GIE 2005 Num 03 Tutto

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servizio lettori 1845 10 MARZO POSTE ITALIANE SPA - SPED. IN ABB. POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1, COMMA 1 - DCB MILANO - ISSN 0392-3630 - 3,50 3 ANNO 27 n. D opo un lungo iter, è stato final- mente completato il processo di revisione della Direttiva europea sulla compatibilità elettromagnetica. Sono state introdotte importanti mo- difiche: eliminazione del ruolo degli organismi competenti e introduzio- ne di quello degli organismi notificati; non obbligatorietà di utilizzazione del- le norme tecniche armonizzate e possibilità di dimostrazione della conformità degli apparati e sistemi mediante analisi tecniche del progetto e della realizzazione; puntualizza- zione delle modalità di applicazione della Direttiva agli impianti fissi e ai suoi componenti. La nuova Direttiva è entrata in vigore il 20 gennaio, ma prevede un perio- do transitorio fino al 20 luglio 2009, durante il quale è consentita l’im- missione sul mercato e/o la messa in servizio di apparati e sistemi confor- mi alla precedente Direttiva 89/336/CE. Il Comitato elettrotecnico italiano ha ritenuto utile promuovere una serie di azioni che favoriscano la diffusione delle conoscenze neces- sarie per una corretta applicazione. Innanzitutto, è stato organizzato un corso di formazione Cei specifico, incentrato soprattutto sull’aspetto ca- ratterizzante, che prevede la pos- sibilità da parte del costruttore di di- mostrare la conformità dell’appara- to o del sistema senza ricorrere in mo- do massiccio alle norme armoniz- zate; vengono inoltre forniti sugge- rimenti per la preparazione della documentazione descrivente le ana- lisi tecniche necessaria per com- provare la conformità. Infine, in attesa che la Commissio- ne Europea elabori la Guida di ap- plicazione della nuova Direttiva, analogamente a quanto fatto per la precedente, il Cei si propone di ela- borare in tempi brevi una Guida na- zionale. Barriere ad infrarossi: a domanda, risposta L'audio per il teatro in casa Normativa Reti di bassa tensione: criteri di allacciamento Organo Direttivo Nazionale di Confartigianato Impianti Emc: la direttiva europea S i è svolto nel gennaio scorso - nella sede Aci Farfisa di Osimo, in provincia di Ancona - il meeting con gli agenti Italia. Durante l’incontro so- no stati descritti gli eventi dell’anno da poco terminato e sono stati af- frontati gli obiettivi da perseguire per il 2005. Si sono toccati i temi della concor- renza, del mercato, della comuni- cazione, in particolare degli stru- menti commerciali e di marketing che Aci Farfisa offre ed offrirà per sup- portare e affiancare le agenzie su tut- to il territorio nazionale. Inoltre, è sta- ta annunciata la pubblicazione del ca- talogo “Videocitofonia”, in conco- mitanza con Intel di maggio e con Me- dielettrica di novembre; in partico- lare a Milano giocherà un ruolo fon- damentale Duo System, il sistema vi- deocitofonico digitale a 2 fili. Sono state presentate anche alcune novità di prodotto, che vanno ad ampliare la gamma di controllo ac- cessi e quella già importante di te- levisione a circuito chiuso. È nata Findea Giovani D opo venticinque anni di at- tività, Findea spa Consortile investe sulla nuova generazio- ne per salvaguardare il patri- monio culturale della società. Presso la sede Milanese, infat- ti, si è tenuta nel gennaio scor- so la prima riunione di Findea Giovani, alla quale hanno par- tecipato il presidente del grup- po Luciano Mauri e l’ammini- stratore delegato Mario Link. Fin- dea Giovani riunisce circa tren- ta giovani imprenditori, figli dei soci o futuri eredi delle rispettive aziende che compongono Findea. I valori su cui il nuovo assetto si basa sono: • lo spirito di appartenenza al primo gruppo italiano che si occupa di distribuzione di materiale elettrico; • salvaguardare l’esperienza della prima generazione creando un le- game fra la precedente e la nuova in formazione; • portare innovazione per il miglioramento continuo del gruppo. Tecnologie Piccoli robot da guardia L’ Università di Uppsala, in Svezia, ha brevettato un piccolo robot che forse, un giorno, svolgerà anche compiti di sicurezza. La caratteristica che rende questo robot piuttosto particolare è la forma di piccola palla: per muoversi, infatti, non utilizza ruote o cingoli, ma ro- tola semplicemente su stesso. Gli scienziati stanno perfezionando Rotundus (questo il suo nome) in mo- do da farlo muovere in autonomia. Intendono poi dotarlo di vari senso- ri, microtelecamere, radar e trasmettitori, così da renderlo in grado di se- gnalare la presenza di eventuali intrusi e schivare gli intralci che può in- contrare sul proprio cammino. Rotundus disporrà di moduli di comunicazione wireless per trasmettere immagini, video, allarmi e altre informazioni ver- so una centrale di controllo. Il robot ha al proprio interno un pendolo con- trollato da un motore elettrico e si muove in ogni direzione (anche su ter- reni nevosi o fangosi) grazie alle oscillazioni di questo pendolo. La velo- cità, però, è ancora piuttosto ridotta. Un meeting per il futuro Sicurezza

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10 MARZO

POSTE ITALIANE SPA - SPED. IN ABB. POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1, COMMA 1 - DCB MILANO - ISSN 0392-3630 - € 3,50

3ANNO 27

n.

Dopo un lungo iter, è stato final-mente completato il processo

di revisione della Direttiva europeasulla compatibilità elettromagnetica. Sono state introdotte importanti mo-difiche: eliminazione del ruolo degliorganismi competenti e introduzio-ne di quello degli organismi notificati;non obbligatorietà di utilizzazione del-le norme tecniche armonizzate epossibilità di dimostrazione dellaconformità degli apparati e sistemimediante analisi tecniche del progettoe della realizzazione; puntualizza-zione delle modalità di applicazionedella Direttiva agli impianti fissi e aisuoi componenti. La nuova Direttiva è entrata in vigoreil 20 gennaio, ma prevede un perio-do transitorio fino al 20 luglio 2009,durante il quale è consentita l’im-missione sul mercato e/o la messa inservizio di apparati e sistemi confor-mi alla precedente Direttiva89/336/CE.Il Comitato elettrotecnico italianoha ritenuto utile promuovere unaserie di azioni che favoriscano ladiffusione delle conoscenze neces-sarie per una corretta applicazione.Innanzitutto, è stato organizzato uncorso di formazione Cei specifico,incentrato soprattutto sull’aspetto ca-

ratterizzante, che prevede la pos-sibilità da parte del costruttore di di-mostrare la conformità dell’appara-to o del sistema senza ricorrere in mo-do massiccio alle norme armoniz-zate; vengono inoltre forniti sugge-

rimenti per la preparazione delladocumentazione descrivente le ana-lisi tecniche necessaria per com-provare la conformità. Infine, in attesa che la Commissio-ne Europea elabori la Guida di ap-plicazione della nuova Direttiva,analogamente a quanto fatto per laprecedente, il Cei si propone di ela-borare in tempi brevi una Guida na-zionale.

Barrieread infrarossi:a domanda,

risposta

L'audioper il teatro

in casa

NormativaReti di bassa

tensione: criteridi allacciamento

Organo Direttivo Nazionale di Confartigianato Impianti

Emc: la direttiva europea

Si è svolto nel gennaio scorso -nella sede Aci Farfisa di Osimo, in

provincia di Ancona - il meeting congli agenti Italia. Durante l’incontro so-no stati descritti gli eventi dell’annoda poco terminato e sono stati af-frontati gli obiettivi da perseguireper il 2005. Si sono toccati i temi della concor-renza, del mercato, della comuni-cazione, in particolare degli stru-menti commerciali e di marketing che

Aci Farfisa offre ed offrirà per sup-portare e affiancare le agenzie su tut-to il territorio nazionale. Inoltre, è sta-ta annunciata la pubblicazione del ca-talogo “Videocitofonia”, in conco-

mitanza con Intel di maggio e con Me-dielettrica di novembre; in partico-lare a Milano giocherà un ruolo fon-damentale Duo System, il sistema vi-deocitofonico digitale a 2 fili. Sono state presentate anche alcunenovità di prodotto, che vanno adampliare la gamma di controllo ac-cessi e quella già importante di te-levisione a circuito chiuso.

È nata Findea GiovaniDopo venticinque anni di at-

tività, Findea spa Consortileinveste sulla nuova generazio-ne per salvaguardare il patri-monio culturale della società.Presso la sede Milanese, infat-ti, si è tenuta nel gennaio scor-so la prima riunione di FindeaGiovani, alla quale hanno par-tecipato il presidente del grup-po Luciano Mauri e l’ammini-stratore delegato Mario Link. Fin-dea Giovani riunisce circa tren-ta giovani imprenditori, figli dei soci o futuri eredi delle rispettiveaziende che compongono Findea. I valori su cui il nuovo assetto si basa sono: • lo spirito di appartenenza al primo gruppo italiano che si occupa di

distribuzione di materiale elettrico; • salvaguardare l’esperienza della prima generazione creando un le-

game fra la precedente e la nuova in formazione;• portare innovazione per il miglioramento continuo del gruppo.

TecnologiePiccoli robot da guardiaL’Università di Uppsala, in Svezia, ha brevettato un piccolo robot che

forse, un giorno, svolgerà anche compiti di sicurezza. La caratteristica che rende questo robot piuttosto particolare è la formadi piccola palla: per muoversi, infatti, non utilizza ruote o cingoli, ma ro-tola semplicemente su stesso. Gli scienziati stanno perfezionando Rotundus (questo il suo nome) in mo-do da farlo muovere in autonomia. Intendono poi dotarlo di vari senso-ri, microtelecamere, radar e trasmettitori, così da renderlo in grado di se-gnalare la presenza di eventuali intrusi e schivare gli intralci che può in-contrare sul proprio cammino. Rotundus disporrà di moduli di comunicazionewireless per trasmettere immagini, video, allarmi e altre informazioni ver-so una centrale di controllo. Il robot ha al proprio interno un pendolo con-trollato da un motore elettrico e si muove in ogni direzione (anche su ter-reni nevosi o fangosi) grazie alle oscillazioni di questo pendolo. La velo-cità, però, è ancora piuttosto ridotta.

Un meeting per il futuro

Sicurezza

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Il Giornale dell’Installatore Elettricowww.reedbusiness.it N. 310 Marzo 2005 3

SommarioNORMATIVAReti di bassa tensione: criteri di allacciamentoIn attesa delle conclusioni dell’Autorità per l’energia elettrica e il gasdi Antonello Greco

La protezione contro i contatti I rischi di natura elettrica e i rimedi per prevenirlidi Daniele Scialdone

DOSSIER ANTINTRUSIONEObiettivi per telecamere tvcc Una parte integrante della telecamera di Riccardo Nadalin

Barriere a infrarossi: a domanda, rispostaCome affrontare il problema della protezione perimetraledi Riccardo Nadalin

La sicurezza è facileOggi sono possibili elevati livelli di protezionea cura della redazione

Soluzioni e prodottiChe cosa occorre per la realizzazione dei vari tipi di impiantoa cura di Fulvia Cattaneo

TECNOLOGIELa casa evolve Cambia il modo con cui soddisferemo le nostre esigenze di informazione, comunicazione,intrattenimentodi Luigi Ravera

L’audio per il teatro in casaCome collocare schermo e diffusori acusticidi Umberto Nicolao

RUBRICHEPanorama. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 4Rinnovabili . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 67Le schede tecniche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 72Novità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 87Come funziona? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 102Fisco & tributi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 106Agenda. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 109Le aziende citate . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 110

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DOSSIER

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pag. 36

DOSSIERAntintrusioneL’importanza della prevenzione

Le norme in tasca: l’albergoL’impianto all’interno di una struttura per l’ospitalità

ELETTROTECA

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PANORAMA

Panorama

4 Il Giornale dell’Installatore Elettrico N. 3 10 Marzo 2005 www.reedbusiness.it

ÈCesare Fumagalli il nuovosegretario generale di Con-

fartigianato. Lo ha nominato lagiunta esecutiva della Confe-derazione, su proposta del pre-sidente Giorgio Guerrini.

Lombardo di Lecco, 51 anni, lau-reato in sociologia, sposato epadre di due figli, Fumagalli van-ta un’esperienza di 25 anni al-l’interno del Sistema Confarti-gianato.Dopo aver lavorato alla presi-denza della Regione Lombardia,nel 1979 è entrato in Confarti-gianato Lecco, diventandone di-rettore nel 1985. Nel 2003 è sta-to eletto segretario regionale diConfartigianato Lombardia. Ipunti principali del programmache Fumagalli si impegnerà arealizzare nella conduzione diConfartigianato, affiancando lanuova dirigenza guidata dal pre-sidente Giorgio Guerrini, ri-guardano il rilancio politico del-la Confederazione, una chiarastrategia di alleanze con gli altriattori sociali, l’impulso a unaforte connessione con le struttureterritoriali, lo sviluppo di pro-getti condivisi e sinergie in gra-do di “fare sistema”.

“Sono certo - ha sottolineato ilpresidente Guerrini - che, graziealle competenze e alla capacitàorganizzativa di Cesare Fumagalli,Confartigianato sarà in grado diaffrontare nel migliore dei modi

le prossime sfide pergarantire la cresci-ta del lavoro indi-pendente e la com-petitività dell’arti-gianato e delle pic-cole imprese”.Al nuovo segretariogenerale spetta ilcompito di guidarela struttura dellamaggiore organiz-zazione rappresen-tativa dell’artigia-nato e delle piccoleimprese. Un sistemaassociativo comples-so e articolato in 119associazioni territo-riali, 20 federazioni

regionali, 74 associazioni di ca-tegoria, 1.215 sedi periferiche,14.000 operatori al servizio di521.000 imprese associate.

Anche la Rai ha affidato la si-curezza delle postazioni te-

levisive, in occasione dei Mon-diali di sci, ai grup-pi di continuitàAros.Infatti, tutte le ca-bine di regia perle trasmissioni indiretta, compresequelle delle emit-tenti straniere nel-le manifestazionisportive di Bormioe Santa Caterina,sono state al i -mentate da 8 UpsAros, per un tota-le di potenza in-stallata superiore a2.100 kVA.Il personale tecni-co di Aros ha prov-veduto alla messain servizio in loco delle mac-chine, assicurando la perfettafunzionalità ed efficienza delsistema, pur in situazioni di cri-ticità dovute sia alle basse tem-perature, sia all’allocazione instrutture prefabbricate che ver-ranno smontate al termine del-

la manifestazione.La costruzione, il collaudo edil trasporto in loco delle appa-

recchiature, effettuati nel tem-po record di venti giorni, sonostati possibili grazie a una or-ganizzazione produttiva, ubi-cata nello stabilimento di Cor-mano, in grado di risponderead ogni esigenza in tempi bre-vissimi.

Mondiali a Bormio

I risultati del 2004, la politica commerciale, l’analisi del trend dello scorso anno, lastrategia e i programmi per il 2005: sono stati questi i temi trattati da Mauro Bonesso,direttore generale, Ciro Martinelli, direttore commerciale, e Vittorio Alfieri,presidente Cda, durante la convention Codime, svoltasi a Milano nel dicembre scorso.Ha affermato Mauro Bonesso: “Avevamo dichiarato che il 2004 sarebbe stato un annodi forte attenzione al consolidamento e in tal senso abbiamo lavorato. Inoltre,abbiamo preparato il terreno per affrontare con rinnovata vigoria le sfide che ciattendono nel prossimo triennio”.Ciro Martinelli, poi, ha rilevato come, in uno scenario difficile come quello attuale,Codime sia riuscita a sviluppare la propria cifra d’affari e a potenziare la propriarappresentatività, aumentando il numero degli associati e affiliati e consolidando laposizione dei singoli distributori sul mercato.Vittorio Alfieri, infine, ha parlato dei punti di forza sui quali il suo gruppo di acquistopuò contare: 75 imprenditori impegnati a raggiungere gli obiettivi condivisi; 2.013collaboratori; 75.000 clienti; una nuova strategia, che il consiglio di amministrazione èchiamato a sviluppare.

Insieme sul campo

a cura di Fulvia Catta

neo

Confartigianato ha un nuovosegretario generale

Per i mondiali di sci di Bormio le cabine di regia per le trasmissioni in diretta sono state alimentate da Ups Aros

Cesare Fumagalli, nuovo segretario generaledi Confartigianato

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PANORAMA

6 Il Giornale dell’Installatore Elettrico N. 3 10 Marzo 2005 www.reedbusiness.it

Il Building Open Systems RoadShow è un’iniziativa comune di

Lonmark International e dei Lo-nUsers Europe. Si tratta di unaserie di conferenze di una gior-nata che da febbraio a maggio del

2005 è in tour per 22 città di 16paesi. Per quanto riguarda l’I-talia le conferenze hanno avutoluogo il 15 febbraio a Milano e il17 a Roma. In tutte le località, specialisti

Road Show europeo LonWorks offrono presentazionie informazioni dettagliate sulleapplicazioni e sugli highlighttecnologici locali dell’automa-zione d’edificio. Tema centraledelle conferenze è la tecnologiaLonWorks. Alle conferenze vengono di-scusse le tendenze nell’auto-mazione d’edificio, le possibilità

d’ottimizzazione d’energia, lanecessità d’integrazione, il valoredei sistemi aperti e i benefici ri-sultanti da tali sistemi. Altri te-mi centrali sono la necessità de-gli standard fra sub-sistemi ed ap-parecchi, i vantaggi dell’intero-perabilità e dell’indipendenzadal fornitore. Dopo un tour che toccherà leprincipali città europee, il roadshow si concluderà a Birmin-gham il 24 maggio.

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Fra le numerose novità che Pesspropone per il 2005 c’è il Plu-

sReport Pro, un software che per-mette di centralizzare le segnala-zioni di allarme a un costo vera-mente contenuto.

Grazie al PlusReport Pro si pos-sono centralizzare le segnalazioniinviate dai combinatori telefonici siadi vecchia sia di nuova generazio-ne; gestisce infatti gli allarmi e glieventi tecnici trasmessi in moda-lità voce, sms e cms (un appositoprotocollo ideato da Pess).L’applicativo è intuitivo ed è dotatodi importanti funzioni; per esempio,è possibile memorizzare sia l’e-vento sia le operazioni effettuatedall’operatore per gestirlo.I quattro archivi permettono disoddisfare qualsiasi esigenza: l’ar-chivio utenti è dedicato ai datianagrafici e ai dati dell’impianto; l’ar-chivio eventi memorizza gli allar-mi ricevuti (compresi quelli voca-li); l’archivio operatori gestisce gliaccessi ai diversi archivi; infine,l’archivio di sistema registra i cam-bi dell’operatore di centrale e mol-tissimi altri parametri.Il software opera su piattaforma Mi-crosoft Windows e - per usarlo - èsufficiente avere un pc collegato al-lo specifico modem gsm di produ-zione Pess.

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PANORAMA

8 Il Giornale dell’Installatore Elettrico N. 3 10 Marzo 2005 www.reedbusiness.it

to per il miglioramento della ge-stione dei processi logistici, og-gi la supply chain di RS è diven-tata uno dei principali punti di for-za del servizio offerto dall’a-zienda. Alvisi ha commentatocosì la recente nomina: “Sonoorgoglioso di essere il nuovomarketing manager di un’azien-da con tanti progetti in corso e dipoter contribuire attivamentealla crescita di RS. È mia seria in-tenzione mettere a frutto tutta l’e-sperienza professionale che ho ac-quisito per trasformare questo in-carico in un’opportunità di suc-cesso, personale e per l’azien-da stessa”.

Andrea Alvisi è stato nominatomarketing manager di RS

Una finestra sulla power protection

Nominato il nuovo marketing manager

Un sito che risulti un punto diriferimento nel panorama

della sicurezza dell’energia elet-trica, nonché un vero e propriosupporto tecnico/informativo perclienti e canale: questi gli obiet-tivi che hanno portato a ridise-gnare l’area on line dell’aziendabolognese, www.silectron.it, chesi presenta ora in una versione rin-novata all’interno del sito inter-nazionale del Gruppo Chloride.Con una grafica moderna e li-neare e un linguaggio chiaro, il si-to si caratterizza per il contenu-to informativo completo e co-stantemente aggiornato, fruibi-le dagli utenti con estrema sem-plicità. Nella nuova veste il sitorisulta un “self-service” multi-mediale, grazie al quale riven-ditori e utilizzatori possono con-sultare e scaricare in qualsiasi mo-mento la versione più recente eaggiornata della documentazio-ne disponibile.Oltre alle informazioni relativeall’azienda, all’assistenza e aglieventi (training e giornate dipromozione), un’apposita areadownload consente al visitatore

Dal 1° gennaio 2005 è AndreaAlvisi a ricoprire l’incarico

in precedenza affidato a Erman-no Maffè, oggi amministratoredelegato di RS Components.Alvisi, nato a Bologna 46 annifa, è entrato in RS nel 1999 comesupply chain manager, dopo aver

di accedere facilmente a leaflet,manuali d’uso e certificati relativiagli Ups Chloride fino a 3kVA, ol-tre che ricevere offerte com-merciali e richiedere consulenzetecniche personalizzate. Inoltre,un apposito link apre lo spazio online del Chloride Silectron Con-sulting (Csc), riservato a pro-gettisti e studi tecnici: attra-verso quest’area, la DivisioneCsc è in grado di offrire la propriaesperienza in rete, mettendo adisposizione una guida alla scel-ta del gruppo di continuità piùadatto e una serie di utili docu-menti come, ad esempio, capi-tolato completo, specifiche tec-niche, schemi unifilari e tabelleper il corretto dimensionamen-to dell’Ups.La possibilità di disporre di unostrumento immediato, affidabilee costantemente aggiornato con-sentirà a clienti, progettisti, in-stallatori e distributori di otti-mizzare i tempi di accesso al pa-trimonio di informazioni, valo-rizzando le performance di bu-siness e l’utilizzo delle soluzionidi power protection.

L’architettura automatica

Ègiunto alla seconda edizioneil premio internazionale “L’Ar-

chitettura Automatica”, pro-mosso da Ditec per segnalare i mi-gliori progetti che abbiano sa-puto impiegare e integrare i si-stemi d’auto-mazione per in-gressi, per la ge-stione di serra-menti, facciatee coperture tra-sparenti o per ilcontrollo dellaluce naturale.Al premio era-no ammesse,con gradi di giu-dizio separati,opere di archi-tetti, ingegneri eprogettisti pro-fessionisti, op-pure di studen-ti delle facoltàdi architetturae ingegneria. Ai progettisti erarichiesto di candidare un pro-getto o un lavoro realmente ese-guito in conformità ai temi delpremio; agli studenti di elaborareuna ricerca o una tesi che esplo-rasse le possibilità di applica-

zione dei sistemi di automazio-ne nell’architettura.Le opere sottoposte all’esamedella giuria sono giunte dall’I-talia e da ogni parte del mon-do: Australia, Francia, Giappone,

Svizzera, Stati Uniti, India, Mes-sico…Tutti gli elaborati dei progettipervenuti sono stati presentati inuna mostra al Saiedue di Bologna,in uno stand Ditec apposita-mente predisposto.

Fino al 29 maggio 2005, alla FondazionePalazzo Zabarella di Padova è possibilevisitare la retrospettiva sul pittore ferrareseGiovanni Boldini, interprete dello stile dellaBelle Epoque e uno dei protagonisti dellapittura europea tra Otto e Novecento: unarara occasione per vedere riunite circa 120opere, provenienti dai maggiori musei e dacollezioni private europee ed americane.La retrospettiva su Boldini è illuminata conapparecchi Fosnova (marchio del gruppoDisano). Il progetto illuminotecnico siinserisce nell’allestimento curatodall’architetto Corrado Anselmi e basato suun colore dominante - l’azzurro - declinato indiverse tonalità. “Il mio obiettivo - haspiegato Anselmi - è quello di dilatarelo spazio e scomporlo, creandoambienti differenziati. La mostra èsupportata da un ampio corredografico, con pannelli esplicativi edidascalie. L'illuminazione, realizzata con proiettori del tipo Compendio, Vision e GiOtto (Fosnova), ha quindi il compito di dar vita sia alle scelte estetiche sia alleesigenze funzionali dell'allestimento”.

Boldini a Padova

La Fondazione Palazzo Zabarella, a Padova,propone fino al 29 maggio una retrospettiva suGiovanni Boldini

acquisito una grande esperienzainternazionale ricoprendo ruolimanageriali ad alti livelli. Conclusi gli studi di ingegneriameccanica presso il Politecnico diMilano, ha lavorato per 2 anni nel-le Filippine per seguire un pro-getto in ambito istruzione per

conto del Ministero degli affariesteri. Precedentemente si era oc-cupato di programmazione dellaproduzione presso la MagnetiMarelli (Gruppo Fiat) e ha rico-perto il ruolo di medical device lo-gistic manager nella multina-zionale Smith&Nephew. Il nuovo incarico rappresenta unriconoscimento nei confronti deirisultati ottenuti da Alvisi negliultimi anni. Grazie al lavoro svol-

La giuria del premio internazionale “L’ArchitetturaAutomatica”

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PANORAMA

10 Il Giornale dell’Installatore Elettrico N. 3 10 Marzo 2005 www.reedbusiness.it

Qualità dei servizi elettrici

Il Comitato elettrotecnico ita-liano ha recentemente pub-

blicato la seconda edizione del-la guida Cei 11-35 “Guida per l’e-secuzione di cabine elettricheMt/bt del cliente/utente fina-

le”. Questa edizione ha rispostoalla duplice esigenza di:• soddisfare la richiesta di alcuni

utenti della normativa Cei cheponevano l’accento sul fattoche la precedente edizione (1996)

fosse rivolta, a loro dire, so-prattutto ai grandi utenti;

• ampliare e chiarire meglio l’Al-legato F su richiesta dell’Au-torità per l’energia elettrica eil gas, che a sua volta aveva ini-ziato l’impegnativo lavoro ri-guardante l’emanazione di unadelibera (oggi delibera n.247/04) sugli indennizzi auto-

matici ai clienti del servizioelettrico alimentati in alta emedia tensione (piccole e me-die imprese) con elevato nu-mero annuo di interruzioni, alfine di mettere in grado i diversiclienti/utenti serviti in mediatensione di partecipare conmaggiore consapevolezza allaregolazione che la delibera ci-tata andava a mettere in atto.

L’Allegato F riporta elementidecisivi per la comprensione deimolteplici aspetti correlati allacorretta taratura dei relè di pro-tezione degli impianti dei clien-ti/utenti finali. Quest’ultimo aspetto è moltoutile per evitare interruzioni del-la rete del distributore e quindiper migliorare il servizio elet-trico nel suo insieme. Le modifiche apportate all’Al-legato F, combinate con altre diminore evidenza, hanno rispostoai criteri tecnici attesi dall’Au-torità per l’energia elettrica eil gas: la guida, perciò, è stata ci-tata come riferimento tecniconella delibera n. 247/04.La guida Cei 11-35 ed. 2004 puòessere utilizzata soprattutto perle piccole e medie imprese, perappaltare tutti i lavori necessa-ri alla realizzazione di cabineelettriche Mt/bt: infatti, essaaffronta aspetti progettuali edesecutivi sia edili sia elettrici,spingendo il livello di appro-fondimento anche ai particola-ri apparentemente meno im-portanti; è quindi un documen-to più semplice, più dettagliatoe più completo rispetto all’edi-zione precedente.

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Page 11: GIE 2005 Num 03 Tutto

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PANORAMA

14 Il Giornale dell’Installatore Elettrico N. 3 10 Marzo 2005 www.reedbusiness.it

Le tariffe “su misura”

Con un uso intelligente del-l’elettricità si possono otte-

nere notevoli risparmi, fino a 80euro l’anno, e migliorare l’affi-dabilità del sistema elettrico na-zionale. Sera, Weekend, NuovaDue, Una-forfait, Agosto sonole nuove proposte che Enel offreai clienti: ogni famiglia potràscegliere l’opzione più adatta aipropri livelli e abitudini di con-sumo. “L’offerta di tariffe per-sonalizzate nel settore dell’e-lettricità - ha spiegato VincenzoCannatelli, Chief Operating Of-ficer Divisione Mercato - segnauna vera e propria rivoluzione peri nostri clienti. Un’innovazione re-sa possibile dal più grande in-vestimento in infrastrutture rea-lizzato in Italia in questi ultimi an-ni: quello del contatore elettro-nico”. Residenti e non residen-ti, famiglie numerose e single,pensionati, studenti e seconde ca-se: Enel ha studiato tariffe sumisura per tutti i clienti che po-tranno così ottenere un signifi-cativo risparmio sulla bolletta, fi-no a 80 euro l’anno a seconda deiconsumi e dell’offerta prescelta.In percentuale, si tratta di untaglio della bolletta fino all’8% al-l’anno. Fin da ora si può aderirealle tariffe Nuova Due, Sera eWeekend. Ad aprile sarà la vol-

ta di Una-forfait, dedicata aiclienti residenti e non residenticon bassi consumi, e di Agosto,tariffa studiata per risparmiaresulla bolletta della casa delle

vacanze. I clienti che possonoaderire alle nuove tariffe sonoquelli ai quali è già stato instal-lato il contatore elettronico eche hanno ricevuto comunica-zione nella prima pagina della bol-letta dell’avvio della teleletturabimestrale.

L’offerta di tariffe personalizzate nelsettore dell’elettricità è resa possibileda un grande investimento ininfrastrutture: quello del contatoreelettronico

Per essere maggiormente presente sul mercatolocale, Gewiss ha costituito una nuova filiale nellaregione Campania, con uno staff di 9 persone, che siaggiunge a quelle della Lombardia e del Lazio che,con le 10 agenzie dell’organizzazione di vendita,coprono capillarmente tutto il territorio italiano.La filiale ha sede in un centro direzionale di recente emoderna costruzione, in posizione strategica per lavicinanza alle autostrade e superstrade cheassicurano i collegamenti verso la provincia e verso ilSud Italia, oltre che per la prossimità al centro diNapoli e all’aeroporto di Capodichino. La sede si sviluppa su una superficie di ben 340 metriquadrati, 180 dei quali sono stati dedicatiall’allestimento di una showroom predisposta peraccogliere i clienti in un ambiente dove l’offerta e lafilosofia Gewiss possano essere percepite conchiarezza.

Filiale in Campania

Trent’anni in EuropaLo scorso dicembre ha se-

gnato il 30° anniversario del-la fondazione di Omron Euro-pe. La società, infatti, fu fon-data il 24 dicembre del 1974

grazie ad una joint venture conCarlo Gavazzi, per costituire laCarlo Gavazzi Omron BV. Una solida partnership che con-sentì a Omron di svilupparsi e diimporsi in Europa, così che nel1986 la Omron Corporation ac-quistò le restanti quote di ca-pitale della joint venture dandoorigine alla Omron ElectronicsEurope (ora Omron Europe BV). Nel corso di questi trent’anni lasocietà è cresciuta notevolmen-te, anche a livello di organico, at-traverso investimenti diretti eacquisizioni. Oggi Omron contaoltre 1900 dipendenti in Euro-pa, impiegati in 20 Paesi. Le diverse attività commercia-li e di assistenza sono supportateda tre stabilimenti europei, uncentro logistico e una serie dicentri di sviluppo dei prodotti.

L’alimentazione elettrica nei veicoli sanitari

Negli ultimi anni sono aumentatigli impianti che corredano il vei-

colo sanitario e ciò richiede unamaggiore potenza elettrica (ali-mentazione interna con batteria ocollegamento a quella del veicolooppure esterna, tramite prese).Spiega il dottor Dolfi, responsabi-le commerciale di Maf veicoli spe-ciali: “La Mariani Alfredo & Figlioha basato la propria politica azien-dale su un fondamentale concet-to del soccorso: offrire al pazienteinfortunato un’adeguata tecnolo-gia per una pronta terapia, già sulluogo dell’evento accidentale, ga-rantendo successivamente un tra-sporto ottimale, fino al centro sa-nitario specializzato”. Le ambu-lanze, quando si trovano in sta-zionamento, sono alimentate elet-tricamente grazie ad una presacollegata all’interno del luogo di par-cheggio. L’alimentazione è neces-saria per il mantenimento in effi-cienza delle apparecchiature dibordo e del materiale trasportato.La partenza dei veicoli avvienespesso in situazione d’assolutaurgenza e l’autista non può preoc-cuparsi di disinserire la spina co-sì, molto spesso, i veicoli partonoa fili collegati, strappando e dan-neggiando tutto l’impianto. Se leprese usate in precedenza eranoquelle da campo, per molti aspet-ti poco poco affidabili, ormai si è pas-sati a prodotti più sicuri come le pre-

se Marechal Electric, un prodottoche rispetta pienamente i para-metri di sicurezza previsti dallenuove normative europee emana-te a partire dal 1992, che per ora inItalia non sono ancora state rece-pite (le ultime norme nazionali ri-salgono al 1987), ma che prestodiventeranno obbligatorie anchenel nostro paese. Rettbox è un si-stema ad espulsione automatica,mediante impulso elettrico, all’av-viamento del motore del veicolo: l’au-tista può partire con la massima sol-lecitudine, senza danneggiare ilveicolo e senza comprometternel’efficienza. Le dimensioni (83 x

127 x 130 lxhxp) sono particolar-mente compatte per agevolarne ilmontaggio su qualsiasi mezzo, nelpunto più funzionale; peso minimo(1,3 kg), telaio e profilo di mon-taggio ne completano la facilitàcomplessiva d’installazione. Lapresa di tipo mobile in polieste-re caricato con fibra di vetro re-sistente agli urti ed agli agenti at-mosferici, dotata d’interruttore in-tegrato e disponibile per tensio-ne 24V, 230V, 400V, appartienealla serie Dsn1 (20A) conformealle norme Cei/EN 60309-1, concontatti di testa (senza spinotti ealveoli) in argento-nickel, total-mente inossidabili.

Nuova veste grafica e nuovi contenuti per il sito di MT Distribuzione, azienda specializzata nel settore della consulenza e della commercializzazione di sistemiintegrati per la sicurezza e l’automazione. Collegandosi al sito www.mtdistribuzionesrl.it è possibile essere informati,dettagliatamente, di quanto avviene all’interno dell’azienda, conoscere il profiloaziendale, le certificazioni ottenute, la struttura organizzativa e gli obiettiviprefissati. Ampio spazio è dedicato anche ai prodotti distribuiti, ai servizi offerti e allenovità, istituzionali e di prodotto. Il nuovo sito vuole essere uno strumentoindispensabile per tutti i professionisti del settore: terrà costantemente aggiornati,proponendo soluzioni in linea con le richieste del mercato e capaci di rispondere, inmodo facile, veloce ed esaustivo, ai molteplici interrogativi.

Un sito per sicurezza e automazione

Un’ottimale alimentazione elettricanei veicoli sanitari è nata dallacollaborazione tra Marechal Electrice Maf veicoli speciali, di Pistoia

In tre decenni Omron si è affermatacome uno stimato costruttore efornitore europeo di soluzioni perl’automazione

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PANORAMA

Il Giornale dell’Installatore Elettricowww.reedbusiness.it N. 310 Marzo 2005 15

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Una nuova immagineaziendale

EDSlan, specialista nella distri-buzione di prodotti per ca-

bling, networking, sicurezza e lantelephony, rinnova la propria im-magine e presenta il nuovo sito in-ternet progettato per rendere fa-cile e immediata la navigazione

del cliente.L’immaginedel cavalloche salta unostacolo gui-dato da unfantino èfrutto delnuovo pianodi marketingcommunica-tion azien-dale ideatoda BarbaraPedrazzani,responsabi-le marketinge communi-cation diEDSlan. Vie-ne riconfer-mato il pay-off “Busi-ness for YourBusiness”,

che vuole rappresentare il con-cetto di azienda posizionata aivertici del settore.Il cavallo rappresenta EDSlan, il fan-tino è il cliente e l’ostacolo vuolefigurare la sfida del mercato: in-sieme, cavallo e fantino, EDSlan ecliente, superano gli ostacoli evincono la sfida. Per quanto ri-guarda poi il sito, è attivo www.eds-lan.com, rinnovato nella grafica enei contenuti per rendere ancorapiù facile e immediata la naviga-zione ai clienti e ai partner del-l’azienda.

Elettronica ecollezionismoSi è svolto alla Fiera di Mode-

na, alla fine di gennaio, ildoppio appuntamento con ExpoElettronica e Colleziosa, orga-nizzati da Blu Nautilus con ilpatrocinio del Ministero dellecomunicazioni, la Provincia dimodena e il Comune di modena.Expo Elettronica è la mostramercato dedicata alla tecnologiae alla multimedialità, dagli al-bori ai giorni nostri: dalle anticheradio in bachelite alle nuovissi-me connessioni wireless. Unamanifestazione che ogni annoraccoglie il consenso di un nu-mero sempre crescente di espo-sitori e pubblico, segno inequi-vocabile della vivacità di que-sto evento. Vecchi computer, moderni pc,schermi ultrapiatti, laptop, pe-riferiche nuove o usate, per tut-

ti i gusti, necessità, possibilità dispesa e capacità di assemblag-gio. Se si ha il pallino del “fai date” Expo Elettronica è un vero eproprio paradiso; la scelta dicomponenti elettronici e digita-li è vastissima: microchip, smartcard, circuiti, masterizzatori ekit per costruire di tutto, dai si-stemi per l’automazione dome-

stica fino a veri e propri robot.Ampio spazio poi è stato dedicatoa tutto ciò che è intrattenimen-to: parabole, home theatre, proiet-tori, lettori vhs, cd, dvd, im-pianti per la ricezione satellita-re, consolle, videogiochi e, perconcludere, il mondo della co-municazione e dei radioamatoricon schede, circuiti, ricetra-

smittenti OM, CB, telefonia fis-sa e mobile.Parallelamente ad Expo Elet-tronica si è s volta “Colleziosa”,una rassegna meno tecnologi-ca ma certamente affascinante,che ha radunato il popolo di ap-passionati di raccolte, curiositàe modellismo che si suddividonoin vari settori.

EDSlan rinnova lapropria immagine e il sito web

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PANORAMA

18 Il Giornale dell’Installatore Elettrico N. 3 10 Marzo 2005 www.reedbusiness.it

Luci inedite in casa

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Proseguendo la marcia - iniziatapoco più di un anno fa - alla

conquista del mercato illumino-tecnico europeo, Leonardo LuceItalia apporta significative mo-difiche alla propria offerta.Un’interessante dimostrazione

sono i nuovi prodotti della serie leddal design raffinato e coordina-to. La gamma si articola su due mo-delli privi di incasso: Roma (inrealtà già a catalogo dal 2004) e Co-mo, una striscia da 20 led dispo-nibile in bianco, rosso, blu, verde. Tre invece i modelli ad incasso, chesostituiscono i superati Aviano, Sie-na e Milano del catalogo 2004:l’Aviano (9 led, 1,2 W, IP68) to-talmente rinnovato e che si ar-ricchisce anche di una versione conemergenza; il Siena (1 led, 0,3 W,IP40), anch’esso tutto nuovo, dis-ponibile in bianco e blu e il Ginevra(20 led, 1,6 W, IP43), che alle quat-

tro colorazioni aggiunge il giallo. Ma in Leonardo Luce Italia pro-mettono che le sorprese e le no-vità per il 2005 non finiscono qui:stanno nascendo esclusivi e in-novativi prodotti che sfoggeran-no look e brand inediti, grazieanche alla preziosa collaborazio-ne dell’architetto Didone, che af-fianca l’affiatato e preparato teamdi Leonardo Luce Italia. A prova dell’impegno volto a uncontinuo aggiornamento tecno-logico ed estetico, sul finire del 2004sono stati definitivamente toltidalla gamma i prodotti “Vieste” egli accessori della serie “Floor” avantaggio di modelli più avanza-ti, sotto l’aspetto tecnologico e deldesign, con look e brand all’in-segna delle novità e che sarannosul mercato italiano a primaverainoltrata. Concludono il rinnova-mento Rapallo e Portofino, chevengono sostituiti da modelli to-talmente nuovi.

Operazione da oltre 50 milioni di euro

Siemens ha acquisito Photo-ScanPlc, società britannica che ope-

ra nel campo delle soluzioni elet-troniche di sicurezza. L’operazione,del valore di 50,3 milioni di euro, ègià stata approvata dagli azionistie dalle autorità competenti. L’a-zienda, con un organico di 140 di-pendenti che continueranno a la-vorare per Siemens, verrà inte-grata nella divisione Building Tech-nologies, all’interno della unit “Si-stemi di sicurezza”. Con questaacquisizione, Siemens BuildingTechnologies si pone l’obiettivo diun ulteriore rafforzamento dellapropria posizione nel mercato del-

le soluzioni elettroniche di sicu-rezza. L’integrazione consentiràdi combinare i punti di forza diPhoto-Scan - posizione predomi-nante nel mercato delle soluzionidi videosorveglianza, esperienza neiprogetti su larga scala, know-howin ambiti specifici come venditaal dettaglio, trasporto, attività le-gate alle infrastrutture nel settorepubblico - e quelli di Siemens Buil-ding Technologies, forte di un por-tafoglio che copre l’intero spettrodei sistemi di sicurezza, compresicontrollo accessi, antintrusione,antincendio, così come buildingautomation.

Phoenix Contact ha sempre ritenuto il proprio sito nonsolo un’importante vetrina per eventi e prodotti, masoprattutto uno strumento d’informazione e di lavoroper clienti e nuovi visitatori.Rinnovato nei mesi scorsi nella veste grafica e neicontenuti, il sito si arricchisce ulteriormente graziealla pubblicazione del catalogo on-line interamente inlingua italiana.Attraverso una logica di consultazione analoga aquella dei cataloghi cartacei, sarà facile accedere ainformazioni dettagliate su tutti i prodotti e soluzionidel mondo Phoenix Contact. Inoltre, l’opzione di ricerca veloce guiderà l’utentedirettamente alla sezione, pagina o prodotto diinteresse, mentre sarà altrettanto possibile effettuareil download delle schede prodotto.Il catalogo è anche provvisto di un “carrello virtuale”che consente all’utente di selezionare i prodotti diinteresse e le quantità desiderate e inviare richieste diofferta direttamente dal proprio pc.

Catalogo on-line

Si è svolta nello scorso dicembre,presso il Palazzo dei congres-

si di Barcellona, la serata di con-segna degli Awards, a conclusio-ne della Fiera Eibtm dedicata al-l’industria del turismo e dell’or-ganizzazione di incentive, mee-ting e congressi. Per la categoria“Miglior Viaggio Incentive”, il pri-mo premio è stato consegnato alviaggio organizzato dall’agenziaGattinoni Incentive House perPhilips Lighting. Un riconosci-mento importante e ben meritatoper un viaggio che aveva l’obiet-tivo di essere per il Philips VipClub, una ristretta cerchia di TopClient di Philips Lighting, un’e-sperienza indimenticabile, unavera e propria avventura in terraargentina. Seguendo la magia del-la natura, il viaggio ha avuto un uni-co filo conduttore: i cinque sensi.Per gli ospiti di Philips Lighting, in-fatti, un susseguirsi di emozioni ir-

ripetibili per vista, tatto, gusto,olfatto e udito: doni preziosi, pae-saggi indimenticabili, stimolanti ap-

puntamenti culturali, gite emo-zionanti, curiosi e prelibati incon-tri con l’enogastronomia tipica ar-gentina, serate particolari.

Fortronic 2005 (www.fortronic.it), lamanifestazione che si svolgerà alla Fieradi Padova dal 21 al 23 aprile prossimi, siaprirà focalizzando l’attenzione sul settoredell’innovazione. La giornata di giovedì 21aprile sarà momento di confronto tra gliattori dell’elettronica, grazie ad una seriedi iniziative che vogliono mettere incontatto il mondo della ricerca e il sistemadelle Pmi per favorire l’innovazione e lacrescita.Università, laboratori, enti pubblici diricerca, spin off e progettisti siincontreranno nell’area espositiva“Progetto innovazione”, per mostrareproposte, opportunità e servizi offertidall’imprenditoria nata nelle università. In particolare un’area “Sensori wireless”sarà dedicata alla presentazione disoluzioni per la rilevazione, latrasmissione, l’identificazione,l’automazione industriale e la domotica.

A Fortronic verrà ricostruita una casa“senza fili”, per permettere ai visitatori dicomprendere quali sono le applicazioniche i sensori wireless possono avere nelquotidiano. Di sensori wireless si parleràanche in un convegno, occasione per fareil punto sullo stato dell’arte e sulletendenze in atto. La giornata si concluderà con unappuntamento ormai tradizionale per ilmondo della progettazione elettronica,l’assegnazione del VI Design-in Award, ilriconoscimento che premia le capacitàprogettuali del settore e che in questa suasesta edizione sarà dedicato proprio alletecnologie dei sensori wireless. Potrannopartecipare al concorso i progetti disistemi innovativi che utilizzino lawireless sensor technology e aventipertinenza con le applicazioni ditrasmissione, domotica, identificazione esicurezza e automazione industriale.

Momento d’incontro per l’electronic community

Magia dell’Argentina

I nuovi prodotti di Leonardo LuceItalia della serie led si propongonocon design raffinato e coordinato

Philips Lighting e Gattinoni IncentiveHouse si sono aggiudicati il premiointernazionale per la categoria“Miglior Viaggio Incentive”

Page 19: GIE 2005 Num 03 Tutto

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Lo scorso anno, con la pub-blicazione della Deliberan. 06/04 “Avvio di una in-

dagine conoscitiva sui costi diconnessione di clienti finali e sualcuni aspetti economici relativi al-le reti con obbligo di connessionedi terzi con tensione nominaleinferiore a 1 kV” (pubblicata sulsito www.autorita.energia.it il31 gennaio 2004), l’Autorità perl’energia elettrica e il gas ha ri-badito la necessità di adeguaree rivedere le condizioni econo-miche ed i contributi per l’ero-gazione del servizio di connes-sione di clienti finali alle reti conobbligo di connessione di terzicon tensione nominale inferiore

a 1 kV, ora regolamentate daldecreto del Ministero dell’indu-stria, del commercio e dell’arti-gianato 19 luglio 1996, pubblicatonella Gazzetta Ufficiale della Re-pubblica italiana - serie gene-rale - n. 172 del 24 luglio 1996.Contestualmente alla pubblica-zione della Delibera n. 06/04,l’Autorità per l’energia elettricae il gas ha pubblicato la Delibe-ra 05/04 “Testo integrato delledisposizioni dell’Autorità per l’e-nergia elettrica e il gas per l’e-rogazione dei servizi di tra-smissione, distribuzione, misu-ra e vendita dell’energia elet-trica per il periodo di regolazio-ne 2004-2007 e disposizioni in ma-teria di contributi di allaccia-mento e diritti fissi”, che pre-vede una riduzione immediata(per i contratti stipulati a parti-re dal 1° febbraio 2004 - com-ma 9.1) del 3,7% dei contributi edei diritti fissi in atto (Titolo I deldecreto del ministro dell’Industria,del commercio e dell’artigiana-to 19 luglio 1996), nonché, per ilperiodo di regolazione 1° feb-braio 2004 - 31 dicembre 2007, l’e-stensione dell’applicazione del pri-ce-cap ai contributi di allaccia-mento e ai diritti fissi.Quest’anno si è aperto, poi, conun’altra riduzione dell’1,3% avalere dal 1° gennaio 2005 (De-

libera dell’Autorità per l’ener-gia elettrica ed il gas n. 232/04del 22 dicembre 2004).Quando parliamo di criteri di al-lacciamento, la materia in que-stione riguarda l’importante ca-pitolo dei contributi e dei dirit-ti fissi da applicare ai clienti fi-nali in occasione di:a) allacciamenti di utenze a ca-

rattere continuativo o ricor-rente in bassa tensione;

b) allacciamenti di utenze tem-poranee non ricorrenti;

c) riattivazioni di utenze stagio-nali, modifiche contrattuali,subentri e volture;

d) allacciamenti relativi a spet-tabili viaggianti e simili;

e) allacciamenti di altre utenze.Ricordiamo anzitutto che, a tut-t’oggi, come indicato anche nel-la Delibera 133/99 “Determina-zione dei contributi di allaccia-mento per gli aumenti di po-tenza delle utenze particolari dicui al Titolo V punti 1 e 2 del prov-vedimento del Comitato Inter-

Reti di bassatensione: criteridi allacciamento

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Una breve panoramica sulle principali condizioniin atto, nell’attesa di conoscere quelle che sarannole conclusioni che adotterà l’Autorità per l’ener-gia elettrica ed il gas

20 Il Giornale dell’Installatore Elettrico N. 3 10 Marzo 2005 www.reedbusiness.it

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Persona fisica o giuridicache non esercita l’attivitàdi distribuzione e che pre-leva l’energia elettrica, perla quota di proprio uso fi-nale, da una rete con ob-bligo di connessione di ter-zi anche attraverso reti in-terne di utenza e linee di-rette (articolo 1, parte 1, al-legato A, Delibera n. 05/05).

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Page 22: GIE 2005 Num 03 Tutto

ministeriali Prezzi 30 luglio 1986,n. 42/1986”, il riferimento prin-cipale per l’intera materia è ilProvvedimento Interministeria-le Prezzi 30 luglio 1986, n.42/1986 (brevemente, provve-dimento Cip 42/1986) e succes-sive modificazioni ed integra-zioni, sia per le utenze elettriche

in bassa tensione sia per quel-le in media tensione.Per quanto riguarda le reti elet-triche con tensione nominalesuperiore a 1 kV il riferimento delprovvedimento Cip 42/1986 èapplicato in via temporanea, inattesa che siano pubblicate dal-l’Autorità per l’energia elettrica

e il gas le condizioni economichetali da rendere applicativa laDelibera 50/02 “Condizioni per l’e-rogazione del servizio di con-nessione alle reti elettriche contensione nominale superiore a 1kV i cui gestori hanno l’obbligodi connessione di terzi”.In questo articolo cercheremodi fare una breve sintesi delleprincipali condizioni in atto, nel-l’attesa di conoscere quelle chesaranno le conclusioni che adot-terà l’Autorità per l’energia elet-trica ed il gas.

ALLACCIAMENTIIN BASSA TENSIONEPer quanto riguarda l’applica-zione dei corrispettivi di allac-ciamento, questi sono determi-nati con riferimento alla poten-za massima a disposizione ri-chiesta per il contratto di forni-tura di ciascuna utenza (quota po-tenza) ed alla distanza minimadalla più vicina cabina di tra-sformazione (quota distanza).

Contributo di allacciamento =quota potenza + quota distanza.

Per gli usi domestici, il valoredella potenza massima da met-tere a disposizione per ogni uten-za è pari al valore della potenzaimpegnata aumentata del 10%.Secondo quanto indicato dallaDelibera n. 05/04 la potenza im-pegnata è definita da:1. la potenza contrattualmente

impegnata, per i clienti fina-li con potenza disponibile fi-no a 37,5 kW, per i quali alladata dell’1 gennaio 2000 nonerano installati misuratori ingrado di registrare la poten-za massima prelevata;

2. il valore massimo della po-tenza prelevata nell’anno, pertutti gli altri clienti finali.

Per le utenze con diversi impe-gni di potenza (stagionali, orari)i corrispettivi si determinanocon riferimento al valore più ele-vato della potenza massima adisposizione (articolo 1 - Titolo I“Disposizioni generali”).A tale riguardo il Titolo II “Uten-ze a carattere continuativo o ri-corrente” del provvedimentoCip 42/1986 - punto 3 - indica an-che il valore della potenza mas-sima da mettere a disposizionenel caso di allacciamenti di edi-fici con più di quattro unità im-mobiliari, fissando il valore di3,3 kW per ogni utenza da ali-mentare più un’utenza con 6,6kW per i servizi generali di cia-scun edificio. Tali valori costi-tuiscono potenze massime a di-sposizione in franchigia per ogniunità immobiliare e per i servizigenerali.Ciascuna unità immobiliare ag-giuntiva, rispetto a quelle previsteinizialmente per i nuovi edifici oderivante da ampliamenti o fra-

22 Il Giornale dell’Installatore Elettrico N. 3 10 Marzo 2005 www.reedbusiness.it

NORMATIVA RETI DI BASSA TENSIONE: CRITERI DI ALLACCIAMENTO

Sono:1. le reti i cui gestori hanno obbligo di connessione di terzi se-

condo quanto previsto dall’articolo 3, comma 1, e dall’artico-lo 9, comma 1, del decreto legislativo n. 79/99, ivi incluse le re-ti di cui all’articolo 3, comma 3, del decreto 25 giugno 1999;

2. le piccole reti isolate di cui all’articolo 7 del decreto legislati-vo n. 79/99;

3. le reti elettriche che, alla data dell’entrata in vigore del me-desimo decreto legislativo, erano gestite da soggetti diversidalle imprese distributrici ed alle cui infrastrutture eranoconnessi soggetti diversi dal gestore delle medesime;

4. la rete interna d’utenza di proprietà della società Ferrovie del-lo Stato spa non facente parte della rete di trasmissione na-zionale, su cui grava l’obbligo di connessione di terzi ai sen-si dell’articolo 3, comma 4, del decreto 25 giugno 1999 (arti-colo 1, parte 1, allegato A, Delibera n. 05/05).

RETI CON OBBLIGO DI CONNESSIONE DI TERZI

Riportiamo alcune domande connesse alla fornituradi energia elettrica.Allacciamenti tramite linee sotterranee: qualo-ra nelle zone in cui la distribuzione viene effettuatacon linee aeree venga richiesto dall’interessatol’allacciamento tramite linee sotterranee, oltre alcontributo deve essere corrisposto anche il mag-gior costo (punto 5, Titolo I, Provvedimento 42/1996).Qualora, nelle zone dove la distribuzione è effet-tuata con linee aeree, l’allacciamento debba essererealizzato, per vincoli o disposizioni delle compe-tenti autorità, in cavo interrato o con modalità co-struttive diverse, gli importi a carico dell’utente,per le distanze dalle cabine, sono raddoppiati(punto 4, Capitolo IV, Provvedimento 15/1993).Energia reattiva: l’esercente può applicare com-ponenti tariffarie in relazione a differenze positi-ve tra il valore 0,9 e il valore medio mensile del fat-tore di potenza del cliente finale (Punto 7.3, Arti-colo 7, Sezione 2, Titolo II, Allegato A - Delibera05/04).Limitazione della potenza disponibile: nel casoin cui vengano resi disponibili, ai sensi del comma3.8, livelli di potenza contrattualmente impegna-ta inferiori a 37,5 kW, l’esercente può installare di-spositivi atti a limitare il prelievo di potenza al li-vello contrattualmente impegnato, fatta eccezio-ne per i casi in cui presso il cliente finale interes-sato siano installati misuratori di energia elettri-ca in grado di registrare la potenza massima pre-levata (Punto 3.9, Articolo 7, Sezione 2, Titolo II, Al-legato A - Delibera 05/04).Opzioni tariffarie: le opzioni tariffarie sono sud-divise in tre categorie:a) opzioni tariffarie base, che devono rispettare un

vincolo, denominato V2, sui ricavi tariffari con-seguibili nell’ambito di ciascun contratto; tali op-zioni tariffarie possono essere composte solo dacomponenti tariffarie riferite alle caratteristi-che del prelievo;

b) opzioni tariffarie speciali;c) opzioni tariffarie ulteriori che, nei casi in cui l’Au-

torità fissi una tariffa, possono essere offer-te dagli esercenti unitamente alla medesi-ma tariffa.

Potenza contrattualmente impegnata: l’eser-cente può definire componenti tariffarie applicatealla potenza contrattualmente impegnata, pur-ché renda disponibili livelli di potenza contrat-tualmente impegnata pari a 1,5; 3,0; 4,5; 6,0; 10; 15;20; 25 e 30 kW. L’esercente può rendere disponi-bili ulteriori livelli di potenza contrattualmenteimpegnata (Punto 3.8, Articolo 7, Sezione 2, Par-te II, Allegato A - Delibera 05/04).Prelievi di potenza superiori al livello contrattualeimpegnato: Ai fini dell’applicazione dei ricavi ef-fettivi conseguiti in ciascun anno solare dall’insiemedei contratti appartenenti a ciascuna tipologia, i ri-cavi effettivi conseguiti sono pari alla somma deiricavi derivati dall’applicazione di penalità perprelievi di potenza maggiori del livello contrat-tualmente impegnato (Punto 8.3, Articolo 8, Tito-lo 1, Parte II, Allegato A - Delibera 05/04).Unicità della fornitura: a ciascun punto di consegnacorrisponde una fornitura di energia elettrica asè stante (punto 7, Titolo I, Provvedimento 42/1986).Utenze domestiche in bassa tensione: si consideranoi contratti riguardanti l’energia elettrica utilizzataper alimentare:i. le applicazioni in locali adibiti ad abitazioni a

carattere familiare o collettivo, con esclusionedi alberghi, scuole, collegi, convitti, ospedali,istituti penitenziari e strutture abitative simi-lari; tali applicazioni comprendono i servizi ge-nerali in fabbricati che comprendano una solaabitazione;

ii. le applicazioni in locali annessi o pertinenti al-l’abitazione ed adibiti a studi, uffici, laboratori,gabinetti di consultazione, cantine o garage o ascopi agricoli, purché l’utilizzo sia effettuatocon unico punto di prelievo per l’abitazione e ilocali annessi e la potenza disponibile non su-peri 15 kW (Punto 2.2, Articolo 2, Titolo 1, Par-te II, Allegato A - Delibera 05/04).

DUBBI E QUESITI

TABELLA 1 - CONTRIBUTI DI ALLACCIAMENTO PER NUOVE UTENZE A CARATTERE CONTINUATIVO O RICORRENTE ALIMENTATE IN BASSA TENSIONE

(TITOLO II, LETTERA A - PROVVEDIMENTO CIP 42/1996). VALORI INDICATIVI AGGIORNATI

AL 1° GENNAIO 2005 (DELIBERA 232/04)

Distanza dalla cabina Quota distanza Quota Diritto Mt/bt di riferimento Parte fissa Importo potenza (#) fisso (*)

aggiuntivo (§)metri € € €/kW €

fino a 200 191,93

Oltre 200 primi 200 191,93fino a 700 ulter. dist. 96,21

Oltre 700 primi 700 672,02 72,159723 48,11fino a 1.200 ulter. dist. 191,93

Oltre 1.200 primi 1.200 1.631,69ulter. dist. 383,87

Note:(*) addebitato in seguito a modifiche contrattuali(#) per ogni kW della potenza massima a disposizione richiesta(§) per ogni 100 metri o frazione superiore a 50 metri

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Page 24: GIE 2005 Num 03 Tutto

zionamenti già allacciati, è equi-parata ad un nuovo allaccia-mento.Queste prime disposizioni in-dicate dal provvedimento Cip42/1986 consentono di definiresubito che i costi sostenuti per

eseguire un nuovo allacciamentosono determinati sempre in ma-niera forfetaria, cioè essi nondipendono dalla spesa soste-nuta dal distributore per ese-guire l’allacciamento, bensì dalvalore della potenza disponibi-le (massima potenza preleva-bile in un punto di prelievo sen-za che il cliente finale sia di-salimentato; è la potenza perla quale è stato corrisposto il con-tributo di allacciamento - Deli-bera n. 05/04) e dalla distanzadell’utenza da allacciare allarete elettrica dalla cabina di ri-ferimento, ovvero, la cabina più

vicina (in linea d’aria), in servi-zio da almeno 5 anni.Analogamente l’articolo 10 “Ade-guamento della potenza dispo-nibile”, della Delibera n. 05/05prevede, “nel caso di superi si-stematici della potenza dispo-

nibile” che “l’impresa distribu-trice ha facoltà di richiedere alcliente l’adeguamento del con-tratto per il servizio di distri-buzione dell’energia elettrica”,specificando - comma 14.1, Ti-tolo IV, “Relazione tecnica de-liberazione 05/04” - che “ai finidell’applicazione dei contributidi allacciamento, l’articolo 10della deliberazione oggetto del-la presente relazione tecnicaprevede che la richiesta, da par-te del distributore al cliente, diadeguamento della potenza di-sponibile e, quindi, l’addebito deirelativi oneri di allacciamento,

possa avvenire solo nel caso disuperi sistematici della poten-za disponibile, ossia ripetuti neltempo (almeno tre episodi nel-l’arco di 12 mesi)”.

Contributo per aumento di po-tenza = diritto fisso + quota po-tenza.

Proseguendo nella lettura delTitolo I del provvedimento Cip

42/1986, troviamo altre dispo-sizioni generali che formano le re-gole necessarie affinché un al-lacciamento sia formalizzato.Ad esempio, l’impegno a ren-dere disponibili locali o porzionidi terreno adeguati alla realiz-zazione delle cabine di trasfor-mazione eventualmente occor-renti; in questo caso l’impresa for-nitrice è tenuta a corrispondereun compenso commisurato alvalore di mercato dei locali o deiterreni.La soluzione tecnica dell’allac-ciamento, la tensione di ali-mentazione e l’ubicazione deipunti di consegna e di misura so-no stabiliti dall’impresa forni-trice in base alla situazione de-gli impianti esistenti nella zonae all’entità della potenza massimaa disposizione.L’allacciamento, a monte dellapresa d’utente, si realizza con li-nee aeree o sotterranee a se-conda del sistema di distribu-zione adottato dall’impresa for-nitrice nella zona.Qualora nelle zone in cui la di-stribuzione viene effettuata conlinee aeree venga richiesto dal-l’interessato l’allacciamento tra-

mite linee sotterranee, oltre alcontributo deve essere corri-sposto anche il maggior costoche, nel caso di vincoli o dispo-sizioni delle autorità, è definitodal provvedimento Cip 15/1993pari al valore raddoppiato dellaquota distanza.A proposito di tensioni di con-segna, il provvedimento Cip42/1986 indica nel valore di 33 kWil limite, per le forniture a ca-

rattere continuativo o ricorren-te, cui l’impresa fornitrice devegarantire l’esecuzione dell’al-lacciamento in bassa tensione,salvo esplicita e motivata di-versa richiesta del cliente.Al Titolo I del provvedimentoCip 42/1986 troviamo che:- la consegna e la misura si ef-

fettuano nel luogo di utilizza-zione della fornitura in posi-zione accessibile all’impresafornitrice anche in assenza delcliente;

- nel caso di edifici con più unitàimmobiliari la consegna e la mi-sura per tutte le unità immobi-liari vengono effettuate in ap-posito vano centralizzato;

- nei casi di proprietà recintate,i punti di consegna e di misu-ra vengono localizzati al limitedella proprietà in idoneo ma-nufatto, con accesso direttodalla strada aperta al pubblico;

- nei casi in cui per la consegnae la misura dell’energia l’im-presa fornitrice debba realiz-zare opere nell’ambito di pro-prietà condominiali, il richie-dente è tenuto a fornire al-l’impresa i necessari permes-si o autorizzazioni.

24 Il Giornale dell’Installatore Elettrico N. 3 10 Marzo 2005 www.reedbusiness.it

NORMATIVA RETI DI BASSA TENSIONE: CRITERI DI ALLACCIAMENTO

“Non è consentito alcun prelievo di potenza oltre il limite del-la potenza massima a disposizione. Qualora l’utente abbia bi-sogno di effettuare in maniera sistematica prelievi di potenzain eccedenza al valore della potenza massima a disposizione, lostesso deve stipulare un nuovo contratto, senza attendere la sca-denza di quello in corso, per adeguare la potenza alle necessi-tà dei suoi prelievi”.

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Tra le regole necessarie affinché un allacciamento sia formalizzato,l’impegno a rendere disponibili locali o porzioni di terreno adeguati allarealizzazione delle cabine di trasformazione eventualmente occorrenti

Page 25: GIE 2005 Num 03 Tutto

Come già accennato il cliente ètenuto al pagamento del contri-buto di allacciamento e l’impre-sa fornitrice è tenuta ad ese-guire gli impianti elettrici ne-cessari all’adduzione dell’ener-gia elettrica fino ai punti di con-segna, ivi compresi i gruppi di mi-sura, limitatori o indicatori dipotenza massima.Le opere murarie o manufatticomunque necessari per l’al-loggiamento delle apparecchia-ture di consegna e di misura so-no a carico del richiedente.

IL CALCOLO DEL CONTRIBUTODopo questa carrellata di defi-nizioni, proviamo a fare un esem-pio di calcolo del contributo,ipotizzando che un cliente chie-da un preventivo per l’allaccia-

mento di una nuova utenza elet-trica.- potenza a disposizione: 50 kW;- tensione di alimentazione: bas-

sa tensione;- distanza dalla cabina Mt/bt di

riferimento: 200 metri.Nell’esempio il cliente dovrà cor-rispondere:- quota per distanza: € 191,93;- quota di potenza € 72,159723

x 50 kW: € 3.607,99;- totale (Iva esclusa): € 3.799,92.I valori previsti per le nuoveutenze alimentate in bassa ten-sione, aggiornati al 1° gennaio2005 (Delibera 232/04) sono ri-portati, a titolo indicativo, nellatabella 1.Al suddetto calcolo occorreràsolamente addebitare l’Iva. Per quanto riguarda l’esecuzio-ne dei lavori il distributore for-nirà i tempi massimi per l’ese-cuzione dei lavori, in accordocon la Delibera 04/04, ed even-tuali opere da predisporre a cu-ra del cliente.Come già spiegato, infatti, il me-todo descritto dal provvedimentoCip 42/1986 è un metodo in cuinon entrano mai in gioco gli im-porti a carico del distributoreper eseguire il lavoro.Per richieste di potenze a di-sposizione superiori al valoreper le quali è stato corrisposto ilcontributo, è dovuto all’impresa

fornitrice l’importo della quota po-tenza per ogni kW in più oltre ildiritto fisso.

GLI ALLACCIAMENTI IN MEDIA TENSIONESebbene, come accennato, ab-biamo focalizzato la nostra de-scrizione dei contributi di allac-ciamento per le utenze alimen-tate in bassa tensione, proviamoa dare alcune brevi indicazioni pergli allacciamenti eseguiti in me-dia tensione soprattutto alla lu-ce delle recenti deliberazionidell’Autorità per l’energia elet-trica e il gas.Fra queste occorre senz’altroricordare la Delibera 247/04 “In-dennizzi automatici ai clienti fi-nali e altre utenze in alta e me-dia tensione con elevato nume-ro di interruzioni per gli anni2006 e 2007 (modifiche e inte-grazione del testo integrato del-la qualità dei servizi elettrici dicui all’Allegato A della delibe-razione dell’Autorità 30 gennaio2004, n. 04/04)”, che ha intro-dotto gli indennizzi automaticiai clienti finali e alle altre uten-ze in alta e media tensione, che

subiscono un numero di inter-ruzioni lunghe (maggiori di 3minuti) superiore alle soglie im-poste dalla citata Delibera 04/04.Per fare questo l’Autorità hadefinito i requisiti tecnici per leprotezioni cui devono attenersitutti i clienti finali (pena l’ap-plicazione di un corrispettivotariffario specifico).Si ricorderà che l’argomento tor-nò di attualità ad inizio 2004 conla pubblicazione della normatecnica Enel DK 5600 (che prestosarà aggiornata per accogliere lerecenti indicazioni della Delibe-ra 247/04 e della seconda edizionedella guida Cei 11-35).Ora la Delibera dell’Autorità perl’energia elettrica e il gas n.247/04 torna sull’argomento de-finendo i requisiti tecnici per gliapparecchi di protezione delcliente, al fine di evitare cheeventuali interruzioni provocateda guasti all’interno dei propri im-pianti di utenza si riverberinosulla rete, andando a danneggiarecosì gli altri clienti connessi nel-le vicinanze.Queste regole sono nate dalla col-laborazione del Cesi (attivo nel-

la ricerca tecnologica sul siste-ma elettrico) e del Cei - Comitatoelettrotecnico italiano, oltre chedagli esiti della consultazioneattuata dall’Autorità con tutti isoggetti interessati.Tornando al provvedimento Cip42/1986, esso fissa anche i con-tributi di allacciamento per leutenze da alimentare in mediatensione (i valori per le nuoveutenze da allacciare in mediatensione, aggiornati al 1° gennaio2005 - Delibera 232/04 - sono ri-portati, a titolo indicativo, nellatabella 2).

Contributo per aumento di po-tenza = diritto fisso + quota po-tenza.

Per richieste di potenze a di-sposizione superiori al valoreper le quali è stato corrisposto ilcontributo, è dovuto all’impresafornitrice l’importo della quota po-tenza per ogni kW in più oltre ildiritto fisso.

TIRANDO LE SOMME...In questo articolo abbiamo fo-calizzato il discorso circa i nuo-vi allacciamenti di clienti ali-mentati in bassa tensione.Fanno parte del provvedimentoCip 42/1986 anche:- Titolo III “utenze temporanee

non ricorrenti”;- Titolo IV “riallacciamento di

utenze stagionali, modifichecontrattuali, subentri, volture”;

- Titolo V “utenze particolari espostamenti di impianti elettrici”;

- Titolo VI “norme transitorie”.Per queste ed altre informazio-ni si rimanda ai testi citati non-ché al sito dell’Autorità per l’e-nergia elettrica ed il gas (www.autorita.energia.it) ovvero con-sultare direttamente il proprio di-stributore locale.

NORMATIVARETI DI BASSA TENSIONE: CRITERI DI ALLACCIAMENTO

Il Giornale dell’Installatore Elettricowww.reedbusiness.it N. 310 Marzo 2005 25

BIBLIOGRAFIA

• Provvedimento Interministeriale Prezzi 30 luglio1986, n. 42/1986 “Norme in materia di contributidi allacciamento alle reti di distribuzione di ener-gia elettrica”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficialedella Repubblica italiana - serie generale - n. 181del 6 agosto 1986

• Provvedimento Interministeriale Prezzi 14 di-cembre 1993, n. 15/1993 “Modificazione ai prov-vedimenti vigenti in materia di prezzi, di condizionidi fornitura e di contributi di allacciamento”, pub-blicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica ita-liana - serie generale - n. 301 del 24 dicembre1993

• Decreto Ministeriale 19 luglio 1996 “Modificazio-ne ai provvedimenti Cip in materia di contributi diallacciamento, di Cassa conguaglio per il settore elet-trico e di sovrapprezzo per nuovi impianti da fon-ti rinnovabili”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficia-le della Repubblica italiana - serie generale - n. 172del 24 luglio 1996

• Delibera 133/99 “Determinazione dei contributi diallacciamento per gli aumenti di potenza delleutenze particolari di cui al Titolo V punti 1 e 2 delProvvedimento del Comitato Interministeriale deiprezzi 30 luglio 1986, n. 42/86”

• Delibera 50/02 “Condizioni per l’erogazione del ser-vizio di connessione alle reti elettriche con ten-sione nominale superiore ad 1 kV i cui gestori han-no obbligo di connessioni di terzi”

• Deliberazione 30 gennaio 2004 “Testo integrato del-le disposizioni dell’Autorità per l’energia elettricae il gas in materia di qualità dei servizi di distribuzione,misura e vendita dell’energia elettrica per il periododi regolazione 2004-2007 - Delibera 04/04”

• Deliberazione 30 gennaio 2004 “Testo integrato del-le disposizioni dell’Autorità per l’energia elettricae il gas per l’erogazione dei servizi di trasmissione,distribuzione, misura e vendita dell’energia elettricaper il periodo di regolazione 2004-2007 e disposi-zioni in materia di contributi di allacciamento e di-ritti fissi - Delibera 05/04”

• Deliberazione 06/04 “Avvio di una indagine co-noscitiva sui costi di connessione di clienti finali esu altri aspetti economici relativi alle reti con ob-bligo di connessione di terzi con tensione nominaleinferiore ad 1 kV”

• Delibera n. 232/04 “Aggiornamento per l’anno2005 dei contributi di allacciamento e dei diritti fis-si di cui al capitolo I del Decreto del Ministero del-l’Industria, del Commercio e dell’Artigianato 19 lu-glio 1996”

• Delibera n. 247/04 “Indennizzi automatici ai clien-ti finali e altre utenze in alta e media tensione conelevato numero di interruzioni per gli anni 2006 e2007 (modifiche e integrazione del Testo integra-to della qualità dei servizi elettrici di cui all’AllegatoA alla deliberazione dell’Autorità 30 gennaio 2004,n. 4/04)”

TABELLA 2 - CONTRIBUTI DI ALLACCIAMENTOPER NUOVE UTENZE A CARATTERE CONTINUATIVO O RICORRENTE ALIMENTATE IN MEDIA TENSIONE

FINO A 50 KV (TITOLO II, LETTERA B - PROVV. CIP 42/1996). VALORI INDICATIVI

AGGIORNATI AL 1° GENNAIO 2005 (DELIBERA 232/04)

Distanza dalla cabina Quota distanza Quota Diritto AT/Mt di riferimento Parte fissa (§) potenza (#) fisso (*)

metri € €/kW €

ogni 100 48,11 57,433249 48,11

Note:(*) Addebitato in seguito a modifiche contrattuali(#) per ogni kW della potenza massima a disposizione richiesta(§) per ogni 100 metri o frazione superiore a 50 metri

La delibera 247/04definisce i requisititecnici per gliapparecchi di protezioneper evitare che eventualiinterruzioni causate da guasti si riverberinosulla rete

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Ancora oggi le statistiche uf-ficiali dicono che una delleprincipali cause di incidenti

domestici è l’elettricità, per nonparlare poi degli incidenti di natu-ra elettrica in ambito industriale. Perquesta semplice ragione è oggi piùche mai di attualità conoscere tan-to i rischi quanto i rimedi per pre-venirli.

LA PERICOLOSITÀ DELLA CORRENTELa corrente elettrica può produrreeffetti devastanti sul corpo umano. Uno di questi è la contrazione spa-smodica del muscolo, in particola-re di quello della mano in contattocon la parte in tensione, per cui lapersona rimane “attaccata” al cir-cuito. Se la contrazione interessa imuscoli respiratori, la persona nonriesce più a respirare e può morireper asfissia. La corrente elettrica puògenerare anche la fibrillazione ven-tricolare, fenomeno che consistein un tremolio disordinato delle fi-bre muscolari del cuore; il ritmocardiaco diviene disordinato e ir-regolare ed entro breve tempo so-praggiunge la morte. La corrente elettrica può produrreanche profonde bruciature.Non tutte le persone sono ugual-mente sensibili alla corrente; la re-sistenza del corpo umano varia daindividuo a individuo e nella stes-sa persona può variare in funzionedel suo stato fisiologico e ambien-tale. Essa è concentrata principal-mente nella pelle. Se questa è ba-gnata diviene conduttrice e la re-sistenza del corpo umano si riducenotevolmente.Da qui l’estrema pericolosità dell’usodegli apparecchi elettrici nei ba-

gni e nei luoghi umidi. Convenzio-nalmente si assume per il corpoumano una resistenza di 3000 Ohm. La corrente è tanto più pericolosaquanto maggiore è il tempo di per-manenza nel corpo umano. Nella“curva di sicurezza” tempo-cor-rente (vedere figura 1) ad ogni va-lore di corrente in ascissa corri-sponde in ordinata il tempo massimodi sopportazione. La zona al di sopra della curva è daconsiderarsi pericolosa. La corrente che percorre il corpoumano vale: I = V/Ru,dove V è la tensione verso terra eRu la somma delle resistenze del cor-po umano, delle calzature, del pa-vimento e del circuito di guasto. Il pericolo può derivare da un con-tatto con una parte del circuitoelettrico ordinariamente in tensio-ne, come ad esempio un conduttorenudo: in questo caso si parla di“contatti diretti”; oppure, dal con-tatto con una parte ordinariamen-te non in tensione, come ad esem-pio la carcassa di un apparecchio uti-lizzatore che può trovarsi acciden-talmente in tensione per esempio

a causa di un difetto di isolamento,e allora si parla di “contatti indiretti”.

I CONTATTI INDIRETTI: SISTEMI DI PROTEZIONELe misure di protezione contro icontatti indiretti sono sostanzial-mente di due tipi: • senza interruzione automatica

della tensione di alimentazione; • tramite interruzione automatica. Tra le misure del primo caso tro-viamo: doppio isolamento, isola-mento supplementare in aggiuntaa quello principale, separazioneelettrica realizzata tramite un tra-sformatore d’isolamento, quadriprefabbricati aventi un isolamentocompleto e cioè realizzati con ap-parecchi in classe II, involucro in ma-teriale isolante... (Cei EN 60439-1), locali i cui pavimenti e pareti so-no in materiale isolante, locali in cuile masse siano collegate tra loro aun conduttore equipotenziale enon siano connesse a terra, ten-sione di sicurezza. Il doppio isola-mento consiste nel dotare l’appa-recchio di un isolamento supple-mentare, in modo che un guasto a

massa divengadel tutto impro-babile. È un si-stema di prote-zione che in sededi costruzionepuò essere ap-plicato al singo-lo apparecchio.I materiali elet-trici dotati di dop-pio isolamentosono anche de-finiti materiali in“classe II”. Il trasformatored’isolamentoconsiste nell’ali-mentare uno o

più apparecchi attraverso un tra-sformatore con particolari caratte-ristiche di sicurezza, in modo che ilcircuito secondario sia completa-mente isolato da terra; un primo gua-sto a terra non provoca alcun pe-ricolo. Tale sistema di protezione tro-va applicazione solo in casi parti-colari: per apparecchi di piccolapotenza e per limitate estensioni delcircuito secondario. Con la tensio-ne di sicurezza nel circuito non si in-staura mai una tensione superioreal limite di sicurezza, in modo chenon ci sia mai alcun pericolo di na-tura elettrica. Di limitata applicazione,è richiesto in locali e in situazioni par-ticolarmente pericolose. Le normeCei vigenti prevedono il suo im-piego negli ambienti adibiti ad usomedico. La protezione tramite in-terruzione automatica della ten-sione è il metodo maggiormente im-piegato in virtù della semplicitàdelle regole da osservare e per la mi-nor dipendenza di conservazione neltempo delle misure adottate perottenere la protezione. Per realizzarlaesistono due sistemi: la messa alneutro e l’impianto di terra coor-dinato con le protezioni di massimacorrente oppure con l’interruttoredifferenziale. La messa al neutro con-siste nel collegare le carcasse de-gli apparecchi al neutro. Si rispar-mia l’impianto di terra locale e si tra-sforma il guasto a terra in un cor-to circuito che provoca l’interven-to dei fusibili o dell’interruttore au-tomatico. Tale sistema presentauna serie di inconvenienti tra cui l’in-terruzione del conduttore di neutroe può essere adottato solo col con-senso dell’ente distributore di ener-gia. Pur ammessa in passato, lamessa al neutro è oggi proibitadalle norme Cei. L’impianto di terra coordinato conle protezioni di massima corrente è

La protezionecontro i contatti

NORMATIVA È sempre fonda-mentale la com-prensione dei rischidi natura elettricae dei rimedi perprevenirli

26 Il Giornale dell’Installatore Elettrico N. 3 10 Marzo 2005 www.reedbusiness.it

Daniele Scialdone

Figura 1 - Curva di sicurezza tempo-corrente

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un sistema difficile da realizzare aregola d’arte: l’elevata corrente diintervento degli interruttori e dei fu-sibili richiede infatti resistenze di ter-ra di frazioni di Ohm. L’impianto di terra coordinato conl’interruttore differenziale è un si-stema realizzabile anche con impiantidi terra ad elevata resistenza. Gra-zie alle correnti d’intervento del-l’interruttore differenziale di fra-zioni di Ampere, per ottenere il li-vello di sicurezza richiesto dallenorme Cei, sono sufficienti resi-stenze di terra di alcune decine o ad-dirittura centinaia di Ohm.

LA PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTIIl contatto diretto è quello che sca-turisce tra una persona e una par-te attiva dell’impianto, dove per“parte attiva” si intende un con-duttore o una parte conduttriceche si trova sotto tensione duran-te il servizio ordinario. Il condutto-re di neutro è considerato parteattiva, non così il conduttore Pen(conduttore di protezione di ter-ra), che quindi non deve mai esse-re interrotto. Esistono due tipi di pro-tezione: totale e parziale. La primasi ottiene attraverso l’isolamento del-le parti attive (scatola isolante de-

gli interruttori, isolamento del ca-vo...) o l’impiego di involucri o bar-riere con grado di protezione IPxxB.In caso di superfici orizzontali di bar-riere o involucri a portata di manoil grado di protezione non deve es-sere inferiore a IPxxD. La prote-zione parziale si ottiene invece me-diante allontanamento delle partiattive o con interposizione di un osta-colo, tra le parti in tensione e l’utente,rimovibile senza attrezzi particolari. Contro i contatti diretti si può pre-vedere anche la protezione “addi-zionale” tramite interruttori diffe-renziali ad alta sensibilità (corren-te differenziale non superiore a 30mA). Tali dispositivi sono riconosciuticome protezione addizionale e quin-di in aggiunta alle misure di pro-tezione sopra indicate e non co-me unico mezzo di protezione.Discorso a parte meritano i circui-ti a bassissima tensione (figura 2).Tali circuiti permettono di realizzareuna protezione combinata sia con-tro i contatti diretti sia indiretti.Esistono tre diverse tipologie ditali circuiti: Selv, Pelv, Felv.Il sistema Selv garantisce un elevatolivello di sicurezza contro il pericolodi contatti diretti e indiretti e per que-sto motivo viene impiegato in am-biente a maggior rischio come ad

NORMATIVALA PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI

Il Giornale dell’Installatore Elettricowww.reedbusiness.it N. 310 Marzo 2005 27

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Figura 2 - Sistemi a bassissima tensione: a) Selv, b) Pelv, c) Felv

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B

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esempio luoghi conduttori ristret-ti, luoghi con pareti conduttrici e luo-ghi ad alto livello di umidità. Inquesti circuiti le masse non sono col-legate né a terra né al conduttoredi protezione o alle masse di altri cir-cuiti elettrici. Il sistema Pelv ga-rantisce un livello di sicurezza in-feriore rispetto a quello Selv, inquanto non risulta completamenteisolato dal sistema esterno. Un gua-sto verso terra del circuito primariopuò generare attraverso l’impiantodi terra delle tensioni pericolosesulle masse del sistema Pelv. Talerischio è accettabile per la presen-za sul circuito principale, dei dis-positivi automatici per la protezio-ne contro i contatti indiretti. Il cir-cuito Felv è un circuito alimentato,per ragioni funzionali, con un nor-male trasformatore con tensionesecondaria non superiore a 50V.Un guasto di isolamento tra pri-mario e secondario del trasforma-tore può indurre tensioni pericolo-se per le persone senza che i dis-positivi a monte del circuito Felv in-tervengano. Il circuito Felv richiedel’utilizzo di dispositivi automaticidi interruzione atti a garantire la pro-tezione contro i contatti indiretti.

L’INTERRUTTORE DIFFERENZIALEL’interruttore differenziale è un dis-positivo di protezione sensibile al-la corrente di guasto verso terra.Questa prende il nome di correntedifferenziale perché è pari alla dif-ferenza tra tutte le correnti en-tranti e quelle uscenti dall’impiantoutilizzatore. La somma algebricadi tali correnti è normalmente nul-la. Differisce da zero solo se unguasto verso terra stabilisce un’ul-teriore via alla corrente attraversoil terreno. L’interruttore differen-ziale apre quindi il circuito quandola corrente differenziale supera lasua soglia di intervento a prescin-dere da quelle che possono esserele correnti assorbite dal circuitoutilizzatore. Le soglie di interven-to normalmente sono 0,03, 0,3, 0,5e 1 Amp. I differenziali con sogliadi intervento da 30 mA (o minore)si definisco ad “alta sensibilità” evengono normalmente utilizzatinegli impianti civili. Quelli a bassasensibilità si usano invece negliimpianti industriali: per esempioper la rilevazione delle correnti didispersione verso terra nei motorielettrici, che quindi hanno la funzionedi verificare l’isolamento degli av-volgimenti del motore. L’elementosensibile alla corrente differenzia-le è costituito da un trasformatoretoroidale (toroide) di materiale fer-romagnetico attraversato da tuttii conduttori che alimentano il circuito

(escluso naturalmente il condut-tore di terra). Le correnti che per-corrono questi conduttori produ-cono, in condizioni di perfetto iso-lamento, un flusso magnetico nul-lo. Al manifestarsi di una correntedi terra si forma un flusso che inducenell’avvolgimento ausiliario del to-roide una corrente (differenziale, ap-punto) che può generare l’apertu-ra dell’interruttore. Tale corrente puòprovocare direttamente l’interventodello sganciatore o essere preven-tivamente amplificata a secondadel tipo di interruttore. I guasti chepossono portare a correnti di dis-persione verso terra in genere di-pendono dal danneggiamento del-l’isolamento di uno o più conduttorio degli avvolgimenti del motorecausati da sovraccarico termico o in-vecchiamento. Gli interruttori dif-ferenziali in commercio sono an-che muniti di un tasto di prova(test), premendo il quale si provo-ca artificialmente il passaggio diuna corrente differenziale nel circuito.L’utilizzo di un interruttore diffe-renziale ad alta sensibilità garantisceanche una più efficace protezionecontro i rischi di incendio derivan-ti da correnti di corto verso terra nonabbastanza alte da far intervenirele protezioni di massima corrente.L’interruttore differenziale è ca-ratterizzato dalla sua corrente no-minale e dalla corrente differen-ziale di intervento. Oltre alla versionedifferenziale pura, esiste anche laversione magnetotermica-diffe-renziale. Se l’impianto da proteggereè esteso, per esempio una villettaa più piani o un’officina con piùderivazioni, è bene proteggere ognisingola derivazione con un diffe-renziale. Si ripartisce così la cor-rente di dispersione dell’impiantosui diversi interruttori differenzia-li, ed inoltre si evita che un guasto

a terra possa mettere fuori serviziol’intero impianto. A monte di tali in-terruttori, allo scopo di proteggerecontro le correnti di dispersioneverso terra e i contatti indiretti an-che la parte di impianto compresatra l’interruttore generale e le sin-gole derivazioni, può essere previ-sto un altro interruttore generale ditipo differenziale: questo dovràavere però una corrente differenzialeelevata, perché deve portare tuttele correnti di dispersione dell’im-pianto ed essere ritardato perché nonapra il circuito insieme all’inter-ruttore a valle, cioè deve essere ditipo ritardato. Attraverso l’inter-ruttore differenziale devono passaretutti i conduttori previsti per l’ali-mentazione del circuito (fase+ fase,fase+ neutro, tre fasi, tre fasi+neu-tro) ma non il conduttore di terra.L’interruttore differenziale può es-sere utilizzato anche negli impianticon carichi squilibrati, perché anchein questi la somma algebrica ditutte le correnti è pari a zero.

SISTEMIDI DISTRIBUZIONE DELL’ENERGIA Per scegliere e coordinare corret-tamente gli interruttori differen-ziali ai fini, in particolare, della pro-tezione contro i contatti indiretti, ènecessario conoscere la tipologia delsistema elettrico di distribuzione uti-lizzato. I sistemi per la distribuzio-ne dell’energia elettrica vengono de-finiti in accordo con la sezione 312della norma Cei 64-8, in funzione delloro sistema di conduttori attivi e delloro collegamento a terra. Per quan-to riguarda il modo di collegamen-to a terra vengono definiti tre sistemifondamentali: TT, TN, IT. Le due let-tere indicano la situazione del col-legamento verso terra rispettiva-mente del sistema di alimentazio-ne e delle masse. Per il sistema dialimentazione si ha:T: collegamento diretto a terra di un

punto, in genere il neutro;I: isolamento da terra, oppure col-

legamento a terra, in genere delneutro, tramite un’impedenzadi alto valore ohmico.

Per quanto riguarda il collegamentodelle masse si ha: T: masse collegate direttamente a

terra;N:masse collegate al punto messo

a terra del sistema di alimenta-zione.

Il sistema TT è caratterizzato dal-l’avere un punto (neutro) diretta-mente collegato a terra e le massecollegate a un impianto di terraelettricamente indipendente daquello del sistema di alimentazio-ne (figura 3). Questo sistema è uti-lizzato in Italia direttamente dauna rete di distribuzione pubblicain bassa tensione i cui normali va-lori sono 230 V per le reti trifasi a treconduttori, 230 V tra fase e neutroe 400 V tra le fasi per le reti trifasia quattro conduttori. Lo sganciodel circuito è obbligatorio al primoguasto d’isolamento tramite dis-positivo differenziale. Nei sistemi TT non sono utilizzabili,in genere, dispositivi di protezionecontro le sovracorrenti per la pro-tezione contro i contatti indiretti, inconseguenza della difficoltà di rea-lizzare dispersori di terra aventiresistenza molto bassa. Il sistemaTN ha un punto, generalmente ilneutro, collegato direttamente aterra e tutte le masse sono collegatea quel punto tramite il conduttoredi protezione (figura 4). A secondadella disposizione del conduttore dineutro e del conduttore di protezionesi possono distinguere tre tipologiedi sistemi TN: TN-C: le funzioni di conduttore dineutro e di protezione sono rea-lizzate da un unico conduttore de-nominato Pen;TN-S: il conduttore di neutro e di pro-tezione sono separati (PE + N); TN-C-S: un misto dei due, cioè im-pianti realizzati in parte in un mo-do e in parte con l’altro sistema.Sgancio obbligatorio al primo gua-sto d’isolamento tramite dispositi-vi di protezione contro le sovra-correnti o differenziali. Il sistema TN-C consente un ri-sparmio sull’installazione (impie-go di interruttori tripolari e sop-pressione di un conduttore). Au-menta i rischi di incendio in caso dielevate correnti di guasto. Con si-stemi TN la protezione contro icontatti indiretti può essere effet-tuata con dispositivi di protezionecontro le sovracorrenti (Cei 64-8art.413.1.3.8). Se però l’impedenzadell’anello di guasto è tale da nonconsentire l’intervento del dispositivodi protezione entro i limiti massimiprestabiliti dalla norma, si deve ri-correre all’utilizzo degli interrutto-ri differenziali. La verifica dell’in-tervento della protezione dovreb-be essere effettuata durante lo stu-dio tramite opportuni calcoli op-pure al momento della messa inservizio tramite strumenti di mi-sura. Questo sistema di alimenta-zione si usa generalmente neglistabilimenti industriali dotati dipropria cabina di trasformazione. Il sistema IT non ha alcun punto di-rettamente collegato a terra, men-tre le masse sono collegate a terra.Questo sistema viene utilizzatoquando si vuole evitare l’interven-to dei dispositivi di protezione perun primo guasto a terra, per parti-colari esigenze di continuità di ser-vizio. In esso deve essere installa-to un dispositivo di controllo del-l’isolamento per indicare il mani-

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NORMATIVA LA PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI

Figura 4 - sistema TN

Figura 3 - sistema TT

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festarsi di un primo guasto tra unaparte attiva e la massa o la terra.Quindi in caso di primo guasto è suf-ficiente una segnalazione e non losgancio. Al secondo guasto invecelo sgancio si rende obbligatoriotramite dispositivi di protezionecontro le sovracorrenti o differen-ziali. In conseguenza di un secon-do guasto, al permanere del pri-mo, le condizioni di interruzionedell’alimentazione sono da ricondursia quelle di un sistema TT o TN; sele masse sono collegate a terra pergruppi o singolarmente si tratteràdi un sistema TT, se invece le mas-se sono collegate ad un unico con-duttore di protezione, il sistemasarà di tipo TN. Nell’ambito delsettore medicale e in particolarenei “locali ad uso medico” è statointrodotto il sistema IT-M.

L’IMPIANTO DI TERRAPer evitare che le parti metallicheaccessibili dagli apparecchi elet-trici assumano tensioni pericolo-se per un difetto di isolamento è pre-scritto il loro collegamento a unefficiente impianto di terra. Ma peressere considerato efficiente, unimpianto di terra che resistenzadeve avere? Secondo le norme Ceila resistenza di terra Rt deve esseretale che: Rt x I ≤ 50 V (in ca, men-tre in cc il limite è più alto, pari a 70V). Sempre secondo le norme Ceiquando l’impianto è protetto dadispositivi di protezione di massi-ma corrente (fusibili o interruttori

automatici), occorre considerare lacorrente che provoca l’intervento del-le protezioni in 5 secondi. In questecondizioni la corrente è pertanto pa-ri a circa 5-10 volte la corrente no-minale del circuito. Ad esempio,in un impianto protetto da un in-terruttore automatico da 16 Amp laresistenza di terra dovrà essere in-feriore a 50/16x5 = 0,6 Ohm o ad-dirittura 0,3 Ohm. Tali valori di re-sistenza sono praticamente irrag-giungibili ed economicamente in-tollerabili. Ne consegue quindi chegli impianti realizzati in questo mo-do difficilmente riescono a rispet-tare il dettato delle norme vigenti.Se invece l’impianto è protetto conun interruttore differenziale, que-sto apre istantaneamente il circui-to non appena la corrente versoterra supera la sua soglia di inter-vento. In questo caso dovendo es-sere Rt x Idn (corrente differen-ziale) ≤ 50 V, ed essendo Idn mol-to piccola, Rt può essere anchemolto grande, dell’ordine delle cen-tinaia di Ohm. Insomma, col diffe-renziale non occorre predisporreun impianto di terra con particola-ri caratteristiche tecniche in ter-mini di valore di resistenza. L’in-

terruttore differenziale non costi-tuisce un’alternativa all’impianto diterra, ma ne rappresenta il naturalecomplemento. Gli interruttori dif-ferenziali ad alta sensibilità pos-sono proteggere le persone, oltre chedai contatti indiretti, anche da quel-li diretti. Infatti ipotizzando unaresistenza minima del corpo uma-no di 500 Ohm (valore che si pre-senta in condizioni estremamentesfavorevoli), nelle reti a 230 V la cor-rente non supererebbe i 440 mA.Correnti così modeste non provo-cano l’intervento delle protezioni dimassima corrente normalmentepresenti nell’impianto, ma rappre-sentano un grave pericolo per ilcorpo umano. L’unico dispositivo diprotezione capace di aprire il circuitoe di proteggere la persona da un con-tatto diretto è l’interruttore diffe-renziale ad alta sensibilità. Esso ètalmente sensibile da aprire il cir-cuito non appena la corrente superai 30 mA, ed è talmente veloce nel-l’aprire il circuito che correnti su-periori vengono interrotte in tem-po utile per la protezione del corpoumano. L’interruttore differenzialead alta sensibilità non costituisceuna protezione assoluta pur rap-presentando un ottimo dispositivodi protezione per le persone; l’uni-co che possa intervenire per contattodiretto, salvo casi particolari comead esempio se una persona, isola-ta da terra, tocca contemporanea-mente le due fasi del circuito. Èimportante ricordare che nella pro-

tezione contro i contatti indiretti perinterruzione automatica dell’ali-mentazione, l’interruttore diffe-renziale deve sempre essere coor-dinato con l’impianto di terra, an-che se la corrente differenziale no-minale non è maggiore di 30 mA (Cei64-8 art. 531.2.1.5.). All’art. 5 del regolamento di at-tuazione della legge 46/90, si affermache per l’adeguamento degli impiantigià realizzati all’entrata in vigore del-la legge, con riferimento alla pro-tezione contro i contatti indiretti, indeterminate condizioni è sufficienteil solo interruttore differenziale concorrente nominale differenziale nonsuperiore a 30 mA. Tale soluzioneè stata proposta in via legislativa làdove, per realtà costruttive delle abi-tazioni, la realizzazione di un im-pianto di terra e il relativo allac-ciamento al conduttore di prote-zione risultano praticamente im-possibili.

I DIFFERENZIALI DI ULTIMA GENERAZIONELa generazione dei dispositivi diprotezione differenziale normal-mente era prevista solo per cor-renti perfettamente sinusoidali.

Con l’introduzione di componentielettronici nelle utenze è diventatonecessario lo sviluppo di una nuo-va serie di apparecchi di protezio-ne differenziale, che mantengo-no le proprie caratteristiche inpresenza di onde non perfetta-mente sinusoidali inficiate dacomponenti unidirezionali. Aquesto riguardo le norme Iec pre-vedono la classificazione dei dis-positivi differenziali in tre tipi se-condo la loro attitudine a funzio-nare in presenza di una corrente diguasto avente componenti continueo pulsanti unidirezionali. Classe AC: dispositivi differenziali sen-sibili alla sola corrente alternata;

Classe A: dispositivi che garantisconoil funzionamento anche con com-ponenti pulsanti;Classe B: dispositivi che garanti-scono il funzionamento anche perle correnti di tipo continuo.Molteplici sono le utenze che pos-sono erogare delle forme d’ondadiverse da quella sinusoidale, tipoquelle pulsanti o in corrente conti-nua, tra cui: apparecchi medicali, azio-namenti a velocità variabile, appa-recchi per il condizionamento, sor-genti di alimentazione di emer-genza (Ups). Un altro importante pro-blema da affrontare per un corret-to uso dei differenziali sono gli in-terventi intempestivi. Questi di-pendono da perturbazioni che, pro-vocando correnti di dispersione ver-

so terra, generano lo sgancio del dis-positivo. Le perturbazioni sono es-senzialmente dovute a sovraten-sioni e ad armoniche. Le sovratensioni possono dipen-dere da scariche atmosferiche ester-ne, da sovratensioni di manovrache si instaurano quando si apronocircuiti capacitivi e induttivi...Le armoniche possono essere ge-nerate da apparecchiature elettri-che che lavorano a frequenze di re-te estremamente alte (per esempioforni ad arco), da dispositivi elet-tronici (per esempio tiristori). Per evitare interventi intempesti-vi i costruttori di interruttori diffe-renziali hanno emesso sul merca-to apparecchiature cosiddette “im-munizzate”, cioè dispositivi concepitiapposta per sopportare le pertur-bazioni presenti negli impianti.

NORMATIVALA PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI

Il Giornale dell’Installatore Elettricowww.reedbusiness.it N. 310 Marzo 2005 29

Figura 5 - sistema IT

Figura 6 - esempio di interruttoredifferenziale: il 1492-RCD di Allen Bradley

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Il Giornale dell’Installatore Elettricowww.reedbusiness.it N. 410 Marzo 2005 31N. 3

Barrieread infrarossi: a domanda rispondi

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Obiettiviper telecamere tvcc32

La sicurezza è facile40

Soluzioni & Prodotti44

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La scelta del giusto obiettivoè fondamentale per il buonfunzionamento della teleca-

mera e per una corretta ripresadella scena da filmare. Fisicamenteparlando, l’obiettivo è un insiemedi lenti particolari che focalizzanoi raggi luminosi sul sensore della te-lecamera su cui è montato (figura1). Questo, a grandi linee, è soltantoil principio di funzionamento comunea tutti gli obiettivi, ma le analo-gie tra un modello piuttosto che unaltro finiscono qui. Oggi, infatti, èpresente sul mercato un numeroconsiderevole d’obiettivi, che sidifferenziano tra loro per caratte-ristiche e prestazioni, oltre che perprezzo e qualità. In quest’articolosono descritte le principali carat-teristiche e prestazioni, al fine di po-ter agevolare la scelta di un modello

piuttosto che di un altro in base al-le differenti necessità.

IL FORMATOCosì come le telecamere hannoun formato, legato alle dimensio-ni del sensore CCD, anche gli obiet-tivi ne hanno uno, anch’esso espres-so in pollici (“). Il formato della te-lecamera e quello dell’obiettivosono in stretta relazione tra loro: in-fatti, un obiettivo con un certo for-mato (ad esempio 1/2”) può es-sere utilizzato soltanto con unatelecamera che ha un sensore conformato uguale o inferiore (adesempio 1/2”, o 1/4”), ma non conun sensore che ha un formato mag-giore (ad esempio 2/3”, o 1”). Se i due formati corrispondono,l’ampiezza della scena ripresa cor-risponde all’angolo di visuale del-l’obiettivo, mentre se il formatodel sensore della telecamera è in-feriore a quello dell’obiettivo l’am-piezza della scena viene ridottain modo proporzionale alla differenzadei due formati (figura 2).

ATTACCO C O CSSono le due tipologie d’attacchistandard tra telecamera ed obiet-tivo, e differiscono tra loro per la lun-ghezza della flangia posteriore chedetermina la distanza focale, cheè di 17,256 mm per l’attacco C, e di12,5 mm per quello CS. Gli obiet-tivi con attacco C, oltre a poteressere utilizzati con le telecamere

che hanno lo stesso tipo d’attacco,sono compatibili, tramite un anel-lo adattatore, con le telecamerecon attacco CS, mentre gli obiettivicon attacco CS possono essere uti-lizzati soltanto con le telecamere conil medesimo attacco.

LA LUNGHEZZA FOCALEÈ la distanza, espressa in milli-metri, che separa il punto focale dal-la superficie del sensore CCD. Nel-le caratteristiche tecniche è indicatacon la lettera “f” (minuscola) seguitadal valore numerico. La lunghezzafocale di un obiettivo ed il forma-to del sensore della telecameradeterminano l’ampiezza della sce-na che può essere ripresa ad unadeterminata distanza (figura 3). Aparità di lunghezza focale l’ango-

lo di ripresa della scena aumentacon l’aumentare delle dimensionidel sensore della telecamera, men-tre a parità di formato del sensoreCCD aumentando la lunghezza fo-cale diminuisce l’angolo di ripresa.Pertanto con la stessa telecamerasi otterrà un’inquadratura mag-giore scegliendo un obiettivo confocale f 3,6 mm piuttosto che unocon focale f 8 mm. È altresì ovvioche la medesima inquadratura conlo stesso obiettivo è in relazione alformato del sensore della teleca-mera, come mostrato in figura 2. Per la scelta dell’obiettivo con lun-ghezza focale più adatta in base al-la scena da riprendere ed al formatodel sensore esistono degli appositiregoli calcolatori, spesso distri-buiti dagli stessi costruttori. In

Obiettivi pertelecamere tvcc

Anche se, quasi sempre, è un dispositivo a sé stan-te, l’obiettivo deve essere considerato come parteintegrante della telecamera

32 Il Giornale dell’Installatore Elettrico N. 3 10 Marzo 2005 www.reedbusiness.it

Riccardo Nadalin

Figura 1 - Principio di funzionamento dell’obiettivo

DOSSIERANTINTRUSIONE

Obiettivo

LunghezzaDistanza

Angolodi ripresa

Sensoretelecamera

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mancanza del regolo, un modo ab-bastanza valido per il calcolo è da-to dalla formula riportata in figura4, tenendo presente che tale formulanon tiene conto dell’eventuale dif-ferenza tra il formato dell’obietti-vo e quello del sensore della tele-camera. Spesso può accadere chenon sempre questi calcoli, se purprecisi, rispecchino poi le reali ne-cessità d’installazione, oppure lestesse esigenze potrebbero cam-biare per svariati motivi. Per que-sto esistono in commercio gli obiet-tivi Varifocal. A differenza di quel-li con lunghezza focale fissa, negliobiettivi Varifocal la lunghezza fo-cale può essere impostata ma-nualmente in fase d’installazioneentro una determinata gamma divalori. Ad esempio, se per una cer-ta applicazione è necessaria una lun-ghezza focale f 6 mm, è possibileutilizzare un Varifocal con f 3,5 - 8mm, e regolare manualmente in mo-do preciso la lunghezza focale de-siderata. Altri obiettivi che han-no la lunghezza focale variabilesono gli Zoom. A differenza deiVarifocal gli Zoom sono obiettivi do-tati di un motorino per la regolazionedella distanza focale e della mes-sa a fuoco del soggetto inquadra-to, che viene fatta a distanza dal-l’operatore di telesorveglianzaagendo su appositi dispositivi di con-trollo. In base alle diverse lun-ghezze focali, gli obiettivi si possonosuddividere in tre categorie. Quelli “standard” riproducono unangolo di visuale paragonabile aquella che gli occhi umani perce-piscono ad una distanza equiva-lente. La loro lunghezza focale va

dai 6 agli 8 millimetri, e sonoappropriati per riprese di sce-ne a distanze comprese tra i 5 edi 18 metri. Gli obiettivi “grandangolari” con-sentono di riprendere scene allar-gate da distanze che non supera-no i 5 metri, ed hanno una lun-ghezza focale da 2,8 a 4 millimetri.I “teleobiettivi” sono adatti allaripresa di soggetti lontani, ma a di-scapito di una scena più ristretta.Hanno una lunghezza focale dai 12millimetri in su.

IL DIAFRAMMAViene anche chiamato Iride (o Iris),poiché la sua funzione è del tuttosimile a quella svolta dall’occhioumano, ovvero aprirsi o chiudersiin funzione alla quantità di lucepresente.L’apertura del diaframma devequindi permettere il passaggio del-la giusta quantità di luce verso il sen-sore della telecamera, al fine diottenere delle immagini con laqualità migliore possibile. Nellespecifiche tecniche l’apertura re-lativa del diaframma è indicatacon la lettera “F” (maiuscola) se-guita da un numero, e rappresen-ta la luminosità dell’obiettivo. Piùè alto il valore “F”, minore sarà laluminosità, quindi un obiettivo conF 3,5 è più luminoso di un obietti-vo con F 6. Il valore F è ricavato dal-la formula:F= f/A dove f = lunghezza focale(mm) ; A = apertura effettiva del dia-framma (mm). Dalla formula si evi-denzia come la luminosità F siainversamente proporzionale allasua lunghezza focale; infatti, a pa-

DOSSIEROBIETTIVI PER TELECAMERE TVCC

Il Giornale dell’Installatore Elettricowww.reedbusiness.it N. 310 Marzo 2005 33

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Figura 2 - La figura mostra la differenza dell’ampiezza di scena in funzione al rapporto tra il formato dell’obiettivo e quello della telecamera

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rità d’apertura effettiva del dia-framma, maggiore è la lunghezzafocale più alto sarà il valore F, quin-di una minore luminosità dell’o-biettivo. Sempre dalla formula si de-duce che più è grande il valore F mi-nore sarà l’apertura del diaframma,o viceversa. In base al diaframma,gli obiettivi sono classificati in trediverse tipologie: fisso, manuale, edautomatico.Gli obiettivi con diaframma fisso omanuale devono essere utilizzati so-lo quando le condizioni di luce so-no pressoché costanti, ad esempioper riprese in ambienti interni. Gliobiettivi con diaframma manualepossono essere regolati entro unascala stabilita di valori “F” in fased’installazione, pertanto offronouna maggiore adattabilità rispet-to a quelli con diaframma fisso,permettendo degli aggiustamen-ti dell’obiettivo in funzione delle rea-li condizioni di luminosità am-bientale. Con questi due tipi diobiettivi è consigliato l’uso di te-lecamere dotate del dispositivoAutoshutter (otturatore elettroni-co), che pongono un rimedio ai li-miti di un’apertura del diaframma

che non può variare durante il nor-male funzionamento, consentendouna buona escursione nelle varia-zioni dell’illuminazione della scena. Gli obiettivi con apertura auto-matica del diaframma, comune-mente chiamati Autoiris, offrono unamaggiore versatilità rispetto aiprecedenti. Il loro funzionamentosi basa su un segnale inviato dal-la telecamera, che fa chiudere o apri-re automaticamente il diaframmain base alla quantità di luce ricevutadal sensore. Sono disponibili indue versioni: a servomotore e gal-vanometrici. Nei primi l’apertura deldiaframma viene regolata per mez-zo di un dispositivo magnetico pi-lotato da una tensione che è cor-relata all’ampiezza del segnale vi-deo della telecamera. Il loro fun-zionamento è molto preciso e nonsono particolarmente sensibili al-le vibrazioni; per contro hanno uncosto elevato. I galvanometrici so-no meno complessi, e la regola-zione del diaframma è meno pre-cisa. Tuttavia il loro costo più bas-so ha consentito una maggiorediffusione. Sono disponibili in dueversioni, una con amplificatore,chiamata Video Drive, ed un’altrasenza, chiamata Direct Drive. Gliobiettivi con amplificatore, analo-

gamente a quelli con servomotore,regolano il diaframma in base al se-gnale video, e possono essere di-stinti dagli altri modelli poiché la con-nessione con la telecamera è fattacon tre fili (alimentazione, segna-le video, e massa). Pur disponen-do di due potenziometri di rego-lazione (figura 5), in genere non ne-cessitano di tarature, poiché tuttii costruttori li forniscono già calibratisu valori ottimali per la maggior par-te delle applicazioni. Il primo potenziometro, denomi-nato ALC (Automatic Light Com-pensation), regola il livello del se-gnale video secondo il contrasto del-la scena ripresa, e può essere para-gonato alla compensazione delcontroluce di una telecamera. Se nel-la scena ci sono alcuni punti mol-to più luminosi rispetto ad altri il dia-framma tende a chiudersi, con il ri-sultato che le parti meno lumino-se risulteranno ancora più scure. Inquesto caso, ruotando il poten-ziometro ALC verso la posizionePeak (o PK), il diaframma si apriràmaggiormente, facendo risaltare dipiù le parti meno luminescenti del-l’immagine. Al contrario, se si de-

sidera dare maggiore visibilità aipunti più luminosi, il potenziome-tro dovrà essere regolato verso laposizione Average (AV), chiuden-do ancora di più il diaframma del-l’obiettivo. È ovvio che la regolazione

deve essere fatta cercando il com-promesso migliore, tenendo pre-sente che l’ALC agisce su ripresecon un contrasto elevato. Il se-condo potenziometro, chiamatoLevel, regola il livello del segale vi-deo che è direttamente propor-zionale alla quantità di luce cheinveste il sensore della telecame-ra. Ruotando il potenziometro ver-so la posizione High (H), l’immagineriprodotta sarà più brillante; alcontrario, regolandolo verso la po-sizione LOW (L), si avrà un’imma-gine più scura. Per le regolazionidell’ALC e del Level fare sempre ri-ferimento alle specifiche fornitedai costruttori. Gli obiettivi Direct Drive non han-no l’amplificatore a bordo, per-tanto possono essere utilizzati sol-tanto con telecamere dotate del-l’apposita uscita (gran parte delletelecamere in commercio posso-no essere utilizzate sia con gliobiettivi Video Drive sia con quel-li Direct Drive, poiché oltre ad es-sere dotate di un amplificatore i se-gnali in uscita sull’apposito con-nettore possono essere selezio-nati tramite un microinterruttore).Per questo motivo il loro costo è in-feriore rispetto agli obiettivi VideoDrive, dai quali si possono distin-guere per il numero di fili, che so-no 4 anziché 3. Il loro funziona-mento è basato su due bobine: la

prima, detta Driving Coil, apre echiude il diaframma, mentre la se-conda, Damping Coil, serve a sta-bilizzare il movimento del dia-framma. I Direct Drive sono privi diregolazioni. Eventuali miglioriesulla qualità dell’immagine pos-sono essere effettuate sulla tele-camera tramite il potenziometroLevel (regolazione del tutto similea quella descritta prima), e sul se-lettore del controluce. Gli obietti-vi Autoiris sono disponibili in ver-sione con focale fissa, manuale,Varifocal, e Zoom.

LA PROFONDITÀ DI CAMPOIndica l’area in cui il soggetto in-quadrato, pur muovendosi in modoperpendicolare all’asse di ripresa del-la telecamera, è sempre perfetta-mente a fuoco, ovvero la sua im-magine sullo schermo del monitorè nitida e ben definita. Quando l’a-rea di messa a fuoco è vasta signi-fica che c’è profondità di campo, alcontrario il campo è limitato. Laprofondità di campo è inversamenteproporzionale alla lunghezza foca-le, e direttamente proporzionalealla chiusura del diaframma. Que-sto concetto può sicuramente ri-sultare più chiaro facendo un paiod’esempi. Tra due obiettivi chehanno lo stesso valore di luminosità“F”, ma con due diverse lunghez-ze focali “f”, quello con lunghezzafocale minore (es. f 4) darà una pro-fondità di campo maggiore rispet-to all’altro che ha una lunghezza fo-cale superiore (es. f 8). Allo stessomodo tra due obiettivi che hanno lastessa lunghezza focale, ma duevalori diversi di luminosità F, quel-lo con una minore apertura del dia-framma (es. F 11) darà una maggioreprofondità di campo rispetto all’al-tro che ha una maggiore aperturadel diaframma (es. F2). Proprio perquesto motivo gli obiettivi Auto-Iris danno una maggiore profondi-tà di campo quando la scena è benilluminata, e minore quando l’illu-minazione è scarsa. Pertanto conquesto tipo di obiettivi, al fine di ot-tenere immagini sempre nitide conqualsiasi quantità di luce, si consi-glia di effettuare la regolazione dimessa a fuoco in condizioni di bas-sa luminosità di scena. Per fare ciònon è necessario che calino le te-nebre, ma possono essere utiliz-zati degli appositi filtri oscurantidavanti obiettivo.

34 Il Giornale dell’Installatore Elettrico N. 3 10 Marzo 2005 www.reedbusiness.it

DOSSIER OBIETTIVI PER TELECAMERE TVCC

Figura 4 - Formule per il calcolo della lunghezza focale in base alla larghezza,o altezza, della scena da riprendere ed al formato dell’obiettivo

Figura 5 - Obiettivo Autoiris Video di tipo Drive

Figura 3 - L’ampiezza della scena, o angolo di ripresa, è determinata dalla lunghezza focale e dal formato del sensore CCD

Obiettivo

Lunghezzafocale

Distanzasoggetto

Le dimensioni dei sensori CCD sono riportate nella tabella

Angolodi ripresa 1/3” 1/4”

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Page 36: GIE 2005 Num 03 Tutto

La protezione perimetraletalvolta assume un ruoloprimario nella difesa an-

tintrusione. Infatti, in molte in-stallazioni come parcheggi edepositi (sia esterni sia interni),è l’unica difesa possibile, poichéla protezione volumetrica, per ov-vi motivi, non può essere uti-lizzata. Le barriere ad infraros-si attivi offrono un buon rap-porto costo-prestazioni e la lo-ro installazione non richiede

particolari conoscenze.Ma non sempre il tutto può ri-sultare chiaro e comprensibile:dubbi e perplessità sono sempreleciti.Quest’articolo è una raccoltadelle domande più frequenti edelle relative risposte, più o me-no esaustive: un aiuto sicuroper chi si trova ad affrontare perla prima volta un problema.

Quali tipologie sono disponibi-li in commercio?Pur basandosi sempre sullo stes-so principio di funzionamento(figura 1), le barriere ad infrarossiattivi possono sostanzialmenteessere suddivise in due grandi fa-miglie: quelle per interno e quel-le per esterno. A loro volta queste due fami-glie si possono suddividere inaltri sottogruppi, quali le bar-riere con un solo fascio o confascio multiplo, sincronizzate onon sincronizzate, e con porta-te diverse (la portata è la mas-sima distanza possibile fra tra-smettitore e ricevitore).

Che cosa contraddistingue lebarriere per esterno e quelleper interno?Per l’utilizzo in ambiente ester-

no le barriere, oltre ad un ade-guato grado di protezione IPcontro l’infiltrazione di polvere edacqua, richiedono particolari cir-

Barrierea infrarossi: a domanda, risposta

Un aiuto semplice e sicuro per chi si trova ad af-frontare il problema della protezione perimetrale

36 Il Giornale dell’Installatore Elettrico N. 3 10 Marzo 2005 www.reedbusiness.it

Riccardo Nadalin

DOSSIERANTINTRUSIONE

Esempio di barriere a fascio singolo

Offrono un buon rapporto costo-prestazionie la loro installazionenon richiedeparticolari conoscenze

Page 37: GIE 2005 Num 03 Tutto

cuiti che consentonoun corretto funzio-namento anche incondizioni climati-che particolarmen-te sfavorevoli (neb-bia, fitte nevicate oforti piogge). Il circuito di Agc(Automatic gaincontrol), ad esem-pio, è in grado diaumentare o dimi-nuire il guadagnodei circuiti di am-plificazione in ba-se alla quantità delsegnale ricevuto,cercando di man-tenere il più co-stante possibile ilfunzionamento del-le barriere. Pur-troppo però il cir-cuito di Agc nullapuò fare quandola “visibilità” siabbassa oltre uncerto livello. Perquesto motivo incerte particolarizone geografiche,dove le condizionidel clima possono

causare problemi di questo ge-nere, è importante considerarequesto tipo di criticità in fasedi progetto. Tutti i produttorispecificano qual è la massimadistanza tra RX e TX, distanzache generalmente è calcolata incondizioni di visibilità ottimali(in caso di dubbi informarsi pres-so lo stesso costruttore). Per-tanto se a priori si sa che nelluogo in cui vengono installate lebarriere possono verificarsi con-dizioni di nebbia fitta o forti ne-vicate, è bene utilizzare dei di-spositivi con una portata massima

superiore (almeno del 25% o30%) rispetto alla lunghezza dellato da proteggere, oppure, nelcaso il lato sia molto lungo, spez-zare la tratta in due. Un altrodispositivo utile in questi casi èil “circuito di disqualifica”. Di-sponibile di serie o come opzio-ne secondo i diversi modelli,detto circuito analizza la quan-tità di segnale presente sul ri-cevitore. Se il segnale scendelentamente (non velocemente,altrimenti sarebbe interpretatocome allarme) al di sotto di un va-lore ben definito, l’unità rice-vente genera un segnale speci-fico (in genere disponibile su un

morsetto d’uscita dedicato) enon è più in grado di segnalareallarme. In pratica la barriera inquelle condizioni non è più ingrado di funzionare corretta-mente, pertanto si auto inibisceed avverte nel medesimo tempola propria condizione di non ope-ratività.Le barriere per interno sostan-zialmente sono un sottoderiva-to di quelle per esterno, privatedi tutti quei particolari accorgi-

menti e protezioni utili per ilfunzionamento all’aperto; pro-prio per questo il loro costo èinferiore. Anche se può sem-brare superfluo, è bene eviden-ziare che le barriere per internonon possono essere installateall’esterno; al contrario, quelle peresterno possono essere installatesenza problemi anche in am-bienti interni.

Qual è la differenza tra raggiosingolo e raggio multiplo? Le barriere ad infrarossi con fa-scio singolo (Single Beam) so-no state le prime ad essere in-trodotte sul mercato. Ogni singolo

dispositivo può essere un tra-smettitore o un ricevitore. Ol-tre a consentire una maggioreflessibilità nel progetto dell’im-pianto, a parità di numero dicoppie, hanno un costo inferio-re rispetto alle barriere con piùfasci; per contro, richiedono piùtempo per l’installazione (ca-blaggio, allineamento, verifica). Quelle a due (Dual Beam) e quat-tro fasci (Quad Beam o Doub-ble Dual Beam) sono state l’e-voluzione delle barriere a fasciosingolo, per venire incontro acerte esigenze impiantisticheintegrando in un unico disposi-tivo diverse soluzioni. Ogni di-spositivo è composto da due oquattro trasmettitori oppure dueo quattro ricevitori. Le mini barriere multi fascio han-no dimensioni in spessore e lar-ghezza molto contenute, conportata più limitata rispetto al-le barriere sopra citate; adatte perinstallazione all’esterno sonodisponibili in commercio con unnumero di fasci che va da 2 a 10.Grazie alle dimensioni veramentecontenute sono la soluzione idea-le per la protezione dei singoli in-fissi, dove l’istallazione può es-sere fatta tra il serramento internoe quello esterno, passi carrai,terrazzi, e vetrate.

Come può essere fatta l’instal-lazione?Le barriere, sia mono fascio chemulti fascio, sono fornite con unproprio contenitore, ma per leinstallazioni all’esterno, fattaeccezione per le minibarriere,sono preferibili le colonne, di-sponibili in altezze variabili da 1a 3 metri, in grado quindi di con-tenere al loro interno più dispo-

sitivi. Hanno una struttura inalluminio anodizzato per resi-stere alle intemperie, aperta lun-go tre lati per fare passare i fa-sci infrarossi. I lati aperti vengonochiusi a lavoro ultimato con de-gli appositi pannelli o coperchi inpolicarbonato di colore scuro,che pur non lasciando intravederenulla all’interno della colonnasono quasi del tutto trasparen-ti per la luce infrarossa. Le co-lonne hanno quindi il duplicescopo di proteggere le barriereche sono alloggiate al loro in-terno, e rendere invisibile il loronumero e la loro posizione dal-l’esterno. La colonna va protet-ta contro l’apertura con degliappositi microinterruttori (a vol-te sono forniti solo come opzio-ne), che devono essere collega-ti al circuito di antimanomissio-ne della centrale antifurto. Laparte inferiore della colonna de-ve avere dei piccoli fori, o fessure,per consentire lo sgocciolamen-to dell’acqua provocata dallacondensa che può crearsi all’in-terno della colonna, ed al tempostesso consentire un minimo dicircolazione d’aria.

Quali sono le precauzioni per ilposizionamento?Prima di decide-re dove posizio-nare la barriera èbene verificare cheil terreno non pre-senti avvallamen-ti in cui l’intrusopossa superare laprotezione senzaprovocare allarme,che non ci sianooggetti di alcun ge-nere che possanoostacolare i fasci(rami d’albero, ar-busti ecc.). Se i di-spositivi vengonofissati su delle pa-reti non ci sono par-ticolari precauzionida tenere in con-siderazione, se nonquelle relative al-l’allineamento ot-tico delle coppieTX/RX; pertanto,nonostante i di-spositivi consen-tano la regolazio-ne delle ottiche,è necessario fis-sarli in modo che laloro posizione co-incida sia sul pianoorizzontale sia su quello verticale.Soprattutto per le installazioni al-l’esterno i supporti su cui fissa-re le barriere devono essere col-locati in fase d’installazione.Quasi tutti i costruttori hanno acatalogo degli appositi pali, condiverse misure. In questi casi, ol-tre alle verifiche descritte po-c’anzi, occorre prestare moltaattenzione al fissaggio del palo,che deve essere perpendicolareal piano d’appoggio, non deve ce-dere nel tempo, e tutta la strut-tura (palo più eventuale colonna)non deve flettere in presenza di

DOSSIERBARRIERE A INFRAROSSI: A DOMANDA, RISPOSTA

Il Giornale dell’Installatore Elettricowww.reedbusiness.it N. 310 Marzo 2005 37

Esempiodi barriere afascio quadruplo

Figura 2 - Evitare che i raggi del sole colpiscano in modo diretto i ricevitori

Figura 1 - Il principio di funzionamento delle barriere ad infrarossi attivi sibasa sull’interruzione di uno o più fasci di luce infrarossa, che è invisibileall’occhio umano. Il fascio di luce viene generato da un elemento chiamatotrasmettitore (TX), ed inviato ad un secondo elemento, chiamato ricevitore (RX).I due elementi, ricevitore e trasmettitore, devono essere allineati tra loro in linea retta e non devono superare una certa distanza, che è una delle caratteristiche principali delle barriere a raggi infrarossi,ed è comunemente chiamata portata

Un altro esempio di barriere a fascio quadruplo

Page 38: GIE 2005 Num 03 Tutto

possibili raffiche di vento. Unfissaggio malfermo, infatti, puòdeterminare il disallineamento deifasci, e conseguenti falsi allarmi.La luce solare ha uno spettro difrequenze molto ampio, tra cui an-che quella relativa alla luce in-frarossa. Pertanto si consigliadi posizionare le barriere in mo-do tale che i raggi del sole noncolpiscano direttamente i rice-vitori (figura 2). Prestare moltaattenzione nel caso d’installa-zione in prossimità di superfici ri-flettenti, quali vetrate o ampie fi-nestre, che potrebbero provo-care accoppiamenti ottici inde-siderati dovuti alla riflessionedel segnale infrarosso (figura3). Questo è uno dei problemipiù ostici da risolvere, pertantosi consiglia di verificare il correttofunzionamento della barrieraprima della posa definitiva, enel caso di malfunzionamentocercare possibili posizioni alter-native.

Come si esegue l’allineamentodelle coppie TX/RX?L’allineamento delle coppie è lafase più critica dell’installazionedelle barriere ad infrarosso, ed èspesso determinante nella scel-ta di un prodotto. I metodi e glistrumenti utilizzati variano se-condo il tipo di barriera: alcuneutilizzano un’apposita lampadaa luce bianca. La lampada deveessere posizionata su uno deidue dispositivi, mentre sul di-spositivo opposto si regola laposizione dell’ottica, tramite ap-posite viti, fino a ricevere lamaggior quantità di luce possi-bile, visibile sullo specchio cheforma lo stesso gruppo ottico.

L’utilizzo delle lampade risulta es-sere difficoltoso in presenza di for-te luce solare. Un altro metodoutilizza un apposito cannocchialecon mirino che si posiziona sulgruppo ottico di uno dei due di-spositivi che compongono la bar-riera, mentre sull’altro elemen-to viene applicato un cartellinoche funge da bersaglio. Agendosulle viti di regolazione e guar-dando nel cannocchiale si devevisualizzare nel centro del miri-no il cartellino. Altre barriere (tipicamente lemulti fascio) sono dotate di un vi-sore incorporato, che sostan-zialmente svolge la funzione delcannocchiale, ed il metodo diregolazione è identico a quello de-scritto prima.Per una maggiore sicurezza l’al-lineamento ottico, indipenden-temente dal metodo utilizzato, de-ve essere sempre eseguito suentrambi i dispositivi che for-mano la coppia. La bontà dell’allineamento visi-vo può essere verificata atti-vando l’emissione dei fasci in-

frarossi e misurando la “quantità”del segnale ricevuto dai RX. Se-condo il modello di barriera la mi-sura viene fatta in modi diversi.Con alcune è possibile utilizza-re un normale multimetro, con al-tre è necessario un piccolo “te-ster” dedicato, in altre ancora in-vece lo “strumento” è diretta-mente inglobato su ogni ricevi-tore e, generalmente, consiste diuno o più LED, oppure di un ci-calino che accendendosi, o suo-nando, indicano una quantità disegnale ottimale. Se il segnale mi-surato è scarso, rispetto aquanto dichiarato dalcostruttore in base al-la distanza tra TX e RX(considerare anche lecondizioni di visibili-tà), è necessario fareun’ulteriore verifica del-l’allineamento ottico.

E se le temperature so-no rigide?Nelle zone geografichecon clima particolar-mente freddo si ricorrea delle resistenze di ri-scaldamento, posizio-nate in prossimità diogni gruppo ottico, e adun termostato. Se la tem-peratura scende al disotto di un certo valoreil termostato scatta e facircolare corrente nelleresistenze, che genera-no quel poco di caloresufficiente a garantire ilbuon funzionamento. Al-cuni modelli di barrierehanno già la resistenza abordo, mentre in altre èfornita separatamentecome opzione. Il termo-stato è quasi sempre op-zionale. Le resistenzepossono essere ali-mentate sia in cor-rente continua sia inalternata, in ogni ca-so si raccomanda diutilizzare un’alimen-tazione dedicata, poi-ché gli assorbimenti sono piut-tosto elevati.

Quali sono i falsi allarmi?Il falso allarme è un problema co-mune a tutti i rivelatori, che vie-ne accentuato notevolmente nel-le protezioni perimetrali esterne.Per quanto riguarda le barrierea raggi infrarossi i falsi allarmi so-no generalmente causati dal

passaggio di animali o fogliamespostato dal vento. Su alcune barriere è possibileregolare il tempo d’intervento, ov-vero per quanto tempo il rag-gio deve essere interrotto affin-ché generi allarme. Conside-rando che il tempo massimo d’in-tervento non può essere, perovvi motivi, troppo lungo (in ge-nere 1 secondo), non in tutti i ca-si questo rimedio può risultare ef-ficace.Un’altra soluzione è l’accoppia-mento in AND di due ricevitori (fi-gura 4). Il collegamento deve

essere cablato fisicamentenel caso di barriere a raggiosingolo, mentre viene fornitocome opzione programma-bile in quelle a raggio mul-tiplo. È una tecnica moltovalida, ma che implica unaumento delle coppie TX -RX utilizzate se si deside-ra mantenere invariato ilgrado di sicurezza del-l’impianto.

È possibile pilotare due opiù ricevitori?La luce infrarossa emessadal diodo emettitore siespande a cono, in mododel tutto simile a quellaemessa da una normaletorcia con lampadina.Maggiore è la distanza,più il cono di luce si al-larga (a 150 m l’aperturadel cono è di circa 4 m).Questa particolarità fasì che in base alla di-stanza, utilizzando le bar-riere mono fascio, un sin-golo trasmettitore possapilotare due o più rice-vitori (figura 5). Questotipo d’installazione pre-senta l’indiscusso van-taggio di un risparmiosia nel costo, sia nelconsumo di corrente(meno trasmettitorid’acquistare e da ali-mentare), ma può dareadito a problematiche,

ad iniziare dalla difficoltà nellostabilire l’esatta apertura delcono del fascio infrarosso, e diconseguenza decidere il nume-ro e la posizione dei ricevitori.

Che cos’è la sincronizzazione?Nelle barriere non sincronizzatel’emissione e la ricezione deiraggi infrarossi sono continuenel tempo. Al contrario, nellebarriere sincronizzate, ogni cop-pia di TX e RX, che deve esserecodificata in fase d’installazione,viene attivata ciclicamente perun breve istante da un codice ge-nerato da un apposito circuito. Questo circuito è in grado di ge-nerare un certo numero d’im-pulsi, variabile secondo il mo-dello di barriere, ognuno deiquali contiene un codice diversoper ogni coppia TX/RX. La scan-sione, ovvero la generazione ci-clica nel tempo di tutti i codicipossibili da parte del sincroniz-zatore, è molto veloce, decinedi volte in un secondo, in modo

38 Il Giornale dell’Installatore Elettrico N. 3 10 Marzo 2005 www.reedbusiness.it

DOSSIER BARRIERE A INFRAROSSI: A DOMANDA, RISPOSTA

Esempio di colonna per l’installazione dellebarriere ad infrarossi

Figura 3 - Possibile riflessione del segnale infrarosso su una superficieriflettente posta in prossimità della barriera

Figura 4 - Accoppiando in AND due ricevitori si ha una segnalazione d’allarmesoltanto se tutti e due i raggi vengono interrotti contemporaneamente

Figura 5 - Esempio di pilotaggio di più ricevitori con un solo trasmettitore

Page 39: GIE 2005 Num 03 Tutto

da non compromettere il buonfunzionamento. Nelle barriere afascio singolo il circuito sincro-nizzatore è separato, ed è ingrado di controllare un discretonumero di coppie (oltre 10TX/RX). In questo caso i segna-li di sincronismo sono trasmes-si utilizzando i fili dell’alimen-tazione, oppure con conduttori de-dicati.Nelle barriere multi fascio il sin-cronizzatore è integrato all’in-terno dei dispositivi e, general-mente, le coppie gestite sonolimitate al numero di TX/RX con-tenuti all’interno degli stessidispositivi. Gli impulsi di sin-cronismo sono trasmessi utiliz-zando i raggi infrarossi, in mododel tutto analogo ai telecoman-di dei televisori.

E a che cosa serve?La sincronizzazione serve ad

evitare alcuni fenomeni di “fal-so accoppiamento”, ovvero quan-do un ricevitore riceve del segnaleda un trasmettitore con cui nondovrebbe essere accoppiato. Per esempio, in particolari con-dizioni di umidità o condensa sipossono creare delle riflessionidel segnale emesso dai tra-smettitori che potrebbero “col-pire” i ricevitori installati nella me-

desima colonna. In questi casi l’in-terruzione dei fasci tra le coppieprospicienti potrebbe non pro-vocare allarme, poiché i ricevitorisono comunque interessati dal se-gnale riflesso. In caso di riflessioni provenien-ti dall’esterno la sincronizzazio-ne serve a poco se il segnale ri-flesso proviene dal trasmettito-re con cui il ricevitore è normal-mente accoppiato.

Se la lunghezza è maggiore del-la portata della barriera? In questi casi si installano duetratte consecutive, che possonoavere combinazioni diverse se-condo il tipo di barriere che si uti-lizzano.Se non sono sincronizzate, oppurese il numero di codici generati dalcircuito di sincronismo si limitaai soli TX/RX forniti in coppia(tipico delle barriere multi fa-

scio), nel punto d’intersezione del-le due tratte è necessario posi-zionare elementi uguali, o tra-smettitori o ricevitori, come in-dicato in figura 6.Se invece s’installano barrieresincronizzate con un numero dicodici sufficientemente alto da co-prire tutte le coppie TX/RX pre-senti nella tratta, questa pre-cauzione non è necessaria.

E se si devono installare barriereparallele e vicine?Valgono le stesse considerazio-ni fatte per le due tratte conse-cutive, ovvero dipende dal tipodi barriere che si desidera in-stallare.Nel caso di barriere sincroniz-zate con un sufficiente numero

di codici non ci sono particolaricontroindicazioni, mentre nelcaso di barriere non sincronizzateo con un basso numero di codi-ci di sincronismo non si devo-no posizionare elementi uguali,trasmettitori o ricevitori, nel me-desimo punto, come riportatoin figura 7.

DOSSIERBARRIERE A INFRAROSSI: A DOMANDA, RISPOSTA

Il Giornale dell’Installatore Elettricowww.reedbusiness.it N. 310 Marzo 2005 39

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Figura 6 - Barriere consecutive

Figura 7 - Barriere parallele

Esempio di minibarriere

Page 40: GIE 2005 Num 03 Tutto

di trasferire sempre le informazio-ni all’esterno, anche in caso di in-terruzione del segnale sulla lineafissa, oppure permette l’installazionedel sistema anche in edifici sprov-visti di telefono fisso, come semprepiù spesso avviene nelle abitazio-ni di vacanza.La nuova centrale non rimpiazza laversione da incasso, ma ne è un’al-ternativa per consentire la realiz-zazione di impianti più evoluti. Inun impianto già esistente, sosti-tuendo la centrale da incasso conla nuova, il sistema continua a fun-zionare senza necessità di alcun ti-po di intervento. È caratterizzata da un ampio displaygrafico, che consente una visua-lizzazione immediata di tutte leinformazioni dell’impianto, e dauna tastiera di navigazione, chepermette di muoversi age-volmente all’interno delmenu funzioni, propriocome avviene nei te-lefoni cellulari. Il pro-getto della centraleè stato realizzato conl’obiettivo di agevo-lare il lavoro dell’in-stallatore: i tempi diconfigurazione degliimpianti, infatti, so-no ridotti, grazie allafunzione di autoap-prendimento, che evitalunghe procedure di pro-grammazione. La con-figurazione tramite pc,inoltre, permette di ot-timizzare i tempi nelcaso si debbano realizzare più im-pianti antintrusione con caratteri-stiche simili; situazione che si ve-rifica, ad esempio, negli apparta-menti di un condominio in costru-zione. La centrale gestisce un to-tale di 10 zone: la zona 0 è riservataagli inseritori (massimo 9), ai qua-li è possibile associare scenari dif-ferenti in caso di inserimento edisinserimento; le zone da 1 a 8 pos-sono essere parzializzate in base al-le esigenze del cliente; la zona 9 èriservata agli allarmi tecnici/ausi-liari (rivelatore di gas, acqua ecc.).Le funzioni svolte sono:• gestire gli eventi comunicati dai

sensori, con la possibilità di de-terminare se e quando dare l’al-larme;

•eseguire la parzializzazione del-le zone da 1 a 8 in base alle esi-genze del cliente;

• disattivare ogni singolo sensorecon un comando dalla tastiera;

• effettuare automazioni a scelta del-l’utente in caso di evento regi-strato dal sistema antifurto (adesempio, accendere le luci nellazona interessata da un allarme in-trusione).

Tutte le fasi di personalizzazione so-no guidate e visualizzate attra-verso il display.Una volta installato il sistema, la fun-zione incorporata di diagnosticae test dell’impianto (con memoriaampliata a 200 eventi) consentela rapida e sicura messa in servizioe l’individuazione della causa diun allarme senza la necessità di stru-

mentazione aggiuntiva, fornen-do, inoltre, un’utile guida al

tecnico negli interventidi manutenzione. In-

fatti, grazie all’indica-zione puntuale delsensore d’allarme, èpossibile individua-re rapidamente l’o-rigine di ogni se-gnalazione.ComandoLa nuova centrale con

comunicatore accet-ta comandi effettuati

sia tramite tastiera, sia at-traverso telecomando, sia

con le nuove chiavitransponder, disponi-bili in due formati: por-tachiavi, per un utilizzo

soprattutto in ambiente residenziale,e carta di credito, per il terziario, do-ve gli utenti possono essere nu-merosi e cambiare con frequenza.Grazie all’accordo BTicino-Cisa, èpossibile aprire direttamente leserrature Cisa predisposte con lechiavi transponder BTicino, senzaavvicinarle ai relativi ricevitori. Lestesse serrature sono dotate di unsensore che può segnalare i tentatividi effrazione alla centrale del si-stema.SensoriL’offerta si arricchisce anche perquanto riguarda la funzione di pro-tezione, grazie a due nuovi dispo-sitivi. Il sensore a doppia tecnolo-gia (infrarossi, per la rivelazionedi corpi caldi, e microonde, per

DOSSIERLA SICUREZZA È FACILE

Il Giornale dell’Installatore Elettricowww.reedbusiness.it N. 310 Marzo 2005 41

Portachiavi con chiavetransponder

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Rilevatore a doppia tecnologia - infrarossi, per la rilevazione di corpicaldi, e microonde, per l’individuazione del movimento - nella variantecolor rame

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Spesso l’installazione di un im-pianto antintrusione è consi-derata un’attività da specia-

listi. Oggi, invece, si aprono nuovepossibilità per l’installatore gra-zie a una soluzione proposta daBTicino, progettata per agevolareal massimo le operazioni di messain opera del sistema, senza conquesto rinunciare a tutte le fun-zionalità tipiche di impianti piùevoluti. L’antifurto My Home, infatti,è professionale e completo in tut-te le sue funzioni: controllo, sensori,comandi e allarmi. La centrale concomunicatore integrato, i senso-ri, le chiavi elettroniche di coman-do e la sirena esterna potenziata so-no, inoltre, predisposti per l’inte-

grazione nel sistema domotico MyHome, incrementando così la ca-pacità di dialogo tra tutti gli elementiche compongono l’impianto deilocali e aumentando ulteriormen-te il livello di sicurezza.Il videocontrollo, l’invio degli al-larmi e la possibilità di telegestirel’impianto da un qualsiasi telefonosono un esempio delle funzioniaggiuntive offerte da questa inte-grazione. In particolare, il control-lo visivo della zona di allarme con-sente di individuarne subito l’ori-gine, riportando su tutti i monitordell’impianto di videocitofonia le im-magini della zona interessata. Attraverso il comunicatore telefo-nico integrato nella centrale, èpossibile effettuare il servizio diinoltro allarmi tramite chiamatavocale, mentre la capacità di gestireallarmi tecnici (rilevazione di fu-ghe di gas e di allagamento) offrela possibilità di intervenire, ancheda remoto, sulle cause, azionandovalvole di intercettazione di gased acqua, per garantire la massimasicurezza domestica. L’utilizzo, in-fine, del portale My Home accrescenotevolmente le potenzialità del-l’impianto. In questo caso, infatti,il portale consente di essere sem-pre in contatto con la casa: il ser-vizio di inoltro allarmi può essereeffettuato, senza l’aggiunta di al-cun dispositivo, anche attraversouna chiamata vocale, un sms, conun’e-mail con file audio e video al-legati oppure, novità del nuovo si-stema, con un mms con immaginedella zona d’allarme, mentre gliinterventi sul sistema potranno in

ogni momento esse-re effettuati per mez-zo di un pc, di un pal-mare o di un cellula-re Gprs collegati adInternet oppure uti-lizzando un telefonoe seguendo le indi-cazioni di un menuvocale personalizza-to. Il portale può di-ventare anche un uti-le strumento di lavo-ro per l’installatore: ilservizio di teleassi-stenza, infatti, gli con-sente di monitoraredal proprio ufficio lefunzionalità dell’im-pianto e, se autoriz-zato dal cliente, dimodificarne i para-metri di funziona-mento, disattivando,ad esempio, un even-tuale sensore gua-sto, oppure di gesti-re un servizio di ma-nutenzione preven-tiva (ad esempio, ri-cevendo la segnala-zione di batterie sca-riche). Per quanto ri-guarda l’installazione fisica, l’im-pianto è del tipo a bus con due fi-li non polarizzati: tutti i dispositi-vi, inoltre, sono dotati di morsettiestraibili che facilitano le opera-zioni di cablaggio. Il bus dell’anti-furto è conforme alla norma Cei20-20 e, quindi, può essere instal-lato anche in scatole e tubazioni in-sieme ai sistemi a 230 V.

NUOVE FUNZIONALITÀL’offerta è il risultato di un continuoampliamento del catalogo, che hainteressato tutte le funzioni del-l’impianto antintrusione.ControlloCuore del sistema è sicuramente lanuova centrale con comunicatoreintegrato Gsm/Pstn. Questa ap-parecchiatura consente all’impianto

Livelli più elevati di protezionesono oggi possibili grazie aduna centrale antifurto, dispo-nibile anche con comunicatoreGsm/Pstm e integrabile nel si-stema My Home

La sicurezza è facilea cura della redazione

40 Il Giornale dell’Installatore Elettrico N. 3 10 Marzo 2005 www.reedbusiness.it

DOSSIERANTINTRUSIONE

Il servizio di inoltroallarmi può essereeffettuato attraversouna chiamata vocale,un sms, con un’e-mailcon file audio e videooppure con un mms

Centrale con comunicatore

Page 42: GIE 2005 Num 03 Tutto

l’individuazione del movimento;l’allarme si genera solo quandoentrambe le tecnologie di rilevazionesi attivano), installabile nelle seriecivili grazie alle sue ridotte di-mensioni, assicura la massima si-curezza senza falsi allarmi, mentrele barriere ad infrarossi attivi ga-rantiscono la sicurezza delle personepresenti nell’abitazione anche conporte e finestre aperte.

AllarmiTra le novità, da ricordare, infine, lasirena esterna con batteria, rinno-vata e in grado di fornire il 50% dicorrente erogata in più, consen-tendo così la realizzazione di impiantipiù estesi. Inoltre, nel caso di atti-vazione di un allarme tecnico, la se-gnalazione può essere trasferitasul sistema di diffusione sonora,utilizzando messaggi preregistra-ti che, alla loro attivazione, auto-maticamente riducono il livello so-noro del programma in ascolto.

PRESTAZIONI PROFESSIONALIIN OGNI APPLICAZIONENell’ambito del sistema antifurtoMy Home, l’installatore può tro-

vare la soluzione ottimale per sod-disfare le numerose aspettativedella clientela, con il vantaggio diottenere il perfetto coordinamen-to tra impianto elettrico e impian-to antintrusione.Per una scelta corretta dei com-ponenti, in relazione al tipo di strut-tura da mettere in sicurezza e al-le funzioni che si desiderano ave-re, è opportuno considerare conattenzione alcuni elementi fonda-mentali:• modalità di allarme;• aree da proteggere;• controllo impianto;• tipologia di protezioni.Ad esempio, al cliente proprietariodi una villetta indipendente cherichiede all’impianto la possibilitàdi inviare automaticamente la se-gnalazione di allarme a personefidate e di proteggere gli accessi dal-l’intrusione di persone indeside-rate, l’installatore può oggi pro-porre la nuova centrale con co-municatore, i lettori transponder ele barriere a raggi infrarossi.Nel caso, invece, di un apparta-mento, per la segnalazione di ten-tativi di effrazione può essere uti-lizzato un impianto dotato di sen-sori a doppia tecnologia, centraleda incasso e sirena esterna.Tuttavia, le applicazioni del siste-ma non si fermano al residenziale,ma comprendono anche i settori del

commercio e del terziario, dove lanuova centrale, i sensori di rottu-ra cristalli, il lettore transponder pos-sono essere la soluzione ottimaleper proteggere i locali in caso di ten-tativo di rapina o per evitare l’ac-cesso a zone riservate.Un ulteriore vantaggio del sistemaè dato dal fatto che, in ogni ambi-to installativo, quando le condi-zioni dei locali lo impongano (man-canza di predisposizione, amplia-mento di impianti già esistenti,sensori installati in posizioni sco-mode), è possibile il facile inter-facciamento, grazie all’espansioneradio, con i sensori che utilizzanola tecnologia a microonde.

GARANZIA ESTESACon la nuova garanzia 4Plus, l’in-stallatore ha l’opportunità di ven-dere l’impianto antintrusione, la-sciando a BTicino tulle le fasi di mes-

sa in servizio e di assistenza postvendita (manutenzione, ricercaguasti ecc.). L’azienda offre, infat-ti, questi servizi direttamente alcliente, tramite la sua rete di Cen-tri di assistenza tecnica (Cat). Il servizio, che prevede in futuro svi-luppi per diverse tipologie di pro-dotti, è valido per tutti gli impian-ti antifurto, qualunque sia la cen-trale installata. Aderendo a questa

offerta, l’in-stallatore ot-tiene il van-taggio di nondover forniredirettamenteil servizio di as-sistenza unavolta eseguital’installazionee di beneficia-re della mes-sa in serviziogratuita, in cuiil Cat verifica lacorretta in-stallazione efornisce spie-

gazioni al cliente sul corretto utilizzodell’impianto. In seguito, l’assi-stenza post vendita dell’antifurtoè totalmente a carico di BTicino. Inol-tre, poiché questo programma di ga-ranzia estesa è commercializzato co-me prodotto fisico, l’installatorepuò facilmente rivenderlo al suocliente, inserendolo direttamentenel preventivo.I vantaggi per il cliente sono:• estensione a 4 anni della garan-

zia sull’impianto (1 anno sullebatterie);

• interventi in garanzia gratuitiper i primi due anni e con con-tributo fisso per i due anni suc-cessivi;

• interventi fuori garanzia con con-tributo fisso e condizioni van-taggiose per l’eventuale sosti-tuzione di materiale;

•attivazione su richiesta del servizioMy Home Web.

42 Il Giornale dell’Installatore Elettrico N. 3 10 Marzo 2005 www.reedbusiness.it

DOSSIER LA SICUREZZA È FACILE

La versionecolor ambra del rilevatore e inseritore di allarme

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La sirena esterna con batteria

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Page 44: GIE 2005 Num 03 Tutto

Sicurezza. Un concetto fon-damentale nella vita di tut-ti i giorni: dei propri familiari,

della propria abitazione, del pro-prio negozio... La necessità diproteggere beni e persone ha fat-to sì che coloro che operano nelcampo della sicurezza si sianospinti a progettare sistemi an-tintrusione sempre più sofistica-ti. Oggi la facilità di installazionee di utilizzo, l’accuratezza del de-sign, l’elevato valore tecnologicocontraddistinguono i nuovi ap-parecchi, belli, affidabili e fun-zionali.Ecco una serie di soluzioni in gra-do di soddisfare ogni esigenzainstallativa.

L’ELEGANZA NELLA SICUREZZAIl nuovo modello di centrale an-tifurto a microprocessore Cmp26amplia la già vasta gamma diprodotti per la sicurezza con ilmarchio Brahms (www.bpt.it).Questo nuovo sistema, pur man-tenendo inalterate le caratteri-stiche di funzionalità e semplici-tà di utilizzo che contraddistin-guono i prodotti di questa azien-da, si presenta come una versio-ne evoluta, potente e versatile.Aumento delle prestazioni, mag-giore adattabilità alle più svaria-te necessità, notevole cura nel-l’estetica e nel design: sono que-sti i punti di forza su cui ha pun-tato il reparto ricerca e sviluppoBrahms nella progettazione del-la Cmp26.

Il risultato è senza dubbio un pro-dotto all’avanguardia, convenientee affidabile, con un’estetica gra-devole che permette di integrarela centrale in modo armoniosoall’ambiente in cui trova posto. Lacentrale, infatti, monta tutte leplacche delle principali serie civili.Il sistema è composto da due ele-menti principali: un contenitore“Black box” a cui viene collega-ta la tastiera remota, con displaylcd a due righe da sedici caratte-ri (Talcd o Tainc), indispensabileper la programmazione e la ge-stione dell’impianto. Il collega-mento fisico tra le due unità vie-ne realizzato tramite una lineaseriale RS485 con solamente 4 fi-li schermati, minimizzando in ma-niera drastica la stesura dei cavi.Cmp26 è dotata di chiave elet-tronica integrata. Questa carat-teristica consente, a tutte le per-sone autorizzate, di gestire l’im-

pianto anche dagli in-seritori e dalle tastie-re numeriche in dota-zione, in modo moltoagevole. Per avere unottimo sistema anti-furto, sarà sufficien-te aggiungere, all’im-pianto realizzato conla Cmp26, una nor-male sirena e alcunisensori - forniti sepa-ratamente - per potercontrollare e gestireotto zone in manieraefficace e sicura. Nelcaso in cui le zone sia-

no più di otto e fino ad un massimodi 26, sarà sufficiente aggiunge-re l’elemento di espansione RIO62.Importante evidenziare che unadelle 8 zone della Cmp26 può es-sere destinata, come ingressotecnologico, al collegamento diun rivelatore di gas o di altro tipoe la centrale diventa così un pro-dotto “multifunzione”. La centrale può essere collegata adun combinatore telefonico accessorio- Ctv28; in tal modo, ad ogni even-tuale tentativo di manomissione par-te una chiamata d’allarme ai numerimemorizzati.

informazioni:www.serviziolettori.itriferimento numero 101

LA RILEVAZIONE INTELLIGENTEGrazie all’acquisizione, avvenutaanni fa, di Detection Systems,Bosch Security Systems (www.

boschsecurity.it) ha potuto unireil know-how e l’esperienza pro-gettuale - che caratterizzavanouno dei marchi storici della sicu-rezza statunitense - alla capacitàdi innovare che distingue da sem-pre ogni attività di Bosch. Si ègiunti così alla proposta di unagamma di rilevatori intrusione ingrado di soddisfare qualsiasi esi-genza progettuale.Il catalogo di Bosch SecuritySystems è in grado in questo mo-mento di offrire la “Classic Li-ne”: una serie di rilevatori infra-rossi (Pir) e doppia tecnologia (Pire Mw) con ottica a specchio in-tercambiabile per le applicazioniresidenziali, che prevede l’ela-borazione del segnale mediantel’algoritmo “Motion Analyzer II”che utilizza più soglie e finestre

Soluzioni& prodottiChe cosa occorre per realizzare l’impianto che piùsi addice ad ogni tipo di esigenza di sicurezza

44 Il Giornale dell’Installatore Elettrico N. 3 10 Marzo 2005 www.reedbusiness.it

A cura diFulvia Cattaneo

DOSSIERANTINTRUSIONE

Il nuovo modello di centrale antifurto a microprocessore Cmp26

La gamma Blue Line comprende rilevatori infrarossi (Pir) e doppiatecnologia (Pir e Mw)

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temporali per verificare ampiez-za, durata e polarità dei segnali ri-levati per giungere alla genera-zione dell’allarme, ignorando fon-ti di disturbo termico e luminoso.A queste prestazioni su alcunimodelli si affiancano dispositivi an-timascheramento, supervisionedelle singole tecnologie e termi-nali di verifica a cui è possibile col-legarsi con un voltmetro per va-lutare fonti di disturbo ambientaleche possono generare falsi allar-mi; a questi si può ovviare rego-lando la sensibilità del rilevatore.Per alcuni modelli è prevista an-che la verifica permanente delcampo di visione del rilevatoremediante la funzione di “MotionMonitor”, che consente di valutaree segnalare come anomalia l’as-senza di attivazioni all’interno diuna finestra temporale regolabi-le secondo le proprie esigenze.La validità e l’affidabilità di que-sti rilevatori sono testimoniatedall’omologazione Imq al primo esecondo livello.Sempre per le applicazioni resi-denziali, Bosch Security Systemsoffre la nuova linea di rilevatori alente di Fresnel “Blue Line”, chesi caratterizza per il design in-novativo in due parti che rende irilevatori facili da installare gra-zie alla base completa di fori pre-incisi che funge da supporto al co-perchio anteriore, che racchiudetutti i componenti elettronici el’ottica del rilevatore stesso. Que-sta soluzione consente di pro-teggere durante il montaggio il ri-levatore dagli urti o dalla polve-re e garantisce un ottimo spazioper il cablaggio. Inoltre, la mor-settiera estraibile alloggiata nel-la base del rilevatore consenteun agevole cablaggio in ogni con-dizione di installazione. Grazie aquesto tipo di soluzione e alle di-mensioni comuni è possibile pas-sare da un rilevatore della gam-ma all’altro senza dover proce-dere nuovamente al cablaggio: èsufficiente sostituirne la partefrontale. Il rilevatore Blue Linenon richiede nessuna ulterioreregolazione, se non l’abilitazio-

ne del led di walk test. La gamma Blue Line comprenderilevatori infrarossi (Pir) e dop-pia tecnologia (Pir e Mw) acco-munati dalla copertura volumetrica,dal led di allarme blu e dalla pos-sibilità di abbinare dei moduli te-lecamera (a colori e monocroma-tici) concepiti per essere even-tualmente gestiti dai rilevatoristessi e che si caratterizzano perun’estetica che si sposa a quella

del rilevatore.Sia la linea con ottica a specchiosia quella con lente di Fresnelprevedono dei modelli con PetImmunity, che consentono di ri-spondere ad un’altra esigenzadel mercato residenziale: l’im-munità ai falsi allarmi generatida animali domestici lasciati nel-l’area da proteggere.Per le applicazioni in ambito com-

merciale e industriale è di-sponibile una serie di ri-levatori infrarossi (Pir) edoppia tecnologia (Pir e

Mw) con ottica a spec-chio o a lente di Fresnel, a

seconda dei modelli, che con-sente delle coperture volume-

triche (da 15x15 a 21x21 metri) ea lunga portata (61x4,5 metri) se-condo le dimensioni più comuni perquesto tipo di impianti. Questimodelli si caratterizzano per l’e-laborazione del segnale median-te gli algoritmi “Motion Analy-zer II” e “Fsp”, la presenza dei ter-minali di verifica a cui è possibi-le collegarsi con un voltmetro pervalutare fonti di disturbo am-bientale, che possono generare fal-si allarmi a cui si può ovviare re-golando la sensibilità del rilevatore.Per alcuni modelli è prevista an-che la funzione di “Motion moni-tor”, la supervisione delle singo-le tecnologie e dei dispositivi di an-timascheramento.

Particolarmente interessanti so-no anche i rilevatori da soffitto siaper l’altezza di montaggio, chein alcuni modelli arriva fino ai 7,6m (praticamente l’altezza di mon-taggio più elevata raggiungibilecon quanto disponibile oggi sulmercato) sia per le coperture vo-lumetriche sui 360°. Per questeBosch Security Systems propo-ne sia rilevatori infrarossi (Pir)con ottica a lente di Fresnel orien-tabile sia rilevatori con ottica aspecchio intercambiabile per unacopertura che varia dai 7,5 m didiametro del DS936 ai 21 m didiametro del DS939. Considerando le fonti di disturboche caratterizzano molte instal-lazioni in ambito industriale, perqueste coperture sono disponi-bili anche rilevatori da soffittovolumetrici sui 360° in doppiatecnologia (Pir e Mw) per incre-mentare ulteriormente la stabili-tà e ridurre il rischio di falsi allarminelle installazioni particolarmentecritiche.A completamento della gammaproposta, a questi rilevatori si af-fiancano rilevatori doppia tec-nologia da esterno, dispositividi rilevamento per l’aperturadelle porte e rilevatori audio dirottura vetro.

informazioni:www.serviziolettori.itriferimento numero 102

SISTEMA POTENZIATOLa divisione One di Gardesa(www.gardesa.com) propone gliultimi aggiornamenti del siste-ma d’allarme in modalità senza fi-li. One è nato dalla ricerca tec-nologica di Gardesa per Biptronic,il sistema integrato di sicurezza at-tiva e passiva lanciato dall’a-zienda nel 2001. Gli esperti han-no voluto coniugare le grandi pos-sibilità dell’automazione e l’alto li-vello di sicurezza offerto dall’e-lettronica, con la solidità e la fa-cilità d’uso richieste a un pro-dotto per il largo pubblico, perle abitazioni, gli uffici, i locali di pic-cole e grandi aziende. Per Bip-tronic, Gardesa ha inserito in una

46 Il Giornale dell’Installatore Elettrico N. 3 10 Marzo 2005 www.reedbusiness.it

DOSSIER SOLUZIONI & PRODOTTI

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Sistema Radio Homelink 75 è la propostadi Cooper Security (www.coopersecurity.it) per la sicurezza di ambientiresidenziali e commerciali. Innovazione,tecnologia e semplicità di gestionetrovano un punto di equilibrio nel designessenziale e accattivante.

La sicurezza è affidata alla trentennaleesperienza del gruppo nellacomunicazione radio: frequenza 868MHz, modulazione FM, banda stretta 20kHz, protocolli anticollisione, diversitàtechnology per la ricezione degli eventi. Il sistema, divisibile in 4 aree con totale eparziale, è composto da trasmettitoriuniversali, Pir, contatti porta (compatibilicon avvolgibili e inerziali), rilevatori difumo, telecomandi programmabili(richiesta soccorso, antipanico), lettore diprossimità a bordo, comunicatore digitalee sintesi vocale su linea Pstn integrato eGsm (opzionale). Gli utenti sono in gradodi gestire il sistema con un tasto, mentrel’ampio display grafico garantisce unatotale comprensione degli eventi in

corso. Grazie alla funzione “Allarmesociale” il sistema è in grado dimonitorare persone con difficoltà motoriee inoltrare la richiesta di soccorsoautomaticamente o mediantel’attivazione dell’apposito telecomando; ildestinatario è in grado di interagire intempo reale con il richiedente dal propriotelefono grazie alla funzioneparla/ascolta. Alimentazione: 230Vac;batterie: 6 stilo AA LnMn 1,2V;dimensioni (axlxp): 285x206x42mm; peso:1 kg. Cooper Security si evidenzia ancheper l’affidabilità e la tecnologiadei propri rilevatori dimovimento. I modelli 420e 430 (che non rileva lapresenza di animalisino a 38 kg circa)sono rilevatori IR conportate di 12mx90°,ottica cilindricatridimensionale conantistrisciamento,elaborazione digitale delsegnale, compensazionedella temperatura,sensibilità regolabile. Con la stessa estetica, ilmodello 460 rappresenta laversione a doppiatecnologia IR+MW(microonda) a2,45GHz, chegarantisce rapiditàdi rilevazione ed elevata immunità adisturbi ambientali (correnti d’aria,condizionatori, termoconvettori ecc.).

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Il sistema radio Homelink 75

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porta blindata una centralina elet-tronica in grado di comandare sial’apertura della porta, tramite un te-lecomando a induzione magnetica,sia il sistema d’allarme installato neilocali. Da questa soluzione è nato,nel 2002, il sistema antifurto One,della divisione aziendale omoni-ma. Oggi One ha un’offerta costi-tuita da centralina elettronica, sen-sori volumetrici, perimetrali e con-tatti magnetici, sirena, teleco-mando monodirezionale, ripetito-re di segnale, combinatore telefo-nico e modem Gsm. Tutti i com-ponenti sono dotati della tecnolo-gia Noise Busters, che permette dievitare interferenze nella trasmis-sione. Di facile installazione e al tem-po stesso molto sofisticato, Onerispetta le regolamentazioni ita-liane ed europee sulla sicurezzadelle apparecchiature elettriche.Il sistema è modulare: viene pro-posto in un kit base per piccoliambienti, costituito dalla centraleOcen100, 2 sensori volumetriciOvol100, 1 sirena Osir100 e il te-lecomando monodirezionale Otel100,ma può essere ampliato a discre-zione del cliente. Ecco le principali caratteristichetecniche di One.La centrale di controllo dialogacon i componenti tramite onde ra-dio ed è alimentata da una batte-ria al litio, con un’autonomia difunzionamento di circa 3 anni. Lacomunicazione tra centrale e sen-sori è sempre bidirezionale: in que-sto modo garantisce la sicurezza del-le informazioni e impedisce il ve-rificarsi di falsi allarmi. Punto di

forza del sistema è la tecnologia Noi-se Busters, che è in grado di ga-rantire la comunicazione tra i sen-sori e la centrale anche in caso didisturbi elettromagnetici e inter-ferenze. In ambiente domestico,la portata di trasmissione del dis-positivo è di 15/20 metri. I sensori, volumetrici per gli ambientiinterni, perimetrali e contatti ma-gnetici per le finestre, sono, comela centralina, tutti senza fili e siinstallano senza interventi inva-sivi sulle pareti. Il sensore antintrusione volumetricoè in grado di proteggere una su-perficie di circa 30 metri quadrati,con un angolo visivo di 90° e circa7 metri di profondità. Il sensore

perimetrale ha un raggiod’azione maggiore di 3 me-tri quadrati, angolo visivodi 90° e 2 metri di profondi-tà. Il sistema comprende an-

che la sirena e il telecoman-do monodirezionale, un pic-

colo strumento a radiofrequenza,che attiva e disattiva l’im-pianto tramite un codice, scel-

to tra 4 miliardi di combinazio-ni possibili. Il ripetitore di se-

gnale svolge la funzione di “pon-te radio” bidirezionale tra i dis-positivi One lontani fra loro. Inquesto modo il sistema d’allarmepuò essere esteso ad ambienti an-che molto grandi: una sola cen-trale di controllo può gestire 24sensori, suddivisi in tre zone diverse,8 attuatori (sirene e modem Gsm)e 2 ripetitori. Il combinatore tele-fonico Gsm, in caso di tentata in-trusione, chiama in automaticouna serie di numeri prestabiliti la-vorando come ultima “sentinella”della casa. Tra le ultime novità c’èanche il contatto magnetico, unsensore senza fili con contaimpulsiper avvolgibili. Il dispositivo rive-la alla centrale l’apertura di una fi-nestra, di una porta e segnala an-che il tentativo di sollevare unatapparella. Il contatto d’allarme ri-vela alla centrale One una situazionedi rischio generica, provenienteda un altro impianto. Infine, la ta-stiera di controllo permette di at-tivare o disattivare il sistema, in mo-do totale o parziale.

informazioni:www.serviziolettori.itriferimento numero 104

LA SICUREZZAIN RADIOFREQUENZAGewiss (www.gewiss.com) pro-pone il sistema antifurto radio Se-rie System RF. Nato per essere pro-posto soprattutto in contesti in-stallativi preesistenti, come nel ca-so di ristrutturazioni o di rinnova-mento degli impianti, il sistemaantifurto radio di Gewiss è sem-plice da installare e di facile e intuitivoutilizzo da parte dell’utente. L’in-stallazione dei dispositivi d’allar-me senza fili è particolarmente ra-pida e, naturalmente, non richiedeinterventi murari ma soltanto pic-coli accorgimenti per posizionare icomponenti dell’impianto nei pun-ti giusti, considerando che i dispo-sitivi comunicano tra loro utiliz-zando onde radio. La realizzazionedell’impianto è pertanto garantitain poche ore e senza alcun disagioo costo aggiuntivo per l’utente. Il de-sign raffinato e la cura dei dettaglidi ogni singolo componente del si-stema, inclusi i rivelatori volumetricie la sirena da esterno, lo rendono fa-cilmente integrabile in diversi con-

testi abitativi e trasformano l’im-pianto antintrusione in un elementod’arredo. La sicurezza è garantita dal-la trasmissione radio a doppia fre-quenza: una dedicata alla comu-nicazione fra i sensori e la centraleed una seconda per la comunicazionecon la sirena. Il cuore del sistema èla centrale, disponibile in due mo-delli, da 16 o 32 sensori, per sod-disfare diversi livelli di sicurezza. Ilsistema può essere completamen-te gestito tramite telecomando,mentre se si intende utilizzare la ta-stiera attivando il sistema tramitecodice di sicurezza, Gewiss pro-pone - per agevolare l’operazione -anche una chiave di prossimità.Serie System RF include inoltre unripetitore di segnale”, progettato perpotenziare la comunicazione tra i dis-positivi per ampliare l’area di co-pertura. Tutti i dispositivi del si-stema sono proposti con batterie in-cluse, la cui durata media è di cir-ca 2-3 anni e possono essere so-stituite tramite una veloce e sem-plice operazione. Per garantire un’e-levata affidabilità la centrale al-loggia una batteria ricaricabile al-lacciata alla rete d’alimentazione 230V, in condizioni di mancanza rete l’au-tonomia supera le 24 ore. Per la si-rena è previsto l’impiego di unabatteria al litio ad alte prestazionidi lunga durata. L’eventuale sosti-tuzione delle batterie è comunquesempre indicata dal sistema.

informazioni:www.serviziolettori.itriferimento numero 250

48 Il Giornale dell’Installatore Elettrico N. 3 10 Marzo 2005 www.reedbusiness.it

DOSSIER SOLUZIONI & PRODOTTI

Le telecamere Panasonic serie WV-CP470da 1/3’’ si distinguono per la qualità delleriprese e la versatilità di impiego. Si trattadi soluzioni high-end create per funzionaresia indoor sia outdoor e per offrire ripresea colori o in bianco e nero, 24 ore al giorno,sempre con alta definizione delleimmagini. “Motion Detector” per rilevare imovimenti all’interno del campo visivo,connettore per sensore esterno di allarme,funzioni “Super Dynamic II” per catturareimmagini nitide anche in condizioni diluminosità estreme: Panasonic offretecnologie all’avanguardia permassimizzare il livello di sorveglianza inogni ambiente.Queste le caratteristiche:• double speed Ccd da 1/3’’;• commutazione day&night automatica o

manuale;• tecnologia Super Dinamic II che gestisce

il controluce dinamicamente con unagamma 80 volte più ampia rispetto alletelecamere convenzionali;

• sensibilità di 0,8 lux a F1.4 a colori e 0,1lux a F1.4 in b/n;

• rapporto segnale/rumore 50 dB;• funzione Elc che permette di usare lenti

a diaframma manuale per ambientiinterni;

• rilevatore di movimento digitaleincorporato;

• morsetto uscita allarme per ilcollegamento di sensori esterni;

• titolatrice alfanumerica a 16 caratteri;

otturatore elettronico da 1/50 sec a1/10.000 sec;

• intensificatore elettrico della sensibilità(Sens up) automatico fino a 10x,manuale 32x;

• digital signal processing Lsi perimmagini ad alta qualità: dettaglioverticale 2H, circuito per elaborazione delcolore, riduzione dell’aliasing, circuito diknee e circuito di correzione aperturasincronismo interno, esterno (Gen-Lock) eVD2 Panasonic;

• programmazione mediante on-screendisplay con trasferimento dei menu o viasingolo cavo coassiale.

La videocamera WV-CP470 Panasonic èdisponibile presso Comtel(www.comtelspa.com), distributore in Italiadi prodotti per la telefonia e fornitore disoluzioni per cabling, networking esorveglianza IP.

informazioni: www.serviziolettori.itriferimento numero 105

Qualità e versatilità

Antifurto radio Serie System RF

Le telecamere Panasonic serie WV-CP470 da 1/3’’ sonouna soluzione high-end creata per funzionare sia in-door sia outdoor e per offrire riprese a colori o in bian-co e nero, sempre con alta definizione delle immagini

One è un sistema modulare. Da Gar-desa viene proposto in un kit baseper piccoli ambienti - centrale, 2 sen-sori volumetrici, 1 sirena e il teleco-mando - ma può essere ampliato se-condo le esigenze del cliente

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SICUREZZA, DOMOTICA,BUILDING AUTOMATIONConiugare il bisogno di sicurezzacon le tendenze, che mettono inprimo piano la domotica e l’au-tomazione degli edifici, non è cer-to facile. Per questo Mega Italia(www.megaitalia.it) ha creatouna propria linea completa di cen-trali, studiate per rispondere alleesigenze di sicurezza, controllo eautomazione di unità residenzia-li, negozi, uffici, industrie, ter-ziario, banche...Le centrali offrono all'utente fun-zionalità e caratteristiche inno-vative. Moduli di espansione col-legabili mediante un sistema busseriale, che consente di sempli-ficare le linee di collegamentodei sensori e degli attuatori egarantisce minori tempi installativie quindi minori costi e disagi perl’utente in sede di installazione.

Tastiere di comando con displayalfanumerici che aiutano l'uten-te a comprendere lo stato del si-stema di sicurezza. Moduli diascolto ambientale dotati di mi-crofoni e altoparlanti che con-sentono all’utente di fruire di unsistema di comunicazione tele-fonica in viva-voce a mani libere,utile per ascolto ambientale da re-moto e per servizi di telesoccor-so. Moduli di espansione perl'impiego di sensori via radio chefavoriscono la realizzazione diimpianti misti (con sensori, cablatio wireless), ideali per installa-zione in ambienti come fiere,musei, chiese, o in edifici tutelatidalla Soprintendenza ai beni am-bientali, architettonici, artistici estorici. Collegamento diretto conlo Smart Router Mega Italia perla realizzazione di sistemi di do-motica e automazione d'edificio.Sono teleazionabili da remotoattraverso un telefono fisso ocellulare. Dispongono di telein-terrogazione di stato, che per-mette all'utente di conoscere lostato di attivazione, disattiva-zione, accensione o spegnimen-to di qualsiasi utenza collegata al-la centrale dal proprio telefono cel-lulare. Tutte le centrali sono do-tate di memoria eventi per do-cumentare ciò che avviene al-l’interno dell'area protetta e so-

no comandabili attraverso ta-stiere, inseritori a chiave elet-tronica o radiocomandi ad alta si-curezza con crittografia del se-gnale radio. Sono comandabilidall'utente solo previo inseri-mento della password persona-le di riconoscimento e ad ogniutente possono essere attribui-te eventuali restrizioni.

informazioni:www.serviziolettori.itriferimento numero 106

GAMMA DI TRASMETTITORI SU UTP In qualità di importatore esclusi-vo per l’Italia di Nvt, azienda ca-liforniana specializzata nella tra-smissione video su Utp, Videoli-ne (www.videoline-tvcc.com) pro-pone la gamma di prodotti Nvt, co-stituita da ricetrasmettitori a sin-golo, 4, 8, 16 e 32; alcuni dei nuo-vissimi modelli di hub integranoun amplificatore di distribuzioneche fornisce uscite multiple per cia-scun canale video.Nvt dimostra come la propriagamma di trasmettitori e ricevitorisia un’alternativa efficiente al-l’uso di cavi coassiali o alla fibraottica per la trasmissione di segnalitvcc a distanze fino a 1,6 km. I van-taggi assicurati includono unamigliore qualità dell’immagineda tutte le telecamere distribuitee un notevole risparmio di tempodi installazione e di costi di ca-blaggio. I prodotti di trasmissio-ne su Utp di Nvt offrono un’ampiagamma di opzioni di connettivitàcon unità multicanale (hub) conmorsetti a vite, RJ-45, o Bnc pergarantire una integrazione sem-plice fra i sistemi. Fra le novità pre-sentate le nuove unità di inte-

grazione cavi, degli speciali patchpanel a 4 e 16 canali con ingres-si e uscite RJ-45, che consentonouna semplicissima distribuzionedi video, alimentazione e tele-metria. Nvt garantisce immunitàda interferenze da segnali di ali-mentazione, telemetria e video,protezione da ritorni di terra eda sovratensioni. Le unità attivesono dotate di controllo del gua-dagno completamente regolabile,permettendo la visualizzazionedi segnali con analogo contrastoe luminosità sullo stesso moni-tor da telecamere collegate a di-verse distanze. Un’altra delle no-vità è costituita dalla nuova gam-

ma di unità passive, formata da ununico componente, il ricetra-smettitore NV-214A-M. Questaunità sostituisce tutti i prece-denti componenti passivi, ag-giungendo una notevole flessi-

bilità di utilizzo e ridu-cendo notevolmente icosti per le applicazionidi trasmissione fino a di-stanza di 250 metri. NV-214A-M è progettato perl’uso con qualsiasi tele-camera fissa o brandeg-giata, con la possibilità dimontaggio nella mag-gior parte delle custo-die presenti sul mercato.Grazie alla bretellina diminocoassiale da 15 cmconnettorizzata con Bncmaschio, permette ilmontaggio rapido nellamaggior parte dei casi.Accoppiato a un ricevi-tore attivo, NV-214A-M

consente di trasmettere il segna-le video fino alla distanza di 1 kmed è dotato di una notevole pro-tezione da sovratensioni transito-rie, pur non necessitando di alcu-na alimentazione e collegamentoa terra. Come tutta la gamma Nvt,anche questa unità è coperta da ga-ranzia a vita ed è marchiata CE.

informazioni:www.serviziolettori.itriferimento numero 108

COMBINATORE DI NUOVA GENERAZIONEPKN4 Plus è il combinatore tele-fonico gsm e sms proposto da Pin-kerton (www.pinkerton.it), azien-

da bolognese specializzata nella pro-duzione e distribuzione di artico-li per la sicurezza (antintrusione,videosorveglianza e antincendio)degli ambienti domestici, com-merciali e industriali. Questo com-binatore è stato progettato po-nendo particolare attenzione alleoperazioni di controllo e pro-grammazione delle funzioni chesi possono effettuare a mezzo sms.Tramite sms, infatti, è possibileeseguire la programmazione edeffettuare l’upload della stessa.PKN4 Plus dispone di 4 canalid’allarme e di un quinto canale direset. Ogni ingresso è in grado diinviare un messaggio vocale del-la durata massima di 10 secondi,un sms non più lungo di 14 ca-ratteri, oppure entrambi, e può es-

50 Il Giornale dell’Installatore Elettrico N. 3 10 Marzo 2005 www.reedbusiness.it

DOSSIER SOLUZIONI & PRODOTTI

Le centrali Mega Italia hanno ingressie uscite modulari, che consentono dipersonalizzare l’impianto

Il Dtx di Guardall (www.guardall.it) è il primo di unaserie di rivelatori a doppia rivelazione.Applicando la tecnologia utilizzata nei rivelatori ainfrarossi passivi, le prestazioni sono statemigliorate grazie all’uso di un’ottica aspecchio, che assicura una rivelazione bendefinita e precisa.L’infrarosso lavora insieme a un emettitoredi microonde a banda X di massimaefficacia. Supervisione e anti-mask sono diserie: il circuito di supervisione controllacontinuamente i due canali e, nel caso diimprobabile guasto di una delle duetecnologie, provvede a commutare ilsensore in singola tecnologia (infrarossocon contaimpulsi o microonda con maggioreintegrazione/bassa sensibilità), mentre ilcircuito anti-mask della microonda provvede asegnalare gli eventuali tentativi dimascheramento del rivelatore.Altre caratteristiche del Dtx sono:• massima flessibilità di installazione e

taratura accurata grazie allaregolazione dell’infrarosso (tramitespecchio) e della microonda (tramite potenziometro);

• sensibilità selezionabile (contaimpulsi on-off) permicroonde e infrarosso;

• blocco emissione microonde a impianto spento;• ottima protezione contro luce bianca e fluorescente;• indicazione visiva dell’allarme tramite tre led (allarme

generale, microonde e infrarosso);• facilità di programmazione, grazie al selettore Dil

switch.

informazioni: www.serviziolettori.itriferimento numero 107

Un’avanzata combinazione

Dtx è disponibilecon tre portate:12, 15 e 18 metri

Il combinatore telefonico gsm e smsPKN4 Plus

Nvt garantisce immunità da interferenze da segnali di alimentazione, telemetria e video,protezione da ritorni di terra e da sovratensioni

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gewiss .com L’Impianto Elettrico Integrato

La Serie 68 Q-MC si veste di nuovo: tutta la gamma di terminalidi distribuzione da oggi è disponibile anche in versione bianca,per un risultato ancor più elegante e in armonia con ilpaesaggio. L’offerta comprende nuovi modelli compatti perpontili galleggianti, campeggi, aree esterne di ville econdomini, parchi e piazze, mercati e per applicazioni mobili.

68 Q-MC

Energia ovunque

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sere attivato da impulsi di lun-ghezza variabile (da 200 msec a24 secondi).Le uscite sono 4, anch’esse pro-grammabili e controllabili da re-moto tramite sms o toni Dtmf.È possibile programmare pre-ventivamente una delle usciteaffinché, in caso di guasto, si at-tivi oppure inoltri un sms di avviso. A garanzia della massima affida-bilità nella comunicazione in ca-so di emergenza, e non solo, ilPKN4 Plus di Pinkerton può al-loggiare un modulo accessorioper la funzione di listen-in/fullduplex, che consente di ascolta-re e parlare con chiunque si tro-vi nei locali protetti dal sistemad’allarme.Il combinatore, inoltre, è dotato diuna serie di funzioni e di dispositiviche permettono:• il controllo della carica della

batteria tampone;• il controllo della mancanza del-

la rete gsm, per cui si attivaun’apposita uscita “di emer-genza”;

• il controllo del credito residuo edella validità della sim card in-serita, inviando un sms di avvisoalla scadenza.

L’attenzione prestata da Pinker-ton nella ricerca e progettazionedei propri prodotti, ha reso di-sponibile per il mercato uno stru-mento altamente versatile e affi-dabile come il PKN4 Plus. Il pro-dotto è disponibile anche nelleversioni Custom e Oem, ossiapersonalizzabile su richiesta nel-l’estetica e nelle funzioni, ma so-prattutto conforme alle normati-ve Emc 89/336 e Cei 79-2.

informazioni:www.serviziolettori.itriferimento numero 109

IL CONTROLLO DI ACCESSI ON-LINE Gruppo Kaba (www.kaba.it), azien-da specializzata nel mercato deltotal access, presenta il nuovosistema di controllo accessi online Kaba Exos Sky, caratterizza-to da una grande semplicità diinstallazione e utilizzo e partico-larmente indicato per la gestionecentralizzata degli impianti dichiusura meccanici e meccatronicidelle piccole e medie imprese.Il cuore dell’apparato è formato dauna centrale accessi che prevedeil sistema operativo MicrosoftWindows CE e su cui gira l’ap-plicativo per il controllo svilup-pato interamente in ambienteWeb. Questo consente di acce-dere al sistema senza la necessi-tà di installare software aggiun-tivo ma semplicemente aprendoil browser di qualsiasi postazioneappartenente alla intranet azien-

dale che diviene, dunque, la sta-zione di comando del sistema.La centrale memorizza tutti i da-ti e i movimenti, fornendo in tem-po reale informazioni sugli even-ti. La centrale accessi, infatti,“dialoga” con il gestore porte, ildispositivo che - applicato alleporte che richiedono elevati stan-dard di sicurezza - sorveglia ecomanda le porte di accesso ai lo-cali e alle aree protette.Kaba Exos Sky è in grado di gestiretutti i sistemi meccatronici dellagamma Kaba. Particolarmente in-teressante è l’utilizzo del sistemain combinazione con il cilindroKaba Elolegic, un cilindro on-linedotato di un bloccaggio elettronicosupplementare. In questo caso èinfatti possibile combinare, inqualsiasi istante, le caratteristichemeccaniche di funzionamentodella serratura con i vantaggi del-la gestione centralizzata dellechiavi meccatroniche.Il sistema Kaba Exos Sky per-mette un controllo fino a 32 pun-ti di ingresso per centrale di ac-cesso. Attraverso questa solu-zione è possibile impostare e con-trollare i tempi d’accesso, ammi-nistrare le autorizzazioni degliutenti, registrare e tracciare glieventi, i tempi e le persone che ac-cedono alle aree protette. Infine,tra le funzioni previste dal siste-ma: la gestione multilingua, lacommutazione automatica ora-rio estivo/invernale, la gestionecentrale degli allarmi e il backupdei dati.

informazioni:www.serviziolettori.itriferimento numero 110

“VEDONO” ANCHE NEL BUIO E NELLA NEBBIA Un grande passo avanti nelle di-fese antintrusione è costituitodalla disponibilità odierna di stru-

menti in grado di “ve-dere” bene anche di not-te e in ogni condizioneambientale.Un esempio in tal sensoè la famiglia di termo-camere a raggi infraros-si Flir (www.flir.it) SerieA, ideale per le applica-zioni nel campo della sor-veglianza e del control-lo antintrusione. Grazie alla loro capacitàdi rilevare immagini ter-miche di qualità ope-rando indifferentementein condizioni di buio oin presenza di nebbia,fumi e vapori, consen-tono di “leggere” confacilità e immedia-tezza preziose in-formazioni - a volte

non percepibili con altri stru-menti - e di attivare le proceduredi allarme o di intervento opera-tivo richieste dal singolo caso.L’ultima nata di questa famiglia distrumenti è la Flir ThermoVisionA10, in assoluto la più piccola te-lecamera a infrarossi: pesa solo 120grammi; completa di lenti, misu-ra centimetri 7,4x3,4x3,7 e stanel palmo di una mano. Questo apparecchio opera nel-l’intervallo termico tra -40 e +55°C, ma un meccanismo di autoswitch consente di elevare fino a+400 ° C la temperatura di lavo-ro. Un sistema completo di obiet-tivi (dal tele al grandangolo) con-sente di monitorare la scena an-

che da posizioni lontane o sco-mode. Flir A10 fornisce immagi-ni all’infrarosso sia in digitale a 14bit, sia in formato video Pal ana-logico. Un sistema di “Smart Sce-ne” ottimizza la qualità dell’im-magine, portando al massimo ilcontrasto nelle parti scure (cor-rispondenti alle basse temperaturedegli oggetti inquadrati). Un di-spositivo di evidenziazione delletemperature colora automatica-mente le parti più calde della sce-na, per mettere in risalto ognicriticità anche agli occhi dei me-no esperti. Al top della Serie A sicolloca la Flir ThermoVision A40,

che rappresenta lo stato dell’ar-te delle tecnologie all’infrarossoper questo settore. Essa concen-tra in sé la potenza di un senso-re con risoluzione di 320x240 pi-xel, la capacità di misurare latemperatura in ciascuno dei 76.800punti di cui è costituita ogni im-magine, la sensibilità per coglie-

52 Il Giornale dell’Installatore Elettrico N. 3 10 Marzo 2005 www.reedbusiness.it

DOSSIER SOLUZIONI & PRODOTTI

Intorno al 1997 alcune aziende del settore, fra cui Silentron,progettarono e realizzarono combinatori telefoniciautomatici “senza fili” per impiego nei sistemi di allarme,ove per senza fili si intendeva senza i fili del telefono, cioècon trasmissione telefonica attraverso la rete cellulare.Come? Realizzando un’apposita scheda elettronica capacedi interagire con un telefonino asservito e farlo funzionareopportunamente. Possiamo stimare che vi siano circa100.000 apparecchi con telefonino interno installati nellasola Italia: queste macchine hanno e avranno bisogno dimanutenzione e/o riparazione, ma non si trovano più lebatterie di ricambio, né telefonini compatibili, né si riesce afarli riparare. Quindi, il guasto del telefonino asservito alcombinatore potrebbe comportare la sostituzionedell’intero apparecchio. Silentron ha dato corso fin dal 2002a diverse iniziative a favore degli installatori e degli utenti,facendosi carico del problema post vendita ed elaborandosoluzioni tecnico/commerciali finalizzate al contenimentodei costi. Per gli installatori dei combinatori serie“Cellular” con telefonino interno:• ha realizzato una scheda completa di modulo gsm

industriale che si sostituisce al telefonino interno in tutti imodelli di combinatore dotati di tastiera e display;

• ha realizzato un “alimentatore” che sostituiscedefinitivamente ogni modello di batteria dei telefoninicompatibili con le nostre apparecchiature, permettendoneil funzionamento con alimentazione da centrale.

Per tutti gli installatori di combinatori con telefoninointerno di qualunque marca:• ha dato corso ad una campagna di “rottamazione” dei

vecchi combinatori cellulari, per cui a fronte del reso diun modello obsoleto l’installatore può acquistare unnuovo modello Vocalphone a prezzo “speciale” per tuttol’anno in corso presso tutta la rete distributiva.

informazioni: www.serviziolettori.itriferimento numero 111

Cellulari obsoleti nei combinatori

Il sistema di controllo accessi on-line Kaba ExosSky è caratterizzato da una grande semplicità diinstallazione e utilizzo

Flir ThermoVision A10 pesa solo 120grammi; completa di lenti, misura7,4x3,4x3,7 centimetri

Per maggioriinformazioni

www.serviziolettori.it

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gewiss .com L’Impianto Elettrico Integrato

Oltre 500 codici per un’offerta completa di connettorimultipolari, cassette di derivazione in metallo e accessori,garantiscono la connessione di potenza e di segnale negliambienti industriali. La nuova Serie 76 CO ha i requisiti ideali per essere applicataovunque: dall’automazione industriale e robotica alleapplicazioni nei quadri elettrici e a bordo macchina, anche inpresenza di oli, sostanze aggredenti e polveri.

76 CO

Sempre più connessi

TRE BREVETTI INTERNAZIONALI

Brevetto estetico

Serraggio del conduttore

Sistema di chiusura

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re differenze inferiori a 0,08 °C, larobustezza necessaria per fun-zionare 24 ore su 24 in qualsiasicondizione ambientale. Pesa meno di 1,4 chili, è compat-ta, resiste agli urti e opera nel-l’intervallo termico da -40 a +2000°C. La disponibilità opzionale di in-terfacce sia FireWire sia Ethernetconsente molteplici possibilità diconnessione.

informazioni:www.serviziolettori.itriferimento numero 112

PROGRAMMABILEED ESPANDIBILEAF948 di Ave (www.ave.it) è unacentrale interamente program-mabile ed espandibile con ta-stiera e display lcd a bordo e di-spone di 4 ingressi base espandibilia 8 collegando in centrale la sche-da di espansione AFEX4I. È inol-tre prevista la possibilità di col-legare, tramite apposito bus, unmodulo remoto di espansioneAFEX8I-RE, per portare a 16 ilnumero totale degli ingressi via fi-lo gestibili dal sistema. Per am-pliare ulteriormente il numerodegli ingressi è possibile colle-gare sul bus il ricevitore radioAF907RR, che permette di avere16 ingressi radio addizionali ai16 filo per un totale di 32.La centrale è in grado di gestirefino a 3 tastiere AF983 -AF45380collegate sul bus e 8 codici di ac-cesso programmabili. Sul bus èinoltre possibile collegare il de-codificatore per chiave elettroni-ca AF45343, che dialoga con lachiave elettronica di prossimitàAF339. Gli ingressi possono essereraggruppati in 3 aree singolar-mente programmabili, mentre l’a-rea può essere programmata pergestire uscite, codici di accesso,tastiere e inseritori ad essa ab-binati. Questo permette di gesti-re l’impianto secondo delle pro-grammabili gerarchie d’accesso al-le 3 aree.

L’apparecchiatura dispone di treuscite programmabili, abbinabilialle tre aree, oppure attivabilitramite un apposito orologio pre-visto a bordo, a orari prestabiliti(un eventuale carico elettrico col-legato a una delle tre uscite pro-grammabili potrà essere quindicontrollato per fasce orarie; peresempio accensione riscalda-mento, illuminazione giardino, ir-rigazione, ecc.).

La centrale prevede una pro-grammazione standard, di fab-brica (programmazione di de-fault), tale da poter essere uti-lizzata nella maggior parte degliimpianti; le modifiche volte a per-sonalizzare il sistema in base a par-ticolari esigenze del cliente pos-sono essere effettuate tramite latastiera o tramite il programmaAFAF899SW installato su pc, col-legato alla porta seriale RS232prevista a bordo della centraletramite il cavo AFPC01.La scheda AF899B (modem/com-binatore telefonico digitale) per-mette, poi, di effettuare la tele-gestione e quindi la programma-zione del sistema da remoto, uni-tamente alla trasmissione degli al-larmi su linea telefonica commu-tata in forma digitale. Inserendoinfine la scheda di sintesi vocaleAF899SV4 si possono trasmette-re gli allarmi anche in forma vocale.Il combinatore permette inoltre diattivare da remoto le tre uscite pro-grammabili.È infine prevista la versione “cie-ca”, AF948-C, senza tastiera abordo, per applicazioni dove sonorichieste solo tastiere remote.La centrale AF948, grazie allaflessibilità data dalla modularitàe dalla gamma di periferiche, è lasoluzione ideale per impianti civilie residenziali nei quali è necessarioottenere uno standard di sicu-rezza di livello medio-alto e un’ot-tima ergonomia d’uso.

informazioni:www.serviziolettori.itriferimento numero 113

PER L’IDENTIFICAZIONEELETTRONICASono proposti da Econorma(www.econorma.com) i dispositivimoderni, semplici da usare e conuna elevata memoria di registra-zione dei dati. Queste apparec-chiature utilizzano il sistema diidentificazione elettronica senzacontatto Tag-Rfid: è sufficienteavvicinare il transponder che, at-

tivato da una radiofrequenza, ri-sponde trasmettendo i dati inmemoria. Questo Tag può avereformati differenti (tessera, discoplastico, autoadesivo ecc.) e offre

il vantaggio di non essere soggettoa deterioramenti nei magazzinio all’aperto; resiste, inoltre, adalte e basse temperature, allosporco e ad agenti chimici ag-gressivi. Il microcomponente elet-tronico inserito nel supporto pla-stico garantisce un solo e unico co-dice di identificazione.FT-Pass, sistema di identifica-zione e controllo degli accessi,offre una valida alternativa alle nu-merose soluzioni quali codice a bar-re, banda magnetica, smart cardecc. È sufficiente avvicinare latessera al lettore. Può essere usa-to anche in rete con più lettori, si-tuati in luoghi diversi. L’aggior-namento dei codici Tag abilitati av-viene con un software dedicatomediante l’invio da pc del nuovofile all’indirizzo del lettore. Trovaapplicazione nel controllo degliaccessi nei centri elaborazionedati, laboratori scientifici, zoneriservate, uffici tecnici, ecc. Sipossono memorizzare fino a 1024codici Tag.FT-Reader è un lettore portatile au-toalimentato che utilizza il siste-

ma di identificazione elettronicasenza contatto. I dati inseriti da-gli operatori (6 caratteri alfanu-merici) vengono scaricati nel pc conil software in dotazione; il pro-

gramma abbinerà al codi-ce Tag le descrizioni pre-cedentemente inserite,quali il tipo di prodotto, ilnominativo di una persona,una centralina ecc. I dati,salvati sotto forma di fileAscii, sono elaborabili daqualsiasi programma di vi-

deoscrittura o foglio elettro-nico. Questo lettore ha unampio display lcd retroillu-minato, che visualizza sia idati inseriti manualmente siaquelli presenti come databa-

se. Ha una memoria di registra-zione di 3000 codici Tag. Le ap-plicazioni sono molteplici: trac-ciabilità, classificazione campio-ni di analisi, inventario di ma-gazzino, gestione rifiuti, vigilan-ze ecc.FT-Reader-Rfid è un’apparec-chiatura compatta da tavolo chepuò essere alimentata sia a 12 Vsia a batterie. È particolarmenteindicata per il controllo e la ge-stione del personale nei cantieri,nei passaggi dei vigilantes, nel-l’organizzazione di congressi ecc.I dati che vengono memorizzati so-no l’ora di entrata e quella di usci-ta, completi delle causali e di co-dice Tag. Nell’ampio display re-troilluminato, avvicinando la tes-sera Tag viene visualizzato il no-me dell’operatore, che potrà sce-gliere la causale per cui entra oesce. I dati memorizzati (fino a20.000 transazioni) vengono sca-ricati e salvati periodicamentenel pc come file Ascii. Qui i codi-ci dei transponder verranno ab-binati dal software ad altre variabiliimpostate precedentemente, qua-li dati anagrafici, settore, codiceaziendale ecc.

informazioni:www.serviziolettori.itriferimento numero 115

54 Il Giornale dell’Installatore Elettrico N. 3 10 Marzo 2005 www.reedbusiness.it

DOSSIER SOLUZIONI & PRODOTTI

La centrale AF948 è in grado di gestire fino a 3 tastiere AF983 -AF45380 collegate sul bus e 8 codici di accesso programmabili

HP25RF è una sirena - proposta daTeknox (www.teknox.it) - che nonnecessita di collegamenti di tipo filare,ma dialoga con le centrali per mezzo disegnali radio. Robusta e affidabile,protetta contro l’apertura e la rimozione,si interfaccia direttamente alla centraleCA16LP e per mezzo dell’attuatoretrasmettitore AT30TX a tutte le centraliradio o filari (sia Teknox sia di altremarche). La sirena è munita di un propriotimer di sicurezza che limita il tempo diallarme, in caso di assenza continuata delsegnale di blocco, a circa 9 minuti;provvede, inoltre, al conteggio degliallarmi limitandoli a un numero massimodi 5 per ciclo di attivazione; il reset diquesto conteggio avviene in modoautomatico tramite il segnale di statoimpianto. È presente infine il blocco delsuono alla prima alimentazione anche inpresenza di allarme. Viene alimentatacon una pila al litio da 7,2 Volt - 14Ah, checonsente una notevole autonomia. Le principali caratteristiche sono:

• sirena radio con ricevitore incorporato• contenitore metallico con griglia

antischiuma• pila al litio 7,2V - 14 A/h• flash lampada a filamento• pressione acustica 105 dB a 3 metri• blocco alla prima alimentazione• conteggio degli allarmi, con

autoesclusione, per ogni ciclo diattivazione (n° 5)

• timer di blocco per assenza prolungatadel segnale di comando (9 minuti)

• protezione contro apertura e distacco• abbinamento diretto alla centrale

CA16LP• abbinamento universale a qualsiasi

centrale (radio o filo) tramite AT30TX• frequenza radio 433,92 MHz• autoapprendimento del codice di dialogo• temperatura di funzionamento da -15 °C

a +55 °C• dimensioni mm 260 x 160 x 90.

informazioni: www.serviziolettori.itriferimento numero 114

La sirena che dialoga

Identificazione elettronica Rfid: dispositivi moderni, semplici da usare e con una elevata memoria di registrazione dei dati

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Page 55: GIE 2005 Num 03 Tutto

PROTEZIONE SENZA FILI MetaSystem (www.metasystem.it)propone Wis 400 - Wireless In-terface System, un modulo rice-vitore supervisionato su portan-te 800 MHz collegabile a qual-siasi centrale filare già installata,ideale per espandere sistemi d’al-larme cablati di qualunque mar-ca con sensori senza fili. La soluzione è proposta per poteraggiornare un sistema d’allarmefilare già esistente o per control-lare porte, finestre e locali diffi-cilmente raggiungibili con il tra-dizionale utilizzo dei cavi. Il Wis 400, adatto per essere po-sizionato in ogni ambiente graziealle dimensioni contenute, è su-pervisionato, antimanomissione,dotato di dispositivo d’allarmetaglio cavo e antiaccecamento.Può gestire fino a un massimo di50 sensori radiocomandati, conidentificazione della zona d’al-larme, con programmazione adautoapprendimento garantendomassima affidabilità al sistema. La sua peculiarità è di permette-re a una centrale filare, di qua-lunque marca e modello, di in-terfacciarsi con nuovi sensori sen-za fili - perimetrali, volumetrici, ma-gnetici e d’urto - come quelli pro-posti all’interno del sistema C400di MetaSystem. Il sistema C400 of-fre prestazioni e grado di sicu-rezza tali da soddisfare le esi-genze del mercato wireless, conuna serie completa di dotazioni chesi aggiungono all’affidabilità ealla facilità d’installazione tipica

dei prodotti Me-taSystem. Av-valendosi deldispositivo an-

tiaccecamentoradio, supportato

dal controllo bidirezionale tra cen-trale, combinatore telefonico esirena per esterno, in caso dioscuramento radio questi dispo-sitivi sono in grado di eseguire au-tonomamente il ciclo d’allarme.Inoltre, il sistema C400 è com-pletamente antiscanner - in quan-to i codici di trasmissione sono ge-nerati in random rolling code -supervisionato e tutte le periferichesono dotate di dispositivi anti-tamper. La centrale C401, ri-uscendo a gestire trasmissioniradio a 433 MHz e 800 MHz, offrela massima protezione nei confrontidi qualsiasi tentativo di acceca-mento radio. La banda degli 800

MHz è infatti riservata esclusi-vamente ai sistemi di sicurezza,mentre l’abbinamento alla tra-smissione sui 433 MHz aumental’immunità e l’affidabilità del si-stema nei confronti dei tentatividi accecamento della trasmissio-ne radio. Il controllo antiacceca-mento del C400 viene quindi ef-

fettuato su entrambe le frequen-ze di trasmissione e può essere ge-stito anche in modo separato suidue canali. La trasmissione a 800MHz consente inoltre, a parità dipotenza emessa, di ottenere un’ot-tima portata radio del sistema.È inoltre disponibile una vastagamma di accessori per soddi-

sfare le esigenze di sicurezza an-che degli utenti più esigenti (com-binatore telefonico gsm, simula-tore di presenza home theater,rivelatore doppia tecnologia in-frarossi + microonde ecc.).

informazioni:www.serviziolettori.itriferimento numero 116

DOSSIERSOLUZIONI & PRODOTTI

Il Giornale dell’Installatore Elettricowww.reedbusiness.it N. 310 Marzo 2005 55

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Wis 400 - Wireless Interface System -è un modulo ricevitore supervisionatosu portante 800 MHz

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Page 56: GIE 2005 Num 03 Tutto

L’IMPORTANZA DEL “VALORE AGGIUNTO”In tema di antintrusione la divi-sione Building Technologies diSiemens punta sul connubio tra ef-ficienza e innovazione. Partico-larmente attenta allo sviluppo ditecnologie in grado di renderesempre più performanti i prodot-ti, la divisione propone ora sulmercato un’offerta che includediverse novità di prodotto, e chenon trascura nemmeno l’aspettoestetico.

In tema di videosorveglianza si par-te dalla gamma di telecamereSiemens Ccbb e Ccbc, basata sul-l’innovativa tecnologia Ccd da1/3”, con elaborazione digitaledel segnale video (Dsp). Si tratta di dispositivi in grado difornire immagini nitide con un’e-levata risoluzione ottimizzabileattraverso l’utilizzo di un sem-plice menù a video (Osd) navi-gabile con 5 tasti posizionati al-l’interno di uno sportellino sul la-to della telecamera.Con l’obiettivo di rendere il pro-dotto più funzionale possibile, letelecamere propongono una sem-plice regolazione del back-focusmediante un’unica vite, il con-nettore per cavo Auto Iris di tipoVideo o Direct Drive, la compen-sazione del controluce selezio-nabile su 6 zone, la titolazionesull’uscita video e la commutazioneautomatica o manuale da colorea monocromatico.Novità anche sul fronte del design:i prodotti hanno infatti un look cu-rato, che conferisce un tocco di-stintivo agli apparecchi. L’attenzione posta dal Centro Ri-cerca e Sviluppo di Siemens ha re-so inoltre l’installazione il piùsemplice e affidabile possibile;infatti la tecnologia presente sul-la telecamera permette di ottenereprestazioni di alto livello anche nel-le riprese di situazioni più estre-me, nonché di posizionare l’ele-mento di ripresa anche in am-bienti nei quali l’estetica risulta im-prescindibile.Un’altra soluzione messa a pun-to da Siemens è rappresentatada SiRoute, un innovativo sistemache offre una infrastruttura con tec-nologia radio bidirezionale (868)per i sistemi di allarme. Questa tec-nologia prevede che i vari rileva-tori non solo siano direttamentecollegati alla centrale via radioma, in caso di problemi durante lacomunicazione, siano in grado diusare automaticamente altri com-

ponenti registrati nel sistema percompletare la comunicazione conla centrale stessa in modo indi-pendente. Questo aumenta inmodo considerevole l’affidabili-tà e la protezione da falsi allarmidell’intero sistema.All’insegna della tecnologia, maanche della funzionalità, SiRouteè un apparecchio che punta anchesulla semplicità d’installazione:bastano poche mosse per rende-re il dispositivo operativo. La pia-stra universale può essere avvitataoppure fissata al muro grazie a unnastro biadesivo; cliccando sulmodulo radio e poi sul rilevatore,l’installazione è già conclusa. So-no poi necessari solo alcuni det-tagli da impostare sulla centralee il sistema si configura pratica-mente da solo. Le batterie in do-tazione hanno una durata di piùdi quattro anni, grazie alla tec-nologia salva batteria.Attualmente la gamma di pro-dotti comprende rilevatori di fu-mo e rottura vetro, rivelatore di mo-vimento a infrarossi passivi, con-tatti per le porte, sirena da in-

terno e da esterno e un modulo in-put/output per il controllo di luce,tapparelle e altre funzioni dicomfort.L’intero sistema è controllatoda un telecomando remo-to in formato carta di credito.Con un gateway, il SiRoutepuò essere collegato a qual-siasi centrale antintrusione Sin-tony.I sistemi cablati esistenti posso-no essere aggiornati con il Si-Route.

informazioni:www.serviziolettori.itriferimento numero 118

UNA SOLUZIONE INNOVATIVA I sistemi classici di antintrusio-ne si compongono essenzial-mente di due unità fondamentali:i rilevatori e le centraline. I rile-vatori rappresentano il mezzomediante il quale viene prodot-ta l’informazione primaria rela-tiva ad uno stato di pericolo d’in-trusione, in locali protetti, daparte di soggetti non autorizza-ti. Normalmente si è abituati aconsiderare tali strumenti comedei veri e propri trasduttori digrandezze fisiche che, al cambiaredi queste, determinano la pro-duzione di un impulso che vienedi seguito gestito dalla centrale.Ad ogni grandezza fisica è quin-di associata una diversa forma dienergia; pertanto, si possonoavere trasduttori capaci di tra-sformare l’energia luminosa cheli colpisce in una corrente elet-trica, altri che trasformano l’e-nergia sonora, quella termica,quella meccanica, elettroma-gnetica e così via. Le centraline

invece rappresentano il mezzomediante il quale è gestita l’in-formazione proveniente dai ri-velatori installati nel sito da pro-teggere.Un fattore limitante dei sistemiclassici è rappresentato dal fat-to che si considera una tipologiadi sistema centralizzato il cuinodo centrale è per l’appuntorappresentato dalla centralina.Una struttura di questo tipo se,da un lato, è molto economica,dall’altro è molto vulnerabilepoiché se - per qualsiasi motivo- dovesse guastarsi, l’intero im-pianto andrebbe fuori servizio. Se poi si pensa al cablaggio, bi-sogna considerare il fatto che icablaggi tradizionali non pos-sono essere utilizzati per veico-lare altre informazioni tipo au-

56 Il Giornale dell’Installatore Elettrico N. 3 10 Marzo 2005 www.reedbusiness.it

DOSSIER SOLUZIONI & PRODOTTI

Il combinatore Gsm Easycom di Pess(www.pess.it) propone sempre piùfunzioni, pur mantenendo invariato ilprezzo.Oltre alla possibilità di comandarlo einterrogarlo a distanza con un comunetelefono a toni, ora è possibile comandarea distanza tutte le uscite con degli sms;con un pc collegato a un modem lo si puòtelegestire.Un’altra importante novità è la funzioneapri cancello da telefono gsm senzal’addebito del costo della chiamata.Ultima innovazione è la centralizzazione.Grazie al software PlusReport Pro èinfatti possibile centralizzare tutte lesegnalazioni di allarme inviate daEasycom. Il PlusReport Pro è un nuovosoftware che permette - con un prezzoveramente contenuto - di centralizzare lesegnalazioni inviate dai combinatoritelefonici sia di vecchia sia di nuovagenerazione; gestisce infatti gli allarmi egli eventi tecnici inviati in modalità voce,sms e Cms (un apposito protocollo ideatoda Pess).Ricordiamo le principali caratteristichedel combinatore Gsm Easycom:• 4 ingressi di allarme programmabili in

modalità NC o NA;• 2 uscite abbinabili agli ingressi e

comandabili a distanza;• 8 numeri telefonici associabili in

qualsiasi modo agli ingressi;• 4 messaggi di allarme vocali e/o sms;• modulo gsm industriale dual band;• costante monitoraggio della rete gsm;• 7 messaggi vocali, sms e/o Cms di

segnalazione attivazione edisattivazione sistema, assenza eripristino rete elettrica,esaurimento batteria, variazioneparametri di programmazione escadenza Sim ricaricabile;

• ingressi dedicati alcontrollo/segnalazionedi stato batteria ealimentazione da rete.

Easycom è disponibilein 3 versioni: la primasu scheda, perl’inserimento rapidoall’interno delle centraliPess Ada MX41 edMX71 o in una qualsiasialtra centraleappositamentepredisposta; la secondain contenitore metallicodi dimensioni ridotte; laterza, con contenitoremetallico e alimentatoreda rete incorporato.

informazioni: www.serviziolettori.itriferimento numero 117

Sempre più funzioni

Il combinatore GsmEasycom

I prodotti offerti dalla divisioneBuilding Technologies di Siemens simostrano in un look raffinato e curato

SiRoute è un sistema che offre unainfrastruttura con tecnologia radiobidirezionale per i sistemi di allarme

Network cameraIT150, unasoluzioneinnovativa perl’antintrusione

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Page 57: GIE 2005 Num 03 Tutto

dio/video e trasmissione dati ingenere.Intell isystem Technologies(www.intellisystem.it) presen-ta la network camera IT150, unasoluzione innovativa per l’an-tintrusione, che si basa su di unsistema distribuito in cui - difatto - la centralina e il rilevato-re sono rappresentati da un uni-co device che coopera con altridispositivi dello stesso tipo perraggiungere l’intento comunedi proteggere un’intera area. Sepoi si pensa che a tale sistema sipossono aggiungere altre fun-zionalità come il video e l’audioe la possibilità di gestire l’inte-ro impianto via internet, il si-stema in questione diventa unostrumento che unisce alle ca-ratteristiche di totale flessibili-tà l’intrinseca proprietà di ro-bustezza dovuta alla decentra-lizzazione della gestione delleinformazioni; inoltre, il cablaggio

si riduce alla realizzazione diuna rete dati Ethernet su cui èpossibile veicolare le più di-sparate informazioni.La IT150 è un sistema embedded,dotato di microprocessore che,unitamente a un sistema di vi-deo/audio ripresa basato su co-dec Mpeg4 interfacciato ad un si-stema di trasmissione dati Tcp/IP,permette di avere le seguenticaratteristiche:• sensore antintrusione intelli-

gente basato sulle immaginiriprese. Il sistema prevede lapossibilità di gestire sino 3 fi-nestre indipendenti sul videoche, unitamente al settaggio deiparametri sensibilità e dimen-sione dell’oggetto, permettonoil riconoscimento della sua pre-senza all’interno della finestraattivata. Tale evento può esseregestito in modo software di-rettamente dalla IT150, chepuò provvedere ad azionare

una sirena, inviare immaginiad un destinatario tramite e-mail o Ftt, ecc.;

• alta qualità delle immaginicon elevato fattore di com-pressione;

• gestione dell’audio da remoto;• controllo di due canali digitali,

uno di input ed uno di output,

che permettono la gestione di ap-parecchiature elettroniche diterze parti quali ad esempio at-tuatori e rivelatori;

• possibilità di registrazione del-le immagini riprese sia in localesia da remoto.

L’accesso alla IT150 è semplicee può essere fatto tramite un

comune browser tipo MicrosoftInternet Explorer o Netscape,mediante il quale è possibile ve-dere e condividere le immaginie l’audio catturati da qualsiasiparte del mondo.

informazioni:www.serviziolettori.itriferimento numero 119

DOSSIERSOLUZIONI & PRODOTTI

Il Giornale dell’Installatore Elettricowww.reedbusiness.it N. 310 Marzo 2005 57

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Page 58: GIE 2005 Num 03 Tutto

Forse non tutti conosconol’iniziativa Itea (Informa-tion Technology of euro-

pean advancement). Vediamo diche cosa si tratta.Costituito nel 1999 nell’ambito delprogramma di ricerca europeoEureka, il consorzio Itea mette adisposizione un punto di con-tatto tra risorse finanziarie, tec-nologia e ingegneria del soft-ware. In sostanza, un’aziendache desidera realizzare un pro-getto innovativo nel campo delsoftware applicato (e quello del-la building automation, per esem-pio, è un settore consideratomolto importante da Itea), puòsottoporre il proprio progetto alconsorzio. E, se il progetto vieneapprovato, Itea sostiene l’azien-da nella ricerca dei partner piùadatti e nelle procedure di ri-chiesta di finanziamento del pro-getto stesso. È da notare che daItea vengono valutati i progettiche prevedono ricadute indu-striali concrete, scartando inve-ce quelli di ricerca pura.Il consorzio è stato creato da Al-catel, Barco, Bosch, Bull, Daim-lerCrysler, Italtel, Nokia, PhilipsElectronics, Siemens, Thales eThomson Multimedia, alle qualisi è aggiunta in seguito la Fe-derazione europea delle piccolee medie imprese high-tech.Tra gli esempi dei progetti già ap-provati da Itea, possiamo citaretecnologie per la creazione diambienti sensibili al contesto(ambient intelligence) e gate-way residenziali che intercon-nettono varie reti - televisive e non- all’interno della casa. Entria-mo ora un po’ più nel dettaglio.

HOMENET2RUNCon l’ingresso nel nuovo mil-lennio, la deregolamentazionedelle telecomunicazioni, la ra-pida digitalizzazione delle funzionidi intrattenimento audiovisivee gli spettacolari progressi (ac-compagnati da una netta ridu-zione dei prezzi) delle tecnologiedi elaborazione e stoccaggio del-le informazioni, hanno cambiatonettamente il modo con il qualesoddisferemo le nostre esigenzedi informazione, comunicazionee intrattenimento (il cosiddettoinfotainment).La tv digitale e lo “streaming” au-dio/video basato sul Protocol in-ternet (IP) stanno diventandorapidamente una realtà e stan-no nascendo nuove versioni, piùinterattive, dei consumi video. In-fine, l’accesso a internet trami-te le reti di tv via cavo e telefo-niche mostra una crescita senzaprecedenti e i primi dispositiviWap (Wireless access protocol)hanno aperto la strada all’info-tainment mobile.Nei prossimi anni, la promessa dibanda elevata a bassi prezzi si av-vererà sia nelle reti cablate, siain quelle wireless. E le auto-strade digitali entreranno nellenostre case attraverso gatewayresidenziali e reti digitali do-mestiche. La combinazione diautostrade digitali e memoriedi massa a basso costo permet-terà l’offerta di nuovi metodi diofferta dei servizi. Per esempio,non saremo più costretti ad usu-fruire di una selezione limitata dipacchetti di infotainment, mapotremo accedere a servizi digitalipersonalizzati e scaricare infor-

mazioni in base alle nostre spe-cifiche esigenze. Potremo avereun pieno controllo sui program-mi che guarderemo e sui dispo-sitivi che utilizzeremo.

INTERCONNETTERELA CASAIn una casa interconnessa, avre-mo la libertà di accedere a mu-sica, immagini, programmi tv,film ed altro ancora su qualsia-si dispositivo adatto allo scopo,in qualsiasi stanza. Sarà inoltrepossibile collegare reti residen-ziali diverse, in modo da potereaccedere ai contenuti che ab-biamo lasciato a casa anchequando ci spostiamo. Il proget-to Homenet2run (Itea 00002) ha

dimostrato concretamente que-sta possibilità.Oggi abbiamo già una o più re-ti in casa: la rete elettrica, quel-la telefonica e un collegamentoalla rete televisiva. Tutte questereti utilizzano tuttavia tecnolo-gie cablate o wireless differen-ti, con velocità di trasmissione di-verse. Nessuna delle tecnologieesistenti può, da sola, fornireuna soluzione totale. Tuttavia, col-legando i diversi sottoinsiemi èpossibile costruire una rete do-mestica integrata.Perché ciò sia possibile è ne-cessario risolvere due problemi.In primo luogo, occorre collega-re fisicamente i vari sottoinsie-mi esistenti attraverso appositi

La casa evolve

TECNOLOGIE

Cambia il modo con il quale soddisferemo le nostreesigenze di informazione, comunicazione e in-trattenimento (il cosiddetto infotainment)

58 Il Giornale dell’Installatore Elettrico N. 3 10 Marzo 2005 www.reedbusiness.it

Luigi Ravera

Nei prossimi anni, la promessa di banda elevata a bassi prezzi si avvererà sianelle reti cablate, sia in quelle wireless

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Page 59: GIE 2005 Num 03 Tutto

CON.TRADE ha sviluppato una gamma di SPD di semplice installazione, in gradodi soddisfare le esigenze di protezione da sovratensioni in un’ impiantisticamoderna. Idonei ad installazioni nell'ambito dei settori industriale, terziario e civile. Soddisfano tutti i requisiti della norma CEI 81-8.

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Page 60: GIE 2005 Num 03 Tutto

60 Il Giornale dell’Installatore Elettrico N. 3 10 Marzo 2005 www.reedbusiness.it

TECNOLOGIE LA CASA EVOLVE

dispositivi (bridge). E, nell’ambitodel progetto Homenet2run, azien-de molto note come Canon, Deut-sche Telekom, Grundig, Philips,Sony, STMicroelectronics, Thom-son e altre hanno sviluppato ibridge richiesti. Già nel 2003,in occasione dell’Ifa di Berlino, lamaggiore fiera europea dedica-ta all’elettronica di consumo, ilgruppo Homenet2run ha dimo-strato l’uso di bridge fra duedelle reti cablate più popolari almondo (Ethernet e Ieee 1394) ele reti wireless (Ieee 802.11 eHiperLan2). La connettività dastanza a stanza senza disconti-nuità può quindi diventare unacaratteristica standard delle no-stre case, offrendoci la possibi-lità di collegare tutti i nostri ap-parecchi a una stessa rete.Il secondo problema consistenel permettere agli apparecchi diconsumo (televisore, radio, let-tore di cd o dvd) di condividerei loro contenuti con un PC. Atale scopo, il consorzio Home-net2run ha dimostrato bridgecapaci di collegare uno standarddelle apparecchiature stereo do-mestiche (Home audio/video in-teroperability, o Havi) con unostandard del pc (Universal plug& play, o Upnp). Sono state inol-tre sviluppate soluzioni per col-legare a internet apparecchi diconsumo capaci di utilizzare il pro-tocollo di tale rete. Questo per-mette, per esempio, di guarda-re sul televisore filmati scarica-ti da internet.In conclusione, i risultati del pro-getto Homenet2run, che si èconcluso alla fine dello scorsoanno, permetteranno un acces-so senza discontinuità a serviziprovenienti dai mondi della te-levisione, internet e delle tele-comunicazioni. Sarà inoltre pos-sibile collegare tutti gli appa-recchi di infotainment presentinelle nostre case (e, avendo l’au-torizzazione richiesta, nelle ca-se di altri), con la libertà di usu-fruire dei loro contenuti in qual-siasi luogo.

CAMBIALA GESTIONE DELLE UTILITYGrazie all’evoluzione delle tele-comunicazioni, il mercato delleutility si è inserito in un vasto mo-vimento verso la deregolamen-tazione che riguarda l’intera Eu-ropa. La concorrenza porterà al-lo sviluppo di servizi residen-ziali legati alla distribuzione dielettricità, gas e acqua che ver-ranno sostenuti da soluzioni di pa-gamento “intelligenti” e aperte.La capacità di definire i prezzi inmodo intelligente, la flessibilitànella sottoscrizione dei servizi ei cambiamenti comportamenta-li degli utenti daranno un’acce-lerazione alla tendenza mon-diale verso l’e-payment per for-nitori di servizi e consumatori.Il progetto Smart home paymentservices (Shops) di Itea punta asupportare queste funzioni avan-zate per il pagamento delle uti-lity domestiche, aprendo la stra-

da a soluzioni innovative e anuove generazioni di servizi. Ilmodello di descrizione del si-stema elaborato da Shops com-bina gli standard esistenti, esten-dendone la portata. La tecnolo-gia che verrà sviluppata nel-l’ambito del progetto metterà adisposizione una base di pro-gettazione ad alto livello, ridu-cendo i costi e i ritardi di intro-duzione di nuovi dispositivi sul

mercato e di creazione di nuoveapplicazioni.L’architettura di Shops si base-rà su tecnologie avanzate web edi rete, salvaguardando al mas-simo la sicurezza dei dati e la pri-vacy degli utenti. Secondo i pro-ponenti, grazie a questa nuovapiattaforma, sarà possibile svi-luppare servizi molto più sofi-sticati della semplice telelettu-ra dei contatori.

OBIETTIVO 2010Fra cinque o sei anni (diciamo,orientativamente, intorno al2010), il settore delle utility,completamente deregolamen-tato, insieme a nuove tecnologieavanzate e a nuovi schemi dimarketing, permetterà di rag-giungere un maggiore livello disoddisfazione dei clienti, unamaggiore efficienza di produ-zione e distribuzione e una mag-giore attenzione per le risorse na-turali. In tutto il mondo, stannoemergendo servizi di pagamen-to “intelligenti” delle utenze. Ilmercato è guidato principal-mente dai sistemi di pagamen-to delle utility “fluide” (gas, elet-tricità, acqua), ma sono in attosperimentazioni anche nel cam-po dell’informatica e delle co-municazioni. Il settore della te-lelettura e del telepagamento èoggi di fronte a un dilemma: svi-luppare soluzioni proprietarie ecercare di mantenere le quote dimercato dei sistemi di telelet-tura attuali, oppure aprire i pro-pri sistemi a un mondo più glo-bale, dove il contatore non saràpiù necessariamente il compo-nente centrale, ma verrà gesti-

to insieme all’offerta di nuoviservizi? Certamente (ed è questol’atteggiamento dei proponentidi Shops) un’infrastruttura eu-ropea comune, dalla quale sipossano derivare singole archi-tetture di pagamento aperte estandard, permetterà una mag-giore e più semplice integrazio-ne dei vari sistemi residenziali.In sostanza, una soluzione eu-ropea comune per il pagamento

dei servizi residenziali miglio-rerà i prodotti e l’interoperabili-tà dei sistemi. Partendo da que-ste premesse, le aziende parte-cipanti al progetto Shops stan-no sviluppando blocchi costruttiviaperti e riutilizzabili, che verran-no messi a disposizione di tutte leaziende che vorranno offrire uti-lity o servizi a pagamento.

AMBIENTI SENSIBILI AL CONTESTOIl termine inglese “ambient in-telligence” descrive un’infra-struttura pervasiva e traspa-rente, capace di osservare gliindividui senza invadere la loroprivacy, adattandosi alle neces-sità dell’utente.In pratica, essa consiste nell’in-tegrazione di svariate funzionielettroniche, quali il rilevamen-to, l’elaborazione e la comuni-cazione, in oggetti di impiegoquotidiano che potranno inte-ragire fra loro tramite una tec-nologia di comunicazione a bas-so costo. Nell’ambient intelli-gence, quindi, la tecnologia ten-de a scomparire nell’ambiente checi circonda, ma proprio da que-sto ambiente si attiva per mi-gliorare la qualità della vita.Di ambient intelligence si parlada qualche tempo, grazie allaricerca in atto sui cosiddetti“computer indossabili”. D’altra parte, una volta che ilcomputer è indossato, perchénon sfruttare tutte le potenzia-lità di contatto con il corpo? È na-ta così l’idea di veri vestiti in-telligenti, in grado di interagirecon chi li indossa, tramite sensoriche captano i segnali biofisici. Ta-

li evoluzioni dovrebbero cam-biare non soltanto l’approccioal lavoro, ma anche la nostra vi-ta di tutti i giorni.Un esempio: una maglietta inti-ma messa a punto dai ricercatoriPhilips, in grado di avvertire lapersona con specifici problemi disalute (in particolare, cardiopa-tici) quando ci sono segni delritmo cardiaco e di altri para-metri che indicano pericolo, di as-sistere i medici nella diagnosie nel monitoraggio dei pazientia rischio e, in caso di necessità,avvisare automaticamente i ser-vizi di emergenza.

IL PROGETTO AMBIENCEObiettivo del consorzio Ambienceè quello di generare concettiCae (Context aware environ-ments), nonché architetture, me-todi e strumenti per consentirnelo sviluppo. I compiti del con-sorzio sono quelli di creare sce-nari, definire i requisiti degliutenti e di sistema e creare unconcetto Cae nei domini resi-denziale e professionale; ver-ranno inoltre sviluppati un’ar-chitettura di sistema, metodi,strumenti e tecnologie per in-tegrare “consapevolezza” (iden-tificazione e inseguimento), “in-telligenza” (capacità di adatta-mento) e interazione naturale,combinando quindi le tecnologiesviluppate in ambienti Cae.Gli ambienti di ambient intelli-gence saranno caratterizzati daalcuni elementi fondamentali:ubiquità, consapevolezza, intel-ligenza e interazione naturale. L’u-biquità si riferisce a una situa-zione in cui siamo circondati dauna moltitudine di sistemi ‘in-corporati’ interconnessi, che so-no ‘invisibili’ e si spostano nel sot-tofondo del nostro ambiente. La consapevolezza si riferiscealla capacità del sistema di lo-calizzare e riconoscere oggetti epersone e le loro intenzioni. L’in-telligenza si riferisce al fatto chel’ambiente circostante digitale siain grado di analizzare il contesto,adattarsi alle persone che lo abi-tano, apprendere dal loro com-portamento ed eventualmentericonoscere e manifestare emo-zioni. Infine, l’interazione natu-rale si riferisce a modalità avan-zate come il riconoscimento del-la conversazione e della gesti-colazione naturale e la sintesivocale, che permettono una co-municazione più “umana” conl’ambiente digitale rispetto aquanto oggi possibile.L’ambient intelligence pone quin-di interessanti questioni di ri-cerca in molte aree della scien-za e dell’ingegneria. Tali questioni sono fondamentalie la loro soluzione richiede grup-pi di ricerca multidisciplinari emulticulturali in grado di com-binare gli input da aree diversecome l’informatica, l’ingegneriaelettrica e la ricerca comporta-mentale.E tutto ciò viene oggi portatoavanti proprio nel progetto Am-bience di Itea.

Sono state inoltre sviluppate soluzioni per collegare a internet apparecchi diconsumo capaci di utilizzare il protocollo di tale rete

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La sezione audio di un im-pianto HT è costituita ti-picamente da:

- una sorgente AV (per esem-pio lettore di dvd);

- un amplificatore multicanale;- cinque diffusori acustici da pa-

rete o a incasso (frontale destro,frontale centrale, frontale si-nistro, posteriore sinistro e po-steriore destro);

- un subwoofer.È noto che per poter valorizzarepienamente la qualità sonora egli effetti speciali di un valido pro-gramma audiovisivo, i sistemidi altoparlanti dell’impianto HTdovrebbero essere installati nel-l’ambiente domestico presceltorispettando una distribuzionecircolare dei cinque diffusori agamma intera (figura 1); come pa-re ovvio, la posizione di ascoltosi colloca al centro di un talelay-out. La disposizione della odelle unità subwoofer, come si ve-

drà più oltre, è viceversa menoproblematica.La ragione principale per la sud-detta disposizione sta nel fattoche, così facendo, ogni diffuso-re acustico risulta alla medesimadistanza dal punto di ascolto/vi-sione. Qualcuno avrà notato aquesto punto che tutto sembraruotare attorno ad un singolospettatore. E gli altri che gli sie-dono accanto?

Al proposito, è bene si sappia chequalunque strada si scelga nel-la progettazione di un impiantoHT, è pressoché inevitabile chesi venga a creare una posizionedi ascolto privilegiata rispettoad ogni altra; una limitazioneche trova una certa corrispon-denza anche per quanto attienead applicazioni cinematografi-che in grandi sale.Difatti, in ogni luogo destinato al-la diffusione sonora, piccolo ogrande che sia, esistono zoneove l’ascolto risulta più piacevoleche in altre, vuoi per ragioni le-

gate all’installazione e alla pro-gettazione dell’impianto, vuoiper questioni di acustica am-bientale.Dunque, una disposizione del-l’impianto di diffusione acusticatale per cui ogni sistema di al-toparlanti si trovi alla medesimadistanza dal punto di ascolto èideale per il corretto bilancia-mento dei livelli emessi daglistessi, sempre a patto di averscelto un gruppo di diffusori acu-stici con caratteristiche di ri-sposta elettroacustica appro-priate.

Come collocare i diffusoriacustici a partire dalla di-sposizione del televisore odello schermo di video-proiezione

LL’audio peril teatro in casa

Umberto Nicolao

TECNOLOGIE

62 Il Giornale dell’Installatore Elettrico N. 3 10 Marzo 2005 www.reedbusiness.it

TABELLA 1 - DIMENSIONI CARATTERISTICHE DI SCHERMI TELEVISIVI CON RAPPORTO 4:3

Diagonalepollici cm

33 83,8 67,1 50,3 33,7

28 71,1 56,9 42,7 24,3

25 63,5 50,8 38,1 19,3

21 53,3 42,7 32 13,6

Larghezza [cm] Altezza [cm] Area [dm2]

Figura 1 - Configurazione di ascolto di un programmaaudio multicanale

Nella progettazionedi un impianto HT è inevitabile che si venga a creare una posizione di ascolto privilegiata

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Ne segue che la disposizione difigura 1 non costituisce una con-dizione tassativa ma è sempli-cemente la soluzione di riferi-mento cui rivolgersi, quella cheoltretutto sarebbe in grado didare origine ad una fase di ta-ratura più agevole.

LA SCELTA DEL PUNTO DI VISIONE E ASCOLTONel precedente articolo si è af-fermato che il raggio della cir-

conferenza lungo il cui perime-tro andrebbero disposti i diffusoriacustici viene a dipendere, sia purcon una certa elasticità, dalledimensioni dello schermo deltelevisore. Questo, e quanto si di-rà nel seguito, vale nel caso in cuinon si disponga di dispositiviottimizzatori dell’immagine, co-me deinterlacciatori di linee evia discorrendo. Nel caso di apparecchi televisi-vi con cinescopio in formato con-venzionale, cioè in cui larghez-za e altezza stanno in un rapporto4 a 3, è noto che la distanza di vi-sione consigliata deve essereindicativamente superiore a duevolte e mezza la larghezza del-lo schermo per non scorgere lascansione delle immagini per ri-ghe interlacciate ed inferiore acinque volte la larghezza delloschermo per assicurare la per-cezione visiva dei dettagli. A questo proposito, la tabella 1riporta per chiarezza le caratte-ristiche dimensionali di televisoria schermo grande e medio-gran-

de. Nel caso di televisori conschermo con rapporto dimen-sionale 16:9, più che la larghez-za ha senso considerare l’altez-za del cinescopio come para-metro di riferimento: questo per-ché il numero delle linee che co-stituiscono l’immagine è sem-pre lo stesso (dunque la distan-za tra le linee orizzontali dipen-de in primis dall’altezza delloschermo). Come nel caso pre-cedente, la tabella 2 illustra le ca-

ratteristiche dimensionali delloschermo di televisori di un si-mile formato. Può essere inte-ressante a questo punto notareche un televisore da 28 pollici informato tradizionale (cioè 4:3)ha un’altezza superiore ad untv da 32” con rapporto 16:9.Tornando alla distanza di visio-ne raccomandabile, ovvero ancheal raggio della circonferenza lun-go il cui perimetro andrebberodisposti i diffusori acustici, sipuò affermare che questa può es-sere compresa tra 3,3 e 6,6 vol-te l’altezza dello schermo: una ta-le indicazione rimane valida in-dipendentemente dal formatodello schermo stesso.È allora possibile ricavare altretabelle che, date le dimensioni didiagonale ed il formato dell’ap-parecchio televisivo, consentonodi ricavare direttamente la sud-detta indicazione.

CRITERIPROGETTUALIDato che di norma, al giorno

d’oggi, “Tv is the king”, paregiustificato procedere nella pro-gettazione della minisala cine-matografica domestica partendodalla disposizione del televisore,ipotizzando che, come avvienenella stragrande generalità deicasi, esso sia appoggiato su di untavolino o su di un ripiano di unmobile apposito accostato aduna parete.Noto il formato dello schermotelevisivo, grazie ad una delletabelle precedenti è possibileavere una indicazione sulla di-stanza alla quale disporre il di-vano o la poltrona dalla qualesi potrà godere il programmaaudiovisivo.Da notare che, ritornando allaconfigurazione di figura 1, hasenso fare in modo da lasciare unpo’ di spazio alle spalle dellospettatore, per non rendere scar-

samente udibile il contributo deidiffusori acustici dei canali disurround (a disposizione poste-riore o laterale). In pratica, unpunto di ascolto/visione scelto aimmediato ridosso della pareteposteriore rappresenta una so-luzione tutt’altro che ottimale, an-che per ragioni di acustica am-bientale.Per fare un esempio, si consi-deri una stanza di 5 m di lar-ghezza e 6 m di lunghezza. Sce-gliendo un tv da 28 pollici in for-mato 4:3, la distanza di visionee ascolto, secondo le indicazio-ni della tabella 3, potrebbe esserescelta pari a 2 metri e mezzo,lasciando così una discreta di-stanza tra poltrona e parete po-steriore.Nella scelta della disposizione del-l’apparato televisivo e del pun-to di ascolto e visione non bi-

TECNOLOGIEL’AUDIO PER IL TEATRO IN CASA

Il Giornale dell’Installatore Elettricowww.reedbusiness.it N. 310 Marzo 2005 63

TABELLA 2 - DIMENSIONI CARATTERISTICHE DI SCHERMI TELEVISIVI CON RAPPORTO 16:9

Diagonalepollici cm

55 140 121,8 68,6 83,6

46 117 101,8 57,3 58,4

36 91,4 79,5 44,8 35,6

32 81,3 70,7 39,8 28,2

28 71 61,8 34,8 21,5

Larghezza [cm] Altezza [cm] Area [dm2]

Figura 2 - Esempio di corretta collocazione in ambientedi un impianto HT

Figura 3 - Il diffusore acustico atto a riprodurre il segnale del canale centrale può essere collocatosopra (a) o sotto (b) lo schermo televisivo

La distanza di visione raccomandabile può essere compresa tra 3,3 e 6,6 voltel’altezza dello schermo

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sogna tralasciare il fatto che,quantomeno idealmente, la di-stanza tra punto di ascolto e pa-reti laterali dovrebbe essereuguale o maggiore della distan-za dal tv. La situazione minimaraccomandabile è schematizza-ta in figura 2.

LA DISPOSIZIONE DEI CANALI FRONTALI Collocati in posizione appro-priata il televisore e la poltro-na per l’ascolto/visione, si trat-ta a questo punto di vedere co-me disporre i diffusori acustici,a cominciare dai tre canali fron-tali. Delle caratteristiche ad es-si richieste parleremo in segui-to. Il primo sistema di altoparlantiche trova agevolmente una suaallocazione è quello incaricatodella riproduzione del segnaleinerente il canale centrale, ilquale viene in genere posto pre-

feribilmente sopra o altrimentisotto il televisore (figura 3). Stante la vicinanza al televisore,qualora il funzionamento di que-sto risenta della presenza dicampi magnetici (per esempiotv convenzionali a tubo catodico),gli altoparlanti del diffusore acu-stico devono essere tassativa-mente schermati magnetica-mente in modo da non interferire

nel corretto funzionamento del-l’apparecchio televisivo. Prati-camente tutti i diffusori acusti-ci destinati a costituire i canalicentrali di un impianto HT, daimodelli più economici a quellipiù sofisticati, hanno le carte inregola da questo punto di vista.Diverso sarebbe il caso nel qua-le si intendesse impiegare si-stemi di altoparlanti “di recu-pero”, magari di un vecchio im-pianto stereo. In tal caso si dovrebbe infattiprovvedere ad erigere uno scher-mo tra i magneti degli altoparlantied il cinescopio del televisore, pe-raltro con non molte probabilitàdi ottenere risultati soddisfa-centi.

Gli altri due diffusori acusticiper i canali frontali, destro e si-nistro, vanno collocati tenendoconto della configurazione di fi-gura 1. Desiderando per fattori esteticiallineare i diffusori laterali conquello centrale (leggasi: dispor-li secondo uno stesso piano ver-ticale), la distanza dal centrodello schermo televisivo alla qua-le disporre i sistemi di altoparlantideve essere pari a 0,4 volte la di-stanza tra diffusore acustico delcanale centrale e posizione diascolto. Ciò è illustrato in figu-ra 4; l’errore commesso nel nonseguire pedissequamente unadisposizione circolare è in que-sto caso minima, dell’ordine del

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TECNOLOGIE L’AUDIO PER IL TEATRO IN CASA

Figura 4 - L’allineamento dei tre diffusori acusticifrontali comporta, rispetto alla configurazione standarddi figura 1, un errore trascurabile

TABELLA 3 - DISTANZADI VISIONE PER TV CON SCHERMO 4:3

Diagonale Distanza tv-punto [pollici] di visione

33 Da 1,7 a 3,3 metri

28 Da 1,4 a 2,8 metri

25 Da 1,3 a 2,5 metri

21 Da 1,1 a 2,1 metri

Libera l’impresa

Mettermi in proprio?Con pochi soldi, non ci speravo.

Invece...

Tutti i diffusori acustici destinati a costituire i canali centrali di un impianto HT,dai modelli più economici a quelli più sofisticati, hanno le carte in regola

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7% e come tale non in grado digenerare differenze udibili. Piut-tosto, una importante condizio-ne da rispettare è quella di farein modo che i tweeter (altopar-lanti delle alte frequenze) deitre diffusori frontali siano alli-neati in orizzontale, sia pure conuna certa tolleranza, ad un’altezzadal pavimento prossima a quel-la propria della parte superioredello schermo di visione, comeevidenziato in figura 5. La ragione di ciò è legata all’e-sigenza di una complessiva co-incidenza tra l’immagine visivapresente sullo schermo del tv el’immagine sonora prodotta daisistemi di altoparlanti frontali, sa-pendo che l’altezza di quest’ul-tima è proprio dettata dalle po-sizioni fisiche degli altoparlantidelle vie medio-alte dei diffuso-ri acustici. Potendo scegliere, la soluzioneottimale è comunque quella il-lustrata in figura 5A. Se in luogo di un tv si ha a di-sposizione un videoproiettore, i dif-fusori acustici potranno esserecollocati o incassati ai lati delloschermo, uno a sinistra, uno adestra e l’altro in posizione cen-trale al di sotto della base delloschermo. Sono altresì ammissi-bili numerose altre configurazio-ni, che però richiedono un maggiornumero di diffusori acustici.

PER FINIRE: CANALI DI SURROUND E LFE Molti avranno notato che la con-figurazione di figura 1 non evi-denzia alcun requisito precisocirca la disposizione dei diffu-sori acustici per i due canali disurround.La ragione consiste semplice-mente nel fatto che esistono va-rie correnti di pensiero, per cuinon è possibile generalizzare.Tra le soluzioni da menzionare,vi è senza dubbio quella racco-mandata dalla dolby labs, cui sideve lo standard dolby digital im-piegato nella codifica del pro-gramma audio di un dvd video. Questa prevede una disposizio-

ne dei diffusori acustici ai due la-ti della posizione di ascolto pre-ferenziale, ad una altezza di cir-ca un metro e mezzo, ovverouna sessantina di centimetri so-pra la testa di chi ascolta: la di-stanza dal punto di ascolto de-ve essere idealmente pari alla di-stanza tra quest’ultimo e il dif-fusore acustico del canale cen-trale. In generale, peraltro, unadisposizione a parete (anche adincasso), a lato o posteriormen-te alla zona di ascolto/visione, ad

un’altezza di 1,80-2 metri risul-ta adeguata. La maggiore distanza dagli ascol-tatori rispetto ai canali frontali po-trà essere eventualmente com-pensata agendo sulle regola-zioni dell’impianto.Per illustrare ulteriori variantisul tema è necessario avere in-trodotto le caratteristiche di ri-sposta “tipo” di ogni diffusoreacustico destinato a far partedi un impianto HT, per cui sene parlerà più avanti. Infine, ilsubwoofer del canale effetti dibassa frequenza (Lfe). La suadisposizione è più che altro det-tata dalle caratteristiche acu-stiche dell’ambiente, nonchédall’esigenza della sua mime-tizzazione, anche se è sempre me-glio escludere un posizionamentoall’angolo di confluenza di trepareti perché questo determi-na la generazione di un grannumero di fenomeni di risonan-za. Come regola generale, la po-

sizione ottimale di un subwoo-fer è quella che consente di ot-tenere, nel punto di ascolto, una

riproduzione di suoni di frequen-ze differenti senza sensibili sbi-lanciamenti di livello.

TECNOLOGIEL’AUDIO PER IL TEATRO IN CASA

Il Giornale dell’Installatore Elettricowww.reedbusiness.it N. 310 Marzo 2005 65

TABELLA 4 - DISTANZADI VISIONE PER TV CON SCHERMO 16:9

Diagonale Distanza tv-punto [pollici] di visione

55 Da 2,3 a 4,6 metri

46 Da 1,9 a 3,8 metri

36 Da 1,5 a 3 metri

32 Da 1,3 a 2,6 metri

28 Da 1,2 a 2,3 metri

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Siamo Presenti alla

Fiera INTEL 2005

PAD. 11 - STAND D27

BIBLIOGRAFIA

[1] U. Nicolao, Impianti audio multicanale per home theatre, Colla-na Quaderni di aggiornamento in tecniche e tecnologie audio, Vol.3, Ed. Il Rostro, Milano, 2002

[2] U. Nicolao, Acustica applicata per la diffusione sonora, Ed. IlRostro, Milano, 2004

A B

Figura 5 - Nella collocazione dei diffusori frontali laterali, l’altezza dal pavimento dei tweeter dovrebbe essereapprossimativamente la medesima del tweeter del diffusore acustico del canale centrale. A) Canale centralesopra il tv (soluzione ottimale); B) Canale centrale sotto il tv

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RinnovabiliRinnovabili

Per vivere l’uomo ha bisognosempre di più energia - ingran parte prodotta con com-

bustibili fossili - per l’uso degli au-toveicoli e degli aerei come mezzidi trasporto, per il riscaldamento de-gli edifici, per la produzione indu-striale: tutte queste attività emet-tono nell’atmosfera un’enormequantità di sostanze inquinanti checreano un’immensa cappa che ren-de irrespirabili le città, inquina le fo-reste e le produzioni agricole, eproduce l’effetto serra che tende amodificare il clima del pianeta. Per porre rimedio al pericoloso in-quinamento del pianeta occorre ri-durre le emissioni inquinanti e in-dirizzare i consumi energetici ver-so un modello di sviluppo sosteni-bile, che privilegi le fonti energeti-che rinnovabili e specialmente losfruttamento dell’energia solare.Ogni anno il sole irradia sulla terra19.000 miliardi di Tep (Tonnellateequivalenti di petrolio), mentre la do-manda annua di energia è di circa8 miliardi di Tep. In Italia la domanda annua è di cir-ca 167 milioni di Tep.Questa energia può essere tra-sformata in energia termica attra-verso l’utilizzo di pannelli solari, oin energia elettrica con i moduli fo-tovoltaici.

TIPOLOGIEDI COLLETTORIIl pannello solare (collettore) servea catturare l’energia che dal solegiunge sulla terra e a convertirla incalore (conversione fototermica).Tale energia viene poi inviata ad unfluido termovettore che circola al-l’interno del collettore stesso o deltubo di calore. La caratteristicaprincipale che identifica la qualitàdi un collettore solare è l’efficienza,intesa come capacità di conversio-ne dell’energia solare in energiatermica. Nei pressi del collettoresolare viene collocato il serbatoio diaccumulo dell’acqua calda, ove av-viene lo scambio di calore fra il flui-do termovettore e l’acqua contenutanel serbatoio. Cedendo il calore ri-cevuto dal sole allo scambiatore dicalore, il fluido riscalda l’acqua con-tenuta nel serbatoio ad una tem-peratura che può raggiungere an-che 60 -70 °C (l’acqua che utilizziamoper fare la doccia non supera i 40-45 °C). È necessario che il serbatoioabbia una capacità di circa 50-80 li-tri, per ogni metro quadrato di su-perficie solare installata. Il pan-nello solare produce acqua calda du-rante il giorno, nelle giornate disole e, in minor misura, anche conil cielo nuvoloso. Quindi, per poterdisporre sempre di acqua calda è in-

dispensabile ricorrere a soluzioni in-tegrative della radiazione solare. Collettori solari piani vetrati ll pannello solare classico (collettorepiano vetrato) raccoglie l’energia delsole attraverso: • un assorbitore, costituito da una

lastra simile ad un radiatore, al-l’interno del quale è inserito un fa-scio di tubi in cui scorre il fluidotermovettore del circuito prima-rio, destinato ad essere riscalda-to dal sole. Tale fluido è costitui-to normalmente da acqua addi-zionata con antigelo propilenicoatossico, per tollerare il freddoinvernale senza congelarsi;

• una lastra di vetro, posta supe-riormente all’assorbitore, che pro-tegge l’apparato e permette ilpassaggio dei raggi solari. L’as-sorbitore, scaldandosi, riemetteenergia in forma di radiazione in-frarossa, che è trattenuta all’internodal vetro e provoca una specie dieffetto serra;

• un isolante termico (in fibra divetro o in poliuretano espanso) po-sto nella parte sottostante delpannello, per ridurre le disper-sioni di calore;

• una scocca in lamiera, collocata po-steriormente al collettore, cheassembla le parti e conferisce alpannello robustezza e stabilità.

I collettori solari a piastra selettivasubiscono un trattamento elettro-chimico che consente di ottenere unasuperficie di colore nero, con alto co-efficiente di assorbimento e basso

Sommario

Lettera aperta di...

Un quattro stelle ecologico

Contro frane e smottamenti

Contributo fino al 30%per l’installazione di pannelli solariin Lombardia

Un campo di girasolisul tetto

News

A SCUOLA DI...

Tra le risorse energetiche rinnovabili ha una funzione integrativa più chealternativa rispetto alle energie cosiddette convenzionali. È pulita, inesau-ribile e a costo zero

Solare e fotovoltaico

Tegole fotovoltaiche

La qualità di un collettore è l’efficienza, intesacome capacità di conversionedell’energia solare in energia termica

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A cura diAlessia Varalda

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coefficiente di riflessione, che per-mette di raggiungere un buon ren-dimento anche durante i mesi in-vernali.Collettori solari sottovuotoSono progettati con lo scopo di ri-durre le dispersioni di calore versol’esterno. Infatti il calore raccolto daciascun elemento (tubo sottovuoto)viene trasferito alla piastra, gene-ralmente in rame, presente all’internodel tubo. In tal modo il fluido ter-movettore si riscalda e, grazie al vuo-to, minimizza la dispersione di ca-lore verso l’esterno. Essi si pre-sentano come tubi di vetro conte-nenti un elemento assorbitore di ca-lore, al cui interno la pressione del-l’aria è ridottissima, così da impe-dire la cessione del calore. A que-sto scopo, in fase di assemblag-gio, l’aria tra assorbitore e vetro dicopertura viene aspirata. L’involu-cro deve assicurare una tenuta per-fetta, che rimanga tale nel tempo.I pannelli solari sottovuoto hanno unottimo rendimento in tutti i mesi del-l’anno e sono particolarmente adat-ti ad essere installati nelle zone adinsolazione medio-bassa, anchecon condizioni climatiche rigide.Pannelli solari con serbatoio integratoL’assorbitore di calore ed il serba-toio di accumulo sono compresi inun unico oggetto e l’energia solaregiunge direttamente a scaldarel’acqua accumulata. Per effetto delprincipio che l’acqua calda tende asalire e quella fredda a scendere, siviene a creare all’interno del ser-batoio un moto cosiddetto convet-tivo che distribuisce il calore captatoa tutta la massa d’acqua.Pannelli solari scopertiSono privi di vetro e l’acqua passadirettamente all’interno dei tubidel pannello, dove viene riscaldatadirettamente dai raggi solari ed èpronta per essere usata.Essi sono adatti nella stagione esti-va per il riscaldamento di piscine sco-perte, per fornire acqua calda alledocce negli stabilimenti balneari, neicampeggi... Non essendo coibentati,funzionano con una temperaturaambiente di almeno 20°C e produ-cono acqua calda a circa 40°C.

DIMENSIONAMENTODEGLI IMPIANTI SOLARIPer calcolare le dimensioni dei pan-

nelli solari da installare si deve te-ner conto del prevedibile consu-mo di acqua calda o delle altrestrutture a cui serve. L’acqua caldaprodotta da un pannello solare va-ria in funzione di diversi elementi:il posizionamento, la zona geogra-fica, la radiazione solare giornalie-ra, ecc. In media si può considera-re una produzione di acqua di 80-100litri/giorno, alla temperatura di40°C, per ogni metro quadrato dipannello installato. Per riscaldare l’ac-qua del serbatoio occorre circa mez-za giornata di sole nel periodo esti-vo ed una giornata nel periodo in-vernale. La temperatura dell’ac-qua raggiungibile nelle giornate dipieno sole è di circa 40°C in inver-no e di circa 60-80°C in estate. Ipannelli solari devono essere ri-volti preferibilmente verso sud, conuna tolleranza di deviazione ver-so est o verso ovest di 30°, ed essereinclinati di circa 35-40° rispetto al pia-no orizzontale. Tale oscillazioneterrà conto della posizione geo-

grafica: l’optimum è 30° per l’Italiameridionale e 35-40° per l’Italia set-tentrionale.Bisogna fare attenzioneche, in nessun mese dell’anno, vi sia-no ombre che coprano il pannello dairaggi del sole.

TECNICHEDI CONVERSIONEEsistono diverse tipologie per latrasformazione dell’energia solarein energia termica a bassa tempe-ratura.Impianti a circolazione naturaleGli impianti a circolazione natura-le sono molto semplici, richiedonoscarsa manutenzione e possonoessere realizzati impiegando qua-lunque tipo di pannelli solari. Sibasano sul principio che il fluidodel circuito primario, riscaldato dalsole, diminuisce la propria densità,

diventa più leggero e sale versol’alto, provocando un movimento na-turale del fluido medesimo. Il ser-batoio di accumulo dell’acqua deveessere sempre posizionato più in al-to del pannello ed a breve distan-za dal medesimo (ad esempio inun sottotetto, per ridurre al minimole dispersioni termiche).L’applicazione tipica è la produzio-ne di acqua calda per uso sanitario.Impianti a circolazione forzataIl principio di funzionamento dif-ferisce da quello a circolazione na-turale per il fatto che il fluido con-tenuto nel collettore solare scorrenel circuito chiuso per effetto del-la spinta fornita da una pompa co-mandata da una centralina (o ter-mostato), attivata a sua volta da son-de poste sul collettore e nel ser-batoio. Le applicazioni tipiche sono,oltre alla produzione di acqua cal-da per uso sanitario nei casi in cuila circolazione naturale non è ap-plicabile, il riscaldamento ambien-tale, il mantenimento in temperatura

dell’acqua di piscina, l’acqua caldanei condomini e nell’industria. Que-sti sistemi sono più complessi, main cambio offrono una maggioreefficienza perché rendono più rapidala circolazione del fluido, con con-seguente maggiore assorbimentodella radiazione solare. Inoltre ilserbatoio, essendo all’interno del-l’edificio, presenta una minore di-spersione termica.Impianti a circolazione forzata asvuotamentoPermettono di risolvere il problemadel surriscaldamento del fluido ter-movettore, che può verificarsi quan-do il calore generato dal sistema so-lare non viene utilizzato per un lun-go periodo di tempo ed il fluidopuò raggiungere temperature estre-mamente alte. A 160/170 °C il flui-do antigelo si trasforma chimica-mente e cessa di svolgere la propriafunzione, mettendo così a rischio ilcorretto funzionamento. Negli im-pianti forzati a svuotamento ciònon accade in quanto, ad impiantofermo, il fluido termovettore de-fluisce dai collettori all’interno di unserbatoio di drenaggio, poiché lepompe di circolazione si fermano, co-sì da permettere al fluido presentenel circuito di tornare nel serba-toio di drenaggio.

LA CELLA FOTOVOLTAICALa parola fotovoltaico deriva daphoto = luce e voltaico = elettricitàe significa elettricità prodotta at-traverso la luce. L’effetto fotovoltaicosi basa sulla capacità di alcuni se-miconduttori, come il silicio, di ge-nerare direttamente energia elettricaquando vengono esposti alla ra-diazione solare. La conversione av-viene nella cella fotovoltaica. Laluce è composta da particelle, i fo-toni, che trasportano energia. Quan-do un fotone con sufficiente ener-gia colpisce la cella, viene assorbi-to dai materiali semiconduttori elibera un elettrone. L’elettrone, unavolta libero, lascia dietro di sé unacarica positiva detta lacuna. Quin-di, quanto maggiore sarà la quan-tità di fotoni che colpiscono la cel-la, tanto più numerose saranno lecoppie elettrone-lacuna generate pereffetto fotovoltaico e quindi piùelevata la quantità di corrente pro-dotta. La cella fotovoltaica è undispositivo costituito da una sotti-le fetta di un materiale semi-con-duttore, molto spesso il silicio. Si trat-ta dello stesso silicio adoperatodall’industria elettronica, il cui co-sto è, tuttavia, molto alto.Attualmente il materiale più uti-lizzato è il silicio mono-cristallino cheha una resa ed una durata superioria qualunque altro tipo di silicio:• silicio mono-cristallino: resa ener-

getica fino 15 - 17%;• silicio poli-cristallino: resa ener-

getica fino 12 - 14%;• silicio amorfo: resa energetica

meno del 10%.La cella fotovoltaica è fatta da un wa-fer di silicio, generalmente di formaquadrata.

IL MODULO FOTOVOLTAICOLe celle forniscono valori di ten-sione e corrente limitati in rappor-

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Esempio di installazione di pannelli solari

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Pannelli fotovoltaici

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to a quelli normalmente richiestidagli apparecchi utilizzatori, sonoestremamente fragili, elettrica-mente non isolate e prive di unsupporto meccanico. Esse vengono quindi assemblatein modo da costituire un’unicastruttura e collegate elettricamentein serie. Le celle sono inserite frauno strato superiore di vetro ed unostrato inferiore di materiale pla-stico (Tedlar). Il semilavorato così preparato vie-ne posto in un forno ad alta tem-peratura, sotto vuoto spinto. Il ri-sultato è un blocco unico laminatoin cui le celle sono annegate nelmateriale plastico fuso.A questo punto vengono aggiun-te le cornici, generalmente in al-luminio, in modo da conferire unaadeguata resistenza meccanica eda garantire molti anni di funzio-namento.Nella parte posteriore del moduloè aggiunta una scatola di giunzio-ne in cui vengono alloggiati i diodidi by-pass ed i contatti elettrici.

IL GENERATORE FOTOVOLTAICOPiù moduli fotovoltaici assemblatimeccanicamente tra loro formanoil pannello, mentre un insieme di mo-duli o pannelli, collegati elettrica-mente in serie, formano la stringa.Più stringhe collegate in parallelo,in modo da ottenere la potenza de-siderata, costituiscono il genera-tore fotovoltaico. Così il sistema

elettrico è in grado di fornire le ca-ratteristiche di tensione e di po-tenza richieste per le diverse ap-plicazioni. I moduli fotovoltaici ven-gono montati su una struttura mec-canica in grado di sostenerli, orien-tata in modo da massimizzare l’ir-raggiamento solare. Per ottenere ilmassimo rendimento, vanno orien-tati verso sud con un angolo di in-clinazione sull’orizzonte, in Italia, di32-45 gradi. La produzione di ener-gia elettrica fotovoltaica, essendo col-legata alla luce solare, non è co-stante, ma è condizionata dall’al-ternanza giorno/notte, dai cicli del-le stagioni, dalla variazione delle con-dizioni meteorologiche. Inoltre, ilgeneratore fotovoltaico forniscecorrente elettrica in continua. Sononecessari ulteriori dispositivi, comel’inverter, per convertire la correntecontinua in alternata.

QUANTA ENERGIA PRODUCE?La quantità di energia elettrica pro-dotta dipende sostanzialmente dal-l’efficienza dei moduli e dall’inso-lazione, ovvero dalla radiazione so-lare incidente. La radiazione solare incidente sul-la terra ha un valore variabile infunzione della distanza fra la Terraed il Sole, ovvero della latitudine del-la località ove sono installati i mo-duli fotovoltaici. Anche l’inclinazione dei moduli è im-portante: una corretta inclinazio-ne influisce notevolmente sulla

quantità di energia solare captatae quindi sulla quantità di energia elet-trica generata. La presenza dell’atmosfera, infine,comporta una serie di fenomenisulla radiazione incidente, tra i qua-le l’effetto di filtro che riduce con-siderevolmente l’intensità della ra-diazione al suolo e la frammentazionedella luce. A titolo indicativo si cal-cola che alle latitudini dell’Italiacentrale, un metro quadrato di mo-duli fotovoltaici di buona qualità, pos-sa produrre in media 180 kWh/an-no (0.35 kWh/giorno nel periodoinvernale e 0.65 kWh/giorno nelperiodo estivo).I sistemi fotovoltaici possono es-sere divisi in due categorie:

• sistemi connessi in rete (grid con-nected);

• sistemi isolati (stand alone).I sistemi connessi in rete sono col-legati permanentemente alla reteelettrica nazionale. Nelle ore di in-solazione scarsa o nulla, quando ilgeneratore fotovoltaico non pro-duce energia sufficiente a coprire ladomanda di elettricità, è la rete a far-lo. Viceversa, se durante le ore di in-solazione il sistema fotovoltaicoproduce più energia elettrica diquanto sia richiesto, il surplus può

essere trasferito alla rete a farlo. Gliimpianti isolati si utilizzano nor-malmente per elettrificare le uten-ze con bassissimi consumi di ener-gia che non rendono conveniente l’al-lacciamento alla rete, e per quelledifficilmente collegabili perché ubi-cate in aree poco accessibili.In questi casi è necessario imma-gazzinare l’energia elettrica, inapposite batterie, per garantirela continuità dell’erogazione anchenei momenti in cui non viene pro-dotta dal generatore fotovoltai-co. La tecnologia attuale permet-te di avere a disposizione batterieal piombo acido, di lunga vita (ol-tre i 6 anni), con esigenze di ma-nutenzione quasi nulle.In questo caso occorre installareanche un regolatore di carica, cheserve sostanzialmente a preserva-

re le batterie da un ec-cesso di carica del ge-

neratore fotovoltaico e da un eccessodi scarica dovuto all’utilizzazione. En-trambe le condizioni sono nocive perla corretta funzionalità e la duratadegli accumulatori.Nei sistemi isolati è necessario cheil generatore fotovoltaico venga di-mensionato in modo tale da per-mettere, durante le ore di insolazione,sia l’alimentazione del carico elet-trico richiesto sia la ricarica delle bat-terie di accumulo.

(si ringrazia Adiconsum per il materiale fornito)

Collettori solari

Foto: Viessmann

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LETTERA APERTA DI MARCELLO PEGORETTI, UN INSTALLATORE

Se ne parla poco e male, a volte con l’intento di coltivare l’ignoranza. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza

Potenzialità del fotovoltaico in Italia

Partiamo, allora, da sempli-ci dati e più precisamente daquelli di tabella 1. In questo

modo ogni persona, che ne abbial’interesse, può farsi un’ idea del-la potenzialità del fotovoltaicoin Italia. Certo, non ha senso pensare di co-

prire tutto il fabbisogno con ipannelli, non perché sia impos-sibile realizzare l’impianto, mapiuttosto perché ci sarebbe unesubero di energia di giorno esaremmo al buio la notte. E pensare a batterie di accumu-latori avrebbe ancora meno sen-

so. Gli obiettivi nel breve e nel me-dio periodo sono di qualche uni-tà percentuale, eventualmente.Quelle per il Protocollo di Kyoto,tanto per cominciare. Il futuro energetico del mondoè indicato con grande efficacia dal-la copertina di Newsweek Inter-

national del 6-13 Settembre 2004(figura 1). Nello stesso numero il settimanaleha usato la grafica di figura 2per spiegare il concetto di mi-crogenerazione distribuita, che va-le per tutte le energie alternati-ve. Quindi, il futuro non è più

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delle grandi centrali e nemmenodei grandi impianti fotovoltaici,ma di tantissimi impianti di-mensionati e calati sulle utenze.Un vantaggio importante della mi-crogenerazione distribuita, chenon viene mai sottolineato ab-bastanza, è il risparmio delleperdite in rete. Perdite che ammontano al 6,97%,qualcosa come 20.900.000.000kWh/anno, come indicato nel bi-lancio elettrico nazionale delGrtn (figura 3). Come dire che un paio di centralida 2.500.000 kW (Brindisi, adesempio, a carbone), lavoranosolo per le perdite sulla rete na-zionale.Un altro enorme vantaggio del fo-tovoltaico in particolare, è che sipuò realizzare subito, poiché la

forza c’è ed è costituita dallemigliaia di imprese installatricidi impianti elettrici, capillar-mente distribuite su tutto il ter-ritorio nazionale. Perché, in buona sostanza, un im-pianto fotovoltaico è un impiantoelettrico.Analizzando i dati di tabella 2 sievince che produrre con il fo-tovoltaico costa3,48 volte i siste-mi attuali. Ma ilparagone tra idue costi puri esemplici non hasenso. Al costo di0,089 del kWhprodotto coi si-stemi attuali, so-no da aggiungeretutti i costi ester-ni connessi conl’utilizzo dei com-bustibili fossili ein certa misuraanche del nu-cleare, per il costodi gestione dei si-ti dismessi e del-le scorie. Tutti costi moltodifficili da deter-minare, a comin-ciare dal riscal-damento globaledovuto all’effettoserra, agli inevi-tabil i inquina-menti a partire findalla fase della ri-cerca, all’estra-

zione, al trasporto, alla lavora-zione, alla combustione dei com-bustibili fossili. Per contro, dal costo di 0,310del kWh prodotto dal fotovol-taico, bisogna togliere il 6,97% perle mancate perdite in rete e da-re un valore alla certezza asso-luta dell’approvvigionamentofuturo del sole a costo zero, qual-siasi cosa accada al mondo. Ipotizziamo il 20 per cento.Inoltre è da tenere in conto unasicura diminuzione dei costi di im-pianto, dovuta all’economia discala, al maturare della tecno-logia, ai finanziamenti agevola-ti. Altro 20 per cento.In figura 4 si è cercato di dare unadimensione grafica a questi or-dini di grandezza (perché di que-sto si tratta). Nella 1) la differenza è secca trai due costi. Nella 2) abbiamo in-serito le variabili in diminuzioneper il fotovoltaico ed in aumen-to per il tradizionale, in misura ta-le che i due costi pareggiano.Certo, si tratta di valori estre-mamente opinabili. Ai ragionie-

ri si aggroviglieranno le budellaall’idea di pagare l’energia ildoppio.

Mentre gli ambientalisti dirannoche la salute del pianeta, maanche la nostra, non ha prezzo.Confesso che, prima di fare que-sti conti, ritenevo la differenza trai due costi molto maggiore.

IL FINANZIAMENTOIn questa fase i conti vanno fat-ti con i numeri attuali. Il poco cheè stato fatto fino ad ora in Italia

è sulla Legge 10.000 tetti foto-voltaici che prevede il contribu-to a fondo perduto del 70-75%. Èuna cattiva forma di finanzia-mento, perché tiene conto dellapotenza installata e non dell’e-nergia prodotta. Ma il Governoitaliano, con il Dl 387 del di-cembre 2003, ha deciso di co-

piare il sistema tedesco che stra-paga il kWh prodotto per ven-t’anni, inducendo in tal modo

l’utente a massimizzare la pro-duzione. Da sottolineare che l’o-perazione è a costo zero per loStato, perché i fondi provengo-no dall’addizionale A3 che ognu-no di noi paga sulla bolletta del-la luce (figura 5). È la cosiddetta carbon tax, chefrutta circa 5.000 miliardi dellevecchie lire all’anno, ormai dadiversi anni. Soldi che, fino ad ora,

solo in minima parte sono statispesi per le fonti rinnovabili mamolto per le assimilate, comeinceneritori di rifiuti e teleri-scaldamento.Purtroppo, il Dl 387 ha decisoper il finanziamento in contoenergia ma nel contempo ha de-legato ai Ministeri dell’Ambien-

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Figura 1 - Diversificazione e prevalenza di rinnovabili in futuro

TABELLA 1 - I DATI TECNICI

1 Consumi elettrici totali in Italia nel 2003 al netto delle perdite in rete (secondo fonte Grtn) kWh 299.800.000.000

2 Produttività media annua del F.V. in Italia per impianti fissi esposti a sud inclinati di 30°, kWh/kWp/anno 1.100espressa in kWh all’anno per kW di potenza installata

3 Potenza totale di ipotetico impianto F.V. a copertura dell’intero fabbisogno nazionale kWp 272.545.450

4 Superficie di pannelli necessaria per kWp, per impianti come al punto 2 mq 10

5 Superficie di tetto o terreno necessaria per l’installazione di 1 kWp come al punto 2 mq 30

6 Superficie totale Italia kmq 301.338

7 Superficie di terreno necessaria per un ipotetico impianto FV che copra tutto il fabbisogno nazionale kmq 8.176,36(299.800.000.000:1.100x30:1.000.000)

8 Parte di territorio nazionale coperta da pannelli % 2,71

9 Lunghezza del lato del quadrato avente la superficie di 8.176,36 kmq km 90,42

10 Potenza installabile su 1 kmq (1.000.000 di mq) kWp 33.333

11 Energia ricavabile all’anno da un impianto di 33.333 kWp kWh/anno 36.666.663

12 Lunghezza del lato del quadrato necessario per l’1% del totale del fabbisogno km 9,04

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TABELLA 2 - DATI ECONOMICI

Costo di produzione medio del kWh venduto mediamente in Italia a 0,099 € (*) € 0.89

Costo di produzione medio del kWh prodotto con il fotovoltaico (**) € 0.310

(*) Data la difficoltà a reperire un dato certo tra diversi sistemi, produttori, tariffe, fasce orarie,ecc..., si è ritenuto di fare la media tra il costo base del kWh dell’utenza domestica 0,118 € el’utenza industriale 0,08, e di scontarlo del 10% quale margine di profitto. Non si è tenuto contodei corrispettivi di potenza e importi fissi, ritenendo che questi vadano a compensare la gestionedella rete che comunque è necessaria anche al funzionamento della microgenerazione distribui-ta, quindi anche il fotovoltaico.

(**) Il costo tiene conto di: costo impianto 6.000 €/kWp installato, ammortamento su 25 anni(come la garanzia dei pannelli), gestione e manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria,assicurazione contro calamità naturali, oneri finanziari per mutuo sul 50% del costo d’impianto,costo per contatore energia immessa in rete.

Figura 2 - Da Newsweek la spiegazione del concetto di microgenerazionedistribuita

Produrrecon il fotovoltaicocosta 3,48 volte i sistemi attuali. Ma il paragone tra i duecosti puri e semplicinon ha senso

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te e delle Attività Produttive l’e-manazione, entro il 15/8/04, del Re-golamento di Applicazione, colquale stabilire quanto pagare perogni kWh prodotto, per quantianni, eccetera. A tutt’oggi nulla difatto, naturalmente, per cui il set-tore naviga nell’incertezza piùtotale e intanto la Germania va.

IL CASO GERMANIACon questo sistema e con le tariffeindicate in Tabella 3 (fonte Le-gambiente-ilSolea360gradi) laGermania sta diventando un gi-

gantesco pannello fotovoltaico.L’impianto fotovoltaico sta di-ventando un vero e proprio pro-dotto finanziario alla stregua di Bot,obbligazioni e quant’altro del ge-nere. Vicino a Lipsia è stato co-struito un impianto da 5.000 kWp.Appena terminato se l’è com-prato un fondo d’investimentoper 22 milioni di euro. I contadini coprono di pannellistalle e terreni incolti, dai quali ri-cavano un reddito certo, senzalavorare. Con questo sistema il Go-verno tedesco da un lato produ-ce energia pulita, dall’altro so-stituisce certi contributi su prodottiagricoli che mettono in crisi i con-tadini del terzo mondo. Questo perdare un’idea di quanto l’Italia,Paese del sole, sia rimasta indie-tro rispetto alla Germania, maanche rispetto alla Spagna. Come italiano e come installato-re, mi vergogno profondamente.

LE PROSPETTIVECertamente il problema che as-silla i ministeriali è: quanto pa-gare il kWh prodotto in Italiacon il fotovoltaico? Molto di me-no che in Germania, dal mo-mento che il sole è molto di più.Ma quanto di meno? Sembra cisia il terrore di ingrassare glioperatori del settore. Ma se l’obiettivo dello Stato è pro-durre energia, la domanda è:quale è il livello di redditivitàdell’investimento per il quale ilcittadino privato o l’impresa so-no disposti ad investire?Certe affermazioni di questi gior-ni del Ministro Matteoli sul Pro-tocollo di Kyoto e del Presiden-te del Consiglio sul nucleare,non fanno ben sperare. Tuttavianon rimane altro da fare.

IL SISTEMATra tutti i sistemi per produrreenergia elettrica, il fotovoltaicoè il più semplice, il più diretto, ilpiù breve, il più pulito in tutti sen-

si. La figura 6 mette chiaramentea confronto i sistemi a combu-stibili fossili con il fotovoltaico.Il primo con tutta la trafila a par-tire dal pozzo, le fasi di traspor-to, le ripetute trasformazionidell’energia, gli inevitabili in-quinamenti, prima di arrivareagli utilizzatori in casa; il se-condo, costituito dai pannelli,qualche componente elettronico,qualche metro di filo, e l’energiaè già negli utilizzatori a inqui-namento zero.Non c’è dubbio che il fotovol-taico è una grande opportunitàdi lavoro per gli installatori diimpianti elettrici italiani, a con-dizione che il Governo capisca chegli utenti - opportunamente in-centivati - sono un poderosostrumento nelle sue mani, percontribuire a risolvere il proble-ma energetico italiano.Purtroppo, malgrado gli esempidi Giappone, Germania, Spagna,tanto per citare i maggiori, ilconcetto fatica a passare. Trop-po innovativo? Forse. O piuttosto ci sono lobby chepremono per altre 39 centrali acarbone (già decise)?

Figura 3 - Bilancio elettrico nazionale, anno 2003,dalla produzione al consumo

Figura 4/1 - Costi industriali e ambientali

Figura 4/2 - Costi industriali

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Figura 5 - Bolletta di utenza domestica

TABELLA 3 - TARIFFE FISSE

PER IL FOTOVOLTAICOIN GERMANIA

Tipologia di impianto Cent/€

Tariffe base su terreni liberi 45,7

Su tetti < 30 kW 57,4

Su tetti sistema > 30 kW 54,6

Su tetti sistema > 100 kW 54,0

Facciate < 30 kW 62,4

Facciate sistema > 30 kW 59,6

Facciate sistema > 100 kW 59,0

Fonte: Ilsolea360gradi, n. 1/2004

Figura 6 - Integrazione e differenza tra sistemi

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Arroccato sulla collina nel-l’entroterra di Levanto, aprima vista appare come

un antico borgo ligure. Invece è ilnuovo hotel Al Terra di Mare, unquattro stelle costruito da dueconiugi genovesi, Sandro Travied Eugenia Martini Donati, nel-l’entroterra di Levanto. Apprezzatol’indubbio fascino dei luoghi e vi-sto il forte richiamo turistico del-le vicine Cinque Terre, hanno svi-luppato l’idea di crearvi una strut-tura ricettiva rispettosa del ter-ritorio, del paesaggio, dell’am-biente. “Terra e mare sono unbinomio inscindibile nella cultu-ra e nella tradizione ligure” dicono,a proposito del nome dell’hotel. Do-ve la terra arriva al mare, il lavo-ro secolare dell’uomo ha creato unpaesaggio unico al mondo, confasce terrazzate e muretti a sec-co che disegnano le curve di livello.In collina oltre alla vite crescel’ulivo; ma il territorio è stato a lun-go abbandonato e solo da qualcheanno, grazie al recupero dei bor-ghi antichi e alla costituzione delParco Nazionale delle Cinque Ter-re, si cerca di ripristinare questopatrimonio.

BORGO/HOTELInserito nel paesaggio, il borgo-ho-tel a prima vista può in effettisembrare un recupero di ediliziaspontanea. Visitandolo tuttavia cisi rende conto di quanto la nuo-va architettura, distribuita e fram-mentata su quattro livelli, rendameglio fruibile la struttura nelsuo complesso. Le 31 stanze han-no l’accesso dall’esterno; in luo-go dei corridoi ci sono brevi sca-le e pittoreschi “carugi” che con-fluiscono nella piazzetta cui si af-facciano anche la reception, il ri-storante, il bar. Ogni stanza è cli-matizzata, ha bagno privato condoccia ed è dotata di linea tele-fonica, accesso Internet, televisionecon ricezione satellitare, frigo mi-nibar. La struttura è organizzataper ospitare disabili. Servito daascensore interno, il parcheggio,coperto e scoperto, è garantitoper tutti gli ospiti.In basso, entro il parco privatodell’albergo che si estende per20.000 mq, c’è la piscina con so-larium. Nel parco, come in tutto ilterritorio circostante, sentieri bentenuti guidano alla scoperta dipaesaggi sempre diversi, fra ilprofumo dei limoni e delle es-senze tipiche della macchia me-diterranea.Al di là del valore estetico e pae-saggistico, Al Terra di Mare pre-senta caratteristiche oggettive eambientali che sottolineano la

cura progettuale per l’insieme ei singoli dettagli. Le struttureportanti sono in blocchi di lateri-zio porizzato, gli intonaci in calcenaturale, le pitture silossaniche ele coperture ventilate, il tutto perottenere la massima coibenzasenza limitare la capacità traspi-rante dell’involucro murario. An-che le intercapedini, collegate fraloro e ventilate, contribuisconoalla climatizzazione, quindi alcomfort degli ospiti, come i ser-ramenti vetrati isolanti in allu-minio. Scale e soglie sono realiz-zate in pietra cardoso, grigioneracome la classica ardesia localema più robusta. Nella costruzione sono interve-nute diverse ditte locali, sia per ledifficoltose fondazioni e palifica-zioni sul terreno in forte pen-denza, sia per le parti murarie.Gruppi internazionali sono inter-venuti per le forniture tecnologi-camente più impegnative.In questo progetto, tradizione edinnovazione tecnologica si fon-dono armonicamente. Nella zo-na reception vecchi mobili tradi-zionali e quadri di famiglia con-vivono, in spazi limitati, con stru-

menti tipici delle tecno-logie avanzate: qui è cen-tralizzata la gestione del-l’albergo in un quadro si-nottico che segnala, conled di diverso colore, perogni stanza dell’albergo,la presenza del cliente, l’a-pertura di porte e/o fi-nestre, l’allarme doccia.Nella stessa zona l’Intel-

ligent Touch ControllerDaikin consente di co-mandare e programmare,singolarmente o per zonepredefinite, le unità pe-riferiche del sistema diclimatizzazione nelle sin-gole camere. Il rispettoper l’ambiente che ca-ratterizza tutta la pro-gettazione si fa partico-larmente notare nell’im-piantistica: pannelli fo-

tovoltaici perfettamente integra-ti alle coperture producono ener-gia elettrica pulita; collettori so-lari forniscono acqua calda; le ac-que bianche di scarico dei plu-viali vengono raccolte in un ser-

batoio, alimentato all’occorren-za anche da un pozzo, ed utilizzateper irrigare la campagna circo-stante (non per servizi alber-ghieri).

IL PROGETTO ENERGETICOLe precedenti esperienze pro-fessionali di Sandro Travi nel set-tore delle energie alternative han-no contribuito a sviluppare la suasensibilità alle problematicheenergetico-ambientali, partico-larmente sentite in questa fase sto-rica. Nasce da qui il progettoenergetico integrato che sfruttal’energia solare per soddisfare i fab-bisogni termici ed elettrici dellastruttura: un sistema per riscaldarel’acqua sanitaria mediante tubi sot-tovuoto, e uno per produrre ener-gia elettrica con moduli fotovoltaiciintegrati nelle coperture.Selezionate le tecnologie, era tut-tavia necessario - per renderleeconomicamente, oltre che am-bientalmente opportune - otte-nere il sostegno pubblico. No-nostante le norme lo prevedano egli stessi fornitori degli impiantisiano disponibili ad offrire con-sulenza per avviare le relative ri-chieste, per un privato si tratta pursempre di un’avventura. Il progettoè stato presentato all’Ufficio Ener-gia e Ambiente della Regione Li-guria e, in base ai parametri tec-nico-economici, è risultato quar-to nella graduatoria del bandoregionale ottenendo così il fi-nanziamento. Il contributo re-gionale, derivante da fondi eu-ropei, ha coperto il 70% del costod’impianto sul fotovoltaico, il 35%sul termico. Il progetto fotovoltaicoè stato apprezzato anche dal-l’Amministrazione Comunale di Le-vanto, tanto che sul tetto delle lo-cali scuole medie l’anno scorsoè stato installato un impiantoanalogo. Le procedure e le normeesistono, e sono anche conge-gnate bene. Si devono presenta-re progetti coerenti, calcolati in ba-se alle caratteristiche climatichelocali e ai consumi previsti. Ledifficoltà nascono dalla moltepli-cità degli enti coinvolti, dalla tem-

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UN PROGETTO ENERGETICO

Sfruttare l’energia solare per i fabbisogni termici mediante tubi sottovuo-to ed elettrici con moduli fotovoltaici integrati nelle coperture

Un quattro stelle ecologico

Rinnovabili

Schema dell’impianto elettrico

Sopra: l’hotel Al Terra diMare, nell’entroterra diLevanto, si configura comeun tipico villaggio ligure.A destra: i 225 m2 di pannellifotovoltaici producono circa23.000 kWh l’anno.Sotto: un tetto a falde, conpannelli fotovoltaici Blue Skydi Lafarge Roofing integratialle lastre di copertura

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pistica e dalle rigidezze burocra-tiche, soprattutto quando si trat-ta di tecnologie e processi inno-vativi. Ad esempio è stato difficilefar accettare l’inserimento, sultetto dell’albergo, dei moduli FVnon sollevati (secondo il modellopiù diffuso) ma a livello delle la-stre di copertura. Si noti che que-sti pannelli non si surriscaldano,in quanto tutto il tetto è ventila-to. Inoltre le coperture in ardesiaa falda sono richieste dagli stru-menti urbanistici locali, e solo il ti-po di pannello FV adottato per-mette di allinearsi alle disposi-zioni. Queste le norme principa-li relative alla realizzazione e ge-stione di questo tipo di impianti:• Autorità per l’energia elettrica

ed il gas, Delibera n° 224/00:Disciplina delle condizionitecnico-economiche del ser-vizio di scambio sul posto del-l’energia elettrica prodottada impianti fotovoltaici conpotenza nominale non supe-riore a 20 KW.

• Decreto legislativo 16 marzo1999, n° 79:

Liberalizzazione del mercatoelettrico.

• Autorità per l’energia elettricaed il gas, Delibera n° 119/00:Approvazione dello schema dicontratto-tipo di vettoriamen-to, di cui all’art. 4 della deli-berazione dell’autorità n° 13/99e integrazione e modificazionedella medesima deliberazione.

• Enel - Programma tetti fotovol-taici, decreto min. Ambiente 16marzo 2001:Patrocinato dal Ministero del-l’Ambiente in collaborazionecon Enea e Federelettrica pro-muove la realizzazione da par-te dei soggetti sia pubblici siaprivati di impianti fotovoltaicicollegati alla rete elettrica eintegrati nelle strutture edili(tetti, terrazze, facciate, ele-menti di arredo urbano...).

GLI IMPIANTIL’energia elettrica dell’albergo èprodotta da “tegole” fotovoltaicheAvius del tipo Blue Sky Srt 35,prodotte da Lafarge Roofing, re-sistenti a ogni condizione atmo-sferica e integrate per 225 mqnelle coperture di cui ripetono ilcolore scuro. Queste tegole so-no composte da celle in siliciopolicristallino BP Solar, assem-

blate in moduli di 120x38 cm conpotenza di picco di 35 Watt. La po-tenza di picco dell’impianto è di20 kW, il massimo su cui è previ-sta per legge l’erogazione di con-tributi.Durante il primo anno trascorsodall’entrata in funzione, l’impiantoha generato circa 23.000 kWh.

Collegato (mediante cavi e in-verter Sunny Boy pure forniti daLafarge) alla rete Enel con undoppio contatore, l’impianto ri-versa in rete l’energia prodotta ese ne alimenta; ogni anno l’ener-gia eventualmente eccedente vie-ne accreditata sui successivi con-sumi. È probabile tuttavia che23.000 kWh l’anno non bastinoa soddisfare le necessità dell’al-bergo, nel momento in cui l’atti-vità è a pieno regime.L’impianto FV serve soltanto perla produzione di energia elettricaper l’illuminazione e la climatiz-zazione, non per l’acqua caldasanitaria. La climatizzazione vie-ne gestita con un impianto mol-to avanzato, alimentato da unapompa di calore Daikin VrV adalto rendimento, il cui funziona-mento richiede energia elettrica,sia pure in quantità limitata. L’im-pianto, che fornisce il raffresca-mento estivo e il riscaldamento in-vernale, è centralizzato ma a vo-lume variabile, ovvero ogni stan-za viene gestita in modo auto-nomo e solo quando risulta oc-cupata. In questo modo si otti-mizzano razionalità ed economi-cità di gestione. Anche l’acquacalda sanitaria proviene da unimpianto di particolare interes-se ambientale, costituito da un si-stema sigillato di tubi in vetro

disposti vertical-mente - con incli-nazione di 45° edesposizione SE eSO - lungo la pare-te di roccia chechiude la terrazzaposteriore al livellopiù alto del borgo-hotel. Prodotti daViessmann Solar, itubi tipo Vitosol 200sono fra loro colle-gati in 10 modulida 30 elementi cia-scuno, supportatida telai di acciaiozincato: ovvero 300tubi per un totale di

circa 30 mq. Il sistema è costosoma implica vantaggi notevoli. In-tanto, non modifica il microclimadella terrazza perché i tubi non siscaldano. Ogni elemento in vetroborosilicato, diametro 8 cm, contienesottovuoto un assorbitore rivesti-to in Sol-Titan, cui è integrato un tu-bo coassiale scambiatore di calore:all’interno di questo scorre il flui-do (acqua 70%, glicole 30%) che rac-coglie e trasmette l’energia solare.Il fluido viene pompato negli scam-biatori di tre serbatoi di accumuloe qui trasmette il calore all’acquacalda sanitaria. In questo proces-so la dispersione è limitata al 10%.I tre serbatoi da 1000 litri cadauno,disposti in serie, mantengono l’ac-qua riscaldata fra 70 e 85°C; alle

stanze, l’acqua viene erogata da unulteriore miscelatore che ne rego-la la temperatura a 45°C . I calco-li per il fabbisogno di acqua caldaprevedono un consumo individualemedio di 70 litri/giorno, ma otti-mizzano la produzione conside-rando un numero di presenze mol-to variabile con un massimo di100, personale di servizio e cucinaincluso. È previsto il collegamentoalla rete gas sia per integrazione ac-qua calda sanitaria (gpl) sia perl’uso di cucina (metano). L’utilizzo di energia non rinnovabilecioè da combustibili fossili è limi-tata quindi alla cucina del risto-rante e all’acqua calda in caso di pro-lungata assenza di radiazione so-lare, fenomeno assai raro nella re-gione. “Ci vorranno parecchi anniper ammortizzare i costi di questiimpianti che sfruttano l’energiasolare, e incominciare a sentirne ilbeneficio economico” ammettel’ingegner Travi”. Ma sotto l’a-spetto ambientale riteniamo che ibenefici siano, seppur quantitati-vamente limitati, immediati, im-portanti a livello di immagine e dipossibile esempio per nuove co-struzioni in questa parte della Li-guria. Fa riflettere la constatazioneche tali tipologie di impianti sono piùsviluppate nei paesi nord-europeiche in Italia, nonostante la condizioneclimatica del nostro paese sia piùfavorevole”.

Maria Grazia Marchelli

Il Giornale dell’Installatore Elettricowww.reedbusiness.it N. 310 Marzo 2005 73

Dettaglio del sistema di tubi Viessmann: in vetroborosilicato con all’interno gas e scambiatore

Committente: ing. Sandro TraviProgetto di variante, progetto esecutivo, direzione lavori: arch. Fabio Madrignani, La SpeziaScavi e movimentazione terrai: Impresa Queirolo, LevantoFondazione e costruzione: Impresa Edilvara, BrugnatoImpianto fotovoltaico: Lafarge Roofing, Chienes (BZ)Impianti elettrici: Cemef, Cassano Magnago (VA)Impianto acqua calda: Viessmann Solar, Pescantina (VR)Impianto climatizzazione: DaikinInstallatore impianto acqua calda, climatizzazione, idraulica: Joly & C. Termoidraulica, La SpeziaSerramenti in alluminio: Arte del Serramento, FolloArredi: Bassetti, Pistoia

I PARTECIPANTI AL PROGETTO

servizio lettori 1899

Rinnovabili067-080_energie 24-02-2005 18:30 Pagina 73

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Fiames, località nei pressi diCortina d’Ampezzo, in pro-vincia di Belluno. È qui

che, con il contributo di HeliosTechnology (www.heliostech-nology.com), sicurezza civile etecnologia fotovoltaica si in-contrano in una sintesi perfet-ta di efficienza tecnica, auto-nomia energetica e rispetto am-bientale.È stato recentemente installatoun impianto fotovoltaico di mo-nitoraggio e allarme frane rea-lizzato con moduli Helios.Si tratta di un sistema costitui-to da celle fotovoltaiche che con-vertono la radiazione solare inenergia elettrica. L’energia vie-ne quindi accumulata in unabatteria e utilizzata per alimen-tare le apparecchiature in gradodi monitorare, a monte, even-tuali movimenti franosi e se-gnalare, a valle, il possibile ve-rificarsi della calamità.L’installazione si è resa necessariapoiché alcuni anni fa la localitàdi Fiames è stata interessata daun “debris flow”, ovvero unacolata di materiale detritico, fan-go e acqua, che ha invaso la Sta-tale Allemagna e alcune pro-prietà, minacciando inoltre al-cune attività produttive.Progettato e installato dalla dit-ta padovana Tecno Penta, spe-cializzata nella realizzazione distrumentazioni dedicate al mo-nitoraggio di fenomeni attinen-ti alla geologia, geodesia e geo-tecnica, il sistema attualmentesi compone di: - due misuratori di livello a ul-

trasuoni installati sul fronte diuna vasca di intercettazione dieventuali materiali (fango, ghiaiae acqua) trasportati a valle;

- un geofono tridirezionale in-stallato a monte della zona diraccolta che è in grado di “sen-tire” le onde sonore provocatedal debris flow;

- un sistema di acquisizione e ge-stione dati in grado di attivareun allarme in caso di “evento”.

L’allarme viene ricevuto da duestazioni semaforiche poste nei

due sensi di marcia lungo la sta-tale sottostante e fa scattare laluce rossa di stop. Un segnale gsm è inoltre invia-to all’autorità preposta al controllodelle apparecchiature. L’alimentazione della strumen-tazione di misura, delle appa-recchiature di controllo e delle

stazioni semaforiche avvienemediante due moduli H750 difabbricazione Helios Technology,ciascuno da 75 Watt, e due bat-terie da 50 Ah. Tali moduli rappresentano la so-luzione ideale per l’alimenta-zione del sistema di monitorag-gio e allarme frane perché ga-rantiscono potenza elevata inuno spazio ridotto. Sono infatticostituiti da 39 celle ad alta ef-ficienza I-Max, in silicio mono-cristallino, di dimensioni ridotte

pari a 165x82,5 mm.La tecnologia I-Max sviluppatada Helios per la linea di moduliad alta efficienza permette diottenere, a differenza dei mo-duli tradizionali, un notevole au-mento della corrente erogata(10-17%) rispetto alla tensione dilavoro tipica di batteria (12-13

Volts). I moduli Helios sono sta-ti scelti tra le diverse propostepresenti sul mercato per la loroefficienza, durata nel tempo esoprattutto affidabilità.Da oltre 10 anni, gli H750 ven-gono utilizzati da Tecno Penta perapplicazioni simili all’impiantodi Fiames, dimostrando di fun-zionare correttamente senza da-re problemi. Si tratta di modulicertificati secondo la norma eu-ropea Cei/Iec 61215 dal Jrc-JointResearch Center di Ispra, a con-ferma che le loro caratteristichemeccaniche, fisiche ed elettri-che garantiscono la resistenza deimoduli stessi ai peggiori agentiatmosferici, con una vita tipicadi oltre 30 anni. Commissionata dal Genio Civiledi Belluno, l’installazione ese-guita a Fiames ha beneficiatodel finanziamento previsto dal-la legge Sarno nell’ambito dellaprevenzione di danni a cose e apersone, causati da disastri idro-geologici.

74 Il Giornale dell’Installatore Elettrico N. 3 10 Marzo 2005 www.reedbusiness.it

RISPETTO AMBIENTALE

Un esempio pratico di sfruttamento solare

Contro frane e smottamenti

Nel 1997 l’amministrazionecomunale di Sesto in Pu-steria a Bolzano diede il

via all’adeguamento degli im-pianti di riscaldamento e sanitaridel Centro Sportivo Waldheim. Ilprogetto che prevedeva la co-struzione degli impianti per ilriscaldamento e la produzionedi acqua calda sanitaria con in-tegrazione solare fu affidato al-lo studio tecnico PI Martin Ario-cochi di Bressanone, mentre lafornitura del solare termico alla

ditta Suntek di Brunico, impor-tatore unico per l’Italia dei pro-dotti Solvis.Il complesso ospita la nuova pa-lestra di roccia “Dolimt Arena”che con i suoi 16,5 m è la pale-stra di roccia indoor più alta d’I-talia. Grazie all’innovativa so-luzione architettonica delle enor-mi vetrate su entrambi i lati del-l’impianto, si prova una sensa-zione completamente nuova nel-l’arrampicarsi; si ha l’impres-sione di essere all’aperto.

All’interno del complesso si tro-vano anche uno snack bar, unapiscina scoperta da 250 metricubi con uno splendido prato,un campo di beach volley convera sabbia marina ed impiantodi illuminazione, un ampio cam-po di minigolf a 18 buche, duecampi da tennis all’aperto e d’in-verno il campo di pattinaggio ela pista di curling.L’esigenza era quella di rispar-miare il più possibile sulle spe-se di gestione del centro e di

evitare inutili emissioni danno-se di CO

2 in atmosfera riuscen-do nel contempo a sfruttare ilpiù possibile il solare termico

INTEGRAZIONE SOLARE

Un impianto per il riscaldamento e la produzione di acqua calda

Risparmio energetico in Alto Adige

Rinnovabili

www.suntek.itwww.suntek-bergamo.itwww.solvis.dewww.idm-energie.at

PER SAPERNE DI PIÙ

067-080_energie 17-02-2005 11:35 Pagina 74

Page 75: GIE 2005 Num 03 Tutto

per la produzione di acqua cal-da sanitaria ed integrazione al ri-scaldamento ambienti.L’impianto di riscaldamento de-gli ambienti è tutto a pannelli ra-dianti a pavimento e la produ-zione di acqua calda sanitaria èal servizio dei bagni e delle doc-ce del centro.La centrale termica è compostada una caldaia Buderus con po-tenzialità pari a circa 200 kW;da essa, tramite un collettore acinque vie, partono le pompeper la distribuzione a tutti i cir-cuiti di riscaldamento dei diversilocali del centro.Prima dell’allacciamento al col-lettore partono le linee di cari-camento ai due bollitori per usosanitario caduno da 1000 litriche, collegati in serie, garanti-scono la produzione di acquacalda per gli spogliatoi degli at-leti e per il resto delle utenze.L’impianto solare termico in-stallato è composto da colletto-ri solari della ditta Solvis per untotale di 177 mq così distribuiti:18 pezzi, modello Solvisfera F-60e 9 pezzi, modello Solvisfera F-

75 con collegamento in paralle-lo: 3 file da 5 collettori e 3 file da4 collettori incassati nella co-pertura, con un’inclinazione di cir-ca 60° per sfruttare al megliol’irraggiamento solare anche neiperiodi con scarsa irradiazione.Per la tubazione solare si è uti-lizzato del tubo in rame con dia-metri che variano dai 54 mm al-la partenza dello scambiatoresolare sino ai 28 mm degli al-lacciamenti tra i collettori. Questi diametri sono stati cal-colati in base alle portate, al nu-

mero di collettori eal tipo di collega-mento degli stessi,in modo da garantirevelocità del fluido nonsuperiori a 0,5/0,6m/s.Il collegamento tralo scambiatore ed icollettori solari è ov-viamente corredatodelle apparecchiatu-re di controllo e si-curezza necessariead un circuito chiusocon un vaso d’e-

spansione da 250 litri. Lo scambiatore a piastre della dit-ta Alfa Laval da 160 kW garan-tisce un trasferimento di caloredai collettori all’accumulo di7000 litri; inoltre, per ottimizza-re il caricamento ed avere unastratificazione dell’accumulato-re, è stata utilizzata una valvo-la a tre vie motorizzata, la qua-le permette di caricare il serba-toio in due diversi strati di tem-peratura. Temperature elevate ca-ricano la parte alta, temperatu-re più basse entrano nel livello

inferiore.L’integrazione solare viene sfrut-tata per: 1 piscina - tramite uno spillamento

nella parte bassa dell’accumu-latore viene trasmesso calore;

2 riscaldamento - da un allac-ciamento intermedio parte uncircuito che termina sul col-lettore del riscaldamento;

3 acqua calda sanitaria - attra-verso un prelievo dalla partepiù alta dell’accumulatore do-ve la temperatura è più elevata,si va a caricare, con uno scam-biatore a piastre Alfa Lavalda 143 kw, i due bollitori per ilsanitario.

Il risultato è un impianto solareche garantisce delle ottime rese:infatti i collettori solari forni-scono circa 120 kW/h anno dicalore con il conseguente ri-sparmio di combustibile e didannose emissioni di CO

2.

Il Giornale dell’Installatore Elettricowww.reedbusiness.it N. 310 Marzo 2005 75

Particolare della centrale termica: il bollitore

Particolare della centrale termica: il vaso di espansione

Rinnovabili

Le domande di contributoriguardano l’installazionedi impianti solari termici

per la produzione di acqua cal-da sanitaria e/o per riscalda-mento.Possono essere finanziati anchegli impianti per la produzionedi aria calda.I contributi regionali sono a fon-do perduto e sono calcolati nonsulla spesa sostenuta ma sul-l’energia producibile su base an-nua per un importo pari a €

0,30/kWh.I contributi diretti alle imprese so-no soggetti al regime “de mini-mis” e, se sono destinati allaproduzione e agli investimenti,all’applicazione dell’art. 72 del-la legge 289/2002.Possono presentare la domandadi contributo i proprietari della

struttura edilizia sulla quale de-ve essere installato l’impiantoo soggetti diversi dal proprie-tario, purché autorizzati dallostesso. Alla data della richiestadi contributo la suddetta strut-tura edilizia deve essere ulti-mata e dotata del certificato diabitabilità o di agibilità.L’assegnazione del contributoavviene soltanto attraverso l’u-tilizzazione di una procedura te-lematica (internet) e attraversogli installatori autorizzati inseritinell’elenco già presente sul sitoregionale.La procedura per l’assegnazionee l’erogazione del contributo,per il cui puntuale rispetto si ri-badisce la necessità della lettu-ra del bando, stabilisce:• l’installatore inserito nell’e-

lenco presente sul sito internet

regionale prenota, in nome eper conto del cliente, il con-tributo per via telematica ed in-via, successivamente, la pre-scritta documentazione a mez-zo posta all’Associazione Retedi Punti Energia;

• l’istruttoria sarà effettuata, a cu-ra dell’Associazione Rete diPunti Energia, secondo l’ordi-ne cronologico di prenotazionetelematica dei contributi;

• la Regione Lombardia provve-de all’assegnazione dei con-tributi agli aventi diritto;

• i lavori di realizzazione degli im-pianti, pena la revoca del con-tributo assegnato, devono ini-ziare ed essere fatturati solo apartire dalla data di ricevi-mento della comunicazione diassegnazione del contributo edevono essere ultimati entro e

non oltre 120giorni naturali e consecutividalla stessa data;

• la documentazione finale utileper l’erogazione del contribu-to deve essere presentata, pe-na la revoca del contributo as-segnato, entro e non oltre 30giorni naturali e consecutividal termine prescritto per l’ul-timazione dei lavori.

I contributi erogati ai sensi delbando regionale non sono cu-mulabili con altre agevolazionipubbliche concesse per la me-desima iniziativa ad eccezionedelle agevolazioni fiscali, se pre-viste da legge statale, relative alconseguimento di risparmi ener-getici e allo sfruttamento dellefonti rinnovabili.

Contributo fino al 30% per l’installazione di pannelli solari in Lombardia

067-080_energie 17-02-2005 11:35 Pagina 75

Page 76: GIE 2005 Num 03 Tutto

Il sistema bancario a serviziodell’ambiente, attraverso for-me di credito che incentivano le

buone pratiche di privati ed im-prese, per dare impulso alla dif-fusione delle fonti energetiche rin-novabili. Parte dalla Maremmaun’esperienza pilota pressochéunica, che mette insieme le com-petenze di Legambiente con l’e-sperienza di quattro banche di cre-dito cooperativo, insieme per con-tribuire alla diffusione sul territo-rio di pannelli solari termici, foto-voltaici, a biogas ed eolici e crea-re una rete di imprese operantinel settore delle rinnovabili, che po-tranno svilupparsi economicamentee nella capacità progettuali. Per realizzare questi ambiziosiobiettivi una convenzione tra Le-gambiente e le Banche di CreditoCooperativo con sede nella pro-vincia di Grosseto (Banca dellaCosta d’Argento, Banca della Ma-remma, Bcc di Pitigliano, Bcc diSaturnia). Con la firma della con-venzione nasce dunque, unico in Ita-lia, un innovativo sistema che uni-sce le competenze e la disponibi-lità del sistema finanziario e cre-ditizio e l’esperienza di Legam-biente, che proprio in provincia diGrosseto ha di recente creato ilCentro per la promozione delle

fonti di energia rinnovabili, strut-tura di informazione e sensibiliz-zazione sulle energie rinnovabili. Nel dettaglio la convenzione pre-vede a favore di enti pubblici, cit-tadini ed imprese del territorio lapossibilità di accedere a finanzia-menti a rimborso rateale in 10 an-ni a condizioni particolarmente

vantaggiose, che copriranno l’interasomma necessaria per la realizza-zione dell’impianto (con un tettomassimo per gli investimenti quan-tificato in 150.000 euro). Le banchediverranno dunque veri e propri“sportelli” di supporto e consu-lenza per progetti volti alla realiz-zazione di impianti alimentati da fon-

ti rinnovabili, ed offriranno agli in-teressati interventi finanziari a tas-si agevolati. Le quattro banche finanzieranno,inoltre, studi di fattibilità per ini-ziative volte al risparmio energetico,interventi nel settore didattico-professionale, e potranno infineemettere certificati di deposito edobbligazioni di scopo, per raccoglieredalla comunità grossetana ulte-riori risorse finanziarie da impiegarenel progetto.

(Fonte Ecodomus)

76 Il Giornale dell’Installatore Elettrico N. 3 10 Marzo 2005 www.reedbusiness.it

Finanziamenti agevolati per le rinnovabili

Èstata presentata al Salonedi Detroit e di Parigi l’au-tomobile a idrogeno più ve-

loce del mondo, il prototipo BmwH2R. Nel circuito di collaudo di Mi-ramas in Francia l’H2R ha supe-rato facilmente i 300 chilometri al-l’ora. Il prototipo consente un ab-battimento quasi totale in termi-ni di emissione di CO2, il più im-portante dei gas serra che stan-no causando il surriscaldamen-to del nostro pianeta. Come tut-

te le automobili a idrogeno emet-te dal tubo di scarico soltanto va-pore acqueo. Dal punto di vista tec-nologico la Bmw H2R ha rinunciatoalla cella di alimentazione, tipica

delle altre automobili a idroge-no, per un motore a benzina trat-to della 760i ma alimentato com-pletamente a idrogeno. Il motoredi 6 litri e 12 cilindri è capace disviluppare una potenza superio-re ai 210 kW (285 CV). La princi-pale modifica apportata al moto-re riguarda il sistema di iniezionedel combustibile adattato alle ca-ratteristiche della propulsione aidrogeno. La maggiore pressio-ne di combustione della miscela

aria-idrogeno è anche all’originedella maggiore efficienza. Il Grup-po Bmw ha dimostrato chiara-mente come l’idrogeno possa so-stituire efficacemente i combu-stibili tradizionali senza doverperdere alcuna performance nel-l’automobile. Il solito prototipo?Sembrerebbe proprio di no. Se-condo la casa automobilistica il pro-totipo H2R non è da considerar-si soltanto come una vettura spe-rimentale. Nei prossimi anni ilmotore a idrogeno sarà montatosul modello Bmw Serie 7 con pro-pulsione bivalente a idrogeno li-quido e benzina. La Serie 7 po-trebbe pertanto essere la prima au-

Presentata la BMW H2R a idrogeno

Il Senato ha convertito defini-tivamente in legge il decreto-legge n. 273 (ddl n. 3211-B), re-

cante misure necessarie per l’ap-plicazione della direttiva2003/87/CE, la quale, nell’ambi-to delle procedure previste dalProtocollo di Kyoto, fissava al 1°gennaio 2005 il termine entro ilquale le imprese europee operantinei settori termoelettrico, della raf-finazione, del vetro, del cemen-to, dell’acciaio, delle ceramiche,dei laterizi e della carta dovran-no avere apposita autorizzazio-ne a emettere gas a effetto ser-ra per poter continuare a pro-durre e dovranno essere predi-sposte le procedure necessarie perlo scambio delle quote di emis-

sioni. È stato quindi approvato ilddl n. 3232, con modificazionitanto al provvedimento di con-

versione, quanto al decreto-leg-ge da convertire, il n. 280, re-cante misure per fronteggiarelo stato di grave crisi del setto-re agricolo, per accelerare l’ero-gazione dei contributi nelle areedepresse, per l’istituzione delFondo per il personale delle Fer-rovie dello Stato, nonché sullasoppressa azienda universitariaPoliclinico Umberto I di Roma,sulle forniture di interesse na-zionale, sui limiti di spesa deiministri senza portafoglio e inmateria di tenuta delle liste elet-torali e di canone per l’installa-zione di mezzi pubblicitari. Il provvedimento passa ora allaCamera dei deputati.

(www.ilsole24ore.com)

Approvato il protocollo di Kyoto

Èstato inaugurato il giorno18 dicembre 2004 a BorgoPiave (LT) un impianto di ri-

scaldamento da 300 kW alimentatoa “cippato” di legno proveniente dal-le potature delle alberature fran-givento presenti nell’Agro Pontinoa servizio di uno degli edifici del-l’Istituto Professionale per l’Agri-coltura e l’Ambiente “San Bene-detto”. Il cippato (legno sminuzzatotramite apposite macchine) pro-viene dalle sperimentazioni in cor-so da parte dell’Arsial-AgenziaRegionale per lo Sviluppo e l’In-

novazione dell’A-gricoltura nel Lazio eda Renagri srl nel-l’ambito del Pro-gramma NazionaleBiocombustibili (Pro-bio), tendenti a tro-vare un reimpiegoecologico ai residuidella manutenzionedelle fasce frangi-vento. Utilizzandoquesta biomassa pro-dotta localmente si ri-sparmieranno, nel

primo anno di esercizio, circa 8-9.000 kg di gasolio e si eviterà di im-mettere nell’atmosfera ulteriori 25t di CO

2. L’impianto, realizzato dal-la Cmd, è completamente auto-matizzato e di facile gestione, ed èun esempio di come la filiera legno-energia possa risolvere problemi diconsumi di energia e di impatto am-bientale; questo tipo di impianto,già fortemente diffuso nell’Italiasettentrionale, può ora diffonder-si anche nel territorio della regio-ne e dell’intera Italia Centro-me-ridionale.

Entrato in funzione il primo impianto alimentato a biomasse in una scuola del Lazio

Rinnovabili067-080_energie 24-02-2005 16:45 Pagina 76

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Il Giornale dell’Installatore Elettricowww.reedbusiness.it N. 310 Marzo 2005 77

tomobile privata a idrogeno adentrare in commercio. La scelta delsistema ibrido (bivalente) è qua-si obbligata per consentire lacommercializzazione dell’auto-

mobile a idrogeno prima ancorache la rete distributiva si adeguicompletamente all’idrogeno comecarburante.Così l’ammiraglia della Bmw sem-

bra avere le carte in regola per di-ventare la prima automobile aidrogeno venduta al pubblico. Un passo importante, poiché dàun forte segnale di concretez-

za e una spinta in avanti sulla mo-bilità a idrogeno sia sotto l’a-spetto tecnologico sia anche sot-to quello puramente commer-ciale ed economico.

Il Gestore della rete ha pub-blicato i risultati dell’asse-gnazione dei certificati per la

copertura contro il rischio di vo-latilità del corrispettivo di utiliz-zo della capacità di trasporto sul-la rete Elettrica (CCC). La quan-tità complessiva di certificati as-segnati tramite un meccanismo diasta, con validità per l’intero an-no 2005, è pari a:• zona Nord: 2672 MW• zona Centro Sud: 13 MW.Nella zona Calabria, dove eranodisponibili 20 MW, e nella zona Si-cilia, dove erano disponibili 315MW, non si è proceduto all’asse-gnazione poiché non vi erano sog-getti interessati.Nella Zona Centro Sud, a frontedi una disponibilità di 155 MW, viè stata la richiesta di un solo sog-getto per 13 MW. Nella Zona Nord,a fronte di una disponibilità di2.735 MW, la richiesta complessi-va è stata pari a 2.672 MW, asse-gnata a 26 operatori. I CCC si ri-feriscono a ciascuna zona in cui èsuddiviso il mercato elettrico italiano,ed hanno ciascuno un valore dipotenza pari a 1 MW, costante pertutto il periodo di validità.Gli operatori (produttori e impor-tatori) che immettono energia elet-trica sulla rete di trasmissione deb-bono pagare un corrispettivo per l’u-

tilizzo della capacità di trasporto cheè proporzionale al rapporto tra ilprezzo dell’energia elettrica chesi forma nella zona di mercato in cuiviene immessa l’energia, e il co-

siddetto Pun (Prezzo unico na-zionale). Tramite i CCC, gli ope-ratori possono disporre di unostrumento che consente loro di co-prirsi a livello finanziario contro lavolatilità del suddetto corrispettivo,legata all’andamento orario delprezzo dell’energia elettrica. Il Gestore della rete ha ultimato,inoltre, le procedure per l’asse-gnazione dei diritti relativi all’e-nergia elettrica CIP 6 per l’anno

2005. Sulla base di quanto dispo-sto dal Decreto del Ministro delleAttività Produttive del 24 dicem-bre scorso, sono stati assegnaticomplessivi 3.480 MW a 60 im-prese operanti nel mercato libero,che potranno stipulare contratti al-le differenze (CFD) con il Grtn pertali quantitativi. L’elenco delle so-cietà, con le rispettive capacitàaggiudicate, è disponibile sul sitowww.grtn.it.

Assegnazione CCC 2005 e CIP 6 2005

Rinnovabili

Dedicata ai professionistidel settore, ma aperta an-che al pubblico, la mostra

convegno Solarexpo (Vicenza,19-21 maggio 2005) costituisce lapiù importante rassegna in Ita-lia nell’intera area euro-medi-terranea specializzata su tutte letecnologie per le fonti rinnova-bili di energia, nel settore resi-denziale, civile e produttivo. Inmostra quindi impianti termici a

biomassa a tutte le taglie di po-tenza, solare termico in tutte lesue nuove applicazioni, geoter-mia. E poi elettricità verde con fo-tovoltaico, biogas, eolico, mini-idroelettrico, fino alle frontiere del-l’idrogeno e celle a combustibi-le. Inoltre mini e micro-cogene-razione diffusa a servizio di uten-ze terziarie e produttive e spazioall’edilizia del futuro: architetturasolare, ecomateriali di costru-

zione e per co-ibentazione, ri-ciclo dell’acquapiovana.A riprova dellaforte crescita delmercato di que-ste tecnologie,con questa edi-zione Solarexporafforza ancorala propria posi-zione, preparan-dosi ad aumen-tare la superfi-

cie espositiva di un altro 50 percento.In particolare, accanto alle azien-de da sempre specializzate sul-le energie alternative e ai gran-di marchi europei e mondiali im-pegnati nel business strategi-co del fotovoltaico, sembranoessere i leader internazionali ditermotecnica i principali prota-gonisti di questo boom. Vies-smann, Buderus, Vaillant o Para-digma hanno, infatti, consoli-dato anche in Italia le divisionidedicate all’energia solare e al-le caldaie a biomassa di ultimagenerazione (a legna, ma sem-pre più spesso a pellet), il tut-to integrabile alle fonti con-venzionali gas e gasolio, conun optimum ovviamente rag-giunto con configurazioni im-piantistiche a bassa temperatura(riscaldamento e raffrescamen-to radiante a pavimento, pare-te e soffitto). Partecipano anche i due princi-

pali network italiani di installa-tori specializzati in franchising:Domotecnica ed EnelSi.A monte di tutto ciò, ovviamen-te, aumenta la domanda da par-te delle famiglie, delle impresee degli enti pubblici di soluzionihigh-tech ma affidabili per ot-tenere un risparmio concretosulle bollette energetiche e percorrispondere al bisogno di in-vestire sull’ambiente e su un fu-turo “sostenibile”. In molti casi

Solarexpo, motore del mercato delle energie rinnovabili e alternative

ATeverola, nella provinciadi Caserta, l’azienda dimobilità Ctp ha inaugu-

rato il primo impianto fotovol-taico della Campania applicato al-la mobilità sostenibile abbinatoa quattro autobus a tecnologiaibrida alimentati ad energia so-lare. Gli autobus ecologici, del co-sto di 346.000 euro, entrerannoin servizio pubblico nelle trattetra Napoli e provincia, un pri-mo passo concreto verso l’in-tervento pubblico in tema di mo-bilità ecosostenibile nel meri-dione.L’impianto fotovoltaico per ge-

nerare l’energia necessaria ècomposto da 528 pannelli su unasuperficie di 670 metri quadrati,realizzato per un costo di 457.000euro finanziati dalla Regione conrisorse della Ue ed è soltantouno dei 240 progetti finanziati dal-la Regione Campania per oltre 20milioni di euro. La speciale stazione alimenterài quattro autobus ibridi.Un esempio “solare” nella re-gione Campania, una regionetroppo spesso all’attenzione deimedia nazionali per l’emergen-za rifiuti e per la presenza in-gombrante della malavita or-

ganizzata ma non anche pertutti gli altri sforzi positivi na-ti in condizioni sicuramente nonfavorevoli.Dei 40 megawatt prodotti in Ita-lia tramite impianti fotovoltaiciben il 25% sono collocati sul ter-ritorio campano. I quattro autobus ibridi hanno ilpregio di abbattere l’inquina-mento dell’aria. Un segno dei tempi che cam-biano ed una speranza per un tra-sporto pubblico completamenteeco-sostenibile e non inquinan-te su tutto il territorio italiano(www.ecoage.com).

Autobus a energia solare in Campania

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78 Il Giornale dell’Installatore Elettrico N. 3 10 Marzo 2005 www.reedbusiness.it

i programmi nazionali e regionalidi contributi per le energie rin-novabili fanno da ulteriore trai-no a una domanda che, comun-que, è in chiara crescita spon-tanea. In parallelo, il programmaconvegnistico di Solarexpo, cu-rato dall’Istituto di ricerche Am-biente Italia, rappresenta il piùimportante evento tecnico-scien-tifico di carattere permanentedel settore, con più di 1200 par-tecipanti qualificati attesi datutta Italia. Innanzitutto gli ormai

classici eventi nazionali sul fo-tovoltaico, con la presentazio-ne operativa dell’attesissimo re-gime del “conto energia” (la “ta-riffa verde” che verrà ricono-sciuta al chilowattora immessonella rete elettrica) e sul solaretermico (focus quest’anno sugliimpianti di grandi dimensioni esulla frontiera del condiziona-mento solare). Inoltre lo sfrut-tamento del biogas zootecnico eda rifiuti, un altro settore in cre-scita la cui redditività è ulte-

riormente sostenuta dal benefi-cio dei certificati verdi, e la co-generazione diffusa, la tecnolo-gia sulla quale il Governo stapuntando gran parte delle suecarte per centrare gli obiettivi diKyoto, con un programma di in-centivazione di varie decine di mi-lioni di euro. Infine la riproposi-zione di “Green Building” sul-l’integrazione di tutte le solu-zioni progettuali e impiantisticheper l’edificio del futuro, a bas-sissimo impatto ambientale. Fra

le diverse novità di quest’anno,riflettori sul promettente ruolodelle “Esco” - Energy ServiceCompanies - per l’offerta chiaviin mano di servizi di risparmioenergetico e di energie rinno-vabili con formule contrattuali acosto di investimento zero. Ruolo che viene esaltato dal-l’entrata in vigore nel 2005 delnuovo strumento dei “certifica-ti bianchi”, un ulteriore premioper chi realizza interventi di ef-ficienza energetica.

Si tratta della prima appli-cazione significativa di 3SSincro Sun System, un’idea

nata tre anni fa per migliorare ilrendimento degli impianti foto-voltaici. Un sistema pensato e vo-luto da un installatore di im-pianti elettrici il quale, non po-tendo fare nulla per migliorare ilrendimento delle celle al silicio,ha puntato sull’innovazione del-l’installazione dei pannelli, crean-do l’eliostato fotovoltaico in-stallabile sui tetti che, mante-nendo la superficie dei pannel-li sempre perpendicolare ai rag-gi del sole, aumenta il rendi-mento del 35% almeno.Oltre al maggiore rendimento, gliobiettivi posti sono:- la possibilità di installazione

da parte dello stesso perso-nale, con la stessa attrezzatu-ra e con i medesimi sistemi diancoraggio, coi quali si instal-la un impianto fisso;

- un rapporto maggiori costi/mag-giore energia prodotta, di sicurointeresse per l’utente.

L’impianto prototipo, 3080 Wp,funziona sul tetto di Elettro-piemme. Sul sito dell’azienda(www.elettropiemme.it sezionefotovoltaico), sono disponibili i se-guenti dati in tempo reale: po-tenza solare, temperatura dellecelle, potenza istantanea, ener-gia del giorno, energia totale. Nel 2004, questo impianto ha

prodotto 4300 kWh, contro i 3000medi di analoghi sistemi tradi-zionali fissi del Nord Italia.Inoltre, sono disponibili le im-magini di una web-cam: colle-gandosi a ore diverse, è ap-prezzabile il movimento, salvoavere la pazienza di aspettare ilprossimo piccolo passo.L’impianto sul tetto del CentroFormazione Maestranze Edili(CE.F.M.E.) progettato dallo Stu-dio di Architettura di Silvia Gia-chini e Maurizio Morino, che hacurato la Direzione lavori conl’architetto Roberto Mercorella,ha la potenza di 19,440 kWp.Occupa 750 mq di superficie ed

è composto da 36 eliostati, ognu-no da 540Wp. Gli eliostati ruotanoall’unisono, mantenendo la su-perficie dei pannelli sempre per-pendicolare ai raggi del sole.L’automazione riguarda il movi-mento giornaliero, mentre perlo stagionale è possibile la re-golazione manuale al cambio distagione, in occasione della pu-lizia e del controllo periodico,comunque necessari, anche perimpianti fissi.Ogni eliostato è costituito dauna base circolare che ruota.

Due soli motorini da 200 W muo-vono l’ intero sistema e, funzio-nando al massimo per dieci mi-nuti al giorno, l’energia consu-mata è del tutto trascurabile inrelazione alla maggiore energiaprodotta.Vincente è risultata l’idea del-l’architetto Marini, direttore tec-nico del CE.F.M.E, di montarele basi su una struttura in tubi

Dalmine che ha consentito diutilizzare meglio lo spazio, com-pattando l’impianto, ma soprat-tutto di evitare completamentele micidiali ombre dei parapetti.La resistenza al vento della ba-se e dei suoi ancoraggi è stata ve-rificata da un ingegnere strut-turista e risulta rispondente al-la norma Iec 1215, alla quale de-vono rispondere gli stessi pan-nelli, e al D.M. 16/01/1996 sullenorme tecniche per la verificadi sicurezza delle costruzioni,carichi e sovraccarichi.

Rinnovabili

SOLUZIONI DALLE AZIENDE

Verso quantità significative di energia con l’eliostato fotovoltaico

Un campo di girasoli sul tetto

L’eliostato è stato inventato nel ‘600 dal medico, fisico e matematiconapoletano Giovanni Alfonso Borelli (1608-1679) il quale, aven-do bisogno di luce costante in laboratorio per certi esperimen-ti di ottica, ha costruito questo apparecchio mediante il qualesi riesce a mantenere invariata la direzione di raggi riflessicorrispondenti a un fascio di raggi solari. È sostanzialmente co-stituito da uno specchio montato in modo da poter ruotare conmicromovimenti comandati a mano o per mezzo di un movimentoad orologeria, intorno ad un asse orientato parallelamente al-l’asse terrestre, in modo da seguire il moto apparente del sole.Grazie a questo apparecchio Borelli riusciva ad avere in casa laluce del sole, in modo costante, tutto il giorno.

UN SALTO NELLA STORIA

Gli eliostatiruotano all’unisono,mantenendola superficie dei pannelli sempreperpendicolareai raggi del sole

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UN PACCHETTO COMPLETOIl gruppo termico Gaselle Villapermette di sfrutta-re la legna ed ilpellet in alterna-tiva. In entrambii casi la caldaiapossiede le ca-ratteristiche tec-niche adeguateper ottenere il mi-glior rendimentoed il minimo in-quinamento.Naturalmente ilmiglior utilizzo diquesto sistemaavviene con l’ab-binamento ad unvolano termico.Mescoli Caldaie(www.mescolical-daie.it) è in gradodi fornire il sistemacompleto compren-dente il pufferspei-cher con eventuali

scambiatori ed attacchi su misura,fino alla termoregolazione e al-l’abbinamento con collettori so-

lari. L’utilizzo dei due sistemi ètotalmente alternativo e lascelta avviene a mezzo di unsemplice commutatore postosul frontale della caldaia. Quando la caldaia è in fun-zione a legna il ventilatore inaspirazione fornisce la giustaquantità di aria comburente,mantenendo costante la de-pressione in camera di com-bustione.Per mettere in funzione ilsistema a pellet è sufficien-

te ruotare il commu-tatore ed automa-

ticamente il ven-tilatore caldaiaverrà scollegato,permettendol’avvio del bru-

ciatore a pellet.Lo scambiatorea fascio tubieroverticale, dotato

di turbolatori inox, permette unperfetto deflusso dei gas di sca-rico, evitando eccessivi deposi-ti di cenere.servizio lettori 120

PER L’IMMISSIONE IN RETEDa sempre sensibile ai problemiambientali, Layer Electronics(www.layer.it) ha, di recente,presentato Windsun, un inverterper l’immissione in rete dell’e-nergia fotovoltaica, primo di unanuova generazione di prodottiLayer per le energie alternative.Certif icato dal laboratorioCe.Ta.Ce. di Prato, l’inverter èprogettato per l’installazione inimpianti civili e industriali per l’al-lacciamento alla rete pubblica. Il funzionamento di Windsun ècompletamente automatico.Quando, all’alba, la radiazione so-lare consente ai moduli fotovol-taici l’erogazione di una suffi-ciente energia, l’unità di con-trollo, dopo la verifica della ten-sione e della frequenza di rete,abilita l’inverter, regolandolo au-tomaticamente per l’erogazio-ne della massima potenza. Altramonto, quando l’energia pro-dotta non basta più per convo-gliare corrente nella rete, Wind-sun sospende l’erogazione dienergia, staccandosi completa-mente dalla rete.La tensione ottimale per il fun-zionamento dei moduli solari inun determinato momento vienericavata tramite un algoritmochiamato Mpp (Punto di massi-ma potenza).La ricerca continua dell’Mpp ga-rantisce un’efficacia ottimale deimoduli solari in qualsiasi mo-mento (Mpp-Tracking).Studiato per l’uso con modulisolari ad ampia gamma di ten-sione in uscita, consente l’uso deipiù diversi tipi di moduli solari.Windsun, prodotto in modellibase da 1500 W e 2500 W, è

parallelabile si-no a 255 unità (16sullo stesso busdc) in impiantimonofase e tri-fase.Su tutti i model-li sono stati im-plementati i con-trolli previsti dal-le più stingentinormative euro-pee, compreso ilcontrollo di im-pedenza di retenon ancora rece-pito dalle nor-mative italiane.Tutte le appa-recchiature sono coperte da unagaranzia di 2 anni.servizio lettori 121

CENTRALINEPER IL CONTROLLOSeitron (www.seitron.it), aziendadel Vicentino nota per l’ampiagamma di prodotti nel campo del-la termoregolazione elettronica,controllo e sicurezza, già nei pri-missimi anni ‘80 proponeva al mer-cato tre modelli di centraline per ilcontrollo e la regolazione di questanuova tipologia d’impianto che an-dava allora prendendo piede. Og-gi, grazie a tutte le innovazionitecnologiche che in oltre un ven-tennio si sono sviluppate, e con-fortata da una lunga esperienza nel

DAL MERCATO

L’impianto è stato attivato e col-laudato (in potenza come previ-sto dal bando), il giorno 23 set-tembre con esito ampiamentepositivo, grazie anche ai 108pannelli Sharp modello NU-Soe3Eda 180 Wp che sono risultatinella parte alta della fascia ditolleranza +/- 5%, ed ai 4 inver-ter Fronius IG60. Nei primi 10giorni di funzionamento l’impiantoha sempre prodotto più di 100kWh/giorno, con una punta di135 in una giornata particolar-mente limpida e ventilata. Dati si-gnificativi sulla produzione sa-ranno disponibili solo a settembre2005, naturalmente. Tuttavia, es-sendo la produzione media an-nua per impianti fissi nel centroItalia di 1100 kWh/anno per kWpinstallato fisso (fonte: F. Groppi -C. Zuccaro “Impianti solari a nor-me Cei”, II ed. - Ed. Utet pag.

125), la produzione annua attesada questo impianto dotato di 3SSincro Sun System è di di 30.000kWh/anno almeno. Il CE.F.M.E.è una splendida realtà formati-va, sostenuta dai Costruttori Edi-li Romani e dai Sindacati Edili e di-retta dal Dr. Ugo Collini. La sede di Pomezia si estendesu ben sei ettari. La produzione dienergia elettrica ipotizzata con3S Sincro Sun System coprirà il 7%circa del fabbisogno annuo dellascuola. Ma lo spazio disponibile sultetto consentirebbe il raddoppiodell’impianto, mentre altra su-perficie è certamente disponibilesu altri fabbricati ma anche sul ter-reno, perché no? Questo per dire che, volendo, ilcontributo del fotovoltaico puòessere veramente importante nel-la soluzione del problema ener-getico italiano.

Rinnovabili

Quadri, 4 inverter e un pc con sistema di monitoraggio

Schema indicativo di impianto per riscaldamento e produzione di acquacalda sanitaria con caldaia funzionante in alternativa a legna e a pellet,con volano termico da 1500 litri, in parallelo con caldaia a gas esistente,con bollitore solare da 500 litri

Massimo comfort e massimorendimento con pellets e legna in pezzi

Elios Standard

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NEWS

Berlino inaugura la prima stazione di servizio a idrogenoIn Germania è stata recentemente inaugurata la prima stazione di ser-vizio a idrogeno “aperta al pubblico” e destinata a rappresentare unpunto di riferimento per le prime automobili private alimentate a idro-geno. La stazione consente il rifornimento d’idrogeno sia in formagassosa (CGH2) sia in forma liquida (LH2). Vede tra i principali partnerimprenditoriali il gruppo BMW in qualità di membro del Clean EnergyPartnership. L’inaugurazione segna un ulteriore passo verso la realiz-zazione di un’infrastruttura capillare per la distribuzione del nuovo car-burante sull’intero territorio tedesco (www.ecoage.com).

Favorire il solare termicoIl Consiglio regionale del Lazio ha approvato all’unanimità la propostadi legge che prevede l’obbligo di installazione di pannelli solari sugli edi-fici di nuova costruzione al di fuori dei centri storici di tutto il territoriodella regione. Passata l’approvazione al Consiglio regionale, è stata pub-blicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio del 10/11/2004 n. 31supplemento n. 5, la legge n. 15 del 08/11/2004 contenente le “Dispo-sizioni per favorire l’impiego di energia solare termica e la diminuzionedegli sprechi idrici negli edifici”. Toccherà ai comuni laziali, entro 180giorni dall’entrata in vigore della legge, prevedere specifiche disposizioniper realizzare impianti solari su edifici, pubblici e privati. Maggiori in-formazioni si possono trovare su www.regione.lazio.it

Solarexpo raddoppiaLa fiera italiana delle rinnovabili fa spazio agli espositori italiani ed in-ternazionali acquisendo un nuovo padiglione della Fiera di Vicenza e rad-doppiando di fatto la propria superficie. A poche settimane dall’aperturadelle iscrizioni sono già arrivate le conferme di partecipazione dei piùimportanti marchi internazionali di tecnologie energetiche sostenibili.Solarexpo rappresenta infatti l’evento leader in tutto il bacino euro-mediterraneo per il settore delle energie rinnovabili ed il risparmio

energetico: solare termico, foto-voltaico, biomasse, biogas, micro-cogenerazione, eolico, mini-idroe-lettrico, geotermica, architetturasolare e mobilità sostenibile, ri-

sparmio e riciclo acqua, edilizia in legno, ecomateriali, idrogeno e cellea combustibile. La crescita della manifestazione corre parallela ad un sen-sibile aumento d’interesse da parte del pubblico delle aziende e dei pro-fessionisti nei confronti di tutte le energie rinnovabili, della generazio-ne elettrica distribuita sul territorio e dell’architettura sostenibile.

Porte aperte verso la CinaRisalgono ad alcune settimane fa gli accordi strategici tra la segrete-ria organizzativa dell’evento e la Beijing Association of New Energy andRenewable Energy che fornirà una base logistica strutturata alle nu-merose aziende cinesi interessate a partecipare a Solarexpo. Dal pun-to di vista istituzionale, questa sinergia verrà supportata anche dallapartecipazione diretta della Camera di Commercio italo-cinese, un’op-portunità questa accolta con fiducia dalle sempre più numerose azien-de italiane che guardano all’Estremo Oriente come ad un possibile sboc-co per i propri mercati.

Evento marchio “Azzero CO2”

Con la sesta edizione, Solarexpo aderisce al progetto Azzero CO2e

compensa le emissioni di anidride carbonica dell’evento con un

impegno attivo per finanziare progetti di energie alternative in Ita-lia e nel mondo. L’acquisizione del marchio offre un’ulteriore garanzia di sostenibi-lità ad espositori e visitatori: si tratta di un supporto concreto ad ini-ziative che porteranno alla riforestazione di ampie aree attual-mente disboscate, in Italia e in altri paesi.

Sportello rivolto ai produttori di energiaÈ stato siglato a Roma lo scorso 27 gennaio un accordo di collabora-zione tra Unido-Itpo, l’ufficio italiano delle Nazioni Unite per la pro-mozione e lo sviluppo del settore indu-striale italiano nei Paesi in via di svilup-po, e Aper, l’associazione che raccogliei produttori da fonti rinnovabili, con lo sco-po di creare un centro di informazione epromozione dell’iniziativa italiana all’e-stero, nell’ambito del Protocollo di Kyoto.I servizi, offerti a titolo gratuito alle imprese hanno lo scopo di:- sensibilizzare le imprese italiane sul tema dell’investimento industriale

nei paesi emergenti, favorendo le scelte sulle opportunità di investi-mento, in termini industriali e normativi;

- sviluppare i business plan delle iniziative, confrontando le opportu-nità offerte dai diversi paesi e valutando opzioni di intervento indu-striale;

- proporre il contatto tra controparti interessate a partecipare a comunisviluppi industriali, sostenendo il rapporto dal punto di vista forma-le e nella fase di implementazione;

- favorire la realizzazione di progetti industriali, tramite contatti con leautorità locali e sostenendo la ricerca di finanziamenti specifici.

Nell’ambito del Protocollo, due sono le vie per raggiungere l’obiettivodi riduzione delle emissioni clima-alteranti: la prima via, domestica,si pone come obiettivo di ridurre la produzione di CO

2attraverso

l’efficienza energetica, la sostituzione di combustibili, la riforestazione,la seconda via, quella dei cosiddetti meccanismi flessibili, passaattraverso la realizzazione di impianti nei Paesi emergenti, secondoil principio delle migliori tecnologie disponibili sul mercato (bat, acro-nimo inglese di best available technology), dove parte dei signi-ficativi risparmi di emissioni realizzati potranno essere impiega-ti dal Paese che mette a disposizione la tecnologia.In questo contesto si apre la possibilità per gli operatori italiani nelsettore delle fonti rinnovabili di operare una scelta realizzando al-l’estero il proprio investimento, guidati nel percorso dall’espe-rienza dell’ufficio Unido; il primo obiettivo di questo accordo di col-laborazione con Aper sarà la realizzazione, entro pochi mesi, di unseminario tecnico che illustri le potenzialità del protocollo di Kyo-to agli investitori italiani, cui far seguire la realizzazione di un pro-getto pilota.

campo, Seitron ripropone al nuovoe più promettente mercato dueprodotti, Elios standard ed Elios 2,che essendo frutto e sintesi di ol-tre un ventennio di ricerca ed in-gegnerizzazione rappresentanoquanto di meglio si possa trovarein campo europeo per la regolazionedei nuovi impianti solari.Alloggiato in un contenitore dimm 144X144, “Elios standard”con il suo ampio display, permet-te la facile lettura della temperaturadel fluido nei collettori nonchéquella dell’acqua nel boiler (scam-

biatore) come anche quella d’uti-lizzo (integrazione). Qualunque ti-po di problema alle sonde dell’im-pianto viene visualizzato sempre neldisplay e, per garantire il massimodella sicurezza, un allarme acusti-co viene attivato in caso di sovra-temperatura nei collettori.L’utilizzo dell’integrazione tradi-zionale per i nuovi impianti solari,grazie all’uso di “Elios standard”è gestibile nella maniera più fles-sibile. Infatti è possibile program-mare l’attivazione di tale integra-zione ogni mezza ora o anche ogni

ora, così come si può impostarel’uso permanente di integrazioneo la completa disattivazione dellastessa. Un interruttore generaleconsente lo spegnimento ed il fun-zionamento manuale delle pom-pe. La centralina Elios 2, versionesemplificata di quella appena de-scritta, è sprovvista di display perla visualizzazione dei parametri,ma consente ugualmente il controlloe la regolazione delle temperatu-re ed è altresì provvista di senso-ri di sicurezza.servizio lettori 122Elios 2, con sensori di sicurezza

Rinnovabili067-080_energie 17-02-2005 11:36 Pagina 80

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servizio lettori 1960

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82 Il Giornale dell’Installatore Elettrico N. 3 10 Marzo 2005 www.reedbusiness.it

Le schede tecniche

TAG

LIA

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OptiFloodè la potente

soluzione dedicata alle grandi aree e agli impianti

sportivi

Nell’ambito dell’illuminazione,una delle maggiori sfide degliultimi anni è rappresentatadallo sviluppo di proiettori eco-compatibili. Una buonailluminazione artificiale, infatti,dovrebbe prevenire ladispersione della luce econtrollarla al di là della zonailluminata.È proprio sulla base di questoassunto che Philips Lighting(www.lighting.philips.com) hasviluppato un nuovo prodotto.Utilizzando le tecnologieottiche sviluppate perOptiVision, infatti, hamigliorato il sistema ottico delproiettore Snf210 e lo hacollocato in un nuovo corpo dalnuovo design: è nato così ilproiettore asimmetricoOptiFlood.Si tratta di un apparecchio inpressofusione di alluminio conunità elettrica integrata.

Utilizza lampade sia al sodio adalta pressione sia ad alogenurimetallici, di potenza 150-600Watt e in fase progettuale sonogià stati presi inconsiderazione tipi di lampadae sistemi di alimentazioneelettronici non ancoradisponibili sul mercato.I proiettori asimmetrici con unadistribuzione della luceprecisamente controllatapossono efficacementeneutralizzare l’inquinamentoluminoso, grazie al taglio totaledella luce al di sopra del pianoorizzontale e a un angolo diintensità massima controllato.OptiFlood, infatti, proietta laluce verso il basso, garantendoun cut-off totale della luceverso l’alto oltre il livellodell’apparecchio: evita quindi ilfenomeno della dispersioneluminosa verso l’alto e nellearee adiacenti.Con un design compatto,semplice ed esteticamentepiacevole, OptiFlood si adattaidealmente a diversi tipi di

utilizzazioni architettoniche:parchi, zone pedonali, piccolearee sportive ricreative eambienti generici chenecessitano di illuminazione,come autoparcheggi, scalimerci, ecc.È inoltre disponibile con otticaPot (Philips optical technology)per illuminazione stradale epuò essere utilizzato per straderesidenziali, zone pedonali,autoparcheggi, terminalimerci...L’installazione della gammaOptiFlood è semplice e rapida.Il telaio frontale è bloccatotramite due clip in acciaioinossidabile che possonoessere sganciate usando uncacciavite.Quando si effettua l’apertura,le cerniere del telaio frontale sispostano indietro egarantiscono un totale accessoall’unità elettrica e allalampada. Per l’installazioneelettrica, la morsettiera èmontata in posizione elevata eassicura un facile accesso aicollegamenti. Per facilitare ilpuntamento, un indicatore didirezione è stato marchiato suilati del proiettore e l’anelloindicatorè è saldamente fissatoalla staffa per garantire unasegnalazione affidabiledell’angolo verticale dipuntamento.Con l’intensità massima a 60°,non dovrebbe esserenecessario inclinare il riflettoreper più di 10°.Grazie alla guarnizione ingomma siliconica, il proiettoreOptiFlood ha un grado diprotezione IP65 per tutto ilproiettore.Questo garantisce una bassaattività di manutenzione perl’intero periodo difunzionamento del prodotto,poiché non dovrebbe esserenecessario pulirlo interamente.

informazioni:www.serviziolettori.itriferimento numero 123

La gamma OptiFlood è prodotta con componenti e materiali di alta qualità:- corpo e sistema di apertura: corpo in pressofusione di alluminio con un basso contenuto

di rame per garantire un’eccellente resistenza alla corrosione. Due clip in acciaioinossidabile con sblocco mediante utensile;

- staffa di montaggio: fabbricata in acciaio galvanizzato, la staffa è angolata per unamigliore integrazione estetica con i pali;

- finiture: la gamma OptiFlood viene fornita, come prodotto standard, con due finituredistinte, in alluminio ‘grezzo’ o verniciata colore grigio scuro Philips, utilizzato per gliapparecchi Philips dedicati all’illuminazione urbana. Altri colori Ral sono disponibili surichiesta;

- vetro frontale: vetro piano temprato spessore 4 mm, fissato al telaio tramite 4 punti difissaggio che ne consentono la sostituzione in caso di danno;

- ottica: alluminio purissimo anodizzato di alta qualità ad altissimo fattore di riflessione.Disponibile con due tipi di riflettori: asimmetrico, con intensità massima a 60°, perlampade da 150 a 600 Watt o ottica stradale Pot (Philips optical technology) perlampade da 150 Watt e per Cdm-T da 250 Watt;

- unità elettrica: piastra rimovibile in acciaio che contiene reattore, accenditore econdensatori;

- cerniere nascoste: il meccanismo a cerniera è stato integrato nel design del prodottoper mantenerne intatta l’estetica globale.

LE CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE

Per il controllo della luce

Il proiettore asimmetrico OptiFlood è realizzato inpressofusione di alluminio con unità elettrica integrata. Utilizza lampade alsodio ad alta pressione o ad alogenuri metallici, di potenza 150-600 Watt

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Page 83: GIE 2005 Num 03 Tutto

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Relé di livelloper liquidiconduttiviI nuovi relè della serie LVMsono stati progettatti persoddisfare una vasta gamma diesigenze applicative, dalle piùsemplici alle più sofisticate.

LVM 20 con funzione disvuotamentoLVM 30 con funzione disvuotamento o riempimentoe timerLVM 40 con funzioni multiplead alta sensibilità (2,5...200k).

La linea comprendeanche il nuovo relè di scambioprecedenza avviamento per2 motori, tipo LVMP 10.

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84 Il Giornale dell’Installatore Elettrico N. 3 10 Marzo 2005 www.reedbusiness.it

PC520M è il multimetro,recentemente presentato daAsita (www.asita.com), cherappresenta la nuova frontieranel campo dei multimetripalmari ad elevata tecnologiain quanto dispone - oltre chedelle avanzate tecnologie dimisura - di memoria internacapace di archiviare ben43.000 misure, con possibilitàdi essere inserito in una rete

Lan per colloquiare conpersonal computer e con altreunità PC520M (fino a 4 unità).Si può quindi realizzare unsistema di rilevamento dati da

più punti convergenti su unpc, ottenendo una lista divalori o tracciati graficiriguardanti le grandezze ditensione, corrente, resistenza,frequenza e temperatura.Già le caratteristiche dell’unitàsingola sono di tutto rispetto:basta citare la capacità dimisura in T-Rms con bandapassante fino a 20 kHz, laprecisione base sulla lettura di± 0,08%, nonché la possibilitàdi selezionare l’intervallo dimemorizzazione dei valori ditensione e corrente fra 0.05, 1,20, 40 secondi, 1, 4, 8 minuti. Le capacità di misura del mod.PC520M, fra l’altro dotato didisplay lcd con barra grafica edi tutte le informazioni dimisura, con i suoi 5.000conteggi comprende: la

tensione continua e alternatafino a 1000 V, correntecontinua e alternata fino a 10A, resistenza fino a 50 MΩ,capacità fino a 9999 µF,frequenza fino a 125 kHz,temperatura da -50 °C a +250°C, prova diodi e provacontinuità. La possibilità dirichiamare il valore massimo eminimo misurato è unaulteriore, utile caratteristicaoperativa. Un multimetropalmare come PC520M, oltread essere destinato allaboratorio, può essereimpiegato anche “in campo”;per questo le misure disicurezza vanno oltre la normaCei EN 61010-1, prevedendo laprotezione elettronica auto-ripristinante e fusibile conpotere di interruzione di 20 kA,uscita dati da porta a raggiinfrarossi ecc.Infine Asita propone duediverse soluzioni software perPC520M; la versione PC/Linkche consente la gestione a pcdi una sola unità PC520M e laversione PC/LP per gestire finoa 4 unità PC520M. (F.C.)

informazioni:www.serviziolettori.itriferimento numero 124

Le schede tecniche

Il multimetro che va anche in rete

Un nuovo strumento palmare

digitale registra le misurazioni

e colloquia con ilcomputer e con altre

unità PC520M.Si realizza così un

sistema di rilevamentodati da più punti

convergenti su pc

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Il multimetro PC520M

• Metodo di misura: Vero valore efficace (Trms)• Display: lcd a 5000 conteggi• Velocità di aggiornamento: indicazione digitale 5

volte/s; barra grafica 60 volte/s• Indicazione di batteria scarica: appare il simbolo

di batterie scarica quando la tensione dialimentazione scende al di sotto di 7 V

• Temperatura/umidità di esercizio: da 0 a 35 °C, URmax 80%; da 35 a 50 °C, UR max 70% (senzacondensa)

• Temperatura/umidità di conservazione: da -20 °C a60 °C, UR max 80% (senza condensa)

• Coefficiente di temperatura: 0.15 nominali x(precisione specifica)/(°C da 0 a 18 oppure da 28 a 50)

• Protezione da sovraccarico: µA, mA: fusibile0.63A/250V IR 1.5KA; A: fusibile 12.5A/500V IR 20k A;V: 1050 Vrms, 1450 V di picco; rimanenti portate:600 V c.c./c.a. rms

• Alimentazione: batteria 9 V tipo 6F22• Consumo: 2.6 mA tipici• Spegnimento automatico: dopo 17 min di inutilizzo• Dimensioni/massa: 179x87x55 mm circa; 460 g

circa (guscio di protezione compreso)• Sicurezza: Cei EN 61010-1, grado di inquinamento

2; categoria di misura: III 600V, II 1000V• Compatibilità elettromagnetica: Cei EN 55022+A1

(classe B); Cei EN 50082-1

LE SPECIFICHE TECNICHE

084-085_schede 17-02-2005 11:44 Pagina 84

Page 85: GIE 2005 Num 03 Tutto

La nuova linea di gruppi dicontinuità B-Box Enterprise diMicrodowell(www.microdowell.net) per laprotezione ad alte prestazioni direti, server avanzati ed impiantidi telecomunicazione, basatasulla tecnologia on-line sharingcon tempo di intervento nullo, èin grado di garantire la massimaaffidabilità e sicurezza per tutti idispositivi collegati, superando itradizionali sistemi line-interactive e on-line a doppiaconversione. B-Box Enterpriseassicura filtraggio e protezioneon-line, con conseguentemaggiore affidabilità, ma alprezzo di un gruppo dicontinuità line-interactive. Il suo rendimento è eclatante serapportato alle dimensionicontenute e al designergonomico ben congegnato. Il sistema di gestione dellebatterie, con test automatico,assicura la massima affidabilitàe protezione per server

professionali. L’interfaccia Hidcertificata Microsoft rende facilee sicura l’installazione deldispositivo Plug & Play. Inoltre,il software di gestione UPSeyepermette di controllare econfigurare facilmente l’Ups.Col kit opzionale Tcp/IP è

possibile una direttaintegrazione in rete: al gruppodi continuità viene assegnatoun indirizzo IP, per renderlo cosìaccessibile tramite la rete. Tuttii modelli di questa lineariflettono e soddisfano in modoefficiente il requisito diflessibilità gestionale oggirichiesto dalla maggior partedelle aziende, consentendo unduplice utilizzo dei prodotti, siacome unità stand-alone sia rackda 19”.

informazioni:www.serviziolettori.itriferimento numero 125

Le schede tecniche

Il Giornale dell’Installatore Elettricowww.reedbusiness.it N. 310 Marzo 2005 85

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• Cabinet unico, utilizzabile in posizione verticale“tower” o come rack da 19” (display ruotabile)

• Dimensioni e peso contenuti• Tecnologia on-line sharing, tempo d’intervento

nullo, forma d’onda sinusoidale• Sostituzione a caldo delle batterie (Hot-Swap)• Interfaccia RS-232 e Usb• Software di gestione per Windows, Linux, Mac,

Unix, ecc.• Ottimo rapporto prezzo/prestazioni• Accessori opzionali: kit Tcp/IP - Snmp per

integrazione in rete• Modelli da 800 e 1100 VA disponibili in versione

compatta (Enterprise B.8, B.10)

LE PRINCIPALI CARATTERISTICHE

B-Box Enterprise B

Protezione ad alte prestazioni

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Page 86: GIE 2005 Num 03 Tutto

Non perdete il filo

Etichettatore portatile con guscio di protezione - collegamento a PC tramite porta USB -tastiera alfabetica e numerica - nastri TZ da 6, 9, 12, 18, 24 mm: eccezionale resistenzaagli agenti chimici, alle abrasioni, alle temperature.

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Page 87: GIE 2005 Num 03 Tutto

Ancora più colorateGrazie ai nuovi articoli, introdottidi recente, le proposte di Ave(www.ave.it) nell’ambito delle se-rie civili sono tante e diverse da sod-disfare davvero le necessità diogni tipo di abitazione, ufficio oesercizio commerciale. Sette lenuove proposte per le placche “Za-ma 45”: champagne micalizzato,grafite, bianco Banquise micalizzato,azzurro pastello micalizzato, ver-de pastello micalizzato, titanio, ni-chel spazzolato. Disegnata da Ma-rio Hasuike, “Zama 45” compren-de 24 colori tra cui è possibile sce-gliere quello più adatto alle proprieesigenze d’arredo. L’azienda è,inoltre, in grado di riprodurre a ri-

chiesta loghi e marchi specifici sututte le placche in metallo di que-sta gamma; non solo: sono dispo-nibili anche (solo in 6 colorazioni)con trattamento “antisalinità”,adatte per ambienti soggetti al-l’influenza del mare o con pre-senza di soluzioni saline, o “anti-vandalo”, con predisposizione cheprevede un sistema di fissaggio al-l’armatura con viti speciali. I nuo-vi colori “Banquise” sono, inve-ce, l’azzurro pastello micalizzato,il verde pastello micalizzato, il ti-tanio e il nichel spazzolato. Questeplacche sono le illuminabili e sonodisponibili nelle classiche versionia 3, 4 e 6 moduli oppure nella ver-sione 3+3, particolarmente adatta

per studi professionali, uffici e ca-mere d’albergo. Queste ultime,grazie al sistema VipSystem,possono accogliere un’appositapiastrina in ottone, personaliz-zata con il procedimento di in-cisione o tampografia. Comeper le versioni “Zama 45”, sono

fornibili a richiesta con trat-tamento antisalinità. Sono,inoltre, personalizzabili conloghi e marchi specifici. Leplacche “Yes 45” vengono,infine, proposte nelle nuovenuances menta brillante, az-zurro brillante, azzurro soft,

menta soft, creta soft, argento sa-tinato, grigio scuro satinato, oltreche nei colori legno acero, legno ci-liegio, e legno wengè. Sono in tec-nopolimero e sono adattabili a tut-te le soluzioni impiantistiche. “Yes45” coniuga caratteristiche di af-fidabilità, convenienza ed estre-ma versatilità nelle installazionicon placche dalle nuove forme e daicolori “tecnologici”. Si completacon contenitori e scatole da pare-te progettati e brevettati da Ave:piacevoli ed eleganti nel design, of-frono una soluzione dal profilo ri-bassato per l’installazione dei co-mandi ed una più ampia per ap-parecchi e prese.

informazioni:www.serviziolettori.itriferimento numero 127

NOVITÀ

Novità

Il Giornale dell’Installatore Elettricowww.reedbusiness.it N. 310 Marzo 2005 87

a cura di Alessia Vara

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TH 125, il cronotermostato di Bpt(www.bpt.it) è accessoriato con tre covercolorate ed intercambiabili per adattarloal meglio al meglio ad ogni ambientedella casa. Ergonomico e semplice dausare, il TH 125 è dotato di una manopolaper la regolazione manuale dellatemperatura, che rimane sempre in vistae sempre a portata di mano, perconsentire di variare il livello dellatemperatura in modo rapido e

immediato. I cursori di impostazione deigradi sono diventati estremamentescorrevoli e fluidi; in tal modo, si puòimpostare la temperatura al decimo digrado, come solo con un TH digitale si

può fare. Si arricchisce così l’ampiacollezione di cronotermostati Bpt, checon il TH 125 offre un prodotto daldisplay più ampio e leggibile con il qualebasta un colpo d’occhio per teneremonitorata la situazione climatica dicasa e lo status dell’impianto, soprattuttograzie alle innovative icone animateintrodotte per rappresentare il tipo diattività in corso. Dal punto di vistatecnologico, il TH 125 soddisfa anchenumerose esigenze di ottimizzazione deiconsumi; esso infatti consente diprogrammare la temperatura per ogniora del giorno, a frazioni di un quartod’ora, offrendo la possibilità di sceglierefra 3 livelli di ritardo nell’accensionedella caldaia (15 min - 30 min - 45 min);significa che, se si desidera far partire lacaldaia tra le 7,00 e le 8,00, è possibileimpostare l’accensione alle 7,15, alle7,30, oppure alle 7,45, con una rilevantedifferenza nei consumi energetici. Èpossibile connettere il TH 125 adun’interfaccia telefonica attraverso laquale si può attivare con una semplicechiamata gratuita, ovunque ci si trovi, unprogramma manuale a tempo (già pre-impostato), per garantire un rientro acasa sempre confortevole.

informazioni: www.serviziolettori.itriferimento numero 126

Analogico con le fissazioni di un digitale

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maggiori

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www.serviziolettori.it

087-095_novita 17-02-2005 11:55 Pagina 87

Page 88: GIE 2005 Num 03 Tutto

Essenziale ed ergonomicoCanalplast presenta Simmetris2120, il nuovo canale a battisco-pa elegante, versatile e facile dainstallare, dalle dimensioni 120x29diviso in 4 ampi scomparti se-parati per il passaggio di tutte leutenze nella massima sicurez-za. Nato per facilitare al massimo

il lavoro dell’installatore, Sim-metris 2120 è in grado di soddi-sfare ogni necessità applicativacon un numero minimo di soli 6accessori. Inoltre, grazie all’e-stetica curata e lineare, si adat-ta perfettamente ad ogni am-biente, tanto nel comparto civi-le come nel terziario avanzato. È

stata studiata un’unica scatolaportautenze che può facilmen-te passare da 4 a 3 moduli con ilsemplice utilizzo di adattatori,e si può agevolmente ampliare inorizzontale o verticale a secondadel numero di utenze necessarie. La speciale configurazione delfondo scatola consente la posa li-

neare dei cavi particolari (vedi fi-bra ottica, di segnale...), risol-vendo il problema del passag-gio dei cavi nelle utenze miste eassicurandone la non promiscuità.Inoltre, tutti gli accessori si an-corano con vite direttamente al-l’alveolo centrale del canale, ilche consente l’accesso per ma-nutenzione alle parti elettriche conattrezzo e contemporaneamenteassicura la massima resistenzameccanica a urti e strappi.Simmetris 2120 non necessita diposa spessorata rispetto al li-vello del pavimento, poiché al-l’interno è attrezzato con inter-capedini simmetriche che per-mettono la posa in entrambi iversi senza bisogno di guarni-zioni o distanziatori, per un’in-stallazione semplice e veloce.L’obiettivo di Canalplast è uno so-lo: eliminare il superfluo per mol-tiplicare i vantaggi. Simmetris2120 nasce infatti come idealeevoluzione e integrazione di Tris2000 per ottenere, con due sole

gamme, una risposta completa al-le esigenze di posa a cornice e bat-tiscopa.Il design, essenziale ed ergono-mico, è lo stesso per le due ver-sioni e gli accessori, limitati almassimo, sono tutti compatibilicon entrambe le gamme. Sim-metris 2120 e Tris 2000 sono for-niti nel colore bianco RAL 9010,elegante e pratico e facilmenteverniciabile con i colori dell’in-tonaco delle pareti.Simmetris 2120 è la soluzioneideale per una gestione più sem-plice, veloce ed economica.

informazioni:www.serviziolettori.itriferimento numero 128

88 Il Giornale dell’Installatore Elettrico N. 3 10 Marzo 2005 www.reedbusiness.it

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1) In posta: effettuare il versamento sul c/c postale n.33668666 intestato a Reed Business Information SpAviale G. Richard 1/a20143 Milano. Inviare copia della ricevutainsieme al coupon compilato

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Se desidera ricevere l’eventuale versione elettronica della rivista indichi il suo indirizzo di posta

Informativa ai sensi dell’art. 13, d. lgs 196/2003.I Suoi dati saranno trattati, con modalità anche informatiche e senza particolari criteri di elaborazione, da Reed Business Information S.p.A. per evadere la Sua richiesta di abbonamentoe svolgere le attività a questa connesse. Il conferimento dei dati relativi a qualifica e attività azienda è facoltativo e la mancata indicazione non pregiudica il diritto di ottenere quanto richiesto. I Vostri dati personali possono essere trattati ancheda soggetti terzi che svolgono attività strumentali al predetto fine, quali gli istituti di credito e finanziari, gli uffici postali per i pagamenti, autonomi titolari di trattamento, tenuti a fornire specifica informativa ai sensi dell'art. 13, d. lgs 196/2003sui trattamenti da essi eseguiti. Le categorie di soggetti incaricati del trattamento dei dati per le finalità suddette sono gli addetti all’elaborazione dati e sistemi informativi, al confezionamento e spedizione delle riviste e materiale informativo, alcall center, alla gestione amministrativa e contabile. Ai sensi dell'art. 7, d. lgs 196/2003 può esercitare i relativi diritti fra cui consultare, modificare, aggiornare o cancellare i Suoi dati, rivolgendosi al titolare al succitato indirizzo.

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Le altre riviste del settore Elettricità e Illuminotecnica

Simmetris è facile e veloce da installare

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Page 89: GIE 2005 Num 03 Tutto

NOVITÀ

Diffusione sonora stereo 2 filiAlta qualità, stereofonia e sem-plicità di installazione: sono que-ste le caratteristiche del nuovo si-stema di diffusione sonora 2 fili of-ferto da BTicino (www.bticino.it),che consente di diffondere e con-trollare la musica nei vari locali del-l’abitazione sfruttando sorgenti so-nore proprie al sistema (come laradio), oppure i classici impiantistereo Hi-Fi in commercio.Sfruttando il concetto del bus duefili, qualsiasi variazione, aggior-namento o ampliamento dell’im-pianto non richiede opere di ri-cablatura, in quanto è sufficientecollegare i nuovi dispositivi e con-figurarli nel modo opportuno.Grazie al dispositivo “controllo

stereo” è possibile comandarel’impianto stereo da cui si originail segnale da qualsiasi locale tra-mite un semplice comando ad in-casso, senza utilizzare il teleco-mando dell’impianto stereo.Il controllo stereo è infatti in gra-do di memorizzare i comandi in-frarossi del telecomando di qual-siasi impianto stereo e poi in-viarli all’apparecchio stesso quan-do, da qualunque stanza, vienepremuto il comando da incasso.La nuova diffusione sonora sicompone di sorgenti, amplifica-tori, comandi, diffusori e nodoaudio-video. Le sorgenti di in-gresso dell’impianto possono es-sere: modulo di ingresso da in-casso 2 moduli con presa rca,controllo stereo e sintonizzatoreradio con rds e 5 stazioni me-morizzabili con estetica della li-nea civile scelta.Gli amplificatori sono di diversi ti-pi, a seconda delle necessità di uti-lizzo; l’amplificatore da incasso perl’ambito residenziale funge ancheda comando, gli amplificatori dinalimentati direttamente dalla230V permettono di estenderel’impianto fino a 40 amplificato-ri e fino a 80 diffusori.Il comando speciale da incassoconsente di gestire i singoli am-plificatori o insiemi di amplifica-tori. Grazie a questo dispositivo èinfatti possibile gestire la diffusionesonora all’interno di un ambien-te (ad esempio la cucina e il sog-giorno), oppure inviare un co-mando generale e accendere espegnere contemporaneamentetutti gli amplificatori della casa.È possibile comandare la diffu-sione sonora anche attraverso un

touch screen. Da questa inter-faccia, che può essere in effetti de-finita “l’organo visivo della dif-fusione sonora” è possibile vi-sualizzare tutte le informazioni, co-me rds, stazioni radio, livello delvolume, radiosveglia, sorgenteselezionata. Diversi i tipi di diffusoria partire da quelli per il settore re-

sidenziale da incasso, per scato-le 506E. È possibile installarequalsiasi diffusore presente sulmercato, oltre a quelli propostida BTicino. I dispositivi della nuo-va diffusione sonora sono per-fettamente integrati nelle seriecivili Living International, Light eLight Tech. Il centro del sistema

è il nodo audio-video, al qualepossono essere collegate quat-tro sorgenti audio e 4 uscite: a cia-scuna di queste ultime possono es-sere collegati fino a 10 amplifi-catori din (per un totale di 40).

informazioni:www.serviziolettori.itriferimento numero 129

Il Giornale dell’Installatore Elettricowww.reedbusiness.it N. 310 Marzo 2005 89

servizio lettori 1900

Un’elevata qualità del suono ad altapotenza ed in stereofonia per applicazioni nel residenziale e nel terziario

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Page 90: GIE 2005 Num 03 Tutto

90 Il Giornale dell’Installatore Elettrico N. 3 10 Marzo 2005 www.reedbusiness.it

NOVITÀ

Nuovo standard I cavi di controllo in pvc schermatie non schermati della nuova serie Li-fe-Line Control 200/200C Standarde 400/400C Standardplus rappre-sentano la novità Kabelschlepp icui principali vantaggi sono rap-presentati innanzitutto dal nuovo si-stema ICC Integrated Color Code.Si tratta dell’identificazione del co-lore ICC co-estrusa con il rivesti-mento esterno in base a desina Co-

lor Code. Mediante l’identificazionediversificata del colore di cavi con-trollo, potenza cavi bus, ecc. si facilitail riconoscimento dei tipi di cavo. Siriducono i tempi di montaggio nel-le nuove installazioni, i tempi dimanutenzione e quindi i costi. L’i-dentificazione del colore ICC è lo stru-mento ideale per la corretta posa deicavi in catena. Il rivestimento ester-no nero è resistente ai raggi uv perle applicazioni outdoor e indoor. I cavi Life-Line Control 200 Standarde 200 C Standard sono cavi alta-mente flessibili per molte applica-zioni a costi contenuti. Adatti ad ap-plicazioni autoportanti e scorrevo-li con raggio di curvatura KR mini-mo minore/uguale a 9 x Ø (posamobile) per il cavo 200 Standardnon schermato e minore/uguale a11 x Ø (posa mobile) per il cavo200 C Standard schermato, con ve-locità massime di 2,5 m/sec e ac-celerazioni di 10 m/sec2. Presenta-no un rivestimento esterno in spe-ciale mescola PVC altamente fles-sibile, resistente all’abrasione, iso-lamento dei conduttori in PVC e ri-vestimento interno estruso a riem-pimento d’interstizio (nei cavi scher-mati). I cavi Life-Line Control 400Standard plus e Control 400C Stan-dard plus altamente flessibili sono

cavi standard plus per applicazioniimpegnative. Adatti per applica-zioni autoportanti e scorrevoli per rag-gio di curvatura min. minore/ugua-le a 7,5 x Ø (posa mobile) nel Con-trol 400 Standard plus e 400 C Stan-dard plus per velocità massime di 10m/sec e accelerazioni di 50 m/sec2.Presentano un rivestimento ester-no nero e quindi una elevata resi-stenza agli UV, che li rende adatti an-che ad impiego esterno; non ultimal’identificazione del colore ICC co-estrusa in base a desina Colourco-de che serve anche come supportoalla posa dei cavi in catena. Isola-mento dei conduttori in pvc e rive-stimento in speciale pvc altamenteflessibile. Ulteriori vantaggi comu-ni alla nuova serie Life-Line Control200&400 sono la resistenza a olio,antifiamma, l’assenza di silicone,easy-stripable, senza cfc.

informazioni:www.serviziolettori.itriferimento numero 131

Protezione efficace per reti e serverLiebert Psi è il nuovo gruppo dicontinuità line interactive di Emer-son Network Power ideato perproteggere le reti e i server daidanni causati dalle sovratensioni edai picchi di corrente. L’ups - nel-le versioni rack e tower - è dispo-nibile con una potenza variabileda 1000 a 3000 VA.I modelli della gamma Liebert Psiforniscono energia pulita - anche nel-le condizioni più estreme - senza ri-correre alle batterie, grazie al-l’ampia tolleranza delle tensioniin ingresso e alla stretta regola-zione in uscita. Questo sistema fa-vorisce la salvaguardia delle batteriee la protezione dell’investimento delcliente. Liebert Psi ha come plus 4unità opzionali di batteria che, rac-chiuse in un box compatto di soli2U di altezza, forniscono un’auto-nomia extra di oltre 3 ore a pienocarico. L’ups di Emerson NetworkPower è avviabile a freddo in bat-teria (black start), e - oltre ai 5 mi-nuti di back up per il salvataggio dellavoro e lo shutdown e alle batte-rie sostituibili a caldo dall’utente in

caso di guasto - con un massimo di9 uscite protette da batteria, si di-mostra la soluzione ideale per le ap-plicazioni distribuite e non presidiate,dove l’uptime è un fattore critico. Dotato di porta seriale, usb, sche-da relè e di rete, anche dal puntodi vista delle comunicazioni e del-l’interfacciamento con i sistemioperativi e i software per la ge-stione di rete, Liebert Psi è un pro-dotto all’avanguardia. Grazie alWeb Server integrato nella schedadi rete, è possibile effettuare il mo-nitoraggio dell’ups da qualsiasipunto di una rete Intranet o In-

ternet. Il software di gestione for-nito a corredo MultiLink permetteinfine di controllare costantemen-te il gruppo di continuità - anche inremoto - e, in caso di blackout, dichiudere per tempo le applicazio-ni salvando il lavoro. Liebert Psi ècertificato da Microsoft, per l’utilizzocon Windows XP e 2000, e da Ap-ple Computer, per Macintosh OS X(versione 10.2 e successive). Inoltre, la garanzia di due anni,che assicura la riparazione o la so-stituzione gratuita dell’ups nel ca-so di guasto, è un ulteriore servizioofferto da Emerson Network Powerper la protezione dell’investimen-to dei propri clienti.

informazioni:www.serviziolettori.itriferimento numero 132

Per la video sorveglianza professionaleLe nuove serie di network dome ca-mera presentate da Axis (www.axis.com), offrono le funzionalità diuna normale telecamera dome ana-logica, ma con le caratteristichedelle migliori network camera. Axis 231D e Axis 232D garanti-scono immagini in formato MotionJpeg di alta qualità, inquadraturaa schermo intero con la possibilitàdi controllare le funzionalità pan, tilte zoom attraverso una rete IP comeuna lan o internet. Le network do-me camera saranno, inoltre, in gra-do di supportare simultaneamen-te la trasmissione di video in modalitàMpeg-4, se dotate dell’aggiorna-mento chesarà dispo-nibile dai pri-mi mesi del2005 (scari-cabile gra-tuitamentedal sito).Sono carat-terizzate dauno zoomottico di 18x,lente auto-focus e unsensore perimmaginiSony Ex-View HadinterlacedCcd dalle di-mensioni ri-dottissime(1/4 di pol-lice). Come tutte le telecamere do-me, le nuove network dome ca-mera possono eseguire una conti-nua azione di pan a 360° e tilt a 90°,in maniera da coprire anche le areepiù estese. Le network dome ca-mera sono dotate di 20 posizioni pre-set e di una sequenza auto patrol.Sono caratterizzate da 4 entratee 4 uscite per allarme, funzioniavanzate di gestione eventi, oltreche da un set completo di funzio-nalità legate alla sicurezza, comeil filtraggio di Https e indirizzi IP. Axis 232D è l’estensione del modelloAxis 231D. Se entrambi garanti-scono immagini ad elevata qualità,video a colori anche in condizionidi scarsa luminosità (fino a 0.3 lux),solo il modello Axis 232D arriva agarantire anche immagini in bian-co nero in condizioni di buio (finoa 0.005 lux). Axis 232D è una net-work dome camera adatta sia acondizioni diurne sia notturne, pro-gettata in modo particolare peruso in esterno. Una custodia peresterno, con una specifica protezionecontro la polvere e la pioggia, èinfatti disponibile. Le network do-me camera di Axis sono supportatedalle più comuni applicazioni soft-ware per la gestione video e di al-larmi. Le network dome cameraAxis sono ideali per la video sor-veglianza e le applicazioni di mo-nitoraggio remoto 24 ore su 24,per aeroporti, stazioni e carceri,depositi, centri commerciali e cam-pus scolastici.

informazioni:www.serviziolettori.itriferimento numero 133

Da anni il marchio Eplan (www.eplanitalia.it) èsinonimo di progettazione innovativa ad alto livello.L’adattabilità e la compatibilità del sistema lo rendonouna soluzione flessibile, particolarmente apprezzato alivello internazionale. Con il rilascio della versione 4.1,Eplan 21 è ora disponibile in anteprima con unaversione entry-level, Eplan 21 GO! Questa soluzione dibase offre, a costi contenuti, tutte le normali funzionalità per cui Eplan 21 è famoso: unalarga gamma di opzioni grafiche, tutte le funzioni on-line e il navigatore. La creazione dimoduli aziendali, cartigli e librerie simboli interne sono supportate anche da questaversione base. Valutazioni grafiche quali liste di collegamento componenti, liste morsetti,liste cavi e liste connettori, insieme con distinte materiali e sommari PLC, sono generatiautomaticamente da Eplan 21 GO. Con 20 pagine di schemi elettrici, Eplan 21 GO sipropone come la soluzione ideale per progetti di piccole dimensioni senza limitazioni intermini di lingua e standard. È inoltre garantita la compatibilità al 100% con gli altripacchetti Eplan 21 offerti dalla softwarehouse tedesca Eplan Software & Service, offrendoquindi opportunità di crescita illimitate in casa Eplan.

informazioni: www.serviziolettori.itriferimento numero 130

Versione entry-level

Elaborazione di uno schema funzionale

I cavi di controllo in pvc schermati e non schermati Life-Line Control

Il nuovo ups line interactive LiebertPsi è una soluzione flessibile, capacedi integrarsi ed interagire in qualsiasiambiente

Axis 231D garantisceimmagini in formatoMotion Jpeg di altaqualità

087-095_novita 17-02-2005 11:56 Pagina 90

Page 91: GIE 2005 Num 03 Tutto

NOVITÀ

Elevato grado di impermeabilizzazioneAlHof (www.alhof.com) presentala nuova linea InProjal che propo-ne una nuova tipologia di prodot-ti sotto il marchio Rojal. Sono in-terruttori a chiave, ad incasso e ascatoletta esterna, con un buongrado di impermeabilizzazioneIP54, adatti a comandare salita e di-

scesa di saracinesche, per negozi,box e l’apertura di cancelli. La se-rie a 3 posizioni on-off-on è adattaad applicazioni interne per il co-mando di veneziane, tapparelle,tende; per entrambe è fornibile laversione con telecomando. La lineacomprende anche una serie di mi-ni centraline programmabili perregolare la temporizzazione. L’ot-tima qualità del prodotto è garan-tita dall’esperienza trentennale diInProjal e dalle severissime leggi te-desche in materia di sicurezza: laproposta è rivolta a produttori edinstallatori di saracinesche, can-celli, box, tende da balcone, ve-neziane, tapparelle elettriche.

informazioni:www.serviziolettori.itriferimento numero 134

Climatizzatori splitDaewoo Electronics (www.dae-woo-electronics.it) presenta le nuo-ve gamme di climatizzatori splitcon refrigeranti R410a e R407c: lineaPlatinum e linea Nano Silver. Una li-nea completa di modelli mono split(anche inverter e DC inverter), dual

split e multisplit con inverter ca-ratterizzata dai nuovi frontali con de-sign Flat. Tutti i modelli, di nuova con-cezione, sono stati studiati apposi-tamente per potersi integrare ar-moniosamente in ogni ambiente esi caratterizzano per silenziosità econsumi ridotti. La serie Platinum,con un’estetica elegante ed accat-

tivante, utilizza il refrigerante R410aad alta efficienza e grazie al nuovostudio delle unità consente al cli-matizzatore di posizionarsi in clas-se A. Questa serie ha anche la pos-sibilità di essere dotata di partico-lari filtri elettronici Plasma Ion peraumentare la concentrazione di io-ni negativi nell’ambiente. La serie

Nano Silver, caratterizzata dal designsobrio ed esclusivo delle unità interne,è dotata di filtri con tecnologia Na-no Silver che, grazie alle micropar-ticelle di argento, migliorano la qua-lità dell’aria.

informazioni:www.serviziolettori.itriferimento numero 135

Il Giornale dell’Installatore Elettricowww.reedbusiness.it N. 310 Marzo 2005 91

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087-095_novita 24-02-2005 17:44 Pagina 91

Page 92: GIE 2005 Num 03 Tutto

Sicurezza certificata per la serie civileI componenti elettrici per uso do-mestico e similare costruiti da Sca-me (www.scame.com) offrono unagamma completa per tutte le ne-cessità di alimentazione degli ap-parecchi utilizzatori con connes-sioni e derivazioni elettriche mobili

o fisse. La certificazione Imq atte-sta la massima sicurezza di utiliz-zo anche per i non addetti ai lavo-ri e questa è una caratteristicaparticolarmente importante perprodotti usati in ambienti domesticie nel terziario. Le spine e presemobili sono disponibili nella serieBlueline con fermacavo a vite e

passacavo morbido e presentanouna linea moderna ed un accuratodesign, per questo sono perfette nel-le installazioni che rimangono visibili.La serie extrapiatta permette lafuoriuscita del cavo a squadra ri-spetto all’asse di inserzione dellaspina, con il vantaggio di sporge-re di pochi millimetri dalla presa.

Questo accorgimento permette l’u-so delle spine extrapiatte dove lasporgenza deve essere limitata, co-me ad esempio dietro ad armadi, di-vani e arredi in genere. Per un ca-blaggio pratico e veloce, necessariodove vi sono numerose installazio-ni da realizzare, c’è la serie Quick cheha il fermacavo a morsa sprovvi-sto di viti e un passacavo rigido ri-cavato direttamente dalla custo-dia. Gli adattatori sono disponibili nel-la serie Sicura e nella serie Blueline,con il tipico musetto blue; la versionesemplice è usata per risolvere i pro-blemi di accoppiamento tra spina epresa, problemi piuttosto frequen-ti negli impianti di casa o negli uf-fici, dove spesso è impossibile inserirela spina degli apparecchi utilizzatorinella presa a causa dei differenti stan-dard esistenti tra spina e presa. Gliadattatori multipli sono dotati dipiù prese di corrente e consentonoil collegamento di più apparecchi. Sca-me propone la versione tripla equadrupla. Un discorso a parte me-ritano gli avvolgicavo della serieTris di Scame già dotati di disgiuntoretermico: un dispositivo a bimetalloposto a stretto contatto con il cavodi alimentazione per proteggerlodal riscaldamento eccessivo dovu-to all’effetto Joule. In caso di inter-vento il dispositivo apre il circuito al-le prese, interrompendo la fornitu-ra di energia elettrica. Il ripristino èpossibile solo ad azione manuale ea temperatura sotto la soglia di in-tervento. A seguito di un pareredella Commissione Europea taledispositivo è obbligatorio sugli ap-parecchi approvati Imq a partiredal 1° Dicembre 2004. Gli avvolgicavosono particolarmente robusti, di fa-cile impiego e assolutamente sicu-ri e sono disponibili in versioni conil cavo da 5, 10, 15 e 20 metri con pre-se con alveoli schermati, anche nel-la versione schuko e bivalente.

informazioni:www.serviziolettori.itriferimento numero 136

Per un adeguato ricambio d’ariaI recuperatori di calore sono degliscambiatori che permettono il tra-sferimento di calore tra un flussod’aria di emissione ed un flussod’aria di espulsione sotto l’azione diuna differenza di temperatura. Irecuperatori di calore sono la solu-zione ideale per espellere l’aria vi-ziata da ogni tipo di ambiente efornire aria esterna con una minima

92 Il Giornale dell’Installatore Elettrico N. 3 10 Marzo 2005 www.reedbusiness.it

NOVITÀ

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COME PAGARE1) In posta: effettuare il versamento sul c/c postalen.33668666 intestato a Reed Business Information SpAviale G. Richard 1/a20143 Milano. Inviare copia della ricevuta insieme al coupon compilato

2) Con assegno: inviare in busta chiusa un assegno non trasferibile intestato a Reed Business Information SpA -Milano

3) Con carta di credito: compilare il coupon, firmarlo ed inviarlo

COME ABBONARSISe desiderate abbonarvi alle nostre riviste compilate questo modulo e inviatelo:

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Sì, mi abbono!Italia Estero Nuovo Rinnovo

ArchiTech (5 uscite) b 69,00 b/$ 100,00

Commercio Elettrico (11 uscite) b 73,00 b/$ 110,00

Il Giornale dell’Installatore Elettrico (16 uscite) b 56,00 b/$ 84,00

Lighting Design Collection (5 uscite) b 65,00 b/$ 97,00

Progetto Hotel (6 uscite) b 46,00 b/$ 70,00

Versamento sul c/c postale n. 33668666 intestato a Reed Business Information Spa, viale G. Richard 1/a - Milano

Assegno non trasferibile intestato a Reed Business Information SpA - Milano (da inviare in busta chiusa in allegato)

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DATI ANAGRAFICI E PROFESSIONALI

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CLIMATIZZAZIONE E REFRIGERAZIONE

Blu&Rosso CDA - Condizionamento dell’Aria Riscaldamento e Refrigerazione L’Installatore Italiano Il Freddo Progetto Hotel Refrigeration World Tecno Impianti TIS - Il Corriere Termoidrosanitario

ELETTRICITA’ E ILLUMINOTECNICA

ArchiTech Commercio Elettrico Il Giornale dell’Installatore Elettrico Lighting - Design Collection Progetto Hotel

MECCANICA, SUBFORNITURA E TESSILE

Controllo di Movimento Il Giornale della Subfornitura Industria Mercato .IT Italian Technology Machine Tools Tecnologie Meccaniche Tecnologie Tessili

SERRAMENTI, VETRO E FACCIATE

Finestra International Glass In It Style Nuova Finestra Progetto Hotel Rivista del Vetro Showroom Porte&Finestre

SÌ, DESIDERO DUE COPIE GRATIS. Se siete operatori del settore e vi interessa conoscere le altre nostre riviste, potete richiederne gratuitamente due copie saggio.Scegliete le riviste di vostro interesse (massimo tre) tra quelle sotto elencate. Verranno soddisfatte solo le richieste di chi ha compilato i propri dati anagrafici e professionali.

ARREDOBAGNO

Atelier Bagno Blu&Rosso Il Bagno Oggi e Domani Progetto Hotel

AUTOMOTIVE

Car Carrozzeria Il Giornale del Meccanico L'Officina del Veicolo Industriale Parts - componenti, ricambi, accessori Parts&Equipment Made in Italy

CHIMICA, PLASTICA E ALIMENTARE

ICP - Rivista dell’industria chimica Plast Tecnologie Alimentari TC News - Tecnologie Chimiche Tecno Plast Tagliare e faxare o spedire per posta in busta chiusa

INFORMATIVA AI SENSI DELL’ART. 13, D. LGS 196/2003.I Suoi dati saranno trattati,con modalità anche informatiche e senza particolari criteri di elaborazione, da ReedBusiness Information S.p.A. per evadere la Sua richiesta di abbonamento e svolgere leattività a questa connesse. Il conferimento dei dati relativi a qualifica e attività aziendaè facoltativo e la mancata indicazione non pregiudica il diritto di ottenere quanto richie-sto. I Vostri dati personali possono essere trattati anche da soggetti terzi che svolgonoattività strumentali al predetto fine, quali gli istituti di credito e finanziari, gli uffici postaliper i pagamenti, autonomi titolari di trattamento, tenuti a fornire specifica informativa aisensi dell'art. 13, d. lgs 196/2003 sui trattamenti da essi eseguiti. Le categorie di sog-getti incaricati del trattamento dei dati per le finalità suddette sono gli addetti all’elabo-razione dati e sistemi informativi, al confezionamento e spedizione delle riviste e mate-riale informativo, al call center, alla gestione amministrativa e contabile. Ai sensi dell'art.7, d. lgs 196/2003 può esercitare i relativi diritti fra cui consultare, modificare, aggior-nare o cancellare i Suoi dati, rivolgendosi al titolare al succitato indirizzo.

La serie civile di Scame è tutta certificata Imq

087-095_novita 17-02-2005 14:41 Pagina 92

Page 93: GIE 2005 Num 03 Tutto

NOVITÀ

variazione di temperatura e di con-seguenza un notevole risparmioenergetico. I modelli prodotti dallaParka Air (www.parka-air.com)hanno caratteristiche tali da sod-disfare la maggior parte delle ap-plicazioni civili (locali pubblici, ne-gozi, uffici, laboratori), in particolaredove è necessario prevedere unadeguato ricambio d’aria (locali fu-matori). Il principio di funziona-mento di questi apparecchi è ba-sato sul recupero del calore sensi-bile presente nell’aria viziata estrat-ta che, attraversando lo scambia-tore, cede calore al flusso di ariaesterna più fredda che viene im-messa. Si ottiene in questo modo

un preriscaldamento dell’aria fred-da esterna che consente la ridu-zione dello sbalzo termico con latemperatura ambiente. Gli stessi benefici si ottengono an-che nel periodo estivo in presenzadi un impianto di condizionamento.I vantaggi sono:• utilizzo di energia a perdere a

costo zero;• filtrazione dell’aria immessa in

ambiente;• riduzione dei costi di gestione

dell’impianto di riscaldamento eraffrescamento;

• riduzione dell’usura degli appa-recchi riscaldanti e/o raffrescan-ti dell’impianto (abbattimentocosti manutenzione, riparazionee/o sostituzione).

informazioni:www.serviziolettori.itriferimento numero 137

Nuova forma per prestazioni e design Tecnologia a ponte per le nuoveMaster Pl-T e Master Pl-T Top pre-sentate di recente sul mercato daPhilips Lighting (www.lighting.phi-

lips.com). Una tecnologia checonsente alle ultime na-te di uniformarsi all’a-spetto di tutta la gammadi lampade fluorescenticompatte Philips e chegarantisce prestazionid’eccellenza in qualsia-si applicazione. Questanuova serie di lampade,oltre ad avere la stessaforma di tutte le lampa-de Philips Pl, è caratte-rizzata da una base estre-mamente ridotta e dauna progettazione com-patta che le consente di

essere perfettamente in-tercambiabile con tutti gli

apparecchi Pl-T esistenti. La serieMaster Pl-T è basata su tecnologiaa ponte, garantisce prestazioni lu-minose per periodi di funziona-mento brevi o lunghi dopo l’ac-censione, offre un funzionamentoa regime quindi costante in tutte lecircostanze ed è idonea per appa-recchi con rilevamento presenze, fun-

zionamento d’emergenza e in im-pianti di illuminazione con luce di-retta fino a 57 Watt. La serie MasterPl-T Top (Temperature optimizedperformance) garantisce presta-zioni ottimizzate con qualsiasi tem-peratura (tecnologia amalgama) eprestazioni luminose ottimali ancheper lunghi periodi di funzionamento

dopo l’accensione. È, inoltre, idea-le per impianti di illuminazione di-retta con massima emissione lu-minosa. Master Pl-T Top è disponibilenelle versioni 2 e 4 pins nelle potenzeda 13, 18, 26, 32, 42, 57 W.

informazioni:www.serviziolettori.itriferimento numero 138

Il Giornale dell’Installatore Elettricowww.reedbusiness.it N. 310 Marzo 2005 93

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Questa nuova serie di lampade è caratterizzata da una base estremamente ridotta e da una progettazione compatta

I recuperatori di calore sono utilizzatiper estrarre l’aria viziata

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Page 94: GIE 2005 Num 03 Tutto

Un sistema intercomunicanteComtel (www.comtelspa.com), di-stributore di telefonia e fornitore glo-bale di soluzioni e prodotti per la lanaziendale, annuncia la distribuzionedi Twinny, il sistema intercomuni-cante di Dial Face che, grazie al-l’architettura a logica distribuita, per-mette il massimo delle prestazio-ni senza installazione di centralino.

È collegabile a 4 linee analogicheo a 2 accessi base per Isdn ed è do-tato di un dispositivo Taz per col-legare apparecchi analogici o perinterfacciare un citofono. Da sot-tolineare, inoltre, l’assenza di un’u-nità centrale e la linea di inter-connessione a 2 fili (bus interno) difacile installazione. Le due versio-ni, Master e Basic, identiche nel-l’estetica e nelle prestazioni, di-spongono di 4 tasti di gestione

per linee esterne, 8 tasti di chiamatadiretta e di funzione predefinita, di-splay alfanumerico per la selezio-ne e la programmazione e graficoa icone per lo stato delle linee e de-gli interni, musica d’attesa, tra-sferimento di chiamata e confe-renza a tre. Estremamente semplicenell’utilizzo, Twinny è ideale per uf-fici e centralini poiché è provvi-sto, inoltre, di una rubrica di si-stema a 20 posizioni, rubrica per-sonale a 10 numeri, vivavoce, in-dicazione di chiamata non rispostacon led lampeggiante e indicazio-ne dell’interno, servizio notte edispositivo di alimentazione diemergenza. L’apparecchio con-sente, inoltre, la comunicazionetra ciascun interno ed il citofono diapriporta ed apricancello. La ver-sione Isdn consente l’identifica-zione del numero chiamante, l’op-zione per la riservatezza del proprionumero anche su base chiamata,la connessione di tipo punto/pun-to con o senza selezione passantee la connessione punto/multipun-to mononumero o multinumero.

informazioni:www.serviziolettori.itriferimento numero 139

Tecnologia di misura La nuova generazione di analiz-zatori Testo (www.testo.it) offreai tecnici manutentori tutto ciò dicui hanno bisogno per operare conla massima competenza: Testo330-3 è dotato di un menu specia-le e della funzione di calcolo auto-matico della media. La misura del-

la temperatura durante le rilevazioniviene visualizzata sul display sot-to forma di grafico. Anche il tirag-gio appare sullo stesso menu. Lasonda può restare posizionata neifumi durante la fase di azzera-mento: migliora così la precisionedurante il controllo degli impiantie il risparmio di tempo è notevole.Se necessario, è possibile esclu-dere manualmente il CO.La durata media delle parti soggettea usura, come le celle di misuraTesto, è ora di tre anni preveden-do operazioni annuali di taratura.L’esecuzione Testo elimina la for-mazione di condensa all’internodella cella. Questo aspetto, unito al-la particolare disposizione dei per-corsi gas e della trappola per con-densa nello strumento, previeneeventuali blocchi migliorando no-tevolmente l’affidabilità. Il nuovo analizzatore testo 330-2 èinnovativo. Consente, inoltre, diverificare i seguenti elementi: sta-to delle celle di misura, stato del fil-tro, livello della trappola per con-densa, tenuta dello strumento, ca-pacità della pompa, stato dellabatteria ricaricabile e data dell’ul-tima manutenzione. Lo strumentoè dotato di custodia, facilmenteapribile sul retro, a garanzia di unaprotezione sicura e di una sempli-ce manutenzione. La batteria ri-caricabile agli ioni di litio può esseresostituita, in modo facile e velo-ce, dall’utente. La cella di misurapuò essere sostituita in conformi-tà con Tüv, senza bisogno del gasdi taratura, perché i dati di cali-

brazione sono memorizzati nellacella. Anche le operazioni di svuo-tamento della trappola per con-densa risultano semplificate: è in-fatti posizionata proprio di fronte al-la cella di misura all’interno dellacustodia. Il nuovo, robusto ingressosonde per tutti i percorsi gas evi-ta qualsiasi confusione. La singo-la sonda non può essere piegata,è indistruttibile e occupa poco spa-zio. Le procedure operative,guidate da un ap-posito menù,sono conformiagli standarde aiutano l’u-tente a noncommettere er-rori e a rispar-miare tempo.L’ampio display re-troilluminato sem-plifica ulterior-mente l’utilizzo,consen -tendo dipassare daquattro aotto para-metri dimisura. Ilfiltro as-sorbe leimpuritànel puntodove si ac-cumulano.Per questomotivo, lacartuccia del filtro è posizionatanell’impugnatura della sonda, fa-cilmente accessibile. Per applicazioniin condizioni estreme, come cal-daie a elevata contaminazione, latecnologia brevettata Testo ga-rantisce la misura del CO fino a30.000 ppm. La nuova stampanteTesto, senza fili e con interfaccia ainfrarossi, memorizza i dati per lastampa. Permette quindi di ri-sparmiare tempo: l’analizzatoreinfatti trasmette i dati in due secondie, terminata questa operazione, èsubito pronto per l’uso. La stampante può essere impiegataovunque.

informazioni:www.serviziolettori.itriferimento numero 141

Con differenti frontaliIl Panel pc compatto Simatic IL 77è il primo prodotto di una nuovagamma della divisione Automa-tion and Drives (A&D) di Siemens(www.siemens.it).Nella prima fase di fornitura del pro-dotto sono previsti frontali esclu-sivamente touch da 12 e 15 polli-ci. Seguiranno i frontali con ta-stiera integrata da 12 e 15 pollici edun frontale touch da 19 pollici. Il Pa-nel pc è equipaggiato con un po-tente processore Pentium 4 da 2,4gigahertz, una memoria operativache arriva fino 2,5 gigabyte diRAM, un’interfaccia Ethernet on-board da un Gigabit e un’inter-faccia Usb 2.0 integrata nel frontale. Pertanto è possibile collegare alpc, in modo veloce, perifericheesterne come memory stick o unmasterizzatore dvd portatile peril salvataggio dei dati di sistema. Il

94 Il Giornale dell’Installatore Elettrico N. 3 10 Marzo 2005 www.reedbusiness.it

NOVITÀ

Twinny è collegabile a 4 linee analogicheo a 2 accessibase per Isdn

Testo 330 èlo strumento ideale per pianificareil lavoro quotidiano

Per le trasmissioni audio e video in ambito domestico

Lo standard internazionale Iso/Iec 15018Information Technology - Generic Cablingfor Homes ha raggiunto l’approvazionefinale. Tale normativa riconosce ilconnettore Tera Siemon(www.siemon.com) quale interfaccia per ilcablaggio su coppie in rame per letrasmissioni audio e video negli ambientidomestici. Il documento, di recente

pubblicazione,specifical’infrastruttura dicablaggio per tretipologie diapplicazione:1) applicazioniinformatiche (Ict =information andcommunicationstechnology);2) distribuzionesegnali video eaudio (Bct =broadcastcommunicationstechnologies);

3) automazione di edificio (Cccb =commands, controls and communicationin buildings). La specifica relativa alsupporto di applicazioni di tipo Bct fino a 1GHz include cavi e connettori bilanciati, lacui interfaccia approvata è costituita dallasoluzione Tera di Categoria 7 realizzata daSiemon. Questo connettore rappresental’interfaccia maggiormente riconosciuta e

commercialmente disponibile per leapplicazioni in Categoria 7/Classe Fdefinite da Iso-Iec. Sulla base di unasempre crescente domanda da parte delmercato enterprise di soluzioni di rete ingrado di supportare le emergentiapplicazioni basate su IP - quali adesempio Voce e Video su IP - a velocitàfino a 10 Gb/s, Siemon ha fissato un nuovopunto di riferimento a livellointernazionale per le prestazioni delcablaggio strutturato.Il sistema Tera offre prestazioni avanzatefino a 1.2 GHz, arrivando quindi aincludere tutte le tipiche classi e categoriedel cablaggio strutturato. Ha inoltre lacaratteristica unica di poter sostituire altrimezzi trasmissivi “ad alta velocità” qualiil coassiale a 50 e 75 Ohm, utilizzato per ilvideo a larga banda, piuttosto che ilcablaggio schermato Stp a 150 Ohm. Questo sistema innovativo supportaapplicazioni multiple su una singola presad’utente a 4 coppie, consentendo quindi latotale integrazione tra dati, video e voce suun unico collegamento fisico. All’interno della famiglia 10Gip, il sistemaTera rappresenta, quindi, la soluzione end-to-end completamente schermata (S/Ftp)in grado di eliminare virtualmenteemissioni e sensibilità a interferenzeelettromagnetiche.

informazioni: www.serviziolettori.itriferimento numero 140

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Page 95: GIE 2005 Num 03 Tutto

NOVITÀ

Panel pc Simatic IL 77 ha un designparticolarmente compatto e il dis-play ha un ciclo di vita media di50.000 ore. Il nuovo Panel pc ha treslot pci, utilizzabili ad esempio perapplicazioni di controllo pc based.Le dimensioni di montaggio sonouguali a quelle dei corrispondentimodelli Simatic Panel pc 670 e 870,e questo offre una notevole flessi-bilità nel caso si vogliano utilizza-re sullo stesso quadro prodotti concaratteristiche differenti.

informazioni:www.serviziolettori.itriferimento numero 142

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do tale che in futuro questi si pos-sano evitare. Qualsiasi penna ana-logica o digitale può essere com-binata con qualsiasi dato di allar-mi sul display Process Analyst.L’operatore ha molta flessibilitànella configurazione della visua-lizzazione: per es. le diverse pen-ne possono essere visualizzate a fi-

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Il Giornale dell’Installatore Elettricowww.reedbusiness.it N. 310 Marzo 2005 95

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Le normein tasca:l’albergo

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Le camere d’albergo per es-sere ospitali e confortevolidevono essere dotate di una

serie d’impianti e servizi tali da ren-dere la permanenza dell’ospiteall’interno della struttura alber-ghiera sicura e accogliente. Lecamere d’albergo si differenzianoper il grado di comfort offerto,che dipende: dal tipo d’arreda-mento, dagli impianti installati, dal-la dimensione delle camere e daltipo di struttura dell’albergo.La guida Cei 64-55 “Guida perl’integrazione nell’edificio degliimpianti elettrici utilizzatori e perla predisposizione d’impianti au-siliari, telefoni e trasmissione da-ti. Criteri particolari per le strut-ture alberghiere” propone la rea-lizzazione degli impianti delle ca-mere d’albergo suddividendoli intre tipologie: “economico”, “com-fort” e “suite”.La guida, oltre a fornire l’inter-

pretazione della normativa tecnica,propone una serie d’esempi dacui trarre soluzioni impiantisti-che conformi alla regola dell’arte;in particolare, il capitolo 8 è de-dicato alla progettazione e allarealizzazione degli impianti elet-trici ed ausiliari presenti nelle ca-mere d’albergo. Con “camera d’albergo” vengonodefinite le camere da letto com-prese di servizi e gli apparta-menti utilizzati per il pernotta-mento delle persone durante ilperiodo di soggiorno nelle strut-ture alberghiere (motel, villaggi,alberghi, residence, eccetera).Ogni camera d’albergo sarà dotatadi un impianto “base” che ne as-sicurerà le esigenze funzionali edi una serie d’impianti e servizi“aggiuntivi” che ne aumente-ranno il comfort. Tra gli impianti“base” elenchiamo: l’impiantod’energia, l’impianto d’illumina-

zione ordinaria, l’impianto di se-gnalazione, l’impianto telefonicoe tv, l’illuminazione di sicurezza,l’impianto di climatizzazione el’impianto di rilevazioni incendi.Tra gli impianti “aggiuntivi” elen-chiamo: il controllo accessi, l’au-tomazione delle tapparelle, la ge-stione dell’energia, l’impianto di

diffusione sonora, l’impianto an-tintrusione e l’impianto d’auto-mazione delle camere. Nella tabella1 sono elencati i componenti elet-trici presenti nelle camere d’al-bergo in base alla tipologia dellacamera. Gli impianti elettrici ed au-siliari installati, oltre a fornire il ser-vizio preposto, devono coesiste-

Il Giornale dell’Installatore Elettricowww.reedbusiness.it N. 310 Marzo 2005 97

Prosegue la rubrica “Elettroteca”: una sezione di uso praticoed immediato che presenta, attraverso casi concreti ed esempi,le norme e le regole per la realizzazione di impianti elettrici a re-gola d’arte e sicuri. Queste pagine vogliono essere un’occasio-ne per aggiornare i lettori, approfondendo ogni aspetto nor-mativo connesso all’installazione e affrontando i problemi cheemergono nella realtà impiantistica

Antonino CondipoderoGiuliano Guido

• Dotazione degli impianti• Illuminazione ordinaria• Impianti di telecomunicazione• Controllo degli accessi• Impianto di climatizzazione• Gestione dell’energia• Automazione delle camere• Impianto rilevazione incendi• Impianto diffusione sonora

IMPIANTO ELETTRICO NELLE CAMERE D’ALBERGO

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re con lo stile e l’arredamentodella camera: è quindi utile pro-gettare gli impianti dopo aver ri-cevuto lo schema planimetricoda cui è possibile desumere il ti-po di struttura e la disposizione del-l’arredamento, così da poter col-locare e scegliere i componenti de-gli impianti che meglio si presta-no alla funzionalità e all’esteticadell’albergo.

DOTAZIONE DEGLI IMPIANTI NELLECAMERE D’ALBERGOL’impianto elettrico nelle camered’albergo dovrà conformarsi allenorme CEI e al D.M. del 9/4/1994e D.M. 6/10/03 “Approvazionedella regola tecnica di preven-zione incendi per la costruzione el’esercizio delle attività ricettiveturistico - alberghiere”. La rea-lizzazione dell’impianto elettricoè subordinata alla valutazionedel rischio d’innesco e propaga-zione dell’incendio; se l’ambien-te risulta “ordinario” l’impiantoelettrico sarà realizzato appli-cando le norme generali per l’e-secuzione degli impianti elettrici,mentre se l’ambiente risulta a“maggior rischio in caso d’in-cendio” si dovranno rispettare leprescrizioni indicate nella normaCei 64-8 sezione 751.

L’IMPIANTO ELETTRICOLa distribuzione dell’impiantoelettrico nelle camere d’albergo ègeneralmente del tipo incassatonella muratura; in tal caso, siaper gli ambienti “ordinari” siaper quelli “marci” non sono pre-viste prescrizioni particolari, men-tre per la distribuzione installatain controsoffittature, canali e ca-nalette a battiscopa negli am-bienti dichiarati “marci” si do-vranno rispettare le prescrizionie utilizzare le pose indicate dallanorma Cei 64-8/7 (vedi figura 1).Dato l’elevato numero d’impian-ti presenti nella camera d’alber-go, nella fase di progettazione sidovranno prevedere le canaliz-zazioni, le cassette e gli spazi ne-cessari per la distribuzione deidiversi impianti. Nell’ingressodella camera, in una posizione difacile accesso, è installato un in-terruttore generale con la fun-zione di sezionamento onnipola-re, che sarà azionato in caso diemergenza. Tale dispositivo, ge-neralmente magnetotermico dif-

ferenziale, svolge la funzione di se-zionamento, di protezione dei cir-cuiti contro i sovraccarichi e i cor-tocircuiti e, se il sistema di ali-

mentazione è di tipo TT, si ottie-ne anche la protezione contro i con-tatti indiretti. Per camere fino a 40m2, si realizzano due linee di ali-mentazione: luce e prese, mentreper dimensioni maggiori, si con-sigliano più circuiti, generalmenteuno per ogni tipo d’impianto al fi-ne di diminuire gli inconvenientiin caso di guasto. Tutti i disposi-tivi di sezionamento e protezionesaranno collocati all’interno di unquadro elettrico conforme allanorma Cei 23-51 e dovranno recareuna targhetta identificatrice delcircuito protetto. Per evitare dimettere a rischio le apparecchia-ture elettroniche presenti all’in-terno delle camere d’albergo èconsigliabile installare all’inter-no del quadro o a monte delleprese di energia un limitatore disovratensione (spd).

IMPIANTOD’ILLUMINAZIONEORDINARIALa progettazione dell’impiantod’illuminazione dovrà essere fat-ta scegliendo il design degli ap-parecchi che meglio si adattanoall’arredamento della camera,senza pregiudicare i requisiti il-luminotecnici richiesti dalla nor-ma Uni En 12464-1, come: l’il-luminamento Em (lux), il valorelimite d’abbagliamento Urgl el’indice di resa del colore. L’illuminazione utilizzata saràdel tipo generale, localizzata enotturna.L’illuminazione delle “suite” sa-rà progettata in modo da creareun’atmosfera accogliente perl’ospite e di valorizzazione per lastruttura e l’arredamento dellacamera.

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LE NORME IN TASCA L’ALBERGO

TABELLA 1 - DOTAZIONE DEGLI IMPIANTI DI UNA CAMERA D’ALBERGO DI TIPO ECONOMICO, COMFORT O SUITE

Servizio Oggetto Componente in dotazione Economico Comfort Suite

Accesso Badge Sì SìTransponder Sì SìLettore presenza Sì Sì

Segnalazioni Campanello porta Sì Sì SìCitofono porta SìPresenza occupato su porta Sì SìCampanello chiamata servizi Sì Sì SìStato finestra SìStato porta frigo Sì SìLuce di cortesia SìLampada segna passo Sì

Sicurezza Allarme bagno Sì Sì SìCitofono bagno SìRilevazione fumo Sì Sì SìAntintrusione Sì Sì SìLampada di sicurezza Sì Sì SìLampada portatile (estraibile) Sì

Circuiti energia Centralino d’appartamento Sì Sì SìCircuiti prese Sì Sì SìCircuiti prese comandate Sì Sì SìPresa rasoio Sì Sì SìLimitatore di sovratensione SPD Sì

Illuminazione Illuminazione generale Sì Sì SìIlluminazione localizzata Sì Sì SìRegolatori di luminosità Sì

Utilizzatori vari Persiane/tapparelle/finestre motorizzate SìAspiratore/aeratore Sì Sì SìVasca idromassaggio SìAsciugacapelli da parete Sì SìFrigorifero Sì SìStirapantaloni Sì SìPresa caricabatteria (cellulari) SìOrologio SìCassaforte on-line Sì

Telecomunicazioni Telefono Sì Sì SìTrasmissione dati/Internet Presa RJ45 SìTelevisione/SAT Sì Sì SìTV interattiva SìRadio Sì Sì Sì

Trattamento aria Terminale impianto Sì Sì SìTermostato per caldo/freddo Sì Sì SìVentilatore Sì Sì

Terminali della gestionecentralizzataappartamento

Gestione camera Centralina elettronica Sì Sì

Risparmio energetico Abilitazione dei circuiti luce e prese Sì Sì Sì

Tipo di impianto

Figura 1 - Tipo di posa utilizzata per gli ambienti a maggior rischio in caso d’incendio

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IMPIANTODI SEGNALAZIONENella camera sarà installato unimpianto di segnalazione acu-stica esterna ed interna. La se-gnalazione esterna svolge la fun-zione di chiamata ed è attivatatramite un pulsante posto fuoridalla porta della camera, cheaziona il campanello collocatoall’interno. L’impianto di se-gnalazione interna (di servizio e/odi soccorso) ha la funzione dieseguire le chiamate di servizioper il personale e le chiamatedi soccorso. L’azionamento avviene tramite co-mandi posti nel bagno e nellecamere da letto. La segnalazio-ne acustica interna deve essereudibile dalla reception dell’al-bergo e dalla zona giorno del-l’unità abitativa. Altre segnala-zioni installabili sono il citofo-no e le segnalazioni luminoseposte all’esterno, sulla portad’ingresso, per comunicare: pre-senza dell’ospite in camera, nondisturbare, camera rassettata erichiesta del personale.

ILLUMINAZIONEDI SICUREZZANelle camere d’albergo è con-sigliabile installare un apparec-chio d’illuminazione di sicurez-za che in caso di mancanza di ali-mentazione interviene in modoautomatico, con un tempo d’in-tervento non superiore a 0,5 se-condi, con un’autonomia di 1ora e con un tempo di ricarica di12 ore. L’apparecchio è posto all’ingressodella camera e per unità abitativedi maggior dimensione si consi-glia l’inserimento di ulteriori ap-parecchi autonomi d’illumina-zione.Si preferisce l’uso di lampadeautoalimentate che non richie-dono circuiti d’alimentazioneparticolari, dato che l’alimenta-zione di sicurezza è fornita dal-l’accumulatore presente nel-l’apparecchio.Nella “suite” sono installate del-

le lampade estraibili ad accen-sione automatica, utilizzabili co-me torce, che avranno la fun-zione di segnalare la mancanzadi tensione dovuta alla sospen-sione temporanea della fornitu-ra elettrica o ad eventuale in-tervento dei dispositivi di pro-tezione.

IMPIANTIDI TELECOMUNICAZIONEIl segnale televisivo di tipo ana-logico è distribuito all’internodelle camere d’albergo con un ca-vo coassiale che collegherà leprese tv e satellitare poste nel-la camera da letto e nel sog-giorno.L’impianto telefonico è compostodalla linea telefonica che colle-gherà le prese tp poste vicino alletto e nel soggiorno; il serviziotelefonico svolgerà la funzione dichiamata del personale, versol’esterno e di sveglia. Si consigliadi collocare accanto alle prese tpe tv/sat una presa di energia. Si dovrà valutare la possibilità direalizzare un sistema di cablag-gio strutturato che permetta dicollegare, tramite un solo cavo(Utp, Ftp oppure ottico) gli ap-parati di informazioni quali: te-lefonia, dati, telecomunicazio-ni, segnale video e immagini. Il cablaggio strutturato offre ilvantaggio di usare internet, con-dividere informazioni sul server,utilizzare il fax, il telefono, con-vogliare i segnali televisivi digitalie la tv interattiva. In tal caso nella camera d’al-bergo si consiglia di posiziona-re accanto alla presa tv e alleprese tp una presa di rete di co-municazione interna (RJ45), checonsente di usufruire dei servi-zi di tv a pagamento e delle tra-smissioni via cavo. La tv interattiva svolge un ser-vizio d’informazioni generali especifiche sui servizi propostidall’albergo, tra cui: la prenota-zione dei servizi offerti, la scel-ta dei menù, le comunicazionida parte del personale dell’al-

bergo... Le informazioni sarannovisualizzate tramite un videocon schermate grafiche e di te-sto, alle quali l’ospite può avereaccesso tramite telecomando.

CONTROLLODEGLI ACCESSIIl controllo accessi autorizza l’in-gresso alle camere attraverso unlettore di carte magnetiche. Il let-

tore della scheda magnetica è in-stallato esternamente alla portadella camera, controlla diretta-mente la serratura elettrica e neautorizza l’apertura, dopo che l’o-spite ha inserito la carta magne-tica nel lettore. Il controllo ac-cessi può gestire solo l’entrataalla camera oppure essere partedel controllo accessi centralizza-to: in tal caso, gli operatori della

LE NORME IN TASCAL’ALBERGO

Il Giornale dell’Installatore Elettricowww.reedbusiness.it N. 310 Marzo 2005 99

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Figura 2 - Impianto elettrico nella camera d’albergo di tipo “economico” Figura 3 - Impianto elettrico nella camera d’albergo di tipo “comfort”

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reception hanno la possibilità disapere se le stanze sono vuote op-pure occupate dagli ospiti o dalpersonale di servizio.

AUTOMAZIONETAPPARELLE E TENDELe tapparelle e le tende motoriz-zate possono essere azionate lo-calmente con un doppio pulsan-te che ne controlla l’apertura e lachiusura.Nel caso sia previsto un sistemadi automazione, si dovrà avereuna gestione delle tapparelle“punto a punto”, “a scenari” o“generale”, oppure se l’albergo hauna gestione centralizzata, tramitecomandi posti nella reception. Lachiusura delle tapparelle e delletende è rilevata da sensori di po-sizione, mentre il sensore di piog-gia e vento in base alle condizio-ni atmosferiche ne comanda lachiusura al fine di evitare eventualidanneggiamenti.

IMPIANTODI CLIMATIZZAZIONELa camera sarà dotata dell’im-pianto di climatizzazione, che do-vrà garantire la giusta tempera-tura sia nel periodo caldo sia inquello freddo. In camera sarà col-locato un cronotermostato, da cuil’ospite può impostare la tempe-ratura desiderata oppure dallareception se l’edificio è dotato diun sistema di automazione.

IMPIANTORILEVAZIONE INCENDIL’impianto di rilevazione incendiha la funzione di individuare, se-gnalare ed intervenire per ogniprincipio d’incendio che si svi-luppa all’interno della struttura al-berghiera.Nelle camere d’albergo sono in-stallati i dispositivi di rilevazionedi tipo ottico (puntiformi di fumoe calore) collegati alla centraledi controllo e segnalazione d’in-cendio.L’installazione di un impianto dirilevazione all’interno della strut-tura alberghiera è deciso dopola valutazione del rischio d’in-cendio, la quale dipende dal nu-mero di posti letto, dalle dimen-sioni e dal tipo di struttura e dal-la quantità di materiali combu-stibili presenti nella struttura al-berghiera.

IMPIANTODIFFUSIONE SONORALa diffusione sonora nelle came-re d’albergo permette di ascol-tare programmi radiofonici, filo-diffusione oppure musica ripro-dotta su cd. Nella camera saràpresente un sintonizzatore o un se-lettore di canali collegato agli al-toparlanti (con regolazione delvolume) disposti nella camerastessa. La diffusione sonora,quando è centralizzata vieneutilizzata anche come servizio

di segnalazione di sicurezza in ca-so di emergenza.

GESTIONE ENERGIAL’impianto di gestione energiacentralizzata permette l’attiva-zione dei servizi interni alla camerasolo in presenza dell’ospite. L’impianto, oltre a fornire ali-mentazione ai servizi, controllal’apertura delle finestre e l’aper-tura della porta del frigobar, in mo-do da intervenire ai fini del ri-sparmio energetico.

IMPIANTOANTINTRUSIONEL’impianto antintrusione svolge lafunzione di segnalare l’eventua-le effrazione prodotta dall’aperturadi porte o finestre o l’intrusione dipersone estranee nella camerad’albergo. L’impianto è compo-sto da: sensori perimetrici e vo-

lumetrici, un segnalatore acusti-co e luminoso posto nella recep-tion dell’albergo.

AUTOMAZIONEDELLE CAMEREL’avvento dell’automazione all’in-terno delle strutture alberghiere hareso il servizio offerto dagli alber-ghi molto più accurato ed effi-ciente. L’automazione della ca-mera può essere gestita diretta-mente dalla camera e dalla recep-tion, se l’albergo è dotato di una ge-stione centralizzata. Nella “suite”l’impianto luce e l’impianto di au-tomazione tapparelle sono con-trollati da un sistema bus, i co-mandi utilizzati sono del tipo: “pun-to a punto”, di “ambiente”, “ge-nerale” e di tipo a “scenari”. Le fi-gure 2, 3, 4 e 5 illustrano gli impiantiinstallati nelle camere di tipo: “eco-nomico”, “comfort” e “suite”.

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LE NORME IN TASCA L’ALBERGO

Figura 4 - Impianto d’illuminazione nella camera d’albergo di tipo “suite”

Figura 5 - Impianto elettrico e servizi nella camera d’albergo di tipo “suite”

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Come funziona? Rubricadi approfondimentotecnico-pratico

di Mario Giorgio Bartolo - [email protected]

Per ben comprendere il funzionamento del-l'interruttore differenziale conviene prelimi-narmente fissare le idee su alcuni concetti ba-

silari inerenti il contatto che una persona può accidentalmenteavere con parti in tensione di un impianto o di una apparecchiatu-ra. Un'analisi sistematica delle cause elettriche che possono con-durre ad una tale situazione ha come punto di partenza proprio laparte di impianto o apparecchiatura con la quale avviene il con-tatto. Il fatto che tale parte sia in tensione può costituire un even-to normale oppure accidentale: le parti attive dell'impianto (con-duttori, morsetti e morsettiere…) sono, infatti, normalmente intensione; altre parti conduttive, come ad esempio le masse, pos-sono invece giungere in tale stato per motivi del tutto accidentali(perdita di isolamento). Il contatto di una persona con parti attivepresuppone quindi che queste siano divenute accidentalmenteaccessibili. Nel caso delle masse le cose cambiano: essendo partiordinariamente non in tensione, possono risultare normalmenteaccessibili (si pensi alla carcassa di un elettrodomestico): in tal ca-so, il pericolo è costituito dal fatto che sono divenute accidental-mente in tensione. Sulla base di tali semplici considerazioni è pos-sibile suddividere i contatti delle persone con parti in tensione indue grandi tipologie: - contatti diretti: sono quelli che avvengono con parti attive dive-

nute accidentalmente accessibili;- contatti indiretti: sono quelli che avvengono con parti accessibili

divenute accidentalmente in tensione.Questo fondamentale concetto è di primaria importanza per la si-curezza elettrica.

GARANTIRE LA SICUREZZATra i due, i contatti indiretti sono quelli più subdoli poiché porta-no potenziali pericolosi su parti ordinariamente accessibili.Esistono diversi sistemi di protezione dai contatti indiretti e quel-lo che verrà qui esaminato prevede la messa a terra diretta delle

masse e l'interruzione auto-matica dell'alimentazione intempi tanto più brevi quantomaggiore è la tensione acqui-sita dalle stesse a seguito del-la perdita di isolamento. A talfine è necessario interrompe-re il circuito nel rispetto diuna curva tensione-tempostabilita in sede normativache fornisce, per ogni valoredi tensione, il corrispondentetempo massimo di permanen-za che non causa danni all'or-ganismo umano. Nello stabili-re che al diminuire della ten-sione può aumentare il tempo

di permanenza, la curva di sicurezza arriva ad un limite pari a 50V cui corrisponde un tempo teoricamente infinito: tensioni inferio-ri a 50 Vac (alla frequenza di 50 Hz) non sono quindi ritenute peri-

colose. Al fine di soddisfare la curva tensione-tempo esistonoquindi due distinte possibilità:a) diminuire a livelli non pericolosi (<50 V) il valore della tensione

che si stabilisce sulle masse a seguito del guasto;b) diminuire il tempo per il quale tale tensione permane.La prima soluzione, anche se tecnicamente attuabile, presenta al-cuni inconvenienti. Innanzitutto, per essere soddisfatta essa ri-chiederebbe valori della resistenza di terra Rt non facilmente ot-tenibili in maniera stabile nei comuni impianti elettrici. Inoltre, latensione sulle masse verrebbe a dipendere dal valore della stessaRt e quindi la sicurezza stessa dipenderebbe in primis da que-st'ultima. Ciò contraddirebbe la filosofia tipica del sistema TT, nelquale si cerca proprio di svincolare la sicurezza dalle caratteristi-che della rete.

I DISPOSITIVI DI PROTEZIONEOccorre quindi focalizzare l’attenzione sulla seconda soluzione, laquale comporta evidentemente l'utilizzo di dispositivi in grado diaprire automaticamente il circuito di guasto in un tempo che ri-spetti la curva di sicurezza. Dato che l'intervento di tali dispositivirisponde però fisicamente ad una curva corrente-tempo occorrefare in modo, affinché la protezione sia efficace, che essi interven-gano sempre in tempi inferiori a quelli indicati dalla curva tensio-ne-tempo (che ovviamente corrispondono, sulla curva, al valore ditensione che si ottiene dal prodotto tra la resistenza di terra e lacorrente di guasto). Esistono fondamentalmente tre tipologie didispositivi di protezione:- fusibili;- interruttori automatici per la protezione da sovracorrenti (detti

anche a massima corrente o magnetotermici);- interruttori differenziali.

L'INTERRUTTORE DIFFERENZIALEQuando in un circuito si stabilisce un guasto verso terra, partedella corrente entrante nel circuito stesso viene dispersa a terra.In tale condizione, sulla base delle leggi di Kirchoff, la corrente

L’INTERRUTTORE DIFFERENZIALEComunemente indicato come "salvavita", l'interruttore differenziale costituisce un efficace di-spositivo di protezione per garantire la sicurezza elettrica nei sistemi TT. Scopriamone il funzio-namento e le principali caratteristiche

Figura 1 - In caso di dispersione versoterra la corrente che entra nel cariconon è, istante per istante, uguale aquella che ne esce

Figura 2 - Come si può "giocare" con il flusso magnetico all'interno di un nucleo

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Page 103: GIE 2005 Num 03 Tutto

che entra nel circuito non è istante per istante uguale a quellache ne esce (figura 1). La differenza tra tali correnti (nulla in con-dizioni normali), si origina quindi solo in presenza di guasto ed èdetta corrente differenziale (residual current). L'interruttore diffe-renziale (a volte indicato come rcd Residual current device) è uninterruttore automatico che interviene solo quando la correntedifferenziale supera una soglia detta corrente differenziale nomi-nale di intervento ed indicata con Idn. Valori normalizzati per laIdn sono ad esempio: 10-30-100-300-500-1000 mA (valori questirelativi ad interruttori per uso residenziale). Per ogni modello diinterruttore la Idn è specificata dal costruttore.

PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO Come noto, realizzando un avvolgimento di filo conduttore attor-no ad un nucleo di materiale magnetico e facendo percorrere il fi-lo da corrente, all'interno del nucleo si origina un flusso magneti-co il cui verso dipende dal verso della corrente. Per invertire ilflusso magnetico si hanno dunque due possibilità: invertire il ver-so della corrente, oppure quello delle spire. Ciò è indicato sche-maticamente nella figura 2A: partendo dalla situazione indicatain A1 ed invertendo il verso della corrente, oppure quello dell'av-volgimento, si passa rispettivamente alle situazioni A2 ed A3.Appare allora evidente come un sistema del tipo indicato in Bpresenti flusso magnetico uguale nei due nuclei (indipendenti).Realizzando i due avvolgimenti su di un unico nucleo toroidale, irispettivi flussi interagiscono sommandosi o sottraendosi a se-conda del verso delle correnti e delle spire. Se ad esempio il primoavvolgimento crea il flusso indicato in figura 2C l'aggiunta del se-condo avvolgimento produce, con i versi indicati, un flusso oppo-sto al precedente come in figura 2D, con il risultato che se le cor-renti sono uguali il flusso netto nel nucleo si annulla. La conclu-sione è la seguente: un singolo avvolgimento crea su un nucleotoroidale un flusso diverso da zero, ma un secondo avvolgimentouguale può annullare tale flusso se percorso in senso opposto dal-la stessa corrente. È questo il principio sul quale sono basati gliinterruttori differenziali, nei quali le correnti in entrata ed in usci-ta dal carico, in condizioni normali uguali in ogni istante, attraver-sano i due avvolgimenti come in figura 3A. In caso di guasto ver-so terra, la corrente in uscita è minore di quella in ingresso (Id di-versa da zero) e non riesce quindi a compensare il flusso prodotto

da quest'ultima (figura 3B). Il flusso netto che risulta nel nucleo èquindi diverso da zero e può essere utilizzato per indurre su unterzo avvolgimento una corrente che determina l'intervento auto-matico di un relè di sgancio. Le principali parti costituenti ogni in-terruttore differenziale sono quindi:- un trasformatore differenziale costituito dal nucleo toroidale e

dai due avvolgimenti;- un relè di sgancio la cui bobina è pilotata dal terzo avvolgimento

sul quale viene indotta la corrente dovuta ad un eventuale flus-so non nullo nel toroide;

- un meccanismo avente lo scopo di aprire e chiudere i contattiautomaticamente sotto l'azione del relè oppure manualmente;

- un sistema di prova facente capo al famoso "tasto T".

IL TASTO TIn ogni interruttore differenziale è presente un tasto indicato co-me T (Test), che deve essere premuto frequentemente (almenouna volta al mese) al fine di verificare ed assicurare il buon funzio-namento del dispositivo. Tale tasto forza l'intervento dell'Rcd nelmodo schematicamente indicato in figura 4: il tasto chiude un cir-cuito che by-passa uno dei due avvolgimenti differenziali cosic-ché la corrente ad esso relativa non ha effetto sul nucleo e noncompensa la corrente di ritorno dal carico che percorre il secondoavvolgimento. Nel toroide si stabilisce quindi un intenso flussomagnetico che causa lo sgancio istantaneo del dispositivo. Se ciònon accade, quest'ultimo è insicuro.

TEMPI DI INTERVENTO Come detto, l'interruttore interviene solo quando la corrente dif-ferenziale Id supera il valore di soglia Idn. Nel caso di interruttoriper uso generale si ha che:- per Id<Idn l'interruttore non interviene mai;- per Id=Idn l'interruttore interviene entro 300 ms;- per Id=2Idn l'interruttore interviene entro 150 ms;- per Id>5Idn l'interruttore interviene entro 40 ms.

FORSE NON TUTTI SANNO CHE…Ogni interruttore differenziale è caratterizzato dalla propria cor-rente differenziale nominale d'intervento Idn, la quale rappresen-ta il minimo valore di corrente differenziale per il quale l'interrut-tore certamente interviene. Non tutti sanno però dell'esistenzaanche di una cosiddetta corrente differenziale nominale di non in-tervento, la quale rappresenta il massimo valore di corrente diffe-renziale per il quale l'interruttore certamente non interviene. Talecorrente è normalmente pari a Idn/2. Per evitare di fare confusio-ne basta ricordare la seguente semplice regola: al di sotto diIdn/2 l'interruttore non interviene mai, al di sopra di Idn esso in-terviene con certezza. Tra Idn/2 ed Idn l'interruttore presenta uncomportamento incerto, potendo intervenire oppure no. Altre ca-

COME FUNZIONA?

Il Giornale dell’Installatore Elettricowww.reedbusiness.it N. 310 Marzo 2005 103

Figura 3 - Principio di funzionamento dell'interruttoredifferenziale

Figura 4 - Effetto del tasto "T"

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COME FUNZIONA?

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servizio lettori 1634

ratteristiche tipiche degli interruttori differenziali sono: la tensio-ne nominale di impiego, la tensione nominale di isolamento (allaquale sono riferite le prove dielettriche e le distanze costruttive),la corrente nominale (corrente che l'interruttore può sopportarein servizio continuativo), la frequenza nominale, il potere di chiu-sura e di interruzione nominale (valore efficace di corrente alter-nata che l'interruttore può interrompere o stabilire).

LA SCELTA Si sente spesso dire che tra il sistema di protezione mediante in-terruttori differenziali e l'impianto di terra deve esistere un coor-dinamento effettuato sulla base dei valori delle Idn degli interrut-tori e della resistenza di terra Rt. Vediamo in pratica cosa ciò si-gnifichi. Si consideri un impianto protetto da un unico interruttoredifferenziale. Se l’intervento del dispositivo avviene in corrispon-denza della sua corrente differenziale nominale Idn e se la resi-stenza offerta dall’impianto di terra è Rt, appare allora evidenteche la massima tensione che può svilupparsi sulle masse è pari aIdn x Rt. Per limitare a livelli non pericolosi tale tensione essa de-ve essere inferiore a 50V. Ciò vuol dire soddisfare la relazione Idnx Rt<50, da cui si ricava che Rt<50/Idn. Per i valori di Idn pari a30-100-300-500-1000 mA si ottiene:Rt<50/30mA=1667 Ohm;Rt<50/100mA=500 Ohm;Rt<50/300mA= 167 Ohm;Rt<50/500mA= 100 Ohm;Rt<50/1000mA=50 Ohm.Ecco dunque che il valore della Idn del differenziale installato de-ve essere scelta sulla base della Rt presentata dall’impianto diterra. Chi ha realizzato impianti di terra sa tuttavia che nei nor-

mali impianti si ottengono usualmente valori di Rt ben più bassidei massimi indicati. Ne segue che l'utilizzo degli interruttori dif-ferenziali consente resistenze di terra facilmente conseguibili neinormali impianti utilizzatori. Nel caso di collegamento allo stessoimpianto di terra di più apparecchi alimentati da differenti deriva-zioni, si dimostra che l'utilizzo di un interruttore magnetotermicosu una derivazione vanificherebbe la presenza di interruttori dif-ferenziali su tutte le altre.

TIPIGli interruttori differenziali possono essere classificati in:- tipi senza ritardo: tipo AC e tipo A (detti anche tipi per uso ge-

nerale);- tipi con ritardo: tipo S.Gli interruttori di tipo AC sono progettati per intervenire con cor-renti differenziali sinusoidali improvvisamente applicate o aventiampiezza lentamente crescente. Gli interruttori di tipo A sono in-vece in grado di intervenire anche con correnti differenziali unidi-rezionali (pulsanti o continue). In ogni caso, gli interruttori di tipoA o AC intervengono istantaneamente al verificarsi della correntedi guasto. Gli interruttori di tipo S sono invece dotati di un ritardointenzionale sul tempo di intervento e vengono utilizzati per lacosiddetta selettività verticale. In installazioni nelle quali si ha lapresenza di Rcd posti in serie (ad esempio a protezione di dirama-zioni in cascata), occorre infatti fare in modo che in caso di disper-sione verso terra non intervenga l'intera catena di interruttori co-involti, bensì il solo dispositivo posto immediatamente a montedel punto di guasto. Affinché ciò possa essere ottenuto occorreche la Idn di tale interruttore sia inferiore a quella dell'Rcd instal-lato a monte e che quest'ultimo sia di tipo S.

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Fisco & tributi Rubricasui diritti e i doveridel contribuente

di Remo Lepori - [email protected]

Nei settori artigiani e in quelli dei servizi(elettrici, di installazione e manutenzione ecosì via) nasce un numero sempre crescentedi srl come forma societaria che può soddisfa-

re le esigenze dei soci e, nello stesso tempo, può limitare il ri-schio d’impresa.Peraltro, sono numerose le aziende che si costituiscono con il“conferimento”, in tutto o in parte, di prestazioni d’opera o diservizi da parte di uno o più soci.In questa ipotesi sono di particolare interesse le norme derivantidall’entrata in vigore (1° gennaio 2004) del decreto legislativo n°6 del 17 gennaio 2003.Ecco le informazioni essenziali sul conferimento di prestazionid’opera o di servizi nelle società a responsabilità limitata.Come disposto dal nuovo articolo n° 2464 del Codice Civile, nellesocietà a responsabilità limitata il conferimento deve avvenire indenaro, salvo che l’atto costitutivo non disponga che può essereeffettuato mediante tutti gli elementi dell’attivo suscettibili divalutazione economica e con gli obblighi assunti da uno o più so-ci di effettuare una prestazione d’opera o di servizi a favore dellasocietà.In considerazione di quanto sopra si può quindi affermare che ilconferimento in denaro è quello, per così dire, normale, mentrealtri conferimenti sono ammessi solo quando:• l’atto costitutivo della società lo preveda espressamente;• vengano rispettate le condizioni di legge.Nelle società a responsabilità limitata, in particolare, i conferi-menti possono essere effettuati mediante le seguenti modalità:• l’apporto di tutti gli elementi dell’attivo suscettibili di valuta-

zione economica;• l’assunzione dell’obbligo da parte di uno o più soci di effettua-

re prestazioni di opera o di servizi a favore della società.La possibilità di eseguire i conferimenti con modalità diversa daquella normale (cioè in denaro) sono soggette a particolari condi-zioni, e precisamente:• il socio che effettua i conferimenti tramite beni in natura o cre-

diti deve presentare una relazione di stima giurata;• il socio che assume l’obbligo di prestare una determinata ope-

ra o servizio deve garantire, mediante polizza assicurativa o fi-deiussione bancaria, l’intero valore attribuito all’obbligazioneassunta.

Questa garanzia, quando l’atto costitutivo lo prevedesse, potràessere sostituita da una cauzione rappresentata da un versa-mento presso la società di una somma in denaro pari al valoredel conferimento. I beni e i crediti oggetto di conferimento devo-no essere stimati con relazione giurata redatta da un espertoiscritto nel registro dei revisori contabili e da una società di revi-sione iscritta nell’apposito albo.A differenza di quanto avveniva in passato, la nomina non deveessere effettuata dal presidente del tribunale competente su ri-chiesta del conferente, ma avviene direttamente da parte del-l’interessato che può quindi scegliere il perito con il quale puòconvenire sia il compenso sia i tempi della perizia.Questa nuova modalità di nomina è senza dubbio più snella econsente di disporre della perizia in tempi più rapidi.

IL CONFERIMENTO NELLE NUOVE SRLDopo le opportune indicazioni sulle modalità dei conferimenti, ingenerale, nelle srl sulla base delle nuove disposizioni civilistiche,e per entrare più direttamente nel merito del “conferimento diprestazioni d’opera o di servizi”, si deve premettere che mentreil nuovo articolo del Codice Civile precisa chiaramente che per ilconferimento di beni in natura o di crediti è indispensabile la pe-rizia giurata, nulla è stato previsto per i conferimenti con l’as-sunzione dell’obbligo di prestazioni d’opera o di servizi a favoredella srl.In concreto, comunque, si deve legittimamente ritenere che ilcontrollo della congruità della prestazione possa essere effettua-to direttamente dagli altri soci, i quali evidentemente hanno in-teresse a che la prestazione promessa sia congrua e venga effet-tivamente eseguita, dal momento che ad essa è stato attribuitoun valore espresso in termini monetari.Per questa ragione, in sede di costituzione, i soci - nell’ampia au-tonomia che le nuove norme prevedono - possono indicare nellostesso atto costitutivo le modalità e i termini per la verifica del-l’effettività e della congruità delle prestazioni d’opera o di servizieseguite a fronte di quelle promesse in sede di conferimento,prevedendo anche le modalità per un eventuale conguaglio nelcaso che le prestazioni non raggiungano il valore inizialmenteattribuito.Naturalmente l’atto costitutivo dovrà anche prevedere il mo-mento nel quale la srl costituita potrà o dovrà restituire la garan-zia prestata in sede di costituzione con particolare conferimentodi prestazioni. Infatti, la polizza assicurativa, la fideiussione ban-caria o la cauzione in denaro hanno la funzione di garantire l’ob-bligazione assunta dal socio e quindi, nel momento che lo stessoavesse ottemperato a quanto dovuto e promesso, la garanzianon avrebbe più ragione di esistere.Sempre nell’ambito del conferimento di prestazioni d’opera o diservizi nelle srl, ci si deve interrogare sulla possibilità o meno, daparte del socio conferente, di cedere o trasferire eventualmentela propria quota di partecipazione.In realtà la risposta appare incerta e si potrebbe addirittura sup-porre che la cessione non è consentita almeno fino a quando ilsocio non ha prestato interamente l’attività oggetto del conferi-mento.Ancora una volta però si può affermare che i soci, nell’ambitodella loro autonomia contrattuale, potranno regolamentare eprevedere nell’atto costitutivo l’eventualità suddetta.

UNA CONSIDERAZIONE CONCLUSIVANelle premesse si è voluto sottolineare l’importanza che riveste,soprattutto in alcuni settori, la formazione di srl, in particolare diquelle che prevedono anche conferimenti di prestazioni da partedi uno o più soci.Ora, per concludere, non si può fare a meno di riconoscere ancheil valore e l’utilità sociale di queste partecipazioni che possonosenza dubbio favorire l’inserimento nel mondo del lavoro di gio-vani che - pur disponendo solo di una adeguata preparazione equalificazione professionale - possono trovare la soluzione ai loroproblemi.

DIRITTO SOCIETARIO E RISCHIO D’IMPRESALa costituzione di società a responsabilità limitata mediante conferimento di prestazione d’opera

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AgendaGli eventie gli appuntamenti

da non perdere

a cura di Elena Radice - [email protected]

Il Giornale dell’Installatore Elettricowww.reedbusiness.it N. 310 Marzo 2005 109

FIERE, MOSTRE E CONVEGNI

CORSI E SEMINARIAPPUNTAMENTO DOVE E QUANDO ORGANIZZATORECorso "Guida alla verifica degli impianti Milano, 7-8 aprile; 16-17 giugno 2005 Schneider Electric Spaelettrici utilizzatori” (Cei 64-14) tel. 039-6558016 - fax 039-6558017

[email protected]

Corso di formazione "Tecniche Rozzano (MI), 12-13 aprile; Control Techniques Spadi programmazione SyPTPro" 11-12 ottobre 2005 tel. 02-575751 - fax 02-57512848

www.controltech.itCorso "Studio e progettazione Bologna, 18-22 aprile; Schneider Electric Spadi un impianto elettrico in bassa tensione" Milano, 16-20 maggio 2005 tel. 039-6558016 - fax 039-6558017

[email protected]

Workshop "Designing Architectural Firenze, 27-30 aprile 2005 Fondazione Targetti/Lighting AcademyLighting" tel. 055-3791285

[email protected]

Corso "Studio e progettazione Bergamo, 27-29 aprile; Schneider Electric Spadi una cabina di trasformazione MT/BT" Bologna, 16-18 maggio 2005 tel. 039-6558016 - fax 039-6558017

[email protected]

Corso di formazione "Luoghi con pericolo Milano, 3-4-5 maggio; 23-24 maggio; CEI Comitato Elettrotecnico Italianodi esplosione in presenza di gas e polveri: 26-27-28 settembre; 19-20 ottobre; tel. 02-21006212/281 - fax 02-21006210norme Cei e direttive Atex" 22-23-24 novembre; 12-13 dicembre 2005 [email protected] - www.ceiuni.it

APPUNTAMENTO DOVE E QUANDO ORGANIZZATOREIntel Milano, 17 - 21 maggio 2005 Fiera Milano Tech SpaInternazionale tel. 02-3264283 - fax 02-3264284di elettrotecnica, [email protected]

elettronica, illuminazione, automazione www.intelshow.come componentistica. 19ª edizioneSolarexpo Vicenza, 19 - 21 maggio 2005 Expoenergie SrlMostra e convegno internazionale tel. 0439-840922 - fax 0439-849854su energie rinnovabili, generazione [email protected] e architettura sostenibile. www.solarexpo.com6ª edizioneSAT Expo Vicenza, 29 settembre Promospace SrlSpace and Advanced Telecommunications 1 ottobre 2005 tel. 0444-543133 - fax 0444-543466Salone internazionale delle telecomunicazioni [email protected] e via satellite. 12ª edizione www.satexpo.itMilano Energia Milano, 4 - 7 ottobre 2005 Bias Group Srl3ª Mostra convegno delle risorse tel. 02-66070151 - fax 02-66070146e delle tecnologie energetiche [email protected]

www.milanoenergia.itSaie Bologna, 12 - 16 ottobre 2005 Fiere Internazionali di Bologna SpaSalone internazionale tel. 051-282111 - fax 051-6374004dell'industrializzazione edilizia [email protected]

www.saie.bolognafiere.itMedielettrica Palermo, 21 - 23 ottobre 2005 Promopalermo SrlMostra mediterranea del materiale tel. 091-6124368 - fax 091-6091695elettrico, illuminotecnica ed elettronica www.medielettrica.it

La redazione declina ogni responsabilità circa variazioni o imprecisioni

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110 Il Giornale dell’Installatore Elettrico N. 3 10 Marzo 2005 www.reedbusiness.it

AZIENDE CITATE

AZIENDA PAGINA

Aeco Srl - Inzago MI 24

AlHof di A. Hofmann Spa - Milano MI 91

Altecon Srl - Lissone MI 42

Arnocanali Spa - Rignano sull'Arno FI 9

Asita Srl - Faenza RA 84

Ave Spa - Rezzato BS 54-87

Axis Communications Spa - Pino Torinese TO 90

Bosch Security Systems Spa - Milano MI 44

Bpt Spa - Cinto Caomaggiore VE 44-87

Brother Office Equipment Spa - Cassina de’ Pecchi MI 86

Bticino Spa - Milano MI 12-13-89

Canalplast Spa - Limbiate MI 57-88

Ceb Italia Srl - Usmate Velate MI manchette

Climaweb Srl - Bologna BO 35

Comelit Group Spa - S. Lorenzo di Rovetta BG patella

Comtel Spa - Buccinasco MI 94

Con.Trade Srl - Bergamo BG 59

Confartigianato - Roma RM 108

Cooper Security Ltd. - Milano MI 46

Daewoo Electronics Italia Spa - Vimodrone MI 91

Daikin Air Conditioning Italy Spa - San Donato Milanese MI43

Econorma Sas - San Vendemiano TV 54

Eldes Instruments Srl - Milano MI 89

Elestream.com Spa - Milano MI 11

Elettra Srl - Padova PD 5

Elettromeccanica Ancellotti Ing. Giancarlo - Gonzaga MN100

Elicent Spa - Lonato BS 7

AZIENDA PAGINA

Elvox Spa - Padova PD 96

Emerson Network Power / Liebert - San Giuliano Milanese MI 90

Eplan Italia Srl - Vimodrone MI 90

Fanton Spa - Conselve PD 61

Femi-Cz Spa - Rovigo RO 93

Finder Spa - Almese TO 10

Flir Systems Italia Srl - Limbiate MI 52

Gardesa Spa - Cortemaggiore PC 46

Gewiss Spa - Cenate Sotto BG 45-47-48-49-51-53

Goccia Illuminazione Srl - Borgo Poncarale BS 111

Grafoplast Spa - Predosa AL III cop.

Guardall Srl - Legnano MI 50

Hellermann Tyton Srl - Limena PD 27

Iess Sistemi Sicuri - Campodarsego PD IV cop.

Imb Srl - Busseto PR 55

Imc Srl - Salerno SA 65

Inexport Italia Srl - Milano MI 99

Intellisystem Technologies Srl - Siracusa SR 56

Kaba Srl - Castel Maggiore BO 52

Kabelschlepp Italia Srl - Busto Arsizio VA 90

Layer Electronics Srl - Erice TP 79

Lince Energy Srl - Acquaviva Picena AP 101

Lovato Electric Spa - Gorle BG 83

Marlanvil Spa - Ciserano BG 41

Matsushita Electric Works Italia Srl - Bussolengo VR 95

Mega Italia Spa - Torbole Casaglia BS 50

Mescoli Caldaie Srl - Vignola MO 79

AZIENDA PAGINA

Meta System Spa - Reggio Emilia RE 55

Microdowell Spa - Pradamano UD 85

Microtronics Srl - Zerman di Mogliano Veneto TV 29

Nice Spa - Oderzo TV II cop.

O.Erre Spa - Mezzago MI 23

Omron Electronics Spa - Milano MI 91

Panasonic Italia Spa - Milano MI 48

Parka Air Srl - Trezzano S/N MI 92

Paso Spa - Milano MI 6

Pess Srl - Quarto d'Asti AT 56

Philips Spa Div. Lighting - Monza MI 82-93

Phoenix Contact Srl - Cusano Milanino MI 30

Pinkerton Srl - Bologna BO 50

Powertronix Spa - Grezzago MI 105

Scame Parre Spa - Parre BG 92

Schneider Electric Spa - Agrate Brianza MI 19-21

SE Project di Domenico Sartore - San Pietro in Gu PD 73

Seitron Srl - Bassano del Grappa VI 79

Siemens Spa - Milano MI 56-81-94

Siemon - Milano MI 94

Silentron Srl - Torino TO 52

Soler & Palau Spa - Arconate MI 66

Sylvania Spa - Pero MI 15

Teknox Srl - Grugliasco TO 54

Testo Spa - Settimo Milanese MI 94

Thomas & Betts Italy Srl - Agrate Brianza MI 39

Tubifor di Antonio Fortunati - Buonabitacolo SA 104

Vemer Siber Group Spa - Valeggio sul Mincio VR 16-17

Venitem Srl - Oriago di Mira VE 33

Videoline Tvcc Srl - Buccinasco MI 50

Vimar Spa - Marostica VI 6

Weidmüller Srl - Cinisello Balsamo MI 107

Qui di seguito sono riportati i nominativi delle aziende citate in questo numero e la relativa pagina.

Le aziende inserzioniste sono evidenziate in blu. Se desiderate ricevere ulteriori informazioni sulle no-

tizie riportate nella rivista, potete utilizzare il nostro “Servizio Lettori”.

È sufficiente compilare e inviare per fax (allo 02 36519123) la scheda pubblicata nell'ultima pagina, citando

il numero di riferimento associato a ciascuna notizia o pubblicità. Per una risposta più rapida potete uti-

lizzare il nostro “Servizio Lettori” on-line all'indirizzo Internet www.serviziolettori.it.

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N. 14112 Il Giornale dell’Installatore Elettrico N. 17 15 Ottobre 2002 www.reedbusiness.it

PERIODICO PER INSTALLATORI E OPERATORI DEL COMPARTO ELETTRICOORGANO DIRETTIVO NAZIONALE DI CONFARTIGIANATO - IMPIANTI

Anno 27° - Numero 3 - 10 Marzo 2005

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