Health Online - 8

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IL PERIODICO DI INFORMAZIONE SULLA SANITÀ INTEGRATIVA luglio/agosto 2015 - N°8 PUÒ IL “COACHING” INFLUIRE DAVVERO SUL NOSTRO BENESSERE OPPURE È SOLO UNA PRATICA TESA AL MERO SVILUPPO DELLA PERFORMANCE IN CAMPO MANAGERIALE/BUSINESS O SPORTIVO? Rimettersi in forma, dalla dieta autunnale ai consigli per smettere di fumare SALUTE BAMBINI CASA ARTÙ IN EVIDENZA Prevenzione odontoiatrica in età evolutiva MBA contribuisce alla ristrutturazione di una villa per il riutilizzo sociale

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Il perIodIco dI InformazIone sulla sanItà IntegratIva

HEALTHluglio/agosto 2015 - n°8

può Il “coachIng” InfluIre davvero sul nostro benessere oppure è solo una pratIca tesa al mero svIluppo della performance In campo managerIale/busIness o sportIvo?

Rimettersi in forma, dalla dieta autunnale ai consigli per smettere di fumare

salute

bambInI

casa artù

In evIdenza

Prevenzione odontoiatrica in età evolutiva

MBA contribuisce alla ristrutturazione di una villa per il riutilizzo sociale

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Nessuna distinzione per numero di componenti della famiglia

Nessuna distinzione di etàSussidi per Single o Nucleo famigliare

Detraibilità fiscale (Art. 15 TUIR)Nessuna disdetta all’associato

Durata del rapporto associativo illimitataSoci e non “numeri”

peRché AbbIAmo ScelTo mbA?

rimborso interventi

home test

alta diagnostica

assistenza rimborso ticket

conservazione cellule staminali

visite specialistichesussidi per tutti check up

MBA si pone come “supplemento” alle carenze, ad oggi evidenti, del Servizio Sanitario Nazionale.

L’innovazione dei Sussidi che mette a disposizione dei propri associati identifica da sempre MBA come una vera “Sanità Integrativa” volta a migliorare la qualità di vita degli aderenti.

Società Generale di Mutuo Soccorso Basis Assistance

Tel. +39 06 90198060 - Fax +39 06 61568364www.mbamutua.org - [email protected]

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health onlIne

perIodIco bImestrale dI InformazIone sulla sanItà

IntegratIva

anno 2° - luglio/agosto 2015 - n°8

dIrettore responsabIleIng. roberto anzanello

comItato dI redazIonealessandro brigato manuela fabbretti

nicoletta mele fabio vitale

redazIone e produzIonefabio vitale

dIrezIone e proprIetàhhg s.p.a.

via di santa cornelia, 900060 - formello (rm)

[email protected]

tutti i diritti sono riservati.nessuna parte può essere

riprodotta in alcun modo senza permesso scritto del direttore editoriale. articoli, notizie e recensioni firmati o siglati

esprimono soltanto l’opinione dell’autore e comportano di

conseguenza esclusivamente la sua responsabilità diretta.

regIstrazIone del trIbunale cIvIle dI roma

n° 29 del 10 marzo 2014

ImpagInazIone e grafIcagiulia riganelli

tiratura 88.743 copie

Visita anche il sito www.healthonline.it

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di quelli precedenti!

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HEALTH

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In relazione ai preannunciati ulteriori “tagli” previsti dal governo per la spesa sanitaria in questo periodo estivo è tutto un fiorire di articoli, pareri, lagnanze od interpretazioni ove ognuno si sente investito della responsabilità di intervenire su tema cosi importante per i cittadini italiani.

Questo però non fa altro, a nostro avviso, che alimentare una serie di dubbi, falsi problemi o interpretazioni parziali della realtà, mentre Health On Line, come sempre, privilegia la chiarezza ed i dati di fatto ed anche nell’affrontare questo tema di importanza nazionale intende attenersi a questa filosofia professionale.

Innanzitutto, in primo luogo, ribadendo la Salute è un diritto inalienabile di ogni cittadino come peraltro definito dalla nostra Costituzione.

In secondo luogo sottolineando che gli interventi governativi finalizzati a ridurre i molti sprechi esistenti e dimostrati in campo sanitario non possono che essere accolti con interesse ed anche sollievo.

In terzo luogo evidenziando, come abbiamo già fatto diverse volte, che, il costante invecchiamento della popolazione, l’ampliamento dei campi di intervento medico, lo sviluppo delle tecnologie sanitarie ed il dovere morale del diritto alle cure, non consentono in termini economici reali, pur recuperati gli sprechi, livelli di intervento contributivo statale tali da garantire ad ogni cittadino “tutte le cure possibili”.

Ne consegue che il diritto alla salute di ciascuno di noi deve necessariamente essere mediato con l’implementazione di percorsi virtuosi sostenibili.

In ambito sanitario il nostro paese è sempre stato un esempio per tutto il mondo ed è opportuno sottolineare come, anche in questi anni di turbolenza politica e di crisi economica, i governi che si sono succeduti hanno acclarato, in modo contiguo e trasversale, un modello di assistenza sanitaria integrato che rappresenta l’unica soluzione percorribile e che costituisce un sistema che dovrà necessariamente essere perseguito da moltissime altre nazioni.

Infatti, interpretando correttamente le previsioni econometriche sull’evoluzione dell’assistenza sanitaria nel nostro paese sono stati istituiti per tempo i Fondi Sanitari e sono state ampliate le possibilità di intervento delle Società Generali di Mutuo Soccorso, creando di fatto un sistema sanitario avanzato basato su tre pilastri.Un primo pilastro rappresentato dalla sanità pubblica che

deve destinare la maggior parte delle risorse all’assistenza sanitaria dei livelli di reddito più bassi, un secondo pilastro fondato sulla mutualità che, tramite Fondi Sanitari e Società di Mutuo Soccorso, consente a tutti i cittadini in modo collettivo, aziendale od anche individuale di godere di prestazioni di copertura sanitari a costo contenuto con significativi vantaggi fiscali ed un terzo pilastro che permette a coloro che lo desiderano di usufruire a proprie spese anche di coperture sanitarie fornite in modo privatistico.

E’ quindi un dato di fatto che nel nostro paese è già stato legislativamente definito un nuovo modello di assistenza sanitaria futuristico e coerente con l’utilizzo delle limitate risorse a disposizione ove chi sostiene il contrario non può farlo che per interesse di parte e/o per dietrologia politica e/o per cercare di acquisire vantaggi economici quando invece è sufficiente applicare norme e leggi esistenti.

Lo Stato con l’assistenza sanitaria pubblica si deve occupare delle fasce più deboli della popolazioni in termini sia reddituali che sociali, le aziende ed i lavoratori (come peraltro in moltissimi casi stanno facendo) possono utilizzare il modello di assistenza sanitaria mutualistico rappresentato dai Fondi Sanitari e dalle Società Generali di Mutuo Soccorso, chiunque può poi integrare eventualmente e volontariamente le proprie coperture sanitarie rivolgendosi al mercato delle coperture sanitarie fornite in forma privatistica.

Ognuno di noi deve essere consapevole che già oggi può godere di un modello di assistenza sanitario integrato tra intervento statale, mutualità sociale, prestazioni private per adattarlo alle proprie specifiche esigenze.

Non necessita altro, non servono leggi e norme “suggerite” da lobby che difendono solo interessi privatistici, non servono nuovi modelli di assistenza sanitaria “invocati” da chi ha compreso solo adesso, dopo che per anni si è disinteressato del problema, che la sanità può essere un business economicamente interessante, non servono interventi organizzativi “reclamati” da chi vuole trarre dei vantaggi da un valore così sentito da tutti quale è la Salute.

Il nostro paese, come è sempre stato, è ancora all’avanguardia nel modello di assistenza sanitaria avendo circoscritto l’intervento pubblico e avendo dato spazio al modello mutualistico, quindi non perdiamo altro tempo a discutere del problema ma attuiamo le soluzioni esistenti percorrendo con determinazione il percorso già definito per tutelare, come sancito dalla nostra Costituzione, il nostro diritto alla Salute.

A cura di Roberto AnzanelloedItorIale

discutere del problema o attuare la soluzione?

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SOM

MA

RIO

14 SMEttERE dI FUMARE: intervista al dottor Maurizio Costantini

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Una dIEtA per l’AUtUNNO

COLEStEROLO: come tenerlo SOttO CONtROLLO

Raro ma vero!ti presento: LA SCLEROdERMIA

Al via la NUOvA RICERCA finanziata dall’AIRC per combattere il MIELOMA MULtIpLO

CASA ARtù: MBA CONtRIBUISCE alla ristrutturazione di una villa per il RIUtILIzzO SOCIALE

SANItà pUBBLICA, INtEGRAtIvA E dIGItALE per favorire la tutela della salute dei cittadini

COACHING & benessere

In evIdenza

30 I GIUdICI di palazzo Spada LEGIttIMANO L’ANtESIGNANA MBA

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SOM

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34 Le SOCIEtà dI MUtUO SOCCORSO: tesi di laurea di tOMMASO pAzIENzA

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IGIENE ORALE tRA I BANCHI di scuola: al via la “pREvENzIONE OdONtOIAtRICA IN Età EvOLUtIvA”

SINdROME pREMEStRUALE: come combatterla?

ItALIA: è stato scoperto come prevenirel’INFEzIONE dA CItOMEGALOvIRUS in gravidanza

Expo Milano: pROGEttO ASSIStENzA ospita COOpSALUtE

pSOAS o muscolo dell’anima: quali sono I BENEFICI pER LA SALUtE?

46Le RICEttE dELLA SALUtE

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una quotidiana attività fisica riduce il rischio di ammalarsi di diverse malattie, tra cui diabete, ipertensione, malattie cardiache e diversi tumori. Inoltre riduce l’ansia, i disturbi legati agli stati emotivi e migliora l’umore.

una buona postura e una corretta respirazione sono elementi determinanti nella salute psichica. rieducazione posturale e respiratoria sono parti integranti di un programma di rieducazione mentale.

un bicchiere d’acqua la mattina stimola la peristalsi intestinale e la disintossicazione dell’organismo, inoltre è utile a trattare disturbi molto comuni, come ad esempio mal di testa, dolori mestruali, gastrite, colesterolo alto, stitichezza.

HEALtH tIpsSapevi che...

Studi scientifici dimostrerebbero l’efficacia della capsaicina, principio attivo del peperoncino, sulla prevenzione e riduzione delle masse tumorali, in particolar modo alla prostata. Inoltre il peperoncino favorisce la circolazione sanguigna, rende elastici i capillari ed è un efficace vasodilatatore

schiacciare un pisolino di 20’ dopo il caffè assicura il massimo dell’energia.

nelle popolazioni che consumano molto latte l’incidenza di osteoporosi è maggiore.

Il limone rafforza il sistema immunitario: è ricco di vitamina c e di potassio, che stimolano le funzioni cerebrali e nervose. Il potassio aiuta anche il controllo della pressione arteriosa.

I capperi contengono

quercitina, un antiossidante naturale

che rafforza e protegge

il sistema cardiocircolatorio,

contrastando varici, emorroidi e gotta

tre fette di melone contengono il 100% del fabbisogno

giornaliero di vitamina a e vitamina c, potenti antiossidanti.

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Una dieta per l’autunno

a cura dilucrezia anzanello

La stagione estiva, si sa, crea enormi aspettative circa il nostro aspetto fisico. Ecco allora che sul finire della primavera i più accorti iniziano a sottoporsi a diete ferree in vista della prova costume.

Ci sono i sostenitori della dukan che per mesi si cibano solo di bresaola e salmone, i seguaci della dieta a zona che sono costretti a pesare tutto ciò che mettono nel piatto per avere la completa armonia tra proteine, carboidrati e grassi, i “dissociati” che seguendo le regole dell’’inventore Albert Antoine soddisfano il proprio appetito consumando solo una tipologia di cibo al giorno (es. lunedì pesce, martedì latticini e così via) o, ancora, ci sono coloro che si lasciano appassionare dalle diete del momento: dieta del limone, dieta tisanoreica, dieta Atkins, dieta del pH, la dieta raw e, ovviamente la dieta del fai da te.

Ma quali tra queste tipologie di alimentazione è davvero efficace per perdere i chili in più? La risposta è nessuna. Seguendo queste diete, infatti, l’unico effetto evidente è quello di sottoporre il nostro corpo ad uno squilibrio importante cosicché i chili persi durante la dieta verranno

poi facilmente riassunti al primo gelato con la panna montata che riterremo giusto concederci dopo tante sofferenze alimentari.

L’approccio d’altronde è errato già dal principio.Se volessimo indagare circa il significato del termine “dieta” potremmo osservare come nella lingua greca “δίαιτα”

assumeva il significato di modo di vivere e, ancora oggi, nella lingua italiana il termine è utilizzato per significare un regime alimentare laddove in alcun modo si accenna alla sussistenza di privazioni.

dalla sola analisi etimologica si evince quindi il fatto che la dieta non debba essere intesa come un periodo transitorio in cui si rinuncia a determinati cibi a favore di altri con

l’obiettivo di dimagrire bensì come un modus vivendi.Mangiare con la consapevolezza di nutrire correttamente il proprio corpo è il primo passo per una buona salute.

se trascorriamo settimane a mangiare solamente pollo e tacchino perché la nostra dieta chetogenica ce lo prescrive avremo come unico risultato quello di uno scompenso delle nostre funzionalità organiche che verrà aggravato

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quando, una volta persi i chili in eccesso, ritorneremo a mangiare biscotti, gelati e fritti senza remore.Comportarsi così equivale a non aver rispetto e cura del proprio corpo.

Seguire una dieta significa, invece, avere costantemente cura del proprio corpo introducendo solo quelli alimenti che sono benefici per le attività dei nostri organi.In merito, il nostro essere italiani ci aiuta e non poco. La dieta mediterranea rientra, infatti, tra i patrimoni UNESCO proprio per la sua capacità di porsi quale modello nutritivo corretto e adatto al corpo umano.

Sul punto è bene, però, fare una precisazione.Analizzando l’anatomia e fisiologia umana in relazione agli esseri viventi carnivori si possono notare significative differenze (es. lunghezza dell’intestino, attività del fegato, sviluppo dei muscoli facciali) da cui emerge il fatto che l’essere umano non rientra nella specie dei carnivori.A ciò si aggiunga che originariamente la dieta mediterranea non prevedeva il consumo di carne. Sino al 1400, difatti, la carne difficilmente raggiungeva la tavola degli italiani. Non solo. Se si prende in considerazione la longevità delle popolazioni mondiali, si può facilmente vedere come la popolazione maggiormente longeva – rappresentata dai giapponesi – faccia un uso decisamente limitato della carne privilegiando cereali, verdura e frutta.

Quanto sopra esposto non concerne mere circostanze fortuite, ma è alla base di una tesi sempre più dimostrata anche scientificamente circa la dannosità della carne per il nostro organismo.Non è un caso che uno dei maggiori esperti di tumore in Italia, Umberto veronesi, si dichiari vegetariano da tempo. Questo il suo breve commento circa la relazione tra alimentazione vegetariana e vantaggi per la salute: “Quando ingeriamo una quantità eccessiva di calorie sotto forma di proteine, grassi e zuccheri, queste vengono convertite in molecole di trigliceridi e accumulate nel tessuto adiposo come depositi di riserva. È proprio qui, nel grasso corporeo, che più facilmente si accumulano le sostanze dannose presenti nell’ambiente. Ecco perché esiste una correlazione tra diete ricche di grassi saturi (provenienti da fonti animali) e alcuni tumori. Frutta e verdura invece, oltre a contaminarci molto meno degli altri alimenti, sono scrigni di preziose sostanze come vitamine, antiossidanti e inibitori della cancerogenesi (come i flavonoidi gli isoflavoni), che consentono di neutralizzare gli agenti cancerogeni, di “diluirne” la formazione e di ridurre la proliferazione delle cellule malate. Non solo quindi possiamo consumarne in abbondanza, ma dobbiamo anzi farlo quotidianamente per assicurarci un’adeguata protezione”.

In conclusione, nutrirsi secondo i canoni della dieta mediterranea (intesa come regime alimentare perenne) è la

soluzione per tutti coloro che oltre a volere un corpo magro e in forma desiderano anche un corpo sano che si adegui senza traumi al passare degli anni e garantisca una vita duratura. Addio quindi a tutte le diete squilibrate e benvenuto ad un autunno “mediterraneo-vegetariano”.

La dieta mediterranea rientra, infatti, tra i patrimoni unesco proprio per la sua

capacità di porsi quale modello nutritivo corretto e adatto al

corpo umano

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A.NA.PRO.M.Associazione Nazionale Promotori Mutualistici

A.NA.PRO.M. è un’associazione professionale che tutela e promuove gli interessi professionali, morali

ed economici dei Promotori Mutualistici.

Grazie ad un Team di professionisti esperti nel settore svolge una vera attività di Formazione ed informazione a tutti gli iscritti

e provvede, inoltre, allo studio ed alla collaborazione, anche con altri enti o associazioni,

per la risoluzione di problemi di ordine tecnico, economico, finanziario, amministrativo, fiscale, sociale, giuridico e

legislativo, riguardanti l’esercizio.

A.NA.PRO.M. inoltre diffonde tra il pubblico una migliore coscienza e conoscenza del mondo delle Società di

Mutuo Soccorso anche attraverso gli organi di informazione e promuove servizi ed attività di assistenza agli iscritti.

“La promozione della salute è il processo che mette in grado le persone di aumentare il controllo sulla propria salute e migliorarla.”

Carta di Ottawa - Ontario 1986

www.anaprom.it

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a cura di erminia Iacomi colesterolo: come

tenerlo sotto controlloIl colesterolo rappresenta uno dei vocaboli medici tra i più familiari attualmente.Si tratta di una molecola prodotta parzialmente dall’organismo dell’uomo e parzialmente assorbita con la dieta. È fondamentale per il regolare e corretto funzionamento del nostro organismo. Costituisce le membrane cellulari, contribuisce alla produzione di ormoni della crescita e partecipa alla produzione dei grassi.per queste ragioni tale sostanza grassa è importante per il nostro corpo, ma al tempo stesso in grado di diventare dannosa se presente in elevate quantità nel sangue.

tecnicamente, il grasso ingerito viene assorbito nell’intestino per poi giungere al fegato; da qui il grasso deve essere distribuito al resto del corpo così da poter essere usato per la produzione di energia o depositato nelle cellule adipose. Il fegato trasforma il grasso in colesterolo e trigliceridi che vengono poi assemblati in strutture note come lipoproteine e distribuiti alle cellule adipose attraverso il circolo sanguigno. vi sono tre tipi di lipoproteine, quelle a densità molto bassa (o vLdL), quelle a bassa densità (o LdL) ed infine quelle ad alta densità (o HDL).problemi possono insorgere nel momento in cui delle cellule speciali catturano le ldl riversandone il grasso

contenuto sulle pareti dei vasi sanguigni dando origine ad un fenomeno chiamato aterosclerosi. Il colesterolo in tal modo depositato conduce ad un restringimento dei vasi e ciò può condurre ad attacchi cardiaci e ictus. Questo è il principale motivo per cui l’LdL è conosciuto come colesterolo cattivo.

Le lipoproteine HdL al contrario hanno il compito di raccogliere il colesterolo cattivo e ricondurlo al fegato, perciò noto come colesterolo buono.potrebbe essere utile sottolineare inoltre che, poiché il colesterolo è prodotto nel fegato, esso è presente solo in prodotti animali e non in quelli vegetali.A proposito delle cause del colesterolo alto, esso tende ad essere ereditario, anche se tuttavia la ragione primaria degli alti livelli di colesterolo è rappresentata da un’alimentazione ricca di cibo contenente grassi e colesterolo.Alcune persone, inoltre, soffrono di problemi medici che possono influire notevolmente sui livelli di colesterolo, come ad esempio diabete, obesità, malattie genetiche o una ghiandola tiroidea che non assolve al suo normale compito. Anche lo stress può aumentare i livelli di colesterolo, o direttamente, o indirettamente attraverso cibi grassi e a base di snack.

I grassi che mangiamo non sono sempre gli stessi, quelli solidi a temperatura ambiente, come il grasso bianco che si trova nella carne animale o nel burro, sono i “grassi saturi”. I grassi liquidi a temperatura ambiente, come l’olio d’oliva o l’olio vegetale, sono noti come “grassi insaturi”.È stato oggetto di riscontri e dimostrazioni concrete che

a fronte di una maggior assunzione di grassi derivanti da prodotti animali, più alto diventa il livello

di colesterolo nel sangue. studi hanno constatato che mangiare grassi saturi

aumenta i livelli di ldl e peggiora i problemi legati al colesterolo.

mangiare grassi insaturi determina effetti

opposti.

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Spesso nessuna manifestazione esplicita appare collegata al colesterolo alto, dato che purtroppo alti livelli di tale sostanza non causano sintomi evidenti, nonostante espongano il paziente ad infarti e ad ictus. l’unica soluzione per accorgersi di queste situazioni ad alto rischio è quella di sottoporsi con una certa regolarità ad esami del sangue.I risultati dell’esame del colesterolo sono riportati come colesterolo totale, LdL, HdL.Recenti ricerche e linee guida mostrano che i livelli di LdL dovrebbero essere inferiori a 100 mg/dl. È considerato “vicino o sopra il valore ottimale” tra 100 e 129, “al limite superiore” tra 130 e 159, “alto” tra 160 e 189 e molto alto sopra a 190. I livelli di colesterolo totale dovrebbero essere inferiori a 190. per le persone con malattia cardiaca o ad alto rischio di malattia cardiaca, il livello dovrebbe essere inferiore a 160.

Altri importanti elementi di rischio per la malattia cardiaca comprendono fumo, ipertensione, obesità, diabete, menopausa precoce, problemi cardiaci familiari, e l’età( 45 anni o più per l’uomo e 55 o più per la donna).Quali le possibili cure e terapie? Attraverso i giusti cambiamenti dello stile di vita è possibile ridurre i livelli di colesterolo nel sangue. Cambiamenti nelle abitudini quotidiane soprattutto in caso di colesterolo alto sono sempre consigliabili, sia che

si tratti di un’ipercolesterolemia primitiva (quindi a base genetica) o secondaria, e che risulti già compensata farmacologicamente oppure no; i farmaci per abbassare il colesterolo fungono da terapie definitive, pertanto, è necessario che il miglioramento dello stile di vita sia antecedente alla decisione medica di intraprendere una cura farmacologica.Innanzitutto i livelli di colesterolo dovrebbero essere soggetti a controllo ogni 1 o 2 anni per gli adulti sani.

Laddove i livelli dovessero risultare troppo alti, starà al medico proporre un possibile trattamento adeguato.dopo il trattamento sono solitamente realizzati test per il colesterolo così da accertare il giusto funzionamento della cura: la miglior strada da percorrere in simili circostanze è mangiare meno cibi contenenti grassi e colesterolo così da riuscire a ridurre il grasso corporeo ma senza diminuire la massa muscolare. perdere peso, tenere sotto stretta

osservazione il diabete e correggere i problemi alla tiroide sono anch’esse soluzioni importanti da considerare per ridurre i livelli di colesterolo. In poche parole, il miglior cambiamento dell’alimentazione per abbassare il colesterolo alto è costituito dalla sostituzione delle carni grasse conservate e dei formaggi grassi con piccole porzioni di frutta secca, utilizzo di olio extravergine d’oliva o di arachide o di soia per condire, preferibilmente del pesce azzurro, utilizzo di carni magre

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e prevalentemente bianche senza pelle, consumo di 2 porzioni di frutta fresca e 2 porzioni di verdura fresca al giorno e, se graditi, utilizzo di alimenti dietetici con stanoli e fitosteroli.

Non più del 30% delle calorie totali giornaliere deve provenire dai grassi. Ciò corrisponde a circa 66 grammi di grasso per un adulto. per esempio un hamburger contiene 21 grammi di grasso.Non più dell’8-10% delle calorie totali giornaliere dovrebbe provenire dai grassi saturi. Ciò corrisponde a circa 18 grammi di grasso per un adulto.Non più di 300 mg di colesterolo dovrebbero essere consumati giornalmente. per esempio, poiché un uovo contiene 300 mg di colesterolo, ciò vuol dire che non può essere mangiato più di un uovo al giorno, altrimenti viene ingerito altro colesterolo.Non più di 2400 mg di sodio dovrebbero essere ingeriti in un giorno.

Importantissima inoltre l’attività motoria, che oltre a favorire il dimagrimento, induce un aumento significativo delle HDL. Previa visita medico sportiva, cambiare lo stile di vita iniziando a praticare sport è un comportamento auspicabile. Anche una riduzione delle porzioni alcoliche è utile a tal scopo, il vino rosso (ricco di antiossidanti) favorisce l’innalzamento delle HdL migliorando la colesterolemia. dunque si consiglia

di cambiare il proprio stile di vita consumando la dose raccomandata di vino pari a 1-2 bicchieri al dì, poiché l’eccesso comporterebbe l’aggravamento dello stato di salute complessivo e l’aumento del rischio di morte.Nel caso in cui queste opzioni di trattamento non fossero sufficienti, potrebbero essere necessari i farmaci.L’azione dei farmaci ad oggi più comuni ed efficaci si fonda sul rallentamento della velocità di sintesi delle LdL ed accelerazione della distruzione delle LdL nel fegato. Questi farmaci sono chiamati statine e includono

farmaci come la Atorvastatina e Simvastatina. Gli effetti collaterali delle statine sono solitamente ben sopportati e comprendono disturbi allo stomaco, costipazione e crampi muscolari. difficilmente il prelievo di sangue mostra lievi segni di epatotossicità (danni al fegato) durante l’assunzione di statine, questo non è di solito un problema importante e regredisce con la cessazione dell’assunzione del farmaco.Un altro effetto collaterale estremamente raro è il danno ai nervi o ai muscoli. I pazienti che

notano intorpidimento, debolezza o colorazione bruna delle urine dovrebbero riportare questi sintomi al loro medico.L’acido nicotinico, anche noto come niacina o vitamina B, può ridurre i livelli di LdL e aumentare i livelli di HdL. deve però essere assunto in dosi molto alte e solo sotto la supervisione di un medico.

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smettere di fumare:intervista al dottor Maurizio Costantini

a cura dialessandro brigato

é ormai risaputo che il vizio del fumo rappresenta una delle realtà che maggiormente colpisce la popolazione mondiale. Finora sono stati diversi gli escamotage per tentare di discostarsi definitivamente da questa cattiva abitudine, dalla chewing-gum alla sigaretta elettronica, ma ci sono stati realmente riscontri positivi a seguito dei vari tentativi?Ne abbiamo parlato con il dottor Maurizio Costantini, psicologo e psicoterapeuta che si occupa, da oltre dieci anni, del problema del tabagismo.

Qual è la situazione in Italia riguardo al tabagismo?

“purtroppo il 23% della popolazione italiana con più di 14 anni è dipendente dal fumo, un problema che comporta più di 80mila morti l’anno, per non parlare delle persone malate. Un grande problema umano e sanitario. Il mercato cerca di essere sempre più sofisticato, cercando di modificare il sapore delle sigarette o realizzando prodotti come la sigaretta elettronica. L’Organizzazione Mondiale della Sanità sta rafforzando la lotta contro il fumo, cercando di mettere al bando l’uso di sostanze aromatiche nelle sigarette, alcune delle quali sembrano aumentare la dipendenza. L’OMS sta anche denunciando l’inutilità delle sigarette elettroniche, poiché sembra che non aiutino a smettere di fumare. Non solo, non si sarebbe neppure più certi che siano innocue. Mi sembra ci siano pareri discordanti in merito. Oggi si cerca di attirare l’attenzione sulla sigaretta con nuovi sistemi, alcuni dei quali molto più sofisticati di quelli precedenti.”

E a livello Europeo?

“Circa 700.00 europei muoiono ogni anno per cause

legate al fumo. Il 70% dei fumatori in Europa inizia prima dei 18 anni e il 94% prima dei 25 anni. secondo l’oms, il fumo è “la prima causa al mondo di morte evitabile”. Ogni anno uccide 5 milioni di persone in tutto il mondo per cancro, malattie cardiovascolari e respiratorie. Un numero destinato ad arrivare a 10 milioni entro il 2030, se non saranno adottate misure efficaci.Sono cifre impressionanti, occorrono interventi di prevenzione a partire dai giovanissimi coinvolgendo le scuole e il mondo dell’associazionismo giovanile.La recente direttiva sui prodotti del tabacco, è senz’altro una conquista per la salute pubblica dell’UE. Ad esempio il divieto sugli aromi che mascherano il cattivo sapore del tabacco è particolarmente importante, così come evitare l’aspetto attraente dei pacchetti di sigarette.S’inizia a fumare in genere da giovanissimi, bisognerebbe dunque partire da lì, dall’adolescenza e molto si potrebbe fare per aumentare la consapevolezza sui danni del fumo.”

Che cosa accade, dal punto di vista della dipendenza, in chi inizia a fumare?

“Dal punto di vista fisico si crea una vera e propria dipendenza legata alla nicotina, una sostanza alcaloide presente nel tabacco. Una volta inalata viene assorbita nel flusso sanguigno raggiungendo il cervello in pochi secondi aumentando i livelli di dopamina e la produzione di endorfine. ma dopo il rilascio di queste sostanze si crea un effetto ‘deprimente’, contrario al precedente, che spingerà poi il fumatore a cercare nuovamente la sigaretta per tornare alla sensazione iniziale, ed è soprattutto così che s’innesca la dipendenza.”

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Quali sono i vantaggi nello smettere di fumare?

“È incredibile come già dopo soli venti minuti che non si fuma si hanno i primi vantaggi a livello della frequenza cardiaca e della temperatura corporea, dopo otto ore si riduce il rischio d’infarto e migliora l’ossigenazione del sangue, un anno dopo aver smesso di fumare il rischio di malattia cardiaca (infarto) si riduce della metà.I vantaggi dunque sono tantissimi, a vari livelli: respiratorio, cardiovascolare, del sistema nervoso, ma anche a livello della sessualità e della fertilità. Ad esempio alcune ricerche dimostrano come il fumo possa ridurre il numero di spermatozoi vitali, mentre nelle donne si riduce il numero degli ovociti in grado di essere fecondati. Smettendo di fumare aumenta dunque la possibilità di avere una gravidanza.Ma ci sono importanti vantaggi anche dal punto di vista psicologico. Nella mia esperienza, avendo liberato centinaia di fumatori dalla dipendenza, ho potuto costatare come ci sia un miglioramento a livello dell’autostima. Chi smette di fumare rafforza la sua autostima e migliora il suo umore. In effetti la sigaretta, nel tempo, può indurre a uno stato di tipo depressivo, poiché diminuisce l’energia fisica, e anche le paure per le malattie possono indurre a uno stato di tensione e angoscia. liberarsi da tutto ciò vuol dire riprendere in mano la propria vita, cambiando stile di vita.dopo aver smesso di fumare, molti fumatori, non solo stanno meglio fisicamente e psicologicamente, ma spesso iniziano a occuparsi di più di se stessi, è una grande soddisfazione poter costatare tutto ciò.”

Quali sono i metodi per liberarsi dalla dipendenza?

“In ambito farmaceutico esistono trattamenti sostitutivi come cerotti, gomme da masticare e altri prodotti a base di nicotina. Alcuni medici prescrivono antidepressivi, due in particolare sono approvati a questo scopo, farmaci che riducono i sintomi dell’astinenza da nicotina e/o riducono il desiderio della sigaretta.C’è chi utilizza metodi naturali, come l’utilizzo di erbe e prodotti dell’erboristeria, oppure tecniche come l’agopuntura e simili.I centri antifumo poi, come quelli legati all’Associazione per la ricerca sul cancro offrono corsi e consulenze.”

Qual è il suo approccio per liberare i fumatori dalla dipendenza?

“Si tratta di un unico intervento, rivolto a piccoli gruppi di fumatori, della durata di un pomeriggio, attraverso il quale si cerca di confutare le false credenze di chi fuma, fornendo strumenti semplici ed efficaci per liberarsi per sempre dalla dipendenza.Si tratta di un metodo semplice ma che ha ottimi risultati.”

Sorprende un po’ che sia possibile smettere in modo così rapido...

“Il motivo è semplice e provo a spiegarlo: sono stato anch’io un fumatore e ogni volta che provavo a smettere, nonostante la forza di volontà, non riuscivo, al massimo qualche giorno o qualche settimana.Quando poi ricevetti le informazioni di un grande

divulgatore - Allen Carr (che purtroppo ci ha lasciati ormai da diversi anni) -, tutto mi sembrò più chiaro: mi raccontavo cose sul fumo che altro non erano che false credenze.Analizzando più a fondo il problema capii che la dipendenza da tabacco è di natura soprattutto psicologica, iniziai così ad approfondire lo studio sulla dipendenza e sulle motivazioni che costringono il fumatore a un ‘rituale ossessivo’ che lo obbliga a fare ciò che non vorrebbe fare, fumare appunto!Molte di queste ricerche conducono spesso a unico punto: le ‘false credenze’ che ogni fumatore si porta dietro. Se non c’è chiaro il vero motivo per cui rimaniamo dipendenti da qualcosa, sarà difficile liberarsene.”

I fumatori accettano di buon grado di partecipare?

“In genere sì, quando si rendono conto che sono dentro una trappola non vedono l’ora di uscirne fuori. Il training antifumo che propongo non ha nulla di magico. Si tratta di seguire delle semplici indicazioni , di arrivare con un mimino di curiosità nei confronti del seminario e tutto il resto viene da sé.”

Come motivare i fumatori a partecipare al training antifumo?

“Credo che la maggior parte dei fumatori vorrebbe smettere di fumare. L’ostacolo maggiore nel provare a smettere di fumare è la preoccupazione di stare senza la sigaretta, soprattutto nei primi tempi. E’ questa paura che spesso fa perdere un’occasione preziosa al fumatore.Smettere definitivamente di fumare è possibile. Lo hanno già fatto milioni di persone nel mondo. Credo però sia più facile se si è aiutati.I vantaggi dello smettere di fumare sono straordinari, chi ha smesso racconta com’è migliorata la loro vita, del recupero dell’energia vitale. Come ho già detto, tra i vantaggi non c’è solo la salute ma anche il piacere di ritrovare uno stato di benessere psicofisico oggi sempre più ricercato.”

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museo del mutuo soccorso mbavia di Santa Cornelia, 9 | 00060 | Formello (RM)

ApERtO dAL LUNEdì AL vENERdì SOLO SU AppUNtAMENtO CONtAttANdO IL NUMERO +39 331 6893067

Il museo del mutuo soccorso di mba è il "forziere della storia della mutualità italiana".

Al suo interno sono raccolti documenti, medaglie, gagliardetti, vessilli, statuti, regolamenti, cartoline di un pezzo dell'Italia che va dal 1840 fino al periodo fascista. Il museo ripercorre i passi salienti di questi ultimi 150 anni di storia sociale.

tra i reperti più rari, documenti dove risulta socio onorario giuseppe garibaldi, ma anche statuti e regolamenti ante Regio decreto.

È presente all'interno anche il testo integrale, originale del Regio decreto n. 3818 del 15 aprile 1886, stampato dalla regia tipografia, oltre a una bandiera di Mutua emigrata con lo scudo Sabaudo rovesciato in segno di protesta.

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Raro ma vero!ti presento: la sclerodermia

a cura dicristiana ficoneri

per alcuni neanche una patologia rara: sono infatti solo due, piemonte e toscana, le regioni italiane che sulla scia internazionale riconoscono la Sclerodermia come tale, nonostante questa patologia colpisca oggi in Italia circa 20000 persone (1) con 1000 nuovi casi all’anno.

Non rientrando nel Registro delle Malattie Rare i malati godono di un’esenzione per patologia cronica che dà diritto solo ad alcune delle prestazioni diagnostiche e terapeutiche necessarie, ma non possono usufruire della disponibilità e gratuità dei farmaci (classe C) o di dispositivi e sostanze che sarebbero utili per il trattamento sintomatico. perchè il trattamento è solo sintomatico. Non si conosce ancora una cura definitiva. E nonostante l’impegno di una ricerca che non gode neanche dei benefici della defiscalizzazione, le cause di questa patologia sono a tutt’oggi sconosciute. Si sa però che non è ereditaria (anche se si manifesta in famiglie dove sono presenti altre malattie autoimmuni), che le infezioni virali a volte svolgono un ruolo eziologico e che lo stress può agire da detonatore.La Sclerodermia, è una malattia reumatica infiammatoria di tipo autoimmune, che colpisce prevalentemente le donne tra i 30 e i 50 anni. Come suggerisce il termine (dal greco “pelle dura”), riguarda il tessuto connettivo, un tessuto di sostegno praticamente ubiquitario che si riscontra nel derma, nei legamenti, nei nervi, nelle cartilagini, nelle ossa, nell’adipe....L’organismo colpito sviluppa alterazioni a livello vascolare (le arterie di piccolo e medio calibro mostrano un lume piu stretto e un flusso sanguigno diminuito verso organi e tessuti), alterazioni del sistema immunitario (iperattivazione della risposta infiammatoria soprattutto verso proteine del proprio corpo) e fibrotiche (una produzione eccessiva di collagene che induce “fibrosi” cioè un indurimento dei tessuti). Già questo ci fa capire che la malattia potrà interessare organi e tessuti in grado variabile e infatti esistono tre sottotipi principali di Sclerodermia: la Sclerodermia Localizzata, la Sclerodermia Sistemica (o Sclerosi Sistemica) che a sua volta può essere Limitata o diffusa e la Sclerodermia sine scleroderma.La prima coinvolge principalmente la cute, ispessendola e indurendola secondo varie modalità, a volte accompagnandosi ad altri disturbi che raramente possono coinvolgere anche gli organi interni. In linea di massima però le manifestazioni cutanee tendono a regredire col tempo e l’aspettativa di vita non è compromessa.La quarta forma, più difficile da diagnosticare, attacca solo gli organi interni ma non la cute.

La Sclerosi Sistemica invece è una malattia di non sempre facile identificazione, variabile nelle sue manifestazioni individuali, che peggiora la qualità della vita del malato perchè può compromettere cuore, polmoni, reni, apparato gastroenterico, muscoli. Nel sottotipo Limitato possono presentarsi ispessimento cutaneo delle dita delle mani o dei piedi, dita gonfie, accumuli di calcio sottocutaneo, ulcere digitali, alterazione della motilità dell’esofago, fenomeno di Raynaud, positività a determinati anticorpi, teleangectasie (capillari dilatati).

Questi pazienti possono essere predisposti all’instaurarsi nel tempo, di una forma di Cirrosi Biliare e in modo più o meno subdolo, dell’ Ipertensione polmonare.la variante diffusa è anche la più temibile in quanto si manifesta con un ispessimento cutaneo esteso a tutto il corpo, progredisce più o meno rapidamente e può danneggiare gli organi interni, con conseguenze molto gravi quando l’interessamento è cardiaco o renale fino ad un vero e proprio pericolo di vita. In entrambe le varianti possono essere presenti un interessamento dei muscoli e dei tendini, dell’apparato gastroenterico in toto, del sistema nervoso periferico (tunnel carpale, neuropatie), del cavo orale e delle mucose in genere (sindrome sicca).

E’ però importante capire che il decorso della malattia è assolutamente individuale e le terapie per prevenire e trattare le complicanze esistono. per usufruirne occorre però una diagnosi tempestiva. A questo scopo nel 2013 i criteri di classificazione della Sclerosi Sistemica sono stati aggiornati (vedi box) dall’American College of Rheumatology (ACR) e dalla European League against rheumatism (EULAR).

Il sintomo più comune che deve far riflettere è il fenomeno di Raynaud, un vasospasmo alle mani che alle basse temperature può creare insensibilità, dolore e alterata colorazione delle dita, dal bianco al viola.Se questo sintomo si associa agli altri criteri, una videocapillaroscopia può essere effettuata per mostrare le eventuali alterazioni dei capillari, caratteristiche della malattia. La ricerca degli anticorpi specifici potrà indirizzare

Ispessimento cutaneo delle dita di di entrambe le mani prossimale alle MCF (criterio sufficiente)

crIterI acr/eular 2013 per la dIagnosI della sclerosI sIstemIca

9

Ispessimento cutaneo delle dita (consiedrare il punteggio più alto)

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Dita gonfieSclerodattilia delle dita(distale alle MCF, ma prossimale alle IFp)

Lesioni digitali (consiedrare il punteggio più alto)

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Ulcere ischemiche digitaliCicatrici digitali esito di ischemia

teleangectasie 2

Anormalità capillaroscopiche dei capillari del letto ungueale

2

Ipertensione arteriosa polmonare e/o malattia interstiziale polmonare (punteggio massimo 2)

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Ipertensione arteriosa polmonare malattia interstiziale polmonare

Fenomeno di Raynaund 3

Autoanticorpi Ssc-correlati (anticentromero, anti Slc-70, anti RNA polimerasi III) (punteggio massimo 3)

3AnticentromeroAnti Slc-70Anti RNA polimerasi III

Il punteggio totale è determinato dalla somma del massimo punteggio in ogni categoria.pazienti con un punteggio totale > 9 sono classificati con Sclerosi Sistemica definita

da Van Der Hoogen F et al, Ann Rheum Dis 2013 (Nov); 72:1747-55

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verso il sottotipo Limitato o diffuso e qui comincia il vero e proprio percorso del malato.Le principali Associazioni italiane di pazienti affetti da Sclerodermia (Lega Italiana Sclerosi sistemica, GILS, AILS, ASSMAF, AS.MA.RA.. ) svolgono un ruolo insostituibile per il loro impegno nel richiederne il riconoscimento come malatti rara e nel campo della diffusione delle conoscenze relative.Un’indagine promossa dalle associazioni AILS e GILS nel 2014 (1) ha riportato la difficoltà di molti pazienti a capire chi dovesse essere lo specialista di riferimento (dermatologo, reumatologo, immunologo?) e ad ottenere un tempestivo e corretto inquadramento.Nomadismo diagnostico l’hanno ribattezzato. patologia relativamente nuova (in realtà si conosce dalla fine del 1700), sovrapposizione con altri quadri diagnostici, manifestazioni soggettive: questi elementi non sono certo d’aiuto per una diagnosi rapida e i blog, a onor del vero non solo italiani, sono pieni delle rimostranze di pazienti misconosciuti che si sentono profondamente soli.Sempre la stessa indagine ha messo in luce che le informazioni date ai pazienti fin dalle prime visite non sono sufficientemente esaustive. L’informazione è parcellizzata e somministrata col contagocce, a distanza di mesi, magari quando va bene con molta umanità. Come dire: lo spauracchio di Internet aleggia sui professionisti della Sanità ma poi sono in pochi a raccontarti la malattia e non rimane che la tastiera.per fortuna occhi e strutture esperte esistono. Sui siti delle associazioni (2 ) sono riportati gli indirizzi dei centri clinici di diagnosi e cura distribuiti lungo la penisola cui è possibile rivolgersi.

Quando una persona inizia il suo percorso di Sclerodermico reagisce ovviamente secondo il suo carattere, con più o meno forza di fronte al prospettarsi di ...una valanga di guai. porta con sè il peso di non essere totalmente riconosciuto,

la sua paura, la sua stanchezza fisica intermittente, la sua sensazione di star perdendo progressivamente terreno ma anche la sua voglia di reagire. Alcuni quadri del pittore svizzero paul Klee affetto da questa malattia (il giorno della sua morte si celebra la Giornata Mondiale della Sclerodermia) esemplificano bene una serie di questi stati d’animo.

La famiglia del malato di Sclerodermia può non essere preparata di fronte ad una imminente invalidità, i suoi amici possono classificarlo come ipocondriaco, sul posto di lavoro non sempre capiranno come una persona che va in ufficio regolarmente truccata e pettinata abbia iniziato a

perdere colpi. Lei stessa non capisce perchè il day hospital, le medicine o alcune visite specialistiche in altre regioni siano in esenzione e nella sua no . In certi periodi si sottoporrà ad un fuoco di fila di visite di tutti i tipi, spesso pagando di tasca sua: la malattia è sistemica e democratica, dal dentista al chirurgo vascolare non privilegia nessuno. E nei casi più gravi oltre alle terapie farmacologiche si affaccerà l’esigenza di una terapia riabilitativa

o particolari presidi come un girello o una sedia a rotelle, o l’ossigeno terapia o di un’assistenza infermieristica domiciliare dopo l’ intervento per le ulcere digitali. Magari sarebbero necessarie anche terapie di sostegno psicologico per sé o per i familiari, ma la salute della psiche si sa è un livello di lusso che spesso non ci consentiamo. Una cosa è certa: il peso di questa come altre malattie simili, va sostenuto in tanti; la scelta di medici di fiducia e competenti, l’appoggio di altri malati attraverso le associazioni dedicate distribuite su tutto il territorio italiano, la circolazione delle informazioni corrette e la sensibilizzazione delle istituzioni sono il presupposto essenziale per concretizzare il diritto alla cura contro una patologia non meno vera che rara!

Bibliografia:1)Sclerodermia: 1 paziente su 2 soffre di ulcere digitali. da oggi c’è una speranza in più - Autore: Redazione OMAR 17 Marzo 2014 www.osservatoriomalattie rare.it 2) Lega Italiana Sclerosi Sistemica :http://sclerosistemica.info/ - Associazione Italiana Lotta alla Sclerodermia (AILS) :www.ails.it - Gruppo italiano per la lotta alla Sclerodermia (GILS): www.sclerodermia.net - Associazione Malattia Rara Sclerodermia ed altre malattie rare Elisabetta Giuffrè (AS.MA.RA):www.asmaraonlus.org - Associazione per lo Studio della Sclerosi Sistemica e delle Malattie Fibrosanti (ASSMAF):http://www.assmaf-onlus.org

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a cura di alessia elem

È il secondo tumore del sangue maggiormente diffuso dopo il linfoma di non-Hodgkin, colpisce le plasmacellule localizzate nel midollo osseo, insorge maggiormente dopo i 65 anni di età (anche se non si conoscono le cause si è assistito negli ultimi anni ad un aumento dei casi correlato all’avanzare dell’età e solo l’1% delle persone al di sotto dei 40 anni) e stando ai dati, in Italia, in media, vengono diagnosticati ogni anno 9,5 nuovi casi ogni 100.000 uomini e 8,1 nuovi casi ogni 100.000 donne. È il Mieloma Multiplo.

Questa neoplasia rappresenta un’alterazione delle plasmacellule, cellule molto importanti del sistema immunitario perché il loro ruolo è quello di generare e rilasciare anticorpi per combattere le infezioni, ma in alcuni casi la loro crescita incontrollata può dare origine al tumore.

Nonostante alcuni pazienti con mieloma multiplo non presentino alcun sintomo, ci sono dei segnali che indicano la presenza della malattia quali: dolori localizzati al livello del cranio, della schiena e delle anche. In generale però i segnali che caratterizzano il mieloma multiplo sono aspecifici e possono essere “confusi” con altre patologie non consentendo così di effettuare la diagnosi precoce. Ad esempio, una maggiore frequenza di fratture ossee causate proprio all’interferenza delle immunoglobuline difettose con la sintesi di osteoclasti, indispensabile per mantenere integre le ossa, può essere un altro campanello di allarme per diagnosticare il tumore, come anche l’astenia e debolezza, causate da una scarsa produzione di globuli rossi nel midollo osseo, ecchimosi e sanguinamenti,

dovuti alla minore produzione di piastrine nel midollo colpito dal tumore (trompocitopenia), l’insufficienza renale e neuropatie, associate ad alti livelli di calcio nel sangue per la distruzione delle cellule ossee, con conseguente manifestazione di debolezza e confusione mentale.

Una prima diagnosi che può far insorgere il dubbio che un paziente è affetto dal tumore è l’elettroforesi delle proteine sieriche, cioè un’analisi del sangue attraverso la quale è possibile individuare gli elevati livelli di immunoglobulina nel sangue, ma per una completa e sicura diagnosi sono indispensabili anche altri esami del sangue quali il dosaggio di paraproteina, emoglobina, piastrine, globuli bianchi, albumina, calcio, acido urico, ecc), l’esame delle urine ed in ultimo, ma non per ordine di importanza, degli esami radiologici (Rx, RMN, tAC, pEt).Successivamente si procede con la biopsia del midollo osseo che è considerato un esame fondamentale per diagnosticare la malattia e consiste nel prelievo di un campione di osso tramite una siringa (aspirato midollare).Una volta stabilita la presenza della neoplasia si procede con la chemioterapia che negli ultimi anni è stata confermata come terapia efficace contribuendo così a prolungare la sopravvivenza media. Anche l’introduzione di alcuni farmaci non chemioterapici, ma altamente efficaci, ha migliorato consistentemente le aspettative e qualità di vita dei pazienti con questa malattia, la cui sopravvivenza media è oggi compresa in un range variabile da 7 anni ad oltre 10 anni dopo la diagnosi. Inoltre, la scoperta della presenza nel midollo osseo di cellule staminali che possono dare origine a un nuovo

Al via la nuova ricerca finanziata dall’AIRC per combattere il mieloma multiplo

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midollo ha contributo alla cura del tumore tant’è che per poter trattare i pazienti con alte dosi di chemioterapia, proprio per eliminare le cellule tumorali, è necessario poter ricostituire il sistema linfoide del paziente. Questo tipo di operazione può essere effettuato tramite il trapianto di cellule staminali del sistema linfoide infuse nel paziente 24 ore dopo il trattamento chemioterapico: si procede con il prelievo delle cellule staminali o dal sangue del paziente stesso o dal midollo osseo di un donatore esterno e utilizzate per un vero e proprio trapianto nella persona malata: nel primo caso si parla di trapianto autologo (o autotrapianto), mentre nel secondo caso di trapianto allogenico (o allotrapianto).

Non esistono fattori di rischio riconosciuti come responsabili dell’insorgere della malattia motivo per il quale non è possibile attuare delle azioni di prevenzione, è comunque consigliabile avere sotto controllo il peso corporeo ed evitare l’esposizione a sostanze cancerogene che potrebbero aumentare il rischio.

Il mieloma multiplo risulta essere una malattia molto aggressiva perché è caratterizzata da numerose alterazioni genetiche che mutano nel tempo e resistente anche alle più efficaci e avanzate terapie rendendo molto difficile per il medico colpire le cellule tumorali. La malattia presenta così un decorso caratterizzato da fasi di remissione alle quali si alternano fasi di progressione, fino ad arrivare ad una fase terminale di refrattarietà a qualunque terapia.

Questo fenomeno ha, fino adesso, ostacolato il raggiungimento della guarigione del mieloma multiplo e per cercare la soluzione al problema è partito un progetto di ricerca guidato dal professor michele cavo, direttore dell’Unità operativa di Ematologia del Policlinico Sant’Orsola Malpighi di Bologna:“L’obiettivo del progetto di ricerca– ha detto il professor Cavo – è di studiare l’evoluzione clonale del mieloma multiplo in un contesto clinico controllato: questo ci consentirà di capire in quale modo e con quale sequenza i nuovi farmaci possano essere utilizzati per colpire selettivamente particolari cloni di cellule neoplastiche con specifiche alterazioni genomiche – e quindi di personalizzare la terapia – ed al contempo evitare la selezione di altri cloni ad essi resistenti”.

Il progetto ha una durata triennale ed è stato reso possibile grazie ad un “investigator grant” finanziato dall’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC) che ogni anno seleziona e supporta i progetti scientificamente più qualificati.Che cos’è l’Investigator Grant? Abbiamo contattato l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC) la quale, secondo quanto riportato anche sul proprio sito internet, da un lato informa la collettività sui corretti stili di vita e le novità diagnostiche e terapeutiche in campo oncologico e dall’altro sostiene i progressi della ricerca grazie a dei finanziamenti destinati a progetti come per questo avviato dal policlinico Sant’Orsola Malpighi di Bologna. Uno degli obiettivi principali dell’Associazione è quello di far crescere una nuova generazione di scienziati che si dedicano alla ricerca oncologica nel nostro paese, finanziando loro un percorso che prevede esperienze formative presso grandi istituti di ricerca, prima in Italia e poi all’estero, per confrontarsi con la migliore ricerca sul cancro nel mondo.

La vera forza degli investimenti è poi quella di creare le condizioni in Italia per incoraggiarne il rientro, con bandi studiati ad hoc (Borse di studio Marie Curie e Start Up), perché mettano a frutto il bagaglio di conoscenze acquisite. Gli scienziati di maggior valore sono poi sostenuti attraverso programmi di respiro pluriennale (Investigator Grant e programmi speciali), che offrono loro un sostegno sicuro e costante, supportando il lungo procedere che porta ai grandi risultati scientifici. Nello specifico, l’Investigator Grant è un insieme di progetti guidati da ricercatori affermati e selezionati attraverso il peer review per rilevanzA, l’innovatività, fattibilità nei tre anni e potenziale impatto positivo sui pazienti.L’importanza del progresso della ricerca è fondamentale per garantire e promuovere sempre di più la salute del cittadino.

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Innovazione, dinamismo e Qualità: questi sono gli aggettivi che rappresentano al meglio e in sintesi l’attività di Mutua Basis Assistance, la prima Società di Mutuo Soccorso Italiana per numero di associati. Nel panorama della Sanità Integrativa, MBA si colloca come un valido strumento di integrazione alle mancanze del Sistema Sanitario Nazionale al fine di migliorare la qualità della vita degli associati.E’ da sempre impegnata a garantire un corretto e veloce accesso alle informazioni ed alla diagnosi precoce e si è sempre distinta per l’innovazione dei sussidi creati per rispondere alle esigenze della collettività.“La salute è il primo dovere della vita” concetto molto caro a MBA che fa della prevenzione uno dei pilastri fondamentali sul quale si basa il suo operato.

Ma non solo, Mutua Basis Assistance è anche sensibile e attenta a iniziative per il sociale: “aiuto e sostengo” per le fasce sociali più deboli sono i suoi valori indissolubili. In linea con questi valori, insieme a “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” e Banca Etica, è infatti, partner, grazie alla donazione di 30 mila euro, dell’iniziativa per la ristrutturazione nella zona di Formello, Comune a Nord di Roma, di un immobile sottratto alle mafie e assegnato alle cooperativa

“Sinergie” aderente a Legacoop Lazio e destinato al riutilizzo sociale.

La ex villa Sandra, oggi ribattezzata “Casa Artù”, con tutti i confort tipici di un immobile lussuoso, si compone di 29 vani, e si trova nella prestigiosa località Castel de Ceveri, e sarà gestita dalla Cooperativa sociale “Sinergie” per il r i u t i l i z z o sociale.

La cooperativa Sinergie, sta lavorando per ospitare all’interno della struttura 8 minori in difficoltà seguiti da educatori professionali e operatori socio-sanitari. nel progetto è prevista anche un’iniziativa di agricoltura sociale, denominata “l’orto di Artù” cioè l’orto della cucina della casa famiglia che verrà realizzato grazie all’inserimento di pazienti psichiatrici dell’Asl locale. la villa, è stata sottratta alla ‘ndrangheta calabrese nel corso del maxisequestro da 20 milioni di euro che coinvolse anche lo storico caffè chigi di roma e alcuni beni nei quartieri romani coppedé e parioli ed è stata affidata alla Cooperativa Sinergie, ancora

prima dell’ultima condanna in Cassazione, grazie alla buona prassi di questo progetto di riutilizzo sociale avvenuto, per la prima volta in Italia, durante la fase di sequestro.

casa artù: mba contribuisce alla ristrutturazione di una villa per il riutilizzo sociale

a cura di nicoletta mele

CARDEACASSA MUTUA

La forza di un sistema mutualistico è determinata dalla consapevolezza che la contribuzione di ogni singolo Socio produrrà un vantaggio comune a tutti, senza arricchire soggetti terzi che si limitano a calcolare il rischio e, di fatto, a scommettere sulla nostra salute, peraltro a fine di lucro.

Una mUtUa che tUtela, Una mUtUa che previene,Una mUtUa che Unisce!

www.cassamutuacardea.org [email protected]

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E’ stato, inoltre, ratificato un Protocollo d’intesa firmato dal tribunale di Roma, dalla Regione, dal Comune di Roma, dall’associazione Libera, dalle cooperative e da varie associazioni di categoria e di rappresentanza.

A luglio del 2013 l’Amministrazione giudiziaria del bene per conto del tribunale ha assegnato la villa alla Cooperativa Sinergie la quale ha provveduto, in collaborazione con l’Associazione Libera, ad una prima ristrutturazione avvalendosi dell’aiuto di un campo di lavoro. All’iniziativa hanno partecipato ragazzi tra i 18 e i 20 anni che in una settimana hanno svolto attività lavorative al mattino (soprattuto pulizie esterne perché per la zona interna deteriorata da infiltrazioni c’è stata la necessità di interventi da parte di professionisti nel settore) e formazione al pomeriggio grazie a degli incontri tenuti da Legacoop Lazio, dalla Guardia Forestale, da Banca Etica e da Libera.

Abbiamo contattato per Health Online il presidente della cooperativa Sinergie, Marco Carducci, entusiasta dei risultati raggiunti.

“Per noi è un progetto importante perché ci permette di realizzare la prima casa famiglia del territorio e anche per il fatto che siamo la prima cooperativa in Italia ad avere avuto il riutilizzo di un bene confiscato alle mafie, durante la fase di sequestro, senza aspettare, quindi, i 6 anni previsti per l’iter giudiziario tradizionale. In sostanza, ci siamo ritrovati ad essere attori, insieme a Mutua Basis Assistance e Banca Etica di un caso unico che ha dato l’esempio di un veloce iter burocratico ”.

La legge n.109/96 prevede infatti il riutilizzo sociale per i beni sottratti alle mafie dopo la fine del processo.

“L’ultima condanna in Cassazione è arrivata lo scorso anno - ha terminato Carducci - quando ci sarà l’assegnazione dell’immobile al Comune di Formello vedremo come proseguire i lavori di manutenzione e l’avvio della casa famiglia. Uno dei problemi principali è quello di reperire i fondi per la ristrutturazione ma grazie al contributo di Mutua Basis Assistance abbiamo potuto ristrutturare il pavimento di

un terrazzo di 100 metri quadrati”.Un sostegno quello di MBA che ha contribuito a realizzare un progetto, un sogno, per persone e bambini che presto avranno una casa visto che il Comune di Formello i primi di luglio di quest’anno ha ottenuto, dall’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, l’assegnazione definitiva di Villa Sandra.

fonte Repubblica.it

fonte Repubblica.it

fonte Cinquequotidiano.it

fonte Cinquequotidiano.it

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a cura di alessandro lorussocoaching

& benessere

Può il Coaching influire sul Benessere delle persone o è solo una pratica tesa al mero sviluppo della performance in campo manageriale/business o sportivo?Il Coaching (o allenamento mentale) è una pratica che allena a trasformare il potenziale insito in ogni individuo e team in una concreta performance eccellente.

Sono varie le leve attraverso le quali si può raggiungere questo risultato.Nel coaching “Transazionale” il Coach allena il Coachee ad una più accurata lettura del contesto, ad una accresciuta capacità di capire ed influenzare positivamente i propri interlocutori, a rimuovere vecchie abitudini e convinzioni limitanti che mentre nel passato personale hanno avuto una loro utilità, nel presente agiscono come un freno a mano tirato, limitando il Coachee nel raggiungimento dei suoi obiettivi. Si può dire, quindi che, nel Coaching “transazionale” l’effetto dell’allenamento di Coaching porti ad una accresciuta soddisfazione per i migliori risultati personali, lavorativi, sportivi, ecc conseguiti e ad una forte riduzione dello stress dovuto a letture errate del proprio contesto operativo, migliore comprensione e capacità di influenzare i propri interlocutori, minori problemi generati

non da fatti oggettivi esogeni ma dal proprio modo di vedere e dare un personale significato ai fatti stessi.Noi, infatti, non abbiamo praticamente mai un controllo totale sui fatti che ci accadono ma abbiamo, altresì la possibilità (ed il dovere verso noi stessi e gli altri) di controllare ed efficientare al 100% le nostre reazioni ai fatti che ci accadono, solo che il più delle volte distratti dallo sterile tentativo di controllare i fatti non alleniamo la nostra capacità di controllare ed efficientare nella maniera ottimale e positiva le nostre reazioni ai fatti stessi ed invece di generare reazioni positive e costruttive generiamo reazioni inefficaci, limitanti e distruttive che assumono la forma, talvolta, di veri e propri autosabotaggi.Come recita un vecchio detto indiano:“Dammi la pazienza di accettare quello che non posso cambiare, il coraggio di cambiare quello che posso cambiare e la saggezza di distinguere tra i due.”

Nel Coaching “Trasformazionale”, invece, quella che viene allenata è la nostra capacità di vedere le cose con occhi nuovi, di diventare una persona più saggia, più allineata con i propri valori matrice, più in connessione con la sua natura profonda, liberandosi delle sovrastrutture riduttive auto o etero imposte.

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L’effetto del Coaching, in questo caso, è quello di trasformare il bruco in farfalla: alla fine del percorso di coaching saremo una persona diversa, migliore, più vera, più felice e più performante.La felicità/gioia deriva, infatti, dall’aver compreso la propria matrice valoriale profonda e dal vivere una vita che sia in linea con essa. pablo picasso usava dire: “Il senso della vita è quello di trovare il vostro dono, lo scopo della vita è quello di donarlo al Mondo”.

Può questo influire sul benessere del Coachee (e del Coach)? Eccome se può!Il prof A.Maslow ci ha insegnato che i bisogni umani sono organizzati in scala gerarchica tra loro: è necessario soddisfare i bisogni primari fisiologici e di sicurezza, per poter poi soddisfare i bisogni relazionali di appartenenza e stima ed, infine i bisogni di autorealizzazione (raggiungimento del proprio pieno potenziale).

Fino a qualche decennio fa poteva appagare accontentarsi di un lavoro sicuro (esistevano ancora) e poi magari cercare di realizzare le proprie attitudini ed i propri talenti negli hobby, al di fuori del lavoro. Oggi questa strategia non paga più, il mondo è divenuto troppo veloce, troppo complesso, troppo globale, troppo imprevedibile.Oggi, per navigare con successo questa magmatica e sempre più complessa modernità liquida (cft Baumann), l’unica bussola che abbiamo a disposizione, come manager, imprenditori, sportivi, genitori, ecc è proprio lo scoprire ed allinearsi alla propria matrice valoriale per andare alla ricerca della nostra “isola del tesoro” di autorealizzazione personale e di gruppo.C.Castaneda ci esorta a chiederci “Questa strada che percorri ha un cuore per te”? In altre parole, ogni strada, ogni traiettoria esistenziale che scegliamo (o che non scegliendo ci facciamo capitare addosso) se ci permette di vivere e praticare i nostri valori/talenti è un passo verso la nostra autorealizzazione, se non ci permette di farlo è un passo che

ci allontana dalla nostra autorealizzazione.l’autorealizzazione produce gioia e la gioia benessere inteso come vivere una vita che senti “tua” che non cambieresti con nessun altra e che ti permette di vivere i tuoi valori ed i tuoi talenti.

In altre parole perché sprecare i propri giorni a vivere una vita di serie B (ho i soldi ma non vivo i miei valori) o di serie

C (non vivo i miei valori ed i miei talenti e non ho neanche i soldi), quando con l’aiuto del mio coraggio, della mia saggezza e l’allenamento del mio Coach che li stimola entrambi posso andare verso una vita di serie A (vivo i miei valori, i miei talenti e ne sono ripagato spiritualmente e materialmente).Accontentarsi di una vita di serie C è autolesionismo=malessere, di serie B è mancanza di pensiero laterale=stress,

puntare ad una vita di serie A è saggezza=gioia=benessere.E’ difficile, certo, ma richiede solo il coraggio di mettersi in discussione ed è molto più saggio che sprecare i propri preziosi ed irripetibili giorni nel vano conseguimento di obiettivi e valori non veramente “tuoi” e che, inesorabilmente ti procureranno malessere invece che benessere.

In evIdenza

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Chi è

I 3 pilastri della sanità

Struttura e servizi

Winsalute nasce dalla volontà di avviare un Service Provider indipendente sul mercato dell’assistenza sanitaria integrativa, che potesse offrire i propri servizi nei rami malattia e infortuni a tutti i clienti del Gruppo e a terzi nell’attività di gestione di tutti gli adempimenti amministrativi e liquidativi.

Attualmente si attesta come un punto di riferimento nel panorama dei Servizi di Assistenza volti al settore della Sanità Integrativa, gestisce oltre 280.000 sinistri annui garantendo 1.440.000 assistenze annue.

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a cura di nicoletta mele sanità pubblica, integrativa e

digitale per favorire la tutela della salute dei cittadini

Il nostro paese è considerato tra i più longevi d’europa grazie anche ai progressi della scienza e della tecnologia che hanno come obiettivo principale quello di coniugare longevità e buona salute. Secondo le stime del 2011, la vita media in Italia è pari a 79,4 anni per gli uomini e a 84,5 per le donne, con valori leggermente più bassi nel Mezzogiorno (rispettivamente 78,8 e 83,9 anni). di pari passo sono aumentati anche i bisogni dei cittadini, con il settore sanitario che occupa uno dei primi posti della classifica.

Il Sistema Sanitario Nazionale, però, non riesce più a garantire prestazioni e servizi, questo ha determinato una maggiore tendenza verso il settore privato. Quali sono le cause? I tagli dei posti letto, le lunghe liste d’attesa, l’aumento dei ticket e quindi, per compensare la riduzione dell’offerta pubblica, si sta assistendo ad un progressivo aumento della spesa privata.

Se si prende in esame il periodo che va dal 2000 al 2013, emerge che c’è stata una riduzione dei posti letto negli ospedali pari al 24% (circa 71.233) e se ne prevedono altri, circa 3.000 nei prossimi anni.

Questa situazione ha causato la chiusura, negli ultimi 10 anni di strutture pubbliche (1 su 4) e un aumento di quelle private che sono passate da una percentuale del 41% al 47%. La tendenza di rivolgersi al privato è dovuta anche all’annoso problema delle lunghe liste di attesa nel pubblico che, secondo l’indagine Censis, è arrivata a quota 33 miliardi.Nello specifico: i cittadini pagano con le proprie finanze circa il 57% delle visite specialistiche (per intero il 92% delle visite odontoiatriche, il 64,5% quelle ostetrico-ginecologiche e il 57,1% dietologiche) quasi il 21% degli accertamenti diagnostici e il 5% dei ricoveri. A questo si aggiunge una riduzione dell’assistenza sul territorio a causa del blocco del turnover del personale sanitario, ormai attivo dal 2009, che ha frenato il ricambio generazionale. L’unico settore in crescita, dal 2001 al 2012 è stata l’assistenza domiciliare che è passata da 270 mila assistiti a 633mila.

Il Ministero della Salute al fine di potenziare il sistema di cure primarie senza doversi rivolgere agli ospedali, ha realizzato sul territorio nazionale delle strutture chiamate Case della Salute che hanno, tra gli obiettivi principali,

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quello di garantire la continuità assistenziale e terapeutica h24, 7 giorni su 7 e assicurare un punto unico di accesso dei cittadini alla rete dei servizi e la presa in carico della domanda.Ad oggi però, risultano essere poche, in totale 123 strutture (quasi la metà in toscana) e non riescono a coprire le esigenze di tutto il paese in maniera uniforme.

Quali sono le conseguenze per i cittadini che sono i fruitori finali dei servizi?Come già detto, il cittadino paga di tasca propria la maggior parte delle visite specialistiche, esami, pronto soccorso e l’acquisto dei farmaci (nel 2014 la spesa è arrivata a quota 3 miliardi di euro). proprio per quest’ultima voce, il ticket sui farmaci, secondo la Corte dei Conti, nel 2008 valeva 650 mln di euro e nel 2014 è più che raddoppiato raggiungendo 1,5 mld. La sanità sta virando verso la privatizzazione? dai dati

sembrerebbe di sì anche se, nonostante le difficoltà, ci sono strutture ospedaliere pubbliche di eccellenza di livello mondiale. La domanda è: come agire? Quali potrebbero essere le misure da mettere in campo per salvaguardare la salute dei cittadini e garantire le prestazioni e servizi con costi accessibili a tutti? Sta crescendo sempre più la necessità di creare accanto al sistema sanitario pubblico, che comunque va salvaguardato, un sistema che sia in grado di migliorarlo sotto il profilo dell’efficacia e dell’efficienza attraverso una sinergia tra pubblico e il privato. Una collaborazione tra sanità pubblica e sanità integrativa, potrebbe essere oggi, nelle condizioni in cui verte il settore sanitario, una soluzione per favorire al meglio la tutela della salute dei cittadini. Questo perché il rischio maggiore potrebbe essere quello che, per preservare a tutti i costi il servizio sanitario pubblico, si andrebbe a creare nel tempo, una realtà che vedrebbe una sanità divisa per classi sociali.

da non sottovalutare e dimenticare poi l’importante ruolo della tecnologia che ha coinvolto anche

il settore sanitario con la nascita della telemedicina e dei prodotti e-health. la telemedicina sta diventando parte integrante della nuova dimensione di sanità e possiede tutte le caratteristiche e presupposti per svilupparsi, in quanto si possono realizzare modelli di assistenza e cura innovativi grazie ai quali è possibile interagire con i pazienti direttamente da casa.

Ad oggi, però la telemedicina non riesce a decollare perché ci sono dei vincoli dettati da una realtà ancora troppo “tradizionale”. Anche in questo caso la sinergia tra Sanità pubblica e quella integrativa potrebbe rappresentare la chiave di volta per arrivare, finalmente, a un concetto di salute più ampio che associa l’assenza di malattie allo stato di benessere

e di stili di vita dell’individuo e della sua famiglia. E non solo. In un contesto di questo tipo un ruolo fondamentale lo assume la sanità digitale che va ad

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incontrarsi con la crescita del numero di servizi di welfare aziendale, ovvero l’insieme di benefits e servizi forniti dall’azienda ai propri dipendenti al fine di migliorarne la vita privata e lavorativa e tra questi, uno dei più gettonati, con una percentuale pari al 46%, è rappresentato dalle coperture sanitarie integrative che risultano essere un valido aiuto al portafoglio della famiglia.

A conferma che le Mutue e i Fondi sanitari possono rappresentare il secondo pilastro della sanità italiana è una recente indagine realizzata dal Campus Bio-Medico di Roma secondo la quale al 2014, sono 7 milioni gli italiani iscritti a una Cassa o a un Fondo integrativo (già nel 2007 secondo un’indagine del Censis, aveva preso in esame il periodo 1999- 2007 è emerso un aumento del +2,3 % del numero degli iscritti a fondi sanitari).

Sul territorio nazionale sono operanti 290 fondi integrativi

che raccolgono contributi per più di 2 miliardi ed erogano prestazioni per un valore quasi analogo, pari circa all’8% della spesa sostenuta privatamente dagli assistiti, godendo della stessa tecnologia, ovvero apparecchiature mediche

d’avanguardia e qualità della struttura.

In una realtà come questa, le maggiori potenzialità di crescita riguardano proprio i sussidi sanitari e la telemedicina, con tecnologiche all’avanguardia che possono sostituire una buona parte dei servizi degli ospedali con una riduzione dei costi.

Negli anni, la Sanità integrativa è riuscita a imporsi e a costruirsi un’importante posizione nel

rapporto tra cittadini e servizi sanitari con il fine di proteggere e sviluppare la promozione della salute.Insomma, il Sistema Sanitario Nazionale ha speranza di uscire dal tunnel solo se si riuscisse a raggiungere una sinergia tra la sanità pubblica, integrativa e digitale.

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Con ricorso al t.A.R. Lazio, la Società Generale di Mutuo Soccorso Basis Assistance aveva impugnato il provvedimento con il quale era stata esclusa dalla procedura di gara per l’aggiudicazione del servizio di assistenza sanitaria integrativa per il personale dell’Agenzia del demanio per mancanza del requisito economico – finanziario richiesto, consistente nell’ “aver raccolto, nel triennio 2010-2013 premi nel ramo assicurativo malattia, per un importo non inferiore complessivamente ad € 1.500.000,00”.

MBA denunciava la violazione del principio di buon andamento della p.A., della disciplina di gara, del favor partecipations, l’eccesso di potere e la violazione del principio di proporzionalità, insomma di tutti quei canoni che avrebbero dovuto ispirare l’operato della Stazione Appaltante. Non a caso, la disciplina di gara, diversamente dal provvedimento di esclusione, avrebbe consentito agli Enti assistenziali di partecipare autonomamente.

Il requisito della raccolta premi non inferiore ad € 1.500.000,00 sarebbe stato riferibile esclusivamente alle Compagnie di Assicurazione e/o si sarebbe dovuto interpretare in senso “atecnico”, riferibile anche ai “contributi”, rivolto ad accertare, compatibilmente con la natura giuridica dell’offerente, se quest’ultimo avesse raccolto somme superiori a quelle indicate nel bando, nel ramo afferente il servizio oggetto di gara. Le disposizioni integranti la lex di gara, mentre imponevano alle Compagnie assicurative di partecipare in A.t.I. o avvalendosi degli Enti assistenziali, non obbligavano quest’ultimi a una partecipazione congiunta con una Società di Assicurazioni. proprio per questo MBA sosteneva che, a fronte di clausole non univoche del bando, si sarebbe dovuto propendere per l’interpretazione che avrebbe potuto assicurare la massima partecipazione alla selezione.

La terza sezione del t.A.R. Lazio – Roma, disattendendo irragionevolmente tutte le aspettative, con la sentenza n. 6244/2014 ha rigettato il ricorso di MBA rilevando che la lex specialis, nella parte in cui richiedeva i requisiti economico – finanziari, induceva gli aspiranti concorrenti a ritenere necessaria la contemporanea presenza, nel soggetto partecipante, sia degli Enti assistenziali che delle Compagnie di Assicurazione, tanto vero che l’espressione “raccolta premi” non poteva non riferirsi, inequivocabilmente, all’attività propria delle Compagnie di assicurazione.

Ma mba non si è rassegnata e appellandosi al consiglio di stato ha dedotto, con dovizia di argomenti, l’ingiustizia della sentenza del t.a.r.E così, il Collegio giudicante di palazzo Spada, muovendo dal presupposto secondo cui l’art. 7 del disciplinare di

a cura di andrea micacchiI giudici di palazzo Spada

legittimano l’antesignana mba

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gara stabiliva che la partecipazione era consentita non solo agli Enti assistenziali, quali soggetti che avrebbero dovuto eseguire le prestazioni contrattuali, ma anche alle Compagnie di Assicurazione, con la condizione che si fossero avvalse di un Ente assistenziale per tutta la durata del contratto, ha, con sagacia, osservato che il requisito economico – finanziario di “aver raccolto premi nel ramo assicurativo malattia” se si fosse dovuto intendere in senso letterale (escludendo ogni altra forma di fatturato conseguito nel settore oggetto di gara), allora si sarebbe dovuto esprimere nel bando con la stessa chiarezza con cui era stata prescritta alle Compagnie di Assicurazione la condizione di partecipazione in associazione (o con avvalimento) di un Ente assistenziale.

pertanto, la lex specialis, letta nel significato seguito dall’amministrazione, era manifestamente illogica, alla luce del fatto che l’art. 7 del disciplinare aveva un unico significato semantico: mentre le Compagnie assicurative potevano partecipare solo se raggruppate o avvalendosi degli Enti assistenziali, non diceva altrettanto chiaramente che questi ultimi avrebbero potuto partecipare solo se raggruppati o avvalendosi di Compagnie assicurative, in coerenza, d’altra parte, con l’oggetto dell’appalto. Se è vero, poi, che lo scopo dei requisiti di gara dovrebbe essere quello di assicurare la Stazione Appaltante sulla

capacità imprenditoriale di gestire un servizio di pari entità a quello che si intende appaltare, a fortiori “appare illogica una disposizione del bando (come pure un’interpretazione sistematica della lex di gara) che porti all’esclusione della società appellante (n.d.r. MBA), ente mutualistico assistenziale che possiede senza dubbio la capacità tecnica in relazione al servizio oggetto di affidamento e che la propria idoneità finanziaria ha dimostrato producendo la documentazione afferente allo svolgimento di servizi

analoghi per un congruo importo.”

Nondimeno, il collegio giudicante ha statuito che la capacità di erogare i sussidi richiesti si rinviene anche in capo alle società di mutuo soccorso che raccolgono “contributi”, anziché “premi”, risultando, pertanto, così altrettanto dotate di capitali, e per giunta potendo

usufruire di agevolazioni fiscali non estese alle Compagnie assicurative.

Con la sentenza n. 1898 del 14 aprile 2015, la quarta sezione del Consiglio di Stato ha così riformato la scellerata pronuncia del t.A.R. e ha statuito la legittimità della partecipazione autonoma delle S.M.S., senza vincoli di sorta con le Compagnie di Assicurazione, alle procedure di gara bandite dalla p.A. per le prestazioni assistenziali di sanità integrativa.

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Expo Milano: progetto assistenza ospita coopsalute

a cura difabio vitale

L’11 luglio 2015 presso Cascina triulza in Expo Milano si è svolto il meeting nazionale di Progetto Assistenza.

progetto assistenza è la rete in franchising di agenzie, specializzata nei servizi alla persona, che fornisce risposte qualificate, in tutto il territorio nazionale, a favore di anziani, disabili e, in generale, persone con problematiche legate alla salute.

tra gli ospiti del meeting era presente anche Coopsalute che, per voce del presidente Marcocci, ha illustrato l’attività della propria Centrale Salute in forma cooperativa, descrivendo le articolazioni della sanità integrativa a domicilio.

A seguito del meeting abbiamo avuto il piacere di intervistare Marco Marcocci che ci ha fornito un’ulteriore approfondimento sul mondo di Coopsalute.

dott. Marcocci, il meeting ha sollevato diverse problematiche relative al servizio di assistenza pubblico, una realtà che ormai ci riguarda in prima persona. dal suo intervento è emersa la volontà di far fronte a queste problematiche grazie all’offerta innovativa di Coopsalute, in che modo?

“Il meeting è stato, per noi, un’importante occasione di confronto, una cornice di grande valore che ha rafforzato ancora una volta la convinzione che Coopsalute stia andando nella direzione giusta: l’aumentato divario tra le risorse disponibili e la crescita della richiesta di prestazioni e trattamenti da parte dei cittadini, ha ridimensionato la capacità del servizio pubblico di rispondere alle reali attese di benessere e salute sociale e sta continuando a lasciare spazi enormi di domanda di salute non risposta.Coopsalute ha l’obiettivo di colmare tali lacune e ha come

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Direzione operativa eD

organizzazione Back office

consulenza mirata per costituzione

o restyling societario

assistenza soci DeDicata aD hoc

con numero verDe e personale DeDicato

health service proviDer con 1560

strutture sanitarie sul territorio

marketing e strategie Di

comunicazione ai soci

organizzazione Di convegni

nazionali Di settore

formazione personale interno

eD incaricati al contatto

con i soci

social meDia strategist per una

comunicazione al passo con i tempi

consulenza per compliance e policy interna

consulenza giuriDica e fiscale

operation per la gestione Dei

regolamentiapplicativi

assistenza, realizzazione piattaforme,

siti weB eD aree intranet

Dati, stuDi e ricerche sul monDo

Della sanità integrativa

ansi, associazione nazionale sanità integrativa, nasce dalla volontà di alcuni primari fondi sanitari di creare non solo un’associazione di categoria “indipendente”, ma anche un interlocutore qualificato che si renda portavoce attivo tra istituzioni, sistema sanitario nazionale e fondi sanitari integrativi.

ansi vuole diventare il soggetto capace di tutelare, aggregare e sostenere le diverse forme mutualistiche operanti in italia, che garantiscono la salute di circa ¼ della popolazione italiana.

“Auspichiamo il benessere e la salute per tutti i cittadini, come diritto fondamentale dell’uomo

e patrimonio sociale della collettività”

www.sanitaintegrativa.org [email protected]

punto di forza quello di avvalersi di una capillare rete di professionisti del settore e disporre di una vasta gamma di servizi, mediante la collaborazione con Cooperative Sociali, Società di Mutuo Soccorso, Casse di Assistenza Sanitaria, Associazioni di Categoria, Compagnie di Assicurazione.”

Nello specifico, di cosa si occupa Coopsalute?

“coopsalute è una cooperativa che offre servizi sanitari e sociali, a carattere domiciliare e non, volti al miglioramento delle condizioni della vita della persona che si trova a fronteggiare particolari necessità legate alla salute. Rappresenta il punto di incontro tra la domanda e l’offerta di prestazioni e servizi socio-sanitari-assistenziali con l’obiettivo di fornire prestazioni sempre innovative e attuali, garantendo un supporto H24 e una copertura sull’intero territorio nazionale ad ogni assistito.”

A quale mercato si propone?

“Coopsalute intende mettersi al servizio del 1°, 2° e 3° pilastro dell’assistenza sanitaria e complementare divenendo il principale punto di riferimento nel panorama dei Servizi di Assistenza.”

Come è possibile avvalersi dei servizi offerti da Coopsalute?

“Attraverso la nostra Centrale Salute che risponde al numero verde 800598635, attiva 24 ore su 24, in grado di offrire una copertura di servizi su tutto il territorio nazionale, grazie ad un Network capillare di oltre 300 strutture.”

In che modo Coopsalute è entrata a far parte della realtà di progetto Assistenza?

“Con progetto Assistenza è nata una partnership di grandi prospettive: la diffusione territoriale e la qualità offerta da Progetto Assistenza sono gli elementi qualificanti di cui Coopsalute può beneficiare per completare in maniera ideale la propria gamma di servizi su tutto il territorio nazionale nell’ambito della sanità integrativa.”

durante il dibattito forte è stato il richiamo all’importanza dei servizi domiciliari: essere curati a casa, di più e meglio per qualità e quantità, rappresenta oggi un bisogno reale per moltissime persone, è la più grande aspirazione di queste migliaia di cittadini con malattie di lunga, lunghissima, durata.Curare a casa, di più, conviene anche all’amministrazione pubblica e ai contribuenti, perché a parità di bisogno e di risultato può essere spesso più efficace e meno costoso che in ospedale o in residenza.

“Essere curati a casa può assicurare, rispetto ad altri luoghi di cura, una più pronta ripresa”: questa la conclusione dell’intervento che il Dott. Marcocci, presidente di Coopsalute, e il Dott. Sergio Mungo, neuropsichiatra della Casa della Salute di Busalla (Genova), hanno riportato alla fine del meeting e che rappresenterà sempre di più la filosofia prioritaria di Coopsalute nell’organizzazione delle risposte alla domanda di salute ancora inevasa.

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Le società di mutuo soccorso: tesi di laurea di tommaso pazienza

a cura dicarmina santillo

“II nuovo Boom del Mutuo Soccorso” è così che viene definita la Mutua Basis Assistance in una tesi di laurea triennale, discussa negli ultimi mesi all’università di Bologna.L’autore dell’elaborato, dal titolo “Società di mutuo soccorso: complementarietà al Sistema Nazionale e implicazione sul welfare”, nonché promotore mutualistico di MBA, ha affrontato la tematica della Sanità pubblica, della Sanità privata e delle Società di Mutuo Soccorso nel paese Italiano, evidenziandone le carenze e i vantaggi e sottolineando l’importanza di dover creare una combinazione delle tre figure affinché si possa raggiungere un sistema sanitario ottimale.

Ma un sistema sanitario ottimale, ad oggi, non esiste. Riusciremo a raggiungerlo? Lo abbiamo chiesto direttamente a lui, tommaso pazienza.

“Un sistema sanitario ottimale non esiste e non solo in Italia. Ad oggi esistono solo sistemi sanitari migliori di altri. La sanità pubblica italiana, per carità, non è da condannare totalmente, esistono davvero molti sistemi peggiori del nostro. L’Italia ha tutte le carte in regola per poter essere tra le eccellenze e non solo nel sistema sanitario. Il problema serio è che, fin quando le classi politiche che si susseguono, preferiranno darsi battaglia anziché cooperare in maniera sostanziale nelle scelte che riguardano il benessere sociale, allora il nostro sistema è destinato a collassare.

Il mio suggerimento, o meglio il mio auspicio, è di continuare a promuovere la sanità integrativa tramite le società di Mutuo Soccorso e, magari tra qualche anno, questa figura eccezionale diverrà emblema della sanità nazionale”.

Delle tre figure lei sostiene che “la terza appare essere un eccellente elemento in termini di benessere individuale e sociale”. È una dicitura forte e diretta. Soggettivamente, da italiano, quali vantaggi pensa possa offrire una mutua rispetto alle compagnie assicurative e rispetto alla sanità pubblica?

“In primis una mutua non persegue la logica del profitto, non si costituisce sotto forma di società per azioni e non implica nessuna distinzione tra i potenziali soci, scongiurando dunque, in questo modo, le cause che determinano il fallimento del mercato assicurativo. Si badi bene che se una compagnia di assicurazione è fortemente incentivata a stracciare un contratto stipulato con l’assicurato, se i costi che essa sostiene sono esorbitanti, in una mutua non può esserci nessuna disdetta dell’associato; le compagnie di assicurazione hanno come primo obiettivo quello di assicurare se stesse e i propri azionisti e dopo, forse, la parte debole.. In secundis, una mutua offre vantaggi notevoli rispetto alla sanità pubblica in termini di servizi quantitativamente e qualitativamente offerti. Una persona spende mediamente € 1.600 all’anno per la tutela della propria salute, ma con risultati indesiderati. Con circa la stessa cifra, egli potrebbe ottenere prestazioni di cui ha bisogno in tempi molto più brevi e potrebbe addirittura scegliere autonomamente la struttura sanitaria a cui rivolgersi. Con lo stesso pacchetto inoltre egli potrebbe ricevere moltissimi altri servizi che il Sistema Sanitario Nazionale non è in grado di offrire”.

Che cosa lo ha spinto ad elaborare una tesi di laurea sulle Società di Mutuo Soccorso? La scelta verso questo argomento è legata alla sua carriera di promotore mutualistico in MBA o viceversa?

“Quando ho cominciato a pensare all’argomento della mia tesi di laurea, ero già orientato verso una qualunque questione all’interno della scienza della finanza. La scelta, poi, si è riversata sul sistema sanitario, attribuendo enfasi alle società di Mutuo Soccorso, quando mi hanno proposto di partecipare ad un evento in cui si sarebbe discusso di sanità integrativa, il victory: è stata sicuramente la forza persuasiva di questo corso che mi ha acceso la lampadina e ha dato l’input verso l’analisi di questo particolare settore. Sono diventato promotore Mutualistico a partire da marzo di quest’anno e il mio elaborato prende spunto proprio dall’attività avviata in MBA. ho deciso di concentrarmi sulla questione perché sono convinto che solo un perfetto mix di teoria e pratica possa portare al raggiungimento degli obiettivi prefissati.

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Fin da subito mi sono chiesto: ora sono un promotore mutualistico, ma di che cosa parlo alla gente se non ho mezzi a sufficienza per poter essere chiaro? Allora ho deciso di affrontare minuziosamente gli aspetti del sistema sanitario per poter condurre nuovi potenziali soci verso scenari il più possibile privi di ostacoli concettuali. Essere congiuntamente un promotore Mutualistico e un neo-laureato, con uno studio così approfondito della tematica, potrebbe rappresentare un grande supporto per capire realmente la situazione sanitaria italiana e l’importanza delle società di mutuo soccorso: personalmente, cosa faresti per la sanità italiana? piuttosto che rispondere a cosa farei per la sanità italiana, preferirei rispondere a cosa NON farei. Un paese come il nostro, sottoposto a stringenti vincoli di finanza pubblica imposto dal patto di Stabilità e Crescita, sta continuando il suo processo di spending review e, a tal proposito, sta riducendo sempre di più le risorse destinate alla sanità pubblica, già afflitta da numerosi problemi. È agghiacciante pensare, anche solo per un secondo, che il mancato rispetto di parametri economici sfoci sulla riduzione di risorse destinate alla salute, quando il diritto alla salute è un diritto di cittadinanza riconosciuto a qualunque soggetto. È vero che, nonostante il taglio delle risorse, la sanità pubblica mi permette di effettuare esami clinici e diagnostici, ma è pur vero che vi è un razionamento delle risorse basato sulle liste d’attesa, dove di attesa deve essercene davvero tanta! Inoltre numerosi servizi erogati sono spesso qualitativamente

non ottimali, a differenza di quanto accade nel settore privato, in cui i servizi sono eccellenti, ma allo stesso tempo i costi sono proibitivi!”.

Che contributo aggiuntivo darebbe alle mutue e soprattutto a MBA per rafforzare il suo ruolo?

“la salute è un dovere oltre che un diritto ed è per questo che le mutue dalla metà del XIX secolo si sono inserite nel

panorama sanitario. Il verificarsi di un evento aleatorio come la malattia, produce inevitabilmente una riduzione temporanea o permanente del reddito del singolo individuo e qui le prime Società Operaie di Mutuo Soccorso sono intervenute per poter assistere gli associati nei momenti di difficoltà. Anche oggi le Mutue, tra cui MBA, si propongono di tutelare gli individui erogando trattamenti e prestazioni

socio-sanitarie, stipulando convenzioni con strutture sanitarie pubbliche e private”.

“Ad oggi le mutue - conclude tommaso - hanno bisogno di essere maggiormente sponsorizzate e chi può dar lustro alla mutualità se non i promotori sparsi su tutto il territorio nazionale?..MBA ha imboccato la strada giusta, puntando su 4 pilastri principali: pREvENzIONE, SALUtE, ASSItENzA e SOStEGNO. Il suo ruolo si rafforzerà, irrobustendo sempre più i 4 capisaldi alla base. occorre far capire alla gente che il mutuo soccorso è nato dalle persone e agisce esclusivamente nel loro interesse”.

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psoas o muscolo dell’anima: quali sono i benefici per la salute?

a cura dialessia elem

Quanti muscoli ha il corpo umano? Sono 752 e di questi 327 sono quelli scheletrici che determinano la funzione motoria, perché sono attaccati alle ossa. Questo numero va però raddoppiato dal momento che ciascuno di essi è presente in entrambi i lati del corpo.

Nel nostro organismo c’è un muscolo, lo psoas, che canalizza l’energia e permette di creare un supporto solido ed equilibrato al centro del nostro bacino. La paternità del suo particolare nome va al famoso terapeuta yoga danielle Olson.

Anche se poco conosciuto, lo psoas è l’unico che collega la colonna vertebrale alle gambe. Si tratta di un muscolo lungo situato nella parte anteriore dell’anca e ha una funzione molto importante perché, oltre a influire sulla postura e quindi sull’equilibrio, è anche determinante per il funzionamento dell’addome e del respiro perché è collegato al diaframma. Non solo. Sulla base di alcuni recenti studi, è emerso che influisce sul nostro stato emotivo tanto che viene anche chiamato “muscolo dell’anima”. Questo perché è connesso al sistema nervoso centrale e di conseguenza, quando è contratto e non permette di raggiungere una respirazione completa e profonda, invia continui segnali a quest’ultimo condizionando così il nostro stato psicologico che sarà più portato a episodi di ansia e paura.

Ha una funzione molto importante

perché, oltre a influire sulla postura e quindi

sull’equilibrio, è anche determinante per il funzionamento dell’addome e

del respiro nonchè influisce sul nostro stato

emotivo

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Nella società moderna in cui l’ansia e lo stress condizionano fortemente il nostro quotidiano, il problema è proprio quello di mantenere allenato questo muscolo molto importante per il nostro benessere psico-fisico. Secondo gli esperti, quando lo psaos è contratto possiamo andare incontro a dei rischi per la salute quali: dolori alla schiena, degenerazione dell’anca, al ginocchio, problemi alle spalle, per le donne anche mestruazioni dolorose, problemi digestivi e disfunzioni respiratorie.

Allora, perché è fondamentale che questo muscolo sia libero da tensioni?perché è in grado di migliorare la qualità della nostra vita rendendoci più vitali e creativi in quanto dona un miglioramento della postura e degli organi addominali e una respirazione e ritmo cardiaco più equilibrato.

In che modo possiamo migliorare lo stato di salute del muscolo psoas?

Ecco alcuni suggerimenti di Bill Hartman, strenght coach di Indianapolis:

“Mettersi in posizione supina e portare un ginocchio al petto, tenendo l’altra gamba tesa. Se lo psoas è di lunghezza normale, la gamba allungata poggerà a terra. Se invece sta sollevata dal suolo, significa che il muscolo si è irrigidito o accorciato e il solo modo che hai per rafforzare questo muscolo indebolito è portare in alto il ginocchio oltre i 90 gradi.”

L’American College of Sports Medicine consiglia l’esecuzione di almeno una serie di otto a dieci ripetizioni di esercizi che prendono di mira il gruppo muscolare specifico. Gli esercizi di stretching sono molto importanti e da eseguire anche più volte al giorno perché consentono allo psaos di tornare alla sua lunghezza naturale e a ridurre il dolore e senso di oppressione alla schiena e ai fianchi.

Avete capito? Siete pronti a rafforzare il muscolo dell’anima? Un buon consiglio per tutti: eseguire gli esercizi suggeriti con regolarità in modo tale che sarà più semplice ritrovare un giusto equilibrio tra mente e corpo, “alla faccia” dello stress che condiziona le nostre giornate!

sIedItI con le gInocchIa pIegate su una panca, a un’altezza dI cIrca 15-25 cm. mantenendo una postura corretta e glI addomInalI contrattI, sfrutta le anche per sollevare lentamente un gInocchIo pIù In alto dell’anca. se tI pIeghI In avantI o all’IndIetro, non eseguI l’esercIzIo correttamente. mantIenI la posIzIone per 5 secondI, poI torna a Quella dI partenza. porta a termIne 3 serIe dI 5 rIpetIzIonI per gamba. Inoltre, per allentare un po’ della tensIone che potrestI avvertIre, usa Il tuo pollIce per fare pressIone sul flessore dell’anca. lo trovI lateralmente, un po’ pIù In basso dell’ombelIco.

glI esercIzI dI bIll hartman

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La colla

na di e-book gra

tuiti di M

BA

L’importanza

della prevenzione

n.1

La collana di e-book gratuiti di MBA

L’importanza della prevenzione

n.2

NASce LA prIMA coLLANA dI e-Book grAtuItI Su “L’IMportANzA deLLA preveNzIoNe” una selezione dei contenuti che hanno riscontrato maggior successo sui canali mediatici di MBA, Mutua Basis Assistance.

L’idea nasce dalla volontà di radicarenella memoria dei lettori alcuni principi cardine su cui è essenziale si fondi l’idea stessa di “salute” con l’obiettivo di riversare i propri contenuti in materia su tutto il territorio nazionale e non esclusivamente a chi è già socio della Mutua.

Se non volete perdere i primi due libri in uscita inviate una mail a [email protected]

Endometriosi:

malattia diffu

sa

ma poco conosciuta

Salute a Tavola: le ricette per prevenire il tumore, intervista alla chef Giovanna Guidetti

n.1

n.2

MEDITAZIONE:

UNA PREVENZIONE

AD AMPIO SPETTRO

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a cura di nicoletta mele Igiene orale tra i banchi di

scuola: al via la “prevenzione odontoiatrica in età evolutiva”

I denti sani sono un bene prezioso per garantire una buona salute orale importante per la qualità della vita, ma da una ricerca svedese è emerso che soltanto il 10% della popolazione esegue una corretta igiene dentale.La maggior parte delle persone lava i denti solo alla sera, contro un “minimo sindacale” di almeno 2 volte al giorno: al mattino dopo colazione e prima di andare a letto. Secondo le linee guida del Ministero della Salute sull’igiene orale, bisognerebbe in realtà lavare i denti dopo ogni pasto utilizzando uno spazzolino a testina medio-piccola in setole di durezza media, che consente di arrivare bene in tutte le zone della bocca.

Secondo un’inchiesta mondiale sulle malattie (gli scienziati hanno analizzato quasi 36mila cartelle cliniche, provenienti da 188 diversi paesi e relative al periodo 1990-2013) presentata sull’ultimo numero della rivista medica Lancet è risultato che il 95% degli abitanti del pianeta ha problemi di salute e la malattia più diffusa al mondo è la carie (2,4 miliardi di persone).Una corretta igiene dentale è importante per la tutela della nostra salute, motivo per il quale è fondamentale che sin da bambini vengano seguite delle regole e apprese delle abitudini proprio per prevenire delle malattie. Le Linee guida nazionali approvate dal Ministero della Salute

danno indicazioni rilevanti al riguardo anche perché, sulla base di alcuni dati, rispetto a qualche anno fa, risulta che c’è stato un aumento del 15% di bambini affetti da carie. Ne sono vittime 120 mila bambini di 4 anni che, con i 250 mila ragazzini di 12 anni, sono le fasce della popolazione più a rischio.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità Europea ha un obiettivo, sulla base delle linee guida dell’OMS che ha ideato un programma di salute orale rivolto principalmente a bambini e anziani: entro il 2020 niente carie per il 90% dei bambini di 5-6 anni. I principi di prevenzione della salute dentale devono essere insegnati ai bambini, ma qual è il modo più semplice per sensibilizzarli ad una corretta igiene dentale?

Mutua Basis Assistance, Società di Mutuo Soccorso, che fa della prevenzione uno dei pilastri fondamentali sul quale fonda la sua attività mutualistica, ha sposato un progetto per la tutela della salute dentale dei più piccoli al fine di prevenire la carie ed altre malattie correlate alla trascuratezza di un’educazione igienico- sanitaria. A tal proposito, Mba ha intervistato la dottoressa Claudia Fatale, Odontoiatra e specialista in Ortodonzia che con il suo team composto dalle igieniste, Marzia Vona, Nadia

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Zallocco e Doriana Coracci, ha messo in campo l’iniziativa dal nome “Prevenzione odontoiatrica nell’età evolutiva” all’interno delle scuole primarie.

dottoressa Fatale come nasce il progetto e qual è l’obiettivo?

“L’iniziativa è nata nel 2010 come progetto regionale con fondi europei con l’obiettivo di istruire il bambino ad una corretta igiene dentale e prevenire l’incidenza della formazione di carie. Il nostro programma prevede un incontro all’interno delle scuole primarie statali e private che aderiscono all’iniziativa dove il team formato da un’odontoiatra, igieniste dentali e infermiere, si reca nelle strutture in una normale giornata scolastica. nel corso dell’incontro è prevista la proiezione di un cartone animato che racconta le gesta di un super eroe “il dentIsta” che combatte a suon di spazzolate i batteri cariogeni del cavoorale, subito dopo è compito dell’igienista fornire un’interessante e divertente spiegazione sulle regole da seguire per una corretta igiene dentale. La visione è per tutti i bambini che frequentano la terza elementare ai quali poi viene rilasciato del materiale illustrativo e didattico composto da 2 opuscoli, uno destinato ai genitori contenente le informazioni e le istruzioni riguardanti la carie, e l’altro, invece, è per i bambini dove, in maniera semplice e simpatica, gli viene spiegata l’importanza di

avere una corretta educazione di igiene dentale. Nella seconda parte dell’incontro, sempre in loco, per i bambini che hanno il consenso da parte dei genitori, viene effettuata una vera e propria prima visita specialistica con tutta l’attrezzatura e lo strumentario. Infine, nella terza ed ultima parte della giornata, rilasciamo un foglio pre-compilato in busta chiusa da consegnare

ai genitori che hanno dato il consenso alla visita, dove vengono illustrate in modo generico le problematiche riscontrate durante la visita, ad esempio se il bambino necessita di un approfondimento generico oppure ortodontico specialistico e quant’altro. Inoltre, sul documento c’è scritto che il genitore verrà contattato telefonicamente per fissare un appuntamento presso la nostra sede dove al bambino verranno effettuate, gratuitamente, le sigillature sui molari.

dalle visite effettuate abbiamo riscontrato che meno del 10% dei bambini ha già le sigillature sui molari permanenti, questo perché, purtroppo, ancora non c’è, da parte del genitore una propensione a questo tipo di trattamento.

Che cosa sono le sigillature sui molari?

“È una vernicetta bianca che viene spalmata sopra i molari permanenti, i quattro sesti. Il molare appena erompe in arcata può spesso presentare, a livello occlusale, dei solchi molto profondi, inoltre i molari sono denti che si trovano in una zona difficile per i bambini da detergere con lo spazzolino e tutto questo comporta una maggiore ricettività alla carie. La sigillatura altro non è che una protezione, grazie alla quale la placca scivola e permette, per i primi anni, di evitare che si formino le carie. da una ricerca svedese è emerso che con questo trattamento il tasso di incidenza della carie nell’eta evolutiva e sceso del 70%.”

Il vostro progetto di educazione igienico-sanitaria dentale è rivolto ai bambini che frequentano la terza elementare, perché?

“Sono bambini che hanno tra gli 8-9 anni, età in cui avviene il cambiamento della dentizione con l’eruzione degli incisivi e dei primi molari permanenti. I principi della prevenzione si fondano sul mantenimento degli spazi, eventuali estrazioni dei “sovrannumerati”, la correzione delle abitudini viziate e delle malocclusioni e le sigillature sui molari permanenti”.

Nonostante i dati, con la vostra iniziativa i genitori sono più attenti alla prevenzione? Quali sono stati i consensi che avete registrato fino ad oggi?

“La campagna ha avuto un grande successo tant’è che in meno di un anno in una sola asl della capitale abbiamo effettuato 2837 visite ed è stato un risultato eccellente che ci ha fatto capire quanto le famiglie sono interessate e attente alla salute dei denti dei propri figli”.

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Secondo lei, con la campagna di sensibilizzazione gli alunni, da fruitori, potranno anche diventare comunicatori di prevenzione a genitori ed amici?

“Certamente perché tra di loro parlano e si confrontano. L’imprinting comportamentale che si riceve da bambini in tema di igiene orale è fondamentale perché sono abitudini che ti accompagnano per tutta la vita. In questa fase è anche molto importante che ci sia la collaborazione fra i genitori e gli specialisti. Il dentista deve essere visto dal bambino come un amico non come il dottore che fa male”.

Quanto è importante per la salute la prevenzione attraverso la corretta educazione dell’igiene orale? In questo modo si possono prevenire dei problemi, è così?

“prevenire è meglio che curare! La prevenzione è fondamentale per evitare il rischio di malattie, quindi è essenziale che il genitore e il bambino abbiano ben chiare le regole: quali sono gli alimenti da limitare, quelli da evitare e i metodi da seguire per una corretta igiene orale.”

Qual è il giusto modo per mantenere gengive e denti sani?

“È importante avere gli strumenti giusti e saperli utilizzare. per strumenti intendo lo spazzolino, consiglio sempre quello manuale da cambiare, a seconda dei casi, anche una volta al mese, il dentifricio, che deve essere adatto per ogni fascia di età, quindi attenzione alle indicazioni. Un altro strumento è il filo interdentale che andrebbe usato, però, solo dopo i 9 anni. È sufficiente una quantità minima di dentifricio, ma fondamentale è il modo con il quale si lavano i denti. È il movimento che permette la pulizia, quindi lo spazzolino deve essere poggiato sulla superficie del dente con inclinazione di 45 gradi, e muoverlo “dal rosa al bianco” cioè dalla gengiva verso il dente, questo consente una giusta rimozione della placca, acerrimo nemico della bocca che è la causa della formazione della carie. Ricordare, dopo ogni pasto, al bambino di lavarsi i denti e controllare che lo abbia fatto nel giusto modo”.

Anche una giusta alimentazione ed evitare determinati cibi può aiutare? Sappiamo quanto sono golosi i piccoli e il divieto in questo senso diventa un’impresa ardua..

“Abbiamo il dovere di limitare alcuni cibi e bevande ai nostri figli. È vero che i piccoli sono golosi ma spetta a noi genitori il compito di educarli a mangiare una giusta quantità di zuccheri per prevenire la carie e anche per non avere problemi di sovrappeso. I miei consigli sono: limitare l’assunzione di alimenti con consistenza appiccicosa, ridurre il più possibile la frequenza di ingestione di cibi e bevande zuccherine e i dolci, concederli eventualmente dopo i pasti ma successivamente lavare i denti. Inoltre consiglio di non concedere ai bambini troppi spuntini nel corso della giornata ma farli fare merenda con una mela, una carota o un finocchio al posto dei classici snack. Altro aspetto importante che vorrei sottolineare e che oggi l’Italia è diventato un paese multietnico, ragion per cui mi capita spesso di visitare bambini stranieri riscontrando un’alta percentuale affetta dalla baby bottol syndrome BBS (denti anteriori rovinati) causata da cattive abitudini, come ad esempio, addormentarsi mentre bevono il latte con il biberon o con il ciuccio bagnato di miele. Questi sono

atteggiamenti dannosi per la salute dei denti perché fanno sorgere e rimanere nel cavo orale un batterio responsabile dello sviluppo e della formazione della carie. La lingua, che ha la funzione di detergere il cibo che abbiamo nella bocca, resta ferma e il cibo si deposita tra i denti”.

A che età un bambino ha bisogno del primo consulto del dentista? E dopo ogni quanto tempo è necessario rivolgersi allo specialista e come abituare il bambino alla visita?

“consiglio una prima visita almeno a 6 anni da ripetere ogni 2 anni in maniera tale che il dentista segua l’evoluzione dentale del bambino e la sua corretta igiene. È importante l’approccio con il bambino, un buon feeling tra il dentista e il piccolo paziente permette ad entrambi di non avere problemi. Il dentista deve essere un amico del bambino, è colui che combatte il nemico, che è appunto la carie. Il medico ha il dovere di parlare e spiegare al bambino cos’è il dente, la carie e perché potrebbe avvertire il dolore. Grazie alla campagna che abbiamo avviato nelle scuole primarie il bambino viene visitato singolarmente ma insieme ai suoi compagni, questo aspetto è importante perché il bambino si trova nel suo ambiente e con i suoi “amichetti” e si fanno coraggio.Noi ci poniamo in maniera divertente tant’è che anche l’abbigliamento e gli strumenti sono consoni al loro mondo. Le sedi dove svolgiamo il nostro lavoro sono luoghi a portata di bambino, le poltrone ad esempio ricordano dei cartoni animati. I bambini approfittano della presenza del genitore per fare i capricci, ma cambiano atteggiamento già dal momento in cui la mamma si posiziona dietro la poltrona. Il segreto per andare d’accordo con i piccoli è l’approccio”.

Secondo i dati è emerso che negli ultimi anni c’è stato un aumento del 15% di bambini affetti da carie. perché c’è una scarsa conoscenza dell’igiene orale? da cosa è dovuto?

“Sono diversi i fattori che hanno determinato questo trend di crescita: un’alimentazione sbagliata ricca di zuccheri, cibi ipercalorici, poca frutta e verdura, esagerato apporto di bevande dolci o gassate prese in prossimità dei pasti, dalle cure trascurate, e una scarsa prevenzione dovuta all’assenza delle manovre di igiene orale. La causa di tutto questo è la frenesia quotidiana della quale siamo vittime e la conseguenza è un continuo rimandare a domani la visita dal dentista. La nostra campagna ha anche il compito di “ricordare” l’appuntamento. Entrando nelle scuole abbiamo facilitato il compito del genitore, abbiamo accorciato le distanze”.

Mutua Basis Assistance sostiene questa importante iniziativa perché la prevenzione, soprattutto quando si tratta dei più piccoli, guarda alla persona e alla comunità per promuoverne la salute, potenziando i determinanti positivi e riducendo quelli negativi, individuando precocemente fattori di rischio.

Lo spazzolino deve essere poggiato sulla superficie del dente con inclinazione di 45 gradi, e

muoverlo “dal rosa al bianco” cioè dalla gengiva verso il dente

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sindrome premestruale: come combatterla?

a cura difrancesca raio

La sindrome premestruale è una sintomatologia che affligge almeno 1 donna su 2. Ma quella che alcune persone – per lo più uomini – scherzosamente definiscono “periodica follia”, per circa il 70% delle donne è in realtà un problema molto serio, che va ben oltre lo scombussolamento ormonale.

Con il termine pMS (pre Mestrual Sindrome), si indicano una serie di alterazioni neurochimiche che si verificano nell’organismo femminile all’incirca 2 settimane prima del ciclo mestruale e che spariscono in concomitanza della fine dello stesso. Si tratta di fatto di una sorta di autointossicazione generata da una maggiore produzione di ormoni, in particolare estrogeni e progesterone, a cui l’organismo, in tutte le sue funzionalità, risulta particolarmente sensibile.

Non è un’anomalia nel funzionamento degli organi o un deficit ormonale, quanto una predisposizione individuale. La propensione soggettiva, sebbene ampiamente diffusa, verso questo tipo di reazione rende difficile di fatto l’elaborazione di uno storico di studi e ricerche che ne garantiscano la risoluzione.

Esistono per lo più casistiche che hanno definito e fornito in linea di massima i caratteri generali di questa fase del ciclo mestruale della donna.Forti dolori, sbalzi umorali, insonnia, insolito appetito o addirittura percezione distorta del proprio corpo sono soltanto alcuni dei sintomi accusati in “quei giorni”. Una condizione fisiologica da non sottovalutare e che, nella

maggior parte dei casi, può essere affrontata migliorando il proprio stile di vita e l’alimentazione.Recenti studi hanno difatti evidenziato come evitare

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alcuni cibi – in particolare quelli salati e ricchi di grassi – il fumo, l’alcol e la pratica di una maggiore attività fisica, specialmente quella volta al rilassamento muscolare ed al training autogeno – come lo yoga o lunghe passeggiate - aiutino l’organismo ad affrontare quel periodo del mese cui purtroppo una donna non può sfuggire, ma che sicuramente può in questo modo affrontare con una maggiore serenità.

I rimedi naturali, inoltre, ancora di più rispetto alle cure farmacologiche, potrebbero garantire un effetto maggiormente duraturo, e sicuramente più benefico, sui sintomi sopracitati. La camomilla ad esempio possiede specifiche proprietà antinfiammatorie, il finocchio è un ottimo antispastico e la melissa è ideale per regolarizzare l’intestino ed agevolare la distensione nervosa. Insomma vere e proprie medicine con specifiche proprietà curative che la natura ci mette a disposizione.

la sindrome premestruale nelle sue forme più alterate presenta una sintomatologia psichica da non sottovalutare.

Il famoso criminologo Cesare Lombroso sosteneva che la maggior parte dei delitti commessi dalle donne venisse compiuto nella settimana antecedente al ciclo mestruale. In alcuni paesi, come Francia ed Inghilterra, questa è

stata considerata addirittura come un fattore attenuante. A livelli sicuramente meno gravi tuttavia l’impatto che lo sbalzo ormonale ha sulla psiche femminile è tale da essere a volte causa scatenante di furibonde liti ed il proprio partner solitamente è la “vittima” prediletta!Ma attenzione uomini! Un gruppo di ricercatori britannici ha scoperto su una base di uno studio che ha coinvolto 100 persone (50 uomini

e 50 donne) che anche il genere maschile in realtà non sarebbe esente da tale sindrome. per il momento tale supposizione si basa solo sull’associazione di determinati sintomi a ritmi biologici di ogni essere umano (mal di testa, irritazione, perdita frequente di concentrazione …), ma chissà che forse in questo modo anche gli uomini potranno diventare un po’ più comprensivi verso quella “periodica follia” di noi donne!

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Italia: è stato scoperto come prevenire l’infezione da citomegalovirus in gravidanza

a cura dialessia elem

Ancora un successo italiano in campo internazionale. I sorprendenti risultati di uno studio “made in Italy” sono stati pubblicati sulla nuova rivista internazionale online EbioMedicine delle redazioni di The Lancet e Cell Press.

“prevenire è meglio che curare”, concetto caro a Health Online, è molto importante soprattutto in gravidanza, periodo durante il quale la futura mamma deve prestare molta attenzione alla propria salute per evitare di contrarre infezioni che potrebbero avere delle conseguenze dannose per il bambino.tra le infezioni c’è il Citomegalovirus (CMv), il principale agente infettivo responsabile di sordità e di ritardo

psicomotorio congenito.Secondo le stime, ogni anno in Europa sono circa 35.000, di cui 2.000 in Italia, i bambini che nascono con l’infezione

congenita contratta durante la gravidanza. Il 10 - 20% di questi bambini, circa 200 - 400 in Italia, viene alla luce già sintomatico o che svilupperà sintomi più o meno gravi nei primi anni di vita, un numero analogo a quello dei nati con la sindrome di down.

la trasmissione al feto, però, è più frequente e le conseguenze per il bambino sono più gravi quando la gestante contrae l’infezione per la prima volta durante la gravidanza.

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per ragioni legate alle caratteristiche del virus, il CMv è principalmente presente nelle urine e nella saliva dei bambini al di sotto dei tre anni di vita e una delle più frequenti modalità di infezione avviene quando si portano inavvertitamente alla bocca mani o oggetti c o n t a m i n a t i . Questo è il motivo per il quale le gestanti suscettibili a l l ’ i n f e z i o n e primaria, che hanno frequenti contatti con bambini piccoli per ragioni familiari o di lavoro, sono ad elevato rischio di contrarre l’infezione. circa i due terzi di tutte le infezioni primarie avvengono, infatti, in donne alla seconda o più gravidanza.

E’ recente il risultato di uno studio tutto italiano, durato 3 anni, con attrici principali le Cliniche Ostetrico Ginecologica universitaria dell’ospedale Sant’Anna della Città della Salute di torino (diretta dalla professoressa tullia todros) e la Fondazione IRCCS policlinico San Matteo, Università di pavia (diretta dal professor Giuseppe Gerna), che ha portato alla scoperta di come evitare l’infezione primaria da Citomegalovirus in gravidanza.Lo studio ha coinvolto circa 9000 gestanti e ha avuto come obiettivo quello di valutare l’efficacia e l’accettabilità di un intervento basato sull’ identificazione, all’inizio della gravidanza, delle donne ad alto rischio di infezione e sulla loro informazione. Le donne sono state suddivise in due gruppi, uno informato e l’altro no. A quello informato è stato raccomandato di lavarsi frequentemente le mani, di non baciare i bambini piccoli sulla bocca o sulla faccia, di non condividere stoviglie, biancheria, cibo o bevande. più in generale, veniva raccomandato di non portare alla bocca qualunque cosa potesse essere stata nella bocca del bambino (ciuccio, manine e piedini inclusi).

La verifica ha portato ai seguenti risultati: 9 di 100 donne appartenenti al gruppo di controllo non informato, hanno contratto l’infezione da CMv, mentre solo 1 su 100 ha contratto l’infezione nel gruppo che aveva ricevuto adeguate informazioni. Inoltre, quando è stato richiesto di esprimere un giudizio

Circa i due terzi di tutte le infezioni primarie avvengono, infatti, in

donne alla seconda o più gravidanza.

é molto importante che le gestanti si lavino

frequentemente le mani e non bacino bambini

piccoli sulla bocca o sulla faccia e non

condividano stoviglie, biancheria, cibo o

bevande

al termine dello studio, il 93% delle donne ha ritenuto che l’impegno richiesto per seguire le norme igieniche raccomandate (incluso quella, non facile da mettere in pratica, di limitare gesti spontanei di affetto come baciare il proprio bambino sulla bocca/faccia) fosse del tutto proponibile.

è stato dunque uno studio congiunto di due grandi strutture del nostro paese che testimoniano sempre più l’impegno dell’Italia nel campo della ricerca con risultati che resteranno nella storia della medicina.

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LE RICEttE dELLA SALUtE

Costolette di agnello in crosta di erbe aromatiche,

carciofi croccanti e fave

Ingredienti

Procedimento

Pulire il carrè d’agnello, togliere tutto il grasso in eccesso e ricavarne le costolette avendo cura di lasciare 4 pezzi di agnello con 2 ossicine in modo che formino una forcella.

Scottare le costolette in un tegame antiaderente leggermente unto in modo che la carne non si attacchi. Passarle nel pane grattugiato verde che abbiamo ottenuto mettendo il pane grattugiato nel mixer unitamente alle foglie lavate e ben

asciugate di prezzemolo e di dragoncello.Mettere le costolette in forno tenendole in piedi appoggiate al

bordo della teglia. Cuocerle in forno per circa 10 minuti.A parte preparare i carciofi. Togliere le parti più tenaci, salvare

solo il cuore con le foglie più tenere, dividere il carciofi così puliti in due parti e metterli a bagno in acqua e succo di

limone per evitare che diventino scuri. Tagliarli a fettine sottili e saltarli in una padella antiaderente unta con un velo d’olio nel quale abbiamo abbrustolito i tre spicchi di aglio vestito.

Sbollentare le fave fresche in acqua bollente salate e terminare la cottura in padella.

Mettere i carciofi croccanti al centro del piatto. Sistemare in piedi le costolette incastrandole nella forcella predisposta.

Fare un giro con olio aromatico o al dragoncello o al pomodoro secco nella parte esterna del piatto e decorare con le fave.

MBA Mutua Basis Assistance, Società di Mutuo Soccorso, ha recentemente avuto il piacere di intervistare la chef modenese giovanna guidetti, titolare dell’Osteria La Fefa, che a soli 36 anni è stata colpita dalla prima neoplasia ed oggi vive con passione l’amore per la cucina mettendo a disposizione anche ricette con alimenti che aiutano a prevenire il tumore.per la felicità dei vostri palati MBA ci ha gentilmente fornito alcune ricette estrapolate dal libro “A tavola con...Duchi e Duchesse” della chef Guidetti.

Oggi vi proponiamo:

1 kg carrè di agnello con le costolette lunghe

8 carciofi freschi2 hg di fave sgusciate

200 gr di pane grattugiato50 gr prezzemolo

100 gr dragoncellosale e pepe q.b.

olio extra vergine di oliva3 spicchi di aglio

1 limone

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nel prossImo numero...

haI Qualcosa dI Interessante da raccontare e tI pIacerebbe collaborare attIvamente alle prossIme uscIte dI health onlIne?

collegatI al sIto www.healthonlIne.It e contattacI!

“pet therapY”un grande benefIcIo per la salute

“da vIncI” tecnologIa robotIca dI chIrurgIa mInI-InvasIva

Intervista alla dottoressa Clotilde Trinchero, Direttore scientifico e docente presso IUSTO Scuola Superiore di

Formazione Rebaudengo di Torino specializzata in neuroanatomia funzionale, pet therapy ed etologia

Intervista al Prof. Gontero

...e tanto altro!

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Coopsalute è una cooperativa che nasce dalla volontà di costituire un unico punto di incontro tra la domanda e l’offerta di prestazioni e servizi socio- sanitari-assistenziali.

Peculiarità di Coopsalute è infatti quella di stipulare accordi e convenzioni con società di Mutuo Soccorso, Casse di Assistenza, Fondi Sanitari e Compagnie di Assicurazione da un lato e Cooperative, Società di Servizi e liberi professionisti dall’altro.Essere Cooperativa significa agire insieme per il benessere dell’ individuo e il miglioramento della qualità della vita, in un’ottica solidaristica e mutualistica.

Il primo network italiano dedicato all'assistenza domiciliare e a tutti quei servizi pensati e costruiti intorno alle esigenze dell'utente.

Coopsalute Soc. Coop. [email protected] www.coopsalute.org

Nello scenario socio-economico attuale, riveste un ruolo sempre più di rilievo l’assistenza domiciliare, rivolta ad anziani, disabili, malati e a chiunque si trovi a vivere particolari condizioni di fragilità. Per agevolare il paziente e la sua famiglia in termini di confort e privacy, è importante che tale prestazione sia svolta nel rispetto e nel mantenimento delle massime condizioni qualitative e con assoluta professionalità. Coopsalute assicura tali peculiarità, mediante un’accurata selezione su tutto il territorio nazionale degli erogatori di tali prestazioni, per poter poi formulare pacchetti di prestazioni e servizi ad hoc, da offrire ai suoi convenzionati.

Monitorando costantemente il mercato e i suoi mutamenti e i cambiamenti dei bisogni della collettività, Coopsalute, plasmandosi attorno ad essi, riesce a fornire prestazioni sempre innovative e attuali garantendo anche il costante supporto della sua Centrale Salute H24.

Coopsalute, convenzionata tra l’altro con oltre 20 Fondi Sanitari, casse di Assistenza e Società di Mutuo Soccorso, fruitori dei suoi servizi, intende proseguire la sua crescita, divenendo il principale punto di riferimento per tutti gli attori dello scenario socio-sanitario-assistenziale, il “regista” attraverso il quale le parti si incontrano, nel soddisfacimento di bisogni condivisi.

800 598 635

Centrale Cooperativa(riservato agli Assistiti)

06 90198069

info e ufficio convenzioni

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L'assistito si affida a CoopsaLute per la propria esigenza sanitaria.

CoopsaLute si occupa di reperire, all'interno del suo network, le prestazioni richieste.

L'assistito usufruisce del servizio adatto alle proprie necessità.