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L’oramai leggendaria pistola austriaca ha dimostrato, nel corso di una storia trentennale, di essere una piattaforma tanto semplice quanto flessibile, capace di disimpegnare molteplici ruoli. Diamo un’occhiata alla versione sportiva per

eccellenza, la G 34 Sport Competition

Glock 34 SC

di Francesco BattistaFoto di Emanuele Tabasso

Gaston Glock sono anche – e forse soprattutto – altri: in fin dei conti la plastica era già entrata nel settore delle pistole qualche anno prima del 1980, con le Heckler & Koch P9S e, soprattutto, VP 70.L’intuizione veramente innovativa del progettista fu quella di costruire la pistola in modo tale da renderla del tutto intuitiva nell’impiego e, contemporaneamen-te, estremamente sicura anche nelle mani di utilizzatori poco o punto addestrati in virtù di una organizzazione meccanica lucidamente razionale.

La Safe ActionCuore dell’arma è il sistema Safe Action Abzugssystem, ispirato con tutta evidenza a quello della splendida pi-stola Roth-Steyr modello 1907: si tratta in pratica di uno

Il numero dei modelli che la Glock GmbH di Deutsch-Wagram, Austria, ha oggi in catalogo è impressio-nante: si può ben dire che c’è una Glock per tutte le stagioni e per ogni necessità. Nata come ordinanza

per le forze armate, la pistola austriaca ha occupato in breve tempo ogni nicchia di mercato, forte delle sue ca-ratteristiche di semplicità d’uso, affidabilità e sicurezza oltre che di un rapporto tra qualità e prezzo decisamen-te favorevole e dovuto all’eccellente industrializzazione di un progetto che si può tranquillamente definire rivo-luzionario. Infatti, sebbene il motivo principale per cui tutti coloro che si interessano anche solo superficial-mente alle armi da fuoco conoscono la Glock sia il fu-sto di materiale plastico, o polimero come si definisce ormai comunemente, i punti di forza della creatura di

Glock 34 SC

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La Glock 34 SC si presenta come una versione sportiveggiante del modello originale 17, rispetto al quale vanta canna e carrello allungati

Per le Glock sono disponibili miriadi di fondine: qui la 34 riposa in un funzionale modello della Bladetech, rea-lizzato con kydex

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Ecco come si usa l’attrezzo per il riempimento: basta appoggiare la cartuccia e spingere in basso, e con un minimo di pratica il gioco è fatto

Il numero di matricola è riportato su una piastrina affogata nel telaio di materiale plastico

Sopra la guar-dia del grilletto si osservano le ap-pendici di presa del chiavistello di smontaggio, che devono essere pre-mute in basso per separare il carrel-lo dal fusto, dopo aver disarmato il percussore sparan-do a vuoto

Una delle sicure automatiche della Glock è rappresen-tata dalla leva imperniata centralmente al grilletto, che blocca positivamente quest’ultimo in posizione di riposo

Il mirino fisso è solidale al carrello e presenta un visibilissimo elemento circolare per l’allineamento con la tacca

Glock 34 SC

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La leva stessa viene spinta dalla molla di scatto in di-rezione opposta a quella dell’impulso esercitato dalla molla del grilletto e indotta a contrastare due rampe di sicurezza ricavate nel piccolo telaio metallico che con-tiene i componenti dello scatto e reca la protrusione che funge da espulsore.La leva di trasmissione dello scatto è quindi rigidamen-te bloccata e il percussore non può sfuggire al suo ag-

schema che si estrinseca nel prearmamento del percus-sore, che è di tipo lanciato: la traslazione retrograda del carrello, tanto effettuata manualmente quanto conse-guente a normale ciclo di sparo, determina infatti solo l’armamento parziale del percussore, condizione in cui il dente di scatto che gli è solidale risulta saldamente bloccato da una appendice della leva di trasmissione dello scatto collegata al grilletto.

Il pulsante che permette di svincolare il serbatoio caricatore è di tipo maggiorato, come si conviene a un’arma di carattere sportivo. Ben acquisibile appare il tasto di sblocco del carrello

La tacca di mira presenta una foglietta registrabile in altezza e scostamento, protetta da una culla fissa e op-portunamente contornata in bianco

L’estrattore è decisamente robusto. Le superfici me-talliche sono protette dal tenace trattamento Tenifer, che garantisce estrema durezza superficiale e resisten-za a tutti gli agenti aggressivi

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gancio; solo premendo intenzionalmente il grilletto, che in stato di quiete è positivamente bloccato da una piccola leva interna a esso fulcrata e che viene disin-serita solo da una pressione applicata centralmente, la leva di trasmissione viene spostata all’indietro di circa 6 millimetri. Tale azione determina diversi accadimenti.In primo luogo occorre il sollevamento del pistoncino che blocca il percussore quando il grilletto è a riposo, impedendogli di raggiungere la capsula d’innesco della cartuccia presente in camera; poi la leva di trasmissione si svincola dalle rampe di sicurezza e infine, arretrando, sposta ulteriormente indietro il percussore, completan-done l’armamento e portandolo a contatto con una pic-cola leva elastica di azionamento ospitata nel pacchetto di scatto. Completando la traslazione del grilletto si pro-vocherà l’abbassamento dell’estremità posteriore della leva di scatto grazie al contrasto tra il suo spigolo obli-quo e la superficie inclinata della leva di azionamento, al che il percussore risulterà svincolato e libero di scattare in avanti a compiere il suo lavoro. La Glock quindi non presenta comandi di sicura esterni da azionare e le tre distinte sicurezze automatiche – al grilletto, al percusso-re e sul pacchetto di scatto – ritornano in funzione tra un colpo e l’altro, senza bisogno di alcun intervento coscien-te del tiratore se non il rilascio del grilletto.In effetti il funzionamento dell’arma è assai più sem-plice di quanto non appaia da qualsivoglia descrizione, anche perché essa è composta da soli trentadue pezzi.Altrettanto semplice è il sistema di chiusura geometrica a corto rinculo di canna, affidato alla diffusissima va-riante dello schema Browning in cui il vincolo tra canna e carrello è assicurato dal contrasto tra lo spigolo an-teriore del blocco prismatico di culatta della canna e il margine anteriore della finestra di espulsione, mentre l’abbassamento della canna consegue all’interazione tra il piano inclinato ricavato nello zoccolo inferiore del-la canna e quello presente in un apposito blocchetto d’acciaio fissato al fusto (su cui sono riportate anche le guide metalliche per lo scorrimento del carrello).

La 34 per lo sport e la competizioneUn disegno come quello descritto non può che ga-rantire la massima funzionalità, e infatti dall’originale modello G17 sono derivate decine di versioni ottimiz-zate per impieghi diversi e proposte in svariati calibri: oltre al primigenio 9 Parabellum/9x21 IMI, infatti, le Glock sono proposte in .357 SIG, .40 S&W, 10 mm Auto, .45 ACP e .45 GAP – quest’ultima una cartuccia sviluppata appositamente dall’azienda – senza con-tare una versione in 9 Corto approntata per le forze di polizia statunitensi ma commercializzata in pochi esemplari anche in Europa. Altrettanto vario è il pano-rama dimensionale delle Glock, che spazia dai modelli d’ordinanza alle compatte e subcompatte, con più di un’incursione nel settore sportivo.Nel 1988 apparve infatti il modello 17L, che rispetto alla versione standard presentava una canna lunga 153 mil-limetri, munita di un sistema integrale di compensazio-

Onde alleggerire il carrello, il terzo anteriore dello stesso è interessato da un’ampia finestra, che nel de-funto modello 17L permetteva lo sfogo dei gas dai fori del compensatore integrale alla canna

Il fusto di polimero reca le brevi guide per lo scorri-mento del carrello e il blocchetto entro cui si impegna il piano inclinato dello zoccolo inferiore della canna

Glock 34 SC

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ne a tre ugelli; il carrello, convenientemente allungato, presentava una finestra in corrispondenza dei fori di sfiato del compensatore. Destinata alle varie specialità del tiro dinamico, la 17L fu affiancata nel 1998 dalla 34 SC, che la sostituì del tutto l’anno seguente ed è ancora presente in catalogo, vista la sua favorevole accoglien-za da parte di molti praticanti le discipline IPSC e IDPA.La 34, il cui alter ego in calibro .40 S&W è identifica-to dalla sigla 35, è provvista di una canna più corta di quella della 17L, ma che totalizza pur sempre la rispet-tabile misura di 135 millimetri; il conseguente incre-mento longitudinale del carrello offre al tiratore una linea di mira lunga 186 millimetri, che favorisce una corretta collimazione dei congegni di puntamento. La canna, contrariamente a quella del modello sportivo precedente, non è compensata, ma sinceramente non ci sembra un difetto: in effetti il soffio tipico dei siste-mi di compensazione è poco piacevole e può risultare decisamente sgradevole sparando dal fianco. Inoltre la

lunghezza dell’arma provvede già ad attenuare le rea-zioni allo sparo, soprattutto il rilevamento.La rigatura dell’anima della canna presenta il tipico pro-filo esagonale delle Glock, con passo destrorso lungo 250 millimetri, mentre gli organi di mira sono costituiti da una tacca con foglietta regolabile in altezza e deriva-zione tramite un eccentrico e una vite, protetta da un corpo esterno fisso. La faccia posteriore della foglietta presenta un contorno bianco che permette di alline-are prontamente l’elemento posteriore al mirino fis-so e che reca un corrispondente riferimento circolare anch’esso bianco; la visuale offerta al tiratore è ottima sia per il tiro veloce sia per quello più lento e meditato.Lo scatto montato di serie richiede uno sforzo di trazio-ne pari a 2.500 grammi, con una corsa complessiva del grilletto di 12,5 millimetri; una delle caratteristiche del progetto Glock è comunque quella di poter sostituire agevolmente i pacchetti di scatto, disponibili con di-verse tarature ponderali. Le qualità dello scatto stesso

L’otturatore integrale al carrello permette di apprez-zare il dente di scatto, solidale al percussore, nonché il pistoncino di blocco di quest’ultimo

La semplicità meccanica del progetto Glock è pari alla sua funzionalità. L’arma è composta da soli tren-tadue pezzi

La canna palesa la massiccia porzione di culatta, che ospita la camera di cartuccia, che attua il vincolo al carrello

Il percussore delle Glock è

di tipo lanciato e viene armato

parzialmen-te durante la

traslazione retrograda del

carrello

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possono di certo disorientare il tiratore aduso ad armi di impostazione più classica, ma un minimo di allena-mento appianerà in breve tempo ogni difficoltà.Tipicamente sportivo è poi il pulsante di svincolo del serbatoio caricatore (che è del tipo con base maggio-rata, capace di ben diciannove cartucce calibro 9x19 o 9x21 mm), qui di maggiori dimensioni rispetto a quel-lo che si ritrova nei modelli per difesa e servizio; esso quindi sporge di più rispetto al fianco dell’impugnatura e permette di espellere il serbatoio con una velocità ve-ramente fulminea.

Note conclusiveSparare con la Glock 34 SC è assai divertente, anche perché, al pari di tutte le pistole della firma austriaca, la sua affidabilità è assoluta: personalmente con tutte le pistole dell’azienda che abbiamo usato nel corso degli anni non ci è mai occorso un inceppamento, cosa che non possiamo affermare parlando di molte altre armi.Precisa, leggera e veloce, la 34 Sport Competition rap-presenta lo strumento ideale per divertirsi in poligono, a ogni livello, senza impegnare capitali rilevanti: sicu-ramente farà storcere il naso agli appassionati delle pistole più classiche – come chi scrive – ma bisogna ri-conoscerne i punti di forza e accettare il progresso delle dinamiche tecnologiche e di mercato.Al di là di ogni considerazione, comunque, esprimiamo tutta la nostra ammirazione per Gaston Glock, che sino alla fine degli anni Settanta era del tutto estraneo al settore delle armi. n

Scheda tecnica

Produttore: Glock GmbH, A-2232 Deutsch-Wagram (Austria); www.glock.com

Importatore: Bignami spa, via Lahn 1, 39040 Ora (BZ), www.bignami.it; Paganini sas, corso Regina Margherita 19bis, 10124 Torino, www.paganini.it

Modello: 34 SC

Tipologia: pistola semiautomatica

Calibro: 9x21 mm IMI

Sistema di funzionamento: chiusura geometrica a corto rinculo di canna sistema Browning modificato

Scatto: Safe Action con prearmamento del percussore

Alimentazione: serbatoio caricatore amovibile bifilare, capacità 19 cartucce

Congegni di mira: tacca di mira regolabili sui piani orizzontale e verticale, mirino fisso

Congegni di sicurezza: sicura automatica al grilletto, al percussore e al pacchetto di scatto

Lunghezza canna: 135 mm

Lunghezza totale: 207 mm

Peso: 650 g scarica

Materiali: canna, carrello e componenti della meccanica di acciaio, fusto e organi secondari di polimero

Finitura: trattamento superficiale Tenifer sulle parti di acciaio

Prezzo: 670 €

Glock 34 SC