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    Giornale Parrocchiale di San Vito Romano n. 2 6 Gennaio 2015

    La Tenda 1

    Distribuito

    senzascopo

    dilucro

    Lannoche verrCaro amico ti scrivoSono molti i propositi con i quali ci si ripromette di iniziare ilnuovo anno e ogni primo Gennaio sembra sempre che il tem-

    po sia passato troppo in fretta, che di tante cose che avremmovoluto fare, forse, ne abbiamo fatte la met. Ogni fine anno sifa il resoconto di tutte le cose andate: quelle finite male e allequali non si vuole pi pensare; quelle che potevano andaremeglio e delle quali ci si pu ritenere soddisfatti e quelle che,

    al contrario di quanto ci si aspettava, sono andate alla grande.La fine dellanno un po come un cambio stagione: una

    Editoriale

    Siamo giunti ormai al nuovo annocivile, il 2015, siamo ancora im-mersi nelle festivit natalizie esiamo pieni dellesperienzavissu-

    ta nei giorni in cui meditiamo ilmistero dellIncarnazione del Si-gnore, fattosi uomo in mezzo a noi

    per salvarci.Abbiamo voluto vivere appienoquesto evento anche con la realiz-zazione del presepe vivente, che unoccasionepropizia per riflette-re ancora di pi sulla nascita delSalvatore nel mondo.

    Sicuramente Ges che viene anco-ra una volta in mezzo a noi nondeve passare indifferente, ma deveesortarci a migliorare sempre di

    pi nella nostra vita, nei nostrirapporti: con Dio, con gli altri,con noi stessi.Qui a San Vito, da quando sonoarrivato come parroco, lo scorso

    giugno, ho trovato una comunitviva e piena di fede, con tante at-tivit ma anche con tanta preghie-ra: di questa comunit sono pasto-re, ma sono anche spettatore edifi-cato e meravigliato.

    (SEGUE)

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    La Tenda 2

    stanza piena di scatoloni. Quelli da buttare sono gli scatoloniin prima fila, spesso anche i pi numerosi, i ricordi che non sivogliono ricordare, le scarpe e i vestiti che non si rimetteran-no pi e si gettano via di sicuro. Quelli un popi piccoli, inseconda fila, sono gli scatoloni nei quali si ripongono le coseche ci hanno fatto stare bene, quelli che si portano solo in sof-fitta per andarli a riaprire quando si vuole, i ricordi che si vo-gliono ricordare; quelli che si devono accantonare per farspazio a nuove cose, ma che, comunque, si portano nel cuore.E da l non vanno pi via. Le mensole vuote, gli scaffali pulitie gli armadi in ordine, invece, sono lo spazio per un nuovoinizio. Il punto di partenza dal quale ricominciare nel miglio-re dei modi. Ogni anno la vita sembra sempre la stessa, ci sisente sempre della stessa et anche se, intanto, ci si danno le

    pacche sulle spalle ricordandosi che il tempo passa.Ed vero, il tempo passa. Per questo fondamentale vivere

    in modo consapevole e vero il tempo che ci stato dato. Le

    persone che abbiamo accanto sono il mezzo attraverso cui ci

    viene data la possibilit di farlo.

    E voi? Quali sono i vostri buoni propositi?

    Alcune delle vostre frasi raccolte

    Voglio essere un

    bravo pap e una

    guida per la mia

    famiglia.

    Vorrei che il Si-

    gnore benedices-

    se tutte le fami-

    glie.

    Vorrei che ogni giorno dellanno i miei occhi siano rivolti a

    Dio e le mie mani ai miei fratelli.

    Che la Provvidenza entri in ogni casa a sovrastare e a vincere

    il male.

    Che nessuna famiglia rimanga da sola.

    Prometto alla mia famiglia di essere pi buona.

    La presenza di molti gruppi diffe-renti, nellambito della vita par-rocchiale, una grande ricchezzae una inesauribile risorsa percondurre al meglio la nostra vita

    di fede e raggiungere tutti, cia-scuno secondo la propria perso-nale spiritualit ed attitudine.Dobbiamo per sempre fare at-tenzione che questa diversit direalt non diventi una divisione:questa tentazione, che spesso ci

    pu colpire, non viene da Dio,ma ci porta solo al peccato e almale.Dio viene in mezzo a noi a Nata-

    le, si fa presente nei sacramenti,ma presente quotidianamentenei fratelli...ed in questi chedobbiamo riconoscerLo ed amar-Lo.Siamo quindi chiamati ad essereoperatori di pace, innanzitutto tradi noi, con chi ci pi vicino,con chi viviamo ogni giorno:consapevoli dei limiti di ciascu-no, i nostri, prima di tutto, e quel-

    li degli altri, dobbiamo cercaresempre di vedere nellaltroCristoe cercare di riuscire ad essere tradi noi fratelli, in quella Fede chetutti insieme professiamo.Se non ci sforziamo, per quanto

    possibile, di vivere questi senti-menti e questi propositi nella no-stra vita, risulterebbe quasi inutilefar rivivere ogni anno leventodella Nativit del Signore, sareb-

    be uninutilerecita sterile e vuotadi significato: ma per noi non cos, non deve essere cos! Po-niamoci quindi tutti questo inten-to: cercare di vivere insieme co-me fratelli, mettendo in praticalinsegnamentoche lumileBam-

    bino Ges ci viene a portare, ap-pianando le difficolt, valoriz-zando le diversit, costruendoqualcosa di bello insieme.(SEGUE)

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    La Tenda 3

    Non guardate le persone esternamente, ma evidenziate

    sempre la loro bont interna.

    Vorrei che nellannonuovo mi arrivasse un fratello.

    Che Ges possa continuare a dare tanta forza ai miei genito-

    ri, perch io senza di loro non saprei pi cosa fare, e solo il

    pensiero mi fa star male, perch loro sono i miei occhi, la

    mia guida, quindi Ges mi affido a te!

    Un cuore di Luce

    Il giovane soldato - poeta Giuseppe Ungaretti sul fronte delCarso, fulmineamente coglie nei primi bagliori della mattina

    leternoche gli si fa presente; emozione profonda che espri-me con la famosa espressione lirica Milluminodimmenso. Possiamo immaginarci la scena: stretto nellatrincea che delimita il terreno disseminato di corpi straziati diuomini e animali, il poeta - soldato pare essere attraversato daun fascio di luce che lo connetteallinfinito.In quella landafredda e insanguinata, segno ed esito del limite e della folliaumana, sinnescaun doppio movimento: ci che immenso,senza limite si manifesta sotto forma di Luce ed percepitodalla luce interiore del giovane Giuseppe, producendo nel suospirito una forza capace di trasformare quella tragica realt.La luce, dunque, una verit che tocca luomodallesterno,ma che percepibile nella misura in cui egli stesso luce. E

    per esserlo non necessario avere lanimofine del poeta, mabasta essere semplicemente umani,cio buoni, positivi, co-struttivi, capaci di riconoscere la nostra natura di creatureaperte allinfinito.Anche scientificamente la luce, come fasci o quantidenergia, richiede un soggetto ricevente, in grado di acco-

    gliere con locchioed elaborare col cervello limpulsoesternoche riceve. Se il tuo occhio chiaro, allora anche tutto il tuocorpo sar nella luce (Vangelo di Matteo 6,22), dice il Si-gnore, volendo indicare che solo un occhio - non tanto quellofisico, quanto quello del cuore - puro lorganocon il quale osenza il quale la realt che ci circonda e coinvolge diventa pernoi favorevole o funesta, vivibile o insopportabile.Ma cosquesta luce? Ovvero, chi ? La luce la forma pri-ma dellenergia,il primo dato fisico, ci dice ancora la scien-

    za. Ma non solo la scienza, bens anche la Bibbia: Dio creaper prima cosa la luce (Genesi 1,3). Il Vangelo va ben oltre:

    E noi, comunit di San Vito Ro-mano, vogliamo offrire a ciascunodi noi unoccasione propizia percrescere tutti insieme in questisanti propositi.

    Colgo infine loccasione, unita-mente ai sacerdoti ed ai seminari-sti miei collaboratori, per ringra-ziare quanti collaborano quotidia-namente alle attivit delle nostredue belle parrocchie con laugurioche volentieri estendiamo a tuttivoi che leggete queste poche pa-gine: il Signore ricompensi cia-

    scuno del suo impegno e colmitutti della Sua benedizione, do-nando la grazia di saper accogliereGes, fatto Bambino, nel propriocuore, affinch la propria vita pos-sa essere davvero piena della Sualuce.Prego ogni giorno per questa co-munit di San Vito e chiedo a DioPadre la Benedizione per voi, perle vostre famiglie e per quanti visono cari.San Vito Romano, 01.01.2015,Solennit di Maria Santissima

    Madre di Dio

    Don Carmelo Salis,

    parroco

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    Ges Cristo la Luce vera che viene nel mondo e illuminaogni uomo (Vangelo di Giovanni 1,9). In Lui Luce e Amoresono una cosa sola, perch un amore che illumina e una luceche innamora, tutta lumanaesistenza.Allora il messaggio per questo nuovo anno, che pare presen-tarsi con certe ombre, questo: accogli nel tuo spirito in ogniistante la Luce con tutti i recettori che hai dentro di te, cos da

    poter trasfigurare gli eventi in esperienze dimmenso,come ilgiovane poeta Ungaretti seppe cogliere nellolocausto dellaguerra una finestra aperta su Dio.

    Franco Ferro

    I Vangeli di Gennaio

    Gioved 1 Gennaio: Maria Santissima Madre di Dio (Lc 2,

    16-21)

    Siamo alliniziodel nuovo anno e ad aprire lannocMaria.Il nuovo anno, come tutta la storia di Dio in terra inizia daMaria, una ragazza scelta per diventare Madre di Dio. EMa-ria lalphadellinteroalfabeto, lei il principio di ogni cosa: dal suo scoraggioso allangeloche la vita umana di Dio ha

    iniziato a dipanarsi. Da allora Maria sar donna del silenzio,custodir dentro di s la meraviglia di esser diventata figliadel suo figlio, come scrisse Dante. Nel vangelo di oggi latroviamo con Giuseppe nella grotta, in silenzio, mentretuttintorno un fermento: Edopo averlo visto, riferironociche del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udirono,sistupironodelle cose che i pastori dicevano. [...] I pastori poise ne tornarono, glorificandoe lodandoDio per tutto quelloche avevanouditoe visto, com'era stato dettoloro. Tuttiso-no in movimento, sentono, parlano, raccontano, lodano, men-tre i protagonisti sono immobili e silenti: Maria,da parte sua,

    serbavatutte queste cose meditandolenel suo cuore.Eumi-le Maria, non parla, ma medita: di fronte a quanti chiedono, leisceglie di rimanere da parte, sfugge la notoriet, il clamore, lagloria terrena. Tacendo, Maria ci insegna, fin da subito, che latestimonianza non ha bisogno di parole, ma di azioni, compiu-te senza protagonismo, in servizio verso laltro.Maria custo-disce e protegge, come ogni mamma. Sa che quello che ha trale braccia suo figlio, eppure non un figlio per se stessa. Sache un figlio con le fattezze di tutti i figli, ma che non unfiglio come gli altri. Allora, l nella grotta, a pochi giorni del

    parto, immaginiamola come una mamma qualsiasi che stringe

    a s e coccola il suo piccolo di fronte a tutti quei visitatori chevengono e chiedono notizie di lui, mentre dentro di s sa che

    Semi di parole

    ORO: dal latino AURUM, che staper AUSUS e contiene la radiceindoeuropea AUS: 'splendere', 'ri-lucere'. L'oro era ed considerato

    il metallo per eccellenza, il piprezioso, quello che non si rovinamai, non perde mai la sua lucen-tezza, L'oro il metallo che vinceil tempo, che splende sempre: l'e-ternit. Il simbolo di qualcosa chenon pu finire, motivo che ampli-fica la bellezza del fatto che vengaaccostato a Dio. La regalit, "la lu-ce" che non smette mai di splende-re.

    INCENSO: dal latino INCEN-SUM, a sua volta da INCENDE-RE, 'ardere', 'bruciare'. L'incensosimboleggia qualcosa che deve ri-manere sempre vivo ed una sortadi collegamento tra l'uomo e Dio:dalla terra arde e si eleva verso ilcielo. comune il suo uso nellecelebrazioni funebri e la sua etimo-logia, che richiama a mantenere

    qualcosa di sempre vivo, dona unsignificato ulteriore a tutto:lincenso, infatti, lega il defunto aDio fino all'ultimo. Simboleggiache la morte non toglie nulla, mache, nonostante l'apparenza, cicongiunge a Dio per sempre.

    MIRRA: dal latino MYRRA, 'a-maro', per il fatto che la radice diquesta pianta si dice fosse propriocos, amara. L'etimo pi strana, ildono del quale molti ancora si in-terrogano sul significato. Eppure la

    parola aiuta. La mirra era un un-guento usato molto spesso per im-

    balsamare i cadaveri, per conser-varli e fermare quasi la morte, vin-cerla. Ecco la risposta: la mirra, la

    pianta dalla radice "amara", simbo-leggia la sofferenza, il sacrificio,

    ma allo stesso tempo una sofferen-za che viene "vinta", fermata persempre. La sofferenza di Cristoche vince la morte per noi.

    Adriana Rossi

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    lunicitdi quel bambino prima o poi glielo strapper dal pet-to. Immaginiamoci anche noi, allora, in quella grotta: acco-gliamo laltro? Testimoniamo con azioni? Quanto le nostreazioni sono guidate dallamoree quanto dalla vanagloria?

    Cristina Galizia

    Domenica 4 Gennaio 2015: In principio era il Verbo ed il

    Verbo era presso Dio (Gv 1, 1-8).

    All'apparenza il Vangelo di questa seconda Domenica dopoNatale pu sembrare di difficile comprensione, ma in realt ciparla della nostra fede e di ci che ogni Domenica professia-mo quando a Messa recitiamo il Credo."In principio era il Verbo": prima che tutto fosse, Dio era, la

    Parola di Dio lo stesso Essere di un Dio comunicativo. EDio crea il mondo parlando. Tutto ci che esiste, io, tu, la na-tura, il Cielo... Tutto stato creato da Dio, ed stato creato

    per me, per te, per noi, per il nostro bene, perch Dio ci vuolebene, come un Padre Onnipotente. E per renderci pi credibilela Sua esistenza ci ha mandato due segni tangibili, due perso-ne visibili: Giovanni "come testimone per rendere testimo-nianza alla luce affinch tutti credessero" e suo Figlio: "la Lu-ce vera, che illumina ogni uomo". La Parola di Dio, cos, perarrivare a noi, si fa carne: si fa Uomo per insegnarci a vivererealmente da uomini. Si fa Uomo per farci uomini anche noi,

    persone, figli, degni di questo nome, e lo siamo realmente!Uno dei propositi per questo nuovo anno, appena iniziato, po-trebbe essere proprio questo: riconoscere, giorno dopo giorno,la nostra figliolanza, riconoscerci figli di Dio e comportacicome persone degne di questo nome.

    Francesca Micocci

    Marted 6 Gennaio 2015: Epifania del Signore (Mt 2, 1-12)

    Epifaniadal verbo greco epifaino, rendersimanifesto, mo-strarsi.Molto spesso diamo per scontato questa solennit, sempretroppo presi dagli ultimi regali o dalla ripresa imminente discuola, universit, lavoro e non ci rendiamo conto della ma-gnificenza di questo giorno. Ancor pi che a Natale oggi ilSignore si rende manifesto, mostra la sua Gloria, la suaimmensa Luce, non pi solo ai pastori, ma a tutte le genti,rendendosi lui per primo dono per noi. E una nuova verit cisconvolge: Dio venuto sulla terra per TUTTI, affinch

    ognuno sia salvo. Non c distinzione: ricchi, poveri, sani,malati, Giudei, paganiPer Dio nessuno di questi aggettivi

    Desiderio

    Nei lontani anni 70,quando abi-tavo con la mia famiglia in ciocia-

    ria, vivevo il Natale al suono dellezampogne. Cerauna grande gioia

    per la citt: gli zampognari, dietroinvito, venivano a casa a suonare

    per nove giorni davanti al presepe.Era una gioia e una commozionesentire quei suoni di altri tempirimbombare nella tromba dellescale e dellascensore.

    Tornati al paese, nell 81, mi rimasto sempre nel cuore il desi-derio del suono della zampogna!Per me sembrava facile farli veni-re a San Vito, ma non fu cos. Bi-sognava, infatti, prendere contatticon loro minimo un anno prima,dietro un corrispettivo compenso.Tramite conoscenze ciociare, que-sti zampognari, riuscirono a venire

    qualche volta al paese per dare uncolore di altri tempi davanti ai

    presepi che si facevano nei varirioni. Ritornava in me sempre ildesiderio! Perch non acquistarle?Lideavenne: creare e vendere le

    bambole di pezza! Dopo un annodi lavoro riuscii a ricavare700.000 lire: tanto quanto bastava

    per lacquisto.Lunica persona che poteva aiu-tarmi in questa impresa era VitoConi per la sua capacit di suona-re e costruire gli strumenti.Partimmo. Prima tappa a Sora perlacquistopoi Scapoli e Isernia.

    (SEGUE)

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    La Tenda 6

    ha senso, il suo Amore rivolto agli Uomini, scalda tutti, in-condizionatamente. La sua chiamata alla fede rivolta a tuttii popoli, ecco perch nato nel pi umile dei luoghi. Eppurea rispondere a questa offerta sono proprio i pi lontani: treMagi, venuti da oriente. Betlemme a 10 km da Gerusalem-

    me, ma nessuno dei sapienti della Giudea si prostra davanti lagrotta. A partire, ad affidarsisono tre re, studiosi delle stel-le, tre che nulla conoscevano del Dio dIsraele, ma che hannoavuto il coraggio di mettersi in viaggio, alla ricerca di qualco-sa di pi grande, di pi prezioso, anche pi dei loro regni. Ecosla fede se non lasciare tutto e mettersi in cammino conGes e per Ges, donandogli quello che abbiamo di pi pre-zioso?Cda imparare dal Vangelo di oggi: la nostra vita dovrebbeessere un affidarci alla Luce di Ges, certi che questa pu

    portare solo alla Felicit.

    Entratinella casa, videro il bambino con Maria sua madre,si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e

    gli offrirono in dono oro, incenso e mirra.

    Sofia Testa

    Domenica 11 Gennaio 2015: Battesimo del Signore (Mc 1,

    7-11)

    Battezzati con acqua, battezzati in Spirito. Il primo sacramen-to che ognuno di noi riceve. Il brano del Vangelo, che raccon-

    ta il Battesimo di Ges nel Giordano, un richiamo al giornodel nostro battesimo, nel quale inconsapevolmente siamo en-trati nel mondo cristiano nel quale, ancora oggi, scegliamo divivere ogni giorno. Lacqua del fonte battesimale significa

    per la vita di ogni uomo la purificazione dal peccato origina-le, lassolutapulizia della nostra anima.

    Niente pi umano e al contempo divino del Santo Battesi-mo, perch rappresenta la prima intima unione tra uomo eDio. E Ges Cristo lo ha mostrato, quando giunto al cospettodel Battista, si immerge nel Giordano e si fa battezzare.Ges non aveva bisogno del Battesimo, eppure china il capo,

    e lascia che lacquabagni il suo capo. Perch questa la de-cisione che Dio prende: di farsi uomo tra gli uomini.Ma nello stesso momento che Ges esce dallacqua che icieli si squarciano e lo Spirito Santo discende.Vienedopo di me colui che pi forte di me. Io vi ho bat-tezzato con acqua ma egli vi battezzer in Spirito Santo.Si compie ci che il Battista aveva annunciato. Dio si mostrae battezza in Spirito Santo. Si rende al contempo Battezzato eBattezzatore.Ed qui, che si comprende appieno il vero significato di que-ste parole. Lacquapurifica, lo Spirito dona la vita. Lo Spiri-to ha la forza di far rinascere e di rendere figli di Dio. E seGes stato il primo a dare questa testimonianza, noi ogni

    A Scapoli, in una casa diroccata,viveva un disabile, gentiluomo,che diede istruzioni a Vito su co-me suonare le zampogne. Vito,

    poi, costru anche la ciaramella.

    Ogni Natale si usciva a suonareper i rioni del paese per conto del-la Caritas. Venivano raccolte mol-te offerte, dato che San Vito sta-to sempre generoso in questo.Grazie alla volont di alcune per-sone quali Paolo Ronci, AristideColaneri, Vito Coni e Fausto Te-sta, questi strumenti continuano a

    suonare!Resta sempre il mio grande DE-SIDERIO: di farle suonare nellecase, davanti al presepe, per lagioia dei bambini e di tutta la fa-miglia.

    Anna Trinchieri

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    La Tenda 7

    giorno, battezzati dalla luce dello Spirito rinasciamo in Dio,come figli testimoni di un amore senza fine.Il Battesimo rappresenta un annuncio, la notizia della vitanuova in Dio. E il Battesimo di ciascuno di noi ci purifica, cifa rinascere e soprattutto d quellimportantee viva testimo-

    nianza che Cristo davvero vive in noi, e noi abbiamo scelto diaccoglierlo e amarlo incondizionatamente.

    Lucia Testa

    Domenica 18 Gennaio 2015: Che cosa cercate? (Gv 1, 35-

    42)

    Coraggio, fiducia, desiderio della Verit. Ecco cosa ha spintodue umili pescatori a lasciare alle spalle tutta la loro vita.

    Unesistenza Rinnovata, sconvolta nella sua semplicitdallincontro con il Messia, il Cristo. Ecco lagnello diDio!, grida Giovanni Battista: allapparenza una sempliceesclamazione, in realt lannunciodi un Nuovo Inizio: la libe-razione da parte di Dio dalle tenebre e dalla schiavit. unincontro semplice e radicale: i discepoli non domandano altroa Giovanni e seguono Ges. Lo fanno in modo umile, sponta-neo, fidandosi in maniera incondizionata; dei folli, diremmonoi oggi. Ancora peggio, rinunciano ai loro nomi, alle loro

    identit, alle loro abitudini, ai loro piaceri, e si abbandonanonelle braccia di uno sconosciuto. Chi ne avrebbe mai avuto ilcoraggio? Chi lascerebbe il porto sicuro della propria vita pergettarsi nel mare aperto dellincertezza?Eppure, sono proprioquei folli che hanno conosciuto Cristo nel profondo, sono

    proprio loro che hanno fatto esperienza di Lui. Quella fiduciacos genuina e autentica alla base della fede. I discepolihanno lasciato che quel semplice incontro plasmasse la lorovita per sempre. E allora, chi sono i veri folli? Allora Ges,voltandosi e notando di essere seguito, domanda loro -come a

    noi- Che cercate?. Un interrogativo che suona comeunesortazionea scavare dentro di noi e a capire quali sono inostri desideri, verso quale direzione vogliamo realmente in-dirizzare la nostra vita, se abbiamo anche noiquellincondizionata fiducia che ha portato i discepoli a se-guirlo, se siamo anche noi capaci di fidarci e affidarci a Lui.Lincontroparte da un invito: Venite e vedrete.Ges nonindica un luogo, uno spazio, ma unesperienza.Unesperienzache non ha confini, n limiti predefiniti. E quando si speri-

    menta un Mistero cos grande non lo si pu tacere, e si senteil desiderio di condividerlo con gli altri. Cos Andrea, uno dei

    Langolodella poesia

    N a t a le

    Ogni anno si festeggia il grande

    eventoDella nascita di GesChe nel freddo della notte

    Nella stalla veneratoNoi gente di questo millennioPer ricordare il grande evento

    Nelle case costruiamoUn Betlemme che non sappiamoCon pastori monti e caseCostruiamo la BetlemmeCome ognuno creda sia

    Con le luci e fantasiaEgran festa nelle caseSono aperti tutti i cuoriE si aspetta la santa nottePer pregare come giusto siaPoi passata la gran festaSi ritorna come sempreSi dimentica ogni cosaIl Natale cari amiciDentro noi dovrebbe sempreSi vivrebbe tutti uniti

    E con animo contento!

    Mario Liparoti

    La Natura insegna amore

    Verde la pianta e altaProtegge un gatto bianco neve esofficeDinnocente il musettoDi cielo ceruleo gli occhi contenti.Sorride dolcementeSorride innamoratoSorride intrecciando alle fusa lacoda.Materna la pianta labbracciasi-lenteSolo un dialogo di gioia si sente.

    Tania Testa

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    Unquadro al mese

    Maria: armonia di tutto il creato

    Madonna del Parto, XIV-XV sec., Pieve di Montefiesole

    Liconografia mariana da sempre, nella storia dellarte, hagoduto di immensa fama. Tuttavia, le rappresentazioni della

    Madonna in stato interessante non sono poi cos diffuse. AMontefiesole invece, nella bellissima Pieve, conservatauna raffigurazione su tavola di Maria in piena gravidanza.Ad oggi lautoredelloperanon ancora certo, probabilmen-te la realizz un certo Antonio Veneziano tra la fine del XIVsecolo e gli inizi del XV. Il dipinto ha come soggetto princi-

    pale la Madre di Dio, una giovane fanciulla dai lineamentidelicati immersa nella lettura e con una mano sul grembo.La scenografia essenziale, come nello stile del tempo, di

    matrice giottesca. In primissimo piano si stagliano due figu-rine apparentemente scialbe e certamente dalle proporzioni

    Lo spunto culturale del

    mese

    Dante AlighieriDivina CommediaParadiso Canto XXXIII

    Vergine Madre, figlia del tuo figlio,umile e alta pi che creatura,

    termine fisso d'etterno consiglio,

    tu se' colei che l'umana naturanobilitasti s, che 'l suo fattore

    non disdegn di farsi sua fattura.

    Nel ventre tuo si raccese l'amore,

    per lo cui caldo ne l'etterna pacecos germinato questo fiore.

    Qui se' a noi meridana facedi caritate, e giuso, intra ' mortali,

    se' di speranza fontana vivace.

    Donna, se' tanto grande e tanto vali,che qual vuol grazia e a te non ricorre,

    sua disanza vuol volar sanz' ali.

    La tua benignit non pur soccorre

    a chi domanda, ma molte fateliberamente al dimandar precorre.

    In te misericordia, in te pietate,in te magnificenza, in te s'aduna

    quantunque in creatura di bontate.>>

    una preghiera senza titolo quellache San Bernardo, mistico mariano,rivolge a Maria alla fine del viaggio

    di Dante: egli chiede supporto af-finch Dante possa vedere Dio. Il

    poeta, giunto ormai in Paradiso, staper contemplare Dio, la totalitdelluniverso e ci che lo tiene in-sieme. Non un Ave Maria, nonun Salve Regina, ma una pre-ghiera nascosta tra i versi di uno deicapolavori della nostra letteratura:

    la Divina Commedia.(SEGUE)

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    La Tenda 10

    tuttaltroche perfette. Nonostante la loro estetica poco invi-tante, essi furono invece i committenti del capolavoro. Altempo, solitamente, si facevano rappresentare proprio ai pie-di dellimmagine sacra che richiedevano, in segno di ferven-te devozione. Alle spalle della Vergine emergono due anfo-rette dorate e dallequilibriounpoprecario. Ma si sa, non il contenitore che fa la differenza, bens il contenuto. Esse,dunque, ospitano uno degli attributi mariani pi conosciuti:il giglio. Eletto a simbolo di purezza, questo fiore non pote-va non essere associato allImmacolata, per antonomasialessereumano senza peccato. E per tal motivo, la Verginefu scelta da Dio per nobilitare lumananatura. La ragazza

    pi semplice di Nazareth e la pi bella del globo terrestre,ma tanto virtuosa da apparire grande nella sua umilt. Il fiat

    di Maria inaugura un tempo nuovo e la venuta di Cristo cam-cambier la storia per sempre. Allannuncio dellangelo siriaccese lamore tra Dio e le sue creature. Un amore tantoimmenso da muovere il sole e laltrestellee volto alla to-tale e gratuita salvezza degli uomini. Nella tavola di Monte-fiesole la vita gi germogliata nella Madonna. La pienezzadel suo ventre evidente dal rigonfiamento della tunica,dun rosso regale, presupponendo prossimo il parto.Latmosfera di silenziosa meditazione e anche

    losservatoreassapora il mistero della maternit divina. SoloMaria poteva vivere un cos grande privilegio con tutta la na-turalezza di ogni mamma.

    Federica Marchetti

    Vergine Madre, figlia del tuo fi-glio,/ umile e alta pi che creatura/termine fisso deterno consiglio:San Bernardo ne esalta lumilt ela sublimit, soffermandosi sui mi-steri teologici che riguardanolincarnazione di Cristo e la suaopera di corredentrice. Infatti Ma-ria, nella sua semplicit, il mezzodi cui servirsi per arrivare a Dio. IlSanto dice espressamente che chie-dere una grazia senza rivolgersi allaVergine come provare a volaresenza ali (Donna setanto grandee tanto vali/ che qual vuol grazia ea te non ricorre/ sua disianza vuol

    volar senzali).Come ricorda papaFrancesco, un cristiano che non sirivolge a Lei orfano nella fede.Per questo, una delle preghiere pi

    potenti il rosario, completamentededicato a Maria, porta del Paradi-so.

    Donna, se' tanto grande e

    tanto vali

    Michela Colaneri,

    Giada Cianfriglia, Sara Testa

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    11/12

    Giornale Parrocchiale di San Vito Romano n. 2 6 Gennaio 2015

    La Tenda 11

    .

    (Marianna Carrarini)

    Completa il cruciverba secondo le definizioni.

    Orizzontali: 1.Questo un ..tenda3.Quella gialla buona

    con i broccoletti 6.La nostra provincia 7. LEpifaniatutte le

    feste haportato8. Dentro 10. I padri dei padri 13. Pu farcantare o pu far piangere 16. I biscotti che vanno a braccetto

    col vino rosso 17.Il contrario di sempre 18.Santa Maria

    De20.La Befana allo specchio 24.Scende da Piazza Ro-

    ma fino al castello 26.Lo il nostro San Vito 30. Molte

    hanno ospitato i presepi in mostra 31. Il nostro teatro 32. Pa-

    ri in ateneo 34.A volte la commozione pu farci un nodo 35.

    Dopo luno36. La Ninfa ne ha tre

    Verticali: 1.Consonanti in puma 2.Si festeggia il 3 Febbraio3.Quello di San Rocco benedetto 4.Silenziosa 5.Lo dicechi si fa male 6.Fiocca fiocca ncimaalla7.I bambini ci siincontrano per giocare 9.La forma del castello 10.Non na-

    bballe 11.Il cuore dei romani 12.La coda del cane 14.Ot-todivisodue 15.Lariache tira in Inghilterra 19.Clac-qua buona 21.Avverbio negativo 22.Unpericolosenza

    piolo 23. Grosso rettile 24.Liniziodella base 25.Retinasenza vocali 27.Grandissimo 28.Una casonasenzacapon coda 29.N prima n dopo 33.Me

    IPassaTenda

    I due cani

    Ho due cani. Due husky perlesattezza, uno bello e uno

    brutto. Insomma ho un husky-bello e husky-fezza!

    Tramoglie e marito!

    Dopo lennesimo furioso liti-gio, la moglie, particolarmenteconciliante, dice al marito:facciamoun patto: se tu rico-nosci che ho ragione, io lasmetto di dire che tu hai tor-to.

    Una pagella come poche

    Siamo nella preistoria e unbambino arriva a casa con lapagella e la mostra al suo pa-pil pap la guarda e com-menta: uhm, 2 in italia-nopassi il 3 in matematica,ma 4 in storia? Insomma devistudiare due pagine s e no!

    Povera Befana!

    La Befana cade tutti gli anni il6 Gennaio!Accipicchia, do-vrebbe fare pi attenzione!

    Aurora Trinchieri

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    Giornale Parrocchiale di San Vito Romano n. 2 6 Gennaio 2015

    La Tenda 12

    (Marianna Carrarini)

    Il SANVITOKU

    (Marianna Carrarini)

    Riempite le caselle bianche con le lettere SANVITOKU, in modo tale

    che in ogni riga, colonna e regione siano presenti tutte le lettere

    senza ripetizioni.

    La calza

    della Tenda

    Muffin di panettone

    Panettone: 250 gr

    Farina:250 grZucchero di canna: 100 grLievito in polvere: 1 bustinaLatte:200 mlUova: 1Olio di semi:75 mlScorza di arancia: 1Sale: un pizzico

    Procedimento

    Tritare il panettone e aggiungere

    lafarina, il sale, lozucchero eillievito. Mescolare velocemente.In una ciotola capiente sbattereillatte, lolio e luovo e unire tuttigli ingredienti, lasciando limpastounpogrumoso.Aggiungere la scorza di aranciagrattugiata e amalgamarla bene.Riempire con il composto i pirottini

    per 2/3 e infornare per 15-20 circa a180.

    Tartufini con pandoro

    200 g di pandoro50 ml di liquore (rum)150 g di cioccolato fondenteGranella di nocciole q.b.Farina di cocco q.b.

    Procedimento

    Sbriciolare il pandoro in una ciotolacapiente. Bagnare con il liquore eamalgamare il tutto.Aggiungere il cioccolato fondentefuso e impastare fino a ottenere unaconsistenza omogenea.Formare delle palline grandi quantouna noce fra i palmi delle mani.Passare quindi i tartufi di pandoronella farina di cocco o nella granel-

    la di nocciole e distribuirli nei pi-rottini di carta.

    Giulia Luzzi

    Per informazioni o curiosit sulgiornalino possibile contattare:Adriana Rossi cell. 3345811927(mail: [email protected])Marzia Nini cell. 3934339613Michela Colaneri cell. 3665465573(mail: [email protected])

    Cantare pregaredue volte", dicevaSant'Agostino! E al-lora moltiplica la tuapreghiera parteci-pando al Coro degliAngeli! Vieni alleprove il Sabato alleore 15.30 a Santa

    Maria e poi cantacon gioia alla Messadelle 10.30 a SantaMaria.

    http://ricette.pourfemme.it/ingrediente/farina/http://ricette.pourfemme.it/ingrediente/zucchero/http://ricette.pourfemme.it/ingrediente/lievito/http://ricette.pourfemme.it/ingrediente/latte/http://ricette.pourfemme.it/ingrediente/olio-di-semi/http://ricette.pourfemme.it/ingrediente/farina/http://ricette.pourfemme.it/ingrediente/zucchero/http://ricette.pourfemme.it/ingrediente/lievito/http://ricette.pourfemme.it/ingrediente/latte/http://ricette.pourfemme.it/ingrediente/latte/http://ricette.pourfemme.it/ingrediente/lievito/http://ricette.pourfemme.it/ingrediente/zucchero/http://ricette.pourfemme.it/ingrediente/farina/http://ricette.pourfemme.it/ingrediente/olio-di-semi/http://ricette.pourfemme.it/ingrediente/latte/http://ricette.pourfemme.it/ingrediente/lievito/http://ricette.pourfemme.it/ingrediente/zucchero/http://ricette.pourfemme.it/ingrediente/farina/