Quotidiano Meeting 2011 - domenica 21 agosto

20
Il concerto di Sparagna pag. 5 Ramadan in Fiera pag. 7 Social Meeting pag. 17 Pubblichiamo il messaggio inviato dal Segretario di Stato Cardinal Berto- ne al Vescovo di Rimini Monsignor Francesco Lambiasi con il saluto di Papa Benedetto XVI al Meeting 2011 ccellenza Reverendissima, anche que- st’anno ho la gioia di trasmettere il cordiale saluto del Santo Padre a Vo- stra Eccellenza, agli organizzatori e a tutti i partecipanti al Meeting per l’A- micizia tra i Popoli, che si svolge in questi giorni a Rimini. Il tema scelto per l’edizione 2011 - «E l’esistenza diventa un’immensa cer- tezza» - suscita vari profondi interrogativi: che cos’è l’esistenza? Che cos’è la certezza? E so- prattutto: qual è il fondamento della certezza senza la quale l’uomo non può vivere? Sareb- be interessante entrare nella ricchissima rifles- sione che la filosofia, fin dai suoi albori, ha sviluppato attorno all’esperienza dell’esistere, dell’esserci, giungendo a conclusioni impor- tanti, ma spesso anche contraddittorie e parzia- li. Possiamo tuttavia essere condotti direttamente all’essenziale partendo dall’etimologia latina del termine esistenza: ex sistere. Heidegger, interpretandola come un «non permanere», ha messo in evidenza il carattere dinamico della vita dell’uomo. Ma ex sistere evoca in noi almeno altri due significati, ancora più descrittivi dell’esperien- za umana dell’esistere e che, in un certo senso, sono all’origine del dinamismo stesso analizzato da Heidegger. La particella ex ci fa pensare a una provenienza e, nello stesso tempo, a un distacco. L’esistenza sarebbe dun- que uno “stare, essendo provenuti da” e, allo stesso tempo, un “portarsi oltre”, quasi un “tra- scendere” che definisce in modo permanente lo stesso “stare”. Tocchiamo qui il livello più originario della vita umana: la sua creaturalità, il suo essere strutturalmente dipendente da un’origine, il suo essere voluta da qualcuno verso cui, quasi inconsapevolmente, tende. Il compianto mons. Luigi Giussani, che con il suo fecondo carisma è all’origine della mani- festazione riminese, ha più volte insistito su questa dimensione fondamentale dell’uomo. E giustamente, perché è proprio dalla coscienza di essa che deriva la certezza con cui l’uomo affronta l’esistenza. Il riconoscimento della propria origine e la “prossimità” di questa stes- sa origine a tutti i momenti dell’esistenza sono la condizione che permette all’uomo un’auten- tica maturazione della sua personalità, uno sguardo positivo verso il futuro e una feconda incidenza storica. È questo un dato antropolo- gico verificabile già nell’esperienza quotidia- na: un bambino è tanto più certo e sicuro quanto più sperimenta la vicinanza dei genito- ri. Ma proprio rimanendo sull’esempio del bambino capiamo che, da solo, il riconosci- mento della propria origine e, conseguente- mente, della propria strutturale dipendenza non basta. Anzi potrebbe apparire - come la storia ha ampiamente dimostrato - un peso di cui liberarsi. Ciò che rende “forte” il bambino è la certezza dell’amore dei genitori. Occorre, dunque, entrare nell’amore di chi ci ha voluti per poter sperimentare la positività dell’esi- stenza. Se manca una delle due, la coscienza dell’origine e la certezza della meta... segue a pagina 3 Libero Stato in libero Meeting SANTA MESSA Celebra Sua Eccellenza Monsignor Francesco Lambiasi, Vescovo di Rimini. Auditorium B7 ESPERIENZE ALLA PROVA. INCONTRO CON… Partecipano: Raffaele Pugliese, direttore del dipartimento chirurgico polispecialistico all’ospedale Niguarda Ca’ Granda; Stefano Scaringella, responsabile Hospital St. Damien, Madagascar. Introduce Davide Perillo, direttore di Tracce Sala A3 10.00 15.00 21 MEETING Q UOTIDIANO ANNO 21 Numero Uno Domenica 21 AGOSTO 2011 PRIMO PIANO 150 ANNI DI SUSSIDIARIETÀ Incontro in collaborazione con l’Intergruppo Parlamentare per la Sussidiarietà. Partecipa Giorgio Napolitano, Presidente della Repubblica Italiana. Intervengono Enrico Letta, vicesegretario del Pd; Maurizio Lupi, vicepresidente della Camera dei Deputati; Giorgio Vittadini presidente della Fondazione per la Sussidiarietà. Introduce Emilia Guarnieri, presi- dente della Fondazione Meeting per l’Amicizia fra i Popoli Auditorium B7 17.00 PRIMO PIANO E La benedizione del Papa a Rimini Benedetto XVI e Napolitano. Dal loro scambio di messaggi in occasione del 17 marzo ha preso corpo l’idea della mostra «150 anni di sussidiarietà» che oggi il capo dello Stato viene a inaugurare.

description

Il quotidiano del Meeting

Transcript of Quotidiano Meeting 2011 - domenica 21 agosto

Page 1: Quotidiano Meeting 2011 - domenica 21 agosto

Il concerto di Sparagna pag. 5 Ramadan in Fiera pag. 7 Social Meeting pag. 17

Pubblichiamo il messaggio inviatodal Segretario di Stato Cardinal Berto-ne al Vescovo di Rimini MonsignorFrancesco Lambiasi con il saluto diPapa Benedetto XVI al Meeting 2011

ccellenza Reverendissima, anche que-st’anno ho la gioia di trasmettere ilcordiale saluto del Santo Padre a Vo-stra Eccellenza, agli organizzatori e atutti i partecipanti al Meeting per l’A-

micizia tra i Popoli, che si svolge in questigiorni a Rimini. Il tema scelto per l’edizione2011 - «E l’esistenza diventa un’immensa cer-

tezza» - suscita vari profondi interrogativi: checos’è l’esistenza? Che cos’è la certezza? E so-prattutto: qual è il fondamento della certezzasenza la quale l’uomo non può vivere? Sareb-be interessante entrare nella ricchissima rifles-sione che la filosofia, fin dai suoi albori, hasviluppato attorno all’esperienza dell’esistere,dell’esserci, giungendo a conclusioni impor-tanti, ma spesso anche contraddittorie e parzia-li. Possiamo tuttavia essere condotti direttamenteall’essenziale partendo dall’etimologia latinadel termine esistenza: ex sistere. Heidegger,interpretandola come un «non permanere», hamesso in evidenza il carattere dinamico dellavita dell’uomo. Ma ex sistere evoca in noi almeno altri duesignificati, ancora più descrittivi dell’esperien-za umana dell’esistere e che, in un certosenso, sono all’origine del dinamismo stesso

analizzato da Heidegger. La particella ex ci fapensare a una provenienza e, nello stessotempo, a un distacco. L’esistenza sarebbe dun-que uno “stare, essendo provenuti da” e, allostesso tempo, un “portarsi oltre”, quasi un “tra-scendere” che definisce in modo permanentelo stesso “stare”. Tocchiamo qui il livello piùoriginario della vita umana: la sua creaturalità,il suo essere strutturalmente dipendente daun’origine, il suo essere voluta da qualcunoverso cui, quasi inconsapevolmente, tende. Ilcompianto mons. Luigi Giussani, che con ilsuo fecondo carisma è all’origine della mani-festazione riminese, ha più volte insistito suquesta dimensione fondamentale dell’uomo. Egiustamente, perché è proprio dalla coscienzadi essa che deriva la certezza con cui l’uomoaffronta l’esistenza. Il riconoscimento dellapropria origine e la “prossimità” di questa stes-sa origine a tutti i momenti dell’esistenza sono

la condizione che permette all’uomo un’auten-tica maturazione della sua personalità, unosguardo positivo verso il futuro e una fecondaincidenza storica. È questo un dato antropolo-gico verificabile già nell’esperienza quotidia-na: un bambino è tanto più certo e sicuroquanto più sperimenta la vicinanza dei genito-ri. Ma proprio rimanendo sull’esempio delbambino capiamo che, da solo, il riconosci-mento della propria origine e, conseguente-mente, della propria strutturale dipendenzanon basta. Anzi potrebbe apparire - come lastoria ha ampiamente dimostrato - un peso dicui liberarsi. Ciò che rende “forte” il bambinoè la certezza dell’amore dei genitori. Occorre,dunque, entrare nell’amore di chi ci ha volutiper poter sperimentare la positività dell’esi-stenza. Se manca una delle due, la coscienzadell’origine e la certezza della meta...

segue a pagina 3

Libero Statoin libero Meeting

SANTA MESSA Celebra Sua Eccellenza

Monsignor Francesco Lambiasi,Vescovo di Rimini. Auditorium B7

ESPERIENZE ALLAPROVA. INCONTRO

CON… Partecipano: Raffaele Pugliese,direttore del dipartimento chirurgicopolispecialistico all’ospedaleNiguarda Ca’ Granda; StefanoScaringella, responsabile HospitalSt. Damien, Madagascar. IntroduceDavide Perillo, direttore di TracceSala A3

10.00

15.00 21

MEETING

QUOTIDIANO

ANNO 21Numero Uno

Domenica

21AGOSTO2011

PRIMO PIANO150 ANNI DI SUSSIDIARIETÀ

Incontro in collaborazione conl’Intergruppo Parlamentare per laSussidiarietà. Partecipa GiorgioNapolitano, Presidente dellaRepubblica Italiana. IntervengonoEnrico Letta, vicesegretario del Pd;Maurizio Lupi, vicepresidente dellaCamera dei Deputati; GiorgioVittadini presidente dellaFondazione per la Sussidiarietà.Introduce Emilia Guarnieri, presi-dente della Fondazione Meetingper l’Amicizia fra i PopoliAuditorium B7

17.00

PRIMO PIANO

E

La benedizione del Papa a Rimini

Benedetto XVI e Napolitano. Dal loro scambio dimessaggi in occasione del 17 marzo ha preso corpo

l’idea della mostra «150 anni di sussidiarietà» che oggi il capo dello Stato viene a inaugurare.

Page 2: Quotidiano Meeting 2011 - domenica 21 agosto

PRIMO PIANO

2 21 agosto

Sbagliato definirla una «visita dicortesia». Riduttivo parlare di “in-contro istituzionale”. L’arrivo delpresidente della Repubblica GiorgioNapolitano, terzo Capo dello Statoad entrare nei padiglioni del Mee-ting di Rimini, è il naturale evolver-si di un percorso iniziato lo scorso17 marzo. In quell’occasione Napo-litano, davanti a senatori e deputatiriuniti nell’Aula di Montecitorio,spiegò lo spirito con cui erano stateconcepite le celebrazioni per i 150anni dell’Unitàd’Italia: memoriae riflessione, maanche orgoglio,fiducia, sensodella missione edell’unità nazio-nale. Senza di-menticare «la co-scienza criticadei problemi ri-masti irrisolti edelle nuove sfideda affrontare».

Lo stesso gior-no, prima di queldiscorso, il capo dello Stato avevaricevuto il messaggio di papa Bene-detto XVI che si era soffermato sulRisorgimento e sul contributo «fon-damentale» del Cristianesimo «allacostruzione dell’identità italiana at-traverso l’opera della Chiesa, dellesue istituzioni educative ed assisten-ziali».

Da quel dialogo si dipana il filorosso che porta fino a Rimini. Un fi-lo rosso che può essere racchiuso inuna parola: sussidiarietà. Quando

Napolitano ha visto la mostra realiz-zata dalla Fondazione per la Sussi-diarietà non ha avuto dubbi e ha ac-cettato l’invito del Meeting superan-do le perplessità che pure gli veniva-no espresse.

Sussidiarietà è sicuramente la pa-rola che meglio descrive quel dina-mismo che ha portato alla nascitadello Stato unitario. Quel dinami-smo che ha visto tra i suoi protago-nisti tanto la tradizione laico-comu-nista, che è alla base della formazio-

ne del capo delloStato, quanto quel-la cattolica.

Questo è ciò cheporta Napolitano,che insieme a Giu-liano Amato (an-che lui ospite delMeeting martedì)ha investito granparte del proprioimpegno sulle ce-lebrazioni dei 150anni dell’Unità d’I-talia, oggi al Mee-ting. Per capirlo

basta tornare ancora una volta aquelle parole pronunciate il 17 mar-zo: «Nella nostra storia e nella no-stra visione, la parola unità si sposacon altre: pluralità, diversità, solida-rietà, sussidiarietà».

Pur inserita nel contesto del cen-tocinquantenario dell’Unità, è in-dubbio che la visita di Napolitanosia profondamente legata all’attua-lità. Da mesi il presidente della Re-pubblica rinnova il proprio appelloaffinché le forze politiche si con-

frontino e affrontino insieme le sfi-de del paese a partire dalla crisi eco-nomica.

L’invito al dialogo è una costantedei suoi ultimi interventi pubblici.Oggi, sul palco con il capo delloStato, ci saranno il vicepresidentedella Camera Maurizio Lupi e il vi-cesegretario del Pd Enrico Letta.Entrambi impegnati in prima lineanei rispettivi schieramenti.

Una cosa che non gli ha impeditonel 2003 di dar vita, insieme a colle-ghi di centrodestra e centrosinistra econ la collaborazione della Fonda-zione per la Sussidiarietà che ne cu-ra la segreteria scientifica, all’Inter-gruppo parlamentare per la sussidia-rietà. Oggi l’Intergruppo, che non a

caso collabora all’organizzazionedell’incontro del Meeting, conta ol-tre 320 tra deputati e senatori. E si èdistinto per alcune “battaglie” comequella per la difesa del 5 per mille oper lo statuto delle imprese. Il tuttopartendo da un confronto vero sultema della sussidiarietà.

Non è un segreto che Napolitanoabbia molto a cuore un’esperienzaparlamentare di questo tipo. Un’e-sperienza che proprio al Meeting,nel 2004, presentò un documentoche riletto oggi fa una certa impres-sione. A partire dal titolo «Politicaper il popolo, politica del popolo».

«Far cadere l’incomunicabilitache caratterizza la politica italiana -scrivevano allora - transitando verso

Non è mai un giorno qualsiasi per ilMeeting quando un presidente della Re-pubblica arriva a Rimini. Giorgio Napolita-no, infatti, non è il primo presidente dellaRepubblica che viene come ospite dellarassegna. Nel 1983, l’anno dopo il Meetingche vide come protagonista assoluto PapaGiovanni Paolo II, fu invitato l’allora pre-sidente Sandro Pertini. Sembrava ormaitutto pronto per accogliere la massima ca-rica dello Stato quando improvvisamentearrivò un comunicato in cui Pertini rinun-ciava a venire al Meeting per un doloreconseguente ad una caduta durante unapasseggiata. Da molti fu ritenuta una scu-sa: «Fummo molto sorpresi che il presi-dente Pertini non potesse venire al Mee-

ting, tanto più che il presunto infortunionon gli impedì di presenziare ad altri impe-gni istituzionali i giorni successivi» dicel’ex portavoce del Meeting di Rimini, RobiRonza. Nel 1991 il presidente Cossiga sipresentò al Meeting (successivamente ven-ne anche nel 2003), senza fronzoli istitu-zionali come era solito, e volle indossare lamaglietta dei lavoratori volontari in una vi-sita che «segnò la storia del Meeting»(queste erano le parole presenti nel comu-nicato stampa del Meeting dopo la mortedi Cossiga lo scorso anno). Il presidente sirivolse soprattutto ai giovani: «Ebbene ioho pensato che vado via di qui certo che laChiesa d’Italia e la comunità politica ita-liana possono anche grazie a voi sperare

nel proprio futuro. Qual è il mio saluto?Siate liberi, siate liberi dal potere e siate li-beri dalla demagogia contro il potere. Siatefreschi, abbiate la fantasia dei figli diDio».

Decisiva anche la visita del 1993 di O-scar Luigi Scalfaro (il quale visitò conmolto interesse la Mostra delle chiese ru-pestri di Matera e al quale fu donata unatarga devozionale alla Madonna di San Lu-ca a cui il presidente è molto affezionato):per lui infatti arrivò al Meeting anche donGiussani, che, dopo una lettera dello stessoScalfaro, lasciò La Thuile dove si stavasvolgendo un raduno di ragazzi del Clu perintervenire all’incontro con il presidente.

Marco Capizzi

A sinistra don Luigi Giussani e Oscar Luigi Scalfaro al Meeting del 1993Sotto Francesco Cossiga con la maglietta della militanza nel 1991.

Il capo dello Stato Giorgio Napolitano sarà oggi per la prima volta al Meeting.

IL COLLENapolitano-daynel nome dell’unità Il capo dello Stato inaugura la XXXII edizione del Meeting di Rimini con un occhio ai 150 anni dell’Italia e uno al dialogo tra i partiti

Da Pertini al Cossiga-show metti un presidente a Rimini

Il 17 marzo alla Cameraaveva detto:

«Nella nostra storia e nella nostra visione

la parola unità si sposacon pluralità, diversità

e sussidiarietà»

Alle 16 l’arrivoin FieraIl presidente della RepubblicaGiogio Napolitano arriverà que-sta mattina a Rimini. Ecco il pro-gramma della sua giornata:

ore 12.30Il capo dello Stato parteciperà aduna cerimonia in piazza TreMartiri con deposizione di unacorona in ricordo dell’eccidio ditre partigiani riminesi.

ore 16Napolitano arriverà alla NuovaFiera per l’inaugurazione dellaXXXII edizione del Meeting perl’amicizia fra i popoli. Il presi-dente della Repubblica saluteràle autorità presenti e i responsa-bili del Meeting e poi visiterà lamostra «150 anni di sussidia-rietà - Le forze che cambiano lastoria sono le stesse che cambia-no il cuore dell’uomo» dove tro-verà ad attenderlo i ragazzi chehanno realizzato l’esposizione.

ore 17Nel salone B7 il presidente dellaRepubblica parteciperà all’in-contro 150 anni di sussidiarietàinsieme al vicepresidente dellaCamera Maurizio Lupi, al vicese-gretario del Pd Enrico Letta, allapresidente della Fondazione perla Sussidiarietà Giorgio Vittadi-ni. Introdurrà l’incontro il presi-dente della Fondazione Meetingper l’amicizia fra i popoli EmiliaGuarnieri.

La visita

Page 3: Quotidiano Meeting 2011 - domenica 21 agosto

La certezza che redime il genere u-mano passa attraverso le mani dei sa-cerdoti. Un paradosso, uno scandaloper molti (specie se lo sguardo è pienodei limiti delle persone e dei loro com-portamenti) eppure una verità che aMadrid, alla Giornata mondiale dellagioventù, papa Benedetto XVI ha vo-luto sottolineare in prima persona, conl’esempio, amministrando il sacra-mento della riconciliazione a quattrogiovani.

Poi, parlando ai seminaristi riunitinella chiesa madre dell’arcidiocesi diMadrid, Santa Maria la Real de La Al-

mudena, ha invitato a essere «compa-gni di viaggio e servitori degli uomi-ni», una missione possibile a una con-dizione: «configurarsi a Cristo». «Ciòcomporta identificarsi sempre di piùcon Colui che per noi si è fatto servo,sacerdote e vittima. Configurarsi a Luiè, in realtà, il compito per il quale ognisacerdote si deve spendere per tutta lavita. Già sappiamo - ha però aggiuntoil Papa quasi a rincuorare il camminodi seminaristi e preti - che tale compitoci sorpassa e non potremo raggiunger-lo pienamente. Però, come dice sanPaolo, corriamo verso la meta speran-

do di raggiungerla». La Chiesa, hacontinuato il Pontefice, parlando in uncerto senso anche della sua personalemissione, «è creata da Cristo mediantelo Spirito Santo e, allo stesso tempo,risultato di quanti la costituiamo con lanostra santità e con i nostri peccati.Così ha voluto Dio, che non disdegnadi fare di poveri e peccatori suoi amicie strumenti di redenzione del genere u-mano. Noi - ha precisato - dobbiamoessere santi per non creare una con-traddizione fra il segno che siamo e larealtà che vogliamo significare».

Un compito che non esime i sacer-

doti da un confronto anche duro con lamentalità dominante: «Può darsi che vidisprezzino, come si suole fare versocoloro che richiamano mete più alte osmascherano gli idoli dinanzi ai qualioggi molti si prostrano. Sarà allora cheuna vita profondamente radicata inCristo si rivelerà realmente come unanovità, attraendo con forza coloro cheveramente cercano Dio, la verità e la

giustizia». Avrà pensato a lungo aquesto il Pontefice ieri sera guardandola sterminata folla di giovani, due mi-lioni, che gli stava davanti nella vegliadi preghiera, evento ormai tradiziona-le delle Gmg. E forse avrà pensato an-che alla testimonianza lasciata dal sa-cerdote Giovanni Paolo II, se ha dettoloro: «Non abbiate paura del mondo».

Adriano Moraglio

segue dalla prima...di bene cui l’uomo è chiamato,diventa impossibile spiegare il dinami-smo profondo dell’esistenza e com-prendere l’uomo. Già nella storia delpopolo di Israele, soprattutto nell’espe-rienza dell’esodo descritta dall’AnticoTestamento, emerge come la forzadella speranza derivi dalla presenzapaterna di Dio che guida il suo popolo,dalla memoria viva delle sue azioni edalla promessa luminosa sul futuro.

L’uomo non può vivere senza unacertezza sul proprio destino. «Soloquando il futuro è certo come realtàpositiva, diventa vivibile anche il pre-sente» (Benedetto XVI, Enc. SpeSalvi, 2). Ma su quale certezza l’uomopuò fondare ragionevolmente la pro-pria esistenza? Qual è, in definitiva, lasperanza che non delude? Con l’av-vento di Cristo la promessa che ali-mentava la speranza del popolo diIsraele raggiunge il suo compimento,assume un volto personale. In CristoGesù il destino dell’uomo è stato strap-pato definitivamente dalla nebulositàche lo circondava. Attraverso il Figlio,nella potenza dello Spirito Santo, ilPadre ci ha svelato definitivamente ilfuturo positivo che ci attende. «Il fattoche questo futuro esista, cambia il pre-sente; il presente viene toccato dallarealtà futura, e così le cose future siriversano in quelle presenti e le presen-ti in quelle future» (ibid., 7). Cristorisorto, presente nella sua Chiesa, neiSacramenti e con il suo Spirito, è ilfondamento ultimo e definitivo dell’e-sistenza, la certezza della nostra spe-ranza. Egli è l’eschaton già presente,colui che fa dell’esistenza stessa unavvenimento positivo, una storia di sal-

un bipolarismo maturo fatto di al-ternanza e di condivisione allo stes-so tempo. Questo e l’obiettivo checiascuna parte politica dovrebbe a-vere. Aprire una nuova fase dellapolitica in cui, nel confronto ancheaspro, si apra sempre lo spazio peril dialogo e la corresponsabilita innome del bene comune. Cercare esviluppare politiche di condivisionesenza che questo faccia saltare i cri-teri-guida di un bipolarismo che, intermini di trasparenza ed efficaciadel sistema, continua a rappresenta-re una conquista di questi anni».

E ancora: «Il bipolarismo nonpuo significare il ritorno ad unaguerra ideologica. Al contrario enostra convinzione che un sistemapolitico moderno, bipolare e adulto

non possa rinunciare alla condivi-sione su alcune priorità per il benedel Paese».

In calce a quel documento, oltreche di Letta e Lupi, c’erano le firmedell’attuale segretario del Pd PierLuigi Bersani e di quello del PdlAngelino Alfano.

Chissà se Napolitano ha avutomodo di leggere quelle pagine. Dicerto non sono affatto distanti daciò che il Capo dello Stato ha dettoe ripetuto in queste settimane. Co-sì, con un occhio alle celebrazionidell’Unità d’Italia e uno all’unitàdelle forze politiche che siedono inParlamento, il capo dello Stato sa-lirà oggi sul palco del Meeting diRimini.

Nicola Imberti

vezza nella quale ogni circostanzarivela il suo vero significato in rappor-to all’eterno. Se manca questa coscien-za è facile cadere nei rischi dell’attuali-smo, nel sensazionalismo delle emo-zioni, in cui tutto si riduce a fenomeno,o della disperazione, nella quale ognicircostanza appare senza senso. Alloral’esistenza diventa una ricerca affanno-sa di avvenimenti, di novità passegge-re, che alla fine, risultano deludenti.Solo la certezza che nasce dalla fedepermette all’uomo di vivere in modointenso il presente e, nello stessotempo, di trascenderlo scorgendo inesso i riflessi dell’eterno cui il tempo èordinato. Solo la presenza riconosciutadi Cristo, fonte della vita e destino del-l’uomo, è capace di risvegliare in noila nostalgia del Paradiso e così diproiettarci con fiducia nel futuro, senzapaure e senza false illusioni.

I drammi del secolo scorso hannoampiamente dimostrato che quandoviene meno la speranza cristiana,quando cioè viene meno la certezzadella fede e il desiderio delle «coseultime», l’uomo si smarrisce e diventavittima del potere, inizia a chiedere lavita a chi la vita non può dare. Unafede senza speranza ha provocato l’in-sorgere di una speranza senza la fede,intramondana.

Oggi più che mai noi cristiani siamochiamati a rendere ragione della spe-ranza che è in noi, a testimoniare nelmondo quell’ «oltre» senza il qualetutto rimane incomprensibile. Ma perquesto occorre «rinascere» come disseGesù a Nicodemo, lasciarsi rigeneraredai Sacramenti e dalla preghiera, risco-prire in essi l’alveo di ogni autenticacertezza. La Chiesa, rendendo presente

nel tempo il mistero dell’eternità diDio, è il soggetto adeguato di questacertezza. Nella comunità ecclesiale lapro-esistenza del Figlio di Dio ci rag-giunge; in essa la vita eterna, a cui tuttal’esistenza è destinata, diventa speri-mentabile già da ora. «L’immortalitàcristiana - affermava all’inizio delsecolo scorso Padre Festugière - ha percarattere proprio di essere l’espansionedi un’amicizia». Cos’è infatti ilParadiso se non il compiersi definitivodell’amicizia con Cristo e tra di noi? Inquesta prospettiva, prosegue il religio-so francese, «poco importa in seguitodove ci si trovi. Il cielo è in verità làdove è il Cristo. Così il cuore che amanon desidera altra gioia se non quelladi vivere sempre presso l’amato».

L’esistenza, dunque, non è un pro-cedere cieco, ma è un andare incontroa colui che ama. Sappiamo quindidove stiamo andando, verso chi siamodiretti e questo orienta tutta l’esistenza.

Eccellenza, auguro che questi brevipensieri possano essere di aiuto percoloro che prendono parte al Meeting.Sua Santità Benedetto XVI desideraassicurare a tutti, con affetto, il Suoricordo nella preghiera e, auspicandoche la riflessione di questi giornirafforzi la certezza che solo Cristo illu-mina pienamente la nostra esistenzaumana, di cuore invia a Lei, ai respon-sabili e agli organizzatori della manife-stazione, come pure a tutti i presenti,una particolare BenedizioneApostolica.

Unisco anch’io un cordiale saluto emi valgo della circostanza per confer-marmi con sensi di distinto ossequio.

Il Pontefice accoltodalla folla a Madridalla Giornata mondialedei giovani.

Joseph Ratzinger è salito al Soglio pontificio nell’aprile del 2005.

IL PAPACerti perché amatiCosì il dubbio è vintoIl cardinal Bertone scrive al Meeting e porta la benedizione di Ratzinger:«Il Paradiso è il compimento dell’amicizia tra noi e Cristo»

«Non abbiate paura del mondo»Due milioni a Madrid per la Gmg

PRIMO PIANO

3 21 agosto

Page 4: Quotidiano Meeting 2011 - domenica 21 agosto

PRIMO PIANO

4 21 agosto

Nei mesi scorsi siamo stati som-mersi da un’ondata di patriottismo, dauna pioggia di studi sul Risorgimentoe poi, passato il 17 marzo, più nulla.La mostra-clou del Meeting «150 annidi sussidiarietà» esce da questo pano-rama, non per rispondere all’uso poli-tico che è stato fatto di questa ricor-renza, ma come occasione di riscoper-ta personale della storia del nostroPaese. Maria Bocci, professoressa diStoria contemporanea alla Cattolica diMilano e tra i curatori dell’esposizio-ne, spiega al Quotidiano Meeting lagenesi della mostra che oggi sarà visi-tata dal capo di Stato Giorgio Napoli-tano.

Professoressa, perché il titolo del-la mostra fa riferimento in partico-lare alla sussidiarietà?

«Ci siamo chiesti cosa abbia tenuto

insieme gli italiani durante secoli didivisione politica. Cos’abbia retto aitraumi della nostra storia, nonostanteil «paese reale» non si sentisse parteattiva del nuovo Stato. Abbiamo rac-contato come molto si debba a unacerta tradizione civica, ben presentefin da prima dell’Unità, irrorata da uncristianesimo radicato dentro le fibredel tessuto sociale. Da qui sono nate i-niziative educative, ospedaliere ed as-sistenziali. Per questo la sussidiarietàè un elemento fondamentale di questi150 anni, come ricordato da Benedet-to XVI».

Il tema del Meeting di quest’annoè la certezza. Che contributo vienedal conoscere la storia del nostroPaese?

«Essere certi è l’unica condizioneper non essere in balìa di chi fa la vo-

ce più grossa. La certezza nello studiodella storia non è uno slogan, qualcosadi statico. Presuppone un rapporto trame che voglio conoscere e un passatodi esperienze di altri uomini. La cono-scenza, e la certezza, sono frutto di u-na relazione tanto più intensa quantopiù mi coinvolgo».

Nella preparazione della mostrasi è accorta di questa dinamica?

«Certo. Abbiamo aggiustato il tiropiù volte. All’inizio avevamo alcune i-potesi che in corso d’opera sono cam-biate. Abbiamo scoperto qualcosa di i-naspettato, la certezza aumenta e si di-

venta capaci di dare ragione del veroche si comincia a scoprire».

Il fondamento da cui muove l’a-zione dei personaggi storici si puòattestare con sicurezza?

«Sì, ad esempio Leonardo Murial-do: era uno dei «santi sociali» dellaTorino dell’800. Viveva cosciente del-le contraddizioni del suo tempo manon in balia di esse. Questo lo possia-mo dire non astrattamente, ma perchéfonti lo testimoniano, come mostria-mo nel lavoro».

Perché lei si è impegnata in unduro lavoro «extra-accademico»?

«Perché a Rimini in questa settima-na si fa vera cultura, non da cenacoliintellettuali. Chi passa dal Meeting re-spira gli orizzonti del mondo e incon-tra uomini e donne vivi».

Pietro Bongiolatti

Enzo Jannacci, 76 anni compiuti lo scorso giugno.In una recente intervista all’Unità ha affermatoche occorre mettersi «in quella condizione che tipermette di assaporare ciò che di buono cova dasempre in Italia e tra gli italiani».

VITTADINIUn Paese incapacedi pensare il futuroStiamo rendendo più difficile la vita dei giovani. La verarisorsa del popolo: partire dal desiderio non dal disgusto

di GIORGIO VITTADINI*Di fronte alla crisi, in un mondo globa-

lizzato in rapido mutamento, se nel breveperiodo è inevitabile e doveroso che ilnostro Paese tagli la spesa pubblica perrimanere in Europa e soprattutto permantenere un certo tenore di vita ed evi-tare l'ulteriore impoverimento dei più po-veri, occorre che, ad ogni livello della so-cietà, venga rimessa in atto una profondadisponibilità al cambiamento. La mostra«150 anni di sussidiarietà», che sarà i-naugurata oggi al Meeting di Rimini allapresenza del presidente della RepubblicaGiorgio Napolitano, intende documenta-re proprio la capacità di cambiamento dalbasso, presente nel DNA del nostro Pae-se, che ha permesso a tante generazionidi affrontare difficoltà di ogni genere, dicostruire i movimenti cattolico e operaio,di resistere come substrato popolare sottoil fascismo, di formulare una Costituzio-ne come compromesso virtuoso tra diver-se ispirazioni ideali, di sviluppare lagrande quantità di piccole imprese chehanno dato vita al boom economico.

Il rischio più grave che stiamo corren-do oggi è la dimenticanza di questa co-stante storica, rendendo in tutti i modipiù difficile la vita delle nuove genera-zioni. Ne è esempio un provvedimentoche annuncia la definitiva assunzione dei53.000 precari della scuola da attuarsi asettembre, una decisione che è stata ri-vendicata come un gran risultato del go-verno. Va detto innanzitutto che questascelta contrasta con quanto avviene inPaesi dove la qualità dell'istruzione è aimassimi livelli e l’incremento del prodot-

to interno lordo è tutt’ora più elevato delnostro (Olanda, Belgio, Regno Unito,Svezia, Norvegia, Finlandia, Polonia, Ce-coslovacchia).

Come dimostra un recente studio dellaComunità Europea (Le cifre chiave dell'i-struzione europea 2009), diversamenteche in Italia, in quei Paesi è naturale chesiano le singole scuole, anche pubbliche(o le autorità locali) ad assumere gli inse-gnanti con contratti non a vita, ma a tem-po (un anno, due anni, cinque anni) cheperò prevedono un compenso ben piùlauto che quelli italiani.

La questione si aggrava rispetto allegiovani generazioni: il ministero, legan-do l'abilitazione alla possibilità di essereassunti, per evitare nuovi precari, impe-dirà alla gran parte dei giovani, non solodi insegnare, ma anche di qualificarsi. Inbase al nuovo provvedimento, ad esem-pio, in Lombardia, solo 400 giovani po-tranno qualificarsi ed entrare a scuola.Oltre a prevedere numeri di abilitati risi-bili e a sfavore di regioni come la Lom-bardia, dove più che in altre la scuola èlegata alla possibilità di crescita, questadecisione implica la chiusura delle portedell’istruzione a giovani freschi e moti-vati, che possono rinnovare la demotivatae sfiduciata scuola italiana.

Ciò significa chiudere ai giovani, dopole porte dell'università, anche quelle del-l'istruzione e quindi mostrare di non ca-pire l'importanza dell’investimento in ca-pitale umano. È la stessa miopia con cuisi è evitato di risolvere il problema del si-stema pensionistico che di fatto si affron-ta non assicurando più le pensioni a chi

oggi è giovane; con cui si ostacolano igiovani che intraprendono attività im-prenditoriali; con cui si lascia che in mol-te professioni si difendano privilegi a di-scapito dell'accesso di nuove leve; concui si permette la speculazione edilizia(con distruzione del territorio) ma conscarsissimi interventi di housing socialeper le giovani coppie; con cui non si dàdiritto a chi fa figli di avere neppure e-senzioni minime; con cui più di2.200.000 giovani tra i 15 e 28 anni chenon lavorano né studiano sono considera-ti nell’indifferenza generale; con cui siconsidera iniziativa marginale insegnaremestieri antichi a giovani, come moltihanno ripreso a fare...

Altro che politica dello sviluppo: para-frasando il titolo di un famoso film, que-sto è un Paese per vecchi, cioè incapacedi progettare il suo futuro, dove una ge-nerazione sta facendo pagare i propri er-rori a chi viene dopo.

Il Meeting di Rimini quest’anno vuolericordare a tutti questa verità, partendonon dal lamento, ma da quel desiderio,quella fede vissuta, quegli ideali popola-ri che aiutano a star di fronte alla realtàin tutti i suoi fattori, a educare e costrui-re sfruttando ogni opportunità. Come hadetto di recente Enzo Jannacci in un’in-tervista sull’Unità, occorre mettersi «inquella condizione particolare che ti per-mette di assaporare ciò che di buono co-va da sempre in Italia e tra gli italiani. Equesto sapore batte il disgusto che ci af-fligge sovrano da troppo tempo».

*Presidente Fondazione per la Sussidiarietà

«Certi della nostra storia: solo così si sfugge al potere» Maria Bocci, curatrice della mostra sui 150 anni, ne spiega la genesi

San Giovanni Bosco. È uno degli emblemi di quel cristianesimo già pre unitario esviluppatosi dopo l’unità bendentro le fibre sociali da cui sononate iniziative educative, ospedaliere e assistenziali.

Oltre alla mostracinque “caffè”La mostra «150 anni di sussidia-rietà. Le forze che cambiano lastoria sono le stesse che cambianoil cuore dell’uomo» si trova nelpadiglione B5. Da lunedì a gio-vedì sempre nel padiglione B5 sisvolgerà il ciclo di incontri «Uncaffè italiano... Domande sull’u-nità». Domani il tema è: «Dall’u-nità alla grande guerra». Parteci-pa la professoressa Bocci insiemea Bressan docente di Storia con-temporanea all’Università di Ma-cerata e Zardin ordinario di Storiamoderna in Cattolica a Milano.

Tutto nel pad. B5

Page 5: Quotidiano Meeting 2011 - domenica 21 agosto

PRIMO PIANO

5 21 agosto

SPARAGNAGli spartiti che han fatto l’ItaliaStasera (piazza Cavour, ore 21.30) lo show del genio della musica popolare. Che è il vero mosaico dell’unità del Paese

Tarantelle, strambotti, poesie ecanti dialettali che corrono velo-ci dal nord al sud Italia, coloran-do degli accenti più svariati lenote di Ambrogio Sparagna edella sua eccezionale orchestra. Ilpiù grande studioso vivente dimusica popolare italiana ci invitaa trascorrere una serata all’inse-gna del ritmo e del divertimento,per conoscere e riscoprire i cantie le danze popolari che hannofatto di ogni nostra singola regio-ne un piccolo mondo con iden-tità, cultura e tradizione proprie.

Sul panorama della nostra Pe-nisola si presenta una grande va-rietà, ma che diventa al contempoespressione dell’Unità nazionale.Non pochi sono infatti i casi dicanti che ricorrono in diversi dia-letti e che raccontano le stessedifficoltà in ambito sociale o ri-volgono preghiere alla Madonna.«È festa. Musica e parole di un’I-talia appassionata» è il titolo delgrande spettacolo a cui Sparagnae l’Orchestra Popolare Italianadell’Auditorium Parco della Mu-sica di Roma da lui fondata e di-retta, ci invitano e che inaugurala XXXII edizione del Meeting.

L’appuntamento (a ingresso li-bero) è fissato per questa sera,domenica 21 agosto, alle ore21.30, in Piazza Cavour, Rimini.Singolare la scelta di situare l’e-vento al di fuori della fiera, pro-prio nel cuore della città che rac-chiude molti aspetti della tradi-zione popolare della riviera a-driatica.

Con l’aiuto del poeta e scrittoreDavide Rondoni e dell’attore e

cantante napoletano Gianni Aver-sano, l’orchestra darà vita ad unavera e propria «festa popolare».Non si tratta di un semplice con-certo, ma di un percorso che, al-ternando canti dialettali, poesie ele più disparate danze della no-stra tradizione, attraversa tutte leregioni d’Italia e parla tutti i suoidialetti: dal milanese al friulano,dal piemontese all’abruzzese, dallaziale al campano, fino ad arri-vare al salentino e al siciliano.

Un evento, dunque, che si offredi dipingere le più svariate iden-

tità storiche del nostro Paese eche ha il desiderio di unire palco-scenico e platea: gli spettatorinon vestiranno gli abiti di sem-plici osservatori e ascoltatori, masarà chiesto loro di unirsi ai cantie alle tarantelle che allieterannoquesta insolita serata a cielo a-perto.

A tenere il ritmo saranno glistrumenti musicali tipici, anchese ormai spesso dimenticati, del-

la nostra tradizione popolare:chitarra, ghironda (strumento acorde di origine medievale),zampogna, flauti pastorali, man-doloncello, tromba, contrabbas-so, tamburelli, percussioni e mol-ti altri. A suonarli saranno giova-ni musicisti solitamente diploma-ti in musica classica, spinti daldesiderio di avvalorare la risco-

perta di strumenti che fanno partedella nostra storia.

Nel corso della serata verrannoraccontate le vicende degli eroipopolari, la devozione religiosa ei canti satirici, sociali, garibaldinie sabaudi che accompagnarono ilpopolo italiano durante gli anniche portarono all’Unità. Un in-treccio fra storia e tradizione checi permetterà di comprendere ilruolo decisivo giocato da entram-bi, non solo negli ultimi 150 annima già dalla poesia di Dante Ali-ghieri.

Sparagna ci parlerà d’amore, dicredenza religiosa e di vicendelegate al lavoro: le principali te-matiche su cui egli sostiene sifondi l’intera tradizione musicalepopolare italiana, e che ha unitola gente nei momenti più difficilidella loro vita e della storia delnostro Paese.

Una vera passione muove l’ar-tista originario di Latina fin daglianni ’70: fin da allora ha dato vi-ta all’Orchestra, che include can-tanti e musicisti per un totale dicirca trenta elementi, e al notoFestival della «Notte della Taran-ta» che si svolge ogni anno in a-gosto in alcune province del Sa-lento.

A guidarlo è stata anzitutto unavera e propria «fame» personaleper la musica, che, attraverso lafigura dei genitori, musicisti tra-dizionali, lo ha accompagnato findall’infanzia. E poi la consapevo-lezza del legame saldo che uniscela tradizione dei canti al nostropopolo.

Laura Bertoli

Non è stato facile allestire una Mo-stra come quella sui «150 anni di sus-sidiarietà». Il protagonista di questaMostra è il popolo italiano, che non èsolo quello unito politicamente 150anni fa, ma è figlio di una civiltà bi-millenaria, che affonda le sue radicinel mondo romano e si cementa nellagrande esperienza cristiana.

L’Italia di tutte le epoche preceden-ti al 1861, pur divisa e lacerata, è unacomunità che ha principi comuni, unafede comune, un modo di vivere e dipensare comune. Se si può parafrasareuna frase mal attribuita a MassimoD’Azeglio, gli «italiani erano già fat-ti», con le loro diverse e splendidecittà, con al centro una cattedrale edi-ficata per onorare Dio e una serie dibotteghe dove veniva esaltato un «la-voro da Dio». Certamente, questo pa-trimonio bimillenario non si è sposatofacilmente con l’Unità politica del

1861. Perplessi i cattolici di fronte al-l’ideologia massonica-risorgimentale,«autoesiliatisi» i mazziniani davanti aquella Casa Savoia, inquieti gli stessigaribaldini.

Il nuovo Stato del 1861, nato ancheper equilibri politici internazionali, pa-gava subito la sua fragilità per l’im-provvisa morte di Cavour, per le diffe-renze sociali, territoriali e regionali,per una «questione romana» da af-frontare, per la guerra al brigantaggiomeridionale. C’erano tutti gli elemen-ti per una rapida dissoluzione di quel-lo Stato. Eppure il «sedime religioso»di cui parlava Gioberti, il grande reali-smo cristiano, l’esperienza umana de-gli italiani ha permesso anche allanuova Italia di superare momentidrammatici. Con filmati, fotografied'epoca, scritte su pannelli, nella Mo-stra sui «150 anni di sussidiarietà» sipuò vedere il percorso di un popolo

che, sull’esperienza del suo passato,riesce a organizzare reti, associazionidi assistenza, di educazione, di aiuto aipiù bisognosi, ai nuovi protagonisti diuna società moderna. I primi passi delcattolicesimo torinese avvengono pro-prio nel sociale e spesso si accompa-gnano a iniziative comuni con il mo-vimento operaio. Tra difficoltà e con-traddizioni, la società italiana crescerà,malgrado tutto sino alla prima grandeguerra mondiale. E le conseguenzetragiche di quella guerra provocheran-no il veleno del fascismo, e un secon-do conflitto mondiale. Ma anche inquesto caso, nonostante il regime, leleggi razziali, la mancanza di libertà,gli italiani sapranno restare italiani.Pur nell’ampio consenso al regime dialcuni periodi, ci saranno nel mondocattolico e nel mondo laico coloro cheopereranno prima una «resistenza de-gli animi» e poi quella cobelligerante

con gli Alleati. La Mostra affronta poiil difficile secondo dopoguerra diun’Italia distrutta e umiliata. E il reali-smo cristiano, il desiderio innato nellepersone ritorna fuori e riscatta l'Italia.

Pur tra contrasti ideologici profon-di, che contrassegneranno il lungo pe-riodo della «guerra fredda» , gli italia-ni sapranno dotarsi di una Carta cheresterà un compromesso funzionale,con la garanzia dei diritti fondamenta-li per la persona. Da lì, da questo pas-so obbligato per dotarsi della strutturadi uno Stato democratico, gli italianiavranno poi la forza di esaltare il lorodesiderio di migliorare, di perseguireuna credibile giustizia sociale. Il«boom economico» non si può spie-

gare solo con gli aiuti del piano Mar-shall e con la scelta atlantica operatadai governi italiani dell’epoca, da DeGasperi in particolare. Un fenomenocorale, una mobilitazione di massache ha per protagonisti famiglie, gran-di imprenditori, una rete capillare dipiccole e medie imprese, un supportobancario che ha un ruolo ben diversoda quello dei giorni che stiamo viven-do.

L’ultimo rapporto del Censis parladi un italiano «depresso», rinunciata-rio, quasi piegato su se stesso, che haperduto innanzitutto il desiderio. Quisi dovrebbe aprire un discorso antro-pologico e bisognerebbe vedere comesi è affievolito o in alcuni casi spento ildesiderio degli italiani. Forse aver di-menticato e irriso alle proprie tradizio-ni, alla propria identità, è una dellecause fondamentali.

Gianluigi Da Rold

Un’immagine di scena del maestro Ambrogio Sparagna. In occasione delGiubileo del 2000 ha composto una "Messa popolare" per soli, coro, assem-blea, orchestra d'archi e strumenti popolari.

Già «fatti» prima del 1861Ecco perché siamo un popolo

Lo scrittore Giovanni Guareschi(1908-1968), tra i maggiori del ‘900

italiano. Ha dedicato pagine fondamentali alla ricostruzione

del nostro Paese al termine dellaseconda guerra mondiale.

Page 6: Quotidiano Meeting 2011 - domenica 21 agosto

libreriaJaca Book Rimini

Padi

glio

ne D

5

Page 7: Quotidiano Meeting 2011 - domenica 21 agosto

MONDO MEETING

7 21 agosto

Samar Kas-sem, 25 anni, èuna bella ragaz-za cairota, convelo e orecchinicolorati. Occhigrandi e fare spi-gliato. Ha stu-diato storia del-l’arte islamica eora è consulentein un’agenzia diassicurazioni. Èqui ed è digiuna. Perché questo è pe-riodo di Ramadan per lei. «Avevopaura di non fare il Ramadan nel mioPaese, con i miei amici, a casa mia.Ma ho incontrato persone molto acco-glienti, un clima non molto diverso daquello del Cairo e quindi sono tran-quilla».

Samar non mangia e non beve finoal tramonto ma è a Rimini. «Tutto ènato quasi per caso. Al lavoro alcuni

to. Un giorno Rozet è entrata in chie-sa. C’era anche Sahid, ma non lo co-nosceva. Lui l’ha invitata al Meetingdel Cairo dicendole: «Vieni e vedi». Elei è andata. «Ero contenta di lavorarelà e ora voglio farlo anche qui, in Ita-lia. Voglio fare un’esperienza che con-tinui a cambiarmi la vita, come è giàsuccesso dopo il Cairo». Ed è questolo stesso desiderio di Magdi, 57 anni equalche ruga sulla faccia: «Mi piacefare queste cose insieme, con amore.Qui a Rimini vorrei conoscere qual-cosa di più profondo, che mi facciaandare avanti così anche sul lavoro».

Persone tanto diverse? Sicuramen-te, ma non troppo. La musulmana Sa-mar spiazza di nuovo tutti: «Quandofacevo volontariato per varie iniziati-ve (ero guida turistica in un museo)conoscevo già tutte le persone chec’erano. Al Meeting non conoscevonessuno. Tutti erano volti nuovi, dallezone più disparate. E tutti eravamo li

voro è un altro: è nella squadra dellepulizie. Ma non cambia nulla: è lagratuità che l’ha sempre colpita ed èquesta che vuole continuare a impara-re.

Fra loro c’è anche George Ibrahim,ex studente di scienze dell’educazio-ne all’università di Alessandria e im-piegato in dogana. Un ragazzo simpa-tico, intraprendente e con la battutasempre pronta. Fa parte della comu-nità di Cl di Alessandria ma lo scorsoMeeting egiziano non gli andava tantoa genio: «Durante le riunioni di Clnon ero tanto entusiasta di quello chevolevano fare, ma sono stato contentodi quello che è successo al Cairo».

George ha già lavorato al Meetingdue anni fa: non sapeva bene che cosafosse ed era venuto solo per vederel’Europa e le belle ragazze italiane.Ma quando è tornato era cambiato:più libero nella concreta vita quotidia-na. «Sono tornato perché è un’espe-rienza di grande insegnamento, chemi fa imparare per la mia vita, che micompleta. Lo faccio per me stesso».

Ed è per questo che lo fa gratuitamen-te, non gli interessano i soldi: «Tuttoquesto vale molto più dei soldi».

Poi c’è Rozet, 28 anni, mora, bella

e sempre sorridente. Capisce qualcheparola di italiano. Ha conosciuto ilMeeting tramite il responsabile dellacomunità di Cl di Alessandria d’Egit-

Anche quest’anno il Meeting propone la rasse-gna di reportage «Storie dal mondo». Protagoni-ste sono le storie del e dal mondo, oltre ai giorna-listi, reporter e fotografi che le hanno osservate,raccolte e raccontate nella forma del documenta-rio. «Di carattere internazionale, il genere docu-mentario è un modo per guardare la vita contem-poranea. Attraverso il reporter vengono restituitial pubblico un angolo del mondo e una storia»commenta Roberto Fontolan, che insieme a GianMicalessin ha curato la rassegna.

La forma degli incontri è molto semplice. Do-po la proiezione del documentario, il reporter oun ospite lo spiegherà brevemente per poi aprireun dibattito, una sorta di «docuforum», come di-ce lo stesso Fontolan.

Oggi, alle ore 19.00 in sala Neri (appuntamen-

to fisso fino a giovedì 25), verrà proiettato «Tsu-nami in Giappone: voci dall’inferno», prodottodal network televisivo del National GeographicChannel. Sarà presente Vincenzo Petrone, amba-sciatore d’Italia in Giappone. «Tutto il filmato èstato realizzato con un lavoro di montaggio diimmagini personali, video di telefonini e di tele-camere di sicurezza, che ricostruiscono le prime24 ore della tragedia che ha colpito il Giappone»,spiega Fontolan.

«I documentari presentati ogni giorno – conti-nua il curatore della rassegna – sono una declina-zione dello sguardo al mondo e la testimonianzadi un amore al mondo, che portano al pubblicosuggestioni delle realtà più lontane. Molti sonoapprofondimenti sul tema della guerra e del de-stino dei soldati. Si tratterà anche della primavera

araba, argomento che interessaaltri incontri del Meeting».

Vincitore del Premio Ilaria Alpi e prodotto daMTV News, il documentario «Libia: i ragazzi ela rivoluzione» di Gian Micalessin racconta i ra-gazzi di Bengasi e ne fa il ritratto di una genera-zione in rivolta.

La giornalista Monica Maggioni con “Ward54” si è aggiudicata il Premio Opera Prima al Fe-stival di Biarritz. Il lavoro racconta cosa succedeai reduci americani della guerra in Iraq, spessostorie di depressione o di suicidio.

Ancora storie di soldati con «Restrepo. Infer-no in Afghanistan» di Tim Hetherington – uccisoin Libia da un colpo di mortaio – e Sebastian Jun-ger, valso il Premio Grand Jury al Sundance FilmFestival. Il reporter ha vissuto con i soldati ame-

ricani in Afghanistan e Restrepo è il no-me di uno di loro. La forza quasi iperrealista

di come viene vissuta la guerra è la caratteristicaprincipale di questo lavoro.

«Vaticano: oltre la soglia» è un’anteprima na-zionale per l’Italia di History Channel (canale407 di Sky) che chiuderà la rassegna. Realizzataper un pubblico americano, la proiezione riveleràuno sguardo sulla Santa Sede dal suo interno.

Una molteplicità di storie quindi e secondoFontolan, per raccontarle, esiste una sola regola:«Se una cosa non colpisce me, non sono in gradodi colpire anche gli altri quando la comunico. Inogni vicenda raccontata c’è l’aspetto soggettivodel narratore e il suo sguardo diventa in qualchemodo anche il mio».

Benedetta Consonni

Una parte dei 35 volontari provenienti dal Cairo.A sinistra Samar Kassem.

Impiegati e studenti,consulenti e insegnanti

di religioni diverse:per la prima volta

a Rimini una trentinadi militanti arrivano

dall’Egitto:«Ci interessa la gratuità

e qui la impariamo»

“ Avevo pauradi non fare il digiuno

lontano dal mio Paese,ma ho incontrato

persone moltoaccoglienti e un clima

non molto diversoda quello del Cairo,

perciò sono tranquilla

miei colleghi mi hanno proposto ilMeeting come attività di volontariato.Mi ha sempre interessato il volonta-riato e mi piace. Per cui ho accettato».Che cos’ha di speciale il Meeting ri-spetto a tutte le altre iniziative a cui hapartecipato gratuitamente? Samarparla di amicizie nuove, di persone di-verse, da zone diverse, con cultura ereligione diversa, ma che stanno insie-me. Questa è una cosa del tutto nuo-va.

Infatti lei è solo una dei 35 egizianiche sono arrivati a Rimini ieri pome-riggio, pronti a lavorare nella militan-za di questo Meeting. C’è Noha, inse-gnante di inglese ad Alessandria, cheha partecipato al Meeting del Cairo efaceva il servizio d’ordine. Ora il la-

per una stessa cosa: “far riuscire be-ne” il Meeting, anche al Cairo. E que-sto non è stato un di meno: ho fattotante amicizie nuove».

In fondo, sembra impossibile: cri-stiani di Alessandria d’Egitto (magarianche di Cl), musulmani del Cairo,impiegati, studenti, giudici, consulen-ti, insegnanti... tutti insieme in unMeeting per l’Amicizia fra i popoli?Risponde Samar, sorridendo: «Hosempre studiato in scuole cristiane enon ho mai avuto problemi. Anzi, imiei veri amici sono per lo più cristia-ni. Con “quelli del Meeting del Cairo”non ci vediamo tanto, ma sono i mieiamici più cari. Tant’è che oggi sonoqua con loro!».

Maria Valentini

Miracolo Meeting:volontari islamici

Rispettano il Ramadan, le donne portano il velo. Samar ha studiatoin scuole cristiane: «Ho sempre fatto volontariato, qui è tutto nuovo»

La storia di Samar, Noha, Geor-ge, Rozet, Magdi, e poi Tarek,Mohammed, Sahar, e tanti altri,ha un’origine. È il Meeting che siè svolto lo scorso 28 e29 ottobre al Cairo,dal titolo «Beauty:the space of dialogue- La bellezza: lo spa-zio del dialogo». UnMeeting nato dall’a-micizia tra i cosiddet-ti «fantastici quat-tro» (Wael Farouq,Tahani al-Jibaly, Abdel-GhafarHenish e Hossam Mekawi), i re-sponsabili del Meeting Cairo, e i«nostri» di Rimini. 150 volontari,cristiani e musulmani, quattro

incontri, due mostre e 2000 pre-senze nella seconda giornata. Macos’è successo di così straordina-rio al Cairo? Come dice Emilia

Guarnieri, «siamostati attratti e travoltida ciò che abbiamovisto: lo spettacolo diun’amicizia tra cri-stiani e musulmaniche ha generato co-me esito, non previ-sto e tantomeno pro-grammato, la prima

edizione del Meeting Cairo».Che non si ferma qui: è già in co-struzione l’edizione 2012.

M.V.

Tutto è nato al Cairo

Docuforum internazionaliGiornalisti raccontano il mondo

L’inviato di guerraGian Micalessin uno dei curatoi della rassegna.

Page 8: Quotidiano Meeting 2011 - domenica 21 agosto

I VOLTI

8 21 agosto

Il frate che volevafare il chirurgoAppena ordinato cappuccino padre Scaringella si iscrisse a MedicinaOggi gestisce un ospedale in Madagascar con risultati straordinari

Padre Stefano Scaringellacon il camice da medico.

Ordinato cappuccino nel 1973si è laureato nel 1980. Oggi gestisce

un ospedale in Madgascar.

Stefano Scaringella si è laurea-to in Medicina a 32 anni. Ma nonè il classico «studente fuoricor-so». Stefano Scaringella è un fratecappuccino che nel 1973, ordina-to sacerdote, si è iscritto alla fa-coltà di Medicina, Policlinico Ge-melli, Roma. Voleva fare il chirur-go e andare in Africa. E oggi chein Africa ha già trascorso quasi 30anni della sua vita, dice senza ten-tennare: «Rifarei tutto. È un’e-sperienza bellissima. Sperimentiil piacere di stare al mondo».

Pensare che il primo lavoro damedico padre Stefano lo ha otte-nuto dalla Astaldi Estero. Un can-tiere in Zaire e 3000 operai con leloro famiglie da assistere. Poi lachiamata dei superiori e la parten-za per il Madagascar. «I soldiguadagnati alla Astaldi - racconta- divennero la base per costruire ilnostro ospedale. All’inizio ci affi-darono un lebbrosario, era in unostato indescrivibile. I malati si ag-giravano come zombie e mancavail blocco chirurgico. Nel 1988 a-primmo ufficialmente l’Hospital

St. Damien. Siamo gli unici nelraggio di 250 chilometri, ad oggiabbiamo effettuato più di 50milainterventi. Abbiamo 100 posti let-to e 20 materassi da sistemare perterra quando il numero di pazien-ti sale, cioè praticamente ognigiorno».

«Nei primi 18 anni eravamo so-lo due chirurghi - continua - ades-so siamo quattro e, a parte me epadre Alessandro che cura l’am-ministrazione dell’ospedale, sonotutti malgasci».

Ma Stefano non fa solo il medi-co. «Abbiamo una casa di acco-glienza per bambine orfane o consituazioni famigliari difficilissime- riprende - e così, faccio anche il‘nonno’. Il ministero della Giusti-zia preferisce affidarle a noi chealle famiglie dove, bene che va,fanno le serve. Da noi invece, tut-te a scuola. La sera alle 18, finitala messa, vado a casa e incito lepiù recalcitranti ad andare a lezio-ne. Abbiamo anche una scuolaper infermieri in cui è possibileconseguire il diploma di Stato. E

due unità mobili che una volta almese visitano 12 villaggi. Curanoanche i denti».

Nessuna nostalgia dell’Italia(«vengo una volta l’anno») nésconforto per le condizioni sanita-rie: «I risultati sono assolutamen-te positivi e abbiamo pochissimicasi di complicazioni infettive. Ecomunque il mio datore di lavoroè il Padre Eterno, ci pensa Lui».

L’Hospital St. Damien non èsolo un caso sanitario d’eccellen-za, ma anche un luogo dove ledifferenze religiose si annullano.«Nel Madagascar del Nord doveci troviamo noi - spiega padreStefano - i cristiani saranno il 2-3%. Ma il nostro ospedale acco-glie tutti e tutti gli vogliono bene.Ricordo un viaggio di dignitari

religiosi dell’Arabia Saudita (quio sono animisti o musulmani) chemi invitarono in moschea comeprete».

Oggi Stefano Scaringella ha 63anni e ricorda con felicità e un fi-lo di gratitudine quella volta cheuna bambina di 10, operata d’ur-genza di peritonite, venne abban-

donata in ospedale dalla famiglia(«ora vive con noi»). O quell’altrain cui operò una signora con trefigli affetta da una cataratta gio-vanile: «Non li aveva mai visti.Ricordo ancora il suo sguardoquando aprì gli occhi per la primavolta».

N. I.

Page 9: Quotidiano Meeting 2011 - domenica 21 agosto

I VOLTI

9 21 agosto

ENERGIA PER FAR MUOVERE IL MONDO A EMISSIONIZERO. Realizzare. È questa la parola che ha sempre guidato la nostra energia: realizzare i progetti che nascono dalle vostre aspirazioni. Così siamo partiti dal sogno di muoversi a emissionizero e a costi contenuti, e abbiamo realizzato le prime stazioni di ricarica pubbliche e domestiche per veicoli elettrici, che renderanno le nostre città più vivibili. Innovando, abbiamo reso possibile un benessere più sostenibile perché abbiamo sempre creduto in un’energia inarrestabile. Come i vostri sogni. enel.com

SONO I VOSTRI SOGNI A DARCI ENERGIA.

OGNI ACQUA MINERALE HA IL SUO GUSTO: IN VIAGGIO TRA LE FONTI DEL BELPAESE (Simone Rugiati - Chef e conduttore televisivo con Massimo De Bellis - Medico Specialista in Medicina Termale)

LA PLASTICA: UNA RISORSA DALLE 1000 VITE(Fabio Chimetto - Responsabile Ricerca & Sviluppo Sanpellegrino S.p.A.

Nestlé Waters Italia)

NON SI BUTTA VIA NIENTE, QUANDO LO SPRECO SI TRASFORMA IN RICCHEZZA(Marco Lucchini - Direttore Generale Fondazione Banco Alimentare Onlus)

MAMMA, MANAGER E MOLTO PIÙ(Pilar Montilla - Responsabile Ricerca e Progetti Internazionali Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna)

ALIMENTAZIONE E SOVRAPPESO(Giuseppe Fatati - Presidente FondazioneADI Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica)

MULTICULTURALITÀ E INTEGRAZIONE ALIMENTARE (Daniela Martini - Nutrizionista Nutrition Foundation of Italy)

L’IMPORTANZA DI UNA CORRETTA IDRATAZIONE: I FALSI MITI E LE VERITÀ SCIENTIFICHE (Mario Pappagallo - Giornalista medico scientifi co)

LA PLASTICA: UNA RISORSA DALLE 1000 VITE(Fabio Chimetto - Responsabile Ricerca & Sviluppo Sanpellegrino S.p.A.

Nestlé Waters Italia)

“NATURALMENTE” ACQUA: ALLA SUA SCOPERTA DALLA FONTE ALLA TAVOLA(Renza Tomasello - Responsabile Assicurazione Qualità Sanpellegrino S.p.A.

Nestlé Waters Italia)

ETICHETTIAMO: SCOPRIRE IL CONTENUTO DELLE ETICHETTE SUI PRODOTTI ALIMENTARI (Tina Napoli - Coordinatrice programmi e campagne a tutela del consumatore Cittadinanzattiva Onlus)

Dalle 14.00 alle 15.00 Dalle 18.30 alle 19.30

INFORMARSI BENE, VIVERE MEGLIO

Cerchi risposte? Ti aspettiamo al Nestlé Point. Padiglione C 5Al termine degli incontri sarete nostri ospiti per una pausa caffé

Il bisturi più lungo del mondoOggi alle 15.00 (sala A1) il chirurgo Raffaele Pugliese, pioniere della ricerca e sperimentazione degli interventi adistanza. Che racconta: «Ho fondato scuole per formare i medici: la tecnica non basta, bisogna chiedersi cos’è l’uomo»

Raffaele Pugliese. Negli anni ‘70 halavorato all'Ospedale di Kitgum(Uganda). È direttore di diparti-mento al Niguarda di Milano. Waters e Pabst

su Benedetto«inglese»Dopo la visita di Benedetto X-VI in Gran Bretagna lo scorsosettembre, in occasione dellabeatificazione del cardinaleJohn Henry Newman, e l’in-contro tra la Chiesa di Romae quella Anglicana, al Meetingdi Rimini continua il dibatittosul ruolo dei cristiani nellasocietà inglese. Oggi pome-riggio in sala Neri si terràl’incontro: «I cristiani sullapubblica piazza: dal viaggiodi Benedetto XVI un nuovo u-manesimo nel regno unito». Parteciperanno Austen Iverei-gh, giornalista; John Milbank,Professor in Religion, Politicsand Ethics at the University ofNottingham; Adrian Pabst,Lectuter in Politics and Reli-gion at the University of Kentin Canterbury. IntroduceJohn Waters, scrittore, edito-rialista e vicedirettore di TheIrish Times.

Sala Neri, 15.00Tra la fine degli anni Ottanta e gli i-

nizi dei Novanta, la medicina è difronte a una nuova sfida: la speri-mentazione della chirurgia mini-inva-siva, ritenuta un sogno o una tecnicaimpossibile. Raffaele Pugliese, oggidirettore del Dipartimento ChirurgicoPolispecialistico all’Ospedale Ni-guarda Ca’ Granda, è tra quelli chel’hanno raccolta. Il chirurgo, che i-naugura oggi la serie di incontri «E-sperienze alla prova. Incontro con…»(sala A3, ore 15.00) racconterà alpubblico del Meeting le sue scoperte.«Il capitolo della chirurgia non è maichiuso. - spiega Pugliese - Ogni gene-razione cerca e tenta di lasciare un se-gno nuovo e nuove soluzioni che pos-sano essere utili». Pugliese, terminatigli studi universitari, si trasferisce al-l’estero per imparare e cercare di veri-ficare se l’uso di queste nuove tecno-logie non fosse un abbaglio ma unostrumento tecnicamente utile. Studiain centri di formazione e di ricercafrancesi e tedeschi dove, guidato dal-la mano di esperti chirurghi, informa-tici e ingegneri, si esercita su modellianimati, non animati e virtuali. Inqueste scuole il fine degli studi è diriuscire a comprendere come utilizza-re la nuova tecnologia, vista la sua e-norme utilità, e come usarla in sicu-rezza.

«Quando ho visitato questi centri -spiega ancora Pugliese – ho sentitonascere in me il desiderio di ripropor-li anche in Italia. Ho preso sul serioquesta mia esigenza e con il temposono riuscito a creare la fondazioneMias (Minimal Invasive AdvancedSurgery Academy) e la Aims Aca-demy (Centro di formazione multidi-

sciplinare). Quello che volevo realiz-zare era un contributo alla sicurezzadel paziente e non un completamentodella carriera». Oggi con una tecnicachirurgica riescono ad operare perso-ne a distanza di migliaia di chilometriutilizzando robot e il web. In un soloanno, oltre a esperti internazionali ve-nuti a dirigere e sostenere l’opera,

l’Aims Academy ha raccolto circa500 chirurghi, provenienti da ventinazioni diverse. Si sono svolti colle-gamenti via web con 60 paesi; e do-po i quattro corsi del 2010 ve ne sonoben venti nel calendario del 2012. Le-gato alla nascita di questa fondazioneè il principio di sussidiarietà, cioè lacollaborazione tra Stato e privato nonprofit, una soluzione che permette lavalorizzazione di quelle energie chehanno il desiderio di servire il benecomune. L’alleanza pubblico-privatoallarga le sue maglie non solo nellacura delle patologie più importanti ediffuse ma si interessa anche alla for-mazione di un alto livello scientificoe teconologico.

«Dall’idea iniziale di creare un luo-go per capire come utilizzare la tec-nologia, - ha aggiunto il medico mila-nese - il nostro centro è divenuto unluogo dove si impara un giudizio sul-la tecnica, che è strumento e non finedella medicina. Nelle nostre scuole sistudia per servire l’uomo: ma, che co-sa è l’uomo? A chi ci si rivolge? Lanostra scuola, insomma, sta diventan-do un vivo luogo di cultura».

Emanuele Ranzani

Page 10: Quotidiano Meeting 2011 - domenica 21 agosto

IL GUSTO ALLE STELLE

SPONSOR

CON IL SOSTEGNO DI

Ristorante al buio

Vuoi sapere perché al buio c’è più gusto? Vuoi scoprire se il vino ha un suono?

Vieni a trovarci allo stand dell’Istituto dei Ciechi di Milano “Il gusto alle stelle”, potrai esplorare ambienti suggestivi e degustare

prelibatezze regionali.

ISTITUTO DEI CIECHI DI MILANO

Padiglione A1 stand 17

FOOD SPONSOR

Prova un nuovo Mac con OS X Lion.

Data Trade Ti riserva

uno sconto immediato

del Valore di 50,00 Euro

per l’acquisto del tuo

nuovo Mac.

Sconto di 50€

Tre media una sola strategia

Page 11: Quotidiano Meeting 2011 - domenica 21 agosto

MOSTRE

11 21 agosto

Museo nazionale d’Abruzzo, scale,pompieri, pareti squarciate. Qualchepasso ed ecco un Cristo ligneo a terracon le braccia aperte. Senza gambe. Pa-reti grondanti di calcinacci. Attorno ta-vole dipinte con soggetti mariani assi-stono a un orribile spettacolo. Altri pas-si, altre opere capovolte, sgretolate,spezzate. L’intervento dei vigili del fuo-co è febbrile nel tentativo di salvare, ol-tre alle persone, anche i capolavori del-l’arte sacra, dopo quel 6 aprile 2009.Immagini spettacolari e drammatiche,che emozionano le persone presenti ieripomeriggio all’inaugurazione della mo-stra «La sapienza risplende» nei Museicomunali di Rimini.

Sono centinaia, sparse per la provin-cia dell’Aquila, le chiese romaniche,gotiche e barocche, colpite dal sisma.Nelle sequenze cariche di tensione hafatto breccia la sorpresa, dinanzi allaricchezza di una città d’arte italiana.L’Aquila, signora schiva e indifferentetra le montagne dell’Appennino di fron-te al Gran Sasso, ora non può più na-scondere i suoi castelli, le sue abbazie ele piccole chiese, scrigni di tesori d’arte.

Di questo meraviglioso patrimonio èrimasto entusiasta Marco Bona Castel-lotti, docente all’Università Cattolicadel Sacro Cuore di Brescia. Dal suosuggerimento è nata l’idea di esporre al-cune opere abruzzesi raffiguranti Ma-donne. Un’intuizione realizzata graziealla Direzione regionale per i beni cul-turali e paesaggistici dell’Abruzzo.

«Si può riconoscere come l’immagi-ne materna della Madonna rappresenti

l’icona più capace di effondere un sensodi certezza»: così Emilia Guarnieri, pre-sidente della Fondazione Meeting, ieriall’inaugurazione ha introdotto l’imma-gine del manifesto: una Madonna dellatte da Montereale (L’Aquila).

L’immagine materna, presentata in18 esemplari realizzati in Abruzzo tra lafine del XII e l’inizio del XVI secolo

(alcuni mai usciti dai confini regionali),conosce a Rimini un’esposizione riccae unica, «che fa rinascere il contestoculturale della città che la ospita», hacommentato la Guarnieri alla presenzadell’assessore alla Cultura del comunedi Rimini, Massimo Pulini, e il direttoreregionale per i Beni culturali e paesag-gistici dell’Abruzzo, Fabrizio Magani.

Marco Bona Castellotti, membro delcomitato scientifico che si è occupatodell’allestimento, ha spiegato il percor-so di approfondimento scattato da unarassegna allestita fino allo scorso 1°maggio nel Castello di Buonconsigliodi Trento, che esponeva numerose ope-re d’arte sopravvissute al terremoto del2009. «Non c’è nessun pietismo – ha

detto Castellotti – nella scelta di unamostra che raccoglie soltanto Madon-ne: si tratta di capolavori dell’arte cheraffigurano l’abbraccio materno».

Ha concluso la cerimonia inaugurale,svoltasi nella Sala del Giudizio dei mu-sei comunali di Rimini, la curatrice Lu-cia Arbace, sovrintendente per i Benistorici artistici ed etnoantropologici del-l’Abruzzo. La studiosa ha spiegatol’importanza di tutelare la memoria sto-rica, ricordando gli imponenti lavori direstauro dopo il sisma, e ha sottolineatol’importanza artistica e popolare delleopere: «Questi e tanti altri simulacri del-la Madre sono diventati testimoni di u-na fede che ha origini antichissime enello stesso tempo orgogliosi ambascia-tori della volontà di riscatto di una ter-ra». «Un evento tragico – ha continuatoArbace - ha reso possibile al grandepubblico di apprezzare tesori artistici fi-no a quel momento note a una ristrettacerchia di studiosi».

È stato poi proiettato il filmato «Artesalvata», in visione per tutta la duratadella mostra, curato dalla Sovrintenden-za dei Beni storici artistici ed etnoantro-pologici dell’Abruzzo, che ritrae le im-prese più ardite e spettacolari compiutedai Vigili del Fuoco dopo il sisma neltentativo di recuperare queste pregevo-lissime opere d’arte. La mostra, a in-gresso libero, rimane aperta fino al 1°novembre. In questa settimana rimaneaperta tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.30;martedì e venerdì apertura serale dalle21 alle 23.

Davide Ori

Una delle Madonne aquilane salvate dalle macerie del terremoto.

Ultimi ritocchi al suggestivo allestimento

della mostra dedicata alla ricostruzione

del vero volto della città diCafarnao come emerge

dagli scavi e dallo studiodei Vangeli.

Le Madonne del terremotoIn mostra i capolavori strappati alle macerie dell’Abruzzo

Cafarnao ricostruitacome la vide GesùDagli scavi archeologici e dallo studio dei Vangeli emerge il vero volto della cittàtrasformata dalla presenza del Nazareno

Cafarnao, località della Palestina in cui Gesùtrascorse gran parte della sua vita pubblica, rivivea Rimini in una mostra intitolata «Con gli occhidegli apostoli». Era una città già importante all’e-poca di Erode: lì viveva san Pietro, alcuni dei pri-mi discepoli e un gran numero di persone che i-niziarono a raccogliersi intorno al Maestro.

La mostra, curata da Josè Miguel Garcia, teo-logo e biblista della Scuola teologica di Madrid,racconta la novità che Gesù ha introdotto nellavita di alcuni abitanti ebrei della cittadina, a co-minciare da Andrea e Giovanni, e che ha fattofiorire la loro umanità a tal punto da renderli cer-ti della convenienza della fede.

Non viene raccontata una storia, non sono de-scritte le imprese di un mito lontano: in questamostra si tratta di un uomo, Gesù di Nazareth,che è vissuto e ha calpestato coi suoi piedi le viedi Cafarnao e che per la sua eccezionale personaha affascinato e attratto a sé gli uomini di questapiccola città, cambiandone per sempre le sorti.Sono portati alla luce fatti e persone storici che,se guardati e interrogati sinceramente, possonointeressare noi oggi.

Da un lato, essi ci aiutano a vincere il dubbiosulla storicità del Cristianesimo. Una prima partedella mostra racconta infatti la storia di Cafarnaoe permette ai visitatori di immedesimarsi nei suoi

cittadini: abitazioni, lavori, usanze, religioni sonodescritti da ricostruzioni e pannelli. Gli scavi ar-cheologici e lo studio esegetico costituiscono lefonti principali da cui sono state ricavate questeconoscenze e che testimoniano lo sconvolgimen-to causato da Gesù al suo ingresso in città. È evi-dente che la testimonianza dei Vangeli viene trat-tata con serietà, partendo non con occhio scetti-co, ma in una posizione di fiducia. Questo è ilmodo più ragionevole di ascoltare la voce di te-stimoni tanto lontani nel tempo, ma che hanno ri-conosciuto nell'incontro con Cristo la possibilitàdi salvezza universale e per questo ne hannoscritto. Dall'altro, essi indicano la via perché o-gnuno possa guadagnare personalmente la cer-tezza della fede.

Un'altra parte della mostra affonda infatti l'o-

biettivo sull'esperienza personale dei discepoli,sull'unità nata tra loro grazie alla sequela e sulpercorso che ha reso ciascuno di loro certo dellafede in Cristo. I discepoli sono stati anzitutto af-fascinati dall'eccezionalità della persona di Gesù;per questo hanno iniziato a seguirlo, a stare conLui e a fare come Lui. Così facendo hanno co-minciato a sperimentare un'intensità di vita primasconosciuta, che nel tempo li ha portati a ricono-scere e affermare con certezza la convenienzadella fede, tanto che hanno poi deciso di dare lavita per Lui. La certezza della fede nasce dunquedall'evidenza che è proprio questa che genera u-na vita più bella. Spiega Garcia: «Questa mostraci aiuta ad accorgerci di questa bellezza per ac-compagnarci nel nostro cammino di fede».

Laura Bertoli

Davide Rondoni:la certezza dell’arteIl percorso si snoda dai grandi della moder-nità, come Shakespeare e Manzoni, alla lette-ratura per bambini. Lui è Davide Rondoni,poeta e scrittore, solito a presentare lavori edibattiti al Meeting di Rimini. «Tutto è legatoall’arte. Il mio punto di vista è sempre quellodell’arte, che è poesia» così Rondoni ci intro-duce agli incontri da lui moderati. Il filo con-duttore è il tema di quest’anno, la certezza. Unpo’ meno scontato l’approccio alla “parola”.«Il Meeting è fatto molto di parole e dialoghi.Cosa vuol dire che la parola può servire allacertezza nella vita e non alla perplessità?».Oggi alle 19.00 sarà a tema «Il principe e lemele. Dubbio e realtà nell’arte: Amleto e Cè-zanne». Martedì 23 il focus è spostato sull’e-ducazione dei più piccoli attraverso la lettera-tura, importante perchè «un uomo lo vedimolto di più da quello che legge che da quelloche dice» come spiega Rondoni. «Una delleambiguità della nostra epoca è aver svuotatole parole del loro valore – continua – la paro-la rende l’uomo un essere unico nel mondo,né cervello né sentimenti specificano l’uomocome la lingua». La lingua italiana ha originimolto antiche «e la sua funzione è dire la no-stra identità di italiani. L’Italia esiste in quan-to desiderata nella voce dei poeti e dei cantau-tori popolari» conclude Rondoni. Non potevaquindi mancare un incontro sulla linguistica,«Linguaggio, mistero, comunicazione», mer-coledì 24. Infine venerdì 26 un approfondi-mento su Manzoni, genio della modernità chesi è interrogato su cosa vuol dire essere certi.Oggi Davide Rondoni parteciperà allo spetta-colo inaugurale del Meeting, che «sarà unafesta dove balleranno corpi e cuore».

Benedetta Consonni

Page 12: Quotidiano Meeting 2011 - domenica 21 agosto

MOSTRE

12 21 agosto

La professoressa Mariella Carlottiuno dei curatori della mostra.

Ci sono grandi progetti e progetti che diventano grandi e ci sono grandi idee che diventeranno grandi realtà,

o parte di una grande realtà:il nostro Paese.

in collaborazione con

MEETING RIMINI - 21.27 AGOSTO 2011 - RIMINI FIERA PAD. D5

C’è un’Italia che progettalavora e cresce

PARTNER

GOLD PARTNER

SILVER PARTNER

Dopo la mostra sulle formelle delcampanile di Giotto e quella sulBuon Governo del Lorenzetti, per ilterzo anno consecutivo la Cdo alle-stisce una grande mostra artistica alcentro del padiglione C1, questavolta guardando alla vicenda del-l’Ospedale di Santa Maria dellaScala di Siena. Nato nel XII secolocome luogo di accoglienza per ipellegrini, nel tempo diviene ospe-dale per poveri e malati, asilo perbambini abbandonati, ricovero pervecchi. Una medievale «compagniadi opere», che nei secoli offre assi-stenza e cibo ai poveri, educazione,formazione professionale ed ancheattività finanziarie e prestiti a priva-ti.

«L'idea delle mostre nel padiglio-ne Cdo – , spiega Marco Barbone,responsabile Cdo per la comunica-zione e curatore della mostra assie-me alla professoressa Mariella Car-lotti, – nasce dal desiderio di espri-mere la proposta associativa, umanae imprenditoriale, della Compagniadelle Opere con una lettura criticadi un’opera d’arte che sia emblema-tica dei suoi contenuti». Una novitàche ha incontrato da subito un enor-me entusiasmo da parte dei nume-rosissimi associati e ospiti in visitaal padiglione Cdo – 20.000 visitato-ri solo per l’anno scorso. «Letteral-mente uno tsunami». Prosegue Bar-bone: «Parlando di arte del Trecen-to o del primo Rinascimento si va alsignificato stesso del lavoro per o-gnuno di noi. E così l’imprenditore

non vede più la propria realtà comeuno sforzo isolato, ma come operache affonda le radici nella grandecultura e tradizione italiana».

La scelta del soggetto della mo-stra parte dal tema che ogni anno laCdo si dà per invitare alla riflessio-ne i propri associati. Per approfon-dire il tema di quest’anno, «Una re-sponsabilità che cresce con la forza

dell’origine», si è voluta un’operache illustrasse il nesso fra coscienzadel passato e creatività nel presente,e per questo si sono scelti gli affre-schi del Santa Maria. Dipinti a metàQuattrocento nella vasta sala d’in-gresso, essi fissano in quattro foto-grammi le radici della storia dell’O-spedale, mentre quattro grandi sce-ne nella parete opposta documenta-

no la sua opera.A chiusura della mostra una teca

espone un antico registro dell’O-spedale, aperto alle pagine del testa-mento di Lorenzo Vecchietta, il pit-tore del primo affresco del Pellegri-naio. Il maestro senese lascia alSanta Maria, di cui è divenuto obla-to, tutti i suoi beni, e sigla il testa-mento con un’immagine di Cristo

Risorto. Tutta questa creatività, tut-to questo fiume di carità nasce dallacertezza di uomini come il Vec-chietta che sentono come proprio ilnome di Cristo Risorto.

Certezza e appartenenza danno laforza di diventare creativi nell’agiredella propria opera, e questo portaad un’efficienza altrimenti scono-sciuta. «Per noi il cristianesimo èDio che s’incarna», spiega MariellaCarlotti: «Cristo per me è un’espe-rienza di convenienza umana, e perquesto uno diventa certo. Come ri-cordava sempre Don Giussani, Ge-sù diceva: “Chi mi segue avrà la vi-ta eterna e il centuplo quaggiù”. Ca-pisco che uno se ne freghi del Para-diso, ma non posso credere che sene freghi del centuplo quaggiù!».

Il percorso della mostra ideal-mente prosegue con gli stand di ottoopere scelte tra le tantissime asso-ciate alla Cdo, dal centro di aiuto al-lo studio a quello di formazioneprofessionale, dal floricoltore sici-liano al carrozziere cileno che dà la-voro a ragazzi che escono dal carce-re minorile: realtà in atto che tradu-cono nel presente quanto visto negliantichi affreschi del Pellegrinaio.Una rivoluzione culturale cui nem-meno la rossa Siena è potuta rima-nere indifferente. Il sindaco dellacittà due mesi fa, alla fine del Palio,ha celebrato il settecentesimo dellaMaestà di Duccio leggendo in piaz-za proprio un brano dal libro di Ma-riella Carlotti.

Martina Saltamacchia

L’antenata della Cdoè nata nel 1400La mostra sull’Ospedale di Santa Maria della Scala di Siena raccontala «compagnia di opere» educative e sociali fiorite nel XV secolo

Page 13: Quotidiano Meeting 2011 - domenica 21 agosto

La vita di Boris Pasternak è attra-versata dal paradosso che dovrebbetoccare qualunque vita aspiri a defi-nirsi umana. «Una vita non è attra-versare un campo», fa scrivere a Ži-vago nella poesia «Amleto», ma allostesso tempo occorre «ritrovarla nel-la sua antica certezza»; la drammati-ca ricerca del significato ultimo del-l’esistenza s’accompagna costante-mente all’osservazione dei dettagliquotidiani della realtà, alla sua cer-tezza antica sempre minacciata dalpotere manipolatorio dell’uomo.

La mostra «Mia sorella la vita» –che viene presentata oggi alle 15.00in sala C1 – è la rappresentazioneplastica di una certezza che «non de-riva dalla coerenza dell’uomo, madalla presenza di Dio», spiega Gio-vanna Parravicini, curatrice dellamostra. «L’esperienza cristiana diPasternak si svolge nel quotidiano ein questo senso la realtà non si oppo-ne all’azione del divino, ma la acco-glie, tanto che persino il caso vienesantificato da Pasternak», spiega. Ilcaso: categoria friabile nella sensibi-lità moderna, vago preludio di scetti-cismi inossidabili e odifreddure divario genere, ma l’autore riprende ilconcetto in chiave provvidenziale:«In Pasternak è sempre un fatto pic-

colo e apparentemente irrilevanteche permette l’accesso al significa-to», dice Adriano Dell’Asta, diretto-re dell’istituto italiano di cultura aMosca. E del resto Puškin aveva giàintuito che il «caso è il nome dellaprovvidenza», lo spiffero nella fine-stra delle cose note da cui penetra ilsoffio divino.

La storia umana e letteraria di Pa-sternak procede secondo una spiraled’imprevisti e coincidenze che la cri-tica letteraria ha frettolosamente bol-lato come allucinazioni. Nato in una

famiglia di artisti ebrei – il padreLeonid è un pittore stimato e ritratti-sta prediletto di Tolstoj – viene bat-tezzato dalla balia all’età di cinqueanni. Quando, deluso da quella rivo-luzione bolscevica che si macchieràdella “seconda morte” dell’amicoMajakovskij (la riabilitazione), cadein una forma di depressione artistica,una inaspettata lettera del poeta Rai-ner Maria Rilke ridà fuoco all’ispira-zione. Così anche la pubblicazionedel dottor Živago avviene nei pressidi un inimmaginabile crocicchio del

destino. Probabilmente Feltrinelli a-veva commissionato la ricerca di ta-lenti russi più consoni alla linea edi-toriale, ma nonostante una campa-gna denigratoria che lo dissuaderàdall’accettare il premio Nobel, il ro-manzo si diffonde a una velocità im-pressionante. Ma quella di Pasternakè una vita alla ricerca della vita chenon muore, non c’è vocazione esclu-siva alla denuncia politica. Illumina-to dalla luce del cristianesimo – «uncristianesimo senza spiritualismi edevozionalismi», dice la poetessaOl’ga Sedkova, che oggi pomeriggioparteciperà all’incontro – Pasternaksi muove nel fiume della vita con losguardo attento di chi si stupisce che«sia arrivata la primavera», senza fa-re del dissenso al regime sovietico u-na bandiera esclusiva. Quando Stalinlo chiamò al telefono, lui chiese sol-tanto di potergli parlare di persona«della vita e della morte», le unichecose di cui in fondo valesse la penadiscutere. Il dittatore, naturalmente,riattaccò la cornetta.

Mattia Ferraresi

MOSTRE

13 21 agosto

ANTHEA S.r.l- - Via della Lontra 30 - 47923 RIMINI Tel 0541 767411 - fax 0541 753302 [email protected] - [email protected]

E Stalin attaccò il telefonoNel fiume “casuale” della vita, Boris Pasternak cercava una sponda immortale per ritrovare «l’antica certezza»Amava a tal punto il destino che ne avrebbe discusso con il dittatore, se solo lui non avesse messo giù la cornetta

«La certezza non vienedalla coerenza, ma dalla

presenza di Dio», diceGiovanna Parravicini,curatrice della mostrasull’autore russo. Oggialle 15.00 l’incontro di

presentazione in sala C1

Per immergersi completamente nel-l’opera di Pasternak, durante la visita alla mostra «Mia sorella lavita» alcuni attori declamano branitratti dai suoi scritti.

Page 14: Quotidiano Meeting 2011 - domenica 21 agosto

Prova un nuovo Mac con OS X Lion.

Data Trade Ti riserva

uno sconto immediato

del Valore di 50,00 Euro

per l’acquisto del tuo

nuovo Mac.

Sconto di 50€

Page 15: Quotidiano Meeting 2011 - domenica 21 agosto

VITA MEETING

15 21 agosto

«Lui m’ha dato i cieli da guar-dar, Lui m’ha dato la bocca percantar, Lui m’ha dato il mondo peramar e tanta gioia dentro al cuor».

In queste poche e semplici righedella canzone «I Cieli» è racchiu-so il segreto di Claudio Chieffo.La sua poesia infatti nasce da unprofondo senso di gratitudine neiconfronti di Dio. Per Claudio ognicosa è un dono: il Movimento, lafamiglia, e infine le canzoni. Essesono così un racconto vivo dellasua esperienza di fede, narrata sen-za mai censurare nulla.

Come per ogni grande artista,anche la sua vita è stata segnata dadiverse stagioni. La prima potreb-be essere associata al colore azzur-ro e corrisponde alla seconda metàdegli anni Sessanta. Alcuni titoliche mi vengono in mente sono«Ma non avere paura», «Lasciatifare» o «Quando uno ha il cuorebuono». In questi brani il senso digratitudine di cui parlavo prima èpieno di freschezza ed entusiasmo.

Con Claudio è però difficiletracciare dei confini. Con estremasincerità egli mostra spesso anchei suoi dubbi e le sue debolezze. Lastoria di quegli anni (fine anniSessanta-inizio anni Settanta) su-scita in lui interrogativi profondi:dove sta la verità, dove la libera-zione e la felicità per l’uomo? Per-ciò scrive canzoni come «La balla-ta dell’uomo vecchio» e «La balla-ta del tempo perduto», dove tra-spare con chiarezza una fede di-sincantata e profondamente radi-

cata nella carne.Il suo urgente bisogno di verità e

di giustizia caratterizza anche tuttala produzione successiva. «Voleteandarvene anche voi? Dite la ve-rità! Chi seguirete e poi cosasarà?» cantava allora nell’omoni-ma canzone. Anche nei momentipiù drammatici non manca mai inlui un senso di grata certezza: avolte essa si traduceva in un gran-de senso dell’umorismo come nel-la canzone «Avrei voluto essere u-na banda»; oppure si scioglieva inuna profonda pace come nel casodi «Liberazione n. 2».

Nell’ultimo periodo della sua vi-ta, quello della maturità, i coloripredominanti diventano il rosso el’oro. Le parole cominciano aprendere il peso dell’eternità. Nel-la canzone «Il dono» o «La notte»che ho visto le stelle, la gratitudinesi è sedimentata sempre più neltempo, fino a diventare una solidaroccia.

Nella «Canzone del melogra-no», dedicata a Giorgio Gaber,canta: «Devi dirmi dov’è questacasa dei fiori; è da sempre che cer-co la casa dove posso tornare, devidirmi dov’è perché voglio venireanch’io, fammi stare con te…».

La risposta è un luogo dove ilcuore possa riposare, essere accol-to e amato. Dio si è fatto carne.Per questo è possibile sulla terra,in una casa di mattoni, essere ama-ti come solo Lui sa amare.

don Massimo Camisasca priore Fraternità San Carlo

Il segreto di Chieffo:la certezza del dono Camisasca ricorda l’amico cantautore, scomparso il 19 agosto di quattroanni fa: «Dal dramma all’umorismo, tutto in lui è figlio della gratitudine»

Il fondatore della Fraternità dei Missionari di San Carlo Borromeo e il grande amico del Meeting Claudio Chieffo.

Piatti siciliani, veneti e toscaniE un risotto in 90 secondiStand, ristoranti e curiosità: ecco dove sfarmarsi al Meeting

Forse non tutti sanno che a oc-cupare la maggior parte dei metriquadrati del Meeting non sono lemostre o le sale per gli incontri,ma l’insieme degli stand adibitialla ristorazione. La cucina è dasempre uno dei pilastri della cul-tura italiana e nei quattro padi-glioni dedicati al settore culinarioè impossibile non notare come siassista a una panoramica gastro-nomica completa, scandita a rit-mo di specialità tipiche. Si partedall’Italia del Nord, con l’OsteriaVeneta, per arrivare fino al Sudcon la cucina siciliana. Ovvia-mente si passa anche dal Centro,con le specialità toscane, abruzze-si e romagnole. Vi sono poi alcunicasi singolari come il ristoranteChicco di Grano, nato dal deside-rio di creare un’oasi apposita do-ve, a un prezzo conveniente, le fa-miglie possano trovare spaziosufficiente e lontano dai padiglio-ni, certamente più caotici. Il risto-

rante rinasce ogni anno in occa-sione del Meeting offrendo alpubblico i prodotti coltivati du-rante l’anno nella Cascina SantaMarta a Sud di Milano. Esso, neltentativo costante di rinnovarsi,quest’anno azzarda la proposta diun risotto all’ossobuco servito neltempo record di un minuto e mez-zo. Un altro caso particolare è la

piccola Risotteriain B4, dove a ogniora è possibile or-dinare un risottopiù che abbondante(320 gr) al prezzodi cinque euro, ovviamente ac-compagnato da un bicchiere di vi-no (che ne costa appena uno inpiù). Lo stand, costruito anch’es-

so apposta per la settimana delMeeting, è nato quasi per caso dauna battuta di Pierluigi, veterina-rio veronese abituato a cucinare i

suoi risotti per le sagre di paese,che anni fa offrì scherzosamente aun amico i suoi servigi; offerta se-guita poco dopo da una telefonatae dalla proposta di uno stand uni-co nel suo genere.

Se ciò che si cerca invece è unfelice intermezzo, magari fra unincontro e una mostra, è indi-spensabile una visita al Bar Alca-mo, presso il padiglione della C-dO. È un’altra esperienza nata daun’amicizia, questa volta di alcu-ni siciliani, che in questa settima-na si improvvisano cuochi, mossidal desiderio di aiutare chi fra lo-ro i prodotti li crea e vende tuttol’anno. Il Bar, ospitato inizial-mente in un angolo di un banco-ne Buitoni è ora situato in unostand personalizzato e già da die-ci anni addolcisce la settimana ri-minese con l’offerta dei prodottitipici siciliani, cannoli e arancinisoprattutto.

C.B.

Ce n’è per tutti i gusti: dal fast-foodalla cucina tradizionale italiana.Anche quest’anno mangiare in fierasarà un vero piacere.

Papillon: 366 giorni da vivere “Adesso”Sbarca a Rimini il Club di Papillon: 6.000 so-ci e 50 gruppi dalla Sicilia al Friuli VeneziaGiulia con tante novità. A cominciare dal libroper la famiglia Adesso, 366 giorni da viverecon gusto, giunto alla quinta edizione e al cen-tro del convegno dal titolo «L'ascolto del cibo,il desiderio del vino. Adesso», in programmaoggi alle ore 19 in Sala Mimosa B6 con PaoloMassobrio, autore di Adesso e presidente deiClub di Papillon, lo scrittore Luca Doninelli,lo psichiatra Alessandro Meluzzi e il dottor

Lucio Sotte, esperto di dietetica cinese. Mode-ra Marco Gatti. Ma Papillon, che al Meetinglancia la sua campagna associativa per il2012, presenta anche le innovative app periPhone e iPad con 2.200 segnalazioni di luoghidove mangiare, quindi un focus sulla provin-cia di Mantova con la app dedicata e infine INegozi del Golosario (solo per iPad), con 3.700segnalazioni. «È il nostro modo concreto – di-ce Paolo Massobrio – per sostenere il gustoanche in un momento di difficoltà».

Claudio: una vita e una voce date per CristoIl legame tra Claudio Chieffo e il Meeting èsempre stato forte. Le sue canzoni accompa-gnano il cammino del popolo di Comunione eLiberazione fin dagli anni Sessanta. È in que-gli anni che il «fiore di Forlì», come lo chia-mava don Giussani, riscopre l’esperienza cri-stiana e inizia a raccontarla attraverso i suoicanti. Per questo è stato uno degli artisti piùpresenti alla settimana riminese. Non solo fi-sicamente, con i suoi concerti o gli incontri,ma soprattutto nei canti che fanno da colon-na sonora alla vita di Cl e del Meeting rac-contando la radice dell’esperienza da cui en-trambi nascono. Un legame che si rinforza

negli ultimi anni della vita del cantautore: ilsuo ultimo concerto è quello che chiude ilMeeting del 2006, quando la malattia avevapreso il sopravvento e lo avrebbe portato allamorte un anno dopo, il 19 agosto del 2007, apoche ore dall’inizio dell’edizione successiva.Per il funerale la sua città natale fu «invasa»dal popolo del Meeting, come ieri sera, quan-do, in occasione del quarto anniversario dellamorte del cantautore, nella chiesa di San Fi-lippo Neri monsignor Luigi Negri, vescovo diSan Marino-Monefeltro ha celebrato la mes-sa di suffragio.

P.B.

Page 16: Quotidiano Meeting 2011 - domenica 21 agosto
Page 17: Quotidiano Meeting 2011 - domenica 21 agosto

Un Meeting al passo coi tempi?Non un semplice modo di dire, ma u-na vera e propria realtà. Infatti, sonodiventati innumerevoli i media attra-verso cui vengono comunicate le no-tizie da Rimini. Ad ogni ingresso del-la Fiera, innanzitutto, non puoi nonprendere il nostro Quotidiano Mee-ting, mezzo indispensabile per legge-re commenti, cronache, racconti e ap-profondimenti delle giornate rimine-si.

Dopo pranzo e prima di cena arrivail Tg Meeting che da quest’anno siamplia e migliora rispetto allo scorsoanno, quando venne lanciato. Diven-tano infatti due le edizioni quotidianedel telegiornale: la prima trasmessaalle ore 14 con le notizie della matti-nata e la seconda alle 19, della durataentrambe di 10-12 minuti. Tutte e duesaranno in onda dagli schermi dellafiera. E se per caso non riesci a veder-lo live, nessun problema: il notiziariosarà presente in streaming sui siti delMeeting (www.meetingrimini.org) edel Sussidiario(www.ilsussidiario.net, altro impor-tante mezzo per rimanere sempre ag-giornati dal Meeting). Come fare a

raccontare, invece, il Meeting ai tuoiamici inglesi o americani o canadesi?Ecco la grande novità: l’edizione inlingua inglese del notiziario visibile,solo online, dalla mezzanotte delgiorno successivo e poi disponibilesempre in streaming.

Grande successo ha riscosso lanuovissima App per iPhone, iPod tou-ch e iPad ovviamente gratuita e con-tenente tutti gli appuntamenti dellarassegna riminese, i comunicati e, an-cora più importante, l’edizione gior-naliera sfogliabile online del nostroquotidiano. E se non hai un telefoni-no Apple, non disperare: è disponibileanche il sito mobile del Meeting allink www.meetingrimini.mobi. Per ri-manere nell’ambito della Rete, ilMeeting si è allargato anche ai socialnetwork: già da qualche tempo puoileggere tweet e notizie dall’accountTwitter del Meeting (@meetingrimi-ni) e da quello Facebook. Se invecepossiedi un normale pc, il sitowww.meetingrimini.org è in continuoaggiornamento e nella sezione Mee-ting tv sono disponibili live alcuni de-gli incontri più importanti (già oggialle 17 in diretta «150 anni di sussi-

diarietà» con il presidente GiorgioNapolitano). E se ci sono più incontrinello stesso orario o se quando inizial’incontro che ti interessa così tantosei in coda per la piadina? Ecco servi-ta la funzione on demand con la pos-sibilità di rivedere gli incontri quandovuoi, come vuoi e dove vuoi. Il sito diTracce (www.tracce.it), quello delsettimanale Tempi (www.tempi.it) equello già citato del Sussidiario, sischierano per seguire al meglio la set-timana riminese con speciali, video einterventi. Infine alcuni convegni ver-ranno trasmessi sul canale 904 di Sky(3 Channel) e, per la Romagna, sul I-caroTV sul digitale terrestre (canale91).

Non ci sono scuse, il Meeting lotrovi dappertutto: cartaceo, online, intv e plurilingue!

Marco Capizzi

Un’immagine dell’applicazione delMeeting, scaricabile

gratuitamente su iPad e iPhone: ci sono

mappe e dettagli del programma

della manifestazione.

VITA MEETING

17 21 agosto

Sarà per quella varietà di paesaggi e di atmosfere,per quell'ospitalità che ti fa sentire a casaper quei profumi che ti portano a tavola...

Sarà per tutto questo o per altro ancora...Ma una cosa è certa: c'è più gusto in Emilia Romagna!

Emilia Romagna: più che una regione, una vacanza.

Ritira il coupon degustazione presso lo stand della Regione Emilia Romagna, (Pad. HS, Stand n° 1, Ingresso SUD), ogni giorno, fino ad esaurimento, la mattina stessa della degustazione.Tutte le degustazioni si svolgeranno nella pedana esterna - area piscina - alle ore 17:30.

Domenica 21 agostoDegustazione del Parmigiano Reggiano, dell’Aceto Balsamico Tradizionale e dell’erbazzone reggiano a cura della Strada dei Vini e dei Sapori delle Colline di Scandiano e CanossaDegustazione, su invito, di prodotti tipici DOP della Provincia di Reggio Emilia accompagnati da vini DOC del territorio.

Lunedì 22 agosto“Ferrara a tavola”Degustazione, su invito, di prodotti tipici DOP della Provincia di Ferrara accompagnati da vini DOC del territorio.

Martedì 23 agosto“Mortadella Please” anticipazione del festival internazionale della mortadella di Zola Predosa e degustazione di prodotti tipici della Strada dei Vini e dei Sapori Città, Castelli e Ciliegi della Provincia di BolognaDegustazione, su invito, di prodotti tipici della Provincia di Bologna accompagnati da vini DOC del territorio.

Mercoledì 24 agosto“APERIFESTIVAL” anteprima del Festival del Prosciutto di Parma 2011, 9/18 settembreDegustazione, su invito, di prodotti tipici della Provincia di Parma accompagnati da vini DOC del territorio.

Giovedì 25 agosto“I Sapori Eccellenti del Piacentino” Degustazione, su invito, a base di prodotti tipici DOP, accompagnati da vini DOC della Provincia di Piacenza, a cura della Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli Piacentini e della Strada dei Vini e dei Sapori della Bassa Piacentina.

Venerdì 26 agosto“PiadinaDays” anticipazione della festa dedicata alla piadina e degustazione di prodotti tipici della Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli di Forlì e CesenaDegustazione, su invito, di prodotti tipici della Provincia di Forlì-Cesena accompagnati da vini DOC del territorio.

Gusta l’Emilia Romagna

Da settembre a dicembre33 prodotti certificati, 44 eventi golosi, 66

gustosi pacchetti. Un ricco calendario di

“eventi golosi”, un viaggio di gusto tra le

eccellenze DOP e IGP dell’Emilia Romagna.

Assaggia i sapori del territorio circondato

da città d’arte, castelli medievali e borghi

marinari, per te tante “Offerte vacanza”!

programma e offerte vacanze di gusto:

www.winefoodfestival.it

ariuella vSarà per qauell'ospitper q

ofumuei prper q

e,erietà di paesaggi e di atmosfe a casaa sentirhe ti falità c

ola...vaano a tthe ti pormi c

o qSarà per tutta: tMa una cosa è cer

omagna: piùEmilia R

Domenica 21 agostgmigiarazione del PtDegus

adizionale e dell’erbazzrTini e dei Sapori delle ColV

Gusta l’Emilia

a...o ancoro o per altrtuesqomagnao in Emilia Rtc'è più gus

acanzaegione, una vhe una rù c

too BalsamcetAeggiano, dell’iano R

adatra della Seggiano a curone rlline di Scandiano e Canossa

a Romagna

a!

a.

Mercoledì 24 agomicoa dei

geant”ALL”TIVVAAPERIFES“

8 sett9/1,11ma 20arPo,azione, su invittDegus

ostooosciuttal del Prtivesprima del F

eembrtvincia doodotti tipici della Prro, di prro

o di

maarrmdi PPa

Lunedì 22 agosto

Martedì 23 agosto

po, di azione, su invittDegus

pagnateggio Emilia accomR

gola”vaa a tarrer“F

o, di azione, su invittDeguspagnati da via accomarrarraerrrFFe

gadella Please” antict“Mor

d ll di Z l Ptd ll

vincia oodotti tipici DOP della Prroprroorio.riterrrti da vini DOC del t

vincia oodotti tipici DOP della Prroprroorio.rittoerrrini DOC del t

nazioneral inttivescipazione del ffed ti ditd dP

Giovedì 25 agost

Venerdì 26 agost

di

di

nale tti

,,gpagnati da vini Daccom

g“I Sapori Eccellenti de

o,invitsuazione, tDegusvinoPrrodellaDOC vini daPiCollidei Sapori deie

della Bassa Piacentina.

g” ti i“Pi di D

to

to

p, porio.riterrrOC del t

el Piacentino”acco, DOPP,tipici odottiprrodibasea,

adtrraSSdella acurraaPiacenza,dinciade iniVVideiadatrraSdella e acentini

lld di tti d ll f

pagnatiminiVVideida

Sapori dei

i di

adella di Zola Ptdella mor

inada dei VVtrtipici della Svincia di Bolognaodella Pr

o, di azione, su invittDeguspagnati da vBologna accom

odotazione di prtedosa e degusPr

elli e Cilti e dei Sapori Città, Casa

vincia di oodotti tipici della Prroprroorio.riterrrvini DOC del tte

tti liegi

s” anticipy“PiadinaDaodazione di prte degus

orlSapori dei Colli di Fo,azione, su invittDegus

pagnati dCesena accom

a alla a dedicattespazione della ffe

iniada dei VVtrdotti tipici della Slì e Cesena

vincia doodotti tipici della Prro, di prroorioriterrra vini DOC del t .

piadina e dei

orlì-di FFo

Ecco gli strumenti per seguire ilMeeting durante tutta la settima-na e anche dopo:-Ogni giorno il Quo-tidiano Meeting conapprofondimenti,cronache, raccontidelle giornate rimi-nesi-Due edizioni del TgMeeting, la primaalle 14, la seconda alle 19-Il sito www.meetingrimini.orgcon tutti gli appuntamenti in a-genda, la rassegna stampa e lasezione Meeting tv dove si posso-no trovare i live degli incontri piùimportanti e gli altri on demand.

-I siti www.ilsussidiario.net,www.tracce.it e www.tempi.it,

quotidianamenteaggiornati con laripresa degli in-contri, intervistee approfondi-menti.-Le applicazioniper iPhone, iPade iPod touch con

il programma sul Meeting ela possibilità di sfogliare ilquotidiano online.-Il sito meetingrimini.mobileper gli altri cellulari.-I social network Twitter eFacebook

Guida alla Fiera virtuale

Tg, tweet e App: è Meeting continuoDal quotidiano ai notiziari in inglese passando per l’iPad:ecco come seguire, da casa e in fiera, gli appuntamenti clou

Page 18: Quotidiano Meeting 2011 - domenica 21 agosto

Government of MalawiMALAWI GIRL GUIDES

ASSOCIATIONSCOUT ASSOCIATION

OF MALAWI

Page 19: Quotidiano Meeting 2011 - domenica 21 agosto

I FATTI DI OGGI

19 21 agosto

IncontriSANTA MESSAOre 10.00 Auditorium B7 Celebra Sua Eccellenza Monsignor Francesco Lam-biasi, Vescovo di Rimini.

ESPERIENZE ALLA PROVA. INCONTROCON…Ore 15.00 Sala A3 Partecipano: Raffaele Pugliese, direttore del Diparti-mento Chirurgico Polispecialistico all’Ospedale Ni-guarda Ca’ Granda; Stefano Scaringella, responsabileHospital St. Damien, Madagascar. Introduce DavidePerillo, direttore di Tracce.

«MIA SORELLA LA VITA». BORIS PASTERNAKOre 15.00 Sala C1 Presentazione della mostra. Partecipano: Adriano Del-l’Asta, direttore dell’Istituto italiano di cultura a Mosca;Ol’ga Aleksandrovna Sedakova, poetessa, traduttrice enarratrice russa. Introduce Giovanna Parravicini, fon-dazione Russia Cristiana.

I CRISTIANI SULLA PUBBLICA PIAZZA: DALVIAGGIO DI BENEDETTO XVI UN NUOVO U-MANESIMO NEL REGNO UNITOOre 15.00 Sala Neri GE Healthcare Partecipano: Austen Ivereigh, coordinatore del Catho-lic voices; John Milbank, professore di religione, politi-ca e etica alla University of Nottingham; Adrian Pabst,docente di politica e religione alla University of Kent inCanterbury. Introduce John Waters, editorialista delThe Irish Times.

150 ANNI DI SUSSIDIARIETÀOre 17.00 Auditorium B7 Incontro in collaborazione con l’Intergruppo parla-mentare per la Sussidiarietà. Partecipa Giorgio Napoli-tano, presidente della Repubblica. Intervengono EnricoLetta, vicesegretario del Partito vemocratico; MaurizioLupi, vicepresidente della Camera dei deputati; Gior-gio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussi-diarietà. Introduce Emilia Guarnieri, presidente dellaFondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli.

ANTE GRADUS. QUANDO LA CERTEZZA DI-VENTA CREATIVA. GLI AFFRESCHI DELPELLEGRINAIO DI SANTA MARIA DELLASCALA A SIENAOre 19.00 Sala A3 Presentazione della mostra. Partecipano: Mariella Car-lotti, insegnante; Enrico Loccioni, presidente del Grup-po Loccioni. Introduce Bernhard Scholz, presidentedella Cdo.

IL PRINCIPE E LE MELE. DUBBIO E REALTÀNELL’ARTE: AMLETO E CÉZANNE.Ore:19.00 Sala C1 Partecipano: Piero Boitani, ordinario di Letterature

comparate all’Università degli studi di Roma La Sa-pienza; Beatrice Buscaroli, storica dell’arte. IntroduceDavide Rondoni, poeta e scrittore.

FocusCONOSCENZA E SVILUPPO TRA GLOBALIZ-ZAZIONE E IDENTITÀ: L’ESPERIENZA DELMEDITERRANEOOre 15.00 Sala Mimosa B6 In collaborazione con la rivista «Non Profit». Parteci-pano: Salvo Andò, rettore della Libera Università Ko-re di Enna; Sebastiano Missineo, assessore ai Beni cul-turali e dell’identità siciliana; Vincenzo Tondi DellaMura, professore ordinario di Diritto costituzionale al-l’Università del Salento. Introduce Andrea Simoncini,professore ordinario di Diritto costituzionale all'Uni-versità degli Studi di Firenze.

L’UOMO, IL VOLTO, IL MISTERO. CAPOLA-VORI DAI MUSEI VATICANIOre 15.00 Sala Tiglio A6 Presentazione della mostra promossa e organizzata dal-la Segreteria di Stato alla Pubblica istruzione e Istituticulturali della Repubblica di San Marino in collabora-zione con i Musei Vaticani. Partecipano: Romeo Mor-ri, segretario di Stato alla Pubblica istruzione e Istituticulturali della Repubblica di San Marino; Maria GloriaRiva, monaca dell’Adorazione Eucaristica e studiosad’arte; Giovanni Carlo Federico Villa, storico dell’arte,Università degli studi di Bergamo. Introduce GiovanniGentili, storico dell’arte e curatore della mostra. La mo-stra è allestita presso i Musei di Stato della Repubblicadi San Marino.

L’ASCOLTO DEL CIBO, IL DESIDERIO DELVINO. ADESSOOre 19.00 Sala Mimosa B6 Partecipano: Luca Doninelli, giornalista e scrittore;Paolo Massobrio, giornalista e presidente Club di Pa-pillon; Alessandro Meluzzi, psichiatra, psicoterapeutae fondatore della Comunità Agape Madre dell’Acco-glienza; Lucio Sotte, medico chirurgo esperto in ago-puntura e medicina cinese. Introduce Marco Gatti, gior-nalista.

Testi & ContestiINVITO ALLA LETTURA. Introduce Camillo For-

nasieri, direttore del Centro culturale di Milano.Ore 15.00 Eni Caffè Letterario D5 Oscar Romero. «Ho udito il grido del mio popolo».Presentazione del libro di Anselmo Palini (Ed. AVE).Partecipano: l’autore, insegnante e saggista; Chiara Fi-nocchietti, responsabile del Coordinamento giovani delForum internazionale di Azione cattolica.A seguire:«Il mio principe. Soffrire, crescere, sorridere con un fi-glio autistico». Presentazione del libro di Gina Codo-villi (ed. Itaca). Partecipa l’autrice, insegnante.

STORIE DAL MONDO. Rassegna di reportage in-ternazionali a cura di Roberto Fontolan e Gian Mica-lessin.Ore 19.00 Sala Neri GE Healthcare Tsunami in Giappone: voci dall’inferno. Produzione:National Geographic Channel. Partecipa Vincenzo Pe-trone, ambasciatore d’Italia in Giappone.

INVITO ALLA LETTURA. Introduce Camillo For-nasieri, direttore del Centro Culturale di Milano.Ore 19.00 Eni Caffè Letterario D5 Sì alla vita. Storie e prospettive del Movimento per laVita.Presentazione del libro di Carlo Casini, deputato al Par-lamento Europeo e presidente del Movimento per laVita e Renzo Agasso, giornalista e scrittore (ed. SanPaolo). Partecipano gli autori.A seguire:Non storie, ma storie vere. Vite al bivioPresentazione del libro di Francesca Bassi (ed. Canta-galli). Partecipano: l’autrice, suora di Carità, già re-sponsabile della Casa di Accoglienza alla Vita di Cer-via; Carlo Casini, deputato al Parlamento Europeo epresidente del Movimento per la Vita; Emma Fattorini,professore ordinario di Storia contemporanea all’Uni-versità la Sapienza di Roma.

SpettacoliÈ FESTAMusica e parole di un’Italia appassionataOre 21.30 Piazza Cavour Rimini Un progetto originale di Ambrogio Sparagna per l’Or-chestra popolare italiana dell’Auditorium parco dellamusica con Gianni Aversano, il Coro Amarcanto perl’occasione diretto da Anna Rita Colajanni e con la par-tecipazione di Davide Rondoni.

SportXVIII GIRO DEI CASTELLI MALATESTIANI EDELLA REPUBBLICA DI SAN MARINO Gran Fondo Mario Vicini e Medio Fondo / Giro Ci-cloturisticoOre 7.00 Partenza da Rimini Fiera Arrivo a Covignano (piazzale Fonti Galvania)premiazioni dalle ore 13 presso Rimini Fiera Padiglio-ne Sport- Gioco del Lotto Sport Village18ª Prova di Campionato Italiano UDACE 7° Campionato Italiano Bancari B.C.C.1ª Gran Combinata B.C.C.3° Romagna Challenge (Campionato Romagnolo diGran fondo e Medio fondo 2011).Sono previsti alcuni Gran Premio della Montagna (perGiro Castelli Malatestiani): a Sogliano “Memorial Gino Bulgarelli”, a Torriana “Memorial cav. Umberto Mazzotti“ e (per ilcampionato italiano BCC). Gara ciclistica di gran fondo (151,8 Km), di MedioFondo (100,8 km) e Turistico (Km 59) aperta a tutti glienti della consulta nazionale in regola con il tessera-mento 2011. Organizzazione: A.S.D. Team C.B.R.-Cicli Vicini,Fondazione Meeting per l'amicizia fra i popoli, CRALBanca Malatestiana, Associazione iDEE in collabora-zione con M.S.P. San Marino e Centro Sociale S. An-drea (RSM).

2° TRIATHLON SPRINT DEL TITANO / MEE-TING DI RIMINIOre 9.00 Multieventi Sport Domus - Serravalle R-SM Competizione agonistica di TriathlonNuoto 750 mt. (in piscina); Bici 20.000 mt.; Corsa5.000 mt.Partenza ore 9,00 / Premiazioni ore 14,00.Nel pomeriggio: 2° Mini Triathlon del Titano / Meeting Rimini2° Triathlon Kids del Titano / Meeting RiminiValido come tappa del circuito Nord-EstParteciperanno le categorie dei Giovanissimi: cuccioli,esordienti, ragazzi.e categorie Giovani: cadetti, allievi.Partenza ore 13,00 / Premiazioni ore 17,00Organizzazione: ASD TRIATHLON DUATHLONSGR RIMINI e Meeting di Rimini in collaborazionecon MSP San Marino.Con il patrocinio della segreteria di Stato per il Turismoe lo Sport della Repubblica di San Marino.

Il GIOCO DEL LOTTO SPORT VILLAGEOre: 11.00 Il Gioco del Lotto Sport Village Spazio dedicato allo sport da praticare dove il Gioco delLotto in collaborazione con CSI e CDO Sport hannopredisposto e allestito campi per il calcetto, la pallavolo,il beach volley, il basket e il minibasket, il calcio balilla,il ping pong, la dama, gli scacchi e una fantastica areadedicata al Golf.Tutti i giorni dalle 11.00 alle 24.00LA

GIOR

NATA

Tra Pasternak e Napolitano

Globalizzazione e identità. Cristiani sulla pubblica piazza

RASSEGNASTAMPA Intervista a Bernhard Scholz:

«Il Meeting ha sempre parlatonon di politica in sé ma dellecondizioni per tentare di miglio-rare la società. Solo così si ren-de preziosa. La verità è che c’èbisogno urgente di ritrovare leragioni della certezza nell’esi-stenza, come recita il titolo del-l’edizione 2011 del Meeting».

Marco Alfieri

Intervista a Giorgio Vittadini:Ma il Meeting riuscirà a dareun segnale di ottimismo?«Io sono ottimista, se si riusciràperò a sviluppare questo spiritodal basso. L’Italia ha una gran-de vitalità sociale ed economica.Quindi non rassegniamoci ad u-na borsa che perde il 6 percen-to: diamo spazio ai giovani e achi costruisce durante la crisi».

Davide Gorni

Il vero capitale sono loro, i vo-lontari. Al lavoro da 9 giorni permontare, allestire dipingere la

32esima edizione del Meetingper l’amicizia tra i popoli. È ilmiracolo che si ripete ogni annoin fiera per la manifestazione diCl.

Manuel Spadazzi

Con la mostra sui 150 anni del-l’unità d’Italia il Meeting centraun tema storico in modo origi-nale e anche in controtendenzarispetto a tante altre rievocazio-ni, ma anche un tema attuale. Il“come siamo arrivati all’unitàd’Italia” e il “come eravamo”sono una lettura di carattere so-ciale e antropologico che può es-sere un oggetto storico e allostesso tempo una strada signifi-cativa per affrontare il presente.

Gianluigi Da Rold

Qui Madrid, a voi Rimini. Cen-tinaia, forse migliaia di giovaniitaliani saluteranno domani ilPapa e voleranno a Rimini. Cisono anche giovani che hannofatto il tour de force: la scorsasettimana a Rimini per montareil palco del Meeting, poi Madrid

e quindi di nuovo a Rimini, pergustarsi la settimana di incon-tri, spettacoli, giochi, pranzi,mostre, cene e chi più ne ha piùne metta.

Massimo Pandolfi

Intervista a Bernhard Scholz:«Il Meeting è sempre stato uncontributo al bene comune. Ilsalto di qualità sta forse nellacoscienza, più matura, che nonsi tratta solo di un evento che fa-cilita la socialità, ma ne crea asua volta una nuova».

Angelo Picariello

Napolitano è atteso alla Fieraper l’inaugurazione del Mee-ting. La presidente EmiliaSmurro lo condurrà in visita a-gli stand. «Vogliamo raccontareal Presidente - dichiara - quelloche in questi anni abbiamo co-struito e mostrargli un popoloche desidera contribuire al benecomune a partire da quello cheè».

Anna Tonelli

DirettoreStefano FilippiDirettore responsabileCesare Trevisani EditoreAssociazione Meetingper l’amicizia tra i popoliAssociazione riconosciuta con D.P.R.n.869 del 6/8/1986, sede: via Flami-nia 18/20, c.p. 1106, 47900 Rimini.Tel. 0541-783100, Fax. 0541-786422.Progetto graficoG&C, MilanoImpaginazioneEdita, RiminiFotolito e stampaSigrafvia Vailate, 14 - Calvenzano (BG)RegistrazioneTribunale di Rimini n.16/91 del15/07/1991PubblicitàUfficio commerciale MeetingTel. 0541-783100FotografiRoberto Masi, Paola MarinziE.mail: [email protected]

MEETING

QUOTIDIANO

Page 20: Quotidiano Meeting 2011 - domenica 21 agosto