

«Siamo una rete di liste civiche, ma prima di tutto una rete di amici, che provengono tanto dal ceto popolare che da quello medio-bor-ghese e che avvertono la necessità di un cambia-mento di rotta. Siamo sen-za padrini né padroni, non abbiamo un sostegno finanziario, e la-voriamo per ottenere sul territorio un voto trasversale ma anche decisivo. Tra l’altro, dopo l’endorsement della capolista montiana alla Camera in Lombardia Ilaria Borletti Buitoni, an-che altri candidati centristi hanno de-ciso di appoggiare la candidatura di Ambrosoli, lanciando un appello al vo-to disgiunto in Lombardia. Si tratta di persone come Lorenzo Dellai, capoli-sta della lista Monti alla Camera in

Trentino, e i candidati alle elezioni po-litiche Alessandro Sancino, Gregorio Gitti, Milena Santerini ed Emanuela Baio. Soggetti che hanno capito che non si poteva tenere in piedi una can-didatura intermedia come quella di Al-bertini. Fanno parte del gruppo politi-co anche consiglieri regionali fuoriu-sciti dall’Udc come Enrico Marcora e

Valerio Bettoni, l’ex Idv Franco Spada, il repubbli-cano Giorgio La Malfa e il candidato dell’Udc alla presidenza della Regione Lombardia alla scorsa tor-nata elettorale Savino Pez-zotta».

Quali sono i principali problemi che si dovranno affrontare dopo le elezioni?

«C’è il serio problema della burocra-zia eccessiva, soprattutto se pensia-mo che oggi in Regione c’è un asses-sore alla semplificazione, con il risulta-to che viene chiesto ai Comuni di re-stituire i fondi per l’alluvione del 2000. Questo è gravissimo, e dimostra come la burocrazia la faccia da padrona, portando con sé declino e degrado.

Non dimentichiamoci i tagli alla sa-nità, altra nota dolente: il taglio di tre primariati all’ospedale Oglio Po, porta a un impoverimento sostanziale, e al rischio di perdere gli utenti che arriva-no dall’Emilia Romagna e dal Veneto.

C’è infine il grave problema del wel-fare, con i nuovi poveri – soprattutto italiani - che vanno a infoltire le file di

fronte alle cucine benefiche della San Vincenzo e agli sportelli della Caritas. La situazione reale è questa, e di fron-te a ciò non ci si può solo indignare, bisogna anche mostrare la faccia. Co-me faccio io, come fa Matteo Grami-gnoli, impegnato nel terzo settore del Cremasco, e come fa Clarita Milesi (già consigliere provinciale Idv), impe-gnata da sempre sui temi urbanistici e ambientali. O come fa il nostro coordinatore pro-vinciale, Giovanni Biondi, che da sempre ha dimo-strato grande attenzione alle tematiche locali».

Come è possibile rea-lizzare la ripresa econo-mica in Lombardia?

Al primo posto c’è la ripresa dell’at-tività economica e produttiva dell’im-presa. Occorre mettere in campo, in-sieme alle parti sociali, una rivisitazio-ne rigorosa delle risorse regionali. In particolar modo vogliamo ampliare le politiche di sostegno delle piccole e medie imprese, indirizzandole alla competitività globale con sostegni per l’internazionalizzazione, il risparmio energetico, la green economy, le nuo-ve tecnologie, il made in Italy e Lom-

bardy e le nuove prospettive turistiche e culturali. L’agricoltura necessita in-vece di un maggior spazio all’interno della filiera: oggi gli interessi di chi pro-duce sono infatti considerati seconda-ri rispetto a quelli della grande distri-buzione organizzata, e questo deve cambiare. Così come bisogna rivede-re la Pac e la direttiva sui nitrati».

Un altro tema forte è quello lega-to alle difficoltà degli en-ti pubblici locali. Quali in-terventi sono necessari?

«Recentemente ho stila-to un elenco di priorità, al quale ci atterremo. Innan-zitutto abolire il "patto di stabilità" prima del 30 giu-

gno, sbloccando così le risorse degli enti locali. Servono poi incentivi per in-terventi di risparmio energetico su im-mobili comunali, un sistema di premia-lità per i Comuni virtuosi, lo stanzia-mento di maggiori fondi per i servizi sociali essenziali. In contemporanea si dovrà effettuare un più stringente con-trollo sulla spesa corrente degli enti, nonché rimodulare il piano di preven-zione della corruzione. Infine va rivista la legge sulle aggregazioni dei comu-ni, che andrebbe estesa anche ai cen-tri che superano i cinquemila abitanti.

Cosa pensa delle altre proposte politiche?

«Per quanto riguarda la candidatu-ra di Maroni, ci sono diverse lamente-le: innanzitutto il mondo agricolo ricor-da bene che la Lega ha difeso, sul te-ma delle quote latte, quella minoranza non in regola, anziché tutti quelli che hanno pagato e che continuano a pa-gare. Inoltre voglio ricordare che quan-do ero presidente della Provincia sot-toscrissi, con le forze dell’ordine e la Prefettura, un patto per la sicurezza a livello provinciale, che però non venne firmato dall’allora ministro Maroni, e questa fu una cosa gravissima, so-prattutto per un partito che ha sempre fatto della sicurezza un cavallo di bat-taglia».

U

«E’ venuto il momento di mostrare la faccia»Giuseppe Torchio (Centro popolare Lombardo): «Mi candido perchè in questi anni ho avvertito uno stato di abbandono del nostro territorio da parte della Regione»

«L’agricoltura necessita di maggior spazio all’interno della filiera: oggi gli interessi di chi produce sono considerati secondari»

Cronaca Sabato 9 Febbraio 20137

Bisogna abolireil Patto di stabilitàentro il 30 giugno

Lo “Tsunami Tour”Beppe Grillo in città

Quattro sono le "carte" da gio-care per Cremona in Lombardia. Lo afferma Clara Rita Milesi, pre-sentando il suo programma come candidata del Centro popolare Lombardo. Identità, cultura, am-biente, agroalimentare: questi, secondo Milesi, i quattro punti essenziali su cui lavorare.

«Cremona in passato è stata la seconda città della Lombardia per importanza sociale, economi-ca, politica e culturale, seconda solo a Milano» spiega la candida-ta. «Oggi la città si trova ripiega-ta su se stessa per tutta una se-rie di scelte sbagliate delle ammi-nistrazioni che si sono avvicen-date negli ultimi decenni, ma le

sue potenzialità sono grandi. Si tratta solo di cercare di risvegliar-la dal suo letargo con scelte az-zeccate». E tra queste senza dubbio c'è la liuteria, uno princi-pali punti di forza: «La liuteria è una eccellenza che rende Cremo-na unica e riconosciuta nel mon-do: è questa, insieme alla musi-ca, la carta principale da giocare per sviluppare la vocazione al tu-rismo culturale della città, un filo-ne che fin qui ha prodotto risulta-

ti solo in mimina parte, rispetto alla potenzialità. Una carta da giocare soprattutto in vista di Ex-po 2015. L'apertura del Museo del Violino e il “museo diffuso” delle centinaia di botteghe liuta-rie, possono rappresentare una calamita irresistibile per migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo in cerca di arte, bellezza e musica».

Altro tema fondamentale è quello urbanistico-architettonico:

nonostante il nostro territorio non abbia tassi di urbanizzazione al-larmante, «negli ultimi anni que-sta piaga ha cominciato a diven-tare evidente anche dalle nostre parti, dove si assiste a una ce-mentificazione priva di regole, di estetica, di progetto» spiega Mi-lesi. «Tutto ciò va a compromet-tere irrimediabilmente la bellezza di un territorio che per secoli i no-stri avi hanno protetto. La salva-guardia dell'ambiente diventa

perciò un altro punto su cui insi-stere in futuro, ciò non disgiunto a un controllo delle polveri sottili e a un tasso di inquinamento am-bientale che porta la nostra città ad avere un primato poco invidia-bile in Lombardia».

Ultima ma non meno impor-tante, è la valorizzazione dell'agroalimentare. «E' una filie-ra di eccellenza che in primo luo-go costituisce un asset economi-co strategico e da rafforzare per la nostra città e provincia, e dall'altra può anch'esso contri-buire ad alimentare quel flusso di turismo, oggi sempre più ampio, che va alla ricerca di slow food e di prelibatezze in giro per l'Italia».

Quattro i punti fondamentali nel programma di Clara Rita Milesi: «Oggi Cremona è ripiegata su se stessa»

«Identità, cultura, ambiente e agroalimentare»

Sabato 16 febbraio alle 17 il Presi-dente dell’Udc Rocco Buttiglione sarà nella saletta al piano terra del Palazzo Cittanova. Dopo una visita al banchet-to elettorale situato in piazza Roma la-to taxi, Buttiglione oltre ad incontrare iscritti e simpatizzanti, terrà una confe-renza stampa sugli argomenti che ani-mano la campagna elettorale. Parten-do dai motivi che ci han fatto scegliere l’alleanza con Gabriele Albertini alle Regionali. «Sarà ribadito l’invito ai no-stri elettori a non farsi né allettare né fuorviare da un invito al voto disgiunto o ad un cosid-detto voto utile a non far vincere Maroni ma di vota-re coerentemente la nostra lista dando la preferenza ad un nostro candidato e ad Albertini presidente. Sia-mo contrari ai trasformismi e ai populismi» sottolinea

il leader provinciale Giuseppe Trespi-di. «Siamo per la coerenza e la traspa-renza. Abbiamo pagato per questo stando all’opposizione sia di Prodi sia di Berlusconi e in Regione Lombardia di Formigoni. Abbiamo fato la scelta di mettere in campo le migliori energie che abbiamo a disposizione per il pre-sente e per il futuro pur sapendo che molto difficilmente saremo noi dell’Udc di Cremona a cogliere l’obiet-tivo di avere un eletto. Quel che con-ta – conclude Trespidi – è che l’Udc ha

un gruppo di persone motivate, che ha degli obietti-vi ben precisi. Obiettivi che non finiscono dopo il vo-to ma che proseguiranno nel tempo. Siamo per delle coalizioni fatte in modo omogeneo con degli obietti-vi ben precisi».

L’appuntamento con il presidente nazionale Udc è previsto per le 17Sabato 16 febbraio Rocco Buttiglione al Cittanova

«Siamo senzapadrini

nè padroni»

Clara Rita Milesi

Lo Tsunami Tour di Beppe Grillo "investi-rà" Cremona il prossimo 18 febbraio, quan-do il leader del Movimento 5 Stelle sarà in città, sul palco allestito in piazza Stradi-vari per l'evento clou della campagna eletto-rale del suo partito.Lo show del comico ge-novese dovrebbe durare un paio d'ore, a partire dalle 17. Come sempre, oltre che di-rettamente dalla piazza, sarà possibile se-guirlo in diretta streaming dal suo blog.

Umberto Ambrosoli sarà a Cremona sabato 16 febbraio per la chiusura del tour che lo ha visto pro-tagonista in tutte le province lombarde. La prima tappa toccherà Crema, alle 14, dove Ambrosoli in-contrerà i candidati e i sostenitori per un caffè al Bar Gallery di via Mazzini. A seguire la visita alla Latte-ria Soresinese, la più grande azienda di produzione lattiero casearia della Lombardia. Successivamen-te si terrà una conferenza stampa presso il sito do-ve era prevista la discarica di Amianto a Cappella Cantone, verso le 16.30. mAlle 17.30 Ambrosoli ar-riverà in città a Cremona dove incontrerà le catego-rie economiche e sindacali in sala Mercanti. La gior-nata si concluderà dalle 19 in Piazza Stradivari, do-ve sarà allestito un grande palco sul quale si esibi-rà il comico Paolo Hendel. A seguire ci sarà l’inter-vento di Umberto Ambrosoli insieme a tutti i candi-dati alle regionali della colazione che lo sostiene.

Umberto Ambrosoli in piazza Stradivari

Giuseppe Torchiocon Umberto Ambrosoli

Giuseppe Torchioe Matteo Renzi

Page 8: Il Piccolo del 16 febbraio 2013

di Giulia Sapelli

edilizia è uno dei settori più colpiti dalla crisi: lo rilevano tutte le ricerche economiche degli ultimi anni. Questo è ve-ro al punto che le associazioni

di categoria, nei giorni scorsi, hanno ma-nifestato la propria rabbia con la "giorna-ta della collera": piazza Affari a Milano, sede della Borsa italiana, è stata ricoper-ta da diecimila elmetti gialli, in una silen-ziosa protesta contro il declino di un set-tore che in passato rappresentava invece un punto di forza dell'economia italiana. Ne parliamo con Laura Secchi, direttore dell'Ance di Cremona.

Nei giorni scorsi si è celebrata la "Giornata della collera", un momento di protesta per i costruttori edili, che la-mentano una fase di declino: come si caratterizza la stessa sul territorio?

«La crisi economico-finanziaria sta tra-scinando il settore delle costruzioni nella recessione più grave dal dopoguerra. Tra il 2008 e il 2012 il settore ha perso il 26% in termini reali di produzione, ovvero 43 miliardi di euro. Nel 2012 gli investimenti in costruzioni registrano una flessione del 7,6% in termini reali e a fine del 2013 il settore delle costruzioni avrà perso, in 6 anni, circa il 30% degli investimenti. La giornata della collera, promossa da As-simpredil Ance di Milano, Lodi, Monza e Brianza e dal sistema confindustriale del milanese unitamente ad altre 19 associa-zioni di categoria e ordini professionali, ha scelto Milano perché ospiterà l'Expo2015 e sarà quindi la vetrina del nostro Paese in tutto il mondo.

Per far ripartire il settore delle costru-zioni bisogna liberare le risorse disponibi-li, modificare le regole del Patto di Stabi-

lità interno, portare qualità italiana nel prodotto edilizio, richiamare risorse priva-te negli investimenti in costruzioni».

Si sente sempre più spesso parlare

di crisi dei mutui: quanto questo ricade negativa-mente sul settore delle costruzioni? Le banche hanno responsabilità di-rette?

«Sono gli istituti di cre-dito che decretano la vita o la morte delle imprese, prolungando o togliendo i finanziamenti concessi. Biso-gna riportare le banche al loro ruolo di partner del sistema imprenditoriale e del-le famiglie.

Bisogna: contrastare l'avversione al ri-schio verso gli investimenti del settore; ri-attivare il circuito del credito anche per i privati consentendo agli investitori istitu-zionali (Cassa Depositi e Prestiti, finanzia-

rie regionali, fondi pensione) di interveni-re sugli strumenti di finanziamento a me-dio-lungo termine per finanziare mutui a favore delle famiglie per l'acquisto di im-mobili fornendo le migliori condizioni in

funzione della classe abi-tativa (classe energetica, acustica o altre prestazio-ni); istituire un Fondo di garanzia dello Stato che garantisca i rischi dei mu-tui per l'acquisto di abita-zioni erogati dalle banche

alle famiglie appartenenti a categorie di-sagiate».

Recentemente, a Cremona, si è mol-

to dibattuto sulla necessità di recupe-rare il patrimonio edilizio esistente: questa potrebbe essere una strada perseguibile?

«Il Piano energetico ambientale regio-nale, lascito della precedente legislatura

al prossimo governo, deve essere soprat-tutto l’occasione per innescare politiche per la riqualificazione del patrimonio edi-lizio esistente. Anche nell’ottica delle smart cities, vi è la necessità del lancio di progetti a scala urbana che puntino alla riqualificazione energetica di interi quar-tieri delle città lombarde, incentivando in-terventi di demolizione e ricostruzione di quegli elementi non più sostenibili (da un punto energetico e ambientale) in favore di edifici dall’alto contenuto tecnologico e dal basso consumo energetico».

Quanto può contare il concetto di

"edilizia sostenibile" e di risparmio energetico in un futuro sviluppo del settore?

«A questo proposito Ance ha delle pro-poste ben precise, in merito ad azioni da realizzare a livello lombardo.

In primis la realizzazione di edifici a energia quasi zero. Nella prospettiva del

raggiungimento degli obiettivi 20-20-20, posti a livello comunitario, l’edilizia, oltre a rappresentare uno dei settori che con-suma maggiore energia ed emette inqui-nanti in atmosfera, rappresenta anche il volano per innescare politiche di miglio-ramento del risparmio energetico e della qualità dell’aria, grazie alla sua capacità di rispondere velocemente alle istanze dell’innovazione di prodotto e di proces-so. A partire dal 1° gennaio 2016, in Lom-bardia, sarà obbligatorio realizzare nuovi edifici a energia quasi zero. La necessità per gli operatori del settore è che venga definito al più presto il quadro delle rego-le per la realizzazione di questo tipo di edifici, in modo tale che tutta la filiera possa “prendere le misure” e farsi trova-re pronta alla data fissata.

C'è poi la questione dei sistemi volon-tari di certificazione della sostenibilità ambientale. Il percorso in atto da alcuni anni, che vede il tema energetico come elemento fondamentale all'interno di un più complessivo ed integrato approccio legato agli aspetti ambientali che inter-vengono nell'intero ciclo di vita del manu-fatto edilizio (dall'estrazione delle materie prime fino alla dismissione del bene, pas-sando attraverso le fasi di progettazione, cantiere e uso), rende prioritaria la previ-sione, a livello regionale, di un protocollo volontario per la definizione del concetto di "edilizia sostenibile", sulla scorta delle iniziative esistenti a livello nazionale e in-ternazionale, finalizzato alla creazione di un nucleo di eccellenza di realizzazioni che, oltre che dal punto di vista energeti-co, siano sostenibili anche dal punto di vi-sta ambientale e del clima indoor/comfort acustico. Tale definizione quali-quantita-tiva è un tassello fondamentale per l'im-postazione di una politica di incentivazio-ne dell'innovazione del prodotto edilizio».

L’

Le banche decidono vita o morte delle impreseLa Giornata della collera per parlare della crisi del settore edile. Laura Secchi (Ance): «La più grave recessione dal dopoguerra»

«Bisogna puntare alla riqualificazione energetica di interi quartieri, sostituendo gli elementi architettonici non più sostenibili»

«Bisognerà costruire nuovi edifici a bassoimpatto energetico»

Si torna a parlare di Polo delle tecnologie, la realtà che dovreb-be sorgere nell'ambito della ri-qualificazione dell'area Ex An-nonaria. Un tema che si è tratta-to nei giorni scorsi durante la seduta della commissione di vi-gilanza del Comune, alla pre-senza del pro rettore del Politec-nico di Cremona, Gianni Ferretti, del direttore generale di Aem-com, Gerardo Paloschi, e della presidente del Consorzio di im-prese cremonesi attive nell'Ict, Carolina Cortellini Lupi.

Il progetto di insediamento del nuovo Polo delle Tecnologie di Cremona nel comparto urba-no dell'ex Annonaria (Cremona City Hub) nell’autunno scorso è stato selezionato dalla Regione Lombardia classificandosi al secondo posto nella graduato-ria del programma Aster, che

prevede l'erogazione di fondi per l'insediamento di nuove atti-vità di impresa e lo sviluppo territoriale. Lo stanziamento di cui beneficia è di un milione di euro a fondo perduto. Il proget-

to, partito all'inizio del 2012 con la sottoscrizione di un protocol-lo di intesa tra diversi soggetti pubblici e privati cremonesi, ha compiuto in questo modo un importante passo avanti verso

la concreta realizzazione. Non solo, in questi mesi il lavoro è proseguito alacremente ed il piano attuativo di tale insedia-mento verrà completato entro il maggio prossimo.

Il progetto prevede la collo-cazione in un unico polo di di-verse aziende che operano nell'ambito dell'Itc (impegnate cioè nel campo delle tecnologie dell'informazione e della comunica-zione), di un cen-tro per il telelavo-ro e di un incuba-tore di imprese. Si è voluto in questo modo fa-vorire la messa in rete di tutti gli attori pubblici e privati del set-tore, arrivando così ad elabora-re un progetto che può portare un valore aggiunto alla città e,

soprattutto, al suo sviluppo economico ed occupazionale che, in un periodo di grave crisi come quello attuale, è certa-mente uno degli elementi più ri-levanti dell’intera operazione.

«Il Polo delle tecnologie non rappresenterà solo un luogo fisi-co nel quale le aziende possano operare al meglio delle loro po-

tenzialità, ma an-che e soprattutto un centro di eccel-lenza capace di trasferire alla co-munità locale e al mondo delle im-prese le opportu-

nità economiche e di maggior qualità della vita rese possibili dall'uso delle nuove tecnologie della comunicazione e dell'infor-mazione» ha ricordato il vice sin-daco, Carlo Malvezzi.

CronacaSabato 16 Febbraio 20138Un milione di euro per il Polo TecnologicoIl progetto riguarda le aziende che operano nell’ambito delle tecnologie informatiche

«Occorre riattivareil circuito del creditoper aziende e privati»

«Sarà un centro di eccellenza che creerà

opportunità occupazionali»

Laura Secchi, direttore Ance Cremona

Page 9: Il Piccolo del 16 febbraio 2013

di Michele Scolari

roventi illeciti derivati da usu-ra e frode fiscale, ottenuti con lo scopo di finanziare la crimi-nalità organizzata in Emilia e zone limitrofe. Il bilancio della

operazione condotta nelle prime ore di venerdì 15 febbraio dalla Guardia di Finanza di Cremona (in collaborazione con i colleghi dei territori interessati) tra Emilia Romagna, Lombardia e Veneto, ha portato al controllo di conti correnti in due banche (a Modena e a Colorno) e di due ditte di trasporto nel parmen-se, oltre a sette avvisi di garanzia, emessi nei confronti sia di imprenditori del settore edile e dei trasporti, sia di professionisti: tutti coinvolti in attività di usura e di frode fiscale, «aggravate dalla finalità di agevolare un’associa-zione mafiosa». Lo scopo delle attività criminose scoperte dalle Fiamme Gial-le era rendere disponibile denaro liqui-do, sottraendolo al fisco, per impiegar-lo nella concessione di prestiti ad aziende emiliane in difficoltà finanzia-rie, pare anche allo scopo di assumer-ne il controllo.

Tra gli imprenditori destinatari degli avvisi di garanzia a seguito del blitz compaiono nomi già noti alle forze dell'ordine. A parte il mantovano An-drea B. (residente a Goito), alcuni era-no già emersi nell’inchiesta condotta quest’estate dalla procura di Cremona e dagli uomini del colonnello Alfonso Ghiraldini, quando venne arrestato un usuraio che aveva preso di mira un barista del centro cittadino. Proprio a partire da quell’episodio si sono svi-luppate le indagini che hanno portato all'intervento di mercoledì, passate nel frattempo alla Direzione distrettuale antimafia di Bologna per la presenza di legami con le cosche della ‘ndranghe-ta emiliana.

Spicca il nome di Gianni F. V., fratel-lo di quel Giuliano F. V. (attivo a Reg-gio Emilia, sorvegliato speciale, ex ap-partenente al clan Dragone e poi affi-liato al clan di Nicolino Grande Aracri, che, secondo i rapporti dell'Antimafia, controlla anche Cremona), coinvolto, assieme a Francesco F., e denunciato a piede libero nel caso di usura regi-strato a Cremona. Oltre a lui, i anche i nomi di Mario V. (Crevalcore), Gaeta-

no B., Carmine B., Giuseppe G., e Salvatore C. I primi due, assieme a Giuliano F.V., erano già nel mirino della Procura di Cremona e sottoposti ad intercettazione nell’ambito dell’inchie-sta condotta dalla Procura cremonese sul caso di usura emerso a maggio.

All’epoca il tenente colonnello Ni-cola De Santis aveva precisato che il giro avrebbe potuto allargarsi. E nell’ordinanza di custodia cautelare il

gup Guido Salvini, oltre a lasciar tra-sparire una connessione dell’episodio «con fenomeni anche pregressi di usu-ra sistematica legati ad ambienti della criminalità organizzata», aveva ben sottolineato la prosecuzione delle in-dagini «finalizzate ad evidenziare l’esatto contesto in cui il prestito usu-raio è avvenuto». Dopo mercoledì, quel «contesto» risulta assai più nitido con la rivelazione della rete di rapporti criminali che dal capoluogo reggiano si e' estesa sin nel cremonese.

Di nuovo, l’usura e le false fattura-zioni. Di nuovo emergono l’asse Mode-na-Reggio-Piacenza-Parma-Cremona da un lato e, dall’altro, quello Modena-Reggio-Mantova-Venezia. Di nuovo trova conferma quanto segnalato dal sostituto procuratore della Dna Rober-to Pennisi nella seduta della Commis-sione Parlamentare Antimafia lo scorso aprile. E’ a queste direttrici, spiegava Pennisi, che «bisognerà stare partico-larmente attenti per il futuro»: il Veneto, dove «i boss agli occhi degli imprendi-tori già risultano più affidabili delle banche, perché concedono ciò che non esce dai cordoni chiusi degli istitu-ti di credito». E dall’altro un’area che «parte da Modena e giunge sino a Cre-mona». Qui è attiva la ‘ndrangheta di matrice lametina e crotonese, diversa da quella reggina delle grandi inchieste milanesi.

Da Reggio a Cremona la strada non è così lunga: storie di usura, di subap-palti privati a imprese colluse con or-ganizzazioni mafiose, società con azionisti invisibili che hanno sede nelle città, locali che vengono acquistati da persone senza referenze e senza pas-sato. E anche se nessuna società e nessuno dei soggetti coinvolti risiede nella nostra provincia, le indagini pro-seguono con numerosi indizi "cremo-nesi" da approfondire.

Prevenire l’infiltrazionecon protocolli d’intesa

P

Cronaca Sabato 18 Febbraio 20139

Frode fiscale e usura per finanziare le coscheBlitz delle Fiamme Gialle cremonesi in quattro regioni: setacciate banche, uffici postali e sale giochi

La rete scoperta dagli inquirenti risponde perfettamente alla tipologia della nuova “crimi-nalità economica organizzata”, che l’ultima re-lazione della Dda milanese riconosce «capace non solo d’integrarsi con l’economia legale ma anche di anticiparne l’evoluzione e le opportu-nità», sfruttando un tessuto economico reso fragile dalla crisi e dal credit crunch e creando «lobby d’affari con soggetti anche estranei alle organizzazioni criminali». Ormai il salto della malavita organizzata non è più solamente geo-grafico, dal sud al nord, ma anche sociale: dalle attività “vetero criminali” alla nuova “eco-nomia criminale”; non più a colpi di lupara ma di fatture false, lo strozzinaggio, verso uno “yuppismo criminale”.

Per questo a Reggio Emilia e Mantova è stato siglato un protocollo d'intesa tra le forze politiche, le amministrazioni locali, la magistra-tura e le forze dell'ordine per arginare il feno-meno della criminalità organizzata. Il protocollo prevede pure lo scambio di informazioni tra Camere di Commercio (con l’obiettivo di ren-dere più trasparente l’accesso ai dati) assieme al coinvolgimento delle associazioni del mon-do economico. Nella stessa direzione si stanno muovendo anche a Colorno (il cui sindaco Michela Canova ha recentemente ricevuto una busta con proiettili) e Modena, dove, in segui-to al blitz di ieri della Gdf di Cremona, alcuni conti correnti sono finiti sotto indagine.

La mozione presentata la scorsa estate dal consigliere comunale di Cremona Giancarlo Schifano, e mai discussa, proponeva azioni simili onde prevenire le infiltrazioni della crimi-nalità organizzata. Se nella nostra città l’unico caso collegato alle ‘ndrine è quello dello scor-so maggio, non significa che non ve ne siano altri. Occorre tenere presente che l’usura è un reato “sommerso", poco denunciato per paura di ritorsioni. «Molto spesso - si legge nel rap-porto dell’Antimafia - l’imprenditore che si ri-volge all’usuraio non ha il coraggio e la forza di denunciare il proprio dramma personale e fa-miliare per paura di subire ritorsioni».

L’Emilia, il Veneto, il mantovano e il cremonese. Queste sono le zone in cui il sostituto procuratore della Dna Roberto Pennisi ha riconosciuto atti-va la “altra ‘ndrangheta”, quella originaria del lametino e del crotonese: in territorio emiliano è presente ormai massicciamente; in territorio cremone-se con accenni timidi (il citato caso di usura) ma da non sottovalutare. Con Cremona siamo già in territorio lombardo, ma «in una parte di Lombardia che sfugge alla costruzione della ‘ndrangheta “unitaria” di Milano e Reg-gio Calabria, sgominata dalle inchieste “Crimine” e “Infinito” (le articola-zioni della ‘ndrgangheta, ha ricordato anche il gup Guido Salvini, si recido-no e si riannodano frequentemente, in base ai bisogni). Con una sostanzia-le differenza rispetto alla “collega” milanese: «questa ‘ndrangheta non colo-nizzerà mai, per evitare di commettere l’errore commesso dalla ‘ndranghe-ta reggina. Continueranno invece in questa attività di delocalizzazione, che comporta un sistema di collusioni e relazioni con più intensi ed essenzia-li rapporti con il mondo dell’economia e delle professioni». Questa dunque è l’area del futuro. E se andiamo a cercare i reinvestimenti dal Sud diretti al Nord, rischiamo un passo nel vuoto. Per questa ‘ndrangheta «lo scopo è il contrario: creare ricchezza nel Nord Italia per farla convergere verso il Sud».

Dalla colonizzazione alla delocalizzazione

Tra i sette indagati spuntano nomi conosciuti. E di nuovo emerge l’asse Modena-Cremona

Page 10: Il Piccolo del 16 febbraio 2013

Per dire la vostra, scrivete a: [email protected][email protected] Lettere & Opinioni Sabato 16 Febbraio 201310" punto di vista

L’articolo di poli sembrauna riposta di parte

Caro direttore, leggo spesso i vostri “reportage di storia”. Premetto di essere orgoglio-samente apolitico (non anarchico, badate bene) e profondo estimatore della storia “pulita”, senza bandiere. La storia, per definizione dovrebbe essere pura narrazione dei fatti, senza assumere posizioni. Vorrei fare i miei complimenti al vostro giornalista Scolari, che nell’intervista all’esule Mario Ive in occasione del “giorno del ricordo”, ha esposto egregiamente una pagina di storia da troppo tempo oscurata. Mario Ive, maestro elemen-tare che per anni non ha potuto infor-mare i propri alunni e commentare pubblicamente la barbarie, pena il ritorno in Istria. Ora arrivano le criti-che: ho trovato poco professionale l’articolo di Francesco Agostino Poli. Non ne ho colto il senso. Sembra una “risposta di parte” all’articolo “limpi-do“ dello Scolari. A che pro? Era pro-prio necessario questo spazio sban-dieratamente politicizzato? Non parla di foibe. Parla di “oppressione fascista e nazionalista”, nel titolo “Le radici dell'odio” evoca cause al plurale, ma prende in considerazione solo quella fascista. L’articolo non trasmette alcunché di positivo, non spende una parola nei confronti dei morti istriani, dalmati e fiumani. Parla solo di antifa-scismo, sfociando poi nell’antisemiti-smo, cosa che con l’esodo istriano e le foibe non ha nulla a che vedere. Cito Poli: «Il giudizio sugli avvenimenti storici deve essere contestualizzato ed obiettivo». Sembra un attacco al precedente articolo. Non manifesta alcun rispetto per gli italiani morti in guerra per valor di Patria, per la mag-gior parte volontari, che furono abban-donati dopo l’armistizio dell’8 settem-bre. Le uniche cose che mi vengono in mente sono le urla delle persone get-tate nei crepacci, ancora vive, dal maresciallo Tito. E il “buon” Pertini mentre bacia la sua bara. Trovo nega-tiva una pubblicità del genere sul vostro giornale che si dichiara apartiti-co. Mi scuso se ho usato termini forti o offensivi.

Giacomo FerrariCremona

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" La testimonianza

in fatto di sanità credo ci siauna speculazione della Regione

Egregio direttore, non so se è già una cosa nota, ma credo che interessi a molti: vorrei segnalare questa anomalia riscontrata nel pagamento di alcune analisi del sangue fatte recentemente all’ospe-dale di Crema (allego fatture come esempio). Ci sono analisi che già si pagano per intero (ticket uguale alla costo della prestazione), in aggiunta viene pure addebitato un costo per la ricetta. La spesa finale a carico dell’assistito è quindi superiore al costo della prestazione usufruita; mi sembra una speculazione che la Regione Lombardia sta facendo nei

confronti dei sui suoi assistiti. Anche su altre analisi la Regione Lombardia non è che si “sveni”; fra ticket e ricetta si paga quasi tutta la prestazione. Contando su un vostro interessamen-to porgo cordiali saluti.

mario CasadeiCrema

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" appeLLo

si deve riscrivere al più prestolo statuto di padania acque

Signor direttore, la notizia dell’accordo raggiunto in regione Lombardia per un affidamen-to provvisorio del servizio idrico inte-grato è stata presentata come la svolta, l’abbandono definitivo del pro-getto di privatizzazione. Non sarei così ottimista, viste le precisazioni rilasciate alla stampa dal presidente Salini, né mi pare che si possa giudi-care questo accordo come un inspe-rato traguardo. Innanzitutto Padania Acque è l’unico soggetto esistente sul territorio che oggi si occupa di acqua e quindi, vista la necessaria continuità del servizio, non si vede a chi altri possa essere conferito. L’affidamento transitorio non dipende da un virtuoso o estorto ripensamento del presiden-te Salini, è una scelta obbligata (come già detto) che può essere solo provvi-soria vista la struttura societaria di Padania Acque Spa. Dunque la vera novità è che questo 2013 sarà un anno “di prova”. E su quali elementi Padania Acque a fine anno dovrà “passare l’esame”? Si legge che si

faranno “opportune valutazioni in corso d’opera” che riguarderanno le decisioni che nel frattempo assumerà l’Authority nazionale sulla tariffa e la capacità effettiva da parte delle amministrazioni pubbliche di svolgere il controllo analogo di gestione. Ancora una volta si decide di rinviare la decisione definitiva, dribblando la vera scelta politica, che dovrebbe dipendere in primo luogo dall’attua-zione dell’esito referendario. E cosa accadrà tra un anno? Senza la modi-fica di alcuni elementi di fondo Padania Acque è destinata a una sonora “bocciatura” perché gli enti locali non saranno in grado di eserci-tare il “controllo analogo” (che non è solo formale) previsto dalla legge sulla società così com’è costruita oggi. Basta leggere lo statuto di Padania Acque e si capisce chi comanda e di quale natura è la società. Vale la pena poi di ricordare che ancora oggi il piano d’ambito su cui Padania Acque dovrebbe lavorare non è stato mai approvato dai sindaci (che anzi ne hanno richiesto la revoca) ed è colpito da ben due ricorsi; gli unici ad averlo apprezzato sono lo stesso Ufficio d’ambito (e neanche tutto) che l’ha emesso e la Giunta Provinciale, da sempre schierata a favore della priva-tizzazione. Allora invece che andare a verificare la bontà e la praticabilità di quella scelta in house nei prossimi dieci mesi (tempo ridicolmente breve anche per chi non si intenda di pro-cessi aziendali) bisognerebbe mettere nero su bianco il processo di modifi-cazione della struttura societaria di Padania Acque in modo che la stessa

possa essere controllata direttamente dagli enti locali, così come stabilito dal Consiglio Provinciale poche setti-mane fa. Dal Piano d’ambito vanno poi esplicitamente eliminati la scelta della società mista e la remunerazio-ne del capitale investito, tuttora pre-sente in tariffa. L’Ufficio d’ambito ha già tutti gli elementi per mettersi al lavoro. Allo stesso modo il prossimo (rinnovato) Consiglio regionale farà bene ad occuparsi prima possibile della totale riscrittura della pessima legge regionale sul servizio idrico uni-formandola finalmente agli esiti refe-rendari.

Francesca Berardi Candidata alle Regionali

per Etico a Sinistra***

" sCuoLa pRivata di CRema

Come fa Formigoni a negareil finanziamento alla Charis

Caro direttore, commentando un servizio sulla ormai famosa “scuola di CL” di Crema, Roberto Formigoni, ospite della tra-smissione “L’aria che tira” su La7, ha avuto il coraggio di affermare che lui, cioè la Regione Lombardia, non ha mai finanziato alcuna scuola. Non c’è davvero limite alla spudoratezza nel raccontare balle colossali. Formigoni sa benissimo che la vicenda del con-tributo alla scuola privata di Crema è stata un vero e proprio record per un’amministrazione pubblica italiana: in soli 15 giorni la Fondazione Charis ha presentato la richiesta al Comune.

Il Comune, allora amministrato da Pdl e Lega, l’ha girata alla Regione, la giunta regionale – Pdl e Lega - ha approvato il finanziamento e avvertito il Comune, il quale ha stilato la con-venzione che un dirigente regionale è venuto a Crema a firmare. Tutto que-sto, ripetiamo, in soli 15 giorni! Sono i documenti che parlano, caro Formigoni. La Regione Lombardia, mentre tagliava drasticamente le risorse alle scuole pubbliche anche in provincia di Cremona, ha deciso di finanziare con un milione di euro la Fondazione Charis per realizzare la sua scuola privata. Perché ora l’ormai finalmente ex governatore lombardo nega quella scelta? Forse è avvenuta a sua insaputa? O forse se ne vergo-gna? Di fronte alle difficoltà della fon-dazione legata a CL e alla possibilità che non riesca a concludere la costo-sissima opera, Formigoni si sfila, come i bambini colti in flagrante nega l’evidenza e ripete la sua solita litania: io non c’entro. Questa volta, però, la bugia ha davvero le gambe corte. Con buona pace di Formigoni e di chi, dopo avergli retto il gioco, questo gioco, per diciassette anni ora vorreb-be governare nuovamente e vorrebbe farci credere che lui, con Formigoni, non c’entrava nulla.

agostino alloni e Cinzia FontanaCandidati del Pd

***

" pResa di posizione

sui matrimoni gay il tempoè davvero scaduto

Caro direttore, domenica 10 febbraio, a Mantova, di fronte al Castello di San Giorgio, ho partecipato ad una bellissima giorna-ta promossa da Arcrgay di Mantova: la celebrazione simbolica di matrimo-ni gay. E’ stata una delle iniziative che l’associazione sta organizzando per la promozione dei diritti dei gay, con la campagna “tempo scaduto” che vuole sollecitare i cittadini e i candida-ti sui temi dei diritti civili e di libertà. A questa campagna, come candidato alla Camera per Sinistra Ecologia Libertà, ho dato la mia adesione e sottoscritto il mio impegno. E’ stato molto emozionante, ho visto tante persone commosse e una notevole partecipazione della città: in piazza c’erano centinaia di persone e decine di associazioni: Arcigay, Arci, Agedo, Amnesty International, Cgil… Hanno letto alle coppie gli articoli del codice civile del rito del matrimonio e chiesto alle coppie omosessuali e eteroses-suali di scambiarsi un sì quale pro-messa di matrimonio l’assessore alla Provincia per le Pari Opportunità Elena Magri e due consiglieri comu-nali. Il sindaco di Pegognaga, un Comune che ha istituito il registro delle unioni civili, si è presentato alle celebrazioni simboliche con la fascia tricolore. Mantova ha avvicinato omo-sessuali e eterosessuali e ha fatto sentire la città capitale dei diritti Lgtb, almeno per un giorno. Ora tocca al Parlamento italiano riconoscere al più presto tale diritto perchè il tempo è davvero scaduto.

Franco BordoCandidato capolista alla Camera

dei Deputati per Sel

Buongiorno avvocato, mio figlio s’è fatto male mentre giocava all’asilo. Vorrei sapere che tipo di responsabilità hanno le maestre e la scuola in caso d’infortunio di questo tipo.

stella***

Quando un bambino si fa male da solo durante la permanenza alla scuola materna riportando danni, anche permanenti, sono responsabili (responsabili-tà civile diretta) gli operato-ri tenuti alla vigilanza sui minori, che, trattandosi di soggetti in età tenerissima, sono equiparati dalla legge agli incapaci di intendere e di volere. I responsabili chiamati a rispondere va-riano a seconda si tratti di asilo privato (ne risponderà il rappresentante legale dell’ente gestore), o pubbli-co (ne risponderà l’ammini-strazione scolastica, che avrà poi diritto di rivalsa nei confronti dell’insegnante responsabile, per dolo o colpa grave, dell’infortunio occorso al bambino). La Corte di Cassazione (sent. n. 5067/2010) ha stabilito

che si tratta di “responsa-bilità contrattuale” e più precisamente la qualifica come responsabilità na-scente da un contratto pro-tettivo. In particolare, costi-tuisce contratto di prote-zione quello che intercorre tra l’allievo e l’istituto sco-lastico. Tra gli interessi che vengono tutelati da questo tipo di contratto, vi rientra quello all’integrità fisica dell’allievo, con conse-guente risarcibilità del dan-no non patrimoniale da autolesione. A seguito del-l’accoglimento della do-manda di iscrizione e con la conseguente ammissione dello stesso alla scuola, fra allievo ed istituto scolasti-co si instaura, infatti, un vincolo contrattuale, dal quale sorge, a carico dell’istituto, l’obbligazione di vigilare sulla sicurezza ed incolumità nel periodo in cui questi fruisce della pre-stazione scolastica in tutte le sue espressioni, anche al fine di evitare che l’allievo procuri danno a se stesso. Del pari, tra l’insegnante

(dipendente dall’istituto scolastico) ed allievo si in-staura un rapporto giuridi-co, nell’ambito del quale l’insegnante assume, nel quadro del complessivo obbligo di istruire ed edu-care, anche uno specifico obbligo di protezione e vi-gilanza, proprio per evitare che l’allievo si procuri, da solo, un danno alla perso-na. Dalla responsabilità contrattuale della scuola deriva che in un’ipotetica controversia instaurata per il risarcimento del danno provocato dalla autolesio-ne del bambino, i genitori del minore dovranno sol-tanto provare, ai sensi dell’art. 1218 cod. civ., che il danno si è verificato nel corso dello svolgimento del rapporto. La responsa-bilità dell’insegnante, infat-ti, può essere fatta valere con riferimento soltanto al periodo temporale in cui ha esercitato la propria attività e la vigilanza sul minore e soltanto all’interno dell’edi-ficio scolastico e sue perti-nenze, con alcune eccezio-

ni riguardanti situazioni particolari (come ad esem-pio gite scolastiche ed escursioni). Mentre sarà onere dell’istituto convenu-to in giudizio dimostrare che l’evento dannoso è stato determinato da causa agli stessi non imputabile. E’ bene controllare che sia stata stipulata apposita po-lizza assicurativa contro i rischi della struttura ospi-tante, degli utenti e del per-sonale. Qualunque clauso-la di esenzione da respon-sabilità, contrattualmente prevista, è da considerarsi vessatoria. Pertanto, an-che se approvata e sotto-scritta dal genitore al mo-mento dell’iscrizione del bambino presso la struttu-ra ospitante, va considera-ta come non apposta.

*avvocato [email protected]

Infortunio all’asilo, le responsabilità di maestri e scuola

A cura di Emilia Rosemarie Codignola*

Page 11: Il Piccolo del 16 febbraio 2013
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di Michela Bettinelli Rossi

o sono così. Non mi sono fatto nemmeno ritoccare il manifesto», ci scherza sopra Mino Jotta, can-didato Pdl alle Regionali. I toni della sua campagna elettorale so-

no pacati. E lui ne va fiero: «E’ una campagna elettorale che mi rispecchia. Semplice, lineare, pacata». Ingegnere, titolare di uno studio professionale, Jot-ta è sposato e padre di una ragazza. «La famiglia viene prima di tutto» rac-conta. «Mia moglie Dea e mia figlia Ve-ronica sono la mia ragione di vita». Ep-pure, osservando la storia personale di Jotta, un’altra passione balza all’oc-chio: la politica. Dalla Dc al Pdl passan-do per i successi di Forza Italia, Jotta, ormai cremasco d’adozio-ne, vanta una lunga espe-rienza. Un percorso di successi elettorali e di le-gami col nostro territorio.

E’ certo che lei abbia l’appoggio dell’assesso-re uscente Gianni Ros-soni e di Simone Beret-ta… «Condivido con loro da molto tempo non solo un rapporto politico ma anche di amicizia e di stima reciproca. Insieme e con tanti altri amici abbiamo conseguito con Forza Italia prima e il Pdl oggi, importanti successi elettorali in provincia di Cremona. Aven-do una strategia e obiettivi condivisi.

Facendo politica». Qual è la ragione di questa discesa in campo per la Regio-ne? «Rispondo con uno slogan: “Per mettermi a disposizione” con serietà e impegno per una società che vorrei più serena, più ordinata e più sicura». Par-liamo però di progetti concreti… co-me? «Tra le numerose iniziative, propo-niamo il diritto alla casa: abbiamo l’obiettivo di istituire un punteggio pre-miale per l’accesso alle graduatorie per l’assegnazione degli alloggi di edilizia popolare che tenga conto di 2 aspetti fondamentali: legalità e residenza op-pure, un sostegno al reddito tramite apposito fondo regionale di nuova isti-tuzione per genitori separati».

Tante le aziende che ricorrono alla cassa integrazione. Senza contare gli

artigiani e i commercian-ti strangolati dal fisco. Cosa intende fare per lo-ro? «Sto visitando tantissi-me realtà sulle quali dob-biamo continuare a inve-stire come il Polo della cosmesi, quello della mec-canica e tante realtà dell’agroalimentare e della

agricoltura dislocate in tutta la provin-cia». Quali sono le misure urgenti che proponete? «I primi tre passi sono una moratoria di tre anni per le imprese ri-spetto agli adempimenti amministrativi e burocratici; una fiscalità di vantaggio per contrastare la delocalizzazione delle

imprese; una revisione della applicazio-ne dell’IMU anche in agricoltura dove si colpiscono beni strumentali come terre-ni coltivati e fabbricati rurali adibiti alle attività agricole. Ancora: perseguiremo la “no Tax” area per chi crea valore, con l’obiettivo di creare 345.000 posti di la-voro nell’arco di un triennio, aumentan-do la competitività industriale, con ri-percussioni positive sull’occupazione nella Regione. L’azzeramento dell'Irap può aiutare positivamente a fare il resto. Ed ancora promuovendo la difesa del suolo agricolo e l’incentivazione, l’ag-gregazione e l’associazione degli im-prenditori agricoli».

Un territorio diventa attrattivo per le imprese se dotato di infrastrutture adeguate. Cosa prevedete? «L’acce-lerazione della realizzazione delle opere prioritarie già avviate dal governo regio-nale precedente come Pedemonatana, Tem e Bre.Be.Mi. per arrivare pronti all’appuntamento Expo del 2015 e di conseguenza potenziare anche i colle-gamenti da e per il nostro territorio».

Costi della politica e della burocra-zia: quali proposte avete? «Insistere-mo a rispettare ì tempi di pagamento ai fornitori, zero Burocrazia nella pubblica amministrazione, la riduzione dei costi della politica rispetto al quale è già stata eliminata l’indennità di fine mandato e deciso tagli sui rimborsi delle trasferte». Una delle iniziative più apprezzate della passata amministrazione regio-nale è stata quella delle Doti. Il suo predecessore Gianni Rossoni ha in-vestito molto sul tema del merito. «Quello delle doti è un sistema che in-tendiamo rafforzare. Ma per i giovani e meno giovani pensiamo anche alle scuole-bottega per facilitare l’accesso alla professione. Sosterremo lo start-up d’impresa con forme di premialità so-prattutto per i giovani che si distingue-ranno e aggiungeremo anche un fondo di sostegno per la creatività».

I vostri alleati della Lega Nord insi-stono sulla Macroregione del Nord. Cosa ne pensa? «Serve. Per restare incontrovertibilmente la locomotiva del

Paese». Dove lasciamo donne e an-ziani? «Il ruolo centrale delle donne nella vita sociale è innegabile. Dico che ci impegneremo con politiche che ri-guardano l’evoluzione dei consultori fa-miliari, la difesa delle vittime di violenza. E poi ci sarà il nostro massimo impegno verso i temi della disabilità coinvolgen-do scuole, sanità e trasporti e il poten-ziamento della assistenza domiciliare e la cura degli anziani».

Quali sono i valori cui si ispira Mi-no Jotta? «Serietà, lealtà, determina-zione, rispetto per gli altri, professiona-lità e responsabilità negli incarichi am-ministrativi». Perché gli elettori do-vrebbero scrivere Jotta sulla scheda? «Perché sono molto schietto e mi sto presentando per quello che sono. Un voto a me e al Pdl significa un voto per coloro che credono nella famiglia come elemento preziosissimo di ammortizza-tore sociale. Un voto per coloro che credono nella responsabilità della per-sona, nel merito, nel rischio d’impresa e nella sussidiarietà, e che intendono pro-seguire nel percorso avviato dagli ultimi governi della nostra Regione che hanno portato la Lombardia ad essere una re-altà di eccellenza. Un voto per non consegnare il Paese e la Lombardia alla sinistra, per dare una speranza a chi cerca lavoro e si batte per la propria di-gnità. Andiamo a votare, non farlo po-trebbe far vincere la sinistra che non è in grado di dare una mano al Paese».

I

CREMASabato 16 Febbraio 201312

«Moratoria di 3 anni per le imprese»Idee, proposte, convinzioni di Mino Jotta (Pdl). Le misure urgenti per le famiglie e le aziende. «No tax area»

Si fanno sempre più intense le giornate dei candi-dati in questa ultima parte di campagna elettorale. Dopo le presenze in alcuni mercati in mattinata, fra cui Crema e Pizzighettone, i candidati del Partito Demo-cratico Cinzia Fontana, capolista alla Camera, e Agostino Alloni, candidato al consiglio regionale, hanno visitato il Cre, Centro di riabilitazione equestre, dove hanno incontrato alcuni amministratori, fra cui Carla Tolotti, e operatori del Centro. Alloni e Fontana hanno soprattutto ascoltato le esigenze e le richieste di chi da decenni si occupa della terapia per le disabi-lità attraverso l’attività ippica. Esigenze che riguarda-

no soprattutto la certezza del futuro e del manteni-mento della sede attuale nel Centro di incremento ip-pico di via Verdi. Alloni e Fontana hanno ribadito che la riqualificazione e il riutilizzo pubblico degli “Stallo-ni” è fra le azioni più urgenti e pressanti da portare avanti, soprattutto dopo il mancato finanziamento del progetto presentato al recente bando nazionale.

E naturalmente ogni progetto che riguardi il futuro dell’area, fondamentale polmone verde e cerniera fra centro e periferia Nord, e dei suoi immobili, dovrà contenere, hanno affermato i due candidati del PD, il mantenimento del Centro di riabilitazione equestre.

«Che memoria può essere quella di un sopravvissuto allo sterminio del proprio popolo? Una memoria nera di paura, di spavento, di orrore...E quale può essere la memoria di chi, come me, è stato solo sfiorato dall'im-mane tragedia della Shoah, at-traverso l'aiuto offerto da un pa-dre Giusto a una famiglia di ebrei, in fuga? La Memoria, in questo caso, diventa un dovere civile, un tentativo, seppur mini-mo, di restituire qualcosa che tutti,forse, abbiamo sottratto alle vittime della Shoah, cadute o salvate che siano: un impegno a far sì che eventi simili non acca-dano mai più».

Questo ci ha detto Eva Mai, quando l'abbiamo contattata, dopo l'incontro di un sopravvis-suto alla persecuzione nazi fasci-sta, Guido Hassan, con gli stu-

denti dell'Istituto Pacioli, avvenu-to in questi giorni. Hassan, ebreo di origini libiche, si è salvato con l'aiuto di un coraggioso gioiellie-re di Crema, Ernesto May, che, con grande abnegazione, a ri-schio della propria incolumità e senza alcun tornaconto, ha pro-curato rifugio, documenti, cibo e vestiti, per vari mesi,alla sua fa-miglia, evitandole la deportazio-ne. Hassan, con voce spesso velata dalla commozione, ha rac-contato tutto questo ai ragazzi attoniti, interessati e coinvolti, nella bella cornice dell'aula ma-gna della scuola.

Da una serie di ricordi di Gui-do ed Eva si è ricucita la vicenda della difficile avventura e Hassan non ha mancato di accennare alla sua gratitudine per May, al quale ha fatto conferire il titolo di Giusto tra le Nazioni, non di-

sgiunto dal privilegio di avere il nome inciso sul Muro d'Onore di Yad, Washem a Gerusalemme. Guido ha ripercorso le tappe della fuga travagliata da mille in-certezze, ma anche risolta da un provvidenziale colpo di fortuna (un treno perso che ha salvato i clandestini dal rastrellamento e eccidio dell'Hotel Meina, sul La-go Maggiore).

La mattinata si è chiusa con le domande dei ragazzi sugli avve-nimenti appena ascoltati con grande emozione da parte di tutti. Questa testimonianza è importante, perchè chi la fa ha partecipato ai fatti evocati, men-tre la prossima generazione po-trà solo basarsi su racconti riferi-ti, ma non avrà dentro nè l'atmo-sfera, nè la tensione di chi ha respirato la paura nell'aria di quei giorni.

Alloni e Fontana in visita al C.r.e.

Eva Mai: «Che memoria sarà quelladi un sopravvissuto allo sterminio?»

Mino Jotta

«Rossoni e Beretta, un rapporto politico,

e anche di stima»

Nella serata di ieri sono stati a Crema, ospiti nella sala dei Ricevimenti del Palaz-zo Comunale, il medico cremonese Ma-rio Riccio e il consulente per la salute e la sicurezza sul lavoro Lorenzo Ravizza - entrambi candidati alle elezioni regionali del 24 e 25 febbraio, e rispettivamente, capolista a Milano e capolista a Cremona per il partito socialista italiano - per parla-re su: «Sanità fra risparmio ed efficienza».

Entrambi sostenitori della candidatu-ra alla presidenza della regione Lombar-dia di Umberto Ambrosoli, hanno chie-sto agli elettori di contribuire a dare di-scontinuità al governo della nostra re-gione, per una migliore qualità della vita,

declinando le loro convinzioni attraver-so le seguenti parole-guida: - serietà ed impegno al servizio delle persone; - tra-sparenza nelle decisioni; - sostegno alle politiche del lavoro e politica improntata alla massima legalità. Il medico Mario

Riccio, che molti ricorderanno per la vicenda Welby, ha anticipato alcune scelte che dovranno qualificare il nuovo governo regionale sul piano della politi-ca sanitaria: un servizio totalmente gra-tuito almeno per le fasce più deboli; via

il ticket sanitario per chi guadagna me-no di 30 mila euro e applicazione gra-duale per i redditi superiori; più ambula-tori, più sevizi medici di base, meno liste di attesa. Maurizio Noci, già parlamen-tare Psi per il nostro territorio, racco-manda all’attenzione dei cremaschi con la loro preferenza, il giovane consulen-te per il lavoro Lorenzo Ravizza residen-te a Vailate.

Socialisti, Mario Riccio ha discusso di sanità

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Il nostro vescovo commenta le dimissioni di Benedetto XVI

Crema Sabato 16 Febbraio 201313

Il vescovo monsignor Oscar Cantoni, ha inviato alla comuni-tà diocesana il seguente com-mento alla notizia delle dimis-sioni di Benedetto XVI.

«La notizia ha fatto il giro del mondo: in un baleno tutti hanno saputo delle dimissioni del Papa, annunciate da lui stesso nel corso del concistoro, programmato per lunedì 11 febbraio, lasciando stu-pefatti tutti i presenti. Intendo qui offrirvi alcune mie considerazioni alla luce della fede, che pure ci sostiene e ci guida in un momento delicato come questo. Considero le dimissioni del Papa dal suo mi-nistero petrino come un grande atto di coraggio: si tratta di “anda-re contro corrente” compiendo un atto inusuale, che può suscitare stupore e anche non essere del tutto compreso, come subito qual-cuno mi ha confidato. Decidersi per una scelta di questo tipo è frutto di chi avverte che le proprie forze vengono meno e accetta l’evidenza, con grande realismo, senza rimpianti. Non si tratta di ri-nunciare alla paternità (“semel ab-bas, semper abbas!” recita un saggio proverbio latino!), ma di un modo nuovo di esercitarla, consi-derata l’età, la salute, le forze fisi-che e psicologiche. «E’ il coraggio di chi sa che la Chiesa è salda-

mente guidata da Cristo risorto, che la sostiene con mano sapiente nella potenza dello Spirito Santo e insieme è convinto che gli stru-menti che Egli adopera per rap-presentarlo al vivo sono transeun-ti, poveri uomini, rivestiti di debo-lezza. Nella cultura odierna, dove l’uomo, contestando la natura, è presentato come eterno e sempre vincente, è difficile comprendere e accettare la verità, ossia che l’uo-mo è fragile e provvisorio.

«Decidere di rinunciare a un compito sia pur gravoso, ma che tiene gli occhi del mondo costan-temente fissati su di sè, è un gran-de atto di coraggio, e qui il Papa dimostra di amare la Chiesa molto

più di se stesso. In questi anni, ci ha narrato più volte il suo amore alla Chiesa, sposa di Cristo, ac-cettando di subire attacchi perso-nali di ogni sorta e di continuare senza paura a dire verità scomode al mondo e a quanti vorrebbero oscurare il progetto di Dio sull’uo-mo: l’amore e la fedeltà a Cristo superano il bisogno di difendersi e di affermarsi.

«Le inattese dimissioni dal mini-stero petrino, per la verità però contemplate nel codice di diritto canonico del 1983, sono da parte di Papa Benedetto XVI un gesto di alta responsabilità. “Gratia suppo-nit naturam”, afferma un adagio della teologia scolastica. Quanto più le forze fisiche vengono meno e quanto più le responsabilità so-no impegnative, il miglior servizio che si può rendere alla Chiesa è quello di servire in altro modo, an-che solo con l’offerta di sé, nel si-lenzio adorante e nella preghiera di intercessione, che sono poi il ministero più fecondo che la Chie-sa ha a disposizione. Il gesto del Papa è un forte stimolo a quanti, anche nella Chiesa, difendono le proprie posizioni e non sanno la-sciare le responsabilità che occu-pano, credendosi indispensabili. Un bell’insegnamento, quindi, che ci costringe a sentirci quei “servi inutili” di cui parla il Vangelo, dove l’inutilità non è disprezzo di sé, ma scegliere di vivere in gratuità, sen-za rimpianti.

«Certo è che tra i diversi mini-steri nella Chiesa, quello petrino è certamente il più impegnativo e gravoso, perché si tratta di aprirsi premurosamente e con sollecitu-dine sulla Chiesa intera, nello stesso tempo guardare il mondo con simpatia e rispetto, ma anche con una vigilanza critica, difen-dendo tutto ciò che ostacola la dignità della persona e ne sminui-sce la sua grandezza. La Chiesa, poi, vive un momento molto impe-

gnativo della sua storia, con diffi-coltà interne ed esterne. “Oggi nel mondo i cristiani sono il gruppo più perseguitato perché non con-forme, perché contro le tendenze dell’egoismo, del materialismo”, lo ha affermato di nuovo qualche giorno fa proprio il Papa a collo-quio con i seminaristi romani. Il frutto di tanto sangue versato in questi anni dai cristiani, porterà a una rinnovata giovinezza della Chiesa, visto che “il sangue dei cristiani è seme di nuovi cristiani” (Tertulliano). E ciò nonostante, il Papa sa bene che se la Chiesa, nel suo interno, attraverso tutti i suoi componenti, accetta una ne-cessaria riforma, ossia tende a di-ventare quello che è chiamata ad essere, sarà il faro del mondo, un rifugio sicuro per chi è in cerca della verità e dell’amore. Il gesto responsabile di Papa Benedetto è frutto della consapevolezza che un nuovo Pastore potrà affrontare con maggior vigore e forza le cor-renti sfide.

«Vorrei concludere sottolinean-do ancora come le dimissioni del Papa dal ministero petrino, date proprio oggi, nella festa di Lou-rdes, ci ricordano che accanto al “ministero petrino” esiste pure nel-la Chiesa il “ministero mariano”, che dice docilità, obbedienza pie-na alla volontà di Dio, umiltà pro-fonda. Il Papa è giunto alla sua decisione, del tutto libera, perché ha riconosciuto in sé la piena cor-rispondenza alla volontà di Dio, che lo chiama ad un modo diverso di servire la Chiesa, proprio come Maria, che al calvario ha ricevuto da Gesù un compito nuovo, ossia una maternità aperta a tutti i di-scepoli di Gesù. Ci vuole molta umiltà per compiere liberamente e con gioia scelte costose e contro corrente. Un’umiltà che ha accom-pagnato tutto il pontificato di Papa Benedetto, tanto da farla diventare criterio di misura della sua vita e del modo di rapportarsi con gli al-tri. Anche questo insegna a noi questo grande Pontefice, tanto il-luminato quanto profondamente umile. Noi tutti siamo riconoscenti al Signore perché l’ha donato alla Chiesa e al mondo, irradiando di luce questa non facile epoca in cui siamo chiamati a vivere».

+ vescovo Oscar

Il vescovo Oscar informa che la Visita ad Limina dei vescovi lom-bardi è confermata dal 14 al 16 febbraio e che personalmente in-contrerà Benedetto XVI sabato mattina alle ore 11.

L’ala riformatrice del Pdl si è schierata con Carlo Malvezzi, vice sindaco di Cremona, che si candi-da per un posto come consigliere al Pirellone. Lo ha reso noto in una conferenza stampa-aperitivo - che si è tenuta in un locale della zona universitaria e vicino alla sede della Libera artigiani di Crema - alla qua-le ha partecipato anche il candida-to al consiglio regionale. Un incon-tro per presentare i sostenitori cre-maschi e non. A partire da Gabriele Gallina, vicesindaco di Soncino. Presenti anche l'imprenditore Opi-mio Chironi, Melina Palaia di Pandino, Giacomo Gorlani di Ticengo, Alberto Sisti di Castelviscon-ti, Marianna Patrini di Rivolta d’Adda, Bruno Paggi di Camisano, Igor Minerva di Vaiano Cre-masco, Paolo Doldi di Castelleone e Maurizio Gargioni di Offanengo. In pratica un terzo del coordinamento provinciale del Pdl.

Perché la scelta su Malvezzi? «Perché è quella che maggiormente incarna la nostra prospettiva di rin-novamento» ha spiegato Gallina. «Sono un gruppo di amici con i quali condivido la passione per la politica e con i quali ora ci siamo ritrovati per un percorso comune che significa maggiore coinvolgimento della base, lavoro insieme e per il territorio» ha specificato Malvezzi che incontrerà, lunedì, alcuni artigiani cremaschi.

E ha ringraziato i suoi sostenitori, «per la loro fiducia, e con loro condi-vido la stessa passione civile e una

modalità di fare politica legata al bene del territo-rio. Una finalità che si può raggiungere solo attra-verso una piena condivisione degli obiettivi. Che cosa chiediamo? Scelte comuni, coinvolgimento degli amministratori e rispetto per chi si dedica all'attività politica all'interno del Pdl. Con Gabriele e il suo gruppo, si può fare».

«Il grande coraggio del Papa»

di Michela Bettinelli Rossi

i sente un cremasco d’adozione e conosce bene il nostro territorio. Guido Guidesi, giovane lodigiano, è il segretario provinciale della Le-ga Nord a Lodi, e candidato alla

Camera dei Deputati nel nostro collegio. Il suo nome sulla lista è al terzo posto. Subi-to dietro il mantovano Gianni Fava e il conterraneo Andrea Gibelli. Un posto che ha grandi probabilità di elezione. Classe 1979, Guidesi vive a San Rocco al Porto e, a lui, la Lega Nord ha affidato il ruolo di “volto nuovo” del movimento. Quanto co-nosce del territorio cremasco?

«Conosco molte realtà, quelle imprendi-toriali del Polo della cosmesi, il Polo della meccanica di Castelleone e parecchie vo-stre specificità. Alcuni problemi che hanno attanagliato il Cremasco come quello della Paullese e dei treni per Cremona e Milano. E poi ho tanti amici qui. Non solo nell’am-biente politico». Quali soluzioni mettere in campo per il Cremasco? «Intanto c’è l’aspetto del programma elettorale che calza per la provincia e la Regione: tratte-nere sul territorio il 75% delle imposte che paghiamo. E’ un principio di equità, che lascia sul territorio anche risorse per creare

lavoro». Mantenere il 75% delle tasse in Lombardia e poi? «Pensare al Cremasco come a parte di un sistema. Dobbiamo coordinare e far viaggiare insieme tutta la ”Bassa Lombardia”; ora, prima di tutto, dobbiamo pensare al lavoro, all'occupa-zione e alle nostre aziende».

E i tagli alla spesa pubblica? «Gli spre-chi devono essere aggrediti dove ci sono: alcune regioni ad esempio, hanno dipen-denti pubblici e costi 10 volte maggiori della Lombardia; a questo dato già spa-ventoso potremmo aggiungere ulteriori voci dei bilanci regionali. Noi non chiedia-mo risorse a nessuno, ma pensiamo che la maggior parte delle tasse dei lombardi debbano essere messe al servizio dei lom-bardi». Ma si può fare? «Sì, anche attra-verso la macroregione. E, comunque, è possibile farlo perché altre regioni, non solo quelle a statuto speciale, dispongono

già di gran parte del gettito fiscale prodotto dai propri abitanti. I lombardi provvedono a saldare i conti altrui, e questo non possia-mo più permettercelo».

Macroregione e poi? «La Lega Nord non può pensare di risolvere tutti i problemi del Paese… I nostri commercianti vengono trattati come evasori, i nostri agricoltori sono surclassati da normative europee as-surde e le nostre aziende hanno un'imposi-zione fiscale e burocratica che ha raggiun-to livelli altissimi e azzerato l'attrattività per l'insediamento di nuove aziende. Siamo in Europa? Bene, allora facciamo come le al-tre regioni europee che dispongono del proprio gettito fiscale, che premiano le aziende del territorio negli appalti, che di-fendono i propri agricoltori».

Le sembra poco? «Partiamo dall’azze-ramento l'Irap alle nostre aziende dando a loro respiro, azzeramento del “bollo auto” e dei ticket della sanità, la creazione di un pacchetto “lavoro” che sia funzionale a far ripartire l'economia, i consumi e l’ occupa-zione, invertendo così l’attuale trend nega-

tivo. Stiamo parlando dei soldi dei lombar-di».

Lei è un giovane. Cosa ne pensa del rapporto difficile tra nuove generazioni e politica? «I giovani sono preoccupati del proprio futuro, non vedono in questo Pae-se possibilità professionali e sociali, è comprensibile la loro amarezza. Noi abbia-mo composto le liste dei candidati con l'età media più bassa. La nostra lista è composta da residenti del collegio eletto-rale, ci sono cremonesi, cremaschi, pavesi, mantovani e lodigiani, la nostra rappre-sentatività coincide con la territorialità. Perché solo chi risiede e vive nel territorio può amarlo, conoscerne le esigenze e le problematiche. E la gente vuole essere ascoltata dalla politica ma anche ricevere risposte. Noi lo facciamo, meglio di altri. Perché ci siamo sempre, anche al di fuori fuori dalla campagna elettorale».

SGuido Guidesi, Lega, candidato nel nostro collegio per la Camera dei Deputati. La possibilità di farcela

L’ala riformatrice del Pdl

«Cremaschi, le tasse devono restare qui»

A loro piace Malvezzi. E spiegano perché

Guido Guidesi

Oscar Cantoni

Papa Benedetto XVI

Carlo Malvezzi

Page 14: Il Piccolo del 16 febbraio 2013

di Gionata Agisti

record assoluto di di-soccupazione per i giovani tra i 15 e i 24 anni: quasi 4 su 10 sono senza lavoro.

Eppure, i dati della Cgia di Me-stre parlano chiaro: 45mila posti di lavoro l'anno, «ad alta intensi-tà manuale», restano scoperti: si parla di sarti, fornai, pasticceri, orologiai, meccanici, costruttori di strumenti musicali, addetti alle macchine tessili. È quanto emerge anche dal cantiere «Botteghe di mestiere», l'inizia-tiva che nasce nell'ambito del programma «Apprendistato e mestieri a vocazione artigiana-le», voluto dal ministero del La-voro, che ha coinvolto 120 aziende e 3.330 giovani.

Lo scopo del progetto è quel-lo di ripartire dalla bottega per offrire nuove chance ai giovani e alle imprese e, soprattutto, non perdere il patrimonio dei mestie-ri tradizionali. Di fronte a questa situazione paradossale, sorge però più di un interrogativo: so-no igiovani che non vogliono sporcarsi le mani oppure sono gli artigiani a non assumerli per via di un apprendistato troppo oneroso? O, forse, è la figura dell'imprenditore a godere di cattiva fama, essendo spesso additata, nell'immaginario co-mune, come sfruttatore ed eva-sore. A queste domande ha ri-sposto la Libera Artigiani di Cre-ma che, nella conferenza stam-pa di mercoledì 13 febbraio, ha presentato i risultati di un'inda-gine condotta tra i suoi associa-ti.

«Collaboriamo da anni con gli istituti professionali del territo-rio» ha esordito il presidente della Libera, Marco Bressanel-li, «e non dimentichiamo che siamo giunti alla nona edizione del concorso “Intraprendere”, da noi promosso, che quest'an-no ha visto 1.800 iscritti, a di-

mostrazione che da parte della nostra associazione c'è la mas-sima apertura alla realtà scola-stica. Detto questo, però, e no-nostante tutto l'impegno profu-so, i dati ci dicono che, dal 2010 al 2011, le imprese hanno avuto 10mila apprendisti in meno, smentendo così l'obiettivo della legge Fornero, che ha cercato di incentivare questo strumento di ingresso nel mondo del lavoro. I giovani lavoratori con qualifica di apprendista nel 2011 erano 573mila, contro i 616mila dell'anno prima e i 678mila del 2009».

«Tra le forme contrattuali pro-poste» ha continuato Bressa-nelli, «questa formula che, se-condo il governo, avrebbe do-vuto favorire l'inserimento dei giovani nel mondo del lavoro sembra proprio non decollare. Fino a questo momento, l'ap-prendistato si è dimostrato po-co utile perché considerato troppo complicato per le impre-se e ancora troppo costoso. Al di là della crisi, comunque, la nostra preoccupazione più grande è la voglia del posto fis-so da parte dei ragazzi come unico obiettivo professionale. L'opinione pubblica pensa che fare impresa sia ormai una cosa impossibile».

«C'è da dire che lo Stato non aiuta» ha terminato il presidente della Libera artigiani, «perché un imprenditore italiano è chiamato

ad adempiere a un impegno bu-rocratico ogni tre giorni e deve sopportare una tassazione del 60%, ma noi siamo convinti che la situazione non sia senza usci-ta: i giovani di oggi non sono più svogliati di quelli delle genera-zioni precedenti. Tutto quello che serve loro è un obiettivo chiaro, una motivazione e un aiuto concreto».

Un ulteriore handicap per i giovani italiani sembra essere la mancanza di una cultura del la-voro manuale. Come ha fatto notare Samuele Vailati, ex pre-sidente del gruppo giovani della Libera e ora membro dell'ese-cutivo dell'associazione, il pro-blema a monte è proprio quello del rapporto tra scuola e lavoro: «Per imparare il mestiere dell'ar-tigiano non basta avere qualche nozione scolastica, e purtroppo, oggi, la scuola italiana non rie-sce a supportare i suoi studenti in questo senso. Gli stessi mac-chinari, di cui gli istituti profes-sionali sono dotati per le eserci-tazioni, sono ormai obsoleti e questo comporta delle gravi la-cune per i giovani in cerca di la-voro nelle imprese».

«Occorrerebbero alcune ore da svolgere in azienda» ha ag-giunto il vicepresidente Cristian Tacca, «come avviene già in al-tri Paesi europei. In Italia, le pro-fessioni manuali sono state sempre poco considerate. Una politica che non è stata seguita,

ad esempio, dalla Germania e dall'Olanda dove, oltre all'uni-versità, esistono anche tante scuole di formazione superiore. Da noi no, con il risultato che i nostri ragazzi non conoscono l'artigianato o lo conoscono po-co, ignorando spesso l'esigenza di certe professioni vitali per la nostra economia».

Una via di uscita, secondo la Libera, consiste dunque in un cambio di mentalità, che com-porti meno burocrazia, più co-municazione tra scuola e mon-do delle imprese e, soprattutto, più attenzione all'orientamento. «Ci sono ancora troppi giovani con le competenze sbagliate» ha ripreso Vailati. «Il sistema educativo spesso non porta i giovani in cerca di lavoro là do-ve le imprese sono in grado di offrirlo o lo fa senza assicurare loro un adeguato bagaglio pro-fessionale». Secondo lo studio internazionale di McKinsey, si rileva che un laureato su due pensa che il titolo di studio non abbia aumentato le sue oppor-tunità di impiego.

Un terzo delle imprese am-mette di non aver mai avuto rap-porti con le università, mentre un ateneo su tre non riesce a stimare il tasso di occupazione dei propri laureati. Infine, meno della metà degli studenti, quan-do sceglie una facoltà, ha un'idea precisa su prospettive di impiego e salario.

Nell'ambito dell Educazione finanziaria, organizzato dall'I.C. di Trescore Cremasco, dirigente Tullia Guerrini Rocco, nella me-dia «A. Manzoni», giovedì scor-so si è tenuta la lezione dal tito-lo: «L’Abc dell’economia spie-gato ai ragazzi» con la relazione di Enrico Tupone, segretario ge-nerale di Aibe, Associazione fra le banche estere in Italia, che raggruppa le più grandi banche internazionali presenti in Italia. Paesi d’origine: Francia-Germa-nia-Spagna-Olanda- Slovenia-Regno Unito- Canada-Stati Uniti-Emirati Arabi- Cina- Giappone- India-Brasile.

Martedì 19 febbraio, in occasione dell’in-contro conviviale dei soci del Rotary Club di Crema, dalle 13 alle 14.30, nella sede del Circolo del Ridotto in via Benzoni 11, verrà ufficializzata la donazione di un videoproiet-tore Epson EB-1945W con staffa di fissag-gio del valore di 2.000 euro, che andrà ad integrare la dotazione tecnologica a disposi-zione del Corso di laurea in infermieristica.

Fin dai primi anni della sua attività, il Rota-ry Club Crema ha visto nei giovani il patrimo-nio più prezioso della comunità, promuoven-

do progetti di formazione etica e professio-nale. Mantenendosi in questo spirito vuole proseguire nelle proprie iniziative favorendo la crescita del Corso di laurea in Infermieristi-ca. Corso fortemente voluto dalla direzione dell’ospedale.

E il Corso di laurea triennale, dopo alcune difficoltà, è partito lo scorso mese di ottobre. La sede di via Pombioli, nelle vicinanze dell'ospedale, accoglie ora 19 studenti pro-venienti, per la maggioranza, dal Cremasco. Il corso, che prevede nozioni sia teoriche che

pratiche, ha necessità di disporre di stru-menti adeguati ed evoluti tra i quali sistemi audiovisivi e telematici per una efficace pre-sentazione didattica. Per questo, progressi-vamente, si dovranno allestire altre aule do-tate di sistemi di video proiezione che di-spongano di un collegamento al network dei Corsi di laurea in Infermieristica delle varie sedi dell’Università di Milano. L'intervento del Rotary Club Crema si configura quindi attraverso la donazione di un videoproiettore d'aula ad installazione fissa.

E’«In officina a imparare il mestiere» GIOVANI & LAVORO La Libera artigiani di Crema: «Disposti a insegnarlo»

CremaSabato 16 Febbraio 201314

Un videoproiettore per il corso di Infermieristica

TupONe IN cATTedRA A TRescORe

«Abc dell’economia spiegata ai ragazzi»

Rotary club

COMUNE DI CREMA (CR)AREA AFFARI GENERALI

SERVIZIO CONTRATTI ED APPALTI

AVVISO DI ASTA PUBBLICA PER LA VENDITA DI BENI IMMOBILI PATRIMONIALI S’informa che il COMUNE di CREMA (Tel. 0373/8941 – fax 0373/894382 – e.mail [email protected] - sito in-ternet: www.comunecrema.it con sede in 26013 Crema, Piazza Duo-mo 25, in conformità a quanto stabilito con Determinazione Dirigenzia-le n. 2013/21/00003 del 30.01.2013 procederà alla vendita, tramite asta pubblica, dei seguenti beni immobili:

NUMERO 24 POSTI AUTO RICAVATI NEL PARCHEGGIOINTERRATO SITO A CREMA IN VIA GRIFFINI

• BASE D’ASTA:€ 1.061,00 (millesessantuno/00) al metro quadro - Tale importo s’intende al netto d’imposte e/o spese.• PROCEDURA DI AGGIUDICAZIONE: asta pubblica, per singolo posto auto, con ammissione di sole offerte segrete in aumento rispetto all’importo posto a base d’asta – è ammessa la partecipazione e la possibilità di aggiudicazione per un solo posto o per più posti. • SPESE DI PROCEDURA: in aggiunta all’importo offerto l’aggiudica-tario dovrà versare, a titolo di rimborso spese di procedura, la somma di € 500,00 (cinquecento/00) per ciascun posto auto assegnato.• TERMINE DI PRESENTAZIONE OFFERTE: ore 12.00 del giorno 12 MARZO 2013.• INDIRIZZO RICEZIONE OFFERTE: Comune di Crema – Ufficio Pro-tocollo – Piazza Duomo, 25 – 26013 CREMA (CR).• INIZIO PROCEDURE DI GARA: in seduta pubblica ore 10.30 del giorno 14 MARZO 2013; data e ora dell’eventuale nuova seduta pub-blica saranno comunicate via fax ai concorrenti ammessi.Il bando integrale d’asta, il fac-simile della domanda di ammissione e il fac-simile dell’offerta, sono pubblicati, e possono essere scaricati, accedendo al sito internet del Comune di Crema. E’ facoltà degli in-teressati prendere visione dei succitati documenti in formato cartaceo e acquisirne copia presso il Servizio Contratti ed Appalti, negli orari d’ufficio. No invio documentazione tramite fax.Crema, 07.02.2013 IL DIRETTORE D’AREA Maurizio Redondi

Page 15: Il Piccolo del 16 febbraio 2013

ercoledì 13 febbraio, presso la sede cre-masca dell’Asvicom, si è tenuta la premia-zione dei vincitori del

concorso «La vetrina più bella», organizzato nell’ambito del pro-getto «Crema città del Natale», di cui nelle scorse festività invernali si è tenuta la prima edizione. L’in-tento, come ha ricordato il presi-dente dell’associazione di cate-goria, Berlino Tazza, era quello di coinvolgere i commercianti e gli esercizi cremaschi in un’iniziativa mirata a rendere più bella la città per tutte le feste di Natale.

«Crema città del Natale è stata un’occasione molto importante, uno strumento di marketing terri-toriale e, da quanto abbiamo avuto modo di rilevare tra i nostri associati, è stato anche un suc-cesso. L’obiettivo era sostenere gli operatori commerciali con una serie di iniziative che dessero loro visibilità e raggiungessero la più ampia platea possibile. Per que-sto, abbiamo cercato di riunire numerosi partner – 14 per la pre-cisione -, in modo da congiunge-re le forze. Effettivamente, si è

vista più gente in giro per le vie del centro città e, da un nostro sondaggio, è emerso che c’è sta-ta una frequenza più elevata ri-spetto alle ultime volte e anche gli acquisti sono aumentati».

La manifestazione natalizia ha potuto godere di 5 patrocini ed è stata caratterizzata da 37 giorna-te di eventi, per un totale di una cinquantina di iniziative messe in scena da Asvicom e dagli altri partner che, mercoledì scorso, erano rappresentati dal presiden-te del Panathlon Club, Fabiano Gerevini. Per quanto riguarda il concorso «La vetrina più bella», i negozi aderenti sono stati 13, a suo tempo dotati di una speciale coccarda, da appendere in vetri-na, per indicare ai passanti la loro partecipazione all’iniziativa. Due le modalità di selezione: attraver-

so un voto popolare e da parte di una giuria tecnica. Il voto popola-re poteva esprimersi tramite il si-to internet della manifestazione e ha premiato il negozio Agorà, di Oriele De Poli. La giuria tecnica, composta da Marianna Fistole-ra, Matteo Pariscenti e Andrea Bernasconi, dipendenti di Asvi-

com, ha invece indicato come migliori vetrine, quelle dei negozi Enrico IV, di Alberto Doldi, e l’enoteca Fuori Porta, di Luca Bandirali. Alla premiazione era presente anche l’assessore co-munale al Commercio, Morena Saltini, che ha commentato mol-to positivamente l’operato di

Asvicom: “È stata una collabora-zione molto importante. D’altra parte, il Comune è alle prese con risorse economiche ridotte al mi-nimo e, purtroppo, non si sareb-be potuto assumere l’onere di contribuire per assicurare alla cit-tà delle iniziative in grado di viva-cizzarla. L’organizzazione e il co-

ordinamento di Asvicom sono ri-sultati, quindi, fondamentali». E ha aggiunto: «Lo stile e l’intenzio-ne dell’amministrazione comuna-le è proprio quello di coinvolgere quanti vogliono partecipare per accrescere le potenzialità della città, così da non lasciarle ine-spresse, ma valorizzarle come si deve. Mi auguro che quest’inizia-tiva di Asvicom possa valere da stimolo per altre realtà. Aggiungo anche che il Comune di Crema non dispone di un comparto spe-cifico per il turismo. Intendiamo, però, ovviare a questa mancan-za, incentivando l’iniziativa tanto della Pro Loco quanto di Reindu-stria, perché lo sviluppo del terri-torio, che è al centro dell’attività dell’agenzia, passa anche attra-verso politiche di incentivazione del turismo». G.A.

M Asvicom, più gente e acquistiI vincitori del concorso «La vetrina più bella» nell’ambito di «Crema, città del Natale»

Dopo il grande successo delle precedenti domeniche, quest’anno il Carnevale Cremasco chiude alla grande con un appuntamento ex-tra, interamente dedicato al diverti-mento dei bambini. In programma domenica 17 l’ultima sfilata con la premiazione del carro vincente 2013 e diverse spettacolari sorpre-se. Prime tra tutte le maschere ori-ginali veneziane di Luigi XVI e Maria Antonietta ospiti del Carnevale Cre-masco, per storia e tradizione loca-le da sempre affine al Carnevale veneziano. Sfileranno accanto al famoso gruppo folkloristico «Le Stelle del 700»: abiti ispirati alla corte di Versailles in raso damasca-to, broccato e velluto. Nel corteo ospiti anche 4 carri del Carnevale di Caravaggio: «Disco sexy bar», «Sa-loon», «Haway», «Fò come un o’f»,

San Bassano con il gruppo «Il Ma-re» e le bande: la «Laus Nova» di Lodi e «La Campagnola» di Lucca.

In piazza Aldo Moro e via Matte-otti saranno allestiti per tutto il gior-no i Mercatini del Carnevale, men-tre al mattino sempre in programma le visite guidate alla città, che par-tono dalle ore 10 (ogni mezz’ora) davanti allo stand del Carnevale in piazza Duomo.

Sabato pomeriggio, per i piccoli curiosi, sarà possibile osservare da vicino e salire sul Carro del Gagèt in piazza Duomo. Per festeggiare con i cremaschi quest’ultima favolosa domenica arriveranno a Crema di-versi pulman da Como, Bergamo e Brescia, Milano. Appuntamento dunque ai bimbi domenica alle 14.30 in piazza Giovanni XXIII per giocare.

Quello dell’isolamento terri-toriale è un problema che af-fligge da sempre il territorio cremonese e cremasco, in par-ticolar modo quando si parla di collegamenti ferroviari: i pen-dolari che viaggiano tra Cre-mona, Crema e Milano, infatti, devono quotidianamente af-frontare i più svariati disagi. «Il problema è annoso» dichiara Agostino Alloni, consigliere re-gionale del Pd, candidato anche per la prossima tornata elettorale. «Il cadenza-mento dei treni c’è, ma è fatto male: a parte i treni del mattino fino a 7.15 e della sera dopo le 18, di ritorno da Milano, che sono diretti, gli altri prevedono tutti il cam-bio a Treviglio. Questo è un grosso proble-ma perché spesso i ritardi o le improvvise soppressioni di convogli non permettono

di prendere la coincidenza. C’è poi un problema di qualità: an-che se negli ultimi anni le cose sono migliorate, spesso i pen-dolari sono ancora costretti a viaggiare su treni vecchi, spor-chi, malfunzionanti. A volte si torna addirittura a utilizzare i convogli diesel, magari in sosti-tuzione di altri treni guasti. Per finire, i ritardi sono ancora un problema, tanto che non siamo

neppure lontanamente vicini ai livelli delle altre città europee, ma neppure a quelle del nord della Lombardia».

Questo riporta alla questione dell’iso-lamento territoriale, e a come la nostra area sia sempre stata considerata “di serie B”…

«Infatti la cosa più urgente è che il sud della Lombardia inizi a contare di più in

Regione, e questo sarà uno dei miei im-pegni prioritari se verrò eletto, e se verrà eletto Ambrosoli: solo lui potrà spezzare questo circuito vizioso in cui ogni inve-stimento che veniva fatto confluiva inva-riabilmente verso le città del nord delle Regione».

Quali proposte per migliorare la si-tuazione della nostra linea ferroviaria?

«Innanzitutto perfezionare il cadenza-mento orario tra Crema e Milano, utilizzan-do treni diretti durante tutto il giorno, cosa che, come dimostra un nostro studio, può essere fatta nonostante il binario unico, e senza investimenti. Inoltre bisogna prolun-gare gli orari dei collegamenti ferroviari, almeno fino a mezzanotte. Infine occorro-no maggiori investimenti sul materiale ro-tabile della linea Cremona-Crema-Milano, in modo da migliorare la qualità del tra-sporto».

Crema Sabato 9 Febbraio 201315

DeDicato ai bambini

Domenica è ancora Carnevale Alloni: «Il sud della Lombardia deve contare di più»

Nella foto da sinistra: Morena Saltini, Luca Bandirali, Oriele De Poli, Berlino Tazza, Alberto Doldi, Fabiano Gerevini

Page 16: Il Piccolo del 16 febbraio 2013

CASALMAGGIORESabato 16 Febbraio 201316 [email protected]

di Simone Arrighi

entre la politica, impe-gnata a raccogliere (o forse a non perdere) consensi continua a beccarsi sui temi caldi

che riguardano l’ospedale Oglio-Po - dalla vicenda legata al Piano di Orga-nizzazione Aziendale ai fondi straor-dinari stanziati dalla Regione per l’edilizia sanitaria – a garantire un so-stegno reale e da subito visibile al presidio di Vicomoscano è, come spesso accaduto in passato, l’asso-ciazionismo. Da dicembre infatti è operativa la culla termica che l’Avis di Casalmaggiore, col contributo dei soci e della famiglia dell’indimentica-to pediatra Giulio Stradiotti, ha mes-so a disposizione del reparto di Pe-diatria del nosocomio casalese in comodato d’uso gratuito. Una dona-zione del valore di 10800 euro, rac-colti in pochissimo tempo dopo le sollecitazioni fatte dall’associazione Amici dell’Ospedale Oglio-Po al di-rettivo della sezione locale dell’Avis che, presasi immediatamente in cari-co la spesa, nella persona del presi-dente Fernanda Somenzi ha con-trattato direttamente con la ditta co-struttrice il prezzo dell’attrezzatura iper accessoriata. L’iniziativa, plaudi-ta giovedì pomeriggio dall’intero re-parto e dal direttore sanitario dottor Rosario Canino, ha nell’operatore socio sanitario dei poliambulatori Te-odoro Burgarella l’ideatore. Da lui è partito l’effetto domino che ha coin-volto l’associazione Amici dell’Ospe-dale e di riflesso l’Avis di Casalmag-giore. Con questa donazione, ha pre-

cisato Claudio Toscani, ex chirurgo e presidente degli Amici dell’Ospeda-le, si è arrivati a toccare un valore complessivo delle attrezzature com-prate per l’Oglio-Po con fondi prove-nienti dall’associazionismo di circa un milione di euro. Una cifra enorme, segno evidente di quanto il territorio tenga al proprio ospedale. A questi soldi, che hanno permesso al presi-dio di Vicomoscano di dotarsi di stru-mentazioni all’avanguardia, si ag-giungeranno il milione e settecento-mila euro che Regione Lombardia metterà a disposizione dell’Oglio-Po per l'ammodernamento delle alte tecnologie, la riqualificazione impian-tistica e la messa in sicurezza dell'in-tero presidio. Una bella notizia dopo mesi di polemiche interne ed esterne

al Pirellone. Una notizia che, in pieno clima propagandistico, ha alimentato vicendevoli punzecchiature politiche. Se da una parte il Pd vede nello sblocco dei fondi una manovra elet-torale, dall’altra il Pdl si affretta a smentire coloro che, per dirla col candidato al le regionali Carlo

Malvezzi,“agitano fantasmi di chiu-sura del nostro presidio”. Diatriba politica a parte, all’Oglio-Po ci sono già un paio di mamme che ringrazia-no l’Avis e la famiglia Stradiotti per non aver dovuto trasferire i loro pic-coli in strutture equipaggiate di una termoculla all’avanguardia.

M

Mentre dalla Regione arrivano 1,7 milioni destinati alla riqualificazione e alla messa in sicurezza

Tra le polemiche politiche, l’Avis dona all’ospedale una termoculla. Già oltre un milione il contributo del volontariatoI veri amici dell’Oglio Po

Il problema delle aule troppo fredde alle scuole elementari è emerso la settimana scorsa dopo le proteste dei genitori dei bambini iscritti al plesso, in zona Baslenga. E l’assessore Tiziano Ronda ha confermato, anche nelle ultime ore, che il comune di Casalmaggiore si è già mosso per trovare una soluzione: «Abbiamo messo in cantiere un’opera da 7mila euro, cifra contenuta, per aumentare la superficie radiante nelle aule più a nord, che pro-prio per la loro posizione sono le più fredde».

Tuttavia un aiuto imprevisto (o meglio previsto legalmente, ma forse non ancora considerato) po-trebbe arrivare dalla cosiddetta ex legge 10. Quan-do un edificio è stato costruito da meno di dieci anni il vincolo della responsabilità è ancora del costruttore: l’edificio infatti deve rispettare la rela-zione termotecnica, che garantisca il rispetto dei giusti requisiti, in particolare per quanto concerne un perfetto isolamento termico e l’installazione di

fonti riscaldanti che, in linea di principio, dovreb-bero garantire una temperatura interna di 20°C circa quando fuori ci sono -5°C. Discorso valido per i nuclei abitativi e a maggior ragione anche per edifici pubblici, nella fattispecie scolatici. L’ex leg-ge 10 del 1991 vincola insomma il costruttore, che conseguentemente è responsabile se l’edificio non è costruito a norma dal punto di vista termico, entro dieci anni dalla costruzione. Le elementari sono state inaugurate a cavallo tra le amministra-zioni Toscani e Silla, dunque parliamo del 2009. Il caso rientra, quindi, nei dieci anni previsti.

Non è però così semplice: la discriminante ne-cessaria è capire se il vizio è nella costruzione o nella progettazione. Se il progetto era corretto, la responsabilità è del collaudatore e direttore lavori, viceversa è del progettista. E’ anche vero che i la-vori sono stati seguiti dall’Ufficio Tecnico del co-mune di Casalmaggiore e allora resta da compren-

dere fin dove si sia spinta, all’epoca della costru-zione, la responsabilità e la vigilanza di quest’ulti-mo. Altro punto nodale è nella differenza tra vizio strutturale e non strutturale. Nel primo caso, il tempo per potersi rivalere è di dieci anni, altrimen-ti di dodici mesi appena. Un difetto di isolamento, comunque, dovrebbe essere intrinseco nella strut-tura, dunque rientrare nel primo caso. Va anche detto che più volte è stata denunciata una realizza-zione dei serramenti a dir poco approssimativa, tanto che molto spesso il freddo è pungente d’in-verno e il caldo soffocante in estate. E i serramen-ti sono considerati “accessori”, dunque eventual-mente vizi non strutturali. Insomma, problemi e conseguenti responsabilità sono ancora tutte da accertare: certo per il comune si apre una nuova possibile strada per risparmiare sull’opera già pro-grammata. Percorribile? Lo sapremo presumibil-mente a breve.

L’assessore Ronda impegnato a risolvere il problema emerso nel plesso in Baslenga, intanto la legge può aiutare il ComuneAule fredde, responsabilità del costruttore?

Per la sezione dell'Avis di Casalmaggiore si avvicina l’appuntamento con l’assemblea ordinaria annuale, che si terrà domani, domenica 17, alle ore 10,30 presso la sede in zona Baslenga. Tra i vari punti all’ordine del giorno, ci sarà anche la nomina dell’ufficio di presidenza: un passag-gio propedeutico in vista del rinnovo del direttivo, che avverrà con le elezioni del prossimo 17 marzo.

Avis, domani assemblea

Parte domenica 17 febbraio dal Palazzetto dello sport Baslenga di Casalmaggiore il lungo tour naziona-le di Giocagin, la “festa delle ginnastiche” dell'UISP, soprannominata anche “il divertimento in movimento” proprio in virtù delle spettacolari esibizioni di ginnasti-ca artistica, danze, balli e arti marziali che mette in mostra. La tappa casalasca è anche la prima in provin-cia di Cremona, cui farà seguito il 17 marzo quella di Cavatigozzi, e poi ancora il 21 aprile la terza tappa a Crema. Il Giocagin di Casalmaggiore metterà in campo i saggi delle società Gymnica 2009, Karate Skotokan, Dimensione Danza, Dance Academy Aerobic School, e sarà presentato dall'insegnante di danza Elena Cac-ciatori, che ha anche coordinato il programma delle esibizioni. La manifestazione devolverà parte delle of-ferte del pubblico presente alla Associazione-Casa Famiglia “Figli di Gesù sofferente”. Porterà un saluto il delegato allo sport del comune di Casalmaggiore Ca-logero Tascarella. Il Giocagin nazionale raccoglierà fondi per la ONG Peace Games impegnata in progetti di solidarietà in Cisgiordania, Palestina e Senegal, le cui finalità solidali sono state condivise dall'attore Massimo Ghini che ha prestato la sua voce allo spot radiofonico della manifestazione.

SAN MARTINO DEL LAGO – L’associazione “De-mocratici nel mondo” ha chiuso il cerchio con il terzo incontro organizzato nel casalasco sul tema “La per-sona di fronte alla perdita del lavoro”. E’ accaduto martedì sera presso il Municipio di San Martino, dove sono intervenuti il direttore della Caritas cremonese don Antonio Pezzetti, il parroco di San Martino don Arnaldo Peternazzi e Marco Pezzoni a rappresenta-re l’associazione organizzatrice. Dopo l’introduzione di Fabrizio Aroldi, sono stati toccati vari aspetti della crisi del lavoro, ed ha avuto modo di intervenire anche il sindaco sanmartinese Dino Maglia. Ampio spazio ha avuto il quadro, recentemente ripreso dagli organi di stampa locali, registrato dalla Caritas sulla preoc-cupante situazione di emergenza anche a Cremona. Anche da qui la proposta del progetto di adozione a vicinanza, o sostegno a vicinanza, che serve, oltre ad aiutare famiglie in difficoltà, a rendersi conto da vicino della necessità di intervenire. Dunque una crescita per entrambe le famiglie, che ovviamente non è previsto entrino direttamente in contatto. La consapevolezza che si crea porta ogni componente la famiglia bene-fattrice a rinunciare a qualcosa per sostenere i più sfortunati concittadini. Marco Pezzoni ha insistito sulla necessità di istituire il reddito di cittadinanza, come richiesto all’Italia anche da Bruxelles, e don Ar-naldo ha illustrato la situazione in un piccolo centro come San Martino, dove si conferma come il volonta-riato sia risorsa fondamentale per fronteggiare la crisi.

Giocagin, il via in Baslenga

Emergenza lavoro, incontro

NOTIZIE VARIE

La termoculla e, da sinistra, la responsabile del reparto di Pediatria Antonietta Santelli, Maurizio Stradiotti (figlio del dottor Giulio), Fernanda Somenzi (presidente Avis casalese), Claudio Toscani e Teodoro Burgarella

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Casalmaggiore Sabato 16 Febbraio 2013 17All’E-on staccati i telefoni, occorre andare di persona. C’è anche il problema delle bollette

Quando il servizio non è per tuttidi Giovanni Gardani

ervizio sì, ma non propria-mente accessibile. O, più semplicemente, non per tutti. Nell’occhio del ciclo-ne c’è ancora E.on Servizi,

gestore del gas che a Casalmag-giore ha da un anno cambiato la sede del punto informazioni, passa-to da via Baldesio a via Porzio.

Abbiamo raccolto la segnalazio-ne di un cittadino, trovando peraltro riscontro anche in altri privati, che confermano il disagio dinnanzi ad un’assistenza latente. Il primo reale problema è legato alla mancanza di contatti diretti: i due telefoni fissi indicati su internet per il punto ven-dita di Casalmaggiore non sono per nulla utili, in quanto il primo squilla costantemente a vuoto (abbiamo provato più volte), mentre il secon-do è addirittura inesistente. Dun-que, che fare? La prima alternativa è recarsi al punto vendita, ma non sempre è facile: basti pensare alle persone più anziane, sole o ancora con difficoltà a deambulare. C’è però il numero verde. Vero, e allora abbiamo provato a telefonare: re-stiamo in attesa, che la voce regi-strata stima in un minuto e 20 se-condi. Ne passano cinque (crono-metrati), poi riusciamo a parlare. Ma per i problemi specifici veniamo ri-mandati al punto vendita, dove ap-punto occorre andare di persona. E siamo da capo.

Abbiamo quindi provato a recarci in via Porzio. La sensazione di disa-gio è abbastanza palpabile: sugli scaffali tanti avvisi, ripetuti alla noia e affissi evidentemente per calmare i bollenti spiriti. “Siete pregati di

aspettare il vostro turno”, spesso con tre punti esclamativi: non è dif-ficile immaginare la tensione di clienti costretti in coda, dopo non avere trovato nessuno al telefono. L’ufficio è nuovo e accogliente, ma quando uno dei clienti alza la voce emerge un dettaglio non di poco conto: solo la settimana scorsa so-no intervenuti i carabinieri per tran-quillizzare un privato, evidentemen-te esagitato dal disservizio. Restia-mo in incognito, e registriamo.

Torniamo dunque al problema principale, che riguarda la bolletta del gas: il cittadino che ci ha inter-pellati non la riceve dal maggio scorso. Quando arriverà, sarà un salasso. Ci informiamo: E.on appli-ca una tariffa particolare. Sul consu-

mo storico annuale, chiede paga-menti rateali in tranche mensili. Poi, se c’è un disavanzo, restituisce par-te del denaro. In sostanza, se in un anno si consumano in media 1200 metri cubi di gas, al mese si paghe-ranno 100 metri cubi. Se per caso se ne utilizzano solo 80, i 20 verran-no restituiti sotto forma di sconto sulla bolletta successiva. Una situa-zione che ha fatto accendere la lam-padina a qualche furbo (ma qui la colpa, sia chiaro, non è certo dell’azienda) che, sfruttando questo meccanismo di restituzione al con-trario, va dai privati, spacciandosi per addetto E.on e chiedendo di saldare il debito in contanti.

Chi però non opta per la lettura mensile (la scelta della quale va co-

municata in sede), deve pagare ogni sei mesi, ossia nel periodo in cui i letturisti preposti “leggono”, appunto, il consumo reale. Due strade, insomma e l’impressione di un rapporto abbastanza imperso-nale. Addirittura in ufficio incorag-giano l’autolettura mese per mese: mica facile, lo ribadiamo, per anzia-ni, persone sole e senza assistenza. E allora si aspetta.

Un disagio notevole, ribadito da più parti. Considerando che a Ca-salmaggiore da qualche anno man-ca anche il punto Enel per l’energia elettrica e solo il punto Padania Acque è rimasto aperto, ed efficien-te, risulta abbastanza comprensibi-le lo sconforto dei cittadini. E la loro richiesta di maggiore assistenza.

S

Tra le tante onorificenze rice-vute e gli innumerevoli traguardi raggiunti, all’atleta disabile martignanese Andrea Devi-cenzi manca solo l’Oscar. E non si tratta di una provocazio-ne: il campione nostrano po-trebbe infatti ricevere anche questo premio, riservato al Fan-tatleta dell’anno 2012 nella ca-tegoria paratriathlon. Ufficial-mente invitato in Sala Buzzati a Milano, cornice in cui la rosea Gazzetta dello Sport ha spesso organizzato importanti incontri con illustri ospiti del pianeta sportivo italiano ed internazio-nale, Devicenzi parteciperà al

gran galà il 4 marzo, giorno in cui contenderà l’Oscar ad altri tre atleti disabili: Alberto Ceria-ni, Michele Ferrarin e Fabrizio Vignali. Conduttore d’eccezio-ne, il deejay maratoneta Linus (al secolo Pasquale di Molfetta, conduttore di programmi radio-fonici per Radio Deejay e De-ejayTv), e il giornalista Dario “Daddo” Nardone, dal 1995 commentatore di gare di triath-lon. Nove le categorie che ve-d r a n n o l ’ a s s e g n a z i o n e dell’Oscar 2012: Fantatleta uo-mo, Fantatleta donna, Fantatle-ta giovane, paratriathlon, diri-gente, allenatore, giudice, team

e miglior gara dell’anno. Quat-tro le nomination per ogni cate-goria: i finalisti sono stati votati via web tra il 15 ed il 31 genna-io. L’Oscar verrà assegnato da una giuria speciale, composta tra gli altri da: Nadia Cortassa, triatleta olimpica e quinta ai Giochi di Atene 2004; Franco Bragagna, prima voce Rai dell’atletica leggera e delle Olimpiadi; Fausto Narducci, giornalista della Gazzetta dello Sport. Alla serata potrebbe pre-senziare anche l’iron-man Aldo Rock: chissà che non ispiri l’ennesima impresa di Andrea Devicenzi…

E’ stato invitato il 4 marzo presso la Sala Buzzati a Milano per l’assegnazione del prestigioso premioDevicenzi candidato all’Oscar della Gazzetta

Andrea Devicenzi durante una gara in azzurro

SOLAROLO RAINERIO – Il ristorante La Clo-chette ha ospitato giovedì sera la celebrazione da parte del Rotary Club Piadena Oglio Chiese del terzo anniversario della Consegna della Carta Costitutiva. Il club nacque infatti l’11 febbraio 2010, primo presidente Giordano Lanzetti. L’odierno presidente Paolo Nolli ha organizzato al meglio la serata, con un omaggio a tutti i pre-senti nel segno della ricorrenza di San Valentino.

La conviviale, un interclub con l’Inner Wheel Ca-salmaggiore presieduto da Cecilia Geremia Bellini, si è conclusa con la relazione di Maurizio Vecchia, farmacista cremonese che vanta una collezione di passiflora tra le più ricche a livello nazionale. Il tema della serata dunque era “La passiflora è il fiore della passione?”. Il dottor Vecchia, attraverso la proiezione di slides deci-samente variopinte, ha spiegato come in natura esistano 565 specie di passiflora, quasi tutte provenienti dal Sud America (20 sono asiatiche e 5 australiane): l’Europa conobbe questo fiore solo dopo la scoperta delle Americhe. La passi-flora è il fiore della Passione (di Cristo), nome nato nel Settecento a causa della sua particolare morfologia (prima era conosciuto come “fiore delle 5 piaghe”). Tra le specie, una è addirittura carnivora, una ha foglie di un metro, poi ci sono colori di ogni tipo. Sono state scoperte diverse capacità curative, ad esempio contro infezioni e forme tumorali. E’ nota la bontà dei suoi frutti soprattutto in alcune varianti. Ad allietare la sera-ta, anche l’intrattenimento musicale proposto dal Quartetto d’archi Fauves, che propone concerti in tutto il mondo e sta frequentando un corso di perfezionamento presso il Centro di Musicologia

Walter Stauffer di Cremona.Da segnalare che nel corso della serata è stata

assegnata una Paul Harris Fellow, importante ri-conoscimento rotariano, al socio Ezio Paroli.

Rotary Piadena, compleanno tra le passiflore

Sopra il dottor Vecchia durante la relazioneA sinistra Paolo Nolli e Giordano Lanzetti con la torta che celebra il terzo compleanno del club

A sinistra l'ingresso del punto E-on di via Azzo Porzio. a destra la vecchia sede di via Baldesio che annuncia il trasferimento

IVANA CAVAZZINI AL VERTICE LOMBARDO

SEL, MONICA FRASSONI DOMANI A PIADENA

Anche il candida-to del Pd alle Regio-nali Ivana Cavazzi-ni era tra i sindaci lombadi che hanno presentato a Um-berto Ambroso-li (i due nella foto) un patto per il futuro della Lombardia. La manifestazione era organizzata dagli amministratori regionali del centro sinistra presso l’Urban Center di Monza, con l’obiet-tivo di dare immediata attuazione a proposte che aprano la strada ad un vero federalismo e ad una re-ale sussidiarietà. Con lei, rappresentante dei Sinda-ci dei piccoli comuni lombardi, anche i primi cittadi-ni di Monza Roberto Scanagatti, di Sondrio Alcide Molteni, di Como Mario Lucini, di Crema Stefania Bonaldi, di Milano Giuliano Pisapia e di Lecco Vir-ginio Brivio. Ivana Cavazzini nell’occasione ha par-lato a nome dei piccoli comuni, che rappresentano circa il 70% del territorio lombardo: «Abbiamo sof-ferto moltissimo per una Regione che ci ha trascura-to e non ci ha ascoltato e quando ci hanno messi di fronte a norme grossolane e inapplicabili la Lombar-dia non ci ha dato risposte. Ci auguriamo un rappor-to di pari dignità, che valorizzi il mondo dei territori, che rappresenti il mondo dei cittadini. Le comunità hanno diritto a buoni servizi e buona amministrazio-ne indipendentemente dal numero degli abitanti». Il sindaco di Drizzona ha parlato del rapporto fi du-ciario di cui i sindaci godono all’interno della citta-dinanza, fi ducia che li sprona a lavorare al meglio, nonostante troppo spesso gli amministratori locali siano stati lasciati soli, ed ha sottolineato il bisogno di poter semplifi care e sburocratizzare, oltre che di diffondere l’alfabetizzazione informatica: «Chiedia-mo alla Regione di non lasciarci soli e di fare con noi un pezzo di storia».

PIADENA – Monica Frassoni, candida-ta capolista al Senato in Lombardia per Sini-stra Ecologia Libertà, sarà a Piadena dome-nica 17 febbraio al Bar Centrale di via Liber-tà 2, alle ore 11, per incontrare i cittadini. Con lei sarà presen-te Cesare Vacchelli, portavoce del Coordinamento dei Comitati contro le Autostrade Cremona-Mantova e TiBre. Lo stes-so Vacchelli ha avuto modo di registrare con soddi-sfazione l’adesione di Monica Frassoni alle richieste formulate dallo stesso coordinamento qualche gior-no fa contro le autostrade. L’adesione di SEL in ve-rità non è sorprendente, in quanto , come afferma la stessa candidata, «più volte ho avuto modo di occu-parmi delle infrastrutture autostradali in Lombardia, spesso in stretta collaborazione con voi». Tra l’altro la stessa Monica Frassoni, con l’eurodeputato ver-de Raul Romeva (che sull’argomento ha presenta-to un’interrogazione parlamentare) ha recentemente incontrato il Commissario Europeo per la Concor-renza Joaquin Almunia opponendosi alla realizza-zione delle due autostrade attraverso l’utilizzo del credito d’imposta, secondo lei e i verdi fatta in bar-ba alle regole europee.

RIVOLUZIONE CIVILE OGGI IN SANTA CROCE

I candidati di Rivoluzione Civile al Senato Pierlui-gi Pasotto (assessore del comune di Casalmaggio-re), alla Camera Anna Falcone (avvocato) e Mau-rizio Torrealta (caporedattore Rainews24), e alle regionali Francesca Berardi (ambientalista e im-pegnata nella campagna refendaria “acqua pubbli-ca”) si presentano oggi, sabato 16 febbraio, alle ore 15,30 ai cittadini di Casalmaggiore in un incontro che si terrà presso l’auditorium Santa Croce. Al ter-mine aperitivo durante il quale verrà distribuito ma-teriale informativo.

GUSSOLA, NUOVA TOMBOLATA ALL’AUSER

BUSI, ECCO I DATI ECONOMICI E PREVISIONALI

GUSSOLA - L'associazione Coordinamento Po-polare di Gussola invita tutti i suoi aderenti stase-ra, sabato 16 febbraio, a trascorrere una serata in compagnia giocando a tombola. L’appuntamento è presso il Centro Culturale alle ore 21.

Oggi, sabato 16 febbraio, alle ore 10 presso il Salone Marinai, il Consiglio d'Amministrazio-ne della Fondazione Busi incontrerà gli ospiti e i parenti della RSA Busi, del CDI “Fiorella” e della C.S.S. “I Gira Soli” per illustrare loro i dati econo-mici e previsionali per il 2013.

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Pagine a cura di Martina Pugno

opo tutto lo stress dei preparativi, ma anche le forti emozioni che ac-compagnano l'attesa del giorno più bello, un po' di

sano relax è del tutto meritato. Se poi l'occasione lo permette, tanto vale abbandonarcisi in qualche me-ta da sogno, realizzando così anche il desiderio di visitare un luogo che magari vi ha sempre affascinato, o che in altre occasioni sarebbe trop-po dispendioso.

Ai viaggi di nozze le coppie pro-prio non rinunciano: sempre più di frequente, al contrario, i giovani sposi decidono di effettuare la lista dei regali proprio in agenzia viaggi, ottenendo così un aiuto concreto a rendere possibile il viaggio dei pro-pri sogni e risolvendo un altro picco-lo problema che spesso si presenta, ovvero la mancanza di una reale ne-cessità di oggetti ed elettrodomesti-ci per la casa, soprattutto se la cop-pia già da qualche tempo ha iniziato una vita a due.

Il viaggio di nozze dovrebbe ide-almente costituire il viaggio più ma-gico e affascinante nella vita della coppia, la possibilità di vivere un idil-lio che sancisce l'unine e che ripren-de una tradizione antichissima. Il viaggio di nozze così come si inten-de oggi ha origine in epoca vittoria-na, quando il costo del viaggio di nozze era normalmente pagato dallo sposo o dalla sua famiglia. In questi tempi, la sposa e lo sposo conduce-vano generalmente vite separate dall'avviso di fidanzamento ufficiale sino alla cerimonia matrimoniale. Partire insieme dopo il matrimonio era visto come un'opportunità per il marito e la moglie di riprendersi du-rante quell’evento speciale e magico attimi di pace e tranquillità. Dal 1820 il concetto di luna di miele è diven-tato popolare anche in Europa. I francesi adoperavano l’espressione "voyage un facon la anglaise " (stile di viaggio in inglese) per rappresen-

tare questa usanza. Anche se, "Lune de miel" è in realtà il termine france-se per luna di miele. In questo perio-do l'Italia era il paese più popolare da visitare per i viaggi di nozze. Men-tre, la destinazione più popolare per la luna di miele negli Stati Uniti erano le cascate del Niagara. Tuttavia, l'origine dell'usanza di allontarnarsi per la coppia all'inizio dell'unione ha diverso significato e origini an-

cora più antiche: secondo molte culture, tra cui quelle del Nord Eu-ropa e quella babilonese, era usan-za bere del sidro o delle bevande a base di miele nel primo mese del matrimonio, come buon auspicio di gioia, amore, fortuna e prosperità all'interno della coppia. I vichinghi scandinavi, invece, avevano l’usan-za di rapire le loro spose dei villaggi locali, per poi tenerle nascoste fino

a quando rimanevano incinte, o fino a quando la famiglia della sposa aveva cessato la ricerca, per pre-sentarsi nuovamente nella comuni-tà solo a fatto compiuto. Un viaggio decisamente diverso, quindi, dalle mete da sogno che le coppie hanno a disposizione oggi, per giorni spensierati dedicati al relax, all'av-ventura, al benessere e soprattutto all'inizio di una splendida vita a due.

D

Speciale Sposi

Le tradizioni della luna di miele

Siete alla ricerca della meta perfetta per il vostro viaggio di nozze, ma ancora non avete trovato nulla che possa soddisfare tutti i vostri criteri e farvi vivere momenti da sogno? Un invito diretto arriva direttamen-te dall'Ente del Turismo della Malesia, che nei primi mesi del 2013 sarà presente a tutte le principali fiere del settore per illustrare tutto ciò che questo affasci-nante Paese ha da offrire agli sposi di tutto il mondo.

La Malesia promette di far vivere una luna di miele indimenticabile tra paesaggi paradisiaci, spiagge ver-gini, acque cristalline, sole, relax e resort imperdibili, ma anche sport acquatici, animali esotici, storia, cul-tura, design d’avanguardia e gastronomia che per-mettono a questa destinazione di stupire e regalare dei veri momenti da sogno. La Malesia è la meta ide-ale per i neosposi e per tutte le coppie che desiderino apporre un sigillo di qualità a una tappa fondamenta-le della loro unione, come le nozze d’argento o di dia-mante.

A dare conferma del fascino di questa meta sono oltre 41 mila italiani che hanno visitato la Malesia nel 2012 (con un incremento medio del 3,2% rispetto al 2011): un trend in forte crescita che testimonia la ver-satilità di una meta in grado di incontrare gusti e de-sideri delle più diverse coppie, dagli amanti dell'av-ventura a coloro che sono alla ricerca di un momento di pace di relax. Il grande vantaggio della Malesia, in-fatti, è l’ampiezza dell’offerta, con prodotti legati alla natura con la visita delle foreste pluviali più antiche al mondo, alla bellezza con le Spa, alla modernità con la visita di Kuala Lumpur; lo sport con gli oltre 200 cam-pi da golf, la Formula 1 e il Moto GP sul circuito di Sepang e, ovviamente, la vacanza relax su spiagge bianche e mare cristallino in grado di ospitare i turisti 365 giorni all’anno senza limite di stagionalità. Per co-noscere più nel dettaglio questo meraviglioso Paese, sarà possibile visitare lo stand dell'Ente del Turismo il 3 aprile a Torino, il 5 aprile a Bassano del Grappa, il 12 a Bergamo, il 18 aprile a Brescia e infine a Bologna il 19 aprile.

VIAGGIO DI NOZZEI mille volti della Malesia

Sabato 16 Febbraio 201318

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er valorizzare un'immagine preziosa, ci vuole una ricercata cornice: allo stesso modo, an-che il giorno più bello e impor-tante nella vita della coppia

merita una cornice che sia in grado di trasformarlo in un vero e proprio sogno ad occhi aperti. Rendere indimenticabi-le il matrimonio per la coppia e per gli invitati è una piccola magia che si può compiere grazie alla cura di tutti i det-tagli, dalla cerimonia alla location desti-nata ai festeggiamenti. Paesaggi sug-gestivi, luoghi ricchi di fascino e am-bienti pregni di storia, giardini romantici e spazi aperti immersi nel silenzio e nel verde: tutto questo è la Cascina Fari-sengo, a pochi minuti da Cremona.

La prima impressione, di fronte alla Cascina, è quella di un tuffo nel passa-to, tra le mura della splendida cascina lombarda a pianta quadra immersa in un ampio parco dal gusto romantico. Un luogo nel quale respirare tutto il fa-scino della tradizione contadina e della vita che si svolgeva quotidianamente nel territorio, della quale restano nume-rose testimonianze che trasformano la location in un'affascinante cascina - museo tutta da scoprire, un passo dopo l'altro. Dodici arcate dividono le struttu-re, adibite un tempo a funzioni diverse, dai depositi al fienile, che ospita nella parte alta 25 carrozze d'epoca. Si tratta

di un assaggio dei tanti elementi ancora presenti a testimonianza della storia e della vita della cascina, che si offre oggi ai suoi ospiti come location ampia e dal gusto diversificato in grado di ricreare la giusta atmosfera per qualsiasi ricevi-mento e matrimonio. All'interno, ricava-ta da quelle che erano precedentemen-te le stalle, una elegante ed ampia sala accoglie fino a 200 ospiti, protagonisti assoluti di giornate che ospiteranno un

unico evento, lasciando così a disposi-zione della coppia e dei loro invitati l'in-tera cascina e tutti gli spazi ad essa annessi. L'attenzione e la professionali-tà al servizio degli ospiti della cascina e la possibilità di cucire ogni evento su misura, sfruttando le diverse location e ambientazioni presenti, accresce il fa-scino di un ambiente che ancora oggi si presta ad essere vissuto intensamente ed esplorato, per coglierne ogni sfuma-

tura All'esterno, i 14mila metri quadri del parco in stile romantico offrono sug-gestive ambientazioni e giochi cromati-ci che si prestano perfettamente a valo-rizzare qualsiasi scatto fotografico, mentre una passeggiata lungo la tenuta permetterà di riscoprire elementi che un tempo ne animavano la vita, dalla ca-setta del pescatore a quella del caccia-tore, dalla ghiacciaia alla casa padrona-le, fino al bocchirale che mette in comu-nicazione la cascina e il giardino.

Il giardino, con le sue piante e colti-vazioni variegate, costituisce anche un'area di notevole interesse botanico. Una delle case contadine ospita un vero e proprio piccolo museo che ripropone attraverso gli oggetti di uso comune la quotidianità della cascina nel corso del Novecento, tutta da riscoprire.

La cascina si inserisce all'interno di un territorio altrettanto carico di storia: non potrebbe del resto essere altrimen-ti per un'area il cui primo dato certo ri-sale ad un documento del 965 depo-sitato presso l’archivio di Cremona e che durante l’epoca romana costituiva un riferimento locale , in quanto dai suoi campi - leggermente sopraelevati sul-la bassa - partiva e tuttora parte l’argi-ne Maestro Etrusco che corre fin oltre il mantovano per centinaia di chilometri.

PUn tuffo nel passato, una location senza tempo

La Cascina Farisengo conserva intatto il fascino delle corti contadine lombarde

Speciale Sposi Sabato 16 Febbraio 201319

Una proposta così, di certo non l'avete mai ricevuta: Sebastian, un fran-cese di 35 anni, nel giorno di San Valen-tino è stato il primo uomo a fare la sua proposta di matrimonio nello spazio, a un'altezza di 30 chilometri. Il viaggio spaziale è stato filmato nella sua inte-rezza, dal decollo fino alla messa in or-bita della dichiarazione d'amore nella stratosfera: resterà un ricordo per la coppia e un record per gli spettatori che hanno seguito l'evento. Per la cifra non esattamente indifferente di 4990 euro, l'uomo, proprietario di un ristorante a Parigi, ha richiesto il servizio di Apote-oSurprise, un'agenzia di eventi decisa-mente fuori norma, specializzata nella messa in scena di proposte di matrimo-nio spettacolari. Il giorno di San Valen-tino, la foto della coppia e il messaggio "Vanessa, mi vuoi sposare?" sono stati fissati a un pallone sonda e rilasciati nel cielo da professionisti dell'esplorazione spaziale.

Ci sono volute circa tre ore affinchè il messaggio raggiungesse la sua spazia-le destinazione, con uno splendido sfondo del pianeta terra che ha accom-pagnato la registrazione per una propo-sta a dir poco unica. Poco dopo aver raggiunto l'altezza prevista e avendo raccolto le splendide immagini della terra, il pallone sonda è scoppiato e si è aperto un paracadute per riportare a terra il sistema video. Una volta recupe-rata, la registrazione verrà montata e mostrata alla fidanzata di Sebastian, che diventerà la prima donna della sto-ria a ricevere una proposta di matrimo-nio nello spazio, davvero impossibile da rifiutare.

La propostadi matrimonio...daLLo spazio

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i giorni piu' propizi per il matrimonio secondo la tradizione popolare

In Italia, la scelta del giorno del matrimonio si lega a una lunga tradizione fatta di consigli relativi ai pe-riodi più o meno propizi e portatori di buona sorte. Si tratta di indicazioni che ancora oggi, spesso, si decide di seguire, anche se i matrimoni infrasettima-nali sono diventati più frequenti e può capitare spes-so che la coppia si basi semplicemente sul giorno in cui è possibile avere a disposizione la location dei propri sogni. Se la semplice tradizione può sembra-re che condizioni troppo, cosa dovrebbero dire in-vece i cinesi, per i quali è lo Stato a dettar legge a riguardo? Secondo le più recenti normative, infatti, in Cina è vietato sposarsi nel giorno di San Valentino. La norma deriva proprio dall'elevato numero di ri-chieste ricevute per questo giorno particolare. An-che in questo caso, le ragioni si legano a motivi culturali: in Cina San Valentino coincide con il periodo delle va-canze del Capodanno cinese, uni-co nel quale tutti i lavoratori hanno diritto alle ferie.

La tendenza, però, a scegliere questo giorno speciale per spo-sarsi è talmente diffusa che ha costretto gli uffici pubblici, negli ultimi due anni, a lavorare a ritmo serratissimo: da qui il divieto. E' infatti una tradizione molto radicata, in Cina, quella di scegliere date simboliche per av-venimenti importanti. Nulla del genere, almeno per il momento, accade invece in Italia, dove le disposi-zioni tradizionali fanno riferimento ai diversi giorni

della settimana: lunedì è il giorno dedicato alla Luna, portatrice di buona salute; martedì porta ricchezza sicura; mercoledì, secondo la tradizione popolare, è un giorno molto propizio; giovedì, è portatore invece

di dispiaceri per la sposa; venerdì, se per i cristiani è un giorno di pe-nitenza e quindi non adatto a ce-lebrare matrimoni, per chi non crede è il giorno dedicato a Vene-re e quindi più che adeguato a questo tipo di celebrazione; saba-to, è considerato dalla tradizione popolare il giorno più sfavorevole

alle nozze; domenica, giorno preferito nel passato, è ancora oggi molto diffuso, ma comporta talvolta la difficoltà di trovare liberi i sacerdoti, le chiese e le location per la data prestabilita, richiedendo lunghi periodi di attesa ai quali si preferisce, sempre più spesso, la scelta di un giorno alternativo.

Speciale SposiSabato 16 Febbraio 201320

u Conghane e Wu Sognshi si sono sposati in Cina nel 1924: all'epoca poter fotografare

le nozze era un privilegio per po-chi, che la coppia non si è potu-ta permettere. Vissuti con que-sto rimpianto fino ad oggi, i due sposi hanno deciso di porre ri-medio: abito bianco per Songshi, 103 anni, e giacca e farfallino per Conghane, 101 an-ni, la foto è stata finalmente scattata. Un aneddoto curioso, che attira l'attenzione sul tema degli scatti con i quali si deside-ra immortalare il giorno da ricor-dare per sempre: la scelta del formato e del supporto sui qua-li immortalare il matrimonio so-no fondamentali, non meno del-la scelta del professionista, se si vuole evitare di ritrovare a realiz-zare il proprio sogno in "legge-ro" ritardo, come la coppia cita-ta.Ad oggi, le possibilità degli spo-si sono estremamente varie, a partire dalla decisione di sele-zionare solamente scatti foto-grafici oppure di abbinare ad essi anche un filmato o un breve video che riassuma i momenti più salienti della giornata spe-ciale. In ambito strettamente fotografico, la prima grande di-stinzione da fare è quella tra al-bum fotografico e fotolibro. Il fotolibro, o album digitale, è una delle novità degli ultimi anni che viene proposta agli sposi in al-ternativa all’album tradizionale o classico. La principale diffe-renza è che nell’album tradizio-nale le fotografie vengono incol-

late sulla pagina dell’album so-litamente con del bi-adesivo, mentre nel fotolibro sono le stampe fotografiche stesse pie-gate e incollate l’una sull’altra e rilegate insieme che formano la pagina dell’album, quindi nel li-bro digitale tutta la superficie della pagina è composta da car-ta fotografica, sfruttando così a pieno tutto lo spazio per la com-posizione delle immagini del vostro servizio fotografico.L'album tradizionale permetterà la rimozione e il riposizionamen-to delle foto in qualsiasi momen-to, mentre a vantaggio dell'al-bum fotografico digitale c'è la possibilità di personalizzare la grafica e l'impaginazione. Se deciderete che sarà l’album li-bro a incorniciare le vostre noz-ze, accanto alla valutazione del-la qualità degli scatti offerta dal fotografo dovrete tenere conto anche delle abilità nell'impagi-nazione e nella ricercatezza gra-fica, assicurandovi che sappia incontrare il vostro gusto esteti-co.Tale elemento non si presen-ta in caso di album tradizionale, ma questo non significa che es-

so necessiti di meno cure: an-che la scelta degli accostamen-ti fotografici è importante e con-dizionerà la buona riuscita del risultato finale. In entrambi i casi non sottovalu-tate la qualità dei materiali, la stampa professionale, la rilega-tura delle pagine e la robustezza dell’album e della sua copertina. Ricordate che state selezionan-do il professionista che vi aiute-rà a rendere indelebili i migliori momenti del vostro matrimonio: qualcuno quindi che goda della vostra fiducia e sappia intuire i vostri desideri.Una valutazione estetica e di gusto deve essere effettuata an-che per il filmato: le riprese tra-dizionali ben si adattano ad un matrimonio classico del quale non si vuole perdere proprio nul-la, mentre un più breve videoclip permetterà un risultato più dina-mico e creativo, che punterà a catturare l'atmosfera generale del giorno del vostro matrimonio e i dettagli che conferiscono a tale evento una personalità e un carattere unici, su misura della coppia.

W

Le nozze raccontate...dalle immagini

Video e fotoalbum: i supporti per suggellare il ricordo del “Sì”

Troppi matrimonia San Valentino,

in Cina scatta il divieto

Page 21: Il Piccolo del 16 febbraio 2013

Agricoltura Sabato 16 Febbraio 201321

CREMONAFIERE

accordo sul bilancio plu-riennale dell’Unione eu-ropea raggiunto la scor-sa settimana, per la prima volta si chiude in diminu-

zione rispetto agli stanziamenti del-le programmazioni finanziarie dei pe-riodi precedenti. In linea generale è stato premiato l’aspetto rigorista di alcuni paesi capeggiati dalla Germa-nia, ma sul fronte agricolo l’Italia e la Francia sono riuscite a farsi valere. Gli stanziamenti per il prossimo periodo 2014-2020 diminuiscono dai 957,7 miliardi di euro del periodo 2007-2013 a 959; e i pagamenti da 925,5 a 908 miliardi di euro.

L’agricoltura e l’ambiente sono i settori che vengono colpiti di meno e che in qualche modo ‘hanno tenu-to’. Con l’intesa di venerdì scorso, gli stanziamenti per il settore agricolo, nell’ambito della Pac, pur scenden-do al 39 per cento dell’intero bilancio dell’Unione ne rappresentano anco-ra la voce più importante. L’Italia ri-esce a limitare i danni: è ancora un contribuente netto ma il suo sbilan-cio passa da un passivo di 4,5 miliar-di di euro del periodo 2007-2013 ad uno di 3,8 miliardi di euro per il pe-riodo 2014-2020. «Complessivamen-te non è certo una bella pagina nella storia dell’Unione», commenta il pre-sidente della Commissione agricoltu-ra del parlamento europeo, Paolo De Castro. «Alcuni Stati del Nord Europa hanno lavorato per i tagli e contro una maggiore integrazione europea. Tut-tavia per il settore agricolo si è riusciti

a limitare i danni». Gli stanziamenti al settore agrico-

lo sono pari a 373,48 miliardi di euro, di cui 277,85 destinati ai pagamen-ti diretti (il cosiddetto primo pilastro) e agli interventi sui mercati. La re-stante parte è destinata allo svilup-po rurale. L’agricoltura in Italia è un settore economico di straordinaria importanza. L’agro-alimentare naziona-le è tornato ad es-sere il primo settore economico del pae-se, con un fatturato all’esportazione di 32 milioni di euro. «Ci vuole più Italia ed agricoltura in Europa per contrastare le linee nordi-che e autonomiste di Inghilterra, Da-nimarca, Olanda e Svezia», riprende De Castro. «Oggi l’agricoltura nel no-stro paese è in grado di creare occu-pazione. L’agroalimentare ha un ruolo di primo piano. Basti pensare solo al vino, con un fatturato di 9,5 miliardi di

euro di cui ben 6,5 vanno all’estero». Oppure ai formaggi e prosciutti Dop, come il Grana padano o il prosciut-to di Parma. Negli Usa siamo il primo esportatore. Per questi aspetti - e non solo per il sostegno alla produzione - la politica agricola comunitaria è fon-damentale per il nostro paese. «In ef-fetti, i tagli all’agricoltura sono stati

contenuti in soli 16-17 miliardi di euro l’anno, che signi-ficano un 18-20% in meno. E di que-sto non si può certo essere felici, anche se - ripeto - l’agri-

coltura subisce tagli inferiori rispetto ad altri settori. Complessivamente il governo Monti è riuscito a limitare i danni. La proposta del Commissario all’agricoltura Dacian Ciolos prevede-va tagli per 286 milioni di euro l’anno all’agricoltura, che per i sette anni di durata del piano facevano quasi due miliardi di euro. Attraverso i fondi ag-

giuntivi si è riusciti a recuperare un miliardo e mezzo al settore agricolo». Quindi viene sostanzialmente ribadi-to l’impianto dell’assetto agricolo del-la Pac 2014-2020 definito nell’ambito del Parlamento europeo. «Certamen-te, pur non essendo contenti dei tagli per il capitolo agricolo, in parte recu-perati sul secondo pilastro, l’accordo è sicuramente migliorativo rispetto alla proposta dello scorso novembre perché i tagli sono concentrati su altri interventi. Inoltre, per quanto riguar-da i contenuti del testo, apprezziamo che il consiglio abbia accolto le mi-sure di maggiore flessibilità e minore burocrazia per il ‘greening’, che era-no state definite dalla Commissione agricoltura del Parlamento europeo». Ora l’accordo dovrà essere ratifica-to dall’Europarlamento e ciò, secon-do De Castro, potrebbe comportare qualche difficoltà, dal momento che il bilancio preventivo si presenta con un deficit di spesa: impegni per 959 miliardi e stanziamenti per 908.

Le decurtazioni dei finanziamenti sono inferiori rispetto ad altri settori. De Castro: «In Europa ci vuole più Italia»

L’• A cura di Libera Agricoltori •

Bilancio Ue: l’agricoltura “contiene” i tagli

Giovedì si è tenuto a Cremona presso la Sala Zelioli Lanzini di Cre-monaFiere, l’ultimo incontro di ag-giornamento della Libera Associa-zione Agricoltori Cremonesi dedica-to alle principali novità del compar-to: Pac, latte, nitrati, fisco e novità per le aziende assuntrici di mano-dopera. Anche quest’anno la Libera ha infatti organizzato una serie di incontri zonali per gli associati. Per

coprire il territorio gli incontri si sono tenuti a Pandino, Soncino, Piadena, Castelleone, Soresina, Crema, Ca-salmaggiore ed appunto l’ultimo a Cremona.

In apertura di ogni appuntamento è stata illustrata l’articolazione dell’incontro. Si è parlato della Pac, spiegando le ultime novità a partire dal raggiungimento dell’accordo di bilancio che fissa in 330-340 miliar-

di di euro il budget disponibile. Altra notizia positiva lo slittamento al 2015 della riforma. Excursus sui te-mi del latte, delle Op e del riordino dei consorzi di bonifica e novità sulla direttiva nitrati.

Sono state analizzate le questioni fiscali che riguarderanno il 2013 e sono state rimarcate le ultime novità per le aziende assuntrici di mano-dopera, che potranno contare su

una riduzione dei contributi Inail pari al 16 % qualora negli ultimi due anni non avessero registrato infortu-ni. Un provvedimento che dovrebbe essere esteso anche ai lavoratori autonomi.

La partecipazione degli associati è stata molto sentita e interessata. Si calcola che agli otto incontri di zona abbiano preso parte oltre 700 associati.

«Il mondo agricolo è in grado di creare

occupazione»

Successo per i corsi di aggiornamento della Libera

Nelle giornate della manifestazione la questio-ne delle organizzazioni di prodotto (‘Op’), ossia le aggregazioni tra gli allevatori, ha tenuto ban-co. La scorsa domenica, l’assessore provinciale all’Agricoltura Gianluca Pinotti aveva annunciato che il giorno dopo si sarebbe recato in Regione per scongiurare il rischio chiusura per il 9% de-gli allevamenti cremaschi che, in base ai dati in nostro possesso, potrebbe avvenire nei prossimi mesi. Le associazioni di categoria, in particolare la Libera Agricoltori, stanno invitando i produttori di latte ad aggregarsi, grazie alle opportunità del-la legge regionale approvata lo scorso dicembre. La creazione di ‘Op’ consentirebbe un maggior potere contrattuale nei confronti della grande di-stribuzione, al momento della trattativa sul prez-zo del latte alla stalla.

Permetterebbe, inoltre, agli allevatori di farsi trovare pronti tra due anni, quando finirà il regime delle quote latte e l’Unione europea riformerà la Politica agricola comunitaria. Temi che toccano da vicino anche le 12 aziende iscritte al concor-so regionale. I capi annunciati alla vigilia erano 74, ma in realtà gli allevatori ne hanno portati 56. Anche a causa della neve, il resto del program-ma della fiera ha subito un drastico ridimensiona-mento. Moltissimi espositori, a cominciare dagli ambulanti che domenica avevano invaso il paese con le loro bancarelle, hanno rinunciato ad alle-stire gli spazi.

‘En plein’ dell’azienda Cioli di Remedello al concorso regionale della vacca Frisona. La ma-nifestazione zootecnica, inserita nel programma della fiera di Sant’Apollonia, si è svolta regolar-mente nonostante la nevicata. L’area coperta di via Masaccio ha offerto adeguato riparo ad alle-vatori, pubblico, giurati e agli animali. Oltre ad ag-giudicarsi il premio come campionessa assoluta della fiera la frisona ‘September fall et’ ha vin-to anche quello di miglior mammella. L’azienda bresciana ha completato il tris con il primo posto assoluto nella classifica del miglior allevamento. Il riconoscimento come miglior mammella del-le vacche giovani è andato alla frisona ‘Val Bas Sanchez Valga’ dell’azienda Pierida.

RIVOLTA D’ADDA Fiera di Sant’Apollonia

Paolo De Castro

10.55 APRIRAI. Attualità11.05 CHE TEMPO FA 11.10 IL RITORNO DEI LEONI BIANCHI12.00 LA PROVA DEL CUOCO.Att13.30 TG1/TELEGIORNALE14.00 EASY DRIVER. Attualità14.30 LE AMICHE DEL SABATO.Att17.00 TG1/CHE TEMPO FÀ17.15 A SUA IMMAGINE. Att17.45 PASSAGGIO A NORD-OVEST18.50 L'EREDITÀ. Game show20.00 TG1 TELEGIORNALE20.35 ANTEPRIMA FESTIVAL. Mus20.40 63° FESTIVAL DI SAN REMO01.00 TG1 NOTTE/CHE TEMPO FÀ

06.30 UNOMATTINA. Varietà10.05 MAXITALIA. Attualità10.30 A SUA IMMAGINE. Att10.55 SANTA MESSA12.00 RECITA DELL'ANGELUS12.20 LINEA VERDE. Attualità13.30 TG1 Telegiornale 14.00 DOMENICA IN - ARENA. Att16.30 TG1 Telegiornale16.35 DOMENICA IN COSÌ È LA VITA20.00 TG1 Telegiornale20.40 AFFARI TUOI. Game show21.30 TUTTA LA MUSICA DEL CUORE. Fic23.25 SPECIALE TG1. Attualità00.30 TG1 NOTTE/CHE TEMPO FÀ

10.20 APRIRAI. Attualità10.30 SULLA VIA DI DAMASCO. Att11.00 MEZZOGIORNO IN FAMIGLIA13.00 TG2 GIORNO / DRIBBLING14.00 CONCERTO PER UN DELITTO. F15.40 NORA ROBERT'S. Film17.05 SERENO VARIABILE. Attualità18.05 90°MINUTO. Sport19.30 INVINCIBILI ANGELI. Telefilm20.30 TG2 NOTIZIE21.05 CASTLE. Telefilm21.50 BODY OF PROOF. Telefilm22.35 TG2 NOTIZIE22.50 SABATO SPRINT. Sport23.45 TG2 DOSSIER

06.30 REAL SCHOOL. Att09.25 ALIEN SURF GIRLS. Tf10.10 RAGAZZI C'È VOYAGER.Var10.50 A COME AVVENTURA. Att11.30 MEZZOGIORNO IN FAMIGLIA13.00 TG2 GIORNO/METEO/MOTORI13.45 QUELLI CHE SPETTANO. Var15.40 QUELLI CHE. Varietà17.10 STADIO SPRINT. Sport18.10 90°MINUTO. Sport19.35 IL PUMA. Telefilm20.30 TG2 NOTIZIE21.00 NCIS. Telefilm21.45 ELEMENTARY. Telefilm22.35 LA DOMENICA SPORTIVA

09.25 DOC MARTIN.Telefilm10.10 L'ISPETTORE DERRICK. Tf11.00 TGR BELLITALIA11.30 TGR PRODOTTO ITALIA.Att12.00 TG3 Sport - Meteo / TGR14.00 TG REGIONE/METEO14.55 TV TALK. Attualità16.30 SQUADRA SPECIALE VIENNA. Tf17.15 ASSO DI CUORI. Film19.00 TG3/REGIONE/METEO 20.00 BLOB. Attualità20.15 SUPERSTORIA 2013. Att21.05 DRESDA. Film23.40 TG3/TG REGIONE24.00 AMORE CRIMINALE. Att

11.05 TGR MEDITERRANEO. Att11.30 TGR REGIONEUROPA. Att12.00 TG3 Sport - Meteo / TGR12.25 TELECAMERE. Attualità12.55 PRIMA DELLA PRIMA13.25 PASSEPARTOUT. Att14.00 TG3/REGIONE/METEO14.30 MINIRITRATTI. Attualità15.05 ALLE FALDE DEL KILIMANGIARO. Doc18.00 PER UN PUGNO DI LIBRI. Quiz19.00 TG3/REGIONE/METEO 20.00 BLOB/PRESA DIRETTA21.30 BALLARÒ. Attualità23.35 SOSTIENE BOLLANI. Varietà

SABATO 16 DOMENICA 17

CANALE 5

ITALIA 1

RETE 4

06.00 PRIMA PAGINA07.55 Traffico/METEO08.00 TG5 MATTINA09.05 SUPERPARTES. Attualità11.00 FORUM. Attualità13.00 TG5 TELEGIORNALE/METEO 513.40 COUGAR TOWN. Telefilm14.10 AMICI. Talent16.00 VERISSIMO. Attualità18.50 AVANTI UN ALTRO. Game20.00 TG 5 telegiornale - METEO 520.40 STRISCIA LA NOTIZIA. Varietà21.10 IL PRINCIPE E IL PIRATA. F23.20 I LAUREATI. Film02.15 TG5 NOTTE/METEO5

07.55 TRAFFICO - METEO 508.00 TG5 MATTINA08.50 LE FRONTIERE DELLO SPIRITO. Attualità10.00 ZOO DOCTOR. Telefilm10.55 YELLOWSTONE. Doc12.00 MELAVERDE. Att13.00 TG5 Telegiornale - METEO 513.40 L'ARCA DI NOÈ. Varietà14.00 DOMENICA LIVE. Varietà18.50 AVANTI UN ALTRO. Game show20.00 TG 5 - METEO 520.40 STRISCIA LA DOMENICA.Var21.30 TROY. Film01.00 TG5 NOTTE/METEO.IT

09.05 CARABINIERI 3.Telefilm10.05 DONNAVVENTURA. Att10.50 RICETTE DI FAMIGLIA. Att11.30 TG 4/METEO/NOTIZIE/TRAFFICO12.00 UN DETECTIVE IN CORSIA. Tf12.55 LA SIGNORA IN GIALLO. Tf14.00 TG4 TELEGIORNALE14.45 LO SPORTELLO DI FORUM.Att15.30 POIROT. Film17.00 DETECTIVE MONK. Tf18.00 PIANETA MARE. Att18.55 TG 4 - METEO 419.35 TEMPESTA D'AMORE. Soap20.40 WALKER TEXAS RANGER. Tf21.30 AMERICAN GANGSTER. Film

07.50 SUPER PARTES.Att09.20 SLOW TOUR. Att10.00 SANTA MESSA11.00 LE STORIE DI VIAGGIO A...Att11.30 TG 4 TELEGIORNALE12.00 PIANETA MARE. Attualità13.00 DONNAVVENTURA. Attualità14.00 TG4 Telegiornale - METEO 414.40 SLOW TOUR. Att15.25 DALIDA. Fiction18.55 TG4 Telegiornale - METEO 419.35 IL COMANDANTE FLORENT.Tf 21.30 QUALCOSA DI CUI SPARLARE. F23.45 L'UOMO DEI TUOI SOGNI. F01.50 TG4 NIGHT NEWS

SABATO 16 DOMENICA 17

LA 7

SABATO 16 DOMENICA 17 06.00 TG LA707.00 OMNIBUS. Attualità09.55 COFFEE BREAK. Attualità11.00 TG LA7 - METEO11.05 BOOKSTORE. Attualità12.00 IL TEMPO DELLA POLITICA. Tf12.30 I MENÙ DI BENEDETTA. Var13.30 TG LA714.05 TG LA7 CRONACHE. Att14.45 L'ULTIMO APACHE. Film16.10 THE DISTRICT. Telefilm17.55 L'ISPETTORE BARNABY.Tel20.00 TG LA720.30 IN ONDA. Attualità22.30 LINEA DI SANGUE. Film

06.00 TG LA 7 - METEO - OROSCOPO07.00 OMNIBUS. Attualità 09.55 COFFEE BREAK. Attualità11.05 FUORI GUSTO. Varietà12.00 il tempo della politica12.30 I MENÙ DI BENEDETTA13.30 TG LA714.05 TG LA7 CRONACHE. Att14.45 BETRAYED - TRADITA. Film17.00 THE DISTRICT. Telefilm18.00 L'ISPETTORE BARNABY.Tel20.00 TG LA720.30 IN ONDA. Attualità21.35 AMADEUS. Film00.45 TG LA7 SPORT

07.15 LE NOSTRE REGIONI08.10 STUDIO 1 DIPIÙ08.50 Torino nata due volte 12.15 Benedetto XVI un Papa un uomo 12.40 Volontariato la crisi e la speranza 20.00 Torino nata due volte20.30 RUBRICA RELIGIOSA21.00 Benedetto XVI un Papa un uomo 21.10 IO E MARGHERITA. Sitcom 21.30 Volontariato la crisi e la speranza 22.15 LE NOSTRE REGIONI23.00 LA PARTITA DI HUGONY00.45 VIAGGIO SENTIMENTALE NELL’ ITALIA DEI DESIDERI

07.15 LE NOSTRE REGIONI08.35 STUDIO 1 DIPIÙ09.05 Volontariato la crisi e la speranza 09.35 PARC FERMÉ. TALK SHOW 10.35 NEVESPORT11.00 S. MESSA IN DIRETTA DAL DUOMO DI CREMONA13.05 RUBRICA RELIGIOSA IL GIORNO DEL SIGNORE18.15 SIDIGAS AVELLINO - VANOLI CREMONA 20.05 Ombre solari crisi del fotovoltaico20.30 Volontariato la crisi e la speranza 21.00 LE NOSTRE REGIONI21.40 A TAMBUR BATTENTE

07.00 I'M THE BAND. Sitcom07.20 I PINGUINI DI MADAGASCAR Cartoni animati11.00 ROBIN HOOD. Telefilm12.25 STUDIO APERTO - METEO13.00 SPORT MEDIASET. Sport13.40 JUNIOR. Film15.50 I GEMELLI. Film17.50 MAGAZINE CHAMPIONS L. Att18.30 STUDIO APERTO/METEO19.00 LIVE BITES. Sitcom19.30 LE AVVENTURE LE TOPINO DESPERAUX. Film21.10 ORTONE E IL MONDO DEI CHI. F23.00 VALIANT. Film

07.00 SUPERPARTES. Attualità08.05 CARTONI ANIMATI10.35 DUE GEMELLE NEL PALLONE. F12.25 STUDIO APERTO - METEO14.00 MERLINO. Film15.45 SYDNEY WHITE. Film16.40 DRAGONHEART II. Film18.30 STUDIO APERTO19.00 COSÌ FAN TUTTE 2. Sitcom19.15 BEVERLY HILLS COP. Film21.25 LE IENE SHOW. Varietà00.25 CALIFORNICATION. Telefilm01.30 SPORT MEDIASET01.55 STUDIO APERTO02.25 MISS MONDAY. Film

Page 22: Il Piccolo del 16 febbraio 2013

di Laura Bosio

n momento di con-fronto, di condivisio-ne, di critica ma an-che di comprensione, sui temi delle malattie

rare: questo sarà il convegno promosso in occasione della Giornata internazionale delle ma-lattie rare, il prossimo 28 febbra-io, presso l'aula magna “Magda Carutti” dell'ospedale di Cremo-na. Un'occasione per ascoltare non solo la voce dei medici, ma anche quella della società civile e delle associazioni che seguono i malati. «E' questa la grande no-vità» spiega il dottor Pietro Ca-valli, responsabile dell'unità ope-rativa di genetica dell'ospedale. «Questo per i medici non sarà il momento di parlare, ma di ascol-tare quello che hanno da dirci le associazioni dei malati e dei fa-migliari, su un tema difficile». L’incontro si propone l’obiettivo di promuovere la conoscenza delle malattie rare e di fornire in-dicazioni precise e documentate in merito alle procedure corrette

da seguire. «Per questo abbiamo ritenuto che il confronto con i malati e le loro associazioni, l’ascolto della loro voce e quella delle loro famiglie dovesse esse-re al centro dell’attenzione non solo degli specialisti coinvolti, ma dell’intera società civile» sot-tolinea Cavalli.

Le malattie rare, pur presen-tando singolarmente una fre-quenza di 1/2000 o inferiore nel-la popolazione, sono complessi-vamente molto numerose e rap-presentano elementi critici sia in termini di tempestività nella dia-

gnosi, che nell’assistenza e nella individuazione di Centri che pos-sano garantire adeguati percorsi diagnostici, terapeutici, assisten-ziali.

«Si tratta di malattie che sono per la maggior parte non curabili e croniche, nonché invalidanti, quindi il vero problema per i pa-zienti non è la cura ma la gestio-ne della patologia. E qui entrano in gioco le associazioni dei mala-ti e dei familiari, che rappresenta-no la rete territoriale per il soste-gno a questi pazienti».

La maggior parte di questa patologie sono genetiche, e ven-gono riscontrate alla nascita, o subito dopo. «Trattandosi di con-dizioni rare, per le famiglie si apre un vero e proprio calvario, in quanto magari si tratta di patolo-gie che neppure il medico cono-sce, e bisogna peregrinare da un ospedale all'altro alla ricerca di qualcuno che sappia fare una diagnosi, a cui si arriva comun-que solo nel 75% dei casi» spie-ga Cavalli. «Difficile è anche ge-stire clinicamente e socialmente questi individui, che solitamente

hanno ritardi mentali, difficoltà a alimentarsi e via di seguito. Ci vuole tempo perché i genitori im-parino a gestire queste situazio-ni, e successivamente dovranno anche pensare al problema di eventuali gravidanze future e alla possibilità che il problema si pos-sa ripresentare».

In Lombardia, con lo scopo di contribuire a ridurre la gravità di questi problemi, è operativa la Rete regionale malattie rare, di cui l’Azienda Ospedaliera a l’Asl di Cremona rappresentano un presidio territoriale. «In sostanza questo mette in rete i medici che si occupano di queste patologie, evitando così ai genitori di dover peregrinare da un ospedale all'al-tro» dice Cavalli. «Esiste inoltre un percorso di esenzione dai co-sti sanitari, che vengono messi a carico del Servizio sanitario na-zionale». A Cremona i casi sono alcune decine, seguiti da diverse branche della medicina: neurolo-gia, pneumologia, pediatria, neu-ropsichiatria infantile, genetica, centro terapie anticoagulanti, dermatologia, ematologia.

Pietro Cavalli, responsabile del reparto di genetica: «E’ il momento di ascoltare la voce delle associazioni»

UUn confronto sulle malattie rare

Gentilissima Dottoressa,ho un bambino di 28 mesi,

che tutte le sere fatica ad addormentarsi. Ci mette anche più di un'ora, e io ogni sera re-sto lì vicina finchè non si addormenta. Se provo a uscire dalla cameretta prima che si sia addormentato si sveglia regolarmente nel cuore della notte. Cosa posso fare per facili-tare il suo addormentamento? Emanuela

Gent.ma Emanuela non è raro che i bambini non vogliano andare

a letto, generalmente questo è un problema molto diffuso nei primi 2 anni di vita. Solitamen-te il bambino piange quando viene lasciato solo nel lettino o cerca di uscirne fuori per cercare i genitori. Le cause possono essere diverse: an-sia di separazione, tentativi del bambino di controllare l'ambiente circostante, sonnellini prolungati nel tardo pomeriggio, giochi troppo stimolanti condotti prima di metterlo a dormire, un eventuale disturbo nella relazione genitore-bambino e/o la tensione nell'ambiente domesti-co. Indipendentemente dalle cause che posso-

no compromettere la loro serenità, i bambini hanno necessità di una routine serale che li aiuti ad addormentarsi. I “riti della nanna” devono essere ripetuti da tutti gli adulti che si occupano del loro addormentamento in modo tale che di-ventino per lui segnali stabili e continuativi. L’ideale sarebbe mantenere sempre lo stesso orario per andare a letto, creare un’atmosfera pacata e di serenità, leggere una storia breve con un lieto finale. Il rispetto della routine per-mette al bambino di cogliere importanti segnali che lo aiutano a comprendere la differenza tra il giorno e la notte ed a prepararsi al sonno. Se il suo bambino ha difficoltà nell’addormentarsi, piange e fa i capricci, le consiglio di essere pa-ziente e di ignorare la sua “opposizione”. Pro-prio la sua mancanza di reazione darà a suo fi-glio la chiara idea che deve “adeguarsi” al son-no. Se invece lei accoglie e cede ai suoi capric-ci, inizia a negoziare, gioca con lui, lo prende in braccio, lo supplica di dormire …. il momento della nanna diventerà infinito e stancante e il bambino si accorgerà dell’effetto …. benefico dei suoi capricci. Nel caso in cui, nel cuore

della notte, il bambino si alzi e si infili nel lettone, gli chieda se ha fatto un brutto sogno o se non sta bene, lo conforti, poi lo riporti nella sua ca-meretta e stia con lui finchè non riprende sonno. Non ceda alla stanchezza. Il sonno dei bambini è molto importante, dormire per un numero di ore adeguate aiuta a migliorare le capacità co-gnitive, la crescita del bambino. Stando ai risul-tati di una nuova ricerca i bambini che vanno a letto presto, iniziando a dormire più o meno sempre alla stessa ora, presentano migliori ca-pacità di linguaggio, iniziano a leggere con più facilità e raggiungono dei risultati migliori anche nella matematica. La invito quindi ad approc-ciarsi a questa situazione di momentanea critici-tà in modo sicuro e deciso , trasmettendo al suo bambino, nel momento della nanna, la fiducia nella sua capacità di affrontare una notte serena senza paure. Stiamo mettendo le basi per la sua futura autonomia.

Cerchi sempre di monitorare il suo livello di stanchezza e si conceda dei recuperi, per poter essere sempre all’altezza delle richieste educa-tive del suo bambino.

A cura della dottoressa Gabriella Locci

STUDIO ASSOCIATO DI NEUROPSICHIATRIA INFANTILE E PSICOLOGIA di DOTT. LOCCI GRAZIELLA, DOTT.BARBIERI MICHELA & ASSOCIATI Orari: Lun-ven:15.30-19.30 - Sab: 9.30-12.30/ 14.00-19.00 tel 0372 429208

Castelverde (CR) Via Manzoni 12 - Loc. Castelnuovo del Zappa - Tel. 0372 429208 - mail: [email protected]

Salute22 Sabato 16 Febbraio 2013

La Psicologa Risponde...

di Ermanna Allevi Diplomata presso la scuola di Naturopatia dell'istituto RIZA Iscritta alla FINR (federazione italiana naturopati RIZA)

Gentile naturopata soffro di Helicobacter Pylori e nonostante le cure non riesco a stare bene completamente. Può darmi un consiglio sulle erbe da utilizzare e magari anche sull'alimentazio-ne da seguire?

La ringrazio, Emma Gentile signora, l'Helicobac-

ter Pylori è un batterio che provo-ca un'infezione che , se non viene scoperto e curato, causa la gastri-te cronica. I sintomi sono quelli del-la gastrite, con la differenza che non si risolvono mai completamen-te. Tra questi si segnalano bruciore allo stomaco, nausea, pancia gon-fi a, fi tte a digiuno, acido in bocca.Basta fare un esame del sangue o un test eseguibile in farmacia per sapere se si tratta di malessere le-gato all' Helicobacter Pylori. Ol-tre alla cura antibiotica che le pre-scriverà il medico, può associare una tisana a base di cumino(frutti 40 g) e di melissa (foglie 40 g )per

due- tre mesi. Inoltre evitare caffè, the e bevande gassate, sopratutto la sera le sostanze nervine o arric-chite di anidride carbonica hanno un'azione irritante.

La frutta solo lontano dai pasti, mangiata a fi ne pasto crea acidità e tende a sovraffaticare uno stoma-co già stanco. Limitare il consumo di cibi grassi, fritti, formaggi stagio-nati, buro e intingoli vari richiedono più tempo per essere digeriti e ri-mangono più a lungo nello stoma-co, favorendo da una parte il gon-fi ore, dall'altra il contatto tra acido e mucosa dello stomaco. Non esa-gerare con le fi bre, cereali integra-li, frutta e verdura favoriscono lo svuotamento e il drenaggio dello stomaco, ma possono irritare l'in-testino, scatenando pesantezza e gonfi ore. Privilegiare le erbe amare, catalogna, cicoria, radicchio, car-ciofi sono un toccasana per la di-gestione, stimolano la secrezione di succhi gastrici quando è scarsa e aiutano anche il fegato.

Ermanna Allevi risponde alle vostre domande scrivendo a: [email protected] Oppure a: [email protected]

• Riceve a Cremona in via Pallavicino 6 tel. 0372-412372. • Riceve a Crema telefonando al 388 9037275.

CUP Centro Unificato di PrenotazioneDove: padiglione n. 12, a fianco del

Centro Prelievi, prospiciente Largo PrioriOrari di apertura al pubblico:

lunedì - venerdì dalle 7.30 alle18.00 orario continuato,

il sabato dalle 8.00 alle 12.00;Prenotazioni telefoniche: è possibile

telefonare al numero verde 800.638.638, da lunedì a sabato dalle 08.00 alle 20.00.

PRENOTAZIONI CHE NON SI EFFETTUANO AL CUP

Attraverso il CUP si prenotano tutte le prestazioni ad eccezione delle seguenti, che devono essere prenotate direttamente presso le singole unità operative o servizi

come indicato di seguito:

ANATOMIA PATOLOGICAsecreti e agoaspirati (non Tac e non Ecoguidati)

Dove: Poliambulatori, piano Terra.Orario: giovedì dalle 15 alle 16. Per prenotare

contattare la segreteria dell’Anatomia Patologi-ca dal lunedì al venerdì, dalle 10.30 alle 16.00. Telefono: 0372 405477, dalle 9.30 alle 16.00.

Consegna campioni istologici e citologiciLa consegna dei campioni citologici urinari è

prevista, presso il padiglione 5, da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 09.30;

per gli altri esami da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 16.00 (accesso diretto).

RADIOLOGIA Dove: piano 1, corpo H (ala destra).

TC, risonanza magnetica, ecografie urgenti e richiesta di prestazioni con bollino verde

Le prenotazioni vanno effettuate di persona o via fax.

Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.00, sabato dalle 08.00 alle 12.00.

Tel: 0372 405760. Angiografia

Le prenotazioni vanno effettuate di persona.Orario: da lunedì a venerdì

dalle 08.00 alle 15.30. Telefono: 0372 405367.

SENOLOGIA: Screening mammografico preventivo

biennale Asl Cremona (45-69 anni)Tutti i giorni dalle 8.30 alle 12.30, il mercoledì dalle 14 alle 16. La prenotazione va effettuata

al CUP dell'Asl 800 318 999.Prestazioni con carattere di urgenza,

risonanze alla mammella, agoaspirati, ecografieDove: piano 1, corpo M.

Ora: da lunedì a venerdì dalle 11.00 alle 13.00. Telefono: 0372 405614.

Per ulteriori informazioni è stata inoltre attivata una nuova linea telefonica dotata

di risponditore automatico in funzione 24 ore su 24: 0372 405612.

RADIOTERAPIA E MEDICINA NUCLEARE Dove: piano Cantina, (utilizzare la scala o

ascensore a sinistra vicino l'Ufficio Informazioni nell'atrio di ingresso)

corpo M, monoblocco ospedaliero.Orario:da lunedì a venerdì

dalle 07.30 alle 17.30. Telefono: 0372 405485.

MEDICINA DEL LAVORO:Dove: Medicina del Lavoro, padiglione 10

Impegnativa del medico curante.Allergologia per sospetti professionali

Tel. 0372 408178 da lunedì a venerdì, dalle 10.30 alle 13.00; oppure, personalmente

presso l’Ambulatorio di Allergologia dalle 09.00 alle 13.00 da lunedì a venerdì.

Visite specialistiche di medicina del lavoroTel: 0372 405777 da lunedì a venerdì, d

alle 08.00 alle 15.30; oppure, personalmente presso l’Ambulatorio Specialistico

di Medicina del Lavoro negli stessi orari.

CENTRO DIABETOLOGICODove: piano 6, corpo H (lato destro),

monoblocco ospedaliero.Orari: da lunedì a venerdì

dalle 08.00 alle 13.30 (prima visita per inquadramento

diagnostico-terapeutico e visita di controllo per monitoraggio metabolico e screening

delle complicanze croniche).Per le prime visite è preferibile che

la prenotazione avvenga di persona comunque possibile prenotare telefonicamente

da lunedì a venerdì, dalle 11.00 alle 13.30. Telefono: 0372 405715.

CENTRO PRELIEVI - LABORATORIO ANALISI accesso diretto da parte dei cittadini, con la richiesta del Medico di famiglia

o dello specialista.Dove: Centro Prelievi all'ingresso dell'ospedale.

Orario: da lunedì a venerdì dalle ore 07.30 alle 10.30.

Telefono: 0372 405663 - 0372 405452

CENTRO EMOSTASI E TROMBOSIMonitoraggio delle terapie anticoagulanti.

previsto accesso con prenotazione al numero 0372 405666 - 0372 405663.

Dove: Presso la palazzina del CupOrario: dalle 07.30 alle 12.00 da lunedì a venerdì.

CENTRO AZIENDALE DI ALLERGOLOGIADove: presso la Medicina del Lavoro, Padiglione 10

Accesso avviene mediante impegnativa del medico curante.

Le prenotazioni vengono effettuate telefonando allo 0372 408178

da lunedì a venerdì dalle 10.30 alle 13.00; oppure personalmente

presso l’Ambulatorio di Allergologia da lunedì a venerdì dalle 09.00 alle 13.00.

IMMUNOEMATOLOGIA E MEDICINA TRASFUSIONALE:

Emotrasfusioni, salassi, autotrasfusioni, terapia marziale endovenosa, preparazione di nuovi

emocomponenti ad utilizzo non trasfusionale: Gel Piastrinico, Concentrato Leucopiastrinico.

Dove: Piano terra, corpo D, monoblocco ospedaliero.Tel: 0372 435887 - 0372 405461

dalle 10.00 alle 17.00 da lunedì a venerdì

GENETICA Dove: piano 2 lato destro del monoblocco

ospedaliero. Prenotazioni telefoniche: 0372 405783

da lunedì a venerdì dalle 13.00 alle 14.30.

MEDICINA LEGALEPrenotazioni presso Direzione Medica di Presi-

dio piano Rialzato monoblocco ospedaliero. Tel: 0372 405200.

PSICOLOGIADove: settimo piano a sinistra.

Prenotazioni da lunedì a venerdì dalle ore 09.00 alle ore 10.00 presso il servizio di Psicologia, oppure anche telefonicamente

agli stessi orari al numero 0372 405409.

ONCOLOGIA MEDICADove: Piano 4 ala Destra Prenotazione in reparto da lunedì a venerdì dalle ore 8.00 alle ore 17.00.

Tel: 0372 405248.

TERAPIA DEL DOLOREDove: palazzina n. 9 La prenotazione

può essere effettuata telefonicamente al numero 0372 405330

dalle 11.00 alle 15.00, da lunedì a venerdì. Negli altri orari è possibile chiamare

lo stesso numero lasciando un messaggio in segreteria telefonica con il nome e numero

di telefono: al più presto sarete richiamati.

GLI ORARI PRESIDIO OSPEDALIERO DI CREMONA

Gentilissima dottoressa Subacchi, mi chiedo che cosa ne pensa delle die-te iperproteiche protratte per un lungo periodo? Sono un alleato valido con-tro la perdita di peso? Ci sono pericoli per la salute? Grazie Cristian.

Gentilissimo Cristian, le diete iperproteiche, che stanno spopolando nell’ultimo periodo, sono l’ennesima moda sviluppata dalla società per la ricerca veloce e rapi-da per ottenere una rapidissima perdita di peso. Come tutte le soluzioni miracolose, ha pero’ molti effetti collaterali e pericolosi per la salute. Innanzi tutto sono diete che possono durare per parecchi giorni o anche mesi, consistono nella privazione asso-luta di tutti i carboidrati: no pane e pasta, no frutta e verdura. La perdita di peso la si nota già con la prima settimana, 2 o 3 kg in media,l’entusiasmo è alle stelle, abbiano trovato la “dieta miracolosa” e cio’ ci spinge a continuare.

Tuttvia, passata l’euforia iniziale, cominciamo a sentirci stanchi, spossati e de-pressi. I kg continuano a scendere, fi no ad un certo punto in cui il fi sico ci dice basta! Cominciamo a stare male, svenire, avere dolori articolari, crampi. Che succede? Ci stiamo intossicando. Infatti senza carboidrati il corpo blocca il metabolismo, non car-bura correttamente. Diminuiamo di peso, ma se dovessimo andare a verifi care cosa perdiamo, mediante uno strumento chiamato impedenziometro, ci accorgeremmo che stiamo perdendo di tono muscolare. Infatti in caso di diete prolungate e di digiu-no il metabolismo rallenta, caliamo di muscolo, dove ci sono le scorte di carboidrati, ed aumentiamo di grasso. Così quando, stufi della restrizione alimentare, ricomincia-mo ad inserire frutta verdura e pasta, recuperiamo i kg persi nel giro di pochi giorni.

Non sarebbe forse meglio seguire un’alimentazione bilanciata con tutti i nutrienti e gli alimenti piuttosto che seguire mode drastiche e distruttive per il corpo?

Nutrizionista, specialista in test intolleranze alimentarie diete personalizzate, Test del DNA (Lattosio, Celiachia,

Breath Test) Master in Nutrizione, Fitness e Sport Presidente ALIAC Onlus di Cremona

La dottoressa Annalisa Subacchi riceve a: • CREMONA: Ambulatorio MEDICENTER Via Giuseppina n.21 tel. 0372/434988

CREMONA: Ambulatorio MED Gadesco Pieve Delmona tel. 0372/803801CREMA: Ambulatorio Santa Claudia Via La Pira n.8 cell. 366 4759134

a cura della dottoressa Annalisa Subacchi

La dottoressa Subacchi risponde alle vostre domande scrivendo a: [email protected] • oppure a: [email protected]

www.nutrizionistabiologo.it • Facebook: Lisa Nutrizionista • Cell. 366-4759134

Page 23: Il Piccolo del 16 febbraio 2013

di Federica Ermete

l Teatro Ponchielli alza il sipa-rio sulla XXV edizione de “La danza”. La rassegna prevede otto spettacoli, di cui quat-tro prime italiane, in un car-

tellone che mischia i capisaldi del-la danza internazionale con i nuovi talenti emergenti, il tutto sotto un unico comune denominatore: ener-gia. Martedì 19 febbraio alle ore 20.30, la stagione si apre con una compagnia che di “energia” se ne intende. Tornano, infatti, i travolgenti hip-hoppers Kafig, diretti dall’atleta dell’asfalto Mourad Merzouki, dopo la loro ultima e fortunata appari-zione nel 2010, per travolgere l’in-tero teatro con il loro elettrizzante hip-hop e la loro esplosiva ener-gia. La serata prevede l’esecuzio-ne di cinque coreografie ideate da autori francesi e brasiliani per que-sta creazione per 11 danzatori. Lo spettacolo è, dunque, una sorta di patchwork danzato, tenuto insieme da un filo rosso che caratterizza tut-to il percorso di Mourad Merzouki:

l’apertura all’altro. Sul piano umano e artistico Kafig Brasil è pura espe-rienza fisica. La nuova creazione di Mourad apre con “Nos”, creazione del collettivo Käfig Brasil. “Nos” è

una parola portoghese che significa “noi”, ma anche “nodo”. In questa performance, i danzatori utilizzano delle corde come simbolo dei lega-mi che si instaurano tra gli uomini,

facendo e disfando nodi attraver-so ciò che li unisce: la danza. Un improbabile cartone animato è inve-ce il pezzo di Denis Passard, “Its its”, coreografia in cui un gruppo di persone gioca con un ascenso-re. Attesa, entrata, uscita. Ciascun movimento è sonorizzato all’inter-no di un ambiente che strizza l’oc-chio al mondo dei cartoon con una colonna sonora, realizzata dal vivo, dai danzatori stessi che alterna-no contorsioni corporee ad acro-bazie vocali. Cambio di registro e di atmosfera con i paesaggi inte-riori di Cèline Lefèvre con la sua “Ego”. L’accento brasiliano lo met-te Octavio Nassur con “Anatomia sonora”, fusione fra hip-hop e capo-eira, una sorta di liberazione dissi-mulata nella danza, un’arte marzia-le, si può dire, nata proprio in Brasile durante la deportazione degli schia-vi africani. La chiusura dello spet-tacolo è affidata ad Anthony Egèa con “Adrènaline”. Per undici minuti esatti, la pista risuona al ritmo dei corpi in trance. Un’esperienza fisica, euforica e giubilante.

I

Nuovo appuntamento con la ras-segna “Il Ponchielli per i piccoli”. Domani alle 16, Teatro Giocovita porta in scena “Cane blu”, adatta-mento teatrale di Nicola Lusuardi e la regia di Fabrizio Montecchi, tratto da “Chien bleu” di Nadja. Cane blu non è un cane come gli altri: arriva da un dove che non si sa dov’è e da un tempo che sembra senza tempo.

Questo lo rende libero, potente e misterioso. Ma Cane blu è anche docile e mansueto e questo ne fa il protettore e migliore amico di Car-lotta. Tra Cane blu e la bambina na-sce un’amicizia segreta che però la mamma di Carlotta non approva e vieta alla figlia di tenere il cane. Per

consolare Carlotta, la mamma orga-nizza un pic-nic nel bosco ma, nell’allontanarsi un po’, la bimba si perde... Per fortuna Cane blu, che

non ha mai smesso di vegliare su Carlotta, si precipita a salvarla. La straordinaria tecnica delle ombre del Teatro Giocovita si unisce alla storia

delicata e originale di Nadja, dando vita a uno spettacolo ricco di emo-zioni. Lo spettacolo adatto per i bambini dai 3 anni in su.

di Federica Ermete facendo e disfando nodi attraver-

Una stagione della danza con tanta energiaIl primo appuntamento della rassegna del Ponchielli è con gli hip-hoppers “Kafig”

&&&Cultura SpettacoliStasera alle 21, al Teatro Bellini di Casalbut-

tano, va in scena “E’ stato così” di Natalia Ginzburg, per la regia di Valerio Binasco e con Sabrina Impacciatore. Il tema, un omicidio con-sumato tra coniugi che non hanno saputo

comunicare né guardarsi davvero, dà vita ad un romanzo dotato di cupa musicalità. Un testo che non richiede effetti speciali, ma solo la sen-sibilità di una grande attrice e un regista capace di far risaltare quelle corde sottili.

“E’ stato così”in scena staseraa Casalbuttano

PER I BAMBINI

Con “Cane blu” viene messa in scena una storia delicata e originale

Stasera alle ore 21, i Negrita sono in concerto al Teatro Ponchielli. Dopo aver affrontato palasport sold-out ed un infuocato tour estivo, la rock band si esibi-sce, per la prima volta in assoluto, nei principali teatri italiani. Trenta concerti su e giù per lo stivale, in cui i Negrita propongono, non soltanto i classici cavalli di battaglia e quelli dell’ultimo album “Dannato vivere”, ma anche brani che, da anni, non vengono eseguiti dal vivo, il tutto riarrangiato e rivisitato in chiave teatrale, per regalare uno spettacolo inedito e dal sound rinno-vato, in una situazione intima e raccolta. I componen-ti della band hanno spiegato: «Dopo la lunga attività live ed il successo degli ultimi tour, avevamo comun-que ancora una grande voglia di suonare e di comuni-care. Abbiamo voluto subito rimetterci in gioco per stimolare noi stessi e il nostro pubblico proponendo uno show completamente diverso dai precedenti». Ciò che attende i fan dei Negrita è uno spettacolo diverso e nuovo a partire dalla formazione - pensata apposta per questo tour - e dagli strumenti utilizzati, a definire atmosfere inedite. Sul palcoscenico salgono: Pau (vo-ce, armonica, chitarra), Drigo (chitarra, voce, armonica, basso), Mac (chitarra, voce), Cristiano “Cris” Dalla Pel-legrina (percussioni, batteria, basso), Guglielmo Ridol-fo Gagliano “Ghando” (pianoforte, tastiere, violoncello, basso). Perchè i Negrita vogliono sperimentare questa nuova avventura? Pau ha così risposto: «Alla base c’è la voglia di recuperare pezzi che non suonavamo da molto tempo, ritornando all’essenza della loro fre-schezza compositiva, con un’interpretazione acustica e a volte semiacustica, ma con arrangiamenti total-mente nuovi e colori che non avevamo mai usato». Altro aspetto sono i luoghi dei concerti: auditorium e teatri che consentiranno un rapporto nuovo ed insolito con coloro che verranno ad ascoltarci, in cui l’ascolto, appunto, avrà maggiore centralità.

Il sound dei Negritastasera al Ponchielli

Un momento dello spettacolo(foto Michel Cavalca)

Domani alle ore 18, al Teatro Sociale di Soresina, nell’ambito degli Aperitivi in musica, Marco Rava-sio è protagonista di “Da Bach ai Beatles”: mono-logo divertente, anche se colto, dissacrante, scoor-dinato, irriverente e molto, ma molto scorretto, ide-ato, scritto, ambientato, suonato, cantato e recitato dallo stesso Ravasio. Si parte dalla musica di Bach e, pian piano, si risale fino ai giorni nostri attraverso brani di Vivaldi, Marcello, Boccherini, Mozart, Bee-

thoven, Mendelssohn, Saint Saens, Ravael e poi sal-tando dall’altra parte dell’Atantico: musica country, spirituals, blues, jazz ed infine il grande rock di Elvis, di Chuck Berry e dei Beatles. Si parla anche di infi-niti aspetti collaterali: società e cultura del tempo, biografie di musicisti, ricordi personali e tanto altro. Uno spettacolo affascinante con un canovaccio che si presta a mille varianti, pur lasciando quasi intatti i brani musicali, ma anche per quelli, non si sa mai…

Un monologo divertente per “Aperitivi in musica”

Oggi e domani sono gli ultimi giorni per ammirare la bella mostra antologi-ca del pittore Wlady Sacchi, con i suoi 66 quadri che occupano il periodo dal 1959 al 2012. La mostra è allestita negli spazi dei chiostri della Fondazione San Domenico («ringrazio la Fondazione che mi ha messo a disposizione spazi ele-ganti, luminosi che permettono un allestimento ordinato e spazioso», commenta Wlady Sacchi), e gode del sostegno in qualità di sponsor di Banca Mediolanum e di Immobiliare Parco. La mostra è aperta da sabato 2 febbraio, quando l’inau-gurazione è stato molto frequentata e anche nei giorni successivi – a detta del-lo stesso artista – c’è stata una buona affluenza di pubblico, specie nelle giorna-te di sabato e domenica, e i visitatori hanno mostrato interesse e anche qualche desiderio di acquisto. Wlady Sacchi è certamente uno dei pittori cremaschi più noti ad apprezzati per il suo realismo mai banale, ma denso di significati ideali.

Tiziano Guerini

Lo spettacolo “Que reste” vuole rac-contare l’amore, Parigi e la gente che ci abita, attraverso diversi personaggi che cantano, ballano, salgono e scendono… Venerdì 22 febbraio alle ore 21 al teatro San Domenico di Crema, andrà in scena una sorta di musical con musiche fran-cesi di autori vari, cantante, ballate e interpretate da Silvia Bertoncelli, Chiara Gugliemi, Sandhia Nagaraja, Luca Zam-par, Paolo Ottoboni, Marco Rogante, Annalisa Rainoldi, con il fisarmonicista Luca Piovesan. La coproduzione fra Tea-

tro Verdi di Pisa, Compagnia Naturalis Labor, comune di Comacchio e Comu-ne di Vicenza, con la regia di Lucia-no Padovani, dà vita sul palcoscenico a varie storie: il timido poeta innamora-to delle donne, la giovane smorfiosetta, il tipo scontroso e solitario, una ragazza triste perché il suo ragazzo l’ha lascia-ta… Tutti ritratti in vecchie foto, ingiallite come i ricordi. Un sapiente intreccio per raccontare storie di ieri e di oggi, dedi-cato alla città d’amore per definizione: Parigi, seducente, romantica, misteriosa ed affascinante. Entrate in questo picco-lo mondo magico ed ironico!

Lunedì 18 febbraio dalle ore 20.45, sul palco del teatro San Domenico di Crema, verranno proclamati i vincitori del terzo con-corso di scrittura creativa organizzato dal Franco Agostino Teatro Festival in collaborazione con il Comitato Soci Coop di Crema e con l’associazione culturale Caffè Letterario di Crema. Due gruppi di finalisti sono stati selezionati dalla giuria presieduta dallo scrit-tore Fulvio Ervas: Beatrice Bianchi, Angelica Lucchetta e France-sco Marchesetti per le scuole medie (dagli 11 ai 13 anni) e Valenti-na Cipriani, Greta Colombani e Camilla Marudi per le scuole supe-riori (dai 14 ai 20 anni). Lunedì sera a proclamare i vincitori e con-segnare il premio sarà Fulvio Ervas, già vincitore del Premio Calvi-no nel 2001 e autore di numerosi gialli.

Lunedì la proclamazione del concorso di scrittura

Un grande musical con melodie francesiAppuntamento martedì 22 febbraio al San Domenico con lo spettacolo che racconta l’amore

Nel fine settimana si chiude la mostra di Wlady Sacchi

Uno momento del musical(foto Monica Deri)

Martedì 19 febbraio ore 21 sala Alessandrini (in via Matilde di Canossa a Crema), “Il viaggio attraverso le immagini” presenterà una videoproiezione di Tito Bar-bini dedicata a “il cacciatore di ombre: viaggio in Pata-gonia e nella Terra del fuoco” sulle tracce dell’esplora-tore Alberto Maria De Agostini. Nel suo libro “Il caccia-tore di ombre. In viaggio con don Patagonia” (Ed. Val-lecchi 2011), Barbini ci parla appunto di “don Patago-nia” - alias Alberto Maria De Agostini - figura di missio-nario celebre in tutta l’America del Sud. In Italia, invece, pochi hanno sentito parlare di Alberto De Agostani che è stato geografo, alpinista, esploratore, uomo controcor-rente che ha assistito al massacro dei nativi dell’Ame-rica australe dopo esser stato uno degli ultimi ad aver-ne raccolto le testimonianze. Tito Barbini ha voluto col-mare questo vuoto e rendere giustizia a un personaggio perché «c’è un gran bisogno di ricordare». Non si tratta di una vera e propria biografia; piuttosto è un personale diario di viaggio compiuto sulle tracce che il missiona-rio ha lasciato nel continente americano. Si tratta di un viaggio nello spazio e nel tempo che crea corrisponden-ze tra passato e presente, si interroga sul genocidio del-le minoranze autoctone e sui crimini della dittatura mili-tare e tenta la più affascinante delle avventure: restitui-re vita alle tante ombre di cui strada facendo si popola il racconto, ombre di vittime e di carnefici.

ALICE NELLA CITTA’ Questa sera alle ore 21,30 ancora teatro sul palcoscenico di Alice nella città, in via Cappi a Castelleone: secondo appuntamento della ras-segna “Un teatro da cercare”, con la rappresentazione da parte della compagnia Scenanuda” de “Il tiglio. Foto di una famiglia senza madre”. ìArgomento tanto importante quanto scabroso: un padre e un figlio disabile, costretti a confrontarsi di fronte al ricovero del giovane in un ospe-dale per disabili psichici, appunto “Il tiglio”.

Viaggio con le immaginisulle tracce di De Agostini

Page 24: Il Piccolo del 16 febbraio 2013

Cremo, ora non puoi più sbagliaredi Matteo Volpi

ue passi in avanti e tre indietro. Il bizzarro “gioco dell’oca” grigiorosso, pa-rodia della corrente sta-gione agonistica, prevede

domani alle 14.30 il ritorno di scena allo “Zini” contro la grana Cuneo. Una gara difficile - alla luce delle assenze e di un morale depresso dalla brutta figura di Lumezzane - tuttavia assolutamente da vincere. Il Cuneo, nonostante in classifica sia alle spalle dei grigiorossi (anche se solo di un punto…), in realtà ha vin-to più gare in trasferta che non in casa e si presenta come avversario rognoso e ostico. I grigiorossi, però, non hanno scusanti: servono i tre punti per tenere a debita distanza la zona a rischio e soprattutto riporta-re un po’ di tregua armata in tutto l’ambiente. Il primo ostacolo per mi-ster Scienza sarà soprattutto l’emergenza attaccanti. Djuric sarà assente per squalifica e Le Noci e Momenté sono infortunati. Per quest’ultimo viene da chiedersi se avesse senso prenderlo già mal-concio dopo il lungo infortunio, ma questi sono quesiti poco utili a gio-chi ormai fatti. Viste le defezioni non è da escludere che la scelta possa

ricadere su un centrocampo più fol-to, con un doppio regista (Degeri davanti alla difesa e Pinardi qualche metro più avanti), Baiocco e Buchel come mediani-cursori e l’inedita coppia Carlini-Caridi in avanti pron-ta a non dare punti di riferimento

alla difesa avversaria. E’ in questi casi che in genere emerge la forza e la compattezza del gruppo (ammes-so che in questa Cremonese ci sia… perché non si è ancora ben capito), è in questi casi che di solito chi gli attribuiti giusti, li fa risaltare.

PROBABILE FORMAZIONE (4-3-1-2): Viotti; Sales, Moi, Tedeschi, Vi-sconti; Baiocco, Degeri, Buchel; Pi-nardi; Carlini, Caridi. All.: Scienza

La gara sarà arbitrata da Luca Albertini della sezione di Ascoli Pi-ceno (assistenti Gosti e Granci).

D

(red.) Dopo la pausa, la Pergolettese si rituffa nel campionato con un unico obiettivo: raggiungere la vetta del giro-ne. Per mantenere alta la concentrazio-ne, la formazione gialloblu ha affrontato in amichevole la Feralpi Salò, formazio-ne di buon livello di Prima Divisione. Il match è terminato sull’1-1 (in gol Filippini per la Pergolettese). «Prima della gara avevo chiesto ai miei ragazzi di tenere alta la concentrazione- ha dichiarato Venturato - perché nel calcio ogni partita va affrontata con il dovuto impegno, se vai in campo con superfi-cialità, rischi sempre delle figuracce e i miei ragazzi sono stati bravi a metterci la giusta determiazione. Ho schierato dall’inizio l’ultimo arrivato Lorusso, perché volevo valutarlo. Ebbene, il ragazzo si è mosso abbastanza bene, anche se ha pagato il lavoro che sta facendo per recuperare dall’infortunio che ha patito a Bari. Siamo concentra-

ti al massimo per la partita che ci aspetta domani al “Voltini"” contro il Voghera, sfida molto difficile oltre che per le capacità dell’avversario, anche perché probabilmente dovrò cambiare qualche elemento, visto che devo lamentare diversi infortunati. Siamo in un momento della stagione in cui i risultati a fine gara contano moltissimo

e dobbiamo essere sempre al massimo delle nostre potenzialità».

Brutte notizie arrivano dal “Bertolotti” a piche ore dalla gara importantissima di domenica. «Purtroppo sono rimasti fermi Zoppetti e Sgariboldi - ci ha dichiarato Walter Fusarpoli, massag-giatore della Pergolettese - entrambi lamentano seri risentimenti muscolari e

credo che difficilmente potranno esse-re a disposizione del tecnico per dome-nica». I due giocatori si aggiungono ai tre già noti infortunati (alle prese con recuperi più o meno lunghi): De Matteo è in convalescenza dopo l'intervento chirurgico al menisco, Soregaroli è in terapia dopo la distorsione con versa-mento e Davini è in attesa di un’opera-zione vascolare (sarà out per circa venti giorni). Insomma, una Pergolettese incerottata, che però sta vivendo un buon momento di forma e pare essere in grado di lottare per il primato.

CLASSIFICA (25ª giornata) Ponti-sola 53; Pergolettese 52; Voghera, Olgi-natese, Caronnese 45; Castellana 41; Lecco (-3) 40; MapelloBonate, Monti-chiari, Caravaggio 34; Alzano Cene 32; Seregno, A. Seriate 31; Darfo Boario (-1) 30; Fersina P. 29; St. Georgen, Pro Sesto 24; Mezzocorona 17; Sant’Angelo, Trento 13 (-1).

Scontro al vertice molto importante: domani al “Voltini” arriva la terza forza del campionato

Una Pergolettese incerottata sfida il Voghera

Domani contro l’ostico Cuneo servono i tre punti per allontanarsi dalla zona playout

SPORTSPORTSPORTlo

LEGA PRO

SERIE D

PROMOZIONE

Milan Djuric è assente per squalifica(foto © Ivano Frittoli)

ECCELLENZA Due sfide casalinghe

Due pareggi dal peso specifico mol-to diverso. Un Crema 1908 poco bril-lante, dopo i ko con Ciserano e Son-drio, ha pareggiato in extremis (gol di Groppelli al 94’) sul campo del Giussa-no, penultimo in classifica. Per alimen-tare le flebili speranze di playoff, i nero-verdi sono obbligati a tornare al suc-cesso domani contro l’Ardor Lazzate.

Più prezioso il 2-2 di una Rivoltana in emergenza. Con la doppietta del gio-vane Bolzoni, i cremaschi hanno sfio-rato l’impresa a Mariano Comense e contra la Vis Nova Giussano hanno la possibilità di conquistare i tre punti.

CLASSIFICA (21ª giornate) Giana 514; Ciserano 49; Sancolombano 43; Trevigliese, Sondrio 38; Cavenago 36; Mariano, Desio, Crema 32; Ardor Lazzate 30; Base 96 29; Valle Brem-bana 27; Rivoltana 23; Arcellasco 22; Real Milano 18; Zanconti 10; Giussa-no 9; Cantù 2 (-3).

Crema e Rivoltanaobbligate a vincere

Casalese ancora fermaper colpa della neve

Come spesso accade alle società affiliate al Comita-to regionale dell’Emilia Romagna, la prima incognita in caso di maltempo è dettata dai rinvii. Ebbene, se solo due settimane fa la pioggia impantanò il campionato, rimandato con polemiche, ieri è stato il turno dell’en-nesimo slittamento: la neve sui campi ha indotto il Co-mitato prima a diramare direttive per far ripulire il man-to erboso alle società, poi a desistere e rimandare a data da destinarsi tutti gli in-contri della 22ª giornata dell’in-tero girone A di Promozione. Niente Casalese-Castellana, quindi. Buon per i maggiorini, che sarebbero stati chiamati all’impresa contro la prima del-la classe, capace di evocare ricordi di clamorose imbarcate (un tris e un poker subìti nelle ultime due sfide nel Piacentino). Mister Agazzi po-trà così recuperare la condizione dei tanti acciaccati. così recuperare la condizione dei tanti acciaccati.

CLASSIFICA (20ª giornata) Castellana, Meletole-se 40; Arcetana 37; Povigliese 35; Montecchio 34; Castelno-vese 30; Medesanese, Brescello 27; Cari-gnano 26; Cadelbosco 25; Ciano 24; Borgonovese, Falk 23; Traversetolo 21; Langhiranese 20; Bobbiese, Casa-lese, Fabbrico 18.

Simone Arrighi

Albinoleffe-CarpiLecce-ComoCremonese-CuneoFeralpi Salò-LumezzaneSudTirol-San MarinoPortogruaro-TrevisoPavia-TritiumReggiana-Virtus EntellaRiposo: Trapani

Lecce 40Trapani 39SudTirol 36San Marino 34Virtus Entella 34Lumezzane 32Carpi 31Pavia 29Feralpi Salò 27Cremonese (-1) 25Cuneo 24Como (-1) 24AlbinoLeffe (-6) 23Portogruaro (-2) 21Reggiana 19Treviso (-1) 11Tritium 9

23ª

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Responsabile Fabio Varesi

I gialloblu a Boario

Impegni difficiliper le prime due

Impegni ostici per Sassuolo e Livorno, mentre in Brescia-Vicenza sono in palio punti “pesanti” per gli obiettivi delle due squadre.

26ª GIORNATA (16-2 h 15) Ascoli-Pro Vercelli, Bari-Crotone, Brescia-Vicenza, Cittadella-Cesena, Grosse-to-Virtus Lanciano, Livorno-Modena, Novara-Verona (17-2 h 12.30), Reggi-na-Padova, Sas-suolo-Spezia, Ternana-Empoli, Varese-Juve Stabia.

CLASSIFICA Sassuolo 55; Livorno 51; Verona 47; Varese (-1) 42; Empoli (-1) 38; Padova 35; Brescia, Juve Stabia 34; Modena (-2) 33; Ascoli, Spezia (-1) 32; Cittadella 31; Cesena 30; Ternana, Crotone (-2), Virtus Lanciano 29; Novara (4) 28; Reggina (-2); Bari (-7) 25; Vicenza 22; Pro Vercelli 16; Grosseto (-6) 15.

Gli impegni europei riconsegnano al campionato due squadre dagli umori nettamente differenti: una Juve euforica e un Napoli a terra. Le tre reti rifilate al malcapitato Celtic hanno confermato il buon stato di forma dei bianconeri, sempre più padroni della lotta scudetto. L’im-pegno con la Roma è impegnativo solo sulla carta, perché è difficile pre-vedere una metamorfosi dei gialloros-si, in evidente crisi di identità. Rischia di più il Napoli, tramortito in Europa League e impegnato contro l’ostica Sampdoria, che in trasferta ha già castigato la Juve. Ancora una volta i

partenopei danno la sensazione di fallire sempre gli appuntamenti deci-sivi della stagione. Rischiano anche la Lazio a Siena e l’Inter a Firenze, soprattutto dopo i duri impegni di coppa. Nella parte bassa della classi-fica, spicca la sfida di Verona tra il Chievo e il Palermo. Per i rosanero di Malesani è probabilmente l’ultima occasione per restare in lizza per la salvezza, mentre i veneti vincendo possono ipotecare l’ennesima per-manenza nella massima serie. Molto delicata è anche Pescara-Cagliari, con i sardi ancora scossi dall’arresto del presidente Cellino.

25ª GIORNATA (17-2 h 15) Catania-Bologna, Chievo-Palermo (16-2 h 18), Fiorentina-Inter (h 20.45), Genoa-Udi-nese, Milan-Parma (15-2 h 20.45), Napoli-Sampdoria, Pescara-Cagliari, Roma-Juventus (16-2 h 20.45), Siena-Lazio (18-2 h 20.45), Torino-Atalanta.

CLASSIFICA Juventus 55; Napoli 50, Lazio 44; Inter 43; Milan 41; Fiorentina 39; Udinese, Catania 36; Roma 34; Parma 32; Sampdoria (-1), Torino (-1), Chievo 28; Atalanta (-2) 27; Bologna 26; Cagliari 25; Genoa 22; Pescara 21; Siena (-6), Palermo 18.

Fabio [email protected]

Dopo la batosta in Europa League i partenopei devano battere la Sampdoria

Il Napoli è obbligato a risollevarsiSERIE A

SERIE B

I mondiali di Schladming hanno eletto il loro re: è lo statunitense Ted Ligety, che ieri ha dominato il gigante, conquistando il suo terzo oro nella rassegna iridata austriaca. Al secondo posto l’idolo di casa Marcel Hirscher e terzo l’ottimo azzurro Manfred

Moelgg, che ha preceduto di soli 4 centesimo il gran-de Svindal. Giù dal podio la Francia, che invece aveva dominato il gigante femminile con Tessa Worley. Oggi è in programma lo speciale femminile e domani gran finale con lo speciale maschile.

Gigante,Moelggdi bronzo

MONDIALI DI SCI

Calori (Brescia)

Walter Mazzarri

Page 25: Il Piccolo del 16 febbraio 2013

di Giovanni Zagni

opo le finali di Coppa Ita-lia, torna il campionato e per la Montepaschi, ancora una volta vincente in Coppa, anche l’impegno di Eurolega.

Se i toscani hanno riconfermato la loro solidità a livello nazionale, stupisce un po’ che nonostante tutte le pro-blematiche che hanno caratterizzato la corrente stagione, stiano andando benissimo anche nella competizione europea, con merito s’intende, perché stanno dimostrando grande maturità e solidità mentale.

Bravi veramente e complimenti a coach Banchi! Per quel che concerne il campionato Varese, che ha pale-sato qualche incertezza nella finale di Coppa Italia, mantiene comunque la prima posizione davanti a Sassari, Siena e Cantù (che è rientrata dopo un periodo non brillantissimo), appaiata a Roma. Segue la delusione dell’anno, quella Armani Milano che ha un bud-get da primato solitario, ma che sinora ha deluso parecchio, indispettendo il fedelissimo pubblico del Forum. Un “mistero” quello dell’Armani, che forse ha le sue radici nella difficoltà dei rapporti umani più che nelle traversie tattiche o tecniche del gruppo o dei singoli. Sul fondo della classifica, quel-

lo che interessa di più ai baldi giovani di coach Gigio Gresta, restano ancorati all’ultimo posto, in coabitazione Pesa-ro, Biella ed Avellino con 8 punti contro i 10 di Montegranaro ed i 14 di Virtus Bologna e Vanoli.

Domani alle 18.15 Vitali e compagni saranno impegnati ad Avellino, mentre Biella giocherà in casa con Reggio

Emilia, Montegranaro ospiterà Caserta che pare abbia grosse difficoltà eco-nomiche per proseguire la stagione e Pesaro sarà all’Adriatic Arena per incontrare Siena lunedì sera.

Ad Avellino, la Vanoli troverà un avversario motivatissimo, che ulti-mamente ha ingaggiato ben quattro nuovi giocatori per cercare di salvare

la stagione e sotto la guida del nuovo allenatore Cesare Pancotto cercherà di trovare un risultato positivo che la tolga dalla scomoda posizione attuale. L’ultimo match in trasferta per Avel-lino è stato “tragico”, avendo subìto 50 punti di scarto dall’Armani, men-tre la precedente partita casalinga è stata giocata in perfetto equilibrio con Varese, seppur persa 82-83. Oggi è previsto l’esordio assoluto di Hun-ter, americano trentaseienne, l’ultimo arrivato, guardia di 195 centimetri già protagonista a Brindisi lo scorso anno in Legadue. Insieme con lui saran-no a disposizione di Pancotto il play sloveno Lakovic, l’ala bulgara Ivanov, il pivot americano Linton Johnson, la guardia, sempre Usa, Taquan Dean, Richardson, Shakur, Biliga e Dragovic, indubbiamente un bel gruppo di atleti, che evidentemente non hanno ancora trovato la chimica giusta per portarsi in posizione di classifica più soddi-sfacente. Dunque un impegno da non sottovalutare per i biancoblu anche perché il pubblico di Avellino è notoria-mente molto caldo e dà grande carica ai propri giocatori. Ma se la Vanoli sarà ancora quella in grande salute vista a Biella, Bologna ed al PalaRadi con Brindisi, potrebbe scapparci un altro successo per rimpinguare il già discre-to bottino sin qui acquisito.

Attenzione alla rabbia di AvellinoGli irpini si giocano molto nel match di domani, quindi servirà una prova super della Vanoli

Negli ultimi giorni la formazione di Pancotto si è rinforzata e davanti al proprio pubblico si annuncia avversario temibile

DLEGA A

Prima tappa del campionato italiano per società di 1ª categoria che la boc-ciofila Vis Trescore comincia con il pie-de giusto: con un pareggio e con tutti i numeri per credere nella qualificazione. Sulle corsie del bocciodromo di San Donato Milanese, contro un avversa-rio rognoso come la Madonnina, la for-mazione del presidente Luigi Comolli disputa una buona prestazione, ma viene penalizzata da qualche episodio: unico appunto che gli si può fare è che forse ha bisogno di qualche lezione di cinismo che associata a una maggior determinazione, avrebbe permesso a Pedrignani e C. di uscire corsari dalle corsie milanesi. Molte recriminazioni, ad esempio, sulla prova della terna formata

da Guerrini-Zagheno-Guglieri che dopo aver perso il primo set per 2-8 veniva battuta anche nel secondo sul“filo di lana, dopo essersi trovata nettamen-te avanti. Senza infamie e senza lodi la

prestazione di Alberto Pedrignani che, aggiudicatosi agevolmente il primo set (8-1), si deconcentrava e perdeva il suc-cessivo per 3-8. Il buon “Pedro” rista-biliva i valori nel match di coppia con Guglieri: un netto predominio e punteg-gi eloquenti (8-0 e 8-1!), mentre sull’al-tra corsia Guerrini e Zagheno vinceva-no la prima partita (8-4), ma trovava-no disco rosso (inopinatamente) nella seconda per 6-8.

Questo pomeriggio al bocciodro-mo di via Indipendenza, con inizio alle ore 14.30, match di ritorno che non dovrebbe creare particolari proble-mi alla squadra trescorese guidata da Sergio Marazzi.

Massimo Malfatto

BOCCE

Avellino-Cremona Biella-Reggio Emilia Brindisi-Cantù Montegranaro-Caserta Pesaro-Siena Roma-Milano Sassari-Venezia Varese-Bologna

Varese 30Sassari 28Siena 26Cantù 24Roma 24Milano 22Venezia 20Brindisi 18Reggio Emilia 18Caserta 16Bologna 14Cremona 14Montegranaro 10Pesaro 8Biella 8Avellino 8

19ª

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La Vis Trescore cerca nel pomeriggio la qualificazioneDopo il pareggio contro la Madonnina i cremaschi sono favoriti per il passaggio del turno

Piero Baffi, figlio d’arte, ingaggiato dalla lussemburghese “Leopard-Trek”, squadra Contineltal, nata come scuo-la e vivaio del ciclismo, ma anche alla vita, che si fonda su serietà e traspa-renza (gemellata con la connazionale Radioshack-Nissan), diretta da papà Adriano Baffi, che lavora sulla specia-lizzazione di tanti giovani professioni-sti, è pronto all’esordio stagionale nel Trofeo Laigueglia.

MADIGNANESE-DEDACCIAI Fra racconti e fatti quotidiani, se tutto andrà come deve andare, comince-rà la stagione del grande ciclismo del-la Polisportiva Madignanese-Dedacciai, presieduta da Mara Pola, squadra che milita nella categoria Juniores, ha radu-nato i corridori a Manerba del Garda e già si avverte una bella sintonia, cemento importante per la costruzione di un gruppo che ambisce a vincere su

ogni terreno. «Sono strafelice perché stupiremo - spiega Giancarlo Cambiè, dirigente e meccanico della squadra - in un momento così delicato, è stato valorizzato il nostro movimento e con-fermate le corse ciclistiche provinciale 2013 della Federciclismo».

DURANTI E REMONDINA E’ sta-to presentato il Velo Club Brixia-Us Boltiere, che porta il nome di Fiorenzo Magni sulla divisa da gara dei suoi corridori della categoria Elite e Under, con sede a Mazzano (Brescia) e com-posto da dieci elementi, tra i qua-li i cremonesi Jalel Duranti e Mattia Remondina, Giovanni Belforti, Matteo Beltrame, Dario Belingheri, Stefano Casiraghi, Simone Cerio, Alessandro Cipolla, Marco Devitis e Elvi Fumagalli.

GIRO DEI DUE MARI Valigie col-me di sogni e speranze. Ammiraglie pronte e biciclette già minuziosamen-te sistemate. Corridori “in tiro”, sma-niosi di cominciare a pedalare nella 48ª

edizione della Tirreno-Adriatico, con tanti campioni che chiedono di correr-la, per essere a puntino alla Sanremo, classica internazionale del 17 marzo. Ammirevole, perché, malgrado la cri-si stagnante del nostro Paese, c’è chi ancora investe nello sport del ciclismo, nel “giro dei due mari”, corsa che attra-versa 5 regioni in 7 tappe, trasmessa in 120 Paesi: un’occasione ghiotta di promozione per il territorio nel mondo.

La corsa, malgrado sia in concomi-tanza con la Parigi-Nizza, parte mer-coledì 6 marzo con una cronometro a squadre da San Vincenzo a Donoratico; due tappe per velocisti, Indicatore (Arezzo) e Narni Scalo; un arrivo in quota quello a Prati di Tivo, con 12 km di salita, che darà i primi verdetti

due tappe per incursori, Chieti e Porto Sant’ Elpidio (trabocchetto sulle colline spaccagambe); infine, una crono indi-viduale di 9,2 km a San Benedetto del Tronto, martedì 12 marzo. La parola a questo punto passa, come è giusto che sia, ai grandi attori di una recita che come ogni anno si annuncia pie-na di storie e di racconti da ricordare e tramandare. Tanti i big al via, a comin-ciare da Vincenzo Nibali (Astana Pro Team), vincitore dell’edizione 2012, poi Alberto Contador (Saxo Tinkoff Bank), che debutterà nella corsa dei due mari, suo grande obiettivo italiano, visto che stavolta non disputerà il Giro d’Ita-lia. Attenzione anche Chris Froome, il keniano bianco secondo sui Campi Elisi lo scorso anno, che sarà il leader di Sky Pro Cycling Team al Tour de France e l’inossidabile australiano Cadel Evans

Fortunato Chiodo

Sport Sabato 16 Febbraio 201325

CICLISMO

(M.M.) Buone notizie e conferme arri-vano dalle corsie piacentine per le nostre formazioni, più specificatamente della Bissolati. Dopo il terzo posto di “Bobo” Pedretti e Corbari a Pontenure, giù il cappello a Maurizio Cironi ed Erminio Ferrari (categoria C) ottimi secondi nel 1° gran premio “La rosa blu”, gara regio-nale organizzata dalla “Olimpio Gambini” di Fiorenzuola. Dopo aver supera-to Zermani-Sebastiani (12-4), Cironi e Ferrari eliminavano nei quarti Bertoncini-Negri (12-6) e in semifinale realizzava-no la grande prodezza contro Tosca-Manghi: in svantaggio 8-10, i rivieraschi colpivano con l’ultima boccia e dopo vari rimpalli si trovavano quattro punti in ter-ra. Tosca falliva il facile accosto andando

all’asse ed i bissolatini potevano esulta-re per una vittoria inaspettata. In fina-le nulla potevano Cironi e Ferrari contro i beniamini di casa Rodolfo Cereghino e Mario Pagnanini e venivano sconfitti 4-12. Le buone notizie per la bocciofila di via Riglio arrivavano anche dall’otta-vo posto di Antonio Pettinari ed Ettore Piazza che, dopo aver battuto Brandoli-Cigarini e Rossi-Schiavi, venivano eli-minati da Tosca e Manghi. Note positi-ve anche per Giuseppe Cremonesi ed Alessandro Clementi che superavano il primo ostacolo Iannotta-Giavelli, ma tro-vavano disco rosso sempre contro i boc-ciofili della “Fontanella”. In finale anche Bulfari-Scaglioni e Scaravella-Ziliani del-la Coop di Castelvetro.

Cironi-Ferrari secondi a FiorenzuolaOttima prestazione dei bissolatini nel gran premio “La rosa blu”

(M.R.) L’Assi Manzi, a sei giornate dalla fine della stagione regolare, è penultima in classifica. Le biancorosse sono cadute in malo modo sabato scor-so a Broni peggiorando parecchio la situazione in graduatoria. E questa sera alle 20.30 le biancorosse è di scena a Muggia: praticamente l’ultima spiaggia

per cercare di evitare i playout. In caso di successo delle locali, infatti, per Brusadin e compagne i giochi sarebbero fatti. Coach Anilonti non può ancora disporre dell’infortunata Giulia Bona, ma alle ragazze chiede una prova coraggio-sa e grintosa, proprio per l’importanza della posta in palio. Una vittoria potreb-

be ridare speranza al team cremonese. Più serena la viglia in casa Tec-Mar

Crema. Nell’ultimo turno le azzurre di Giroldi hanno vinto con autorità la sfida con Udine, che metteva in palio il quarto posto in classifica. Un bella prova che ha riscattato il ko di Cagliari, ma per vincere stasera a San Martino di Lupari

servirà una prestazione super, che è comunque nelle corde delle cremasche.

CLASSIFICA (20ª giornata) Venezia 38; San Martino di Lupari 34; Milano 32; Tec-Mar Crema 26; Udine 24; Marghera 22; Broni, Alghero 20; San Salvatore 16; Muggia 14; Valmadrera, Virtus Cagliari 12; Assi Manzi Cremona 8; Biassono 2.

BASKET A2

La Vis Trescore

Kotti in azione difensiva (foto Castellani)

Ultima spiaggia per l’Assi Manzi, sfida al vertice per la Tec-Mar

Piero Baffi esordisce nel Trofeo Laigueglia

Reduce dal successo sul fanali-no di coda Bancole, che ha per-messo alla squadra di consolidare il secondo posto in classifica, l’MgK Vis Piadena è pronta a sfida-re stasera la capolista Monti-chiari, autentica corazzata del girone, che però è stata battuta per due volte da Crema. Il risultato non è quindi scontato, ma per vincere i piade-nesi dovranno sfoderare una pre-stazione super.

Impegno difficile anche per l’Erogasmet Crema, che aver superato l’altro fanalino di coda Arzignano, va a caccia - domani sera - del quarto posto sul parquet di Orzinuovi in uno scontro diretto sulla carta equilibrato e che si annuncia molto interessante.

CLASSIFICA (17ª giornata) Mon-tichiari 30; MgK Vis Piadena 26; Orzinuovi, San Bonifacio 24; Eroga-smet Crema 22; Milanotre Basiglio, Lissone, Pisogne 18; Cantù 16; Ber-nareggio 12; Bergamo, Cittadella 10; Bancole, Arzignano 4.

Piadena e Crema,match pericolosi

BASKET DNC

Piero Baffi

Barbara Gibertini (Tec-Mar Crema)

Page 26: Il Piccolo del 16 febbraio 2013

sicuramente un mo-mento molto difficile quello che sta vivendo la Pomì, sconfitta per la terza volta nel giro di

dieci giorni. Alle due di campionato, con Puntotel Sala Consilina e Volley Frosinone, si è aggiunto lo stop nell’andata di semifinale di Coppa Italia, maturato sul campo di Verbania con le padrone di casa della Siamo Energia Ornavasso.

La formazione di Bellano si è imposta in quattro set al termine di un incontro nel quale la Pomì solo a tratti ha espresso il proprio poten-ziale. Non tutto è comunque da buttare. «Si è perso ma con onore – commenta il direttore generale Giovanni Ghini – qualcosa da rive-dere c’è, ma la squadra quando si è espressa come sa, non mi è affatto sembrata inferiore ad Ornavasso. Possiamo giocarci la qualificazione nel match di ritorno».

«La differenza – afferma il èresi-dente Massimo Bosselli Botturi – l’ha fatta la maggiore grinta delle nostre avversarie nel chiudere le palle determinanti dei set. Quando le ragazze sono riuscite ad espri-mersi su alti livelli in battuta e a muro, le cose sono andate bene a dimostrazione che il nostro gioco non può prescindere da questi due fondamentali». A prendere appunti

in tribuna c’era il neo allenatore argentino Claudio Cesar Cuello. «Con maggiore continuità alla bat-tuta e giocando meglio dal punto di vista tattico in certi frangenti – ha commenta il sostituto di Gianfranco Milano – si sarebbe potuto fare ancora meglio. Lavorando su alcuni aspetti e registrando i fondamentali potremo sicuramente dire la nostra nel match di ritorno e giocarci in tutta tranquillità la qualificazione».

ORNAVASSO-POMI’ 3-1(25-22, 25-21, 21-25, 25-20)

SIAMO ENERGIA ORNAVASSO: Koutouxidou 3, Moneta 10, Minati 14, Tasca 13, Salvi 10, Loda 19, Ghilardi (L), Mossetti, ne Carloni, Cottini, Senkova, Bertaiola, Gloder. All.: Bellano.POMÌ CASALMAGGIORE: Zago 16, Beier 16, Bacchi 11, Repice 11, Guatelli 1, Nardini 8, Malvestito 1, Corna 8, Gibertini (L), ne Agrifolgio,

Nasari, D’Ambros. All.: Bolzoni.Prima di persare al ritorno di

Coppa Italia, in programma merco-ledì a Viadana, le casalasche dovranno cercare di tornare a fare punti in campionato nella trasferta di Mazzano, contro un avversario abbordabile, ma che al momento più risultare pericoloso se affrontato senza lo smalto dei giorni migliori. Vedremo senza il cambio di allena-tore darà la scossa ausopicata dalla dirigenza casalasca.

Alla sua presentazione, Cuello si è così espresso: «Per me si tratta di una scelta di vita, un viaggio da fare insieme alla Pomì. Gli allenatori por-tano la scatola degli attrezzi - ha scherzato il tecnico, precisando che - si gioca come ci si allena e le par-tite sono lo specchio degli allena-menti. Cambierò sicuramente qual-cosa, a livello tattico e tecnico. Non sottovaluto i predecessori, voglio solo mettere in pratica quello che so fare». L’obiettivo è uno solo: «Tutti noi ci troveremmo molto bene a giocare in A1. D’altronde non avrei mai accettato di venire a Casalmag-giore per fare il pensionato».

Dal prossimo match a Mazzano, la filosofia Pomì sarà quella propo-sta da Cuello: «Non vogliamo ruba-re punti a nessuno, ma ottenere tutto quello che si spetta».

S.A.

E’

Dopo il ko in Coppa Italia, la formazione casalasca cerca domani il riscatto con l’allenatore argentino

La Pomì si aggrappa al tecnico CuelloLa situazione resta delicata, ma la Reima Crema è

viva e non si arrende. Nell’ultimo turno, i risultati delle dirette concorrenti alla salvezza, hanno costretto gli uomini di Marco Gazzotti a non sbagliare l’incontro con Cagliari, altrimenti sarebbero stati guai seri. I blues hanno risposto con una grande vittoria (3-2), condita da una prestazione di livello assoluto, specialmente nel primo e quinto set. Questi due punti permettono ai blues di restare in piena corsa per la permanenza nella catego-ria: l’uscita del tunnel è solo a tre lunghezze, ma la strada è ancora lunga e tortuosa. «A questo punto della stagio-ne - ha rivelato il secondo libero Riccardo Zoadelli - dob-biamo giocare ogni partita come se fosse una finale, a partire dal match contro Bergamo». Oggi al PalaBertoni arriva la seconda forza del campionato e fare punti sarà difficile, ma la grinta sfoderata contro Cagliari, permette ai blues di non partire battuti in partenza.

CLASSIFICA (15ª giornata) Cantù 32; Bergamo, Genova 28; Milano 26; Cagliari 24; Asti 23; S. Antioco 22; Mondovì 21; Olbia 18; Brescia, Iglesias 16; Brugherio 15; Cisano 13; Reima Crema 12.

La Reima cerca confermecontro il quotato Bergamo

VOLLEY A2

SportSabato 16 Febbraio 201326

In un ricco fine settimana sportivo, oggi pome-riggio nella palestra di Cavatigozzi si disputano i campionati provinciali individuali indoor di atleti-ca leggera per la categoria Cadetti, oltre ad una manifestazione provinciale per le categorie Esordienti e Ragazzi.

La manifestazione è il proseguimento dei campionati provinciali di atletica di sabato 2 febbraio, che hanno visto ben 320 presenze in gara e l’assegnazione dei titoli cremonesi per le categorie Esordienti e Ragazzi. Il programma prevede alle ore 16 l’inizio delle gare con le bat-terie di qualificazione dei 35 metri piani, salto in alto, poi alle 17.15 iniziano le batterie dei 35 metri ad ostacoli. Le finali sono previste alle ore 18,00. Le gare sono organizzate dalla società Cremona Sportiva Atletica Arvedi.

PALLANUOTO (M.R.) La Canottieri Bissolati ha esordito negativamente nel campionato di serie C, subendo la sconfitta a Vigevano (8-5). Il settebello di coach Nicola Del Monaco, finché ha giocato con determinazione, sviluppando gli schemi in attacco ed opposto una consistente resistenza in difesa, è riuscito a ribattere colpo su colpo ai pavesi. Nel finale, quando i padroni di casa hanno operato il secondo allungo, i bianco-azzurri si sono disuniti ed hanno gettato la spu-gna. Siamo solo all’inizio, ma il coach bissolatino deve cercare di corregge subito questo difetto, dovuto a nostro parere all’inesperienza nella categoria dei giovani inseriti in prima squadra, più che ad un fattore tattico. Questa sera la Bissolati cercherà l’immediato riscatto nella tra-sferta di San Donato Milanese contro gli univer-

sitari della Bocconi Sport, che si annuncia alla portata dei biancazzurri.

FUTSAL Brusco stop dei rossoblu, che a Monza hanno perso la testa solitaria della classi-fica. Tanto è costata la sconfitta subita in terra brianzola dal Videoton contro il quotatissimo San Biagio (2-4), ora terzo in classifica appaiato pro-prio al favoritissimo Pavia.

HOCKEY PISTA Reduce dalla terza vittoria consecutiva (6-3 a Bassano del Grappoa), che vale il terzo posto in classifica (a quota 22 punti), a una sola lunghezza dal tandem di testa fornato da Viareggio e Scandiano, la Pieve 010 ospita oggi lo Scandiano in scontro al vertice che pro-mette spettacolo.

ATLETICA

Cresce l’attesa fra gli schermitori per il 12° memorial nazionale di spada individuale “Lino Rossini” che si disputerà domani presso il palaz-zetto della Canottieri Baldesio.

L’organizzazione è a cura dell’Ac-cademia d’Armi di Cremona “Alfredo ed Antonio Di Dio Emma” presieduta da Paolo Fiora che si avvale del sup-porto, oltre che del comitato regio-nale lombardo della Fis, anche del patrocinio del Comune di Cremona e dell’amministrazione provinciale, dell’Aem, di Autostrada Centropa-dane, dalla Rossini’s e dell’Upm srl. Quest’ultima ha sponsorizzato i

premi per i primi 8 della classifica maschile e femminile. Lo scorso anno hanno partecipato al prestigio-so trofeo 100 schermitori provenien-ti da regioni del Nord Italia ed anche in questa edizione il numero dovreb-be essere confermato. Del resto il “Trofeo Rossini” ha raggiunto un alto livello tecnico ed è tra gli appunta-menti fissi del programma federale. Ci sarà l’opportunità di vedere sulle pedane atleti di rango, pronti a darsi

battaglia per tutto l’arco della gior-nata. Incroceranno gli attrezzi i pro-tagonisti delle prime posizioni del ranking nazionale.

Le fasi eliminatorie inizieranno alle 8.30 per i maschi ed alle 10.30 per le femmine. Finali nel primo pomerig-gio. Al via anche una decina di atleti cremonesi diretti dal maestro Giorgio Lattanzi: Chiara Dalmiani, Elisa Marani, Gioia Fera-boli, Isidora De Camargo, Lara Lombardo, Sara

Tosini, Daniele Guernelli, Francesco Lucci, Riccardo Romanenghi e Cristian Cremona. Atleti che si an-nunciano molto determinati e che davanti al pubblico di casa daranno il massimo per mettersi in luce e cercare di cogliere un risultato eccel-lente. Ricordiamo che il memorial “Lino Rossini” è inserito nel ricco programma di Cremona Città Euro-pea dello Sport 2013.

Marco Ravara

SCHERMA

A Cavatigozzi i Provinciali indoor Cadetti

VOLLEY B1Montichiari-Novara Pavia-San Vito Mazzano-Pomì Casalmaggiore Frosinone-Soverato Ornavasso-FontanellatoMarsala-Sala Consilina Cadelbosco-San Casciano

Novara 42Ornavasso 42Pomì Casalmaggiore 38Frosinone 32Pavia 29Sala Consilina 25Cadelbosco 23Mazzano 23San Casciano 23Soverato 23Montichiari 22Fontanellato 20San Vito 8 Marsala 7

18ª

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Il tecnico Cuello

Grande attesa per il memorial “Rossini”

Archiviata la dignitosa sconfitta con il forte Desenza-no, il Cremona Rugby è obbligato a incamerare lo scon-tato successo contro il fanalino di coda Lodi, fermo malinconicamente a zero punti. Una vittoria utile a miglio-rare la classifica. Turno di riposo, invece, per il Crema Rugby, che finalmente sta trovando quella continuità di gioco e quella convinzione che solo a tratti si erano viste nel corso della prima parte di campionato. Alla ripresa, inizierà un trittico di partite che segnerà la stagione dei neroverdi, con il derby in casa contro Cremona il 24 feb-braio, seguito sette giorni dopo dalla trasferta sul campo dei primi della classe e infine la sfida verità col Desenzano, vero spareggio per la piazza d’onore.

CLASSIFICA Caimani Rugby 55; Rugby Desenzano 35; Crema Rugby Club 31; Bassa Bresciana, Codogno 17; Cremona Rugby 13; Marco Polo 9; Orobic Rugby Club 6; Rugby Lodi 0.

Il Casalmaggiore Rugby, reduce dall’inatteso ko con il Dalmine, cerca l’immediato riscatto sul campo del Valcuvia, terzultimo in classifica.

CLASSIFICA Elephant Gussolen-go 45; Cernusco 36; Asola 34; Casal-maggiore Rugby 32; Cus Milano 28; Rugby Milano 24; Valtellina 17; Valcuvia 14; Dalmine 12; Gussago 10.

Cremona deve vincerecon il fanalino di coda

RUGBY

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