i ragazzi di via Gramsci gennaio2011
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Transcript of i ragazzi di via Gramsci gennaio2011
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“““OOOrrreeesssttteee GGGiiiooorrrgggiii””” dddiii VVVaaalllmmmooonnntttooonnneee
GGGeeennnnnnaaaiiiooo 222000111222 aaannnnnnooo 111 nnnuuummmeeerrrooo 333
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IIInnn eeevvviiidddeeennnzzzaaa
iiinnn qqquuueeessstttooo nnnuuummmeeerrrooo
Mihai Manita
2
AAAttttttuuuaaallliiitttààà
LLLeee mmmaaammmmmmeee---nnnooonnnnnneee
ddii ddrreeaamm9988
”Mamma-nonna” è un termine che viene dato alle donne
che in tarda età diventano mamme. Al telegiornale ne ho
sentite di queste storie e mi hanno fatto sempre uno
strano effetto, perché ho sempre pensato(immagino come
altre persone) che 70-60 è un‟età da nonna NON da
mamma! Mi sono poi chiesta se ci sono dei vantaggi ad
essere mamma in tarda età. Beh, secondo me no. Perché
pensiamo al bambino che arriverà nel percorso
dell‟adolescenza, quando di sicuro vorrà uscire, rientrare
tardi a casa, stare sempre in giro… i genitori saranno
„disponibili‟ ad andare a riprenderlo da una festa che
finisce tardi? Saranno in grado di fare tutto ciò che un
genitore di 30-40 anni fa con un figlio adolescente?!In più
quando il loro figlio avrà 20 anni e oltre, loro saranno
ancora presenti? Mia madre l‟ho sempre vista ”giovane”
quando ero piccola, ma adesso solo quando si diverte
insieme a me vedo la mamma che ho sempre visto all‟età
di 3-4 anni. L‟altro giorno stavo in giro con mia madre e
ci stavamo divertendo. Mentre passava il tempo, mi è
venuta in mente la scena di una mamma-nonna che si
sforzava di fare la giovanile …e, sinceramente, non l‟ho
trovata una scena molto bella da immaginare …
IIIlll rrriiimmmooorrrsssooo pppeeerrr uuunnn aaabbbooorrrtttooo
ddii ddrreeaamm9988
In classe, con l‟insegnante di religione, abbiamo parlato
di aborto, partendo dalla lettura di un libro: Lettere dal Paradiso. ABORTO. Io questa parola la vedo come un
sinonimo di rimorso. Un uomo non capirebbe mai cosa
significa per una donna interrompere la sua gravidanza o
nel buon senso della parola: uccidere il proprio bambino.
Ci sono dei vari motivi per cui una donna decide di
abortire: o ha dei problemi economici e non può
mantenere il figlio, oppure c‟è un compagno o la propria
famiglia che non vuole questo bambino. Ma o per un
motivo o per un altro c‟è sempre il rimorso per aver tolto la vita al bambino che sarebbe cresciuto nel proprio grembo … Anche se questa scelta è stata fatta pensando che la vita del bambino non
sarebbe stata delle migliori. Solo per un momento ho pensato alla mia di mamma se avesse
interrotto la gravidanza … IO DOVE SAREI STATA ADESSO? A tutti i lettori di questo articolo
voglio consigliare di porsi la domanda su dove si sarebbero trovati in questo momento,se le
mamme avessero abortito. Ma soprattutto, pensiamo a questi bambini, alla vita che avrebbero avuto e al dolore delle loro mamme che, di sicuro penseranno sempre al proprio bambino e al
rimorso che si portano per avergli tolto la vita e per non aver potuto avere la possibilità di crearsi
una famiglia per colpa delle scelte di alcune persone.
I ragazzi di Via Gramsci anno 1 numero 3 3
EEEssspppeeerrriiieeennnzzzeee dddiiivvveeerrrssseee pppeeerrr uuunnnaaa vvviiisssiiiooonnneee pppiiiùùù fffaaannntttaaasssiiiooosssaaa dddeeellllllaaa vvviiitttaaa
ddii vviilluu1111
Steve Jobs, uno dei più grandi uomini nel campo dell‟elettronica, ci ha lasciati nel 2011. „Stay hungry, stay
foolish‟ la frase che abbiamo sentito continuamente nei
telegiornali, non è altro che un motto che Jobs ha usato come „faro‟ per la sua vita. Sin da ragazzo aveva le idee
chiare: arrivare alla meta senza accontentarsi. Un bambino
con un‟infanzia burrascosa: trasferito più volte da famiglia
a famiglia per richiesta della madre che voleva dei genitori
“colti” per suo figlio, alla fine rimane in una famiglia che
promette di garantirgli gli studi in università, ma a sedici anni decide lui stesso di abbandonarli: vuole dedicarsi a
esperienze “diverse”.. ha una visione più fantasiosa della
vita, inizia a prendere lezioni di ortografia per scrivere sui
manifesti, ma soprattutto dentro un garage dà vita alla sua
più grande creazione che poi lo renderà famoso nel mondo: Apple. Inventa il Machintosh, il re dei computer, che
ancora oggi fa girare la testa con il suo prezzo
spaventosamente alto. Viene addirittura licenziato dalla
sua stessa fondazione, ma lui in uno dei suoi discorsi disse
che anche quella fu una esperienza positiva e
indispensabile, perché in quel periodo riuscì a dedicarsi ad altre magnifiche creazioni come Pixar. Purtroppo, tutti i
soldi che ha guadagnato non sono serviti a preservalo da
una malattia come il cancro, che l‟ha stroncato all‟età di 56
anni.. Insomma, quest‟uomo è un vero esempio da seguire,
quindi voglio dirvi anche io: Siate affamati, siate folli!
VVViiivvviiiaaammmooo iiinnn uuunnn mmmooonnndddooo ooorrrrrriiibbbiiillleee
DDii ppllaayyssttaattiioonn22
Simone Costa è stato ucciso in un centro commerciale per aver rifiutato di dare una sigaretta a un
suo amico,Simone ha dato un pugnetto all‟amico e l‟altro, per gioco, lo avrebbe colpito alla tempia
uccidendolo. Questo “amico” quando ha visto che Simone è caduto per terra ha iniziato a
piangere dicendo che era solo un gioco.
Sul web si sta scatenando una rivolta,degli amici del giovane, purtroppo la sera del 15 Dicembre è
stato aperto un sito web che alcuni trovano divertente, però non lo è, infatti ridendo della vittima
lo stanno offendendo:sono addirittura arrivati a scrivere che era un tirchio e se l‟è meritato.
Questa pagina del web è una cosa talmente terribile,che io spero che i genitori di Simone non la
prendano neanche in considerazione e gli stessi ragazzi che l‟hanno creata si dovrebbero
vergognare,e farsi solo una domanda:”Ma è giusto tutto questo?” Viviamo proprio in un brutto
mondo.
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EEE''' ssstttaaatttaaa sssooolllooo lll'''iiinnncccooosssccciiieeennnzzzaaa dddiii uuunnn'''aaadddooollleeesssccceeennnttteee???
ddii vviilluu1111
Una storia di una sedicenne, che poi è diventata la storia di un intero quartiere, le
Vallette, a nord di Torino, che da cordiale e
accogliente quale sembrava, si è dimostrato
razzista e pieno di pregiudizi verso i rom che
lo circondano. E‟ andata così: una ragazza di sedici anni ha mentito ai suoi genitori
fingendo di essere stata stuprata da due rom,
incosciente dei problemi che poteva causare
o, forse, troppo codarda, per potersi assumere
le conseguenze delle sue azioni. Perché se sei
una bambina e vuoi fare esperienze da adulta, anche se non sei matura abbastanza,
devi sapere sin dall‟inizio che ci sono delle
responsabilità che ti devi assumere e delle
conseguenze che devi essere pronta ad
affrontare. Lei non lo era e questa sua
terribile azione, oltre che a essere deleteria per lei e per la sua famiglia, ha portato il suo
quartiere a scoprire un lato che nessuno
conosceva: il razzismo. Accecati dalla rabbia e
dalle bugie dell‟adolescente, hanno deciso di
applicare la legge del taglione, di farsi giustizia da soli, bruciando il campo rom e
questi, quando “Sandra” (questo è il nome di
copertura che è stato attribuito alla ragazza
dai giornali) ha confessato la bugia, si sono
sentiti crollare il mondo addosso. Adesso c‟è
paura, anzi quasi terrore, perché i rom hanno comunicato che si vendicheranno e, dopo
tutto, anche se non si può giustificare la
vendetta e la violenza, non hanno tutti i torti.
Perché comunque è palese che queste
persone, pur non avendo la certezza di quello che diceva la ragazza, non ci abbiano pensato
su molto, prima di dare fuoco a quel campo
che evidentemente era “scomodo” anche per
altri motivi. Proprio sul razzismo e su come
viene alimentato abbiamo riflettuto in
occasione di una lezione di giornalismo a scuola. Chiara Lico che è venuta a parlare di
giornalismo nella nostra scuola ci ha spiegato
che la scelta del titolo è fondamentale, e ci ha
fatto notare quanta differenza c‟è tra un titolo
e un‟altro, come lo specificare l‟informazione che a compiere un‟ azione sia stato un
rumeno invece che un generico automobilista,
ci ha fatto l‟esempio dei pedoni investiti dagli
automobilisti: l‟azione è grave comunque
anche se compiuta da un italiano, ma
inserire l‟aggettivo rumeno vicino alla parola automobilista fa più “scena”. Si instilla così,
nel cittadino, giorno dopo giorno, l‟idea che
c‟è un “pericolo rumeni” e i cittadini, presi
dall‟ansia, voteranno per quel partito che
prometterà loro, l‟espulsione degli stranieri dall‟Italia.
I ragazzi di Via Gramsci anno 1 numero 3 5
IIIooo iiinnn qqquuuaaalllccchhheee mmmooodddooo IIInnndddiiigggnnnaaadddooosss
ddii mmeettaalllliiccaa335544
Mettono le tende e attendono,si capisce che ci tengono a certe cose!Molti sono stati gli indignati che hanno protestato per il mondo Io vorrei manifestare per molti motivi. Il primo è quello di
manifestare per ottenere un‟orario scolastico meno pesante. Sei ore sono molte. Il secondo è
quella di manifestare per far più volte lo stop delle auto,soprattutto nelle giornate di festività,perché l‟inquinamento sta aumentando tantissimo. Il terzo motivo è per la raccolta
differenziata. L‟Italia spende soldi per i cassonetti per la raccolta differenziata e neanche il 10%
della popolazione ne usufruisce?Lo sappiamo che con 15 lattine di alluminio si fa una
bicicletta?Purtroppo siamo pigri e molta gente non
capisce che anche a fare la raccolta differenziata si vive
meglio! Quarto motivo:la disoccupazione. Ce n‟è troppa in Italia.Com‟è?Forse non è per le nuove invenzioni
tecnologiche? Infatti hanno conseguenze positive e
negative le invenzioni. Da una parte anche io sono un
indignato!
TTTrrreee bbbuuuooonnniii mmmoootttiiivvviii pppeeerrr eeesssssseeerrreee uuunnn
iiinnndddiiigggnnnaaatttooo
ddii ppllaayyssttaattiioonn22
Ecco la mia lista di motivi per essere un indignato
1°motivo: Nella città in cui vivo non c‟è una pista ciclabile, vorrei proprio che ci fosse una pista
ciclabile, perché quando vado dagli amici devo passare sul marciapiede dove molte volte trovo
passanti che vanno nel mio stesso senso e per sorpassarli devo andare in strada per poi ritornare
sul marciapiede quindi io, proprio sempre, devo aspettare che le persone superino la casa del mio
amico e solo allora posso pedalare sulla mia amata bicicletta Non solo per questo, ma anche
perché una pista ciclabile aumenterebbe anche i ciclisti riducendo lo scarico delle auto che inquina l‟ambiente.
2°motivo di indignazione. Nella città in cui vivo gli automobilisti non si fermano per far passare i
pedoni sulle strisce pedonali, : le strisce pedonali non si vedono oppure si vedono solo a metà
quindi è molto difficile attraversare la strada infatti io aspetto circa una decina di minuti. Non credo sia molto difficile ridipingere le strisce pedonali.!
3°motivo di indignazione. Nella città in cui vivo c‟è troppo smog: ci sono pochi spazi verdi, infatti ci
sono solo i tre campi da calcio, due parchi-giardini e una piccola distesa di erba che non viene mai tagliata, invece, di case,di camini e di auto ce ne sono anche troppe.
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MMMooobbbiiillliiitttààà sssooosssttteeennniiibbbiiillleee??? UUUnnn vvveeerrrooo ppprrrooobbbllleeemmmaaa dddaaa rrriiisssooolllvvveeerrreee...
ddii ppllaayyssttaattiioonn22
I
UUUnnnaaa pppaaasssssseeeggggggiiiaaatttaaa
èèè mmmeeegggllliiiooo dddiii qqquuuaaalllsssiiiaaasssiii dddiiieeetttaaa!!!
ddii llaaddyyggaaggaa
Io vado a scuola con il pulmino, perché sono lontano, ma
mi piacerebbe andarci con la bicicletta oppure a piedi. Ho sentito anch‟io parlare di “car-sharing” cioè di
prendere o di dare un passaggio a una persona
sconosciuta, l‟idea non è male, perché così si risparmia
carburante e si ci fa nuovi amici, però può diventare un
problema, infatti la cosa funziona come a un appuntamento per esempio:
Io ti aspetto alle 11 con la macchina in via della pasta e
tu devi essere alle 10:58 in via della pasta, così ti do un
passaggio (per andare al lavoro) visto che il posto dove lavori si trova a metà strada tra casa nostra e la mia
meta; se non si è presenti puntuale all‟appuntamento
puoi crearmi un problema mi arrabbio molto facilmente
e tutto il beneficio del risparmio energetico e
dell‟atteggiamento eco-responsabile passa in secondo
piano rispetto al disagio che mi hai creato.
Quindi, secondo me, non è tanto buona questa idea. Io
ho pensato di usare la bicicletta, però anche così non va
bene, perché penso che ogni anno ci sono molti ciclisti morti a causa degli automobilisti che sfrecciano per le
strade .
Un vero problema da risolvere.
Io non ho bisogno di salire in macchina per
arrivare a scuola, abito praticamente a tre passi.
A mio parere se una persona abita a chilometri e
chilometri di distanza è normale e giusto venire
con la macchina. Ma se abiti a meno di un chilometro a cosa serve? A perdere tempo!
Pensandoci bene ci metti più tempo a preparare
la macchina, accenderla, togliere il ghiaccio che
si forma sui vetri … Conosco tantissime persone
che non fanno neanche mezzo centimetro senza
macchina. E poi si mettono a fare la dieta pensando che sia meglio di una camminata. Non
giustifico neanche chi dice “Ho paura dei cani!”.
Chi ti dice che devi passare davanti al cane? Puoi
passare benissimo dall‟ altra parte della strada!Trovo tutte queste scuse ridicole
I ragazzi di Via Gramsci anno 1 numero 3 7
BBBlllaaaccckkk BBBllloooccc eee aaannngggeeellliii dddeeelll fffaaannngggooo
ddii vviilluu1111
Sono mesi dai disordini a Roma quando, nel corso di un corteo pacifico, degli individui
del Black Bloc, un movimento che si
definisce anarchico, hanno preso d‟assalto alcune zone della capitale distruggendole e
creando solo panico tra la povera gente che
non c‟entrava niente. Vorrei chiedere a
queste persone, soprattutto ragazzi a quanto
pare, che hanno deciso di ribellarsi: Cos‟è
secondo voi l‟anarchia? Distruggere tutto quello che c‟è per protestare? A mio parere
non è così! L‟anarchia non è non avere
regole … è l‟essere talmente intelligenti e
rispettosi degli altri da parte di tutti i
cittadini da non aver bisogno di persone (vedi politici, polizia e quant‟altro) che ci
controllino dall‟alto. Siccome, purtroppo,
non si arriverà mai a questo rispetto l‟uno
dell‟altro, dobbiamo accontentarci di ciò che
abbiamo, non andare in giro a creare danno
dichiarandoci anarchici, perché non ha senso. Secondo me, la protesta è costruttiva
quando si agisce in modo positivo,si parla e
si cerca di far capire in modo pacifico a chi
ci governa, che c‟è qualcosa che non va!
Sono sinceramente rimasta sconvolta nel vedere quelle strade bruciare, una statuetta
della Madonna essere presa a calci e
sbattuta per terra, questi ragazzi accecati
dall‟odio che sembravano non rispondere più
delle loro azioni. E oggi, che è il giorno di
Halloween, e sento gente che alla domanda: „Da cosa ti vesti a Halloween?‟Qualcuno mi
risponde „Da Black Bloc‟, rimango stupita. I
ragazzi della mia età stanno mitizzando
questi vandali, invece che pensare a gente
come i volontari morti in Liguria in questi giorni per salvare altre vite, per esempio.
Questi ultimi sono i veri miti. Per fortuna
l‟Italia non è avara di giovani coraggiosi,
onesti e leali: sono gli angeli del fango che,
ad ogni alluvione appaiono nei luoghi
devastati, ma ogni giorno, nonostante tutto, nonostante la violenza, vivono accanto a noi
in terra! Guardiamo anche a loro. Sono
anche questi i giovani italiani.
8
EEEvvveeennntttiii
TTTeeeaaatttrrrooo iiinnn mmmooovvviiimmmeeennntttooo cccooonnntttrrrooo iiilll bbbuuulllllliiisssmmmooo
dddiii vvviii llluuu111111
A scuola sono arrivati due attori della
compagnia teatrale ‘Teatro in
Movimento’ a presentare uno spettacolo sul tema del bullismo: a
mio parere è stato molto coinvolgente e veritiero, i personaggi erano
attualissimi e ognuno si poteva
riconoscere in uno di loro. Dopo lo
spettacolo, che è riuscito a catturare
anche quelli che di solito sono i più
distratti, i due attori ci hanno concesso una breve intervista, dove
hanno risposto alle nostre domande,
ma anche aggiunto dei consigli per
tutti quelli che si sentono portati per
la recitazione. Anastasia Astolfi,
bravissima attrice e Roberto Nisivoccia, figlio del fondatore della
compagnia Teatro Popolare
Salernitano (quindi nato nel mondo
del teatro), ci hanno spiegato che il
teatro va studiato, ma lo si deve amare, altrimenti è impossibile
raggiungere dei risultati apprezzabili.
Una risposta che mi ha colpito è
stata quella alla domanda: Come e in
quanto tempo imparate il copione?
Anastasia ci ha raccontato che la memoria è utilissima, e per essere
certa di sapere la parte lei deve
prima riscrivere il copione da sè, poi
deve ripeterlo svolgendo un‟altra
attività, anche soltanto mentre fa le pulizie di casa. Almeno anche se è
concentrata in un‟altra azione è
capace di ripetere tutto a memoria.
In Italia il teatro è sottovalutato, ci
spiegano loro, ed è molto più
impegnativo lavorare con un pubblico di soli ragazzi che lavorare con un pubblico adulto. Loro hanno intrapreso questo lavoro con i ragazzi dal 2000 e i loro spettacoli sono spesso tratti da
storie vere e i personaggi sono caricature dei ragazzi che conoscono grazie al laboratorio teatrale.
Solo entrando a contatto con loro e apprendendo i loro modi di fare e di parlare, riescono a
interpretarli. Anche questo spettacolo che trattava del bullismo e di due ragazzi isolati dal resto
della classe, situazione molto comune ovunque è stato scritto con lo stesso metodo. Impressionante è stata la loro capacità di coinvolgere e arrivare al pubblico pur essendo solo due
attori a recitare la parte di molti personaggi diversi senza sosta: era come se, in un attimo, il volto
dei due si trasformasse in quello di un‟altra persona, con un modo di parlare, di comportarsi, di
agire sempre diverso. E‟ stato sorprendente anche il riuscire da parte loro a lavorare in uno spazio
piccolissimo e con soltanto due sedie e una cattedra a disposizione, ma riuscire a ottenere
comunque i risultati desiderati.
I ragazzi di Via Gramsci anno 1 numero 3 9
UUUnnn cccooonnnccceeerrrtttooo nnnaaatttaaallliiizzziiiooo dddaaa sssooollliiissstttaaa
DDDiii mmmeeetttaaalll lll iiicccaaa 333555444
Il 16/12/2011 siamo andati alla
Collegiata,la chiesa principale di Valmontone,io e i miei compagni per
fare uno spettacolo per Natale. Alle
10.30 siamo andati con il pulmino
alla chiesa per fare le prove dello
spettacolo che sarebbe avvenuto alle 15,30 del pomeriggio. Io,insieme
all‟orchestra,suonavo il flauto ma in
qualche modo ero più importante
degli altri, perché durante la
recitazione avevo il compito di
suonare un brano da solo. Per tutto il tempo ho pensato al pomeriggio alla
chiesa affollata di gente mentre i miei
amici mi dicevano che tutto sarebbe
andato bene:alle prove sono andato abbastanza bene,ho sbagliato solo a prendere il fiato in alcuni
momenti. Tutto il resto è andato bene. Il pomeriggio abbiamo preparato gli zaini e ci siamo diretti con il pulmino verso la chiesa. Tutto pronto. Abbiamo appoggiato gli zaini a terra in un‟aula e
siamo andati con il flauto e gli spartiti a sederci davanti ad una folla che ci attendeva. Ci siamo
seduti,abbiamo sistemato gli spartiti sul leggio ed è cominciato lo spettacolo. Mentre recitavano i
miei compagni suonavo e tremavo. Avevo paura di sbagliare una nota. Invece no:il suono dolce del
mio flauto accompagnava la lettura e rimbombava tra le mura della chiesa, che emozione
ragazzi!!! Ho ricevuto parecchi complimenti. E‟ stato sicuramente uno dei momenti più emozionanti della mia vita a scuola.
IIIlll cccaaasssttteeellllllooo CCCooolllooonnnnnnaaa
dddiii mmmooossstttrrriiiccciiiaaattttttooolllooo
Questa mattina (18/11/11) siamo andati a Genazzano a vedere il castello Colonna, chiamato
così proprio perché apparteneva alla famiglia
Colonna. Risale al 1022 ed ha 56 stanze su 3 piani
e sono ben 5000mq su una fondazione a forma di
ferro di cavallo. E‟ un castello medievale ed una
parte è crollata durante la seconda guerra mondiale. Ogni componente della famiglia aveva
una cappella dove pregava da solo oppure insieme
agli altri componenti della famiglia che era molto
religiosa, tra l‟altro era imparentata con il santo
Carlo Borromeo. Quella di Genazzano era la loro
residenza estiva, perché il resto dell‟anno lo trascorrevano a Roma. Avevano una stanza per ogni
attività: in una leggevano, in un‟altra accoglievano
le persone e così via. Dopo terremoti e
bombardamenti il castello era diventato pericolante,dal 1969 il castello è di proprietà del Comune
di Genazzano che ne ha promosso i lunghi restauri, oggi quasi del tutto conclusi. Ora è aperto al pubblico in occasione di mostre ed eventi.
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UUUnnnaaa vvviiisssiiitttaaa nnneeellllllaaa """fffaaabbbbbbrrriiicccaaa dddeeellllllaaa nnnoootttiiizzziiiaaa"""
dddiii lllaaadddyyygggaaagggaaa
Mercoledì 28 ottobre 2011 c‟ ero anche io!Uno dei momenti
più belli della mia vita. Quando ci hanno proposto questa visita al quotidiano Repubblica non stavo più nella pelle.
Arrivata all‟ingresso ho subito pensato: “Questo è il posto
dove vorrei lavorare da grande!” Tutto è in costante
movimento, perché in ogni momento ci può essere una
nuova notizia. Tra i giornalisti c‟era un bel clima: si
lanciavano battute l‟un l‟altro, mentre, seduti al computer, scrivevano addentando un panino! Si divertivano lavorando
sebbene non avessero il tempo di mangiare. Abbiamo visto il
modo di lavorare, ci hanno spiegato che il giornalista cerca
di soddisfare il bisogno di notizie per un determinato
gruppo di persone. Io ero in compagnia di una delle vincitrici del premio e, passando davanti ad un computer
acceso e sbirciando qua e là, c‟è saltato subito agli occhi un
articolo su willwoosh. Abbiamo subito chiesto chi avesse
scritto quell‟articolo, con l‟intenzione di parlarci, però alla
fine abbiamo continuato il nostro viaggio guidati all‟interno
di questo fabbrica delle notizie dal direttore, Angelo Melone, sorridente ed entusiasta, quasi più di noi: dai suoi occhi
traspare la passione per questo lavoro. Abbiamo visto le
radio: M2O, Radio DeeJay e RadioCapital. Abbiamo visto un
vero studio di registrazione. Abbiamo visto come s‟impagina
una notizia, come si creano quei video che si vedono sulla pagina internet di Repubblica. Io adoro comporre video!
Quando mi piacerebbe imparare a farli bene!Poi abbiamo
assaporato un coloratissimo buffet offerto da Repubblica.
Mentre pranzavamo io e i miei amici abbiamo parlato della
premiazione. Eravamo tutti felici di essere arrivati fin lì,
perché anche se il premio non era per noi, eravamo pur sempre tra i primi in classifica. Prima della premiazione ci
hanno fatto un video che era stato creato sul progetto di
Repubblica@SCUOLA. E poi il direttore, Ezio Mauro, ci ha
fatto un discorso molto serio e interessante.”Il giornale - ci
ha detto il direttore - è uno strumento per indagare la realtà che ci aiuta a diventare cittadini[...] Il giornale “apre” la
notizia, spiega gli interessi legittimi e illegittimi [...] Tutto
questo ci aiuta a essere più consapevoli delle vicende che
accadono e ci dà modo di partecipare al discorso pubblico e
alle decisioni che interessano tutti”. Hanno premiato tutti
gli alunni e hanno letto le motivazioni che hanno condotto alla scelta dei vincitori. Quando è arrivato il turno della
nostra amica Asja eravamo pieni di orgoglio Alla fine della
premiazione siamo rimasti un po‟a chiacchierare e poi via
verso la stazione dei treni! La prof ci ha “sfiancati” dicendo
che lei vuole tornare a visitare Repubblica, ma questo
dipenderà da noi.
I ragazzi di Via Gramsci anno 1 numero 3 11
CCCooonnnddduuuttttttooorrriii RRRaaaiii iiinnn cccaaatttttteeedddrrraaa aaallllllaaa GGGiiiooorrrgggiii
DDDiii mmmeeetttaaalll lll iiicccaaa 333555444
Chiara Lico, giornalista in video di
Rai 2, è venuta nella nostra scuola
a trovarci e a parlare di
giornalismo, con lei c’era anche
Vincenzo D’Ambra . Quando è
venuta ero ansioso di farle delle
domande che avevo preparato E’
stata una lezione molto interessante
che è partita con esercizi pratici su
come si scrive un articolo di
cronaca. Vincenzo D’Ambra ha
cominciato il suo discorso e ha
chiesto di raccontargli un fatto
avvenuto a Valmontone nell’ultima
settimana Io sono intervenuto e ho
raccontato un episodio che mi
aveva incuriosito:un cassonetto
aveva preso a fuoco mentre tornavo
da scuola a casa. Chiara Lico mi ha
domandato come avrei dovuto
scrivere l’articolo. o le ho
detto:prima l’accaduto,poi una
piccola mia riflessione … mancava
qualcosa. Lei ha detto che mancava
la testimonianza. Un giornalista
chiede sempre una
testimonianza,magari a qualche
persona che si trovava sulla scena
dell’episodio.
Ci ha spiegato,successivamente,l’impaginazione del quotidiano con le sue sezioni dedicate
all’editoriale, alla cronaca politica, alla cronaca locale... Poi ci ha invitato a fare delle domande e io
ho fatto questa:”Quanti articoli si scrivono in media al giorno?” Lei ha risposto:”Due o tre, quando
non si ha niente da fare,ma uno di sicuro”
. Sono stato felice di incontrare una giornalista famosa in Italia,che fa la conduttrice del TG 2!
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PPPiiiaaannneeetttaaa
aaadddooollleeesssccceeennnzzzaaa
LLLiiibbbeeerrraaarrrsssiii dddaaalll bbbuuullllllooo
iiinnn qqquuuaaattttttrrrooo mmmooosssssseee
dddiii dddrrreeeaaammm999888
l bullismo è un fenomeno
comune che possiamo
trovare nelle scuole o nei
luoghi pubblici frequentati
da adolescenti. Questo fenomeno è praticato dai
bulli (o anche dalle bulle)
che offendono con parole,
minacciano o addirittura
picchiano le persone,
soprattutto quelle più ingenue. Questi sono i
comportamenti comuni che però vanno distinti tra il bullo e la bulla. Il bullo (maschio), a
differenza della bulla, ha degli atteggiamenti più violenti e come ”bersaglio”, individua tutti:
maschi e femmine. Quando viene preso di mira un maschio, state certi che le maniere sono
violente … molto violente:calci, pugni (belli forti), schiaffi, prese in giro pesanti e in più con tutto il suo gruppo di gregari (quelli che seguono e imitano il bullo), lo mettono in imbarazzo davanti a
tutte le altre persone. Invece, quando viene presa di mira una femmina, le maniere non sono
violente, non si arriva a picchiarla, ma le sono rivolte delle offese, dei soprannomi offensivi o
dispregiativi, oppure vengono fatte delle battutine perverse a cui seguono delle minacce o delle
richieste. Parlando di bulla, possiamo vedere molte differenze dal bullo. La bulla le maniere
violente le usa solo nei confronti delle femmine e gli insulti, minacce, battute sciocche e offensive vengono usate anche sui maschi. Le bulle nei confronti dei maschio hanno dei comportamenti
„‟snob”, cercano di isolare la vittima, diffondono pettegolezzi che l‟allontanano dal gruppo. Ora
stiamo parlando solo del bullo, ma negli atti di bullismo come personaggio principale non c‟è solo
lui, ci sono anche gli spettatori e la vittima, ovviamente. La vittima è colei o colui che subisce le
minacce, le botte ecc … gli spettatori sono coloro che assistono alla scena di bullismo. i gragari sono il gruppetto che segue il bullo e che gli dà delle conferme sulla sua forza. Purtroppo sia la
vittima, sia gli spettatori, non parlano, non comunicano alla professoressa, al preside o alla
proprio famiglia ciò che è avvenuto fuori scuola o in altri luoghi: questo è un atteggiamento
sbagliato!! Una persona deve sempre raccontare ciò che succede o che gli è successo, perché è per
il proprio bene o per il bene di un amico o di un familiare. Perché però, le vittime stanno zitte?
Secondo me, perché parlando con un superiore verranno presi dei provvedimenti contro il bullo e questo, si infurierà ancora di più per essersi preso una punizione o altre conseguenze, così la
vittima si troverà in una situazione più grave con il bullo. Ci sono dei comportamenti o delle azioni
per „‟smontare” il bullo:
1) Se si è vittima di un bullo, non bisogna sottomettersi o avere paura, ma dimostrargli che si è
superiori (anche senza essere violenti), e sarebbe meglio muoversi in gruppo. Come dice il
proverbio: L‟UNIONE FA LA FORZA.
2) Se si è spettatori, non rimanete come ”polli” a guardare un vostro amico che soffre! Andate a chiamare qualcuno: professori, preside o anche persone adulte che contemporaneamente stanno
passando nel luogo in cui si sta svolgendo l‟atto.
3) Se si è sempre vittime di atti violenti, la prima cosa da fare è quella di parlare con qualcuno e
cercare di risolvere la questione: non si può essere vittime di tutto e di tutti!
I ragazzi di Via Gramsci anno 1 numero 3 13
4) Se invece, si è professore, preside ecc … a cui o la vittima o uno spettatore ha riferito qualcosa,
oltre a dare una punizione o prendere provvedimenti, si deve anche parlare con il bullo. Parlare
con calma, cercando di avere delle risposte e per cercare di sapere il perché del suo
comportamento, il perché se la prenda con le stesse persone ecc …Chissà, forse avrà una
situazione difficile in famiglia, non era una persona molto popolare ed era ignorata dalla gente,
non era accettato dalle persone, ha avuto una brutta esperienza o un brutto passato o è stato anche lui a sua volta vittima di un bullo.
L‟ultimo punto, per me è quello più importante, quello che ci permette di scoprire l‟origine di
questo atteggiamento da bullo, il suo cambiamento dall‟essere una persona perbene all‟essere violento e ridicolo che è diventato.
TTTaaaccceeerrreee sssuuu uuunnn'''iiinnngggiiiuuussstttiiizzziiiaaa nnnooonnn èèè mmmaaaiii uuunnnaaa bbbuuuooonnnaaa iiidddeeeaaa
dddiii gggaaabbbiiiaaalll iii
Oggi ho visto due o tre bambini che si comportavano male al rugby: non ascoltavano, non stavano
fermi, gli insegnanti li rimproveravano, ma continuavano a comportarsi male. Allora la prof
Giovanetti ha visto quello che hanno fatto è andata vicino a loro e hanno parlato. Non è cambiato
nulla! Hanno continuato a fare confusione e a disturbare i ragazzi che volevano ascoltare. La
professoressa ha parlato con loro senza risultato. La cosa più grave è che lei ha rimproverato me, perché un bambino mi aveva accusato ingiustamente. Quando la lezione è finita eravamo tutti
stanchi e sconvolti,ma io ho parlato con lei e le ho detto che non sono stato io e lei mi ha creduto,
perché sa che sono una persona corretta. I due bambini che mi avevano accusato hanno capito
che non rimango in silenzio a sopportare le loro accuse e da quel giorno mi hanno lasciato in
pace. Tacere su un‟ingiustizia non è mai una buona idea.
QQQuuuaaannndddooo iiilll lllooooookkk èèè tttuuuttttttooo
dddiii mmmiiinnnnnniiieee111111111111
Per moltissime persone la
moda è una passione come per altrettante è un
incubo e sapete perché?
Beh nei gruppi che si
creano nella fascia di età
dell‟adolescenza c‟è
sempre quello che spicca per il gusto nel vestire,
nella moda, nell‟indossare
vestiti firmati … insomma
avete capito … per molte
persone, che magari vogliono essere amiche di
qualcuno, se questa
persona è il centro del
gruppo e spicca tra gli
altri per i motivi che ho
elencato prima e non ha un minimo di cervello,
quella persona è costretta
a vestire, per far vedere
che è una loro e che è come quella persona che ormai è diventata il centro del gruppo, in un certo
modo alla quale, magari, neanche piace, dentro i quali non si trova a suo agio oppure che non può
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permettersi quell‟accessorio tanto di moda che costa “un occhio della testa”. Allora voi direte: “Ma
perché vuoi essere un suo amico, se sai che dovrai passare tutto questo, passare queste “prove di
ammissione”?” Beh perché quando si rischia di essere esclusi da tutti si fa qualunque e, dico,
qualunque cosa, pur di farsi notare e di entrare in quel gruppo di cui si vuole tanto far parte per
poter diventare più popolare, diversa dagli altri in meglio, sì perché, secondo la gente, meglio sei
vestito e più in alto nella scala del gruppo sei. Sapete quel detto “L‟abito non fa il monaco”? Una cosa è certa, non potete andarlo a dire a queste persone secondo le quali il look è tutto, è la
tessera al club, il biglietto d‟entrata, l‟unico modo per farsi notare e per arrivare il più vicino
possibile al “capogruppo” che è un po‟ un”esempio da seguire” (scusate se metto molte parole tra
virgolette, ma è il modo più semplice per indicare quello che voglio dire).Insomma, queste si
lasciano trascinare da gli altri che diventano come una droga, esatto perché dopo un po‟ non si riesce più a stare da soli, ad essere indipendenti, perché ormai esiste solamente quella persona e
nessun altro, ormai è diventata una dipendenza vera e propria! Si lasciano influenzare amici,
mode e tutto quello a cui magari non hanno mai dato molta importanza. Io ho notato tutto questo
in una mia amica della mia stessa età, non che ora pensi solo a vestiti di marca,anche perché
quella è l‟unica cosa a cui rimane immune, ma ora è diventata più superficiale, pensa a cose
superficiali, un esempio? Cominciamo con il telefono, poi con le scarpe e poi facebook che si vanta di avere e a cui sta sempre attaccata, secondo voi è una cosa normale??? Secondo me no! Ed ecco
una prova vivente dell‟influenza degli amici più popolari, più carini, più … qualsiasi cosa, ecco
come cambia una persona con compagnie di questo genere.
CCChhheee mmmooonnndddooo sssaaarrreeebbbbbbeee ssseeennnzzzaaa aaammmiiiccciiizzziiiaaa???
DDDiii gggiii rrraaafff fffaaa999999
L‟amicizia è qualcosa di speciale, un valore molto importante nella
vita, infatti non posso immaginare come si possa vivere senza questo bellissimo sentimento. Molte volte definiamo “amici” tutte le
persone con cui scambiamo due chiacchiere, oppure usciamo
qualche pomeriggio, però non sono queste quelle persone che
dobbiamo considerare amici. Gli amici, infatti, sono quelle persone
con cui condividi tutto, che sai che non ti potranno mai
abbandonare, quelle persone alle quali puoi dire tutto, perché sai che non ti tradiranno mai. Un amico, non è una persona che ti
asciuga le lacrime, è una persona che ti evita di farle cadere, è una
persona che riconoscerebbe le tue lacrime anche sotto la pioggia.
Un amico, poi è una persona sincera, una persona fedele. Un
amico è quello che ti resta vicino non per quello che possiedi, ma per ciò che sei; un amico non è un clone di noi stessi, un amico fa
parte di te, perché se lui mancasse, anche a te mancherebbe
qualcosa di importante. Poi, la cosa fondamentale nell‟amicizia,
secondo me, sono i momenti più belli: le risate fatte insieme ad un
amico, quando in un momento di silenzio, anche solo ripensandoci,
ti metti a ridere come uno scemo, quando lo consolavi, perché era successo qualcosa di brutto, quando facevi con lui le peggiori cose
che vorresti ripetere una ad una..E‟ bello ricordare questi momenti
e solo pensare che delle persone non hanno gli amici, rende triste
me, perché, veramente, non potrei mai immaginare come si possa
vivere senza quelle persone, che in qualche modo ti rendono speciali, rendono speciale la tua vita di giorno in giorno. Per mia fortuna, io sono una persona socievole e faccio amicizia molto
facilmente con le persone, però, come tutti dovrebbero fare, considero dei veri amici solo le
persone che “meritano” di esserle. I miei veri amici, sono maggiormente quelli che conosco fin
dall‟infanzia. In un rapporto d‟amicizia delle volte ci possono essere anche litigi che causano
molta sofferenza, però possiamo anche affrontare questi momenti brutti, così da non perdere un
I ragazzi di Via Gramsci anno 1 numero 3 15
CCCooosss’’’èèè lllaaa pppeeerrrfffeeezzziiiooonnneee???
dddiii mmmaaarrrzzzaaattttttaaaccckkk
Parliamo della perfezione,c‟è chi dice che sia un uomo ricco e bello, uno colto o chi
“semplicemente” qualcosa al di fuori della nostra concezione; forse un pizzico di verità ce l‟ ha questo ultimo pensiero, perché insomma, se noi siamo molto imperfetti, anche nel pensare, come
facciamo a capire cosa sia la perfezione? E poi il significato dello stesso concetto di perfezione
viene continuamente stravolto!Con questo possiamo concludere che la perfezione è solamente un
illusione dell‟uomo e quindi ci si può chiedere:a che cosa è servito scrivere su una cosa falsa un
articolo? La risposta è semplice, l‟articolo è servito a capire ( per chi non lo avesse capito ) che la perfezione è un illusione e quanto un illusione umana sia complessa.
EEE''' ddduuurrraaa lllaaa sssccceeellltttaaa dddeeellllllaaa ssscccuuuooolllaaa sssuuupppeeerrriiiooorrreee!!!
dddiii mmmiiinnnnnniiieee111111111111
E‟ dura la scelta della scuola superiore! Io
ne so qualcosa perché, frequentando la
terza media, come ogni alunno della mia
età, devo scegliere quale scuola frequentare l‟anno prossimo. C‟è solo un problema
lungo la strada: io non idea di dove andare,
anzi una mezza idea ce l‟avrei, infatti sono
più che indecisa su due scuola: liceo
scientifico oppure liceo linguistico. Cosa
molto strana, perché io ho le idee chiare su cosa farò DOPO il liceo: facoltà di medicina
all‟università, l‟unico problema è che è più
che impossibile passare dalle medie
all‟università! Tutti mi dicono: “Se vuoi fare
il medico dovresti andare al liceo scientifico!” Il problema è che non sto
scegliendo tra scientifico e linguistico,
perché me lo dicono tutti, ma perché sono
consapevole di poter avere una
preparazione migliore andando allo scientifico, ma a me piace anche imparare le lingue, infatti, a
dirla tutta, io tendo al linguistico, perché, se fosse per me, parlerei lingue straniere (tranne l‟arabo) tutto il giorno, lo adoro! E quando sono indecisa (praticamente tutti i giorni, perché penso
alla scelta della scuola ogni giorno) peso alla mia ex prof di matematica che ha frequentato il liceo
linguistico e poi, all‟università, ha preso fisica, pensate un po‟, dico, fisica! Questa è la prova che posso andare in qualsiasi scuola. A questo punto voi direte:”Allora vai al linguistico!” ma sono
sempre indecisa, anzi lo divento ancora di più! Forse tra un po‟ di tempo (questione di pochissimo) capirò qual è la scelta più adatta a me, ma intanto resto ancora con questo dubbio su quale
strada sia migliore per me.
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LLL'''iiinnncccuuubbbooo pppaaagggeeelllllliiinnniii
dddiii dddiiiaaammmaaannnttteeebbbllluuu
Quando mancano pochi giorni al fatidico
pagellino,siamo tutti un po‟ in ansia. L‟anno scolastico deve ancora passare, ma con l‟impegno e lo
studio sono sicura che ce la farò e coronerò il mio
sogno:quello di uscire dalla scuola media. Ogni volta
che un bidello porta la circolare che richiama la
consegna dei pagellini inizia “l‟incubo” per ognuno di noi. Quando sai dell‟arrivo dei pagellini,fai di tutto per
rimediare ai brutti voti con l‟interrogazione dell‟ultimo
minuto,ma se c‟è qualche materia insopportabile
proprio non riesci a recuperare!!!Poi quel che è fatto è
fatto I genitori non aspettano altro che vedere l‟avviso
sui diari dei propri figli. Una volta che il genitore è tornato a casa,noi ragazzi cerchiamo di fare qualsiasi
cosa per rimediare all‟accaduto,ma alcune volte i
discorsi rischiano di peggiorare la situazione. E A QUEL PUNTO SAREBBE MEGLIO RIFUGIARSI
IN UNA CAMERA DOVE è POSSIBILE AVERE UNA CHIAVE SOTTO MANO. Passati i primi giorni il
pericolo diminuisce, i genitori si rasserenano e sei di nuovo libero.
SSStttrrraaattteeegggiiieee pppeeerrr rrriiimmmaaannneeerrreee iiinnndddeeennnnnniii aaa pppaaagggeeelllllleee eee pppaaagggeeelllllliiinnniii
dddiii fffrrraaaooo
Tra poco ci saranno le pagelle ed io pure impegnandomi non credo di essere andato bene! Ma ho
dei piani geniali per sviare l‟attenzione dall‟argomento ed evitare il peggio:
piano A: fare dei super complimenti a mamma e a papà
piano B:aiutare mamma e papà
piano C: nascondersi sotto il letto
piano D: minacciarli di morte
Però credo che il piano D non sia stata una grande idea. In effetti neanche le altre. Vabbè vale la
pena tentare (speriamo che funzioni).
LLLaaa pppeeettt ttteeerrraaapppyyy,,, vvviii aaassssssiiicccuuurrrooo fffuuunnnzzziiiooonnnaaa!!!
dddiii wwwaaannndddaaaeeecccooosssmmmooo999999
Un animale da compagnia può cambiare veramente la vita a una
persona che si sente sola.Siccome abito in campagna ho la fortuna di
avere un animale da compagnia:il gatto.Senza di lui sarei sola e non
saprei a chi fare le coccole e con chi dormire nel pomeriggio.Mi
piacerebbe anche avere un cane, ma ci vuole tanta pazienza e io ancora non la ho.Da un‟altra parte possiedo un cavallo,che non vedo
molto spesso, perché sono impegnata con la scuola, ma recupererò
sicuramente quest‟estate. Secondo me per i ragazzi come noi o più
piccoli che si sentono soli devono avere tutti un animale da
compagnia, la chiamano pet terapy, perché è come una cura per la
solitudine e la tristezza. Vi assicuro che funziona!
I ragazzi di Via Gramsci anno 1 numero 3 17
BBBiiiccciiicccllleeettttttaaa ccchhheee pppaaassssssiiiooonnneee
dddiii uuutttrrr iii lll iiiaaa
Io uso la bicicletta da quando
avevo 12 anni, la prima bici l‟ ho avuta da mio padre in un giorno
qualunque,è arrivata
all‟improvviso. Quando l‟ho vista
per la prima volta una felicità
ardeva dentro di me, perché desideravo da tanto tempo una
bici come quella: era di un
colore blu, ma aveva un
cerchione arrugginito.
Poi,appena arrivato a casa, ho
preso il materiale che mi serviva e l‟ho risistemata:l‟ho verniciata
di un rosso ardente(il colore che
mi piace),poi invece di cambiare
il cerchione,l‟ho verniciato come
il colore del telaio.
La bici l‟aggiusto io, la vernicio,
riparo i freni e poi li
controllo,guardo se le ruote sono
gonfie e ho montato anche il conta chilometri, queste sono le parti che bisogna tenere sempre in piena efficienza, perché se non funziona una di queste parti si ha il rischio di cadere e farsi male.
La uso per andare a fare i piaceri a mia madre, per uscire con i miei amici e per percorrere la
strada per andare scuola. Attraverso Patrizia Club poi passo sotto il bar Monti e infine arrivo a
scuola. Quando avevo 10 anni ci giocavo in piazza e mi divertivo a scendere gli scalini della piazza
poi scendevo la discesa, ma adesso sono molto più attento, perché ci sono le macchine per questo
non ci gioco più ma la uso semplicemente per spostarmi.
AAAmmmooorrreee fffrrraaa iii bbbaaannnccchhhiii
dddiii mmmaaarrrzzzaaattttttaaaccckkk
Una delle tante vicende della vita fra i banchi è la possibilità di incontrare l‟ amore! Proprio così.
Secondo alcuni adulti in giovane età certe cose sono inutili,feriscono e basta, altri ancora
rimangono imbambolati alla vista di certi splendori (ovviamente soggettivi) come uomini che
ascoltano il canto di una sirena marina. Per me l‟amore può essere sia favoloso sia disastroso, insomma,variabile e dipende dalle persone. Comunque l‟amore, anche quando ferisce, ricompensa
sempre nel modo migliore.
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EEE''' lll'''aaammmooorrreee ccchhheee ccciii cccaaammmbbbiiiaaa lllaaa vvviiitttaaa.........
dddiii tttooottttttiii222333
E‟ che l‟amore ci cambia la vita … recita una famosa
canzone. Ma… cos‟è l‟amore? Chissà in quanti ce lo chiediamo … già cos‟è …? Credo che tutti i giorni noi lo
aspettiamo,stiamo lì fermi ad aspettarlo,aspettare giorni
e notti che che arrivi l‟uomo o la donna giusti … finche
non arriva. L‟amore ci rende molto migliori e nello stesso
tempo peggiori. Ci rende diversi da come siamo,nell‟amore,noi tiriamo fuori il meglio di noi stessi e
diventiamo come mai siamo stati fino ad ora… Nel
frattempo nei nostri pensieri c‟ è una confusione
tremenda,tra amici,familiari,”fidanzate” e, credo, che
ognuno di noi non aspetti l‟ora di trovare la persona
giusta per lui. La sensazione che provi per questa persona speciale ti verrebbe di scriverla anche sulla luna
o su tutti i muri della città. L‟amore è come un esame
con noi stessi e non devi rimanere deluso se non riesci a
passarlo,né con te e neanche con lei. L‟amore è come un
sogno,te ne accorgi solamente guardandola negli occhi. Staresti lì ore e ore a guardarla negli occhi,dove dentro
vedi una bellissima luce riflessa e, mentre pensi cose
carine nei tuoi pensieri, ti illudi che lei ti ami. Nei suoi
occhi riesci a vedere di tutto,soprattutto la cosa più
importante,cioè il suo sorriso. L‟amore ti rende diverso
dal solito,e il tuo cuore non è più come prima, ma è solamente per lei la ragazza che ami. Le cose che
contano di più sono soprattutto le cose che le
dici,forse,che vi sentirete a un orario esatto,ma tu già
stai lì ad aspettarla che entri per parlarle e, nel
frattempo, l‟ansia cresce e, infine, lei arriva e il tuo cuore riprende a battere normalmente. L‟amore non ha
limiti,cioè,anche se si sta ad una certa distanza non
bisogna mollare e bisogna amarsi e credo che chiunque
di voi sia fidanzato a distanza non aspetti l‟ora di
rivedersi. L‟amore è una cosa che arriva per caso,anche
se non si vuole,l‟amore è che quando senti qualcosa di importante per una persona non trovi le parole per
dirglierlo, l‟amore ti fa provare dei sentimenti che non hai
mai provato,come darsi dei baci in continuazione,
piangere nei momenti in cui si deve piangere e infine
quello di ridere senza un motivo.
I ragazzi di Via Gramsci anno 1 numero 3 19
PPPeeerrrccchhhééé iii rrraaagggaaazzzzzziii ssscccrrriiivvvooonnnooo bbbeeennneee eee
sssiii cccooommmpppooorrrtttaaannnooo mmmaaallleee???
dddiii sssttteeerrrlll iiinnnaaa222000555
Ho letto il bellissimo articolo di Totti23, che
parla dell‟amore. Lui è un tipo di ragazzo che
sa esprimere i suoi sentimenti e che,a
differenza degli altri, non prova vergogna ad
esprimere quello che prova per una ragazza. Ci sono dei ragazzi che quando parlano
tramite computer con una ragazza fanno i
romantici, però appena devono parlare in
faccia, non sanno esprimersi. A volte ti
deludono, perché tu tramite computer ti illudi che quel ragazzo non sia come tutti gli
altri, ma diverso, migliore, “speciale”. Per me
in un rapporto deve esserci fiducia, inoltre il
legame di una coppia non si basa solo
sull‟attrazione fisica, perché le ragazze
hanno bisogno di essere ascoltate, di scherzare, di divertirsi con il proprio ragazzo;
invece i ragazzi pensano solo e subito a baci
e abbracci, in fondo non è un male, però non
si deve esagerare, perché un rapporto non è
basato solo su questo. Un aspetto negativo dei ragazzi è che il loro secondo “amore” è il
calcio. Se un sabato una ragazza volesse
uscire a fare una passeggiata con il proprio
ragazzo.. NO! Non si può, perché lui deve
andare a giocare la partita di calcetto e di
certo non può mancare. In questi casi la ragazza allora dice al ragazzo che vorrebbe
uscire con le amiche.. NO! Perché il ragazzo
è geloso! Una vera ingiustizia! Nonostante i
litigi noi ragazze perdoniamo sempre tutto a
voi ragazzi.. Anche se dimenticate la data del
nostro anniversario,se non ci fate il regalo che ci aspettavamo o se non sempre non
siamo noi la cosa più importante per
voi,come lo siete voi per noi. Ma nonostante
tutto questo,noi vi amiamo ugualmente.
L‟unica scorrettezza che non perdoniamo è il tradimento,perché quando vieni tradito ti
viene come una fitta al cuore, un dolore tremendo, che non si sopporta per giorni e giorni, rimane
lì, non ti abbandona … Gli adulti litigano per gli stessi motivi per cui litighiamo noi adolescenti;
soprattutto per incomprensioni e tradimenti,finiscono molti matrimoni,storie d‟amore, che si
pensava durassero per sempre.
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AAAmmmiiiccciiizzziiieee ooonnnllliiinnneee
dddiii tttoootttttt iii222333
Ragazzi stiamo impazzendo a causa dei SOCIAL
NETWORK,ve ne siete accorti? Pensate a quante amicizie avete su facebook: 500,più o meno a testa, ma
poi pensate quante ne avete in realtà? Saranno meno
di 30! Tutti noi abbiamo delle amicizie,ma in realtà
sono solo delle conversazioni,che in qualche momento
non sono nemmeno delle conversazioni,perché noi mandiamo delle richieste di amicizie a persone che non
abbiamo mai conosciuto e che non conosceremo mai.
Tutto questo perché?
Credo che tutti noi accettiamo mille e mille richieste di amicizie al giorno ma poi,non ci si saluta nemmeno in
chat. Per molti è come un specie di gara: c‟è chi pensa che se ha più amicizie è il più figo,ma in
realtà quella persona invia o riceve delle richieste di amicizia a chi in i fin dei conti non parlerà
mai.
A prova di quanto ho scritto racconterò un breve episodio. Era il compleanno di un mio amico
maggiorenne,lui era molto contento,perché era sicuro che avendo più amicizie su
facebook,avrebbe avuto milioni di commenti,con scritto auguri. Quindi io per quel giorno non gli
ho detto niente,ma il giorno dopo appena svegliato gli ho detto di entrare su facebook e vedere
quanti commenti con auguri aveva. Lui si illudeva, perché lui aveva un “sacco” di amici in lista,ma fino alla fine solamente 5 gli hanno mandato degli auguri. Quindi non vi illudete e non
gareggiate a chi ha più amicizie. E pensate a farvi amici nella vita reale e non sui social network.
Forse nasceranno anche degli amori su questo network, ma non ne siete sicuri. Perché non si sa
se quella persona prova veramente quei sentimenti che ti scrive ogni secondo. E siatene sicuri che il primo amore o
amicizia non sarà su questo stupidissimo social,ma sarà
nella nostra vita Su fb scriviamo le peggiori cose che ci
passano per la testa e, come mi ha detto mia
madre,anche se avrete un storia di amore su questo social quando sarà il momento di vedersi faccia a faccia
non avrete neanche il coraggio di muovere un dito. Io
sono uno di quelli che ho avuto questa esperienza, ho
conosciuto una ragazza con dei sentimenti magnifici, ma
poi l‟ho incontrata e sono rimasto deluso dal suo modo di
parlare di agire. Forse non era proprio lei a scrivere quelle frasi.
I ragazzi di Via Gramsci anno 1 numero 3 21
FFFaaaccceeebbbooooookkk uuunnn mmmooonnndddooo fffaaalllsssooo ccchhheee cccrrrooollllllaaa aaallllllaaa ppprrrooovvvaaa dddeeeiii fffaaattttttiii
dddiii dddrrreeeaaammm999888
Due antropologi dell'università di Oxford sono partiti alla scoperta dei meccanismi del cervello che
ci spingono a passare ore su Facebook con persone da cui probabilmente non riceveremo mai un
aiuto concreto e hanno scoperto che c‟è un neurotrasmettitore alla base dei legami di amicizia. Si tratta di un oppioide simile a quelli che normalmente vengono considerati stupefacenti; proprio la
produzione di questa endorfina ci spingerebbe a rimanere incollati allo schermo. Penso che la
ricerca fatta dai due antropologi di Oxford, abbia un bellissimo e importante scopo: quello di far
aprire gli occhi sulla realtà a tutti gli iscritti sul social network Facebook… soprattutto ai
”facebook dipendenti”: quelle persone che, una volta acceduto alla pagina internet, abbandonano
il mondo reale e entrano in quello virtuale. So che sarò ”crudele”, ma a me queste persone fanno pena! Soprattutto quelle persone che hanno la loro vita sociale esclusivamente su fb. Sono
totalmente contro le amicizie su fb, quelle amicizie che esistono solo lì e quando esci, incontri la
persona con cui chatti sempre e nemmeno la saluti. Questo ha una spiegazione: Facebook
danneggia la tua personalità, e la rende ”reale” solo tramite chat, foto video, link, stati ecc…
Oppure, nasconde la tua personalità vera, dietro un‟immagine falsa, costruita apposta per risultare seducente. Per esempio, condividi o pubblichi tutte citazioni colte, intelligenti (mentre
non sai nemmeno il significato o quello che dici) , poi quando ti metti allo scoperto nel mondo
reale, sei un cafone di prima categoria. Come tutte le cose, questo social network ha degli aspetti
dannosi e utili. Quelli dannosi oltre a quelli che ho già scritto, sono anche quelli di avere una
visione distorta nel mondo reale e di tutte le situazioni e persone che ci circondano. Quelli utili
sono il fatto di tenersi in contatto con persone che vivono all‟estero, essere aggiornati sulle uscite di film, concerti sulle
pagine o gruppi su cui si è iscritti e utilizzi simili. Un aspetto
che si deve evitare, con la E maiuscola, è quello di non
accettare richieste di amicizia da persone con zero amici,
perché cosa possiamo saperne se quella persona quella persona è un pedofilo? Oppure una persona che può
metterci nei guai? Non definirei mai fb come uno strumento
di crescita … non vedo motivi per cui una persona debba
crescere mentalmente tramite un social network … sarebbe
da stupidi! E in più, non lo vedo come uno strumento che
causa gioie, dolori, tristezza, angoscia, rabbia o vari stati d‟animo. Perché, cavolo, è uno strumento lavorativo o
sociale! Non uno strumento che aggiorna il nostro stato
interiore. Il massimo che posso suggerire ai suoi utilizzatori è
quello di smettere con l‟utilizzo di fb, e uscire nei luoghi
aperti a socializzare di persona, realmente. E‟ una situazione ridicola quella in cui si trovano le persone che hanno la
propria vita sociale su un social network! Per loro potrebbe
essere più che utile se non lo usassero per vivere.
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OOOrrraaa cccaaapppiiissscccooo iiilll pppeeerrrccchhhééé!!!
dddiii nnnaaatttyyylllooovvveee
Questa ricerca sui meccanismi dell‟amicizia è stata molto utile per farci capire cosa ci fa rimanere
incollati allo schermo. Facebook è stato creato per essere per essere un luogo di ritrovamento virtuale,per persone che non si vedono da tanto tempo,infatti era vietato ai minori di sedici anni.
Ma poi,nel giro di pochi anni,il sito si è trasformato in una “chat”.Le persone,compresi i ragazzi,si
sono iscritti a Fb solo per conoscere nuove persone o essere in contatto con i propri amici. Io mi
sono iscritta quando avevo 11 anni (anche se non potevo, perché l‟età minima è di sedici anni) e
devo ammettere che stavo incollata al sito veramente tante ore,anche se solo ora grazie a questa ricerca dell‟università di Oxford ho capito perché accadeva. Mia madre a un certo punto mi ha
vietato di starci tanto tempo e la ringrazio per questo, perché stavo diventando dipendente dal sito
di Fb tanto da non riuscire a passare un giorno senza vederlo, anche perché, essendomi trasferita
da poco, fb era l‟unico contatto con la mia vita passata felice. Ora ho capito che fa male stare
“incollata”tanto tempo su Fb e quindi ci sto veramente poco. Nel tempo è cambiato anche il mio
modo di usarlo:ho cancellato tantissime persone dalla lista dei miei contatti che neanche conoscevo,perché all‟inizio quando mi iscrissi accettavo tutte le richieste, ma ora no!Non sono per
niente d‟accordo sul fare amicizia tramite Fb, perché quando apri una conversazione con una
persona nuova,non puoi capire chi c‟è dietro allo schermo:,un ragazzo,un adulto,un pedofilo …
Secondo me le persone si conoscono veramente per quello che sono frequentandole nella vita reale
, dal vivo e non virtualmente. Mi piace però “chattare”con i miei amici per tenerci in contatto anche se magari abitiamo lontani. L‟uso esclusivo di Fb ti fa chiudere in un mondo virtuale,dal
quale riesci ad uscire solo se ti aiutano le persone. Scrivendo al computer sembra più facile
comunicare, ma poi è difficoltoso dire a parole quel che si vuole comunicare ed è per questo che i
ragazzi diventano sempre più timidi e asociali. Consiglio a tutti di starci solamente un‟ora al
giorno,perché se ci rimanete di più toglierà tempo allo
sport,agli amici e alla vostra vita che mai nessuno vi darà indietro.
MMMiiinnnooorrreeennnnnniii aaalll vvvooolllaaannnttteee
dddiii mmmiiinnnnnniiieee111111111111
Tutti sanno che negli Stati Uniti la legge dice che i ragazzi,
a sedici anni, possono prendere la patente, questo significa che ci sono dei minorenni al volante! In America si può
fare, perché i ragazzi sono più maturi e responsabili,
suppongo, ma qua in Italia, una cosa del genere sarebbe
possibile?? Secondo me no! Basta pensare a tutti i ragazzi
18enni che guidano per le strade italiane ad una velocità incredibile (e sappiamo tutti che fine fanno) e se lo fanno a
diciotto anni figuriamoci cosa possono fare a sedici… Secondo me non sarebbe una buona idea far
guidare auto a minorenni, anche se già succede: mai visti ragazzi 15 o 16enni che guidano le
“mini car”, quelle macchine super fragili che appena vengono toccate fanno una brutta fine?? Beh,
nel caso non ne aveste mai sentito parlare vi dico soltanto che esiste il patentino, che non è come
la patente vera, è la patente per le mini car per il quale neanche si fa un esame pratico
Se devo dirla tutta a me piacerebbe guidare la macchina a 16 anni e invidio anche un pò i ragazzi
americani per questo, ma sono sicura che a 18 anni sarei una guidatrice migliore, perché sarei
più responsabile e più matura (anche sapendo che non farei mai quello che fanno ora i ragazzi
18enni) e se proprio posso dirla tutta dico anche che conosco persone a cui dare la macchina (patente o patentino che sia) a 16 anni non sarebbe proprio una buona idea …
Anche se l‟ avere una macchina rappresenta in un certo modo la libertà, io non sono molto
d‟accordo nel dare la patente a dei 16enni (pur invidiandoli), voi? Sono sicura che questo è il sogno di tutti i ragazzi perché MACCHINA=LIBERTA‟, ma forse è meglio aspettare un pò per
questa tanto attesa libertà e guidare con il cervello…ON.
I ragazzi di Via Gramsci anno 1 numero 3 23
IIIlll mmmiiiooo sssooorrrrrriiisssooo “““ssspppeeeccciiiaaallleee”””
dddiii pppaaannndddaaakkkuuunnnfffuuu
Io ho un sorriso un pò diverso
dagli altri, dalla mia classe,dalla mia famiglia,dagli amici con cui
passo più tempo, o da parenti.
Ho un sorriso speciale, qualcosa
che mi distingue dagli altri:porto
un APPARECCHIO. Ricordo come fosse ieri il giorno in cui
l‟ho messo, era il 10-9-2010.
Andai dal dentista, accidenti!
Avevo una paura enorme prima
di andarci, mi ero lavata i denti 6
o 7 volte, avevo una tensione addosso … ma anche un
emozione per l‟ospite che da
quel pomeriggio sarebbe entrato
nella mia bocca. Arrivarono le
16:00 la tensione salì, stavo
chiusa in bagno non volevo uscire, mamma mi chiamò:
“DOBBIAMO ANDAREEE!!! DAI
ESCI DAL BAGNOOOO!!!! LA
MACCHINA è GIÀ ACCESA E PAPÀ CI ASPETTAAAA! Scesi piano piano come se stessi per andare
in guerra, chiusi la porta e salii sopra la macchina.
Da lontano si vedeva l‟edificio grigio e cupo, mi sembrava di essere in un film, vedevo perfino i
fulmini che colpivano l‟edificio,ero immobile davanti alla porta.. ed ecco la sala d‟attesa con altri
due ragazzi che aspettavano. Entrò il primo ragazzo, dopo 15 minuti uscì e dentro la sua bocca
non notavo niente, il solito sorriso di sempre, quello che avevano tutti,forse il controllo di una carie o qualcosa del genere,entrò la seconda ragazza sempre dopo 15 minuti uscì anche lei e…
niente neanche lei!!! Accidenti- pensavo tra me e me - ma nessuno porta l‟apparecchio?!?.
L‟assistente mi chiamò,entrai mi salutarono e io ricambiai il saluto,fino a qui niente, non avevo molta paura ma dopo 2 minuti l‟assistente portò dei ferri forse 10 o forse 20 non l‟avevo contati li
aveva messi sopra un piccolo tavolino vicino a me. La dentista mi disse di aprire la bocca, la
aprii, ma, accidenti, la paura era aumentata !!! Adesso volevo andarmene e tornare a casa, anche
con il solito sorriso di sempre: chiusi gli occhi, feci un “respirone”, aprii la bocca pronta al
sacrificio … dopo mezz‟ora riaprii gli occhi e sentii qualcosa di strano: un intruso che faceva
male, moolto male,qualcosa che allo specchio luccicava: era bellissimo come una sorta di piercing. Aprii la bocca per parlare, ma mi tagliò, mi fece un dolore immenso, un taglio nella guancia
sinistra. La dentista mi disse di lavarmi i denti 3 o anche 4 volte al giorno la sera però con uno
spazzolino diverso e per i giorni che mi fa male o per colpa del freddo o perché ho cambiato ferro
lo devo mettere sempre. Ho capito che, anche se mi faceva male, era un segno di distinzione.
Io mi distinguo ancora oggi, adesso c‟è l‟ho sia sopra sia sotto e, sinceramente, anche se l‟inverno
fa particolarmente male a me piace com‟ è e, anche se tra un anno e mezzo lo toglierò, sono
sicura che mi mancherà. Io sì che ho un SORRISO SPECIALE.
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LLLaaa llleeettttttuuurrraaa......... uuunnnaaa pppaaassssssiiiooonnneee ccchhheee cccaaattttttuuurrraaa!!!
dddiii lllaaadddyyygggaaagggaaa
Una delle mie più grandi passioni è la lettura.
I libri ti portano in un altro mondo. Un mondo fatto
(nel mio caso) unicamente di creature fantastiche, fatti strani e qualunque cosa non sia reale. Prima non
leggevo, era (e tengo a sottolineare era) la cosa più
odiosa del mondo. Fino a quando un pomeriggio d‟
estate di qualche anno fa mia madre mi ha messo in
mano un libro di Harry Potter (la mia saga preferita a quel tempo) e ho iniziato a leggere. Da quel giorno mi
sono fatta la tessera della biblioteca e mi sono
appassionata a mille scrittori diversi. Ad esempio Beth
Fantaskey, Christopher Paolini, Federica Bosco,
Krystyna Kuhn, Lisa Jane Smith, Richelle Mead, e
molti altri ancora. Non mi staccherei mai dalle mie saghe preferite, le leggerei all‟ infinito!Se il libro mi
appassiona riesco persino a leggere 200 pagine al
giorno se ne ho il tempo. Per esempio l‟ ultimo libro
che ho letto era di 618 pagine e l‟ ho finito in una
settimana, perché l‟ unico momento per leggerlo era la
sera prima di andare a letto. Consiglio a tutti quelli che non hanno mai letto un libro o non ci hanno mai
provato (pensando fosse noioso o stupido) di provarci:
leggere ti fa entrare in un mondo tutto tuo e ti fa
conoscere più vocaboli. E se il libro non ti piace nulla ti
vieta di smettere di leggerlo per passare ad un altro libro!
CCChhhiiiuuusssooo iiilll llliiibbbrrrooo,,, aaappprrriiittteee gggllliii ooocccccchhhiii!!!
dddiii lllaaadddyyygggaaagggaaa
Nella vita è importante rimanere sempre con i piedi per
terra e non lasciarsi trasportare! E‟ proprio vero che, in molti casi, la gente tende ad esagerare o ad essere
troppo teatrale, ma a lungo andare diventa sempre più
parte di loro, tanto da diventare vita quotidiana, una
cosa normale!
E questo porta ai cosiddetti casi attribuiti al
vampirismo. Che è riportata con grande precisione in
questo sito: http://www.vampiri.net/ombre_5.html
Vorrei dire a molte ragazze appassionatealle storie di
vampiri che non tutte le coppie possono essere come Bella e Edward (di Twilight) o Elena e Stefan (di The
Vampire Diaries), potrebbe capitarvi un fidanzato come
John Wicks, che nell‟ agosto del 2004 in Gran
Bretagna è stato condannato a 12 anni di prigione per
aver ucciso e bevuto il sangue della sua amante.
Perciò ragazze: occhi aperti, chiuso il libro smettete di
sognare!
I ragazzi di Via Gramsci anno 1 numero 3 25
MMMeeemmmooorrriiieee dddiii ssscccuuuooolllaaa
RRRiiicccooorrrdddiii ddd’’’iiinnnfffaaannnzzziiiaaa
dddiii aaalll fffooonnnsssoooiiidddeee
Il primo anno d‟ asilo io l‟ho frequentato in Romania. Dai ragazzi del primo giorno di scuola d‟
asilo a quelli del liceo tutti i ragazzi il primo giorno di scuola dovevano andare in chiesa. Anche io
il primo giorno di asilo sono andato con i miei nonni, perché i miei genitori erano a lavorare all‟estero, in Italia. Mi ricordo che quel giorno la chiesa era piena di ragazzi che parlavano tra loro.
Una volta usciti dalla chiesa tutti i ragazzi si dirigevano a casa a mangiare e alle tredici tutti i
ragazzi si dirigevano a scuola con i genitori o con i nonni.
La prima settimana i miei nonni mi hanno accompagnato mostrandomi la via per raggiungere la scuola, mentre dopo, a causa di una malattia i miei nonni, mi mandavano a scuola da solo. Il
primo giorno che sono andato a scuola da solo avevo molta paura, vedevo molta gente
sconosciuta, molto gentile, sentivo il vento frusciare, ma io non avevo freddo, perché i miei nonni
mi avevano ben vestito, avevo l‟ impressione che la strada per arrivare a scuola fosse infinita, ma
sapevo che poco prima di arrivare sarebbe uscito un mio amichetto con sua nonna e mi avrebbe
accompagnato. I giorni successivi sono passati velocemente e la mia paura di andare da solo a scuola passava.
Se ci ripenso ora mi vengono i brividi, ma grazie a quella
esperienza mi è cresciuto il coraggio e mi sono scomparse molte paure. Quell‟ esperienza mi ha aiutato
moltissimo e per questo ringrazio i miei nonni.
PPPrrriiimmmooo gggiiiooorrrnnnooo aaalllllleee mmmeeedddiiieee
dddiii mmmooossstttrrr iiiccciiiaaattttttooolllooo
Il primo giorno di scuola media ero emozionato di tornare a scuola e felice, perché iniziavo un nuovo anno
in una scuola diversa, ma anche un po‟ impaurito,
perché mia sorella mi aveva terrorizzato dicendomi c‟era
una professoressa severa, ma molto preparata . Sono
entrato in classe e ho incontrato i miei vecchi amici delle
elementari, ho conosciuto nuovi compagni ed ho scoperto che le professoresse non sono cosi male e le medie sono meglio,secondo me, delle elementari, perché alle elementari il pomeriggio facevi le
solite lezioni e ti annoiavi invece qui possiamo fare i laboratori divertente
QQQuuuaaannndddooo nnniiieeennnttteee pppooottteeevvvaaa rrrooovvviiinnnaaarrreee lllaaa mmmiiiaaa aaalllllleeegggrrriiiaaa
dddiii lllaaadddyyygggaaagggaaa
Mi mancano i bei tempi dell‟ asilo. Mi manca il mio vecchio carattere: quando ero positiva,
allegra, spensierata e (anche se non era di certo
un pregio) aggressiva e determinata come sa
essere una bambina di cinque anni. Allora, se
una persona mi faceva veramente arrabbiare, rispondevo a tono e se continuava (è successo
una sola volta al primo anno) la mordevo senza
problemi! All‟asilo l‟aggressività era la reazione
tipica di tutti i bambini e mi piaceva sentirmi
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così, come gli altri. Quando giocavo con i miei amici niente era un problema. Provavo paura e
gioia allo stesso tempo per una banalissima pioggia che picchiava sui vetri della finestra! Mi
mancano veramente tanto quei giorni dove tutto era bello, niente poteva rovinare la mia allegria,
neanche le urla della maestra che mi diceva di stare buona e non comportarmi così. Avevo una
passione per i cani, ovvero la versione un pò più docile del lupo un animale che ha da sempre
avuto il mio rispetto. Vedevo in quell‟ animale un punto di riferimento. Lo consideravo persino più
importante del leone. In sintesi la “figura perfetta”.
Adoravo l‟ asilo, anche se il primo giorno ho pianto come una fontana, preoccupata alla sola
visione delle maestre:figure considerate negative nel mio subconscio, che ti giudicavano, che
avevano potere su di te. Avrei preferito mille volte stare a casa a giocare per conto mio, con i miei giochi senza tutta quella confusione che ti annebbiava il cervello. Poi, con il tempo, mi è iniziata a
piacere pure la scuola. All‟ inizio non la vedevo di buon occhio, e con la mia fantasia (come spesso
succede anche adesso) creavo storie per rispondere alla mia domanda:-”Hey! Perché mi trovo qui?”
e inventavo una storia più strana dell‟ altra e mi divertivo così tanto che poi è diventato un vero e
proprio gioco.
Quanto mi mancano quei tempi!
UUUnnn gggiiiooorrrnnnooo iiinnnttteeerrrooo aaa
ccchhhiiieeedddeeerrrmmmiii::: pppeeerrrccchhhééé ppprrroooppprrriiiooo aaa
mmmeee???
dddiii tttooottttttiii222333
Io sono uno di quei ragazzi che ha passato un‟infanzia molto difficile,per
molti di voi l‟infanzia che avete
passato è serena,ma se chiedete ai
vostri genitori come è andato tutto vi
spiegheranno come sono andati veramente i fatti. Io sono uno dei
ragazzi che ha vissuto esperienze
spiacevoli e quando certi fatti sono
successi me li sono fatti subito
spiegare. Per molti di voi il primo
giorno d‟asilo è stato una cosa magnifica,non lo è stato per me.
Era un giorno di fine estate ed io e la mia mamma volevamo andare a iscrivermi all‟asilo,dove io
ero già pronto per immergermi in un‟avventura da leoni, per andare a conoscere altri bambini della mia età. Avevo trascorso un settimana di noiosa a guardare giorno e notte quei carinissimi
cartoni,che vedo ancora oggi, aspettavo con ansia il giorno di inizio. Arrivato il giorno speciale,io
e la mia mamma ci eravamo preparati per andare alla scuola. Arrivato nella stanza del preside
mia madre incominciò a parlare,anche se non ne sapeva tanto di italiano. Io ero lì con un sorriso
enorme piantato in faccia e non aspettavo l‟ora di sentire la parola sì,ed era l‟unica che
sapevo,cioè sì che la mia iscrizione era stata accettata. Ma in realtà quel sì non l‟ ho mai sentito,perché la mia richiesta non era stata accettata,solamente perché non sapevo parlare
l‟italiano quindi non mi hanno voluto. Mi ricordo ancora che quel giorno, ritornando a casa, vidi
mia madre piangere e io, in quei momenti ero disperato,perché non sapevo il motivo per cui
piangeva.
Arrivati a casa gli chiesi perché piangesse e sentendo quelle parole che gli erano state dette mi
sono sentito l‟unico bambino triste in tutto l‟universo. Quel giorno sono stato ore e ore nel mio
letto a parlare con i mie pensieri a domandarmi perché fosse capitato proprio a me.
I ragazzi di Via Gramsci anno 1 numero 3 27
AAAnnncccooorrraaa mmmiii pppiiiaaaccceee
vvveeennniiirrreee aaa ssscccuuuooolllaaa:::
ssspppeeerrriiiaaammmooo ccchhheee ddduuurrriii!!!
dddiii fffrrraaaooo
Il primo giorno di scuola
media è stato molto
movimentato. Appena
svegliato le prime parole
che udii erano quelle di mia madre che mi
diceva:”Sbrigati o farai
tardi a scuola!” ed io
pensai: “Ma la scuola non
c‟era ieri?Mamma mi aveva detto qualcosa sulla
data di inizio dell‟anno scolastico, ma in quel momento non mi ricordavo!” Così mi preparai di
corsa e andai subito alla fermata del pulmino,ma cosa ancora più straziante era che il pulmino
era appena partito e così pensai :”Iniziamo bene!”
Così tornai di corsa a casa citofonai e appena mamma rispose io dissi:”Mammaaaaaaaaaaaaaaaaa
ho perso il pulminoooo! Che me poi accompagna te?” mamma mi rispose “ok”. Scese di corsa e mi
accompagnò a scuola e poi mi disse:”Adesso vado o faccio tardi a lavoro”
Ero assorto nei miei pensieri quando il suono della campana mi stordì le orecchie entrammo tutti di corsa! Che roba, spintoni a destra e a sinistra e pensare che appena sono entrato in classe tutti
dicevano: “Che pizza la scuola!” Ma allora mi chiedo: “Perché avevate così tanta fretta di
entrarci???” Ci accompagnarono in aula magna e fecero un concerto Quando tornai a casa (questa
volta non ho perso il pulmino) pensai “Che figa questa scuola media!” Ora che siamo a metà
dell‟anno questa scuola mi piace ancora. Speriamo che duri!
RRRuuugggbbbyyy eee gggiiiooorrrnnnaaallliiinnnooo ddduuueee lllaaabbbooorrraaatttooorrriii pppeeerrr cccrrreeesssccceeerrreee
dddiii gggaaabbbiiiaaalll iii
Quando sono arrivato in Italia, in un primo momento non sapevo
parlare questa lingua per me straniera,ma quando sono andato a
scuola, gli insegnanti mi hanno sostenuto e aiutato, per questo motivo ho cominciato a comunicare con gli altri in italiano. Quando mi trovo
nel laboratorio di giornalino sono aiutato dai miei amici che mi
correggono, mentre per comunicare con gli insegnanti quando non
riesco a farmi capire mi aiutano
Alin e Mihai che frequentano sia
l‟allenamento di rugby sia il laboratorio di giornalino. Un altro ragazzo che mi aiuta è
Gabriel.Visto che non capisco bene l‟italiano e le lezioni di
rugby non le capisco, ho la fortuna che il mio amico Alin
riesce a tradurmi quello che la professoressa ci insegna. I
laboratori sono per me un‟occasione per imparare l‟italiano,stare gli altri,fare nuove amicizie. Nel palazzo nel
quale abito sono tutti rumeni, c‟è una sola famiglia di italiani
e non ho possibilità di parlare l‟italiano. Con l‟aiuto dei miei
genitori ho imparato a parlare l‟italiano, ma questi due
laboratori mi hanno aiutato molto.
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SSSpppaaazzziiiooo aaallllllaaa fffaaannntttaaasssiiiaaa
Anziché mentire
Anziché mentire
e dirmi che mi vuoi
e prendermi l’anima
è meglio se vai via,
ci fermiamo qua: farà male di meno.
Anziché perdermi il film,
vado via prima io.
Complimenti: ti sei perso il titolo!
Ormai ho deciso.
Ho provato, fino a quando mi ha fermata un muro,
Il tempo guarisce tutto e tutti,
ma per me un muro ha fermato il tempo.
Anziché prenderti i miei anni di giovinezza
Anziché prendermi i tuoi anni di bellezza
Lasciamo che la vita ci insegni com’è:
ormai è bandiera bianca tra due mondi diversi
Princess98
I ragazzi di Via Gramsci anno 1 numero 3 29
CCCaaarrrooo GGGiiiaaacccooommmooo
dddiii hhhaaappppppyyysssuuummmmmmeeerrr
Caro Giacomo,
ho letto molti dei tuoi testi e mi voglio
complimentare con te. Io non sarei mai riuscita, da autodidatta, a studiare greco,latino e
ebraico a dieci anni. Anche se mi chiedo: perché
chiamavi il tuo studio “matto e disperato”, se lo
adoravi così tanto da consumare una parte
della tua giovinezza? Comunque condivido molti dei tuoi pensieri e capisco i tuoi cambiamenti di
umore e di filosofia di vita, date le circostanze.
Sai, io faccio come te, rifletto molto, mi piace,
mi rilassa e poi agisco come Silvia, penso
spesso al mio futuro, ai miei sogni che
sembrano così vicini e allo stesso tempo così lontani; spesso mi ci immergo, mi perdo, un po‟
come nei tuoi idilli. Lo sai che molti dei miei
amici sono convinti che tu ti eri innamorato di
Silvia? Secondo me no. L‟ammiravi come io
ammiro te, perché Silvia come me e te,
immaginava il suo futuro, tu associavi le sue speranze alle tue. Ma quando è morta, tu ci sei
rimasto così male che è come se le tue
speranze, i tuoi desideri fossero morti con lei.
Immagino che in quel momento hai cominciato
a vedere tutto nero … i critici letterari dicono sei passato a un “pessimismo cosmico”: hai odiato
la natura che è diventata per te come una
matrigna, incurante degli uomini. Il consiglio
che ci dai è di fare come la ginestra, un fiore che si trova alle falde del Vesuvio, che quando erutta
lo distrugge, ma la ginestra rinasce, questo vuol dire che gli uomini si devono unire per
sconfiggere la natura e il destino. Dopo il lutto è come se avessi perso anche la capacità di interagire con i coetanei ed è per questo che io immagino tu abbia scritto il “Passero solitario”,
l‟hai confrontato a te scoprendo che avete molte cose in comune. Devo dirti la verità, non capisco
perché tu contrasti così tanto la vecchiaia, la consideri tristezza, angoscia, nostalgia soprattutto
nel ricordare la gioventù; credo che tu non abbia capito la vera sostanza della vecchiaia, eppure
sei tu che dici che un‟azione passata suscita più emozioni nel ricordo che nel momento stesso che viene compiuta Però voglio consolarti e farti capire che anche la tua è stata un‟esistenza felice: hai
odiato così tanto la vecchiaia che hai avuto la fortuna di non conoscerla. Ora il tuo pensiero è
immortale e letto nelle aule è prezioso per i giovani. Grazie per i tuoi consigli,
una tua affezionata lettrice
30
DDDaaa dddooovvveee aaarrrrrriiivvvaaannnooo gggllliii uuuooommmiiinnniii dddiii bbbuuuooonnnaaa vvvooolllooonnntttààà???
dddiii lllaaadddyyygggaaagggaaa
Siamo nel 3500 d. C. e sulla Terra sta per avvenire qualcosa di speciale. Sta per iniziare il primo
viaggio a livello mondiale con una macchina del tempo di dimensioni enormi. Pensate che può
trasportare, più di mille persone in una sola volta. La meta del viaggio è quella di cercare un‟
epoca adatta alla
sopravvivenza mentre gli altri umani rimasti
sulla terra cercheranno
di uccidere il nemico:gli
androidi degli alieni,
schifosi rottami, con “pelle”
verde,quattrocento
occhi venti tentacoli e
un cuore di metallo
pieno di cattiveria.
Erano programmati per uccidere e nulla li
poteva fermare. La
macchina partì e portò
con sé 998 bambini e
una coppia di adulti responsabili e scelti per
accudirli. Viaggiarono
dal 3500 a.C. al 3000
d.C. Non riuscirono a
trovare nessuna epoca
migliore di quella di partenza, niente di
meglio tranne una,
tecnologica e un po‟ messa male: l‟anno 2011. Si insediarono lì e cercarono di aiutare gli umani a
migliorare, così da evitare quello che era successo a loro.
Per la gente del 2011 loro sono gli ecologisti, gli animalisti, i missionari e molti uomini di buona
volontà. A modo loro ognuno cerca di fare del modo un posto migliore, il posto che loro non
avevano più potuto avere, vedere, toccare e sentire.
I ragazzi di Via Gramsci anno 1 numero 3 31
SSSpppooorrrttt
SSSiiiccc::: iiinnnssseeegggnnnaaa aaagggllliii aaannngggeeellliii aaa iiimmmpppeeennnnnnaaarrreee
dddiii dddrrreeeaaammm999888
23 Ottobre 2011, ricordiamo questa data per la
morte del mitico Simoncelli (o come lo chiamano i suoi fan Sic). Era una domenica come tutte le altre
in cui Marco doveva indossare la sua tuta da
motociclista e il suo casco, salire sulla sua
moto,accelerare e sentire il brivido della velocità
sul circuito si Sepang. Il 22 Ottobre, il giorno prima della gara, a un‟intervista (l‟ultima) Sic aveva
detto che non vedeva l‟ora di mettere le ruote sul
circuito. La gara era iniziata con un‟ottima partenza. Sic era quarto, al secondo giro aveva preso la
curva larga, lui, cocciuto, non si è lasciato andare e ha ripreso la moto spingendosi all‟interno
della curva: così è caduto e la sua moto gli è passata sopra il collo e con la pressione della ruota si
è staccato il casco … Così, quella gara che Sic voleva finire arrivando alla vittoria, è finita una morte tanto inaspettata quanto sconvolgente. Ecco come, in una frazione di secondo, Sic ha detto
fine a tutte le sue speranze, ai suoi sogni, ai suoi amici, alla sua famiglia,alla sua carriera, ma,
soprattutto, al suo futuro. Immagino il dolore dei suoi familiari, il blocco dentro di loro, il silenzio
che li circondava, lo sguardo paralizzato, il gelo lungo la pelle, le lacrime che erano pronte per
esplodere dagli occhi nel vedere in diretta la morte del loro Marco.
MMMooorrriiirrreee aaa vvveeennntttiiiqqquuuaaattttttrrrooo aaannnnnniii iiinnnssseeeggguuueeennndddooo uuunnn sssooogggnnnooo
dddiii jjjuuuvvveeeiiitttaaalll iiicccaaa999999
Oggi racconterò di come lo sport può
segnare la vita delle persone, come la ha segnata a un nostro connazionale, Marco
Simoncelli, un ragazzo ventiquattrenne
pilota motociclistico che correva nei gran
premi della motoGP. Purtroppo Sic (il
diminutivo del cognome) è morto una domenica, mentre gareggiava nel gran
premio della Malesia a Sepang, quando nel
curvare ha perso l‟ equilibrio e provando a
riprenderlo è caduto. I suoi colleghi, Colin
Edwards e Valentino Rossi ( romagnolo
come Marco ) si sono trovati troppo vicini a Simoncelli, troppo vicini per cambiare
direzione e non prenderlo, però l‟
australiano purtroppo lo ha preso al collo
con le ruote della sua yamaha e quell‟ azione, secondo me, è stata fatale per il nostro amico;
Edwards però non ha colpe. Non ne ha neanche Valentino, che urtando il casco del compagno lo ha lasciato a volto scoperto sull‟ asfalto, ma ormai l‟ irrimediabile era già stato commesso. Questo
tragico incidente ne ricorda un altro accaduto circa un anno fa, quando un altro pilota, Tomizawa,
ha perso la vita in un gran premio di serie minore.
Tutti i piloti lo sanno, sia di formula uno sia di moto, che questi sport potrebbero “ucciderli” ma quest‟ ipotesi è stata sempre accantonata ed è proprio in momenti importanti come questi che
tutti se ne ricordano.
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Tutti hanno pianto quando alle 4:56 (orario in Malesia) il padre di Sic è uscito dall‟ ospedale e ha
dato la notizia del decesso.
Non credo che Valentino Rossi, perdendo un amico e collega così simile a lui, smetta di gareggiare
ai gran premi di motoGP perché è troppo legato alle corse.
Marco Simoncelli muore a Sepang, nel circuito dove, due anni
prima, aveva gioito diventando campione del 250cc. Riposa in
pace amico.
IIIooo ssseeennnzzzaaa bbbaaallllllooo nnnooonnn vvviiivvvooo!!!
dddiii lllooolll lll iiicccccciiiaaahhhccc999888
Pratico i balli latini americani a Valmontone alla scuola di
ballo Welcome For Dance.I miei genitori sono fieri di me,
perché ogni volta che ballo suscito tutt‟ora in loro le emo zioni
che abbiamo provato insieme la prima volta che ho iniziato a
ballare, per loro è sempre come la prima volta. Le mie lezioni
si svolgono alla palestra della scuola secondaria di primo grado “Zanella”. Quando ballo la maestra ci consiglia di
trasmettere quello che proviamo durante il ballo attraverso
l‟espressione del viso e il movimento del corpo. Durante uno
spettacolo io sono molto emozionata e ho molta paura di
sbagliare i passi del ballo assegnati. Ho vinto diverse gare e per questo sono diventata Campionessa Italiana a Ostia il 5
Giugno 2011. L‟anno prossimo andrò a Napoli per un‟altro
Campionato e spero di vincere ancora. Anche se non potrei
ballare, perché ho un problema al ginocchio, ballo lo stesso,
perché è la mia passione,mi fa molto male ma non mi importa
molto, perché io senza ballo non vivo!
I ragazzi di Via Gramsci anno 1 numero 3 33
ÈÈÈ bbbeeelllllliiissssssiiimmmooo,,, pppeeerrr qqquuuaaalllccchhheee iiissstttaaannnttteee,,, ssseeennntttiiirrrsssiii cccooosssììì llleeeggggggeeerrriii
dddiii mmmiiilllaaaeeessshhhiiirrrooo
Il mio sport preferito è la ginnastica ritmica. Da piccola io
credevo di diventare una nuotatrice professionista, ma, per un problema al piede, il dottore mi ha detto che dovevo cominciare a
praticare danza classica. All‟inizio a me non piaceva, poi un
giorno ci viene a trovare una nuova insegnante e mi chiede a fine
lezione se volevo cominciare a fare ginnastica ritmica. Il primo
giorno io credevo di non potere mai riuscire a farlo, perché
vedevo le altre bambine che facevano delle acrobazie incredibili, sembrava una magia, sembravano tante winx! Pian piano poi la
mia insegnante,Laura,mi insegnò la spaccata, il mio primo
traguardo importante e già, con poche prove, ho subito toccato
per terra! Il ponte, invece, mi è riuscito con un po‟ di difficoltà.
Dopo tre mesi la mia insegnante mi ha chiesto se volevo fare il corso più insieme alle bambine più grandi e cosi è cominciato il
vero divertimento. Ho cominciato a fare i salti: l‟ eciambè, il cervo
teso, il cervo flesso sono le figure che so fare meglio … In questo
sport puoi fare squadra senza timore di sbagliare, infatti quando
una sbaglia ridiamo insieme e ci divertiamo a inventare le
combinazioni con la fune. Io nella mia palestra mi trovo benissimo e quando una si fa male ci sono loro che ti danno o il
ghiaccio o una fascia per evitare che la situazione peggiori. Io
amo questa disciplina e non lo cambierei per niente al mondo.
Un giorno, dopo il riscaldamento, ho provato a fare tre eciambè
con la flessione del busto, quando io sono scesa a terra mi sono sentita felicissima, all‟inizio non ci potevo credere, mi dicevo:
„”Oddio l‟ho fatto io !!!” Mentre facevo i tre salti mi sentivo una
farfalla libera nel cielo, leggera,anche se quando si scende e si
tocca il pavimento c‟è un gran rumore, ma è bellissimo per
qualche istante sentirsi così leggeri da poter volare
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IIIlll cccaaalllccciiiooo èèè pppaaassssssiiiooonnneee aaallllllooo ssstttaaatttooo pppuuurrrooo
dddiii jjjuuuvvveeeiii tttaaalll iiicccaaa999999
Secondo me, il calcio è lo sport più
importante, dove l‟ individualismo non
conta, perché il fattore migliore per
vincere è il gioco di squadra e,
purtroppo, i giocatori di oggi sono molto egoisti e pensano solo alla
propria fama.
A chi non è mai stato allo stadio io consiglio di andarci. Il viaggio per
arrivarci aumenta la tua ansia, a poche
centinaia di metri dall‟ arrivo cominci a
sentire i cori e le canzoni che
rimbombano in quell‟ ovale dal quale,
poche ore dopo, uscirai sconfitto oppure vittorioso. Poi ci sono la rabbia
che ti copre nel cercare parcheggio e la
curiosità che aumenta sempre di più
ogni gradino che sali prima di arrivare in cima alle scalinate per osservare il campo e incitare i
tuoi beniamini. Molte persone considerano il calcio un gioco stupido, con ventidue giocatori
(undici per parte) che corrono dietro a un pallone, ma non avranno visto neanche una partita di questo sport mitico, perché, a parer mio, il calcio è passione allo stato puro!
RRRuuugggbbbyyy uuunnnaaa dddiiisssccciiipppllliiinnnaaa ccchhheee
iiinnnssseeegggnnnaaa dddeeeiii vvvaaalllooorrriii
dddiii gggrrraaattttttaaaccchhheeeccccccaaa999999
Io pratico il rugby dall‟anno scorso,
appena arrivato nella mia nuova
scuola,Cardinale Oreste Giorgi.
Questa attività sportiva della scuola ci permette di scoprire
nuove emozioni e divertimenti,per
fare nuove conoscenze e sviluppare
una attività nuova. Ho iniziato
perché pensavo di fare una cosa
così, per spezzare la noia,ma mi sono reso conto che, mentre lo
praticavo una nuova passione
stava nascendo in me. I valori che
questo sport ci trasmettere sono
molti: il grande gioco di squadra, l‟unione che fa la forza e ci tiene così legati nelle gare. Le gare e gli allenamenti sono tosti, ma mi
danno grande risultato e soddisfazione. Ricordate ragazzi lo sport è importante e noi dell‟Oreste
Giorgi ne abbiamo fatto il nostro motto: mai un giorno senza sport!
I ragazzi di Via Gramsci anno 1 numero 3 35
RRRuuugggbbbyyy--- AAAllllll BBBlllaaaccckkksss::: uuunnnaaa ssstttooorrriiiaaa dddiii sssuuucccccceeessssssiii
dddiii eeerrrpppuuupppooonnneee999888
La nazionale della nuova
Zelanda anche conosciuti
come All Blacks (tutti neri)
è la squadra di rubgy in
cui sogno di giocare da professionista. Gli All
Blacks nati nel 1892, sono
entrati nelle squadre
internazionali nel 1903. La
nuova Zelanda è stata la prima squadra ad avere 15
giocatori. Dopo un po‟ di
anni è entrata a gareggiare
nel torneo ” sei nazioni”,
un torneo dove giocano
tutte le nazionali di rugby. La loro prima competizione
è stata nel 1884 contro il
Wellington XV. Pochi anni
dopo parteciparono a un
torneo dove furono battuti solo dal Galles a Cardiff. Nel 1956 gli All Blacks vinsero nei tornei della nuova Zelanda e nel sud Africa nel 1956. Nel 1970 vinsero la loro prima serie di vittorie nel
grande slam contro Inghilterra, Irlanda e Scozia. in tutta la storia degli All Blacks fu indossata
solo una divisa, la classica maglietta e pantaloncini corti neri con sopra la felce sopra tutti e due.
Gli All Blacks hanno cominciato a essere più forti (diciamo più forti anche perché lo sono sempre
stati) proprio quando è entrato il giocatore più forte della squadra e anche il mio e unico mito:
”Richie Mac Caw”. Dopo di lui si è aggiunto in squadra Nonu, un giocatore di colore con i capelli rasta, di una bravura unica. Dopo di che si è aggiunto Daniel Thomshon e tutti gli altri 12 grandi
campioni. L‟ultimo campionato vinto dagli All Blacks come al solito proprio quest‟anno nel 2011.
Questa squadra è invincibile e spero di diventare come loro, anche perché adesso come adesso
nella mia testa ho solo che il rugby e come obbiettivo gli All Blacks.
Da grande molto, ma molto probabilmente, il rugby sarà il mio mestiere. Mi piacerebbe entrare
nella loro squadra per avere la soddisfazione di essere uno di loro e soprattutto giocare con loro. Io
so solo una cosa per adesso:‟ Il rugby è uno sport meraviglioso e non vedo l‟ora di diventare un
giocatore professionista
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BBBrrriiicccooolllaaagggeee
CCCooossstttrrruuuiiirrreee uuunnn SSSaaapppiiieeennntttiiinnnooo iiilll gggiiiooocccooo ccchhheee tttiii aaattttttiiivvvaaa iiilll ccceeerrrvvveeellllllooo!!!
DDDiii mmmeeetttaaalll lll iiicccaaa333555444
Il pomeriggio,con la professoressa del laboratorio scientifico,stiamo costruendo un piccolo
sapientino, per capire come si costruiscono i circuiti con i fili. Il materiale per realizzarlo è il
seguente:
foglio di cartone,non cartoncino
ferma campioni
filo dell‟elettricità
lampadine
pila da 1,5 volt
Prima bisogna preparare le domande e le
risposte. Bisogna stampare un foglio dove ci siano immagini e parola corrispondente. Poi bisogna
ritagliare immagini e parole e incollarli sul cartone in ordine sparso(immagini da una parte e
parole da un‟altra).Poi,vicino alle immagini e alle parole bisogna infilare i fermacampioni, bisogna
collegare con il filo elettrico immagine e parola corrispondente. Sistemare sotto la tavola la
batteria . Collegare con un filo un polo e la lampadina con il suo portalampada, collegare alla
lampada un altro filo la cui estremità sarà in mano al giocatore. Dall‟altro polo della pila facciamo
uscire un filo che verrà tenuto in mano dal giocatore insieme all‟altro filo che parte dalla
lampada. I due fili tenuti in mano vanno posizionati uno sul nome e l‟altro sull‟immagine. Se il
giocatore indovina e posiziona per bene i fili il circuito si chiude e si accenderà la
lampadina,altrimenti non si accenderà.
CCCooossstttrrruuuiiirrreee uuunnn bbbrrraaacccccciiiaaallleeettttttooo cccooonnn lllaaa ttteeecccnnniiicccaaa
dddeeellllll ‟‟‟ooorrriiigggaaammmiii
DDDiii mmmeeetttaaalll lll iiicccaaa333555444
Quanti di voi hanno pensato che non si potesse creare un
braccialetto di carta?Neanche io ci credevo,ma quando è arrivata
la professoressa di Tecnologia ho cambiato idea. E‟ un origami. Un
origami è un termine giapponese usato per intendere gli oggetti
fatti con la carta. La prof. ce lo ha insegnato a fare:
1)Comprare fogli di cartoncino,preferibilmente colorati.
2)Tagliare rettangolini 3cm X 6cm(farne almeno 30).
3)Fare una piega centrale per il lato lungo poi piegare i lati lunghi fino ad unirli al centro sopra
la prima piega che avete fatto.
4)Piegare a metà il lato più corto.
5)Riaprire la piega e piegare tutti e due i lati fino alla piega precedente.
6)Ripiegare allo stesso modo.
7)Farli tutti così e infilarli uno dentro l‟altro tra i buchi creati tra la piega delle pieghe del
passaggio precedente. Unirli tutti e 30.
Alla fine verrà abbastanza elastico. Lo so,è molto difficile da spiegare a parole in un testo,ma se ci
riuscite viene uno spettacolo.
I ragazzi di Via Gramsci anno 1 numero 3 37
EEEnnniiigggmmmiiissstttiiicccaaa
LLLeee pppaaarrrooollleee dddeeelll rrruuugggbbbyyy
ddii ssppoonnggyyvvaall,, eerrppuuppoorree,, ssuurraa
OOORRRIIIZZZZZZOOONNNTTTAAALLLIII
1 Lo dichiara l‟arbitro,quando il giocatore si trova in posizione più
avanzata del compagno che porta il pallone.
4 Azione del poggiare il pallone oltre la linea del campo avversario.
5 Il giocatore che entra nell‟area di gioco al posto di un infortunato.
9 Quando un giocatore viene a contrasto con più giocatori.
VVVEEERRRTTTIIICCCAAALLLIII
2 Azione dei cinque giocatori che alzano il sesto alla rimessa laterale.
3 Azione del buttare a terra un avversario
4 Presa al volo di un pallone all‟interno dei propri 22 m.
6 Azione di gioco in cui alcuni giocatori delle due squadre si stringono attorno alla palla rimasta a
terra.
7 E ora di mangia e si beve!
8 Far cadere il pallone e calciarlo dopo un rimbalzo.
RRRooommmpppiiicccaaapppooo ddii ppllaayyssttaattiioonn22
1) Quanti mesi arrivano a 28 giorni?
2) Quanti animali portò Mosè sull‟arca?
3) A Valmontone ci sono tre supermercati dove vendono la stessa pasta di marca Semprealdente.
Il prezzo di base è sempre lo stesso ma nel mese di febbraio, per incrementare le vendite, vengono
fatte delle seguenti promozioni, scegliete l‟offerta più conveniente tra
supermercato Spendipoco fanno lo sconto del 35%
supermercato Risparmiamolto c‟è la promozione “compri 3 e paghi 2”,
supermercato Scontosicuro c‟è la promozione “compri 5 e paghi 3”
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Questo numero è una selezione quadrimestrale degli articoli pubblicati sul web
all’indirizzo: http://scuola.repubblica.it/lazio-roma-smsorestegiorgi/ . La redazione
si riunisce, nell’ambito del laboratorio di giornalismo, tutti i venerdì pomeriggio
dalle 15,30 alle 17,00. I ragazzi firmano i loro articoli con un nickname, inseriamo
qui i loro nomi
I ragazzi interessati
all’iscrizione al nostro
istituto possono venire a
visitare la scuola nei
pomeriggi del martedì e del
venerdì dalle ore 15,00 alle
17,00
Istituto comprensivo
“Oreste Giorgi”
Via Gramsci snc
00038 Valmontone (Rm)
Tel 06 9590703
Fax 06 9596711
Dirigente Scolastico:
Prof. Pasquale Matarazzo
Sito scolastico: http://www.istitutogiorgi.it /
Troverete la versione web nella pagina dei laboratori didattici al link
http://www.istitutogiorgi.it/index.php?option=com_weblinks&view=categories&Ite
mid=65
Il disegno della copertina è di Mihai Manita,l’impaginazione grafica è stata curata
da Laura Loré, in collaborazione con la Prof.ssa Alessia Riccardi, che coordina la
redazione.