Forlì InMagazine 05/2011

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Forlì ® Anno XIV - N. 5 - OTTOBRE 2011 www.inmagazine.it Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 23/11/1998 n. 27 - E 3,00 Alfeo Martini Vigneti in bottiglia Angelo Grassi La Fabbrica dei sogni ritrovati Giovani creativi I ragazzi fan l’impresa Rocca San Casciano Passaggio a nord-ovest

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Forlì InMagazine 05/2011

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Anno XIV - N. 5 - OTTOBRE 2011

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AlfeoMartini

Vigneti in bottiglia

Angelo Grassi La Fabbrica dei sogni ritrovati

Giovani creativi I ragazzi fan l’impresa

Rocca San Casciano Passaggio a nord-ovest

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IN Magazine | 3

Creatività in primo piano, espres-sa in forme ed espressioni diverse. Creativa e dinamica è l’impresa di Alfeo Martini, patron di MGM Mon-do del Vino, che guarda al futuro con ottimismo ampliando prodotti e attività. Idee e sogni si realizza-no anche nella Fabbrica di Angelo Grassi a Gambettola, fucina-labora-torio incentrata sul riciclo che fa da ispirazione a tanti giovani creativi impegnati ad inventare una propria professione, e a progetti di recupero del territorio come quelli del borgo minerario di Formignano nel cese-nate e della Corte San Ruffillo nel comprensorio forlivese. Si prosegue con la storia di Jolanda Baldassari

e del suo impegno sociale, seguita da un itinerario alla scoperta delle antiche radici di Rocca San Cascia-no. Le rubriche ci raccontano poi l’esperienza di Daniela Ronconi tra musica e fiori di Bach, la nascita della casa di produzione cinemato-grafica Iguana Produzioni, la nuova stagione del teatro “Fabbri”, una mostra sulla Romagna risorgimen-tale e i primi dieci anni della band dei Khorakhanè. Libri ed editoria chiudono l’elenco, con l’originale autobiografia dell’ostetrico-ciclista Michele Savorelli e la presentazio-ne della storica rivista “Il Meloz-zo”, che prosegue il suo cammino assieme alle Edizioni In Magazine.

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Stampa: Graph S.N.C. - San Leo (PU)

Direttore Responsabile:

Andrea Masotti

Redazione centrale:

Roberta Brunazzi, Francesca Ricci

Progetto grafico: Lisa Tagliaferri

Impaginazione: Sabrina Montefiori

Controllo produzione e qualità: Isabella Fazioli

Ufficio commerciale: Gianluca Braga, Ilaria Marianini

Collaboratori: Barbara Baronio, Serena Focaccia, Elide Giordani, Roberta Giurioli, Sabrina Marin, Francesca Miccoli, Valentina Minzoni, Matteo Ranucci, Rosanna Ricci, Giorgio Sabatini, Alessandra Segreto, Gabriele Zelli, Roberto Zoli

Chiuso per la stampa il 14/02/2011

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

Edizioni IN MAGAZINE S.R.L.

Redazione e amministrazione: Via Napoleone Bonaparte, 50 - 47100 Forlì tel. 0543.798463 - fax 0543.774044

[email protected]

| EDITORIALE di Andrea Masotti |

Sommario

4 Annotare Brevi IN12 Essere Alfeo Martini18 Inaugurare Poderi dal Nespoli20 Progettare Angelo Grassi26 Lavorare Giovani creativi32 Riscoprire Borgo di Formignano36 Ristrutturare Corte San Ruffillo41 Ricordare Jolanda Baldassari44 Visitare Rocca San Casciano

52 Emozionare Daniela Ronconi54 Filmare Iguana Produzioni56 Applaudire Teatro Diego Fabbri58 Ammirare Romagna risorgimentale60 Suonare Khorakhanè62 Scrivere Michele Savorelli64 Editare Il Melozzo66 Scegliere Shopping

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Tre bicchieri al Casetto dei Mandorli

Predappio - La “Fattoria Casetto dei Mandorli” di Predappio Alta

ha ottenuto il più importante riconoscimento in campo enologico

concesso dal Gambero Rosso, per il suo vino “Predappio di Predappio

- Vigna del Generale”, riserva 2008. A questo pregiato prodotto

dell’azienda di Giuseppe Nicolucci sono infatti stati assegnati gli ambiti

“Tre bicchieri”: “Un grande merito - dice Nicolucci - è da attribuire a mio figlio Alessandro, enologo

formatosi nella scuola di Conegliano Veneto”. “Conoscere bene le vigne e il vino certamente aiuta”, sottolinea

l’enologo. “Ma è la pratica della vendemmia ad influire in modo

determinante nella selezione dei grappoli. È con questa

operazione che si crea qualità”.

Slow Food premia i Locali del Buon Formaggio

Forlì - L’ottava edizione della manifestazione Slow Food Cheese

2011, conclusa il 19 settembre a Bra (Cn), ha premiato vari locali forlivesi

per il valore del lavoro che osti, ristoratori, negozianti e selezionatori

portano avanti nella promozione della produzione casearia buona, pulita

e giusta. I premi sono andati alle osterie “L’aldiquà” di Forlimpopoli e

“Petito” di Forlì (nella foto Lia Cortesi e Roberto Zondini mentre ritirano

il riconoscimento, consegnato dal presidente Slow Food Italia

Roberto Burdese), ed anche ai locali forlivesi Don Abbondio, La baita del

Buongustaio e La casa Rusticale dei cavalieri Templari.

Coppa del mondo col Cirque du Soleil

Forlì - Il Cirque du Soleil è l’atteso ospite d’onore alla finale di Coppa del Mondo di Ginnastica Acrobatica, in programma a Forlì dall’11 al 13 novembre. La compagnia circense più famosa al mondo si esibirà al pa-lazzetto dello sport nella cerimonia di chiusura della manifestazione. La compagnia canadese del Cirque du Soleil, nata nel 1984, arriva a conferi-re ancora più lustro alla kermesse con l’esibizione di un duo di artisti che domenica 13 novembre, al termine delle premiazioni, porterà in scena uno spettacolo mozzafiato. www.forliacroworldcup.comwww.ticketone.it (F.Ri.)

MEGAforlì è il “negozio del cuore”

Forlì - MEGAforlì è stato votato come “Negozio del Cuore 2011” nell’ambi-to del concorso indetto dal Resto del Carlino Forlì, collaterale ai mercoledì del centro storico organizzati da “Forlì nel Cuore”. Un gruppo di dipendenti del MEGAforlì ha ritirato la targa ri-

cordo del Carlino il 4 agosto scorso direttamente dalle mani di Magda Mochnal, presidente di “Forlì nel Cuo-re”. Un riconoscimento che lo staff del MEGAforlì ha apprezzato moltissimo, e che rappresenta un grande incenti-vo per le attività del futuro. (A.S.)

Ph. Giorgio Sabatini

4 | IN Magazine

Annotare | Brevi IN

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Forlì - Via Ravegnana, 405 - Tel. 0543.723303Cesena - Via Fogazzaro, 119 - Tel. 0547.335567

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Forlì - Cambi al vertice nelle Forze dell’Ordine di Forlì. Dal mese di agosto Sergio Sottani (nella foto) è il nuovo capo della Procura di Forlì.

Proveniente dalla Procura di Perugia, prende il posto di Alessandro Manci-ni. Passaggio di consegne in settem-bre anche al Comando provinciale di Forlì della Guardia di Finanza, dove al colonnello Pierluigi Suppa è suc-ceduto il colonnello Alessandro Maz-ziotti. Nuovo comandante provinciale anche per i Carabinieri, guidati ora dal col. Adriano Vernole, che ha pre-so il posto del col. Mariano Angioni. È della primavera scorsa, infine, l’inse-diamento del nuovo questore di Forlì, Antonio Cacciaguerra, che ha raccol-to il testimone da Calogero Germanà.

Bandiera arancione su Bagno

Bagno di Romagna - Confermata fino al 2013 dal Touring Club la Bandiera Arancione a Bagno di

Romagna. Dopo aver nuovamente verificato le caratteristiche del

comune, l’associazione turistica più blasonata d’Italia ha rinnovato

alla località appenninica il marchio di qualità con cui premia i paesi

dell’entroterra che si distinguono per la qualità della vita e per l’atteggiamento di benvenuto

riservato ai visitatori. www.bagnodiromagnaturismo.it

Naima Club tra jazz e rock

Forlì - Avviata la stagione autunnale del Naima Club di Forlì. Il Rockabilly

Festival ha aperto il cartellone il 23 settembre ed ora sono tornati i concerti e gli appuntamenti fissi

come il Rock House Naima, che propone Dj Set-Disco Rock e feste

etniche. Ad animare la nuova stagione del Naima Club nomi del

calibro di Eric Sardinas, Live Tropical Fish, Cristopher Cross, Gianmaria

Testa, Andrea Braido e tanti altri. Il programma completo è disponibile su

www.naimaclub.it

Le ceramiche dipinte di Miria Malandri

Forlì - Aperta al pubblico sino al 25 ottobre la mostra di Miria Malandri

dal titolo “Ceramiche Dipinte. Un ciclo pittorico di Miria Malandri”.

L’esposizione è ospitata dal Palazzo della Fondazione Cassa dei Risparmi

di Forlì, in corso Garibaldi 45, ed è curata da Silvia Arfelli. In mostra

eleganti nature morte dipinte dall’artista romagnola, all’interno

delle quali spiccano ceramiche, ciotole, piatti, vasi e suppellettili

in terracotta, vere protagoniste di questa personale. (F.Ri.)

Dieci App per Ferretti

Forlì - Il Gruppo Ferretti sbarca su IPad. Presentate in anteprima al 51° Salone Nautico Internazionale di Genova dieci nuove applicazioni per IPad: sei relative ai brand Ferretti Yachts, Pershing, Itama, Riva, Mochi Craft e Ferretti Custom Line, e quat-tro ai modelli Ferretti 720, Navetta 33 di Ferretti Custom Line, Pershing 74’ e Itama45’. Le nuove applicazioni saran-no scaricabili gratuitamente dall’App

Store e saranno costantemente aggior-nate e integrate con i nuovi model-li della gamma del Gruppo Ferretti. Dalla home page sarà possibile legge-re la descrizione in italiano e inglese di ogni imbarcazione dei sei brand e, nella photo gallery, ammirare gli esterni e gli interni, conoscere tutti i dati tecnici e i diversi layout dei mo-delli, nonché ammirare i video istitu-zionali dell’imbarcazione selezionata.

Tinin Mantegazza alla Fondazione Balestra

Longiano - È Tinin Mantegazza il nuovo presidente della Fondazione Tito Balestra onlus. Prende il posto di Sandro Pascucci, sindaco del Comu-ne di Longiano e presidente uscente dell’istituzione culturale. In qualità di presidente della Fondazione Man-tegazza ha già presenziato a varie ini-ziative importanti. Insieme al nuovo presidente, è stato anche nominato consigliere di amministrazione il lon-

gianese Massimo Sirotti, in sostituzio-ne di Massimo Venturi.

Forze dell’ordine, cambi al Vertice

Ph. Giorgio Sabatini

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Teatro per tutti al Piccolo

Forlì - Si alza il sipario sulla nuova stagione del Teatro Il Piccolo di Forlì. La stagione 2011/12, realizzata dall’am-ministrazione comunale e da Accademia Perduta/Roma-gna Teatri, porta sul palco di via Cerchia la rassegna di Teatro per Ragazzi, suddivisa in due distinti cartelloni: gli appuntamenti domenicali di “A Teatro con Mamma e Papà” e quelli mattutini del “Teatro Scuola”. Non man-cherà poi il Teatro Comico, programmato presso il teatro “Diego Fabbri”. Ad aprire il cartellone è Paolo Hendel, seguito da I Mancio e Stigma, la spumeggiante Teresa Mannino, Duilio Pizzocchi, Giobbe Covatta ed Enzo Iac-chetti (nella foto). Completa la stagione il teatro dialettale, organizzato con la storica Cumpagnì dla Zercia - G.A.D. Città di Forlì, che celebra 30 anni di edizioni. www.accademiaperduta.it (F.Ri.)

Cialtronight e Canbaret con Andrea VasumiForlì - Risate made in Forlì al Teatro Apollo di via Menta-na 8, dove ogni giovedì sera, dal 20 ottobre fino al 1° di-cembre, Andrea Vasumi presenta “Cialtronight, la Notte del Cialtrone”. Il comico forlivese, molto conosciuto per le sue partecipazioni a Zelig, si esibirà in questo show che si preannuncia anche ricco di ospiti, organizzato in colla-borazione con l’associazione culturale “House of Smiles” e con il patrocinio del Comune di Forlì. Lo spettacolo inizia alle ore 21 (per prenotazioni tel. 333 1059090). Vasumi sarà anche protagonista di “Canbaret, una serata da cani!”, venerdì 25 novembre (ore 21) al teatro Diego Fabbri di Forlì. Il ricavato della serata sarà devoluto alla sezione forlivese della Lega Nazionale per la Difesa del Cane (info e prevendite: [email protected]; 366 2440252 o 338 3232950).

Via Sapinia, 9/A - Forlì - Tel. 0543 703893DOMENICA APERTO

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Premio Letterario “Città di Forlì”

Forlì - Nona edizione del Premio Letterario Nazionale “Città di Forlì”, bandito dal centro culturale L’Or-tica di Forlì - Sezione orticadonna, con il patrocinio di Comune, Pro-vincia e Università di Bologna (SIT-LeC e SSLMIT Forlì). Il concorso si articola in quattro sezioni: premio Sandra Mazzini per la poesia inedi-ta in lingua italiana; premio Jacopo Allegretti per la traduzione; premio Irene Ugolini Zoli per la prefazione a un volume di poesie e premio Foschi Editore per il romanzo inedito. Non

è richiesta alcuna tassa di partecipa-zione. Le opere vanno inviate per posta ordinaria entro il 31 dicembre 2011 al Centro culturale L’Ortica, via Paradiso 4 - 47121 Forlì (telefono e fax: 0543 092569, e-mail: [email protected]). Non sono accettate le opere inviate a mezzo raccomandata, posta celere, e-mail. Le premiazioni si terranno il 19 mag-gio 2012, alla Sala Santa Caterina di Forlì. Maggiori informazioni sulla sezione Concorsi Letterari del sito www.anardia.it

Alla Pandolfa arriva il Novello

Fiumana di Predappio - “Festa del Vino Novello” domenica 6 novem-bre, dalle ore 14 alle 19 a Villa Pan-dolfa. Le sue cantine si apriranno ai visitatori ed appassionati degustatori per presentare il Novello della nuova annata 2011, ottenuto con sapiente macerazione carbonica delle uve, raccolte nella recente vendemmia sul più suggestivo vigneto della valle del Rabbi. Il vino sarà abbinato ad

un percorso gastronomico di assaggi dolci e salati, realizzati con prodot-ti di stagione raccolti a cielo aper-to (castagne, zucca, funghi, ecc.), preparati da giovani chef. Oltre ai sentori del Vino Novello ed i sapori del territorio, il visitatore attento e curioso sarà guidato nella visita alla splendida villa settecentesca e alle sue cantine. L’evento si terrà anche in caso di pioggia.

Jovanotti, due serate al Palacredito

Forlì – Il sold out messo a segno per la tappa forlivese ha portato Jovanotti

a raddoppiare. Alla data di sabato 26 novembre si è aggiunta infatti quella di domenica 27, per un concerto che

si preannuncia indimenticabile al PalaCredito di via Punta di Ferro. Per

Lorenzo Cherubini quella forlivese rappresenta la tappa di apertura

del tour invernale “Ora”, che prosegue la tournee inaugurata

a Rimini in primavera.

A teatro con le Forchette

Predappio - La Compagnia del Teatro delle Forchette firma anche quest’anno il cartellone 2011/2012 del teatro Comunale di Predappio.

Dopo l’apertura di stagione con “La Tempesta” messa in scena

proprio dal Teatro delle Forchette, il 28 ottobre arriva Lella Costa, con

“Femminile Singolare”. L’8 dicembre la compagnia “Gli Incauti” calca la

scena con “Il peggio del peggio”, mentre il Teatro delle Moline arriva il 25 febbraio con “Luana Prontomoda”. Il Teatro delle Forchette presenta poi

il “Macbeth” di Shakespeare, Mya Fracassini e Gabriele Micheli sono in

vece in scena l’8 marzo con “Una voce poco... molto fa”. Chiude la stagione

di prosa “Il clown dal cuore infranto” il 24 marzo, presentato da Gli Incauti.

In programma anche spettacoli di teatro giovani e commedie dialettali. www.teatrodelleforchette.it (F.Ri.)

Cambiamento: un’impresa per giovani

Forlì - CNA Giovani Imprenditori promuove un ciclo di incontri dedicati

a finanziaria, credito, formazione, bandi e opportunità. Quattro temi

scelti per gli incontri promossi dai Giovani Imprenditori di CNA che,

tra Modigliana, Mercato Saraceno, Forlì, Predappio e Forlimpopoli, coinvolgeranno tutto il territorio

provinciale. Il ciclo, dal titolo “Cambiamento: un’impresa per

giovani”, è partito a settembre e terminerà il 22 novembre,

presentando sempre al termine una degustazione di prodotti

tipici del territorio. www.cnafc.it

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Elfi accende il cuore della Città

Forlì - Grande spettacolo in piazza Saffi a chiusura della Settimana del Buon Vivere. Sabato 8 ottobre il cen-tro di Forlì si è illuminato di luci e colori grazie ad Elfi, che in occasione delle celebrazioni per il proprio anni-versario ha offerto alla città uno spet-tacolo esclusivo. La serata in piazza è stato aperta dai comici Andrea Vasu-mi e Raul Cremona, seguiti da una performance a cura degli Apparati Effimeri, che ha trasformato la fac-ciata del Municipio in un gigantesco schermo a tre dimensioni sul quale proiezioni di luci hanno fatto rivivere la storia della piazza. La performan-ce, dal titolo “2012: la piazza di Forlì ha 800 anni” è stata sceneggiata dal sindaco Roberto Balzani.

Ph. Giorgio Sabatini

Ph. Giorgio Sabatini

Divertente e raffinato, il design di Kartell

Cesena - Nel cuore antico di Cese-na c’è un’attività che esprime la più attuale e moderna concezione di de-sign prodotto dall’era contempora-nea: il negozio di Kartell. Nello show-room di piazza Almerici è in mostra un’interessante collezione di oggetti, contenitori, sedie, tavoli, lampade e divani dall’immagine colorata e raffinata, che per la loro versatilità

riescono a soddisfare esigenze diver-se. Case, uffici, hotel, giardini, bar, tante soluzioni si possono scoprire utilizzando questi prodotti che il proprietario, Stefano Antolini, sarà lieto di illustrare a tutti coloro che lo visiteranno. Il design non è un lusso e Kartell ne è l’esempio: divertente, pratico e [email protected].

Amici dell’Arte in Duo

Forlì - Riparte l’attività annuale dell’associazione Amici dell’Arte

di Forlì, che in questi anni ha concentrato il proprio interesse

sulla musica cameristica. La storica associazione culturale ha deciso quest’anno di porre l’attenzione

su una formazione tipica come il Duo, declinato in forme diverse.

L’apertura della stagione è stata con la fisarmonica di Simone Zanchini

e il sax di Mario Marzi, il 15 ottobre nell’Aula Magna dell’Università. Le altre serate in programma si svolgono invece al teatro Diego

Fabbri, il 4 novembre con la violoncellista Silvia Chiesa e Maurizio Baglini, il 19 con il duo Birringher. La

rassegna prosegue quindi nel 2012, con ritorni e grandi novità.

www.amicidellarte.info (F.Ri.)

Gardini per arredare tifa Cesena

Gatteo - Un elegante book fotografico racchiude ricordi e immagini

dell’incontro del Cesena Calcio tenuto lo scorso 2 dicembre nella

sede di “Gardini per arredare” a Gatteo, da anni sponsor del Cesena. L’evento ha visto riunite nell’azienda

di arredamento guidata da Marco Gardini oltre duemila persone tra

amici, tifosi e curiosi, che hanno potuto conoscere i giocatori della

squadra, disponibili per firmare autografi e fare fotografie.

Precisazione

Nel numero 3 di Forlì In Magazine (giugno 2011) la foto di Giorgio Sabatini pubblicata a pagina 9

è relativa all’inaugurazione dell’agenzia Allianz Ras di Predappio

avvenuta il 5 giugno 2010. Assieme al sindaco e alle autorità, agli

agenti generali e ai rappresentanti dell’agenzia impegnati nel taglio del

nastro appare anche il sig. Gianni Soglia con in braccio il figlio, che

alla data della pubblicazione della suddetta foto non lavorava più per

conto della compagnia Allianz Ras, filiale di Predappio. Tanto ci

è stato richiesto e tanto pubblichiamo per la precisione.

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La storia di Adriatica al Museo della MarineriaCesenatico - Il Museo della Marineria di Cesenatico ha inaugurato il primo ottobre la mostra dedicata alla storia della Compagnia di Navigazione Adriatica, che dal 1932 al 2004 ha assicurato i collegamenti di linea con i più importanti porti del Mediterraneo. La mostra, a cura di Pasquale B. Trizio, ripercorre con immagini, documenti, manifesti, programmi e materiali pubblicitari, la storia di questa importante compagnia di navigazione. L’alle-stimento di Cesenatico segue quello di Bari e nasce dalla volontà del Museo della Marineria di raccontare la storia marittima dell’Adriatico, volontà resa possibile grazie alla collaborazione dell’Associazione Italiana di Documenta-zione Marittima e Navale (AIDMEN).

Sergio Sarri, antologica al Ridotto

Cesena - “Sergio Sarri. Selezioni per un’antologica” è la mostra ospitata fino al 30 ottobre alla Galleria comunale d’arte del Palazzo del Ridotto di Cesena. Curata da Silvia Arfelli, l’esposizione presenta un excursus che parte da un nucleo di dipinti degli anni sessanta e settanta, quelli della poetica critica nei confronti delle meccanica e della tecnologia, fino alle opere più recenti, caratterizzate da colori e forme che sottolineano il “caos organizzato” pro-prio della nostra epoca. La mostra è promossa dall’Asses-sorato alla Cultura del Comune di Cesena e organizzata da “La Maya Desnuda” di Forlì (nella foto, da sinistra, Silvia Arfelli de “La Maya Desnuda”, Sergio Sarri e l’assessore comu-nale Maria Elena Baredi). (F.Ri.)

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I migliori vini esportati in Italia e all’estero da MGM Mondodel Vino, gruppo che fa capo ad Alfeo Martini. Imprenditore che dalla commercializzazione ha esteso l’attività anche alla produzione vitivinicola. Con un sogno: affiancare al Sangiovese il Riesling.

testo Roberto Zoli - foto Giorgio Sabatini

Sessanta milioni di euro di fattu-rato, 40 milioni di bottiglie vendu-te, con cui si possono coprire 31 campi di calcio. Tre punti opera-tivi dislocati in altrettante regio-ni, Piemonte, Emilia Romagna e Sicilia, 160 dipendenti chiamati a seguire la filiera produttiva, dalla scelta del terreno, alla vigna, pas-sando attraverso la vendemmia, la lavorazione dell’uva, la vinifica-zione, l’imbottigliamento e la ven-dita. Tutto questo è “MGM Mondo del Vino” il gruppo che fa capo ad Alfeo Martini, imprenditore sessan-tatreenne originario di Lugo di Ravenna ma forlivese d’adozione, che risiede “sotto” San Mercuriale da oltre trent’anni. Martini ha un rapporto strettissimo con il mondo del vino fin dal 1968, anno in cui concluse gli studi con la qualifica di enologo. Immediato il suo im-pegno nel mondo della coopera-zione, dove per vent’anni ha ma-turato esperienza e competenza, nella Cantina Sociale di Rimini, in

quella di Faenza, in Corovin (Mar-tini è il “papà” di Tavernello) prima di scegliere l’impegno personale in un comparto difficile, ma non certo privo di opportunità per chi ha idee chiare e innovative. E non è certo la capacità di saper leggere e comprendere le indica-zioni del mercato che mancano a Martini. I numeri d’altra parte non mentono, e sono il risultato di una politica manageriale che ha portato la sua azienda ad aprire canali di vendita in tutto il mon-do, strutturandosi, negli anni, con la nascita di altre aziende. “MGM Mondo del Vino” è la capostipite, a cui sono seguite altre strutture specifiche per i loro territori, come la “Barone Montalto” in Sicilia e il “Poderi dal Nespoli” sopra Cuser-coli, nel forlivese. Imprese inte-grate da altre, che si occupano di materiali legati al mondo del vino. Un esempio è “Integra Italia”, che distribuisce tappi e chiusure im-portati da varie parti del mondo.

Singolare la nascita di “MGM Mon-do del Vino”: lo stesso imprenditore sorride nel raccontarne le origini. “La capostipite – esordisce Martini – nasce vent’anni fa dall’incontro fra un tedesco, un francese ed un italiano. Sembra l’inizio di una barzelletta... Roger Gabb, Christo-ph Mack e il sottoscritto sono i nomi dei fondatori. Attualmente gestia-mo in Piemonte, a Priocca, una grossa cantina, quindi la Barone Montalto nella Sicilia occidentale e il Poderi dal Nespoli, luogo di produzione viticola, lavorazione, imbottigliamento e commercializ-zazione”. La sede direzionale della MGM Mondo del Vino è a Forlì. Il Gruppo si occupa di esportazione di vini italiani nel mondo, anche se non disdegna una moderata parte-cipazione nel commercio naziona-le, con prodotti destinati al settore delle enoteche e ristoranti. “Abbia-mo percorso – prosegue Martini – una strada a ritroso rispetto a ciò che avviene comunemente.

Vigneti in Bottiglia

Essere | Alfeo Martini

IN Magazine | 13

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Invece di acquistare la terra e met-tere a dimora le vigne, creare la cantina, vinificare e vendere noi siamo partiti dal mercato, per re-trocedere poi fino alla fase della produzione viticola. Oggi, infatti, abbiamo anche vigneti in Roma-gna, in Sicilia ed in altri territori”. Di fronte ad un gruppo di questa portata viene da interrogarsi sulla veridicità delle testimonianze che annunciano difficoltà dei vini ita-liani ad imporsi sui mercati. Giria-mo la perplessità all’imprenditore. “L’affermazione in parte è vera, ma i vini italiani stanno crescendo di interesse nei mercati. L’Italia è nu-mero uno negli Stati Uniti, ha ottime performance in Canada e non solo. Anche in Europa i vini italiani sono ben posizionati. Chiaro che questo non riguarda tutti i vini. I mercati si sono evoluti, e richiedo-no garanzie che non tutti i produt-tori sono in grado di offrire”.Grandi mercati, dunque, in cui commercializzare i tanti vini del Gruppo. “La nostra produzione – continua Martini – proviene da una decina di regioni, dalle classiche zone caratterizzate da vini di quali-tà: il Piemonte con il Barolo, il Bar-baresco e il Barbera d’Asti, quindi

la Sicilia con il Nero d’Avola, il Mer-lot, il Grillo, oltre ai nuovi vitigni che noi abbiamo introdotto, come il Pinot Grigio. Quindi la Puglia, l’Abruzzo, il Triveneto e, superfluo ricordarlo, la Romagna”. In un dia-

logo con un imprenditore del vino non poteva mancare un riferimen-to al prodotto di casa e al Poderi dal Nespoli, da poco entrato nella galassia “MGM Mondo del Vino”. “Non abbiamo rilevato il Poderi

dal Nespoli ma investito capitali”, precisa Martini. “Siamo entrati in partecipazione, di controllo, con alcuni dei soci che hanno gestito l’azienda. Struttura che abbiamo rimodernato e potenziato, per far

sì che possa guardare avanti per i prossimi venti anni”.Anche sul fronte del prodotto Mar-tini guarda avanti: “Il Sangiovese cerchiamo di svilupparlo secondo tendenze che puntano ad avere vini un po’ più giovani, pronti più velocemente, con una gradazione alcolica leggermente inferiore ma con una buona ricchezza aromati-ca, proveniente sia dal vitigno sia da un affinamento intelligente”.E i giovani, che tipo di consumato-ri sono? “Bevono meno vino e lo bevono migliore, cosa che ha por-tato alla produzione di prodotti più legati al territorio. Nel Poderi

Investire per guardare avanti

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dal Nespoli cerchiamo proprio di seguire questa linea, pensando sì ai mercati ma anche alla valorizza-zione del Sangiovese e degli altri prodotti locali”. Recenti indagini statistiche mo-strano una crescente richiesta di “vino con le bollicine”... “MGM Mondo del Vino commercializza anche spumante, ma al momento ricorriamo a spumantifici esterni al gruppo per produrlo. Entro di-cembre di quest’anno apriremo in Piemonte un nostro stabilimento per la produzione di vino con le bollicine”. Non si ferma, dunque, il cammino di MGM. “In atto c’è un

Una Romagna Doc

Nuova medaglia per il vino romagnolo. Dall’8 ottobre 2011, infatti, sulla Gazzetta Ufficiale n. 235 è stato pubblicato ufficialmente il Decreto che riconosce la denominazione di origine controllata per i vini “Romagna”. Da ora in poi, quindi, il disciplinare “Romagna” riunirà tutte le attuali denominazioni, con l’obiettivo di salvaguardare e promuovere, sul mercato nazionale e internazionale, i territori dei vini e i loro prodotti. Si parlerà dunque di “Romagna Albana”, “Romagna Sangiovese”, “Romagna Trebbiano”, “Romagna Pagadebit” e “Romagna Cagnina”. Il nuovo disciplinare non ha stravolto le denominazioni ma le ha unificate, in un unico documento, anteponendo la parola Romagna all’indidazione del vitigno.«Il nome geografico - spiega Giordano Zinzani, presidente del Consorzio Vini di Romagna che ha sede a Faenza - aiuta nell’immediata identificazione di un territorio che ha una spiccata vocazione nell’ospitalità, nella cultura, nell’arte, nel paesaggio, nella qualità della vita e nella qualità della gastronomia. Nel contempo il disciplinare ha anche apportato delle piccole modifiche che si erano rese necessarie al fine di recepire i miglioramenti produttivi e per avvicinarsi sempre più alle richieste dei consumatori». La nuova denominazione sarà in vigore già da questa vendemmia 2011. (V.M.)

A fianco e in apertura Alfeo Martinitra tini e bottiglie di Sangiovese.

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cambio di generazione che viene affrontato senza stridori o patemi. Da tre anni il processo è iniziato e si concluderà tra non molto. Vorrei poter provare a guardare il Grup-po da una posizione di distacco, che non mi coinvolga direttamen-te. Mio figlio Marco ha dimostra-

to di essere un ottimo manager, in grado di guidare il Gruppo”. A quel punto, allora, Alfeo potrà ge-stire con serenità il proprio tempo libero, cosa che fino ad oggi gli è stato praticamente impossibile. “Da quarant’anni le mie giornate sono sempre state dedicate al la-

voro in mezzo alla gente, ai clienti e ai collaboratori. Ciò non toglie che mi piaccia leggere, seguire gli avvenimenti sportivi, apprezzare il mare della Sardegna o le mon-tagne del Tirolo, visitare musei”. L’incontro con Alfeo Martini vol-ge al termine e non poteva man-care una domanda sul futuro del comparto vino. “Il futuro? Lo vedo positivo, almeno per i prossimi vent’anni. A condizione che non si chieda ad un vigneto più di quan-to può offrire, se si vuol persegui-re la qualità. È fondamentale non cadere nella tentazione di venir meno all’etica della professione, l’intera filiera deve essere traspa-rente e chiara”.La conversazione è terminata ma Alfeo Martini ha in serbo una no-tizia, che è anche un’anteprima. “La Romagna è riconosciuta da tutti come la terra del Sangiovese ma io sto pensando di affiancare alcune produzioni di vini bianchi di stra-ordinaria qualità. Alcuni territori hanno potenzialità che ben si spo-sano con questo progetto, terreni non considerati idonei a fare vino rosso ma che sono vocati per il bianco, anche se mai testati. Spe-ro, quindi, di poter offrire al con-sumatore, fra cinque o sei anni, i migliori bianchi che la Romagna abbia mai prodotto, puntando sul Riesling. Un vitigno da impiantare nelle nostre valli più fredde, come quella del Bidente e nelle vallette che si insinuano all’interno, fino ad un’altezza intorno ai 400 - 500 metri. Terreni che io ritengo si prestino in modo spettacolare alla realizzazione del progetto”. IN

A fianco, Alfeo Martini mostra i pregiati vini del “Poderi dal Nespoli”.

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Ambienti e tecnologie all’avanguardia caratterizzano la struttura inaugurata dai Poderi dal Nespoli. Parte dalla Valle del Bidente la sfida alla conquista dei mercati internazionali.

Tradizione famigliare e proget-tualità imprenditoriale. Su queste basi fonda il successo dei “Poderi dal Nespoli”, l’azienda vitivinicola di Cusercoli fondata nel 1929 dalla famiglia Ravaioli. Fu Attilio Rava-ioli ad investire nel primo appez-zamento di terreno: oggi l’azienda vanta 50 ettari di vigneti che pro-ducono vini bianchi e rossi espor-tati in tutta Europa, Svizzera, Ca-

nada e Giappone. A portare avanti l’attività sono ora i nipoti di Attilio, Fabio e Celita, la terza e quarta ge-nerazione alla guida dei Poderi, protagonisti di un rinnovamento aziendale che ha visto l’entrata di nuovi soci tra cui anche Mgm Mon-do del Vino di Marco Martini, e la re-cente inaugurazione delle nuove cantine. Il taglio del nastro si è te-nuto il primo settembre scorso, alla

Aria nuova in Cantina

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Inaugurare | Poderi dal Nespoli

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presenza dei sindaci della vallata del Bidente, del sindaco di Forlì, degli assessori alle politiche agroalimentari della Regione e della Provincia, dei presidenti di Cariromagna, della Camera di Commercio di Forlì-Cesena e del Consor-zio ente tutela vini di Romagna. Fabio Ravaioli e Marco Martini hanno per l’occasione sottolineato l’importanza di “pensare in modo globale”, per collocare i Poderi dal Nespoli tra le eccellenze nazionali ed internazionali. Il rinnovamento dell’azienda ha portato alla creazione di una nuova struttura sia a livello di fabbricati sia di tecno-logia, necessaria per raggiungere l’ambizioso obiettivo prefissato: passare dalle attuali 700mila bottiglie l’anno a 4 milioni nel 2012. Una sfida giocata sull’alta qualità del prodotto, pronto per le tavole internazionali. IN

Sopra, il taglio del nastro inaugurale per la nuova cantina di Cusercoli.

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Luoghi e oggetti tornano a vivere con funzioni diverse. In una fucina-laboratorio nel cuore di Gambettola creata da Angelo Grassi, artista dell’era postmoderna che innalza il riciclo a modello etico ed estetico.

testo Elide Giordani - foto Gianmaria Zanotti

La Fabbrica dei sogni Ritrovati

Progettare | Angelo Grassi

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Altro che progetti speciali, futuribili e un po’ bizzarri. Il riciclo deve essere la quoti-dianità consapevole di un mondo che spreca, che procede a testa bassa come se le risorse primarie fossero inestinguibili. Parole di un profeta? No, Angelo Grassi non è uno che confeziona parole e pensieri per castigare l’umanità sprecona e dissennata. Nonostan-te l’aria ascetica, il sorriso raro, la voce pia-na e due occhi freddi e profondi allo stes-so tempo - insomma, le physique du role del chiaroveggente - è un uomo d’azione. Tutto quello che sta intorno a lui ne è la prova visibile e tangibile. Basta avere voglia, tanto per cominciare, di perdersi negli intestini labirintici e un po’ misteriosi della sua ope-ra di recupero più clamorosa e affascinante: la Fabbrica. All’esterno, quei 18 mila metri quadri - di piani, scale, spazi ampi o angusti, terrazzi, abbaini, corridoi, scivoli, strapiom-bi, salite, passaggi sospesi, muri lunghi e finestre improvvise, macchinari mostruosi o curiosi - collocati nel cuore di Gambetto-la (la patria del riciclo…) non sono molto diversi dalla fisionomia che hanno avuto quando la fabbrica si chiamava SICLI ed era un cementificio all’avanguardia per i suoi tempi. Ma il suo interno, pur rispettando la morfologia originaria, oggi sembra il ventre della balena. Non sorprenderebbe di incon-trarvi il burattino Pinocchio, che con la sua lucerna va alla ricerca del padre Geppetto, il falegname. A dire il vero qui di Geppetti ce ne sono tanti. Una parte della Fabbrica è diventata, infatti, laboratorio di una ventina di artigiani: falegnami, idraulici, elettricisti, piastrellisti, fabbri. Da un’altra è stato rica-vato un ostello dalle caratteristiche perfette per chi si accosta alla Fabbrica durante una delle tante iniziative: spettacoli, esposizioni, eventi, occasioni in cui l’ex cementificio di-venta brulicante come un formicaio. Un’al-tra ancora si è trasformata nel luogo dove Angelo Grassi esercita la sua professione di

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Thomas indossa occhiali JPLUSI nostri clienti diventano anche nostri amici.

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designer, per la quale il riuso o il riciclo sono un imperativo, ed an-che dove abita con la sua famiglia. “La Fabbrica è stata prima di tutto un sogno” spiega, seduto davanti ad un grande quadro dove esplo-dono i colori dell’Africa, un’opera esposta in una delle tante mostre che si svolgono all’interno del com-plesso. “Un tempo faceva rumore e inquinava, oggi stimola la cultura e le attività artigianali” sintetizza Angelo Grassi, che custodisce le immagini di quando la fabbrica appariva come un mostro ruggi-noso destinato ad essere più dan-noso che utile. E dire che già dalla sua creazione, avvenuta con mate-riali di riciclo residuati dell’ultima guerra (ma il sito produttivo esiste-va già all’inizio del secolo scorso), portava in sé il suo destino. Che incontro fatale, tra i due… “La cultura del riciclo - commen-ta Angelo Grassi - fortunatamen-te è in espansione. È diventata di moda. Ma è meglio questo piutto-sto che sotterrare le materie pri-me o bruciarle”. “Noi ci occupiamo

prevalentemente di allestimenti fieristici e museali, e nessuno dei nostri materiali vive una volta sola” chiarisce Grassi, che esprime la sua creatività anche in opere d’arte realizzate su grandi pezzi di archeologia industriale, trasfor-mati in “testimonianza del lavoro dell’uomo e della sua storia”. “Se

rompiamo tutto quello che si è costruito perdiamo la filiera della storia e della nostra evoluzione”, afferma. E spezza una lancia in fa-vore degli edifici industriali: “Pri-ma di abbatterli bisogna farci qual-che progetto sopra, spesso servono al territorio. È il caso della Fabbri-ca. Prima mancava, a Gambetto-la, un’area artigianale. Mi auguro che anche per l’ex essiccatoio del tabacco, che è proprio al centro del paese, il progetto di recupero possa procedere”. Riuso, riciclo, fantasia e passione.

“Se mi chiamano a recuperare… Beh, mi piace molto. È come per un cantante che viene chiamato a cantare, uno scrittore a scrivere...”, dice Grassi. E qui non fa mancare il sorriso. Lo stesso che strappano alcune sue realizzazioni sparse al piano terra della Fabbrica. La vecchia cassetta delle lettere che

diventa piccola scansia (e, omag-gio divertito all’ironia, si chiama il “posticino”), la poltrona del tram in disuso che aspetta di dare an-cora ospitalità fuori dalla porta dell’ufficio di Grassi, i tondini di ferro che diventano tavoli, sedili e ombrelli rivestiti dalle volute di un’edera sempreverde, le macchi-ne monumentali che si sono tra-sformate in suggestive opere d’arte a memoria del lavoro dell’uomo, la moquette fatta di canapa che può diventare humus, o giardino ver-ticale dove le piante vegetano con

Il riuso come filosofia di vita

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risultati sorprendenti. Già, la canapa... “È il nostro petro-lio - dice Angelo Grassi -, potremmo impiegare al meglio i nostri campi con questa coltura ormai in disuso totale, e non sfruttare più così massicciamente energie non rin-novabili. Purtroppo in Italia, anche grazie agli incentivi, l’energia alternativa è vissuta come speculazione fine a se stessa e non come etica di comportamento. Lo testimo-niano i pannelli solari al posto dei peschi e degli ulivi”. Ma qual è l’abitudine sommamente deprecabile dei nostri comportamenti quotidiani? “L’usa e getta”, è l’estrema sin-tesi di Angelo Grassi. Il suo contrario è una nuova filoso-fia di vita, condita con fantasia e passione. IN

Chi è Angelo Grassi

Angelo Grassi, 58 anni, è nato a Gambettola e qui ha continuato a vivere e lavorare. La sua attività principale è quella del designer. La sua prima significativa esperienza è legata all’artigianato, con la stampa a ruggine, le famose tele di Gambettola con radice romagnola che affonda nel ‘700. Ha aperto la prima attività artigianale e commerciale nel 1976. I pezzi d’arredamento da lui progettati sono il frutto di una personale ricerca su legno, ferro e cromie, nel segno dell’ecosostenibilità. Ha partecipato a numerose mostre con i tappeti Metropolitani, e il suo monolocale di 40 metri interamente in legno ha conquistato architetti e arredatori. Il progetto di recupero del cementificio SICLI è in iniziato nel 1989. Dal 1994 progetta, con la collaborazione dei figli Alice e Pietro, allestimenti per fiere e mostre in Italia e all’estero. Nel corso del tempo ha accumulato un bagaglio di esperienze che sa trasmettere con facilità ed immediatezza a chiunque si rivolga a lui per una consulenza.

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Creare oggetti con nuovi materiali, proporsi su mercati diversi, puntare sul web, ideare prototipi, lanciare satelliti. Sono solo alcune delle strade segnate dai giovani creatividi Forlì e Cesena, riusciti ad inventarsiuna professione.

testo Francesca Miccoli e Francesca Ricci

Rappresentano la miglior rispo-sta alla crescente disoccupazione e alla massificazione di professio-nalità. Sono le imprese creative, estratte dal cilindro dell’ingegno da giovani coraggiosi che sull’inno-vazione e sull’estro hanno costruito il loro universo. Progetti nati tra Forlì e Cesena che affondano le proprie radici nel talento e nella capacità di proporsi in maniera non convenzionale. Ne è un esem-pio il percorso di Federica Siboni, forlivese dal cuore romantico e dall’animo ecologico. Il suo cre-do umano e professionale si può riassumere in un motto in voga ma spesso poco onorato: ricicla-re è un’arte. Laureata in “Design Tehcnology for the Fashion indust-ry” al London College of Fashion, Federica realizza decorazioni tes-sili per aziende partner dei guru della moda. Stilisti come Roberto Cavalli, tanto per citarne uno. Ma è nel laboratorio artigianale di San Martino in Villafranca che la sensi-bilità e l’istinto della giovane tro-vano la massima espressione. Una

bottega atelier in cui restituire un’anima a oggetti che vantavano una precisa storia, all’improvviso reietta e dimenticata. Nell’era del consumismo sfrenato un corian-dolo di magia. “Mi piace dare una seconda opportunità ad oggetti abbandonati”, racconta Federica, creatrice di una linea di accesso-ri in lana riciclata che fiorisce dal riuso di vecchi cappotti e maglioni, sottoposti a un peculiare processo di infeltrimento e portati a nuova vita. “Il campionario estivo nasce invece sul riciclo di camicie da uomo e indumenti in cotone, tra-sformati in borse, anelli e bandane con visiera ma anche pezzi d’arre-do”, spiega. Tra i materiali di recu-pero persino capsule metalliche per denti, cestelli di plastica per la ricotta e bottoni vecchi.Da San Martino in Villafranca a Barcellona per incontrare un altro forlivese, il 25enne Mirko Gardel-la, che assieme alla catalana Tania Muñoz Garcia ha dato vita ad un’a-zienda di borse dal sapore interna-zionale. Mirko e Tania s’incontra-

no a New York, durante gli studi di specializzazione dopo la laurea in Moda e Design. Girano insie-me il mondo per un paio di anni – dall’America all’Asia, dall’Ocea-nia all’Europa – e raccolgono idee per la loro futura attività. Che chiamano “Ativ by Vita”: “Un nome col quale vogliamo comunicare l’e-nergia positiva e la felicità con cui è nato questo progetto”, dicono Mirko e Tania. “Quale oggetto più rappresentativo di una borsa per raccogliere e portare sempre le proprie emozioni ed esperienze? L’accessorio moda è diventato così il perno del nostro lavoro, che si svolge per lo più a Barcellona”.Attualmente stanno presentando la quarta collezione per il merca-to italiano, collaborano con vari showroom (sono una settantina i punti vendita multimarca che pre-sentano “Ativ by Vita”, in Italia e in Spagna) e cominciano a racco-gliere i frutti delle prime vendite fatte da loro stessi “porta a porta”, grazie a negozianti pronti a scom-mettere sulle loro capacità.

I ragazzi fan l’Impresa

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Lavorare | Giovani creativi

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Creativo e artista a suo modo è anche Simone Medri, titolare di SOLUZIONI, azienda che opera nel settore del web marketing non convenzionale. Un team di tre ra-gazzi abilissimi nella progettazione di nuove forme di comunicazione digitale. Un universo in spasmo-dica evoluzione. “Partiamo dall’a-nalisi preliminare degli obiettivi aziendali dei committenti per in-dividuare soluzioni personalizzate per la divulgazione o realizzazione di piattaforme new media dedica-te”, spiega Simone. “La nostra è un’azienda anomala, fondata dalla rete per la rete. Abbiamo una sede a Cesena e un clone a Catania, dove collaboriamo con il Comune e la Provincia”.Tecnologia fa rima anche con Sor-ton, società ad elevato know how che opera nell’ambito della ricer-

ca, del progetto e dello sviluppo di sensori innovativi e sistemi elet-tronici per applicazioni industriali. “Il nostro viaggio ha inizio nell’au-tunno del 2005, da un laboratorio di ricerca della seconda facoltà di Ingegneria dell’Università di Bologna”, racconta il presidente e direttore commerciale Alessan-dro Golfarelli. “Al termine di un biennio di studio abbiamo cercato di tradurre gli esiti della ricerca in applicazioni concrete, destinate al mondo industriale. Interveniamo laddove la tecnologia tradiziona-le non è in grado di arrivare e il nostro motto è innovare: l’idea che diventa prototipo, il prototipo che diventa prodotto”. Studi che trovano attuazione nel settore dell’automazione industriale, ad esempio nell’attività di controllo dell’integrità dei farmaci, o ancora

A sinistra, Mirko Gardella e Tania Muñoz Garcia. A destra, Federica Siboni.In apertura i ragazzi di ALMASpace.

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SHOW ROOMFORLÌ Via Costanzo II, 1 - tel. 0543.720605 fax 0543.751161CESENA Via C. Cattaneo, 477 - tel./fax 0547.608328www.venerom.it [email protected]

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nell’ambito energetico, grazie allo sviluppo della capacità di accumu-lare l’energia prodotta dalle sor-genti ambientali. Come non citare poi la progettazione dei cassonetti intelligenti che Hera adotterà in via sperimentale nel 2012 a San Mauro, Bertinoro e Cesena. Contenitori in grado di rilevare tutti i parametri del conferimento. Altri interessan-ti programmi si hanno nel campo della salute e del benessere.Dalla collaborazione con Dorelan è nata una linea di materassi ca-paci di rilevare e memorizzare il profilo della spina dorsale di chi si distende.Come spin off dell’Università di Bologna nasce anche ALMASpace, giovane e dinamica realtà azienda-le forlivese dedicata alla progetta-zione, allo sviluppo, alla produzio-ne e gestione di sistemi spaziali di elevata qualità e basso costo. Oggi qui lavorano 15 persone, proponen-do al mercato una gamma completa di sottosistemi satellitari, dai siste-mi di guida per veicoli senza pilota a quelli per la radio scienza, alle stazioni di terra di controllo. Dal 2004 i ragazzi di ALMASpace lavorano al progetto AlmaSat-1, primo microsatellite dell’Univer-

sità di Bologna realizzato nella II Facoltà di Ingegneria con sede a Forlì, che nel 2012 sarà lanciato a bordo del nuovo lanciatore Vega. Ad ALMASpace va ascritta anche la progettazione del primo satel-lite low-cost per l’osservazione della Terra, e dal 2008 sta lavoran-do assieme all’Agenzia Spaziale Europea (ESA) a diversi progetti, tra cui quello per la realizzazione di una capsula per l’atterraggio su Marte. Un carnet di tutto rispetto per questi forlivesi aerospaziali capaci di guardare oltre le stelle, auspicio e incitamento per tutti i giovani pronti a far l’impresa. IN

Sopra, a sinistra, Simone Medri(al centro) assieme a Margherita Scarponi e Davide Modigliani. Nell’ipad Dario Puglisi, responsabile della sede di Catania dell’azienda SOLUZIONI. Nella foto piccola in alto i soci di Sorton, da sinistra, Michele Magi, Marco Tartagni, Rossano Codeluppi e Alessandro Golfarelli. Sotto, i tecnici di ALMASpace impegnati nella messa a punto di ALMASat - 1.

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Un’idea, un giovane architetto, un fondo accantonato 3 lire alla volta. È l’alchimia che ha reso possibile la riqualificazione del Borgo di Formignano, ottimo esempio di archeologia industriale.

testo Barbara Baronio - foto Margherita Potente

Tutto è nato quasi per caso. A Ste-fano Piraccini, giovane architetto cesenate, è stato chiesto un parere. Poi da questo semplice interesse è nato un progetto. E l’opera è stata premiata con il “GiArch” (Giovani Architetti Italiani) e sarà pubblicata da Utet nell’omonima collana, testo di riferimento per gli architetti. Un riconoscimento che segnala la sua idea come una delle migliori dello scorso anno. Ecco in breve come è nato il legame tra il Bor-go di Formignano, recentemente riqualificato, e l’architetto Stefa-no Piraccini, che ha coordinato la progettazione architettonica avva-lendosi della collaborazione di un team di professionisti: Leopoldo Piraccini, Paolo Casadei e Stefano Severini. “Questa era l’occasione che aspettavo”, spiega Piraccini. “Come giovane architetto speravo di potermi confrontare il prima possibile con un progetto di così grande importanza, in cui mettere in gioco tutte le mie competenze e

la mia capacità creativa. Ho studia-to la riqualificazione urbana del borgo residenziale, con interventi diffusi di bonifica ambientale e si-stemazione stradale, fino alla pro-gettazione di un sistema di piazze e spazi pubblici capaci di conferire un’identità architettonica ricono-scibile a quella parte dell’aggrega-to urbano la cui storia è legata alla miniera”. Il progetto di Pieracci-ni è stato selezionato anche dalla commissione scientifica dell’even-to internazionale New Gardens for the City Life, e il giovane architetto sarà relatore al SUN di Rimini il 22 ottobre prossimo. L’intervento di Formignano è stato finanziato sulla base di un accordo di programma risalente agli anni ‘90 tra Hera Spa e il Comune di Cesena, sulla base del quale per ogni quintale di ma-teriale stoccato nella vicina disca-rica “la busca” fossero accantonate 3 lire creando quindi un fondo da utilizzare per progetti di riqualifi-cazione delle frazioni circostanti.

Una miniera di Storia

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Riscoprire | Borgo di Formignano

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“Quando il quartiere ha iniziato a pensare a come investire questi finanziamenti - racconta Piracci-ni - sono stato interpellato come esperto insieme ai miei colleghi per dare un primo parere. Ne è poi scaturito l’affidamento del proget-to. Il Borgo di Formignano non ha edifici di pregio, ma elementi mol-to poveri. Ho pensato pertanto di mantenerne viva l’identità urbana, affinché anche un lettore occasio-nale, come un turista di passag-gio, potesse scoprirne, in un colpo d’occhio, l’origine e quindi capir-ne l’importanza. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza l’inte-ressamento di Hera che, nel caso specifico, ha fornito sia i capitali che un supporto tecnico. Infine è da segnalare l’attenzione del Co-mune di Cesena, che ha operato la scelta virtuosa di investire capitali nella riqualificazione di uno spa-zio periurbano”.Il progetto di Piraccini ha intro-dotto una nuova muratura che in-terpreta quella preesistente: nella sua parte inferiore la struttura in

cemento armato scompare dietro al pietrame a secco contenuto in gabbioni di rete metallica; il lato superiore è invece rivestito in la-stre di acciaio corten che, raggiun-ta la sommità, sfumano in una ba-laustra. Questo particolare acciaio sviluppa, sotto l’azione degli ossidi di zolfo presenti nell’aria, una pa-tina superficiale di ruggine che ne stabilizza la corrosione. Le qualità cromatiche del corten richiamano

l’archeologia industriale. Infine, l’andamento frammentato della nuova muratura ripercorre quello delle murature preesistenti, rese quasi irriconoscibili dall’erosione prodotta dalla vecchia frana. Il progetto individua tre piazze che si articolano su livelli differenti. La pietra utilizzata è l’Alberese, un’arenaria proveniente da una cava del vicino Comune di Sarsina, nella quale sono presenti venature

ferrose della pigmentazione simile a quella del ferro ossidato. “Grande importanza per l’intero progetto hanno avuto i materia-li. Sono andato personalmente a scegliere la pietra, presente nelle cave del comune di Sarsina, per verificare proprio le sue carat-teristiche. Inoltre ho utilizzato l’acciaio corten consapevole che, al contatto con gli ossidi di zolfo presenti nell’aria, avrebbe svilup-

pato una patina rugginosa capace di richiamare l’architettura mine-raria evocata dagli antichi carrelli da trasporto della miniera di Zolfo”. Nella piazza situata a livello della strada, con disegni e pavimenta-zioni idonee, sono richiamati alla memoria i “calcaroni”: grandi forni dove le rocce estratte della miniera venivano accumulate su cataste di legna da ardere e lo zolfo veniva estratto tramite combustione. Un

Sotto, la nuova muratura del borgo, che interpreta quella preesistente.

Lo zolfo protagonista del progetto

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torrione in laterizio sorge nella piazza posta a quota più bassa, fino a raggiungere nella sommità la quota della piazza superiore. La sua morfologia interpreta quella dei forni “Gill”, utilizzati per l’estrazione dello zolfo e diretta evoluzione del sistema a “calcaroni”. Il torrione, posto in posizione panoramica ed accessibile tramite una passe-rella pedonale, consente di aprire la vista sulla vallata del Savio, al di sotto della quale, nella parte più prossima al borgo, si estendono tuttora le gallerie della miniera.Il progetto di riqualificazione della frazione di Formi-gnano, dell’importo di 1 milione e 59mila euro, è stato sviluppato tenendo conto dell’identità storica del borgo. Anzi, è meglio dire che protagonista del progetto è lo zol-fo, attraverso riferimenti diretti all’industria mineraria, ma anche tramite riferimenti ai principi filosofici attri-buiti al minerale. IN

Stefano Piraccini

Nasce a Cesena il 14 maggio 1976. Nel luglio 2001 consegue la Laurea Magistrale presso la Facoltà di Architettura di Ferrara, e nel 2005 il titolo di Dottore di Ricerca in Tecnologia dell’Architettura. Nel 2001 intraprende l’attività di libero professionista, mentre dal 2004 è professore a contratto presso la Facoltà di Architettura “Aldo Rossi” di Cesena. Nel 2005 partecipa alla mostra-convegno “Architetti italiani under 50” alla Triennale di Architettura di Milano, con il progetto realizzato di un edificio residenziale a Cesena. La sua attività riceve riscontro in pubblicazioni, nomine in commissioni per concorsi di progettazione, come il concorso di Design “Esteluce”, il concorso “Ascolta il tuo cuore, città - Cesena città di cultura” e quello per il “progetto per la sistemazione della viabilità nel centro di Bibbiano” (nella foto con il sindaco di Cesena Paolo Lucchi).

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Sulla strada che unisce la Roma-gna alla Toscana, là dove regna incontrastata la natura, sorge l’an-tica Corte San Ruffillo. Le origini di questo complesso vicino a Do-vadola si trovano in un documento del 1290, anche se la tradizione lo fa risalire al periodo di predicazio-ne di San Ruffillo Martire, vescovo di Forlimpopoli. A raccontarci la leggenda di Ruffillo è la proprie-taria della Corte, Sara Vespignani, architetto, che nel 2008 ha avviato

un ambizioso lavoro di ristruttura-zione del complesso che ha porta-to nel luglio scorso all’apertura del Country Resort Corte San Ruffillo. “Secondo la leggenda Ruffillo uc-cise un drago che viveva tra Forlì e Forlimpopoli, animale che simbo-leggiava l’eresia ariana”.Sara illustra poi le tappe di que-sta sua avventura, iniziata con una manutenzione straordinaria cui è seguito un restauro vero e proprio, che ha riportato la corte all’antico

Un antico complesso racconta storie di santi

e draghi, accogliendo oggi un raffinato resort e

un orto ricco di prodotti locali. Un progetto

architettonico e non solo, realizzato alla Corte San Ruffillo da Sara

Vespignani.

testo Francesca Ricci - foto Giorgio Sabatini

Dove la storia incontra la Natura

Ristrutturare | Corte San Ruffillo

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splendore. “Abbiamo rifatto la co-pertura della chiesa e della casa canonica, ricostruito le travi. Era necessario consolidare la struttu-ra, per questo sono state poste tra-vi di ferro sopra i solai a cassettone ligneo per consolidare i solai tra i piani, sopra cui sono stati riposati i pavimenti originari”. È evidente l’intento di mantenere il più possi-bile la struttura originaria, rispet-tando la personalità e “la storia di ogni pietra e di ogni mattone sbeccato”. La Corte, distribuita su quattro livelli per un totale di 650 metri quadri, è vincolata e protet-ta dalla Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici, che ha avallato questo restauro volto al mantenimento, con lavori segui-ti dall’Ingegnier Claudio Dolcini e dall’Architetto Lamberto Giannelli assieme alla proprietaria, che si è

occupata invece della parte pro-gettuale. Nel primo livello trovia-mo il bar e le cantine, tre vani con una pavimentazione palladiana ir-regolare di sasso, gli ambienti più antichi preservati evitando inter-venti invasivi. Al livello 2 troviamo la chiesa con il campanile annesso e il piano del ristorante, intimo, con la struttura di sasso a vista. In questa zona è possibile seguire gli appuntamenti per le degustazioni di alcune cantine vinicole, alcuni mercoledì e giovedì di novembre, proposte con l’abbinamento di menu particolari fatti dalla cuci-na, quattro piatti specifici studiati sulla base dei vini presentati dalle singole cantine vinicole. Sara ci guida poi nella visita della piccola chiesa consacrata, resa ancora più magica dalle sculture dell’artista faentino Giorgio Palli. “Anche in

questo caso sono state mantenute tutte le caratteristiche originarie, le parete e i soffitti a cassettone li-gneo, che sono stati solo sabbiati” racconta. “La prima messa è stata celebrata qui lo scorso 8 settembre, dal cardinale Achille Silvestrini”. Sullo stesso piano il ristorante, inaugurato il 20 luglio con una cena per il Rotary Club Tre Valli, che si tenne nel giardino antistan-te, mette ai fornelli il capo chef Cinzia Battarra e lo chef Giuseppe Coraggio, due giovani d’esperien-za che propongono un menù sta-gionale vincolato dai prodotti del territorio, raccolti nell’immenso orto, vero cuore di tutta la Corte. “Queste tenute hanno sempre avu-to terreni coltivati e a noi interessa portare avanti l’idea di vivere col-legati alla terra”, dice Sara. Due-mila metri quadrati di orto con i

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Sopra, ospiti illustri a San Ruffillo in occasione del Premio Artusi 2011, consegnato a Forlimpopoli l’8 ottobre scorso ad Oscar Farinetti (al centro del gruppo). A destra, il grande orto del complesso.

prodotti del territorio, quattro et-tari e mezzo di vigneto, due ettari di albicoccheto di diverse varietà, un appezzamento coltivato a zaffe-rano, coltura originaria di Monte Paolo, un oliveto che comprende 48 piante secolari sotto la fortezza di Castrocaro in un podere che fa parte dell’azienda agricola e molti altri prodotti. “Cibo locale e vini romagnoli”, prosegue Sara. “Per latte e yogurt ci riforniamo da una stalla di Premilcuore, per i formag-gi da Roncofreddo”. Un progetto, quello dell’orto, che va oltre alla produzione, mirando a proporsi in un prossimo futuro anche come punto d’incontro e di vita sociale per gli anziani del territorio.Tornando al complesso, al mo-mento l’agriturismo mette a di-sposizione tre stanze, con caratte-ristiche e proposte diverse. Si va dalla Stanza dell’Arcobaleno con la cromoterapia in bagno alla Stanza dell’Arpeggio, con musicoterapia direttamente dentro la doccia cre-ata nella nicchia del campanile, sino alla Stanza dell’Armonia con aromaterapia. Nel quarto livello c’è il Salotto Internet, in un am-

biente in cui si preserva l’antico (un esempio di ciò è anche un arco storto, volutamente mantenuto nella Stanza dell’Arcobaleno) ren-dendo ben riconoscibili e distacca-ti gli interventi fatti oggi. Sara sta ora dirigendo i lavori nella seconda struttura, Villa Filetto, che affianca la casa canonica. Si tratta di una casa padronale utilizzata per le vacanze dalla sua famiglia negli ultimi 30 anni. Dopo i lavori disporrà di sette ca-mere da letto e prossimamente di una spa. Progetto futuro anche la creazione di una sala polivalente per convegni alimentata grazie al fotovoltaico che non si è potuto ap-plicare nella prima struttura per i vincoli delle Belle Arti. Un forte legame affettivo lega la proprieta-ria a questi luoghi, quelli della sua infanzia. Legame che si eviden-zia anche nei progetti futuri per il complesso, pensato per essere luogo di incontro per anziani e sede di lezioni didattiche sull’agri-coltura, allo scopo di avvicinare i giovani alla natura e all’antica quanto affascinante pratica della coltivazione. IN

Sara Vespignani

Nasce a Forlì nel 1979. Consegue il diploma scientifico e, nel 2004, una laurea quinquennale in Architettura a Ferrara. Nel 2004 frequenta un master biennale a Barcellona in Architettura del Paesaggio, presso il Politecnico di Catalunya. Continua gli studi sul paesaggio nella città spagnola per poi tornare in Italia e avviare la pratica di architetto presso lo studio forlivese Aus di Pasini e Ranieri. Inizia una collaborazione con Heriscape a Bologna, studio di urbanistica in cui può applicare i suoi studi sul paesaggio. Durante gli studi parte con l’Unesco per due missioni una delle quali a Gerusalemme per il recupero del centro storico della città vecchia. Nel 2006 acquista la Corte, i cui lavori di ristrutturazione iniziano nel 2008, e dal 2010 segue i lavori della casa padronale Villa Filetto.

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Via San Ruff i l lo 1 Local i tà San Ruff i l lo 47013 Dovadola (FC) - t . +39 0543 934674 www.cortesanruffillo.it

Corte San RuffilloCountry resort

Il ristoranteLe cinque salette interne e l’ampio spazio esterno possono soddisfare sia chi abbia desiderio di una maggiore intimità sia gruppi più numerosi. Le ricercate proposte della nostra cucina assecondano le disponibilità del nostro orto e vi regalano le primizie del territorio, le migliori materie prime, in abbinamenti inconsueti. si propongono, inoltre, serate a tema, incontri enogastronomici e menù degustazione anche personalizzati, per esigenze particolari o per celebrare date speciali.

La cantinaLa parte più antica e suggestiva del complesso vi attende per aperitivi e dopocena pieni di atmosfera con la nostra selezione di etichette locali e prelibati taglieri di specialità dolci e salate. Il giardino antistante vi coccolerà nei vostri momenti di relax, facendovi sentire fuori dal mondo.

Le stanzeLa Corte può accogliere i suoi ospiti in camere doppie, l’una diversa dall’altra, con servizio di prima colazione incluso. Aromaterapia, Cromoterapia e Musicoterapia sono alcuni dei servizi che contribuiscono a rendere magico il soggiorno, tra antiche mura

di sasso a vista e soffitti a cassettone del settecento.

L’antico complesso di Corte San Ruffillo si trova nel cuore delle collineForlivesi, a pochi passi dal centro di Dovadola, nella Valle del Fiume Montone.

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Il prossimo anno ricorrerà il 110° anniversario della nascita di Jo-landa Baldassari, che, come ebbe modo di sostenere Mons. Scaccini, fu “una donna forte, la vera donna moderna per mentalità, interessi, una donna che non è invecchiata col passare degli anni e… di quali anni!”. Lei stessa scriveva nel 1980: “Sono andata per le strade del mon-do. Tanti anni ho camminato ed i capelli sono diventati bianchi. Ma il cuore no, è rimasto quello di un tempo”. Nata a Forlì in una famiglia benestante, ricca di fede e imparen-tata con uno degli ultimi Vescovi

originari di Forlì, Mons. Valbone-si, nel 1919 si diploma alla Scuola Normale e consegue l’abilitazione all’insegnamento nelle Scuole Ele-mentari, che però non esercitò mai. Le sarebbe piaciuto continuare gli studi, Matematica o Belle Arti, ma per una giovane ragazza, all’epo-ca, l’ipotesi non era percorribile. Intensificò allora la frequentazio-ne della parrocchia dei Cappuccini-ni, dove Don Tommaso Morgagni aveva fondato l’oratorio maschile e femminile (allora rigidamente se-parati) nello spirito di Don Bosco. Seguì in questa scelta la madre e le

zie, attive nel mondo cattolico forli-vese fin dall’inizio del secolo. “Da Don Tomaso Morgagni – scri-veva Jolanda - ho avuto una sicura e solida formazione spirituale che ha fortificato la mia fede e mi ha soste-nuto tutta la vita contro i dubbi e le crisi che ogni tanto potevano affac-ciarsi. La mia formazione culturale si è realizzata, oltre che attraverso la scuola, per mezzo della lettura di molteplici libri e giornali. Per inclinazione naturale desideravo sapere, essere aggiornata”.Subito dopo il diploma le fu affi-dato l’incarico di presidente dio-

Forte e moderna, animata da una sincera vocazione all’assistenza e all’accoglienza. Jolanda Baldassariè tra i protagonisti della storia forlivese della prima metà del ‘900.

testo Gabriele Zelli

Una donna al Comando

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Ricordare | Jolanda Baldassari

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cesana della Gioventù Femminile nell’ambito della riorganizzazione dell’Azione Cattolica, voluta proprio nello stesso anno da Benedetto XV. Nel giro di pochi anni si distinse per il suo attivismo tanto da rice-vere, giovanissima, l’onorificenza pontificia della Croce “pro ecclesia et pontefice”. Rimase presidente della Gioventù Femminile fino al 1936, svolgendo un’opera instancabile nelle varie parrocchie della dioce-si, per “rinsaldare l’organizzazione femminile in stretto rapporto con le autorità diocesane, filtrato però da un’autonoma personalità che trasferiva all’esterno spigliatezza di stile, ricca spiritualità di autentico stampo locale”. Erano anni difficili durante i quali non mancarono offe-se, intimidazioni, irrisione; mentre la famiglia si preoccupava perché nell’attività frenetica vedeva un pericolo per la salute di Jolanda, allora non ottimale. Inoltre occor-reva fare i conti con le immanca-bili chiacchiere della gente che, considerati i tempi, non poteva essere molto benevola verso una ragazza che, seppur accompagna-ta da amiche fidate, percorreva in bicicletta “le polverose strade della

campagna per portare la parola di un cristianesimo giovane, attivo, presente nella società e nella chie-sa”. Quando dopo diciassette anni lasciò la presidenza diocesana della Gioventù Femminile l’associazione era ben radicata sul territorio. Jo-landa continuò la sua opera e la sua azione si fece più ampia, rivolta pre-valentemente al campo femminile nella vita ecclesiale e nella società civile. Poi la guerra mise a dura prova la città e i suoi cittadini. Jo-landa espresse sollievo per la caduta della dittatura. Poté partecipare a

un corso di infermiera volontaria della Croce Rossa, in precedenza negato perché non aveva la tessera del partito fascista, e dedicarsi così all’assistenza ai civili feriti che dalla linea del fiume Senio, dove il fron-te di guerra fu bloccato per diversi mesi, venivano portati all’Ospedale di Forlì, privo di tutto. Occorreva cercare biancheria, coperte, abiti, vitto. Nel 1945 il Vescovo Rolla isti-tuì la Pontificia Commissione di As-

sistenza. Poté contare, fra le altre, sull’efficace e autorevole collabora-zione di Jolanda, la quale nel gen-naio di quell’anno, con un gruppo di amiche, iniziò a fare assistenza serale fino a mezzanotte nel Ritrovo Militare dei soldati italiani del Cor-po di Liberazione, allocato presso Palazzo Gaddi.Risale a quel periodo la fondazio-ne del Centro Italiano Femminile (CIF), e Jolanda, nonostante le sue resistenze, fu nominata dal Vesco-vo presidente provinciale. Di con-seguenza fu chiamata anche a far parte del Comitato di Liberazione Nazionale, fino al suo scioglimen-to. Il lavoro del CIF continuò a svi-luppare concretamente, tanto che ancora oggi l’associazione svolge attività importanti in città; la più conosciuta è la gestione dell’Asilo Nido “ Il Campanellino” nel popo-lare quartiere della Cava. Come coronamento di questa in-tensa attività sociale è da segnalare la sua elezione, nell’immediato do-

poguerra e nonostante non fosse iscritta a nessun partito, a consi-gliere comunale, unica donna fra i sei consiglieri eletti dalla Democra-zia Cristiana. L’altra rappresentan-te femminile era Liliana Vasumini, eletta nelle liste del Partito Comuni-sta. Davvero altri tempi. E soprattut-to altre donne, altri uomini! È per questo che il Comune di Forlì ha giustamente intitolato, di recente, una via a Jolanda Baldassari. IN

A fianco, giochi nella colonia estivadel CIF. In apertura, Jolanda Baldassari parla a gruppi di bambini.

L’impegno in consiglio comunale

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La Fortezza di Castellaccio e l’Abbazia di San Donnino in Soglio: due antiche testimonianze sulle sponde del fiume Montone raccontano la storia di Rocca San Casciano. Strategico fortilizio sulla via tra Ravenna e Firenze.

testo Matteo Ranucci - foto Giorgio Sabatini

Passaggio a Nord-ovest

I due simboli di Rocca San Cascia-no o meglio, le due testimonianze più antiche che raccontano, pro-vano, ricordano l’importanza di questo tratto della Val Montone, si trovano sui lati opposti del fiume. Costruiti su due promontori, nei pressi dei sentieri di mezza costa che univano l’Adriatico al Tirre-no, collegavano Ravenna a Firen-ze, la “Fortezza del Castellaccio” e l’Abbazia di San Donnino in Soglio sono tanto importanti e seducenti quanto poco conosciuti e visitati. Il forte domina la cittadina di Rocca San Casciano alla sinistra orografi-ca del Montone. Aveva una pianta irregolare con due file di mura di-fensive nella parte a valle. La cinta era controllata da quattro torrioni, il tutto a difesa della torre e del cor-po principale. Rimane poco della fortezza: tratti di cinta muraria e la sua torre alta più di quindici metri. I resti sono mescolati alla vegetazio-

ne, nascosti in un tratto di prime colline solcate dall’antico Fosso di Sant’Antonio che risalgono verso il crinale stondato tra il Monte Trebbio e il Monte della Busca. Rimangono spezzoni di cunicoli e segrete sotterranee non del tutto crollati e la sua storia, travagliata, breve. Furono i Conti Guidi originari della vicina Dovadola a ordinarne la ristrutturazione del castello intono al XV secolo. Fu citato come castrum intorno al 1370, costruito sulle sponde del fiume Casatico, nome antico che distingueva il Montone. La sua storia sembra però più anti-ca, risalente pare al 1197, quando Rocca San Casciano è citata per la prima volta in documenti storici ufficiali. Era un fortilizio strategi-co, non troppo elevato sulla conca ma posto sulla linea che ricalcava la strada “maestra” che pellegrini, viandanti ed eserciti percorrevano in cammino verso Firenze. Fu di

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Visitare | Rocca San Casciano

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Sopra, la Fortezza del Castellaccio.A destra, l’Abbazia di San Donnino in Soglio.

Come raggiungere Rocca San Casciano

Rocca San Casciano dista 27 km dall’abitato di Forlì. Si seguono

le indicazioni per Firenze, percorrendo la Strada Statale

67. Eventi da non perdere sono la Festa Patronale di San Cassiano

(13 agosto), la Fiera di San Donnino (prima domenica di ottobre), la

Festa di San Giuseppe (19 marzo) e la Festa di Falò, a fine marzo.

proprietà di vescovi, papi e di mol-te delle famiglie nobili locali: tra il 1424 e il 1436 infuriarono le di-spute e il forte passò dai Visconti di Milano, fu assediato da Baldaccio Anghiari ed entrò tra le proprie-tà degli Ordelaffi di Forlì. Fu poi conquistata da parte della Repub-blica di Firenze. Un paio di secoli dopo fu messo a dura prova da un sisma, datato 1661, che ne minò le difese e distrusse gran parte del fortilizio. Dal forte, alzando gli oc-chi si poteva e si può vedere il colle su cui sorge San Donnino in Soglio. Chi conosce la posizione esatta ne intuisce le linee confuse tra una vegetazione di aghifoglie che colo-ra di verde intenso e scuro la cima. Contrasta con declivi bassi, quadri-lateri coltivati a grano intervallati da siepi, boschi di confine, pode-

ri, fossi. La discesa su via Marco Polo, il passaggio da via Cairoli, di fronte alla facciata di Santa Maria delle Lacrime, l’attraversamento di Piazza Garibaldi, cuore, fulcro sociale e volano della dinamica cit-tadina di Rocca San Casciano e una sosta di fronte a Palazzo Pretorio e alla Chiesa del Suffragio la visita al paese è lunga poche centinaia di metri. “Rocca” è un paese piccolo, posto a duecento dieci metri sul livello del mare, dove le montagne cominciano a prendere consisten-za. Salire a San Donnino in Soglio è quasi un pellegrinaggio, un piccolo viaggio verso un luogo spirituale, prezioso, nascosto. È possibile far-lo, in auto, seguendo le indicazioni per il valico delle Cento Forche, op-pure a piedi attaccando un sentie-ro che dalla strada che conduce al

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valico delle Forche si distacca a destra. La linea segnata segue una costa e poi comincia a salire il colle, primo tra i tanti che dividono questa dalla valle del fiume Rabbi. Ci sono alberi importanti: cipressi, querce, pini. Sulla vetta di questo cocuzzolo, a quattrocento ottanta metri di altitudine, la chiesa è nascosta e protetta dalla vegeta-zione che lascia filtrare solo alcuni lampi di luce. I muri di pietra dell’abbazia regalano un’immagine degna della sua storia e del ruolo che ebbe nei secoli passati. Appare al primo impatto quasi come un castello piuttosto che luo-go religioso. Ha dimensione imponenti con annessa un edificio o canonica costruito anch’esso in sasso. Appare potente ed inviolabile. La forma basilicale antica a tre navate, è il risultato di una ristrutturazione del 1700 che

I percorsi della margherita

I “Percorsi della Margherita” sono una serie di sentieri curati, tracciati e segnalati, che permettono l’esplorazione del territorio della media Val Montone, in particolare di quello di Rocca San Casciano. Camminando su queste tracce è possibile arrivare anche a Castellaccio e all’Abbazia di San Donnino in Soglio. Quest’ultima la si raggiunge percorrendo il 431B per circa 3,4 chilometri. L’asse portante della sentieristica è la traccia numero 431. Parte dal centro storico del paese su strade vecchie, tratti di antichi sentieri e tratti nuovi, percorre un anello che tocca le località e le cime più importati: Ribignano, Montebello, Monte Marzanella, Monte Sasso, Marzolo, Santo Stefano, Querciole, Monte Girone, San Donnino in Soglio, Colle di Cento Forche, Centofiori, Santa Lucia. Il dislivello in salita è superiore ai 2000 metri. Una serie di varianti denominate dalle lettere A, B, C consentono di accorciare il percorso principale e di camminare lungo itinerari ad anello a chilometraggio ridotto adatti a tutti. Info: www.rocchigiana.it

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...la romagna, nei cibi e nei vini...

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ristudiò la chiesa ad unica navata. Fu una delle più importanti Abbazie Benedettine della Romagna-Tosca-na. È semplice, austera costruita con pietre grigie senza particola-re architettonici di rilievo ed un campanile trasversale, a vela con due campane. Fanno eccezione i

piccoli blocchi di marmo, origi-nari dell’edificio più antico, in cui si possono riconoscere i tratti di San Matteo, San Luca e San Pie-tro. Anche gli interni ripetono lo stile essenziale delle linee esterne. Di grande effetto gli stralci di af-fresco che raccontano gli “Episodi

della vita di San Donnino” e il suo epilogo, con l’immagine di solda-ti con spade che mozzano la testa del martire. Dal fianco della farnia centenaria ci si sporge a nord-est sulla conca. Rocca San Casciano è distesa lungo la vallata che è ampia e scivola verso la pianura, Castroca-ro Terme, Terra del Sole e Forlì. Si riconoscono le case bianche strette le une alle altre da un lato e dall’al-tro del fiume Montone. Racchiudo-no i rioni del Buginello, del Borgo e del Mercato. Dall’alto si intuiscono i profili della torre campanaria, il profilo del campanile della Chiesa di Santa Maria delle lacrime e più in alto, poche decine di metri so-pra Rocca San Casciano, la sago-ma lontana del Castellaccio, della sua linea di difesa, del suo mastio sull’altra riva del Montone. IN

Info e bibliografia

Abbazia San Donnino in Soglio, tel. 0543 960203

Comune di Rocca San Casciano, tel. 0543 960124

www.roccasancasciano.com/www.comune.roccasancasciano.fc.it

“Le Colline di Forlì”, Cartografia 1:50.000, Istituto Geografico

Adriatico, Longiano 2006;“Rocca San Casciano, Vicende e

soprannomi”, a cura di Francesco Cappelli e Valerio Frassineti, Casa

Editrice Conti, Bologna 1987;“Rocca San Casciano, San Donnino

e Dintorni”, a cura di Francesco Cappelli, Associazione Pro Loco di

Rocca San Casciano;“Lungo il Fiume, Racconti e

memorie da Rocca San Casciano all’Africa”, a cura di Luciano e

Rodolfo Galeotti, Casa editrice il Ponte Vecchio, Cesena, 2005.

A fianco, uno scorcio di Piazza Garibaldi. Sotto, il fiume Montoneche attraversa Rocca San Casciano.

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Iper tecnologico o in stile classico, il bagno è da sem-pre il luogo più intimo della casa. A differenza del pas-sato oggi le persone lo considerano una vera e propria stanza, magari arredata con quadri e fiori profumati, un luogo in cui trascorrere piacevoli momenti di relax e potersi dedicare alla cura del proprio corpo, in cui rigenerarsi dopo una lunga giornata di lavoro. Sono tan-te, quindi, le proposte di mercato legate oggi al bagno, dall’arredamento alla progettazione, dai sanitari agli oggetti di design. Ad offrire tante soluzioni per un ba-gno su misura è ora Casa Service, nuovo showroom inaugurato a Forlì il 23 luglio in viale dell’Appennino 414. Quattro i professionisti impegnati in questa attività, specializzati in ristrutturazioni generali, con particolare attenzione a bagni e cucine: Cristian Consulti, Matteo Brighi, Samuele Rutigliano e Giancarlo Tarantino sono i responsabili di Casa Service, forti di approfondite competenze specifiche messe in sinergia per far fronte ad ogni tipo di richiesta della clientela. Le opere mu-rarie, idrauliche ed elettriche sono coordinate da Cri-stian Consulti, promotore del gruppo e già impegnato assieme a Matteo Brighi nella decennale attività di Edil

Casa Service Viale dell’Appennino 414, 47121 Forlì (FC) Tel. e fax 0543 481837www.edilconsulti.com - [email protected] Orario show room: martedì, giovedì 15.30 - 19.30lunedì, mercoledì, venerdì, sabato 9.30 - 12.30, 15.30 - 19.30Giorno di chiusura: domenica

il bagno è servitoQuATTRo pRoFESSioniSTi pER

un nuovo ShowRooM inAuGuRATo

A FoRlì, in viAlE dEll’AppEnnino 414

Consulti, confluita ora nel più ampio progetto di Casa Service. progettazio-ne e realizzazione ad hoc attraverso una struttura altamente qualificata, qualità dei materiali, affidabilità, precisione, garanzia di risultati che durano nel tempo sono le peculiarità più significative delle realizzazioni curate dal team di Casa Service. Per sapere qualcosa di più di Casa Service interpelliamo direttamente gli interessati.Cristian Consulti, cosa vi distingue dagli altri artigiani? “I clienti ci dicono che siamo precisi, affidabili e ‘pu-liti’. Intendono dire che quando allestiamo un cantiere in case già abitate lavoriamo nel pieno rispetto del resto dell’abitazione, cercando di rendere la nostra presenza meno invasiva possibile”.Cosa volete proporre di nuovo a chi si rivolge a voi per la ristrutturazione d’interni?“Le innovazioni ci piacciono”, risponde Matteo Brighi. “Intendiamo sperimentare nuove soluzioni sfruttando le più recenti applicazioni in campo tecnico: luci soffuse ad accensione crepuscolare, luce di cortesia nottur-na sufficiente e gradevole per l’uso del bagno, doccia emozionale con l’utilizzo di led colorati, sistemi per il recupero dell’acqua, miscelatori a luce infrarossa per ridurre il consumo idrico. Per rispondere alle frequenti richieste di personalizzazione Edil Consulti ha matu-rato nel corso della sua attività una solida esperienza nella realizzazione di soluzioni speciali che uniscono

estetica e funzionalità. Penso, ad esem-pio, alle richieste di automatismi per le attività commerciali, ai servizi per perso-ne diversamente abili, ai centri sociali”.

Quali sono le caratteristiche da tenere in considerazione quando si progetta un bagno?“Questa stanza - dice Samuele Rutigliano - deve es-sere allo stesso tempo gradevole e funzionale, igienica ed accogliente; deve riflettere la personalità della casa, in armonia con lo stile delle altre camere e, naturalmen-te, con il gusto del proprietario”.Che cosa vi ha convinto ad unire le forze e concentrarle in questa nuova e stimolante attività?“È ormai noto che il problema del coordinamento delle professionalità in campo edilizio - risponde Giancarlo Tarantino - è un nodo cruciale per chi decide di rea-lizzare il lavoro nel modo migliore rispettando i tempi di consegna. L’idea di mettere insieme professionalità diverse è molto utile per venire incontro alle necessità dei clienti, e per offrire loro un servizio di qualità a 360 gradi nel campo delle ristrutturazioni”.

Casa serviCe

Dall’esperienza di Edil Consulti

nasce una nuova attività di ri-

strutturazione e progettazione

I quattro titolari di Casa Service di fronte allo showroom forlivese

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Iper tecnologico o in stile classico, il bagno è da sem-pre il luogo più intimo della casa. A differenza del pas-sato oggi le persone lo considerano una vera e propria stanza, magari arredata con quadri e fiori profumati, un luogo in cui trascorrere piacevoli momenti di relax e potersi dedicare alla cura del proprio corpo, in cui rigenerarsi dopo una lunga giornata di lavoro. Sono tan-te, quindi, le proposte di mercato legate oggi al bagno, dall’arredamento alla progettazione, dai sanitari agli oggetti di design. Ad offrire tante soluzioni per un ba-gno su misura è ora Casa Service, nuovo showroom inaugurato a Forlì il 23 luglio in viale dell’Appennino 414. Quattro i professionisti impegnati in questa attività, specializzati in ristrutturazioni generali, con particolare attenzione a bagni e cucine: Cristian Consulti, Matteo Brighi, Samuele Rutigliano e Giancarlo Tarantino sono i responsabili di Casa Service, forti di approfondite competenze specifiche messe in sinergia per far fronte ad ogni tipo di richiesta della clientela. Le opere mu-rarie, idrauliche ed elettriche sono coordinate da Cri-stian Consulti, promotore del gruppo e già impegnato assieme a Matteo Brighi nella decennale attività di Edil

Casa Service Viale dell’Appennino 414, 47121 Forlì (FC) Tel. e fax 0543 481837www.edilconsulti.com - [email protected] Orario show room: martedì, giovedì 15.30 - 19.30lunedì, mercoledì, venerdì, sabato 9.30 - 12.30, 15.30 - 19.30Giorno di chiusura: domenica

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Consulti, confluita ora nel più ampio progetto di Casa Service. progettazio-ne e realizzazione ad hoc attraverso una struttura altamente qualificata, qualità dei materiali, affidabilità, precisione, garanzia di risultati che durano nel tempo sono le peculiarità più significative delle realizzazioni curate dal team di Casa Service. Per sapere qualcosa di più di Casa Service interpelliamo direttamente gli interessati.Cristian Consulti, cosa vi distingue dagli altri artigiani? “I clienti ci dicono che siamo precisi, affidabili e ‘pu-liti’. Intendono dire che quando allestiamo un cantiere in case già abitate lavoriamo nel pieno rispetto del resto dell’abitazione, cercando di rendere la nostra presenza meno invasiva possibile”.Cosa volete proporre di nuovo a chi si rivolge a voi per la ristrutturazione d’interni?“Le innovazioni ci piacciono”, risponde Matteo Brighi. “Intendiamo sperimentare nuove soluzioni sfruttando le più recenti applicazioni in campo tecnico: luci soffuse ad accensione crepuscolare, luce di cortesia nottur-na sufficiente e gradevole per l’uso del bagno, doccia emozionale con l’utilizzo di led colorati, sistemi per il recupero dell’acqua, miscelatori a luce infrarossa per ridurre il consumo idrico. Per rispondere alle frequenti richieste di personalizzazione Edil Consulti ha matu-rato nel corso della sua attività una solida esperienza nella realizzazione di soluzioni speciali che uniscono

estetica e funzionalità. Penso, ad esem-pio, alle richieste di automatismi per le attività commerciali, ai servizi per perso-ne diversamente abili, ai centri sociali”.

Quali sono le caratteristiche da tenere in considerazione quando si progetta un bagno?“Questa stanza - dice Samuele Rutigliano - deve es-sere allo stesso tempo gradevole e funzionale, igienica ed accogliente; deve riflettere la personalità della casa, in armonia con lo stile delle altre camere e, naturalmen-te, con il gusto del proprietario”.Che cosa vi ha convinto ad unire le forze e concentrarle in questa nuova e stimolante attività?“È ormai noto che il problema del coordinamento delle professionalità in campo edilizio - risponde Giancarlo Tarantino - è un nodo cruciale per chi decide di rea-lizzare il lavoro nel modo migliore rispettando i tempi di consegna. L’idea di mettere insieme professionalità diverse è molto utile per venire incontro alle necessità dei clienti, e per offrire loro un servizio di qualità a 360 gradi nel campo delle ristrutturazioni”.

Casa serviCe

Dall’esperienza di Edil Consulti

nasce una nuova attività di ri-

strutturazione e progettazione

I quattro titolari di Casa Service di fronte allo showroom forlivese

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Musicista forlivese di livello internazionale,

Daniela Ronconi ha lavorato a fianco dei

più grandi personaggi della musica pop – un nome per tutti, Tanita Tikaram. Ci racconta chi è oggi e la svolta radicale che ha dato

alla sua vita, lasciando i palcoscenici e diventando

un’appassionata naturopata.

Quando parli con Daniela Ronco-ni vorresti che il tempo si fermasse. Daniela ha tante storie da raccon-tare, una vita piena di progetti e di sogni, un modo pacato e affettuo-so di ricordare il passato. Ma partiamo dal presente: chi è Da-niela oggi?“È musicista e compositrice prima di tutto, infatti in questo periodo sono in studio di registrazione per il sesto CD della collana A good vibration che io ho composto, dei brani con una sfumatura che sot-tolinea la parte vibrazionale della musica. Questa sottolineatura si chiama naturopatia, floriterapia, lettura emozionale”.Cerchiamo di capire meglio. Spie-gaci il tuo nuovo approccio alle cure naturali.“L’anno scorso, a marzo 2010, ho brevettato il ‘metodo Ronconi’ che è dedicato a naturopati ed erbori-sti per ottimizzare le proprietà dei

fiori di Bach. Ho conosciuto questi fiori una ventina di anni fa e li ho impiegati con ottimi risultati su di me. Quando lavoravo a Londra mi avvicinai allo studio di questi ri-medi naturali e rimasi affascinata dall’idea che la natura ci mettes-se a disposizione tutto ciò di cui abbiamo bisogno. In quel periodo ero molto presa dalla mia carriera musicale e attenta all’esteriorità piuttosto che all’interiorità: grazie a fiori di Bach ho recuperato una parte della mia anima che in quel momento era annebbiata. Adesso tengo lezioni in tutta Italia sull’u-tilizzo dei fiori di Bach e presto uscirà un mio nuovo libro - come supporto ai miei corsi - in cui af-fronto la figura di Edward Bach e spiego i benefici che dà la florite-rapia come ‘terapia emozionale’”.Le tue parole ci hanno incuriosito sul tuo passato: ci racconti qualcosa?“Nel 1989 fondai a Forlì l’Acca-

demia Musicale Amadeus e fu una delle prime scuole di musica aperta agli adulti: di questo non se parla mai, perché l’attenzione è sempre focalizzata sulle mie espe-rienze internazionali fra Londra e gli Stati Uniti e questo un po’ mi dispiace. Come musicista ho rag-giunto gli obiettivi che desideravo. Il più significativo per me è stato comporre una colonna sonora per un film, Everyday is new del regista americano Jared Katsiane. Ho col-laborato poi per cinque anni con Tanita Tikaram, sono stata la sua insegnante di pianoforte e ho fat-to gli arrangiamenti per il suo CD Sentimental uscito nel 2005. È stata una bellissima esperienza che mi ha dato l’opportunità di suonare con tanti artisti del mondo della musica pop internazionale. Sono orgogliosa di queste mie esperien-ze di composizione e direzione di orchestra e soprattutto di averle

testo Serena Focaccia

Ogni giorno è Nuovo

52 | IN Magazine

Emozionare | Daniela Ronconi

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fatte in quanto donna, visto che in Italia ci si aspetta che una ragazza diplomata al conservatorio si dedichi all’inse-gnamento della musica nella scuola, mentre i Paesi anglo-sassoni ti danno la possibilità di metterti in gioco”.Perché hai deciso di dare una svolta radicale alla tua vita?“Mi sono allontanata da quell’ambiente musicale perché non mi permetteva più di esprimere i miei sentimenti. Era diventato un mero ‘lavoro’, condizionato da parametri dati dalla commerciabilità di un prodotto e non dalla sua qualità: questo limite ha cominciato ad andarmi stretto. E così ho smesso di essere ‘pendolare’ fra Londra e l’Italia e ho composto A good vibration, con musica acustica inte-ramente composta da me e suonata da musicisti italiani, ritornando a un aspetto più ‘naturale’ e puro della mu-sica. Dopo questo primo passaggio ho frequentato una scuola di naturopatia e mi sono diplomata con una spe-

cializzazione in floriterapia. Adesso svolgo il mio lavoro di naturopata, ringraziando per i miei quarant’anni da musicista che mi hanno permesso di essere attenta alle sfumature dell’anima”.In questo tuo percorso professionale e professionale hai mai avuto rimpianti?“No, mai! Anche gli errori mi sono stati utili. Sono con-tenta dei miei cinquant’anni di vita e ringrazio chi mi ha aiutato e anche chi mi ha ostacolato, perché mi ha dato la possibilità di capire e di scegliere la mia strada”.Allora niente rimpianti e tanti progetti! Qual è il prossimo sogno che vuoi realizzare?“I sogni sono la mia linfa, il mio domani. Se dovessi rias-sumerli in una frase direi che desidero continuare tutti i giorni ad accendere l’interruttore della vita: non mi lascio togliere la voglia di vivere!” IN

Sopra, Daniela, Tanita Tikaram e Mark Creswell (chitarrista) al RAK Studio di Londra.

La musica segreta dei fiori

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Pellicole e videoclip Made in Cesena con Iguana Produzioni, giovane casa di produzione cinematografica guidata da Filippo Giovannini.

“L’inizio della rivoluzione del ci-nema e della televisione italiana”: è ciò che promette di diventare Iguana Produzioni, una piccola casa di produzione cinematografi-ca nata a Cesena nel 2010, grazie all’impulso e alla passione del trentaduenne Filippo Giovannini. Grandi obiettivi, dunque, sorretti dal successo per i primi cortome-traggi indipendenti e i videoclip musicali realizzati dal giovane at-tore e regista cesenate tra il 2010 e 2011, accolti con interesse dal pubblico del web.Tra commedia e fantascienza, thriller e avventura, Giovannini spazia tra i generi e ricerca il re-alismo e la naturalezza della re-citazione, elementi immancabili in queste sue prime produzioni, “Dichiarazione d’amore”, cortome-traggio d’esordio, e “Due caffè”. Iguana Produzioni si è aperta da subito anche al mondo dei vide-

oclip musicali e, in collaborazio-ne con la romagnola Orchestra Vincenzi, ha realizzato due clip, “Balla Cowboy” e “Cleopatra”. Pri-mi passi di un cammino che, nei programmi di Giovannini, ne ve-drà molti altri. Primo tra tutti la realizzazione di un cortometrag-gio cinematografico dedicato alla storia di un campione sportivo con caratteristiche molto speciali, Luca Galimberti, che si avvale anche del-la collaborazione di Telethon. In previsione c’è poi la realizzazione di un lungometraggio, “Il Canzo-niere di Alessandro”, pensato per poter partecipare ai più impor-tanti concorsi italiani ed europei. Top secret, invece, il progetto per la realizzazione di due videoclip musicali. Tante idee per il futuro, dunque, da inserire in un calen-dario d’impegni presenti. Attual-mente, infatti, Iguana Produzioni è impegnata in una collaborazione

con il Teatro Verdi di Cesena per un programma sul canale 666 del digitale terrestre, Teleromagna Li-festyle, dove vanno in onda i video delle serate all’interno della disco-teca, le interviste ai protagonisti e i provini che la casa cinematogra-fica fa durante i venerdì e i sabato notte per trovare nuovi volti per i videoclip. Il legame di Iguana Pro-duzioni con i punti d’interesse e d’incontro di Cesena è sottoline-ato anche dal nuovo programma, sempre in onda sul canale 666, prodotto in collaborazione con Agenzia PrimaPagina di Cesena, “Aperitivo Bianconero”, che mette insieme il Cesena Calcio e i pro-nostici dei tifosi, accompagnando anche alla scoperta dei vini del ter-ritorio. Tutti i cortometraggi sono visibili su youtube, nel canale di Iguana Produzioni.www.youtube.com/user/Iguana-Produzioni. IN

testo Francesca Ricci

Corti e videoclip ciak si Gira

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Filmare | Iguana Produzioni

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Luca De Filippo, Glauco Mauri, Sebastiano Lo

Monaco: grandi protagonisti dei palcoscenici nazionali

tornano a Forlì per la nuova stagione del

Teatro Diego Fabbri.

Con l’opera “Quadri di un’espo-sizione” Mussorgskij tradusse in musica alcuni dei dipinti di Vik-tor Hartmann, cercando di ripro-porre esperienze passate in una chiave innovativa. Lo stesso tipo di percorso caratterizza la Stagione 2011/2012 del teatro “Diego Fab-bri” di Forlì, che giocando su una serie di rimandi ad esperienze già avviate nelle stagioni precedenti introducendo nuovi approcci che arricchiscono la percezione del pubblico sul teatro e sul suo affa-scinante mondo. Un ritorno che è anche un rinnovamento: i primi due spettacoli in cartellone testi-moniano questa scelta, portando in scena due personaggi ben noti al pubblico forlivese. Sono Luca De Filippo, che apre la stagione il 9 novembre con la commedia di Eduardo “Le bugie con le gambe lunghe”, e Alessandro Haber, che in dicembre presenta a Forlì “Art”, di Yasina Reza. Gradito ritorno è anche quello di “Sogno di una notte di mezza estate”, classico shakespeariano presentato da un gruppo di attori comici guidati da Gioele Dix in veste di regista. Appuntamento ormai annuale è poi quello con l’istrionico Seba-stiano Lo Monaco, che quest’anno porta al Fabbri “Per non morire di mafia”, tratto da un testo del Pro-curatore Nazionale Antimafia Pie-tro Grasso. Gabriele Lavia affronta invece le atmosfere dello Sturm und drang con “I masnadieri” di Schil-ler da lui diretto per la Giovane

Compagnia del Teatro di Roma, mentre Glauco Mari, al fianco di Roberto Sturno, presenta “Quello che prende gli schiaffi”, testo fan-tasmagorico pieno di divertimen-to. Chiude la stagione, in marzo, “The history boys”, commedia di Alan Bennet basata sulla comicità inglese, con Elio de Capitani e Ida Martinelli. Sempre a fine stagione troviamo “Aladin, il Musical” con Flavio Montrucchio, Stefano Ma-sciarelli e le celebri musiche dei Pooh. La stessa logica di “nuovi ritorni” guida anche la Stagione di Danza, che propone graditi ri-chiami come “Coppélia”, interpre-tata da Fabrizio Monteverde con la Compagnia Junior Bdt, e “Cantica II” di Emiliano Pellisari, sino a “Le Sacre du printemps e Les noces” di Mauro Bigonzetti con la Fondazio-ne AterBalletto. Nuove suggestioni arrivano anche con “Blaze”, che raccoglie i miglio-ri street dancer e breakdancer al mondo, e con SpellBounf Dance Company e le sue “Quattro Stagio-ni”. Chiusura col botto con il Bal-letto di San Pietroburgo e le atmo-sfere de “La Bella Addormentata”. Non manca poi l’appuntamento con l’operetta: la Compagnia Cor-rado Abbati e la Compagnia Italia-na di Operetta portano in scena da gennaio tre spettacoli, “Can Can”, “La principessa della Czardas” e “La duchessa del Bal Tabarin”. Chiude la panoramica la stagione di teatro contemporaneo, ancora in corso di definizione. IN

testo Francesca Ricci

Ritorni in scena su il Sipario

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Applaudire | Teatro Diego Fabbri

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Testi e immagini d’epoca raccontano nella

Biblioteca comunale di Forlì uomini e

fatti della Romagna risorgimentale.

“Uomini e fatti della Romagna risorgimentale”: è il titolo della mostra bibliografica e iconografi-ca aperta al pubblico fino al 31 di-cembre nella Biblioteca comunale di Forlì “Aurelio Saffi” e Raccolte Piancastelli (Sala dei Corali, cor-so della Repubblica 72). Curatori dell’esposizione sono Andrea Cri-stiani, docente dell’Università di Bologna, e Antonella Imolesi Pozzi, responsabile dell’Unità Fondi An-tichi, Manoscritti e Raccolte Pian-castelli della Biblioteca “Saffi”.In mostra volumi, lettere, docu-

menti e immagini provenienti dalle varie sezioni delle Raccolte che il grande bibliofilo Carlo Piancastelli (1867-1938) ha donato alla Biblio-teca di Forlì nel 1938, oggi orga-nizzati nelle sezioni delle Carte Romagna, degli Autografi del Sec. XIX, delle Carte del Risorgimento e della Sezione Stampe e Disegni.Si tratta di una scelta di lettere e immagini relative a personaggi romagnoli che ebbero un ruolo di primo piano nelle vicende del Risorgimento nazionale fra i quali Piero Maroncelli, Felice Orsini, Au-

relio e Giorgina Saffi, Don Giovanni Verità.Il percorso espositivo realizzato dalla Biblioteca “A. Saffi” e dal-la Biblioteca “R. Ruffilli” prende in esame in particolare gli eventi relativi alla Repubblica Romana e alla “Trafila garibaldina” e si inse-risce fra le numerose iniziative e manifestazioni culturali che il Co-mune di Forlì e il Polo scientifico-didattico di Forlì, hanno promosso nell’ambito del 150° anniversario dell’Unità d’Italia.www.cultura.comune.forli.fc.it IN

testo Sabrina Marin

I romagnoli che fecero l’Italia

Predappio, Città di fondazione

Prosegue fino al 30 ottobre a Predappio la mostra storico documentaria “Città di fondazione italiane 1928-1942”, allestita nelle sale di Casa Mussolini. La rassegna

è dedicata alle città progettate e costruite durante il ventennio fascista. Una mostra imponente, con una spettacolare coreografia costituita da fotografie di

grande e grandissimo formato. Sono inoltre esposti plastici, planimetrie, schede storiche e urbanistiche delle città, manifesti e libri d’epoca. Strutture multimediali

consentono la proiezione di rari filmati del periodo. L’esposizione, curata da Fabrizio Forte e Massimiliano Vittori, rappresenta un segmento importante della storia

architettonica, artistica e culturale italiana. www.casamussolini.it

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Ammirare | Romagna risorgimentale

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Compleanno importante per i Khorakhanè,band meldolese che in questo suo primo decenniodi attività ha messo a segno risultati importanti. Dal Festival di Sanremo al Wind Music Awards.

Primi dieci anni di musica e di can-zoni per i Khorakhanè, band nata dall’intesa tra Fabrizio Coveri detto Bicio, voce del gruppo, e Luca Me-dri, tastiere, fisarmonica e cori. Il gruppo meldolese ha sempre avuto un forte legame con Fabrizio De Andrè, da cui prende l’ispirazione per il nome che significa “a forza di essere vento”, per le atmosfere musicali e per i temi sociali. Bicio ascolta per la prima volta De An-drè nel 1979 quando, ancora nella pancia della mamma, partecipa al concerto tenuto con la PFM a Bolo-gna. Un legame viscerale dunque, condiviso con gli altri membri del gruppo: Pier David Fanti alla bat-teria, Matteo Scheda alla chitarra classica-folk-elettrica, Roberto Villa al basso, Gioele Sindona al violino e la new entry, alle percussioni e ai flauti, Ilario Baggini.Dieci anni di canzoni d’autore dal sound folk rock cantautorale, de-rivante da un mix di stili. “Cinque monete d’oro” apre il loro ultimo album “L’esploratore”, ed è il sin-golo scritto da Massimo Bubola, autore reso celebre da “Il cielo d’Irlanda” portato al successo da Fiorella Mannoia, con cui il gruppo si è esibito live in più occasioni. E forte è anche il legame di Bubola

con De Andrè, di cui i Khorakhanè sono stati tribute band agli inizi di carriera.In questi primi dieci anni sono arrivati successi e soddisfazioni. Primo tra tutti la partecipazio-ne al 57° Festival di Sanremo nel 2007, in cui i Khorakhanè hanno ricevuto il secondo premio della critica nella sezione giovani. Nel-lo stesso anno la band ha vinto il premio MEI come miglior gruppo Indie pop. Nel 2008 si sono esibiti a Roma per i 40 anni di carriera di Amedeo Minghi e hanno rap-presentato l’Italia, assieme ai Ne-grita e ai Modena City Ramblers, all’Italian Night del POPKOMM a Berlino. Nel 2010 sono stati ospiti al Premio Fabrizio De Andrè 2010, vincendo nello stesso anno il Wind Music Awards come miglior grup-po Italiano Indie-Pop.Una sola domanda a Bicio. Dove trovi l’energia che metti nei vostri concerti? “Mi piace stare sul palco, non ne posso farne a meno… Per me è terapeutico, mi dà la carica e mi completa. Il mio obiettivo principale è fare la musica che mi piace e stare bene mentre canto, non ho altre priorità, anche se so che questo significa arrivare ad un pubblico più ristretto”. IN

testo Roberta Giurioli

Dieci anni di Canzoni

A Sara Piolanti il premio De Andrè

La forlivese Sara Piolanti (nella foto) si è aggiudicata il premio nazionale “Fabrizio De Andrè

Parlare musica” per la sezione interpreti, con il brano intitolato

“Io ero”. Il prestigioso Premio, presieduto da Dori Ghezzi e diretto

da Massimo Cotto, si è tenuto a Roma il 7 e 8 ottobre scorsi. Ad accompagnare la 29enne

forlivese la sua chitarra acustica e la violoncellista Debora Walker.

Attualmente Sara Piolanti vive e lavora a Milano ed è la front-

women dei New Cherry, band del panorama rock-alternative-indie.

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Suonare | Khorakhanè

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L’amore per la bicicletta e per un lavoro bellissimo, seppur impegnativo. Brevi episodi raccontano vita e passioni di Michele Savorelli, in un libro ricco di humor.

L’intelligenza di una persona sta anche nel sapersi prendere in giro. Ma con spirito sorridente, quasi a volersi scusare di aver dato alle stampe un libro in età senile. È il caso dell’eccellente e simpaticissi-mo medico forlivese Michele Savo-relli che, a 94 anni, ha pubblicato il libro “Da ciclista a ostetrico. Di-vagazioni senili” (edizioni In Ma-gazine, 2011). Alto, longilineo, con una memoria di ferro, Savorelli ri-corda di aver aiutato a venire alla luce oltre 14mila bambini, di aver risolto felicemente situazioni pro-

blematiche e a rischio. Con l’orgo-glio di aver aiutato a nascere anche il centomillesimo forlivese. Il tutto intervallato dalla passione per la bicicletta, immancabile compagna di viaggio che spesso diviene pro-tagonista all’interno di queste sue toccanti “divagazioni”. Una bella storia quella di Savorelli, raccontata attraverso episodi brevi ma precisi, con l’ironia del sorriso e uno humor che lo accompagna da sempre.Quali personaggi prestigiosi ha vi-sto nascere?“Per quanto riguarda Forlì, il sin-daco Roberto Balzani ed anche Alessandro Rondoni, ovviamente senza scelte politiche!”.Oltre a questi personaggi ha mante-nuto rapporti con altri bambini che lei ha fatto nascere?“Con le mamme, vorrà dire. In quel momento i bimbi non pote-vano riconoscermi e, nel tempo, io non potevo riconoscere loro!”.Come le piacerebbe essere definito?“Dopo le belle parole del sindaco Balzani nella prefazione del libro mi sono scoperto una persona di-versa da quella che pensavo di es-sere. E le dirò che non mi dispiace affatto! Devo però confessare che, dopo la pubblicazione, la mia vani-tà è cresciuta...”.

Un po’ di vanità è necessaria: que-sto ci fa sperare in un suo prossimo libro. Quali sono state le cose più belle della sua vita?“Per il libro non credo, però mai dire mai. Le cose belle della mia vita? Mia moglie Renata, amica di studi e di laurea, e un uomo cieco che abitava nei luoghi in cui avevo trascorso tanti momenti dramma-tici durante la guerra. Nel parlare della guerra, lui ha ricordato un medico che si chiamava Savorelli. Ero io, non ci potevo credere! L’e-pisodio mi ha talmente colpito che l’ho raccontato nel libro”.Rifarebbe le scelte di medico oste-trico-ginecologo-chirurgo?“Visto come sono andate le cose, sì. A Forlì, allora, non c’era concor-renza e a me piaceva questa profes-sione. Ho però dei rimpianti”.Ce li può dire?“Sì. Col mio lavoro penso di avere trascurato un po’ la mia famiglia. Sa, le urgenze in ospedale, i con-gressi, le puerpere che avevano fiducia in me... Quando ho avuto più tempo ho però viaggiato molto con mia moglie”.E, infine, un bell’epilogo: il rica-vato della vendita del libro “Da ciclista a ostetrico” sarà devoluto dall’autore all’associazione ‘Amici dell’ Hospice’ di Forlimpopoli. IN

testo Rosanna Ricci

L’ostetrico Ciclista

62 | IN Magazine

Scrivere | Michele Savorelli

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Romagnauto si rinnova. Inaugurando a Forlì show-room dedicati a Land Rover e Mazda, adiacente alla concessionaria Volvo di via Ravegnana 403 (angolo via Traiano Imperatore). L’evento si è tenuto lo scorso 30 settembre, assieme a clienti, collaboratori e campioni dello sport romagnolo. La volontà dei ti-tolari della concessionaria Volvo e Land Rover, Giovanni, Matteo e Stefania Reggiani, è quella di creare un vero e proprio “centro dell’automobile”, per venire incontro a tutte le esigenze della clientela. L’aperitivo inaugurale, a cui hanno preso parte tanti

amici di Romagnauto, è stato anche l’occasione per presentare in anteprima l’attesa Range Ro-ver Evoque, l’auto considerata la Range Rover del nuovo millennio, la più compatta e seducente

mai realizzata dal marchio inglese. Tra i partecipanti all’evento di presentazione della nuova Ran-ge Rover e degli showroom anche molte personalità del mondo dello sport di Forlì e Cesena, dal presidente del Cesena Calcio Igor Campedelli (nella foto insieme ai titolari) ai giocatori delle squadre di basket e di volley di Forlì.

Al cocktail inaugurale tanti clienti, amici e personalità del mondo dello sport.

RoMagnautoVia Ravegnana, 403 - Forlì - Tel.: 0543.723303Via Fogazzaro, 119 - Cesena - Tel.: 0547.335567www.romagnauto.it - [email protected]

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Romagnautosi RinnovaNuovi showroom LaNd rover e mazda

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La vita culturale di Forlì raccontata sulle pagine de “Il Melozzo”,che ora prosegue il suo camminocon le Edizioni In Magazine.

La storia della città passa anche at-traverso le sue pubblicazioni. Tra le riviste storiche di Forlì spicca per longevità “Il Melozzo”, fondata nel 1968 come periodico del Comitato pro Forlì storico artistica ed oggi, dopo essere divenuta di proprie-tà di Alessandra ed Antonio Ascari Raccagni, edita da Edizioni In Ma-gazine. La rivista trimestrale, dal carattere essenzialmente culturale, si prepara ad uscire con una rinno-vata grafica e con contenuti a cura del comitato di redazione guidato da Rosanna Ricci e da tanti illustri collaboratori. I “progenitori” di questo storico pe-riodico cittadino videro la luce ad-dirittura nella prima metà del ‘900: nel 1936-37 la chiesa della Santa Trinità pubblicò due numeri del

“Melozzo” con articoli del comitato parrocchiale, mentre nell’ottobre del ’37 nacque un trimestrale d’ar-te dal titolo “Melozzo da Forlì”, de-dicato all’artista forlivese al quale, nel ’38, la città tributò grandi onori e una importantissima mostra in occasione del quinto anniversario della sua nascita. Poi, dopo un lungo periodo di assenza, “Il Me-lozzo” rinacque grazie al Comitato pro Forlì storico artistica e grazie all’impegno dell’editore Publio Marzocchi, scomparso nel gennaio scorso. Imprenditore, uomo di cul-tura e promotore di tante iniziative editoriali, il nome di Marzocchi è incastonato nella storia cittadina del secolo da poco concluso, salda-mente legato ad imprese e riviste da lui condotte per tanto tempo.

Tra queste anche le Grafiche MDM di Forlì, da lui fondate, oggi stam-patori dell’attuale rivista.Alla memoria di Marzocchi è dedi-cato l’ultimo numero della rivista (nella foto in alto la copertina), com-mosso omaggio ad un passato ricco di attività per una rivista che ora si prepara a guardare al futuro.Il nuovo numero, in uscita a no-vembre, si presenta ai lettori con una nuova veste grafica e con con-tenuti legati alla storia passata e presente, cercando di trovare spun-ti per disegnare il futuro, culturale e sociale, della città. IN

testo Roberta Brunazzi

La città in Rivista

Nuovi incarichi, novità on line

Varie novità per le testate locali. Cominciamo dalla carta stampata: Massimo Pandolfi (nella foto), marchigiano di nascita ma forlivese d’adozione, è stato promosso caporedattore centrale del Resto del Carlino. Cresciuto nella redazione di Forlì del Carlino (che ha anche diretto), è stato per due anni anche capo dello sport nazionale del gruppo Carlino-Nazione-Giorno. Dalla fine di agosto il Carlino di Forlì ha anche un nuovo capo servizio, Rita Bartolomei, bolognese, che ha raccolto il testimone da Andrea Degidi, passato alla giuda della redazione di Ravenna. Novità anche sul fronte dell’informazione on line, con la nuova grafica per la versione web del Carlino e per Romagnaoggi.it, declinata in ForliToday nella pagina interna dedicata alla città, che si arricchisce anche di contenuti relativi ai paesi del circondario. Da qualche mese è on line anche Forlive (www.4live.it), sito di informazioni ed eventi firmato da Alex Ghirelli.

64 | IN Magazine

Editare | Il Melozzo

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Abbiamo a cuore la sicurezza dei nostri clienti.Se acquisti una nuova Mercedes-Benz, De Stefani aggiunge SECURITY PACK, due annisenza imprevisti oltre ai due anni della garanzia ufficiale, con chilometraggio illimitato.*

Iniziativa promossa dai concessionari aderenti alla Unione Concessionari Italiani Smart e Mercedes-Benz. www.ucism.it

U C I S MUnione Concessionari Italiani

Smart e Mercedes-Benz

*SECURITY PACK è il programma di Garanzia Assicurativa per vetture Mercedes-Benz, frutto della collaborazione tra UCISM e CarGarantie. Il programma prevede la copertura dei costi di riparazione dei guasti imprevisti nel 3° e 4° anno successivo alla scadenza della Garanzia Mercedes-Benz. SECURITY PACK copre, con chilometraggio illimitato, le componenti originali della vettura con poche eccezioni. Maggiori informazioni su copertura, condizioni e termini sono reperibili in Concessionaria e sul sito www.destefani.net.

Auto AutoConcessionaria U�ciale di Vendita Mercedes-Benz

Nome Città, Via Indirizzo 00, tel. 0000 000000

De Stefani S.p.A.Concessionaria Ufficiale di Vendita Mercedes-Benz

Forlì, Via Ravegnana 407 tel. 0543 81101 - Imola, Via Pola 23 tel. 0542 6919111 - Ravenna, Via Dismano 2 tel. 0544 479611www.destefani.net

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