Glock 41 cal. .45 ACP - Armi Magazine

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066 GLOCK 41 CAL. .45ACP dei colpi visto che diminuisce l’impenna- mento. Così come accresce la precisione l’allungamento conseguente della linea di mira: la G41 vanta 195 mm, 18 mm in più rispetto a quella della Glock 21. Che F orte di oltre 10 milioni di armi prodotte in trent’anni di storia, allo scorso IWA di Norimberga Glock ha presentato due nuovi modelli a tutti i suoi fan, in attesa spasmodica di novità dopo l’introduzione della Genera- zione 4, che in realtà è stato un (riuscito) rinnovamento dei modelli più apprezzati dal pubblico. Questi modelli erano la Glock più piccola – la 42 in .380 Auto (il test è stato pubblicato nel numero scorso di Armi Magazine) – e la più grande, la 41, nel calibro preferito dai tiratori d’Oltreoceano, il .45ACP. Per arrivare alla 41, i progettisti austriaci hanno lavo- rato un po’ come il dottor Frankenstein, ovviamente ottenendo risultati opposti, visto che la 41 ha un’estetica piacevole e spara davvero bene. Infatti, per realizzare un’arma che gli americani definiscono “practical-tactical” che avesse il calibro dell’esistente modello 21, ma con doti di gestibilità e precisione migliorate, in Glock hanno deciso di mantenere il fusto della G21, abbinandolo però al carrello della Glock 34 (calibro 9x21IMI per l’I- talia), più lungo di quello della G21 ma anche più stretto e alleggerito grazie a un vistoso foro praticato nella parte inferio- re dell’alloggiamento del guidamolla: dai 28,5 mm di spessore della G21 si passa dunque ai 25,5 mm della G41, mentre il peso del carrello scende da 472 a 398 grammi: 70 preziosi grammi in meno che aiutano molto nel tiro sportivo, so- prattutto perché l’arma è più appruata della G21 favorendo la rapida ripetizione fanno molto comodo quando si tratta di mettere parecchi buchi uno vicino all’al- tro. Alla fine, dunque, il risultato è che la nuova G41 mescola i pregi dei due modelli: ha una buona impu- gnatura come la G21 (anche se, spessa almeno 32 mm, è più adeguata ai tiratori dalle mani di dimensioni medio-grandi) e offre un’ottima precisione gra- zie ai mm in più della linea di mira e della canna che ora misura 135 mm contro i 117 della G21. Caratteristiche da Generation 4 La quarta generazione dell’ar- ma è stata presentata dagli inge- gneri austriaci nel 2010 allo Shot Show, la fiera americana che ogni anno anticipa novità e tendenze di mercato. Inizial- mente predisposta per i modelli 17 e 22 (allestimenti standard in calibro 9 mm e .40) ha coinvolto, nello stesso anno, i modelli compact (19 e 23), sub compact (26 e 27) e Competition (34 e 35) negli stessi calibri. L’adeguamento della linea alle nuove caratteristiche è poi andato avanti tanto che, nel 2012, sono stati pre- sentati anche gli allestimenti 20 e 21 Gen 4. E la G41 non poteva che essere una All’americana Con il Modello 41, Glock presenta la sua prima calibro .45ACP a canna lunga, la più grande mai costruita dalla Casa austriaca: arriva a soddisfare quanti volevano usare il calibro preferito dagli americani ma cercavano qualcosa di più prestazionale della G21. Con un bilanciamento leggermente appruato, ci ha consentito di realizzare splendide rosate di Gianluigi Guiotto how, ticipa l - e 22 mm o, i mpact egli Il mirino ha un dot bianco ad alta lu- minosità; è imperniato nel carrello La tacca di mira ha un profilo bianco a “U” che consente di mirare agevolmente anche in condizioni di scarsa luminosità

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dei colpi visto che diminuisce l’impenna-mento. Così come accresce la precisione l’allungamento conseguente della linea di mira: la G41 vanta 195 mm, 18 mm in più rispetto a quella della Glock 21. Che

Forte di oltre 10 milioni di armi prodotte in trent’anni di storia, allo scorso IWA di Norimberga

Glock ha presentato due nuovi modelli a tutti i suoi fan, in attesa spasmodica di novità dopo l’introduzione della Genera-zione 4, che in realtà è stato un (riuscito) rinnovamento dei modelli più apprezzati dal pubblico. Questi modelli erano la Glock più piccola – la 42 in .380 Auto (il test è stato pubblicato nel numero scorso di Armi Magazine) – e la più grande, la 41, nel calibro preferito dai tiratori d’Oltreoceano, il .45ACP. Per arrivare alla 41, i progettisti austriaci hanno lavo-rato un po’ come il dottor Frankenstein, ovviamente ottenendo risultati opposti, visto che la 41 ha un’estetica piacevole e spara davvero bene. Infatti, per realizzare un’arma che gli americani definiscono “practical-tactical” che avesse il calibro dell’esistente modello 21, ma con doti di gestibilità e precisione migliorate, in Glock hanno deciso di mantenere il fusto della G21, abbinandolo però al carrello della Glock 34 (calibro 9x21IMI per l’I-talia), più lungo di quello della G21 ma anche più stretto e alleggerito grazie a un vistoso foro praticato nella parte inferio-re dell’alloggiamento del guidamolla: dai 28,5 mm di spessore della G21 si passa dunque ai 25,5 mm della G41, mentre il peso del carrello scende da 472 a 398 grammi: 70 preziosi grammi in meno che aiutano molto nel tiro sportivo, so-prattutto perché l’arma è più appruata della G21 favorendo la rapida ripetizione

fanno molto comodo quando si tratta di mettere parecchi buchi uno vicino all’al-tro. Alla fine, dunque, il risultato è che la nuova G41 mescola i pregi dei due modelli: ha una buona impu-gnatura come la G21 (anche se, spessa almeno 32 mm, è più adeguata ai tiratori dalle mani di dimensioni medio-grandi) e offre un’ottima precisione gra-zie ai mm in più della linea di mira e della canna che ora misura 135 mm contro i 117 della G21.

Caratteristiche

da Generation 4

La quarta generazione dell’ar-ma è stata presentata dagli inge-gneri austriaci nel 2010 allo Shot Show, la fiera americana che ogni anno anticipa novità e tendenze di mercato. Inizial-mente predisposta per i modelli 17 e 22 (allestimenti standard in calibro 9 mm e .40) ha coinvolto, nello stesso anno, i modelli compact (19 e 23), sub compact (26 e 27) e Competition (34 e 35) negli stessi calibri. L’adeguamento della linea alle nuove caratteristiche è poi andato avanti tanto che, nel 2012, sono stati pre-sentati anche gli allestimenti 20 e 21 Gen 4. E la G41 non poteva che essere una

All’americanaCon il Modello 41, Glock presenta la sua prima calibro .45ACP a canna lunga, la più grande mai costruita dalla Casa austriaca: arriva a soddisfare quanti volevano usare il calibro preferito dagli americani ma cercavano qualcosa di più prestazionale della G21. Con un bilanciamento leggermente appruato, ci ha consentito di realizzare splendide rosate

di Gianluigi

Guiotto

how, ticipa l-e 22

mm o, i

mpact egli

Il mirino ha un dot bianco ad alta lu-minosità; è imperniato nel carrello

La tacca di mira ha un profilo bianco a “U” che consente di mirare agevolmente anche in condizioni di scarsa luminosità

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Generation 4, adottando tutte le positive innovazioni, a partire dal gruppo molla-guidamolla: le due molle telescopiche a spire schiacciate forniscono un’area di lavoro assai più estesa che non la precedente, col risultato che si riduce il rinculo dell’arma, già di per sé contenu-to grazie alle caratteristiche di resilienza del fusto in polimero, che è in grado di

assorbire e smorzare una componente significativa della forza che si sviluppa al momento dello sparo. La G41 ha, poi, la trama (texture) dell’impugnatura della Gen4: le cuspidi (chiamate Polymids da Glock) presentano una forma piramida-le mutuata da quella della versione RTF2 del 2009 ma con il vertice piatto, così da non essere eccessivamente brutali con

il palmo della mano (la RTF2 nasce per essere usata indossando guanti tattici e presenta quindi caratteristiche estreme). Sul front strap le scanalature anatomiche (introdotte già con la Gen2) facilitano la presa salda dell’arma. Non manca nella G41 il sistema MBS (Modular Back Stap) che consente di variare la dimensione del dorsalino dell’im-

La Glock 41 ha di-mensioni genero-se che consentono di gestire il vivace .45ACP senza difficoltà

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il significativo sovra-dimensiona-mento risponde alla necessità di essere raggiungibile anche utiliz-zando il dorsalino Large, quello più spesso. La sua lunghezza è quindi più che raddoppiata rispet-to al passato ed reversibile, così da accontentare i tiratori mancini che fino ala Gen4 Glock aveva trascu-rato. La reversibilità del pulsante ha im-posto la realizzazione di una modifica al caricatore in lamiera d’acciaio (nella G41 è da 13 colpi calibro .45ACP), che adesso presenta un incavo in più per il suo bloccaggio; ne consegue che i nuovi caricatori possono ancora essere impie-gati sulle G21 ma che questo non può dirsi per i caricatori pre-Gen 4: quelli della G21, dunque, non possono essere bloccati se la sicura è spostata sul lato destro del fusto.

Funzionamento rodato

Per la G41 non c’è niente di nuovo quanto al funzionamento meccanico, visto che adotta l’ormai classica Safe Action, ossia il meccanismo di scatto a semi-doppia azione che non prevede alcuna sicura manuale (o altro coman-do di disarmo del percussore), ma che offre la fondamentale virtù di riportare

pugnatura stessa. A differenza di altre pistole, dove il dorsalino può le-gittimamente dirsi intercambiabile, in questo caso l’arma nasce con una data impugnatura di dimensioni standard cui possono essere sovrapposti in al-ternativa i due dorsalini presenti nella confezione di vendita. Andando questi a sovrammettersi a un dorsalino già esistente mediante due scanalature allo scopo predisposto, necessitano di una spina di fissaggio più lunga rispetto a quella comunque presente sull’arma (e che va a bloccare il sistema di scat-to). I dorsalini presentano spessori di 2 e 4 millimetri così da accomodare praticamente tutte le mani. È evidente che l’impiego di questi accessori sup-plementari va a modificare la distanza relativa del grilletto (trigger reach).

Comandi ben disposti

Il pulsante di sgancio del caricatore ha le dimensioni maggiorate delle Gen4:

La vista dall’alto mette in risalto le forme smus-sate del carrello che risulta leg-germente più stretto del fusto

Il lato destro è molto pulito; notare gli intagli di presa nella parte posteriore, efficaci nelle operazioni di armamento, l’estrattore con lo “scalino” che serve da indicatore di cartuccia in camera, e l’ampia finestra d’espulsione

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Dettaglio dello scatto, la tradizionale Safe Action di Glock, le guide di scorrimento del carrello, e il bloc-chetto che provoca l’abbassamento della canna durante lo sparo

Dettaglio dello scattoooo, , ,, lalaalalallalalal tttttttttrarararaaraararaaararr dididididdididdididiid ziziziziziziziiziziz ononononnonoonoonnooonononnalallallllallalalalaaalalaalaleeeeeeeeeeeeeeeSafe Action di Glock, le guiuiuiidedeeedededede dddddddddddddiiiiiiii i i i scscscscscccscccscscscsscsccssss orororororrorororororooororo riririririiririririririmememememememememmemmmentntntnttttntntntnntnnttntntnn ooooooooooo dedededededdddel lll carrello, e il bloc-chetto che provoca l’abbassamentntttttntntnto ooooooo dededededededededeededdellllllllllllllllllll aaaaaa aaaaaa aa cacacacacaccacacaccacaannnnnnnnnnnnnnnn a a a a aa dududududududd rararararantntntntnte eee lolololo spspsparo

l’arma fra un colpo e l’altro automatica-mente in condizioni di sicurezza (il peso dello scatto è di circa 2,5 kg). Inoltre, il tiratore spara tutti i colpi nella stessa modalità, senza differenze, diversamente dalle altre pistole ad azione mista che impongono il passaggio dalla lunga e dura doppia azione del primo colpo alla corta e leggera singola di quelli successivi. Infatti, nel fusto in polimero ad alta resi-stenza, estraibile mediante la rimozione della spina passante visibile nella parte alta dell’impugnatura, è collocato il si-stema di scatto Safe Action, una doppia azione impura che consente un reset mol-to rapido del grilletto senza che questo debba raggiungere il punto di massima estensione in avanti per poter ingaggiare il percus-sore. Ne consegue che, pur rimanendo lo scatto sempre in doppia azione, lo sgancio dei colpi suc-cessivi al primo è molto più rapido e istintivo. Come da tradizione l’assen-za di sicure manuali è ampiamente bilanciata dalle tre sicure auto-matiche di Casa Glock a ingaggio successivo: quella incorporata al grilletto nella fattispecie di un’appendi-ce mobile (non consente lo sgancio del percussore se non dopo la sua pressione, inibendo l’esplosione del colpo a causa di trazioni laterali sul grilletto o a causa di cadute), quella classica al percussore e quella al disconnettore (che lo porta a contatto con il percussore solo quando si agisca correttamente sull’appendice di scatto). La meccanica, per concludere, adotta un sistema di chiusura geometrica tipo Browning modificato; la canna pre-senta una rigatura poligonale e un estrat-tore che funge anche da indicatore

Il caricatore bifilare amovibile da 13 colpi in lamiera d’acciaio

Dal basso si nota il foro di alleg-g e r i m e n t o i n prossimità della volata: consen-te di accedere al mirino per l’eventuale sua manutenzione

Il pulsante di sgancio del caricatore è di di-mensioni abbondanti per poter essere azio-nato anche con il dorsalino XL. La Glock 41 adotta la nuova texture dell’impugnatura, più grippante rispetto a quella adottata in passato

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lità. Se si vuole qualcosa di più “racing”, sarà necessario puntare sull’aftermarket dove certo non mancano tacche di mira ampiamente regolabili.

La prova in poligono

Abbiamo messo alla frusta la nuova Glock con delle Geco con palla di 230 grani Fmj. Fin dal primo approccio la G41 ci ha im-pressionato per come “riempia” bene la mano: per chi ha mani di dimensioni me-die, l’impugnatura è confortevole, con un

buon grip e offre una gran sensazione di controllo dell’arma; dopo lo sparo, la ma-no riesce a mantenere salda la posizione sul calcio e non bisogna reimpostarla. Stu-pisce anche il bilanciamento della pistola, spostato in avanti verso la volata: sulla carta è questione di grammi, ma la sen-sazione alla mano è avvertibile. Il vigore del .45 non ha impensierito la Glock che ha digerito tutti i colpi senza scomporsi e senza alcuna incertezza, nonostante i 3-4 etti in meno rispetto a una classica 1911

di cartuccia camerata. Spettacolari i trattamenti superficiali: la finitura in Teni-fer è applicata sopra due trattamenti d’in-durimento che rende la G41 più resistente a corrosione e altri agenti esterni rispetto allo stesso acciaio inossidabile.

Mire migliorabili con l’aftermarket

Il modello che abbiamo provato monta-va una mira posteriore fissa, innestata a coda di rondine, con un profilo bianco a “U” che segue il contorno della fine-stra; la regolazione è possibile solo in derivazione. Il mirino è imperniato sul carrello, con un dot bianco ad alta visibi-

La G41 nello smontaggio da campagna; il gruppo molla-guidamolla è una delle novità introdotte con la Gen4: le due molle, vincolate stabilmente all’asta di guida, hanno il filo tondo anziché piatto

Le Glock .45ACP a confronto

MODELLI G41 Gen4 G21 Gen4 G21 SF

Calibro/Scatto 45ACP/Safe Action .45ACP/Safe Action .45ACP/Safe ActionLunghezza 226 mm 209 mm 204 mmAltezza 139 mm 139 mm 139 mmLarghezza 32.5 mm 32.50 mm 32.50 mm Linea di mira 192 mm 172 mm 172 mmLunghezza canna 135 mm 117 mm 117 mmPeso (scarica) 765 g 830 g 830 g Peso (carica) 1.020 g 1.085 1.085 gPeso scatto 2,5 kg 2.5 kg 2.5 kgCorsa del grilletto 12.5 mm 12.5 mm 12.5 mm Rigatura canna destrorsa, ottagonale destrorsa, ottagonale destrorsa, ottagonaleCaricatore 13 13 13

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tutta acciaio. Le mire, pur non avendo ambizioni da gara, si sono dimostrate ben visibili e con la giusta porzione di luce ai lati del mirino quando è traguardato nella

tacca di mira. Lo scatto, già out of box, si è rivelato ben sfruttabile e del tutto privo di collasso di retroscatto. Chiaramente la Safe Action divide il popolo dei tiratori:

c’è chi la ama, e la impiega al meglio, chi invece non l’apprezza e non riuscirà a trarre le prestazioni da fuoriserie di cui è capace la G41. Oltre all’appruamento della G41, concorre alla riduzione del rilevamento anche la ridotta distanza tra l’asse della mano e quello della canna: l’in-cavo tra pollice e indice è abbastanza alto rispetto alla canna, e ciò riduce di fatto la forza applicata dallo sparo e dal conse-guente moto retrogrado del carrello. In conclusione, la G41, venduta a un prezzo molto concorrenziale (812 euro), è una delle 45 più interessanti degli ultimi anni che arriva a colmare una lacuna della Casa austriaca nella linea Tactical Pratical cali-brato nell’americano .45. Certamente sarà in grado di regalarvi divertenti (e lunghe) sessioni di tiro al poligono.

CM

Sobrie le scritte; notare la slitta per installare una torcia tattica

Glock 41 cal. .45ACP

Costruttore: Glock GmbH, Austria, www.glock.com Distributore: Bignami spa, Ora (BZ), tel. 0471 803.000, www.bignami.itModello: 41 Tipo: pistola semiautomatica Funzionamento: a sfruttamento del rinculo con chiusura stabile a corto rinculo di canna

Calibro: .45 ACP Canna: 135 mm; rigatura a profilo ottagonale con passo di 400 mm Percussione: diretta, a mezzo percussore lanciato Caricatore: bifilare da 13 colpi Scatto: ad azione continua (Safe Action), peso 2,5 kg circaEspulsore: a lamina, solidale al pacchetto di scatto

Mire: mirino fisso, tacca di mira regolabile in deriva; linea di mira: 192 mm Sicure: automatica (a grilletto non premuto blocca il percussore), al grilletto (ne impedisce l’arretramento se la pressione non è esercitata al centro), automatica anti-caduta eriore Peso: 765 g (scarica)

Estrattore: a gancio, fulcrato al carrello Dimensioni: 226x139x32,5 mm Materiali: canna e carrello in acciaio al carbonio, fusto in polimero Finitura: Tenifer sulle parti d’acciaioConfezione: 1 caricatore di riserva, dorsalini intercambiabili (tre taglie)

¤

PREZZO INDICATIVO 812 euro

A sinistra. l’autore durante la prova Sopra: rosata di 10 colpi a 15 metri con munizioni Geco con palla da 230 grani Fmj