Banca Monte Dei Paschi Di Siena - La responsabilità...

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Periodico di informazione economica, sociale e finanza etica Febbraio 2007 - Anno I - n° 1 La responsabilità sociale d’impresa Favorire una maggiore comprensione del fenomeno della responsabilità sociale d’impresa, approfondire la conoscenza dei processi d’investi- mento sottostanti alla gestione dei fondi etici, condividere le iniziative promosse da Monte Paschi Asset Management Sgr in materia di finan- za sostenibile e solidarietà. Sono solo alcuni degli obiettivi che ci siamo dati con questa nuova iniziativa editoriale, che intende raggiungere, con frequenza semestrale, i sottoscrittori di Ducato Etico Geo, Ducato Etico Fix e Ducato Etico Flex Civita. Naturalmente tratteremo anche altri argomenti di attualità legati al tema dello sviluppo sostenibile ed al rapporto, così controverso e dibat- tuto, tra etica e finanza. Non abbiamo certo la pretesa di entrare nel dibattito scientifico che intorno a questi aspetti si sta sviluppando. Molto più semplicemente cer- cheremo di guardare a questi temi proponendo la prospettiva di chi, come noi, ha il compito delicato di intermediare il risparmio delle fami- glie e di orientarlo in modo efficiente verso il sistema produttivo nel suo complesso. Lo faremo quindi partendo dalle nostre esperienze e facendo tesoro del contributo di idee e di sollecitazioni che speriamo i nostri lettori non ci faranno mancare. e dell’appartenenza dell’impresa a determinati settori produttivi. Nello specifico del settore finanziario si è assistito, almeno in una prima fase, ad aspre critiche, sollevate da più parti, sull’accostamento tra concetti di filosofia morale, come l’etica, e quelli economici con- nessi alle più note teorie della massimizzazione del profitto. Tuttavia, nel medio periodo, è emersa con forza, anche a causa di dissesti finanziari di rilievo internazionale, l’esigenza di una maggiore trasparenza nella gestio- ne e correttezza comportamentale da parte degli intermediari finanziari e si è compreso che questi obiettivi possono ottener- si non solo grazie a chiare previsioni legislative, ma anche ad interventi di assunzione volonta- ria di responsabilità da parte delle imprese nei confronti di tutti i soggetti interessati ad una corretta ed etica gestione. L’ipotesi di fondo è ad un tempo estremamen- te semplice da enunciare quanto complessa da sperimentare: solo attraverso il contempera- mento dell’interesse di tutti i soggetti coinvolti nella gestione dell’impresa (stakeholder) in modo diretto - dipendenti, azionisti, consuma- tori, fornitori e principali istituzioni/organismi locali e nazionali - o indiretto - gruppi che tute- lano gli interessi pubblici, gruppi di pressione, comunità locali, agenzie governative, associa- zioni commerciali, concorrenti, associazioni sin- dacali e organi di informazione - è possibile per l’impresa raggiungere un livello di efficienza e produttività che tenga conto, non solo dei risul- tati economici, ma anche del livello di soddisfa- zione della comunità nella quale essa opera. La semplicità è nella bontà del concetto stesso di impresa socialmente responsabile, la comples- sità, è evidente, risiede sia nell’incertezza del suo fondamento teorico, sia nella sua applica- zione pratica. L’interconnessione tra il sistema economico e finanziario, tra quello sociale e politico, e in generale tra ciascun sistema e gli altri, ha subito sia nella forma sia nella sostanza consistenti modificazioni negli ultimi decenni; il rapporto di “forza e debolezza” tra i vari sistemi è mutato stravolgendo talune concezioni e teorie che da tempo costituivano la base, il punto di partenza, dell’agire umano. La sintesi di questi cambia- menti è riassunta nella parola “globalizzazione” che assume sfaccettature differenti a seconda delle modalità in cui si declina nei vari sistemi che regolano la vita dell’uomo. Il fenomeno della Responsabilità Sociale dell’Impresa (RSI), che si è affermato con sempre maggiore forza e che condiziona e supporta l’attività di quelle imprese che ne seguono le linee fondamentali, può essere considerato, dunque, come espressione di un ripensamen- to della relazione esistente tra le diverse sfere, economica, finanziaria, giuridica e sociale. Questo fenomeno presenta connotazioni diffe- renti a seconda che lo si valuti da una prospetti- va teorica o pratica-applicativa. Se a livello teorico le discussioni hanno assunto un carattere di rivalutazione o nuova proposizio- ne di importanti filoni filosofici connessi alla definizione dell’“etica”, dal punto di vista delle modalità applicative la responsabilità sociale si è concretizzata in cambiamenti che hanno investi- to tanto la conduzione quanto l’operatività delle imprese. Tali cambiamenti hanno avuto effetti più o meno importanti a seconda della dimen- sione territoriale, della struttura di governance In questo numero: La responsabilità sociale d’impresa p 1 Chi guarda il nostro carrello della spesa? p 2 Voci di solidarietà: un altro passo verso la responsabiltà sociale d’impresa p 3 Il percorso di responsabilità sociale del Monte dei Paschi di Siena p 4 Amici di Civita: questa amicizia vale un patrimonio p 4 Il processo di investimento del Sistema Ducato Etico p 5 Ducato Etico Fix p 6 Ducato Etico Flex Civita p7 Ducato Etico Geo p 8 I vincitori del bando di gara Dialogos - Voci di solidarietà p 9,10,11 Monte Paschi Asset Management Sgr e il contratto “Energia Verde” p 12 L’angolo della corrispondenza p 12 (segue a pag. 2)

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Periodico di informazione economica, sociale e finanza etica

Febbraio 2007 - Anno I - n° 1

La responsabilità sociale d’impresa

Favorire una maggiore comprensione del fenomeno della responsabilità sociale d’impresa, approfondire la conoscenza dei processi d’investi-mento sottostanti alla gestione dei fondi etici, condividere le iniziative promosse da Monte Paschi Asset Management Sgr in materia di finan-za sostenibile e solidarietà. Sono solo alcuni degli obiettivi che ci siamo dati con questa nuova iniziativa editoriale, che intende raggiungere,con frequenza semestrale, i sottoscrittori di Ducato Etico Geo, Ducato Etico Fix e Ducato Etico Flex Civita.Naturalmente tratteremo anche altri argomenti di attualità legati al tema dello sviluppo sostenibile ed al rapporto, così controverso e dibat-tuto, tra etica e finanza.Non abbiamo certo la pretesa di entrare nel dibattito scientifico che intorno a questi aspetti si sta sviluppando. Molto più semplicemente cer-cheremo di guardare a questi temi proponendo la prospettiva di chi, come noi, ha il compito delicato di intermediare il risparmio delle fami-glie e di orientarlo in modo efficiente verso il sistema produttivo nel suo complesso.Lo faremo quindi partendo dalle nostre esperienze e facendo tesoro del contributo di idee e di sollecitazioni che speriamo i nostri lettori nonci faranno mancare.

e dell’appartenenza dell’impresa a determinatisettori produttivi. Nello specifico del settorefinanziario si è assistito, almeno in una primafase, ad aspre critiche, sollevate da più parti,sull’accostamento tra concetti di filosofiamorale, come l’etica, e quelli economici con-nessi alle più note teorie della massimizzazionedel profitto. Tuttavia, nel medio periodo, èemersa con forza, anche a causa di dissestifinanziari di rilievo internazionale, l’esigenzadi una maggiore trasparenza nella gestio-ne e correttezza comportamentale daparte degli intermediari finanziari e si ècompreso che questi obiettivi possono ottener-si non solo grazie a chiare previsioni legislative,ma anche ad interventi di assunzione volonta-ria di responsabilità da parte delle imprese neiconfronti di tutti i soggetti interessati ad unacorretta ed etica gestione.L’ipotesi di fondo è ad un tempo estremamen-te semplice da enunciare quanto complessa dasperimentare: solo attraverso il contempera-mento dell’interesse di tutti i soggetti coinvoltinella gestione dell’impresa (stakeholder) inmodo diretto - dipendenti, azionisti, consuma-tori, fornitori e principali istituzioni/organismilocali e nazionali - o indiretto - gruppi che tute-lano gli interessi pubblici, gruppi di pressione,comunità locali, agenzie governative, associa-zioni commerciali, concorrenti, associazioni sin-dacali e organi di informazione - è possibile perl’impresa raggiungere un livello di efficienza eproduttività che tenga conto, non solo dei risul-tati economici, ma anche del livello di soddisfa-zione della comunità nella quale essa opera. Lasemplicità è nella bontà del concetto stesso diimpresa socialmente responsabile, la comples-sità, è evidente, risiede sia nell’incertezza delsuo fondamento teorico, sia nella sua applica-zione pratica.

L’interconnessione tra il sistema economico efinanziario, tra quello sociale e politico, e ingenerale tra ciascun sistema e gli altri, ha subitosia nella forma sia nella sostanza consistentimodificazioni negli ultimi decenni; il rapporto di“forza e debolezza” tra i vari sistemi è mutatostravolgendo talune concezioni e teorie che datempo costituivano la base, il punto di partenza,dell’agire umano. La sintesi di questi cambia-menti è riassunta nella parola “globalizzazione”che assume sfaccettature differenti a secondadelle modalità in cui si declina nei vari sistemiche regolano la vita dell’uomo.Il fenomeno della Responsabilità Socialedell’Impresa (RSI), che si è affermato con sempremaggiore forza e che condiziona e supportal’attività di quelle imprese che ne seguono lelinee fondamentali, può essere considerato,dunque, come espressione di un ripensamen-to della relazione esistente tra le diversesfere, economica, finanziaria, giuridica esociale.Questo fenomeno presenta connotazioni diffe-renti a seconda che lo si valuti da una prospetti-va teorica o pratica-applicativa. Se a livello teorico le discussioni hanno assuntoun carattere di rivalutazione o nuova proposizio-ne di importanti filoni filosofici connessi alladefinizione dell’“etica”, dal punto di vista dellemodalità applicative la responsabilità sociale si èconcretizzata in cambiamenti che hanno investi-to tanto la conduzione quanto l’operatività delleimprese. Tali cambiamenti hanno avuto effettipiù o meno importanti a seconda della dimen-

sione territoriale,della struttura di

governance

In questo numero:

La responsabilità socialed’impresa p 1

Chi guarda il nostro carrellodella spesa? p 2

Voci di solidarietà: un altro passoverso la responsabiltà socialed’impresa p 3

Il percorso di responsabilità socialedel Monte dei Paschi di Siena p 4

Amici di Civita: questa amiciziavale un patrimonio p 4

Il processo di investimento del Sistema Ducato Etico p 5

Ducato Etico Fix p 6

Ducato Etico Flex Civita p 7

Ducato Etico Geo p 8

I vincitori del bando di gara Dialogos - Voci di solidarietà

p 9,10,11

Monte Paschi Asset Management Sgr e il contratto “Energia Verde” p 12

L’angolo della corrispondenza p 12

(segue a pag. 2)

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E’ inevitabilmente intuitiva, passionale, l’ultimaparola su una decisione di acquisto. E’ quellache innesca, secondo gli psicologi, la cosiddet-ta “ristrutturazione cognitiva” che rafforza oaddirittura blinda la scelta fatta, circondandoladi buone ragioni e disponendoci a procedereoltre nell’agire quotidiano.

Al di là di ogni considerazione razionalmenteorientata alla valutazione costo-beneficio, allamisurazione attenta della qualità intrinseca delbene, della sua necessità o addirittura al di làdel fatto che corrisponda ai nostri bisogni e ainostri gusti, ognuno di noi in fondo scegliesempre un po’ con il cuore. Non necessaria-mente per bontà.

Il tempo, sempre più, è una risorsa scarsa.Scegliere un bene o un servizio vuol dire met-tere insieme, nel (poco) tempo a disposizioneper decidere, l’esigenza specifica, le conoscen-ze che abbiamo, la ragionevole fiducia nel-l’azienda che ce lo fornisce. Il risultato è un“investimento” (nel senso della sua soggettivaprofitability) o uno spreco? La risposta è relativa, ancorata da mille fili invi-sibili alla nostra cultura, alla nostra coscienza eal nostro livello di consapevolezza rispetto alsuo valore simbolico. Perché ogni scelta di con-sumo ha un suo intrinseco valore simbolico,non pensiamo che lo abbiano soltanto quelledi cosiddetto “consumo vistoso” che hannoper oggetto gli status symbols.

Chi guarda il nostro carrello dellaspesa?

Monte Paschi Asset ManagementSgr fa un “regalo” ai tuoi risparmi

In regalo con questo numero di Dialogos il libro“I Fondi Comuni di Investimento”, curato daFrancesco Cesarini e Paolo Gualtieri, entrambidocenti alla Facoltà di scienze bancarie, finanzia-rie e assicurative dell'Università Cattolica delSacro Cuore di Milano e già distribuito con “IlSole 24 Ore” nei mesi scorsi.Una guida semplice e accurata per aiutare ilrisparmiatore a capire quando e perché investirein fondi comuni e come sceglierli. Uno strumen-to concreto per investire al meglio il proprio patri-monio, valutando correttamente rischi e rendi-menti.

Con questa iniziativa Monte Paschi AssetManagement Sgr offre aipropri clienti l’opportunità diconoscere ancora più da vici-no la realtà dei fondi comu-ni, le loro regole e logiche.Un impegno della società nelprocesso di formazionefinanziaria del risparmiatore,portato avanti, con traspa-renza perché è importante saper investire edinvestire con consapevolezza.

Percorrendo all’indietro la storia di quell’appa-rentemente innocuo, neutrale e apolitico paiodi scarpe che ci accingiamo a portare a casa,potremmo renderci conto che contribuisceall’umiliazione di un lavoratore, alla selvaggiapredazione delle risorse naturali del Pianeta, aduna logica di supremazia del profitto su ogniconsiderazione di eticità o di sostenibilità. E sequesto vale anche solo per un pacchetto dicaffè, o per una banana, non sorprenda se valeancora di più per lascelta di un fondo diinvestimento.Certo, se ci allenassi-mo a non “sprecare”mai, nel senso di con-sumare le nostrerisorse con criterio esecondo coscienza, adispetto dei condizio-namenti pubblicitari,dell’edonismo e delmaterialismo che ciammiccano dalla TVe dalle vetrine,

Dal punto di vista teorico bisogna considerareche si ragiona in termini di valutazione dellalogica sottostante ai princìpi etici, di compren-sione di quali valori ergere a fondamento dellaconduzione dell’attività imprenditoriale, diquale condotta seguire nella gestione dellerelazioni all’interno dell’impresa. La difficoltàpratica può essere ravvisata nella trasposizionein termini operativi degli stessi princìpi etici. Tuttavia, per poter comprendere l’effettiva por-tata innovativa di questo fenomeno è necessa-rio ricondurlo ad un livello primario di valuta-zione: per l’impresa essere socialmenteresponsabile significa avere la capacità diadeguarsi ai cambiamenti esterni ed inter-ni attraverso un costante atteggiamentocritico del proprio operato e dei propriobiettivi, sia da parte di chi la gestisce, sia dichi contribuisce al suo funzionamento. E cometutti i cambiamenti consapevoli, questo proces-so di trasformazione richiede innanzitutto deltempo, per porre in atto i necessari confrontitra i diversi stakeholder e, in secondo luogo,una consistente dose di fiducia.

Le difficoltà che si riscontrano a livello operati-vo sono molte, per quanto riguarda sia l’utiliz-zo degli strumenti più accreditati per delinear-ne le varie tappe, quali il Codice Etico, ilBilancio socio-ambientale ecc., sia l’aspettoorganizzativo vero e proprio, ossia il trasferi-mento corretto delle informazioni tra le diversearee/divisioni aziendali. In ogni caso oggi, que-sto fenomeno merita, in tutta coscienza diessere compreso meglio e sostenuto alla stre-gua di unico mezzo per raggiungere nel medioperiodo una sostenibilità dell’impresa tale dagarantirne la sopravvivenza nel lungo termine.Infatti, le grandi trasformazioni che stiamovivendo stanno producendo, tra i tanti effetti,anche un incremento esponenziale del livello diconcorrenza che solo le imprese capaci di coor-dinare e rappresentare le istanze di tutti coloroche contribuiscono alla realizzazione dei suoiobiettivi, potranno sostenere.

A cura del Comitato Stakeholder di Monte Paschi Asset

Management Sgr

con un piccolo ma tenace esercizio quotidianodi responsabilità, avremmo sempre soddisfa-zione dei bisogni, ma senza lasciare l’ultimaparola delle nostre decisioni di acquisto allesuggestioni del marketing. Occhi aperti, alprossimo giro di shopping!

A cura di Adiconsum

(segue da pag. 1)

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Periodico di informazione economica, sociale e finanza etica

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Voci di solidarietà: un altro passoverso la responsabilità socialed’impresa

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Monte Paschi Asset Management Sgr è statasenza dubbio una delle prime sgr ad intrapren-dere un percorso di responsabilità sociale e acredere nelle possibilità di sviluppo di quellaparticolare forma di investimento rappresenta-ta dai cosiddetti fondi etici. Sono infatti datate 2001 le prime iniziative ricon-ducibili a questa particolare categoria di fondiche, come noto, nelle loro scelte di investimentointegrano le normali valutazioni di carattere

finanziario con considerazioni di altra natura,finendo con il privilegiare aziende che perseguo-no il profitto con sistemi e processi rispettosi del-l’ambiente, dei diritti degli individui, delle regoledella concorrenza e del mercato.E’ in questa antica “vocazione” che affonda lesue radici Dialogos, il percorso di CorporateSocial Responsability avviato da MontePaschi Asset Management Sgr nel 2004 e cheè andato sviluppandosi nel tempo intorno adue temi fondamentali: la ricerca di un mag-giore equilibrio tra finanza e sostenibilità e losviluppo di un atteggiamento più aperto alleesigenze dei diversi stakeholders con cui la Sgrentra quotidianamente in relazione (clienti,dipendenti, fornitori, associazioni sindacali edei consumatori, ecc.).Questo percorso, tutt’altro che concluso, è statoscandito da alcuni passaggi fondamentali chevogliamo brevemente ripercorrere.Il primo passo è stato quello che ha dato origi-ne ad una Carta dei Valori, che raccoglie iprincipi fondamentali nei quali la Sgr crede e siriconosce.A questo è seguita la costituzione di unComitato Stakeholder - un organismo indi-pendente di natura consultiva, la cui composi-zione rispecchia gli interessi dei clienti, deidipendenti, degli azionisti della società e dellacollettività globalmente intesa - con funzioni dicompliance sui temi connessi alla responsabili-tà sociale d’impresa.

Questo Comitato ha promosso diverse attivitàtra le quali la redazione di un Codice Etico -approvato dalla Sgr nell’ottobre 2005 – nelquale è stato definito un insieme di regole voltead assicurare che la società operi nell’interessedegli investitori, garantendo un costante dialo-go con tutti i propri stakeholder. Copia delCodice Etico è in allegato al presentenumero di Dialogos.Il Comitato Stakeholder di Monte Paschi Asset

Management Sgr, attual-mente impegnato nell’im-plementazione del CodiceEtico, ha la responsabilità divalutare la rispondenza delCodice con ogni atto com-piuto dalla società e di sti-molare quest’ultima in ogniiniziativa che possa contri-buire a sviluppare il suoorientamento sulla stradadella responsabilità socialed’impresa.

Non meno importante dellacostituzione del Comitato edella stesura del Codice, èstata poi la trasformazionein charity funds (sulla fal-

sariga di quanto accade da tempo per il fondoDucato Etico Flex Civita che riconosce partedelle commissioni all’Associazione Civita) deglialtri due fondi etici appartenenti alla scuderiaMonte Paschi, vale a dire Ducato Etico Geo eDucato Etico Fix, i quali attraverso la devoluzio-ne di parte delle commissioni, finanzierannoogni anno alcuni progetti – rispondenti airequisiti di volta in volta stabiliti dal ComitatoStakeholder – giudicati particolarmente merite-voli di sostegno.

L’individuazione delle iniziative finanziabiliattraverso i due fondi si realizza attraverso unbando di gara annuale, rivolto ad associazioninon profit, cooperative sociali e fondazioni dinatura pubblica o privata, che svolgono conesperienza comprovata attività di assistenza neiconfronti di progetti sociali qualificati.In particolare, “Dialogos –Voci di solidarietà”, valea dire il bando che si èchiuso lo scorso 31 maggiocon la raccolta di 79 candi-dature, ha preso in esameprogetti indirizzati al soste-gno economico e socialedei paesi in via di sviluppo,all’assistenza nei confrontidi persone socialmentedeboli, alla tutela e salva-guardia dell’ambiente ingenerale.

Il processo di screening e di valutazione delleiniziative si è chiuso nel mese di ottobre e lo scorso 23 novembre sono stati comunicati inomi delle associazioni vincitrici:l’Associazione Viale K con il progetto“Giano”, il Movimento di CooperazioneEducativa con il progetto “Rete di coopera-zione Berimbau” e l’Associazione ItalianaDonne per lo sviluppo (Aidos) con il proget-to “Servizi per la salute riproduttiva delledonne palestinesi dei campi profughi diJabalia nella Striscia di Gaza”.Per maggiori informazioni sulle associazionivincitrici e sulla natura dei progetti che verran-no finanziati, si rinvia alle pagg. 9, 10,11.Entro il prossimo febbraio verrà indetto ilnuovo bando per l’individuazione dei progettiche saranno sostenuti con le commissioniincassate dai fondi nel corso del 2007.

Naturalmente molte altre sono le iniziative cuistiamo pensando per far evolvere e progredireulteriormente questo nostro processo. Ve ne daremo conto ogni sei mesi, proprioattraverso le pagine di questo giornale.

Siamo assolutamente consapevoli infatti chequello della responsabilità sociale è un percor-so lungo e che il passaggio dalla teoria alla pra-tica può incontrare talvolta resistenze imprevi-ste. Per noi essere socialmente responsabilisignifica infatti contemperare i diversi interessiche ruotano intorno all’azienda, senza pregiu-dicare la ricerca del profitto, ma salvaguardan-do comunque i valori che crediamo importanti.Tutto ciò non per uno stucchevole buonismonel quale non ci riconosciamo, ma perché con-sideriamo – soprattutto in un’industria comequella del risparmio gestito, prossima a grandicambiamenti strutturali - l’essere socialmenteresponsabili una vera e propria opzione strate-gica, un pre-requisito per continuare a compe-tere sul mercato e mantenere una posizione dileadership a lungo termine.

Monte Paschi Asset Management Sgr

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specifiche norme, si è poi sviluppato un ampioconfronto tra imprese, istituzioni, organizzazio-ni non profit ed altre parti interessate, per indi-viduare le vie da seguire per la loro efficaceapplicazione.Siamo entrati in questo dibattito, promuoven-do e partecipando ad attività di studio e speri-mentazione di buone pratiche, in seno ad asso-ciazioni quali Abi e Sodalitas, in Italia, e CsrEurope, a livello internazionale. Tali esperienzehanno tutte indicato che la Csr deve essereparte integrante dell’impresa e non solo la suaparte buona, che fa bene all’immagine.In tal senso abbiamo fin qui cercato di valoriz-zare le dimensioni etico-sociali nelle attività,intervenendo nei vari ambiti della Csr: dallarelazione con il cliente alla tutela dell’ambiente,dai rapporti di lavoro alle iniziative nella comu-nità, ecc..Un percorso che continua oggi con crescenteimpegno verso un costante miglioramentodelle relazioni nella società e l’aspettativa dieffetti positivi sullo stesso business.

A cura di Banca Monte dei Paschi – Area Comunicazione –

Settore Responsabilità Sociale

- l’organizzazione, per il coordinamento dellepolitiche di Csr (funzione oggi svolta dall’AreaComunicazione);- la strategia, con un collegio di esperti(l’Advisory Board, in carica dal 2001 al 2003,tra i cui membri vi era anche il premio NobelAmartya Sen), poi evoluto in un Comitatointerno per la Csr, per orientare l’azione delGruppo in chiave etica;- la finanza etica, con una banca dedicata aifinanziamenti per l’ambiente (Banca Verde,oggi inserita in Mps Banca per l’Impresa), gliinvestimenti socialmente responsabili,l’uscita dal settore delle armi;- la comunicazione con il bilancio socio-ambientale (giunto alla sesta edizione) ed il dia-logo con gli stakeholder.Il bilancio ha in particolare rappresentato nonsolo uno strumento di comunicazione masoprattutto la chiave per approfondire le molte-plici peculiarità della Csr, per comprenderne lepossibili declinazioni concrete da parte delGruppo Mps, verificando sul campo opportuni-tà e rischi legati alla sua attuazione. E ciò avve-niva proprio quando la Commissione Europeadefiniva in un Libro Verde i principi di riferimen-to della Csr, attorno ai quali, in assenza di

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Monte Paschi Asset Management Sgr el’Associazione Civita sono, dal 2001, partnersin un progetto che ha portato alla costituzionedel fondo etico flessibile Ducato Etico FlexCivita.Attraverso la devoluzione all’Associazione diparte delle commissioni del fondo, vengonosostenuti progetti per la valorizzazione delpatrimonio artistico, storico e culturale nazio-nale.

Negli ultimi anni, le iniziative sostenute hannospaziato da interventi di restauro a contributiper la messa a punto degli spazi espositivi col-legati agli eventi. In particolare, con il contributo del fondoDucato Etico Flex Civita, l’Associazione è statapresente alla mostra dei “Marmi coloratidella Roma Imperiale”, tenutasi a Roma allafine del 2002, al centenario di apertura alpubblico di Villa Borghese del 2003, allamostra “l’Ultimo Caravaggio”, ospitata aNapoli presso il museo di Capodimonte nel2004, a Palazzo Chigi Saracini, sede di unadella più importanti collezioni private delmondo aperta al pubblico nel 2005 ed allamostra “Tiziano e il ritratto di corte. DaRaffaello ai Carracci” del 2006.

Inoltre, i sottoscrittori di Ducato Etico FlexCivita acquisiscono di diritto la qualifica di socidi “Amici di Civita”, il club dell’AssociazioneCivita impegnato nella promozione di attivitàculturali, prevalentemente concentrate nei din-torni di Roma. Gli amici di Civita possono usu-fruire di vantaggi e servizi in occasione di pre-sentazioni di libri, conferenze sui temi legati aibeni culturali, rassegne cinematografiche, viag-gi culturali in Italia etc.. I sottoscrittori del fondo, dopo l’adesione, rice-vono dall’Associazione una lettera che spiega ivantaggi a cui si ha diritto, una card per usu-fruire dei servizi e il programma delle attività.

Sul sito www.civita.it sono disponibili notiziee curiosità sul settore dei beni culturali; tutticoloro che si registrano al sito ricevono siste-maticamente via e-mail le segnalazioni sullenuove iniziative e in occasione delle mostre uncoupon che offre il diritto ad un ingresso ridot-to.

L’AssociazioneCivitaL’Associazione Civita, senza fini di lucro e legal-mente riconosciuta, ha come scopo istituziona-le la tutela e la valorizzazione del patrimoniostorico, artistico e ambientale.

Fondata nel 1987 da un gruppo di imprese,enti pubblici di ricerca ed università, per farfronte al degrado di Civita di Bagnoregio, anti-co borgo dell’Alto Lazio, l’Associazione ha oggioltrepassato i confini locali ed è impegnata, siain Italia che all’estero, in attività finalizzateall’innovazione tecnologica, organizzativa egestionale nel campo dei beni culturali edambientali.Per Civita “la valorizzazione del patrimonio sto-rico ed artistico è insieme conservazione del-l’identità comunitaria, dialogo tra generazionie motore di sviluppo”.

L’Associazione è attiva nell’organizzazione dilaboratori didattici organizzati presso le struttu-re museali e nella promozione di percorsi gui-dati ed esperienze formative in collaborazionecon le istituzioni scolastiche.

Il percorso di responsabilità socialedel Monte dei Paschi di SienaNel Monte dei Paschi di Siena la responsabilitàsociale (Corporate social responsibility – Csr) èuna scelta che si realizza attraverso decisioniaziendali e comportamenti individuali in gradodi rispondere alle attese degli stakeholder emeritare la loro fiducia.La scelta della Csr è un impegno indicato dainostri valori, e che comincia da molto lontano.Nelle stesse origini di “Monte Pio” e in unalunga storia di istituto pubblico locale si ritrova-no i segni di un legame molto stretto con lecomunità e le loro istanze.L’aiuto ai bisognosi, la lotta all’usura, le garan-zie per lo sviluppo rurale dei territori, sono leprime espressioni di una Csr, per lungo tempovissuta più come dovere morale verso la socie-tà che come “un modo diverso di fare banca”.È alla fine degli anni ’90 che la Banca inizia acomprendere il proprio ruolo per una crescitapiù sostenibile dell’economia.Nel 1998 sottoscrive, prima in Italia, ilManifesto delle Nazioni Unite su banche esostenibilità.Nel 2000 sono definite la Missione e la Cartadei Valori, ovvero gli indirizzi strategici ed etici,da cui sono discese alcune importanti scelte,che hanno riguardato:

Amici di Civita: questa amiciziavale un patrimonio

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Periodico di informazione economica, sociale e finanza etica

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Il processo di investimento delSistema Ducato Etico

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L’analisi e la selezione dei titoli che rientranonel portafoglio dei fondi etici segue una logicavolta a valutare non solo i tradizionali parame-tri di natura economica e finanziaria, ma ilgrado di responsabilità sociale di un’azienda.La selezione di indicatori significativi ed affida-bili per misurare le “performance etiche” avvie-ne attraverso processi di analisi e monitoraggio

delle imprese e dellaloro attività. Per approfondire il pro-cesso di investimentodei fondi etici di casaMPS, intervistiamoMauro Costantini,gestore di due dei trefondi appartenenti aSistema Ducato Etico.

Il processo di investimento dei fondi etici si arti-cola fondamentalmente in 5 fasi:1. Identificazione dell’Universo Sostenibile.Si selezionano, sulla base di indicatori di perfor-mance economica, sociale e ambientale, lemigliori società - per settore - che fanno dellaResponsabilità Sociale l’elemento caratterizzan-te la loro attività d’impresa; 2. Applicazione dei “filtri negativi”. Siescludono i titoli che non dimostrano sufficien-te solidità finanziaria o il cui prezzo presentaridotte potenzialità di crescita. In particolare sistabiliscono dei “filtri negativi” che rappresen-tano un’ulteriore barriera per l’ingresso di alcu-ne società nell’Universo Investibile, qualil’appartenenza ai settori del gioco d’azzardo,delle armi ed armamenti, della pornografia,dell’alcool e del tabacco;3. Definizione dell’Universo Investibile. Siapprofondisce l’analisi dei titoli che presentanopotenziale di crescita, attribuendo particolareattenzione alla qualità della strategia competi-tiva e alla disponibilità di risorse finanziarie perattuarla;4. Costruzione dei Portafogli Modello. Siquantifica il rendimento atteso dei titoli indivi-duati, integrando le variabili di sostenibilità conmodelli di analisi. In particolare a seconda chesi tratti di un portafoglio azionario o di unoobbligazionario si adotta rispettivamente unapproccio di tipo bottom-up (analisi singolotitolo, analisi bilancio societario, analisi profitti)e di tipo top-down (studio principali grandezzemacroeconomiche, politiche monetarie e movi-menti delle valute per individuare un potenzia-le andamento futuro dei tassi), il cui ultimo pre-vede l’integrazione con un’analisi di tipo quan-titativo.5. Monitoraggio. Una volta costruiti, i porta-fogli vengono sottoposti ad un’attenta fase diesame. Oltre al sistema di controllo comune atutti i fondi di investimento (controllo ex-anteeffettuato dai Portfolio Managers, ex-posteffettuato dal Comitato di Risk Management) èinfatti prevista una specifica procedura infor-

matica di controllo, che permette solo alle socie-ta’ facenti parte dell’Universo Investibile, di esse-re incluse nei fondi del Sistema Ducato Etico.

Insieme all’analisi finanziaria, sono fondamental-mente sei gli aspetti dell’impresa ritenuti rilevan-ti:1. I sistemi di accounting e la solidità finanziaria2. La qualità della corporate governance3. La gestione delle risorse umane4. La gestione del rischio ambientale5. La reputation e la trasparenza nei rapporticon i clienti e gli altri stakeholder6. Le strategie di processo e di prodotto

Certamente. Abbiamo siglato un accordo conSAM (Sustainable Asset Management), societàsvizzera, recentemente diventata parte del grup-po olandese Robeco, che integra le nostre com-petenze con la sua decennale esperienza nel seg-mento degli investimenti sostenibili, le sue meto-dologie di analisi ed i suoi modelli di valutazione.Costituita nel 1995, SAM è stata tra i primi ope-ratori del mercato a specializzarsi nel campodegli investimenti socialmente responsabili ed èstata la promotrice della prima famiglia di indicifinanziari di sostenibilità (Dow JonesSustainability Index).

Un altro contributo prezioso è fornito dalComitato degli Investimenti Etici, un organoconsultivo costituito all’interno di Monte PaschiAsset Management Sgr che collabora nella fasedi selezione, esaminando i criteri di scelta dellesocietà che attuano una politica di finanza soste-nibile e nella fase di monitoraggio, controllandoche le società stesse conservino nel tempo lecaratteristiche di sostenibilità.

L’analisi del rendimento del fondo da inizio annopresenta un andamento positivo sia in terminiassoluti sia se confrontata con il benchmark diriferimento. In particolare l’analisi comparata del-l’andamento del fondo, per successione di perio-di su base trimestrale e mensile, evidenzia unpositivo trend di consolidamento della sovraper-formance rispetto al benchmark. Il risultato è daattribuire in prevalenza all’attività di selezione deititoli che ha consentito di investire in società che,oltre a rispettare i criteri della finanza sostenibile,presentano valutazioni attraenti in considerazio-ne dei fondamentali aziendali e delle prospettive di crescita.

Ci può illustrare in manierasintetica come si sviluppa ilprocesso di investimento deivostri fondi etici?

Quali sono i principali criteriutilizzati per stabilire la soste-nibilità di un’impresa?

Vi avvalete della collaborazionedi qualche partner nello svolgi-mento del processo?

Anche nel 2007 si ritiene favorito l’investimen-to azionario rispetto all’obbligazionario.Le società operanti sul mercato, anche se conmaggiori difficoltà, dovrebbero continuare agarantire una buona crescita degli utili. Proprio lacontinua crescita degli utili, unitamente a tassi diinteresse che in termini reali si mantengono rela-tivamente bassi e all’effervescenza di operazionistraordinarie di fusione e acquisizione che inte-ressano il mercato azionario a livello mondiale,fanno ritenere le valutazioni dei titoli azionariancora interessanti.

La tendenza generale è quella di prevedere unrallentamento dell’economia USA, con conse-guente riflesso sulle maggiori economie mondia-li. La domanda interna dei singoli Paesi, dovreb-be, comunque, continuare a sostenere dei livellidi crescita interessanti.In particolare non dovrebbero risentire di taleeffetto le economie asiatiche. La Cina e la mag-gior parte dei Paesi della regione, saranno sen-z’altro influenzate dal rallentamento delle espor-tazioni, ma la forte crescita interna potrà limitarel’impatto di tale effetto. Fra i motivi principali chepotranno sostenere la domanda di tali Paesi,vanno senz’altro considerati: la necessità didotarsi delle infrastrutture necessarie per consen-tire migliori collegamenti fra le varie regioni, lacostruzione di impianti per la generazione dienergia per soddisfare una domanda sempre cre-scente, il miglioramento delle condizioni di vitache si traducono nella domanda sempre crescen-ti di beni diversi da quelli necessari a soddisfare leesigenze primarie.Anche i Paesi europei potranno trarre un positi-vo effetto da queste dinamiche.

In ambito obbligazionario le incertezze legatealla future azioni delle banche centrali fanno rite-nere preferibile l’investimento in titoli a brevetermine (1-3 anni), privilegiando emittenti conelevato rating. Infatti i differenziali di rendi-mento molto bassi che esistono fra i rendimentidei titoli governativi ad elevato rating rispetto aititoli con basso merito di credito, portano a nongiustificare il profilo di rischio insito in scelte diinvestimento troppo aggressive.

Quale altro organismo è parteattiva del processo di investi-mento?

Il 2006 è stato ancora l’annodegli azionari. Il fondo DucatoEtico Geo ha beneficiato di que-sto trend?

Allarghiamo il discorso e par-liamo di mercati e di prospetti-ve future. Cosa si prevede per il2007?

Dal punto di vista geograficoquali considerazioni si possonofare?

E sul fronte obbligazionario,qual è il suo punto di vista?

Prima dell’adesione leggere il Prospetto Informativo. Non viè garanzia di ottenere uguali rendimenti per il futuro.

Monte Paschi Asset Management Sgr

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Il Portafoglio

I risultati - Parte II del Prospetto Informativo

Commento alla gestione: Nel corso del 2006 il mercato delle obbligazioni societarie investment grade ha continuato a godere delle favorevoli condizioni di domanda dettate dall’elevata liquidità del sistema alla ricerca di rendimenti superiori a quelli offerti dai titoli governativi. In un contesto di tassi di mercato estremamente compressi il fondo e’ stato caratterizzato da una politica di gestione improntata alla prudenza, indirizzata a mantene-re una durata media finanziaria del portafoglio (duration) prossima a quella del benchmark di riferimento.Da inizio anno il fondo ha conseguito una performance assoluta negativa. In termini relativi il rendimento è stato inferiore a quello del corrispettivo benchmark per effetto, soprattutto, delle scelte prudenziali che hanno contraddistinto la politica gestionale. Da un punto di vista strategico si ritiene che anche per il futuro la politica di gestione sarà improntata alla prudenza, con una duration che, fatta eccezione per scelte tattiche di breve periodo, dovrebbe mantenersi lievemente inferiore o neutrale rispetto al benchmark di riferimento, e una posizione sul rischio di credito che porterà a preferire i settori più difensivi. Per quanto riguarda il portafoglio delle obbligazioni societa-rie la preferenza è stata data a emissioni corporate ad elevato rating e con finalità etiche appartenenti al settore finanziario (in prevalenza di natura bancaria e assicurativa) e a quello telefonico.

Ducato Etico FixBenchmark90% Merrill Lynch EMU Corporate Large Cap;10% Merrill Lynch Euro Government Bill Profilo di rischio: medio-bassoObiettivo dinve stimento: graduale incremento del capitaleOrizzonte Temporale: medio periodo

Indirizzo investimenti: Il fondo attua una politica d’investimento prevalentementeorientata verso titoli obbligazionari di tipo corporate, con rating in prevalenza equivalente all’investment grade. Il processo d’investimento è guidato da principi etici.Categoria Assogestioni: Fondo Obbligazionario Euro Corporate Investment Grade

Duration: 4,3 Titoli in portafoglio: 35Rating medio: A

RIPARTIZIONE GEOGRAFICAGermaniaItaliaGran BretagnaOlandaFranciaStati Uniti AmericaAltro

18,9%16,3%14,9%

9,2%5,5%5,5%

12,6%

ASSET CLASS

LiquiditàObbligazioni corporate

Obbligazioni governative

Gruppo HERAE’ una multiutility che opera prevalentemente in Emilia Romagna con attività che vanno dalla gestione dei rifiuti al trattamento e distribuzione delle acque alla distribuzione e vendita di gas, metano, gpl ed elettricità. Nel settore ambiente Hera svolge l’intero ciclo della gestione dei rifiuti che prevede la loro raccolta, il recupero ed il loro smaltimento. Hera effettua anche la raccolta di rifiuti speciali ossia provenienti da attivita’ industriali, commerciali e del terziario, che non risultano assimilabili ai rifiuti urbani per qualita’ e

un codice etico che garantisce trasparenza ed il rispetto dei principi etici da parte del management.I principali temi relativi alla sostenibilita’ del servizio idrico sono: la limitazione dei fenomeni di subsidenza, cioe’ il possibile abbassamento del suolo legato al peso dei sedimenti che si accumulano, causato dal prelievo da falda; l’efficienza della rete idrica e degli impianti di potabilizzazione; la reimmissione dell’acqua nell’ambiente (mari e fiumi) al termine del processo dopo la raccolta

quantita’. La societa’ svolge anche attivita’ di compostaggio, un processo di digestione aerobica delle frazioni organiche biodegrada-bili di rifiuti, attraverso il quale viene accelerato quanto normalmente avviene in natura. Nel settore acqua l’attività di Hera consiste principalmente nella gestione del servizio idrico integrato, ossia captazione, potabilizza-zione, distribuzione, fognatura e depurazione.SOSTENIBILITA’: La societa’ si e’ dotata da subito di un Bilancio Ambientale trasforman-dolo poi in Bilancio Sostenibile ed ha adottato

con reti fognarie e la necessaria depurazione. Al fine di limitare l’impatto ambientale delle acque reflue, la rete di collettamento delle zone costiere e’ dotata di meccanismi di sbarramento che ne regolano il deflusso in mare in caso di precipitazioni intense. La società sta inoltre realizzando vasche per la raccolta di acqua piovana da inviare successivamente agli impianti di depurazione. I principali impianti di depurazione sono dotati di sistemi di trattamento odori con biofiltri.

PRIMI 10 TITOLIBayer Hypo-V. 6% 14Sanpaolotov 05/20Bundes 11 3,5 S148Deutsche Tel 08 5,75Hbos Plc 4.375 19Citigroup 4.75 2019Hera Spa 16 4,125Cred Suisse 18 3.625Hsbc Hol 20 3,625subOlivetti Fin 33 7,75

8,4%7,8%6,8%5,6%5,0%4,2%4,0%3,9%3,8%3,7%

53,2%Totale

Fino al 31 Dicembre 1998 in luogo dell'indice Merrill Lynch Euro Government Bill, che contribuisce alla determinazione del benchmark, viene utilizzato l'indice MTS BOT Lordo. La performance del benchmark riportata è al netto degli oneri fiscali vigenti applicabili al fondo.

Inizio collocamento 1-10-2004durata del fondo 31-12-2050patrimonio netto al 29.12.2006 ( in Euro) 50.548.089valore della quota al 29.12.2006 (in Euro) 5,123

Rendimento trimestrale del fondo migliore n/d peggiore n/dRendimento medio annuo ultimo anno ultimi 3 anni ultimi 5 anniFondo -0,87% n/d n/dBenchmark 0,65% 3,39% 4,52%

95

96

97

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99

100

101

102

dic-05 gen-06 feb-06 mar-06 apr-06 mag-06 giu-06 lug-06 ago-06 set-06 ott-06 nov-06 dic-06

fondo benchmark

Andamento del valore del fondo e del benchmark

-4%

-2%

0%

2%

4%

6%

8%

10%

12%

1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

fondo benchmark

Rendimento % annuo del fondo e del benchmark

2004 2005 2006

0,00% 0,00% 0,62%

PESO PERCENTUALE DELLE COMPRAVENDITE DI STRUMENTI FINANZIARI EFFETTUATE TRAMITE INTERMEDIARI NEGOZIATORI DEL GRUPPODI APPARTENENZA DELLA SGR

2004 2005 2006

N.D. 98% 168%

I dati di rendimento del Fondo non includono i costi di sottoscrizione a carico dell’investitore. La performance del Fondo riflette oneri sullo stesso gravanti e non contabilizzati nell’andamento del benchmark. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.

Totale TOTALE

2006 1,100% 0,118% 1,218% 0,110% 0,010% 0,004% 0,003% 0,000% 0,000% 1,345%2005 1,100% 0,270% 1,370% 0,110% 0,011% 0,004% 0,002% 0,000% n.d. 1,497%2004 0,480%

RAPPORTO PERCENTUALE FRA IL TOTALE DEGLI ONERI POSTI A CARICO DEL FONDO ED IL PATRIMONIO MEDIO DELLO STESSOI COSTI

SpesePubblicazione

Comm.niGestione

SGR

Comm.niIncentivo

SGR

CompensoB.ca

Depositaria

Società diRevisione

ContributoVigilanza

Spese Legalie Giudiziarie

Comm.niRaccolta

Ordini

PROVVIGIONI

Il Fondo è operativo dal 1° ottobre 2004

TURNOVER DI PORTAFOGLIOTASSO DI MOVIMENTAZIONE DEL PORTAFOGLIO (TURNOVER)

6

Prima dell’ adesione leggere il Prospetto Informativo

Periodico di informazione economica, sociale e finanza etica

Febbraio 2007 - Anno I - n° 1

dialogos tabloid_ok_md 20-02-2007 11:15 Pagina 6

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Il Portafoglio

I risultati - Parte II del Prospetto Informativo

Commento alla gestione: Il fondo, nel corso del secondo semestre del 2006, ha leggermente incrementato la percentuale di investimento in titoli azionari, mentre sul fronte obbligazionario ha privilegiato l’investimento in titoli obbligazionari a tasso variabile e a breve scadenza con una durata media finanziaria (duration) del portafoglio che si è mantenuta nel periodo intorno ai 3 anni. Il permanere di condizioni generalmente positive per il mercato azionario, con tassi di interesse che in termini reali si mantengono relativamente bassi, unitamente ad una buona dinamica degli utili aziendali, fa ritenere ragionevole il mantenimento di una certa positività per l’investimento azionario. Contestualmente l’incertezza legata alle future mosse delle banche centrali e una curva dei tassi di interesse che presentano rendimenti sulle

nuta.

Ducato Etico Flex CivitaBenchmarkil fondo non ha benchmark di riferimento.Viene individuata una misura di rischio alternativa consistente nel V.A.R. ad un mesecon un intervallo di confidenza del 99% Misura rischio: Ex ante: VaR 99% a 1 mese: - 6%; Ex post (minor rendimento mensili): - 2,41%La misura di rischio Ex post è pari al minor rendimento realizzato su base mensile nel corso dell’ultimo anno determinato escludendo l’1% dei peggiori risultati.Profilo di rischio: medio-altoObiettivo d’investimento: crescita del capitaleOrizzonte Temporale: breve-medio periodo

Indirizzo investimenti: Il fondo attua una politica di gestione finalizzata a proseguire obiettivi di rendimento senza vincoli predeterminati relativamente alle classi di strumenti finanziari detenibili in portafoglio. Il processo d’investimento è guidato da principi etici. Categoria Assogestioni: Fondo flessibile

Duration: 3 Titoli in portafoglio: 69Rating medio: AA-

ASSET CLASS

LiquiditàObbligazioni governativeAzioni

Obbligazioni corporate

Il rendimento del fondo è disponibile dal 2005, in quanto il fondo ha cambiato sostanzialmente la politica di investimento dal 1 ottobre 2004.

Inizio collocamento 4-06-2001durata del fondo 31-12-2050patrimonio netto al 29.12.2006 ( in Euro) 7.539.800valore della quota al 29.12.2006 (in Euro) 4,624

Rendimento trimestrale del fondo migliore n/d peggiore n/dRendimento medio annuo ultimo anno ultimi 3 anni ultimi 5 anniFondo -0,13% n/d n/d

Totale TOTALE

200620052004

RAPPORTO PERCENTUALE FRA IL TOTALE DEGLI ONERI POSTI A CARICO DEL FONDO ED IL PATRIMONIO MEDIO DELLO STESSOI COSTI

SpesePubblicazione

Comm.niGestione

SGR

Comm.niIncentivo

SGR

CompensoB.ca

Depositaria

Società diRevisione

ContributoVigilanza

Spese legalie Giudiziarie

Comm.niRaccolta

Ordini

PRIMI 10 TITOLIBundes 10 3 25Societe Gen Tv 2016Banco Bilbao 13 TvHsbc Hold Plc12 5,25Olivetti Fin13 6,875Deutschland R34 4,75Mps 03/15 4,50Sanpaolo Imi 03/15tvKfw Fin Sept09 2,05%Royal Bk Sco6 01/13

14,0%6,0%5,4%5,0%3,1%2,7%2,7%2,7%2,3%2,3%

46,1%Totale

RIPARTIZIONE GEOGRAFICAGermaniaStati Uniti AmericaGran BretagnaFranciaSpagnaItaliaAltro

22,2%19,3%16,0%

7,5%6,3%5,4%

19,0%

RIPARTIZIONE SETTORIALEFinancialsIndustrialsConsumer DiscretionaryEnergyConsumer StaplesHealth CareAltro

9,4%5,9%5,2%4,0%3,4%3,0%8,4%

ROYAL BANK OF SCOTLANDE’ uno dei primi 10 Gruppi finanziari a livello mondiale e fornisce servizi bancari e assicurativi a oltre 36 milioni di clienti in Gran Bretegna, Europa Continentale, Usa e Asia. In Gran Bretagna, il Gruppo è leader in numerosi servizi bancari e dispone della più ampia rete di sportelli. Negli Stati Uniti RBS controlla Citizens Financial Group che è, per ammontare dei depositi, l’ottava banca commerciale degli Usa. In Asia la presenza è ancora marginale ma nel corso del 2005 la società ha acquisito circa il 5% di Bank of China, uno dei principali

istituti finanziari cinesi, per 1,57 mld $. SOSTENIBILITA’: Il Gruppo si distingue per elevati standard di corporate governance, gestione del rischio e responsabilità sociale. La politica di responsabilità sociale d’impresa, indica le principali linee guida del Gruppo sulle problematiche sociali, etiche e ambientali. La multiculturalità sociale (aspetto rilevante per un Gruppo che opera in 27 paesidi 3 continenti), è gestita in modo da dare a tutti i dipendenti uguali opportunità di crescita sulla base di criteri strettamente

meritocratici; il grado di soddisfazione della forza lavoro è inoltre rilevata da periodici sondaggi dove i dipendenti stessi sono chiamati a rispondere a varie domande sulle loro situazione lavorativa. Sul fronte del rispetto ambientale il Gruppo investe, in particolare nel Regno Unito e in Irlanda, sull’utilizzo nei propri uffici di carta riciclata e sull’utilizzo di elettricità ottenuta da fonti rinnovabili. Riguardo alla solidarietà sociale sono invece attivi diversi programmi che

hanno portato alla donazione di 56 mln di sterline (dato relativo al 2005): questi programmi sono in prevalenza rivolti a fornire istruzione all’interno delle comunità più disagiate. Anche i dipendenti sono chiamati su base volontaria a partecipare a questi programmi sia direttamente sia attraverso donazioni (per ogni sterlina donata da un dipendente a fini solidaristici la società si impegna a donarne altre due).

-1%

0%

1%

2%

3%

4%

5%

6%

1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

fondo

Rendimento % annuo del fondo

2,400% 0,294% 2,694% 0,110% 0,066% 0,028% 0,023% 0,000% 0,022% 2,943%2,400% 0,428% 2,828% 0,110% 0,077% 0,025% 0,017% 0,000% n.d. 3,057%

3,210%

2004 2005 2006

36,65% 2,85% 4,78%

PESO PERCENTUALE DELLE COMPRAVENDITE DI STRUMENTI FINANZIARI EFFETTUATE TRAMITE INTERMEDIARI NEGOZIATORI DEL GRUPPODI APPARTENENZA DELLA SGR

2004 2005 2006

143% N.D. 37%

I dati di rendimento del Fondo non includono i costi di sottoscrizione a carico dell’investitore. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.

PROVVIGIONI

96

97

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99

100

101

dic-05 gen-06 feb-06 mar-06 apr-06 mag-06 giu-06 lug-06 ago-06 set-06 ott-06 nov-06 dic-06

fondo

Andamento del valore del fondo

TURNOVER DI PORTAFOGLIOTASSO DI MOVIMENTAZIONE DEL PORTAFOGLIO (TURNOVER)

7

Prima dell’ adesione leggere il Prospetto Informativo

dialogos tabloid_ok_md 20-02-2007 11:15 Pagina 7

Monte Paschi Asset Management Sgr

brevi scadenze superiori (negli Stati Uniti) o uguali (in Europa) rispetto alle lunghe scadenze, continua a fare ritenere ragionevole il mantenimento di una duration conte-

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Il Portafoglio

I risultati - Parte II del Prospetto Informativo

Commento alla gestione: Le valutazioni positive sul mercato azionario e le politiche monetarie restrittive delle principali banche centrali sono state alla base della scelta di mantenere un’esposizione del fondo sui mercati azionari superiore di alcuni punti percentuali rispetto a quella del benchmark.Il processo di investimento ha posto particolare enfasi sulle modalità di selezione dei singoli titoli. Con riferimento all’esposizione settoriale, si è provveduto a privilegiare i comparti più difensivi, con particolare rilevanza per le utilities e per i beni di consumo non durevoli. Tale intento si è tradotto, in particolare, nel posiziona-mento su titoli di società dedicate ai servizi di pubblica utilità e di società dedicate alla produzione di prodotti alimentari naturali, sani, ed ad alto valore aggiunto. Per quanto attiene alla gestione valutaria del portafoglio, nel corso del periodo è stata gradualmente ridotto il sottopeso rispetto al benchmark della componente denominata in dollari statunitensi, decisione dettata oltre che da un approccio prudenziale al rischio valutario anche dal possibile consolidamento del rapporto di cambio del Dollaro nei confronti dell’Euro.Il fondo chiude il 2006 con un rendimento del 7,56%, superiore rispetto a quello del suo parametro di riferimento (6,13%), anche grazie all’attività di analisi e selezione dei titoli che ha premiato aziende “socialmente responsabili” e con interessanti prospettive di crescita.

Ducato Etico GeoBenchmark90% MSCI World; 10% Merry Linch Euro Government Bill Profilo di rischio: altoObiettivo d’investimento: crescita del capitaleOrizzonte Temporale: medio-lungo periodo

Indirizzo investimenti: Il fondo attua una politica d’investimento prevalentemente orientata verso titoli azionari internazionali, emessi da aziende che si distinguono per un impegno significativo verso la tutela dell’ambiente e l’osservanza di principi etici e sociali. Categoria Assogestioni: Fondo Azionario altre specializzazioni

Titoli in portafoglio: 72

ASSET CLASS

Liquidità

ObbligazioniAzioni

L'indice Msci World, nella versione Total Return, è disponibile dal 31 Dicembre 1998. La performance del benchmark riportata è al netto degli oneri fiscali vigenti applicabili al fondo.

Inizio collocamento 4-06-2001durata del fondo 31-12-2050patrimonio netto al 29.12.2006 ( in Euro) 39.192.589valore della quota al 29.12.2006 (in Euro) 4,098

Rendimento trimestrale del fondo migliore 12,56% peggiore -22,19%Rendimento medio annuo Ultimo anno ultimi 3 anni ultimi 5 anniFondo -7,56% 7,97% -1,54%Benchmark 6,13% 10,34% 1,52%

Totale TOTALE

200620052004

RAPPORTO PERCENTUALE FRA IL TOTALE DEGLI ONERI POSTI A CARICO DEL FONDO ED IL PATRIMONIO MEDIO DELLO STESSOI COSTI

SpesePubblicazione

Comm.niGestione

SGR

Comm.niIncentivo

SGR

CompensoB.ca

Depositaria

Società diRevisione

ContributoVigilanza

Spese legalie Giudiziarie

Comm.niRaccolta

Ordini

PRIMI 10 TITOLIRentenbank 5,16 09Globalsantafe CorpCitigroup IncChevron CorpRoyal Bank ScotlandNike Inc BZurich Financial SeTelenor AsaSchlumberger UsVeolia Enviroment

3,3%2,5%2,4%2,3%2,1%1,9%1,9%1,8%1,8%1,8%

21,84%Totale

TELEONORE’ il maggior operatore di telefonia mobile in Norvegia ed uno dei principali a livello mondiale. In particolare la società ha incrementato i propri interessi nelle aree caratterizzate da una forte crescita come Est Europa ed Asia attraverso acquisizioni dei vari operatori locali. In particolare in Thailandia opera attraverso DTAC, società che conta circa 9 milioni di clienti. Complessivamente Telenor ha circa 82 milioni di clienti. E’ anche leader nella regione del Nord Europa, nella fornitura di servizi televisivi.

SOSTENIBILITA’:Telenor, nell’ambito dei titoli del settore delle telecomunicazioni, presenta dei livelli di eccellenza in particolare dal punto di vista “sociale”.La società fornisce accurate informazioni ai propri clienti circa l’impatto che può avere l’utilizzo del servizio di telefonia mobile. Infatti uno degli argomenti maggiormente dibattuti nell’industria delle telecomunicazio-ni riguarda l’emissione di radiazioni legate alle onde elettromagnetiche sia da parte dei telefoni cellulari che da parte delle antenne mobili.

Telenor investe notevoli capitali nella ricerca per la limitazione della creazione dei campi elettromagnetici. L’inizio di copertura inoltre nei paesi in via di sviluppo, come per esempio il Bangladesh, è stata accompagnata dalla creazione in alcune zone rurali dei “Village Phone”, iniziativa che ha consentito l’utilizzo dei telefoni cellulari non solo ad una classe privilegiata, ma anche alle popolazioni che vivono nelle zone rurali meno ricche. Ciò ha contribuito sensibilmente al miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni di questi villaggi.

-40%

-30%

-20%

-10%

0%

10%

20%

30%

1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

fondo benchmark

Rendimento % annuo del fondo e del benchmark

92

94

96

98

100

102

104

106

108

110

dic-05 gen-06 feb-06 mar-06 apr-06 mag-06 giu-06 lug-06 ago-06 set-06 ott-06 nov-06 dic-06

fondo benchmark

Andamento del valore del fondo e del benchmark

1,900% 0,857% 2,757% 0,110% 0,018% 0,007% 0,006% 0,000% 0,027% 2,925%1,900% 0,957% 2,857% 0,110% 0,026% 0,007% 0,005% 0,000% n.d. 3,005%

2,640%

Note per tutti i fondi di Sistema Ducato EticoCosti dei fondi: la quantificazione degli oneri fornita non tiene conto dell'entità dei costi di negoziazione che hanno gravato sul patrimonio del fondo, né degli oneri fiscali sostenuti, né degli oneri finanziari per i debiti assunti dal fondo.Inoltre la quantificazione degli oneri fornita non tiene conto degli oneri gravanti direttamente sul sottoscrittore, da pagare al momento della sottoscrizione e del rimborso (si rinvia alla Parte I, Sez. C, Paragrafo 8.1). La Banca depositaria non svolge l'attività di calcolo del NAV. Ulteriori informazioni sui costi sostenuti dai fondi nell'ultimo anno solare sono reperibili nella Nota Integrativa del rendiconto dei fondi (si rinvia alla Parte C, Sez. IV).

Turnover di portafoglio dei fondi: il Turnover di portafoglio è il rapporto espresso in forma percentuale tra la somma degli acquisti e delle vendite di strumenti finanziari, al netto delle sottoscrizioni e rimborsi delle quote del fondo, e il patrimonio netto medio su base giornaliera del fondo. Tale rapporto fornisce un’indicazione indiretta dell’incidenza dei costi di negoziazione sul fondo, anche derivanti da una gestione particolarmente attiva del portafoglio.

Per informazioni e chiarimenti, per richiedere l’invio della documentazione a disposizione e per eventuali reclami, chiunque fosse interessato potrà inoltrare richiesta scritta presso la sede della Società di Gestione al seguente indirizzo:Monte Paschi Asset Management SGR S.p.a. - Via San Vittore, 37 - 20123 Milano oppure telefonare al numero 800.013.691, oppure consultare il sito internet www.mpsam.it.

2004 2005 2006

21,03% 63,28% 10,02%

PESO PERCENTUALE DELLE COMPRAVENDITE DI STRUMENTI FINANZIARI EFFETTUATE TRAMITE INTERMEDIARI NEGOZIATORI DEL GRUPPODI APPARTENENZA DELLA SGR

2004 2005 2006

213% 121% 36%

I dati di rendimento del Fondo non includono i costi di sottoscrizione a carico dell’investitore. La performance del Fondo riflette oneri sullo stesso gravanti e non contabilizzati nell’andamento del benchmark. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.

PROVVIGIONI

TURNOVER DI PORTAFOGLIOTASSO DI MOVIMENTAZIONE DEL PORTAFOGLIO (TURNOVER)

8

Prima dell’ adesione leggere il Prospetto Informativo

Periodico di informazione economica, sociale e finanza etica

Febbraio 2007 - Anno I - n° 1

RIPARTIZIONE GEOGRAFICA

Gran Bretagna

Svizzera

37,2%10,6%10,0%

8,4%5,1%4,7%

21,6%

RIPARTIZIONE SETTORIALEFinancialsConsumer DiscretionaryHealth CareIndustrialsEnergyInformation TechnologyConsumer StaplesAltro

RIPARTIZIONE VALUTARIA

Dollaro Usa

Euro

Yen Giapponese

Lira Sterlina

Franco Svizzero

Altro

41,3%

22,1%

10,7%

8,5%

4,8%

12,6%

24,7%11,2%9,2%8,8%8,7%8,6%8,6%

13,7%

Germania

Olanda

Altro

GiapponeStati Uniti America

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Per Incubatore intendiamo comunemente unospazio fisico che ospita nuove imprese e mette aloro disposizione infrastrutture materiali (servizilogistici, attrezzature informatiche, spazi comu-ni) e immateriali (assistenza tecnica, segreteriaorganizzativa, consulenza personalizzata, for-mazione, networking).

2. Che cosa si intende perIncubatore?

Il progetto Berimbau nasce in sinergia con ilcomune di Roma e l’Associazione, Scuola,Università e Ricerca (ASSUR) e trova un’appog-gio fondamentale, sia sul piano della fattibilità siasu quello dell’auto-sostenibilità economica, nelprogetto Aroeira del Centro Cultural EscravaAnastacia, un’organizzazione fondata nel 1994con lo scopo di promuovere opportunità di lavo-ro, reddito ed impiego per i giovani che vivonocondizioni di grave disagio e marginalità sociale. I consulenti del progetto Berimbau provengonoinfatti dal corpo tecnico-amministrativo del pro-getto Aroeira e dalla rete di professionisti e cit-tadini delle comunità che attuano una forma divolontariato mettendo a disposizione del pro-getto le loro competenze professionali.Il corpo tecnico amministrativo include un coor-dinatore finanziario, un coordinatore pedagogi-co ed un coordinatore giuridico. Le rete divolontari conta su professionisti e cittadini dellecomunità: esperti di marketing, educatori, avvo-cati; anche i docenti provengono dal ConsorzioAroeira e dalla rete di volontari.

4. Quali sono le principalimotivazioni alla base delprogetto?

3. Come nasce il progettoBerimbau?

MCEIl Movimento di Cooperazione Educativa(MCE) è un’associazione di educatori, inse-gnanti, dirigenti scolastici, fondata sulla coo-perazione e sorta in Italia nel 1951.Organizzato in una struttura nazionale(Assemblea dei Soci e Segreteria Nazionale)e in gruppi cooperativi di progetto, il MCEconta attualmente circa 600 soci.La storia di questa associazione nasce dallanecessità dello scambio tra educatori, daldesiderio di mettersi in gioco sul pianoumano e professionale per condividere ideee best practices intorno al “mestiere del-l’educare”. Nel tempo essa si è caratterizza-ta per la ricerca sulla relazione educativa,sulle conoscenze e sui modi dell’apprendere,sulla sperimentazione metodologica e didat-tica nei gruppi scolastici. Il MCE coniuga l’idea di cooperazione conl’impegno pedagogico-politico per il cambia-mento sociale e la declina nella formazionedegli insegnanti attraverso stages, giornatedi studio, corsi e incontri su esperienze e pro-blemi educativi. Per saperne di più: www.mce-fimem.it

1. Abbiamo chiesto aAntonio Colangelo, coor-dinatore del progetto,di spiegarci meglio obiet-tivi ed interventi del progetto Berimbau.

Vincitore bando di gara “Dialogos-Voci di Solidarietà” 2006

Progetto“Rete di cooperazione Berimbau”

Il progetto “Rete di CooperazioneBerimbau” si propone di promuovere la cresci-ta delle opportunità di impiego e reddito per igiovani brasiliani delle favelas di Florianopolisattraverso lo sviluppo di infrastrutture finalizza-te alla creazione ed all’avviamento di impreselocali, alla formazione dei lavoratori e alla pro-mozione di forme di ricorso al credito e di sup-porto agli scambi commerciali. Il principio disolidarietà economica e sociale è attribuito allareale necessità di sostegno allo sviluppo socio-economico delle periferie della città, ed in par-ticolare dei giovani in condizioni di vulnerabili-tà sociale.I giovani a cui è rivolto il progetto sono 25ragazzi in età compresa tra i 16 e i 24 anni, chevivono nelle favelas di Florianopolis.

Con questo progetto vogliamo realizzare unospazio fisico per lo sviluppo dell’impresa coope-rativa, in grado di supportare nuove iniziativeimprenditoriali e di promuovere lo sviluppo delleimprese esistenti attraverso l’offerta di spazi logi-stici, servizi di consulenza ed attività formative(Incubatore di imprese cooperativeBerimbau), in aggiunta ad un Consorzio diSviluppo, in grado di facilitare l’accesso delleimprese al mercato e di agevolarle nel ricorso alcredito. La realizzazione dell’Incubatore diimprese cooperative Berimbau vuole interveniredirettamente sullo sviluppo socio-economico delcontesto locale, favorendo nel contempo i pro-cessi di identificazione individuale e comunitariaattraverso i valori positivi della solidarietà e dellacooperazione.

L’esperienza di chi opera quotidianamentenella realtà delle favelas suggerisce interventiche ricostruiscano il senso profondo dellacomunità legale e dei legami tra le persone.E’ indiscutibile che ai giovani, sempre più coin-volti nella violenza della comunità deviante,bisogna offrire opportunità che permettano disottrarsi ai processi di esclusione di tipo sociale,economico e culturale. Da questo punto divista, il lavoro, la cooperazione sociale e l’atti-vazione di meccanismi di tipo solidaristico sonoi migliori strumenti per promuovere forme diemancipazione individuale e favorire lo svilup-po di un senso di appartenenza che porti sem-pre più giovani ad identificarsi nella comunitàlegale e nei principi di convivenza civile che laispirano.

Attività formative/educative del Centro Cultural Escrava Anastacia

Fattoria “Frutos do Aroeira” - produzione agricola biologica

Movimento di Cooperazione Educativa

Associazione ScuolaUniversità e Ricerca

Centro CulturalEscrava Anastacia

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Febbraio 2007 - Anno I - n° 1

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Monte Paschi Asset Management Sgr

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Presupposto di questo progetto è che il miglio-ramento della salute riproduttiva delle donne edegli adolescenti sia un elemento prioritario edeterminante per il raggiungimento di uno svi-luppo sostenibile e per ridurre la povertà inPalestina.Gli obiettivi sono quelli di migliorare il benesse-re fisico e psicologico e le condizioni socio-eco-nomiche delle donne e degli adolescenti pale-stinesi, ridurre il tasso di mortalità materna einfantile e ridurre i casi di violenza domestica.I destinatari quindi sono donne (madri, anzia-ne, vedove, donne vittima di violenza), adole-scenti e uomini palestinesi del campo profughidi Jabalia.In particolare il progetto prevede il supportoalle attività di un centro per la salute delledonne nel campo profughi di Jabalia che operasulla base del modello del consultorio ita-liano, adattato naturalmente al contesto reli-gioso, culturale, politico e sociale locale.Il centro, creato nel 1999 in Palestina, ha intro-dotto il concetto di prevenzione nella cura dellasalute delle donne, al fine di ridurre il tasso dimortalità materna e infantile, ridurre i casi diviolenza domestica, aumentare la partecipazio-ne delle donne nella vita della comunità e coin-volgere gli uomini nell’uso dei servizi offerti.

1) 1999 - Nepal. Costituzione di un“Centro di salute ripro-duttiva, assistenza psicologica e sociale,consulenza legale ed educazione comuni-taria” a Kirtipur, nel distretto di Katmandu, inpartenariato con l’associazione nepalese phect-Nepal. Il Centro è consolidato sul territorio erisponde ai bisogni emergenti tra cui quellodella violenza contro le donne. Beneficiarie delprogetto sono soprattutto le donne nelle zonerurali e nelle aree urbane più marginali chehanno accesso limitato ai servizi di salute ripro-duttiva e di pianificazione familiare.

2) 2002 - Giordania."Trasformazione dell'Istituto per la Salutedel Bambino di Sweileh - Amman in unConsultorio per la Salute Riproduttiva" Il progetto mira a migliorare la salute riprodut-tiva delle donne e degli adolescenti delle zoneurbane disagiate di Amman attraverso il raffor-zamento dell’Istituto per la Salute del Bambinocreato dalla ONG giordana Noor al HusseinFoundation (NHF), dotandolo delle risorseumane e materiali necessarie affinché si tra-sformi in Consultorio per la Salute Riproduttiva.

3) 2005 - Burkina Faso.Creazione di un “Centro per la salute delledonne e la prevenzione delle mutilazionidei genitali femminili a Ouagadougou”. Il progetto intende contribuire al miglioramen-to della condizione femminile in Burkina Faso,promovendo la prevenzione delle mutilazionidei genitali femminili, i diritti e la salute sessua-le e riproduttiva.

Donna con bambino in sala d’attesa con l’ostetrica

Sala per ginnastica e fisioterapia

Servizi di cura prenatale

AIDOSL’Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo(AIDOS) è un’organizzazione non governativasenza fini di lucro, creata a Roma nel 1981 daun gruppo di donne – esperte di sviluppo eco-nomico ed antropologhe - con l’intento dioperare sulla base dei temi del Decennio delleNazioni Unite per la donna: uguaglianza, svi-luppo e pace. AIDOS è riconosciuta idonea dal Ministerodegli Esteri italiano ad operare nei Paesi in viadi sviluppo e collabora con l’ECOSOC, ilConsiglio economico e sociale delle NazioniUnite, con le agenzie e i fondi di sviluppodell’Onu (UNFPA, IFAD, FAO, UNDP, ILO, UNI-FEM, INSTRAW) per la realizzazione di proget-ti innovativi. L’obiettivo dell’empowerment, cioè dare piùforza alle donne e alle loro organizzazioni, èalla base delle iniziative promosse da AIDOS,che realizza, nei paesi in via di sviluppo, pro-getti dimostrativi per evidenziare i bisognidelle donne e individuare possibili strategie persoddisfarli, con l’obiettivo di influenzare lepolitiche governative e migliorare così le con-dizioni di vita di tutta la popolazione. Sin dalla sua nascita, AIDOS ha concentrato isuoi programmi in quattro settori essenzialiper l’affermazione dei diritti umani delledonne: la salute e i diritti riproduttivi delledonne; lo sviluppo di piccola imprenditoriafemminile; la capacity building delle istituzionie organizzazioni di donne; l’istruzione dellebambine e prevenzione del lavoro minorile.AIDOS è impegnata nei seguenti paesi:Tanzania, Sudan, Egitto, Kenia, Somalia,Gambia, Mali e Burkina Faso, India, Nepal,Palestina, Giordania, Siria, Pakistan eVenezuela. In Italia l’organizzazione si occupa di informa-zione su tematiche riguardanti la condizionefemminile nei Paesi in via di sviluppo e i dirittiumani delle donne.

L’iniziativa prevede la creazione di un Centroper la salute della donna che offre servizi medi-ci specifici, di counselling psicologico, assisten-za legale, prevenzione dell’HIV/AIDS, formazio-ne e sensibilizzazione.

Per saperne di più: www.aidos.it

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Progetto “Servizi per la salute riproduttiva delle donne palestinesidel campo profughi di Jabalia nellaStriscia di Gaza”Vincitore bando di gara “Dialogos-Voci di Solidarietà” 2006

Nel dettaglio le attività prestate dal centrocomprendono:

• Assistenza ginecologica e ostetrica, esamiecografici e pap test e servizi per la prevenzio-ne del cancro all’utero e al seno; • Consulenza di pianificazione familiare; • Consulenza e assistenza pre e post natale ecorsi di preparazione al parto; • Consulenza psicologica, sociale e legale perproblemi legati a violenza domestica, abusosessuale, problemi economici; • Visite domiciliari, seminari sulla salute ripro-duttiva;• Consulenza socio-psicologica per uomini.

AIDOS ha portato avanti una serie di progettianaloghi a quello vincitore del bando di garadel 2006. Ne ricordiamo alcuni :

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Periodico di informazione economica, sociale e finanza etica

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Vincitore bando di gara “Dialogos-Voci di Solidarietà” 2006

Progetto “Giano”

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Grazie alla pluriennale esperienza in termini diaccoglimento, di ascolto, di contatto con i senzafissa dimora e con le persone emarginate, siamoconvinti che non è sufficiente avvicinarsi all’uo-mo sulla strada con interventi di emergenzarispondendo a bisogni immediati (un letto dovedormire, una tavola dove mangiare), checomunque l’Associazione garantisce. L’esseresulla strada è il frutto di una serie di disagi estre-mamente complessi. Si finisce sulla strada perché si è attraversati dauna sofferenza complessa, che riguarda diversiambiti della vita di una persona: la casa, che èinnanzitutto luogo di affetti, il lavoro, le relazio-ni, le malattie. Oggi si usa l'espressione "pover-tà estrema" per indicare più problematiche chevivono contemporaneamente nella stessa perso-na. Non si sa da che parte intervenire perché nonc'è una causa: il percorso di povertà diventa unpercorso di emarginazione e di esclusione .

Attraverso il progetto “Giano” vogliamo ricon-vertire la casa di prima accoglienza denominata“Casa di Stefano”, situata a Focomorto, unpaese a pochi chilometri da Ferrara, riorganiz-zandola secondo il modello comunitario, dovepoter sperimentare e realizzare progetti ad hoc,finalizzati all’inserimento (o al reinserimento)sociale e a restituire autonomia alle persone cheversano in situazione di povertà estrema e diemarginazione.L’Associazione Viale K usufruisce di questa strut-tura grazie ad un contratto di comodato gratui-to concesso dal Comune di Ferrara, per ospitarepersone in emergenza abitativa o comunque indifficoltà socio-economica, segnalate dai servi-zi sociali del territorio, dalla Questura o da sem-plici cittadini.Attualmente la comunità dispone di circa 12posti ed è circondata da un bellissimo parco, uncampo da calcetto, un ampio orto, un campomesso a coltura, un gazebo ed è gestita da uncustode.

Il Progetto “Giano” intende contrastare formedi disagio socio-economico e approdare asituazioni di autonomia a favore di soggetti cheversano in condizioni di povertà estrema e/o diemarginazione sociale.In particolare, il progetto intende:

• trasformare la struttura di prima accoglienzadenominata “Casa di Stefano” in una vera epropria comunità gestita dai responsabilidell’Associazione Viale K, che hanno maturatoesperienza nel settore del contrasto alle formedi povertà;

• costruire e sperimentare i progetti personaliz-zati di inserimento sociale che prevedono l’atti-vazione di interventi integrati che vanno al di làdel puro assistenzialismo;

• coinvolgere i volontari appartenenti alle asso-ciazioni che hanno aderito al progetto e conso-lidare la rete sociale con i servizi del territorio.

Certamente. Per poter incidere concretamentesulla vita delle persone in difficoltà abbiamobisogno di operatori molto esperti, capaci diintervenire nelle situazioni dove il disagio è piùestremo e dove c’è bisogno di soluzioni perso-nalizzate piuttosto che di interventi effettuaticon una logica di tipo puramente assistenziale.A questi operatori verranno poi affiancati idiversi volontari che hanno aderito al progettoper coadiuvare tutte le attività e per organizza-re momenti di socializzazione anche sottol’aspetto ricreativo.

1. Abbiamo chiesto a DonDomenico Bedin di illu-strarci le caratteristichedi questo progetto.

2. Dunque avrete bisognodi collaboratori qualifica-ti...

3. Quali sono le principa-li motivazioni alla basedel progetto?

A s s o c i a z i o n eViale KL’Associazione Viale K nasce a Ferrara nel 1992da un’idea di Don Domenico Bedin, un sacer-dote della Parrocchia Sant’Agostino il quale hacominciato ad accogliere presso la propriacanonica ragazzi tossicodipendenti che le fami-glie di origine non riuscivano a gestire o che,usciti dalle comunità terapeutiche, non aveva-no alcun tipo di prospettiva. A fronte delle crescenti richieste da parte dipersone in situazioni di grave difficoltà socio-economica (anche per effetto di un fenomeno,quello dell’immigrazione, che ha ingrossato lefila delle persone bisognose di aiuti ed assisten-za) Don Domenico ha coinvolto sempre piùvolontari per dar vita a questa Associazione diispirazione cristiana che oggi gestisce sei strut-ture di accoglienza ed un centro inter-culturale.Da quasi quindici anni, quindi, l’AssociazioneViale K è impegnata a rispondere quotidiana-mente, in maniera organizzata e concreta, allenecessità di coloro che versano in situazioni dipovertà estrema e di emarginazione sociale,indipendentemente dalla loro provenienza,razza o religione.Accoglienza, autonomia, dignità della personasono le parole chiave intorno alle quali opera-no i volontari di quest’Associazione che si occu-pano di persone senza fissa dimora, immigratiche versano in condizione di difficoltà, alcolistie tossicodipendenti inseriti in un percorso direinserimento sociale, detenuti con misurealternative al carcere, donne sole in gravidanzao in situazioni di disagio socio-economico,richiedenti asilo e rifugiati, persone malateprive di una rete familiare e/o amicale, ecc.

Casa di Stefano: la struttura

Casa di Stefano: la struttura

Scene di vita quotidiana

Noi intendiamo offrire risposte articolate aproblemi complessi attraverso uno strumentoche tenga conto della globalità della persona.Per questo parliamo di progetti personalizzati diinserimento sociale, attraverso i quali facilitareun percorso di progressiva emancipazione eautonomia da parte di quei soggetti che dimo-strano motivazione e volontà di cambiamento.

Monte Paschi Asset Management Sgr

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Monte Paschi Asset Management Sgre il contratto “Energia Verde”

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Periodico Semestrale di informazione economica, sociale e finanza etica di Monte Paschi Asset Management Sgr - Società di Gestione del Risparmio del Gruppo MPS con sede in Via San Vittore, 37 - 20123 Milanowww.mpsam.it - NUMERO VERDE 800.013.691

Febbraio 2007 - Anno I - n° 1

Autorizzazione del tribunale di Milano - n° 55 del 7/2/2006

Direttore Responsabile: Massimo Bruno

Edizioni Beca - DM Group

Impaginazione e progettazione graficaCatoniassociati - Firenze

StampaGrafica 4 - Montelupo fiorentino (Fi)

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Periodico di informazione economica, sociale e finanza etica

Febbraio 2007 - Anno I - n° 1

Monte Paschi Asset Management Sgr ha sceltodi stipulare con AEM, grande realtà industriale

leader in Italia nellagestione dei servizi dipubblica utilità, uncontratto per la forni-tura di “EnergiaVerde”.

A proposito del fondo Ducato Etico Geodel quale sono sottoscrittore, leggo sulvostro sito:"è adatto a risparmiatori [...] che desidera-no investire sui principali listini interna-zionali ed affidare le loro risorse ad azien-de non solo profittevoli ma che agisconoanche nel rispetto di uno sviluppo social-mente ed ecologicamente sostenibile."Sviluppo socialmente ed ecologicamentesostenibile. E' questo il punto. La missiondel fondo è solo NON INVESTIRE in chiproduce armi, gioco d'azzardo ecc.. oINVESTIRE in aziende che agiscono "nelrispetto di uno sviluppo socialmente edecologicamente sostenibile"?Leggo su www.mornigstar.it che al terzoposto (con il 2%) nel portafoglio del fondosta il titolo NIKE, che NON produce armima che non è un'azienda modello inquanto a "sviluppo socialmente ed ecolo-gicamente sostenibile". Non credo dipoter essere smentito in merito.Il panorama di investimenti "etici" si staampliando sempre più, e non è l'unico set-tore nel quale ho investito. Sto valutandose conservare le quote in questo fondo, evi prego pertanto di dare una risposta sin-cera in merito ai criteri adottati per lascelta del portafoglio.

(Lettera firmata)

Nike e’ leader mondiale nel design, progettazio-ne e distribuzione di abbigliamento ed attrezza-ture sportive e come molte altre grandi multina-zionali in questi anni ha delocalizzato, soprat-tutto in paesi in via di sviluppo, gran parte dellapropria produzione. L’accusa principale rivolta inpassato a Nike e’ stata quella di utilizzare i diver-si produttori locali senza preoccuparsi delle con-dizioni di lavoro che questi garantivano ai lorodipendenti.In effetti nelle fabbriche di questi paesi non èraro che si utilizzi lavoro minorile, che gli oraridi lavoro siano particolarmente pesanti e che ingenerale i lavoratori abbiano scarsissime tutele.D’altro canto la mancanza di organizzazioni sin-dacali favorisce l’adozione di simili comporta-menti, verso i quali Nike per un lungo periodoha assunto un atteggiamento troppo passivo.L’approccio della società, tuttavia, è enorme-mente cambiato negli ultimi anni.E’ stato adottato un codice di comportamen-to che deve essere sottoscritto anche dallediverse societa’ che lavorano per conto di Nike.Le stesse societa’ devono garantire la possibilita’per i lavoratori di riunirsi e di organizzarsi pertutelare i loro diritti sindacali.Diverse iniziative sono state intraprese per veni-re incontro alle esigenze di trasparenza. Nike e’ stata la prima societa’, nel suo settore, afornire l’elenco e la sede di tutte le societa’,sparse per il mondo, utilizzate per la produzionedei propri prodotti. Tale elenco ( da non moltodisponibileanche on-line) viene utilizzato in particolaredalla Fair Labor Association (FLA) un’associazio-ne internazionale che si occupa di effettuare

visite ed ispe-zioni sui luoghi di lavoroper verificare concretamente le condi-zioni entro le quali si svolge l’attività lavorativa.Inoltre sono state adottate misure relativeall’eliminazione dell’uso di sostanze tossi-che nella fabbricazione di alcuni prodotti.Questi sono solo alcuni dei motivi che hannospinto SAM ad assegnare il rating di “sostenibi-lita’” a Nike. A conforto di tale scelta vale la recente inclusio-ne di Nike nei maggiori indici azionari di titoli“socialmente responsabili”: Nike fa parte infat-ti del Dow Jones Sostenibility Index, delFTSE4Good Index, dell’Ethibel InvestmentRegister e del KLD Broad Market Social Index. Da notare infine come Nike sia stata indicata da“SustainAbility”, in collaborazione con UNEP(United Nations Environment Programme) eStandard and Poor’s come la migliore societa’americana in tema di reportistica relativa allaCSR ed una fra le migliori 10 al mondo.

La caratteristica principale dell’Energia Verde èil fatto di essere prodotta da fonti inesauribili -da cui il nome di fonti rinnovabili -, oltre alfatto di non generare alcuna emissione inqui-nante.

Un piccolo gesto, un grande significato: il con-tributo di Monte Paschi Asset Management Sgralla riduzione dell’impatto ambientale causatodall’utilizzo di energia.

Per informazioni, suggerimenti o richieste sul tema

delle responsabilità sociale scrivete a :

[email protected]

L’angolo della corrispondenza

L'Energia Verde è prodotta esclusivamente con-vertendo in elettricità l'energia primaria delsole, del vento, dell'acqua, a differenza di quel-la tradizionale, che è prodotta bruciando com-bustibili fossili (gas, olio, carbone),i maggioriresponsabili dell'emissione in atmosfera di ani-dride carbonica.