No. 2 / Feb. 2011 BIOTeCnOLOGIedoc.mediaplanet.com/all_projects/6720.pdf · Watson e Crick...

12
CARBONE BIOTECNOLOGIE No. 2 / Feb. 2011 Nuovi traguardi: applicazioni e tecnologie in campo energetico e ambientale. UNO SPECIALE REALIZZATO DA MEDIAPLANET I vantaggi Riduzione dei prezzi dell’energia Ambiente Le tecniche di cattura e confinamento di CO2 PER INNOVARE 6 IDEE Ricerca e Innovazione Settore trainante dell’impresa italiana Area Scientifica Parchi tecnologici in Italia Eccellenza Italiana Nuove opportunità di business ANDREA CLAVARINO Presidente di Assocarboni.

Transcript of No. 2 / Feb. 2011 BIOTeCnOLOGIedoc.mediaplanet.com/all_projects/6720.pdf · Watson e Crick...

Page 1: No. 2 / Feb. 2011 BIOTeCnOLOGIedoc.mediaplanet.com/all_projects/6720.pdf · Watson e Crick scoprirono la struttura a dop-pia elica del DNA, l’ingegne-ria genetica ha rivoluzionato

CARBONE

BIOTeCnOLOGIeNo. 2 / Feb. 2011

Nuovi traguardi:applicazioni e tecnologie in campo energetico e ambientale.

uno sPeciAle reAlizzATo dA MediAPlAneT

i vantaggiriduzione dei prezzi dell’energia

Ambientele tecniche di cattura e confi namento di co2

PER INNOVAREPER INNOVARE

6IDEE

ricerca e innovazionesettore trainante dell’impresa italiana

Area scientifi caParchi tecnologiciin italia

eccellenza italiananuove opportunità di business

ANDREA CLAVARINOPresidente di Assocarboni.

Page 2: No. 2 / Feb. 2011 BIOTeCnOLOGIedoc.mediaplanet.com/all_projects/6720.pdf · Watson e Crick scoprirono la struttura a dop-pia elica del DNA, l’ingegne-ria genetica ha rivoluzionato

2 · Biotecnologie uno sPeciAle reAlizzATo dA MediAPlAneT

Biotecnologie: settore meta industriale

Rosse (farmaceutica, diagnostica e vaccini), verdi (agro-alimentari) o bianche (industriali e ambientali) che siano, le biotecnologie appartengono ormai al quotidiano.

A partire dal 1953, anno in cui Watson e Crick scoprirono la struttura a dop-pia elica del DNA, l’ingegne-

ria genetica ha rivoluzionato le scienze della vita, trasformando in realtà quello che fi no a qual-che anno fa era solo fantascien-za. Con grandi aspettative per il futuro, in termini di prodotti in grado di migliorare notevolmen-te la qualità della vita. Nella cura della salute, infatti, circa il 50% di tutti i nuovi prodotti originano oggi dal biotech, e la proporzione cresce nei trattamenti più inno-vativi: vaccini, anticorpi mono-clonali per il trattamento di tu-mori, terapia cellulare e genica, medicina rigenerativa.

Investimenti e rischiGrandi prospettive che potrebbero ricadere an-che sull’industria italia-

na del biotech: nel 2009 il com-parto ha investito in ricerca e sviluppo 1,3 miliardi di euro, rag-giungendo un giro di aff ari pari a 6,8 miliardi di euro.“Quello biotecnologico – spiega Alessandro Sidoli, presidente di Assobiotec, associazione per lo sviluppo delle biotecnologie – è un settore meta industriale, per certi versi meno sensibile al ca-lo della domanda sul mercato. Le opportunità sulla carta sono no-tevoli ma anche il biotech italia-no risente della crisi globale, sia fi nanziaria che industriale, e dal-la conseguente diffi coltà di ac-cesso al credito e ai capitali.Non mancano validi progetti di ricerca, ma scarseggiano gli in-vestitori.Il rischio concreto, senza misure specifi che di sostegno competi-tivo, è di compromettere la cre-scita industriale, facendo fare al paese un salto all’indietro». In gioco c’è molto: i dati del rap-porto Assobiotec-Ernst&Young

parlano infatti di un ricco por-tafoglio, fatto di 233 terapeutici in sviluppo, in aree che spaziano dall’oncologia alla neurologia al-le malattie infettive.

Risanamento ambientaleGrandi anche le prospettive in

ambito ambientale, le-gate alla possibilità di impiegare le biotech nel

biorisanamento del suolo e del-le acque, inquinati da composti tossici.“Siamo partiti in ritardo – com-menta Sidoli – ma oggi siamo un attore apprezzato a livello inter-nazionale grazie alle numerose PMI con alta capacità di innova-re e all’indubbia qualità della no-stra ricerca.È tempo che le Istituzioni faccia-no delle scelte, favorendo le im-prese che sanno innovare, così come hanno fatto numerosi pa-esi europei oggi protagonisti nel biotech”.

“non mancano validi progetti di ricerca, ma scarseggiano gli investitori.”

Alessandro Sidoli, Presidente Assobiotec, Associazione per lo sviluppo delle Biotecnologie

eDITORIALe

areta è una società di biotecnologie dedicata allo sviluppo e alla produzione di farmaci biologici e medicinali per terapie avanzate, fondata alla fi ne del 1999 dalla Dr.ssa Maria Luisa Nolli che ha portato in azienda la sua lunga esperienza nel settore della ricerca farmaceutica in importanti multinazionali del settore.areta è dotata di un impianto GMP autorizzato dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) per la produzione di biofarmaci come: anticorpi monoclonali, proteine ri-combinanti, cellule e DNA. La mission aziendale è sviluppare e produrre farmaci biologici innovativi e proporsi come partner per permettere ai progetti più pro-mettenti, ancora in fase di ricerca, di realizzare un prodotto che potrà essere uti-lizzato a scopi clinici.

La strategia di areta è basata su un conso-lidato sistema di qualità e su un’organizza-zione fl essibile, che ha permesso alla società di sviluppare un know how unico nel settore dei nuovi farmaci biologici off rendo ai propri clienti soluzioni su misura. La competitività di areta è il frutto ,inoltre, di un costante investimento in Ricerca il cui risultato è un portafoglio di importanti col-laborazioni con Università, Istituti di Ricerca e imprese sia italiane che internazionali con cui areta condivide numerosi progetti fi nan-

ziati sia a livello regionale che nazionale ed europeo, mettendo a disposizione la propria abilità a lavorare in multiproject e la capacità di trasformare progetti di ricerca in industriali.I progetti di ricerca e sviluppo riguardano prevalentemente terapie cellulari per la ricostruzione dell’osso o per la rigenerazione del tessuto miocardico, vaccini a DNA per i linfomi con metodi di somministrazione innovativi, anticorpi altamente specifi ci per l’immunoterapia dei tumori ed enzimi per la terapia enzimatica sosti-tutiva nelle malattie rare. areta opera in tutte le fasi di sviluppo di biomolecole e farmaci per terapie avan-zate off rendo servizi nell’ambito dello sviluppo di processo, produzione, fi lling in asepsi, sviluppo di nuovi metodi analitici, analisi di controllo di qualità, rilascio di lotti e studi di stabilità, off rendo anche attività di consulenza altamente qualifi cata e persona-lizzata. areta, nell’ambito dei prodotti biologici e delle terapie avanzate, si pone come anello di congiunzione tra “proof of concept” inizia-le e sperimentazione clinica, l’idea del clinico diviene una reale possibilità terapeutica oggi e un potenziale prodotto farmaceutico in un prossimo futuro.

areta international: tradurre l’innovazione in terapie

1

2

“Per biobased eco-nomy si intende un’eco-nomia in cui i beni industriali e di consumo siano prodotti a partire da materiali rinnovabili di origine biologica.”

in eviDenZANathalie Mollsecretary General europaBio.

PAGinA 08

BioTecnoloGie, secondA edizione, FeBBrAio 2011

Managing Director: Mattias rentner

Editorial Manager:Gianluca cò

Designer:daniela Borraccino

Project Manager: ruggero PrandiTelefono: + 39 02 49 58 36 08E-mail: [email protected] Manager: elena ProverbioTelefono: + 39 02 49 58 36 12E-mail: [email protected]

Stampa: rds WeBPrinTinG srl

Contatti Mediaplanet: Telefono: + 39 02 49 58 36 00Fax: + 39 02 49 58 36 25E-mail: [email protected]

Page 3: No. 2 / Feb. 2011 BIOTeCnOLOGIedoc.mediaplanet.com/all_projects/6720.pdf · Watson e Crick scoprirono la struttura a dop-pia elica del DNA, l’ingegne-ria genetica ha rivoluzionato

Biotecnologie · 3uno sPeciAle reAlizzATo dA MediAPlAneT

nuovi utilizzi e sviluppi nel mercato del carbone

Le previsioni dei principali centri studi energetici internazionali concor-dano nel confermare la leadership del carbone nella produzione elettrica mondiale e il ruolo chiave nel mix energetico anche nel lungo termine.

In particolare secondo le ipo-tesi del World Energy Outlook 2010, a livello mondiale il car-bone resta la fonte dominan-te nella generazione elettrica al 2035 con una quota del 42% (rispetto al 39% del 2009), con

consumi in crescita sostenuti principalmente dai paesi asiatici in via di sviluppo, specialmente Cina e India, che congiuntamen-te copriranno la maggior parte dell’aumento dei consumi.

L’utilizzoLo sviluppo delle “cle-an coal technologies” che incrementano for-

temente l’effi cienza della produ-zione elettrica alimentata a car-bone e gli ultimi sviluppi nelle tecnologie CCS (cattura e stoc-caggio della CO2) aumenteranno l’utilizzo del carbone nella pro-duzione di energia elettrica e so-sterranno una crescita economi-ca mondiale elevata.L’incremento dell’utilizzo del

carbone consentirà l’accesso all’elettricità a milioni di perso-ne che tutt’oggi sono nella pover-tà, aumentandone la qualità del-la vita con un miglioramento del benessere economico.A più della metà della popolazio-ne mondiale (circa 3,6 miliardi di persone) non è infatti permesso un adeguato utilizzo dell’energia elettrica e altri 2 miliardi di per-sone si andranno ad aggiungere in seguito alla crescita mondia-le prevista nei prossimi due de-cenni.

Un elemento fondamentale

Il carbone è l’unico com-bustibile che può sod-disfare la domanda cre-

scente di elettricità nel mondo, grazie alla sua abbondanza e ac-cessibilità, alla sua sicurezza e convenienza.Negli ultimi 20 anni almeno un miliardo di persone hanno avu-to accesso all’energia elettrica

alimentata da carbone, potendo così accedere a un bene prezio-so che ha permesso loro di uscire dalla povertà.È per questo che il carbone viene defi nito ‘’democratico’’, perché è presente e accessibile in più di 100 paesi e le sue riserve equa-mente distribuite sulla crosta terrestre.

Riequilibrio e sviluppoA fronte di queste rifl es-sioni, l’auspicio di As-socarboni è che anche

l’Italia possa riequilibrare la quo-ta del carbone all’interno del mix energetico nazionale - portando-lo al 20% rispetto al 12% attuale, così da allinearlo alla quota eu-ropea del 33% - che insieme al nucleare fonda la competitività elettrica, così da favorire anche una maggiore competitività del-le imprese manifatturiere italia-ne e contribuire allo sviluppo oc-cupazionale nazionale.

“È l’unico com-bustibile che può soddisfare la do-manda crescente di elettricità nel mondo.”

Andrea Clavarino, Presidente di Assocarboni

eDITORIALe

12

3

Cosa succede in Oriente

La produzione di carbone dalla Cina, concentrate

nelle regioni di estrazione del-lo Shanxi, Shaanxi e Inner Mongolia, segue un trend di crescita ininterrotto a partire dal 1981.

Data la forte richiesta inter-na, è molto probabile che tale crescita continui in questa di-rezione fi n quando le riserve lo consentiranno.

Nella prima metà del 2010, la produzione di carbone grez-zo è aumentata del 19,3% su base annua, portandosi a 1,577 mld. tonn; mensilmente l’of-ferta ha toccato cosi i 269 mil. in aprile, i 284 in maggio ed i 297 in giugno. Nei mesi indica-ti, i tassi di crescita sono sta-ti rispettivamente del 17,2%, 14,3% e 8,4% rispetto al pari mese del 2009.

Nel terzo trimestre dell’an-no appena concluso, la Cina ha prodotto complessivamen-te 855 mil. tonn, e le produzio-ni mensili di luglio, agosto e settembre sono state rispetti-vamente di 295, 272 e 288 mi-lioni, per un tasso di crescita anno su anno del 13,2%, 16,3% e 4,9%.

in breve

Fonte: Agi energia

Page 4: No. 2 / Feb. 2011 BIOTeCnOLOGIedoc.mediaplanet.com/all_projects/6720.pdf · Watson e Crick scoprirono la struttura a dop-pia elica del DNA, l’ingegne-ria genetica ha rivoluzionato

4 · Biotecnologie uno sPeciAle reAlizzATo dA MediAPlAneT

Nella pratica clinica sono ancora tante le necessità mediche non soddisfatte tra cui la possibili-tà di usare farmaci in basse dosi mantenendone l’effi cacia e con-tenendone il più possibile gli ef-fetti collaterali. In Italia è in fa-se di sperimentazione clinica una brillante e innovativa proce-dura che, sfruttando le peculiari proprietà dei nostri Globuli Ros-si (eritrociti), risponde a queste esigenze.

Essa si basa sulla scoperta di Ricercatori dell’Università di Ur-bino guidati dal Prof. Mauro Ma-gnani, che i Globuli Rossi posso-no essere transitoriamente aper-ti per incapsulare farmaci o altre molecole (ad esempio composti di interesse diagnostico, enzimi), risigillati e somministrati agli stessi donatori. In tal modo, una sola somministrazione di farma-co incapsulato nei propri globu-li rossi è suffi ciente per rilasciare il farmaco, a basse dosi, per circa

un mese. Questo approccio tec-nologico o biotecnologico riduce notevolmente le quantità di far-maco assunte quotidianamente e ad alte dosi da molti pazienti, li-mitando o addirittura azzerando gli importanti eff etti collaterali che si manifestano in particola-re quando la malattia e la terapia sono croniche.

Il cortisone “Intra-eritrocitario”Il cortisone (farmaci cortisonici) è un noto farmaco di estrema uti-lità in tante patologie infi amma-torie croniche e ha una effi cacia terapeutica in molti casi unica e insostituibile. Purtroppo anche i suoi eff etti collaterali sono tanti e ben noti a chi ne deve fare uso per lunghi periodi.

Oggi è in fase di sperimenta-zione clinica l’uso di un cortiso-nico (desametasone sodio fosfa-to) incapsulato all’interno dei globuli rossi dei pazienti con ma-

lattia di Crohn. La tecnologia im-piegata non è invasiva e permet-te al paziente di ricevere i propri globuli rossi con il cortisonico so-lo una volta al mese, il quale ver-rà da essi rilasciato a dosi molto basse e costanti. Inoltre è appena iniziato uno studio clinico sulla Atassia Teleangiectasia. La stessa metodica è già stata sperimenta-ta con successo su altre patolo-gie come la Colite Ulcerosa, la Fi-brosi Cistica, la Bronco Pneumo-patia Ostruttiva Cronica, dando

origine a numerose pubblicazio-ni su importanti riviste scientifi -che internazionali.

La tecnologia è già impiegata sperimentalmente in 12 centri clinici italiani tra i più prestigio-si, sia su pazienti pediatrici che adulti. A oggi sono stati eff ettuati migliaia di trattamenti e l’agen-zia europea per i farmaci (EMA) ha riconosciuto i potenziali van-taggi di questa innovativa tera-pia; essa ha infatti assegnato la designazione di “Farmaco Orfa-no” al trattamento realizzato con desametasone sodio fosfato da incapsulare nei globuli rossi au-tologhi nella terapia della Fibrosi Cistica. Questa innovazione bio-tecnologica si presta ad essere utilizzata per molti altri farma-ci, molecole attive farmacologi-camente, enzimi e mezzi di con-trasto per applicazioni diagno-stiche.

VITO ANNESEDirettore Gastroenterologia SOD2AOU Careggi, Firenze.

newsuno sPeciAle reAlizzATo dA MediAPlAneT

1IDEA

Globuli Rossi, innovativo veicolo di terapieParco Scientifi co Romano:

nuove opportunità di business con il

trasferimento tecnologicoLa ricerca universitaria italiana in campo biomedico e nelle biotec-nologie ha grandi potenzialità. Per poterle valorizzare è neces-sario accompagnare i risultati del laboratorio fi no al mercato e dare loro visibilità a livello in-ternazionale. Per questo favoria-mo la realizzazione di cluster di imprese e la creazione e l’inse-diamento di spin off e start-up innovative in diff erenti settori produttivi per valorizzare la per-vasività delle tecnologie biotech e il trasferimento dell’innovazio-ne in biotecnologie, farmaceu-tica, agroalimentare, energie rinnovabili, ambiente. L’Uni-versità di Roma “Tor Vergata” promuove il Parco Scientifi co Romano: un polo di riferimen-to nel settore delle bioscienze, uno spazio per l’innovazione, uno strumento a servizio della ricerca e del territorio.

www.parcoscientifi co.eu

Di cosa si occupa la sua azienda?IRB è proprietaria di una piattaforma tecnologica denominata HTNTM (High Tech Nature), in grado di produrre su scala industriale principi attivi da colture di cellule vegetali in condizio-ni di sicurezza, standardizzazione e sostenibilità ambientale per uso nu-trizionale, farmaceutico, cosmetico e veterinario.

Quali sono i vantaggi di questa bio-tecnologia?La totale assenza di contaminanti, un livello superiore di standardizzazione e disponibilità illimitata, tutto l’anno, sono i principali vantaggi degli estrat-ti vegetali ottenuti con questa biotec-nologia che supera i limiti propri della produzione tradizionale.

E quali garanzie per la sicurezza del consumatore e dell’ambiente?Una sicurezza superiore per il consu-matore fi nale grazie alla totale assenza di contaminanti ambientali, quali pe-sticidi, metalli pesanti e afl atossine, in quanto la “coltivazione” biotech avvie-ne in condizioni sterili, e la garanzia di

un profi lo di composizione ed effi ca-cia riproducibili, non sempre assicura-ti dagli estratti vegetali tradizionali. Il processo è totalmente eco-sostenibile e consente la drastica riduzione dello sfruttamento di risorse naturali quali acqua e suolo e la completa abolizio-ne dell’utilizzo di pesticidi.

Cosa produce l’azienda in campo nutrizionale?IRB ha ottenuto i primi e, ad oggi, uni-ci estratti vegetali biotech autorizzati dall’Unione Europea come ingredienti di integratori alimentari. L’estratto di Ajuga reptans titolato in teupolioside ha attività antiossidante cinque volte superiore a quella del resveratrolo e antinfi ammatoria altamente signifi ca-tive e ha dimostrato impieghi promet-tenti anche in problemi irrisolti come la sindrome dell’intestino irritabile. L’estratto di Echinacea angustifolia titolato al 4% in echinacoside, si dif-ferenzia invece per un profi lo di com-posizione altamente standardizzato e in grado di garantire un’effi cacia ripro-ducibile batch-to-batch.

www.erydel.com

ELENA SGARAVATTIGeneral Managerdi IRB

Page 5: No. 2 / Feb. 2011 BIOTeCnOLOGIedoc.mediaplanet.com/all_projects/6720.pdf · Watson e Crick scoprirono la struttura a dop-pia elica del DNA, l’ingegne-ria genetica ha rivoluzionato

Biotecnologie · 5uno sPeciAle reAlizzATo dA MediAPlAneT

Si terrà il 4 e 5 aprile, a Milano, “BioInItaly Investment Forum & Intesa Sanpaolo Start-up Ini-tiative”, l’evento organizzato da Assobiotec, Innovhub (Azienda speciale della Camera di Com-mercio di Milano per l’Innova-zione) e Intesa Sanpaolo, il mag-giore gruppo bancario italiano, allo scopo di fare incontrare le imprese innovative biotecnolo-giche e nanobiotecnologiche ita-liane con gli investitori di tutto il mondo. Accendendo i rifl ettori su un settore in grande ascesa e di importanza strategica.Un numero selezionato di azien-de, dopo una accurata valutazio-ne compiuta da una Commissio-ne di esperti istituita ad hoc da-gli organizzatori, avrà l’opportu-nità di presentarsi gratuitamen-te a una platea ampia di investi-tori internazionali. La manife-stazione prevede inoltre la possi-bilità, per le imprese selezionate, di partecipare ad un percorso di training, curato da Intesa Sanpa-olo in collaborazione con il grup-po di investitori americano Ma-verick Angels.“Con questa manifestazione in-

tendiamo operare sinergicamen-te – racconta Alessandro Sido-li, presidente di Assobiotec – per raggiungere un obiettivo comu-ne: attrarre investimenti stra-nieri per sostenere un settore economico altamente innovati-

vo qual è il biotech. I risultati che le prime tre edizioni hanno ge-nerato ci dimostrano che siamo sulla buona strada con un evento di grande concretezza che mette a contatto idee e progetti innova-tivi con il mondo dei potenziali investitori. Nelle passate edizioni abbiamo infatti ospitato oltre 300 investi-

tori, che hanno potuto conoscere 48 start-up italiane, portando al-la conclusione di 5 deals”.L’edizione 2011 fa già segnare un record rispetto agli anni prece-denti: sono 36 le domande arri-vate da parte di imprese interes-sate a prendere parte all’arena. “È la conferma – prosegue Sidoli – che il format di BioInItaly, raf-forzato a partire dall’anno scorso dalla partnership con Intesa San-paolo Start-Up Initiative, rispon-de a un’esigenza sempre crescen-te delle imprese biotecnologiche italiane: la ricerca di investitori interessati a puntare su proget-ti innovativi e disposti anche ad accettare un ritorno fi nanziario solo nel medio-lungo periodo”.BioInItaly Investment Forum & Intesa Sanpaolo Start-up Initia-tive avrà luogo nella prestigiosa sede di Palazzo Besana, in Piazza Belgioioso 1 a Milano. La giorna-ta del 4 aprile sarà interamente dedicata ai progetti biotech. Il 5, invece, sarà dato spazio al biome-dicale.

A Milano il road show delle biotech italiane

Domanda: ■ Qual è lo sco-po dell’iniziativa?

Risposta: ■ Attrarre inve-stimenti stranieri per soste-nere un settore economico altamente innovativo qual è il biotech.

newsuno sPeciAle reAlizzATo dA MediAPlAneT

A Milano il road show 2

IDEA

Alessandro SidoliPresidente di Assobiotec.

FOCUS

Struttura:Consorzio di enti pubblici e privati vigilato dal MIUR. Ospita 10 laboratori specializzati e 3 PMI. Il CTS è composto da L. Moretta (Presidente), C. Bor-dignon, R. De Maria, E. Di Fabrizio, M. Magnani, L. Silengo, T. Russo, L. Zecca.

Mission:Attività di ricerca/sviluppo/trasferimento/servizi/alta formazione.

Filiere: Tecnologie RNA; Drug discovery (fi brosi cistica, diabete tipo 2, arte-riosclerosi, tumori, malattie degenerative); Cellule staminali mesenchimali per terapie cellulari (sclerosi multipla, trapianto di midollo).

Altre attività:Biologia vascolare, biomateriali, biochimica di cel-lule e apparati animali e vegetali, kits diagnostici per virologia, imaging molecolare, biotecnologie marine.

Orientamenti attuali:Il CBA, pur mantenendo attività di nicchia su temi di ricerca propri (v. Filiere), sta accentuando la sua vocazione al trasferimento.È stata raff orzata l’attività di Agenzia (sia scientifi ca sia amministrativa) a supporto di imprese, e sono in atto sinergie con Università, Enti di ricerca, PMI e Grandi Imprese. Si prevede di raddoppiare a breve il numero delle PMI nel Centro, favorendo collaborazioni con Re-sponsabili di alcuni laboratori.Il CBA è stato identifi cato come Ente gestore del costituendo Polo d’Innovazione Tecnobionet della Regione Liguria (in fase di valutazione), a cui hanno aderito 21 soggetti pubblici e privati.

Il biotech italiano è giovane ma in forte crescita.

319 imprese che investono ■in r&S in vari campi di appli-cazione

Forte predominanza di ■aziende dedicate alla cura del-la salute (197, pari al 61% del totale)

Concentrazione geografi ca ■delle imprese in alcune regioni: Lombardia, Piemonte, Tosca-na, veneto, Sardegna e Lazio

50.000 addetti, di cui 5.800 ■impegnati in attività di r&S

Fatturato pari a 6,8 miliardi ■di euro

Oltre 1.100 milioni di euro in- ■vestiti in r&S

Signifi cativa pipeline: 233 ■progetti e prodotti in sviluppo (89 in sviluppo preclinico, 144 in clinico) e 69 progetti in fase early-stage

L’Italia del biotech

L.go Rosanna Benzi, 1016132 Genovawww.cba-biotecnologie.it

Presidente: Prof. Antonio De [email protected]

Chi è BMR Genomics (www.bmr-genomics.it)?Spin off dell’Università di Padova nato nel 2004, for-niamo servizi di genomica e bioinformatica. Strumenta-zione all’avanguardia, perso-nale altamente qualifi cato, partnership con le Universi-tà, certifi cazione di qualità e investimenti in ricerca e sviluppo sono le nostre cre-denziali.

Cos’è la Genomica?È la scienza che studia il “sof-tware” della vita e sta per en-trare nella vita quotidiana di tutti, aziende e singoli, grazie alle recenti innovazioni tec-nologiche dette “NextGen DNA sequencing”.BMR, primo in Italia ad inve-stire nel NextGen, fornisce servizio ad enti di ricerca; partecipiamo a progetti e sviluppiamo applicazioni, anche su richiesta, da off rire come servizio al mondo pro-duttivo e ai privati.

Sviluppi per il futuro? Le nuove tecnologie stanno aprendo la strada alla “me-dicina personalizzata” e BMR lavora in questa direzione. A breve off riremo un servizio di analisi innovativa, basato su nextgen, checonsentirà agli utenti di ve-rifi care se siano portatori sani di una delle 11 malattie genetiche più frequenti in Italia. Stiamo anche parte-cipando al sequenziamento dell’intero genoma di alcuni individui per identifi care tut-ti i geni difettivi presenti.Info: www.bmr-genomics.it

Page 6: No. 2 / Feb. 2011 BIOTeCnOLOGIedoc.mediaplanet.com/all_projects/6720.pdf · Watson e Crick scoprirono la struttura a dop-pia elica del DNA, l’ingegne-ria genetica ha rivoluzionato

6 · Biotecnologie uno sPeciAle reAlizzATo dA MediAPlAneT

La Fondazione Toscana Life Sciences (TLS) è una Fonda-zione senza scopo di lucro con la missione di facilitare lo start-up di impresa ed il trasferimento tecnologico nel settore delle biotecno-logie applicate alla salute dell’uomo a livello regionale. Con il sostegno della Regio-ne Toscana, della Fondazio-ne Monte dei Paschi di Siena e di istituzioni pubbliche e private, TLS ha allestito un moderno Bio-incubatore, che dà accesso ad un’ampia gamma di servizi qualifi cati e piattaforme tecnologiche avanzate e ospita ad oggi 19 soggetti fra start-up, spin-off e società di servizi impegna-te nel campo della ricerca e sviluppo di nuovi farmaci, diagnostici e dispositivi me-dici. Fra le proprie attività istituzionali, TLS è anche impegnata nel sostegno allo sviluppo di nuove terapie per malattie rare e dal mar-zo 2009, sotto l’egida della Regione Toscana, gestisce il progetto UVaR “Uffi cio per la Valorizzazione dei risultati della Ricerca” con lo scopo di fornire un sostegno tec-nico alla Regione Toscana in materia di difesa, gestione e sfruttamento della proprietà intellettuale in campo bio-medico.

Fondazione Toscana Life Sciences: Start-up e Technology Transfer per

il Biotech Toscano

Tecnologie di sequenziamento

Il recente avvento delle piattaforme di sequenziamento degli acidi nucleici (DNA e RNA) di nuova generazione ha dato un eccezionale impulso alla ricerca biomolecolare in moltissimi settori, aprendo nuovi orizzonti ma ponendo anche sfide molto impegnative.

La possibilità di de-codifi care il patri-monio genetico de-gli organismi vi-venti, rappresen-tato dall’ordine (se-quenza) con cui i

quattro nucleotidi elementari (A, C, G, T) si susseguono nei diversi cromosomi, ha segnato l’esplo-sione della Biologia Molecolare, giovane disciplina originata nel 1953 a seguito della scoperta della struttura a doppia elica del DNA, e lo sviluppo di numerose appli-cazioni biotecnologiche.

Per circa 30 anni la metodica utilizzata per determinare la se-quenza del DNA si è basata sul-la terminazione enzimatica del-la catena di DNA in fase di repli-cazione. Questa metodica, è stata utilizzata per il completamento del progetto “genoma umano”, che ha richiesto oltre dieci anni di lavoro.

Le piattaforme di sequenzamentoOggi assistiamo a una straordi-naria evoluzione delle metodolo-gie e degli apparati per il sequen-ziamento degli acidi nucleici, con l’introduzione delle cosiddette piattaforme di sequenziamento di nuova generazione (NGS, Next Generation Sequencing) che han-

no portato a un eccezionale au-mento della capacità di sequen-ziamento, in parallelo a una dra-stica diminuzione dei costi. Basti pensare che con le attuali tecno-logie è possibile produrre in un solo giorno lo stesso volume di dati prodotto complessivamen-te negli ultimi trent’anni con le metodologia tradizionali.

Il traguardo di ottenere l’inte-ro genoma umano attraverso una semplice analisi di routine e al co-sto di soli 1000 $ si avvicina rapi-damente, come la possibilità di immagazzinarlo, insieme ad al-tri dati personali, su un chip del-la tessera sanitaria individuale in modo da consentire la sommini-strazione di cure personalizzate sulla base del proprio profi lo ge-netico.

Una rivoluzione tecnologicaQuesta rivoluzione tecnologica è stata resa possibile grazie al re-cente sviluppo delle nanotecno-logie e di tecniche chimiche più avanzate. Attualmente, in Italia vi sono circa trenta strumenti operativi, di tutte e tre le piatta-forme NGS più diff use: 1) 454 Ge-nome Sequencer FLX di Roche; 2) Genome Analyzer di Illumina; 3) SOLiD di Applied Biosystem.

La tecnologia 454 è basata sul-

la rilevazione della chemilumi-nescenza prodotta dal rilascio del pirofosfato nella reazione di sin-tesi del DNA.

La piattaforma Illumina è basa-ta sul sequenziamento per sinte-si, come nel metodo di Sanger, ma utilizza dei terminatori di catena reversibili e fl uorescenti. Il siste-ma SOLID è infi ne basato sul se-quenziamento per ligazione.

Gli apparati di sequenziamento più potenti sono in grado di pro-durre oltre 2 miliardi di sequenze di lunghezza pari a circa 100 nu-cleotidi in un singolo esperimen-to, pari a oltre 60 genomi umani. Le principali applicazioni delle piattaforme NGS sono:

sequenziamento de novo e ri- ■sequenziamento di genomi com-pleti;

analisi su larga scala del tra- ■scrittoma;

mappaggio su scala genomica ■degli interruttori molecolari che regolano l’espressione dei geni (siti di legame DNA-proteine);

analisi metagenomiche; ■É fi nalmente possibile fare

studi su larga scala per determi-nare le alterazioni genomiche e il profi lo di espressione dei geni associati alle malattie genetiche e al cancro, identifi care i siti di regolazione dell’espressione ge-nica e fare luce sull’ereditarietà epigenetica.

“oggi assistiamo a una straordi-naria evoluzione delle metodologie e degli apparati per il sequenzia-mento degli acidi nucleici.”

L’OBIeTTIVO

IGA Technology Services: benvenuti nella nuova generazione della ricerca genomicaIGA Technology Services Srl è l’unica società italiana ad essere entrata nel ristretto club dei laboratori certifi cati Illumina CSPro (Certifi ed Service Provider) per il sequenziamento di nuova generazione. La società off re servizi di Next Generation Sequencing (NGS) su piatta-forma Illumina GAIIx e HiSeq2000 e di analisi bioinformatiche dei dati di nuova generazio-ne. Tra le possibilità off erte: il sequenziamen-

to di genomi interi o estese porzioni di essi con tecnologie di cattura in liquido e le relative analisi bionformatiche per studiare la variazione genetica individuale o per rico-struire de novo la sequenza di un genoma non ancora studiato in dettaglio, l’analisi del trascrittoma (RNA-seq), la caratterizzazione di smallRNA, piccoli RNA non codifi canti con importanti funzioni nella regolazione dei geni, e studi di epigenomica, cioè legati alla metilazione del DNA (BS-Seq). IGA Technology Services lavora abitualmente con diversi materiali biologici che vanno dai microorganismi alle piante, agli animali, all’uo-mo. La società è controllata dall’Istituto di Genomica Applicata di Udine (IGA) che è un

centro internazionale di ricerca sulla diversità genetica degli organismi viventi, nato nel 2006. IGA è il primo centro di sequenziamento in Italia e si colloca tra i primi in Europa. Ha al suo attivo il sequenziamento del genoma della vite in collaborazione con Geno-scope di Parigi (completato nel 2007) e il sequenziamento del genoma del pesco e del clementine (Citrus) in collaborazione con il Joint Genome Institute del US Department of Energy, USA (completati rispettivamente nel 2009 e nel 2010).

Chi fosse interessato ai servizi di sequenziamento di nuova generazione, alle analisi bioinformatiche e a collaborazioni in progetti di ricerca può contattare:

IGA Technology Services Srlc/o Parco Scientifi co e Tecnologico L. Danieli

Via Linussio, 51 – 33100 –Udine (ITALY)Tel. 0432 629781

Web: www.igatechnology.comMail: [email protected]

Graziano Pesoledirector of the institute of Biomembra-nes and Bioenergetics of the national research council

Page 7: No. 2 / Feb. 2011 BIOTeCnOLOGIedoc.mediaplanet.com/all_projects/6720.pdf · Watson e Crick scoprirono la struttura a dop-pia elica del DNA, l’ingegne-ria genetica ha rivoluzionato

Biotecnologie · 7uno sPeciAle reAlizzATo dA MediAPlAneT

Le resistenze microbiche, stanno, infatti, diventando una vera e propria emergenza, tanto che oggi la maggior parte delle specie batteriche e fun-gine, è ormai in grado di rendere ineffi caci anche i più potenti antibiotici e antimicotici, come ad esempio nel caso dello stafi lococco aureus meti-cillino resitente (MRSA) che non risponde più alle terapie convenzionali in oltre il 50% dei casi.L’allarme in questa direzione è stato lanciato già nel 1998 dall’OMS e in Italia dal 2000, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha avviato un progetto di sorveglianza dell’antibiotico-resistenza, fi nanziato dalla Comunità Europea, denominato progetto EARSS (European Antimi-crobial Resistance Surveillance System) per il controllo e il monitoraggio di questo problema.

In questo scenario nasce e si sviluppa la ricerca innovativa di Molteni Therapeutics, spin-off della casa madre Molteni Farmaceutici a Firen-ze, che a partire dal 2006, ha accettato questa sfi da all’interno del parco scientifi co Toscana Life Sciences di Siena. Il progetto ambizioso è quello di identifi care mediante un approccio biotech una soluzione innovativa per il trattamento non sistemico ma topico di ferite e ulcere infette in grado di debellare qualunque forma di resistenza microbica e allo stesso tempo di produrre un signifi cativo eff etto di wound healing–riparazione tissutale.L’innovazione della ricerca di Molteni Therapeutics consiste nello svilup-po di una piattaforma di composti, defi nita “Antimicrobial PhotoDynamic Therapy” (APDT), che trova la sua caratterizzazione nello sviluppo di nuove molecole fotosensibili in grado di esplicare la loro effi cacia antimicrobica ad ampio spettro, dai batteri Gram + e Gram - , ai funghi e ai dermatofi ti, a seguito di una reazione ossidativa mediata nello spettro della luce visibile

rossa. L’area di applicazione della piattaforma riguarda quindi attualmen-te le infezioni-riparazioni tissutali ma in prospettiva anche eventuali infe-zioni interne localizzate e raggiungibili dalla fonte luminosa.Si concluderà entro il 2011 la prima sperimentazione clinica su paziente del composto più avanzato RLP068, tesa a dimostrare il proof of concept di prodotto nelle ulcere del piede diabetico.

MOLTENI THERAPEUTICS Uno dei temi più attuali e scottanti, al quale la ricerca scienti� ca mondiale

stenta ancora a dare risposte concrete, riguarda l’incremento esponenziale di infezioni microbiche resistenti.

“La biotecnologia è l’applicazio-ne tecnologica che si serve dei si-stemi biologici, degli organismi viventi o di derivati di questi per produrre o modifi care prodotti o processi per un fi ne specifi co”. Partendo da questo assunto adot-tata dalla Convenzione sulle di-versità biologiche dell’Organizza-zione delle Nazioni Unite, è facile intuire come la biotecnologia, ra-mo della biologia, esprime la sua vocazione principale nell’utilizzo di esseri viventi al fi ne di ottenere beni o servizi.

Il mondo delle biotecnologie è composto da una pluralità di tec-nologie sviluppate e campi di ap-plicazione interessati.

Principali settori di applicazioneFra tutti il principale settore di applicazione è legato ai processi biomedici e farmaceutici defi ni-to in gergo tecnico “biotecnologia rossa”. In sostanza tramite le bio-tecnologie è possibile individuare organismi in grado di sintetizzare farmaci o antibiotici o sviluppare tecnologie di ingegneria genetica per la cura di patologie. In ambito medicale, pertanto è possibile uti-lizzare batteri per la produzione di vaccini o sostanza medicina-li come l’insulina, o anche piante per la produzione a basso costo di sostanze farmaceutiche e chimi-che, in grado di ridurre gli scarti

chimici industriali. Anche gli ani-mali (cavie) vengono spesso uti-lizzati per la produzione di bio-medicine sollevando l’inevitabi-le e vasto dibattito sulla legittimi-tà di brevettare organismi viven-ti oltre alle implicazioni etiche sull’uso di animali ingegnerizza-ti per fi ni sperimentali. È un dato di fatto che alcune cavie possono essere donatrici di organi per pa-zienti trapiantati oltre a rappre-sentare incomparabili modelli di ricerca per talune malattie uma-ne (vedi l’oncotopo, cavia nel cui embrione è stato inserito un on-cogeno per stimolare lo sviluppo di un tumore).

La ricercaLa ricerca biotecnologica in am-bito medico attualmente si sta fo-calizzando su quattro principa-li obiettivi: la produzione di vac-

cini; le applicazioni terapeutiche delle cellule staminali; la produ-zione di anticorpi monoclona-li (ottenuta mediante la solleci-tazione dell’organismo di topi in laboratorio); la sperimentazione della terapia genica (ossia il tra-sferimento di materiale geneti-co allo scopo di prevenire o cura-re una malattia). Inoltre, vi sono applicazioni che, pur non serven-dosi di microrganismi, sono clas-sifi cate come biotecnologiche. Le biotecnologie sono ampiamente utilizzate nello sviluppo di nuo-ve terapie mediche o innovativi strumenti diagnostici.Le tecni-che di DNA e RNA microarray uti-lizzate in genetica ed i radiotrac-cianti utilizzati in medicina ne sono ottimi esempi.

henry borzi

[email protected]

Domanda: ■ Quali sono i principali obiettivi?

Risposta: ■ Produzione di vaccini, applicazioni terapeu-tiche delle cellule staminali, produzioni di anticorpi mono-clonali, sperimentazione della terapia genica.

newsuno sPeciAle reAlizzATo dA MediAPlAneT

3IDEA

Le applicazioni biotecnologichein campo medico

Ricerca e cellule staminaliÈ recente la notizia che alla pri-ma ricerca sulla paralisi umana con cellule staminali embrio-nali parteciperà anche la Stan-ford School of Medicine diven-tando cosi partner del Santa Clara Valley Medical Center con la ricerca promossa dalla Menlo Park della Geron Corporation.

La “fase 1” approvata dalla Fda prevede test solo sulla sa-lubrità delle cellule, sul possi-bile sviluppo in cellule neurali chiamate oligodendrociti che si trovano nel cervello e nel si-stema nervoso centrale.

in breve

Fonte: Aduc

Page 8: No. 2 / Feb. 2011 BIOTeCnOLOGIedoc.mediaplanet.com/all_projects/6720.pdf · Watson e Crick scoprirono la struttura a dop-pia elica del DNA, l’ingegne-ria genetica ha rivoluzionato

8 · Biotecnologie uno sPeciAle reAlizzATo dA MediAPlAneT

Ogni giorno di più agricoltura e industria si trovano a fare i con-ti con la necessità di avviare una produzione sempre più sostenibi-le. Per capire come le biotecnolo-gie possono contribuire a ridurre l’impatto ambientale delle attivi-tà umane, abbiamo intervistato Nathalie Moll di EuropaBio.

Che cosa sono le bioten- ■cologie industriali?Le biotecnologie industriali, note anche come biotecnologie bian-che, usano enzimi e micro-orga-nismi per la produzione di pro-dotti industriali come, ad esem-pio, detergenti, fi bre tessili indu-striali e bioenergia. Il processo produttivo avviene attraverso la trasformazione di prodotti agri-coli o di scarti di materia organica in materiali utili dal punto di vi-sta industriale.

Quali sono le piante più ■utilizzate per la produzione di biomasse?La biomassa spesso deriva dagli scarti agricoli. Si ricorre spesso al-le parti non utilizzate dei cerali, ad esempio del grano, ma anche il legno è molto utilizzato.

Che vantaggio hanno i bio- ■carburanti rispetto ai com-bustibili fossili?I benefi ci si hanno sia dal punto di vista dell’origine del prodotto per-ché le biomasse sono rinnovabili, sia dal punto di vista delle emis-sioni nell’ambiente, che con i bio-carburanti vengono ridotte.

Che prospettive hanno ■sul mercato europeo le bio-masse?In Europa, oggi come oggi, quel-lo delle biomasse non è il primo mercato agricolo, anche se sicu-ramente ha un potenziale enor-me. Per gli agricoltori le biomasse rappresentano un’occasione per ampliare un mercato oggi ridot-to quasi esclusivamente a quello alimentare. Quindi credo che le biomasse siano un’opportunità per ridare competitività al settore agricolo e farlo tornare ad essere stimolante, interessante e soste-nibile. L’Europa vuole continua-re a coltivare, e può farlo facendo

crescere l’agricoltura sulla base di una nuova economia che dia spa-zio alle biomasse. Negli Usa e in Brasile questo tipo di produzione è già molto importante.

Non si corre il rischio che le bio-masse sottraggano spazio ai ter-reni destinati alla produzione di cibo? In Europa non abbiamo pro-blemi di cibo. Il problema più gra-ve, qui, è che gli agricoltori non

hanno abbastanza mercato per i loro prodotti e quindi vengono spinti a produrre meno. Per que-sto le biomasse sono una possi-bilità per l’agricoltura europea, anche se ovviamente non devo-no andare a sostituire l’agricoltu-ra destinata alla produzione ali-mentare.

Che ruolo ha l’ingegneria ■genetica nella produzione

delle biomasse?In Europa nessuno, perché gli Ogm, ad eccezione di due varie-tà, sono vietati. In Brasile, però, dove l’uso della canna da zucche-ro per la produzione di etanolo è molto diff uso, viene coltivata una pianta modifi cata geneticamente in grado di aumentare la produ-zione di zucchero fi no al 60%. In questo modo la produzione può essere incrementata senza che si aumenti la superfi cie destina-ta a quella produzione. Si tratta di tecnologie che riducono l’impat-to dell’agricoltura sull’ambiente pur aumentando la resa.

Che cosa si intende per ■“biobased economy”?Per “biobased economy” si inten-de un’economia in cui i beni in-dustriali e di consumo siano pro-dotti a partire da materiali rin-novabili di origine biologica. Bio-plastiche, biolubrifi canti, enzimi, pigmenti, cibi, mangimi, antios-sidanti e bioenergia sono solo al-cuni esempi di come i derivati dei combustibili fossili possano esse-re sostituiti con prodotti a minore impatto ambientale.

Le biomasseper l’ambiente

NATHALIE MOLLSecretary GeneralEuropaBio.

newsuno sPeciAle reAlizzATo dA MediAPlAneT

4IDEA

FOCUS

Le biotecnologie moderne ■e le applicazioni a esse corre-late generano quasi il 2% del valore aggiunto lordo, co-sa che indica che la loro im-portanza è paragonabile ai più importanti settori industriali europei.

L’industria biotecnologica ■europea dà lavoro direttamen-te a quasi 100 mila persone.

il guadagno derivato dai ■vaccini prodotti attraverso le

biotecnologie è passato dai 65 milioni di euro del 1996 ai 259 milioni di euro attuali.

nell’industria agroalimen- ■tare, più del 20% del settore input di turnover è oggi legato alle biotecnologie.

All’incirca il ■ 75% degli en-zimi prodotti in tutto il mon-do è prodotto dall’industria biotecnologica europea.

Le biotecnologie in Europa

Recenti studi scientifi- ■ci hanno dimostrato che nei giacimenti di carbone, in con-dizioni anaerobiche e grazie all’attività batterica, avvengo-no naturalmente reazioni che portano alla produzione di metano. Negli Stati Uniti i gia-cimenti di carbone sono oggi fonte di circa il 10% del meta-no prodotto nel Paese.

Grazie alle numerose tecno-logie oggi disponibili, il carbo-ne è bioconvertibile in meta-no e acidi umici a partire dai suoi diversi stadi, dalla lignite all’antracite.

Proprio negli Usa, un te-am di ricercatori della Virgi-nia ha ricreato all’interno di un bioreattore le condizioni anaerobiche che consentono di convertire il carbone in me-tano. Gli organismi utilizzati per questo tipo di conversio-ne sono solitamente micror-ganismi modifi cati attraver-so moderne tecniche biotec-nologiche a partire da batteri per loro natura straordinaria-menti abili nella digestione del carbone: i batteri presen-ti nell’apparato digerente del-le termiti.

In fi n dei conti, non si tratta altro che di una soluzione pre-sa in prestito dalla natura, la più potente inventrice di tut-ti i tempi.

AnnA PeLLizzone

[email protected]

I batteri mangia-carbone

in breve

Page 9: No. 2 / Feb. 2011 BIOTeCnOLOGIedoc.mediaplanet.com/all_projects/6720.pdf · Watson e Crick scoprirono la struttura a dop-pia elica del DNA, l’ingegne-ria genetica ha rivoluzionato

Biotecnologie · 9uno sPeciAle reAlizzATo dA MediAPlAneT

Negli ultimi anni i sistemi per ridurre le emissioni si sono pro-fondamente evoluti rispetto al metodo iniziale che basato es-senzialmente sulla dispersione dei fumi mediante alti camini.

Oggi si tende a intervenire prevalentemente su due fronti principali: l’abbattimento del-le emissioni di inquinanti, con sistemi sempre più sofi sticati di trattamento dei fumi, quali i desolforatori, i denitrifi catori, i depolverizzatori e la prevenzio-ne della loro formazione, al fi ne di abbattere all’origine la produ-zione di emissioni inquinanti con tecniche e processi innova-tivi in grado di migliorare le effi -cienze energetiche.

In particolare è stato proprio lo sviluppo della tecnologia su-percritica (utilizzata a esempio presso la nuova centrale ENEL di Civitavecchia), che prevede la combustione del polverino di carbone con temperature del va-pore molto elevate, a consenti-re il raggiungimento di risulta-ti signifi cativi dal punto di vista dell’impatto ambientale da in-quinanti.

Malgrado ciò la lotta al cam-biamento climatico chiama in causa il carbone per cui è neces-sario studiarne un forte riposi-zionamento strategico nel lungo termine, in quanto la produzio-ne di anidride carbonica (CO2) rappresenta il principale punto di debolezza nel confronto com-petitivo con le altre fonti.

Ciò non potrà che passare at-traverso lo sviluppo di tecnolo-gie per la cattura ed il sequestro della CO2 prodotta, la cui dispo-nibilità potrebbe aprire al carbo-ne un futuro illimitato.

I vantaggi del carbone “pulito”

Il carbone da solo può dare un valido contributo al consegui-mento di due obiettivi prioritari nell’attuale politica energetica perseguita dal Ministero dello Sviluppo Economico: la sicurez-za degli approvvigionamen-

ti e una auspicata riduzione dei prezzi dell’energia, anche grazie ad una maggiore competitività del sistema elettrico.

Relativamente al carbone, i principali paesi d’importazio-ne per il nostro paese sono il Sud Africa, l’Indonesia e la Colombia, con quote signifi cative anche dagli USA e dall’Australia. Per quanto riguarda la produzione domestica è molto limitata ed è circoscritta alla zona mineraria del Sulcis in Sardegna.

Gli sforzi per la ricerca La ricerca ha fatto e sta facen-

do enormi sforzi per rendere più effi ciente il ciclo del carbone.

Allo scopo di aumentare la compatibilità ambientale e l’ef-fi cienza delle varie fasi del ciclo del carbone, oramai da tempo, sono state avviate nei maggiori Paesi industrializzati, numero-se iniziative di ricerca, sviluppo

e dimostrazione nel quadro del-le cosiddette “Tecnologie pulite del carbone”. Tali ricerche si so-no concentrate soprattutto sul-la fase di combustione, ma an-che la cattura e il sequestro ge-ologico della CO2, allo scopo di ridurre al minimo le emissioni di gas-serra, che come noto rap-presentano il vero svantaggio competitivo del carbone rispet-to alle altre fonti.

La situazione italiana della ri-cerca sulle tecnologie pulite del carbone, dopo un periodo di for-te frammentazione, sta evolven-do verso un quadro più coordi-nato di iniziative, favorite anche dall’avvio dei programmi inter-nazionali di cooperazione.

Il sistema della ricerca italia-no ha un buon posizionamen-to internazionale, dimostrando di essere pronto a cogliere tutti gli spunti più innovativi prove-nienti a livello internazionale.

Nel 2009 è stato stipulato tra ENEL ed ENI un accordo di col-laborazione per lo sviluppo del-la CCS, che raff orza signifi cati-vamente il ruolo italiano nello sviluppo di questa tecnologia. Attivi nella ricerca sono anche i principali organismi pubblici di ricerca, quali ENEA, CNR, INGV, OGS ed RSE, che svolgono pro-grammi in collaborazione con le principali università italiane.

Nuovi progetti per il Pacchetto Clima-Energia

Nella dichiarazione con-giunta dei Ministri al re-

cente G8 Energia è stato rico-nosciuto il ruolo determinante che potrà avere la Cattura e lo Stoccaggio della CO2, con l’im-pegno di lanciare 20 proget-ti dimostrativi su larga scala. La Commissione Europea, con l’obiettivo di facilitare la realiz-zazione di impianti termoelet-trici dotati di tecnologie CCS, ha emesso una direttiva sullo stoccaggio geologico della CO2, inserita nel “Pacchetto Clima - Energia” e ha inserito all’inter-no del programma EERP per la ripresa economica risorse pari a circa un miliardo di eu-ro da destinare a progetti di-mostrativi di CCS. All’interno dell’ EERP sono stati assegna-ti all’Italia 100 milioni di euro da destinare alla realizzazione di un impianto dimostrativo di CCS presso la centrale ENEL di Porto Tolle ( conversione a car-bone recentemente autorizza-ta dal Ministero).

henry borzi

[email protected]

henry borzi

[email protected]

Domanda: ■ Quali nuovi si-stemi si adottano oggi per ri-durre le emissioni di co2?

Risposta: ■ oggi si intervie-ne prevalentemente su due fronti, l’abbattimento delle emissioni di inquinanti e la pre-venzione della loro formazione.

newsuno sPeciAle reAlizzATo dA MediAPlAneT

5IDEA

nuovi sistemi per ridurre le emissioniin breve

”la situazione italiana della ricer-ca sulle tecnologie pulite sta evolven-do verso un qua-dro più coordinato di iniziative.”Marcello CapraMinistero dello sviluppo economico, dipar-timento per l’energia segreteria Tecnica.

Page 10: No. 2 / Feb. 2011 BIOTeCnOLOGIedoc.mediaplanet.com/all_projects/6720.pdf · Watson e Crick scoprirono la struttura a dop-pia elica del DNA, l’ingegne-ria genetica ha rivoluzionato

10 · Biotecnologie uno sPeciAle reAlizzATo dA MediAPlAneT

Il trasporto del carbone avviene principalmente via nave.

I principali paesi produttori sono l’Asia, la Cina, l’Indonesia, l’Australia e il Sudamerica, il Sud Africa e la Russia dove il carbone viene estratto e in parte utilizza-to localmente, e in parte esporta-to e trasportato via nave. “Il prez-zo del trasporto e quindi i noli marittimi” – spiega Paolo Cleri-ci, Presidente e Amministratore Delegato di Coeclerici- “incidono in modo rilevante sul costo delle materie prime.”

“Con un mercato dei noli mol-to alto” – continua Paolo Clerici – “il carbone verrà esportato ten-denzialmente nei paesi più vi-cini al luogo di estrazione, vice-versa quando il mercato dei noli è basso il carbone verrà esporta-to più facilmente anche verso de-stinazioni più lontane”.

Un altro fattore cruciale, che infl uenza i fl ussi del carbone in importazione è rappresen-tato dalla situazione economi-ca di un determinato paese. “Il carbone è una materia prima a servizio dell’industria energe-tica, siderurgica e metallurgi-

ca” – prosegue Paolo Clerici – “e una eventuale contrazione del-le attività produttive determina una riduzione della domanda del carbone”.

Nuove soluzioni logisticheI limiti infrastrutturali nei porti dei paesi in via di sviluppo han-no reso necessaria l’ideazione di nuove soluzioni logistiche per la movimentazione del carbone.

“Le soluzioni progettate dal-la nostra azienda” – continua il Presidente – “sono veri e propri terminal galleggianti off -shore, in grado di eff ettuare operazioni di carico e di scarico in rada do-ve anche le navi di grandi dimen-sioni possono attraccare senza problemi di limiti di pescaggio. Le nostre soluzioni logistiche, a diff erenza delle classiche Floa-

ting Cranes, hanno a bordo uno spazio di stoccaggio che assicu-rano un continuo carico o scarico di merce anche in caso di non di-sponibilità di chiatte provenien-ti dalla terraferma. “

L’alto livello di tecnologia im-piegato, consente di realizzare l’attività di handling in via auto-matica e per tipologie diverse di materie prime.

Tali mezzi inoltre possono es-sere spostate e utilizzate in aree geografi che diverse ed hanno un bassissimo impatto ambientale.

Mercato del carboneA livello mondiale, gli interscam-bi commerciali del carbone sono in forte aumento grazie anche al-la realizzazione di nuove tecno-logie per le centrali energetiche a carbone sia in Italia che in Euro-pa. Inoltre, si stanno realizzando nuovi investimenti nelle estra-zioni minerarie anche per il car-bone da coke per le acciaierie.

Paolo ClericiPresidente e Amministratore delegato coeclerici s.p.A.

henry borzi

[email protected]

LE ROTTE MARITTIMEDEL CARBONE

news 6IDEA

Page 11: No. 2 / Feb. 2011 BIOTeCnOLOGIedoc.mediaplanet.com/all_projects/6720.pdf · Watson e Crick scoprirono la struttura a dop-pia elica del DNA, l’ingegne-ria genetica ha rivoluzionato

Una miniera di carbone Coeclerici in Siberia.Foto:

archivio FotograFico coeclerici

news

“L’impatto ambientale delle nuove centrali a carbone può risultare mi-nore delle tradizionali centrali a olio combusti-bile, dipende dai singoli progetti”.

Lo sostiene Rosa Filippini, Presi-dente dell’associazione ambien-talista Amici della Terra, che spiega:

“La centrale elettrica di Civi-tavecchia ne è un esempio. Fer-ma per alcuni anni, per via del suo impianto a olio combustibi-le altamente inquinante, grazie alla recente conversione a car-bone, ha ridotto notevolmente la quantità di emissioni e miglio-rato l’efficienza. Dunque, a parità di produzione ha ridotto anche le emissioni di anidride carbonica e potrebbe ulteriormente ridur-le se, ad esempio, si mettessero in atto dei progetti di utilizzo del ca-lore residuo” .

Le tecniche di cattura e confi-namento della CO2 sono in fase sperimentale ed affrontano anco-ra problemi aperti relativamente

al tipo di tecnologia adottata. “Un paese avanzato come l’Ita-

lia, con le sue caratteristiche energetiche – spiega la presiden-te – non può permettersi di re-stare indietro nella ricerca e nel-la sperimentazione di queste tec-nologie ma dovrebbe sforzarsi di giocare un ruolo preminente vi-sto che, nel mondo, in particolare nei paesi emergenti, l’utilizzo del carbone non accenna a diminu-ire nonostante la preoccupazio-ne per il cambiamento climatico e l’aumento della concentrazione di CO2 nell’atmosfera.”

“Il carbone presenta ancora grandi vantaggi rispetto ad altre fonti fossili quali la più ampia di-stribuzione geografica di riserve e la minor esposizione alle pertur-bazioni di mercato. Inoltre – con-tinua la Presidente - è proprio la convenienza economica del car-bone a rendere possibile l’impie-go di ingenti investimenti nella ricerca di soluzioni al suo specifi-co impatto ambientale.

Poter dare una adeguata rispo-sta a questi problemi consentirà, nel breve e medio termine, di sod-disfare la forte richiesta di ener-gia a livello mondiale senza ag-gravare ulteriormente i problemi del pianeta.”

Carbone e impatto ambientale

Rosa FilippiniPresidente dell’Associazione Amici della Terra.

henry borzi

[email protected]

Amicidella Terra

Nel breve periodo, un pro-gramma internazionale a sup-porto della diffusione di tec-nologie pulite del carbone e dell’efficientamento delle cen-trali in tutto il mondo portereb-be a risultati indiscussi sul pia-no della lotta all’inquinamen-to atmosferico e un vantaggio concreto, anche in termini di abbattimento della CO2, mol-to più consistente di qualsiasi obiettivo di abbattimento nei paesi europei.

A scadenze più lunghe, le tec-nologie di cattura e confina-mento della CO2 (CCS - Carbon capture and storage) si rendo-no indispensabili per adeguare gli impianti esistenti nel mon-do e anche nella prospettiva di ridurre la CO2 accumulata in atmosfera. L’utilizzo delle bio-masse con CCS, infatti, è una delle poche proposte che pos-sa portare alla produzione di energia con un saldo negativo di carbonio. La realizzazione di impianti sperimentali e l’inve-stimento in queste tecnologie non sono soldi buttati via ma rappresentano una credibile strategia di transizione energe-tica: non sarebbe né ragionevo-le né giusto lasciare che la Cina (e il resto del mondo) se la sbri-ghino da soli.

in breve

[email protected]

Lo sviluppo ecosostenibile dei processi di produzione di energia è legato alle attività di ricerca scientifica, sviluppo e diffusione di nuove tecnologie a bassa impatto ambientale. L’inquinamento e l’aumento di gas serra, e in particolar modo della CO2, sono connessi ai combustibili fossili (petrolio e derivati, car-bone, gas naturale) che gli scenari di sviluppo del sistema energetico vedono ancora come le principali fonti di energia a breve e medio termine.

In questo contesto e nell’ambito dell’accordo di programma tra il Ministero Sviluppo Economico e il Dipartimento Energia e Trasporti del CNR, finanziato dal Fondo per la Ricerca per il Sistema Elettrico, l’Istituto di Ricerche sulla Com-bustione e l’Istituto per l’Energetica e le Interfasi del CNR, in collaborazione con le Università, svolgono specifici programmi di ricerca di base e applicata per lo studio e sviluppo di processi di combustione “pulita” del carbone e alla

possibilità di praticare la cattura e il “sequestro” della CO2 da qualsivoglia siste-ma di combustione, in sintonia con le attuali tendenze delle politiche energe-tico-ambientali. Tra i processi innovativi sono oggetto di studio l’ossicombustione, la combu-stione catalitica, la combustione e gasificazione in reattori a letto fluido, la “lo-oping combustion “. Sono anche in corso studi su sistemi tecnologicamente avanzati di abbatti-mento e analisi degli inquinanti gassosi e particellari per il controllo della qua-lità degli effluenti ai fini della riduzione dell’impatto ambientale e della cattura e sequestro della CO2 prodotta.

L’attività svolta dal CNR e i prodotti della ricerca sono consultabili sul sito http://www.ricercadisistema.cnr.it.

Tra ricerca e innovazione

Biotecnologie · 11uno sPeciAle reAlizzATo dA MediAPlAneT

Page 12: No. 2 / Feb. 2011 BIOTeCnOLOGIedoc.mediaplanet.com/all_projects/6720.pdf · Watson e Crick scoprirono la struttura a dop-pia elica del DNA, l’ingegne-ria genetica ha rivoluzionato

Fondata nel 1938, Italfarmaco, azienda farmaceutica italiana con sede a Milano, è impegnata in Ricerca e Sviluppo, produzione e commer-cializzazione di farmaci etici nelle aree Cardiovascolare, Immunologia, Oncologia, Sistema Nervoso Centrale, Salute e Cura della Donna

Dal 1991 il Gruppo Italfarmaco ha avviato un programma di sviluppo In-ternazionale con presenza diretta in Spagna, Portogallo, Francia, Sviz-zera, Belgio, Cile, Russia, Grecia, Turchia

La capacità produttiva è sostenuta da tre siti produttivi di alta qualità in Italia per Peptidi, Iniettabili sterili, Biotech’s API

Founded in 1938, Italfarmaco, italian pharmaceutical company based in Milan, is committed to Research & Development, production and commercialization of ethical products in Cardiovascular, Immunology, Oncology, Central Nervous System, Women’ Care & Health areas

Since 1991, Italfarmaco group has started its international expansion with subsidiaries in Spain, Portugal, France, Switzerland, Belgium, Chi-le, Russia, Greece, Turkey

Productive capacity is sustained by three high quality plants in Italy for Peptides, Sterile injectables, Biotech’s API

Eccellenza nel biotechCentro Ricerche Sintesi Peptidi di Cinisello Balsamo• Il sito produttivo di Milano è dedicato agli iniettabili sterili in si-• ringhe preriempite, approvato da Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) e da US Food & Drug Administration (FDA)Il sito produttivo di Patrica è specializzato nello sviluppo e pro-• duzione di principi attivi (APIs) biotech in Alta Qualità, appro-vato da Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) e da US Food & Drug Administration (FDA)

Excellence in biotech areaPeptides Synthesis Research Centre of Cinisello Balsamo, • Milan areaProduction plant of Milan is dedicated to sterile injectables as • pre-fi lled syringes, approved by Italian Agency for Medicines (AIFA) and US Food & Drud Administration (FDA)Patrica production plant is specialized in development and • production of high quality biotech active products and appro-ved by Italian Agency for Medicines (AIFA) and US Food & Drug Administration (FDA)

ITALFARMACO

Italfarmaco S.p.A.Viale Fulvio Testi 330, 20126 Milano

www.italfarmaco.com

Chemi S.p.A.Via dei Lavoratori 54, 20092 Cinisello Balsamo (MI)

www.chemi.com