Il Notiziario Agricolo n.12/2010

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Anno 59° Periodico della Federazione Provinciale COLDIRETTI ASTI COLDIRETTI Spedizione in abbonamento postale -45% Poste Italiane Spa – Spedizione in A.P. D.L. 353/03 (Conv. 27/02/04 L. 46) Art. 1 comma 1, DCB Asti. Numero 12 - Anno 2010. In caso di mancato recapito rinviare all'Ufficio P.T. 14100 Asti CPO detentore del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare il relativo importo 12 numero 1 dicembre 2010 ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA Ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo Speciale Consuntivo dell’Annata Agraria 2009/2010 continua parte

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59° Periodico della FederazioneProvinciale COLDIRETTI ASTI

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12 numero 1 dicembre 2010

ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA

Ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

Speciale Consuntivodell’Annata Agraria2009/2010

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FEDERAZIONE PROVINCIALE COLDIRETTI, ASTI / C.SO FELICE CAVALOTTI, 41TEL. +39 0141.380400 FAX +39 0141.355138 www.asti.coldiretti.it - www.coldiretti.it

L’Agricoltura del Terzo Millennio,Servizi alle Persone e alle Imprese.

Tenuta contabilità alle AziendeModelli Reddituali: 730 - Unico - ISEE - RED - BonusServizio Datori di Lavoro Colf e BadantiPermessi di soggiornoPratiche di successione e accatastamento fabbricatiConsulenza Vitivinicola ed EnologicaTenuta fascicolo aziendalePratiche Contributi P.S.R.Pensioni, Infortuni, Iscrizioni contributive

La campagna non è mai stata così ricca di idee e progetti

Direzione, Redazione, Amministrazione: 14100 ASTI Corso Felice Cavallotti, 41 Tel. 0141.380.400 Fax 0141.355.138 e-mail: [email protected] ufficiale Coldiretti Anno 59° numero 12-1 dicembre 2010*Realizzazione grafica e stampaRiflesso – S.r.l. F.lli Scaravaglio & C.Reg. Trib. di Asti n.44 del 20-4-1949 Direttore Resp.: Antonio Ciotta Vice Direttore: Stefano ZuninoPubblicità: Impresa Verde Asti srl – Riflesso scarl Tel. 0141.380.400 – 0141.590425Abbonamento annuale: Euro 20,00*Data di chiusura del giornale

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

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FEDERAZIONE PROVINCIALE COLDIRETTI, ASTI / C.SO FELICE CAVALOTTI, 41TEL. +39 0141.380400 FAX +39 0141.355138 www.asti.coldiretti.it - www.coldiretti.it

Il 27 novembre, nell’ambito delle manifestazioni per la tradizionale Festa del Ringraziamento, pres-

so il Salone Comunale di Rocchetta Tanaro, Coldiretti Asti ha presentato il “Consuntivo dell’Annata Agraria 2009-2010”.A tracciare il bilancio dell’annata il presidente provinciale Coldiretti, Maurizio Soave, il direttore di Coldi-retti Asti, Antonio Ciotta, il respon-sabile del settore economico, Luigi Franco. Presenti, oltre ai giornalisti, molti operatori economici e numero-se autorità: il parlamentare Massimo Fiorio, l’assessore regionale Giovan-na Quaglia, il consigliere regionale Angela Motta, il vice presidente della Provincia Giuseppe Cardona con l’assessore all’Agricoltura, Fulvio Brusa, il presidente della Camera di Commercio Mario Sacco, il sin-daco di Rocchetta Tanaro Sergio Aliberti.Non si arresta il progressivo ridimen-sionamento delle imprese agricole iscritte alla Camera di Commercio di Asti, sono 205 in meno rispetto all’anno scorso, 1500 rispetto agli ultimi sei anni. Ma sul totale delle imprese astigiane (24.337) le 8.063 imprese agricole attive rappresen-tano un terzo del totale, il 33% spaccato. L’agricoltura astigiana rappresenta dunque ancora la fetta più importante dell’economia, se poi consideriamo l’indotto, dal commer-cio, all’artigianato, fino all’industria, capiamo bene come il settore pri-mario rimanga il “regista” di tutto lo sviluppo del tessuto economico e sociale del territorio. Se le imprese iscritte a ruolo diminuiscono, per contro tiene l’occupazione e que-sto è un dato molto importante: in pratica ci sono meno imprenditori, ma “aiutati” da più salariati.Un’agricoltura astigiana, dunque, ancora in assestamento per quanto riguarda i numeri, ed ancora stretta fra la morsa della crisi economica

internazionale, con bilanci economici deficitari se si analizza comparto per comparto. “Apparentemente – ha sottolineato il direttore Ciotta, nella sua relazione introduttiva – non è cambiato molto rispetto ad un anno fa, ma in realtà tutto sta cambian-do”. I vertici Coldiretti si riferiscono agli obbiettivi raggiunti in un solo anno dal lancio del progetto “Una filiera agricola tutta italiana”, di cui è stato proiettato un dettagliato vi-deo filmato. Con i Mercati e i Punti Vendita di Campagna Amica, quasi

un centinaio in provincia di Asti, sia le imprese agricole che l’opinione pubblica hanno colto il grande messaggio Coldiretti di difendere il Made in Italy. Certo, sul territorio, sui campi, si soffre ancora, e molto, ma nel frattempo sono nati e si stanno sviluppando importanti progetti. La nascita di Unci Coldiretti, ad esempio, con 18 importanti realtà accreditate in provincia di Asti, ha radicalmente cambiato l’equilibrio di rappresentanza fra le cooperative agricole ed agroalimentari, oppure

Consuntivo dell’Annata AgrariaI dati, la strategia e le soluzioni della Filiera agricola tutta italiana

Luigi Franco resp. economico Coldiretti espone i dati dell’annata

Maurizio Soave e Antonio Ciotta, rispettivamente Presidente e Direttore Coldiretti Asti

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l’avvio dell’attività di CreditAgri per tutelare il sistema creditizio delle imprese, ed ancora la costituzione di “Filiera Agricola Italiana”, la più grande società di trading dei cereali d’Europa di proprietà degli agricol-tori. Tutto questo mentre è ormai pronta la legge sull’etichettatura obbligatoria e sta per decollare la grande vendita diretta organizzata delle imprese agricole che si posizio-nerà nella parte più corta della filiera agroalimentare, al pari dei mercati e dei punti vendita Campagna Amica e con un’offerta ampia quanto quella della grande distribuzione organiz-zata ma con i giusti prezzi, sia per gli agricoltori che per i consumatori.Tutto questo grazie a Coldiretti, l’unica organizzazione in grado di proporre l’unico progetto economico apparso sulla scena nazionale negli ultimi anni. “Un anno fa i produttori di latte del Piemonte – ha rimarcato Ciotta – ricavavano 10 centesimi in meno al litro, oggi grazie all’accordo sottoscritto fra Coldiretti, la Ferrero

e l’Inalpi, con la nascita della più grande torre di spraiatura del latte d’Europa, i nostri allevatori incas-sano 38 centesimi al litro, senza dilazioni dei pagamenti”.Il progetto Coldiretti di una Filiera Agricola tutta Italiana, nasce da Coldiretti facendo leva sulla sua grande forza sociale radicata su tutto il territorio nazionale che in provincia di Asti si traduce in 16.999 tesserati fra cui 5.824 titolari di im-presa, 4.609 collaboratori familiari e 541 giovani. Un “esercito” che coltiva 60.803 ettari di superficie e ben supportato da una Federazione Coldiretti che mette a disposizione 9 uffici di zona e 46 di recapito dove operano 103 persone, 85 dipendenti e 18 collaboratori professionisti.Snocciolando questi dati, Ciotta, ha voluto sottolineare come il progetto Coldiretti deve ancora fare importanti passi per andare a compimento e per dare il giusto valore aggiunto ai prodotti agricoli, come combattere le contraffazioni e scardinare la “ca-

sta” agroalimentare che si delinea sempre più chiaramente agli occhi di tutti (la vicenda del pecorino sardo che ha visto la “complicità” dello Stato nello “spaccio” del falso Made in Italy ne è la testimonianza più eclatante). “L’agricoltura è dunque ad una svolta etica – ha sottoli-neato Antonio Ciotta -, noi siamo qui per difendere il Made in Italy e per creare una filiera agricola tutta italiana, a tutela degli imprenditori agricoli e dei consumatori, il resto deve essere colto dall’intera società, al di là delle leggi, devono poter emergere gli onesti”. Tutti devono decidere da che parte stare, a co-minciare dalla politica. Un passaggio importante, questo, ripreso al ter-mine dell’esposizione dei dati della campagna agraria appena conclusa, dal presidente provinciale Coldiretti, Maurizio Soave, con alcuni efficaci esempi calati nella realtà locale. “Il grappolo, oggi – ha detto Soave -, non può continuare a mantenere tutto il sistema. Troppi “carrozzoni” legati al settore vitivinicolo oppri-mono gli imprenditori onesti, senza incidere nei confronti di chi ottiene una rendita senza lavorare”.Il riferimento è esplicito nei confronti della burocrazia e sulla vicenda di-stillazione dei vini: “Noi non siamo d’accordo di distillare il vino a un prezzo superiore a quello di mercato, la nostra barbera se è di qualità si vende, se rimane nelle cantine è perché non è buona”.Ed ancora sulle preoccupazioni del proliferare di nuovi impianti di mo-scato nel resto d’Italia e sull’eventua-le contromossa di produrre più uve: “Noi, col nostro Moscato e Asti spu-mante – ha detto Soave – abbiamo in mano una Ferrari, non dobbiamo preoccuparci e prendere di esem-pio cosa fanno gli altri, dobbiamo saper guidare al meglio la nostra Ferrari. Il sistema moscato, dalla parte agricola, a quella industriale, alle cooperative, deve concordare una strategia comune, fare scelte condivise per il bene di tutti”.Ecco dunque la questione etica: difendiamo gli onesti ed escludiamo i furbi. Che poi, a pensarci bene, è il problema tutti i settori, non solo di quello agricolo.

Il Sindaco di Rocchetta Tanaro Sergio Aliberti

L’Onorevole Massimo Fiorio

Giovanna Quaglia, Ass. Reg. al bilancio

Fulvio Brusa, Ass. Prov. Agricoltura

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SINTESI

Complessivamente, il 2010 è stato un anno in cui alcuni settori, hanno riscontrato forti diffi-coltà, altri invece riscontrato positività. Seb-bene dal punto di vista agronomico sia stata sostanzialmente una campagna produttiva con produzioni medio abbondanti, altrettanto non si può dire a livello economico e di quo-tazione dei prodotti agricoli nei settori bovini da carne e suinicolo. Andamenti più positivi si sono riscontrati nel settore frutticolo, cereali-colo e cunicolo. Gli effetti negativi sull’anda-mento dell’economia reale generati dalla crisi finanziaria, hanno accentuato ulteriormente le difficoltà del comparto agricolo italiano, con remunerazioni che sono risultate tendenzial-mente in ribasso in modo sostanziale su al-cuni settori. Un’annata quella del 2010 che conferma ed accentua comunque tutte le dif-

ficoltà dell’agricoltura italiana. La produzione agricola, a livello nazionale, dovrebbe regi-strare un incremento del 5-6% in più rispetto al 2009 e i prezzi all’origine una diminuzione compresa tra il 5-8%. In riferimento ai costi, infine, i primi nove mesi del 2010 vedono un leggero arretramento dei prezzi dei mezzi correnti di produzione (-0,5%) dovuto ad una forte contrazione dei prezzi di concimi (-11%), rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente a cui si contrappongo-no gli aumenti dei mangimi (+2,6%), dei salari (+1,3%), degli animali da allevamento (+3,4%) e dei prodotti energetici (+2,8%), spinti dal forte rialzo del prezzo del petrolio e del gaso-lio agricolo.Le imprese agricole segnalano una strutturale difficoltà a recuperare redditività ed efficienza ed a proporre, quindi, innovazione ed investi-menti.

REPORT ANNATA AGRARIA 2010

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SISTEMA COLDIRETTI ASTI IN CIFRESTRUTTURA ORGANIZZATIVA

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16.999 TESSERATI, + 18 cooperative UNCI-COLDIRETTI

di cui 5.824 titolari d’impresa 4.609 collaboratori familiari

6.566 pensionati non compresi nelle altre cateogorie 541 giovani

RAPPRESENTANZA SINDACALE5.144 Imprese iscritte alla C.C.I.A.A. 2.835 Nuclei IATP e CD iscritti all’INPS

424 Imprese che assumono manodopera 86.500 Giornate Lavorative solo manodopera

11.397 Punteggio Servizi di Patronato 60.803 Ettari di superficie coltivata

SONO GLI UFFICI DI RECAPITO COLDIRETTI:Antignano, Castello d’Annone, Costigliole, Portacomaro, Revigliasco, Rocca d’Arazzo, Rocchetta Tanaro, Calosso, Castagnole Lanze, Moasca, Montabone, Cocconato, Montafia, Montechiaro, Mon-tiglio, Calliano, Casorzo, Castagnole Monf., Grana, Montemagno, Refrancore, Tonco, Viarigi Aglia-no, Castelboglione, Maranzana, Mombaruzzo, Mombercelli, Montegrosso, Fontanile, Vinchio, Celle Enomondo, Cisterna, Ferrere, Monale, S.Martino Alfieri, Tigliole, Bubbio, Mombaldone Monastero Bormida, Roccaverano, Serole, Sessame, Buttigliera, Valfenera, Villafranca

È IL NUMERO DELLE SEZIONI COLDIRETTI ATTIVE IN PROVINCIA DI ASTI.In ogni sezione, una per comune, ogni quattro anni, si svolgono le assemblee di base da cui si eleg-ge un presidente. Il Presidente della Sezione di Base andrà a rappresentare nei vari organi direttivi gli imprenditori agricoli del suo comune e concorrerà alla formazione del Consiglio di Zona e quindi del Consiglio provinciale.

SONO GLI UFFICI DI ZONA COLDIRETTI:Asti, Canelli, Castelnuovo don Bosco, Moncalvo, Montechiaro d’Asti, Nizza Monferrato, San Damia-no d’Asti, Vesime, Villanova d’Asti

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103 È IL PERSONALE CHE OPERANEL SISTEMA COLDIRETTI ASTI 85 SONO

I DIPENDENTI 18 I COLLABORATORIPROFESSIONISTI

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SERVIZI FISCALI CAFCOLDIRETTI IMPRESA VERDE ASTI 2.961 contabilità Iva 5.426 modelli unici 11.521 modelli 730

6.200 contribuenti Ici 450 dichiarazioni di successione

SERVIZI TECNICI CAA COLDIRETTI 3.114 domande premio unico 6.438 fascicoli aziendali

2.135 pratiche PSR e Agroambiente

SETTORE VITIVINICOLO 8.560 pratiche effettuate

UTENTI MOTORI AGRICOLI 3.802 pratiche effettuate

SICUREZZA ALIMENTARE - QUALITA’ 210 pratiche effettuate

SERVIZI PREVIDENZIALI EPACA 6.839 pratiche assunte 3.366 pratiche “statisticabili” dal Ministero

CORSI DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO 55 corsi realizzati 770 partecipanti

IL NOTIZIARIO AGRICOLO 15 numeri di tiratura 234.000 copie I d

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Esattamente come l’anno precedente anche il 2010 si apre all’insegna di un

gennaio freddo e grigio. Pur non verificandosi alcuna ondata di gelo storico le temperature continuano da dicembre a mantenersi su livelli complessivamente bassi rispetto alle medie con uno scarto di circa un grado soprattutto nella prima e nell’ultima decade del mese.Da segnalare soprattutto la costan-za del freddo e la persistenza del-le temperature massime su valori molto bassi. Particolarmente freddi e con temperature costantemente sotto zero anche a bassa quota risultano i giorni dal 21 al 25, ac-compagnati inoltre da nebbia e abbondante galaverna dapprima in pianura e poi in collina. Risultano scarse le inversioni termiche e nu-merose le depressioni che convo-gliano masse di aria fredda verso le Alpi con un conseguente raffred-damento più marcato in montagna e temperature molto basse anche nelle zone collinari più che nei fon-dovalle.In alcune zone del Torinese non si registra un gennaio così rigido a partire dal 1985. Il freddo comun-que si accentua nell’ultima decade quando in certe zone del Cuneese vengono raggiunti i -12.5°C. La media del mese varia da -1.7° a 1.5°C.Dal punto di vista pluviometrico si registra un quantitativo totale va-riabile da 37 a 86 mm, solo in al-cune zone dell’Astigiano vengono superati i 100 mm.Numerose risultano le nevicate anche se quantitativamente deboli. Nel Torinese si conta un totale di 8 cm di neve distribuita in 5 episodi (4,8,14,25 e 26 gennaio).Il freddo si protrae sino alla pri-ma metà del successivo mese di febbraio, che si apre tuttavia con una serie di giornate molto serene

e secche Si susseguono dei gior-ni senza disgelo con temperature massime al disotto dello zero. Il primo giorno del mese viene rag-giunto il valore minimo assoluto che in alcune zone del Cuneese sfiora i -13.8 °C.Si tratta ancora di un mese più freddo della norma con uno scarto mensile di circa un grado nel To-rinese. Solamente a partire dalla terza decade, e più precisamen-te a partire dal giorno 20 in cui si abbatte un phoen particolarmen-te forte, appaiono i primi modesti tepori con temperature massime talora intorno a 15°C. La media si aggira intorno a 1.2-3.8°C a se-conda delle zone.Le perturbazioni sono frequenti e le precipitazioni in prevalenza a carattere nevoso, anche a bassa quota, si verificano nei giorni 5-9-11-12-16-17 .Particolarmente intensa risulta la pioggia del giorno 19. Il totale pluviometrico è cospicuo e oscilla

da un minimo di 52 mm nel Bielle-se ad un massimo di oltre180 mm nel Vercellese.Il freddo anomalo si rinnova nella prima metà del mese di marzo a causa di un intenso afflusso di aria artica che raggiunge il Piemonte portando nevicate (anche in pia-nura) nei giorni 7 e soprattutto 9-10-11, quando cadono sino a 50-80 cm di neve in alcune zone del Monregalese e delle Langhe. Il giorno più freddo è il 6, e la colon-nina di mercurio raggiunge ancora i -7.5°C nel Cuneese ed in alcune zone del Canavese.Le gelate notturne si protraggono sino al 17. A partire da tale data le temperature sono più miti e, a cau-sa di perturbazioni atlantiche, a tratti si verificano precipitazioni or-mai a stampo primaverile. Il mese si chiude con una serie di giorna-te ( dal 27 al 31 ad eccezione del 30) particolarmente soleggiate e limpide con temperature massime particolarmente elevate, vengono

L’ andamento climatico influenza l’annataInverno particolarmente piovoso e con temperature sotto le medie

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Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set

Media 97-09 2010

Nizza – Confronto precipitazioni

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infatti superati i 22.5°C nel Cunee-se. Nel complesso le temperature miti della seconda metà del mese bilanciano il freddo di inizio marzo ma la media mensile di 5.5-7.9°C resta comunque inferiore alla me-dia stagionale.Le precipitazioni totali risultano ab-bastanza nella norma nel Torinese, lievemente inferiori nel Piemonte orientale e superiori in quello me-ridionale. I quantitativi variano co-munque da un minimo di 44 mm in certe zone dell’Alessandrino ad un massimo di oltre 100 mm nel Cu-neese, Novarese e Biellese.Piuttosto mite ed insolitamente asciutto risulta il successivo mese di aprile.Nel corso della prima metà si re-gistra ancora qualche lieve gelata nelle notti serene del 2,5, 6 e 14, successivamente le temperature si stabilizzano su valori primave-rili con massime frequentemente superiori a 20°-22°C a partire dal giorno 19.Il caldo risulta pressochè estivo il giorno 26 quando in certe zone dell’Alessandrino si toccano addi-rittura i 28.8°C. La stessa giorna-ta si chiude con forti acquazzoni sparsi ovunque (nel Canavese si contano 55 mm di pioggia). Nel complesso però la quantità men-sile di pioggia è pari solamente alla metà della media del periodo con valori che si aggirano media-mente intorno a 45-55 mm con un minimo di 38 mm in alcune zone dell’Astigiano ad un massimo di 90 mm nel Cuneese.Dal punto di vista termico aprile risulta moderatamente più mite della media con valori oscillanti tra 11.2°C in alcune zone del Cunee-se e 13.4°C nell’Astigiano.Una nuova ondata di freddo si veri-fica nel corso della prima metà del mese di maggio, accompagnata da precipitazioni pressoché quo-tidiane. In particolare la pioggia è battente nei giorni 4 e 5 quando la temperatura non supera i 13°-15-°C.A partire dalla seconda metà del mese le condizioni divengono ra-pidamente estive con temperature

massime che tra i giorni 22 e 25 si avvicinano e talora superano i 30°C. Le precipitazioni inoltre sono assenti tranne negli ultimi giorni (27-28-29) in cui le piog-ge sono talora accompagnate da grandine.I valori elevati dell’ ultima decade non portano comunque la tempe-ratura media mensile a superare la norma.Gli apporti idrici totali ammontano a valori variabili da un minimo di 50 mm in alcune zone dell’Alessandri-no, a 270 mm nel Vercellese sino ad un massimo di oltre 305 mm nel Biellese.Nonostante i primi cinque giorni sembrino preannunciare l’estate, il mese di giugno si presenta molto instabile e perturbato soprattut-to nella seconda decade. La ca-ratteristica principale è data dalle piogge molto intense e prolungate in particolare quelle registrate nel corso della settimana tra il 13 ed il 20 accompagnate da piene flu-viali e da un sensibile calo di tem-peratura specie nei valori massimi. L’estate vera e propria arriva negli ultimi giorni del mese, quando do-mina tempo soleggiato e la colon-nina di mercurio supera in alcune zone dell’ Alessandrino i 34°C.La temperatura media del mese si aggira intorno a 18.5°C-21°C.A livello pluviometrico si contano apporti totali variabili da un minimo di 55 mm in certe zone dell’Ales-sandrino sino ad un massimo di oltre 320 mm in certe aree del Cu-neese distribuiti in una media di 11 giorni. Alcuni episodi sono a carat-tere temporalesco e talora molto violenti e accompagnati da forte vento come quello verificatosi il giorno 6 nel Canavese. Il caldo è costante e spesso afoso specialmente nelle prime due de-cadi del successivo mese di luglio associato a siccità persistente. In particolare tra i giorni 3 e 4 si regi-strano su gran parte del Piemonte temperature quasi ovunque com-prese tra 34 e 36°C.Solamente a partire dal giorno 24 la calura si smorza e con l’ atmo-sfera limpida dovuta a venti freschi

provenienti da Nord-Ovest le mi-nime scendono persino a valori intorno a 10°C nell’Alessandrino e nel Cuneese.Qualche sporadico temporale lo-calmente anche violento costitu-isce l’unico apporto di acqua nel mese. Infatti si totalizzano valori che vanno da un minimo di nep-pure 5 mm in alcune zone del Cu-neese ad un massimo di 70 mm solamente in alcune zone del Ver-cellese, pari comunque a meno della metà della media del perio-do.Inoltre dal punto di vista termome-trico si tratta del mese di luglio più caldo dopo il 2006. In alcune zone del Torinese l’anomalia termica risulta addirittura di quasi + 3° C rispetto alla norma. Il valore della temperatura media oscilla comun-que tra 23.5°C e 25.5°C a secon-da delle zone.Particolarmente variabile si pre-senta il mese di agosto, caratte-rizzato da numerosi nubifragi e al-ternanza di fasi calde con altre più fresche.Il mese si apre con una tempesta di pioggia e di vento (il giorno 2) che colpisce soprattutto il Tori-nese ed il Canavese. Segue una settimana con giornate soleggiate alcune delle quali anche ventose. In seguito una sequenza di nubi-fragi colpisce in modo particola-re Torinese, Biellese e Vercellese La giornata del 14 risulta perfet-tamente autunnale, con pioggia battente che accumula fino a 120 mm in 24 ore tra Canavese ed Eporediese, accompagnata da un repentino calo delle temperature. Pioggia ancora il giorno succes-sivo, associata talora a grandine. Seguono una serie di giornate se-rene e fresche interrotte ancora da qualche pioggia e da un paio di giorni dominati dall’afa (intorno al 23 e 24). La temperatura massima infatti supera ancora i 34°C in al-cune aree dell’Astigiano.Le temperature scendono note-volmente negli ultimi due giorni del mese.Nel complesso il mese risulta più freddo della norma con una tem-

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PER 1 ITALIANO SU 4 IL MADE IN ITALY VALE IL DOPPIO

peratura media compresa tra 20-23°C e con precipitazioni ovunque in eccesso: si totalizzano anche 200 mm in alcune zone del Torine-se, Vercellese e Biellese. Comples-sivamente nella norma per quanto riguarda le temperature (media mensile intorno a 16-18.3°C ) risul-ta settembre.La prima metà del mese presenta giornate ancora estive ad eccezio-ne dei giorni 7 e 8 in cui la pioggia è associata ad un calo termico so-prattutto nei valori massimi.Notevolmente più freschi risultano invece gli ultimi giorni con minime talora inferiori a 4.5°C.Le precipitazioni sono modeste e quasi ovunque inferiori alla media, distribuite in 3-7 giorni. Gli apporti idrici totali variano da un minimo di 24 mm in alcune zone dell’Ales-sandrino ad un massimo di cira 100 mm nel Novarese.Riassumendo il 2010 presenta un andamento termopluviometrico con differenze significative rispet-to agli anni precedenti. L’inverno è molto lungo e piovoso con fre-quenti nevicate e temperature in-feriori alla media. Dal punto di vista termometrico i mesi di gennaio, febbraio, marzo, maggio e agosto risultano decisamente più freddi della media, aprile leggermente più mite mentre giugno e settem-bre non si discostano dalla media del periodo. Le temperature salgo-no sopra la media solo a luglio.Per quanto riguarda le precipi-tazioni gli apporti idrici risultano superiori alla media con un totale oscillante da 530 a 950 mm nel periodo compreso tra gennaio e settembre.Inoltre a differenza del 2009 risul-tato più piovoso di oltre 100 mm e con il 50% delle piogge con-centrato ad aprile, le piogge del 2010 sono ben distribuite in tutto il periodo e con un totale di giorni di pioggia intorno a 54-77 contro i 46 della media.I mesi di gennaio, febbraio, marzo, giugno ed agosto sono più piovosi della norma, mentre aprile e luglio presentano valori inferiori alla me-dia.

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Settore viticolo: buone le uve, male il mercatoIl Caso della barbera: vale poco ed è flagellata dalla flavescenza

Il consuntivo dell’annata viti-cola 2010 lascia sicuramente l’amaro in bocca ai produttori

e a tutte le componenti del settore, nonostante l’andamento climatico e fenologico tutto sommato nella norma che pur ha fatto registrare un incremento notevole di ore lavorative, soprattutto nei mesi di maggio, giugno e luglio. Infatti le nevicate invernali, la primavera piuttosto mite, le frequenti piogge ed un inizio estate fresco hanno fatto si che la vegetazione della vite sia stata rigogliosa e che abbia richiesto continui e ripetuti interventi per gestire la chioma e per poter effettuare correttamente i trattamenti.Le cimature, le sfogliature, le trin-ciature e gli interventi sotto fila hanno richiesto un impegno non solo maggiore in termine di ore ma anche di tempestività e nume-ro di interventi. Il clima di questa annata, quindi, ha favorito lo sviluppo vegetativo ma non ha determinato un grosso pericolo per il controllo delle ma-lattie fungine. Per quanto riguarda la peronospora, a parte il mese di maggio ed la prima parte di giu-gno a rischio per l’abbondanza ed il numero di precipitazioni che hanno richiesto una particolare at-tenzione sia nel frequenza degli interventi che nella scelta dei prin-cipi attivi, per il resto dell’annata non ha destato particolari criticità. Solo all’inizio di agosto i frequenti temporali hanno richiesto un’ul-teriore e tardiva protezione delle femminelle per preservare la ma-turazione del legno e delle uve.Discorso completamente diverso per l’oidio, patogeno che in questi ultimi anni è diventato la malattia fungina più dannosa e difficile da controllare; infatti, questo fungo ri-chiede un’approccio preventivo e

tempestivo sui grappoli, che devo-no essere ben raggiungibili. Il cal-do afoso di fine giugno e di luglio e il rigoglio vegetativo di questa annata a fatto si che la minima di-sattenzione, portasse all’esplosio-ne di nuovi focolai della malattia.Particolare attenzione è stata an-che prestata alla muffa grigia, per cui si è curato in particolar modo la sanità dei grappoli, e agli insetti; infatti per il secondo anno conse-cutivo si sono evidenziati notevoli incrementi di popolazioni di tigno-lette e cicaline.Per quanto riguarda la tignoletta, le trappole collocate per monitorare il volo ed i rilievi in campo, hanno evidenziato una notevole presenza dell’insetto nel sud Astigiano che è arrivato ad esprimere anche una terza generazione tardiva, parti-colarmente pericolosa sulle ven-demmie tardive delle uve rosse di pregio come Barbera e Nebbiolo. Il lavoro dei viticoltori e il particolare clima ha portato alla vendemmia di uve di pregio soprattutto nelle zone vocate. Nelle uve bianche

una buona gradazione, un buon quadro acido e una buona dota-zione di profumi; nelle uve rosse un’ottima gradazione, bei colori, buoni quadri acidi e una buona dotazione di profumi.Quindi anche quest’anno la pro-fessionalità delle aziende e la vo-cazione del territorio hanno fatto si che la produzione sia risultata di indubbia qualità, a fronte di un mancato riconoscimento econo-mico, se non per piccole partite e aziende singole che gestiscono un loro mercato particolare, oppure come nel caso del Moscato con l’accordo di filiera che lega azien-de ed industria.Il problema economico riguarda soprattutto la Barbera, altro grande prodotto vitivinicolo astigiano; fla-gellato dalla Flavescenza Dorata e con prezzi di vendita assolutamen-te non remunerativi, questo vitigno rischia di scomparire in tante aree, peggiorando la non facile situazio-ne economica generale e preclu-dendo la sussistenza dell’attività agricola in tante situazioni.

Vigneto Astigiano

18.300

13.518

18.290

13.894

18.090

14.113

17.790

14.261

17.160

14.080

16.860

13.842

16.670

13.550

4000

7000

10000

13000

16000

19000

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

totale Ha DOC Ha Stimata

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Flavescenza dorata della viteL’analisi della situazione e le proposte per intervenire sui punti critici

SITUAZIONE

La campagna 2010 conferma che esistono due grandi e diverse si-tuazioni in termini di gravità della malattia e del suo insetto vettore: quella con viticoltura più specializ-zata e grandi comprensori omoge-nei in cui, pur essendo stata colpita gravemente e fin dall’inizio dalla Fla-vescenza Dorata, i viticoltori hanno in media adottato più diffusamente le azioni di contrasto e, quindi, in talune situazioni possono ambire a ridurre i trattamenti obbligatori per lo scafoideo.L’altra situazione è, invece, normal-mente caratterizzata da una viticol-tura con aziende meno specializza-te e comunque con forte diffusione di aree incolte ed ex vigneto, in cui il contrasto della malattia è risulta-to in qualche modo meno efficace. In tale situazione la Flavescenza a fasi alterne ridesta forti e maggiori preoccupazioni, come quest’anno; sicuramente esistono maggiori dif-ficoltà di tipo territoriale ma anche maggiori situazioni di inadempien-za o trascuratezza nella messa in pratica dei dettami di lotta fitosani-taria.

ESPERIENZE SEGNALAZIONE INADEMPIENZE:è stato attivato il numero telefo-nico 0141-351326 a cui chiunque

– viticoltore, amministratore – può segnalare le situazioni di inadem-pienza e di rischio nel controllo della Flavescenza e, più in generale, delle fitoplasmosi e degli insetti vettori. In particolare nel corso del 2010 sono stati segnalati vigneti e incolti in stato di incuria o comunque in cui non sono stati applicati i dettami di lotta obbligatoria; tali situazioni di inadempienza e di rischio nel controllo della Flavescenza e, più in generale, delle fitoplasmosi e degli insetti vettori. In particolare nel corso del 2010 sono stati segnalati vigneti e incolti in stato di incuria o comunque in cui non sono stati applicati i dettami di lotta obbli-gatoria; tali situazioni sono state segnalate al Settore Fitosanitario Regionale per le azioni ispettive e sanzionatorie di competenza.

INDIVIDUAZIONE PUNTI CRITICI SUL TERRITORIO:i tecnici Coldiretti hanno coadiu-vato la Provinicia e i Comuni nella individuazione e risoluzione delle situazioni di rischio sul territorio, soprattutto quei vigneti di recente abbandono o/e in stato di incuria, che per la loro dislocazione possono essere fonte di rischio per i vigneti professionali limitrofi, in quanto luogo di permanenza per le fitopla-smosi e i relativi insetti vettori.

MONITORAGGIO INSETTO VET-TORE:con il sostegno dell’Assessorato Provinciale Agricoltura e della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, sono state svolte due tipologie di monitoraggio dello scafoideo, rispettivamente per conoscere la diffusione dell’insetto e per va-lutare la possibilità di ridurre il n. di trattamenti insetticidi. In ogni caso tale attività ha permesso di calibrare meglio i trattamenti e come riscontro si è notato che in generale nei vigneti dove sono stata appli-cate le indicazioni le popolazioni di scafoideo sono rimaste pressoché azzerate. Inoltre, nei vigneti scelti per valutare la possibilità di ridurre a uno solo i trattamenti obbligatori, non è mai stata raggiunta la soglia di 2 adulti di scafoideo comples-sivi su ciascun vigneto, soglia che determinerebbe l’obbligatorietà del secondo trattamento insetticida.

MONITORAGGIOFINALIZZATO A RIDURREI TRATTAMENTI INSETTICIDI: In 6 Comuni Astigiani e precisamen-te Mongardino, Costigliole d’Asti, Agliano Terme, Nizza Monferrato, Canelli e Loazzolo, sono stati indi-viduati 17 vigneti campione in cui il monitoraggio era finalizzato a veri-ficare la possibilità, ammessa dalla normativa fitosanitaria regionale, di

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ridurre il numero di trattamenti inset-ticidi obbligatori a 1 solo, a condi-zione che le catture di Scaphoideus rimanessero al di sotto della soglia di 2 adulti. Al fine di dare continuità al medesimo progetto 2009, dei 17 vigneti 2010 ben 16 erano già sta-ti coinvolti nella precedente annata mentre uno è stato aggiunto nel 2010. I vigneti campione apparte-nevano ad aree omogenee con viti-coltura specializzata ove, nella lotta alla FD, sono sempre stati adottati diffusamente tutti gli accorgimen-ti per il controllo della malattia e dell’insetto vettore. Analogamente al 2009, per raggiungere gli obiet-tivi del progetto i conduttori dei vi-gneti sono stati coinvolti e informati passo passo dei risultati dei rilievi al fine di applicare gli interventi di lotta fitosanitaria conseguenti. I dati del monitoraggio dimostrano che solo nel 17% dei vigneti coinvolti è stato catturato complessivamente in tut-ta la stagione estiva un solo adulto di Scaphoideus titanus, mentre nel rimanente 83% dei casi non ci sono state catture. Questo dato va con-frontato con il numero di trattamen-ti insetticidi eseguiti, infatti nel 59% dei casi è stato eseguito un solo trattamento e nel rimanente 41% 2 trattamenti. Quindi, rispetto al 2009, si può dire che grazie a que-sta azione specifica di monitoraggio sono raddoppiati i vigneti in cui si è potuto effettuare un solo insetticida. Inoltre, va detto che l’eventuale se-condo trattamento è stato eseguito dai viticoltori a fini precauzionali, considerata la recrudescenza della malattia che si è verificata in que-sta annata, motivo per cui il SFR ha dato deroga generale di poter arrivare fino a 4 trattamenti anche in quelle aziende soggette al disci-plinare agroambientale dell’Azione

214.1 del Programma di Sviluppo Rurale. Per tanto, nel contesto del-la gravità 2010 i risultati dimostrati da questo progetto confermano quanto avevamo già avuto modo di esprimere in conclusione dell’attivi-tà 2009, ovvero che – fatto salvo il rispetto di tutti gli altri accorgimenti di difesa - è possibile razionalizza-re gli interventi di lotta obbligatoria alla Flavescenza Dorata e arrivare progressivamente alla riduzione dei trattamenti insetticidi, con positivi risvolti dal punto di vista ambienta-le, salutistico ed economico.

DIVULGAZIONE E FORMAZIO-NE PROFESSIONALE: Coldiretti Asti è impegnata con tutto il suo personale tecnico a diffondere ca-pillarmente presso i viticoltori tutte le informazioni e la formazione ne-cessaria affinché i trattamenti in-setticidi vengano effettuati puntual-mente con l’utilizzo dei formulati più adatti, nel periodo e nelle modalità ottimali. A tal fine sono stati anche programmati prossimo periodo in-vernale numerosi incontri zonali di sensibilizzazione e formazione dei viticoltori. La collaborazione 2010 con il Set-tore Fitosanitario Regionale, con la Provincia di Asti, con la Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e con molti Comuni, per il monitoraggio e la divulgazione delle strategie di lotta, spesso con comunicazioni dirette al singolo agricoltore via po-sta, ha migliorato l’applicazione e l’efficacia dei provvedimenti obbli-gatori. Tale strada va perseguita e migliorata ampliando gli Enti e gli Organismi coinvolti.

PROPOSTE PER IL MATERIALE VIVAISTICO:seppur consapevoli del notevole

sforzo fatto in questi anni da parte dei vivaisti per migliorare la sanità delle barbatelle, anche con la note-vole diffusione della termoterapia, molte osservazioni ed esperienze purtroppo ci mostrano che non tut-ti gli operatori del settore operano correttamente, non sempre i mate-riali di partenza sono prelevati da vigneti sani, non sempre la termo-terapia è applicata correttamente. Pur riconoscendo il grande lavoro di controllo effettuato dal SFR sui campi madre marze, portainnesti e barbatellai, riteniamo che ci sia an-cora molto da fare e, in particolare, occorre un progetto complessivo per “blindare” più efficacemente la tracciabilità e la sicurezza del mate-riale vivaistico.

PROPOSTE PER LA GESTIONE DEL TERRITORIO:come sopra evidenziato esistono sul territorio ancora troppe e diffuse situazioni di inadempienza soprat-tutto in vigneti non condotti profes-sionalmente o in vigneti abbando-nati, serbatoi di malattia e ricovero del vettore. Su questo fronte ritenia-mo positive le esperienze dei pochi Progetti Comunali avviati in questi anni, grazie ai quali è stato possibile affrontare e risolvere direttamente a livello locale molte situazioni.Riteniamo altresì che l’istituto delle sanzioni penali (Art. 500 del C.C.) e di quelle amministrative, vada rivi-sto in quanto i tempi sono troppo lunghi e non danno certezza e tem-pestività nella risoluzione delle pro-blematiche. Coldiretti è dell’avviso che, su tale fronte, occorre da parte della Re-gione Piemonte un’applicazione più coraggiosa ed incisiva del Decreto di Lotta Obbligatoria, con maggiori risorse e strumenti a disposizione

Via C. Botta, 4 - 14015San Damiano d’Asti

Tel. & Fax 0141.975146cell. 336.253369

S. DamianoCisternaCelle EnomondoFerrere

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degli Enti deputati alle ispezioni fitosanitarie. Occorre un sistema sanzionatorio più efficace e rapido. Occorrono maggiori poteri e risor-se ai Comuni.

PROPOSTE PER UN APPROC-CIO CONDIVISO:in questo “decennio di FD” sul nostro territorio abbiamo visto esplodere spesso tanta rabbia, sinonimo di chi vuole/deve lottare per difendere la propria attività e il proprio reddito; ora, spesso, alla rabbia subentra demotivazione e rassegnazione, anticamera dell’ab-bandono dei vigneti, a partire dai territori meno specializzati. Ma la viticoltura è un bene per chi diret-tamente o indirettamente ci vive e per chi risiede sul territorio, è un bene troppo importante per essere lasciato andare a se stesso.La complessità e la molteplicità degli aspetti in ballo per la risolu-zione della problematica FD, e più in generale delle fitoplasmosi del-la vite, richiede un approccio “di squadra” condiviso e vincolante per i vari Soggetti pubblici e privati coinvolti.

(franco produttore)

Uva Chardonnay bianco

Kg. 0,550 0,700 0,550 0,700

Uva Pinot neroUva Pinot biancoUva ChardonnayUva Pinot neroUva Ruché Kg. n.q. n.q. 0,700 1,000

Kg. 0,450 0,550 0,450 0,550

Kg. 0,350 0,400 0,350 0,400

Kg. 0,965 0,965 0,965 0,965

Kg. n.q. n.q. 0,700 0,800

Kg. 1,446 1,446 1,446 1,446

Kg. 1,446 1,446 1,446 1,446

Kg. 1,284 1,284 1,284 1,284

Kg. 0,400 0,500 0,500 0,700

Kg. 0,400 0,500 0,500 0,700

Kg. 0,300 0,400 0,300 0,400

Kg. 0,250 0,350 0,250 0,350

Kg. 0,500 0,800 0,500 0,800

Kg. 0,450 0,600 0,450 0,600

Kg. n.q. n.q. 0,300 0,500

Kg. n.q. n.q. 0,500 0,700

Kg. n.q. n.q. n.q. n.q.

Kg. n.q. n.q. 0,300 0,400

Kg. n.q. n.q. 0,250 0,350

Uva Freisa Kg. 0,450 0,650 0,450 0,650

Uva Bonarda Kg. 0,800 1,000 0,800 1,000

Moscato D.O.C.G. (accordo) **

1,070

Uva Brachetto (accordo)***

Uva Grignolino

Barbera d'Asti D.O.C.G.

1,070

Kg. 0,600 0,800

Brachetto d'Acqui D.O.C.G. - tipologia Spumante

Malvasia di Casorzo D.O.C.Malvasia di Castelnuovo D. Bosco D.O.C.Piemonte Brachetto D.O.C.

Le quotazioni si riferiscono a uve della vendemmia 2010 destinate alla produzione di vini D.O.C.e D.O.C.G. (IVA esclusa). I prezzi

sono stati rilevati dalla Commissione camerale per l'accertamento dei prezzi all'ingrosso dei vini sulla base delle operazioni di

compravendita concluse dai componenti la Commissione o dagli stessi rilevati sulla piazza di Asti. La rilevazione si riferisce a prezzi

medi di mercato relativi a transazioni già avvenute e non rappresenta una quotazione fissata per transazioni future.

Barbera del Monferrato Superiore D.O.C.G. Barbera d'Asti D.O.C.G. (diradate e selezionate)

Kg.

Brachetto d'Acqui D.O.C.G. - tipologia Tappo raso

0,800

Uva Barbera

Uva Dolcetto

Uva Moscato

* Il prezzo è stato definito dall'accordo fra la parte agricola e le ditte aderenti al Consorzio Alta Langa** Il prezzo è stato definito dalla Commissione Interprofessionale per l'Accordo Moscato per la vendemmia 2010*** Il prezzo è stato definito dal Tavolo Interporfessionale dell'uva Brachetto - Accordo di filiera per le vendemmie 2010 - 2011

Piemonte Chardonnay D.O.C.

0,600

1,070

Uva Malvasia

Uva Cortese

1,070

Piemonte Moscato D.O.C.

Piemonte Bonarda D.O.C.Freisa d'Asti D.O.C.Piemonte Barbera D.O.C.Barbera del Monferrato D.O.C.

Piemonte Grignolino D.O.CGrignolino d'Asti D.O.C.Piemonte Cortese D.O.C.Cortese dell'Alto Monferrato D.O.C.

Piemonte tipologie spumante D.O.C.

Monferrato Dolcetto D.O.C.Dolcetto d'Asti D.O.C.Ruchè di Castagnole Monferrato D.O.C.

Alta Langa D.O.C. (accordo)*

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CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATOED AGRICOLTURA DI ASTI

MERCURIALE DI CHIUSURA VENDEMMIA

Produzione totale vini (DOC + Vini da Tavola)

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