giornale delle Giudicarie luglio 2012 b

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1 ANNO 11- N. 7 LUGLIO 2012 - Mensile www.giornaledellegiudicarie.it il iornale delle iudi carie Mensile di informazione e di approfondimento G Il bestiario dei partiti di Piergiorgio Cattani* Al terzo punto dell’ordine del giorno dell’ultima assemblea provinciale del Partito Demo- cratico si leggeva testualmen- te: “Mozione sul benessere e la vita degli animali non umani”. Argomento nobile, soprattutto di stretta attualità. Per fortuna che al punto precedente si par- lava di mobilità. Viene da chie- dersi però chi siano o che cosa siano gli “animali umani” e in quale modo si possano distin- guere da quelli “non umani”. Probabilmente anche gli ani- mali umani si suddividono in varie specie, la più pericolosa e oggi più fastidiosa è senza dubbio quella dei politici. Non è un caso forse che Aristotele abbia definito l’uomo come animale politico per natura: ma ai nostri tempi tra elefanti dai piedi di gallina e grillini che cercano di conquistare i territori di guerrieri con lo spadone assistiamo a una cao- tica e impossibile giungla. Per gli animali politici ci vorrebbe magari il numero chiuso, come si pensa di fare con gli orsi in Trentino. L’episodio di Pinzolo in cui l’uomo inseguito non può far altro che bastonare l’orso è una metafora della situazione politica attuale con i pachi- dermi-partiti che assalgono i cittadini, a loro volta esaspera- ti e pronti a passare alle vie di fatto. L’animale meno malato è forse il PD, rimasto l’unica for- mazione politica degna di questo nome nello scenario nazionale, l’unica presente con buone per- centuali in tutto il paese e l’unica che, qualche volta, discute anche dei reali problemi sul tappeto. La nomenclatura dei sessantenni rischia tuttavia di soffocare ogni spinta al rinnovamento. Continua a pag.38 L’orso bruno “nel mirino” EDITORIALE ATTUALITÀ Discarica 2016... e dopo? Alle pagine 4 e 5 Comunità delle Giudicarie: quali prospettive? A pag.10 SPECIALE RIFUGI Alla scoperta del comitato che dice di no al plantigrado: «Ma non vogliamo etichette politiche» Le scorribande che hanno portato l’orso a sbranare gli asini della Val Rendena, si dovrebbero attenuare con l’estate, per poi affievolirsi in vista dell’inverno. Certo è che, la grossa bestia di sconquasso ne ha fatto. Facendo pendere il pollice di molti val- ligiani verso il basso, che ora non lo vedono più di buon occhio. Prima della sua reintroduzione, nel 1996, un’indagine Doxa di Milano, commissionata dalla Provincia, dava il gradimento del progetto al 70%. Addirittura l’80% nelle zone dove sarebbe stato liberato. Oggi gli umori sono cambiati. E, per il suo ridimensio- namento, è stato addirittura costituito un comitato. Alle pagine 8 e 9 www.steldo.it FINITURE PAVIMENTI IN LEGNO CERAMICHE PORTE FERRAMENTA ISOLAMENTO ARREDO BAGNO WELLNESS FERRAMENTA ARREDO URBANO SISTEMI DI CHIUSURA ARREDO URBANO SCALE PER INTERNO ANTINFORTUNISTICA COMPLEMENTI D’ARREDO LAMINATO ABBIGLIAMENTO PISCINE COMFORT DESIGN RISPARMIO ENERGETICO ECOSOSTENIBILITÀ RISTRUTTURAZIONE RINGHIERE CARTONGESSO RINGHIERE PIETRE NATURALI EDILIZIA LEGNO RISCALDAMENTO S OGGIORNO MARE A C RETA DAL 15 AL 22 SETTEMBRE Hotel 5* tratt. all inclusive ad Hersonissos 750,00 LAGO DI COSTANZA: BREGENZ, LINDAU, ISOLA DI MAINAU. In pullman 15/16 settembre € 210,00 SIENA – MONTALCINO E MONTEPULCIANO In pullman dal 28 al 30 Settembre € 290.00 TOUR DELLA CINA: PECHINO, XIAN, SHANGHAI In aereo dal 3 all‛11 ottobre – hotels 5* - pensione completa € 1780,00 + TASSE AEOPORTUALI VIENNA E ABBAZIA DI MELK In pullman dal 18 al 21 ottobre € 440,00 PRANZO DI PESCE A CORTELLAZZO sabato 27 ottobre € 80,00 I PROGRAMMI DETTAGLIATI E MOLTE ALTRE PROPOSTE SARANNO DISPONIBILI A BREVE IN AGENZIA Viaggi Paoli Via Circonvallazione, 76 38079 TIONE DI TRENTO (TN) Tel: 0465/321503 e-mail: [email protected] LE NOSTRE PROPOSTE VIAGGI DI GRUPPO PER IL PROSSIMO AUTUNNO: Inter a Pinzolo, il ritiro “ecosostenibile” A pagina 36 Alle pagg. 18 e 19

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giornale delle Giudicarie luglio 2012, notizie

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LUGLIO 2012 - pag. 1

ANNO 11- N. 7 LUGLIO 2012 - Mensile

www.giornaledel legiudicarie . i t

il iornale delle iudicarie

Mensile di informazione e di approfondimento

il iornale iudiiudi G

Il bestiario dei partitidi Piergiorgio Cattani*

Al terzo punto dell’ordine del giorno dell’ultima assemblea provinciale del Partito Demo-cratico si leggeva testualmen-te: “Mozione sul benessere e la vita degli animali non umani”. Argomento nobile, soprattutto di stretta attualità. Per fortuna che al punto precedente si par-lava di mobilità. Viene da chie-dersi però chi siano o che cosa siano gli “animali umani” e in quale modo si possano distin-guere da quelli “non umani”. Probabilmente anche gli ani-mali umani si suddividono in varie specie, la più pericolosa e oggi più fastidiosa è senza dubbio quella dei politici. Non è un caso forse che Aristotele abbia defi nito l’uomo come animale politico per natura: ma ai nostri tempi tra elefanti dai piedi di gallina e grillini che cercano di conquistare i territori di guerrieri con lo spadone assistiamo a una cao-tica e impossibile giungla. Per gli animali politici ci vorrebbe magari il numero chiuso, come si pensa di fare con gli orsi in Trentino. L’episodio di Pinzolo in cui l’uomo inseguito non può far altro che bastonare l’orso è una metafora della situazione politica attuale con i pachi-dermi-partiti che assalgono i cittadini, a loro volta esaspera-ti e pronti a passare alle vie di fatto. L’animale meno malato è forse il PD, rimasto l’unica for-mazione politica degna di questo nome nello scenario nazionale, l’unica presente con buone per-centuali in tutto il paese e l’unica che, qualche volta, discute anche dei reali problemi sul tappeto. La nomenclatura dei sessantenni rischia tuttavia di soffocare ogni spinta al rinnovamento. Continua a pag.38

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L’orso bruno “nel mirino”EDITORIALE

ATTUALITÀDiscarica 2016...

e dopo?Alle pagine 4 e 5

Comunità delle Giudicarie:

quali prospettive?A pag.10

SPECIALE RIFUGI

Alla scoperta del comitato che dice di no al plantigrado: «Ma non vogliamo etichette politiche»

Le scorribande che hanno portato l’orso a sbranare gli asini della Val Rendena, si dovrebbero attenuare con l’estate, per poi affi evolirsi in vista dell’inverno. Certo è che, la grossa bestia di sconquasso ne ha fatto. Facendo pendere il pollice di molti val-ligiani verso il basso, che ora non lo vedono più di buon occhio. Prima della sua reintroduzione, nel 1996, un’indagine Doxa di Milano, commissionata dalla Provincia, dava il gradimento del progetto al 70%. Addirittura l’80% nelle zone dove sarebbe stato liberato. Oggi gli umori sono cambiati. E, per il suo ridimensio-namento, è stato addirittura costituito un comitato. Alle pagine 8 e 9

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VIENNA E ABBAZIA DI MELKIn pullman dal 18 al 21 ottobre € 440,00PRANZO DI PESCE A CORTELLAZZO – sabato 27 ottobre € 80,00

I PROGRAMMI DETTAGLIATI E MOLTE ALTRE PROPOSTE SARANNO DISPONIBILI A BREVE IN AGENZIA

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Tel: 0465/321503 e-mail: [email protected]

LE NOSTRE PROPOSTE VIAGGI DI GRUPPO PER IL

PROSSIMO AUTUNNO:

Inter a Pinzolo, il ritiro “ecosostenibile” A pagina 36

Alle pagg. 18 e 19

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pag. 2 LUGLIO 2012 Rassegna Stampa

TIONE. Ospedale: a inizio mese è stato nomi-nato il nuovo responsabile dell’unità operativa di anestesia e rianimazione dell’Ospedale di Tione. Si tratta del dott. Claudio Merli, rivano, cin-quantacinquenne, con vasta esperienza nel setto-re avendo prestato la sua opera in vari ospedali sia locali che extra-provinciali.

CADERZONE. Pro Loco: l’assemblea della Pro Loco di Caderzone ha confermato all’una-nimità il direttivo uscente con Diego Amadei presidente di lungo corso. Nel ringraziare i soci, il presidente ha voluto precisare: “Sia la stagio-ne estiva che quella invernale sono state carat-terizzate dalla buona partecipazione di residenti e turisti e abbiamo avuto dei buoni riscontri, un grazie particolare va a tutti i volontari che, con disponibilità ed altruismo, hanno collaborato alle varie manifestazioni”. Il direttivo confermato è così composto: Diego Amadei, presidente, Nico-la Amadei, Flavia Frigotto, Armando Mosca, Giordano Polla, Luciana Polla, Paola Polla, Rosanna Polla, e Denis Sartori. All’assemblea è intervenuto anche Mauro Collini, presidente del Consorzio Pro Loco della Rendena che si è complimentato con l’intera compagine per l’otti-mo lavoro svolto.

FIAVE’. Grande festa in paese per i cento anni di Adriana Dall’Agata. Il paese intero ha voluto festeggiare pubblicamente l’evento subito dopo la S. Messa celebrata dal parroco don fortunato, con la sfilata della banda dei Liberi e Forti e l’esi-bizione del gruppo storico di Rango. Il sindaco Nicoletta Aloisi l’ha salutata dicendo: “Siamo fieri come paese di ospitarla e di poter contare sulla sua presenza preziosa e silenziosa, ma at-tenta e vigile”: La signora Adriana era accompa-gnata dalla figlia Paola con tre figli ed il genero, e non ha mancato di assaggiare la saporita torta preparata dalla Pro Loco in suo onore. “Prego Id-dio, ha detto, che mi dia la forza di accudire i miei nipoti...” Ed ha anche svelato il segreto della sua longevità: “Mangiare poco ma di tutto, guardare poco la tv e fare lunghe camminate”.

TERME DI COMANO. L’assessore provin-ciale al Turismo Tiziano Mellarini ha con-fermato l’impegno della Pat, consistente in 24 milioni di euro, per il finanziamento della prima fase del grande progetto di investimenti delle Terme di Comano. Il tutto per smentire il timore diffuso in loco, che la Provincia si stesse riman-giando la promessa.

VIGO RENDENA. La Giunta Provinciale ha dato il via libera alla variante del Piano regolato-re. In particolare la variante prevede una modesta rettifica del perimetro del centro storico, due nuo-vi impianti attuativi, di cui uno relativo ad un’area all’interno del centro storico che comprende edi-fici e spazi di interesse pubblico e privato, mentre l’altra è finalizzata al riutilizzo dell’area ex Sa-lumificio Rendena, che verrà adibita ad uso re-sidenziale, commerciale e ad interesse pubblico. Infine, le altre modifiche riguardano l’introduzio-ne di due nuovi lotti residenziali, la trasforma-zione di un’area da alberghiera a residenziale di completamento, e da ultimo l’inserimento in area produttiva del magazzino per i Vigili del Fuoco. Altro tema importante affrontato dalla nuova va-riante riguarda la valorizzazione del patrimonio edilizio tradizionale montano, che è stato oggetto di apposito censimento con relativa schedatura sia cartografica che fotografica.

TIONE. La sede della Comunità delle Giudi-carie cambierà in base ad un progetto di ade-guamento della distribuzione interna e di ma-nutenzione straordinaria. Cambierà soprattutto l’ingresso che guarderà cosi in via del Foro. La spesa prevista è di 530 mila euro quasi intera-mente a carico della Provincia. Si mette così fine al ricorrersi di voci che volevano una nuova sede per la Comunità, che, vista la crisi econo-mica che investe il Paese, sarebbe stata davvero

incomprensibile. TIONE. Sportiva: Carlo Antolini, da di-ciott’anni presidente dellUS. Tione, è stato ri-confermato a pieni voti. E con lui sono stati con-fermati tutti i membri dell’esecutivo uscente. Non c’è stata corsa al ricambio come si pensava e cosi al direttivo non è rimasto che rimanere al suo posto. Il direttivo è così formato: Carlo An-tolini, presidente, Enrico Piacentini, Fabiano Paoli, Cristian Rodini, Alessandro Turetta, Stefano Fattori e Dario Pellegrini.

VALLE DEL CHIESE. Dopo la farina di Sto-ro, i piccoli frutti, ed altri prodotti orticoli , ora arrivano le vigne per la produzione di uva da vino. La sperimentazione è condotta dall’Istitu-to di S. Michele già da tre anni e continuerà fino al settimo anno. Finora i produttori interessati sono sei con 2.500 vigne, ma il presidente della associazione Culturnova, Nello Lolli, conta, in un prossimo futuro, su una più ampia diffusio-ne dato che i primi risultati sono incoraggianti. “Siamo soddisfatti, ha detto il tecnico Stefanini dell’istituto di S. Michele in una recente degu-stazione, bene le vigne dell’alta valle (da Praso fino a Condino), male nella zona di Storo per-chè sono state falcidiate dalla grandine. Però la qualità è ottima e lo hanno attestato anche le cantine presenti alla manifestazione”. Nello Lolli, che ha piantato vigne fino a 750 metri sul mare, è particolarmente soddisfatto: “Nono-stante la grandine della bassa valle e l’abbon-dante pioggia durante la fioritura, l’anno scorso (primo anno di produzione) ci ha dato buoni risultati: il nostro vino è risultato essere molto più profumato dei quello prodotto a S. Miche-le. Questo dovrebbe essere l’anno della verità e della conferma”.

CIMEGO. A Cimego, dove non c’è minoranza in Comune, ultimamente c’è un certo fermento contro il sindaco Bertini. Sono varie le accuse: troppo dirigista, ha trascurato totalmente Rio Cai-no, ha sperperato un sacco di soldi per la caserma dei pompieri, che nemmeno i pompieri vogliono, e sta intrallazzando con Castel Condino per la fusione dei Comuni. La gente sembra ribellarsi, ne sono portavoce Primo Antonini, uno dei fon-datori di Rio Caino, e Celestino Tamburini, ex presidente della Pro Loco. “Il sindaco ha brigato per sostituire il direttivo della Pro Loco perchè non aderiva ai suoi voleri...d’altronde il sindaco è membro di diritto del direttivo, ma in tanti anni non s’è mai fatto vedere, né ha mai risposto alle nostre richieste d’aiuto. In un paesino come il no-stro è fastidioso che il sindaco cambi serratura al magazzino della pro Loco la diffidenza non porta buoni risultati”. Le lagnanze di Primo Antonini riguardano, in primis, ovviamente Rio Caino che da sempre rappresenta un fiore all’occhiello del turismo chiesano, ma sembra che il sindaco non lo gradisca affatto tant’è che la località è in quasi totale abbandono, poco curata ed ormai non più visitata con la frequenza del passato. Inoltre se-condo, Antonini, la scelta di costruire una nuova sede dei Vigili del Fuoco, è sbagliata e rappre-senta un notevole spreco di denaro, neanche i pompieri sono d’accordo, uno spreco di soldi in-concepibile, con quel finanziamento si potevano fare mille altre cose in paese, molto più utili alla comunità. Si sta lavorando per raccogliere firme di protesta.

DALLE GIUDICARIETURISMO. Si è svolta nei giorni scorsi, a Comano Terme, l’assemblea genera-le della federazione Trenti-na delle Pro Loco e dei loro Consorzi che prevedeva anche il rinnovo delle ca-riche elettive. A sorpresa c’è stato un ricambio quasi generale dei componenti il direttivo cominciando dal presidente Armando Pe-derzolli sostituito dal suo conterraneo Enrico Faes, per proseguire con Alois Furlan (Mezzacorona), Diego Coletti (Tuenno), Katia Minotto (Borgo Val-sugana), Maurizio Caola (Pinzolo), Gino Comper (Mori), e Emanuele Ar-mani (Darzo). Rinnovati anche i revisori dei conti con Lucia Tomasi (Ter-res), Manuela Giovannini (Mezzacorona) e Vanda Torresani (Rumo).

TRENTO. Coop: si è svol-ta finalmente l’assemblea straordinaria della Fede-razione delle Cooperative Trentine con la rielezione a grandissima maggioranza del presidente uscente Die-go Schelfi. Sono state così messe a tacere le tante pole-miche che hanno preceduto l’assemblea con personaggi più o meno noti e più o meno affidabili che sputavano alla grande nel piatto dove per decenni avevano mangiato allegramente. Quasi del tutto rinnovato anche il Consiglio d’Am-ministrazione che gover-nerà il movimento coope-rativo nei prossimi anni, ne fanno parte personaggi di ogni settore e di ogni zona del Trentino. Per le Giudi-carie la new entry è rappre-sentata da Alberto Carli, un giovane esperto d’in-formatica, molto stimato e conosciuto nel suo campo, proveniente dal Lomaso. Dopo alcune legislature in auge, sembra essere in di-sgrazia il noto corrispon-dente dell’Adige Beltrami, che dopo aver perso la vice presidenza della Cassa Ru-rale Paganella Valsabbia e la presidenza delle Fami-glia Cooperativa della Val del Chiese, sembra non ab-bia più particolari santi in paradiso, tant’è che è stato escluso da ogni carica a li-vello provinciale.

PROVINCIA. Sono 5.413 i cittadini italiani e stranie-ri, in soglia povertà, che nel 2011 hanno beneficiato del-l’assegno della Provincia previsto come “reddito di garanzia”. Settanta in più del 2010, ma in calo gli in-terventi sui cittadini italiani ed in aumento quelli sugli stranieri ed in particolare sugli extracomunitari. Nel-lo scorso anno sono stati as-sistiti 2.688 cittadini italia-ni e 2.725 cittadini stranieri di cui 2.421 extracomuni-tari. La cifra per sostene-re le famiglie in difficoltà messa in bilancio dalla Provincia per sostenere il reddito delle famiglie più disagiate ed impedire che finiscano al di sotto della soglia di povertà, resterà anche per quest’anno sui 18 milioni di euro pari ad un contributo per famiglia di circa 3 mila euro.

PROVINCIA. Agricol-tura: Il Psr, programma di sviluppo rurale messo in campo dalla Pat per il periodo 2007-2013 proce-de a pieno ritmo, secondo quanto è stato comunicato dall’Assessorato all’Agri-coltura di Trento. A fine maggio, le risorse impe-gnate hanno raggiunto i 233 milioni di euro, circa l’83% della spesa pro-grammata, mentre i paga-menti sono stati pari a 163 milioni, pari al 58% della spesa prevista. Si tratta di performance che mettono il programma trentino fra le realtà più virtuose a livel-lo italiano. “ I dati relativi allo stato di avanzamento del Psr, ha dichiarato l’as-sessore Mellarini, sono la migliore espressione della laboriosità del Trentino in campo agricolo: da noi le risorse vengono spese e non lasciate nei cassetti dell’UE. Ed in questi pe-riodi sostenere l’economia agricola ed accompagnar-ne i progetti d’investimen-to è fondamentale”.

PROVINCIA. “E’ ora di cambiare l’agenda del go-verno provinciale” così si è espresso l’assessore all’In-dustria Alessandro Olivi rivolgendosi alla politica del palazzo. “La crisi non è quella che ancora molti trentini credono. Serve una scossa forte, una reazione di tutta l’opinione pubbli-ca e gli imprenditori devo-no rimboccarsi le maniche. Il mondo è cambiato e bi-sogna attrezzarsi. Resta un anno di legislatura e biso-gna ribaltare il programma fin qui seguito, bisogna mettere in primo piano il lavoro come centralità as-soluta del nostro operare.

Capisco che ognuno ab-bia le proprie priorità, ma dobbiamo capire che nulla viene prima dell’occupa-zione e del lavoro. Un ri-pensamento va fatto anche per le priorità di governo: dobbiamo avere il corag-gio di far retrocedere quei progetti che non danno risposte di prospettiva. E’ finito il tempo dei sogni e degli interventi salva-tut-ti. Questa non è una crisi ciclica e passeggera, oc-corre rendersene conto ed affrontarla con la tensio-ne giusta.” Parole sante, è meritorio che Olivi abbia avuto il coraggio di pro-nunciarle, ne passi copia al suo collega Pacher, ne ha urgente bisogno.

TRENTO. Inceneritore: la storia dell’inceneritore che interessa globalmente la raccolta rifiuti dell’intero Trentino, sembra lontano dall’essere conclusa. Lo ha detto l’assessore Pacher. “Il bando dovrebbe uscire nell’ottobre prossimo!”. Ricordiamo che quello di ottobre è il secondo bando dopo che due anni fa ne andò deserto. La Provin-cia si muove con i piedi di piombo. La situazione si è ulteriormente complicata con l’avvento della crisi economica che ha spinto le banche a stringere i cor-doni della borsa. Si pone così, in modo ancor più pressante, il problema di come finanziare l’opera, per questo Provincia e Co-mune di Trento hanno vo-luto affidarsi ad una con-sulenza esterna (Milano), per ottenere aiuto, come è orma prassi nelle cose pro-vinciali.

TRENTO. Regione: il presidente della Provincia di Bolzano Luis Durnwal-der è tornato a rilanciare l’idea dell’abolizione della Regione Trentino AltoA-dige. Questa volta ad of-frire l’occasione i parlare di abolizione della regione è stata la notizia dei tagli che il Governo naziona-le intende fare sulla spesa pubblica. Parlando del-l’eliminazione di strutture costose e superate, Durni ha citato espressamente la Regione ormai inutile “ considerando che tutti i compiti di carattere politi-co ed amministrativo sono ormai assunti dalle due Province autonome...” “La Regione è il quadro istitu-zionale dentro il quale si fonda lo Statuto di autono-mia, che vale per trento e vale per Bolzano. E’ e re-sterà unitario”.

DALLA PROVINCIARASSEGNA STAMPA GIUGNO 2012A cura della

REDAZIONE

I cattivi pensieri - di Eta Zeta

A proposito di … buchi Hanno rispolverato un’idea di quel vecchio volpone del Pizzini, quando dava lezioni di buchi sotto i monti della Val di Ledro e di import-export di Tailandesi, per gli scapoli di Condino. Ma a due mesi dalla costituzione del comitato il vero buco, questa volta nell’acqua, lo stanno facendo loro.Un tunnel verso Riva, per collegare il Chiese all’Alto Garda, era già una follia allora, quando in Provincia i soldi zampillavano come fontane. Fi-guriamoci adesso in tempi di magra e di cordoni stretti. E poi, diciamolo, anche in fatto di buchi, non ci si può improvvisare! Forse, la soluzione è rivolgersi ancora all’ideatore, al maestro. La competenza prima di tutto!

LUGLIO 2012 - pag. 3

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pag. 4 LUGLIO 2012

L’inaugurazione della struttura nel 2008

Primo Piano

Dare quindi nuova vita all’area “Bersaglio” è la mission dello studio speri-mentale condotto dal team del professor Giuseppe Scaglione della Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Trento, con l’intento di convertire un problema in opportunità di sviluppo. Molti gli spun-ti emersi, a partire da ciò che è stato fatto in ambito internazionale in situazioni analoghe, anche se su sca-la diversa, a partire dalla discarica di New York tra-sformata in un immenso parco a quella di Barcel-lona convertita in campi agricoli,sino alle esperienze dei paesi nordici, che hanno visto trasformare discariche in luoghi dedicati all’educa-zione ambientale o in resort invernali.Nella proposta di riqualifi-cazione si sottolinea come la discarica di Zuclo “dovrà essere riconnessa al pae-saggio” ma allo stesso tem-po “potrebbe diventare un punto privilegiato per l’os-servazione del paesaggio”, quindi, ad esempio, “una collina rigenerata e rivege-tata, con un giardino col-lettivo, un parco, un luogo

di incontro, di scambio, di relax che si estenda fino alla riconquista del fiume, con percorsi pedonali e ciclabi-li”. Il terreno della discarica potrebbe diventare “un luo-go di sensibilizzazione al riuso e al riciclo, un centro sperimentale di educazione al paesaggio ed educazione ambientale”. Tutto nell’ot-tica di trasformare – come ha spiegato la presidente della Comunità Patrizia Ballardini - un problema in risorsa. Molti gli interventi degli amministratori locali

che hanno dimostrato sod-disfazione per una proposta che vuole migliorare signi-ficativamente il paesaggio, il territorio ma anche la qualità della vita di chi ci abita e che hanno fornito spunti e riflessioni per un confronto che possa porta-re ad un ottimizzazione del progetto. In particolare l’Ammi-nistrazione comunale di Zuclo, parte in causa poi-ché comune sul cui terri-torio quale si trovano la discarica e il capannone

di smistamento dei rifiuti, rappresentata all’incontro dal vice-sindaco Roberto Bertolini, ha sottolineato la necessità di formulare questo importante progetto di valorizzazione tenendo conto dei tempi di attività post mortem della discarica e di prevedere – in tempi molto più brevi – una serie di interventi di schermatura ambientale all’esterno del perimetro della discarica mediante piantumazione, in modo di abbatterne l’im-patto visivo.

Dal canto suo il Responsabi-le dell’Ufficio Tecnico della Comunità delle Giudicarie Maurizio Polla, ha aggiunto aggiunge: “Anche un’anali-si della struttura della disca-rica rende evidente come il progetto proposto dall’equi-pe del professor Scaglione non sia solo lungimirante ma anche forse l’unico com-patibile da un punto di vista tecnico” “Grazie al con-tinuo aumento della quota differenziata del rifiuto che nell’ultimo rilevamento di maggio ha raggiunto la pro-mettente e ragguardevole percentuale dell’82,7% po-tremmo avere a disposizio-ne un tempo di vita della discarica un po’ più lungo, e questo gioca sicuramente a nostro favore”. Ma anche se il tempo non manca è “importantissimo aver posto al centro dell’at-

tenzione il problema della discarica già da ora – come precisato dall’Assessore al-l’Ambiente, Filiera rifiuti ed Energia Daniele Tarolli. “É così possibile programmare e concertare gli interventi che si andranno a fare sul territorio anche in funzione di ciò che vogliamo la di-scarica diventi dopo la sua dismissione. Ciò permette una razionalizzazione degli interventi e delle risorse e una programmazione pun-tuale dei lavori”.Questa era naturalmente solo una riunione preventi-va. A fine estate ve ne sarà un’altra e nel tempo il pro-getto verrà discusso, pre-sentato alla popolazione, modificato, per arrivare alla scadenza del 2016, anno di fine vita della discarica, con le idee chiare su iniziative da intraprendere e costi.

2016... quale futuro?Un’area imponente (circa 52.800 m2) che tra

alcuni anni terminerà la sua funzione di di-scarica, per la quale Comunità delle Giudi-

carie ritiene essenziale trovare una modalità innova-tiva di riqualificazione. Non quindi solo una messa in sicurezza dell’area ma un vero e proprio progetto che la trasformi da luogo inospitale a risorsa, in linea con alcune esperienze in ambito internazionale che hanno visto trasformare grandi discariche in aree

dedicate alla socializzazione, all’intrattenimento, al-l’educazione. Questa in sintesi l’idea proposta dalla Comunità di Valle – ente che gestisce direttamente la discarica per conto della Pat - nell’incontro che si svoltosi giovedì 14 giugno la nuova sede del ‘Servizio Igiene Ambientale’ della Comunità, situato proprio presso la discarica con i Sindaci della Busa, i presi-denti del Bim del Sarca e del Chiese, il Presidente di Geas, insieme alla Giunta della Comunità.

Discarica del Bersaglio: ecco il progetto di valorizzazione “green” dei 52.800 metri quadrati dell’area

Quando passavi sulla retta di Saone veniva spontaneo chiudere i finestrini. L’odo-re sprigionato dalla discari-ca era talmente nauseante che veniva istintivo pigiare sull’acceleratore. Per anni gli abitati della zona hanno dovuto sopportare stoica-

mente gli olezzi del centro di raccolta. Oggi quei mia-smi non invadono più le narici. E sembra un mira-colo respirare un’aria che, anche a pochi metri, sfiora la normalità. A rimarcarlo, con una punta d’orgoglio, è Giorgio Marchetti, pre-sidente della Geas, la spa a partecipazione pubblica dei Comuni e della Comunità delle Giudicarie, che dallo scorso ottobre ha realizzato sulla discarica di Zuclo un impianto di captazione di biogas, per la produzione di energia.Il primo utile di esercizio è stato di soli 40mila euro. Ma il risultato più eviden-te è stata l’eliminazione degli odori. “Solo quando vengono depositati i fanghi – è stato spiegato in sede di presentazione dell’impian-to – si ha la sensazione di essere nelle vicinanze di un deposito di rifiuti. Altrimen-ti nemmeno te ne accorgi”.L’impianto in questione, un piccolo gioiello tecno-logico, oltre ad assorbire gli odori è anche fonte di energia. E, da quei circa 20 mila metri cubi di rifiuti ur-bani stoccati annualmente, frutto dell’intera raccolta della valle, si ricavano cir-ca 200 kwh, più di un mi-lione e mezzo dal settembre scorso, con un ritorno per la

Comunità, in termini di mi-nor spese di controllo del biogas e fornitura di calore prodotto dal trattamento dei fumi, di circa 50 mila euro l’anno. Più altri 70 mila, pari al 9,11% del ricavato, prodotto dalla vendita di energia.L’impianto, costato poco più di un milione di euro, trae energia da 30 camini di recupero di gas collocati sopra i teli che coprono la discarica e, oltre ad assor-bire gli odori, controlla le emissioni in atmosfera tra-mite un post combustore che garantisce emissioni di qualità.

Un sistema impensabile solo qualche anno fa, rea-lizzato da un’azienda locale a capitale pubblico come la Geas che ha come azionisti i Comuni delle Giudicarie, i due Bim del Sarca e del Chiese, il Ceis di Stenico, l’Asm di Tione e il Con-sorzio Elettrico di Storo. Un vero fiore all’occhiel-lo, autoctono, che produce energia dal compostaggio urbano. La potenzialità della discarica, secondo le previsioni della Geas, con-tinuerà almeno per 8 anni, anche, quando per ovvie ra-gioni di saturazione, i rifiuti non verranno più depositati

a Zuclo. Sotto quella coltre di teli che limita l’impatto visivo ed olfattivo, e trat-tiene il percolato, ci sono migliaia di tonnellate di compost in macerazione, che continuerà a produrre gas anche in avvenire. Per quanto riguarda l’umido va poi rilevato che, da tre d’anni, non viene più tratte-nuto in discarica. Ma smal-tito ad Este, in provincia di Padova, dalla ditta Sesa, specializzata in trattamento e trasformazione di rifiuti urbani. La maggior parte dei quali diventano fertiliz-zanti e terra per le coltiva-zioni. (e.z.)

ODORI ELIMINATI DALLA DISCARICA

La Geas trasforma le esalazioni in energia. E ha praticamente azzerato i miasmi

LUGLIO 2012 - pag. 5

La produzione di rifiuti è in calo. Il dato non è allarmante. Ma es-sendo la raccolta dei rifiuti urba-ni, al pari del pane e del latte, uno degli indicatori economici più sensibili, desta comunque qualche preoccupazione. E soprattutto fa riflettere. Le società economiche opulente di solito non lesinano su niente. Neanche sugli sprechi. I ri-fiuti conferiti in abbondanza sono quindi termometro di ricchezza. Di abbondanza. Al contrario la crisi ci porta ad essere più attenti, parsimoniosi. Per questo il dato dal Servizio rifiuti di Tione che indica, per i primi tre mesi del-l’anno, un calo nella raccolta del residuo, non è da prendere sotto-gamba. Il 50% in meno, è davvero uno sbalzo ragguardevole. E non consola il fatto, che un crollo così cospicuo, potrà portare ad una revisione del servizio. Forse an-che a una riduzione dei costi. Del resto 600 tonnellate in meno,

non conferite i nei primi 90 giorni dell’anno in discarica, non sono quisquiglie. E i numeri lo stanno a testimoniare, anche se - è giusto specificarlo - il problema si pone solo sul residuo, dove il calo è esattamente del 51,42%, mentre sul totale complessivo, compreso gli ingombranti, le cifre parlano dell’11,80%.Comunque sia nei 39 comuni Giu-dicariese nei primi tre mesi del 2012 la raccolta è diminuita di 560 tonnellate. Dalle complessive 4.740 del primo trimestre 2011, si è scesi a 4.181 attuali. Negli anni precedenti la differenziata aveva fatto registrare sostanziale stabi-

lità, con un calo fisiologico del-lo 0,25%. Ma gli ultimi riscontri sono macroscopici: meno 54,17% per gli urbani, e quasi il 52% sul residuo, con una cadenza mensile a fotocopia.Mentre per la differenziata i va-lori sono in aumento. Si è passa-ti dalle 2.280 tonnellate del 2010 alle 2.430 del 2011, alle 3.059 del 2012. Per l’indifferenziata, vale a dire per il residuo, su base trime-strale, si è registrato un vero crol-lo: 2.460 tonnellate nel 2010, 2.310 nel 2011, e addirittura 1.120 a fine marzo. “Segno – ha detto l’inge-gner Ivan Castellani , uno dei tec-nici del servizio, che i consumatori

sono più virtuosi, ma anche che i consumi sono in netto calo”.Non a caso le stime 2012 sono per un conferimento in meno di alme-no 400 camion in discarica, che, se il trend diventerà una costante, potrà godere di qualche anno di vita in più. Con un servizio di rac-colta – ipotizzato dall’architetto Maurizio Polla, il Capo Servizio Ambientale della Comunità – che potrà essere tarato su una raccolta quindicina-le, e non settimanale com’è ora.I numeri di questo inaspettato calo, però, portano anche ad altre considerazioni, che esulano dai soli aspetti negativi della crisi, pur

considerando anche il calo di pre-senze turistiche invernali, che co-munque sono un dato oggettivo.E’ da valutare, infatti, quanto sulla drastica riduzione della raccolta del residuo abbia inciso l’introduzione della chiavetta, e i nuovi parametri per la compila-zione della bolletta.E’ indubbio che il conteggio delle aperture, nonostante il notevo-le senso civico dimostrato finora dai Giudicariesi con una raccolta differenziata che supera la soglia dell’ 80%, possa aver influito a mo’ di riflesso condizionato (sia-mo Italiani anche noi e quindi molto sensibili alle questioni di portafoglio) su una minor atten-zione nella separazione dei ri-fiuti. Se così fosse, sarebbe forse opportuno rivedere il servizio su una raccolta che potrebbe non ri-tenere la chiavetta nominale, così pertinente ed indispensabile alla funzionalità del servizio (e.z.)

Fortunatamente in Giudica-rie, per ora, il problema non esiste. E, finché possiamo contare sulla discarica di Zu-clo, lo smaltimento dei nostri rifiuti è garantito. Certo è che dal 1976, da quando è entrata in funzione, quel immenso panettone verde, incuneato tra gli abitati di Zuclo e Sao-ne, ne ha fatta di strada. O meglio: ne ha inghiottite di immondizie. Milioni sono le tonnellate di residuo che vi hanno trovato collocazione. E migliaia sono i camion di spazzatura che, in 36 anni, vi sono stati stipati. I dati sono impressionanti: i conferimenti medi parlano di 23 milioni di tonnella-te annue. Calcolatrice alla mano è facile dedurre che dall’apertura ad oggi la di-scarica di Zuclo ha smaltito qualcosa come 600 milioni di tonnellate di rifiuti urbani. Un servizio impagabile, che dovrebbe rimanere attivo al-meno fino al dicembre 2016, dato che la concessione nel 2008 è stata prorogata fino a quella data. Ma, visto i cali di conferimenti registra-ti negli ultimi tempi, la vita del centro di raccolta giudi-cariese potrebbe addirittura essere allungata fino al 2020. Quando, si spera, possa en-trare in attività il promesso inceneritore al servizio di tutto il Trentino. E, quindi, programmare la dismissione definitiva dell’impianto.Dati alla mano, pare davvero impossibile che una piccola comunità come la nostra che non arriva a 38 mila abitanti, possa produrre una quantità

così cospicua di rifiuti. A cui però va aggiunta la raccolta stagionale, dei bacini turistici di Campiglio e Comano Ter-me, che contribuiscono a far lievitare lo stoccaggio.La storia della discarica è in perfetta sintonia con la cre-scita della nostra comunità. Che anche in tema ambienta-le in pochi decenni ne ha ma-cinata di strada. Basti pen-sare che agli inizi degli anni ottanta, nonostante il centro di raccolta di Zuclo fosse al servizio dei comuni già da un decennio, erano disseminate sui 1.176 Kmq. del Com-prensorio ben 90 discariche abusive. Le cronache di quel tempo (1982-1987) parlano di 57 progetti di recupero ambientale che riguardava-no località, individuate in 27 comuni. Da allora, con un piano or-ganico di risanamento, e un’oculata politica di ripristi-no, si è arrivati ad avere un Centro Unico di raccolta a Zuclo, 2 Crz a Zuclo e Cari-solo (centri di raccolta zona-li), 18 Crm (centri di raccolta materiali) e una raccolta dif-ferenziata che – è notizia di questi giorni – a maggio ha raggiunto l’invidiabile tra-guardo dell’82,7 %.Una del-le più alte d’Italia.Traguardo raggiunto anche grazie al centro unico di Zu-

clo, dove oltre a venir stocca-ta la massa di rifiuti urbani, vengono smistate e differen-ziate: plastiche, carta, vetro. e residuo. Materiali venduti a ditte specializzate. I cui rica-vi contribuiscono ad abbatte-re i costi delle bollette.Dopo un avvio a regia com-prensoriale - il Comprensorio del C8 ha gestito la raccolta dei rifiuti dai primi anni dal 1977 al 2011, ma ad avviarla per primo era stato il Bim del Sarca, solo per un anno e per i soli comuni del suo bacino - ora la gestione è passata nel-le mani della Comunità delle Giudicarie. E da febbraio è in vigore una tariffa unica sul-

l’intero bacino. Le vecchie bollette sono state sostituite dalla Tia (Tariffa di Igiene Ambientale) che, con due scadenza annuali (giugno e novembre), arriverà diretta-mente nelle famiglie dagli Uf-fici della Comunità. Il servizio ha un costo complessivo di 6 milioni di euro. E passando, dalla tariffa normalizzata a quella puntuale che non tiene più conto dei metri quadrati di superficie degli appartamenti, ma del numero di fruitori del servizio - almeno nelle inten-zioni - dovrebbe dare bollette più eque. Commisurate alla quantità di rifiuti prodotti e conferiti.

La discarica di Zuclo: un servizio prezioso per le Giudicarie

L’hanno definito il business del futuro. Ma più che altro è un problema del presen-te. Smaltire ogni giorno tonnellate di rifiuti è l’assillo principale di moltissimi am-ministratori, contestati e contrastati dai cittadini che, fedeli al motto “not in my backyard“:dappertutto, ma “non nel mio cortile”, issano quotidianamente vessilli e cartelloni di protesta contro le discariche. Napoli, Palermo, Roma, in Italia, sono gli esempi più eclatanti (e irrisolti). Ma, anche al nord, i casi non mancano.

In funzione dal ‘76, occupa un’area di oltre 50mila metri quadrati

Le prime bollette della nuova Tia , Tariffa d’Igiene Am-bientale (la vecchia tassa sulle immondizie) sono in di-

stribuzione in questi giorni. Per molti ri-serveranno sorprese. Ma per altri, per chi è solo o ha una fami-glia poco numero-sa, ci potrà essere la constatazione di un risparmio. I parame-tri adottati non faran-no più riferimento, come in passato, ai metri quadri, ma al numero degli utenti e alle apertura delle chiavette messe a di-sposizione per i rac-coglitori del residuo. A gestire il servizio dai primi di febbraio non sono più i singoli

comuni, ma la Comunità di Valle che ha ricevuto la delega di tutte le amministrazioni delle Giudicarie. Una tariffa unica dunque, uguale per tutti, che, a quanto sostengono in Comunità sarà imperniata soprattutto su una maggior equità, e su una spesa commisurata al servizio. Dato og-gettivo è che comunque le tariffe locali sono tra le più con-venienti del Trentino. La spesa complessiva della raccolta delle Giudicarie è di 5.320.000 euro da ripartire sui quasi 38 mila abitanti. Il totale dei costi stimati per l’anno in corso sarebbe di 7.700.000. Ma a parziale copertura del-le spese sopportate, la Comunità introita 1.258.000 euro: 617.000 dalla vendita della differenziata (200 mila dalla carta, 210 mila dalla plastica, 60 mila dal vetro, 127 mila dai metalli) e 641 per servizi conto terzi. Quindi il costo a carico degli utenti supera di poco i 5.000.000 di euro. La propensione al risparmio delle famiglie, con la produzio-ne di minor quantitativi di rifiuti potrebbe indurre bollette meno pesanti. Ma le spese vive sono una costante, ed è bene non farsi illusioni. (e.z.)

I costi dello smaltimento

di Ettore Zini

La raccolta dei rifiuti in forte calo. Solo contrazione dei consumi?

pag. 6 LUGLIO 2012

Il gruppo ha deciso di festeg-giare l’avvenimento con una mostra fotografica che riper-corre alcune tappe dell’evo-luzione di questa azienda, che oggi dà lavoro nello stabili-mento di Carmignano a 220 persone. Una storia antica, la possiamo definire. Tutto ha inizio, infatti, nell’epoca degli antichi mulini del ‘500 che oc-cupavano l’area di Carmigna-no ora destinata all’industria; nel 1873 tale Girolamo Lana-ro fondò a Friola una fabbrica per la produzione della pasta di legno in Contrada Sega Vecchia e nel 1875, al posto di quei vecchi mulini, realiz-zò una Cartiera che avrebbe utilizzato direttamente il ma-teriale ivi prodotto. Dal 1877 la piccola cartiera comincia la produzione di carta dando lavoro a 20 operai del luogo. Dopo alcune vicissitudini nel

1883 uno dei soci, Antonio Marzotto, propone l’acquisto della struttura alla svizzera Societè pour la fabrication de Patè de Bois, che controllava ben 5 stabilimenti in Europa; nasce così quella che sarà la Cartiera di Carmignano, sotto la guida del primo direttore, il Cav. Cataldo Biga. Nel 1904 il primo ampliamento con la installazione di una seconda macchina di produzione con-tinua, che porta la produzio-ne annua a 4.000 tonnellate di carta, sulle 15.000 circa che assommava allora l’inte-ra industria cartaria italiana. Produzione in incremento continuo, di pari passo con l’occupazione: 5.200 tonnel-late nel 1937, con 330 dipen-denti occupati.La Seconda Guerra mondia-le lascia inevitabilmente un segno anche sulla Cartiera,

che proprio in quegli anni ha però la forza di mettere in campo investimenti impor-tanti come il cambio di ali-mentazione dell’impianto, da carbone a metano nel 1947 e, nel 1958, l’acquisto della terza macchina continua, che consente alla produzione di balzare fino a quota 15.000 tonnellate/annue. Una produ-zione destinata ad aumentare ancora, nel 1968 con l’instal-lazione della quarta macchi-na continua con formato 3,3 metri che permette di produr-re 26.000 tonnellate annue, anche grazie all’introduzione del ciclo continuo di produ-zione, 7 giorni su 7. E ora l’approdo in Trentino. Nel 1985 è l’acquisizione delle Cartiere Trentine di Condino, con investimenti massicci per l’adeguamento degli standard di produzione,

tra cui una macchina patina-trice off-line e una superca-landra con cambio automa-tico del rotolo, oltre ad un potente turbogas per la pro-duzione di energia in loco.

Il Presente. Oggi il Cham Pa-per Group Italia Spa ha una produzione totale di 120.000 tonnellate di carta l’anno e garantisce lavoro a 330 di-pendenti tra Carmignano e Condino proseguendo la sua strada ricercando innovazio-ne e attenzione agli stan-dard qualitativi di produzio-ne. In questo senso vanno intesi gli sforzi verso le più moderne certificazioni come quella internazionale FSC a tutela dell’uso responsabile e sostenibile delle risorse ambientali. Una direzione sposata da anni da Gerold Zuegg, amministratore dele-

gato e “anima” della Cartie-ra di Condino, altoatesino da 30 anni alla guida della strut-tura chiesana che ha condot-to l’azienda attraverso le fasi alterne del settore cartiero, orientando in modo flessibi-le la produzione ai bisogni di mercato e restando dunque sempre competitivi (oltre che un punto di riferimento a livello di occupazione per l’intera Valle del Chiese). Recentemente abbiamo dato conto di importanti investi-menti messi in campo nello stabilimento di Condino per la realizzazione di linee pro-duttive sempre più efficienti e moderne, segno tangibile della volontà del Cham Paper Group di credere nello svi-luppo della propria attività in Valle del Chiese. Da qualche settimana a questa parte, poi, anche a riconoscimento del-

l’importanza che la Cartiera di Condino riveste nel settore trentino, l’ing. Zuegg è stato nominato ai vertici della se-zione di Confindustria trenti-na che si occupa del settore Carta e grafica. Presidente di sezione è dunque stato no-minato l’ing. Gerold Zuegg della Cham Paper Group Italia Spa con vicepresidente di Sezione Giovanni Girardi della Printer Trento Srl. Nel comitato di sezione vi sono anche Dino Bertolin (Berto-lin Imballaggi Srl), Stefano Corvo (Diatec Cles Spa), Alessandro Fedrigoni (Fe-drigoni Spa), Giorgio Moser (Moser Marino & Figli Srl), Gianfranco Paris (Arti Gra-fiche Saturnia Sas), Mauro Rampinelli (Il Sole 24 Ore Spa), Francesco Zago (Car-tiere Villa Lagarina Srl). (r.b.)

L’azienda

Il Cham Paper Group, azienda che controlla la cartiera di Condino e altri due stabilimenti, festeggia in questi giorni i 135 anni di attività

nella sede di Carmignano di Brenta, in provincia di Padova. Un traguardo certo significativo, che

sottolinea la longevità ed il radicamento di que-sto marchio, ancora più notevole in un momento come questo, in cui l’economia industriale a livello mondiale ed italiano in particolare non sta certo brillando.

Cartiera, 135 anni di sviluppo del territorio

Un importante traguardo industriale, per un attore fondamentale dell’economia delle Giudicarie

LUGLIO 2012 - pag. 7

Il problema è più profon-do e deriva dalla crisi del capitalismo di “Gucci”, in cui la gente s’identi-ficava solo con i marchi come Nike o s’indebitava per acquistare una borsa di prestigio. Oggi la man-canza di speranza è in par-te dovuta proprio a questa delusione dell’ideologia dei mercati che doveva-no auto-regolarsi con le aziende che dovevano ero-gare i profitti a vantaggio di pochi azionisti. Si ave-va un rispetto “religioso” del mercato, considerato un meccanismo in grado di garantire uguaglianza, giustizia e libertà. Ma pur-troppo così non è successo e i paesi che hanno accet-tato il mercato come prin-cipio sono diventati al loro interno più diseguali a par-tire dagli Usa, alla Gran Bretagna fino all’Italia dove i 10 più italiani ric-chi possiedono un reddito

che corrisponde ai 3 mi-lioni di italiani più pove-ri. L’Italia è forse il paese dove la disuguaglianza è più alta perché c’è stato un periodo in cui si è creduto che l’avidità fosse buona. Per questo oggi abbiamo bisogno di pensare a nuo-va visione del capitalismo che ho chiamato coop-ca-pitalismo che si fonda nel-le strutture “open source” e nel movimento coopera-tivo tradizionale. Questa nuova visione si fonda su tre principi: il primo che la collettività è un concet-

to positivo e quindi anche quello di uguaglianza che nei momenti di crisi con i programmi di austerità devono essere applicabili non solo alle categorie più deboli, perché danneggia-no non solo il singolo in-dividuo, ma la stessa coe-sione sociale. Il secondo principio riconosce nel va-lore del nostro modo d’in-teragire con gli altri, nella qualità dei rapporti e delle relazioni e non nelle tran-sazioni commerciali come nel capitalismo di Gucci. Se ognuno si sostiene riu-

sciamo a farci ascoltare e ad ottenere un futuro per tutti. Il terzo principio è la collaborazione che nel mondo cooperativo ren-de più giusta ed equa la stessa concorrenza. Vi sono società che sono or-ganizzate in modo rigido e altre come Toyota dove invece oltre al rapporto di lavoro concorre una sorta di cooperazione tra i di-pendenti. Qualche anno fa scoppiò un incendio in un impianto che fu comple-tamente raso al suolo. Le previsioni parlavano di 6

mesi per ripristinarlo. Al-lora 62 aziende giapponesi si sono messe insieme e in 8 giorni hanno condiviso risorse e lavoratori, e aiu-tato Toyota a rimettere in funzione lo stabilimento. Cooperando e collabo-rando i costi di produzio-ne scendono e si aumenta l’efficienza e la produtti-vità dell’intero sistema in cui agisce la cooperazione. Il coop-capitalismo così concilia i valori migliori del capitalismo alla “Guc-ci” come l’innovazione con i valori etici. Quindi l’orizzonte del coop-capi-talismo non è un sogno, anche perché si vede già all’opera ogni giorno nella Silicon Valley, in aziende come Linkedin o Wikipe-dia dove la gente collabora gratuitamente e ha creato un qualcosa che è più pre-ciso dell’enciclopedia bri-tannica. La collaborazione ad esempio aiuta a trovare circuiti di scambio alter-nativi a quello del mer-cato, simili al baratto ma grazie a internet molto più evolute come modello. In questa fase di crisi le coo-perative stanno diventan-do un modello da prendere come esempio. In Canada, Svizzera, Australia, Fran-cia producono milioni di euro di fatturato. Nel Re-gno Unito la cooperazione ha raggiunto un livello del 21%. Anche in Trentino il sistema cooperativo ha aumentato fatturato e di-pendenti dal 2006 ad oggi nonostante la crisi. Ma oggi di fronte al-l’acuirsi della crisi con il mancato ricambio al verti-ce del sistema cooperativo trentino con il quarto man-dato a Diego Schelmi apre infatti qualche interrogati-vo perché la cooperazione storicamente non si fonda sulla personalizzazione del sistema ma sulla plu-ralità delle persone che vi partecipano. V’è da

chiedersi se quel modello descritto dalla Hertz sia buono per tutte le fasi eco-nomiche o rimanga solo un ideale? Ad esempio ha un futuro il modello coo-perativo di fronte al debito crescente degli stati e del-le istituzioni provinciali? In questa crisi Internet con suoi luoghi d’incontro, i social network, i blog, l’innovazione tecnologi-ca ci sta insegnando che stare insieme e collabo-rare è un’istanza umana che va al di là del valori monetario. Sicuramente anche in Argentina dopo il default del 2001 l’eco-nomia è ripartita grazie alla cooperazione che ri-messo in moto le fabbri-che abbandonate dai loro proprietari. Collaborare e cooperare aiuta qualsiasi comunità durante i periodi difficili soprattutto nelle aree geografiche più disa-giate di cui il Trentino, in quanto territorio montano può essere un esempio. Il coop-capitalismo non è una rivoluzione contro il capitalismo, non lo abbat-te, semplicemente lo evol-ve con un’attenzione alla sostenibilità e all’impiego dei capitali. Il capitalismo deve avere a che fare con la morale come intendeva lo stesso Adam Smith. Le banche della coopera-zione ad esempio dovran-no essere diverse dalle banche tradizionali, non imitarle come fanno oggi per produrre utili per i loro azionisti, ma servire veramente le comunità e i territori che presidiano. Il modello cooperativo sembra pertanto giunto ad una sorta di bivio in cui o ritorna verso le origini grazie al ricambio e all’in-novazione, oppure dovrà scontrarsi sempre più con il rispetto effettivo dell’ef-ficienza, dei prezzi bassi imposti dal conto econo-mico del mercato.

Il coop-capitalismo contro la crisi«Per la prima volta le prospettive economiche attese per le vite dei nostri figli sembrano peggiori di quelle che abbiamo avuto noi come genitori»: con questa frase ha iniziato il suo intervento la professoressa Noreena Hertz dedicato al coop-capitalismo che è stato uno degli interventi più interessanti nell’ultimo Festival dell’Economia di Trento per il suo collegamento con il territorio provinciale. Oggi infatti il pessimismo prevale sull’ottimismo e la sicurezza è minacciata dalla perdita del posto di lavoro. Perché oggi c’è que-sta mancanza di speranza? Questa mancanza non ha solo a che vedere con la crisi economica, o col fatto che siamo in recessione.

Alla ricerca del sistema economico che coniughi sviluppo ed equità

Da un paio di settimane è Bottega Storica del Trentino. E’ l’oreficeria Franco Gottardi di Tione, negozio che s’affaccia sul corso principale dei negozi. Dal 1902 il nonno Palmiro avvia l’attività, arrivata ai giorni nostri. Prima c’era il bisnonno che faceva il venditore ambu-lante di bigiotteria. Poi il punto vendita stabile, sotto l’impero Austro-Ungarico. Con la “Licenza industria-le a costruire e vendere oggetti d’oro”, rilasciata dai funzionari dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria.A lui subentrò, fino al 1979 il figlio Aldo. Orafo ca-pace, che per anni fu - assieme al famoso Rossin di Cimego, altro artigiano dalle mani d’oro - l’unico ven-ditore di ori e oggetti pregiati delle Giudicarie. Oggi la tradizione continua con Franco, che assieme alla mo-glie Manuela, porta avanti la tradizione di famiglia.Da quando è stato istituito l’albo delle Botteghe Stori-che del Trentino, da parte della Provincia, l’oreficeria Franco Gottardi è stata la prima di Tione a potersene fregiare.Ce ne sono altre in attesa di espletare la pratica. I re-quisiti sono: minimo 50 anni di attività, attestati e do-cumenti che lo dimostrino, e oggetti o strumenti del

mestiere. In proposito Franco Gottardi conserva una vetrinetta espositiva con monili e ori costruiti dai suoi predecessori, quando c’erano ancora i garzoni di bot-tega e la professione era un’arte. (e.z.)

Economia

“Franco Gottardi”: “Bottega del Trentino”

di Marco Zulberti

pag. 8 LUGLIO 2012

Del famoso orso bruno (l’Arctos Arctos ), si di-ceva, ne sopravvivevano pochi esemplari. Vec-chi, malandati e non più in grado di riprodursi. L’idea di ripopolare i bo-schi della Val di Genova e del Lago di Tovel, con esemplari provenienti dalla vicina Slovenia, era stata accolta con entusia-smo. Il progetto crebbe di pari passo con il Par-co, fino all’importazione di due vispi orsacchiotti: Masum e Kirka. I primi, di altri otto esemplari, che sono stati liberati nel Brenta dal 2000 al 2002. L’ultima è stata Maya, la femmina che ha rimpiaz-zato Irma, trovata morta sotto una slavina. Dal 1999, l’avvio della fase operativa del proget-to Life Ursus, con Provin-cia, Istituto Nazionale di Fauna Selvatica (Ispra) e Parco Adamello Bren-ta: convinti della validità

dell’iniziativa.Tutti gli esemplari im-portati, al momento del rilascio, sono stati dota-ti di radiocollare per un monitoraggio costante da parte del Corpo Forestale. E, i timori di non riuscire nell’intento di ripopolare le aree boschive della re-gione, sono presto svaniti con l’arrivo delle prime cucciolate.Da troppo pochi. A trop-pi. In soli 10 anni, gli esemplari introdotti nei massicci del Brenta han-no raggiunto quota 45/50. Ma, qualcuno, azzarda molti di più. Da anima-le dedito a sporadiche scorrerie contro alveari e greggi, in maggio, l’orso ha fatto sentire veramente la sua presenza, con attac-chi che cominciano a de-stare apprensione.I consigli del Parco, su come comportarsi in caso di incontro fortuito con l’animale, sono sempre

stati impostati alla pru-denza. E’ una bestia mite, timida, tende a evitare l’uomo. “Ma quando an-date nel bosco – è scrit-to nelle raccomandazioni sul sito web – adottate una camminata rumoro-sa, muovete foglie e rami secchi, per far sentire la vostra presenza”. Sugge-rimenti preziosi. Che sot-tolineano l’indole paci-fica del plantigrado. Che se spaventato, però, può opporre una difesa fero-ce. Capace di impensie-rire anche i più temerari. Per avere un’idea della sua pericolosità, basta scorrere le cronache di un tempo, quando l’orso, come animale nocivo era cacciato e ucciso. Ora i tempi sono cambia-ti. Da specie dannosa è diventato una specie pro-tetta. Lo specifica l’art. 2 della Legge nazionale n. 157/92, ripreso dalla leg-ge della Provincia Auto-

noma di Trento n. 24/91. Dello stesso avviso è an-che la Comunità Europea che ha inserito la specie, tra quelle di interesse co-munitario che richiedono una protezione rigorosa. Per cui, abbattere o cattu-rare un orso può procura-re l’arresto fino a 6 mesi e l’ammenda da 1.032 a 6.187 euro (art. 30.1 lette-ra C della Legge 157/92).Le leggi, però, non ba-stano a dissipare i timori di chi vive il territorio. Che, dopo le recenti im-prese, è meno indulgente nei suoi confronti. WWF e associazioni ambientali-ste hanno subito preso le difese dell’orso trentino. Ma è probabile, che se i danni arrecati agli ani-mali domestici dovessero continuare, la Provincia qualche provvedimento dovrà pur prenderlo. Se non altro, per ridurne la proliferazione.

Primo Piano

Il Progetto Life Ursus e la protezione della specieChe sarebbe andata

così, probabilmen-te non l’avrebbe immaginato nemmeno il

professor Wolfgang Shoroder, docente dell’Uni-versità di Monaco di Baviera, quando nel 1991 fu incaricato di redigere il Piano Faunistico del Parco

Adamello Brenta. Fu lui, con la sua equipe, a sollecitare la

reintroduzione dell’orso nei 62 mila ettari dell’oa-si naturalistica più importante del Trentino.Solo venti anni fa il plantigrado, un tempo di casa nei boschi delle nostre valli, era quasi estinto.

di Ettore Zini

Uno studio che ha origine nel ‘91. All’inizio si temeva che gli orsi avrebbero faticato a riprodursi. E invece...

Ma in passato com’era vissu-to in Trentino? Di plantigradi ce n’erano, eccome! Ma non campavano indisturbati. La popolazione aveva un riveren-ziale timore. Chi affrontava o uccideva un mammifero rite-nuto pericoloso e dannoso per il bestiame, era considerata persona a cui attribuire rispet-to ed onori. E, in virtù delle taglie poste sulla sua testa, o meglio sulla sua zampa, c’era chi era sempre pronto a fargli la pelle.Fino ai primi del 900, in Tren-tino, ne esistevano ancora nu-merosi esemplari. La caccia sua caccia era consentita e in-centivata. Le cronache, condite di leggenda, narrano le gesta di Luigi Fantoma di Strembo, detto il Martanel (1819-1896) , il “Re della Val di Genova”. Ha passato la sua esistenza in

località Ragada, uccidendo 50 orsi e 700 camosci. Un vero At-tila della fauna ursina, in gara con altri suoi contemporanei, come Domenico Ramponi di Carciato che 1820 al 1840, di pelle d’orso ne ha accumulate 49. O Giacomo Nicolussi di Molveno che ne ha accoppati 31, seguito a ruota da Paolo Maturi di Mezzana (18) e dai fratelli Michele ed Emanuele Lorenzoni di Cles (9).E, se c’era chi, armato di schioppo a palla o di archibu-gio, non aveva timore di met-tersi in gioco contro il grosso mammifero, le cui zanne e zampate destavano timore, c’era anche chi, all’apparire dell’animale se la dava a gam-be levate. Come tal Silvio Dal-doss della Val di Ledro, classe 1876, che per salvarsi si era arrampicato su una pianta, di

ridotte dimensioni, e per sviare l’orso che nel frattempo aveva cominciato a scuotere l’albe-rello, non ha trovato di meglio che riempire di foglie un indu-mento per gettarlo lungo il pen-dio. Storie, che hanno il sapore dell’aneddoto popolare, tratte da pubblicazioni come “Cac-cia e Bracconaggio, nella Val di Ledro dell’ottocento”, ma che danno la misura di quanto il carnivoro fosse temuto.Mentre per la selvaggina, stanziale o di passo, erano state promulgate normative che vincolavano il diritto di caccia a specifici divieti, l’uc-cisione dei predatori come orsi e lovi (lupi), restò libera fino al XIX secolo. In quelli precedenti la caccia all’orso era un’ambita prova di co-raggio. E non sono pochi i temerari che sono usciti mal-

conci da questa sfida uomo e animale. Una consuetudine, radicata nel tempo, era la spartizione delle spoglie della bestia ucci-sa. Al Principe, o al potente di turno, oltre alla testa, spetta-va la zampa anteriore destra. Quella sinistra al parroco, e la pelliccia al cacciatore. Ci sono documenti che attestano il per-petuarsi di questa tradizione. Nel 1818, un decreto della Cancelleria Aulica di Innsbruk, rimasto in vigore fino agli inizi della Prima Guerra Mondiale, veniva prevista la correspon-sione di una taglia su ogni animale ucciso (35 fiorini per i maschi, 40 per le femmine). Previa consegna della zampa destra dell’animale. La presenza dell’orso in Tren-tino ha lasciato tracce indele-bili. A Trento, nel Castello del

Buon Consiglio, nella torre dell’Aquila, scene di caccia rappresentano una battuta, con l’orso e i suoi cuccioli, inseguiti da mute di cani e da nobili a cavallo, con battitori a piedi con scudi. Un dipinto del Romanino del 1531, con Venere accanto a un orsac-chiotto. Ci sono pure imma-gini sulle formelle delle stufe in maiolica del maniero, e una preziosa testa ursina in cotto, di epoca romana.L’orso dunque nei dipinti e nelle sculture. Ma soprattutto nei toponimi di molti luoghi, a testimoniare quanto fosse invadente la sua presenza: Il bregn de l’orso (Malga Mo-vlina); Busa de l’ors (Val di Tovel); Pas de l’ors (Val d’Al-gone); Sentier de l’ors (Vale-sinella); Tof di l’ors (Val delle Seghe Molveno).

Forse però l’iconografia che più si addice ai giorni nostri, con abitudini a quanto pare radicate nell’animale, risale tra il IV e V secolo. Si trova nei quadretti votivi dell’eremo di San Romedio, in Valle di Non: il Santo a cavallo dell’orso. Narra la leggenda, che il fe-roce animale aveva sbranato il cavallo dell’eremita (ex no-bile bavarese di una famiglia di Innsbruk,proprietaria di saline in valle dell’Inn, con-vertitosi al ritorno da Roma, e ritiratosi in terra nonesa dopo essersi spogliato dei suoi averi), il quale infuriato per la perdita del suo destrie-ro, ammansì l’orso. Prese la sella e la mise sul groppone del plantigrado, che da quel giorno divenne il suo mansue-to compagno, e mezzo di tra-sporto. (e.z.)

La caccia all’orso: testimonianze e leggende

Oggi l’orso vive nell’agiatezza. Fa danni, e c’è chi corre a pagarli. E’ una ricchezza, dicono, che ol-tre a ripristinare l’antico equilibrio ambientale

nei boschi e nei massicci montuosi della zona, è il valo-

re aggiunto dell’offerta turistica. L’emblema dell’Ente Parco. E di un territorio provinciale intatto, anche dal punto di vista faunistico. Quindi, animale da coccolare e tutelare.

LUGLIO 2012 - pag. 9

Il Progetto Life Ursus e la protezione della specie Uno studio che ha origine nel ‘91. All’inizio si temeva che gli orsi avrebbero faticato a riprodursi. E invece...

E’ sorto a Strembo, per iniziativa di una donna sanguigna, che ha perso due asini tra le sue fauci, e che ora, veste i panni di consumata capopopolo: “Niente di personale con l’orso – va ripetendo Wan-da Moser, promotrice di una raccolta di firme per la liberazione del Trentino dal plantigrado – è una vittima come noi, ma ora bisogna fare qualcosa. Altrimenti la situazione potrebbe sfuggire di mano”.E, non si può dire, che l’idea, non stia facendo proseliti. Ad essere preoccupa-ti, non sono solo i proprietari di animali, non più sicuri di lasciare le loro bestie nei pascoli o vicino alle baite di monta-gna. Ma anche gli albergatori. Un tempo grandi sostenitori del progetto, stanno ri-vedendo le loro posizioni. L’orso non è più l’animale amico. Capace di dare im-put positivi al turismo. Ora la sua presen-

za è guardata con sospetto. Da calamita a spauracchio, il passo è breve. Quindi con il suo soprannumero, anche molti operatori non sono più sicuri che i turisti possano godere, in tranquillità, le bellezze naturali delle valli.“Il Progetto Life Ursus, va rivisto, ridi-mensionato o chiuso” – ha detto al “Tren-tino” Giacomino Maffei, albergatore di Madonna di Campiglio. Della stessa opi-nione, sono altri del settore, in apprensio-ne perché, dicono:”L’orso sta mutando le abitudini di chi frequenta la montagna”. Che ci sia bisogno di rivedere il progetto, lo dicono anche Bruno Dalla Giacoma, dell’Hotel Touring di Campiglio, e Gio-van Battista Beltrami, del ristorante Ma-gnabò di Carisolo. In pratica, molti con-cordano con quanto ha espresso, ad alta voce, il presidente della giunta di Bolzano

Luis Durnwalder, in un recente dibattito pubblico a Tione: “Oggi gli orsi in Tren-tino sono troppi. C’è bisogno di riportarli ad un numero accettabile. Tanto più che, oltre al valore venale degli animali, c’è anche quello affettivo, che non ha prez-zo”. Mentre si susseguono le notizie delle ma-lefatte dell’animale in tutto l’aerale del Parco (l’ultima in Val di Rabbi nei pressi di malga Stablaz, dove manca all’appel-lo anche un puledro), prese di posizione giungono anche dagli amministratori. Il sindaco di Strembo, Guido Botteri, dice apertamente che ora l’animale incute ti-more: “Noi – dice – non vogliamo che l’orso impedisca ai nostri censiti e ai tu-risti di andare in montagna per il timore di brutti incontri”. Pure Cesare Maestri, il Ragno elle Dolomiti, è convinto che “for-se sono troppi”.Insomma, senza cadere nella psicosi da plantigrado, la gente del posto, molto realisticamente, sta prendendo coscienza che la reintroduzione del carnivoro, sta creando maggiori problemi del previsto. Carlo Andreotti, presidente della Provin-cia al tempo dei rilasci, prende le distan-ze. “Non ero convinto allora, tanto meno oggi”. Il Presidente Dellai, per conto della Provincia, ha scritto a Roma al ministro Clini: “Il progetto è da rivedere. 45 sono troppi”. Lo stesso ha detto al commissa-rio europeo Potocnic, responsabile del progetto”Life Ursus”a livello comunita-rio..Insomma, le immagine accattivanti del-l’orso Yoghi, e del fedele amico Bubu, che scorrazzano nei parchi, a caccia di merendine, non fa il paio con la realtà. Bisogna che il Servizio Foreste e Fauna della Provincia, che sta invano tentando di individuare il “colpevole” delle scor-ribande, riesca a lanciare messaggi tran-quillizzanti. Che dimostri che gli attacchi agli animali domestici sono frutto di un esemplare particolarmente aggressivo, che potrebbe essere messo in condizioni di non nuocere. Messo in cattività. O ri-spedito al mittente nelle foreste della Slo-venia. Altrimenti, a settembre, promettono quel-li del comitato anti-orso ci saranno forti prese di posizione. “Per ora – assicurano – non faremo manifestazioni eclatanti. Non vogliamo creare allarmismi, tra i tu-risti. Ma con una raccolta di firme, chie-deremo al presidente Dellai di liberare il Trentino e i Trentini dall’orso”. Parola di rendeneri. E, si sa, che gli abitanti della Valle, non scherzano. Quando devono di-fendere i loro interessi, sanno essere ca-parbi. La vicenda dell’uranio è solo uno degli esempi. (e.z.)

Nasce un comitato anti orso.

“Sono troppi”Per fortuna, il maggior periodo di attività post letargica dei plantigradi coincide con il mese di maggio. Le scorriban-de che hanno portato l’orso a sbranare gli asini della Val Rendena, si dovrebbero quindi attenuare con l’estate, per poi affievolirsi in vista dell’inverno. Certo è che, la grossa bestia di sconquasso ne ha fatto. Facendo pendere il pollice verso di molti valligiani, che ora non lo vedono più di buon

occhio. Prima della sua reintroduzione, nel 1996, un’inda-gine Doxa di Milano, commissionata dalla Provincia, dava il gradimento del progetto al 70%. Risultato sorprendente, visto l’atavico timore dell’uomo verso il carnivoro. Addi-rittura l’80% nelle zone dove sarebbe stato liberato. Oggi gli umori sono cambiati. E, per il suo ridimensionamento, è stato addirittura costituito un comitato.

“Molti clienti hanno paura di andare nei boschi”. Ci sono timori anche per il turismo

Primo Piano

IL PARERE DEL PROFESSOR CORTI

Un parere sui comportamenti del plantigrado ce lo dà il pro-fessor Michele Corti, dell’Università degli Studi di Milano. Da anni si interessa di fauna selvatica. E’ consulente in Lombardia e Piemonte dell’Associazione Pastori. Studia prevalentemente il comportamento del lupo delle alpi e di predatori come la lince. Ma, da cinque, si interessa anche di orsi. E’ stato contattato dal comitato anti-orso della Val Rendena. Le sue teorie contrastano con chi, sul plantigrado, lancia messaggi tranquillizzanti.“Non è assolutamente vero che l’orso non possa attaccare l’uo-mo – dice – in Romania e Bulgaria dove sono numerosi, ma si registrano casi anche in Svezia, ogni anno ci sono persone che perdono la vita a causa dell’orso. Dove c’è sovra popolazione il rischio c’è”. “La cosa più preoccupante – spiega – è che anche

qui, in Italia, avvicinandosi ai recinti dove c’è l’uomo, il plantigrado dimo-stra di non averne più paura. E dalla predazione degli animali domestici, all’aggressione alle persone, il passo è breve”.Secondo le teorie di Corti - che ha ma-turato la sua esperienza con i lupi di cui studia da anni i comportamenti per conto dei pastori lombardi che portano i loro greggi anche in Trentino – l’or-so associa l’odore dell’uomo ad una situazione di rischio. L’equazione è: uomo uguale pericolo. “Dal momen-to che entra nei recinti, dove l’odore dell’uomo c’è, vuol dire che i suoi fre-ni inibitori nei confronti della specie umana si stanno affievolendo. Quindi, secondo il professore, già oggi l’orso rappresenta un problema. Ma lo sarà ancora di più in futuro. Quando il nu-mero degli esemplari, se non si pren-deranno provvedimenti, è destinato ad aumentare significativamente. (e.z.)

Wanda Moser, 49 anni, vive a Strembo, a maso Vastun. Mai avuto prima esperienze politiche. In questa storia è stata tirata dentro per i capelli. L’orso le ha sbranato due asini Cirillo e Beppo. La incontriamo a Spiazzo, nel nuovo agritur, di fresca apertura, insieme ad altri membri del comitato anti-orso. Sono agguerriti. Determinati ad andare fino in fon-do. Ma, non vogliono etichettature politiche. Hanno appena terminato un incontro. Sono più di 300 dicono (332 precisano). Ma sono certi che la valle risponderà positivamente. Allora signora Moser, c’è questo partito anti-orso?“Assolutamente no. C’è un comitato di per-sone stanche della presenza dell’orso, che farà di tutto per indurre il Presidente Dellai a prendere provvedimenti. Ma non vogliamo assolutamente marchi politici. Tutti possono partecipare, ma da privati cittadini. Il proble-ma è di tutti. Non di questo o di quel parti-to”.Ma avete avuto proposte in tal senso?“La Lega si è offerta per prima di darci una mano. Ma abbiamo rifiutato. Ci sono anche altri esponenti politici che ci hanno contat-tato. Ma ripeto: il problema investe tutta la nostra gente. Quindi non vogliamo essere sponsorizzati da nessuno”.Che cosa avete fatto finora?“Inizialmente tutto sembrava più semplice. Ma abbiamo capito che prima dobbiamo muoverci in campo legislativo. Compren-

dere che cosa prevedono le leggi è deter-minante. Per questo ci siamo rivolti ad uno studio legale. Vogliamo capire cosa dice la normativa, e come possiamo procedere. Non vogliamo che una volta fatto lo sforzo di rac-cogliere le firme, vengano semplicemente buttate nel cestino. Qualcuno parla addirittura di referendum? Cosa c’è di vero e a che punto siete?

“Ci stiamo organizzando. Ma non sarà una semplice raccolta di autografi: abbiamo in mente qualcosa di più shockante, qualcosa che colpisca l’emotività delle persone. Che vedano con i loro occhi gli effetti negativi dell’orso. Un referendum, è possibile. Ma solo dopo aver consegnato le firme agli or-gani istituzionali, e aver visto le reazioni”.Quindi a Ente Parco e Provincia?“Non solo. A parte che non comprendiamo come mai i responsabili del Parco, dopo aver introdotto l’orso, si chiamino fuori. Anche se è prematuro parlarne, il nostro intento, co-munque, è di chiamare in causa Comunità di Valle e soprattutto i sindaci. Sono loro in definitiva che devono garantire l’incolumità dei cittadini. E sarà a loro che chiederemo tutela. Qualche primo cittadino ha già capito la posta in gioco, e si sta muovendo. Ma noi non possiamo aspettare che gli orsi raddop-pino o facciano del male a qualcuno. Il livel-lo di guardia è già stato superato.Cos’è che l’ha spinta ad essere così deter-minata?“Inizialmente la rabbia per l’uccisione delle mie bestie, a cui ero molto affezionata. Poi la solidarietà e le telefonate delle innumerevoli persone che ogni giorno mi incitano a tenere duro. Noi non abbiamo niente contro l’orso. Anche lui è una vittima. Ma obbiettivamente la sua presenza sta diventando ingombrante e pericolosa”. (e.z.)

“La politica resti fuori dal comitato anti-orso”Parla la promotrice Wanda Moser

Il prof. Michele Corti

pag. 10 LUGLIO 2012

Comunità, vocazione e ambiguità. Il primo punto da affrontare e da chiarire per impostare correttamente la questione delle Comunità riguarda la definizione della loro identi-tà e vocazione, cosa sono e cosa devono fare: si tratta di un Ente Intermedio tra Pro-vincia e Comuni destinato a raccogliere competenze tra-sferite da una Provincia che ha necessità alleggerirsi, o di una Comunità al servizio dei Comuni (una sorta di Unione di Comuni)? Già nella sua iniziale realizza-zione (la definizione-dimen-sione territoriale) la riforma ha mostrato molta ambigui-tà: alcune Comunità hanno dimensione ottimale per il decentramento della Provin-cia e per il trasferimento di competenze provinciali, sono estese e con una popolazione superiore ai 15-20.000 abi-tanti (Comunità delle Giudi-carie con 38.000, della Valla-garina con 80.000, della Valle di Non con 40.000, dell’Alta Valsugana con 52.000 ecc.), altre mi sembrano più simi-li a unione di Comuni (gli Altipiani Cimbri con 4.500 abitanti e la Paganella con meno di 5.000 abitanti). Non pretendo di giudicare quale sia il modello ideale, ma ba-stano i numeri sopra esposti per evidenziare i limiti di una riforma che ha prodotto due modelli di comunità diversi, assunti e adattati a seconda dei casi o degli interessi (elet-torali).E che dire dello “strabi-smo” della Provincia che nel 2010, con la LP 16 “per promuovere la partecipa-zione degli enti locali alla definizione e all’attuazione delle politiche per la salute” ha istituito “presso ciascu-na comunità(!) il Consiglio per la salute composto dal presidente della comunità e dai sindaci”? Per coerenza avrebbe dovuto almeno pre-vedere la coincidenza con l’assemblea della Comunità. Insomma ha partorito una sorta di terzo modello. Un pateracchio!Le competenze trasferite alle Comunità e la funzione delle assemblee. In questo anno e mezzo il dibattito politico nella nuova assemblea delle Giudicarie della quale faccio parte, è sta-to vicino allo zero, inferiore a quanto avveniva nel bistratta-to Comprensorio. Se l’obiettivo è quello di por-tare le Comunità a ragionare in termini politici del futuro dei territori i casi sono due: o mancano i problemi, ma non credo sia questo il caso, o non ci sono le condizio-ni per farlo, cosa di cui mi

sto convincendo. Si tratta di considerazioni che, come si legge ormai quotidianamente sulla stampa, sono largamen-te condivise anche da parte di chi amministra le Comunità.Non sono invece condivise le cause e le possibili soluzioni.Via via si attribuiscono le colpe:-ad un’assemblea pletorica come quella delle Giudica-rie: 60 consiglieri eletti più 39 nominati dai Comuni (per un totale di 99!);- al mancato o insufficiente trasferimento di competenze dalla Provincia;-al boicottaggio e alla re-sistenza dei Comuni e dei Sindaci; ecc. ecc..Di conseguenza alcune del-le “ricette” proposte sono le seguenti:-L’assemblea dovrebbe esse-re costituita solo dalla parte eletta (magari riducendo il numero degli eletti (in Giu-dicarie sono 60) affiancata dalla conferenza dei Sindaci (una specie di camera + se-nato, in miniatura!);-L’assemblea dovrebbe avere maggiori “poteri” ed essere costituita solo dalla parte elet-ta senza essere condizionata dalla conferenza dei Sindaci (tutto il potere ai partiti!);-Nell’assemblea i nominati dai consigli comunali do-vrebbero essere sostituiti dai Sindaci (si avrebbe sempre un’assemblea di 99 consi-glieri!); anche qui… ecc. ecc...Si tratta di analisi e proposte senza un dichiarato “quadro di riferimento”, un progetto di Comunità. La mia idea di Comunità e la collaborazione sovra-comunale. Adeguatezza e sostenibilitàAlla luce delle considerazioni precedenti, limiti della rifor-ma e mancato funzionamen-to degli organi comunitari, condivido l’analisi di molti commentatori che hanno sot-tolineato la necessità non di cancellarla ma di “riformare la riforma”.In sintesi credo si debbano percorrere due strade distinte e parallele:

1) La prima riprende il con-cetto di fondo della Legge di riforma n° 3/2006, cioè la necessità di “smagrire” una Provincia-Piccolo Stato, che deve occuparsi delle grandi scelte strategiche (politiche) e di conseguenza decentrare quelle competenze che, se-condo il criterio della sussi-diarietà, possono meglio es-sere esercitate sul territorio. Per amministrare competen-ze complesse trasferite dalla Provincia (l’edilizia abitativa, i servizi sociali, la pianifica-zione socio-economica-terri-toriale e la tutela ambientale, ecc. ecc.) secondo criteri di sostenibilità economica e di adeguatezza è necessaria una Comunità grande ed estesa che può nel contempo gestire anche taluni servizi comunali (igiene ambientale, vigilanza urbana…) Per questo il modello ter-ritoriale di riferimento non può che essere, seppur con qualche aggiustamento, quello storico dei Bezirke o Capitanati di austroungarica memoria e, dopo la pausa ac-centratrice del fascismo, dei Comprensori (si vede che an-che in politica “tutte le idee sono già state pensate”), cioè le Comunità “grandi” cita-te all’inizio (nel nostro caso l’intero territorio delle Giu-dicarie).2) La seconda consiste nel favorire e incentivare la col-laborazione tra comuni vicini con l’obiettivo dell’aggrega-zione/unione, individuando percorsi e criteri rigidi, per concentrare altri servizi co-munali e conseguire conte-nimenti di spesa, maggiore efficienza (penso ai cantieri comunali, agli uffici tecnici, ai servizi di ragioneria ecc.); è un po’ riprendere quello che già il PUP negli anni ’60 individuava e definiva come Unità insediative (nelle Giu-dicarie a quel tempo, secon-do un criterio di pianificazio-ne urbanistica, ne venivano proposte una decina), costi-tuite da comuni viciniori; è quello a cui fanno pensare le Comunità piccole di cui parlavo sopra, che in fin dei

conti, possono essere solo modelli di riferimento per le aggregazione/unione dei Co-muni. Chi vive sul territorio constata il sorgere e consoli-darsi delle istanze aggregati-ve; questi segnali anche se per il passato non hanno dato adeguati frutti, vanno colti, assecondati e favoriti, perché sono l’unica strada pratica-bile, alternativa all’accorpa-mento forzoso, che porta a maturare collaborazioni strette e possibili fusioni per arrivare a Comuni meno nu-merosi, più grandi e più auto-revoli. Non si può pensare di annegare tutto nella grande Comunità di Valle, che nella nostra situazione rischia solo di creare confusione, ulte-riore burocratizzazione con conseguenti costi e distanza dai cittadini (il contrario del-la sussidiarietà). Costi e sobrietà: Comunità. Qualcuno insiste per raffor-zare nelle assemblee la rap-presentatività politica. Ebbe-ne nelle Comunità le scelte “politiche” da fare sono mi-nime o nulle. Le competenze sociali, dell’edilizia abitati-va, di quella scolastica, del-l’igiene ambientale, della po-lizia locale, dei tributi, delle strade, degli asili nido, degli appalti, dell’ICT, dei tributi e così per quante ne siano tra-sferite dalla Provincia o dai Comuni, più che scelte “po-litiche” richiedono efficiente amministrazione e capacità di confronto, già sperimen-tata con i “tavoli” (che non sono espressione dei partiti, ma della realtà del territorio: associazioni, enti, organiz-zazioni….) negli anni del Comprensorio e ripresa con il recente piano sociale e con il piano territoriale. Si sostiene la necessità di scelte politiche per le opere pubbliche, ma abbiamo visto cosa è successo con il FUT – Fondo Unico territoriale - (sostanzialmente varato dai Sindaci al di là di qualche livello di coordinamento): l’assemblea, praticamente ignorata, non ha neppure det-tato criteri. La verità è che a qualche

forza politica preme più un livello “partitico” che politico, l’occupazione del-lo spazio amministrativo, il controllo del territorio. Viviamo in una Provincia lontana, per fortuna, dalle situazioni estreme di deca-dimento dei partiti, ma an-che da noi sono necessari segnali di sobrietà e di sem-plificazione per non aprire le porte a quella che qual-cuno definisce antipolitica (anche su questo ci sarebbe da discutere). In questo par-ticolare frangente ritengo che i partiti debbano fare alcune riflessioni: -La necessità di maggior so-brietà evitando il manteni-mento di organi e assemblee che creano generale avver-sione nell’opinione pubbli-ca; nel resto d’Italia ven-gono soppresse o accorpate le Provincie e si ipotizza di passare alcune competenze ad una sorta di Conferenza dei Sindaci: qualche ragio-namento su questo dovrà pur essere fatta anche da noi in Trentino.-Se c’è una cosa che ha fun-zionato in questa “seconda” repubblica non sono certo i partiti, ma proprio il sistema che ha portato all’elezione diretta dei Sindaci (come anche dei Governatori delle Regioni, per noi della Pro-vincia): vogliamo mantenere in capo a loro competenza e responsabilità di portare i nostri Comuni ad affrontare le sfide che le contingenze (ormai divenute strutturali) economiche e finanziarie e l’urgenza di modernizzazio-ne richiedono? O riteniamo di tenerli sotto tutela di parti-ti, che spesso appaiono ai cit-tadini più comitati elettorali che strumenti della vita pub-blica e della democrazia? -Il latente (ma neanche tan-to) conflitto che viene ad instaurarsi tra Comuni e rappresentanze politiche va risolto a favore dei Comu-ni, sia per la rappresentanza che sta in capo a loro, sia perché solo il Comune ha legittimità di governo del territorio.

Come amministrare le Comunità.Tolto l’alibi di un livello poli-tico, peraltro largamente fallito e comunque inutile, come ho argomentato, resta la soluzione unica e imprescindibile di riaf-fidare l’AMMINISTRAZIO-NE delle Comunità ai Comuni, sostituendo l’assemblea con la Conferenza dei Sindaci (basta e avanza per quel che serve), eli-minando costi e doppioni, sem-plificando il sistema elettorale, adeguando l’ente ai dettami costituzionali; l’opinione pub-blica, cioè l’elettorato, sempre più disaffezionato, più che dei servizi erogati si lamenta della moltiplicazione delle rappre-sentanze, dell’invadenza e dei riti dei partiti e dell’occupazio-ne da parte della politica di spa-zi propriamente gestionali.Aggiungerei che ritengo neces-sario anche un livello esecuti-vo, una Giunta che coordina i lavori degli uffici che dà esecu-zione alle decisioni del Consi-glio/Conferenza.Ho qualche idea/proposta in merito, ma non è l’essenziale della riforma e potrei ritornarvi in un prossimo intervento. Aggregazioni/unione di Co-muni. Va da sé, senza biso-gno di tanti ragionamenti, che questo livello sovracomunale per taluni servizi (ragioneria, cantiere, ufficio tecnico ecc.) ai quali ho accennato sopra (il modello delle micro comuni-tà e delle unità insediative del primo PUP) sia amministrato da un comune capofila, con ri-sparmi e comunque senza costi aggiuntivi. Dubbio finale. Mi resta, in tutta questa con-fusione di riforma male im-postata e peggio interpretata, il fondato dubbio che qualcu-no lavori solo per riproporre e stavolta ottenere la frammen-tazione delle Giudicarie, pas-sando da una a quattro Co-munità. Se questo avvenisse creeremo apparati in più, con nuovi funzionari, doppioni di uffici, di organismi, aumenti di costi e via dicendo, senza migliorare i servizi.* ultimo presidente del Com-prensorio C8 e primo della Comunità delle Giudicarie

Il dibattito

Comunità di Valle, dove stiamo andando?

A due anni e mezzo dal varo della riforma istituzionale le Comunità di valle presen-tano ancora un bilancio fatto di luci ed

ombre. Accanto ad alcune competenze e servizi effettivamente attivati, restano ancora molti gli interrogativi sul ruolo del nuovo ente intermedio e sulla sua capacità di essere realmente funzionale e condurre – a regime – ad un contenimento della spesa pubblica. Con questo intervento di Raffaele Armani (ultimo presidente del Comprensorio del C8 e traghettatore della Comunità di valle nei suoi primi mesi di vita) inizia un dibattito che dalle co-lonne del giornale delle Giudicarie intende dare il proprio contributo alla discussione, importantissi-ma, sull’assetto istituzionale del futuro.

Con questo intervento di Raffaele Armani inizia un dibattito sul futuro assetto del nuovo ente

di Raffaele Armani*

LUGLIO 2012 - pag. 11

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A differenza di altri sismi, in questo caso oltre alle vittime e ai danni alle abitazioni il terre-moto ha colpito pesantemente le numerose attività economi-che della zona, con la distru-zione di capannoni e strutture, mettendo a rischio numerosi posti di lavoro e causando in-genti danni economici.Nei giorni immediatamente seguenti l’evento, la regione Emilia ha chiesto un intervento urgente alla Protezione civile del Trentino in merito alla mes-sa a disposizione di un contin-gente di volontari che si occupi di aiutare alcune aziende ca-searie, in cui viene prodotto il formaggio grana, gravemente danneggiate dal sisma.In particolare è stato richiesto di recuperare alcune migliaia di forme che si trovano in quattro distinti siti di stoccaggio che sono parzialmente crollati in seguito alle scosse telluriche. Si tratta di Caseifi ci del presti-gioso Parmigiano Reggiano ed in particolare della latteria Tul-lia a Rolo (40.000 forme), lat-teria Venere vecchia a Gonzaga (40.000 forme), latteria Trico-lore a Reggio Emilia (40.000 forme) e latteria Razionale a Novi (84.000 forme).La Federazione dei Corpi Vi-gili del fuoco volontari, con a capo l’ing. Alberto Flaim, ha immediatamente attivato la propria struttura operativa per rispondere con tempestività alla richiesta. Il primo contin-gente composto da 60 vigili del

fuoco volontari appartenenti ai distretti di Fassa, Fiemme, Pergine, Borgo e Primiero, è partito il 06 giugno alla volta di Rolo. I Vigili Giudicarie-si, coordinati dall’Ispettore Gianpietro Amadei sono stati impegnati nella settimana dal 10 al 17 giugno e verranno probabilmente impegnati suc-cessivamente.Il campo è stato allestito nel piazzale della latteria Tullia a Rolo, centrale rispetto alle al-tre aree di intervento e vede la presenza di 80 vigili su turni settimanali coordinati da un Ispettore distrettuale.Come sempre a supportare l’attività dei vigili volontari la preziosa presenza degli Alpini dei NU.VOL.A che provvedo-no alla preparazione dei pasti per i vigili impegnati. Anche in questo caso i giudicariesi sono in primo piano con Ro-dolfo Chesi, vicepresidente dei Nuvola, che illustrerà l’attività realizzata in un prossimo arti-colo.Si è trattato di un duro lavoro per il recupero delle forme di formaggio grana dalle scale-re in acciaio e legno, crollate all’interno dei magazzini, con successivo effetto domino e sfondamento di qualche pare-te, ed al successivo carico sugli autotreni per altri magazzini di stagionatura o per il macero.Il danno economico risulta in-gente se pensiamo che una for-ma di grana dal peso minimo di 40 chili ha un valore di oltre

500,00 che moltiplicato per i numeri presenti raggiunge il valore di oltre 100.000.000,00 di €. Il rischio se non si interve-niva subito era di perdere tutto il valore del formaggio stocca-to, con una ricaduta tremenda sull’economia della zona basa-

ta proprio sulla produzione del Parmigiano Reggiano.I Vigili giudicariesi hanno ope-rato anche a San Felice sul Pa-naro, con l’intervento dell’au-toscala per bonifi care gronde, torrette delle canne fumarie e opere instabili che si affaccia-

no sulle strade.In questo caso la situazione del centro storico è molto precaria e sono state predisposte opere di puntellazione per gli edifi ci instabili che potranno essere recuperati. In tutti questi interventi, precisa

l’Ispettore Amadei, l’attenzio-ne massima viene riservata alla sicurezza dei vigili, che devo-no operare in una situazione di oggettivo pericolo, reso sem-pre più reale dalle numerose e forti scosse di terremoto che si susseguono giornalmente.

I “nostri” Vigili del fuoco portano solidarietà concreta in EmiliaIl 20 maggio scorso il nord Italia è stato scosso da un forte terremoto che ha svegliato nel cuore della notte milioni di persone ed è stato avvertito distintamente anche il Trentino.

Anche in questa occasione la macchina della prote-zione civile e della solidarietà si è attivata immedia-tamente ed ha interessato anche le strutture trentine e giudicariesi.

Massiccio intervento dei Giudicariesi in aiuto delle popolazioni e aziende locali

Attualità

di Enzo Ballardini

pag. 12 LUGLIO 2012 Società

Ma quell’incidente è sta-to solo l’ultimo in ordine di tempo su quello stesso tratto della statale del Caf-faro fra Bondo e Roncone: nel febbraio scorso il ven-ticinquenne Mario Arma-ni aveva subito un grave trauma cranico mentre già 9 anni fa si erano raccolte delle firme dopo lo scon-tro costato la vita al trenta-settenne Mauro Salvadori. In mezzo innumerevoli in-cidenti, almeno altri quat-tro mortali. Ecco le richie-ste elencate con tanto di corredo fotografico nel documento presentato dai firmatari: il potenziamen-to della segnaletica oriz-zontale con doppie strisce continue e dissuasori che segnalino acusticamente l’invasione della corsia opposta; la posa di cartel-li di pericolo in entrambi i sensi di marcia muniti di doppia luce lampeggiante e di segnaletica verticale a fianco del guard-rail in curva; la riduzione dei li-miti di velocità ad almeno 70 km/ora per l’intero trat-to. Questo solo per comin-ciare, in via urgente, ma i firmatari indicano anche

le misure da adottare per giungere ad una messa in sicurezza più stabile: si chiede l’allargamento delle due curve pericolo-se con sbancamento delle pareti rocciose a monte e l’allargamento del bivio

di accesso alla zona arti-gianale in località Polina. Consci che ammonizioni e segnaletica da sole non possono risolvere il pro-blema, a Roncone si pen-sa però che sarebbe già un inizio, fin troppo ritardato,

per cambiare una mentali-tà ancora superficiale e immatura, particolarmente nei giovani, sulle auto e la velocità al volante.Nel 2003 non vi fu seguito alla mobilitazione popola-re, ma oggi gli oltre 500 firmatari sono ben decisi a ottenere risposte e risultati e hanno depositato nei co-muni di Roncone e Bondo, in Comunità delle Giudi-carie e in Provincia, le loro istanze. “non ci sarà una terza volta – precisano con amarezza i promotori - Se anche questa volta come la precedente il no-stro appello cadesse nel vuoto non ci reste-rebbe che sperare di non essere coinvolti nel prossimo incidente”.

Roncone, ecco la raccolta firme per la sicurezza stradaleGli abitanti di Roncone ci provano an-cora una volta a portare le loro istanze sulla sicurezza stradale sulle scrivanie degli amministratori locali e provin-ciali. L’ennesimo grave incidente ha fatto sorgere un nuovo comitato di raccolta firme per sistemare il tratto di strada in località Polina troppo spesso teatro di tragedie: due curve cieche e

mal segnalate in prossimità del lago di Roncone, la curva nei pressi del Mira-valle e il rettilineo fra loro dove le auto sfrecciano a velocità da gara. E’ anco-ra vivo nella memoria di tutti il ricor-do della scomparsa di Stefano Fioro-ni e Laura Bazzoli dopo un terribile frontale con quattro giovani, anch’essi rimasti feriti, solo poche settimane fa.

Gli abitanti in campo chiedere interventi sul tratto di provinciale in località Polina teatro di incidenti

di Denise Rocca

ADUNATA ALPINI, C’ERANO ANCHE

LE ESTERIORIRiguardo all’articolo sull’adunata di Bolzano, leg-go in 1^ e 13^ pagina “gruppi giudicariesi”, ora mi chiedo se i gruppi delle Giudicarie Esteriori sono giudicariesi o del Garda?Questo mi sento obbligato a chiarirLe, per equità tra gruppi e zone alpine presenti nelle Giudicarie e parti della Sezione di Trento.C’eravamo pure noi alpini delle Giudicarie (Esterio-ri) a sfilare come giudicariesi e non esiste la carica di “consigliere di zona delle Penne Nere trentine...” come citato nell’articolo.Per meglio chiarire, il territorio della Comunità di Valle delle Giudicarie, in seno all’A.N.A. sez. di Trento, comprende due zone e più precisamente:- zona Giudicarie Rendena- zona Terme di Comano (ex Giudicarie Esteriori).Tanto dovevo a chiarimento in merito, distinti saluti.Capo zona cav. Franco Albertini

Certamente c’eravate anche voi ed in tanti, le Giu-dicarie sono rappresentate da due zone, ma pur-troppo le notizie che ci hanno fornito non erano corrette e ce ne scusiamo con il cav. Franco Alber-tini, in rappresentanza di tutti gli alpini della zona Terme di Comano a pieno titolo in Giudiarie.e.b.

LUGLIO 2012 - pag. 13 Società

Hollywood l’ha fatto cono-scere in tutto il mondo, pe-raltro in un film che il vero dottor Adams non ha per nulla amato, ma la terapia del sorriso che il medico statunitense ha portato negli ospedali non è una finzione cinematografica, anzi, è sta-ta esportata dagli Stati Uni-ti, dove è stata inventata, in tutto il mondo ed è giunta anche da noi a coadiuvare la scienza medica. E pro-prio questo fanno i volonta-ri-clown della Cri nostrana: strappano un sorriso in si-tuazioni difficili, aiutano i pazienti ad affrontare paure, cure pesanti e lunghi perio-di in ospedale perché le cure riescano nel modo migliore possibile, e il morale, or-mai è opinione condivisa, aiuta quanto le medicine. La Cri delle Giudicarie ha una ventina di volontari del sorriso, il gruppo più nume-roso in trentino, impegnati non solo con i bambini, ma

anche con anziani e lungo-degenti. Dall’anno scorso operano nella Rsa di Santa Croce, nel Bleggio, da po-che settimane a Spiazzo, in Rendena. “I risultati sono positivi – racconta Paola Zampiero, commissario del-la Cri giudicariese – c’era un certo timore nelle strut-ture ricettive, comprensibile

per un’esperienza nuova, ma l’esperimento è andato benissimo e speriamo di tor-nare presto”.

Formazione. Volontari e professionisti operano in-sieme nella Croce rossa, ma volontario non è sinonimo di amatore. Il compito di occuparsi di vite umane è

delicatissimo e la formazio-ne degli operatori è lunga e continua: alla base il “corso primo step” che fornisce i ru-dimenti della materia e inse-gna lo spirito e i principi che animano il movimento della Cri, una decina di lezioni che permettono solo di assistere i volontari che hanno già con-cluso l’intero ciclo di forma-zione. Mentre questo primo momento è aperto anche ai minorenni che vogliono av-vicinarsi al movimento, il secondo step è quello che permette di operare nel tra-sporto infermi: 33 lezioni di due ore bisettimanali alla fi ne delle quali si deve svol-gere un periodo di tirocinio e un esame. A questo punto, in squadre miste di nuove leve e operatori con esperienza, si può iniziare a prestare ser-vizio in ambulanza. Poi ci sono i corsi di specializza-zione per le diverse branche della Cri, e i corsi di aggior-namento annuali per un mi-nimo di 16 ore obbligatorie per ogni volontario.Una parte fondamentale della formazione riguarda i ragazzi, e da due anni il Gruppo Volontari Valli Giu-dicarie organizza un fine settimana di campo giovani. Rivolto ai bambini di IV e V elementare e ai loro compa-gni di I media di tutta la val-le, quest’anno la due giorni si è svolta in maggio e ha coinvolto una cinquantina di ragazzi che si sono confron-tati con i rudimenti del pri-mo soccorso e le attività che le diverse unità della Croce

Rossa Italiana compiono giornalmente nonché i prin-cipi che le guidano. Per l’oc-casione sono state invitate varie componenti della CRI: gli operatori del soccorso in acqua in servizio sul lago di Garda, un componente del soccorso piste, le unità cino-file e i volontari-clown che al parco termale hanno con-cluso l’evento con i ragazzi “per far capire che a volte si riesce a sorridere e far sor-ridere anche nei momenti meno fortunati” spiega uno di loro. I piccoli soccorritori in erba hanno acquisito delle conoscenze tematiche di pri-mo soccorso, ma non sono mancate le attività pratiche da portare avanti in uno spi-rito collaborativo che al pari delle nozioni tecniche è alla base dell’iniziativa: “ci au-spichiamo – raccontano gli organizzatori - che sia uno stimolo a continuare la stra-da intrapresa con la convin-zione che la formazione del volontario debba essere vi-sta come la migliore scuola di civiltà, umanità ed educa-zione alla pace”. L’attività formativa si è svol-ta quasi totalmente all’inter-no del Campo Scuola alle-stito nel vecchio campo da calcio di Ponte Arche, dove i ragazzi hanno pernottato in gruppi di dieci nelle ten-de pneumatiche montate dai volontari e vigilate nelle ore notturne dall’Associazione dei Carabinieri in congedo.La benedizione dell’Ar-civescovo Luigi Bressan. Comano Terme ha accolto

in una domenica di giugno l’arcivescovo Luigi Bressan, giunto nelle Esteriori a por-tare la benedizione ai mezzi della Croce rossa giudicarie-se. Arrivato a Ponte Arche nel tardo pomeriggio, l’arci-vescovo ha trovato schierati i mezzi della Cri delle Giudi-carie, 4 ambulanze, una jeep adibita ad ambulanza e due mezzi di trasporto comuni, e soprattutto la sessantina di volontari nella loro divisa nuova, rossa e arrivata giu-sto in tempo per la solenne occasione. Sono loro che garantiscono continuità al servizio di soccorso in valle coprendo tutti i fi ne setti-mana il territorio che ha per estremi la galleria di ponte Pià, quella delle Sarche, e il passo del Ballino. Durante la celebrazione in un momento di grande gravità ma anche commozione sono stati let-ti i principi che animano il movimento della Croce ros-sa - Umanità, Imparzialità, Neutralità, Indipendenza, Volontariato, Unità e Uni-versalità – e il vescovo ha lo-dato l’apporto dell’intero vo-lontariato trentino all’Emilia terremotata. A fi anco dei vo-lontari giudicariesi che han-no accolto il religioso sono arrivati il direttore sanitario Margherita Taras e il dele-gato regionale Paolo Soave. Paola Zampiero, commissa-rio della Cri giudicariese, ha espresso grande soddisfazio-ne per la visita dell’arcive-scovo Bressan: “speriamo di riuscire a fare sempre di più” il suo concreto auspicio.

Non solo ambulanze. Si dice Croce rossa e si pensa ambulan-za. Eppure non c’è solo il servizio sui mezzi fra le numerose attività nelle quali si impegnano volontari e professionisti della Cri, ma anche il soccorso sulle piste da sci e quello in acqua sulle montagne e nei laghi nostrani, le unità cinofi le, i servizi nell’area socio-assistenziale - ad esempio la distribu-zione dei pacchi alimentari alle famiglie bisognose delle Giu-dicarie, una quarantina ad oggi, in aumento – e l’ultima spe-cializzazione introdotta, quella dei volontari del sorriso con i dottor clown.Lo sanno bene gli ospiti della casa di riposo di Spiazzo che poche settimane fa hanno accolto per la pri-ma volta i volontari clown della Croce rossa delle Giudicarie che operano sugli insegnamenti del dottor Hunter Doherty, detto”Patch”, Adams il medico col naso di plastica rosso reso celebre da un fi lm con Robin Williams.

Croce Rossa, scuola di volontariato e di aiuto

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Dagli interventi sul territorio alla terapia del sorriso, alla sensibilizzazione: tante attività

di Denise Rocca

Il Vescovo Bressan in visita a Ponte Arche I volontari del “sorriso”

pag. 14 LUGLIO 2012

-Sig. Garribba, la sua azien-da è nata nel 2001, un anno che tutti noi ricordiamo per il devastante crollo delle torri gemelle e l’inizio della crisi mondiale e oggi la pa-rola crisi sembra non voler-ci dar tregua. Come vive un imprenditore come lei que-sto momento storico?“Oggi, ancor più che nel 2001, la situazione è dif-fi cile e si sente. Diventare imprenditore però per me in questi anni ha signifi cato sia credere e investire nella mia azienda, pensando sem-pre con ottimismo al futuro, che trovare il modo di an-dare incontro alle esigenze dei clienti.Ecco perché oggi realizzia-mo sia prodotti più comu-ni ed economici, secondo standard base, sia progetti più complessi e articolati, sempre attenti però al ri-spetto di un buon rapporto

qualità/prezzo. La G.Fer è una Carpenteria artigianale nata dalla pas-sione che ho per questo la-voro e in questi dieci anni

è cresciuta molto. Ci occu-piamo di sviluppare proget-ti su misura con Autocad, mantenere alta formazione e professionalità, studiamo

e analizziamo le esigen-ze e gli ambienti ai quali i prodotti sono destinati, ci avvaliamo di strumenti tecnologicamente avanzati per realizzare i prodotti ed effettuare tutti gli eventuali trattamenti necessari a ga-rantirne la durata e la bel-lezza inalterata nel tempo.Abbiamo recentemente in-vestito in una macchina di ultima generazione per il taglio al plasma, che ci con-sente lavorazioni di grande precisione e elevata auto-nomia creativa, e allo stesso tempo di abbassare il prezzo fi nale di vendita dei prodot-ti. Questo è il nostro modo di affrontare la crisi.”

-Esattamente quali prodotti e servizi offrite?“La gamma di prodotti è molto ampia, suddivisa in relazione alla tipologia del-la richiesta e della cliente-la, con capacità di ricreare stili che ben si sposano con soluzioni di arredo moder-ne, tradizionali, antiche o di prestigio.Nello specifi co, per il setto-re industriale, realizziamo scale di ogni tipologia, can-celli speciali con disegni e motorizzazione, strutture, soppalchi e qualunque al-tra lavorazione necessaria a soddisfare esigenze parti-colari secondo le normative vigenti. Per la clientela privata, rea-lizziamo ogni tipo di lavo-razione artistica in ferro battuto ed in acciaio inox, scale per interni ed esterni, ringhiere, corrimani, letti

e complementi di arredo, lampade, sedie, vasi, cer-cando di combinare sag-giamente praticità, solidità, gusto estetico e costo.Da alcuni anni inoltre si sono sviluppate importanti sinergie sul territorio attra-verso una collaborazione tra artigiani locali, consenten-do realizzazioni con abbi-namenti di diversi materiali come legno, vetro, ferro, sapientemente uniti in pro-dotti fi nali di straordinaria qualità ed originalità.”-Quali sono le parole chiave per il suo lavoro in futuro?“Rimangono quelle che avevo in testa al momen-to della fondazione della G.Fer: innovazione, creati-vità, collaborazione e siner-gie sul territorio, massima soddisfazione della cliente-la, corretto rapporto quali-tà/prezzo.”

Economia

Quando l’artigianato è eccellenza

La G.Fer con la nuova sede di Condino rilancia nel segno della qualità

Fondata nel 2001, oggi la G.Fer di Graziano Garribba rappresenta una delle eccellenze artigiane locali che operano sul territorio della Valle del Chiese.L’apertura della nuova sede a Condino, con un magazzino di oltre 1000 mq e un parco macchine tecnologicamente avanzato, ha segnato un importante passag-gio dell’azienda, nel momento in cui compiva i suoi primi 10 anni di attività.

Il Giornale delle Giudicariemensile di informazione e approfondimento

Anno 11 n° 7 - luglio 2012Editore: Associazione “Il Giornale delle Giudicarie”

via Circonvallazione, 74 - 38079 Tione di TrentoDirettore responsabile:

Paolo MagagnottiCaporedattore:

Roberto BertoliniComitato di redazione:

Elio Collizzolli, Matteo Ciaghi, Aldo Gottardi, Denise RoccaHanno collaborato:

Adelino Amistadi, Mario Antolini Musòn, Enzo Ballardini, Massimo Caldera, Silvano Capella, Marco Delugan, Alessandro Togni, Andrea Tomasini,

Ettore Zampiccoli, Ettore Zini, Marco Zulberti

Per la pubblicità 3356628973 o scrivere a [email protected]

Il giornale è aperto a tutti. Per collaborare si può contattare la redazione (3335988772) o scrivere a:

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Stampa: Sie S.r.l. - Trento Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 1129

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LUGLIO 2012 - pag. 15 Economia

A testimonianza della grande tradizione giudica-riese in questo settore tra i membri del cda quasi la totalità proviene proprio dalle nostre valli; a par-tire dal Presidente Marco Leonardi, poi Giuseppe Battocchi, Barbara Pelle-gri, Marcello Bolza, Mas-similiano Cova e Emiliano Facchini e Giorgio Foglio. «Un gruppo quello del-l’Astro che in vent’anni», ricorda il direttore Diego Coller, grande stratega del settore, «ha visto il nostro fatturato più che quadru-plicato, passando da 5 a 22 milioni di euro».Un comparto, quello ittico, che punta costantemente all’innovazione di prodot-to e di processo, con una strategia di mercato vin-cente. Un settore che ha fatto del forte legame con l’ambiente, della continua ricerca della qualità, di un puntuale servizio alla clientela, della traccia-bilità dall’uovo fino alla confezione che arriva sul bancone del supermerca-to. Questo ha fatto tenere anche le vendite: prova ne sia che nel 2011 le trote vendute sono pari a quelle

del 2010. Nei primi 4 mesi del 2012 si è registrato un aumento del 10% sullo stesso periodo del 2011. Il presidente Leonardi, ti-tolare dell’omonima tro-ticoltura di Preore, ha auspicato un progetto per la valorizzazione dell’at-

tività di semina praticata da 25-30 aziende ed ha evidenziato un grosso pro-blema per il settore legato all’impossibilità di attua-re azioni di difesa, a cau-sa di norme che tutelano i cormorani e gli aironi che arrecano notevoli danni

alle troticolture.I dati parlano di un settore che in Trentino vede ope-rare oltre cinquanta azien-de, 70 troticolture, circa 500 addetti, il tutto gestito da Astro, che raggruppa la totalità della produzione. Nel 2011, Astro ha com-

mercializzato circa 20.000 quintali di trote puntando sempre più sui lavorazio-ni tipiche e particolari che consentono di recuperare il più possibile valore ag-giunto che rimane sui ter-ritori locali. Al consumato-re sono offerti hamburger, filetti di trota affumicata a freddo, trota salmonata, polpette di pesce “baffe” di filetto affumicato, “Tro-ta en saor”, oltre al salme-rino di montagna, le trote marinate, la tagliata di tro-ta e ultima la Batterfly, un filetto doppio.«Ma Astro

non si accontenta dei ri-sultati raggiunti ed anche per il futuro ha intenzio-ne di espandere ancora il mercato coprendo tutte le nicchie possibili per recu-perare ancora valore ag-giunto». Un progetto importante è quello attivato con l’Uni-versità di Trento e la Fon-dazione Edmund Mach (Istituto agrario di San Michele all’Adige) che ha portato ad accertare la pre-senza di Omega 3 nei pro-dotti a base di trota: ottimi i risultati che saranno pre-sentati a giorni. La qualità è l’obiettivo principale dei prodotti Astro e dipende anche dal fatto che viene usato un solo tipo di man-gime Ogm free: la formula “Astro”, un mangime che dà la salmonatura naturale con una formula unica.In tempi di crisi e di brut-te notizie l’esperienza di Astro nel settore ittico rappresenta una speran-za per molti imprenditori locali ed un esempio che dovrebbe essere seguito anche in altri settori.

Si rafforza la tradizione giudicariese nell’allevamento ittico

Nonostante la crisi economica che attanaglia anche le aziende trentine c’è un settore che sta superando questo brutto periodo in maniera brillante. Si tratta del settore riguardate le produzioni alimentari, soprattutto quelle tipiche tren-tine, sostenute da una produzione attenta e da un’accurata promozione.Parliamo in particolare del settore ittico dove l’Astro, l’associazione che rag-gruppa i principali allevamenti trentini, ha recentemente rinnovato il consiglio di amministrazione.

Rinnovato il cda del Gruppo Astro a maggioranza giudicariese

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di Enzo Ballardini

Marco Leonardi e Diego Coller

pag. 16 LUGLIO 2012

1.07.2012 A CAVALLO AL FONTANEL – Fiavè8 ore a cavallo per singoli e squadre, gara non com-petitiva. Possibilità di pranzo, nel pomeriggio intratte-nimento musicale e giri in carrozza.- Partenza gara ore 9.00 - Premiazione partecipanti ore 18.00.- Per info: Rudi 333 3014154DEGUSTENICO, a partire dalle 8.30 – StenicoPasseggiata enogastronomica per Stenico e dintorni. Musica e intrattenimento per tutti.- Partenza dalla piazza di Sclemo [ € ]IN AMBIEZ – San Lorenzo in BanaleGara di corsa in montagna- Partenza ore 9.45- Per info 339 8850875Alla gara è abbinata la corsa non competitiva LA CA-MINADA SANA (7 km): corsa dilettantistica in mon-tagna in Val Ambiez.SAGRA SS.PIETRO E PAOLO – Sclemo

Dall’1 all’8 luglio SAGRA DI S.LUIGI e BALON CUP - S.Croce

2.07.2012 ESPERIMENTI SUI SUONI, dalle 20.30 - RangoApertura serale del Museo della Scuola di Rango.Ingresso libero.NORDIC WALKING - S. Lorenzo in BanaleUna disciplina facile e alla portata di tutti.- Ritrovo ore 10.30 a Promeghin- Per info e iscrizioni: Nora 3388220853

3.07.2012 GIOCHIAMO CON BLACK, ore 14.00 - Ponte ArcheImpariamo a conoscere il migliore amico dell’uomo. A cura di –APPA- Laboratorio Territoriale delle Giu-dicarie.- Ritrovo parcheggio antistante Gelateria Al Parco- Attività per bambini a partire dai 6 anni- Partecipazione gratuita, prenotazione presso APTRACCONTARE E RACCONTARSI: DALL’AVER CURA AL RICEVERE CURA, ore 10.30 Sala Congressi Terme di ComanoAppuntamento di consulenza familiare per offrire ai genitori uno spazio di scambio reciproco e confron-tare le proprie esperienze.Ingresso libero.

4.07.2012 AVETE DETTO PALAFITTE? ore 14.30 – Museo delle Palafitte di FiavèVisita guidata. Ingresso gratuito (max 30 partecipanti).BIANCANEVE, ore 21.00 – presso il Teatro Tenda di Ponte Arche Spettacolo serale per le famiglie. Ingresso libero. GiocosaMENTEinMUSEO – Castello di Stenico“Fiabe in scatola”, laboratorio per famiglie.- Ritrovo ore 15.00 al Castello- Prenotazione presso APT [ € ]TUTTO EBBE INIZIO DAL PICCOLO LAGO CARERA…- FiavèViaggio dell’Emozione. Un vero e proprio viaggio a ritroso nel tempo in compagnia di un cantastorie e di personaggi in costume, alla scoperta dei preziosi ritrovamenti archeologici di Fiavè.- Ritrovo ore 14.30 Stazione Autocorriere Ponte Arche- Prenotazione presso APT [ € ]

5.07.2012 ESCURSIONE CON GLI ACCOMPAGNATORI DEL TERRITORIO - Lundo e San Martino- Ritrovo ore 14.00 in piazza a Lundo- Prenotazione presso APT [ € ]SERATA NATURALISTICA, ore 20.30 – presso la Sala Consiliare di S. Lorenzo in BanaleSerata a cura del Parco Naturale Adamello Brenta. Ingresso libero.

6.07.2012 CENA CON DELITTO, ore 20.00 - CastelcampoCastel Campo è avvolto dal mistero…”Denaro avvele-nato”, un avventuroso gioco interattivo tra seduzioni gastronomiche e deduzioni da detective!- Prenotazione presso APT [ € ]

7.07.2012 CONCERTO DEL CORO CASTELCAMPO, ore 21.00 - presso Chiostro convento di Campo Lomaso

CONCERTO NACHTCAFÈ, ore 17.30 –Malga Nambi, Val AlgonePossibilità di raggiungere Malga Nambi con gli Accom-pagnatori del Territorio. - Ritrovo ore 14.30 presso Rifugio Brenta- Partecipazione gratuita, prenotazione presso APTGIORNATA DEL RIUSO, a partire dalle ore 10.00 – piazza di FiavèGiornata dedicata a riutilizzo e scambio di oggetti in buono stato. A cura di –APPA- Laboratorio Territo-riale delle Giudicarie.

8.07.2012 CONCERTO DELLA BANDA INTERCOMUNALE DEL BLEGGIO, ore 21.00 – Presso Teatro Tenda di Ponte Arche

9.07.2012 NORDIC WALKING - S. Lorenzo in BanaleUna disciplina facile e alla portata di tutti.- Ritrovo ore 10.30 a Promeghin- Per info e iscrizioni: Nora 3388220853TRENTINO IMPERIALE, ore 20.30 – Parco Terme di ComanoIl viaggio dell’imperatore Francesco Giuseppe fa tappa alla Terme di Comano.

10.07.2012 LABORATORIO DI COSMESI CON PRODOTTI NATURALI, ore 16.00 – Terme di ComanoFar da sé creme e prodotti cosmetici naturali al 100%. A cura di –APPA- Laboratorio Territoriale delle Giu-dicarie.

11.07.2012 CON LA TELA IN SPALLA, ore 14.30 - Canale di TennoViaggio dell’Emozione. Nel suggestivo “Regno di Calvola” il pittore Giacomo Vittone scopre bellezze uniche da riprodurre sulla tela e diventa il portavoce di idee curiose e innovative per l’epoca.- Ritrovo ore 14.30 Stazione Autocorriere Ponte Arche- Prenotazione presso APT [ € ]

12.07.2012 PASSEGGIATA CON GLI ACCOMPAGNATORI DEL TERRITORIO – Rango e Balbido- Ritrovo ore 14.00 presso la chiesa di Rango- Prenotazione presso APT [ € ]ST’ART – ITINERARI ARTISTICI NEI BORGHI, ore 21.00 – Premione“Il viaggio del Signor Perrichon”, Compagnia il Nodo Teatro

13.07.2012 CENA CON DELITTO, ore 20.00 - CastelcampoCastel Campo è avvolto dal mistero…”Denaro avvele-nato”, un avventuroso gioco interattivo tra seduzioni gastronomiche e deduzioni da detective!- Prenotazione presso APT [ € ]LA TORBIERA DI FIAVÈ: ALLA SCOPERTA DEL COMBUSTIBILE FOSSILE, ore 14.00Visita guidata al Biotopo di Fiavè-Carera. A cura di –APPA- Laboratorio Territoriale delle Giudicarie.- Ritrovo parcheggio ristorante La Pineta- Partecipazione gratuita, prenotazione presso APT

Dal 13 al 15 luglio RADUNO DELLE MAMME - Parco delle Terme di ComanoUn weekend divertente e di vero benessere per sva-garsi ma anche imparare a volersi bene, per gioca-re con i propri figli ma anche regalarsi del tempo e partecipare all’elezione di Mamma Comano 2012.In collaborazione con il portale Qui mamme.

14.07.2012 TREKKING CON GLI ASINI - Lundo e San MartinoGli asini caricheranno gli zaini dei partecipanti e poi si partirà alla volta del sito di San Martino, guidati dagli accompagnatori del territorio. Dopo la visita al sito pranzo al sacco e degustazione di prodotti tipici locali.- Ritrovo in piazza a Lundo alle 9.00- Prenotazione presso APT [ € ]

Dal 14 al 15 FESTA DEGLI ALPINI DEL LOMASO – Comano paese

15.07.2012 CORI IN QUOTA, ore 16.00 – Malga Nambi, Val d’Algone Concerto del Coro Cima d’Ambiez a Malga Nambi. - È prevista un’escursione con gli accompagnatori del territorio. Partecipazione gratuita, prenotazione presso APT

16.07.2012 NORDIC WALKING - S. Lorenzo in BanaleUna disciplina facile e alla portata di tutti.- Ritrovo ore 10.30 a Promeghin- Per info e iscrizioni: Nora 3388220853

Dal 16 al 22 luglio SIMPOSIO DI SCULTURA LIGNEA - Balbido

17.07.2012 LEGAMI, EMOZIONI, SENTIMENTI E AFFETTI: PRENDIAMOCI DEL TEMPO, ore 10.30Sala Congressi Terme di ComanoAppuntamento di consulenza familiare per offrire ai genitori uno spazio di scambio reciproco e confron-tare le proprie esperienze. Ingresso libero.

Dal 17 al 18 luglio TREKKING CON GLI ASINI DA TRENTO A BOLZANOAttività per giovani dai 16 ai 22 anni. Info presso APT.

18.07.2012 AVETE DETTO PALAFITTE? ore 14.30 – Museo delle Palafitte di FiavèVisita guidata. Ingresso gratuito (max 30 partecipanti).GiocosaMENTEinMUSEO – Castello di Stenico“Labirinti di pietra”, laboratorio per famiglie.- Ritrovo ore 15.00 al Castello- Prenotazione presso APT [ € ]PIPPI CALZELUNGHE, ORE 21.00 – presso il Teatro Tenda di Ponte Arche Spettacolo serale per le famiglie. Ingresso libero. In collaborazione con la Biblioteca di Valle.TUTTO EBBE INIZIO DAL PICCOLO LAGO CARERA…- FiavèViaggio dell’Emozione. Un vero e proprio viaggio a ritroso nel tempo in compagnia di un cantastorie e di personaggi in costume, alla scoperta dei preziosi ritrovamenti archeologici di Fiavè.- Ritrovo ore 14.30 Stazione Autocorriere Ponte Arche- Prenotazione presso APT [ € ]

19.07.2012 PASSEGGIATA CON GLI ACCOMPAGNATORI DEL TERRITORIO – Santuario di S. Croce- Ritrovo ore 14.00 presso la chiesa di Bivedo- Prenotazione presso APT [ € ]PICCOLI SCALATORI SULLA ROCCIA – San Lorenzo in BanaleCorso di arrampicata per bambini e ragazzi.- Ritrovo ore 14.00 centro sportivo Promeghin- Prenotazione presso APT [ € ]

SERATA NATURALISTICA, ore 20.30 – presso la Sala Consiliare di San Lorenzo in BanaleSerata a cura del Parco Naturale Adamello Brenta. Ingresso liberoST’ART- ITINERARI ARTISTICI NEI BORGHI, ore 21.00 – Dorsino“Street artists’ show”, Teatro per caso.

21.07.2012 … A LUME DI CANDELA, a partire dalle 17.00 – FiavèManifestazione enogastronomica per le vie del paese.GIORNATA DEL PAESAGGIOUna giornata dedicata al sito archeologico di San Martino, suggestivo luogo immerso tra i boschi. Vi-sita guidata al sito e concerto proposto dalla Scuola Musicale delle Giudicarie . Possibilità di visitare gli orti dove vengono coltivate le stelle alpine.

Dal 21 al 22 SAGRA DI S.ANNA – Andogno

22.07.2012 4 PASSI PER CAVRAST - Cavrasto

23.07.2012 NORDIC WALKING - S. Lorenzo in BanaleUna disciplina facile e alla portata di tutti.- Ritrovo ore 10.30 a Promeghin- Per info e iscrizioni: Nora 3388220853

Dal 23 al 29 InAQUA.FESTIVAL DELL’ACQUA - Terme di ComanoVedasi programma specifico.

24.07.2012 PANE, BURRO E PALAFITTE, ore 15.00 – Museo delle palafitte di FiavèLaboratorio per famiglie.- Attività gratuita (max 25 partecipanti)- Iscrizioni al museo entro le 12.00 del giorno del-l’iniziativa

25.07.2012 GiocosaMENTEinMUSEO – Castello di Stenico“Storie da castello”, laboratorio per famiglie.- Ritrovo ore 15.00 al Castello- Prenotazione presso APT [ € ]

26.07.2012 PICCOLI SCALATORI SULLA ROCCIA – San Lorenzo in BanaleCorso di arrampicata per bambini e ragazzi.- Ritrovo ore 14.00 centro sportivo Promeghin- Prenotazione presso APT [ € ]TRENTINO D’AUTORE, ore 17.00 – presso Sala Congressi Terme di ComanoPrimo appuntamento della rassegna letteraria del Tren-tino d’Autore. Presentazione del libro di Carmine Abate “La collina del vento”. Ingresso libero.

Dal 27 al 29 luglio FESTA DEL GRANO - Poia e Godenzo

27.07.2012 CONCERTO A CASTELCAMPO, ore 20.30Federico Mondelci e Simone Zancini S. in concerto. Ingresso libero.

28.07.2012 CONCERTO DEI BASTARD SONS OF DIONISO – RangoInizio della serata a partire dalle ore 19.00.TREKKING CON GLI ASINI - Lundo e San MartinoGli asini caricheranno gli zaini dei partecipanti e poi si partirà alla volta del sito di San Martino, guidati Dagli accompagnatori del territorio. Dopo la visita al sito pranzo al sacco e degustazione di prodotti tipici locali.- Ritrovo in piazza a Lundo alle 9.00- Prenotazione presso APT [ € ]RASSEGNA CORI CIMA D’AMBIEZ, ore 21.00 – Teatro comunale di San Lorenzo in Banale

29.07.2012 CORI IN QUOTA, ore 17.00 – Grotta Camerona, Ballino Concerto del Coro Cima Tosa. - È prevista un’escursione con gli accompagnatori del territorio. Partecipazione gratuita, prenotazione presso APTCONCERTO A CASTELCAMPO, ore 20.30Orchesta di Sassofoni Adolphe Sax in concerto. In-gresso libero.

30.07.2012 NORDIC WALKING - S. Lorenzo in BanaleUna disciplina facile e alla portata di tutti.- Ritrovo ore 10.30 a Promeghin- Per info e iscrizioni: Nora 3388220853

31.07.2012 BESTIALE! ore 15.00 - Museo delle Palafitte di FiavèLaboratorio per famiglie. - Attività gratuita (max 25 partecipanti)- Iscrizioni al museo entro le 12.00 del giorno del-l’iniziativaCONCERTI AL CASTELLO, ore 21.00- Castello di Stenico“Le belle addormentate”, concerto di musica da ca-mera. Ingresso libero.

La tua estate alle Terme di Comano: eventi e manifestazioni luglio 2012

Ritaglia e conserva il calendario completo!

Per informazioni: via C. Battisti 38/d - 38077 Comano Terme (TN) - Tel: 0465 702626 - Numero Verde 800 111171 – www.visitacomano.it

- Dal 23 giugno al 19 agosto: MOSTRA RE-TROSPETTIVA DON LUCIANO CARNESSALI, “Casa Osei” San Lorenzo in Banale .Orginali, fo-tografie, scritti e documenti. Apertura nei giorni di sabato, dalle 18.00 alle 22.00, e di domenica, dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 22.00. Prenotazioni visite guidate presso la Segreteria del Comune di S.Lorenzo in Banale.- Dal 28 luglio al 19 agosto: INFANZIA NELLE GIUDICARIE: IERI E OGGI, Campo Lomaso Sala delle Loggette. Immagini di ieri. Mostra fotografica a cura del Gruppo Ricerca e Studi Giudacariesi. Apertura nei giorni di martedì, giovedì, sabato e domenica, con orario 15.00-18.00. Possibili prenotazioni fino al 30 settembre.- Dal 17 giugno al 31 ottobre: MOSTRA D’AR-TE DEL GRUPPO AGE, Sala Congressi Hotel Flora Ponte Arche. Orario di apertura: dalle 10 alle 18. Entrata libera.

MOSTRE

Info e Prenotazione presso APT [ € ]- LUNEDÌ, Il parco da camminare…al tramonto- MARTEDÌ, Scienza e tradizione delle piante officinali- MERCOLEDÌ, Sugli alpeggi del Banale. In malga con il pastore- VENERDÌ, Invito nel Regno dell’Orso- SABATO, Leggendo le stelle

ATTIVITÀ IN COLLABORAZIONE CON IL PARCO NATURALE ADAMELLO BRENTA

- Tutti i lunedì dal 16 luglio al 31 agostoore 20.30Ritrovo alla Biblioteca di Valle LABORATORIO DEL CAMMINARE Impariamo a camminare bene e riscopriamo in-sieme il valore di questo gesto quotidiano.- Tutti i venerdì dal 6 luglio al 31 agosto, ore 21.00VIA LIBERA!Musica, animazione e “Le curiosità del venerdì”, mercatino delle pulci e hobbistica.

SERATE A PONTE ARCHE

- Nordic Walking: ogni martedì, ritrovo ore 10.45 presso La Vasca. Dall’11 settembre Atti-vità gratuita con Comano Card.- Ballo liscio e balli di gruppo: nei giorni di martedì, giovedì e sabato, dalle 16.00 alle 18.00, presso lo stabilimento termale.- Risveglio muscolare: dal lunedì al sabato, ritrovo ore 9.15 presso La Vasca. A seguire al-tre attività.

RESTIAMO IN FORMA

LUGLIO 2012 - pag. 17 Manifestazioni estate

Impianti e forniture elettriche

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Una festa alla quale non ha voluto man-care l’Assessore al Turismo della Pro-vincia Autonoma di Trento, Tiziano Mellarini che si è unito alla Presidenti di Terme, Nadia Serafi ni, Azienda per il Turismo Iva Berasi e della Coopera-tiva Città Futura Sandra Dodi per il ta-glio del nastro, momento conclusivo di un’intensa mattinata che ha visto prota-gonisti assoluti i bambini.L’Assessore, nel suo intervento, ha volu-to ancora una volta sottolineare il valore delle Terme di Comano nel panorama del turismo trentino e del turismo fami-liare in particolare, manifestando il suo sentito plauso per il nuovo corso dato dalle due Presidenti, Berasi e Serafi ni, alla collaborazione fra A.p.T. e Terme. «La collaborazione fra A.p.T. e Azienda termale è il miglior investimento per il futuro turistico della Valle. L’iniziati-va di oggi ne è un esempio concreto e deve essere da sprone per proseguire su questa strada, per ridare forza e vigore ad un turismo che ha nelle Terme uno dei suoi valori più forti e qualifi canti. Pensare al futuro è anche pensare alle famiglie, da sempre ospiti tradizionali dell’estate trentina».

Sulla stessa linea sono stati gli inter-venti delle Presidenti Serafi ni e Berasi, che all’unisono hanno evidenziato l’im-pegno congiunto delle proprie Aziende di caratterizzare il territorio a misura di famiglia, partendo in particolare dalle terme, qualifi cate come Terme dei Bam-bini.La Presidente Serafi ni ha ricordato il forte impegno in tal senso della propria Azienda sul fronte della ricerca medi-ca, per dimostrare l’effi cacia curativa della propria acqua in particolare nella cura della dermatite atopica, patologia che colpisce sempre più bambini, anche piccolissimi. L’impegno delle terme è quello di dare un valore scientifi co reale alla proposta di Terme dei Bambini, per questo le terme hanno deciso di investi-re sempre più in ricerca. Dall’altro canto la Iva Berasi ha spiegato che l’impegno di tutti è quello di trasformare la cura dei numerosi bambini presenti a Coma-no in un momento di gioco, di svago, di vacanza. Curarsi in vacanza abbinando alla cura numerosi servizi di qualità. Primo fra tutti proprio il Miniclub inau-gurato a metà giugno. Gestito dalla coo-perativa sociale Città Futura di Trento

da anni impegnata in Trentino nella ge-stione dei servizi educativi per l’infan-zia, il miniclub delle Terme di Coma-no accoglie bambini da O anni. Scopo essenziale del servizio è promuovere il gioco e l’attività ludica, attraverso edu-catrici specializzate. Il Miniclub delle terme non è per questo unicamente un luogo dove passare il tempo, ma assu-me una valenza autenticamente forma-tiva. Per i piccoli ma anche per i grandi. Per i genitori c’è anche il counseling formativo: le educatrici, su richiesta, sono a disposizione delle famiglie con consigli, indicazioni e suggerimenti sul piano educativo. All’interno di questi spazi opera anche un team creativo di innovazione in grado di offrire momen-ti di incontro alle famiglie e di accom-pagnamento alla genitorialità, gestiti da psicologi e pedagogisti.A suggello della mattinata non poteva mancare la benedizione da parte del de-cano di Valle Don Gilio Pellizzari, che ha sottolineato il ruolo centrale della famiglia nella società e applaudito ad iniziative di questo genere che ridanno valore al tempo trascorso insieme fra grandi e piccoli.

Alle Terme di Comano bambini protagonisti

Sabato 16 giugno è partito ufficialmente il processo di certificazione family delle Terme di Comano, con l’inaugurazione del Miniclub per

bambini da 0 a 11 anni.

Grande festa sabato 16 giugno alle Terme di Comano per l’inaugurazione del Miniclub GiocAInsiemE dedica-to ai bambini in cura, inizio uffi ciale del processo di certi-fi cazione family per il centro termale e l’intera vallata.

Nel nuovo Miniclub “GiocAInsieme”, inaugurato a metà giugnoEra tutto un bisbigliare e un darsi di gomito nel pub-blico, alla vista delle scene familiari che si dipana-vano sullo schermo per la prima giudicariese del docudrama “La montagna di Don Guetti”, girato pre-valentemente nelle Esteriori e proiettato alle Terme di Comano qualche settimna fa.Nelle sequenze il Casale, il Ballino, il ponte delle Tre Arche, la Villa Lutti, il Duomo di Trento, la cima Tosa, la chiesa di Vigo Lomaso, uno dietro l’altro luo-ghi quotidiani per il pubblico in sala si sono mate-rializzati sullo schermo e la tentazione di bisbigliare ogni scorcio conosciuto e ogni viso noto al vicino di poltrona ha assalito tutti. Un po’ come portare un ami-co in visita, fa guardare i luoghi con l’occhio dello straniero, così i tanti seduti in sala dal Lomaso, dal Bleggio e dal Banale hanno guardato ai loro paesini e montagne con la meraviglia che provò Don Guetti quando vi giunse in carrozza a fine Ottocento e un po’ di scherno misto a orgoglio per le numerose comparse del luogo scritturate per le riprese, tutte in sala a rive-dersi in video. L’attore Alessio Dallacosta è riuscito nel compito non facile di impersonare il personaggio trentino su un te-sto che non è una vera e propria sceneggiatura, scritta appositamente per il cinema, ma sono le parole che il Guetti stesso usò nei suoi articoli dai bagni di Comano e sulla cooperazione, raccolte dallo storico e studioso del movimento cooperativo Renzo Tommasi. Quello voluto dal regista Jorge Lazzeri del Sordo, messicano di origine trentina, è un Guetti sobrio, com-posto ma deciso nelle sue convinzioni e un paesaggio bucolico che oggi al netto di strade e auto non è poi tanto cambiato da quello che il religioso giornalista definì “la Svizzera d’Italia”. (Denise Rocca)

“La montagna di Don Guetti”Successo per il fi lm proiettato in

anteprima alle Terme di Comano

pag. 18 LUGLIO 2012

A conclusione della stagione estiva tornerà anche quest’anno «I Rifugi del Gusto», l’iniziativa promossa dall’Assessorato all’agricoltura, fo-reste, turismo e promozione della Provincia di Trento, Associazione Gestori Rifugi del Trentino, Sat, Ac-cademia della Montagna e Trentino Marketing, con la partnership di Ca-vit e della Distilleria Marzadro, per prolungare la stagione in alta quota gustando i prodotti tipici dell’enoga-stronomia trentina. Dal 22 settembre al 7 ottobre 2012 saranno 44 i rifu-gi che rimarranno aperti per offrire ospitalità nell’ambiente incontami-nato delle Dolomiti Patrimonio Na-turale dell’Umanità in una stagione che valorizza al meglio la bellezza della montagna, proponendo le ec-cellenze della cucina del territorio.In ciascun rifugio l’ospite sarà ac-colto dal sorriso cordiale dei gestori, da un caloroso benvenuto e da un calice di Trentodoc Metodo Clas-sico accompagnato dai sapori della

nostra terra. Come nelle precedenti edizioni, sarà poi possibile gustare le ricette della miglior tradizione ga-stronomica trentina, rielaborate dal-lo chef stellato Rinaldo Dalsasso.La trota marinata all’aceto di mele, i canederli alle erbe e ai formaggi e il brasato di manzo con polenta costi-tuiranno il piatto «I Rifugi del Gu-sto», proposta creata con l’apporto di esperti dell’alimentazione tenen-do conto anche dei valori nutrizio-nali dei vari ingredienti per il be-nessere dell’ospite. Il piatto speciale sarà proposto a 16 euro, prezzo che comprende anche un calice di vino (a scelta tra Trentino Doc Nosiola, Trentino Doc Marzemino e Terol-dego Rotaliano Doc) e un bicchiere di TrentinoGrappa. Il vasto menù de «I Rifugi del Gusto» propone poi primi sfiziosi come la zuppa di fa-gioli, l’orzetto di verdure alla tren-tina, i canederli ai funghi con burro di malga fuso e gli gnocchi di pata-te, secondi della tradizione come lo

spezzatino alla trentina, il guanciale di maiale al Trentodoc con polenta o purè e il tagliere di formaggi ti-pici. Per concludere il pasto alcuni dolci da leccarsi i baffi come il flan di mele della Val di Non Dop, la torta di carote e le pere al Terolde-go Rotaliano. Un pasto completo, comprensivo di un calice di vino e di un bicchiere di TrentinoGrappa, sarà proposto al prezzo speciale di 20 euro.Il tutto godendo dell’accoglienza tipica dei rifugi, strutture che han-no mantenuto la propria identità pur trasformandosi in spazi ricettivi organizzati, pronti ad ospitare gli amanti della montagna in un am-biente di alta qualità. Situati ai pie-di di vette suggestive o agli incroci delle principali vie alpinistiche, essi sono il luogo ideale per tutti coloro che amano camminare in montagna e che vogliono godersi dei momen-ti di assoluto relax. Ogni momento passato in questi ambienti consente

di imparare qualcosa di nuovo sulla vita in montagna: in un’atmosfera che favorisce la socializzazione e la conoscenza di nuovi amici, il ge-store si presenta come un alpinista esperto, sempre pronto a fornire agli avventori utili consigli per le future uscite verso le vette trentine.Per un’offerta al passo con la tec-nologia in diversi rifugi è presente la rete wireless, per consentire agli escursionisti di connettersi ad inter-net. Il collegamento è ora attivo in 32 strutture ed è garantito da Tren-tino Network con la rete Wi-net. L’obiettivo per il 2012 è quello di fornire ad una cinquantina di rifugi un collegamento wireless, così come accade nel resto del nostro territorio, l’unica regione in Europa ad essere completamente coperta dalla rete senza fili. Per ulteriori informazioni è disponibile il sito www.visittrenti-no.it/i-rifugi-del-gusto.

Il turista – ma anche chi già abita in Trentino e vuole scoprirne i lati più genuini - che vuole vivere la montagna più autenti-ca, immerso nella natura, lontano dal caos della città e dalla frenesia della vita di tutti i giorni, sceglie il rifugio come meta delle proprie vacanze, in estate come in inverno. Queste strutture hanno una dupli-ce valenza, ossia possono essere punto di arrivo di un’escursione, ma al tem-po stesso anche una base di partenza verso nuo-ve avventure. E in estate sono l’insostituibile punto di appoggio per escursio-ni e scalate alla volta delle centinaia di sentieri trenti-ni (quelli risultanti nel ca-tasto della Sat sono 937, di cui 74 vie ferrate, con uno sviluppo totale dei sentie-ri di 5.116 chilometri). La data di apertura ufficiale è stata come sempre il 20 giugno, mentre per quan-to riguarda la chiusura va segnalata anche quest’an-no l’iniziativa “I rifugi del Gusto” che prolungherà la stagione, abbinando escur-sionismo e prodotti tipici trentini (vedi articolo a fianco).

Le prime strutture di que-sto tipo nacquero ai tempi della Prima Guerra Mon-diale, quando in alta mon-tagna vennero erette delle costruzioni per scopo bel-lico. In origine i rifugi si presentavano come bivac-chi, dove i soldati passa-vano la notte tra una tappa e l’altra nei propri lunghi spostamenti alpini. Per decenni queste costruzio-ni hanno mantenuto que-sta identità, ma oggi sono molto diverse: ora i rifugi sono infatti spazi ricettivi organizzati e confortevo-li, pronti ad accogliere gli amanti della montagna in un ambiente di alta quali-

tà. Altro vanto è la cultura del rispetto per l’ambiente portata avanti dalla vita di rifugio, cultura che viene trasmessa ai nuovi escur-sionisti: dalla raccolta e smaltimento rifiuti alla sensibilità verso le energie rinnovabili (diverse sono le strutture che si sono dotate di impianti fotovol-taici), sono tra gli esempi più virtuosi in fatto di tu-rismo ecosostenibile. Da sottolineare è il fatto che ogni momento passato in questi ambienti consente di imparare qualcosa di nuovo sulla vita in monta-

gna. In un’atmosfera che favorisce la socializza-zione e la conoscenza di nuovi amici, il gestore si presenta come un alpini-sta esperto, sempre pron-to a fornire agli avventori utili consigli per le future uscite verso le spettacola-ri vette trentine, in questi mesi rese ancora più sug-gestive dalla neve. In que-sti ultimi anni, inoltre, ha fatto la propria comparsa in alcune strutture la rete wireless, per consentire agli escursionisti di usu-fruire di internet, seppur immersi nella natura sel-

vaggia. Il collegamento, che ora interessa 32 strut-ture, è garantito da Tren-tino Network con la rete Wi-net, e l’obiettivo per il 2012 è quello di fornirlo a una cinquantina di rifugi, così come accade nel resto del nostro territorio.

Le Giudicarie in quanto a rifugi fanno la parte del leone, con tante struttu-re aperte, soprattutto sul-le Dolomiti di Brenta e il Gruppo Presanella, tra cui alcuni nomi “mitici” come l’Agostini, l’Alimonta, il brentei, i XII Apostoli, il

Graffer, il Tuckett. Proprio quest’ultimo è interessa-to da lavori di ristruttura-zione e di messa a norma, anche se questo non ne pregiudica l’attività e re-sterà comunque aperto ai turisti. Ma non solo Do-lomiti di Brenta, pensia-mo ad esempio al Gruppo dell’Adamello con il Man-drone, il Trivena in Val di Breguzzo o il Val di Fumo nell’omonima località in Valle di Daone.

Info: www.sat.tn.itwww.guidealpinetrentino.itwww.trentinorifugi.com

Speciale montagna

E’ indubbio che vi sia qualcosa di magico nell’anda-re in montagna. I paesaggi mozzafiato, l’aria pulita e profumata del bosco, il terreno da “conquistare” passo a passo attraverso sensazioni mai scontate. Poi, come porti accoglienti in un mare disteso a perdita d’occhio vi sono i rifugi, veri e propri luoghi di ag-

gregazione e di incontro di chi ama l’alta quota, di chi sa ritrovare, fra vette e foreste, serenità e vigore fisico, benessere. Sono 146 i rifugi del Trentino, di cui 83 quelli alpini, 63 quelli escursionistici. di questi 35 sono quelli di proprietà della Sat, la Società degli Al-pinisti Tridentini.

Con “I Rifugi del Gusto” l’estate è più lunga

Andare, camminare... sostareI rifugi sono un mezzo di conoscenza della montagna autentico e rispettoso della natura. Da vivere d’inverno e d’estate

LUGLIO 2012 - pag. 19 Speciale montagna

Andare, camminare... sostareI rifugi sono un mezzo di conoscenza della montagna autentico e rispettoso della natura. Da vivere d’inverno e d’estate

Una novità per quanto riguarda la ge-stione dei Rifugi giudicariesi; da po-chi giorni ha riaperto i battenti il Ri-fugio Segnatini in Val Nambrone-Val D’Amola, a gestirlo un personaggio molto noto, Egidio Bonapace, guida al-pina grande esperto di montagna che da poco ha lasciato la presidenza del Film Festival della Montagna di Trento. Egi-dio ha voluto intraprendere questa nuo-

va scommessa proprio per l’amore che lo lega alla montagna; per tanti anni ha gestito il Rifugio Graffer nel Gruppo di Brenta, poi il periodo che lo ha portato a Trento con il prestigioso impegno al Film Festival, ma anche con la presi-denza dell’Accademia della Montagna ed adesso questa nuova avventura. Con la gestione del Rifugio Graffer Egidio si è fatto conoscere ed apprezzare dagli amanti della montagna per la sua corte-sia e ma soprattutto per il grande amore per la montagna e la sua esperienza che sa trasmettere ai suoi ospiti.

DOV’È IL RIFUGIOIl rifugio è collocato in un ambiente suggestivo, carico di memorie storiche e armonie naturali. Nel silenzio della montagna senti parlare le Dolomiti di Brenta e ascolti il loro profi lo unico al mondo. Maestosa, a chiudere uno sce-nario emozionante, la Presanella, alta, elegante, preziosa. E’ la base di parten-za e arrivo per escursioni e salite alla scoperta delle bellissime cime, laghetti, valli che circondano il rifugio.

Riapre il rifugio “Segantini”Egidio Bonapace “ritorna” in montagna

RIFUGIO alla TOSA e “T. PEDROTTI”

Guida alpina Franco NicoliniTel. 0461 948115 - cell. 349 3646251

2491m

GUIDA ALPINA EGIDIO BONAPACE0465 507357 - 336 683500

www.rifugiosegantini.com

GUIDA ALPINA ALDO TURRIRifugio XII Apostoli 2487m

www.dodiciapostoli.it - 339 8075756

pag. 20 LUGLIO 2012

A questo punto, la domenica pomeriggio, dopo un breve break ad ore 16.00 durante il quale si sfideranno, in una partita amichevole, bambini delle scuole elementari, ini-zieranno le sfide ad elimi-nazione diretta per conten-

dersi l’accesso a semifinali e finali. In questa maniera, nell’arco di sole 48 ore si disputano ben 38 partite ed è proprio questa la peculia-rità del Torneo di calcetto di Bolbeno. La finalissima si disputerà domenica sera

ad ore 21.30 anche se sicu-ramente il momento clou è in programma 24 ore prima, sabato sera, con la partita di esibizione di calcio femmi-nile dove saranno presenti le migliori interpreti giudi-cariesi di questo sport e non

solo.Ma non è certo finita qui, vi-sto che durante la due gior-ni sarà presente un fornito spaccio bar e sarà attiva una cucina che sfornerà panini, patatine fritte e crepes per tutto l’arco delle giornate; ci

saranno poi ben quattro “pa-sta party” (alle 12.00 e alle 19.00 di entrambi i giorni) durante i quali sarà possi-bile per tutti gustarsi un bel piatto di maccheroni. Naturalmente ci sarà spazio anche per altri divertimenti, con gonfiabili per bambini, “indovina il peso del Por-cel” (in un piccolo e acco-gliente recinto si aggirerà un simpatico maialino di cui si dovrà stimare il peso in chilogrammi) e indovina il peso della Spressa, con ricchi premi in palio.

Dulcis in fundo si disputerà per il decimo anno conse-cutivo, con la preziosissima regia della Società ciclistica Giudicariese del Presidente Marchiori, il Trofeo regio-nale di bici per Giovanis-simi con oltre 200 piccoli campioncini, provenienti da ogli angolo del trentino Alto Adige, che dietro l’inces-sante tifo dei propri genitori si sfideranno a suon di peda-late lungo il circuito pianeg-giante collocato nei pressi della chiesa del Paese.

7-8 luglio: Grande Sagra a BolbenoSabato 7 luglio ad 10.30 prenderà inizio a Bolbeno, presso il parco giochi situato nei pressi del rimpianto Albergo Luisa, una delle due giorni di festeggiamenti più divertenti e pazze delle Giudicarie, in occasione della Sagra di Bolbeno. In particolare si svolgerà la sesta edizione di un torneo di cal-

cetto che nel tempo si è guadagnato l’apprezzamento di tanti appassionati: le 12 squadre partecipanti verranno suddivise in due gironi da 6 squadre che si sfi deranno in partite di sola andata e passeranno il turno le prime quattro classifi cate di ogni raggruppamento.

Fervono i preparativi per una delle manifestazioni più attese delle Giudicarie

Festa ecologica a Malga MedaDa tre anni a questa parte la Pro loco di Bolbeno, in collaborazione con l’Associazione Cacciatori di Bolbeno, organizza la Festa Ecologica a Malga Meda. Correva l’anno 1995 quando il bivacco, dopo tre anni di intenso lavoro di ripristino da parte dei volontari, veniva inaugurato ed una giornata di questo tipo vuole essere anche un modo per ricordare, rivivere e valorizzare quanto di buo-no è stato fatto in quegli anni. Gli obiettivi della Giornata, svoltasi domenica 17 giugno prevedevano il miglioramento dei vari sentieri d’accesso, il rimpinguamento delle scorte di legna da ardere, il mantenimento della radura esistente, mi-nacciata da un bosco in continua e costante espansione. Al di la delle più rosee aspettative, sono state veramente molte le persone che si sono incamminate lungo la cosiddetta “Val Larga”, invogliate anche da condizioni meteo assolutamente favorevoli.

Festa ecologica a Malga Meda

IL GIORNALE DELLE GIUDICARIE RINGRAZIA ANCORA CHI LO HA AIUTATO

IN QUESTI DIECI ANNI

COMUNE DI TIONE

SERVIZIO TURISMO PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

ATTIVITÀ CULTURALI PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

CAMINETFALEGNAMERIA SARTORI OSVALDO CADERZONE TERME

ABBIGLIAMENTO SIRIANNI

TIONE DI TRENTO

SaoneCassa Rurale

LUGLIO 2012 - pag. 21

pag. 22 LUGLIO 2012 Il Saltaro delle GiudicarieDi certo quel che sta succe-dendo in Italia con la crisi ha dell’incredibile: dopo averci ridotti sul lastrico, gli stessi fa-rabutti non perdono occasione, in tv e sui giornali, di spiegare cosa bisognerebbe fare o non fare, proprio loro che ci avreb-bero fatti scomparire dalla cro-sta terrestre se fossero andati avanti. Spudorati! Di qua e di là! Che Monti ci protegga, che sarà tassaiolo ed implacabile, ma almeno non ci racconta balle come da decenni succe-de, e cerca di fare quello che può. Il marasma è ormai gene-rale, nel mondo, in Europa, in Italia, ovunque ed ancor più a Trento dove si vive la crisi in allegria come se niente fosse. In ogni valle la gente comincia a sudare lacrime, con i figli a casa che non trovano lavoro, con i capifamiglia licenziati da imprenditori che chiudo-no, con il commercio che an-naspa e il turismo da segni di cedimento, e i nostri politici continuano a menarsela con le loro prebende che i cittadini vorrebbero ridurre, e loro, rim-pallandosi le colpe, fanno in modo che nulla cambi. Ridi-coli, meglio, svergognati, così la vita continua nel menefre-ghismo di sempre, con i soliti sprechi che fanno rabbrividire, a dir poco offensivi per chi fa il proprio dovere. Fare il pro-prio dovere non sempre paga, paga di più l’aver condotto una vita di proteste e di occu-pazioni abusive, di ribellione, di danneggiamento delle cose altrui, l’essere stati “farabut-ti” (politici), insomma, porta bene, soprattutto se hai come santi protettori i pezzi grossi del PD.

E’ il caso della consulenza in-credibile concessa a Francesco Zappini, noto capoccia del centro sociale di Trento, che si è visto ricompensare per le sue insolenze con ben 46.000 euro come collaboratore del Forum per la Pace (?), se la pace che

auspichiamo è quella che lui ha praticato nelle sue azioni, che Dio ce la mandi buona. Per non dire della solita tro-vata della Cogo, nostra Mar-gherita, che sparita, intenta a godersi le sue prebende per quattro anni, ora, in procinto di nuove elezioni, t’inventa la “commissione pari oppor-tunità”, che elettoralmente potrebbe fruttare e non poco, ne è convinta anche la Cate-rina Dominici che ne è sta-ta correa, da buona nonesa, non fa niente se non ne vede un vantaggio, la spesa previ-sta è di 270.000 euro, è un modo per tirar l’acqua e soldi al proprio mulino, tanto paga-no i soliti trentini, tanto buoni quanto coglioni. Per non dire di Metroland, che è partito con le prime spesucce, poca roba, 200 milioni, per ora, in con-sulenze e progetti per il solo tratto che ci interessa, quando tutti sanno, che, stando così le cose, di Metroland non se ne farà niente, ma chi se ne fre-ga, intanto qualcuno ci sguaz-za...qualcuno? Mi correggo, sempre i soliti, beati loro! La

storia, poi, degli Aeroporti ve-nuta a galla in questi giorni, è davvero emblematica di come vanno le cose in Trentino. Udite, udite, si taciti il cielo e la terra, questa è bella!Noi, trentini, sarebbe meglio dire Provincia, siamo soci dell’Aeroporto Catullo di Verona, in molti non ne capi-scono il motivo, ma cosa fatta capo ha, e da qualche lustro il nostro Governatore ha inviato a tener d’occhio la situazione, un giovane uomo, Pier Luigi Angeli, settantaduenne, biso-gnoso di raggranellare qualche

lira, povero com’è, cosa che ha fatto egregiamente: l’Ae-roporto di Verona sta fallendo, dicono i giornali, con un buco mastodontico, e il Pier Luigi rimane al suo posto perchè è un bravo ragazzo in carriera, e poi ha promesso che in pochi anni, rimetterà le cose a posto. Dellai i suoi uomini li indovi-na tutti, le Giudicarie lo sanno bene, così è probabile che ha pagare siamo ancora noi, tren-tini bastonati, non caleranno di certo le prebende del vice presidente Angeli, meriti o de-meriti, le sue indennità non si

toccano, sia chiaro. Ma ai tren-tini rincoglioniti e, a questo punto anche cornuti, è riserva-ta un’altra sorpresa. C’è anche l’aeroporto di Bolzano pieno di debiti, sull’orlo del baratro. Durnwalder, furbo come una volpe, a chi si rivolge a batter cassa? Durni conosce molto bene l’antica aspirazione di Dellai di fare il pilota d’aereo e così gli si è rivolto: “ Mi ser-vono soldi, e tanti, Lorenzo, o Bolzano chiude...” e il Loren-zo, sempre generoso e dispo-nibile: “Non ti preoccupare Luis, con il prossimo treno ti mando un vagone di euro...”, così vanno le cose, intanto le banche sono in sofferenza e gli artigiani non trovano più credito per le loro attività, ma chi se ne frega!, noi trentini siamo per il progresso, per Dio! Siamone orgogliosi. E per esprimere la sua gratitudi-ne, nel mentre chiedeva soldi al Lorenzo, il Luis usciva con una proposta diabolica: “Chiu-diamo la Regione che non ser-ve a niente...ognuno vada per conto proprio!” Birba di un Durnwalder! Lui questa idea

la porta nel cuore da sempre: lo stare legato a Trento è per-nicioso, tanto prima o poi il Trentino perderà l’autonomia, e Bolzano potrebbe correre qualche pericolo. E non ha tutti i torti. Un autorevole deputato, venuto a Trento in questi gior-ni, ha dichiarato che la nostra autonomia è ormai a rischio spinto, tanto che se il parla-mento attuale dovesse votare, la stragrande maggioranza, di destra, di sinistra e di centro, voterebbe contro la nostra spe-cialità ed addio autonomia. A questo punto siamo arrivati! E nessuno ci avverte, ci aspetta la sorte della nave Concordia, ci troveremo affondati, in pie-na crisi e senza più un soldo, sarà per noi peggio dell’ul-timo dopoguerra. Di chi la colpa? Come sempre di tutti e di nessuno, si data il defini-tivo collasso della Regione ai tempi della Cogo presidente, quando andavano a spasso con le valigie piene di soldi, e nes-suno se ne accorgeva, men che meno la presidente, ma tutti oggi fanno finta di non saper-lo. Per fortuna a distrarci dalle angosce rimane imperterrito l’orso, meglio, gli orsi che si divertono a far strage d’ani-mali in tutte le Giudicarie. A farne le spese, pecore, capre ed asinelli, ma anche un sacco di gente che se li sono visti di fronte ed hanno rischiato l’in-farto. Porca vacca! Con l’orso è ora di finirla. A parte il costo che dobbiamo assumerci come comunità, ma che si debba pa-gare per proteggere gli orsi che ci terrorizzano quando andiamo nei nostri boschi, e che sbranano i nostri animali, è davvero il colmo: usiamo quei soldi, per opere di bene, non contro di noi, per Dio! Checchè ne pensino i Bombar-da e le Berasi che degli orsi furono i primi sostenitori e lo sono tuttora. Dellai, fiutando il vento, si è deciso, sembra che provveda a dimezzarli, ma fra qualche anno saremo ancora a quelle, c’è da giurarci, ma ci penseranno quelli che verran-no.

In GIUDICARIE le cose non vanno meglio, con la Comu-nità in autunno cominceranno i guai, c’è già qualche espo-nente di spicco della Rendena che prevede per l’inverno la liquidazione della Comunità, i Sindaci sono pronti a costi-tuire la “Rendena libera” con capoluogo Pinzolo, anzi, sem-bra già cosa fatta, vedremo. Mentre nel Chiese Cimego sembra navigare nel caos, suc-cedono cose allarmanti. Ne ha dato notizia un quotidiano col solito garbo, sembra che si stia costruendo, con i nostri soldi (PAT), una cattedrale nel deserto che nessuno vuole, la gente protesta e raccoglie fir-me, con ragione, visti i tempi che corrono, forse sarebbe il caso di indagare, finalmen-te, su chi l’ha voluta, chi l’ha sponsorizzata, chi l’ha finan-ziata, con quali criteri, e quali altri monumenti allo spreco stiano sorgendo in Giudicarie: qualcuno lo dovrebbe fare, sa-rebbe un atto di giustizia verso chi è disoccupato e chi ha dif-ficoltà ad arrivare alla fine del mese. Amen e così sia.

Chissenefrega! IL SALTARO DELLE GIUDICARIE

“Un mese di stramberie e di mattane d’ogni genere! Un giugno così non lo si ricorda nei secoli dei secoli...” impreca l’Abele

che mi snocciola ogni cosa frammista ad imprecazio-ni, parolacce e maledizioni. Il vostro Saltaro, disceso dall’empireo ove dimora da sempre, seduto su di un

vecchio granito in mezzo al prato dell’amico, ascolta e subisce. Poi riferirà nelle alte sfere affinchè prov-vedano a far rinsavire i pescecani della politica man-gereccia, a calmare le acque per evitare esondazioni, a riportare buon senso ed un minimo di dignità nelle nostre cose.

Italia, Trentino, Giudicarie, tutto il mondo è …. strapaese

A Storo nel dopo assemblea generale della banca Valsabbina del maggio scorso più soci, con toni e sfuma-ture diverse, avevano auspicato che l’istituzione creditizia avesse ad avere all’interno del proprio consi-glio di amministrazione un rappre-sentante locale che rispetto ad una volta adesso manca. Avere sul posto un interlocutore non solo giova alla gente e alla stessa banca ma avvicina ancor di più le parti. Questione pe-raltro già più volte sollevata dal sin-daco di Storo Vigilio Giovanelli. Lo stesso cavaliere, sensibile alle pro-blematiche di paese, non si stanca di ripetere che nel cda della banca, anche come membro supplente, una rappresentanza storese debba esser-ci. “La Valsabbina è una realtà che da anni opera all’interno del nostro tes-suto creditizio. Conta su una rap-presentanza societaria consistente e quindi non considero affatto scanda-loso che dentro lo stesso cda abbia ad esserci un referente del posto. Se poi è donna, meglio ancora”.

Una delle figure ventilate che potreb-be rientrare in questa eventuale pro-spettiva, pur non avendo alle spalle esperienze o formazioni bancarie ma che pur sempre fa parte del consiglio direttivo della fondazione Villa San Lorenzo di Storo, corrisponde ad Ersilia Ghezzi che alla assise assem-bleare dello scorso mese di maggio era stata la sola ad intervenire. Stavolta - la quarantenne di Pradi-bondo ma con casa a Storo - prima ha sollevato la questione dividendi e nella ribattuta successiva si è sof-fermata sulla cosiddetta questione conto zero, operazione che di fatto al di sotto di una certa soglia non prevede spese a scapito dell’utente ma nemmeno interessi.Sulla questione dividendi – ha ri-marcato la stessa Ghezzi – è utile sapere se i 40 centesimi per azio-ne si ripeteranno anche nel 2012 con la stessa ripartizione, ossia 10 centesimi in liquidi e i restanti 30 in azionariato dove ogni 200 azio-ni all’utente sarà aggiunta a titolo gratuito un’altra azione ancora ”.

“Molte banche – hanno risposto gli amministratori Gafforini, Barbieri e Bonetti - lo hanno fatto e lo stanno ancora facendo. Adesso si tratterà di verificare cosa si andrà a fare que-st’anno”. La Valsabbina, che una decina di anni fa aveva rilevato la storica rurale di Storo all’epoca gravata da sofferenze e che attualmente conta

all’interno del solo versante trentino 2.069 soci, un occhio di riguardo lo sta tenendo a favore di imprese e famiglie. “Al fine di facilitare il credito della piccola e media impre-sa – spiegava nel dopo assemblea il responsabile marketing & relazioni pubbliche Walter Piccini - attraver-so l’istituzione di un fondo statale gestito dal Medio Credito Centrale, la Valsabbina è ripetutamente inter-venuta con appositi finanziamenti garantiti al 50%”.Ma non solo. “L’istituto nel suo complesso – aggiunge il capo area di Storo Luca Mora - ha inoltre man-tenuto la possibilità per imprese e famiglie, in temporanea difficoltà, di sospendere il pagamento delle rate mutui ipotecari e chirografari conce-dendo anche dalle parti di Storo e del fondovalle del Chiese agevolazioni sia attraverso la rinegoziazione dei tassi o mediante l’allungamento dei piani di ammortamento. Che non è poco”.Elisa Pasquazzo

Valsabbina, cercasi membro (trentino) nel CdaAll’interno del consiglio di amministrazione manca al momento una rappresentanza “chiesana”

Ersilia Ghezzi

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«È il primo passo di un percor-so volto ad ottimizzare l’orga-nizzazione del trasporto pub-blico in tutte le Giudicarie, per garantire un collegamento più completo ed effi ciente tra le diverse aree, a favore di ospiti e residenti, in particolare nei momenti di elevato fl usso tu-ristico» ha sottolineato la pre-sidente della Comunità delle Giudicarie, Patrizia Ballardini che ha aggiunto: «Obbiettivo nel medio termine è quello di aumentare le corse riducendo il costo complessivo, grazie al coordinamento a livello di territorio, proseguendo il pro-getto attivato con le Ammini-strazioni Comunali ed il Parco Naturale Adamello Brenta».Il passaggio della funzione alla Comunità in materia di attiva-zione e gestione del servizio di trasporto pubblico urbano turistico intercomunale nasce dunque con l’intento di mi-gliorare la qualità dei servizi erogati, favorire il superamen-

to degli squilibri economici, sociali e territoriali esistenti nel proprio ambito e ottimiz-zare l’utilizzo delle risorse economico fi nanziarie, uma-ne e strumentali: «Col tempo vorremmo riuscire a miglio-rare le opportunità di mobilità alternativa e realizzare econo-mie di scala, attraverso il col-legamento, e possibilmente, la gestione diretta dei servizi di trasporto già svolti localmen-te. Tutto ciò a benefi cio dei turisti ma anche dei residenti delle varie zone, offrendo a tutti nuove e maggiori occa-

sioni di muoversi all’interno del territorio della Comunità, sia per ragioni di lavoro ma anche per stimolare la visita ai luoghi di interesse turistico diffusi nelle Giudicarie e non sempre adeguatamente cono-sciuti da chi abita in altra zone del nostro ampio territorio » chiarisce l’Assessore ai Ser-vizi sovracomunali, Mobilità e trasporti Gianpaolo Vaia che prosegue: «La convenzione prevede che il servizio di mo-bilità turistica verrà effettuato dal 23 giugno al 9 settembre 2012, avrà un costo pari a cir-

ca 74 mila euro a carico dei comuni interessati, al netto delle cospicue contribuzioni assicurate dalle Terme di Co-mano e dalla Provincia, oltre che degli introiti derivanti dal-la vendita dei biglietti. Il costo dei quali siamo riusciti anche quest’anno a mantenere inal-terati, rimanendo di 2 euro il prezzo del biglietto giornalie-ro e di 10 euro quello settima-nale. E’ stata mantenuta anche per quest’anno la possibilità di viaggiare con lo stesso bi-glietto pure sulle corse di linea svolte da Trentino Trasporti

nelle Giudicarie Esteriori, e in più è stata espressamente pre-vista la facoltà per chi ha l’ab-bonamento senza limitazione ai servizi di linea di usare lo stesso e accedere gratuitamen-te alle corse del servizio mobi-lità vacanze.”La maggiore novità di que-st’anno riguarda però il Ser-vizio di Bicibus che collega Ponte Arche con Tione. Un servizio aggiuntivo e speri-mentale che va a collegarsi con quello già esistente in Val Rendena e che permetterà di viaggiare caricando la bici

sul bus da Ponte Arche sino a Campo Carlo Magno, offren-do agli amanti delle due ruote, ma anche alle famiglie, una possibilità in più di visitare il territorio. “Questo servizio partirà il 6 luglio e terminerà il 31 agosto e consentirà di unire le Esteriori alle piste ciclabili e ai percorsi naturalistici della Busa di Tione e della Val Ren-dena con tre corse giornaliere di andata alle 8.00, alle 13.30 e alle 16.40 e due corse di ri-torno in partenza da Tione alle 13,10 e alle 16,20; le quali, volendo, potrebbero offrire anche ai residenti e ospiti della zona di Tione e della Rendena di visitare in bici le Esteriori, senza dover passare attraverso le gallerie di Ponte Pià” come ha precisato l’assessore Vaia, che ha anche ricordato come “tale nuovo servizio è stato attivato anche grazie alla col-laborazione dei Comuni della Val Rendena che organizzano già da alcuni anni il Bicibus Val Rendena, ed in particola-re alla disponibilità di Walter Ferrazza sindaco di Bocena-go, comune capofi la e coordi-natore del progetto”.Un’attenzione per il mondo delle due ruote che la Comu-nità delle Giudicarie aveva già manifestato partecipando atti-vamente al progetto Comano Giudicarie Bike, un progetto che ha permesso di offrire agli amanti della mountain bike dieci percorsi nelle Giudicarie Esteriori, mappati con tracce gps, e che consente di esplo-rare il territorio che si estende tra il lago di Garda e le Do-lomiti di Brenta su tracciati emozionanti con panorami mozzafi ato.

Attivo dal 23 giugno il “Servizio di mobilità vacanze intercomunale nelle Esteriori”, un servizio che vuole tracciare un collegamento tramite trasporto pubblico tra i centri delle Esteriori e Andalo e Molveno. Da quest’an-no la gestione del Servizio è stato trasferita alla Comunità di Valle dai comuni di San Lorenzo in Banale, Dorsino, Stenico, Coma-no Terme, Bleggio Superiore, Fiavè, Molve-no e Andalo. Sette le corse giornaliere che

collegheranno Ponte Arche a San Lorenzo, passando per Stenico e Dorsino, con la pri-ma salita alle 9.00 del mattino e l’ultima alle 19.45; sei di queste corse proseguiranno fi no a Molveno, e tre fi no ad Andalo. Completano il servizio di mobilità intercomunale il colle-gamento tra le Terme di Comano e il Lago di Tenno, passando per Fiavè, e quelli con il Lo-maso , fi no a Lundo, e con i paesi del Bleggio con capolinea Bivedo.

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In capo alla Comunità di Valle la gestione del Servizio Mobilità Intercomunale delle Esteriori (partito il 23 giugno) e il Servizio sperimentale di Bicibus (dal 6 luglio)

Al netto della crisi, pensiero ormai costante, nella locali-tà giudicariese rimane il neo dell’attesa per il destino degli investimenti sulle Terme di Comano. E la tradizione popo-lare lo sa, acqua guardata non bolle mai. Tant’è che il perio-do rimane caldo per le Terme con i consiglieri di minoranza di Bleggio Superiore, Coma-no Terme e Stenico uniti in un fronte comune fortemente critico nei confronti della que-stione dei 37 milioni di euro provinciali destinati allo svi-luppo strategico della stazione termale e non ancora impiega-ti per realizzare le opere previ-ste. A Fiavé la minoranza è più tranquilla, forse perché il suo sindaco è la voce critica all’in-

terno dell’assemblea termale, così attende con calma il pros-simo consiglio comunale dove è atteso un rappresentante ter-male per fare il punto della si-tuazione, solo nel piccolo Dor-sino non si sono levate voci di dissenso, a San Lorenzo nem-meno ma lì mancano gruppi di opposizione in consiglio. “Il cda e l’assemblea stanno lavo-rando – assicura il presidente dell’assemblea termale Mario Tonina, intervenuto in diversi

consigli comunali a dare spie-gazioni e calmare le acque – ma la situazione è cambiata, gli investimenti vanno rimodu-lati e questo richiede tempo”. Una sfi lza di interrogazioni hanno chiesto informazioni, contestato numeri e progetti, spulciato il bilancio che, senza troppe sorprese il presidente Tonina ha già anticipato non sarà positivo, e lanciato varie e diverse accuse ai vertici azien-dali. Intanto nel Consiglio di

amministrazione termale ci sono stati un paio di avvicen-damenti: i dimissionari Mauro Apolloni e Giorgio Merli sono stati sostituiti dall’assemblea consorziale con Mauro Bosetti e Alessandro Ceschi. Giorgio Merli andrà a ricoprire il ruo-lo di segretario in sostituzione dell’altro dimissionario degli ultimi mesi, il segretario Paulo Copat. Mauro Bosetti, classe 1978, un dottorato in ingegne-ria elettrotecnica e numero-

se pubblicazioni all’attivo, è impiegato da tre anni presso Trentino Sviluppo S.p.a. nel Dipartimento Immobili e Im-pianti. Alessandro Ceschi, 43 anni, è il direttore generale del Consorzio dei Comuni Trenti-ni e componente del cda del-l’Agenzia provinciale per gli appalti e i contratti.La preoccupazione di chi at-tende, operatori economici e cittadini, c’è, qualche defail-lance alla voce coinvolgimen-to del territorio e comunica-zione dell’Azienda termale pure, nel frattempo la stagione avanza e guardando la pentola con l’acqua di cui si parlava sopra, si aspetta cominci a fare le bolle.Denise Rocca

Terme di Comano , l’acqua bolle...Ci si addentra nel pieno della stagione tu-ristica a Comano Terme, è arrivata Mar-gherita Hack allo stabilimento e ha fatto il pienone, si è riaperto il programma di animazione per bambini dal Comano Junior d’Autore al nido per i più piccoli,

quest’anno potenziato dopo l’esperimen-to positivo del 2011, sono partiti i corsi di aggiornamento per gli operatori turi-stici e il cda dell’Apt Terme di Comano Dolomiti di Brenta ha smaltito i tumulti invernali.

Critiche dalle opposizioni dei comuni di Bleggio Superiore, Comano Terme e Stenico

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pag. 26 LUGLIO 2012 Attualità

Il gruppo nasce nel gennaio di quest’anno come idea co-mune di Maurizio Viviani (il batterista), Nicola Pedretti (al basso e seconda voce), Pietro Oss (chitarra lead) e Francesco Panaro (alla chi-tarra e voce), che proveniva-no (come Francesco e Pietro dai Radiobanna) o che erano già impegnati in altre band (Maurizio e Nicola).Il nome del gruppo si ispira alla filosofia che ha portato alla genesi di The Line, ov-vero una “linea” che separi

dal “passato”, cioè l’attività musicale portata avanti da ognuno dei quattro compo-nenti fino a questo momento, per ricominciare con nuovi progetti, nuove musiche e nuova band. Ma non solo: “The Line” anche per signi-ficare la volontà di lasciare il segno nel panorama musica-le della zona, seguendo una linea musicale propria ed originale.E grazie a questo The Line si ritaglia fin da subito il suo spazio nel panorama mu-

sicale giudicariese, propo-nendo generi musicali come si dice “non mainstream”: puntano sull’indie rock, ge-nere molto apprezzato a li-vello europeo e mondiale, il garage e il grunge, altri sottogeneri del rock and roll. I gruppi che fanno parte del loro repertorio sono i massi-mi esponenti di questi generi

musicali, cioè the strokes, foofighters, lenny kravitz, arctic, the black keys e molti altri. Questo per ora il loro repertorio cover, tra l’altro ancora in fase di aggiunte e progettazione. I componenti di The Line inoltre stanno lavorando anche a brani pro-pri, tra i quali quattro sono già pronti per i live e altri

ancora in cantiere. Molto la-voro in questo gruppo nuovo di zecca, che ha già all’at-tivo cinque live ed altri ap-puntamenti per quest’estate: le prossime date certe nelle quali troveremo i The Line saranno il 21 luglio al Parco Masere a Pelugo e il 25 ago-sto a Cavrasto.Aldo Gottardi

The Line: la nuova linea musicale giudicariese

Continua la rubrica dedicata alle band giudica-riesi, nuove o già affermate, che con impegno, passione e voglia di divertimento allietano le

nostre feste e le nostre serate.

Questa volta incontreremo una band giovane, anzi, giovanissima di formazione, nata dall’unione di quattro ragazzi con in mente un progetto originale: The Line.

Nata nel 1986 in Piemonte grazie all’impegno di Car-lo Petrini, oggi conta circa centomila iscritti tra volon-tari e sostenitori in Italia e in altri centocinquanta Pae-si, e una rete di migliaia di comunità che praticano una produzione di cibo su picco-la scala, a chilometri zero, e di qualità. Una storia re-cente, ma che ha ancora un lungo futuro davanti a sé: la gente infatti ha imparato ad amare la filosofia di Slow Food, che vuole promuove-re l’interesse legato al cibo come portatore di piacere, cultura, tradizioni, identità, e uno stile di vita, oltre che alimentare, rispettoso dei territori e delle tradizioni locali.Non è perciò solo un sem-plice “mangiar sano”, ma si va oltre: Slow Food si im-pegna anche a valorizzare i piccoli produttori, curando non solo il processo che porta il prodotto sulla tavo-la ma anche tutto quello che vi gira attorno, compresa la sfera di sentimenti, ricordi ed implicazioni identitarie che derivano dal valore af-fettivo del cibo, oltre che la giustizia ed equità negli am-bienti di produzione e nella commercializzazione. In-somma, è un progetto molto

più ampio.Questa volontà di promuo-vere il commercio e l’ali-mentazione genuina passa in modo trasversale dalla gastronomia, all’ecologia, all’etica e al piacere, op-ponendosi al mainstream dei gusti standardizzati, in-dotti dallo strapotere delle grandi industrie alimentari, difendendo invece i piccoli produttori e valorizzando le produzioni tipiche locali. Il cibo guardato a 360°, o

come la si chiama nell’am-bito dell’associazione, una neogastronomia che sappia educare alla sana alimenta-zione, salvaguardare la bio-diversità e le identità loca-li, promuovendo quindi un nuovo modello alimentare.Le Giudicarie sono entrate in questo progetto a partire dal 2007, grazie all’impe-gno di alcune persone gui-date da Fausto Fiorile, già socio Slow Food e membro della Grande Tavola della

Condotta di Trento. Grazie a loro, dopo le richieste e un iter burocratico attraver-so il Comitato dei Fiducia-ri Regionale, il Presidente Regionale Sergio Valentini e la Segreteria Nazionale, il 24 aprile 2007 è stata auto-rizzata ed aperta a Storo la Condotta n. 540. Denomina-ta “Valle del Chiese e Giu-dicarie”, di fatto estende il suo campo d’azione su tutte le valli Giudicarie. Il fiduciario della Condotta, Fausto Fiorile è molto otti-mista riguardo al futuro del progetto che ha avviato cin-que anni fa, proprio per il si-gnificato che ha la Condotta per la Valle del Chiese e per le Giudicarie, soprattutto per gli stimoli che ha saputo e che saprà creare nei citta-dini. Un trend positivo, che si articolerà sia nelle inizia-tive che la Condotta porta avanti, sia nella valorizza-zione delle attività dei risto-ratori della zona affiliati al progetto, sia per gli agricol-tori che in questi ultimi anni hanno deciso di dedicarsi alla lavorazione della ter-ra affinché possano trovare nella filosofia di Slow Food ulteriori elementi per nuove iniziative imprenditoriali.

Aldo Gottardi

Quante volte capita nell’assaggiare qualcosa, dire: “buono!Proprio come una volta!”, iniziando poi a pen-sare a quanto sono cambiati negli ultimi anni i gusti dei cibi? E’ per rispondere a questa nostalgia delle “cose buone di una volta” che nasce, in un mondo votato alla corsa verso il futuro e alla tecnologia, un nuovo modo

di pensare il cibo: sano, tradizionale e valorizzante del proprio territorio, con una speciale attenzione ai pro-duttori. Questo è Slow Food, una associazione che negli ultimi anni sta prendendo piede anche nelle nostre valli e che altrove è già un trend alimentare dove le parole d’ordine sono “buono, pulito e giusto”.

Slow Food: il “nuovo” mangiar bene come una volta... anche in Giudicarie

Fausto Fiorile è il responsabile giudicariese del sodalizio che mette al centro la genuinità e l’autenticità dell’enogastronomia italiana

Continua il viaggio tra le band giudicariesi

LUGLIO 2012 - pag. 27

La manifestazione, organiz-zata in ogni minimo dettaglio e coordinata alla perfezione dal presidente Giovanni Mat-tioli della banda di Vigo e Darè, da impeccabile padro-ne di casa, ha avuto un buon riscontro di pubblico, consi-derando le condizioni clima-ticamente avverse condite da una leggera e fastidiosa piog-gerellina. Lo spettacolo prevedeva un punto di ritrovo, identifi cato con le scuole elementari di Darè. Le bande erano dislo-cate in vari punti strategici dei paesi di Vigo e Darè e, a turno, iniziavano la loro mar-cia per raggiungere il punto di incontro fi nale, come piccoli corpi armati che accerchiano la fortezza per attaccarla dai diversi punti geografi ci, ac-compagnate dal melodioso suono dei loro strumenti.Giunti alla meta, i corpi musi-cali hanno dato prova a turno della loro bravura in ambito musicale, eseguendo un paio di pezzi a testa, per poi con-cludere con una serie di brani

(Arosa, Giudicarie e l’Inno al Trentino) che vedevano coin-volti tutti gli attori, per san-cire la coesione tra i bandisti dei vari nuclei. Hanno partecipato alla mani-festazione e si sono sussegui-te sul palco di fronte al giar-dino della scuola elementare, al cospetto della chiesetta di San Rocco, otto bande che

hanno celebrato la festa del-la musica nel piccolo paese della Rendena. E’ doveroso citarle:

Banda Intercomunale del Bleggio, accompagnata dalla delegata Erina Onorati; Ban-da Comunale di Caderzone,

capitanata da Luciano Polla e Nicola Mosca; Banda Comu-nale di Pinzolo, con il presi-dente Giovanni Maffei; Ban-

da Sociale di Ragoli, seguita dalla presidente Riccarda Al-bertini; Banda di S. Lorenzo in Banale, con i delegati Giu-liano e Paolo Rigotti; Banda Sociale di Tione, scortata dal presidente Mario Salvater-ra; Banda degli Istituti Su-periori di Tione, guidata dal presidente Silvano Bonomi; infi ne, i padroni di casa del Corpo musicale di Vigo e Darè seguito dal presidente Giovanni (Hans) Mattioli, dal vicepresidente Ivan Gottardi e dal maestro Mauro Poli.Il clima di festa e gioia che ha accompagnato questa esi-bizione è proseguito con la cena comunitaria presso la località Pafsang, a Villa Ren-dena, concludendo in bellez-za una giornata che ha lascia-to tutti entusiasti, partecipanti e spettatori.

A tutta... banda!Darè ha ospitato la “biennale” rassegna bandistica delle Giudicarie

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Quest’anno si è svolto a Darè il consueto appuntamento biennale con le bande delle Giudicarie che hanno dato vita ad una giornata

di musica e divertimento.Il 3 giugno ha avuto luogo la manifestazione che da

qualche anno riunisce musicofi li e spettatori entusiasti di godersi una giornata di buona musica in compagnia delle nostre bande di paese. Una tradizione, quella delle bande, che è radicata nel tempo, legata al nostro territorio e sempre apprezzata da grandi i piccini.

di Andrea Tomasini

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VENERDÌ 13ORCHESTRA SELENA VALLE

DAY 1

SABATO 14APERIQUARTET ACOUSTIC BAND& NIK PERRY BLU

DAY 2

DOMENICA 15DALLE ORE 15.30 CAMMINATADELL’A.V.I.S.ORCHESTRA ALEX CARMINATI

DAY 3

VENERDÌ 13ORCHESTRA SELENA VALLE

SABATO 14APERIQUARTET ACOUSTIC BAND

NIK PERRY BLU

DOMENICA 15DALLE ORE 15.30 CAMMINATADELL’A.V.I.S.ORCHESTRA ALEX CARMINATI

pag. 28 LUGLIO 2012

PER LE “UTENZE DOMESTICHE”:Ci siete mai stati? Se non l’avete fat-to c’è un errore nel vostro modo di differenziare e qui vi spieghiamo il perché.Tutti conoscono l’Isola Ecologica Stra-dale, il punto più diffuso di conferi-mento dei rifi uti.Ma all’Isola Ecologica Stradale non ci sono i contenitori per tutti i rifi uti, la raccolta è ammessa solo per :RESIDUOORGANICOIMBALLAGGI DI PLASTICA E METALLOIMBALLAGGI DI VETROCARTA E CARTONEINDUMENTI E STRACCIMa dalle nostre case escono sicura-mente rifi uti di altro tipo (basti pen-sare, ad esempio, alle lampadine al neon e a basso consumo, le varie pla-stiche non da imballaggio come sedie da giardino, giocattoli, secchi e tanto altro, il vetro non da imballaggio di fi -nestre, bicchieri o lampade, il metallo non da imballaggio di reti del letto,

stendibiancheria o altro, le cartucce e toner di stampanti, i vari elettro-domestici o oggetti con componenti elettriche come frigoriferi, lavatrici, televisori, computer, forni, phon, ra-dio, giocattoli elettrici, calcolatrici, stampanti, telefoni, cavi elettrici e altro, il legno di mobili o serramenti, il vegetale dei giardini, l’olio da cuci-na e delle macchine, i copertoni delle ruote di bici e automezzi, il materiale inerte di piccole demolizioni fatte in proprio o di piatti e oggetti in cerami-ca, pile e batterie, barattoli vecchi di vernici, colle, diluenti o simili, etc.).Come si vede è IMPOSSIBILE che chi ha un’abitazione non produca rifi uti che vanno al CRM.E chi non è mai stato al CRM dove ha gettato questi rifi uti?

PER LE “UTENZE NON DOMESTICHE”:Coloro che hanno locali o spazi destinati ad un’attività non strettamente abita-tiva pagano la T.I.A. calcolata su tutta la superfi cie. Possono chiedere l’esenzione per le superfi ci su cui vengono prodotti rifi uti speciali (le utenze non domesti-che che producono rifi uti speciali o pe-ricolosi non possono conferirli presso il Centro Raccolta Materiali ma devono provvedere a loro spese allo smaltimen-to tramite convenzione specifi ca con la Comunità di Valle o attraverso Ditte pri-vate specializzate).Le “utenze non domestiche” hanno per-ciò la “possibilità” di accedere al CRM ma deve essere seguita questa procedura:1) I rifi uti che un’utenza non domestica

porta al CRM devono essere del tipo “as-similabile all’urbano per qualità e quan-tità”. I tipi di materiali che è possibile portare e la quantità periodica di cia-scuna tipologia è defi nita dalla Comuni-tà di Valle con un elenco che è allegato alla Convenzione e che viene qui di se-guito riportato.2) L’utenza non domestica deve essere in regola con il pagamento della “T.I.A.”;3) L’utenza non domestica deve stipu-lare una “convenzione” con la Comuni-tà delle Giudicarie (l’Ente Gestore dei

Rifi uti nel nostro territorio). La conven-zione serve per poter accedere al CRM e come documento di viaggio che com-prova l’autorizzazione al trasporto ver-so il Centro;4) L’utenza non domestica dovrà avere con sé, al momento in cui entra nel CRM, il foglio che funge da “registro dei conferimenti”, che andrà compi-lato ogni volta (per evitare che qual-cuno porti una quantità superiore di rifi uti a quella consentita facendo di-versi passaggi).

Rifi uti - CRM

Il C.R.M. - centro recupero materialiE’ lo spazio in cui i cittadini possono portare tutti i rifi uti, ad esclusione del residuo e dell’organico (quest’ultimo è preferibile tenerlo a casa con con un sistema di compostaggio casalingo) i cui contenitori si trovano solo nella isole ecologiche stradali, e dove i diversi materiali vanno depositati in appositi contenitori (container, ceste, cassonetti, cassette, etc).A differenza delle isole ecologiche, è accessibile solo in determinati orari perché l’apertura e la gestione sono affi date a personale con funzioni di controllo.Al CRM possono entrare tutte le “utenze domestiche”, quelle cioè che por-tano le cose di cui disfarsi provenienti da un’abitazione (vengono defi niti “rifi uti urbani”).Al CRM inoltre possono entrare da quest’anno ( grazie alla Delibera Nr 30, del 19.03.2012 e successive integrazioni, della Giunta della Comunità delle Giu-dicarie) anche le “utenze non domestiche”, quelle cioè che portano le cose di cui disfarsi provenienti da spazi o locali a destinazione diversa dalla “civile abitazione” (aziende, strutture alberghiere e ricettive, uffi ci, enti pubblici, negozi etc.) ma con tipologia, quantità (vengono defi niti “rifi uti assimilati agli urbani”) e modalità particolari, e naturalmente purchè in regola con il pagamento della Tariffa di Igiene Ambientale (T.I.A.)

TIPOLOGIE DI RIFIUTI CONFERIBILI AL CENTRO DI RACCOLTA DA UTENZE NON DOMESTICHE DOTATE DI CONVENZIONE

TIPOLOGIA QUANTITA’

mc/sett. lt/sett.

IMBALLAGGI IN CARTA E CARTONE 3,00 3.000

IMBALLAGGI IN PLASTICA 1,00 1.000

IMBALLAGGI IN VETRO 0,50 500

ASSORBENTI E MATERIALI FILTRANTI DA ATTIVITA’ AGRICOLE 0,03 mc/mese

PNEUMATICI FUORI USO (esclusivamente di biciclette) 10 pezzi/settimana

CARTA E CARTONE 0,50 500

ABBIGLIAMENTO 0,50 500

LEGNO, DIVERSO DA QUELLO DI CUI ALLA VOCE 200137* 0,50 500

PLASTICA 0,25 250

METALLO 1,00 1.000

RIFIUTI BIODEGRADABILI (sfalci e potature) 0,50 500

OLI E GRASSI COMMESTIBILI 0,03 30

RIFIUTI INGOMBRANTI 0,50 500

BATTERIE ED ACCUMULATORI DIVERSI DA QUELLI DI CUI ALLA VOCE 200133* 0,03 30

TONER PER STAMPA ESAURITI DIVERSI DA QUELLI DI CUI ALLA VOCE 080317* 5 pezzi/settimana

TUBI FLUORESCENTI ED ALTRI RIFIUTI CONTENENTI MERCURIO - Sorgenti luminose a scarica di neon-R5 15 pezzi/settimana

Apparecchiature fuori uso contenenti clorofl uorocar-buri GRANDE BIANCO FREDDO-R1 2 pezzi/mese

Apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, diverse da quelle di cui alla voce 200121* e 200123*, contenenti componenti pericolosi TV, MONITOR-R3

2 pezzi/mese

Apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, diverse da quelle di cui alla voce 200121* , 200123* e 200135* - GRANDE BIANCO NON FREDDO (LAVATRICI, ELETTRODOMESTICI)-R2

5 pezzi/meseApparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, diverse da quelle di cui alla voce 200121* , 200123* e 200135* - ELETTRONICA DI CONSUMO, PICCOLI ELET-TRODOMESTICI, APPARECCHI DI ILLUMINAZIONE, IN-FORMATICA, TELECOMUNICAZIONI, ECC.-R4

NOTE: Sono da intendersi esclusivamente i RAEE (R1-R2-R3-R4-R5) di origine commerciale, indu-striale, istituzionale analoghi, per natura e per quantità, a quelli originati dai nuclei domestici, così come previsto dalla lettera o), del comma 1, dell’art. 3 del D.Lgs. 25/07/2005 n.151.www.comunitadellegiudicarie.it

LUGLIO 2012 - pag. 29 Comunità delle Giudicarie

L’ISOLA ECOLOGICA STRADALEFunzione: raccolta rifiuto residuo e rifiuti diffe-renziati (organico, imballaggi di plastica e barat-tolame, imballaggi di vetro, carta, cartone, indu-menti e stracci)

IL CRM (CENTRO RACCOLTA MATERIALI)Funzione: raccolta di TUTTI i materiali (im-ballaggi e non) ad esclusione del residuo e del-l’umido. Aperto a fasce orarie per utenze dome-stiche e non domestiche (per quest’ultime solo con preventiva convenzione e per determinati materiali e quantitativi) e presidiato da perso-nale controllore.

IL CRZ (CENTRO RACCOLTA DI ZONA – per le Aziende)Funzione: è come il CRM ma rivolto anche alle Aziende che possono accedervi a paga-mento sulla base di un tariffario per le diverse tipologie di rifiuti speciali.

LA DISCARICA Funzione: deposito definitivo dei rifiuti non rici-clabili. Ha un’ampiezza potenziale limitata e si prevede sia esaurita nel 2014.

IL NUOVO CENTRO INTEGRATO PER IL TRASFERIMENTO DEI RIFIUTIFunzione: raccolta, smistamento e predisposizio-ne dei rifiuti per il conferimento alle diverse piat-taforme di lavorazione per il riciclaggio e per il futuro trasferimento del residuo uno volta esauri-ta la discarica.

Il sistema di raccolta rifiuti nella comunità delle Giudicarie

Al CRM possono inoltre accedere i distributori, gli in-stallatori e i gestori dei centri di assistenza tecnica, per lo smaltimento dei Rifi uti di Apparecchiature Elet-triche ed Elettroniche (chiamati RAEE) di provenienza domestica. Gli installatori e i gestori dei centri di as-sistenza sono tenuti a consegnare all’addetto del CRM copia dell’attestazione di provenienza domestica auto-certifi cata.Infi ne anche i Comuni possono conferire nei CRM i i ri-fi uti assimilati prodotti nei PROPRI locali assoggettati a T.I.A. secondo le modalità stabilite per le utenze non domestiche, senza la stipula della convenzione, che sarà sostituita da uno scambio di corrispondenza. Per questi conferimenti si prescinde dai limiti quantitativi.I Centri di raccolta materiale (CRM) dislocati sul terri-torio delle Giudicarie sono attualmente nr. 18 (di cui 2 in fase di chiusura) e sono a servizio delle utenze domestiche e non domestiche per le tipologie di rifi uti recuperabili autorizzate. La gestione dei nr. 18 centri è a carico della Comunità delle Giudicarie. Di seguito è riportato l’elenco dei centri con il relativo bacino d’utenza.

CRM BACINO D’UTENZA

CRM TIONE DI TRENTO

Comune di Tione di TrentoComune di Preore Comune di Bolbeno Comune di Zuclo Comune di Montagne Comune di Ragoli

CRM VILLA RENDENA Comune di Villa RendenaComune di Darè Comune di Vigo Rendena

CRM SPIAZZO Comune di SpiazzoComune di Pelugo Comune di BocenagoComune di Strembo Comune di Caderzone Terme

CRM STREMBO Comune di StremboComune di Bocenago Comune di Caderzone Terme Comune di Spiazzo Comune di Pelugo

CRM CARISOLO c/o CRZ

Comune di CarisoloComune di PinzoloComune di Giustino Comune di Massimeno

CRM PINZOLO-CAMPIGLIO

Abitanti di Campiglio Comune Pinzolo e Comune di Ragoli

CRM RONCONE Comune di RonconeComune di Bondo Comune di LardaroComune di Breguzzo

CRM PIEVE DI BONO Comune di Pieve di BonoComune di Prezzo Comune di Praso Comune di Bersone Comune di Daone

CRM PRASO Comune di PrasoComune di Bersone Comune di DaoneComune di Pieve di Bono Comune di Prezzo

CRM CONDINO Comune di Condino Comune di Castel Condino Comune di Brione Comune di Cimego

CRM STORO Comune di StoroComune di Bondone

CRM STENICO Comune di StenicoComune di San Lorenzo Comune di Comano Terme Comune di Bleggio Superiore Comune di Fiavè Comune di Dorsino

CRM DORSINO Comune di DorsinoComune di San Lorenzo Comune di Stenico Comune di Comano Terme Comune di Bleggio Superiore Comune di Fiavè

CRM COMANO TERME

Comune di Comano TermeComune di Dorsino Comune di San Lorenzo Comune di Stenico Comune di Bleggio Superiore Comune di Fiavè

CRM FIAVE’ Comune di FiavèComune di Dorsino Comune di San Lorenzo Comune di Stenico Comune di Comano Terme Comune di Bleggio Superiore

CRM BLEGGIO SUPERIORE

Comune di Bleggio Superiore Comune di Dorsino Comune di San Lorenzo Comune di Stenico Comune di Comano Terme Comune di Fiavè

IL SISTEMA DI RACCOLTA RIFIUTI NELLA COMUNITÀ DELLE GIUDICARIE

L’ISOLA ECOLOGICA STRADALE Funzione: raccolta rifiuto residuo e rifiuti differenziati (organico, imballaggi di plastica e barattolame, imballaggi di vetro, carta, cartone, indumenti e stracci)

(Giustino-Lungo Statale)

IL CRM (CENTRO RACCOLTA MATERIALI) Funzione: raccolta di TUTTI i materiali (imballaggi e non) ad esclusione del residuo e dell’umido. Aperto a fasce orarie per utenze domestiche e non domestiche (per quest’ultime solo con preventiva convenzione e per determinati materiali e quantitativi) e presidiato da personale controllore.

(Spiazzo Rendena - CRM)

(Giustino-Lungo Statale)

IL SISTEMA DI RACCOLTA RIFIUTI NELLA COMUNITÀ DELLE GIUDICARIE

L’ISOLA ECOLOGICA STRADALE Funzione: raccolta rifiuto residuo e rifiuti differenziati (organico, imballaggi di plastica e barattolame, imballaggi di vetro, carta, cartone, indumenti e stracci)

(Giustino-Lungo Statale)

IL CRM (CENTRO RACCOLTA MATERIALI) Funzione: raccolta di TUTTI i materiali (imballaggi e non) ad esclusione del residuo e dell’umido. Aperto a fasce orarie per utenze domestiche e non domestiche (per quest’ultime solo con preventiva convenzione e per determinati materiali e quantitativi) e presidiato da personale controllore.

(Spiazzo Rendena - CRM) (Spiazzo Rendena - CRM)

IL CRZ (CENTRO RACCOLTA DI ZONA – per le Aziende) Funzione: è come il CRM ma rivolto anche alle Aziende che possono accedervi a pagamento sulla base di un tariffario per le diverse tipologie di rifiuti speciali.

(Carisolo – CRM e CRZ)

LA DISCARICA Funzione: deposito definitivo dei rifiuti non riciclabili. Ha un’ampiezza potenziale limitata e si prevede sia esaurita nel 2014.

(Zuclo – loc. Bersaglio)

(Carisolo – CRM e CRZ)

IL CRZ (CENTRO RACCOLTA DI ZONA – per le Aziende) Funzione: è come il CRM ma rivolto anche alle Aziende che possono accedervi a pagamento sulla base di un tariffario per le diverse tipologie di rifiuti speciali.

(Carisolo – CRM e CRZ)

LA DISCARICA Funzione: deposito definitivo dei rifiuti non riciclabili. Ha un’ampiezza potenziale limitata e si prevede sia esaurita nel 2014.

(Zuclo – loc. Bersaglio)

(Zuclo – loc. Bersaglio)

(Zuclo – loc. Bersaglio)

Ci sono montagne e... montagne

LA DIFFERENZIATA UNA SCELTA OBBLIGATA

www.comunitadellegiudicarie.it

pag. 30 LUGLIO 2012

Sono intervenuti: il presi-dente don Paolo Ferrari che ha salutato gli intervenuti e motivato l’iniziativa che ha coinvolto oltre 230 famiglie degli Istituti Comprensivi della Val Rendena e di Tione; Lia Tommasi a nome di tutti i residenti che ha espresso parole di plauso per i pro-fondi significati educativi; gli animatori Bruno e Fabio che hanno aperto e sostenu-to con semplicità e simpatia l’intero pomeriggio e per la giuria Alessandro Togni, che ha sottolineato l’importanza del linguaggio iconografico. Erano presenti anche l’inte-ro consiglio di amministra-zione con il vicepresidente Udalrico Gottardi, i consi-glieri Elsa Bertini, Carme-lo Maffei, Antonio Cozzio. Sono intervenuti il dirigen-te scolastico prof. Fabrizio Pizzini (ICR) e la vice diri-gente prof.ssa Raffaela Al-berico (ICT). La Giuria, presieduta dal dott. Saggiorato Martco (direttore della Casa di Ri-poso), con il dott. Flavio Antolini esperto in comu-nicazione, il prof. Silvano Bonomi, il prof. Udalrico Gottardi e Alessandro To-gni consulente artistico del Centro Studi Judicaria ha valutato 235 elaborati, dei quali ne ha scelto 56 per la mostra e premiato 3 con queste motivazioni:

1° Classificato:GIORGIA MAFFEI (classe 3a A Istituto Comprensivo Val Rendena)Il delicato e simbolico di-segno per matite colorate si realizza considerando la cronologia del tempo e con-templando le due fasi, del giorno e della notte in una rappresentazione totalizzan-te. Tutto, avviene dentro “la Casa di Spiazzo”. Questa è luogo dove la luce apre al cielo sereno del giorno descritto dalla colorazione azzurra e dalla raggiante fi-gura del sole che regala ca-lore e soddisfazione e dove in maniera più riposante si presenta anche la notte data dal blu oltremare pizzica-to dai bagliori della Luna

e delle stelle. La soluzione viene indicata attraverso una sezione diagonale inter-na al profilo riconoscibile e rassicurante della casa, che infine rappresenta soprattut-to un posto di tranquillità e benessere. Poi ecco le trac-ce sinuose delle silenziose volute in una descrizione sottilmente linearistica, per dare vita a momenti di na-turalità nella decorazione del germoglio, dove foglie e fiori riescono a tradurre bel-lezza, accoglienza e sempli-cità. Qui la casa, nella sinte-si razionale della sua figura geometrica riesce a trovare la forma più completa, quel-la che comprende la bellez-za della Vita, nell’Amore.

2° Classificato: LEONARDO BORGONO-VO (4a A Istituto Compren-sivo Tione) Il disegno si presenta pieno di fascino compositivo ed esuberanza fantastica. La rappresentazione propone una veduta frontale della “Casa di Spiazzo” dove le linee si muovono signifi-cativamente attraverso una conformazione che predili-ge la sinuosità della curva, trascurando le rettilinee. La scena vivacemente colorata viene realizzata attraverso l’uso di una segnica preci-sa che tuttavia mantiene un carattere di spontaneità; ed anche le cromie sembrano esplodere nella loro più ac-cesa vocazione di entusia-smo e armonia. La struttura architettonica quindi, pure nella robustezza geometrica e nella collocazione di pri-mo piano mantiene un sa-pore fiabesco, così come la montagna in lontananza, che si compone di una punteg-

giatura verdeggiante, sorta di livrea restituita con ritmo e morbidezza. Il disegno, mentre suggerisce allegria è manifestamente anche il progetto per la realizzazione di un possibile, bellissimo mosaico ceramicato.

3° Classificato: STEFANO LATTUADA (classe 2a C Istituto Com-prensivo Val Rendena)La soluzione posta in essere attraverso geometrie spe-culari comprende elementi grafici distinti, intercalati da spaziature bianche e di-versificazione di tonalità armoniche, quanto rigorose. L’immagine si presenta già nella sua connotazione sti-lizzata e i rimandi simbolici emergono in maniera chiara e funzionale: la linea degli spioventi e le mura della casa sono di colore argento/grigio, sorta di richiamo alla saggezza e lucentezza del-l’età matura; il ricciolo mar-rone delimitato e contenuto nell’area interna riprende il bastone pastorale di S. Vigi-lio; l’azzurro è dedicato alle

benefiche proprietà dell’ac-qua, mentre il lettering di colore verde suggerisce sen-timenti di speranza e relax.Il dentro e il fuori della casa quindi convivono in forma molto naturale.

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Spiazzo: “cercasi logo”per la Casa di riposo San Vigilio-Fondazione Bonazza

Arte

Il disegno dell’alunna Giorgia Maffei della 3ªA dell’Istituto Comprensivo della Val Rendena sarà il logo della A.P.S.P. Casa di Riposo San Vigilio-Fondazione Bonazza di Spiazzo. Al 2° posto si classifi ca: Leonardo Borgonovo della classe 4ªA dell’IC Tione e al 3° posto Stefano Lattuada della classe 2ªC dell’IC Rendena. Sabato 2 giugno la sala polifunzionale della Casa di Riposo di Spiazzo pullulava di bambini e ragazzi che con i loro genitori sono intervenutI alla premiazione del Concorso di Idee istituito dal consiglio di amministrazione dell’Ente di assistenza per anziani. Erano presenti anche molti residenti che con grande entusiasmo han-no partecipato alla manifestazione.

di Alessandro Togni

Di sicuro interesse l’evento artistico che vi aspetta a Preore. L’acquarello di Stefania Riccadonna per raccontare una storia di personaggi e luoghi dove il desiderio urgente di tempo, si ferma … E’ un invito al privilegio del silenzio. Una mostra perché ognuno si ritrovi per un attimo in quel luogo intimo dove l’anima parla col cuore della bellezza di questo faticoso esistere. L’allestimento di ritratti e non solo, vi aspetta a Casa Mondrone dal 20 al 28 luglio, dalle 20 alle 22. Un evento nel-l’evento di particolare rilevanza: venerdì 27 alle ore 20,30 sera-ta speciale dove Renata Fedrizzi e Bruno Vanzo, attori di no-tevole importanza interpretano scritti tratti dal libro “DONNA RICCA”. Serata allietata con musica dal vivo. Inaugurazione alle ore 18.00 di venerdì 20 luglio. Presentazione di A. Togni

MOSTRA DI STEFANIA RICCADONNA

LUGLIO 2012 - pag. 31 AttualitàProtagonisti della serata di beneficienza sono stati quat-tro cori: la Corale Brunella Maggiori di Jesi (An), il coro Ana Re di Castello di Daone, il coro Sette Torri di Storo e il coro di casa, il Monte Iron di Ragoli. Tre le associazioni che quest’anno hanno benefi-ciato della raccolta di fondi in denaro: l’Ail (Associazione italiana contro le leucemie), la Lilt (Lega Italiana per a lotta contro i tumori) e l’Ad-mo (Associazione donatori midollo osseo).La domenica si è aperta con la sfilata lungo via Serafini a Preore, ed è proseguita pres-so il Centro Sportivo Probo Simoni con l’alzabandiera, il saluto delle autorità e la consegna dei riconoscimen-ti. Ha fatto seguito la messa celebrata da don Walter So-mavilla, accompagnata dal-le voci delle corale di Jesi; la benedizione delle corone d’alloro dedicate ai caduti; poi il momento meno formale quello del pranzo servito agli oltre quattrocento convenuti. Il pomeriggio, con l’esibizio-ne di un Gruppo di unghere-si gemellati con Ragoli e il concerto della Banda sociale di Ragoli, è proseguito in un clima di serena amicizia e convivialità. Il Gruppo “Monte Spinale”si costituisce ufficialmente nel 1962. Raccoglie inizialmen-te gli alpini in congedo dei paesi di Bolbeno, Montagne, Preore, Ragoli, Saone e Zu-clo e successivamente solo di

Montagne, Preore e Ragoli. Svolge da subito una feconda attività che non conosce soste e che si concretizza attraver-so momenti commemorativi, celebrazioni, pellegrinaggi ed incontri.

Fra i momenti di solidarie-tà che hanno lasciata traccia nella storia del Gruppo, ne vanno ricordati almeno tre: la partecipazione con uomi-ni e mezzi all’ “Operazione Friuli” nel biennio ‘76/’77;

il contributo di manodopera nella ristrutturazione della struttura dedicata a don Ono-rio Spada, indimenticabile cappellano militare alpino; e nel ’96, l’opera svolta nella costruzione di un orfanotro-

fio, in Sardegna , nelle vici-nanze di Oristano.Più vicine ai nostri tempi sono le serata di solidarietà a favore delle Associazioni di volontariato operanti sul ter-ritorio.

In questo contesto non vanno dimenticati i rapporti con la cittadina di Jesi, nelle Mar-che, sviluppatasi attraverso reciproci scambi e segni tan-gibili di amicizia.Ma il mondo delle “penne nere” non è fatto solo di eventi ed azioni straordinarie, è ca-ratterizzato da altrettante atti significativi, di minore por-tata ma di altrettanto spes-sore. Fra questi ricordiamo l’organizzazione delle feste campestri, delle assemblee annuali, la commemorazione dei Caduti di tutte le guerre, i “pellegrinaggi” in Adamel-lo, e la partecipazione alle adunate nazionali. I fatti portano a ricordare le persone, i presidenti che si sono succeduti alla testa del Gruppo: Alfredo Giovanel-la, Dario Cozzio, Modesto Simoni, Gianni Castellani, Rodolfo Scalfi ed ora, da dieci anni, Mario Simoni. Un pensiero in particolare va a Gianni Castellani, ora ospite della casa di riposo, entusiasta ed instancabile guida per ben 27 anni. E a lui si associa spontaneamen-te per altrettanti anni almeno la figura di Probo Simoni, segretario generoso, morto prematuramente nel 1977.Il Comitato organizzativo guidato da Rodolfo Scalfi, fra le tante, non si è dimen-ticato di alcune persone spe-ciali: i Combattenti e Reduci che dal 2010 sono confluiti nel Gruppo Monte Spinale.

Alpini “Monte Spinale”, 50° all’insegna della beneficenzaIl Gruppo Alpini “Monte Spinale” ha compiuto cin-quant’anni. Ha raggiunto il prestigioso traguardo nei primi giorni del mese di giugno. In quel periodo ha fe-steggiato degnamente l’anniversario con una duplice

manifestazione: il concerto di beneficienza del sabato sera 2 giugno, nella chiesa parrocchiale di Ragoli e le celebrazioni per lo storico evento, nella giornata di do-menica.

di Fabio Simoni

Tutto iniziò nel 1999, quan-do l’entusiasmo del pre-sidente Emilio Fedrizzi e dei suoi collaboratori dalla Virtus Giudicariese, asso-ciazione sportiva fondata nel 1965 principalmente occupandosi di calcio, na-

sceva il progetto Virtus con l’intenzione di proporre le attività sportive sotto una forma meno legata alle leg-gi dei campionati e degli ec-cessi agonistici. L’obiettivo era proprio quello di dare ai ragazzi la possibilità di pro-

vare e sperimentare delle discipline diverse da quelle proposte abitualmente dagli altri enti e offrire la possi-bilità di trascorrere parte delle vacanze estive in un ambiente protetto e control-lato. Si partì con un’ottan-

tina di ragazzi, soprattutto dei comuni della Busa. Nel 2006, il progetto venne ac-creditato dall’Università di Scienze Motorie di Verona per il tirocinio degli stu-denti. L’anno successivo, il 2007, è quello della svolta

per un progetto che dal-la Busa arriva a includere anche Tione e la Rendena: inizia la collaborazione con l’Ancora che comple-ta l’offerta sportiva della Virtus con delle attività di tipo ricreativo e culturale,

il progetto diventa “Virtuo-samente Insieme” e arriva il boom di iscrizioni con 240 ragazzi coinvolti rispetto ai 171 dell’anno precedente. Nel 2008 si supera la soglia dei 300 iscritti per restarvi abbondantemente da allo-ra in poi. L’edizione 2012 impegna 353 ragazzi per un totale di 1753 settimane di attività. Numeri importanti, che fanno sorridere Piero Bertolini, uno degli storici fondatori della Virtus che si permette anche un suggeri-mento alla Comunità delle Giudicarie: “nel piano so-ciale non compare neanche una volta la parola sport, mentre è un’attività che ha ricadute anche sociali, vor-rei vederla aggiunta e lo sport considerato”. Denise Rocca

Dal basket... alla vela...on finisce con l’anno scolastico per i giovani giudicariesi la possibilità di dedicarsi allo sport: infatti è ricomincia-ta da poche settimane l’attività estiva di “Virtuosamen-te Insieme” in collaborazione con la cooperativa l’An-cora. Un numero impressionante di attività sportive che i ragazzi possono testare senza la pressione della scuola o l’agonismo mirato di una società sportiva, per avvici-

narsi liberamente alle discipline proposte: le classiche certo, dal basket alla pallavolo, la pallamano e il nuoto, ma anche monopattino, pesca, roller, badminton, base-ball, hockey, cricket, skateboard, orienteering, vela – la novità del 2012 -, rafting, tracking, canyonning, rugby, golf, tiro con l’arco, monociclo... difficile trovare una di-sciplina che i 12 istruttori virtussini non propongano.

Con “Virtuosamente insieme” i ragazzi si avvicinano all’attività sportiva

pag. 32 LUGLIO 2012

él Bòcia - Allora cosa ne dici della serata per il de-cennio de “il Giornale delle Giudicarie”? Mi sembra che i discorsi, sia del prof. Salsa che del presidente Durnwal-der, abbiano centrato la vita dei nostri vecchi in monta-gna. él Vècio - Certo, non pote-vano non piacermi specie quando hanno detto che i “montanari” devono esse-re, sentirsi e mantenersi tali - ànca ’ntàl cò - e mai consi-derarsi inferiori a quelli del-la pianura o della città!él Bòcia - Però io ti dico che non mi sento montanaro per scelta o per necessità come diceva il professore. Io mi sento montanaro per nascita, per cui non devo pensarci su tanto. Mi sento come la ron-dine che dopo aver passato l’oceano torna sempre dove è nata. Sono andato via un sacco di volte ma alla fi ne sono sempre tornato sotto il tetto paterno.él Vècio - Ti capisco perché anch’io ho fatto la tua stessa strada: ma tutti e due siamo tornati cól cò de alóra, ossia con quella mentalità cargàda de mónt che ci aiuta a consi-derare le nostre vallate non già alla luce del progresso, ma ancora piene di quello che era il modo di intuire e soprattutto di “curare” la montagna.él Bòcia -Pensa che il don Francesco Zulberti nel 1844 aveva scritto sul diario che con la costruzione della nuo-va carrabile nel fondovalle lungo il fi ume Chiese era ar-rivata la corruzione morale nei costumi dei giovani.él Vècio - In un certo senso

aveva ragione, ma io nella parola “corruzione” vedo insito anche il concetto di “cambiamento”.él Bòcia - Infatti, in pochi decenni la vita dei nostri paesi è stata del tutto rivo-luzionata, ma anche perché tutto il mondo sta evolven-dosi in maniera inusitata.él Vècio - Ma il problema cruciale è che il cambiamen-to ha due aspetti: quello po-sitivo del progresso in me-glio e quello negativo della corruzione intesa a tutti i livelli e non solo quella che intendevano certi parroci (che, allora, erano chiamati “Curati”).él Bòcia - Vuoi dire che forse uno dei due aspetti ha avuto il sopravvento?él Vècio - Purtroppo sì. La voglia del progresso e del guadagno facile ha spopo-lato la montagna ed i nostri vachèr hanno voluto diven-tare operai e commercianti, o addirittura impiegati per starsene comodi al caldo negli uffi ci, e così le stalle si sono svuotate e le malghe abbandonate.él Bòcia - Vuoi dire che tut-to questo è stato un danno? Non è forse stato un salto di qualità per i nostri poveri montanari che fi no ad allora avevano solo faticato tan-to e patito magari anche la fame?él Vècio - Certamente hai ragione; ma il guaio è che quando si cerca il nuovo non bisogna distruggere ciò che si aveva prima, né tan-to meno dimenticarsi cosa c’era di buono da salvare. él Bòcia - Cosa intendi? Si è forse sbagliato nel cerca-

re di star meglio e di avere un modo di vivere più con-facente anche per la povera gente?él Vècio - Hai sentito con quale passione il “Durni” descriveva la voglia dei con-tadini dell’Alto Adige a vo-ler rimanere in montagna? A “voler” rimanere montanari sulla loro montagna?el Bòcia - Ma i nostri conta-dini non avevano i loro pos-sedimenti e il loro tenore di vita.él Vècio - I nostri contadini/allevatori non erano certa-mente nelle favorevoli situa-zioni degli Altoatesini, ma le nostre popolazioni, rap-presentate dai Comuni, dalle Asuc e dalla stessa Provin-cia, avevano le vallate ed i monti da conservare e non da abbandonare e da lasciare andare in rovina.él Bòcia - Allora è colpa dei partiti se le cose non sono andate per il verso giusto?él Vècio - Per conto mio sì; tanto è vero che quando ci si è accorti si è corsi ai ripari istituendo i Comprensori e le Comunità. él Bòcia - Allora siamo sul-la strada giusta, quella che il prof. Salsa ed il “Durni” hanno reclamato difendendo l’autonomia delle aree mon-tane delle Alpi.él Vècio - Sulla strada giu-sta sì; ma fi no ad oggi si è solo ai primi tentativi: la strada (se si riuscirà a farla tutta) è ancora lunga e non facile. Per di più, purtroppo, nella nostra gente è venuto a mancare la “mentalità” dei montanari, ossia quell’orgo-glio di sentirsi ancora mon-tanari a tutti gli effetti, capa-

ci di sentirsi personalmente protagonisti nel possedere il proprio territorio montano e di volerlo e sapere difende-re e “coltivare” con la stessa tenacia dei nostri vecchi.él Bòcia - È per questo che le Comunità fanno tanta fati-ca ad avviarsi con la dovuta decisione?él Vècio - Certamente sì. Sono ormai troppo pochi i convalligiani doc “attaccati” alle nostre Giudicarie e so-prattutto ai nostri monti nel senso di una volta: li usa-no solo per andarci a fare i sióri!él Bòcia - Vuoi forse dire che si è perso quasi il senso della propria terra? Il sen-so di possedere qualcosa e di volerlo difendere a tutti i costi?él Vècio - Proprio così: man-cano persone accanitamente convinte di dover avere in mano le proprie vallate in piena e concreta autonomia territoriale.él Bòcia - Ma pare che sia

proprio il potere provinciale che stenta a dare alle Co-munità i necessari strumenti d’autonomia!él Vècio - È vero che gli organi provinciali stenta-no a vegnérghen fò, ma ci vorrebbe anche in Valle più compattezza e più decisione nel reclamare con forza tutta l’autonomia che ci occorre per essere davvero Giudica-riesi che si impegnano come Giudicariesi e per i Giudica-riesi. él Bòcia - Allora aveva ra-gione il “Durni” quando diceva di sentirsi un “conta-dino di montagna” e che ai montanari bisogna lasciare la libertà di gestire la mon-tagna a modo loro, senza le briglie della burocrazia.él Vècio - Vedi dove è il noc-ciolo della matassa? Nella mancanza di quella effettiva “libertà” di tornare ad esse-re capaci di autogovernarci come l’hanno saputo fare i nostri antenati per ottocento anni!

él Bòcia - Ma ormai sembra una cosa impossibile e tu non fai che illuderti.él Vècio - Lo so che mori-rò presto senza vedere il mondo che ho sognato, ma qualcuno, prima o poi, do-vrà accorgersi che con il “cincischiare” di questi anni non si riuscirà ad unifi ca-re le forze della periferia a tutto danno per tutti, per di più continuando ad assiste-re alla pessima abitudine di contrapporsi l’un l’altro si-stematicamente.él Bòcia - Ormai abbiamo discusso abbastanza. Ades-so ti lascio anche perché si è fatto tardi...

E salutando, él Bòcia si met-te a scendere le sei rampe di scale, mentre él Vècio si ri-mette ad aprire un gigante-sco librone…

A cura di Marco Zulberti e Mario Antolini

Cultura

È arrivata l’estate; anche la primavera se ne è andata lasciandosi dietro la dolorosa traccia dei terremotati emiliani, che ai vecchi giudicariesi ha rievocato i tristi incendi che radevano al suolo interi paesi lasciando intere popolazioni senza un tetto per mesi e mesi. Nel frattempo questo giornale, che cortesemente ospita il

nostro “dialogo”, ha festeggiato i suoi primi dieci anni di vita, con una grande serata dedicata alla “Gente di Montagna”... Nella prima fi la, nella grande sala in penombra, vi erano anche “él Bòcia”ed “él Vècio”. Ri-trovatosi, sotto e sopra i tetti, hanno ripreso il discorso allora interrotto:

Montanari per scelta... o per necessità?

Dialogo sulle rive del Sarca e del Chiese/Parte sesta

LUGLIO 2012 - pag. 33

FAMIGLIA COOPERATIVA BONDO E RONCONE Bondo Breguzzo Lardaro Roncone

FAMIGLIA COOPERATIVA BRENTA PAGANELLA Andalo Campo Lomaso Cavedago Dorsino Fai Della Paganella Molveno S.Lorenzo in Banale Sclemo - Stenico Spormaggiore

FAMIGLIA COOPERATIVA CADERZONE Caderzone

FAMIGLIA COOPERATIVA CARISOLO Carisolo

FAMIGLIA COOPERATIVAFIAVÈ CAVRASTO Fiavè Godenzo Di Lomaso Bleggio Superiore

FAMIGLIA COOPERATIVA GIUDICARIE Tione Bolbeno Coltura Montagne Preore Ragoli Saone Zuclo

FAMIGLIA COOPERATIVA PELUGO Pelugo

FAMIGLIA COOPERATIVA PINZOLO Pinzolo Bocenago Madonna Di Campiglio Giustino Iavrè Massimeno Mavignola Plan Campo Carlo Magno Pramagnan Spiazzo Rendena

FAMIGLIA COOPERATIVA STREMBO Strembo

FAMIGLIA COOPERATIVA TERME DI COMANO Ponte Arche Quadra Bleggio Superiore S. Croce Bleggio Stenico

Villa Banale

FAMIGLIA COOPERATIVA VALLE DEL CHIESE Storo Bersone Bondone Brione Castel Condino Condino Daone Darzo Pieve di Bono Ponte Caffaro Praso

FAMIGLIA COOPERATIVA VIGO RENDENA Vigo Rendena

Le Famiglie Cooperative si impegnano da sempre nell’in-formazione ai consumatori e nello sviluppo dei prodotti a marchio, per garantire sicurezza, qualità e sostenibilità ad un giusto prezzo. Il tutto senza perdere di vista la valorizza-zione dei prodotti locali, frutto della tradizione custodita dalle nostre Comunità. Con questi presupposti auguriamo buone vacanze ai no-stri Soci, a tutti i clienti e ai molti turisti che ogni estate visitano le nostre Valli. Con l’auspicio che anche la bella stagione diventi occasione per visitare i nostri negozi e scoprire la qualità dei nostri prodotti.

FAMIGLIA COOPERATIVA Buona vacanza!

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FAMIGLIE COOPERATIVE DELLE VALLI GIUDICARIE, RENDENA E CHIESE

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pag. 34 LUGLIO 2012 Attualità

E’ l’emozione propria delle relazioni amorose, e quindi di rapporti in cui la gelosia risulta di particolare inten-sità, conducendo molte vol-te alla perdita di obiettività e di lucidità.Le persone gelose soffrono molto: sono sopraffatte da pensieri costanti di infedel-tà del partner, da atteggia-menti di controllo e da pen-sieri di non essere amate.La gelosia ci mostra una realtà distorta, pericolosa e incontrollabile. Chi l’ha provata almeno una vol-ta nella vita conosce bene la sensazione di ansia e il pensiero intrusivo di “tra-dimento” che impedisce di concentrarsi su qualsiasi altra attività. Il problema è che la maggior parte delle volte, una gelosia insisten-te porta alla rottura della relazione.Per chi soffre di attacchi di gelosia non sono suffi-cienti le normali tecniche

di distrazione: è necessario capirne le cause, anche per evitare esplosioni di rab-bia. Sono la paura inconscia dell’abbandono e della per-dita – risalenti ai primi anni di vita - a causare questo forte disagio. Dopo la fase fusionale, in cui il neonato si sente un tutt’uno con la madre, crescendo impara a considerare l’altro come una persona autonoma, di-stinta da lui. Tutti noi im-pariamo poi ad accettare il fatto di non poter control-lare gli altri e che i nostri bisogni o desideri non pos-sono coincidere con quelli altrui.Se invece permane questa necessità di un rapporto fu-sionale con l’altro anche in

età adulta, è probabile che la persona abbia forti diffi-

coltà nel controllare la ge-losia nelle relazioni.

Nel sentimento di gelosia c’è un bisogno di controllo dell’altro che coinvolge i comportamenti e i pensieri: non esiste conferma suf-ficiente a rassicurare una persona gelosa. Paradossalmente l’unica conferma che può dare sol-lievo ad una persona forte-mente gelosa è la certezza di avere subìto un tradi-mento. Questo infatti pone fine al circolo vizioso fatto di logorio e di sofferenza. In sostanza, sono proprio le persone gelose che spingo-no inconsciamente verso il tradimento o verso la fine del rapporto i propri part-ner.Chi è geloso è spesso co-sciente di non riuscire a controllarsi e quindi mostra

la propria insicurezza per-sonale. Cercare di ridurre o controllare la gelosia si-gnifica anche migliorare la qualità della relazione. E’ utile pertanto migliorare il dialogo con il partner ed esporre a lui/lei le proprie paure riguardanti la gelo-sia. Inoltre riflettere sul fatto che il continuo timore di essere traditi deriva da un’interpretazione errata della relazione.Importante è avere chiaro che le fantasie sul tradi-mento si autoalimentano fino ad avverarsi. Alcune volte arriva al tradimento anche colui che è geloso, pur di stare meglio.In tutti i casi è bene sapere che se si è gelosi in manie-ra molto intensa, significa che non abbiamo raggiunto un processo di individua-zione e una piena maturità personale.

[email protected]

Ad ogni buon conto, a mero titolo esemplificati-vo, possiamo ritenere che la delibera è nulla quando è affetta da vizi così gra-vi che inficiano la rego-larità dell’assemblea, ad esempio quando abbia ad oggetto decisioni assem-bleari deliberate con una maggioranza inferiore ri-spetto a quella prescritta per legge o, ancora, abbia oggetto illecito o contra-rio alla legge od al rego-lamento di condominio; è annullabile quando è af-fetta da vizi formali (con-vocazione di assemblea, informazione dell’oggetto della delibera), oppure da eccesso di potere (atti che eccedono la ordinaria am-ministrazione e che siano gravemente pregiudizie-voli alle cose o servizi comuni). Tale distinzione comporta importanti conseguenze sul piano pratico.La prima importante con-

seguenza riguarda il termi-ne di scadenza per impu-gnare la delibera: mentre quella annullabile deve essere impugnata nel ter-mine di trenta giorni (art.

1137 c.c.), la delibera nul-la può essere fatta valere senza limiti di tempo.Il termine di trenta giorni – che è inderogabile ed il suo decorso non può esse-

re interrotto essendo ter-mine di decadenza e non di prescrizione – decorre, per i condomini assenti all’as-semblea, dalla comunica-zione della delibera, e, per

i condomini dissenzienti, dalla sua approvazione.La distinzione rileva anche con riguardo ai soggetti legittimati ad impugnare le decisioni assembleari:

la delibera annullabile può essere impugnata solo dai condomini che non era-no presenti in assemblea, ovvero da coloro che pur presenti hanno espresso il proprio dissenso alla deci-sione presa; diversamente, la delibera nulla può esse-re impugnata da chiunque vi abbia interesse, quindi anche il condomino che, presente in assemblea, abbia espresso voto favo-revole alla decisione stes-sa, purché dimostri che da una simile delibera gli derivargli un apprezzabile pregiudizio.

Nullità e annullabilità delle delibere condominiali

La questione relativa alla differenza tra nullità ed annullabilità delle delibere assembleari condominia-li è questione di rilevante interesse pratico, in quan-to da essa dipende la possibilità per il condomino di impugnare la decisione presa in assemblea che leda, a suo dire, i propri diritti.In primo luogo va detto che, da sempre, la distin-

zione tra nullità ed annullabilità delle delibere as-sembleari è oggetto di contrasto giurisprudenziale, ragione per la quale non è possibile – fuori dai casi limite – stabilire a priori quali delibere siano nulle o meno; per tale ragione è importante valutare caso per caso il tipo di vizio cui è affetta la delibera per capire in quale delle due categorie ricada.

LEGGE/ L’esperto risponde Si invitano i lettori ad inoltrare le più svariate domande sull’applicazio-ne del diritto a casi con-creti al seguente indirizzo [email protected]. Le risposte ai quesiti di maggiore interesse ver-ranno pubblicate sui suc-cessivi numeri del Gior-nale delle Giudicarie.

a cura dell’ Avv. Francesca Zanoni - Fiavè

La gelosia è ancora di moda?L’estate, si sa, è la sta-gione in cui il numero di tradimenti nei rapporti senti-mentali aumenta notevolmente. Complici le vacanze, la conoscenza di persone e di luoghi nuovi, il riposo dal la-

voro, anche la vita di coppia può subire forti emozioni e portare alla gelosia.La gelosia è un sentimento complesso, che nasconde spesso frustrazioni e desideri inconfessati.

Un’emozione difficile da controllarea cura della dottoressa Paola M. Taufer

Un tema dibattuto e di attualità, non solo nelle città

LUGLIO 2012 - pag. 35

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Pinzolo e la Val Rendena saranno di nuovo nerazzur-re. Dopo il grande successo del ritiro dell’Inter 2011, c’è attesa in valle per l’arrivo della squadra del presidente Moratti. Dal 5 al 15 luglio Zanetti e compagni calpe-steranno l’erba dello stadio «Pineta», dove disputeranno – agli ordini di mister An-dtrea Stramaccioni - anche le amichevoli, vere e proprie prove generali per arrivare in buone condizioni ai prelimi-nari di Europa League. Il Trentino si conferma an-che in questo 2012 la patria del grande calcio. Fc Bayern Monaco, Inter e Napoli han-no scelto la nostra provin-cia per iniziare la prossima stagione, svolgendo fra le nostre montagne il proprio ritiro pre-campionato. Le conferme che tutti ricer-cano dall’Inter quest’anno sono invece di altro tipo. Sportivo innanzitutto, con la squadra chiamata a un for-te rilancio dopo aver vinto tutto solo due anni fa e non aver totalmente convinto nel 2011. A livello turistico promozionale sono altret-

tante le aspettative riposte nel ritiro interista. Lo scor-so anno l’evento convinse gli operatori turistici locali per la quantità di presenze e l’entusiasmo creato attorno alla squadra interista, oltre che per la qualità dal punto di vista della capacità di spe-sa del tifoso interista, che ha garantito ricadute maggiori sul territorio rispetto alla pur positiva esperienza juven-tina degli anni precedenti. Quest’anno, è chiaro, il tu-rismo in tutto il mondo fa i conti con la congiuntura eco-nomica e dunque salgono le aspettative nei confronti del ritiro dell’Inter quale vettore di dinamismo per il settore.Tra le novità legate al ritiro 2012, sottolineate dall’asses-sore provinciale al turismo Tiziano Mellarini in occa-sione della presentazione dell’estate turistica trentina, c’è quest’anno una partico-lare attenzione alla tematica ambientale. «In questo senso – ha detto Mellarini - sono state messe in campo alcu-ne azioni volte proprio a ri-durre l’impatto ambientale dell’evento e sensibilizzare

i tifosi sulla tematica». Par-ticolare attenzione dunque è stata rivolta verso l’utilizzo di piatti, posate e borse in materiale biodegradabile in Mater B. Inoltre FC Interna-zionale, Trentino Marketing SpA e il Comune di Pinzolo, grazie a Trenta S.p.A., cer-tificheranno i consumi elet-trici con il marchio “100% energia pulita Trenta”- ener-gia generata esclusivamente da fonti rinnovabili quali acqua, sole e vento traccia-ta e garantita dall’origine, rendendolo quindi il ritiro eco-compatibile. La certifi-cazione con il label “100% energia pulita Trenta” ri-guarderà le strutture ricettive che ospiteranno gli atleti e lo staff Inter per tutto il periodo del ritiro.Inoltre, grazie al prezioso lavoro del Servizio Conser-vazione della natura e valo-rizzazione ambientale della Provincia, le strutture che accoglieranno la sala stampa, l’Inter Village, il Rendena Village, le aree hospitality, ecc, saranno costruite utiliz-zando il legno locale. Oltre all’aspetto estetico l’uso di

materiali locali come il le-gno costituiscono “materia prima” derivante dalla col-tivazione di foreste locali con metodi compatibili con la conservazione del bosco e con la reperibilità delle stes-se a km 0. Significativa an-che la volontà di sensibiliz-zare i tifosi presenti ad una mobilità alternativa, incen-tivando l’utilizzo delle bici-clette per i trasferimenti in loco e la presenza all’interno dell’area dedicata al ritiro di un “mercato contadino”, per valorizzare il rapporto diret-to tra i prodotti della terra e il consumatore.

Sport

Pinzolo, attesa per l’InterI nerazzurri in val Rendena dal 5 al 15 luglio per il ritiro,

con un occhio all’ecocompatibilità

GIOVEDI 5 LUGLIOAPERTURA INTER VILLAGE E VILLAGGIO TRENTINOAttività tecnico ludiche per tutta la famiglia e incontri con i campioniAperto tutti i giorni9.00-12.30 / 14-30-18.00APERTURA STORE UFFI-CIALE INTER

Aperto tutti i giorni Stadio Pineta 9.00-20.00Piazza S. Giacomo 18.30 – 22.30INIZIO ATTIVITA’ DAY CAMP“Imparare giocando” con gli allenatori dell’Inter per bam-bini nati dal 1999 al 2006Tutti i giorni 9.30 – 18.00(iscrizioni a pagamento ore 8.30)VENERDI 6 LUGLIOALLENAMENTI Stadio PinetaOre 21.00 Piazza S.GiacomoINCONTRO DEI TIFOSI CON IL MISTER E LO STAFFSABATO 7 LUGLIOALLENAMENTI Stadio

PinetaDomenica 8 luglioALLENAMENTI Stadio PinetaOre 21.00 Piazza S.GiacomoPRESENTAZIONE SQUA-DRALUNEDI 9 LUGLIOALLENAMENTI Stadio PinetaMARTEDI 10 LUGLIOALLENAMENTI Stadio PinetaMERCOLEDI 11 LU-GLIOALLENAMENTI Stadio PinetaOre 21.00I campioni dell’Inter incontrano i piccoli tifosi nerazzurriGIOVEDI 12 LUGLIOALLENAMENTI Stadio PinetaOre 17.00 Stadio PinetaPARTITA AMICHEVOLEVENERDI 13 LUGLIOALLENAMENTI Stadio PinetaOre 21.00 Piazza S.GiacomoNOTTE NERAZZURRASABATO 14 LUGLIOALLENAMENTI Stadio PinetaOre 21.00 Piazza S.GiacomoINCONTRO CON 2 CAM-PIONI PER IL SALUTO AI TIFOSIDOMENICA 15 LUGLIOALLENAMENTI Stadio PinetaOre 17.00 Stadio U.S. Quer-cia RoveretoPARTITA AMICHEVOLEALLENAMENTI GIOR-NALIERI DELLA SQUA-DRA AD INGRESSO GRATUITOSessioni di autografi gior-naliere

PROGRAMMA DELLE ATTIVITÀ

Grandi celebrazioni al “Guetti” che per l’occa-sione ha ospitato anche gli alunni delle scuole medie di Cavalese, invitati in Giudicarie per partecipare alla cerimonia di premia-zione. Sono intervenuti ad omaggiare i giovani atleti l’assessore all’Istruzione e allo Sport Marta Dalma-so, il presidente del Coni trentino Giorgio Torgler, il Coordinatore per l’Edu-cazione fisica e Sportiva della Provincia Andro Fer-rari e il dott. Italo Viola in rappresentanza della Fon-dazione Panathlon che ha patrocinato i giochi e ha per obiettivo la diffusione del fair play. Ad aprire la festa fra i cori entusiasti dei ragazzi i pezzi degli U2 interpretati dai musicisti della Scuola Musicale delle Giudicarie e l’esibizione del gruppo Solo Danza che ha offerto il bis dopo lo spettacolo della sera prima proprio sul palco dell’auditorium tionese. Subito dopo è stata la volta dei numeri dei gio-chi scolastici provinciali, snocciolati da Andro Fer-rari: 22 le discipline spor-tive nell’anno scolastico 2011/12 - figurano anche gli scacchi, e una serie di sport meno popolari ma in crescita dal minicricket al badminton, il tiro con l’ar-co e il softball -, un picco-

lo esercito di oltre 9mila atleti che hanno gareggia-to nelle fasi successive a

quelle di istituto (5.124 maschi e 3.880 femmine), 107 finali e 38 giorni de-

dicati allo sport. Cifre che testimoniano il valore al-l’ottimo risultato ottenuto

dalle scuole giudicariesi e l’assessore Marta Dalmaso commenta come testimo-

ni di “una vittoria che è veramente di tutti, anche se la competizione dà un altro sapore all’impegno e va celebrata perché sti-mola a dare il meglio”. Il presidente del Coni Gior-gio Torgler ha sottolineato l’importanza della parteci-pazione collettiva, con gli amici, ai giochi scolastici, una gioia che negli anni “vi rimarrà nel cuore” ha detto salutando gli atleti in erba. Parole tanto vere che un piccolo vincitore nel-l’atletica, che a suo tempo ricevette in premio un giro in aereo, a distanza di anni diventato pilota, per uno scherzo del caso o maga-ri per l’ispirazione legata proprio a quell’episodio, ha deciso di regalare ai giovani atleti lo stesso pre-mio che vinse al tempo, un giro in aereo, ai prossimi vincitori della sua stessa gara. Applausi, cori ed entusia-smo alle stelle dei ragazzi per i propri insegnanti di educazione fisica chiama-ti sul palco a ricevere le coppe, mentre sullo sfon-do Italo Viola sintetizzava i valori della Fondazione Panathlon: “senza sacrifi-co non si vince, e vincere è anche rispettare l’av-versario; la vita è fatta di competizione e lo sport vi insegna a competere con lealtà”.

“Don Guetti”, l’istituto più sportivo della provincia

Lo sport fra i ragazzi giudicariesi gode di buona salute: il Liceo Guetti di Tione si è assicurato per la seconda volta in tre anni il premio assegnato ogni anno agli istituti scolastici più sportivi della provincia, riconoscimento sfiorato anche dagli alunni dell’Istituto comprensivo di Storo. E’ stato un trionfo per gli studenti del Guetti che hanno staccato di ben

39 punti il “Rosmini” di Rovereto, mentre per un solo punto, 349 contro 350, l’istituto comprensivo di Storo si è piazza-to alle spalle degli alunni di Cavalese. Ai vincitori sono stati consegnati una coppa e un assegno per l’acquisto di attrez-zature sportive, “per fortuna arriva qualche risorsa!” hanno commentato gli insegnanti di educazione fisica in platea.

I ragazzi di Tione vincono il premio per la seconda volta in tre anni

di Denise Rocca

LUGLIO 2012 - pag. 37

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pag. 38 LUGLIO 2012 La Posta

LA POSTA

Gentile Amistadi, in Giudica-rie imperversa la polemica su-gli orsi, c’è chi è a favore, non molti, e chi è contrario, chi ci galoppa per fare un po’ di po-lemica politica e chi invece ha paura a girare i boschi per non fare incontri pericolosi. A me fanno ridere quelli che dicono che gli orsi non attaccano le persone, a parte che in Croa-zia, Slovenia, Bosnia, le vittime dell’orso sono decine e decine ogni anno, non è che aspettia-mo di avere la prima vittima anche in Giudicarie, per rispe-dire questi incomodi ospiti alla loro terra di provenienza? So che lei è sempre stato pruden-te sull’introduzione dell’orso, ricordo un suo dibattito a Rttr con il dott. Masè, forestale, sulla necessità di contenerne il numero, ora sembra che le cose le diano ragione, o ha cambiato parere?Paolo di Ponte Arche

Di solito non cambio opinio-ne troppo in fretta e sull’or-so non l’ho cambiata per niente. Ho notato che inve-ce sono altri che la stanno cambiando a cominciare dal Presidente Dellai e da qual-che consigliere provinciale che, a suo tempo, mi boc-ciarono una mia mozione per contenere il numero di orsi dato che temevo, come è effettivamente successo, il loro moltiplicarsi e l’au-mento della loro pericolosi-tà. Oggi sembra che Dellai abbia intenzione di dimez-zare il numero dei planti-gradi presenti in Trentino, sembra abbia già rinegozia-to la faccenda con i respon-sabili europei del progetto Life Ursus. Meglio tardi che mai. Anche se, adesso come allora, Roberto Bombarda si scandalizza e si schiera a protezione degli orsi: poche

storie, gli orsi non fanno del male a nessuno, e chi vuol proteggere i propri animali, cani, asini, e, magari, uomi-ni e donne e bambini, basta recintarli a spese della Pro-vincia e tutto torna al sicu-ro. Sulla questione talvolta si sfiora il ridicolo. Di certo a me sembra che la situazio-ne sia completamente sfug-gita di mano e che ormai sia fuori controllo. C’è perfino chi sostiene che siamo noi ad aver usurpato il loro (degli orsi) territorio, dato che gli orsi pascolavano in Giudicarie prima di noi, la cosa non merita commenti. Oltretutto ho la sensazione che gli stessi orsi non siano poi così felici d’essere stati portati a vivere qui da noi, ho più l’impressione che vaghino nei nostri boschi tristi ed affamati, costretti a rimestare cassonetti, de-

vastare apiari, o ad assalire qualche animale domesti-co per sfamarsi visto che hanno bisogno di 30 chili di cibo al giorno, rimpian-gendo, magari, la loro pa-tria lontana. Senza contare lo stress di dover convivere con una civiltà frenetica e convulsa, nei loro sposta-menti devono attraversare strade trafficate, rischiando d’essere investiti, avvicinar-si alle abitazioni rischian-do d’essere impallinati, e, quando incontrano l’uo-mo, non sempre la soluzio-ne che adottano è quella di scappare. Tutto sommato anche l’orso credo sia vit-tima inconsapevole di un progetto, il Life Ursus, che la ragione vorrebbe forte-mente ridimensionato. Non chiedo, né voglio saperlo, quanto questo progetto co-sti, in termini di soldi, alla

Provincia, e in periodi come questi, di crisi nera, forse i soldi andrebbero spesi me-glio, anche se sono in parte fondi europei. Capisco le ragioni di chi invece difen-de la presenza dell’orso a fini turistici, ambientali, il Parco Adamello Brenta può trarne dei vantaggi, come immagine, come richiamo, niente in contrario, il pro-blema è che nel Parco gli orsi non ci stanno, troppo snob, e così girano un po’ tutto il territorio giudica-riese creando situazioni di forte disagio nel resto delle nostre valli. Fermiamoci un attimo ed usiamo raziocinio e buon senso e la Provin-cia prenda sollecitamente i provvedimenti che ha pro-messo prima che la questio-ne debordi. Nel chiudere, mi rimane, un po’ di amaro in bocca. L’orso è stato per

anni il simbolo della fierez-za e dignità giudicariese, negli anni cinquanta, uomi-ni di valore, Nino Scaglia, i Terzi, i Boni e altri, proget-tarono persino di presenta-re alle elezioni provinciali la Lista dell’Orso, intesa come una lista di orgogliose persone della montagna che intendevano difendere le ingiustizie che allora, come ora, la nostra gente subiva. Oggi, invece, c’è c’è anche chi vorrebbe strumentaliz-zare la questione per mo-vimentare proteste al solo scopo elettorale: vuoi che l’orso, quello importato, abbia rinunciato di rappre-sentare la fierezza giudica-riese per ridursi a rappre-sentare la nostra pochezza? Spero proprio di no! Adelino Amistadi

Che fare con i “nostri” orsi?Occorre fare una seria riflessione e intervenire. Ma occhio alle strumentalizzazioni

Caro Adelino, ti faccio i complimenti per l’eccezionale incontro che hai voluto organizzare con la presenza di Durnwalder e del prof. Salsa sulla vita di montagna. Ho condiviso tutto quanto si è detto, ho riscoperto ragioni e motivazioni che serbavo nel cuore, ma che non riuscivo ad esprimere. Vorrei proprio che ne or-ganizzassi ancora, so che ne sei capace. Bepi di Tione

Grazie, arrossisco, ma l’evento è stato organizzato dal Giornale delle Giudi-carie, in occasione dei suoi primi dieci anni di vita, per dibattere tematiche che fan-no parte della nostra storia e del nostro vivere quotidia-no. La montagna non è quel-la che troppe volte la nostra politica espone e si vanta di salvaguardare, quelle sono le rocce, i crepacci, le piste, che fanno parte di una distorta comunicazione commerciale, quelle sono montagne da cartolina, da turismo, perchè le monta-

gne che intendiamo noi sono quelle che abbiamo vissuto, che continuiamo a vivere e che vorremmo che conti-nuassero ad essere vissute. Quelle disboscate dai no-stri avi, quelle custodite dai nostri padri, quelle sudate dalla nostre famiglie, quel-le che ci hanno permesso di sopravvivere a carestie, a guerre, quelle che pascola-vamo con le vacche da bam-bini, quelle dove cacciava-mo per vivere, quelle che ci hanno permesso di coltivare la capacità di autogoverno che magari oggi vorrebbe-

ro toglierci, quelle in cui domani abiteranno i nostri figli a cui vorremmo conse-gnarle attrezzate, organiz-zate, un po’ meno scomode di come le abbiamo vissute noi. Quelle, purtroppo, oggi in fase di degrado e di insel-vaticamento criminale per chi, potendo, non fa niente per metterci rimedio. Cre-do che i due personaggi che hanno tenuto la conferenza, siano stati davvero eccezio-nali, anch’io, notoriamente rotto ad ogni evento, bè! mi sono commosso, lo confesso, ripensando ai miei genitori

ed alla mia vita, e da quel che ho sentito in giro, sono stai in molti a condividere le mie emozioni. Il Giorna-le delle Giudicarie, adesso che è adulto, potrà orga-nizzare ancora qualche evento, non di quelli che se-guono la moda del momen-to, né di quelli che servano solo a stendere improbabili stoini, ma solo di questioni nostre, quelle sentite, quel-le utili, quelle emozionanti, anche se un tantino demo-dè, secondo i canoni della cultura cogoliana. (a.a.)

Durnwalder a Tione, serata da riproporre

Continua dalla PrimaIn Trentino il PD gode di buona salu-te, è al governo della Provincia (sen-za infamia e senza lode) e dei princi-pali centri, discute e propone (anche se a volte in maniera inconcludente) e infine si sta preparando (faticosa-mente e ancora senza proporre una visione complessiva) ad assumere le redini della giunta dopo il 2013. Sarà proprio così? Molti ne dubitano. An-che perché, si sussurra nei corridoi, bisognerà aspettare l’esito delle politiche di primavera per capire le geometrie del livello provinciale. Lo scenario più probabile è quello di un Dellai dimissionario a Trento, eletto a Roma, e un Pacher che, come pre-sidente facente funzioni, porterebbe il Trentino alle urne in ottobre e sareb-be, quasi automaticamente e senza il ricorso alle primarie, il candidato del centrosinistra alla presidenza.

Tutto però è fluido. Non si sa quali nuove forze appariranno (e scompa-riranno). L’Upt sembra essere nelle stesse condizioni del Pdl nazionale con un’unica, evidente, variante: le figu-re di spicco del partito sono al gover-no della provincia, anzi si può dire, che l’Upt esiste soltanto a livello di Giunta. Nelle valli, in città esistono ancora molti amministratori che fan-no riferimento alla formazione poli-tica di Dellai, ma il partito in quanto tale praticamente non esiste, ancora ha nostalgia per il passato grisen-tiano, è in un limbo di attesa e si è sentito soltanto in questi giorni dopo

settimane di silenzio. Sembra qua-si che l’Upt sia consapevole che le vere scelte avvengano nell’esecutivo oppure nella burocrazia provinciale o infine in altri luoghi istituzionali, come per esempio nella Cooperazio-ne. In questo contesto la partita in-torno alla presidenza di Schelfi rap-presenta un appuntamento politico molto significativo per comprendere i nuovi (o vecchi) equilibri di pote-re. Al suo interno il partito è in pie-no marasma, perché tutti sanno che alle elezioni provinciali del 2013 ci si dovrà presentare in una nuova veste. Nessuno però sa quale.Chi marcia spedito verso un succes-

so elettorale è il Patt che raccoglie-rà buona parte dei voti in fuga dalla Lega e che, grazie all’incredibile at-tivismo e determinazione di Panizza e alla positiva prova di governo di Rossi, punta addirittura alla Presi-denza della Provincia. Il centro de-stra è ancora non pervenuto e altre piccole formazioni faticano a trovare spazio. In tutti prevale l’incertezza, si percepisce un’ansia di cambiamento che però non produce modifiche con-crete nella vita di partiti incapaci di cogliere l’urgenza del momento.In questo contesto compaiono i gril-lini, animali politici non ancora ben definiti. Sono chimere, mostri che

turbano i sonni dei politici in carrie-ra? Sicuramente sono giovani e sco-nosciuti ma sanno meglio degli altri vivere nel nuovo habitat caratterizza-to dai social network, dalle battaglie sui singoli obiettivi, da una sensibili-tà post ideologica. Si nutrono di po-pulismo, di immagini forti ma anche di innovazione da non sottovalutare. Troveranno un ambiente favorevole in Trentino? Probabilmente un ra-dicato senso di comunità, un potere pubblico invasivo ma che funziona, una struttura sociale sedimentata e poco incline alle novità bloccano i movimenti di rottura. Esiste però an-che da noi tutto un mondo che i parti-ti non riescono ad intercettare: sono i giovani, il popolo della rete. Essi potrebbero diventare la vera novità elettorale per il 2013.

Piergiorgio Cattani** editorialista del Trentino – cortesia giornale Trentino

Il bestiario dei partitiEDITORIALE

LUGLIO 2012 - pag. 39

All’indomani della conferma del Presidente Schelfi alla guida della Cooperazione, prevale in me un sentimen-to di rammarico in quanto netta è la sensazione che si sia persa davvero l’occasio-ne per dimostrare a tutti che l’autenticità e la forza del movimento cooperativo in Trentino non sta nelle perso-ne di chi lo guida, ma in ciò che nel corso di tanti anni di storia ha saputo realizzare sul nostro territorio.Tutti, credo, concordiamo sul fondamentale ruolo che tale movimento ricopre nell’eco-nomia provinciale, senza il quale molto probabilmente il Trentino non avrebbe mai raggiunto i livelli che molti, a livello nazionale, ci rico-noscono. Ma l’imbarazzante commedia alla quale abbia-mo assistito in questo ultimo anno non ha certo fatto un buon servizio al sistema coo-perativistico in generale.

Ognuno di noi ricorderà quando il 10 giugno dell’an-no scorso Schelfi si presentò all’Assemblea della Fede-razione con proclami nobili del tipo “Il ricambio rende-rà tutti noi più forti: sono certo che questa scelta è la migliore”(Trentino del 10 giugno 2011); oppure: “Non mi ricandido. E’ un impegno che ho preso e lo rispetterò. E’ anche una questione mo-rale” (Corriere del Trentino del 10 giugno 2011); ancora “Voglio essere coerente con quanto deciso nell’Assemblea del 2005 a Comano: ci sono andato con la proposta per il consiglio ed è stata boccia-ta, invece è passata a mag-gioranza la determinazione del limite per la presidenza. Avrei potuto azzerare gli anni, come si fa di solito, e invece io l’ho considerata una nor-ma retroattiva. In coerenza, non mi ricandiderò nel 2012, dopo 9 anni di presidenza.”

(Adige 10 giugno 2011). Poi, ci fu pure quello spettacolo un po’ “peloso” di tutta quella pletora di personaggi, anche di prim’ordine, che subito si erano precipitati a dire a Schelfi di non lasciare la pol-trona in nome di un ipotetico quanto mai dannoso salto nel buio in un momento di crisi profonda, ai quali lui frater-namente rispose: “Apprez-zo l’affetto e la stima di chi pensa di poter fare eccezioni in nome dell’emergenza, ma sono convinto che la rifl es-sione che accompagnerà il ricambio fortifi cherà la Coo-perazione. E questo per tutti noi dev’essere l’obiettivo pri-mario” (Trentino del 10 giu-gno 2011).A distanza di oltre un anno, e dopo la conferma di Schel-fi alla presidenza, è inevi-tabile che sorgano dubbi e perplessità su quanto disse allora…salvo lui non sia abi-tuato a fare delle affermazio-

ni per poi, nei fatti, smentirle. Avrebbe certamente fatto più bella fi gura se davvero se ne fosse andato e soprattutto, come detto poc’anzi, avreb-be reso un buon servizio ad un movimento che di tutto ha bisogno in questo momento tranne che comportamenti camaleontici da parte di chi ricopre delle responsabilità così importanti. In questo modo si generano polemiche e sospetti che inevitabilmen-te nascono di fronte a tali decisioni, lasciando traspa-rire un sistema di interessi intrecciati fra loro che nulla hanno a che vedere con lo spirito che anima i 170.000 soci che credono nella coo-perazione vera, non in quella che decide i propri destini so-pra le teste dei veri attori del movimento che ogni giorno contribuiscono alla crescita del comparto con remunera-zione spesso simboliche.Massimo Caldera

Cooperazione: persa l’opportunità di dare l’esempio

La rifl essione di Massimo Caldera

Spazio aperto/lettere

Salve, ho letto sullo scorso nume-ro del Giornale delle Giu-dicarie l’articolo che parla dell’orso, con l’intervista fatta al presidente del par-co.Mi sarebbe piaciuto legge-re qualche cosa anche dal-l’altra parte della campana e non solo (come è logico che sia) i pregi dell’orso e la pubblicità che porta. E’ giusto sentire anche chi non ha interessi e vuole essere solo libero di vive-re la propria vita senza do-ver aver paura per se e per le persone a cui tiene, c’è

gente che ha paura di anda-re in montagna e come nel mio caso non frequenta più le baite.Per il fatto che conviviamo con cervi ed altri animali che fanno danni senza la-mentarci è vero, sono ani-mali che ci sono sempre stati, l’orso invece no! E’ stata una scelta del parco, e noi dobbiamo accettarla? assolutamente no...

Per il momento assale in casa i nostri animali, ma sono fermamente convinto che sia solo questione di tempo che assalga qualcu-

no...! Sono animali e come tali sono imprevedibili.Dice pure che è un attrazio-ne che porta turismo, prima invece non avevamo turi-sti vero? E anche qui se le cose continuano in questo senso le paure della gente avranno il sopravvento e se ne risentirà anche il turi-smo e anche in questo caso la pagheremmo tutti per le scelte di pochi. Potrei con-tinuare ad elencare ma mi fermo qui.

SalutiFabio Cazzolli

Questione orso, perché non lo vogliamo

Questo spazio è aperto a tutti. Per richiedere la pubblicazione delle lettere scrivere a [email protected].

Da alcuni mesi ormai, il Giornale delle Giudicarie viene distribuito in 15.450 copie a tutte le fami-glie e le aziende delle Giudicarie con il servizio Postazone. Qualo-ra non vi arrivasse, segnalatelo al postino della vostra zona.

Buongiorno, mi chiamo Anna e da tempo non partecipavo ad una se-rata così ben riuscita e par-tecipata come quella con Durnwalder a Tione per i 10 anni del Giornale delle Giudicarie. Ho visto tanta gente in quell’auditorium, ma non i soliti “noti” che partecipano sempre a que-sti incontri pubblici, anche tanti giovani e “insospetta-bili”, evidentemente attira-ti lì dal fascino di un personaggio come il governatore altoatesino. Un complimento anche al professor Salsa, davvero competente e attento osservatore della monta-gna e dei suoi fenomeni e anche a chi questa serata l’ha organizzata, sperando che non occorrano altri 10 anni per organizzarne un’altra e che il Giornale delle Giu-dicarie si faccia più spesso promotore di altri momenti come questo.Anna-Val Rendena

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