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Giugno 2016 i i l l V V o o l l t t o o n. 6 Rassegna mensile della Comunità Pastorale Spirito Santo

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Giugno 2016iill VVoollttoo n. 6Rassegna mensile della Comunità Pastorale Spirito Santo

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La catechesi di Papa Francesco

Pregare senza stancarsi

La parabola evangelica del giudice che alla fi-ne ascolta la preghiera della vedova contieneun insegnamento importante: «La necessitàdi pregare sempre, senza stancarsi mai». Dunque, non si tratta di pregare qualche vol-ta, quando mi sento. No, Gesù dice che biso-gna «pregare sempre, senza stancarsi». Da questa parabola Gesù trae una dupliceconclusione: se la vedova è riuscita a piegareil giudice disonesto con le sue richieste insi-stenti, quanto più Dio, che è Padre buono egiusto, «farà giustizia ai suoi eletti che grida-no giorno e notte verso di lui»; e inoltre non«li farà aspettare a lungo», ma agirà «pronta-mente».Per questo Gesù esorta a pregare “senzastancarsi”. Tutti proviamo momenti di stan-chezza e di scoraggiamento, soprattuttoquando la nostra preghiera sembra ineffica-ce. Ma Gesù ci assicura: a differenza del giu-dice disonesto, Dio esaudisce prontamente isuoi figli, anche se ciò non significa che lofaccia nei tempi e nei modi che noi vorrem-mo. La preghiera non è una bacchetta magi-ca! Essa aiuta a conservare la fede in Dio adaffidarci a Lui anche quando non ne com-prendiamo la volontà. Ecco cosa fa la preghiera: trasforma il desi-derio e lo modella secondo la volontà di Dio,qualunque essa sia, perché chi prega aspiraprima di tutto all’unione con Dio, che èAmore misericordioso.La parabola termina con una domanda: «Mail Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà lafede sulla terra?» (v. 8). E con questa doman-da siamo tutti messi in guardia: non dobbia-mo desistere dalla preghiera anche se non ècorrisposta. E’ la preghiera che conserva lafede, senza di essa la fede vacilla! Chiediamoal Signore una fede che si fa preghiera inces-sante, perseverante, come quella della vedo-va della parabola, una fede che si nutre deldesiderio della sua venuta. E nella preghierasperimentiamo la compassione di Dio, checome un Padre viene incontro ai suoi figlipieno di amore misericordioso.

25 maggio 2016

ORARI DELLE SANTE MESSE

Prepositurale - CarateFestivo Vigiliare del sabato ore 18.30 ore 8.00 - 9.30 - 11.00 - 18.00Feriale ore 8.30 - 18.30

Chiesa di Cristo ReFestivo ore 8.00 - 10.30Feriale ore 7.00 (escluso il sabato)

Santuario Madonna di S. BernardoSabato ore 8.00

Basilica Santi Pietro e Paolo - AgliateFestivo Vigiliare del sabato ore 18.30 ore 11.00Feriale ore 8.30 (escluso il sabato)

Chiesa di S. Martino v. - Costa LambroFestivo ore 8.00 - ore 11.00Feriale ore 8.00 (escluso il sabato)

Chiesa di S. Giovanni - AlbiateFestivo Vigiliare del sabato ore 18.30 ore 8.00 - 9.30 -11.00 - 18.00Feriale ore 8.30

TELEFONI UTILI

Sig. PREVOSTO via Caprotti 1 Tel. 0362.900.164

Don SANDROvia Cavour 40 Tel. 0362.903.419

Don MASSIMOvia A. Colombo 2 Cell. 339.7479771

Don ANTONIOvia Caprotti 3 Tel. 0362.903942

Don RENATOAlbiate Tel. 0362.913309

Don CESARECosta Lambro Tel. 0362.900138

Diac. Emilio CESANA Cell. 3382133432

CHIESA DI CRISTO REp.za Mons. Colombo Tel. 0362.901.430

CASA DELLE SUOREvia Manzoni Tel. 0362.900.186

In copertina

Piazza San Pietro con la BasilicaRoma, Città del Vaticano

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oDa ricordare

Il Volto di CarateRegistrato al Tribunale di Monza il 15/5/1967al numero 135 del registro dei periodici

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Direttore responsabile Don Gianpiero Magni

Progetto grafico Valerio Bovati

Stampa Edizioni GR srl, Besana Brianza

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Fraternamente

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Il 29 Giugno da antica data è giorno de-dicato alla memoria solenne, che acco-muna i grandi Apostoli Pietro e Paolo.L’uno “roccia che fonda Chiesa” e l’altro“apostolo delle Genti”. La solennità è an-che occasione per rinnovare la fedeltà e ladevozione del popolo cristiano al Papa,successore di Pietro e Vicario di Cristo.Non mancano certo al popolo dei creden-ti l’affetto e la simpatia per Papa France-sco e anche la cordiale attenzione ai suoiinterventi. Attenzione che, grazie alla suaconvincente immediatezza, va ben oltre iconfini della Chiesa.Però, la speciale preghiera per il papa e lafraterna condivisione della sua opera ca-ritativa mi sembrano assumere in questotempo una particolare urgenza. È neces-sario accogliere con sempre più decisaconsapevolezza il reiterato appello chepapa Francesco va ripetendo in diversicontesti. L’appello ad “abitare il tempo”,abbandonando la vecchia ambizione di“dominare gli spazi”.È una visione che recentemente ha riba-dito nei confronti dell’Europa in occasio-ne del conferimento - da parte delle Isti-tuzioni europee - del prestigioso “premioCarlo Magno”. Espressamene ha dichiara-to: “Cogliamo piuttosto l’occasione perauspicare insieme uno slancio nuovo ecoraggioso per questo amato Continente… Da più parti cresce l’impressione diun’Europa tentata di voler assicurare e

dominare spazi più che generare processidi inclusione e trasformazione”. E decisa-mente si augurava “un’Europa che lungidal proteggere spazi si renda madre gene-ratrice di processi … capace di dare allaluce un nuovo umanesimo basato su trecapacità: la capacità di integrare, la capa-cità di dialogare e la capacità di generareuna società integrata e riconciliata”.La Festa patronale della nostra antica Ba-silica di Agliate, dedicata ai Santi Pietro ePaolo, sia per noi l’occasione per condivi-dere nel cuore e nei fatti questo auspicio.

Fraternamente don Gianpiero

Santi Apostoli Pietro e Paolo

La patronaledella Basilica di Agliate

sarà anticipata– come da tradizione -

alla Domenica precedente26 Giugno 2016

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Il sogno ad occhi aperti di Papa Francescoper l’Europa. L’Europa in preda a vuoti dimemoria, che sembra aver smarrito la suaidentità. L’Europa divisa sul problema deimigranti. L’Europa di Cameron che guardapreoccupato al Brexit e al voto del 23 giu-gno. L’Europa di Hollande alle prese con lalegge sul lavoro che scavalca i deputati eprovoca le contestazioni dei sindacati.L’Europa di Tsipras che tra debiti, crisi e ri-fugiati vara un nuovo piano di austerità.L’Europa del Brennero con il confine au-striaco sotto assedio. L’Europa del trattatodi Schengen che dev’essere difeso ad ol-tranza per non cadere in pasto ai perico-losi nazionalismi già sperimentati in pas-sato. A tutte queste anime dell’ Europa siè rivolto Papa Francesco con «un fortemessaggio di speranza» che guarda al fu-turo e alle nuove generazioni. Un sognoinsistito, ripetuto più volte, che a molti haricordato l’“I have a Dream” di Martin Lu-ther King, un sogno con il quale il Papa cisollecita a riprendere a sognare, insiemecon lui, «un’Europa senza muri».

L’occasione gli è stata offerta dal conferi-mento del Premio Internazionale CarloMagno 2016, che gli è stato consegnatodal presidente del comitato direttivo delpremio, Juergen Linden e dal sindaco diAquisgrana Marcel Philipp, nel corso dellacerimonia tenutasi nella sala regia in Va-ticano, alla presenza dei vertici delle isti-tuzioni europee, da Jean-Claude Junker aMartin Schulz, da Donald Tusk a AngelaMerkel, da Filippo VI, re di Spagna, a Fede-rica Mogherini, da Mario Draghi a FransTimmermans. «Con la mente e con il cuore, con speranzae senza vane nostalgie, come un figlio cheritrova nella madre Europa le sue radici divita e di fede, sogno un nuovo umanesimoeuropeo», ha affermato il Papa. «Sognoun’Europa giovane, capace di essere anco-ra madre». «Sogno un’Europa che si prendecura del bambino, che soccorre come unfratello il povero e chi arriva in cerca di ac-coglienza perché non ha più nulla e chiederiparo». «Sogno un’Europa, in cui esseremigrante non sia delitto, bensì un invito

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“Sogno una Europa giovane e madre,dove migrare non sia un delitto”Papa Francesco scuote i vertici Ue

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ad un maggior impegno con la dignità ditutto l’essere umano». Un’Europa che«ascolta e valorizza le persone malate eanziane, perché non siano ridotte a impro-duttivi oggetti di scarto». Un’Europa «dovei giovani respirano l’aria pulita dell’onestà,amano la bellezza della cultura e di una vi-ta semplice, non inquinata dagli infiniti bi-sogni del consumismo» e «dove sposarsi eavere figli» sia «una responsabilità e unagioia grande, non un problema dato dallamancanza di un lavoro sufficientementestabile». Il Papa, infine, sogna «un’Europache promuove e tutela i diritti di ciascuno,senza dimenticare i doveri verso tutti.Un’Europa di cui non si possa dire che ilsuo impegno per i diritti umani è stata lasua ultima utopia». Dopo Giovanni Paolo II, Francesco è il se-condo Papa a ricevere il Karlspreis (premioCarlo Magno), prestigioso riconoscimentointernazionale conferito annualmente,dal 1950, dalla città tedesca di Aquisgra-na a personalità con meriti particolari infavore dell’integrazione, dell’unità e dellapace in Europa. Quello del pontefice è stato un appelloall’Europa, perché sappia ritrovare la suavocazione «all’apertura e alla solidarietà»,in tempi in cui si assiste allo sfaldamentodelle basi dell’Unione. Dobbiamo «costrui-re ponti e abbattere muri», ha affermato

Papa Francesco rivolgendosi alle autoritàeuropee e richiamando «i padri fondatori,araldi della pace e profeti dell’avvenire»:Robert Schuman, Konrad Adenauer, AlcideDe Gasperi, che dopo la Seconda Guerramondiale «gettarono le fondamenta di unbaluardo di pace, di un edificio costruitoda Stati uniti non per imposizione, ma perla libera scelta del bene comune». «I loroprogetti non sono superati: ispirano, oggipiù che mai e sembrano esprimere un ac-corato invito a non accontentarsi di ritoc-chi cosmetici o di compromessi tortuosiper correggere qualche trattato, ma a por-re coraggiosamente basi nuove, fortemen-te radicate». Una «famiglia di popoli» di-ventata «più ampia», che però «in tempirecenti sembra sentire meno proprie lemura della casa comune, talvolta innalza-te scostandosi dall’illuminato progetto ar-chitettato dai padri». «Siamo tentati - harilevato il Pontefice - di cedere ai nostriegoismi, guardando al proprio utile e pen-sando di costruire recinti particolari». Èun’Europa «che si va “trincerando”».

“Che cosa ti è successo, Europa?”A questi rilievi, è seguita la domanda pro-vocatoria di Papa Francesco, una doman-da che aveva gli accenti di un urlo libera-tore: «Che cosa ti è successo, Europa uma-nistica, paladina dei diritti dell’uomo, del-la democrazia e della libertà? Che cosa tiè successo Europa terra di poeti, filosofi,artisti, musicisti letterati? Che cosa ti èsuccesso Europa madre di popoli e nazio-ni?». Francesco ha scosso l’Europa, ponen-dola come davanti a uno specchio perchés’interroghi e sappia rivedere i segni dellasua stanchezza e della sua vecchiaia, se-gni di questa rovinosa decadenza che og-gi la portano a trincerarsi, a negarsi. Lachiama a cancellare quelle rughe che«non appartengono all’anima dell’Europa»affinché «le difficoltà possano diventarepromotrici potenti di unità». Il Papa ha anche fornito gli strumenti per

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«aggiornare l’idea dell’Europa» e per rea-lizzare il sogno di un’ Europa capace didare alla luce un nuovo umanesimo, indi-viduando tre specifiche capacità: la capa-cità di integrare, la capacità di dialogare ela capacità di generare.

A favore dell’integrazione Le radici dei popoli europei, spiega il Papa,«si andarono consolidando nel corso dellasua storia imparando a integrare in sintesisempre nuove le culture più diverse e sen-za apparente legame tra loro. L’identitàeuropea è, ed è sempre stata, un’identitàdinamica e multiculturale». Per il Papa lapolitica «sa di avere tra le mani» un com-pito «fondamentale e non rinviabile»,quello di «promuovere un’integrazioneche trova nella solidarietà il modo in cuifare le cose, il modo in cui costruire lastoria». Una solidarietà che «non può maiessere confusa con l’elemosina, ma comegenerazione di opportunità» perché tutti«possano sviluppare la loro vita con digni-tà». Così la comunità dei popoli europei«potrà vincere la tentazione di ripiegarsisu paradigmi unilaterali e di avventurarsiin colonizzazioni ideologiche».

La cultura del dialogoIl Papa invita «a promuovere una culturadel dialogo». Una cultura che «implica unautentico apprendistato» per riconoscerel’altro come «un interlocutore valido; checi permetta di guardare lo straniero, il mi-grante, l’appartenente a un’altra culturacome un soggetto da ascoltare, conside-rato e apprezzato». La pace «sarà duraturanella misura in cui armiamo i nostri figlicon le armi del dialogo, insegniamo lorola buona battaglia dell’incontro e dellanegoziazione». La cultura del dialogo «do-vrebbe essere inserita in tutti i curriculascolastici», per «inculcare nelle giovani ge-nerazioni un modo di risolvere i conflittidiverso da quello a cui li stiamo abituan-do. Oggi ci urge poter realizzare “coalizio-

ni” non più solamente militari o economi-che ma culturali, educative, filosofiche,religiose». Per mettere in evidenza che,«dietro molti conflitti, è spesso in gioco ilpotere di gruppi economici» e «difendereil popolo dall’essere utilizzato per fini im-propri. Armiamo la nostra gente con lacultura del dialogo e dell’incontro».

Capacità di generareBisogna offrire ai giovani «una reale parte-cipazione» nel cambiamento. «Come pre-tendiamo di riconoscere ad essi il valore diprotagonisti - si chiede il Papa - quandogli indici di disoccupazione e sottoccupa-zione di milioni di giovani europei sono inaumento? Come evitare di perdere i nostrigiovani, che finiscono per andarsene al-trove in cerca di ideali e senso di apparte-nenza perché qui, nella loro terra, nonsappiamo offrire loro opportunità e valori?Come facciamo a includere i giovani se liescludiamo dal mercato del lavoro?».Anche su questo punto la risposta di Ber-goglio è chiara: «La giusta distribuzione èun dovere morale. Se vogliamo pensare lenostre società in un modo diverso, abbia-mo bisogno di creare posti di lavoro di-gnitoso e ben remunerato, specialmenteper i nostri giovani. Ciò richiede la ricercadi nuovi modelli economici più inclusivied equi, non orientati al servizio di pochi,ma al beneficio della gente e della società.E questo ci chiede il passaggio da un’eco-nomia liquida a un’economia sociale», conil determinato impegno di tutti.L’appello di un Papa che non finisce di stu-pire. L’invito all’Europa a non smarrire lapropria rotta, con la consapevolezza chel’essere unita non voglia dire appiattirsi suforme di ambivalenza che la tengano pe-rennemente sull’orlo dell’autodistruzione.Un cammino, quindi, quello indicato daPapa Francesco, che deve coinvolgere tutticoloro che tra noi, credenti e non credenti,si sentono veramente cittadini europei.

cura di Franco Rizzi

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Il percorso è iniziato con il ritiro in Agoràe vivere in gruppo quei momenti ci ha la-sciati entusiasti.Il dormire assieme, l’aggregazione, l’ami-cizia, tutto condito con un pizzico di di-vertimento ma, al tempo stesso, con lapiena consapevolezza di vivere questi in-contri in modo cristiano, per capire me-glio la Chiesa e noi stessi. Una esperienzada ripetere.Molto belli gli incontri con gli educatori,le mamme, i nonni, l’allenatore… ascol-tando le esperienze vissute siamo rimastiaffascinati non solo dal passato, ma an-che dal quotidiano e, soprattutto, su co-me sia importante viverlo cristianamente.Bellissime sono state le attività program-mate, a partire dal Duomo, dove abbiamopotuto cogliere cosa sia la Diocesi: un in-sieme di Parrocchie che camminano vicine.Il pomeriggio passato alla Casa di Riposodella Rovella ci ha fatto capire che laChiesa insegna a vivere la carità, ed è sta-

to molto bello aver vissuto un pomeriggioad aiutare gli altri … invece di pensare so-lo a noi stessi, come spesso accade. L’incontro con le Suore di Clausura è statoemozionante: ci ha insegnato che la Fedepuò richiedere dei sacrifici.L’esperienza riguardante la visita allaChiesa Ortodossa ci ha permesso, invece,di confrontare due modi diversi di prega-re, ma entrambi rivolti allo stesso Dio.Infine, ma non meno importante, siamocontenti di aver intrapreso questo percor-so perché, così facendo, abbiamo potutoriflettere maggiormente su alcuni temiimportanti della nostra vita, il sapere ri-spondere a domande come: “Chi sono?Perché esisto?”.Siamo felici di aver frequentato l’anno diCatechesi, ed è proprio attraverso questocammino che abbiamo potuto compren-dere un’indiscussa verità: “Nulla è a caso.”L’abbiamo scoperto insieme, non da soli.

I Ragazzi di I° Media di Carate

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“Nulla è a caso”La bella esperienza di un anno di catechesi dei ragazzi della Comunità Pastorale

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Siamo un gruppo di ragazzi e ragazze diprima media di Albiate che hanno decisodi approfondire il cammino di catechesiiniziato anni fa, spinti dalla consapevolez-za che in un’età di così grande crescita fi-sica e psicologica fosse importante avereuna guida e un supporto spirituale che ciaiutasse a comprendere che non siamosoli nella realtà in cui ci troviamo e chetutti siamo “ missionari” seppur in modidifferenti.Quest’anno, oltre agli incontri settimanalicon la catechista e il Don, abbiamo avutola possibilità di confrontarci con varie re-altà di vocazione ed esperienze all’internodella Chiesa. Abbiamo infatti accolto gli interventi dipersone (volontari, genitori, nonni, re-sponsabili di associazioni sportive) chehanno parlato della loro esperienza ed ef-fettuato varie visite esterne per “scoprire”la Chiesa nelle sue varie dimensioni. Uno degli interventi che ci ha più appas-

sionato riguardava la testimonianza diuna volontaria di un’associazione cheopera in Bolivia: abbiamo così capito chepossiamo essere “vicini” anche a popoligeograficamente molto distanti da noi.Tra le varie visite esterne quelle che cihanno interessato maggiormente sonostate due: la visita al Duomo di Milano ela visita alle suore di Clausura.La prima ci ha fatto scoprire la Chiesa nel-la sua dimensione diocesana, parrocchiache unisce in se’ altre parrocchie. La seconda ci ha fatto scoprire la Chiesache prega; la clausura è uno stile di vitamolto lontano dal nostro, dove Dio è pre-sente in ogni singolo momento della quo-tidianità.È stata davvero una bella esperienza checi ha aiutato a crescere, a guardare ilmondo con occhi diversi e a considerarcicome tanti piccoli ma essenziali tassellinel grande mosaico del mondo.

I Ragazzi di I° Media di Albiate

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ComunioniFoto di Luca Salvadego

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CresimaFoto di Luca Salvadego

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Giovani e adolescenti alla RovellaSiamo un gruppo di circa 20 tra giovani eadolescenti. Una domenica al mese, inpiccoli gruppi di 4/5 trascorriamo un po’di tempo con gli ospiti della Rovella diAgliate, facendo loro compagnia duranteil momento della cena e aiutando a servi-re le pietanze. In questo modo si offre loro la possibilitàdi vedere volti giovani, sorridenti e dispo-nibili all’ascolto che hanno deciso di dedi-care una piccola parte del proprio tempoa chi ha una grande esperienza alle spalle,ma ora ha bisogno di aiuto. Un semplice sorriso nel momento in cui siporge un piatto, l’aiuto offerto per sedersie rialzarsi dalle poltrone o qualche parolascambiata nell’accompagnarle in camerasono piccoli gesti di rispetto che possonoperò essere significativi per persone chemagari non hanno la possibilità di incon-trare giovani disposti ad aiutarle e ascol-tarle in modo disinteressato tutti i giorni. È bello vedere come queste anziane si-gnore siano riconoscenti del nostro picco-lo servizio e lo dimostrino ringraziandocicon sorrisi e complimenti. Anche quelli che tra noi sono agli iniziperché adolescenti, sono capaci di supe-rare l’imbarazzo e di dedicarsi con serenitàe semplicità a questa cura, che fa benepiù a noi probabilmente. Siamo grati per questa esperienza che cifa crescere e aprendoci all’altro ci apre alSignore Gesù!

Una giovane

“Non avevo alcuna intenzionedi fare l’educatrice”Inizialmente non avevo alcuna intenzionedi fare l’educatrice, probabilmente sequalcuno non avesse insistito, sarei statala prima a scegliere la via più semplice ecomoda: quella di abbandonare. Infatti unpo’ confusa sul da farsi, con l’università eun po’ presa dalla pigrizia ero quasi certa

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Esperienze educativein oratorio

che non sarei riuscita a portare avanti tut-to e allora, meglio abbandonare qualcosa.Mi sbagliavo. A posteriori mi sarei giudica-ta stupida se avessi abbandonato tutto esoprattutto chissà quante occasioni nonavrei avuto a disposizione per crescere siasul piano umano che spirituale.I primi incontri erano per me motivo di an-sia; molte volte mi preparavo grandi di-scorsi che alla fine non riuscivo nemmenoad introdurre; altre volte, presa da altro,me ne dimenticavo durante la settimana,ma puntualmente l’incontro del martedì sipresentava e allora, cosa dire davanti aquei ragazzi? Cosa pensavano che io fossi?Una maestra che avrebbe dovuto inculcarein loro qualche concetto, o una ragazzapoco più grande di loro che perdeva tempoo addirittura che non aveva niente di me-glio da fare che stare lì con loro?Nel tentativo di costruire una relazionecon loro, ho provato a scrivere qualchemessaggio con un semplice “Ciao! Tuttook?” oppure a fare una chiamata. E da quitutto è partito!I ragazzi, nella loro semplicità, mi rispon-devano quasi stupiti che qualcuno si inte-ressasse di loro: “Tutto ok. Perché?!”, mada parola nasce parola e così quella con-versazione procedeva e la relazione si ap-profondiva. Ovviamente questo non acca-de con tutti i ragazzi, alcuni non vengonotoccati da nulla, altri invece, ti prendonocome punto di riferimento e iniziano aconfidarsi, raccontandoti anche alcunedifficoltà. Addirittura adesso sono loro ascrivermi per chiedermi se ci sono! Questaprima esperienza da educatrice mi ha fat-to capire che anche se non è tutto orga-nizzato alla perfezione non importa, loronon cercano la perfezione, hanno solo bi-sogno di qualcuno che gli voglia bene,qualcuno che si interessi di loro, sul qualepoter contare quando hanno bisogno.Nonostante gli incontri siano stati a volteimpegnativi, io tutti i martedì volevo esse-re presente perché alla fine con loro mitrovavo bene, mi facevano sentire a mioagio, mi rendevano felice. E dove c’è que-sto, lì da qualche parte, c’è Gesù!

Una educatrice felice

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Suor Maria Annunziata, al secolo AngelaSpreafico, 87 anni, è mancata lo scorso 30aprile nel Monastero benedettino “MaterEcclesiae” di San Giulio, sul lago d’Orta,dove si era ritirata per vivere nel silenzio enella preghiera e aveva emesso la profes-sione religiosa nel 1985. È spirata pochi minuti prima che tra le se-vere mura del mo nastero risuonasse lasquillante campanella che chiama all’oraNona. A quel punto, i canti delle mona-che, inginocchiate dietro le grate con i lo-ro veli neri e bianchi, sono stati tutti perlei. Lei che aveva celebrato la sua ultimaPasqua, ascoltando ancora una volta ildolcissimo canto medioevale che fa partedella tradizione del Monastero: «Dic nobisMaria, quid vidisti in via?» Un canto che sifa racconto, esperienza di vita. «Raccon-taci, Maria, chi hai visto sulla via?».«Surrexit Christus, spes mea; precedetsuos in Galileam». «Cristo mia speranza èrisorto e precede i suoi in Galilea». Quell’istante che illumina la storia, in cuiCristo risorto si rivela a una donna, a unadonna per prima. Maria Maddalena testi-mone della risurrezione e radice stessadella speranza delle monache benedettineche vivono liete in clausura. Una letiziache suor Maria Annunziata sperimentavaogni giorno e che trasmetteva alle moltepersone, che da Carate raggiungevano illago d’Orta per poterla incontrare. Laureata in lettere, insegnante, è statapreside della Scuola media statale DanteAlighieri dal 1968 al 1982. Una presideche ancor oggi tutti ricordano perché, esi-gentissima in primo luogo con se stessa,era molto esigente anche con gli altri. Se-vera ma giusta, disponibile al confronto,sensibile, totalmente dedita alla Scuolache era diventata la sua ragione di vita.

A metà degli anni settanta, si trovò a ge-stire le novità introdotte dai Decreti Dele-gati della Scuola, che diedero inizio allanon facile collaborazione tra Scuola e Fa-miglia. Eppure lei seppe mediare, smussa-re gli attriti e i possibili sconfinamenti dicampo, riuscendo a fare del Consigliod’Istituto il luogo in cui docenti e genitoripotessero discutere serenamente, con-frontarsi nel merito dei problemi e trovarele soluzioni più giuste per il bene deglialunni. Poi, agli inizi degli anni ottanta, la notiziaimprovvisa che lei, la preside amata e sti-mata da tutti, tra l’altro preziosa collabo-ratrice de “Il Volto” con articoli che solle-vavano il dibattito e che firmava con il si-gnificativo pseudonimo di Apis, aveva de-ciso di farsi monaca di clausura. Dopo unanno trascorso nel Monastero della Visi-tazione a Como, non sentendosi del tuttoappagata, decise di scegliere il Monasterobenedettino di San Giulio, dove l’8 set-tembre del 1985 fece la sua professionereligiosa. Alla comunità di paese, stupita della suadecisione, aveva spiegato su Il Volto delgennaio 1982 il senso e la motivazionedella sua scelta e così concludeva: “Chie-do a chi legge questa pagina di implorareinsistentemente per me la grazia del Si-gnore: Dio mi renda sempre meno inde-gna e sempre più capace di essere, nellavita monastica, a lode della sua gloria, egenerosa e fedele nel servire i fratelli conla santità”.Ed ora che il Signore l’ha chiamata ad unanuova partenza, grati e riconoscenti per lasua preziosa testimonianza di vita, primadi impegno civile e poi di servizio religio-so, davvero la ricordiamo tutti nella pre-ghiera.

L’addio ad Angela SpreaficoIndimenticata preside della Dante Alighieri, collaboratrice del Volto

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oVita della Comunità

Il ricordo del Gruppo Missionario

Il nostro primo approdo sull’isola di SanGiulio risale ormai a molti anni fa. Da al-lora molte volte siamo state ospiti delmonastero benedettino dedicato a Maria,Madre della Chiesa.Ogni volta siamo state accolte con grandecura e affetto, come recita la S. Regola:“Tutti gli ospiti che giungono al monaste-ro siano accolti come il Cristo in persona”.Fin dal primo incontro abbiamo trovatouna donna completamente diversa dallafigura di “preside” seria, capace, comple-tamente dedita al suo lavoro.Suor Maria Annunziata esprimeva semprela sua gioia nell’incontrarci con un sorrisoradioso e il desiderio di avere notizie dellanostra comunità, dei sacerdoti, delle no-stre famiglie e delle persone che avevanocollaborato con lei nella scuola.Anche in questi ultimi anni, sofferente eimpossibilitata a camminare, aveva il cuo-re pieno di gioia e riconoscenza per l’im-menso dono che aveva ricevuto di poteroffrire sé stessa nella vita contemplativa,in totale obbedienza alla sua adorata Ma-dre, Anna Maria Cànopi, abbadessa delmonastero. Alla fine di ogni nostro incon-tro ci assicurava sempre la sua preghiera echiedeva che anche noi pregassimo per leie per la sua comunità.Cara Suor Maria Annunziata, ti ricordere-mo sempre e ci uniamo fraternamente al-la preghiera di suffragio delle tue conso-relle. Gruppo Missionario

Il ricordo dell’Assessore all’istruzione, Isa Vergani

Durante la vita tante persone ci passanosolo accanto, altre percorrono con noi unlungo tratto e, se le sappiano guardare, cisegnano e ci cambiano. Suor Maria An-nunziata, la preside Spreafico, è stata unadi queste. Insieme abbiamo lavorato ecollaborato per i ragazzi; partendo da vi-sioni diverse abbiamo capito che il nostro

era un obiettivo comune: educare e farcrescere donne e uomini seri, responsabili,consapevoli, capaci di trovare la propriastrada. Intelligente, lucida e radicale, isuoi giudizi chiari erano carichi di intran-sigenza e potevano perfino ferire. Non hamai affrontato un problema con  superfi-cialità, ma solo dopo un’attenta e appro-fondita analisi che la portava anche acambiare opinione e a superare i pregiu-dizi. Così, credo, è stato per la sua sceltadefinitiva, del ritirarsi in un monastero diclausura non per una fuga dal mondo, maper aprirsi ancora di più agli altri.Non è stato facile lavorare con lei, e, cometutte le esperienze più difficili, questa èrisultata oltremodo ricca.Quando muore una persona cara si è ten-tati di leggere della sua vita solo gli aspet-ti positivi, della preside Spreafico penso divedere oggi tutte le facce, le più spinosecome le più dolci.È stata una persona coerente e ammire-vole fino alla fine: di questo mio elogio,con ironia, avrebbe riso.

A cura di Franco Rizzi

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Madonne della Misericordia

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Un gruppo di cantori della nostra ScholaCantorum è solito animare col canto am-brosiano la liturgia della festa dellaAscensione in terra Svizzera, dove la si fe-steggia nel giorno liturgico con festa civi-le, come si usava anche da noi fino allasoppressione delle feste infrasettimanali.Lo scorso anno la destinazione è stata lacittà svizzera di Ascona per la celebrazio-ne della santa messa e Brissago per la ce-lebrazione dei Vesperi, entrambe le citta-dine sono sulla sponda occidentale delLago Maggiore.Ad Ascona la meta è stata il Collegio Pa-pio, fondato da San Carlo, con la attiguachiesa di Santa Maria della Misericordia. Nel complesso ci sono ben tre raffigura-zioni della Madonna della Misericordia: unaffresco sul portale, una tela posta sopral’altare maggiore, un affresco nel coro.La chiesa di Santa Maria della Misericor-dia è un edificio religioso tardogotico. Alsuo interno sono di rilievo gli affreschi,anch’essi tardogotici, che costituisconouno dei cicli di pitture murali più estesidella Svizzera.La costruzione dell’edificio iniziò il 15 no-vembre 1399, ma la consacrazione arrivòsolo il 23 ottobre 1442. Quasi mezzo se-colo più tardi, nel 1488, all’edificio fu ag-giunto un campanile. Fra il  1510  eil 1584 la chiesa fu amministrata dall’Or-dine domenicano, che aggiunse allastruttura preesistente un convento. Poi,per volontà di Carlo Borromeo e su dispo-sizione di papa Gregorio XIII, il conventoospitò un seminario, divenuto poi il Colle-gio Papio. Nel  XVIII secolo  all’edificio fuaggiunto un portico.Adiacente al Collegio Papio, la chiesa di S.Maria della Misericordia risalente, secon-do un’iscrizione a caratteri gotici dipintanell’angolo sud-est del coro, al 1399.La liscia facciata a capanna con portale

gotico in granito è preceduta da un atrioa tre arcate. Sopra il portale l’affresco conuna prima Madonna della Misericordia,attribuito alla scuola del Maestro Dome-nico del 1490/1510. All’interno la chiesa presenta un’unicanavata rettangolare coperta da un prege-vole soffitto a cassettoni dipinto.Sopra l’altare maggiore domina un polit-tico del 1519 di Giovanni Antonio De LaGaia, artista asconese. Il polittico è divisoin due registri: in quello superiore è dipin-ta la Vergine Assunta attorniata da angelicon ai suoi piedi gli Apostoli stupefatti;nel registro inferiore è dipinta una secon-da Madonna della Misericordia tra i SantiDomenico e Pietro Martire.Il bellissimo ciclo di dipinti murali del coroè una autentica “bibbia dei poveri” perchéillustra alcune storie del vecchio e nuovoTestamento.Sulla parete di sinistra sono raffiguratisessantasei riquadri dedicati all’antico Te-

Ascona, Chiesa di Santa Mariadella Misericordia

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oMadonne della Misericordia

stamento: dalla Creazione, alle storie diAdamo ed Eva, a quelle di Noè, di Abramo,di Giuseppe e di Mosè. Si tratta di seigruppi di storie concepite e narrate comepagine miniate di un libro aperto sulla pa-rete. La delicatezza stilistica e la ricchezzadi dettagli, fanno di questi affreschi unadelle pagine d’arte del gotico cortese piùinteressanti conservante in Ticino. Sulla parete di fronte si trovano invecetrentasei riquadri dedicati alla vita e allapassione di Cristo, dipinte da una secondabottega di pittori vaganti.La parete di fondo del coro ospita affre-schi di una Crocifissione e di una terzaMadonna della Misericordia, affresco noncompleto, affiancata dai Santi Pietro ePaolo. Sotto il manto di Maria trovano rifugiopersonaggi di ogni tipo e condizione so-ciale. L’insistenza sul tema nella chiesa diAscona testimonia sicuramente la fede inMaria sempre presente nei vari secoli del-la storia.

Primo Viganò

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A chi dà, sarà datoGenerosità e gratitudine

Parrocchia Santi Ambrogio e Simpliciano

Offerte varie

Raccolta straordinaria opere parrocchiali € 115 - Offerta pranzo anniversari € 280I fedeli che pregano alla cappellina Maria Regina della Pace € 500 - Offerte Cresimati € 2.375Luisa e Bruno Orsenigo in occasione del 60° di matrimonio € 150 - Amici del Seminario € 2.000NN in occasione dell’anniversario di matrimonio € 50 - NN per il tavolo solidale € 30NN in occasione dell’anniversario di matrimonio € 70 - Offerte Prima Comunione € 1.945Per le necessità della parrocchia un gruppo di preghiera € 600 - NN per la parrocchia € 30NN in occasione dell’anniversario di matrimonio € 200 - NN per la parrocchia € 20Offerte Santa Messa Anniversari di matrimonio € 1.335 - NN per casa Maria Immacolata € 100- La classe 1939 a suffragio dei coetanei defunti ed in particolare Manca Giovanni € 100

Offerte per i Funerali

Enrico Riva € 100 e € 50 - Edvige Leoni € 150 - Luciana Grimoldi € 150 - Annina Maurino € 40Giovanni Casati € 100 - Federico Colombo € 100 - Federico Gatti € 200Maria Angela Ascorti € 100 - Caterina Dorotea € 100 - Giacomina Ronzoni € 200

Offerte per i Battesimi

Belotti € 50 - Mayla € 30 - NN € 10 - NN € 100 - NN € 50 - NN € 100

Offerte per S. Vincenzo

NN € 100 - NN € 100 - € 50 gesto del riso - NN € 50

Offerte per S. Bernardo

NN € 100 - NN in ringraziamento € 20 - NN € 10 - NN € 50 - NN € 50 - NN € 100NN € 200 - NN € 50 - NN € 60 - NN € 50

Offerte per “Adotta una famiglia”

Buste varie € 60 - € 160 - € 60 - € 55

Parrocchia Santi Pietro e Paolo, Agliate

Offerte varie

Offerta S. Rosario Cascina S. Giovanni  € 100 - Offerte Prima Comunione € 445

Offerte per i Funerali

Adriano Consonni € 100 - Faustina € 500 - Gatti Ines € 300

Offerte per i Matrimoni

Gabriele e Genny € 200

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oIl libro della Vita

Parrocchia Santi Ambrogio e Simpliciano, Carate Brianza59 Giselda Vismara di anni 8861 Annina Maurino di anni 8562 Federico Gatti di anni 8663 Giovanni (Nino) Casati di anni 8964 Maria Angela Ascorti di anni 8565 Federico Colombo di anni 6566 Giacomina (Piera) Ronzoni di anni 8667 Caterina Dorotea di anni 9168 Teresina Virginia Saini di anni 7969 Luigi Pozzoli di anni 6570 Gianni Rivolti di anni 5671 Romano Redaelli di anni 79

Parrocchia Santi Pietro e Paolo, Agliate60 Faustina Valente di anni 78

Parrocchia Santi Ambrogio e Simpliciano, Carate Brianza 17 Liberti Manuel18 Altieri Mayla19 Baroni Ludovica20 Beccalli Christian21 Brivio Mattia22 Fossati Selene 23 Ghezzi Ginevra24 Ghezzi Sveva25 Longoni Santiago26 Oggioni Federico27 Perego Massimo28 Vagni Francesco

Parrocchia Santi Pietro e Paolo, Agliate29 Casati Beatrice30 Redaelli Ginevra

Parrocchia San Martino, Costa Lambro31 Zambetti Alessandro

Parrocchia Santi Pietro e Paolo, Agliate2 Motta Gabriele e Di Fonzo Giovanna3 Beretta Stefano e Fumagalli Margherita

RIGENERATI NELLO SPIRITO

RITORNATI AL PADRE

UNITI IN CRISTO

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Casa Parrocchiale di Carate, via Caprotti 1

Con il seguente orarioda LUNEDÌ a VENERDÌdalle 9.00 alle 12.00 e dalle 14.30 alle 17.00

SABATOdalle 9.00 alle 12.00

[email protected]

Telefono 0362.900164è sempre in funzione la Segreteria telefo-nica o il ricevimento fax.È sempre possibile rivolgersi ai sacerdoti

Pastorale Giovanile OratoriSi può fare fa riferimento a don Massimo Cellulare 339.7479771o ai collaboratori presso L’Agorà.

È possibile seguire tutta l’attivitàprogrammata sul sito www.lagora.net

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Comunità Pastorale Spirito Santo

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Segreteria Pastoraledella Comunità Pastorale Spirito Santo

Celebrazione del BattesimoDomenica 5 giugno ore 15.30e Domenica 10 luglio ore 15.30in Santi Ambrogio e Simpliciano

Venerdì 3 giugno ore 21.00e Venerdì 8 luglio ore 21.00nella Prepositurale Santi Ambrogio e Simpliciano,incontro pre genitori e padrini

Albiate presso CampanileLunedì dalle ore 10.30 alle ore 11.30

Carate via Manzoni 12Martedì dalle ore 21.00 alle ore 22.30

solo su appuntamento

Mercoledì dalle ore 9.30 alle ore 11.30Giovedì dalle ore 16.30 alle ore 18.30

Telefono 0362 900.384centrodiascolto@comunitàspiritosanto.it

www.bcccarate.it

Ti consigliamo meglio.

Ti conosciamo bene.

Lunedì dalle 9.00 alle 11.30da mercoledì a sabato dalle 16.00 alle 19.00

La Domenica dalle 8.00 alle 12.30

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Parrocchia Santi Ambrogio e SimplicianoCarate Brianza

Casa MARIA IMMACOLATAOffre ospitalità a donne maggiorenni fino a 70 anni,con requisiti per una convivenza autonoma.Ospitalità massima 12 mesi

L’ospitalità ha inizio dopo un colloquio con la direzione

Servizio accoglienzaMartedì, Mercoledì e Venerdì dalle 10.00 alle 12.00

Per informazioni [email protected]

Buona StampaCarate Brianza - Via Caprotti 2 Telefono 380.6923561

AVVENIRE - FAMIGLIA CRISTIANA - GIORNALINO - MADRE - FAMIGLIA OGGI - JESUS

Orario di apertura Lunedì 9.30 -11.30 / da Mercoledì a Sabato 16.00 - 19.00 / Domenica 8.00 - 12.00

Prenota il libro, lo consegnamo entro 7 giorni direttamente in Libreria, per telefono o via mail:[email protected] indicando Autore, Titolo, Editore, meglio integrare con codice ISBN

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Codice fiscaledella Parrocchia

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Appuntamenti diGiugno e Luglio

Giugno

Venerdì 3 - SACRATISSIMO CUORE DI GESÙ

Domenica 5 - TERZA DOMENICA DI PENTECOSTEore 15.30 Amministrazione del Santo Battesimo nella chiesa di Carate

Mercoledì 8 e Giovedì 9Pellegrinaggio della Comunità a Roma

Sabato 11Ordinazione presbiteriale dei novelli sacerdoti in Duomo, Milano

Domenica 12 - QUARTA DOMENICA DI PENTECOSTEPellegrinaggio Giubilare al Sacro Monte di Varese

Domenica 19 - QUINTA DOMENICA DI PENTECOSTE

Venerdì 24ore 19.00 S. Messa per gli Anniversari Sacerdotali in Basilica di Agliate

Sabato 25ore 21.00 Concerto Corpo Musicale SS. Ambrogio e Simpliciano Agliate

Domenica 26 - SESTA DOMENICA DI PENTECOSTEFesta dei Santi Pietro e Paolo Agliate

LUGLIO

Domenica 3 - SETTIMA DOMENICA DI PENTECOSTE

Domenica 10 - OTTAVA DOMENICA DI PENTECOSTEore 15.30 Amministrazione del Santo Battesimo nella chiesa di Carate

Domenica 17 - NONA DOMENICA DI PENTECOSTE