In Magazine Forlì 02/2012

68
Forlì ® Anno XV - N. 2 - APRILE - MAGGIO 2012 www.inmagazine.it Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 23/11/1998 n. 27 - E 3,00 Massimo Pandolfi Punto di vista Giulio Babbi Il dolce sapore del successo Internazionalizzazione d’impresa Affacciati sul mondo Castelli dell'Alta Val Bidente Fortezze di montagna

description

In Magazine Forlì 02/2012

Transcript of In Magazine Forlì 02/2012

Page 1: In Magazine Forlì 02/2012

F o r l ì®

Anno XV - N. 2 - APRILE - MAGGIO 2012

w w w. i n m a g a z i n e . i t

Tarif

fa R

.O.C

.: Po

ste

Italia

ne s

.p.a

. - S

pedi

zione

in A

. P. -

D.L

. 353

/200

3 (c

onv.

in L

. 27/

02/2

004

n° 4

6) a

rt. 1

, com

ma

1, D

CB -

FIL

IALE

DI F

ORLÌ

- Co

ntie

ne i.

p. -

Reg

. al T

ribun

ale

di F

orlì

il 23

/11/

1998

n. 2

7 - E

3,0

0

MassimoPandolfiPunto di vista

Giulio Babbi Il dolce sapore del successo

Internazionalizzazione d’impresa Affacciati sul mondo

Castelli dell'Alta Val Bidente Fortezze di montagna

Page 2: In Magazine Forlì 02/2012
Page 3: In Magazine Forlì 02/2012

| EDITORIALE di Andrea Masotti |

Sommario

22

32

10

16

Dal locale all’internazionale. Tra giornalismo e impresa si apre questo nuovo numero di Forlì IN e Cesena IN, che vede in copertina Massimo Pandolfi, caporedattore centrale de Il Resto del Carlino, e Giulio Babbi della celebre azienda dolciaria. Gli imprenditori della provincia appro-dati al mondo sono poi protagoni-sti, mentre sul territorio lo sguardo verso il globale per trovare idee “alte” da spendere sul locale è rap-presentato dalla nascita delle asso-ciazioni culturali “Nino Andreatta” e “ATIF”. Una passeggiata nell’en-troterra ci porta alla scoperta dei castelli dell’Alta Valle del Bidente e a conoscere il forestale Renzo di

Iulio, mentre una residenza forlivese con cemento a vista, legno e accia-io introduce in ambienti giocati su un’elegante chiave metropolitana. Ci spostiamo a Rocca San Casciano con le scenografie di Daniele Bene-ricetti per poi tornare ad una Forlì hollywoodiana, grazie alla mostra su Marylin Monroe. Lo psicologo Luca Nicoli ci parla del suo libro dedica-to sulla rabbia ed Eleonora Mazzoni delle sue “difettose”; seguiti dall’arti-giano della musica Mauro Morelli e da tre ragazzi romagnoli in Cina per insegnare l’arte dei cartoons. E poi l’originale idea di Forlì Self Storage, e gli incontri sulla moda tenuti da IskoTM e Menabò.

Stampa: Graph S.N.C. - San Leo (RN)

Direttore Responsabile:

Andrea Masotti

Redazione centrale:

Roberta Brunazzi

Progetto grafico: Lisa Tagliaferri

Impaginazione: Sabrina Montefiori

Controllo produzione e qualità: Isabella Fazioli

Ufficio commerciale: Gianluca Braga

Collaboratori: Nevio Agostini, Annalisa Balzoni, Barbara Baronio, Filippo Fabbri, Elide Giordani, Roberta Giurioli, Sabrina Marin, Francesca Miccoli, Matteo Ranucci, Francesca Renzi, Rosanna Ricci, Giorgio Sabatini, Riccardo Sivelli, Alessandra Segreto, Margherita Verlicchi, Gianmaria Zanotti

Chiuso per la stampa il 24/04/2012

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

Edizioni IN MAGAZINE S.R.L.

Redazione e amministrazione: Via Napoleone Bonaparte, 50 - 47100 Forlì tel. 0543.798463 - fax 0543.774044

[email protected]

4 Annotare Brevi IN10 Essere Massimo Pandolfi16 Essere Giulio Babbi22 Lavorare Internazionalizzazione d’impresa28 Coltivare Makia30 Associare Nino Andreatta e ATIF32 Camminare Castelli dell’Alta Val Bidente38 Vigilare Renzo Di Iulio40 Abitare Residenza su misura

49 Inventare Daniele Benericetti52 Ammirare Marilyn Monroe54 Capire Luca Nicoli56 Scrivere Eleonora Mazzoni58 Riparare Mauro Morelli60 Riprendere Super Mama animata62 Inaugurare Forlì Self Storage64 Comunicare Il futuro della moda

Page 4: In Magazine Forlì 02/2012

Innovazione: premiato il prof. Alessandro Talamelli

Forlì - Al professor Alessandro Tala-melli va l’edizione 2012 del concorso nazionale “Ing. Giuseppe Pedriali”, or-ganizzato e finanziato dalla Provincia di Forlì-Cesena per premiare le idee innovative in campo produttivo. Ales-sandro Talamelli, 47 anni, dal 2001 è professore associato di Aerodinamica presso l’Università di Bologna, non-ché collaboratore di numerose univer-sità all’estero. Le sue attività di ricerca

interessano i settori dell’aerodinamica e della fluidodinamica sperimentale. Responsabile del laboratorio di aero-dinamica applicata dell’Università di Bologna, dal 2005 è anche il coordi-natore del progetto internazionale CI-CLOPE (Centre for International Co-operation in Long Pipe Experiments) a Predappio. La cerimonia di premia-zione si è svolta il 12 aprile nella sala del Consiglio provinciale.

Capocasa nuova direttrice dell’Ausl di Forlì

Forlì - Da direttrice amministrativa a nuova direttrice generale dell’Azien-da Usl di Forlì. Giulietta Capocasa (nella foto) dal 22 marzo scorso ha preso il posto di Licia Petropulacos, passata a dirigere l’Azienda Ospeda-liero-Universitaria di Modena. Capo-casa, 53 anni, è laureata in giurispru-denza, ha una specifica formazione in programmazione, organizzazione e gestione delle Aziende sanitarie. Ha maturato una consolidata esperienza di direzione nell’ambito di Aziende sanitarie, in Emilia-Romagna dal no-vembre 2009 con l’incarico di diret-tore amministrativo a Forlì. Nuovo direttore amministrativo dell’Azien-

da Usl di Forlì è il dottor Alessandro Scalorbi, mentre nel ruolo di diret-tore sanitario è stata confermata la dottoressa Maria Grazia Stagni.

Filippo Pieri alla guida di Cisl provinciale

Forlì-Cesena - Filippo Pieri (nella foto) è il nuovo segretario generale

della Cisl provinciale di Forlì-Cesena. L’elezione è avvenuta in

occasione del Consiglio Generale del 15 marzo scorso, a cui hanno preso parte Raffaele Bonanni, segretario

generale Cisl, Piero Ragazzini, segretario Cisl Nazionale e Giorgio Graziani, segretario generale Cisl

Emilia Romagna. Filippo Pieri, nato a Cesena 45 anni fa, sostituisce Antonio

Amoroso, ai vertici della Cisl dal 2003, dimissionario in quanto eletto

nella segreteria regionale della Cisl. Entrati a far parte delle segreteria

provinciale anche la cesenate Maria Antonietta Aloisi e il forlivese

Vanis Treossi, con il ruolo di segretario organizzativo.

Escursioni nei sentieri degli anelli

Bagno di Romagna - All’Ufficio Informazioni Accoglienza Turistica

di Bagno di Romagna (via Fiorentina 38) è disponibile al corso di 3 euro

il volume “I sentieri degli anelli - Nove escursioni intorno a Bagno”.

In un agile formato tascabile, presenta nove itinerari percorribili

a piedi partendo dal centro di Bagno o da località vicine. La

pubblicazione gode del Patrocinio del Parco Nazionale delle Foreste

Casentinesi ed è stata promossa dall’Assessorato al Turismo del

Comune di Bagno di Romagna. Il lavoro editoriale è stato interamente curato dall’Ufficio Turismo e Cultura

dell’amministrazione comunale. www.bagnodiromagnaturismo.it

4 | IN Magazine

Annotare | Brevi IN

Page 5: In Magazine Forlì 02/2012

Jaguar XF alive edition.100 esemplari esclusivi in edizione limitata.

a partire da

48.850 €

Consumi ciclo combinato da 5,4 a 6,3 l/100 Km. Emissioni di CO2 da 149 a 169 g/km.

Accendi il motore. Comincia lo spettacolo. Una Jaguar XF Alive Edition è un’esperienza unica. Perché è l’unica con Alive Pack di serie: Aerodynamic Pack, cerchi in lega Aquila da 19”, pedaliera sportiva in alluminio, sedili in pelle martellata, sistema di navigazione satellitare con Hard Disk Drive e soglie d’ingresso illuminate.

scopri Quanto ti senti vivo nei nostri sHoWroomJaguar ravenna - lineablù s.r.l.Via L.Braille n.3 (Ang. Via Faentina), RavennaTel 0544-502465 www.jaguar-ravenna.it - [email protected] Segui Jaguar Ravenna su Facebook

Page 6: In Magazine Forlì 02/2012

Il senatore Berselli ospite di Round Table Forlì

Premio fedeltà ai dipendenti Salaroli

Forlì - Il senatore Filippo Berselli, presidente della Commissione Giu-stizia del Senato, è stato l’ospite d’ec-cezione per la Round Table Forlì, che il 5 aprile scorso si è riunita all’Hotel della Città di Forlì per affrontare il tema delle liberalizzazioni e priva-tizzazioni. Il senatore Berselli ha il-lustrato i recenti aggiornamenti del Decreto Legislativo sulle tariffe degli avvocati, sui nuovi Tribunali delle Imprese e sul Risarcimento del Dan-no stradale, rispondendo alle tante domande dei presenti. “In questa de-licata fase storica - ha sottolineato il senatore - è necessario trovare la solu-

zione all’ingovernabilità accettando di eliminare momentaneamente il bipolarismo per poter fare le rifor-me necessarie che, a causa dei tempi troppo ristretti, saranno parziali ma permetteranno comunque di supera-re la crisi”. (R.G.)

Forlì - Un premio ai dipendenti più fedeli, a chi è rimasto nella stessa azienda per più di 10, 20 o 30 anni. Il 16 aprile nello show room Salaroli di Forlì si è svolta la quarta edizio-ne del “Premio fedeltà”, con sedici dipendenti premiati dal presidente della Camera di Commercio Alberto Zambianchi per la lunga permanen-za in servizio. Il premio per aver supe-rato i trent’anni di lavoro in Salaroli è andato a Danilo Bertini, in servizio

dal luglio 1979, mentre Luciano Ber-taccini e Paolo Gasperoni sono stati premiati per aver superato il traguar-do dei vent’anni in azienda. I lavora-tori premiati per più di dieci anni di servizio sono invece Ebro Ravaglia; Roberto Casali; Carmen Mambelli; Giancarlo Nicoletti; Andrea Corsi; Franco Mongiusti; Piero Mariani; Marco Quattrini; Sabrina Annibali; Luciana Servadei; Monica Focacci; Eros Guidi e Massimo Perini.

Gwyneth, vite passate in un romanzo

Forlì - Il tema dell’immortalità e delle esistenze precedenti sono

le tappe del percorso di crescita spirituale affrontato nel libro di

Mary Lanchbery. La scrittrice ha presentato il suo romanzo “Gwyneth”,

edito da MDM, il 13 aprile scorso al MegaForlì. Introdotta dal giornalista

Guido Zauli e da Gabriele Zelli, Mary Lanchbery ha accompagnato i presenti sul filo della suggestiva

storia di Gwyneth, affermata critica d’arte che grazie al ritrovamento di alcune lettere appartenute ad una

donna dell’800 scopre di aver vissuto una vita precedente.

Festival del fundraising

Castrocaro Terme - Quinta edizione per il Festival del Fundraising, unico appuntamento nazionale

dedicato al mondo della raccolta fondi e del nonprofit italiano in

scena a Castrocaro Terme dal 9 all’11 maggio. I fundraiser delle

maggiori organizzazioni nonprofit italiane e i dirigenti pubblici si

incontrano nella cornice del Grand Hotel Terme di Castrocaro per tre giorni di formazione, networking e

relax. L’iniziativa, diretta da Valerio Melandri e promossa dal Master in Fundraising dell’Università di

Bologna, si rivolge a tutti coloro che operano nel settore del nonprofit.

Il festival nasce con il duplice obiettivo di diffondere la cultura del

dono e del fundraising in Italia, di favorire la circolazione di pratiche e

tecniche di raccolta fondi testate a livello internazionale.

www.festivaldelfundraising.it Ph. Giorgio Sabatini

6 | IN Magazine

Page 7: In Magazine Forlì 02/2012

Dieci anni per l’Hospice di Forlimpopoli

Forlimpopoli - Dieci anni di accoglienza e cure globali ai malati inguaribili, cercando di sostenerli in un difficile momento della loro esistenza e di farli sentire parte di un luogo di vita. È la storia dell’Hospice di Forlimpopoli, uno dei primi 20 in Italia, oggi al giro di boa dei 10 anni di attività. Circa 3mila pazienti sono transitati dalla struttu-ra, che rappresenta oggi uno dei nodi della Rete di Cure Palliative dell’Ausl di Forlì, in stretto rapporto con l’ospe-dale “Morgagni-Pierantoni” di Forlì, l’Irst di Meldola e il territorio. L’equipe dell’Hospice (nella foto) è composta da 4 medici, una coordinatrice infermieristica, 10 infermie-re, una psicologa, una fisioterapista, 7 Oss e un assistente spirituale, coordinati dal dottor Marco Maltoni, Direttore dell’U.O. Cure Palliative-Hospice dell’Ausl di Forlì.

Castrocaro - Nella “Trattoria dei vecchi sapori” della fa-miglia Bolognesi a Castrocaro Terme è allestita la mostra “Paesaggi italiani”, con fotografie di Franco Fontana. La mostra rimane aperta fino al 30 giugno dal martedì alla domenica, dalle ore 16 alle 22, allestita in una sala del ristorante. Oltre 30 le opere: paesaggi storici, collage, fo-tomontaggi e polaroid che Fontana ha dedicato all’amico Gianfranco Bolognesi, conosciuto 30 anni fa. Il celebre fotografo ha illustrato, infatti, i tre volumi di Bolognesi dal titolo “L’universo nel piatto”. “Nel ristorante ho avuto il privilegio di conoscere - dice Gianfranco Bolognesi - ar-tisti straordinari come Sebastian Matta, Pablo Echaurren, Bay, Gentilini, Tadini, Rotelli, Nespolo, Cascella, Alinari, Ontani e altri. È nata così la mia passione per l’arte, e l’idea di aprire una piccola galleria nella trattoria, che dopo la mostra su Fontana proseguirà presentando opere di altri importanti artisti”. (R.R.)

Bolognesi e Fontana, scatti in Mostra

Page 8: In Magazine Forlì 02/2012

Gruppo Ferretti sbarca in Brasile

Forlì - Il Gruppo Ferretti conferma la propria leadership nel mercato

brasiliano, esponendo ben sette modelli al Rio Boat Show 2012.

Attraverso Ferrettigroup Brasil, infatti, il Gruppo è stato presente

anche quest’anno al più importante evento nautico dell’America Latina, andato in scena dal 12 al 18 aprile a Pier Mauà, nuova location nel cuore

di Rio di Janeiro. Qui sono state esposte ben sei imbarcazioni Ferretti

Yachts: Ferretti 530, Ferretti 620, Ferretti 660, Ferretti 750, Ferretti 830 e l’ammiraglia Ferretti 881, a

testimonianza della variegata gamma offerta sul mercato brasiliano

dallo storico marchio del Gruppo. A completare la rassegna è stato Pershing 64’ (nella foto), tra i più

apprezzati modelli del brand.

Educazione alimentare con Orti in Condotta

Forlì - Terzo anno di attività per “Orti in Condotta”, percorso di

educazione alimentare dei bambini curato da Slow Food Forlì e Alto Appennino Forlivese. Il progetto

didattico coinvolge più di 500 bambini, 26 insegnanti, 9 scuole di Forlì e

provincia, ed è coordinato da Gabriele Locatelli e Lia Cortesi. I bambini e

gli insegnanti stanno curando gli orti secondo i principi della varietà

e della stagionalità, con metodi biologici. Il corso per gli insegnanti si

è svolto quest’anno a Villa Pandolfa a Fiumana di Predappio, incentrato

sulla storia dell’alimentazione, sulla gastronomia italiana e sulla progettazione didattica relativa a

questi temi. In aprile si sono svolti invece gli incontri per i genitori, a

Forlimpopoli e Castrocaro. L’attività degli Orti in Condotta è tenuta dai

formatori qualificati Slow Food Luisella Verderi, Micaela Mazzoli e

Matteo Monti. www.slowfoodforli.it

Nuova sede cesenate per la Provincia

Cesena - Inaugurata il 12 aprile la nuova sede cesenate della Provin-cia di Forlì-Cesena, in viale Bovio 425, ex sede della Confartigianato Cesena. Il taglio del nastro è stato affidato al presidente della Provincia Massimo Bulbi, affiancato dal prefet-to di Forlì-Cesena Angelo Trovato e del sindaco di Cesena Paolo Lucchi. Gli uffici della Provincia, già presen-ti a Cesena, sono stati concentrati e unificati nella nuova struttura, la-sciando le precedenti sedi che erano

utilizzate in affitto (corso Sozzi 26; sobborgo Comandini 87 e via Pisa-cane 36). Resta, invece, nella propria sede di via Fornaci 170 il Centro per l’Impiego. La nuova sede di viale Bovio è un immobile di proprietà della Provincia: accoglie con spazi in comodato d’uso gratuito anche le udienze di conciliazione relative al comprensorio cesenate della Dire-zione Provinciale del Lavoro e il vo-lontariato delle Guardie ecologiche volontarie (GEV) di Cesena.

Mettersi in forma con “Nouvelle”

Forlì - Nuovo centro di remise en forme e dimagrimento a Forlì, in via Cerve-se 47. È “Nouvelle”, risultato dell’im-pegno delle imprenditrici forlivesi

Giada Marchi e Benedetta Carigi, che hanno unito la loro passione per dar vita ad una realtà raffinata e innova-tiva dedicata alle donne e alle loro esigenze. Nello spazio ampio e lumi-noso di via Cervese predominano i toni del bianco ed i particolari curati nei minimi dettagli. Qui, nel corso dell’affollato opening party tenuto il 29 marzo scorso, ospiti e amici hanno potuto toccare con mano, in antepri-ma, l’innovativa qualità del metodo Nouvelle, un sapiente mix di attività fisica, dieta alimentare e programmi personalizzati.Ph. Giorgio Sabatini

8 | IN Magazine

Page 9: In Magazine Forlì 02/2012

Romagnoli sul podio del Tuareg Rallye

Predappio - Solidarietà e sport per il Tuareg Rallye, mara-tona motoristica tra Spagna e Marocco tenuta tra il 18 e 26 marzo. A sostenere la squadra italiana è stata l’associazio-ne “Energia e Sorrisi onlus”, che ha consegnato aiuti uma-nitari a Merzouga e in località del Sahara marocchino. L’e-quipaggio A-Team 4x4 su Mitsubishi Pajero v6, composto da Andrea Schiumarini di Predappio e Giulia Maroni di Castel San Pietro (nella foto), si è aggiudicato il terzo posto.

La scarpa è online col distretto Calzature

San Mauro Pascoli - È online il sito che promuove il Di-stretto Calzature di San Mauro Pascoli, realizzato dall’a-genzia Menabò di Forlì e finanziato dalla Provincia e dalla Camera di Commercio di Forlì-Cesena. Il progetto, ideato e promosso da Cercal, vede riuniti passato, presente e futu-ro di questa eccellenza del Made in Italy. Fiore all’occhiello è il motore di ricerca per le 170 imprese del settore, con un mini sito personalizzato in cui scoprire prodotti, brand e peculiarità. www.distrettocalzaturesanmauropascoli.it

Page 10: In Magazine Forlì 02/2012
Page 11: In Magazine Forlì 02/2012

Caporedattore centrale de Il Resto del Carlino, Massimo Pandolfi vive il giornalismo attraverso le sue idee e passioni. Tra libri e volontariato, assieme al club “L’inguaribile voglia di vivere”.

testo Roberta Brunazzi - foto Giorgio Sabatini

Il giornalista? Deve stupirsi per po-ter stupire. Una persona come le altre ma con gli occhi aperti 24 ore su 24, con emozioni e idee proprie, frutto dell’esperienza individuale. Così vive la professione Massimo Pandolfi, nel suo ruolo di capore-dattore centrale de Il Resto del Car-lino. Quarantasette anni ad ago-sto, nato a Chiaravalle (Ancona), cresciuto tra Forlì e Forlimpopoli, dove attualmente risiede.“Non mi fido di chi dice di essere obiettivo a prescindere. Io sono una persona, e come tale sono condizionabile. In ogni argomen-to che tratto - dice - c’è qualcosa di mio, con le mie opinioni”. E le sue opinioni sono palpabili soprattutto nelle attività che svolge al di fuori dell’ufficio bolognese del Carlino.“Il 7 marzo siamo stati in visita dal Papa con il club ‘L’inguaribile voglia di vivere’, gli abbiamo por-tato in dono un quadro di Franco Vignazia. Tengo molto all’attività del club, composto da centinaia di amici incontrati in giro per l’Italia presentando il mio libro che aveva questo nome, dedicato alla storia di

nove malati e disabili che affronta-no la realtà così come è stata loro donata, cercando di dare un signi-ficato alla loro esistenza”.Al libro, presentato ufficialmente al Meeting di Rimini nell’estate del 2007, è seguita una serie d’iniziati-ve pubbliche e una nuova pubbli-cazione, “Liberi di vivere”. L’ultima fatica di Pandolfi in veste di scritto-re è “La vita in gioco, Eluana e noi”, altro volume su tema etico dedicato al caso di Eluana Englaro.Ma veniamo al giornalista. Al bam-bino che voleva fare il giornalista...“Da ragazzino avevo quattro ambi-zioni: volevo diventare calciatore, cantante, cameriere o giornalista, in ordine sparso e non di prefe-renza. A calcio ci ho provato: me la cavavo con tanta buona volontà, ma i piedi... lasciamo perdere. Ero un medianaccio con mostruose la-cune tecniche. Anche sul cantante mi tocca stendere un velo pietoso, posso al massimo cantare in auto o sotto la doccia. Mi sarebbe piaciuto poi fare il cameriere, più che una professione un’arte, perché un bra-vo cameriere deve essere sempre a

Punto di Vista

IN Magazine | 11

Essere | Massimo Pandolfi

Page 12: In Magazine Forlì 02/2012

totale disposizione del cliente, an-che quando gli gira male. Infine il giornalista, ciò che sono diventato”. Come hai cominciato?“Il mio sogno era diventare telecro-nista. In quinta superiore mi pre-sentai assieme al mio compagno di banco Marco Rotondo come aspirante speaker ad Aria Radio, emittente privata di Forlì. Voleva-mo fare una trasmissione sportiva, ce la fecero fare. Il compenso? Zero assoluto, ovviamente. Ci davano lo spazio ma dovevamo arrangiarci. Nel frattempo Enrico Zavalloni e Roberto Zoli del Resto del Carlino mi chiesero se volevo collaborare con loro. Risposi subito di sì. Ave-vo 19 anni e mi ero iscritto a Giu-

risprudenza a Bologna. Firmai il mio primo articolo su una gara di atletica leggera”.Ed ora, da caporedattore centrale, com’è la tua giornata tipo? “Coordino tutti i caporedattori del gruppo e tengo i contatti con le sedi che non hanno capiredat-tori, quindici redazioni da Ascoli a Rovigo. Faccio da cuscinetto tra loro e la redazione centrale di Bo-logna, in stretto contatto con il di-rettore Giovanni Morandi e i due vice direttori. Alle 11 c’è la prima audioconferenza con le varie reda-zioni, alle 11,45 la videoconferenza con QN tra le redazioni di Firenze, Milano, Bologna e Roma. Prima di pranzo si coordinano e idee, nel

pomeriggio si prepara il giornale. Prima delle 21 non esco mai dalla redazione, per controllare la prima edizione che parte attorno alle 22”.Carta stampata e internet. Come finirà la battaglia tra questi due media?“C’è una forte trasformazione in atto, con il web in forte crescita e un collegamento sempre maggiore tra i due mezzi di comunicazione. Cre-do comunque che per i quotidiani locali lo spazio sia ancora tanto, con ampi margini di miglioramen-to. Non abbiamo ancora trovato la strada giusta, ma credo possano divenire mezzi che aggiungono conoscenza all’informazione. Sap-piamo tutto su tutto, ma spesso ri-

A fianco, l’incontro dello scorso giugno a San Marino con il Papa Benedetto XVI, al quale Pandolfi ha consegnato la prima pagina incorniciata del fascicolo speciale del Resto del Carlino dedicato alla visita pastorale del Pontefice.Sotto, Pandolfi ed Eros Ramazzotti sul campo di calcio di Cesenatico nel 1995, in occasione di una partita tra la Nazionale Cantanti e i giornalisti del Carlino per raccogliere fondi a favore della Croce Rossa di Cesenatico.

12 | IN Magazine

Page 13: In Magazine Forlì 02/2012
Page 14: In Magazine Forlì 02/2012

mane solo qualcosa di superficiale”.Pensi ad un quotidiano come appro-fondimento per chi ha tempo per ap-profondire? “Non esattamente, non penso a qualcosa per gli intellettuali dei vari settori... Anche sui giornali funzionano bene le informazioni rapide e le foto che colpiscono, e pure l’informazione di servizio ha ancora un ruolo importante sui quotidiani locali”.Oltre al giornalismo ti occupi anche di libri. Il tuo preferito?“In assoluto ‘Il piccolo principe’ di Antoine de Saint-Exupéry. Non è un testo per bambini ma per adul-ti, una sorta di poetico manuale pieno di storie e personaggi molto profondi”. Ne hai trovato qualcuno che ti so-miglia?“Direi il lampionaio... Il piccolo principe lo incontra su un pianeta in cui c’è solo un lampione e lui ha il compito di accenderlo e spegner-lo regolarmente ogni giorno. Ma il pianeta ha cominciato a girare sempre più veloce e per il povero lampionaio non c’è più un minuto di riposo. Lui però non demorde, resta fedele alla consegna. Io mi sento un po’ così, con lo sguardo puntato verso l’alto ma in corsa continua per rispettare la consegna quotidiana”.E il futuro? Visti i tuoi interessi in ambito sociale potresti pensare alla politica...“In questo momento la cosa non mi attira, ma mai dire mai. Fermo restando che se poi uno fa politica non è bene che faccia il giornalista a tempo pieno”. IN

Chi è Massimo Pandolfi

Nato a Chiaravalle (Ancona) il 3 agosto 1965, ha quasi sempre vissuto in Romagna, tra Forlì e Forlimpopoli. La gavetta come giornalista inizia come

radiocronista sportivo per Aria Radio, poi passa alla carta stampata collaborando con Il Resto del Carlino. Dopo aver fatto esperienza in varie redazioni locali nel 1997 passa alla sede di Firenze del “Quotidiano Nazionale” (giornale sinergico

fondato da Il Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno), con l’incarico di vice capo della redazione sportiva; nel 1999 ne diviene responsabile, lavorando al fianco

di due direttori come Vittorio Feltri e Italo Cucci. Nel 2001 è a Bologna, dove tuttora lavora come caporedattore centrale de Il Resto del Carlino. Nel 2002 ha

diretto la redazione di Forlì, nel 2004 ha coordinato la partenza del nuovo sistema editoriale del giornale. Chiusa l’esperienza sportiva, si è occupato di vari altri argomenti, sicurezza stradale, droga, alcol, problemi sociali. Nel 2004 esce il

suo primo libro, “Inchiostro Rosso, le vere veline dell’era Berlusconi”, e l’anno successivo il secondo, ‘’Un poliziotto in galera”, dedicato al caso giudiziario di

Ivan Liggi. Nel 2007 pubblica “L’inguaribile voglia di vivere”, primo volume a tema etico che lo porta a costituire l’omonima fondazione. Nel 2008 e nel 2009 sono

seguiti “Liberi di vivere” e “La vita in gioco, Eluana e noi”. Sul sito del suo giornale gestisce anche un blog, “Vite Spericolate” (www.quotidiano.net).

14 | IN Magazine

Page 15: In Magazine Forlì 02/2012
Page 16: In Magazine Forlì 02/2012

Alla boa dei 60 anni, l’azienda Babbi si proietta sempre più verso il mondo. Con wafer, waferini, cioccodelizie e preparati per gelato, alla conquista di palati sempre più internazionali.

testo Elide Giordani - foto Fausto Fabbri e Archivio Babbi

Un profumo così c’è solo nell’anticamera del paradiso e qui. In un luogo prosaico, se vogliamo, dove la via Emilia incrocia la strada che sale verso Bertinoro o piega dolce-mente verso Santa Maria Nuova. Ma “qui”, anche a lume di naso, varcati i cancelli, di prosaico non c’è proprio nulla. Tentatore, ineludibile ed evocativo, quel profumo è la prima seduzione di cui si resta vittime felici quando ci si avvicina alla più famosa e internazionale azienda dolciaria di cui Ce-sena vanta i natali, la Babbi. “Un mondo di bontà”, recita uno slogan, che sarebbe banale se non fosse che è semplicemente vero. Una bontà che ha “catturato” palati sopraffini. Si contano numerosi VIP e “po-tenti” della terra di ieri e di oggi che hanno ceduto, consa-pevoli e consenzienti, alla cattura di gola dei prodotti Babbi. Ma cos’è, oltre all’innegabile bontà, che li rende così seduttivi? “Il made in Italy e il fatto che raccontano la storia di una famiglia”, elenca senza esitazione Gianni Babbi, esponente della terza generazione dei grandi artigiani-industrali dol-ciari cesenati. Una famiglia e una storia che proprio quest’an-no gira la boa dei 60 anni di presenza nel settore. “Questo compleanno sigla un traguardo ma anche un passaggio epocale” è il commento di Gianni Babbi. “Infatti, si affaccia in azienda la quarta generazione della famiglia e la gover-nance, pur restando in mano nostra, ha iniziato ad avvalersi di consulenti esterni di alto livello che ci guideranno verso una radicale trasformazione”. La trasformazione coinvolge anche i dipendenti, i “nostri collaboratori” come preferisce definirli Gianni Babbi, che tiene molto ad evidenziare quale ruolo fondamentale abbiano, in un’azienda del genere, le professionalità di chi ci lavora da una vita intera. Sorpren-dentemente, tra l’altro, non sono i prodotti a marchio che hanno reso famosa l’azienda cesenate nel mondo, ossia i

Il dolce saporedel Successo

16 | IN Magazine

Essere | Giulio Babbi

Page 17: In Magazine Forlì 02/2012

IN Magazine | 17

Page 18: In Magazine Forlì 02/2012

In alto, le prime confezioni dei prodotti Babbi. A fianco, Attilio Babbi assieme ai piccoli Carlo, Gianni e Piero.In apertura, la famiglia al completo, con il capostipite Attilio al centro, circondato dalla nuora Valeria e dal figlio Giulio. In piedi, da sinistra, Carlo, Gianni e Piero Babbi.

wafer che si sciolgono in bocca, la parte più consistente del business: il 75% della produzione è orientata alla fornitura di preparati, semi-preparati ed elementi (le paste, gli ingredienti in polvere per gelati ar-tigianali, le cialde, i coni, gli elabo-rati prodotti dalla frutta secca quali nocciole, mandorle, pistacchi, pino-li) utilizzabili nella gelateria e nella pasticceria artigianale. È questo lo zoccolo duro di una produzione che stimola almeno il triplo delle quantità prodotte in azienda. Ad esso è legata un’ampia attività di formazione che ha fatto scuola (anche gestionale…) a centinaia di gelatieri e pasticceri nel mondo che tengono saldo il loro business lega-to alla fornitura dei preparati Bab-bi. Ma non è un’attività estranea alla storia di famiglia. Anzi. Come racconta Gianni Babbi, con passio-ne e commozione, fu il capostipite Attilio, che stava in affari già dalla metà degli anni ‘30, ad affacciarsi nel settore come rappresentante di

case dolciarie all’epoca tra le più prestigiose, e ad intrattenere rap-porti con le gelaterie e i bar. Il passaggio all’attività produttiva (lo stesso profumo paradisiaco ha caratterizzato via Pietro Turchi a Cesena, seconda sede della Babbi dopo la prima locazione centrale in via Aldini) c’è stato nel 1952, ed ecco perché la nascita dell’azienda - ed era già in attività anche il figlio Giulio (padre di Carlo, Gianni e Pie-ro e marito dell’imprescindibile ed attivissima Valeria) - si fa risalire a quella data. Un altro passaggio epocale è stato siglato dal trasloco dell’attività - 1991 - nell’attuale sito

produttivo sulla via Emilia, tra Cese-na e Forlimpopoli. Qui la terza generazione (Gianni, Carlo e Piero), ma Giulio è ben lon-tano dall’aver mollato le redini, ha impresso la propria impronta: un’in-ternazionalizzazione su vasta scala che in 20 anni ha portato l’azienda a piantare la propria bandiera in 42 paesi nel mondo. “Il primo paese è stato il Libano - puntualizza Gianni Babbi - l’ultimo, ossia quello dove ci stiamo inserendo oggi, l’Australia”. In mezzo c’è l’Europa, il Far East e gli Usa. In Giappone, tanto per citare un dato, nel perioso che va da San Valentino al White Day sono at-

18 | IN Magazine

Page 19: In Magazine Forlì 02/2012

639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf639151-2_MER_Master_478x347.pdf29/03/201229/03/201229/03/201229/03/201229/03/2012

De Stefani S.p.A.Concessionaria Ufficiale di Vendita e Assistenza Mercedes-Benz

Forlì, Via Ravegnana 407 tel. 0543 811011 - Cesena, Via Ravennate 1550 tel. 0547 637011Imola, Via Pola 23 tel. 0542 691911 - Ravenna, Via Dismano 2 tel. 0544 479611

www.destefani.net

Page 20: In Magazine Forlì 02/2012

Azienda Babbi, prodotti e numeri di alta qualità

Dipendenti che variano tra 80 e 95 a seconda della stagionalità,

che vive due picchi annuali; un fatturato di circa 17 milioni di euro all’anno; una sede produttiva che,

in 20 anni, ha esteso gli spazi da 1.800 metri quadri ai 16.000 attuali

(di cui 1.300 di servizi e uffici). Se la Babbi fosse tutta qui, già

nei numeri mostrerebbe il peso di una realtà produttiva a cui ben si

addice il suo successo. Ma è immensamente di più.

È un marchio che parla di altissima qualità e di prodotti dalla forte

caratterizzazione, inimitabili benché identificabili nella vasta

famiglia dei wafer, delle creme e dei gelati. E ce ne vuole per emergere

con tanta raffinata personalità in un settore come questo, battuto da sempre dall’industria dolciaria. Una qualità che, peraltro, continua

a far scuola anche nel vastissimo mondo del gelato artigianale, per il quale la Babbi non solo

fornisce una gamma ricchissima con novità costanti ma anche

la possibilità di tracciare una strada sicura per chi inizia l’attività senza

avere un’esperienza specifica nel settore della gelateria.

I corsi della Babbi per i gelatieri sono una garanzia, e permettono

alla qualità elaborata nell’azienda di percorrere le strade del mondo.

Sotto, la Babbi Boutique inaugurata a Tokio nel 2002. Sopra, gli Artistick Babbi, l’ultima novità del settore semilavorati per gelateria.

tivi circa 250 tra punti vendita stabili e corner a marchio Babbi, realizzati con un partner locale. A Tokio, per un mercato sofisticato che ricono-sce la qualità e può pagarla, è stata creata la prima Babbi Boutique nel 2002. Punti vendita dalla forte ri-conoscibilità del marchio cesenate che fa la delizia di chi apprezza tutti, e sono molti (ai classici Viennesi si aggiungono Babette, Bon Bon, Cre-mini, Gran Waferini, torte wafer,

Cannoli, Cioccodelizie, Babbini e via di seguito…) i prodotti che esco-no dalla sapienza dell’azienda.E nel futuro? “Non ci fermiamo - dice Gianni Babbi - la nostra crescita è costante, nonostante la contrazione dei consumi abbia condizionato anche questo settore. Cerchiamo una maggiore attesta-zione all’estero, soprattutto per i prodotti a marchio Babbi, e non ab-bandoniamo la ricerca di prodotti sempre nuovi”. Ma perché mai? Verrebbe da dire… di Viennesi potremmo viverci. Ve-derli sistemati nelle scatole in ge-ometrica armonia, profumati e soavemente croccanti, è già un’e-mozione. Ma sbirciare la fase pro-duttiva e assistere a quella colata di cioccolata che scende setosa ad av-volgere i viennesi “nudi”, con l’ani-ma tenera della crema alla vaniglia che si intravede tra le cialde, è un colpo al cuore.Grazie Attilio, Giulio, Valeria, Gian-ni, Carlo e Piero… i golosi di tutto il mondo vi amano. IN

20 | IN Magazine

Page 21: In Magazine Forlì 02/2012

FORLÌ C.so della Repubblica, 157 tel. 0543.34700 - [email protected]

Daniela indossa occhiali JPLUSI nostri clienti diventano anche nostri amici.

Page 22: In Magazine Forlì 02/2012
Page 23: In Magazine Forlì 02/2012

Dal locale al globale grazie a prodotti di alta qualità. È la storia di aziende partite da Forlì, Cesena e dintorni, oggi saldamente ancorate anche all’estero.

testo Francesca Miccoli e Barbara Baroniofoto Giorgio Sabatini e Gianmaria Zanotti

Espansione, profitto, prestigio. Sono i tre baluardi dell’internazio-nalizzazione d’impresa, autentico lasciapassare per lo sviluppo eco-nomico in prospettiva della tanto celebrata economia globale. Guar-dare oltre confine accresce il pote-re di mercato di un’azienda, pre-ludendo di norma ad un aumento del fatturato e del profitto. Senza trascurare la possibilità di accede-re a nuove idee e modus operandi, da cui attingere a piene mani per aumentare la competitività sul mer-cato interno. Anche all’ombra di Saffi palpita il cuore di imprese che vantano una presenza commercia-le in paesi esteri e attività produt-tive delocalizzate in varie nazioni.DORELANUna delle punte di diamante dell’imprenditoria forlivese affac-ciata sul mondo è Dorelan, da oltre 40 anni leader nella produzione e commercializzazione di materassi e complementi. Articoli concepiti, progettati e sviluppati integral-mente in Italia, in ossequio ad una filosofia che mira a coniugare in-novazione e tecnologia all’alta ma-nifattura e all’intelletto degli italici talenti. Una scelta che tuttavia non

preclude lo sviluppo su altri mer-cati. Il 15% del fatturato di Dore-lan, infatti, proviene da operazio-ni oltre frontiera. Lo conferma il responsabile del commercio estero Simone Babini: “Abbiamo dato il via all’attività di export nel 2006”, spiega. “Dopo aver consolidato la leadership nel mercato italiano ab-biamo puntato in primis all’Euro-pa: i prodotti Dorelan sono sbarcati in Francia e in Spagna quindi in Germania, Grecia e Portogallo. In seguito siamo approdati ad est, in Russia, Kazakistan, Uzbekistan e Ucraina”. Ma l’export non si limita al vecchio continente. Vari distribu-tori sono attivi nel sud est asiatico. “In Cina vantiamo una collabora-zione con un operatore locale e a breve smisteremo i nostri prodotti in una cinquantina di esercizi. Stia-mo inoltre provando un approccio al mercato indiano. Attraverso la Camera di Commercio di Forlì-Cesena è stata avviata la ricerca di partner che possano sposare il pro-getto Dorelan”. L’azienda si avvale dell’opera di vari agenti, uno per nazione, e numerosi sub-agenti, una cinquantina in totale, in con-tatto costante “anche per piccoli

ordini”. Il prossimo passo prevede l’apertura di negozi in franchising che propongano tutti i prodotti Dorelan, non solo materassi ma an-che letti, reti, guanciali, lenzuola. EDILCAPACCIPunta sull’estero anche Edilcapac-ci, impresa che opera nei cantieri di tutto il mondo progettando e allestendo ponteggi metallici e ope-re provvisionali. “Non vendiamo prodotti ma svolgiamo un’attività di servizio”, spiega il titolare Mauro Capacci. “Salvaguardiamo l’inco-lumità dei nostri clienti impegnati nella realizzazione delle grandi opere, stradali e ferroviarie, piatta-forme aeree, impianti industriali, strutture commerciali, edili, navali e off-shore”. Edilcapacci è operativa a 360 gradi, dalla progettazione alla fornitura fino alla posa dei ponteggi e delle strutture metal-liche. “Lo scorso anno - prosegue Capacci - abbiamo partecipato ad una missione in Brasile al fianco di Confindustria. Una trasferta che ci ha consentito di allacciare rappor-ti con varie realtà locali. Relazioni sono in corso anche nei Balcani, mentre già siamo attivi su varie piattaforme Eni in Tunisia”.

Affacciati sul Mondo

IN Magazine | 23

Lavorare | Internazionalizzazione d’impresa

Page 24: In Magazine Forlì 02/2012

ALPIVocazione giramondo pure per l’Alpi di Modigliana, un gruppo che dagli esordi come ebanisteria nel lontano 1919, ha saputo diventare leader mondiale nel mercato del legno. “Da decenni - racconta il di-rettore tecnico Alberto Panebianco - esportiamo ovunque. Dagli Usa all’Estremo Oriente fino all’Austra-lia. La nostra quota di export oscilla dal 60 al 75% a seconda delle anna-te. Consolidata l’attività nei Paesi in cui siamo presenti da più tem-po, guardiamo ora agli Stati ad alta crescita come Cina, Brasile, India”. SO.F.TER All’appello non può mancare la So.F.teR di Italo Carfagnini. Fonda-ta nel 1980, l’azienda è oggi ai verti-

ci internazionali nella produzione di leghe polimateriche, con un ven-taglio di prodotti che spazia dalle gomme termoplastiche d’impalpa-bile morbidezza alle plastiche più rigide e resistenti. Materiali e solu-zioni utilizzati in tutti i settori indu-striali. L’impresa destina all’estero il 60% della produzione. “Di questo il 70% è veicolato in Germania -rac-conta il fondatore -. Abbiamo inol-tre acquisito di recente la P-group, società di Ferrara che a sua volta collocava sui mercati esteri l’80% di quanto prodotto. Siamo presenti in tutta Europa, nel bacino del Me-diterraneo e nel Far East. Abbiamo anche due società in America La-tina: una in Brasile che veicola in Argentina, Cile e Uruguay, e una in Messico che fa rotta su Stati Uniti e Repubblica Dominicana”. Conso-lidata anche l’attività in Cina: “Solo che prima eravamo noi a chiedere garanzie, ora la situazione si è ca-povolta”. Riflessi della crisi.Importanti biglietti da visita della Romagna nel mondo arrivano an-che da Cesena e dintorni, da Gam-bettola al bacino del Rubicone e dalla vallata del Savio, dove impe-gno, positività e duro lavoro sono alla base di grandi imprese.TEChNOGyMDa oltre 20 anni Technogym è impegnata nella promozione del Wellness. Fondatore e presidente è Nerio Alessandri, che nel 1983 progettò e realizzò le prime attrez-zature per la palestra nel proprio garage. In qualità di più giovane “Cavaliere del Lavoro” italiano no-minato nella storia della Repubbli-ca, Alessandri e Technogym hanno

A fianco, Nerio Alessandri di Technogym. Sotto, i responsabili del Gruppo Trevi. In apertura, da sinistra in alto, Simone Babini di Dorelan e Mauro Capacci di Edilcapacci; sotto, Alberto Panebianco di Alpi e Italo Carfagnini di So.f.ter.

24 | IN Magazine

Page 25: In Magazine Forlì 02/2012

ricevuto numerosi premi come il Great Place to Work, venendo così identificata come il miglior luogo di lavoro in Italia ed in Europa. L’a-zienda oggi impiega circa 2 mila dipendenti, di cui la metà nella sede centrale di Cesena, e nelle 13 filiali in Europa, Stati Uniti, Asia, Medio Oriente, Australia e Sud America; esporta il 90% della pro-pria produzione in oltre 100 paesi ed ha attrezzato 35mila centri Well-ness e oltre 20mila abitazioni nel mondo. La ricerca e l’innovazione rappresentano il motore della cre-scita di Technogym. Il design è il suo segno distintivo, per il quale ha ottenuto il Red Dot Design Award. Technogym è presente nelle scude-rie dei team di Formula 1 (Mclaren e Ferrari), nella grande vela è con Alinghi e Luna Rossa mentre nel calcio è a fianco di Juventus, Inter e Milan in Italia e Real Madrid, Chel-sea ed Ajax all’estero. L’azienda ro-magnola è stata inoltre fornitore ufficiale dei Giochi Olimpici di Sydney 2000, Atene 2004, Torino 2006, Pechino 2008. Anche per le Olimpiadi di Londra 2012 è stato si-glato un accordo tra Technogym ed il Comitato Organizzatore.GRUPPO TREVIAltro nome “pesante” per l’interna-zionalizzazione è quello del Gruppo Trevi, leader mondiale nell’inge-gneria del sottosuolo a 360 gradi (fondazioni speciali, scavo di gal-lerie, consolidamenti del terreno, recupero siti inquinati), nella pro-gettazione e commercializzazione di tecnologie specialistiche del set-tore, nel campo delle perforazioni (petrolio, gas, acqua) sia come pro-

duzione d’impianti sia come servi-zi prestati, e nella realizzazione di parcheggi multipiano sotterranei automatizzati.Fondato a Cesena nel 1957, il Grup-po conta più di 40 sedi e una presen-za in oltre 80 paesi. Un successo che si fonda sull’interscambio con-tinuo tra le diverse divisioni: Trevi, che opera nei servizi specializzati dell’ingegneria del sottosuolo, Soilmec, che produce e sviluppa i macchinari e gli impianti per l’in-gegneria del sottosuolo, Petreven, attiva nei servizi di perforazione pe-trolifera e Drillmec, che produce e sviluppa gli impianti convenzionali e automatizzati per le perforazioni (petrolio, gas, acqua). Tra i tanti i progetti realizzati si ricordano la realizzazione della Diga di Ertan in Cina, il consolidamento della Torre di Pisa, la costruzione del-la nuova Biblioteca di Alessandria in Egitto, le fondazioni del Ponte Vasco da Gama sul fiume Tago in Portogallo, le opere di fondazione del nuovo World Trade Center di New York, il consolidamento delle nicchie dei Budda di Bamiyan in Afganistan, il ripristino della diga di Wolf Creek negli Stati Uniti. At-tualmente il Gruppo sta lavorando al più importante progetto di geo-tecnica in corso di svolgimento in Europa, le opere di fondazioni per le stazioni del Cityringen, la nuova metropolitana di Copenhagen.BALDINININella valle del Rubicone dal 1910 opera nel settore calzaturiero rea-lizzando pezzi su misura e a mano. Oggi alla guida di questa storica impresa c’è la terza generazione,

A fianco, Gimmi Baldinini, patron dell’omonima azienda. Sotto,

Giuseppe Zanotti della Vicini Spa.

IN Magazine | 25

Page 26: In Magazine Forlì 02/2012

incarnata da Gimmi Baldinini. Fe-steggiati i 100 anni di attività e mi-lioni di paia di scarpe al suo attivo ha condotto l’azienda ad avere 25 punti vendita diretti, 40 punti ven-dita outlet e oltre 100 negozi mo-nobrand nelle location più brillanti della moda, occupando più di 250 addetti. Dopo le megalopoli della Russia, Baldinini continua la sua espansione anche nelle città peri-feriche ed entro il 2012 prevede nuove vetrine anche in Azerbai-jan, Abu Dhabi e Nizza. “Puntiamo - spiega il padron dell’azienda - è a consolidare la nostra presenza e di ottenere una crescita costante. Uscire dai confini italiani e propor-re le mie creazioni all’estero è stato determinante. In Italia non avrem-mo potuto fare tutto ciò che è stato fatto, perché in Italia abbiamo solo negozi monobrand”. In vista c’è l’apertura del primo monomarca a Budapest, e tra gli obiettivi ci sono anche Vienna e Londra.GIUSEPPE ZANOTTI - VICINI Leader nel mercato delle calzature di lusso la Vicini spa, nata a metà de-gli anni ’90, è un’azienda cresciuta attorno all’officina creativa di Giu-seppe Zanotti, forte del patrimonio artigianale di uno dei più rinomati

distretti calzaturieri italiani. L’a-zienda da sempre investe su ricerca e sviluppo del prodotto made in Italy, con una vocazione interna-zionale. Dopo i grandi showroom di Milano e New York, Vicini mira oggi al mercato asiatico puntando anche sullo sviluppo di nuove cate-gorie di prodotto (borse, sneakers, gioielli). L’azienda conta circa 60 punti vendita a insegna (diretti e in

franchising), e su una distribuzio-ne nei migliori punti vendita multi marca nel mondo. “Per noi - spiega Zanotti - il solo mercato italiano sa-rebbe stato limitato. Andare all’e-stero ci ha permesso di crescere e bilanciare il rischio mercato. La nostra clientela italiana, inoltre, è abituata a far shopping in tutto il mondo, ed è importante per noi che possa trovarci anche quando si trova fuori dal proprio paese”.Oltre alla linea Vicini, l’azienda produce calzature a marchio Giu-seppe Zanotti design, ed ha stretto accordi di licenza per la produ-

zione di calzature con brand del mondo della moda quali Balmain, Proenza Schouler, Thakoon, Chri-stopher Kane e Delfina Delettrez.LA CANGINI La Cangini nasce a Sarsina ver-so la fine degli anni Ottanta e ad oggi, con i suoi 10 milioni di fattu-rato, è considerata azienda leader nel settore delle attrezzature per macchine movimento terra, agri-coltura, manutenzione del verde ed edilizia. Come spiega Giorgio Cangini, il fondatore, l’azienda fin dai primi anni di attività ha inve-stito fortemente in ricerca e svi-luppo, qualità del prodotto e del proprio processo ed internaziona-lizzazione. “proprio l’internazio-nalizzazione - spiega Cangini - ci ha permesso di superare brillan-temente la crisi che ha investito e

sta investendo l’economia Italiana. Il 60% del fatturato, infatti, viene realizzato all’estero”. L’azienda è presente commercialmente ol-tre che in tutta Europa anche in Africa, Sud America e Australia, e continua costantemente la propria attività d’espansione. “Per consoli-dare la nostra posizione - conclude Cangini - abbiamo bisogno di svi-luppare continuamente prodotti e soluzioni innovative e qualitative tese a semplificare e migliorare il lavoro quotidiano degli operatori che hanno scelto di utilizzare il no-stro brand”. IN

A fianco, Giorgio Cangini, fondatore dell’azienda La Cangini.

Nel segno di qualità e innovazione

26 | IN Magazine

Page 27: In Magazine Forlì 02/2012

InMagazineCRacc.210x290.marzo12 13-03-2012 17:41 Pagina 1

Colori compositi

C M Y CM MY CY CMY K

Page 28: In Magazine Forlì 02/2012

In Valle de Uco, a Mendoza, batte il cuore di una cantina modello

tutta cesenate. È Makia, produttrice di vini di

qualità, con investimenti importanti per il futuro.

Cesena chiama Mendoza, l’indiscus-sa capitale del vino argentino, dove il terroir unico, l’alta quota e il river-bero della Ande innevate regalano emozioni alla vista e i migliori vini del Nuovo Mondo. Proprio in Val-le de Uco, nella regione vinicola di Mendoza, adagiata fra i vigneti e protetta dalla Cordigliera, batte il cuore di una cantina modello tutta cesenate. Si chiama Makia (come magia…), produce Malbec il rosso argentino per antonomasia, Tor-rontes, un autoctono dai delicati profumi di pesca e agrumi, oltre agli ‘internazionali’ Merlot, Syraz,

Sauvignon blank. È il 2006 quando tre imprenditori del cesenate, Luca Branzanti proveniente dal setto-re del vino, (cantina Bartolini di Mercato Saraceno), Patrk Caminati dal settore della Finanza e della ge-stione d’impresa e Gianfranco Ma-nuzzi, imprenditore nel settore del turismo, decidono il loro viaggio in Argentina alla scoperta di vini di grande carattere e forte espressi-vità. L’incontro con i vigneti della Valle de Uco cambia loro la vita. Acquistano 100 ettari di terra a 1.200 metri di altitudine già parzialmente impiantati a vigna, per farne un’a-

testo Filippo Fabbri

Cesenati d’Argentina

28 | IN Magazine

Coltivare | Makia

Page 29: In Magazine Forlì 02/2012

zienda vitivinicola modello sfruttando il terroir unico, la bellezza selvaggia della valle, le caratteristiche derivanti dall’altitudine dei vigneti, dall’escursione termica e dall’ir-raggiamento solare. E perchè no, agevolati e stimolati dalla ridotta burocrazia, dai costi accessibili del lavoro e della terra, in rapporto alle enormi potenzialità espresse. La magia prende forma. Nasce Makia, che in soli 5 anni diventa una realtà di riferimento nella Valle di Mendoza, all’interno di un panorama enologico dove imprenditori, winemaker e star dello spettacolo di mezzo mondo hanno ormai fissato la loro dorata dimora. Qui hanno preso casa, e vigneto, personaggi come Bono Vox degli U2, il Barone Benjamin de Rothschild e Laurent Dassault rampollo mul-timilionario e proprietario della fabbrica francese pro-duttrice dei jet Falcon. La vendemmia 2011 di Makia ha prodotto circa 3.500 quintali di uve, soprattutto Malbec, Merlot e Sauvignon Blanc. Due le linee di vino, quella Classica (Malbec, Merlot, Sauvignon Blanc, Torrontes) e la Riserva (Talante Malbec Reserva, Libre Sauvignon Blanc Reserva). Ma nell’aria c’è già un’altra sfida: Makia lancia la proposta di diventare partecipe di questo nuovo Eldorado acquistando porzioni di vigneto a partire da 1 ettaro. L’ac-quirente diventa partner e può vendere le uve prodotte direttamente all’azienda (a cui rimane la gestione del vi-gneto) o calarsi nei panni del winemaker producendo un vino con una propria etichetta. Makia sta inoltre preparan-do il suo winelodge, dodici ampi locali e uno spettacolare patio comune con piscina a sfioro sui vigneti. IN

Sopra, una vigna di Makia. In apertura, i tre soci con l’agronomo argentino. Da sinistra, Patrik Carminati, Luca Branzati, Carlos Biere e Gianfranco Manuzzi.

Tenuta PertinelloIl piacere della scelta

Tenuta PertinelloStrada Arpineto, 2 • 47010 Galeata (FC) Italy

Tel. 0543.983156 - Fax [email protected]

La LunaGrappa di uve Sangiovese

Profumo complesso,etereo, bocca morbida,

persistente, moltoelegante.

Il PassitoDa uve stramature

di AlbanaProfumo di agrumi e

frutta bianca, palato chefonde densità, intensità e

vivezza sapida.

Il BoscoDa uve Sangiovese

Naso fragrante con sentore di piccoli frutti

rossi, in bocca è fresco e teso, di grande bevibilità.

PertinelloDa uve Sangiovese

Vino austero ecomposto, bocca

succosa, ampia, di trama fine.

Il SassoDa uve Sangiovese

Vino di grande complessità ed eleganza che solo una

vigna di oltre 40 anni riesce a dare.

Page 30: In Magazine Forlì 02/2012

Aprire un dibattito culturale in città su come e dove va il mondo e valorizzare aree finora poco sfruttate. Questi gli obiettivi delle associazioni forlivesi “Nino Andreatta” e Temporanea Idee per Forlì (ATIF) attive per concretizzare intenti ed idee per innovare e rinnovare

ROBERTO PINZANelle città oggi non esiste, o esi-ste in modo molto modesto, un dibattito pre-politico, a differenza di ciò che invece si verificava qual-che tempo fa quando i dibattiti culturali avevano una loro preci-sa definizione e collocazione. Ma la politica senza cultura non può esistere. “Non possiamo limitarci a trovare il capro espiatorio del mancato sviluppo ma dobbiamo lavorare sulle sue cause comples-se, migliorare l’intero paese ed as-sumere ognuno di noi le proprie responsabilità”. Parola di Roberto Pinza, uno dei promotori dell’asso-ciazione culturale “Nino Andreatta” nata a Forlì nel febbraio 2012, per favorire la conoscenza, l’approfon-dimento e lo sviluppo delle scienze politiche, sociali ed economiche, in particolare per la formazione dei giovani. A sostenerla è un gruppo di rappresentanti e dirigenti dell’as-sociazionismo, dell’imprenditoria, del volontariato e delle professioni, persone radicate e coinvolte nella comunità territoriale ma contem-poraneamente aperte alle sfide della globalizzazione. Un gruppo in-tergenerazionale che si prefigge di dibattere non su problemi locali ma nazionali ed internazionali, incon-

trando personaggi d’alto livello. Il 14 giugno prossimo, ad esempio, si parla di Europa tra dissoluzione ed integrazione in un incontro aper-to a tutti, in particolare ai giovani. L’associazione è dedicata alla me-moria di Nino Andreatta nel quinto anniversario della morte, un uomo di straordinaria tempra morale e di assoluto rigore nell’analisi, nel-la dedizione allo studio e al lavo-ro, di grande intransigenza nella testimonianza della carità: tutto con apertura mentale, passione e grande competenza. “Organizzere-mo incontri - spiega Roberto Pinza - allo scopo di aumentare il livello di conoscenza dei problemi attraverso un dibattito libero, che prescinda dai problemi derivati dalle scuderie di appartenenza ma che costituisca un luogo in cui si possa parlare li-beramente e con rispetto reciproco. In questo - prosegue - ci aiuteranno personaggi di livello nazionale ed internazionale che verranno nel-le nostre città per aiutarci a capire meglio i problemi più importanti del Paese ed anche, quando sarà possi-bile, per trovare qualche soluzione. In ogni caso, cercheremo di aumen-tare il livello di conoscenza, senza interferire nel lavoro di altri sui temi e sui problemi locali”. IN

testo Rosanna Ricci - foto Giorgio Sabatini

Rilancio locale con uno sguardo al Globale

Sopra, Roberto Pinza, tra i promotori della nuova associazione culturale.

30 | IN Magazine

Associare | Nino Andreatta e ATIF

Page 31: In Magazine Forlì 02/2012

UBALDO MARRAL’obiettivo a cui mirano tante as-sociazioni culturali è il medesimo: rilanciare il centro storico. Poteva questo obiettivo non sollecitare Ubaldo Marra, ex presidente dell’a-rea vasta mobilità ed ex assessore alla cultura? Secondo Marra ser-vono idee innovative e concrete. Di qui la costituzione dell’Asso-ciazione Temporanea Idee per Forlì (ATIF), fondata dall’ex assessore e con idee ben chiare verso ciò che intende raggiungere: valorizzare aree della città finora poco sfrutta-te. Ma il discorso non finisce qui: “Siamo aperti ad idee nuove e a nuovi contributi. Ma vogliamo an-che - sottolinea Marra - cercare di rendere concrete idee venute fuori in passato, che, per un motivo o per l’altro, non sono state realizzate”.Parole belle, ma in pratica? A questo punto conviene immerger-si completamente nel progetto e chiarire i punti su cui verte: sono sufficienti i nomi di alcuni luo-ghi della città. Il cuore pulsante è il centro storico, a cui si congiun-gono aree come il deposito delle autolinee romagnole oggi in disu-so, piazza del Carmine, piazza XX Settembre. Tanto per citarne qual-cuno. Affinché il centro storico ri-

torni ad avere, come in passato, un ruolo strategico nella città occorre definire la destinazione dei luoghi che sono compartecipi della vita-lità del centro, cominciando dal deposito delle autolinee sul quale anche Michele Minisci, fondatore del Naima Club, concorda: “È una struttura molto interessante, situa-ta in posizione strategica. Qui po-trebbero essere riunite le forze cre-ative del comprensorio forlivese”. L’ATIF allarga poi la sua indagine su piazza del Carmine: qui l’idea sarebbe quella di realizzare un parcheggio sotterraneo, sempre con lo scopo di restituire Forlì ai forlivesi. In questo percorso di ri-strutturazione non poteva manca-re poi piazza XX Settembre, alla quale si accede esclusivamente dal corso della Repubblica. “Questa piazza - aggiunge Marra - potrebbe diventare un parcheggio di servi-zio, solo per i residenti”. Ed infine perché non aiutare il re-stauro degli edifici che ospitano gli Istituti Culturali? In questo caso l’Atif propone una ‘Fondazione di partecipazione’, con un preciso motto: fai un’offerta per restaurare un muro e il tuo nome resterà per sempre impresso su un mattone dello stabile. IN

Sopra, Ubaldo Marra, fondatore dell’Associazione Temporanea

Idee per Forlì.

IN Magazine | 31

Page 32: In Magazine Forlì 02/2012

Le rocche e i fortilizi disseminati su un’antica via per Roma accompagnano il visitatore tra storie remote e leggende. Sono i castelli dell’Alta Val Bidente, in parte scomparsi, dalla “Chiusa d’Ercole” fino a Spinello.

testo Matteo Ranucci - foto Claudia Presti

Fortezze di Montagna

Camminare | Castelli dell’Alta Val Bidente

Page 33: In Magazine Forlì 02/2012
Page 34: In Magazine Forlì 02/2012

Lungo l’alta valle del Bidente Giag-giolo, Spinello, Pondo erano contraf-forti dominanti, le cui tracce sono oggi da ricercare con cura e atten-zione. Altri castelli rimangono inabi-tati ma imponenti: è il caso di Cuser-coli e di Pianetto, posti sulle antiche vie di comunicazione, oppure, come Corniolino, alle pendici dello spar-tiacque tra Romagna e Toscana.Dei forti e castelli che proteggeva-no l’alta conca del Bidente restano poche pietre ammucchiate, tratti di mura spesse ma incomplete, cumuli disordinati di massi. Alcuni sono or-mai del tutto scomparsi, come quello di Bleda, di Castagneto, di Fratta, di Montealto e di Botte. Anticamente la vallata era percorsa da una via chia-mata “Petrosa Longobardorum”, che transitava per il Passo del Car-naio e proseguiva per Roma. Pelle-grini ed eserciti passarono da qui: Annibale ed i cartaginesi, le legioni romane, i Visconti Milanesi, il duca Federico da Montefeltro, i Lanzi-chenecchi di Carlo il Borbone.L’alta valle del Bidente comincia dalla “Chiusa d’Ercole”, Cusercoli. Qui il corso del fiume scivola tra rocce di arenaria e forma un’ansa attorno ad un masso che, secondo la leggenda, fu lì posto da Ercole. Le origini del castello risalgono al XII secolo, la rocca venne rimaneggiata, in par-ticolare nel ‘700, quando sorse la chiesa di San Bonifacio. Sulla por-ta di sud-est, la sola rimasta, c’è lo stemma della famiglia Guidi, signori del “castrum” fino alla XIX secolo. Del vicino castello di Giaggiolo, che si raggiunge seguendo le indicazio-ni per Voltre, rimane solo il bastione ottagonale, sulla vetta del colle. La

contea che ruotava attorno a Giag-giolo fu una delle più potenti nei primi secoli dell’anno mille. Qui vis-se Beatrice Orabile, figlia del Conte di Giaggiolo e moglie di Paolo Mala-testa della nobile dinastia riminese. Difficile immaginarlo oggi in questo luogo: sulla sommità del rudere è cresciuto il prato e un paio di alberi.Risalendo la valle, subito dopo Ga-leata si entra a Pianetto. Gli anziani raccontano che tra le rovine disor-dinate del castello passeggiano fate, guerrieri giganteschi e uomini senza testa trasportano brocche ricolme di monete d’oro, ma se qualcuno osa toccarle si trasformano in ce-nere e carbone. I muri perimetra-li, lunghi 334 metri, disegnano un quadrilatero irregolare. Cinque por-te permettevano l’accesso al forte, nato intorno al IX-X secolo d.C. ad opera degli Abati Ilariani Guerrieri al servizio dell’Abbazia di Sant’Elle-ro. Con l’arrivo delle armi da fuoco, Pianetto perse la funzione di sbarra-mento militare e già a metà dell’800 fu abbandonato. Oggi la città più importante del tratto “alto” di que-sta valle è Santa Sofia. La conca di certo un tempo era meno scavata e il territorio era ricoperto da foreste

Sopra, la viuzza che conduce al castello di Cusercoli, raffigurato in apertura.

52 domeniche in Romagna

Le città e i borghi, la natura e la storia, la costa e l’entroterra: dopo il successo editoriale del primo volume di “52 domeniche in Romagna” è in libreria il volume secondo, sempre a cura di Matteo Ranucci. Tra le 52 nuove proposte del libro, da cui è tratto anche questo itinerario tra i castelli bidentini, c’è anche uno spazio riservato alle domeniche gastronomiche per scoprire i piaceri del palato e uno alle domeniche dello spirito, per chi preferisce ristorare la mente.

34 | IN Magazine

Page 35: In Magazine Forlì 02/2012

ForlimpopoliVia Matteotti, 16 B/Ctel. e fax 0543 743803

ForlìCorso Garibaldi, 71tel. e fax 0543 31608

OutletVia Fratti, 8tel. e fax 0543 370551

www.nOashOes.it

Page 36: In Magazine Forlì 02/2012

In alto, il rudere di Corniolo; sotto ciò che resta del castello di Spinello.

e segnato da mura e bastioni. Poggio Galmino, torre dell’antico Castello di Monte Vecchio di Tedalasia, ne è un esempio, sul sentiero di crina-le diretto a Roma che transitava da un altro forte, quello di Spinello. Spinello è il castello più alto di tutta la Romagna, già presente in docu-menti del XII-XIII secolo. Con spes-se mura di cinta spesse e una torre, dominava sospeso tra la vallata del Bidente e proiettato verso Borello e il Savio, sulla linea del Passo del Car-naio. Le pietre rimaste sono ricoper-te da sterpaglie ma si percepisce la forma stondata delle mura, protette da un fitto bosco di pini.Sulla antica strada che da Galeata portava a Bagno di Romagna, non lontano da Spinello, sorgeva Pon-do. Lo si può intuire sulla vetta di un piccolo colle, intravedendo il colore chiaro delle pietre tra un fit-ta macchia di latifoglie. Il castello risale all’epoca romana, anche se le notizie certe sul “castrum” sono del 1200. La storia di questo forte, per decenni proprietà dei Malatesta, è segnata da continui assedi: quello di Federico Barbarossa, di Uguc-cione della Faggiola e del duca di Borbone. Battaglie e terremoti ne fiaccarono la resistenza, tanto che nel 1595 Pondo risultava già in gran parte distrutto.Tra i fortilizi che caratterizzavano il territorio di Santa Sofia, quello della Rondinaia gode forse della posizione più bella. Le pietre appaiono in bili-co, nonostante la loro mole, ma non definiscono più i contorni dell’anti-ca torre. Foglie e muschio ne rico-prono la base, non distante sorge una chiesa d’origine medioevale. La

rupe è a strapiombo sulla valle; da qui si vedono il crinale, Poggio Scali, Monte Falco, Monte Falterona, la strada statale, Santa Sofia e la colli-na di Pondo verso est. La Rondinaia faceva parte di torri difensive e di avvistamento che attraverso segnali di fumo e fuochi davano l’allerta in caso di movimenti delle orde bar-bariche che scendevano verso sud. Sulla Rondinaia aleggia anche una tenebrosa leggenda legata a Leoncino di Valbona, che nel XIV secolo venne catturato dai forlivesi e decapitato all’interno di questa rocca. Si narra che da allora un’ombra senza testa si aggiri di notte tra i boschi che cir-condano la torre, a monte dell’abita-to di Santa Sofia. Sarebbe la sua ani-ma che non ha mai trovato pace...Si potrebbero poi nominare altri ru-deri e castelli quali Biserno, sul colle chiamato del Castellaccio, Ridracoli, Santa Fiora. Di tutti Corniolino era il più isolato, il più vicino al confine geografico e naturale dello spartiac-que appenninico. I resti si trovano oltre l’abitato di Corniolo. Appar-tenne ai conti Guidi di Modigliana e di Dovadola, in seguito passò a Roberto di Battifolle e da ultimo fu conquistato dai Fiorentini. La porta muraria, alta cinque metri, rivolta verso ovest è rimasta in piedi, fiera, stabile. Accanto a questa si trovano mura, pietre e, poco distanti, i resti dell’antica Torre di avvistamento della Rovere, appendice della rocca principale. Corniolino è in bilico tra la valle del Bidente e la piccola con-ca di Celle, in posizione di comando su tutto il territorio, primo baluardo a difesa del confine innato tra Ro-magna e Toscana. IN

36 | IN Magazine

Page 37: In Magazine Forlì 02/2012

Tenuta La Pandolfa offre ai suoi ospi-ti una dimensione unica capace di regalare autentiche emozioni per un giorno speciale. Nell’incantevole scenario della Valle del Rabbi, con il fascino e l’armonia dei suoi storici am-bienti immersi in un suggestivo giardi-no, atmosfere avvolgenti e lussuose interpretano ogni importante momento con charme e glamour.

Brillante e raffinato Il Miticocompagno ideale delle tue emozioni

Via Pandolfa, 3547016 Fiumana di Predappio (FC) Tel +39 0543 940073Fax +39 0543 [email protected] - www.pandolfa.it

Seguici su Facebook: pandolfa.it

La Pandolfa,una magia senza tempo.

Page 38: In Magazine Forlì 02/2012

Una passione vera per la montagna quella

di Renzo Di Iulio, vissuta intensamente in

quarant’anni di attività come Ispettore del Corpo

Forestale.

Piccolo è piccolo, sarà poco più di un metro e sessanta per circa 50 chili, ma pochi di coloro che frequentano il Parco delle Foreste Casentinesi, ed in particolare la Foresta di Campigna, non lo co-noscono. Il suo aspetto segaligno ben si accosta ai nodosi faggi e alle cortecce screziate degli abeti. A volte quasi spaventa (soprattutto i raccoglitori di funghi) incontrar-lo all’improvviso, materializzato nella luce filtrata del sottobosco. Renzo Di Iulio, Ispettore Superio-re Scelto del Corpo Forestale dello Stato, ha praticamente passato gli ultimi 40 anni della sua vita in Cam-pigna. Il suo universo.È il 1972 quando, ventenne, lascia un piccolo paese nel cuore del Par-co Nazionale d’Abruzzo, Barrea, per avventurarsi in una foresta che dopo molti anni diventerà anch’es-sa Parco Nazionale. Il primo impat-to non deve essere stato positivo:

forse il giovane Renzo, uscito dalle solitarie montagne d’Abruzzo, si aspettava un futuro più cittadino. Ed invece, dopo un’interminabile sequenza di curve in salita, ecco, nel cuore della Foresta, Campigna: poche case immerse in una selvag-gia e millenaria foresta… È stato comunque amore a prima vista non solo per i grandi alberi, ma anche per una ragazza che vive-va in quella remota località. Flora diventerà dopo poco la sua compa-gna e madre dei suoi due figli Giu-seppe ed Anna Maria. L’ispettore negli anni di lavoro non solo si è occupato di controllo e gestione dello straordinario patrimonio naturale delle Foreste Casentinesi, ma è divenuto anche importante riferimento nell’attività del Soc-corso Alpino, rendendosi protago-nista di memorabili interventi di salvataggio. Indimenticabili sono anche le sci alpinistiche, 20 edi-

zioni proprio quest’anno: Renzo è sempre protagonista delle gare vincendone diverse, sempre tra i primi a dare l’esempio di corret-tezza e rispetto dell’ambiente. Nei primi anni ‘90 arriva il Parco Na-zionale e chi, come me, si trova a vivere intensamente un’esperienza di lavoro trova in Renzo Di Iulio un collaboratore importante non solo nel lavoro, ma anche nel condivi-dere la passione per le montagne e le foreste. Ci inventiamo trans parco a piedi, in bici ed un anno con gli sci d’alpinismo. Dal marzo 2012 Renzo, con la raggiunta età dei sessanta, è andato in pensione. In Campigna non si vedrà più il cappello con l’aquilotto indossato dal piccolo grande uomo ma sicu-ramente lui ricomparirà con aria più bonaria, pronto a dispensare saggi consigli per rispettare quella Foresta che tanto gli deve e tanto gli ha dato. IN

testo Nevio Agostini - foto Giorgio Sabatini

Il richiamo della Foresta

38 | IN Magazine

Vigilare | Renzo Di Iulio

Page 39: In Magazine Forlì 02/2012

Renu_Fioren_Reple_210x290.indd 1 26/03/12 10.17

Page 40: In Magazine Forlì 02/2012
Page 41: In Magazine Forlì 02/2012

Cemento a vista, acciaio, legno. Lungo i viali della circonvallazione di Forlì trova spazio una residenza affascinante, tutta giocata con soluzioni su misura. Un omaggio alla sua originaria duplice destinazione, residenziale e artigianale.

testo Annalisa Balzoni - foto Giorgio Sabatini

L’edificio, costruito intorno agli anni ’30, si trova a Forlì lungo il viale Giacomo Matteotti, a poca distanza da piazzale della Vittoria. L’originaria commistione di diver-se destinazioni d’uso residenziale ed artigianale - non insolita in que-sta zona che ai tempi era la perife-ria della città - spiega in parte la contraddizione tra la modernità dell’originaria struttura portante interna, intelaiata in cemento ar-mato, ed il tradizionale apparato decorativo esterno di stampo tardo neo-classico, che rende il palazzo conforme a gran parte dell’edifi-cato dell’epoca. Si tratta di un in-carico, diretto in qualità di capo-progetto dall’architetto Paolo Carli Moretti, che lo studio di architet-tura Cm+S associati ricevette nel 2007 in merito alla progettazione e direzione lavori per la ristruttu-razione edilizia dell’intero edificio. Successivamente, quando la prin-cipale unità residenziale di tipo esclusivo prevista al suo interno

venne venduta, il nuovo proprie-tario chiese di essere assistito dagli stessi progettisti anche dal pun-to di vista del design d’interni e dell’arredo. Il progetto si è rivelato un’occasione professionale impor-tante e rara, anche se di non gran-di dimensioni, per la possibilità di seguire l’intervento dalla grande alla piccola scala. Occasione che Cm+S associati (Paolo Carli Mo-retti e Massimo Sanzani architetti) ha affrontato con grande senso di responsabilità, nei confronti della committenza in primo luogo ma anche in riferimento all’architet-tura esistente e più in generale, alla città, trattandosi di un edificio situato lungo uno dei principali tratti della circonvallazione.All’esterno l’approccio progettuale è consistito nel recupero di tutto l’apparato decorativo esistente e nella ricerca di un inserimento equilibrato delle nuove esigenze nelle intrinseche caratteristiche architettoniche preesistenti.

L’eleganza del Grigio

IN Magazine | 41

Abitare | Residenza su misura

Page 42: In Magazine Forlì 02/2012

All’interno, invece, con grande li-bertà progettuale, si è proceduto a rileggere completamente gli spazi, per adeguarli alle necessità di la-voro e residenziali e, per quanto possibile, cercando di prevedere i futuri bisogni di adeguamento tecnologico e funzionale, abbat-tendo barriere architettoniche, in-serendo tecnologie e componenti adeguati al contenimento dei consumi energetici e dei requisiti acustici e cercando di utilizzare, per quanto possibile, tecniche e materiali locali e naturali. Il piano terra dell’edificio è stato adeguato alla destinazione direzionale, nel piano primo e nel sottotetto è stata invece mantenuta la destinazione residenziale, con la progettazione di una residenza di tipo esclusivo.Questa è strutturata su due livelli con la zona giorno nel sottotetto, recuperato a fini abitativi ed ac-cessibile direttamente dal piano terra tramite il nuovo ascensore.

Si tratta di un ampio spazio aperto e continuo, strutturato attorno al vano ascensore in cemento armato a vista, posizionato in zona bari-centrica separando living e zona pranzo e dominato dalla veduta aperta sull’ampio terrazzo in falda che si affaccia sulla retrostante via Sauro e sul giardino pubblico, at-traverso una vetrata continua scor-revole larga più di 8 metri.

Lo spazio è caratterizzato dalla nuova copertura realizzata con struttura mista in acciaio e legno lamellare; la copertura in metallo è stata prevalentemente assemblata in opera realizzando e adeguando i vari elementi con tagli e saldature in cantiere, operazioni che hanno richiesto grande impegno e cura dei dettagli da parte di tutti gli ar-

tigiani e progettisti coinvolti. L’im-magine d’insieme è così affidata alla potenza visiva di questi soli tre materiali, il cemento a vista, e il bianco e il nero per acciaio, legno e pavimento in spatolato cementizio.La zona notte è stata ricavata in-vece nel sottostante piano primo, fin dalle origini destinato a resi-denza, con ambienti caratterizzati peraltro dalle finestre con forma e

dimensioni di tipo tradizionale. In questo livello gli spazi, con le pare-ti e le porte interne di colore an-tracite, sono uniti dalla continuità nell’uso a pavimento di un legno chiaro, a grandi doghe di diversa larghezza, caratterizzate da una superficie scabrosa ottenuta per effetto di un trattamento di sab-biatura. Ogni spazio e ambiente è

Gli spazi abitativi nel sottotetto

42 | IN Magazine

Page 43: In Magazine Forlì 02/2012

Proposte che inquadrano ogni tuo desiderio.

Liste nozze

C.so Garibaldi, 16/64/232 - tel. (0543) 26353 - 33380 - 34435 - www.effeduefocacci.com

LA PORCELLANA BIANCA

CULTI

ALEssI

Casa

Regali

vILLEROy & BOCh

Page 44: In Magazine Forlì 02/2012

caratterizzato da soluzioni diverse, rigorosamente su misura, insolite e particolari. Soluzioni che sono state messe a punto durante tutto l’iter dei lavori, in un continuo ed aperto dialogo con il committente e con gli artigiani coinvolti. Per valorizzare il cemento armato a vista portante del vano ascenso-re, per esempio, sono stati inseriti dei faretti led a pavimento crepu-scolari: alle ore 17 di ogni giorno si accendono automaticamente accentuando con zone di luce ed ombra la scabrosità delle superfi-cie del materiale. Lungo il retro delle travi perimetrali in acciaio nero della copertura sono stati in-vece inseriti dei continui strep led

in modo da illuminare le pareti bianche perimetrali e da creare un effetto di lievitazione della co-pertura rispetto alle pareti. Nella copertura sono state progettate di-verse soluzioni di aggancio tra tutti gli elementi in acciaio e quelle in legno per creare un effetto di con-tinuità tra i due materiali, senza bulloni o chiodi a vista.La scala interna che collega zona notte e zona giorno, rivestita in pietra, nelle alzate e nelle pedate continue è realizzata con un mar-mo, lo striato olimpico, caratte-rizzato da righe bianche e grigie particolarmente accentuate a con-trasto, che evidenziano la geome-tria dell’andamento della scala.

I materiali utilizzati nella camera da letto padronale - il cemento del vano ascensore, la tinteggiatura antracite della testata del letto ed il legno chiaro sabbiato a pavimento - sono valorizzati dalla retro illumi-nazione di una piantana in acciaio satinato, e dalla pala di ventilazio-ne a soffitto, al centro stanza.Nel bagno privato della camera pa-dronale è stato realizzato un box doccia totalmente su misura, se-parato dall’ambiente con un sem-plice cristallo fisso a tutta altezza, da un piatto doccia realizzato in cemento e rivestito in spatolato ce-mentizio e da due lastre di pietra naturale di grande formato, Eme-rald quarzite, caratterizzata da un

fondo di colore verde con grandi venature di color ruggine che con-traddistinguono questo materiale particolarmente raro. Bellissimo e molto originale il gruppo della rubinetteria del box doccia.La cucina ha invece mobili in le-gno naturale, le ante sono rea-lizzate con doghe parallele, ver-niciate e strati di colore diverso, chiaro e scuro sui toni del grigio e argento, successivamente tratta-ti in modo da renderne visibili gli strati a contrasto. Una zona lavoro a “L” lungo le pareti perimetrali, con top in granito nero lucido ed una penisola in acciaio satinato, con cappa centrale motorizzata a scomparsa. IN

Di fianco, dall’alto, il vano ascensore in cemento armato a vista, la camera da letto e il bagno della camera padronale. Nella pagina precedente, il soggiorno, in apertura la cucina con mobili in legno naturale.

Faretti crepuscolari e strep led

44 | IN Magazine

Page 45: In Magazine Forlì 02/2012
Page 46: In Magazine Forlì 02/2012

IN Magazine | Special ADV

Una storia di tenacia, intuito, ambizione. Da queste tre pietre angolari nasce forse ogni vicenda umana e professionale di successo, ma se l’analisi entra più nel profondo di ciò che Bordandini srl è stata ed è tuttora a 50 anni dalla propria nascita, non è possibile spie-garne le ragioni dell’ascesa e dell’affermazione se non considerando anche l’importanza del cosiddetto fattore umano. Quel carattere familiare che da sempre contrad-distingue la gestione dell’azienda - la cui proprietà è attualmente suddivisa tra i fratelli Sergio e Franco Bordandini - e i suoi rapporti con personale, clienti e fornitori, proprio in virtù del quale la società di via Decio Raggi 394 ha saputo affrontare e gestire le tan-te e contraddittorie fasi di un mercato e di un settore im-prenditoriale delicato e alquanto volubile, come quello legato ai prodotti petroliferi. Bordandini Srl opera da cinquant’anni, esattamente dal primo giugno 1962, giorno in cui Igino Bordandini e sua moglie Emma Valmori acquistarono tutte le 1.153 azioni della “Ettore Pasini Spa”, società di proprietà della “Petrolifera Italo-Rumena” di Porto Corsini. La famiglia gestiva già un di-stributore di carburante a Forlì ma fu da quel momento, aprendo pochi mesi dopo un deposito in viale Roma con

Bordandini SrlForlì - Via Decio Raggi 394/bTel. 0543 480362 - Fax 0543 [email protected]

mezzo secolo di energia

FEStEggIa I pRImI 50 annI DI attIVItà

la DItta FoRlIVESE, chE guaRDa al

FutuRo con FIDucIa puntanDo SullE

pEculIaRItà DI SEmpRE: onEStà,

pREcISIonE, puntualItà.

sette dipendenti, che iniziò un’attività di commercializzazione di oli combustibili e lubrificanti, benzina, gasolio per uso agricolo e autotrazione, biodiesel e che-rosene per uso privato e industriale, nonché di gestione d’impianti di riscaldamento, consulenza e assistenza, che continua ancora oggi in partnership con Eni sotto la direzione di Sergio Bordandini. La crescita della ditta fu molto rapida: presto furono acquistati i primi distributori stradali e nel 1972 si rese necessario il trasferimento nei più adeguati spazi di via Decio Raggi, da dove ora parte con 12 autobotti la distribuzione di ogni tipo di prodotto petrolifero in tutta l’Emilia-Romagna. un se-condo deposito ha sede dal 1995 all’aeroporto “luigi Ridolfi” assicurando carburante a tutti i velivoli che vi fanno scalo.“Abbiamo vissuto momenti felici e altri meno - racconta Sergio Bordandini -. Le due crisi maggiori le attraver-sammo nel 1973 e nel 1979, ma ne uscimmo con la forza della famiglia, la volontà nostra e di tutto il personale di non arrendersi. Furono sacrifici ripagati perché dal 1984, dopo avere ceduto la proprietà dell’Hotel San Giorgio, iniziò una crescita nella quale ci sono almeno

due tappe fondamentali: nel 1993 l’entra-ta in Associazione in Partecipazione con Italiana petroli sino al 2003, e nel 2002 l’acquisto da Eni di 20 stazioni di servizio

Ip in tutta la regione”. Oggi Bordandini Srl conta 22 dipendenti tra autisti e impiegati (“Ma ancora vengono a trovarmi in azienda molti dei nostri primi autotraspor-tatori”, afferma il titolare), e continua a guardare avanti a sé con fiducia nonostante l’ennesima fase delicata del mercato. “Conosco un solo modo, coerente, di lavorare – assicura Bordandini – ossia essere sempre se stessi: onesti, sinceri, precisi, puntuali e attenti alla clientela. Tutti in azienda hanno sempre remato uniti ed è in que-sto modo che guarderemo alle opportunità che ci si pre-senteranno, con la stessa voglia degli inizi, per coglierle senza snaturarci”.

Bordandini

Nata nel 1962, la società a

carattere familiare si avvale

oggi di ventidue dipendenti.

Page 47: In Magazine Forlì 02/2012

IN Magazine | Special ADV

Una storia di tenacia, intuito, ambizione. Da queste tre pietre angolari nasce forse ogni vicenda umana e professionale di successo, ma se l’analisi entra più nel profondo di ciò che Bordandini srl è stata ed è tuttora a 50 anni dalla propria nascita, non è possibile spie-garne le ragioni dell’ascesa e dell’affermazione se non considerando anche l’importanza del cosiddetto fattore umano. Quel carattere familiare che da sempre contrad-distingue la gestione dell’azienda - la cui proprietà è attualmente suddivisa tra i fratelli Sergio e Franco Bordandini - e i suoi rapporti con personale, clienti e fornitori, proprio in virtù del quale la società di via Decio Raggi 394 ha saputo affrontare e gestire le tan-te e contraddittorie fasi di un mercato e di un settore im-prenditoriale delicato e alquanto volubile, come quello legato ai prodotti petroliferi. Bordandini Srl opera da cinquant’anni, esattamente dal primo giugno 1962, giorno in cui Igino Bordandini e sua moglie Emma Valmori acquistarono tutte le 1.153 azioni della “Ettore Pasini Spa”, società di proprietà della “Petrolifera Italo-Rumena” di Porto Corsini. La famiglia gestiva già un di-stributore di carburante a Forlì ma fu da quel momento, aprendo pochi mesi dopo un deposito in viale Roma con

Bordandini SrlForlì - Via Decio Raggi 394/bTel. 0543 480362 - Fax 0543 [email protected]

mezzo secolo di energia

FEStEggIa I pRImI 50 annI DI attIVItà

la DItta FoRlIVESE, chE guaRDa al

FutuRo con FIDucIa puntanDo SullE

pEculIaRItà DI SEmpRE: onEStà,

pREcISIonE, puntualItà.

sette dipendenti, che iniziò un’attività di commercializzazione di oli combustibili e lubrificanti, benzina, gasolio per uso agricolo e autotrazione, biodiesel e che-rosene per uso privato e industriale, nonché di gestione d’impianti di riscaldamento, consulenza e assistenza, che continua ancora oggi in partnership con Eni sotto la direzione di Sergio Bordandini. La crescita della ditta fu molto rapida: presto furono acquistati i primi distributori stradali e nel 1972 si rese necessario il trasferimento nei più adeguati spazi di via Decio Raggi, da dove ora parte con 12 autobotti la distribuzione di ogni tipo di prodotto petrolifero in tutta l’Emilia-Romagna. un se-condo deposito ha sede dal 1995 all’aeroporto “luigi Ridolfi” assicurando carburante a tutti i velivoli che vi fanno scalo.“Abbiamo vissuto momenti felici e altri meno - racconta Sergio Bordandini -. Le due crisi maggiori le attraver-sammo nel 1973 e nel 1979, ma ne uscimmo con la forza della famiglia, la volontà nostra e di tutto il personale di non arrendersi. Furono sacrifici ripagati perché dal 1984, dopo avere ceduto la proprietà dell’Hotel San Giorgio, iniziò una crescita nella quale ci sono almeno

due tappe fondamentali: nel 1993 l’entra-ta in Associazione in Partecipazione con Italiana petroli sino al 2003, e nel 2002 l’acquisto da Eni di 20 stazioni di servizio

Ip in tutta la regione”. Oggi Bordandini Srl conta 22 dipendenti tra autisti e impiegati (“Ma ancora vengono a trovarmi in azienda molti dei nostri primi autotraspor-tatori”, afferma il titolare), e continua a guardare avanti a sé con fiducia nonostante l’ennesima fase delicata del mercato. “Conosco un solo modo, coerente, di lavorare – assicura Bordandini – ossia essere sempre se stessi: onesti, sinceri, precisi, puntuali e attenti alla clientela. Tutti in azienda hanno sempre remato uniti ed è in que-sto modo che guarderemo alle opportunità che ci si pre-senteranno, con la stessa voglia degli inizi, per coglierle senza snaturarci”.

Bordandini

Nata nel 1962, la società a

carattere familiare si avvale

oggi di ventidue dipendenti.

Page 48: In Magazine Forlì 02/2012

Da giugno ti aspettiamo presso il rinnovato punto vendita della cantina Poderi dal Nespoli per degustare e acquistare i nostri vini dal carattere unico e inconfondibile!

Poderi dal Nespoli s.r.l. Azienda AgricolaVilla Rossi, 5047012 Nespoli (FC) – ItaliaT: +39 0543 [email protected]

lunedì-sabato: 8:30-12:30; 14:30-18:30. In dicembre aperto anche di domenica.

Winemaking & Lifestyle

Vieni a trovarci nella nuova cantina Poderi dal Nespoli

Faenza

Forlì

ForlimpopoliMeldola

Cusercoli

Nespoli

Page 49: In Magazine Forlì 02/2012

L’antica sfida tra Borgo e Mercato si gioca

attorno ai falò. Ma i carri allegorici di Rocca San

Casciano sono ormai un must, anche grazie alle suggestive creazioni di

Daniele Benericetti.

Nel mese di aprile, sulle sponde del Montone, il Rione Borgo e il Rione Mercato fanno da tempo rivivere l’antica tradizione della Festa dei Falò di Rocca San Cascia-no. Due immensi fuochi illumina-no e riscaldano la notte, mentre tutt’intorno esplode l’allegria con i canti dei ragazzi, la curio-sità dei bambini, la magia dei grandi carri allegorici che spes-so rubano la scena ai falò, veri protagonisti della sfida tra Rioni.

È Daniele Benericetti a spiegar-ci che per un rocchigiano i car-ri allegorici sono “solo” la parte coreografica, l’aspetto giocoso, mentre i falò sono il centro della festa; ed è curioso sentirlo dire proprio da chi si occupa della scenografia del carro per il Rione Mercato, una passione che Bene-ricetti ha iniziato a seguire da bambino e che, con il tempo, è diventata oggetto prima di stu-dio, poi di lavoro. “Ma la cosa più

testo Francesca Renzi - foto Giorgio Sabatini

Scene da una Festa

IN Magazine | 49

Inventare | Daniele Benericetti

Page 50: In Magazine Forlì 02/2012

importante - afferma - è lavorare sul campo, sperimentare. In que-sto senso la Festa dei Falò è un eccezionale banco di prova: du-rante le riunioni nascono sempre nuove idee. Ad esempio il carro del 2012, dedicato al tema della luce, arriva dalla proposta di un ragazzo che lavora con la plasti-ca. Insieme abbiamo realizzato un carro di metallo e plastica fusa che si illumina dall’interno,

e per decorare i costumi dei fi-guranti abbiamo acquistato 1300 metri di led”.Così, anche se non sono i veri protagonisti, i carri sono in re-altà il collante della festa: la loro preparazione dura settimane e coinvolge decine di persone.“Sono circa 150 i figuranti che partecipano alla sfilata per il Rio-ne Mercato”, prosegue Benericet-ti. “Tutti volontari e ognuno ha

un compito, dalla preparazione dei costumi all’allestimento dei carri”. Oltre al lavoro, poi, ci sono i mo-menti di pausa e le cene, fonda-mentali per scaricare le tensioni: per i non rocchigiani può essere difficile da capire ma la sfida dei falò è una cosa seria, una vera mania per chi si dedica con tan-ta energia ai carri e alla raccolta degli “spini” da bruciare.

La festa coinvolge tutto il paese e richiama centinaia di visitatori, la competizione è alta e lo spettaco-lo suggestivo, con le fiamme dei falò che si rispecchiano nell’ac-qua del Montone e la sfilata not-turna dei carri. E poi, una volta spenti i fuochi, gli animi si rasse-renano e poco alla volta iniziano a studiare un nuovo tema per la prossima sfilata. Ovviamente in grande segreto. IN

Sopra e in apertura, Benericetti assieme ad alcune sue originali invenzioni.

Sul carro della creatività

Chi è Daniele Benericetti

Nato a Rocca San Casciano, Daniele Benericetti si è laureato presso la Facoltà di Architettura di Firenze con il massimo dei voti, prima di perfezionarsi conseguendo il diploma in Scenografia presso l’Accademia Scenografica Teatrale e Cinematografa di Roma. Il suo lavoro si divide tra il teatro, per cui realizza e progetta allestimenti scenografici, e l’attività di architetto, progettista di interni e designer.

50 | IN Magazine

Page 51: In Magazine Forlì 02/2012

Riduzione euRo 200 a pRatica su quote da catalogo minimo 7 notti di soggioRno alle seychelles e mauRitius.Valido per ordini dal 23 aprile al 2 giugno per partenze nel mese di giugno.

piazza a.saffi n° 51 - Forlì centrotel. 0543.25888 - www.viaggiramilli.it

Page 52: In Magazine Forlì 02/2012

A mezzo secolo dalla scomparsa, una mostra curata da Silvia Arfelli a Palazzo Albertini celebra l’icona pop di Marilyn Monroe. Da Andy Warhol in poi.

È del 1967 ed è firmato Andy Warhol uno dei pezzi di maggior pregio della mostra “Marilyn Mon-roe 1962 - 2012. L’arte e il mito”, dal 7 al 30 aprile a Palazzo Albertini a Forlì. Questa Marilyn, opera seri-grafica del 1967 di cui furono rea-lizzati 250 esemplari (è numerata 125/250), ha i colori verde, rosso e giallo, da sempre elementi che con-traddistinguono lo stile Pop Art. Il volto di Marilyn porta sul retro la firma autografa di Andy Warhol, il maestro della pop-art americana che fin dal 1962, pochi mesi dopo la scomparsa della diva, ne utilizzò l’effige realizzando alcune opere oggi conosciute in tutto il mondo.L’opera è esposta nel salone cen-trale di Palazzo Albertini, insieme ai pezzi dedicati a Marilyn Mon-roe di alcuni grandi protagonisti della pop-art internazionale come Mimmo Rotella, Ugo Nespolo, Marco Lodola, Mark Kostabi e altri nomi noti. Nelle sale laterali vengono presentate invece i lavori di una sessantina di artisti italiani che, in omaggio alla memoria di Marilyn

testo Sabrina Marin - foto Giorgio Sabatini

Una star tra Arte e mito

Ammirare | Marilyn Monroe

52 | IN Magazine

Page 53: In Magazine Forlì 02/2012

Monroe, presentano opere di pittura e scultura inserite nelle sezioni che hanno come tema l’erotismo, la solitudi-ne, il linguaggio del corpo, apparire ed essere. La mostra è curata da Silvia Arfelli (nella foto di apertura) per “La Maya Desnuda” di Forlì, in collaborazione con “Pancaldi Arte Contemporanea” di Roma ed in collegamento con collezionisti privati e alcune gallerie d’arte straniere. IN

Una star tra Arte e mito

Wildt, eventi collaterali alla mostra

“Forme dal profondo dell’Anima” è il titolo della rassegna espositiva che l’associazione culturale SvagArte di Forlì ha organizzato nelle vetrine del Centro Storico della città. L’evento s’inserisce nelle iniziative collaterali alla mostra dedicata ad Adolfo Wildt ai musei San Domenico. Molti i negozianti che ospitano nella propria vetrina un’opera d’arte fornita dall’associazione, in un inconsueto sodalizio tra attività commerciale e arte. In occasione della mostra su Wildt le collezioni del XX secolo del Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza si presentano come originale confronto tra artisti che collaborarono con Wildt, come Lucio Fontana e Fausto Melotti, o che furono suoi contemporanei (www.micfaenza.org). Nelle sale dei Magazzini del Sale di Cervia in maggio si tiene invece la mostra monografica dal titolo “Giuseppe Palanti. La pittura, l’urbanistica, la pubblicità da Milano a Milano Marittima”. L’esposizione delle opere di uno dei maestri più eclettici del Novecento italiano nasce come evento collaterale alla mostra forlivese dedicata a Wildt. Scenografo degli allestimenti al Teatro alla Scala, Giuseppe Palanti (Milano 1881 - 1946) fu un pittore di primissimo piano che, nel 1911, si fece promotore della costruzione a Cervia di un nuovo centro residenziale per le vacanze che prese corpo a partire dal 1912, con il nome di Milano Marittima (www.comunecervia.it).

DA

MI

AN

I

BA

uM

e&

Me

rc

Ie

r

ch

IM

eN

to

h

AM

Il

to

N

Mo

re

ll

At

o

pA

ND

or

A

Page 54: In Magazine Forlì 02/2012

Riconoscere e gestire la collera per vivere una vita più autentica. Lo psicologo Luca Nicoli spiega come fare, nel suo ultimo saggio edito da Foschi.

Luca Nicoli, psicologo psicotera-peuta e psicoanalista presso la Società Psicoanalitica Italiana, nel suo ultimo saggio “L’arte di arrab-biarsi. Comprendere e gestire collera e aggressività” (Foschi Editore) spie-ga come sia possibile accettare e imparare a gestire l’aggressività in modo più libero da automatismi e inibizioni.Qual’è l’origine dell’ira?“Ira, rabbia, collera sono emo-zioni vecchie quanto il mondo. Come molte specie animali an-che noi reagiamo alle frustra-zioni, soprattutto se le sentiamo imposte da qualcuno, con un’at-tivazione fisiologica (il cuore e il respiro accelerano, i muscoli si tendono) e con un impulso ad aggredire l’altro, facendolo smet-

tere... in un modo, o nell’altro”.Perché nella società moderna si tende a considerarla deplorevole? “Pensando ai campi di calcio, alle nostre strade, e perché no, al Par-lamento, non sono sicuro che la so-cietà sia così unanime nel condan-nare la rabbia. È vero che in certi contesti sociali e familiari, l’ag-gressività viene rifiutata, perché fa sentire cattivi. Questa è un’eredi-tà del pensiero infantile, quando buono coincide con obbediente. Molti di noi sono convinti di essere accettati più volentieri dagli altri se non si arrabbiano mai ma si ade-guano sempre”.Malattie psicosomatiche. In che modo la repressione della rabbia può causare malattie? Può citare un esempio concreto?“Grazie ad alcuni miei pazienti ho potuto osservare quanto la rimo-zione delle emozioni possa far sal-tare la regolazione mente-corpo. Le emozioni cercano una via di espressione, e se quella mentale, il pensiero, è bloccata, intasano le vie somatiche. Quante volte provia-mo mal di testa, o di pancia, davan-ti a situazioni emotive stressanti. Se questa mancata regolazione per-dura nel tempo i fastidi possono produrre lesioni: ulcere, malattie della pelle, coliti, patologie cardio-

testo Alessandra Segreto

Come gestire l’Aggressività

Capire | Luca Nicoli

La relazione che cura, collana di saggi

La collana “I Saggi - La Relazione che cura”, diretta da Pierluigi Moressa, saggista e psicoanalista, affronta temi di natura psicologica e psicoanalitica in

una cornice che permette al lettore una elementare, autodiagnosi, fornendo consigli sui primi passi per intervenire. Della stessa collana sono anche

“Il gioco dell’analisi. Creatività e responsabilità nella relazione psicoterapeutica” di Daniela Federici; “Giovani a disagio. Psicopatologia dell’individuo e del

gruppo nell’adolescente di oggi” di Angelo Antonio Moroni”, “Chi ha paura del bambino cattivo. All’origine delle fobie infantili” di Lucia Zancanella; “Tra le pieghe dell’ombra. Capire la depressione” di Stefano Tugnoli;

“Ti racconto del lupo. Affrontare il disagio nel bambino” di Caterina Olivotto; “L’urlo interiore. Capire e affrontare il panico” di Laura Ravaioli;

“Amare senza perdersi. Psicoanalisi e dipendenze affettive”, di Luca Nicoli.

Ph.

And

rea

Nic

oli

54 | IN Magazine

Page 55: In Magazine Forlì 02/2012

vascolari. Nel libro presento un paio di casi nei quali l’accoglimento di emozioni escluse dalla coscienza ha per-messo una significativa riduzione dei sintomi somatici”.L’arte di arrabbiarsi, oltre ad essere il titolo del suo ulti-mo saggio, è anche una capacità che tutti dovrebbero svi-luppare. Può darci qualche consiglio per iniziare questo percorso? “Consigli non sono abituato a darne, di solito. Certo cre-do che imparare a stare con le proprie emozioni senza evitarle, nemmeno quelle considerate negative, permetta di vivere una vita più autentica. Dico autentica e non feli-ce, non a caso. Perché la vita fa anche star male, alle volte fa arrabbiare, ed è importante sapere perché ciò accade, altrimenti rischiamo di non accorgerci mai di quello che accade dentro di noi”. IN

ravaioliTaPPEZZEria & TEndaggi

TAPPEZZERIA - TAPPETI - CARTA DA PARATI C O L L E Z I O N I T E S S I L I P E R A R R E D A M E N T O

SHOW ROOM - Via Bezzecca 10, Forlì - Tel 0543/795505www.ravaiolitendaggi.com

ww

w.r

avai

olit

enda

ggi.c

om

Page 56: In Magazine Forlì 02/2012

Romanzo d’esordio per l’attrice forlivese Eleonora Mazzoni. Dedicato ad un tema attuale e delicato: il desiderio di maternità a tutti i costi.

“Le difettose” è un titolo che incu-riosisce, fa pensare a qualcosa di imperfetto. Con questo titolo, edito da Einaudi, Eleonora Mazzoni de-butta in libreria. Un’opera che non è autobiografica, ma frutto di un’e-sperienza personale: “Ho dedicato molti anni alla ricerca di un figlio e ho scandagliato a fondo il tema della maternità”, racconta Eleono-ra. Così, ha iniziato a scrivere, ha conosciuto moltissime donne con il suo stesso problema e da questi incontri ha raccolto materiale in quantità. “Ho deciso di scrivere un libro non per cambiare mestiere, ma perché avevo una storia da rac-contare. Come succede a teatro la protagonista non sono io, è piutto-sto un alter ego che mi permette di esprimere dietro una maschera il massimo della verità”.“Le difettose” racconta la storia di Carla, insegnante di latino alla so-glia dei 40 anni, con un compagno quasi perfetto, una madre “anaffet-tiva” e, soprattutto, con il desiderio di un figlio che non arriva. Pagina dopo pagina trascorriamo un anno intero con lei, tra ospedali pubblici, cliniche private e chat, fecondazio-ni artificiali e aborti naturali. Carla incontra decine di donne accomu-nate dall’ossessione della materni-tà. Un’ossessione da cui bisogna guarire e che Carla supera grazie

ad alcuni compagni di viaggio: Seneca, con cui intreccia dialoghi immaginari sul tempo perduto, la vecchiaia e la morte, sulla necessità di accettare la sorte e i propri limiti e di non cercare la felicità in qual-cosa fuori di sé. E la nonna Rina, forlivese, che non c’è più ma che, attraverso i ricordi, continua a di-spensare amore materno e consigli in dialetto (“incomprensibile per i non forlivesi!”, svela Eleonora).Carla percorre tutte le strade possi-bili ma soprattutto compie un lun-go cammino introspettivo e, come in un romanzo di formazione, alla fine del libro sarà una donna mi-gliore, con un nuovo rapporto nei confronti di se stessa e degli altri. “Solitamente quando si parla di fecondazione artificiale si pensa a casi eclatanti, a mamme cin-quantenni o a uteri in affitto. In realtà ricorrono alla fecondazione artificiale donne ‘normali’, in età fertile. Nel libro ho voluto sottoli-neare questo aspetto”, puntualizza l’autrice. Con Carla anche Eleonora ha svolto un percorso introspettivo e, dopo aver terminato il libro, ha scoperto di essere incinta. Così, nei 9 mesi in cui ha cullato in grembo i suoi gemelli ha steso l’ossatura di un nuovo romanzo, ovviamente senza mai pensare di abbandona-re le scene. IN

testo Francesca Renzi

Il canto delle Difettose

56 | IN Magazine

Scrivere | Eleonora Mazzoni

Page 57: In Magazine Forlì 02/2012

F o r l ì - C . s o d e l l a R e p u b b l i c a , 1 2 4 - T e l . 0 5 4 3 2 6 0 0 8 - F a x 0 5 4 3 3 9 0 9 8 - o t t i c a - g h e t t i @ l i b e r o . i t

Page 58: In Magazine Forlì 02/2012

Dal laboratorio forlivese di Mauro Morelli passano gli strumenti dei più grandi musicisti d’Italia e non solo. Legni e ottoni che lui riesce a far suonare al meglio. Con dedica speciale di Lucio Dalla.

Un allegro murales dietro un an-golo nascosto alla periferia di Forlì annuncia la presenza di un posto speciale. Dall’alto dei suoi due metri di stazza lo specialista degli strumenti musicali a fiato Mauro Morelli racconta come ha trasfor-mato una curiosità in mestiere. Mauro è un punto di riferimento per i musicisti di tutta l’Italia e anche stranieri. “Questa singolare bottega è un luogo d’altri tempi: l’atmosfera, gli attrezzi, il grem-biule... È diventato anche un luo-go d’incontro fra musicisti”, dice Giampiero Cignani, clarinettista del gruppo Bevano Est.Mauro, dove si sono incontrati la prima volta il musicista e l’artigiano che convivono in te?“Nel 1978, quando iniziai a studia-

re musica, Babbo Natale mi portò il clarinetto. Alla seconda lezione smontai tutto lo strumento per ve-dere com’era fatto. La mamma mi sgridò moltissimo ma per me fu l’inizio di qualcosa che avrei poi sviluppato da grande. A 10 anni cominciai le lezioni di solfeggio e nel ‘90 mi sono diplomato in cla-rinetto”.E poi sei diventato il punto di riferi-mento per due dei maggiori costrut-tori di strumenti a fiato d’Europa...“La mia storia di riparatore è co-minciata aggiustando gli strumen-ti dei colleghi. Al concerto di un amico che suonava con uno stru-mentista della Scala di Milano tro-vai la soluzione ad un problema che neanche l’azienda produttrice era riuscita a risolvere. L’episodio venne riferito alla casa madre che mi propose di fare corsi gratuiti presso di loro, per poter divenire il loro punto d’appoggio in Italia. Le ditte parigine Buffet et Crampon per i legni e la Selmer per gli ottoni mi hanno così permesso di uscire dall’empirismo, il buonsenso non sempre basta...”.Dal laboratorio di Morelli passano professori d’orchestra, insegnan-ti, componenti di bande militari,

jazzisti, professionisti, amatori e studenti. Tra questi il saxofonista Fabio Petretti e il clarinettista Cor-rado Giuffredi; Fabrizio Meloni, pri-mo clarinetto solista dell’Orche-stra del Teatro e della Filarmonica della Scala dal 1984 e Mario Marzi, docente di sassofono al Conserva-torio di Milano.Sul tuo sito c’è anche una foto di Lu-cio Dalla…“Venne a riprendersi il suo clarinet-to che un suo assistente mi aveva portato per la messa a punto. Mi re-galò una foto con dedica, che con-servo come un ricordo prezioso”.Cosa ti piace di più del tuo lavoro?“Amo risolvere problemi, trovare il modo per raggiungere la giusta in-tonazione e la massima resa dello strumento. Mi piace anche andare in trasferta un giorno la settimana nel negozio di Bologna e in quello di San Benedetto del Tronto che mi ospitano. In quelle occasioni ho modo di trattare ‘casi’ diversi e vivere a contatto con tanti appas-sionati. Organizzo anche eventi e incontri con gli artisti per i più giovani: nella mia sala prove gli studenti hanno modo di verifica-re il loro piano di studi e ascoltare l’opinione degli esperti”. IN

testo Roberta Giurioli - foto Giorgio Sabatini

L’artigiano della Musica

58 | IN Magazine

Riparare | Mauro Morelli

Page 59: In Magazine Forlì 02/2012

Belle, giovani, ma soprattutto piene di coraggio e voglia di mettersi in gioco. Sono Giada Marchi e Benedetta Carigi, due imprenditrici unite da un’u-nica passione: quella di aiutare le persone a ritro-vare un buon rapporto con il proprio corpo. Questo l’obiettivo che ha fatto nascere nouvELLE, un centro di dimagrimento all’avan-guardia, dove si utilizzano tecnologie esclusive che permettono di ottenere risultati importanti in modo facile e veloce. Il segreto del Metodo nouvELLE? Una formula studiata sulle specifiche esi-genze di ciascuna: una combinazione di attività fisica, praticata con l’ausilio di strumenti innovativi che accelerano i risultati, di alimentazione controllata e di trattamenti personalizzati, mirati al rassodamento e al rimodellamento della figura. “Il nostro obiettivo è quello di aiutare le persone che vengono al centro - spiegano Giada e Benedetta - a soddisfare ogni tipo di esigenza, partendo dalla salute e dal benessere”. Perché nouvELLE? “Il centro è una novità per Forlì e significa ‘Nuova donna’, perché il miglioramento fisico si riflette spesso su tutti gli aspetti della persona. Di questo cambiamento abbiamo fatto entrambe un’esperienza diretta. Di qui la passione per questo lavoro e il piacere di far sì che un cam-biamento (inteso nel senso di benessere a 360°) avvenga anche nella vita degli altri. Star bene con se stessi significa migliorare

non solo lo stile di vita esteriore, ma soprattutto quello interiore”. Entrambe forlivesi, Giada è av-vocato e insegna diritto all’Università di Forlì. “Ho studiato diritto per tutta la vita, ma quando ho rea-

lizzato un buon rapporto con il mio corpo ho capito la ricchezza di potenzialità di questo impegno. Così questa nuova attività mi ha catturato”. Stesso parere anche da parte di Benedetta che, nel settore del dimagrimento della persona, ha un’esperienza venten-nale. Infatti è naturopata-nutrizionista e fitoterapeuta. “nouvELLE è nata da una mia esigenza di crescita e di approfondimento in questo settore”. Il progetto di Benedetta e di Giada, appena nato, sta già ottenendo ottimi risultati. Per avere successo, in partico-lare in un momento di generale crisi economica, occorre avere co-raggio e credere nell’attività intrapresa. Qualità, queste, che non mancano certo alle due imprenditrici.

In centro a Forlì, attività fisica, alimentazione controllata e trattamenti personalizzati.

nouvELLEVia Cervese, 47 - Forlì[email protected].: 0543.774112

IN Magazine | Special ADV

IN LINEA coN nouvELLECentro dimagrimento all’avanguardia a ForlìsaLutE E bEnEssErE: una formuLa studiata pEr ogni spEcifica EsigEnza

Page 60: In Magazine Forlì 02/2012

Un cartone animato con protagonista Super Mama. A crearlo 40 ragazzi del Politecnico di Beilun, guidati dai docenti romagnoli Alberto Comandini, Riccardo Sivelli e Alberto Cosentino.

Dalla Romagna alla Cina per inse-gnare a 40 ragazzi tecniche di ani-mazione in stop motion, in flash 2d e tecniche di ripresa e montaggio video. Il corso, tenuto al Politecni-co di Ningbo a Beilun per conto dell’Accademia Laba di Brescia, ha visto impegnati in veste di do-centi il regista Alberto Comandini di Cesenatico, lo scenografo Riccardo Sivelli e l’illustratore Alberto Co-sentino, entrambi residenti a Rimini (nella foto a fianco). Non nuovi a que-sto tipo di esperienza - i tre hanno già tenuto corsi simili in Vietnam, Italia, Ungheria e Repubblica Ceca - dal 22 febbraio al 10 marzo hanno prodotto un cartone animato ide-ato e costruito dai ragazzi. “L’im-portante - dice Alberto Comandini - non era la qualità del prodotto fi-nale ma l’insegnamento di tecni-che professionali, software, editing e soprattutto la collaborazione nel-la costruzione di un team che sapes-se lavorare autonomamente per la realizzazione di un prodotto finito”. Il workshop, della durata di 60 lezio-ni in 15 giorni, è cominciato con un mini training legato al movimento e al teatro, per sbloccare i ragazzi. “E qui in Cina ce ne era proprio bisogno, vista la loro timidezza...”. Suddivisi gli alunni in tre gruppi sono cominciati i lavori, non faci-li anche a causa della lingua: “Noi

parlavamo in inglese e gli interpreti traducevano in cinese. Alcune volte ci è capitato di non avere interpreti a disposizione e quindi con gesti, disegni, inglese di base e google tran-slate ci siamo arrangiati... Quando abbiamo chiesto di disegnare con matita e foglio bianco qualche idea tutti ci hanno guardato sbalorditi, perché nell’era del computer a loro sembrava assurdo questo passaggio che per noi invece è importantissi-mo”. Dopo una settimana di forma-zione e una di produzione è venuto fuori il primo super eroe cinese, Super Mama, una massaia che usa una padella, un ferro da stiro e un mattarello per stendere la pasta e combattere il crimine.Alberto Comandini, 40 anni, da 15 svolge l’attività di regista. Ha co-minciato in Tv con Disney Chan-nel, Mtv, Mediaset Premium, Rai. Ha girato corti e documentari, ed ora si occupa di pubblicità, musica e animazione. Riccardo Sivelli, 46 anni, è scenografo, con importanti esperienze lavorative in allestimen-ti in tutti i settori (tra questi anche la produzione dei pupazzi “Gli Sgommati” di Sky). Alberto Cosen-tino, 46 anni, è pittore e illustrato-re; lavora in campo pubblicitario come disegnatore di storyboard e animazione 2d ed espone in mostre personali e collettive. IN

testo Roberta Brunazzi - foto Riccardo Sivelli

Supereroe Made in Cina

60 | IN Magazine

Riprendere | Super Mama animata

Page 61: In Magazine Forlì 02/2012

Diventa un autore “in” Pubblica il tuo libro con in MaGaZine autori e Dai voce all’autore che è in te

invia la tua proposta Di pubblicaZione: è seMplice eD iMMeDiato

Per la richiesta di pubblicazione invia il dattiloscritto in formato .doc insieme ai tuoi dati: nome, cognome, indirizzo e recapito telefonico all’indirizzo mail

[email protected]“in MaGaZine autori”

Page 62: In Magazine Forlì 02/2012

Nasce a Forlì Self Storage, servizio che offre box di varie metrature per conservare qualsiasi tipo di oggetto. Un’idea utile che risponde in modo concreto e in sicurezza al bisogno di spazio.

Forte di un grande successo in tut-to il mondo, nasce anche a Forlì il servizio di Self Storage, un ambien-te che offre box di diverse metratu-re per conservare qualunque tipo di oggetto: dagli elettrodomestici agli elementi di arredo, passando per grandi scatoloni o piccole bu-ste, fino agli archivi di lavoro e agli strumenti di magazzino.Il neonato progetto Forlì Self Sto-rage ha preso il via nel cuore della Zona Industriale, in via Zotti 20, e in-carna tutta la voglia di fare dell’im-prenditoria nostrana grazie all’ini-ziativa di due giovani imprenditori, Marika Mambelli ed Enrico Faggiot-to. Formula ancora inedita per la nostra zona, rappresenta un’idea promettente che risponde in modo

concreto al bisogno di spazio, auto-nomia, sicurezza e privacy. Esigen-ze che accomunano privati e azien-de. Gli spazi sono accessibili 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, tutti indivi-dualmente allarmati tramite un sofisticato sistema di antifurto di cui solo l’utente conosce il codice e ne possiede l’unica chiave. I box assicurano la massima flessibilità proponendo soluzioni contrattuali senza vincoli di durata e per pe-riodi anche brevi. Ma non è tutto: Forlì Self Storage dispone anche di uffici arredati, assicurati, puliti e serviti da ampio parcheggio, con riscaldamento e aria condizionata, sale riunioni attrezzate per qualsi-asi incontro professionale e stra-tegico e aule formazione provviste

di scrivanie, comode sedute, video-proiettore e lavagna a fogli mobili per tenere qualsiasi presentazione o corso. Il 17 e 18 marzo Forlì Self Storage ha celebrato l’inizio della propria attività trasformando i suoi box in raffinati contenitori di arte contemporanea, che hanno ospi-tato 57 artisti del territorio (nella foto, l’inaugurale taglio del nastro). Sculture, installazioni, video, pittu-re e performance hanno dato vita ad un labirinto temporaneo dove perdersi e ritrovarsi in compagnia dell’arte. Una mostra inconsueta che ha fatto vivere gli spazi ancora vuoti di Forlì Self Storage coloran-doli di sfumature oniriche, e che ha raccolto un gran numero di vi-sitatori e curiosi. IN

testo Margherita Verlicchi - foto Giorgio Sabatini

Il mio mondo in un Box

62 | IN Magazine

Inaugurare | Forlì Self Storage

Page 63: In Magazine Forlì 02/2012

Una nuova ricerca scientifica, basata su un princi-pio abbastanza semplice, ha evidenziato che l’in-vecchiamento si può rallentare e soprattutto si può prevenire. Il progetto che porta a quest’inte-ressante scoperta è denominato Aging: cerchia-mo di spiegare in modo semplice il principio su cui si basa la ricerca che ha dato vita al progetto, attraverso il quale è possibile stabilire l’esatta età biologica dei nostri organi e della nostra pel-le e, soprattutto, prevenire non solo l’invecchia-mento ma anche i fattori di rischio che portano a gravi patologie come il Parkinson e l’Alzheimer, malattie auto immuni e aterosclerosi. Si parte da un semplice prelievo di sangue (di sebo superficiale, in caso di esame della pelle), per conoscere nel plasma, negli eritociti, nei linfociti e nel sebo gli antiossidanti che ga-rantiscono il corretto funzionamento delle cellule. I risultati vengono poi elaborati con una cartella clinica informatizzata. L’elaborazione di tutti questi dati determina lo stato di salute del-le nostre cellule. In particolare, viene studiata la membrana protettiva che riveste ogni cellula. In presenza di un’elevata quantità di radicali liberi (ROS), la membrana cellulare viene attaccata e pian piano distrutta attraverso un processo di ossidazione. I radicali liberi

vengono prodotti dall’organismo in tre casi: du-rante la trasformazione del cibo in energia, per reazione di difesa dell’organismo contro i batte-ri e quando l’apporto di ossigeno in un tessuto viene a mancare oppure aumenta all’improvviso (ad esempio durante uno sforzo muscolare). I ra-dicali liberi si possono contrastare con vari ele-menti, come le vitamine, il coenzima Q10 e altre sostanze antiossidanti. La validità del Percor-so Antiaging sta proprio nel determinare

esattamente le sostanze anti radicali di cui siamo carenti, fornendo l’esatta quantità giornaliera da introdurre per combattere questo processo. Per sintetizzare meglio il concetto potremmo immaginare che la cellula sia come una cassaforte con al suo interno documenti preziosi. Se lasciamo che qualcuno o qualcosa tenti di scassinarne la serratura prima o poi i do-cumenti all’interno saranno distrutti. Se invece preveniamo l’aggressione i documenti rimarran-no inalterati e al sicuro nel tempo. Il Percorso è anche un valido supporto per gli sportivi, aiu-tandoli ad utilizzare al meglio le proprie risorse. “Percorso Antiaging - Centro per la valutazione e l’approfondimento dei fattori di rischio dell’A-terosclerosi e dell’Invecchiamento” è diretto dal dottor Alberto Rovinazzi e coordinato dal prof. Franco Canestrari, che si avvale della collaborazione di medici e biologi della ISTAM, che hanno sostenuto corsi di formazione al fine di poter essere abilitati al percorso. ISTAM è pertanto la struttura che, nelle province di Forlì-Cesena e Rimini, è in grado di offrire gli screening antiaging, in collaborazione con l’equipe del prof. Franco Canestrari, docente di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare presso l’Università di Urbino.

ISTAM Via Duca D’Aosta 74, Forlimpopoli (FC) - Tel. 0543 743160 - [email protected]

Il premio Nobel per la Medicina prof. Kary Mullis (a sinistra) assieme a Silvano Bianchi di IStaM, insieme ad un con-gresso tenuto a Riccione sul tema dello stress ossidativo.

Il PolIambulatorIo IStam vara il Percorso antiagingAFFROnTATO IL PROCeSSO d’InveCChIAMenTO deLLe CeLLuLe e IL MOdO PeR COMbATTeRLO

Nella foto, dall’album dei nostri campioni, Raimondo Vecchi, Ironman World Champion, over 60, con 10 ore e 34 minuti.

Page 64: In Magazine Forlì 02/2012

L’innovazione dei prodotti in chiave ecologica e la loro corretta comunicazione per il futuro della moda. Sono i temi presentati da iSKO™ e Menabò Group in due incontri tenuti al Palazzo Affari di Milano e all’Università La Sapienza di Roma.

Nella moda l’innovazione fa “eco”: ECOnomia, ECO-sostenibilità E COmunicazione. Un’assonanza fonetica che richiama il legame tra ambiente, consapevolezza e business. È il virtuoso filo con-duttore che ha accompagnato la tavola rotonda dal titolo “Sustai-nable Fashion: an Industry REvolu-tion”, tenuta il 14 marzo scorso al Palazzo Affari ai Giureconsulti di Milano. L’evento, organizzato dal Consolato Britannico di Milano e dalla Camera della Moda Italia-na, ha avuto come ospite e main partner iSKO™, leader mondiale

nella produzione di denim e capo-fila nell’innovazione tecnologica applicata al suo settore. Oltre 150 persone hanno seguito il dibattito tenutosi tra i maggiori player del settore della moda, tra cui Puma, Made-By e Gucci. Particolare inte-resse ha suscitato l’intervento di Marco Lucietti, Marketing Director SANKO, iSKO™ Division che, insie-me a Federico Corneli di haikure e ad Andrea Masotti di Menabò, ha concretamente illustrato come sia possibile ridisegnare il ciclo di pro-duzione del capo finito denim at-traverso una catena del valore che

si basa sull’utilizzo di tecnologie innovative ma sostenibili, e sulla collaborazione tra i diversi soggetti della filiera. Le tematiche eco che iSKO™, Haikure e Menabò hanno messo in evidenza avvicinando ma-terie tra loro in concreta relazione, quali ECOnomia, ECO-sostenibi-lità E COmunicazione, rappresen-tano senza dubbio il futuro della moda. La sostenibilità per iSKO™ si configura sì, quindi, come un obiettivo di mercato, in quanto asseconda un trend sempre più diffuso nella società, ma è anche e soprattutto un dovere morale nei confronti delle generazioni future. Dopo l’esperienza milanese, iSKO™ e Menabò sono stati pro-tagonisti anche all’Università la Sapienza di Roma, ospiti il 5 aprile scorso nell’ambito del ciclo d’in-contri rivolto a studenti e giornali-sti dal titolo “I professionisti della moda”, che ha visto partecipanti del calibro di Giuseppe Zanotti, Silvia Venturini Fendi e Matteo Marzotto. Andrea Masotti per Me-nabò e Marco Lucietti per ISKOTM hanno partecipato al seminario in veste di relatori, portando il pro-prio contributo sul marketing e la comunicazione strategica della moda. IN

foto elenariso|photo

La sostenibile leggerezza del Fashion

Sopra, a sinistra il Prof. Alessandro Saggioro, Presidente del corso di laurea in Scienze della Moda e del Costume alla Sapienza, tra i relatori dell’incontro tenuto all’Università La Sapienza.

64 | IN Magazine

Comunicare | Il futuro della moda

home decorationmobili per interni ed esterni

liste nozze

ti aspettiamo con la nuova Collezione CASA Estate

c/o MEGAforlì - Corso della Repubblica, 144 - Forlì t. 0543 370738 - [email protected] - www.megaforli.com

coincasa estate 5_new.indd 1 20-04-2012 10:35:20

Page 65: In Magazine Forlì 02/2012

La sostenibile leggerezza del Fashion

home decorationmobili per interni ed esterni

liste nozze

ti aspettiamo con la nuova Collezione CASA Estate

c/o MEGAforlì - Corso della Repubblica, 144 - Forlì t. 0543 370738 - [email protected] - www.megaforli.com

coincasa estate 5_new.indd 1 20-04-2012 10:35:20

Page 66: In Magazine Forlì 02/2012

Scegliere | Shopping

Forlì - V.le Manzoni, 14tel. 0543 36600 - fax 0543 36605

con i nuovi TABLETiL Tuo Mondo

ovunquE sEiè sEMprE con TE

Il secondo volume delle “52 domenIche In Romagna” Un nuovo viaggio in un territorio che non smette di stupire

Per ordini e informazioni: Tel . 0543.798463 Fax 0543.774044 | [email protected] | www.inmagazine.it

le cIttà e I boRghI, la natuRa e la stoRIa, la costa e l’entRoteRRa

Le “52 domeniche in Romagna” torna-no con un secondo volume che narra il “sapore” dei luoghi e accompagna il lettore verso le mete più insolite e affascinanti per il week-end.

Una guida, organizzata come sempre in 52 itinerari, arricchita dalla segna-lazione di curiosità, luoghi nascosti e esperienze suggestive, perché ogni do-menica diventi indimenticabile.

C

M

Y

CM

MY

CY

CMY

K

Rimini IN_APR12.pdf 1 28/03/12 12:11Cover ADV

7

8

4

5

6

1

2

3

9

1 | Sandalo gioiello “Giancarlo Paoli” made in Italy. NOà c.so Garibaldi, 71 - Tel. 0543.31608 - Forlì / v. Matteotti, 16 B/C - Tel. 0543.743803 - Forlimpopoli2 | Eternity in oro bianco 750 carati con diamanti. GIOIELLERIA ORORÉ - c.so Diaz, 41 - Tel. 0543.36617 - Forlì3 | Teknai, resins technology by SALAROLI - v. Balzella, 4/e - Tel. 0543.794511 - Forlì4 | Bicicletta da corsa. Mercedes-benz limited edition. DE STEFANI SPA - v. Ravegnana, 407 - Tel. 0543.811011 - Forlì5 | A work of Persol 2012. OTTICA GALLERy - c.so della Repubblica, 157 - Tel. 0543.34700 - Forlì6 | Cornetta VivaVoce Bluetooth. NEA STORE - v.le Manzoni, 14 - Tel. 0543.36600 - Forlì7 | Collezione Damiani. GIOIELLERIA CALONICI - v.le Marconi, 7 - Tel. 0543.767305 - Castrocaro Terme8 | Loewe Audiodesign. Creating genuine sound. Intensità senza compromessi. EFFE DUE - c.so G. Garibaldi, 16/64 - Tel. 0543.33380 - Forlì9 | Revo Bearing. Lenti polarizzate, protezione Uva Uvb e radiazioni blu. OTTICA GhETTI - c.so della Repubblica, 124 - Tel. 0543.26008 - Forlì

Page 67: In Magazine Forlì 02/2012
Page 68: In Magazine Forlì 02/2012

Forlì - V.le Manzoni, 14tel. 0543 36600 - fax 0543 36605

con i nuovi TABLETiL Tuo Mondo

ovunquE sEiè sEMprE con TE