i ragazzi di via Gramsci gennaio2011

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Q Q u u a a d d r r i i m me e s s t t r r a a l l e e d d e e l l l l i i s s t t i i t t u u t t o o C C o o m mp p r r e e n n s s i i v v o o O O r r e e s s t t e e G G i i o o r r g g i i d d i i V V a a l l m mo o n n t t o o n n e e G G e e n n n n a a i i o o 2 2 0 0 1 1 2 2 a a n n n n o o 1 1 n n u u m me e r r o o 3 3 I I r r a a g g a a z z z z i i d d i i V V i i a a G G r r a a m m s s c c i i a a t t t t u u a a l l i i t t à à : : E E ' ' s s t t a a t t a a s s o o l l o o l l ' ' i i n n c c o o s s c c i i e e n n z z a a d d i i u u n n ' ' a a d d o o l l e e s s c c e e n n t t e e ? ? p p a a g g . . 4 4 T T r r e e b b u u o o n n i i m mo o t t i i v v i i p p e e r r e e s s s s e e r r e e u u n n i i n n d d i i g g n n a a t t o o p p a a g g . . 5 5 e e v v e e n n t t i i : : U U n n a a v v i i s s i i t t a a n n e e l l l l a a " " f f a a b b b b r r i i c c a a d d e e l l l l a a n n o o t t i i z z i i a a " " p p a a g g . . 1 1 0 0 p p i i a a n n e e t t a a a a d d o o l l e e s s c c e e n n z z a a : : L L i i b b e e r r a a r r s s i i d d a a l l b b u u l l l l o o i i n n q q u u a a t t t t r r o o m m o o s s s s e e p p a a g g . . 1 1 2 2 Q Q u u a a n n d d o o i i l l l l o o o o k k è è t t u u t t t t o o p p a a g g 1 1 3 3 È È l l a a m m o o r r e e c c h h e e c c i i c c a a m m b b i i a a l l a a v v i i t t a a p p a a g g 1 1 8 8 S S p p o o r r t t : : R R u u g g b b y y - - A A l l l l B B l l a a c c k k s s : : u u n n a a s s t t o o r r i i a a d d i i s s u u c c c c e e s s s s i i p p a a g g . . 3 3 5 5 B B r r i i c c o o l l a a g g e e : : C C o o s s t t r r u u i i r r e e u u n n S S a a p p i i e e n n t t i i n n o o p p a a g g 3 3 6 6 . . E E n n i i g g m m i i s s t t i i c c a a : : D D o o m ma a n n d d e e r r o o m m p p i i c c a a p p o o e e c c r r u u c c i i v v e e r r b b a a p p a a g g 3 3 7 7 I I n n e e v v i i d d e e n n z z a a i i n n q q u u e e s s t t o o n n u u m me e r r o o Mihai Manita

description

quadrimestrale della redazione scolastica - istituto comprensivo "O Giorgi"

Transcript of i ragazzi di via Gramsci gennaio2011

QQQuuuaaadddrrriiimmmeeessstttrrraaallleee dddeeellllll’’’ iiissstttiiitttuuutttooo CCCooommmppprrreeennnsssiiivvvooo

“““OOOrrreeesssttteee GGGiiiooorrrgggiii””” dddiii VVVaaalllmmmooonnntttooonnneee

GGGeeennnnnnaaaiiiooo 222000111222 aaannnnnnooo 111 nnnuuummmeeerrrooo 333

III rrraaagggaaazzzzzziii dddiii VVViiiaaa GGGrrraaammmsssccciii

aaattttttuuuaaallliiitttààà::: EEE''' ssstttaaatttaaa sssooolllooo lll'''iiinnncccooosssccciiieeennnzzzaaa dddiii uuunnn'''aaadddooollleeesssccceeennnttteee??? pppaaaggg... 444

TTTrrreee bbbuuuooonnniii mmmoootttiiivvviii pppeeerrr eeesssssseeerrreee uuunnn iiinnndddiiigggnnnaaatttooo pppaaaggg...555

eeevvveeennntttiii::: UUUnnnaaa vvviiisssiiitttaaa nnneeellllllaaa """fffaaabbbbbbrrriiicccaaa dddeeellllllaaa nnnoootttiiizzziiiaaa""" pppaaaggg... 111000

pppiiiaaannneeetttaaa aaadddooollleeesssccceeennnzzzaaa::: LLLiiibbbeeerrraaarrrsssiii dddaaalll bbbuuullllllooo iiinnn qqquuuaaattttttrrrooo mmmooosssssseee pppaaaggg... 111222

QQQuuuaaannndddooo iiilll lllooooookkk èèè tttuuuttttttooo pppaaaggg 111333

ÈÈÈ lll ‟‟‟aaammmooorrreee ccchhheee ccciii cccaaammmbbbiiiaaa lllaaa vvviiitttaaa pppaaaggg111888

SSSpppooorrrttt::: RRRuuugggbbbyyy--- AAAllllll BBBlllaaaccckkksss::: uuunnnaaa ssstttooorrriiiaaa dddiii sssuuucccccceeessssssiii pppaaaggg...333555

BBBrrriiicccooolllaaagggeee::: CCCooossstttrrruuuiiirrreee uuunnn SSSaaapppiiieeennntttiiinnnooo pppaaaggg333666...

EEEnnniiigggmmmiiissstttiiicccaaa::: DDDooommmaaannndddeee rrrooommmpppiiicccaaapppooo eee cccrrruuuccciiivvveeerrrbbbaaa pppaaaggg333777

IIInnn eeevvviiidddeeennnzzzaaa

iiinnn qqquuueeessstttooo nnnuuummmeeerrrooo

Mihai Manita

2

AAAttttttuuuaaallliiitttààà

LLLeee mmmaaammmmmmeee---nnnooonnnnnneee

ddii ddrreeaamm9988

”Mamma-nonna” è un termine che viene dato alle donne

che in tarda età diventano mamme. Al telegiornale ne ho

sentite di queste storie e mi hanno fatto sempre uno

strano effetto, perché ho sempre pensato(immagino come

altre persone) che 70-60 è un‟età da nonna NON da

mamma! Mi sono poi chiesta se ci sono dei vantaggi ad

essere mamma in tarda età. Beh, secondo me no. Perché

pensiamo al bambino che arriverà nel percorso

dell‟adolescenza, quando di sicuro vorrà uscire, rientrare

tardi a casa, stare sempre in giro… i genitori saranno

„disponibili‟ ad andare a riprenderlo da una festa che

finisce tardi? Saranno in grado di fare tutto ciò che un

genitore di 30-40 anni fa con un figlio adolescente?!In più

quando il loro figlio avrà 20 anni e oltre, loro saranno

ancora presenti? Mia madre l‟ho sempre vista ”giovane”

quando ero piccola, ma adesso solo quando si diverte

insieme a me vedo la mamma che ho sempre visto all‟età

di 3-4 anni. L‟altro giorno stavo in giro con mia madre e

ci stavamo divertendo. Mentre passava il tempo, mi è

venuta in mente la scena di una mamma-nonna che si

sforzava di fare la giovanile …e, sinceramente, non l‟ho

trovata una scena molto bella da immaginare …

IIIlll rrriiimmmooorrrsssooo pppeeerrr uuunnn aaabbbooorrrtttooo

ddii ddrreeaamm9988

In classe, con l‟insegnante di religione, abbiamo parlato

di aborto, partendo dalla lettura di un libro: Lettere dal Paradiso. ABORTO. Io questa parola la vedo come un

sinonimo di rimorso. Un uomo non capirebbe mai cosa

significa per una donna interrompere la sua gravidanza o

nel buon senso della parola: uccidere il proprio bambino.

Ci sono dei vari motivi per cui una donna decide di

abortire: o ha dei problemi economici e non può

mantenere il figlio, oppure c‟è un compagno o la propria

famiglia che non vuole questo bambino. Ma o per un

motivo o per un altro c‟è sempre il rimorso per aver tolto la vita al bambino che sarebbe cresciuto nel proprio grembo … Anche se questa scelta è stata fatta pensando che la vita del bambino non

sarebbe stata delle migliori. Solo per un momento ho pensato alla mia di mamma se avesse

interrotto la gravidanza … IO DOVE SAREI STATA ADESSO? A tutti i lettori di questo articolo

voglio consigliare di porsi la domanda su dove si sarebbero trovati in questo momento,se le

mamme avessero abortito. Ma soprattutto, pensiamo a questi bambini, alla vita che avrebbero avuto e al dolore delle loro mamme che, di sicuro penseranno sempre al proprio bambino e al

rimorso che si portano per avergli tolto la vita e per non aver potuto avere la possibilità di crearsi

una famiglia per colpa delle scelte di alcune persone.

I ragazzi di Via Gramsci anno 1 numero 3 3

EEEssspppeeerrriiieeennnzzzeee dddiiivvveeerrrssseee pppeeerrr uuunnnaaa vvviiisssiiiooonnneee pppiiiùùù fffaaannntttaaasssiiiooosssaaa dddeeellllllaaa vvviiitttaaa

ddii vviilluu1111

Steve Jobs, uno dei più grandi uomini nel campo dell‟elettronica, ci ha lasciati nel 2011. „Stay hungry, stay

foolish‟ la frase che abbiamo sentito continuamente nei

telegiornali, non è altro che un motto che Jobs ha usato come „faro‟ per la sua vita. Sin da ragazzo aveva le idee

chiare: arrivare alla meta senza accontentarsi. Un bambino

con un‟infanzia burrascosa: trasferito più volte da famiglia

a famiglia per richiesta della madre che voleva dei genitori

“colti” per suo figlio, alla fine rimane in una famiglia che

promette di garantirgli gli studi in università, ma a sedici anni decide lui stesso di abbandonarli: vuole dedicarsi a

esperienze “diverse”.. ha una visione più fantasiosa della

vita, inizia a prendere lezioni di ortografia per scrivere sui

manifesti, ma soprattutto dentro un garage dà vita alla sua

più grande creazione che poi lo renderà famoso nel mondo: Apple. Inventa il Machintosh, il re dei computer, che

ancora oggi fa girare la testa con il suo prezzo

spaventosamente alto. Viene addirittura licenziato dalla

sua stessa fondazione, ma lui in uno dei suoi discorsi disse

che anche quella fu una esperienza positiva e

indispensabile, perché in quel periodo riuscì a dedicarsi ad altre magnifiche creazioni come Pixar. Purtroppo, tutti i

soldi che ha guadagnato non sono serviti a preservalo da

una malattia come il cancro, che l‟ha stroncato all‟età di 56

anni.. Insomma, quest‟uomo è un vero esempio da seguire,

quindi voglio dirvi anche io: Siate affamati, siate folli!

VVViiivvviiiaaammmooo iiinnn uuunnn mmmooonnndddooo ooorrrrrriiibbbiiillleee

DDii ppllaayyssttaattiioonn22

Simone Costa è stato ucciso in un centro commerciale per aver rifiutato di dare una sigaretta a un

suo amico,Simone ha dato un pugnetto all‟amico e l‟altro, per gioco, lo avrebbe colpito alla tempia

uccidendolo. Questo “amico” quando ha visto che Simone è caduto per terra ha iniziato a

piangere dicendo che era solo un gioco.

Sul web si sta scatenando una rivolta,degli amici del giovane, purtroppo la sera del 15 Dicembre è

stato aperto un sito web che alcuni trovano divertente, però non lo è, infatti ridendo della vittima

lo stanno offendendo:sono addirittura arrivati a scrivere che era un tirchio e se l‟è meritato.

Questa pagina del web è una cosa talmente terribile,che io spero che i genitori di Simone non la

prendano neanche in considerazione e gli stessi ragazzi che l‟hanno creata si dovrebbero

vergognare,e farsi solo una domanda:”Ma è giusto tutto questo?” Viviamo proprio in un brutto

mondo.

4

EEE''' ssstttaaatttaaa sssooolllooo lll'''iiinnncccooosssccciiieeennnzzzaaa dddiii uuunnn'''aaadddooollleeesssccceeennnttteee???

ddii vviilluu1111

Una storia di una sedicenne, che poi è diventata la storia di un intero quartiere, le

Vallette, a nord di Torino, che da cordiale e

accogliente quale sembrava, si è dimostrato

razzista e pieno di pregiudizi verso i rom che

lo circondano. E‟ andata così: una ragazza di sedici anni ha mentito ai suoi genitori

fingendo di essere stata stuprata da due rom,

incosciente dei problemi che poteva causare

o, forse, troppo codarda, per potersi assumere

le conseguenze delle sue azioni. Perché se sei

una bambina e vuoi fare esperienze da adulta, anche se non sei matura abbastanza,

devi sapere sin dall‟inizio che ci sono delle

responsabilità che ti devi assumere e delle

conseguenze che devi essere pronta ad

affrontare. Lei non lo era e questa sua

terribile azione, oltre che a essere deleteria per lei e per la sua famiglia, ha portato il suo

quartiere a scoprire un lato che nessuno

conosceva: il razzismo. Accecati dalla rabbia e

dalle bugie dell‟adolescente, hanno deciso di

applicare la legge del taglione, di farsi giustizia da soli, bruciando il campo rom e

questi, quando “Sandra” (questo è il nome di

copertura che è stato attribuito alla ragazza

dai giornali) ha confessato la bugia, si sono

sentiti crollare il mondo addosso. Adesso c‟è

paura, anzi quasi terrore, perché i rom hanno comunicato che si vendicheranno e, dopo

tutto, anche se non si può giustificare la

vendetta e la violenza, non hanno tutti i torti.

Perché comunque è palese che queste

persone, pur non avendo la certezza di quello che diceva la ragazza, non ci abbiano pensato

su molto, prima di dare fuoco a quel campo

che evidentemente era “scomodo” anche per

altri motivi. Proprio sul razzismo e su come

viene alimentato abbiamo riflettuto in

occasione di una lezione di giornalismo a scuola. Chiara Lico che è venuta a parlare di

giornalismo nella nostra scuola ci ha spiegato

che la scelta del titolo è fondamentale, e ci ha

fatto notare quanta differenza c‟è tra un titolo

e un‟altro, come lo specificare l‟informazione che a compiere un‟ azione sia stato un

rumeno invece che un generico automobilista,

ci ha fatto l‟esempio dei pedoni investiti dagli

automobilisti: l‟azione è grave comunque

anche se compiuta da un italiano, ma

inserire l‟aggettivo rumeno vicino alla parola automobilista fa più “scena”. Si instilla così,

nel cittadino, giorno dopo giorno, l‟idea che

c‟è un “pericolo rumeni” e i cittadini, presi

dall‟ansia, voteranno per quel partito che

prometterà loro, l‟espulsione degli stranieri dall‟Italia.

I ragazzi di Via Gramsci anno 1 numero 3 5

IIIooo iiinnn qqquuuaaalllccchhheee mmmooodddooo IIInnndddiiigggnnnaaadddooosss

ddii mmeettaalllliiccaa335544

Mettono le tende e attendono,si capisce che ci tengono a certe cose!Molti sono stati gli indignati che hanno protestato per il mondo Io vorrei manifestare per molti motivi. Il primo è quello di

manifestare per ottenere un‟orario scolastico meno pesante. Sei ore sono molte. Il secondo è

quella di manifestare per far più volte lo stop delle auto,soprattutto nelle giornate di festività,perché l‟inquinamento sta aumentando tantissimo. Il terzo motivo è per la raccolta

differenziata. L‟Italia spende soldi per i cassonetti per la raccolta differenziata e neanche il 10%

della popolazione ne usufruisce?Lo sappiamo che con 15 lattine di alluminio si fa una

bicicletta?Purtroppo siamo pigri e molta gente non

capisce che anche a fare la raccolta differenziata si vive

meglio! Quarto motivo:la disoccupazione. Ce n‟è troppa in Italia.Com‟è?Forse non è per le nuove invenzioni

tecnologiche? Infatti hanno conseguenze positive e

negative le invenzioni. Da una parte anche io sono un

indignato!

TTTrrreee bbbuuuooonnniii mmmoootttiiivvviii pppeeerrr eeesssssseeerrreee uuunnn

iiinnndddiiigggnnnaaatttooo

ddii ppllaayyssttaattiioonn22

Ecco la mia lista di motivi per essere un indignato

1°motivo: Nella città in cui vivo non c‟è una pista ciclabile, vorrei proprio che ci fosse una pista

ciclabile, perché quando vado dagli amici devo passare sul marciapiede dove molte volte trovo

passanti che vanno nel mio stesso senso e per sorpassarli devo andare in strada per poi ritornare

sul marciapiede quindi io, proprio sempre, devo aspettare che le persone superino la casa del mio

amico e solo allora posso pedalare sulla mia amata bicicletta Non solo per questo, ma anche

perché una pista ciclabile aumenterebbe anche i ciclisti riducendo lo scarico delle auto che inquina l‟ambiente.

2°motivo di indignazione. Nella città in cui vivo gli automobilisti non si fermano per far passare i

pedoni sulle strisce pedonali, : le strisce pedonali non si vedono oppure si vedono solo a metà

quindi è molto difficile attraversare la strada infatti io aspetto circa una decina di minuti. Non credo sia molto difficile ridipingere le strisce pedonali.!

3°motivo di indignazione. Nella città in cui vivo c‟è troppo smog: ci sono pochi spazi verdi, infatti ci

sono solo i tre campi da calcio, due parchi-giardini e una piccola distesa di erba che non viene mai tagliata, invece, di case,di camini e di auto ce ne sono anche troppe.

6

MMMooobbbiiillliiitttààà sssooosssttteeennniiibbbiiillleee??? UUUnnn vvveeerrrooo ppprrrooobbbllleeemmmaaa dddaaa rrriiisssooolllvvveeerrreee...

ddii ppllaayyssttaattiioonn22

I

UUUnnnaaa pppaaasssssseeeggggggiiiaaatttaaa

èèè mmmeeegggllliiiooo dddiii qqquuuaaalllsssiiiaaasssiii dddiiieeetttaaa!!!

ddii llaaddyyggaaggaa

Io vado a scuola con il pulmino, perché sono lontano, ma

mi piacerebbe andarci con la bicicletta oppure a piedi. Ho sentito anch‟io parlare di “car-sharing” cioè di

prendere o di dare un passaggio a una persona

sconosciuta, l‟idea non è male, perché così si risparmia

carburante e si ci fa nuovi amici, però può diventare un

problema, infatti la cosa funziona come a un appuntamento per esempio:

Io ti aspetto alle 11 con la macchina in via della pasta e

tu devi essere alle 10:58 in via della pasta, così ti do un

passaggio (per andare al lavoro) visto che il posto dove lavori si trova a metà strada tra casa nostra e la mia

meta; se non si è presenti puntuale all‟appuntamento

puoi crearmi un problema mi arrabbio molto facilmente

e tutto il beneficio del risparmio energetico e

dell‟atteggiamento eco-responsabile passa in secondo

piano rispetto al disagio che mi hai creato.

Quindi, secondo me, non è tanto buona questa idea. Io

ho pensato di usare la bicicletta, però anche così non va

bene, perché penso che ogni anno ci sono molti ciclisti morti a causa degli automobilisti che sfrecciano per le

strade .

Un vero problema da risolvere.

Io non ho bisogno di salire in macchina per

arrivare a scuola, abito praticamente a tre passi.

A mio parere se una persona abita a chilometri e

chilometri di distanza è normale e giusto venire

con la macchina. Ma se abiti a meno di un chilometro a cosa serve? A perdere tempo!

Pensandoci bene ci metti più tempo a preparare

la macchina, accenderla, togliere il ghiaccio che

si forma sui vetri … Conosco tantissime persone

che non fanno neanche mezzo centimetro senza

macchina. E poi si mettono a fare la dieta pensando che sia meglio di una camminata. Non

giustifico neanche chi dice “Ho paura dei cani!”.

Chi ti dice che devi passare davanti al cane? Puoi

passare benissimo dall‟ altra parte della strada!Trovo tutte queste scuse ridicole

I ragazzi di Via Gramsci anno 1 numero 3 7

BBBlllaaaccckkk BBBllloooccc eee aaannngggeeellliii dddeeelll fffaaannngggooo

ddii vviilluu1111

Sono mesi dai disordini a Roma quando, nel corso di un corteo pacifico, degli individui

del Black Bloc, un movimento che si

definisce anarchico, hanno preso d‟assalto alcune zone della capitale distruggendole e

creando solo panico tra la povera gente che

non c‟entrava niente. Vorrei chiedere a

queste persone, soprattutto ragazzi a quanto

pare, che hanno deciso di ribellarsi: Cos‟è

secondo voi l‟anarchia? Distruggere tutto quello che c‟è per protestare? A mio parere

non è così! L‟anarchia non è non avere

regole … è l‟essere talmente intelligenti e

rispettosi degli altri da parte di tutti i

cittadini da non aver bisogno di persone (vedi politici, polizia e quant‟altro) che ci

controllino dall‟alto. Siccome, purtroppo,

non si arriverà mai a questo rispetto l‟uno

dell‟altro, dobbiamo accontentarci di ciò che

abbiamo, non andare in giro a creare danno

dichiarandoci anarchici, perché non ha senso. Secondo me, la protesta è costruttiva

quando si agisce in modo positivo,si parla e

si cerca di far capire in modo pacifico a chi

ci governa, che c‟è qualcosa che non va!

Sono sinceramente rimasta sconvolta nel vedere quelle strade bruciare, una statuetta

della Madonna essere presa a calci e

sbattuta per terra, questi ragazzi accecati

dall‟odio che sembravano non rispondere più

delle loro azioni. E oggi, che è il giorno di

Halloween, e sento gente che alla domanda: „Da cosa ti vesti a Halloween?‟Qualcuno mi

risponde „Da Black Bloc‟, rimango stupita. I

ragazzi della mia età stanno mitizzando

questi vandali, invece che pensare a gente

come i volontari morti in Liguria in questi giorni per salvare altre vite, per esempio.

Questi ultimi sono i veri miti. Per fortuna

l‟Italia non è avara di giovani coraggiosi,

onesti e leali: sono gli angeli del fango che,

ad ogni alluvione appaiono nei luoghi

devastati, ma ogni giorno, nonostante tutto, nonostante la violenza, vivono accanto a noi

in terra! Guardiamo anche a loro. Sono

anche questi i giovani italiani.

8

EEEvvveeennntttiii

TTTeeeaaatttrrrooo iiinnn mmmooovvviiimmmeeennntttooo cccooonnntttrrrooo iiilll bbbuuulllllliiisssmmmooo

dddiii vvviii llluuu111111

A scuola sono arrivati due attori della

compagnia teatrale ‘Teatro in

Movimento’ a presentare uno spettacolo sul tema del bullismo: a

mio parere è stato molto coinvolgente e veritiero, i personaggi erano

attualissimi e ognuno si poteva

riconoscere in uno di loro. Dopo lo

spettacolo, che è riuscito a catturare

anche quelli che di solito sono i più

distratti, i due attori ci hanno concesso una breve intervista, dove

hanno risposto alle nostre domande,

ma anche aggiunto dei consigli per

tutti quelli che si sentono portati per

la recitazione. Anastasia Astolfi,

bravissima attrice e Roberto Nisivoccia, figlio del fondatore della

compagnia Teatro Popolare

Salernitano (quindi nato nel mondo

del teatro), ci hanno spiegato che il

teatro va studiato, ma lo si deve amare, altrimenti è impossibile

raggiungere dei risultati apprezzabili.

Una risposta che mi ha colpito è

stata quella alla domanda: Come e in

quanto tempo imparate il copione?

Anastasia ci ha raccontato che la memoria è utilissima, e per essere

certa di sapere la parte lei deve

prima riscrivere il copione da sè, poi

deve ripeterlo svolgendo un‟altra

attività, anche soltanto mentre fa le pulizie di casa. Almeno anche se è

concentrata in un‟altra azione è

capace di ripetere tutto a memoria.

In Italia il teatro è sottovalutato, ci

spiegano loro, ed è molto più

impegnativo lavorare con un pubblico di soli ragazzi che lavorare con un pubblico adulto. Loro hanno intrapreso questo lavoro con i ragazzi dal 2000 e i loro spettacoli sono spesso tratti da

storie vere e i personaggi sono caricature dei ragazzi che conoscono grazie al laboratorio teatrale.

Solo entrando a contatto con loro e apprendendo i loro modi di fare e di parlare, riescono a

interpretarli. Anche questo spettacolo che trattava del bullismo e di due ragazzi isolati dal resto

della classe, situazione molto comune ovunque è stato scritto con lo stesso metodo. Impressionante è stata la loro capacità di coinvolgere e arrivare al pubblico pur essendo solo due

attori a recitare la parte di molti personaggi diversi senza sosta: era come se, in un attimo, il volto

dei due si trasformasse in quello di un‟altra persona, con un modo di parlare, di comportarsi, di

agire sempre diverso. E‟ stato sorprendente anche il riuscire da parte loro a lavorare in uno spazio

piccolissimo e con soltanto due sedie e una cattedra a disposizione, ma riuscire a ottenere

comunque i risultati desiderati.

I ragazzi di Via Gramsci anno 1 numero 3 9

UUUnnn cccooonnnccceeerrrtttooo nnnaaatttaaallliiizzziiiooo dddaaa sssooollliiissstttaaa

DDDiii mmmeeetttaaalll lll iiicccaaa 333555444

Il 16/12/2011 siamo andati alla

Collegiata,la chiesa principale di Valmontone,io e i miei compagni per

fare uno spettacolo per Natale. Alle

10.30 siamo andati con il pulmino

alla chiesa per fare le prove dello

spettacolo che sarebbe avvenuto alle 15,30 del pomeriggio. Io,insieme

all‟orchestra,suonavo il flauto ma in

qualche modo ero più importante

degli altri, perché durante la

recitazione avevo il compito di

suonare un brano da solo. Per tutto il tempo ho pensato al pomeriggio alla

chiesa affollata di gente mentre i miei

amici mi dicevano che tutto sarebbe

andato bene:alle prove sono andato abbastanza bene,ho sbagliato solo a prendere il fiato in alcuni

momenti. Tutto il resto è andato bene. Il pomeriggio abbiamo preparato gli zaini e ci siamo diretti con il pulmino verso la chiesa. Tutto pronto. Abbiamo appoggiato gli zaini a terra in un‟aula e

siamo andati con il flauto e gli spartiti a sederci davanti ad una folla che ci attendeva. Ci siamo

seduti,abbiamo sistemato gli spartiti sul leggio ed è cominciato lo spettacolo. Mentre recitavano i

miei compagni suonavo e tremavo. Avevo paura di sbagliare una nota. Invece no:il suono dolce del

mio flauto accompagnava la lettura e rimbombava tra le mura della chiesa, che emozione

ragazzi!!! Ho ricevuto parecchi complimenti. E‟ stato sicuramente uno dei momenti più emozionanti della mia vita a scuola.

IIIlll cccaaasssttteeellllllooo CCCooolllooonnnnnnaaa

dddiii mmmooossstttrrriiiccciiiaaattttttooolllooo

Questa mattina (18/11/11) siamo andati a Genazzano a vedere il castello Colonna, chiamato

così proprio perché apparteneva alla famiglia

Colonna. Risale al 1022 ed ha 56 stanze su 3 piani

e sono ben 5000mq su una fondazione a forma di

ferro di cavallo. E‟ un castello medievale ed una

parte è crollata durante la seconda guerra mondiale. Ogni componente della famiglia aveva

una cappella dove pregava da solo oppure insieme

agli altri componenti della famiglia che era molto

religiosa, tra l‟altro era imparentata con il santo

Carlo Borromeo. Quella di Genazzano era la loro

residenza estiva, perché il resto dell‟anno lo trascorrevano a Roma. Avevano una stanza per ogni

attività: in una leggevano, in un‟altra accoglievano

le persone e così via. Dopo terremoti e

bombardamenti il castello era diventato pericolante,dal 1969 il castello è di proprietà del Comune

di Genazzano che ne ha promosso i lunghi restauri, oggi quasi del tutto conclusi. Ora è aperto al pubblico in occasione di mostre ed eventi.

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UUUnnnaaa vvviiisssiiitttaaa nnneeellllllaaa """fffaaabbbbbbrrriiicccaaa dddeeellllllaaa nnnoootttiiizzziiiaaa"""

dddiii lllaaadddyyygggaaagggaaa

Mercoledì 28 ottobre 2011 c‟ ero anche io!Uno dei momenti

più belli della mia vita. Quando ci hanno proposto questa visita al quotidiano Repubblica non stavo più nella pelle.

Arrivata all‟ingresso ho subito pensato: “Questo è il posto

dove vorrei lavorare da grande!” Tutto è in costante

movimento, perché in ogni momento ci può essere una

nuova notizia. Tra i giornalisti c‟era un bel clima: si

lanciavano battute l‟un l‟altro, mentre, seduti al computer, scrivevano addentando un panino! Si divertivano lavorando

sebbene non avessero il tempo di mangiare. Abbiamo visto il

modo di lavorare, ci hanno spiegato che il giornalista cerca

di soddisfare il bisogno di notizie per un determinato

gruppo di persone. Io ero in compagnia di una delle vincitrici del premio e, passando davanti ad un computer

acceso e sbirciando qua e là, c‟è saltato subito agli occhi un

articolo su willwoosh. Abbiamo subito chiesto chi avesse

scritto quell‟articolo, con l‟intenzione di parlarci, però alla

fine abbiamo continuato il nostro viaggio guidati all‟interno

di questo fabbrica delle notizie dal direttore, Angelo Melone, sorridente ed entusiasta, quasi più di noi: dai suoi occhi

traspare la passione per questo lavoro. Abbiamo visto le

radio: M2O, Radio DeeJay e RadioCapital. Abbiamo visto un

vero studio di registrazione. Abbiamo visto come s‟impagina

una notizia, come si creano quei video che si vedono sulla pagina internet di Repubblica. Io adoro comporre video!

Quando mi piacerebbe imparare a farli bene!Poi abbiamo

assaporato un coloratissimo buffet offerto da Repubblica.

Mentre pranzavamo io e i miei amici abbiamo parlato della

premiazione. Eravamo tutti felici di essere arrivati fin lì,

perché anche se il premio non era per noi, eravamo pur sempre tra i primi in classifica. Prima della premiazione ci

hanno fatto un video che era stato creato sul progetto di

Repubblica@SCUOLA. E poi il direttore, Ezio Mauro, ci ha

fatto un discorso molto serio e interessante.”Il giornale - ci

ha detto il direttore - è uno strumento per indagare la realtà che ci aiuta a diventare cittadini[...] Il giornale “apre” la

notizia, spiega gli interessi legittimi e illegittimi [...] Tutto

questo ci aiuta a essere più consapevoli delle vicende che

accadono e ci dà modo di partecipare al discorso pubblico e

alle decisioni che interessano tutti”. Hanno premiato tutti

gli alunni e hanno letto le motivazioni che hanno condotto alla scelta dei vincitori. Quando è arrivato il turno della

nostra amica Asja eravamo pieni di orgoglio Alla fine della

premiazione siamo rimasti un po‟a chiacchierare e poi via

verso la stazione dei treni! La prof ci ha “sfiancati” dicendo

che lei vuole tornare a visitare Repubblica, ma questo

dipenderà da noi.

I ragazzi di Via Gramsci anno 1 numero 3 11

CCCooonnnddduuuttttttooorrriii RRRaaaiii iiinnn cccaaatttttteeedddrrraaa aaallllllaaa GGGiiiooorrrgggiii

DDDiii mmmeeetttaaalll lll iiicccaaa 333555444

Chiara Lico, giornalista in video di

Rai 2, è venuta nella nostra scuola

a trovarci e a parlare di

giornalismo, con lei c’era anche

Vincenzo D’Ambra . Quando è

venuta ero ansioso di farle delle

domande che avevo preparato E’

stata una lezione molto interessante

che è partita con esercizi pratici su

come si scrive un articolo di

cronaca. Vincenzo D’Ambra ha

cominciato il suo discorso e ha

chiesto di raccontargli un fatto

avvenuto a Valmontone nell’ultima

settimana Io sono intervenuto e ho

raccontato un episodio che mi

aveva incuriosito:un cassonetto

aveva preso a fuoco mentre tornavo

da scuola a casa. Chiara Lico mi ha

domandato come avrei dovuto

scrivere l’articolo. o le ho

detto:prima l’accaduto,poi una

piccola mia riflessione … mancava

qualcosa. Lei ha detto che mancava

la testimonianza. Un giornalista

chiede sempre una

testimonianza,magari a qualche

persona che si trovava sulla scena

dell’episodio.

Ci ha spiegato,successivamente,l’impaginazione del quotidiano con le sue sezioni dedicate

all’editoriale, alla cronaca politica, alla cronaca locale... Poi ci ha invitato a fare delle domande e io

ho fatto questa:”Quanti articoli si scrivono in media al giorno?” Lei ha risposto:”Due o tre, quando

non si ha niente da fare,ma uno di sicuro”

. Sono stato felice di incontrare una giornalista famosa in Italia,che fa la conduttrice del TG 2!

12

PPPiiiaaannneeetttaaa

aaadddooollleeesssccceeennnzzzaaa

LLLiiibbbeeerrraaarrrsssiii dddaaalll bbbuuullllllooo

iiinnn qqquuuaaattttttrrrooo mmmooosssssseee

dddiii dddrrreeeaaammm999888

l bullismo è un fenomeno

comune che possiamo

trovare nelle scuole o nei

luoghi pubblici frequentati

da adolescenti. Questo fenomeno è praticato dai

bulli (o anche dalle bulle)

che offendono con parole,

minacciano o addirittura

picchiano le persone,

soprattutto quelle più ingenue. Questi sono i

comportamenti comuni che però vanno distinti tra il bullo e la bulla. Il bullo (maschio), a

differenza della bulla, ha degli atteggiamenti più violenti e come ”bersaglio”, individua tutti:

maschi e femmine. Quando viene preso di mira un maschio, state certi che le maniere sono

violente … molto violente:calci, pugni (belli forti), schiaffi, prese in giro pesanti e in più con tutto il suo gruppo di gregari (quelli che seguono e imitano il bullo), lo mettono in imbarazzo davanti a

tutte le altre persone. Invece, quando viene presa di mira una femmina, le maniere non sono

violente, non si arriva a picchiarla, ma le sono rivolte delle offese, dei soprannomi offensivi o

dispregiativi, oppure vengono fatte delle battutine perverse a cui seguono delle minacce o delle

richieste. Parlando di bulla, possiamo vedere molte differenze dal bullo. La bulla le maniere

violente le usa solo nei confronti delle femmine e gli insulti, minacce, battute sciocche e offensive vengono usate anche sui maschi. Le bulle nei confronti dei maschio hanno dei comportamenti

„‟snob”, cercano di isolare la vittima, diffondono pettegolezzi che l‟allontanano dal gruppo. Ora

stiamo parlando solo del bullo, ma negli atti di bullismo come personaggio principale non c‟è solo

lui, ci sono anche gli spettatori e la vittima, ovviamente. La vittima è colei o colui che subisce le

minacce, le botte ecc … gli spettatori sono coloro che assistono alla scena di bullismo. i gragari sono il gruppetto che segue il bullo e che gli dà delle conferme sulla sua forza. Purtroppo sia la

vittima, sia gli spettatori, non parlano, non comunicano alla professoressa, al preside o alla

proprio famiglia ciò che è avvenuto fuori scuola o in altri luoghi: questo è un atteggiamento

sbagliato!! Una persona deve sempre raccontare ciò che succede o che gli è successo, perché è per

il proprio bene o per il bene di un amico o di un familiare. Perché però, le vittime stanno zitte?

Secondo me, perché parlando con un superiore verranno presi dei provvedimenti contro il bullo e questo, si infurierà ancora di più per essersi preso una punizione o altre conseguenze, così la

vittima si troverà in una situazione più grave con il bullo. Ci sono dei comportamenti o delle azioni

per „‟smontare” il bullo:

1) Se si è vittima di un bullo, non bisogna sottomettersi o avere paura, ma dimostrargli che si è

superiori (anche senza essere violenti), e sarebbe meglio muoversi in gruppo. Come dice il

proverbio: L‟UNIONE FA LA FORZA.

2) Se si è spettatori, non rimanete come ”polli” a guardare un vostro amico che soffre! Andate a chiamare qualcuno: professori, preside o anche persone adulte che contemporaneamente stanno

passando nel luogo in cui si sta svolgendo l‟atto.

3) Se si è sempre vittime di atti violenti, la prima cosa da fare è quella di parlare con qualcuno e

cercare di risolvere la questione: non si può essere vittime di tutto e di tutti!

I ragazzi di Via Gramsci anno 1 numero 3 13

4) Se invece, si è professore, preside ecc … a cui o la vittima o uno spettatore ha riferito qualcosa,

oltre a dare una punizione o prendere provvedimenti, si deve anche parlare con il bullo. Parlare

con calma, cercando di avere delle risposte e per cercare di sapere il perché del suo

comportamento, il perché se la prenda con le stesse persone ecc …Chissà, forse avrà una

situazione difficile in famiglia, non era una persona molto popolare ed era ignorata dalla gente,

non era accettato dalle persone, ha avuto una brutta esperienza o un brutto passato o è stato anche lui a sua volta vittima di un bullo.

L‟ultimo punto, per me è quello più importante, quello che ci permette di scoprire l‟origine di

questo atteggiamento da bullo, il suo cambiamento dall‟essere una persona perbene all‟essere violento e ridicolo che è diventato.

TTTaaaccceeerrreee sssuuu uuunnn'''iiinnngggiiiuuussstttiiizzziiiaaa nnnooonnn èèè mmmaaaiii uuunnnaaa bbbuuuooonnnaaa iiidddeeeaaa

dddiii gggaaabbbiiiaaalll iii

Oggi ho visto due o tre bambini che si comportavano male al rugby: non ascoltavano, non stavano

fermi, gli insegnanti li rimproveravano, ma continuavano a comportarsi male. Allora la prof

Giovanetti ha visto quello che hanno fatto è andata vicino a loro e hanno parlato. Non è cambiato

nulla! Hanno continuato a fare confusione e a disturbare i ragazzi che volevano ascoltare. La

professoressa ha parlato con loro senza risultato. La cosa più grave è che lei ha rimproverato me, perché un bambino mi aveva accusato ingiustamente. Quando la lezione è finita eravamo tutti

stanchi e sconvolti,ma io ho parlato con lei e le ho detto che non sono stato io e lei mi ha creduto,

perché sa che sono una persona corretta. I due bambini che mi avevano accusato hanno capito

che non rimango in silenzio a sopportare le loro accuse e da quel giorno mi hanno lasciato in

pace. Tacere su un‟ingiustizia non è mai una buona idea.

QQQuuuaaannndddooo iiilll lllooooookkk èèè tttuuuttttttooo

dddiii mmmiiinnnnnniiieee111111111111

Per moltissime persone la

moda è una passione come per altrettante è un

incubo e sapete perché?

Beh nei gruppi che si

creano nella fascia di età

dell‟adolescenza c‟è

sempre quello che spicca per il gusto nel vestire,

nella moda, nell‟indossare

vestiti firmati … insomma

avete capito … per molte

persone, che magari vogliono essere amiche di

qualcuno, se questa

persona è il centro del

gruppo e spicca tra gli

altri per i motivi che ho

elencato prima e non ha un minimo di cervello,

quella persona è costretta

a vestire, per far vedere

che è una loro e che è come quella persona che ormai è diventata il centro del gruppo, in un certo

modo alla quale, magari, neanche piace, dentro i quali non si trova a suo agio oppure che non può

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permettersi quell‟accessorio tanto di moda che costa “un occhio della testa”. Allora voi direte: “Ma

perché vuoi essere un suo amico, se sai che dovrai passare tutto questo, passare queste “prove di

ammissione”?” Beh perché quando si rischia di essere esclusi da tutti si fa qualunque e, dico,

qualunque cosa, pur di farsi notare e di entrare in quel gruppo di cui si vuole tanto far parte per

poter diventare più popolare, diversa dagli altri in meglio, sì perché, secondo la gente, meglio sei

vestito e più in alto nella scala del gruppo sei. Sapete quel detto “L‟abito non fa il monaco”? Una cosa è certa, non potete andarlo a dire a queste persone secondo le quali il look è tutto, è la

tessera al club, il biglietto d‟entrata, l‟unico modo per farsi notare e per arrivare il più vicino

possibile al “capogruppo” che è un po‟ un”esempio da seguire” (scusate se metto molte parole tra

virgolette, ma è il modo più semplice per indicare quello che voglio dire).Insomma, queste si

lasciano trascinare da gli altri che diventano come una droga, esatto perché dopo un po‟ non si riesce più a stare da soli, ad essere indipendenti, perché ormai esiste solamente quella persona e

nessun altro, ormai è diventata una dipendenza vera e propria! Si lasciano influenzare amici,

mode e tutto quello a cui magari non hanno mai dato molta importanza. Io ho notato tutto questo

in una mia amica della mia stessa età, non che ora pensi solo a vestiti di marca,anche perché

quella è l‟unica cosa a cui rimane immune, ma ora è diventata più superficiale, pensa a cose

superficiali, un esempio? Cominciamo con il telefono, poi con le scarpe e poi facebook che si vanta di avere e a cui sta sempre attaccata, secondo voi è una cosa normale??? Secondo me no! Ed ecco

una prova vivente dell‟influenza degli amici più popolari, più carini, più … qualsiasi cosa, ecco

come cambia una persona con compagnie di questo genere.

CCChhheee mmmooonnndddooo sssaaarrreeebbbbbbeee ssseeennnzzzaaa aaammmiiiccciiizzziiiaaa???

DDDiii gggiii rrraaafff fffaaa999999

L‟amicizia è qualcosa di speciale, un valore molto importante nella

vita, infatti non posso immaginare come si possa vivere senza questo bellissimo sentimento. Molte volte definiamo “amici” tutte le

persone con cui scambiamo due chiacchiere, oppure usciamo

qualche pomeriggio, però non sono queste quelle persone che

dobbiamo considerare amici. Gli amici, infatti, sono quelle persone

con cui condividi tutto, che sai che non ti potranno mai

abbandonare, quelle persone alle quali puoi dire tutto, perché sai che non ti tradiranno mai. Un amico, non è una persona che ti

asciuga le lacrime, è una persona che ti evita di farle cadere, è una

persona che riconoscerebbe le tue lacrime anche sotto la pioggia.

Un amico, poi è una persona sincera, una persona fedele. Un

amico è quello che ti resta vicino non per quello che possiedi, ma per ciò che sei; un amico non è un clone di noi stessi, un amico fa

parte di te, perché se lui mancasse, anche a te mancherebbe

qualcosa di importante. Poi, la cosa fondamentale nell‟amicizia,

secondo me, sono i momenti più belli: le risate fatte insieme ad un

amico, quando in un momento di silenzio, anche solo ripensandoci,

ti metti a ridere come uno scemo, quando lo consolavi, perché era successo qualcosa di brutto, quando facevi con lui le peggiori cose

che vorresti ripetere una ad una..E‟ bello ricordare questi momenti

e solo pensare che delle persone non hanno gli amici, rende triste

me, perché, veramente, non potrei mai immaginare come si possa

vivere senza quelle persone, che in qualche modo ti rendono speciali, rendono speciale la tua vita di giorno in giorno. Per mia fortuna, io sono una persona socievole e faccio amicizia molto

facilmente con le persone, però, come tutti dovrebbero fare, considero dei veri amici solo le

persone che “meritano” di esserle. I miei veri amici, sono maggiormente quelli che conosco fin

dall‟infanzia. In un rapporto d‟amicizia delle volte ci possono essere anche litigi che causano

molta sofferenza, però possiamo anche affrontare questi momenti brutti, così da non perdere un

I ragazzi di Via Gramsci anno 1 numero 3 15

CCCooosss’’’èèè lllaaa pppeeerrrfffeeezzziiiooonnneee???

dddiii mmmaaarrrzzzaaattttttaaaccckkk

Parliamo della perfezione,c‟è chi dice che sia un uomo ricco e bello, uno colto o chi

“semplicemente” qualcosa al di fuori della nostra concezione; forse un pizzico di verità ce l‟ ha questo ultimo pensiero, perché insomma, se noi siamo molto imperfetti, anche nel pensare, come

facciamo a capire cosa sia la perfezione? E poi il significato dello stesso concetto di perfezione

viene continuamente stravolto!Con questo possiamo concludere che la perfezione è solamente un

illusione dell‟uomo e quindi ci si può chiedere:a che cosa è servito scrivere su una cosa falsa un

articolo? La risposta è semplice, l‟articolo è servito a capire ( per chi non lo avesse capito ) che la perfezione è un illusione e quanto un illusione umana sia complessa.

EEE''' ddduuurrraaa lllaaa sssccceeellltttaaa dddeeellllllaaa ssscccuuuooolllaaa sssuuupppeeerrriiiooorrreee!!!

dddiii mmmiiinnnnnniiieee111111111111

E‟ dura la scelta della scuola superiore! Io

ne so qualcosa perché, frequentando la

terza media, come ogni alunno della mia

età, devo scegliere quale scuola frequentare l‟anno prossimo. C‟è solo un problema

lungo la strada: io non idea di dove andare,

anzi una mezza idea ce l‟avrei, infatti sono

più che indecisa su due scuola: liceo

scientifico oppure liceo linguistico. Cosa

molto strana, perché io ho le idee chiare su cosa farò DOPO il liceo: facoltà di medicina

all‟università, l‟unico problema è che è più

che impossibile passare dalle medie

all‟università! Tutti mi dicono: “Se vuoi fare

il medico dovresti andare al liceo scientifico!” Il problema è che non sto

scegliendo tra scientifico e linguistico,

perché me lo dicono tutti, ma perché sono

consapevole di poter avere una

preparazione migliore andando allo scientifico, ma a me piace anche imparare le lingue, infatti, a

dirla tutta, io tendo al linguistico, perché, se fosse per me, parlerei lingue straniere (tranne l‟arabo) tutto il giorno, lo adoro! E quando sono indecisa (praticamente tutti i giorni, perché penso

alla scelta della scuola ogni giorno) peso alla mia ex prof di matematica che ha frequentato il liceo

linguistico e poi, all‟università, ha preso fisica, pensate un po‟, dico, fisica! Questa è la prova che posso andare in qualsiasi scuola. A questo punto voi direte:”Allora vai al linguistico!” ma sono

sempre indecisa, anzi lo divento ancora di più! Forse tra un po‟ di tempo (questione di pochissimo) capirò qual è la scelta più adatta a me, ma intanto resto ancora con questo dubbio su quale

strada sia migliore per me.

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LLL'''iiinnncccuuubbbooo pppaaagggeeelllllliiinnniii

dddiii dddiiiaaammmaaannnttteeebbbllluuu

Quando mancano pochi giorni al fatidico

pagellino,siamo tutti un po‟ in ansia. L‟anno scolastico deve ancora passare, ma con l‟impegno e lo

studio sono sicura che ce la farò e coronerò il mio

sogno:quello di uscire dalla scuola media. Ogni volta

che un bidello porta la circolare che richiama la

consegna dei pagellini inizia “l‟incubo” per ognuno di noi. Quando sai dell‟arrivo dei pagellini,fai di tutto per

rimediare ai brutti voti con l‟interrogazione dell‟ultimo

minuto,ma se c‟è qualche materia insopportabile

proprio non riesci a recuperare!!!Poi quel che è fatto è

fatto I genitori non aspettano altro che vedere l‟avviso

sui diari dei propri figli. Una volta che il genitore è tornato a casa,noi ragazzi cerchiamo di fare qualsiasi

cosa per rimediare all‟accaduto,ma alcune volte i

discorsi rischiano di peggiorare la situazione. E A QUEL PUNTO SAREBBE MEGLIO RIFUGIARSI

IN UNA CAMERA DOVE è POSSIBILE AVERE UNA CHIAVE SOTTO MANO. Passati i primi giorni il

pericolo diminuisce, i genitori si rasserenano e sei di nuovo libero.

SSStttrrraaattteeegggiiieee pppeeerrr rrriiimmmaaannneeerrreee iiinnndddeeennnnnniii aaa pppaaagggeeelllllleee eee pppaaagggeeelllllliiinnniii

dddiii fffrrraaaooo

Tra poco ci saranno le pagelle ed io pure impegnandomi non credo di essere andato bene! Ma ho

dei piani geniali per sviare l‟attenzione dall‟argomento ed evitare il peggio:

piano A: fare dei super complimenti a mamma e a papà

piano B:aiutare mamma e papà

piano C: nascondersi sotto il letto

piano D: minacciarli di morte

Però credo che il piano D non sia stata una grande idea. In effetti neanche le altre. Vabbè vale la

pena tentare (speriamo che funzioni).

LLLaaa pppeeettt ttteeerrraaapppyyy,,, vvviii aaassssssiiicccuuurrrooo fffuuunnnzzziiiooonnnaaa!!!

dddiii wwwaaannndddaaaeeecccooosssmmmooo999999

Un animale da compagnia può cambiare veramente la vita a una

persona che si sente sola.Siccome abito in campagna ho la fortuna di

avere un animale da compagnia:il gatto.Senza di lui sarei sola e non

saprei a chi fare le coccole e con chi dormire nel pomeriggio.Mi

piacerebbe anche avere un cane, ma ci vuole tanta pazienza e io ancora non la ho.Da un‟altra parte possiedo un cavallo,che non vedo

molto spesso, perché sono impegnata con la scuola, ma recupererò

sicuramente quest‟estate. Secondo me per i ragazzi come noi o più

piccoli che si sentono soli devono avere tutti un animale da

compagnia, la chiamano pet terapy, perché è come una cura per la

solitudine e la tristezza. Vi assicuro che funziona!

I ragazzi di Via Gramsci anno 1 numero 3 17

BBBiiiccciiicccllleeettttttaaa ccchhheee pppaaassssssiiiooonnneee

dddiii uuutttrrr iii lll iiiaaa

Io uso la bicicletta da quando

avevo 12 anni, la prima bici l‟ ho avuta da mio padre in un giorno

qualunque,è arrivata

all‟improvviso. Quando l‟ho vista

per la prima volta una felicità

ardeva dentro di me, perché desideravo da tanto tempo una

bici come quella: era di un

colore blu, ma aveva un

cerchione arrugginito.

Poi,appena arrivato a casa, ho

preso il materiale che mi serviva e l‟ho risistemata:l‟ho verniciata

di un rosso ardente(il colore che

mi piace),poi invece di cambiare

il cerchione,l‟ho verniciato come

il colore del telaio.

La bici l‟aggiusto io, la vernicio,

riparo i freni e poi li

controllo,guardo se le ruote sono

gonfie e ho montato anche il conta chilometri, queste sono le parti che bisogna tenere sempre in piena efficienza, perché se non funziona una di queste parti si ha il rischio di cadere e farsi male.

La uso per andare a fare i piaceri a mia madre, per uscire con i miei amici e per percorrere la

strada per andare scuola. Attraverso Patrizia Club poi passo sotto il bar Monti e infine arrivo a

scuola. Quando avevo 10 anni ci giocavo in piazza e mi divertivo a scendere gli scalini della piazza

poi scendevo la discesa, ma adesso sono molto più attento, perché ci sono le macchine per questo

non ci gioco più ma la uso semplicemente per spostarmi.

AAAmmmooorrreee fffrrraaa iii bbbaaannnccchhhiii

dddiii mmmaaarrrzzzaaattttttaaaccckkk

Una delle tante vicende della vita fra i banchi è la possibilità di incontrare l‟ amore! Proprio così.

Secondo alcuni adulti in giovane età certe cose sono inutili,feriscono e basta, altri ancora

rimangono imbambolati alla vista di certi splendori (ovviamente soggettivi) come uomini che

ascoltano il canto di una sirena marina. Per me l‟amore può essere sia favoloso sia disastroso, insomma,variabile e dipende dalle persone. Comunque l‟amore, anche quando ferisce, ricompensa

sempre nel modo migliore.

18

EEE''' lll'''aaammmooorrreee ccchhheee ccciii cccaaammmbbbiiiaaa lllaaa vvviiitttaaa.........

dddiii tttooottttttiii222333

E‟ che l‟amore ci cambia la vita … recita una famosa

canzone. Ma… cos‟è l‟amore? Chissà in quanti ce lo chiediamo … già cos‟è …? Credo che tutti i giorni noi lo

aspettiamo,stiamo lì fermi ad aspettarlo,aspettare giorni

e notti che che arrivi l‟uomo o la donna giusti … finche

non arriva. L‟amore ci rende molto migliori e nello stesso

tempo peggiori. Ci rende diversi da come siamo,nell‟amore,noi tiriamo fuori il meglio di noi stessi e

diventiamo come mai siamo stati fino ad ora… Nel

frattempo nei nostri pensieri c‟ è una confusione

tremenda,tra amici,familiari,”fidanzate” e, credo, che

ognuno di noi non aspetti l‟ora di trovare la persona

giusta per lui. La sensazione che provi per questa persona speciale ti verrebbe di scriverla anche sulla luna

o su tutti i muri della città. L‟amore è come un esame

con noi stessi e non devi rimanere deluso se non riesci a

passarlo,né con te e neanche con lei. L‟amore è come un

sogno,te ne accorgi solamente guardandola negli occhi. Staresti lì ore e ore a guardarla negli occhi,dove dentro

vedi una bellissima luce riflessa e, mentre pensi cose

carine nei tuoi pensieri, ti illudi che lei ti ami. Nei suoi

occhi riesci a vedere di tutto,soprattutto la cosa più

importante,cioè il suo sorriso. L‟amore ti rende diverso

dal solito,e il tuo cuore non è più come prima, ma è solamente per lei la ragazza che ami. Le cose che

contano di più sono soprattutto le cose che le

dici,forse,che vi sentirete a un orario esatto,ma tu già

stai lì ad aspettarla che entri per parlarle e, nel

frattempo, l‟ansia cresce e, infine, lei arriva e il tuo cuore riprende a battere normalmente. L‟amore non ha

limiti,cioè,anche se si sta ad una certa distanza non

bisogna mollare e bisogna amarsi e credo che chiunque

di voi sia fidanzato a distanza non aspetti l‟ora di

rivedersi. L‟amore è una cosa che arriva per caso,anche

se non si vuole,l‟amore è che quando senti qualcosa di importante per una persona non trovi le parole per

dirglierlo, l‟amore ti fa provare dei sentimenti che non hai

mai provato,come darsi dei baci in continuazione,

piangere nei momenti in cui si deve piangere e infine

quello di ridere senza un motivo.

I ragazzi di Via Gramsci anno 1 numero 3 19

PPPeeerrrccchhhééé iii rrraaagggaaazzzzzziii ssscccrrriiivvvooonnnooo bbbeeennneee eee

sssiii cccooommmpppooorrrtttaaannnooo mmmaaallleee???

dddiii sssttteeerrrlll iiinnnaaa222000555

Ho letto il bellissimo articolo di Totti23, che

parla dell‟amore. Lui è un tipo di ragazzo che

sa esprimere i suoi sentimenti e che,a

differenza degli altri, non prova vergogna ad

esprimere quello che prova per una ragazza. Ci sono dei ragazzi che quando parlano

tramite computer con una ragazza fanno i

romantici, però appena devono parlare in

faccia, non sanno esprimersi. A volte ti

deludono, perché tu tramite computer ti illudi che quel ragazzo non sia come tutti gli

altri, ma diverso, migliore, “speciale”. Per me

in un rapporto deve esserci fiducia, inoltre il

legame di una coppia non si basa solo

sull‟attrazione fisica, perché le ragazze

hanno bisogno di essere ascoltate, di scherzare, di divertirsi con il proprio ragazzo;

invece i ragazzi pensano solo e subito a baci

e abbracci, in fondo non è un male, però non

si deve esagerare, perché un rapporto non è

basato solo su questo. Un aspetto negativo dei ragazzi è che il loro secondo “amore” è il

calcio. Se un sabato una ragazza volesse

uscire a fare una passeggiata con il proprio

ragazzo.. NO! Non si può, perché lui deve

andare a giocare la partita di calcetto e di

certo non può mancare. In questi casi la ragazza allora dice al ragazzo che vorrebbe

uscire con le amiche.. NO! Perché il ragazzo

è geloso! Una vera ingiustizia! Nonostante i

litigi noi ragazze perdoniamo sempre tutto a

voi ragazzi.. Anche se dimenticate la data del

nostro anniversario,se non ci fate il regalo che ci aspettavamo o se non sempre non

siamo noi la cosa più importante per

voi,come lo siete voi per noi. Ma nonostante

tutto questo,noi vi amiamo ugualmente.

L‟unica scorrettezza che non perdoniamo è il tradimento,perché quando vieni tradito ti

viene come una fitta al cuore, un dolore tremendo, che non si sopporta per giorni e giorni, rimane

lì, non ti abbandona … Gli adulti litigano per gli stessi motivi per cui litighiamo noi adolescenti;

soprattutto per incomprensioni e tradimenti,finiscono molti matrimoni,storie d‟amore, che si

pensava durassero per sempre.

20

AAAmmmiiiccciiizzziiieee ooonnnllliiinnneee

dddiii tttoootttttt iii222333

Ragazzi stiamo impazzendo a causa dei SOCIAL

NETWORK,ve ne siete accorti? Pensate a quante amicizie avete su facebook: 500,più o meno a testa, ma

poi pensate quante ne avete in realtà? Saranno meno

di 30! Tutti noi abbiamo delle amicizie,ma in realtà

sono solo delle conversazioni,che in qualche momento

non sono nemmeno delle conversazioni,perché noi mandiamo delle richieste di amicizie a persone che non

abbiamo mai conosciuto e che non conosceremo mai.

Tutto questo perché?

Credo che tutti noi accettiamo mille e mille richieste di amicizie al giorno ma poi,non ci si saluta nemmeno in

chat. Per molti è come un specie di gara: c‟è chi pensa che se ha più amicizie è il più figo,ma in

realtà quella persona invia o riceve delle richieste di amicizia a chi in i fin dei conti non parlerà

mai.

A prova di quanto ho scritto racconterò un breve episodio. Era il compleanno di un mio amico

maggiorenne,lui era molto contento,perché era sicuro che avendo più amicizie su

facebook,avrebbe avuto milioni di commenti,con scritto auguri. Quindi io per quel giorno non gli

ho detto niente,ma il giorno dopo appena svegliato gli ho detto di entrare su facebook e vedere

quanti commenti con auguri aveva. Lui si illudeva, perché lui aveva un “sacco” di amici in lista,ma fino alla fine solamente 5 gli hanno mandato degli auguri. Quindi non vi illudete e non

gareggiate a chi ha più amicizie. E pensate a farvi amici nella vita reale e non sui social network.

Forse nasceranno anche degli amori su questo network, ma non ne siete sicuri. Perché non si sa

se quella persona prova veramente quei sentimenti che ti scrive ogni secondo. E siatene sicuri che il primo amore o

amicizia non sarà su questo stupidissimo social,ma sarà

nella nostra vita Su fb scriviamo le peggiori cose che ci

passano per la testa e, come mi ha detto mia

madre,anche se avrete un storia di amore su questo social quando sarà il momento di vedersi faccia a faccia

non avrete neanche il coraggio di muovere un dito. Io

sono uno di quelli che ho avuto questa esperienza, ho

conosciuto una ragazza con dei sentimenti magnifici, ma

poi l‟ho incontrata e sono rimasto deluso dal suo modo di

parlare di agire. Forse non era proprio lei a scrivere quelle frasi.

I ragazzi di Via Gramsci anno 1 numero 3 21

FFFaaaccceeebbbooooookkk uuunnn mmmooonnndddooo fffaaalllsssooo ccchhheee cccrrrooollllllaaa aaallllllaaa ppprrrooovvvaaa dddeeeiii fffaaattttttiii

dddiii dddrrreeeaaammm999888

Due antropologi dell'università di Oxford sono partiti alla scoperta dei meccanismi del cervello che

ci spingono a passare ore su Facebook con persone da cui probabilmente non riceveremo mai un

aiuto concreto e hanno scoperto che c‟è un neurotrasmettitore alla base dei legami di amicizia. Si tratta di un oppioide simile a quelli che normalmente vengono considerati stupefacenti; proprio la

produzione di questa endorfina ci spingerebbe a rimanere incollati allo schermo. Penso che la

ricerca fatta dai due antropologi di Oxford, abbia un bellissimo e importante scopo: quello di far

aprire gli occhi sulla realtà a tutti gli iscritti sul social network Facebook… soprattutto ai

”facebook dipendenti”: quelle persone che, una volta acceduto alla pagina internet, abbandonano

il mondo reale e entrano in quello virtuale. So che sarò ”crudele”, ma a me queste persone fanno pena! Soprattutto quelle persone che hanno la loro vita sociale esclusivamente su fb. Sono

totalmente contro le amicizie su fb, quelle amicizie che esistono solo lì e quando esci, incontri la

persona con cui chatti sempre e nemmeno la saluti. Questo ha una spiegazione: Facebook

danneggia la tua personalità, e la rende ”reale” solo tramite chat, foto video, link, stati ecc…

Oppure, nasconde la tua personalità vera, dietro un‟immagine falsa, costruita apposta per risultare seducente. Per esempio, condividi o pubblichi tutte citazioni colte, intelligenti (mentre

non sai nemmeno il significato o quello che dici) , poi quando ti metti allo scoperto nel mondo

reale, sei un cafone di prima categoria. Come tutte le cose, questo social network ha degli aspetti

dannosi e utili. Quelli dannosi oltre a quelli che ho già scritto, sono anche quelli di avere una

visione distorta nel mondo reale e di tutte le situazioni e persone che ci circondano. Quelli utili

sono il fatto di tenersi in contatto con persone che vivono all‟estero, essere aggiornati sulle uscite di film, concerti sulle

pagine o gruppi su cui si è iscritti e utilizzi simili. Un aspetto

che si deve evitare, con la E maiuscola, è quello di non

accettare richieste di amicizia da persone con zero amici,

perché cosa possiamo saperne se quella persona quella persona è un pedofilo? Oppure una persona che può

metterci nei guai? Non definirei mai fb come uno strumento

di crescita … non vedo motivi per cui una persona debba

crescere mentalmente tramite un social network … sarebbe

da stupidi! E in più, non lo vedo come uno strumento che

causa gioie, dolori, tristezza, angoscia, rabbia o vari stati d‟animo. Perché, cavolo, è uno strumento lavorativo o

sociale! Non uno strumento che aggiorna il nostro stato

interiore. Il massimo che posso suggerire ai suoi utilizzatori è

quello di smettere con l‟utilizzo di fb, e uscire nei luoghi

aperti a socializzare di persona, realmente. E‟ una situazione ridicola quella in cui si trovano le persone che hanno la

propria vita sociale su un social network! Per loro potrebbe

essere più che utile se non lo usassero per vivere.

22

OOOrrraaa cccaaapppiiissscccooo iiilll pppeeerrrccchhhééé!!!

dddiii nnnaaatttyyylllooovvveee

Questa ricerca sui meccanismi dell‟amicizia è stata molto utile per farci capire cosa ci fa rimanere

incollati allo schermo. Facebook è stato creato per essere per essere un luogo di ritrovamento virtuale,per persone che non si vedono da tanto tempo,infatti era vietato ai minori di sedici anni.

Ma poi,nel giro di pochi anni,il sito si è trasformato in una “chat”.Le persone,compresi i ragazzi,si

sono iscritti a Fb solo per conoscere nuove persone o essere in contatto con i propri amici. Io mi

sono iscritta quando avevo 11 anni (anche se non potevo, perché l‟età minima è di sedici anni) e

devo ammettere che stavo incollata al sito veramente tante ore,anche se solo ora grazie a questa ricerca dell‟università di Oxford ho capito perché accadeva. Mia madre a un certo punto mi ha

vietato di starci tanto tempo e la ringrazio per questo, perché stavo diventando dipendente dal sito

di Fb tanto da non riuscire a passare un giorno senza vederlo, anche perché, essendomi trasferita

da poco, fb era l‟unico contatto con la mia vita passata felice. Ora ho capito che fa male stare

“incollata”tanto tempo su Fb e quindi ci sto veramente poco. Nel tempo è cambiato anche il mio

modo di usarlo:ho cancellato tantissime persone dalla lista dei miei contatti che neanche conoscevo,perché all‟inizio quando mi iscrissi accettavo tutte le richieste, ma ora no!Non sono per

niente d‟accordo sul fare amicizia tramite Fb, perché quando apri una conversazione con una

persona nuova,non puoi capire chi c‟è dietro allo schermo:,un ragazzo,un adulto,un pedofilo …

Secondo me le persone si conoscono veramente per quello che sono frequentandole nella vita reale

, dal vivo e non virtualmente. Mi piace però “chattare”con i miei amici per tenerci in contatto anche se magari abitiamo lontani. L‟uso esclusivo di Fb ti fa chiudere in un mondo virtuale,dal

quale riesci ad uscire solo se ti aiutano le persone. Scrivendo al computer sembra più facile

comunicare, ma poi è difficoltoso dire a parole quel che si vuole comunicare ed è per questo che i

ragazzi diventano sempre più timidi e asociali. Consiglio a tutti di starci solamente un‟ora al

giorno,perché se ci rimanete di più toglierà tempo allo

sport,agli amici e alla vostra vita che mai nessuno vi darà indietro.

MMMiiinnnooorrreeennnnnniii aaalll vvvooolllaaannnttteee

dddiii mmmiiinnnnnniiieee111111111111

Tutti sanno che negli Stati Uniti la legge dice che i ragazzi,

a sedici anni, possono prendere la patente, questo significa che ci sono dei minorenni al volante! In America si può

fare, perché i ragazzi sono più maturi e responsabili,

suppongo, ma qua in Italia, una cosa del genere sarebbe

possibile?? Secondo me no! Basta pensare a tutti i ragazzi

18enni che guidano per le strade italiane ad una velocità incredibile (e sappiamo tutti che fine fanno) e se lo fanno a

diciotto anni figuriamoci cosa possono fare a sedici… Secondo me non sarebbe una buona idea far

guidare auto a minorenni, anche se già succede: mai visti ragazzi 15 o 16enni che guidano le

“mini car”, quelle macchine super fragili che appena vengono toccate fanno una brutta fine?? Beh,

nel caso non ne aveste mai sentito parlare vi dico soltanto che esiste il patentino, che non è come

la patente vera, è la patente per le mini car per il quale neanche si fa un esame pratico

Se devo dirla tutta a me piacerebbe guidare la macchina a 16 anni e invidio anche un pò i ragazzi

americani per questo, ma sono sicura che a 18 anni sarei una guidatrice migliore, perché sarei

più responsabile e più matura (anche sapendo che non farei mai quello che fanno ora i ragazzi

18enni) e se proprio posso dirla tutta dico anche che conosco persone a cui dare la macchina (patente o patentino che sia) a 16 anni non sarebbe proprio una buona idea …

Anche se l‟ avere una macchina rappresenta in un certo modo la libertà, io non sono molto

d‟accordo nel dare la patente a dei 16enni (pur invidiandoli), voi? Sono sicura che questo è il sogno di tutti i ragazzi perché MACCHINA=LIBERTA‟, ma forse è meglio aspettare un pò per

questa tanto attesa libertà e guidare con il cervello…ON.

I ragazzi di Via Gramsci anno 1 numero 3 23

IIIlll mmmiiiooo sssooorrrrrriiisssooo “““ssspppeeeccciiiaaallleee”””

dddiii pppaaannndddaaakkkuuunnnfffuuu

Io ho un sorriso un pò diverso

dagli altri, dalla mia classe,dalla mia famiglia,dagli amici con cui

passo più tempo, o da parenti.

Ho un sorriso speciale, qualcosa

che mi distingue dagli altri:porto

un APPARECCHIO. Ricordo come fosse ieri il giorno in cui

l‟ho messo, era il 10-9-2010.

Andai dal dentista, accidenti!

Avevo una paura enorme prima

di andarci, mi ero lavata i denti 6

o 7 volte, avevo una tensione addosso … ma anche un

emozione per l‟ospite che da

quel pomeriggio sarebbe entrato

nella mia bocca. Arrivarono le

16:00 la tensione salì, stavo

chiusa in bagno non volevo uscire, mamma mi chiamò:

“DOBBIAMO ANDAREEE!!! DAI

ESCI DAL BAGNOOOO!!!! LA

MACCHINA è GIÀ ACCESA E PAPÀ CI ASPETTAAAA! Scesi piano piano come se stessi per andare

in guerra, chiusi la porta e salii sopra la macchina.

Da lontano si vedeva l‟edificio grigio e cupo, mi sembrava di essere in un film, vedevo perfino i

fulmini che colpivano l‟edificio,ero immobile davanti alla porta.. ed ecco la sala d‟attesa con altri

due ragazzi che aspettavano. Entrò il primo ragazzo, dopo 15 minuti uscì e dentro la sua bocca

non notavo niente, il solito sorriso di sempre, quello che avevano tutti,forse il controllo di una carie o qualcosa del genere,entrò la seconda ragazza sempre dopo 15 minuti uscì anche lei e…

niente neanche lei!!! Accidenti- pensavo tra me e me - ma nessuno porta l‟apparecchio?!?.

L‟assistente mi chiamò,entrai mi salutarono e io ricambiai il saluto,fino a qui niente, non avevo molta paura ma dopo 2 minuti l‟assistente portò dei ferri forse 10 o forse 20 non l‟avevo contati li

aveva messi sopra un piccolo tavolino vicino a me. La dentista mi disse di aprire la bocca, la

aprii, ma, accidenti, la paura era aumentata !!! Adesso volevo andarmene e tornare a casa, anche

con il solito sorriso di sempre: chiusi gli occhi, feci un “respirone”, aprii la bocca pronta al

sacrificio … dopo mezz‟ora riaprii gli occhi e sentii qualcosa di strano: un intruso che faceva

male, moolto male,qualcosa che allo specchio luccicava: era bellissimo come una sorta di piercing. Aprii la bocca per parlare, ma mi tagliò, mi fece un dolore immenso, un taglio nella guancia

sinistra. La dentista mi disse di lavarmi i denti 3 o anche 4 volte al giorno la sera però con uno

spazzolino diverso e per i giorni che mi fa male o per colpa del freddo o perché ho cambiato ferro

lo devo mettere sempre. Ho capito che, anche se mi faceva male, era un segno di distinzione.

Io mi distinguo ancora oggi, adesso c‟è l‟ho sia sopra sia sotto e, sinceramente, anche se l‟inverno

fa particolarmente male a me piace com‟ è e, anche se tra un anno e mezzo lo toglierò, sono

sicura che mi mancherà. Io sì che ho un SORRISO SPECIALE.

24

LLLaaa llleeettttttuuurrraaa......... uuunnnaaa pppaaassssssiiiooonnneee ccchhheee cccaaattttttuuurrraaa!!!

dddiii lllaaadddyyygggaaagggaaa

Una delle mie più grandi passioni è la lettura.

I libri ti portano in un altro mondo. Un mondo fatto

(nel mio caso) unicamente di creature fantastiche, fatti strani e qualunque cosa non sia reale. Prima non

leggevo, era (e tengo a sottolineare era) la cosa più

odiosa del mondo. Fino a quando un pomeriggio d‟

estate di qualche anno fa mia madre mi ha messo in

mano un libro di Harry Potter (la mia saga preferita a quel tempo) e ho iniziato a leggere. Da quel giorno mi

sono fatta la tessera della biblioteca e mi sono

appassionata a mille scrittori diversi. Ad esempio Beth

Fantaskey, Christopher Paolini, Federica Bosco,

Krystyna Kuhn, Lisa Jane Smith, Richelle Mead, e

molti altri ancora. Non mi staccherei mai dalle mie saghe preferite, le leggerei all‟ infinito!Se il libro mi

appassiona riesco persino a leggere 200 pagine al

giorno se ne ho il tempo. Per esempio l‟ ultimo libro

che ho letto era di 618 pagine e l‟ ho finito in una

settimana, perché l‟ unico momento per leggerlo era la

sera prima di andare a letto. Consiglio a tutti quelli che non hanno mai letto un libro o non ci hanno mai

provato (pensando fosse noioso o stupido) di provarci:

leggere ti fa entrare in un mondo tutto tuo e ti fa

conoscere più vocaboli. E se il libro non ti piace nulla ti

vieta di smettere di leggerlo per passare ad un altro libro!

CCChhhiiiuuusssooo iiilll llliiibbbrrrooo,,, aaappprrriiittteee gggllliii ooocccccchhhiii!!!

dddiii lllaaadddyyygggaaagggaaa

Nella vita è importante rimanere sempre con i piedi per

terra e non lasciarsi trasportare! E‟ proprio vero che, in molti casi, la gente tende ad esagerare o ad essere

troppo teatrale, ma a lungo andare diventa sempre più

parte di loro, tanto da diventare vita quotidiana, una

cosa normale!

E questo porta ai cosiddetti casi attribuiti al

vampirismo. Che è riportata con grande precisione in

questo sito: http://www.vampiri.net/ombre_5.html

Vorrei dire a molte ragazze appassionatealle storie di

vampiri che non tutte le coppie possono essere come Bella e Edward (di Twilight) o Elena e Stefan (di The

Vampire Diaries), potrebbe capitarvi un fidanzato come

John Wicks, che nell‟ agosto del 2004 in Gran

Bretagna è stato condannato a 12 anni di prigione per

aver ucciso e bevuto il sangue della sua amante.

Perciò ragazze: occhi aperti, chiuso il libro smettete di

sognare!

I ragazzi di Via Gramsci anno 1 numero 3 25

MMMeeemmmooorrriiieee dddiii ssscccuuuooolllaaa

RRRiiicccooorrrdddiii ddd’’’iiinnnfffaaannnzzziiiaaa

dddiii aaalll fffooonnnsssoooiiidddeee

Il primo anno d‟ asilo io l‟ho frequentato in Romania. Dai ragazzi del primo giorno di scuola d‟

asilo a quelli del liceo tutti i ragazzi il primo giorno di scuola dovevano andare in chiesa. Anche io

il primo giorno di asilo sono andato con i miei nonni, perché i miei genitori erano a lavorare all‟estero, in Italia. Mi ricordo che quel giorno la chiesa era piena di ragazzi che parlavano tra loro.

Una volta usciti dalla chiesa tutti i ragazzi si dirigevano a casa a mangiare e alle tredici tutti i

ragazzi si dirigevano a scuola con i genitori o con i nonni.

La prima settimana i miei nonni mi hanno accompagnato mostrandomi la via per raggiungere la scuola, mentre dopo, a causa di una malattia i miei nonni, mi mandavano a scuola da solo. Il

primo giorno che sono andato a scuola da solo avevo molta paura, vedevo molta gente

sconosciuta, molto gentile, sentivo il vento frusciare, ma io non avevo freddo, perché i miei nonni

mi avevano ben vestito, avevo l‟ impressione che la strada per arrivare a scuola fosse infinita, ma

sapevo che poco prima di arrivare sarebbe uscito un mio amichetto con sua nonna e mi avrebbe

accompagnato. I giorni successivi sono passati velocemente e la mia paura di andare da solo a scuola passava.

Se ci ripenso ora mi vengono i brividi, ma grazie a quella

esperienza mi è cresciuto il coraggio e mi sono scomparse molte paure. Quell‟ esperienza mi ha aiutato

moltissimo e per questo ringrazio i miei nonni.

PPPrrriiimmmooo gggiiiooorrrnnnooo aaalllllleee mmmeeedddiiieee

dddiii mmmooossstttrrr iiiccciiiaaattttttooolllooo

Il primo giorno di scuola media ero emozionato di tornare a scuola e felice, perché iniziavo un nuovo anno

in una scuola diversa, ma anche un po‟ impaurito,

perché mia sorella mi aveva terrorizzato dicendomi c‟era

una professoressa severa, ma molto preparata . Sono

entrato in classe e ho incontrato i miei vecchi amici delle

elementari, ho conosciuto nuovi compagni ed ho scoperto che le professoresse non sono cosi male e le medie sono meglio,secondo me, delle elementari, perché alle elementari il pomeriggio facevi le

solite lezioni e ti annoiavi invece qui possiamo fare i laboratori divertente

QQQuuuaaannndddooo nnniiieeennnttteee pppooottteeevvvaaa rrrooovvviiinnnaaarrreee lllaaa mmmiiiaaa aaalllllleeegggrrriiiaaa

dddiii lllaaadddyyygggaaagggaaa

Mi mancano i bei tempi dell‟ asilo. Mi manca il mio vecchio carattere: quando ero positiva,

allegra, spensierata e (anche se non era di certo

un pregio) aggressiva e determinata come sa

essere una bambina di cinque anni. Allora, se

una persona mi faceva veramente arrabbiare, rispondevo a tono e se continuava (è successo

una sola volta al primo anno) la mordevo senza

problemi! All‟asilo l‟aggressività era la reazione

tipica di tutti i bambini e mi piaceva sentirmi

26

così, come gli altri. Quando giocavo con i miei amici niente era un problema. Provavo paura e

gioia allo stesso tempo per una banalissima pioggia che picchiava sui vetri della finestra! Mi

mancano veramente tanto quei giorni dove tutto era bello, niente poteva rovinare la mia allegria,

neanche le urla della maestra che mi diceva di stare buona e non comportarmi così. Avevo una

passione per i cani, ovvero la versione un pò più docile del lupo un animale che ha da sempre

avuto il mio rispetto. Vedevo in quell‟ animale un punto di riferimento. Lo consideravo persino più

importante del leone. In sintesi la “figura perfetta”.

Adoravo l‟ asilo, anche se il primo giorno ho pianto come una fontana, preoccupata alla sola

visione delle maestre:figure considerate negative nel mio subconscio, che ti giudicavano, che

avevano potere su di te. Avrei preferito mille volte stare a casa a giocare per conto mio, con i miei giochi senza tutta quella confusione che ti annebbiava il cervello. Poi, con il tempo, mi è iniziata a

piacere pure la scuola. All‟ inizio non la vedevo di buon occhio, e con la mia fantasia (come spesso

succede anche adesso) creavo storie per rispondere alla mia domanda:-”Hey! Perché mi trovo qui?”

e inventavo una storia più strana dell‟ altra e mi divertivo così tanto che poi è diventato un vero e

proprio gioco.

Quanto mi mancano quei tempi!

UUUnnn gggiiiooorrrnnnooo iiinnnttteeerrrooo aaa

ccchhhiiieeedddeeerrrmmmiii::: pppeeerrrccchhhééé ppprrroooppprrriiiooo aaa

mmmeee???

dddiii tttooottttttiii222333

Io sono uno di quei ragazzi che ha passato un‟infanzia molto difficile,per

molti di voi l‟infanzia che avete

passato è serena,ma se chiedete ai

vostri genitori come è andato tutto vi

spiegheranno come sono andati veramente i fatti. Io sono uno dei

ragazzi che ha vissuto esperienze

spiacevoli e quando certi fatti sono

successi me li sono fatti subito

spiegare. Per molti di voi il primo

giorno d‟asilo è stato una cosa magnifica,non lo è stato per me.

Era un giorno di fine estate ed io e la mia mamma volevamo andare a iscrivermi all‟asilo,dove io

ero già pronto per immergermi in un‟avventura da leoni, per andare a conoscere altri bambini della mia età. Avevo trascorso un settimana di noiosa a guardare giorno e notte quei carinissimi

cartoni,che vedo ancora oggi, aspettavo con ansia il giorno di inizio. Arrivato il giorno speciale,io

e la mia mamma ci eravamo preparati per andare alla scuola. Arrivato nella stanza del preside

mia madre incominciò a parlare,anche se non ne sapeva tanto di italiano. Io ero lì con un sorriso

enorme piantato in faccia e non aspettavo l‟ora di sentire la parola sì,ed era l‟unica che

sapevo,cioè sì che la mia iscrizione era stata accettata. Ma in realtà quel sì non l‟ ho mai sentito,perché la mia richiesta non era stata accettata,solamente perché non sapevo parlare

l‟italiano quindi non mi hanno voluto. Mi ricordo ancora che quel giorno, ritornando a casa, vidi

mia madre piangere e io, in quei momenti ero disperato,perché non sapevo il motivo per cui

piangeva.

Arrivati a casa gli chiesi perché piangesse e sentendo quelle parole che gli erano state dette mi

sono sentito l‟unico bambino triste in tutto l‟universo. Quel giorno sono stato ore e ore nel mio

letto a parlare con i mie pensieri a domandarmi perché fosse capitato proprio a me.

I ragazzi di Via Gramsci anno 1 numero 3 27

AAAnnncccooorrraaa mmmiii pppiiiaaaccceee

vvveeennniiirrreee aaa ssscccuuuooolllaaa:::

ssspppeeerrriiiaaammmooo ccchhheee ddduuurrriii!!!

dddiii fffrrraaaooo

Il primo giorno di scuola

media è stato molto

movimentato. Appena

svegliato le prime parole

che udii erano quelle di mia madre che mi

diceva:”Sbrigati o farai

tardi a scuola!” ed io

pensai: “Ma la scuola non

c‟era ieri?Mamma mi aveva detto qualcosa sulla

data di inizio dell‟anno scolastico, ma in quel momento non mi ricordavo!” Così mi preparai di

corsa e andai subito alla fermata del pulmino,ma cosa ancora più straziante era che il pulmino

era appena partito e così pensai :”Iniziamo bene!”

Così tornai di corsa a casa citofonai e appena mamma rispose io dissi:”Mammaaaaaaaaaaaaaaaaa

ho perso il pulminoooo! Che me poi accompagna te?” mamma mi rispose “ok”. Scese di corsa e mi

accompagnò a scuola e poi mi disse:”Adesso vado o faccio tardi a lavoro”

Ero assorto nei miei pensieri quando il suono della campana mi stordì le orecchie entrammo tutti di corsa! Che roba, spintoni a destra e a sinistra e pensare che appena sono entrato in classe tutti

dicevano: “Che pizza la scuola!” Ma allora mi chiedo: “Perché avevate così tanta fretta di

entrarci???” Ci accompagnarono in aula magna e fecero un concerto Quando tornai a casa (questa

volta non ho perso il pulmino) pensai “Che figa questa scuola media!” Ora che siamo a metà

dell‟anno questa scuola mi piace ancora. Speriamo che duri!

RRRuuugggbbbyyy eee gggiiiooorrrnnnaaallliiinnnooo ddduuueee lllaaabbbooorrraaatttooorrriii pppeeerrr cccrrreeesssccceeerrreee

dddiii gggaaabbbiiiaaalll iii

Quando sono arrivato in Italia, in un primo momento non sapevo

parlare questa lingua per me straniera,ma quando sono andato a

scuola, gli insegnanti mi hanno sostenuto e aiutato, per questo motivo ho cominciato a comunicare con gli altri in italiano. Quando mi trovo

nel laboratorio di giornalino sono aiutato dai miei amici che mi

correggono, mentre per comunicare con gli insegnanti quando non

riesco a farmi capire mi aiutano

Alin e Mihai che frequentano sia

l‟allenamento di rugby sia il laboratorio di giornalino. Un altro ragazzo che mi aiuta è

Gabriel.Visto che non capisco bene l‟italiano e le lezioni di

rugby non le capisco, ho la fortuna che il mio amico Alin

riesce a tradurmi quello che la professoressa ci insegna. I

laboratori sono per me un‟occasione per imparare l‟italiano,stare gli altri,fare nuove amicizie. Nel palazzo nel

quale abito sono tutti rumeni, c‟è una sola famiglia di italiani

e non ho possibilità di parlare l‟italiano. Con l‟aiuto dei miei

genitori ho imparato a parlare l‟italiano, ma questi due

laboratori mi hanno aiutato molto.

28

SSSpppaaazzziiiooo aaallllllaaa fffaaannntttaaasssiiiaaa

Anziché mentire

Anziché mentire

e dirmi che mi vuoi

e prendermi l’anima

è meglio se vai via,

ci fermiamo qua: farà male di meno.

Anziché perdermi il film,

vado via prima io.

Complimenti: ti sei perso il titolo!

Ormai ho deciso.

Ho provato, fino a quando mi ha fermata un muro,

Il tempo guarisce tutto e tutti,

ma per me un muro ha fermato il tempo.

Anziché prenderti i miei anni di giovinezza

Anziché prendermi i tuoi anni di bellezza

Lasciamo che la vita ci insegni com’è:

ormai è bandiera bianca tra due mondi diversi

Princess98

I ragazzi di Via Gramsci anno 1 numero 3 29

CCCaaarrrooo GGGiiiaaacccooommmooo

dddiii hhhaaappppppyyysssuuummmmmmeeerrr

Caro Giacomo,

ho letto molti dei tuoi testi e mi voglio

complimentare con te. Io non sarei mai riuscita, da autodidatta, a studiare greco,latino e

ebraico a dieci anni. Anche se mi chiedo: perché

chiamavi il tuo studio “matto e disperato”, se lo

adoravi così tanto da consumare una parte

della tua giovinezza? Comunque condivido molti dei tuoi pensieri e capisco i tuoi cambiamenti di

umore e di filosofia di vita, date le circostanze.

Sai, io faccio come te, rifletto molto, mi piace,

mi rilassa e poi agisco come Silvia, penso

spesso al mio futuro, ai miei sogni che

sembrano così vicini e allo stesso tempo così lontani; spesso mi ci immergo, mi perdo, un po‟

come nei tuoi idilli. Lo sai che molti dei miei

amici sono convinti che tu ti eri innamorato di

Silvia? Secondo me no. L‟ammiravi come io

ammiro te, perché Silvia come me e te,

immaginava il suo futuro, tu associavi le sue speranze alle tue. Ma quando è morta, tu ci sei

rimasto così male che è come se le tue

speranze, i tuoi desideri fossero morti con lei.

Immagino che in quel momento hai cominciato

a vedere tutto nero … i critici letterari dicono sei passato a un “pessimismo cosmico”: hai odiato

la natura che è diventata per te come una

matrigna, incurante degli uomini. Il consiglio

che ci dai è di fare come la ginestra, un fiore che si trova alle falde del Vesuvio, che quando erutta

lo distrugge, ma la ginestra rinasce, questo vuol dire che gli uomini si devono unire per

sconfiggere la natura e il destino. Dopo il lutto è come se avessi perso anche la capacità di interagire con i coetanei ed è per questo che io immagino tu abbia scritto il “Passero solitario”,

l‟hai confrontato a te scoprendo che avete molte cose in comune. Devo dirti la verità, non capisco

perché tu contrasti così tanto la vecchiaia, la consideri tristezza, angoscia, nostalgia soprattutto

nel ricordare la gioventù; credo che tu non abbia capito la vera sostanza della vecchiaia, eppure

sei tu che dici che un‟azione passata suscita più emozioni nel ricordo che nel momento stesso che viene compiuta Però voglio consolarti e farti capire che anche la tua è stata un‟esistenza felice: hai

odiato così tanto la vecchiaia che hai avuto la fortuna di non conoscerla. Ora il tuo pensiero è

immortale e letto nelle aule è prezioso per i giovani. Grazie per i tuoi consigli,

una tua affezionata lettrice

30

DDDaaa dddooovvveee aaarrrrrriiivvvaaannnooo gggllliii uuuooommmiiinnniii dddiii bbbuuuooonnnaaa vvvooolllooonnntttààà???

dddiii lllaaadddyyygggaaagggaaa

Siamo nel 3500 d. C. e sulla Terra sta per avvenire qualcosa di speciale. Sta per iniziare il primo

viaggio a livello mondiale con una macchina del tempo di dimensioni enormi. Pensate che può

trasportare, più di mille persone in una sola volta. La meta del viaggio è quella di cercare un‟

epoca adatta alla

sopravvivenza mentre gli altri umani rimasti

sulla terra cercheranno

di uccidere il nemico:gli

androidi degli alieni,

schifosi rottami, con “pelle”

verde,quattrocento

occhi venti tentacoli e

un cuore di metallo

pieno di cattiveria.

Erano programmati per uccidere e nulla li

poteva fermare. La

macchina partì e portò

con sé 998 bambini e

una coppia di adulti responsabili e scelti per

accudirli. Viaggiarono

dal 3500 a.C. al 3000

d.C. Non riuscirono a

trovare nessuna epoca

migliore di quella di partenza, niente di

meglio tranne una,

tecnologica e un po‟ messa male: l‟anno 2011. Si insediarono lì e cercarono di aiutare gli umani a

migliorare, così da evitare quello che era successo a loro.

Per la gente del 2011 loro sono gli ecologisti, gli animalisti, i missionari e molti uomini di buona

volontà. A modo loro ognuno cerca di fare del modo un posto migliore, il posto che loro non

avevano più potuto avere, vedere, toccare e sentire.

I ragazzi di Via Gramsci anno 1 numero 3 31

SSSpppooorrrttt

SSSiiiccc::: iiinnnssseeegggnnnaaa aaagggllliii aaannngggeeellliii aaa iiimmmpppeeennnnnnaaarrreee

dddiii dddrrreeeaaammm999888

23 Ottobre 2011, ricordiamo questa data per la

morte del mitico Simoncelli (o come lo chiamano i suoi fan Sic). Era una domenica come tutte le altre

in cui Marco doveva indossare la sua tuta da

motociclista e il suo casco, salire sulla sua

moto,accelerare e sentire il brivido della velocità

sul circuito si Sepang. Il 22 Ottobre, il giorno prima della gara, a un‟intervista (l‟ultima) Sic aveva

detto che non vedeva l‟ora di mettere le ruote sul

circuito. La gara era iniziata con un‟ottima partenza. Sic era quarto, al secondo giro aveva preso la

curva larga, lui, cocciuto, non si è lasciato andare e ha ripreso la moto spingendosi all‟interno

della curva: così è caduto e la sua moto gli è passata sopra il collo e con la pressione della ruota si

è staccato il casco … Così, quella gara che Sic voleva finire arrivando alla vittoria, è finita una morte tanto inaspettata quanto sconvolgente. Ecco come, in una frazione di secondo, Sic ha detto

fine a tutte le sue speranze, ai suoi sogni, ai suoi amici, alla sua famiglia,alla sua carriera, ma,

soprattutto, al suo futuro. Immagino il dolore dei suoi familiari, il blocco dentro di loro, il silenzio

che li circondava, lo sguardo paralizzato, il gelo lungo la pelle, le lacrime che erano pronte per

esplodere dagli occhi nel vedere in diretta la morte del loro Marco.

MMMooorrriiirrreee aaa vvveeennntttiiiqqquuuaaattttttrrrooo aaannnnnniii iiinnnssseeeggguuueeennndddooo uuunnn sssooogggnnnooo

dddiii jjjuuuvvveeeiiitttaaalll iiicccaaa999999

Oggi racconterò di come lo sport può

segnare la vita delle persone, come la ha segnata a un nostro connazionale, Marco

Simoncelli, un ragazzo ventiquattrenne

pilota motociclistico che correva nei gran

premi della motoGP. Purtroppo Sic (il

diminutivo del cognome) è morto una domenica, mentre gareggiava nel gran

premio della Malesia a Sepang, quando nel

curvare ha perso l‟ equilibrio e provando a

riprenderlo è caduto. I suoi colleghi, Colin

Edwards e Valentino Rossi ( romagnolo

come Marco ) si sono trovati troppo vicini a Simoncelli, troppo vicini per cambiare

direzione e non prenderlo, però l‟

australiano purtroppo lo ha preso al collo

con le ruote della sua yamaha e quell‟ azione, secondo me, è stata fatale per il nostro amico;

Edwards però non ha colpe. Non ne ha neanche Valentino, che urtando il casco del compagno lo ha lasciato a volto scoperto sull‟ asfalto, ma ormai l‟ irrimediabile era già stato commesso. Questo

tragico incidente ne ricorda un altro accaduto circa un anno fa, quando un altro pilota, Tomizawa,

ha perso la vita in un gran premio di serie minore.

Tutti i piloti lo sanno, sia di formula uno sia di moto, che questi sport potrebbero “ucciderli” ma quest‟ ipotesi è stata sempre accantonata ed è proprio in momenti importanti come questi che

tutti se ne ricordano.

32

Tutti hanno pianto quando alle 4:56 (orario in Malesia) il padre di Sic è uscito dall‟ ospedale e ha

dato la notizia del decesso.

Non credo che Valentino Rossi, perdendo un amico e collega così simile a lui, smetta di gareggiare

ai gran premi di motoGP perché è troppo legato alle corse.

Marco Simoncelli muore a Sepang, nel circuito dove, due anni

prima, aveva gioito diventando campione del 250cc. Riposa in

pace amico.

IIIooo ssseeennnzzzaaa bbbaaallllllooo nnnooonnn vvviiivvvooo!!!

dddiii lllooolll lll iiicccccciiiaaahhhccc999888

Pratico i balli latini americani a Valmontone alla scuola di

ballo Welcome For Dance.I miei genitori sono fieri di me,

perché ogni volta che ballo suscito tutt‟ora in loro le emo zioni

che abbiamo provato insieme la prima volta che ho iniziato a

ballare, per loro è sempre come la prima volta. Le mie lezioni

si svolgono alla palestra della scuola secondaria di primo grado “Zanella”. Quando ballo la maestra ci consiglia di

trasmettere quello che proviamo durante il ballo attraverso

l‟espressione del viso e il movimento del corpo. Durante uno

spettacolo io sono molto emozionata e ho molta paura di

sbagliare i passi del ballo assegnati. Ho vinto diverse gare e per questo sono diventata Campionessa Italiana a Ostia il 5

Giugno 2011. L‟anno prossimo andrò a Napoli per un‟altro

Campionato e spero di vincere ancora. Anche se non potrei

ballare, perché ho un problema al ginocchio, ballo lo stesso,

perché è la mia passione,mi fa molto male ma non mi importa

molto, perché io senza ballo non vivo!

I ragazzi di Via Gramsci anno 1 numero 3 33

ÈÈÈ bbbeeelllllliiissssssiiimmmooo,,, pppeeerrr qqquuuaaalllccchhheee iiissstttaaannnttteee,,, ssseeennntttiiirrrsssiii cccooosssììì llleeeggggggeeerrriii

dddiii mmmiiilllaaaeeessshhhiiirrrooo

Il mio sport preferito è la ginnastica ritmica. Da piccola io

credevo di diventare una nuotatrice professionista, ma, per un problema al piede, il dottore mi ha detto che dovevo cominciare a

praticare danza classica. All‟inizio a me non piaceva, poi un

giorno ci viene a trovare una nuova insegnante e mi chiede a fine

lezione se volevo cominciare a fare ginnastica ritmica. Il primo

giorno io credevo di non potere mai riuscire a farlo, perché

vedevo le altre bambine che facevano delle acrobazie incredibili, sembrava una magia, sembravano tante winx! Pian piano poi la

mia insegnante,Laura,mi insegnò la spaccata, il mio primo

traguardo importante e già, con poche prove, ho subito toccato

per terra! Il ponte, invece, mi è riuscito con un po‟ di difficoltà.

Dopo tre mesi la mia insegnante mi ha chiesto se volevo fare il corso più insieme alle bambine più grandi e cosi è cominciato il

vero divertimento. Ho cominciato a fare i salti: l‟ eciambè, il cervo

teso, il cervo flesso sono le figure che so fare meglio … In questo

sport puoi fare squadra senza timore di sbagliare, infatti quando

una sbaglia ridiamo insieme e ci divertiamo a inventare le

combinazioni con la fune. Io nella mia palestra mi trovo benissimo e quando una si fa male ci sono loro che ti danno o il

ghiaccio o una fascia per evitare che la situazione peggiori. Io

amo questa disciplina e non lo cambierei per niente al mondo.

Un giorno, dopo il riscaldamento, ho provato a fare tre eciambè

con la flessione del busto, quando io sono scesa a terra mi sono sentita felicissima, all‟inizio non ci potevo credere, mi dicevo:

„”Oddio l‟ho fatto io !!!” Mentre facevo i tre salti mi sentivo una

farfalla libera nel cielo, leggera,anche se quando si scende e si

tocca il pavimento c‟è un gran rumore, ma è bellissimo per

qualche istante sentirsi così leggeri da poter volare

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IIIlll cccaaalllccciiiooo èèè pppaaassssssiiiooonnneee aaallllllooo ssstttaaatttooo pppuuurrrooo

dddiii jjjuuuvvveeeiii tttaaalll iiicccaaa999999

Secondo me, il calcio è lo sport più

importante, dove l‟ individualismo non

conta, perché il fattore migliore per

vincere è il gioco di squadra e,

purtroppo, i giocatori di oggi sono molto egoisti e pensano solo alla

propria fama.

A chi non è mai stato allo stadio io consiglio di andarci. Il viaggio per

arrivarci aumenta la tua ansia, a poche

centinaia di metri dall‟ arrivo cominci a

sentire i cori e le canzoni che

rimbombano in quell‟ ovale dal quale,

poche ore dopo, uscirai sconfitto oppure vittorioso. Poi ci sono la rabbia

che ti copre nel cercare parcheggio e la

curiosità che aumenta sempre di più

ogni gradino che sali prima di arrivare in cima alle scalinate per osservare il campo e incitare i

tuoi beniamini. Molte persone considerano il calcio un gioco stupido, con ventidue giocatori

(undici per parte) che corrono dietro a un pallone, ma non avranno visto neanche una partita di questo sport mitico, perché, a parer mio, il calcio è passione allo stato puro!

RRRuuugggbbbyyy uuunnnaaa dddiiisssccciiipppllliiinnnaaa ccchhheee

iiinnnssseeegggnnnaaa dddeeeiii vvvaaalllooorrriii

dddiii gggrrraaattttttaaaccchhheeeccccccaaa999999

Io pratico il rugby dall‟anno scorso,

appena arrivato nella mia nuova

scuola,Cardinale Oreste Giorgi.

Questa attività sportiva della scuola ci permette di scoprire

nuove emozioni e divertimenti,per

fare nuove conoscenze e sviluppare

una attività nuova. Ho iniziato

perché pensavo di fare una cosa

così, per spezzare la noia,ma mi sono reso conto che, mentre lo

praticavo una nuova passione

stava nascendo in me. I valori che

questo sport ci trasmettere sono

molti: il grande gioco di squadra, l‟unione che fa la forza e ci tiene così legati nelle gare. Le gare e gli allenamenti sono tosti, ma mi

danno grande risultato e soddisfazione. Ricordate ragazzi lo sport è importante e noi dell‟Oreste

Giorgi ne abbiamo fatto il nostro motto: mai un giorno senza sport!

I ragazzi di Via Gramsci anno 1 numero 3 35

RRRuuugggbbbyyy--- AAAllllll BBBlllaaaccckkksss::: uuunnnaaa ssstttooorrriiiaaa dddiii sssuuucccccceeessssssiii

dddiii eeerrrpppuuupppooonnneee999888

La nazionale della nuova

Zelanda anche conosciuti

come All Blacks (tutti neri)

è la squadra di rubgy in

cui sogno di giocare da professionista. Gli All

Blacks nati nel 1892, sono

entrati nelle squadre

internazionali nel 1903. La

nuova Zelanda è stata la prima squadra ad avere 15

giocatori. Dopo un po‟ di

anni è entrata a gareggiare

nel torneo ” sei nazioni”,

un torneo dove giocano

tutte le nazionali di rugby. La loro prima competizione

è stata nel 1884 contro il

Wellington XV. Pochi anni

dopo parteciparono a un

torneo dove furono battuti solo dal Galles a Cardiff. Nel 1956 gli All Blacks vinsero nei tornei della nuova Zelanda e nel sud Africa nel 1956. Nel 1970 vinsero la loro prima serie di vittorie nel

grande slam contro Inghilterra, Irlanda e Scozia. in tutta la storia degli All Blacks fu indossata

solo una divisa, la classica maglietta e pantaloncini corti neri con sopra la felce sopra tutti e due.

Gli All Blacks hanno cominciato a essere più forti (diciamo più forti anche perché lo sono sempre

stati) proprio quando è entrato il giocatore più forte della squadra e anche il mio e unico mito:

”Richie Mac Caw”. Dopo di lui si è aggiunto in squadra Nonu, un giocatore di colore con i capelli rasta, di una bravura unica. Dopo di che si è aggiunto Daniel Thomshon e tutti gli altri 12 grandi

campioni. L‟ultimo campionato vinto dagli All Blacks come al solito proprio quest‟anno nel 2011.

Questa squadra è invincibile e spero di diventare come loro, anche perché adesso come adesso

nella mia testa ho solo che il rugby e come obbiettivo gli All Blacks.

Da grande molto, ma molto probabilmente, il rugby sarà il mio mestiere. Mi piacerebbe entrare

nella loro squadra per avere la soddisfazione di essere uno di loro e soprattutto giocare con loro. Io

so solo una cosa per adesso:‟ Il rugby è uno sport meraviglioso e non vedo l‟ora di diventare un

giocatore professionista

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BBBrrriiicccooolllaaagggeee

CCCooossstttrrruuuiiirrreee uuunnn SSSaaapppiiieeennntttiiinnnooo iiilll gggiiiooocccooo ccchhheee tttiii aaattttttiiivvvaaa iiilll ccceeerrrvvveeellllllooo!!!

DDDiii mmmeeetttaaalll lll iiicccaaa333555444

Il pomeriggio,con la professoressa del laboratorio scientifico,stiamo costruendo un piccolo

sapientino, per capire come si costruiscono i circuiti con i fili. Il materiale per realizzarlo è il

seguente:

foglio di cartone,non cartoncino

ferma campioni

filo dell‟elettricità

lampadine

pila da 1,5 volt

Prima bisogna preparare le domande e le

risposte. Bisogna stampare un foglio dove ci siano immagini e parola corrispondente. Poi bisogna

ritagliare immagini e parole e incollarli sul cartone in ordine sparso(immagini da una parte e

parole da un‟altra).Poi,vicino alle immagini e alle parole bisogna infilare i fermacampioni, bisogna

collegare con il filo elettrico immagine e parola corrispondente. Sistemare sotto la tavola la

batteria . Collegare con un filo un polo e la lampadina con il suo portalampada, collegare alla

lampada un altro filo la cui estremità sarà in mano al giocatore. Dall‟altro polo della pila facciamo

uscire un filo che verrà tenuto in mano dal giocatore insieme all‟altro filo che parte dalla

lampada. I due fili tenuti in mano vanno posizionati uno sul nome e l‟altro sull‟immagine. Se il

giocatore indovina e posiziona per bene i fili il circuito si chiude e si accenderà la

lampadina,altrimenti non si accenderà.

CCCooossstttrrruuuiiirrreee uuunnn bbbrrraaacccccciiiaaallleeettttttooo cccooonnn lllaaa ttteeecccnnniiicccaaa

dddeeellllll ‟‟‟ooorrriiigggaaammmiii

DDDiii mmmeeetttaaalll lll iiicccaaa333555444

Quanti di voi hanno pensato che non si potesse creare un

braccialetto di carta?Neanche io ci credevo,ma quando è arrivata

la professoressa di Tecnologia ho cambiato idea. E‟ un origami. Un

origami è un termine giapponese usato per intendere gli oggetti

fatti con la carta. La prof. ce lo ha insegnato a fare:

1)Comprare fogli di cartoncino,preferibilmente colorati.

2)Tagliare rettangolini 3cm X 6cm(farne almeno 30).

3)Fare una piega centrale per il lato lungo poi piegare i lati lunghi fino ad unirli al centro sopra

la prima piega che avete fatto.

4)Piegare a metà il lato più corto.

5)Riaprire la piega e piegare tutti e due i lati fino alla piega precedente.

6)Ripiegare allo stesso modo.

7)Farli tutti così e infilarli uno dentro l‟altro tra i buchi creati tra la piega delle pieghe del

passaggio precedente. Unirli tutti e 30.

Alla fine verrà abbastanza elastico. Lo so,è molto difficile da spiegare a parole in un testo,ma se ci

riuscite viene uno spettacolo.

I ragazzi di Via Gramsci anno 1 numero 3 37

EEEnnniiigggmmmiiissstttiiicccaaa

LLLeee pppaaarrrooollleee dddeeelll rrruuugggbbbyyy

ddii ssppoonnggyyvvaall,, eerrppuuppoorree,, ssuurraa

OOORRRIIIZZZZZZOOONNNTTTAAALLLIII

1 Lo dichiara l‟arbitro,quando il giocatore si trova in posizione più

avanzata del compagno che porta il pallone.

4 Azione del poggiare il pallone oltre la linea del campo avversario.

5 Il giocatore che entra nell‟area di gioco al posto di un infortunato.

9 Quando un giocatore viene a contrasto con più giocatori.

VVVEEERRRTTTIIICCCAAALLLIII

2 Azione dei cinque giocatori che alzano il sesto alla rimessa laterale.

3 Azione del buttare a terra un avversario

4 Presa al volo di un pallone all‟interno dei propri 22 m.

6 Azione di gioco in cui alcuni giocatori delle due squadre si stringono attorno alla palla rimasta a

terra.

7 E ora di mangia e si beve!

8 Far cadere il pallone e calciarlo dopo un rimbalzo.

RRRooommmpppiiicccaaapppooo ddii ppllaayyssttaattiioonn22

1) Quanti mesi arrivano a 28 giorni?

2) Quanti animali portò Mosè sull‟arca?

3) A Valmontone ci sono tre supermercati dove vendono la stessa pasta di marca Semprealdente.

Il prezzo di base è sempre lo stesso ma nel mese di febbraio, per incrementare le vendite, vengono

fatte delle seguenti promozioni, scegliete l‟offerta più conveniente tra

supermercato Spendipoco fanno lo sconto del 35%

supermercato Risparmiamolto c‟è la promozione “compri 3 e paghi 2”,

supermercato Scontosicuro c‟è la promozione “compri 5 e paghi 3”

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Questo numero è una selezione quadrimestrale degli articoli pubblicati sul web

all’indirizzo: http://scuola.repubblica.it/lazio-roma-smsorestegiorgi/ . La redazione

si riunisce, nell’ambito del laboratorio di giornalismo, tutti i venerdì pomeriggio

dalle 15,30 alle 17,00. I ragazzi firmano i loro articoli con un nickname, inseriamo

qui i loro nomi

I ragazzi interessati

all’iscrizione al nostro

istituto possono venire a

visitare la scuola nei

pomeriggi del martedì e del

venerdì dalle ore 15,00 alle

17,00

Istituto comprensivo

“Oreste Giorgi”

Via Gramsci snc

00038 Valmontone (Rm)

Tel 06 9590703

Fax 06 9596711

Dirigente Scolastico:

Prof. Pasquale Matarazzo

Sito scolastico: http://www.istitutogiorgi.it /

Troverete la versione web nella pagina dei laboratori didattici al link

http://www.istitutogiorgi.it/index.php?option=com_weblinks&view=categories&Ite

mid=65

Il disegno della copertina è di Mihai Manita,l’impaginazione grafica è stata curata

da Laura Loré, in collaborazione con la Prof.ssa Alessia Riccardi, che coordina la

redazione.