Il Fatto Quotidiano 20 Agosto 2011

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1,20 – Arretrati: 2,00 Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009 Sabato 20 agosto 2011 – Anno 3 – n° 197 Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 www.ilfattoquotidiano.it Il cardinal Bagnasco si scaglia contro l’evasione fiscale. Sacrosanto. Quindi il Vaticano pagherà l’ Ici sui suoi alberghi? MANOVRA BEFFA 10 MILIARDI IN PIÙ All’inizio erano 45. Poi sono cresciuti: 49. Adesso siamo a 55, ma potrebbero diventare 75 con i poteri dati a Tremonti. Ecco perché E tassare i ladri? di Marco Travaglio S ulla proposta Idv-Pd, che riprendeva quella del Fatto per ritassare seriamente i capitali scudati due anni fa al 5% va in scena il solito copione: qualche peone del Pdl si dice possibilista, poi B. propone un altro scudo fiscale, poi ritira l’idea, così tutti respirano per lo scampato pericolo e dimenticano il resto. Morta lì, come se l’opposizione non avesse null’altro da proporre in alternativa alla rapina di governo. Alcune ricette sacrosante le conosciamo, ma sono al momento pure chimere per mancanza di una maggioranza che le approvi: abolire tutte le province; ripristinare l’Ici (unica imposta federale) e la tassa di successione (imposta liberale quant’altre mai, che spezza la rendita e rimette in circolo i capitali); allungare l’età pensionabile secondo gli standard europei; disboscare la Casta col machete. Molto più utile sarebbe sfidare Pdl e Lega dinanzi ai loro elettori inferociti con alcune proposte a costo zero, che porterebbero nelle casse dello Stato decine di miliardi senza sfiorare le tasche degli onesti, ma saccheggiando quelle dei ladri. Il punto di partenza sono i dati raccolti da Nunzia Penelope in Soldi rubati (Ponte alle Grazie) sui 400 miliardi di “tassa occulta” che ogni anno paghiamo per colpa di varie categorie di ladri: 120 se ne vanno in evasione fiscale, 60-70 in corruzione, 52 in lavoro nero (l’evasione contributiva coinvolge almeno 3 milioni di lavoratori sommersi), 43 in infortuni sul lavoro, 18 in merci contraffatte, 5 in crac finanziari, 20 in abusi edilizi, 135 nel “fatturato” delle mafie che però sventuratamente non fatturano; infine le truffe all’Ue che ingoiano il 40% dei contributi per le zone depresse. Basterebbe ridurre queste voci del 10% e avremmo ogni anno 40 miliardi in più. Pareggio di bilancio assicurato a spese dei ladri, anziché degli onesti. Qualche idea, in ordine sparso. 1) La corruzione si combatte, oltreché riformando la Pubblica amministrazione e ritirando la mano pubblica dall’economia, con la repressione. Il 1° marzo 2010, in pieno scandalo Cricca, il Consiglio dei ministri licenziò un ddl anticorruzione-brodino che poi si perse nei meandri del Senato. Perché non fare una battaglia per riesumarlo ed emendarlo con la proposta organica lanciata dal Fatto un anno fa e sposata da Pd, Idv, Fli e Sel? Si tratta di recepire la Convenzione penale del Consiglio d’Europa sulla corruzione, sottoscritta a Strasburgo nel ‘99 e mai ratificata dall’Italia, allo scopo di: accorpare corruzione e concussione in un unico reato che vieta al pubblico ufficiale e all’incaricato di pubblico servizio di prender soldi da chicchessia; introdurre nuovi reati puniti in tutto il resto dell’Occidente: autoriciclaggio, corruzione fra privati e traffico di influenze illecite. 2) Ripristinare il reato di falso in bilancio sciaguratamente abolito, di fatto, dal secondo governo Berlusconi nel 2002. 3) Riformare la prescrizione, arrestandola al momento della richiesta di rinvio a giudizio e cancellando la legge ex Cirielli (oggi la corruzione si prescrive 7 anni e mezzo dopo che è stata commessa, mentre prima scattava dopo 15). 4) Rilanciare le proposte della commissione Mastella del 2006 (comprendeva i magistrati Davigo, Greco, Ielo) per una Giustizia che si autofinanzi recuperando il maltolto della criminalità economica e fissando una cauzione sulle impugnazioni. 5) Riformare i reati fiscali all’americana: triplicando le pene, ora talmente irrisorie (3 anni per la dichiarazione infedele e 6 per la frode) da garantire all’evasore che non farà un giorno di galera e si terrà il bottino; e abolendo le soglie di non punibilità introdotte dall’Ulivo, che consentono di evadere ogni anno fino a 50mila euro (frode) e 100mila (dichiarazione infedele) senza finire in tribunale. Lo slogan berlusconiano contro il “mettere le mani nelle tasche degli italiani” si sta rivelando per quello che era: una truffa. Si attende qualcuno che se ne intesti un altro, più etico e realistico ma altrettanto popolare: “mettere le mani nelle tasche e le manette ai polsi dei ladri”. INCHIESTA ENAV x L’imprenditore denuncia: fui costretto a pagare i politici Milanese e Brancher sotto tiro Di Lernia rivuole i soldi indietro Nel decreto il Tesoro si è tenuto un ampio margine di intervento: i tagli ai bonus fiscali possono arrivare a 32 miliardi e il ministro può alzare l’Iva. Il salasso del ceto medio rischia di peggiorare Feltri,Nicoli,Lantini pag. 2-3 z di Marco Lillo I l cow boy è tornato e sono in tanti a temerlo nel centrodestra. Proprio lui: Tommaso Di Lernia, detto il cow boy un po’ per il fatto che vive in America e un po’ per il look, quei capelli lunghi alla Mal, quegli stivaletti in camoscio grigio e i jeans. pag. 4 z U di Kerry Kennedy GOLF O DEL MESSICO IN PERICOLO È passato più di un anno dallo sversamento nel Golfo del Messico di 170 milioni di galloni di greggio. Il Congresso deve ga- rantire l’assistenza sanitaria alle persone, ma i Repubblicani mantengono la minaccia di bloc- care tutto. pag. 18 z Il deputato Pdl Marco Milanese (FOTO ANSA) Dopo il ritorno della storica utilitaria nel 2007, Marchionne non ha lanciato modelli di punta confidando nella ripresa del 2011. E ora la Borsa lo affonda Malagutti pag. 4 z FIAT, LA RECESSIONE IN 500 CATTIVERIE La Cina chiede garanzie agli Usa: “Mica fallirà il capitalismo proprio adesso?” www.spinoza.it DAMASCO x Stragi Siria, Assad spara ancora E i capitali fuggono Robert Fisk pag. 12 z TG1 x Peculato Minzolini, indagine chiusa Ora rischia il processo Di Giovacchino pag. 11 z Il presidente siriano Bashar al-Assad (FOTO LAPRESSE) Il direttore del Tg1, Augusto Minzolini (FOTO ANSA) y(7HC0D7*KSTKKQ( +#!"!{!?!"

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Il Fatto Quotidiano 20 Agosto 2011

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€ 1,20 – Arretrati: € 2,00Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)

Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009

Sabato 20 agosto 2011 – Anno 3 – n° 197Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Romatel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230

w w w. i l f a t t o q u o t i d i a n o. i t

Il cardinal Bagnascosi scaglia contro l’evasione fiscale.Sacrosanto. Quindi il Vaticano pagherà l’Ici sui suoi alberghi?

MANOVRA BEFFA10 MILIARDI IN PIÙ

All’inizio erano 45. Poi sono cresciuti: 49. Adesso siamo a 55, mapotrebbero diventare 75 con i poteri dati a Tremonti. Ecco perché

E tassare i ladri?

di Marco Travaglio

Sulla proposta Idv-Pd, che riprendeva quella delFa t t o per ritassare seriamente i capitali scudatidue anni fa al 5% va in scena il solito copione:qualche peone del Pdl si dice possibilista, poi B.

propone un altro scudo fiscale, poi ritira l’idea, cosìtutti respirano per lo scampato pericolo edimenticano il resto. Morta lì, come se l’opposizionenon avesse null’altro da proporre in alternativa allarapina di governo. Alcune ricette sacrosante leconosciamo, ma sono al momento pure chimere permancanza di una maggioranza che le approvi: aboliretutte le province; ripristinare l’Ici (unica impostafederale) e la tassa di successione (imposta liberalequant’altre mai, che spezza la rendita e rimette incircolo i capitali); allungare l’età pensionabilesecondo gli standard europei; disboscare la Casta colmachete. Molto più utile sarebbe sfidare Pdl e Legadinanzi ai loro elettori inferociti con alcune propostea costo zero, che porterebbero nelle casse dello Statodecine di miliardi senza sfiorare le tasche degli onesti,ma saccheggiando quelle dei ladri.Il punto di partenza sono i dati raccolti da NunziaPenelope in Soldi rubati (Ponte alle Grazie) sui 400miliardi di “tassa occulta” che ogni anno paghiamoper colpa di varie categorie di ladri: 120 se ne vannoin evasione fiscale, 60-70 in corruzione, 52 in lavoronero (l’evasione contributiva coinvolge almeno 3milioni di lavoratori sommersi), 43 in infortuni sullavoro, 18 in merci contraffatte, 5 in crac finanziari,20 in abusi edilizi, 135 nel “fa t t u ra t o ” delle mafie cheperò sventuratamente non fatturano; infine le truffeall’Ue che ingoiano il 40% dei contributi per le zonedepresse. Basterebbe ridurre queste voci del 10% eavremmo ogni anno 40 miliardi in più. Pareggio dibilancio assicurato a spese dei ladri, anziché deglionesti. Qualche idea, in ordine sparso.1) La corruzione si combatte, oltreché riformando laPubblica amministrazione e ritirando la manopubblica dall’economia, con la repressione. Il 1°marzo 2010, in pieno scandalo Cricca, il Consigliodei ministri licenziò un ddl anticorruzione-brodinoche poi si perse nei meandri del Senato. Perché nonfare una battaglia per riesumarlo ed emendarlo con laproposta organica lanciata dal Fa t t o un anno fa esposata da Pd, Idv, Fli e Sel? Si tratta di recepire laConvenzione penale del Consiglio d’Europa sullacorruzione, sottoscritta a Strasburgo nel ‘99 e mairatificata dall’Italia, allo scopo di: accorparecorruzione e concussione in un unico reato che vietaal pubblico ufficiale e all’incaricato di pubblicoservizio di prender soldi da chicchessia; introdurrenuovi reati puniti in tutto il resto dell’Occidente:autoriciclaggio, corruzione fra privati e traffico diinfluenze illecite.2) Ripristinare il reato di falso in bilanciosciaguratamente abolito, di fatto, dal secondogoverno Berlusconi nel 2002.3) Riformare la prescrizione, arrestandola almomento della richiesta di rinvio a giudizio ecancellando la legge ex Cirielli (oggi la corruzione siprescrive 7 anni e mezzo dopo che è stata commessa,mentre prima scattava dopo 15).4) Rilanciare le proposte della commissione Mastelladel 2006 (comprendeva i magistrati Davigo, Greco,Ielo) per una Giustizia che si autofinanzirecuperando il maltolto della criminalità economicae fissando una cauzione sulle impugnazioni.5) Riformare i reati fiscali all’americana: triplicando lepene, ora talmente irrisorie (3 anni per ladichiarazione infedele e 6 per la frode) da garantireall’evasore che non farà un giorno di galera e si terrà ilbottino; e abolendo le soglie di non punibilitàintrodotte dall’Ulivo, che consentono di evadere ognianno fino a 50mila euro (frode) e 100mila(dichiarazione infedele) senza finire in tribunale.Lo slogan berlusconiano contro il “mettere le maninelle tasche degli italiani” si sta rivelando per quelloche era: una truffa. Si attende qualcuno che se neintesti un altro, più etico e realistico ma altrettantopopolare: “mettere le mani nelle tasche e le manetteai polsi dei ladri”.

INCHIESTA ENAVx L’imprenditore denuncia: fui costretto a pagare i politici

Milanese e Brancher sotto tiroDi Lernia rivuole i soldi indietro

Nel decreto il Tesoro si è tenuto un ampio marginedi intervento: i tagli ai bonus fiscali possono arrivarea 32 miliardi e il ministro può alzare l’Iva. Il salasso delceto medio rischia di peggiorare Fe l t r i , N i c o l i , L a n t i n i pag. 2-3z

di Marco Lillo

I l cow boy è tornato e sono in tanti a temerlo nel centrodestra.Proprio lui: Tommaso Di Lernia, detto il cow boy un po’ per il

fatto che vive in America e un po’ per il look, quei capelli lunghialla Mal, quegli stivaletti in camoscio grigio e i jeans. pag. 4 z

Udi Kerry Kennedy

GOLF ODEL MESSICOIN PERICOLO

È passato più di un anno dallosversamento nel Golfo del

Messico di 170 milioni di gallonidi greggio. Il Congresso deve ga-rantire l’assistenza sanitaria allepersone, ma i Repubblicanimantengono la minaccia di bloc-care tutto. pag. 18 z

Il deputato Pdl Marco Milanese (FOTO ANSA)

Dopo il ritorno della storica utilitaria nel 2007, Marchionnenon ha lanciato modelli di punta confidando nella ripresadel 2011. E ora la Borsa lo affonda Malaguttipag. 4z

FIAT, LA RECESSIONE IN 500

C AT T I V E R I E

La Cina chiede garanzieagli Usa: “Mica falliràil capitalismo proprioadesso?”

w w w. s p i n o z a . i t

DAMASCOxS t r ag i

Siria, Assadspara ancoraE i capitalifuggono

Robert Fisk pag. 12 z

TG1xPe c u l a t o

Minzolini,indagine chiusaOra rischiail processo

Di Giovacchino pag. 11 z

Il presidentesiriano Bashar al-Assad

(FOTO LAPRESSE)

Il direttore del Tg1,Augusto Minzolini

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I titoli di Stato

comunitari, dieci anni

di lotte tra fazioni

P ochi temi come gli eurobondscaldano gli animi a Bruxelles. I titolidi Stato comuni, garantiti

congiuntamente da tutti gli Stati membri,scatenano infatti una guerra tra fautori eoppositori che va avanti da dieci anni.la storia dei titoli di debito comune è iniziata neglianni '90 in Francia, Paese che ora guida il fronte

dei contrari. Il primo a proporre gli Eurobond,infatti, è stato il presidente della Commissioneeuropea Jacques Delors, convinto che avrebberoavvantaggiato tutta l’Unione accelerandonel’integrazione. L’idea era che facessero da arginecontro la speculazione che periodicamentecolpisce i Paesi periferici. Lo scopo era di ridurreil costo dell’indebitamento per i Paesi più fragili,

dando maggiore solidità all’euro. Gli svantaggidella misura sarebbero invece un maggiore costodel debito per i Paesi più virtuosi (come laGermania), che pagano interessi inferiore allamedia europea sui loro titoli di Stato. Il rischio dicondividere il debito è di incentivarecomportamenti irresponsabili, visto che il contoalla fine lo pagano tutti.

L’INTERMEDIARIO

UN PO’ PSICOLOGO, UN PO’ STREGONE. UNA GIORNATA IN BORSA QUANDO TUTTO VA MALE

La settimana si chiude co-m’era cominciata: con leBorse che sprofondano,convinte che la crisi del de-

bito pubblico costringerà Euro-pa e Usa a una stagione di auste-rità che, a sua volta, ridurrà lacrescita. E forse manderà di nuo-vo l’Occidente in recessione.Piazza Affari, a Milano, perde an-cora il 2,46 per cento, affondatadalle azioni del settore indu-striale, quello che più risentiràdalla probabile recessione.

C’È UNA SOLA cosa che po-trebbe migliorare l’umore degliinvestitori: una soluzione al pro-blema del debito pubblico. LaBanca centrale europea sta con-tinuando a comprare titoli di Sta-to di Italia e Spagna, che nessunovoleva più (la scorsa settimanane ha comprati per 22 miliardi).Ma questa misura d’emer genzagià sembra inefficiente: ieri mat-tina, prima che la Bce aumentas-se l’intervento, lo spread tra il de-bito italiano decennale e quelloomologo tedesco è arrivato a293 punti base. Cioè, per i mer-cati, il debito dell’Italia deve co-stare quasi il 3 per cento più diquello della Germania. Se la crisidi fiducia attorno a Italia e Spa-gna si aggrava, la Bce non potràpiù fare molto: l’acquisto direttodel debito spagnolo e italiano “èun’operazione temporanea vol-

ta a prendere tempo”, ha preci-sato ieri Jurgen Stark, membrotedesco dell’esecutivo della Bce.Ma prendere tempo in attesa dich e ?

È L’ASSENZA di risposte aquesta domanda che preoccupai mercati. C’è l’Efsf, il Fondo salvaStati, creato dopo l’inizio dellacrisi della Grecia che, al momen-to, ha prestato soltanto 5,9 mi-liardi al Portogallo e 3,6 all’Irlan -da, il tutto a prezzi (cioè interes-si) inferiori a quelli di mercato,arrivati a livelli da strozzinaggio.Per offrire la stessa protezione al-l’Italia e alla Spagna, però, hannocalcolato gli ecomisti RobertoPerotti e Luigi Zingales sul Sole 24O re di ieri, l’Efsf dovrebbe au-mentare il suo capitale da 440 a1.690 miliardi. Nessuno sa se ba-

sterebbe davvero, ma in ogni ca-so il ministro delle Finanze tede-sco Wolfgang Schauble assicurache “non c'è nessun bisogno diincrementare la dotazione delFondo nel futuro più immedia-to”. Perchè sarebbero i contri-buenti tedeschi a doversi svena-re più di tutti. E a rischiare i solditedeschi nei prestiti ai Paesi bol-liti.

C’È QUINDI la terza opzione. Icosiddetti Eurobond: si creaun’agenzia europea che si fa ca-rico del debito pubblico dei sin-goli Stati fino al 60 per cento delPil nazionale (la soglia fissata dalpatto di stabilità Euro Plus) e difatto sostituisce i titoli locali condebito europeo super sicuro evalutato con un rating tripla A.Per la parte eccedente il 60 percento, ogni Stato se la vede da so-lo con il mercato. E quindi l’Italiapagherà più della Germania, ilPortogallo più dell’Italia ecc. GliStati europei dovrebbero essereresponsabili in solido, cioè tuttiinsieme allo stesso modo, del de-bito gestito dall’agenzia europeadegli eurobond. I più convintisostenitori di questa idea sono ilnostro ministro del Tesoro Giu-lio Tremonti e il presidente delcoordinamento dei ministri del-l’euro, Jean-Claude Juncker. E ie-ri è arrivata una novità importan-te: il commissario europeo per

RICETTA ANTI-CRISILA MERKEL

SCARICA L’E U R O PALa Ue spinge: via agli Eurobondper salvare i Paesi in difficoltà

MANOVRA BEFFA

La Bce da solanon basta, ilfondo salvaStati nondecolla,Berlino sioppone a tutto

R icordate? Una settimana fa la Con-sob presieduta da Giuseppe Vegas,

ex vicemininistro di Giulio Tremonti, ha de-ciso di vietare le vendite allo scoperto suititoli di banche e assicurazioni. Bene, bravo,bis, applaudirono molti commentatori equasi tutti i politici. Finalmente le autorità dicontrollo battono un colpo contro la specu-lazione che affossa i titoli delle nostre ban-che solide per definizione. A distanza di ottogiorni, e sole cinque sedute di Borsa, qual è la

situazione? Banca Intesa, Unicredit,Monte Paschi, per citare solo i grossi ca-libri, dopo l’iniziale rimbalzo sono tor-nati a quotazioni prossime a quelle di ve-nerdì 12. Ma se Vegas ha bloccato gli spe-culatori, chi mai sarà stato ad accanirsicontro i nostri istituti di credito? Siamosicuri che il presidente della Consob hagià messo al lavoro i suoi ispettori.

CONSOB di Vittorio Malagutti

Il bluff dello stopalla speculazione

gli Affari economici e monetari,Olli Rehn, ha ventilato “propo -ste legislative” a livello europeosugli eurobond, anche entro l’e-state. Peccato che la Commissio-ne, cioè il governo dell’Unione,possa poco senza l’assenso delConsiglio europeo che raccogliei capi di Stato o di governo. E An-gela Merkel, il cancelliere dellaGermania, ha subito risposto co-sì a Rehn: “Se tutti i debiti venis-sero messi in un solo contenitorenon capiremmo da dove vengo-no. Gli eurobond non darebberola possibilità o il diritto ai più diintervenire per forzare la disci-plina finanziaria degli altri”. I te-deschi non sono disposti a offri-re l’ombrello della loro solidità achi non rispetta i diktat di Berli-no in politica economica. Quin-di nessuna soluzione sembra almomento percorribile per af-frontare a livello europeo la crisidel debito. Con queste premesseè facile immaginarsi che l’u m o redei mercati non migliorerà dimolto la prossima settimana.

Ste. Fel.

-2,11%MADRID

-2,19%F R A N C O F O RT E

-1,92%PA R I G I

-1,01%LONDRA

-2,46%DOPO IL GIOVEDÌ

NERO IERIALTRO TONFO

PER PIAZZA AFFARI

di Giovanna LantiniMilano

O ra come ora l'unica cosache posso prevedere è un

boom dei divorzi per settem-bre ottobre. Con tutti questimariti che passano le giornatedi vacanza incollati ai telefoni-ni per chiamarci e seguire leBorse invece di occuparsi del-le mogli”. Insomma, con que-sti chiari di luna si fa sempre

più dura la vita degli operatoridi borsa della City: un po' con-sulenti, un po' stregoni, un po'spie e ora, anche un po' psico-logi, ma senza mai dover per-dere di vista la parola d'ordine:mantenere la calma. “Quelloche cerco sempre di spiegareai miei clienti che si fannoprendere dal panico in mo-menti come questo–, raccon-ta un operatore di Borsa italia-no al Fatto Quotidiano - è che il

mercato sale con le scale escende con l'ascensore. Nelsecondo caso, mentre si passadal decimo al settimo piano lasensazione predominante èl'ebbrezza per l'arrivo diun'opportunità di acquisto abuon mercato. Ma se la disce-sa prosegue fino al sesto pianoiniziano ad arrivare i primidubbi e da lì in giù non si puòfare altro che abbandonarsi al-l'a gnosticismo”. E, quindi,

cercare di trasmetterlo alcliente impegnato a preserva-re patrimonio e coronarie, an-che ora che i flussi del mercatosono notevolmente diminuitirispetto alle prime due setti-mane di agosto, ma la discesanon si è arrestata, anzi. “È nor-male: prima era la protezionedal rischio a farla da padrone,oggi è la mancanza assoluta dicompratori. La frase che circo-la di più nelle sale è “non loso”: stiamo cercando di capirese siamo davvero in recessio-ne come dicono i dati macro e,quindi, se dobbiamo aggiusta-re le stime su utili e prezzi deititoli. Di solito noi parliamocon gli analisti e le società, maoggi con loro non ci vuole par-lare più nessuno”.E quindi come funziona lagiornata?“Arrivo in ufficio alle 6.10 estudio. Alle 6.45 c'è la riunio-ne di piano, poi chiamo i clien-ti e faccio delle proposte ope-rative. In questi giorni di cata-clisma, però, lo studio si ridu-

ce a una conta dei morti sulcampo, del resto nessuno vuo-le comprare, quindi stiamotutti lì a guardare quale sarà ilprossimo a cadere o il dato ne-gativo che provocherà l'enne-simo terremoto”.Nessun brivido?“Più che altro c'è il fatto che ilruolo che piace di più è quellodel compratore, anche per-ché è più facile che vendere epoi se il mercato sale ci gua-dagniamo tutti, ma oggi nono-stante i prezzi siano molto at-traenti è impossibile convin-cere il cliente a comprare”.Ma non è che siete voi ope-ratori a influenzarvi l'unocon l'altro?“Beh, sì. Funziona così, alme-no per me che ho il privilegiodi non investire soldi, ma di fa-re solo da intermediario: iclienti stanno sono lì seduti inufficio e prima di prendereuna decisione vogliono sape-re cosa fanno gli altri, come simuove la nostra sala operativae cosa pensa e fa il resto del

mondo”.Ma sono già tornati tutti incittà?“La metà sì, gli altri chiamanodalle ferie: il nervosismo è allestelle, vivono attaccati al tele-fono. Giovedì uno mi ha chia-mato quattro volte in coinci-denza con i primi crolli dellaBorsa. Poi non l'ho più sentitoe ho temuto per la sua salute.Del resto non è facile, con tuttiquei soldi persi anche chi eranormalmente e cortese staperdendo le staffe. Sempregiovedì nella furia di vendereun cliente mi fa: “vendimi pu-re questa...” Beh ci credi: eral'unico titolo che poi è salito.Si sarà mangiato le mani, po-veretto. Ormai siamo nellemani della fortuna … o dellas fi g a ! ”.E il ruolo della politica nellagestione della crisi...“La politica in generale ha unpeso del 70 per cento sulle no-stre decisioni, contro il prece-dente 30. Mi riferisco al Brasi-le, agli Stati Uniti, alla Merkel e

Nella foto sopra un operatore di Borsa disperato per le perdite di questi giorni (FOTO MILESTONEMEDIA)

Sabato 20 agosto 2011

M anovra d’agosto per il governospagnolo di José Luis RodriguezZapatero che, a un mese esatto dalla

fine anticipata della legislatura, cerca di reperire 5miliardi di euro aggiuntivi per le casse dello Stato.Quasi la metà del risparmio (due miliardi e 400 milioni)verrà dal taglio delle spese farmaceutiche, attraversol’obbligo di prescrizione delle medicine in base ai

principi attivi e non con l’indicazione della marca.Il Consiglio dei ministri straordinario, convocatointerrompendo in modo anticipato le vacanzeestive, ha anche deciso la riduzione dall’8 al 4 percento dell’Iva sull’acquisto delle case di nuovacostruzione, in un tentativo di rilanciare il mercatoimmobiliare, il cui crollo ha determinato – negliultimi tre anni – la più grave e prolungata fase di crisi

economica della Spagna democratica. L’e s e c u t i vosocialista ha anche deciso una riforma parzialedell’imposta sulle società che fatturano più di ventimilioni di euro: una misura che riguarderà circa4000 aziende. Zapatero ha poi annunciato che,prima dello scioglimento delle Cortes, previsto peril 26 settembre, verrà adottato un ulteriorepacchetto anti-deficit.

ANCORA PIÙ SANGUELa vera stangata è di 55 miliardi, non 45

Quasi tutti di tasse che colpiranno i più deboli

MANOVRA BEFFA

di Stefano Feltri

La manovra è una matrio-sca a rovescia: più ci en-tri dentro, più grande di-venta. Partiamo da un

trucchetto di comunicazione,semplice ma efficace, che l’e-conomista Tito Boeri ha sma-scherato in una tabella del sitolavoce.info (riprodotta qui ac-canto). Quanto vale la mano-vra? Il ministro del TesoroGiulio Tremonti ha spiegato,in conferenza stampa, che ildecreto di luglio per ottenereil pareggio di bilancio nel2014 da 40 miliardi era diven-tato da 45,5. Poi ha precisatoche la correzione giusta era di49,5 miliardi. Ma al 2013.

PER FARE il confronto pre-ciso, e misurare quanto peseràsui contribuenti e sugli enti lo-cali, bisogna considerare lostesso orizzonte temporale diluglio. E così si capisce che lamanovra è diventata di 55 mi-liardi, altro che i 40 iniziali.Basta avvicinarsi un altro po’,per scrutare tra le righe dellarelazione tecnica (quella chetraduce il decreto, scritto nelgergo incomprensibile dei ri-mandi incrociati tra articoli)per scoprire un’altra costosas o r p re s a .A guardare le tabelle della re-lazione tecnica del Senato,sembra che il taglio alle age-volazioni fiscali dal 2012 valgasolo 16 miliardi di euro. Tra-dotto: se il Parlamento non ap-prova una complessa riformafiscale in tre mesi (eventualitàquasi impossibile) scatta il ta-glio lineare di ogni agevolazio-

ne fiscale: da quelle per i figli acarico a quelle per le spese sa-nitarie a quelle per gli asili ecc.Così Tremonti, si legge nellarelazione tecnica, conta di ra-cimolare 4 miliardi nel 2012 e12 nel 2013. Ma se si legge l’ar-ticolo 1 del decreto che mo-difica il provvedimento di lu-glio, si scopre che i tagli alleagevolazioni (cioè gli aumentidelle tasse) sono “del 5 percento per l’anno 2012 e del 20per cento a decorrere dall’an-no successivo”. Quindi dal2013 in poi, dunque, il taglio si

può estendere anche al 2014 eoltre. Altro dettaglio: visto chele agevolazioni fiscali valgono160 miliardi all’anno, il 20 percento di 160 è 32, non 20.Quindi applicando alla letterail taglio c’è margine per saliredi altri 12 miliardi nel 2014.Non è finita.Con la manovra diFerragosto, Tremonti si è tenu-to le mani libere: se qualcosava storto, decide lui comecambiare le tasse per raggiun-gere gli obiettivi che si è dato.Si legge infatti: “Al fine di ga-rantire gli effetti finanziari [...]può essere disposta, con de-creto del presidente del Con-siglio dei ministri, su propostadel ministro dell’Economia edelle finanze, la rimodulazio-ne delle aliquote delle imposteindirette, inclusa l’accisa”.Quando il consumatore leggel’espressione “imposte indi-re t t e ” ha un brivido: è l’I va ,l’imposta sui consumi, che intanti – a cominciare dalla Con-findustria – sperano di alzare.Per far salire i prezzi, dare sol-lievo alle aziende, ridurre il pe-so del debito (se cresce l’in-flazione il “valore reale” scen-de) a spese di un calo del po-tere d’acquisto dei consuma-tori, soprattutto dei dipenden-ti a reddito fisso. Può suonareinquietante anche l’accennoall’accisa, che in Italia è soprat-tutto quella sulla benzina ap-pena aumentata a giugno perfronteggiare i costi di una fan-tomatica emergenza immigra-zione (in realtà per fare cassa).Insomma: non è finita, Tre-monti si è tenuto le mani libereper far salire ancora le tasse dialmeno 6,5 miliardi, quantovale un punto di Iva in più.

UFFICIALMENTE questimargini di azione sono neces-sari perché, nei 60 giorni ta ildecreto e la sua conversione inlegge, gli scontri interni allamaggioranza possono portareall’annacquamento di alcunemisure già previste: non quel-le sui costi della politica (chenella relazione tecnica valgo-no 0 euro), quanto il contri-buto di solidarietà e i tagli daquasi 10 miliardi agli enti lo-cali. La vera ragione è che leturbolenze sui mercati potreb-bero costringere il governo arafforzare ancora la manovra.Anche perché tutti questi in-terventi da lato delle entrateavranno effetti negativi sullacrescita, visto che consumato-ri tartassati con meno soldi intasca consumano di meno.“Nel 2011 il Pil non arriveràneppure all’1 per cento di cre-scita previsto dal governo, seva bene saremo allo 0,7-0,8)”,prevede il professor Boeri. Ese il Pil cala, la correzione èmeno efficace, perché quelloche conta è il rapporto tra de-bito e Pil (in Italia vicino al 120per cento, mentre l’obiettivo èil 60). La manovra matrioscapuò quindi riservare altre sor-prese. Tutte poco piacevoli.

In Spagna un’altra

musica, tagli alla

Sanità e meno Iva

NEL PDL Quella fronda che criticala manovra per colpire Tremonti

Sarkozy. Non certo alla politi-ca italiana, che qui consideria-mo uno scherzo, un bicchierd'acqua nel mare”.Quindi se la manovra saltanon ve ne frega niente?“No, la manovra è importan-tissima e sta pesando molto ilfatto che l'Italia e, quindi le sueaziende, abbiano una crescitainferiore a quella degli altriPaesi, ma non è nient'altro cheil frutto del degrado e della ma-lagestione che dura da troppianni”.

Il governosi tiene le manilibere perimposteulterioriper quasi 20m i l i a rd i

La Borsa di Milano (FOTO EMBLEMA)

di Sara Nicoli

L ’intento ora è dichiarato: incideresulla manovra in modo da costringe-

re il ministro dell’Economia, Giulio Tre-monti, a lasciare il campo. È il capofiladei frondisti pidiellini a uscire allo sco-perto con una dichiarazione senza ap-pello: “La Costituzione è chiara – sonoparole di Guido Crosetto, sottosegreta-rio alla Difesa – o un ministro lascia disua volontà o il premier può solo assi-stere impotente: mica può far cadere ilgoverno per liberarsi di Tremonti chenon è più in grado di tenere i conti…”.L’attacco frontale al ministro arriva allavigilia di un delicato incontro chiarifi-catore tra il segretario Angelino Alfanoe il drappello dei dissenzienti (lunedì avia dell’Umiltà) che, nel corso di questeturbolente giornate, ha ormai raggiun-to quota 30. Antonio Martino, uno deipadri nobili di questo Pdl, lavora di tes-situra dietro le quinte per arrivare a co-stituire un gruppo nel “c u o re ” del par-tito tale da avere “un peso politicoquando si tratterà di prendere decisionideterminanti per il futuro del Paese”.

Martino vuole “contare di più” nel Pdl ele sue opinioni su Tremonti sono noteda tempo; con la sua “cocciutaggine ear roganza” il titolare dell’Economiapuò trascinare il partito verso il minimostorico elettorale. Santo Versace, un al-tro berlusconiano doc che si è unito algruppo, non si nasconde dietro a un di-to: “In Parlamento il governo dovrà cor-reggere il tiro; se la manovra va in portocosì, il Pdl prende una mazzata alleprossime elezioni”.Eccola, quindi, la preoccupazioneprincipe del gruppo frondista. Anche ilCavaliere, chiuso ad Arcore in questigiorni bollenti per sottoporsi a una cu-ra dimagrante (deve perdere almenosette chili e disintossicarsi dal cortiso-ne), ha avuto tra le mani dei sondaggidevastanti che lo hanno convinto ascongiurare Alfano di mettercela tutta atenere insieme il partito “altrimenti c’èsolo la crisi e non ce la possiamo per-m e t t e re ”. I frondisti, però, non molle-ranno, tanto che ormai l’idea che allaCamera la manovra alla fine passerà conla fiducia non è più un tabù impronun-ciabile. Crosetto, però, sulla questione

pensioni appare possibilista: “Con laLega c’è l’obbligo di coalizione: se pro-prio insiste che le pensioni non si toc-cano ci fermeremo”. Versace, invece,non ci sta: “Mi dispiace per Bossi, manon dobbiamo mollare su un punto co-sì importante”. Anche perché “se nontocchiamo le pensioni, saremo costret-ti a fare una manovra dietro l’a l t ra ”.Dunque, almeno Versace è pronto a sfi-dare il Senatùr in Parlamento, ma per laLega la partita pensioni non è affatto ria-perta, anzi. E mentre il governo lavoraalle modifiche al testo, ma poco trapelaa parte la confusione, Calderoli ha fattocapire che la porta lì resta chiusa: “Nonc’è alcuna apertura, le pensioni stannobene come stanno; lunedì ci vediamoin via Bellerio per individuare e forma-lizzare le risposte e le proposte che fa-remo in Parlamento”. Nel Carroccio sirespira la stessa aria del Pdl; il consensoè ai minimi storici. “Non possiamo con-tinuare a farci massacrare – è infatti l’o-pinione di Flavio Tosi, sindaco di Vero-na – alla nostra gente sembra che la ma-novra sia andata a colpire quelli chehanno sempre pagato e le pensioni so-no un reddito che fa vivere le famiglie”'.Distinguo di facciata a parte, le posizio-ni tra Lega e Pdl restano ancora a distan-ze siderali. Un po’ su tutto…

2011 2,3 14,4 31 34,9

0,7 1,3 3,4 2,50,4 0,5 0,5 0,50 3,6 3,5 3,50 0,9 0,5

120,5

0 4 20

0 0,7 1,6 1,60 1,4 1,5 1,9

1,2 9,2 14,6 11,4

-0,1 9,4 18,8 20,40 0 2,5 5

-0,4 5,6 6,7 7,4

0 0,7 1,5 1,60 0 0

6,90,6

0,1 7,7 6,00,2 -4,6 1,2 -0,1

2012 2013 2014MAGGIORI ENTRATE

Imposta deposito titoli

Tasse sui giochi

Accise benzina/tabacchi

IRAP su banche/assicurazioni

Taglio agevolazioni fiscali(Clausola salvaguardia delega fiscale)

Contributo solidarietàRendite finanziarie

Altre (Ticket sanità, contributo solidarietà pensioni, aumento accise, lotta ad evasione, etc.)

MINORI SPESE

2,3 23,8 49,8 55,3104% 61% 62% 63%

TOTALE

Sanità

Italia119%

Germania83,2%

Altri trasferimenti Enti Locali

PensioniPubblico impiego

Ministeri

(Al netto di dotazione fondo trasporti)

Altre

Contributo entrate

(Provvedimenti “sviluppo”, dotazione fondo ISPE, riduzione finanziamenti partiti, etc.)

60%70%80%90%

100%110%

120%130%

1995 2010

ItI al119

0%0%

0%0%

GeG r8883,2

0%0%0%

1995 2010

GeG0%

0%

B., QUANTO CI COSTI

1300%DEFICIT, DUE PAESI A CONFRONTO

In alto cifre espresse in Miliardi di euro; fonte www.lavoce.info

Il ministro Tremonti (FOTO ANSA)

pagina 4 Sabato 20 agosto 2011

Immatricolazioni

in flessione del 7,8 %

rispetto al 2010

“È prevedibile che ilmercato dell'auto inItalia nella seconda metà

dell'anno proseguirà nell'andamentotutt'altro che brillante del 1° semestre,portando un consuntivo 2011 di 1.808.000immatricolazioni, in flessione del 7,8%rispetto alle 1.960.000 del 2010”, spiegano

dall'UNRAE, l'Associazione cherappresenta le Case automobilisticheestere in Italia. Soffre, in particolare, ladomanda delle famiglie, che dopo avertoccato il minimo di rappresentatività nelsecondo trimestre, rimarrà compressaanche nella seconda parte dell'anno.Pesano, infatti, sull'andamento degli acquisti

gli aumenti indifferenziati di tutti i costiconnessi all'uso dell'automobile, comecarburanti, assicurazioni, pedaggi,nonché le imposte dirette, come IPT ebollo. Ciò dovrebbe portare leimmatricolazioni a privati a nonsuperare a fine anno i 2/3 del mercatototale .

FABBRICA SGONF I ATAIl Lingotto ha perso in Borsa oltre il 16% in due giorni:

nessun modello competitivo e la 500 da sola non bastadi Vittorio Malagutti

Èvero, anzi perfino ovvio,come non si stancano di ri-petere sui giornali e altro-ve i tanti commentatori av-

vocati d’ufficio della Fiat, cheun conto sono le performancedi Borsa, altra cosa è l’economiareale. Le quotazioni azionarie,soprattutto in giornate comequeste, sono influenzate dacomponenti irrazionali ed emo-tive. Tutt’altra cosa è il mondodella produzione, il confrontocon i consumatori in carne edossa: è qui che si misura il suc-cesso di un’azienda e di un ma-nager. Quindi, è la conclusionedel ragionamento, se Fiat haperso oltre il 16 per cento in duegiorni (ieri meno 4,3 per cen-to), questo di per sè non com-promette i piani di Sergio Mar-chionne. Tutto vero. Curiosa-mente, però, questi discorsi sileggono sui giornali solo quan-do le azioni vanno al ribasso. Vi-ceversa se il titolo sale, gli stessicommentatori inneggiano allasaggezza dei mercati che pre-miano la sagacia del manager.

DI SICURO, le traversie borsi-stiche del gruppo del Lingottopossono fin d’ora provocare al-cuni danni collaterali. Gli Agnel-li, per esempio, che controllanoFiat attraverso la holding Exor,vedono la quotazione della loroprincipale attività scendere benal di sotto del valore a cui l’hannoiscritta in bilancio. Il 30,4 percento di Fiat in portafoglio adExor ora vale in Borsa poco me-no di 1,5 miliardi, contro i 3,6 mi-liardi attribuiti a quella stessaquota nei conti della holding.C’è tutto il tempo di recuperare,ovviamente. I mercati potrebbe-ro presto smaltire la sbornia ri-bassista tornando a premiare i ti-toli del Lingotto. E comunque,anche se la rimonta non ci fosse,

Exor manterrebbe ampi marginidi manovra sul valore da iscrive-re nello stato patrimoniale. In-somma, la potenziale perdita po-trebbe anche restare nascostatra le pieghe del bilancio.Più difficile far finta di niente, in-vece, se la corsa di Marchionnedovesse andare a sbattere controil muro della recessione globale.Perchè è proprio questo, un nuo-vo rallentamento dell’econo -mia, la minaccia più grave sospe-sa sulla testa dei quasi 200 miladipendenti del gruppo, di cui ol-tre 50 mila in carico allaChrysler, senza contare l’enor -me indotto. Mesi fa il gran capodel Lingotto disse che non hasenso lanciare nuovi modelli in

un mercato depresso. E ad otto-bre 2010 Marchionne spiegòche Fiat aveva scelto di “r ispar-miare cartucce (testuale) in atte-sa della ripresa”. Cioè fino aquando? Tra fine 2011 e inizio2012 “il mercato dovrebbe esse-re strutturalmente in ripresa”,prevedeva il manager.Ebbene, la data fatidica è ormaivicina, ma in giro per il mondonon si trovano analisti pronti ascommettere che tra sei mesi ilmercato dell’auto sarà ripartitoalla grande. Tutti vedono neroper il futuro immediato. In Italiaquest’anno le vendite di auto do-vrebbero diminuire anche del 10per cento, spiegano i pessimisti.Ma gli ottimisti non vanno oltre

IL GRANDE BLUFF

OTTIMISTI Gli anni gloriosi dell’elogio preventivo

Quelli che Marchionne era proprio un genio

Il lancio della Fiat 500 a Torino (FOTO LAPRESSE)

un calo del 5 per cento. L’E u ro p anon se la passa meglio. A Mar-chionne non resta che sperarenegli Stati Uniti (con Chrysler) enel Brasile, gli unici due mercatidove il gruppo del Lingotto van-ta performance positive. Secon-do molti analisti però è possibile,anzi probabile, che eventualerallentamento economico si faràsentire anche da quelle parti. Arischio sembra soprattutto il Bra-sile, reduce da anni di boom. E gliutili di Fiat auto (Chrysler esclu-sa) arrivano tutti dalle venditenel Paese sudamericano.

CON QUESTI chiari di lunadifficilmente Marchionne potràpermettersi di seguire la strate-gia annunciata nei mesi scorsi.Dovrà rassegnarsi a lanciare nuo-vi modelli su un mercato fermo oaddirittura in contrazione. Mo-delli, quali modelli? Nel catalogodelle novità proposte o annun-ciate dal gruppo di Torino è dif-ficile individuare il campione divendite capace di ribaltare la si-tuazione. Certo, le difficoltà ne-gli Stati Uniti della 500, finora l’u-nico successo commerciale del-la gestione Marchionne, rappre-sentano solo un dato simbolico.Le vendite negli Usa della piùpiccola di casa Fiat non avrebbe-ro comunque fatto la fortuna delgruppo. La Freemont, via di mez-zo tra monovolume e suv (sem-plice adattemento del vecchioDodge Journey della Chrysler)ha registrato un buon volume diprenotazioni, così come Giuliet-ta e Nuova Ypsilon hanno fattoguadagnare quote di mercato adAlfa e Lancia. Ancora troppo po-co, però. E allora a Torino si de-vono accontentare delle NuovaPanda, quella fabbricata a Pomi-gliano, che se tutto andrà comeannunciato dovrebbe arrivaresul mercato all’inizio del 2012.Sempre che la recessione nonfaccia altri guai.

Il 30,4% dell’azienda in manoad Exor ora vale meno di 1,5 miliardicontro i 3,6 stimati dalla holding

La recessionedal debito alle aziendedi Stefano Feltri

Q uesta crisi cambia in fretta: fino apochi giorni fa la preoccupazione

degli investitori era la capacità di grandiStati europei come Italia e Spagna disostenere il proprio enorme debito pub-blico a fronte di una bassa crescita. Oraquello che fa impazzire i mercati fi-nanziari è la paura di una imminenterecessione, dovuta ai sacrifici che leeconomie periferiche dovranno fareper rimettere in ordine i conti e alle difficoltà impreviste dellelocomotive del mondo occidentale, Germania e Stati Uniti. L’e-conomia tedesca nel secondo trimestre è cresciuta solo dello 0,2per cento, gli Stati Uniti soltanto del’1,3 (mentre gli ottimistisperavano un 2011 al 3-4 per cento).Non è detto che la recessione arrivi davvero, ma basta il panicodi Borsa a rendere assai più probabile che si materializzi. L’e-conomista Nicholas Bloom, in uno studio pubblicato sul sitoVoxeu.org, spiega come funziona il meccanismo: negli ultimi 16casi di panico finanziario – dalla crisi dei missili di Cuba nel 1962a Lehman Brothers nel 2008 fino a quella della Grecia – leturbolenze sono durate in media 1,9 mesi. Quindi per quasi duemesi gli investitori hanno fatto grande fatica nel predire cosastava per succedere quindi, nel dubbio, tendono a vendere. Difronte a una grande incertezza, i consumatori rinviano i consumipiù impegnativi, tipico caso l’acquisto dell’auto, con il risultato chescendono gli ordinativi, le imprese devono rivedere le loro stime alribasso, magari addirittura licenziare o mandare gli operai incassa integrazione. Con il risultato che i peggiori timori si rea-lizzano, il Pil si riduce e l’economia ristagna. Per questo adesso ititoli del settore industriale in Borsa soffrono più di quelli dellebanche. E secondo i calcoli del professor Bloom, una crisi dipanico finanziario determina una riduzione dellla crescita del 2per cento seguita, dopo sei mesi, da una fase di ripresa. I problemiperò si aggravano se le crisi di panico diventano sempre piùfrequenti e ravvicinate: considerando l’indice Vix, che misura lavolatilità (cioè le oscillazioni di prezzo) del mercato Usa, si notache negli ultimi 10 anni ci sono stati sei momenti di panico. L’11settembre, la guerra del Golfo, poi il picco massimo della crisifinanziaria nell’estate 2008, seguito dalla Grecia e dal disastrodel debito pubblico, con l’effetto domino partito da Atene che orasta arrivando a Roma e Madrid. Questi ultrimi tre momenti diincertezza sono concentrati in meno di tre anni. E più gli attacchidi panico sono ravvicinati, meno spazio c’è per la ripresa. Con ilrisultato che ogni nuova scossa rischia di creare danni sempre piùg ra v i .

RaffaeleBonnanni

“Unabruzzesecome lui è statouna fortunaper i lavoratoridella Fiat

PieroFassino

“P ro n t oad allearmicon luiche è un verosocial-democratico

di Giorgio Meletti

S ergio Marchionne per lungotempo è piaciuto a tutti, destra,

sinistra e centro, con poche e noteeccezioni. Basta rileggere che cosahanno detto di lui.Ottobre 2005. Corriere della Se-ra: “Ha fatto le due del mattino. Peruna volta, però, non c’entrano nu-meri e budget plan e trattative. Èche ad Asti c’era Paolo Conte in con-certo. E lui, Sergio Marchionne, hapreso la macchina e c’è andato.'Perché mi piace moltissimo'. Un ge-sto che, come le cravatte che portadi rado, rivela molto dell’ammini -stratore delegato Fiat. Modi diretti,immediati. Zero bizantinismi. Dico-no stia anche qui la ragione del suosuccesso”.Luglio 2006. Fausto Bertinotti,presidente della Camera: “Dobbia -mo puntare ai borghesi buoni. Mar-

chionne parla della risposta ai pro-blemi dell’impresa, non scaricandosui lavoratori e sul sindacato, ma as-sumendola su di sé”.Agosto 2006. Pietro Modiano,banchiere: “Ha restituito al nostrosistema industriale un gruppo ingrado di essere competitivo rappre-sentando un elemento di forza nelcontesto internazionale”.Settembre 2006. Piero Fassino,segretario Ds: “Pronto ad allearmicon Marchionne. Lui sì che è un veros o c i a l d e m o c ra t i c o ”.Luglio 2007. Silvio Berlusconi, ca-po dell'opposizione: “L’ho compra-ta la nuova 500, quella con le bandelaterali. Mi ricorda la mia prima au-to, quand’ero ragazzo”.Maggio 2009. Massimo D’Ale -ma, deputato Pd: “Ho sempre pen-sato che il destino della Fiat eraquello di una forte internazionaliz-zazione in una fase caratterizzata

dalla concentrazione della produ-zione di automobili. Marchionne losta facendo nel modo migliore”.Ottobre 2010.Vittorio Feltri, gior-nalista: “Lui è arrivato a Torinoquando le cose andavano male e leha raddrizzate applicando metodida grande manager”.Dicembre 2010. Sergio Romano,editorialista del Corriere della Sera:“Appartiene a un gruppo di italianiche hanno avuto il merito di non la-sciarsi imprigionare in quel compli-cato intreccio di compromessi, pattidi reciproca convenienza, luoghi co-muni, che formano il retaggio diun’Italia bizantina, arcadica, con-formista e contro-riformista. Per re-stare nell’ambito del secondo dopo-guerra penso, per fare soltantoqualche esempio, a Ugo La Malfa,Guido Carli, Cesare Merzagora,Mario Monti”.Gennaio 2011. Walter Veltroni,

deputato Pd: “Marchionne ha po-sto con chiarezza, durezza e pertempo il problema. Ci vuole un con-tratto di lavoro costruito più a ridos-so dell’organizzazione aziendale”.Sergio Chiamparino, sindaco di To-rino: “Marchionne rimane l’uomoche ha preso quella macchina in-grippata che era diventata la Fiat el’ha salvata”.Marzo 2011. Raffaele Bonanni,segretario generale Cisl: “Sarà bru-sco, sarà crudo, ma Marchionne èstato una fortuna per gli azionisti e ilavoratori della Fiat. Grazie a Dio c’èun abruzzese come Marchionne”.Giugno 2011. Maurizio Sacconi,ministro del Lavoro: “A Marchionnesi oppongono il sindacato conserva-tore, settori ideologizzati della ma-gistratura e ambienti delle borghe-sie bancarie. Una alleanza minori-taria che in Italia più volte ha ral-lentato il progresso”.

Sergio Marchionne (FOTO ANSA)

Sabato 20 agosto 2011 pagina 5

Il pasto onorevole

nell’isola di Lombardo:

9 euro pranzo completo

C osti di Casta, in Sicilia.L’Assemblea regionale, dato dabilancio, spende 950mila euro

l’anno per sfamare i deputati. Con un trendin crescita di 250mila euro rispetto agli anniscorsi. Quindi i deputati equiparati perindennità ai senatori della Repubblica, per lacifra di nove euro.

Cioè, dopo aver gustato prelibatezze comepasta con le sarde e pesce spada panato,tirano fuori dal portafoglio dieci euro ericevono come resto un euro.Il caffè che tutti i poveri mortali al barpagano un euro, massimo 1,20, a loro vieneofferto a 40 centesimi: la differenza lapagano i siciliani.

Che bello sarebbe se un operaio potessesfamare il proprio figlio con del pesce a soli9 euro al giorno. Forse i consumiriprenderebbero a viaggiare su binarinormali. Invece 9 euro li spendono ideputati, che a fine mese portano a casastipendi da nababbi, oltre a diaria e a tutto ilre s t o.

PARENTI ECCELLENTIIN SICILIA CASCANOSEMPRE IN PIEDISocietà legate al pubblico dove

cognomi celebri hanno ricchi stipendi

di Sandra Amurriinviata a Palermo

Un’altra scandalosa vocedello spreco di denaropubblico alla Regione Si-cilia, ma il metodo è asso-

lutamente identico a quello dialtre Regioni italiane, è quelladelle società partecipate. Unasorta di scatole in cui “imbosca -re ” politici trombati, gli amicidei politici, gli amici degli amicidei politici, i parenti dei politiciin maniera perfettamente bi-partisan. Il caso più eclatante èrappresentato da “Sicilia e Ser-vizi”, società 51% della Regionee 49% privato, presieduta daEmanuele Spampinato, fedelis-simo del Presidente RaffaeleLombardo che ha militato nelsuo stesso partito l’Mpa, cheogni qualvolta v’era bufera si di-metteva per tornare al suo po-sto passata la buriana.

UNA SOCIETÀ con spese in-credibili come il software “Ir i-de” per l'informatizzazione de-gli assessorati per la modica ci-fra di 12 milioni di euro. Dovenon si trova un Mario Rossi nep-pure per sbaglio. Mentre figura-no il figlio del Presidente di Agri-gento (Mpa) Giuseppe D’Orsi, ilfiglio del responsabile del ceri-moniale della presidenza dellaRegione, Giuseppe Storniolo, la

figlia del sindaco di Misilmeri deMaria D’Aì, Filippo Fraccone,consigliere comunale a Palermodall’Udc migrato all’Mpa. Dovegode di un contratto a tempo in-determinato Pietro Cammarata,il figlio del sindaco di Palermo. Eancora dove lavorano con con-tratti a progetto: Giovanni DiStefano (ex segretario dei giova-ni Mpa), Vincenzo Lo Monte,fratello di Carmelo oggi deputa-to alla Camera (Mpa), NicolaBarbalace, consigliere Pd a Mes-

COSE DI CASTA

Dimmi di chi sei figlio e ti dirò se puoi lavorare in FerrariDAL GIOVANE CELLI AL RAMPOLLO DI BISIGNANI: TUTTI GLI STAGISTI-DIRIGENTI DEL CAVALLINO RAMPANTE CON IL COGNOME PESANTE

sina; Deborah Civello, cognatadel parlamentare Pdl all’Ar sFrancesco Scoma, Nicola Calde-rone, ex collaboratore di Ale-manno, Mario Parlavecchio, exdipendente regionale, cuginodel deputato regionale dell’UdcParlavecchio e Urania Papatheu,ex commissario della Fiera diMessina. Tra le società a totalecapitale pubblico compare laMultiservizi SpA (onere:825.600,00 euro); formata da 8membri per una spesa di

495.716,00 euro. IlCo.ri.s.s.i.a.,consorzio di ricer-ca per lo sviluppo di sistemi in-novativi agro ambientali (onere:250.000,00 euro); il Cifda, con-sorzio interregionale formazio-ne divulgatori agricoli (onere:285.000,00 euro); Cinesicilia srl(onere: 432.000,00 euro); Info-rac mapSpA (onere: 878.992,00euro); Sicilia Innovazione SpA(onere: 1.815.121,00 euro) 5membri costo 397.000,00 euro.Sicilia e Ricerca (one-

re:1.236.219,00 euro); BeniCulturali SpA Gestione & Servizi(onere:47.866.000,00 euro);Siace SpA l’Azienda SicilianaTrasporti SpA (one-re:25.908.346,55 euro) 7 mem-bri circa 330.618,00 euro. Parcoscientifico e tecnologico dellaSicilia, 12 membri, circa211.249,00 euro. I presidentipercepiscono compensi cheruotano sui 100 mila euro lordil’anno. Secondo un calcolo delCOBAS/CODIR se ad esempio i

981 lavoratori di Multiservizi ve-nissero gestiti da un qualunqueapparato dell’A m m i n i s t ra z i o n eRegionale, vi sarebbe un rispar-mio annuo di circa12.000.000,00 euro.

COSÌ COME se i 1000 lavora-tori dei Beni Culturali SpA Ge-stione & Servizi venissero gestitida una struttura dell’Assessora -to Regionale dei Beni Culturali siavrebbe un risparmio annuo dicirca 14.400.000,00.euro. Mamentre il sindacato chiede la di-smissione di tutte le società par-tecipate dalla Regione con un ri-sparmio di 100 milioni di euro laRegione risponde che da 26 leridurrà a 14. In attesa forse diconfezionare altre scatole dovecollocare i figli di, i padri di, itrombati di tutti i partiti ecc…Insomma di coloro che detengo-no gran parte del consenso elet-t o ra l e .

Un sistematrasversaleche coinvolgesia il presidenteL o m b a rd osia politicidell’Udc e del Pd

BAG NA S C O il cardinaleanti-evasione: “Pagate le tasse”

D a buon pastore, ha richiamato le suepecorelle: “Tutti devono assolvere il

dovere di pagare le tasse”. Un monitoperfetto per il tempo della crisi, quellolanciato ieri da Madrid dal presidentedella Cei, il cardinale Angelo Bagnasco.Ai microfoni della trasmissione Rai “Ra -dio Anch’io”, ha così parlato: “Le cifredell’evasione fiscale sono impressio-nanti, e vanno ben oltre qualunque de-bito pubblico. Come comunità cristianae come credenti, dobbiamo fare appelloalla coscienza di tutti perché questo do-vere venga assolto da tutti, per la propriagiusta parte”. Anche perché, ha osser-vato il cardinale, se tutti pagassero “lecose sarebbero risolte”. Il fisco troppospesso eluso era stato uno dei temi fortianche nella sua prolusione al Consigliopermanente della Cei, nel gennaio scor-so. “La crescente allergia che si registra

nei confronti dell’evasione fiscale è unsegnale positivo, che va assecondato“sosteneva Bagnasco. Che già allora ave-va ammonito: “Adesso più che mai è ilmomento di pagare tutti nella giusta mi-s u ra ”. Un cardinale anti-evasione datempi non sospetti, insomma. Che ieri ètornato anche a chiedere attenzione perle famiglie: “Vanno poste al centro dellapolitica, altimenti la società non va danessuna parte”. Osservazioni preziose,a leggere le ammirate reazioni da destrae sinistra. Quasi mistico il ciellino Mau-rizio Lupi, vicepresidente dei deputatidel Pdl: “Dal cardinale arrivano ancorauna volta parole che illuminano”. Menoossequioso il segretario dei Radicali, Ma-rio Staderini: “Da quale pulpito! Fa sor-ridere che l’invito a pagare le tasse ven-ga proprio da una realtà che ha il recorddi esenzioni e privilegi”. Luca De Carolis

di Carlo Tecce

R isponde al telefono in volo. Staquasi per staccarsi dal terreno

eppure, ultima vacanza o tradizio-nale ferragosto che sia, Luca Cor-dero di Montezemolo è sintonizza-to con Maranello. Ha saputo che ilFa t t o ha scoperto un tirocinio – uf-ficialmente – a sua insaputa: unostage di sei mesi in Ferrari per l'in-gegnere Marco Celli, figlio di PierLuigi, suo amico, direttore genera-le dell'Università Luiss.

MONTEZEMOLO ha una vocesottile, poi s'infiamma come unrombo Ferrari: “Tutte cazzate. Ierivi hanno inviato un comunicato dismentita. Se volete nuove informa-zioni chiamate l'ufficio stampa”. Equi comincia la prima visita guidata“ai figli di” tra i motori rossi. Quelliche per Celli (padre) nascono bene

perché campano con una famigliaricca. Non quelli che, sempre perCelli, devono fare e x t ra : studiare,provarci e lavorare nei ristoranti.L'ufficio stampa, consiglia Monte-zemolo. A dirigere la comunicazio-ne per la Scuderia Ferrari c'è LucaColajanni, figlio di Napoleone, eco-

nomista e politico del Partito comu-nista. Un'assunzione vecchia di an-ni. Come la simpatia tra Monteze-molo e la famiglia Colajanni. Nar-rano leggende di Maranello, e dob-biamo riportare il calendario al '76,che la coppia Umberto Agnelli-Na-poleone Colajanni in commissioneBilancio al Senato, all'epoca Mon-tezemolo seguiva il “d o t t o re ” di To-rino, avviò quel rapporto rinnovatoin Ferrari.

QUANDO l'inchiesta di Napoli harivelato che a Maranello c'è un po-sto anche per il figlio di Luigi Bi-sagnani, il faccendiere di un gruppodi potere denominato P4, il presi-dente ha liquidato l'imbarazzo conuna dettagliato racconto: “Venni asapere che il figlio di Bisignani la-vorava per la Renault, e ciò perchéBisignani è amico di Falvio Briatore;l'anno scorso, dal momento che ci

serviva un ragazzo giovane che trat-tasse con gli sponsor, dissi a Dome-nicali (Stefano Domenicali, diretto-re sportivo della Ferrari, ndr.) di in-contrare il figlio di Bisignani e ditestarlo; il ragazzo è poi stato assun-to e mi dicono che il ragazzo sia ingamba”.Un ruolo prestigioso, culmine diuna scalata improvvisa e veloce, cel'ha Edwin Fenech, primo figlio diEdwige, ex attrice, ora produttrice,ex compagna di Luca Cordero: pri-mo dirigente di Ferrari Cina.Un rampollo di governo, Giampao-lo Letta, figlio del sottosegretarioGianni, adesso è vicepresidente eamministratore delegato di Medu-sa, la società cinematografica di ca-sa Berlusconi: però, tempo fa, eraall'ufficio marketing Ferrari. Chi co-nosce Maranello scommette che lalista potrebbe continuare. Sarannopoche e risibili coincidenze, c'è da

giurarci. Sul sito Ferrari offrono la-voro, mostrano la nobile mercanziae avvisano: questa è la Ferrari, l'a-zienda più desiderata del mondo,mica prendiamo capre, per dirlacon Vittorio Sgarbi. Sono precisi: “Ilprocesso di selezione viene curatodalla direzione Risorse Umane e Se-greteria Generale”.

AI CANDIDATI pertanto potràessere richiesto di sostenere un pri-mo incontro conoscitivo con glispecialisti di selezione e di gestionedel personale; un colloquio tecnicocon i responsabili di funzione diret-tamente interessati; la compilazio-ne di questionari e test psicoattitu-dinali e di lingua inglese; la parte-cipazione ad assessment individualio di gruppo”. Qualsiasi cosa vogliasignificare, sembra che un tirocinioo un lavoro in Ferrari sia compli-catissimo. Per tutti. O quasi.

Montezemolosi infuria: “Tu t t ecazzate. C’è giàun comunicatou ff i c i a l e ,chiamate l’u ff i c i ostampa”

495mila euroLA MULTISERVIZI SPA

È FORMATADA SOLI 8 MEMBRI

100mila euroIL COMPENSO LORDO

PERCEPITODAI PRESIDENTI

Le auto blu(FOTO LAPRESSE)

pagina 6 Sabato 20 agosto 2011

I tre giorni terribili

del leader leghista

nel luogo dove era un dio

L a fuga di Umberto Bossi da Calalzoè solo la naturale conseguenza diquanto accaduto nei giorni

precedenti. Mercoledì sera, infatti, sempre aCalalzo il leader della Lega ha dovutoannullare in fretta e furia il comizio che tieneogni anno prima di partecipare, cometradizione, alla cena per il compleanno del

ministro Tremonti. Il motivo? Evitare lacontestazione organizzata dal presidente dellaprovincia di Belluno, Gianpaolo Bottacin,deciso a chiedere conto dei tagli varati dalgoverno e pronto alle dimissioni. La protestadi Bottacin, però, era solo l’inizio della fine.Nella giornata di giovedì, del resto, di fronteall’albergo in cui soggiornava il senatur era

stato affisso uno striscione dal contenutoinequivocabile: “Scegliamoli noi”. L’autore eraLuca de Carlo, sindaco di Calalzo di Cadore,quindi il padrone di casa, nonché uomo del Pdlalla guida di una giunta che rispecchia lamaggioranza nazionale, a forte trazioneleghista. Ieri, infine, la fuga notturna perevitare il peggio.

di Davide Vecchiinviato a Calalzo

“Èscappato in piena

notte come un la-dro. Una cosa simi-le non era mai suc-

cessa”. Gino Mondin è sor-preso. E preoccupato: “O r-mai è finita una stagione”.Il proprietario dell’hotelFerrovia sembra essere l’u-nico ad aver compreso chein questi giorni a Calalzo diCadore , con il comizio can-cellato per timore delle pro-teste e la sfilata di insulti emanifestazioni contro la Le-ga, è cominciato un nuovofi l m .

UMBERTO BOSSI ch escappa nel cuore della notteè l’ultimo frammento di unapellicola durata vent’anni acui la gente del nord ha guar-dato con interesse per poiscoprire che era solo fanta-sia. E l’ultima scena è un mi-nistro, dai suoi chiamato Ca-po, costretto a nascondersiin auto e aspettare che gli uo-mini della scorta gli faccianole valigie e lo portino via daquello che fino a sei mesi faera un luogo di vacanza ami-co, una seconda casa. Dovedalle macchine che passava-no si levavano soavi “v i vaBossi, viva la Lega”, non i“cialtrone vai a lavorare” d e-gli ultimi due giorni.

Costretto a cancellare un co-mizio per le proteste dei suoiex sostenitori, chiuso dentrol’albergo assediato dalle ma-nifestazioni, protetto dalleguardie del corpo anche peruscire cinque minuti ad ac-cogliere il ministro e amicoGiulio Tremonti, che nella vi-cina Lorenzago ha una casa etrascorre le sue vacanze esti-ve .L’immagine più s i g n i fi c a t i vadi questo finale ritrae Bossi,Calderoli e Tremonti sedutitra dieci uo-mini dellascorta che lia c c e rch i a n oper proteg-gerli da chinegli ultimidue decennili ha votati eha credutoin loro. A Ca-lalzo la Legada sola rac-coglieva amani basse oltre il 50% deivoti. Gli stessi che hannocontestato il Senatùr. E saràstato sicuramente con dolo-re che giovedì sera ha datol’ordine a uno dei suoi uo-mini della scorta: “Br utto,brutto, brutto; andiamo via”.Erminio Boso, esponentestorico (e coreografico) delCarroccio, nel pomeriggiolo aveva avvisato: “Umber tose ti allontani da chi ti cir-

conda scoprirai che la Leganon è più quella di una vol-ta”. E di fatto il Capo devefarsi difendere dall’ormai expopolo padano. Calderolitenta di minimizzare, dandola colpa alla stampa che ha“montato le proteste”, hadetto ieri mattina. “Può darsiche voi abbiate l’interesse amontare queste contestazio-ni, ma da parte nostra nonc’è il minimo problema”.Mondin scuote la testa e siallontana. Le ha sentite tutte

le discussioni notturne e ledichiarazioni di questi gior-ni. La manovra ha ingessato ilCarroccio. Come topi in gab-bia che non trovano la via diuscita, i ministri leghisti lehanno tentate tutte. “R i ve d e-re le pensioni”, diceva Cal-deroli al mattino. “Le pensio-ni non le tocchiamo”, smen-tiva se stesso il pomeriggio.“Berlusconi ha aperto sullepensioni”, rilanciava la sera

Calderoli. E di nuovo ieri:“Le pensioni non si tocca-no”. Sono gli stessi leghisti aessere in confusione. Tantoche ormai si parlano a mezzostampa.

FLAVIO TOSI, il sindacodi Verona, lo dice a chiare let-tere: “Basta mediare o sare-mo massacrati”. Smetterla diseguire Berlusconi sulla ma-novra, dunque. “Udc, Pd e

TRAMONTI

Idv mi paiono disponibili aparlarne per arrivare a deimiglioramenti quindi pensosia molto opportuno e giustoparlarne. In una situazionecome questa è convenienteparlare con tutti”. Calderolicerca di tranquillizzare e ri-manda le decisioni a lunedìprossimo, quando si riuniràla segreteria politica del Car-roccio, convocata per “i n d i-viduare, formalizzare le ri-

sposte e le proposte che fa-remo in Parlamento”. E quel-le fatte fino ad ora? Tentativibuttati lì. No, Calderoli ga-rantisce che “su certi argo-menti abbiamo le idee chia-r issime”. E mentre le borsecontinua a scavare terreni ne-gativi prima mai raggiunti,con i governi di mezzo mon-do impegnati a lavorare pertrovare delle soluzioni allacrisi, cosa fanno i tre ministriitaliani giovedì 18 agosto? “Éstata una giornata dedicata alcompleanno di Tremonti, maabbiamo parlato di possibilisoluzioni per la manovra”.

A TAVOLA NELLA baitadel ministro dell’economia aLorenzago, dove sono staticostretti a nascondersi per ti-more delle proteste. Perchésolitamente la festa si svol-geva all’hotel Ferrovia, tra lestorielle di Gino Mondin,qualche barzelletta e la tele-fonata di auguri (puntuale)del premier. Quest’anno sisono accontentati di un ca-tering organizzato di corsa,tanto che a mezzanotte alcu-ni uomini della scorta cari-cano in macchina quattrobottiglie (due di vino rosso edue di spumante) per portar-le ai ministri in baita. “D o-vran pure festeggiare”, diceGino Mondin scuotendo latesta. Lui la realtà l’ha capito.“È finita una stagione”.

Il sindaco di VeronaTosi: “Basta mediaree seguire Berlusconi,ora tentiamo il dialogocon l’opposizione”

PORTFOLIO Padania style

La triste parabola del Senatur, da canotta a Canossa

FUGA DI MEZZANOTTEBossi costretto a scappare di nascosto da Calalzo

Cancellato il comizio e annullata la festa per Tremonti

Umberto Bossi giovedì a Calalzo con Roberto Calderoli (FOTO ANSA)

1. Il giovane UmbertoBossi scrutal’orizzonte padano dalbalconcino del castellofinto-medievale diPonte di Legno incanotta d’ordinanza ecostumino anatomicoche evidenzia ilcelodurismo delleorigini: “Un giornotutto questo saràmio”. Ma s’è scordatogli occhiali.

2. L’a f fa s c i n an t econdottiero padanoin posa ieraticasfoggia, ineccedenza rispetto aisuccinti indumenti,il petto villoso, masoprattutto ilbraccio destro,affetto da unprincipio dilicantropia. Scarsi lagamba e il cavallo,semicoperto da unabraghetta sottrattaal piccolo Trota

4. Giunto alle porte di Venezia, il Magellano del Varesotto si guardaintorno, compiaciuto per i suoi nuovi possedimenti. Ma una smorfia didisappunto gli si stampa sul viso nel vedere un pedalò con a bordo il Trotache s’è svegliato tardi e ora insegue il gruppone a notevole distanza

3. Primo viaggio in gommone sul Po: il Senatur s’è appena abbeveratoall’ampolla d’acqua santa del Monviso. L’effetto è quello degli spinaci su Popeye:un’esplosione di energia giovanile impossibile da contenere nell’at t i l l at oindumento

5. I duri annidell’isolamento, dopo lalite con Silvio,m o m e n t an e a m e n t equalificato “B e rlu s k a z ”,“ B e rlu s k a i s e r ”,“mafioso di Arcore”. Permarcare le distanze ilSenatur ha cambiatostilista. Ora lo vesteCalderoli: dalla canottaalla t-shirt con civettuologiubbotto extralargebiposto, modello sidecar

6. Tornato a Canossa da B., ilSenatur riesuma la canotta perdarsi un tono vichingo.Purtroppo la pancia, il sigaro ela camicetta sulle spalle a mo’di scialle neutralizzano l’e f fe t t oguerriero, facendo pensarepiuttosto a una casa di riposodurante l’orario delle visite

7. L’ex condottieropadano s’intrattiene nelgiardino con un altroospite dell’ospizio, lostilista Calderoli daBerghem, agghindato inmini-short di jeans persembrare più giovane

8. L’anziano celodurista e ilprossimo pensionante in visita siguardano intorno preoccupatidietro le guardie del corpo,temendo il passaggio di qualchee l e t t o re

Sabato 20 agosto 2011 pagina 7

Patrimonio statale:

un tesoro miliardario

che frutta una miseria

L ’Agenzia del Demanio diretta daMaurizio Prato, così come si legge dalsito dell’ente, ha “il compito di

amministrare i beni immobiliari dello Statorazionalizzandone e valorizzandone l’uso, ancheattraverso la loro gestione economica”. Maquanti sono e quanto valgono questi beni?Secondo un censimento effettuato nel marzo

scorso dal ministero del Tesoro, lo Stato è inpossesso di 530mila unità immobiliari, per untotale di 22 milioni di metri quadri di superficie eper un valore complessivo che oscilla da unminimo di 239 miliardi di euro a un massimo di319 miliardi euro. Non solo. Lo Stato disponeanche di 760 mila terreni (13 miliardi metriquadri superficie) che valgono da un minimo di

11 miliardi di euro a un massimo di 49. Soldi che,da soli, risolverebbero la crisi. MA quanto vendeil Demanio? A leggere i dati forniti dallo stessoente, nel 2009, a fronte di un’offerta di beni di229 milioni di euro, sono stati incassati dallavendita 165 milioni di euro. Peggio nel 2010,quando sono stati venduti beni per 80 milioni dieuro a fronte di un’offerta di 110 milioni.

Immobili di Statouna costosa farsa

MAI DISMESSI MENTRELA CASTA CI GUADAGNAVA

Totò vende la fontana di Trevi

SPRECHI

di Daniele Martini

Chissà se questa è la voltabuona. La vendita delpatrimonio immobiliarepubblico è uno dei tor-

mentoni più resistenti dellaSeconda Repubblica. Se neparla da vent’anni e ogni go-verno e ogni partito hannopartorito un progetto, salvopoi dimenticarsene in fretta.A questo giro, però, c’è qual-cosa di diverso e di peggio:Annibale è davvero alle porte.La situazione dei conti pub-blici è talmente malmessa cheforse non basterà neanche lamanovra bis lacrime e sanguedel governo. Ma soprattuttonon è né giusto né economi-camente sensato che il pesodei sacrifici ricada in larghis-sima misura su chi ha semprepa gato.

ECCO ALLORA che si fa dinuovo strada l’idea per nienteperegrina di una venditastraordinaria del mattone diStato per fare cassa. Il Pd l’hainserita nel suo catalogo anti-crisi in sette punti e StefanoFassina dice al Fatto che lo Sta-to potrebbe incassare 25 mi-liardi di euro in 5 anni. Arran-cando, pure il governo sta ri-spolverando il progetto anchese in un clima in cui la manodestra sembra non sapere cosa

fa la sinistra. Il ministro dell’E-conomia, Giulio Tremonti, orapenserebbe di passare a Fin-tecna le famose ex mille caser-me, un tesoretto di mattoni re-golarmente riscoperto nei mo-menti di crisi acuta e che pureil ministero della Difesa vor-rebbe vendere, ma per contoproprio. In cambio Tremonticonta di ottenere un po’ di li-quidità dalla stessa Fintecna,che è una specie di cassafortepubblica con 2 miliardi di euroaffidata di recente dal ministroalle cure di un suo uomo, Mas-simo Varazzani. Non più diqualche mese fa, però, lo stes-so Tremonti aveva liquidatoPatrimonio dello Stato Spa,

cioè proprio la società Fintec-na creata nel 2002 per opera-zioni del genere e lasciata inun limbo con il compito quasiesclusivo di pagare, in pratica,gli stipendi agli amministrato-ri: ad un consiglio di cui facevaparte l’ex direttrice del Dema-nio, Elisabetta Spitz, e dal2002 al 2007 pure MassimoPonzellini, poi diventato pre-sidente di Impregilo.

A COMPLICARE la faccen-da della vendita del mattone diStato, è sopraggiunto nella pri-mavera di un anno fa il fede-ralismo demaniale, cioè quel-l’idea di trasferimento ai co-muni di parte del patrimonio

partorita quando ancora furo-reggiava il progetto federalistacaldeggiato dallo stesso Tre-monti. Oggi il federalismo nonsta tanto bene, ma quella nor-ma resta e potrebbe risultareun grande ostacolo ad un pia-no concreto di vendita del pa-trimonio. Quel testo prevedeche i beni siano trasferiti a ti-tolo gratuito dallo Stato cen-trale agli enti locali tramite ilDemanio. Nel frattempo Tre-monti ha deciso di far conflui-re parte di quel patrimonio inuna Sgr (società di gestione delrisparmio) a cui partecipanogli enti locali e la Cassa Depo-siti e prestiti.Un paio di settimane fa, inol-

tre, il Tesoro ha presentato irisultati del censimento deibeni dello Stato, degli enti lo-cali, delle università e di tuttele altre amministrazioni. Agliimmobili individuati ha datoun valore teorico tra 239 mi-liardi e 319, mentre i terrenivarrebbero tra 11 e 49 miliar-

di. Il censimento non era pro-pedeutico alla vendita, ma so-lo alla quantificazione del pa-trimonio con l’intento di di-mostrare all’Europa che l’Italiasarebbe economicamente piùsana di quanto si dice. Di quelben di dio censito, oltretutto,non è neanche lontanamentepossibile ipotizzare una ces-sione integrale perché dentroquello stock ci sono in mag-gioranza beni strumentali, im-mobili e terreni che lo Statousa per lo svolgimento deisuoi compiti istituzionali.Assai più utile in vista dellavendita, il censimento del De-manio di 4 anni fa che indivi-duò circa 30 mila beni (20 milaedifici e 10 mila terreni). Mauna cosa è censire e un’a l t ravendere sul serio gli immobili,soprattutto in momenti comequesto di mercato immobilia-re depresso. Proprio il Dema-nio si è scontrato con questadura realtà. In due anni, 2009 e2010, ha messo sul mercatobeni per un valore di 339 mi-lioni, ma ne ha venduti dav-vero solo per 245. Gli altri nonè riuscito a piazzarli. Del restonon è facile, tanto per fare unesempio, trovare qualcuno di-sposto a tirar fuori 40 milionidi euro per l’ex caserma Piavedi Albenga, 60 mila metri qua-dri, un complesso grandequanto un intero quartiere.

La societàche dovevaoccuparseneha pagatostipendiper 9 annisenza risultati

pagina 8 Sabato 20 agosto 2011

OLIMPICO A TUTTA CASTAI VIP GRATIS, I DISABILI PAGANO

Per i politici anche il parcheggio è riservato

di Fabrizio d’Esposito

Niente biglietti omaggio,siamo inglesi. Accade aLondra per le Olimpiadidel prossimo anno. Agli

inizi di giugno nel Regno Unitola vendita dei tagliandi si è svol-ta per sorteggio. Una misurascelta per fronteggiare l’enor -me richiesta. E così, alla fine,tra i 250mila rimasti a secco c’èstato anche il pittoresco sinda-co di Londra, Boris Johnson. Al-tro che tribuna autorità con in-gresso gratuito. La marea degliesclusi ha fatto nascere un po-lemico dibattito nel Paese ed èintervenuto pure il primo mi-nistro David Cameron: “Il siste-ma del sorteggio è l’unico mo-do per distribuire i biglietti inmaniera giusta”.Dal pianeta inglese, per noi sur-reale e sconosciuto, a quelloitaliano. Immaginiamo l’asse -gnazione delle Olimpiadi del2020 a Roma, candidata uffi-cialmente. Potrebbe ripetersila scena catturata dalle Iene diItalia 1 due anni fa. Partita all’O-limpico tra Roma e Arsenal perla Champions League. Le Ienesi appostano davanti alla sededel Coni di Gianni Petrucci e ar-rivano a contare quaranta autoblu in sei ore di appostamento.La casta della politica manda gliautisti a ritirare i biglietti omag-gio. I contrassegni sono visibi-li: Ministero delle Finanze, Ca-mera dei deputati, Presidenzadel Consiglio, Senato della Re-pubblica, Ministero dell’Inter -no, Regione Lazio, finanche lapaletta del Consiglio nazionaledell’economia e del lavoro,pletorico e inutile organismo.Qualche autista fa i nomi e i po-litici beccati sono due: l’a l l o rasottosegretario al Lavoro Pa-squale Viespoli e l’allora gover-natore del Lazio Piero Marraz-zo. Quest’ultimo smentiscel’auto blu ma non l’ambito ta-gliando gratuito: “La personache ha dichiarato di essere sta-ta da me delegata al ritiro delbiglietto non è a me ricondu-cibile. La persona invece che ioho incaricato ha utilizzato unanormalissima utilitaria, senzanessun uso di palette o di lam-pegg ianti”.

LA TRIBUNA autorità allostadio è status symbol e benefitallo stesso tempo. E che resistea ogni rivoluzione o rinnova-mento. Altro scandalo: i mon-diali del 2006 in Germania, vintidall’Italia. La Federcalcio è statacommissariata dopo Moggio-poli ed è guidata da Guido Ros-si. Il glorioso settimanale Guer inSpor tivo documenta che la Figc,che tramite il Coni è finanziataanche con soldi pubblici, hasperperato 1.356.751 euro inbiglietti omaggio per i mondialiteutonici. Ma forse adesso qual-cosa si sta rompendo. Come ab-

biamo scritto negli ultimi duegiorni, tutto nasce dalla guerratra la Lazio di Claudio Lotito e ilConi, proprietario dell’Olimpi -co, che reclama la “tassa” di1.311 biglietti gratis a partita dadistribuire alle varie caste (com-presi i direttori di giornale). Al-lo stadio i politici arrivano all’ul -timo momento, fanno parcheg-giare comodamente le auto bluin posti riservati, sgranocchia-no qualcosa all’apposito buffete infine si accomodano sullepoltroncine imbottite del Coni,come illustrate dalle foto delPortfolio, prese da D a go s p i a .Una pacchia che però adesso è arischio. Lo dimostrano gli ampivuoti delle tribune centrali inoccasione dell’incontro tra La-zio e Rabotnicki all’Olimpico,preliminare di Europa League.Sia il Coni, sia la Federcalcionon hanno ritirato i bigliettimessi a disposizione dalla socie-

Ma a Londrail sindaco restasenza bigliettiper le Olimpiadinella sua città:il sorteggio èandato male

tà: 350 circa al posto dei 1.311.Nelle stesse condizioni si trovaanche la Roma. Il nuovo presi-dente americano Tom DiBene-detto si è posto il problema sindal suo arrivo nella Capitale.“Chi sono quelli in tribuna? Equanto pagano?”, chiese. La ri-sposta: “Sono autorità, non pa-gano nulla”.

A TRIGORIA , la questionesarà esaminata nei prossimigiorni e gira già un’ipotetica ci-fra: 6.555.000 annui. Cioèquanto si potrebbe ricavare dal-la vendita degli abbonamentidei posti assegnati dal Coni allacasta. Una cifra al ribasso, peral-tro, ottenuta moltiplicando1.311 per 5mila euro, il costo at-tuale della tessera per le tribuned’onore, laterali rispetto a quel-la del potere. Per quest’anno sa-rà impossibile non onorare l’im -pegno con il Coni perché DiBe-nedetto ha ereditato il vecchiocontratto. Ma dalla stagione2012-13 sarà chiesta una drasti-ca revisione sul modello Lotito.Del resto, all’Olimpico paganotutti tranne i vip. Anche i disa-bili. Per loro l’a bbonamento,comprensivo di un accompa-gnatore, è ridotto ma non gra-tuito: 350 euro. Il benefit dellostadio gratis non riguarda soloRoma. Il 5 agosto scorso, il Cor -riere del Veneto ha dato conto delmalumore di Luca Campedelli,presidente del Chievo. Nellanuova convenzione per il Ben-tegodi, di proprietà comunale,l’amministrazione del leghistaFlavio Tosi ha preteso: 32 postidella tribuna autorità, 50 pol-troncine, 20 tessere di servizio,la disponibilità di 10 distinti su-periori e 40 curve. La casta è ca-sta, ovunque.

TROPPO FURBI

La reclusione dorata di Lady Truffa cineseL’EX MODELLA, COINVOLTA NELL’INCHIESTA MADOFF 2, AGLI ARRESTI DOMICILIARI NEL SUO SUPER ATTICO

di Rita Di Giovacchino

N iente libertà per Dong Mei. L’exmodella cinese, accusata di truffa

e riciclaggio insieme al marito Fede-rico Di Lauro, commercialista, restaagli arresti domiciliari nel suo atticoda un milione e mezzo di euro alla Ca-milluccia. Secondo le accuse, fareb-be parte di un’associazione per de-linquere “formato famiglia” con ilsuocero, l’ex convivente del medesi-mo, sua madre, un paio di fratelli ealcuni collaboratori dello studio invia Vitelleschi dove sarebbero staticonsumati i reati a danni di clienti al-tolocati.Tanto che l’inchiesta è già stata ribat-tezzata Madoff 2 per le somiglianzecon quella del Madoff dei Parioli. Ve-stita di bianco, pochi l’hanno ricono-sciuta, qualche giorno fa, mentre sci-volava lungo i corridoi del tribunaleprima di comparire davanti al gip Ma-

ria Agrini, scortata dagli avvocati Giu-seppe Di Noto e Francesca Grusovin.Scoperta da Laura Biagiotti, DongMei ha affiancato Magalli in alcunishow, è comparsa in film come Palle din ev e e Cuori infranti e gode di una certanotorietà internazionale, visto cheanche i giornalisti inglesi hanno as-sediato lo studio dell’avvocato Di No-to al momento dell’ar resto.

PER TUTTO l’interrogatorio, haguardato il giudice con gli occhi sbar-rati dallo stupore. La sua vita perfetta èfinita in un attimo mentre era in va-canza a Ponza sullo yacht di famigliada 17 metri. Ha risposto alle domandecon l’aria di chi si trova a recitare unaparte che non conosce: “Sono sem-pre stata all’oscuro degli affari di miomarito. Anche mia madre e mio fra-tello sono accusati di cose incredibili.Forse non lo sa, ma noi siamo una fa-miglia molto unita, ma anche molto

ricca. Mio fratello è un parlamentaredella Repubblica Popolare Cinese, haun’azienda con un grosso fatturato an-nuo. Tra di noi non ci sono problemidi soldi, forse ho chiesto a Federico difare loro un regalo”. Una famiglia ci-nese ricca e potente, una star dal fa-scino orientale. Niente però puòoscurare la mega-truffa in cui DongMei è coinvolta, anche se lo studio del-l’avvocato Aldo Di Lauro, suo suoce-ro, in via Vitelleschi era frequentatoda personaggi meno noti di quelli diGianfranco Lande, il Madoff dei Pario-li. Unico cliente di rango è NicolaMontezemolo, cugino di Luca. Ma ilmeccanismo che ha consentito di ra-strellare ben 35 milioni di euro apparedel tutto analogo. I raggirati sono sog-getti ingenui tanto da affidare i rispar-mi a personaggi che in cambio rila-sciano ricevute su un pezzo di carta.Ma la vera protagonista del Madoff 2 èun’altra donna, più anziana e meno

avvenente: Bruna Giri, 61 anni, pro-motrice finanziaria fuggita in sudAmerica poco prima che scattassel’arresto. Secondo la difesa era soltan-to ospite dello studio Di Lauro. In ve-rità la Giri è stata per anni compagnadi Aldo Di Lauro, il suocero di 81 anni.Non è l’unico legame familiare.

AGLI ARRESTI domiciliari sono fi-niti anche Li Yu Ling, madre dell'exmodella, e il fratello Xiao Dang per unassegno da 400mila euro transitato suiloro conti correnti. L’avvocato Di No-to che difende l’ala cinese della fami-glia si affanna a spiegare: “A metterlinei guai è una vicenda marginale, sco-perta nel corso di accertamenti fiscalidai quali è emerso che Federico DiLauro, curatore fallimentare, si sareb-be appropriato al momento della li-quidazione di 403mila euro. Fatto tut-to da dimostrare, niente a che vederecon la truffa di cui è responsabile sol-

tanto Bruna Giri”. Ma intanto DongMei e i suoi parenti restano in carcere.C’è qualche passaggio notarile dachiar ire.Non solo l’attico della Camilluccia,c’è anche una villa a Fregene, da unmilione e 200mila euro, che XiaoDang ha comprato in tutta fretta daBruna Giri in procinto di fuggire all’e-stero. La storia della Cinese ci raccon-ta un mondo capovolto. Dong Meinon è una Cenerentola d’Or iente.Mentre le Borse europee affondano,si cerca di capire come funziona il neocapitalismo nella Cina comunista.

La cinese Dong Mei (FOTO ANSA)

La tribuna vuota dell’Olimpico durante Lazio-Rabotnicki per la protesta del Coni (FOTO MEZZELANI)

PORTFOLIO Ultimo stadio

E poi ci troveremo come le star

Il sigarodi MarioBaccini,centristadi destra.Fumo dicasta(MEZZELANI)

S i n i s t racomoda:M a rc oRizzoe, dietro,PieroM a r ra z z o(PIZZI-DAGOSPIA)

Si ha sempre l’età per la casta: la ministra dei giovani Giorgia Meloni eMaurizio Gasparri. Sotto il finiano Granata. Tutti romanisti (PIZZI-DAGOSPIA)

Sembrano quasi duellanti, ripresi spalla a spalla: il sudista GianfrancoMicciché, sottosegretario, e il ministro berlusconiano Elio Vito (PIZZI-DAGOSPIA)

a cura di fd’e

Sabato 20 agosto 2011 pagina 9

LA VENDETTADEL “COWBOY ”D E L L’E N AV

Di Lernia è tornato in libertà:“Fui costretto a pagare i politici”

di Marco Lillo

Il cow boy è tornato e so-no in tanti a temerlo negliaccampamenti del cen-trodestra. Tommaso Di

Lernia, detto il cow boy unpo’ per il fatto che vive inAmerica e un po’ per il look(capelli lunghi alla Mal, stiva-letti in camoscio grigio, jeansa tubino e foulard stile CostaAzzurra anni sessanta) ha po-tuto festeggiare il suo 48esi-mo compleanno non il 12agosto, come sempre, ma il18, quando è stato liberato dalgiudice Anna Maria Fattori.Era finito in carcere con l’ac-cusa di finanziamento illecitoai partiti per l’affare della bar-ca di Marco Milanese. E pro-prio dall’ex braccio destro diGiulio Tremonti vuole ripar-tire con una bella causa civi-le.

DI LERNIA rivuole indietroi soldi versati per la barca evisto che c’è chiede indietroanche i 165 mila euro donati (e registrati regolarmente) allaFondazione dell’ex ministroappena condannato a due annidi galera per i soldi ricevuti dalbanchiere Gianpiero Fiora-ni, Aldo Brancher. Era la ter-za volta che il cow boy finivadetro. Nel 2006 con Ricucci

(processo in corso) per rive-lazione di segreto. La secondanel 2010 per false fatturazionicon le società del giro Enav eFinmeccanica. Dopo tre mesidi carcere, ha svelato al pmPaolo Ielo e al gip Anna Ma-ria Fattori le mazzette e i re-gali alla politica. Per gip e pmha rotto i legami con gli altriindagati e così è tornato libe-ro. Ma il cow boy non si ac-contenta di riempire pagine diverbali. Lui i politici non vuoleportarli in galera ma in tribu-nale per avere indietro i soldi ecosì in questi giorni si tiene incontatto continuo con il suoavvocato Mario Murano.“Nei primi giorni di settem-b re ”, spiega Murano, “a gire-mo legalmente per chiederel’annullamento del contratto

della barca, che era stato fattocoartando la volontà del mioassistito. Milanese dovrà ri-prendersi il suo yacht, che sitrova nel porto di Montecarloinutilizzato, e l’onorevole Mi-lanese dovrà scegliere: o siprende la barca e ci restituiscei versamenti pari a 1,9 milionigià effettuati dal Di Lernia, op-pure lascia la barca ma resti-tuisce la differenza pari a 1 mi-lione e 100 mila euro”.

LA DIFESA di Marco Mila-nese ha già presentato una pe-rizia per sostenere che il prez-zo è giusto e frutto di una con-trattazione normale. Di Lerniaracconta una storia diversa alGip: “nel novembre del 2009Lorenzo Cola, il consulente diFinmecanica, mi dice cheavrei dovuto comprare unabarca modello Mochicraft 64al prezzo di 1,4-1,5 milioni dieuro. … come a tutti noto aCola non si può dire di no”.Effettivamente il misteriosoCola era potentissimo grazie alsuo legame con il presidentedel gruppo partecipato dal mi-nistero dell’economia: Pier-francesco Guarguaglini. Co-sì Di Lernia chiede alla societàdi un amico, Massimo DeC e s a re , la Eurotec, che operacome se fosse un suo presta-nome, di fare l’operazione al

posto suo. A causa dei proble-mi con le banche però, alla fi-ne “per quel che mi è dato sa-p e re ”, continua l’i m p re n d i t o -re nel suo verbale al Gip, “asettembre la Print System (so-cietà di Di Lermia Ndr) ha ver-sato altri 500 mila euro a ga-ranzia su Banca Intesa cosic-chè Eurotec ha potuto saldareil conto”. L’avvocato Muranonon si accontenta della citazio-ne e punta al sequestro: “ch i e -deremo anche il sequestro deibeni di Milanese e il blocco diuna parte del suo stipendio diparlamentare, perché temia-mo che possa distogliere le ga-ranzie dei nostri crediti”. An-che per Aldo Brancher sono inarrivo carte bollate. Di Lerniarivuole indietro i 165 mila eu-ro in undici bonifici versati dal4 dicembre 2009 al 21 maggio2010 per importi unitari di 15mila euro in favore della Fon-dazione Casa della Libertà(detta Officina) dalla Eurotec.La Fondazione era stata fonda-ta per aiutare Berlusconi avincere le elezioni del 2001.Inizialmente aveva sede addi-

rittura a casa del premier in viaRovani a Milano, dove il pmVincenzo Piscitelli aveva or-dinato una perquisizione allaDigos, mai eseguita quando gliagenti hanno scoperto che laFondazione ormai operava so-lo nell’altra sede di Mestre, in-dirizzo riferibile all’ex presi-dente della Sogei del Pdl, San-dro Trevisanato.

MA IL personaggio chiavedella storia è un altro veneto:Aldo Brancher. “Di Lernia haversato quei soldi all’Associa-zione Officina solo perché”,spiega l’avvocato Murano, “gliè stato chiesto da L o re n zoCola in quanto l’associazioneera vicina a Brancher”. Abbia-mo verificato che sul contodella Fondazione Officina,possono operare il presidenteAldo Brancher, l’a m m i n i s t ra -tore Trevisanato e il direttoregenerale Gori, che è il segre-tario di Brancher. Quindi”,conclude il legale, “B ra n ch e rci deve restituire tutti quei sol-di. Anche se sono stati registra-ti regolarmente”.

I TA L I E

NROMA

Tbc al Gemelli,indaga la Procura

L a Procura di Roma haaperto un fascicolo di

indagine sulla vicendadell’infermiera delPoliclinico Gemelliaffetta da tubercolosi. Nelprocedimento non c’èancora un’ipotesi direato, ma il procuratoreaggiunto Frisanipotrebbe nei prossimigiorni rubricarlo comelesioni personali colpose.

LAGO MAGGIORE

Yacht controbarca, un morto

I ncidente mortale sullago Maggiore, a

Belgirate, in provinciadi Verbania. Unmotoryacht ha colpitouna piccolaimbarcazione invetroresina, con abordo quattro persone.Tre di loro sono stateportate in ospedale instato di shock, mentreuna ragazza di 30 anni,di origine russa, èmorta. L’incidente èavvenuto a non più dicento metri dalla riva,proprio di fronte a unalbergo, a Belgirate acirca cinque chilometrida Stresa.

LAMPEDUSA

Nuovo sbarco,si temono dispersi

U n barcone con abordo un

centinaio di immigratiè stato soccorso ierimattina dalla Guardiacostiera a 20 miglia daLampedusa. La barca èstata individuata susegnalazione delleautorità di Tunisi,infor matedall’equipaggio di unpeschereccio tunisino.I migranti, tutti uomini,accompagnati al porto,sono in buonecondizioni di salute enon è stato necessarionessun interventosanitario. Secondo latestimonianza di alcunidi loro, ci sarebberodispersi.

MADRID

Il sindaco di Parmatra i Papaboys

D opo tantecontestazioni

clamorose, finalmenteun po’ di “pace” –almeno per ora – per ilsindaco di Parma PietroVignali. Il primocittadino ieri haraggiunto i suoi 400cittadini che stannopartecipando allaGiornata della Gioventùin corso a Madrid. “Èdavvero emozionante –ha detto Vignali –vedere così tantigiovani festosi, uniti dauno stesso ideale edentusiasti di vivere unaesperienza formativacome la Gmg”.

Marco Milanese. In basso, stazione di Bologna, 2 agosto 1980 (FOTO EMBLEMA)

L’i m p re n d i t o reminacciacause civili:vuole indietrod e n a roda Milanesee Brancher

di Stefano Caselli

D i nuovo c’è soltanto l’iscr izionenel registro degli indagati dei te-

deschi Thomas Kram e ChristaMargot Frohlich, per il resto – quel-la dell’inchiesta “bis” sulla strage diBologna del 2 agosto 1980 – è unastoria vecchia. È la storia della “pistapalestinese” tanto cara all’ex presi-dente della Repubblica Fr a n c e s c oCossiga, a tanti ex militanti di An e -va da sé - agli ex Nar Valerio Fio-r av a n t i e Francesca Mambro, con-dannati all’ergastolo in via definitivanel novembre 1995 come esecutorimateriali della strage che causò lamorte di 85 persone e il ferimento dialtre 200.Il possibile coinvolgimento del Fron-te popolare di liberazione della Pa-lestina (l’ala marxsista dell’Olp) è un

tema che risale alle settimane imme-diatamente successive alla strage. Lofece suo – come spesso ricorda Pa o l oBolognesi – per primo Licio Gelli(condannato a dieci anni per depi-staggio), ma a restituire attualità alla“pista palestinese” è stata la Commis-sione Mithrokin nel 2005.

LO SCHEMA , in breve, è questo: labomba di Bologna fu una vendetta pa-lestinese contro l’Italia per la condan-na inflitta nel gennaio 1981 al rap-presentante italiano del Fplp AbuAzeh Saleh, arrestato nel novembre1979 (insieme al leader dell’autono-mia romana Daniele Pifano) perchéin possesso di tre lanciamissili di fab-bricazione sovietica da imbarcare ver-so il Medio Oriente. Si sarebbe trat-tato di una violazione del “Patto Mo-ro ” che avrebbe consentito (fino alla

morte del presidente della Dc, seque-strato e ucciso dalle Brigate Rosse nel1978) il libero transito delle armi pa-lestinesi nel nostro Paese in cambiodella garanzia di non attacco all’Italia.Per vendicarsi i palestinesi si sareb-bero serviti della rete terroristica diIlich Ramirez Sanchez, meglio notocome “Carlos lo Sciacallo” ex primularossa del terrorismo internazionale(accusato a vario titolo anche di coin-volgimento nelle stragi di Ustica e delrapido 904). Carlos avrebbe incarica-to Thomas Kram, oggi 63enne, unodei due iscritti nel registro degli in-dagati dalla Procura di Bologna.Kram, leader di Rz, organizzazioneterroristica tedesca di estrema sini-stra, pernottò a Bologna nella nottetra l’uno e il 2 agosto 1980, circostan-za nota da sempre (era pedinato dallapolizia italiana) che – unitamente auna informativa riservata del Sismi delluglio 1980 che avvertiva del pericolo“vendetta palestinese” – sarebbe laprova regina del fatto che la verità sul2 agosto 1980 sia completamente di-versa da quella stabilita dalla Corte diCassazione nel 1995.Forte di questa convinzione, l’ex ono-revole di An (ora in Fli) Enzo Raisiconsegnò nell’aprile 2006 gli atti del-la Commissione Mitrokhin alla Procu-ra di Bologna, la quale aveva già prov-veduto, pochi mesi prima, ad aprireun fascicolo contro ignoti. Per anni –fatta eccezione per le interviste serialidello “Sciacallo” Carlos e per i nume-rosi interventi di Cossiga – non si era-no registrati grossi sviluppi. Fino alluglio scorso quando – secondo quan-to riportato dal Resto del Carlino – il pm

bolognese ha iscritto nel registro de-gli indagati Kram e la Frolich, altramilitante di sinistra presente a Bolo-gna nei giorni della strage.

UNA NOTIZIA “inattesa” perPaolo Bolognesi, presidente dell’As-sociazione vittime della strage: “Tu t t ele notizie che filtravano dalla Procuraera che la cosiddetta ‘pista palestine-se’ fosse un buco nell’acqua”. “Misembra l’attualizzazione di un’anticabufala – è l’opinione di Libero Man-cuso, ex pm del processo per la stra-ge di Bologna – percorsa e scanda-gliata in ogni sua sfaccettatura. Forsesi vogliono sentire queste due perso-ne, e per dare quello che una volta sichiamava ‘scopo di legge’ la Procuraha deciso l’iscrizione nel registro de-gli indagati”.Una vecchia storia, con un piccolopasso (più o meno) in avanti. Tuttavia,per chi non ha mai digerito che la piùgrave strage del dopoguerra avesseuna matrice fascista ce n’è a sufficien-za per dichiarare che “l’intera strate-gia della tensione di quegli anni cheuna certa pubblicistica ancora oggiprevalentemente attribuiva ad am-bienti di destra filo americani con am-bizioni autoritarie, va riletta”. Paroladi Lucio Malan, senatore del Pdl.Chi non ha nessuna voglia di “r ileg-ge re ” è ancora Paolo Bolognesi: “En-tro fine anno presenteremo un nuovoesposto più dettagliato per chiederedi proseguire le indagini da dove sonoarrivati i magistrati di Cassazione. Cisono gli esecutori, ci sono i depista-tori, mancano i mandanti. La stradagiusta è quella”.

INDAGATI DUE TEDESCHI

STRAGE DI BOLOGNA, RIECCO LA “PISTA PALESTINESE” CARA A COSSIGA

(FOTO ANSA)

PASSIVITÀ

A - PATRIMONIO NETTO tot 2010 tot 2009

I - FONDO DI DOTAZIONE 8.801 8.801II - RISERVE DA DONAZIONI E LIBERALITÀa - per immobilizzazioni strumentali 61.827 53.802b - per immobilizzazioni non strumentali 1.784.622 1.688.151III - RISERVE DA AVANZI DI GESTIONE ESERCIZI PRECEDENTI 4.351.807 6.195.317IV - RISERVE DA AVANZI DI GESTIONE ESERCIZI PRECEDENTI DESTINATI - -V - ALTRE RISERVE - -VI - AVANZI (DISAVANZI) DI GESTIONE ESERCIZI PRECEDENTI - -VII - AVANZO (DISAVANZO) DI GESTIONE DELL’ESERCIZIO 3.323.412 -1.843.509

TOTALE 9.530.470 6.102.561

A) PATRIMONIO NETTO

B.I - DEBITI ESTERI PER MISSIONI OPERATIVE tot 2010 tot 2009

1) DEBITI V/TERZI PER FINANZIAMENTO MISSIONI OPERATIVE - -2) FONDI DESTINATI A MISSIONI - -3) ANTICIPAZIONI CONTRIBUTI PER MISSIONI OPERATIVE - -4) DEBITI V/BANCHE - -5) DEBITI V/ALTRI FINANZIATORI -6) DEBITI V/FORNITORI 208.499 81.7187) DEBITI V/PERSONALE IN MISSIONE - -8) TRATTAMENTO FINE RAPPORTO PERSONALE DI SUPPORTO ALLE MISSIONI OPERATIVE (FONDO TFR) - -9) DEBITI V/ALTRI - -

TOTALE 208.499 81.718

B) DEBITI

B.II - DEBITI DERIVANTI DALL’ATTIVITÀ CULTURALE, DALLA STRUTTURA OPERATIVA E DA APPROVVIGIAMENTO DI BENI E SERVIZI PER LE MISSIONE OPERATIVE

tot 2010 tot 2009

1) DEBITI V/BANCHE 8.821 1.689.5402) DEBITI V/ALTRI FINANZIATORI 18.275 2.1163) DEBITI V/FORNITORI 2.628.706 3.072.4234) DEBITI V/PERSONALE STRUTTURA OPERATIVA 355.721 281.3715) DEBITI V/ISTITUTI PREVIDENZIALI 126.707 88.3986) TRATTAMENTO FINE RAPPORTO PERSONALE STRUTTURA (FONDO TFR) 273.727 208.6507) DEBITI TRIBUTARI 122.969 175.5498) DEBITI V/ALTRI 713.188 141.533

TOTALE 4.328.114 5.659.580

TOTALE DEBITI 4.536.613 5.741.298

C - FONDI PER RISCHI E ONERI tot 2010 tot 2009

1) PER RINNOVAMENTO ATTREZZATURE - -2) PER MISSIONI FUTURE 1.290.317 766.2513) PER MISSIONI IN CORSO 3.934.528 5.500.0004) PER IMPOSTE - -5) ALTRI 200.000 200.000

TOTALE 5.424.845 6.466.251

C) FONDI PER RISCHI E ONERI

D) RATEI E RISCONTI

TOTALE PASSIVITÀ 19.523.060 18.348.868

CONTI D’ORDINE tot 2010 tot 2009

1) BENI GRATUITAMENTE DEVOLVIBILI 5.440.395 7.775.4532) BENI DI TERZI 74.764 77.1003) FIDEJUSSIONI 150.000 -

TOTALE 5.665.159 7.852.553

CONTI D’ORDINE

TOTALE CONTI D’ORDINE 5.665.159 7.852.553

TOTALE FONDI PER RISCHI E ONERI 5.424.845 6.466.251

TOTALE RATEI E RISCONTI 31.133 38.758

D - RATEI E RISCONTI tot 2010 tot 2009

1) RATEI PASSIVI 31.133 38.7582) RISCONTI PASSIVI - -

TOTALE 31.133 38.758

A) IMMOBILIZZAZIONI

C) RATEI E RISCONTI

ATTIVITÀ

A.II - IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI IMPIEGATE IN MISSIONI OPERATIVE tot 2010 tot 2009

1) TERRENI E FABBRICATI 12.172.725 10.701.0442) IMPIANTI E MACCHINARI OSPEDALIERI 9.300.532 9.100.2853) ATTREZZATURE OSPEDALIERE 6.152.770 5.902.3164) ALTRI BENI 1.659.726 1.183.1705) IMMOBILIZZAZIONI IN CORSO E ACCONTI 436.767 690.7996) - FONDI DI AMMORTAMENTO -23.498.253 -19.077.145

6.224.266 8.500.469

A.I - IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI tot 2010 tot 2009

1) COSTI DI IMPIANTO E DI AMPLIAMENTO - -2) COSTI DI RICERCA, DI SVILUPPO E DI PUBBLICITÀ - -3) DIRITTI DI BREVETTO INDUSTRIALE E DIRITTI DI UTILIZZAZIONE DELLE OPERE DELL’INGEGNO 71.676 35.9994) CONCESSIONI, LICENZE, MARCHI E BREVETTI - -5) ALTRE 92.588 20.4446) - IMMOBILIZZAZIONI IN CORSO E ACCONTI - -

164.264 56.443

A.III - IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI IMPIEGATE NELL’ATTIVITÀ DI SUPPORTO GENERALE tot 2010 tot 2009

1) TERRENI E FABBRICATI 2.046.447 1.936.7762) IMPIANTI E MACCHINARI - -3) ATTREZZATURE 92.646 48.9014) ALTRI BENI 725.775 703.7795) IMMOBILIZZAZZIONI IN CORSO E ACCONTI - -6) - FONDI DI AMMORTAMENTO -670.136 -616.323

2.194.732 2.073.134

A.V - IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE tot 2010 tot 2009

1) PARTECIPAZIONI 1.068 1.0682) ALTRI TITOLI - -3) CREDITI - -

1.068 1.068

TOTALE IMMOBILIZZAZIONI (A) 8.584.330 10.631.113

B.I - CREDITI tot 2010 tot 2009

1) VERSO ENTI SOVRANAZIONALI - -2) VERSO ENTI PUBBLICI - -3) ACCONTI PER MISSIONI OPERATIVE - -4) PER FONDI 5 PER MILLE:a - da riparti 2006 su gettito I.R.Pe.F. 2006 - -b - da riparti 2007 su gettito I.R.Pe.F. 2007 - -5) VERSO ALTRI 3.017.465 533.201

TOTALE 3.017.465 533.201

B) ATTIVO CIRCOLANTE

B.II - RIMANENZE tot 2010 tot 2009

1) MEDICINALI E MATERIALE SANITARIO 2.934.079 2.906.7912) MATERIALI PER PROTESI 130.595 122.5493) VIVERI E VETTOVAGLIAMENTO IN GENERE - -4) MATERIALE PER OPERAZIONI DI RACCOLTA FONDI 1.133.647 903.7835) MATERIALE PROMOZIONALE - -6) MISSIONI IN CORSO - -

TOTALE 4.198.320 3.933.123

B.III - DISPONIBILITÀ FINANZIARIE tot 2010 tot 2009

1) DENARO E VALORI IN CASSA 190.994 321.1572) DEPOSITI BANCARI E POSTALI - DEPOSITI BANCARI E POSTALI DESTINATI A MISSIONI OPERATIVE 833.175 269.496 - ALTRI DEPOSITI BANCARI E POSTALI 2.614.686 2.555.2403) TITOLI A BREVE - -6) ALTRE DISPONIBILITÀ A BREVE 51.053 48.208

TOTALE 3.689.908 3.194.102

TOTALE ATTIVO CIRCOLANTE (B) 10.905.693 7.660.425

C - RATEI E RISCONTI tot 2010 tot 2009

1) RATEI ATTIVI - -2) RISCONTI ATTIVI 33.037 57.329

TOTALE 33.037 57.329

TOTALE ATTIVITÀ 19.523.060 18.348.868

PROVENTI (A)

ONERI (B,C,D)

ATTIVITÀ ISTITUZIONALE - RACCOLTA FONDI tot 2010 tot 2009

1) DONAZIONI E CONTRIBUTI 14.953.072 14.425.0842) PROVENTI DA OPERAZIONI DI RACCOLTA FONDI a - da attribuzione 5 per mille 9.111.565 6.951.105 b - altre 927.856 1.742.0643) proventi da cessione beni oggetto di successione o di donazione 1.780.358 992.6534) proventi da attività commercialea a - per cessione di beni er cessione di beni 2.475.392 1.276.180b b - per prestazione di servizi 56.540 20.040

TOTALE (A) 29.304.784 25.407.126

ATTIVITÀ ISTITUZIONALE - ONERI PER RACCOLTA FONDI (B) tot 2010 tot 2009

5) oneri per organizzazione operazioni di raccolta fondi 766.329 810.9976) oneri per attività commerciale 997.328 460.0757) variazione delle rimanenze di materiale per operazioni di raccolta fondi -265.780 250.209

TOTALE (B) 1.497.877 1.521.280

ATTIVITÀ ISTITUZIONALE - ONERI PER MISSIONI OPERATIVE (C) tot 2010 tot 2009

8) PER MEDICINALI E MATERIALE PER MEDICAZIONI 5.391.010 5.005.6259) PER MATERIE PRIME PER PROTESI 144.122 113.41210) PER VIVERI E VETTOVAGLIAMENTO IN GENERE 929.115 878.94511) PER SERVIZI 3.994.513 3.107.04912) PER GODIMENTO BENI DI TERZI 448.229 550.47113) PER IL PERSONALE PRESSO MISSIONI OPERATIVE:PERATVI a - retribuzioni al personale dipendente 100.478 140.381 b - compensi al personale nazionale e internazionale 7.723.069 6.989.139 c - oneri sociali 373.103 403.117 d - premi assicurativi personale 142.955 150.700 e - trattamento di fine rapporto 21.218 14.894 f - altri costi - -14) ONERI DIVERSI MISSIONI OPERATIVEP - -

SUB TOT 19.267.812 SUB TOT 17.353.73415) AMMORTAMENTI E SVALUTAZIONIP a - ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali 25.562 6.777 b - ammortamenti delle immobilizzazioni materiali 3.654.372 3.699.393 c - altre svalutazioni delle immobilizzazioni - - d - svalutazione dei crediti compresi nell'attivo circolante e nelle disponibilità liquide - -16) VAR.NE NELLE RIMANENZE DI MEDICINALI, MATERIALI PER MEDICAZIONI, MATER. PROTESI E VETT.MENTO -35.334 413.06317) ACCANTONAMENTO PER RISCHI - -18) ALTRI ACCANTONAMENTI - -

SUB TOT 3.644.600 SUB TOT 4.119.233TOTALE (C) 22.912.412 21.472.967

ATTIVITÀ ISTITUZIONALE - ONERI PER PUBBLICAZIONI, ATTIVITÀ CULTURALE E GESTIONE GRUPPI TERRITORIALI (D) tot 2010 tot 2009

19) PER ACQUISTO E PRODUZIONE MATERIALE INERENTE L'ATTIVITÀ CULTURALE E DI INFORMAZIONE 369.878 228.52020) PER SERVIZI 805.316 1.556.50821) PER GODIMENTO DI BENI DI TERZI - -22) PER IL PERSONALE:PERATVI a - retribuzioni al personale dipendente 487.092 386.479 b - compensi al personale non dipendente 186.694 155.645 c - oneri sociali 170.400 114.031 d - premi assicurativi - - e - trattamento di fine rapporto 30.521 22.121 f - altri costi - -23) ONERI DIVERSI GESTIONE ATTIVITÀ CULTURALE P 54.934 41.608

SUB TOT 2.104.837 SUB TOT 2.504.91124) AMMORTAMENTI E SVALUTAZIONIP a - ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali - - b - ammortamenti delle immobilizzazioni materiali - - c - altre svalutazioni dei crediti compresi nell'attivo circolante e nelle disponibilità liquide - -25) VARIAZIONE RIMANENZE MATERIALI ATTIVITÀ CULTURALE - -26) ACCANTONAMENTO PER RISCHI - -27) ALTRI ACCANTONAMENTI - -

- -TOTALE (D) 2.104.837 2.504.911

TOTALE ONERI (B + C + D) 26.515.127 25.499.159

RISULTATO DELL'ATTIVITÀ ISTITUZIONALE (A - B - C - D) 2.789.658 -92.033

ONERI DI GESTIONE E ATTIVITÀ DI SUPPORTO GENERALE (E) tot 2010 tot 2009

28) PER ACQUISTO MATERIALI PUBBLICITARI E CANCELLERIA 24.162 34.16029) PER SERVIZI 430.107 365.86330) PER GODIMENTO DI BENI DI TERZI 323.311 304.60531) PER IL PERSONALE:PERATVI a - retribuzioni al personale dipendente 412.634 264.697 b - compensi al personale non dipendente 74.781 46.085 c - oneri sociali 130.248 86.297 d - premi assicurativi - - e - trattamento di fine rapporto 28.881 19.073 f - altri costi 93.618 77.98032) ONERI DIVERSI GESTIONE STRUTTURAP 107.140 114.506

SUB TOT 1.624.882 SUB TOT 1.313.26733) AMMORTAMENTI E SVALUTAZIONIP a - ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali 38.310 46.825 b - ammortamenti delle immobilizzazioni materiali 41.458 43.629 c - altre svalutazioni delle immobilizzazioni - - d - svalutazione dei crediti compresi nell'attivo circolante e nelle disponibilità liquide - -34) VARIAZIONE DELLE RIMANENZE MATERIALI DI SUPPORTO - -35) ACCANTONAMENTO PER RISCHI - -36) ALTRI ACCANTONAMENTI - -

SUB TOT 79.768 SUB TOT 90.453TOTALE (E) 1.704.650 1.403.720

PROVENTI E ONERI FINANZIARI (F) tot 2010 tot 2009

37) PROVENTI DA PARTECIPAZIONI - -38) ALTRI PROVENTI FINANZIARI a - da crediti iscritti nelle immobilizzazioni - - b - da titoli iscritti nelle immobilizzazioni - - c - da titoli iscritti nell'attivo circolante 2.846 - d - interessi attivi 2.754 2.646 e - proventi diversi dai precedenti - - f - utili da operazioni in valuta per trasferimento fondi 130.090 183.280 g - utili da operazioni diverse in valuta - -

SUB TOT 135.690 SUB TOT 185.92639) INTERESSI E ALTRI ONERIP a - interessi passivi su finanziamenti a medio e lungo termine - - b - interessi passivi su finanziamenti a breve termine -51.673 -96.552 c - perdite su operazioni in valuta per trasferimento fondi -53.823 -214.225 d - perdite su operazioni diverse in valuta - - SUB TOT -105.496 SUB TOT -310.777

TOTALE (F) 30.193 -124.851

PROVENTI E ONERI STRAORDINARI (G) tot 2010 tot 2009

40) PROVENTI DI CUI a - plusvalenze da alienazione beni oggetto di eredità - - b - plusvalenze da alienazione beni oggetto di donazione - - c - altre 2.343.425 258.670

SUB TOT 2.343.425 SUB TOT 258.67041) ONERIP a - interessi passivi su finanziamenti a medio e lungo termine -112.067 -464.253 SUB TOT -112.067 SUB TOT -464.253

TOTALE (G) 2.231.358 -205.584

IMPOSTE SUL REDDITO DELL'ESERCIZIO (H) tot 2010 tot 2009

42) IMPOSTE SUL REDDITO DELL'ESERCIZIO 23.146 17.321TOTALE (H) 23.146 17.321

RISULTATO OPERATIVO (A - B - C - D - E) 1.085.007 -1.495.753

RISULTATO DELL'ESERCIZIO (A - B - C - D - E + F + G - H) 3.323.412 -1.843.509

RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE (A - B - C - D - E + F + G) 3.346.558 -1.826.188

BILANCIO AL 31/12/2010EMERGENCYSTATO PATRIMONIALE

CONTO ECONOMICO

Sul sito www.emergency.it sono disponibili «Nota integrativa», «Relazione sulla gestione» e «Relazione dei revisori contabili».

Sabato 20 agosto 2011 pagina 11

ben 15 mesi, dal luglio 2009 al-l’ottobre 2010, che oggi di fron-te all’ipotesi che la Rai venga pri-vatizzata perché sull’orlo delcrac, ancor più stride. Interroga-to lo scorso luglio negli uffici del-la procura, Minzolini si era giu-stificato dicendo di non aver ri-cevuto in quei mesi alcuna con-testazione. In definitiva eranospese di rappresentanza soste-nute nell’interesse della Rai, di-ciamo per mantenere alto il suoprestigio, e quando l’azienda gliaveva fornito la carta di creditogli era stato comunicato che ilbudget era di 5200 euro al mese.Lui aveva speso poco di più.Tutto un equivoco. Non sapevache anche un direttore, e perfinoun “direttor issimo”, deve pursempre giustificare all’aziendaper cui lavora il motivo per dellespese di rappresentanza, soprat-tutto se di tale consistenza estraordinarietà deve chiederel’autorizzazione. A conti fatti,degli oltre 86mila euro, sembrarientrino nella prassi aziendalesoltanto 18mila che sono co-munque una discreta somma,1200 euro al mese. Restano fuorigli altri 68mila e non basta averlirestituiti. Certamente non hagiocato a suo favore la testimo-nianza del direttore generaleMauro Masi che, interrogato loscorso giugno, ha detto di nonaver mai autorizzato viaggi o in-contri conviviali.Quando è stato convocato da Ca-perna, il direttore generale era

badì in una lettera inviata al con-sigliere Rizzo Nervo (numero diprotocollo 8676) nella quale af-fermava che non avrebbe apertoalcuna inchiesta interna sullespese del direttore del Tg1. Fu inun’altra intervista che mise latoppa rivelatasi peggiore del bu-co: “La carta di credito è una sor-

di Rita Di Giovacchino

Niente archiviazione perMinzolini. Il direttore delTg1 rischia di andare a pro-cesso con l’accusa non lie-

ve di peculato. Questa la con-clusione del procuratore ag-giunto Alberto Caperna che,prima di partire per le ferie, hadepositato l’atto di chiusura in-dagini. Tutta colpa delle spesepazze con la carta di creditoaziendale, che alla fine sono co-state alla Rai 68mila euro. Va det-to che il direttorissimo – cosìBerlusconi lo chiamava nelle te-

ormai fuori dalla Rai. Tutta altramusica rispetto alle dichiarazio-ni rilasciate, qualche mese pri-ma, ai giornalisti. Niente comu-nicati ufficiali, motivi di riserva-tezza per carità. Ma diceva: “Min -zolini ha sempre rispettato le re-gole e non emergono violazio-ni”. Lo stesso concetto Masi lo ri-

ta di benefit compensativo con-cordato con l’azienda, come Ga-rimberti può sicuramente con-fer mare”.

MA GARIMBERTI non con-fermò un bel nulla, anzi smentìseccato: “Non ero a conoscenzache la carta di credito concessaal direttore del Tg1 fosse un be-nefit compensativo, anzi non co-nosco alcun dettaglio del con-tratto di assunzione di Minzoli-ni”. Che ora ha soltanto qualchesettimana per mettere l’unicatoppa che può servirgli a risol-vere i guai: offrire al giudice lenote giustificative mai fatte e leautorizzazioni mai ricevute.L’avvocato Franco Coppi è in va-canza, non si scalda più di tanto:“Credo che Minzolini stia cer-cando qualcosa”. In gioco non èsoltanto il buon nome della Rai oil rischio di una condanna pena-le, in ballo c’è anche il posto dilavoro. Ma certamente si atten-derà la decisione del gip, a otto-bre. Un fatto singolare, accadutogiovedì sera a Saxa Rubra, spiegaquanto sia forte la tensione alTg1 per un direttore che, in casodi rinvio a giudizio, verrebbe so-speso. Il caporedattore France-sco Giorgino, indicato per con-duzione delle venti, ha lanciato ititoli alle 19.50. Poi ha avuto unlitigio telefonico con il direttoree ha rinunciato al video, cosìhanno dovuto richiamare Nico-letta Manzione che aveva giàcondotto alle 13.30.

lefonate agli atti dell’i n ch i e s t aAgcom quando voleva cacciareSantoro dalla Rai – ha già resti-tuito la somma. Ma questo noncambia la natura del reato, puòcostituire solo un’a t t e nu a n t e .

A SUA DIFESA Minzolini puòdire che non ha utilizzato la cartadi credito per acquisti personali:vestiario, gioielli, quadri o altro.Ha speso tutto in alberghi e risto-ranti. Missioni luoghi esotici co-me Marrakesh e Dubai o in Italianella splendida cornice di Capri.Il tutto per un totale di 86.680euro. Una vita da nababbo durata

Chiusa l’indagine su MinzoliniRischia il processo per peculatoSPESE PAZZE CON LA CARTA DI CREDITO AZIENDALE

NIENTE ARCHIVIAZIONE PER IL DIRETTORISSIMO

L’ITALIA DI B.

Barbara e le altre “c ap i t a l i z z at r i c i ” finaliLE RAGAZZE DI PAPI PRONTE ALLA CAMPAGNA D’AUTUNNO: MESSAGGI IN CODICE PRIMA CHE SI APRA LA STAGIONE DEI PROCESSI

di Silvia Truzzi

I l 3 ottobre si avvicina. Lunedì neroper il circolo Pickwick di Arcore:

riparte il processo Ruby e inizia, conl’udienza preliminare, quello controEmilio Fede, Lele Mora e Nicole Mi-netti. Come si dice, le conseguenzedel caso. Che l’autunno sarà caldo èpiuttosto evidente da un’inter vistu-cola che Barbara Faggioli rilascia a Di -va e Donna. Il titolo è eloquente: “Sil -vio, perché la tv non mi vuole più?”.Accorato appello, ultima fermata pri-ma di essere costretta a dar retta a PierLuigi Celli che ieri invitava i ragazzi “acercar lavoro nei ristoranti”. Barbaraconfida con un certo strazio che dopolo “tsunami” giudiziario lei è diventa-ta trasparente. Non solo non la cer-cano più, ma nemmeno le rispondo-no al telefono o alle e-mail. La colpanaturalmente è dello scandalo Ruby.Anche di questo “la preferita di Silvio”parla nell’intervista. E spiega (atten-zione alla sequenza logica): “Nessunolo dice ma il mio nome è diventato im-pronunciabile: nell’immaginario col-lettivo faccio parte dello scandalo Ru-by. Ho partecipato alle cene ad Arco-re, ma non ho fatto nulla di male, pergiunta non sono nemmeno indagata.Non mi stancherò di ripeterlo e nonvedo l’ora che mi chiamino in tribu-nale per urlare la mia verità. La cosapiù assurda è che addirittura a Media-set sembra proprio che abbia le portechiuse. E a me fa star male che a nes-suno tutto questo interessi”.

NESSUNO CHI? Il premier, natural-mente. Che già paga la retta della suauniversità (studia giurisprudenza: unavvocato in più a B. può sempre far co-modo). Ma sarà bene che s’i n t e re s s idavvero della sua preferita perché lafrase “non vedo l’ora di andare in tri-bunale a urlare la mia verità” può es-

sere letta in diversi modi. Alcuni deiquali hanno un’eco sinistra per il pre-sidente del Consiglio più perseguitatodegli ultimi 150 anni. Spiega la fanciul-la che al premier lei non vuole chie-dere raccomandazioni, ma solo consi-gli, “e non m’interessa cosa fanno altrepersone che gli stanno intorno”. Disoldi non si parla, anche se resta verol’eterno pecunia non olet. Perché inuna telefonata del settembre 2010, al-l’indomani di un ricevimento arcoria-no, diceva all’amica Nicole Minetti:“Son stata un po’ cogliona perché nonho beccato nulla”. E in un’altra telefo-nata intercettata dalla procura di Mi-lano si lamentava con Emilio Fede dinon essere stata convocata a una cena:“Se mi vuole vedere mi chiama lui.Emilio, io non è che posso stare die-tro... se poi preferisce una massa di de-ficienti che ballano come delle mon-goloidi... Sinceramente mi fa male, ca-pito? Io che gli voglio bene, a me que-sta cosa mi fa male”. Insomma, vabbè

che le fanciulle del bunga bunga sono33 e tener dietro a tutte deve essere unlavoro a tempo pieno, ma questa di-menticanza alla Faggioli non va giù. Ela sua verità è lì che sta per essere ur-lata: forse un posticino nei palinsestiMediaset Piersilvio lo può ancora sco-vare. Del resto, come in un sms delgennaio scorso le ricordava l’amica Ni-cole, “quando lui si cagherà addossoper Ruby, chiamerà e si ricorderà dinoi.. adesso fa finta di non riceverech i a m a t e ”.

E che succede agli altri amici del bun-ga bunga mentre si allontanano lespiagge di Ibiza e della Costa Smeral-da? Nicole Minetti si fa fotografare conBobo Vieri e la Faggioli a Formentera,Emilio Fede non c’è verso di schiodar-lo dal Tg4, Lele Mora resta in cella (ilrancio non dev’essere dei migliori, pa-re sia dimagrito di 14 chili). Le Olget-tine naturalmente non hanno perso iprivilegi abitativi, sono sempre lì, ca-peggiate da Maristelle Polanco. Tre diloro hanno recentemente pensato di

costruirsi un futuro, investendo nell’i-struzione. Si sono presentate al CepuIris Berardi (19 anni, forlivese di ori-gine brasiliana) e Arisleida “Ar is” Espi -nosa (22 anni, dominicana), per segui-re un corso biennale per il diploma discuola media superiore. Ioana Visan(26 anni, romena) ha chiesto invece diessere iscritta alla facoltà di Giurispru-denza. Scrive Vanity Fair che per “qual -siasi necessità hanno indicato al Cepudi rivolgersi al ragionier Giuseppe Spi-nelli, l’economo di Silvio Berlusconi.Ma non sarà lui a pagare le rette per leragazze (21.600 euro all’anno per Ioa-na, 21.300 per Iris e Aris): i corsi sa-rebbero stati offerti direttamente daFrancesco Polidori, patron del Cepu egrande sostenitore del premier”. In-tanto le Papi girls aspettano che le si-gnore della giustizia (la Boccassini e le

tre giudici del collegio) le convochinoper raccontare quanto eleganti eranole cene ad Arcore. Momento favorevo-le per mettere a frutto le cortesie e legrandi dimostrazioni d’affetto verso ilp re m i e r.

ALCUNE SONO in doppia attesa:del processo e di un bambino. È unaspecie di conversione di massa, capi-tanata da Ruby Rubacuori, apparsa inuna foto di Chi con il pancino e il fi-danzato a fianco. Lei è la capofila dellecapitalizzatrici finali: “Il mio caso èquello che spaventa tutti... Io ho par-lato con Silvio e gli ho detto che ne vo-glio uscire con qualcosa: 5 milioni.Cinque milioni a confronto del mac-chiamento del mio nome”. Così soa-vemente spiegava in un’ormai celebreintercettazione. Ma Ruby non è l’uni -ca futura mamma di questa storia: è indolce attesa anche Eleonora De Vivo,del duo “deve solo sganciare” (r ifer itoal munifico Silvio B). In una telefonatadel 25 settembre 2010 Imma dice allagemellina Eleonora: “L’ho visto un po’ingrassato, imbruttito, l’anno scorsoera più in forma. Adesso sta più di làche di qua. È diventato pure brutto.Deve solo sganciare. Speriamo che siapiù generoso. Io non gli regalo un c...”.Tanto per capirci, le due sorelline ve-nivano così definite dalla danzatricedel ventre Maria Makdoum in un ver-bale allegato agli atti: “Le De Vivo era-no in mutande e reggiseno. Il presi-dente le toccava e loro lo toccavanonelle parti intime. E si avvicinarono an-che a Emilio Fede che le toccava il senoe altre parti intime”. Il galateo di Ar-core, in attesa di verità. L’estate sta fi-nendo, l’economia crolla e pure PapiSilvio non si sente troppo bene. Ma haancora un mesetto per esercitarsi inquella che secondo il ministro Gelmi-ni è la sua attività preferita: “Fare be-n e fi c e n z a ”.

Z AVO L I Rai privata:“Se ne può parlare”R ai privata? Se ne può parlare, secondo il pre-

sidente della Commissione parlamentare divigilanza, Sergio Zavoli, ma “a condizione di sal-vaguardare a priori la funzione del servizio pub-blico, restituendogli i valori da cui nacque e ilrigore di cui per anni si è nutrito”. Zavoli, in-tervenendo nel dibattito sollevato dal presiden-te della Regione Lombardia Roberto Formigoni,ricorda che la questione “è tornata in auge pergli obbligati rigori della manovra”. E avverte:“Sarebbe un’ulteriore grave perdita per gli equi-libri già precari del mercato – prosegue il se-natore del Pd – se venisse meno la voce di unservizio pubblico restituito all’identità e all’ef-ficacia civile, culturale ed etica del suo ruolo”.

Il direttore del Tg1 Augusto Minzolini. In alto, Mauro Masi (FOTO LAPRESSE)

Lite con Francesco Giorginoche lascia la conduzione delTg1 a dieci minuti dalla diretta

“Non vedo l’ora di andare intribunale a urlare la mia verità”,assicura minacciosa la Faggioli

Bunga bunga girlsQui sopra, Barbara Faggioli. A destra, “R u by ”e, in alto, Eleonora De Vivo

pagina 12 Sabato 20 agosto 2011

tentando di insediare una“Commissione speciale per laguida della rivoluzione” con ilcompito di coordinare le ini-ziative degli oppositori nellevarie province.E questa è una cosa che preoc-cupa Assad, il quale dovrà in-viare i suoi “a guzzini” in giro

per il Paese per individuare imembri di questa “Commis-sione speciale” (un nome chericorda sinistramente il perio-do coloniale) in modo chepossano trascorrere un perio-do di svago e vacanze nellostadio di Latakia sottoposti adamichevoli interrogatori aopera delle forze di sicurez-za.

© The IndependentTra d u z i o n e

di Carlo Antonio Biscotto

SIRIA, SCAPPANO I SOLDIIl regime non ferma i cannoni: ancora stragi

L’Occidente minaccia, ma Assad teme solo la fuga di capitali

Video choc: i soldatipicchiano sull’a u t o bu s

ALTRI MONDI

IL PRESIDENTE siriano Bashar al Assad ha risposto con altra violenza allarichiesta delle potenze occidentali di lasciare il potere, mentre sul Web ieri unnuovo video mostrava le violenze dei soldati: questa volta si accanivano picc hiandoe umiliando senza motivo dissidenti fatti salire su un autobus, malmenati e c o s t re t t ia inneggiare a Assad. Nel ventiquattresimo venerdì di protesta nelle principali cittàdel Paese, che hanno visto i manifestanti scendere in piazza in decine di migliaiacon la consapevolezza che il mondo li sostiene e liappoggia, si contano decine di morti a causa deglispari delle forze di sicurezza sui cortei che chiedonola fine di Assad. La repressione aumenta nellacapitale Damasco, dove le moschee sono stateassediate ieri, giorno di preghiera per i musulmani, e ilgoverno ha disposto cecchini sugli edifici statali.Questi sono presenti anche in altre località, comeDeraa, secondo i gruppi oppositori siriani. Altri criminipresumibilmente commessi dall’esercito e dallapolizia siriana, saranno analizzati e valutati da unadelegazione dell’Onu che dovrebbe arrivare oggi aDamasco, sempre ammesso che il regime consental’ingresso agli inviati delle Nazioni unite. (fc) Un fermo immagine del video

Fuocosulla follaDall’Onuagli Stati Unititutti ruggisconoe nessunointerviene

MESSICO E NUVOLE

Uomini fatti a pezzi e appesiad Acapulco, città dei narcos

A capulco da anni non è più la “Per -la del Pacifico” impressa nell’im -

maginario collettivo da decine di film.Oggi è una delle piazze della droga piùimportanti del Messico, che si sparti-scono diversi cartelli. Questi di agostosono giorni di mattanza come tanti. Ilbilancio di nove morti freddati perstrada si aggiunge alle centinaia che daanni fanno da scenario a questo luogodi vacanza per milioni di messicani e

stranieri. Martedì scorso un uomoè stato ucciso e fatto a pezzi dai suoiassassini. Le parti del suo corpo so-no servite ad accompagnare tre“nar comantas”, gli striscioni chevengono comunemente lasciatidai membri dei gruppi della crimi-nalità organizzata messicana perdiffondere i loro messaggi alla po-

polazione, ai rivali, alla classe po-litica. Da una parte il busto e la te-sta, da un’altra le gambe e i piedi, e inun terzo punto della città le braccia e lemani. In questo caso oltre a terroriz-zare la cittadinanza, gli assassini vole-vano comunicare ad Ángel Aguirre, ilgovernatore dello Stato di Guerrero, dismetterla di appoggiare il cartello ri-vale, il Cártel Independiente de Aca-pulco, che si contende la piazza con ilpotente e tremendo Cártel de Sinaloa,del Chapo Guzmán: “Questa piazza èdel Chapo Guzmán – diceva uno deglistriscioni – saluti a tutta la gente dellanuova amministrazione di ÁngelAguirre. Attentamente, il Commandodel Diablo, 100% fedele al Cártel di Si-naloa”.

Federico Mastrogiovanni

di Robert FiskBeirut

Nei primi quattro mesidel 2011, circa il 10 percento dei depositi sonoemigrati dalla Siria al-

l’estero. In gran parte nellebanche libanesi. Obama fasentire il suo ruggito. Il mon-do trema. Ci credete davve-ro? Obama dice che Assad“deve fare un passo indietro”.Ma davvero pensiamo cheDamasco tremi? O che maga-ri prima o poi gli vengano ibrividi di paura? A dirla tuttail “titano” della Casa Biancaha tirato fuori un po’ di fe-gato solo dopo che Basharal-Assad era stato condannatodall’Arabia Saudita, dal Ku-wait, dal Qatar, dalla Turchia,dalla Giordania, dall’Autor itàpalestinese, dall’Unione eu-ropea e da tutta l’allegra bri-

gata (con l’eccezione di Israe-le che, come sempre, è uncaso a parte).Il terzetto terribile – Came-ron, Sarkozy e Merkel – hamesso in scena il suo numeroda circo qualche minuto do-po. Ma le nuove sanzioni con-tro Assad e i “suoi accoliti” –ho apprezzato molto l’usodella parola “accoliti”, unaparola antica, desueta comesicuramente sa bene la signo-ra Clinton che però sicura-mente intendeva fare riferi-mento principalmente al cu-gino di Bashar, l’uomo d’af-fari Rami Makhlouf – si rive-leranno davvero qualcosa dipiù della solita “f re s c a c c i a ” diObama?

SE PER “dure sanzioni eco-n o m i ch e ” si intende il sempli-ce congelamento dei prodottipetroliferi di origine siriana,

allora siamo alle solite perchéla realtà è che la Siria è a malapena autosufficiente sotto ilprofilo petrolifero e quindi lesue esportazioni sono inesi-stenti.Di recente il governo svedeseè giunto alla conclusione chela Siria non subisce particolariconseguenze negative a causadella crisi economica mondia-le per il semplice fatto chenon ha una economia vera.Ovviamente nel mondo deisogni di Damasco – dove Ba-shar vive nello stesso “mare diquiete” nel quale, secondo loscrittore egiziano Moham-med Heikel, fluttuano tutti idittatori – le cose vanno avan-ti come sempre.Il Segretario generale delleNazioni Unite Ban Ki-Moon –un altro “s p a u ra c ch i o ” daniente! – chiede la fine “im-mediata” di tutte le “o p e ra z i o -

ni militari e degli arresti dimassa” solo dopo che il caro,vecchio Bashar gli ha fatto sa-pere di aver ordinato la ces-sazione di “tutte le attività del-l’esercito e della polizia”.Che mi venga un accidenti,avranno esclamato tutti i siria-ni. Ma allora che significavanole notizie dell’altro ieri che ri-ferivano di numerose sparato-rie a Latakia, di saccheggi nel-le case della città a opera deisoldati, di un uomo arrestatonel suo letto d’ospedale a Za-badani, di cecchini ancora ap-postati sui tetti degli edificipubblici a Deir el-Zour? Cri-mini contro l’umanità? Inutiledire che il governo sirianonulla ne sa. Ma Gheddafi nonè stato accusato di “cr iminicontro l’umanità”? Non avreb-be dovuto fare “un passo in-d i e t ro ” sei mesi fa?E Gheddafi – sia pure indebo-

lito – non sta ancora nel suopalazzo a Tripoli? E questo do-po sei mesi di bombardamen-ti da parte della Nato, even-tualità questa che Bashar nonha motivo di temere. Moltobene! Bashar avrà anche no-tato uno strano mantra delpresidente americano, che fabenissimo “la voce grossa” daWa s h i n g t o n .Più di una volta Assad è statoinvitato da Obama a fare “unpasso indietro” – non a “far si

da parte” – e a “non intralciareil corso della storia”, qualun-que cosa questa frase signifi-chi. La novità è che l’altro ierila signora Clinton ha usato l’e-spressione “farsi da parte”,ma si è immediatamente cor-retta: intendeva dire “fare unpasso indietro”.I Grandi non usano le parole acaso. Per questa ragione si ri-tiene che “fare un passo in-d i e t ro ” significhi per Assad ri-manere in Siria cedendo il po-tere ad altri, senza essere co-stretto a darsela a gambe, co-me gli altri criminali di guerra,inseguito dai tribunali e con laspada di Damocle di un arre-sto sulla testa. Credo che l’al-tro ieri la signora Clinton al-ludesse a questa seconda ipo-tesi.

LA VERA PAURA per Ba-shar al-Assad non sono le san-zioni petrolifere, ma le ban-che, in particolare i quasi 20miliardi di euro in riserve mo-netarie in divisa estera pre-senti nei forzieri della Bancacentrale siriana nello scorsofebbraio, una bella sommettache diminuisce al ritmo di cir-ca 70 milioni di euro la set-timana.Il ministro degli Esteri della Si-ria – l’imponente e possente(fisicamente) Walid Moallem– ha presentato richiesta uf-ficiale a Baghdad di petrolio aprezzi stracciati. Nei primiquattro mesi del 2001 sonosvaniti il 10% dei depositi ban-cari siriani: due miliardi emezzo di euro sono stati ri-tirati dagli istituti di credito ein parte hanno preso la stradadel Libano.Insomma, tempi duri per l’e-conomia siriana e per il regi-me di Assad che continua im-perterrito a soffocare ogni for-ma di protesta. In circostanzedel genere a qualcuno può im-portare cosa dice Obama?Certamente non ai siriani cheproprio per questo ora stanno

Da febbraiosettantamilioni di eurosparisconoogni settimanadalla Bancadi Damasco

Immagine amatoriale della folla a Rastan, vicino Homs, in Siria. Le forze armate siriane hanno sparato ancora su migliaia di persone (FOTO LAPRESSE)

Il presidente Bashar al-Assad (FOTO ANSA)

Pakistan Baby kamikaze in moschea: 53 mortiAlmeno 53 persone sono morte e oltre 120 ferite in unattentato suicida contro una moschea affollata per la preghieradel venerdì nel distretto tribale di Khyber, turbolenta areapashtun e porta d’ingresso in Afghanistan. A compierel’attacco è stato un kamikaze, sui 16 anni, entrato nellaMandokhel Masjid, nella località di Jamrood, a 25 chilometridalla principale città di Peshawar. (FOTO ANSA)

India Il guru Hazare, uscita trionfale dal carcereUna trionfale processione si è snodata per le strade di New Delhidove centinaia di migliaia di persone hanno scortato AnnaHazare, 74 anni, il nuovo eroe della rivoluzione non violentaindiana, verso il luogo dove digiunerà per 15 giorni contro lacorruzione. Noncurante della pioggia battente sulla capitale,una folla immensa ha preso in consegna Anna Hazare all’uscitadella prigione di Tihar, dove era stato rinchiuso. (FOTO ANSA)

Sabato 20 agosto 2011 pagina 13

EGITTO E ISRAELE SI SPARANOALTRE BOMBE SU GAZA

Netanyahu non esclude un intervento “di terra” nella Striscia

Striscia di Gaza, una donna che recupera i suoi oggetti nella casa bombardata ieri dai caccia israeliani (FOTO ANSA)

di Francesca Cicardiil Cairo

Il Medio Oriente è di nuo-vo in fiamme, ma l’e q u i-librio di forze nella re-gione non è più lo stesso

dopo la primavera araba. Gliattacchi di giovedì vicino aEilat – nei quali sono mortiotto israeliani e sette terro-risti palestinesi – hanno in-nescato ancora una volta laspirale della violenza, checolpisce soprattutto la Stri-scia di Gaza.I raid aerei israeliani si sonoripetuti durante tutta la gior-nata di ieri, colpendo teori-camente le postazioni delgoverno islamista di Hamas,

ma è sempre la popolazionecivile quella che soffre: unacentrale elettrica è stata col-pita e 3 persone sono morte,tra cui un bambino di 13 an-ni, oltre a una ventina di fe-riti. Mentre, i gruppi armatipalestinesi hanno lanciatoieri almeno una decina dirazzi da Gaza verso il terri-torio israeliano, dove le sire-ne d’allarme hanno suonatosenza sosta.Nella cittadina mediterraneadi Ashdod, i proiettili hannoprovocato danni in unascuola e in una sinagoga, eferito diverse persone, men-tre un altro razzo è stato in-tercettato vicino ad Ashqe-lon da un nuovo sistema di

sicurezza chiamato “cupolad’acciaio”, secondo le auto-rità. I Comitati popolari diresistenza, fazione definitada Israele ultraradicale, han-no rivendicato ieri il lanciodi alcuni dei razzi ma hannosmentito qualsiasi coinvolgi-mento negli attacchi di Eilatdel giorno prima, a differen-za di quanto sostiene il go-verno Netanyahu, che lasciaaperte tutte le possibilità,anche quella di un’incur sio-ne terrestre a Gaza.La tensione è altissima in tut-to il Paese, da Israele ai Ter-ritori Occupati, e arriva finoal cuore del conflitto: a Ge-rusalemme le forze di sicu-rezza israeliane si sono scon-

ALTRI MONDI

S L OVAC C H I A

LO STATO CHE STERILIZZALE DONNE ROM

trate con i fedeli palestinesinei dintorni della spianatadelle moschee, dove ieri sipregava anche per Gaza.Ma questa volta, la crisi vaoltre e arriva fino all’Eg itto,dove tre guardie di frontierasono rimaste uccise nellanotte tra giovedì e venerdìdal fuoco israeliano in un’o-perazione lungo la frontieratra i due Paesi, attraverso laquale si sarebbero infiltrati iterroristi. L’esercito egizia-no, che governa il Paese dal-la caduta di Mubarak lo scor-so febbraio, ha presentatouna protesta ufficiale e ha ri-chiesto un’inchiesta, spintosoprattutto dalla pressionedel popolo, che esige uncambiamento anche nei rap-porti con Israele.Ieri pomeriggio, i giovani“r ivoluzionar i” sono riuscitia issare la bandiera palesti-nese sul consolato israelianoad Alessandria e chiedonol’espulsione dell’a m b a s c i a-tore al Cairo. Addirittura suFacebook è nato un gruppoper aspiranti soldati an-ti-Israele in un’e ventualeguer ra.I militari egiziani si sono fattisfuggire il controllo del Sinaidurante questi mesi di tran-sizione caotica e sono orasotto pressione sia dagli StatiUniti, loro principale alleatoe finanziatore, sia dal vicino:“Speriamo che l’attentatoterroristico sul confine ser-va di stimolo agli egiziani peresercitare pienamente la lo-ro sovranità sul Sinai”, hadetto un funzionario israelia-no. Un avvertimento per ilCairo, che cerca di gestire ledelicate relazioni con il “n e-mico” dopo la caduta di Mu-barak, che con la sua ditta-tura garantiva un’equilibr ioin tutta la regione.

di Elisabetta Reguitti

I l governo slovacco offre assistenza finanziaria alle donneche vorranno sottoporsi a sterilizzazione chirurgica. L’a g-

ghiacciante proposta è stata motivata e presentata come untentativo per risolvere il problema delle numerose boccheda sfamare della popolazione povera che vive nel Paese e checoincide con le comunità rom.L’iniziativa riporta alla memoria i periodi storici delle dit-tature comuniste e naziste che attuavano la sterilizzazioneforzata di tutte le donne rom per effettuarne lo sterminio. Male cose non sembrano cambiate. Secondo il rapporto 2010 diAmnesty, infatti, lo Stato ha continuato a praticare la steri-lizzazione sulle donne rom anche dopo la caduta del regimecomunista. La Corte europea dei diritti umani, tra l’altro, hagià condannato la Slovacchia per aver violato il “diritto allavita privata e familiare e di accesso alla giustizia” in una partedel Paese, dove alcune donne rom avrebbero attribuito laloro sterilità a un intervento chirurgico al quale erano stateinconsapevolmente sottoposte durante i parti cesari.

LA NOTIZIA della sterilizzazione chirurgica è stata pub-blicata dal quotidiano Il Piccolo di Trieste, che ha anche ripor-tato le considerazioni di Robert Kushen, direttore esecutivodell’European Rights Centre, una delle più attive e autorevoliOng che si battono per i diritti dei rom: “Se ci fosse un qual-siasi tipo di coercizione –ha spiegato –saremmo molto preoc-cupati. Il governo dovrebbe procedere cautamente, memoredell’eredità delle sterilizzazioni obbligate in Cecoslovacchia.

E del fatto che non abbia ancorariconosciuto la responsabilitàstatale nello sterilizzare le don-ne rom contro il loro volere,non si è scusato, né ha pagato idanni”.Nel frattempo il timore di unoscandalo internazionale po-trebbe almeno indurre l’esecu-tivo slovacco a tornare sui pro-pri passi. Anche la coalizione digoverno sembra divisa sull’ar-gomento. Con i cristiano de-mocratici schierati apertamen-te contro la proposta e i liberalia favore.

La Cortee u ro p e adei diritti umaniha già emessouna condannac o n t roBratislava

Scandalo Dsk La cameriera vuol patteggiareI legali di Nafissatou Diallo, la cameriera del Sofitel, pur dievitare il processo penale, sono pronti a un accordoeconomico con la controparte, i potenti avvocati dell’ex capodel Fmi, Dominique Strauss-Kahn. Lo scrive il “Wall StreetJo u r n a l ”: il 14 maggio uno degli uomini più potenti almondo, secondo l’accusa, avrebbe violentato la donna nellasua suite da 3000 dollari a notte. (FOTO ANSA)

Libia La famiglia Gheddafi pianifica la fugaÈ sempre più preoccupante la situazione umanitaria inLibia, in particolare a Tripoli, denunciano le organizzazioniinternazionali. Intanto, si rincorrono le voci sui piani di fugapreparati da Muammar Gheddafi e dai membri della suafamiglia, in una giornata caratterizzata da furiose battaglie aZlitan, oltre 70 morti, e a Zawiah, dove i ribelli hannosconfitto le ultime sacche di resistenza del rais. (FOTO ANSA)

Zapatero e Ratzinger

LA STRANA COPPIA

Solo una “visita di cortesia”, secondo il portavocevaticano Federico Lombardi. Ma il governo spagnoloassicura che Zapatero ha affrontato con Ratzingeri temi della crisi economica e delle rivolte arabe.

La pedofilia “costa” 13 miliardi di euroALLA CHIESA IRLANDESE, CHE PENSA DI TASSARE I FEDELI PER EVITARE LA BANCAROTTA

di Andrea Valdambrini

I n tempi di crisi i conti da pagare ar-rivano per tutti, perfino per la Chiesa

cattolica. O almeno in Irlanda, dove èstata travolta tanto dal crollo generaledell’economia – che pare significhi me-no entrate attraverso le donazioni dei fe-deli –quanto, soprattutto, dalla rovinosaserie di scandali a sfondo pedofilo chehanno visto coinvolti numerosi suoi mi-nistr i.I conti in tasca all’arcidiocesi di Dublino,la più grande e importante del Paese, li faun documento, filtrato alla stessa stam-pa cattolica, che doveva essere presen-tato all’assemblea del clero il prossimomese. Sono molti i miliardi di euro chemancano all’appello di Diarmuid Mar-tin, arcivescovo della capitale. Nel testosi può leggere infatti senza giri di parole:“Siamo in una posizione precaria in mol-te parrocchie e in tutta la diocesi, vicinaormai allo stato del collasso finanziario”.

E si trova anche un’analisi delle cause:“La raccolta (di denaro) è diminuita ne-gli ultimi anni. Fatto non sorprendente,in una fase di caduta dell’economia econ una sempre minore partecipazionealla messa della domenica”.Il bilancio finanziario sembra però gra-vato soprattutto dalle cause giudiziariein cui la Chiesa irlandese è coinvolta.Stando ai semplici numeri, relativi alloscorso aprile, si stima che siano in corso172 processi per atti di molestia e pe-dofilia contro 44 sacerdoti della sola Du-blino. Di questi processi, 117 sono giàconclusi e 55 ancora in corso, per un co-sto totale che grava sul bilancio dellaChiesa per 13,5 miliardi di euro. Senzacalcolare la diminuzione delle entrateper altre cause, appunto. E come il con-to delle spese legali, in futuro, potrebbecrescere ancora.Motivo per cui, fanno sapere fonti vicineal vescovo, bisogna correre ai ripari, senon si vuole rischiare di brutto. Che fa-

re? Austerità, intanto, con la proposta dirazionalizzare le spese superflue, co-minciando dai tagli alle posizioni ammi-nistrative della diocesi. Ma, a quanto pa-re, non basta. Tra le proposte in discus-sione all’assemblea di settembre potreb-be esserci anche quella di una tassa par-rocchiale: da sola frutterebbe qualcosacome 3 miliardi di euro in un anno.La vera domanda è se tassare i fedeli pos-sa essere una scelta opportuna o gradita.In un Paese di antica tradizione cattoli-ca, la Chiesa di Roma è finita sotto pres-sione, e la vicina bancarotta sembra rap-presentare solo l’altro versante del dis-sesto morale. Recenti inchieste hannoportato alla luce migliaia di casi di abusisessuali, praticati per anni con la com-plicità dell’ex arcivescovo John Magee.Il premier irlandese Enda Kenny ha con-dannato l’atteggiamento non collabora-tivo del Vaticano. Che, per tutta rispo-sta, ha aperto un’inedita crisi diploma-tica con Dublino.

Un’immagine di donne rom impegnate in un ballo tradizionale (FOTO ANSA)

pagina 14 Sabato 20 agosto 2011

SECONDOTEMPOS P E T TA C O L I , S P O RT, IDEE

Vuelta 2011Oggi alvia il Girodi Spagna,Nibali acaccia del bis

Kate WinsletHa fondatola legainglesecontro ilbotulino

ManfrediniP ro s c i o l t oin appellodalle accusedel calcioscommesse

BernsteinA Cisterninos e ra t ad’o n o reper “We s tSide Story”

di Elisabetta Reguitti

Una volta si diceva che in Rai ve-niva assunto uno della Demo-crazia cristiana, uno dei Socia-listi, uno del Pci e alla fine unobravo. Diciamo che ormai, quel-lo bravo non entra più in vialeMazzini”. Enza Sampò si raccon-ta dalla casa estiva di famiglia aMonforte d’Alba, nelle Langhe,e riassume in questa frase il sen-so della lunga chiacchierata suisuoi primi 50 anni di televisionepubblica. Debuttò con il pro-gramma televisivo per ragazzeAnni verdi nel 1957, diciottenne,a Torino in via Montebello. “Abi -tavo in corso Giulio Cesare e an-davo a lavorare in tram”.Come ha iniziato?Nel mio palazzo abitava Mauri-zio Corgnati, grande intellettua-le, futuro marito di Milva. Io eromolto amica della nipote. Lui miaiutò a fare il provino da annun-ciatrice ma andò male. Mi pre-sero invece per la trasmissionecon la quale debuttai. Fare tele-visione mi piacque da subito.Ne intuivo la forza.Lei ha anticipato i tempi, èstata una delle prime donne“i nv i a t o ”.Erano gli anni di Campanile sera.Io giravo l’Italia per i collega-menti dal Sud, Enzo Tortora eraal Nord e in studio c’era MikeBongiorno. Ero poco più che20enne e mi sentivo una mira-colata nel lavorare con due co-me loro. Allora sembrava incre-dibile che una donna potesse fa-re l’inviata, infatti ricevevo mol-te lettere di insulti di benpen-santi e tradizionalisti che consi-deravano un sacrilegio la figurafemminile sulle piazze. Al termi-ne mi sono sposata e avuto ilmio primo figlio e dopo unapausa di tre anni sono tornata in

televisione facendo trasmissio-ni da studio. Indossavo un girodi perle e vestitini “buoni” e ilpubblico cominciò ad affezio-narsi a me. Insomma sembravache con il filo di perle avessimesso la testa a posto.Oggi come vede le donne int e l ev i s i o n e ?Passi avanti se ne sono fatti, in tvci sono due tipi di figura femmi-nile. Quello alla Gabanelli, An-nunziata, Berlinguer direttoredi telegiornale, che oltre a esse-re molto brave si propongonocon giuste ambizioni. Poi ci so-no donne volgari già per comesi presentano, come si muovo-no e come parlano. Mi creda,non è solo una questione di tet-te e culi. Una donna può esserevolgare anche per come si po-ne. Siamo passati da un estremoall’altro. Ricordo che ti faceva-no cambiare se dalla gonna si ve-deva solo il segno delle mutan-dine. Una volta feci il caroselloper la Bassetti in pantaloni, midissero che ero fallocratica.Fa l l o c r a t i c a ?Sì, secondo un test fatto dallaRai tra il pubblico. Indossando ipantaloni ero fallocratica.Come si entrava ai suoi tem-pi in Rai e come c’è stata?Io ho non sono mai entrata inRai nel senso che ho sempre

avuto contratti di collaborazio-ne artistici prima e giornalisticipoi. A quei tempi si entrava inRai per concorso. Così avvenneper professionisti del calibro diFurio Colombo, Umberto Eco eGianni Vattimo. Una donna aquei tempi neppure pensava dimettersi in competizione. Unacosa è certa: l’unica donna chein televisione ha avuto potere èstata Raffaella Carrà. Se la con-tendevano Rai e Mediaset concontratti, regali, fiori e gioielli.Per quanto mi riguarda, ho sem-pre cercato di crescere facendocose che mi interessavano. Ne-gli anni ’50 e ’60 i dirigenti se

sbagliavi ti tiravano per la giac-chetta e questo ti permetteva dicrescere. Noi avevamo un codi-ce di comportamento e rispettodel pubblico. Oggi, non sem-pre. Mi ritengo fortunata per-ché ho iniziato molto giovane efino agli anni ’80 non ho mai do-vuto sgomitare. I cambiamentisono arrivati successivamentecon la Rai di nani, ballerine e in-c rava t t a t i .Cosa intende?Intendo le truppe di uomini edonne al servizio non del pub-blico ma della politica e degli in-dici di ascol-

to. Sono arrivati i dirigenti-ma-nager in gessato, che al terminedel programma non ti dicevanoniente. Il commento arrivava ilgiorno dopo aver letto i dati. Diconseguenza anche molte figu-re femminili sono cambiate.Quando conducevo indossavoabiti di alta sartoria, molto bellima tanto rigidi da sembrare dicompensato. Girocollo e giro-manica, ma nonostante questoricevevo lettere di protesta do-ve mi invitavano ad avere piùdecenza. Se vedo certe scollatu-re di chi presenta oggi penso

che sono davvero trop-po vecchia.

In compensoperò in Rai

oggi lavorano donne che, co-me si diceva un tempo, sonolegate da “affettuosa amici-zia” al presidente del Consi-glio e a suoi uomini di fiducia.Cosa vuole che le risponda? Piùvolte sono stata fatta fuori perlasciare il posto a loro e non ag-giungo altro. Comunque i modiper avere privilegi non sono so-lo una questione di lenzuola.Può trattarsi di sostegno a cam-pagne elettorali o serate gratisper i partiti.Che significato ha per lei iltermine “servizio pubblico”?Più passano gli anni, più si ac-cettano compromessi anche seesiste un limite al di sotto delquale non si può andare. Mi ri-ferisco a un’informazione am-pia e corretta. Trovo molto gra-ve che con quello che sta acca-dendo dal punto di vista econo-mico i Tg della Rai non ne par-lino. Solo La7 se ne sta occupan-do nel dettaglio e con edizionistraordinarie. Al servizio pub-blico chiedo anche di averebuongusto e decenza non rin-correndo le televisioni private.La Rai che io amo, dovrebbe im-por selo.Cosa le piace della televisio-ne di oggi?Adoro programmi come quellidella Gabanelli, ma non solo dalpunto di vista professionaleperché con quello che rischianon ha mai ricattato l’aziendasul piano economico. Di certoguadagna notevolmente menodei vari Santoro e Dandini manon ne ha mai fatto una questio-ne di denaro. Davvero esempla-re. Lei sì che è una dura e pura.Cosa non le piace?Intende cosa mi vergogno checi sia? Non mi piacciono i pro-grammi che vanno a scavare nel-la vita delle persone che magarisi lasciano andare ma poi devo-no tornare a casa. Io ho condot-to trasmissioni come S e g re t i op -pure Scrupoli e Senza scrupoli ch evennero molto criticate perchéc’erano persone che confidava-no la loro omosessualità o falsa-ri di francobolli. Storie che oggifarebbero ridere.Una domanda personale. Leiè stata fidanzata con EmilioFede prima e con UmbertoEco poi. Mi spiega come sipuò stare con due uominitanto diversi tra loro?Contestualizziamo. Con Fedeero un’adolescente. Ci siamoconosciuti a Torino, lui eradavvero bellino e guidava unaspider che faceva sgommareogni volta che partiva. Era mol-to ambito da tutte e iniziammoun flirt. Con Eco fu una storiacompletamente diversa. Arri-vammo quasi al matrimonio.Vabbè, si è salvata conte-s t u a l i z z a n d o. . .(Ride) Proprio così.

in & out

“MI HA SALVATOIL FILODI PERLE”

La Sampò: mi presentai inpantaloni e fu il finimondo

Una signora della TvRenza Sampò (conosciuta come Enza) nasce a Torino il 14febbraio 1939. È una conduttrice e autrice televisiva.1957 Debutta agli albori della Prima rete nazionale con lospettacolo per giovani ragazze “Anni verdi”, mentre l’annoseguente affianca Febo Conti in “Il circolo dei castori”.1959 Assieme a Enzo Tortora conduce i collegamentiesterni della trasmissione itinerante “Campanile sera”.1960 Presenta il Festival di Sanremo assieme a Paolo Ferrari.1964 Con Mike Bongiorno conduce “C o rd i a l m e n t e ”.1966 Appare anche nelle prime sequenze del film di AlbertoSordi “Scusi, lei è favorevole o contrario?” comeinter vistatrice.1984 È con Fabrizio Frizzi in una delle sue primetrasmissioni ,“Ta n d e m ”; su Raitre con “Io confesso”, einsieme a Mario Pastore nella rubrica “Prima edizione”, larassegna stampa del mattino. In seguito conduce anche “Unomattina”.1990-1992 Conduce tre edizioni di “Scrupoli” esuccessivamente “I suoi primi quarant’anni”, trasmissionededicata alla storia della televisione italiana. Collabora a“Cominciamo bene” su Rai 3.2002-2003 Con Massimo Giletti in “Casa Rai1”siconcentra sull’attività di autrice, che prosegue nancora oggi.

Enza Sampò,elaborazione grafica

di Fabio Corsi

Gli amoriillustri

“Fede eracosì bellino,ma fu solo unflirt. Con Ecoarrivammo aun passo dalmatrimonio

C’ERAUNAVOLTALA RAI

Sabato 20 agosto 2011 pagina 15

di Tom Peck

O ggi sposerà in Californiail campione di basket

Kris Humpries, per un ma-trimonio che vale mezzomilione di dollari. Tanto hapagato il tabloid Pe o p l e perl’esclusiva delle nozze diKim Kardashian, diva po-polarissima negli Stati Uni-ti e non. Personaggio mon-dano, modella, attrice, di-va di reality, blogger, im-prenditrice. Queste le re-ferenze della 30enne di LosAngeles, che probabilmen-te fanno di lei la star piùluminosa del dopo JadeGoody (vincitrice del“Grande Fratello” dellaGran Bretagna, diventataun famoso personaggio te-levisivo al centro di nume-rosi scandali e decedutaprematuramente per uncancro, ndt). In un mondoin cui si è finalmente sta-bilito che l’assoluta man-canza di una qualsivogliaforma di talento non impe-disce di raggiungere fama ericchezza, Kardashian e lesue sorelle Kourtney eKhloe sono indiscusse re-gine. Possiamo perdonare

quelli che non ne hannomai sentito parlare. Ma gliabituali lettori di rivistesulla vita dei vip, della gen-te dello spettacolo e gliamanti del gossip ricono-scerebbero il suo volumi-noso “lato B” dallo spazio.Quest’anno la rivista G l a-mour l’ha nominata “i m-prenditore dell’anno”. Ilnome Kardashian ha co-minciato a circolare nel1994 quando il padre diKim, ora deceduto, l’av vo-cato americano di originearmena Robert Karda-shian, ospitò il suo amicoO.J. Simpson nei giornisuccessivi all’omicidio del-l’ex moglie di Simpson edel suo presunto amante.In seguito Kardashian en-trò a far parte del collegiodi difesa di Simpson inquello che fu definito “ilprocesso del secolo”.

MA SOLO nel 2007 il rea-lity Keeping Up With The Kar-dashians lanciò l’intera fami-glia nell’iperspazio della ce-lebrità. Da allora Kim ha in-terpretato il ruolo della giu-dice nella serie The Appren-tice, ha lanciato profumi e

altri prodotti e ha invitato ilpresidente Barack Obama ariconoscere il genocidiodegli armeni del 1915. Ke e-ping Up With The Karda-shians, nel quale appaionole sorelle, la madre e il suonuovo marito, l’ex decatle-ta Bruce Jenner (medagliad’oro olimpica), è uno deiprogrammi televisivi piùpopolari d’America. Quan-

do è andato in onda per laprima volta nel 2007, era ilmiglior programma del suogenere, ma era stato prepa-rato ad arte qualche meseprima dalla comparsa di unvideo amatoriale, nel qualel’allora 26enne Kim e il rap-per Ray J si esibivano in di-sinibiti giochi d’amore. Daallora è stata una continuaascesa per Kim Kardashian.Non solo negli usa, comedimostra il successo della

sua recente trasferta a Lon-dra. “È straordinaria, è quel-lo che vorrebbe essere ognira gazza”, sosteneva Jessica,20enne che aveva passatola notte sul marciapiedi di-nanzi ai grandi magazziniDebenhams per esserescelte tra le 150 fortunateche avrebbero avuto la pos-sibilità di incontrare il loroidolo. A condizione, beneinteso, di aver scucito29,95 sterline per l’a c q u i-

sto di una bottiglietta delsuo profumo. Una delle tan-ti fonti di introiti per la Kar-dashian: una vera e propriamultinazionale, stando ainumeri. Sono quattro milio-ni e mezzo le spettatrici trai 18 e i 34 anni (molto am-bite dai pubblicitari), cheseguono in media il suop ro gra m m a .

VALE invece due milionidi dollari l’anello di fidan-zamento regalatole dal suoneo-marito Humpries, stel-la dell’Nba americana. Cifrain fondo piccola rispetto al-la valutazione del patrimo-nio di Kardashian, stimatoin 35 milioni di dollari. Nonstupisce allora che Kim e il

suo fidanzato abbiano ne-goziato con i loro avvocatiun complesso contrattoprematrimoniale. Ricchis-sima, la Kardashian, e bel-lissima. Eppure recente-mente ha ammesso di esser-si sottoposta a un tratta-mento con il botox. “Hotentato” ha spiegato la star-lette. La madre e la sorella,d’altronde, si erano fatte ri-fare il seno. Lei invece si èconcessa solo un ritocchi-no. Esigenze da star. La stes-sa Kardashian che ha am-messo: “Se mi dessero unmilione di dollari, andrei aletto con Britney Spears”.

(c) The Independent,t ra d u z i o n e

di Carlo Antonio Biscotto

ROCKER IN PANTOFOLE

CHE POCO DI BONODa barricadero a ricco uomo d’affar i

La mesta parabola della voce degli U2di Andrea Scanzi

Esistono fuochi indimen-ticabili, mai però eterni.Prima o poi si spengo-no. E l’incendiario di-

venta pompiere. Nessuno,nella musica, incarna questainvoluzione piccolo borghe-se come Bono Vox. Cosa èsuccesso al leader degli U2,alla voce salva degli Anni Ot-tanta? Dov’è finito il divo ta-scabile che si tuffava sul pub-blico al Live Aid, cantando didomeniche sanguinose eMartin Luther King, desapa-recidos e strade senza nome?Paul Hewson, cioè Bono Vox,nome ispirato a un negozio dicornetti acustici, ha 51 anni.Capelli corti, occhiali che inconfronto Venditti è sobrio,qualche malanno (a maggio èstato operato per problemi alnervo sciatico). Voce ormailontana dai tempi d’o ro ,quando ogni suo cinguettio –fosse anche palesemente nar-ciso – si rivelava funzionalealle trame sonore, al messag-gio, all’impatto.

QUANDO Bono era Bono,persino ostentazione e tamar-raggine di capelli lunghi epantaloni in pelle risultavanonecessari. Erano gli U2, gli ir-landesi ribelli, i romantici nonmielosi: tutto gli era conces-so. Ancor più dopo Ac htungB a by, gemma che festeggia 20anni e non ha perso un’onciadella sua rifulgente bellezza.Tempi lontani, come naturaleche sia per un gruppo attivoda 35 anni. Il minimo che puòaccaderti è che da The Unfor-gettable Fire – il fuoco indimen-ticabile dell’84 – a oggi, sia ri-

masto giusto qualche cerinobagnato. Ligabue, che a iniziocarriera rimpolpava il reper-torio con le loro canzoni, citaBono quale esempio di vec-chiaia felice per i rocker. Lasua ulteriore maniera di ripe-tere che non devi per forzacrepare a 27 anni per conse-gnarti alla leggenda. Ha ragio-ne. Dimentica però – e non èescluso che la smemoratezzaderivi dal rendersi conto di so-migliargli – che Bono vive an-cora in mezzo a noi. Ma nonlotta più. In compenso si ar-ricchisce. Tanto. E qualcuno,nel suo piccolo, si indigna. Lo

Il leader degli U2 Bono Vox, 51 anni (FOTO MILESTONEMEDIA)

Da The Unforgettable Fireall’elettronica kitsche dolciastra degli ultimi cd

L’impero di Kim Kardashian, miss “lato B”La diva del gossip vale 35 milioni di dollari

scorso 24 giugno, durante ilconcerto di Glastonbury, gliattivisti di Art Uncut hannoricordato alla band comesuoni ipocrita combatterecontro la povertà e, al tempostesso, non pagare le tasse inIrlanda. La U2 Limited, chegestisce parte del patrimo-nio, è stata infatti dirottatanei più “ospitali” Paesi Bassi.Mercoledì scorso si è poi sa-puto che Bono, tramite la Ele-vation Partners, aveva inve-stito 200 milioni di dollariper acquistare una quotaazionaria di Facebook. Que-sta mossa gli ha regalato 800

SECONDO TEMPO

Diventata famosa grazie aun reality, presenzialista doc, oggisposa un campione di basket

milioni di dollari di profitto.Un anno fa, Bono era stato de-finito “il peggior investitore inAmer ica” da un blog di finan-za: se non altro, almeno comespeculatore è migliorato. Mi-ster Hewson è prima un qua-si-politico e poi, molto poi, unrocker (afono). Dal 1999 faparte di Jubilee 2000, che sibatte perché i grandi (?) delmondo azzerino i debiti deiPaesi del Terzo Mondo. Ha in-contrato Lula, Berlusconi, Bu-sh Jr. Ogni volta, addobbatocome un cowboy daltonico,esibiva il sorriso di chi salveràil mondo in favore di teleca-mera. Nel frattempo la musicaè scomparsa. Non le vendite,tuttora notevoli e figlie di unserbatoio emotivo smisurato(sì, la nostalgia).C’è poco o nulla da salvarenella elettronica chemical-kit-sch di Po p (1997) e nelle me-

ringhe diabetiche di All ThatYou Can’t Leave Behind (2000) eHow To Dismantle A Bomb(2004). Qualche segnale di ri-presa era arrivato con No LineOn The Horizon, uscito due an-ni fa ma di fatto già dimen-ticato. Non puoi chiedere aun rivoluzionario di reiteraread libitum la sua iconoclastia,ma nel caso degli U2 – o l t realla legittima consunzione diidee – c’è un perdurante an-nacquamento, al cui confron-to perfino il baronetto furbi-no Paul McCartney sembraChe Guevara. Ci si potrebbedivertire – si fa per dire – atrovare il giorno in cui tuttofinì. Quando i bambini im-bronciati in copertina, gli al-beri di Giosuè, i riferimenti bi-blici, i pellegrinaggi a Grace-land, le Bad dilatate a 15 mi-nuti, Macphisto, gli sberleffi aMcDonald’s e i live sotto uncielo rosso sarebbero divenutifuochi (mai fatui) di un pas-sato irripetibile. Quel giorno,forse, cadde a metà 1993.

L’anno di Z o o ro p a , nato come“scar to” di Achtung Baby e me-ritevole di rivalutazione (vistoquel che è arrivato dopo).L’ultima foto degli U2 da vivi ènascosta dentro l’ultima can-zone.

SI INTITOLA The Wanderer,“Il vagabondo”. È una sorta dibrano post-apocalittico e lacanta Johnny Cash. Gli U2 vol-lero rendere un tributo a unaleggenda in difficoltà. Un belgesto, che parve somigliare al-l’ultimo saluto all’Uomo inNero. Accadde il contrario.Dopo quella canzone, Cashconvogliò inspiegabilmentele ultime forze e si congedòcon la saga straziante delleAmerican Recordings. Album co-sì belli che quasi non ce la faiad ascoltarli, in grado di scor-ticare coscienze e cuori. E gliU2? Erano sulla cresta dell’on-da. Avevano una lunga stradadavanti. O forse era solo ungrande futuro dietro le spal-le.

S PAG NA Saltala prima della LigaS alta la prima della Liga spagnola, prevista per

oggi e domenica, in seguito allo sciopero deicalciatori che minacciano di proseguire a ol-tranza nella loro protesta senza precedenti. Fal-lito l’ultimo tentativo di mediazione, quattroore d’incontro fra i rappresentanti del sindacatoe i dirigenti delle società, si cercherà con unanuova tornata di colloqui – questa mattina – dievitare che possa essere compromessa anche lapossibilità di giocare la seconda giornata. Alcentro del contenzioso, mai così duro in pas-sato fra le parti, c’è il rinnovo del contrattocollettivo di lavoro.I calciatori chiedono che abbia la prevalenza lalegge sportiva rispetto alla legislazione mercan-tile, alla quale possono fare appello attualmentei club e che permette loro di non onorare idebiti accumulati e di congelare il pagamentodegli stipendi dei giocatori. I rappresentanti deicalciatori accusano anche la Liga di compor-tamento anti-sindacale per aver fatto pressionisulla federazione nel tentativo di recuperare,con una modifica del calendario, gli incontria n nu l l a t i .In Italia, al contrario, si potrebbe arrivare a unasvolta mercoledì prossimo con la riunione delConsiglio federale della Lega calcio. “Lo scio-pero? Mi sembra ci siano alte possibilità di evi-tarlo”, ha detto il presidente dell’Assocalciator iDamiano Tommasi.

Kim Kardashian (FOTO LAPRESSE)

pagina 16 Sabato 20 agosto 2011

20.57 PREVISIONI DEL TEMPO Meteo21.00 NOTIZIARIO Newslunghe da 2421.27 PREVISIONI DELTEMPO Meteo21.30 RUBRICA Meridiana- Scienza 121.57 PREVISIONI DELTEMPO Meteo22.00 ATTUALITÀ Inchiesta3 (Interni) (REPLICA)22.30 NOTIZIARIO Newslunghe da 2422.57 PREVISIONI DEL TEMPO Meteo23.00 RUBRICA Consumi econsumi23.27 PREVISIONI DEL TEMPO Meteo23.30 RUBRICA Tempisupplementari23.57 PREVISIONI DEL TEMPO Meteo0.00 NOTIZIARIO Newslunghe da 240.27 PREVISIONI DEL TEMPO Meteo

11.00 REAL TV Forum13.00 NOTIZIARIO TG5 -Meteo 513.40 TELEFILM Il Mammo.Con Enzo Iacchetti, Natalia Estrada14.10 TELEFILM Al di là delLago. Con Kaspar Cappa-roni, Roberto Farnesi16.00 FILM RosamundePilcher: Per amore e perpassione. Con Gila vonWeitershausen, HartmutBecker18.50 GIOCO La Stangata20.00 NOTIZIARIO TG5 -Meteo 520.40 VARIETÀ Paperissi-ma Sprint21.20 VARIETÀ Ciao Dar-win 5 - L’anello mancante0.00 PRIMA TV TELEFILMUnited States of Tara.Con Toni Collette1.00 NOTIZIARIO TG5 -Meteo 5 Notte1.30 VARIETÀ Paperissi-ma Sprint (REPLICA)

11.00 PRIMA TV TELEFILMTrue Jackson, VP11.55 PRIMA TV MEDIASETTF Sonny tra le stelle12.25 NOTIZIARIO StudioAperto - Meteo - StudioSport13.35 NOTIZIARIO TGCom13.40 CARTONI ANIMATIDetective Conan14.10 CARTONI ANIMATI ISimpson14.35 FILM French forbeginners - Lezionid’amore16.30 FILM French kissing -A caccia di baci18.30 NOTIZIARIO StudioAperto - Meteo19.00 CARTONI ANIMATIBugs Bunny19.20 FILM Big Fat Liar 21.10 FILM Richie Rich - Ilpiù ricco del mondo 23.10 FILM Intrappolati alcentro della Terra1.05 ATTUALITÀ TVModa (REPLICA)

11.30 NOTIZIARIO TG4 -Meteo - Vie d’Italia noti-zie sul traffico12.00 TELEFILM Wolff - Unpoliziotto a Berlino13.00 TELEFILM Distrettodi Polizia 313.50 TELEFILM Poirot15.45 TELEFILM DetectiveMonk17.40 DOCUMENTARIOParco nazionale delloStelvio17.55 NOTIZIARIONavigare Informati18.00 DOCUMENTARIOConoscere18.55 NOTIZ. TG4 - Meteo19.35 VARIETÀ Ieri e oggiin tv20.10 TELEFILM Siska21.35 PRIMA TV TELEFILMLaw & Order - Unità Speciale23.20 PRIMA TV TELEFILMThe Unit0.15 PRIMA TV TELEFILM24

11.05 ATTUALITÀIl meglio di Prossima Fermata. Condotto daFederico Guiglia11.40 TELEFILMUltime dal cielo13.30 NOTIZIARIOTG La713.55 TELEFILM Diane, uno sbirro in famiglia16.00 TELEFILM MacGyver17.50 EVENTO SPORTIVORugby, Cariparma TestMatch 2011 Scozia - Italia (DIRETTA)20.00 NOTIZIARIO TG La720.30 REAL TVChef per un giorno21.30 FILM I Girasoli. Con Sophia Loren, Marcello Mastroianni. 23.40 TELEFILM New Tricks0.40 NOTIZIARIO TG La70.55 FILM La delegazione.Con Luca Barbareschi,Inna Curikova.2.55 DOCUMENTILa7 Colors

���/ Sunshine CleaningLa vita di una famiglia, già abbastanzastrampalata, prende una svolta ancorapiù bizzarra quando Rose e sua sorellaNora decidono di aprire la “SunshineCleaning”, ditta specializzata nelle puli-zie delle scene del crimine. Sebbeneinquietante e a tratti ripugnante, l’inso-lito lavoro si rivelerà un vero e propriobusiness! Prova di maturità per AmyAdams, brillante nei panni di Rose,affiancata da un’ efficace Emily Blunt.Sky Cinema Passion 21,00

��/ Il mio cuore dice sìCresciuta in casa dello zio, al quale erastata affidata dopo la morte dei suoigenitori, per Punam è arrivato il tempodi sposarsi. Il marito scelto per lei èPrem, il figlio di un ricco uomo d’affari,che dal primo momento si innamora per-dutamente della sua dolce bellezza. Tuttisono felici tranne zia Rama, che accusa ilmarito di preferire la nipote alla lorofiglia Choti. Il giorno prima del matrimo-nio, però, scoppia un grave incendio...Rai 1 21,30

���/ I GirasoliFilm diretto da Vittorio De Sica e pro-dotto per l’Italia da Carlo Ponti. Prota-gonisti Marcello Mastroianni e SophiaLoren, una delle più celebri coppie delcinema italiano e mondiale che ha giratoinsieme 13 film, alcuni tra i più rappre-sentativi della commedia all’italiana: da“Matrimonio all’italiana” a“Ieri oggi edomani”, con la celebre scena dello spo-gliarello. I girasoli è stato girato sia inItalia che nella steppa russa.La 7 21,30

� A sua immagine“La Veglia di preghiera con il SantoPadre e i giovani” . Dall’aeroporto Cua-tro Vientos di Madrid “A sua immagine”racconta la veglia conclusiva della Gior-nata Mondiale della Gioventù. RosarioCarello seguirà la serata speciale dedica-ta alla veglia di preghiera con il SantoPadre. Si avra' modo di ascoltare ildiscorso di Benedetto XVI. Ospite dellapuntata monsignor Domenico Pompili,sottosegretario della CEI.Rai 1 23,45

TRAME PROGRAMMI

DI OGGI

DEI FILM DA NON PERDERE

LA TV

13.30 NOTIZIARIO TG114.00 RUBRICA Linea Blu15.30 DOCUMENTARIOQuark Atlante 16.05 DOCUMENTARIOOverland 9: Africa: dalleminiere di diamanti alleterre di re Salomone17.00 NOTIZIARIO TG1 -Che tempo fa17.15 DA MADRID RUBRI-CA RELIGIOSA A sua immagine (DIRETTA)18.00 DOCUMENTARIOMar Rosso - Ventimilaspecie sotto i mari18.50 GIOCO Reazione acatena20.00 NOTIZIARIO TG1-TG Sport20.35 DOCUMENTI DA DADA. Ultima puntata21.30 PRIMA TV FILM Il miocuore dice sì23.45 “A SUA IMMAGINE”PRESENTA EVENTO LaVeglia di preghiera con ilSanto Padre e i giovani

12.15 TELEFILM La nostraamica Robbie13.00 NOTIZIARIO TG213.30 RUBRICA Serenovariabile estate14.00 VARIETÀ Top of thePops 201116.15 1A TV RAI TF Squa-dra Speciale Stoccarda17.00 TELEFILM Sea Patrol17.40 PRIMA TV RAI TELE-FILM Due uomini e mezzo18.00 NOTIZIARIO TG2L.I.S. - Meteo 218.05 RUBR. Crazy Parade18.35 TELEFILM Primeval19.30 TELEFILM SquadraSpeciale Cobra 1120.25 Estrazioni del Lotto20.30 NOTIZ. TG2 - 20.3021.05 NEL SEGNO DELGIALLO - PRIMA TV RAI FILMTenuta in ostaggio22.35 TELEFILM Numb3rs23.20 NOTIZIARIO TG223.35 RUBR. TG2 Dossier0.20 RUBR,TG2 Storie - Iracconti della settimana

12.00 NOTIZIARIO TG3 -Rai Sport Notizie - Meteo 312.15 RUBRICA TGR Il Settimanale12.45 DOCUMENTI LaGrande Storia Magazine13.55 RUBRICAAppuntamento al cinema14.00 NOTIZIARIO TGRegione - TG RegioneMeteo - TG3- Meteo 314.45 FILM La figlia diRyan17.55 TF Un caso per due19.00 NOTIZIARIO TG3 -TG Regione - Meteo20.00 ATTUALITÀ Blobpresenta Vota Antonio20.15 PRIMA TV TELEFILM Imisteri di Murdoch21.00 CINEMATRE PRESEN-TA FILM Uomini e cobra23.10 NOTIZIARIO TG3 -TG Regione23.30 ATTUALITÀ Amorecriminale0.35 NOTIZIARIO TG3

� Amore criminaleCamila Raznovich condurrà questa nuo-va puntata di “Amore criminale” , chericorderà la tragica vicenda di Antoniet-ta, una donna calabrese uccisa da suomarito Antonio e il cui corpo non è maistato ritrovato. La donna aveva 50 anniquando, dopo una vita trascorsa comeemigrante in Germania, decise di tornarein Italia, in provincia di Foggia. Pochimesi dopo il rientro in Italia, l’11 agosto2004, Antonietta scomparve da casa.Rai 3 23,30

�Mar RossoImmagini subacquee, paesaggi dellaBibbia, luoghi di preghiera, relitti dinavi, favole vere, storia naturale, geolo-gia: tra mito, storia e cronaca il pro-gramma “ Mar Rosso - Ventimila speciesotto i mari”, diretto da GianfrancoBernabei e condotto da Enzo Maiorcaillustra quel braccio d’acqua tra Africa eAsia. Nella puntata di oggi si parte perun viaggio tra le varie specie marine.Rai 1 18,00

TELE+COMANDOSALISCENDI

Tg2: forzainter im

di Carlo Tecce

I l telegiornale più piccinoe più trasparente del ser-

vizio pubblico è diventatoadulto e con stupore e indif-ferenza dei genitori. Quelliche in viale Mazzini sono af-faccendati in vari faccende,tranne che per il ruolo percui vengono pagati.Il Tg2 ha superato il 10 percento di share che vale 2,4milioni di telespettatori.Un po’ come per il Belgio, damesi senza un governo in ca-rica, il telegiornale di Rai2 vaveloce con un direttore adinter im.Mario Orfeo l’ha lasciato amarzo per passare al M e s s a g-ge ro con un’eredità che se-gnava il 9,6 per cento di sha-re e una credibilità che si tra-dusse con le interviste esclu-sive al presidente GiorgioNapolitano e al cardinale An-gelo Bagnasco. Quelle chefecero rosicare – così si dicea Roma e rende bene l’idea –il collega Minzolini. La fugadei telespettatori dal Tg1 diAugusto Minzolini è una dia-spora continua, non è facileinterpretare i flussi: la mag-gioranza corre a La7 da Enri-co Mentana, un gruppetto faun salto a Rai2.La media dal 1 settembre2009 al 1 marzo 2011 spiega

che in cinque mesi, ora chesiamo a metà agosto, il Tg1ha perso 3 punti di share (èal 24) e 1,2 milioni di spet-tatori (è a 4,9), crescono oreggono un po’ tutti e il Tg2guadagna un punto (è al10,5).I numeri sono insapore, peril Tg2 sono positivi eccome,ma una cifra felice è ben di-versa da un telegiornale im-parziale e battagliero.Orfeo ha gestito il Tg2 confurbizia per farlo appariredemocristiano, abbastanzaequidistante tra governo eopposizione, mai troppo ur-lato, mai troppo schierato,mai troppo identificabile.Non c’è mai una discussioneaccesa sul Tg2, un’a genziadei soliti politici logorroici.La sua forza (e la sua debo-lezza, soprattutto) è il suo es-sere neutro, almeno in teo-ria. Perché in pratica, salu-tato Orfeo, il Tg2 è un buonpresidio per il centrodestrae un succulento bocconcinoper la Lega nord che sta mi-litarizzando Rai2. Qualchesvista a destra con fierezza,nel periodo di campagnaelettorale tra amministrativee referendum, l’ha presa l’ex

direttore ad interim Mario DeScalzi. L’inter im è finito e DeScalzi, apprezzato da quel la-to lì, è stato assunto al Tg5 diClemente Mimun con la qua-lifica di vicedirettore. Ades-so il capo provvisorio è Mar-cello Masi, solo omonimodell’ex direttore generaleMauro. Il piatto è pieno, ar-ricchito con un nuovo pub-blico e intorno al tavolo, sen-za custode politico, c’è ilcliente verde: il Carroccio. Ilprofilo del pubblico del Tg2è interessante: ben diviso traUmbria, Lazio, Lombardia eVeneto – le tre regioni piùassidue – e con un’a bbon-danza di cinquantenni e pen-sionati. Somiglia a un colle-gio elettorale leghista, radi-cato in Padania e con pos-sibili discese al Centro. Notabene: il telegiornale è il mi-gliore strumento di consen-so politico, il più martellantee, strani paradossi, un portosicuro per chi lo guarda.I berlusconiani pensavanodi replicare al Tg1 con Su-sanna Petruni, vice di Min-zolini. Poi la Lega ha giocatol’unica carta possibile, Gia-nluigi Paragone: per lui, pe-rò, meglio l’Ultima Parolache il pericolo di bruciarsi lacarriera. Un po’ di pazienza.

(Elaborazione dati Auditel stu-dio Frasi)

TG PAPI

Se le suorefanno la ola

L’ex direttore del Tg2 Mario OrfeoSe n’è andato da cinque

mesi e ancora non ha un successore

SECONDO TEMPO

di Marco Franchi

T g1Un po' di ottimismo al

Tg1. Che noia le Borse checrollano, piazza Affari diMilano sempre la peggiore,il pericolo recessione (pa-rola da non nominare), lafine di una ricchezza occi-dentale. Il telegiornale diAugusto Minzolini raccon-ta la “g ioia” e la “s o r p re s a ”di chi ha incontrato papaBenedetto XVI a Madrid.Numerose e lunghe inter-viste a chi ha avuto la for-tuna, e se n'è accorto solodopo, di aver vissuto un'ora“accanto al Santo Padre”.Simpatico il servizio checelebra le suore che fannola ola. Il titolo in sovrim-pressione dice che a Ma-drid c'è “entusiasmo e ten-sione”, ovviamente è me-glio soffermarsi sul senti-mento positivo. La cartoli-na di agosto del giorno è

l’intervista a Maurizio Lupiche, in camicia bianca e to-no pretesco, immagina co-me il governo possa ancoraaffondare le forbici nei con-tribuenti senza fargli male.E pensare che ha un’ar iapure convincente con labrezza che gli scompiglia icapelli in una località di va-canza e, ad occhio, piutto-sto costosa.

T g2Il Tg2 mostra la sua ani-

ma velatamente leghista,sarà che è ospite di una retecontrollata dal Carroccio,sarà che il prossimo diret-tore - dicono – verrà da quelfronte politico. UmbertoBossi è trattato con riguar-do, nessun riferimento alcomizio cancellato giove-dì, soltanto un cenno a chiprotestava per “i tagli aglienti locali”. Anzi, quel mi-nimo di apprensione peruna rivolta contro i leghisti

viene annacquato con unbel racconto con tanti im-magini di una giornata alsole di Calalzo di Bossi coni ministri Giulio Tremonti eRoberto Calderoli. Final-mente, il telegiornale diRaidue riporta corretta-mente il pensiero del Par-tito democratico sull'ipote-si scudo fiscale bis: no anuovi condoni per evasori,sì a una tassa per chi avevascudato i capitali con losconto del governo.

T g3Cavolo, ci siamo di-

menticati della Fiat. Quan-do c’era da celebrare il ca-nadese algido Sergio Mar-chionne, la stampa e i te-legiornali di destra sgomi-tavano a spararla più grossain suo onore. Con lui, sem-pre. Anche con la gestionearrogante che calpestava idiritti dei lavoratori. Ades-so che il valore di Fiat è di-mezzato per i tonfi in Bor-sa, ricorda il Tg3 di BiancaBerlunguer nell’edizionedella sera, cosa farà il saga-ce Marchionne? Aprirà unafabbrica in Russia, farà unnuovo modello di 500 negliStati Uniti? Farà incetta difallimenti con la paura dicreare nuovi modelli. Ognivolta che ne fa uno, sba-glia.

Sabato 20 agosto 2011 pagina 17

RADIO

I FILM LO SPORTSC1= Cinema 1SCH=Cinema HitsSCP=Cinema Passion

SCF=Cinema FamilySCC=Cinema ComedySCM=Cinema Max

SP1=Sport 1SP2=Sport 2SP3=Sport 3

Radio1: “Sabato sport” tra calcio,basket e Formula 1“Sabato sport” oggi su Radio1 sarà presentato da Ema-nuele Dotto e Simonetta Zauli. Dalle 14.00 grande spa-zio a calcio, basket e Formula 1. Subito il calcio-scom-messe con Andrea Arzilli del Corriere della Sera e, alle14.15, il problema del contratto dei calciatori e il rischiosciopero. Quindi, pagina dedicata ad una squadra diserie A: in questa puntata sarà protagonista il Genoacon il presidente Enrico Preziosi, per la serie B WalterNovellino, il nuovo allenatore del Livorno, presenterà lasua squadra. Alle 15.10 saranno di scena il basket e laNazionale italiana in preparazione agli Europei. Alle15.40, consueto appuntamento con Moto Grand Prixcurato da Paolo Zauli e collegamento con le vincitricidegli europei di Beach Volley Greta Cigolari e MartaMenegatti. Per la Formula 1, linea a Cesare Maria Man-nucci, inviato di Autosprint. Alle 16.20 i Mondiali diMountain Bike Orientering. Radio 1 14,00

19.20 Arthur e la vendetta di Maltazard SCF19.20 Chloe - Tra seduzione e inganno SCP19.20 Tu la conosci Claudia? SC119.30 Paranormal Activity SCM21.00 Il gobbo di Notre Dame II SCF21.00 Sunshine Cleaning SCP21.00 Solomon Kane SCM21.00 Notte prima degli esami SCC21.10 Baarìa SCH21.10 Notte folle a Manhattan SC122.10 Senti chi parla adesso SCF22.40 All’Ultimo Respiro SCP22.45 The Twilight Saga:Eclipse SC122.50 15 minuti - Follia omicida a New York SCM22.50 Cose da pazzi SCC23.50 Il tesoro dei templari -Ritorno al passato SCF23.55 I Love You, Man SCH

15.20 Rugby, Test match 2011Galles - Argentina (Diretta) SP215.25 Calcio, Bundesliga2011/2012 3a giornata BayernMonaco - Amburgo (Dir.) SP315.55 Calcio, Premier League2011/2012 2a giornata Aston Vil-la - Blackburn Rovers (Dir.) SP117.50 Rugby, Test match 2011Scozia - Italia (Diretta) SP218.25 Calcio, Premier League2011/2012 2a giornata Chelsea -West Bromwich Albion (Dir.) SP119.00 Tennis, ATP World TourMasters 1000 2011 Cincinnati:prima semifinale (Diretta) SP321.00 Tennis, ATP World TourMasters 1000 2011 Cincinnati:seconda semifinale (Diretta) SP321.00 Premier League2011/2012 2a giorn. Arsenal -Liverpool (Replica) SP121.45 Tri Nations 2011 SudAfrica - Nuova Zelanda (Dif.) SP222.45 Calcio, UEFA ChampionsLeague 2011/2012 Playoff,i andataArsenal - Udinese (Replica) SP1

è IL DIARIO “SOCIAL” DI VASCOEQUIPE MEDICA E DICHIARAZIONE PRO MONTEZEMOLOLa convalescenza social di Vasco Rossi continua aspron battuto. Ieri, infatti, il rocker di Zocca hapubblicato sulla sua pagina Facebook ben due“clippini”. Nel primo, il Blasco ha nuovamentepresentato l’equipe medica che lo seguequotidianamente e che monitora le sue condizionidi salute; nel secondo filmato, invece, il cantante si

è apertamente schierato dalla parte diLuca Cordero di Montezemolo, chequalche giorno fa aveva avanzato unaproposta secondo la quale, in questomomento di grande difficoltà per l’Italia,chi è ricco deve pagare più tasse. PerVasco, inoltre, lo Stato deve farfunzionare meglio i servizifo n d a m e n t a l i .

èRIM SI DÀ ALLA MUSICANOVITÀ IN ARRIVO PER BLACKBERRYPer contrastare l’imponente ascesa diGoogle, Apple e Amazon, Research InMotion – la società canadese cheproduce gli smartphone Blackberry – hadeciso di puntare sulla musica. Sin dallaprima settimana disettembre, infatti, partirà ilnuovo servizio di canzoni instreaming per i telefoninidella Rim. Quest’ultima,inoltre, sarebbe intrattativa con le più grandecase discografiche delpianeta per far iniziare ilnuovo servizio all’inizio delmese prossimo.

èSU MAPS ANCHE IL METEONUOVA FUNZIONE PER I VACANZIERITuristi ritardatari? Google vi dà unamano. Nel blog ufficiale italiano, lasocietà di Mountain View haannunciato l’ultimo aggiornamento diMaps, con la possibilità di controllarele previsioni metereologiche in tutto il mondo. Per capireche tempo farà, basta “cliccare nella sezione in alto adestra della mappa – scrivono sul blog – e selezionare ilriquadro meteo all’interno della lista di opzioni”. Con lozoom, poi, appariranno le diverse immagini che raffiguranole condizioni meteo riportate dal sito weather.com. Ilservizio, inoltre, si avvale della partnership di U.S. NavalResearch Lab, che garantisce la possibilità di vedere ilgrado di nuvolosità delle zone desiderate. La novità arrivaa pochi giorni dal lancio della funzionalità per Maps (anchesu mobile) delle informazioni sul traffico.

f e e d b ac k$Commenti all’articolo“Crisi di coppia traSallusti e Belpietro” diFabrizio d’Esposito suIlFattoQuotidiano.it

èQUESTE c re a t u reappartengono alla classedegli invertebrati, cioè sonodei ve-rmi!

G i ov a n n i 5 5

èÈ CHE DA un po’mancano le direttive delpadrone e i ragazzi nonsanno che dire. Bisognacapirli, uno dice una cosal’altro il contrario poi quandoil padrone chiarisce qual è ilpensiero ufficiale quello cheha sbagliato si riallinea subito.Dategli tempo, son creature.

Daniele M

èBELPIETRO mi statalmente sui santissimi per ilsuo modo di fare che anchese diventasseantiberlusconiano domanicontinuerebbe a essermiinsopportabile. Comunque èun piacere vedere due exattaccarsi con le tecniche deiBerlusconiani doc (nonlasciarsi parlare addosso,argomenti di lana caprina). Aproposito, straordinarioquando uno dei due dice :“Bossi ha detto unamenzogna, non ci si attacca aipensionati ma aipensionanti”. Effettivamenteè vero! Salvati dallacampanella come i mocciosiche non fanno ‘na sega ascuola! Straordinario. MaBelpietro conta disopravvivere grazie alla Lega?

Luca D’A m b ro s i o

èBEL SIPARIETTO :ognuno dei due sedicentigiornalisti sta cercando dirassicurare il suo pubblico,quello che crede alle balleberlusconiane, per salvare ilgoverno e i padroni dei lorogiornalini. Il loro pubblicofinora si è bevuto tutte lefavole raccontate, anchequelle più indegne eirricevibili: si berranno anchequeste ultime, sono allenati.Più che uno scontro è unafinzione di dibattito utile perannacquare ognicontestazione. Ben recitato,sedicenti giornalistiB e l S a l l u s t i P i e t ro.

Anteo

èCHE SPETTACOLOmanca poco che siazzannino…

Daniele R.

è SE ERA per finta l’hannosaputa fare e sono dei buoniattori. Se era vera (intesacome non studiata atavolino) allora vuol dire chesiamo arrivati alla frutta(pure marcia per di più) e seconsideriamo che ilcentrosinistra (a parte DiPietro) è letteralmente“inciuciato” tanto da poterparlare non più di B&B ma diB&B&B allora siamo messimale, ma male veramente!

b rox i g a r

èÈ UNA divertente gara achi scodinzola di più e a chiha il linguaccione più lungo eb avo s o.

c huc ko

èÈ BELLO vedere ipennivendoli di regimebeccarsi come i capponi diRenzo nei Promessi sposi.

Franco Rosso

èCHE SPASSO ! Sallustipoverino mi fa un po’ pena;Belpietro invece sta giàscappando nella notte comeBossi!

tsunami1701

MONDO WEBCAMBI DI ROTTA

Hp, la svolta:“Mai più pc”

S ei anni fa l’Ibm, ieri HewlettPackard: basta costruire pc.

Il colosso informatico di Palo Al-to (California) e attivo nel set-tore della realizzazione di per-sonal computer sin dal 1966, hadeciso di cambiare rotta: il verobusiness del futuro sono i ser-vizi informatici da fornire alleaziende. È la fine di un’era. Lafortuna di Hp (valore 120 miliar-di di dollari), infatti, è stata dasempre fondata sui suoi compu-ter, che tra un po’, a quanto pa-re, non renderanno più.L’annuncio è arrivato ieri duran-te il consiglio di amministrazio-ne della società, che si è dettapronta a spendere 10,5 miliardidi euro per acquisire AutonomyCorp, l’azienda britannica disoftware. Non è ancora chiaro,però, se Hp intende vendere l’u-nità dei pc, specie alla luce diquel “esploreremo alternativestrategiche per la divisione Psg(Personal System Group)” ch esi legge nel comunicato ufficia-le. La svolta, comunque, avràtempi tecnici che varierannodai 12 ai 18 mesi, così come

di Pierluigi G. Cardone

INDIA, IN ARRIVO GLI ANTI iPADTABLET A PORTATA DI TUTTE LE TASCHECosteranno la metà rispetto ai prodottidella Apple, saranno destinati a un

pubblico giovane e che ragiona già in termini 2.0 epuntano a dominare il mercato indiano, dove imargini di guadagno hanno proporzioni ancoraincalcolabili. Il riferimento è alla strategia diun’azienda del gruppo BhartiAirtel, il principaleoperatore indiano di telefonini, che fa parte delgruppo del miliardario Sunil Bharti Mittal. La società,nella giornata di ieri, ha presentato a New Delhi untablet dal costo di appena 9mila rupie, ovvero pocopiù di 200 dollari. Il computer tascabile si chiamaMagiq, è dotato di uno schermo di 18 centimetri e sibasa sul software Android di Google. Obiettivo?Sfidare il monopolio del più famoso (e soprattuttomolto più costoso) iPad della Apple. Secondo

quanto comunicato da Vinod Sawhny, il Ceodella società produttrice (la BeetelTeletech), il tablet Magiq sarà disponibile neinegozi indiani la prossima settimana e puntaa essere un prodotto di grandissimadiffusione, concepito e progettato concaratteristiche adatte a un cliente indiano e, inparticolare, ai moltissimi giovani che inseguonoil sogno di avere un tablet, ma non possonopermetterselo per via dei costi elevati. L’arrivo diMagiq sul mercato asiatico, inoltre, arriva a unasettimana esatta dalla presentazione di un altrotablet abasso prezzo(290 dollari)costruito dalla

societàconcorrente dellaBhartiAirtel, ovverola RelianceCommunication diAnil Ambani.

èHACKERATO IL SITO GMGPER UN’ORA PORTALE INACCESSIBILESessanta minuti di nero on-line. Èquanto accaduto due giorni fa al sitowww.madrid11.com, il portale dellaGiornata mondiale della gioventù che sista tenendo questi giorni a Madrid eche ha visto la visita di papa BenedettoXVI. Nessun dubbio sul fatto che si ètrattato di un attacco informatico, cosìcome sostiene il sito de “El Mundo”,secondo cui i pirati della Reteavrebbero agito proprio in coincidenzacon l’atterraggio dell’aereo delPontefice nella capitale spagnola.Solo dopo circa un’ora il sito è tornatoa essere attivo. Il cyber attacco hacreato dei problemi all’ufficio stampadella Gmg, che non ha potutodiffondere, come previsto, in temporeale i testi dei diversi interventi. Unblack out per certi versi atteso, speciealla luce delle diverse minacce arrivatenei giorni precedenti la visita diRatzinger alla Giornata mondiale dellag i ove n t ù .

SECONDO TEMPO

Il logo di Hewlett-Packard, la sededella Research in Motion,

una pubblicità della BhartiAirtele il nuovo servizio meteo di Maps (

spiegato dal Ceo Leo Apothe-ker. La decisione ha avuto subi-to effetto in Borsa, con le azioniHp che, dopo un piccolo rialzoiniziale, nella giornata di ieri so-no arrivate a perdere circa il 20per cento. Un crollo che ha ri-sentito del momento dramma-tico dei mercati mondiali, mache è anche la testimonianza dicome gli investitori non hannocreduto alla strategia di Hp.Svolte a parte, il fatturato di Hpda tempo faceva intravedere lapossibilità che qualcosa potes-se cambiare negli asset di PaloAlto. Mentre il reparto commer-ciale, del resto, continuava a go-dere di ottima salute, il ramo de-dicato ai pc era in perdita nettadel 17 per cento. In tal senso,quindi, profetiche le parole diMichael Yoshikami, chief exe-cutive della Ycmnet Advisors,società di consulenza finanzia-ria, secondo cui: “La produzio-ne di hardware non è più un af-fare con prospettive di crescita.I pc non sono il posto dove infuturo si faranno davvero i sol-di”.

pagina 18 Sabato 20 agosto 2011

B AT T I B E CCO Édi Massimo Fini

IL VERO DEFICITÈ DEI VALORII n un articolo pubblicato sul Corriere il 17 agosto (“Il vero

disavanzo delle democrazie”) il settantenne Ernesto Gallidella Loggia, docente di Storia contemporaneaall’Università Vita-Salute del San Raffaele (curiosa parabolaper uno che era partito comunista e si è scoperto, almomento opportuno, liberale e forse anche pio), storico chenon ha mai scritto un libro di storia, risvegliandosi da unletargo durato quasi mezzo secolo, da quando era ungiovane e promettente collaboratore dell’Einaudi, scopreche il deficit dei sistemi democratici sta nella loro mancanzadi valori o, per usare il suo linguaggio contorto, nella loro“unidimensionalità economicista”. Geniale. Nel miospettacolo teatrale del 2004 “Cirano, se vi pare...” d i c evo :“La democrazia è un metodo, un sistema di forme e diprocedure, non è un valore in sé e non produce valori. È uncontenitore, un sacco vuoto che andrebbe riempito. Ma ilpensiero e la pratica liberale e laica, che sono il substrato sulquale la democrazia è nata, mentre facevano ‘tabula rasa’dei valori precedenti, non sono stati in grado, in due secoli, diriempire questo vuoto se non con contenuti quantitativi emercantili”. In realtà nella pièce riprendevo concetti espressiquasi un quarto di secolo prima ne “La Ragione avevaTor to?” e ribadite poi in “Denaro. Sterco del demonio”(1998), nel “Vizio oscuro dell’Occidente. Manifestodell’Antimodernità” (2002) e in “Sudditi. Manifesto contro laD e m o c ra z i a ” (2004). In realtà la democrazia, almeno cosìcome si è storicamente determinata, non è che l’i nvo l u c rolegittimante del modello di sviluppo basato sul mercato. E ilmercato, che è uno scambio di oggetti inerti, non puòprodurre valori, né laici né di qualsiasi altro tipo. L’unicadivinità veramente condivisa è il Dio Quattrino. E la veradebolezza dell’Occidente democratico (in questo DellaLoggia ha ragione, anche se arriva fuori tempo massimo), lovediamo in rapporto con altre culture, Islam in testa, proprioin questo vuoto di valori. Bisogna aggiungere che lademocrazia, perlomeno quella rappresentativa, non solonon aiuta a costruire valori condivisi, ma sembra il sistemaperfetto per demolirli. La liberal-democrazia si è infattivenuta strutturando, contro le intenzioni dei suoi padrifondatori (Stuart Mill, John Locke, Alexis de Tocqueville),come un sistema di partiti in competizione fra di loro. Ipartiti per conquistare consensi hanno bisogno di apparati(il voto di opinione, secondo lo stesso Norberto Bobbio, granstudioso e strenuo difensore della democrazia, “è solo quellodi coloro che non votano”). Per mantenere gli apparatihanno bisogno di soldi, per procurarseli li drenanoillegalmente dal settore pubblico, di cui si sono impossessati,o da quello privato tenendo l’imprenditoria sotto ricatto (omi dai la tangente o non vincerai mai un appalto). Essendoabituati a corrompere o a farsi corrompere per superioriesigenze di partito, i dirigenti politici diventano, quasisempre, dei corrotti in nome proprio. Questa corruzionepubblica trascina fatalmente con sé i cittadini (se rubanoloro perché non dovrei farlo anch’io?) spazzando così viatutta una serie di valori, onestà, lealtà, dignità, che tengonoinsieme una comunità. A ciò si aggiunge che i partiti pur dinon scontentare i rispettivi elettorati perdonocompletamente di vista l’interesse nazionale. E questo non èun vizio solo italiano se in America, Paese che deve le suepassate fortune a un fortissimo senso di appartenenzanazionale, repubblicani e democratici si stanno scannandoda mesi mentre il loro Impero rischia di crollargli sotto ipiedi. Per cui sento di poter dire che l’attuale crisi economicanon è solo il segno del fallimento di un modello di sviluppoma anche del suo involucro legittimante: la democrazia.

PIAZZA GRANDEIl Golfo del Messico sta morendo

SECONDO TEMPO

di Kerry Kennedy*

Èpassato più di un anno dallo sversa-mento nel Golfo del Messico di 170milioni di galloni di greggio e 2 mi-lioni di galloni di dispersanti tossici

da parte di un’azienda privata operante inacque pubbliche. E mancano ancora sta-tistiche accurate e affidabili sull’impattodel disastro sulla salute dei residenti.Insieme a Stephen Bradberry – d i re t t o reesecutivo dell’Alliance Institute di NewOrleans e vincitore nel 2005 del Rfk HumanRights Award – ho fatto parte di una dele-gazione che ha attraversato la regione del-la Costa del Golfo, parlando con pescatoridi ostriche e di gamberi, ristoratori e re-sidenti, delle malattie di cui hanno soffer-to dopo la calamità.Mi è subito tornato alla memoria il viaggiodi mio padre, Robert Kennedy, nel deltadel Mississippi nel 1967. Rimase scanda-lizzato dalla povertà, dai bambini il cuiventre era gonfio dalla fame. Credeva fer-mamente che avessimo un dovere, comenazione, di alleviare la loro sofferenza e le-nire il loro dolore. Oggi, i figli e i nipoti diquelle stesse famiglie continuano a soffri-re per la negligenza sistematica del gover-no, l’eredità debilitante di comunità mar-ginalizzate per il colore della pelle, per lareligione, per il livello di educazione, per ilreddito o per l’accesso al potere.Ora deve intervenire il governo federale. ABiloxi, in Mississippi, un pescatore di no-me Kwan ci ha raccontato di aver fatto par-te di una squadra di pulizia per la Bp, e ci hadetto che lui e i suoi compagni hanno avu-to da allora irritazioni cutanee su tutto ilcorpo, che prudono fino al sanguinamen-to. In quella città, la struttura per l’assi-stenza sanitaria è talmente oberata, che civogliono tre mesi per un appuntamentocon il dottore. Anche Catfish Miller, un al-tro pescatore, ha lavorato in una squadradi pulizia per la Bp. Gli furono negati iguanti, un respiratore, occhiali o qualsiasialtra attrezzatura protettiva. Ha sofferto diforti emicranie, infezioni alle orecchie, epiaghe nel naso e in gola per mesi a segui-re. Ci ha detto che nessun dottore da cui èstato visitato ha voluto collegare i suoi di-sturbi all’intossicazione.Abbiamo sentito dozzine di persone in tut-ta la regione raccontare di simili problemidi salute e degli ostacoli al trattamento,che includevano il dover attraversaregrandi distanze per raggiungere le struttu-re sanitarie e costi per comunità già im-poverite. Ci sono anche molte altre ragio-ni. I dottori del posto generalmente nonhanno la possibilità di accedere all’espe-rienza, alla formazione e alle attrezzatureper diagnosticare un avvelenamento daesposizione ad agenti tossici. Non voglio-

no essere chiamati come testimoni espertiin cause legali contro la Bp. Sono spaven-tati da cause per negligenza e non trattanoi pazienti se non hanno la specializzazio-ne, accrescendo il disincentivo alla dia-gnosi. E, dato che la maggior parte dei pa-zienti sono lavoratori in proprio e non as-sicurati, pochi possono permettersi le co-stose analisi e medicine necessarie perprovare la causa del malessere e ottenerela cura adeguata.Lo scorso anno il presidente Barack Oba-ma si è impegnato affinché i residenti lun-go il Golfo fossero risarciti totalmente(“made whole”). Per onorare tale impe-gno, il Congresso deve garantire che l’as-sistenza sanitaria sia adeguata, vicina e ac-cessibile; che il personale sanitario sia for-mato per diagnosticare, individuare e trat-tare le intossicazioni; e che la popolazionedel Golfo sia trattata con rispetto, qualun-que sia la sua origine. Una soluzione esi-ste. Il senatore Edward M. Kennedy ha fir-mato la prima legge federale che prevedel’istituzione di centri comunitari di assi-stenza sanitariaper le personebisognose.Oggi, 23 milionidi americani di-pendono da queicentri per le cu-re. Con la legisla-zione approvatalo scorso anno, icentri aumente-rebbero fino a

coprire 40 milioni di americani, molti deiquali residenti lungo la Costa del Golfo. Sei Repubblicani al Congresso non manten-gono la minaccia di ridurre il progressoche è già stato compiuto, le popolazionidel Golfo hanno ancora una possibilità. Iprimi soccorritori alla tragedia dell’11 set-tembre non hanno dovuto provare la cau-sa dei loro disturbi per ottenere cure, do-vevano solo dimostrare di essere stati nellevicinanze del luogo dell’attacco terroristi-co.In maniera analoga, i 150mila partecipantialle squadre di pulizia che si sono sacrifi-cati, le loro famiglie e i loro vicini che vi-vono lungo la Costa del Golfo, non dovreb-bero dover dimostrare che i loro sintomisono stati causati dalla catastrofe della Bp,solo che erano lì. È arrivato il momento difornire alla famiglie della Costa del Golfol’assistenza sanitaria che meritano.

*Presidente del Robert F. Kennedy Center forJustice and Human Rights

Presidente Onorario della Robert F. KennedyFoundation of Europe

È passato più di un annodallo sversamentoin mare di 170 milionidi galloni di greggioI Repubblicani ostacolanol’assistenza sanitaria

LETTERA DALL’ESILIO di Flavia Perina

Le ministre di B.?Non pervenute

C aro direttore, che finehanno fatto le mini-

stre? Le dame di Silvio Ber-lusconi (la definizione èsua: la usò chiamandolesul palco al primo e unicocongresso del Pdl) sono ti-tolari di dicasteri nell’oc-chio del ciclone della crisi:giovani, donne, turismo,relazioni europee, am-biente, scuola e università.Ma le loro tracce si sonoperse da settimane. L’ulti-ma apparizione di MaraCarfagna risale al celebra-to matrimonio con MarcoMezzaroma. Di recente ab-biamo appreso che i no-velli sposi hanno sceltoper le loro vacanze un di-screto resort in Puglia: al-tre segnalazioni non risul-tano, né è dato sapere cosane pensi la titolare dellePari opportunità dell’in-nalzamento dell’età pen-sionabile delle lavoratrici,dell’eventuale applicazio-ne del quoziente familiare

all’eurotassa e di altre si-mili quisquilie. Non per-venuta pure Giorgia Melo-ni: la sola apparizione se-gnalata nel suo blog è a“Cortina Incontra”, qual-che giorno fa, per la pre-sentazione del libro “Nau-fraghi con spettatori”. Ti-tolo evocativo, ma non siparlava del Titanic italia-no. Era una storia di drogascritta dalla compagna delparoliere Mogol. Franca-mente avremmo preferitoconoscere l’opinione del-la ministra sugli ultimi, ca-tastrofici dati su disoccu-pazione giovanile e preca-riato, sugli incidenti inGran Bretagna, sulla pos-

sibilità di un autunno cal-do anche da noi, sulla ra-dicale modifica della cul-tura del lavoro e delle ga-ranzie sociali legata all’ag-giramento dell’articolo18. Mah.«Sono bambine che biso-gna svezzare e proteggere»disse a suo tempo, secon-do la leggenda, il presi-dente del Consiglio rife-rendosi alle donne del suogoverno. E forse aveva ra-gione lui. Per tutelare “lebambine” persino i setti-manali di gossip, quest’an-no, sono avari di notiziesulle ministre. Appena unservizio su Chi della Gel-mini con la figlia a Maratea

e qualche sparsa segnala-zione sulle presentazionidel suo libro di favole(Mondadori, of course)che Mariastella definisce«un quaderno speciale do-ve i bambini potranno la-sciare il loro segno». Vab-bé: ma il pensionamentoritardato agli insegnanti?La buonuscita pagata dopodue anni anziché dopo seimesi? Giusto, sbagliato,oppure che? Della Presti-giacomo sappiamo che staa Panarea. Che si è arrab-biata per la cancellazionedei sistema di tracciabilitàdei rifiuti che avrebbe do-vuto partire il 1° settembree che lo ha definito «un re-

galo alle ecomafie». La que-stione è finita lì. Non risul-ta che il ripristino del Si-stri sia entrato nel tortuo-so dibattito sulle modifi-che alla manovra. Perse letracce anche della neo-no-minata Anna Maria Berni-ni, che pure come mini-stro delle Politiche Comu-nitarie dovrebbe averequalcosa da spiegarci do-po il summit Merkel-Sar-kozy. In affanno afasicoMichela Brambilla. Da-vanti alla rivolta dell’inte-ro settore turistico per lacancellazione dei ponti, silimita a farci sapere attra-verso un’intervista al Cor-riere che «sta riflettendo».Un anno dopo l’estate ve-lenosa dello strappo conFini e l’autunno caldo delBunga Bunga, quando era-no state le ragazze del Ca-valiere a tenere la prima li-nea delle risse televisive edella difesa a lingua arma-ta del premier, la compo-

nente rosa del governo ap-pare improvvisamentesfiorita, oscurata, disinte-ressante. Eclissata la San-tanché. Ammutolita la Ra-vetto. Sparita la Polidori.Signore che a suo tempovalevano un apertura dipagina a ogni sospiro. Pu-re l’Ape Regina Sabina Be-gan ha dovuto affidarsi auna paparazzata con ItaloBocchino per riconquista-re qualche titolo, lei che èstata la regina delle inter-viste e delle fotografie, ri-cercata più di Pippa Mid-dleton e ascoltata più di Ri-ta Levi Montalcini. Il fatto èche per esercitare un ruo-lo politico, persino in Ita-lia, persino nell’Italia ber-lusconiana, alla fine è ne-cessario avere un’opinio-ne e un po’ di coraggio nel-l’esprimerla. Non è un la-voro da bambine né da da-migelle di corte. E non ba-sta essere le più belle delreame per impararlo.

La marea nera che lo scorso anno sconvolse il Golfo del Messico. Sopra, Kerry Ke n n e dy (FOTO LAPRESSE)

Sabato 20 agosto 2011 pagina 19

Furio Colombo A DOMANDA RISPONDO7

MAIL B OXL’evoluzione per la Legadallo Stato alle tribùRousseau propugnava il ritornoalla natura e Bossi propugna il ri-torno alle tribù. Tre ministeri aMonza sono l’inizio dell’inversio -ne dallo stato alla tribù. DopoMonza verranno Palermo, Caglia-ri, Caserta e Foggia. Quindi le Re-gioni e le Province, a loro volta,dovranno cedere gli assessoratiad altre città e comuni. Bossi si stamostrando un buon capo tribù. Ilproblema sorge nel caso dellasuccessione: il nuovo ministro re-sterà a Monza o si trasferirà a ...Ta-ranto? Oppure i tre ministerimonzesi sono divenuti di proprie-tà leghista da poter lasciare in ere-dità? Insomma, si va dalla sparti-zione dei ministeri alla spartizionedelle sedi ministeriali. Arrivati aquesto punto si potrebbero avereministeri itineranti: un mese perogni regione e una settimana perogni provincia. Voltaire rispose aRousseau che aveva da tempoperduto l’abitudine a camminarea quattro zampe. E noi abbiamoperso l’abitudine alla caccia.Francesco Olivieri

Attenti all’Ivae agli aumenti ingiustificatiIl sig. Franco Taccia, in una letterada voi pubblicata, mentre si dicesconcertato da quello che si man-gia alla “mensa della Camera”, e aquale prezzo, sostiene, giusta-mente, che l’eventuale aumentodell’Iva colpirebbe soprattutto ipoveracci, perché peserebbe an-che sulle bollette di acqua, luce egas. Aggiungo io che, mentre nellebollette un punto percentuale inpiù entrerebbe in un puro calcolomatematico (un servizio da 100 +iva invece di 120” c o s t e re b b e121”), per tutti gli altri prodotti lacosa non sarà così semplice. Infat-ti - non credo che si facciano con-trolli in questa direzione - ipotiz-zando che il prezzo su esposto siriferisca ad un oggetto invece chead un servizio, i commercianti, cimarceranno e “a rro t o n d e r a n n o ”il prezzo a 125 se non a 130 euro.Gli aumenti ingiustificati dovuti alpassaggio all’euro, senza che fos-sero fatti dei controlli preventivi ea posteriori, li conosciamo tutti.Un’altra cosa, a mio avviso, igno-bile, è il congelamento del Tfr pergli statali che andranno in pensio-

ne. C’è chi aspettava il Tfr, peresempio, per ristrutturare la casa;o per togliersi i debiti; o per rifarsii denti. Ma questo i nostri gover-nanti non lo possono capire: loro,i denti, se li rifanno gratis.Pasquala Trobia, Caltanissetta

L’egoismo dei nostri ricchicosì diversi da BuffettQuando qualcuno in America,propose l’abolizione della tassa disuccessione, alcuni dei ricchi si

opposero dicendo: “Ai nostri figliabbiamo pensato durante la no-stra vita lavorativa. È giusto che,quando moriamo, questo paese(l’America) che ci ha dato la pos-sibilità con il lavoro di diventarericchi si prenda qualcosa, della no-stra ricchezza”. I nostri ricchi di-ventati politici, nel difendere il lo-ro patrimonio, oltre la vita, hannodimostrato, col più completo di-sprezzo per le classi più deboli,poiché hanno a loro demandato ilmantenimento del paese. Solopersone dello spessore del finan-ziere americano Buffet hanno ilcoraggio di dire: “Noi super ricchitroppo coccolati dalla politica oradobbiamo pagare le tasse, nonpossiamo più pretendere che ilcarico fiscale dei nostri dipenden-ti arrivi al 45% mentre noi, comegestori di fondi, paghiamo il 15%”.I nostri ricchi invece consideranoquesta forma di equità fiscale co-me la conseguenza del più sfrena-to comunismo, da combatterecon ogni mezzo. È questa forma difurbizia che ci farà sprofondarenel baratro, facendo sentire nelgiusto i nostri miliardari antico-munisti, accecati dal desiderio didifendere una ricchezza a volte in-difendibile .Marco Grasso

Altro che i mercati,la crisi è colpa dei politiciI mercati non sono irrazionali, e la

tendenza a voler far apparire la fi-nanza slegata dall’economia con-creta è soltanto uno stratagemmaeuristico per evitare di ricono-scere e affrontare i problemi. Inquesti giorni le borse sono crol-late perché ci si è accorti che laripresa è inesistente. I dati sullacrescita del Pil di Europa, StatiUniti e Giappone sono moltochiari. Inoltre la questione del de-bito non è stata risolta e sembrapeggiorare a causa della mancan-za di una strategia per invertire lacrescita del debito. Per quale mo-tivo un investitore dovrebbe ri-schiare il proprio capitale puntan-do su qualcosa che è evidente-

mente inaffidabile? Quindi, percortesia, si smetta di dire che imercati sono irrazionali, perché lapolitica sta dimostrando di essermolto meno credibile.Cristiano Martorella

Non chiedete a Formigonidei privilegi del VaticanoNon si osi chiedere a Formigoni,pluripresidente della RegioneLombardia, cosa ne pensi di mo-dificare le regole per la devoluzio-ne dell’8 per mille alla Chiesa e perappurare quanto dell’Ici abbuona-ta ad essa abbia giustificazione op-pure no. Risponderà, come ha fat-to in un’intervista a Radio24 di re-cente, che alla Chiesa queste co-stose cortesie sono dovute, per-ché da esse sorgono oratori eopere di bene. Forse Formigoninon ha letto il libro “Vaticano spa”di Gianluigi Nuzzi, dove è docu-mentato come al Vaticano non siproduca solo “farina per fareostie”. Di pari passo con questoschierarsi a favore di tutto ciò chealla Chiesa-Vaticano è concesso,vanno le dichiarazioni di tanti po-litici che da quella parte voglionoassicurarsi voti. Noi abbiamo lafortuna di stare in Italia, dove laChiesa cattolica fa in modo che ilnostro paese non scivoli nel pec-cato, non così come nei paesi incui all’influenza ecclesiastica nonsi dà alcuna importanza. Con essadobbiamo fare i conti, anzi la con-ta dei voti. È proprio per questoche a sentire declamare versi in fa-vore della Chiesa, da parte di po-litici con essa schierati - nomi a ca-so: Binetti, Gasparri, Buttiglione,Casini, Giovanardi - non si puònon pensare che essi parlano cosìproprio perché schierati, per par-tito preso o per voto di scambio. Ècosì che in Italia ci terremo il nonriconoscimento delle coppie difatto e tante altre virtù di cui, co-

me paese ospitante il Vaticano,dobbiamo andar fieri.Angelo Umana

Quell’intervista di Marrazzolascia l’amaro in boccaL’intervista di Marrazzo a Repub-blica, con la sua ammissione “del -l’e rro re ” ci lascia l’amaro in boccaper l’ovvietà e la reticenza. Leconseguenze della fine anticipatadel suo mandato sono infatti graviper i provvedimenti non perfezio-nati, parte del suo programmaelettorale. Tra questi ricorderòinnanzitutto il Piano paesaggisti-co, frutto di una sofisticata e co-stosa rilevazione più che decen-nale, che avrebbe dovuto tutelaree proteggere le parti più pregiatedel territorio laziale (coste, laghi,boschi) e che la Polverini non hanessuna fretta di approvare. Maanche le giustificazioni addotteper le sue frequentazioni sonouno schiaffo a tutto il genere fem-minile. E se poi qualche gesto d’in -sofferenza ci scappa ciò non toglienulla al merito di una faticosa rou-tine quotidiana sopportata eroi-camente .Paola Mariotti

I nostri erroriPur senza alcuna richiesta formaledi smentita o precisazione, micorre anche velocemente l’obbli -go di scusarmi con i colleghi di“Repubblica” e del “Ve n e rd ì ”.Mercoledì scorso qui avevo se-gnalato una scorrettezza da parteloro, una mancata pubblicazionedi una mia lettera, in un corsivotitolato “A ridatece la prima ‘Re -pubblica’ ”. Alla luce del fatto cheinvece tale precisazione è statapubblicata due settimane dopo,sul “Ve n e rd ì ” di ieri, 19 agosto, siapure pasticciando ingannevol-mente nella loro replica sul termi-ne “esterni” riferito ai giornalistiextra tg, dovrei cambiare almenoil titolo, non so, “A ridatece la pri-ma ‘Repubblica’ ma anche questapur pasticciata non è male…” ocose del genere. Debbo questescuse non tanto nel merito (laspiegazione sui “tempi tipograficidi pubblicazione di un settimana-le” cozza contro il buon senso diuna telefonata per avvisare comeda me richiesto esplicitamente ecomunque la replica è appiccica-ticcia e fuorviante) quanto nel piùgenerale discorso dell’essere abi-tualmente i lettori/cittadini “sen -za difesa” nei confronti dei media.Resta una questione decisiva, inquesto caso specifico con una ec-cezione arrotondata di cui benvolentieri e “speranzosamente”do atto.Oliviero Beha

C aro Colombo, ho visto, bendistribuite su tutte le reti, le

immagini del Papa festeggiato daigiovani “Papa boys” in Spagna. Belleimmagini, bei ragazzi, bella festa. Unafesta di famiglie agiate, con buonescuole e qualche carta già in serbo peril futuro, una festa di ragazzi per benein un mondo per bene. Ma non soquale sia il loro mondo. Vedo che sonotutti raccolti intorno a una grandefede. Ma sembrano voltare le spalle aquel che succede nel mondo, dagliannegati nel Mediterraneo ai morti disete in Somalia. Sto generalizzando?

Donatella

SÌ, STAI generalizzando se ti riferisci atutto l’universo cristiano, specialmente giovane,quasi il solo che produca, in numeri grandissimi,donazione e volontariato. Non staigeneralizzando se ti riferisci a ciò che le tv cihanno fatto vedere, raccontandoci “la festa delPa p a ” in Spagna. Come festa è modesta,perché manca del tutto un’idea del mondo,manca una parola d’ordine a tanti ragazzivolonterosi in uno dei momenti più brutti etragici della storia. Qualcosa non va se in pienoferragosto sono i Radicali a digiunare e (alcunidi loro) a spendere giorni, che sarebbero divacanza, nelle carceri perché pensano che nonci sia un minuto da perdere e che certa gente (idetenuti) soffra troppo se continuiamo a nonprestare attenzione. Quel che vediamo inquesta serie di immagini sul viaggio del Papa inSpagna, è una cerimoniosità che ucciderebbequalunque slancio, misure di sicurezza chesembrano di gran lunga prevalere sul sensodell’evento, e un progetto sproporzionatamente

piccolo per un viaggio del capo della Chiesacattolica, per un raduno di tanti giovani da ogniparte del mondo. E infatti, rispetto al passato, igiovani non sono moltissimi e quasi tutti(sembra) agiati e bianchi. Viene l’impulso a unadomanda impropria: possibile che il Papa, capodella più grande e potente (in termini diinfluenza e di ispirazione) fra le chieseorganizzate del mondo, si accontenti di cosìpoco? Certo, è un momento in cui Obama nonriesce a parlare al mondo (non riesce a parlareal suo popolo), sono i giorni in cui Merkel eSarkozy appaiono sulla scena come duepersonaggi di una brutta commedia dell’arte. Epersino i non credenti troverebbero conforto inuna grande presenza che ispirasseconsapevolezza della tragedia, un senso diaiuto, fiducia, legami reciproci, sostegno deipoveri, la fame, le disperazioni, le rivolte,l’immensa solitudine di interi Paesi a cuivengono indicate la Borsa e il mercato comeuniche unità di misura della felicità e dellasperanza. Ammetto di essermi lasciatotrasportare dal senso di emergenza delmomento. La Comunità di Sant’Egidio e millevolontariati in Italia potrebbero a buon dirittorispondermi: “Ma noi siamo il Papa, siamo laChiesa, siamo quei giovani”. Allora prendetequesta lettera come una reazione alle falseprediche dei telegiornali.

Furio Colombo - Il Fatto Quotidiano00193 Roma, via Valadier n. 42l e t t e re @ i l f a t t o q u o t i d i a n o. i t

IL PAPAVUOLE POCO

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IL FATTO di ieri 20 agosto1944Alle 22 e 31 del 20 agosto ‘44, dopo il lapidario annuncio“Qui radio nazionale francese”, la Marsigliese irrompevanelle case di Parigi, insorta il giorno prima, dopo 52 mesi dioccupazione nazista. A decidere, in uno studio clandestino,di incoraggiare gli uomini della Resistenza, trasmettendo lavoce della Francia libera, era stato Jean Guignebert,ministro dell’Informazione ad interim. Così, riprese dallaBBC e dalla Radio americana in Europa, le notiziesull’insurrezione di Parigi raggiunsero il mondo. Mentre lacittà, stretta nella morsa della Gestapo e della polizia diVichy, si liberava da sola, a colpi di barricate, come ai tempidella Comune, dalla Bastiglia, a Saint Michel, a Places desVosges. Senza attendere gli alleati e le truppe regolarifrancesi, giunte alla porta d’Orléans solo all’alba del 25. Èl’agosto di gloria di Parigi, la città “oltraggiata ma liberata”,come dirà De Gaulle pensando agli anni disonorevoli delcollaborazionismo. E soprattutto risparmiata dal generalevon Choltitz, deciso a disobbedire al folle diktat didistruzione totale del Fuhrer e pronto a firmare la resa.Dopo 1931 giorni da quando il primo soldato dellaWermacht aveva messo piede sotto l’Arc de Triomphe.

Giovanna Gabrielli

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