I MODELLI ORGANIZZATIVI(della P.A.),Scoca

7

Click here to load reader

Transcript of I MODELLI ORGANIZZATIVI(della P.A.),Scoca

Page 1: I MODELLI ORGANIZZATIVI(della P.A.),Scoca

I MODELLI ORGANIZZATIVI:

La PERSONA GIURIDICA necessita di una struttura organizzativa già per il solo fatto di non avere

una propria capacità lavorativa: essa deve infatti ricorrere alle ATTIVITA’ DI PERSONE FISICHE

per esistere e continuare ad esistere come soggetto giuridico. Le PERSONE GIURIDICHE

PUBBLICHE SONO FINALIZZATE AL COMPIMENTO DI ATTIVITA’ GIURIDICA, cioè alla

PRODUZIONE DI ATTI GIURIDICI e non di beni materiali o servizi. Si qualificano come

ORGANIZZAZIONI BUROCRATICHE, nell’ambito delle quali le ATTIVITA’ LAVORATIVE

FONDAMENTALI sono quelle di.

- ASSUNZIONE DELL’INIZIATIVA

- ACQUISIZIONE E VALUTAZIONI DEI DATI DI CONOSCENZA

- DECISIONE

- ESTERNAZIONE DI ATTI GIURIDICI

Quindi il disegno organizzativo degli apparati burocratici è di RIPARTIZIONE DI TALI

ATTIVITA’ su una PLURALITA’ DI CENTRI DI LAVORO, ciascuno dei quali svolge un

COMPITO FINALIZZATO ALLA REALIZZAZIONE DEGLI ATTI FINALI ( i quali sono

imputabili alla persona giuridica e definibili come atti di esercizio delle funzioni delle quali la

persona stessa è titolare).

L’ESERCIZIO DELLA FUNZIONE NON E’ LO SCOPO DELLA PERSONA GIURIDICA

PUBBLICA, ma è comunque IL MEZZO PER IL RAGGIUNGIMENTO DEL FINE ( che è quello

della CURA DEGLI INTERESSI PUBBLICI ).

Attualmente si sta verificando un fenomeno che va sotto il nome di DETIPICIZZAZIONE DEGLI

ENTI PUBBLICI e consiste nel progressivo aumento di apparati organizzativi pubblici finalizzati

alla produzione di beni e servizi piuttosto che di attività giuridiche. In tal caso il disegno

organizzativo di tali apparati è diverso da quello degli apparati burocratici ed è più vicino a quello

degli apparati aziendali.

FIGURE SOGGETTIVE ( rette da norme giuridiche ):

- ETERONOMIA: Se le norme giuridiche sono dettate da altre figure soggettive

- AUTONOMIA: Se le norme giuridiche sono dettate dalla stessa figura soggettiva

1

Page 2: I MODELLI ORGANIZZATIVI(della P.A.),Scoca

LA NOZIONE DI UFFICIO:

Ogni struttura organizzativa razionale risponde ad un disegno organizzativo e si ARTICOLA in

UFFICI, cioè CENTRI di LAVORO che sono le UNITA’ STRUTTURALI ELEMENTARI.

Il DISEGNO ORGANIZZATIVO è la DESCRIZIONE DI UN SISTEMA DI RUOLI a ciascuno

dei quali corrisponde idealmente un ufficio; tale disegno non è soltanto la somma degli uffici ma è

il SISTEMA DEGLI UFFICI, che comprende non solo il NUMERO E LA DIMENSIONE DEGLI

UFFICI, ma anche il RUOLO A CIASCUNO ASSEGNATO e la RETE della RELAZIONE FRA

UFFICI. Tale disegno organizzativo deve inoltre tenere conto dei suoi specifici caratteri e

soprattutto di essere finalizzato ( nella PA ) alla cura degli interessi pubblici, che riguardano una

pluralità di soggetti diversi da essa ( amministrati ).

L’ATTIVITA’ DELLA P.A. SI QUALIFICA COME FUNZIONE.

Nell’ambito del disegno organizzativo sono rilevanti altri 2 aspetti:

- L’AMMINISTRAZIONE E’ NORMALMENTE MA NON NECESSARIAMENTE

TITOLARE DI POTERI AUTORITATIVI

- LA SUA ATTIVITA’ SI SVOLGE PER DISPOSIZIONI DI LEGGE SECONDO IL

MODELLO PROCEDIMENTALE ( distinguendo le varie fasi dell’iniziativa, istruttoria,

decisione ed esecuzione ).

L’UFFICIO HA UN SUO DISEGNO ORGANIZZATIVO INTERNO che tiene conto del ruolo che

gli è demandato nell’ambito della struttura organizzativa complessiva. Sulla base del ruolo sono

determinati il numero e la qualificazione degli addetti all’ufficio, le dotazioni ed altro…

Gli UFFICI SONO CENTRI DI LAVORO, il quale consiste in attività di iniziativa, istruttoria,

etc…

Differenza fra:

- TITOLARE DELL’UFFICIO: E’ la PERSONA FISICA CHE DIRIGE IL LAVORO E NE

E’ RESPONSABILE

- ADDETTO ALL’UFFICIO: E’ LA PERSONA FISICA CHE SVOLGE IL LAVORO.

Esiste una relazione organizzativa in base alla quale il titolare assegna i compiti e gli addetti li

eseguono ( GERARCHIA PROPRIA, che poi è l’unica forma di gerarchia presente nell’ufficio e

non soggetta a disciplina ).

2

Page 3: I MODELLI ORGANIZZATIVI(della P.A.),Scoca

L’ATTIVITA’ DEGLI ADDETTI ALL’UFFICIO E’ DOVUTA; l’UFFICIO E’ UN SERVIZIO

PERSONALE.

L’attività di dovere grava in forme e contenuti diversi su ciascuno degli addetti all’ufficio e

soprattutto sul titolare di esso.

Contenuto dell’obbligo sono le prestazioni lavorative, cioè il lavoro professionale consistente nel

compimento di attività che, secondo il disegno organizzativo generale, sono demandate all’ufficio;

il lavoro quindi consiste nello svolgere il ruolo dell’ufficio. Gli ADDETTI sono LEGATI

ALL’UFFICIO da un RAPPORTO ORGANIZZATIVO, detto RAPPORTO D’UFFICIO; tale

rapporto nasce con l’incardinamento nell’ufficio, si modifica secondo il modificarsi della posizione

dell’addetto nell’ufficio e si estingue con l’allontanamento dell’addetto dall’ufficio.

Il rapporto d’ufficio riguarda la posizione che il singolo addetto acquista nell’ambito dell’ufficio e a

tale rapporto fanno capo sia il DOVERE D’UFFICIO, sia le SITUAZIONI SOGGETTIVE CHE

VENGONO ATTRIBUITE AL SINGOLO ADDETTO PER SVOLGERE LE ATTIVITA’

DELL’UFFICIO. L’ufficio, sotto il profilo delle imputazioni giuridiche, è da considerarsi organo, e

quindi il titolare dell’ufficio è il titolare dell’organo ( o meglio, è egli stesso organo ).

Sul rapporto d’ufficio si basa anche la responsabilità degli addetti nei confronti della persona

giuridica: RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA ( demandata alla giurisdizione civile della

Corte dei Conti ). Mentre gli addetti sono quasi tutti professionali, i titolari possono essere

professionali ( in quanto impiegati ) ma anche non professionali. Il SERVIZIO PROFESSIONALE

da luogo ad un RAPPORTO DI SERVIZIO CON LA PERSONA GIURIDICA, rapporto che

coincide con il RAPPORTO DI IMPIEGO ed ha come contenuto tutto ciò che attiene al trattamento

economico dell’addetto all’ufficio, nonché ciò che attiene al suo stato giuridico ( qualifica,

anzianità, etc…), tranne ciò che è proprio del rapporto d’ufficio. Per i titolari non professionali,

secondo parte della dottrina, non si può parlare di rapporto di servizio mentre si può parlare di

rapporto d’ufficio.

I titolari possono essere investiti del potere per atto di nomina o per elezione:

- titolari fiduciari

- titolari rappresentativi di interessi categoriali

- rappresentanti del corpo elettorale.

3

Page 4: I MODELLI ORGANIZZATIVI(della P.A.),Scoca

RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO:

( L.241/90, Capo II, artt.4,5,6)

“IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO E’ L’UNITA’ ORGANIZZATIVA

RESPONSABILE DELL’ISTRUTTORIA E DI OGNI ALTRO ADEMPIMENTO

PROCEDIMENTALE, NONCHE’ DELL’ADOZIONE DEL PROVVEDIMENTO FINALE”.

Tale figura risponde ad esigenze di FUNZIONALITA’ E TRASPARENZA DELL’AZIONE

AMMINISTRATIVA, ha rilievo organizzativo, in quanto modifica, arricchendolo, il RUOLO

DELLA PERSONA o dell’UFFICIO INDIVIDUATO come RESPONSEBILE in relazione a

ciascun procedimento. Il ruolo del responsabile del procedimento si riferisce al singolo

procedimento e non all’insieme dei procedimenti dello stesso tipo e consiste nella VALUTAZIONE

DEI PRESUPPOSTI:

- ACCERTAMENTO dei FATTI

- SVOLGIMENTO ISTRUTTORIA

- ATTIVITA’ DI INFORMAZIONE

- ADOZIONE del PROVVEDIMENTO FINALE ( ove ne abbia la competenza ).

Il responsabile del procedimento è:

- UFFICIO UNIPERSONALE

- DOTATO DI UN PROPRIO RUOLO

- DIVERSO dal RUOLO dell’UFFICIO CUI LA PERSONA DEL RESPONSABILE

APPARTIENE

- UFFICIO TEMPORANEO E STRUMENTALE AD OGNI SINGOLO PROCEDIMENTO

- PUO’ ESSERE SIA IL TITOLARE DI UN UFFICIO CHE UN ADDETTO

- PUO’ ESSERE SCELTO NELL’AMBITO DI UNO DEGLI UFFICCI INTERESSATI

DALL’ATTIVITA’ PROCEDIMENTALE O ANCHE AL DI FUORI DI ESSI.

IL FUNZIONARIO DI FATTO:

A differenza del responsabile del procedimento è una figura assai risalente che serve a

RISOLVERE un problema che si è sempre posto, QUELLO DERIVANTE DALL’EVENTUALE

ILLEGITTIMITA’ DELL’ATTO DI INVESTITURA NELL’UFFICIO.

4

Page 5: I MODELLI ORGANIZZATIVI(della P.A.),Scoca

Gli atti posti in essere dal titolare dell’ufficio, il cui atto di investitura manche o sia illegittimo sono

tutti validi fino al momento in cui l’atto di investitura non venga annullato.

L’atto di investitura del titolare non deve essere impugnato insieme all’atto adottato dal titolare

apparente dell’ufficio: ciò può avvenire sia in caso di atto favorevole che in caso di atto sfavorevole

( ad iniziativa del destinatario di quest’atto )al destinatario, da parte dei terzi controinteressati.

L’illegittimità dell’atto di investitura porta all’annullamento dell’atto, e, per illegittimità derivata,

porta anche all’annullamento dell’atto adottato nell’esercizio delle sue funzioni di fatto.

5