IL NEONATO CON MALATTIA EMOLITICA DA ALLOIMMUNIZZAZIONE.
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IL NEONATO CON MALATTIA EMOLITICA DA ALLOIMMUNIZZAZIONE
IL NEONATO CON MALATTIA EMOLITICA DA ALLOIMMUNIZZAZIONE
L'esecuzione sistematica dell' immunoprofilassi anti-Rh ha
notevolmente diminuito l'incidenza della malattia emolitica del neonato
Nuovi casi continuano tuttavia a verificarsi per:
eventi di immunizzazione non riconosciuta (aborto, gravidanza extrauterina, emorragie transplacentari, funicolocentesi)
errori trasfusionali
alloanticorpi anti-Rh (D, c, E)
anti-Kell
anti-Kidd
anti-Duffy
emolisi
inibizione eritropoiesi
incompatibilità ABO con anticorpi anti-A, anti-B
Liley 1963: Trasfusione Intrauterina
La maggior parte delle
malattie emolitiche su base
alloimmune è preceduta da
una adeguata
documentazione prenatale
La maggior parte delle
malattie emolitiche su base
alloimmune è preceduta da
una adeguata
documentazione prenatale
GESTIONE DEL NEONATO CON MEN Rh
DATI ANAMNESTICI
Fattore Rh materno e titolo anti-D
Numero gravidanze precedenti e gravità della malattia emolitica
bilirubina fetale
Hb fetale
segni ecografici di idrope
L/S
trasfusioni intrauterinetoracentesi, paracentesi
terapia steroidea
ESAME OBIETTIVO
pallore, tachicardia, tachipnea anemia
segni di distress respiratorio
ipoteso e ipoperfuso scompenso cardiaco congestizioedemi, ascite segni di idrope
epatosplenomegalia scompenso cardiaco congestizio, eritropoiesi extramidollare
porpora trombocitopenia
esame neurologico alterato segni di asfissia perinatale
ittero presente alla nascita
segni di encefalopatia bilirubinemica
RDS, versamento pleurico, ipoplasia polmonare
la bilirubina non coniugata, liposolubile, non legata all’albumina, è in grado di attraversare
la barriera emato-encefalica del neonato
Sedi più sensibili al danno da bilirubina
KERNICTERUS
sostanze che competono con i siti di legame
dell'albumina: NEFA, sulfamidici, salicilati
Ipoalbuminemia
Ipossia
EFFETTO TOSSICO DELLA
BILIRUBINA SUL SNC
Prematurità
AcidosiInfezioni
Ipoglicemia
primi 2 giorni: difficoltà all’alimentazione, letargia,
ipotonia
Segni clinici di tossicità acuta da bilirubina
dopo 3-7 giorni: irritabilità , stato stuporoso,
ipertonia dei muscoli estensori (opistotono),
convulsioni, pianto acuto, apnea, febbre
BIND BILIRUBIN INDUCED NEUROLOGIC DISFUNCTION
CLINICA Punti 1 Punti 2 Punti 3
Stato di coscenza
Sonnolenza
Suzione scarsa
Letargia, irritabilità Stato stuporoso
convulsioni
Tono muscolare Leggermente diminuito
Iper o ipotonia
Inarcamento lieve
Marcata ipertonia o ipotonia, opistotono
Pianto Acuto Incostante Solo dopo stimolazione
1-3 punti = segni minimi di encefalopatia
4-6 punti = encefalopatia progressiva ma reversibile
7-9 punti = encefalopatia irreversibile
Johnson L , Brown AK, Bhutani VK,, Pediatrics 1999; 104:746
Sequele permanenti della tossicità della bilirubina
disturbi del movimento (paralisi distonica, coreo-atetosi,
atassia), paresi oculare, deficit uditivi, ritardo mentale.
Bilirubina sierica Kernicterus
19-24 mgdl 8%
25-29 mgdl 33%
30-40 mgdl 73% Volpe JJ
Prevenzione del kernicterus
=
Terapia dell’iperbilirubinemia
TERAPIA DELL' IPERBILIRUBINEMIA
I. alimentazione precoce e frequente
previene l'ipoglicemia
la motilità intestinale eliminazione della bilirubina
favorisce la colonizzazione dell'intestino da parte della flora batterica:bilirubina urobilina
eliminazione
TERAPIA DELL' IPERBILIRUBINEMIA
II. fototerapia
fotoisomerizzazione della bilirubina fotoprodotti polari
idrosolubili escrezione nella bile e urine, senza bisogno di glucuronoconiugazione
Effetti indesiderati
feci liquideperdita insensibile di acquaeruzioni cutaneesindrome del "neonato bronzeo"
LINEE GUIDA PER FOTOTERAPIA INTENSIVA
Usare la bilirubina totale. Non sottrarre la bilirubina direttaFattori di rischio = malattia emolitica isoimmune, deficit di G6PD, asfissia, letargia importante, instabilità della temperatura corporea, sepsi, acidosi, o albumina < 3.0 g/dLPer i neonati sani di 35-37 6/7 sett. ci si può regolare sulla linea di medio rischio: è opzionale intervenire a livelli di TSB più bassi per neonati intorno alle 35 sett ed a livelli di TSB più alti per neonati intorno alle 37 6/7 sett
fototerapia intensiva: BT almeno 0.5-1 mg/dl/h nelle prime 4-8
h
LINEE GUIDA PER FOTOTERAPIA
With mirth and laughter let old wrinkles come,and let my liver rather heat with wine than myheart cool with mortifying groans."
The Merchant of Venice
Massima efficacia alla minima distanza dal neonato 10-15 cm evitare
termoculla
FOTOTERAPIA INTENSIVA (AAP)
Essenziale esporre la maggiore superficie corporea possibile:
Ricoprire i lati del lettino con fogli di alluminio o teli bianchi
Se i valori di TSB si avvicinano a quelli da EXT rimuovere pannolino
Impiego di ‘blanket’
Lunghezza d’onda 430-490 nm
Irradianza 30-35 µW/cm2/nm
III. EXSANGUINOTRASFUSIONE
Rimozione della bilirubina circolante
Rimozione dei GR sensibilizzati del neonato
Rimozione degli anticorpi
Correzione dell’anemia con GR compatibili con il siero materno
Apporto di albumina libera per il legame con la bilirubina.
TERAPIA DELL' IPERBILIRUBINEMIA
Hemolytic Disease of newborn Sameer Wagle (March 2003)
LINEE GUIDA PER EXSANGUINOTRASFUSIONE
IN NEONATI CON MALATTIA EMOLITICA
Anemia severa (Hb < 10 g/dl)
Incrementi di Bilirubina > 0,5 mg/dl/h nonostante fototerapia
Iperbilirubinemia
BIL. INDIRETTA (mg/dl) PESO (g)
20 In buona salute > 2500 g
>18 Settici > 2500 g
>17 2000-2499
>15 1500-1999
>13 1250-1499
>9-12 <1250
LINEE GUIDA PER EXSANGUINOTRASFUSIONE
IN NEONATI CON MALATTIA EMOLITICA
Hemolytic Disease of newborn Sameer Wagle (March 2003)
LINEE GUIDA PER EXSANGUINOTRASFUSIONE in neonati con EG>35 sett
Management of Hyperbilirubinemia in the Newborn Infant >35 Wks GA
Subcommittee on Hyperbilirubinemia Pediatrics 2004; 114;297-316
ANEMIA EMOLITICA, DEFICIT G6PD
ASFISSIASEPSI
ACIDOSILetargia
Disturbi della termoregolazione
Scambiate quote di 5-10 ml di sangue per volta, per un totale di 130-220 ml/kg. Monitoraggio cardiocircolatorio continuo.
Prelievo ed infusione eseguiti molto lentamente: un prelievo rapido comporta il rischio di collasso dei vasi mesenterici; una infusione rapida il rischio di ischemia intestinale e di enterocolite necrotizzante.
Ogni 100 ml di sangue scambiato, infusione lenta di 2 ml di Ca gluconato al 5%, in quanto il citrato lega il calcio.
Durante e dopo la procedura attenzione ad aritmie, segni di insufficienza cardiaca, tachipnea o distensione addominale.
Alimentazione enterale sospesa per 7 ore.
Antibioticoprofilassi fino alla rimozione del sondino ombelicale.
MODALITA’ DI ESECUZIONE DELL’EXT
Efficacia dell’EXT nel rimuovere
le emazie sensibilizzate*
Riduzione media delle emazie sensibilizzate dell’88.5% (50-100)
* dosaggio tramite citofluorimetria
U.O. Neonatologia, AOU Bologna
Efficacia dell’EXT nel rimuovere gli anticorpi anti-D
rimozione media del 74%
presenza di rebound nel 63% dei casi (il
50% degli anti-D situati nel
compartimento extravascolare)
U.O. Neonatologia, AOU Bologna
Efficacia dell’EXT nel rimuovere la bilirubina
riduzione media di circa il 40%
non correla con la quantità di sangue scambiato
né con la velocità dello scambio (attenzione
comunque a mantenersi intorno ai 2
ml/kg/min!!)
U.O. Neonatologia, AOU Bologna
Piastrinopenia (<50.000/mmc) in 47 casi (55.9%) su un totale di
84 EXT, di cui 35 (41.7%) con valori inferiori a 30.000/mmc. In
4 casi è stato necessario eseguire la trasfusione di concentrato
piastrinico, mentre negli altri si è osservata la spontanea
normalizzazione dei valori nei giorni successivi all’EXT.
Ipocalcemia (Ca tot <8 mg/dl) dopo EXT in 3 casi (5.9%);
ipercalcemia (Ca tot.> 11 mg/dl) in 11 casi (21.6%).
Manifestazioni di lieve entità risoltesi spontaneamente in breve
tempo in 13 casi (15.5%): brevi episodi di desaturazione,
extrasistoli, conati di vomito, vasospasmo localizzato ad un arto
o generalizzato, modesta polipnea, tremori.
Complicanze dell’EXT
U.O. Neonatologia, AOU Bologna
Problematiche legate al catetere ombelicale in 19
casi (22.6%) necessità di sfilare o di sostituire il sondino
ombelicale perché posizionato in vena porta; presenza di coagulo nel catetere, con necessità
di sostituire lo stesso o di sospendere l’EXT; presenza di coagulo nel catetere, con necessità
di posizionare un catetere venoso centrale (impossibilità di riposizionare il sondino ombelicale)
Complicanze dell’EXT
U.O. Neonatologia, AOU Bologna
Complicanze dell’EXT
Manifestazioni che hanno imposto la sospensione dell’EXT in 6 casi (7.1%) vasospasmo a livello degli arti, di arti e tronco, dell’emisoma inferiore o
generalizzato: rimozione del sondino ombelicale episodi di desaturazione e tachicardiaManifestazioni insorte a breve distanza di tempo dall’EXT in 5 casi (6%) ematuria petecchie e soffusioni emorragiche con piastrine pari a 11000/mmc; ipoglicemia (glicemia = 22 mg/dl), trattata con infusione di soluzione glucosata al
10% ristagno gastrico con sangue digerito, addome globoso e sangue occulto fecale
positivo, con necessità di sospendere l’alimentazione. In un caso, dopo tre ore dal termine dell’EXT, si è verificato arresto
cardiocircolatorio e shock con conseguente coagulazione intravascolare disseminata; il neonato ha sviluppato in seguito un’encefalopatia ipossico-ischemica.
U.O. Neonatologia, AOU Bologna
Hemolytic Disease of newbornSameer Wagle (March 2003)
COMPLICANZE DELL’ EXSANGUINOTRASFUSIONE
Mortalita’: 0,5 % Morbidita’ 5%:
CARDIACHE: aritmia, sovraccarico di volume, scompenso congestizio, arresto cardiaco
EMATOLOGICHE: neutropenia, trombocitopenia, graft vs host
METABOLICHE: acidosi, ipocalcemia,ipoglicemia,ipercaliemia, ipernatriemia
VASCOLARI: embolizzazione, trombosi, perforazione dei vasi ombelicali, NEC
SISTEMICHE: Ipotermia
INFETTIVE: Batteriche, virali (CMV, HIV, epatiti)
Intravenous immunoglobulin in haemolytic disease of the newborn
Significantly fewer infants required exchange transfusion in the HDIVIG group
RR 0.28; 95% CI 0.17 to 0.47
Also hospital stay and duration of phototherapy were significantly reduced
HDIVIG is an effective treatment.
Systematic review of randomised and quasi-randomised controlled trials comparing HDIVIG and phototherapy with phototherapy alone in neonates with Rh and/or ABO incompatibility. ADC Fetal Neonatal Ed 2003;88:F6–10
IMMUNOGLOBULINE : 0,5 g /kg in 4 ore circa
Iniziare infusione alla velocita’ di 0,02 ml/kg/minper i primi 20 min
poi alla velocità di 0,04 ml/kg/min per il tempo restante
Se necessario una seconda dose può essere ripetuta dopo 12 oree
una terza dose dopo 48-72 ore dalla prima infusione
TERAPIA DELL' IPERBILIRUBINEMIA
IV. Immunoglobuline e.v.
Invio sangue cordonale per gruppo e Coombs
Trasfusioni in utero o neonato itterico alla nascita
Coombs diretto positivoNormale gestione e controllo del neonato
Coombs +
Coombs almeno ++
Monitoraggio TB ogni 8-12 ore considerare aggiunta di latte formulato
Inizio fototerapia intensiva
Infusione immunoglobuline 0,5 g/kg
Hb< 10?Trasfusione GR
Controllo TB ogni 4 ore Dieta: 8 pasti LM/LA al poppatoio o gavage
TB a 12 h dall’ infusione Ig Continua FT intensiva, liquidi e monitoraggio TB ogni 4-6 h
Ripete infusione Ig 0,5 g/kg
no
si
si
no
no
no
si
42
5
4
39
0%
20%
40%
60%
80%
100%
1995-1999 2004-2008
EXT noEXT si
U.O. Neonatologia, AOU Bologna
MEN Rh
Late anemia may be more prevalent in those treated with IVIG, presumably because fewer neonates have EXT and therefore removal of maternal antibody
Hemolytic disease of the newbornMurray, Roberts.
ADC Fet Neonat Ed , May 2007
Prognosi a distanza
buona se non sono presenti alla nascita alterazioni cerebrali
evidenti al neuroimaging
Hudon et al. Am J Obstet Gynecol, 1998Harper et al. Am J Obstet Gynecol, 2006Gobalakichenane et al. Gyncol Obstet Fertil, 2008