Pesaro InMagazine 03/12

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® Pesaro-Urbino www.inmagazine.it Anno VII - N. 3 - NOVEMBRE - DICEMBRE 2012 Commercianti Made in Pesaro L’obiettivo dell’eccellenza Gabriele Gravagna L’arte della filologia Sassocorvaro La fortezza sul lago Piero Guidi La fabbrica degli angeli Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 20/02/2006 n. 6 - E 3,00

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®Pesaro-Urbino w w w. i n m a g a z i n e . i t

Anno VII - N. 3 - NOVEMBRE - DICEMBRE 2012

Commercianti Made in Pesaro L’obiettivo dell’eccellenza

Gabriele Gravagna L’arte della filologia

Sassocorvaro La fortezza sul lago

Piero GuidiLa fabbrica degli angeli

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Sommario

Edizioni IN MAGAZINE S.R.L.

Redazione e amministrazione: Via Napoleone Bonaparte, 50 - 47100 Forlì tel. 0543.798463 - fax 0543.774044

[email protected]

Tutti i diritti sono riservati. Foto e articoli possono essere riprodotti solo con l’autorizzazione dell’editore e in ogni caso citando la fonte.

Gli angeli di Piero Guidi volano sulle vetrine di lusso di tutto il mondo e stazionano sulla copertina del nuovo numero di Pesaro IN. Alla storia di questa impresa di successo si affianca quella di alcuni commercianti pesa-resi - Elisa Venturi, Lucio Bertozzi, Stefano Andruccioli e Marco Moro-sini - che hanno fatto della loro pro-fessione un punto d’eccellenza che travalica i confini cittadini. Si prose-gue con le ricerche dei Club Service pesaresi (Soroptimist, Lions Club Pe-saro Host, Lions Club Pesaro Della Rovere, Rotary Club Rossini e Rotary Club Padrino) e con l’attività del fi-lologo musicale Gabriele Gravagna. Una gita fuori porta ci accompagna

quindi alla scoperta di Sassocorvaro e della sua fortezza, un tuffo nell’an-tico che prosegue con la riscoperta della ricetta marchigiana del salame di fichi. Torniamo alla contempora-neità con l’avvocato Enzo Bacciardi e la sua attività internazionale, oltre che con il progetto di carpooling per una Urbino trasformata in smart city. Pas-siamo a Fano con l’International Film Festival diretto da Fiorangelo Pucci, mentre nella rubrica sullo sport pro-tagonista è il Club Scherma Pesaro. Il concorso fotografico indetto da Bran-dina chiude questo numero di Pesaro IN, con gli originali scatti dei vincitori. E a noi non resta che augurarvi buo-na lettura, e buone feste di fine anno!

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| EDITORIALE di Simonetta Campanelli e Andrea Masotti |

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6 Annotare Brevi IN16 Essere Piero Guidi22 Lavorare Commercianti Made in Pesaro26 Riunire I pesaresi ed i Club Service31 Studiare Gabriele Gravagna34 Visitare Sassocorvaro

40 Recuperare I fichi marchigiani42 Tutelare Enzo Bacciardi44 Progettare Urbino smart city46 Combattere Club Scherma Pesaro48 Dirigere Fiorangelo Pucci50 Fotografare Concorso Brandina

Stampa: Graph S.N.C. - San Leo (RN)

Direttore Responsabile: Andrea Masotti

Redazione centrale: Roberta Brunazzi, Serena Focaccia

Progetto grafico: Lisa Tagliaferri

Impaginazione: Marica Graziani, Sabrina Montefiori

Controllo produzione e qualità: Isabella Fazioli

Ufficio commerciale: Irena Coso, Laura De Paoli

Collaboratori: Benedetta Andreoli, Franco Bertini, Simonetta Campanelli, Ettore Franca, Martina Manfredi, Alice Muri, Silvia Sinibaldi, Simona Spagnoli, Maria Rita Tonti.

Fotografi: Laura De Paoli, Leonardo Mattioli, Luca Toni

Coordinamento redazione Pesaro:Simonetta Campanellicell. 335.5262743 - [email protected]

Chiuso per la stampa il 15/11/2012

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Ottimo bilancio per Banca Marche

Pesaro - Banca Marche ha chiuso il primo semestre 2012 con un utile

netto pari a 42,7 milioni di euro e con un margine di intermediazione

lordo di 318,6 milioni di euro. Il risultato della gestione finanziaria

è stato pari a 243 milioni di euro. Gli impieghi verso la clientela al 30

giugno 2012 raggiungono i 17.679 milioni di euro, con un incremento

nel semestre dell’1,8%. “Con questo bilancio – ha commentato

il presidente Lauro Costa – il nostro istituto di credito si conferma come il principale sul territorio. Mi piace sottolineare il dato degli impieghi,

aumentati pur in presenza delle difficoltà che sta vivendo il tessuto

economico locale. La nostra costante attenzione verso i clienti ci è stata

ricambiata nella recente operazione di aumento di capitale, chiusa

con grande successo”.

Teatro Rossini, su il sipario per la prosa

Pesaro - Si è alzato il sipario sulla stagione di prosa del Teatro Rossini

di Pesaro, che propone 7 titoli e 21 serate di spettacolo. Dopo l’avvio di ottobre con Alessio Boni e Marcello

Prayer, dal 23 al 25 novembre è di scena Laura Morante (nella foto) in “The country”. Il nuovo anno si apre

con Angela Finocchiaro in “Open day” (dal 25 al 27 gennaio), seguita

da Luca Barbareschi ne “Il discorso del re”. Quindi, con “Se devi dire

una bugia dilla ancora più grossa”, dal 22 al 24 febbraio saranno in

scena Gianluca Ramazzotti, Antonio Catania, Miriam Mesturino, Raffaele

Pisu, Ninì Salerno e Licinia Lentini. Gli spettacoli proseguono fino a metà

aprile. www.amat.marche.it (B.A.)

Bartorelli, 130 anni festeggiati con Rolex

Pesaro - Per festeggiare i 130 anni di attività le Gioellerie Bartorelli hanno creato un evento speciale con Rolex, principe dell’orologeria svizzera. Per l’anniversario è stato allestito un esclusivo party all’Excel-sior per una raffinata clientela, ac-colta da Paolo Bartorelli (nella foto sotto insieme alla moglie Paola) e Ste-fano Notari, direttore: tra le più attese, il nuovo modello Submariner e l’iconico Daytona Rainbow, nelle versioni in oro giallo ed oro bianco

tempestato di pietre preziose mul-ticolore, prodotto in serie limitata. Altra protagonista dell’esposizione, creata in pochi esclusivi esemplari, è stata la versione rivisitata del model-lo Yacht Master con nuovo quadrante blu. Tra i pezzi più eccezionali anche il modello calendario annuale con doppio fuso orario Sky Dweller, primo orologio “complicato” del brand gi-nevrino. La selezione è stata esposta anche presso la gioielleria Bartorelli di via Branca. (S.C.)

Chef per un giorno al ristorante ’59 dell’ Excelsior

Pesaro - Per chi vuole trascorrere una giornata al fianco di veri cuochi pro-fessionisti, il ristorante ’59 dell’Excel-sior, hotel cinque stelle sul Lungoma-re di Pesaro, propone un’iniziativa dedicata agli appassionati di cucina, “Chef per un giorno... a 5 stelle!”. È l’invito a partecipare ad un curioso corso gratuito aperto a tutti; non è richiesto alcun diploma o attestato, solo l’interesse per l’arte culinaria e la voglia di mettersi in gioco. Sarà il “cuoco ospite” a proporre una data, il menù e ad invitare un minimo di 35 persone per il pranzo o la cena al Ristorante ‘59. Già dal mattino i par-tecipanti saranno affiancati dall’exe-cutive chef Massimo Cardinali (nella foto) e dalla sua equipe e riceveranno

gli ingredienti freschi per la realiz-zazione dei piatti. Info: 0721 630011 - 630004; [email protected]; www.excelsiorpesaro.it (S.C.)

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Lo “spirito indominato” di Giò Tanchis

Urbino - Fino al 2 dicembre è esposta a palazzo Collegio Raffaello

“Spirito indominato”, personale dell’artista sardo Giò Tanchis,

al secolo Walter Marchionni, nato da padre urbinate (Dino Marchionni,

noto incisore ed acquerellista) e madre sarda (Maria Tanchis,

da lei il nome d’arte). La mostra propone il percorso di tutta una

vita, contrassegnata da una forte passione per l’arte: Giò Tanchis

sviluppa il senso estetico e si cimenta nelle tecniche utilizzate dal padre

Dino, che lo coinvolgeva insieme alla sorella Rosa ed al fratello GianLuigi.

In questa sorta di cenacolo familiare, nel Marchionni si sviluppa la passione

soprattutto per il colore ed il tratto deciso e marcato.

Info: 0722 329971 (S.C.)

Rassegna organistica “Castelli d’aria”

Fossombrone - Suggestivi borghi e storici castelli fino al 25 novembre

si animano grazie alla musica di organi antichi, suonati da interpreti

internazionali. Tra questi Francesco Cera, Luca Scandali, Roman

Perucki e tanti altri. che in oltre 30 appuntamenti hanno dato nuova

vita al ricco patrimonio organistico marchigiano. “Castelli d’aria” è una delle rassegne aderenti al network

regionale organistico Marche & Organi, che comprende alcune

associazioni organistiche attive nella promozione d’iniziative di

valorizzazione degli storici organi marchigiani. www.marcheorgani.org

Master della Moda con Dondup

Urbino - La Facoltà di Sociologia dell’Università degli Studi di Ur-bino “Carlo Bo” lancia un Master

in Design della Moda in collabo-razione con Dondup e con la par-tecipazione di altre note aziende italiane di moda. Combinando conoscenze teoriche e pratiche, il master nasce per figure profes-sionali capaci di operare nell’am-bito del disegno e dello styling. Il corso, della durata di un anno, è rivolto ai futuri designer della moda esperti dei processi creati-vi, stilisti e progettisti di moda. “È un progetto in cui crediamo tanto, per valorizzare l’artigianalità e il made in Italy”, afferma Massimo Berloni (nella foto), presidente e amministratore delegato Arcadia. Il percorso formativo si svolgerà tra stage, didattica in aula e labo-ratori pratici presso aziende e la-boratori sartoriali, e sarà gestito da un team di docenti di alto livello. www.masterdesignmoda.uniurb.it

Tullio Pericoli Interpreta Rossini

Pesaro - “Quelquesriens pour Ros-sini”: olii, chine e acquerelli del raffinato disegnatore marchigia-no Tullio Pericoli sono stati espo-sti nella Galleria Franca Mancini di Pesaro, in una originale mostra incentrata sul volto di Rossini. La mostra segna il 32° appuntamento del ciclo Les Rencontres Rossinien-nes, promosso dall’associazione culturale “Il Teatro degli Artisti” in collaborazione con le istituzioni culturali del Comune di Pesaro e la Regione Marche. Negli spazi della galleria è stata esposta per la prima volta al pubblico anche una selezio-ne di disegni della messa in scena de “Il Turco in Italia” di Pericoli,

presso l’Opernhaus di Zurigo nel 2002. I testi critici in catalogo sono di Bruno Cagli, Philippe Daverio e Paolo Fabbri. (S.C.)

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Nuova stagione al Teatro della Fortuna

Fano - Sette spettacoli in cartellone, più “L’Agamennone” fuori abbonamento: è ricca di eventi la stagione di prosa al Teatro della Fortuna di Fano, promossa dall’omonima Fondazione con l’Amat. Dopo il “Furioso Orlando” con Stefano Accorsi e “La locandiera” interpretata da Nancy Brilli, si prosegue il 23 e 24 novembre con Paolo Ferrari e Andrea Giordana in “Un ispettore in casa Birling”; il 21 e 22 dicembre è invece la volta di Luca de Filippo con “La grande magia”. Il nuovo anno vede sul palco Lunetta Savino ed Emilio Solfrizzi in “Due di noi” (18 e 19 febbraio), mentre Alessandro Gassman (nella foto) è regista e protagonista del “RIII-Riccardo terzo”, il 26 e 27 febbraio. La stagione si chiude con “La trappola” di Pirandello, presentata da Gabriele Lavia il 20 e 21 aprile. www.teatrodellafortuna.it (B.A.)

Ristorante El Ciri, prodotti di Qualità

Pesaro - Maria Tullia e Roberto vi danno il benvenuto nella nuova sede di El Ciri, il ristorante trasferitosi da poco in zona Adriatic Arena dove qualità e servizio rimangono invaria-ti. Tutta la famiglia è impegnata con grande passione: Maria Tullia e il fra-tello Roberto, lo chef, sono supporta-ti da Chiara, la sorella sommelier, da mamma Nerina che fa la spesa tut-

te le mattine (solo verdure fresche e carni scelte), da Maurizio, re del barbecue e marito di Maria Tullia e dal figlio Giacomo, che con la sua bella Emy sfornano pizze e pani an-che a mezzogiorno. La passione per il lavoro di ogni singolo elemento e la cucina rigorosamente “fatta in casa” rendono la degustazione di ogni menu unica. Info. 0721 27313.

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Tartufo record per Barack Obama

Acqualagna - Un tartufo da un chilo è il dono di Acqualagna al presidente

degli Stati Uniti Barack Obama per festeggiare la sua rielezione.

Il gustoso dono nasce da un’idea di Oscar Farinetti, patron di Eataly,

Bruno Urbani di Urbani Tartufi e del sindaco di Acqualagna Andrea

Pierotti (insieme nella foto), che alla 47esima Fiera Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato, chiusa lo scorso 11

novembre, hanno ammirato questo straordinario esemplare di tartufo bianco pregiato, Tuber Magnatum Pico, del peso di 1,012 kg, esposto

in piazza sotto campana di vetro da Urbani Tartufi.

Uniqa Point, cura della pelle da Mayaspa

Pesaro e Fano - Maya spa è anche un Uniqa Point, centro specializzato nei trattamenti viso alle vitamine. La linea Uniqa prevede prodotti innova-tivi in cosmesi, che permettono l’uti-lizzo delle più efficaci concentrazioni di vitamine naturali senza parabeni con l’esclusiva formulazione in mo-nodose, subito efficaci sulla pelle. Le varie vitamine con molecole ad azio-

ne antiossidante contrastano i danni derivanti dall’esposizione alle radia-zioni UV e sono fondamentali per il mantenimento del collagene, per atte-nuare le macchie cutanee causate da iperpigmentazione. Gli antiossidanti favoriscono la riproduzione dei tessu-ti, mentre il retinolo contribuisce ad evitare l’assottigliarsi della pelle, con-seguenza dell’avanzare dell’età. (S.C.)

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Arrestati e Vestiti, nuovo Outlet

Urbania - Nuovo outlet “Arrestati e Vestiti” sulla strada che da Urbania porta verso Sant’Angelo in Vado. In esposizio-ne più di 10mila capi delle firme più prestigiose, 5mila di questi in vendita anche sul sito aroutlet.it. AR, da più di venti anni è nel campo dell’abbigliamento di marca, è un punto di riferimento per i grossisti, ed ora, con il nuovo negozio, anche i privati possono comprare direttamente o tramite e-bay e dal sito di e-commerce, capi di abbigliamen-to firmato a prezzi sensazionali. (S.C.)

Tonda di IFI, dalle Olimpiadi alla Biennale di Design

Pesaro - La Collezione Farnesina Design ha portato le ec-cellenze del design e dell’imprenditoria italiani ai Giochi Olimpici di Londra. Tonda è stata esposta nel quartier generale degli Azzurri, Casa Italia, nella suggestiva loca-tion del Queen Elisabeth II Conference Center, di fronte all’Abbazia di Westminster. L’innovativa vetrina gelato di IFI è stata al centro di una degustazione di gelato artigia-nale. Con la Collezione Farnesina Design Tonda è stata in ottobre anche a Lubiana, dalla Biennale di Design. (S.C.)

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Lo chef Stefano Ciotti ad “Urbino dei laghi”

Urbino - Grande novità nella Tenuta Ss. Giacomo e Filippo ai piedi

di Urbino. Da metà novembre ha aperto “Urbino dei laghi”, ristorante

e naturalmente pizzeria con il rinomato chef Stefano Ciotti, stellato

Michelin, che propone un concetto di pizza del tutto inedito e cucina tradizionale italiana. Le materie prime provengono dall’azienda

biologica Urbino Agricola all’interno della Tenuta: oltre ai piatti tipici

marchigiani e romagnoli, fiore all’occhiello sono le pizze classiche e creative, da assaporare anche con degustazione. www.urbinoresort.it

Pressede, il carattere unico della Pelle

Fano - Il colore, l’odore, la morbidezza. Non basta una foto per guardare la col-lezione di Pressede: le borse e gli altri oggetti in pelle vanno tenuti in mano e bisogna farseli raccontare. Perché ogni borsa nasce da ritagli in pelle rimasti in magazzino o da campionario, prima nella mente di Debora Uguccioni, ani-ma creativa della neonata azienda fane-se che ha già solcato passerelle impor-tanti e, poi, tra le mani delle sarte che,

con lavorazione patchwork e artigianale danno vita a un prodotto unico, com-pletamente made in Italy, che fa di “non rifinito” e difetti del pellame un motivo di vanto che dà carattere e personalità. Il fiore simbolo della collezione lega i pro-dotti, un numero progressivo identifica ogni borsa e la rende unica e speciale. Borse e accessori in pelle sono in vendi-ta solo su Skompilio l’Insolito Italiano. www.skompilio.com

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Teknoimpianti Srl, qualità di prodotti e Servizi

Pesaro - Corrado Salvatori, Marco Urbinati, Davide Ardu-ini, Claudio Ottaviani, Fabrizio Del Pico (nella foto) sono i cinque soci di Teknoimpianti Srl. Forti della loro venten-nale esperienza garantiscono professionalità nell’installa-zione e costruzione di impianti elettrici industriali e civili, d’illuminazione pubblica, cabine elettriche di trasforma-zione, impianti antifurto e di video sorveglianza, cancelli elettrici, impianti di climatizzazione, energie rinnovabili, automazione e bordo macchina, impianti idro-termo-sa-nitari, antincendio, gas e d’irrigazione. Tel. 0721 499183. www.teknoimpiantipesaro.it

Banca dell’Adriatico, nuovo Direttore

Pesaro - Il nuovo direttore generale della Banca dell’A-driatico è Roberto Dal Mas (nella foto), 53 anni, di origine veneta. Lo ha deciso il Consiglio di Amministrazione della banca stessa e lo ha annunciato, con grande soddi-sfazione, il presidente Giandomenico Di Sante. Roberto Dal Mas ha sviluppato la sua esperienza professionale interamente all’interno del gruppo bancario. Dal Mas condurrà la Banca dell’Adriatico del Gruppo Intesa San-paolo, che opera con 194 sportelli lungo la dorsale adria-tica nel territorio di Marche, Abruzzo e Molise.

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Pesaro damare 2013, calendario artistico

Pesaro - Il calendario “Pesaro damare” ci accompagnerà per tutto

il 2013 con gli acquerelli di Franco Fiorucci e gli scatti fotografici di

Luciano Dolcini. Fotografia e pittura insieme: Fiorucci con pennellate veloci che imprigionano il vento,

Dolcini con scatti che si appropriano di elementi pittorici. Il progetto

del calendario è di Luciano Dolcini; in occasione della presentazione

(giovedì 29 novembre all’Auditorium di Palazzo Montani Antaldi) a tutti

gli intervenuti è fatto omaggio di una copia. (Nella foto i protagonisti

del calendario, da sinistra, Daniele Feligioni, Franco Fiorucci, Franco

Ampollini, Anna Maria Benedetti Pieretti, Alfredo Venturi e Luciano Dolcini.) (S.C.)

Ph. nome cognome

Extraspa, luogo ideale per bellezza e Benessere

Fano - Extraspa è un luogo dedicato al benessere e alla bellezza, con cor-si non stop e trattamenti estetici per ogni esigenza. Un moderno centro fitness con piscina, idromassaggio, sauna, bagno turco, percorso Kneip e docce emozionali, per assicurare relax e benessere. A questo si aggiun-ge un’area Extra Kids, con servizio di baby sitting dove i bambini, diver-tendosi, possono aspettare i genitori impegnati nella sala fitness. Energia

e dinamismo, aerobica e tonificazio-ne, yoga e pilates; moderne attrezza-ture pesi e cardio-fitness. E ancora: technogym e baby dance, danza clas-sica e moderna, hip hop e acquagym, nuoto libero, sincronizzato e nuoto per bambini, acquaticità neonatale. E infine un accogliente cafè-ristorante, per una pausa gustosa con i sapori della pasticceria-banqueting Guerri-no. Aperto anche ai non clienti. Info: 0721 803039 - www.extraspa.it

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Una storia fatta di passione e dedizione al lavoro quella di Piero Guidi. Che dall’azienda di Schieti porta il suo marchio nelle vetrine di lusso di tutto il mondo.

testo Simona Spagnoli - foto Laura De Paoli

Arrivi a Schieti e l’azienda ti ap-pare dietro la prima curva, com-pletamente dipinta con le celebri creature alate. Un’altra figura in volo ti accoglie oltrepassando il cancello e, all’interno, sulla maxi tela firmata da Mimmo Paladino. Benvenuti nella “fabbrica degli angeli”, quartier generale del ma-estro Piero Guidi che ci riceve nel suo studio dove regna la confusio-ne tipica del laboratorio d’artista traboccante di schizzi, bozzetti, statuine di metallo e in terracotta, disegni, fotografie che rivestono le pareti dell’ufficio dove discreta-mente si affacciano i collaboratori. Qui lavorano 70 persone, compresi la moglie Nadia e i figli: Gionata, 36 anni, alla guida dell’amministra-zione e del marketing (“uno tosto - così lo descrive il padre - che anda-va in Cina anche quando dilagava la Sars”), e Giacomo, 39 anni, l’altro talento artistico della famiglia; da ottimo disegnatore cura le campa-

gne pubblicitarie e lo stile, e dal 2011 è il nuovo direttore artistico della maison. Sono loro il futuro della Piero Guidi, marchio che negli ultimi cinque anni, in con-trotendenza rispetto al mercato, sta registrando una crescita a due cifre. “I miei figli - osserva Guidi allungando lo sguardo lontano, oltre la parete dell’ufficio - hanno davanti una sfida magnifica. Han-no in mano una bandiera, che è stata frutto di conquiste e di bat-taglie. E questo comporterà loro sacrifici ma darà anche grandi soddisfazioni. Dovranno armarsi di grandissima incoscienza, for-te spirito visionario, capacità di rischiare, progettando prodotti due o tre anni prima di metterli in commercio”. Proprio come ha fatto Piero, partendo dall’oscura provincia marchigiana per arri-vare nelle vetrine delle strade del lusso di mezzo il mondo. “La mia storia - racconta - è iniziata a Urbi-

La fabbrica degli Angeli

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Essere | Piero Guidi

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no, negli anni ’70. Dopo il diplo-ma alla Scuola del Libro mi sono appassionato alla lavorazione dei metalli: creavo fibbie di ottone alle quali aggiungevo qualche striscia di pelle per realizzare cinture e al-tri accessori, che poi vendevo ad alcune aziende del nord. La mia prima cliente aveva un negozio a Gatteo a Mare e me la presentò il mio amico Stefano Pivato (oggi rettore dell’Università di Urbino, ndr). Un altro incontro importante fu quello con Felice Savani, impren-ditore calzaturiero di San Mauro Pascoli. Mi ha insegnato i segreti dell’antica lavorazione del cuoio a selleria, che non ho più lascia-to. Sono state le persone che mi hanno permesso di  fare questo meraviglioso lavoro, i miei ange-li”. Poi sono arrivati gli anni ‘80 con l’apertura dell’azienda di Schieti, l’affermazione internazionale delle linee Magic Circus (’86) e, soprat-tutto, Bold (’82), che intercetta le esigenze dei nuovi “cittadini del

mondo” in costante movimento da un aereo all’altro. Ma la svolta arriva con il marchio “Angeli del nostro tempo”, che contraddistin-gue da vent’anni a questa parte tut-ta la produzione Piero Guidi. “Gli angeli sono nati dopo un viaggio in Giappone. Era appena caduto il muro di Berlino e pensavo che il mondo sarebbe diventato forse migliore. Decisi di abbandonare il vecchio logo con le mie iniziali per scegliere un segno forte di ri-conoscimento, qualcosa al quale tutti potessero aspirare. Dopo due anni battezzammo l’immagine delle due creature alate abbraccia-te l’una all’altra, un uomo e una donna, uniti nel gesto più rivolu-zionario e universale che possa esi-stere, quello dell’amore”. Un passo ulteriore fu quello di collegarlo a persone che attraverso il loro ope-rato avevano cambiato, o cercato di cambiare, il mondo in meglio. Così nacque la campagna pubblici-taria “Angeli del nostro tempo” con

Muhammad Alì, Margherita Hack, il regista Wim Wenders e altri miti del nostro tempo. “I nostri vendito-ri all’inizio non capivano, volevano le modelle. Ma il tempo ci ha dato ragione: in questo mondo liqui-do sopravvive solo ciò che ha una storia da raccontare”. Il culto del bello che si respira in queste col-line così dolci, l’amore per l’arte (Piero della Francesca e Chagall, in particolare) hanno certamente aiutato il maestro Guidi. Eccolo con la matita in mano racconta-re come nascono i suoi disegni: “La creatività è per me qualcosa di naturale, come la luce, l’aria, la gioia. Di solito lavoro la sera, dopo cena. Sfoglio i giornali, o guardo lo spezzone di un film, e mentre i protagonisti si amano, si odiano, si lasciano, diventano nonni nasce una piccola magia, una storia che traduco in segni. Dall’idea arrivo all’oggetto materiale, come una borsa o un capo d’abbigliamento, ma è il simbolo con i due angeli

A fianco, Piero Guidi (a sinistra), assieme al regista Wim Wenders e ai figli Gionata e Giacomo. In apertura, Guidi ritratto sotto la grande opera firmata da Mario Schifani.

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che trasforma tutto in qualcosa che ha una forte carica simbolica immateriale, positiva. Mi piace sempre ricordare che questi gio-cattoli che scaldano il cuore sono venduti anche negli spacci militari, arrivano prima della pace, e noi facciamo parte di questo processo meraviglioso”. Guidi passa proba-bilmente più tempo all’estero che in Italia: è per questo che trascorre le vacanze tra Urbino, Auditore e Sant’Angelo in Vado, andando a cena con gli amici di sempre. Ci sono Paesi da prendere a modello? “Personalmente sono felice di es-sere italiano e di portare sulle spal-le il peso di tanti secoli di storia e di cultura. Il futuro si costruisce an-che guardando al passato, però mi stupisce che da noi si faccia molta fatica ad intercettare i cambiamen-ti. I nostri giovani sono schiacciati in basso, gli insegnanti non spie-gano loro com’è il mondo e come sarà completamente diverso fra trent’anni. Pochi sanno l’inglese, quando i grandi fatti passano at-traverso questa lingua. Mentre in alcune parti del mondo stanno vivendo un nuovo Rinascimento grazie alla multimedialità in Ita-

lia preferiamo controllare tutto togliendo spazio alla creatività, senza avere la minima consapevo-lezza di quanto valga in termini di ricchezza. E questo mi rattrista”.Recentemente Piero Guidi ha vo-luto donare all’ordine dei frati mi-

nori conventuali di San Francesco di Assisi un’interpretazione con-temporanea del presepe classico realizzata dallo scultore Ermes Ot-taviani, dedicata all’uomo dei no-stri tempi con i suoi pregi e le sue debolezze, immerso nelle dure sfi-de che l’esistenza ogni giorno ci pone. “Le ali di ogni personaggio - spiega Piero Guidi - rappresen-tano la possibilità di elevarsi, di uscire dalle nostre miserie terre-ne”. Con questo dono il noto im-prenditore ha voluto comunicare l’esigenza di riappropriarsi della spiritualità e del messaggio fran-cescano cui è molto legato. Un connubio perfetto tra imprendi-toria, arte e religiosità. IN

A fianco Piero Guidi con una delle immagini legate alla campagna

“Angeli del nostro tempo”.

Nuove sedi tra Los Angeles e Berlino

Every boy: è il nome scelto dalla Piero Guidi per la sua ultima collezione di abbigliamento e calzature dedicata al mondo giovanile che rappresenta

la versione più evoluta della Linea Bold. Lavorazione accurata e dettagli metallici caratterizzeranno questa linea, che sarà presentata all’inizio del 2013.

Nel frattempo l’azienda di Schieti prosegue l’espansione all’estero con nuove aperture sul suolo americano, a Miami e Los Angeles. Nel carnet di grandi presenze internazionali la città degli angeli non poteva mancare. Ma prima

ancora arriverà la tappa a Berlino. “È la New York d’Europa - dice Guidi - per la grande vitalità che dimostra. Ce l’ha fatta scoprire il nostro amico Wim

Wenders. Prevediamo di esserci già entro la fine di quest’anno”.

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Elisa Venturi, Lucio Bartozzi, Stefano Andruccioli. Professioni diverse accomunate da un’identica passione. E da una storia imprenditoriale costruita giorno per giorno a contatto con la clientela.

testo Silvia Sinibaldi e Simonetta Campanelli - foto Luca Toni

L’obiettivo dell’ Eccellenza

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Lavorare | Commercianti Made in Pesaro

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Qualcuno ha raccolto l’eredi-tà familiare reinventandosi una professione. Altri con impegno e dedizione si sono creati il loro lavoro: per tutti l’obiettivo è sta-to e sarà l’eccellenza. E, dato in-teressante in questa congiuntura economica, non sono giovanissimi ma certamente hanno tanto futu-ro davanti. Potrebbero vestirvi, acconciarvi, rendervi glamour con l’occhiale giusto, offrirvi una tavo-la dove desinare sia un’esperienza multisensoriale.Sono Elisa Venturi, erede dell’o-monima ottica, laurea in psicolo-gia e passione per la fisica delle radiazioni, Lucio Bartozzi, titolare del salone in Galleria Roma, ar-tista del capello ma esteta a tutto tondo e Stefano Andruccioli del ristorante Giba’s, anche lui erede di una grande tradizione di ospi-

talità che ha rinnovato alla luce delle sue esperienze.Come si raggiunge il traguardo di impersonare la propria attività?“Posso affermare - spiega Stefano - che con la gestione precedente di mio padre e mia madre Gibas è diventato un simbolo nella risto-razione pesarese e non solo, icona di qualità e innovazione. Io stesso ammiro e ringrazio per ciò che è stato fatto. Oggi per la prima volta mi identifico in questa professione e sento di aver vinto i preconcetti che si attribuiscono ai figli. La mia rinnovata passione è stata un vo-

lano per riproporre, con gli stessi canoni di qualità, un modello di ristorazione nuovo e in linea con i tempi”.Famiglia complice anche per Elisa Venturi: “Mio padre Augusto Ven-turi ha aperto il suo primo negozio 44 anni fa e ha realizzato il suo so-gno di bambino. Ha sempre detto che da grande avrebbe fatto l’otti-co: per questa sua vocazione rea-lizzata mai un cedimento, mai un lamento anche nei momenti diffi-cili, mai il desiderio di lasciare. Per la mamma all’inizio è stato amore: professoressa temuta, ha lasciato il suo lavoro per aiutare il babbo nella realizzazione del suo sogno. Mente imprenditoriale eccelsa, lo ha af-fiancato con l’occhio di chi vede il business prima degli altri, riuscen-do a rendere noto quel professio-nista integerrimo del marito”.

Laconico Lucio: “Come imperso-nare la propria attività? Avendo obiettivi ben definiti e tanta per-severanza”.Per tutti il rapporto chiave è con il cliente.Ma il cliente ha sempre ragione o un buon commerciante sa sempre spiegare le giuste ragioni?“L’obiettivo di chi lavora con passione - dice Stefano - è la pro-pria soddisfazione attraverso la soddisfazione del cliente. Per-tanto il cliente ha sempre ragio-ne quando non offende la pro-fessionalità del commerciante”.

Impegno costante per il lavoro

Sopra, Lucio Bertozzi, titolare del salone in Galleria Roma. Nella pagina a fianco, Elisa Venturi e Nicola Stella dell’Ottica Venturi.

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A fianco, Stefano Andruccioli del ristorante Giba’s.

“Mio padre, che è un grande sag-gio - risponde Elisa - dice che il cliente è il nostro datore di lavoro. Il cliente di oggi, però, non è lo stesso di anni fa: c’è più consape-volezza e informazione, e spesso ti mette alla prova”.Grande fiducia nelle proprie capaci-tà psicologiche per Lucio: “Un buon commerciante sa riconoscere e di-stinguere le ragioni dall’arroganza”.Non tutto rose e fiori, vi sarà capi-tato di sbagliare. Come si rimedia rimanendo credibili?“Sbagliare - ammette Elisa - fa parte del gioco. Quando l’errore è tecnico cerchiamo sempre di rimediare offrendo un’assistenza post vendita eccellente. Gli erro-ri di altro genere, incompren-sione, malintesi, sono invece più difficili da riparare, perché sono spesso inconsci. Comunque non

abbiamo paura di chiedere scusa”.“Gli errori commessi - aggiunge Stefano - si pagano ma finiscono per arricchire il bagaglio profes-sionale. La costanza e la serietà nel lungo periodo aiutano a con-solidare il rapporto fiduciario con gli altri”. Pratico il parrucchiere: “Compensando il danno”.Come avete scelto il vostro lavoro? Tradizione, casualità, vocazione?“La tradizione - racconta Stefa-no - ha avuto la meglio, ma quel-la forza che ci porta a superare le mille difficoltà e i pesanti ritmi di lavoro, io la chiamerei vocazione”. “Pura casualità” per Lucio. Per Eli-sa, invece, “vuol dire scelta. Dopo un percorso scolastico lontano dal mondo dell’ottica ho deciso di non continuare solo a ‘respirare’ l’a-ria del negozio, ma di diventarne anch’io protagonista”. IN

Morosini, da Brandina in poi

Marco Morosini (nella foto), commerciante per caso. Commerciante perché dalla sua creatività è nato un oggetto che ha prevaricato la creatività stessa e la comunicazione:

la borsa Brandina. E mentre sta lavorando ad un evento di portata internazionale come la mostra su Sergio Pininfarina organizzata da Ferrari e Maserati, Morosini studia i

toni e le sfumature del color tortora per lanciare la nuova collezione Brandina. “Il cliente non ha mai ragione” sostiene il creativo Morosini, volendo significare che non è il marketing la sua musa nè la sua guida. “Il marketing - dice - studia ciò che è già avvenuto”. La creatività invece studia il futuro, rinnovando. “Oggi la creatività

spaventa, destabilizza. Guardiamo l’auto. Progettare una vettura costa molto. Allora si promuove una ricerca di mercato, si producono auto tutte uguali e le uniche che

si conquistano uno spazio sono quelle rivisitate: la Nuova Cinquecento, la Mini, il Maggiolino. Una volta si prendeva un creativo e gli si chiedeva di disegnare una nuova

vettura. Ora si elaborano prodotti che semplicemente assecondano una richiesta commerciale”. Osando è più facile sbagliare? “No, sbagliamo tutti e sbagliamo tutti i

giorni. La sfida è correggersi, farsi guidare dal buon senso anche quando gli errori non sono compiuti in prima persona. Non so se ho scelto la mia professione o se la mia

professione abbia scelto me. Di certo - conclude - proviene dal mio amore per la natura, la cultura, la tradizione e anche da una mia predisposizione al lavoro

manuale e all’aria aperta. Credo che oggi lavoro e cultura trovino una splendida sintesi nella forza e nel genio, per esempio, degli ultimi ebanisti”.

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La passione dei pesaresi per i Club Service, attraverso le voci dei presidenti di Soroptimist, Lions Club Pesaro Host, Lions Club Pesaro Della Rovere, Rotary Club Rossini e Rotary Club Padrino.

testo Martina Manfredi - foto Leo Mattioli

Circolo Virtuoso

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Riunire | I pesaresi ed i Club Service

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Medici, architetti, avvocati e im-prenditori, che hanno scelto di dedicare il loro tempo libero, lo spazio per la propria vita privata, ad una missione. Sono le persone alla guida dei Club Service citta-dini, uniti nell’intento di fare il bene di altri, una passione che per i circoli di Pesaro si traduce in aiuto concreto all’intera macchina sociale. Senzatetto, anziani, bam-bini, donne: su di loro si sono con-centrati gli impegni dei presidenti dei Club pesaresi, Fiammetta Mal-passi di Soroptimist, Roberto Bracci

di Lions Club Pesaro Host, Ludovi-co Pazzi di Lions Club Pesaro Della Rovere, Emanuela Della Santa del Rotary Club Rossini e Alessandra Baronciani del Rotary Club Padrino. Cinque personalità arrivate a pre-siedere un Club Service per diverse ragioni: Fiammetta Malpassi “per conoscere altre donne con cui im-pegnarmi nel garantire a tutti i di-ritti umani”; Roberto Bracci, Ludo-vico Pazzi e Alessandra Baronciani hanno invece accettato l’invito di amici e soci, mentre per Emanuela Della Santa è stata “l’opportunità del fare oltre che dell’essere”.Avete lavoro e famiglia, ma siete anche presidenti di Club Service: come si conciliano questi ruoli?“La professione di medico - raccon-ta Roberto Bracci di Lions Host - poco si concilia con altri impegni: occorre sottrarre tempo a sé e alla

famiglia”. “L’impegno per fare il presidente - spiega l’architetto ‘So-roptimista’ Fiammetta Malpassi - non è quello del tempo libero ma è un tempo che coinvolge lavoro e famiglia”. Anche per Alessandra Baronciani di Rotary Club Rossini, imprenditrice, “lo spirito di un ro-tariano è proprio quello di metter-si al servizio degli altri”. “La passio-ne - dice Ludovico Pazzi, avvocato alla guida di Lions Della Rovere - rende l’impegno meno gravoso e, per ottimizzare i tempi, stiamo creando dei Comitati interni”. Si

affida all’organizzazione anche Emanuela Della Santa, Human Resources & General Mananger e presidente di Rotary Rossini: “Buo-na squadra nel Consiglio Direttivo e coinvolgimento dei soci”.Quale l’obiettivo e quale l’iniziativa più significativa del proprio pro-gramma annuale?Fiammetta Malpassi proseguirà nel cammino intrapreso: “Ab-biamo creato un’aula ‘protetta’ nei Tribunali per l’audizione dei minori e avviato un progetto sul microcredito per le donne im-prenditrici. Ora stiamo promuo-vendo la valorizzazione del Parco di Villa Guerrini, a Trebbiantico (progetto ‘Il Giardino della Memoria’ ndr)”. Lions Host e Della Rovere stanno invece aiutando i senzatet-to con la costruzione di una casa di accoglienza; Rotary Club Rossi-

In alto, Roberto Bracci del Lions Club Pesaro Host; sotto, Ludovico Pazzi del Lions Club Pesaro Della Rovere. In apertura, Fiammetta Malpassi di Soroptimist.

Insieme al servizio della comunità

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ni pensa agli anziani con un cen-tro residenziale (progetto “Casa Lolek”), mentre l’anno di Rotary Padrino sarà orientato al recupe-ro dei ragazzi tossicodipendenti, attraverso eventi benefici per la comunità l’“Imprevisto”.Quanta passione c’è nel sacrificare il proprio tempo libero a favore di progetti sociali?Per Alessandra Baronciani “non si può parlare di sacrifici quando si partecipa a progetti sociali deter-minanti: si sceglie di occupare par-te del proprio tempo, anche se non è libero”. “È una missione senza limiti precisi”, confessa Fiammet-ta Malpassi. “La passione sociale - dice Roberto Bracci - dovrebbe essere il motore dell’agire di ogni uomo”. Ludovico Pazzi richiama il ruolo fondamentale “di chi sta al mio fianco, in primis Chiara, mia moglie”. Anche per Emanuela Della Santa è la passione l’elemen-to fondamentale: “Quando si ama ciò che si fa, dedicare il proprio tempo diventa significato di vita e la vita diventa passione”.Più oneri o più onori?“Non me lo chiedo, forse entram-bi” dice Roberto Bracci. Anche per Ludovico Pazzi entrambi: “L’o-nore, ma anche la responsabilità e i giudizi”. “Nel mio caso assolu-tamente più onore - dice invece Alessandra Baronciani - dato che il mio Club festeggerà il suo ses-santesimo nel 2013 e per la prima volta ha scelto una donna come presidente”. Emanuela Della San-ta è invece certa e lapidaria: “Gli onori sono effimeri, perché la de-dizione ti rende umile”. IN

A fianco, Emanuela Della Santa del Rotary Club Padrino. Sotto, Alessandta Baronciani del Rotary Club Padrino.

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galleria appellini

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La musica antica riportata al suo aspetto originario. È il delicato

compito di Gabriele Gravagna, filologo

musicale e fondatore del “Coro Gregoriano del

Conservatorio Rossini”.

testo Maria Rita Tonti - foto Luca Toni

L’arte della Filologia

Gabriele Gravagna, pesarese, diplo-mato in Organo e Composizione organistica e laureato in Filosofia, svolge la sua attività prevalentemen-te nell’ambito della ricerca per la restituzione della musica antica. Appassionatosi al mondo della filo-logia musicale dopo l’incontro con il musicologo e direttore d’orche-stra Alberto Zedda, collabora con prestigiose istituzioni - Casa Ricor-di, Fondazione Rossini, Teatro alla Scala, Rossini Opera Festival - nella realizzazione di impegnative revisio-ni ed edizioni critiche. Tra queste “Ricciardo e Zoraide” e “Adelaide di Borgogna” di Rossini, rappresen-tate al Rossini Opera Festival nel 1990 e nel 2006, e “La Vestale” di

Spontini, con la quale, sotto la dire-zione di Riccardo Muti, è stata inau-gurata la stagione scaligera 1993.In cosa consiste il lavoro del filolo-go musicale?“Non è facile spiegare in poche parole questo lavoro, complesso quanto affascinante. Riportare un testo al suo aspetto originario è un’operazione problematica che non può mai essere considerata assoluta e definitiva e non deve prescindere dalla consapevolezza di un inevitabile margine di arbi-trarietà, determinato dall’interfe-renza inconscia del nostro codice contemporaneo. Per dare al lavoro di critica testuale consistenza me-todologica e spessore scientifico

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Studiare | Gabriele Gravagna

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sono necessarie competenze spe-cialistiche plurime e approfondite, che nel caso specifico non fanno riferimento solo al campo musicale ma anche ad altri campi del sapere, relativi al contesto storico-culturale in cui l’opera è nata. Emblematico quanto Nietzsche scrive a proposito della filologia: un’arte onorevole che esige dal suo cultore di trarsi da parte, di divenire lento e silenzioso per leggere in profondità con dita e occhi delicati”.Quali problemi presenta un mano-scritto?“Ogni manoscritto musicale pone specifici interrogativi, che risulta-no particolarmente numerosi nel caso dei melodrammi del primo Ottocento, sia per la rapidità con cui questi venivano composti sia

per i rifacimenti e gli adattamenti che subivano nel corso della loro circolazione. Mettere ordine in queste partiture, emendare errori e incertezze, ripercorrere i processi creativi alla ricerca di un’autentici-tà il più possibile vicina alle inten-zioni del compositore è compito del filologo, con l’obiettivo di ap-prontare un’edizione che soddisfi le esigenze dello studioso e quelle del musicista che la esegue”.Gravagna, che dal 1989 è docente di Organo e Canto gregoriano al Conservatorio di Pesaro, ha costi-tuito e dirige il “Coro Gregoriano del Conservatorio Rossini”, il cui intento primario è il recupero e la restituzione, specie in ambito li-turgico, di quella che può definirsi

la massima espressione del canto cristiano medioevale.Come e quando ha avuto origine il Coro Gregoriano del Conservatorio Rossini? “L’attività del coro è iniziata nel 1994 con lo scopo di dare agli stu-denti l’opportunità di approfondi-re, attraverso la pratica esecutiva, una disciplina alla quale fino a quel momento era stato riservato uno studio soprattutto teorico. Si trattava, e si tratta ancor oggi, di prendere coscienza delle più ag-giornate acquisizioni in materia, dei risultati di lunghe e meticolo-se indagini filologiche che hanno comportato un profondo rinnova-mento sia a livello interpretativo che di restituzione melodica”.Qual è l’intento che spinge il Coro Gregoriano ad operare in ambito li-turgico e a non limitarsi a semplice fenomeno accademico e didattico?“Le esecuzioni del coro all’inter-no del rito non vogliono rappre-sentare una superficiale adesione a tendenze nostalgiche per forme liturgiche del passato. Al contra-rio, l’intento è quello di far com-prendere quanto sia necessario custodire, mantenere vivo e tra-mandare il repertorio gregoriano. Esso è, infatti, un inestimabile pa-trimonio di arte, fede e cultura, in grado ancora oggi di toccare il cuore dell’uomo. Gli studi filologi-ci, del resto, hanno dimostrato che il gregoriano non è semplicemente musica, ma è un canto che ha pre-so forma sulla Parola di Dio per essere funzionale alla proclama-zione e all’esegesi del testo sacro: è musica che si fa teologia”. IN

A fianco e in apertura, Gabriele Gravagna tra volumi di musica antica e moderna.

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PAVIMENTI E RIVESTIMENTI, SUPERFICI CONTINUE CON ECOMALTE ALL’ ACQUA, RIVESTIMENTI IN PORCELLANA ARTIGIANALE, IL COCCIOPESTO, PAVIMENTI IN LEGNO ANTICO, PIETRE NATURALI, ARREDAMENTI, E CUCINE, RETI METALLICHE STIRATE, BAGNI E ACCESSORI, SCHIUMA D’ALLUMINIO A CELLE APERTE, PANNELLI COMPOSITI E TANTI ALTRI MATERIALI PER PROGETTARE E ARREDARE OGNI TIPO DI AMBIENTE.

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PAVIMENTI E RIVESTIMENTI, SUPERFICI CONTINUE CON ECOMALTE ALL’ ACQUA, RIVESTIMENTI IN PORCELLANA ARTIGIANALE, IL COCCIOPESTO, PAVIMENTI IN LEGNO ANTICO, PIETRE NATURALI, ARREDAMENTI, E CUCINE, RETI METALLICHE STIRATE, BAGNI E ACCESSORI, SCHIUMA D’ALLUMINIO A CELLE APERTE, PANNELLI COMPOSITI E TANTI ALTRI MATERIALI PER PROGETTARE E ARREDARE OGNI TIPO DI AMBIENTE.

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Visitare | Sassocorvaro

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Sulle acque del bacino Mercatale si specchia Sassocorvaro, borgo segnato dalla storia lontana e recente. Passata dalla Rocca Ubaldinesca, capolavoro di architettura militare.

testo Ettore Franca - foto Leo Mattioli

La fortezza sul Lago

Questa è stagione adatta per an-dare alla scoperta di un territorio di collina, verso l’appennino, dove magari si è passati più volte sulla strada principale, la SP3, che da Montecchio, costeggiando il Fo-glia, porta a Carpegna.Passando per Casinina sarebbe bene fermarsi un’ora per visita-re il museo della seconda guerra mondiale - il più importante delle Marche - che racchiude oltre 3mila reperti raccolti sui campi di batta-glia della linea gotica degli opposti eserciti: quello tedesco con qua-le il feldmarescianno Kesselring, sulla “Grüne Linie” da lui voluta, intendeva proseguire la sua “ri-tirata combattuta” e quello degli alleati che, per avanzare, fu co-stretto a fatica e grande sacrificio. Molto belle sono la collezione di divise e la documentazione foto-grafica dei tragici eventi del set-tembre ’44. Unico in Italia, c’è il prezioso archivio con la raccolta di giornali e documenti del tempo, come di grande interesse sono la videoteca e la biblioteca storica.Ma andiamo avanti. Dopo alcuni

piccoli nuclei, prima di Mercatale prendiamo per Sassocorvaro, che vediamo in alto a sinistra. Passia-mo accanto alle paratoie della diga sul lago che fornisce acqua pota-bile ai paesi limitrofi e siamo nel paese articolato attorno alla rocca ubaldinesca, sullo sperone di roc-cia dal quale domina la vallata del Foglia. Era passaggio obbligato per unire questa valle con quella del Metauro a metà strada fra San Ma-rino e Urbino su quella per Roma.Le origini di Sassocorvaro non si conoscono mentre, nelle prime fonti scritte del 1061, si trova un castrum montis rotundis, più o meno dov’è oggi il paese, che dal 1200 compare come un castrum saxi cor-bari retto da una famiglia del posto di fede ghibellina.Per scoprire il perché del nome, se è troppo facile ricorrere a “sas-so dei corvi”, non è da scartare il possibile collegamento ad un ca-valiere templare, tal Corbarius che, tornando da una crociata, qui si fermò affascinato dal luogo. Per quel che conta, comunque, è tut-to nella nebbia, tanto che qualcun

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A fianco, via Crescentini, nel cuore del borgo. In apertura, un suggestivo sguardo dall’alto di Sassocorvaro sul lago e su Mercatale.

altro butta lì la parola latina corbis anche se non si capisce cosa c’entra dato che significa… cesta.Sta di fatto che Federico, duca di Urbino, incontrastato signore del Montefeltro dopo la battaglia del Cesano, con la quale nel 1463 ave-va chiuso la partita con Sigismon-do Pandolfo Malatesta, “lupo di Rimini” e rivale da sempre, pen-sò fosse opportuno consolidare i confini del suo ducato - perché coi Malatesta non si sa mai - e affidò a Francesco di Giorgio Martini il sistema delle fortificazioni.La prima rocca delle oltre 120 vo-lute da Federico, nel 1475 sotto Ottaviano degli Ubaldini, fu questa “ubaldinesca”, uno dei capolavori dell’architettura militare comple-tato nel secolo dopo dai Doria, ge-novesi infeudati di Sassocorvaro, i quali però, da fortezza militare, la trasformano in dimora signorile abbellendola con le volte a vela e i soffitti nei quali compare l’aquila della famiglia.Quando venne costruita, la “ubal-dinesca” rappresentò un esempio rivoluzionario di fortificazione, qui quasi “sperimentale” e atipica rispetto all’architettura militare del tempo.Studiata per opporsi ai colpi del-la bombarda, la terribile nuova arma, la rocca contrappone la sua struttura sinuosa, la forma delle torri e le superfici arro-tondate sulle quali le pesanti palle scagliate contro sarebbe-ro sfuggite prima di far breccia.In realtà non si saprà mai se avreb-be funzionato. Nella sua lunga storia, infatti, non venne mai at-

L’Arca dell’arte

Nel 1984 Sassocorvaro ha deciso di far conoscere a tutti la silenziosa opera di Pasquale Rotondi, che durante la seconda guerra mondiale coordinò nella rocca una gigantesca operazione di salvataggio, per assicurare il patrimonio mobile nazionale. L’intelligente iniziativa, presa 28 anni fa, è stata frutto dell’amministrazione comunale in collaborazione con la figlia Giovanna Rotondi e Salvatore Giannella.La rocca è così diventata “Arca dell’arte”, nella quale è stata allestita una raccolta delle riproduzioni delle opere qui nascoste e conservate durante il conflitto bellico. Per celebrare il ruolo di Rotondi, Sassocorvaro ha promosso un premio a suo nome che ogni anno viene assegnato ai “salvatori dell’arte”, personalità che con la loro opera si sono distinte in Italia, in Europa e nel mondo.

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A fianco, l’abitato di Sassocorvaro. Sotto, la Rocca Ubaldinesca, divenuta durante la seconda guerra mondiale l’”Arca dell’arte”.

taccata e nessuno, anche dopo, la fece bersaglio dei cannoni.Finì per usi ben diversi da chi l’aveva pensata: abitazioni, ma-gazzini, cinema-teatro… finché durante la seconda guerra mon-diale nella rocca verranno salvati capolavori d’arte provenienti da tutt’Italia. Fu giudicata il luogo più sicuro dove riparare buona parte del patrimonio artistico. Nella rocca vennero depositate

più di 6.500 opere, facendola di-ventare la più alta concentrazione al mondo di opere d’arte che, si-gillate in casse di legno nascoste nei sotterranei, non destarono interesse nei nazisti, è vero impe-gnati in altra attività e ormai in fuga, ma attenti ad arricchire le case ed i musei della Germania.Da Venezia, Urbino, Pesaro, Fano, Ancona, Lagosta (isola nell’Adria-tico di fronte alle Tremiti), Fabria-no, Iesi, Osimo, Macerata, Fermo, Ascoli Piceno, fra i tanti vennero a nascondersi la “Tempesta” del Giorgione, la “Città ideale” e ope-re di Raffaello, Piero della France-sca, Carlo Crivelli, Tiziano, Loren-zo Lotto, Paolo Uccello, Andrea Mantegna e altri.L’“operazione salvataggio” fu coor-dinata da Pasquale Rotondi, allora sovrintendente dei beni culturali a Urbino, ma rimase segreta fino al 1984 quando l’intera vicenda ven-ne riportata alla luce.Nella valle, bene in vista dal bor-go, accanto a Mercatale, si trova il lago omonimo creato con la diga che, dagli anni Cinquanta, sbarra il corso del Foglia.Il bacino contiene circa 6 milioni di metri cubi d’acqua, usata per l’irrigazione dei campi coltivati lungo tutta la vallata fino al mare.Luoghi freschi e boscosi, ideali per passeggiate e scampagnate, si trovano attorno al lago nella buo-na stagione attrezzato con strut-ture balneari mentre d’inverno, quando il bacino viene svuotato per evitare l’interramento, affiora il fondale simile ad un affascinan-te, incredibile, territorio lunare. IN

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Un’antica prelibatezza vede protagonisti i fichi marchigiani, impastati

e conservati per l’inverno in cilindri a forma

di salame. Secondo una ricetta oggi a rischio

di estinzione.

Questo che propongo non lo tro-vate nei supermarket perché è… a rischio di estinzione, anche se fu molto apparezzato da un marchi-giano doc come Giacomo Leopardi che raccomandava al padre “...di tener da parte i fichi marchigiani che tanto successo hanno avuto nella città emiliana”.Erano i fichi di fine estate coi qua-li, prima della vendemmia, si pre-parava un “salame” perpetuato da una ricetta descritta da Columel-la nel II secolo, sul suo trattato di agronomia “De re rustica”. In campagna, le donne e i bambini raccoglievano la frutta “per l’in-verno” predisponendo le riserve

per la stagione morta con mele, nespole, sorbe, cotogne, noci, fichi e quant’altro offrivano le piante sparse sulle colline marchigiane.In particolare, nei giorni prima di fare il pane, si raccoglievano i fi-chi che, sull’albero, davano segno di seccarsi indorando la buccia. Tolto il pane, i fichi si mettevano in quell’antro ancora caldo per-ché si asciugassero un po’; poi, sotto un telo e stesi su graticci, tornavano all’aperto perché sole e “guazza” equilibrassero quell’u-midità che li avrebbe resi morbidi, pronti per passarli alla trafila di un tritacarne, mescolati con semi di anice.

La consistenza dell’impasto si ag-giustava col mistrà per ottenere una massa semisolida e omogenea da modellare in cilindretti di 15-20 centimetri, con un diametro di 4-5 centimetri, da arrotolare poi tra le grandi foglie di fico. Con fili di lana multicolori, recuperati da vecchi maglioni “guastati”, i ci-lindri si legavano “a salame” e ve-nivano riposti nella dispensa per l’inverno, quando sarebbero stati, con due fette di pane, la merenda dei bambini (oggi nonni e nonne) che andavano a scuola. Se provate a farli, credo che li gradirebbero anche quelli venuti su a merendi-ne e nutella. IN

testo Ettore Franca - foto Leo Mattioli

Dolcezze di Fine stagione

La ricetta del Columella (De re rustica, XII, 15)

“Alcuni, raccolti i fichi, tolgono il peduncolo e li stendono al sole; quando saranno seccati, e prima che si facciano duri, li ammassano in grandi catini di terracotta o di pietra e, lavatisi i piedi, li pestano e li impastano come si fa con la farina mescolandovi sesamo abbrustolito, anice d’Egitto e semi di finocchio e di cumino. Quando li hanno ben schiacciati e tutta la massa è stata rimescolata, avvolgono nelle foglie di fico modiche quantità dell’impasto formato in ‘polpette’ che legano poi con giunchi o altre erbe sistemandole su graticci e lasciandole seccare”.

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Recuperare | I fichi marchigiani

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Controversie fiscali, esterovestizioni, difesa dei marchi: su scala globale si estende l’attività dell’avvocato Enzo Bacciardi, anche presidente della Camera Arbitrale.

Enzo Bacciardi, pesarese, avvoca-to, fondatore dello Studio legale Bacciardi & Partners. Che già la dice lunga sulla vocazione inter-nazionale e non prettamente do-mestica e casalinga della sua atti-vità. Lo guardi e la prima parola che ti viene in mente è “executi-ve”, in tutta la sua gamma di si-gnificati: managerialità, capacità direttiva, espressione di rappre-sentanza. Anche il cranio accura-tamente rasato fa parte dell’im-magine complessiva di efficienza e di efficacia dell’immagine e del-la figura. Magro, sempre in tiro,

simpatico quando è ora, affabile a tavola, affilato e pignolo quan-do è il tempo, sempre capace di prevedere e di giungere pronto e preparato all’impegno di lavoro. Avvocato senza processi, legale senza sentenze, ufficio a Pesaro ma rete in Europa: esterovesti-zione, questione che riguarda gli imprenditori che producono reddito all’estero. Controversie fiscali, arbitrato, problemi azien-dali con un cliente a Hong Kong o doganali a Madras, difesa dei mar-chi. Per lui e i suoi collaboratori, a cominciare dal figlio avvocato

Lorenzo, “tutto il mondo è pae-se”. Un nuovo modo di esercita-re l’avvocatura, coinvolgendo le professionalità più specifiche e idonee allo scopo. Che è quello di risolvere al meglio il caso. Uno degli slogan preferiti è “Il cliente vuole risposte veloci e risolutive”. Bacciardi annusa il vento della globalizzazione e lo asseconda: da qualche tempo il suo studio si è trasferito in località Torrac-cia, base avanzata verso i poten-ziali clienti dell’entroterra, delle province limitrofe e dell’Emilia-Romagna. IN

testo Franco Bertini - foto Luca Toni

Il legale Internazionale

Bacciardi & Partners

Una sessantina d’anni, una laurea in legge e vari corsi specialistici, Enzo Bacciardi è socio fondatore dello Studio Legale Bacciardi & Partners di Pesaro e presidente della Camera Arbitrale “Leone Levi” di Ancona, Delegazione territoriale di Pesaro e Urbino. Nell’ambito della sua attività internazionale, lo Studio Legale Bacciardi & Partners è affiliato dal 1992 al network Eurojuris International, forte di una rete di studi legali in tutte le nazioni di vecchia e di nuova economia, che permettono di assistere i clienti con prestazioni immediatamente attivabili all’estero. www.bacciardistudiolegale.it

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Tutelare | Enzo Bacciardi

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Uno sviluppo urbano equilibrato e servizi all’altezza di una città contemporanea, tecnologica e interconnessa. Per trasformare Urbino in smart city, partendo dal settore dei trasporti.

Traducibile con “acuto” oppure con “alla moda”, è una piccola parola inglese entrata prepoten-temente nel nostro lessico e nelle nostre vite: smart. Se il vocabolo suggerisce a tutti noi una nota city car oppure il prefisso di innume-revoli variazioni di cellulari, per Urbino invece racchiude una gran-de scommessa, quella di diventare una smart city, ovvero una città intelligente. Tecnologica e inter-connessa, ma anche sostenibile, confortevole, attrattiva, sicura. È questo nel mondo l’identikit ideale delle smart cities, impegnate a ga-rantire uno sviluppo urbano equi-librato e al passo con la domanda di benessere che proviene dalle sempre più popolose classi medie internazionali. A volte queste città del futuro nascono ex novo, come è il caso di Masdar City, la città a zero emissioni che sta sorgendo a 15 chilometri da Dubai, o la cinese Caofeidian, progettata dall’archi-

tetto italiano Pierpaolo Maggiora. Altre volte sono il risultato di lun-gimiranti politiche di riqualifica-zione e risanamento come la pio-nieristica Curitiba, capitale dello stato del Paranà, che già dagli anni Settanta punta sulla sostenibilità.Per raggiungere l’obiettivo, la ge-stione ottimizzata delle risorse energetiche e del trasporto sono il primo passo, quello che permette alle aree urbane di ridurre le emis-sioni di anidride carbonica, l’accu-mulo di rifiuti, l’inquinamento e la congestione. Per questo la città du-cale, che punta apertamente a di-ventare una città intelligente, è par-

tita proprio dal trasporto mettendo in campo, insieme alla sua univer-sità, un progetto di carpooling che potrebbe rivelarsi, se ben sostenuto dall’amministrazione pubblica e da quella dell’ateneo, una vera rivolu-zione a costo zero. Potranno usu-fruirne studenti, docenti, personale universitario ma anche turisti e vi-sitatori. Per il singolo viaggiatore si parla di un risparmio fino al 75% sui costi del viaggio con l’opportunità di economizzare il tempo, fare nuo-ve amicizie, viaggiare con meno stress e in modo più comodo, nel rispetto dell’ambiente e in favore della sostenibilità. IN

testo Silvia Sinibaldi

Sostenibile e Intelligente

Viaggiare insieme col carpooling

L’università degli studi Carlo Bo ha avviato una partnership con carpooling.it, il più grande portale italiano per viaggiare insieme in auto e risparmiare. Basta andare sul portale e seguire le semplicissime linee guida in modo veloce e sicuro per organizzare la propria mobilità in entrata e in uscita per la città ducale. E non solo: per chi volesse mettere a disposizione il proprio mezzo è possibile iscriversi gratuitamente a www.carpooling.it.

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Progettare | Urbino smart city

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Un centinaio di giovani iscritti, allenati da Salvatore Limone. Capaci di regalare titoli e riconoscimenti al Club Scherma Pesaro guidato da Laerte Sorini.

Ha saputo conquistare il cuore degli italiani anche alle ultime olimpiadi di Londra, grazie ai successi degli azzurri e al fascino indiscusso della disciplina. È la scherma, una realtà poco cono-sciuta ma estremamente intrigan-te, che anche nella nostra città riscuote successo. “È uno sport completo”, spiega Laerte Sorini, presidente del Club Scherma Pe-saro. “Un mix tra coordinazio-ne, tecnica e fantasia al quale si sommano sani valori come lealtà, correttezza e rispetto dell’avver-sario. A tutto ciò si aggiunge la figura del maestro, che rappre-senta un esempio da seguire. Al Club Scherma Pesaro abbiamo

uno dei migliori maestri italiani, Salvatore Limone, e non a caso i suoi ragazzi sono diventati tutti affermati professionisti”. È uno sport che si può intraprendere fin da piccoli: “Si inizia a praticare già a 5 anni. All’inizio - prosegue Sorini - l’attrezzatura è minima: un’arma di plastica e una masche-ra protettiva, ma l’aspetto ludico è molto importante. Poi si passa alla categoria Prime Lame, dov’è previsto il cambio di attrezzatu-ra, simile a quella dei campioni, e successivamente si entra nell’ago-nismo nelle categorie under 14, cominciando a partecipare alle gare nazionali fino ad arrivare alle categorie master”. Sono qua-

si un centinaio gli iscritti al Club Scherma Pesaro: più della metà sono under 14 e molti di questi hanno regalato numerosi succes-si al club. “Negli ultimi due anni due nostri atleti sono divenuti campioni italiani under 14, e tan-ti altri successi sono arrivati in ambito nazionale e regionale. Il Club - conclude Sorini - ha così chiuso la stagione in ottima posi-zione nella classifica per società. Un risultato eccezionale, tanto che la Federazione Italiana di scherma ha deciso di accogliere la candidatura di Pesaro per una delle tre gare nazionali del prossi-mo anno, il 6 e 7 aprile 2013, per la categoria under 14 di fioretto”. IN

testo Alice Muri - foto Leo Mattioli

In punta di Fioretto

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Combattere | Club Scherma Pesaro

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Dal cinema francese a Marilyn Monroe. Il Fano International Film Festival diretto da Fiorangelo Pucci premia i cortometraggi e si arricchisce con varie collaborazioni.

Ha compiuto ventiquattro anni il “Fano International Film Festival”, una delle manifestazioni più lon-geve della provincia. Dal 18 al 20 ottobre la “città della Fortuna” è stata la capitale del cortometrag-gio: la rassegna, diretta da Fioran-gelo Pucci (nella foto) dell’associa-zione Fotovideocineclub, è infatti oggi un punto di riferimento per autori di tutto il mondo. I numeri parlano da soli: sono arrivate 700 opere da 80 Paesi, grazie anche al sito italiano/inglese www.fanoin-ternationalfilmfestival.it.La serata di apertura del festi-val, ospitata nella sala Verdi del Teatro della Fortuna di Fano, ha visto in scena i migliori cortome-traggi di animazione. Molto ap-prezzata anche la collaborazione con il festival “Signes de Nuit” di Parigi, che ha portato a Fano al-

cune opere presentate in Francia.In attesa di festeggiare il prossimo anno “le nozze d’argento” con il cinema, il festival ha regalato agli appassionati alcune gustose novi-tà: “Sapori di cinema”, degustazio-ne di prodotti tipici locali curata da “Campagna amica” di Coldi-retti, ha aperto la seconda serata, mentre per ricordare il 50° an-niversario della morte di Marilyn Monroe la serata di gala di saba-to al Teatro della Fortuna è stata aperta da un dolce omaggio crea-to da Stefano Ceresani del “Caffè del pasticciere”. Sono quindi stati premiati i vincitori delle diverse categorie in gara: i “migliori atto-ri” sono Camilla Filippi e Nicolas Vaporidis, interpreti di “Quel che resta” di Andrea Bacci. Il premio “Agis” è andato invece a “Formi-che”, del fanese Luca Longarini. IN

testo Benedetta Andreoli - foto Luca Toni

Il cinema in Corto

Le sezioni premiate

La manifestazione fanese dedicata al cortometraggio premia le migliori opere delle sezioni: autori italiani, autori stranieri, autori marchigiani, animazione, miglior documentario, premio Agis, migliore laurea di argomento cinematografico (poi pubblicata ogni anno da Edizioni Falsopiano di Alessandria). Tre sezioni anche per le scuole, elementari, medie e superiori. Nel 2011 il “Fano International Film Festival” è stato premiato a Bologna dal “Festival of Festivals”, per “il miglior catalogo di festival nazionali di cinema”.

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Dirigere | Fiorangelo Pucci

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Divertenti e creative, le immagini premiate dal Brandina Holiday Photo Festival 2012 raccontano momenti speciali. Questi i vincitori del concorso, con i rispettivi premi assegnati.

Scatti vincenti con Brandina

1° PREMIO ELISA BOCHICCHIOVince un penthouse lux marechiaro

4° PREMIO PAOLA MANDELLI Vince una Houseboat

6° PREMIO ROBERTA DAMIANI Vince 9 T-Shirt Brandina e 9 creme Alta Protezione Brandina

7° PREMIO CHIARA SPINELLI Vince una Motel Li Galli

8° PREMIO MASSIMILIANO AMADORI Vince una Spa Plus Gialla

9° PREMIO SAMUELE CIAFFONIVince un Double Tavolara e un Single Tavolara

10° PREMIO LUCIA MARANIVince un Remember e un Portachiavi

5° PREMIO LAURA GIORGI Vince un Gioiello Brandina

2° PREMIO CHIARA FORCELLINIVince una Grand Hotel Rovigliano

3° PREMIO ANNITA GAMBINIVince un Fly & Drive Ponza

Fotografare | Concorso Brandina

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