FitMed n°5

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La rivista online per i professionisti del settore ALLENAMENTO: Sindrome weight lifters - L’allenamento del runner ALIMENTAZIONE: “La famigerata prova costume” Si parla di PREVENZIONE, ma si spende in medicazione Anno 1 numero 5 (luglio/agosto) FOCUS: tumore e attività motorie

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is a monthly magazine aimed at updating professionals in the field of fitness and health, which produces original articles on methods of training, physiotherapy, nutrition, prevention and wellness, management, marketing and anything that can serve to the efficient and modern health e fitness club.

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La rivista online per i professionisti del settore

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ALIMENTAZIONE: “La famigerata prova costume”

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edicazioneAnno 1 numero 5 (luglio/agosto)

FOCUS: tumore e attività motorie

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Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 578 del 20.12.93.

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P r o f e s s i o n eFitness è unarivista bime-

strale di aggiornamento per imprenditori e pro-fessionisti del settore, che da 16 anni proponearticoli originali riguardanti metodiche di allena-mento, rieducazione funzionale, alimentazione,prevenzione e benessere, impiantistica, marke-ting e management e tutto ciò che può servirea un'efficiente e moderna realtà che opera nelsettore del fitness e del benessere. E distribuitatramite abbonamento postale a fitness club,centri fisioterapici e polisportivi, operatori di set-tore, luxury hotel, golf club, centri benessere,studi di architettura.

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Hanno collaborato a questo numeroUbaldo Gragiola, Corrado Ceschinelli, Riccardo

Gambaretti, Roberto Albanesi

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2009

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Somm

arioSommarioSommario

RUBRICHE25 CORSI DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO

PROFESSIONALE

41 FIERE E CONVEGNI

43 APPUNTAMENTI CON LO SPORT

39 NEWS

IL PUNTO

4 SI PARLA DI PREVENZIONE,ma si spende in medicazionedi Alessandro Lanzani

ALIMENTAZIONE

8 “LA FAMIGERATA PROVA COSTUME”di Ubaldo Garagiola

13 FOCUS: TUMORE E ATTIVITÀ FISICA

14 CANCRO O LEONE? Come vivere una vitanel pieno della salutedi Corrado Ceschinelli

18 A USO DI “SURVIVORS” Progetto Sport e Salutedi Mia Dell’Agnello

22 IL CANCRO E LO SPORT PROFESSIONISTICOdi Mia Dell’Agnello

ALLENAMENTO E REHAB

32 SINDROME WEIGHT LIFTERSCasi clinici in palestradi Riccardo Gambaretti

36 L’ALLENAMENTO DEL RUNNERMix di miglioramento e mantenimentodi Roberto Albanesi

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Et voilà cari amici di fit-ness! È stato da pocopubblicato (9 lugl io2009) il rapporto annua-

le dell’Agenzia Italiana del Far-maco che analizza la spesa deifarmaci in Italia. I numeri rac-contano quello che sta succe-dendo: mentre a parole si fa ungran parlare di prevenzione sa-nitaria con il miglioramento de-gli stili di vita, nei fatti continuia-mo a consumare più farmaci ea spendere più soldi, sia pub-blici che privati, per le medici-ne. E mentre le case farmaceu-tiche fanno il loro mestiere, ilmondo istituzionale e politiconon sa prendere provvedimentiefficaci per aumentare la quan-tità e la qualità della vita dellepersone con un modello soste-nibile. Allo stesso tempo, il set-tore del fitness (ma siamo dav-vero un settore o una somma

casuale di noleggiatori di mac-chine fitness?) tace come sefosse in coma farmacologico(Sic!). Eppure dovremmo esse-re i più interessati e abbiamoanche dei buoni argomenti. Maandiamo per gradi. Questo èl’abstract del sito dell’agenziaItaliana del farmaco (riportato inblu), mentre in nero sono le no-te dell’autore.

Nel 2008 il mercato farmaceuti-co totale, comprensivo dellaprescrizione territoriale e diquella erogata attraverso lestrutture pubbliche (ASL,Aziende Ospedaliere, PolicliniciUniversitari ecc.) è stato pari acirca 24,4 miliardi di euro, di cuiil 75% rimborsato dal ServizioSanitario Nazionale (SSN). Inmedia, per ogni cittadino italia-no, la spesa per farmaci è statadi circa 410 euro con un perio-

do di trattamento di 537 giorni. Nota dell’autore. Le statine, ov-vero i farmaci per la prevenzio-ne farmacologia cardiovascola-re, sono di recente introduzionee in pochi anni hanno contribui-to in buona parte a spostare laspesa dai 15 miliardi del 2002-2003 ai 24 di oggi: un impattodi circa 10 miliardi di euro, paria una cospicua manovra finan-ziaria. Che si rinnova ogni anno.

I farmaci del sistema cardiova-scolare, con oltre 5 miliardi dieuro, sono in assoluto i più utiliz-zati, con una copertura di spesada parte del SSN di quasi il93%. Altre categorie terapeuti-che di rilievo per la spesa sono: ifarmaci gastrointestinali (il 13%della spesa), i farmaci del siste-ma nervoso centrale (12,1%), gliantimicrobici (11%) e gli antineo-plastici (11%). Questi ultimi sono

Si parla di

medicazione

il punto

prevenzionema si spende inmedicazione

prevenzioneAlessandro [email protected]

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redazione
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del 4,9% rispetto al 2007: ognimille abitanti sono state pre-scritte 924 dosi di farmaco algiorno (erano 580 nel 2000).Attraverso le farmacie pubbli-che e private sono stati acqui-stati nel 2008 complessiva-mente 1,8 miliardi di confezioni(circa 30 per abitante).Nota dell’autore. Dal 2000 so-no di fatto raddoppiate le dosigiornaliere (da 580 a 924); percui o prima non ci curavamo af-fatto, sopravvivendo miracolo-samente a noi stessi, oppureora ci stiamo letteralmente im-bottendo di farmaci senza per-cepire un drastico migliora-mento della quantità e qualitàdella vita. Più ci curiamo farma-cologicamente e più ci amma-liamo. Strano, no?

La Regione con il valore più ele-vato di spesa pubblica per far-

erogati sostanzialmente per in-tero (99,2% della spesa) a cari-co del SSN, prevalentementeattraverso le strutture pubbli-che. Le categorie maggiormen-te a carico dei cittadini sono ifarmaci dermatologici (perl’88% della spesa), i farmacigenito-urinari e ormoni sessuali(54,5%) e i farmaci dell’appara-to muscolo-scheletr ico(54,3%).Nota dell’autore. Senza faretroppo l’analista, sembra chese prendiamo più farmaci per lagastr ite (+ 13% rispetto al2007) e per sedarci (+ 12% difarmaci per il sistema nervosocentrale) forse stiamo curando isegni dello stress collettivo. An-che qui l’attività benefica delmovimento e degli stili di vitaattivi è segnalata a chiare lette-re dall’OMS (OrganizzazioneMondiale sella Sanità).

La spesa farmaceutica territo-riale complessiva, pubblica eprivata, nel 2008 è stabile ri-spetto all’anno precedente,mentre la spesa a carico delSSN è diminuita dell’1% in lar-ga misura a causa di un au-mento del ticket (+20%) e diuna diminuzione dei prezzi (-6,9%). Nota dell’autore. È evidenteche lo stato spende di menonon perché affida a dei suoifunzionari il governo del feno-meno e la scelta delle priorità,ma perché scarica sul privato laspesa con lo strumento delticket (una tendenza che si veri-fica sia con governi di destrache di sinistra).

Il consumo farmaceutico terri-toriale di classe A-SSN (total-mente a carico del Servizio Sa-nitario Nazionale) è aumentato

il punto

“In media, nel 2008,per ogni cittadinoitaliano, la spesa perfarmaci è stata di circa410 euro con unperiodo di trattamentodi 537 giorni”.

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maci di classe A-SSN è la Cala-bria con 277 euro pro capite,mentre il valore più basso si os-serva nella Provincia Autonomadi Bolzano con 149 euro.Nota dell’autore. Siamo sicuriche i calabresi si ammalino dipiù dei bolzanini? O ci sonodelle cause di altra natura? Me-dici dalla ricetta facile? Marke-ting farmaceutico più aggressi-vo ed efficace? Compiacenze alivello amministrativo? Non losappiamo, ma questi dati forsedimostrano che, nonostante un

clima invidiabile, la presenzadel mare, la dieta mediterraneae il pesce azzurro, i calabresisono più fragili e più cagionevo-li… O dobbiamo pensare che imedici calabresi siano più at-tenti e scrupolosi nel fare dia-gnosi e prescrivere cure. Oppu-re non dobbiamo pensare? Direte voi: “sì, si spende di piùin Calabria, ma si campa dipiù”. Invece no. Da sempre, se-condo i dati demografici Istat,la provincia autonoma di Bolza-no è al terzo/quarto posto della

classifica per regioni (nel 2007le donne calabresi hanno unasperanza di vita di 83,9 anni,mentre quella delle bolzanine èdi 85, e scarto analogo è evi-denziato per i maschi). E lamortalità infantile? Più del dop-pio in Calabria rispetto alla pro-vincia di Bolzano: 6 per millecontro 3 per mille. E allora?Non pensiamo, è meglio.

Tutte le categorie terapeutiche,ad eccezione dei farmaci del si-stema respiratorio e degli anti-neoplastici, fanno registrare unincremento delle dosi prescritterispetto al 2007. Tra quelle amaggior consumo, i farmaci delsistema cardiovascolare au-mentano del 5,2%; incrementinella prescrizione si rilevano an-che per i gastrointestinal i(+9,2%), per gli ematologici(+4,4%) e per i farmaci del si-stema nervoso centrale(+4,7%).Nota dell’autore. Ma i farmacicardiovascolari non sono pro-prio quelli più costosi e che po-trebbero essere risparmiati dal-l’adozione di nuovi stili di vitamotori? Ma la prevenzione far-macologia non è quella che po-trebbe essere contenuta dallaprevenzione non medicalizzatacon l’adozione di stili di vitamotori? Siamo noi, il fantastico“settore del fitness”: ma quantostiamo facendo per farci rico-noscere come interlocutori diprevenzione motoria? Infine,quando si deciderà il Ministerodella Sanità, magari in contattocon quello dello Sport e delWellfare, a promuovere nei fattil’attività fisica come fattore cheimplementa la salute e riduce laspesa farmacologica?

CHE NE È DELLA PREVEN-ZIONE MOTORIA ?Da anni si parla di sani e corret-ti stili di vita. Ma quando poi sivanno a verificare i dati dellaspesa farmacologia ci si accor-

il punto

“Anche nel 2008 ifarmaci del sistemacardiovascolare sono lacategoria farmaceu-ticapiù prescritta,rappresentando circa il36% della spesa ed il49% delle dosi”.Ovvero: quattro, cinquemiliardi di euro solo peri farmacicardiovascolari.

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ge che si parla, si parla e si par-la, ma si spende ancora solo infarmaci. La spesa sanitaria stalievitando e questo vale ancheper la spesa degli esami dia-gnostici. Gli interessi sonoenormi. Le istituzioni, che a pa-role lanciano messaggi in favo-re, dei sani “stili di vita” poi nonintervengono per favorirne ladiffusione. Vediamo come eperché. Prima di tutto qualchenumero, tanto per capire di checosa stiamo parlando e degliinteressi in campo. Citiamo te-stualmente, sempre dal rap-porto annuale sulla spesa far-macologica in Italia.Anche nel 2008 i farmaci del si-stema cardiovascolare sono lacategoria farmaceutica più pre-scritta, rappresentando circa il36% della spesa ed il 49% del-le dosi. Aumenti nella prescri-zione si osservano per i farmacigastrointestinali (+11,1%), delsistema nervoso centrale(+6,2%) e degli antimicrobici(+5,6%).Nota dell’autore. Detto cosinon sembra gran che, ma pro-viamo a immaginare la cifra as-soluta: l’ordine di grandezza èdi quattro, cinque miliardi di eu-ro solo per i farmaci cardiova-scolari. La cosa curiosa è chenon tutti gli istituti preposti ana-lizzano i numeri con gli stessicriteri e le cifre a volte non coin-cidono.

L’atorvastatina è il principio atti-vo con la spesa più elevata.Nota dell’autore. Le statine sonofarmaci di prevenzione cardio-vascolare, la stessa prevenzioneche L’organizzazione Mondialedella Sanità raccomanda di farecon sani stili di vita: Movimentoe dieta ipocalorica.

I l ramipri l con circa 43,9DDD/1000 abitanti die è invecela sostanza a maggior prescri-zione.Nota dell’autore. È un farmaco

usato contro l’ipertensione, lastessa ipertensione che l’Orga-nizzazione sociale della sanitàraccomanda di trattare con sa-ni stili di vita motori.

Nei primi nove mesi del 2008 laprescrizione territoriale effettua-ta dai medici di medicina gene-rale e dai pediatri di libera scel-ta e rimborsata alle farmacieaperte al pubblico dal SSN re-gistra, a fronte di un’ulteriorediminuzione dei prezzi (-7,2%),un aumento della prescrizione(+6,4%) con spostamento ver-so farmaci più costosi (effettomix +1,3%).Nota dell’autore. il costo di untrattamento diagnostico e tera-peutico di un diabete di secon-do tipo associato all’obesità,oppure di una “prevenzione”dell’ipercolesterolemia è difficil-mente valutabile con precisio-ne. Sicuramente, se si doves-sero prendere alla lettera alcu-ne indicazioni, si può stimaretra i 500 e i 1000 euro di solifarmaci. Se poi si cerca di ag-giungere i costi indotti, come ilfrequente monitoraggio conesami di laboratorio per moni-torare sia l’efficacia che gli ef-fetti collaterali, si possono im-putare costi tra i 1000 e 2000euro, senza contare l’effetto“intasamento“ delle strutturesanitarie preposte ai controlli.D’altra parte, l’OrganizzazioneMondiale della Sanità e i mini-steri competenti dei paesi occi-dentali segnalano con sempremaggior vigore nelle linee guidae l’importanza della prevenzio-ne motoria. Ma poi non seguo-no i fatti. Le case farmaceuti-che fanno il loro mestiere e co-munque una ridistribuzione del-le risorse sanitarie a favore del“”farmaco motorio“ non neces-sariamente si trasformerebbe inun danno di fatturato per leaziende. Al contrario, le risorsepotrebbero essere meglio di-stribuite anche su quei soggetti

con la sindrome metabolicache ancora non fanno nulla perla loro prevenzione. Si stima, adesempio, che i portatori di dia-bete di secondo tipo in Italiache non hanno una diagnosi equindi non hanno avviato alcuntipo di terapia o prevenzionesono tra 1 e 2 milioni. C’è spa-zio quindi per gestire degli in-terventi di prevenzione su largascala ridistribuendo le risorse epromuovendo una prevenzionesostenibile anche dal punto divista economico. Una preven-zione che si completi della par-te attualmente mancante: nonsolo la prevenzione diagnosti-ca, non solo la prevenzione far-macologia, ma anche la pre-venzione motoria, consideratada molte istituzioni sanitarie trale più efficaci, sicure e a minorcosto.

il punto

ALESSANDRO LANZANIMedico specialista inmedicina dello sport e inortopedia, è direttore dellaScuola di ProfessioneFitness, che dal 1986 haformato migliaia di istruttorie personal trainer con ipropri corsi, master e stagedi formazione e aggiorna-mento professionale. Daanni promotore dei conte-nuti relativi al fitnessmetabolico tramite corsi econvegni scientifici su tuttoil territorio nazionale, èautore di numerose pubbli-cazioni e libri di formazionee supporto professionale.7

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alimentazione

L’estate, per definizione, siporta dietro i tormentoni: lacanzone dell’estate, il giallodell’estate, la dieta dell’estate

e così via. A precedere tutti, per or-dine cronologico è la “famigerataprova costume”, che da decenni oc-cupa un ruolo da primadonna nellepagine e rubriche dedicate al “be-nessere” di tutte le riviste. Ebbene,considerata la bizzarria che permeaspesso questo genere di interventi,ci pare doveroso pubblicare questoarticolo, per consentire a tutti di veri-ficare come si possa costruire unprogramma alimentare personaliz-zato sulle esigenze dell’atleta o delsoggetto che ha bisogno di normedietetiche precise per recuperare ilproprio “peso forma”. (la redazione)

ALCUNI CONCETTI CHIAVE1. Tutte le formule (da quelle per ilcalcolo del metabolismo basale aquelle per il calcolo del peso idealeo per stabilire il fabbisogno caloricodurante l’attività fisica) hanno purovalore “orientativo” e nessuna pos-siede la “verità”! Il loro valore prati-co è tuttavia notevole, perché con-sentono di avere un punto di par-tenza per impostare il programmaalimentare.2. Tutte le tabelle di composizionedegli alimenti hanno anch’esse va-lore “orientativo”, poiché la variabili-tà è notevole: la carne di manzopossiede, per esempio, un’ampiavariabilità in lipidi e questo può in-fluenzare notevolmente il contributocalorico totale, anche se all’atto

pratico, se la dieta del soggetto èvaria e quindi l’assunzione di man-zo avviene una volta ogni dieci gior-ni o più (alternando altre carni e al-tre fonti proteiche quali pesce, for-maggi e uova) non vi sono ripercus-sioni evidenti; anche la frutta varia ilproprio contenuto in zuccheri, vita-mine e sali minerali a seconda delgrado di maturazione raggiunta sul-l’albero (e non dopo essere stataraccolta) ecc...3. Il peso ideale esiste solo nelleformule e non in realtà. Il solo para-metro da considerare per un atletaè il peso forma, ossia la correlazio-ne tra il peso raggiunto e il rendi-mento atletico, che può variare an-che nello stesso soggetto secondoil tipo di sport.

““LLaa ffaammiiggeerraattaa pprroovvaa ccoossttuummee””di Ubaldo Garagiola

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piegati o studenti) possono essereconsiderate leggere, e il valore delmetabolismo basale andrà aumen-tato di circa un terzo. Se l’attivitàcomporta viceversa anche un im-pegno fisico moderato (come unmagazziniere, un postino o unistruttore di palestra), il valore delmetabolismo basale andrà aumen-tato di circa due terzi. Se infine l’at-tività lavorativa richiede un impegnofisico costante (come un facchino oun agricoltore) il valore del metabo-lismo basale andrà raddoppiato. Aquesto punto bisognerà aggiunge-re il quantitativo calorico necessarioper svolgere anche l’attività sporti-va specifica. Tale quantitativo varie-rà in funzione di tre principali fattori:- corporatura del soggetto (e quindiil peso corporeo)- intensità del lavoro muscolare(espresso in percentuale delle ca-pacità massimali)- durata del lavoro (durata mediasettimanale dell’allenamento).Per facilitare il calcolo presunto delfabbisogno calorico è possibile uti-lizzare la seguente tabella, rielabo-rata dai dati dell’ACSM (AmericanCollege of Sports Medicine).A questo punto avremo ottenuto unvalore che è semplicemente orien-tativo, ossia corrisponde a un valo-re che con buona approssimazionesi avvicina al fabbisogno caloricomedio del soggetto.Su questo valore costruiremo il pro-gramma alimentare che andrà suc-cessivamente verificato ed even-

alimentazione

Per preparare un programma ali-mentare personalizzato occorrepartire da un’accurata “intervista”con il soggetto per raccogliere tuttele informazioni necessarie:a) anamnesi alimentare = che cosamangia abitualmente il soggetto (ci-bi preferiti e cibi evitati, con relativemotivazioni; come sono ripartiti i pa-sti; uso di eventuali integratori ecc.b) attività quotidiana = impegni distudio o di lavoro, con particolare at-tenzione alla loro regolarità e alla lo-ro intensità; frequenza di allenamen-to, sia come numero di sedute setti-manali che come ore medie di dura-ta; intensità delle sedute di allena-mento e degli impegni competitivi.

ANAMNESI ALIMENTAREÈ preferibile predisporre un que-stionario da compilare, per evitaredimenticanze e per costringere ilsoggetto a riflettere sulle risposte,poiché resteranno ben documenta-te. Il questionario andrà impostatoelencando per gruppi alimentari iprincipali alimenti e invitando il sog-getto a specificare la frequenza perogni alimento con cui abitualmentelo assume (tutti i giorni, quasi tutti igiorni, 2 o 3 volte a settimana, al-meno una volta a settimana, alme-no una volta al mese, raramente,mai). Quando il soggetto risponde“mai” è necessario approfondire sela mancata assunzione di quel ali-mento dipende semplicemente dauno scarso gradimento o da unavera e propria intolleranza alimenta-re. Per quanto riguarda la ripartizio-ne dei pasti si deve richiedere nonsolo con che frequenza vengonoassunti, ma anche in quali quantità.In particolare, il discorso “quantità”va approfondito nel colloquio per-ché esistono notevoli differenze in-dividuali nel considerare un pastoleggero o abbondante. Queste in-formazioni servono per valutare lacorrettezza o meno delle abitudinialimentari del soggetto, e quindi lanecessità di reimpostare completa-mente tali abitudini o viceversa limi-tarsi a correggere qualità o riparti-zione dei cibi. È ovvio che nel primocaso il soggetto dovrà anche esse-

re accuratamente informato sugli“errori” alimentari da lui commessi esulla necessità di correzione, lavoroche richiederà ovviamente maggiortempo per poter dare i suoi frutti,ma grazie al quale spesso i risultatisono più evidenti. Gli errori più fre-quenti nell’alimentazione sono lascarsa assunzione di frutta e verdu-ra, il non alimentarsi sufficiente-mente al mattino, il non assumereadeguatamente acqua e liquidi ingenerale, l’assunzione di pasti ric-chi in proteine e/o lipidi prima di unimpegno fisico.

CALCOLO DEL FABBISOGNOCALORICOPer poter stimare il fabbisogno ca-lorico medio di un soggetto dob-biamo conoscere non solo i suoidati antropometrici, ma anche isuoi impegni abituali (lavoro o stu-dio + attività sportiva). Per primacosa bisogna calcolare il fabbiso-gno necessario per coprire il meta-bolismo basale, ossia per consenti-re all’organismo di continuare a vi-vere pur non svolgendo alcuna atti-vità fisica. Esistono numerose for-mule per calcolare il metabolismobasale, e nessuna è più attendibiledelle altre. La tabella che segue neè un esempio.Al quantitativo calorico del metabo-lismo basale si dovrà aggiungerequello necessario allo svolgimentodelle attività lavorative o di studio.Se tali attività sono essenzialmentesedentarie (come per esempio im-

e””Per soggetti di sesso maschile

tra i 10 e i 17 anni = peso (kg) x 17.5 + 651

tra i 18 e i 29 anni = peso (kg) x 15.3 + 679

tra i 30 e i 59 anni = peso (kg) x 11.6 + 879

oltre i 60 anni = peso (kg) x 12.3 + 609

CONSUMO CALORICO IPOTIZZATO PER ATTIVITÀ FISICA (Kcal/h)Intensità del lavoro muscolare (in % del VO2 max)

Peso (kg) 50% 65% 75% 85-90%

50 400 500 650 800

70 560 700 910 1120

90 720 900 1170 1440

CCALCOLO DEL METABOLISMO BASALE

Per soggetti di sesso femminile

tra i 10 e i 17 anni = peso (kg) x 12.2 + 746

tra i 18 e i 29 anni = peso (kg) x 14.7 + 496

tra 30 e i 59 anni = peso (kg) x 8.7 + 829

oltre i 60 anni = peso (kg) x 9.0 + 688

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tualmente modificato in ragione deirisultati ottenuti.

RIPARTIZIONE DEGLI ALIMENTIE DEI PASTIIl primo passo è la ripartizione delquantitativo calorico totale nelle suetre componenti principali: proteine,carboidrati e lipidi. Il fabbisognoproteico va calcolato sul peso delsoggetto e sull’intensità e regolaritàdei suoi impegni fisici, andando daun minimo di 0.7g per kg di peso inun adulto sedentario a un massimodi 1.7g per kg di peso in un marato-

neta o in un body-builder agonisti.Poiché ogni grammo di proteinefornisce 4 calorie si calcola il contri-buto calorico proteico e lo si sottraedal fabbisogno totale (verificandoinoltre che tale quota corrispondaall’incirca al 12-15% del totale). Ilrestante fabbisogno andrà suddivi-so tra carboidrati e lipidi, tenendopresente che mentre i primi dovreb-bero coprire circa il 55-65% delfabbisogno totale (sempre almeno il50%), i lipidi non devono superare il25-30%. In generale il ricorso per-centuale ai lipidi tende a incremen-

tare quando il fabbisogno caloricototale risulta elevato, come neglisport di “endurance” (maratona,triathlon, ciclismo) ed è più agevolequindi riuscire a coprire le necessitàcon cibi altamente energetici (for-maggi e dolci). Mentre infatti anchei carboidrati come le proteine forni-scono circa quattro calorie pergrammo, i lipidi ne forniscono addi-rittura nove. Da un punto di vistapratico non esistono cibi esclusiva-mente proteici o lipidici, mentre visono alimenti quasi esclusivamentea base di carboidrati. Per preparareil programma alimentare occorreràselezionare quindi i vari alimentipartendo da quelli a prevalentecontenuto proteico: carne e pesce,latte e latticini, uova. Prima di tuttoperò occorre stabilire, in base ai rit-mi e agli impegni del soggetto, la ri-partizione dei pasti.Le regole principali da tener pre-sente sono:- consentire lo svolgimento delle at-tività fisiche a digestione ultimata;- garantire un rifornimento ottimaledi energia prima dell’impegno (12ore prima);- facilitare il rapido recupero dopol’impegno fisico.Stabilita la ripartizione dei pasti e lacopertura del fabbisogno proteico(privilegiando la fase di recupero, incui in seguito al lavoro muscolareaumenta il turn-over proteico), si in-seriscono gli altri alimenti, in mododa rispettare le regole precedente-mente esposte.

SCELTA E PREPARAZIONE DEI CIBIEsistono alcuni alimenti che do-vrebbero far parte quotidianamentedella nostra alimentazione, indipen-dentemente dall’essere sportivi omeno. Questi alimenti sono:- latte e/o yogurt- pasta e/o riso- frutta e verdura-olio crudo Mai dovrebbero mancare dalla co-lazione del mattino il latte e/o lo yo-gurt: questo concetto, valido pertutti, diventa ancor più importanteper chi svolge attività sportiva o sitrova in età evolutiva.

alimentazione

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Un bambino o un ragazzo che siimpegni in uno sport, oltre che nel-lo studio, ha bisogno di essere edu-cato per prima cosa sull’importan-za di un’adeguata colazione al mat-tino, in cui siano presenti, anche al-ternandoli, questi due alimenti.Inoltre altri piatti purtroppo pocoamati dai bambini, ma in realtà fon-damentali per una dieta equilibratae ricca di principi nutrivi essenziali,sono i minestroni e le zuppe di ce-reali e legumi (pasta e fagioli, riso episelli, pasta e ceci, zuppa di farro elegumi vari ecc.). È il piatto idealeper la cena di uno sportivo e contri-buisce al recupero di liquidi, vitami-ne, sali minerali e anche proteine (ilvalore biologico delle proteine dicereali o legumi aumenta notevol-mente con la loro associazione, av-vicinandosi a quello della carne).Altri alimenti dovrebbero essere as-sunti abbastanza frequentemente,ossia circa due-tre volte a settima-na: pesce e/o carne, uova, legumi,formaggi. Su questi cibi tuttavia sipossono fare anche tagli radicalisenza compromettere l’equilibrioalimentare. Scegliere gli alimenticorretti non è sufficiente se poi laloro preparazione ne vanifica il valo-re nutritivo. Prendiamo ad esempiol’uovo. In generale, tutti gli alimentiforniscono il massimo del loro ap-porto nutritivo se crudi, e questo èvero anche per l’uovo. Un uovocrudo, tuttavia, richiede un notevo-le impegno digestivo (circa 3 ore), equesto va tenuto presente per evi-tare che una digestione in corsoostacoli il rendimento (fisico o lavo-rativo). Una cottura moderata, co-me avviene per il classico uovo “al-la coque” o per l’uovo “in camicia”,lo rende molto più digeribile, alte-rando solo in minima parte i suoifattori nutritivi. Una cottura più pro-lungata, come per l’uovo sodo oper l’uovo fritto (“occhio di bue”) ol-tre a diminuirne notevolmente lepotenzialità nutritive, ne ostacolal’assimilazione (almeno 3 ore di di-gestione). Come consigli di ordinegenerale:- utilizzare l’olio crudo per i condi-menti, alternando quello di semi a

quello d’oliva extravergine;- limitare l’apporto di sale privile-giando le spezie per insaporire ipiatti;- evitare i fritti e i superalcolici (li-quori);- limitare gli alcolici (vino rosso obirra) ad assunzioni sporadiche elontano da impegni intensi;- per la cottura della carne è consi-gliabile la piastra, evitando tuttaviadi formare crostine annerite che neostacolano la digestione; per il pe-sce privilegiare la cottura in forno (alcartoccio o al sale).

ASSOCIAZIONE CIBI/INTEGRA-TORINon esiste alcun integratore ali-mentare in grado di “potenziare” lecapacità di prestazione atletica, maè necessario alimentarsi adeguata-mente in ragione delle proprie ne-cessità per consentire all’organi-smo di rendere al massimo delleproprie possibilità. È sicuramentevero che un’alimentazione equili-brata e varia può consentire la co-pertura dei nostri fabbisogni, maquesto diventa sempre più difficileda un punto di vista pratico manmano che l’attività fisica aumenta,perché i fabbisogni aumentano inproporzione e diventano anche piùcomplessi da soddisfare quotidia-namente nella loro totalità. Inoltre, ènecessario sfatare il pregiudizio che

un integratore possa far male di persé: non sono farmaci e non possie-dono “controindicazioni”, essendosemplicemente i normali principinutritivi contenuti nei nostri cibi:può far male una bistecca? O unuovo? I rischi possono essere lega-ti solo agli errori nella loro assunzio-ne, essenzialmente di due tipi:- quantitativi, in chi esagera (non èvero che se una dose di proteine inpolvere mi può far bene, due dosimi faranno meglio!)- qualitativi, in chi non beve (l’acquaè un elemento fondamentale per ilnostro organismo ed è contenutaanche nei principali alimenti; gli in-tegratori in polvere o in compressevanno pertanto sempre assunti conabbondante acqua, per riavvicinar-si il più possibile a un’assunzione“naturale”).

alimentazione

UUBBAALLDDOO GGAARRAAGGIIOOLLAALLaauurreeaattoo iinn MMeeddiicciinnaa eeCChhiirruurrggiiaa,, ssppeecciiaalliizzzzaattoo iinnMMeeddiicciinnaa ddeelllloo SSppoorrtt,, èèaauuttoorree ddii oollttrree 4400ppuubbbblliiccaazziioonnii sscciieennttiiffiicchhee..MMeemmbbrroo ddeellll’’IInntteerrnnaattiioonnaallSSoocciieettyy ooff EExxeerrcciissee aannddIImmmmuunnoollooggyy ee ddeell GGrruuppppoo ddiiSSttuuddiioo ddii PPnneeuummoollooggiiaa ddeellllooSSppoorrtt ddeellll’’AAssssoocciiaazziioonneeIIttaalliiaannaa PPnneeuummoollooggiiOOssppeeddaalliieerrii,, èè mmeeddiiccoo ddeellsseettttoorree ggiioovvaanniillee ddeellllaaPPoolliissppoorrttiivvaa GGiioorrggeellllaa,, ssccuuoollaaccaallcciioo FF..CC.. IInntteerrnnaazziioonnaallee eeccoollllaabboorraa ccoommee rriicceerrccaattoorreeccoonn iill CCeennttrroo RRiicceerrcchheeMMaappeeii..

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TUMORE E ATTIVITÀFISICA

TUMORE E ATTIVITÀFISICA

PROGETTO SPORT E SALUTEA uso di survivors

CANCRO O LEONE?Come vivere una vita nel pieno della salute

IL CANCRO E LO SPORTPROFESSIONISTICO

PROGETTO SPORT E SALUTEA uso di survivors

CANCRO O LEONE?Come vivere una vita nel pieno della salute

IL CANCRO E LO SPORTPROFESSIONISTICO

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Cancro o leone?Come vivere una vitanel pieno della saluteintendersi come la condizionenaturale e normale di equilibrioe funzionalità; la sofferenza, lemalattie, invece, come la con-seguenza di una compromis-sione così significativa per in-tensità e durata, da non esserepiù sopportabile e gestibile dalsistema vitale. È in questa rela-zione che si definisce la qualitàe la durata della nostra vita.Qualsiasi fenomeno che noi co-nosciamo come patologico inrealtà avviene transitoriamentein continuazione (variazioni diparametri ematici e metabolici,pressione, pulsazione, muta-zioni cancerogene, traumi, ag-gressioni batteriche e viraliecc.) senza che questo ci de-stabilizzi drasticamente e irre-versibilmente. Il mantenimentodella normalità nel tempo, e

quindi della salute, presupponetuttavia il favore delle nostrecondizioni e abitudini di vita e inparticolare di quelle alimentari,perché sono le variabili e le ri-sorse più significative di questaprerogativa biologica. Mentre laricerca scientifica che si occu-pa dei meccanismi che provo-cano le patologie ci riporta ine-vitabilmente a fare i conti conquesto “tradimento” alla base,nelle persone è sempre più re-mota l’idea che dall’ambiente,dal cibo e più in generale dalnostro modo di vivere venganofattori critici così decisivi ecompromettenti. Anzi, non ciappartiene in alcun modo ilsenso di responsabilità, l’ideacioè che si debba (e si possa)avere cura di Sé. Peggio anco-ra! Si è andato affermando uno

di Corrado [email protected]

C’è una premessa indi-spensabile da fare peruna riflessione più lar-ga e radicale sul le

questione cancro, utile anche acomprendere le ragioni e lecause delle nostre attuali pre-carie condizioni di salute. Unorganismo quale esso sia, uo-mo compreso, è animato dalprincipio biologico di realizzareil suo progetto di vita così costi-tuitosi. Ogni forma vivente èdotata di sistemi di autoregola-zione spontanea e di adatta-mento, che hanno la funzione ela capacità, con buoni marginima altrettanti limiti, di mantene-re le condizioni ideali alla vitastessa; sistemi caratterizzati daadattamenti provocati da solle-citazioni ambientali in millenni distoria. La salute, quindi, è da

focus: tumore e attività fisica

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“stile di vita” (valori, comporta-menti, consumi) che sono sem-pre più in conflitto con le nostreautentiche necessità e quindinon possono che generaresempre più malessere e malat-tie. Questa è la ragione primache spiega tutte le manifesta-zioni problematiche da quelletumorali a quelle organico/me-taboliche fino a quelle ansioge-no/comportamentali; che sitratti di cancro, obesità, iper-tensione, infarto, diabete, at-tacchi di panico o di depressio-ne, la logica di fondo è semprela stessa: quando un organi-smo è lontano dalle sue condi-zioni ideali, soprattutto se trop-po lontano e ripetutamente,deprime e compromette quellaprerogativa naturale che lo ve-drebbe capace di mantenere ilsuo equilibrio funzionale fino al-la fine del suo percorso. La co-sa straordinaria è che questavocazione biologica, questatensione vitale, è sempre pre-sente. Rimessa in campo, ri-mosse le cause della sua inibi-zione, anche quando si sonoprovocati effetti patologici, tor-na a svolgere la sua mansioneche è quella di conservare la vi-ta. Questa considerazione suciò che siamo e su come fun-zioniamo è il principio dellaconsapevolezza. Va precisatoche scopo di questa riflessionenon è quello di fare della poeti-ca esistenzialista, tanto menodella demagogia gratuita con-tro l’attuale approccio della me-dicina: è meritevole lo sforzo diottimizzare la qualità stessa deifarmaci e dei protocolli tera-peutici per aumentarne l’effica-cia e ridurne l’invasività. L’inten-zione di questo articolo è quelladi mettere in evidenza la con-traddizione di fondo del no-stro modus vivendi e operan-di: provochiamo malattia,non agiamo sulle cause, in-terveniamo farmacologica-mente nel tentativo di ripristi-

nare una vocazione compro-messa. Un paradosso senzavia di uscita, reso ancora piùevidente in fase di “cura”: a de-bilitazione si aggiunge debilita-zione, mentre sarebbe questo ilmomento, ancora più opportu-no, di guardare alle risorse e al-le energie riparatrici interne. Delresto è comprovata da più par-ti l’efficacia nell’affiancare, peresempio, alla chemioterapiauna strategia nutrizionale capa-ce di riattivare e sostenere que-sti processi endogeni, nell’inte-resse stesso dell’obiettivo delfarmaco.

PREMESSAIl cancro è la malattia più diffusanelle società “moderne” dopole malattie cardiovascolari; è re-sponsabile in Italia di oltre il25% delle morti, la metà dellequali è causata da tumore dellamammella, del colon, della pro-stata e del polmone. Secondo ilNational Cancer Institute (USA),l'80% di tutte le forme tumora-li sono dovute a fattori benidentificabili e come tali sonopotenzialmente prevenibili. Per itumori più diffusi è stato accer-tato un forte legame con il tipodi alimentazione. Molti sono ifattori destabilizzanti e mutage-ni con i quali veniamo a contat-to costantemente. La neoplasiasi afferma quando la dimensio-ne “offensiva” supera la nostracapacità “difensiva”: un primoimperativo, quindi, è ridurre ifattori “oncogeni” e di sviluppo. Con l’alimentazione di oggi,purtroppo, condizioniamo granparte di questa relazione: 1. introducendo sempre più so-stanze cancerogene comequelle assorbite dall’ambienteo aggiunte nella manipolazio-ne/conservazione industriale; 2. creando alterazioni internesu molte vie decisive nell’affer-mazione e nella crescita del tu-more.

LA CARNE ANIMALE Il consumo esagerato di carnianimali, soprattutto di carnerossa, comporta, oltre l’assun-zione delle sostanze chimicheprovenienti dall’agricoltura (er-bicidi, pesticidi, antigrittogamiciecc.), e quelle derivanti dallepratiche di allevamento (anti-biotici, ormoni, mangimi animaliecc), la messa in campo di fat-tori tossici propri della carneanimale, sia derivanti dalle tra-sformazioni putrefattive duran-te il processo digestivo (putre-scina, cadaverina, ptomaine,scatolo, metil-etil-mercaptanoecc.), che dalla cottura a eleva-

focus: tumore e attività fisica

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bolica (ipertensione, cardiopa-tie, diabete), la ricerca più re-cente considera questa condi-zione come una vera e propriaalterazione funzionale, da cuidipende tutta una serie di “per-versioni” molto più subdole epericolose. L’iperinsulinemia in-fluenza molti processi e moltevie enzimatiche (colesterolo, tri-gliceridi, sodio/potassio ecc.)agendo anche, fra l’altro, su unsistema molto sofisticato dicontrollo biologico, come quel-lo degli eicosanoidi, spostandoil suo asse di equilibrio verso illato peggiorativo, provocandouna condizione generale del-l’organismo chiamata “infiam-mazione”. Un’altra preoccupa-zione deriva dal fatto che ilgrasso di deposito è un tessuto“ormonalmente” molto attivo,contrariamente all’idea che fos-se solo un deposito inerte. Si-gnifica che produce e mette incircolo tutta una serie di mole-cole e fattori, dalle interleuchineal fattore di necrosi tumorale(TNF), che amplificano l’infiam-

te temperature della stessa co-me le sostanze genotossichecancerogene (amine eterocicli-che). Consumare troppa carnecontribuisce notevolmente al-l’abbassamento delle difeseimmunitarie dell’organismo,con conseguente minore con-trollo anche della proliferazioneneoplastica. Una causa di que-sto è l’acidosi metabolica, cheimpoverendo per compenso leriserve alcaline (sottraendo cal-cio e magnesio alle ossa conconseguenti osteoporosi e ar-triti), provoca fatica cronica euna maggiore sensibilità alle in-fezioni con un riflesso significa-tivo sulle difese. Un’alimenta-zione prevalentemente carneanon contiene fibre indigeribili,presenti, invece, nella verdura enella frutta. In questo modo sirallenta la motilità intestinalecon maggiore esposizione asostanze cancerogene (il can-cro intestinale statisticamente èal 2° posto come frequenza).Inoltre, non bastasse, è causadi stitichezza, tossiemia, obe-sità, vene varicose, emorroidi,diverticoliti, appendiciti, malat-tie cardiovascolari (da grassisaturi e colesterolo), tutte con-cause o complicazioni checontribuiscono ad un quadropoco rassicurante.

IPERINSULINEMIA, GRASSOCORPOREO E INFIAMMA-ZIONEUn altro aspetto implicato nellanascita e nello sviluppo dei tu-mori riguarda più in generale lenostre abitudini al imentari.Troppe calorie e troppi “zuc-cheri” (amidi compresi) provo-cano una risposta insulinicaanomala e, di seguito, una mi-riade di conseguenze, primo fratutti un eccesso di grasso cor-poreo. Mentre il sovrappeso èconsiderato dalle persone co-muni come un incidente esteti-co e dalla medicina soprattuttocome una problematica meta-

mazione provocata dagli eico-sanoidi. È così che trovano ori-gine tutte le patologie cronichedegenerative chiamate “infiam-matorie”, tra le quali, oltre ilcancro, l’ictus, l’infarto, l’alzhei-mer, malattie dell’apparato re-spiratorio, digestivo ecc. L’ormone insulina, così come èdeterminante per “nutrire” lecellule, lo è anche per quelleanomale di cui, grazie anche adaltri fattori di crescita (IGF, GH),ne accelera la crescita e lo svi-luppo. Condiziona, inoltre, i variprocessi e le diverse fasi legateal cancro come l’apoptosi (cel-lule che non finiscono di mori-re), l’angiogenesi (nuovi vasiper nutrire le cellule malate) e lefasi terminali della malattia co-me la metastasi e la cachessia.Quando l’infiammazione diven-ta “cronica” è da considerarsiuno stato “fuori norma” dell’or-ganismo. Il guaio è che è asin-tomatica ed è difficilmente mi-surabile dagli attuali standarddiagnostici. Occorre ricordare,infine, che il grasso corporeo

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aumenta la produzione diestrogeni e di conseguenza fa-vorisce l’insediarsi delle neo-plasie ormono-dipendenti(mammella, prostata, ovaie,colon).

LE REGOLE D’ORO1. Poche calorie per pasto efrequente assunzione (almeno5 pasti al giorno).2. Riduzione drastica di alimen-ti confezionati industrialmenteper l’alto utilizzo di sostanzecancerogene (grassi idrogenati,coloranti, conservanti, additivichimici, OGM, ecc).3. Preferenza per fonti alimen-tari biologiche e naturali.4. Pasto bilanciato tra proteine,carboidrati e grassi.Proteine, un adeguato (mo-derato) apporto proteico: - preferire proteine di tipo vege-tale (soia, legumi, cereali inte-grali) per la presenza di isofla-voni, fitoestrogeni e lignani, perla loro documentata attività an-titumorale, per il basso conte-nuto di colesterolo e grassi sa-turi, per le loro proprietà difensi-ve per le patologie cardiova-scolari e per l’attività antiossi-dante; - fra le fonti animali privilegiarecarni bianche, pesce, albumi oaltra carne magra;- occorre limitare il consumo dicarne rossa e di formaggi so-prattutto stagionati;- consumare solo occasional-mente carne e pesce alla grigliae carni affumicate.Carboidrati, una scelta infunzione del rilascio di insuli-na (indice e carico glicemico)e dell’infiammazione:- riduzione drastica del consu-mo di carboidrati semplici (pa-ne, pasta, riso, patate, dolciu-mi, bibite ecc.)- carboidrati a basso indice ecarico glicemico, ovvero altoconsumo di verdura, moderatoconsumo di frutta, quindi legu-mi e cereali integrali;- fare in modo che la verdura sia

la componente prevalente delpasto perché, insieme alla frut-ta, contribuisce a basificare l’a-cidità provocata dagli altri ali-menti, a elevare l’attività antios-sidante (vitamine, minerali, poli-fenoli ecc.) contro i Radicali Li-beri (altro fattore mutageno nellagenesi del cancro) e ad apporta-re quantità di fibra indispensabi-li al controllo e all’espulsione deiresidui tossici e cancerogeni delprocesso digestivo.Grassi, una scelta in funzionedella compatibilità e dellastrategia antinfiammatoria:- scegliere grassi monoinsaturiin quantità corrette (olio extra-vergine di oliva); - integrare con omega 3 per ledocumentate proprietà anti-in-fiammatorie; - evitare assolutamente i grassiidrogenati;- limitare il consumo di cibigrassi, specialmente quelli diorigine animale.

CONCLUSIONIVorrei parlarvi, in un futuro piùprossimo di quanto si immagi-ni, della possibilità strategica emirata, di utilizzare il cibo, le so-stanze in esso contenute, perfavorire ancor più le risposte ele difese biologiche e quindi lemigliori condizioni di vita. Aquesto riguardo, la nutraceuti-ca è un modo di vedere la rela-zione tra proprietà dell’alimentoe la funzione dell’organismo.Siamo agli inizi di una maggioree più sofisticata considerazionenutrizionale: la nutrigenomica,ovvero il nesso “dialettico”tra specifiche molecole esi-stenti in natura e l’azione diquei geni (oncosopressoriper primi) che sostengono ilprincipio della vita. In questomodo si potranno controllare einibire quei geni che, viceversa,ci espongono alle degenerazio-ni biologiche e che oggi, nostromalgrado, godono dei favoridella nostra leggerezza e in-consapevolezza.

CORRADO CESCHINELLILaureato in Sociologia all’Universitàdegli Studi di Trento, ha unaformazione in Naturopatia a indirizzoOlistico conseguita presso l’Istituto di Medicina Psicosomatica.Qualificato come “specialista delbenessere”, preparatore atletico ed esperto in comportamentialimentari, è da sempre impegnatoper un approccio sano, equilibrato,soprattutto educativo, alle praticheche contribuiscono a migliorare lostato di salute e di benesseregenerale. Da anni svolge attività di docenza e scrive per le piùautorevoli riviste del settore.

IL BENESSERE POSSIBILEIl libro vuole essere un contributo per vivere meglio e per chi si occupadella salute e del benessere altrui.L’autore analizza aspettifondamentali della nostra esistenza:consapevolezza come fondamentodel benessere, alimentazionefunzionale per la salute, attività fisicaper la migliore condizione di forma. Il testo approfondisce temi importantidell’alimentazione (come impostarei pasti, allergie e intolleranzealimentari ) e dell’allenamento(attività fisica per uno stile di vitasano e come modello educativo,corsa e tonificazione).Alea Edizioni 2008

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focus: tumore e attività fisica

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tumore, che vincono la lorobattaglia contro la malattia. InItalia, secondo l’AIOM (Asso-ciazione Italiana di OncologiaMedica) sono circa il 55% colo-ro che sopravvivono a 5 annidalla diagnosi. E anche se l’in-cidenza di queste patologie è inaumento (anche per l’allunga-mento della vita media), i datirelativi agli ultimi decenni mo-

strano che l’incremento dellamortalità va rallentando rispettoall’incidenza, grazie al migliora-mento della diagnostica e del-l’efficacia delle terapie a dispo-sizione, oltre che alla diffusionedi una cultura generale che po-ne maggiore attenzione alla sa-lute. Eppure, l’atteggiamentoculturale maggiormente diffusofa sì che la parola “cancro” siaancora strettamente connessaal concetto di morte e di ingua-ribilità, tanto che il solo parlarneè spesso un tabù. Così, il mala-to di tumore si trova a dover su-perare, oltre ai problemi fisici,anche degli ostacoli psicologiciimportanti: la sola diagnosi del-la malattia impone il confrontocon l’idea della morte, che apreun processo di crisi dell’indivi-duo malato e di frattura rispettoalla normalità, rispetto alla vita“di prima”. Per questo è nata laPsiconcologia, “una disciplinache si occupa, in maniera privi-legiata e specifica, della vastaarea delle variabili psicologicheconnesse alla patologia neo-plastica e in generale delle im-plicazioni psico-sociali dei tu-mori. Essa nasce e si impone,in funzione delle complesseproblematiche psicologiche edemozionali, che interessano lamaggior parte dei pazienti af-fetti da cancro, nel porre atten-zione a queste problemati-che…”.

di Mia Dell’[email protected]

In Italia si definiscono lungo-viventi, termine un po’ bruta-le nella sua concretezza, chesottolinea un mancato ap-

puntamento con la morte. Lelingue anglosassoni insistonomaggiormente sul l’aspettoeroico e quasi leggendario del-la parola survivors, sopravvis-suti, superstiti. In entrambi i ca-si ci si riferisce agli ex malati di

focus: tumore e attività fisica

A uso di “survivors”

Progetto sport e salute

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con link di

approfondimento

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In questo panorama è nato ilprogetto “Sport e salute inoncologia”, curato dal profes-sor Riccardo Torta, direttoredella struttura di Psiconcolo-gia dell’ospedale Molinettedi Torino, a cui aderiscono ilDipartimento di Scienze Clini-che dell’ospedale Sacco di Mi-lano (professor Massimo Paga-ni) e l’Istituto Universitario diScienze Motorie - Universitàdegli Studi di Roma (professorFabio Pigozzi).

Professor Riccardo Torta, dadove nasce questo progetto?I pazienti che hanno superato ilpercorso medico, non sempreriescono a raggiungere un re-cupero funzionale adeguato dalpunto di vista emotivo, perchépermane in loro il senso di ma-lattia: è quindi necessario resti-tuire un rapporto fiduciario conla salute, con un corpo che, inqualche modo, un po’ ti ha tra-dito. In tutti i paesi dove la mor-talità in oncologia va drammati-camente riducendosi in sensopositivo, sale l’attenzione perpersone che sono “guarite”,dove le virgolette sono d’obbli-go per sottolineare che questaè una malattia che può ritorna-re: da qui il senso d’insicurezzae l’esigenza di proteggere ilcorpo quanto più possibile at-traverso stili di vita sani, dieta,attività fisica e abitudini corret-te. I “sopravvissuti” devono im-pegnarsi anche su un recuperodella propria immagine corpo-rea, sentire che il loro corpo èancora lì e che funziona.

Quali i vantaggi nella praticadell’attività sportiva?In ognuno di noi nascono dicontinuo cellule tumorali, chesono poi uccise dal sistema im-munitario: un tumore si svilup-pa perché ci possono esseredei geni di suscettibilità che,per qualche motivo emoziona-le, ambientale, occasionale, il

sistema immunitario non riescea contenere. E poiché è risapu-to che l’attività fisica svolge unruolo importante nel potenziareil sistema immunitario, è chiaroche, superata la fase acuta del-la malattia, praticare attività fisi-ca è di grande giovamento, an-che sul tono dell’umore: il ma-

lato depresso ha meno difese.Naturalmente questo non è l’u-nico parametro, altrimenti glisportivi professionisti non siammalerebbero mai di tumo-re… Ma per un paziente che èsopravvissuto e che ha giàcompletato tutte le cure che lamedicina gli può garantire, l’at-

focus: tumore e attività fisica

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Page 20: FitMed n°5

to su tre step:1. valutazione psiconcologiaper selezionare i soggetti (emo-zionalmente non tutti hanno vo-glia di cominciare a praticareattività sportiva);2. valutazione della medicinadello sport per stabilire quale ti-po di attività sia maggiormenteindicata per questo o per quelpaziente (chi ha avuto un can-cro alla prostata, per esempio,è meglio che non pratichi il cicli-smo);3. “consegna” del soggetto aoperatori di scienze motorie o astrutture in qualche modo vali-date, certificate dal punto di vi-sta della qualità clinica e scien-tifica. Premessa la necessità di

mantenere un control-lo, soprattutto qua-

litativo e valutati-vo, l’intenzione èquella di demedi-cal izzare i l più

possibile il sogget-to, portandolo fuori

dai circuiti medici tra-dizionali.

Quando un pazien-te oncologico fini-sce di essere con-siderato tale?Quando smette difare terapia attivaed entra in una di-namica di controlliperiodici: è a que-sto punto che siinserisce il nostroprogetto. Siachiaro, non chel’attività fisica nonsi possa pratica-re anche durante

le cure,m a

tività fisica può svolgere un ruo-lo essenziale sia dal punto di vi-sta fisico (come rinforzo immu-nitario, appunto) che psicologi-co (per recuperare il rapportocon il proprio corpo). Questo èun concetto ampiamente diffu-so e avvalorato dalla letteraturamedica; ora, con il nostro pro-getto noi intendiamo impostareun percorso strutturato e quali-ficato, che possa essere utiliz-zato come linea guida per la

riabilitazione del paziente on-cologico.

A che punto è il pro-getto?

Il progetto è giàstato presenta-

to ed èp ro n t o

sia dalpunto di vi-sta clinico chescienti f ico, mapurtroppo manca-no i fondi per farlopartire. Nelle no-stre intenzioni il la-voro, che includeil coinvolgimentodi tre città pilota(Torino, Mila-no e Ro-ma), èimpo-sta-

noi vorremmo chiudere il per-corso di malattia ed entrare inun percorso di recupero, anchepsicologicamente è importante.

Come è impostato il progetto?Il protocollo scientifico prevedela valutazione di specifici para-metri, sia biologici che psicolo-gici. I parametri biologici sonosostanzialmente quelli immuni-tari: come aumentano i naturalkiller (cellule di difesa contro lecellule oncologiche) o come sir iducono gl i ormoni del lostress. I parametri psicologici riguarda-no la qualità di vita, il senso diautoefficienza, lo stile di co-ping. Coping è un termine in-glese che non ha una specificacorrispondenza in italiano, maindica come un soggetto siadatta a situazione stressanti,nel nostro caso come il pazien-te si confronta con la malattia:con atteggiamento di negazio-ne, di fatalismo, di spirito com-battivo... Abbiamo poi previstovalutazioni specifiche legate al-l’ansia, alla depressione, alla“fatigue”, ovvero quel sensodrammatico di stanchezza chesentono quasi tutti i malati on-cologici, anche quando la ma-lattia o le cure non sono di persé giustificanti: è stato già spe-rimentato che, paradossalmen-te, la “fatigue” migliora con l’at-tività fisica, piuttosto che con ilriposo forzato. Prevediamo untempo di realizzazione di 3 me-si + 3, con valutazioni a T0, T3e T6 mesi, e un gruppo di con-trollo con cui lavoriamo solocon tecniche di rilassamento.

Attualmente, quando un pa-ziente conclude il ciclo di cu-re, gli è solo suggerito di pra-ticare attività fisica oppurepotete comunque indirizzarloa specifici centri di rieduca-zione e riabilitazione?Il punto è estremamente dolen-te. Noi stiamo cercando di for-

focus: tumore e attività fisica

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mulare un protocollo nazionaleper indagare quale sia la realeofferta di riabilitazione oncologi-ca, perché in effetti i centri sonopochi e spesso operano con in-terventi limitati: per noi la riabili-tazione oncologica non si develimitare al recupero del dannochirurgico, come può essere losvuotamento del cavo ascellaredal linfedema post chirurgico;per noi è un concetto molto piùallargato. Inoltre queste struttu-re si trovano per lo più all’inter-no degli istituti o dei reparti dioncologia e noi vorremmo su-perare questo impasse, cheanche dal punto di vista psico-logico è penalizzante: un contoè dare un appuntamento inospedale per un massaggio, unconto è trovarsi al parco peruna passeggiata…

I TUMORI IN ITALIA(dati relativi al 2007)

Ogni anno in Italia siregistrano ancora circa 240mila nuovi casi di tumore e140 mila sono i decessi. Cisono dunque quasi un mi-lione e mezzo di personeaffette da questa malattia,fra pazienti guariti, nuovicasi e quelli in trattamento.Si stima che nel 2010 vi sa-ranno circa 270 mila nuovicasi di tumore al-l’anno e 145 miladecessi. Oggi inItalia lasopravvi-

venzarelativa

standardizza-ta a cinque anni

dalla diagnosi è del45,7% negli uomini e del

57,5% nelle donne, per tuttii tumori esclusi i carcinomidella cute. Ci sono però

differenze dal punto divista geografico: in

genere, la sopravvi-venza al Nord e al

Centro è più altadi circa il 10%rispetto alSud. La per-centuale disopravvi-venzadipende

in modosignificativo

dal tipo ditumore: i più

mortali sono i mesoteliomi(8,2%), i tumori dell’esofago(11,5%), del fegato (10,5%per gli uomini e 11,6% perle donne), delle vie biliari(13,7%), del pancreas (5,1%per gli uomini e 7,8% per ledonne), del polmone (11,9%per gli uomini e 15,3% perle donne) e dell’encefalo(18,9% per gli uomini e20,4% per le donne). Leprospettive di sopravvivenzamigliori, invece, sono per itumori al labbro (89,5%), imelanomi della pelle (79%per gli uomini e 87% per ledonne), i tumori della mam-mella (82,6%), del corpodell’utero (75,9%), della pro-stata (78,5%), del testicolo(88,1%), della tiroide (79,1%per gli uomini e 88,1% perle donne) e i linfomi diHodgkin (80%).Fonte: ISS, CentroNazionale diEpidemiologia,Sorveglianza ePromozione della Salute

PROFESSORRICCARDO TORTA

Professore Associato diPsicologia Clinica presso ilDipartimento diNeuroscienze di Torino;direttore della Strut-turaComplessa di Psicon-cologia del Dipartimento diOncologia dell’Università edell’A.S.O San GiovanniBattista di Torino. È autoredi oltre 550 pubblicazioniscien-tifiche su rivistenazionali e internazionali inambito psico-logico clinico,psichiatrico, neurologico,oncologico, neu-ropsicofarmacologico e di 18libri su tali argomenti.

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focus: tumore e attività fisica

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morte di migliaia di ex calciato-ri (circa 20.000 calciatori di se-rie A, B e C dal 1965 a oggi) eil possibile collegamento conl'assunzione di sostanze proi-bite, o con pratiche (trattamen-ti farmacologici, sistemi di alle-namento) dannose alla salute.A questa ne seguì una secon-da sul ciclismo professionistico(iniziata nel 2000) che esaminòla storia sanitaria di 1.500 cicli-sti in attività fra il 1969 e il1999. Ad occuparsene ancheun organismo appositamentecreato l’”Osservatorio tumoriprofessionali”. Il confronto frale cause di morte degli ex gio-catori di serie A, B e C rispettoalla popolazione normale mise

in evidenza che le morti perleucemia linfoide erano 35 vol-te più numerose rispetto al re-sto della popolazione italiana;mentre per le morti da tumoreepatico, fu riscontrato un ri-schio 8 volte superiore. Fra lepossibili cause indicate di que-sto "eccesso di mortalità" èstato segnalato l’abuso di far-maci e/o l’utilizzo di sostanzedopanti: gli anabolizzanti per ilcancro al fegato, l'ormone del-la crescita per la leucemialinfoide. A proposito di dopingUmberto Tirelli, Direttore delDipartimento di Oncologia Me-dica all’Istituto Nazionale Tu-mori di Aviano (Pordenone) eProfessore di Oncologia Medi-

di Mia Dell’[email protected]

IL SOSPETTO DEL DOPINGLo sport fa bene, tanto per laprevenzione quanto per la rie-ducazione da patologie onco-logiche, ma la popolazione de-gli sportivi agonisti non è esclu-sa da tale patologia, anzi, par-rebbe che alcune categoriesiano particolarmente a rischio.Non esistono studi ufficiali sullepubblicazioni scientifiche, mamolti sono coloro che, a variotitolo, hanno affrontato la que-stione. Fra questi il pm Raffae-le Guarinello che, conducen-do un’indagine nel mondo delcalcio professionistico (iniziatanel 1998), incaricò due epide-miologi dell'Istituto superiore disanità di studiare le cause di

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Il cancro e lo sport professionistico

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redazione
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ca presso la Facoltà di Medici-na dell'Università di Udine,Scuola di Specialità in Oncolo-gia, sostiene: “Complicazionipiù gravi per altro sono quelleoncologiche, in quanto già siverificano casi di tumori, in par-ticolare al fegato, alla prostatae reni, e potrebbero aumentarenel tempo soprattutto in coloroche hanno assunto per moltotempo degli steroidi anaboliz-zanti, come sembra vi sia evi-denza nei ciclisti in Francia”. Ilprofessore si riferisce a un’in-dagine del 1999 condotta dalMinistero dello Sport francesesu 200 ciclisti professionisti,che evidenziò che il 60 % sof-friva di "serie turbe biologicheche devono essere oggetto distudi scientifici" perché "prelu-dono alla cirrosi e al cancro".Recentemente, nel corso del33° Congresso della Società

Italiana di Endocrinologia ilprofessor Luigi Di Luigi dell’U-nità di Endocrinologia del Di-partimento di Scienze della Sa-lute dell’Università degli Studidi Roma, nell’ambito del suointervento sul tema del dopingormonale, ha affermato che“Non esistono dati definitivi re-lativi alla reale prevalenza di tu-mori correlati al doping ormo-nale (tumori del fegato, colon,prostata, tiroide, leucemie,ecc.), né è possibile prevederequali e quante patologie po-tranno insorgere, anche dopoavere smesso e a distanza neltempo, in quei soggetti che at-tualmente stiano assumendoenormi quantità di ormoni”.Dunque molte indagini, moltisospetti, ma nessuna certezza.Pochi giorni fa l’ex campione diciclismo francese Laurent Fi-gnon, due volte vincitore del

Tour de France (nel 1983 e nel1984), presentando il suo libro“Eravamo giovani e inco-scienti” ha dichiarato di essereaffetto da un cancro dell'appa-rato digerente. Nella sua auto-biografia il ciclista racconta diuna vita vissuta intensamente,pagine chiare scolpite di suc-cessi e pagine scure di sconfit-te, doping e droga. Interrogatosull'eventuale legame tra lamalattia e l'assunzione di so-stanze illecite, Fignon ha di-chiarato che è impossibile dareuna risposta: “Non dirò chenon abbia influito. Non ne sonulla. È impossibile dire se sì ono. Secondo i medici, sembradi no. Alla mia epoca tutti face-vano la stessa cosa, come og-gi tutti fanno la stessa cosa. Setutti i ciclisti che si sono dopatidovessero avere il cancro, cel'avremmo tutti”.

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nel 2006 gli viene diagnosticatoun tumore al testicolo. Vienequindi sottoposto a cinque ciclidi chemioterapia, durante i qualiriprende gli allenamenti: nel pe-riodo di cura percorre 3 mila kmin bici, guarisce e nell'aprile2007 torna a correre. Altro cicli-sta svedese è Magnus Bäck-stedt, che all’inizio del 2007 su-bisce un doppio intervento altorace per l’esportazione di untumore della pelle, ma dopo po-chi mesi è già in sella. Il più fa-moso di tutti è sicuramenteLance Armstrong, il ciclistaamericano che ha vinto setteTour de France di seguito (1999– 2005), dopo esser stato ope-rato di un tumore ai testicoli eche, all’età di 37 anni, correrà ilprossimo Tour de France. “Hodeciso di tornare al ciclismoprofessionistico per aumentarela consapevolezza sul problemaglobale del cancro”, ha dichia-rato. Infatti, dopo una guarigio-ne che da molti è stata definitaquasi miracolosa, il ciclista nel1997 fonda la "Lance Arm-strong Foundation" con l'o-biettivo di aiutare gli ex malati ditumore a recuperare la propriavita, dal punto di vista sociale elavorativo.

ATLETI SURVIVORIndipendentemente dai possibi-li legami con trattamenti estre-mi, gli sportivi, come tutti gli es-seri umani, si ammalano di tu-more, ma a differenza degli altrimalati, spesso gli atleti sono fa-mosi e la loro celebrità è stretta-mente connessa all’immaginedi un corpo sano e potente, checontrasta in maniera drammati-ca con la malattia. Quando unosportivo sopravvive a un cancrodiventa immediatamente unmodello per tutti, a dimostrareche non solo si può “scamparela morte”, ma si può tornare avivere “come prima”: il ritorno diquesti atleti sui campi di gara neè un magnifico esempio. Sonotantissime le storie di atleti lun-goviventi che hanno vinto la lorobattaglia contro il cancro e sonoriusciti a ritornare a gareggiarenel mondo professionistico. Co-me l’anno scorso Nene` Hila-rio, giocatore di pallacanestrobrasiliano militante nei Nuggetsdi Denver, che è tornato in cam-po a tre mesi dall’intervento chi-rurgico per l’asportazione di untumore maligno ai testicoli.Sempre l’anno scorso ha de-stato grande emozione la storiadi Eric Shanteau, nuotatorestatunitense che, dopo aver sa-puto di avere un tumore ai testi-coli, decise comunque di parte-cipare ai giochi olimpici di Pe-chino, rimandando al suo rien-tro l’intervento chirurgico e lecure chemioterapiche. Anchese non può essere ancora defi-nito un “cancer survivor” (peressere sopravvissuti è neces-sario che siano passati 5 annidalla malattia) nel settembre del2008 è stato definito guarito eda allora collabora attivamentecon l’associazione di LanceArmstrong. Il ciclista svedeseNiklas Axelsson ha avuto unacarriera burrascosa: nel 2001 ètrovato positivo all'Epo e scon-ta due anni e mezzo di squalifi-ca. Poi riprende la carriera, ma

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LIVESTRONG

Livestrong è un braccialetto da polsoideato dal ciclista Lance Armstrongnell'estate del 2004. Il braccialetto fa-ceva parte di un programma educativodenominato Wear Yellow Live Strong,con l'intento di sostenere le vittime e iguariti del cancro e consapevolizzaresul problema. Il braccialetto è vendutoin pacchi da 10, 100 o 1200 per au-mentare di $5,000,000 i fondi dellaLance Armstrong Foundation in colla-borazione con Nike. Il colore giallo fuscelto per l'importanza che aveva nellavita del ciclista (gialla è la maglia porta-ta dal leader del Tour de France). Ilbraccialetto è divenuto un fenomeno dimassa alla fine dell'estate, dapprimaapparendo ai polsi di molti partecipan-ti al Tour de France, poi a quelli di alcu-ne personalità come: John Kerry, l'at-tore Matt Damon, e molti atleti alleOlimpiadi. Tale visibilità ha permessoche il braccialetto divenisse alla moda.I braccialetti gialli sono fatti di gomma,con inciso il motto LIVESTRONG.Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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deicorsiLa prossima

sessione Gioca d'anticipo con le nostre offerte

AlessandroLanzaniDirettore scuolaFrancescoCapobiancoResponsabile scuolaDavide FogliadiniMassofisioterapista, personal trainerEdoardo LanzaniMedico ortopedico, esperto inrieducazionefunzionaleDavide GirolaMedico, esperto inriabilitazionecardiologicaRoberto DaganiLaureato in scienzemotorie,massofisioterapistaAndrea ScalaLaureato in scienzemotorie, personal trainer,SerenellaLattanzioAvvocato, esperta in

normative tributarieAlessandroCotturriDottorecommercialistaAndrea MediciPreparatore atletico,esperto in osteopatiaGianni MontagnaTrainer, esperto inalimentazione eintegrazioneAndrea GianesellaLaureato in scienzemotorie,Presenter didiscipline musicaliFrancescaDegasperiPresenter didiscipline musicaliCorradoCeschinellliSociologo,naturopata,preparatore atleticoed esperto incomportamentialimentari

FITNESS TRAINER: la 50esima edizioneAEROBICA E DISCIPLINE MUSICALIPERSONAL TRAINERMASSAGGIO SPORTIVOEDUCAZIONE ALIMENTAREVALUTAZIONE POSTURALESTRETCHING EVOLUTOCOMPOSIZIONE CORPOREA E ANTROPLICOMETRIAMASSAGGIO MIOFASCIALEGINOCCHIO INFORTUNATO

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• insegnamento dell'attività motoria;• strumenti di fidelizzazione: il passaporto metabolico;esempi pratici: come strutturare le prime ore di lavoro con i soggetti metabolici;• monitoraggio e verifica dei risul-tati• Codice deontologico;• Manifesto del fitness metabolico.

L'apprendimento saràsupportato da un servizio diassistenza on line e completatoda una giornata di Workshoptecnico, a scelta dello studente,fra quelli proposti dalla nostraScuola di Formazione. Ilcalendario delle giornate èconsultabile nelle pagine aseguire, sezione STAGE, oppuresul sito internet

www.professionefitness.com

Docente: Alessandro LanzaniQuanto costa: 720 euro Iva inclu-sa. La quota comprende: l'iscri-zione alla scuola, l'opera completa+ 1 Workshop tecnico + l'esame fi-nale (a Milano) per conseguire lacertificazione. È possibile ottenerepiù certificazioni con la stessa ope-ra: per qualsiasi ulteriore informa-zione contattare la segreteria corsial numero 02.58112828 o consul-tare il sito internet:www.professionefitness.com

Esami: colloquio orale.

Il corso a distanza per operatoredi fitness metabolico permette diraggiungere obiettivi operativi al-tamente specialistici, fornendo

le basi necessarie teoriche e prati-che per realizzare percorsi motoripersonalizzati in sicurezza per lasindrome metabolica:- ipertensione e malattie cardiovascolari;- soprappeso e obesità;- diabete;- artrosi e osteoporosi.Il corso si sviluppa in un'opera composta da un volume + 8 DVD multimediali con contributi tecnici:- audio mp3 con registrazioni e approfondimenti verbali;- video con filmati didattici e tecnici; - immagini a supporto dei testi;- testi con documenti interi o re-censiti;- presentazioni con grafici e tabelle.ATTENZIONE: I DVD SONOFRUIBILI SOLO SU PERSONALCOMPUTER E NON SU MACIN-TOSH

CONTENUTI Strumenti tecnici• Accreditamento istituzionale: “at-tività motoria come prevenzionesociale”. • I soggetti metabolici: definizionedelle principali parole chiave; se-dentarismo e malnutrizione da ec-cesso, stili di vita. • Alfabetizzazione motoria, Fitnessmetabolico e Fitness terapia: tre li-velli per un nuovo stile di vita.

• Equilibrio funzionale, allenamentofunzionale: la grande gara della vitaquotidiana.• Fitness metabolico e diabete.• Fitness metabolico e obesità, so-vrappeso, anoressia e bulimia(strategie integrative nel centro fit-ness).• Fitness metabolico e ipertensio-ne, malattie cardiovascolari.• Fitness metabolico e apparato locomotore: artrosi e osteoporosi.• Classificazione, approccio psicologico e fidelizzazione del soggetto metabolico.• Classificazione e approccio deisoggetti sedentari, motori, sportivi, e agonisti.• Selezione e abstract della più recente bibliografia scientifica inter-nazionale sul fitness metabolico. • Aspetti di marketing e gestionali: come si vende il fitness metabolico e con quali “pacchetti servizio”.• Formazione per lo staff di vendita: inquadramento generale.Step operativi • Inquadramento del soggetto e anamnesi metabolica: un metodo di sicurezza per l'operatore e ilsoggetto metabolico;• gli strumenti di misura: dai test tradizionali dello sport ai Fix meta-bolici specifici; il tempo zero; • le misure sicure per la gestione dei metabolici;• strumenti di lavoro: le unità moto-rie metaboliche;• programmazione dell'attività mo-toria;

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locomotore: ossa, articolazioni,tendini, legamenti e muscoli. - Anatomia funzionale: apparatolocomotore del sedentario, del-l’amatore e dell’atleta agonista. - Fisiologia della contrazione mu-scolare e metabolismo energetico. - Biomeccanica del movimento:caratteristiche fisiche del movi-mento umano. - Biomeccanica irrazionale :esercizi corretti e controindicati. - Studio degli attrezzi e delle loromodalità di utilizzo: manubri, bilan-cieri, panche, poliercoline. - Analisi dei frequentatori del club:diverse tecniche d’allenamentoper differenti categorie di persone.- Tecniche e metodologie d’alle-namento: come costruire una ta-bella personalizzata. - I paramorfismi: asimmetrie della

FITNESS TRAINER

50sima edizione del corso che piùdi tutti ha consolidato negli annil ’ immagine del la Scuola diProfessione Fitness. Su una basedi conoscenza completa e poliva-lente, costruisce gli strumenti peraffrontare la realtà diversificata del-le attività in palestra. Parte teorico-scientifica - Anatomia umana dell’apparato

CorsiCorsicolonna vertebrale, lordosi e cifosi,scapole alate. Come modificarel’allenamento. - Alimentazione: nozioni fonda-mentali della fisiologia della nutri-zione. Esigenze specifiche degliatleti: gli integratori alimentari e iprodotti farmaceutici. Le diete ipo-caloriche associate all’attività fisi-ca. - Doping: gli anabolizzanti e l’or-mone della crescita. Gli effetti in-desiderati e quelli collaterali, i ri-schi a breve e a lungo termine. - Anamnesi motoria ed esameobiettivo motorio: indicazioni sullemodalità di protocolli da attuareper la stesura del programma d’al-lenamento. - Il recupero funzionale dell’atle-ta infortunato: indicazioni e limitiper un’attività fisica mirata. Laboratori di anatomia e seminaritecnici con la visione di supporti vi-deo.Come lavorare su:- addominali e paravertebrali- cingolo scapolare- pettorali e dorsali- arti superiori- arti inferiori- Cenni di ginnastica correttiva,antalgica e stretching- Come costruire un programmad’allenamento- Allenamento cardiovascolare conl’utilizzo del cardiofrequenzimetro- Esame obiettivo motorio

Dove e quando: Milano Sala DeAmicis Via De Amicis,17 a partireda sabato 24 ottobre Orario: 10.00-13.00, 14.00-17.00Quanto dura: 13 giornate, sempredi sabatoQuanto costa: 454 euro (iva in-clusa) + 30 euro di iscrizione allascuola (se dovuta) per iscrizionientro il 31 luglio; 504 euro (iva in-clusa) + 30 euro di iscrizione allascuola (se dovuta) per iscrizionientro il 30 settembre; 540 euro(iva inclusa) + 30 euro di iscrizionealla scuola (se dovuta) per iscrizio-ni dopo il 30 settembre.Esami: quiz a risposta multipla,colloquio orale e prova pratica.

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PERSONAL TRAINERIl personal trainer come operatoremotorio, referente psicologico e im-prenditore. Il corso affronta argo-menti tecnici, comunicativi, gestio-nali e di marketing. L’obiettivo è ot-timizzare le proprie risorse perso-nali per gestire con successo unamoderna libera professione. - Definizione e ambito di lavoro:caratteristiche personali, target diriferimento, qualificazione profes-sionale, gestione del tempo. Comeoperare nei club e nelle abitazioniprivate. Le attrezzature necessarie.- Aspetti chinesiologici e postu-rali: basi scientifiche della chinesio-logia e del l ’anal isi posturale.Valutazione dell’elasticità muscola-re, della mobilità articolare e del tro-fismo muscolare. Impostazione diun protocollo di lavoro tipo.- Fitness testing: anamnesi moto-ria, esame posturale, test di valuta-zione funzionale del soggetto e ap-plicazioni pratiche, prove plicome-triche, utilizzo del cardiofrequenzi-metro, verifiche degli obiettivi.Flessibilità: cenni di fisiologia neuro-muscolare, test di valutazione e ve-rifiche.- Test di : Margaria, Conconi,Cooper, Leger, Cureton, Balke,Bruce, walking test, Astrand,Mader, Abalakov, Sargeant, Bosco. - L’allenamento in condizioni pato-logiche: protocolli di intervento inpresenza di ipertensione, cardiolo-

gia, diabete, asma.- L’utilizzo dell’elettrostimolazio-ne in campo riabilitativo, sporti-vo ed estetico. Come impostare iprogrammi d’allenamento: spiega-zioni teoriche e dimostrazioni prati-che. - Basic Life Support (B.L.S.): mo-dalità di primo soccorso, manovredi salvataggio e prove pratiche conmanichino.- Strategie di marketing: propostepratiche per mettere sul mercato ilservizio di personal training.Strumenti di fitness marketing dibase, passaparola organizzati,analisi del mercato, ricerca dellaclientela, comunicazione e rappor-to cliente-trainer, capacità di auto-promozione.- Aspetti fiscali e legali: il liberoprofessionista, apertura della parti-ta IVA, tenuta dei libri contabili, pa-gamento del le tasse.Responsabilità professionale e le-gale, responsabilità del cliente e delcentro fitness, come stendere uncontratto, assicurazione.

Dove e quando: Milano, a partireda sabato 24 ottobreOrario: 10.00 -13.00 14.00 - 17.00 Quanto dura: 10 giornate, sempredi sabatoQuanto costa: 470 euro (Iva inclu-sa) + di 30 euro di iscrizione allascuola (se dovuta). per iscrizionientro il 30 settembre; 520 euro(iva inclusa) + 30 euro di iscrizionealla scuola (se dovuta) per iscrizio-ni dopo il 30 settembre.Esami: quiz a risposta multipla,colloquio orale e prova pratica.

AEROBICA EDISCIPLINEMUSICALIMetodo e creatività.Nozioni tecniche ed esperienzeespressive. Condizionamento atle-tico e divertimento. Per formare ilruolo multidisciplinare dell’inse-gnante di materie aerobiche con unapprendimento veloce, efficace,completo e professionale.

Parte tecnico-pratica- Anatomia di base con riferimen-to a: apparato scheletrico, osteo-articolare e muscolare.- Traumi più frequenti in palestra.- Motivazione, capacità comunica-tive e responsabilità dell’istruttore.- Postura e allineamento.- Riscaldamento e passi base.- Lo studio della musica: effettodella musica sul corpo e sulla men-te: come scegliere i brani giusti inogni occasione. - Il cueing.- Movimenti controindicati e re-gole di sicurezza.- Ripasso / studio dei passi basedi aerobica e step- Come costruire ed evolvere unacoreografia.- Blocchi pari/dispari: come utiliz-zarli.- Tonificazione & allungamentodei principali gruppi muscolari acorpo libero e con piccoli attrezzi. - Interval training e circuit trai-ning- Composizione delle lezioni car-diovascolari e di bonificazione.

Dove e quando: Milano, a partireda sabato 24 ottobreOrario: 10.00-13.00,14.00-17.00Quanto dura: 7 giornate, sempredi sabatoQuanto costa: 396 euro (Iva inclu-sa) + di 30 euro di iscrizione allascuola (se dovuta). per iscrizionientro il 30 settembre; 436 euro(iva inclusa) + 30 euro di iscrizionealla scuola (se dovuta). per iscrizio-ni dopo il 30 settembre.Esami: quiz a risposta multipla,prova pratica

Alla fine di ogni corso, previosuperamento dell’esame, saràrilasciato un diplomaaccreditato dall’U.S. Acli, entedi promozione sportivariconosciuta dal CONI.Le iscrizioni in promozioneentro il 31 di luglio nonpotranno essere restituite incaso di rinuncia o imprevisti daparte dell’iscritto ma soloriutilizzate per altre iniziativedidattiche

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MASSAGGIOSPORTIVO Master di tre giorni, accessibile pre-feribilmente a personal trainer, di-plomati Isef e laureati in scienzemotorie, fisioterapisti e medici.Questo master fornisce tutte le co-noscenze necessarie per ottimizza-re la prestazione attraverso il mas-saggio e per guidare l’atleta verso ilpieno recupero funzionale da even-ti traumatici acuti e cronici.- Aspetti fisiologici e meccani-smo d’azione del massaggio.- Indicazioni e controindicazioni.- Periodizzazione e finalità delmassaggio sportivo.- Esame del paziente: ispezione,esame della cute e della sottocute,

palpazione.- Tecniche del massaggio: mano-vre classiche e fondamentali, sfio-ramenti, frizioni, impastamenti, per-cussioni, vibrazioni, battiture.- Trattamento del rachide cervi-cale, del tronco, del bacino e degliarti superiori e inferiori.Docente: Roberto Dagani

Dove e quando: Milano, 7 -21 no-vembre, 5 dicembreQuanto dura: 3 giornateOrario: 10.00-13.00,14.00-17.00 Quanto costa: 270 euro (Iva inclu-sa) + 30 euro di iscrizione alla scuo-la (se dovuta) entro il 30 ottobre;320 euro (Iva inclusa) + 30 euro diiscrizione alla scuola (se dovuta)per iscrizioni dopo il 30 ottobre

Le iscrizioni in promozioneentro il 31 di luglio nonpotranno essere restituite incaso di rinuncia o imprevistida parte dell’iscritto ma soloriutilizzate per altre iniziativedidattiche

EDUCAZIONEALIMENTARE Il master si propone di fornire glistrumenti e la competenza neces-sari per affrontare, in modo nuovoed efficace, un argomento così fon-damentale per l’economia della sa-lute, del benessere e della presta-zione, con un approccio che puntaprincipalmente all’educazione, conresponsabilità, motivazione e con-sapevolezza. Le indicazioni e lospecifico nutrizionale consentonodi correggere gli errori più grossola-ni, gli atteggiamenti più distorti chesono le cause principali del males-

sere, del sovrappeso e dell’ingene-rarsi di molte patologie. Una impo-stazione forte della conoscenzascientifica necessaria che puntanon a “fare o dare la dieta”, ma asviluppare strategie e comporta-menti alimentari duraturi e vincenti.- L’Educazione Alimentare e ilWellness Olistico.- L’Educazione Alimentare co-mincia dalla consapevolezza.- Il principio biologico della rego-lazione: l’omeostasi come leggedel vivente.- Condizioni da rispettare e ne-cessità da soddisfare.- Radicali Liberi e lo stress ossi-

Alla fine di ogni master saràrilasciato un attestato dipartecipazione accreditatodall’U.S. Acli, ente dipromozione sportivariconosciuta dal CONI

dativo.-L’equilibrio acido/basico e lostress acidosico.- Il meccanismo perverso dell’in-sulina.- La via del dimagrimento fisiologi-co, stabile e duraturo- Un’alimentazione a basso indi-ce e carico glicemico.- I Polifenoli e l’attività dei vitage-ni. Il potenziamento delle difese im-munologiche.- L’autoregolazione: gli omega-3 el’attività biologica.- Malattie metaboliche e malattieinfiammatorie.- L’implicazione psicosomatica ele interferenze nei comportamenti,nel metabolismo e sull’organismo.- L’Attività Fisica quale ausilio deldimagrimento e come interazioneper la funzionalità generale.- Alimentazione e fabbisognispecifici: criteri e meccanismi dicalcolo.- L’Educazione Alimentare e le li-nee guida generali: la didattica egli strumenti semplici per sé e per ilcliente. - Gli alimenti, le proprietà, i pastie le integrazioni da conoscere e daconsiderare.Docente: Corrado CeschinelliDove e quando: Milano, 7-8 novembreOrario: 10.00-13.00,14.00-17.00 Quanto costa: 220 euro (Iva inclu-sa) + 30 euro di iscrizione alla scuo-la (se dovuta) entro il 30 ottobre;270 euro (Iva inclusa) + 30 euro diiscrizione alla scuola (se dovuta)per iscrizioni dopo il 30 ottobre

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VALUTAZIONEPOSTURALESaper analizzare e comprendere lapostura di un soggetto è la tappaobbligata per elaborare un pro-gramma di allenamento davvero“personal”. Con questo stage vi im-padronirete di uno strumento prati-co di grande accuratezza, con unosguardo alla psicologia.- Dal neonato all’anziano: la for-mazione e l’evoluzione delle curverachidee.- La postura fisiologica in relazio-ne all’età del soggetto e alle suecaratteristiche emotive.- L’appoggio plantare e i suoi ef-fetti posturali.- Gli effetti del sistema muscolo-connettivale sull’apparato schele-trico.- Individuare le asimmetrie me-diante la valutazione posturale:spiegazione teorica e dimostrazio-ne pratica del test. - Esercitazione pratica di gruppo.- Contrazione, contrattura e retra-zione muscolare.- Muscoli agonisti, antagonisti esinergici in una logica di allena-mento personalizzato ed equilibra-to.- Spiegazione teorica e dimostra-zione pratica del test per individua-re e quantificare le retrazioni mu-

scolari.- Esercitazione pratica di gruppo.Docente: Davide FogliadiniDove e quando: Milano. Sabato25 ottobre Orario: 10.00-13.00 e 14.00-17.00 Quanto costa: 120 euro (Iva inclu-sa) + 30 euro di iscrizione alla scuo-la (se dovuta) entro il 30 settem-bre; 160 euro (Iva inclusa) + 30 eu-ro di iscrizione alla scuola (se dovu-ta) dopo il 30 settembre.

IL GINOCCHIOINFORTUNATO

Particolarmente indicato per fisiote-rapisti, istruttori di fitness e bodybuilding e personal trainer, questostage fornisce le conoscenze ne-cessarie per affrontare il recuperofunzionale dell’articolazione del gi-nocchio colpita dalle principali pato-logie di natura traumatica e cronica.

- Anatomia funzionale e topogra-fica del ginocchio.- Lesioni meniscali.- Lesione del legamento crociatoanteriore- Lesione del tendine rotuleo.- Condropatia femoro-rotulea.- Valgismo di rotula.- Artrosi grave del ginocchio.Docente: Davide FogliadiniDove e quando: Milano, 5 dicembre

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COMPOSIZIONECORPOREA EANTROPOPLICO-METRIAObiettivo della giornata di formazio-ne è di fornire i contenuti pratici eteorici della misurazione corporeadei soggetti. La valutazione dellacomposizione corporea è uno stru-mento di valutazione utile per pro-grammare e monitorare il lavoro fisi-co e gli obiettivi. È anche uno stru-mento di fidelizzazione perché aiutail personal trainer a instaurare unarelazione professionale di credibilitàed efficienza con i propri assistiti.

- Cos’è l’antropoplicometria.- Perché la plicometria.- Procedura delle misurazioni pli-cometriche.- Rilevazioni e descrizione deipunti di repere per le pliche.- Rilevazioni e descrizione dellecirconferenze.- Body Mass Index (BMI).Docente: Francesco CapobiancoDove e quando: Milano, sabato,21 novembre

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Orario: 10.00-13.00 e 14.00-17.00Quanto costa: 120 euro (Iva inclu-sa) + 30 euro di iscrizione alla scuo-la (se dovuta) entro il 30 ottobre;160 euro (Iva inclusa) + 30 euro diiscrizione alla scuola (se dovuta)per iscrizioni dopo il 30 ottobre.

STRETCHINGEVOLUTOLo stretching è in continua evolu-zione. Non è più semplice allunga-mento muscolare, ma mobilità finee globale, con particolare accentosugli aspetti neurofisiologici. -Neurofisiologia: approfondimento - Tessuto connettivale e rigidità arti-colari. - Definizione di contrazione isome-trica di tipo eccentrico.- Ruolo della respirazione nellostretching olistico.- Influenza dell’alllungamento sullapostura.- Individuare e trattare i triggerpoints.- Valutazione e miglioramento dellamobilità cervicale.- Valutazione e miglioramento dellamobilità lombare.Docente: Davide FogliadiniDove e quando: Milano, 14 novembre

Orario: 10.00-13.00,14.00-17.00 Quanto costa: 120 euro (Iva inclu-sa) + 30 euro di iscrizione allascuola (se dovuta) entro il 30 otto-bre; 160 euro (Iva inclusa) + 30 eu-ro di iscrizione alla scuola (se dovu-ta) per iscrizioni dopo il 30 ottobre

MASSAGGIOMIOFASCIALETerapia miofasciale: una grandevarietà di tecniche che spazianodalla manipolazione dei tessutimolli all’allungamento muscolareprolungato. Struttura anatomica,omeostasi dei vari sistemi, psicoe-motività, campo vitale: tutto sicompenetra in una presa di co-scienza globale del sé fisico e men-tale.Parte teorica- Anatomia e topografia della fa-scia.- Fisiologia della fascia.- Patologia e sintomatologia dellafascia.Parte tecnico/pratica- Tecniche di base, trattamentopreliminare, globale, segmentario.- Tecniche avanzate di detensiona-mento miofasciale, i punti trigger,tecniche profonde e traverse, tec-niche combinate.Docente: Roberto Dagani Dove e quando: Milano, 28 novembreOrario: 10.00-13.00,14.00-17.00 Quanto costa: 120 euro (Iva inclu-sa) + 30 euro di iscrizione alla scuola(se dovuta) entro il 30 ottobre; 160 eu-ro (Iva inclusa) + 30 euro di iscrizione al-la scuola (se dovuta) per iscrizioni dopoil 30 ottobre.

ANNULLAMENTI E RINUNCELa Scuola di ProfessioneFitness si riserva il diritto diannullare le iniziative inprogramma qualora non siraggiunga il numero minimodi iscritti, provvedendo in talcaso al rimborso totale dellequote già corrisposte. In casodi rinuncia, la Scuola diProfessione Fitnessprovvederà al rimborso dellaquota corrisposta secondo leseguenti modalità: • 80%, se la rinuncia vienecomunicata entro 15 giornidalla data di iniziodell'iniziativa;• 40%, se la rinuncia vienecomunicata entro 5 giorni;Oltre i suddetti termini, nonsarà possibile ottenere alcunrimborso.

MODALITÀ DIISCRIZIONELa quota di partecipazione aicorsi comprende la T-shirt diProfessione Fitness, ilmateriale didattico, l’accessoalle lezioni e il diploma oattestato di partecipazione.Per iscriverti puoi venire dipersona presso la nostrasede amministrativa in viaOrseolo n°3 a Milano, oppurepuoi scegliere una tra leseguenti modalità: • Versamento sul contocorrente postale n°26993204intestato ad Alea Edizioni -via Sapeto 5, 20123 Milano• Bonifico bancario sul contocorrente n°48054 intestato ad Alea Edizioni- BancaPopolaredi Milano Ag. 7 –IBAN IT 43 Q05584 01607 00000 0048054entrambi i casi è necessarioinviare via fax la fotocopia delversamento postale o delbonifico bancario segnalandoil nome dell’iniziativa scelta, idati personali, il codicefiscale, un recapito telefonicoed e-mail al fax n°02.58111116.• Assegno bancario nontrasferibile intestato ad AleaEdizioni, da inviare,unitamente al nomedell’iniziativa scelta, i datipersonali, il codice fiscale, unrecapito telefonico ed e-mail,tramite posta prioritaria aProfessione Fitness viaOrseolo 3 - 20144 Milano.

Le iscrizioni in promozioneentro il 31 di luglio nonpotranno essere restituite incaso di rinuncia o imprevistida parte dell’iscritto ma soloriutilizzate per altre iniziativedidattiche

Alla fine di ogni stage saràrilasciato un attestato dipartecipazione accreditatodall’U.S. Acli, ente dipromozione sportivariconosciuta dal CONI

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sarà rigorosamente seguito da unistruttore qualificato e appositamenteformato per organizzare e gestire lediverse stazioni di allenamento. Laformazione, realizzata da docenti dialtissimo livello professionale, rappre-senta la base indispensabile su cuipoggia e si articola tutto il progetto.La scelta del lavoro in gruppo rac-chiude una serie di valori positivi e divantaggi:- rappresenta una novità qualificantenelle proposte dei corsi collettivi;- incrementa l’attenzione verso il clubanche per nuovi clienti e soci;- determina un’ottima redditività intempi e spazi contenuti;- garantisce ottimi risultati, in tempiabbreviati, con soddisfazione deiclienti;- crea entusiasmo e divertimento su-perando la monotonia del lavoro sin-golo;- le sue innumerevoli applicazioni e gliaggiornamenti formativi del“V.T.System” consentono di evolverenel tempo l’attività.

Gratificazione personale, sport ebenessere: “the new VibrationTraining System” rappresenta lanuova stagione del fitness, in purostile Why Be Normal?

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Il Fitness, e il wellness, ci hanno offer-to - negli anni trascorsi - differenti so-luzioni, ma la carenza di sostanzialiprodigi richiede oggi uno sforzo inno-vativo che sappia mettere a fruttoesperienze, professionalità e attrezzidi nuova generazione come può es-sere l’allenamento vibratorio. Il WBV(Whole Body Vibration - scientifica-mente testato nelle maggiori universi-tà mondiali, con esiti di grande effica-cia e sicurezza) è entrato nei centri fit-ness e si sta affermando sia come at-tività singola che come attività di grup-po. Da queste basi è nata, con il par-tner DKN Technology, “The New

Vibration Training System -Why Be Normal? l’idea diestendere i benefici e il raggiod’azione a più soci applicandoil WBV non solo come attività

individuale, ma con l’obiettivo difar diventare l’allenamento vibrato-rio una vera e propria attività digruppo che sposi la filosofia WhyBe Normal?: “non è necessariopatire e fare fatica per sentirsi benecon se stessi e a proprio agio con glialtri”.

BENESSERE DIGRUPPOIl “Vibration Training

System” è un circuito dilavoro che impiega una

pluralità di pedane vibran-ti e si rivolge a un gruppo di

utenti in una lezione struttu-rata su 20/30 minuti di lavoro.

Il gruppo, e ogni singolo utente,

“...a chi sa dove andare, tutti i ven-ti sono favorevoli” e in questi tempi,un po’ incerti, avere obiettivi chiari,ancorché semplici, è quanto mai ne-cessario. Why Be Normal? È, e ri-mane, un marchio del fitness che danove anni rappresenta un messaggioinnovativo, senza ricercare nella stra-vaganza quell’originalità che gli è pro-pria. La ricerca di novità e i progettiWhy Be Normal? testimoniano unacostante attenzione al valore delgruppo, inteso non come “massa”bensì come soggetto d’interazio-ne che assorbe desideri, esi-genze, richieste e ambizionidei singoli e racchiude il tuttoin una sintesi collettiva. Fare at-tività fisica, migliorare le proprie pre-stazioni, mantenersi in forma e di-vertirsi sono legittime e semplici

aspirazioni alle quali da annisi tenta di dare risposta

con le più articolate ea volte fantasioseiniziati-ve.

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Whybe normal?

L E A Z I E N D E I N F O R M A N O

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La pratica clinica, cometraumatologo dello sport,mi permette di vederemolte patologie e di stu-

diarle, ma è in palestra che sigioca la partita più importante:curare un atleta “funzionalmen-te”, ossia senza metterlo a ripo-so. La palestra diventa quindi unluogo dove si sperimentano letecniche di ricondizionamentomuscolare con i pesi e con mac-chine adeguate nei casi in cui visia una patologia in atto o unesito di intervento. Il compitodell’ortopedico-traumatologodiventa quello di dare informa-zioni precise per il recupero,mentre il compito del tecnico-istruttore quello di agire secondola propria esperienza e profes-sionalità per ottenere il risultato.Il controllo di tali dati sarà poi ilbanco di prova per entrambi.

ANAMNESI E STORIA CLINICAIn questo caso clinico il “dannofunzionale” si è strutturato, inrealtà, proprio in palestra, prati-cando il sollevamento pesi.Francesco, oggi di 30 anni, siera presentato a 20 anni in pa-lestra per sviluppare i suoi mu-scoli dal momento che, giocan-do sempre e solo a calcio fin dapiccolo, erano troppo ipertrofiz-zati gli arti inferiori rispetto ai su-periori. Dopo un normale perio-do di apprendistato, Francescoinizia ad aumentare i carichi dilavoro e, a parte qualche saltua-rio fastidio fisico, va avanti percirca 10 anni. Di recente, alle-nandosi come sempre se non dimeno a causa del minor tempodisponibile, ha iniziato ad avver-tire un dolore alla spalla destrain corrispondenza dell’articola-zione acromion-claveare, che

scompariva col riposo.Francesco non era mai cadutosulla spalla e non aveva condot-to particolari routine di allena-mento per sviluppare le spalle.Visitato dall’ortopedico, gli veni-va prescritta una radiografiadell’articolazione suddetta dap-prima e poi una TomografiaAssiale Computerizzata. Nelfrattempo egli non era più ingrado di allenarsi senza dolore ela forza gradualmente diminui-va. Nonostante un congruo pe-riodo di riposo, alla ripresa degliallenamenti riprendeva anche ildolore.

DESCRIZIONE DELLA PATO-LOGIAQuesta patologia dei “sollevato-ri di pesi” fu descritta negli anni‘70 da C. Neer, che la studiò neipesisti. La sindrome si caratte-

allenamento e rehab

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Casi clinici in palestradi Riccardo Gambaretti

sindrome

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rizza per il dolore localizzato sul-l’articolazione acromion-clavea-re, che può anche essere tume-fatta e per lo più con dolore almovimento della spalla, soprat-tutto durante l’abduzione e larotazione esterna. L’esame cli-nico è importante per differen-ziarla da un’altra patologia mol-to frequente nello sportivo che èla sindrome da conflitto sub-acromiale. Tuttavia, per la dia-gnosi sono indispensabili unaradiografia e una TomografiaAssiale Computerizzata.Queste indagini strumentali per-mettono di mettere in evidenzal’aspetto caratterizzante questapatologia, che è l’erosione del-l’estremo laterale della clavicolaa livello dell’articolazione acro-mion-claveare. Nei casi similaria quello di Francesco, che nonera intenzionato a sospenderedefinitivamente l’attività sporti-va, l’unica risoluzione possibileè l’intervento chirurgico, checonsiste nella resezione dellaparte di clavicola erosa e dan-neggiata dal sollevamento pesi.Francesco venne operato dopoqualche mese dalla visita orto-pedica per l’assoluto fallimentodi ogni tipo di terapia.

I CONCETTI CHIAVE RIFERI-TI AL CASOSi possono considerare duecondizioni base:- prima della manifestazione deldolore alla spalla;- dopo l’intervento.Nel primo caso bisogna fare at-tenzione a quei dolori localizzatialla spalla che non si risolvonoin tempi brevi (indice solo di af-faticamento) e soprattutto aquei dolori che si manifestanodurante alcuni movimenti e noncon altri. La conoscenza del-l’anatomia funzionale aiuterà,anche l’istruttore, a capire eorientarsi verso una patologiache richiede il controllo del me-dico, oppure la sola astensioneda quel specifico esercizio.Nel secondo caso la palestra è

utile per riacquistare l’uso com-pleto dell’articolazione e dellamuscolatura accessoria, sia at-traverso esercizi passivi sempli-ci e assistiti, sia per mezzo di unallenamento specifico.

INFORMAZIONI NECESSA-RIE PER TRATTARE IL CASOFrancesco dopo un avvio intelli-gente ha iniziato a crescere coni pesi senza un adeguato pro-gramma di controllo dei risultati.Ciò in un giovane può passaredel tutto inosservato, grazie allecapacità reattive del fisico in re-lazione all’età, tuttavia è a di-stanza di anni che si manifesta ildanno che non è più possibile

correggere con il solo allena-mento. Molto meglio avvienecon i soggetti che si avvicinanoalla palestra in età più adulta (30anni), poiché un esercizio ese-guito in maniera scorretta o controppi carichi, sviluppa da subitoun’infiammazione o comunqueuna situazione d’allarme chepermette di agire per tempo.

OBIETTIVIGli obiettivi riferiti a questo casosono soprattutto quelli di recu-pero post-operatorio. Comun-que valgono in egual misura an-che in fase pre-operatoria epre-dolorifica. Si tratta infatti diselezionare, per chiunque, eser-

allenamento e rehab

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FFiigguurraa 11.. PPrrooiieezziioonnee aanntteerroo--ppoosstteerriioorree ddeellll’’aarrttiiccoollaazziioonnee aaccrroommiioonn--ccllaavveeaarree..11:: eessttrreemmoo llaatteerraallee ddeellllaa ccllaavviiccoollaa22:: aaccrroommiioonn33:: ssppaazziioo aarrttiiccoollaarreeLLee ffrreeccccee iinnddiiccaannoo ll’’aarreeaa ddii eerroossiioonnee oosssseeaa

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cizi che non siano dannosi nel-l’immediato e nel futuro. Nellafattispecie bisognerà ristabilireun movimento completo dellaspalla mediante esercizi passivicon e senza pesi per passare,una volta riacquistato il movi-mento, al potenziamento mu-scolare.

COME REALIZZARE GLIOBIETTIVIMediante esercizi semplici mo-noarticolari che permettano al-l’articolazione un isolamentodalle strutture circostanti. In par-ticolar modo ci si riferisce al mo-vimento dell’articolazione gleno-omerale che non deve esserecompensato dal basculamentopassivo della scapola (spallache si muove in blocco). In que-sto caso è preferibile un con-gruo periodo di riabilitazione conun fisioterapista che permetta diottenere uno scollamento dellascapolo-toracica. La spalla nonsoffrirà a essere “lavorata” in di-strazione con un peso alla ma-no, purché non sia eccessivo.Inoltre, è preferibile all’inizio pri-vilegiare l’uso di strumenti concarrucole o camme per la de-moltiplicazione del peso.

ESERCIZI CONSIGLIATIDapprincipio bisogna ottenereun movimento completo e privodi dolore. In presenza di dolorela spalla si blocca facilmente!Se sono soddisfatte queste esi-genze si possono eseguire mo-vimenti semplici con il bastonedietro la nuca, con una carru-cola posta al di sopra della te-sta (l’arto sano solleva quellomalato) o semplicemente fa-cendo camminare la mano sulmuro verso l’alto e verso il bas-so. Qualche movimento pen-dolare con un manubrio di 1 Kgpuò essere utile come eserciziodi stretching. Superata la primafase (da 15 a 30 giorni) si puòpassare all’allenamento conpesi mediante poliercolina e ca-vi incrociati, manubri a bassicarichi, bicipite alla panca L.Scott, lat machine e altri sistemiassistiti. Sono molto utili gli ela-stici a tensione graduata per ilrinforzo dei muscoli della cuffiadei rotatori.

ESERCIZI SCONSIGLIATISono soprattutto quelli che ob-bligano l’articolazione acro-mion-claveare a una rotazione incarico quali:

- pull-over;- lento dietro;- distensioni su panca con ritor-no del bilanciere al petto.Qualche perplessità la lascianoesercizi quali:- trazioni al mento;- alzate frontali con manubri aelevato carico, in quanto i mu-scoli allenati si inseriscono allaclavicola e potrebbero traziona-re verso il basso, nella fase dicontroresistenza al peso, la cla-vicola stessa determinando unoshift inferiore che potrebbe es-sere responsabile, a lungo ter-mine, di una erosione del margi-ne clavicolare laterale.

CONTROLLO DEGLI OBIET-TIVIConsiste principalmente nellapossibilità di allenarsi senza do-lore, sia senza che con l’inter-vento. È importante valutare be-ne l’escursione articolare per ilconseguente recupero del tonomuscolare, senza cui questonon sarà mai completo.L’obiettivo sarà anche raggiuntoquando il soggetto avvertirà unasensazione di stabilità dellaspalla senza limitazioni al movi-mento.

CASIclinici

in palestra

Come l'istruttore deve affrontare le patologie che gli si possonopresentare in palestra. Nella serie i casi più frequenti sono

analizzati con un metodo standard: anamnesi, descrizione dellapatologia, esame motorio, obiettivi e linee guida del protocollo, congli esercizi consigliati e quelli da evitare, controllo finale.

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allenamento e rehab

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LIPOCARDIOFITNESSPerdere peso è il diktat della maggior partedei frequentatori dei centri fitness. L’autorefornisce gli strumenti per rispondere aquesta richiesta: analisi del tessuto adiposoe del metabolismo muscolare, metodologiadell’allenamento con attrezzaturecardiovascolari e isotoniche, test di controllo.Massimiliano Ferrero Alea Edizioni pag. 144 Euro 24

MANUALE DI CARDIOFITNESSIl volume tratta in modo approfondito il

cardiofitness nei suoi diversi aspetti:dall’anatomia e fisiologia, ai metabolismi

energetici e alla biomeccanica muscolare,per poi addentrarsi nello specifico del training

cardiovascolare. Abbraccia l’attività indoor eoutdoor, l’utilizzo dei simulatori aerobici e il

monitoraggio della frequenza cardiaca.Giulio Sergio Roi

Alea Edizioni 2004 - pag. 238 Euro 35

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miglioramento della mobilità di tutte lecomponenti dell’apparato locomotore.

Partendo da questa convinzione gli autoririprendono i principi teorici dello stretching,propongono test di valutazione e una lunga

serie di esercizi suddivisi per attività sportiva.Francesco Capobianco

Alessandro Lanzani,Alea Edizioni - pag. 224 Euro 21

99 ESERCIZI ADDOMINALIIl volume è utile per comprendere a fondo

l’anatomia, la funzione e la cinesiologia deimuscoli addominali e per imparare a valutare

la loro forza. In più, un’interessanteclassificazione degli esercizi e un intero

capitolo dedicato agli errori di esecuzione.Giulio Sergio Roi e Rachele Groppi

Alea Edizioni 2001pag. 128 Euro 21

IPERTROFIA MUSCOLARECome si costruisce una tabellad’allenamento personalizzata? Il librofornisce un’esauriente risposta a questadomanda analizzando i principi dellaprogrammazione e periodizzazione, le fasidell’allenamento e le caratteristichebiomeccaniche di numerosi esercizi tipicidell’allenamento in palestra.Claudio Suardi Alea Edizioni 2000 pag. 208 Euro 26

FITNESS & BODY BUILDINGLa terza edizione, completamente aggiornata,del libro che ha formato intere generazioni di

professionisti del fitness. Dall’anatomiafunzionale dell’apparato locomotore alla

fisiologia muscolare, fino alla biomeccanicadegli esercizi; in questo volume il futuro

istruttore troverà tutte le nozioniindispensabili, arricchite di 120 disegni e

oltre 400 foto a colori. Alessandro LanzaniAlea Edizioni 2004 pag. 360 Euro 45

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Mix di miglioramento e mantenimento

Il principio del sovraccaricodovrebbe essere a tutti noto,ma in realtà sfugge alla mag-gior parte degli allenatori. Tut-

ti i principianti applicano questoprincipio: poiché per loro il pri-mo giorno la normalità è zerominuti, correndo cinque minutiapplicano il principio del so-vraccarico, il secondo giornocorrono dieci minuti ecc. Poipasseranno ad aumentare lavelocità. È ovvio che il principiodel sovraccarico non può esse-re applicato all’infinito: a uncerto punto non ci sarà piùmiglioramento nelle presta-zioni e l’allenamento diven-terà soprattutto un manteni-mento. Ciò che deve essere

chiaro è che in un soggetto al-lenato esiste una miscela di mi-glioramento e di mantenimen-to: se il soggetto è arrivato aisuoi massimi fisiologici (cosadifficile da accettare sia per l’al-lenatore sia per l’atleta) ancheprove molto dure possono es-sere di solo mantenimento. Avolte lunghe fasi di manteni-mento precedono fasi di miglio-ramento. È però fondamentalecapire che l’allenamento hasempre una componente dimiglioramento e una di man-tenimento. Uno studio di Hick-son (1) ha mantenuto invariate ladurata e l’intensità dell’allena-mento, ma ha ridotto la fre-quenza: non c’è stata nessunariduzione della capacità aerobi-ca. Ciò significa che per mante-nere una determinata condizio-ne si possono ridurre la durata

e la frequenza degli allenamen-ti, ma non l’intensità; in altre pa-role, per il miglioramento oc-corrono frequenza, durata e in-tensità, per il mantenimento ilparametro più importante è l’in-tensità. Ciò ci porta a conclu-dere che è meglio un giorno diriposo piuttosto che un allena-mento a bassa intensità. Perevitare equivoci occorre chiarirealcuni punti.1. Il consiglio sopraespostonon vuol dire che occorre tiraretutti i giorni; un allenamento amedia intensità è comunque al-lenante. Se un giorno però si fafatica a correre a un ritmo piùlento di 1’/km del proprio re-cord sui 10000 m, allora è me-glio riposarsi.2. Molti atleti devono allenarsitutti i giorni perché temono diperdere ciò che hanno costrui-

allenamento

di Roberto Albanesi [email protected]

L’allenamentodel runner

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to. Fortunatamente, come ab-biamo appena visto, mantene-re è più facile che migliorare.Non è raro (anche se non co-mune) il caso di atleti che han-no ottenuto ottime performan-ce dopo una settimana di ripo-so. È importante ricordare che ildeallenamento inizia non primadel quinto giorno. Se il runnernon ha altri problemi (soprattut-to il peso) un giorno di riposonon fa male.3. Il concetto di bassa intensitàè relativo alla tipologia dell’alle-namento e verrà trattato esami-nando le varie tipologie.

LA FREQUENZA DELL’ALLE-NAMENTONon esistono risposte certe suquanti giorni alla settimana ci sidebba allenare per non entrarein una spirale di deallenamento.Quanto più il soggetto è allena-to, tanto più frequentementedeve allenarsi per mantenere lacondizione. Un campione chedecide di allenarsi solo tre voltealla settimana si attesterà su li-velli ben più mediocri di quelli

raggiunti con un allenamentobigiornaliero o comunque gior-naliero su sette giorni. Se cioè ilsingolo stop (dovuto a infortu-nio o scelta personale) non faperdere la condizione purchésia soltanto di qualche giorno,sembra che basse frequenze diallenamento pongano un limitealle prestazioni dell’atleta. Moltirunner obietteranno che nontutti possono avere il fisico perallenarsi sei o sette giorni susette. Il motivo di questa inca-pacità dipende da varie cause:- l’atleta interpreta il concettod’intensità d’allenamento inmodo esasperato, fa diventarel’allenamento una gara e il gior-no successivo ha notevoli pro-blemi a recuperare. In questocaso l’unica soluzione è impor-si di finire gli allenamenti con uncerto grado di freschezza, ma-gari staccandosi dagli abitualicompagni nell’ultima parte del-l’allenamento;- l’atleta interpreta la corsa co-me qualcosa di faticoso per cuia livello psicologico non riescea recuperare anche allenamentidi media intensità se continuinel tempo. La soluzione è quel-la di rendere il più piacevole

allenamento

possibile l’allenamento, cer-cando di non allenarsi da soli,di evitare percorsi noiosi e pocostimolanti o tipologie sgradite;- l’atleta non ha sufficienti dotidi recupero. Senza doti di recu-pero non è possibile svolgereallenamenti intensi per periodisufficientemente lunghi. Esserecostretti a inserire due o tregiorni di riposo o blande sedutedi scarico nell’arco della pro-grammazione settimanale è in-dice di un recupero non ottima-le. Infatti, mentre una gara puòrichiedere dei giorni di scarico,un allenamento, per quanto du-ro, deve consentire di svolgereil giorno successivo un lavoroper lo meno di media intensità.

IL SISTEMA ANAEROBICOLATTACIDOSecondo molti studi le capacitàlattacide dell’atleta sarebberopoco allenabili (2), comunque si-curamente meno allenabili dellecapacità aerobiche; d’altra par-te ogni allenatore sa che un al-lenamento ben finalizzato puòmigliorare le caratteristicheanaerobiche del soggetto. Ilproblema è di stabilire se il cor-retto allenamento funziona per-ché migliorano le caratteristi-che fisiologiche (per esempio il

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potere tampone dei muscoli) ose migliora la sopportazionepersonale a una situazione vis-suta come spiacevole. Un sog-getto poco allenato ben difficil-mente riuscirà a percorrere piùdi qualche centinaio di metri incondizioni di acidosi lattica: lamancanza di fiato, il cuore ingola, le gambe dure ecc. lo in-durranno ben presto a fermarsi.Un atleta allenato può correresicuramente più a lungo in talicondizioni. Probabilmente ledue spiegazioni del migliora-mento anaerobico coesistonotant’è che si può notare undeallenamento significativomolto netto a partire dalla terzasettimana (McArdle, nota 3).Ciò praticamente significa che ildeallenamento anaerobico ini-zia già dalla prima settimana:inserire una seduta di intervaltraining o di ripetute brevi ogniquindici giorni non ha pertantonessun senso, se non quello diconfondere l’organismo dell’a-tleta, costretto a rispondere auno stimolo al quale non è suf-ficientemente preparato.

IL SISTEMA AEROBICOSicuramente più allenabile delprimo, offre notevoli possibilitàall’allenatore che sappia inter-pretare correttamente le esi-genze dell’atleta in funzionedella gara che deve preparare.Vediamo almeno i più impor-tanti adattamenti che seguonoun programma di allenamentoaerobico: l’aumento del nume-ro e della dimensione dei mito-condri, della concentrazionedegli enzimi ossidativi, della ca-pacità di usare i lipidi, l’adatta-mento delle fibre muscolari allavoro di resistenza e la loroipertrofia, l’aumento delle di-mensioni e della gittata cardia-ca, la diminuzione della fre-quenza cardiaca, la diminuzio-ne della pressione arteriosa, lamiglior capillarizzazione, la di-minuzione del peso ecc. Di tut-

ti questi adattamenti, a sorpre-sa, ce n’è uno che non decadevelocemente se si sospendel’allenamento: la capillarizzazio-ne, fra l’altro uno dei fattori re-sponsabili della capacità diestrazione dell’ossigeno dalsangue. Mentre le altre gran-dezze fisiologiche si deallenanoabbastanza nettamente in tresettimane, la densità capillareresta praticamente la stessaanche dopo tre mesi (3).

allenamento

IL MANUALE COMPLETODELLA CORSARoberto Albanesi, grandeesperto di scienza del benes-sere, di cui si occupa da più divent'anni e autore di una deci-na di testi su come raggiunge-re la massima qualità della vitaintegrando una costante atti-vità fisica, nel suo ultimo libro”Il Manuale completo della cor-sa” analizza la disciplina da tut-ti i punti di vista. L'opera èideale sia per accompagnare ilprincipiante nei suoi primi pas-si, che per il professionista,poiché pone l'accento su queifini meccanismi che permetto-no di arrivare al vertice dellaprestazione. Inoltre, risponde

alle do-mandepiù cri-t i c h esulla corsa, propone un mo-dello di pianificazione dell'alle-namento; fornisce consigli perdefinire un modello alimentaree una guida alla strumentazio-ne del runner; non mancanoprincipi di medicina sportiva edettagliati programmi di allena-mento per le distanze dai 1500m alla mezza maratona. Com-pletano l'opera utili suggeri-menti per correre la prima ma-ratona, cenni sulla psicologiadella corsa, il rapporto fra cor-sa e invecchiamento. www.albanesi.it

NOTE

1. R. C. Hickson e M. A. Ro-senkoetter “Reduced trainingfrequencies and maintenanceof aerobic power”, Med. Sci.Sports Exerc, pag 13, 1981.2. Arcelli E. “Acido lattico eprestazione” CooperativaDante Editrice; Vigevano 19953. McArdle William D. KatchFrank I. Katch Victor L. “Fisio-logia applicata allo sport. A-spetto energetico, nutrizionalee performance”, 1998

Link

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Page 41: FitMed n°5

Riportiamo qui un caso inte-ressante di marketing nonconvenzionale utilizzato perattirare l’attenzione sui distur-bi alimentari. La campagna dicomunicazione sociale pro-mossa dall’ANAD, (NationalAssociation of AnorexiaNervosa and Associated) econdotta dall’agenzia Ogilvydi Francoforte aveva comeobiettivo sensibilizzare il pub-blico rispetto all’anoressia,malattia dai più conosciuta,ma quasi sempre sottovalu-tata, tanto che il mondo della moda, nonostante le polemiche recentemente sollevate, continua a proporre comemodelli ragazze sottili in modo anormale. Per sottolineare il drastico cambiamento degli ideali di bellezza rispetto alpassato, agendo direttamente all’interno di un museo, tre dipinti classici sono stati parzialmente modificati e ripropo-sti, di fianco agli originali, nella loro toccante spettralità: Edouard Manet “Olympia” (1863, nella foto), “La bagnante diValpinçon” di Jean-Auguste-Dominique (1808) e “Reclining Girl” di Francois Boucher e “Nude on a Sofá” di FrancoisBoucher (1752). Per vedere tutti i quadri, paragonati ai loro originali: http://spotanatomy.libero.it/2009/il-museo-dei-quadri-anoressici.www.anad.org

Sotto la superficie terrestre sono sepolte oltre 100 milioni di mine: ogni 19minuti qualcuno, soprattutto donne e bambini, ne calpesta una. Intere co-munità vivono costantemente nella paura e nel terrore e distesi territoripotenzialmente fertili sono stati abbandonati. La Fondazione Mineseeker,presieduta da Nelson Mandela, è un'organizzazione senza scopo di lucroi cui obiettivi principali sono da una parte la “riabilitazione” dei territori mi-nati, grazia alla rilevazione, l'identificazione e la rimozione delle mine terre-stri, e dall’altra la “riabilitazione” di coloro che sono stati colpiti dalle mine.Oscar Pistorius, campione paralimpico dei 100, 200 e 400 metri, è l’am-basciatore del progetto The Sole of Africa, che si inserisce all’interno del-la Mineseeker Foundation. Obiettivo del progetto è una raccolta fondi perrealizzare degli “ospedali mobili” in grado di aiutare bambini e adulti lesio-nati dalle mine e dalle guerre a rimettersi a camminare, camion fuoristra-da che arrivino nelle zone più remote dell’Africa e che siano equipaggiaticon tutto il necessario per dotare di protesi agli arti coloro che non potreb-bero arrivare a un ospedale vero e proprio. Il progetto è stato recente-mente presentato in Italia dallo stesso Pistorius, ma la raccolta fondi nonè ancora attiva.www.thesoleofafrica.tvwww.thesoleofafrica.orgwww.mineseeker.com

THE SOLE OF AFRICA

CCOONN LLIINNKK DDII AAPPPPRROOFFOONNDDIIMMEENNTTOO

È QUESTA LABELLEZZAOGGI?

NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS

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Page 42: FitMed n°5

In occasione del XXV Congresso Nazionale della SocietàItaliana di Andrologia recentemente conclusosi a Catania,è stato presentato uno studio pilota realizzato in Italia su60 pazienti, tra i 40 e i 60 anni di età, affetti da disfunzio-ne erettile e fisicamente non attivi o poco attivi. I pazientisono stati suddivisi in due gruppi di trattamento, il primocon solo inibitore dell’enzima PDE-5 e il secondo con ini-bitore PDE-5 in aggiunta ad attività sportiva aerobica re-golare (almeno 3 ore alla settimana). A distanza di 3 mesitutti i pazienti sono stati valutati mediante la misurazionedel testosterone totale e la somministrazione di un que-stionario riconosciuto a livello internazionale,l’International Index of Erectile Function (IIEF), che racco-glie informazioni sui problemi di erezione in termini di ca-pacità erettiva, frequenza dei rapporti, soddisfazione delrapporto, intensità dell’eiaculazione, qualità dell’orga-smo, frequenza del desiderio, confidenza e senso di ade-guatezza. “I risultati sono stati sorprendenti – ha afferma-to il Dott. Giuseppe Maio, del Policlinico Abano Terme(PD), autore dello studio - poiché il gruppo che oltre allaterapia farmacologia svolgeva anche attività fisica hapresentato un miglioramento della funzione erettile oltreche degli altri parametri della soddisfazione sessuale, ri-spetto al gruppo con sola terapia farmacologia”. Il mec-canismo che lega lo sport al sesso è lo stesso che legal’attività sportiva al buon funzionamento del sistema car-diovascolare. Disfunzione erettile e malattie cardiache, in-fatti, dipendono entrambe da un ridotto afflusso di san-gue verso il pene ed il cuore. L’esercizio fisico aiuta a

contrastare la comparsa di malattie dei vasi sanguigni, combattendo la formazione di placche lipidiche (grassi) a livel-lo delle arterie, responsabili dell’insufficiente irrorazione dell’organo.www.andrologiaitaliana.it

NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWSCCOONN LLIINNKK DDII AAPPPPRROOFFOONNDDIIMMEENNTTOO

È stato finalmente risolto, con uno stile tutto italiano, il pastic-ciaccio relativo ai sequestri dei nuovi impianti natatori realizzatiper i prossimi Mondiali di Roma (dal 17 luglio). È di qualchegiorno fa il “decreto salva-piscine” con cui Palazzo Chigi ampliai poteri del commissario straordinario e sana gli impianti ritenu-ti abusivi e già sequestrati dai pm. La Procura di Roma alla finedi giugno aveva disposto il sequestro di quattro cantieri e inda-gato lo stesso commissario, Claudio Rinaldi, per aver autoriz-zato l´ampliamento o la realizzazione ex novo di poli natatori sualcune aree vincolate senza aver ottenuto la deroga al Prg (Piano regolatore generale) della giunta comunale. La qua-le giunta, allora guidata da Veltroni, aveva anzi espresso parere negativo. La modifica disposta da Palazzo Chigi sanatotalmente gli abusi edilizi e urbanistici fin qui commessi nella costruzione degli impianti privati, cancellando il mecca-nismo obbligatorio di assenso dell’assessore all’urbanistica e della giunta comunale. Fra le motivazioni che hannoportato a questo “colpo di spugna” viene segnalata “la necessità e l´urgenza di velocizzare la procedura (...) e la con-seguente messa in attività degli impianti natatori, atteso l´imminente inizio del grande evento”. Quindi, levati i sigilli, so-no stati autorizzati i quattro impianti privati di Gav Sport City, a Frigoria, Settebagni del Salaria Sport Village, TevereRemo, all'Acquacetosa e il Flaminio Sporting club nella zona di Saxa Rubra.www.roma09.it/it/rassegna_stampa.html

MODIALI DI NUOTO E ABUSI EDILIZI

SPORT E SESSUALITÀ

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Page 43: FitMed n°5

37° CONGRESSONAZIONALE SIMFER

(Società italiana di medicina fisica eriabilitazione)

Il Fisiatra e le professioni sanitarie tra nuove tecnologie, or-ganizzazione della complessità e verifica dei risultati per l’au-

tonomia della persona disabile. Questo è il significato più impor-tante da attribuire al grande percorso di crescita della riabilitazio-ne italiana. Il 37° Congresso Nazionale SIMFER si propone comestrumento di interpretazione di questa importante svolta culturale. Itopics scelti rappresentano lo spazio comune dove sarà possibileconfrontare esperienze, idee, proposte sulla base di una attentametodologia scientifica e nel coinvolgimento e nella interazionecon le analoghe esperienze di altri paesi dell’Europa, portandoa Campobasso per quattro giorni le migliori esperienze e i

massimi esponenti della cultura riabilitativa. Campobasso, 20 - 23 settembre 9

Segreteria Organizzativa: www.medik.netXI CONGRESSO NAZIONALE SIPO(Società italiana di psico-oncologia)

Professionalità e Innovazioni in Psico-Oncologia”

TOPICS: Bioetica e Deontologia, BurnOut, Comu-nicazione,Counselling Genetico, Cure Palliative, Dolore e interventi

terapeutici, Empowerment: il malato e la fami-glia, Mass Media eCancro, Medical Humanities e Medicina Narrativa, Medicinaalternativa complementare Nur-sing, Oncoematoalogia Pediatrica,Organizzazione dei Servizi in Psico-Oncologia, Paziente anziano,Psicofarmacologia, Psicoterapie, Reti Socio-Sanitarie e AssistenzaSociale, Riabilitazione, Screening e Prevenzione, Sessualità e Can-cro, Strumenti di Valutazione, Terapie Medico-Chirurgiche e Quali-

tà di Vita, Trattamenti Chemioterapici e LungosopravvivenzaSenigallia (Ancona), 1-3 ottobre 9

Segreteria Organizzativa: www.avenuemedia.eu

MALATTIEREUMATICHE: GESTIONE

INTEGRATA MULTIDISCIPLINARE

L'evento si pone come obiettivo di porre a co-noscenza del fisioterapista gli aspetti legati all'in-

quadramento alla chirurgia e alle condizioni succes-sive dei pazienti affetti da malattie reumatiche. La co-operazione rappresenta un nodo essenziale nella ge-stione delle malattie e soprattutto nella gestione delpaziente e delle sue condizioni. Obiettivo: forma-zione multiprofessionale per la cooperazione alla

definizione del progetto riabilitativo applicatoalle diverse aree della disabilità

Potenza, 5 settembre Segreteria Organizzativa:

www.zahir.it

ASMA E SPORT

È convinzione comune che l'asmabronchiale non sia compatibile con lo

svolgimento di attività fisica, sia nel bambinoche nell'adulto. Scopo del convegno è quello di

sottolineare che lo sport, anche agonistico, nonsolo, non incide negativamente nello sviluppo psi-cofisico, ma determina notevoli miglioramenti nel-l'atleta. Il paziente asmatico trattato può competeread armi pari sul piano sportivo con il soggetto sa-no. Verranno inoltre trattate le problematiche me-dico-legali inerenti la prescrizione della terapiadell'asma bronchiale e il doping.

Cagliari, 24 agosto Segreteria Organizzativa:

www.sardiniacocs.com

FIERE E CONVEGNI

SANASALONE INTERNAZIONALE

DEL NATURALE

È la manifestazione fieristica più ampia e com-pleta al mondo per il mercato del naturale. Ali-mentazione, Salute e Benessere e Abitare sono itre poli intorno ai quali si apre uno spazio di dia-logo, di confronto e di crescita per i nuovi consu-matori: competenti, informati, esigenti. Il SettoreBenessere è al centro di questa edizione.

10 - 13 Settembre Bolognawww.sana.it

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APPUNTAMENTI CON LO SPORT

STRALIVIGNO2 Agosto

Livigno (SO)www.stralivigno.itATLETICA

LEGGERACAMPIONATI ITALIANI

ASSOLUTI 31 luglio - 2 agostoMilano, Arena Civica

PALLAVOLOFEMMINILE

WORLD GRAND PRIX 19 - 23 agosto

Tokyo, Giapponewww.fivb.org

CICLISMOTOUR DE FRANCE

4 - 26 Lugliowww.tourdefrance.it

NUOTOMONDIALI

17 Luglio - 2 AgostoRoma

www.roma09.it/en/index.html

GOLDEN GALADI ATLETICA

10 Luglio Roma, Stadio Olimpico

www.goldengala.it

MONDIALI DI BOXE1 - 12 Settembre

Milano Mediolanum Forumwww.worldboxingmilano.org

ATLETICALEGGERA

CAMPIONATI DEL MONDO15 - 23 agosto

Berlinowww.berlin2009.org

PALLAVOLOMASCHILE

CAMPIONATO EUROPEO3 - 13 settembre

Turchiawww.fivb.org

TENNISFLUSHING MEADOWS31 agosto - 13 settembre

New Yorkwww.usopen.org

CICLISMOCAMPIONATO DEL

MONDO SU STRADA23-27 settembre

Mendrisio, Svizzerawww.mendrisio09.ch

PALLAVOLOFEMMINILE

CAMPIONATO EUROPEO25 settembre - 4 ottobre

Poloniawww.fivb.org

PALLACANESTROMASCHILE

CAMPIONATO EUROPEO7 - 20 settembre

Polonia, 7-20 settembrewww.fibaeurope.com

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Page 45: FitMed n°5

TRATTAMENO MIOFASCIALE PER LO SPORTIVOIl manuale espone in maniera chiara ed esaustiva letecniche manuali per il detensionamento miofasciale aindirizzo sportivo. L’ampia documentazione iconograficachiarisce ogni dettaglio di posizionamento e intensità delmassaggio.Roberto DaganiAlea Edizioni 2005 pag. 128 Euro 21

FITNESS TERAPIA - 2 VOLUMI Il movimento è un farmaco naturale contro moltepatologie cronico-degenerative. Partendo da questaconvinzione i volumi propongono protocolli di lavoroper ipertensione, patologie respiratorie, cardiacheinfantili e della colonna, obesità (vol. 1) patologiecoronariche e renali, artrite reumatoide, gravidanza,fibrosi cistica (vol. 2). Autori VariAlea Edizioni 1999/2000 - pag. 144 Ogni volume Euro 24 Offerta: i 2 volumi a 36 Euro

Prevenzione SaluteSalute

MAL DI SCHIENAIl volume affronta il tema del mal di schiena in modo

davvero esaustivo. Nella prima sezione guida il lettoreal corretto utilizzo della colonna nella vita quotidiana e

nella pratica sportiva. La seconda parte raccoglieinvece approfondimenti sulle patologie e sui

meccanismi del dolore lombare.Claudio Corno

Alea Edizioni 2001pag. 256 Euro 26

IL DOLORE CERVICALEIl manuale offre un’ampia panoramica delle patologie

più comuni nell’individuo adulto: la cervicalgia. Ilvolume è diviso in tre parti: la prima, dedicata

all’anatomia, alla fisiologia articolare e allabiomeccanica del tratto cervicale. La seconda,

dedicata alle sindromi dolorose più comuni. Infine laterza parte che comprende alcune schede pratiche diutilizzo in palestra contenenti gli esercizi più idonei in

relazione alla sintomatologia dolorosa. Claudio CornoAlea Edizioni 2003 pag. 128 Euro 21

FISIOLOGIA APPLICATA AL FITNESSIl manuale affronta in maniera concisa ma esaustivala fisiologia del corpo umano, con particolareriferimento all’influenza dell’esercizio fisico suorgani e apparati. Il manuale è anche uno strumentodidattico e di autovalutazione per il professionistadel fitness e costituisce strumento fondamentaleper la programmazione del training.Davide GirolaAlea Edizioni 2003 pag. 160 Euro 23

COMPOSIZIONE CORPOREAA partire dalla definizione di sovrappeso e

obesità il volume suggerisce al lettore metodicherigorose e scientifiche per un’analisi quantitativae qualitativa della composizione corporea, punto

di partenza indispensabile per una correttaprogrammazione nutrizionale e dell’allenamento.

Sergio RoccoAlea Edizioni 2000

pag. 128 Euro 21

CARDIOLOGIA E FITNESSPartendo dai fondamenti della fisiologia

cardiovascolare, l’autore accompagna il lettoredalla pratica clinica alla valutazione funzionale e

psicosomatica del cardiopatico e allaperiodizzazione dell’allenamento, spiegando conprecisione gli effetti della terapia farmacologica

sulla performance.Davide GirolaAlea Edizioni

pag. 248 Euro 31

MASSAGGIO SPORTIVOIl testo propone tecniche manuali per il trattamentoefficace della micro-traumatologia dei tessuti mollinello sportivo. I capitoli a carattere puramente praticodescrivono la conformazione dei tessuti connettivi, leinterazioni tra il danno tessutale, l’infiammazione e glieventi riparativi.Roberto DaganiAlea Edizioni 2002pag. 128 Euro 21

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Prevenzione

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RehabRehabRehabCASI CLINICI IN PALESTRA - LA SERIE In ognuno dei 5 volumi si inquadrano le principali pato-logie dell’apparato locomotore. Per ognuna di esse so-no descritti anamnesi ed esame obiettivo motorio, so-no individuati i traguardi0 da raggiungere, sono trac-ciate le linee guida del protocollo di lavoro attraversogli esercizi consigliati e quelli da evitare.Autori VariAlea Edizioni - pag. 128Ogni volume Euro 21Offerta: tutta la seria (5 volumi) a 84 Euro

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RIUSCIREMOA PORTARELA ZIA PINAIN PALESTRA ?

RIUSCIREMOA PORTARELA ZIA PINAIN PALESTRA ?

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