16 febbraio 2014

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Anno XIV - n. 6 16 febbraio 2014 Vorrei leggere, dietro l’immagine del buon seme della parabola, la fede dei giovani, in particolare quelli della nostra comunità: essi sono un dono e un segno prezioso, perché se nei bambini e ragazzi, nei preadolescenti e adolescenti possiamo “intravedere” il futuro della Chiesa, i giovani possono – anzi mi vien da dire – devono essere “fermento e lievito”, “sale e luce” nella Chiesa, ma al tempo stesso anche “segno di contraddizione” nella nostra società, capaci di una testimonianza “controcorrentemente” coraggiosa. Proprio ieri il nostro Papa Francesco ha ricordato ai fidanzati riuniti in piazza San Pietro che “non dobbiamo lasciarci vincere dalla cultura del provvisorio” così largamente diffusa a diversi livelli dentro la nostra società e nella nostra vita quotidiana; essa intacca persino le relazioni e i legami affettivi, e certamente anche la nostra fede, che rischia così di rimanere una sorta di ambito chiuso, relegato (quando va bene) ad un tempo e uno spazio ristretti, posta dentro l’assolvimento di un precetto domenicale da soddisfare e poco altro... Proprio per questo provocatoriamente chiederei ad un giovane – ma anche a me stesso e a tutti noi adulti –: “Che ne è della tua fede oltre la Messa domenicale: quanti minuti preghi ogni giorno? Come nutri la tua fede? In che modo vivi una cura di te e della tua vita spirituale?”. Il Papa ieri diceva ai fidanzati con convinzione che l’antidoto a tutto questo, la medicina per guarire il male della provvisorietà e della superficialità a tutti i livelli del vivere “si cura giorno per giorno affidandosi al Signore Gesù in una vita che diventa un cammino spirituale quotidiano, fatto di passi - passi piccoli, passi di crescita comune - fatto di impegno a diventare donne e uomini maturi nella fede”. È per questo che oggi metto l’accento sull’impegno e il desiderio che non solo io come prete vivo – avendo a cuore i miei giovani e la loro fede – ma che tutta la Chiesa sostiene da sempre con l’attenzione a offrire loro percorsi e cammini di formazione e crescita nella fede che li aiutino a

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il buon seme chiamato a diventare grano

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Anno XIV - n. 6

16 febbraio 2014

Vorrei leggere, dietro l’immagine del buon seme della parabola, la fede dei giovani, in particolare quelli della nostra comunità: essi sono un dono e un segno prezioso, perché se nei bambini e ragazzi, nei preadolescenti e adolescenti possiamo “intravedere” il futuro della Chiesa, i giovani possono – anzi mi vien da dire – devono essere “fermento e lievito”, “sale e luce” nella Chiesa, ma al tempo stesso anche “segno di contraddizione” nella nostra società, capaci di una testimonianza “controcorrentemente” coraggiosa. Proprio ieri il nostro Papa Francesco ha ricordato ai fidanzati riuniti in piazza San Pietro che “non dobbiamo lasciarci vincere dalla cultura del provvisorio” così largamente diffusa a diversi livelli dentro la nostra società e nella nostra vita quotidiana; essa intacca persino le relazioni e i legami affettivi, e certamente anche la nostra fede, che rischia così di rimanere una sorta di ambito chiuso, relegato (quando va bene) ad un tempo e uno spazio ristretti, posta dentro l’assolvimento di un precetto domenicale da soddisfare e poco altro... Proprio per questo provocatoriamente chiederei ad un giovane – ma anche a me

stesso e a tutti noi adulti –: “Che ne è della tua fede oltre la Messa domenicale: quanti minuti preghi ogni giorno? Come nutri la tua fede? In che modo vivi una cura di te e della tua vita spirituale?”.Il Papa ieri diceva ai fidanzati con convinzione che l’antidoto a tutto questo, la medicina per guarire il male della provvisorietà e della superficialità a tutti i livelli del vivere “si cura giorno per giorno affidandosi al Signore Gesù in una vita che diventa un cammino spirituale quotidiano, fatto di passi - passi piccoli, passi di crescita comune - fatto di impegno a diventare donne e uomini maturi nella fede”. È per questo che oggi metto l’accento sull’impegno e il desiderio che non solo io come prete vivo – avendo a cuore i miei giovani e la loro fede – ma che tutta la Chiesa sostiene da sempre con l’attenzione a offrire loro percorsi e cammini di formazione e crescita nella fede che li aiutino a

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Sabato pomeriggio 22 febbraio ore 15.00 LABORATORI DI CARNEVALE in Oratorio san Luigi

Giovedì 20 febbraio CATECHESI per i giovani. Oratorio San Luigi - ore 21.00

maturare quella solidità e unità interiore che consentono di non vivere dispersi e disorientati nella frammentarietà del quotidiano. Questo è lo scopo della catechesi dei giovani che viene proposta dalla comunità cristiana proprio per aiutare i giovani a fare in modo che “la loro fede cerchi l’intelligenza e l’intelligenza aspiri alla fede attraverso un percorso di catechesi serio, semplice e convincente sull’atteggiamento del credere e sui contenuti della fede” (dal Progetto di pastorale giovanile diocesana “CAMMINAVA CON LORO”).A maggior ragione questo vale per chi tra i giovani è impegnato in un compito educativo nei confronti dei più piccoli: proprio perché tu per primo devi testimoniare ciò che annunci, la cura per la tua fede e vita spirituale, il dono prezioso del momento della tua catechesi (dei giovani) deve essere un imperativo morale, un impegno cui non ci si può sottrarre, una sfida che va oltre compagnie, relazioni amicali, pigrizie e scuse. Questo ci domanda certamente impegno e buona volontà; San Francesco ci direbbe: “Tanto è il bene che mi aspetto, che ogni pena mi è diletto”. In particolare vorrei spendere due parole sugli incontri di catechesi che stiamo vivendo in settimane riflettendo sulle provocazioni che a livello diocesano ci sono offerte da alcuni catechisti sapienti che in questi giovedì di febbraio ci invitano a riflettere sull’identità di un giovane oggi: chi sono? – Padre Ermes Ronchi –, sulle relazioni e i legami di un giovane: con chi sono? - don Cesare Pagazzi – e l’ultimo incontro sul mistero del male: dove vado? - suor Maria Gloria Riva.Abbiamo già avuto modo di ascoltare la prima catechesi davvero bellissima di Padre Ermes e questo prossimo giovedì ci attende il secondo incontro cui seguirà la riflessione tra noi. Rinnovo l’invito a tutti i giovani dai 20 anni in su a ritrovarci insieme in oratorio giovedì sera alle 21.00, per condividere questo cammino prezioso di maturazione nella fede: anche questo è un segno di quella cura di sé e della propria interiorità da imparare diventando adulti, un sano volersi bene che ci fa diventare uomini e donne di fede autentica.

don Federico

Sabato prossimo 22 febbraio tutti i preadolescenti di II media sono invitati per il FIRE FRIENDS!!Programma della serata:- 19.00 ritrovo in oratorio San Luigi- Pizza e gioco insieme- Conclusione alle 22.00Entro giovedì sera dare l’adesione ai propri educatori

Domenica 23 febbraio DOMENICA INSIEME per i ragazzi e le ragazze di I media e i loro genitori.

- ORE 9.30 Ritrovo dei ragazzi in oratorio.Momento iniziale e Santa Messa in ChiesaParrocchiale coi genitori.

- ORE 12.00 Pranzo in oratorio: l’oratorio offrela pastasciutta e ciascuno porta da casao il secondo o il dolce o qualche bibita dacondividere.

Momento di gioco per i ragazzi

- Ore 14.00 Incontro dei genitori con don Federico. Incontro dei ragazzi con le catechiste nelle aule.

- ORE 15.00 Preghiera conclusiva tutti insieme in salone.

TI ASPETTIAMO!!

Tutti gli adolescenti sono invitati domenica 23 febbraio 2013 alle ore 18.00 per riprendere il cammino del Gruppo Animatori!!Non mancare!!

Domenica 23 febbraio ore 9.30 presso l’oratorio San Luigi si terranno le prove del coretto che anima la messa dei ragazzi. Ti aspettiamo!!