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In distribuzione gratuita presso gli spondor e le edicole di Monreale e frazioni - Tiratura 2200 copie Giugno 2011 FILO DIRETTO - ANNO II - N. 14 - 2011 - Registrazione Trib. Di Palermo n. 29 del 30/12/2009 - Stampato in proprio Per la Vostra pubblicità su Filo Diretto scrivete a [email protected] o contattateci al numero 347 6531973 N°15 Luigi Gullo ALL ’ INTERNO ARRIVEDERCI C on questo numero di giugno interrompiamo, ma solo per la pausa estiva, la pubblicazione del mensile Filo Diretto. E’ stato un anno di lavoro intenso che ci ha visti impegnati nello sforzo di andare dentro la notizia per fornire ai concittadini lettori un approfondimento e un’ulteriore chiave di lettura degli avveni- menti e dei contesti che ci troviamo quotidianamente a vivere a Monreale. Siamo soddisfatti per i positivi commenti riscontrati tra i sempre più numerosi lettori del giornale che ne vivono e ne attendono ogni uscita come un appuntamento importante di informazione e di formazione. Nel corso dell’anno Filo Diretto si è arricchito del contributo di nuovi collaboratori che hanno creduto in questo strumento per veicolare i loro pensieri, i loro progetti e le loro attività tra i cittadini, e che ci hanno consentito di presentare un prodotto più completo, ampliando la rosa degli argomenti trattati. Un sentito ringraziamento va ai componenti della redazione e ai tanti collaboratori, stabili e oc- casionali, che con l’abnegazione profusa e la passione mostrata, ciascuno con il proprio ruolo, ci hanno permesso di vivere questa esperienza come un contributo e un atto d’amore alla crescita sociale, culturale e civile del paese. Più volte sono scaturiti dibattiti più o meno accesi, polemiche, riflessioni sui nostri servizi, mossi, lo voglio sottolineare, dall’unico desiderio di offrire una lettura imparziale e priva di pregiudizi, dei fatti e delle azioni riscontrate. Abbiamo cercato di dare spazio in egual modo alle dichiarazioni e alle opinioni di aree politiche diverse, a volte cercando con insistenza il confronto, e non abbiamo lesinato critiche a ciascuna di esse. Forti di questa consapevolezza, e soprattutto del credito crescente che constatiamo tra i monrealesi, ci concediamo una pausa, ma che in realtà sarà un mo- mento di analisi, di lavoro e di elaborazione perché vi sono nuovi progetti in cantiere che vogliamo sperimentare già a partire da ottobre. Una nuova edizione per fornire una informazione più puntuale, più capillare, più esaustiva. Grazie ed arrivederci ad ottobre. email : [email protected] blog: filodirettoblog.wordpress.com a.s.d. Real Società KARATE Via Fondo Cangemi 2/C MONREALE [email protected] Non solo Duomo… Intervista al comandante della Polizia Municipale pag 2 Referendum 12/13 Giugno: gli esponenti politici locali esprimono la loro opinione pag 7 Luogo comune: La politica del fare che puzza di morte pag 10 pag 8 ATO Palermo 2: come i diritti vengono calpestati e annullati pag 6 5 Giugno: la giornata Mondiale dell’ambiente approda a Monreale Non possiamo più tacere, è ora di agire pag 11

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In distribuzione gratuita presso gli spondor e le edicole di Monreale e frazioni - Tiratura 2200 copieGiugno 2011

FILO DIRETTO - ANNO II - N. 14 - 2011 - Registrazione Trib. Di Palermo n. 29 del 30/12/2009 - Stampato in proprio

Per la Vostra pubblicità su Filo Diretto scrivete a

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o contattateci al numero

347 6531973

N°15

Luigi Gullo

ALL ’ INTERNO

ARRIVEDERCI

Con questo numero di giugno interrompiamo, ma solo per la pausa estiva, la pubblicazione del mensile Filo Diretto.

E’ stato un anno di lavoro intenso che ci ha visti impegnati nello sforzo di andare dentro la notizia per fornire ai concittadini lettori un approfondimento e un’ulteriore chiave di lettura degli avveni-menti e dei contesti che ci troviamo quotidianamente a vivere a Monreale. Siamo soddisfatti per i positivi commenti riscontrati tra i sempre più numerosi lettori del giornale che ne vivono e ne attendono ogni uscita come un appuntamento importante di informazione e di formazione. Nel corso dell’anno Filo Diretto si è arricchito del contributo di nuovi collaboratori che hanno creduto in questo strumento per veicolare i loro pensieri, i loro progetti e le loro attività tra i cittadini, e che ci hanno consentito di presentare un prodotto più completo, ampliando la rosa degli argomenti trattati.Un sentito ringraziamento va ai componenti della redazione e ai tanti collaboratori, stabili e oc-casionali, che con l’abnegazione profusa e la passione mostrata, ciascuno con il proprio ruolo, ci hanno permesso di vivere questa esperienza come un contributo e un atto d’amore alla crescita sociale, culturale e civile del paese.Più volte sono scaturiti dibattiti più o meno accesi, polemiche, riflessioni sui nostri servizi, mossi, lo voglio sottolineare, dall’unico desiderio di offrire una lettura imparziale e priva di pregiudizi, dei fatti e delle azioni riscontrate. Abbiamo cercato di dare spazio in egual modo alle dichiarazioni e alle opinioni di aree politiche diverse, a volte cercando con insistenza il confronto, e non abbiamo lesinato critiche a ciascuna di esse.Forti di questa consapevolezza, e soprattutto del credito crescente che constatiamo tra i monrealesi, ci concediamo una pausa, ma che in realtà sarà un mo-mento di analisi, di lavoro e di elaborazione perché vi sono nuovi progetti in cantiere che vogliamo sperimentare già a partire da ottobre. Una nuova edizione per fornire una informazione più puntuale, più capillare, più esaustiva. Grazie ed arrivederci ad ottobre.

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a.s.d. Real Società

KARATEVia Fondo Cangemi 2/C

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Non solo Duomo… Intervista al comandante della Polizia Municipale pag 2

Referendum 12/13 Giugno: gli esponenti politici locali esprimono la loro opinione

pag 7

Luogo comune: La politica del fare che puzza di morte pag 10

pag 8

ATO Palermo 2: come i diritti vengono calpestati e annullati

pag 6

5 Giugno: la giornata Mondiale dell’ambiente approda a Monreale

Non possiamo più tacere, è ora di agire pag 11

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Anno II - n.15

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Alcune strade di Monrea-le sono dotate di un circui-to videosorveglianza; sono state installate quindi del-le videocamere mai utiliz-zate ma che sono costate al Comune una cifra non indifferente. Sappiamo che la ditta appaltatrice non consegna i lavo-ri per mancanza di pagamento, quindi priva il comando della Polizia Municipale dei codici di accesso alle apparecchiature. Che cosa ha da dichiarare in merito? La ditta appaltatrice dei lavori dell’impianto di videosorveglianza ha regolarmente conse-gnato i lavori nei primi mesi dell’anno 2008. L’impianto è stato consegnato perfettamente funzionante, nel corso dello stesso anno l’im-pianto ha subito un serio danno dovuto a un fulmine che ha distrutto l’apparato tecnico. Sono già state previste nel bilancio 2011, le somme necessarie per la riattivazione. Attual-mente è in funzione, grazie ad un protocollo d’intesa tra l’Amministrazione Comunale e la Direzione della Banca Monte dei Paschi di Siena filiale di Monreale, un impianto di vi-deo sorveglianza nell’area di piazza Inghilleri e zone limitrofe direttamente controllato dalla P.M.-

Perché l’orario lavorativo del corpo della Po-lizia Municipale termina alle ore 20.00 men-tre l’ordinanza prevedrebbe anche il lavoro serale e notturno, mai svolto a Monreale, se non in alcune occasioni straordinarie? L’attuale orario di lavoro della Polizia Munici-pale si divide in due turni: 08,00 -14,00 e 14,00 -20,00 Ogni altra modulazione di lavoro va sottoposta alla contrattazione decentrata con le Organizzazioni Sindacali di categoria così come previsto dal Contratto Collettivo Nazio-nale del Lavoro. C’è da dire che una diversa modulazione dell’orario di lavoro è attualmen-te in funzione; infatti, è stato presentato da questo Comando un progetto obiettivo deno-minato “Scuola Sicura” che prevede l’anticipo e il posticipo di mezzora sul normale orario di lavoro, finalizzato alla sicurezza degli alunni che giornalmente accedono ai plessi scolastici della Città e frazioni. Il progetto è finanzia-

Non solo Duomo…Intervista al comandante della Polizia Municipale di Monreale

A fronte dei tanti problemi e disservizi pre-senti e delle tante istanze giunte dai citta-

dini che ci chiedono di non abbassare il focus di attenzione sull’attuale situazione locale, abbiamo deciso di intervistare il Comandante della Polizia Municipale di Monreale, Antonino Grippi. Una voce che può spiegarci a titolo istituzionale, i motivi e le risoluzioni delle problematiche perti-nenti alla sua competenza.

to interamente attraverso i proventi derivanti dall’accertamento della violazione al Codice della Strada ai sensi dell’Art. 208. Un terzo tur-no di lavoro serale e notturno, allo stato attuale non è praticabile, sia perché, come anzi detto, va concordato con i sindacati, sia per l’ende-mica mancanza di personale. E’ allo studio un progetto più articolato di Sicurezza Urbana che prevede dei servizi serali e notturni nel periodo estivo sempre finanziabile attraverso i proventi delle sanzioni al C.D.S.

Come mai esiste un certo disequilibrio nu-merico tra gli agenti graduati e gli agenti semplici? Sappiamo che il Corpo Municipale risente di una certa carenza quantitativa del personale, come mai a tal proposito non si pensa ad un concorso interno? La Pianta organica Comunale prevede com-plessivamente n. 47 appartenenti al Corpo della Polizia Municipale, attualmente ne conta solo 38 di cui 13 Ufficiali e 25 Agenti, 10 di questi ultimi sono Part-Time con contratto a termi-ne che scade alla fine del mese, ai quali non verrà più rinnovato il contratto nella Polizia Municipale a seguito di una senten-za del Giudice del Lavoro diventata esecutiva. La riduzione del personale, com’è comprensibile, avrà inevitabili ricadute negative sull’attività di questa P.M., a tal proposito è opportuno evi-denziare tre cose: a. Tutti gli attuali agenti sono stati inquadrati a seguito di procedure concorsuali interna e recentemente anche con mobilità esterna;b. Per l’estensione del territorio e il numero della popolazione residente ivi comprese le frazioni e i servizi istituzionali presenti, la do-tazione organica degli appartenenti alla Polizia Municipale dovrebbe ammontare a più di 100 unità;c. Il Patto di Stabilità e le residue capacità finanziarie dell’Ente non consente l’assunzio-ne di altro personale. C’è da dire oltre tutto, che alcuni Agenti a breve saranno collocati

in quiescenza, mentre altri hanno prescrizioni mediche che ne limitano l’impiego in attivi-tà esterne. Credo di non dovere aggiungere altro.-

Nella memoria cittadina è presenta una de-termina comunale che solo in un certo perio-do, aveva dato il via ad un provvedimento,

secondo il quale i fruttivendoli non avrebbero potuto supera-re il limite di spazio stabilito e concesso sul suolo pubblico. Ol-tre ad un fattore di ordine pub-blico, di viabilità delle auto e di un miglior passaggio pedonale, non crede che l’aspetto igienico-sanitario sia un motivo più che valido per continuare con per-severanza a far rispettare tale

provvedimento? L’occupazione degli spazi ed aree pubbliche è regolato dal regolamento Comunale TOSAP, e dal regolamento di Polizia Urbana, nello speci-fico, l’Art. 29 consente, l’occupazione di suolo pubblico per esposizioni merci a chi esercita attività commerciali in locali prospettanti sulla pubblica via. L’autorizzazione è rilasciata nel rispetto delle norme igienico-sanitario e delle norme del codice della strada ed inoltre, l’oc-cupazione del suolo pubblico non può supe-rare i 90 cm davanti al negozio. Tale norma aveva creato un continuo sconfinamento da parte dei commercianti che aveva determina-to una dura repressione da parte della Polizia

Com. Pol. Mun. Antonino Grippi (Immagine tratta da monrealenews.It)

Comune di Monreale

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Giugno 2011

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Municipale che in alcuni casi era degenera-ta in eclatanti proteste da parte degli stessi, multati per eccesso di occupazione del suolo pubblico. Al fine di venire incontro anche alle esigenze dei commercianti, che risentivano fortemente della crisi generale del settore, con Determina Sindacale n° 37 del 21/06/2010 si disponeva che quest’ultimi potessero occupare fino ad un massimo di metri lineari 2 di suolo pubblico sotto il marciapiede sempre nel ri-spetto delle norme sopra richiamate; con ciò i commercianti hanno potuto avere una mag-giore area espositiva senza violare il regola-mento e il comune una maggiore entrata. E’ chiaro che in assenza o mancato rispetto delle norme igienico- sanitario questi verrebbero prontamente sanzionati.-

Monreale poche settimane fa è stata dichia-rata tra le prime sette mete di maggior at-trattiva turistica. Quali sono dal Suo punto di vista e secondo Le Sue competenze i provve-dimenti che potrebbe intrattenere il turista e rimpinguare in tal modo l’economia locale? Credo che una maggiore sinergia tra l’am-ministrazione comunale, gli operatori turistici, i commercianti e gli imprenditori del settore ricettivo, possa portare benefici e soddisfare così le aspettative dei turisti, offrendo valide alternative ad altre mete turistiche più rino-mate. Credo che l’attuale Amministrazione stia mettendo in campo una valida attività promuovendo eventi culturali, artistiche, ricre-ative e sportive che sicuramente porteranno benefici all’economia locale.-

Secondo Lei Monreale è una cittadina che gode di una soddisfacente vivibilità? A tal proposito Le dico tre frasi: assenza di par-cheggi auto, flebile controllo del territorio e dell’osservanza delle regole, vandalismo not-turno. L’endemica mancanza di parcheggi, sommata ad una assetto viario ed urbanistico medioeva-le, che mal supporta l’enorme flusso veicolare che giornalmente si riversa nel centro storico della città e le molte attività commerciali che si trovano ubicate proprio negli assi viari di maggiore importanza, inevitabilmente tutto ciò si ripercuote negativamente sulla vivibilità della stessa città. Ogni azione di prevenzione e repressione sull’osservanza delle norme del C.d.S. messa in campo dalla Polizia Municipa-le con le esigue unità disponibili, può apparire

insufficiente.-

Zone blu disabilitate, fruizio-ne dei mezzi pubblici ridotta, rifiuti che fanno sempre più da cornice nelle nostre strade. Tutti disservizi dovuti alla pe-nosa situazione economica del Comune. Recentemente però, grazie all’utilizzo di concessioni regionali, sono iniziati i lavori pubblici per l’ampliamento dei marciapiedi in alcune vie prin-cipali. Forse i fondi si sarebbero potuti impiegare diversamente. Cosa mi dice in merito? Si, sono già in atto i lavori di allargamento di alcuni marcia-piedi lungo la Via Venero e di miglioramento dell’assetto viario della stessa. C’è da aggiunge-re che a breve sarà sottoposto all’amministrazione comunale un Piano Viario curato dagli uffici di questo Comando di P. M.. Alla fine dei lavori, crediamo che la transitabilità della Via Venero e di altri assi viari della città, sarà di molto migliorata perché non sarà più possibile fermarsi con i veicoli in doppia fila, e i pedo-ni avranno un maggiore spazio di transito senza occupare la carreggiata di scorrimento dei veicoli.- Le pongo una domanda in qua-lità di cittadino, avulsa quindi dal suo ruolo. Secondo Lei per-ché a Monreale è così difficile far rispettare le regole e le leg-gi, e perché il livello di senso civico lascia molto a desiderare. Sembra non essere chiaro che il bene comune in realtà appar-tiene a tutti, andrebbe pertanto rispettato come se fosse il pro-prio. Forse che gli amministra-tori non hanno saputo impartire ai cittadini codesto sentimento? Credo che sul concetto di senso civico e del rispetto delle regole da parte dei cittadini, ci sia da fare una riflessione più ampia. Esprimere valutazioni o giudizi su un tema così delicato credo che non spetti al sottoscritto, tuttavia è sotto gli occhi di tutti che il senso civico e il rispetto delle regole nelle realtà del Sud sono meno sentiti e certamente Monreale non fa eccezione.-

Carrà Maria [email protected]

Il 2 Giugno 1946 gli Italiani, attraverso un referendum passato alla storia come uno dei più importanti, sceglievano la forma voluta per lo Stato e i membri dell’Assemblea Costituente che avrebbe avuto il compito di redigere la nuova carta costituzionale.Fino al 1946 l’Italia era una monarchia costituzionale, che si basava sullo Statuto albertino e il vertice dello stato era rappresentato dalla Corona e quindi dal Re d’Italia.Il passaggio dalla monarchia alla Repubblica fu un momento fondamentale, non privo di tensioni e polemiche, poiché sul referendum aleggiò il sospetto di brogli.Tuttavia dopo 85 anni di regno a seguito del referendum nasceva la Repubblica italiana e i monarchi di casa Savoia venivano esiliati.In tutto il mondo il 2 Giugno le ambasciate italiane organiz-zano un festeggiamento, a cui sono invitati tradizionalmente i Capi di Stato dei Paesi ospitanti.In Italia si svolgono sempre manifestazioni ufficiali e tipica è la parata con lo spettacolo affascinante delle Frecce Tri-colori.In precedenza in Italia si festeggiava la prima domenica di giugno, data dell’anniversario della concessione dello Statuto albertino. Nel 1977 con una legge del 5 Marzo la festa venne spostata nuovamente alla prima domenica di Giugno, come prima della nascita della Repubblica e solo nel 2001, con una legge del 20 Novembre del 2000, su impulso di Carlo Azeglio Ciampi, allora Presidente della Repubblica, il giorno 2 Giugno tornò ad essere festivo.Nel giugno del 1948 per la prima volta Via dei Fori Imperiali a Roma ospitava la parata militare in onore della Repubblica. L’anno seguente, con l’ingresso dell’Italia nella NATO, se ne svolsero dieci in contemporanea in tutto il Paese mentre nel 1950 la parata fu inserita per la prima volta nel protocollo delle celebrazioni ufficiali.Oggi il cerimoniale prevede la deposizione di una corona d’alloro al Milite Ignoto presso l’Altare della Patria e una pa-rata militare alla presenza delle più alte cariche dello Stato. Alla parata militare e alla deposizione della corona d’alloro presso il Milite Ignoto, prendono parte tutte le Forze Armate, tutte le Forze di Polizia della Repubblica ed il Corpo Nazio-nale dei Vigili del Fuoco e della Croce Rossa Italiana. Nel 2005, Carlo Azeglio Ciampi ordinò che defilassero anche il Corpo di Polizia Municipale di Roma in rappresentanza di tutte le Polizie Locali d’Italia ed il personale civile della Pro-tezione Civile. Prendono inoltre parte alla parata militare al-cune delegazioni militari dell’ONU, della NATO, dell’Unione Europea e rappresentanze di reparti multinazionali che pre-sentano una componente italiana. Le celebrazioni proseguo-no nel pomeriggio con l’apertura al pubblico dei giardini del palazzo del Quirinale, sede della Presidenza della Repubblica Italiana, con esecuzioni musicali da parte dei complessi ban-distici dell’Esercito Italiano, della Marina Militare Italiana, dell’Aeronautica Militare Italiana, dell’Arma dei Carabinieri, della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza, del Corpo di Polizia Penitenziaria e del Corpo Forestale dello Stato.

Barbara La [email protected]

2 GIUGNO 2011: 65 ANNI DI REPUBBLICA IN ITALIAContinua il nostro percorso tra le date più importanti della storia d’Italia

E ancora una volta si festeggia un’altra data importante per la nostra storia

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Anno II - n.15

Da più di un mese contenitori stracolmi e raccolta effettuata a singhiozzo, voci parlano dell’intezione di invocare l’aiuto di qualche ”santo”

Monreale: è ormai crisi rifiuti. Capman e DiMatt non sanno più dove sbattere la testa

Della serie Straordinariamente...

Le foto sono state scattate in tutto il territorio monrealese, sia nel centro abitato che nelle fra-zioni.Comunque il disastro ecologico non è tutto da im-putare all’amministrazione, anche i “bravi” citta-dini fanno la loro parte:1. Si impegnano a produrre più spazzatura che possono;2. La abbandonano nei punti più disparati;3. Gettano la spazzatura in maniera scienti-fica, cioè qualche minuto dopo che la raccolta è stata effettuata in modo che il sacchettino resti bene in vista e per un intera giornata, contribuen-do al magnifico e salutare paesaggio monrealese degno rivale di quello napoletano.

Chiù munnizza pi tutti!!!

18 maggio 2011: dalle colonne del giornale di Sicilia il sindaco annunciava l’avvio di un piano straordinario per la raccolta dei rifiuti, tutto ciò noleggiando mezzi privati per la raccolta, alla mo-dica cifra di 13 mila euro, mentre i mezzi dell’Ato sono fermi ai box in attesa di essere riparati. Ma non sarebbe meglio spendere questi soldi per riparare i mezzi in modo che possano lavorare an-che dopo la raccolta straordinaria???Ma poi mi chiedo: nel bilancio Ato sono previste delle voci che riguardano la manutenzione ordi-naria e straordinaria dei mezzi??? O il bilancio prevede solo il pagamento degli stipendi???Però forse dalle agitazioni degli ultimi tempi ne-anche quelli sono previsti.

Comunque per la cronaca tale intervento STRA-ORDINARIO non sembra che abbia portato gran-di risultati…

San Silvio da Arcore San Guido Bertolaso da Roma

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Giugno 2011

Filo diretto … con il lettoreAnche nel prossimo numero, in questa rubrica, daremo spazio alle Vostre proposte ed ai Vostri suggeri-menti, e potrete raccontare o denunciare inefficienze, disfunzioni e disservizi relativi alle Vostre esperienze quotidiane. Inviare e-mail al seguente indirizzo: [email protected]

Con la delibera protocollo n. 49 del 23/05/2011, il Sindaco di Monreale ha dato un pesante giro di vite agli orari di apertura del cimitero, estendendo, a partire dal 10 luglio 2011, all’intero anno, la chiusura pomeridia-na in vigore dal 2008 ad agosto ed estesa dal 2009 a luglio. Pertanto il cimitero sarà aperto dalle ore 7.00 alle ore 13.30 con esclusione del mercoledì e del sabato, quando la chiu-sura viene spostata alle ore 16.30. Come è noto, a Monreale si è costituito un comitato spontaneo che ha lanciato una petizione per difendere l’apertura pomeridiana del Campo-santo, estendendola anche ai mesi di luglio ed agosto. La petizione finora ha raccolto molte centinaia di firme ed i suoi promotori si ripro-pongono di intensificare gli sforzi al fine di ottenere numerose nuove adesioni. Le firme saranno consegnate all’ufficio protocollo del comune entro la metà di giugno ed il comitato spera in un ripensamento dell’amministrazio-ne quantomeno con l’immediata revoca della delibera n. 49 del 23/05/2011 e con l’apertura di un dialogo con il comitato promotore che ormai rappresenta molte centinaia di cittadini.La suddetta delibera si presta a quattro ordini di osservazioni:1. Di merito: si priva l’utenza di un servizio, quello dell’apertura pomeridiana del cimite-ro, apertura sempre assicurata fino al 2007 e

Il Comitato spera in un ripensamento dell’amministrazione sull’apertura pomeridiana del Cimiteroche dal 2008 è stata progressivamente ridotta senza che vi sia stata alcuna ricaduta positiva, neppure in termini di risparmio.2. Di metodo: il comitato promotore della pe-tizione era stato ricevuto in delegazione dal sindaco, a cui è stata consegnata copia della petizione stessa insieme con un primo elenco di firme in fotocopia. Il comitato aveva altre-sì informato il primo cittadino che la raccolta sarebbe continuata per un po’ di mesi. Sen-sibilità democratica avrebbe voluto che l’am-ministrazione avesse aspettato la consegna ufficiale della petizione stessa per valutare l’entità del consenso da essa raccolto e deci-desse di conseguenza.3. Di natura giuridica: l’eventuale autorizza-zione alle ditte a lavorare a cimitero chiuso non pare compatibile con la normativa vigen-te sulla sicurezza, che richiede che sia aper-ta sempre una via di fuga in caso di calamità naturali. Inoltre il conseguente utilizzo di una unità lavorativa del personale comunale per garantire alle ditte di potere lavorare a cimite-ro chiuso implica l’utilizzo di pubblico denaro (lo stipendio del personale comunale è pagato dai cittadini) per un servizio offerto non alla collettività ma a privati. L’eventuale non auto-rizzazione alle ditte a lavorare a cimitero chiu-so implica, per gli impresari e per i lavoratori, danni economici evidenti e, nel tempo, anche

consistenti.4. Di natura economico/organizzativa: il punto 2 dell’ordinanza citata, recita: “L’accoglimen-to dei feretri (ceneri e resti) deve avvenire come segue: le tumulazioni si effettueranno dalle ore 9.00 alle ore 13.00, mentre dalle ore 14.00 alle ore 16.00 le salme saranno mes-se a deposito”. Se quanto sopra implica che almeno una unità di personale deve restare nell’area cimiteriale fino alle ore 16.00, non si vede perché, almeno fino a quest’ora, non si debba consentire l’accesso del pubblico. In questo caso, fra l’altro, si devono fare due tur-ni di servizio per il personale (7.00-13.00 e 10.00-16.00) e quindi non si può invocare la mancanza di unità lavorative per giustificare la chiusura pomeridiana. Se invece si ricorre alla reperibilità (una unità di personale deve essere comunque reperibile dalle ore 14.00 alle 16.00 e deve recarsi ad aprire e chiudere il cimitero solo se vi sono feretri), è chiaro che il costo per l’Amministrazione aumenta perché la reperibilità va pagata. Al fine di individuare una soluzione che pos-sa essere il più possibile condivisa, il comitato promotore reitera la richiesta di essere rice-vuto dal Dirigente responsabile così come da precedente colloquio col Sindaco di Monreale.

Per il Comitato promotore Domenico La Porta (Cellulare 348 3663 971)

A Sua SantitàBenedetto XVI

A S. E.Mons. Salvatore Di Cristina di Monreale

Sua Santità, S.E. reverendissima,Vi riferisco di un episodio, che molto mi ha ferito come persona e soprattutto come cri-stiano, avvenuto nella Chiesa di S. Teresa a Monreale, in merito al funerale che padre Giuseppe Spera avrebbe dovuto celebrare giorno 18 maggio 2011 alle ore 16.30. Mio fratello Daniele è morto giorno 17 maggio prematuramente all’età di 33 anni a Marina di Modica dove lavorava. Era in attesa del trapianto di cuore che purtroppo non si è potuto effettuare in tempo. A cau-sa di lungaggini ed intoppi burocratici legati al fatto che si trovasse a 400 Km di distan-za da Monreale, dopo le varie autorizzazioni e i sigilli dell’autorità sanitaria la salma si è potuta spostare con un giorno di ritardo.Il funerale già previsto e comunicato pres-so la chiesa di S. Teresa non è avvenuto, in quanto il parroco si è categoricamente rifiutato di celebrarlo.Ciò che ha disgustato e amareggiato è sta-to l’atteggiamento privo di pietà, di com-passione e di umanità mostrata da padre

Spera nei confronti della salma, della fami-glia e di tutti i fedeli che erano venuti da tutta la Sicilia per dare l’estremo saluto al loro compianto.Padre Spera non ci ha rivolto né uno sguar-do né una parola di conforto, niente! Ha solo riferito ai signori delle onoranze fu-nebri che non avrebbe celebrato il funera-le bensì una benedizione alla salma, cosa già avvenuta, peraltro, a Marina di Modica dopo il decesso del nostro povero Daniele.La liturgia cristiana dei funerali è una ce-lebrazione del mistero pasquale di Cristo Signore.“Nelle esequie, la Chiesa prega che i suoi figli, incorporati per il Battesimo a Cristo morto e risorto, passino con lui dalla morte alla vita e, debitamente purificati nell’ani-ma, vengano accolti con i santi e gli eletti nel cielo, mentre il corpo aspetta la beata speranza della venuta di Cristo e la risurre-zione dei morti. È per questo che la Chiesa, madre pietosa, offre per i defunti il Sacri-ficio eucaristico, memoriale della Pasqua di Cristo, e innalza preghiere e compie suffra-gi; e poiché tutti i fedeli sono uniti in Cristo, tutti ne risentono vantaggio: aiuto spiritua-le i defunti, consolazione e speranza quanti ne piangono la scomparsa”.Nel momento in cui è più umano e natu-rale, a causa dell’immenso dolore, allonta-narsi dalla fede, noi cristiani, nel celebrare

le esequie dei loro fratelli, intendiamo af-fermare senza reticenze la speranza nella vita eterna.Comportamenti del genere o presunti re-golamenti (riferitimi dal sacerdote) che or-dinano parametri estetici per l’ingresso dei feretri dei defunti in chiesa, invece creano un muro tra i fedeli e chi dovrebbe alla luce del Vangelo essere sostegno e punto di rife-rimento affinché questa fede non si perda.In un periodo come questo, in cui la Chie-sa vive un grande momento di difficoltà, a causa di esponenti che non meritano l’abito talare che indossano, questo fatto contribu-isce ad allontanare i fedeli dalle istituzioni religiose che Voi con grande sacrificio, ogni giorno lottando, cercate di tenere in piedi per difendere i valori religiosi e morali che la chiesa rappresenta.Sopita la rabbia che mi ha invaso nel mo-mento in cui avremmo voluto serenamente pregare per mio fratello Daniele che tanto nella vita aveva sofferto e che sicuramente, lui prima di noi, non avrebbe dovuto subire tutto ciò, ho pensato di doverVi mettere al corrente, affinchè possiate prendere i giusti provvedimenti del caso, perché ciò non ab-bia più a ripetersi.Con profonda devozione

Vincenzo Giaconia

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Anno II - n.15

Per il referendum del 12 e 13 giugno tutti i cittadini sono chiamati a esprimere il proprio voto. Vogliamo ricordare che le espressioni di voto per il referendum saranno 4 (2 sulla privatizzazione dell’acqua, 1 sul nucleare, 1 sul legittimo impedimento). Si eserciterebbe in tal

modo non solo il diritto ma anche il dovere decisionale che il popolo ha, spesso non correttamente riconosciuto e praticato. A tal proposito, chiediamo ai diversi referenti di partito presenti nella nostra realtà locale un’opinione sull’importanza del referendum, sulle delicate moti-vazioni che porterebbero a votare “SI” oppure “NO” e infine chiediamo di informarci sulle posizioni intraprese dal partito di appartenenza. Ci teniamo a precisare che nel rispetto della par condicio il quesito è stato posto anche al Sindaco Di Matteo, al Consigliere Piero Capizzi

della Lista Civica Insieme e al Consigliere Santo D’Alcamo esponente di Forza del Sud, ma per motivi non specificati non ci hanno fatto pervenire la loro opinione. Di Maria Rita Carrà

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Referendum del 12 e 13 Giugno? Perché è importante andare a votare?

Segretario di IDV Daniela Miceli

Il referendum è uno strumento riconosciuto costituzionalmente per favorire la partecipazione popolare e ribadire la cen-tralità della sovranità del popolo. Il referendum abrogativo, in particolare, evidenzia uno scollamento tra il legislatore e

la volontà popolare e diventa pertanto un elemento fondamentale per il delicato equilibrio del sistema democratico. Detto questo, che si traduce in un invito alla partecipazione in massa, aggiungo che è opportuno votare SI. Si all’abrogazione delle norme sul nucleare, perché le centrali nucleari non sono sicure e possono essere causa di gravi disastri ambientali, come i fatti di Chernobyl e Fukushima dimostrano. Inoltre non esistono strategie definite per lo smal-timento delle scorie nucleari, ciò significa che potrebbero decidere di seppellirle dovunque, e a nostra insaputa, cosa che probabilmente già accade. E poi come non ricordare che già nel 1987 con altro referendum il popolo italiano si era già espresso negativamente in merito al nucleare?I nostri due SI sul tema dell’acqua servono a dire che l’acqua non è merce di scambio, ma patrimonio di tutti gli essere viventi ed, in quanto tale non può essere gestita, regolamentata ed erogata dai privati, perché per definizione l’interesse

di un privato, che gestisce un’attività economica, è il profitto. Inoltre l’acqua, come il “pane” e come i generi di prima necessità vanno resi accessibili alla massa crescente di uomini e donne che scivolano inesorabilmente al di sotto della soglia di povertà e che non sempre si ritrovano i mezzi per “comprare”. Certo bisogna aggiungere che il sistema attuale di gestione in materia idrica va ripensato e ripianificato nell’interesse di tutti. Ma questo è un passaggio successivo.Infine il nostro SI per l’abrogazione del legittimo impedimento è una scelta chiara e precisa perché pensiamo che chi governa un paese è chiamato prima di tutti a rispettare le norme condivise, che consentono ad un popolo di convivere il più pacificamente possibile.Ma c’è anche un’altra questione che non va sottovalutata: la norma del legittimo impedimento pone il governo in una posizione di supremazia rispetto alla magistratura e ciò è contrario all’organizzazione degli stati moderni, per i quali vige il principio della parità, equidistanza e separazione dei tre poteri legislativo (il parlamento), esecutivo (governo) e giudiziario (magistratura).

Segretario del PD Walter Miceli

Inorgoglisce esercitare, di quando in quando, uno strumento di democrazia diretta come è il voto referendario: vuol dire che viviamo in un paese in cui è consentito a Tutti partecipare alla gestione della Cosa Pubblica. Attraverso il

voto, segno di grande civiltà, siamo parte attiva di una comunità, siamo partecipi della vita politica e protagonisti del nostro presente e, meglio, del nostro futuro. Inorgoglisce meno dover decidere su argomenti che non dovrebbero essere sottoposti a trattativa politica, temi che non sono attribuibili ad alcun colore politico e che rappresentano una involuzione rispetto a Valori e Principi fondanti la nostra Costituzione. Dalla Giustizia, (uguale per tutti) alla tutela dell’ambiente, alla sicurezza dei cittadini, alla garanzia dei servizi pubblici essenziali. Siamo d’accordo con John Stuart Mill nel ritenere che la “verità è quella di mezzo” o con Kelsen quando afferma che “In una democrazia, la volontà della comunità è sempre creata attraverso una continua discussione tra maggioranza e minoranza, attraverso un libero esame di argomenti pro e contro una data regolamentazione di una materia”. Ma le fertili discussioni e il confronto democratico, espressione di una nobilissima valorizzazione del pluralismo, dovrebbero andare oltre quei precetti stabiliti in Costituzione e che, ci auguria-mo, non rimangano “lettera morta”. I quesiti del Referendum abrogativo dei 12 e 13 giugno richiedono una semplicissima

considerazione, un rispetto dei Principi, dei dettami che già, ripetiamo, detta la Carta costituzionale. Non serve, in questa sede, ad esempio, sviscerare tutti i meccanismi delle regole di mercato, le garanzie o i frutti della libera concorrenza, se parliamo di Acqua. Le fonti di Energia sono diverse, perché scegliere quelle potenzialmente devastanti per l’Umanità? Voci autorevoli e competenti ne indicano altre, meno costose e rispettose dell’ambiente. E ancora, Legittimo impedimento. Basta dire che già la ricchezza mette in diverso piano la possibilità di difesa dell’imputato: il ricco può permettersi uno stuolo di avvocati potenti quando il povero “può permettersi” l’avvocato d’ufficio. Disponiamo, però, di un punto fermo, oggettivo che tutela dalle dissonanze sociali: “La legge è uguale per tutti”. Facciamo sì che non rimanga pura astrazione in una triste realtà. Un pizzico di buon senso ci indicherà la strada per un SI’ (certo!)

In questa fase di grande confusione politica dove i partiti tradizionali hanno perso la loro identità e dove il sistema bipartitico non assomiglia per nulla ad un bipolarismo politico, oggi più che mai vi è la necessità di dare voce a quanti ritengono vada

rifondata la politica in Italia, con una classe dirigente in grado di saper cogliere, in una concezione ideologica della politica, i reali bisogni della gente. Questa spinta non può che avvenire dal basso senza condizionamenti e senza indicazioni da dare all’elettore. Votare per un referendum è un diritto ma soprattutto un dovere. Ognuno di noi deve saper cogliere il senso delle proposte refe-rendarie scevro da condizionamenti politici dando una giusta interpretazione ai singoli quesiti. Bisogna dire basta ai personalismi, dando una stoccata ad una nazione che si nasconde dietro l’appartenenza europea recependo leggi che di fatto la penalizzano. La privatizzazione del sistema di gestione delle acque potabili, del sistema di smaltimento delle acque reflue, cosi’ come il tema del nucleare sono temi che andrebbero discussi unitariamente agli altri paesi della comunità europea, piuttosto che fare leggi recependo norme comunitarie senza porsi il problema sulle procedure di gestione e sulla attuazione delle stesse.

Giuseppe Mortillaro Consi-gliere Provinciale di Iniziativa

Popolare.

A b b i a m o c h i e s t o a g l i e s p o n e n t i p o l i t i c i l o c a l i l e l o r o i n t e n z i o n i d i v o t o

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Giugno 2011

Nelle elezioni amministra-

tive delle scorse settimane ha vin-to chi è andato a votare. Il partito degli astensionisti stavolta è rimasto al palo. Ha vinto chi ha scelto di non essere indifferente, chi ha deciso di ribaltare l’egemonia cultu-rale di questi ultimi anni attraverso la democrazia. Hanno vinto i cittadini che con le primarie hanno indicato il loro sindaco: Giuliano Pisapia a Milano non sarebbe mai stato scelto dai partiti. Ha vinto la partecipazione. Il 12 e 13 giu-gno è un’altra occasione per far vincere un’idea diversa di politica e di Paese. I referendum sono l’arma più potente che i cittadini hanno ancora in mano per ribadire la volontà di partecipare alle decisioni del Governo. Le giornate refe-rendarie sono il risultato di una straordi-naria partecipazione dal basso che ab-biamo registrato attorno alla campagna per l’acqua pubblica e contro il nucleare. Contro la privatizzazione dell’acqua gli italiani si sono già espressi raccogliendo uno straordinario numero di firme che ha consentito di arrivare alla formula-zione dei quesiti referendari bloccando un processo che il Governo con la legge Ronchi stava mettendo in atto. Da Sud a Nord abbiamo incontrato nei banchetti, nelle iniziative pubbliche centinaia di uomini e donne, di qualsiasi età, che hanno firmato “senza se e senza ma” comprendendo il pericolo che stiamo correndo se la nostra acqua fosse mes-sa in vendita. “L’acqua è la vita. Come avete fatto voi italiani – mi ha chiesto l’estate scorsa padre Alex Zanotelli - a farvi passare il 6 agosto 2008 sotto il naso la decisione del Parlamento d’iniziare la privatizzazione? Cosa ci hanno messo in testa? Il mercato ha stra vinto. L’acqua è in mano ai ricchi. Un miliardo e più non hanno accesso all’acqua potabile. E’ giusto che l’agricoltura dei ricchi usi acqua buona, di sorgenti? Perché non usiamo acque reflue? L’acqua è scarsa. Abbiamo lo 0,30 % di acqua disponibi-le. Oggi vogliono privatizzarla. Sarebbe come se privatizzassimo nostra madre. Le multinazionali dell’acqua stanno per metterci le mani. Sui quotidiani del Pa-raguay spuntò qualche anno fa la notizia che Bush aveva comprato terre lì perché

sotto ci sono pozzi d’acqua. La Deolia e la Suez (che ha il 10% della azienda di Roma) sono pronte. Stanno cercando acqua con la stessa passione con la quale cercavano il petrolio. Queste multinazionali al Parlamento Europeo hanno 15 mila lobbisti per 750 eu-rodeputati a Bruxelles. Sono loro che fanno le leggi. Dietro le multinazionali ci stanno le finanze: sono l’espressione visibile degli spostamenti finanziari. Se investite in acqua in Borsa potreste guadagnare il 30%. Cosa è stato il cavallo di Troia per indurci a pensare che l’acqua è merce? La pubblicità dell’ac-qua minerale. L’Italia è il Paese che beve più acqua minerale al mondo nonostante abbia l’acqua più buona. La Nestlè ha comperato la maggior parte delle nostre marche. La se-conda è la Danone. La terza e la quarta sono Coca Cola e Pepsi”. Ma perché di questi referendum si parla troppo poco? La rispo-sta la ritrovo nelle parole di padre Alex: “La privatizzazione inizia con il Governo di Cen-tro Sinistra. La 23 bis di Berlusconi era stata già preparata dalla Lanzillotta. Tre passaggi fondamentali: il 6 agosto 2008 il decreto 133 Tremonti. Nel 2009 l’accordo del 9 settembre Fitto-Calderoli. 19 novembre 2009 la Legge Ronchi che obbliga entro il 2011 a cedere pri-ma il 40% poi il 70% delle proprie quote. Noi dobbiamo iniziare una disobbedienza civile. L’acqua deve essere gestita dalle comunità locali. Questo è il primo referendum senza partiti. Una scelta che ha portato nel giro di 3 mesi ha raccogliere un milione e 400 mila persone a firmare”. Resta un ultimo appunto. Il quarto quesito chiede infatti di confermare l’abrogazione della Legge 51 del 7 aprile 2010 in materia di legittimo impedimento del Pre-sidente del Consiglio e dei Ministri. E’ chiaro pertanto che il premier ha tutto l’interesse a non raggiungere il quorum, a far fallire anche la minima possibilità di far passare il legitti-mo impedimento. Ma come mai nemmeno i partiti d’opposizione parlano di questo que-sito? Viene un sospetto a noi cittadini: forse che in maniera trasversale vi sia l’interesse a mantenere questo “privilegio” per premier e ministri? Una delle regole del sano giorna-lismo è avere sempre dei dubbi. E noi che vogliamo aspirare ad essere con “Filodiretto” un’informazione sana, qualche punto interro-gativo lo mettiamo. Ecco allora un’altra oc-casione per gli italiani di far sentire la loro voce, di far vincere la partecipazione. Anche noi di “Filodiretto” ci appelliamo ai siciliani e ai monrealesi: il 12 e il 13 giugno non restia-mo indifferenti.

Alex Corlazzoli

Di Alex Corlazzoli

12/13 Giugno: Facciamo sentire la nostra voceLa Dirigenza del PID, impegnata nelle competizioni elettorali, non ha ancora attivato il dibattito interno sui quesiti referendari e, dunque, non ha ancora espresso la sua posizione uf-ficiale.Le seguenti, brevi, riflessioni sono pertanto personali.A fronte di delicate scelte politico-amministrative, costantemente oggi s’invoca il “parere dell’elettore”; ricor-rono spesso le domande: “ma cosa ne pensa la gente?”, “cosa ne pensa l’elettore?”, “la gente è d’accordo?”; il

referendum rappresenta proprio il modo diretto di consultazione po-polare, di coinvolgimento dell’elettorato; è la partecipazione alle dina-miche della politica e la possibilità di orientarne le scelte, possibilità questa, da non lasciarsi sfuggire.Sui quesiti referendari:La gestione delle acque rimanga pubblica e sia affidata ai Comuni; a garanzia dei cittadini e con l’Ente locale che è un interlocutore vicino ai cittadini. L’esperienza degli ATO ha evidenziato troppi punti di criticità e non è riproponibile. Sul nucleare, dopo l’esperienza giapponese, si è posto in maniera pregnante il problema della sicurezza ed affidabilità degli impianti; sarebbe opportuno rispettare e curare i territori puntando sulle fonti di energia pulita più che ipotizzare la localizzazione di centrali nucle-ari in luoghi con altro tipo di vocazione.Il legittimo impedimento ha avuto sostanzialmente due fasi; la prima è stata sbilanciata verso la difesa di posizioni personali e, quindi discutibili e non accettabili; la seconda è stata caratterizzata dall’in-tervento della Consulta che ne ha cambiato l’indirizzo, bocciandone il rinvio continuativo e soprattutto affidando al giudice la discrezionali-tà di fermare o proseguire il dibattimento; con il correttivo si garan-tiscono equamente le due parti e, soprattutto, si valorizza la funzione di chi rappresenta la Legge a tutela di tutti. Pertanto, ritengo che si possa accettare lo status quo.

Giovanni Battista Vaglica esponente del PID

I Diritti possono essere contestati e scredi-tati, elusi e calpestati, attaccati e annullati, indeboliti, snaturati e svuotati. 28 maggio. I Lavoratori dell’ATO Palermo 2, in sciopero e in occupa-zione, lasciano il Palazzo di Città!I Diritti possono essere contestati e screditati, elusi e calpestati, attaccati e annullati, indeboliti, snaturati e svuotati. Li abbiamo lasciati soli! I loro Diritti sono anche i nostri! La smobilitazione è avvenuta dopo un duro negoziato tra i Lavora-tori, il Sindaco e il Vice Sindaco: lo stipendio di aprile verrà erogato dall’azienda, mentre quello di maggio verrà erogato il 9 giugno dal Comune, così promette il Sindaco, ma il Comune, probabilmente non potrà erogare i contributi ai Lavoratori; non sembrerebbe, questa, una procedura legale, ma una prassi poco ortodossa, utile però a fare smobilitare i Lavoratori. I liquidatori hanno avallato l’opzione delegan-do il Sindaco al pagamento degli stipendi. L’autorizzazione ricevuta dai Sindaci a retribuire solo gli operai che lavorano nel territorio del proprio Comune, frantuma il fronte dei Lavoratori, separa i Diritti e le necessità del personale con compiti amministrativi, dagli operai e mette fuori gioco le organizzazioni sindacali.Sembra che i Lavoratori siano stati costretti, dall’emergenza, ad ac-cettare questa proposta senza poter distinguere gli aspetti accettabili da quelli inaccettabili. Le loro storie familiari sono, di emergenza e di precarietà. E la precarietà diventa l’intero orizzonte del loro vivere, del lavorare, dell’abitare, dell’amare, del mangiare, del soffrire e del morire. Mentre si raccontano, senti l’ansia ossessiva dovuta all’incertezza del “futuro semplice”: l’impossibilità di pagare le bol-lette e il conseguente distacco delle utenze, i problemi di salute dei

loro figli e i problemi con le banche che li protestano, sono comuni a molti di loro. E le condizioni in cui sono costretti a lavora-re! Lamentano inadeguate protezioni, visite mediche poco approfondite, poca sicurezza sul lavoro anche rispetto all’uso di mezzi, noleggiati a freddo, per i quali sembra non siano abilitati alla guida. Ma l’emergenza e la precarietà non è solo la loro: siamo tut-ti coinvolti! L’emergenza è ambientale, è

sanitaria, è sociale. Non possiamo lasciarli soli, anche perché i problemi si ripresente-ranno a breve: i Lavoratori dell’ATO, infatti, si sono impegnati a svolgere i servizi minimi e i mezzi di locomozione sono ancora guasti. Ciò significa che le discariche a cielo aperto che segnaliamo da anni non potranno essere smaltite ed eliminate. Monreale, un paese a vocazione turistica!

Piera Autovino

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Anno II - n.15

5 Giugno: la Giornata Mondiale dell’Ambiente approda a Monreale

Ambiente, Referendum, Labo-ratori del WWF per le scuole,

Prodotti a km 0,00, Operazioni di archeologia urbana, Caccia al teso-ro ecologica, Monreale il 5 giugno, pur tra mille difficoltà o meglio, pur tra mille e più sacchetti di spaz-zatura, si tinge di verde. In piena emergenza rifiuti una giornata per l’ambiente? Ebbene, ha un senso. La spiegazione va ricercata proprio in quelle motivazioni che hanno spinto alla nascita del WED (World Environment Day), Giornata Mon-diale dell’Ambiente, per l’appunto. Promossa dall’ONU è stata istituita nel 1972 per ricordare la Conferenza di Stoccolma sull’Ambiente Umano ed affronta ogni anno un’emergenza diversa. Le attività del WED infat-ti, si svolgono tutto l’anno ma il 5 giugno coinvolgono tutti, in tutto il mondo. Il tema scelto per il 2011 è: Foreste: Natura al tuo Servizio. Non si tratta in alcun modo di una scelta casuale. Le foreste coprono un terzo della terra. Costituiscono il polmone verde del nostro pianeta. 1,6 miliardi di persone nel mondo ne dipendono per la propria sussi-stenza. Eppure il tasso di deforesta-zione globale aumenta ad un tasso allarmante - ogni anno, 13 milioni di ettari di foresta vengono distrut-ti. Una superficie pari a quella del Portogallo. Un’aberrazione vera e propria che andava denunciata. La Giornata internazionale dell’Am-biente ha proprio questo scopo. È un veicolo attraverso cui l’ONU sti-mola la tutela dell’ambiente ed in-coraggia l’azione politica in merito. Fedele allo stesso spirito il Collettivo Link e moltissime altre associazio-

ni, tra cui Officine Ricerca, NED, il Circolo Arci Malaussene e il WWF Palermo hanno deciso di celebrare il 5 giugno a Monreale. L’iniziativa è partita il 17 e il 19 maggio con la realizzazione da parte del WWF Palermo e del Collettivo Link di laboratori ecologici nelle scuole di Monreale e culminerà proprio il 5 giugno con un programma fitto di attività. Per i ragazzi è prevista una caccia al tesoro ecologica ed uno spettacolo di capoeira organizzato dall’Associazione Zumbì. Il momen-to dei dibattiti affronterà i temi delle buone prassi e del referendum. Gli artisti di seiartistiindiscrica.it realiz-zeranno operazioni di archeologia urbana impiegando i rifiuti delle nostre strade. A supporto dunque della campagna referendaria e a dispetto della disastrosa situazione dei rifiuti, la manifestazione vuole stimolare l’attenzione della politi-ca e di tutti noi, dai più piccoli ai più grandi, verso l’ambiente, in un momento delicato tra l’altro anche a livello nazionale. Il 12-13 giugno, non dimentichiamolo, si tengono i referendum abrogativi sulla priva-tizzazione dell’acqua, sul legittimo impedimento e ammesso e non concesso dalla Cassazione anche sul nucleare. In quella data abbiamo un’occasione per ribadire il nostro no al nucleare, per dichiarare che l’acqua è pubblica e per sostenere altresì che la legge è uguale per tutti, ministri e presidenti compresi, e allora, forse, il prossimo 5 giugno avremo davvero qualcosa da com-memorare .

Miriam Spinnato

...NON SOLO PANDA

Se dovessi fare una stima di quanti bambini conoscono

il WWF a Monreale, direi che un bambino su 4 sa cos’è il WWF...o meglio sa che il WWF difende i panda. Nel corso dei laboratori con gli educatori ambientali della Palma Nana all’interno delle scuole abbia-mo sventato questo ed altri falsi miti. Se è vero infatti che il WWF nasce negli anni ‘60 per difendere i panda dall’estinzione è pur vero che nel corso degli anni le sue attività si sono estese fino ad abbracciare la salvaguardia della natura intera, dagli animali, alle piante, alle pie-tre. Di biodiversità e della sua im-portanza si è parlato nella maniera più semplice possibile. Di quanti e quali sono le specie in via d’estin-zione abbiamo fatto un elenco. Sui pericoli del nostro pianeta e sui pic-coli ma buoni gesti quotidiani che ci possono aiutare a preservarlo ci siamo soffermati un po’ di più. Era importante che passasse un mes-saggio di consapevolezza e solida-rietà. La salute della terra è responsabilità mia, tua, sua...di tutti.Le attività sono inizia-te il 17 e 19 maggio, in vista della Giorna-ta Mondiale dell’Am-biente. L’animazione e l’educazione dei minori ci stava par-ticolarmente a cuore. Pertanto il Colletti-vo Link insieme al WWF Palermo e alla Palma Nana ha previ-sto un percorso strut-turato in tre fasi: in questa prima fase di sensibilizzazione han-

no partecipato le classi prime del-la scuola secondaria statale Mario D’Aleo, le classi III e IV della scuola primaria statale Francesca Morvillo e le classi V dell’istituto P. Novelli. In seguito all’interno dei laboratori è stata lanciata alle classi aderenti la proposta di presentare alcuni elabo-rati artistici alla Giornata Mondiale dell’Ambiente. Tuttavia il nostro percorso non è ancora concluso, anzi. Per favorire la socializzazione e la condivisione delle esperienze il 5 giugno è stata organizzata una caccia al tesoro ecologica aperta, non solo ai ragazzi già coinvolti, ma anche a i tutti i bambini dagli 8 anni in su. Il tema sarà Alice nel Paese delle Meraviglie. Ci hanno sostenuto per la realizzazione della Caccia al Tesoro la Cartoleria Lipa-ri, la Cooperativa Palma Nana e il 4domus, cinema 4D di Monreale. A loro va il nostro: “Grazie!” .

Miriam SpinnatoCollettivo Link

Filo direttofilodirettomonreale@hotmail.itfilodirettoblog.wordpress.com

RedazioneDirettore Editoriale

Luigi Gullo

Direttore ResponsabileAlex Corlazzoli

RedattriciPiera Autovino, Maria Rita Carrà

Barbara La Barbera

VignettistaAntonino Carlotta

Impaginazione e GraficaDomenico Garlisi, Rosolino Bucceri

design e logo Rosanna Romano

FotografieLuciano Busicchia, Piera Autovino

Hanno CollaboratoValentina Lucchesi, Giovanni buccerI

Salvatore Trifirò, Officine RicercaComitato Pioppo Comune Autonomo

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Giugno 2011

Lettera al Sindaco di PioppoEgregio Sindaco, dopo i lunghi festeggiamenti

per la riuscita del referendum per l’autonomia e il bellissimo esempio di esercizio di democrazia che abbiamo vissuto in paese durante la campagna elettorale, nella quale ogni candidato ha civilmente esposto il proprio programma, vorrei sottoporle la mia lettura dei problemi del paese come contributo personale al suo lavoro; spero sinceramente che ap-prezzerà. La prego sin da subito di non considerare più di tanto alcune mie esternazioni. E’dai tempi in cui Pioppo era frazione del Comune di Monreale, lei ricorderà benissimo, che un po’ tutti abbiamo cercato di far capire alle amministrazioni passate l’importanza di rilanciare il nostro paese, sfruttando veramente le sue potenzialità a beneficio dell’intero Comune.Contrariamente a quanto qualcuno potrebbe pensa-re infatti queste potenzialità esistono ma sono come inesistenti, sono le risorse naturalistiche, la terra, non di grandi estensioni ma ottima per la coltiva-zione di prodotti di eccellenza, le risorse idriche; il territorio nel suo insieme perfetto per lo sviluppo di nuove idee che altrove non sarebbe possibile spe-rimentare. Sappiamo bene cosa abbiamo ereditato e come è andata in passato. A tal proposito, ai fini del mio ragionamento credo sia importante fare una breve e personale valutazione politica di questi ulti-mi anni trascorsi come frazione di Monreale:1° Abbiamo aspettato un trentennio per la nuova scuola;2° Non si è mai concretizzata l’intenzione di limitare il traffico di auto e mezzi pesanti; ancora oggi auto-bus dell’Ast decisamente inquinanti oltre i limiti che la legge consentirebbe attraversano il paese senza che vengano quantomeno sostituiti con altri meno inquinanti;3° Nessuna amministrazione si è mai preoccupata di rilevare la qualità dell’aria lungo la via provinciale;4° Abbiamo sempre lo stesso ufficio postale da cin-quant’anni, forse anche di più. Peccato che adesso siamo più di seimila abitanti;5° Hanno aumentato sempre di più la tassa sui ri-

fiuti col risultato che siamo circondati da discariche autorizzate;6° Sono state abbandonate a se stesse le vie esterne del paese e con esse la popolazione residente;7° Non abbiamo mai avuto parcheggi, l’ultimo che si sarebbe potuto avere nel 2007-2008 a costo zero in via Polizzi hanno volutamente rinunciato a rea-lizzarlo in cambio di contante disponibile derivato dagli oneri di urbanizzazione. Peraltro in giro, lei lo sa, ci sono le sceneggiate peggiori per accaparrarsi un parcheggio (giustamente);8° Non abbiamo una piazza, è ufficiale da sempre, “Piazza Valle Jato” serve da posteggio (Giustamente anche questo) e qualcuno, sapendolo bene, ci ha co-struito a ridosso. E dire che per fare questa “piazza “di dubbio gusto hanno tombato il torrente. Scorreva qui un ruscelletto bellissimo di acqua cristallina (lo so perché qualche hanno fa facendo una ricerca di foto storiche me lo ha raccontato la moglie di don Saverino Correra della quale non ricordo il nome. Mi disse anche che forse scavando può darsi ci sia ancora la fontanella o ciò che ne rimane);9° Ci hanno distrutto il Baglio, “sistemandolo” con lo stesso materiale usato per sistemare il cimitero di Monreale, uno schifo. Forse che non si sapeva che dalle nostre parti si usava la nostra pietra anche per pavimentare? ...Il nostro poteva essere conside-rato, come lo è Ragusa, il paese dei muretti a secco, della tradizione contadina (a Pioppo sembra fosse apprezzato tra gli altri per la sua abilità Mastro Si-mone), avrebbe potuto e potrebbe ancora puntare a riscattarsi facilmente affidandosi ai suoi cittadini migliori, eppure ci hanno talmente mortificato e ci mortifichiamo da soli a tal punto che la conclusione, se chiede in giro, è che Ragusa è Ragusa e li ci gi-rano i film del Commissario Montalbano e noi siamo un paesino ca ….runne a va gghiri!10° Ci hanno preso per i fondelli per decenni sulla questione del collettore di Pioppo, ancora oggi nes-suno ci ha spiegato quando intendono costruirlo e se lo vogliono costruire! Stesso genere di problema

vivono Giacalone, Pezzingoli e Caculla, zone di una bellezza incredibile che andrebbero protette e va-lorizzate e non sfruttate a piacere per l’incapacità politica di adottare una volta e per sempre un piano regolatore;11° Gli anziani: Caro Sindaco gli anziani di Pioppo sono stati fino ad oggi isolati dal Mondo; il Comune di Monreale (ecco l’esternazione) dovrebbe rispon-dere di violazione dei diritti umani per l’isolamento in cui contribuisce a tenere gli anziani a Pioppo, invece di difendersi dietro la mancanza di soldi. Ep-pure i canta Napoli e le feste di Monreale per il SS crocifisso sono state realizzate ogni anno.12° Non abbiamo mai avuto servizi di assistenza psicologica per le famiglie in difficoltà.

L’elenco è lungo ma alla fine sono sicuro che sarà uguale al suo e a quello di tutti i Pioppesi, ma come Le ho detto in precedenza volevo consegnarLe il mio personale contributo, certamente carico di rab-bia, perché il suo lavoro possa tenere conto dello stato d’animo dei cittadini verso la Politica per come l’abbiamo conosciuta in questi ultimi anni, ovvero nel suo aspetto peggiore. Lo so, nessuno può risol-vere questi problemi in poco tempo, ma da qualche parte si dovrà pure cominciare. L’importante è, se posso permettermi, che capisca una cosa e cioè che la sfida più difficile sarà una: non lavorare da solo ma accettare la collaborazione, le idee e la superio-rità, qualora ci fosse, di quanti vogliono come Lei far risorgere questo paese.

Per ultimo, caro Sindaco, e chiudo per non distur-barla oltre, se devo essere proprio sincero è l’ora di cambiare completamente musica perché, per dirla come Camilleri, senza timore di essere irriveren-te ma solo esplicito ed esauriente, ci siamo “rotti i cabbasisi“ tutti di questo eccesso di formalismo da un lato e di questo estremo tatticismo politico dall’altro che la politica locale ha inteso adottare per difendersi.

Distinti Saluti Pioppo li, 28 Giugno 2015

(Stefano Lo Coco) la redazione di Summacco.

LA CISL : RIQUALIFICARE LA SPESA, RIDURRE LE TASSE E LE TARIFFE

La progressiva riduzione dei trasferimenti erariali pre-

vista dalle norme sul federali-smo, che va ad aggiungersi ai consistenti tagli già praticati quest’anno comporterà limita-zioni per i Comuni nella eroga-zione dei servizi essenziali ai cittadini.E’ il momento, ormai, della consapevolezza e dell’impe-gno anche per il Comune di Monreale ad attrezzarsi per ricavare dal territorio le necessarie risorse per meglio amministrare l’Ente, incrementando la lotta all’evasione fiscale con la collaborazione dell’agenzia delle Entrate.La politica deve smettere con le gestioni poco oculate del passato, deve procedere al riassetto amministrativo, deve cancellare organismi inutili ma che impegnano risorse pubbliche, deve rendere più efficace l’azio-ne amministrativa, deve mettere in campo i processi virtuosi che servono a riqualificare la spesa pubblica, considerato che non sempre ad una spesa esosa corri-sponde la qualità, e la gestione del ciclo rifiuti ne è la

dimostrazione.Da diverse settimane infatti i cittadini del Comune di Monreale sono esasperati dall’emergenza rifiuti, una si-tuazione insostenibile per la cittadinanza e che non accenna ad alcun miglioramento.Per questo motivo abbiamo chiesto, assieme alle altre organizzazioni sindacali e alle associazioni datoriali, all’Amministrazione Comunale di Monreale di rivedere le scelte adottate, non condivise, riguardanti l’aumento della TARSU del 50%, l’ulteriore aumento delle tariffe idriche del 10% a seguito dell’incremento del 40% appli-cato nel 2010, l’istituzione dell’addizionale IRPEF dello 0,2% nel 2011, elevandola allo 0,5% nel 2012.E’ importante misurare l’impatto di queste dinamiche sui cittadini, e in particolare sui lavoratori e pensionati. In questo difficile momento di crisi economica, causa di disoccupazione e calo dei redditi, nessuno è più in grado di sostenere tasse così elevate, che incidono for-temente sul già difficile bilancio familiare della maggior parte dei monrealesi.A tale scopo nei giorni scorsi la Cisl, assieme a Cgil, Uil e alle associazioni di categoria di artigiani e commer-

cianti, ha richiamato l’attenzione dell’amministrazione comunale e delle forze politiche locali riguardo la pres-sante necessità di riesame delle decisioni adottate sul rincaro di tariffe e tasse.Le sopracitate forze sociali si sono impegnate in una campagna di informazione al fine di rendere pubblica la difficile situazione amministrativa del Comune di Mon-reale riscontrando la piena condivisione ed il totale sup-porto della cittadinanza sulle posizioni assunte e sulle rivendicazioni delle organizzazioni sindacali e datoriali.Sarebbe indice di buona amministrazione e di traspa-renza pubblicare sul sito del Comune il bilancio di pre-visione, i documenti di programmazione e i rendiconti di gestione.Aspettiamo il confronto richiesto dalle forze sociali e promesso dall’Amministrazione Comunale, per discute-re la realizzazione di progetti credibili, volti alla vera riqualificazione della spesa e al fine di evitare aumen-ti insostenibili ed ingiustificati per i cittadini, vista la qualità dei servizi attualmente erogati alla cittadinanza monrealese.

Mimmo Di Matteo Segretario Provinciale Cisl

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Anno II - n.15

Fin dalle prime uscite, Filo Diretto

ha evidenziato, con raccapriccio, le con-dizioni in cui veniva tenuto il territorio monrealese da parte delle amministrazioni che intanto si erano succedute. Con indignazione crescente, abbiamo po-tuto constatare, da cittadini che vivono nel territorio, che la situazione di abbandono non è cambiata, se non in negativo! Con le nostre foto, abbiamo ripreso ogni mese, ogni giorno, cumuli di spazzatura che con-tinuano ad aumentare in altezza e larghez-za, fino ad invadere le corsie delle strade (vedi tutte le frazioni e, in periferia: le di-scariche a cielo aperto di via Aquino, via Pezzingoli, via Strada ferrata, via Linea fer-rata, bivio Case Barone, … E in centro sto-rico: via Antonio Veneziano, via Baronio Manfredi, via Belvedere, via Carmine, … ), cumuli di spazzatura maleodoranti, molto spesso messi a fuoco da qualche ingenuo che pensa così di ricavarne un male mino-re, la diossina. Automobili bruciate e auto-mobili abbandonate da anni, parcheggiate ovunque, segnalateci da molti monreale-si. Grandi quantità di amianto depositate lungo il ciglio di strade pubbliche e priva-te. Buche molto pericolose dentro le quali sono finiti tanti automobilisti e motocicli-sti che aspirano al risarcimento. Dissesto idrogeologico. Carcasse di cani e gatti in vie periferiche ma anche centrali: via della Repubblica e non ultima quella in via Kennedy, nauseabonde, in attesa che la pioggia venga a lavarne i resti. Abbandono, incuria e chiusura del cimitero … Ma dove vivono coloro che hanno deciso di “governare” questa città? Quali strade percorrono giornalmente, oltre via Archime-de e via Biagio Giordano per dare indicazioni di voto quando la gente si reca al seggio per votare? Forse si sono abituati alla bruttezza del territorio che amministrano? E’ forse la politica di chi pensa che la Bellezza sia un lusso che non possiamo per-metterci? E’ la politica di chi pensa che la malattia e la morte siano i prezzi necessari per il progresso?E’ la politica dell’emergenza permanente! La politica che non dà valore alla vita di ciascun cittadino! Non abbiamo dati con-creti per poter pensare il contrario. Coloro che credono che si possa cambiare non si abituano e non si mettono nei loro panni per giustificarli.

Piera [email protected]

Monreale, un paese a “vocazione” turistica ... della bruttezza, della sporcizia, della finzione, dell’ipocrisia … dell’abbandono! Oltre l’indignazione …

Luogo comune: La politica del fare che puzza di morte!

Suggerimenti?CLASS ACTION

Cerchiamo gli strumenti per anda-re “oltre l’indignazione”

Con il termine class action, o azione collettiva, si indica una azione legale portata avanti da

due o più soggetti, i quali vogliono ottenere la soluzione di una determinata questione comune che li ha visti protagonisti. I soggetti attivamen-te legittimati alla proposizione della class action sono portatori di un medesimo interesse ad agire che trova le basi in un medesimo comportamento o provvedimento illegittimi realizzati da un me-desimo soggetto passivo che lede un loro diritto soggettivo o interesse legittimo qualificato, per l’appunto il soggetto che intendono convenire in giudizio. La class action può essere esperita anche contro la Pubblica amministrazione per le questioni che riguardano comportamenti omissi-vi consistenti nella violazione dell’obbligo di ema-nazione di atti amministrativi generali obbligato-ri e non aventi contenuto normativo da emanarsi obbligatoriamente entro e non oltre un termine fissato da una legge o da un regolamento; per la violazione degli obblighi contenuti nelle carte di servizi e per la violazione di standard qualitativi ed economici. Per le questioni riguardanti i ser-vizi bisognerà attendere, invece, l’emanazione di un regolamento ad hoc.

A Napoli il Giudice di Pace condanna il Comune a risarcire i cittadini per i torti e i disagi subìti nel corso della crisi dei rifiuti del 2008. TARSU troppo elevata e servizio scadente sono i punti centrali della sentenza. Il Comune dovrà risar-cire venticinque cittadini che si sono uniti in una piccola class action per protestare contro i disagi vissuti a causa della raccolta differenziata fallita (Blog: La voce dell’Emergenza, 06 dicembre 2010).A Roma il Codacons intenta una class action contro il Comune. I cittadini vogliono sapere se vi siano stati ritardi, negligenze o incapacità da parte dell’amministrazione comunale e provin-

ciale, che abbiano contribuito a determinare il caos rifiuti in città e se vi siano state

fattispecie penalmente rilevanti anche a danno dei cittadini, costretti in queste

ore a vivere con la spazzatura davanti casa o sotto le finestre (di VALERIA

FORGNONE La Repubblica, 05 maggio 2011).

A Genova i genitori delle vitti-me di don Riccardo Seppia

annunciano una class-action contro la Chiesa che, a loro avviso, era al corrente delle male-fatte del prete e non ha preso provvedimenti (di STEFANO ORIGONE La Repubblica Genova, 22 maggio 2011).

Piera Autovino

Page 11: filodiretto

blog: filodirettoblog.wordpress.com 11

Giugno 2011

Spesso, andando per lavoro o per vacanza fuori Monreale, sono rimasto sorpreso nello

sperimentare modi alternativi nella gestione di città che, seppur molto grandi, mostrano una di-sciplina ed una qualità di vita che diventa essa stessa parte integrante della bellezza di un luo-go; viali alberati, pulizia attenta, spazi pedona-li, palazzi e monumenti tenuti in buono stato e fruiti dal pubblico, parco-giochi a breve distanza l’uno dall’altro, spazi verdi vissuti come punto di aggregazione per giovani e meno giovani.Inevitabilmente tornando a casa mi ritrovo a constatare quanto differente sia la nostra realtà ed ancor più, in questi giorni, non riesco a cre-dere ai miei occhi e non riesco a credere che il paese dove sono nato, dove ho trascorso gli anni più belli della mia vita, dove ho deciso di vivere e far crescere i miei figli sia diventato un posto così brutto e inospitale. Eppure è successo !!! Vedere la città avvolta dalla spazzatura, vedere i turisti guardarla con sconcerto, vedere la piazza in balia di giovani teppisti, vedere la scuola che frequentavo da piccolo e che frequentano i miei figli devastata da anni di incuria, vedere il corso principale in totale stato di abbandono è una cosa alla quale non riesco ad abituarmi.Cercare le cause o i colpevoli di tutto questo è sempre molto complicato, ma ritengo sia un passo necessario alla costruzione di una nuova coscienza civica collettiva. Il fallimento della classe dirigente è palese agli occhi di tutti ma

ciò che non si comprende è come ad oggi gli stessi gruppi che sono responsabili di tale de-vastazione si alternino senza soluzione di con-tinuità al governo del nostro paese alternando alleanze in un trasformismo politico scevro da ideologie e da seri programmi di sviluppo. Da quanti anni vediamo gli stessi volti o lo stes-so volto in ruoli amministrativi diversi? Perchè sempre quelli o quello?”Da quanti anni assistiamo alla patetica diatriba politica tra le stesse persone?E non stiamo ad elencare tutti i personaggi che hanno amministrato il paese negli ultimi 30 anni a partire dai tempi della democrazia cristiana e che, ancora oggi, hanno in mano le sorti del paese grazie ad un piccolo feudo elettorale otte-nuto per qualche discutibile favore...Perché nel ruolo di elettori non colleghiamo il degrado ai suoi responsabili? Perché non ci fac-ciamo delle domande su chi ci ha condotti a questo? Eppure l’esigenza di una qualità del-la vita migliore ce la raccontiamo ogni giorno quando prendiamo i nostri figli a scuola, quando non troviamo uno spazio dove portarli a giocare, quando siamo negli uffici del comune per una pratica. Ma ciò che subentra subito dopo è una apparentemente inevitabile assuefazione a tutto e l’idea che niente si possa fare….Eppure ritengo che ancora ci sia tanto da fare e che forse dovremmo noi monrealesi fare una terapia di gruppo per liberarci da una forma

Non possiamo più tacere è ora di agire mentis che ci condanna all’immobilismo sociale ed all’incapacità di farci costruttori consapevoli del nostro futuro.Mi sono sempre chiesto perché mai gran parte della popolazione ritiene di doversi sdebitare a vita per un posto di lavoro avuto da un politico, per un favore o un lavoretto di tre mesi ogni tanto. Mi chiedo: non è forse illegittimo che qualcuno ritenga di potere distribuire posti di lavoro pubblici come se fossero proprietà priva-ta? Perché devo ringraziare per un torto subito, per un diritto che mi è stato tolto e riproposto indebitamente come favore? Il lavoro é un nostro diritto, ottenere assistenza per una pratica negli uffici è un nostro diritto!!!!

Ora non possiamo continuare a tacere, fingendo di non vedere e non sentire, paralizzati da un assurdo sistema e rassegnati alla sconfitta. E’ nostro dovere parlare e agire, organizzarci e non lasciare nulla di intentato.La battaglia per i nostri diritti e per ritrovare la bellezza del vivere i nostri luoghi è a tutti gli effetti una battaglia politica che si dispiega nella difesa della qualità della vita, nella tutela dell’ambiente, nella cura del patrimonio e delle tradizioni culturali, nella possibilità di una vita libera e dignitosa per tutti. Non saranno di certo queste riflessioni a risolvere i gravi problemi ma se riusciremo a risvegliare la coscienza di qual-cuno sulla tragica realtà che viviamo, avremo già dato avvio ad un percorso di cambiamento.

Alessandro Spinnato

THE DAY AFTER TOMORROWQuando mi hanno

chiesto di scrivere questo pezzo ero un po’ titubante, perché l’incontro con Giusep-pe De marzo avvenu-to, il 6 maggio presso i locali di Villa Savoia, devo confessarlo, mi aveva lasciato perples-sa. Tante, tantissime domande a cui non avevo saputo dare una risposta immediata. Stando così le cose ho deciso di leggere il suo libro. La prima rifles-sione a cui è sottoposto il lettore di Buen Vivir é: il sistema capitalista così come è stato concepito è arrivato al capolinea, accettalo.Si tratta di un modello fallimentare, inadeguato a gestire le recenti crisi che esso stesso ha ge-nerato e che hanno investito, non solo l’Italia, ma il globo nel suo complesso. Crisi ambienta-le, crisi migratoria, crisi della democrazia, crisi energetica, crisi alimentare e non ultima crisi economica. Il capitalismo non ha speranze, in quanto: “è costretto ad affrontare la crisi legata alla sovrapproduzione, ma anche a fare i conti

con i limiti naturali del pianeta e con i cam-biamenti sociali che ne derivano.” Per decenni abbiamo prodotto merci in quantità tale da non sapere a chi rivenderle. Ogni cosa è stata mer-cificabile, dagli esseri umani, all’acqua, all’am-biente. Importante era trarne profitto. Non per tutti è chiaro, solo per il 15-18% dell’umanità. E diciamola tutta non era poi così difficile: la natura non ti chiede lo scontrino, quanto meno non subito. Il nostro pianeta è infatti quasi arrivato al suo regime massimo, non può più sostenere gli attuali standard di consumo, di produzione, di rifiuti. Secondo le stime di De Marzo per sopravvivere tutti a questi ritmi un solo pianeta non sarebbe sufficiente. Ne occor-rerebbero tre. Per cui che fare? Cosa c’è dopo il capitalismo? Esiste un’economia rispettosa dell’ambiente? Un secondo spunto di riflessione. La proposta di De Marzo arriva dal Sud del mondo. “Ap-prendere dunque dal Sud e con i Sud, cercando in quella “sociologia dell’assenza” che potreb-be aiutarci a trovare le risposte necessarie per mettere in moto una transizione dal capitalismo a quella che potremmo definire “democrazia della Terra”.In Africa, America Latina, Asia, gravi conflit-ti ambientali e sociali hanno dato il via allo

sviluppo di nuovi modelli giuridici e sociali. Si sono realizzate forme di democrazia parte-cipativa che si fonda su una responsabilizza-zione collettiva a tutela degli esseri umani e della natura che li ha generati. “La Natura o Pachamana, dove si riproduce e si realizza la vita, ha diritto a che si rispetti integralmente la sua esistenza e al mantenimento e alla rigene-razione dei suoi cicli vitali, strutture, funzioni, e processi evolutivi. Ogni persona, comunità o popolo o nazionalità potrà pretendere dall’auto-rità pubblica l’osservanza dei diritti della natu-ra. Lo stato incentiverà le persone fisiche e giu-ridiche e le collettività a proteggere la natura e promuoverà il rispetto di tutti gli elementi che formano l’ecosistema. Recita così l’art. 71 della Costituzione ecuadoriana.Anni luce dalla nostra legislazione e dalla no-stra forma mentis. Qui in Italia al massimo se si parla di giustizia, si discute dei tempi della prescrizione dei reati o del Ruby Gate, la Marcegaglia ci racconta che l’1% circa di crescita economica annua non è pensabile, Tremonti che i tagli andavano fatti e ci preoccupiamo anche se Gigi D’alessio can-ta si o no al concerto di chiusura della campa-gna elettorale della Moratti. Ma di cosa stiamo parlando?

Miriam Spinnato.

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Anno II - n.15

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