IN Magazine Forlì 04/2013

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Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 23/11/1998 n. 27 - E 3,00 Luxury Living Group Nuova vita a Palazzo Daniele Bazzocchi Tutto il sapore del latte Attico in città L’eleganza del comfort Monica Fantini La signora del Buon Vivere Forlì ® www.inmagazine.it Anno XVI - N. 4 - SETTEMBRE - OTTOBRE 2013

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Attico in città L’eleganza del comfort

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La signora del Buon Vivere

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Anno XVI - N. 4 - SETTEMBRE - OTTOBRE 2013

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Sommario

Il Buon Vivere apre questo numero di Forlì IN, tradotto in chiave sociale e fatto proprio da Monica Fantini di Legacoop Romagna, organizzatrice della ormai celebre Settimana. Alla bellezza e allo stile è dedicato l’arti-colo successivo, con la nuova sede del Luxury Living Group in Palazzo Orsi Mangelli. E di alta qualità si parla anche con Daniele Bazzocchi, alla guida della storica cooperativa che gestisce la Centrale del Latte di Cesena. Si prosegue navigando, con il giovane skipper Michele Zambelli e con l’equipaggio guidato dal timo-niere Claudio Ricci, di ritorno dalla Barcolana di Trieste. Il Premio Cam-pigna e il libro di Mario Biserni ci

riporta sulle tracce della felicità, che incrociamo anche nella passeggiata lungo la via Ravegnana, ricca di arte e di storia, a cui è dedicato l’arti-colo successivo. Si prosegue con il gruppo musicale dei Sacri Cuori, targato Romagna ed ora in tournée in Australia, e con la sommelier Claudia Bondi, vincitrice di concor-si nazionali e fondatrice di “Perle & Perlage”. Poi l’intervista al pittore Onorio Bravi, un elegante attico di città e “Coffee Makers”, vera e pro-pria enciclopedia del caffé a cura di Enrico Maltoni e Mauro Carli. Si chiude con la novità del coworking, servizio messo a disposizione da For-lì Self Storage. Buona Lettura!

12

24

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12 Essere Monica Fantini18 Recuperare Luxury Living Group24 Produrre Daniele Bazzocchi26 Viaggiare Michele Zambelli27 Navigare Barcolana28 Esporre 55° Premio Campigna 30 Scrivere Mario Biserni

36 Percorrere La Ravegnana da Forlì a Ravenna42 Suonare Sacri Cuori46 Degustare Claudia Bondi50 Creare Onorio Bravi54 Abitare Attico di città62 Leggere Coffee Makers 66 Lavorare Coworking

|EDITORIALEdi Andrea Masotti |

Edizioni IN MAGAZINE S.R.L.

Redazione e amministrazione: Via Napoleone Bonaparte, 50 - 47122 Forlì tel. 0543.798463 - fax 0543.774044

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Stampa: Graph S.N.C. - San Leo (RN)

Direttore Responsabile:

Andrea Masotti

Redazione centrale:

Roberta Brunazzi, Serena Focaccia

Progetto grafico: Lisa Tagliaferri

Impaginazione: Sabrina Montefiori

Controllo produzione e qualità: Isabella Fazioli

Ufficio commerciale: Gianluca Braga

Collaboratori: Mariavittoria Andrini, Barbara Baronio, Annalisa Balzoni, Andrea Casadio, Rosa Maltoni, Sabrina Marin, Enrico Pasini, Rosanna Ricci, Alessandro Rossi, Giorgio Sabatini, Aldo Savini

Fotografi: Angela Anzalone, Lidia Bagnara, Claudia Presti, Giorgio Sabatini

Chiuso per la stampa il 18/10/2013

SeguicisuFB:www.facebook.com/edizioni.inmagazine

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A Bruno Molea la stella d’oro al merito sportivo

Roma - Il forlivese Bruno Molea è stato insignito a Roma, al Salone

d’Onore del CONI, della Stella d’Oro al merito sportivo, prestigioso

riconoscimento consegnato dal Presidente del Comitato Olimpico

Nazionale Italiano, Giovanni Malagò, e dal Segretario Generale

Roberto Fabbricini. Molea è dal 2006 Presidente Nazionale di AICS

Associazione Italiana Cultura Sport, Ente di promozione sportiva nazionale che conta circa 900mila

associati e 9mila circoli dislocati in tutto il Paese. A livello internazionale

inoltre Molea dal 2009 riveste la carica di vice Presidente CSIT, inoltre

siede nel Consiglio Nazionale del CONI in rappresentanza degli Enti

di Promozione Sportiva. (Nella foto, da sinistra Giovanni Malagò, Bruno

Molea e Roberto Fabbricini)

Civiltà delle Macchine. Sessant’anni fra scienza,

arte e umanesimo

Forlì - Inaugurata il 23 ottobre presso Sala Albertini in piazza

Saffi la mostra “Civiltà delle Macchine. Sessant’anni fra scienza,

arte e umanesimo”, dedicata alla storica rivista nata nel 1953. La

mostra, curata da Silvia Arfelli e organizzata da “La Maya Desnuda”

in collaborazione con il Liceo Scientifico “F. P di Calboli”, espone una cinquantina di riviste originali le cui copertine sono state firmate

da alcuni dei maggiori artisti del ‘900 europeo, da Fontana a Campigli

e Picasso. Le opere in copertina evidenziano sempre una relazione

con gli interventi degli scienziati, studiosi e Premi Nobel che hanno scritto regolarmente sulla rivista.

La mostra rimane aperta fino al 12 novembre tutti i pomeriggi (15,30-

19,00 tranne il lunedì), venerdì e domenica dalle 10 alle 12,30.

Stazioni di ricarica Elettrica

Forlì - La mobilità elettrica è arrivata in città, con la consegna di cinque stazioni di ricarica “intelligente” per veicoli elettrici. Le cinque colonnine Enel sono state installate nel centro di Forlì per fornire la ricarica ad auto elettriche. L’inaugurazione si è tenu-ta il 20 settembre, con un viaggio del-

le autorità su auto elettriche partito dalla sede della Regione a Bologna e con una tappa intermedia a Ravenna, dove sono state inaugurate altrettan-te colonnine. La giornata inaugurale forlivese si è conclusa con l’esposizio-ne di auto elettriche e la possibilità di effettuare Test Driver.

Novanta laureati in Economia e Management

Forlì - Sono 90 gli studenti che nel lu-glio scorso si sono laureati nella sede forlivese della Scuola di Economia, Management e Statistica di Forlì, dopo aver seguito il corso di laurea in Economia e Commercio coordi-nato dal prof. Massimo Spisni. Alla cerimonia di consegna dei diplomi

di laurea, tenuta nell’Aula Magna del campus forlivese, è intervenuto anche il presidente della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, Roberto Pinza (nella foto), economista di fama na-zionale già sottosegretario di Stato al Tesoro e Viceministro dell’Economia e delle Finanze.

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Premio Ruffilli ai diplomati eccellenti

Forlì-Cesena - Torna come ogni anno, ormai da 14 anni, il

“Riconoscimento Roberto Ruffilli” dedicato ai ragazzi che hanno

frequentato le scuole superiori della provincia conseguendo il risultato

finale di 100/100. L’iniziativa, organizzata dalla Camera di

Commercio di Forlì-Cesena, intende ricordare il professore forlivese,

senatore, noto soprattutto per l’attività politica e di studio, ucciso dalle Brigate Rosse nella sua casa

in corso Diaz il 16 aprile 1988. Le due cerimonie di premiazione si

sono tenute a Cesena e a Forlì, dove Alberto Zambianchi, Presidente

dell’Ente, ha consegnato ai ragazzi i premi che consistono in

e-book reader e attestato.

Novità per la Strada dei Vini e dei Sapori

Bertinoro - L’assemblea della Strada dei Vini e dei Sapori di Forlì-

Cesena ha approvato il piano di azione e investimenti per rafforzare

l’itinerario enogastronomico e turistico nel cuore della Romagna. Ai nove nuovi Comuni di montagna associati all’inizio 2013, in seguito

all’allargamento dell’itinerario enogastronomico provinciale (da 285 a 534 Km), si sono aggiunte anche le adesioni di Rocca San

Casciano e Tredozio. I progetti in programma prevedono attività che

rafforzano la rete di offerta turistica ed enogastronomica sulla Strada dei

Vini e dei Sapori. Si stanno inoltre elaborando, in coordinamento

con le altre Strade della Romagna e dell’Assessorato Agricoltura

della Regione, pacchetti turistici e suggestioni di viaggio in funzione dell’Expo 2015.

Porto turistico firmato Carfagnini

Montenero di Bisaccia - C’è la firma di Italo Carfagnini (nella foto) sul por-to turistico più grande del Molise. Dopo che il chimico e imprenditore di successo a livello internazionale, originario di Termoli e presidente della Softer che ha sede a Forlì, ha rilevato tutte le quote della società marittima molisana i lavori a Marina Sveva, porto turistico di Montene-ro di Bisaccia, sono stati completati in tempo di record. La struttura si estende per 16 ettari e ospita 436 po-sti barca (tre riservati a yacht da 30 metri); ha due spiagge private, sette pontili, negozi e ristoranti di lusso. Il tutto ispirato ad una filosofia eco-so-stenibile: il progetto è in attesa solo del collaudo tecnico-amministrativo

e la prossima estate aprirà i battenti, guardando al turismo del mare na-zionale e internazionale.

Nuova Giunta per la Camera di Commercio

Forlì - Martedì 15 ottobre ha avuto luogo, presieduta da Alberto Zam-bianchi, la riunione del Consiglio Ca-merale, che ha proceduto all’elezione dei componenti della Giunta della Ca-mera di Commercio di Forlì-Cesena, confermandone il numero di sette, rinnovando cinque membri e molti-plicando la presenza femminile, pas-sata da uno a tre rappresentanti. Sono stati riconfermati Annalisa Raduano per il settore Artigianato e Giancar-

lo Corzani per il settore Commercio; di nuova nomina, Magalì Prati per il settore Industria, Mara Biguzzi per il settore Agricoltura, Giorgio Grazioso per il settore Artigianato, Augusto Pa-trignani per il settore Turismo e Ste-fano Lazzarini in rappresentanza del-la Cooperazione. (Nella foto, da sinistra Giancarlo Corzani, Augusto Patrignani, Magalì Prati, Giorgio Grazioso, Alberto Zambianchi, Mara Biguzzi, Stefano Laz-zarini, Annalisa Raduano)

Ph. Giorgio Sabatini

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Guardia di Finanza, nuovo comandante

Forlì - Armando Modesto è il nuovo comandante della compagnia

della Guardia di Finanza di Forlì. Sostituisce il capitano Cesare

Tozzola, che dopo 5 anni di permanenza nella sede forlivese è stato trasferito ad altro importante

incarico. Il capitano Modesto, 30 anni, romano, è laureato in “Scienze della

sicurezza economico finanziaria” e in “Economia e gestione della

finanza”. Ha frequentato l’Accademia della Guardia di Finanza dal 2003

al 2008, ricoprendo in seguito il ruolo, fino al 2010, di comandante della tenenza di Cento (Fe). Negli

ultimi tre anni ha guidato il gruppo investigazione criminalità organizzata

di Caltanissetta, ottenendo brillanti risultati nel contrasto alla criminalità

organizzata, traffico di sostanze stupefacenti ed aggressione dei

patrimoni illeciti.

La Medicina termale approfondita online

Emilia-Romagna - Parte in ottobre il primo corso online di “Introduzione

alla Medicina Termale”, promosso dall’Unione Terme, Salute e

Benessere in collaborazione con il Coter, Consorzio del Circuito Termale

dell’Emilia-Romagna, d’intesa con la Regione Emilia-Romagna e APT

Servizi. Si tratta di un percorso formativo in e-learning (corso FAD) di approfondimento della medicina

termale in collaborazione con l’Università di Milano, Thermae

Campus e Fipes. Il principale obiettivo è quello di formare medici

esperti che acquisiscano competenze multidisciplinari connesse alla

Medicina termale, Talassoterapia e Climatologia medica, fornendo conoscenze mediche e tecniche

terapeutiche integrate alle metodiche idrotermali tradizionali. Il corso è

riservato ai medici, pediatri di libera scelta e specialisti ed è attivo dal 21

ottobre 2013 al 21 ottobre 2014 per una durata totale di 20 ore di lezione

on-line. Per informazioni: www.termemiliaromagna.it

Unindustria Forlì-Cesena, nuovo Presidente

Forlì-Cesena - Vincenzo Colonna è il nuovo presidente di Unindustria For-lì-Cesena per il prossimo quadrien-nio. L’elezione ufficiale di Colonna è avvenuta nel corso dell’assemblea generale dei soci il 27 settembre scor-so al Teatro Verdi di Cesena, alla pre-senza del presidente di Confindustria Giorgio Squinzi (nella foto assieme a Colonna). Il consiglio direttivo ha per l’occasione ringraziato il presidente uscente Giovanni Torri, per l’intensa attività profusa nella valorizzazione dell’associazione. Vincenzo Colonna, 56 anni, è Amministratore Delega-to del Gruppo Ivas, storica impresa

di San Mauro Pascoli che opera dal 1953 nel settore della produzione di vernici per l’edilizia.

Ph. Giorgio Sabatini

Spot di Estados per Viva 2013

Forlì - Presentata ufficialmente il 3 ottobre scorso la campagna “Anche tu puoi salvare una vita”, inserita all’in-terno della “Settimana per la rianima-zione cardiopolmonare - Viva 2013”. Scopo della campagna è sensibilizzare la popolazione sull’arresto cardiaco, evento purtroppo assai frequente, con un’incidenza pari a uno ogni mille abitanti, e sull’importanza di soccor-rere immediatamente la persona col-pita. L’imprenditore forlivese Daniele Versari (nella foto, al centro) di Estados

Cafè, da anni attento alla tematica del sociale, si è impegnato in prima per-sona per favorire la divulgazione di questa importante pratica che ognu-no dovrebbe imparare, il “massaggio cardiaco”. Come supporto Estados ha donato l’intera realizzazione di uno spot diretto e prodotto da Fabio Al-barelli, che illustra le procedure di un corretto massaggio cardiaco e suc-cessivamente ha attivato tutti i mezzi (bar, caffetterie e locali pubblici) per favorire la divulgazione del video.

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Computer e laboratori nelle scuole con Cna

Forlì - È partito da poco l’anno scolastico e Cna Colline forlivesi mette in campo una serie di azioni di supporto per le scuole primarie del territorio. Il “Progetto Giova-ni” del 2013 finalizza buona parte del proprio intervento sul territorio in un unico intervento, mirato alle scuole elementari. Anche in considerazione della necessità delle scuole di adeguarsi alla normativa che prevede il regi-stro di classe on line, Cna ha deciso di donare a tutte le scuole elementari dei 14 comuni delle colline forlivesi un computer. A partire da questo anno scolastico arrivano anche nell’area Colline forlivesi le proposte di “Detto, fatto! A scuola con Cna”, laboratori gratuiti proposti da Cna Solidale e pensati per le scuole primarie, che hanno coinvolto negli ultimi anni oltre 4mila bambini.

Ladies Golf I Fiordalisi: gara IN Magazine e Menabò

Forlì - Un’intera giornata di golf targata IN Magazine e Menabò si è tenuta il 15 settembre sul campo forlivese “I Fiordalisi”. La gara, con formula medal, era inserita nel circuito di 12 gare organizzato dalle “Ladies Golf I Fiordalisi”. Otto i premi in palio che sono stati vinti da Dragana Milic e Paola Tisi (prima e seconda di 1° cat.), Stefania Pieraccini e Roberta Paolini (prima e seconda di 2° cat.), Stefano Bordiglioni (cat. Amici), Luca Ghinassi (cat. Amici Senior) e Mariavittoria Andrini (cat. NC). La splendida giornata di sole e di sport si è conclusa con la presentazione del libro edito da IN Magazine “I segreti per bere bene”. L’autore Alessandro Rossi ha raccontato aneddoti e segreti riguardanti il mondo del vino soddisfa-cendo le moltissime curiosità dei partecipanti. Al termine dell’incontro è stato servito un aperitivo a base di bollici-ne offerto da Partesa. (M.A.)

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Adozioni internazionali con ASA

Forlì - L’adozione internazionale permette di accogliere bambini

di altri paesi, con cultura, lingua e tradizioni diverse. Per quanto riguarda la provincia di Forlì, le

coppie che hanno chiesto l’adozione e sono in possesso dei requisiti

richiesti sono ogni anno oltre 30; i tempi di attesa per completare l’iter

adottivo sono di circa 24/36 mesi. Per lo svolgimento della procedura

all’estero bisogna affidarsi a un ente autorizzato dalla Commissione

Adozioni Internazionali presso la Presidenza del Consiglio: dal 2009

anche a Forlì è presente l’Asa, Associazione Solidarietà Adozioni

onlus, a cui le coppie aspiranti l’adozione internazionale possono

rivolgersi per la procedura adottiva. Per info: [email protected];

www.asaonlus.it

“Il Golf per la distrofia” ai Fiordalisi

Forlì - Si è conclusa con successo la terza edizione de “Il Golf per la

distrofia”, manifestazione golfistica a sfondo benefico organizzata da Andrea Manuzzi per raccogliere

fondi da devolvere alla sezione forlivese dell’Unione Italiana Lotta

alla Distrofia Muscolare (Uildm). Nelle tre edizioni sono stati raccolti

circa 15mila euro attraverso varie gare di golf, ma il momento clou è

stato quello dell’asta benefica tenuta nella Club House. In palio materiale

sportivo, offerto da sponsor e da campioni come Matteo Manassero,

Edoardo Molinari, Alonso, Andrea Dovizioso e Fabio Scozzoli, oltre a

maglie del Milan e del Cesena. Infine libri e grembiali degli chef Bruno

Barbieri e Carlo Cracco. Non sono mancati momenti di convivialità, con la cena e la musica di Roby Galeotti.

(Nella foto: Andrea Manuzzi, al centro, nel corso della premiazione).

Tecnologia forlivese al GP di Singapore

Singapore - La tecnologia “made in Romagna” è stata protagonista al Gp di Singapore di Formula Uno, andato in scena il 22 settembre sul Singapo-re Street Circuit. Il Gran Premio si disputa in notturna e la DZ Enginee-ring, società del Gruppo Dino Zoli di Forlì, con il suo team di ingegneri e tecnici specializzati ha gestito la com-

plessa progettazione e realizzazione di tutti gli impianti tecnologici rela-tivi all’illuminazione della pista, dei box e della cartellonistica. A Singa-pore la DZ Engineering sta portando avanti anche altri progetti per l’illu-minazione di siti d’interesse turistico e culturale, come il Singapore Natio-nal Art Gallery.

Repas Frugal, giovani in Collettiva

Portico di Romagna - Dopo la tappa forlivese ai musei San Domenico e all’Oratorio di San Sebastiano, la mo-stra “Repas Frugal” fa tappa a Porti-co di Romagna, nella chiesa di Santa Maria in Girone, fino al 3 novembre. La collettiva, curata da Elena Hamer-ski e Marco Servadei Morgagni, vuole “mettere in tavola” opere legate dalla riflessione intorno al tema del pasto frugale, per mezzo del quale l’uomo riscopre un valore fondativo alla pro-pria esistenza. Gli artisti riuniti nella collettiva sono Matteo Babbi, Barbara Baroncini, Giulia Bassani, Tomma-so Bressan, Alice Cesari, Oscar Do-minguez, Martina Esposito, Jacopo Flamigni, Luca Freschi, Ivo Gensini,

Patrizia Giambi, Elena Hamerski, Matteo Lucca, Maria Paolini, Irene Prendin, Carlo Rivalta e Fabio Serva-dei Morgagni. La mostra, ad ingres-so gratuito, è aperta dal giovedì alla domenica, dalle ore 10,00 alle 19,00.

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Nuova apertura per Ottica Erbacci

Forlì - Taglio del nastro per una nuova attività commer-ciale nel centro della città: si tratta dell’ottica Marco Er-bacci, rivenditore Salmoiraghi & Viganò che ha inau-gurato i nuovi spazi in piazza Cavour. I locali sono stati ristrutturati a partire da un antico palazzo forlivese e l’ambiente che ne è risultato è di grande effetto. A tenere a battesimo la nuova attività commerciale l’assessore alle attività produttive del Comune di Forlì, Maria Maltoni, e il primo cittadino di Predappio, Pergiorgio Frassineti. I festeggiamenti, complice la “movida” dei venerdì sera, si sono protratti sino a notte inoltrata. (Nella foto, a sinistra Pergiorgio Frassineti, al centro Maria Maltoni con i titolari dell’esercizio commerciale)

Giornata della Noce 2013

San Martino in Strada (FC) - Si è svolta l’11 ottobre scorso la Giornata della Noce 2013, il consueto appuntamento annuale organizzato da Azienda San Martino e New Fac-tor. La Giornata rappresenta un’occasione di incontro per agricoltori, esperti del settore, buyer della GDO, giorna-listi e rappresentanti istituzionali che possono dialogare sullo stato della filiera e sulle proprietà salutistiche della noce. Fra i temi trattati il progetto “Noce di Romagna” che conta circa 150 ettari messi a coltura da San Marti-no e altre aziende agricole del territorio e che candida l’Emilia-Romagna a essere il punto di riferimento della filiera della noce in Italia. Al termine della conferenza stampa sono stati consegnati i certificati agli affidatari che partecipano al Progetto “Ti Affido un Noce” che pre-vede l’affido di un albero di noce a persone, società o enti.

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Primo direttore donna in Legacoop a livello nazionale, oggi a capo dell’associazione per l’intera Romagna. Monica Fantini racconta il suo lavoro e la sua storia. E la voglia di lavorare per il bene comune.

testo Roberta Brunazzi - foto Giorgio Sabatini

Prima donna diventata direttore in Legacoop a livello nazionale, a capo della prima confederazione di cooperative costituita in Area Vasta, la neonata Legacoop Roma-gna, la più grande associazione di cooperative a livello territoriale in Italia. Niente a che vedere con il grigiore di uffici altisonanti né con piramidi manageriali di fan-tozziana memoria. Monica Fantini sorride, telefona e intanto inventa magari qualche nuovo progetto, primus inter pares tra gente abituata a lavorare in gruppo.Unaprimadonnainunmondodico-operatori.Comecisisente?“Sono una privilegiata, perché mi occupo di ciò che ho sempre amato fare. E qui c’è forte coesio-ne d’intenti, con un reale cambio intergenerazionale e un senso di squadra vero, creato nel tempo. Il problema è che, la sera, non si an-drebbe mai a casa...”.DirettricediForlì-CesenaeoradituttalaRomagna,unbeltraguardo.

“È bellissimo essere a bordo di que-sta macchina, in questo periodo. È da circa un anno e mezzo che lavo-riamo al progetto di unire le asso-ciazioni di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini che ora si realizza. Il 20 settembre c’è stata la costituzione formale di Legacoop Romagna e il 5 dicembre, a Rimini, si terrà il varo ufficiale di questa nuova strut-tura unica, in cui le persone lavo-reranno insieme con un nuovo mo-dello associativo. Era importante per noi mettere in atto, per primi, quella capacità di innovazione e di fare rete che chiediamo ai nostri associati”. Come sarà organizzata LegacoopRomagna?“Con quasi 600 imprese iscritte è la più grande del gruppo a livello nazionale, con una rete di servizi e un organismo esterno che servi-rà da incubatore per nuove coop. La struttura sarà composta da una ventina di persone, quasi tutti lau-reati con età media di 35 anni; ogni

La signora del Buon Vivere

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Essere | Monica Fantini

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territorio avrà un proprio responsa-bile. Per il ruolo di direttore hanno scelto me all’unanimità, e questo ovviamente mi fa molto piacere”.Unsegnaledellavogliadiripartire?“Dalla crisi economica non siamo di certo ancora usciti, ma il movi-mento nel suo insieme ha tenuto. Anche perché il modello coope-rativo, improntato sullo sviluppo della comunità, e quindi sulla non delocalizzazione, è il migliore da seguire. Oggi lo scrivono anche i grandi economisti che il concetto di mutualità è vincente per uno svi-luppo duraturo, e la cooperazione lo pratica dal suo nascere. Questa fusione, poi, per quanto ci riguar-da, è segno della lungimiranza del presidente di Legacoop Forlì-Cese-na Mauro Pasolini e di un sistema di cooperative molto coeso, abitua-to ad assumersi la responsabilità delle scelte che giudica necessarie. Persone vere, che hanno creduto in me affidandomi un incarico im-portante già nel 2005, quando fui chiamata a dirigere Legacoop For-lì-Cesena, accompagnandomi pian piano in un momento difficile”.EradapocotornatainItalia,dopo

l’esperienzainMarocco...“Ho vissuto per sei anni a Khou-ribga, vicino a Casablanca, dove ho lavorato per anni come responsabi-le del Progetto Comunitario Sigek, nato per favorire lo sviluppo e la tutela ambientale di quell’area de-pressa, dove si trova la piattaforma dei fosfati. È stata un’esperienza molto forte, ho conosciuto gente formidabile ma all’inizio non è stato facile per una capoprogetto donna come me farsi ascoltare. Poi è nato un rapporto di fiducia re-ciproca - mi chiamavano ‘azdora’, che per loro equivale alla tipica donna berbera - e i progetti pro-

seguono anche oggi. Ho lavorato su tutti i fronti: dalla formazione nelle scuole alla gestione dei rifiu-ti, fino alla costruzione di una rete per i bambini malati di leucemia. Poi mi sono ammalata anch’io e sono dovuta tornare in Italia per curarmi. È stato proprio allora che mi hanno proposto di diventare di-rettore di Legacoop, cosa che per questo mi ha stupito e mi ha fatto un enorme piacere allo stesso tem-po. Hanno puntato su di me e han-no adeguato i loro tempi ai miei. Un attestato di stima, come donna, che lascia un segno importante”.EdaForlìiprogettisonocontinuati.

A fianco, l’evento di chiusura del Buon Vivere 2013. Nella pagina seguente, Monica Fantini durante il suo soggiorno di lavoro in Marocco.

Buon vivere, filosofia per il futuro

Vivere bene nella città, nelle scuole, nelle imprese. Obiettivo non solo sociale ma anche economico, se si pensa ai costi sanitari e per la sicurezza che la collettività deve sostenere. Sulla base di ciò nel 2008 Legacoop Forlì-Cesena lancia progetti pilota di prevenzione e promozione alla salute nelle aziende e negli istituti scolastici. L’ampliamento di questa esperienza porta nel 2010 alla Settimana del Buon Vivere, manifestazione ideata e curata da Monica Fantini che oggi coinvolge più di 140 partner e vanta patrocini eccellenti, tra cui un’ampia fetta di Ministeri e il Pontificio Consiglio della Cultura. L’edizione 2013 della Settimana, andata in scena dal 30 settembre al 6 ottobre a Forlì e a Cesena, ha visto la partecipazione di tanti personaggi di spicco a livello nazionale, ma soprattutto di migliaia di cittadini. Accomunati dallo slogan che distilla un programma sociale ineccepibile: “Chi semina buon vivere raccoglie futuro”.

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“Mi sono sempre più avvicinata alla sfera della preven-zione e della salute, anche per la mia storia personale. Abbiamo impostato campagne di prevenzione nei luoghi di lavoro e nelle scuole in collaborazione con Irst e Lilt, poi è nata la Settimana del Buon Vivere, con la volontà di ampliare a livello cittadino l’idea della tutela della persona. Dal tema della salute, a cui era molto legata la prima edizione del 2010, ci siamo allargati ai campi dell’e-conomia, dell’ambiente, della cultura. Abbiamo anche collaborato con tante realtà diverse e questo è già di per sé un segno di Buon Vivere”.Unaspeciediricettacontroilprovincialismo?“La chiusura e il provincialismo portano conseguenze molto negative per lo sviluppo. Fare rete è il segreto per affrontare ogni cosa e oggi abbiamo un gran bisogno di buttar giù delle barriere; chi le costruisce non ha capito niente del futuro. Il bene comune è fatto dalle differenze, dal saper accogliere tutti e dall’apertura verso il mondo”.

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Apropositodifuturo,comelovede?“Il futuro per me è il presente, è qualcosa che si costruisce nel quotidiano. Posso anche farmi un bel disegno su ciò che sarà, ma poi devo cominciare a co-struirlo subito, da oggi. E poi mi piace pensare alla vita come ad una grande cooperativa in cui

siamo tutti soci, dove anch’io devo impegnarmi ogni giorno perché l’attività cresca al meglio. Non amo il concetto di decresci-ta, preferisco quello di sviluppo responsabile legato al senso del bene comune. Per poter passare, a chi verrà dopo di me, qualcosa di migliore”. IN

Sopra, Monica Fantini al lavoro in Legacoop. Sotto, un ritratto di Monica bambina.

Monica l’esploratrice

Il suo sogno da bambina? Fare l’esploratrice, conoscere posti e persone, anche aiutandole in caso di bisogno. Una cooperatrice allo sviluppo, come dice il suo

curriculum. Monica Fantini nasce il 14 febbraio di 48 anni fa a Forlì, papà impiegato, mamma casalinga brava a fare anche da sarta, un fratello più grande di 4 anni. Finite

le medie s’iscrive al liceo linguistico “Adamo Pasini” di Forlì, nella prima classe avviata dal neonato istituto cittadino. Poi si laurea in Scienze politiche, indirizzo

sociale e criminologico. Ma è l’anno di Alta Formazione dedicato al Business Internazionale per l’Impresa a definire la direzione della sua vita: è il 1991 e Monica

inizia ad occuparsi di piani per la cooperazione nei Balcani, di tutela ambientale, sicurezza nelle imprese, certificazioni, temi divenuti poi nazionali su cui costruisce

reti e rapporti con università, enti, cooperative. Francia, Belgio, Palestina, Marocco, Cina, Brasile, sono solo alcuni dei luoghi toccati dalla sua attività. Dal 1998 al 2004 è in Marocco, a Khouribga, a capo di un progetto comunitario per la tutela ambientale

dell’area, su cui si trovano molte miniere di fosfati. Quella diventa un po’ la sua seconda casa (“Là ho famiglie che mi aspettano, ci tornerò dopo la pensione”), fino a

che non si ammala, tumore. Torna a Forlì per le necessarie cure e nel 2005 diventa direttore di Legacoop Forlì-Cesena. È del 2013 la sua nomina a vice presidente della

Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e di direttore di Legacoop Romagna.

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Da sede universitaria a elegante centro direzionale e showroom di Luxury Living Group. La ristrutturazione dell’antica dimora degli Orsi Mangelli riporta luce in centro storico.

testo Roberta Brunazzi

Passare davanti alle serrande ab-bassate di corso Diaz e trovarsi di colpo immersi nel fascino di arredi e decori di lusso. Con un’impres-sione sottopelle che all’inizio asso-miglia un po’ al senso di colpa poi si trasforma in curiosità, ammira-zione, appagamento degli occhi. LaristrutturazionediPalazzoOrsiMangelliadoperadiLuxuryLivingGroup, guidato dalla famiglia Vi-gnatelli, ha dato vita ad un’oasi di bellezza assoluta. Il recupero degli affreschi e degli interni barocchi di questa antica dimora, ex sede dell’Università, mostra ora uno showroom per elementi di arredo e oggettistica di design contempo-raneo mozzafiato. I marchi sono quelli ai vertici del mercato in-ternazionale - Fendi Casa, Kenzo maison (entrambi appartenenti al Gruppo LVMH), Bentley Home, Vladimir Kagan New York Collec-tion ed Heritage - Alberto Vigna-telli, collezione di proprietà del Gruppo - e i clienti sono rivendito-ri multimarca provenienti da ogni parte del mondo, oltre agli show-room Luxury Living a gestione diretta. Qui, nell’infilata di sale, si

abbracciano con un solo sguardo arte classica e contemporanea, tra dipinti e oggetti di antiquariato, pareti rivestite dei tessuti originali, pianoforti, di cui uno in un origi-nale formato pianobar. Più che vetrina il palazzo è un pal-coscenico, per raccontare al mon-do che labellezzadiieriequelladioggiesistonoancora,seppurnasco-ste,nelcentrostoricodiForlì. È RaffaellaVignatelli, figlia di Al-berto Vignatelli e vicepresidente di Luxury Living Group, a raccontare la storia del Gruppo.“Siamo leader nel settore arredi di lusso e lifestyle made in Italy, una realtà unica specializzata nello svi-luppo, produzione e distribuzione di arredi per celebri marchi inter-nazionali. Alla base di questo suc-cesso imprenditoriale c’è la mente visionaria di mio padre, Alberto Vignatelli, fondatore e presidente di Luxury Living Group. Ha creato lui l’azienda nei primi anni ’70, con il desiderio di realizzare una pro-posta completa di arredi esclusivi, capace di coniugare la massima cura per il dettaglio alla migliore sensibilità estetica. Un’artigianalità

Nuova vita a Palazzo

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Recuperare | Luxury Living Group

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ricercata con tecnologie innovati-ve, dove la selezione e l’uso delle più raffinate materie, le finiture e le infinite possibilità di persona-lizzazione hanno consentito di svi-luppare, nei successivi 40 anni, un network fedele di clienti, partner ed estimatori. Oggi Luxury Living Group sviluppa e coordina le attivi-tà di cinque diversi brand haute de gamme ed è presente nei segmenti residenziali e contract. I rivenditori e partner in tutto il mondo sono 300, con 10 negozi e showroom a gestione diretta in location strate-giche: Parigi, Miami, Los Angeles, New York, Milano, Milano Marit-tima. A queste si affianca la sede direzionale e di rappresentanza in Palazzo Orsi Mangelli, del XVII se-colo, nel cuore di Forlì, città sede dell’azienda”.

DaForlìalmondo.Cosavihaspin-toadinvestireinquestoPalazzo?“Siamo legati da sempre al territo-rio di Forlì, in cui l’azienda è nata e si è consolidata. Questa è una

zona per tradizione votata al set-tore manifatturiero ed è uno dei poli internazionali dell’imbottito. Oltre alla sede produttiva e ai tre showroom dislocati in città, era-vamo alla ricerca di una struttura che potesse rappresentarci. Nulla, però, sembrava essere una valida soluzione. Poi ci è stato proposto Palazzo Orsi Mangelli, con la possi-

bilità di partecipare attivamente al suo recupero, dopo il trasferimen-to della sede universitaria. Dopo attente valutazioni abbiamo voluto credere in questo progetto che, in appena 12 mesi di restauro e di me-ticolosi lavori, ha visto rinascere il Palazzo. Oggi è la sede direzionale dell’azienda, il palcoscenico idea-le per i pezzi iconici e più rappre-sentativi delle nostre collezioni. In questa splendida cornice abbiamo invitato i clienti più importanti du-

rante il mese di settembre; sono giunti da tutto il mondo. L’obietti-vo è di renderli partecipi della no-stra realtà e accoglierli in un clima meno frenetico di quello che si vive normalmente nelle fiere”. Vantaggiesvantaggilegatialfattodipartiredaunacittàdiprovincia...“Forlì è una città con un grande potenziale ed offre molto dal pun-

to di vista della tradizione e della specializzazione dei nostri artigia-ni, che hanno un’abilità unica ri-conosciuta in tutto il mondo. La scelta di investire concretamente sul centro storico testimonia quan-to teniamo alla città e quanto cre-diamo nel suo rilancio sulla scena nazionale e non solo. Quando si parla di Forlì spesso la si vede come una realtà lontana dai grandi cen-tri, quasi di periferia; a ben vede-re, però, infrastrutture e logistica

A sinistra, un particolare dell’allestimento. A destra, Raffaella Vignatelli, vicepresidente di Luxury Living Group, figlia del fondatore del Gruppo Alberto Vignatelli. In apertura, il cortile interno di Palazzo Orsi Mangelli, trasformato in elegante showroom.

Una clientela internazionale

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offrono la possibilità di non esse-re decentrati rispetto alle grandi città. Investire su questo territorio per noi è sinonimo di qualità e di continuità con la nostra storia”.Com’ècambiatalaclientelanelcor-sodeglianni?“I nostri sono clienti internaziona-li, che si collocano nel target con

un ampio potenziale in termini di spesa. Nel tempo c’è stato un cambiamento significativo, anche in relazione al maturare delle co-siddette economie emergenti. Pa-esi e nazioni come Cina, India o Brasile, che fino a qualche tempo fa non costituivano mercati chiave, oggi sono destinazioni di primaria importanza per il nostro export, ac-

canto a clienti statunitensi e russi - solo per citarne alcuni - che da sem-pre apprezzano le nostre collezioni. C’è una richiesta sempre maggiore per tutto quello che è identificato come Italian Style, per l’esclusività delle lavorazioni e per il fashion ap-peal delle collezioni, ispirate anche al mondo della moda”.

Quali prodotti predilige oggi unclienteinternazionale?“Cerca il meglio sul mercato degli arredi e dei complementi. Pezzi unici capaci di esprimere eleganza e fascino. Una produzione artigia-nale eseguita secondo la migliore tradizione, utilizzando materie dall’indiscusso pregio. Divani, poltrone e arredi dalle forme clas-

siche riviste con un gusto contem-poraneo, capace di interpretare un life style cosmopolita sinonimo di esclusività e raffinatezza”. Crisi economica e lusso: come siconciliano,pervoi,questitermini?“Non possiamo nascondere che la crisi abbia segnato tutti i settori. Luxury Living Group ha saputo dare risposte propositive rispetto all’andamento del mercato e la con-giuntura economica ci ha toccati solo marginalmente. Oltretutto, il mercato del lusso e degli arredi di alta gamma segue dinamiche del tutto proprie e la nostra clientela internazionale ha reagito positiva-mente. La crisi è stata comunque l’occasione per investire nuove energie in ricerca e sviluppo e ha saputo accentuare ancora di più il desiderio di oggetti dall’eccellente manifattura, dove il made in Italy è sicuramente di grande impatto”. IN

Sopra, un tecnico impegnato nella progettazione di un elemento di arredo, realizzato poi artigianalmente nello stabilimento forlivese.

La qualità più forte della crisi

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Romagnolo, sano, genuino. E a km 0,

con una tracciabilità giornaliera sempre

consultabile on-line. È la carta d’identità

della Centrale del Latte di Cesena, storica

cooperativa guidata da Daniele Bazzocchi.

Latte romagnolo, sano e genuino. La Centrale del Latte è una real-tà più unica che rara in regione, la sola cooperativa autonoma del settore lattiero caseario di tutta l’Emilia-Romagna. Ne fanno par-te una trentina di soci che conferi-scono mediamente 30mila litri di latte crudo al giorno, proveniente da aziende dislocate nelle province di Forlì-Cesena, Ravenna, Rimini e Ferrara. La Centrale del Latte di Cesena, con i suoi 54 anni di vita, è l’unica cooperativa del settore ri-uscita a non farsi schiacciare dalla globalizzazione: con circa 8 milioni

di litri di latte all’anno, tiene vive tante realtà del tessuto economi-co romagnolo che diversamente avrebbero dovuto cedere davanti alla grandi multinazionali del latte. Altimonedell’aziendac’èDanieleBazzocchi,da25anniaserviziodel-lacooperativa,primacomerespon-sabilequalitàepoicomedirettore.Originario di Coccolia di Ravenna, si è trasferito a Savignano dopo il matrimonio e, una volta prese le redini della Centrale, ha scelto di trasferirsi a Martorano di Cesena. “Negli ultimi anni la nostra poli-tica di tracciabilità - spiega Baz-

zocchi - ci ha permesso di conti-nuare a riscuotere il gradimento del consumatore. La cooperativa utilizza per i suoi prodotti solo latte del territorio romagnolo con-ferito dai propri soci, garantendocosìilKm0. La nostra è una delle poche aziende italiane a garantire ai consumatori la provenienza del latte utilizzato nei suoi prodotti, indicando, in ogni confezione, la provincia vicino alla data di sca-denza ed effettuando una traccia-bilità giornaliera consultabile nel sito internet in un’apposita sezione dedicata, dove è possibile scoprire

testo Barbara Baronio - foto Giorgio Sabatini

Tutto il sapore del Latte

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Produrre | Daniele Bazzocchi

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A fianco, fasi di lavorazione del formaggio nel laboratorio della

Centrale. Nella pagina precedente, Daniele Bazzocchi nel suo ufficio.

la stalla di provenienza del latte utilizzato ed altre curiosità”.Oltre alla tracciabilità, sul sito è sta-ta implementata anche un’apposita sezione denominata punti vendita, che consente di scoprire i negozi e i supermercati dove è possibile ac-quistare i prodotti, oltre alle attività come bar, gelaterie, pasticcerie che li utilizzano per preparare le loro specialità.“Il consiglio d’amministrazione della Centrale - prosegue il diret-tore - ha compiuto negli anni scelte felici che hanno privilegiato l’auto-nomia rispetto all’accorpamento. Ciò ci ha permesso di investire ri-sorse anche in nuovi prodotti, come i formaggi”. Dal 2000 la coopera-tiva è infatti presente sul mercato con alcuni formaggi, interamente prodotti nel caseificio interno dello stabilimento di Martorano di Ce-sena; oggi vengono prodotti una dozzina di formaggi diversi. Casa-tella,ravigiolo,ricotta,stracchino,losquacqueronediRomagna(che nel marzo 2013 ha ottenuto il ri-conoscimento della Dop) e anche il FossadiSoglianoDop, che ha ot-tenuto il riconoscimento nell’anno 2009. Tra le ultime novità il Buc-ciato Romagnolo, un formaggio

cremoso prodotto con puro latte di mucca, ideale in abbinamento alla piadina calda. Senza dimenticare ilSanGiovanni,ilformaggiochelaCentralehadedicatoaCesena, così chiamato perché ideato a ridosso delle festività del patrono cesenate. Si tratta di una formaggio fresco da taglio, che può essere anche impie-gato nella creazione dei ripieni dei cappelletti. E poi ancora i 14gu-stidelgelato,inbuonapartesenzaglutine,etuttalavastagammadegliyogurt.Ma è il latte il principe del-la produzione della Centrale che da giugno ha messo sul mercato anche il nuovo latte intero pasto-rizzato 10&lode. “Si tratta di un latte che non possiamo chiamare

fresco - sottolinea Bazzocchi - ma che subisce una lavorazione ad una temperatura di pastorizzazione di poco superiore al trattamento ter-mico del latte fresco, che lo fa dura-re per ben dieci giorni dalla data di confezionamento (sei giorni sono quelli del latte fresco). È latte di altissima qualità che, pur avendo dieci giorni di scadenza, mantiene tutte quelle proprietà organoletti-che e nutritive non presenti in altri tipi di latte che subiscono una pa-storizzazione più vicina all’ebolli-zione. Sta riscuotendo un grande successo tra i consumatori anche nei bar, poiché crea una schiuma ricca e compatta, veramente il re del cappuccino”. IN

La Centrale in numeri

La Centrale del Latte di Cesena possiede una sua superficie di 20mila metri quadrati circa a Martorano di Cesena - dove avvengono lavorazione, confezionamento e trasformazione di tutti i prodotti - e un deposito di 1.000 mq a Faenza. Conta attualmente 40 dipendenti e 20 venditori che effettuano giornalmente le consegne dei prodotti in tutti i negozi specializzati e supermercati del territorio romagnolo, con un volume di affari di circa 12 milioni di euro. La lavorazione del latte e dei suoi derivati viene effettuata con moderne tecnologie nello stabilimento di Martorano, sotto un costante controllo effettuato dai tecnici del laboratorio interno, che permette di ottenere prodotti garantiti sotto l’aspetto qualitativo, nutrizionale e igienico-sanitario. “Consapevoli del valore della materia prima - conclude Bazzocchi - seguiamo ogni singola stalla, fornendo ai nostri soci allevatori consulenza e supporto tecnico, dall’alimentazione alla mungitura”.

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Dalla Bretagna alle Antille. Michele Zambelli, il più giovane skipper in Classe Proto, è pronto a partire per la storica regata in solitaria Mini Transat 650.

Attraversare l’oceano in solitaria. Partenza dalla Bretagna fino a rag-giungere le Antille Francesi (Gua-dalupe), oltre 4mila miglia da com-piere su una barca di soli sei metri e mezzo. Un progetto esaltante fat-to proprio da Michele Zambelli, forlivese di nascita e riminese di adozione, con alle spalle un car-net di premi internazionali. E un primato legato alla data di nascita, 13 giugno 1990, che lo inserisce di diritto tra i record come il più giovane skipper in Classe Proto. La regata oceanica per navigato-risolitari, tra le più impegnative al mondo, è l’ormai storica Mini Transat 650 che si tiene dal 1977. Il 13 ottobre sulla linea di partenza c’era anche il giovane forlivese con la sua Fontanot342,unaMiniProtoattrezzata per affrontare le diffi-coltà di una navigazione oceanica e in solitaria. Ci si è però messo di mezzo il maltempo: il comitato di corsa ha bloccato la partenza a causa del vento oltre i 40 nodi, con onde di 5-6 metri nella zona del golfo di Biscaglia, rinviandola appena si aprirà una finestra per il passaggio indenne delle imbar-cazioni. Michele ha presentato il suo progetto il 27 giugno scorso al Marina di Rimini, in una sera-ta organizzata da Albatros Scuola Nautica e Blu Sea. “È un’idea su cui lavoro dal 2009”, ha spiegato.

“Da quando lo skipperrimineseAlessandroZamagnaha deciso di affidarmi la sua imbarcazione”. Un’eredità pesante e una barca molto impegnativa sotto il profilo tecnico. Ma la fiducia in Michele è ben riposta: a soli 19 anni ha attra-versato l’Oceano Atlantico fino al Brasile, seguendo la regata Tran-sat 650, e nel 2011 ha vinto il Cam-pionato italiano in Classe Proto,

titolo confermato anche nel 2012. La campagna di preparazione ha visto Zambelli impegnato per tre anni durante i quali, tra regate di qualifica e lavori in cantiere, sono nati anche progetti per il futuro. “Dopo la Transat 650 - dice - mi piacerebbe partecipare alla pros-sima Ostar, la regata oceanica in solitaria vinta quest’anno dall’ita-liano Andrea Mura”. IN

testo Rosa Mambelli - foto Giorgio Sabatini

In solitaria sull’Oceano

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Viaggiare | Michele Zambelli

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Una regata, quella della Barcola-na di Trieste, divenuta ritrovo per migliaia di appassionati all’inse-gna dell’amicizia e dello sport, con eventi e concerti ad accendere un’atmosfera di festa. E dove c’è una festa i romagnoli non possono mancare: con la barca Melagodo- già il nome è tutto un programma - è partito alla volta di Trieste anche l’equipaggio guidato dallo skipperClaudioRicci, col sostegno di un’a-zienda di casa. Sulla fiancata della barca, infatti, campeggiavailnomeMenabò, agenzia di comunicazio-ne forlivese con la passione per la nautica tanto che il suo presidente, Stefano Scozzoli, ha anche preso parte agli allenamenti preparatori tenuti a Cesenatico.Assieme al timoniere Ricci, alla sua quinta partecipazione alla Barcola-na, domenica 13 ottobre a Trieste c’erano Emanuel Fischer (scotta spi e meteo), Riccardo Casadei (pa-rabordi e rolla-genoa), Alessandro Bazziga (tailer di destra), Daniele Benzoati (randa) e Annalisa Ra-schi (drizze e tailer di sinistra). “Un equipaggio composto da ra-gazzi di Forlì, Cesena e Ravenna - afferma lo skipper - che ha saputo affrontare al meglio ogni fase del-la gara. La difficoltà maggiore di questa 45esima edizione è stata la mancanza di vento, tanto che gli organizzatori hanno dovuto ridur-

re il percorso alla seconda boa”. La squadra romagnola si è però dimostrata all’altezza, tanto che già si guarda al futuro, alla regata Pesaro - Rovigno di maggio 2014.Ma torniamo alla Barcolana: uncolpodicannonedalfortediTriestehaannunciatolapartenzaalle1.562imbarcazionialvia. Melagodo trova subito una buona posizione subito dietro TuttaTrieste, un maxi che arriverà terzo assoluto. “La prima mezz’ora - racconta Ricci - è stata caratterizzata da una totale assen-za di vento, a causa del gran nume-ro di imbarcazioni. Viaggiavamo a un nodo un nodo e mezzo (2/3 kmh); il vento non cambiava e noi proseguivamo come su un fiume

di barche”. A vincere, per la quarta volta consecutiva, alla fine è stata Esimit Europa 2 dello sloveno Igor Simcic, precedendo il TP52 Aniene 1a Classe e TuttaTrieste. Non senza un fuoriprogramma, con due gom-moni di Greenpeace che hanno preso di mira Esimit Europa 2 per il suo sponsor Gazprom, compa-gnia russa impegnata nelle trivel-lazioni di petrolio nel Mare Artico.E il piazzamento finale della Me-lagodo? “Siamo al 468esimo posto in classifica generale e al 47esimo in classifica di classe IV, che rag-gruppa barche simili. Ma in questi casi - conclude Ricci - i numeri non contano; alla Barcolana basta es-serci, e navigare insieme”. IN

Alla storica regata triestina della Barcolana anche la barca Melagodo dello skipper forlivese Claudio Ricci, sponsorizzata da Menabò.

testo Rosa Mambelli - foto Giorgio Sabatini

Un mare di Emozioni

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Navigare | Barcolana

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Taglio del nastro con Philippe Daverio per il 55° Premio Campigna, che dedica un’ampia antologica al pittore Sergio Vacchi, tra i protagonisti del Novecento italiano.

È un’intensa stagione artistica quella di Santa Sofia, paese dell’al-to Bidente ormai celebre per il PremioCampigna,rassegnanazio-naled’arteche quest’anno giunge alla 55esima edizione. Il taglio del nastro, in programma domenica 27 ottobre alle ore 16, è affidato al critico d’arte PhilippeDaverio. Evento parallelo al Premio è la mostra “Sergio Vacchi una vitacontigua”, dedicata all’artista nato a Castenaso nel 1925, tra i più si-

gnificativi del Novecento italiano che partecipò a varie edizioni del Premio Campigna, aggiudicandosi il primo premio nel 1970 con l’o-pera “L’abbraccio del temporale”, scelta da una importante giuria composta, tra gli altri, da France-sco Arcangeli, Carluccio e Mattia Moreni. Questanuovaesposizionepresentacinquantaoperedelma-estro, le quali, con taglio antologi-co, documentano il lungo percorso creativo, i grandi cicli pittorici (il

Concilio, Federico II, il Pianeta, Galileo, le stanze di Nekya), fino agli approdi degli anni 2000, di cui fa fede il monumentale catalogo generale dell’opera, curato dallo storico dell’arte EnricoCrispolti. Nel primo periodo di Vacchi si co-glie l’impegno sociale in relazione ad una tensione formale di stam-po neo cubista, superata poi dal naturalismo degli anni successivi. Tra gli anni Cinquanta e Sessanta l’artista si confronta invece con i temi e le tecniche informali, tanto che lo storico dell’arte Francesco Arcangeli lo inserì nel gruppo de-gli “Ultimi Naturalisti”. Da sempre impermeabile alle influenze pop, in voga dal 1964, il suo percorso ar-tistico approda ad una ricerca per-sonalissima che si condensa nella “pittura di storia”, in cui è analizza-ta la tematica del potere, con l’oc-chio rivolto agli stilemi dell’arte del passato, in particolare all’arte barocca. È in questa fase che pren-dono vita i tre grandi cicli sul pote-re: quello ecclesiastico (il Concilio, 1962), quello storico (Federico II Hohenstaufen, 1966) ed infine la tematica scientifica (Galileo Gali-lei semper, 1966). Nelle opere di Vacchi della fine anni Sessanta e Settanta affiora la dimensione del sogno, in cui personaggi enigmati-ci rimandano alla sfera simbolica e metafisica. IN

testo Sabrina Marin

Cicli pittorici di vite Contigue

Sopra, Sergio Vacchi, La caduta di Icaro, 2001, smalto e colori metallici su tela (foto di Roberto Testi, FotoStudio ’56, Siena)

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Esporre | 55° Premio Campigna

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F o r l ì - C . s o d e l l a R e p u b b l i c a , 1 2 4 - T e l . 0 5 4 3 2 6 0 0 8 - F a x 0 5 4 3 3 9 0 9 8 - o t t i c a - g h e t t i @ l i b e r o . i t

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Mario Biserni nel suo nuovo libro sfida il lettore a riconoscere i semi della gioia nella propria vita, partendo dalla premessa, tanto semplice quanto ardua, che tutti hanno diritto al loro spicchio di felicità.

Non parte con una domanda da poco Mario Biserni - nativo di Roc-ca San Casciano, fondatore della Bipres e molto attivo nel volonta-riato e nell’associazionismo forli-vese - quando interroga il lettore in maniera diretta nel titolo del suo ultimo libro: “E tu sei felice?”. È d’obbligo quindi l’interrogativo: perchéaffrontareuntemacosìde-licatoeinafferrabilecomequellodellafelicità?“Era importante per me fermarmi a riflettere sulla società attuale, sul-la digitalizzazione delle nostre vite che io considero sfrenata. Tutta questa modernizzazione ci rende più felici? Secondo me no. Volevo esprimere la mia protesta interiore a questa situazione, con la consape-volezza che la mia è una voce ‘non allineata’ rispetto al sentire comu-ne. La seconda ragione di questo libro è il desiderio di comunicare un messaggio positivo: cercare la felicità è diritto di ognuno di noi e se il mondo che ci circonda non ce la dà, dobbiamo protestare.”Mario Biserni non è nuovo alle stampe e dal 2009 ad oggi ha pub-blicato diversi libri (autobiografici e non), ma comeènataquestapas-sioneperlascrittura?

“Ho sempre avuto l’abitudine di annotare impressioni e riflessio-ni su quello che mi capitava. È scoccata poi la ‘scintilla letteraria’ con ‘Vai piano e vola basso’, una raccolta di detti romagnoli in cui mettevo ‘il dito nella piaga’ ma con ironia, un modo di affrontare la vita che sento particolarmente mio. Le mie storie partono sempre comunque da un’esperienza reale, perché mi piace affrontare argo-menti concreti e non possiedo lo spirito di immaginazione per in-ventare storie.”Anchein“Etuseifelice?”sipartedaunastoriadivitachedàlospun-toperconsiderazionieriflessionisucosasiaveramenteciòcheportafelicitànellavita...“La mia esperienza di venticinque anni negli scout mi ha insegnato valori importanti da perseguire come l’onestà, la fratellanza e il rapporto con la natura; sono stati anni fondamentali per riflettere sulla felicità e il senso della vita. I momenti felici sono passeggeri e fragili, però possiamo provare a fare una ‘somma’ di questi istanti per fare un bilancio della nostra felicità. La mia somma oggi è senza dubbio positiva!” IN

testo Serena Focaccia

La formula della Felicità

Chi può dirsi felice?

“E tu sei felice?” (Edizioni IN Magazine Autori) racconta una

storia lieve e insieme drammatica, in cui si parla di felicità, ma anche

di vita e delle scelte, grandi e piccole, che danno un indirizzo

all’esistenza e ci indicano un percorso. La protagonista è la giovane Maria Stella con i suoi

sogni infranti e i suoi errori, ma in controluce appare sempre la

presenza dell’autore che riflette insieme al lettore e fa di questa

storia un apologo moderno sulle vie che portano le persone

a rinunciare o ad accettare le promesse di felicità della vita.

E al termine del libro Mario Biserni propone una sua personalissima

“scala della felicità” in cui ragiona sui gradi che portano dalla pace

alla beatitudine, passando per tutte le possibili declinazioni esistenziali,

perché, come scrive Lubiano Montaguti nella prefazione, “felicità

è saper cercare il bene che c’è nella vita quotidiana”.

30 | IN Magazine

Scrivere | Mario Biserni

Page 31: IN Magazine Forlì 04/2013

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Un’assicurazione eccellente non può non ave-re agenti eccellenti. Questo è in sintesi ciò che identifica l’Assicurazione Generali Ina Assita-lia di Forlì, condotta e coordinata dai due agen-ti generali Fabrizio Flamigni e Gianluca Rasi. Non solo colleghi operativi in totale sinergia, ma anche amici nella vita.Flamigni e Rasi operano in modo instancabile per dare un ser-vizio di qualità ai clienti e si sono impegnati anche per realiz-zare una bella ed ampia sede all’agenzia, oltre ad aver man-tenuto in toto l’organico presente senza precludere l’attività lavorativa ai numerosi dipendenti e consulenti. Il 5 settembre scorso sono stati inaugurati in via Cristoforo Colombo 28 i nuovi e luminosi spazi di 350 metri quadri di super-ficie per gli uffici, che sono anche luogo di riferimento dei punti vendita di Forlimpopoli, Predappio, Meldola, Santa Sofia. “Abbiamo ritenuto positiva l’ubicazione della sede in questa zona - spiega Fabrizio Flamigni - perché si trova a pochi passi dal centro. Inoltre è un luogo che offre comodi parcheggi. A noi, però, interessa soprattutto il rapporto di fiducia coi clienti: a loro è diretta la nostra massima attenzione nel presentare con professionalità e precisione i prodotti di Generali Ina Assi-talia”. Il nome, in verità assai complesso, di questo gruppo as-

sicurativo, nasce dall’unione di Generali e INA Assitalia. Il gruppo Generali ha avuto origine nel 1831 a Trieste (a quei tempi austriaca); poi nel 2000 ha accorpato le attività assicurative

di Ina Assitalia, a loro volta unite dal 1927 in un unico pac-chetto azionario. Nel 2006 le compagnie si sono fuse in un unico ente. Oggi il Gruppo Generali è al primo posto nel mercato assicurativo in Italia, al secondo in Germania e in Francia, e vanta posizioni di rilievo in tutti i paesi europei, perché è uno dei gruppi più efficienti e saldi nel mondo.Una grande sfida, dunque, per l’Italia e anche per Forlì. Così pensano i due soci forlivesi Flamigni e Rasi, perfettamente in linea con gli obiettivi fondamentali che animano la compagnia, come la correttezza, la competenza, la responsabilità e l’otti-mo rapporto coi clienti. Una compagnia assicurativa che si è sempre distinta per serietà e qualità. “Non a caso - aggiunge sorridendo Gianluca Rasi - nelle Assi-curazioni Generali lavorò, dopo la laurea in giurisprudenza nel 1906, il celebre scrittore Franz Kafka!”.Fabrizio Flamigni e Gianluca Rasi collaborano assieme dal 2007 come agenti generali in Fondiaria-Sai, gestita storica-mente dalla famiglia Flamigni. Poi la svolta. Lo scorso anno

Generali ina assitaliafiducia BEN RiPOSTa, fONdaTa Sulla NOSTRa PROfESSiONaliTà

NuOvI spazI peR GlI uFFICI FORlIvesI IN vIa COlOmbO, puNtO dI RIFeRImeNtO

peR le FIlIalI dI FORlImpOpOlI, pRedappIO, meldOla e saNta sOFIa

Fabrizio Flamigni e Gianluca

Rasi, due agenti super alla

guida dell’Agenzia di Forlì

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IN Magazine | Special ADV

Un’assicurazione eccellente non può non ave-re agenti eccellenti. Questo è in sintesi ciò che identifica l’Assicurazione Generali Ina Assita-lia di Forlì, condotta e coordinata dai due agen-ti generali Fabrizio Flamigni e Gianluca Rasi. Non solo colleghi operativi in totale sinergia, ma anche amici nella vita.Flamigni e Rasi operano in modo instancabile per dare un ser-vizio di qualità ai clienti e si sono impegnati anche per realiz-zare una bella ed ampia sede all’agenzia, oltre ad aver man-tenuto in toto l’organico presente senza precludere l’attività lavorativa ai numerosi dipendenti e consulenti. Il 5 settembre scorso sono stati inaugurati in via Cristoforo Colombo 28 i nuovi e luminosi spazi di 350 metri quadri di super-ficie per gli uffici, che sono anche luogo di riferimento dei punti vendita di Forlimpopoli, Predappio, Meldola, Santa Sofia. “Abbiamo ritenuto positiva l’ubicazione della sede in questa zona - spiega Fabrizio Flamigni - perché si trova a pochi passi dal centro. Inoltre è un luogo che offre comodi parcheggi. A noi, però, interessa soprattutto il rapporto di fiducia coi clienti: a loro è diretta la nostra massima attenzione nel presentare con professionalità e precisione i prodotti di Generali Ina Assi-talia”. Il nome, in verità assai complesso, di questo gruppo as-

sicurativo, nasce dall’unione di Generali e INA Assitalia. Il gruppo Generali ha avuto origine nel 1831 a Trieste (a quei tempi austriaca); poi nel 2000 ha accorpato le attività assicurative

di Ina Assitalia, a loro volta unite dal 1927 in un unico pac-chetto azionario. Nel 2006 le compagnie si sono fuse in un unico ente. Oggi il Gruppo Generali è al primo posto nel mercato assicurativo in Italia, al secondo in Germania e in Francia, e vanta posizioni di rilievo in tutti i paesi europei, perché è uno dei gruppi più efficienti e saldi nel mondo.Una grande sfida, dunque, per l’Italia e anche per Forlì. Così pensano i due soci forlivesi Flamigni e Rasi, perfettamente in linea con gli obiettivi fondamentali che animano la compagnia, come la correttezza, la competenza, la responsabilità e l’otti-mo rapporto coi clienti. Una compagnia assicurativa che si è sempre distinta per serietà e qualità. “Non a caso - aggiunge sorridendo Gianluca Rasi - nelle Assi-curazioni Generali lavorò, dopo la laurea in giurisprudenza nel 1906, il celebre scrittore Franz Kafka!”.Fabrizio Flamigni e Gianluca Rasi collaborano assieme dal 2007 come agenti generali in Fondiaria-Sai, gestita storica-mente dalla famiglia Flamigni. Poi la svolta. Lo scorso anno

Generali ina assitaliafiducia BEN RiPOSTa, fONdaTa Sulla NOSTRa PROfESSiONaliTà

NuOvI spazI peR GlI uFFICI FORlIvesI IN vIa COlOmbO, puNtO dI RIFeRImeNtO

peR le FIlIalI dI FORlImpOpOlI, pRedappIO, meldOla e saNta sOFIa

Fabrizio Flamigni e Gianluca

Rasi, due agenti super alla

guida dell’Agenzia di Forlì

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IN Magazine | Special ADV

Generali Ina assitalia Via Cristoforo Colombo, 28 Forlì (FC) - Tel. 0543 35216 - 35505Orario: lun - gio, 8.30 - 12.30 / 15.00 - 18.00 ven 8.30 - 12.30 / 15.00 - 17.30 Chiuso sabato e domenica www.inaassitalia.it - [email protected]

Uno degli uffici dell’Agenzia forli-

vese di Via Colombo dove operano

i collaboratori di Flamigni e Rasi

è stato loro proposta la gestione del marchio Generali Italia (divisione Ina Assitalia). Proposta accettata, perché rappre-sentava qualcosa di più ampio, ossia un gruppo importante in cui poter mettere a frutto competenze maturate negli anni con estrema cura verso i bisogni dei clienti. Entrambi iscritti all’al-bo, esperti e precisi a cogliere tutti i messaggi proposti dalla compagnia con un’attenzione rivolta a tutto ciò che è innova-tivo - sempre però all’insegna della sicurezza delle persone e delle aziende - i due agenti trattano tutti i tipi di assicurazioni: dalla polizza RCA a quella sulla vita, dalle polizze finanziarie

a quelle sanitarie, da quelle sui beni immobili agli infortuni o malattie. Ovviamente senza escludere l’area investimenti. “I nostri consulenti – precisa Flamigni - hanno tutte le com-petenze necessarie per offrire al cliente piani di investimento personalizzati che rispondono alle diverse esigenze delle fa-miglie, ma anche dei singoli e delle aziende. Piccole o grandi che siano”. “La nostra azienda - conclude Gianluca Rasi - ha qualità e po-tenzialità enormi e noi cerchiamo di fare tutto il possibile per mantenere alto il suo prestigio”.

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Un pomeriggio d’autunno seguendo il percorso della via Ravegnana lungo quello che anticamente era il tracciato dell’acquedotto romano: un viaggio che è un concentrato di arte, storia e natura nel cuore della campagna romagnola.

testo Andrea Casadio - foto Claudia Presti

La strada lungo il Fiume

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Percorrere | La Ravegnana da Forlì a Ravenna

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La pieve, il fiume e, a poca distan-za, la Ravegnana, in procinto di stringersi ad esso in un abbraccio che si scioglierà solo alle porte di Ravenna. È senza dubbio da qui, dalla pace bucolica e appartata di Pieve Acquedotto, che vale pena iniziare il nostro viaggio nella sto-ria e nella natura da Forlì a Raven-na lungo il percorso del Ronco. Una storia che nei nomi stessi di questi luoghi trova una sua sinteti-ca ma chiara delucidazione e che ci parla di quando qui innalzava le sue arcate l’acquedotto romano che dissetava Ravenna con le ac-que dell’Appennino, e poi di quan-do - verso il 1100 - lungo il suo tra-

gitto si inalveò definitivamente il vecchio Bidente. Il “roncare” (dis-sodare un territorio incolto) fu al-lora l’attività che iniziò a esplicarsi alacremente lungo le sponde del fiume, dandogli un nuovo nome e facendolo diventare la spina dorsa-le della riconquista di quelle lande selvagge al ripopolamento.Superata Pieve Acquedotto (ecco così svelata l’origine di questo sin-golare nome) e ormai gomito a go-mito con il fiume, la strada corre larga e veloce nella campagna. A destra, oltre la sponda, scivola via l’abitato di Borgo Sisa, con la villa che fu dello scrittore Antonio Bel-tramelli. Dalla nostra parte, i casali

Sotto e in apertura, la pieve di S.Apollinare in Longana. A fianco, la chiesa di Durazzanino.

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si susseguono fino alla comparsa del profilo svettante del campanile di Durazzanino e, poco dopo, del borgo di Coc-colia. Questo, proprio al confine fra le due province, è un punto “strategico” nella geografia della pianura romagno-la. Qui il canale di Ravaldino, provenendo da Barisano, si getta nel Ronco; qui, di conseguenza, venne costruito già nel Medioevo il mulino, che oggi, meccanizzato, ancora domina con la sua mole imponente l’abitato. Qui, infine, i percorsi si incrociano e si sovrappongono. Da una parte, oltre il ponte sul fiume, la strada verso il mare; dall’altra, quella verso S. Pietro in Trento e la campagna faentina.

Al di là del ponte, la prima delle tante ville padronali dell’aristocrazia ravennate, l’Arrigoni-Della Torre, con le sue eleganti forme neoclassiche celate dal parco e il suo maestoso viale di pini che si addentra nella campagna. Al di qua, il complesso della villa Pasolini, nel secolo scorso una delle più importanti e moderne aziende agricole ro-magnole, formata da edifici costruiti in epoche diverse e anch’essa nascosta alla vista da un parco maestoso.A questo punto, a un occhio attento non sfugge un parti-

Seguendo le anse del Ronco

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seguici su

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colare rivelatore: se prima il fiume scorreva in una sorta di “canyon” naturale, o al massimo protetto da spalti poco più che abbozzati sul piano di campagna, ora la strada corre su grandi argini che danno al viaggio una suggestiva visuale a “volo d’uccello”. Più che qua-lunque sanzione amministrativa, è il segno che un confine è stato superato e che siamo entrati nel territorio di Ravenna. È così che, dopo pochi chilometri, vediamo aprirsi una delle visioni più sceno-grafiche di tutto il percorso, quel-la della settecentesca villa “Mo-naldina”, con l’elegante cancello in ferro battuto, il viale d’accesso fiancheggiato da statue e l’imman-cabile parco all’inglese a fare da degno coronamento all’insieme. Siamo ormai alle porte di un’altra borgata, Ghibullo, che nel suo stes-so nome (dal tardo latino Gaibus, “conca”, “corso d’acqua”) ricorda

la storia di queste terre. Come nel caso di Coccolia, anche a Ghibullo la presenza di un agglomerato non è casuale: il ponte che attraversa il fiume sulla destra in direzione di San Pietro in Vincoli e, poco dopo, l’incrocio con la strada che scende a sinistra verso Russi ci dicono che anche questo è un punto focale nella rete viaria di questo lembo di Romagna. Non a caso la piccola borgata, già sede di un punto di ristoro e osteria per i viandanti, fra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento ospitò anche una stazio-ne del tramway Ravenna-Forlì, che correva appunto lungo il tragitto della Ravegnana. Dopo qualche chilometro, la vi-sione della pieve di S. Apollinare in Longana, isolata in basso a poca distanza dalla piccola borgata omonima, ci riporta a quando le sue umili mura erano una delle po-che presenze umane del territorio.

L’ingresso e uno scorcio di Villa Miserocchi.

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Scorci d’autunno e ville

Edificata presumibilmente intorno all’anno Mille, è un semplice edificio a navata unica, affiancato da un piccolo campanile a guglia conica. Subito dopo, i maestosi filari di pioppi cipressini annunciano l’ottocentesca villa Mise-rocchi, un tempo nucleo dell’azienda agricola della fami-glia Ghezzo, un’azienda all’avanguardia nella sua epoca. Le sue inconfondibili case coloniche, con le facciate in mattoni e i nomi dei poderi scritti in rilievo, sono ancor oggi una delle presenze più caratteristiche della zona.La strada, quasi rettilinea, corre ora veloce verso Raven-na, su una campagna che forse non è più il “giardino” di un tempo ma è ancora verde, ubertosa e sostanzialmente risparmiata dalla speculazione edilizia altrove imperante.

Dopo la chiusa di S. Bartolo, lo sguardo riesce forse a scorgere oltre il fiume la “colonna dei Francesi”, il pilastro di marmo a forma di spada eretto alla metà del ’500 a ricordo della celebre battaglia svoltasi in quei luoghi esat-tamente mezzo millennio fa. In questo punto, l’incrocio con la statale Adriatica segna l’ingresso nel primo confine funzionale e psicologico con la città. Ancora un paio di chilometri e, alle porte di Ravenna, il Ronco scioglierà il vincolo che a Forlì lo aveva legato alla nostra strada. Dopo l’unione con il “fratello” Montone, un nuovo, più vasto abbraccio lo attende nell’orizzonte dell’Adriatico. La strada giungerà a Ravenna nella caratteristica cornice di borgo S. Rocco, dove il “Portonaccio”, suo ideale punto di arrivo, aprirà al viandante l’ingresso agli ori e agli splendori dell’antica capitale. IN

L’acquedotto di Traiano

I motivi di interesse di un percorso storico sul Ronco non sono solo a lato dei suoi argini, bensì anche dentro, per così dire, il suo stesso corpo. Quando il fiume è in secca è infatti possibile in alcuni punti veder affiorare dall’acqua quello che resta dei piloni dell’antico acquedotto. Costruito da Traiano e restaurato da Teodorico, esso assicurava il rifornimento idrico di Ravenna e Classe dalla zona di Meldola. Col tempo si incassò forse nei terreni soffici della pianura, tracciando così per il fiume una via di passaggio verso il mare.

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Page 42: IN Magazine Forlì 04/2013

Magazzino Parallelo a Cesena (per chi non c’è mai stato è un’e-sperienza da fare), una sera di metà settembre, i Sacri Cuori che provano: sarà la musica che gira intorno - come cantava qualcuno -, ma non può esserci cornice diversa e migliore per conoscere la band.

Antonio Gramentieri, fondatore del gruppo con un passato da giorna-lista prima del salto per dedicarsi full time alla sua musica, racconta e si racconta con passione e calma insieme: “Siamo in partenza per un tour di più di un mese, prima in Australia poi in Europa. È un mo-

Una formazione tutta romagnola e una musica

che fonde il folk dell’America di confine con

il liscio, il popolare con il colto, il sacro col profano. È il sound dei Sacri Cuori,

tra Venezia e l’Australia.

testo Serena Focaccia - foto Angela Anzalone

Il sound della Terra

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Suonare | Sacri Cuori

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mento importante per i Sacri Cuori, che chiude un ciclo di due anni molto impegnativo e pieno di soddisfazioni: più di trecentocinquanta concerti, l’uscita dell’album ‘Ro-sario’, le tante collaborazioni soprattutto internazionali e poi la colonna sonora per un film premiato al Festival del Cinema di Venezia.” Partiamo allora dalla cronaca recente, i Sacri Cuori sono reduci da un festoso “passaggio in laguna” insieme al cast e al regista, Matteo Oleotto, del film “Zoran, il mio nipote scemo”, pellicola che ha riscosso un notevole successo nella “Settimana della critica”, ottenendo una menzione speciale, e ha vinto il Premio del pubblico, il Premio dei Cineclub e il Premio “Schermi di qualità”. Un bel palma-res per un regista esordiente e una bella soddisfazione per i Sacri Cuori che hanno composto la colonna sonora. “Per creare le musiche del film - racconta Gramentieri

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- ho iniziato facendo un sopralluo-go con Oleotto nei luoghi del film (ambientato a Gorizia, ndr). Poi abbiamo registrato le melodie che ho creato con la chitarra seguendo le suggestioni che mi erano giun-te dai posti che avevo visto, senza conoscere niente della sceneggia-tura. Solo dopo ho letto lo script e abbiamo composto altri pezzi.

Alla fine molti fra i brani scelti dal regista erano quelli nati dal primo sopralluogo. È stato bello lavorare in estrema libertà, per un film che non risentiva di pressioni commer-ciali, e il successo di Venezia è stato davvero una felice sorpresa. Senza dubbio quella della composizione di colonne sonore è una strada che vogliamo continuare a percorrere.”

E senza dubbio la musica dei Sacri Cuori, tutta di pezzi rigorosamen-te strumentali, si propone come una naturale colonna sonora, viva di storie e personaggi che si fan-no reali nel movimento suadente o evocativo dei suoni. I riferimen-ti musicali e anche culturali sono aperti e dichiarati: “Siamo una for-mazione tutta composta di roma-gnoli, ci siamo formati con la mu-sica dell’America di confine, del Messico, con sonorità folk e blues. Confrontandoci con questi moduli musicali lontani abbiamo ritrova-to elementi inconsci che arrivano dalla nostra terra, come il liscio, e li abbiamo rielaborati in una vi-sione di sintesi che non vuole dare un’immagine nostalgica, da car-tolina dell’Italia, ma una visione immaginaria e immaginifica, una musica ‘in dormiveglia’. I nostri riferimenti diretti sono i compo-sitori di colonne sonore degli anni Sessanta e Settanta, cito Nino Rota per tutti. Con i nostri pezzi voglia-mo sempre raccontare una storia,

A fianco, i Sacri Cuori durante il concerto di saluto al Magazzino Parallelo prima di partire per il tour. A fianco, da sinistra Antonio Gramentieri, Diego Sapignoli e Francesco Giampaoli.

Sacri Cuori on stage

Sacri Cuori nasce come una formazione aperta creata da Antonio Gramentieri, chitarrista e compositore, che racconta così le origini del gruppo: “Nel 2008

avevo pronto un album, ‘Douglas and Dawn’, e la casa discografica mi disse che era il caso di dare un nome al gruppo di musicisti e così nacquero i Sacri Cuori.

Il nome s’ispira all’iconografia religiosa popolare del ‘Sacro cuore di Gesù’, un’immagine che mi ha sempre affascinato per la sua natura molto umana e poco

divina.” Il nucleo del gruppo si è stabilizzato poi con Diego Sapignoli alla batteria e percussioni e Francesco Giampaoli al basso, che compone anche alcuni fra

i brani che i Sacri Cuori suonano nei live; presenze ormai stabili sono anche Denis Valentini (al basso tuba e percussioni) e Francesco Valtieri (al sax baritono)

approdato nel gruppo in occasione della registrazione della colonna sonora di “Zoran, il mio nipote scemo”. Dopo i successi cinematografici, l’album “Rosario”,

la partecipazione a vari festival - tra cui “Trentino in jazz” e “Ravenna festival” - e l’attività di backin’ band per musicisti italiani e internazionali (Il Pan del Diavolo, Hugo Race, Richard Buckner, Robyn Hitchcock...), i Sacri Cuori chiudono il 2013

con il tour partito il 19 settembre da Brunswick in Australia e che li vede in scena prima per il pubblico australiano e poi in Europa fino a novembre.

Ph. Eleonora Rapezzi

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creare una narrazione, senza virtuosismi tecnici fine a se stessi né pretese intellettuali.” E sono proprio storie quelle che si ascoltano nell’album “Rosario”, uscito da un anno per l’etichetta londinese Decor Records e con un ottimo riscontro di critica. Dopo il tour “agli antipodi”, si chiu-derà dunque un ciclo. Quali le nuove prospettive che si apriranno per i Sacri Cuori? “Dopo due anni così intensi l’obiettivo per noi è alzare ancora il livello qualitativo. Vorremmo aumentare le presenze nei festival musicali, dove ci piace essere presenti con la nostra musica per

abbattere gli steccati fra i generi. Senza dubbio vogliamo anche continuare a lavorare per il cinema e proseguire e aumentare le collaborazioni internazionali.”Intanto arrivano gli altri componenti del gruppo, il batte-rista Diego Sapignoli che suona con Gramentieri dal 2005 e ora seduto al tavolo tiene sulle ginocchia il suo piccolo Damiano di quasi due anni, il bassista Francesco Giampa-oli, Francesco Valtieri e Denis Valentini. Una pausa prima di andare in scena, prima di raccontare le loro storie (e un po’ di se stessi) suonando. Hanno tutti gli occhi buoni di chi vive di musica e i gesti appassionati di chi la sente nel cuore. Poche volte nome di una band fu più azzeccato quanto quello dei Sacri Cuori. IN

Musica che racconta

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Vini di carattere ma sempre più raffinati quelli prodotti in Romagna. Così li descrive Claudia Bondi,

sommelier giovane ma già molto esperta,

vincitrice di alcuni tra i più prestigiosi concorsi

nazionali e fondatrice di “Perle & Perlage”.

Claudia Bondi è aretina di origine, giovane, spregiudicata e vincitrice del Master del Sangiovese 2012, tenuto a Faenza. Le abbiamo chie-sto di parlarci del suo rapporto con questo vitigno, se per lei è un compagno di vita o un amante mo-mentaneo, visto che l’anno prece-dente ha vinto anche il Master del Nebbiolo, altro grande patrimo-

nio genetico vitivinicolo Italiano.“Sono nata e cresciuta nella cam-pagna toscana - racconta - in una zona praticamente equidistante da Arezzo, Firenze e Siena. Il Chian-ti era di conseguenza il vino ‘di casa’, ed è proprio nei paesi del Gallo Nero che serbo i ricordi del-la mia infanzia ed adolescenza. Per questo se dovessi descrivere il mio

rapporto affettivo con il Sangiove-se non lo definirei né compagno di vita né flirt passeggero: si tratta piuttosto di una persona di fami-glia, saggia e rassicurante ma non per questo priva di verve, come in genere sono gli zii preferiti. Con il Nebbiolo invece si è trattato di un’amicizia più adulta e ragionata, costruita nel tempo, e pure essa, ma

testo Alessandro Rossi

Sangiovese mon Amour

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Degustare | Claudia Bondi

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per ragioni diverse, indissolubile”. Cosa ne pensi del Sangiovese pro-dotto in Romagna?“In prima battuta ho spesso indivi-duato negli accordi di amarena ed in una golosa polposità il carattere dominante del Sangiovese di Ro-magna: il quale poi, pian piano, regala quasi sempre note di vivace morbidezza, che nelle interpreta-zioni più importanti porta in dote una persistenza al rabarbaro. Ne-

gli ultimi anni il Sangiovese di Ro-magna ha mostrato una generale crescita qualitativa, con addirittu-ra dei picchi in alcuni casi, grazie soprattutto ad un solido gruppo di cantine, formato in parte da nomi storici ed in parte da nuovi, che sta lavorando molto bene, con risultati figli di solide realtà che lavorano in maniera inappuntabile, seguendo delle visioni ben precise. Adesso è indispensabile compiere il passo successivo: far conoscere al grande

pubblico la nuova dimensione del Sangiovese di Romagna, che per fortuna anche in questa fase evo-lutiva ha mantenuto il suo caratte-re generoso e diretto, indossando però una veste più raffinata”.Da uno a dieci, dove posizionere-sti l’asticella qualitativa dei vini di questa regione?“Non è facile... Se devo proprio indicare un numero direi in pros-simità del 7, con diverse cantine

ormai stabilmente sulle vette dell’eccellenza e molte invece che, pur attestandosi sulla sufficienza piena, devono ancora crescere”.Secondo te la Romagna dove può ar-rivare qualitativamente parlando, e quali sono i limiti di questa terra?“Per la maggior parte delle aziende i margini di miglioramento sono davvero molto ampi. Credo sia ne-cessario puntare sulla valorizzazio-ne dell’unicità di ciascuna Sottozo-na, poiché la Romagna ha questa

grande fortuna: avere microaree non banalmente tracciate a tavoli-no ma peculiari tasselli che vanno a formare l’insieme. Da un punto di vista strettamente vitivinicolo penso che il limite sia ancora da raggiungere e quindi da identifica-re, proprio perché, nonostante la viticoltura sia presente in quest’a-rea da tempo immemore, è relati-vamente da poco che è iniziato il confronto con i ‘big’ del settore. Ora non rimane che camminare sul sentiero già imboccato, e far conoscere i vini prodotti qui nel migliore dei modi”.C’è una zona o un comune che prefe-risci stilisticamente all’interno del territorio di produzione del Sangio-vese Doc di Romagna?“Ogni cantina è un organismo a sé stante, ma in Romagna ho una predilezione per i vini prodotti nell’area di Bertinoro”.Perché?“Sono eleganti e voluttuosi, con tannini importanti che spesso pre-ludono ad una notevole lunghezza nel tempo, e recano una traccia di mineralità che costituisce una sorta

Sangiovese, un vino generoso

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IN Magazine | 47

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di comune denominatore. Non per niente Bertinoro sorge direttamen-te sul cosiddetto “spungone”, arena-ria calcarea con forte presenza di fossili conchiliferi, e gode di un mi-croclima particolarmente propizio, accarezzato dalle brezze marine”.Come ti sembra che si stia evolven-do il mondo del vino?“C’è una crescente predisposizio-

ne e preferenza per rossi e bianchi permeati da una vena di freschez-za, e ciò rappresenta uno stravol-gimento di fronte molto deciso, dopo anni in cui il gusto esigeva calici più possenti”.Non tutti sanno che ogni anno viene eletto un ambasciatore dello cham-pagne per l’Italia (www.lesam-bassadeursduchampagne.com), il

quale concorre poi anche per am-basciatore dello champagne nel mondo. È raro che i vitigni a bacca rossa come nebbiolo e sangiovese combacino con le bollicine.... ma ora possiamo dirlo! Da pochissimi giorni sei diventata ambasciatrice italiana dello champagne. Raccon-taci anche questa esperienza.“Negli ultimi giorni è stato come salire su una giostra e ho realizza-to solo adesso quello che è succes-so: l’avverarsi di un sogno e di un obbiettivo a cui puntavo da tempo e a cui mi sono preparata in questi due anni, con passione infinita e metodo. È un onore questa cari-ca, che cercherò di adempiere al meglio. A fine ottobre si terrà poi la Finale Europea, dove mi con-fronterò con gli ambasciatori di altre nazioni come Francia, Gran Bretagna e Germania. Per scara-manzia preferisco non aggiunge-re altro al momento.” IN

Questione di stile

Claudia Bondi è nata nel cuore della campagna toscana sotto il segno del Sagittario e ora vive a

Firenze, anche se il suo lavoro la porta spesso (e volentieri!) in

viaggio. Dopo studi prima classici e poi economici e un passato nel

mondo della moda è diventata sommelier, trasformando l’amore

per il vino nella sua professione. Vincitrice dei concorsi nazionali

“Nebbiolo Master” nel 2011, “Master del Sangiovese” nel 2012 e ambasciatrice dello champagne

per l’Italia nel 2013, fondatrice e proprietaria di “Perle & Perlage”,

lavora come wine-consultant e scrive per “Live in Magazine”. Ha un debole per cavalli, orologi e Francia.

48 | IN Magazine

Page 49: IN Magazine Forlì 04/2013

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La tensione emotiva di un tempo sospeso traspare in ogni opera di Onorio Bravi, artista poliedrico capace di trasformare immagini contingenti in scorci d’infinito.

Verso i 30 anni, alla metà degli Ottanta, Onorio Bravi, avvertendo l’esigenza di dar voce a quella pas-sione che fin dall’infanzia occasio-nalmente si manifestava, decide di dare una svolta alla sua vita e di intraprendere la strada dell’arte. Non come dilettante. Dopo un pe-riodo di collaborazione con l’arti-sta ravennate Giovanni Strada, s’i-scrive all’Accademia di Belle Arti di Ravenna e frequenta i corsi di incisione di Matteo Accarino, di scenotecnica di Koki Fregni, di pit-tura di Vittorio d’Augusta e del ru-meno Radu Dragomirescu. Mentre completa la formazione culturale e artistica, realizza le prime sculture

in ferro e acciaio e negli anni No-vanta s’mpegna con il gruppo “car-risti” di Massa Forese di Ravenna, come scenografo e modellista per l’allestimento di carri allegorici. Esperienza significativa, non solo per gli esiti quanto per la consa-pevolezza che l’improvvisazione vada ricondotta sistematicamente a un’idea stabile, a un progetto. Da questo momento inizia a lavorare per cicli e nuclei tematici struttu-rati, che consentono di sviluppare ed esprimere riflessioni per imma-gini, utilizzando soprattutto la pit-tura e l’incisione. La sua attenzione è rivolta al pae-saggio, non per gli aspetti descrit-

tivi e naturalistici, quanto per la dimensione atmosferica in grado di accogliere e dare forza espressi-va a situazioni e stati mentali. La concezione dello spazio naturale, trasformato in spazio pittorico ed emozionale, è suggerita dalla breve quanto intensa esperienza in Al-geria e dal ricordo vivo dei luoghi dell’infanzia sull’Appennino to-sco-romagnolo. Così, le ambienta-zioni, tra il reale e l’immaginario, popolate da architetture geometri-che fantastiche, arcate, case e torri dai volumi contorti, evocano un mondo originario, quello arcaico e primitivo delle pitture rupestri che il tempo non ha cancellato, e

testo Aldo Savini - foto Lidia Bagnara

Il teatro della Memoria

50 | IN Magazine

Creare | Onorio Bravi

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si prestano come fondali di un teatro della memoria, in attesa che sul palcoscenico dell’immaginazione inizi la rappresentazione. Ma prima di tutto la scena e l’azione vanno create e costruite. Ecco allora l’inserimento di sagome umane delineate nella loro essenzialità. Spesso appaiono abbandonate e smarrite con le braccia alzate in segno di resa, oppure accovacciate e immobili, come se stessero aspettando qualche evento che oltrepassi il momento attuale. I ritratti, privi di ogni riferimento fisiognomico, nella loro evanescenza testimoniano una condizione esistenziale libera da condizionamenti, tanto che Bravi li considera “frammenti di un unico grande ritratto, un autoritratto reiterato, forse un paesaggio dell’anima”. Lo sconfina-mento oltre il dato realistico è reso da una pittura tene-brosa e notturna. L’indeterminatezza temporale è raffor-zata dalla fluida pastosità cromatica e dagli accostamenti contrastanti dei viola, dei blu, dei rossi e dei gialli. Pur in assenza di vibrazioni solari non è una pittura fredda, anzi gli scorci luminosi di un chiarore lunare trasmettono calore ed energia. In particolare, i sempre più frequenti inserimenti fluorescenti, squillanti ed esplosivi, rendono le composizioni cariche di spessore sentimentale, tanto che Jauns nella presentazione della mostra “Momenti contingenti” lo definiva “seminatore di emozioni”, anti-cipando il titolo della recente mostra di Bagnacavallo. IN

Creatività a tutto campo

Onorio Bravi è nato a Portico e San Benedetto (Fc) nel 1955. A 8 anni si trasferisce a San Zaccaria, dove tuttora vive. Compie studi tecnico-scientifici e inizia a lavorare come fabbro. Nel 1984 va in Algeria per alcuni mesi e lì decide di intraprendere la strada dell’espressione artistica. Si diploma in pittura all’Accademia di Belle Arti di Ravenna e inizia un’intensa attività creativa, che spazia dalla scultura al mosaico, dal disegno alla pittura e dalla scenografia all’incisione, in particolare alla xilografia. Espone a Casa Cini a Ferrara nel 2000, poi le personali al Palazzo dei Congressi a Ravenna nel 2003, di Campiano nel 2004, alla Biblioteca Nacional-Ministero de Cultura a Madrid nel 2008; tiene mostre anche a Forlì, Portico di Romagna, Cesena, Bagnavacallo. In allestimento due personali per il museo Interreligioso della Rocca Vescovile di Bertinoro (10 novembre - 15 dicembre 2013) e per il Palazzo del Ridotto della Galleria Comunale d’Arte di Cesena (5 aprile - 4 maggio 2014).

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IN Magazine | Special ADV

Incontriamo una giovane ed elegante imprenditrice for-livese, è Francesca Rambaldi, volto e spirito di Oggetti d’Autore, nella nuova sede dello showroom in Via Do-menico Martoni a Forlì. Definirlo showroom del mobile di design sembra quasi riduttivo, infatti in una superficie di oltre 1.200 mq il visitatore può vivere la sensazione di una dimora, in cui sono esposti mobili frutto di studi di design accurato, che hanno fatto la storia del mobile italiano e internazionale. Il visitatore (come i titolari pre-feriscono definire i loro clienti) può vivere direttamente l’arredo di ogni ambiente della casa, partendo dalle cu-cine di Bulthaup, alcune di queste funzionanti, per poter testare con mano qualità e funzionalità del prodotto e vivere in anteprima quella che diventerà la cucina della

propria casa. Il marchio Bulthaup rappresenta l’eccel-lenza nel campo dell’arredamento della cucina, marchio mancante nel nostro territorio da diversi anni. Ma sono presenti anche cucine Dada e per l’arredo degli altri am-bienti della casa vengono proposti i marchi Frau, Cap-pellini, Vitra e Molteni e tutto ciò che serve per creare ambienti di vita in cui trascorrere i migliori momenti.Oggetti d’Autore nasce nel 2004 come showroom di poltrone Frau per ufficio, da Frau ufficio si è passati alla decisione di arredare totalmente la casa; dal 2008 su-bentra poi Francesca Rambaldi che, insieme all’ar-chitetto Gloria Romboli, decide di donare tutta la sua competenza nel settore per proporre soluzioni di arredo di altissimo livello. Capire i veri bisogni del cliente è

l’obiettivo prioritario, la casa diventa il luogo fonda-mentale della persona e ogni suo spazio è caratterizzato da una funzionalità, per esempio la cucina può essere vissuta come un laboratorio. Per usare le parole di Fran-cesca Rambaldi: “Noi desideriamo dare al cliente una mano prima ancora che la sua casa sia nata”. Come deve risultare per voi un ambiente elegante?“Un ambiente elegante deve essere studiato e al tempo stesso estremamente naturale, qualcosa di affascinan-te, ma non gridato, anche solo un ‘pezzo’ d’autore può rappresentarne lo stile. Il design non deve mai essere dozzinale né noioso, deve creare pezzi intramontabi-li come la Vanity Fair di poltrone Frau, sempre uguale dal 1929, che è l’esempio perfetto di un ‘pezzo’ che fa la differenza, che dona quell’eleganza giusta e sobria in qualunque circostanza. Per Oggetti d’Autore la casa deve essere il leitmotiv della vita del suo occupante, deve rappresentare la canzone del cuore, la melodia che ognuno eleva a colonna sonora del proprio stile di vita. Un servizio di ottima progettazione e la soddisfa-zione del cliente sono i migliori ambasciatori del nostro approccio.”

Che cosa dovrebbe cambiare nella mentalità del-le persone perché il mobile diventi oltre che una forma d’investimento anche una forma d’arte?“Per prima cosa la comunicazione, ma soprattutto la soddisfazione del cliente, che consideriamo il nostro mentore, colui che ci sta dando fiducia e deve capire che questa è ben riposta. Il nostro obiettivo è la soddi-sfazione del cliente, in primo luogo per una questione di riconoscenza nei suoi confronti.”L’organizzazione dello showroom infatti trasmette una sensazione di estrema accoglienza, ci si sen-te come ospiti di una casa, la visita può essere guidata e anche libera e tutto risulta organizzato per creare ambienti di arredo con soluzioni facil-mente comprensibili...“Noi mettiamo i grandi marchi al servizio delle esigenze del nostro cliente: Oggetti d’Autore si contraddistingue senza dubbio per i marchi, ma la nostra volontà è quella di farci riconoscere per il nostro servizio. Siamo come il costumista dietro alle quinte, per noi i protagonisti sono i nostri clienti, sul palco sono loro che salgono, noi assi-stiamo la loro idea.”

la canzone del cuoreAmbienti eLeGAnti e peRsOnALi queLLi pROpOsti dA OGGetti

d’AutORe A FORLì neL nuOvO e ACCOGLiente shOwROOm

ARREDARE LA cAsA con oggEtti D’AutoRE

Oggetti d’Autore Via Domenico Martoni 51, 47122 Forlì (FC) Tel. 0543 724163 - [email protected]

Grandi marchi per soddisfare

ogni esigenza del cliente e

creare ambienti di classe.

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IN Magazine | Special ADV

Incontriamo una giovane ed elegante imprenditrice for-livese, è Francesca Rambaldi, volto e spirito di Oggetti d’Autore, nella nuova sede dello showroom in Via Do-menico Martoni a Forlì. Definirlo showroom del mobile di design sembra quasi riduttivo, infatti in una superficie di oltre 1.200 mq il visitatore può vivere la sensazione di una dimora, in cui sono esposti mobili frutto di studi di design accurato, che hanno fatto la storia del mobile italiano e internazionale. Il visitatore (come i titolari pre-feriscono definire i loro clienti) può vivere direttamente l’arredo di ogni ambiente della casa, partendo dalle cu-cine di Bulthaup, alcune di queste funzionanti, per poter testare con mano qualità e funzionalità del prodotto e vivere in anteprima quella che diventerà la cucina della

propria casa. Il marchio Bulthaup rappresenta l’eccel-lenza nel campo dell’arredamento della cucina, marchio mancante nel nostro territorio da diversi anni. Ma sono presenti anche cucine Dada e per l’arredo degli altri am-bienti della casa vengono proposti i marchi Frau, Cap-pellini, Vitra e Molteni e tutto ciò che serve per creare ambienti di vita in cui trascorrere i migliori momenti.Oggetti d’Autore nasce nel 2004 come showroom di poltrone Frau per ufficio, da Frau ufficio si è passati alla decisione di arredare totalmente la casa; dal 2008 su-bentra poi Francesca Rambaldi che, insieme all’ar-chitetto Gloria Romboli, decide di donare tutta la sua competenza nel settore per proporre soluzioni di arredo di altissimo livello. Capire i veri bisogni del cliente è

l’obiettivo prioritario, la casa diventa il luogo fonda-mentale della persona e ogni suo spazio è caratterizzato da una funzionalità, per esempio la cucina può essere vissuta come un laboratorio. Per usare le parole di Fran-cesca Rambaldi: “Noi desideriamo dare al cliente una mano prima ancora che la sua casa sia nata”. Come deve risultare per voi un ambiente elegante?“Un ambiente elegante deve essere studiato e al tempo stesso estremamente naturale, qualcosa di affascinan-te, ma non gridato, anche solo un ‘pezzo’ d’autore può rappresentarne lo stile. Il design non deve mai essere dozzinale né noioso, deve creare pezzi intramontabi-li come la Vanity Fair di poltrone Frau, sempre uguale dal 1929, che è l’esempio perfetto di un ‘pezzo’ che fa la differenza, che dona quell’eleganza giusta e sobria in qualunque circostanza. Per Oggetti d’Autore la casa deve essere il leitmotiv della vita del suo occupante, deve rappresentare la canzone del cuore, la melodia che ognuno eleva a colonna sonora del proprio stile di vita. Un servizio di ottima progettazione e la soddisfa-zione del cliente sono i migliori ambasciatori del nostro approccio.”

Che cosa dovrebbe cambiare nella mentalità del-le persone perché il mobile diventi oltre che una forma d’investimento anche una forma d’arte?“Per prima cosa la comunicazione, ma soprattutto la soddisfazione del cliente, che consideriamo il nostro mentore, colui che ci sta dando fiducia e deve capire che questa è ben riposta. Il nostro obiettivo è la soddi-sfazione del cliente, in primo luogo per una questione di riconoscenza nei suoi confronti.”L’organizzazione dello showroom infatti trasmette una sensazione di estrema accoglienza, ci si sen-te come ospiti di una casa, la visita può essere guidata e anche libera e tutto risulta organizzato per creare ambienti di arredo con soluzioni facil-mente comprensibili...“Noi mettiamo i grandi marchi al servizio delle esigenze del nostro cliente: Oggetti d’Autore si contraddistingue senza dubbio per i marchi, ma la nostra volontà è quella di farci riconoscere per il nostro servizio. Siamo come il costumista dietro alle quinte, per noi i protagonisti sono i nostri clienti, sul palco sono loro che salgono, noi assi-stiamo la loro idea.”

la canzone del cuoreAmbienti eLeGAnti e peRsOnALi queLLi pROpOsti dA OGGetti

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Oggetti d’Autore Via Domenico Martoni 51, 47122 Forlì (FC) Tel. 0543 724163 - [email protected]

Grandi marchi per soddisfare

ogni esigenza del cliente e

creare ambienti di classe.

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Abitare | Attico di città

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Ampie metrature permettono di utilizzare al meglio gli spazi in questo attico di città. Dalla zona per il brunch a quella per la lettura, dall’hammam alla palestra.

testo Annalisa Balzoni - foto Giorgio Sabatini

L’eleganza del Comfort

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A ridosso del centro storico di Forlì siamo ospiti di una giovane fami-glia, che ci ha aperto le porte della propria dimora. La nostra guida è lo stesso progettista, l’architetto forlivese Giancarlo Gatta, titolare dello Studio di Architettura Ne-rodichina, che ha curato la dispo-sizione degli interni, dando par-ticolare rilievo all’illuminazione, parte fondamentale e integrante all’interno di un piano architetto-nico, troppo spesso trascurata. Di recente costruzione, l’attico sor-ge in una zona residenziale e pren-de vita dall’unione di due unità immobiliari, sviluppandosi su un doppio livello: l’ultimo piano della

palazzina e annessa zona mansar-data, attorniata da ampi terrazzi destinati a giardini pensili e zone ludiche. Di impronta moderna e li-neare, l’attico risponde alle esigen-ze di una giovane famiglia di oggi, ogni ambiente risulta all inclusive, sobrio e al tempo stesso di gran gu-sto. Le ampie metrature sia per la zona living sia per quella notte sod-disfano l’occhio del visitatore, che riesce a captare l’idea progettuale nata per garantire e donare tutto il confort che dovrebbe racchiudere lo spazio in cui si vive.L’idea progettuale prende vita dal-la volontà di avere un’ampia zona giorno il più possibile aperta, sen-

Sotto e in apertura, due inquadrature dello spazio living e cucina. A sinistra, la zona dedicata a relax e lettura.

56 | IN Magazine

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za separare fisicamente i vari ambienti, per farli apparire come un ambiente organico e unico sia per scelta di arredo sia per scelta di finiture; infatti un elemento di congiun-zione e di dialogo in tutto l’appartamento è rappresenta-to dall’elegante pavimentazione, un parquet a listoni di color grigio fornito da Italy Professional parquet. Nella cucina di colore bianco, realizzata su misura da 3B Ar-redamenti, si è scelto di dialogare con l’ambiente living realizzando un lungo tavolo nel quale è inserito il piano

cottura. Dalla zona cucina il dialogo prosegue, senza confini, con la zona arredata e sapientemente illuminata destinata agli incontri e agli aperitivi con gli amici o a spuntini veloci; vi è anche un angolo destinato al relax e alla lettura, semplicemente ed elegantemente creato da librerie lineari e da una bellissima chaise longue in cavallino. Per valorizzare la cucina monocromatica, in sostituzione del classico rivestimento con ceramiche a parete, si è utilizzata una resina color antracite, realizzata dalla ditta forlivese Venerom con cura sartoriale; l’utiliz-zo sempre più frequente delle resine si deve, oltre alle

Scelte sobrie ed eleganti

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incredibili doti di durevolezza, so-prattutto ad una rara capacità di “arredare” l’interno e di renderlo unico, infatti la resina articola il suo carattere a seconda che ven-ga giocata su accordi tonali, ma-terici ed eleganti, o al contrario su ampie e contrastate gamme cromatiche che conferiscono agli ambienti un tono originale ma so-prattutto elegante. Altro elemento di arredo e di con-giunzione tra gli ambienti è rap-presentato dalla scelta dei corpi illuminanti, scelta che è ricaduta su Viabizzuno, azienda leader nel campo dell’illuminazione, che raccoglie intorno a sé esperienza, conoscenza e ricerca: troviamo faretti ad incasso nella controsof-fittatura in cartongesso, le vele, gli spot, la bacchetta magica nella zona “hammam” e i segnapasso a bassa intensità lungo i disimpegni e lungo il vano scala. Spicca nella zona living un grande lampadario di impronta classica reinterpreta-to in chiave moderna color rosso

di Murano, che dona all’ambiente un tocco di vivacità. Sempre sulla zona giorno si affaccia il doppio volume della zona mansardata destinata al confort. La zona not-te, posizionata sullo stesso livello di quella giorno, è rappresentata dall’intimità delle camere da letto, collegate da un corridoio lineare illuminato con punti luci di bassa

intensità, che sembrano annuncia-re al visitatore l’ingresso alla zona destinata al riposo. Bello il bagno padronale con sanitari forniti da Visani, ove spicca l’utilizzo di resi-ne sempre realizzate da Venerom e zona doccia con cromoterapia. Per gli arredi, si è integrato par-te del mobilio già in possesso dei proprietari con nuovi elementi dal-lo stile sobrio e “silenzioso” come il bellissimo divano di Cierre. Al piano superiore, a cui si accede

con una scala interna in cui si è utilizzato lo stesso tipo di parquet della pavimentazione, troviamo un “hammam” privato. Sempre più spesso nasce la necessità, da par-te di molte persone, di regalarsi un locale all’interno della propria abitazione dove rigenerarsi dal-lo stress e dalla routine della vita moderna. Si è dato vita così a un

posto magico dove poter dissolvere le tensioni, costituito da sauna, da piccola piscina con idromassaggio e cromoterapia e adiacente pale-stra con attrezzi Technogym.Terminata la nostra visita, non pos-siamo che ringraziare per l’ospita-lità e soprattutto complimentarci per la creazione di uno spazio di vita completo e accurato in ogni particolare, frutto di quell’irripe-tibile unione tra bisogni, sogni e volontà progettuale. IN

Il bagno padronale con la doccia dotata di cromoterapia.

Spazi dedicati al relax fisico

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Quando nacque, 26 anni fa, non era che un piccolo sa-lottino di 15 metri quadrati riadattato, ora Farmacia Villafranca è un vero e proprio presidio sanitario di comunità, che all’interno dei 225 metri quadrati sop-palcati della nuova sede di via Lughese 256 offre ai clienti e in primo luogo a quelli delle frazioni del forese forlivese e ravennate, un ampio ventaglio di trattamen-ti, servizi e corsi dedicati alla cura del corpo e della salute. Da quel lontano 1987 ad oggi sono cambiati gli spazi ma non è mutato affatto lo spirito che muove

Carla Roncaglia, Sandra Rossi, Chiara Modena e Alessandra Mainetti. Nel lavoro, le quattro farmaci-ste usano sempre un principio attivo che non compare in etichetta: la passione per la propria professione.La nuova sede di Farmacia Villafranca, servita da un ampio parcheggio dotato anche di posti “rosa” dedi-cati a giovani madri e donne in dolce attesa, è stata inaugurata lo scorso 24 giugno. Si è trattato di un in-vestimento significativo in questi anni di crisi, voluto e portato a compimento proprio per sfidare la difficile

Farmacia Villafranca Via Lughese 256, 47100 Forlì (FC) Tel. 0543 764800 Facebook: Farmacia Villafranca Forlì

Servizi a tutto tondo per salute e

benessere nella nuova sede in via

Lughese, realizzata da Brains s.r.l. su

design dell’architetto Elisa Nardini.

congiuntura, per venire incontro alle sempre più diver-sificate esigenze dei cittadini e alle risposte puntuali che una farmacia al giorno d’oggi può loro offrire. Non più solo vendita medicinali, infatti, ma una vasta for-nitura e una consulenza specializzata su prodotti cosmetici, omeopatici, pediatrici, sanitari, fitote-rapici, veterinari, per una corretta dieta alimentare e per la pratica sportiva. A marchio Farmacia Villafranca vengono poi realizzate sia una linea cosmetica con principi attivi di ultima generazione, con alte concen-trazioni e con estrema attenzione rivolta all’uso e alla scelta di conservanti e profumi, sia una linea di inte-gratori naturali che utilizzano principi attivi titolati e standardizzati.Non solo: negli accoglienti e spaziosi locali interni, è presente un’area dedicata al gioco dei bambini, una zona relax con possibilità di degustare ti-sane, una cabina estetica per trattamenti viso e corpo realizzati, in collaborazione con aziende co-smetiche quali Nuxe, Caudalie e Darphin, da estetiste professioniste. L’esercizio di via Lughese, inoltre, per-mette autoanalisi ed esami diagnostici, comprese spi-rometria, tonometria, impedenziometria e valutazione del rischio osteoporotico, garantendo settimanalmente e su richiesta la presenza di una psicologa-psicotera-peuta, una fisioterapista specializzata in osteopatia, una podologa e un tecnico ortopedico. Numerosi anche i corsi gratuiti a tema organizzati su prenotazione avvalendosi della consulenza di profes-sionisti, il cui programma è consultabile sulla pagina facebook “Farmacia Villafranca Forlì” e visibile in ba-checa nella stessa farmacia, aperta al pubblico ogni mattina e pomeriggio dal lunedì al venerdì (8,15 – 12,45 e 15,30 – 19,30) e al sabato sino alle 12,45.

Il bello dI stare beneZonA ReLAx Con deguStAZione di tiSAne, unA CAbinA eStetiCA peR

tRAttAMenti ViSo e CoRpo, CoRSi A teMA e un’AReA gioCo peR bAMbini

Farmacia VillaFranca

Farmacia VillaFranca

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Quando nacque, 26 anni fa, non era che un piccolo sa-lottino di 15 metri quadrati riadattato, ora Farmacia Villafranca è un vero e proprio presidio sanitario di comunità, che all’interno dei 225 metri quadrati sop-palcati della nuova sede di via Lughese 256 offre ai clienti e in primo luogo a quelli delle frazioni del forese forlivese e ravennate, un ampio ventaglio di trattamen-ti, servizi e corsi dedicati alla cura del corpo e della salute. Da quel lontano 1987 ad oggi sono cambiati gli spazi ma non è mutato affatto lo spirito che muove

Carla Roncaglia, Sandra Rossi, Chiara Modena e Alessandra Mainetti. Nel lavoro, le quattro farmaci-ste usano sempre un principio attivo che non compare in etichetta: la passione per la propria professione.La nuova sede di Farmacia Villafranca, servita da un ampio parcheggio dotato anche di posti “rosa” dedi-cati a giovani madri e donne in dolce attesa, è stata inaugurata lo scorso 24 giugno. Si è trattato di un in-vestimento significativo in questi anni di crisi, voluto e portato a compimento proprio per sfidare la difficile

Farmacia Villafranca Via Lughese 256, 47100 Forlì (FC) Tel. 0543 764800 Facebook: Farmacia Villafranca Forlì

Servizi a tutto tondo per salute e

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Lughese, realizzata da Brains s.r.l. su

design dell’architetto Elisa Nardini.

congiuntura, per venire incontro alle sempre più diver-sificate esigenze dei cittadini e alle risposte puntuali che una farmacia al giorno d’oggi può loro offrire. Non più solo vendita medicinali, infatti, ma una vasta for-nitura e una consulenza specializzata su prodotti cosmetici, omeopatici, pediatrici, sanitari, fitote-rapici, veterinari, per una corretta dieta alimentare e per la pratica sportiva. A marchio Farmacia Villafranca vengono poi realizzate sia una linea cosmetica con principi attivi di ultima generazione, con alte concen-trazioni e con estrema attenzione rivolta all’uso e alla scelta di conservanti e profumi, sia una linea di inte-gratori naturali che utilizzano principi attivi titolati e standardizzati.Non solo: negli accoglienti e spaziosi locali interni, è presente un’area dedicata al gioco dei bambini, una zona relax con possibilità di degustare ti-sane, una cabina estetica per trattamenti viso e corpo realizzati, in collaborazione con aziende co-smetiche quali Nuxe, Caudalie e Darphin, da estetiste professioniste. L’esercizio di via Lughese, inoltre, per-mette autoanalisi ed esami diagnostici, comprese spi-rometria, tonometria, impedenziometria e valutazione del rischio osteoporotico, garantendo settimanalmente e su richiesta la presenza di una psicologa-psicotera-peuta, una fisioterapista specializzata in osteopatia, una podologa e un tecnico ortopedico. Numerosi anche i corsi gratuiti a tema organizzati su prenotazione avvalendosi della consulenza di profes-sionisti, il cui programma è consultabile sulla pagina facebook “Farmacia Villafranca Forlì” e visibile in ba-checa nella stessa farmacia, aperta al pubblico ogni mattina e pomeriggio dal lunedì al venerdì (8,15 – 12,45 e 15,30 – 19,30) e al sabato sino alle 12,45.

Il bello dI stare beneZonA ReLAx Con deguStAZione di tiSAne, unA CAbinA eStetiCA peR

tRAttAMenti ViSo e CoRpo, CoRSi A teMA e un’AReA gioCo peR bAMbini

Farmacia VillaFranca

Farmacia VillaFranca

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Dopo un viaggio durato due anni in giro per il mondo, Enrico Mal-toni e Mauro Carli, collezionisti di macchine da caffè, hanno creato una vera e propria “enciclopedia della caffettiera” editata dalla Collezione Enrico Maltoni, la più grande raccolta al mondo di mac-chine da caffè espresso made in Italy. Ben 2.700 immagini, 2.080

descrizioni tecniche e numerosi testi divisi nei vari periodi storici con testi in italiano e inglese, il tutto corredato da documenti ori-ginali d’epoca (brevetti, cataloghi, manuali, cartoline pubblicitarie, schemi di funzionamento) e det-tagliate didascalie tecniche. Il li-bro documenta 400 anni di storia, partendo dalle origini della nera bevanda - con i suoi complicati ce-rimoniali e i semplici utensili - fino ad arrivare alle macchine espresso elettriche di oggi. Ad accomunare i due autori è la passione per il caffè e il complean-no: Enrico Maltoni, oggi stabilitosi a Verucchio (RN), è nato a Forlì il 2 dicembre 1970; Mauro Carli, proget-tista edile, è nato a Cecina (LI) il 2 dicembre 1961. Entrambi studiosi e collezionisti, sono veri e propri guru in questo campo: Maltoni nel 2001 ha pubblicato il libro “Espres-so made in Italy 1901-1962” che van-ta ad oggi tre ristampe e novemila copie vendute. È coautore de “Il libro completo del caffè” (De Ago-stini editore, 2005) e suoi contribu-ti compaiono anche ne “Il Caffè” (Giunti editore, 2009). Nel 2009 ha scritto “Faema Espresso 1945-2010”;

nel 2012, in collaborazione con il Gruppo Cimbali, ha inaugurato a Binasco (Milano) il MUMAC, il più importante museo al mondo dedi-cato alla storia e alla cultura della macchina espresso da bar. Carli colleziona macchine da caffè d’epoca ad uso domestico da oltre 20 anni. L’interesse per il disegno industriale e per la ricerca - stimo-lato dagli studi universitari presso la Facoltà di Architettura di Firen-ze - lo ha portato ad affiancare al collezionismo lo studio storico e iconografico di brevetti e tratta-ti sull’argomento, in particolare quelli pubblicati nel XIX secolo. Nel 2014 “Coffee Makers” diventerà una mostra temporanea itinerante, con una significativa panoramica di caffettiere storiche illustrate nel volume. Saranno esposte mol-te caffettiere rare, dalle “Turche” alla locomotiva “Toselli”, dalle macchine a leva della Faema alla Moka Bialetti, sulle quali gli autori non mancheranno di svelare tan-te piccole curiosità. “Coffee Ma-kers” è una ricerca che si aggiorna di continuo, regalando sempre preziose novità attraverso il sito www.coffeemakers.it IN

Il libro più completo mai scritto sulle origini e la storia della caffettiera. È “Coffee Makers Macchine da caffè”, firmato da Enrico Maltoni e Mauro Carli.

testo Sabrina Marin

L’enciclopedia della Caffettiera

62 | IN Magazine

Leggere | Coffee Makers

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Come far coincidere in modo armonico l’idea iniziale col prodotto finito? Una domanda dalla non facile risposta, vista la difficoltà di far viaggiare su un unico binario un progetto e la sua realizzazione. Quando queste due parti stentano ad incontrarsi si generano complicazioni, incomprensioni, insoddisfazioni. Non solo per il commit-tente: anche per i progettisti è molto dura arrendersi a compromessi. Per tenere insieme questi due fonda-mentali aspetti, senza discrepanze, è nato un percorso comune, pensato per seguire ogni momento del proces-so creativo. Si tratta di MoodUs Arreda, una realtà dove progetto e realizzazione si fondono per dar vita a spazi sempre diversi, personalizzati e curati in ogni dettaglio. “Ho deciso di far evolvere la mia figura di libera profes-sionista - spiega l’interior designer Nicoletta Gentili - in qualcosa di più strutturato e complesso creando, insie-me ad altre figure specializzate, una realtà che aggiunge valore alla mia professione, offrendo al cliente un per-corso finito che parte da un’idea che diviene progetto, da un disegno che si sviluppa in realtà.Nicoletta Gentili svolge la sua professione dal 2003, dopo aver concluso gli studi all’Istituto Europeo di De-sign di Milano. Alle spalle ha una già corposa collabo-razione con studi di architettura di Milano, Bologna e Forlì; dal 2009 svolge l’attività di libera professionista a Forlì, seguendo progetti per committenti privati e col-laborando con aziende specializzate nella progettazione di locali pubblici. Un mix equilibrato di funzionalità ed originalità caratterizzano il suo stile, espresso at-

MoodUs Arreda Via Marsilio da Padova 24, 47122 ForlìTel./fax: 0543.796211 - Cell. 349.0691244www.moodusarreda.it - [email protected]

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dal 2009, lavorando per committenti

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specializzate nella progettazione di

locali pubblici. www.nicolettagentili.it

traverso linee e forme sperimentate e reinventate, per creare ambienti sempre nuovi e personalizzati.”Al di là delle tendenze e delle mode che inevitabilmen-te influenzano il gusto – afferma - ogni spazio deve ave-re sempre alla base un concetto, un filo conduttore che riporti qualunque idea, dalla più semplice alla più bizzar-ra, alla persona che ne fruirà”. Su questa linea si muove MoodUs Arreda, interpretando le esigenze estetiche e funzionali dei committenti sia nel settore privato sia in quello dei locali commerciali (HO.RE.CA).La ristrutturazione di un appartamento o la creazione di un mobile su misura, la realizzazione di un ristorante, di un bar, di un ufficio: sono i campi in cui si muove que-sto studio, grazie ad un team specializzato che segue ad ogni passo il lavoro, approfondendo ogni aspetto del progetto. La forza dell’artigianalità unita a quella della tecnologia permette di mostrare ai clienti il lo-

cale “finito” ancor prima di aver deciso come realizzarlo, grazie ai software utilizzati in fase di progettazione; nel-le fasi costruttive si possono anche toccare con mano gli arredi, apportando correttivi e modifiche eventuali.Lo studio in vetrina di MoodUs Arreda è un luogo sem-plice ed accogliente dove il committente può esprimere liberamente i propri gusti e desideri, che i tecnici spe-cializzati tramuteranno in un progetto concreto realizza-to su misura. Lo studio si avvale di esperti aggiornati sulle ultime tendenze, materiali di ultima generazione e unicità artigianali, oltre che di tecnologie avanzate per la realizzazione dei prodotti. Lo spazio dove si vive o si lavora, d’altronde, necessita di una cura e di un’atten-zione particolare fin dalla sua progettazione e da come si definisce lo spazio, per arrivare poi alla sua perfetta realizzazione. Disponibili per preventivi e consulenze, MoodUs Arreda ha sempre un’idea su misura.

Moodus ArredA

Ph. Olimpia Lalli Ph. Olimpia Lalli

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Page 65: IN Magazine Forlì 04/2013

IN Magazine | Special ADV

Come far coincidere in modo armonico l’idea iniziale col prodotto finito? Una domanda dalla non facile risposta, vista la difficoltà di far viaggiare su un unico binario un progetto e la sua realizzazione. Quando queste due parti stentano ad incontrarsi si generano complicazioni, incomprensioni, insoddisfazioni. Non solo per il commit-tente: anche per i progettisti è molto dura arrendersi a compromessi. Per tenere insieme questi due fonda-mentali aspetti, senza discrepanze, è nato un percorso comune, pensato per seguire ogni momento del proces-so creativo. Si tratta di MoodUs Arreda, una realtà dove progetto e realizzazione si fondono per dar vita a spazi sempre diversi, personalizzati e curati in ogni dettaglio. “Ho deciso di far evolvere la mia figura di libera profes-sionista - spiega l’interior designer Nicoletta Gentili - in qualcosa di più strutturato e complesso creando, insie-me ad altre figure specializzate, una realtà che aggiunge valore alla mia professione, offrendo al cliente un per-corso finito che parte da un’idea che diviene progetto, da un disegno che si sviluppa in realtà.Nicoletta Gentili svolge la sua professione dal 2003, dopo aver concluso gli studi all’Istituto Europeo di De-sign di Milano. Alle spalle ha una già corposa collabo-razione con studi di architettura di Milano, Bologna e Forlì; dal 2009 svolge l’attività di libera professionista a Forlì, seguendo progetti per committenti privati e col-laborando con aziende specializzate nella progettazione di locali pubblici. Un mix equilibrato di funzionalità ed originalità caratterizzano il suo stile, espresso at-

MoodUs Arreda Via Marsilio da Padova 24, 47122 ForlìTel./fax: 0543.796211 - Cell. 349.0691244www.moodusarreda.it - [email protected]

Idee e progettI su mIsura

Professionisti del settore Pronti A

soddisfAre le esigenze dei coMMittenti,

dAl Progetto Al lAvoro finito

L’interior designer Nicoletta Gentili

svolge la libera professione a Forlì

dal 2009, lavorando per committenti

privati e collaborando con aziende

specializzate nella progettazione di

locali pubblici. www.nicolettagentili.it

traverso linee e forme sperimentate e reinventate, per creare ambienti sempre nuovi e personalizzati.”Al di là delle tendenze e delle mode che inevitabilmen-te influenzano il gusto – afferma - ogni spazio deve ave-re sempre alla base un concetto, un filo conduttore che riporti qualunque idea, dalla più semplice alla più bizzar-ra, alla persona che ne fruirà”. Su questa linea si muove MoodUs Arreda, interpretando le esigenze estetiche e funzionali dei committenti sia nel settore privato sia in quello dei locali commerciali (HO.RE.CA).La ristrutturazione di un appartamento o la creazione di un mobile su misura, la realizzazione di un ristorante, di un bar, di un ufficio: sono i campi in cui si muove que-sto studio, grazie ad un team specializzato che segue ad ogni passo il lavoro, approfondendo ogni aspetto del progetto. La forza dell’artigianalità unita a quella della tecnologia permette di mostrare ai clienti il lo-

cale “finito” ancor prima di aver deciso come realizzarlo, grazie ai software utilizzati in fase di progettazione; nel-le fasi costruttive si possono anche toccare con mano gli arredi, apportando correttivi e modifiche eventuali.Lo studio in vetrina di MoodUs Arreda è un luogo sem-plice ed accogliente dove il committente può esprimere liberamente i propri gusti e desideri, che i tecnici spe-cializzati tramuteranno in un progetto concreto realizza-to su misura. Lo studio si avvale di esperti aggiornati sulle ultime tendenze, materiali di ultima generazione e unicità artigianali, oltre che di tecnologie avanzate per la realizzazione dei prodotti. Lo spazio dove si vive o si lavora, d’altronde, necessita di una cura e di un’atten-zione particolare fin dalla sua progettazione e da come si definisce lo spazio, per arrivare poi alla sua perfetta realizzazione. Disponibili per preventivi e consulenze, MoodUs Arreda ha sempre un’idea su misura.

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Page 66: IN Magazine Forlì 04/2013

Inaugurato il 26 settembre negli spazi di Forlì Self Storage

il nuovo servizio di coworking, per fare network lavorando.

Per innovare costantemente le pro-poste per i clienti, ricercando solu-zioni originali e flessibili alle più svariate esigenze, Forlì Self Stora-ge ha scelto di aderire al network Cowo (coworkingproject.com) ed ampliare la sua gamma di servizi. Da oltre un anno infatti la società Self Storage Romagna srl mette a disposizione di privati e aziende box di diverse metrature in cui è possibile depositare qualsiasi tipo-logia di merce; offre inoltre salette per riunioni e aule formazione, caselle MailBox per il domicilio postale, piazzole esterne per auto e camper. A questi servizi si aggiunge un’altra giovane idea americana, il cowor-king, che vede la sua nascita nel 2005 in California: si tratta della condivisione di uno spazio di lavo-ro da parte di professionisti attivi in settori diversi, che vi operano in autonomia. Il coworking si ri-

volge quindi a persone orientate al networking, cioè alla conoscenza reciproca, alla partecipazione ad eventi, alle conversazioni online. In particolare il Cowo è il network di spazi di coworking fondato in Italia nel 2008 da Massimo Car-raro, composto oggi da 80 uffici condivisi in 49 città. Gli spazi Cowo sono caratterizzati da flessibilità operativa (si può usare lo spazio anche per un solo giorno) e soste-nibilità economica.Dal 26 settembre Forlì Self Stora-ge, attivando questo nuovo servizio di coworking, apre nuove opportu-nità, prevedendo convenzioni con le associazioni di categoria e gli ordini professionali per facilitare l’ingresso dei giovani imprendito-ri e professionisti al mercato del lavoro. Nel corso dell’evento di pre-sentazione dell’iniziativa, tenuta a battesimo da Marika Mambelli di Forlì Self Storage e Massimo Car-

raro fondatore del network Cowo, il presidente della Camera di Commercio di Forlì, Alberto Zam-bianchi, ha espresso la sua soddi-sfazione per la nuova attività, sotto-lineando che “è un progetto molto utile per tante categorie di piccoli imprenditori e in più ha il valore aggiunto della rete Cowo”. Anche l’assessore allo Sviluppo economi-co del Comune di Forlì Maria Mal-toni è intervenuta commentando: “Sia il mio assessorato che quello alle politiche giovanili si stanno in-teressando al tema del coworking per cercare di capire come l’ente pubblico può essere utile a sup-portare e sviluppare questo tipo di esperienza.” Apprezzamento all’i-niziativa è arrivato anche da Ro-berto Faggiotto, segretario di Con-fartigianato: “È un’opportunità in più da favorire e va apprezzato lo sforzo di Self Storage per portare a Forlì un elemento di novità.” IN

Quando lo spazio è Condiviso

66 | IN Magazine

Lavorare | Coworking

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Forlì - V.le Manzoni, 14 tel. 0543 36600 - fax 0543 36605

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