Giornale web Arcicaccia Agosto 2015

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Agosto 2015 “E’ l’Apertura” …. lì ci porta il cuore… E’ allora le parole si incontrano per il tempo della ragione e della passione. Ai cacciatori italiani un “in bocca al lupo” quest’anno unitario, corale e senza con- fini. Osvaldo Veneziano Condividiamo e pubblichiamo Editoriale di Marco Ramanzini tratto da Il Cacciatore Italiano, or- gano ufficiale della Federazione Italiana della Caccia Poche altre attività come la caccia sono scandite da riti e momenti particolari. Sono il frutto di una storia e di una pratica che affonda le radici nei primordi del genere umano, con questo è cresciuta ed evoluta. Le incisioni rupestri propiziatorie delle prime tribù, come ci ha ricordato Cri- stoph Gasser all'ultima assemblea Uncza, sono lì a testimoniarlo, cosi come la pittura, la scultura, la mu- sica, la letteratura ... La cultura venatori a è, per chi la vuole leggere, fenomeno com- plesso, ricca e feconda. Meglio, e a nostro giudizio più esatto, la cul- tura dell'uomo in generale è ricca di riferimenti alla caccia. Perché non esiste una cultura che sia solo venatoria o qualsiasi altra connota- zione le si voglia attribuire. La cul- tura è una, raccoglie quello che l'uomo è, la sua essenza, e appar- tiene a tutti solo che, come dice- vamo, si abbia la voglia e la mente aperta per leggerla e comprenderla. E a volte riconoscerlo. Magari senza condividerla, ma comunque tributandole il rispetto che merita. Caccia patrimonio immateriale dell'umanità dunque, come il pae- saggio, il linguaggio, le tradizioni È un po' che se ne parla, ma le chiusure e l'ostilità, quando l'argo- mento è l'attività venatoria non mancano. Su questo ceppo antico si vanno a innestare i rami di un futuro che è già presente, fatto di applicazioni per lo smartphone - ormai oggetto comune – per ricevere e dare infor- mazioni le più svariate su territo- rio, ambiente, fauna o rendersi protagonisti della lotta alla perdita di suolo e distru- zione degli habitat, principali cause della diminuzione di specie selva- tiche e di biodiversità. O di droni per effettuare monitoraggi, censi- menti è combattere il bracconag- gio. Di questo vi raccontiamo nelle prossime pagine, frutto di un pe- riodo particolarmente fecondo at- torno a questi temi. Passato, presente e futuro si mescolano, uniti da un filo rosso che non si è mai interrotto. È una caccia che cresce, che cam- bia, lo abbiamo detto più volte, proiettata verso un domani che non appare sempre roseo, ma che in gran parte dipende anche dalla nostra capacità di sviluppare ancor più il nostro ruolo di gestori, di raccoglitori di dati, di osservatori di fauna e am- biente. Così saremo sempre più protagonisti inuna società in cui - raccontiamo anche questo - pos- siamo avere un ruolo sociale ed economico di tutto rispetto, non più come meri consumatori, ma come creatori di posti di lavoro ad esempio.Ma parlando di riti, il pen- siero non può non andare all'aper- tura ormai prossima. Sempre uguale e sempre diversa, emozio- nante alla prima come alla sessan- tesima licenza. Celebriamolo col rispetto che merita questo rito, agendo secondo etica, scienza e co- noscenza, facendone un momento di festa, in cui lo stare con gli amici, i figli, i padri, sia più impor- tante del voler a tutti i costi far car- niere. E che questo filo rosso che preannuncia nel buio della notte l'alba rappresenti quel filo che ci unisce e che ci guida verso un fu- turo migliore. In bocca al lupo! Le parole si incontrano per il tempo della ragione e della passione E’ l’Apertura... lì ci porta il cuore Ai cacciatori italiani un “in bocca al lupo”, quest’anno unitario, corale e senza confini Caccia: si scrive Arci Caccia e si legge Unità delle Associazioni Venatorie I contenuti dell’unità nelle Regioni del Mezzogiorno Qui non ci sono le “manovre annessionistiche” Anche quest'anno, agli albori di una nuova stagione venatoria, caccia si scrive ARCI Caccia. Le scelte degli ultimi mesi hanno permesso alla no- stra associazione di traguardare grandi appuntamenti nella consape- volezza di dare forza e futuro alla nostra grande passione, la caccia. Altri anni, ormai passati controcor- rente, in un dialogo diretto con la società, siamo riusciti a contrap- porci soli alle "sirene" di chi con la demagogia ha minato la stabilità dei calendari venatori, aprendo alla sta- gione dei ricorsi da parte di un mondo animalista sempre più re- trivo e aggressivo, mentre oggi più che mai il nostro ruolo, con le nostre scelte lungimiranti, ci ha aperto la strada dei grandi mezzi di comuni- cazione, anche se non ancora in modo sufficiente . Adesso dobbiamo fare un piccolo sforzo e coordinare le azioni, le no- stre azioni, regione per regione: l'ARCI Caccia deve avere un voce sola, ovunque. Oggi abbiamo un'occasione storica, le nostre coerenti posizioni di dia- logo con il mondo ambientalista re- sponsabile, con il protocollo d'intesa firmato con Legambiente, ANUU e Federcaccia possono prevalere nella società e mettere fine al "germe" del populismo venatorio: che tanti danni ha fatto alla nostra grande passione. Dobbiamo quindi promuovere la gestione della fauna, nel solco dei 5 progetti della filiera ambientale che nascono "dal protocollo", trovando il sistema per vincere l'equazione ignobile caccia uguale sterminio ambientale valorizzando quanto fac- ciamo nei nostri ATC e CA. Siamo protagonisti insieme al CNCN, a Federparchi, alle Università del Gusto, di Milano, di Napoli, di Ur- bino, a Federcaccia, Legambiente, ANUU, EPS, Coldiretti di una rete positivamente accolta dall’opinione pubblica anche se siamo solo all’ini- zio. Nel solco di quanto descritto, le Re- gioni del Nord hanno una grande responsabilità di riuscita o meno di quella che diventa sempre più una "battaglia culturale" di sopravvi- venza e proiezione futura della ... Giuliano Ezzelini Storti (continua a pag.3) La legge di istituzione dei Parchi in Italia a cui si sono conformate le varie Regioni è la L.394/91 che è antece- dente alla L.157/92 (ancorché di poche settimane). Una congiunta, contestuale ed equilibrata applica- zione delle due leggi non realizzate, è uno dei problemi della caccia nelle regioni dell’Italia meridionale e nelle regioni in generale laddove non si è rispettato il limite posto alle aree pro- tette dalla L.157/92. Credo che si possa, con il supporto della scienza, ridefinire le percentuali differenziando tra zone di tutela inte- grale (parchi) e aree in cui è possibile praticare un’attività venatoria eco- compatibile e controllata. Potrebbe essere rivista la normativa delle Aree Contigue, in cui definire le condizioni di residenza venatoria di tutti i cac- ciatori e creare quelle per più super- ficie a disposizione del prelievo programmato, sempre più ineludibile, di contenimento di specie selvatiche che arrecano danni all’economia agri- cola, in aumento, quando non danni per la vita di uomini e donne. La presenza rinnovata della “caccia” sul territorio passa per la proposta alle Associazioni Venatorie corresponsa- bili a “un patto per l’ambiente”; con gli agricoltori ed il volontariato am- bientalista avremo delle “sentinelle dell’ambiente” organizzate e coordi- nate. Guardare al futuro, auspicando che la Polizia Provinciale venga trasferita alle Regioni, potrà significare co- struire un nuovo modello di sicurezza nelle campagne. Agli Enti preposti (Regioni, Corpo Forestale dello Stato) il compito di organizzare un’attività pubblica di controllo con il personale dipendente ma anche la direzione del volontariato delle GGV ambientali, da riqualificare: sia quelle delle associazioni venatorie e anche ambientali, ma coinvolgendo anche quelle campestri e dei parchi. Avere così una rete di prevenzione attiva dei reati nelle campagne, per contrastare inquinamento, consumo del suolo, eco-reati, bracconaggio. Gli stru- menti normativi messi a disposizione dalla legge recentemente approvata si debbono valorizzare. Altro punto critico dell’Italia meri- dionale è la dimensione degli A.T.C. Sergio Sorrentino (continua a pag.3)

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Agosto 2015

“E’ l’Apertura” …. lì ci portail cuore… E’ allora le parole siincontrano per il tempo dellaragione e della passione.Ai cacciatori italiani un “inbocca al lupo” quest’announitario, corale e senza con-fini.

Osvaldo Veneziano

Condividiamo e pubblichiamo

Editoriale di Marco Ramanzinitratto da Il Cacciatore Italiano, or-gano ufficiale della FederazioneItaliana della Caccia

Poche altre attività come la cacciasono scandite da riti e momentiparticolari. Sono il frutto di unastoria e di una pratica che affondale radici nei primordi del genereumano, con questo è cresciuta edevoluta. Le incisionirupestri propiziatorie delle primetribù, come ci ha ricordato Cri-stoph Gasser all'ultima assembleaUncza, sono lì a testimoniarlo, cosicome la pittura, la scultura, la mu-sica, la letteratura ...La cultura venatori a è, per chi lavuole leggere, fenomeno com-plesso, ricca e feconda. Meglio, ea nostro giudizio più esatto, la cul-tura dell'uomo in generale è riccadi riferimenti alla caccia. Perchénon esiste una cultura che sia solovenatoria o qualsiasi altra connota-zione le si voglia attribuire. La cul-tura è una, raccoglie quello chel'uomo è, la sua essenza, e appar-tiene a tutti solo che, come dice-vamo, si abbia la voglia e la menteaperta per leggerla e comprenderla.E a volte riconoscerlo. Magarisenza condividerla, ma comunquetributandole il rispetto che merita.Caccia patrimonio immaterialedell'umanità dunque, come il pae-saggio, il linguaggio, le tradizioni…È un po' che se ne parla, ma lechiusure e l'ostilità, quando l'argo-mento è l'attività venatoria nonmancano.Su questo ceppo antico si vanno ainnestare i rami di un futuro che ègià presente, fatto di applicazioniper lo smartphone - ormai oggettocomune – per ricevere e dare infor-mazioni le più svariate su territo-rio, ambiente, fauna o rendersiprotagonisti dellalotta alla perdita di suolo e distru-zione degli habitat, principali causedella diminuzione di specie selva-

tiche e di biodiversità. O di droniper effettuare monitoraggi, censi-menti è combattere il bracconag-gio.Di questo vi raccontiamo nelleprossime pagine, frutto di un pe-riodo particolarmente fecondo at-torno a questi temi. Passato,presente e futuro si mescolano,uniti da un filo rosso che non si èmai interrotto.È una caccia che cresce, che cam-bia, lo abbiamo detto più volte,proiettataverso un domani che non apparesempre roseo, ma che in gran partedipende anche dalla nostra capacitàdi sviluppare ancor più il nostroruolo di gestori, di raccoglitori didati, di osservatori di fauna e am-biente. Così saremo sempre piùprotagonisti inuna società in cui -

raccontiamo anche questo - pos-siamo avere un ruolo sociale edeconomico di tutto rispetto, nonpiù come meri consumatori, macome creatori di posti di lavoro adesempio.Ma parlando di riti, il pen-siero non può non andare all'aper-tura ormai prossima. Sempreuguale e sempre diversa, emozio-nante alla prima come alla sessan-tesima licenza. Celebriamolo colrispetto che merita questo rito,agendo secondo etica, scienza e co-noscenza, facendone un momentodi festa, in cui lo stare con gliamici, i figli, i padri, sia più impor-tante del voler a tutti i costi far car-niere. E che questo filo rosso chepreannuncia nel buio della nottel'alba rappresenti quel filo che ciunisce e che ci guida verso un fu-turo migliore. In bocca al lupo!

Le parole si incontrano per iltempo della ragione e della passione

E’ l’Apertura...lì ci porta il cuoreAi cacciatori italiani un “in bocca al lupo”,quest’anno unitario, corale e senza confini

Caccia: si scrive ArciCaccia e si legge

Unità delle Associazioni Venatorie

I contenuti dell’unità nelle Regioni del Mezzogiorno

Qui non ci sonole “manovre

annessionistiche”Anche quest'anno, agli albori di unanuova stagione venatoria, caccia siscrive ARCI Caccia. Le scelte degliultimi mesi hanno permesso alla no-stra associazione di traguardaregrandi appuntamenti nella consape-volezza di dare forza e futuro allanostra grande passione, la caccia.Altri anni, ormai passati controcor-rente, in un dialogo diretto con lasocietà, siamo riusciti a contrap-porci soli alle "sirene" di chi con lademagogia ha minato la stabilità deicalendari venatori, aprendo alla sta-gione dei ricorsi da parte di unmondo animalista sempre più re-trivo e aggressivo, mentre oggi piùche mai il nostro ruolo, con le nostrescelte lungimiranti, ci ha aperto lastrada dei grandi mezzi di comuni-cazione, anche se non ancora inmodo sufficiente .Adesso dobbiamo fare un piccolosforzo e coordinare le azioni, le no-stre azioni, regione per regione:l'ARCI Caccia deve avere un vocesola, ovunque. Oggi abbiamo un'occasione storica,le nostre coerenti posizioni di dia-logo con il mondo ambientalista re-sponsabile, con il protocollo d'intesa

firmato con Legambiente, ANUU eFedercaccia possono prevalere nellasocietà e mettere fine al "germe" delpopulismo venatorio: che tantidanni ha fatto alla nostra grandepassione.Dobbiamo quindi promuovere lagestione della fauna, nel solco dei 5progetti della filiera ambientale chenascono "dal protocollo", trovandoil sistema per vincere l'equazioneignobile caccia uguale sterminioambientale valorizzando quanto fac-ciamo nei nostri ATC e CA. Siamoprotagonisti insieme al CNCN, aFederparchi, alle Università delGusto, di Milano, di Napoli, di Ur-bino, a Federcaccia, Legambiente,ANUU, EPS, Coldiretti di una retepositivamente accolta dall’opinionepubblica anche se siamo solo all’ini-zio. Nel solco di quanto descritto, le Re-gioni del Nord hanno una granderesponsabilità di riuscita o meno diquella che diventa sempre più una"battaglia culturale" di sopravvi-venza e proiezione futura della ...

Giuliano Ezzelini Storti

(continua a pag.3)

La legge di istituzione dei Parchi inItalia a cui si sono conformate le varieRegioni è la L.394/91 che è antece-dente alla L.157/92 (ancorché dipoche settimane). Una congiunta,contestuale ed equilibrata applica-zione delle due leggi non realizzate,è uno dei problemi della caccia nelleregioni dell’Italia meridionale e nelleregioni in generale laddove non si èrispettato il limite posto alle aree pro-tette dalla L.157/92. Credo che si possa, con il supportodella scienza, ridefinire le percentualidifferenziando tra zone di tutela inte-grale (parchi) e aree in cui è possibilepraticare un’attività venatoria eco-compatibile e controllata. Potrebbeessere rivista la normativa delle AreeContigue, in cui definire le condizionidi residenza venatoria di tutti i cac-ciatori e creare quelle per più super-ficie a disposizione del prelievoprogrammato, sempre più ineludibile,di contenimento di specie selvaticheche arrecano danni all’economia agri-cola, in aumento, quando non danniper la vita di uomini e donne. La presenza rinnovata della “caccia”sul territorio passa per la proposta alleAssociazioni Venatorie corresponsa-

bili a “un patto per l’ambiente”; congli agricoltori ed il volontariato am-bientalista avremo delle “sentinelledell’ambiente” organizzate e coordi-nate.Guardare al futuro, auspicando che laPolizia Provinciale venga trasferitaalle Regioni, potrà significare co-struire un nuovo modello di sicurezzanelle campagne. Agli Enti preposti(Regioni, Corpo Forestale delloStato) il compito di organizzareun’attività pubblica di controllo conil personale dipendente ma anche ladirezione del volontariato delle GGVambientali, da riqualificare: sia quelledelle associazioni venatorie e ancheambientali, ma coinvolgendo anchequelle campestri e dei parchi. Averecosì una rete di prevenzione attiva deireati nelle campagne, per contrastareinquinamento, consumo del suolo,eco-reati, bracconaggio. Gli stru-menti normativi messi a disposizionedalla legge recentemente approvata sidebbono valorizzare.Altro punto critico dell’Italia meri-dionale è la dimensione degli A.T.C.

Sergio Sorrentino

(continua a pag.3)

Progettotempod'arcicaccia2015:tempod'arcicaccia2014luglioagosto 12/08/2015 15:46 Pagina 1

Il Consiglio Nazionale ha deciso di convocare per il 19/20 marzo 2016 il Congresso dell’Arci Caccia

Valorizzazione dei soci, volontariato, la caccianella società, l’unità del mondo venatorio e il

modello organizzativo: i temi della discussioneIl Consiglio Nazionale dell’Arcicaccia, riunito a Roma il 21 marzo2015, ha approvato a maggioranza(10 voti contrari), l’ordine delgiorno con il quale viene convocatoil Congresso dell’Associazione. Diseguito il testo completo dell’ordinedel giorno. Il Consiglio Nazionale dell’ArciCaccia si impegna sulle seguenti fi-nalità prioritarie:definire il modello organizzativo delprossimo quadriennio dell’Arci Cac-cia, Associazione Venatoria ricono-sciuta ai sensi della Legge 157/92,articolata attraverso i Comitati Re-gionali (strutture dell’Associazione)organi di rappresentanza degli indi-rizzi decisi dagli organismi eletti pre-visti dallo Statuto nazionale;valorizzare i soci quale patrimoniodell’Arci Caccia Nazionale che affi-dano a questa la tutela dei loro dirittidi cacciatori e del loro rapporto conla Società;riconoscere il volontariato quale ric-chezza e forza principale dell’Asso-ciazione a tutti i livelli e conseguentemodifica statutaria che preveda chegli incarichi elettivi dell’Arci Caccia

siano svolti a titolo gratuito;riconquistare un più ampio consensoalla “caccia” tra i cittadini e con lenuove generazioni. L’Associazione,nelle sue articolazioni presenti sulterritorio, si impegna a sostenere in

ogni Regione, il sistema dei rapportigià apertisi con Università, agricol-tori, imprenditori delle armi sportive,ambientalisti, Ispra, attraverso il “Ta-volo della Filiera Ambientale”.a partecipare alla Federazione Na-

zionale delle Associazioni VenatorieRiconosciute (Fe.N.A.Ve.Ri). Promuoverà:iniziative e attività utili in tutte le Re-gioni al fine di contribuire alla costi-tuzione dei Comitati previsti nelloStatuto nazionale della Federazione.La Federazione Nazionale e il suoradicamento in Italia in ogni Re-gione sono il punto di partenza peravviare una nuova radicale e alterna-tiva nell’organizzazione della rap-presentanza delle AssociazioniVenatorie che, a questo processo, sa-ranno interessate.nel quadriennio del prossimo man-dato congressuale, un confronto piùserrato con la Federcaccia affinché,archiviate ipotesi annessionistiche, sipossa discutere insieme di un pro-getto per la “costituzione” di unanuova Associazione venatoria cheiscriva i cacciatori per interesse spe-cifico dell’attività venatoria prati-cata. In questo modo, recuperando idiversi interessi di caccia, ci si potràritrovare in un’unica Associazione diprimo grado, per realizzare la ge-stione faunistica del territorio a tuteladel “bene comune”. L’Arci Caccia

auspica una contestuale evoluzionee della Federazione unitaria e delrapporto diretto con la FIdC el’Anuu per avviare una riflessioneche porti al superamento delle stesseAssociazioni così da poter offrire aisoci e ai cacciatori tutti, un nuovosoggetto al quale aderire, alternativoalle Associazioni Venatorie, cosìcome si presentano nelle modalitàorganizzative di oggi;all’attenzione alla fauna selvatica,patrimonio da governare nel rispettodell’economia del Paese e del lavorodegli agricoltori, si propone al Con-gresso di contribuire positivamenteaffinché la rappresentanza del lavoroe dei “saperi” presenti al “tavolo am-bientale” producano intese utili alParlamento per affrontare, in un con-testo sociale meno avverso, il temadella modifica delle leggi 157/92 e394/91 dando priorità assoluta altema dei danni da fauna selvatica, inparticolare alla nostra agricoltura.

Delibera di avviare il percorso per svolgere ilproprio Congresso Nazionale aRoma il 19/20 marzo 2016

1. Sulla base delle norme approvate dalConsiglio Nazionale del 11 luglio 2015 iCongressi delle Federazioni Provinciali,provvedono ad approvare i documentipolitici ed organizzativi nonché ad eleg-gere i delegati al Congresso Nazionale. 2. Le dimensioni territoriali di svolgi-mento dei Congressi Provinciali, al finedi garantire la presenza di tutte le Fede-razioni Provinciali, saranno individuatesulla base del “Codice Federazione” e ri-scontrato dall’organo statutario preposto,che definirà il numero dei delegati daeleggere sulla base degli iscritti del-l’anno 2014, che insistono in ogni sin-gola area. 3. Resta inteso che ad ognuno dei 104Codici Federazione in cui è ripartito ilterritorio nazionale, corrisponderà unsolo Congresso Provinciale corrispon-dente alla relativa area individuata e che,pertanto, i Congressi Provinciali che ver-ranno effettuati su tutto il territorio na-zionale saranno in totale centoquattro.4. Possono essere svolti Congressi diCircolo formalmente costituiti, prima diquelli di Federazione, designando dei de-legati a svolgere il Congresso provin-ciale. Tale decisione deve essere assuntadi concerto fra Direzione Regionale e Di-rezione Provinciale. 5. Si dà facoltà ai Comitati Regionali, diconcerto con i Comitati Provinciali, diaccorpare geograficamente alcuni Con-gressi di Federazione, esclusivamente fraCodici Federazione che risultassero es-sere inferiori a 150 iscritti.6.Spetta alla Commissione Nazionale peril Congresso designare, per i Congressidi Federazione, un Garante Nazionaleche concluderà e garantirà la regolaritàdell’Assise, mentre nei Congressi di Cir-colo spetterà al Provinciale nominare unGarante con le medesime funzioni.7. Entro il 15 febbraio 2016 dovranno es-sere conclusi i Congressi Provincialidelle aree soprarichiamate.8. Il Congresso Nazionale si svolgerà sudocumenti a tesi emendabili, ma sullesingole tesi è vietato calibrare la rappre-sentanza dei delegati. La rappresentanzaal Congresso Nazionale sarà frutto delvoto delle singole Federazioni che, alloro interno, dovranno calibrare la rap-presentanza proporzionale degli even-tuali documenti politici. LaCommissione Nazionale per il Con-gresso, alla fine dei Congressi di Federa-zione, calcola un riequilibrio in base aivoti conseguiti.9. Per essere presentato, ogni documentopolitico dovrà essere supportato da al-meno 20 firme di componenti eletti dalCongresso nel Consiglio Nazionale; inalternativa, ogni Comitato Provinciale oTerritoriale potrà supportare (tramitevoto a maggioranza assoluta del proprioorganismo dirigente attualmente in ca-rica) un documento nazionale che, peressere presentato, dovrà avere il sostegnodi almeno 12 Federazioni ripartite su mi-nimo 2 Regioni; in alternativa 300 firmedi soci con regolare tessera 2014, rac-colte almeno in 3 Regioni. Ogni docu-mento Politico potrà indicare al propriointerno una proposta di candidato allaPresidenza Nazionale dell'Associazione.10. Per essere presentata ogni Tesi emen-dativa dovrà essere supportata da almeno15 componenti il Consiglio Nazionale.11. La presentazione di un documento

politico nazionale, a pena di inammissi-bilità, dovrà essere presentato all’Asso-ciazione Nazionale, entro e non oltre leore 12.00 del giorno 30 Settembre 2015,correlato di firme dei componenti il Con-siglio Nazionale, eventuali verbali di vo-tazione dei Comitati Provinciali asostegno, oppure correlato delle 300firme necessarie oltre che con una sintesidel documento leggibile in 15 minuti.12. La presentazione di una o più tesiemendative dovrà essere presentata al-l’Associazione Nazionale, entro e nonoltre le ore 12.00 del 5 Ottobre 2015 cor-relata di firme dei Componenti il Consi-glio Nazionale.13. La distribuzione dei delegati è ripar-tita su base Provinciale e si basa sullaproporzione di 1 ogni 150 iscritti o fra-zione superiore a 75, con un minimo didelegato per codice Federazione. Nelcaso si svolgano i Congressi di Circolo idelegati al Congresso Federale sono ri-partiti sulla proporzione di 1 ogni 15iscritti con frazione superiore a 8.14. I delegati complessivamente sonoripartiti sulla base degli iscritti al 31dicembre 2014.15. Ogni documento politico sarà inviatoentro il giorno 1 ottobre 2015 ad ogni Fe-derazione Provinciale, mentre eventualiemendamenti saranno inviati il giorno 6Ottobre.16. Ogni Comitato Provinciale dovrà co-municare alla Direziona Nazionale entroe non oltre il giorno 20 ottobre 2015 ladata del proprio Congresso Provincialeal fine di consentire la nomina e la pre-senza di un Garante, nominato dallaCommissione Nazionale per il Con-gresso e la possibilità, ai presentatori diogni singolo documento, di poter orga-nizzare la propria presenza nei vari Con-gressi di Federazione.17. La data del Congresso Provincialedovrà essere portata a conoscenza delcorpo sociale mediante affissione al-l’Albo dell’Associazione o con comuni-cati stampa e mediante ogni mezzo utilead assicurare la massima diffusione alfine di garantire il più alto grado di par-tecipazione dei soci con almeno 5 giornidi preavviso, pena non validità del Con-gresso. Sono invitati ai Congressi i com-ponenti dei Direttivi provinciali uscentiche operano nell’area. 18. Qualora uno o più Congressi Territo-riali non vengano celebrati nei terminitemporali suindicati tale mancanza noncostituirà irregolarità nella celebrazionedel Congresso Nazionale.19. E’ possibile prevedere uno o più de-legati supplenti per il numero massimodei delegati effettivi. I delegati supplentisubentreranno in ordine progressivo edeventualmente per lista, come da trascri-zione sul verbale, in sostituzione dei de-legati effettivi impossibilitati apartecipare al Congresso Nazionale. Pos-sono essere eletti anche delegati noniscritti nelle Federazioni in cui si svolgeil Congresso compreso il Garante Nazio-nale, purchè in possesso di regolare iscri-zione nel Dicembre 2015. 20. I Congressi di Federazione o di Cir-colo si svolgeranno nelle seguenti moda-lità:a) elezione da parte degli iscritti o dei de-legati di un Presidente del Congresso edi una Presidenza di cui fanno parte didiritto i Garanti e i presentatori di docu-

mento;b) elezione della commissione verificapoteri, elettorale e politica;c) relazione del Presidente Uscente diFederazione o di Circolo per un massimodi 15 minuti;d) ad ogni Presentatore di documentosono riservati 15 minuti, in mancanza delrelatore di documento, il Garante leggela sintesi del documento politico che nonavesse relatore, l’ordine di presentazioneè in base alla presentazione nazionale;e) relazione e voto sulla relazione in me-rito alla regolarità del Congresso svoltadalla Commissione Verifica Poteri;f) dibattito;g) eventuali repliche dei presentatori didocumento, in ordine inverso, per unmassimo di 5 minuti;h) votazioni dei documenti o del docu-mento nazionale;i) votazione di eventuali emendamentinazionali o locali sui documenti da partedei votanti i singoli documenti;j) elezione dei delegati;k) elezione degli organismi dirigenti;l) conclusioni del Garante.21. Il Congresso Nazionale si svolgerà aRoma. I costi di ospitalità dei delegatipresenti saranno a carico della DirezioneNazionale per il tempo strettamente ne-cessario allo svolgimento dei lavori. 22. Al termine di ogni Assemblea verràredatto apposito verbale, su modello pre-

disposto dalla Direzione Nazionale, cheandrà compilato e inviato alla DirezioneNazionale e alla Commissione Nazionaleper il Congresso.23. Ogni delegato ha diritto ad esprimereun solo voto e non è possibile il cumulodelle deleghe.24. Il Congresso eleggerà un Presidentedell’Assemblea ed un Segretario verba-lizzante.25. Al Congresso sono invitati i compo-nenti il Consiglio Nazionale uscente.26. Gli Statuti delle aree territorialiavranno valenza costitutiva, ove neces-sario saranno ispirati al vigente Statutoed ai gruppi dirigenti eletti sarà delegatodi adeguare il proprio statuto a quello ap-provato, in via definitiva, dal CongressoNazionale e a quelli Regionali che an-dranno convocati dal giugno 2016 peradeguare il loro statuto a quello nazio-nale.27. I Congressi Regionali avranno luogoal massimo entro un anno dalla celebra-zione del Congresso Nazionale e i dele-gati saranno eletti dalle Federazioni conun rapporto iscritti/delegati deciso dallaDirezione regionale uscente. I CongressiRegionali saranno convocati dalle Dire-zioni Regionali uscenti e le date sarannoapprovate dal Consiglio dei PresidentiRegionali uscenti in modo tale da evitareaccavallamenti.28. La Conferenza dei Presidenti Regio-

nali valuterà eventuali inviti di rappre-sentanti di Associazioni, Enti, Forze So-ciali e Politiche; rappresentanti diGoverno nazionali, regionali locali e sta-bilirà l’ordine del Giorno per lo svolgi-mento del Congresso Nazionale.29. Viene convocato il Consiglio Nazio-nale entro e non oltre la data del 10 Ot-tobre 2015 per ratificare i documentinazionali, che saranno ivi presentati evotati, per eleggere la Commissione Na-zionale per il Congresso (composta da 7membri) che sovraintenderà allo svolgi-mento regolare delle assise locali e nellasua composizione terrà conto proporzio-nale del voto ai singoli documenti oemendamenti. 30. Vanno inviati alla Commissione Na-zionale per il Congresso gli eventuali ri-corsi o richieste di chiarimenti sulleregole nazionali, la Commissione siesprimerà massimo entro 5 giorni convoto a maggioranza dei propri compo-nenti presenti. 31. La Commissione Nazionale per ilCongresso termina il proprio lavoro conl’inizio del Congresso Nazionale. 32. Fino alla celebrazione del CongressoNazionale, durante l’apertura del qualedecadranno automaticamente, tutte le ca-riche nazionali rimango con pieni poteri.Norme approvate a maggioranza dalConsiglio Nazionale dell’11 luglio 2015in forma aperta

Norme per la convocazione e la partecipazione

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Progettotempod'arcicaccia2015:tempod'arcicaccia2014luglioagosto 12/08/2015 15:46 Pagina 2

(prosegue dalla prima pagina)

caccia, perché nei Comprensori Al-pini, nei Distretti, nelle Riserve Al-pine risiedono quegli esempipositivi di gestione della flora edella fauna che erano e restanonegli scopi della legge 157.Per questa ragione non vogliamoperdere tempo e nonostante ci tro-viamo già nella fase Congressualedella nostra associazione, l'obiet-tivo è che nell'arco di quest'anno sigettino le basi per lo svolgimentodella riunione interregionale delNord, che consenta anche unastrutturazione organica.L'interregionale del Nord che nonvuole dire una semplice riunionedella nostra associazione e di tuttele sue articolazioni territoriali (cir-coli, federazioni, comitati regio-nali), ma un appuntamento checerchi di strutturare un programmadi "cose da fare" per costruire ca-lendari venatori omogenei, non le"arlecchinate" di adesso, per im-porre un dialogo con le istituzionie il resto del mondo venatorio chenon si concluda con gli infruttuosiricorsi alla magistratura e lo scon-tro perdente con la società, ma pro-duca risultati veri per i cacciatori.Ma interregionale significa anchepartecipazione, dialogo e con-fronto: per questo progetto auspi-chiamo suggerimenti dellaorganizzazione e dei nostri singoliiscritti.In questi mesi dovremmo inoltrestrutturare maggiormente il nostrolavoro nei Comprensori Alpini, ilnostro coordinamento in questoambiti di caccia, non in una pre-senza fine a se stessa, ma nel con-dividere esperienze e portarecontributi alla gestione come sap-piamo fare e che poco è stato valo-

rizzato.Realizzeremo prima e meglio gliobiettivi richiamati se lavoreremoall'unità del mondo venatorio, equesto importante atto si chiamaFederazione nazionale delle asso-ciazioni venatorie: si è iniziato il

Caccia: si scrive Arci Cacciae si legge Unità delle

Associazioni Venatorie

percorso, e sottoscritto lo statuto,ora è il tempo dei fatti.Il lavoro che dobbiamo fare è si-curamente tanto, ma la forza e lavolontà non ci mancano; sceglierela nostra tessera in Italia è andareoltre la “buona assicurazione”, i

servizi, e ne siamo orgogliosi, maè anche riconoscere che ogniiscritto con noi è protagonista dellacaccia del futuro non di la da ve-nire ma che comincia da oggi.

Giuliano Ezzelini Storti

I contenuti dell’unità nelle regioni del Mezzogiorno

Qui non ci sono le“manovre annessionistiche”

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(Mst/AdnKronos) Sull'allarme cin-ghiali "le responsabilità sono anchedel mondo venatorio e della politica.In passato sono stati immessi questianimali sapendo che sarebbe esplosol'allarme del sovrannumero. Oggiabbiamo bisogno di intervenire inmodo determinato per ridurre la

pressione sull'agricoltura e per farlooccorre una normativa straordinaria,al di fuori delle normali regole".Così all'Adnkronos Osvaldo Vene-ziano, presidente nazionale ArciCaccia, che sottolinea la necessità"di affrontare la questione a monte:l'uso delle carni, facendo emergere ilnero per trasformarle in una risorsadei territori". Per Veneziano serve una legge "chemetta nelle condizioni di conoscerela quantità delle popolazione e diagire, superando i limiti delle areeprotette, con tempi indipendenti. C'èuna legge ferma in Senato - aggiungeVeneziano - la commissione Agricol-

Cefalù: Arci Caccia,su cinghiali anche

responsabilità venatorie, serve legge

(prosegue dalla prima pagina)

hanno alcuni molti ettari da gestirecon aree urbane che incidono per lapresenza dei cacciatori, nonchéATC che ricorrono a criteri discri-minatori per impedire la mobilitàprogrammata dei praticanti la cac-cia.Alla luce di ciò si potrebbe pensaread una semplificazione con unaprogrammazione scientifica del ter-ritorio: ridisegnare i confini degliA.T.C. tenendo conto del concettodi aree omogenee dal punto di vistaorografico e faunistico come ele-mento di riflessione. Semplifiche-remmo la vita e gli oneri alleIstituzioni e ai cacciatori, otte-nendo, inoltre, un grande risultato:un più produttivo rapporto predefi-nito cacciatore/territorio (così comeera nell’intenzione del legislatoredella L. 157/92). Coordinando le Aree protette e gliA.T.C., diventa anche più agevoleaffrontare il problema delle squadredi cacciatori specializzate nella cac-cia al cinghiale nelle aree interes-sate.Si potrebbe, in questo caso speci-fico, vista da un lato l’emergenza“danni da cinghiale” all’agricolturaalla viabilità e alle persone derivantidall’eccessiva proliferazione. Ipo-tizzare la definizione di aree di cac-cia specifiche che inglobinoterritori,attualmente,negati alla cac-cia , che tengano conto di legarestabilmente questi cacciatori al pro-prio territorio. Ne guadagnerebbe lasicurezza ed la gestione oculata,dalpunto di vista faunistico ed ambien-tale. Nelle regioni del Sud è non risoltala difficoltà dei cacciatori migrato-risti, per la mobilità programmata,soprattutto in particolari periodidell’anno (in genere tra il 1° di Ot-tobre ed il 30° di Novembre) perpotersi spostare orientati dalle lineedi migrazione sul territorio regio-nale ed interregionale mantenendoun prelievo programmato. Vi è unvalore economico in questi “sposta-menti” invernali: piccole realtà in-terne delle nostre Regioni giovano

di queste presenze (attività ricettive,commercianti, piccoli produttoriagricoli, etc). E’ una piccola econo-mia che concorre alle risorse didonne e uomini e li aiutano a conti-nuare a risiedere nelle aree svantag-giate. Se il problema “mobilità regionale”è stato parzialmente risolta graziealla creazione di un sito WEB dedi-cato che permette di prenotare 50giornate di spostamento sul territo-rio campano; il problema sussisteper la mobilità interregionale. L’as-senza di dialogo istituzionale in ma-teria, tra le Regioni confinanti nonpermette di mettere a sistema con-tiguità culturale nell’esercizio del-l’attività venatoria tra le Regionidel Sud che hanno molte tradizionicomuni.Le Regioni più interessate sono:Puglia, Basilicata, Calabria, Molise.Mentre le Regioni del Centro-Italia:Toscana, Umbria, Lazio, EmiliaRomagna, hanno parzialmente af-frontato il problema con un patto diinterscambio governato da stru-menti informatici; ciò non è statomai affrontato nel Sud –Italia. Dalle Regioni meridionali potrebbepartire una proposta di interscam-bio, per un numero limitato di gior-nate venatorie, alla sola selvagginamigratoria. Si pensi che i migratoristi rappre-sentano il 90% dei cacciatori Meri-dionali!In attesa di una programmazione te-lematica promossa dai Ministericompetenti con la creazione di un“Albo dei Migratoristi” di facile ge-stione e valido nell’intero territorionazionale, occorrerebbe far incon-trare le Regioni meridionali per af-frontare il tema con le leggi vigenti.Molte cose si possono fare.Ci permettiamo, di richiamare l’at-tenzione sul Progetto Selvatici ebuoni. Una filiera alimentare da va-lorizzare che, al momento vedequali interlococutori l’Università diScienze Gastronomiche di Pol-lenzo, in collaborazione con il Di-partimento di Veterinariadell’Università di Milano e la So-cietà Italiana di Veterinaria Preven-

tiva Proposta in sintesi, dell’individua-zione di due/tre territori specificiidonei, (sulla base di una valuta-zione che coinvolga associazionivenatorie e ambientaliste che do-vranno essere parte integrante delprogetto), per procedere a: una in-dagine per definire i numeri esattidella presenza di fauna selvatica, inparticolare di ungulati, sul territo-rio, alla verifica della qualità equantità dei possibili prelievi al finedi mantenere l’equilibrio ambien-tale e un corretto rapporto con le at-tività agricole e sviluppare unprogramma di caccia sostenibile. Ilprogetto prevede inoltre la realizza-zione di attività di formazione peroperatori della filiera di lavorazionee cacciatori per sviluppare cono-scenze e competenze per la correttagestione degli animali cacciati edelle carcasse. Tracciabilità e sicurezza alimentaresaranno i punti centrali per garantiretrasparenza e legalità in questo set-tore. Verrà altresì affrontato lo studio diun modello di comunicazione effi-cace fruibile dai ristoratori, nonchéattraverso l’intero progetto si cer-cherà di creare nuovi posti di lavoroin aree in cui si assiste all’inesora-bile abbandono dei giovani. Credo sia opportuno rivendicarel’interesse delle regioni del sud aquesti progetti nei quali la culturadell’ARCI Caccia si avverte, senzaipocrisia, in tutti i suoi contenuti.Se iscriversi non è solo prenderel’assicurazione, la nostra tesseraequivale ad un investimento benriuscito: siamo il “titolo” più accre-ditato che ispira l’iniziativa del si-stema caccia italiano e apre spazi alprotagonismo delle associazioni ve-natorie almeno di quelle che non vi-vono di passato o che fanno fatica aprendere consapevolezza che, “co-noscere è potere” e i cacciatorihanno diritto ad avere un informa-zione che non oscuri e non censuri.La caccia vince nella trasparenza!

Sergio Sorrentino

tura aveva individuato la gravità deltema, ma non ha dato seguito con gliinterventi necessari". Con una situazione ormai fuori con-trollo, il mondo della caccia chiedeuna legge che "possa operare alle di-pendenze di chi deve affrontare idanni, agricoltori compresi, e checonsenta di utilizzare la carne di cin-ghiale non più al nero, legalizzan-done il commercio e con iconseguenti controlli sanitari", con-clude Veneziano.

Osvaldo Veneziano

“La decisione assunta dal Consiglieredelegato all’Agricoltura, Caccia ePesca della Città Metropolitana diRoma Marco Palumbo, a seguitodelle criticità riscontrate nelle aree ur-bane, di dare mandato alla dirigenzadell’ufficio preposto di attivare, nelpiù breve tempo possibile il controllotramite abbattimento dei cinghiali vanella giusta direzione. Finalmente unamministratore, senza pregiudizi eretro pensieri ideologici ha avuto ilbuon senso di ascoltare i cittadini e gliesperti del settori preoccupati di unasituazione ormai non più gestibile coni normali mezzi a disposizione”: è ilcommento di Andrea Severi, Presi-dente dell’Arci caccia di Roma e Pro-vincia. “Ora l’impegno deve esserequello di passare dalla carta stampataai fatti; non dubito che il piglio ope-rativo intrapreso garantisca una ra-pida ed efficace soluzione alproblema, che beninteso non significasterminio delle popolazione di cin-ghiali esistenti ma porsi l’obiettivo dirisolvere il problema del sovrannu-mero senza ipotizzare idee singolari esalottiere, potenzialmente costosis-sime ed inefficaci, utili al massimo acatturare o sterilizzare qualche con-trofigura di cinghiale e non già fem-mine alpha assai pericolose e difficilida accostare. Per avviare l’operazioneè necessaria una task force di espertiin tecniche di abbattimento e di sicu-rezza sotto l’attenta supervisione delCorpo Forestale dello Stato e dellaPolizia Provinciale. L’Arci Caccia èpronta a collaborare e non farà man-care l’apporto delle migliori compe-tenze a disposizione. Per questochiediamo che si convochi il Comi-tato per la Sicurezza”.

Finalmente aRoma e Provinciaun atteggiamento

concreto e dibuon senso

Progettotempod'arcicaccia2015:tempod'arcicaccia2014luglioagosto 12/08/2015 15:46 Pagina 3

Approvata la legge comunitaria 2014. Dichiarazione congiunta di Fidc, Enalcaccia, Arci Caccia e Libera Caccia

Europa, due pesi e due misure ?Con l’approvazione definitiva al Se-nato del Ddl n. 1962, recante dispo-sizioni per l’adempimento degliobblighi derivanti dall’appartenenzadell’Italia all’Unione europea –Legge europea 2014, il Parlamentoha regolamentato la cattura dei ri-chiami vivi da impiegare nella cacciaalla migratoria autorizzando mezzi emetodi non vietati dalla Direttiva2009/147/UE.Le Associazioni Venatorie Federcac-cia, Enalcaccia, Arci Caccia eANLC, sottolineano come la norma,così come approvata, consenta l’uti-lizzo degli impianti di cattura daparte di privati, ad esempio per lacattura degli uccelli da destinare e/ocedere agli allevamenti.E ciò anche quando, come gli storici“roccoli”, detti impianti siano dotatidi reti verticali selettive e non lesive,dal momento che la Direttiva “Uc-celli” non vieta in modo assolutoogni tipo di rete così come confer-mato dal fatto che la Direttiva “Ha-bitat”, non a caso, consente la catturadei mammiferi con reti selettive.Sicché per non perpetuare le soliteincongruenze in danno dell’Italia, lalettura coordinata delle due direttiveconsente di affermare che l’art. 21del D.D.L. n. 1962 non comporta al-cuna limitazione ed è semmai desti-nato a recedere rispetto alla correttae ragionevole interpretazione dellenorme comunitarie.Le Associazioni Venatorie nazionalifirmatarie ritengono comunque chela decisione assunta dal Senato abbiaomesso di considerare il ruolo di te-stimonianze culturali e paesaggisti-che che rivestono gli impianti dicattura, alcuni di essi secolari “mo-numenti verdi”, che ormai caratteriz-zano il quadro ambientale di alcuneRegioni italiane.Vengono così calpestate tradizioni

secolari, perpetuate con l’utilizzo diimpianti cui è da riconoscere il va-lore di “bene culturale” tutelato, cherischiano ora l’abbandono e l’obliocausando altresì un irreparabiledanno al paesaggio.Gli impianti esprimono tradizioni eculture importanti, che in altri Statimembri non solo sono assunti qualivalori meritevoli di tutela assoluta,ma altresì vengono giustamente con-siderate espressioni dei valori di ci-viltà delle Comunità locali,

riconosciute e condivise dalle Istitu-zioni Nazionali ed Europee.Il testo approvato ieri nulla risolve eanzi rappresenta una mancata presadi distanza del nostro Legislatoredalle discriminazioni comunitarienei confronti del nostro Paese, tantoche contestualmente il Senato hasentito il dovere di impegnare il Go-verno ad introdurre modifiche nor-mative volte finalmente a definirel’espressione “impianti”, ipotiz-zando l’impiego misurato e rigida-

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mente controllato anche di reti selet-tive, avuto altresì presente che essirappresentano ormai elementi tipicie tradizionali del paesaggio di molteRegioni.Permane quindi l’equivoco politica-mente voluto di mortificare le tradi-zioni italiane con la complicità delnefando uso dei “due pesi” praticatiper i diversi Stati dalla Comunità Eu-ropea.Le Associazioni Venatorie firmatariechiedono dunque al Governo una in-terpretazione chiara, non più equivo-cabile, per superare una condizionedi interpretazione di parte di cui ilGoverno si è reso responsabile nonavendo ottemperato alla delega affi-datagli un anno fa dal Parlamentoper scrivere un Decreto risolutivo diqueste problematiche.Le stesse Associazioni invitano le

La norma così come approvata consente l’utilizzodegli impianti di cattura dotati di reti verticali e non

lesive. Per le Associazioni Venatorie il Senato haomesso di considerare il ruolo culturale e paesaggi-stico degli impianti. Serve interpretazione Governo

Stralcio norme approvate

Senatori: il Governo chiariscal’espressione “impianti”

ODG G/1962/12/14 testo 2 LeggeeuropeaG/1962/12/14 (testo 2)CALEO, VACCARI, MARI-NELLO, LUCIANO ROSSI, CAR-DINALI

Il Senatoin sede di esame dell'A.S. 1962, re-cante Disposizioni per l'adempi-mento degli obblighi derivantidall'appartenenza dell'Italia al-l'Unione europea – Legge europea2014,premesso che:il disegno di legge europea, previstadalla legge 24 dicembre 2012, n.234, recante «Norme generali sullapartecipazione dell'Italia alla forma-zione e all'attuazione della norma-tiva e delle politiche dell'Unioneeuropea», reca tutte le norme, di-verse dalle deleghe, necessarie adadempiere ad obblighi europei, fina-lizzate a superare il non corretto re-cepimento della normativa europeanell'ordinamento nazionale e i casidi pre-infrazione o le procedure diinfrazione aperte nei confronti delnostro Paese, anche al fine di evitareoneri a carico dello Stato a seguitodi sentenze di condanna della Cortedi giustizia UE;l'articolo 21 del disegno di legge inesame interviene sulla disciplina re-lativa alla cattura degli uccelli a finidi richiamo, di cui all'articolo 4della legge 11 febbraio 1992, n. 157,così come modificata, da ultimo daldecreto-legge n. 91 del 2014;considerato che:la direttiva n. 2009/147/UE, la co-siddetta «Direttiva uccelli», non hainteso in alcun modo vietare l'uso dirichiami vivi, così come risulta dallaGuida Interpretativa della DirettivaUccelli – Comm. UE/Env. 2008;gli uccelli possono essere prelevatiin piccole quantità, con l'uso deimezzi e metodi previsti all'articolo8, ovvero in modo selettivo e non

massivo, quale attività non di cac-cia, per il suo impiego misurato epertanto lecito ai sensi dell'undice-simo considerando della direttiva,tramite l'uso di determinate reti,quali ad esempio quelle per l'attivitàdi indagine ornitologica (mist-net),che va integrato con le competenzee l'esperienza degli operatori ad-detti, sia per il controllo diretto daparte del medesimo, che indirettosotto la sorveglianza pubblica pre-posta, già da anni in atto;a queste condizioni, non può sussi-stere alcun livello di rischio, perchéla cattura è finalizzata alla cessionedegli uccelli quali richiami vivientro i contingenti prefissati, e co-munque con ampia garanzia di to-tale verificabilità delle cessioni, cosìcome previsto al punto 3.5.51 dellacitata Guida Interpretativa DirettivaUccelli;questo tipo di deroga è altresì con-

nesso all'articolo 8 della Direttiva,che indica la necessità di evitare lacattura e l'uccisione in massa o nonselettiva e, in particolare, con i me-todi dell'allegato IV della Direttivastessa;inoltre, gli impianti gestiti su auto-rizzazione regionale, soprattuttoquelli a reti verticali, rappresentanoelementi tipici e tradizionali inmolte regioni, gestite con professio-nalità e competenza;impegna il Governo:a valutare la possibilità di introdurrele idonee modifiche normative,compatibili con il diritto dell'Unioneeuropea, volte a definire la portatainterpretativa dell'espressione «im-pianti» prevista all'articolo 21 deldisegno di legge in esame, cui leistituzioni dovranno attenersi, conparticolare riferimento all'uso ragio-nevole delle piccole quantità, allavigilanza che offra garanzie verifi-cabili rispetto alla selettività del me-todo di cattura, all'impiego misuratoe alle condizioni rigidamente con-trollate, venendo ragionevolmentemeno ogni rischio di superare ilcontingente di catture annualmenteammesso nonché il rischio nell'usodi reti espressamente indicate e datempo autorizzate, garantendo cosìl'immediato rilascio di eventualisoggetti di altre specie non consen-tite".

PER ESSERE SEMPRE AGGIORNATI

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Art. 21. (Disposizioni relative alla cattura di richiami vivi. Pro-cedura di infrazione n. 2014/2006) 1. Il comma 3 dell’articolo 4della legge 11 febbraio 1992, n. 157, è sostituito dal seguente:«3. L’attività di cattura per l’inanellamento e per la cessione aifini di richiamo può essere svolta esclusivamente con mezzi,impianti o metodi di cattura che non sono vietati ai sensi del-l’allegato IV alla direttiva 2009/147/CE da impianti della cuiautorizzazione siano titolari le province e che siano gestiti dapersonale qualificato e valutato idoneo dall’ISPRA. L’autoriz-zazione alla gestione di tali impianti è concessa dalle regioni suparere dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca am-bientale, il quale svolge altresì compiti di controllo e di certifi-cazione dell’attività svolta dagli impianti stessi e ne determinail periodo di attività». 2. I commi 1-bis e 1-ter dell’articolo 16del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91, convertito, con modi-ficazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 116, sono abrogati.

Art. 22. 1. La lettera cc) del comma 1 dell’arti-colo 21 della legge 11febbraio 1992, n. 157, e successive modificazioni, è sosti-tuitadalla seguente: «cc) il commercio di esemplari vivi, non prove-nienti da allevamenti, di specie di uccelli viventi naturalmenteallo stato sel-vatico nel territorio europeo degli Stati membridell’Unione europea, anche se im-portati dall’estero». (Divietodi commercio di specie di uccelli viventi naturalmente allostato selvatico nel territorio europeo. Caso EU Pilot5391/13/ENVI)

Regioni, in particolare quelle interes-sate dalla presenza, sui loro territoridegli impianti di cattura, ad attivarsiverso le Istituzioni italiane ed euro-pee per tutelare gli interessi dei cit-tadini tutti – non solo dei cacciatori– che in queste vivono e per i qualiquesta legge non esprime una bellapagina di storia.Federcaccia, Enalcaccia, Arci Cacciae Libera Caccia sono fermamenteconvinte a interessare la magistraturaeuropea fino al massimo grado, af-finché le Direttive trovino applica-zione omogenea in tutti gli Stati.Se in Europa, la legge non è ugualeper tutti i cittadini c’è da chiedersiinfatti: cosa è allora l’Unione Euro-pea?

Federcaccia, Enalcaccia, Arci Caccia, ANLC

Approvato unordine del giorno afirma dei senatori

Caleo, Vaccari, Marinello, Rossi,

Cardinali

Progettotempod'arcicaccia2015:tempod'arcicaccia2014luglioagosto 12/08/2015 15:46 Pagina 4

Un’accurata ricerca curata da Federico Merli mette in fila numeri econsiderazioni mostrando il diverso trattamento riservato alla faunache nasce in territorio libero, affidata alla gestione ed alle tasche deicacciatori – che prelevano poche specie e in quantità contingentate pa-gando però per migliorare l’ambiente a favore di tutta la fauna – equella di Parchi, Centri di recupero, canili e via esemplificando. Signi-ficativa anche la parte dello studio che Merli dedica alle associazioniambientaliste: il Ministero dell’Ambiente ne riconosce ben 78 e la leggericonosce loro diversi diritti; uno strano elenco che va dall’AssociazioneItaliana Insegnanti di Geografia ai Rangers d’Italia, alle Giacche Verdifino alla Federazione Nazionale della Proprietà Edilizia (!) altrimentidetta Federproprietà. I soldi dei contribuenti sono una delle fonti fon-damentali del loro sostentamento, leggere per credere i dati tratti daibilanci ufficiali. Una bella differenza con le Associazioni Venatorie cherendono disponibile volontariato e risorse economiche per gestire lafauna nei territori non adibiti ad area protetta! Sul sito dell’Arci Cacciaè possibile scaricare la pubblicazione

Un grande impegno congiunto tra di-verse istituzioni pubbliche e privateper avere in Italia diffusi e aggiornatidati scientifici e georeferenziati,sulla base dei quali costruire la sfidadella migliore governance dellafauna selvatica, ridurre i conflitti conle attività umane ed esaltare la ric-chezza dell’intreccio tra biodiversitàe potenzialità territoriali. Ecco il messaggio innovativo del-l’accordo firmato tra ISPRA, Le-gambiente, Federcaccia, Arcicacciae Anuu presentato nell’ambito del-l’iniziativa intitolata “Ambiente, le-galità e nutrizione. Fauna selvaticacome risorsa”, organizzata da CNCN(Comitato Nazionale Caccia e Na-tura) in collaborazione con GrossetoFiere e Fiera di Vicenza, che si èsvolta sabato 30 maggio nell’ambitodel Game Fair 2015 di Grosseto.Con questo appuntamento prosegueil percorso finalizzato a creare unanuova cultura ambientale, avviato agennaio a Roma con l’iniziativa“Ambiente, legalità, lavoro: progettiper una nuova qualità della vita”, allapresenza del Ministro dell’AmbienteGian Luca Galletti e proseguito conl’evento “L’Unione fa l’ambiente”,tenutosi a febbraio durante la mani-festazione HIT Show presso Fiera diVicenza, alla presenza del Sottose-gretario Barbara Degani e dei rap-presentanti della CommissioneEuropea.Da tali convergenze sono nati cinqueprogetti concreti in favore dell’am-biente, tra cui quello oggetto di que-sta iniziativa.Protagonista dell’iniziativa di Gros-seto è stato il rapporto tra uomo efauna selvatica, affrontato con l’au-silio delle testimonianze dei più au-torevoli esponenti del mondo diassociazioni e soggetti con storie eidentità diverse, uniti però dalla co-mune consapevolezza che l’am-biente rappresenta una risorsapreziosa, le cui potenzialità non pos-sono e non devono essere svilite daillegalità e preconcetti culturali e chein questo ambito serve una grandealleanza. Quella auspicata dall’on.Luca Sani – Presidente Commis-sione Agricoltura della Camera deiDeputati – che sostiene “se si tro-

vano sintesi unitarie su questi argo-menti all’interno della società civilepoi per la politica è più facile pren-dere decisioni” e poi continua “Sap-piamo che l’impianto normativo diriferimento è ormai datato, la leggesulla caccia ha ormai molti anni sullespalle ma si fa sempre molta faticaad affrontare la questione, ci sonoaspetti emotivi trasversali che impe-discono una discussione seria e unconfronto vero. Tuttavia la caccia èun elemento che non si può elimi-nare, come altri aspetti della nostrasocietà chiede di essere regolato, ga-rantendo la pratica degli appassionatida una parte e gli equilibri ambien-tali dall’altra. Va trovato un equili-brio non solo ambientale, ma anche

sociale ed economico”.Il tema della forza di questa alleanzaha trovato il supporto anche di Anto-nino Morabito – Responsabile Faunae Biodiversità di Legambiente – cheha sostenuto “Piuttosto che fare unconfronto sulle tematiche che ci ve-dono separati forse la strada maestraè quella che deriva dalla forza delnostro territorio, ovvero delle comu-nità. Affrontare i problemi in unospirito di gruppo territoriale nelquale le diversità si uniscono. La co-munità rappresenta l’insieme delleesperienze utile a costruire e non adalzare muri”.Nel corso dell’iniziativa si è postal’attenzione su un’urgenza non piùprorogabile: il monitoraggio costantedelle specie selvatiche presenti sulnostro territorio per una governanceche sia allo stesso tempo garanziadella biodiversità nel pieno rispettodelle attività umane. “Siamo a buonpunto. – sostiene Piero Genovesi,Responsabile del servizio di consu-lenza ISPRA – Sugli ungulati, grazieanche al concorso dei cacciatori chefanno la maggior parte dei censi-menti, abbiamo una fotografia piùaccurata di altri Paesi europei. I datisono accurati ma dobbiamo fare unosforzo per rendere il patrimonio diinformazioni più dinamico e traspa-rente. La rete di conoscenze delmondo venatorio è fondamentale,possiamo crearne una mettendo a si-stema le varie competenze per arri-vare ad avere aggiornamenti annualie immessi liberamente nel database.L’approccio dell’evento di oggi èfondamentale per mostrare un nuovomodello che parte da chi opera sulterritorio. L’Italia ha visto negli ul-timi decenni un incremento di moltespecie selvatiche, per esempio degliungulati, favoriti dall’incrementodelle aree protette, da una maggiorregolamentazione della caccia, e dal-l’abbandono di un’agricoltura ancheestesa alle aree collinari e montane.La presenza indiscriminata di alcunespecie, però, può rappresentare unpotenziale pericolo per tutta la filieraagricola e alimentare. Nel solo quin-quennio 2005-2009 si sono registratidanni all’agricoltura per oltre 35 mi-lioni di euro, e un incremento espo-nenziale degli incidenti stradali. Perquesto, occorre attuare una profondariflessione sulla governance del fe-nomeno, a partire del suo monitorag-gio, attività in cui è centrale il ruolopositivo dei cacciatori che vanno ri-considerati nel loro ruolo ancestraledi tutori dell’ambiente”.Su queste tematiche si sono confron-tati tutti gli ospiti presenti, a partireda Stefano Masini – ResponsabileArea Ambiente e Territorio di Coldi-retti – che nel suo intervento si è cosìespresso: “Quello che è certo è chestiamo andando nella direzione giu-sta, per trovare un posto nella società

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Ambiente, legalità, nutrizione.Fauna selvatica come risorsa

“Figli di un Dio minore” La “processionaria” (Thaumatopoeapityocampa) è un lepidottero appar-tenente alla famiglia dei Notodon-tidi. Attacca diverse specie di pino,con predilezione per il Pino nero e ilPino silvestre. Più raramente infestalarici e cedri. La sua presenza mettea rischio la vita delle conifere ed èconsiderato uno dei fattori limitantiper lo sviluppo delle piante del Me-diterraneo. La processionaria può costituire unpericolo per l’uomo e gli altri ani-mali. I peli urticanti dell’insetto allostato larvale sono velenosi, e in al-cuni casi possono provocare unagrave reazione allergica.Nei giorni scorsi i soci del circoloArci Caccia di Passignano sul Trasi-meno, a seguito di un accordo fir-mato con il comune della cittàlacustre, sono interventi, coordinatidalla polizia municipale (che ha ga-rantito lo svolgimento dell’azione inassoluta sicurezza) con un interventodi lotta balistica alla processionaria

che aveva infestato gran parte deipini presenti nei parchi pubblici elungo le strade di Passignano, sopra-tutto nella zona del lungolago e dellaFrazione di Castel Rigone.I cittadini, che hanno assistito alleoperazioni incuriositi dagli spari,hanno apprezzato l’intervento deicacciatori che ha portato all’elimina-zione dei nidi presenti sulle piantedei giardini.E’ questo un buon esempio di colla-borazione tra enti locali e cacciatoriche promuove la figura del caccia-tore nello svolgimento della fonda-mentale attività di gestione e disalvaguardia dell’ambiente e della fauna. Lostesso intervento, negli anni passati,era stato garantito dalle ComunitàMontane.I cacciatori sempre di più, e più diquanto si pensi o venga comunicato,sono impegnati in attività social-mente utili quali la difesa delle col-ture agricole per prevenire i danni dafauna selvatica od anche il conteni-mento di specie come i piccioni cheinvadono città e paesi causandodanni a monumenti e costi elevatinella ripulitura degli stessi.La moderna figura del cacciatore èsempre più necessaria nel riequili-brio faunistico e nella conservazionedella biodiversità e garantisce quelpresidio del territorio frutto di cono-scenze ed esperienze derivanti dallosvolgimento della pratica venatoria.

In Italia fauna di “serie A” e di “serie B”

La ricerca di Federico Merli

alla caccia dobbiamo puntare sul-l’agricoltura. Più agricoltura fa benealla caccia e questo territorio ne èuna prova. Qui ancora si va a cacciain modo sano, si va al ristorante e simangia il cinghiale, esiste una cul-tura rurale forte e spesso il cacciatorecondivide la discussione su questiproblemi in comunità con gli agri-coltori. La somma delle diversità fala forza di questo sistema, senza ri-schiare l’omologazione la caccia haun suo posto fondamentale, ma fattodi territori e tradizioni. Credo che daquesto assemblaggio di istanze di-verse possa derivare un metodo di la-voro nuovo, che ci vede collaborarecon ambientalisti e cacciatori. Inquesto senso lavorare insieme signi-fica anche risolvere il problema degli

ungulati e difficilmente questo av-verrà nei palazzi di Roma, ci riusci-remo se saremo compatti sui territorie chiedendo alla scienza di fare lascienza”.Il suo intervento è stato avvaloratoanche dagli interventi dei rappresen-tanti delle associazioni venatoriepresenti Gian Luca Dall’Olio (Presi-dente Federcaccia) e Osvaldo Vene-ziano (Presidente Arci Caccia)consapevoli del ruolo che i cacciatorihanno da sempre del monitoraggiodel patrimonio naturale e faunisticodel territorio, un ruolo riconosciutoanche dalla Commissione Europeache considera la caccia una attivitàfunzionale al mantenimento del-l’equilibrio faunistico.Maurizio Zipponi – Coordinatore delgruppo di lavoro “Filiera Ambien-tale” – ha plaudito all’iniziativa sot-tolineando “Abbiamo preso unritmo, ora dobbiamo accelerare. Ilritmo è considerare l’attività venato-ria e chi la svolge protagonisti di unaproposta che fa bene alla società eche dal punto di vista ambientaleesprime un bilancio positivo. Laprima pietra è stata essa a Romadove abbiamo lanciato i 5 progetti infavore dell’ambiente, e proseguita aVicenza. Ora presentiamo il primorisultato concreto”. Sul prosieguo deltavolo di lavoro Zipponi ha poi con-tinuato sottolineando che i successiiniziano a manifestarsi come è “evi-denziato anche dal fatto che EXPOche fino a poco tempo fa ci vedevafuori e che ora, grazie anche a Col-diretti e al Ministero dell’Ambiente,ci vede protagonisti di un appunta-mento il prossimo 17 giugno proprionello spazio Coldiretti”.L’iniziativa si è chiusa con il com-mento del Presidente del CNCN, av-vocato Giovanni Ghini: “Dobbiamopuntare a far vivere l’insieme, cacciae agricoltura fanno parte allo stessomodo della natura. Io credo che al dilà dell’utilizzo delle risorse ambien-tali c’è un dovere di conservazioneper le generazioni future. Con levarie sensibilità, in questa ottica dipreminenza del naturale, c’è un mi-nimo comune denominatore su al-cuni punti fermi, il primo dei quali èla legalità e il secondo l’importanzadell’ambiente. In questo senso mipiace descrivere il cacciatore comeun ambientalista che vive all’internodella natura. Al netto degli estremismi e delleideologie la scienza e l’economia de-vono essere utilizzati nell’interessecomune. Dobbiamo allontanare gliestremismi e continuare su questastrada. Come CNCN favoriremosempre chi ha questa idea di svi-

L’accordo tra Ispra, Legambiente,Federcaccia, Arci Caccia ed Anuu

Azione di controllodella “processionaria”

Apprezzato l’intervento dell’Arci Caccia di Passignano

Progettotempod'arcicaccia2015:tempod'arcicaccia2014luglioagosto 12/08/2015 15:46 Pagina 5

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Al Parlamento Europeosi parla di caccia italiana

Ha deciso di svelare se stesso anchequei momenti particolari di depres-sione quando “l’uomo nero mi è ve-nuto a trovare”. E’ appena uscital’autobiografia di Roberto Pruzzo,“bomber “ nel calcio e nel titolo dellibro. Una vita costellata di grandisuccessi e di una grande popolarità,prima nel Genoa e poi nella Romadove ha vinto tre volte il titolo di ca-pocannoniere, lo scudetto nel 1983e quattro Coppe Italia realizzando106 reti.Ai momenti felici, però, come rac-conta lo stesso Pruzzo nel libro sisono contrapposti momenti di crisi eaddirittura come lui stesso confessail pensiero “che sia giunto il mo-mento di togliermi dai co…, un po’perché sono stanco, un po’ perché hovoglia di non rompere più le palle anessuno. Ma poi accadono quelle cose che tifanno pensare che è più forte lo spi-rito di sopravvivenza”.In quei momenti così delicati per lapsiche di una persona (a Roma si ri-corda il gesto estremo di un altrocampione, il capitano “Ago” Di Bar-tolomei”) vanno in “soccorso” diRoberto Pruzzo gli affetti e gli amici.E’ lo stesso bomber a raccontarlo “imiei amici di Dezza, cacciatori di unpaese vicino a Lucca. Amici di tuttauna vita – racconta Pruzzo -, che miinvitano a mangiare i tordi e le bec-

cacce, quelli con cui ‘cazzeggiamo’tra uomini, gli stessi che riescono afarmi tornare il sorriso”.Pruzzo commentando dai microfonidell’emittente romana Radio Radiodi cui è opinionista, ha spiegato che“sapevo bene a cosa andavo incon-tro. Ma ho deciso di dire chi sono ve-ramente, poi uno ne fa l’uso chevuole. La realtà è scritta lì. Non misento imbarazzato, quando dici laverità probabilmente la gente non sel’aspetta, ma sapevo benissimo chesarebbe scoppiata una situazione diquesto tipo. L’avevo detto ancheall’editore: voglio dire fino in fondoquello che sono”.

L’autobiografia delbomber Pruzzo

I grandi successi e il “soccorso”dei suoi grandi amici

cacciatori nei momenti di crisi

Gli europarlamentari PD incontrano i verticidel mondo venatorio italiano a Bruxelles

Ganner, dal Presidente di ItalcacciaGianni Corsetti, dal Presidente di Li-bera Caccia Paolo Sparvoli.A rappresentare la FACE, Federa-zione delle Associazioni per la Cac-cia e la Conservazione dell’EU,c’erano il Vice Presidente GiovanniBana (in rappresentanza anchedell’ANUU) e il Segretario GeneraleFilippo Segato.Il problema dello storno e le que-stioni dei calendari venatori italianisono stati al centro della discussione.Renata Briano ha messo in risalto lediscrepanze tra l’Italia e altri paesidel bacino del Mediterraneo, comeFrancia e Grecia, sottolineando lanecessità di avviare un percorso conla Commissione europea affinché icalendari tengano effettivamenteconto delle evidenze scientifichesulle migrazioni degli uccelli. Inoltreanche sullo storno bisogna trovaresoluzioni soddisfacenti e realisticheanche perché la stessa ISPRA ha for-nito dati scientifici che confermano

I Deputati europei del Partito Demo-cratico e i vertici delle associazionivenatorie italiane si sono incontratilo scorso 16 giugno al Parlamentoeuropeo di Bruxelles per parlare dicaccia. La riunione è stata convocatae presieduta da Renata Briano, VicePresidente dell’Intergruppo Biodi-versità, Caccia e Attività Rurali. Ac-canto a lei gli europarlamentariPaolo De Castro, David Sassoli, Da-miano Zoffoli, Elena Gentile, LuigiMorgano, Nicola Danti, AlessiaMosca e Brando Benifei, tutti inte-ressati ad ascoltare le istanze delmondo venatorio. Rappresentativa e folta la delega-zione dei cacciatori composta dalPresidente di Federcaccia GianlucaDall’Olio, dal Presidente di ArciCaccia Osvaldo Veneziano, dal Pre-sidente di Enalcaccia Lamberto Car-dia, dal Presidente dell’EPS Martin

il buono stato di conservazione dellaspecie.Riguardo alle procedure d’infrazioneavviate nei confronti dell’Italia l’eu-rodeputata PD ha osservato: “Le de-cisioni della Commissione europeavanno rispettate. Ma su fatti acqui-siti, come le sentenze dei tribunaliche hanno dato ragione alle Regionie i dati scientifici che stabilisconocon chiarezza i periodi di migrazioneprenuziale, non si può negoziare edè necessario difendersi”.I problemi che affliggono la cacciaitaliana sono il sintomo del bisognodi fare rete tra le istituzioni. Per que-sta ragione tutti gli eurodeputati sisono impegnati ad avviare un con-fronto tra la Commissione europea,il Governo italiano e le associazionivenatorie.“Occorre presidiare meglio le istitu-

zioni europee – ha detto Bana – conuna presenza costante impostando lediscussioni sul valore anche econo-mico della caccia. A tal fine i caccia-tori hanno a disposizione il canaleprivilegiato dell’Intergruppo Biodi-

versità, Caccia e Attività Rurali cheha lo scopo di portare le istanze deicacciatori all’attenzione delle istitu-zioni europee”.Ad inserire le vicende italiane nelpiù ampio quadro europeo è stato Fi-lippo Segato, che ha ricordato il Fit-ness Check attualmente condottodalla Commissione Europea per va-lutare se le direttive Habitat e Uccellisiano ancora adatte allo scopo. Esi-stono chiari segnali della Commis-sione Juncker che indicano una“fusione e modernizzazione” delleDirettive. Una revisione delle Diret-tive però è tutt’altro che scontatanegli esiti e la FACE, pur consape-vole dei difetti nella trasposizione inlegge nazionale, non è favorevole auna loro riscrittura.Anche il Presidente dell’IntergruppoBiodiversità, Caccia e attività Rurali,il tedesco Karl-Heinz Florenz haportato il suo saluto alla delegazioneitaliana, complimentandosi per lariuscita dell’iniziativa e dicendosi di-sponibile a dare alle istanze dei cac-ciatori italiani il rilievo che meritanonel contesto europeo.

on. Renata Briano

Osvaldo Veneziano

Gianluca Dall’Olio

Lamberto Cardia

E’ stato pubblicato dall’Ispra il“Rapporto sull’applicazione dellaDirettiva 147/2009/CE in Italia. Di-mensione, distribuzione e trend dellepopolazioni di uccelli (2008-2012).“Questo rapporto, si legge nella notaufficiale dell’Ispra, è la prima valu-tazione degli effetti della DirettivaUccelli sullo stato di conservazionedell’avifauna italiana. Tale attivitàviene richiesta dalla Commissioneeuropea in ottemperanza dell’art. 12della Direttiva Uccelli ed è previstauna sua ripetizione ogni 6 anni, inanalogia e sincronia con la DirettivaHabitat. Il rapporto raccoglie le mi-gliori informazioni disponibili sulla

demografia (dimensione di popola-zione, andamenti a breve e lungo ter-mine) e sulla distribuzionegeografica di 306 popolazioni ita-liane. Vengono inoltre esaminate leprincipali minacce per la conserva-zione ed identificate le carenze co-noscitive, risultate nel complessomolto gravi ed estese. Particolare at-tenzione è stata rivolta alla valuta-zione dell’importanza e del ruolodelle Zone a Protezione Specialedella Rete Natura 2000 per la conser-vazione dell’avifauna”.Sul sito dell’Ispra è possibile scari-care i due link della pubblicazione.

Rapporto Ispra sullostato di conservazionedell’avifauna italiana

E’ dal 2004 che ogni primavera sirinnova l’appuntamento con VolerBene all’Italia – un grande evento diospitalità e accoglienza che vedeprotagonisti migliaia di territori –realizzato da Legambiente con ungrande Comitato promotore perma-nente sui temi della PiccolaGrandeI-talia .L’iniziativa, conseguita con il Patro-cinio della Presidenza del Consigliodei Ministri, Ministero dell’Am-biente e della Tutela del Territorio edel Mare, Ministero delle PoliticheAgricole, Alimentari e Forestali, Mi-nistero per la Pubblica Amministra-zione e la Semplificazione,

Ministero per i Beni e le AttivitàCulturali, Corpo Forestale delloStato, vedrà ancora una volta i terri-tori e in particolare i Piccoli Comuniprotagonisti, con l’intento di pro-muoverli in una grande giornata discoperta che riceverà quest’anno unriconoscimento del nuovo Presidentedella Repubblica Sergio Mattarella.Oggi sono molti i territori e le comu-nità della bellezza da cui nascono lericette per reagire alla crisi, dove siscommette su qualità e innovazionecontro il declino, cultura e arte con-tro la perdita di identità e vocazioni,made in Italy e green economy con-tro la delocalizzazione e la crisi in-

dustriale, paesaggio e natura controla cementificazione e il consumo disuolo, creatività contro la rassegna-zione.VOLER BENE ALL’ITALIA – legiornate della bellezza si sono svoltedal dal 27 maggio al 2 giugno in tuttala Penisola e si sono concluse con lafesta dei Piccoli Comuni il 2 giugno.L’Arci Caccia ha confermato l’ade-sione per concorrere a consolidarequel vasto consenso e quella intensapartecipazione che caratterizzanoquesta importante iniziativa, soprat-tutto in una stagione in cui partirà,per quei territori, la nuova program-mazione europea.

Voler Bene all’Italia 2015

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Accordo tra l’azienda XValue e l’Arci Caccia

Nasce il progetto XCACCIAAccordo tra l’azienda XValue S.r.l.el’Arci Caccia per dare un contributoalla crescita del mondo venatorioitaliano, sia in riferimento agli attorinazionali che internazionali. Nascecosì il “progettoXCACCIA” con al-cuni significativi obiettivi definiti nelpatto sottoscritto: fornire supporto alcacciatore con l'ausilio della tecno-logia durante l’attività venatoria enon, per il pieno rispetto della nor-mativa vigente e dell’ambiente; -contribuire a promuovere il livelloculturale del cacciatore per facilitarela sua corretta interpretazione dellanormativa in ambito venatorio e, piùin generale, in ambito ambientale;dare un contributo alla crescita orga-nizzativa e culturale del settore ve-natorio, anche sostenendo gli studiscientifici formulati dai vari Enti eAssociazioni a ciò preposte, attra-verso informazioni rese disponibiliin modo preciso e tempestivo.Il progetto XCACCIA è costituito davari moduli tecnologici cooperantitra di loro, ovvero:il portale web

xcaccia.it, raggiungibile dall’urlwww.xcaccia.itattraverso cui ven-gono resi i servizi web al cacciatoree agli enti/aziende nelle rispettivearee riservate; i data base cartograficicontenenti confini amministrativi,aree protette e nonché aree aggiun-tive, rese disponibili dagliATC/CA/DV (quali mappe per lacaccia al cinghiale, zone incendio, ri-popolamento e cattura, addestra-mento cani ecc..); la banca dati dei

calendari venatori di ciascuna re-gione/provincia italiana ; l'APPXCACCIA, attualmente disponibileper smartphone Android, IOS e pre-sto anche W8, già utilizzata da mi-gliaia di cacciatori in Italia; che laparte scientifica del progetto XCAC-CIA è attualmente sviluppata in col-laborazione con docenti universitari.I dettagli del progetto sono consulta-bili sui siti delle parti contraenti.

Passo ufficiale dell’Arci Cacciadella Puglia nei confronti della Re-gione Puglia per chiedere ilriesame in autotutela del calendariovenatorio 2015/2016 laddove pre-vede la caccia alla specie beccacciacondizionata al possesso di un caneda cerca o da cerca. Per l’Arci Cac-cia si tratta di una evidente illegitti-mità ed è per questo che l’avv.Giuseppe De Bartolomeo a nomedel presidente regionale dell’ArciCaccia, Antonio De Bartolomeo hainviato una lunga missiva al presi-dente della regione motivando le ra-gioni per le quali l’associazionechiede la modifica della norma. Per l’Arci Caccia la previsione nor-mativa “appare quanto mai “origi-nale” prima che illegittima edinfondata in fatto e diritto per i se-guenti motivi”

VIOLAZIONE E FALSA APPLI-CAZIONE DELLA LEGGE RE-GIONALE SU LEGGE QUADRONAZIONALE; LIMITAZIONI DILEGGE REGIONALE CONSEN-TITE SOLO DURANTE DETER-MINATI PERIODI ED INCIRCOSTANZE ECCEZIONALI. Com’è noto la ripartizione dellecompetenze tra Stato e Regioni, haavuto un notevole cambiamentonegli ultimi anni sia sotto un puntodi vista legislativo, sia, inevitabil-mente, anche a causa della generi-cità delle disposizioni legislativestesse, da un punto di vista giuri-sprudenziale.Ed infatti, risultano ancora oggi al-tisonanti le sentenze numero536/2002, della Corte Costituzio-nale riguardanti la competenzaesclusiva/ripartita tra Stato e Re-gioni in merito alle materie “cacciae pesca” e “ambiente e territorio”.La ratio decidendi sottesa alla sen-tenza n. 536 del 2002 si riproponein modo integrale nella sentenza n.226 del 2003, recante la declaratoriadi incostituzionalità della leggedella Regione Puglia 21 maggio2002, n. 7 (che individua le speciedi uccelli “cacciabili dalla terza do-menica di settembre all’ultimogiorno di febbraio”), ritenuta lesivadi uno standard di tutela uniformeche deve essere rispettato nell’ in-tero territorio nazionale. Da ciò ne discende che l’ente Re-gione, nell’ambito della legge “qua-dro” 157/92, potrà apportare quellemodifiche che di volta in volta, ri-terrà e si renderanno necessarie, aifini della salvaguardia della faunaomeoterma e/o della corretta appli-cazione della caccia programmata,tenendo ben distinti gli ambiti di ap-plicazione e i confini, ben marcati,di tali “macro materie”.

E’ vero infatti che la Regione potrà,in presenza di “straordinarie circo-stanze”, adottare misure interdittivedell’attività venatoria, (si pensi a pe-riodi particolarmente freddi o a pe-riodi interessati da particolariprecipitazioni nevose) e/o misureinterdittive di prelievo venatorio dialcune specie (si pensi ad esempioalla specie marzaiola resa tempora-neamente protetta in passato), magiammai la Regione, né tanto menouna Legge Statale, potrà prevederemezzi e modi di prelievo venatoriocondizionandoli alla proprietà e/odetenzione e/o possesso di un caneda ferma o da cerca.Ebbene, nel caso di specie, la Re-gione ha previsto l’esercizio di cac-cia ed il successivo prelievovenatorio di una specie cacciabile,funzionale e condizionato all’ “au-silio del cane da ferma o da cerca”.Non vi è dubbio che tale previsionesia ben lungi quell’autonomia spet-tante all’Ente Regione e travalichigli standard di tutela uniforme chedevono essere rispettati su tutto ilterritorio nazionale così come det-tati dalla legge 157/92 e dalla nor-mativa vigente in tema di modifichea leggi quadro nazionali.

VIOLAZIONE DI LEGGE SOTTOALTRO ASPETTO, PROFILI DIINCOSTITUZIONALITA’ ART. 3COSTITUZIONE. ILLOGICITA’MANIFESTA, PREVISIONE LE-GISLATIVA DISCRIMINANTE.In tali premesse, non vi è chi nonveda come detta previsione contrastiinequivocabilmente con l’art. 3della nostra Carta Costituzionaleladdove condiziona, l’esercizio ve-natorio alla proprietà/possesso/de-tenzione (l’incertezza sul temine

specifico è diretta conseguenzadell’incertezza ed indeterminatezzadella norma per cui si discute) di uncane da ferma o da cerca, creando difatto un discrimen tra il cacciatorein possesso di un cane da caccia edil cacciatore sprovvistone.Tale discriminazione, non attienesolo al possesso e/o detenzione delcane da seguita e da ferma, ma at-tiene anche al libero arbitrio del cac-ciatore che sceglie liberamente diesercitare una particolare tipologiadi caccia piuttosto che un’altra.In particolare, tale norma avvantag-gia il cacciatore che sceglie di eser-citare la caccia vagante con il cane,piuttosto che quello che sceglie diesercitare la caccia da appostamentosenza cane, consentendo al primo,di prelevare specie cacciabili in piùrispetto al secondo, nonostantesiano entrambi portatori degli stessiinteressi legittimi, soggiacenti allastessa legge quadro nazionale e con-tribuenti delle stesse tasse ed impo-ste.Quello che sostanzialmente emergeè che nonostante tutti i cacciatorisiano titolari del medesimo porto difucile per uso caccia e della mede-sima autorizzazione all’eserciziovenatorio nel proprio ambito di cac-cia senza alcuna differenziazione, difatto emerge una legittimazione adesercitare la caccia alla specie bec-caccia a seconda della proprietà,possesso o detenzione di un cane daferma o da cerca.

MANCANZA DI MOTIVAZIONEE ASSENZA DELLA SANZIONECORRISPONDENTE.Tale illogicità è ancora più stridenteladdove la previsione di tale normarestrittiva, non prevede alcuna mo-tivazione in ordine all’adozione ditale restrizione. Non vi è contezzainfatti se tale norma sia finalizzataalla salvaguardia di una particolarespecie (la beccaccia, appunto) o siafinalizzata a costituire un deterrentealla caccia di frodo alla specie bec-caccia con una forte azione di pre-venzione della “posta”.Ebbene, la prima motivazione nonpotrà essere presa in considerazionedal momento che, se la specie bec-caccia necessitasse di una partico-lare tutela ai fini della suasalvaguardia, non si comprendecome tale prelievo sia comunqueconsentito solo ad una particolarecategoria di cacciatori, ossia quellain possesso di un cane da ferma o dacerca.Sotto altro aspetto, se tale previ-sione legislativa sia da etichettarecome un una norma a contrasto albracconaggio e al contrasto dellacosì detta “posta alla beccaccia”,

quindi una norma ad integrazionedelle norme sanzionatorie penali oamministrative, non vi è dubbio chela Regione non sia legittimata ad in-tegrare il codice penale o a integraregli articoli che riguardano le san-zioni della legge quadro 157/92, conle modalità adottate per la norma inoggetto.Tale eccezione ha rilevanza anchesotto altro aspetto, quello sanziona-torio.Ed infatti, incredibilmente, per taleviolazione non è prevista alcunasanzione amministrativa o penalecorrispondente. Tale vuoto legislativo, non potrà checausare enorme confusione in or-dine all’applicazione della sanzioneda irrogare, con conseguente impu-gnazione dei relativi verbali di ac-certamento e successivoaccoglimento dell’impugnazioneper genericità della sanzione ammi-nistrativa e/o assoluzione dalla san-zione penale perché il fatto nonsussiste o non è previsto dalla leggecome reato.Tutto ciò quindi contribuirà a creareuna enorme confusione, una discri-minazione tra cacciatori, e non avràcontribuito minimamente a combat-tere il fenomeno della “posta allabeccaccia” (forse fine ultimo, an-corchè illegittimo nel metodo, dellanorma per cui si discute).

VIOLAZIONE DI LEGGE EFALSA APPLICAZIONE Art. 5comma 7 e 8 L.R. 27/98; ININ-FLUENZA, AI FINI LEGISLA-TIVI, DELLA VOTAZIONE DELCOMITATO TECNICO FAUNI-STICO REGIONALE.A questo punto, volendo anticiparele eccezioni di merito, si vuole spo-

stare l’attenzione sul percorso giu-ridico-amministrativo che ha por-tato all’adozione della presentenormativa: la votazione di talenorma in seno al Comitato TecnicoFaunistico Venatorio Regionale.Com’è noto la votazione nel comi-tato tecnico faunistico ha funzionemeramente consultiva e pertantonon vincolante, né, tantomeno, legi-slativa. Infatti l’articolo 5 comma 7 e 8 dellaLegge Regionale 27/1998 così re-cita: “Il Comitato si riunisce, suconvocazione dei Presidente. peresprimere pareri e formulare propo-ste in relazione all’attività della re-gione nelle materie di cui allapresente legge. 8. I pareri e/o le pro-poste sono espressi a maggioranzadi voti; in caso di parità prevale il -voto del Presidente e, comunque,fatte salve le norme stabilite con ilregolamento interno.A tal proposito è il caso di eviden-ziare come assolutamente inin-fluente ai fini dell’adozionedefinitiva della norma in oggetto,sia la votazione di un organo con-sultivo che non enumera tra le suenumerose competenze, quello legi-slativo che spetta comunque allaRegione, per quanto di sua compe-tenza.Tutto ciò premesso si invita codestaAmministrazione al riesame urgentein autotutela, della Delibera diGiunta del 26 maggio 2015, numero1169 - Calendario Venatorio2015/2016, Articolo 4, lettera “m”,consentendo il prelievo venatorioalla specie beccaccia senza alcunvincolo e/o condizione.Tanto si doveva.

Avv. Giuseppe De Bartolomeo

Arci Caccia Puglia. Passo ufficiale nei confronti della Regione

Calendario venatorio: rivedere lenorme sulla caccia alla beccaccia

Giuseppe De Bartolomeo

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Progettotempod'arcicaccia2015:tempod'arcicaccia2014luglioagosto 12/08/2015 15:46 Pagina 7

Accordo e partnership tra Enci e Legambiente

Energie ed amore per i caniunito all’impegno per la natura

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E’ stato presentato a milano in occasionedel World Dog Show 2015, la più attesae prestigiosa manifestazione cinofila a li-vello mondiale, allestita presso MilanoFiera (Rho) l’accordo tra l’Enci e Le-gambiente. In conferenza stampa erano presentiDino Muto, Presidente ENCI (Ente Na-zionale Cinofilia Italiana); Rafael deSantiago, Presidente FCI (FédérationCynologique Internationale); Guido Pe-rosino, Giudice Internazionale, Rappre-sentante Italiano in FCI; Andrea Poggio,Vicedirettore Nazionale Legambiente;Antonino Morabito, membro del diret-tivo nazionale di Legambiente; FlavioMorchi, Direttore Comunicazione Scien-tifica Royal Canin Italia.Si tratta di una partnership che si pro-pone di operare per il miglioramento delrapporto uomo/natura e, in particolare,tra uomo e animali d’affezione, favo-rendo un rinnovato senso civico che pro-muova la gestione della vita quotidianacanina nei centri urbani e rurali, oltre cheuna maggiore sensibilizzazione delleIstituzioni.“ENCI ritiene fondamentale muovereazioni concrete per diffondere tra glioperatori e gli esperti del comparto cino-filo, tra gli appassionati e, soprattutto trai giovani, la cultura del rispetto verso inostri amici a quattro zampe – commentaDino Muto - focalizzando l’attenzionesulle buone pratiche del benessere ani-male e sulla qualità del rapportouomo/cane”.La partnership tra ENCI e Legambienterappresenta il primo passo di un cam-mino virtuoso che trova presentazioneideale durante il World Dog Show, unevento unico che dopo 15 anni torna inItalia dove l’uomo e il cane sono prota-gonisti indiscussi. Un’imponente cassadi risonanza di un impegno comune.“Il miglior amico dell’uomo, datoci inprestito dalla natura, da sempre rappre-senta un gradissimo aiuto per la vitaumana – dichiara Antonino Morabito,Responsabile Legambiente Nazionale

Fauna e benessere animale. Oggi, in unasocietà con sempre meno occasioni dicontatto quotidiano con l’ambiente natu-rale è il miglior alleato per ricordarci lagrande responsabilità che abbiamo nellaconservazione del nostro pianeta per leattuali e future generazioni. L’accordo Legambiente-ENCI intendevalorizzare l’opera di coloro che dedi-cano energie e amore ai cani assumen-dosi un fondamentale impegno per lasocietà e la natura”.La prima azione concreta relativa all’ac-

cordo con ENCI è la partecipazione inoccasione del WDS2015 a Nature Alert,la campagna europea a difesa dellenorme a tutela della Natura (direttive Ha-bitat e Uccelli) che si pone tre grandiobiettivi:1) evitare l’indebolimento delle regoleeuropee a difesa della Natura;2) rendere visibile alla Commissione eu-ropea l’amore per la Natura dei cittadinieuropei;3) difendere i servizi ecosistemici, i be-nefici socio-economici e il benessere per

la popolazione umana offerti dalla Na-tura.Tutti possono partecipare dedicando unminuto per sottoscrivere la campagna ac-cedendo al sito www.naturealert.eu e in-serendo la propria email insieme a nomee cognome.Da oggi i volontari di Legambiente coin-volgeranno i partecipanti del WDS2015in una simpatica raccolta di scatti e selfieper diffondere la campagna attraverso isocial media con i due hashtag #Allar-meNatura – #itsmynature.

Expo Universale di Milano 2015. Iniziativa del Cncn

Alle origini del gusto. L’equilibriotra natura e gastronomia

Una riflessione sul corretto equilibrio tra salva-guardia dell'ambiente e della biodiversità in uncontesto di utilizzo responsabile e legale delle ri-sorse naturali. Ecco il senso dell'iniziativa svoltasiil 18 giugno presso la Terrazza Coldiretti di ExpoMilano 2015, a cui hanno partecipato Silvio Bar-bero, vicepresidente dell'Università degli Studi diScienze Gastronomiche di Pollenzo, Nicola Per-rotti, neopresidente CNCN, Ettore Prandini, vice-presidente nazionale Coldiretti e presidenteColdiretti Lombardia, Maurizio Zipponi, coordina-tore del gruppo di lavoro "Filiera ambientale".L'evento ha sancito l'ingresso di CNCN (ComitatoNazionale Caccia e Natura) nell'"Osservatorio sullaCriminalità nell'agricoltura e sul sistema agroali-mentare" di Coldiretti, un'adesione che nasce dallavisione convergente ed inclusiva sulle tematicheambientali e faunistiche in cui associazioni vena-torie, mondo produttivo e agricoltori possono tro-vare nuove occasioni di proficuacollaborazione."Con la sinergia fra CNCN e l'os-servatorio sulle agromafie di Coldiretti – ha dichia-rato il vice Presidente di Coldiretti Prandini – sipotrà arrivare alla chiarezza e alla tracciabilità deiprodotti derivanti dalla cacciagione, preservandola sicurezza alimentare e liberando preziose poten-zialità economiche. Spesso agricoltori e associa-zioni venatorie hanno lavorato a distanza, senzarisultati concreti. Eppure la quantificazione deidanni ascrivibili a specie invasive cresce anno dopoanno, con danni all'agricoltura superiori ai 200 mi-lioni di euro negli ultimi 10 anni. Adesso, final-mente – ha concluso Prandini – si cerca una stradainsieme attraverso progetti concreti, come quelloche riguarda la tracciabilità della filiera relativa allaselvaggina".Tali considerazioni sono all'origine del tavolo di la-voro "Filiera Ambientale e Territoriale", un'alle-anza progettuale istituita nel gennaio 2015 traesponenti del mondo venatorio, ambientale, agri-

Il Ministro delle Politiche Agricole Ali-mentari e Forestali, Maurizio Martina,ha reso pubblica “La Carta di Milano”ovvero come richiamano i promotori “un Manifesto concreto e attuabile checoinvolge tutti, donne e uomini, citta-dini di questo pianeta, nel combattere ladenutrizione, la malnutrizione e lospreco, promuovere un equo accessoalle risorse naturali e garantire una ge-stione sostenibile dei processi produt-tivi. La Carta di Milano, infatti, esplorail tema di Expo Milano 2015 “Nutrire ilPianeta, Energia per la Vita” attraversoquattro prospettive interconnesse: cibo,energia, identità e dinamiche della con-vivenza”.“La Carta inizia con l’analisi della realtàdel nostro mondo globalizzato e unesame di come stanno le cose: è il mo-mento della consapevolezza e della ri-cognizione delle ingiustizie del mondocontemporaneo. Quindi la Carta sisnoda attraverso una riflessione e unadiscussione su come vorremmo che lasituazione si sviluppasse e che cosadobbiamo fare affinché il pianeta siavvii sulla strada di una dimensione piùsostenibile: questa è la parte degli im-pegni delle cittadine e dei cittadini, delleassociazioni e delle imprese che si assu-mono responsabilità in prima persona echiedono anche ai governi e alle istitu-zioni di impegnarsi, al fine di contri-

buire agli Obiettivi per uno SviluppoSostenibile individuati dalle NazioniUnite”.Nel presentare la “Carta di Milano” ilministro Martina ha sottolineato comela «Carta di Milano», non è un docu-mento intergovernativo fra addetti ai la-vori, ma come vero e proprio strumentodi cittadinanza globale. Per la primavolta nella sua storia una Esposizioneuniversale promuove un atto d’impegnoverso i governi, che tutti i cittadini po-tranno sottoscrivere contribuendo alladefinizione di precise responsabilità deisingoli, delle imprese e delle associa-zioni.Il fondamento della Carta è tantoambizioso quanto urgente: il diritto alcibo deve essere considerato dirittoumano fondamentale e occorre, oggi piùche mai, una mobilitazione diffusa pergarantire l’equo accesso al cibo per tutti.Gli impegni proposti altrettanto cruciali:lotta allo spreco e alle perdite alimen-tari, difesa del suolo agricolo e dellabiodiversità, tutela del reddito di conta-dini, allevatori e pescatori, investimentoin educazione alimentare e ambientalea partire dall’infanzia, riconoscimento evalorizzazione, più di quanto non siastato fatto sino a qui, del contributo es-senziale delle donne nella produzioneagricola e nella nutrizione.E ancora: investire nella ricerca e in tec-nologie con un rapporto nuovo tra pub-blico e privato, favorire l’accessoall’energia pulita e lavorare per unasempre più corretta gestione delle cru-ciali risorse idriche, promuovere il rici-clo e il riutilizzo, adottare azioni per lasalvaguardia dell’ecosistema marino,proteggere con legislazioni adeguate ilcibo da contraffazioni e frodi e contra-stare il lavoro minorile e irregolare an-cora drammaticamente diffuso.”“La Carta di Milano” è un “documentoaperto” che potrà essere sottoscritto,anche da singoli cittadini oltre che daenti, organizzazioni, governi, imprese,etcetc, e si “arricchirà”, come annunciail ministro Martina, “nei sei mesi espo-sitivi per arrivare alla consegna ufficialedel testo nell’ottobre prossimo, quandoil segretario generale dell’Onu faràtappa a Milano.”

Carta di Milano,

cibo dirittoumano

fondamentale

Maurizio Martina

colo, dei parchi, della ricerca e fondata su 5 pro-getti concreti, tra cui uno proprio a cura dell'Osser-vatorio e del CNCN su valorizzazione dellabiodiversità e della legalità nella filiera alimentaredella fauna selvatica. "Ci sono già notevoli basi diconvergenza tra il mondo ambientalista e quellovenatorio – ha dichiarato il neo presidente diCNCN Nicola Perrotti – come dimostrato dal co-mune intento di gestire la fauna selvatica, causa dinotevoli danni all'agricoltura in molte regioni ita-liane. Quest'alleanza testimonia ulteriormente ilruolo attivo che le associazioni venatorie possonoavere all'interno di un percorso virtuoso comequello della filiera ambientale. La decisione presada CNCN di partecipare attivamente all'osservato-rio nazionale per le agromafie – ha concluso Per-rotti – è stata una scelta giusta, che siamofermamente convinti possa portare a dei risultati".Durante l'evento si è parlato di come la gestionedelle tematiche ambientali e faunistiche in unachiave di salvaguardia della biodiversità, possa es-sere un occasione per creare nuove opportunitàeconomiche. "Questa è la direzione seguita dal pro-getto dell'Università di Scienze Gastronomiche diPollenzio che nasce – ha spiegato il prof. SilvioBarbero – per unire competenze scientifiche in am-bito gastronomico, rispetto della legalità e sicu-rezza alimentare. Seguendo questa strada sitrasforma un problema (le specie aliene) in una ri-sorsa, costruendo una nuova alleanza tra tutti i sog-getti coinvolti (cacciatori, associazioniambientaliste, agricoltori e mondo universitario).In molti territori italiani abbiamo risorse alimentariche vengono sprecate. In questo senso valorizzarela carne – ha concluso Barbero – va nella direzionegiusta, quella della sostenibilità tra uomo e am-biente, creando anche nuove opportunità economi-che".A dimostrarlo sono i numeri. In Italia, infatti, ilconsumo di carne di selvaggina è in forte crescita,

in particolare con riferimento agli ungulati selva-tici, il cui sovrannumero rappresenta una vera epropria emergenza nazionale per via dei danni ar-recati alle colture e alla sicurezza stradale (ad es.nel solo quinquennio 2005-2009 si sono registratidanni all'agricoltura per oltre 35 milioni di euro eun incremento esponenziale degli incidenti stra-dali). In questo contesto di nuova valorizzazionedella selvaggina anche in ambito alimentare èquanto mai necessario definire un percorso di trac-ciabilità certo per il controllo sanitario dei capi dicacciagione abbattuti nell'esercizio venatorio, finoalla immissione in commercio delle loro carni. Unpercorso che da un lato potrà creare nuove oppor-tunità economiche e dall'altro permetterà la pro-gressiva erosione del mercato non tracciato dellaselvaggina, in linea con quanto già avviene in moltialtri paesi europei. Questa convergenza, come tuttequelle che fanno parte del tavolo di lavoro sulla fi-liera ambientale, testimonia come le tematiche disalvaguardia e valorizzazione dell'ambiente nonpossono che basarsi su un comune e condiviso im-pegno da parte di tutti gli attori in campo, in unquadro di regole certe che chiama in gioco ancheil ruolo delle istituzioni. "Con la filiera ambientalescriviamo una nuovo racconto per l'Italia, intitolato'Uomo, natura e ambiente' – ha commentato il co-ordinatore Maurizio Zipponi - in questo percorsosoggetti con storie ed identità diverse si mettonoinsieme verso un obiettivo comune e lo fanno inmaniera concreta, come dimostrano i 5 progetti chegià si stanno attuando e che presto presenteremo aBruxelles. Attraverso la filiera ambientale – haconcluso Zipponi – il mondo venatorio ha final-mente i titoli per di sedersi al tavolo per parteciparealle questioni legate alla salvaguardia e alla valo-rizzazione del nostro ecosistema". L'evento si èconcluso con una degustazione offerta da ColdirettiUmbria con proposte a base di selvaggina deglichef Petronilla Angelucci e Daniele Giangiordano.

Progettotempod'arcicaccia2015:tempod'arcicaccia2014luglioagosto 12/08/2015 15:46 Pagina 8

Dalla famigerata approvazione della“Comunitaria” si sono rese precariele date dei Calendari Venatori nel no-stro Paese.I danni che, complici altre Associa-zioni venatorie e una parte di Asso-ciazioni ambientaliste, si sonodeterminati per i cacciatori italianicon la legge4 giugno 2010, n. 96 nonsono rimediabili con illusori Comu-nicati Stampa o per l’opera di “ap-prendisti stregoni” della scienzacasareccia. Ricostruire rapporti e re-lazioni sociali che consentano diavere punti fermi per una nuova nor-mativa che permetta calendari pergrandi aree interregionali omogeneecon stesse date e specie e date le di-mensioni delle Regioni italiane, è in-dispensabile, al fine di assicurare unapiù snello e meno burocratico spo-stamento programmato dei caccia-tori.Il calendario venatorio.2015/2016della Campania ricalca quello dellastagione precedente che si è dimo-

strato non “permeabile” alla praticadei Ricorsi consentendo certezza allastagione venatoria e una discretapace sociale.L’Arci Caccia della Campania sisente, da oggi, ancora più impegnataa realizzare la Federazione delle As-sociazioni Venatorie Nazionali chefaccia sintesi del lavoro che, si au-spica, verrà portato avanti coerente-mente dalle diverse Associazioni chepartecipano al patto, lasciando alpassato integralismi e sterili velleitàdi annessione di quanti, malgrado laflessione del numero dei cacciatori,vivono nel ricordo di un lontano pas-sato, defunto, dimenticando l’impor-tanza di guardare al futuro e dioperare oggi per vincere nella cul-tura imperante dei social e dellenuove tecnologie della comunica-zione.L’impegno assunto da tempo dal-l’Associazione che ha più iscritti traquelle riconosciute e non ha realiz-zato, è quello di sciogliersi irreversi-

bilmente, al più presto. Sarà la con-dizione per offrire un nuovo sistemaassociativo diverso e altro, privo diogni legame con l’Associazione dioggi così da poter essere forti di unacapacità aggregativa e rappresenta-tiva di tutte le forme di caccia. Toccaalle associazioni farsi riconoscereutili dai cittadini ed in particolaredalle nuove generazioni. Dovremodotarci di un associazionismo ita-liano radicalmente nuovo, forte dicompetenze e con credibile capacitàdi interlocuzione con istituti scienti-

fici perche finalmente le associazionivenatorie saranno produttori e porta-tori di “ricerca” condivisa dagli entipreposti e riconosciuta dalle Istitu-zioni italiane ed europee.Il cammino del riconoscimento dellacaccia non è più ….di là da venire…e il patrimonio di idee e di dialogocostruito e riconducibile all’ArciCaccia e al suo ruolo coerente, è ri-sorsa indispensabile e prioritaria delsistema caccia, per proseguire nelpercorso sul quale anche altri sistanno incamminando .

“E’ un calendario venatorio che ri-spetta le leggi nazionali ed euro-pee, che tiene conto delleindicazioni della scienza e che va-lorizza le tradizioni venatorie delnostro territorio. Per questo espri-miamo un giudizio positivo”: cosìcommentano i presidenti della Fe-dercaccia (Luciano Monaci),dell’Arci Caccia (Claudio Sozzi) edell’Anuu (Maurizio Capitini)aderenti alla CCT dopo l’approva-zione del calendario venatorio in-tegrativo per la stagione2015/2016 da parte della Provinciadi Grosseto.“Il calendario presentaimportanti novità a cominciare

dall’inserimento del colombacciotra le specie oggetto di prelievo inpre apertura. Questa volta siamostati ascoltati e si è tenuto conto,finalmente, delle evidenze scienti-fiche che da anni sostenevamo al-lorché segnalavamo, senza essereascoltati, che la caccia al colom-baccio a partire dal primo giornoutile di settembre era compatibilecon l’esigenza di conservazionedella specie. D’altronde le pro-vince limitrofe alla nostra l’ave-vano sempre prevista. La politicae le istituzioni , in questo modo,anche per altri accorgimenti pre-senti nel calendario, hanno dato un

Positivo il giudizio di Fidc, Arci Caccia ed Anuu sul calendario venatorio di Grosseto

“Finalmente ascoltati. Un buon segnale”

Nel numero 36 (Agosto e Set-tembre) di Cinghiali & Cani chesarà in Edicola da oggi 20 luglio,la Rivista da spazio alla presen-tazione di un Progetto nato inUmbria per l’impegno impor-tante di Giorgio Filippucci coor-dinatore, per l’Arci CacciaNazionale, della cinofilia vena-toria. Il tentativo, che ci augu-riamo trovi riscontro e consenso,prova a ricostruire, in Italia, apartire dalla Regione Umbria, uncircuito di occasioni in AziendeAgrituristiche, Zone Addestra-mento Cani, Zone di Ripopola-mento e Cattura e, perché no,

anche Aree Protette. Anche cosìsi migliora la qualità della vitadel nostro amico cane e quelle didonne e uomini attenti a costruiremigliori condizioni di vita co-muni a uomini e cani. Prima inun Convegno a Norcia, poi aCaccia Village, si è iniziato unlavoro di contatti, di convegni, direlazioni che ha permesso di in-dividuare prime bellissime areedisponibili. Per informazioni ri-volgersi all’Arci Caccia Nazio-nale tel. 06 4067413 06 4067413o all’Arci Caccia Umbra, tel.0742 354738 0742 354738.Buona lettura di Cinghiali e Cani

Tante aree per allenare i nostri cani

Con l’Arci Caccia un tourinsieme all’amico Fido

segnale positivo di attenzione allenostre richieste. Un grazie al pre-sidente della Provincia Emilio Bo-nifazi e a tutti i sindaci impegnatinell’amministrazione . Ci augu-riamo ora, come da impegnopreso, che con un decreto del pre-sidente, possa essere anche aggior-nato il regolamento della caccia alcinghiale riportando a 18 il nu-mero minino dei cacciatori neces-sari per la composizione dellasquadre”. “Seguiremo da vicinol’evolversi della situazione – con-tinuano i presidenti di Federcaccia,Arci Caccia e Anuu – fino al rag-giungimento dell’obiettivo, così

cio che l’ordinanza del TAR non in-fici il percorso di dialogo e con-fronto che noi abbiamo volutosostenere anche in difformità dallealtre associazioni, per le quali, riba-diamo, permane il massimo ri-spetto.Purtroppo non registriamo un ana-logo atteggiamento da parte di FE-DERCACCIA, che, da mesi portaattacchi scomposti ed insulti adARCICACCIA e ai suoi dirigenti,dimostrando una grave miopia po-litica ed una mancanza di strategiautile e necessaria a far avanzare unprogetto di unità del mondo vena-torio, oggi più che mai necessario.Questi attacchi e persino denigra-zioni, non ci preoccupano, ce ne fa-remo una ragione…..; siamoconvinti che i cacciatori capirannoche, ragionando ed agendo con ra-zionalità, si opera nel loro interesse.

Il processo unitario va perseguito,ma non a scapito dei propri valorifondanti; un minimo di ragionevo-lezza e di rispetto per le idee altrui,soprattutto quando possono portarea risultati migliori, sarebbe auspi-cabile, ma tant’è quando si im-bocca la strada della conflittualità,nascondendosi dietro il paraventodell’apoliticità, è difficile far pre-valere la ragione sulla pancia… edè facile cadere su posizioni virtualiche sono solo nella mente di chiscrive i proclami e i “decreti”…

La presidenza Regionale Arci Caccia

La Giunta Regionale, recependol’ordinanza del TAR, il 31 Luglioha approvato un nuovo calendariovenatorio che è largamente noncondivisibile.E’ stato il ricorso al TAR promossoda Federcaccia e da altre associa-zioni venatorie che ha prodottoquesto risultato.Rifiutando il confronto e imboc-cando la via dello scontro conl’Istituzione regionale è stato fattoun danno grave a tutti i cacciatoripiemontesi, a qualsiasi associa-zione appartengano.La disponibilità più volte dichiaratadall’Assessore Giorgio Ferrero adapprovare significative modificheal calendario del 13 Aprile 2015 econfermata nell’incontro al tavolodi concertazione a cui hanno parte-cipato ARCICACCIA, AMBIEN-TALISTI E ASSOCIAZIONIAGRICOLE, deve ora tradursi inuna delibera che approvi un nuovocalendario venatorio che consental’apertura generale della caccia il27 Settembre alle specie FA-GIANO -LEPRE COMUNE -MI-NILEPRE-CINGHIALE-QUAGLIA-COLOMBACCIO e confermil’apertura anticipata alla TOR-TORA, possibilmente concedendopiù giornate rispetto a quelle orafissate, oltre che ai corvidi. Per que-st’ultima specie è necessario met-tere in atto strategie dicontenimento più efficaci.ARCICACCIA ribadisce le proprievalutazioni e chiede all’AssessoreFerrero di riportare equità nel trat-tamento di tutti i cacciatori nelpieno rispetto della legge. A questoscopo abbiamo già richiesto un in-contro con l’Assessore, con l’auspi-

Una nota della Presidenza regionale dell’Arci Caccia

Nel Piemonte il Calendariovenatorio è ancora da cambiare

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Approvato il calendario venatorio della regione Campania

Certezze, luci ed ombre e la gioia perl’apertura ufficiale della caccia 2015

come sosterremo in un rapporto digiusta autonomia il lavoro del co-mitato di gestione dell’Ambito ter-ritoriale di caccia, unico per laprovincia di Grosseto, perché labuona gestione possa far ottenererisultati utili e concreti nel rap-porto con l’agricoltura, con l’esi-genza di una migliore tutelaambientale e per promuovere unacaccia di qualità e sostenibile. Lapartenza del lavoro dell’Atc è statodavvero convincente, si tratta oradi programmare tutte le fasi gestio-nali chiamando alla partecipazionecacciatori, agricoltori ed ambien-tali insieme agli enti locali”.

Gli attacchi all’Asso-ciazione dimostrano

una grave miopia politica

L’Arci Caccia del Molise, nel ringraziareil vice presidente del Consiglio regionalecon delega alla Caccia Cristiano Di Pie-tro, il presidente, la Giunta e la strutturadella Regione, informa i cacciatori mo-lisani che con delibera regionale delloscorso 20 marzo è stato approvato il“Protocollo operativo relativo al monito-raggio della beccaccia (Scolopax rusti-cola) nelle aree di svernamento,mediante cane da ferma”. «Tale proto-collo ha già ottenuto il parere favorevoledell’Ispra, in cui si stabilisce che gli Atcorganizzano i censimenti della beccac-cia, secondo le disposizioni impartitedalla Regione Molise e nel rispetto delledirettive dell’Ispra, mediante corsi perl’abilitazione al monitoraggio di questaspecie. L’obiettivo è formare cacciatoriesperti ai quali affidare appunto compitidi ricerca e monitoraggio in periodi e suaree vocate specificamente destinate – silegge nella nota dell’Arcicaccia – Si au-spica per il futuro l’organizzazione di ul-teriori iniziative di monitoraggio ecensimento, sempre con l’intento prima-rio di realizzare una corretta gestionefaunistica del territorio e a tutela del benecomune».

Arci Caccia Mo-lise, bene Regione

su protocollomonitoraggio

della beccaccia

Lino Rava

Progettotempod'arcicaccia2015:tempod'arcicaccia2014luglioagosto 12/08/2015 15:46 Pagina 9

Teramo. Comunicato congiunto di Arci Caccia, Enalcaccia ed Urca

Emergenza cinghiale: le nostre valutazioniDi seguito pubblichiamo un comu-nicato dell’Arci Caccia, dell’Enal-caccia e dell’Urca di Teramo cheintervengono sul tema dei “danniprovocati dai cinghiali” a seguitodell’appello, sullo stesso argo-mento, promosso dalla Confedera-zione Italiana Agricoltori (Cia) diTeramo.

“In via preliminare si rimarca chele sopracitate associazioni venato-rie si sono esposte in modo nitidoin aiuto degli agricoltori e nellaprotezione dei loro raccolti appog-giando il piano di selecontrolloemanato dalla Provincia di TeramoLe tre Associazioni ricordano allaCIA il proprio incondizionato ap-poggio agli abbattimenti dei cin-ghiali pianificato dalla Provinciafin dall’inizio, riconoscendo l’ur-genza di intervenire per contrastarei forti danni che nella provinciasono in aumento da diversi anni, eper ricostruire un buon rapportocollaborativo con gli agricoltori fi-nanche a protezione delle cacce tra-dizionali alla stanziale.Ad colorandum, una massiccia pre-senza del cinghiale sul territorio po-trebbe costituire finanche unaemergenza sanitaria sia per le po-tenzialità di malattie infettive/con-tagiose che per la pericolosità dellostesso animale ormai incrociato conaltri ceppi erratici e particolarmenteaggressivi del nord Europa.La Provincia dopo un lungo per-corso aveva approvato in aprileall’unanimità del Consiglio provin-ciale un Piano di abbattimento deicinghiali, validato dall’Istituto Su-periore per la Protezione e la Ri-cerca dell’Ambiente (ISPRA), con

il pieno consenso di tutti i parteci-panti alle Conferenze di servizi (As-sociazioni Venatori, Agricole eAmbientalisti, Comuni, Parco nazio-nale Gran Sasso, ecc.) ad eccezionedei due ATC Teramani, Salinello eVomano, che non avevano dato illoro “consenso” al Piano.Nelle prime settimane di applica-zione del piano hanno partecipatonumerosi cacciatori i quali hanno di-mostrato grande senso di responsa-bilità, come richiesto nell’appellodalla CIA.In pochi giorni sono stati abbattuticirca 200 cinghiali cioè perfetta-mente in linea con i 500 capi previstidagli obiettivi prefissati dal Piano.In questa prima fase i cacciatorihanno operato malgrado il forteostruzionismo degli ATC (ricostituitidurante l’amministrazione di centro-destra di W. Catarra e la provincianon ha ancora proceduto con lospoil-system) e di pochissime squa-dre di cacciatori di cinghiale che,guarda caso, cacciano nei territoridel Comune di Teramo (località diRapino, Spiano, Mezzanotte) chesono quelle maggiormente colpitedai danni provocati dal cinghiale.Al termine di questa prima fase,però, qualcosa cambia improvvisa-mente: la Provincia dietro la fortespinta (anche mediatica) degli ATC“modifica” il Piano bloccando in-spiegabilmente le battute in giratapreviste all’interno delle Zone di Ri-

Allora le 3 Associazioni si chiedonoperché la Provincia ha invertito talerotta, spinta e pressata dagli ATC (alcui interno si ricorda siedono, tra-mite loro delegati, tutte le Associa-zioni agricole, tra cui CIAcompresa), bloccando un metodocosì efficace come la girata rendendoil Piano meno efficace ? Mentre irappresentanti delle tre associazionisono in minoranza ovviamente a fareopposizione, mentre i rappresentantidella CIA votano a sostegno dei Pre-sidenti degli ATC eletti con l’ammi-nistrazione Catarra. Forse si è volutotutelare interessi venatori di alcunesquadre di caccia al cinghiale che

cacciano in prossimità di queste ri-serve diventate inesauribili serbatoidi cinghiali ?Tutto questo ovviamente in barbaagli agricoltori che in queste, comein altre zone della Provincia, conti-nuano a subire forti danni da partedei cinghiali”.

Presidente ARCI CacciaDott. Massimo Sordini

Presidente EnalcacciaAvv. Giuseppe Olivieri

Presidente URCADott. Giovanni Muzi

popolamento e Cattura, dove c’è unamassiva presenza di cinghiali e didanni all’agricoltura.Il paradosso diquesto bizzarro cambio di passodella Provincia spinta dagli ATC edel “freno” sugli abbattimenti staproprio nel fatto che malgrado la ne-cessità (visti gli ingenti danni) e lalegittimità degli abbattimenti (aval-lati anche dal parere favorevoleISPRA) questi sono stati fortementelimitati proprio nelle zone di ripopo-lamento, cioè in quelle aree indivi-duate dal Piano come a “tolleranzazero” per la specie per la forte pre-senza di coltivazioni e finanche vici-nioni a rilevanti centri abitati.

Dichiarazione di Claudio Terribili,Andrea Severi e Giancarlo Sidderaper la Presidenza regionale del-l’Arci Caccia del Lazio“L’approvazione del calendario ve-natorio regionale in tempi rapidi enel rispetto delle indicazioni for-mulate attesta, se mai ve ne fossebisogno, che l’incontro con l’asses-sore regionale alla caccia SoniaRicci ha sortito gli effetti sperati eper questo esprimiamo soddisfa-zione. Chi afferma il contrario è unpasdaran o un ciarlatano della de-mocrazia. Avevamo chiesto un in-contro all’assessore Ricci persollecitare l’avvio di una fase diconcertazione tra le parti interes-sate e perché si ripristinasse la le-galità con la pubblicazione (seppurtardiva) del calendario venatorio.Abbiamo portato al tavolo istitu-zionale, come ARCICACCIA, trerichieste chiare: la valorizzazionee il rispetto del principio di cer-tezza del diritto per i cacciatori la-ziali; l’apertura nel decreto di unospazio di interlocuzione anche in

“corso d’opera” in merito alle va-lutazioni tecnico scientifiche su al-cune specie oggetto di prelievo(tordo e beccaccia) e quindi la nonesclusiva centralità dell’ISPRAnella valutazione giuridica di even-tuali ulteriori deroghe; la richiestadella preapertura, per più giornate,alla specie Tortora.L’assessore Sonia Ricci, nono-stante la presenza di pareri contra-

Calendario venatorio del Veneto

Ezzelini Storti: lucied ombre. Si lavori

per migliorarlo“Calendario venatorio in fotoco-pia. Si è persa l’occasione diguardare al futuro”. E’ il primocommento di Giuliano EzzeliniStorti, presidente dell’Arci Cac-cia del Veneto dopo l’approva-zione del calendario venatorio daparte della nuova Giunta Regio-nale.“E’ innegabile che l’assessoreall’Agricoltura e alla Caccia Giu-seppe Pan – continua EzzeliniStorti – non ha avuto il tempo ne-cessario dopo la sua nomina maè altrettanto vero, come da sem-pre ripetiamo, che occorre partireper tempo per poter introdurre inecessari miglioramenti. Per noidell’Arci Caccia rimane quindiun provvedimento con luci edombre e ci auguriamo che nondia il pretesto dell’impugnativa aivari animalisti di turno”“La nostra volontà è collabora-tiva – continua il presidentedell’Arci Caccia del Veneto – siacon l’amministrazione regionaleche con il resto del mondo vena-torio e nel ringraziare l’assessore

per il lavoro svolto lo invitiamo acreare presto le condizioni di unrapporto stabile con tutte le forzeinteressate. Solo così si potrà pre-parare al meglio la prossima sta-gione venatoria”.“Nel frattempo apprezziamo ilfatto – conclude Giuliano Ezze-lini Storti – che siano stati confer-mati i tempi di caccia per alcunespecie a partire dalla cesena finoal 31 gennaio dando così la pos-sibilità di una pratica venatoriatanto amata e nel novero delletrazioni delle nostre terre. Augu-rando buon lavoro all’assessorerinnoviamo la nostra disponibilitàalla collaborazione, senza pre-concetti, per il bene della cacciae dei cacciatori”.

Venezia, Parco della Laguna NordArci Caccia: condividiamo proposta abolizione

l’istituzione del Parco ha garantitol’esercizio di troppi privilegi, comequello sulla caccia da parte delleaziende faunistiche circostanti.Noi dell’Arci Caccia siamo per sal-vaguardare gli interessi di tutti e nondi pochi privilegiati”.

“Ripensare il Parco della LagunaNord fino a prevederne l’abolizioneè una proposta che abbiamo soste-nuto ed ora il fatto che in tal sensosia intervenuto il neo sindaco di Ve-nezia non può che farci piacere”: losostengono Piergiorgio Fassini, vicepresidente regionale dell’Arci Cacciae Sandro Niero, presidente della Fe-derazione provinciale dell’Arci Cac-cia di Venezia.“Pensiamo che la tutela della biodi-versità e la corretta gestione della la-guna possano essere fatte anchesenza ricorrere al sistema dei vincoliche porta con se l’istituzione di unparco. Peraltro se ancora oggi quel-l’area ha mantenuta intatta tutta lasua bellezza e produttività è per me-

rito di coloro che l’hanno curata econservata nel rispetto delle tradi-zioni e di una giusta produttivitàsenza che ci sia stato bisogno di ri-correre a strumenti di blindatura cosìperentori”. “Per di più – concludonoPiergiorgio Fassini e Sandro Niero –

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Commento dell’Arci Caccia Lazio sul nuovo calendario venatorio

Siamo soddisfatti nel meritoe per l’avvio della nuova fase

stanti con le organizzazioni am-bientaliste e animaliste, ha saputogovernare le scelte, approvando uncalendario venatorio che, con gra-dualità, ha saputo tener conto delleproposte dell’ARCICACCIA. Perquanto riguarda la preapertura ri-maniamo in attesa di ufficialità edella pubblicazione del decretoprima della pausa estiva”.

Claudio Terribili

Giuliano Ezzelini Storti

Progettotempod'arcicaccia2015:tempod'arcicaccia2014luglioagosto 12/08/2015 15:46 Pagina 10

Il Decreto di riordino degli Enti ter-ritoriali elude il problema destinandoai Comuni le funzioni della Poliziaprovinciale: è necessario un ripensa-mento e trasferire quelle competenzee professionalità alle Regioni. Que-sta la posizione delle principali As-sociazioni Venatorie di fronte a unrischio concreto per il territorio ru-raleFedercaccia, Enalcaccia, ANUUMi-gratoristi e Arci Caccia hanno in piùoccasioni denunciato i rischi di unabbassamento dei livelli di sorve-glianza e tutela dei nostri boschi edella ricchezza del nostro paesaggiorurale, già in occasione del dibattitosulla riorganizzazione del Corpo Fo-restale dello Stato.Ora la preoccupazione si fa ancorapiù forte pensando ad Ambiti Vena-tori e Istituti di protezione interniagli stessi, Parchi, Rifugi Oasi, Ri-serve Naturali, lotta al bracconaggioe più in generale, ma non meno im-

portante, gestione e cura della faunaselvatica.La scelta del Governo di azzerare lefunzioni di tutela ambientale dellePolizie provinciali per destinarne ilpersonale a compiti di Polizia muni-cipale provocherebbe un vuoto totaledi vigilanza e di controlli e dunqueun danno all’ambiente. Le Associa-zioni Venatorie firmatarie rilancianoil tema di regionalizzare urgente-mente i corpi di Polizia provincialee chiedono al Parlamento di modifi-care il DL 78/2015 riguardante “Mi-sure urgenti in materia di entiterritoriali”, preservando compe-tenze e professionalità preziose cherischiano di essere annullate in altriimpieghi.La cultura ambientale riceve grandeattenzione da parte dei cittadini.Temi quali lo smaltimento dei rifiuti,la difesa del suolo, la tutela dellaqualità dell’aria, l’inquinamento acu-stico e delle acque, la vigilanza su

caccia e pesca, la tutela della flora edella fauna beni comuni della collet-tività, non possono essere conside-rate marginali in una prospettiva dimiglioramento della qualità dellavita di donne e uomini, di oggi edelle future generazioni. È evidenteoltre ogni dubbio che quelle dellaPolizia provinciale sono funzioni es-senziali, che non troverebbero possi-bilità di supplenza, con rischiambientali incalcolabili. A questo siaggiunge, che l’impossibilità di vigi-lare sulla corretta applicazione dellenorme ambientali comunitarie, met-terebbe a rischio la credibilità del-l’Italia verso le altre nazionidell’Unione.Il Parlamento corregga dunque il De-creto, anche nell’interesse del mi-glior impiego e del riconoscimentodell’impegno concreto, anche sespesso silenzioso, delle migliaia diguardie volontarie delle AssociazioniVenatorie, Ittiche e Ambientaliste,

Una nota delle associazioni venatorie riunite

Sicurezza nelle campagne. Temaqualificante, da riprendere

affinché ci sia certezza di compe-tenze e una chiara titolarità dell’Isti-tuzione che sarà delegata agovernare i loro compiti di vigilanza,funzione ad oggi anch’essa affidatadallo Stato alle Province. Con lenorme approvate dal Governo non èdato sapere infatti quale è l’Ente cheautorizza quanti dedicano gratuita-mente il loro tempo libero ad unameritoria presenza nei territori perprevenire e reprimere reati contro il

patrimonio faunistico e ambientale.Alla luce di tutto questo, l’auspiciodunque, è che il Parlamento operiper trasferire intanto Polizia provin-ciale e poteri alle Regioni, cosi dasuperare “equivoci” dannosi per ilPaese.

Roma, 26 giugno 2015

Federcaccia, Enalcaccia, ANUU-Migratoristi, Arci Caccia

CCT: salvaguardare competenzeguardie venatorie provinciali

blici sappiano trovare il modo giusto per conservare evalorizzare il patrimonio di esperienza e competenzaconnesso a questo comparto”.

Confederazione Cacciatori Toscani(Federcaccia – Arcicaccia – ANUU)

Sull’incerto destino delle guardie venatorie molte le ipo-tesi in ballo, compresa quella dello scioglimento e desti-nazione ad altre mansioni. “Sarebbe una grave iattura –sostiene la Confederazione Cacciatori Toscani, cui ade-riscono Federcaccia, Arcicaccia ed Anuu – lo sciogli-mento di questo corpo o il suo assorbimento,come staaccadendo altrove, all’interno delle polizie municipali”.Tra le ragioni di questa presa di posizione, decisa e netta,pesa una valutazione di fondo, dettata dall’esperienza,sulle competenze di una compagine, la “venatoria” comesi usadire, forse poco meno che centenaria: “Le polizieprovinciali destinate alle attività venatoria maanche ittica sono dotate di competenze specifiche e diconoscenze che hanno consentito nel corso degli anni dicontribuire in modo sostanziale alle attività di gestionedel patrimonio faunistico della nostra regione. Rinun-ciare a questa importante risorsa non conduce ad alcunrisparmio, se questa fosse la ratio delle ipotesi che cir-colano e depaupererebbe il potenziale non solo di con-trollo ma anche di tutela e prevenzione”. Di qui l’appellodella CCT: “Auspichiamo che gli amministratori pub-

Ezio Cardinale è il nuovo sindacodel comune di Diano d’Alba, in pro-vincia di Cuneo. A capo della lista ci-vica “Famiglia, pace e lavoro” hariscosso oltre il 50% dei consensidegli elettori ed ora sarà primo citta-dino a Diano d’Alba per i prossimicinque anni.Ezio Cardinale ha 53 anni e dal 1983presta servizio nella Polizia di Stato(Giudiziaria) ed insieme alle tante at-tività professionali svolte, che glihanno procurato l’affetto e la stimadei suoi colleghi e dei suoi cittadini,ha una grande passione per la cacciatanto che i cacciatori della provinciadi Cuneo lo avevano già eletto pre-sidente della Federazione provin-ciale. Il “beccacciaio” Enzo (così èconosciuto sui blog venatori e sui so-cial network) non si è di certo rispar-miato in questi anni: sempre in primafila, con la sua onestà intellettuale, acondurre, con il sostegno di tantiamici e del comitato regionale pie-montese dell’Arci Caccia, importantibattaglie per ricondurre a equità etrasparenza la gestione degli AmbitiTerritoriali di Caccia.Cardinale ha sempre operato nelmondo venatorio per promuovere erafforzare l’unità di intenti e non hamai nascosto di considerare le cari-che elettive da lui ricoperte qualeservizio per il prossimo e non certoquale prestigio personale o assun-zione di potere.A Cardinale il più sincero “in boccaal lupo” da parte della grande fami-glia dell’Arci Caccia, sapendo per dipiù che “Diana, la dea cacciatrice” èraffigurata nel logo del Comune cheora lo vedrà protagonista da Sindaco

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.Otto giugno 2015, una giornata importante per la tutela della biodi-versità. Tre Università: Napoli Federico II, Leon e Košice hanno si-glato un accordo attraverso il quale saranno analizzati i punti criticied i punti di forza della gestione faunistico-ambientale nei 28 PaesiComunitari, producendo quindi un vademecum condiviso da caccia-tori, ambientalisti, agricoltori e, principalmente dai Governi e dalleAmministrazioni locali per una Governance Europea e un codice dibuona pratica finalizzati alla tutela della biodiversità.L’accordo interuniversitario è stato firmato dal ProRettore dell’Uni-versità degli Studi di Napoli Federico II (Italia) Prof. De Vivo, il Vi-cerettore della Universidad de Leòn (Spagna), Prof. José LuisChamosa Gonzalez, e il Rettore della University of Veterinary Me-dicine and Pharmacy in Košice (Slovacchia) Jana Mojžišová.Una tavola rotonda, coordinata dal Dott. Simone Di Meo ha espressoi diversi punti di vista delle categorie direttamente interessate allagestione faunistica. Anna Savarese della Legambiente, ha illustratoi successi e gli insuccessi legati alla gestione protezionistica nellearee protette; il dott. Pasquale Raia del Centro di Recupero AnimaliSelvatici “ex Frullone”, ha messo in evidenza l’importanza deiCRAS per assicurare assistenza alla fauna in difficoltà; il Dott. GianLuca Dall’Olio Presidente di Federcaccia, ha sottolineato come daitempi remoti l’azione dell’uomo ha determinato gli attuali scenarinaturali; il dott. Pietro Pietrafesa del CNCN ha indicato nella filieraambientale la strada da seguire per otenere risultati sostenibili ed eco-nomicamente validi; il dott. Osvaldo Veneziano dell’Arci Caccia hadescritto le grandi possibilità per la fauna stanziale e migratoria inun conteso gestionale collaborativi tra le parti; il dott. Sergio Sorren-tino Presidente dell’ATC della Città Metropolitana di Napoli ha con-fermato la volontà dei cacciatori a collaborare con le rappresentanzeambientaliste per una gestione in grado di garantire uno stato di saluteagli habitat della Campania e dell’Europa.

Ezio Cardinale,il sindaco conla passione per

la caccia

Una nuovagovernance perla tutela dellabiodiversitàin Europa

Da maggio a settembre è Festa di Popolocon l’Arci Caccia. Non ci sarà angolo della Toscana che neiweekend e nei mesi estivi le bandieregialle dei “compagni della natura” nonsventoleranno per annunciare una sagra,una serata musicale, una iniziativa lu-dica, un avvenimento sportivo e cinofilo,un momento di approfondimento. Una miriade di occasioni che da Rignanosull’Arno, per la XX Sagra del Cinghialedal 21 maggio al 31 maggio ci porta allaFiera degli Uccelli il 27 settembre aColle Val d’Elsa passando per Chianaccedi Cortona (Festa interprovinciale “laCaccia in Chiana” dal 5 al 7 giugno),Fornacette/Calcinaia (Festa provincialedel Cacciatore di Pisa il 6 e 7 giugno),Donoratico (Festa del Cacciatore dal 25al 28 giugno), Tre Berte/Montepulciano(XV Festa della Madonna del Cerro dal3 al 12 luglio), Massa Marittima (Festadell’Arci Caccia dall’8 al 12 luglio),Chianciano (Festa della Musica e Sel-vaggina in Tavola dal 22 al 26 luglio),Sarteano (XLIII Sagra della Quaglia dal24 al 26 luglio), I Lagoni/Pistoia (XXIIFesta regionale del Cacciatore dal 25 lu-glio al 15 agosto), Cecina Mare (Sagradel Cinghiale al mare dal 29 luglio al 2agosto), Bagno di Gavoranno (Festa delCane dall’1 al 7 agosto), Scarlino (VFesta dell’Arci Scarlino dal 14 al 16 ago-sto). Tre Berte (Tre Berte in festa dal 14al 23 agosto), Torrita di Siena (VI Festadel cacciatore dal 28 al 30 agosto), Ri-bolla (I Festa del Cacciatore dall’11 al 13settembre).

“Un tour impegnativo – dichiara FabioLupi, presidente regionale dell’Arci Caccia – che ci consegna lo spaccato di unaAssociazione viva ed integrata con le co-munità locali e che poggia la propriaforza sull’enorme mole di lavoro volon-tario che un piccolo esercito di uomini edonne svolgono con passione sul proprioterritorio”.Quest’anno peraltro insieme alle Feste,l’Arci Ccaccia della Toscana ha volutocreare un primo percorso enogastrono-mico intitolato “A tavola con l’Arci Cac-cia” per mettere in luce come la cacciasia fortemente collegata all’alimenta-zione di qualità e come aggregazione, so-cialità e convivialità siano frutto diquesto storico ed importante connubio.Si è già svolta la cena a Siena, CircoloCasetta, lo scorso 8 maggio e gli altri ap-puntamenti saranno a Bucine (Arezzo) il30 maggio, a Bagno a Ripoli (Firenze) il2 giugno, a Pistoia (Circolo La Coppiolail 25 giugno), a Bagno di Gavorrano (il3 luglio), a Capannoli (Pisa) il 17 giugno,a San Giovanni Valdarno (Arezzo) il 13settembre e a Coverciano (Firenze) il 12dicembre. Questa esperienza, destinata ad allargarsicon altre località che si aggiungeranno,– dichiara Fabio Lupi –è anche un buonesempio di filiera corta alimentare. Dalproduttore, in questo caso il cacciatore,tenendo conto che la maggior parte dellematerie prime sarà reperita nelle localitàdove si svolgeranno i pranzi e le cene, alcittadino/consumatore. Le Feste e il percorso gastronomico,ognuna nel proprio genere, hanno loscopo di stabilire un nesso virtuoso tracaccia e società poiché la gran parte deivisitatori non essendo cacciatori ha lapossibilità di conoscere direttamente, enon attraverso l’informazione paludata,ruolo e funzioni del cacciatore modernonella conservazione del paesaggio e dellafauna oltre che degustare prelibatezzeculinarie che quasi mai sono sulle tavoledegli italiani”.E’ possibile consultare i programma det-tagliati delle Feste sul sito dell’Arci Cac-cia Toscana www.arrcicacciatoscana.it

Toscana. Conl’Arci Caccia èfesta di popolo

da maggio asettembre

Progettotempod'arcicaccia2015:tempod'arcicaccia2014luglioagosto 12/08/2015 15:46 Pagina 11

Una vera e propria festa di popolo. ABagno di Gavorrano una gran molti-tudine di famiglie è accorsa per par-tecipare alla premiazione dei ragazzidelle scuole che hanno preso parte alprogetto “conoscere la fauna dellenostre campagne” voluto e realizzatodall’Arci Caccia Csaa con il patroci-nio del Comune ed il pieno coinvol-gimento degli insegnanti e delledirezioni didattiche delle scuole in-teressate: Scarlino, Scarlino Scalo,Bagno di Gavorrano, Gavorrano,Caldana e Giuncarico. L’iniziativa si è svolta all’internodella Festa del Cane che è in pienosvolgimento dal primo di agosto e siconcluderà il 7 di agosto, per l’orga-nizzazione dell’Arci Caccia di Ga-vorrano e della federazioneprovinciale dell’Arci Caccia di Gros-seto. La serata è stata animata dal-l’allegria e dalla spensieratezza ditanti ragazzi che si sono cimentatianche nella recitazione, nel canto enel ballo. Gli occhi lucidi dei geni-tori si contrapponevano alla solaritàdegli sguardi dei ragazzi che hannoricevuto dalle loro insegnanti un at-testato di partecipazione al corso,predisposto dall’Arci caccia Csaa.“Una iniziativa da ripetere coinvol-

gendo anche altri plessi scolastici”hanno detto all’unisono coloro che sisono alternati al microfono: dallaprofessoressa Susanna Lorenziniall’assessore comunale all’istruzioneEster Tutini (presente anche l’asses-sore Giorgia Bettaccini), da Leo-nardo Bertocci, tecnico faunistico edirigente dell’Arci Caccia regionale,che ha seguito il corso, a ClaudioSozzi, presidente dell’Arci Cacciaprovinciale di Grosseto e a Marco

Ciarafoni, presidente del Consiglionazionale dell’Arci Caccia.Commosso l’intervento di Piero Bet-taccini, presidente dell’Arci Cacciadi Gavorrano che per tutto l’anno in-sieme al circolo ha seguito la prepa-razione e lo svolgimento delprogetto.“Abbiamo risposto alle po-lemiche, artatamente sollevate innome di un pregiudizio assoluta-mente dannoso per i ragazzi – hannosottolineato Sozzi, Bettaccini, Ber-

Tanta convinta partecipazione all’iniziativa dell’Arci Caccia Csaa

A Bagno di Gavorrano, per la Festadel Cane, premiati i ragazzi delle scuole

Si è svolta a Recoaro Terme, Provinciadi Vicenza, giovedì 30 Luglio, l’Assem-blea pubblica annuale promossa dal Cir-colo ARCI Caccia, ormai appuntamentotradizionale per affrontare le tematicheche riguardano il mondo venatorio na-zionale e regionale, sia quelle più antichee non risolte, sia quelle più attuali.Assente quest’anno, per motivi di salute,il Presidente Provinciale Gian EmilioColtro, e a lui è andato il caloroso salutodell’Assemblea. Relatore della serata èstato Giuliano Ezzelini Storti PresidenteRegionale e Vice Presidente Nazionale.La relazione introduttiva, è stata appro-fondita ed esauriente di tutti gli argo-menti oggi all’attenzione dei cacciatori econseguenti all’applicazione di leggi re-gionali, nazionali ed europee. A seguirei lavori era presente un pubblico di piùdi 100 appassionati che hanno riempitola Sala concessa dall’Oratorio del Paese.Apprezzamenti sono giunti dalla plateasul protocollo d’intesa sottoscritto traARCI Caccia, Federcaccia e Anuu e altriportatori d’interesse. Quando il Vice pre-sidente nazionale Ezzelini ha sottolineatoi primi, concreti, risultati del lavoro dellaFiliera Ambientale ha destato interesse eapprezzamento. La collaborazione conISPRA e i rapporti con le Università, lavalorizzazione della cultura delle tradi-zioni alimentari legate alla selvaggina ela costruzione di una banca dati degli un-gulati sono stati i “Progetti” presentati al-l’Assemblea. Una rete ampia, supportatada collaborazioni nella ricerca scientificae che trova insieme su proposte condi-vise i produttori di armi sportive e altriportatori d’interesse, in primis tra questigli agricoltori, per tentare di togliere ilcacciatore dall’angolo.La battaglia culturale nei confronti dellaSocietà per la rivalutazione del ruolo del-l’attività venatoria, troppo spesso ridottaall’equazione cacciatore-distruttore,siamo nelle condizioni di promuoverlaper emarginare i nostri detrattori.Consenso, ha inoltre ottenuto, la con-vinta volontà dell’ARCI Caccia di rea-lizzare un percorso unitario per dareforza alla Federazione delle AssociazioniVenatorie nazionali da costruire in ogniRegione e per la quale, altri, hanno troppitentennamenti. Si potrà andare oltre conuna nuova Associazione venatoria altra ediversa da quella attuale? Si avrannonuove forme di rappresentanza interpretie sintesi dei diversi interessi di caccia?Le condizioni per fare questa svolta cisono, occorrerà che la FIdC abbandoni lanostalgia del vecchio e sterile modellounico del 1942 per affrontare il futurocon una nuova, democratica, ove conti ilvoto dell’iscritto, che parta da zero e siacompletamente nuova. Per far questo ènecessaria la coerenza della FIdC che,più volte ha annunciato e deciso il suoauto scioglimento e che ha il dovere diconcretizzarlo e presto ai sensi del nuovostatuto dopo che da anni, i suoi organi-

smi dirigenti nazionali deliberano “avuoto” in materia.Amarezza nei convenuti ha invece pro-vocato la notizia che per quest’anno,causa il voto definitivo del Parlamento, iRoccoli per la cattura dei richiami viviad uso venatorio non saranno aperti. Lasperanza manifestata nella relazione fariferimento all’Ordine del Giorno appro-vato in contemporanea alla Legge Co-munitaria, testimonia le contraddizionidella politica e aiuta a tenere apertoquello spiraglio su cui le Associazioni,compresa l’ARCI Caccia continuerannoa lavorare. E’ certo, per onestà, che ri-spetto allo scorso anno il Parlamento haancora più ristretto la possibilità di unaprospettiva.Parlando di politiche regionali l’inter-vento di Ezzelini ha posto l’accento sulfatto che, il Calendario Venatorio del Ve-neto 2015/2016 è lo stesso dell’annoscorso nonostante in Consiglio Regio-nale sieda colui che da decenni annunciadi essere il salvatore della caccia e ha,inoltre, sottolineato l’incoerenza di altriche oggi tacciono e che gli anni passaticriticavano “abbaiando alla luna”. Con-fermiamo il nostro giudizio di luci eombre sul “calendario” e che, purtroppo,non si proietta nel futuro. L’Augurio del-l’ARCI Caccia è: “Consiglio Regionalenuovo, vita nuova”. Allora si lavori uniti

a prescindere dal passato perché, consenso di responsabilità, si migliorino leregole della caccia in Veneto; chi non cista, sia escluso.La discussione finale si è concentratasulle questioni locali e sul fatto che, no-nostante a Recoaro si immaginasse diavere un’amministrazione “amica” deicacciatori, nei Piani d’intervento del PATIl Sindaco e l’Assessore hanno ben pen-sato di complicare la vita agli appassio-nati protetti da “DIANA”. L’ARCICaccia con le altre Associazioni, sta la-vorando localmente per migliorare e farcambiare idea al Sindaco nell’interessedel territorio.Una bella Assemblea, piena di contenutie dialogo, anche una simpatica nota dicolore. All’Assemblea dell’ARCI Cacciahanno partecipato un gruppo dell’Asso-ciazione Cacciatori Veneti – CONFAVIche sono intervenuti cercando di conte-stare gli inconfutabili risultati e i fatti ri-portati dalla relazione: la miglior rispostaè stato l’allegro chiacchiericcio che hasormontato la polemica.Se una linea politico venatoria funzionae smaschera gli insuccessi dei falsi pro-feti che si preoccupano del tesseramentoe non della caccia e dei cacciatori, se nefacciano una ragione i “demagoghi” e i“cantastorie” che ancora si agitano nelmondo venatorio.

tocci e Ciarafoni – continuando a la-vorare con serenità e determinazioneper cercare di offrire ai ragazzi quelpatrimonio di conoscenze faunisti-che che è utile che sappiano apprez-zare per accrescere in ciascuno diloro il rispetto per la natura e la re-sponsabilità di una corretta gestionedella fauna. Non abbiamo imposto ilnostro punto di vista, come in realtàtentano di fare coloro che vorrebberodistruggere tradizioni e culture dei

nostri territorio, ma aiutare i ragazziad allargare le loro conoscenze, oltrei libri di testo. In piena libertà sa-pranno formare, da grandi, il loro li-bero pensiero”.Gli organizzatori hanno rivolto unringraziamento particolare al CorpoForestale della provincia di Grossetoe al suo comandante Alessandro Ba-glioni per la collaborazione e l’assi-stenza che hanno riservato alprogetto dell’Arci Caccia Csaa.

Atc unico della provincia di Siena

Massimo Logieletto presidente

Gli auguri di buon lavoro di tutta l’Arci Caccia

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Massimo Logi è il nuovo presi-dente dell’Atc unico di Siena. E’stato eletto dal comitato di ge-stione ottenendo il voto favorevoledi sette componenti su 10 (Feder-caccia, Coldiretti, Confagricol-tura, CIA, Urca e i duerappresentanti della Provincia).Due le astensioni (Liberacaccia elo stesso Logi) mentre l’Enpa nonha partecipato al voto.“Vi informo che Massimo Logi èappena stato eletto Presidentedell’ATC Unico di Siena. Unabella soddisfazione, una persona-lità di rilievo adatta a risollevare legrandi difficoltà della gestionefaunistico venatoria della provin-cia simbolo della caccia italiana”.Con queste parole il presidente re-gionale Arci Caccia Fabio Lupi hacomunicato ieri sera a tutta l’As-sociazione – appena terminata lariunione di insediamento – l’ele-zione di Massimo Logi.“In bocca al lupo presidente” èl’augurio che ha inviato al neoeletto, il presidente AlessandroFerretti a nome della FederazioneArci Caccia di Siena. L’elezione diLogi, sostiene Ferretti, sta a “com-provare se ce ne fosse bisogno ilvalore di esperienza, competenzae capacità che sono largamente ri-conosciute alla persona di Mas-simo Logi, oltre alle qualità dicorrettezza e moralità che noi tuttisappiamo e che oggi ci rendonocontenti e orgogliosi di aver avutola possibilità come Arci Caccia ecome CCT di investire in questascelta per il rilancio della cacciaa Siena”.“ Grande soddisfazione ci derivaanche dal fatto – prosegue Ales-sandro Ferretti nella sua nota -diaver ricompattato attorno al pro-getto della CCT la totalità delmondo agricolo anch’esso da anniin difficoltà per i noti problemi le-gati al rapporto fauna selvatica eproduzioni agricole e per i qualiavevano abbandonato gli ATC se-

nesi, mentre oggi scommettono in-sieme a noi sul futuro entrandocon convinzione nel nuovo ATCed esprimendo anche la Vice pre-sidenza . Da oggi si riparte, serviràgrande impegno, grande volontà,molta pazienza (ma quella già ab-biamo dimostrato di averne!!) egrande collaborazione da parte ditutti. Che la buona caccia torni adunire tutti gli appassionati rega-lando ai cacciatori le soddisfazioniche ci meritiamo”Vice presidente dell’Atc è statoeletto Vivarelli (Confagricoltura)mentre Pericoli (Federcaccia) ri-coprirà la carica di segretario eBonechi (Provincia) terrà i rap-porti con l’amministrazione pro-vinciale.Gli auguri di buon lavoro sono ar-rivati dall’Arci Caccia nazionale afirma del presidente Osvaldo Ve-neziano: “Vincere la scommessadella gestione faunistica della terradi Siena darà energia preziosa allacaccia italiana. I più sentiti auguridi buon lavoro, personali e degliorganismi dirigenti dell’Arci Cac-cia, per l’importante responsabi-lità dell’Atc di Siena”.

Per la caccia è tempo d’Arci CacciaAffollata Assemblea a Recoaro

Terme ed apprezzamenti peril lavoro svolto dall’Associazione

Massimo Logi

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Per iniziativa dell’Associazione CPF convenzionata Arci Caccia

Corsi di approfondimento sulla falconeria. Benessere, caccia, storia, veterinaria

.Il tratto di strada è breve ma c’è dadire che dalla sua costituzione, avve-nuta un anno fa, sono state molte leiniziative avviate e portate a terminedall’associazione CPF/Conserva-zione, Progresso, Falconeria che findall’inizio ha stretto un patto di col-laborazione con l’Arci Caccia.Ora il gruppo dirigente dell’associa-zione ha programmato per la fine diagosto ed i primi di settembre unaserie di corsi di approfondimentosulla falconeria: dall’avvio ad unagiusta pratica al lavoro in prova e incaccia, dal benessere e dai temi di or-

dine veterinario agli excursus storici.Gli incontri si terranno pressol’Azienda Venatoria di Torre Masinoa Sorgà (Verona) e sono stati pro-grammati per il 26 e 30 agosto e peril 6 e il 13 settembre. I relatori sa-ranno il maestro falconieri GiovanniCasati, il medico veterinario dott.Crosta e Giancarlo Malacarne, sto-rico e giornalista, autore tra l’altrodel libro “I Signori del cielo: la fal-coneria a Mantova ai tempi dei Gon-zaga”.Come sottolinea Fabio Sella, presi-dente della CPF, annunciando

l’evento e riferendosi ai possibilipartecipanti, “la falconeria è fatta dipoche regole, noi cercheremo di tra-smetterle. Per le sfumature ci vuolela vostra sensibilità”.Per ulteriori informazioni e per averemaggiori informazioni sui corsi èpossibile consultare il sito web del-l’associazione: www.cpf-falconry.itE’ possibile altresì contattare DenisCaneva (3408307870), Luca Valente(3469677180) ed Enrico Brocchetto(3462412869). Disponibili anche lemail: [email protected] op-pure [email protected]

Isole del Golfo, al viail piano Arci Cacciaprevenzione incendi

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Alla stagione estiva vengono comu-nemente associati sole, allegria,spensieratezza, meritate vacanze.Purtroppo in Italia le cronache ci rac-contano di interi territori devastati daincendi per responsabilità che spessosono da attribuire alla mano crimi-nale di uomini senza scrupoli. “Lanatura e l’ambiente vanni rispettati eprotetti perché se non c’è una giustae concreta tutela degli habitat, dellaflora e della fauna non ci potrà esserefuturo”: a parlare è Emilio Galano,presidente e responsabile delle guar-die particolari giurate venatorie vo-lontarie dell’Arci Caccia Isole delGolfo di Napoli. Per iniziativa del-l’associazione, sensibile da sempreal rispetto delle leggi, al buon go-verno del territorio ed al prelievo ve-natorio sostenibile, è stato definito,sulle Isole del Golfo, un piano di vi-gilanza ambientale per prevenire gliincendi boschivi.Il Piano, a decorrere dal 5 luglio,potrà contare sulla collaborazionedelle guardie venatorie volontarie di-staccate sull’Isola di Ischia e coordi-nate dal capo squadra, SalvatoreSarpa e sui volontari-osservatori am-

bientali che hanno dato la loro dispo-nibilità. Si effettueranno turni di vi-gilanza e ronda h24 sia sul territoriodell’Isola di Ischia che sulle isole diCapri e Procida. “L’intento – sottoli-nea Emilio Galano – è quello di sco-raggiare chi non ha rispettodell’ambiente e provoca con atteg-giamenti illegali veri e propri disa-

stri. Saremo al fianco di carabinieri,polizia, corpo forestale per preveniree denunciare i piromani”.L’Arci Caccia ricorda che la leggeprevede per i piromani l’arresto inflagranza di reato ed una pena fino adieci anni di reclusione. L’Arci Cac-cia è altresì pronta a costituirsi partecivile.

Grande successo per la ventiquattre-sima edizione del Trofeo “FrancescoCaratelli” che si è tenuto ad Ardea,in piazza del Popolo, dal 3 al 5 lu-glio. Tre giornate intense, organiz-zate dal circolo Arci Caccia,caratterizzate da molti appuntamentisportivi e ricreativi che hanno vistola partecipazione di tanti cittadini edappassionati. I visitatori hanno po-tuto anche apprezzare le prelibatezzegastronomiche preparate in appositistand e tutte le sere la musica dalvivo ha portato allegria e voglia dicimentarsi nel ballo e nel karaoke.Tiro alla fionda, gare di biliardino,torneo di poker Texas Holdem etanto altro ancora hanno riempito legiornate e le serate. Primo al tiro conla fionda da 10 mt è risultato MarcoPorciatti (marcusitto) con 4 centri su10. Di contro, primo al Poker TexasHoldem Luigi Mastrorilli. Non sonomancati, evidentemente, tra vinti evincitori, sfottò ed impegni di rivin-cita. Il tutto con quella sana e ge-nuina sportività ed amicizia checaratterizza da sempre l’attivitàdell’Arci Caccia di Ardea. Lo sannobene Santino Tortora, segretario del

circolo ed animatore della vita del-l’associazione fin dall’inizio e LuigiMastrorilli, presidente dell’Arci Cac-cia che già sono al lavoro per far siche il prossimo anno si potranno fe-steggiare i venticinque anni del Tro-feo con un evento di grandespessore. L’Arci Caccia di Ardea,con il patrocinio del Comune diArdea, ha inoltre organizzato due se-minari di studio a partecipazionegratuita, sullo sviluppo del lavorogiovanile nel territorio comunale.

XXIV edizione del Trofeo Francesco Caratelli

Arci Caccia Ardea, tante at-tività e tanti successi. Già allavoro per il prossimo anno

“Il rinnovato ma sempre non obbli-gatorio tesserino di prelievo venato-rio predisposto dall’ATC di Roma1alla luce dei risultati, a dir pocoscarni, presentati pochi giorni fa eora anche pubblicati sul sito istitu-zionale, sembra essere solo un inutilee seppur poco comunque costoso di-spendio di risorse economichedell’Ambito”. Andrea Severi Presi-dente dell’Arci Caccia di Roma di-chiara inoltre: “Se poi si considera iltempo la benzina e la complicata edispendiosa socializzazione a tutti icacciatori sulla non obbligatorietà

dello stesso attraverso mail telefo-nate e quant’altro il costo economicoindiretto diventa anche consistente etutto ciò per cosa? Una scarna tabellacon la raccolta di qualche dato presain maniera randomica e senza unavera campionatura rappresentativa,mancanza di un campione significa-tivo e anche dell’elaborazione daticon la creazione di indici per il con-fronto tra immissioni e prelievi e lacreazione di un benchmark per ilconfronto dei dati anno per anno. Misento piuttosto di fare appello all’or-gano di gestione dell’ATC affinchési chieda ancora una volta tutti in-sieme alla Regione Lazio di utiliz-zare finalmente i dati raccolti con iltesserino regionale a lettura otticaora che la sperimentazione è finita,data la complessità di compilazionemeglio non fare inutili duplicati figlidi un Dio minore. La mia associa-zione tutelerà pertanto con ogniazione legale possibile l’eventualeaccanimento di guardie volontariesprovvedute che dovessero elevareverbali a cacciatori sprovvisti di untesserino inutile e dannoso oltre chefacoltativo”.

Tesserino di prelievo AtcRm1? Prelievo solo di soldi

in tasca ai cacciatori

Andrea Severi, presidente Arci Caccia Roma

“La solita politica che predica bene e razzola male”: è severo il giu-dizio del vice presidente regionale dell’Arci Caccia del Veneto Pier-giorgio Fassini sulla procedura adottata dalla Regione per la convalidadei contrassegni di identificazione delle barche a motore sopra i 10hp.“La scelta adottata – spiega Piergiorgio Fassini – comporterà un ag-gravio economico nelle tasche di 50.000 cittadini possessori di taleimbarcazioni. Una spesa del tutto sproporzionata rispetto alla possi-bilità di poter far convalidare i contrassegni già rilasciati dagli Ispet-torati di porto. Si trattava di trovare un sistema che permettesse diconfermare i dati già in possesso delle Amministrazioni pubbliche eniente di più; invece di agevolare i cittadini con un metodo semplicea attivabile da casa compare l’ennesimo balzello, che maschera unatassa vera e propria che andrà a colpire sopratutto cacciatori e pesca-tori, molti dei quali pensionati”.“Si parla tanto di razionalizzazione della spesa e di riorganizzazionedella Pubblica amministrazione attraverso la semplificazione ammi-nistrativa in modo da renderla più trasparente, efficace ed efficientenonché della semplificazione delle procedure utilizzando al meglio lagestione telematica ed invece lo sport di chi governa la nostra collet-tività è quello di mettere le mani nelle tasche dei contribuenti.”“I proprietari di quelle imbarcazioni saranno costretti a pagare unagabella fino a 50 euro – sottolinea il vice presidente dell’Arci Caccia– sarebbe bastato che ai singoli utenti fosse stato concesso di effettuareon line la convalida del contrassegno, previa registrazione e comuni-cazione di un codice PIN da parte dell’Amministrazione Regionale”.“Non si discute sull’importanza dei contrassegni, che consentono dimantenere aggiornato il sistema di rilevamento dei natanti circolantiin laguna. Ma invece di semplificazione si può proprio parlare di ag-gravamento burocratico. Siamo quindi d’accordo con il vice presi-dente del Consiglio regionale Bruno Pigozzo che in questi giorni hapresentato un’interrogazione regionale in tal senso – conclude il rap-presentante dei cacciatori – e ci attiveremo presso le amministrazionidi tutti i comuni di gronda affinché venga presentato un ordine delgiorno che chieda il riordino, la semplificazione e la gratuità attraversol’adozione di specifiche procedure telematiche della convalida deicontrassegni per la navigazione della laguna veneta”.

Arci Caccia Veneto: Ulteriori balzelli per cittadini e cacciatori

Fassini: “Rendere gratuita la convalida dei contrassegni

delle barche a motore”

Arci Caccia, Enalcaccia edUrca, sezioni provinciali di Te-ramo, hanno programmato larealizzazione di due corsi de-stinati alla formazione dei cac-ciatori. Il primo corsoconsentirà di ottenere l’abilita-zione a “cacciatore di cinghialein forma collettiva con la tec-nica della girata”, mentre l’al-tro corso è per “conduttori diausiliari con funzione di caneda limiere”I corsi inizieranno a Villavo-mano (Te) il 7agosto e nonsono certo una novità per le treassociazioni che ormai da annilavorano fianco a fianco per of-frire unitariamente i miglioriservizi ai cacciatori della pro-vincia. Un impegno che prose-guirà anche nel futuro perrafforzare, con le iniziative chesaranno prese, ruolo e funzionidei cacciatori nella società eper dare alla caccia e alla ge-stione faunistica un rilievo diprima piano nel contesto dellasalvaguardia della biodiversità.

Teramo. Corsi specialistici

per i cacciatori nell’interesse

della comunità

Emilio Galano

Andrea Severi

Progettotempod'arcicaccia2015:tempod'arcicaccia2014luglioagosto 12/08/2015 15:46 Pagina 13

SOS gabbiani, successo per il progetto dell’Atc di Napoli

Sergio Sorrentino: un servizioper la comunità che intendiamo

proseguire con il contributodell’amministrazione pubblica

Il gabbiano evoca nell’immaginariocollettivo la bellezza del mare e dellenostre coste rocciose o ancor di piùil celebre romanzo di Richard Bachche narra la storia del gabbiano Jo-nathan Livingston alla ricerca inces-sante della perfezione nel volo, nontanto per esigenza di procacciarsimeglio il cibo e garantirsi la soprav-vivenza, ma per conquistare la li-bertà prossima alla perfezione e lacomprensione della bontà e del-l’amore. Una metafora della vita che oggi,parlando di gabbiani, si scontra conuna realtà che rappresenta una sem-pre più difficile convivenza con ilgenere umano.A riportarci con i piedi nella realtà èl’Ambito Territoriale di Caccia diNapoli, presieduto da Sergio Sorren-tino, vice presidente nazionaledell’Arci Caccia, che da due anniormai si sta occupando, unico ente inItalia, con il progetto “Sos Gab-biani”, di gestire l’emergenza dettatadalla presenza sempre più numerosadei gabbiani nelle città e nell’entro-terra.“Nelle nostre città – scrive SergioSorrentino nella presentazione dellapubblicazione che tratta del progetto– si sono aperte nuovi e sterminatispazi di ospitalità dove i gabbiani, daaprile fino a luglio, si possono inse-diare, nidificare e offrire tanta prole

alla comunità. E’ la natura che fa ilsuo corso. Resta il fatto però i gab-biani, che sono pur sempre predatorie di una certa dimensione difendonoil nido con aggressività e così donnee uomini, non per loro colpa si tro-vano, sempre più spesso, sul balconedi casa a coabitare con un inquilinoirascibile e a volte pure pericoloso.Per questo l’Atc, in tutte le sue rap-presentanze, ha deciso di offrire unservizio di assistenza, il primo in Ita-lia, alle persone coinvolte in pro-blemi di convivenza con i gabbiani”.E in molti si sono rivolti all’Atc, aFabio Procaccini, vicepresidente del-l’Atc e delegato della Lipu, coordi-natore del progetto “Sos Gabbiani”,agli ornitologi Davide Zeccolella e

Marco Dinetti e a tanti altri tecnici ecollaboratori dell’Atc per chiedere“consigli e soluzioni compatibili conle esigenze etiche e rispettose dellenormative a tutela dei gabbiani e deiloro nidi”. Decine e decine di richieste non soloa Napoli e in Campania e non soloda privati cittadini ma anche da Isti-tuzioni pubbliche che hanno consen-tito di perseguire con successo tutti irisultati prefissati: studiare il feno-meno della nidificazione in città delgabbiano reale e il suo “approccio”con l’uomo; affiancare le personeche si trovano in difficoltà ed aiutarlea gestire il problema “gabbiani”, spe-rimentare ed individuare il più effi-cace sistema di dissuasori per evitare

La Federico II promuove il progetto “GoFauna”

Costruzione di una comune governanceeuropea in materia faunistica

Una importante tavola rotonda sì èsvolta all’Università degli Studi “Fe-derico II” di Napoli alla quale hannopartecipato Anna Savarese della Le-gambiente, Pasquale Raia del Centrodi Recupero Animali Selvatici “exFrullone”, Gian Luca Dall’Olio Fe-dercaccia, Pietro Pietrafesa delCNCN e Osvaldo Veneziano del-l’Arci Caccia.Al centro del dibattito l’accordo trale Università di Napoli, Leon e Ko-šice per formulare una GovernanceEuropea e un codice di buona praticafinalizzata alla tutela della biodiver-sità. Una giornata nella quale i Ma-gnifici Rettori dell’Università degliStudi di Napoli Federico II (Italia)Prof. Gaetano Manfredi, la Univer-sidad de Leòn (Spagna), Prof. JoséÁngel Hermida Alonso e la Univer-sity of Veterinary Medicine andPharmacy in Košice (Slovacchia)Jana Mojžišová hanno firmato un ac-cordo di cooperazione internazionaleper raggiunge obiettivi didattico-scientifici comuni e di portata euro-pea.Per la sua realizzazione, il progetto“Go Fauna” ha necessità di collabo-razioni tecniche multidisciplinare maprincipalmente di un confronto cri-tico tra le parti coinvolte nella ge-stione e nell’uso della faunaselvatica autoctona. “Go Fauna” in-tende porre ordine all’uso delle ri-sorse naturali secondo la filosofia edi principi della Carta Europea per losviluppo del Turismo Sostenibilenegli Spazi Naturali Protetti di Na-tura 2000 e come già indicato dal VIProgramma dell’Unione Europea perl’Ambiente Naturale operandoazioni condivise dall’ONU secondo

il “decennio della Biodiversità 2011-2020”.Il risultato sperato nella stesura deldocumento di base è possibile soloattraverso il confronto tra le Ammi-nistrazioni locali e Nazionali (mini-steri, regioni, città metropolitane,comuni), gli Enti parco Nazionali eRegionali, gli Ambiti Territoriali diCaccia e i Comprensori Alpini, gliagricoltori e l’associazionismo vena-torio ed ecologista con la supervi-sione ed il coordinamento del mondoscientifico, unico mezzo in grado diriuscire a mobilitare pienamente e inmodo consapevole tutte le espres-sioni sociali, generazionali, culturalie istituzionali della società.Le differenti applicazioni delle Di-rettive europee da parte dei 28 PaesiEU indicano la necessità di unoscheletro legislativo chiaro, coerentee condiviso in materia faunistico-ambientale. Nell’anno 2015, ad un

quinquennio che ci separa dalla pros-sima verifica mondiale (Decadedella biodiversità 2011-2020 pro-mossa dall’ONU, siamo ancora lon-tani dalla piena attuazione delleConvenzioni internazionali e dal re-cepimento integrale delle DirettiveComunitarie in materia di conserva-zione della natura.Il protocollo di collaborazione per larealizzazione del progetto “Costru-zione di una comune GovernanceEuropea in Materia Faunistica” èl’inizio del percorso sopraindicatograzie alle firme di Alessandro Fio-retti dell’Università degli Studi diNapoli Federico II, José ManuelGonzalo Orden e José Luis ChamosaGonzàlez dell’Universidad de Leòn;Martin Tomko dell’University of Ve-terinary Medicine and Pharmacy inKosice, Luigi Esposito della WildAnimals Vigilance Euromediterra-nean Society.

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le interazioni con le persone e il ri-petersi, in futuro, di nidificazioni ri-tenute indesiderate; approntare unprotocollo operativo efficace per lagestione del problema.Una cosa comunque è certa: il gab-biano reale non è altro che un indi-catore ambientale dello squilibrio delmodello di vita dell’attuale società econsiderando che circa la metà deglialimenti prodotti e commercializzatifinisce nella spazzatura il gabbianopuò essere considerato un indicatoredi risposta dell’adeguatezza o menodell’efficienza delle politiche dismaltimento dei rifiuti urbani, se-condo il modello degli indicatori disostenibilità. Insomma la crescitaesponenziale del gabbiano (ma

anche di altre specie) viene innescatada stili di vita basati sul consumismoe sull’usa e getta e pertanto la primaprevenzione sarebbe quella di ripor-tare in equilibrio le cattive abitudinidegli uomini correggendo le sceltesbagliate fin qui fatte.Anche nel 2015 – come annuncia ilpresidente Sergio Sorrentino – il pro-getto proseguirà con difficoltà eco-nomiche legate ad una riduzione delfinanziamento. “Però – conclude Sorrentino – ci ren-diamo conto di non poter abbando-nare il campo e facciamo quindiappello a tutte le pubbliche ammini-strazioni di farsi carico con noi delproblema e di essere operativamenteal nostro fianco”.

Durante una prova di lavoro percani da lepre senza abbattimentodel selvatico che si stava svol-gendo a San Zino di Città di Ca-stello (ex Zona di Ripopolamentoe cattura), una Segugia Italiana, diproprietà del Sig.Carlo Calzola,Bella nel corso della ricerca dellalepre, ha ingerito un boccone av-velenato. Nonostante sia statatempestivamente soccorsa e pre-state tutte le cure necessarie, lacagna, putroppo, è deceduta.Il Circolo Arci caccia di Città diCastello, organizzatore della ma-nifestazione, insieme all’ArciCaccia Regionale ha ritenuto, con

Bocconi avvelenati,unire le forze

per sconfiggere idelinquenti della natura

sofferenza, di annullare tutte le ulteriori manifestazioni che si dovevanotenere all’interno della stessa zona, fra queste il Campionato ItalianoArci Caccia su Beccacce senza abbattimento, che è una delle prove piùamate dai cinofili italiani, tanto è che già risultavano iscritti tantissimiconcorrenti, provenienti da tutta Italia che avevano prenotato diversiposti letto negli alberghi locali. Si aspettavano circa 200 concorrenti mail “delittuoso crimine” di colui che ha “lasciato” i bocconi avvelenati eche condanniamo senza tolleranza alcuna, ha recato anche un ulterioredanno all’immagine del meraviglioso territorio che ospitava la manife-stazione e offeso i cittadini residenti.L’Arci Caccia di Città di Castello oltre ad aver ha già provveduto a spor-gere denuncia, sta organizzando con le proprie guardie giurate volontarieun’attività di prima bonifica della zona. Nei prossimi giorni chiederàalle istituzioni un incontro per concordare le azioni da intraprendere adifesa dei cittadini residenti e dei loro interessi.Purtroppo il completo abbandono, la mancanza di tabellazione, ma so-prattutto la mancanza di una gestione attenta di queste zone fa si cheun’area come quella di San Zino, dall’inestimabile valore naturalistico,sia aggredita dai bracconieri e delinquenti senza scrupoli come già ac-caduto lo scorso anno laddove l’Arci Caccia ha sporto denuncia controignoti dopo che, nello stesso territorio, erano stati rinvenuti i resti di duecervi abbattuti dai bracconieri.Non è più tempo di parole: occorre unire tutte le forze per sconfiggerequesti “delinquenti della Natura”.

Bennati Emanuelepresidente regionale dell’Arci Caccia dell’Umbria

Sergio Sorrentino

Emanuele Bennati

Progettotempod'arcicaccia2015:tempod'arcicaccia2014luglioagosto 12/08/2015 15:46 Pagina 14

Arci Caccia Umbria: soppressione polizia provinciale?

Non è utile al PaeseIn merito all’approvazione da parte del Governo del De-creto Legge n° 78 del 19 giugno 2015, il Presidente re-gionale dell’Arci Caccia dell’Umbria, EmanueleBennati, ha rilasciato la seguente dichiarazione: Esprimiamo profonda preoccupazione in merito allascelta fatta con il Decreto Legge del Governo di desti-nare ai Corpi di Polizia Municipale il personale della Po-lizia Provinciale eliminando, di fatto, la storica figura del“Guardia Caccia e Pesca”.Chi contrasterà i reati ambientali, chi perseguirà i brac-conieri, che colpiscono non solo specie cacciabili ma,ancor più spesso, specie protette e particolarmente pro-tette? La Polizia Provinciale ha svolto controlli in mate-rie molto delicate, tra le quali: lo smaltimento dei rifiuti,la difesa del suolo, la tutela della qualità dell’aria, l’in-quinamento acustico e delle acque. Insieme al Corpo Fo-restale dello Stato ha acquisito una particolareprofessionalità e specializzazione in materie, come pochialtri corpi di polizia.In un momento dove la tutela dell’ambiente, della bio-diversità sono ormai al centro degli interessi diffusi deicittadini italiani e non solo, mentre il Parlamento ha, fi-nalmente, prodotto una buona legge di contrasto deglieco-reati, ora che ci sono le norme di contrasto, si can-cella una storia e un ruolo di un Corpo di Polizia cheforse andava ristrutturato, ma sicuramente non smantel-lato. Le belle “campagne” italiane sono a rischio sicu-rezza perché i “corpi di polizia” che hannospecializzazioni rurali non ci sono più.

Auspichiamo che il Parlamento, nella fase di conver-sione, definisca con certezza le materie di competenzae il campo di azione delle Polizie Locali e delle GuardieVolontarie venatorie, ittiche e ambientaliste che fino aieri erano di nomina delle Province scegliendo, magari,di farle coordinare da un Corpo di Polizia Ambientalealle dipendenze della Regione Umbria.La tutela del paesaggio, della fauna, delle acque e di tuttiquei beni ambientali che rappresentano una inestimabilerisorsa per i cittadini di oggi e del futuro non può esserefrutto di improvvisazioni.

Festa annuale dell’Arci Caccia a Venezia

Successo per una serataallegra e partecipata

A Venezia i cacciatori e le loro famiglie hanno fatto Festa.Una grande serata in allegria come ormai avviene per tra-dizione dal 1998. Oltre duecento persone hanno raccoltol’invito dell’Arci Caccia provinciale e sono state accoltedal presidente provinciale Sandro Niero e dal presidenteonorario Raffaele Guerrieri.Il prestigioso “Hotel Ristorante Poppi”, il ricco menù abase di pesce di pregevole qualità e diversi intermezzi du-rante i quali si sono svolte una serie di significative pre-miazioni hanno accompagnato dall’inizio alla fine laserata conviviale. In particolare sono stati premiati alcunisoci cacciatori che si sono distinti durante l’anno per leloro nobili azioni o per motivi spiccatamente venatori. Ri-conoscimenti sono stati consegnati a persone diversa-mente abili e alcune targhe hanno reso omaggio allamemoria di chi non c’è più. Una ricca sottoscrizione, pe-raltro, ha permesso di poter contare su un sostanziosomontepremi per i convenuti. Al termine della Festa pro-clamata “Lady Diana” con un sorteggio tra tutte le signorepresenti. Infine ballo liscio fino a notte fonda.Alla Festa ha partecipato il presidente regionale dell’ArciCaccia, Giuliano Ezzelini Storti che nell’esprimere l’ap-prezzamento dell’associazione per la splendida iniziativaha ricordato le molte attività che vedono coinvolta e pro-tagonista l’Arci Caccia nel Veneto tese ad affermare ilruolo sociale del cacciatore nella buona gestione del ter-ritorio e nella conservazione del patrimonio faunistico.Ezzelini ha ricordato con orgoglio il sempre più forte ra-dicamento dell’Arci Caccia nei diversi territori e la sceltaconsapevole dei cacciatori nel dare fiducia ad una asso-ciazione che preferisce i fatti alle chiacchiere.

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Presso il circolo ARCI Caccia di Co-logne, si è svolto domenica 3 mag-gio, il Congresso per l’elezione delnuovo Direttivo Provinciale del-l’ARCI Caccia di Brescia.Svolti gliadempimenti necessari per la regola-rità della celebrazione del Con-gresso, ha aperto l’Assemblea unbreve intervento introduttivo del Pre-sidente uscente Adriano Pizzini. Aseguire c’è stata la relazione del VicePresidente Nazionale Giuliano Ezze-lini Storti che ha rappresentato aipartecipanti il lavoro avviato nazio-nalmente per riprendere le relazionie i rapporti con la società civile e coni “portatori d’interesse emergenti”che si avvicinano per la prima voltaa queste tematiche.Ezzelini Storti hasottolineato la necessità della costi-tuzione di un luogo di confronto for-male e permanente con lerappresentanze di altre categorie im-pegnate a ridefinire uno spazio cul-turale nuovo e credibile all’attività digestione faunistica e venatoria. Ildialogo è attivo: dall’associazionedegli imprenditori delle armi spor-tive da caccia, da esperti di comuni-cazione all’associazione deiveterinari, dalle Università – com-presa quella del Gusto – a Legam-biente e a Federparchi. Questeiniziative hanno prodotto già alcuniformali Protocolli di Lavoro sotto-scritti da Legambiente, ANUU,FIDC, ARCI CACCIA, ISPRA perdare corso alla costituzione e all’ag-giornamento di una “banca dati ita-liana per gli ungulati”. Il VicePresidente Nazionale ha, inoltre,espresso soddisfazione perché è statofinalmente “scritto” e “condiviso”l’Atto Costitutivo e lo Statuto dellaFE.NA.VE.RI., la più ampia Federa-zione unitaria di rappresentanza deicacciatori italiani oggi possibile.(FIDC, ENALCACCIA, ARCICACCIA, ANUU Migratoristi,EPS).La discussione ha evidenziatole concrete possibilità per uscire dal-l’isolamento, così come maturate,sottolineando che occorre moltipli-care l’impegno comune affinché siconsolidi, nelle Regioni, sia la nuovaFederazione Unitaria delle Associa-zioni Venatorie Nazionali, sia il Ta-volo della Filiera Ambientale nellecomponenti già richiamate, al fine diconcretizzare i “progetti” indivi-duati.Le problematiche regionalisono state esposte negli interventidel Presidente ARCI Caccia dellaLombardia Vittorio Mainardi e dalVice Presidente Vincenzo Botta. Iltema prioritario da risolvere in Re-gione è la definizione delle compe-tenze che deriveranno agli AmbitiVenatori e ai Comprensori Alpinicon il superamento delle Province,così come previsto dalla “Legge Del-rio” con le nuove responsabilità che

saranno affidate alle “aree vaste” ein parte alla Regione Lombardia.Sisono succeduti, interessanti valuta-zioni dei delegati dei circoli di Bre-scia, e tra questi citiamo sia quellidel Vice Presidente uscente LuigiVecchio e del Presidente di OmeGianni Biasutti, nonché quanto dettoda Orio. Il dibattito ha confortato icontenuti delle relazioni. L’impegnocomune registrato è stato quello dicostruire, già entro la fine del 2015,una ARCI Caccia organizzata a di-mensione di “area vasta” con ununico Gruppo Dirigente, da eleggereinsieme, coinvolgendo le Federa-zioni di Brescia, Cremona e Man-tova. Le finalità dellariorganizzazione sono: ottimizzare lerisorse per rendere più rappresenta-tiva, incisiva ed efficiente l’attivitàdell’Associazione nei confronti deisoci ma anche quale più credibile in-terlocutore dei cittadini e delle isti-tuzioni. A tal fine occorrerà darecontinuità e trarre conseguenze orga-nizzative delle Assemblee svolteanche impegnando maggiormente unCoordinamento costituito delle Re-gioni del Nord dell’ARCI Cacciaanche dedicando maggiore atten-zione alle problematiche della cacciain zona Alpi, in parte sottovalutatadall’Associazione in passato.Nelleriflessioni congressuali ha avuto ri-lievo l’esigenza di rinnovamento ge-nerazionale e di radicalecambiamento della natura e delmodo di essere associazione. Nonpuò essere lasciata decadere l’oppor-tunità d’innovazione che deriva dallariorganizzazione congressuale delleFederazioni Provinciali dell’ARCICaccia in “area vasta”, appunta-mento che avrà il compito di eleg-gere i delegati al CongressoNazionale.Attraverso questo per-corso democratico si intende perse-guire .senza tentennamenti,l’obiettivo di un miglior futuro dellacaccia sostenuto con tutte le energiedell’Associazione. Il voto unanimedei presenti ha incoraggiato a prose-guire con grande determinazionenelle scelte di cui dovrà farsi caricoil Gruppo Dirigente che accompa-gnerà l’Associazione fino ad ottobre,per preparare l’Assemblea costitu-tiva dell’area Brescia, Cremona eMantova. Il Comitato Direttivoeletto, in attesa di alcune coopta-zioni, risulta così composto:Berta-gna Mattia, Bianchetti Giuseppe,Bianco Walter, Biasutti Gianni,Chiari Renato, Frer Giovanni, Fu-stini Giovanbattista, Pizzini Adriano,Ranzetti Ezio, Romano Renato, Ser-lini Giuseppe,Vecchio Luigi, Zam-boni Claudio, Zanini Antonio. IlCollegio dei Revisori: Zanini Mi-chele, Peli Florian e Bendinelli Mas-simo.

Congresso Arci Cacciadi Brescia, tempodi rinnovamento

Fiera di Macerata del 18/19 aprile 4ª EdizioneWild Nature Expo – Centro Fiere – Villa Potenzadi MacerataUn gran numero di visitatori si è ritrovato pressolo stand dell’ARCI Caccia apprezzare la documen-tazione e i manifesti che sono stati distribuiti, non-ché l’assistenza fornita loro dai volontaridell’ARCI Caccia. Le domande e le richieste piùfrequenti che sono state rivolte dai cacciatorihanno riguardato i futuri calendari venatori del2015 e l’esigenza di definirli per grandi aree omo-genee interregionali, affinché questi possano daremaggiore certezza di diritto ai praticanti l’attivitàvenatoria. Critiche sono state rivolte al passato percalendari non rispondenti alle indicazionidell’”Europa” così aver poi subito “tagli” ed “in-

cursioni” a stagione venatoria inoltrata.Molte domande sono state fatte anche in meritoalla costituzione della nuova, federazione delle as-sociazioni venatorie nazionali luogo di rappresen-tanza unitario per definire la sintesi delle posizioniespresse dall’associazionismo dei cacciatori ita-liani.La “squadra” dell’ARCI Caccia che si è confron-tata con i visitatori era composta da: DomenicoVerdecchia vice presidente regionale Marche,Luigi Marzi Presidente dell’ARCI Caccia di Ma-cerata nonché dei rappresentanti dei circoli ARCICaccia di Recanati, Monte Fano e di Corridonia.Mentre a qualificare le GG.VV. è stato sempre im-pegnato il bravo Rodolfo Calamanti.Appunta-mento al prossimo anno.

Fiera di Macerata. Successodello stand dell’Arci Caccia

Progettotempod'arcicaccia2015:tempod'arcicaccia2014luglioagosto 12/08/2015 15:46 Pagina 15

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Al quagliodromo di Ginestreto questa volta ha vinto la solidarietà. Perl’organizzazione del circolo Arci Caccia di Siena Centro, presieduto daFiorenzo Barbetti, infatti si è svolta una gara combinata su quaglie li-berate il cui ricavato è stato devoluto alla Lega italiana per la lotta con-tro i tumori di Siena. Tanta partecipazione di cacciatori e cinofili con iloro cani ma anche tanti appassionati e tanti cittadini che pur non ga-reggiando hanno voluto simbolicamente versare la quota di iscrizioneper sostenere la causa benefica. Il coordinatore della Zac di Ginestreto,Giovanni Butini fa presente che l’iniziativa nasce per raccogliere l’ap-pello che il prof. Franco Nobile, oncologo e cacciatore, presidente dellaLILT di Siena, aveva rivolto ai cacciatori qualche mese fa. Nobile in-fatti allora scrisse “vado a caccia sin da ragazzo: essendo del 1931 la-scio a Voi il conto delle licenze. Molti mi hanno conosciuto comedirettore di Habitat, un mensile di gestione faunistica e come scrittoredi narrativa venatoria: dal mitico “Vivamaria”, e dal “Tesoro di Bor-govecchio” alla “Buca del Paradiso” e “Intervista con la volpe” fino alPremio Bancarella vinto con un volume su “Il cinghiale”. Di profes-sione faccio lo specialista oncologo: cioè invece di inseguire saltuaria-mente lepri e cinghiali do a tempo pieno la caccia ai tumori. Usando ilbisturi anziché la doppietta per combatterli, e gli apparecchi diagnosticianziché i cani per stanarli: cioè l’ecografo invece del setter, il gastro-scopio come un pointer, il coloscopio come un segugio e il mammo-grafo come un bracco. Come il dressaggio dei nostri ausiliari, piùperfezionati sono questi strumenti, più facile sarà stanare la preda, cioèi tumori, che sono in continuo aumento”. La difficile congiuntura eco-nomica sta influendo negativamente anche sull’acquisto delle attrez-zature per questo Centro Mobile, rivelandosi un ostacolo piuttosto serioper una strategia che invece basa la riuscita proprio sulla massima tem-pestività diagnostica possibile. Come si fa infatti a cacciare i tumorisenza i cani più adatti, cioè senza certi strumenti, come potrebbe esseread esempio un moderno ecografo portatile?Perciò abbiamo deciso di aprire una pubblica sottoscrizione fra gliamici cacciatori intenzionati a dotarci del cane necessario, cioè un eco-grafo portatile per scovare il maggior numero possibile di tumori. Civolete aiutare?”L’appello è stato raccolto dall’Arci Caccia e a Ginestreto, domenica 16maggio, si sono presentati in tanti. A quelli che sono scesi sul terrenodi gara, anche se le classifiche non sono state fatte, i giudici Luigi Ca-selli e Gianfranco Lazzerini hanno dispensato i loro giudizi così comeha fatto Barbara Magi durante la verifica morfologica di tutti i cani pre-senti.Non c’è da raccontare, dunque, nessun podio e tantomeno magnificarele gesta venatorie di questo o quel cane. Ai concorrenti e ai sottoscrittoriè stato consegnato dalla dottoressa Renata Alleva il libro di Franco No-bile e Giorgia Romeo “La salute vien mangiando. La qualità dei cibiper la qualità della vita”.

La storia di una donna che dall’ostilità preconcetta ora dirige il circolo dell’Arci Caccia di Mareno

Wilma, la cacciatrice con un passato da anticaccia“E pensare che ero stata semprecontro la caccia…”. Confessa il suo“peccato originale”, che l’ha ac-compagnata per oltre quarant’anni,Wilma Vettorel, trevigiana, dal2010 cacciatrice e da quest’annopresidente del circolo Arci Cacciadi Mareno che conta 104 cacciatori,tutti uomini. Simbolicamente econvintamente, a ridosso dell’8marzo, nell’assemblea congres-suale, all’unanimità dei presenti,l’hanno voluta a capo dell’Associa-zione.“Una scelta difficile – ci diceWilma – perché si trattava di pren-dere il posto di Ferruccio Carnielli,indimenticabile dirigente dell’asso-ciazione che ha segnato positiva-mente, per più lustri, con lebattaglie dell’Arci Caccia che lohanno visto in prima fila, la storiadella caccia come piace a me: re-sponsabile, legata alla gestione ealla conservazione della fauna”“Di Carnielli – continua a raccon-tare Wilma a tavola con Pier LuigiPittarello, Paolo Sponchiado e Giu-liano Ezzelini Storti – ricordo ilprimo incontro dopo che mi asso-ciai al circolo Arci Caccia di Ma-reno e mi iscrissi all’Atc n.4.Avvertii subito la sua passione e lasua ostinazione nel promuovere lacaccia popolare e sostenibile. Micolpì. E’ stato un grande presidente e ungrande uomo pur con i difetti, adiniziare dal suo particolare carat-tere, che hanno tutti gli esseriumani. Con Ferruccio sono andata a cacciaper due anni. Imparo da lui la cac-cia col cane a lepri e a fagiani, a ri-spettare le regole e le distanze, aconoscere le zone, a considerare illavoro degli agricoltori, a capiresempre di più cos’è la caccia, chisono i cacciatori e perché occorrecombattere i bracconieri e la cul-tura della rapina e della distruzioneche portano con sé”. “E poi ..”.- si ferma un attimoWilma. Con lo sguardo rivolto al-

l’orizzonte sembra rivivere queimomenti e il suo volto si illumina.“Ho partecipato alle catture dellelepri nelle zone ripopolamento e hoscoperto la gioia e l’amarezza degliuomini a seconda dei risultati con-seguiti perché quelle catture rap-presentano la palese testimonianzadel buon lavoro di gestione fatto edi quanto sia utili i cacciatori nellatutela della biodiversità. In quellecircostanze capisco cos’è la caccia:tradizione, rispetto per l’ambiente,impegno sociale, sano diverti-mento, amicizia vera e genuina maanche sana rivalità e competizione.Durante le operazioni di catturaguardi gli occhi e la fatica di quellepersone, che sacrificano tempo edenaro alla loro famiglia, e avvertila devozione per la natura da partedei cacciatori. Molto di più di certepersone che amano definirsi am-bientalisti ma che poi dalle piccolecose quotidiane dimostrano, pur-troppo, il contrario”.Aveva ragione il maestro Rigoni

Stern quando scriveva che “la cac-cia è libertà, sole, spazi, tempeste”e Dio sa quanto sarebbe importanteche tutti lo comprendessero per re-stituire la dignità che spetta a que-sta ancestrale passione che haaccompagnato la vita di intere co-munità” “Nel 2013 dopo la morte di Ferruc-cio – continua Wilma – prendotemporaneamente il suo posto inqualità di vice presidente. Non mela sento questa responsabilità, ho ti-more di non essere all’altezza e poisuccede che ero diventata nonna.Ho ripensato spesso ai fatti dellavita: nello stesso ospedale dove miafiglia ci stava dando una gioia im-mensa c’era nel piano superioreFerruccio che ci stava lasciando mache continuava a preoccuparsi dellacaccia, dell’Arci Caccia e delle sca-

denze burocratiche dei cacciatori.Rimarrà nel mio cuore – Wilma lodice guardando Paolo Sponchiado,l’attuale presidente dell’Arci Cac-cia di Treviso, allora segretario –quando Ferruccio Carnielli cheandai a trovare per dargli la felicenotizia mi chiese di telefonare aPaolo per alcune questioni venato-rie”. “Paolo non risponde…dissiio”… “Torna a chiamarlo fin che teeo trova…” rispose Ferruccio indialetto stretto.“E’ ricordando quel momento che,a marzo di quest’anno, lusingata dauna votazione unanime dei soci di-vento presidente del circolo nelquale entrai per la prima voltaspinta da Dario Buscema, respon-sabile dell’Accademia Faunisticadella Provincia di Pordenone”. “Grazie a Dario ho cambiato opi-nione sulla caccia e sono diventatacacciatrice” ci dice Wilma Vettorel.“Un percorso davvero lungo vistoche anche nella famiglia c’era unacerta ostilità. Fin da bambina sen-

tivo il mio papà che ne diceva ditutti i colori contro i cacciatori cheattraversavano i suoi territori edall’orto e dagli alberi sparivanoanche ortaggi e frutti. Chissà se poila colpa era da attribuire sempre ecomunque ai cacciatori”.“Poi un giorno – racconta Wilma –incontro per caso un giovanotto cheparla di caccia e tiene i corsi perl’abilitazione venatoria vicino acasa nostra. Mio figlio appassionato di armi ini-zia a frequentare le lezioni di DarioBuscema che ad un certo punto miinvita a seguire il corso che appro-fondiva i temi dell’ecologia, del-l’ambiente, della biologia, dellacaccia sostenibile e dell’etica vena-toria”.“Inizia dunque per caso la mia sto-ria di cacciatrice. Da allora mi si èaperto un nuovo mondo che primanon conoscevo se non per sentitodire e che disprezzavo apertamente.A dicembre del 2010 ho preso la li-cenza di caccia, quella base perchéil permesso per la zona Alpi l’ho ot-tenuto dopo e ancor più successiva-mente, in Friuli, l’abilitazione perla caccia di selezione oltre che nellaforma tradizionale”.“Grazie a questo straordinario do-cente e a quello che poi ho vistoche prendo coscienza di una cosafondamentale: la caccia non è ilmale, anzi se gestita nel modo giu-sto e responsabile contribuisce almantenimento e alla conservazionedelle specie selvatiche e degli habi-tat e può essere decisiva nel con-trollo delle specie invasive edopportuniste. Ha ragione il contadino quando se-gnala i danni per colpa dell’impe-rizia (e non solo) dei cacciatori masi rivolge, almeno nei nostri terri-tori, all’amico cacciatore quandovolpi, cinghiali, nutrie ed altre spe-cie diventano un grave problemaper le sue coltivazioni”. “Lo dico con fermezza e vorrei chefosse chiaro a tutti – prosegueWilma – uno dei grandi problemioltre al bracconaggio è il cacciatorenon corretto, spesso arrogante epoco informato, che attraversocomportamenti e azioni di cattivagestione, anche in contrasto con lalegge, fornisce all’opinione pub-blica un’immagine odiosa delmondo venatorio. Quei cacciatorisono da educare o da fermare.Fanno male alla caccia” A questo punto Wilma si lascia an-dare nei ricordi venatori, quellibelli e quelli meno entusiasmanti.“La mia caccia inizia nel 2011.Sempre attraverso Dario conoscoun cacciatore di professione, Ro-berto. Un’amante della caccia in valle chegestisce e coordina diverse valli di

caccia e di pesca tra la laguna diVenezia e di Bibione. Con lui cono-sco le valli e le tecniche della cac-cia in botte. Davvero magica masento, e so di dargli un dispiacere,che non è nelle mie corde, non mientusiasma. Nel frattempo faccioallenamento al tiro al piattello perprepararmi, ma… con le anatre nonci so proprio fare.Roberto ha anche passione per lacaccia agli ungulati e mi coinvolgein questa nuova esperienza. Perun’intera stagione lo seguo zitta eattenta in altana, alla cerca nei bo-schi al tempo del bramito dei cervie nelle grandi battute ai cinghiali.Sono affascinata, anche se la sve-glia è alle 3 del mattino e fa unfreddo cane. Ora si, mi piace tutto.Dopo aver ottenuto la licenza un-gherese e una carabina mi cimentonella caccia ai cinghiali. Non soquale sarà la reazione di fronte alprimo abbattimento. Succede dopo qualche tempo, è uncinghiale intorno ai 50 chili, lo col-pisco al posto giusto, rimane fermo.Il guardiacaccia ungherese dice ”bono sparato, cinghiale kaputt”.Faccio un salto di gioia e di soddi-

sfazione che non riuscivo nem-meno a spiegarmi. Abbraccio Julache sarà poi al mio fianco nella cac-cia agli ungulati nella riserva diGobosmajor per tutta la stagione”.“Dalla scorsa stagione vado a cac-cia nella Riserva Alpina di Serna-glia della Battaglia spesso vado alCentro addestramento Brait diFalze’ di Piave, gestito da Gior-dano, all’interno della riserva”.Partecipo per scherzo, con la miaGreta, alla prima gara cinofila coni cani da ferma. Vinciamo. Graziea Roberto e a Renato , grazie a tuttii cacciatori della RA 26 !”E’ un fiume in piena Wilma maprima di salutarci non manca di ri-cordare al cronista e a tutti quanti:“Il futuro della caccia dipende danoi e dalle azioni che il mondo ve-natorio farà per dare rilievo all’uti-lità sociale del cacciatore.Non dobbiamo raccontarci addossoche siamo incensurati e bravi madimostrarlo tutti i giorni con i com-portamenti e le scelte che si fanno.La gente capirà. D’altronde è giàsuccesso a me!”

Fox Red

Vince la solidarietàal quagliodromo

di Ginestreto

Progettotempod'arcicaccia2015:tempod'arcicaccia2014luglioagosto 12/08/2015 15:46 Pagina 1

NORMALE

Caso Morte € 52.000I.P. € 52.000 Franchigia nessuna Diaria da ricovero € 21,00 max 90 gg – franchigia 5 gg Diaria da Gesso € 21,00 max 60 gg – franchigia 5 gg

R. C. T. € 1.500.000 per sinistro con il limite di:€ 414.000 per persona € 130.000 per danni a cose ed animali

RCT Cani da caccia tutto l’anno in ogni occasione con i massimalisopra riportati. Estesa alla RC del figlio e/padre non proprietario.

TUTELA LEGALE: € 15.000 per sinistro e per anno assicurativo

NORMALE SUPER

Caso Morte € 80.000I.P. € 80.000 Franchigia 5% oltre i 52.000 euroDiaria da ricovero € 21,00 max 90 gg – franchigia 5 gg Diaria da gesso € 21,00 max 60 gg – franchigia 5 gg

R. C. T. € 1.500.000 per sinistro con il limite di:€ 750.000 per persona€ 130.000 per danni a cose ed animali

RCT Cani da caccia tutto l’anno in ogni occasione con i massimalisopra riportati. Estesa alla RC del figlio e/padre non proprietario.

TUTELA LEGALE: € 15.000 per sinistro e per anno assicurativo

SILVER SENZA CANE

Caso Morte € 100.000I.P. € 100.000 Franchigia 5% oltre i 52.000 euro.Diaria da ricovero € 30,00 fino al 60° gg – franchigia 5 gg - € 40,00 dal 61° al 90° gg - € 50,00 dal 91° al 120° gg Diaria da gesso € 30,00 max 90 gg – franchigia 5 gg

R. C. T. € 3.000.000 per sinistro con il limite di:€ 1.500.000 per persona€ 750.000 per danni a cose ed animali

RCT Cani da caccia tutto l’anno in ogni occasione con i massimalisopra riportati. Estesa alla RC del figlio e/padre non proprietario.

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SILVER

Caso Morte € 100.000I.P. € 100.000 Franchigia 5% oltre i 52.000 euro.Diaria da ricovero € 30,00 fino al 60° gg – franchigia 5 gg -€ 40,00 - dal 61° al 90° gg - € 50,00 dal 91° al 120° gg

Diaria da gesso € 30,00 max 90 gg – franchigia 5 gg R. C. T. € 3.000.000 per sinistro con il limite di:€ 1.500.000 per persona € 750.000 per danni a cose ed animali

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Sintesi delle condizioni assicurativePolizze attività venatoria valide in tutto il mondo

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“Prima di tutto benessere e salute”:non hanno avuto dubbi all’AmbitoTerritoriale di Caccia di Napoli nelpromuovere il progetto di “Studioclinico-epidemiologico sulla princi-pali malattie trasmesse da zecche edaltri artropodi nel cane da caccia” inun periodo nel quale, tra l’altro,pulci, zecche, flebotomi e zanzarerappresentano una dura realtà diffi-cile da prevenire e contrastare.L’iniziativa fortemente voluta daSergio Sorrentino, presidente del-l’Atc e sostenuta con vivo interesseda tutto il Consiglio dell’Ambito,vedrà impegnati, nella fase di coor-dinamento, un gruppo di ricercatoridel Dipartimento di Medicina Vete-rinaria e Produzioni Animali del-l’Ateneo Federico II di Napoliinsieme a Giovanni De Stefano, re-sponsabile del CREM (Centro Ri-cerca e Monitoraggio ) dell’ATC.“L’attività che intraprenderemo e cheinizierà nel prossimo mese – spiegail presidente Sorrentino – ha il finedi indagare, per la prima volta nelterritorio della nostra provincia, gliaspetti clinici e parassitologici di al-cune patologie infettive (Ehrlichiosi,Anaplasmosi e Borreliosi) e parassi-tarie (Filariosi) trasmesse da artro-podi vettori in una consistente partedi popolazione canina utilizzataanche per l’attività venatoria. Infattimalattie infettive ed infestive tra-smesse dagli artropodi (zecche, pulcie zanzare) al cane – alcune delle

quali responsabili di malattia anchenell’uomo – appaiono molto temibilisotto il profilo clinico nel cane, so-prattutto con l’avvento della stagioneestiva.Peraltro i sintomi – continua Sorren-tino – possono mostrarsi anche a di-stanza di mesi o anni dal contatto delcane con il vettore, a seguito dell’in-tervento di un fattore scatenante (ades. stress da lavoro o malattie occa-sionali di scarso rilievo clinico). Allo stesso tempo, l’iniziativa rap-presenta una occasione importante ditutela e profilassi per i cacciatori del-l’ATC di Napoli, in quanto i cani uti-lizzati per l’attività venatoria(essendo un reservoir/serbatoio diagenti patogeni per il loro contattocon l’ambiente silvestre) sono da

considerarsi ad elevato rischio per lemalattie”.Di notevole interesse è anche la ri-cerca e la tipizzazione delle diversespecie di filarie (insidiosi parassitisottocutanei e cardiovascolari) chepossono parassitare il cane da cacciae procurargli un calo delle perfor-mance durante l’attività venatoria.Ogni cacciatore regolarmente iscrittoall’ATC di Napoli, ed ivi residenteanagraficamente, potrà far testare pertali malattie gratuitamente il propriocane. Il progetto si articolerà in unaserie di incontri (in strutture veteri-narie accreditate) che si stanno ca-lendarizzando e che sarannopubblicati con le relative informa-zioni sul sito internet dell’ATC(www.atcnapoli.it).

Progetto dell’Atc di Napoli sulle malattie trasmesse dalle zecche

Promuovere la conoscenza per tutelarela salute dei cani e dei cittadini

Il problema della ragazza animalista che strilla «io sono vegana» agliallevatori della Coldiretti (in piazza perché faticano a tirare avanti) èche un sacco di gente, al mondo, vegana non è; e dunque beve latteanimale (di mucca, di pecora, di capra, di cammella) e mangia for-maggi e yogurt senza sentirsi “assassina”, così come la ragazza di cuisopra ha urlato agli allevatori. Il problema dei fanatici è uno solo, esempre lo stesso: non sopportano che il mondo non sia fatto a loroimmagine e somiglianza. È un problema tecnico, non ideologico: nelsenso che qualunque causa diventa sopportabile o insopportabile aseconda che chi ne è portatore tolleri la differenza oppure no. Esserevegani non è obbligatorio per legge. È una scelta.Rispettabile, come tutte le scelte, fino a che non diventa ragione didisprezzo e di esclusione nei confronti degli altri. La causa animalistaè piena di ottime intenzioni e di qualche buona ragione. Ma diventaodiosa quando viene brandita come una clava: mungere una mucca evendere il suo latte è una pratica avvertita come lecita almeno dal 999per mille degli umani, e offendere chi lo fa per lavoro è una gratuitavolgarità e una pessima pubblicità al movimento animalista. Che dianimalista, spesso, ha soprattutto questo: conferma che gli umani,quando vogliono, sanno essere molto più aggressivi delle bestie.

Da la Repubblica del 7 febbraio 2015

L’Amaca diMichele

Serra: gliumani,

quando vo-gliono, sannoessere molto

più aggressividelle bestie

MORTE DEL CANE€ 260 Per morte cani non iscritti LOI o LIR né registrati ENCI€ 550 Per morte cani iscritti LOI o LIR€ 550 Per morte cani non iscritti LOI o LIR ma con qualifica in fasedi Campionato Italiano (Provinciale, Regionale o Interregionale) diBUONO – MOLTO BUONO – ECCELLENTE (compresi campio-nati Arci Caccia CSAA, Fidc ed Anuu)€ 1.100 Per morte cani iscritti LOI o LIR ed in possesso di qualificaENCI

GOLD SENZA CANE

Caso Morte € 200.000I.P. € 200.000 Franchigia 5% oltre i 52.000 euroDiaria da ricovero € 50,00 fino al 60° gg – franchigia 5 gg - € 70,00 dal 61° al 90° gg - € 100,00 dal 91° al 120° gg Diaria da gesso € 50,00 max 90 gg – franchigia 5 gg

R. C. T. € 3.000.000 per sinistro con il limite di:€ 2.000.000 per persona€ 1.500.000 per danni a cose ed animali

RCT Cani da caccia tutto l’anno in ogni occasione con i massimalisopra riportati. Estesa alla RC del figlio e/padre non proprietario.

TUTELA LEGALE: € 15.000 per sinistro e per anno assicurativo

GOLD

Caso Morte € 200.000I.P. € 200.000 Franchigia 5% oltre i 52.000 euroDiaria da ricovero € 50,00 fino al 60° gg – franchigia 5 gg - € 70,00 dal 61° al 90° gg - € 100,00 dal 91° al 120° gg Diaria da gesso € 50,00 max 90 gg – franchigia 5 gg

R. C. T. € 3.000.000 per sinistro con il limite di:€ 2.000.000 per persona€ 1.500.000 per danni a cose ed animali

RCT Cani da caccia tutto l’anno in ogni occasione con i massimalisopra riportati. Estesa alla RC del figlio e/padre non proprietario.

TUTELA LEGALE: € 15.000 per sinistro e per anno assicurativo

MORTE E FERIMENTO DEL CANE€ 400 Per morte cani non iscritti LOI o LIR né registrati ENCI€ 800 Per morte cani iscritti LOI o LIR€ 800 Per morte cani non iscritti LOI o LIR ma con qualifica in fasedi Campionato Italiano (Provinciale, Regionale o Interregionale) diBUONO – MOLTO BUONO – ECCELLENTE (compresi campio-nati Arci Caccia CSAA, Fidc ed Anuu)

€ 2.000 Per morte cani iscritti LOI o LIR ed in possesso di qualificaENCI € 160 Per rimborsi relativi a cure veterinarie in caso di ferimento delcane

COPERTURE COMUNI SILVER E GOLD PER INFORTUNIOE MORTE CANE

a) Attacco di ungulati selvatici cacciabilib) Morsi di vipere e punture di insettic) Avvelenamentod) Investimento da veicoloe) Annegamentof) Scatti di lacci e taglioleg) ferite da taglioh) Cadute in burroni o crepacci

Il punto d) opera a condizione che il responsabile del veicolo nondebba il risarcimento o che non sia identificatoL’Assicurazione è estesa anche in occasione di:a) Allenamento ed addestramento dei cani nelle aree e nei tempi au-torizzati dalla legge anche qualora sia consentito lo sparob) Partecipazione a gare ed esposizioni cinofile

VIENE ASSICURATO ANCHE IL CANE DA TARTUFI PERa) Attacco di ungulati selvaticib) Morsi di vipere e punture di insettic) Avvelenamento da assorbimento di sostanze (escluso il dolo diterzi)d) Annegamento

- In caso di morte di cani di età inferiore ai 2 anni e superiore a 8 lesomme assicurate per la morte si intendono ridotte del 50%.- Si precisa che l’indennizzo è dovuto per un solo cane per annualità.

LE TESSERE ARCI CACCIA PREVEDONO: SCOPPIO, RA-PINA E FURTO DEL FUCILE

ESTENSIONI:le garanzie sono estese per le attività di addestramentocani, partecipazione a gare ed esposizioni, tiro a volo e tiro a segno,attività di censimento, tabellatura e recupero ambientale,costruzionee/o sistemazione di capanni di caccia, pulizia e manutenzione dellearmi, protezione civile organizzata da Arci Caccia,attività di gestionefaunistica organizzata da Arci Caccia o dagli Enti preposti, raccoltafunghi e tartufi, pesca sportiva con canna ed ami.

Sono assicurabili i titolari di porto d’armi uso sportivo ed i tartufai ecoloro che svolgono attività cinotecnica solo con polizze SILVER eGOLD (comprendenti morte cane),anche nel caso di non Possesso diporto d’armi

Le GGVV, nell’espletamento delle funzioni di vigilanza, sono assi-curate ESCLUSIVAMENTE con le speciali tessere SILVER GGVVe GOLD GGVV

Copia integrale della polizza disponibile per la consulta-zione presso Sede nazionale,Comitati Regionali Arcicaccia e Provinciali.La garanzia ha validità di 365 gg. dalle ore 24.00 della datadel timbro postale

Progettotempod'arcicaccia2015:tempod'arcicaccia2014luglioagosto 12/08/2015 15:46 Pagina 2

Il 7 febbraio è iniziata la nuova sta-gione della caccia italiana.Rompere ogni indugio per portare ir-reversibilmente il metodo del “con-fronto”nell’identità e nel permanentestile di vita delle Associazioni Venato-rie italiane. Essere parte della ruralitàè indispensabile - e da costruire nellaquotidianità - scegliendo la strategiadelle relazioni con la società così com-plessa come si rappresenta. Chi si isolaè perdente, i cacciatori italiani lohanno già sperimentato.Dobbiamo mettere gli agricoltori ita-liani – parte attiva nella tutela dell’am-biente, dei nostri boschi, dellecampagne – nelle condizioni di ricono-scerci utili alla valorizzazione dei pae-saggi rurali e a concorrere a produrreprofitto di quanti nelle campagne lavo-rano. Anche i cacciatori devono cam-biare per essere recepiti comenecessari ed insostituibili al presidiodegli ambienti naturali, anche nell’in-teresse delle future generazioni. Ora èil tempo di cambiare anche in Venetodopo l’isolamento dell’attività venato-ria, causato dalle politiche della Re-gione nelle precedenti legislature perscelte corporative e demagogiche, con-fortate da una parte dell’associazioni-smo “urlante”che ha marginalizzato icacciatori veneti agli occhi del Paese.Con gli “Stati Generali della Caccia”promossi dall’ARCI Caccia, grazieagli apprezzamenti incontrati c’è lasperanza concreta di aprire una sta-gione di dialogo per allargare il con-senso attorno all’attività venatoria.Questa l’estrema sintesi dei contenutiche hanno caratterizzato la relazione diGiuliano Ezzelini Storti, PresidenteRegionale del Veneto e coordinatoredell’ARCI Caccia delle Regioni delNord, alla folta platea degli appassio-nati partecipanti.I protagonisti della svolta in corsosono i coraggiosi militanti organizza-tori dell’ARCI Caccia del Veneto chenon cedendo ieri alle sirene delle an-nunciazioni venatorie, rivelatesi intutta la loro negatività, oggi, dopo quelpassato in prima linea, consentono lecondizioni per una fattiva collabora-zione con le istituzioni regionali peravere norme meno attaccabili dai ri-corsi animalisti. Grazie anche a loro è possibile speraredi avere più positivi rapporti con lealtre categorie interessate alla gestionefaunistico venatoria. E a questi diri-genti ha portato sostegno e apprezza-mento delle regioni del meridione ilVice Presidente nazionale, Sergio Sor-rentino.Presenti rappresentanti della LegaNord, del Partito Democratico, delleAssociazioni venatorie regionali mal-grado il maltempo che invece ha im-pedito la presenza di invitati inrappresentanza di altre categorie.

L’Assemblea ha riconosciuto le novitàpositive così come riportato nel suo in-tervento dall’assessore Daniele Stival,ascoltato da tutti nella consapevolezzache ha dovuto recuperare i limiti delleprecedenti gestioni ispirate alla propa-ganda e all’istigazione del “conflittoperpetuo”.Saluti al Convegno sono pervenuti, dalVice Presidente della Commissionecaccia della Regione Veneto GrazianoAzzalin e anche dall’europarlamentareMara Bizzotto che hanno auspicato labuona riuscita, e le disponibilità a por-tare avanti le battaglie a difesa dei no-stri territori, coniugando diversiinteressi messi insieme al Convegno.Presente in sala anche la senatrice le-ghista vicentina Stefani Erika. Nel me-rito si è trovata sintonia negli interventidel Vice Capogruppo in Regione delPD Stefano Fracasso che ha invitato lamaggioranza in Regione a sciogliere lecontraddizioni e a portare in aula ilPiano Faunistico Regionale e in quellodell’onorevole De Menech (faunista edeputato) che ha assicurato il suo im-pegno in Parlamento a sostegno delpercorso di “confronto” unico stru-mento credibile al rilancio della cono-scenza del valore dell’attivitàvenatoria.Emblematico del nuovo che avanza, èstato l’intervento di Maurizio Zipponia nome della Beretta (e del CNCN),Azienda che esporta il 95 per centodelle sue armi sportive in Nord Eu-ropa, Usa, Sudafrica, dove il conflittotra il mondo della caccia, quello degliambientalisti e dell’agricoltura èun’anomalia e la pratica venatoria èparte di una nuova Filiera Ambientale.E così gli amici vorrebbero accadesseanche in Italia. Alla prossima Fiera Vi-centina della caccia domenica 15 feb-braio si presenteranno i progetti instudio con Università e Federparchi,così come elaborati in un anno di col-laborazione al Tavolo con l’ARCICaccia, la FIdC, l’AnuuMigratoristi, leAssociazioni dei Veterinari, Legam-biente e altri che saranno alla Fiera di

Vicenza.Forti e chiari i richiami del Presidenteregionale della ANLC e del CRAVMariano Trevisan a marciare speditiper la Confederazione unitaria delleAssociazioni Venatorie con l’ambi-zione di parlare a tutti i cacciatori,anche non equivocabili i contenuti del-l’intervento del vice Presidente Regio-nale della FIDC Giancarlo Bonavigo:unità delle associazioni, apertura al-l’ambientalismo della ragione, ricono-scimento del ruolo determinante nellagestione delle imprese agricole, ATC eCA a misura di buon governo del ter-ritorio e tanta, tanta certezza normativaa tutti i livelli istituzionali che oggi nonc’è. Gaspari dell’Anuu di Vicenza haspinto perché Stival porti a casa ilPFRV a cui anche la sua Associazione,assieme a tutte quelle del CRAVN, hacontribuito a migliorare.Armonici e all’unisono gli interventiconclusivi del Presidente NazionaleOsvaldo Veneziano e del Presidentedell’ARCI Caccia del Veneto, Giu-liano Ezzelini Storti che hanno chiestoalle forze politiche di approvare ilNuovo Piano Faunistico Regionaleprima della fine della Legislatura echiesto a Stival di farsi portavoce di unmessaggio al Governo e alle Regioni:“andiamo a trattare in Europa con unasola voce italiana e facciamolo subito”.Ezzelini, dedicando l’iniziativa alloscomparso Ferruccio Carnielli, fonda-tore dell’ARCI Caccia ha sfidato tuttele Associazioni Venatorie ma anche gliimprenditori del settore, gli agricoltorie quanti vogliono vincere senza com-petizione per gestire il territorio, peraffascinare i giovani, per superare laghettizzazione, a mettersi in gioco, asuperare “qualunquismi”, al far di“tutta un erba un fascio”, a trovare lecose che ci uniscono, al posto di guar-dare i particolarismi che ci dividonoper scegliere, senza nostalgie, il futurodella caccia ricordando il celebre vi-centino Mario Rigoni Stern: “la cacciae’ ….. Libertà, sole, spazi, tempeste”,una poesia bellissima.

Arci Caccia Veneto e Stati Generali. Report di una bella giornata

Prima tappa per portarela caccia in Europa

Quattro giorni di eventi, spettacoli e degustazioni nel cuore della Valserra, all’internodell’area attrezzata di Poggio Lavarino, immersi nel verde della campagna umbra ein totale simbiosi con la natura. ‘Valserra, territorio e tradizioni’ si è svolta da giovedì4 a domenica 7 giugno per dare spazio alla grande cultura rurale della regione e va-lorizzare i suoi borghi e le sue eccellenze, turistiche e ambientali. Organizzata da Ar-cicaccia e Arcipesca in collaborazione con la Eventi Srl e la Proloco di PoggioLavarino, la manifestazione – che può contare su una mostra mercato permanentededicata allo sport ed agli hobby – si è presentata ai nastri di partenza con tante inte-ressanti novità.Il dibattito Nella prima edizione, quella del 2014, il confronto era stato incentratosull’unità del mondo venatorio, argomento ancora attuale. Quest’anno il tema del di-battito – che si è svolto sabato 6 giugno alle 10.30 – è stato ‘Gestione del territorio,oltre le enunciazioni’ ed ha visto contributi dei tre presidenti degli Ambiti territorialidi caccia dell’Umbria – Igor Cruciani, Luciano Calabresi e Leonardo Fontanella -,del segretario nazionale di Arcipesca Michele Cappiello e del presidente nazionaledi Arcicaccia Osvaldo Veneziano. Il dibattito è stato coordinato dal presidente regio-nale di Arcicaccia Emanuele Bennati.Esibizioni Importante è la sinergia che si è venuta a creare con le scuole del territorioe che si realizzata nell’esposizione didattica di falconeria, accompagnata da vere eproprie esibizioni di volo. A queste si sono aggiunte le attività di ‘agility dog’ curateda We Dogs e le prove di lavoro dei cani da tartufo. Non sono mancate poi le esibi-zioni di pesca alla trota in torrente a cura della Scuola nazionale di pesca a mosca equelle di tiro a piattello e caccia simulata con l’arco grazie al contributo del Gruppo

Quattro giorni di eventi e appuntamenti dedicatialle tradizioni rurali della regione

Tanti consensi per lakermesse di Valserra,Territorio e Tradizioni

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arcieri città di Terni.Gare Particolarmente partecipate le competizioni di tiro a volo e tiro cinghiale cor-rente con il 1° Trofeo Valserra che è stato assegnato al termine manifestazione. Cisono poi state le prove di lavoro dei cani da tartufo con una gara, domenica 7 giugno,valida per il campionato centro-sud Italia, un’interessante esposizione nazionale dirazze canine e le qualificazioni al campionato italiano di prova lavoro di cani daferma e da cerca su quaglie liberate.Spettacoli Musica e divertimento ogni sera, dalle 21.30, con orchestre di livello na-zionaleSoddisfati gli organizzatori a cominciare dal vicepresidente regionale di ArcicacciaGiampiero Amici e il presidente regionale di Arcipesca Claudio Vici. “Non si trattadella solita sagra o di una festa commerciale – hanno spiegato -, ma di una mostramercato promossa da soggetti che si impegnano a gestire in positivo l’ambiente, sal-vaguardare il territorio e tutelare la fauna. ‘Valserra, Territorio e Tradizioni’ punta asostenere una politica di rilancio e valorizzazione delle zone montane e collinari, iloro paesaggi, i borghi spesso colpevolmente dimenticati ma che sono un vero patri-monio per la nostra regione. L’iniziativa è promossa da Arcicaccia e Arcipesca –hanno detto Giampiero Amici e Claudio Vici – ma è aperta a tutti, in primis alle scuoledel territorio, e si configura come una manifestazione autenticamente popolare, chepunta a riscoprire le tradizioni rurali all’interno di un’area di straordinaria bellezza eancora oggi poco conosciuta”.

L’Arci Caccia della Puglia ha propo-sto al Consigliere Giovanni Epifaniil tema del mancato monitoraggio diflussi migratori da parte di alcuneProvince.Il Consigliere regionale PD Gio-vanni Epifani ha raccolto l’istanza edha fatto un’interrogazione all’asses-sore all’agricoltura della Puglia, Fa-brizio Nardoni, riguardo il problemacreato nelle campagne dallo storno.Nell’interpellanza il Consiglierechiede alla Regione di revocare i fi-nanziamenti a quelle Province che nehanno usufruito senza però ottempe-rare all’obbligo di monitoraggio deiflussi migratori. Secondo il consigliere Epifani do-vrebbe essere la Regione stessa aprocedere all’attività di osservazionein presenza di inadempienza delleProvince.Come denunciato dal Consigliere,“la Regione ha concesso finanzia-menti alle Province affinchè avvias-sero un’attività di monitoraggio dellemigrazioni degli uccelli durante la

stagione venatoria”, ma l’impegno èstato quasi ovunque disatteso. Senzaquesti censimenti non è possibile av-viare la consulenza tecnica degliesperti dell’Università di Bari per re-digere una valida documentazione disupporto da portare sui tavoli nazio-nali ed europei per aprire la que-stione dello “storno” da reintrodurrenelle specie oggetto di prelievo ve-natorio.Senza monitoraggio e conseguentivalutazioni tecniche, mancano glielementi scientifici per ottenere dalGoverno il reinserimento della spe-cie, tra quelle cacciabili. Il volatileinfatti, con la Direttiva 79/409/CEEfu inserito tra le specie protette per-ché allora considerato in via di estin-zione.L’eccessiva e incontrollata prolifera-zione della specie, che si nutre digrosse quantità di diverse colture, so-prattutto di olive, sta creando rile-vanti danni agli agricoltori eolivicoltori pugliesi, già oggi pena-lizzati dalla Xylella fastidiosa.

Arci Caccia Puglia, passo ufficiale persostenere monitoraggio flussi migratori

Iniziativa condivisa dal consigliereregionale Giovanni Epifani

Si è svolto a Caltanissetta il“corso per Capo battuta al cin-ghiale” organizzato dalla Fede-razione Arci Caccia Provinciale,presieduta da Leopoldo Verna-gallo. Il corso della durata di ungiorno (quattro ore più quattro)è stato intramezzato dal pranzoconviviale di lavoro. Tre gliesperti e i docenti del corso:Francesco D’Elia, Nicolò Mi-lazzo e Oliva Onofrio. Natural-mente gli esperti si sonosoffermati su diversi temi a co-minciare dalla biologia del cin-ghiale in tutti i suoi aspetti finoad affrontare le questioni riferi-bili alle normative, al tratta-mento e al trasporto dei capicatturati e alle prescrizioni dellapolizia veterinaria. Sono statiinoltre trattati quali argomenti diapprofondimento: la caccia inbattuta, il tiro e la balistica, lenorme di sicurezza, le armi e ilmunizionamento, la girata e latracciatura.

“La Direzione Nazionale dell’ARCI CACCIA e i Comitati che operano nei territoripiù direttamente feriti dal bracconaggio nelle regioni Abruzzo, Lazio e Molise sen-tono il bisogno di esprimere in modo forte e chiaro la ferma condanna dei responsabilidegli inqualificabili delittuosi accadimenti che hanno portato all’uccisione, da partedi criminali della natura, di animali nel Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise. Da notiziestampa risulta che al momento sono state denunciate 12 persone per i suddetti reati.L’ARCI CACCIA, orgogliosa di rappresentare i cacciatori, auspica una rapida attivitàinvestigativa e puntuali accertamenti della giustizia che consentano di individuare icolpevoli così da punirli con condanne esemplari.L’ARCI CACCIA ha attivato i suoi legali per verificare la possibilità di costituirsiparte civile nel procedimento contro i “bracconieri” tra i più infimi nemici dell’attivitàvenatoria e per chiedere che la comunità venga anche risarcita dei danni arrecati alpatrimonio faunistico bene comune.Gli scempi ambientali riportati dai “media” offendono noi e i cittadini tutti e ci por-tano a riproporre la piena disponibilità dell’Associazione e delle sue Guardie Vena-torie Volontarie per mettersi al servizio del Corpo Forestale dello Stato, da semprein prima linea in queste battaglie, per concorrere al meglio anche noi sotto la direzionedella “Forestale”, cui va la più convinta gratitudine, ad un’azione preventiva di piùintenso e diffuso presidio del territorio, con l’obiettivo di eradicare il bracconaggio,piaga delle nostre meravigliose campagne, ricchezza inestimabile del “bel Paese”.

Arci Caccia: eradicareil bracconaggio

Arci CacciaCaltanissetta.

Corsi per Capobattuta al cinghiale

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Ritrovare l’orgoglio venatorio nella caccia “colta” e nella capacità

di saper parlare alle giovani generazioniGiovedì 19 febbraio, a Chianciano Terme, si èsvolta la premiazione della terza edizione dellaborsa di studio intitolata a Gianni Pericoli, di-rigente dell’Arci Caccia di Chianciano e diquella senense, prematuramente scomparso il19 febbraio 2012 per un incidente stradale av-venuto al termine delle operazioni di cattura

nella zona di ripopolamento della cittadina ter-male.Alla presenza del Sindaco, della dirigenzascolastica e del gruppo dirigente dell’ArciCaccia locale, provinciale e regionale, dei fa-miliari di Gianni – la moglie e le sorelle – èavvenuta la premiazione di fronte ad una fol-

tissima platea dei bambini delle classi terze edelle quarte delle scuole elementari Menca-relli e De Amicis e di tanti genitori e dei tan-tissimi amici di Gianni.La borsa di studio, messa in palio dal CircoloArci Caccia di Chianciano, è stata assegnataalle varie classi partecipanti a seguito della va-

lutazione dei lavori eseguiti dai ragazzi dopoaver seguito una serie di lezioni in classe, tenutedal tecnico faunistico dell’Arci Caccia Toscana,ed una uscita durante le catture delle lepri.Anche quest’anno abbiamo potuto rivederel’entusiasmo e la felicità dei tanti bambini chehanno partecipato all’iniziativa, segno che le at-tività legate alla natura ed alla sua conoscenza– di cui la caccia è un aspetto fondamentale –suscitano grande interesse e coinvolgimento.Negli interventi dei dirigenti dell’Associazione,Gianni è stato ricordato per la sua capacità ditrasmettere l’amore per la natura e per l’attivitàvenatoria, non in termini corporativi ed auto-referenziali, ma sapendola veicolare come unaattività densa di conoscenza e di significati cul-turali. Gianni sicuramente pensava che all’animali-smo sempre più dominante e portatore di unavisione emotiva ed irrazionale non si dovesserispondere ergendo il muro dell’incomunicabi-lità ma neanche appiattendosi silentemente aduna cultura che, per essere contrastata, nondeve essere assecondata nella sua becera vio-lenza.L’orgoglio identitario della caccia passa attra-verso una rivendicazione colta e motivata diuna attività che può essere utile alla conserva-zione dell’ambiente sapendo riscoprire le sueradici popolari e rifuggendo un elitarismo cul-turale sterile e dannoso.Per parlare con il mondo occorre ricostruire unapropria autonomia culturale che non deve es-sere mai scambiata per una chiusura all’internodei propri steccati.Tutti gli intervenuti si sono dati l’impegno diproseguire negli anni questa bella iniziativa,certamente tra le più importanti e significativedell’Arci Caccia.

Arci Caccia. Assegnate le borse di studio “Gianni Pericoli”

Colfiorito. Coppa Campioni attitudinale su quaglie

Roberto Scarpecci trionfasia nelle razze continentali

che in quelle inglesi

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“Colfiorito” è di per se uno spetta-colo della natura: con la “Coppa deiCampioni” ARCI CACCIA gli ap-passionati di cinofilia venatoria spe-rimentano il “Paradiso” del cane dacaccia.La “palestra” dei cani da ferma diColfiorito (PG) è speciale perchéperfettamente curata dal Gruppo Ci-nofilo Perugino. Per questa edizionel’Arci Caccia grazie all’impegno ditanti dirigenti valorosi presenti neiterritori è riuscita a portare ai “nastridi partenza”, ben 97 cani, tutti deten-tori dell’ECC conseguito nei 12 mesiprecedenti.L’organizzazione è stata efficientefin nei minimi particolari a merito inprimis dei volontari dell’Arci Cacciadi Foligno. Fra tutti citiamo ma soloperché ne rappresentano convinta-mente molti più iscritti il PresidenteBruno Broccolo il Vice Massimo Ca-vaterra. ARCI Caccia Umbria è statatutta impegnata sotto la sapiente econsolidata guida del coordinatorenazionale Giorgio Filippucci. Conlui agli altri ottimi collaboratori sonostati: Giorgio Torti, Carlo Trabalza,Gianpaolo Zandrini, Roberto Togno-loni, Giancarlo Massari, FrancescoFioravanti, Federico Centanni, Giu-seppe Pilli, Marcello Maltempi ealtri che da sempre sono l’orgogliodi tanti circoli Arci Caccia per la de-dizione alla cinofilia e per l’impegnonel costruire e sostenere l’associa-zione in tutta Italia.I cani sono stati veramente notevoliper doti venatorie e preparazione:ben 31 in classifica. Le coppie si sus-seguivano e sotto gli sguardi attentidi spettatori incantati – dagli “In-glesi” e dai “Continentali”. Così si ètrascorsa una giornata meravigliosache ha visto protrarre le prove fino asera. Un solo piccolo neo: l’assenzadegli Italiani: un solo soggetto inprova.In entrambe le categorie – pur con lapresenza di “dresseur” di notevolecaratura – ripetendosi così come loscorso anno, ha dato la sua “zampatada leone” Roberto Scarpecci vin-cendo con pieno merito e dandoprova di assoluta competenza egrande maestria. Anche Moreno Pa-squaletti ha condotto in campo sog-getti di sicuro prestigio tanto che siè aggiudicato il 2° posto negli Inglesie ha vinto con pieno merito il Trofeo

Attilio De Sanctis. Grandi qualitàvanno riconosciute anche a tuttiquelli che hanno avuto cani in clas-sifica e anche a coloro a cui la “deabendata” non ha concesso il successocompleto. Bravi tutti perché insiemehanno contribuito a dare prestigio aduno dei più importanti eventi dellacinofilia italiana.Una bellissima domenica vissuta inserenità e gioia, possibile perché èstato forte il “feeling” tra conduttorie giudici che con calma e concre-tezza hanno svolto la loro opera. Igiudizi sono stati inoppugnabili,tanto è che le relazioni e le classifi-che sono state condivise da tutti e

molto applaudite.Al termine delle prove, il PresidenteNazionale Osvaldo Veneziano, elo-giando l’organizzazione, i giudici, ipartecipanti ha auspicato un cre-scente e sempre più solido connubiotra cinofila, agricoltura, ambiente,caccia e società e ha dato a tutti ap-puntamento al prossimo anno sem-pre più numerosi insieme all’ARCICaccia.

COLFIORITO 21 GIUGNO 2015ClassificaLibera ContinentaliGiuria: De Matteis Goffredo –Moretti Tulio

1° ECC LAKI M K SCARPECCIROBERTO2° ECC TEA F K NICHINONNIFRANCESCO3° ECC MESI STOPANJSKI M KSCARPECCI ROBERTOECC BRIO M EB BENIGNI TAR-CISIOMB PABLO M EB MORICHIDARIOMB KIRA EB SCATIZZI ENRICOMB LUPIN M EB RINALDI SIM-MACOInglesiGiuria: Berlingozzi Paolo – Bian-coni Sergio1° ECC OLMO M PT SCARPECCI

ROBERTO2° ECC AMBRA F SI PASQUA-LETTI MORENO3° ECC MONDO M SI PASQUA-LETTI MORENOECC BACH M SI MERCANTIGILBERTOECC CRISS M SI CACCIAMANIMAUROECC GEO DEL ZAGNIS M SI NI-KOLICECC BALE M SI CHIANELLAWALTERECC RIBO’ M SI BRAVI GA-BRIELEECC TANGO M SI GALLERINIGIANFRANCOECC THOR M SI FABBROCILETIZIANOECC TANGO M SI CACCIAMANIMAUROECC DANTE M SI CODINI ENZOECC KANDISKY DELL’ADMONTES M SI AGLIANI LAN-FRANCOECC PIANIGIANI’S CADDY M SIPIANIGIANI STEFANOECC BARAK M SI LA PORTA ISI-DOROECC NEYMAR M SI CHIANELLAWALTERECC MIRNA DEL DUDA F SISCARPECCI ROBERTOMB PIANIGIANI’S JIGEN M SIPIANIGIANI STEFANOMB BRIGA F SI PASQUALETTIMORENOMB JUDO M SI CHIANELLAWALTERMB DERO M SI BENIGNI TARCI-SIOMB PIANIGIANI’S ULISSE M SICAPRIOTTI FABIOMB PIANIGIANI’S BILLY M SIPIANIGIANI STEFANOMB PIANIGIANI’S ANAKIN M SIPIANIGIANI STEFANOMB KIM M SI PROIETTI ANTO-NIOMB BIRBA F SI MAGIONANNIPAOLOMB AROL M SI SANTINI LU-CIANOMB ARON M SI FARIOLI SAVE-RIOMB DARK DI VAL DI CONELLAM SI BRUGNANI LUCIANOMB CUCCA’S HICTON M SI SET-TIMI NICOLAMB FIAMMA F SI CACCIAMANIMAURO

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Campionato regionale toscano di caccia su beccacce

Dea, setter inglese di Francesco Morelli,“addomestica” la regina del bosco

e sale sul gradino più alto del podioSabato 14 marzo scorso si è svolto ilCampionato Regionale Arci Cacciae CSAA Toscana su beccacce inprova unica. Come ogni anno, i ter-reni in cui si è tenuta la gara sonostati quelli dell’area addestramentocani Viamaggio, Comune di BadiaTedalda nella Valtiberina Toscana.Terreni sicuramenti ottimali per lasosta dello scaltro scolopacide anchenel periodo del ripasso primaverile.Ci troviamo infatti nel pieno dell’ap-pennino toscano, nell’Alpe dellaLuna per precisione, ad una altitu-dine che varia tra gli 800 e i 1200metri dove le ampie e maestose fag-gete sono intervallate da prati, alcuniutilizzati per il pascolo del bestiamealtri invece, non utilizzati, presen-tano qua e la macchiole di pruniideali per la sosta della beccaccia. E’stato proprio questo lo scenario cheha visto confrontarsi 40 cani prove-nienti da Marche, Umbria e Toscana,divisi in quattro batterie tutte di in-glesi. La quiete dopo la tempesta, èproprio il caso di dirlo dopo il fune-sto vento che nei giorni scorsi hasconvolto anche la Valtiberina comealtri territori toscani, ha permesso disvolgere nel migliore dei modi lagara, infatti la giornata è stata bella,parzialmente velata da nuvole chenon hanno però impedito di faruscire ogni tanto il sole che, con isuoi raggi, ha spesso deliziato giu-dici, organizzatori e concorrenti chedi prima mattina si sono trovati contemperature sicuramente più inver-nali che primaverili. Il maltempo deigiorni scorsi ha lasciato qua e la le

sue tracce, boschi e prati presentanoancora sprazzi di neve che hannofatto da cornice a questa bella gior-nata. Il Comitato organizzatore,come ogni anno, è stato il CircoloArci Caccia di Sansepolcro in colla-borazione con il Circolo di Badia Te-dalda che ha in gestione l’areaaddestramento. Diego, Mariano, An-dreino, Lorenzo, Vittorio, Luca e Li-bero, tutti soci del Circolo insieme alloro Presidente Saverio, non si sonocerto risparmiati accompagnando igiudici e i concorrenti nelle rispet-tive batterie, cercando di fare inmodo che filasse tutto liscio. E cosìè andata, ai buoni terreni è corrispo-sta una bella presenza di beccacce,

più di dieci fra tutte. Quattro di loro, in due batterie di-verse, hanno permesso ad altrettanticani di poter dimostrare la loro dime-stichezza con la regina del bosco. Iquattro cani in questione hanno fatto,come si dice in gergo “il Punto”, fer-mando e successivamente facendoinvolare correttamente le agognateprede. A completare il buon esitodella manifestazione ha contribuitopoi l’operato ineccepibile dei quali-ficatissimi giudici, Rocchi Silvano,Pettorali Fabio, Baldaccini Walter edel sempre più giovane, almeno avederlo nel bosco, Borchi Giam-piero, che era anche il delegato ArciCaccia – CSAA. Difficilissimo è

stato il loro compito poiché, oltre aicani in classifica per avere incontratola beccaccia, si sono trovati di fronteun notevole lotto di cani che hannodimostrato di conoscere bene il sel-vatico e di saperlo cercare nei postigiusti. Nelle due batterie dove non sisono fatti punti, i premi di merito peri cani che hanno dimostrato di cono-scere bene la materia e hanno svoltoin modo migliore il turno sono andatia Jonh, setter inglese di TontiniOmero in una e Duma, setter inglesedi Baronti Franco nell’altra. Mentreper le due batterie dove invece ipunti sono stati fatti, hanno vintoCuci, setter inglese di Del TegliaMarino in una e Dea, Setter inglese

di Morelli Francesco nell’altra. Afine mattinata, meglio dire primo po-meriggio poiché il tutto è finito alle15, tra i vincitori delle due batterie èstato svolto il barrage per decretareil Campione Regionale Toscano ArciCaccia Csaa 2015 su beccacce che èandato alla setter inglese Dea di Mo-relli Francesco. Dopo la premia-zione, vista anche l’ora tarda,giudici, organizzatori e i concorrentirimasti si sono ritrovati tutti a tavolasoddisfatti di aver trascorso una bellagiornata all’aria aperta ed è stato ov-viamente anche il momento di tirarele somme della bella manifestazioneche ha dato veramente tantissimeemozioni a tutti.

Con la Prova Nazionale su beccacce del15 marzo scorso l’ARCI Caccia del-l’Umbria e l’ARCI Caccia di Gubbiohanno consegnato al mondo della Cino-filia una giornata di prestigio difficile dadimenticare: tanta passione, tanta vogliadi caccia, tante emozioni. Una tappa pertutti gli appassionati delle prove sulla“regina del bosco” che alimenta il desi-derio per le prossime prove. Sono questiappuntamenti che fanno sperare in un fu-turo migliore.Il raduno fissato alle ore 6 al bar Moca-iana di Gubbio ha visto arrivare un foltogruppo di giovani, in maggioranza neo-fiti alla loro prima esperienza in unagrande manifestazione.Divisi in due batterie, i concorrentihanno potuto sciogliere i loro ausiliarinel territorio del Parco Demaniale diGubbio. Parco tipico con un paesaggionon di alta montagna ma collinare conboschi bellissimi intramezzati da una mi-riade di ruscelli e da terreni adatti al pa-scolo.La prima batteria ha avuto qualche pos-sibilità minore di incontro: quattro bec-cacce di cui solo due utilizzate daiconcorrenti.La seconda batteria, più vicina al pub-blico, è stata più fortunata. Ben sei lebeccacce incontrate sul suo percorso. Alterzo turno con la setter inglese Alba,vincitrice della batteria, gli spettatori e iconcorrenti in attesa del turno hanno po-tuto assistere alla realizzazione del puntoe di osservare da vicino il volo della bec-

caccia che nella sua tipica traiettoriasembrava volesse salutare tutti augu-rando pieno successo alla prova. Mo-mento veramente molto bello, tanto cheè scattato, improvviso l’applauso pienodi entusiasmo.Alla fine ben tre cani in classifica e unCQN. Quindi due batterie di ottimo suc-cesso. Tutto ciò non è avvenuto per caso:la presenza delle “regine” e gli ottimi ter-reni hanno dato sicurezza all’evento.Merito anche per la tanta competenza ecapacità organizzativa. Il gruppo capita-nato da Roberto Tognoloni è riuscito amettere insieme collaboratori qualificatie di grande competenza. Giampaolo Zan-drini da tutti conosciuto e molto stimatoper le grandi capacità di manager delleprove. Lando Loredoni presidente dellaANLC insieme a Ricci Fiorella, AlessioAllegrucci e Mattia Margutti, tutti grandiappassionati, hanno dato un grande im-pegno organizzativo e di conoscenzanella preparazione e durante la manife-stazione. Onore al merito per le capacitàdegli accompagnatori Walter Alunno,Flavio Costanzi e Luca Maticchi chehanno guidato le batterie in maniera en-comiabile. Bravi i giudici Sergio Bian-coni, Maurizio Barbieri, GianluigiArcangeli, Pietro Giuseppe Pignataroche alle loro tradizionali e indiscussecompetenze hanno dato fondo, in questaparticolare occasione, a tutte le loro ca-pacità, riconosciute con convinti ap-plausi durante le premiazioni.

Giorgio Filippucci

Nella foto. Da sinistra: Sergio Bianconi,Giorgio Filippucci, Giampaolo Zandrini,Fiorella Ricci, Pietro Giuseppe Pigna-taro, Agnese Ragni, Lando Loredoni,Gianluigi Arcangeli, Walter Alunno. Inginocchio: Roberto Tognoloni.LE CLASSIFICHE

1ª Batteria Inglesi Giudici: Gianluigi Arcangeli, Pietro Giu-seppe Pignataro 1° MB Zelinda SI F prop. e conduttoreRodda Marco2° MB Mia SI F prop. e conduttore Pas-seri MicheleRichiamiBurgos SI M prop. e conduttore PiroliMarcoHermes del Sassovivo SI F prop. e con-duttore Allegrucci AlessioAlice degli Uberti SI F prop. e condut-tore Boscolini Diego

2ª Batteria Inglesi Giudici: Maurizio Barbieri, Sergio Bian-coni1° ECC. Alba SI F prop. e conduttoreAlunno Walter2° MB Alpinensis Mercedes SI F prop. econduttore Paparelli David3° MB Orange SI F prop. e conduttorePericolini AndreaRichiamiKos del Frangio SI M prop. e conduttoreAlessandrini LeonardoBea SI F prop. e conduttore Ciucci An-drea

Arci Caccia Umbria e Gubbio. Prove su beccacce

Il migliore è Alba, setteringlese di Walter Alunno

Domenica 24 maggio, nell’ambito della Fiera di primavera l’Arci Cacciae la Federcaccia di Sesto Fiorentino, sotto le bandiera della ConfederazioneCacciatori Toscani, hanno organizzato una bella e partecipata esposizionecanina. Il meteo, capriccioso nei giorni precedenti, ha voluto invece salu-tare questa iniziativa con un po’ di sole ed un clima ideale sia per i con-duttori che per i veri protagonisti.Perfetta l’organizzazione e molto competente il corpo giudicante a corol-lario di una esposizione veramente ben riuscita.Da sottolineare come le due associazioni venatorie di Sesto siano prota-goniste della vita della loro comunità, non solo impegnate nel fornire ser-vizi ai cacciatori ed occuparsi, molto bene, della gestione della fauna sulterritorio ma anche attori principali della vita sociale e delle molteplici ini-ziative organizzate nel comune di Sesto Fiorentino. Il riconoscimento diquesto è dato dalla presenza alle premiazioni dei vincitori dell’esposizionedel Sindaco, Sara Biagiotti, e dell’Assessore all’Ambiente che hanno po-tuto, anch’essi, valutare positivamente l’ottima riuscita dell’esposizione.Il ricavato della manifestazione è stato devoluto al progetto di solidarietàper il Nepal di Base Camp-Solidarity e Associazione Comunale Anziani.

Bella Expo a Sesto Fiorentino.Il ricavato devoluto

ad un progetto di solidarietà

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La notizia della morte di Flavio Gasparini ci è giunta ieri sera, ina-spettata per chi pensa che gli amici e i compagni di una intera vitapossano superare la barriera del tempo che trascorre inesorabil-mente. Così purtroppo non è e in molti luoghi e in molte persone siscava ora nei ricordi per fissare nella memoria gli episodi che hannovisto presente e protagonista l’indimenticabile Flavio. C’è un filorosso che lega i molteplici impegni di Flavio: affermare dovunque idiritti. Due esempi sui tanti. Alla buona politica (lui orgogliosamentedi sinistra) perché fosse in grado di interpretare i bisogni e le aspet-tative della gente a cominciare dagli Ultimi spesso abbandonati aldestino cinico e baro. Alla giusta informazione (lui da sempre gior-nalista de l’Unità) perché fosse in grado di formare coscienza criticain tutti, premessa di qualsiasi libera e motivata scelta. La sua gior-nata era piena e se ti avventuravi nel cuore della notte per prendere,in Via dei Taurini, la prima edizione de l’Unità lo trovavi alla suascrivania spesso “inconsapevole” dell’alba ormai prossima. Eranoi momenti più piacevoli per parlare con Flavio. Le tensioni dellagiornata erano alle spalle e con Flavio si commentava degli aspettipolitici più rilevanti, dei risultati del calcio (lui laziale fino al mi-dollo) od anche dell’altra sua grande passione, la caccia, che avevaereditato dalla sua terra, le marche. E’ stato uno dei fondatori del-l’Arci Caccia e fin dal primo istante portò il suo contributo alla na-scita dell’associazione e al suo radicamento. La sua penna,essenziale ma anche graffiante quando serviva, ha consentito all’ArciCaccia di comunicare meglio i progetti che venivano messi in campo.Ha fatto parte degli organismi dirigenti e di garanzia per più lustrima la sua “creatura” era Politica Venatoria, il periodico dell’Asso-ciazione che ha diretto fino alla fine. Non si firmava ma i lettori at-tenti trovavano nei titoli d’apertura e nei pezzi più importanti la suatraccia. Se poi c’era da dire cose fuori dal coro allora ci pensava“Ubaldo Tirasassi”. La sua caccia era quella popolare e legata alterritorio contro qualsivoglia deriva consumistica e speculativa. Af-frontò con energia e determinazione, con successo, insieme ai suoicompagni le battaglie referendarie prima di giungere ad una legi-slazione avanzata in materia. E’ stato uno dei promotori del primogruppo sport del Pci e ha fatto parte degli organismi dirigenti del-l’Uisp nazionale e dell’Arci di Roma. Nel mondo dell’informazioneè stato a lungo impegnato nel sindacato, nell’Ordine dei giornalisti,nelle Casse e negli Istituti di previdenza. Sempre pronto alla tutela eall’ascolto di qualunque persona che si rivolgesse a Flavio per tro-vare le giuste soluzioni. I giornalisti italiani lo consideravano unpunto di riferimento tanto che a lui delegavano la rappresentanzanei vari organismi. All’Unità metteva in campo professionalità etanto cuore. Scrive Pietro Spataro, vice direttore de l’Unità: “Flavioè stato un pezzo importante della storia e della passione dell’Unità.Uomo apparentemente burbero ma buono, una bella persona che haattraversato le nostre vite sia quando dirigeva le pagine dello sportsia soprattutto quando, per lungo tempo, ha svolto il delicato e com-plicato lavoro di segretario di redazione. In ogni momento di diffi-coltà, anche privata, Flavio c’era sempre e si faceva in quattro peraiutarti. Ha amato il giornale di un amore grande e forse dal gior-nale non ha ricevuto tutto quel che lui ha dato. Quante volte sonoentrato nella sua stanza per un’autorizzazione e quante volte mi sonofermato a parlare con lui di noi, della sinistra, del giornale, di quelche volevamo e forse non abbiamo mai avuto. Lui ti guardava con ilsuo sorriso buono e poi ti diceva: dai, ora al lavoro. Se l’Unità èstato un grande giornale è anche grazie a persone come lui chehanno dedicato il loro tempo e la loro passione a far marciare le cosecome si doveva senza lasciare nulla al caso”.A Flavio noi dell’Arci Caccia diciamo grazie e continueremo a sven-tolare le nostre bandiere per onorare la sua memoria e di tutti quelliche hanno dato prestigio alla storia dell’Arci Caccia. (mc)

Ciao Flavio, indimenticabile compagno

di tante battaglie

Di razza o meticci, piccolissimi oenormi, domestici o vaganti, sono tan-tissimi i cani e i gatti che vivono nel no-stro Paese. Moltissimi in famiglia, tantinelle colonie controllate, decisamentetroppi per strada, nei canili o nei rifugid’emergenza. E se cani e gatti sono lespecie animali più diffuse nelle nostrecase, sono moltissimi anche i coniglinani e i piccoli roditori, pesci, rettili piùo meno innocui, uccelli autoctoni o tro-picali. Le nostre città, inoltre, risultanoessere sempre più popolate da animaliselvatici come il gabbiano reale, storni,cornacchie ma anche volpi e cinghiali,attratti dal cibo disponibile e dalla mi-nore presenza di predatori.Per conoscere la situazione delle politi-che per la gestione e il benessere deglianimali in Italia, Legambiente, per ilquarto anno consecutivo, ha sottopostouno specifico questionario a tutte leAmministrazioni dei comuni capoluogodi provincia e alle Aziende sanitarie lo-cali italiane: dalle risposte ottenute (85Comuni capoluogo di provincia, il 77%del campione e 74 Aziende sanitarie lo-cali, ossia il 50% delle 146 Aziende sa-nitarie del campione contattato), emergeche il 90% dei Comuni capoluoghi cheha risposto al questionario ha dichiaratodi aver attivato l’assessorato e/o l’uffi-cio appositamente dedicato al settore,mentre l’82% delle Aziende sanitarie lo-cali ha dichiarato di avere almeno il ca-nile sanitario e/o l’ufficio di igieneurbana veterinaria (in due casi anchel’ospedale veterinario) appositamentededicati.Nonostante ciò, sono pochissimi gli entiin grado di assicurare servizi di qualitàagli amici a quattro e due zampe e cor-rette informazioni ai cittadini che se neprendono cura: solo il 35% delle cittàdel campione raggiunge un punteggiosufficiente (30 punti su 100), il 3,5 %(Modena, Ferrara e Verona) raggiungeuna performance buona e il 2,5% ot-tiene una performance ottima (Terni ePrato), mentre il restante 59% raccogliepunteggi decisamente insufficienti. Trale Aziende sanitarie (novità di questaedizione), raggiungono una perfor-mance sufficiente 22 aziende su 74, parial 30% del campione, mentre hanno unaperformance buona, ossia almeno 40punti su 100, 13 aziende sanitarie (Asur3 Macerata, Asur 1, Avezzano-Sul-mona-L’Aquila, Firenze, Brescia, Asti,Roma G, Mantova, Milano, Ausl Um-bria 2, Como, Bergamo, Lecco), pari al17,5% del campione. Solo una, Napoli1 Centro, supera i 50 punti su 100 rag-giungendo una performance ottima.“Con il IV rapporto nazionale Animaliin Città – ha dichiarato la direttrice ge-nerale di Legambiente Rossella Muroni-, vorremmo dare un concretissimo con-tributo alla crescita della corretta ge-stione dei milioni di amici a quattrozampe e dell’effettivo rispetto del lorobenessere. Per far ciò, è evidente che lepolitiche del settore in Italia devonosaper passare da una fase pioneristica,dove solo alcune realtà hanno saputocostruire esperienze positive ad una incui tali esperienze diventino patrimoniodiffuso e pratica viva in tutto il Paese”.Dall’analisi dei dati ricevuti, infatti,emergono grandi differenze tra una cittàe l’altra e tra le aziende sanitarie dellediverse regioni: la spesa pubblica di-chiarata dagli 85 Comuni capoluogo peresempio, assomma a 27.083.871,71euro/anno nel 2013, con un costo mediodi 1,74 euro/cittadino e picchi di spesafino a 13,15 euro/cittadino a Matera o a10,3 euro a Terni, opposti ai 10 cente-simi spesi da Padova o ai 17 centesimidi Bolzano.La spesa a carico delle aziende sanitarielocali risulta più difficile da calcolarema verosimilmente stimabile, per il2013, intorno ai 151.956.670,00euro/anno, con un costo medio di 2,5euro/cittadino.La gran parte degli attuali costi è dovutaproprio alla gestione dei cani presso icanili rifugio, strutture indispensabiliper il modello attuale, ma oggettiva-mente fallimentari rispetto ad obiettivicredibili tanto di benessere animale chedi contenimento dei costi a carico dellepubbliche amministrazioni. Nello spe-cifico, i Comuni dichiarano di spendereoltre l’80% del bilancio destinato al set-tore per i canili (circa 85.000.000,00 dieuro per il 2013), gestiti, nel 12% deicasi in proprio, tramite ditte o coopera-tive con appalto pubblico nel 30% dei

casi e tramite associazioni in conven-zione nel rimanente 58% dei casi.Preoccupa il fatto che solo due terzi deiComuni dichiari di sapere quante e qualisiano le strutture autorizzate (77,6%),che risultano così divise: 58 canili sani-tari, 24 gattili sanitari, 87 canili rifugio,6.988 colonie feline, 422 aree urbaneper cani, 45 pensioni per cani, 51 alle-vamenti di cani, 61 campi di educazionee addestramento cani.Più alto, ovviamente, il numero denun-ciato dalle Aziende sanitarie (il 96% co-nosce le strutture), ma non tutteeffettuano i necessari controlli (89%)presso i 181 canili sanitari, 45 gattili sa-nitari, 311 canili rifugio, 17.303 coloniefeline, 581 aree urbane per cani, 365pensioni per cani, 488 allevamenti dicani, 161 campi di educazione e adde-stramento cani e 68 altre tipologie distrutture.Rispetto alle colonie feline diffuse sulterritorio, che variano, a seconda delledue fonti tra 14.659 (aziende) e 17.500(amministrazioni comunali), il 68% deiComuni e il 73% delle aziende dichiaradi effettuare i monitoraggi. Tra le cittàpiù amiche dei gatti troviamo Roma(4.415 colonie e 55.725 gatti), Torino(1.424 colonie e 26.000 gatti), Napoli(1.242 colonie e 12.008 gatti) e Milano(700 colonie e 7.000 gatti).Altro tema scottante e sul quale è ur-gente intervenire con controlli e san-zioni è quello dell’anagrafe canina,unica anagrafe animale ad oggi obbliga-toria per gli animali in città, di compe-tenza delle Aziende sanitarie locali,eccezion fatta per le regioni Emilia Ro-magna e Friuli Venezia Giulia: dall’in-dagine è emerso che il 68,2% deiComuni dichiara di conoscere il numerocomplessivo dei cani iscritti nella ana-grafe del proprio territorio, ed il 70% diconoscere il numero delle nuove iscri-zioni avvenute nell’anno 2013. Tra leAziende sanitarie locali, l’82% dichiaradi conoscere il numero complessivo deicani iscritti nel proprio territorio el’81% di conoscere il numero dellenuove iscrizioni.I cani vaganti, siano essi padronali orandagi, coincidono con il principaleelemento di conflittualità e sofferenzanell’ambito degli animali d’affezione edil più significativo costo economico acarico della collettività: in media, neiComuni capoluogo nel 2013, ogni 4cani catturati 3 hanno trovato felice so-luzione tra restituiti ai proprietari, datiin adozione e/o reimmessi come cani li-beri controllati, ma anche in questo casoi dati di dettaglio mostrano situazionimolto differenti che spaziano tra il casopeggiori registrati a Catanzaro, dovetrova una soluzione positiva meno di uncane ogni 11 catturati in libertà o adAvellino (un cane adottato o riconse-gnato ogni 8 catturati) e l’eccellenza diVerbania dove per 1 cane catturato tro-vano soluzione 10 cani (seguita daUdine e poi da Pistoia).

Nel caso delle Aziende sanitarie locali,in media nel 2013, ogni 3 cani catturati2 hanno trovato felice soluzione traesemplari restituiti ai proprietari, dati inadozione e/o reimmessi come cani libericontrollati, anche qui con situazionimolto differenti, che vanno dal casodella ASL di Cremona dove ogni 10cani catturati meno di 2 trova positivasoluzione, alla ASUR 2 di Ancona doveper 1 cane catturato trovano soluzioneper 5 cani.Per la gestione dei cosiddetti cani diquartiere o liberi controllati è indispen-sabile una costruttiva condivisione diresponsabilità e oneri tra Comune, ASLe cittadini incaricati al fine di una pienae positiva accettazione sociale, mentrescarsissime sono le possibilità di suc-cesso in assenza di equilibrio tra il nu-mero dei cani, il numero dei cittadinispecificamente incaricati e la distribu-zione della presenza in aree idonee. Taliesperienze sono presenti in meno di 1Comune su 5. In generale i Comuni chehanno dichiarato di avere cani libericontrollati sono nell’87,5% dei casi alsud, nel 12,5% al centro e in zero casial nord Italia. Sono stati dichiarati com-plessivamente 7.118 cani liberi control-lati dai Comuni capoluogo con 954cittadini specificamente impegnati, madi questi ben 5.907 sono in città capo-luogo siciliane (83% del totale). Ma sei dati generali risultano sostanzialmenteconfermati dalle aziende sanitarie locali,

stupisce che i numeri per i medesimiterritori non coincidano: ad esempio,Napoli non segnala alcun cane liberocontrollato mentre l’ASL Napoli 1 Cen-tro indica la presenza di 566 cani e 32cittadini specificamente incaricati, alcontrario il comune di Roma segnala400 cani e 300 cittadini incaricati men-tre le ASL Roma A e Roma E dichiaranocomplessivamente solo 32 cani e 5 cit-tadini incaricati.Ma chi tutela gli animali e interviene incaso di necessità? Il 74% dei Comunidichiara di avere un nucleo di Poliziamunicipale destinato ad effettuare spe-cifici controlli e ben il 60% dichiara diaver dotato il proprio personale di let-tore microchip necessario per leggere la“targa” del cane, mentre andando a cal-colare quanti lettori di microchip sonostati effettivamente distribuiti dai Co-muni questi risultano essere solo 135 intutta Italia, ossia in media 1,2 per Co-mune capoluogo, coerentemente col nu-mero dei controlli effettuati: 2.967 intotale, ossia un controllo in un anno ad1 cittadino ogni 5.255 residenti. Di paripasso, l’importo delle somme recupe-rate attraverso le specifiche sanzioniamministrative che ammontano in tuttaItalia, nel 2013, a 103.278,78 euro, dicui ben il 60,3%, ossia 62.303,4 euro,frutto di sanzioni elevate in sole trecittà: Prato, Perugia e Pistoia.Quasi tutte le Aziende sanitarie localidichiarano di intervenire per il rispettodelle regole e il contrasto del maltratta-mento degli animali (89%) e pratica-mente tutte dichiarano di aver fornito dilettori microchip il proprio personale(97,2%) per un numero complessivo di899 lettori in tutta Italia, ma i numeri re-lativi alle sanzioni dicono altro: in totale4.462 controlli effettuati, ossia un con-trollo in un anno ad 1 cittadino ogni6.796 residenti.Chi chiama il Comune o la Asl per avereinformazioni o aiuto in caso di animaliselvatici in difficoltà, feriti o debilitati oabbandonati (dal rondone caduto dalnido alla testuggine o all’iguana abban-donata), avrà un’indicazione utile dal57,5% dei Comuni e nello specifico, lerisposte rinvieranno nel 29,4% dei casialle ASL, nel 28,2% alla Polizia Provin-ciale e nel 23,5% dei casi a Corpo Fo-restale e Associazioni di protezionedegli animali. Nel caso delle Aziendesanitarie locali, 2 su 3 danno risposta (il66,2% dei casi), anche se soltanto 1 su5 dichiara di intervenire con propriopersonale (nel 19% dei casi).Ancora inferiore risulta il livello di co-noscenza della biodiversità animale cheabita sempre più spesso i territori urba-nizzati, nonostante questa conoscenzasia la necessaria premessa per le piùidonee azioni di prevenzione al fine diridurre conflitti e danni, anche in ter-mini di zoonosi. Solo il 18,8% dei Co-muni capoluogo, meno di 1 su 5, ha unamappatura delle specie animali presentie meno di 1 Comune su 3 mette in attoazioni di prevenzione (il 28,2% deicasi).Tra le Aziende sanitarie, 2 su 3 non mo-nitorano le specie sinantrope (il 62,1%dei casi), e quando ciò avviene riguardanel 29,7% dei casi l’avifauna.Una buona qualità della vita degli amicianimali non può prescindere dalla pre-senza di spazi dedicati. Il 50,5% dei Co-muni ha dichiarato di avere spazi apertidedicati agli animali d’affezione: 422aree dedicate ai cani che corrispondono,in media, ad uno spazio dedicato ogni15.413 cittadini residenti e una distribu-zione spaziale di un’area ogni 16,88kmq. Anche in questo caso i dati di det-taglio mostrano una realtà assai diffe-renziata tra i due estremi rappresentatida Napoli, dove risulta un’area dedicataogni 191.914 cittadini e una distribu-zione spaziale ogni 23,4 kmq, e Sienadove risulta un’area dedicata ogni 3.636cittadini e una distribuzione spazialeogni 7,9 kmq.Per una civile convivenza, molto impor-tante è il rispetto e l’adozione di regolemirate: il 90% dei Comuni capoluogodichiara di avere un regolamento per lacorretta detenzione degli animali incittà; l’accesso ai locali pubblici e negliuffici è regolamentato in 2 Comuni su 3(nel 62,3% dei casi). Per la fruizionedelle coste, tra i 35 Comuni capoluogocostieri che hanno risposto al questiona-rio solo il 28,5% ha adottato un regola-mento per l’accesso degli animali. Pochianche i Comuni capoluogo che hanno

adottato un regolamento per facilitareinumazione, cremazione e tumulazioneossia il dopo fine vita dei milioni di no-stri amici a quattro zampe (solo il29,4%).Davvero pochi sono finora i Comuniche hanno approvato regolamenti e age-volazioni fiscali per facilitare le ado-zioni dai canili (solo il 9,4%); ancormeno quelli che hanno adottato un re-golamento (4,7%) per facilitare, conagevolazioni fiscali o sostegni econo-mici la sterilizzazione di cani e gatti, ocontrastare, con oneri fiscali, l’attualeincontrollata popolazione riproduttivacanina e felina.Tra le aziende sanitarie, ben il 75,67%del campione, dichiara di effettuare

azioni di prevenzione del randagismocanino tramite sterilizzazione delle po-polazioni di cani e gatti.“Sebbene la sensibilità sia aumentatanegli ultimi anni, c’è ancora moltissimoda fare – ha dichiarato Antonino Mora-bito, responsabile nazionale Fauna e Be-nessere animale di Legambiente -. LeIstituzioni potrebbero fare molto per inostri amici a quattro zampe anchespendendo cifre contenute. In diversecittà e Aziende sanitarie questo già av-viene grazie a regole chiare e incenti-vanti unite a controlli efficaci efrequenti. La sinergia tra le diverse Isti-tuzioni e tra esse e i privati, inoltre, ri-sulta palesemente la condicio sine quanon per la miglior riuscita”.

Rapporto Legambiente su gestione e benessere animale

Pochi controlli e scarsa informa-zione: le politiche e i servizi per gli animali ancora troppo

disomogenee o addirittura ignorate

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Cinofilia e Tiro al piattello sugli scudi a Padragone Caivano

Carandente, Costanzo e Castiello vincono con merito

Grande festa della cinofilia in con-trada Padragone Caivano (Na), do-menica 24 maggio, per ilventicinquesimo campionato regio-nale dell’Arci Caccia, gara di cac-cia su quaglie con abbattimento peri cani delle razze da ferma. I con-correnti con la loro presenza, laloro sportività e, naturalmente, laloro bravura hanno onorato il“quarto di secolo” di una manife-stazione che ha sempre riscosso leattenzioni dei cacciatori e dei cino-fili. In contemporanea si è anchesvolta una gara di percorso di cac-cia in pedana sulla distanza dei 25piattelli con una partecipazione si-gnificativa. Vediamo la cronaca deidue eventi.Di prima mattina sul campo adde-stramento cani Arci Caccia“Campo Castiello” si concentranole attenzioni dei cinofili. Due lebatterie, una per le razze inglesi eduna per le razze continentali. In unagiostra di lacet e rientri nel vento sisusseguono le ferme e i taccuini deigiudici si riempiono di dati e sen-sazioni. Non è mai facile stilare unaclassifica e il più delle volte sono idettagli che fanno la differenza: lacerca ordinata, il galoppo in tipo,l’ampiezza degli affondi a destra ea sinistra, la presa di punto,l’espressività, la guidata e la con-clusione con l’immobilità al frullo.I vincitori delle due batterie, infine,hanno dovuto effettuare il barrageper il primo posto assoluto. Al ter-mine della gara al momento clouarrivano Mattia Carandente con ilsetter inglese Rocky e Nicola Co-stanzo con il kurzhaar Alba. Hannoavuto ragione di un lotto di cani econduttori di assoluto prestigio. Lavittoria finale va a Carandente conRocky.Da segnalare inoltre che nelle duespecialità si sono piazzati sul podiodegli “inglesi” (al secondo e terzoposto rispettivamente) Saverio Ca-randente con il setter inglese Vick

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Ceprano. Una gran bella festanel segno della sportività e della “pecora al sugo”

A Ceprano, il 6 e 7 giugno, prima an-cora che una manifestazione spor-tiva, è stata una gran bella festa dellacaccia e dei tiratori con i loro amicie le loro famiglie. In realtà cosìl’avevano pensata i dirigenti del cir-colo Arci Caccia di Ceprano, a co-minciare dal presidente Franco DiDomenico, insieme a quello provin-ciale Giuseppe Gesuale. E che siastata una festa lo si è vissuto concre-tamente con una cena superfanta-stica, ospite d’onore la “Pecora al

Sugo”. Una cena che ha fatto dimen-ticare di inviare alla nostra redazionele classifiche della gara. Ha forse importanza? “Vincitori eVinti”, tutti insieme in allegria perdimenticare qualche “zero” di tropposui piattelli e per rilanciare la sfidaalla prossima occasione. Bravi, ècosì che si vive in serenità il gestosportivo ed è così che avvertiamol’appartenenza alla grande famigliadell’Arci Caccia

e Donato Blasi con il setter ingleseRuben. A seguire ancora tre setter in-glesi. Giovanni Baiano con Dark,Giuseppe Casoria con Diana e Pa-squale Falco con Diana. Di contronei continentali al secondo posto sipiazza Macchia, epagneul breton,condotto da Antonio Romano e alterzo posto il Kurzhaar Ala di LuigiTurboli. Sui piattelli d’argilla invece

lotta all’ultimo colpo per Marco Ca-stiello e Michele Picardi con il primoche prevale per il “miglior zero”avendo chiuso entrambi con 24/25.Al terzo posto si è classificato Gene-roso Pignatelli (23/25). Seguono nell’ordine Salvatore Rea,Luigi Settembre, Crescenzo Casa-buro, Pasquale Ferraro, Pasquale Na-poli.

Il grande appuntamento cinofilo difine agosto, organizzato ogni annodall’Arci Caccia Toscana, conosciutoa tutti come “Master della cinofilia”,quest’anno si rinnova e si amplia.

Cambia anche nome: “Effluvi, lagrande cinofilia in terra di Toscana”nome che vuole evocare non solo leemanazioni della selvaggina che en-tusiasmano ed appassionano i cani edi loro conduttori, ma anche le fra-granze che si propagano nell’aria To-scana, territorio famoso per labellezza, l’arte, la natura, il buon vi-vere ed anche, cosa che ci riguarda da

vicino, la corretta ed attenta gestionedella fauna selvatica.“Effluvi” diviene quindi contenitore diuna sei giorni di grande cinofilia (coni tradizionali Master a fare da puntocentrale) tra le Province di Siena, Pisae Livorno dal 27 agosto al 1° settem-bre, accompagnata da convegni, pre-miazioni, approfondimenti tra esperticinofili, il tutto negli ambienti naturaliche tutto il mondo ci invidia. Una ma-nifestazione che lancia anche unosguardo oltre al circuito della cinofiliae si lega ad altre iniziative di primo li-vello come la Fiera della Zootecnia diBibbona (LI).

Prove di caccia e speciali per cani da ferma e da cerca a Pisa, Siena e Livorno dal 27 agosto all’1 settembre

Effluvi, la grande cinofiliain Terra di Toscana

Un appuntamento, riconosciuto dal-l’ENCI, organizzato dall’Arci Cac-cia Toscana in collaborazione con iGruppi cinofili delle province inte-ressate e varie Società specialisti-che, che vedrà impegnati decine divolontari dell’Associazione nell’or-ganizzazione dell’evento ed interes-sate le migliori Zone diRipopolamento e Cattura del terri-torio, altro fiore all’occhiello dellaToscana.Sul sito dell’Arci Caccia Toscana edell’Arci caccia nazionale è possi-bile scaricare il programma com-pleto dell’evento

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Catanzaro, circolo Arci Caccia Capizzaglie. Gara amatoriale attitudinale su quaglie

Rembo ed Ufo mettono d’accordo tutti. Sono primi L’epagneul breton Rembo del signorRizzo, nella categoria continentali, eil setter inglese Ufo del signor Saf-fiotti, nella categoria inglesi, hannovinto la terza gara amatoriale attitu-dinale su quaglie organizzata dome-nica 10 maggio dal circolo ArciCaccia Capizzaglie, in provincia diCatanzaro.All’appuntamento, di prima mattina,in località Valle Monaci di LameziaTerme, si sono presentanti una cin-quantina di concorrenti che congrande spirito sportivo ma anche conuna sana rivalità agonistica si sonocimentati nella prova cinofila giudi-cati dal signor Spoleti. Ne è scaturitauna gran bella giornata, ben organiz-zata dal presidente del circolo An-gelo Torcasio e dai suoicollaboratori.Alle spalle di rempo si sono piazzatinell’ordine Alba, kurzhaar del signorCristiano e Italo, bracco italiano delsignor Ferraiolo. Tutti setter inglesi,di contro, si sono piazzati alle spalledi Ufo: nell’ordine, Nerone del si-gnor Critelli e Morgana del signorCitrato. Previste anche alcune clas-sifiche speciali. Il cane più “ele-gante” è risultato essere Nik, pointerdel signor Panzarella. Tra i giovaniha vinto Molinaro con il bracco ita-liano Italo mentre tra le lady la si-gnora Greco con il setter ingleseSelly.

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Antonio Romano con l’epagneulbreton Diana è il campione regionaledell’Arci Caccia della Campanianella specialità “caccia pratica sustarne liberate”. La manifestazione,alla sedicesima edizione, si è svoltadomenica 7 giugno nel campo adde-stramento cani dell’Arci caccia“Contrada Padragone” di Caivano inprovincia di Napoli. Il vincitore haavuto ragione di un lotto di cani dav-vero importante. Alle spalle del cam-pione regionale, sui gradini più bassidel podio, si sono piazzati nell’or-dine Mattia Carandente con il setter

inglese Alex e Luigi Turboli con ilkurzhaar Ala.La classifica finale vede inoltre alquarto posto sempre Antonio Ro-mano con l’epagneul breton Nero, alquinto posto Domenico Maisto conl’epagneul breton Laky e al sestoposto Salvatore Petrone con il setteringlese Zidane.La grande sportività dimostrata incampo si è poi tradotta negli applausiper tutti durante la premiazione allaquale ha partecipato Sergio Sorren-tino, presidente regionale e vice pre-sidente nazionale dell’Arci Caccia

Arci Caccia Campania. Campionato dicaccia pratica su starne liberate

Adriano Romano e il breton Diana

sbaragliano il campo

Ci sono anche Luciano Giovannetti e Andrea Benellitra “Le 100 Leggende dello Sport Italiano”. A deciderel’inserimento dei due tiratori nell’elenco dei più grandiatleti del passato è stata la Commissione atleti delCONI, che ha valutato i loro curricula sportivi decre-tandone ufficialmente la definitiva consacrazione allafama. Giovannetti, pistoiese classe 1945, si diplomòCampione Olimpico nei Giochi di Mosca 1980 e LosAngeles 1984, mentre Benelli, fiorentino classe 1960,salì sul podio olimpico per mettersi al collo la meda-glia di bronzo nei Giochi di Atlanta 1996 e quellad’oro in quella di Atene 2004. “Con questo riconosci-

mento il mondo dello Sport ha voluto rendere il giustoomaggio alla vostra straordinaria carriera di atleti e dipersone”. Con queste parole il Presidente del ConiGiovanni Malagò ha comunicato la notizia ai due ti-ratori. L’elenco delle 100 Leggende dello Sport Ita-liano verrà incrementato anno dopo anno sulla base diprecisi criteri che non consentono comunque l’inseri-mento ad atleti ancora in attività. Il prossimo atto uf-ficiale sarà la creazione di una “walk of fame” lungoil viale delle Olimpiadi del Foro Italico a Roma, in cuiognuno dei 100 miti dello sport verrà ricordato conuna icona a lui dedicata.

Luciano Giovannettie Andrea Benellitra le leggende

dello sport italiano

Gino Bartali, il grande campione diciclismo, e’ stato dichiarato ‘Giustotra le nazioni’ da Yad Vashem, il sa-crario della Memoria di Gerusa-lemme. Bartali è stato riconosciutoper il suo impegno come corriere deipartigiani durante l’occupazione te-desca: il ciclista nascondeva i docu-menti falsi per gli ebrei nella cannae nel sellino della sua bicicletta.Yad Vashem spiega che Bartali, ”uncattolico devoto, nel corso dell’occu-pazione tedesca in Italia ha fattoparte di una rete di salvataggio i cuileader sono stati il rabbino di FirenzeNathan Cassuto e l’Arcivescovodella citta’ cardinale Elia AngeloDalla Costa”. ”Questa rete ebraico-cristiana, messain piedi a seguito dell’occupazionetedesca e all’avvio della deporta-zione degli ebrei, ha salvato – prose-gue Yad Vashem – centinaia di ebreilocali ed ebrei rifugiati dai territori

prima sotto controllo italiano, prin-cipalmente in Francia e Yugoslavia”.Gino Bartali “non è stato solo ungrande campione”, ma anche unuomo semplice che ha “fatto cosestraordinarie” spiega il presidente diYad Vashem Avner Shalev, il Sacra-rio della Memoria di Gerusalemme.“La sua attività durante la guerra afavore degli ebrei – ha aggiunto – sistaglia in contrasto netto con la vastamaggioranza degli altri. Il suo retag-gio continuerà a vivere come esem-pio per la gente di ogni luogo”.

Da oggi, dunque, ricorderemo “Gi-nettaccio” non solo per le grandi im-prese sportive che ha condiviso inquel periodo con il suo amico rivale,il campionissimo, Fausto Coppi maanche per il coraggio e l’opera meri-toria che lo ha visto protagonista du-rante la guerra di liberazione. A noi piace ricordarlo anche per lasua grande passione per la caccia chenei momenti di libertà e nel dopoguerra spesso divideva con FaustoCoppi come ci raccontano le crona-che e le foto dell’epoca.

Gino Bartali, Giusto tra le NazioniRiconosciuto

il suo impegnocome corriere

dei partigiani durante l’occupazione tedesca

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Rilanciare la cultura venatoria come risorsa utile alla società

La Caccia è impegno e passione

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Un ulteriore passo avanti verso l’unità organica delmondo venatorio toscano: è questo il significato dellaCard Sostenitore della Confederazione cacciatori To-scani, la nuova iniziativa che invita tutti a contribuireconvintamente al processo unitario avviato con la costi-tuzione della CCT e offre esclusivi vantaggi aggiuntiviai cacciatori che vi aderiranno. La card, proposta in unaelegante veste grafica che riprende i colori ed il marchiodella Confederazione, racconta sin dal frontespiziol’obiettivo centrale di questa fase: “Uniti per la casa co-mune dei cacciatori” è lo slogan che viene articolato poiattraverso brevi stralci allo statuto. La card sostenitore,in distribuzione a tutti gli iscritti delle associazioni ade-renti alla CCT e a chiunque ritenga importante rafforzareil percorso unitario del mondo venatorio, verrà conse-gnata previo un contributo volontario, simbolico e facol-tativo, da tutte le strutture territoriali che curano iltesseramento.“Con questa iniziativa – ha commentato il gruppo diri-gente della CCT – vogliamo dare forma alla grande ri-chiesta di unità che sale dal territorio e alla grande spintaalla coesione che la Confederazione, in questo anno emezzo di attività, ha saputo seminare nella base dei cac-ciatori”. La tessera sostenitore rappresenta un importantepassaggio che consente adesso di aderire direttamentealla Confederazione dei cacciatori Toscani e al suo pro-getto, in questa fase intermedia in cui permane il tesse-ramento alle Associazioni storiche (che garantiscono lenecessarie coperture assicurative). “Farlo significa dareforza all’unità – spiega il segretario della CCT, MarcoRomagnoli – rilanciare la cultura venatoria come risorsautile alla società e restituire ai cacciatori l’orgoglio del-l’appartenenza, perché, come diciamo con i manifesti af-fissi in questi giorni sui muri di tutte le città toscane, lacaccia è impegno e passione”.

In scadenza i 60 giorni per la rispo-sta della Commissione Europea alladiffida presentata dalla Confedera-zione Cacciatori Toscani. “Se laCommissione non adegua i KeyConcepts per l’Italia su beccaccia,tordo e cesena ai tempi degli altriPaesi dell’Europa Mediterranea laConfederazione procederà con tuttele azioni legali necessarie.”La Confederazione dei CacciatoriToscani (Federcaccia, Arcicaccia,Anuu) ha inviato alla CommissioneEuropea, a fine maggio scorso, unadiffida affinché la Commissionestessa provveda “entro e non oltre 60giorni dalla data di ricevimento dellapresente, all’aggiornamento dei KeyConcepts relativi all’Italia ed allaconseguente modifica dell’indica-zione della data di inizio della migra-zione prenuziale delle speciebeccaccia, tordo bottaccio e cesenaindividuando tale inizio nella se-conda decade del mese di febbraiotenendo conto degli studi scientifici”documentati nella diffida medesima.Le Associazioni della Confedera-zione avvertono che “una volta de-corso inutilmente il suddetto terminedi 60 giorni senza che la Commis-sione Europea abbia provveduto aldoveroso ed indefettibile aggiorna-mento dei Key Concepts italiani neitermini sopra indicati, le scriventiAssociazioni venatorie si riservanoogni ulteriore iniziativa, a tuteladelle proprie posizioni, anche aisensi dell’art. 265 T.F.U.E.” (azionelegale per carenza di intervento daparte delle Istituzioni competenti ecorrelate denunce dei responsabili).L’esposto conclude denunciando, invia subordinata qualora la Commis-sione Europea non accogliesse la ri-chiesta, “la violazione dell’art. 7,paragrafo 4, Direttiva 2009/147/CEda parte della Francia e della Spagnaove la caccia alle specie beccaccia,tordo e cesena è consentita fino al 20febbraio posto che non sussiste alcundato scientificamente idoneo ad in-trodurre alcuna plausibile e motivatadifferenziazione nell’unitario arealedi diffusione e svernamento costi-tuito dall’omogeneo sistema geogra-fico mediterraneo”.L’iniziativa verso la Commissione(analoga diffida è stata presentatadalle consorelle Associazioni vena-torie della Liguria) si è resa indi-spensabile e non rinviabile dopo cheil Governo italiano, lo scorso gen-naio, assunse il provvedimento dichiusura anticipata della caccia allespecie beccaccia, tordo e cesena inmolte regioni, fra le quali la Toscana,spacciando una semplice richiesta diinformazioni da parte dell’Europa(questo è il procedimento Eupilot)per avvio di una procedura di infra-zione nei confronti del nostro Paese:

un atto immotivato ed incongruo, sulquale dovrà pronunciarsi il TAR delLazio a seguito dei ricorsi delle As-sociazioni e delle Regioni ma che eranecessario contestare nei suoi stessipresupposti, vale a dire nei docu-menti europei (Key Concepts) che nerappresentano secondo il Governoitaliano la base presunta.La questione, fuori da tecnicismi, èin realtà molto semplice: o i KeyConcepts sono sbagliati per l’Italiastabilendo l’inizio della migrazioneprenuziale a metà gennaio, o sonosbagliati per Francia e Spagna, da cuile stesse popolazioni di migratori ini-ziano il volo di ritorno ai luoghi dinidificazione quasi a fine febbraio.Lo stesso ufficio legislativo del Mi-nistero dell’Ambiente, peraltro,scrive di “incongruenze difficili daspiegare fra Paesi confinanti” ma no-nostante questa constatazione il Go-verno italiano addirittura imponedate di chiusura della caccia antici-pate rispetto alle disposizioni dellaLegge, la 157/92, che fissa i terminial 31 di gennaio.I cacciatori vogliono certezze e, so-prattutto, vogliono che le regolesiano rispettate e siano uguali pertutti. In Italia ed in Europa.Non si tratta di rivendicare l’amplia-mento dei tempi di caccia rispetto aquelli della 157, ma di affermareprincipi elementari di giustizia e cor-rettezza, a fronte di un Paese, il no-stro purtroppo, i cui Governi, non daora, sembrano piegare ad inconfes-sabili pulsioni anticaccia persino idati della ricerca scientifica, che puretestimoniano in maniera incontrover-tibile come la migrazione, in Italia,segua le medesime cadenze dellealtre nazioni del Mediterraneo: Sar-degna e Corsica del resto (ma purel’Isola d’Elba o la Maremma e tuttala Toscana) costituiscono scientifica-mente, come è ricordato nella dif-fida, “un unico e indifferenziatoareale denominato Massiccio Sardo-Corso”.Da queste considerazioni la deci-sione della Confederazione dei Cac-ciatori Toscani di presentare ladiffida alla Commissione e, in man-canza di risposte positive, adire tuttele altre vie necessarie: l’obbiettivo ècostringere l’Europa ad aggiornare iKey Concepts traducendo nella re-

altà anche per l’Italia le affermazionifinora astratte in ordine alle politichetransnazionali sulle quali dovrebbebasarsi la gestione della migratoria,che come è scritto nella direttiva è“problema ambientale tipicamentetransnazionale”.L’auspicio è che la CommissioneEuropea si dimostri meno sorda e piùattenta e coerente di quanto fino adoggi si sono dimostrati il Governo edil Parlamento Italiani, che affermanonei documenti dei Ministeri l’esi-stenza di “incongruenze difficili daspiegare” ma poi non adottano al-cuna iniziativa per risolvere i pro-blemi, lasciando che i Key Conceptsper l’Italia restino vincolati a dati(forniti da Ispra per lo Stato Italiano,del resto) evidentemente incompletie carenti o del tutto sbagliati edagendo, al contrario, addirittura uti-lizzando il potere sostitutivo controquelle Regioni e quei Calendari ve-natori che, oltre a rispettare la legge,una ricchissima messe di dati scien-tificamente dimostrati l’hanno pro-dotta e documentata.Sosteniamo da sempre che le sceltedi gestione della fauna debbano es-sere assunte , prima di tutto , sullabase di scienza e conoscenza.I cacciatori non hanno timore dei ri-sultati della ricerca scientifica, chenon sono patrimonio esclusivo di al-cuno e non possono essere piegati alservizio di questa o quella compo-nente sociale.Speriamo, nonostante le non pocheesperienze negative passate, chequesto nostro approccio sia condi-viso in primo luogo dal mondo am-bientalista, col quale vogliamocontinuare ed estendere la ricerca diconfronto e collaborazione, con ilsolo discrimine, a valere per tutti,che non vi sia pretesa di supremaziaetica e culturale né di possesso esclu-sivo della verità.Siamo convinti che la chiara risolu-zione delle questioni che formanooggetto e contenuto della diffida allaCommissione Europea contribuirà,sgombrando il campo da equivoci edinadeguatezze, a positivi passi avantianche in questa direzione.

Confederazione Cacciatori To-scani (Federcaccia – Arcicaccia –ANUU)

CCT pronta all’azione legale se la Commis-sione Europea non adeguerà i Key Concepts

su beccaccia, tordo bottaccio e cesena

Una giornata storica per Castelfiorentino e per il mondo venatoriotoscano; nella piazza centrale del paese è stata inaugurata la sedeunitaria della CCT. Con una decisione generosa e lungimirante, i di-rigenti locali di Arci Caccia e Federcaccia hanno aperto la prima sedeunitaria della CCT compiendo, nei fatti, un salto di qualità cheesprime visivamente l’intenzione di giungere al più presto a quel-l’unità vera, e non generica, richiesta a gran voce dai cacciatori.Le due Associazioni, con l’apporto decisivo dell’ANUU Migratori-sti, da sempre protagoniste indiscusse del mondo venatorio di Ca-stelfiorentino, hanno deciso di rendere ufficiale il processo unitarioin corso per dare seguito alla positiva collaborazione che, da sempre,caratterizza l’attività locale tra le due organizzazioni; con il progettounitario, nato a livello regionale, che offre respiro e prospettiva al-l’unità del mondo venatorio, ci è sembrato naturale – hanno affer-mato i presidenti locali di Arcicaccia e Federcaccia – compiere ilpasso definitivo verso la vera unita’.In un clima di festa e di generale soddisfazione, la giornata è stataimpreziosita da un abbondante rinfresco a salutare nella convivialità.Una giornata che rimarrà nella mente di tutti i cacciatori intervenuti.All’iniziativa hanno preso parte, a sottolineare l’importanza del-l’evento, il Presidente Regionale dell’Arci Caccia, Fabio Lupi e ilSegretario di Federcaccia Toscana, Paolo Cerdini .Molto apprezzata e significativa la presenza dell’AmministrazioneComunale. Prossimo appuntamento un’assemblea generale dei cac-ciatori in prossimità dell’apertura della caccia.

Giornata storica per ilmondo venatorio toscano

Le associazioni venatorie della regione Emilia Romagna, Federazione Ita-liana della Caccia, Arci Caccia, Enalcaccia, Ente Produttori Selvaggina edANUU, dando seguito ad accordi intervenuti fra i loro rispettivi vertici na-zionali e concretizzando la ferma volontà dei loro associati, hanno costituitola “Federazione Regionale Associazioni Venatorie Riconosciute”.Non si può non apprezzare, nel momento in cui il Paese vive molteplici di-visioni sociali, il fatto che importanti corpi intermedi come le AssociazioniVenatorie, sostanzialmente tutte quelle riconosciute dalla legge 157/92, ab-biano scelto di creare un’unica Federazione dove insieme lavorare e che lerappresenti unitariamente, portando la voce di ben 40.000 cittadini della no-stra regione.Sarà così possibile essere unico interlocutore delle Istituzioni ecomunque unico interlocutore per tutti gli organismi ed altre associazioniche a vario titolo svolgono un ruolo nell’ambito della gestione ambientale efaunistica del territorio regionale. Acclarato come i cacciatori del XXI secoloabbiano e svolgano un’importante ruolo nella società che corrisponde, nonalla sola pratica di una grande passione, ma in molteplici azioni di volonta-riato svolte attraverso il ruolo primario degli ambiti territoriali di caccia e inimportanti attività per gli enti territoriali preposti, la nuova Federazione sicandida a svolgere una funzione centrale nella gestione del territorio, per latutela dell’ambiente, della fauna e della flora, ovvero per il mantenimentodella biodiversità come patrimonio di tutti i cittadini. Con la convinzioneche, con la forza di volontà che contraddistingue i nostri associati e conl’esperienza maturata in decenni di gestione, sarà possibile raggiungeregrandi obiettivi, confidiamo a che i nostri interlocutori, in primo luogo leIstituzioni, vogliano cogliere questa nostra disponibilità a lavorare insiemeper migliorare l’ambiente in cui viviamo e le modalità di esercizio dell’atti-vità venatoria.La Federazione è già stata presentata alla Regione, nella persona dell’As-sessore Simona Caselli, che ne ha apprezzato la costituzione sia in conside-razione degli impegni che la Federazione ha manifestato di voler assumere,sia per il fatto di poter contare ed interagire con un unico soggetto in rappre-sentanza di numerosi cittadini.

Emilia Romagna. Nasce laFederazione delle Associa-

zioni Venatorie Riconosciute

Progettotempod'arcicaccia2015:tempod'arcicaccia2014luglioagosto 12/08/2015 15:46 Pagina 9

Con la sentenza n.05595 del 14 novembre 2014 ilConsiglio di Stato ha di fatto riconfermato, secondoun consolidato orientamento giurisprudenziale delConsiglio di Stato stesso, il potere discrezionale chedeve essere riconosciuto all’amministrazione di nonautorizzare l’uso delle armi a soggetti ritenuti capacidi abusarne. Per il Consiglio di Stato trattasi “di unpotere connotato da elevata discrezionalità, in consi-derazione delle finalità per cui il potere è attribuito,ovverosia la tutela dell’ordine pubblico, non solo incaso di accertata lesione, ma anche in caso di pericolodi lesione”. Per il Consiglio di Stato tale potere ri-mane immutato anche di fronte alla “formale estin-zione del reato” (era il caso in questione sollevato dalricorrente) poiché per il Consiglio di Stato “a riabili-tazione e l’estinzione del reato non sono decisive aifini della positiva valutazione del diniego di rilasciodella licenza o del relativo rinnovo, giacché l’autoritàamministrativa può comunque valorizzare nella lorooggettività i fatti-reato concretamente avvenuti perdesumerne la pericolosità o, comunque, la non com-pleta affidabilità di colui che li ha commessi”. Il Con-siglio di Stato sottolinea che “a norma degli art. 39 e43 r.d. n. 773 del 1931, infatti, le licenze di portod’armi possono essere legittimamente negate allepersone ritenute capaci di abusarne, e la valutazionedi un tale tipo di capacità non sconta, necessaria-mente, l’esistenza di precedenti penali in capo al ri-

Il Consiglio di Stato confermail potere discrezionale che deve essere

riconosciuto all’Amministrazione nell’autorizzare il rilascio porto d’armi

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chiedente (ed in tal senso l’intervenuta riabilitazioneottenuta dal ricorrente non comporta l’obbligo di rila-sciare l’autorizzazione, ma elimina solamente la con-dizione ostativa determinata dalla condanna), benpotendo basarsi su un giudizio probabilistico dedottoda circostanze di fatto, fermo restando che il sindacatosull’opportunità di concedere o meno la licenza si ar-resta, per il giudice, al limite della ragionevolezza (v.su tali principi, per tutte, Cons. St., Sez. VI, 18 novem-bre 2010, n. 8102; Cons. St., Sez. III, 6 settembre2012, n. 4731; Cons. St., Sez. III, 1 agosto 2014, n.4121)”. In allegato la sentenza completa.

Alle persone sagge e ragionevoli interessano le certezze ed i risultatitanto più se sono giovani che per loro natura sono allergici ad annun-ciazioni miracolistiche anche se fatte in terra di santi e profeti. Nellanostra regione poi i profeti hanno prodotto una lunga sequela di sven-ture, “ricorsi” interruzioni alle stagioni venatorie; tutti prezzi pagatidai cacciatori.Sedicenti adolescenti, (dirigenti venatori di fatto di primo piano) chesi pavoneggiano in associazioni per i loro grandi numeri, ma che sen-tono il limite di essere nella più vecchia e datata delle esistenti asso-ciazioni tanto da aver deciso, e non da oggi il loro auto scioglimento.Non citiamo l’associazione per rispetto delle persone che gli inquisitorihanno coinvolto e che, i giovanotti di secondo e terzo pelo, discono-scono dopo averli eletti accusandoli oggi a giochi fatti di gravi respon-sabilità per aver mediato a fatica le condizioni per un calendario solidoed inoppugnabile, valido da inizio a fine stagione venatoria. Ma nondiscutono nella loro Presidenza? Vivaddio in Italia vigono regole de-mocratiche e ogni associazione elegge liberamente i rappresentanti e icacciatori aderiscono sempre liberamente alla loro squadra venatoriaanche in base ai dirigenti preposti.Il mondo venatorio reiteratamente negli anni, (novità “zero”) ha vistodi molti combattenti armati di demagogia che hanno “pugnato” ma alsolo fine di impallinare gli appassionati di attività venatoria. Ma quantene hanno dette!!!Lo dicono i risultati altro che le illusorie promesse da tesseramento.Oggi una via nuova è stata presa e finalmente anche da altri che non èsolo l’ARCI Caccia: si chiamano FIdC, Legambiente, ISPRA, Feder-parchi, Università, Veterinari, CNCN.Questi sono ad un tavolo di confronto permanente che auspichiamo sistrutturi anche più organicamente e che lavora, nel rispetto delle di-versità, a realizzare punti di incontro condivisi e riconosciuti da tutti.Ci auguriamo che un giorno quel tavolo scriva anche le regole per ca-lendari venatori, riconosciuti in tutte le regioni con punti fermi utili amigliorare la mobilità dei cacciatori dei diversi territori limitrofi, chiu-dendo così per sempre l’arlecchino delle date di apertura e chiusura edelle diverse specie tra regioni confinanti contraddizione mortale,acuita dalla legge del 2010 della quale si autocompiacciono reducidella scienza fatta in casa e vecchie “mammane della fauna che di certonon hanno prodotto gioie e piaceri venatori ne’ ai giovani e neppuread anziani.

L’ARCI CACCIA della CampaniaQuando le generazioni si amano

Caccia in Campania: con lacalura meglio liquefarsi

che sopravvivere in condizioni confusionali

Storno. CCT sollecita provvedimentoprelievo in deroga per la preaperturaDopo l’approvazione in Giunta Regio-nale del provvedimento per il prelievo inderoga di storno e piccione la Confede-razione Cacciatori Toscani rileva la man-canza di atti puntuali e conseguenti peril prelievo dello storno sin dalla preaper-tura e apertura della caccia.Una grave la-cuna che chiude la porta alle richieste delmondo agricolo, provato economica-mente dai danni alle colture stagionali daquesta specie e delude le aspettative delmondo venatorio.La CCT sollecita la Giunta ad approvaretempestivamente un provvedimento checonsenta di dare soluzione a questa gravesituazione consentendo il prelievo in de-roga dello storno, come già lo scorsoanno, sin dalla preapertura e dalla aper-tura della stagione venatoria. Nei pros-simi giorni la CCT formuleràformalmente e come sempre dati allamano, la propria proposta alla GiuntaLa CCT segnala anche i gravi disagicreati dalla macchina amministrativadella Regione che ad oggi non ha ancora

dato avvio alla consegna dei tesserini,rinviandola addirittura a dopo ferragosto.La CCT auspica che si possa tornare intempi celeri al clima di collaborazionefattiva che ha sin qui contraddistinto irapporti con le istituzioni; un confrontoche ha consentito di conseguire positivirisultati, nell’interesse della caccia maanche della collettività e delle categorieeconomiche interessate in particolare daiprovvedimenti di prelievo in deroga, nel-l’ottica della prevenzione dei danni allecolture

Così Andrea Severi presidente romanodell’ARCI CACCIA “Reputo senzasenso da un punto di vista venatorio, to-talmente inefficiente dal punto di vistaeconomico e financo criminale immet-tere migliaia di fagiani non ambientatisull’agro romano in giorni che vedrannoprobabilmente l’agricoltura in grave dif-ficoltà a causa di una siccità che non haprecedenti nell’ultimo secolo e un caloreche tocca e talvolta supera i 40 gradi per-cepiti (anche per i fagiani..). Avevopreso atto con soddisfazione del rinviodelle immissioni di lepri, non capisco

perché così non è stato per i fagiani so-prattutto in vista di un probabile immi-nente cambio del clima e forse lapresenza, entro qualche giorno, di preci-pitazioni. Per una volta tanto che se sa-rebbe stato utile a superare la bollaafricana, il “pronta caccia” avrebbe ga-rantito almeno la sopravvivenza di molticapi di selvaggina mi verrebbe da direcon una battuta.Mi auguro che anche le associazioniagricole possano associarsi a questo ap-pello a partire dagli organi direttividell’ATC

ATC RM2, Severi (ARCI CACCIA): caldo africano da un mese e campagne

allo stremo per siccità, “criminale” immettere selvaggina sul “deserto”

Da anni la gestione faunistica e ve-natoria a Siena è in crisi profonda.La Provincia ha rinunciato a gover-nare, non compiendo scelte o assu-mendo decisioni contraddittorie: unalatitanza che ha cancellato le espe-rienze virtuose che avevano fatto diSiena un modello per l’intero Paese.La vicenda dei mancati interventi dicontrollo sulla volpe ( la Provinciache revoca, nel 2013, l’attuazionedel piano, nonostante il parere posi-tivo di Ispra e la pronuncia favore-vole del Tar, per le proteste di pochianimalisti) segna un momento em-blematico, la dichiarazione pubblicadella incapacità o della mancanza divolontà di governo, dimostrata peral-tro da tanti fatti successivi: la nonrealizzazione degli interventi di con-trollo sugli ungulati e sulle altre spe-cie, unico caso in Toscana, è oramaiuna costante. Situazione ulterior-mente compromessa nelle ultime set-timane, con l’ingiustificabiledilazione dei tempi di avvio dellacaccia di selezione al capriolo el’adozione di una delibera per gli in-terventi di controllo del cinghialecon il metodo della selezione chenon risolve alcunché, scontenta tutti,semina incertezze, non assicura labenché minima efficacia. La conse-guenza – ormai non si tratta più diallarmi e preoccupazioni ma di fatti– è l’aumento drammatico deglisquilibri sul territorio, il peggiora-mento della condizione ambientale,la crescita e la diffusione territorialedei danneggiamenti alle colture agri-cole (danni, va ricordato, risarcitisolo ed esclusivamente con i soldiversati dai cacciatori) e dunque aduna componente fondamentale del-l’economia senese. Le Associazionidella Confederazione dei CacciatoriToscani hanno denunciato da tempoe ripetutamente l’insostenibilità diquesta situazione, impegnandosiquotidianamente nel confronto e pre-sentando proposte puntuali chel’Amministrazione ha prima affer-mato di apprezzare e condividere epoi ha sempre completamente disat-teso. Le nuove norme regionali sullagovernance del settore, con la costi-tuzione dei nuovi Comitati degliAmbiti Territoriali di Caccia e la ga-ranzia (grazie alla riduzione dellatassa regionale e alla destinazione di-retta agli ATC di analogo importo) diquantità e tempi certi nella disponi-bilità di risorse economiche per lagestione, costituivano occasione pre-ziosa per una svolta decisa, per rilan-

ciare su queste basi programmazionee gestione. Neppure questa occa-sione è stata colta dalla politica edalle Istituzioni provinciali: la leggedisponeva la nomina del Comitatodell’Atc entro il 30 aprile, la Provin-cia ha deliberato il 23 giugno e pub-blicato l’atto addirittura il 30 giugno;il Comitato non è dunque ad oggi an-cora insediato; le nomine, almenoper quanto riguarda la componentevenatoria, sono state decise in totaledispregio del criterio della rappre-sentatività delle Associazioni stabi-lito dalla Legge. Ritardi e scelte checompromettono ulteriormente unasituazione già gravissima, che co-stringeranno fra l’altro ad agire nellesedi giudiziarie deputate per la indi-spensabile e doverosa verifica di le-gittimità. Le Associazioni aderentialla Confederazione dei CacciatoriToscani , nel mentre si attivano pertutelare il rispetto della legge e diprincipi elementari di democraziarappresentativa, vogliono ancoraesprimere il massimo dell’impegnopossibile per garantire che comun-que, anche in questa situazione dif-ficilissima, il territorio, la fauna, lacaccia a Siena non siano lasciatisenza alcuna gestione. Con grandesenso di responsabilità faremoquanto in nostro potere perché l’ATCfunzioni, dia risposte ai tanti pro-blemi sul tavolo, non permetta chel’inerzia o l’incapacità ne determi-nino altri. Ad ottobre, finalmente, èannunciata la conclusione dell’iterper l’effettivo trasferimento alla Re-gione delle deleghe in materia fauni-stica e venatoria fino ad oggiesercitate dalle Province. Una pro-spettiva ormai ravvicinata, un pro-cesso che dovrà essere governato eregolato con attenzione, ma che apreuno scenario nuovo che vogliamo di-venti l’avvio della riconquista, a

Siena, del terreno perduto in questianni. La Confederazione lavora e la-vorerà per questo, con l’auspicio cheanche le altre componenti sociali, inprimo luogo gli Agricoltori , affron-tino l’impegno con il medesimo spi-rito e l’invito pressante a tutti icacciatori ad unire le forze per l’ob-biettivo comune.E’ comprensibileche scontento e malumore siano dif-fusi fra i cacciatori , che hanno vistodisconosciuti e vanificati gli sforzicompiuti negli anni per gestire lafauna ed i suoi equilibri, prevenire idanni all’agricoltura, migliorarel’ambiente nell’interesse, oltre chedella loro passione, della comunitàin generale. Dalla palude però non siesce alimentando polemiche artifi-ciose e interessate contro le Associa-zioni venatorie della CCT, le sole adaver sempre coerentemente avanzatoproposte e contrastato le scelte sba-gliate, né ha alcun futuro un atteggia-mento che solletica qualunquismo edisfattismo. Dalla palude, al contra-rio, si esce con la capacità di presen-tare idee e programmi e di schieraresul campo le risorse umane ed orga-nizzative indispensabili per soste-nerli e realizzarli: è quanto laConfederazione ha l’ambizione e laconvinzione di fare.

“A Siena la gestione della faunae della caccia è allo sfascio”

Le responsabilità della Provincia. Le valutazioni e leproposte della Confederazione per uscire dalla palude

A Massa Carrara, si sono riuniti irappresentanti di Fidc, Anuu, ArciCaccia per costituire il coordina-mento provinciale della CCT (Con-federazione Cacciatori Toscani). IlCoordinamento svolgerà funzioni diiniziativa politico-venatoria e dirappresentanza della CCT sul terri-torio provinciale, interagendo con leistituzioni locali, con l’Ambito Ter-ritoriale di Caccia (ATC) e con lealtre categorie portatrici di interesse(agricoltori e ambientalisti) in ma-teria faunistico venatoria ed am-bientale. Il Coordinamentopromuoverà le azioni utili per unaadeguata comunicazione e le inizia-tive finalizzate a sostenere l’identitàe l’unità del mondo venatorio. IlComitato è composto da: FabrizioBasteri, Franco Bernardini, CorradoBertoloni, Piero Bongi, EmilianoCentofanti, Giuseppe Costa, AlbertoRatti, Carlo Romanelli, MassimoRossi. Coordinatore del Comitato èstato eletto all’unanimità Carlo Ro-manelli.

CCT a MassaCarrara

Progettotempod'arcicaccia2015:tempod'arcicaccia2014luglioagosto 12/08/2015 15:46 Pagina 10

Protocollo d’Intesa tra Federcaccia,Arci Caccia e Anuu

ASSICURAZIONECOMUNE, PIU’ FORTI LERAGIONIDELLA CACCIA

Protocollo di intesa tra Fidc, Anuu eArci CacciaDopo l’accordo sull’assicurazionel’impegno per la costituzionedi un unico soggetto “federale”

Tra le seguenti Associazioni Venato-rie:a) Federazione Italiana Della Cacciacon sede in Roma Via Salaria 298/aCodice Fiscale 97015310580 nellapersona del Presidente rappresen-tante legale pro-tempore Sig. Gian-luca Dall’Olio eb) Anuu Associazione Nazionale deiMigratoristi con sede in BergamoVia Baschenis 11/c Codice Fiscale80031380167, nella persona del Pre-sidente rappresentante legale pro-tempore Sig. Mario Castellani ec) Arci Caccia con sede in RomaLargo Franchellucci 63 Codice Fi-scale 97044280580, nella personadel Presidente rappresentante legalepro-tempore Sig. Osvaldo Veneziano

Premesso che1. E’ interesse delle Associazioni acostituire un unico “soggetto” fede-rale tra le diverse Associazioni vena-torie nazionali riconosciute dallalegge 157/92 (art. 34)2. Le suddette Associazioni hannodeciso di concordare assieme i costidi vendita delle tessera associativeofferte ai tesserati;

3. Le suddette Associazioni a talescopo hanno deciso:• di proporre ai propri tesserati ser-vizi assicurativi identici;• di procedere pertanto alla stipula dicontratti assicurativi identici percondizioni di servizio e costi; 4. A tale scopo hanno conferitoognuna per proprio conto incarico, inesclusiva, al broker Marsh S.p.a ;

Si impegnano a

A. Non sottoscrivere, per tuttala durata del presente accordo, con-venzioni assicurative che si differen-zino per costi e condizioniimpegnando di conseguenza il Bro-ker incaricato e, suo tramite, le Com-pagnie interessate, a fornire stessecondizioni e costi ai soci di FIdC,Arci Caccia e Anuu e a non forniredette coperture ad altre AssociazioniVenatorie senza preventiva accetta-zione delle sottoscriventi il presenteaccordo;B. Conferire collegialmente un inca-rico di consulenza, di stessi conte-nuti, in esclusiva alla Marsh S.p.a.una volta definiti i programmi assi-curativi relativi alla stagione venato-ria 2014, di identica durata ecomunque fino al 31 gennaio 2017;C. Prevedere, previa collegiale valu-tazione dei dati dei sinistri, interventicomuni di adeguamento delle coper-

ture per costi e variazioni, atti a :• riportare il rapporto servizi, costi-benefici in equilibrio con identica ri-partizione calcolata pro-capite tra isoci delle tre Associazioni, dell’in-cremento dei costi e/o variazione delnormativo di ogni singola coperturaassicurativa stipulata, qualora il rap-porto sinistri premi fosse negativo;• beneficiare, con le stesse modalitàsoprarichiamate, di eventuali scontie/o miglioramenti normativi accor-dati dai mercati assicurativi in casodi rapporto sinistri/premi positivo.D. In riferimento alla copertura perla “Morte e ferimento del Cane”della prossima stagione venatoria

2014, a valutare congiuntamentee nel rispetto del parametro pro-ca-pite per il numero dei soci, gli even-tuali interventi necessari alriequilibrio e dal 2015, impegnan-dosi a “stabilizzare” la predetta co-pertura anche per gli anni a seguire;E. A corrispondere alle procedureoggetto del protocollo, così come riportato, e ad armonizzare tutte lescadenze contrattuali con le compa-gnie di Assicurazioni con riferimentoalla possibilità di far confluire le sin-gole coperture assicurative stipulateda ogni singola Associazione in ununico contratto assicurativo definitodalla Confederazione e sottoscritto

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dalle Associazioni Venatorie;F. A promuovere l’estensione delpresente accordo alle altre Associa-zioni Venatorie nazionali ricono-sciute aderenti;Il presente accordo viene stipulato indata 30 dicembre 2013 ed ha duratafino al 31 gennaio 2017.Federazione Italiana Della Caccia, ilpresidente Gianluca Dall’OlioAnuu Associazione Nazionale Mi-gratoristi, il presidente Marco Ca-stellaniArci Caccia, il presidente OsvaldoVeneziano Roma 30 dicembre 2013

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ARCI CACCIA AOSTAc/o CRAL Cogne Corso Battaglione Aosta, 1811100 AOSTA Tel: 0165/26.23.19 Fax: 0165/40.432 [email protected]

ARCI CACCIA PIEMONTEFederazione ALESSANDRIAPiazza Torriani, 21 15100 Alessandria Tel e fax: 0131/22.53.98 [email protected]

ARCI CACCIA TORINO Via dei Platani, 11 10156 FALCHERA - TO Tel e fax: 011/26.20.552 [email protected]

ARCI CACCIA ASTIVia Roma, 1/B 14051 BUBBIO - AT Tel e fax: 0144/83543Capra Giuseppecell. 328/[email protected]

ARCI CACCIA NOVARA C.na Comunità 1 28064 Carpignano Sesia (No) Tel e fax: 0321/824241Raimondi Giancarlocell. 340/[email protected]

ARCI CACCIA VERCELLI c/o Tosi Rinaldo Fraz. Prati di Cervarolo, 4 13019 Varallo Sesia (VC) Tel: 0163/560774

ARCI CACCIA BIELLA c/o Giorsa Elvio Via Provinciale 1 13867 PRAY (BI)

ARCI CACCIA CUNEO Via Vivaro, 212051 Alba - CN [email protected]

ARCI CACCIA VERBANIACUSIO OSSOLA Via Verdi, 5 28844 Pallanzeno - VB [email protected] Danilo Manfrincell. 339/433.88.66 Ettore Onori cell. 347/04.25.843

ARCI CACCIA LOMBARDIAc/o Vittorio Mainardi Tel: 333/[email protected]

ARCI CACCIA BRESCIAc/o Adriano PizziniTel. 349/[email protected]

ARCI CACCIA COMOVia Magni, 23 22100 COMO - CO Tel e fax: 031/59.21.36 [email protected]

ARCI CACCIA CREMONAc/o Circolo ARCI "Signorini" Via Castelleone 7 26100 CREMONA - CR Tel e fax: 0372/[email protected]

ARCI CACCIA MANTOVA Strada Chiesanuova, 1/F 46100 MANTOVA MN Tel e fax: 0375/780854Cell: 339/6914777 [email protected] [email protected]

ARCI CACCIA MILANO c/o Edoardo Viganò Via Pontaccio 2 20121 - Milano Tel: 02 80.54.832 [email protected]

ARCI CACCIA VARESE Via Madonna in Campagna, 10/A 21013 GALLARATE VA Tel: 0331/79.81.00 [email protected]

ARCI CACCIA PAVIA Piazza Salvatore Allende 24/b27100 PAVIA Tel e Fax: 0382/304710Cell. 345/5117689 [email protected]

ARCI CACCIA LECCOc/o Lindo Colombo Via delle Rose, 5 23873 MISSAGLIA (LC) Tel: 0362/23.00.80 Fax: 0362/[email protected]

ARCI CACCIA BERGAMO c/o Giuseppe Rossi Via Rimembranze, 281 24059 URGNANO (BG) Tel: 035/89.80.11 Fax: 035/[email protected]

ARCI CACCIA VENETOStadio Euganeo - Tribuna Ovest Viale Nereo Rocco, 60 35131 PADOVA PDtel. 3351690577 [email protected]

ARCI CACCIA PADOVAStadio Euganeo - Tribuna Ovest Viale Nereo Rocco, 60 35131 PADOVA PDTel: 049/61.80.58 Fax: 049/864.17.56tel. [email protected]

ARCI CACCIA VICENZAc/o Gianemilio Coltro Via Palladio 15 36030 Villaverla (VI) Cell. 340/[email protected]

ARCI CACCIA BELLUNOc/o Battorti Elio Via G. Dassi, 7 32100 BELLUNO Cell. 333/3226082 [email protected]

ARCI CACCIA ROVIGOViale Argine Valle, 2088 45039 - STIENTA (RO) Cell: 349/[email protected]

ARCI CACCIA TREVISOVia Milano, 8 31030 - CARBONERA (TV) Cell. 328/1558090 [email protected]

ARCI CACCIA VERONAc/o Giuseppe Forestivia Olivè, 61 37141 - MONTORIO (VR) Tel: 340/2346531

ARCI CACCIA VENEZIAc/o Sandro Niero Via Porara, 166 35035 - MIRANO (VE) Tel: 340/4965393 Fax: 041/43.47.11 [email protected]

ARCI CACCIA FRIULI VENEZIA GIULIAc/o Busettini GrazianoVia San Martino, 8/2 33010 Osoppo (Ud) Tel: 0432/975927 Fax: 0432/989363 Mail: [email protected] Mail: [email protected]

ARCI CACCIA LIGURIAe Federazione GENOVA

Via Cerusa, 29 Rosso 16158 - GENOVA VOLTRI (GE)Tel e fax: 010/[email protected] [email protected]

ARCI CACCIA IMPERIAVia Vecchia Piemonte, 83/4 18100 IMPERIA Tel e fax: 0183/650327Cell. 329/[email protected]

ARCI CACCIA LA SPEZIA Via XXIV Maggio, 351 19125 - La Spezia Tel: 0187/50.17.75 Fax: 0187/50.17.70Cell. 347/5619013 [email protected]

ARCI CACCIA SAVONALungomare Matteotti, 1 Uff. M 17100 SAVONA Tel e fax: 019/7701603Cell. 335/[email protected]

ARCI CACCIA EMILIAROMAGNA Via Corticella, 145 40128 BOLOGNA BO Tel: 051/35.79.13 Fax: 051/35.57.32Cell. 331/2770938 [email protected]

ARCI CACCIA BOLOGNAVia Corticella, 145 40128 BOLOGNA BO Tel e fax: 051/35.79.13 [email protected]

ARCI CACCIA FERRARAVia Giovanni Verga, 4 44124 FERRARA - FE Tel: 0532/90.76.25 Fax: 0532/90.76.01 [email protected]@arcicaccia.it

ARCI CACCIA FORLI' Via P. Maroncelli, 24 47121 FORLI' - FC Tel e Fax: 0543/30.861 [email protected]

ARCI CACCIA MODENAVia IV Novembre, 40L 41123 - MODENA (MO) Tel: 059/29.24.767 Fax: 059/29.24.770 [email protected]

ARCI CACCIA PARMA Strada Baganzola n°7 43126 PARMA -PR Cell.328/4265341 [email protected]

ARCI CACCIA PIACENZA Via Serravalle Libarna, 5 29121 PIACENZA - PC Tel: 0523/49.91.99 Fax: 0523/49.96.01 [email protected]

ARCI CACCIA RAVENNA Via Rasponi, 5 48124 RAVENNA RA Tel: 0544/21.97.21 Fax: 0544/21.97.22 [email protected]

ARCI CACCIA REGGIO EMILIAVia Martiri della Bettola, 45 42123 REGGIO EMILIA RE Tel: 0522/32.65.02 Fax: 0522/32.63.42 [email protected] Morellini Demos

cell. 335/81.50.310

ARCI CACCIA RIMINI Via dei Forzieri 6 47921 RIMINI RN Tel e fax: 0541/54.570 [email protected]

ARCI CACCIA CESENAVia Cavalcavia, 709 47521 CESENA - FO Tel e fax: 0547/61.18.18Cell. 348/[email protected]

ARCI CACCIA TOSCANA Via Mercadante, 28 50144 FIRENZE FI Tel: 055/36.88.13-36.84.87 Fax: 055/[email protected] Sito: www.arcicacciatoscana.it

ARCI CACCIA FIRENZEVia Mercadante, 28 50144 FIRENZE FI Tel: 055/36.88.13-36.84.87 Fax: 055/[email protected]

ARCI CACCIA AREZZOCorso Italia, 205 52100 AREZZO AR Tel: 0575/35.15.30 Fax: 0575/40.97.83 [email protected]

ARCI CACCIA GROSSETOVia Ravel, 19 58100 GROSSETO - GR Tel e fax: 0564/29.205 [email protected]: www.arcicacciagr.it

ARCI CACCIA LIVORNOVia Provinciale Pisana, 41757121 LIVORNO LI Tel e fax: 0586/40.92.72 [email protected]

ARCI CACCIA MASSACARRARAVia provinciale Avenza Sarzana, 56 54031 Avenza di Carrara MS Tel. 0585/55716 Fax: 0585/88.70.19 [email protected]

ARCI CACCIA PISA Via Galimberti 1/a 56025 Pontedera (PI) Tel: 0587/689261 Fax: 0587/474923 [email protected]

ARCI CACCIA PISTOIAVia Giovanni da Verrazzano, 151032 - BOTTEGONE (PT) Tel: 0573/94.64.82 Fax: 0573/[email protected]

ARCI CACCIA SIENASt. Massetana Romana, 18 -Lotto 3 53100 SIENA SI Tel: 0577/27.15.71 Fax: 0577/27.11.51 [email protected]

ARCI CACCIA PRATOVia Galeotti, 67 50047 PRATO FI Tel e fax: 0574/69.24.37 [email protected]

ARCI CACCIA LUCCA c/o Circolo ARCI Via Solaio, 64/a 55040 Loc. Vallecchia Pietra-santa LU Tel e fax: 0584/79.38.94 [email protected]

ARCI CACCIA UMBRIAVia Gramsci 5806034 Foligno (PG) Tel e fax: 0742/354738 cell. 339/[email protected] [email protected]

ARCI CACCIA PERUGIA Via delle Cornacchie, 29 06063 - MAGIONE (PG) Tel: 075/843856 Fax: 075/8478406

Clementi Giampaolo cell. 336/531549 [email protected]

ARCI CACCIA TERNIVia dei Tulipani, 9 05100 TERNI - TR Tel e fax: 0744/58.384 [email protected]

ARCI CACCIA CITTA'DI CASTELLOParco dei Cigni Rignaldello 06012 CITTA' DI CASTELLO - PGTel e fax 075/85.21.558 [email protected]

ARCI CACCIA SPOLETO Via Pietro Conti, 22 06049 SPOLETO - PG Tel e fax: 0743/44722 [email protected]

ARCI CACCIA FOLIGNO Via Gramsci 58 06034 FOLIGNO - PG Tel e fax: 0742/35.47.38 Cell. 329/[email protected]

ARCI CACCIA ORVIETOVia I Maggio, 95 05019 ORVIETO SCALO - TR Tel: 0763/61.65.12Fax: 0763/34.15.68 [email protected]

ARCI CACCIA MARCHEVia Marina, 52 63821 Porto S. Elpidio (FM) Tel e fax: 0734/90.19.79 [email protected]

ARCI CACCIA ANCONACorso Barchiesi, 33 60030 - Belvedere Ostrense (AN)fax: 0731/62.906cel. 333/9636691 [email protected]

ARCI CACCIA MACERATA c/o Marzi Luigi Via Pacifico Massi, 6 62029 TOLENTINO (MC) Cell: 334/[email protected]

ARCI CACCIA FERMOVia Marina, 52 63821 Porto S. Elpidio (FM) Tel e fax: 0734/90.19.79 [email protected]

ARCI CACCIA PESARO Via Diaz, 23 61100 PESARO PS Tel: 0721/68.593 Fax: 0721/37.58.04Cell. 338/4235097 [email protected]

ARCI CACCIAASCOLI PICENOc/o Giudici DarioVia S. Lazzaro, 130 63035 - OFFIDA (AP) Tel: 336/322127 [email protected]

ARCI CACCIA LAZIOLargo Nino Franchellucci, 6500155 ROMA - RMTel: 06/40.63.258 Fax: 06/[email protected]

ARCI CACCIA ROMALargo Nino Franchellucci, 6500155 ROMA - RMTel: 06/40.63.258 Fax: 06/[email protected]

ARCI CACCIA FROSINONEc/o Gesuale Giuseppe Via Carpine, 36 03027 - Ripi (FR) Cell. 328/8269238 [email protected]

ARCI CACCIA LATINAVia Valle Viola, 2804020 MONTE S. BIAGIO - LTElio Trani 393/6826511 [email protected]

ARCI CACCIA RIETIVia Mameli, 45

02040 Poggio Mirteto (RI)Fax: 0765/44.60.02 cel. 338 [email protected]

ARCI CACCIA VITERBOVia della Pettinara, 401100 VITERBO - VTTel e fax: 0761/30.90.06 [email protected]@virgilio.it

ARCI CACCIA ABRUZZOVia Nazionale, 56764026 Roseto degli AbruzziMassimiliano Di Lucacell. 342/[email protected]

ARCI CACCIA TERAMOVia Nazionale, 56764026 Roseto degli [email protected]

Federazione CHIETICasella Postale 174 66054 Vasto CH Tel: 338/3508980 Fax: 0873/372470 [email protected]

ARCI CACCIA PESCARAc/o Cardone Gabriele Tel: 334/3174978 [email protected]

ARCI CACCIA L'AQUILAc/o Di Giorgio GabrieleColli di Barete Faz. Basanello - 67100 Barete AQCell. 348/66.61.170 - 339/2710422 [email protected]

ARCI CACCIA MOLISEVia Monte San Gabriele, 9 86100 - CAMPOBASSO (CB) Tel e fax: 0874/64.085 [email protected]

ARCI CACCIACAMPOBASSOVia Achille Grandi, 7 86100 - CAMPOBASSO (CB) Tel: 330/31.13.87 [email protected]

ARCI CACCIA ISERNIAc/o Leva Dante Via L. da Vinci, 7 86170 Isernia [email protected]

ARCI CACCIA CAMPANIAe Federazione NAPOLI Via Rossi, 194 - 1° piano 80040 - VOLLA (NA) Tel e fax: 081/77.46.813 [email protected]@libero.it

ARCI CACCIA BENEVENTOViale Libertà, 10 82020 - PADULI (BN) Tel: 0824/92.80.09 Fax 0824/927628 Luongo Luigi 333/[email protected]

ARCI CACCIA AVELLINOc/o Caseificio Antico Casaro Strada Statale Ofantina, Km. 5.50083050 PAROLISE (AV) Sarno Gerardo tel 348/37.40.585 [email protected] [email protected]

Coordinamento Provinciale ARCI CACCIA CASERTAc/o Enrico RosielloVia Brodolini, 3 - 81030 PARETE (CE) Cell: 339 5238125 - 366/[email protected]

ARCI CACCIA SALERNOVia F. Spinelli, 90 84088 SIANO - SA Tel e fax: 081/51.44.919Cell. 366/2876108 [email protected]

ARCI CACCIA BASILICATAe Federazione POTENZAVia Tirreno, 52 85100 POTENZA - PZ Tel e fax: 0971/57.356 [email protected]@tiscali.it

ARCI CACCIA MATERA c/o Nino Nota Via Vincenzo Caropreso, 7 75100 MATERA Cell. 339/7287965

ARCI CACCIA PUGLIAe Federazione LECCEVia Leverano, 86 73010 VEGLIE - LE Tel: 0832 967243 [email protected]

ARCI CACCIA BRINDISI Via Martina 73 72013 - CEGLIE MESSAPICA(BR) Tel e fax: 0831/30.26.66 [email protected]

ARCI CACCIA FOGGIAc/o Giuseppe Mastrodonato Via FEBO, 17/B 71016 - S.SEVERO (FG) Cell. 328/8354392 [email protected]

ARCI CACCIA TARANTOViale Magna Grecia, 285 74100 TARANTO - TA Tel: 099/59.00.655 Michele Sgobio cell. 393/[email protected]

ARCI CACCIA BAT Via Savonarola, 102

70031 ANDRIA BT Cell. 338/[email protected]

ARCI CACCIA CALABRIAe Federazione CATANZAROVia Matarazzo 2 - 88046 LAMEZIA TERME/Sambiase - CZ Tel e fax: 0968/43.73.71 cell. 345 5397267Email: [email protected]

ARCI CACCIA COSENZA Via Popilia 13 87100 COSENZA - CS Tel e fax: 0984/41.17.86 [email protected] Vincenzo Iannuzzi 339/4244428

ARCI CACCIA REGGIOCALABRIAStrada Statale 112 - Pellegrina 89011 BAGNARA CALABRA - RC Tel: 0966/33.73.64 Giuseppe Spoleti cell. 338/81.63.747 [email protected]

ARCI CACCIA VIBO VALENTIAVia Tiro a Segno - Coop. Daila 89900 VIBO VALENTIA - VV Domenico Pitimadacell. 338/99.69.187 [email protected]

ARCI CACCIA CROTONEVia Capo Rizzuto 88841 Isola Capo Rizzuto – KR Calabretta Antonio cell.: 328/8733585 [email protected]

ARCI CACCIA SICILIA Via Vittorio Emanuele, 78 90030 ALTOFONTE - PA Tel: 091/61.24.128 - 345/[email protected] Sito: www.arcicacciasicilia.it

ARCI CACCIA PALERMOVia Vittorio Emanuele, 78 90030 ALTOFONTE - PA cell: 320/89.68.602 - 338/7460731 [email protected]

ARCI CACCIA AGRIGENTO92025 Ravanusa - AG Tornambè Mario cell: 320/89.84.298 [email protected]

ARCI CACCIACALTANISSETTA Vernagallo Leopoldo393/9505835 - 328/[email protected]

ARCI CACCIA CATANIAPiazza Agostino Pennisi, 24 95024 ACIREALE - CT Tel e fax: 095/76.36.105 [email protected]

ARCI CACCIA RAGUSAVia Giudice Salvatore, 35 97010 - SCOGLITTI (RG) Amarù Giuseppecell: 331/74.51.878 [email protected]

ARCI CACCIA SIRACUSAc/o Vacante RosarioVia A. Da Messina, 4 PALAZ. 2 R5 96016 LENTINI - SR Vacante Rosario cell. 320/[email protected]

ARCI CACCIA TRAPANI Via C/da F. Michele Rifugio,236/a 91025 - MARSALA (TP) Milazzo Nicolò cell. 328/68.63.756 [email protected]

ARCI CACCIA ENNARinnone Roberto Patrizio Cell. 393/9505673 [email protected]@virgilio.it

ARCI CACCIA SARDEGNAe Federazione SASSARIc/o Columbano Giovanni Maria Via Caniga.41 07100 SASSARI - SS Tel. 335/54.56.984 [email protected]

ARCI CACCIA CAGLIARI c/o Manis GianfrancoCell. 348/37.21.883 Via E. d'Arborea, 19 09030 - GERGEI (CA)[email protected]

ARCI CACCIA NUORO Via Fiume, 34 08100 NUORO - NU Brotza Francocell. 328 8012412 [email protected]

ARCI CACCIA ORISTANOc/o Olia Gianfranco Via Marche1909077 Solarussa OR Cell. 345/[email protected]

TrovARCI CACCIA

ARCI CACCIADIREZIONE NAZIONALEL.go Nino Franchellucci, 65

00155 ROMATEL. 06 4067413FAX 06 [email protected]

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