Gazzettino 151 b

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Settimanale gratuito di informazione • Anno IV • numero 151 • Registrazione n. 7 del Tribunale di Siena dell’8 aprile 2008 • Chiuso in redazione il 9 maggio 2011 • Tiratura 9.000 copie • Stampato su carta 100% riciclata con marchio ecologico “Angelo Blu” Da pagina 5 a pagina 10 foto di Fabio Di Pietro

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Da pagina 5 a pagina 10 foto di Fabio Di Pietro Settimanale gratuito di informazione • Anno IV • numero 151 • Registrazione n. 7 del Tribunale di Siena dell’8 aprile 2008 • Chiuso in redazione il 9 maggio 2011 • Tiratura 9.000 copie • Stampato su carta 100% riciclata con marchio ecologico “Angelo Blu” maggi rilegge il piano piccinato – 2 I larIa a ccIaI domenica e lunedì si vota. i perché del voto a ceccuzzi 3 – M artIna c ennI

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Settimanale gratuito di informazione • Anno IV • numero 151 • Registrazione n. 7 del Tribunale di Siena dell’8 aprile 2008 • Chiuso in redazione il 9 maggio 2011 • Tiratura 9.000 copie • Stampato su carta 100% riciclata con marchio ecologico “Angelo Blu”

Da pagina 5 a pagina 10foto di Fabio Di Pietro

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i libri toscania torino

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IlarIa accIaI

Saranno otto le case editrici toscane presenti quest’anno a Torino al Sa-lone Internazionale del Libro (13-17 maggio) nello stand di toscana-libri.it, il portale della cultura toscana. Nei 24 metri quadrati riservati alla pubblicistica della nostra regione si potranno così incontrare alcu-

ni dei principali editori toscani con le novità proposte per il 2011, la saggistica, gli itinerari, i romanzi, i racconti e le guide. All’interno del Padiglione 1 (stand B60), riservato appunto alla nostra regione, saranno presenti, tra gli altri, la casa editrice Salvietti&Barabuffi e la Protagon Editori che esporranno i propri volumi a questa 24° edizione del Salone. La Salvietti&Barabuffi Editori sarà presente inoltre nel catalogo unico toscano in vendita on line, parte integrante del progetto di valorizzazione e promozione dell’editoria sostenuto dal portale Toscanalibri. La casa editrice toscana – com’è scritto nel catalogo – ha fatto propria la tradizione di marchi storici presenti da decine di anni nelle pubbli-cazioni di pregio ed opera nell’editoria con particolare attenzione alla storia, al patrimonio artistico e naturale, alle tradizioni popolari, all’enogastronomia e agli eventi espositivi del territorio toscano e nazionale. Sono numerose le opere, a partire da Miti di Città, che evidenziano queste vocazioni, così come le collane e le iniziative promosse in collaborazione con i centri della ricerca e della produzione intellettuale. Salvietti&Barabuffi segue, con una cura che po-tremmo definire d’altri tempi, la realizzazione redazionale e grafica dei propri volumi e dedica inoltre molta attenzione alla promozione di giovani autori. In momenti di grandi difficoltà economiche e finanziarie, dunque, la vivacità di un settore come quello editoriale è una sicura nota di ottimismo, oltreché la conferma che il grande patrimonio culturale della Toscana potrà continuare ad avere una pubblicista adeguata a rappresentarlo. Di questo e della partecipa-zione toscana al Salone del libro si è parlato infatti lunedì nel corso di una con-ferenza stampa a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, alla presenza dell’assessore regionale alla cultura Cristina Scaletti.

Sarà presentato questo venerdì 13 maggio presso la sede della Fonda-zione Accademia Musicale Chigia-na, il volume della collana editoriale “Protagonisti e Momenti” Il piano regolatore di Siena del 195. Alle origi-ni della città fuori le mura di Stefano Maggi. A Presentare il libro, terzo volume edito nella collana della Fon-dazione Monte dei Paschi di Siena, saranno il Presidente e il Direttore Generale (Provveditore) della Fon-dazione, oltre all’autore del libro. Interverranno inoltre all’incontro il Professor Mauro Barni e il Professor Bruno Dolcetta della Facoltà di architettu-ra Università IUAV di Venezia. Il volume ri-costruisce l’acceso, ma poco conosciuto di-battito che si sviluppò a metà degli anni Cin-quanta sulla pianifica-zione urbanistica della città. Il piano regolato-re generale, approvato in sede locale nel 1956 e a livello nazionale nel

’59, ha rappresentato infatti un gran-de momento di svolta nella storia della città. Dalla forma e dislocazione degli insediamenti, alla sede del po-liclinico, alle aree di espansione arti-gianale, alle strade, allo spostamento del centro direzionale da Piazza del Campo alla Lizza, tutto o quasi fu pensato in quel periodo, durante il quale si programmò una nuova città fuori dalle mura, decidendo di non costruire più all’interno del nucleo storico. Il piano venne firmato da tre tecnici, Piero Bottoni, Aldo Luchini e Luigi Piccinato e fu poi seguito

nell’attuazione da Pic-cinato stesso, urbanista di fama internazionale. Questo piano regola-tore ha conservato a lungo una percezione positiva, non soltanto all’interno della città, ma nella stessa urbani-stica italiana, in cui si cita l’esempio senese come un laboratorio di sperimentazione inno-vativa.

maggi rilegge il piano piccinato

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domenica e lunedì si vota.i perché del voto a ceccuzzi

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MartIna cennI

politica

Ormai pochi giorni e siamo al voto. Saltato il confronto pubblico tra i candidati, dovuto al fatto che non si è trovato un accordo tra le varie liste,

con Ceccuzzi che ha addebitato a Corradi e Nanni-ni questa responsabilità («la decisione di non pren-dere parte ad un confronto pubblico con gli altri candidati è molto grave, perché impedirà ai citta-dini senesi di conoscere e confrontare i progetti e le idee con le quali i candidati si presenteranno alle prossime elezioni. Un rifiuto – come si legge nel comunicato stampa di Bella Meravigliosa 2.0 – che nasce da un evidente timore da parte di Nannini e Corradi ad affrontare in campo aperto il confron-to pubblico»), i partiti hanno chiuso la campagna elettorale con tante e diverse iniziative e con la pre-senza di alcuni leader nazionali. Di fatto sono state vere e proprie dichiarazioni di voto. Già in occasione della presenza a Siena del segreta-rio nazionale del Pd Bersani, Franco Ceccuzzi ave-va riepilogato non solo i tanti aspetti del suo pro-gramma, ma aveva indicati anche quelli che per lui sono «i primi segnali della svolta». Ricapitoliamo quindi di seguito alcune delle questioni sollevate dal candidato del centrosinistra in quella circostan-za e che mantengono una sostanziale validità.

1. I primi segnali per la svolta della città stanno già arrivando. «Cominciano ad arrivare i pri-mi segnali di attenzione da parte di impren-ditori interessati ad alcune idee contenute nel nostro programma, – ha ribadito Ceccuz-zi – come quella di realizzare una multisala cinematografica, un locale di intrattenimen-to per i giovani fino ad una grande impresa manifatturiera, disposta a mettere qui le sue radici. Prove concrete che siamo credibili, che intorno a noi cresce la fiducia. La nostra credibilità ce la siamo conquistata ogni gior-no, anche dando segnali concreti sul fronte dei comportamenti e dell’etica. La Carta ha già prodotto i suoi effetti. Nei giorni scorsi il Presidente della Fondazione Mps, Man-cini ha annunciato la decisione di ridurre le indennità degli amministratori e dei premi per i dirigenti. Una volontà chiara che è stata apprezzata da tutta la città, ma che ha messo in allarme altri ambienti che temono i tagli alle indennità. Si è così cercato di deforma-re un messaggio chiaro fino a diffondere una voce falsa e infondata che, con quelle paro-le Gabriello Mancini, chiedesse la riduzione degli stipendi per i dipendenti della banca Mps. Voglio cogliere questa occasione per smentire, in maniera chiara, questa grotte-sca macchinazione e rinnovare il sostegno e l’apprezzamento nei confronti dei dipendenti della Banca che rappresentano il vero valore aggiunto del Monte dei Paschi».

2. La sfida di Siena Capitale europea della cultu-

ra 2019. «La sfida per fare di Siena la capitale europea della cultura, ha ispirato la trama di un racconto che si snoda per 150 pagine. Il nostro programma è un tributo a Siena, una rilettura delle sue aspettative, un’analisi affet-tuosa delle sue mancanze, un compendio or-goglioso di 65 anni di buongoverno, aggior-nato al tempo presente, con i cambiamenti necessari e condivisi dai cittadini.».

3. Un modo e uno stile nuovo di pensare la cit-tà. «In questi mesi – ha detto Ceccuzzi – in-sieme a tanti senesi, abbiamo dato vita a uno stile nuovo di pensare la città. E’ con questo stesso spirito che amministreremo la città, aumentando la partecipazione dei cittadini, diffondendo sobrietà e rigore, smontando, ovunque si annidi, l’autosufficienza nell’eser-cizio del governo che si trasforma in gestione di potere. Una centralità democratica del Co-mune, una leadership diffusa che la città eser-cita su stessa, senza zone franche e rendite di posizione che si nascondono e si sottraggono all’affermazione dell’interesse generale».

4. L’attacco di Ceccuzzi agli avversari. «Le al-tre forze in campo – ha aggiunto Ceccuzzi – hanno presentato tre paginette di program-ma, come se la complessità della vita di una comunità, dell’organizzazione urbana, della conciliazione dei tempi e degli interessi, si potesse rozzamente racchiudere in un format qualunquista dell’antipolitica che prospetta solo un cielo senza stelle. Il terzo polo a Sie-na è una coalizione del rancore. Non più e soltanto di una sola persona che rincorre il potere, la cui triste parabola è un ammoni-mento contro la personalizzazione della poli-tica, ma ceti sociali che non hanno mai saputo

farsi governo perché non hanno avuto e non hanno idee. La rabbia è il sentimento domi-nante ed è per questo che il messaggio è stato affidato a Claudio Martelli, capolista del Polo che vorrebbe farsi nuovo e la cui presenza a Siena serve per mettere la città alla pubblica gogna, con la ricerca del sensazionalismo a tutti i costi».

5. La Lista di sinistra è una lista della conserva-zione «Il voto per il centrosinistra – ha evi-denziato Ceccuzzi – è un voto per Siena e per l’Italia. E’ un voto utile per il cambiamento. C’è una lista che si richiama alla sinistra che rappresenta la conservazione che si presenta alla città quando Siena ha bisogno di cambia-mento. E’ una lista fatta di egoismi, quando la città ha bisogno di generosità; è una lista, nata nel segno di una rottura pregiudiziale e senza confronto, quando la città ha biso-gno di armonia e di dialogo; è una lista che vuole contrattare sotto banco quando la città chiede trasparenza, merito ed una giunta di persone capaci, innamorate di Siena, sempre disponibili a parlare con i cittadini».

6. L’emozione di confrontarsi con la “mac-china del Palio”. «Il prossimo sindaco – ha detto Ceccuzzi – si confronterà per la pri-ma volta con la macchina del Palio e, per questo, sarà molto emozionato. Diamogli quindici giorni in più per prepararsi meglio. In queste settimane tanti senesi mi hanno affidato i loro segreti e le loro aspettative E’ già stata un’esperienza bellissima. Non so se sarò eletto sindaco. Quello che è certo è che io non sono più lo stesso. Mi porto nel cuo-re e nella testa una missione: Siena. ‘Siena prima di tutto’».

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tecnologie

Oltre 10mila, per la precisione 10.235, attività economiche in Toscana appartengono a settori che, per le proprie caratteristiche produttive, vengono annoverati fra quelli a maggior contenuto tecnologico, per

un’occupazione complessiva di 70.327 addetti. Questi i dati della fine del 2008 resi noti da Istat e classificazioni ufficiali che pongono la regione al

sesto posto in Italia per grado di diffusione del fenomeno, dopo Lombardia, Lazio, Emilia Romagna, Veneto e Piemonte. Se a livello regionale si

nota una relativa despecializzazione sia in termini imprenditoriali che occupazionali, Firenze e Pisa si distinguono per una forte concentrazione

di attività ad alta tecnologia e indici di specializzazione superiori alla media nazionale. Ma il rapporto annuale dell’Osservatorio sulle Imprese

High-Tech della Toscana pubblicato da Unioncamere Toscana e Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa (tramite l’Istituto di Management) con

l’obiettivo di mettere a disposizione strumenti conoscitivi sul fenomeno dell’alta tecnologia in regione, non si ferma alle fonti statistiche ufficiali e si muove anche attraverso rilevazioni empiriche che permettono un’analisi

più precisa. Il Rapporto 2011 contiene informazioni derivate da una indagine diretta condotta su 1575 imprese relative al settore high tech, di

cui 776 pienamente high tech, 397 potenziali high tech e 402 che rientrano in alcuni parametri, ma non soddisfano quelli più restrittivi. Da questo

campione risulta una giovane natalità delle attività high tech: oltre la metà sono infatti state costituite nello scorso decennio. Inoltre, il 46% delle realtà indagate (includendo anche le “potenziali” high-tech) appartiene all’area dell’ICT, il 17% alla meccanica avanzata, l’8% all’elettronica e all’ottica, stessa percentuale per le Life Sciences e 7% per l’energia e l’ambiente. Sotto il profilo dimensionale, si tratta principalmente di

micro-imprese (il 73% ha meno di 10 addetti) e piccole imprese (il 20% non arriva a 50 addetti). Le poche medie e grandi imprese, d’altronde,

contribuiscono per il 61% dell’occupazione. Relativamente ad occupazione e fatturato, il rapporto rileva come il settore high tech tenga e realizzi buone performances anche in tempi di crisi. Nel biennio 2009-2010 le

imprese ad alta tecnologia evidenziano una variazione occupazionale del 5,1%. Per il fatturato nel 2009 il 39% degli operatori ha registrato un

aumento del volume di affari, mentre nel 2010 questa percentuale è salita al 50%, con un andamento medio di aumento di fatturato dell’8,8%. Le

previsioni di crescita si confermano positive anche per il 2011: il 59% delle imprese guardano con ottimismo all’anno in corso e solo l’8% teme una

contrazione. A livello dimensionale, il settore va in controtendenza poiché registrano performances migliori le micro e piccole imprese rispetto alle

più grandi, peculiarità questa che conferma la vitalità del settore. Vitalità che si dimostra anche nella propensione all’export di queste realtà toscane:

il 34% ha una quota positiva di export e le media di fatturato realizzata all’estero è del 35%. Da segnalare che fra i Paesi in cui si esporta rientra

anche la Cina, non più solo fornitore. Per le realtà strettamente high tech, ad ogni modo, il cliente pubblico è quello principale nel 16% dei casi,

affiancato da altre imprese nel 72% dei casi.

F5 l’high tech resta un settore vitale

pagIna a cura dI rosalba botta

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castellina è on line

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i giorni della festa

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Un canale diretto e semplice tra amministratori e cittadini, uno spazio a disposizione dalle associazioni locali e tutte le informazioni utili per orien-tarsi tra i servizi e l’attività dell’amministrazione comunale. Sono queste le caratteristiche del nuovo sito internet del Comune di Castellina in Chianti, on line all’indirizzo www.comune.castellina.si.it, è stato presentato pubbli-camente giovedì 5 maggio, alle ore 21, presso la Casa dei Progetti.Un sito semplice, accessibile ed elegante. Il portale, realizzato dalla coo-perativa Sogno Telematico, è frutto di un lavoro lungo quasi un anno, durante il quale l’amministrazione ha portato avanti un continuo con-fronto con tutto il personale dipendente e i tecnici della cooperativa. Oggi il sito si presenta semplice ed elegante nella realizzazione grafica, quanto essenziale, accessibile ed efficace nell’organizzazione dei con-tenuti e delle pagine: un filo diretto tra Comune e cittadinanza che per-mette di avanzare segnalazioni e richieste nella sezione “Scrivi all’am-ministrazione”; scaricare modulistica e tenersi sempre informati sulle iniziative promosse dall’amministrazione, con le News in primo piano. Spazio alle associazioni.

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“Parte la Verbena”, come dice ormai anche il cronista della televisione, e al Palau Sant Jordi, che si va riempiendo per il gran finale, la Mens Sana ha conquistato il podio battendo con nettezza uno scialbo Real Madrid per 80-62. Così, con una bella soddisfazione venata di amarezza, è calato il sipario su un fine-settimana memorabile non soltanto per gli appassionati di sport. La Robur è tornata in A e i festeggiamenti sono appena cominciati. Si è scritto e ripetuto con entusiasmo “tornata”, come se la prima serie fosse la residenza abituale di una squadra che rappresenta una città fiera di sé e della sua leggenda. Ma pensare già alle sfide del prossimo anno con le grandi del calcio e agguantare il bronzo nella competizione cestistica europea non sono traguardi ordinari. E permane una singolare dissimmetria – non tutti la considerano – tra una città che, bene che vada, comprendendo i Comuni intorno, conta sui centomila abitanti e le metropoli di un Continente in angoscia, da Madrid ad Atene. Il basket sembra abbia la funzione di consolare l’Europa più mediterranea e il calcio non è da meno. La dimensione demografica – d’accordo – non esprime la qualità di un luogo, ma un peso ce l’ha, e come! Il sindaco Cenni ha commentato il trionfo di sabato affermando che Siena accede di nuovo, con pieno merito, al «palcoscenico che meglio si confà alla sua storia sportiva». Ha aggiunto «sportiva», ma sono convinto che l’ha fatto per smorzare i toni e non dar fiato alle trombe assordanti della retorica. Per conservare il ruolo che si è chiamati a impersonare sulla ribalta – o sul parquet o sull’erba dei campi di calcio – non basta esibire le glorie del passato. Tutto è in gioco, sempre, minuto per minuto. E se ci si distrae o si perde il ritmo non è per niente scontato che si torni con facilità dove si sedeva con ostentata sicurezza. “La partita più bella è quella da giocare”, come ha scandito uno slogan dell’elegante spot montepaschino. Domenica e lunedì prossimi sarà la volta di un appuntamento elettorale, di un finale molto atteso. La partita si trascina da mesi. Per Siena non è questione di ritornare in A, ma di stare in guardia per non retrocedere sì.

Nelle ore successive alla promozione in serie A Danile Magrini ha scritto

per Il Fedelissimo Online un personale commento. Lo riproduciamo ringraziando autore e rivista.

al contrariola partita più importanteRoberto Barzanti

Per chi come me ha vissuto da cronista solo gli anni bui, o quantomeno altalenanti, del-la serie C, le sensazioni vissute sabato, da tifoso e da giornalista, rappresentano una

specie di tsunami dal quale è impossibile sottrarsi. Ho comunque cercato di depurare il mio stato d’animo da ogni condizionamento memorialistico, pur presente: la promozione del 1990, iniziata a febbraio con l’imma-gine, incancellabile nella memoria, di Silvio Piola che balzò in piedi al Leonida Robbiano, per applaudire il secondo gol di Pisasale alla Pro Vercelli. E più indietro ancora, la prima promozione vissuta in modo consape-vole, con quella formazione impressa nella mente: De Filippis, Notari, Tosolini, Giovanardi, Noccioli, Salve-mini, Colombi, Simoni, Ferranti, Rambotti, Pazzaglia. E quel numero 8 che ti manca, con il suo sorriso sem-pre beffardo, che non ti spieghi come possa essere stato sconfitto dalla vita. Poi, il balzo in avanti fino al terzo millennio, e quel 7 maggio del 2000, vissuto da ospite in tribuna, e il cuore in tumulto per i gol di Pagano e Ghizzani. Infine, la lucida follia di De Luca, vissuta da lontano per motivi professionali, con meraviglia e partecipazione distante.La memoria, nel sedimento dell’amore per la Robur, è un valore aggiunto. Perchè oggi si può godere di più, avendo piena cognizione delle sofferenze e delle lontananze. Così, resteranno fissi nella mia memoria personale, alcune cose del meraviglioso 7 maggio del 2011. Le elenco, come in una sorta di agenda, del tutto personale, del mio cuore bianconero:1) Il Torino non è stato per me avversario ordinario, a cui richiedere il passaporto per la A. C’era mio padre nel mezzo. Prima di partire per il suo troppo anticipato viaggio senza ritorno, ancora neppure adolescente, mi insegnò l’amore per il Siena e mi mise al corrente della sua concomitante passione antica per il Toro. Erano

bello e meraviglioso7 maggiobello e meraviglioso7 maggiobello e meraviglioso7 maggiodanIele MagrInIdanIele MagrInI

tempi in cui si tifava per il Siena in serie C o D, e si poteva dividere la passione per un’altra squadra di serie A. Fece, così in tempo, a raccontarmi di Superga. E per me il Toro è quello. Mi sono dunque avvicinato a questa partita, con un Torino ben diverso da quello di Valentino Mazzola, con rispetto e un po’ di malcelata commozione.2) Di quanto è successo nei 90 minuti di Siena-Torino, mi resteranno nella memoria, tre pezzi d’autore nel contesto di una partita da accantonare con bonaria simpatia e con la pragmatica consapevolezza di quanto fosse incombente la cosiddetta posta in palio. Le tre interpretazioni di classe sono: la semirovesciata Calaiò, il suo stacco di testa per il raddoppio, la meravigliosa parata di Coppola sulla punizione di Bianchi. 3) Nella grande festa sul campo, civile, composta, all’al-tezza di Siena, resteranno indelebili: l’inchino di Mas-simo Mezzaroma alla curva, Conte con le figliolette avviluppate in lunghe magliette grigie, a saltellare sul campo, il “rap dei sassolini” a impazzare dagli altopar-lanti. “Tutto dovuto, gufi a casa”, parole e musica della società bianconera. Un leit motiv, modernista e irriden-te contro le frange dei soliti polemisti irriducibili, che è servito per quell’operazione di ripulitura dei sassolini dalla scarpa, abbondantemente annunciata da Antonio Conte. 4) Nella grande festa fuori dal Rastrello: il bellissimo corteo, senza motorini, senza auto sgassanti, che ha raccolto tutti i tifosi in modo sostenibile, senza traumi

per la città.5) Nella notte in Piazza del Campo: l’emozione di aver condotto per 4 ore una diretta su Siena Tv, immersa pienamente, come volevamo, nella festa genuina del popolo bianconero. Offrendo ribalta ai Mezzaroma, a Perinetti, a Conte, a Mussari, ma anche al Generale della Curva, a Lorenzo e Nicola, ai tifosi. Perchè quella di sabato è stata una grande festa di popolo, parteci-pata, senza vippismi o protagonismi da star. Nessun buttafuori a proteggere la privacy della cena ufficiale in birreria. Perchè la società non voleva una festa riservata e da vip come si usa nelle stereotipate celebrazioni del grande calcio. No, la Robur ha scelto di farsi abbraccia-re da Siena. Capitan Vergassola, intorno alla mezzanot-te, è stato letteralmente “rapito” da centinaia di tifosi che se lo sono portato sulle spalle come un trofeo. E non è arrivato alla nostra diretta.È questo il primo messaggio che la Robur manda alla serie A. La provinciale che torna è tuttuno con la cit-tà, con i suoi tifosi. Niente puzza al naso, entusiasmo e programmazione come ingredienti, ma poi, in campo andrà tutta la città con la sua carica di partecipazione. E più entusiasti saremo, più ricorderemo le sensazioni della A ritrovata, più saremo tutti in grado di assorbire con il buon senso, i contraccolpi di una categoria ben diversa da questa serie B, in cui eravamo solo di pas-saggio. Non me la sento di commentare il Siena nelle prossime tre inutili partite. Già penso alla serie A, con il cuore semplice di un bambino che attende di rico-minciare a giocare con il pallone, di rimbalzo sul muro della Virtus. Come facevamo, tanti anni fa.

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Il Siena è tornato in serie A. Un campio-nato condotto a vele spiegate, sempre in fuga, a braccetto con l’Atalanta, al-tra dominatrice del torneo che festeg-

gia nello stesso 7 maggio, data che va scritta a lettere d’oro nel libro che racconta la storia della Robur. Una promozione mai davvero in discussione, ottenuta col gioco e con la con-vinzione nei propri mezzi, mettendo in mostra individualità di spicco come Calaiò e Brien-za, giovani dal grande futuro come Bolzoni, giocatori che trovano il giusto riscatto come Del Grosso, Terzi e Reginaldo, vecchi e indo-mabili leoni come Vergassola. Un mix vincen-te, messo a punto da Mezzaroma e Perinetti, che hanno operato garantendo un equilibrio economico-finanziario sempre difficilissimo quando si retrocede, cedendo alcuni giocatori senza indebolire la squadra, trovando brillanti soluzioni, anzi, per tornare subito. A comin-ciare dalla guida tecnica di Antonio Conte, un passato da guerriero in azzurro e bianconero, con grandi successi conquistati sui campi di mezzo mondo. Un presente da tecnico emer-gente, dalle idee forti, che si sottrae all’omo-logazione tattica predicando un calcio che non esiste altrove in Italia, giocato con due ali larghe proiettate stabilmente all’attacco, in aggiunta agli attaccanti centrali. Non è stata una promozione facile, nonostante le appa-renze. Le insidie, quando si domina la scena, risiedono soprattutto nella capacità di mante-nere la concentrazione e la giusta motivazio-ne. Le avversarie hanno spesso giocato la carta dell’aggressività, non avendo risorse tecniche sufficienti da opporre. Ne sono scaturite gare simili a rompicapi da risolvere con la pazienza e l’attenzione e la squadra c’è riuscita, sprecando molte occasioni, commettendo qualche errore ma sempre giocando su livelli più che accettabili, onorando il calcio e ottenendo il massimo. La promozione, rimandata a Novara, arriva con tre giornate d’anticipo. Un modo per lavare l’onta della retrocessione anticipata dell’anno scorso. Segno che questa Società ha buon sangue e buona memoria. Doti che portano lontano. Anche in Serie A.

pagIna a cura dI pancrazIo anfusopagIna a cura dI pancrazIo anfuso

in a a vele spiegate,in b solo una stagionein a a vele spiegate,in b solo una stagionein a a vele spiegate,in b solo una stagione

in & out

la partitain secondo piano

contein salsa rapLa festa per la promozione si è svolta tra il campo e il Campo: dal Rastrello alla Piazza, invasa dai tifosi festanti che hanno atteso l’arrivo dei protagonisti. Giocatori, dirigenti e tecnici hanno attraversato la città a bordo di un trenino e sono arrivati in Piazza dal Chiasso Largo, scendendo dal mezzo e salendo sul palco allestito sotto al Palazzo Pubblico, dove si sono concessi all’abbraccio dei tifosi, prima del-la cena della festa. Qualche fumogeno e volti felici, scandendo i cori che hanno accompagnato la galop-pata del Siena in questa primavera. Tra i più scate-

nati Troianiello, che già in campo si era arrampicato sulla traversa per gioire insieme ai tifosi. Nel

mentre, gli altoparlanti diffonde-vano il remix in salsa rap dello

sfogo di Conte seguito alla sconfitta col Piacenza. Un gesto che ai più è apparso

forse intempestivo, ma che era sta-to concordato. L’esempio l’ha dato proprio Conte, liberando il suo urlo di gio-ia. In positivo.

La gara con il Torino è passata decisamente in secondo piano, nonostante fosse caricata dalle polemiche se-guite alla sfida d’andata, con le recriminazioni di Ler-da che hanno alimentato una scia velenosa durata per settimane. Il Siena ha bissato la prestazione in chiaro-scuro di Novara, alternando momenti di gran gioco a qualche amnesia. Stupendo il primo gol di Calaiò, segnato correggendo in acrobazia un cross al bacio di Reginaldo. L’arciere segna una doppietta e poi esce, il Siena controlla la situazione ma finisce per arretra-re troppo e quando questo accade rischia. Il pareggio viene sfiorato più volte dai granata, che sbagliano an-che un rigore. Poi, Bianchi riesce a timbrare il cartelli-no. Qualche mugugno del pubblico, che non approva il “regalo”: ma il Siena, giudiziosamente, pensa alla serie A e amministra il possesso della palla. Il novante-simo è vicino e un punto basta per cominciare la festa.

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Un compito non facile svol-to alla perfe-

zione: attutire l’enorme contraccolpo economico di una retrocessione, ab-bassare il monte ingaggi e

fare una squadra in grado di tornare subito su. Missione compiuta. Una gestione responsabile, improntata a caratteri imprenditoriali. Adesso in A bisogna restarci a lungo, forza Presidente.

Una promo-zione mai in d i scuss ione .

Recupera alla causa molti giocatori in grosse diffi-coltà. Assicura spettacolo e risultati, portando un

importante contributo di mentalità. Qualche insofferenza alle critiche dei tifosi, dovute so-prattutto alla scia velenosa della retrocessione, con cui lui non c’entra. Speriamo resti.

Voleva restare per riscattar-si, lo ha fatto

alla grande regalando-si la soddisfazione del gol vincente segnato a Grosseto.

Giocatore affidabile, esperto e continuo. Una risorsa buona anche per il futuro. Magari indossando in futuro anche la fa-scia di capitano.

L’anno scorso doveva recu-perare se stes-

so, sostituire Portano-va e dare una mano al Siena. Troppo per un uomo solo. Quest’anno

è partito nella sfiducia generale, ma è riusci-to a scuotersi ed è diventato un vero punto di forza della squadra, aiutando anche Ros-settini a ritrovarsi al meglio. Fondamentale.

Poche apparizioni bastano per ag-giungerli al libro d’oro della pro-mozione. Scampoli di gloria per

ottimi comprimari.

Chi sa giocare al calcio salta all’occhio, sem-

pre, comunque e in ogni ruolo. Arriva all’ultimo momento, saltando la pri-ma parte della prepara-

zione. Entra in punta di piedi, da attaccante. Fa grandi cose, una volta in condizione. Poi viene dirottato sulla destra da Conte, che ha bisogno di qualità sugli esterni. Un signor giocatore.

A proposito di gente che sa giocare al

calcio… Giocatore dal-le movenze feline, di grande qualità tecnica, esperto, conoscitore

della categoria. A parte qualche pausa, è stato spesso decisivo, mettendo in ap-prensione qualunque difesa. Ha finito in crescendo.

Vivace, conti-nuo, incisivo, in grado di

saltare l’uomo e di pro-porre l’assist ma anche di concludere a rete pe-ricolosamente, segnando

alcuni gol importanti. In un ruolo “antico” come quello dell’ala si trova completamente a suo agio, costringendo gli avversari a ricorrere spesso alle maniere forti. Da rivedere in serie A.

R i s p o n d e bene alle atte-se, facendosi

valere ogni volta che ne ha avuto l’occasio-ne e guadagnandosi la fiducia di Conte, con i

gol e con l’impegno. Giocatore dal fisico importante, migliorando tecnicamente potrebbe tornare molto utile anche in serie A.

Inizio al ful-micotone, gol sempre in can-

na, ottimi mezzi tecnici, pericoloso e incisivo, su-bito nel cuore dei tifosi. L’inverno, però, ne fre-

na lo slancio, e alla lunga perde la strada del gol e finisce sempre più spesso in panchina. Un apporto comunque molto positivo, ma la sensazione è che potesse fare di più.

La certificazio-ne della supe-riorità tecnica

del Siena. Giocatore di grandi capacità, fortis-simo di testa, in acroba-zia, in grado di giocare

per i compagni con tocchi di prima spesso d’alta scuola ma anche di segnare su calcio piazzato. Ancora sfortunato sottoporta, a volte anche impreciso. Ma è roba da serie A.

Il capitano di mille batta-glie ha dovuto

stringere i denti. Prima gli acciacchi, poi una condizione che tardava a venire, sullo sfondo

la questione del rinnovo del contratto, con qualche mugugno ingeneroso a criticarlo. Piano piano, è venuto fuori e ha giocato un bel finale di campionato.

Un infortunio serio da smal-tire, col mora-

le sotto i tacchi per via della retrocessione. Ri-trovata l’efficienza fisica e il posto in squadra,

piano piano Rossettini si è rivisto su livelli eccellenti e torna a proporsi come possibile punto di forza difensivo della squadra. Ma deve crederci di più.

Ha assorbito bene i pochi errori fatti e

si è distinto, spesso, per gli interventi de-cisivi. Fortissimo tra i pali, meno a suo agio

in uscita, o con la palla tra i piedi. Molto continuo, solido, sicuro. C’è da rinno-vare il prestito con il Milan per averlo a disposizione anche in serie A.

Arrivato in sordina nel mercato di

gennaio, ha avuto modo di mettersi in mostra. Agile, veloce, dotato di buona tecnica e portato

al dialogo con i compagni, ha la sfortuna di segnare in occasione di due sconfitte inter-ne della squadra. Alla fine, il suo apporto è positivo.

Inizio formi-dabile: vivace, ve loc iss imo,

pericoloso sottoporta. Poi, si perde un po’. Riemerge a intermit-tenza, segnalandosi al

momento della festa per la grande sim-patia e la verve napoletana. Un altro che avrebbe potuto fare di più se solo fosse stato più continuo.

Tiene botta all’inizio, poi cede il passo al

ritorno di Rossettini.L’idolo delle tifose bianconere cambierà probabilmente casacca

al termine della stagione, visto che è in sca-denza di contratto. È stato prezioso in un lungo momento di emergenza dovuto ai molti infortuni.

Buon avvio anche per lui, quando

il centrocampo si ri-trova al completo co-mincia ad alternarsi coi compagni e finisce

per perdere terreno nelle gerarchie della squadra. Inizia la parabola discendente per un calciatore dagli ottimi trascorsi nella categoria.

Funambolico e divertentis-simo, paga lo

scotto di qualche pro-blema fisico che non lo lascia esprimere al meglio.

Ma quando può mette gli avversari in se-ria difficoltà. Non altrettanto i compagni di reparto che lo relegano in panchina.

Centrocampi-sta di buone prospet t ive ,

ben piazzato fisica-mente e in grado di tenere il campo con solidità e discreta ca-

pacità tecnica. Non è ancora al livello di Bolzoni, ma può arrivarci e fare anche meglio, se mantiene le premesse.

Una scoperta. Ha iniziato con giudizio,

senza strafare, ottimo nella fase difensiva, un po’ in difficoltà in appoggio. Si diceva

che giocasse sempre lui per mancanza di alternative. Arrivato Cacciatore, ha… con-tinuato a giocare sempre lui, migliorando di molto il proprio rendimento. Affidabile.

Referenze di prim’ordine, ma nessuno

pensava che potesse esprimersi a questi li-velli: continuo, sicuro, autoritario, in grado

anche di far gol. Con grandi margini di miglioramento. Un punto fermo. Tocca a Perinetti far sì che rimanga anche l’anno prossimo.

in a a vele spiegate,in b solo una stagione

siena, un anno in votisiena, un anno in votisiena, un anno in votiMezzaroMa

conte

del grosso

terzI rossI,caccIatore,IMMobIle,codrea, paoluccI, Valdez

brIenza

regInaldo

sestu

larrondo

MastronunzIocalaIò

Vergassola

rossettInI

coppola caputo

troIanIello

fIcagna

carobbIo

KaMata

MarroneVItIello

bolzonI

10

9

8

8

6

8

8

8

7

78,5

7,5

7,5

7,5 6,5

6,5

6,5

6,5

6,5

6,57,5

8,5

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Al primo match ball, la robur non sbaglia il colpo e dopo un anno di pur-gatorio torna nell’ olimpo del calcio. «Torniamo nel campionato che più si addice alla nostra storia, eravamo soltanto di passaggio nel campionato cadetto e lo abbiamo dimostrato con i risultati, vincendo un campionato lungo e pieno di insidie, conquistando una grande promozione che ci riporta dopo un solo anno, nel palcoscenico che meglio si con fa alla nostra storia sportiva», con queste parole esprime tutta la sua gioia per la conquista della serie A ,il sindaco di Siena, Maurizio Cenni. A far eco alle parole del primo cittadino il candidato sindaco del centro-si-nistra Franco Ceccuzzi, che ha elogiato, oltre la squadra, chi come Perinetti e Mezzaroma, ha lavorato dietro le quinte, per allestire una squadra capace di vincere, e subito: «La cultura del lavoro che allenatore e società hanno adottato come filosofia identitaria della squadra è sfociata nel compimento del sogno. Massimo e Valentina Mezzaroma stanno proseguendo nel lavoro di consolidamento e patrimonializzazione della società, operazioni fonda-mentali per garantire una storia solida e duratura». E si sa, la programma-zione nello sport è un elemento fondamentale, quando si vuole costruire qualcosa di importante e soprattutto perché, come ha ricordato il presidente di Banca Mps Giuseppe Mussari «nello sport è difficilissimo porsi un obiet-tivo, dichiararlo e conseguirlo, perché gli gli altri fanno in modo che tu non mantenga la promessa. La vittoria più grande? Aver trovato un progetto serio per il calcio a Siena». Una stagione da incorniciare, quella della Robur, antidoto ideale all’amarezza per la retrocessione della stagione precedente. Il presidente Mezzaroma durante i festeggiamenti, non ha infatti dimenti-cato le difficoltà incontrate all’inizio dell’avventura senese, e durante l’arco di questa stagione «perché la serie B non è una corsa, ma una maratona ad ostacoli, li abbiamo superati e adesso è il momento di godersi la festa», per pensare al futuro c’è ancora tempo, e soprattutto, dove c’è progettualità non c’è mai fretta.

la città si complimentacon sQuadra e societàla città si complimentacon sQuadra e societàla città si complimentacon sQuadra e società

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pagIne a cura dI Yan pontIspagIne a cura dI Yan pontIs

spianato il real,terzi in europaspianato il real,terzi in europaspianato il real,terzi in europa

Sono passate da un quarto d’ora le quindi-ci di domenica e la Mens Sana conquista il terzo posto delle Final Fourd, salendo così sul podio della massima competizio-

ne europea. Con il Real Madrid, in realtà, non c’è mai stata partita: i biancoverdi hanno controllato bene la gara dal primo all’ultimo minuto. E’ stato Zisis, ad un minuto dalla fine, a mettere il sigillo al successo con uno splendido canestro. Finisce con il canto della Verbena e con il punteggio di 80-62. d’altra parte la Montepaschi era già avanti di 15 punti a quattro minuti dalla fine. Una tripla di Hai-rston e le buone giocate di McCalebb e Lavrinovic la facevano stare tranquilla. Ripetiamo: una partita giocata con voglia di vincere e quindi una partita che non ha lasciato scampo ai madrileni.Veniamo alla cronaca, nello stesso modo in cui ci ha raccon-tato la partita, Siena News, risalendo cioè dai minu-ti finali all’inizio della partita. Ore 14,50. Moss si inserisce bene nel pitturato, poco dopo Siena recupera due palloni e McCalebb vola a canestro per il massimo vantaggio biancover-de. E’ 53-39 al 28’ minuto: +14.Ore 14,40. Inizia il terzo quarto ed una tripla di Llull riporta il Real a -3. Replica subito Moss con un bel gancio. Poi colpisce anche da tre punti per il 43-37 al 22’ minuto. Ore 14,15. E’ finito il primo tempo: il Real si è avvi-cinato con i canestri di Begic e Llull. Al 20’ il pun-teggio vede comunque ancora avanti Siena: 36-32. Nove giocatori biancoverdi sono andati a canestro, il miglior realizzatore mensanino è Rakovic con 6 punti. Ore 14. Inizia il secondo quarto, Siena ha questo quintetto: McCalebb, Kaukenas, Carraretto, Ress, Michelori. Alcune iniziative della guardia lituana producono punti per Siena, mentre Ress dà un buon contributo in difesa. Rakovic fa numeri di alta scuola in attacco contro Tomic e ha la meglio anche in difesa. Intanto Pianigiani inserisce Zisis al posto di McCalebb, poco dopo è il momento an-che di Aradori. Zisis trova una tripla meravigliosa al termine di una splendida azione di squadra. Al 15’ Siena è avanti 28-19. Ore 13,45. La partita è molto veloce, ci sono po-chissime interruzioni. Il primo quarto si chiude con una classica penetrazione di Kaukenas, con una al-trettanto classica tripla di Llull e con due liberi a segno per McCalebb. Il punteggio è sul 19-11 per Siena.Ore 13,40. La Mens Sana è già avanti 10-2 dopo 5 minuti di gioco. La Montepaschi inizia il match con questo quintetto: Jaric, Hairston, Moss, Lavri-novic, Rakovic. Partono molto forte Hairston, Jaric e Moss.Ore 13,30. Si parte con la palla a due. Al Palau St Jordi risuonano i canti dei tifosi del Commandos Tigre. Ore 13,15. E’ il momento della presentazione delle

Ha interrotto la consolidata abitudine a non parlare subito dopo la fine delle partite, ma per l’occasione Ferdinando Minucci, presidente della Mens Sana basket, si è lasciato andare con i giornalisti presenti. «Di solito non parlo dopo le partite – ha detto dopo la vittoriosa gara con il Real Madrid il – ora lo faccio perché sono doverosi i ringraziamenti a chi lavora con noi, ma anche a tutta Siena, alle istituzioni, ai tifosi che nei limiti del possibile sono arrivati a Barcellona, al nostro sponsor, che ci permette di portare avanti un discorso importante che ci porta a confrontarci con i colossi. Dietro i nostri successi c’è la passione di una città e gli investimenti del Monte dei Paschi, che ci consentono di essere ai vertici continentali. Rin-grazio ovviamente anche lo staff tecnico e i giocatori per l’annata straordinaria che hanno saputo regalarci. In pochi, in Europa, pensavano che, alla luce dei profondi cambiamenti nel roster, ci saremmo ritrovati a

vivere la stagione migliore nella storia della Mens Sana, come è stata quella attuale. Il fatto di essere qui è la dimostrazione di cosa può fare questa società, lavorando

in silenzio. In 19 anni non ci siamo mai lamentanti dei direttori di gara e non cominceremo certo ora. C’è stata solo sorpresa per il cambio di metro arbitrale. Potevamo accettarlo, oppure farlo presente a chi di dovere, utilizzando imma-gini che sono dell’Euroleague a supporto delle domande che siamo andati a porre. Del resto lo staff tecnico ha fatto presente la difficoltà avuta nel gestire la partita secondo criteri nuovi, con certezze costruite durante l’anno che sono

venute meno. Poi è vero che non è stato fatto tutto il necessario per adeguarsi a questo mutamento, la mancanza di esperienza è stata decisiva e non

intendiamo certo togliere merito al Panathinaikos. Non ci lamentia-mo, vogliamo solo sottolineare il nostro caso per far presente una

situazione che si è verificata, in modo che altre realtà magari non abbiano la stessa difficoltà».

«grazie a tutti, ma Quei fischietti...»minucci commenta il risultato

due squadre. I tifosi senesi sono più numerosi di quelli del Real Madrid e incitano la squadra. Risuona ancora la musica dell’Eurolega e si parte. Sta per iniziare una partita importante per Siena.Ore 13. Le due squadre sono sul parquet per il riscaldamento. Nei dodici della Mens Sana man-cano Stonerook e Akindele. Il capitano è comun-que al fianco dei compagni in questi ultimi minuti pre-gara. Nella conferenza stampa convocata per questa mattina dall’organizzazione dell’Eurolega il

commissioner Jordi Bertomeu ha annunciato che le prossime Final Four saranno ad Istanbul. Ore 11,30. Mancano due ore alla finale per il terzo posto, una gara comunque importante per torna-re dalla Catalogna con una vittoria e con la con-sapevolezza di essere sul podio europeo. La notte è passata con tanti senesi in giro per le ramblas, a mangiare paella e tapas e bere sangria. Nel frattem-po l’Eurolega celebrava la sua serata di gala: era presente anche Ksistof Lavrinovic, inserito nel se-condo miglior quintetto della competizione.

la città si complimentacon sQuadra e società

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Sappiamo ormai tutti come è andata a finire contri i verdi del Pana. La maggiore esperienza degli uomini di Obradovic ha prevalso sulla compagine senese e sap-piamo anche quanto abbiamo contato i falli fischiati. Pazienza. In realtà i primi due tempi avevano dimo-strato che si trattava di un’impresa non impossibile essendo andati più volte avanti e riuscendo a dominare proprio sui rimbalzi. Maledetti falli, abbiamo detto. Al 5’ del secondo quarto siamo ancora avanti (27 a 22 per i verdi senesi), ma qualche attimo dopo il terzo fallo di Rakovic ci priva dei lunghi. Sarà un caso ma la partita inizia a farsi, per noi, buia, tanto più che per la legge del contrappasso, i greci incominciano a prender pesanti canestri da tutti gli angoli. In particolare a scaldarsi la mano sono Fotsis e Perperoglu e così passano avanti. Ma nonostante tutto la Montepaschi grazie alle palle recuperate e ai rimbalzi riesce a stare a galla. Ma gli errori al tiro sono troppi e così i greci prendono man mano il largo. Per lunghi, interminabili minuti la palla danza nel parquet senza mai centrare la retina: i due quintetti fanno a gara a chi sbaglia di più. Ma a risve-gliarsi per primi sono i greci i quali, per di più, picchia-no sodo con gli arbitri che lasciano perdere. Il terzo quarto si chiude così con i greci in vantaggio di nove punti (56-47). Appena rientrati in campo, per l’ultimo periodo, Hairston ci illude un po’ con una miracolosa tripla e due tiri liberi, ma Diamantidis, che fino ad allo-ra aveva quasi fatto da comparsa, si sveglia e lascia il se-gno con una bomba importante. È un’altalena: a tratti la Mens Sana sembra risvegliarsi portandosi quasi a ridosso degli avversari, per poi non avere la forza della definitiva rimonta. Molla Lavrinovic dalla nostra parte, mentre tra i greci Batiste è un mostro in attacco avendo di fronte un Rakovic reso placido dal gran numero di falli accumulati. Negli ultimi minuti si fa poi sentire la stanchezza e viene meno anche la forza di spirito man mano che il traguardo più ambizioso, la finale, scom-pare dall’orizzonte degli uomini di Pianigiani. I greci ancora una volta vanno in finale. A noi l’alto onore di competere comunque per il terzo posto in Europa.

troppi falli: così il pana vince

i greci sono a seiE sei. I greci del Pana hanno vinto per la sesta vol-ta la più importante manifestazione europea di ba-sket. Hanno infatti sconfitto il Maccabi nella finale dell’Euroleague a Barcellona. La partita è stata inten-sa, ma i giocatori di Obradovic hanno dimostrato di possedere un miglior gioco e maggiori qualità. Per i verdi di Atene è la sesta Euroleague, per il coach Obradovic l’ottava in carriera. Il miglior marcatore dell’incontro è stato il solito Batiste con 18 punti a referto. Il punteggio finale è stato di di 78-70.

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pianigiani serenodopo la vittoria

È sereno Pianigiani dopo la vittoria con il Real Madrid, come è sereno chi sa che nonostante la finale mancata questa squadra ha fatto davvero miracoli. «Abbiamo fatto un’altra buona partita – ha commentato il coach – l’ennesima di questa sta-gione. E’ stato un successo di squadra e sono contento del fatto che tutti hanno messo piede in campo prima dell’intervallo contro un’avver-saria che ha un budget più alto del nostro. Però adesso devo dire grazie a tutta la gente di Sie-na, ai nostri tifosi che con sacrifici sono venuti qua, a chi è rimasto fuori perché senza biglietto, a chi è restato a casa. Grazie ai miei giocato-ri, che hanno affrontato questo evento con una passione straordinaria. Eravamo quelli con più esordienti, i cui elementi hanno subito più in-fortuni durante la stagione, nessuno ipotizzava che saremmo arrivati fino in fondo e invece ab-biamo tenuto dietro squadre importanti. Siena è proprio un posto speciale per fare basket. Per rendere bellissima questa storia avremmo vo-luto giocare la finale, raggiunta da due ottime formazioni. Comunque torniamo a casa dopo aver giocato una semifinale alla pari con una corazzata, al di la di alcune cose che ho visto e che non mi sono piaciute.»È amareggiato ma lucido il coach Pianigiani che parla dopo la sconfitta con i greci. Analizza ciò che è successo partendo dai falli e da quanto questi abbiano inciso sul risultato finale. «17 falli spesi nel primo tempo – dice – mi sembra-no troppi e hanno fruttato un numero troppo alto di tiri liberi al Panathinaikos, soprattutto alla luce di come giocano queste due realtà, del cammino che hanno avuto nei play off e di ciò che in quella fase era permesso e non permesso. Questo ci ha fatto perdere alcuni elementi im-portanti che si sono caricati di falli, Moss quasi subito e Lavrinovic un po’ più tardi. Credo che abbiamo giocato più o meno sullo stesso livello degli avversari». Il riferimento ai fischietti è evidente. La scon-fitta, comunque, chiarisce Pianigiani, non è do-vuta solo a questo ma anche al gran numero di canestri sbagliati: «l’unica cosa che mi fa arrab-biare é aver sbagliato dei canestri. Per il resto, non parlo di arbitri, ma di lettu-ra di una partita che poteva essere più bella, meno spezzettata, con grandi giocatori che san-no difendere e segnare e potevano offrire un ottimo spettacolo. Poi non ho altro da dire, le conclusioni le lascio a chi di dovere e a chi ha visto le partite dei play dell’una e dell’altra for-mazione».

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Mi chiamo lupo ma sono un agnello, anche se sembro grande io sono un cucciolone, faccio ancora la pipì accucciato. Sono tanto buono e bravo e bello e vado d’accordo con tutti. Mi hanno abbandonato a Siena, e sono adottabile in tutta la Toscana

Per informazioni: Cinzia 349 [email protected]

da adottarelupo

farmacie

distributori

meteo

Sabato 14 maggio e Domenica 15 maggio

Farmacia comunale 2strada di San’Eugenia, 310577 285378giornaliero

Farmacia Parenti

via Banchi di Sopra, 390577 288955giornaliero e notturno a chiamata

Domenica 15 maggio

Q8 via PeruzziagiP casini tangenziale San Marcoaci (icm) via Massetana Romanatotal viale Sclavototal (anche gPl) via Pescaiaesso tangenziale Ruffolo

mercoleDi 11

gioVeDi 12

VenerDi 13

saBato 14

Domenica 15

luneDi 16

marteDi 17

mercoleDi 18

6,9°

8,5°

10,2°

9,1°

8,5°

9,3°

9,3°

9,4°

23,3°

24,2°

19,4°

23,4°

19,9°

17,1°

17,5°

19,2°

arieteAvete vinto, vincere-te ancora, vincerete molto. Il saggio vi raccomanda di fe-steggiare con misura, parsimonia e di non dimenticare i mo-

menti bui. Ma le stelle, che sono meglio del saggio, vi consigliano di fregarvene, di darvi alla pAzzA gioiA e folleggiAre, ricordando solo gli attimi di vera gloriA. Per tutto il resto c’è tempo. Ri-pRomossi.

leoneC’eravate, ci siete, ci sarete anche quando andremo in EuropA. Instancabili, imman-cabili, indefessi, ma adesso potete riposar-vi. I ragazzi ce l’hanno

fatta e voi pure, cari amici del Leone. L’estate sarà calda e festosa, la vacanza vi sembrerà un ritiro e al momento giusto sarete in splendida forma. Ora però tirate il fiato, versatevi un goccetto e brindAte! ARRivAti.

sagittarioÈ qui la festA? È qui, è di nuovo qui, è ancora qui. Tocca di nuovo a voi festeggiare e sappia-mo che non vi tirerete indietro. Per qualche settimana dovranno cercare di non stufarvi

con inutili questioni di lavoro, li avete avvisati. E collega avvisato, mezzo salvato. Neanche noi vi annoieremo con gli oroscopi, le stelle sono con voi! vincenti.

gemelliL’annata ha preso una bellissima piega, cari amici dei Gemelli, e continuerà in un cre-scendo da serie A. Voi ve lo meritate (ma se anche non ve lo foste

meritato, sarebbe stato uguale), i vostri amici pure, la maga poi non ne parliamo. Quello non era proprio posto per voi. GodetevelA, godetevelA di nuovo, gode-tevelA ancora! BentoRnAti.

bilanciaGli anni passano, le te-ste imbiancano e le fa-miglie si allargano: ma la promozione è la pro-mozione! Avevate qual-che anno di meno ma ve lo ricordate ancora come fosse ieri. Ed era

ora di dare una rinfrescata ai ricordi. Una bella mano di bianconero e via, verso nuove Avventure! Alla faccia degli anni in più e dei capelli in meno. RingiovAniti.

acQuarioVi sentite meglio, vi sentite bene: l’alcool lo fa e anche la pro-mozione. Siete buoni, generosi, simpatici, festosi, socievoli, di-sponibili e persino

disposti a perdonare (tutti, tranne il collega viola), vorremmo dire quasi irriconoscibili, cari amici dell’Ac-quario. È l’effetto della gioiA, incontenibile. Quindi, non contenetevi, nessuno ve lo chiede! sfRenAti.

toroNon è bello assistere alla festa altrui senza aver nulla da festeg-giare, senza poter partecipare, lo capia-mo. Ma non è un buon

motivo per diventare antipatici, tanto più se un po’ lo siete già di vostro. Siete stati comunque fortunati: i festeggianti si sono mostrati superiori a queste picco-lezze e generosi nei vostri confronti. Ve ne ricordere-te? ingRAti (e, per ora, non promossi).

verginePare che vi siate resi ir-reperibili da giorni, cari amici della Vergine, vi cercano, vi cercano e non vi trovano. Riunio-ni? Impegni? Sovrac-carico di lavoro? Non sappiamo cosa andiate

raccontando in giro, quali siano le vostre scuse e per quanto potrete continuare a nascondervi, ma sappiamo dove siete realmente: in serie A! gAudenti.

capricornoQualche sabato libe-ro ve lo siete merita-to e ci siamo quasi, ma sapete già che il Rastrello vi manche-rà, altro che mare e monti. Vi mancherà il

vicino che strilla e la donnina che bercia, vi manche-ranno i caffè cattivi all’intervallo e la cerata invernale. Vi mancheranno ma per poco. Pochi mesi e sarà di nuovo domenica, di nuovo serie A. RimpAtRiAti.

cancroNo al calcio moder-no, no alla serie b: l’avete ripetuto a lun-go nel corso dell’an-no e il dio pallone vi ha dato ragione. Adesso, però, cercate

di non strafare con i sogni di gloria, memori di un meraviglioso “la serie A non ci basta più, vogliam la Champions League per fare il c al Real Madrid”. Li-mitatevi a sognAre. festosi.

scorpioneA voi non abbiamo niente da dire: irre-prensibili, seri, re-sponsabili, quasi un po’ noiosi. Ma questa volta quest’aria friz-zante rischia di conta-

giare anche voi, la città è in festa e non ve la sentite di restare a guardare. Unitevi ai cori, ai festeggiamenti, anche a qualche gozzoviglio, perché no? In serie A c’è posto anche per voi! vivAcizzAti.

pesciNon è un pesce d’aprile, non siete pe-sci fuor d’acqua, non state boccheggiando, non avete abboccato all’amo, non vi hanno fritti in padella, non

siete pesci lessi, non resterete muti come pesci. Da surgelato a squAlo, complimenti per la metamorfosi. Dopo tutto la serie B è come il pesce, dopo un anno puzzA! gloRiosi.

– 14 il mago di oz

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Il GazzettIno

Direttore responsabile: Fabio Di Pietro

Hanno scritto: Ilaria Acciai, Pancrazio Anfuso, Roberto Barzanti, Sonia Boldrini, Rosalba Botta, Martina Cenni, Anna Maria Di Battista, Claudia Gasparri, Daniele Magrini, Maura Martellucci, Nicola Panzieri, Yan Pontis.

Fotografie: Fabio Di PietroGrafica di: Claudia Gasparri

Pubblicità: Marilena MasiaTel. 0577 905316 - [email protected]

Stampa:

Registrazione n. 7 del Tribunale di Siena dell’8 aprile 2008

inviate le vostre domande e le vostre proposte alla nostra redazione:

[email protected]

il sonettoi sogni son desideri...

che novità pe’ anda’ al supermercato!

da ascoltare

La tournèe di Elisa fa tappa al Verdi di Firenze. Dopo l’uscita di Ivy (raccolta completamente riarrangiata in chiave acustica e addi-zionata di brani inediti e cover di altri artisti), la cantautrice friula-na ha riempito con la sua musica diversi teatri italiani. Due spettacoli diversi e un unico tour. L’artista di Monfalcone tor-na ad esibirsi dal vivo portando in molte città un doppio spettaco-lo, con due diverse scalette. Il concerto, costruito sul tema degli elementi primari della natura, acqua e fuoco, alterna atmosfere oniriche del primo show case, a quelle calde e terrene del secondo. Arrangiamenti acustici e un suggestivo coro di voci bianche guide-ranno il pubblico in entrambe le situazioni.Un’occasione particolare per poter assaporare dal vivo le tracce del suo ultimo lavoro assieme a quei brani classici che l’hanno resa fa-mosa al grande pubblico, ma soprattutto un modo originale, quello di Elisa, per deliziare doppiamente i suoi fan.

elisateatro verdi – firenze 17/18 maggio

Maniche in pizzo, grande sobrietà e ne lo strascico poi in bella posa

un cardo, un giglio, un trifoglio e una rosa. Un bacio e il sogno… diventa realtà!

La ragazza borghese che va in sposaal Principe, futuro “Sua Maestà”.Ora è Duchessa, è ne la nobiltà,

ma se passa l’idillio addio a ogni cosa!

Addio ai Castelli e a la vita regale,piglia tutto il marito, anche la prole.

E’ nel contratto prematrimoniale.

In caso di divorzio in po’e parole, la pòra Kèitte invece che duchessa

rimane appena una patata lessa.

Silvia Golini – Laboratorio del sonettowww.sonetto.org

15 –occhio e orecchio

da vedere

Un giovane insegnante di letteratura presso un liceo a Princeton ha un grosso problema di timidezza e un’ossessione per la biancheria intima femminile. Dopo esser stato sorpreso dalla direttrice dell’istituto a indossare un reggiseno viene licenziato in tronco. Perso il lavoro, decide di trasferirsi a New York per trovare una vocazione artistica ed esplo-rare la sua identità sessuale. A Manhattan trova un alloggio nel minuscolo appartamento di Henry Harrison, un eccentrico intellettuale di mezza età che so-stiene di aver scritto un’unica grande opera teatrale nella vita. Un sessantenne che oltretutto non si vergogna di sbandierare le sue convinzioni non troppo politicaly correct («alle donne non dovrebbe esser permesso studiare» o «la raccolta differenziata è un’idiozia») e che per sbarcare il lunario fa l’accompagnatore di anziane e facoltose signore.

un perfetto gentiluomodi robert pulcini e shari s. berman

il campo dei miracoli

a cura di maura martellucci

Nel tempo sono mutate le parole con cui vengono “definite” le persone con menomazioni: invalido, handicappato, disabile, e ora, diversamente abile. Purtroppo la stessa sensibilità dimostrata per la terminologia non è stata ap-plicata ad aspetti molto più importanti delle loro vite: abbattimento delle barriere architettoniche, diritto al lavoro, sostegni sociali. Le vere ingiustizie nei confronti dei disabili (chiamiamoli così) non sono i termini con cui ven-gono “etichettati”, ma la fatica che la società li costringe a fare per ottenere ciò che dovrebbe essere normalmente dovuto (coloro che sono costretti su una sedia a rotelle se non esistessero le barriere architettoniche non sareb-bero più disabili, no?). Forse essere costretti a lottare tanto per ottenere ciò che dovrebbero avere di diritto è quello che li fa sentire davvero diversi, non la parola con cui vengono “catalogati”. Disse tempo fa Fabrizio Macchi (campione di ciclismo, ha perso a 13 anni una gamba per un tumore): «il vero disabile è solo colui che non sfrutta appieno le proprie potenzialità». Non sarebbe giusto e doveroso offrire loro gli strumenti per poterlo fare?

diversamente abili: è soloun problema di parole?

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