filodiretto monreale marzo 2012

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UN SOGNO BREVE

A febbraio l’amministrazione ha voluto regalare, ma solo ai più attenti segugi della loro attività, un sogno, un momen-to di sana illusione, forse una salutare pausa dall’amarezza e dalla tristezza che sopravvie-

ne, anche al più menefreghista dei nostri concitta-dini, dall’osservazione, superficiale o approfondita, del contesto in cui, noi e i nostri figli, viviamo, cre-sciamo, ci formiamo. Lodevole l’intenzione, pecca-to però che dopo una piacevole sorpresa iniziale, troppo presto si capisca che si stia trattando di uno scherzo e ci si risvegli in uno stato di disillusione e di sconforto maggiore. Giorno 9 è stato pubblicato nell’albo pretorio del comune di Monreale il “Piano triennale delle opere pubbliche”. Il piano del paese dove tutto è possibile. Basta cominciare a sfogliarlo per essere investiti da una valanga di belle notizie. Da qui a pochi anni dovremmo assistere ad una ra-dicale metamorfosi del vasto territorio monrealese. La nostra città si appresta a diventare un cantiere aperto e a transitare, a pieno titolo, nella cerchia delle città più cool e vivibili d’Europa. I 38.204 abi-tanti monrealesi (dati del 31/12/2010), compresi quelli delle frazioni, diverranno così protagonisti di una rivoluzione che investirà il loro territorio e che, presumibilmente entro il 2014, li traghetterà in una città moderna ed efficiente.Una città che saprà accostare all’eredità storico-culturale di un nobile passato una serie di infra-strutture e di servizi che la renderanno molto più vivibile e che affrancheranno i suoi cittadini da una lunga serie di disagi e di deficienze che li hanno sinora accompagnati, almeno secondo i propositi dell’amministrazione. Gli interventi, la cui proget-tazione è a volte solo in fase preliminare, altre in

fase definitiva, riguarderanno i settori dell’edi-lizia scolastica e di quella pubblica, delle

attrezzature per il tempo libero e lo sport, della riqualificazione ur-

bana, del risanamento

ambientale, della viabilità e degli spazi di sosta e di parcheggio. I fondi proverranno da mutui accesi dal comune o da finanziamenti dello Stato, della Regione, della Comunità Euro-pea. Si va dalla realizzazione dei campi di calcetto a Grisì e a Villaciambra, al campo di calcio all’interno del centro polisportivo di Aquino, la cui nascita attendiamo da tempo, alle piscine di San Martino delle Scale e di Aquino. Entra in cantiere anche il progetto avanzato in campagna elet-torale dal sindaco di Matteo del parcheggio multipiano a Piazza Fedele, al quale si aggiungeranno un altro multipiano a valle della Via Torres, un parcheggio a valle di Via Archimede, uno a Pioppo, un altro nell’area retrostante la piazza di Aquino. Tutte le scuole e gli edifici pubblici verranno ristrutturati per essere adeguati alle norme vi-genti, vedrà la nascita una nuova scuola dell’obbligo a Villaciambra e un istituto comprensoriale in contrada Cirba mentre per la frazione di Grisì si sta progettando una scuola elementare e media. Non è stato neppure trascurato l’aspetto storico-culturale della città. E’ in fase di studio la riqua-lificazione e la valorizzazione del contesto storico-architettonico dell’Orto Mangano, esiste un progetto per i lavori di “Riqualificazione ambientale dei quartieri Ciambra e Carmine”, e si intende procedere alla realizzazione di una segnaletica e di alcuni pannelli informativi per la valorizzazione e la fruizione turistica del patrimonio artistico comunale. Ma non è finita. La vocazione culturale della nostra amministrazione si è spinta a volere creare un museo etnoantropologico naturalistico nell’ex casello ferrovia-rio in contrada Fiumelato, un percorso turistico all’interno delle grotte sotto piazza Vittorio Emanuele ed infine un parco della Cultura e della Musica. Ancora. Un faraonico progetto si propone di illuminare le vie periferiche, nessuna esclusa, mentre di una illuminazione artistica go-dranno le vie Palermo, Veneziano, Novelli, Odigitria, Ritiro. Anche i cari estinti sono stati messi al centro dell’attenzione dell’ammini-strazione e nuovi loculi verranno costruiti nei cimiteri di Monreale e di Grisì, mentre un nuovo cimitero vedrà la luce a Pioppo. C’è anche l’intenzione di completare la casa protetta per anziani di Fiumelato.La viabilità interna verrà rivista. Verrà ristrutturata la via Santa Liberata e collegata con il fondo Pasqualino, ver-rà ristrutturata la strada per San Martino, Via Cretaz-zi, strada Barone, Strazzasiti.Si è pensato pure ai cani: nascerà un parco canile consortile. Questo è successo il 9 febbraio. Cercare per credere. Chis-sà che cosa troveremo nell’albo pretorio il primo aprile.

L’EDITORIALEL’EDITORIALEdi Luigi Gullo

SOMMARIOIl dramma dei dipendenti dell’ope-

ra Pia Benedetto Balsamo di Luigi Gullo

03

Benvenuti a Monreale di Piera Autovino 04

Aquino, quale destinodi Luigi Gullo 05

Primarie a Palermodi Alex Corlazzoli 06

Apre Casartigiani a Monrealedi Piera Autovino 07

La Politica delle mamme e dei papàdi Stefano Lo Coco

del Comitato Pioppo Comune10

Filo Diretto: Direttore Editoriale: Luigi Gullo | Direttore Responsabile: Alex Corlazzoli | Redattori: Piera Autovino | Impaginazione e Grafica: Mauro Gulì, Nino Carlotta, Luciano Busicchia | Fotografie: Piera Autovino | Hanno collaborato: Laura Affranchi, Valentina Lucchesi, Officine Ricerca e Comitato Pioppo Comune.

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LAVORANO REGOLARMENTE MA DA QUINDICI MESI SONO SENZA STIPENDIO IL DRAMMA DEI DIPENDENTI DELL’OPE-RA PIA BENEDETTO BALSAMO“I riflettori sono spenti su di noi e i politici ci hanno abbando-nato”

di Luigi Gullo

Il Benedetto Balsamo è un ente pubblico, appartenente all’IPAB (Istituto Pubblico di Assistenza e Beneficenza). Il Presidente del consiglio di amministrazione è l’Arcivescovo di Monreale, Mons. Di Cristina. L’ente nasce con lo scopo di offrire un’assistenza conti-nua agli anziani di Monreale, laddove la solitudine, l’abbandono, le ristrettezze economiche, la malattia o l’impossibilità pratica da parte delle famiglie di accudire i propri anziani, non lascia intrave-dere una via d’uscita alternativa. Il Benedetto Balsamo si avvale del servizio di sei dipendenti con contratto a tempo indeterminato e di altri dodici/tredici unità assunte con contratto a tempo determinato, della durata di tre mesi, solitamente rinnovato per altri tre mesi, e avanti così. Ben diciotto unità, tra infermieri, inservienti e un cuo-co, coadiuvati da un assistente sociale, con contratto a due anni, svolgono un servizio difficile, con forte abnegazione nei confronti delle persone assistite, e che permette agli anziani, spesso non autosufficienti e malati, di affrontare con serenità e dignità l’ultimo periodo della loro vita. Ma non è a loro che è rivolto questo articolo. Infatti, al momento, paradossalmente, all’interno del Benedetto Balsamo la parte più debole non è rappresentata dagli assistiti ma dagli assistenti. Se ai primi il servizio viene garantito, ai secondi un diritto, quello dello stipendio, viene negato. Da circa 15 mesi, l’ultimo risale alla fine del 2010, i dipendenti non percepiscono più lo stipendio. Può sembra-re paradossale, eppure i precari dell’ente (pubblico) accettano di firmare un contratto con la certezza di non percepire il primo, il se-condo, il terzo stipendio, e con la buona probabilità di non ricevere quelli futuri. Gli introiti dell’ente provengono da contributi regionali che fanno riferimento alla legge 70, dalle rette pagate dagli ospiti dell’istituto e da quelle pa-gate dal comune di Monreale per gli assistiti indigenti, ma anche dagli affitti pagati sempre dal comune per l’utilizzo di alcuni locali della struttura adibiti ad uffici comunali.La principale causa del disagio vissuto dai di-pendenti è il comune di Monreale, che da anni non paga le rette degli ospiti assegnati all’isti-tuto e gli affitti dei locali. Il debito accumula-to supera i € 200.000. Il calvario è comincia-to circa tre anni fa. Allora, cominciata la forte esposizione debitoria del comune, i lavoratori avevano trovato una sponda nella Caritas Dio-cesana che aveva anticipato il pagamento di cinque mensilità da rimborsare una volta rice-vuti dall’ente gli accrediti comunali. Un obietti-vo che oggi appare essere una chimera e da una difficoltà ritenuta temporanea si è passati ad un problema cronico. Nel parlare con questi lavoratori viene fuori una forte amarezza nei confronti dei mass me-dia che “non hanno voluto fornire alla città ade-guata informazione sulla loro situazione, forse - dicono - per non scontentare i poteri forti”.“Monreale deve conoscere questo dramma vissuto da tante famiglie monrealesi. Finora nessuno si è voluto in-testare questa battaglia per dei diritti calpestati.” E’ il grido di dolore di tanti uomini e donne. Lavoratori discreti che, nonostante il forte problema economico vissuto assieme alle loro famiglie, continua-no a svolgere il loro servizio ma contemporaneamente, con forza, pretendono il rispetto dei loro diritti. Non hanno voluto seguire la strada dello sciopero, consapevoli del grave nocumento che ciò avrebbe causato ai loro assistiti e alle loro famiglie. Eppure una loro astensione dal servizio avrebbe avuto un forte impatto mediatico

e avrebbe spinto avanti la loro causa, ponendola tra i primi punti all’ordine del giorno nell’agenda del sindaco Di Matteo e dell’Arci-vescovo Mons. Di Cristina. Ma invece di trasferire il proprio disagio nella società monrealese, secondo una strategia utilizzata da altre categorie di lavoratori, hanno preferito seguire strade diverse, ma-nifestando in punta di piedi presso l’amministrazione comunale e presso la Curia Arcivescovile, affinché entrambi si facessero carico ciascuno delle proprie responsabilità. Per tutta risposta i lavoratori hanno assistito ad uno scaricabarile tra le parti chiamate in causa. In ultima istanza hanno deciso di seguire le vie legali. E’ stato fatto un decreto ingiuntivo nei confronti dell’ente, reso esecutivo dal giu-dice. In caso di mancato pagamento degli stipendi si procederà al pignoramento degli immobili.

“La politica monrealese conosce bene la no-stra situazione - si lamentano - ma la tiene so-pita. Noi crediamo nell’importanza del nostro lavoro. Durante le campagne elettorali i politici parlano tanto del sociale ma poi non c’è alcun riscontro”.“Nel 2010, l’allora vicesindaco Salvino Caputo dichiarò che la situazione era drammatica. L’ex assessore Dina si fece portavoce del nostro malessere presso gli Enti Locali - continuano a raccontare - ma ne ricevette solo promesse non mantenute. Anche il consigliere provincia-le Toti Zuccaro sembrava mostrare un iniziale interesse per la nostra causa. Da tutti solo un primo passo, poi siamo rimasti soli a combat-tere una battaglia ingiusta ”.Il personale ausiliare, quello con contratto tri-mestrale, lamenta anche di essere chiamato a svolgere mansioni superiori o comunque non pertinenti l’inquadramento contrattuale, ma di non potersi rifiutare per non rischiare il rinnovo.Hanno chiesto che Filo Diretto accendesse su di loro i riflettori per rendere la città consapevo-le e partecipe del loro dramma e per suscitare maggiore attenzione ed interesse in chi po-trebbe contribuire alla soluzione del problema.

Sindaco e Arcivescovo compresi. I lavoratori mi appaiono fisicamente e psicologicamente distrutti. Vedono accumularsi le bollette dell’acqua, della luce, della Tarsu. Mi raccontano la paura di rispondere al telefono alle banche che chiedono il versamento delle rate dei mutui non pagate. Temono il peggio. Una lavoratrice mi racconta di vivere all’interno di un incu-bo. Costretta a chiedere un prestito ad amici e parenti ha messo in vendita la propria abitazione per pagare i debiti. Donne e uomini feriti nella dignità per cause a loro estranee.

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BENVENUTI A MONREALE di Piera Autovino

Inizia qui un servizio che si articolerà in più puntate in cui si descrive la vocazione turistica e la bontà del servizio di acco-glienza che offre Monreale, non resta che dire “BENVENUTI A MONREALE“.

Può succedere che si debba proseguire a piedi. Un’occasio-ne per percorrere il Paese interamente fino al centro storico.

Nel paese di Monreale i disabili avranno vita molto difficile; davanti agli scivoli ci sono automobili parcheggiate.

Incrocio via S. Anna-via Carmine, per la Cattedrale

Piazzetta Vaglica, Collegio di Maria iniziato nel 1724 per volere dell’arciprete Greco Carlino. Nel 1763 viene ultimata la chiesa attigua intitolata alla SS Trinità, di forma ottagonale quadrilobata.

La moderna via Aldo Moro.

Via “Belvedere”, antico quartiere del Carmine

Ops! Qui in paese dicono che calpestarla porti fortuna; sarà per questo che ce n’è tanta per strada.

Via Santa Maria Nuova, pensata e voluta, verso il 1590, dall’arcivescovo Ludovico II Torres, come “cannocchiale” sul-la facciata del Duomo.

Arrivederci (nel prossimo numero) a Monreale

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AQUINO, QUALE DESTINO.di Luigi Gullo

Area artigianale? Ipotesi rigettata dalla Regione. La frazione di Aquino è ormai troppo densamente popolata per accogliervi un’area artigianale. Quale sarà allora il destino della frazione? Nessuno. Aquino è una nave in balia della tempesta senza nes-suno al timone. Una nave destinata ad affondare, sommersa dall’incuria delle varie amministrazioni che hanno da tempo tranciato i legami con essa. E’ non è solo una metafora. Per raggiungere Aquino da Monreale, le due strade percorribili, Via Santa Liberata e Via Aquino, sono divenute dei percorsi ad ostacoli. A novembre sono stati avviati dei lavori di manu-tenzione delle condotte fognarie ma il manto stradale non è stato più ripristinato. Le buche sempre più profonde mettono a dura prova l’abilità dei motociclisti e gli ammortizzatori delle automobili, mentre scoraggiano definitivamente chi vorrebbe raggiungere i negozi a piedi o in bicicletta. Il mese di febbraio, con le sue abbondanti piogge, ha trasformato le strade, ormai ridotte a mulattiere, in pantani. I negozianti all’apertura sono costretti a spazzare la polvere davanti alle botteghe e lamen-tano una riduzione degli incassi: il transito e la sosta dei clienti sono resi più difficili dalle condizioni stradali. Cresce la rabbia tra gli abitanti, che non ricordano di avere visto un amministra-tore dare spiegazioni sulle cause di tale incuria e sui tempi di ripristino delle strade, ma ben si ricordano dei politici presenti solo al momento delle elezioni. Qualche residente della frazio-ne ha cercato di organizzare un comitato di protesta, ma con scarsi risultati. Il senso civico nella frazione non è molto svilup-pato, complice la mancanza di una comunità con un senso forte di appartenenza. Anni luce distante da Pioppo, dove i genitori degli alunni sono anche arrivati all’occupazione del palazzo di città per imporre al sindaco risposte sui tempi di apertura della nuova scuola, Aquino vive la realtà di un quartiere dormitorio. Da zona di campagna, scelta dai monrealesi per godere della stagione estiva, Aquino negli ultimi decenni si è trasformato in un centro intensamente popolato, scelto anche da tanti paler-mitani data la vicinanza al capoluogo, ma continua a rimanere privo di quei luoghi e di quelle opportunità di incontro e di socia-lizzazione che permettono ad un gruppo di individui di diventare comunità, di confrontarsi, di organizzarsi, e di maturare, se il caso, quella consapevolezza necessaria per protestare e per pretendere risposte concrete dall’amministrazione cittadina. In realtà il destino di Aquino è stato bene disegnato. Sarà il ghetto di Monreale. Luogo prescelto quale sede dell’isola ecologica, seppure privo, secondo una sentenza del tribunale di Palermo, dei requisiti necessari, tanto che il presidente dell’ATO della precedente amministrazione è stato condannato a quattro mesi di reclusione e ad un risarcimento economico nei confronti dei vicini per i danni subiti. Aquino è anche il luogo quasi esclusiva-mente destinato dall’amministrazione comunale all’espansione edilizia di tipo popolare, contrariamente al basilare principio so-ciologico secondo il quale la distribuzione degli alloggi popolari deve avvenire uniformemente in tutto il territorio comunale per una migliore integrazione e per evitare il fenomeno del ghetto. Luogo, infine, deputato, fino alla recente bocciatura della Re-gione Siciliana, ad accogliere i fabbricati degli artigiani, con il loro corredo di rifiuti speciali e di mezzi pesanti. Eppure, i nostri amministratori, presenti e passati, alle rimo-

stranze dei cittadini rispondono che per Aquino vi sono anche altri grandi progetti, come la costruzione di un centro polispor-tivo con campi di calcio e piscine, la ristrutturazione delle in-frastrutture stradali, la creazione di un centro culturale ed an-cora la realizzazione degli impianti di illuminazione per le aree più periferiche, e sono disposti a sottoscriverlo nero su bianco. La retorica degli amministratori si spinge al punto di arrivare a proporre piscine e parchi. Salvo poi imputare a cause esterne gli inevitabili rinvii e i vari ostacoli che non permettono di av-viare queste opere. Gli abitanti di Aquino, ormai increduli alle promesse di futuri splendori, chiedono all’amministrazione di riprendere il timone della nave e di adoperarsi affinché la fra-zione possa raggiungere dei parametri civici minimi, più ade-guati ad un paese che si voglia definire civile. Chiedono strade percorribili, aree ludiche per i bambini, luoghi di incontro e di confronto per le famiglie. E’ percepita in modo diffuso anche la necessità di una presenza costante di un vigile che, oltre a snellire la caotica circolazione stradale, garantisca un controllo continuo del territorio.

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PRIMARIE A PALERMOdi Alex Corlazzoli

Palermo laboratorio politico dell’Italia. Da sem-pre lo pensano in tanti. Anche questa volta, an-che per queste amministrative, gli occhi sono puntati sul capoluogo siciliano. Come sono viste le elezioni palermitane da chi vive nel re-sto dell’Italia? Nei giorni scorsi il mio ex capo redattore, ormai in pensione, mi chiedeva de-lucidazioni su cosa sta accadendo a Palermo. L’idea che emerge è la confusione. C’ è una

virtù che ha fatto la sua comparsa nel V secolo avanti Cristo e di cui si sono perse le tracce nel V secolo dopo Cristo. Il suo nome è parresia. Il suo significato è: “Dire la verità”. Proviamo a farlo anche noi perchè forse non è più chiaro a chi vive fuori dalla Sicilia ma anche a chi vive in Sicilia, chi sono i protagonisti delle primarie palermitane.Rita Borsellino, la conoscono tutti. Rita, sponsorizzata dal segretario del Pd Pierluigi Bersani, non ha la tessera del Pd in tasca. Alle prima-rie per la scelta del candidato del centrosinistra alle elezioni regionali del 2006, ha vinto con 123.591 voti, ottenendo il 66,9 per cento del-le preferenze. E’ stata eletta al consiglio regionale come capogruppo dell’opposizione. Nel 2009 si e’ candidata alle elezioni europee, come indipendente nelle lista del Pd. Dopo un’intensa campagna elettorale condotta fra la Sicilia e la Sardegna, è stata eletta europarlamentare, ottenendo 229.981 voti. Da aggiungere che a lei proprio da Bersani fu chiesto il sacrificio, nel 2008 alle elezioni regionali fatte dopo le di-missioni di Totò Cuffaro, di non candidarsi per lasciare il posto a Anna Finocchiaro. In queste primarie è sostenuta da Leoluca Orlando. Fabrizio Ferrandelli, 30 enne. E’ il pupillo, l’allievo di Leoluca Orlando. E’ politicamente “nato” grazie all’ex sindaco di Palermo. Prima ancora è stato protagonista del Movimento Umanista. Nel maggio 2007 è sta-to eletto consigliere comunale a Palermo nella lista Sindaco Orlando. Excapogruppo del gruppo consiliare Italia dei Valori, nel suo sito scrive “rivendico una mia peculiare identità politica che su battaglie “forti” non ha colore”. E’ stato, nel 2006, anche candidato nella lista di Rita Borsel-

lino alle regionali. Nelle scorse settimane ha consumato la lacerazione con il suo padre politico: Orlando. In un’assemblea dell’Idv, il giovane Ferrandelli, è stato messo da parte proprio da Orlando. Il “giorno dopo” è nata l’alleanza con Lumia e Cracolici dell’area Pd che sostiene l’al-leanza con il presidente della Regione Raffaele Lombardo. Ferrandelli dichiara “Io non conosco Lombardo nè l’ho mai votato. Lui ha il suo candidato e ha già dichiarato che non intende sostenermi. Non c’è altro da dire”.Davide Faraone, 37enne, fratello di GianLuca Faraone, impegnato da sempre sui beni confiscati alla mafia. E’ sicuramente l’uomo più Pd dei quattro. Ha mosso i primi passi in politica da giovanissimo ed è stato segretario cittadino dei Democratici di Sinistra, nel 2001 è stato eletto consigliere comunale a Palermo con 1550 voti, venendo riconfermato nel 2007 con più di 3000 preferenze. Il 13 aprile 2008, viene eletto deputato all’Assemblea Regionale Siciliana nelle liste del Partito De-mocratico con più di 8000 preferenze. É stato capogruppo del Pd al Comune di Palermo. E’ stato il primo, già nel 2010, a candidarsi alle primarie. E’ uno dei “renziani”.Antonella Monastra, medico, nata nel 1956. Eletta nel 2001 consigliere comunale al Comune di Palermo, come indipendente nel Partito del-la Rifondazione Comunista. Rieletta al consiglio comunale nel maggio 2007 nella lista Rifondazione Comunista-Sinistra Europea, è stata re-ferente regionale per la Liberassociazione-Sinistra Europea. Nel 2007 costituisce il gruppo consiliare “Altra Palermo” e nel 2008 si candida alle elezioni regionali nella lista Sinistra Arcobaleno. Aderisce al movi-mento fondato da Rita Borsellino “Un’Altra Storia” costituendo il relativo gruppo ed entrando a far parte degli organismi dirigenti. Anche qui si consuma una lacerazione tra lei e la Borsellino tanto che nel suo sito dichiara: “A Palermo, alle primarie del centrosinistra 2012, sono l’uni-ca reale candidata di sinistra, con una inequivocabile storia di sinistra. Una candidatura indipendente, maturata fuori dalle segreterie di partito (con relative investiture formali, come quella del Pd, “dall’alto”, a Rita Borsellino) e dentro i movimenti della società civile che vuole davvero il cambiamento”.Ai giornalisti non spetta dare opinione ma riportare la fotografia dei fatti. Eccola. Il centrosinistra palermitano ci guadagnerà da queste primarie? Speriamo che chi sarà scelto potrà tornare a fare sognare una città che in questi anni ha vissuto solo un incubo.

ELEZIONI A PALERMO, SCONTRO INTER-NO ALL’IDVBorsellino dentro, Ferrandelli fuori: intervista a Joe Rosanodi Luigi Gullo

Joe Rosano è membro del direttivo provinciale dell’IDV, un partito ra-dicato nel tessuto sociale e politico palermitano che si sta impegnan-do per portare Rita Borsellino nello scranno più alto di Palazzo delle Aquile. L’Italia Dei Valori ha da sempre combattuto la nomenclatura e si propone come partito nato dal basso, dalla società civile. Sempre pronto alle primarie, quale strumento democratico nato per dare voce e per garantire la partecipazione dei cittadini nella scelta dei propri rap-presentanti, si trova oggi dinanzi ad una diaspora interna e a dovere rispondere ad accuse di epurazione. Infatti, in seguito ad uno scontro diretto tra Leoluca Orlando ed il capogruppo dell’IDV al consiglio comu-nale, Fabrizio Ferrandelli, entrambi intenzionati a candidarsi a sindaco, i direttivi provinciale e comunale del partito hanno votato per Orlando. Chiediamo a Joe Rosano delucidazioni.Fabrizio Ferrandelli, ormai ex-capogruppo dell’IDV a Palazzo delle Aquile, ha accusato il partito di essere stato cacciato per lasciare spazio alla candidatura a sindaco di Palermo di Leoluca Orlando. Com’è andata?La situazione è stata gestita male da entrambe le parti. In una prima fase il partito aveva valutato positivamente la candidatura di Ferrandelli alle primarie del centro-sinistra. Le condizioni in seguito erano cambia-te, poiché il PD non aveva accettato la discriminante di non fare accordi con il Terzo Polo. Non possiamo accettare di allearci con il Terzo Polo che ha governato per quasi dieci anni con Cammarata ed è quindi cor-responsabile dello sfascio della città. Allora l’Italia Dei Valori ha scelto di ritirarsi dalle primarie, per non trovarsi ad appoggiare un candidato in compagnia di Nino Dina o della Caronia. In questa fase lo scontro con il PD è diventato forte, e il direttivo comunale e quello provinciale dell’IDV hanno visto in Orlando, piuttosto che in Ferrandelli, la figura che potrebbe avere le maggiori chance per condurre una campagna elettorale vincente.La mozione Orlando è passata all’unanimità?Non all’unanimità ma con una grande maggioranza. Ferrandelli, che aveva già avviato la sua campagna elettorale, non ha voluto ritirare la sua candidatura. Non potendo l’IDV esprimere due candidati al primo turno, non si parla più quindi di primarie, la scissione è stata la norma-le conseguenza. Ferrandelli è uscito dall’IDV e ha continuato per la sua strada. Tra l’altro, senza ancora avere avuto il sostegno ufficiale del partito, lui aveva accettato la candidatura a sindaco quando, poco

tempo prima dello scontro interno all’IDV gli era stata chiesta da alcune associazioni della società civile legate al mondo del vo-lontariato e a Padre Notari.Perché non sono state svolte le prima-rie all’interno del partito, tra Ferrandelli e Orlando, così da permettere agli elet-tori dell’IDV di scegliere il proprio can-didato?Sarebbe stata una bella dimostrazione di democrazia ma non ci sarebbero stati i tempi tecnici per organizzarle.Oggi però Orlando ha ritirato la sua candidatura a favore di quella di Rita Borsellino.Quella di Orlando è stata una prova di forza nei confronti del PD. Ha voluto dimostrare di volere fare seriamente e di non essere disposto ad indietreggiare. O si fa’ un’alleanza intorno ad una figura seria o si va separati alle elezioni, e il PD avrebbe rischiato la disfatta, considerando anche le loro divisioni interne. Orlando al ballottaggio e loro fuori. La Borsellino è ufficialmente la candidata del PD ma è stata di fatto voluta dall’IDV. Infatti abbiamo organizzato più iniziative noi per Rita che il PD. Orlando ha quindi accettato di fare un passo indietro, sconfessando quella mania di protagonismo di cui viene a volte accusato, prometten-do un pieno ed appassionato appoggio alla Borsellino, a condizione di non accettare accordi con il Terzo Polo. La scommessa di Orlando è che nella Sicilia del 61 a 0, nella città roccaforte del centro-destra, si vince con il centro-sinistra unito.In conclusione il partito ha deciso di fare ritirare ad Orlando la sua candidatura per appoggiare la Borsellino. Perché gli elettori dell’IDV dovrebbero votare per la Borsellino, un candidato del PD, e non per Ferrandelli, uomo di punta, fino al mese scorso, dell’IDV palermitana, che comunque ha rappresentato e rappresenta anco-ra gli ideali e i valori dell’IDV? Non si rischia di spaccare il popolo dell’IDV?E’ un rischio inevitabile. Ferrandelli ha perso molto seguito tra i suoi sostenitori dell’IDV, rimasti stupiti quando ha accettato l’appoggio di Lu-mia e di Cracolici, le cui scelte all’interno del governo regionale aveva condannato fino a poco tempo prima. Noi stiamo scommettendo sul progetto di tenere unito il centro-sinistra e tenerlo lontano dalle forze che hanno governato fino ad oggi Palermo riducendola nello stato in cui si trova. E’ una scommessa che ci farà perdere qualcosa in termini di risultato elettorale, ma pensiamo che la qualità della politica ne gua-dagnerà.

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APRE CASARTIGIANI A MONREALE: QUA-LI OPPORTUNITÀ PER I GIOVANIFormazione gratuita per accedere a finanziamenti e agevolazioni

di Piera Autovino

Domenica 5 febbraio 2012 alle ore 10.00 si è te-nuto a Monreale, in aula consiliare, il Convegno “Informazione e Opportunità, novità concrete per fare ripartire la tua impresa”, organizzato da CA-SARTIGIANI PALERMO, sede di Monreale Corso Pietro Novelli, 89. La giornata è stata organizzata grazie alla CASARTIGIANI di Monreale, dal pre-sidente Filippo Sciortino, dal coordinatore Salvino Spinnato e dal responsabile tecnico Daniela Jurcic

che ha moderato l’incontro. Ha aperto il Convegno il sindaco Filippo Di Matteo che ha dichiarato la sua apertura ad iniziative come que-sta, specie in un momento di crisi così profonda per il nostro Paese.

Sono intervenuti Alfredo Cavallaro componente del Co.re.com Si-cilia, Massimiliano Spallina di Italia Lavoro, Giovambattista Viola dell’ASP Palermo e Maurizio Pucceri segretario generale di Casar-tigiani Palermo. L’incontro ha avuto l’obiettivo di informare e sensibilizzare i cittadini sull’esistenza dei servizi offerti dalla Casartigiani di Monreale fa-cendo il punto su argomenti rilevanti per la cittadinanza nell’ambito delle normative e dei sostegni e contributi che si possono attivare.Alfredo Cavallaro ha approfondito alcune tematiche relative all’u-so e alle regole della PEC (Posta Elettronica Certificata), del TDT (Televisione Digitale Terrestre) e del Fotovoltaico.Questi risultano essere oggi strumenti importanti per le aziende e i singoli cittadini che vogliono usufruire di incentivi per poterli attivare ed utilizzare.In un territorio come quello monrealese in cui il tasso di dispersio-ne scolastica e soprattutto quello di disoccupazione giovanile sono molto alti, l’offerta del servizio della Casartigiani potrebbe risultare una opportunità molto apprezzabile per i giovani. A maggior ragione per il fatto che la Regione Sicilia, come accennato da Salvino Ca-puto nel suo breve intervento, non potrà finanziare nessuna attività artigianale, poiché, a suo dire, stiamo addirittura restituendo ben 14 miliardi di euro di Fondi Europei che bisognava progettare di spen-dere entro il 2013; bisognava anche individuare l’Area Artigianale a Monreale, su cui si sta ancora discutendo e, per di più, il progetto del CCN (Centro Commerciale Naturale) è stato bocciato, anche se sembra che possa essere riproposto. Massimiliano Spallina di Italia Lavoro, ha illustrato il program-ma AMVA che promuove: il contratto di apprendistato, dispositivi e strumenti per favorire la “Formazione on the job” e l’inserimento la-vorativo di giovani dai 15 ai 29 anni, che si trovano in stato di svan-taggio (Reg. CE 800/2008). Il programma è promosso dal Ministero

del lavoro e delle politiche sociali e i beneficiari saranno le imprese, e i giovani che intendono avviare un’im-presa nei comparti produttivi tipici della tradizione italiana. Il contratto di apprendistato è un in-tervento di finanziamento che va dai 5.500 euro ai 4.700 euro, rivolto alle imprese in regola col DURC (Docu-mento Unico di Regolarità Contribu-tiva), disposte ad assumere giovani dai 15 ai 29 anni per la qualifica e per il diploma professionale, anche per l’assolvimento dell’obbligo di istruzione (in tutti i settori di attività).Inoltre sembra molto interessante la sperimentazione di un modello per formare i giovani all’interno di “Botteghe dei mestieri”, struttu-re impegnate nei comparti produttivi propri della tradizione italiana individuate mediante avvisi pubblici (110 “Botteghe dei mestieri” in altrettante Province). Per questa sperimentazione sono previsti fi-nanziamenti di: • 2500 euro mensili per ogni “Bottega dei mestieri” in cui 30 giovani disoccupati, in gruppi di 10, svolgono un tirocinio semestrale per la formazione “on the job”. • 500 euro mensili per 3.300 giovani (30 per 110 Province) sele-zionati per le “Botteghe dei mestieri” nelle quali beneficiano di un periodo di formazione e lavoro in azienda.• 10.000 euro per 500 giovani, di età non superiore ai 35 anni, inte-ressati a promuovere nuove imprese nei comparti produttivi propri della tradizione italiana. Per accedere ai contributi bisogna registrarsi sulla piattaforma in-formatica di Italia Lavoro: www.italialavoro.it/amva dove si possono trovare informazioni, procedure, documentazione e disponibilità fi-nanziaria.Giovambattista Viola, architetto e responsabile del Comitato Re-gionale per la Sicurezza negli ambienti di lavoro, è intervenuto evi-denziando quanto sia grave la mancanza di cultura della sicurezza particolarmente da parte dei lavoratori (molti dei quali non sanno nemmeno leggere piccoli manuali). Ha evidenziato inoltre quanto sia importante avere il DURC in regola e ha riferito diversi dramma-tici casi di incidenti sul lavoro soprattutto in ambito edilizio e agri-colo.Ha concluso i lavori Maurizio Pucceri, segretario generale Casar-tigiani di Palermo, rilevando gravi lacune nella richiesta di finan-ziamenti per strumenti, materiali e immobili, che si sono persi per la mancanza di richieste. Proprio a questo proposito, Casartigiani offre ai cittadini “Formazione Gratuita” per poter accedere a finan-ziamenti e agevolazioni, utilizzando il Fondo Artigianato.Salvino Spinnato, artigiano monrealese, ha chiuso l’incontro au-spicando che i politici, mettendo da parte gli interessi personali, possano condividere in maniera unitaria gli obiettivi utili alla pro-mozione del territorio e quindi anche del benessere dei lavoratori.

IO ECOdi Valeria Janet Corbo

La H.R.Y.O. - Human Rights Youth Organiza-tion, associazione impegnata sul fronte dei di-ritti umani, con sede a Monreale (Salita Croci n° 5) realizzerà un progetto a livello locale dal titolo “Io Eco”.Il progetto è finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Gioventù In Azione ed è indirizzato a tutti i ragazzi e le ragazze dai 18 ai 30 anni.Il progresso e il consumo di massa rivestono un ruolo centrale nell’im-postazione societaria in cui viviamo. Questi due fattori sono presenti nella vita di ogni essere umano che è soggetto, sia attivo che pas-sivo, delle logiche che soggiacciono a tali fattori. Essi hanno degli effetti sia positivi che negativi all’interno della vita, sia individuale che societaria. Alcuni degli effetti negativi sono dettati da comportamenti non corretti tenuti dagli esseri umani. Con particolare riferimento a ciò che concerne l’educazione all’ambiente e soprattutto il riciclaggio, non solo delle materie principali, ma di tutti quegli oggetti consunti che spesso vengono sostituiti da altri di egual specie, terminando la loro utilità tra i rifiuti. Questi oggetti, la maggior parte delle volte, per quanto logori possono ancora essere aggiustati e riutilizzati ed essere messi al servizio del soddisfacimento di differenti bisogni per cui sono stati creati. Il progetto “Io Eco” trae la sua origine dalla necessità, sentita dalla società civile, di una crescita maggiore del rispetto per l’ambiente cir-costante. L’aumento dei rifiuti, una carente politica del riciclaggio e le città che sono sempre più sporche, sono sentiti da tutti come problemi che gravano su tutta l’Italia, ma verso i quali non si attuano vere e

proprie politiche, individuali o collettive, atte a risolvere e/o prevenire tali problemi.Durante le indagini svolte il problema della sporcizia delle città risulta essere uno dei problemi maggiormente avvertiti e uno dei problemi di cui la stessa società si reputa una delle principali responsabili, sebbe-ne quasi tutti consapevoli del fatto che la loro poca educazione all’am-biente e al riciclaggio e le loro cattive abitudini li portano ad assumere differenti atteggiamenti e comportamenti.Per tale motivo nasce il progetto “Io Eco” che focalizzandosi in par-ticolare sull’educazione non-formale dei partecipanti, intende diffon-dere i propri effetti anche tra la società civile col fine di avviare quel cambiamento interiore che porti ad un cambiamento di atteggiamenti e comportamenti. Il progetto non intende, però, fermarsi solo all’am-biente, ma è collegato anche al tema della solidarietà. Attraverso il rispetto per l’ambiente e il recupero dei materiali logori e consunti, si intende collegare i due differenti temi attraverso la ridistribuzione di tali oggetti restaurati al fine di essere messi a disposizione di tutte le classi meno abbienti.Il progetto “Io Eco” racchiude già nel titolo ciò che i partecipanti svi-lupperanno durante la sua realizzazione: “Io Eco”, come ecologia, ovvero lo sviluppo di una maggiore consapevolezza di ciò che sia l’ambiente in cui viviamo e i metodi da seguire per garantire il suo be-nessere. Altra caratteristica racchiusa già nel titolo è Eco, come cassa di risonanza e diffusione delle conoscenze e delle attitudini acquisite. Verranno, infatti, organizzati durante il progetto stand informativi con lo scopo non solo di raccogliere dalla società civile tutti gli oggetti destinati a finire tra i rifiuti, coinvolgendoli in tal modo direttamente nel processo di riciclo, ma con lo scopo, altresì, si diffondere mate-riale ed informazioni relative al rispetto per l’ambiente circostante e al riciclaggio.E’ possibile partecipare al progetto inviando una mail a: [email protected]

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FILO DIRETTO … CON IL LETTOREAnche nel prossimo numero, in questa rubrica, daremo spazio alle Vostre proposte ed ai Vostri suggerimenti, e potrete rac-contare o denunciare inefficienze, disfunzioni e disservizi relativi alle Vostre esperienze quotidiane. InviaTe le e-mail al seguente indirizzo: [email protected]

RECLUTAMENTO PERSONALE Egr. direttore dott. Gullo,ho letto l’ultimo numero del vostro giornale ed ho appreso con mol-ta meraviglia che un lettore si sia lamentato del reclutamento de-gli impiegati impegnati nello straordinario elettorale. La situazione lamentata va avanti da anni, forse da decenni, e la mia meraviglia consiste proprio in questo, che qualcuno abbia trovato il coraggio di parlare di questa vergognosa lacuna imputabile all’amministrazio-ne comunale. Se mi posso permettere di esprimere un commento aggiungo che non c’è nulla di sbagliato in quello che viene lamen-tato nella precedente lettera, nemmeno una virgola. Gli impiegati comunali vengono reclutati d’ufficio se normalmente lavorano in quegli uffici chiamati ad espletare tutte quelle funzioni amministra-tive che interessano le elezioni, come ad esempio la stampa delle schede elettorali, ecc., ma gli impiegati che montano le cabine elet-torali nelle scuole, o quelli che mettono i pannelli per affiggere la pubblicità elettorale, questi lavorano chi come giardiniere, chi come autista, chi come usciere ecc. Sono proprio queste le persone a

cui il lettore faceva riferimento. Le stesse persone impegnate in diverse elezioni. Perché? Ritengo che la risposta della sig.ra Di Benedetto sia stata fuorviante, e che lo sia per nascondere questo stato di cose che esiste, come dicevo prima, da anni. La soluzione proposta dal lettore, cioè far presentare una domanda di parteci-pazione agli interessati escludendo quelli che sono stati impegnati la volta precedente, risulta, a mio avviso, quella più democratica e dignitosa.Le chiedo di pubblicare questa mia lettera per sostenere l’iniziativa del lettore precedente e per suscitare la coscienza di tanti altri.GRAZIE

INDIGNAZIONE Quella che viviamo è un’epoca storica caratterizzata da un relati-vismo spinto, da un decadimento accelerato di valori. Valori che, sino a pochi anni addietro, sono stati architrave del nostro vivere comune, oggi vengono demoliti o messi in forte discussione: l’Unità d’Italia, frutto di sacrifici umani e di un laborioso percorso politico, oggi messa in discussione dal desiderio, di una parte della politica, di sperimentare nuove fughe in avanti, dettate dalla modernità di un federalismo, talora egoista e non solidale; la sacralità della vita e la tutela della dignità umana troppo spesso dissacrate da scempi delittuosi, da spinte razziste e xenòfobe, da sfruttamenti; il degrado sempre più galoppante della Natura, dove l’Uomo oggi abita non come ospite ma come spietato sfruttatore di risorse, alterandone i delicati equilibri (deforestazione, inquinamento ambientale, cemen-tificazione selvaggia); la lealtà, l’onestà, lo spirito di servizio oggi ridotti ai minimi termini e banalizzati dal bisogno imperversante dell’arricchimento, talora illecito, dello sfruttamento, dell’eccessivo protagonismo che spesso travalica in arrivismo.Tutto ciò, oggi, determina la nascita di sempre più vasti sentimenti di indignazione.Indignazione nei confronti delle enormi ingiustizie della globalizza-zione selvaggia, dell’emergenza ambientale, del degrado dell’uo-mo, della banalizzazione della vita umana, della inadeguatezza della politica a tutti i livelli, ormai sorda, distante, distaccata dai veri bisogni dell’Uomo.Le perversioni del capitalismo delle multinazionali, i vizi della spe-culazione selvaggia, il clientelismo e l’assistenzialismo, hanno per

decenni agito indistur-bati, nella complicità della politica e nell’ac-quiescenza di larga parte dell’opinione pubblica.L’affiorare, oggi, di sussulti di indignazio-ne popolare, che rom-pono l’indifferenza compiacente o rasse-gnata, devono essere salutati con speranza ed entusiasmo.Il termine “indignazio-ne” proviene dall’e-timologia latina “di-gnari”, che significa “stimar degno”: da lì deriva anche il termi-ne “degnare”. “In-di-gnari” (non degnare) è, dunque, il contrario dello stimare, del ritener degno qualcosa o qualcuno. Nell’uso comune, il termine indignare è finito per indicare un senso di nausea, di rabbia, di ira, contro ciò che non si ritiene affatto degno o giusto.L’indignazione è quel sentimento che può guidare una società in stallo, fuori dalla palude della crisi, morale e materiale. L’invito ad indignarsi deve essere rivolto e recepito dalla massa critica dei cittadini, anche da coloro che non sono ancora stati toccati nella

ALLA REDAZIONE DI FILO DIRETTO

Mi devo complimentare per la vostra coerenza a portare avanti questo progetto di far sentire la voce del cittadino che vuole una Monreale a misura d’uomo non come adesso la stiamo vivendo, da terzo Mondo. Non sto qui ad elencare quali sono le cose negative perché già le lettere e i servizi del vostro giornale hanno messo in luce la vera realtà di questo Paese. Una città dove se non hai una conoscenza o un buon partito, un buon cittadino non riesce nemmeno ad avere i servizi necessari che spettano e non sto a rac-contarvi le varie vicissitudini negli uffici di Monreale tra regole sco-nosciute ed arroganze di impiegati, ma questo rispecchia la nostra politica. Volevo cogliere l’occasione per esporre alcuni problemi, attraverso questo mezzo d’informazione, dopo aver provato a con-sultarne altri, che poi ho capito essere solo una vetrina per i nostri, chiamiamoli politici, e consiglieri comunali per poter parlare… ma non dare notizia ai monrealesi sui loro programmi.Da molto tempo (ottobre 2011) segnalo che la Via Pezzingoli, dal civico 90 fino all’Acquapark, non è servita da illuminazione pub-blica con vari rischi di incolumità pubblica per quanti si trovano a transitare su questa strada, siano essi pedoni che automobilisti. Questo non fa altro che agevolare anche la manovalanza di ladri e scassinatori di villette. Il tutto è stato fotografato e ho tentato di farlo pubblicare senza esito. Un altro annoso problema che presento al Comune da circa 10 anni è che in via M.21, lato valle di Via Pez-

zingoli, altezza civ.145 si vive in un grave stato di degrado: sono passati diversi inverni e gli smottamenti sono stati regolarmente documentati e segnalati con foto e richieste protocollate. La via M21, lato monte (Favara), è invece asfaltata ed illuminata. Quindi ho tratto le conclusioni che ci sono cittadini di serie A e di serie B, ma la cosa assurda è che ancora, ad oggi, questa via, M 21, risul-ta, per un tratto, non transitabile per la noncuranza del Comune o, oserei dire, per la compiacenza, visto che a qualcuno ha fatto comodo appropriarsi, in questo modo, del demanio pubblico. Il tutto è stato fatto presente alle varie amministrazioni che si sono susse-guite ma la risposta è stata sempre la stessa: “Non ci sono soldi”. Porgo anche a voi questo increscioso compito di pubblicare questa mia costernazione nella speranza che un giorno possa cogliere il buon senso di un nostro politico che abbia voglia di fare qualcosa di buono per il bene comune.

Grazie di cuore e buon lavoro.GIODEM 56

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ALCATRACKS, LE NUOVE STELLE DELLA SCENA RAP PALERMITANAdi Laura Affranchi

Sono uno dei gruppi rap più attivi nel palermi-tano, sono quattro, uno dei quali monrealese. Si definiscono “un ibrido tra vecchio e nuovo, razionale e passionale, brutto e bello”. Sono gli Alcatracks, in formazione: Gabboh (produttore, pianista e rapper), Iskah (la voce femminile), Kosmo, rapper, e il nuovo acquisto Wolfganjoe, chitarrista. Assolutamente anticonvenziona-li, creativi, sicuramente talentuosi e a volte, in pieno stile rap, anche un po’ sboccati, gli Alca-

tracks affrontano temi importanti, come nel pezzo “Doremifasolla-SI! SI! SI! SI! ” evidentemente ispirato al referendum 2011 contro il nucleare, il legittimo impedimento, la privatizzazione dell’acqua.Da quanto tempo lavorate insieme e come mai avete deciso di intraprendere questo progetto?Abbiamo iniziato a lavorare insieme nel Dicembre del 2010, perché fare musica era il sogno nel cassetto di ognuno di noi, e non appe-na s’è presentata l’occasione tutti l’abbiamo saputa cogliere. Come mai la scelta del nome Alcatracks?Ci chiamiamo Alcatracks perché tutte le canzoni che abbiamo par-torito sono nate tra 4 mura impenetrabili al mondo esterno, il che ci dava l’impressione di trovarci in una prigione acronica che para-dossalmente ci dava l’opportunità d’esprimerci a nostro piacimento.Come componete i vostri pezzi?La composizione del pezzo non è mai standard, dovremmo parlare piuttosto della storia della nascita di ognuna delle nostre canzoni. Ognuno di noi è autore e interprete di ciò che scrive fino al decisivo confronto reciproco finalizzato all’ottenere un risultato che ci rap-presenti tutti: si parte da un’idea costruendo parole e musica. Cercando “Alcatracks” su youtube si notano delle collabora-

zioni...Si, ci piace circondarci di altri artisti e lavorare insieme a loro; tra i nostri featuring infatti sono da annoverare quelli con CrYze, Messta o Pisk & MoE nel nostro primo album Satura Lanx e tante altre col-laborazioni sono in prossima uscita. I vostri live riscuotono particolare successo a Palermo, come mai non vi siete ancora esibiti a Monreale?Non ci siamo mai esibiti a Monreale perché non ci è mai stato pro-posto, ma ovviamente ci piacerebbe farlo, magari in occasione del 3 Maggio. Dove è possibile acquistare il vostro album? Il nostro primo disco Satura Lanx si può acquistare su i tunes, Ama-zon, i più famosi Stores digitali, e presso tutti i membri del gruppo anche in coincidenza dei nostri live. Progetti futuri?Stiamo lavorando al video del primo singolo di Satu-ra Lanx “L’assommoir ”, in fase conclusiva, che presto sarà visibile gratu-itamente su Youtube. Ab-biamo in cantiere un EP gratuitamente scaricabile e alcuni eventi che hanno come tema centrale la li-bertà espressiva e la vo-glia di novità. E’ possibile contattarci per qualsiasi info o per organizzare un live via Facebook o via mail alla seguente [email protected]

carne dall’impatto distruttivo delle forze impersonali dell’economia moderna,dalla inefficienza e dalla inadeguatezza della politica.I cittadini dovrebbero riscuotersi dal torpore dell’indifferenza, prima che sia troppo tardi. Siamo stati sottoposti, tutti quanti, negli ultimi decenni a dosi massive di anestetici, che hanno spento o offuscato le nostre capacità cerebrali .L’indignazione marca il punto di rottura della sopportazione, segna il risveglio della coscienza morale ed è un formidabile impulso ver-so l’agire politico.Ma un pericolo molto diffuso nella nostra società è che l’indignazio-ne si riduca a una falsa coscienza consolatoria: un’etica-anesteti-ca; indignarsi fa stare bene con la propria coscienza, poi la vita va avanti come prima.Oggi, tutti si indignano, giustamente, di fronte alla politica ladra, corrotta, inadeguata, non più al servizio dell’uomo, molto meno per il mancato rilascio dello scontrino fiscale o per il mancato o inade-guato svolgimento di un servizio pubblico:servizio raccolta rifiuti, trasporto pubblico, scuola, sanità,…La coerenza è il banco di prova cruciale per tutti.L’indignazione se non ha come logico proseguimento un nuovo programma politico è sterile, è destinata a spegnersi. C’è oggi un vuoto politico e concettuale da riempire. E’ giunta l’ora che le Co-scienze Nobili del Paese Italia si attivino apertamente, raccogliendo questa sfida, questi desideri, questi impulsi di cambiamento, tramu-tandoli in progetto politico. E’ giunta l’ora di porre termine alla critica dello “status quo” all’interno delle proprie pareti domestiche o di limitati cenacoli culturali. Bisogna uscire allo scoperto per proget-tare insieme un futuro migliore, per le prossime generazioni, dove

ritornino a risplendere il rispetto per la dignità dell’uomo, la morale, il rispetto per la Natura.Oggi, la casta della politica non solo non prova indignazione per le nefandezze che ha generato, ma, cosa ancora più grave, non prova vergogna. Una persona che non prova vergogna non sente di dovere reagire o cambiare comportamento.Per questo bisogna svegliare le Coscienze Nobili dormienti, educa-re al senso di indignazione, smuovere l’emozione della vergogna.Nella vita pubblica occorrono più sobrietà, disciplina e decoro, così come recita l’art. 54 della Costituzione Italiana. Ricorrenti sono oggi i comportamenti contrari al pubblico decoro e si esibiscono squarci di stili di vita non compatibili con la sobrietà e la correttezza. La collettività guarda con sgomento gli attori della scena pubblica e respira un evidente disagio morale.Concludo prendendo spunto da una filosofia orientale, dal Taoismo, e per la precisione dalla teoria degli opposti dello yin e dello yang, che insegna che quando una esperienza viene vissuta sino alle sue estreme conseguenze, lì sta la fine di quella esperienza e l’ini-zio di un’onda di ritorno, che condurrà verso situazioni, esperienze opposte.Pertanto, alla luce di questa riflessione, ritengo che siamo prossi-mi alla fine di questa fase storica negativa che stiamo vivendo e quanto prima inizierà una nuova fase di rinascita culturale e morale. Sono certo che attivando e unendo le Energie Positive del Nostro Paese Italia si possano gettare le basi per un nuovo Risorgimento culturale, morale, ambientale, politico.

Con osservanzaDott. Girolamo Mirto

LO SAPEVATE CHE... • La Commissione tributaria regionale della Sicilia ha stabilito che la Tarsu non è dovuta per i garage e i solai ad uso privato. I cittadini che volessero opporsi ai versamenti, possono chiedere al Comune di appartenenza la sospensione in autotutela dei pagamenti, richia-mandosi alla sentenza. La norma non si applica automaticamente, ma ha valore per ogni singolo ricorso presentato.La circolare 22 giugno 1994 n. 95/E della direzione generale fisca-lità locale “ha chiarito che devono considerarsi esclusi dal calcolo della superficie rilevante per l’applicazione della tassa sui rifiuti ur-bani quei locali il cui uso è del tutto saltuario ed occasionale e nei

quali comunque la presenza dell’uomo è limitata temporalmente a sporadiche occasioni ed a utilizzi marginali”.• Molti cittadini monrealesi hanno visto che dal cimitero di Monreale vengono trafugate le corone dei fiori acquistate per i propri defunti.• Con Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, è stato assegnato al Comune di Monreale un finanziamento esclusivamen-te finalizzato all’acquisto di attrezzature ed arredi per la palestra della nuova Scuola Media di Pioppo, quantificato in € 20 000,00 per l’anno 2009 ed in € 10 000,00 per l’anno 2011. L’unica busta per-venuta a fronte delle 6 inviate è stata quella di una ditta di San Fior Treviso, in Veneto, che ha offerto un ribasso dell’11,5% sull’importo a base d’asta di € 16 661,18 IVA esclusa.

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LA POLITICA DELLE MAMME E DEI PAPÀdi Stefano Lo Coco del Comitato Pioppo Comune

L’ultima protesta dei cittadini di Pioppo in ordine di tempo, che ha visto protagoniste le mamme del paese, è quella scoppiata qualche giorno fa all’asilo comunale di Via Polizzi per la mancanza di gaso-lio nella caldaia. Da più di una settimana, infatti, i bambini frequen-tano l’asilo senza che le classi siano minimamente riscaldate no-nostante le ripetute segnalazioni della fiduciaria e del Preside. Ciò che questo ha comportato per i bambini non credo sia necessario descriverlo...ma forse purtroppo a qualcuno al Comune è sfuggito. Ma nel giorno che i genitori decidono di riunirsi e incontrarsi per de-cidere il da farsi, all’interno della struttura, come se non bastasse, inizia a piovere acqua. Ed è a questo punto che le mamme, mai stanche di dover combattere contro questo tipo di “disattenzioni”, con una unità di intenti che è esempio per tutti noi, hanno deciso di intervenire in prima persona andando a chiedere spiegazioni diret-tamente al Sindaco. Senza nulla togliere all’intervento del Cons. Lo Biondo, anzi, così come non voglio criticare chi nel suo ruolo isti-tuzionale ha sollevato la questione gasolio alla materna di Pioppo, credo che l’azione politicamente più incisiva nel caso specifico l’ab-biano svolta proprio queste Mamme che senza guardare in faccia nessuno hanno voluto ed ottenuto un provvedimento che aldilà di ogni disappunto è il migliore che, sempre politicamente, si sarebbe potuto ottenere.Dell’impegno delle Mamme per la difesa del diritto allo studio per i propri figli (ma non solo) un po’ tutti negli anni possiamo testimo-niarne l’efficacia. A mia personale memoria da vent’anni a questa parte, il loro contributo non è mai mancato e spesso questo contri-buto è stato anche determinante. Pensandoci bene è forse l’unica cosa che lega Pioppo a Monreale; ricorderete tutti infatti l’effica-ce protesta delle Mamme Monrealesi di qualche anno fa. Anche

in quel caso, infatti, l’intervento fu decisivo suscitando lo stupore di quanti si aspettavano poca partecipazione e disorganizzazione. Ritornando alla nostra, tanto cara, scuola materna nell’attesa di sa-pere se verranno rispettate le promesse di questi giorni, noi di Sum-macco riteniamo doveroso ricordare a chi sembra un po’ disattento che la precarietà delle nostre scuole e la necessità di effettuare su di esse interventi urgenti di manutenzione straordinaria è un’emer-genza non differibile non da ora ma già da diversi anni. Non so chi ha avuto modo di leggere il recente rapporto di legambiente “Eco-sistema scuola” ma credo che, da quello che io personalmente ho letto, sarebbe opportuno che i nostri tecnici pressino e spieghino ai politici le criticità del nostro territorio e il rischio per le nostre scuole. Ad ogni modo forse qualche novità interessante per le Mamme e soprattutto per l’amministrazione di Monreale la possiamo dare: a gennaio del 2012 il Cipe (per capirci un comitato interministeriale che gestisce il destino di un bel po’ di soldi) riserva un’importante sorpresa anche all’edilizia scolastica. Uno degli interventi chiave individuato dal Cipe è il ‘Piano nazionale di edilizia scolastica e universitaria’, per il quale – annuncia una nota di Palazzo Chigi – sono stati sbloccati 556 milioni di euro per l’edilizia scolastica. Più nel dettaglio, la misura di finanziamento prevede il trasferimen-to di 456 milioni destinati a specifici interventi di messa in sicurezza delle scuole di tutto il territorio nazionale (due terzi al Sud) così come definito nel Programma straordinario di interventi urgenti fina-lizzati alla prevenzione e riduzione del rischio connesso alla vulne-rabilità degli elementi, anche strutturali, negli edifici scolastici, già approvato in seno al tavolo tecnico istituito presso la Conferenza Stato-Regioni. Infine, fino a 100 milioni serviranno per la costruzio-ne di nuovi plessi. In questo caso sarà possibile edificare strutture che siano all’avanguardia (tratto da internet)....ma a questo punto la domanda sorge spontanea: a Monreale ne sanno qualcosa di questi soldi? Ed i progetti sono pronti? Infine, se questi progetti esistono perchè non si informa la popolazione e si rassicurano i genitori....no lo dico così, tanto per dire.

RICETTA: TORTA CON LA NUTELLA

di Valentina Lucchesi

Ingredienti:350 gr nutella, 100 gr burro, 200 gr zucchero, 80 gr di latte, 120 gr yogurt, 3 uova, 230 gr farina, 70 gr fecola di patate, un pizzico di sale, 1 bustina di lievito per dolci.

PreparazioneImpastate la nutella insieme al latte, lo zucchero, il burro, lo yo-gurt e le uova, Aggiungete la farina, la fecola, il sale e per ultimo il lievito. Fate cuocere per 50 minuti a 160 °C, lasciate raffredda-re la torta e cospargete di zucchero a velo. Buon appetito!!!

SIDDU RI MURRIALI TI TROVI A PASSARI, SEMPRI RI MUNNIZZA SENTI PARRARI.

E si trasi ‘nta Chiazza, ravanti o’ Municipiu,trovi munnizza sin dapprincipiu.

Siddu ti capita ri trasiri ra’ Circonvallazioni,u “Largo Tricoli” è chinu ri mobili, divani, frigoriferi e televisioni.

E si passi ri Garibbardi a via, arrivatu a “Largo Basili”, i discarichi ti fannu cumpagnia.E senti i turisti: “Ma comu fannu sti cittadini, puvureddi,

a suppurtari tutta sta munnizza pi’ strati e vaneddi?”E quali “raccolta differenziata”?

L’Ecocentru è sempri chiusu, puru pi na’ minchiata.Ora ca’ sapemu ca’ a TARSU pi’ garage un s’avi a pagari,

tutti, i dumanni ri rimborsu avemu a prisintari.E comu avi a fari stu Comuni pi’ continuari a campari?

Iu u sacciu: intantu l’ICI a Chiesa amu a fari pagari.<Senza perdiri tempu, cara amministrazioni, mannaci o’ Vescovo na’ bedda “citazioni”>

Nuvola VerdeLargo Tricoli

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