Francesco Sylos Labini Centro Enrico Fermi & Istituto dei ... · 3. Punti deboli ... PIL.pro.capite...
-
Upload
nguyenphuc -
Category
Documents
-
view
216 -
download
0
Transcript of Francesco Sylos Labini Centro Enrico Fermi & Istituto dei ... · 3. Punti deboli ... PIL.pro.capite...
Francesco Sylos Labini
Centro Enrico Fermi & Istituto dei Sistemi Complessi, CNR, Roma
• http://ricercatorialberi.blogspot.com/
• http://www.ilfattoquotidiano.it/blog/flabini/
Università e ricerca: trasformazioni e prospettive in tempo di crisi
• Introduzione
• Fatti, Numeri e Trucchi
• Oltre il punto critico
• Innovazione e imprese
• Due idee contrapposte di università
• Ricerca fondamentale e applicata
• Da dove ripartire ?
4
• Conflitti d’interesse
• Gerontocrazia
• Incapacità del governo Falsi problemi
• Incapacità dell’ opposizione False soluzioni
• Rendite di posizione Tutela dei privilegi Caste
• Precarizzazione del lavoro Tutela dei lavoratori TD
• Comparto pubblico
• Meritocrazia vs. anzianità Pensionamento
• Introduzione
• Fatti Numeri e Trucchi
• Oltre il punto critico
• Innovazione e imprese
• Due idee contrapposte di università
• Ricerca fondamentale e applicata
• Da dove ripartire ?
“La spesa italiana per studente equivalente a tempo pieno diventa 16,027 dollari, la più alta del mondo dopo
Usa Svizzera e Svezia”.
“Al di là della retorica, e con le solite dovute eccezioni che è sempre possibile citare,
l’università italiana non ha un ruolo significativo nel panorama della ricerca
mondiale”.
Conclusioni sulle classifiche degli atenei:
1. Buon livello medio degli atenei italiani (eccellenze distribuite sul territorio)
2. Buona reputazione scientifica
3. Punti deboli dovuti alle poche risorse:
• basso rapporto docenti/studenti
• scarsa internazionalizzazione di docenti e studenti
Ricerca e sviluppo dell’università:
[dati King/Ocse/Scimago]
• l’IT è la settima“potenza scientifica” mondiale
• Mantiene la sua quota mondiale nonostante la crescita della Cina
• Guadagna terreno in Europa
http://www.scienzainrete.it/contenuto/articolo/enti-di-ricerca-e-iit-dove-leccellenza
Francesco Sylos Labini e Angelo Leopardi
“Enti di ricerca e IIT: dov’è l’eccellenza?”
La Scienza in Rete (aprile 2011)
3500
8500
13500
18500
23500
285001950
1952
1954
1956
1958
1960
1962
1964
1966
1968
1970
1972
1974
1976
1978
1980
1982
1984
1986
1988
1990
1992
1994
1996
1998
2000
2002
2004
2006
2008 1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
PIL pro capite Quota di laureati (media mobile, scala destra)
Figura 1 -‐ Italia: Pil pro-‐capite e quota dei laureati
• Italia: pochissimi laureati rispetto alla media OCSE (posizione 34 su 36 nazioni)
• Non per inefficienza: spesa cumulativa media per studente inferiore a 75% della media OCSE
• Spesa in %PIL: quartultimi su 34 nazioni
• Settimi al mondo per pubs/cits
• Buona percentuale di atenei nelle classifiche
• Basso numero di ricercatori per occupati
In breve…
• Introduzione
• Fatti Numeri e Trucchi
• Oltre il punto critico
• Innovazione e imprese
• Due idee contrapposte di università
• Ricerca fondamentale e applicata
• Da dove ripartire ?
Le anomalie italiane • Precariato prolungato
• Fuga dei cervelli: eccellenza-merito vs. reclutamento per via legislativa (ope legis, concorsi riservati, blocco assunzioni, no regole certe) Es: 1/3 posti CNRS fis-mat nel 2007 ad Italiani • Pochi giovani nell’ età della maggiore creatività scientifica, scarsa indipendenza, no responsabilità • Salari anzianità • Quando l’onda aggiungerà la costa dell’ età pensionabile: nuovo tsunami?
http://ricercatorialberi.blogspot.com 32
• “Reverse age discrimination act” * Nature Physics 3, 582, 2007
• Introduzione
• Fatti Numeri e Trucchi
• Oltre il punto critico
• Innovazione e imprese
• Due idee contrapposte di università
• Ricerca fondamentale e applicata
• Da dove ripartire ?
In base ai dati OCSE:
• nell’alta tecnologia, l’Italia è in declino
• le imprese spendono troppo poco in ricerca e sviluppo
• numero insufficiente di ricercatori nelle imprese
• Introduzione
• Fatti Numeri e Trucchi
• Oltre il punto critico
• Innovazione e imprese
• Due idee contrapposte di università
• Ricerca fondamentale e applicata
• Da dove ripartire ?
Modello 1 : l’istruzione e la ricerca devono essere pubbliche e finanziate dalla fiscalità generale. Contributi privati e/o istituzioni private sono ovviamente auspicabili. Per migliorare l’esistente è necessario un’opera di riforma a lungo termine ma ad impatto immediato.
Modello 2: Lo Stato è inefficiente ed il sistema non è riformabile. Non ci sono risorse: ogni euro risparmiato deve essere impiegato per ridurre il debito pubblico riversare il costo dell’università sulle famiglie e innescare dei meccanismi di mercato: Il mercato crea ricchezza, lo Stato è parassita. Lo Stato non finanzia un servizio ma gli utenti.
Problema delle risorse
L'istruzione non è un investimento a favore solo del singolo ma anche a favore della comunità e per questo deve essere pubblica e finanziata dallo Stato: è la comunità nella sua globalità, a prescindere dal censo, che trae giovamento
dall’istruzione.
• Se per l’istruzione si deve pagare, è naturale che vengano incentivate le scelte che offrono maggiori prospettive di guadagni futuri.
• Se gli studi universitari sono considerati come un investimento personale, l’accorto investitore-studente sceglierà quelli potenzialmente più remunerativi.
• Effetto positivo solo se il valore sociale di un’attività lavorativa è misurato dal reddito che se ne ricava.
• Ma: per la professione di maestro elementare, o di fisico teorico, siamo ben lontani da condizioni “di mercato” ….
Il consulente finanziario e il maestro elementare:
reddito e valore sociale attribuibile alle loro attività
• Introduzione
• Fatti Numeri e Trucchi
• Oltre il punto critico
• Innovazione e imprese
• Due idee contrapposte di università
• Ricerca fondamentale e applicata
• Da dove ripartire ?
“Bisogna concepire la ricerca come un formidabile processo internazionale in cui il nostro apporto è di qualche percento…
Noi siamo un paese che ha limiti e bisogna prendere atto di questi limiti. Non possiamo assolutamente più
pensare di essere un paese di serie A in tanti settori perché le ricerche sono condotte con mezzi che non
possiamo permetterci”.
Guido Possa – Radio3, 22 Febbraio 2011
http://ricercatorialberi.blogspot.com 48
Sheldon Glashow (premio Nobel fisica)
“Se Faraday, Roentgen e Hertz si fossero concentrati sui ``problemi reali" dei loro tempi, non avremmo mai sviluppato i motori elettrici, i raggi X e la radio.
E' vero che i fisici che lavorano nella ricerca fondamentale si occupano di fenomeni ``esotici" che non sono in se stessi particolarmente utili. E' anche vero che questo tipo di ricerca è costoso. Ciò nonostante, io sostengo che il loro lavoro continua ad avere un enorme impatto sulla nostra vita.
In verità, la ricerca delle conoscenze fondamentali, guidata dalla curiosità umana, è altrettanto importante che la ricerca di soluzioni a specifici problemi pratici.
Dieci esempi dovrebbero essere sufficienti per provare questo punto.”
http://ricercatorialberi.blogspot.com 49
Sheldon Glashow
1. Il world-wide-web sviluppato all'interno delle ricerche della fisica delle alte energie
http://ricercatorialberi.blogspot.com 51
Sheldon Glashow
3. la crittografia moderna (alla base delle transizioni finanziarie a distanza),
http://ricercatorialberi.blogspot.com 53
Sheldon Glashow
5. La terapia con i fasci di particelle
(per curare ad esempio il tumore al seno, l'AIDS, ecc.)
http://ricercatorialberi.blogspot.com 54
Sheldon Glashow
6. il medical imaging (risonanza magnetica nucleare, tomografia ad emissione di positroni, ecc.)
http://ricercatorialberi.blogspot.com 55
Sheldon Glashow
7. la superconduttività (generazione, trasporto ed immagazzinamento di energia elettrica)
http://ricercatorialberi.blogspot.com 56
Sheldon Glashow
8. I radioisotopi (applicazioni nel campo della fisica medica, archeologia, geologia, ecc.)
http://ricercatorialberi.blogspot.com 57
Sheldon Glashow
9. le sorgenti di luce di sincrotrone (scienza dei materiali, scienze della terra, ecc.)
http://ricercatorialberi.blogspot.com 58
Sheldon Glashow
10. le sorgenti di neutroni (scienze di base ed ingegneria).
“La ricerca applicata è una banalità
Come diceva Einstein esistono soltanto le applicazioni della ricerca. Prima, però,
bisogna investire nella scienza fondamentale. Oggi non avremmo l'ingegneria genetica se
Watson e Crick non avessero scoperto cinquant'anni fa la struttura del Dna. Puntare solamente alla ricerca applicata è un grosso
errore…”
(Carlo Rubbia, Corriere della Sera, 2003)
This suggests that countries tend to converge to the level of income dictated
by the complexity of their productive structures, indicating that development efforts should focus on generating the conditions that would allow complexity to emerge to generate sustained growth
and prosperity.
Investimento in università e ricerca = infrastrutture del Paese
Uno dei motivi principali per cui la ricerca
di base debba essere finanziata con fondi
pubblici risiede proprio nella scala di tempo
per la ricaduta dell’investimento. Nessun
privato può permettersi di fare un
investimento ad alto rischio che richiede
una scala di tempo di ritorno che può
essere molto più lunga di qualsiasi intervallo
temporale accettabile da un singolo
individuo.
A. Boggio e F. Ferraro, Tre miti sulla ricerca in America, http://www.lavoce.info/articoli/pagina2871.html
62
• Miti sulla ricerca negli Stati Uniti • Il primo mito riguarda la tesi secondo cui la ricerca statunitense è essenzialmente
finanziata da privati.
• Al contrario, la maggior parte dei fondi di ricerca è di provenienza pubblica. Infatti,
la spesa per la ricerca universitaria è stata pari, nel 2005, a circa 45 miliardi di
dollari, ed il governo federale ha contribuito con circa 29 miliardi (64%)
• I governi dei vari Stati contribuiscono con altri 3 miliardi.
• Le imprese hanno partecipato solo per il 5% delle spese
• Il resto è stato coperto dalle università stesse con fondi propri e da organizzazioni
non-profit di vario tipo.
• Inoltre va notato che dal 2000 al 2005 il governo federale ha aumentato i fondi
per la ricerca del 66% (da 17 a 29 miliardi di dollari). Lo sviluppo di Internet così
come la ricerca nucleare e sul genoma umano sono possibili grazie al
finanziamento federale.
63
• Miti sulla ricerca negli Stati Uniti
• Il secondo mito riguarda la convinzione che la ricerca negli Stati Uniti sia
essenzialmente di eccellenza.
• Al contrario, oltre alle grandi università che tutti conosciamo (Harvard,
Princeton, MIT, Berkeley, ecc.), c’è una miriade di piccole università che
svolgono ricerche di più basso profilo anche a livello locale.
A. Boggio e F. Ferraro, Tre miti sulla ricerca in America, http://www.lavoce.info/articoli/pagina2871.html
64 64
• Miti sulla ricerca negli Stati Uniti
• Il terzo mito riguarda la tesi secondo cui avere ricercatori eccezionali sia
sufficiente a rendere efficace il sistema.
• Al contrario, la ricerca di altissimo livello statunitense è inserita in un
complesso sistema di grandi e prestigiose università e di piccole università
che costituiscono il fondo strutturale ed il serbatoio di energie da cui la ricerca
di avanguardia attinge per il suo sviluppo.
• Infine, è bene notare che le università americane sono enti nonprofit e
possono fare affidamento sulle donazioni da parte di privati o fondazioni
private.
A. Boggio e F. Ferraro, Tre miti sulla ricerca in America, http://www.lavoce.info/articoli/pagina2871.html
• Introduzione
• Fatti Numeri e Trucchi
• Oltre il punto critico
• Innovazione e imprese
• Due idee contrapposte di università
• Ricerca fondamentale e applicata
• Da dove ripartire ?
“E’ necessario puntare sui ricercatori. Nei discorsi che si ascoltano negli ultimi tempi ci si dimentica degli uomini
e delle donne che fanno ricerca. Inseguiamo modelli stranieri ma intanto da tre anni sono bloccate le
assunzioni e oggi l'età media di chi lavora è intorno ai 50 anni, quindi fuori gioco. Nel frattempo ci sfuggono le nuove generazioni dalle quali nascono i risultati. In altre
parole, si è perso il fulcro della discussione”.
(Carlo Rubbia, Corriere della Sera, 2003)
• È urgente mettere in atto politiche industriali per colmare il grave ritardo delle imprese sul fronte dell’innovazione
• La ricerca accademica regge la competizione internazionale: valorizzare il capitale scientifico dell’università e degli enti di ricerca per arrestare il declino economico della nazione
• Siamo il fanalino di coda nella spesa per formazione universitaria: più formazione per tutti come leva di progresso materiale e morale della società
• Se vogliamo che l’Italia non scenda in serie B o C, dobbiamo esigere un’università di serie A