Il era Majorana? · necessaria,nei conventi di Napoli e dintorni ,forse per tutta l’Italia...

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Questo articolo cerca di fare sinteticamente il punto sul Mistero che circonda la scomparsa del Fisico Ettore Majorana,nel 1938 e di chiarire alcuni enigmi sfuggiti ai Mass-media. Le ricerche,che abbiamo effettuate è frutto in parte di nostre personali supposizioni e ipotesi,ma alcune notizie ci sono state rivelate da persone che si sono dette a conoscenza di fatti e che ci hanno riferito ,molti personaggi citati in questo articolo,sono purtroppo deceduti,queste ricerca è stata fatta nel 1988,altri articoli che hanno trattato questo argomento sono stati presi da numerosi fonti internet a cui rimandiamo per i singoli approfondimenti. A riguardo di tali ultime fonti, poiché le stesse sono molto numerose e spesso riportano le solite notizie, non abbiamo potuto citarle integralmente (non se ne abbiano a male coloro che non sono stati citati direttamente, per motivi di spazio e di tempo), Salvatore Montanaro A Visciano, 20 chilometri da Napoli,un’altra traccia che porterebbe al fisico sparito nel ‘38 Il <<professore dei frati>> era Majorana? Nel paese tutti ricordano un uomo << istruito ed elegante>> che visse sino agli anni 50 assistito dai camaldolesi di clausura-Fu poi sepolto senza nome nel cimitero- Di lui si raccontava che fosse un siciliano e avesse insegnato nella città partenopea. Nei ricordi della gente,alcuni indizi sembrano riportate all’allievo di Enrico Fermi(faceva parte del gruppo di via Panisperma) ,scomparso durante un viaggio di mare tra Napoli e Palermo.<<Non ha mai voluto dire chi era ,abitava nell’antico convento dei Camaldoli,Un religioso di origine Polacca Rodolfo Slezischi,detto Fra’Emiliano era entrato in confidenza con lui.Oggi quel frate ha circa 90 anni e vive in un’altra abbazia italiana.Lui,forse,sa qualcosa di decisivo>>. (Nota ,questa ricerca è stata fatta nel 1988) Chill’era proprio intelligente,istruito.’Nu vero signore. –Comm’era? Un bell’umosnello bruno,le sopracciglia folte,Gentile.Nun ha mai chiesto niente a nisciuno,mai preso frutta dagli alberi,e quando gli offrivono qualcosa lo rifiutava.Parlava a voce bassa.Parlava do Fascismo e di Mussolini,Criticava ‘a guerra,ma poche volte,pecchè se ne stava soprattutto pè conto suo…Quando gli chiedevamo ”da dove venite “,nun ci rispondeva mai.. Mariano Montanaro,78 anni ,una vita da contadino, è nato e messo radici a Visciano,paesino a una ventina di chilometri da Napoli e qui per quelle leggende che stanno dietro i soprannomi,tutti lo conoscono come “Cap’e porco” testa di maiale,E’ sua la descrizione di quello che ,sua la

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Questo articolo cerca di fare sinteticamente il punto sul Mistero che circonda la scomparsa del Fisico Ettore Majorana,nel 1938 e di chiarire alcuni enigmi sfuggiti ai Mass-media.Le ricerche,che abbiamo effettuate è frutto in parte di nostre personali supposizioni e ipotesi,ma alcune notizie ci sono state rivelate da persone che si sono dette a conoscenza di fatti e che ci hanno riferito ,molti personaggi citati in questo articolo,sono purtroppo deceduti,queste ricerca è stata fatta nel 1988,altri articoli che hanno trattato questo argomento sono stati presi da numerosi fonti internet a cui rimandiamo per i singoli approfondimenti. A riguardo di tali ultime fonti, poiché le stesse sono molto numerose e spesso riportano lesolite notizie, non abbiamo potuto citarle integralmente (non se ne abbiano a male coloroche non sono stati citati direttamente, per motivi di spazio e di tempo),

Salvatore Montanaro

A Visciano, 20 chilometri da Napoli,un’altra traccia che porterebbe al fisico sparito nel ‘38

Il <<professore dei frati>> era Majorana?Nel paese tutti ricordano un uomo << istruito ed elegante>> che visse sino agli anni 50 assistito dai camaldolesi di clausura-Fu poi sepolto senza nome nel cimitero- Di lui si raccontava che fosse un siciliano e avesse insegnato nella città partenopea.Nei ricordi della gente,alcuni indizi sembrano riportate all’allievo di Enrico Fermi(faceva parte del gruppo di via Panisperma) ,scomparso durante un viaggio di mare tra Napoli e Palermo.<<Non ha mai voluto dire chi era ,abitava nell’antico convento dei Camaldoli,Un religioso di origine Polacca Rodolfo Slezischi,detto Fra’Emiliano era entrato in confidenza con lui.Oggi quel frate ha circa 90 anni e vive in un’altra abbazia italiana.Lui,forse,sa qualcosa di decisivo>>. (Nota ,questa ricerca è stata fatta nel 1988)Chill’era proprio intelligente,istruito.’Nu vero signore. –Comm’era? Un bell’umosnello bruno,le sopracciglia folte,Gentile.Nun ha mai chiesto niente a nisciuno,mai preso frutta dagli alberi,e quando gli offrivono qualcosa lo rifiutava.Parlava a voce bassa.Parlava do Fascismo e di Mussolini,Criticava ‘a guerra,ma poche volte,pecchè se ne stava soprattutto pè conto suo…Quando gli chiedevamo ”da dove venite “,nun ci rispondeva mai..Mariano Montanaro,78 anni ,una vita da contadino, è nato e messo radici a Visciano,paesino a una ventina di chilometri da Napoli e qui per quelle leggende che stanno dietro i soprannomi,tutti lo conoscono come “Cap’e porco” testa di maiale,E’ sua la descrizione di quello che ,sua la

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descrizione di quello che oltre quaranta anni fa,al paese chiamavono”o’proffessore”.Oggi c’è chi giura che quel professore che con la matita scriveva numeri su tutto si poteva scrivere ,fosse uno scienziato che aveva deciso di cancellarsi dal mondo e vivere in solitudine:Ettore Majorana.L’auto si arrampica sulla collina,poi Visciano emerge da una folta boscaglia di noccioli.Sono due imprenditori nati qui e trapiantati a Torino,quarant’anni fa ad essere certi che il fisico,scomparso nel ’38 si rifugiò a Visciano e mori da queste parti tra il 50 e il 53.Sono i fratelli Giovanni e Angelo Conte 65 anni il primo e 59 il secondo.Racconta Giovanni<<Ero un ragazzino,ma ricordo benissimo’o professore,in paese circolava la voce che fosse siciliano e che avesse insegnato all’Univesità di Napoli.Non so chi avesse messo in giro questa notizia ,ma la ricordo benissimo .Noi ragazzi gli volevamo bene,perché era sempre gentile e preferiva stare a chiacchierare con noi, mentre evitava gli adulti , Lo ricordo snello ,bruno con gli occhi intelligenti…….continua….. e con un carattere strano,alternava periodi di estremo abbandono ad altri in cui pareva più sereno,Negli anni in cui lo frequentai ( gli avrò parlato centinaia di volte ) lo vidi ,a mano a mano declinare.All’inizio era sempre ben vestito,curato.Non chiedeva niente a nessuno e tutti erano convinti che avesse quattrini ,Poi si ebbe l’impressione che la sua rendita fosse finita .Gli abiti diventarono logori. Negli ultimi anni pareva un asceta ,barba e capelli lunghissimi,viveva da eremita-Dove?. Non stava in paese….ricorda Angelo Conte ma si era sistemato nel vecchio convento ,abbandonato ai primi del secolo,dopo la costruzione di quello nuovo. Quando incontrò il suo declino ,diciamo economico,visse grazie all’aiuto che gli davano i frati dei Camaldoli nuovi. “ A Pestella” Si vola per 800-900 metri,ed ecco ciò che resta dei Camaldoli Vecchi.L’eremo è di una bellezza selvaggia,oggi rovina e discarica abusiva.Da quelle che furono le cellette dei monaci, la vista spariva per chilometri sulla campagna di Nola e sullo sfondo è la sagoma scura del Vesuvio.Dai Camaldoli Vecchi alla vasta piana sottostante un precipizio.

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Lo chiamano –“A Pestella”-spiega Angelo Conte…meglio non sporgersi,è un bel salto .Da qui quando eravamo ragazzi ,nel 42 lanciavamo sassi ai militari che stavano ad allenarsi,più in basso ,loro s’infuriavano e ci sparavano mitragliate,allora correvamo nella cella del professore e lui a dirci,siete pazzi un giorno o l’altro ci ammazzeranno tutti, ma poi non si arrabbiava.

Dalla strada occorre superare uno sbarramento di arbusti e poi scendere di qualche metro,schiana rasente il muro del monastero diroccato,per raggiungere la cella rifugio , la sua abitazione era qui -…..dice Giovanni Conte d’inverno dormiva nel vecchio forno per ripararsi e d’estate invece si sdraiava nella cella .Un posto fuori dal mondo,e tentazione pensare che un luogo del genere assomigli davvero al ritratto che di Ettore Majorana hanno fatto amici e parenti e biografi,in un posto come questo ,il genio taciturno poteva starsene tranquillo ad ascoltare le voci che affollavono la mente.Chi mai sarebbe riuscito a trovarlo,da queste parti. Ai Camaldoli NuoviEppure in paese,si diceva fosse un professore siciliano che aveva insegnato all’università di Napoli come era nata questa diceria? .Qualcuno nel convento -sapeva..sostiene Giovanni Conte..c’era un frate polacco,Rodolfo Slezischi aveva scelto il nome di Frà Emiliano ,con lui ‘o professore parlava spesso e a lungo,chissà se è ancora vivo?Sulla porta del monastero dei Camaldoli Nuovi un cartello avvisa: L’Eremo è sogetto alla legge di clausura,per cui le donne non possono entrare,non sono permesse le visite,tentiamo ugualmente ,alla scampanellata risponde il frate guardiano,età indefinibile,lunga barba biondo-grigia,sguardo distinto,ma al tempo stesso acuto dietro le lenti.Ascolta i nostri racconti e le nostre domande,non sa nulla del professore,è arrivato negli anni 60,però sa che Frà Emiliano è ancora vivo e che ha quasi novant’anni . Dov’è?... il custode sorride e scuote il capo...in un altro convento,non esce niente di più dalla sua bocca,tranne una frase di scusa,ma di ferma determinazione”Noi qui,siamo fuori dal mondo,non leggiamo neppure i giornali”.

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I Testimoni Torniamo a Visciano.Negli anni quaranta al paese si arrivava e dal paese si usciva per una sola strada,tremila anime ,per lo più contadini passavono tutto il loro tempo fra i campi ,<<Noi però…continua Giovanni Conte….eravamo figli di un commerciante di tessuti,noi non andavamo nelle campagne ,per questo parlavamo spesso col professore. Ci capitava d’incontrarlo per i boschi oppure lo andavamo a cercarlo ai Camaldoli Vecchi,ci piaceva sentirlo parlare.Lo vedevamo sovente intento a leggere:il giornale o qualche libro che gli davano i monaci.Al bar vicino alla piazza principale di Visciano,gruppetti di uomini ,sono vecchi amici dei fratelli Conte,anche loro ricordono ‘o professore. Andrea Solimando …una volta gli facemmo uno scherzo,fu durante la festa del paese,trovammo una donna …..si insomma ,compiacente,e gliela portammo mezza mezza nuda ,li davanti,lui ci mandò via:…”.Per amor di Dio,andatevene”ma non si arrabbiò.D’inverno aveva il cappotto ,che a quel tempo a Visciano ,il cappotto c’è l’avevano soltanto due o tre persone le più ricche. Quello che ricordo di lui,più di tutto sono gli occhi …aveva lo sguardo…era difficile fissarlo.Prendo la foto di Majorana pubblicata su un giornale e gliela mostro ,gli copre con la mano la parte bassa del volto: “gl’uocchie sò quelli..sicuro..Anche ‘o fabbro al secolo Mariano Montanaro,78 anni insiste sul particolare degli occhi e aggiunge ….il volto era lungo ,aveva un carattere mite ,buono ,non ha mai dato fastidio, e si capiva che era uno che aveva studiato ,parlava in italiano,….ma l’accento …..interviene Giovanni Conte …era del sud.. Quale fine fece il professore ?<<Un giorno ..racconta Angelo Conte …non ricordo se era il 1946 o47 ,con mio cugino andai su,ai Camaldoli Vecchi,facevamo sempre escursioni da quelle parti pensammo di trovare chissà quale tesoro,invece trovammo ‘o professore sdraiato dentro al forno,tutto gonfio,stava malissimo,ci disse:è Dio che vi mandati…Allora corremmo a chiamare frà Emiliano che venne subito ,,e con altri frati ,portò ‘o professore all’ospedale di Nola ,ma lui prima che lo portassero via ,ci diete dei soldi per gratitudine .Ci dissero poi, che soffriva di nefrite…

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Giovanni Conte :..Noi alla fine degli anni quaranta, ce ne andammo via da Visciano e vi tornammo nel 53 ,chiedemmo dove fosse ‘o professore ,qualcuno ci disse: che dopo quel ricovero,era tornato ai Camaldoli, ma poi due o tre anni dopo si era sentito ancora male ed era morto.Al cimitero di Nola l,sul vecchio registro delle Inumazioni,tutti i morti hanno un nome tranne uno ..è registrato come<< morto sconosciuto>>e risulta seppellito nella fossa comune. Chi eraChi era ‘o professore?Perché non volle mai rivelare il suo nome agli abitanti del paese Perché i Carabinieri di Visciano ,pur sapendo del “siciliano che aveva insegnato a Napoli,e degli ordini di Mussolini che stava facendo battere l’Italia palmo a palmo per ritrovare Majorana non dissero nulla alle autorità?Che cosa sapevano i monaciPerché frà Emanuele andò in un altro convento?Il senatore Giovanni Gentile ,ameno di un mese dalla scomparsa di Majorana ,scriveva al senatore ,Bocchino,capo della Polizia”Da una nuova traccia parebbe che una nuova indagine sia necessaria,nei conventi di Napoli e dintorni ,forse per tutta l’Italia Meridionale e Centrale.Indagine che probabilmente ,fu fatta (come ricorda Leonardo Sciascia nel suo “La scomparsa di Majorana”) in modo superficiale e nella convinzione che il fisico fosse morto suicida.Ma il dubbio che la decisione di porre fine ai propri giorni fosse soltanto un espediente dello scienziato per sviare le indagini sulla scomparsa,si fa sempre più strada,Majorana,forse non voleva morire,ma restare solo,in modo naturale.come “innaturalmente” solo era stato per tutta la vita,prima di lasciare il ricordo di un bel volto che, nella memoria del suo prossimo non sarebbe invecchiato mai

Ricerca e foto Salvatore Montanaro

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Fonti:(http://it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20071203161525AAsnNnB)Purtroppo mi é capitata tra le mani un'altra pista di estremo interesse ma di tutt’altrogenere: una leggenda popolare che parla di uno strano monaco che si era ritirato suun piccolo paese nelle mie vicinanze (Visciano) e che pare scrivesse cose strane sututto fuori che su carta (NDR in particolare su muri e su pacchetti di sigarette). Imonaci della vecchia abbazia dei Camaldoli di Visciano gli avevano affidatoun’abitazione isolata nel loro territorio. Ora l'ultimo monaco di quella abbazia l'halasciata;l'abbazia é ora aperta al pubblico. La casa del monaco solitario é un rudere,ed é divenuta una discarica abusiva... Il monaco, che diceva in giro di essersiritirato lì per evitare di lavorare alla creazione della bomba atomica lo chiamavano"il professore" e qualcuno dice si chiamasse Enrico Fermi... E ovvio che ricollegarloall'ultimo viaggio di Ettore Majorana da Palermo a Napoli é automatico... (SabatoScala)Fonti: (http://it.groups.yahoo.com/group/scienzaesoteria/message/721)Ettore Majorana aveva però un carattere strano: era eccessivamente timido e chiuso in sè.La mattina, nell’andare in tram all’Istituto, si metteva a pensare con la fronte accigliata. Gliveniva in mente un’idea nuova o la soluzione di un problema difficile o la spiegazione dicerti risultati sperimentali che erano sembrati incomprensibili: si frugava le tasche, neestraeva una matita e un pacchetto di sigarette su cui scarabocchiava formule complicate.Sceso dal tram se ne andava tutto assorto, col capo chino e i capelli scarruffati spioventisugli occhi. Arrivato all’Istituto cercava di Fermi o di Rasetti e pacchetto di sigarette alla

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mano, spiegava la sua idea. Ma appena gli altri l’approvavano, se ne entusiasmavano, loesortavano a pubblicare, Majorana si rinchiudeva, farfugliava che era roba da bambini eche non valeva la pena di discorrerne: e appena fumata l’ultima sigaretta (e non ci volevamolto), buttava il pacchetto, i calcoli e le teorie, nel cestino.Laura Fermi (NDR moglie di Enrico Fermi dal libro: “Atomi in famiglia”Per la ristampa del libro vedi sito: (http://www.aif.it/LFNS/lfns_q12.php)NDR Le mie fonti, che non posso citare, danno Majorana, nel monastero di Subiaco,vicino Roma, e vicino Rocca Santo Stefano paese natale di Padre Ernetti, ora poiché inquel luogo vi sono 2 Monasteri benedettini: quello di Santa Maria scolastica (che contienemigliaia di volumi antichi, che nascondono preziose informazione alchemiche) e l’Eremo.Riteniamo sia più probabile che Majorana abbia vissuto in quest’ultimo, meno accessibileal pubblico, ove avrebbe vissuto fino quantomeno al 2001, se non più probabilmente, finoal 2003. Questa informazione è facilmente verificabile, perchè monaci ultranovantennivissuti in quell’eremo non ce ne saranno stati tanti, quindi buone ricerche.Allo scienziato le mie fonti attribuiscono anche scoperte alchemiche, il che non mistupirebbe, se Majorana avesse realmente vissuto a Visciano tra i Camandolesi, notiesperti di erboristeria. Questo fatto spiegherebbe anche la sua longevità.**************************************************************************************************************************

Titolo: Majorana sembra sia vissuto a Visciano (NA), ma dove è andato poi? a Subiaco?Inserito da: Michelangelomag - Agosto 12, 2009, 12:33:55 pm --------------------------------------------------------------------------------

Continua la mia inchiesta su Majorana e il cronovisore, ora ho indizi a sufficienza per ritenere che Majorana sia vissuto a Visciano almeno fino al 1952.

Questo l'esito delle mie ricerche.Ho trovato la risposta che cercavo grazie a uno scambio di opinioni con Fioravante Meo di Visciano (NA), che si accinge a pubblicare un libro inchiesta su Majorana dal titolo: "L’ultimo rifugio di Ettore Majorana" (vedi sito: http://www.webalice.it/salvatoremontanaro/CURIOSITA'.html), dal nostro colloquio telefonico è emerso che "ufficialmente", Majorana sarebbe morto in Visciano nei primi anni 50.

I tale luogo avrebbe soggiornato, dalla data della sua scomparsa, sotto le spoglie di un monaco camandolese, nell'eremo di Santa Maria degli Angeli (vedi sito: http://www.camaldolivisciano.it/eremo.asp - Tel. 081.8299731 - Eremo dei Camaldoli di Visciano (Na) ITALIA - Tel.Fax 081 8299216 - E-mail:[email protected]). Tale eremo fu abbandonato negli anni 80 dai Monaci Camandolesi e attualmente è gestito dai Missionari della Divina Redenzione hanno ripreso l'antica tradizione di coltivare i terreni dell'Eremo.

In base alle prime notizie ottenute da Fioravante, il monaco in apparenza sarebbe morto nel 1952, per problemi epatici e sepolto in una fossa comune, ma non ci fu un funerale e nessuno ha visto il corpo dello scienziato.

A mio parere lo stesso non morì ma si trasferì altrove, forse all'estero, in Argentina da dove tornò a fine anni 50 e da allora, secondo le mie fonti si sarebbe trasferito a Subiaco vicino a Roma, nel Monastero benedettino di Santa Scolastica (http://www.benedettini-subiaco.it/benedettini_subiaco.asp?rid=1) o più probabilmente in uno degli Eremi vicini, ove sarebbe vissuto fino agli inizi di questo millennio.

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Per saperne di più potete consultare nel mio sito, l'articolo dedicato al cronovisore:http://mele.retelinux.com/tesoro/index.asp?code=30&sezione=Cronovisore&opeco=%20/%20CRONOVISORE.

Non potendo andare a Subiaco, mi farebbe piacere se qualcuno del posto si potrebbe recare il loco e verificare se lì o neggli eremi vicini abbai vissuto dopo il 1952 un Monaco con le seguenti caratteristiche fisiche:Alto metri 1,70, snello, con capelli neri, occhi scuri, una lunga cicatrice sul dorso diuna mano.

In attesa di riscontri, auguro a tutti buone vacanze.

Michelangelo Magnus[/color]