Fare Centro Settembre 2011

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La presente pubblicazione non è in vendita - è stampata in proprio e viene riportata sul sito Internet www.ancescaolazio.it CULTURA, ARTE, RICERCHE STORICHE, CURIOSITA’ ........................3 VACANZE A MARINA DI ASCEA...............................4 L’opinione pubblica europea è stordita e disorientata: alla crisi mondiale cominciata nel 2008 si aggiungono le crisi interne al sistema finanziario e monetario dell’Europa: Grecia, Irlanda, Portogallo, Spagna e, per ultima, l’Italia, e via dicendo. I bilanci di questi paesi membri dell’Unione non riescono a stare dentro i cosiddei parametri prestabiliti per la tenuta della moneta unica: corrono il rischio di uscire dall’euro se non meo- no mano rapidamente e corposa- mente a risanamenti confacenti allo scopo. L’eventuale uscita dalla moneta unica significher- ebbe la ricostituzione di monete nazionali il cui valore di merca- to rispeo all’euro ed al dollaro sarebbe quantomeno dimezzato, ma l’euro stesso subirebbe un tonfo sul mercato del dollaro e di qualsiasi altra moneta. Tuo questo equivarrebbe ad una catastrofe sui mercati finan- ziari, sui mercati di beni e servi- zi, ma anche sul piano politico. L’Europa Unita potrebbe avere i giorni contati, anche se tui si af- fannano a fare scongiuri. Il risanamento dei conti di cias- cun paese membro dell’Unione Europea è quindi inevitabile: il cosiddeo rientro program- mato. Non condividere tuo questo sarebbe una follia. Ma il problema sta nel come e quando si fa tuo questo. Chi paga il prezzo del rientro di bilancio e quali regole vanno stabilite per impedire al mondo finanziario comportamenti di sciacallaggio che andrebbero ad aggravare ul- teriormente la situazione di defi- cit. Per la Grecia non è stato nep- pure sufficiente il piano di tagli draconiani al bilancio pubblico caricato per lo più sulle spalle del lavoro dipendente, del pub- blico impiego e delle pensioni e quasi per nulla sulle scandalose e macroscopiche evasioni fiscali e sulle grandi rendite finanziarie: addiriura si è dovuto ricorre ad enormi prestiti da parte di alcuni Stati Membri e delle banche. Una manovra, quella greca, che ha tui i caraeri della iniquità sociale dal momento che ricade tua su chi ha sempre fao la sua parte e che oggi va incontro a pesanti sacrifici. Possiamo pur- troppo tranquillamente dire che, pur trovandosi l’Italia in con- dizioni migliori rispeo alla Gre- cia ed ad altri Paesi dell’Unione, i provvedimenti che il Governo sta adoando –ormai siamo alla terza o quarta “manovra”- han- no le medesime caraeristiche della Grecia, faa eccezione della non necessità di prestiti, dal mo- mento che il peso prevalente dei tagli e dei sacrifici ricade su chi ha sempre fao la sua parte e solo in piccola parte sui ceti più abbienti: tagli alle pensioni di diversa natura, introduzione di ticket sanitari dappertuo, tagli alle Regioni ed ai Comuni di risorse destinate ai servizi pub- blici sociali e assistenziali, ai trasporti, alla sicurezza, nuovi condoni per rientri di grandi capitali, ecc. . SEGUE A PAG. 2 ANCeSCAO Lazio “MANOVRE SPERICOLATE” Non bastano i saldi invariati. Occorre un Governo europeo e..una politica economica di Elio D’Orazio SETTEMBRE 2011 NUMERO UNICO Informazioni - Cultura - Arte - Attività ricreative - Turismo SERVIZI ANCeSCAO........................8

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anziani, centri, anziano

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La presente pubblicazione non è in vendita - è stampata in proprio e viene riportata sul sito Internet www.ancescaolazio.it

CULTURA, ARTE, RICERCHE STORICHE, CURIOSITA’........................3

VACANZE A MARINA DI ASCEA...............................4

L’opinione pubblica europea è stordita e disorientata: alla crisi mondiale cominciata nel 2008 si aggiungono le crisi interne al sistema finanziario e monetario dell’Europa: Grecia, Irlanda, Portogallo, Spagna e, per ultima, l’Italia, e via dicendo.I bilanci di questi paesi membri dell’Unione non riescono a stare dentro i cosiddetti parametri prestabiliti per la tenuta della moneta unica: corrono il rischio di uscire dall’euro se non metto-no mano rapidamente e corposa-mente a risanamenti confacenti allo scopo. L’eventuale uscita dalla moneta unica significher-ebbe la ricostituzione di monete nazionali il cui valore di merca-to rispetto all’euro ed al dollaro sarebbe quantomeno dimezzato, ma l’euro stesso subirebbe un tonfo sul mercato del dollaro e di qualsiasi altra moneta. Tutto questo equivarrebbe ad una catastrofe sui mercati finan-

ziari, sui mercati di beni e servi-zi, ma anche sul piano politico. L’Europa Unita potrebbe avere i giorni contati, anche se tutti si af-fannano a fare scongiuri.Il risanamento dei conti di cias-cun paese membro dell’Unione Europea è quindi inevitabile: il cosiddetto rientro program-mato. Non condividere tutto questo sarebbe una follia. Ma il problema sta nel come e quando si fa tutto questo. Chi paga il prezzo del rientro di bilancio e quali regole vanno stabilite per impedire al mondo finanziario comportamenti di sciacallaggio che andrebbero ad aggravare ul-teriormente la situazione di defi-cit. Per la Grecia non è stato nep-pure sufficiente il piano di tagli draconiani al bilancio pubblico caricato per lo più sulle spalle del lavoro dipendente, del pub-blico impiego e delle pensioni e quasi per nulla sulle scandalose e macroscopiche evasioni fiscali

e sulle grandi rendite finanziarie: addirittura si è dovuto ricorre ad enormi prestiti da parte di alcuni Stati Membri e delle banche. Una manovra, quella greca, che ha tutti i caratteri della iniquità sociale dal momento che ricade tutta su chi ha sempre fatto la sua parte e che oggi va incontro a pesanti sacrifici. Possiamo pur-troppo tranquillamente dire che, pur trovandosi l’Italia in con-dizioni migliori rispetto alla Gre-cia ed ad altri Paesi dell’Unione, i provvedimenti che il Governo sta adottando –ormai siamo alla terza o quarta “manovra”- han-no le medesime caratteristiche della Grecia, fatta eccezione della non necessità di prestiti, dal mo-mento che il peso prevalente dei tagli e dei sacrifici ricade su chi ha sempre fatto la sua parte e solo in piccola parte sui ceti più abbienti: tagli alle pensioni di diversa natura, introduzione di ticket sanitari dappertutto, tagli alle Regioni ed ai Comuni di risorse destinate ai servizi pub-blici sociali e assistenziali, ai trasporti, alla sicurezza, nuovi condoni per rientri di grandi capitali, ecc. . SEGUE A PAG. 2

ANCeSCAO Lazio

“MANOVRE SPERICOLATE”Non bastano i saldi invariati.

Occorre un Governo europeo e..una politica economicadi Elio D’Orazio

SETTEMBRE 2011 NUMERO UNICO

FARE CENTRInformazioni - Cultura - Arte - Attività ricreative - Turismo

SERVIZI ANCeSCAO........................8

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Pagina 2 FARE CENTR

Si tratta insomma di provve-dimenti che portano il macro-scopico segno della iniquità.

Sicuramente, se questi provve-dimenti andranno in porto, in Italia avremo maggiore pov-ertà soprattutto tra gli anzi-ani e i ceti meno abbienti, un peggioramento della salute pubblica e della sicurezza, un abbassamento verticale della qualità della istruzione ed educazione, un decadimento delle capacità di ricerca e di innovazione, crollo della occu-pazione giovanile e femminile, precarizzazione sempre mag-giore delle fasce di età over 45, e così via dicendo.

A tutto questo si aggiunge tutto ciò che manca: una vera riforma fiscale nel segno della equità, una lotta radicale alla evasione, interventi per la ripresa e lo sviluppo, per la ricerca e l’occupazione, spe-cie giovanile e femminile, ma anche degli over 45.

E qui viene il punto. Cosa ci trova di positivo in tutto questo il signor Trischet, capo della Banca Europea al punto tale di dire che la manovra del Governo italiano va benis-simo? Certamente un banale equilibrio di conti che può fare onore ad un buon ragioniere, ma non a chi dovrebbe avere a cuore il futuro dell’Europa e dei suoi cittadini.

Le parole equità, giustizia so-ciale, redistribuzione della ric-chezza, investimenti, ripresa economica e produttiva con conseguente consolidamento dei bilanci non dovrebbero es-

sere anch’esse nel vocabolario di chi dovrebbe governare l’economia e non soltanto fare addizioni e sottrazioni?Ci dica l’Europa se è anche quella della “Carta dei diritti fondamentali” approvata die-ci anni fa a Nizza o se è solo quella della moneta unica.Lo chiediamo a questo punto al Parlamento Europeo, com-pletamente espropriato di di-ritto di parola e di decisione, ma lo chiediamo ai cittadini ed alle forze politiche che li rap-presentano. Vogliamo fare la nostra parte, ma a patto che tutti facciano proporzional-mente la loro in modo evi-dente e verificabile.

Non ci piace affatto il silen-zio scandaloso sulla crescente mole delle evasioni fiscali o su un sistema di tassazione che si accanisce sui più deboli e sul ceto medio. Non ci piace la propaganda sui costi della politica auspicando che la politica la possano fare i ricchi e chi detiene potere eco-nomico e mediatico.

Non ci piace l’assenza totale di interventi per la ripresa e per dare prospettiva e sicurezza alle nuove generazioni ed alle donne, valorizzandone capac-ità e impegno.All’Europa occorre chiedere di farsi carico dell’insieme dei fattori che costituiscono una società. Occorre riscrivere la mappa degli stessi parametri di valutazione, dove la tu-tela della salute non è meno importante della finanza o l’educazione e la ricerca non sono da meno dell’equilibrio del bilancio pubblico: che

Europa è quella che ci dice solo che qualsiasi scelta va bene purché sia a saldi inva- riati ? per fare questo occorre un governo europeo ? e che sia. E subito o sarà il declino.Quando parliamo di solidari-età non pensiamo certamente a qualcosa di astratto: l’anno prossimo 2012 l’Europa vuole riflettere ed assumere con-seguenti indirizzi sulla soli-darietà tra le generazioni e l’invecchiamento attivo.

Una cosa vorremmo che fosse chiara: noi pensiamo alla soli-darietà tra tutti all’interno e tra le generazioni.Tutti debbono fare la loro parte secondo criteri e parametri di equità, giustizia, solidarietà. Non pensiamo certamente alla solidarietà tra le generazioni di ricchi o alla solidarietà tra le generazioni di poveri.

La democrazia è il luogo del confronto e delle decisioni condivise sulla base prima di tutto della cultura umanis-tica, prima ancora, in termini logici, di quella finanziaria ed economica: per non scambiare i mezzi (l’economia) con i fini (l’umanità).

SEGUE DA PAG. 1

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CULTURA-ARTE-RICERCHE STORICHE-CURIOSITA’

Come già fatto nello scor-so numero di “Fare Cen-tro”, dedichiamo un ampio spazio nel pubblicare racco-nti, poesie, documentazioni storiche, saggistiche che ci per-vengono dai nostri Amici Anziani che sempre più si dedicano ad interessi cultur-ali, artistici, di ricerca stori-

co-archeologici, scientifici….

Tanto siamo convinti di quan-to sopra, che d’accordo con il Dr. D’Orazio, nostro direttore, è nostra intenzione non solo di aumentare lo spazio nel gior-nale, per pubblicare le sem-pre più numerose opere che ci pervengono, ma stiamo pro-

gettando iniziative, manifes-tazioni, mostre per dare ampia risonanza a queste attività, che sicuramente troveranno il gi-usto apprezzamento anche del pubblico “non anziano” e delle autorità scientifiche, culturali, politiche e amministrative.

g.g.

LA FEDE AL DITO ALLUNGA LA VITAIl matrimonio non è la tomba dell’amore Sposarsi fa bene al cuori in tutti i sensi

Chi è coniugato ha il triplo di possibilità di soprav-vivere dopo un bypassPer i «detrattori» dei fio-ri d’arancio «il matrimo-nio è la tomba dell’amore».Sarà, ma secondo gli scienziati promettersi amore eterno al-lunga la vita e fa bene al cuore.A segnare un nuovo punto in favore della fede al dito è uno studio dell’università di Rochester.Offrire il proprio cuore a un compagno di vita che garantisce aiuto e sostegno si è rivelato, spiegano i ricercatori, un modo eccellente per sopravvivere.Perl’American Psycologi-cal Association, i pazienti fe-licemente sposati sottoposti a un intervento di bypass coronarico, hanno più del triplo delle possibilità di es-sere ancora vivi a distanza di 15 anni dall’operazione, ris-petto ai pazienti non sposati.“Nelle relazione che van-no a gonfie vele c’è qual-

cosa che aiuta le persone a restare in carreggiata”.

Gli effetti della soddisfazi-one matrimoniale incidono sulla sopravvivenza dopo un intervento di bypass.Avvertono gli scienzia-ti: il vantaggio del matri-monio funziona diversa-mente a seconda del sesso.Per l’uomo basta «impalmare» la propria amata: in questo caso il matrimonio in generale è col-legato a un più alto tasso di so-pravvivenza, tasso che cresce con il livello di «felicità» della vita di coppia. Per le donne invece la qualità della relazi-one è molto più importante. I ricercatori hanno rilevato che un’unione gratificante aumen-ta il tasso di sopravvivenza fem-minile di quasi quattro volte.«Le mogli hanno bisogno di sentirsi soddisfatte nella loro relazione per raccogliere van-taggi in termini di salute, ma il guadagno ottenuto dall’anello

nuziale è più alto per la donna che per l’uomo», Lo studio ha coinvolto 225 persone operate di bypass tra il 1987 e il 1990. A 15 anni dall’intervento l’83% delle donne felicemente spo-sate era ancora in vita, contro il 28% delle mogli infelici e il 27% delle non sposate. Per i mariti felici il tasso di sopravvivenza è risultato sempre dell’83% ma anche quelli poco soddis-fatti hanno mantenuto tassi di sopravvivenza significativa-mente migliori - 60% - rispet-to al 36% dei single. Secondo gli scienziati l’effetto «fiori d’arancio» potrebbe avere una spiegazione semplice: gli sposi che in generale sostengono la propria metà nella vita, gar-antiscono il proprio appoggio anche nella difficile impresa di cambiare stile di vita dopo un intervento di bypass. Non solo: un’unione felice rappre-senta da sé una motivazione in più per abbandonare abi-tudini pericolose per la salute.

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FARE CENTRPagina 4

Il titolo di questo nostro ar-ticolo può sottostante pos-sono sintetizzare l’assunto programmatico, le finalità che ispirano l’attività del nostro Servizio Turistico Sociale per i nostri Amici Anziani: programmi ricrea-tivi, turistici, culturali con e per i quali Essi non deb-bano mai essere e sentirsi isolati, avulsi da ogni con-testo sociale e generazionale.Diciamo nel sottotitolo “bis-nonni, nonni, genitori, figli, nipoti e….”poppanti”, per trascorrere in amicizia, con la famiglia, una vacanza, di al-legria unitamente con quanto si amano, senza essere rel-egati in gruppi ristretti e re-criminanti di lamentevoli, geriatrici elencatori di vi-cendevoli disgrazie e malanni.All’Hotel Olimpia di Marina di Ascea l’ANCeSCAO ha or-ganizzato una riuscitissima, allegra, simpatica vacanza di due settimane nella quale TUTTI i partecipanti, dal de-cano novantenne alla bellis-sima “poppante” Ludovica Patrizi, hanno trovato possi-bilità e momenti di lietezza e divertimento, senza mai an-

noiarsi, affettuosamente, am-ichevolmente fraternamente.Giornate piene, senza mai an-noiarsi, in un ambiente tuff-ato in una vegetazione varie-gata e ….tropicale, tre piscine artisticamente architettate, degradanti verso la limitrofa spiaggia, parte della quale es-clusivamente riservata a noi dell’ANCeSCAO, animazione superlativa per tutti: adulti, anziani, giovani bambini, ai quali era riservata una simpat-ica “piscinetta” e sorvegliatis-sima da simpatiche attente…ed attraenti “bagnine-baby sister”; bar, emporio, sale gi-ochi, relax, sala/cinema; Am-ici: una vacanza da favola….I servizi: inappuntabili! Il personale TUTTO gentile, sollecito, sempre attento ad aiutarci e consigliarci per ogni nostra necessità.Solerte, attenta l’equipe della reception; il giovane autista della navetta, Giuseppe, in-stancabile e perennemente a disposizione per quanto ri-chiedevano; il servizio ristorante varamente su-perlativo: vivande abbon-danti, squisite; nei men spe-cialità del luogo ed esotiche.

Una cosa che abbiamo potuto gustare, come novità e con vero compiacimento mentre si pranzava o cenava, due piz-zettari, con loro forno a legna, a getto continuo, non ci faceva-no mancare pizze di ogni ge-nere a volontà sui nostri tavoli.Una particolare sottolin-eatura: l’eccezionale cortesia, disponibilità, efficienza del personale di servizio ai nostri tavoli; l’infaticabile Sig. Franc-esco Squitieri ed i suoi solerti collaboratori Francesco Giu-dice e la Signorina Stefania Brondi, gentilissima, silente sempre sorridente, svolaz-zante ibellula tra i nostri tavoli.UNA VACANZA INDIMEN-TICABILE, credeteci Amici Anziani della nostra ANC-eSCAO, per la quale, ripro-mettendoci di reiterarla tutti, diciamo e vogliamo rivolgere un caloroso GRAZIE al Servizio Turistico della nostra ANCeSCAO per averlo ideato e fatto godere a noi Anziani, ai nostri Familiari ed Amici.Grazie Amici Organizzatori, Dirigenti, Operatori per le vos-tre belleiniziative e proposte.

Gianni Gai

TRE GENERAZIONI IN VACANZA CON L’ANCeSCAO A MARINA DI ASCEA

Bisnonni-nonni-genitori-figli-nipoti e...”poppanti”

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Pagina 5FARE CENTR

BUON COMPLEANNO, MARIO!

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___________________________________________________________________________________

Il nostro amico, socio, presidente di ANCeSCAO Frosinone e membro del Con-siglio nazionale Mario Tarqui-ni ha compiuto ottant’anni.

Auguri a Mario Tarquini da parte di tutta la nostra associazione per il tramite del presidente regionale del Lazio Elio D’Orazio ed Angelo For-mica, membro dell’esecutivo nazionale in rappresentan-za del Presidente nazionale Lamberto Martellotti, i quali hanno partecipato alla festa di compleanno tenutasi a Veroli il 17 agosto scorso.Mario ha dedicato tutta la sua

vita all’impegno sociale, civ-ile, politico. Sindaco di Veroli per tanti anni, impegnato per la sua città anche dal punto di vista della sua valorizzazione storica, culturale, artistica, pubblicando una collezione preziosissima, frutto di studi e ricerche accurate e profonde.

Il suo impegno con e per le persone anziane viene da lon-tano. L’occasione dei centri anziani e della associazione nazionale ha consentito a Mario di dedicarsi ad essa ed alla valorizzazione e crescita dei centri anziani della pro-vincia di Frosinone.

Mario è apprezzato e stimato nella associazione, anche a livello nazionale, dove non manca mai con la sua presen-za e le sue proposte.

Il nostro augurio è quello di poter continuare in questo impegno: tutta l’associazione ne ha bisogno; i suoi centri anziani sanno di poter con-tare su di lui.Grazie Mario e di nuovo au-guri di buon compleanno.

Elio D’Orazio presidente regionale ANCeSCAO Lazio

Mario Tarquini mentre interviene all’assemblea regionale di ANCeSCAO Lazio 2011

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Pagina 6 FARE CENTR

PREGHIERA PER IL BUON UMORE

Signore, donami una buona digestionee anche qualcosa da digerire.Donami la salute del corpo

e il buon umore necessario per mantenerla.Donami, Signore, un’anima semplice

che sappia far tesoro di tutto ciò che è buono

e non si spaventi alla vista del malema piuttosto trovi sempre il modo

di rimetter le cose a posto.Dammi un’anima che non conosca la noia,

i brontolamenti, i sospiri, i lamenti, e non permettere

che mi crucci eccessivamenteper quella cosa troppo ingombrante

che si chiama “io”. Dammi, Signore, il senso del buon umore.

Concedimi la graziadi comprendere uno scherzo

per scoprire nella vita un po’ di gioia e farne parte anche agli altri.

Amen.

Tommaso Moro

FARE CENTR

Direttore

Elio D’Orazio

Comitato di Redazione

Rizziero Mattana, Alessandro Cioccoloni

Redazioni Provinciali

Viterbo: Arnaldo Picchetto; Rieti: Giuliano Liberati;

Frosinone:MarioTarquini, Stefano Gaetani;

Latina: Aldo Pastore, Benina Mira.

Coordinamento Redazione

Gianni Gai

Direzione e Grafica

Luca D’Orazio

Stampa

Aldo Cipriani

Sede

Via di Casal Bruciato, 15 00159 Roma

Tel e Fax 0643599220

www.ancescaolazio.itE-mail: [email protected]

 ANCeSCAO Lazio

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Pagina 7FARE CENTR

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Page 8: Fare Centro Settembre 2011

Pagina 8 FARE CENTR

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ASSISTENZA LEGALE PER INDENNIZZI DA ASSICURAZIONE INFORTUNI DEGLI ASSOCIATI PER RESPONSABILITA’ CIVILE E PER SPESE LEGALI E PERITALI

DEI PRESIDENTI DEI CENTRI E ASSOCIAZIONI

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