GIUSEPPE PARINI Bosisio 1729 Brera 1799

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GIUSEPPE PARINI Bosisio 1729 Brera 1799. Le umili origini e i primi studi. 1729: nasce a Bosisio (Como) Padre commerciante di seta (dieci figli) Parroci - insegnanti 1739: a Milano da zia (che muore nel 1745) Il testamento: un materasso e una rendita , a condizione che….. - PowerPoint PPT Presentation

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GIUSEPPE GIUSEPPE PARINIPARINI

Bosisio Bosisio 17291729

Brera 1799Brera 1799

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Le umili origini e i primi studi1729: nasce a Bosisio (Como)Padre commerciante di seta

(dieci figli)Parroci - insegnanti1739: a Milano da zia (che

muore nel 1745)Il testamento: un materasso e

una rendita , a condizione che…..

Scuole dei Barnabiti Grammatica, umanità, logica,

teologia speculativa e morale …senza profitto

Salute malferma e lavoro da copista amanuense

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I luoghi dell’infanzia

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Nato a Bosisio in provincia di Como nel 1729 da un modesto commerciante di seta, Giuseppe Parini fu avviato sin dall'infanzia alla vita ecclesiastica; poté continuare gli studi presso il collegio dei Barnabiti a Milano grazie alla generosità di una parente.

Durante l'adolescenza si distinse sempre per una certa insofferenza dei metodi e delle regole scolastiche, dedicandosi invece con passione alla lettura dei classici latini e greci.

Nel 1752 esordì con la raccolta Alcune poesie di Ripano Eupilino, in cui lo pseudonimo del titolo giocava sull'anagramma del suo cognome e sul nome latino (Eupili) del lago di Pusiano, sulle cui rive sorge Bosisio. La raccolta ebbe un discreto successo e gli valse nel 1753 l'ingresso nell'Accademia dei Trasformati di Milano.

Ordinato sacerdote nel 1754, si impiegò per alcuni anni come precettore presso le famiglie nobili milanesi dei Serbelloni e degli Imbonati. In questi anni, grazie alla frequentazione dei letterati Trasformati e dell'aristocrazia milanese, Parini ampliò e approfondì i suoi interessi, intervenendo anche nelle polemiche letterarie del tempo. Nel 1761 lesse ai Trasformati il Discorso sopra la poesia, dichiarazione di poetica già matura, in cui i principi dell'estetica sensistica si combinano con la tradizione classicista: la poesia dovrebbe spingere alla virtù e al bene attraverso una forma sapientemente controllata e studiata.

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Bosisio

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Il periodo tra il 1757 e il 1795 è segnato dalla produzione delle 19 Odi, in cui le forme arcadiche di moda all'epoca (Parini entrò poi in Arcadia nel 1777 col nome di Darisbo Elidonio) sono superate per dare luogo ad una poesia di alto contenuto civile e morale: La vita rustica (1757), La salubrità dell'aria (1759), L'innesto del vaiuolo (1765), Il bisogno (1765) sono alcune delle più note.

Opera importante di Parini è Il Giorno, poema satirico in endecasillabi sciolti diviso in quattro parti: Mattino, Mezzogiorno, Vespro e Sera. Le prime due furono pubblicate nel 1763 e nel 1765 mentre la terza e la quarta parte, rimasta incompiuta, furono pubblicate postume nel 1801. Nell'opera, la giornata di un "giovin signore" è tratteggiata attraverso una serie di quadri satirici, che descrivono impietosamente le mollezze e la vacuità del mondo aristocratico.

La critica del mondo ozioso dei nobili è in Parini non tanto politica quanto morale: l'autore auspica infatti che i nobili tornino a meritare il ruolo di guida loro assegnato, riacquistando uno spessore morale adeguato. I temi di eguaglianza sociale e la valutazione positiva delle qualità ancora integre del popolo, sono quindi da considerarsi sempre all'interno di una cornice ideologica moderata.

Il successo della pubblicazione della prima parte dell'opera aiutò Parini a migliorare le precarie condizioni economiche: nel 1768 ebbe l'incarico di poeta ufficiale del Regio Ducale Teatro (è suo il libretto dell'Ascanio in Alba, musicato poi da Mozart); nel 1769 diresse per breve tempo la Gazzetta di Milano e fu poi nominato professore di lettere nelle Scuole Palatine diventando sovrintendente del Ginnasio nel 1791.

Nel maggio 1796 le truppe giacobine guidate da Napoleone Bonaparte irruppero in Milano insediandosi nel municipio; Parini fu onorato come precursore delle idee rivoluzionarie e fu invitato insieme a Pietro Verri a presiedere un comitato preposto, tra le altre cose, alle scuole e ai teatri. Le sue posizioni, molto più moderate che rivoluzionarie, furono causa dell'esclusione dalla municipalità dopo soli due mesi. Nel 1799 gli Austriaci riconquistarono la Lombardia; Parini conservò la cattedra di professore ma non poté evitare le persecuzioni dei reazionari.

Morì a Milano nel 1799; per volontà testamentaria fu seppellito nel cimitero di Porta Comasina, in una tomba non distinta.

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• Intellettuale impegnato nella battaglia civile per combattere le aberrazioni del suo periodo e raggiungere la pubblica felicità.

• È annoverato tra gli intellettuali milanesi con incarichi prestigiosi per diffondere i precetti dell’assolutismo illuminato di Maria Teresa D’Austria.

• Problematico è il rapporto con gli illuministi francesi e le loro idee antireligiose ed edonistiche (mezzogiorno).

• Sebbene critico con molte forme di fanatismo religioso e la storia passata della chiesa cattolica, contro la Controrifoma e le guerre di religione.

• Crede nella religione come indispensabile freno e ordine delle passioni umane.• Giudica pericolose le teorie libertine dei filosofi francesi.• Comunque giudica con favore i principi di uguaglianza, elemento naturale per tutti

gli uomini, riconosce l’umanitarismo, l’amore per l’umanità in quanto tale e lo sdegno per tutto ciò che offende l’uomo, e la convinzione che dovere fondamentale dell’uomo sia la solidarietà per i suoi simili.

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Critica alla nobiltà oziosa e improduttivaSperpera le ricchezze altrui , non si impegna in nessuna carica politica“Colui che da tutti è servito e a nullo serve” (Vespro)Condanna dell’immoralità dei costumi soprattutto della pratica del

“cavalier servente”, cicisbeismo un modo per legalizzare l’adulterio ma distruggere la unità familiare nucleo della società civile.

Il cicisbeismo fu un fenomeno settecentesco esclusivamente italiano, una moda alla quale solo preti e militari potevano sottrarsi.

Sulle sue origini ci sono varie ipotesi: in molti sostengono che esso sia scaturito dalla galanteria secentesca, il secolo del preziosismo, ma è sicuramente la tesi del grande scrittore Stendhal la più attendibile: egli si convinse che il fenomeno fosse nato in Spagna e che gli italiani ne avessero assimilato l’uso durante la dominazione spagnola tra cinque e seicento.

Leggendo, infatti, le novelle di Matteo Bandello (1540 circa), si scopre che ogni signora aveva un suo braccere, un cavaliere addetto a porgerle il braccio in assenza del marito.

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Il cavalier serventeCicisbeo — o cavalier servente —

era il gentiluomo che nel Settecento accompagnava una nobildonna sposata nelle occasioni mondane, feste, ricevimenti, teatri e l'assisteva nelle incombenze personali: toletta, corrispondenza, compere, visite. La signora veniva definita cicisbea del cavaliere.

L’etimologia della parola sembra essere connessa in modo parzialmente onomatopeico al bearsi nella conversazione, al cicaleccio, cinguettio, chiacchiericcio che costituivano la principale delizia dei cicisbei.

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La rieducazione della nobiltàNon ostile alla nobiltàPropone una rieducazione di

essa per ritornare a svolgere il ruolo di guida.

È un moderato riformista lontano dagli eccessi del Terrore rivoluzionario francese.

In linea con la politica dell’illuminata Maria Teresa che combatte i privilegi feudali

Sottolinea la funzione civile di guida che la nobiltà aveva nelle epoche passate.

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Il sacerdozio e l’impegno morale e civile

1754: diventa sacerdotePrecettore in casa Serbelloni

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1757: 1757: Dialogo sopra la nobiltà Dialogo sopra la nobiltà 1757-95: 19 Odi1757-95: 19 Odi1762: via da casa Serbelloni1762: via da casa Serbelloni1764: 1764: L’educazioneL’educazione

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F. BoucherLa modista

1746

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F. BoucherDonna che si allaccia una giarrettiera

1742

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F. BoucherLa colazione

1739

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F. BoucherMadame de Pompadour

1759

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I dissensi dall’illuminismo lombardoParini legato alla dignità

formale della lingua italiana dettata dall’accademia della crusca è in contrasto con gli illuministi lombardi fervidi ammiratori dell’illuminismo francese.

Parini non condivideva il cosmopolitismo

Non voleva che la purezza della lingua italiana venisse deturpata con l’uso indiscriminato di francesismi.

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LA CRITICA ALLA LETTERATUTA UTILITARISTICA

Entusiasmo per la scienza nella convinzione di risolvere i problemi dell’uomo.

Parini apprezza le scoperte scientifiche (ode sul vaiolo che esalta il progresso scientifico che ha portato alla scoperta del vaccino), ma non condivide il fatto che la scienza sia una mania frivola di salotti aristocratici e dame oziose.

Parini è contrario alla riduzione utilitaristica della letteratura sebbene sia convinto che essa debba essere utile ma riprende il concetto oraziano che invita a mescolare l’utile al dolce.(ode sulla salubrità dell’aria)

Tuttavia l’utile non può essere disgiunto dal “Lusinghevol canto”, la dignità della poesia risiede anche nel bello poetico unito all’utile.

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L’INTERESSE PER LE TEORIE FISIOCRATICHEParini si dimostra contrario ad un progresso della società basato sul

commercio e sull’industria favorendo e parteggiando per le teorie fisiocratiche

L’agricoltura risulta per formazione culturale e per interesse di classe un mezzo per esaltare la vita semplice e sana

Contro una vita sviluppata nel commercio e nell’industria basata sull’interesse e annullando i valori della vita cristiana.

Inoltre molte terre erano in mano alla nobiltà e alla chiesa e ciò promuoveva le forze conservatrici e uno sviluppo moderato della società civile.

L’industria e il commercio invece promuovevano lo sviluppo e l’arricchimento della classe borghese che in Inghilterra aveva prodotto ad una trasformazione radicale della società civile.

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MILANO NEL 700Nel Settecento Milano si

trovava sotto il dominio degli Asburgo: già dal 1706 gli Austriaci avevano soppiantato gli Spagnoli nel controllo della città, ma fu solo al termine della Guerra di Successione spagnola, con le paci di Utrecht e Rastatt (1713-1714), che il dominio austriaco venne riconosciuto.

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LE ODI L’ode un componimento in versi per lo più

settenari , nasce nel mondo latino sull’esempio della poesia di Orazio, ma già nell’Arcadia questo componimento diventa uno strumento per trattare argomenti elevati e solenni.

Le 22 (25 nella seconda edizione) Odi furono scritte da Giuseppe Parini come poesia d'occasione in un ampio lasso di tempo che va dal 1758 al 1790. La componente arcadica e quella illuministica confluiscono nell’adesione alla sensibilità neoclassica e sono divisibili in tre fasi:

La prima fase giunge agli anni Settanta. È caratterizzata da una forte componente sociale, in cui la visione del Parini, fondamentalmente classicista, si fonde con riflessioni sul "come" si vive. Tra queste vanno ricordate:

L'innesto del vaiuolo (1765), Il bisogno (1766), La vita rustica (1758 circa). L'educazione(1764) dedicata a Carlo

Imbonati.

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LE ODI E LA BATTAGLIA ILLUMINISTICA La seconda fase ha soprattutto un indirizzo educativo, e possiamo collocare l'inizio

di questa fase nel 1777 circa, con La laurea. Ma è La caduta a rappresentare il vero emblema della poesia del Parini: il poeta

vecchio e malandato cade, un passante lo raccoglie e gli suggerisce di comportarsi più servilmente con i potenti che lo hanno lasciato solo. Il poeta, sdegnato, rifiuta di piegare la testa.

La terza fase è invece prettamente neoclassica, l'animo nobile e la dignità del ruolo del poeta sono al centro delle odi, intrise di bellezza antica, erotismo, sentimenti, che appaiono al poeta, illuminate da una luce calda e ferma che finalmente mostra al poeta ciò che egli ama ma che non riesce a vivere fino in fondo. Qui, in questa fase, l'uomo Parini, non solo poeta e sacerdote, educatore e giudice, esce fuori e si ritrova in tre odi dedicate a tre donne amate dall'ormai vecchio poeta:

Il pericolo (1787) per Cecilia Tron, Il dono (1790) per Paola Castiglioni, Per l'inclita Nice (1793, nota anche come Il messaggio) per Maria di Castelbarco.

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LE ODI ILLUMINISTICHE Odi impegnate su argomenti di attualità in linea con la cultura illuministica LA VITA RUSTICA: affermazione delle teorie fisiocratiche, esaltazione della vita e del

lavoro dei contadini per un ordine sociale più equilibrato in linea con la politica asburgica.

LA SALUBRITA’ DELL’ARIA: critica al mondo cittadino malsano e corrotto in contrapposizione alla migliore salubrità dell’aria nella campagna. Problema dell’igiene e della salute pubblica.

L’EDUCAZIONE: tema sull’istruzione pubblica per il rinnovamento della società e del costume.

A. Educazione della nobiltàB. Ragione come guida dell’agire umanoC. La nobiltà vera non per nascita ma per qualità interioreD. Fiducia nel mondo cambiato e migliorato dalle idee illuministiche.

L’INNESTO DEL VAIOLO: si riferisce agli esperimenti che iniettavano i virus della pericolosa malattia per provocare l’immunizzazione della gente. L’ode è un occasione per esaltare il medico come figura del nuovo filosofo eroe per l’umanità.

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• BISOGNO : Parini afferma che la causa dei delitti è la necessità perciò è necessario prevenirli e non punirli.

• Altro elemento trattato è il filantropismo, cioè la solidarietà tra gli uomini per risolvere i problemi e le loro sofferenze. Secondo le linee che rimanda alla teoria del contratto sociale di Rousseau.

• LA MUSICA: critica all’evirazione dei giovani cantanti e individuazione delle cause di tale fenomeno nel capriccioso egoismo dei potenti di ricercare il piacere dell’arte anche con pratiche disdicevoli alla dignità umana.

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GLI EVIRATI CANTORI: I CASTRATINella storia della musica, furono detti castrati i cantanti maschi

adulti che avevano subito la castrazione prima della pubertà , con lo scopo di mantenere la voce acuta. Con la maturità sessuale infatti, sia gli uomini che le donne mutano la voce, ma nei primi la modificazione è molto più evidente e comporta un cambiamento notevole del timbro e dell'estensione .

Vere e proprie "macchine per cantare", furono impiegati da molti operisti e compositori (come Händel ) fino all'inizio del XX secolo, dopodiché tale pratica cadde in disuso e fu dichiarata illegale (a dire il vero era già prevista la scomunica ecclesiale per chi la praticasse).

Tra i più celebri si ricorda Carlo Broschi in arte Farinelli. I castrati venivano raramente chiamati con questo termine: più frequentemente si usavano i sinonimi musici o evirati cantori. Venivano anche definiti "quarta voce" dopo le voci bianche , le voci maschili e le voci femminili.

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FARINELLI L’EVIRATO PIU’ FAMOSO DEL 700 FILM

Farinelli - Voce regina è il titolo di un film del 1995 del regista belga Gérard Corbiau , di produzione italo-francese, sulla vita del celebre cantante castrato del XVIII secolo Carlo Broschi in arte Farinelli.Il film è stato premiato come miglior film straniero ai Golden Globe e ha ricevuto una nomination all'Oscar.

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LE NOVITA’ FORMALI DI ISPIRAZIONE SENSISTICA

Conciliare la forma classica con argomenti scientificiUso moderato del lessico ricavato dalle scienzeAdesione alla poetica del sensismo, tutta la vita spirituale dell’uomo

ha origine dalle sensazioni fisiche attraverso cui egli entra a contatto con la realtà esterna.

Anche l’arte stimola la vitalità interioreDa qui deriva la ricerca della parola precisa, icastica, capace di

suscitare immagini e sensazioni molto vivide. La parola per accrescere e stimolare la sensibilità deve essere energica e realistica.

Una poetica contraria alla vaghezza e genericità del mondo arcadico.Parini per questo usa immagini ed espressioni realistiche, quasi

plastiche, capaci di dare forza quasi tattile e olfattiva al testo.Studiare l’ode sulla salubrità dell’aria, pag. 496 vero manifesto di

tale tecnica.

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Eredità classica dello stileParini non ha il coraggio di

innovare completamente il linguaggio poetico

È possibile notare l’attaccamento alle soluzioni classiche del verso e l’uso della retorica tradizionale anche nel trattare temi poco poetici come il versamento di liquami in strada.

Uso di perifrasi, sineddoche, personificazione

Anche la sintassi segue le tecniche del periodare latino soprattutto di Orazio, con uso di inversioni e il complemento di specificazione tra aggettivo e sostantivo: “ALTA DI MONTI SCHIENA”

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L’attività pubblica

1768: poeta ufficiale del Teatro Regio e redazione della Gazzetta di Milano

La collaborazione con il riformismo di Maria Teresa d’Asburgo e di Giuseppe II

1769: cattedra di eloquenza nelle Scuole Palatine dei Gesuiti

1771: Ascanio in Alba (Mozart)

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Silenzio poeticoSilenzio poetico1785: 1785: La cadutaLa caduta1796: i Francesi a Milano1796: i Francesi a MilanoPartecipa alla nuova municipalità della Partecipa alla nuova municipalità della Repubblica CisalpinaRepubblica CisalpinaIntransigenza rivoluzionaria VS rigore Intransigenza rivoluzionaria VS rigore moralemoraleDestituzioneDestituzione1799: gli Austriaci tornano a Milano1799: gli Austriaci tornano a Milano1799: morte1799: morteSepolto a Milano, nel cimitero comune di Sepolto a Milano, nel cimitero comune di Porta ComasinaPorta Comasina

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NO fanatismo NO fanatismo ChiesaChiesa

NO ateismoNO ateismo

NO nobiltàNO nobiltà SI’ valore elitario SI’ valore elitario dell’artedell’arte

VS inutilità VS inutilità aristocraziaaristocrazia

Collabora con il Collabora con il governo austriacogoverno austriaco

VS borghesiaVS borghesia Sì a una nobiltà Sì a una nobiltà propositivapropositiva

VS pragmatismo e VS pragmatismo e utilitarismoutilitarismo

Sì alla scienzaSì alla scienza

No letteratura con No letteratura con finalità pratichefinalità pratiche

Sì letteratura bella Sì letteratura bella con finalità sociali con finalità sociali

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1763: casa Imbonati1763: casa Imbonati1763: 1763: Il GiornoIl Giorno

Il MattinoIl MattinoIl MezzogiornoIl Mezzogiorno

Il VesproIl VesproLa NotteLa Notte

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MATTINO

MERIGGIO

VESPRO

LA NOTTE

GIORNO SATIRA DELLA NOBILTA’Il poeta si finge maestro di cerimonia e segue nel corso di un’intera giornata un “Giovin Signore” per consigliarlo e aiutarlo

Minuta descrizione e linguaggio aulico > vacuità della routine della nobiltà

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Per il bicentenario (1799-1999)