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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. - 23 settembre 2014

Pagina I

MERCATO DELLE COSTRUZIONI

«Alle costruzioni serve un piano-Paese»Sole 24 Ore 23/09/14 P. 15 Marco Morino 1

INGEGNERI

Renzi e il «cambiamento quasi violento»: far arrabbiare qualcuno per far bene a tuttiCorriere Della Sera 23/09/14 P. 8 Massimo Gaggi 2

CERTIFICATO ENERGETICO

Da metà ottobre cambia il libretto energeticoItalia Oggi 23/09/14 P. 31 Marco Ottaviano 4

ATTESTATI DI CERTIFICAZIONE ENERGETICA

Attestati energetici al setaccioItalia Oggi 23/09/14 P. 28 Cinzia De Stefanis 5

INFRASTRUTTURE

Elia: «Pronti a fare la nostra parte, il Paese riparte se si semplifica»Sole 24 Ore 23/09/14 P. 1 Giorgio Santini 6

AMMINISTRAZIONE CONDOMINI

Chi ha già esperienza non va a scuolaSole 24 Ore 23/09/14 P. 53 Antonio Nucera 14

Scatta da subito l'obbligo dei corsiSole 24 Ore 23/09/14 P. 53 15

Amministratore con «diploma»Sole 24 Ore 23/09/14 P. 53 Saverio Fossati 16

AVVOCATI

Ricercatori fuori dall'albo forenseItalia Oggi 23/09/14 P. 32 Gabriele Ventura 19

COMMERCIALISTI

L'Anc: «I lavoratori autonomi versano più dei dipendenti»Sole 24 Ore 23/09/14 P. 51 20

GARE

Gare, varianti super documentateItalia Oggi 23/09/14 P. 25 21

INARSIND

InarSind denuncia la fatturazione elettronicaItalia Oggi 23/09/14 P. 32 22

PRIVACY

Sono fuori legge due siti su treItalia Oggi 23/09/14 P. 25 Antonio Ciccia 23

RESTAURATORI

Restauratori qualificatiItalia Oggi 23/09/14 P. 32 Benedetta Pacelli 24

TRIBUTARISTI

Anti: Marongiu nuovo presidenteSole 24 Ore 23/09/14 P. 51 25

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«A-de cos ioni serve unpianoPaese»De Albertis: lo hanno fatto Germania, Francia e Gran Bretagna, l'Italia purtroppo non ancora

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Marco MorivoMILANO

Emergenza edilizia. Il nuo-vo allarme, per un settore chesta pagando un conto durissimoalla crisi, risuona da Milano,all'assemblea diAssimpredilAn-ce, l'associazione delle impresedi costruzioni delle province diMilano, Lodi, Monza e Brianza.Secondo Claudio De Albertis gliinterventi tatticimessi in campodal governo e le misure assunteper rilanciare l'industria dellecostruzioni «non bastano e nonci convincono». Il presidentedei costruttori milanesi, ripren-dendo un concetto già espressodal leader di Confindustria Gior-gio Squinzi, ribadisce che senon riparte il mercato internodelle costruzioni non riparte ilPaese. E invece, dice De Alber-

Edilizia in profondo rosso

OCCUPAZIONEProvince MI-MB-LO

tis, le imprese devono constata-re l'assenza totale di una strete-gia che preveda «una incisivapolitica di rilancio industrialedelle costruzioni in Italia». Sitratta, per De Albertis, di defini-re un piano strategico per le co-struzioni che affronti tutti gliaspetti in una visione generaledi medio e lungo periodo: un«vero piano industriale Paesedi settore». Lo hanno fatto Ger-mania, Francia, Gran Bretagna.«L'Italia, purtroppo, non anco-ra» rimarca De Albertis.

E così l'edilizia a Milano comenel resto d'Italia è in ginocchio.«Da settembre 2008 a oggi-rile-va De Albertis - il nostro settoreha perso il 30%io della capacitàproduttiva inun contesto territo-riale, quello delleprovince diMi-lano, di Lodi, di Monza e Brian-za, che accoglie un evento comeExpo. A livello nazionale, la no-strafiliera ha perso quasi 8oomi-laposti di lavoro: un dato impres-sionante su cui non servono

LAVORATORI ISCRITTI IN CASSA EDILE

2008 2013 Var. %

RESTITUZIONE DEL CONTRIBUTO DI COSTRUZIONEComune di Milano . Dati in milioni di euro

60

commenti». Le imprese di co-struzione italiane, in particolarequelle medio piccole, che rap-presentano il 9o0io del tessutoproduttivo, non hanno alternati-ve: chiudere o credere che l'Ita-lia cambi rotta. Intanto in sei an-ni sono scomparse poco menodi 3.500 imprese edili. Nel soloComune di Milano in tre anni lasuperficie lorda di pavimentooggetto di concessioni edilizie siè contratta del 5o per cento. «Me-no cantieri per la nuova costru-zione e per la riqualificazione. til futuro che ci preoccupa» notaDe Albertis.

Anche un evento come Exponon ha portato alle imprese delterritorio le ricadute sperate. As-simpredil Ance ha monitoratocirca 4o aggiudicazioni del 2014,metà del Comune di Milano emetà di Expo. Per Expo, l'83%dei lavori è stato eseguito da im-prese del Nord, non lombarde:alle imprese del territorio mila-nese è rimasto 3l9,5%0 del valore

IMPRESE ISCRITTE IN CASSA EDILE

2008

1

2007 2008 2009 2010 2011 2012

40

20

1 2157;1

813

15,7

17,8

2013

20131

65,9MILIONI DI €

13,5 TOTALI

delle gare monitorate. Per il Co-mune di Milano, con riferimen-to all'anno 2014, il 33%io dei lavoriè stato aggiudicato a imprese delterritorio milanese e il32% ad im-prese del Sud Italia che con quel-le del Centro raggiungono laquota del 50010. «Sappiamo tuttiche da marzo 2015 fino alla finedi Expo - osserva De Albertis -non si aprirà nessun nuovo can-tiere per esigenze di mobilità,quindi abreve saremo totalmen-te fermi per quasi un anno».

A questo punto preoccupa an-che il dopo Expo. «Se passasse -dice De Albertis - una visionemiope di disinvestimento inquesto territorio l'area metro-politana ridurrebbe fortementela sua attrattività e la sua concor-renzialità, ma il Paese perdereb-be la sua locomotiva economi-ca. Credo sia di vitale importan-za che tutti gli attori del nostrosistema denuncino con forzaquesto rischio».

ZI RIPRODUZIONE RISERVATA

Fonte: Assimpredil Ance

Mercato delle costruzioni Pagina 1

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Refar

e il «cambiamento quasi violento»:abbiare qualcuno per far bene a tutti

A San Francisco, tra Google, Twitter e gli italiani: yes we can? Da noi è «No, non si può»DAL NOSTRO INVIATO

SAN FRANCISCO - Matteo Renziparla con Fabrizio Capobianco, unmago del software della Valtellina chein Silicon Valley ha creato varie «startup» compresa una applicazione tele-visiva per la Juventus. E che al premierche lo guarda contrariato promette:«Le faccio una app "viola-live" condentro integrati anche gli insulti aigobbi». Il premier ascolta e, nell'in-contro organizzato dal console MauroBattocchi alla Yacht Club, nella Baia diSan Francisco, conversa con 15o gio-vani imprenditori italiani dell'hi-techcome Vittorio Viarengo che ha creatovarie imprese ma che, essendo cre-sciuto in un panificio, si era divertito ainsegnare a fare il pane agli amici inun video su YouTube. Decine di mi-gliaia di persone che l'hanno visto, poiun blog con migliaia di contatti algiorno. Alla fine anche Vivalafocac-cia.com è diventato un business, maquando Viarengo ha pensato di assu-mere qualcuno in Italia per gestire ilsito, è sprofondato negli ostacoli bu-rocratici: «Possibile non si possa farecome qui dove con 20o dollari crei lapartita Iva online e puoi anche pagarele tasse via Internet»?

Renzi parlava a loro e agli altri espa-triati italiani, ma anche a chi in Italia sioppone a riforme radicali quando haspiegato il suo sforzo di cambiare inprofondità l'Italia: «Arriva il momentoin cui bisogna far arrabbiare qualcunoper cambiare le cose che non vanno,quelle che bloccano un Paese per altriversi vitale, in grado di cogliere le op-portunità. Dobbiamo far arrabbiarequalcuno per far andare avanti tutti».Il presidente del Consiglio, nella pri-ma tappa di una giornata che lo ha poiportato a Google, a Twitter e a Yahoo!oltre che alla nuova scuola elementareitaliana di San Francisco ha spiegatodi essere «venuto qui perché questa èla capitale del futuro. In Italia abbiamocittà straordinariamente belle, ma ilrischio è quello di essere gelosi delpassato anziché innamorati del futu-ro. Basta piangersi addosso: è il mo-mento di cambiare le cose con deci-sione, in modo quasi violento. Parlodel metodo, ovviamente. Ma bastapiangerci addosso e raccontarci cosanon va e spiegare che le cose non sipossono cambiare per non scontenta-re questo o quello. Qui c'è "Yes wecan". Da noi è di moda: no, non sipuò».

Ai giovani imprenditori italiani ilpremier ha detto: «Non vi faccio il so-

lito discorso sulla fuga dei cervelli,non vi chiedo di tornare in Italia. Vichiedo di credere nel nostro progettoe darci una mano da fuori. Realizzatepure qui i vostri progetti. Noi speria-mo di cambiare l'Italia per farne unPaese bello e coraggioso. Un Paese chevi faccia sentire il bisogno di tornare acasa. E non solo per le pappardelle e ilvino: un luogo del futuro, non solo delpassato».

L'abilità dialettica e la disinvolturadel premier hanno alla fine trasforma-to l'incontro formale, alla presenzadell'ambasciatore italiano a Washin-gton Claudio Bisognero e del sindacodella città Edwin Lee che gli ha ancheconsegnato delle gigantesche chiavidella città, in una specie di rimpatriatacon la foto di gruppo sul lungomareche si è trasformato in una girandoladi «selfie» con Renzi individuali e agrappolo con sullo sfondo il GoldenGate, che, alla fine ha travolto anche ilprimo sindaco asiatico della città e lamoglie.

Agli imprenditori Renzi ha presen-tato la squadra di Palazzo Chigi perl'innovazione: dal suo consigliere Pa-olo Barberis al neonominato «digitalchampion» Riccardo Luna, una speciedi ambasciatore dell'hi-tech italianoalla Commissione europea di Bruxel-les, e ha promesso di tornare ogni an-no, prima dell'assemblea delle Nazio-ni Unite, per fare il punto sui progressicompiuti dall'Italia. Al capo del gover-no sono state presentate molte realtàproduttive italiane di successo, alcunetutte create sulla West Coast, altre ge-stite da qui, ma con decine o centinaiadi dipendenti della ricerca e sviluppoin Italia perché da noi, hanno spiegatomolti degli imprenditori che hannopreso la parola, gli ingegneri di qualitànon mancano. Spesso sono migliori diquelli americani e possono anche co-stare meno. Ma manca il sistema, lacultura manageriale, i canali di finan-ziamento, l'abitudine a promuoverechi accetta le sfide, a incoraggiare l'as-sunzione di rischi. E quello che fa ilprogramma di borse di studio Fullbri-

Il luogo del futuro«Noi speriamo di cambiarel'Italia per farne un Paese belloe coraggioso, un luogo delfuturo e non solo del passato»

ght Best: alcuni di quelli che sono ve-nuti a studiare imprenditorialità inAmerica con queste borse sono tornatiin Italia e hanno creato imprese disuccesso. Come Massimo Palmisano,un ragazzo di Taranto che lavorava aTorino, alla Fiat. Nel 2oog ha vinto unaborsa Best e ha mollato tutto: oggi lasua impresa, Decision, ha Zoo dipen-denti in Italia, 20 negli Usa e ha appenaottenuto un finanziamento di 4o mi-lioni da un fondo d'investimenti Usapronto a finanziare il suo sviluppo.

Renzi ha usato queste storie comeacqua per il suo mulino («Quando di-cevo che Jeffrey Immelt di GeneralElectric, che è il più grosso datore dilavoro di Firenze, mi diceva che all'Ita-lia invidiava soprattutto i suoi inge-gneri, da noi mi ridevano in faccia») epoi ha promesso di continuare a pun-tare senza sosta sul cambiamento:Parlamento, mercato del lavoro, giu-stizia civile, scuola. E qui vari impren-ditori come Marinucci lo hanno solle-citato a introdurre l'insegnamentodell'imprenditorialità non solo neglianni dell'università, ma anche nellescuole medie e addirittura elementari.

Massimo GaggiC RIPRODUZIONE RISEW3ATA

Al tavoloII premierMatteo Renzialla cenaofferta da JohnHennessy,presidentedella StanfordUniversity, con,da sinistra,CondoleezzaRice, ex sotto-segretario diStato, RonaldSpogli, exambasciatoreUsa in Italia, ela moglie deipresidente deiConsiglioAgnese Landini

Ingegneri Pagina 2

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Chi c'era

Luca MaestriDirettore finanziario diApple, romano, 50 anni.Studi compiuti tra la Luisse Boston. Ha lavorato perGenerai Motors e Xerox.A Cupe rtino è statochiamato da Tim Cook

Diego PiacentiniNumero due di Amazon,braccio destrodell'amministratoredelegato Jeff Bezos, ha 53anni. Lavora per il colossodell'e-commerce dal 2000,ricoprendo diversi incarichi

Mario MazzolaCresciuto nella Olivetti,ha poi fatto carriera alla Cisco(dove nel 2001 è divenutoil numero due). Si è trasferitonella Silicon Valley nel 1982,partecipando alla fondazionedi una società, la David system

Fabrizio CapobiancoHa fondato e guida TOK.tv,piattaforma per renderesocial latv (permette dicomunicare tra spettatoria distanza durante gli eventisportivi). Nel 2003 ha creatoFunambol

Doug LeoneOrigini genovesi, negli StatiUniti da quando aveva 11anni, è senior partner delfondo Sequoia, nome di pesonel mercato di venture capital,che ha contribuito a finanziareApple, Google, Yahoo!

Marco MarinucciDodici anni dopo la laurea,in Ingegneria elettronicaa Genova, nel 2005ha cominciato a lavorareper Google (fino al 2012).Ha fondato Mind the Bridge,incubatone di startup

L'autoscattoadi gruppoc,

con il premierMatteo

Renzì, deipartecipantiall'incontro

di SanFrancisco con

le start up,sullo sfondo

del GoldenGate {f

Palazzo C

Ingegneri Pagina 3

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Per gl impianti termici e la certificazione degli edifici

Da metà ottobre cambiail libretto energetico

DI CO OTTAVIANO

Dal 15 ottobre nuovi libretti per gliimpianti termici e la certificazioneenergetica degli edifici . È impiantotermico quello destinato ai servizi di

climatizzazione invernale o estiva degli am-bienti , con o senza produzione di acquacalda sanitaria , indipendente-mente dal vettore energeticoutilizzato , comprendente even-tuali sistemi di produzione, di-stribuzione e utilizzazionedel calore nonché gli or-gani di regolarizzazionee controllo . Sono com-presi negli impiantitermici gli impiantiindividuali di ri-scaldamento . Questealcune delle rispostecontenute nelle Faq delMinistero dello sviluppo economico inmerito all'efficienza energetica degli impiantidi climatizzazione invernale e estiva. Non sonoimpianti termici i sistemi dedicati esclusiva-mente alla produzione di acqua calda sanitariaal servizio di singole unità immobiliari ad usoresidenziale ed assimilate. Tra le singole uni-

tà immobiliari a uso residenziale e assimilatesono da intendersi comprese anche gli edificiresidenziali monofamiliari , le singole unità im-mobiliari utilizzate come sedi di attività pro-fessionali (ad esempio studio medico o legale)o commerciale (ad esempio agenzia di assicu-razioni ) o associativa (ad esempio sindacato,

patronato) che prevedono un uso diacqua calda sanitaria comparabi-

le a quello tipico di una destina-zione puramente residenziale.Non sono considerati impiantitermici apparecchi quali: stu-

fe, caminetti, apparecchi diriscaldamento localizzato

ad energia radiante; taliapparecchi, se fissi, sonotuttavia assimilati agliimpianti termici quan-

do la somma delle po-tenze nominali delfocolare degli appa-

recchi al servizio dellasingola unità immobiliare è maggiore o ugualea 5 kW. Non sono considerati impianti termicii sistemi dedicati esclusivamente alla produ-zione di acqua calda sanitaria al servizio disingole unità immobiliari ad uso residenzialee assimilate.

Certificato energetico Pagina 4

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SI 17PI,IF/C a Il decreto disciplina le triodrzlit .c di collabor•a-iur

Attestati energetici al setacciaContro lli*10 l C ttl da En trate e Sviluppo economico

DI CINZIA DE STEFANIS

ollaborazione traAgenzia delle entratee Ministero dello svi-luppo economico per

scoprire le irregolarità negliattestati di prestazione ener-getica (Ape). Abolizione dellacomunicazione all'Agenziadelle entrate per i lavori diriqualificazione energeticadegli edifici che usufruisco-no del 65% e che proseguonoper più periodi di imposta.Queste alcune delle novitàcontenute nel decreto legi-slativo recante disposizioniin materia di semplificazionifiscali, attuativo dell'articolo7 della delega di cui alla leg-ge n. 23 dell'11 marzo 2014.Il provvedimento esaminatovenerdì scorso (19 settembre2014) dal Consiglio dei mini-stri (in secondo esame preli-minare), torna al vaglio dellecommissioni parlamentaricompetenti per il prescrit-to parere, per poi ritornareall'esame del consiglio deiministri per l'approvazionedefinitiva.

Bonus per riqualifica-zione . Attualmente il dl n.185/2008 convertito nellalegge n. 2/2009 prevede che i

contribuenti interessati alladetrazione Irpef delle spesesostenute per la riqualifica-zione energetica degli edifici,i cui lavori proseguono oltreil periodo di imposta, debba-no inviare all'Agenzia delleentrate un'apposita comuni-cazione in cui sono elencati idati delle spese sostenute neiperiodi di imposta preceden-ti. La mancata osservanzadel termine entro cui inviarela comunicazione (90 giornidal termine di ciascun perio-do di imposta in cui sono sta-te sostenute le spese oggettodi comunicazione), ovvero lasua omissione non comporta-no la decadenza dal beneficiofiscale, ma solo la irrogazionedi una sanzione pecuniaria(da 256 euro a 2.065 euro).In un'ottica di semplificazio-ne l'articolo 12 del decretosemplificazioni provvede adabrogare il descritto adem-pimento.

Attestato di prestazio-ne energetica . L'articolo 1,comma 7, del decreto-legge23 dicembre 2013, n. 145,convertito dalla legge 21 feb-braio 2014, n. 9, ha modifica-to l'articolo 6 del dlgs 19 ago-sto 2005, n. 192, sostituendola nullità degli atti privi

dell'Ape con sanzioni ammi-nistrative pecuniarie a caricodelle parti. La stessa dispo-sizione ha stabilito, inoltre,che l'accertamento e la con-testazione delle violazionisono svolte dalla guardia difinanza o, alla registrazionedell'atto, dall'agenzia delleentrate. Il pagamento dellasanzione amministrativa nonesenta comunque dall'obbligodi presentare la dichiarazio-ne o la copia dell'attestato diprestazione energetica entro45 giorni. La normativa almomento vigente prevedeche gli accertamenti devonoessere condotti dall'Agenziadelle entrate e dalla guardiadi finanza, ma, si legge nel-la relazione illustrativa deldecreto, non si tengono inconsiderazione le modalitàtelematiche di registrazionedei contratti, che prevedonola registrazione automaticadell'atto al momento dellaricezione del file telematico,non consentendo di allegarealtri documenti. L'articolo34 del decreto semplificazio-ne disciplina il rapporto dicollaborazione tra agenziaentrate e sviluppo economi-co in materia di attestato diprestazione energetica.

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Attestati di certificazione Pagina 5

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Elia: «Pronti a farela nostra parte, il Paeseriparte se si semplifica»J 1 Paese può ripartire, pos-

sono ripartire i cantieri,_ma bisogna ridurre le

frammentazioni, semplificare.Con 6o firme in calce a un verbaledi accordo per l'esecu-zione di un lavoro, nonsi va da nessuna par-te». L'amministratoredelegato di Fs, MicheleElia (foto), dice in unForum con il Sole 24Ore di accettare la sfida di com-missario per le grandi opere alSud, Napoli-Bari e Catania-Messi-na. «Pronti a fare la nostra parte,per investimenti e servizi di Fs

passa quasi l'io% del Pil». Sullalibe-ralizzazione, «nessun ostacolo aNtv, gli abbiamo dato tutti gli stru-menti per operare». E per il futu-ro delle Fs bisogna investire sui

nodi urbani, anche coni servizi di bus, e velo-cizzare i collegamentifra città. Le Fs aspetta-no dalle Regioni 1,2 mi-liardi di pagamenti. Laprivatizzazione? «Deci-

de il Tesoro ma resto per valoriz-zare l'intero gruppo». Entro di-cembre un piano per collegarecon l'Av i tre grandi aeroporti.

Forum » pagine 10 e 11

Infrastrutture Pagina 6

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«Ho accettato di fare il commissario perché un progetto ha bisogno di un babboCon 60 firme in calce a un verbale per eseguire un lavoro non si va da nessuna parte»

Elia: meno frammentazioneper ripartire con i cantieriNessun ostacolo a Ntv,

concorrenza è un ebnela«Pronti a fare la nostra parte per la crescita del Paese,quasi l'1% del Pil passa per investimenti e servizi di Fs.Dico sì alla sfida-commissario per le grandi opere al Sud»PAGINEACURADIGiorgio Santini

Questo forum con l'amministratore delega-to delle Fs, Michele Elia, è il primo di unaserie che il Sole 24 Ore farà con gli ammini-stratori delegati di tutti i grandi gruppi par-tecipati dal Tesoro.

IL SOLE 24 ORE - Ingegner Elia, il presi-dente di Ntv, Antonello Perricone, ha det-to qualche giorno fa che il tirocinio nellaliberalizzazione italiana è stato un percor-so di guerra, disseminato di trappole eostacoli, quasi un Vietnam . È facile ribatte-re da parte sua che in altri Paesi europeisull'alta velocità non c'è concorrenza, pe-rò credo che questo non debba impediredi sperimentare una concorrenza su un in-vestimento così importante . Le chiedo senon crede si debbano fare passi in avantinel rapporto con il concorrente, se non sia-te stati direttamente o indirettamentetroppo monopolisti nel rapporto con ilnuovo concorrente . L'altra questione, par-lando del piano industriale , è se si sia fattoun importante investimento nell'alta velo-cità e si sia trascurato l'investimento neltraporto locale. Qual è il programma chelei ha in mente?ELIA - Ho seguito personalmente questapartita, quando ero alla rete ferroviaria, per-ché il riferimento di Ntv e dei concorrenti è ilgestore della Rete, Rfi appunto, separato so-cietariamente da Trenitalia e da tutte le altresocietà del gruppo, con le quali esistono solorapporti di tipo contrattuale. Abbiamo defi-nito un accordo-quadro, in base alle esigen-

ze di Ntv. Quell'accordo stabilisce il numerodi slot di cui avevano bisogno le attività lega-te al loro servizio: platee lavaggio, impiantidi deposito locomotive, centri manutenzio-ne. Nel titolo autorizzatorio, per inciso, ave-vano anche l'impegno a fare servizi di tipouniversale. Realizzammo questo accordo-quadro su cui Rfi impegnò trai 20 e i 25 milio-ni.Inpiùloro costruirono un impianto dima-nutenzione a Nola. Scelsero di andare a Ve-nezia, Torino, Salerno, le stesse di oggi. Inol-tre, su Milano scelsero Garibaldi e su Romascelsero Termini. Dopo un paio di mesi cam-biammoperché scelsero di andare aTiburti-na e a Ostiense dove poi noi realizzammo laplatea lavaggio: quindi modificammo l'ac-cordo-quadro in questi termini. Poi li abbia-mo seguiti nelle corse-prova dei treni chevia via arrivavano. Molte volte Montezemo-lo diceva: il giocatore è anche l'arbitro. Ma idue giocatori sono le due imprese ferrovia-rie, Trenitalia e Ntv, l'arbitro era l'Ufficio diregolazione dei servizi ferroviari, poi diven-tataAutorità per laregolazione dei trasporti.ii era il padrone del campo e dei servizi an-nessi, spogliatoi, accesso al campo. Così si èavviato il discorso con Ntv.

L'altro ostacolo alla concorrenza vieneda pedaggi molto elevati proprio sulla re-te alta velocità.

Quando son partite queste attività, ipedag-gi erano già stati definiti - dal 2000 sulla reteconvenzionale e dal 2006 sull'alta velocità -con due decreti ministeriali e non sono staticambiati in corso di attività. Il pedaggio -par-lando di uno dei temi fondamentali - nasce,di base, come pedaggio uguale su tutta la re-

te convenzionale, cioè tra i 2,5 e i 3 euro a chi-lometro per treno. Il ministero delle Finanzeall'epoca decise che l'alta velocità - che riu-scimmo a blindare come costo a vita interacomplessivo a 32 miliardi nel 20o6 evitandoulteriori allungamenti di tempi e di costi e ri-spettando tutte le scadenze di attivazioneconun impegno veramente forte (se ricorda-te mettevamo dei totem nelle stazioni: il 31dicembre del2008 si attiveràla Roma-Napo-li...) - sarebbe stata coperta per quasi 28 mi-liardi dallo Stato e per 4,2 miliardi in autofi-nanziamento, pagandoli con gli introitidell'alta velocità. Per questo il pedaggio sui6oo chilometri dellarete ad altavelocitàven-ne incrementato nel 20o6 di un delta che poiha portato a 14 euro complessivi. Questo pe-daggio, pagato ovviamente anche daTrenita-lia, è andato avanti in questa maniera fino aldecreto ministeriale dell'anno scorso che haridotto del 15% il pedaggio sia per Trenitalia

che perNtv.In quell'occasione abbiamo rivi-sitato anche la curva di recupero del debito.

Mettiamoci anche certi annunci reitera-ti ossessivamente sui vostri treni per direche il ritardo nasceva daun guasto del con-corrente.

Évero. Certi claims sollevati da Ntv aveva-no a volte ragioni oggettive, come la storiadegli annunci cui fate riferimento. Lì effetti-vamente abbiamo avuto qualche difetto, male assicuro che dipendeva dagli operatori,nessuno aveva detto loro "andate a sfottereNtv". Difatti abbiamo rivisto il codice degliannunci e abbiamo disciplinato la questione.Però noi abbiamo agito correttamente e ab-

Infrastrutture Pagina 7

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biamo chiuso anche la partita con l'Antitrustcon il riconoscimento di impegni su tutte co-se di contorno, non così significative, alme-no dal mio punto di vista, rispetto alle proble-matiche di cui oggi Ntv parla.

E la separazione Trenitalia-Rfi, perchénon si può fare?

Anche qui sfatiamo i luoghi comuni. Noiabbiamo già società separate e abbiamoun'infinità di controlli sui nostri bilanci: i col-legi dei sindaci, le società di revisione, unacontabilità regolatoria che descrive tutto det-

CLAUSOLA SOCIALE«Siamo favorevoli che si faccianole gare anche per il trasportolocale, ma bisogna stabilireregole chiare. Serve una clausolasociale per gestire il personale»......................................................................................................

tagliatamente per Rfi, la Corte dei conti, i mi-nisteri. Quindi non c'è possibilità di travasi odi movimenti di fondi o di soldi odi sconti, èimpossibile. Ogni anno c'è la relazione dellaCorte dei conti, che è pubblica: nessuno hamai sollevato un problema di questo tipo.

Ma quale è questo ostacolo all 'unbun-dling? Tecnologico? Finanziario?

Noi abbiamo un sistema ferroviario chedal 1905 lavora sull'integrazione tecnologi-ca. Anche l'Alta velocità si è inserita su quelsistema. Un'infrastruttura ferroviaria a 300chilometri all'ora non si può fare se non c'èun treno da 30o km all'ora che la testi, che lacontrolli e venga seguito puntualmente. Ab-biamo lavorato 2-3 anni per mettere in piedil'alta velocità dopo che era stata completatal'infrastruttura e abbiamo usato il sistematecnologico più avanzato del mondo. Senzaquesto sistema integrato non dico che i tecni-ci di Ntv non ce l'avrebbero fatta, ma certoloro nascevano più come impresa di caratte-re commerciale, non con una storia tecnicaalle spalle. L'alta velocità l'hanno fattale Fer-rovie dello Stato, io ho fatto tutti i test, le pro-ve tecniche. Chi arriva oggi la trova pronta enon deve sopportare oneri e spese di nessuntipo, si trova pronto il miglior sistema che c'èin Europa. Invece ci sono studi europei checalcolano in 6 miliardi il costo per l'intera re-te da un eventuale unbundling.

Quanta parte di questo costo aggiunti-vo riguarderebbe l'Italia?

Non è stata fatta questa ripartizione maconsiderando che siamo una delle tre grandiretiferroviarie d'Europa, contedeschi efran-cesi, penso che stiamo parlando di un costodell'ordine di un miliardo.

Voi operate in un contesto europeo con-servatore sulle liberalizzazioni fra diretti-ve molto prudenti, resistenze degli Stati edelle stesse grandi imprese ferroviarie.Voi stessi usate in funzione difensiva l'ar-gomento che l'Italia è l'unico Paese ad ave-re concorrenza sull'Alta velocità . L'espe-rienza italiana andrebbe invece considera-ta positiva per il fatto che ha stimolato Tre-nitalia a svolgere un servizio che diversa-mente non avrebbe svolto , almeno a que-sti livelli di cadenzamento , di tariffe e diqualità del servizio (e anche di bilanci so-cietari). Perché c'è tutta questa resistenza

in casa vostra, negli Stati, nelle altre gran-di imprese ferroviarie europee?

La liberalizzazione a noi ha fatto bene,non ho mai detto il contrario. L'intervento diNtv per noi è stato positivissimo. Ho solo vo-luto spiegare la storia fino a oggi. Da quandoè entrataNtv, noi abbiamo fatto unlavoro in-credibile sui treni. E così che Trenitalia havinto il premio in Europa come miglior servi-zio sull'alta velocità. Quindi la qualità del ser-vizio è dovuta principalmente all'ingresso diun competitor sull'alta velocità e questo èstato per noi un vantaggio competitivo.

E il trasporto locale? Siete in ritardo lì.Anche sul trasporto locale siamo per la

completa liberalizzazione. Per le gare. Peròquello che dico è che prima di fare le garedobbiamo risolvere alcuni problemi: il mate-riale rotabile, le clausole contrattuali, le clau-sole sociali, cioè tutto questo mondo che habisogno di partire. Se si partisse oggi primadi tre anni e mezzo non ci sarebbe una solanuova impresa a fare questo tipo di servizio.L'Emilia Romagna sta andando in gara inquesti giorni: per tutto il bacino fa una garache dura sedici anni, più altri cinque, una co-sa enorme. In Germania, dove noi siamo im-pegnati con la società Netinera (che ha 4mi-la persone) su quattro Lander, fanno le garema le aree forti, le aree metropolitane le dan-no a Deutsche Bahn. Noi siamo per la com-pleta liberalizzazione. Per il rapporto con glialtri competitor europei - che nel settoremerci sono venuti in Italia a fare servizioavendo più disponibilità finanziarie di Treni-talia - bisogna avere la reciprocità. Tu vienidame, io posso venire date.

L'Autorità per i trasporti ha inviato unasegnalazione a luglio per favorire le gare e ilGoverno sta preparando un disegno di leg-ge per la concorrenza nel trasporto locale.

Ma le gare si stanno già facendo. L'EmiliaRomagna ha in scadenza la gara, a dicembrescadono tutti i contratti di Trenitalia.

Sì, ma una norma nel disegno di leggesulla concorrenza che sancisca l'obbligodi gare regionali non sarebbe utile?

Nel bando di gara dell'Emilia c'è scrittoche chi vince deve comprare 70 treni, unaparte li mette la Regione e poi dà la possibili-tà alvincitore di fare l'investimento inun cer-to periodo di tempo. Quindi oggi è possibilefarlo. Però va chiarito il tema del personale.Se Trenitalia p erde la gara dell'Emilia Roma-gna il personale diTrenitalia, oltre mille per-sone, che fine fa? Ci vuole una clausola socia-le e una contrattuale, anche i contratti ugualiper tutti. Io vado ancora più in là: anche l'in-frastruttura dovrebbe essere forse sotto ununico gestore, anche le Nord Milano o le SudEst di Bari, in modo tale da avere stesse rego-le, stessa normativa, stessi standard, stessicosti.

Questegare del trasporto pubblico loca-le finora sono state una finzione e rischia-no di esserlo ancora. Lei prima ha sfioratoil tema delle clausole sociali , però questo èun tema ancora tutto in divenire, non è an-cora stato stabilito niente su questo, quin-di mi pare che per queste gare a parole c'èla volontà, ma nei fatti ancora troppi osta-coli le frenano.

Non è un ostacolo e non è una finzione, èunproblemareale che chi falagara deve inse-rire certe condizioni dentro. Ma le gare non

le facciamo noi come Trenitalia o come Rfi,

o come Fs, le fa la Regione e il ministero dei

Trasporti farà quelle del servizio universale

a lunga percorrenza. Noi stiamo solo chie-

dendo di regolare le clausole sociali, contrat-

tuali, il materiale rotabile. In Germaniala no-

stra società si costruisce l'officina dove famanutenzione e compra i treni. Nel contrat-

to è previsto.

Le Fs da qualche anno ha cominciato aintervenire con investimenti molto inte-ressanti in società di trasporto suburbaneregionali anche su gomma. Due domande:daunaparte non le sembra in questo mododi dire: posso anche perdere una gara regio-nale, ma mi sto coprendo col trasporto sugomma? Due, se questa politica continue-rà e che livello di copertura nazionale ave-te fatto col trasporto su gomma fino a oggi.

Noi abbiamo una società nel gruppo che sichiama BusItalia. Ha preso già il lavoro a Fi-renze, siamo in Umbria, dove fa anche tra-ghetti, siamo a Padova. Quella è una societàche può integrare il servizio regionale ferro-viario, non sostituirlo. Noi dobbiamo avereuna logica nella revisione di tutto il Tpl e ab-biamo bisogno nelle aree regionali e nellegrandi aree metropolitane di non avere servi-zi paralleli sulle stesse tratte. Se voi andate aguardare oggi ci stanno mille e cento societàdi servizio automobilistico che hanno tantepiccole tratte da coprire ma nessuno ha unmodello organizzativo tale per cui con il tre-no fai la relazione tra i due principali centri,poi quando arrivi alla stazione trovi i pull-man che ti portano nelle varie aree. Noi vo-gliamo farlo, se riusciamo, indipendentemen-te dalla proprietà. Certo che verrebbe piùsemplice se gestissimo anche quel tipo di ser-vizio, manon è quella lafinalità,vogliamo da-re un contributo anche lì perché dove siamoandati a prendere i servizi abbiamo dato uncontributo di efficienza. E un lavoro moltopiù semplice, ma c'èbisogno di forte organiz-zazione e di forte management per coordi-narlo, non sostituirci. Vogliamo fare un'inte-grazione, una combinazione di servizi.

Voi investite nell'alta velocità e viespandete nella gomma mentre il traspor-to ferroviario pendolari è considerato iltrasporto più abbandonato sul territorio.

Per l'infrastruttura sul trasporto regiona-le e sulle grandi aree metropolitane sono de-stinati dal contratto di programma 16 miliar-di di curo e la metà di questi li abbiamo giàspesi. Stiamo lavorando per garantire unamaggiore capacità nell'ambito dei nodi e inpiù in tutte le stazioni di Roma, Milano, Tori-no, Napoli stiamo migliorando l'altezza deimarciapiedi, i sottopassaggi, l'eliminazionedelle barriere. L'altro tema infrastrutturale èaumentare la velocità della linea tra le gran-di aree metropolitane in modo tale da ridur-re i tempi di percorrenza. Poi c'è il materialerotabile: Trenitalia ha un investimento com-plessivo sul Tpl di 3 miliardi, per esempio itreni jazz che sono apprezzatissimi anche aRoma.

L'altra grande sfida che ha davanti Fs è ilprogetto di privatizzazione odi quotazio-ne in Borsa. Noi siamo rimasti a Morettiche stimava un valore di 6 miliardi per il49% del capitale in Borsa. Avete fatto pas-so avanti? Ci sono anche ipotesi diprivatiz-zazioni apezzi.

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Per la privatizzazione si sta lavorando. Iosono contrario alla separazione proprietariatraRete e impresa ferroviaria, quindi ilgrup-po secondo me va visto nella sua interezza.Perché separare una parte? Potresti solo se-parare una parte buona, ma cosa rimane poi?Poi all'interno tra i business ci deve esserechiarezza e trasparenza. Su questo comun-que èl'azionista che decide, noi possiamo so-lo essere strumento dell'azionista.

Però un investitore che compra nellasua interezza un gruppo che all 'interno haproblematiche grosse, sia pure annacqua-te dall 'attività che va bene, questo puntodi debolezza lo coglie e vi penalizza quan-do andate a vendere.

Standard & Poor's la settimana scorsa ciha confermato il rating, migliorando il no-stroprofilo di credito standalone di un gradi-no. Ha spiegato che un Ebitda come il no-stro, di due miliardi, in Europa non ce l'hanessuno. Sncf e DB se lo sognano, stannoall'8-io°i0, noi al23%io. E quello di quest'annomigliora.

Proprio sul tema del valore di Fs e diun'eventuale privatizzazione , voi sieteuna sorta di centauro : siete gestiti moltobene con logica privatistica, avete fatto 8miliardi di ricavi, 2 miliardi di Mol e per ilsesto anno siete in utile, quasi mezzo mi-liardo nel 2013, quindi il mercato dice cheè una bella azienda . Ma c'è un problema:voi vivete di contributi pubblici, che nonsono mai scesi nel tempo, cioè ogni annolo Stato italiano tra contratto di program-ma e contratti di servizio gira alle Fs un as-segno di circa 5 ,3 miliardi e questo ormaida dieci anni . Se voi producete utile e ave-te quella marginalità così alta io da cittadi-no mi aspetto che il contributo pubblicopossa diminuire , proprio perché siete di-ventati redditizi . Questo non è mai accadu-to e la Corte dei conti rileva anche che gliinvestimenti sono tornati a livelli 2007.Poi avete il debito di 6 miliardi su Trenita-lia e anche qui la Corte dei conti spesso di-ce che quella struttura finanziaria va rie-quilibrata, visto che a livello consolidatoavete 38 miliardi di patrimonio , chiedoperché non ricapitalizzate Trenitalia perripristinare la sua situazione finanziaria.

Il sostantivo che usa lei non è corretto. Ècorrispettivo, non è contributo. Il corrispetti-vo viene pagato e dato a Rfi e a Trenitalia sulcontratto di servizio di Trenitalia con le Re-gioni per le prestazioni che la Regione defini-sce e stabilisce con Trenitalia, con un prezzoin un catalogo: sceglie il servizio e sceglie an-che il corrispettivo da riconoscere. Rispettoa francesi e tedeschi il corrispettivo passeg-gero/chilometro riconosciuto a Trenitalia èinferiore del 30-40° o. Ora il corrispettivo vie-ne messo in gara, per esempio, in Emilia-Ro-magna e, se viene un'impresa terza, riceveràla stessa somma. Per quanto riguarda Rfi, ilcontratto di programma ha ridotto il corri-spettivo perle manutenzioni ordinarie e stra-ordinarie da 1.950 a 1.61o milioni di curo. Poic'è il contratto di programma parte investi-menti. È chiaro che gli investimenti infra-strutturali non hanno un ritorno economicoper nessun tipo di servizio. L'infrastruttura èdello Stato, la proprietà è sua. Oggi quellaproprietà è attribuita a Rfi, appare nello sta-

to patrimoniale di Rfi, 35 miliardi di curo, pe-rò è fatta di binari, di gallerie, di ponti.

E sul debito elevato?Nel piano d'impresa prevediamo di chiu-

dere al 2017 con una riduzione del debito di700-80o milioni. Sarà poco ma è significati-vo. Abbiamo anche un po' di crediti con leRegioni.

Quali sono queste Regioni e a quantoammonta questo debito?

Le singole Regioni non me le ricordo. II de-bito complessivo è di 1,2 miliardi circa su unvalore dei contratti di 2,5 miliardi l'anno.

La percezione di chi viaggia , quandonon viaggia sull'alta velocità , per esempiosulla tirrenica, è che molto spesso il servi-zio rispetto ad alcuni anni fa sia peggiora-to: meno treni e non si arriva mai. La sensa-zione è anche che con questo giochino deicontratti con le Regioni si ècreatouna sor-ta di spezzatino per cui uno se non fa l'altavelocità deve prendere due o tre treni perfare una certa tratta. I pendolari si lamen-tano, diciamo chenonè certamenteun ser-vizio da premio d 'Europa. Su questo nonpensate che le Ferrovie dovrebbero mi-gliorare?

Stiamo lavorando per velocizzare le lineetra grandi aree metropolitane. Può essere laGenova-Roma o la Milano-Bari-Lecce.Quando l'anno prossimo arriveranno i nuo-vi cinquantatreni Mille, avremo del materia-le rotabile più veloce da poter utilizzare an-che su queste tratte. Contestualmente stia-mo migliorando l'infrastruttura con una tec-nologia che riduce i tempi di percorrenza.Sull'Adriatica, possiamo portare circa 15okm di quella linea a 20o all'ora.

Pochi giorni fa sulla questione Ntv è in-tervenuto Diego Della Valle, che è azioni-sta di Ntv, e ha detto che il vero padronedelle Ferrovie è ancora Moretti , che è statosostituito dal suo numero due ed è norma-le che fra loro si parlino. Lei che risponde?

Con Moretti ho lavorato dal 1997, quandoero alla direzione tecnica di Rfi, fino all'annoscorso. Quando è arrivato, abbiamo messoin sicurezza tutta la rete con i sistemi di se-gnalamento Scmt, abbiamo fatto la copertu-ratelefonica con una rete proprietaria, abbia-mo attivato tutta la rete alta velocità che sta-va lì e languiva, c'è stata una grande intesa suqueste attività. Però mi chiamo Michele Elia.Per me è imbarazzante sentire che Moretti èancora il capo delle Ferrovie. Che faccio, lochiamo ogni giorno per sapere che devo faree la sera gli faccio il resoconto? Andiamo...Invece quando si diceva "Moretti tratta leFerrovie come se fosse il padrone, una cosasua", ho risposto che per me è positivo quan-do uno fa così, perché se la tratta come unacosa sua, sta difendendo quella società a spa-da tratta.

Ci ha appena detto che è favorevole alprogetto di quotazione in Borsa dell'inte-ro gruppo , ed era l'idea di Moretti , ha pre-so il piano industriale di Moretti , impac-chettato, già approvato dal Cda e quello èrimasto, è contrario all'unbundling. C'èqualcosa in cui lei si vuole distinguere daMoretti?

Quello che ha fatto Moretti, l'ha fatto connoi. I progetti sono quelli. L'alta velocitàprosegue? Si. Il traffico regionale lo miglio-

riamo? Si. Velocizziamo le relazioni fra cit-tà? Si. Il traffico merci lo vogliamo cambia-re? Si. Sto chiedendo a tutti di fare un catalo-go degli orari merci proprio per fare un sal-to anche lì.

Le Ferrovie diElia, rispetto a questopro-getto, hanno qualche momento di scosta-mento, di rilancio?

Che devo dire? Voglio sfruttare il materia-le nuovo per velocizzare queste relazioni,l'ho detto. Voglio mettere tutto l'impegnopossibile per chiudere la Bari-Napoli e met-tere aposto la Sicilia.

In effetti lo sblocca-Italia dà a lei i poteridi commissario su Napoli-Bari e Catania-Messina: lì avrà un bell 'impegno.

Ai ministri ho detto: si può usare la formu-la del commissario, però nominiamo uncommissario che abbia anche gli strumentioperativi, cioè che abbia un ufficio progetta-zione, un ufficio direzione lavori, non uncommissario avulso dalla realtà. Noi abbia-mo tutto. Abbiamo Rfi che è il committentee Italferr che è realizzatore del progetto. Eaver detto che il commissario è l'amministra-tore delegato di Fs dà una supervisione conl'utilizzo di due società completamente par-tecipate da Fs.

Che cosa vuole fare da grande?Dentro Roma ci sono circa 25o km di bina-

ri del raccordo anulare, quan do la metropoli-tana èlunga4ochilometri. Quell e aree metro-politan e sono un fatto da aggredire in man ie-ra veramente forte. Oggi stiamo cercando difarlo tecnologicamente per migliorare le con-dizioni attuali, cerchiamo di semplificare pu-re le stazioni per ridurre il numero di scambi.Sapete che solo a Roma Termini ci sono 320scambi? Immaginate cosa significhi in termi-ni manutentivi. I nodi sono il tema più impor-tante, rispondere alle esigenze del trafficopendolare, mettere aposto questa robasareb-be già una cosa molto importante.

Che vuoi dire mettere aposto?Creare le condizioni per cui puoi aumenta-

re capacità, puoi gestire meglio l'arrivo deitreni nelle grandi aree metropolitane. Oggitutta la concentrazione di questi treni avvie-ne tre le 7 e le 8. Basterebbe anche cambiaredi un quarto d'ora o di mezz'ora l'orario, nonso, dell'università, degli ospedali, per poterdiluire e alleggerire. Non è un intervento so-lo infrastrutturale o impiantistico, ma orga-nizzativo.

Non è esattamente quello che in qualchemodo sta chiedendo il Comune di Roma?

Si, glielo abbiamo detto già dall'anno scorso.Però loro adesso sostengono che c'è un

momento di blocco su questa discussione,con il cambio di Moretti.

Se è un modo per dire "muoviti", va bene.L'assessore ai Trasporti di Roma Impro-

ta sul nostro giornale ha esattamente por-tato all'attenzione questo tema : addirittu-ra proponeva di fare una società mista trale società del Comune, le società dei tra-sporti dell'hinterland e una società o unadivisione regionale delle Ferrovie, permettere a fattor comune le strutture conl'obiettivo principale di ridurre il trafficosu gomma e trasformare le linee regionaliferroviarie in qualcosa che è molto similea una tratta metropolitana.

Ne stiamo parlando. Stiamo chiedendo al-la Regione quello che noi chiamiamo accor-

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do-quadro, che stabilisce quelle che sono lerichieste del governo locale e centrale, quan-te tracce vogliono da Tivoli a Roma e il nu-mero di tutti gli slot nel nodo. Questo con-sente anche di pianificare, se dicono che og-gi ne vogliono otto e l'anno prossimo diecisu quella relazione. So quali interventi infra-strutturali devo fare e quali servizi. Con mol-te regioni lo abbiamo fatto. Tutto questo co-stringe i governi locali a definire esattamen-te quali sono le esigenze del futuro, perchéio non le so.

Questo vostro piano di investimentiquanto vale per il Pii italiano?

Nel piano industriale 2014-2017 abbiamoprogrammato investimenti per 25 miliardi,oltre 6 miliardi l'anno. Di questi g sono in to-tale autofinanziamento, 6 per Trenitalia, treperRfi.Anche conlo sblocca-Italia stanno ar-rivando fondi per l'alta velocità Torino-Ve-nezia, il Brennero, il terzo valico. Sono quasimezzo punto delPil italiano con i soli investi-menti, che diventano quasi un punto, frao,8°,, e1%lo, se consideriamo anche l'attività ditrasporto e di servizio che svolgiamo e l'in-dotto che attiviamo.

Due domande sulnodo diMilano. Lapri-ma: uno dei problemi a Milano è il collega-mento da Centrale a Garibaldi , dove oltreai treni pendolari ci sono adesso anche itreni ad alta velocità Roma-Torino, ci so-no i collegamenti per Malpensa , ecc. Nelvostro piano infrastrutturale sui nodi cheha citato c'è qualcosa su questo?

Stiamo lavorando su tutta la Torino-Pado-va su cui stiamo mettendo un impianto tec-nologico che gestirà l'intera linea, quindi an-che il nodo di Milano, per migliorare i colle-gamenti, aumentarne la capacità, favorirel'integrazione fra linea Av e rete convenzio-nale. Un investimento da 450 milioni. Ogginoi non vogliamo toccare il passante di Mila-no con i treni ad alta velocità.

La seconda domanda su Milano si riferi-sce all 'accordo che avete annunciato a fi-ne agosto con il ministero per portare l'al-ta velocità in aeroporto . Voi avete fatto lesperimentazioni negli anni scorsi portan-do il Frecciarossa a Malpensa che sono du-rate poco perché i treni viaggiavanoprati-camente vuoti . Ho visto nelle slide che ave-te presentato che ci sarebbe un guadagnodi cinque minuti da Milano a Malpensa: ba-sterebbe a richiamare più passeggeri o èun servizio destinato comunque a rimane-re non economico?

Il vero problema dei coll egamenti conl'ae-roporto non è il tempo di percorrenza, chenella mezz'ora è comunque accettabile,quanto la frequenza. Uno che arriva in aero-porto deve trovare il treno pronto: se deveaspettare il Frecciarossa o uno di quelli chepartirà fra un'ora, prenderà altri mezzi. 11 vin-cente anche sulla nostra alta velocità è la fre-quenza, un treno ogni quarto d'ora per Bolo-gna o Firenze. C'è poi l'aspetto infrastruttura-le: il Frecciarossa lo abbiamo portato anchesu una linea delle Ferrovie Nord, perché ilpercorso non era tutto sulla nostrarete. Si do-vrebbero unificare anche le infrastrutture,sono altri duemila chilometri in Italia di retein concessione diversa da Rfi. Diversamente

bisognafare certe scelte di servizio e di inve-stimento infrastrutturale perché, per come èstataprogettata allora, oggi l'Altavelocità di-sta in linea d'aria 20-30 chilometri daMalpen-sa. Comunque siamo d'accordo con il mini-stro Lupi che a fine dicembre porteremo unprogetto per i tre aeroporti, Milano, Roma eVenezia, intre step: primo, migliorare i servi-zi attuali in termini gestionali e organizzati-vi; secondo, migliorare anche infrastruttural-mente il collegamento con Milano Centralee Rho Fiera, capire dove possiamo portarli;terzo, lo step infrastrutturale complesso chedovrebbe, secondo l'idea del ministro e ditutti, portare un collegamento passante daMalpensa, senza fare inversione di marcia,perché significherebbe complicare la gestio-ne di questi servizi. Dei tre aeroporti, quelloche si presta di più a ricevere una linea nuo-va è Venezia che non ha coll egamenti. Fiumi-cino è la stessa cosa. Si trova nelle stesse con-dizioni. Quindi abbiamo detto: non mollia-mo il progetto futuro di portare l'alta veloci-tà, tra virgolette, perché poi bisogneràvede-re qual è la velocità.

L'Italia di oggi sta meglio o peggiodell'Italia dell 'anno scorso?

Ferroviariamente?No, il Paese . Lei è il capo di una delle più

grandi aziende di questo Paese. Che cosamanca a questo Paese per farlo ripartire?

Gli interventi nelle infrastrutture in tempibrevi, secondo me. Noi abbiamo diversi sol-di fermi e quindi anche la logica del commis-sario può essere una soluzione.

Privilegiando le opere in corso...Privilegiando le opere in corso. Ma noi ne

abbiamo diverse in corso, contabilizziamoquasi tre miliardi l'anno, cioè lavori fatti e pa-gati. Qualche anno fa quando era in corsol'Av si arrivava a 6 miliardi, ma comunquegiàl'anno prossimo con ilotti costruttivi ulte-riori si dovrebbe arrivare a4 miliardi di con-tabilizzazione. Poi per la Napoli-Bari e il pri-mo tratto della Catania Catenanuova-Rad-dusa, perché stiamo cercando di impostarele cose in modo che i primi contratti partanoentro ottobre-novembre 2015. Il problema èche da un progetto preliminare approvato fi-no al cantiere operativo passano quattro an-ni con i tempi nostri. Allora noi cerchiamo diridurre i tempi di approvazione, non le rego-le, il codice degli appalti non lo tocchiamo.

Lei che è uno dei più grandi investitoriitaliani e ha in mano qualcosa di veramen-te decisivo per il presente e il futuro, ha lapercezione che questo Paese sipossa rimet-tere in moto? Ce la farete a fare queste ope-re? Sta cambiando qualcosa nella burocra-zia italiana, nel rapporto tra chi deve fareopere pubbliche e chi ha responsabilità re-golamentari , amministrative, di giustizia?

Io sono fiducioso perché quello che abbia-mo realizzato nel passato con l'attivazionedell'alta velocità era impensabile.

Voi siete legittimati.Sì, ma insisto: oggi ci sono troppi riferi-

menti, troppa frammentazione. Mi ricordoun verbale di accordo per l'esecuzione di unlavoro con 6o firme, ce l'ho ancora. Con 6ofirme è chiaro che nonne esci perché signifi-ca6o persone, 6o uffici, 6o procedure. Trop-

pi riferimenti, questo è il problema: se fosse-ro concentrati in un numero ridotto si sareb-be avvantaggiati. La figura del commissarioalla fine cerca di fare una sintesi, ma avrà glistessi obblighi, cercherà di fare, di spingeredi dire va bene, decido comunqu e. Noi ci cre-diamo, nelle infrastrutture. Anche l'annoscorso c'erano soldi da spendere in Europa,ho detto "dateli a noi che li spendiamo". Liabbiamo appaltati tutti.

Il presidente del Consiglio ogni giornodice che Junker deve attivare 300 miliar-di. Ma ci sono due culture : da una parte ifrancesi e dall'altra i tedeschi che parlanodi attivare soprattutto investimenti priva-ti. Noi in Italia abbiamo una macchinapub-blica, una macchina dello Stato che con-senta di sfruttare questa opportunità?

Se lo strumento è Fs per queste cose, perrealizzarlo sì, però bisognerebbe...

Diciamo cosa serve . Perché i fondi Uesono fondamentali e ora hanno fattoun'Agenzia. Se abbiamo queste risorse enon siamo in grado di spenderle , come lastoria ha dimostrato finora, allora non c'èda sperare bene. Da uno che guidaun'azienda che ha fatto l'alta velocità, cheha un piano di investimenti pazzesco, chevuolfare il suo, bisogna capire cosa chiede-rebbe a chi ci governa per poter fare.

Le semplificazioni dobbiamo fare. Senzatoccare la trasparenza e la parte appalti,che è la parte più delicata, ma l'altra, quellaamministrativa e autorizzativa. Il commis-sario può essere un segnale, può essere an-che la soluzione, non voglio dire che stoprendendo le distanze dal mio ruolo, anzicela metterò tutta, però quella è una partitada risolvere...

Circola una brutta battuta: facciamocommissario Elia, così se non ci riesce lui,nessuno ce la fa. Un modo per metterlacon le spalle al muro?

Quando abbiamo messo prima in sicurez-za tutta la rete, poi l'alta velocità, non ci ere-devanessuno che ce l'avremmo fatta. Invecece l'abbiamo fatta. Quindi, la determinazio-ne. A Moretti ho sempre detto: per quei pro-getti occorre un babbo, cioè uno che prendaa cuore la faccenda. Quindi se mi mettonospalle al muro per questa roba, ma sono ilbabbo della situazione, mi sentirò due volteresponsabile, non una sola. La soluzione diquesti problemi è nella condivisione, ma an-che nella leadership.

Se Lei riesce a fare la Napoli-Bari , realiz-za la profezia di Cavour. Cavour disse cheavrebbe unito l'Italia e che avrebbe unitoNapoli e Bari con un treno veloce. Sonopassati appena 150 anni.

Se dopo un secolo e mezzo si realizza laprofezia di Cavour, non è cosa da poco. Ab-biamo previsto in lavoro di poter già inseriredei fondi Ue perché contiamo di ultimarecerte quantità di lavori, in modo tale da ave-re finanziati ulteriori lotti su quel tratto.

Lei diceva prima che siete creditori del-le Regioni per una cifra molto importante.Nel rapporto inverso, cioè come voi paga-te le aziende che lavorano per voi, in chesituazione siete?

I pagamenti di Ferrovie sono sicuri.Sicuri . I tempi?Non è sempre detto. Ogni volta che noi

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prendiamo un impegno la copertura c'è. Lacassa potrebbe in certi momenti mancare: ilmiliardo che dobbiamo avere dalle Regioniper esempio è cassa. Abbiamo ritardi, slitta-menti, però paghiamo sempre. La certezzadel finanziamento c'è.

Oltre a essere ingegnere , Lei è ancheuna persona proprio del fare. Abbiamocercato anche di snidarla dal fare, ma è ri-masto sul fare perché è quello su cui vuolemisurarsi. Questo cipiace molto. Direcen-te sono stato a trovare Gabriele Pescatore,94 anni, lui l'Italia l'ha fatta davvero, con lestrade, con le opere. In molti gli vanno achiedere ancora consigli e pareri. Mi hasempre detto : è vero che noi siamo statimolto bravi e ci prendevamo le nostre re-sponsabilità, però noi sapevamo ancheche quando avevamo deciso partivamo enon ci interrompevano . Qui oggi tutti han-no paura di prendere una decisione e met-tere una firma. Questo è il tema vero di og-gi. Uno che deve mettere tante firme co-me Lei, questa paura ce l'ha o non ce l'ha?

Il mio avvocato, perché ho avuto qualchedisavventura per problemi di esercizio fer-roviario, lì c'è un groviglio di norme, ma nesono sempre uscito bene, mi disse unavolta:leiper i trent'anni successivi a questi darà la-voro agli avvocati, per tutte le firme che hamesso.

Le consiglierei una polizza.Si, le abbiamo, un po' di polizze, ma io dor-

mo tranquillo comunque, perché so che lecose che ho fatto, le ho fatte con quell'atten-zione che bisognava avere. Abbiamo tutti isistemi certificati CIL 4, che è un livello qua-si nucleare per le ferrovie. Abbiamo messoin piedi tutto un meccanismo. Poi, l'impon-derabile accade sempre, perché tu devi pen-sare anche a quello cui non hai pensato. Sifanno le analisi del rischio delle varie situa-zioni, si fa tutto. Però può capitare semprequalcosa. L'importante è dire: ho fatto tuttoquello che potevo fare. Per esempio peri pas-saggi a livello avevamo detto al ministero:sovvenzioniamo noi, a tutti gli incroci con lestrade ci mettiamo le bande rumorose o i dos-si, paghiamo noi, poi l'Anas farà la manuten-zione, così impedisci quell'evento che quan-do uno vede la sbarra chiudersi, si mette acorrere, convinto di passare, e poi magarinon celafa.

Non crede quindi che una delle atten-zioni maggiori che debba avere Renzi ochiunque ci governasse sia proprio garan-tire alla macchina dello Stato uomini conidee nuove e capaci? Con nuove idee per-ché bisogna superare questo coacervo diregole e, sotto questo livello epidermico,la corruzione e la mancanza di opere. Maanche una squadra di uomini capaci cheoperi dentro la macchina dello Stato, sem-plificandola , collegandola all'Europa.Lei ne fa già parte, operando nelle Fs: co-sa ne pensa?

Sono perfettamente d'accordo. Difatti, Lu-pi mi disse l'altro giorno: stiano puntandosu Ferrovie. È un bel riconoscimento. Ma de-vo dire che anche quell'altra partita di fare dasupporto all'amministrazione pubblica è ne-cessaria.

Se lo dice Lei che è un uomo d'affari,vuol dire che è un segnale : occupiamoci di

questa cosa, perché noi camminiamo,camminiamo, ma poi ci sarà sempre qual-cuno che resta indietro.

La stessa velocità. Dovremmo avere lastessa velocità.

aPROOUZ]oNER15ERVArP

Un tecnico nato in Ferrovia

Nel gruppo dal 1975a Michele Elia, ingegnere, 67 anni, èamministratore delegato del gruppo Fs dal 30maggio2014. In precedenza, dalsettembre2006, era stato amministratore delegato diRete ferroviaria italia, la società di gestionedell'infrastruttura del gruppo Fs. La suacarriera si èsvolta tutta all'intero delle Ferroviedove è stato assunto nel 1975 con la q ualifica diIspettore nel settore degli impianti elettrici, inseguito al superamento di un concorso esterno.

' L'ß''1 VELOC

«La liberalizzazione ci hafatto benissimo, mai dettoil contrario: la qualità del servizioè dovuta principalmentealla presenza di un competitor»

AERC1L --TI

«Sui collegamenti con gli scali,presenteremo entro dicembreun progetto in tre step. Ma poivedremo quanto sarannoveloci questi collegamenti»

«Il mio avvocato mi ha detto:lei per i prossimi 30 annidarà lavoro agli avvocatiper tutte le firme che ha messo.Ma io dormo tranquillo»

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«In questo momento abbiamo un credito con le Regioni di 1,2 miliardia fronte di un valore complessivo dei contratti di 2,5 miliardi Panno»

IL FORUML'amministratoredelegato delleFerrovie, Michele Elia,con il direttore del Sole24 Ore, RobertoNapoletano, in unmomento del forumorganizzato presso laredazione romana del

giornale. Nella foto afianco, sulla sinistra, ilnuovo treno ad altavelocità Etr 1000 chesarà presentato oggialla Fierainternazionale diBerlino. Il Frecciarossa1000 è progettato perraggiungere una

«L'arrivo dei nuovo materiale rotabile porterà benefici all'Alta velocitàma anche al resto della rete. Serviremo le altre tratte con treni più veloc »

velocità di 400 otto vetture. Debuttochilometri orari, anche in Italia nel giugno delse sulla rete Av italiana 2015non supererà i 350chilometri l'ora. Ilsupertreno arriva aBerlino in unacomposizione aquattro vetture, quellacommerciale sarà a

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Gli investimenti delle Ferrovie

Ministro dei Trasportie delle Infrastrutture

I FINANZIAMENTI GIÀ PRONTILe principali tratte già finanziate

Dati in milioni di euro

TOTALEVALORE FASI IN AVVIO

«Il ministro Lupi mi ha detto qualche 5.8

12giorno fa: stiamo puntando sulleFerrovie. È un bel riconoscimento,ma la sfida è anche fare da supportoalla pubblica amministrazione»

Presidente e ad Tod'se azionista di Ntv

«Dice Della Valle che Moretti è ancoracapo di Fs? Ho lavorato bene con luidal 1997, ma mi chiamo Michele Elia.Che faccio, lo chiamo ogni giorno per saperecosa fare e faccio il resoconto? Andiamo...»

1.692

Nuova linea Torino-LioneAV/AC Brescia -Verona.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .AV/CV Milano-Venezia: tratta Verona-VicenzaNuovo valico del BrenneroLinea di accesso meridionale al Brennero.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Itinerario Napoli-BariTerzo valico dei Giovi

Piano per la sicurezza della circolazione ferroviaria........ ......... ......... .........Sismica e Idrogeologia... ... ... ... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ... ... ... ... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ... ... ... ... ----------- ... ... ... ... . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Opere sostitutive per eliminazione interferenzecon la ferrovia (soppressione passaggi a livello)Colli di bottiglia nei principali nodiUpgrading terminali viaggiatori (innalzamentomarciapiede e sistemi di informazione al pubblico)Adeguamento sagoma PC 80 principali corridoieuropei.............................................................................................................................................................................................................................Adeguamento a modulo 650/750 principalicorridoi europei:..................................................................... -........................ ................. -........................ ................. -..................... ............................Potenziamento dei collegamenti con i portiAdeguamento del tracciato e velocizzazionedell'asse ferroviario Bologna-Lecce .

Upgrading tecnologico diffuso

Ministrodell'Economia

«Sulla quotazione in Borsa oprivatizzazione resto della mia idea:il gruppo va visto nella sua interezza,non vendendo le parti buone. Poi,cosa resta? Comunque decide il Tesoro»

Amministratore delegatodi Finmeccanica

«Quel che ha fatto Moretti, l'ha fattocon noi. L'Av continua? Sì. Velocizziamoi collegamenti fra città? Sì. Cambiamole merci? Sì. Io voglio anche chiudereNapoli-Bari e Catania-Messina»

L'ANDAMENTO DI CANTIERI E MATERIALE ROTABILEValori in miliardi di euro

Totale Rete convenzionale /alta capacità Rete AV/AC - Torino - Milano - Napoli

Sindacodi Roma

«Dentro il Gra di Roma ci sono 250chilometri di ferrovie e 40 di metròDobbiamo creare le condizionitecnologiche per aumentare lacapacità e riorganizzare il servizio»

Presidentedelle Regioni

«Non ricordo quali siano le singoleRegioni, ma so che hanno un debitocomplessivo con noi di 1,2 miliardisu un valore totale dei contrattistipulati di 2,5 miliardi l'anno»

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La legge 220/2012 prevede che chi ha esercitato la professione per un anno tra il2010 e 112013 non deve fare cicli iniziali

Chi ha già esperienza non va a scuolaAntonio Nucera

Un'importante eccezioneall'obbligo di formazione ini-ziale è prevista dall'ultimocomma dell'articolo 71 bis del-le Disposizioni di attuazionedel Codice civile per coloroche abbiano svolto attività diamministrazione condominia-le per almeno un anno nel peri-odo - facendo riferimento lalegge all'entrata in vigore dellastessa - che va dal i8 giugno2010 al i8 giugno 2013: tali sog-getti, infatti, possono svolgerel'attività in questione adem-piendo solo all'obbligo annua-le di formazione periodica.

Si pone quindi il problema,per questi soggetti, di dimostra-re la sussistenza della condizio-ne richiesta dalla legge per l'eso-nero dall'obbligo di formazio-ne iniziale. Problema la cui solu-zione implica, all'evidenza, lanecessità di produrre alle as-semblee condominiali chiama-

Necessario che l'attivitàsia stata svoltain modo continuativoe non in tempi differenziatida sommare

te a deliberare sulla loro nomi-na, la documentazione compro-vante la sussistenza della condi-zione di esonero. È chiaro comeciò possa costituire un incom-bente gravoso per l'amministra-tore condominiale, specie neicasi in cui la dimostrazione ri-chieda l'esibizione di più libricondominiali. Inoltre, comepossa rappresentare anche unacausa di forte rallentamentodei lavori assembleari, doven-do i condòmini procedere a unaccurato esame della documen-tazione fornita da chi si candidacome amministratore.

Senza considerare, altresì, le

eventuali discussioni a cui unesame del genere potrebbe por-tare ove la documentazioneprodotta non fosse sufficiente-mente chiara.

Un ulteriore problema è poise l'anno cui fa riferimento sem-pre l'articolo 71-bis delle Dispo-sizioi di attuazione debba consi-derarsi continuativo oppurepossa invece essere anche il ri-sultato della somma dipiù peri-odi di tempo frazionati. L'Uffi-cio legale della Confediliziapropende per la prima soluzio-ne. E ciò, in particolare, per ilmotivo che svolgere l'incaricodi amministratore per un annointero dà certamente modo diconfrontarsipiù compiutamen-te con le diverse problematichee le molteplici scadenze che inun anno, e quindi in diversi peri-odi, l'amministrazione di unfabbricato comporta.

Quanto al problema in pre-cedenza descritto di dimostra-re la sussistenza della condi-zione richiesta dalla legge perl'esonero dall'obbligo di for-mazione iniziale (e di dimo-strarlo senza far perdere, e per-dere, tempo), la Confediliziaha apprestato un servizio peril rilascio agli amministratoridi attestati-dichiarazioni com-provanti l'esercizio dell'attivi-tàper il tempo stabilito e quin-di l'esonero dall'obbligo difor-mazione iniziale.

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Cosimo Ferri

Scatta da subitol'obbligo dei corsi

[.P, Cosimo Ferri , sottose-gretario alla Giustizia, haportato a termine il non faci-le compito di predisporre ilD per la formazione. Conl'entrata in vigore del decre-to, quindici giorni dopo lapubblicazione sulla Gazzet-ta ufficiale , quali sarannogli effetti immediati?L'effetto principale sarà certa-mente quello di incrementarel'attività di formazione e aggior-namento degli amministratoridi condominio: l'obiettivo èren-dere l'amministratore di condo-minio una figura in grado di da-re una risposta, immediata equalificata, alle questioni ine-renti la gestione della cosa co-munenonchè ai rapporti di vici-nato. Per realizzare questoobiettivo di alta professionalitàè indispensabile che la forma-zione degli stessi sia completa,qualificata, gestita in manieratrasparente. Un corso potrà dir-si valido, quindi, nella misura incui rispetti le prescrizioni indi-cate nel Decreto. Mi consentadi aggiungere una considerazio-ne da "operatore della giusti-zia": attraverso la selezione difi-gure professionali valide e tecni-camente preparate, - capaci digestire le diverse e svariate pro-blematiche che si innescano nel-la materia condominiale -, pos-siamo, forse, anche sperare diriuscire, almeno in minima par-te, a pr evenir e l'insorgenza di li-ti giudiziarie che troppo spessoscaturiscono dalla cattiva ge-stione dei rapporti di vicinato.Costituirebbe motivo di deca-denza dell'amministratore(che non abbia l'esenzionedalla formazione) l'aver fre-quentato un corso privo deirequisiti di legge precedente-mente all'entrata in vigoredel decreto?Nel decreto non è prevista unanorma transitoria, e, pertanto,immediatamente dopo l'entra-tain vigore dello stesso, saràin-disp ensabile che tutti gli enti diformazione si adeguino allesue prescrizioni.Ritiene che i corsi di aggiorna-mento , della durata di 15 oreannue, dovrebbero compren-dere tutti i temi indicati nel

Il sottosegretario . Cosimo Ferri

Dmo solo alcuni?L'aggiornamento sarà svoltodagli enti formatori secondocriteri legati alle novità inter-venute, dunque su una sele-zione dei temi. Sia chiaro, inogni caso, che sarà necessariopuntare sudi una preparazio-ne completa.Come faranno i formatori"anziani" a dimostrare chehanno già svolto l'attività diformazione per sei anni?Basterà una dichiarazionedell'ente formatore e la relati-va documentazione, come lelocandine con i programmi e inomi dei docenti o i pagamen-ti ricevuti.Il Ministero eserciterà unaqualche forma di vigilanzasui corsi e sui formatori?La vigilanza non è stata disci-plinata dal decreto perchénon era prevista dalla legge acui il decreto ha dato attuazio-ne. Quindi penso che ci si limi-terà a registrare quanto verràcomunicato al Ministero: ini-zio, modalità di svolgimento,nomi dei formatori e dei re-sponsabili scientifici. Alla finesaranno gli stessi condòmini averificare, di fatto, se l'ammi-nistratore si è formato corret-tamente oppure no.

Sa.Fo.

CI RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il decreto della Giustizia con nuove regole dovrebbe approdare già domani in Gazzetta Ufficiale

c con «aiïpl iiimpegno di 72 ore di lezione e docenti con requisiti seri e documentati

Saverio Fossati

Tra pochi giorni non ci sa-ranno più scuse: il neo ammini-stratore dovrà possedere un ti-tolo di formazione specifico,acquisito presso enti o associa-zioni che seguano le indicazio-ni del decreto del ministero del-la Giustizia che sarà pubblicatoa giorni. Come anticipato dal So-le 24 Ore sabato scorso, il testoha passato l'ultimo esame, quel-lo della Corte dei conti, e quindiforse già domani uscirà sullaGazzetta Ufficiale. Il testo, co-munque, è già disponibile onli-ne per ilettori del Sole.

La nuova norma prende le

mosse dalla legge 220/2012, co-

me modificata dal Dl 145/2014,

che ha stabilito che la compe-

tenza per definire la formazio-

ne spetta alla Giustizia. Il mini-

stero aveva un testo già cinque

mesi fa (si veda Il Sole 24 Ore

dell'8 aprile scorso) ma i vari

passaggi al Consiglio di Stato e

alla Corte dei conti, e soprattut-

to la riscrittura di alcuni passag-

gi dopo un confronto con le as-

sociazioni di categoria degli am-

ministratori, che avevano

espresso perplessità anche sul-

le pagine del nostro giornale,

hanno determinato dei ritardi.

Da quando la norma sarà

pubblicata sulla Gazzetta uffi-ciale passeranno 15 giorni, poientrerà in vigore, echi vorrà ini-ziare la professione dovrà fareil corso, a meno che non ammi-nistri il condominio in cui abitao non abbia amministrato con-domìni per almeno un anno neltriennio 2010-2013 (si veda l'ar-ticolo qui sotto).

L'annuncio ufficiale dell'im-minente pubblicazione è statodato al convegno di Confedili-zia di sabato scorso dal sottose-gretario alla Giustizia, CosimoFerri (si veda anche l'intervi-sta qui a fianco), che in questimesi si è prodigato per portarea casa il risultato e consentireai condòmini di avere la garan-zia di amministratori profes-sionalizzati.

Vediamo, in sintesi, comefunzioneranno i corsi, che du-reranno almeno 72 ore per for-mazione iniziale (anche cone-learning), di cui 24 di prati-ca, e 15 ore annue per la forma-zione periodica.

Responsabili scientifici e for-matori avranno sostanzialmen-te requisiti analoghi. Anzituttoquelli di "onorabilità": godi-mento dei diritti civili; non esse-re stati condannati per delitticontro la pubblica amministra-

zione, l'amministrazione dellagiustizia, la fede pubblica, il pa-trimonio o per ogni altro delit-to non colposo per il quale lalegge comminala pena della re-clusione non inferiore, nel mi-nimo, a due anni, e, nel massi-mo, a cinque anni; non esserestati sottoposti a misure di pre-venzione divenute definitive,salvo che non sia intervenuta lariabilitazione; non essere inter-detti o inabilitati.

Ci sono poi i requisiti "cultu-rali": per iesponsabili scientifi-ci (che dovranno poi verificarei requisiti dei formatori e orga-nizzare i corsi) dovranno esse-re docenti universitario di scuo-la superiore di materie giuridi-che, economiche o economi-che, avvocati, magistrati o pro-fessionisti dell'area tecnica (an-che in pensione). Devono poiavere una «competenza specifi-ca» in materia condominiale,che è dimostrabile anche aven-do pubblicato due libri in mate-ria di diritto condominiale o disicurezza degli edifici.

Per i formatori sono richiestele stesse qualifiche, ma posso-no svolgere la funzione anchedimostrando di possedere unalaurea (quinquennale o trienna-le) o di essere iscritti a un albo

professionale, sempre fatta sal-va la «competenza specifica».Un caso particolare di esenzio-ne dai titoli di studio (semprefatta salva la «competenza spe-cifica») è quella di chi ha inse-gnato, per almeno sei anni pre-cedentemente all'entrata in vi-gore del decreto stesso, in corsidi formazione, ciascuno delladurata di almeno 40 ore.

Quanto ai contenuti minimidei corsi di formazione, che po-tranno essere organizzati libe-ramente da qualunque ente eassociazione che sia in gradodi rispettare le indicazioni del

e3ìTus.com

Il testo integraledel decreto formazioneSul sito del Sole 24 Ore, allasezione «Norme e Tributi», èpossibile leggere e scaricare inanteprima il testo del decretosulla formazione degliamministratori condominiali....................................................................

www.iisole24ore .com/norme

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decreto, sono previsti: ammini-strazione condominiale; sicu-rezza degli edifici (in particola-re staticità, risparmio energeti-co, riscaldamento e di condi-zionamento, impianti idrici,elettrici e ascensori, manuten-zione delle parti comuni e pre-venzione incendi), spazi comu-ni, regolamenti condominiali,ripartizione spese e tabelle mil-lesimali; diritti reali; contratti(con appalto e lavoro subordi-nato); tecniche di risoluzionedei conflitti; uso degli strumen-ti informatici.

Soddisfatte le prime reazio-ni: per Giovanni De Pasquale(Anaip) «L'obbligatorietà dellafrequentazione di corsi base edi aggiornamento servirà a met-tere fine a quella giungla di am-ministratori improvvisati prividi ogni conoscenza tecnica, giu-ridica, contabile e fiscale». Lui-gi C iannilli (Confai) avrebbe vo-luto l'obbligo formativo ancheper chi amministra il propriocondomino: «C'è da chiedersiperché circa 1/3 dei condominiin Italia può avvalersi di un am-ministratore a cuinon è fatto ob-bligo di tenersi aggiornato sulleevoluzioni normative e giuri-sprudenziali».

Amministrazione condomini Pagina 17

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Come sarà il «titolo»

Il primo passo è la nomina delresponsabile scientifico dei corsi,da scegliere tra:-docenti in materie giuridiche,tecniche o economiche,universitari o delle scuolesuperiori;-avvocati;magistrati;professionisti dell'area tecnica

I docenti dei corsi devono avere«specifica competenza» e averconseguito, alternativamente: lalaurea (anchetriennale);l'abilitazione alla liberaprofessione; la docenza in materiegiuridiche, tecniche edeconomiche; oppure dimostrare diaver svolto l'attività per almenosei anni in corsi di almeno 40 ore

- Compiti e poteridell'amministratore;- sicurezza degli edifici, staticità,risparmio energetico,riscaldamento eccetera;-spazi comuni, regolamenticondominiali, tabelle millesimali;i diritti reali e contratti;tecniche di risoluzione dei conflitti;strumenti informatici

Responsabili e formatori devonoanche: godere dei diritti civili; nonessere stati condannati per delitticontro la Pa, l'amministrazionedella giustizia, la fede pubblica, ilpatrimonio o per altri delitti noncolposi puniti con reclusione da 2 a5 anni; non essere interdetti oinabilitati; non essere stati soppostia misure di prevenzione definitive

Il responsabile deve anchestabilirei contenuti del corso(articolato almeno su 72 ore, di cui24 di esercitazioni pratiche perlaformazione iniziale e su almeno 15ore perla formazione periodica),la modalità di partecipazione e ilrilevamento delle presenze, anchein caso di corsi interamentetelematici

L'attività di formazione è libera:associazioni o enti potrannosvolgere liberamente attività diformazione (iniziale e periodica) pergli amministratori di condominio,purché comunichino per mai[ allaGiustizia i nomi di formatori eresponsabili scientifici primadell'inizio dei corsi e ne rispettinotempi e modalità di svolgimento

Il responsabile scientifico ètenuto, alla fine del corso, adattestare il superamento di unesame finale da parte di tutti ipartecipanti al corso. L'esameverterà sui contenuti del corso diformazione e di aggiornamentoseguito dai partecipanti, checostituirà iltitolo da esibire aicondòmini

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Chiarimento del Consiglio nazionale

Ricercatori fuoridall'albo forense

DI GABRIELE VENTURA

J1 ricercatore non può iscri-

versi all'albo degli avvoca-ti. Anche se con qualifica diprofessore aggregato e cin-

que anni di insegnamento, in-fatti, non può essere equiparatoa un professore universitario diruolo, per il quale vale l'eccezio-ne prevista dall'art. 2, comma 3,della nuova legge professiona-le forense (n. 247/2012). Lo hachiarito il Consiglio nazionaleforense, in un parere (9 aprile2014, n. 20) reso a un quesitoposto dal Consiglio dell'ordi-ne degli avvocati di Cremona,pubblicato nei giorni scorsi sulportale dedicato del Cnf. Inpratica, il Coa chiede se possaessere iscritto di diritto all'albodegli avvocati «un ricercatoreconfermato a tempo definito,con qualifica di professore ag-gregato, che abbia insegnatoall'Università per cinque annidiritto tributario in forza di lau-rea in economia e commercio,e che successivamente si sialaureato in giurisprudenza».«Ciò tenuto conto», continua ilquesito, «della sostanziale pari-ficazione dei ricercatori confer-mati ai professori universitaridisposta dalla Riforma Gelmi-ni, oltre che dalla decisione n.4318/2010 del Consiglio di statoe dell'art. 47 della legge foren-

se che, per quanto riguarda lecommissioni d'esame, parifica i

professori universitari al ricer-catori confermati».

Secondo il Cnf, però, la nor-ma che consente l'iscrizionedi diritto a un albo circonda-riale ai professori universita-ri di ruolo, dopo cinque annidi insegnamento in materiegiuridiche, «non è suscettibiledi interpretazione estensivaavendo natura eccezionale».«Essa può dunque trovare ap-plicazione solo nei confronti deiprofessori universitari di ruo-lo», afferma il Cnf, «categoriaalla quale non appartengononé i ricercatori confermati, néi professori aggregati: questiultimi, infatti, assumono talequalifica non in modo stabile,ma subordinatamente all'even-tuale conferimento di incarichidi insegnamento». Secondo ilCnf l'equiparazione a cui fa ri-ferimento il quesito «riguardaprofili limitati e specifici dellostatus dei ricercatori e, non as-sumendo carattere generale, èdel tutto irrilevante nel caso inesame». La sentenza del Cdsrichiamata, infatti, «riguardal'equiparazione dei ricercato-ri universitari ai professori diruolo, solo ai fini della compo-sizione delle commissioni digara per l'esame di progettitecnici».

Avvocati Pagina 19

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L' c: «I lavoratori autonomiversano più dei dipendenti»«Affermare che lavoratoridipendenti e pensionati sonogravati dall'Irpef in una misuramaggiore rispetto ai lavoratoriautonomi è falso»: lo affermaMarco Cuchel, presidentedell'Associazione nazionalecommercialisti (Anc),commentando le notizie sul

rapporto del Centro studi Lef.Secondo Cuchel «l'impostaunitaria risulta essere piùelevata per gli autonomi, il cuireddito singolo è in linea conquello da lavoro dipendente.Ciò a dimostrazione che ilavoratori autonomi versanodi più in termini percentuali».

Commercialisti Pagina 20

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A—< e .Gare .

Il responsabile del procedimentodi un appalto pubblico dovrà tra-smettere all 'ANAC (Autorità na-zionale anticorruzione) la periziadi variante di un 'opera, nella suainterezza senza frazionamenti;trasmissione obbligatoria ancheper i settori speciali (acqua, ener-gia e trasporti ) e per gli appaltiin deroga ; previste sanzioni finoa 51.545 euro in caso di mancatoadempimento . È quanto afferma,con un comunicato diffuso ieri(ma del 2 settembre 2014 ), il pre-sidente dell 'Anac, Raffaele Canto-ne, in attuazione dell 'articolo 37del decreto legge 9012014 (legge11412014) che ha previsto l'obbli-go per le stazioni appaltanti dicomunicare le varianti in corsod'opera (per contratti oltre la so-glia comunitaria e oltre il 10% diimporto ). Il comunicato richiedeal responsabile del procedimento(R.U.P.) dall 'appalto - destinata-rio dell 'obbligo - di «provvederealla trasmissione integrale dellaperizia di va-riante, del pro-getto esecuti-vo», degli attidi validazionedel progetto e

di una relazione del R.U.P. stesso,oltre al provvedimento di appro-vazione della variante. Il comuni-cato chiarisce che l'obbligo vigeanche se il superamento del 10%del valore del contratto deriva dal-la «concorrenza di più tipologie divariante, purché almeno una siariconducibile a quelle individuatedal primo comma dell'articolo 37della legge 114» (cause imprevi-ste e imprevedibili, eventi legatialla specificità dei beni oggettodi appalto o «rinvenimenti im-previsti o imprevedibili nella faseprogettuale» e «difficoltà di ese-cuzione derivanti da cause geolo-giche, idriche e simili , non previstedalle parti». Per le altre varianti,il comunicato specifica che rimanesempre fermo l'obbligo di inviareall'Osservatorio dell'Anac, le va-rianti non contemplate dalla legge114 (modifiche legislative, erroriprogettuali e varianti migliorativedel progetto entro il 5%). Previstesanzioni, in caso di inadempimento

o false comunicazio-ni, a carico del R.U.P.da 25.822 a 51.545euro.

Andrea Mascolini-©Riproduzioii, riservui-

Gare Pagina 21

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InarSind denuncia labeffa della fatturazioneelettronica: i privati costrettia scaricare (o comprare) unsoftware per sopperire allemancanze della pubblicaamministrazione. «Occor-re», scrive il presidente delsindacato degli ingegneri edegli architetti Salvo Garo-falo, «ridurre il numero e lacomplessità degli adempi-menti burocratici e, conse-guentemente, la dimensionee i costi della pa. Ben venga

la digitalizzazione, non sa-ranno certo i professionisti aopporsi ai cambiamenti chela tecnologia può portare.

Ma a oggi i tentativi di utiliz-zo della «fattura elettronica»hanno solo dimostrato che laprocedura va nella direzionediametralmente oppostaalle tanto declamate ««sem-plificazioni».

Inarsind Pagina 22

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PRIIAUY/ Un'indagine di Feclerprivacay° cUndUtta su 2.500 pagine pubbliche epriva te

Sono fuori legge due siti su treAssenza di idonea in or ativa e mancanza e consenso

DI ANTONIO CICCIA

ue terzi dei siti webitaliani violano laprivacy. Su un cam-pione di 2.500 siti,

il 67% non è in regola con ildlgs 196/2003 (codice dellaprivacy). Tra le violazioni piùfrequenti l'assenza di idoneainformativa e la mancataraccolta del consenso.

La denuncia parte da Fe-derprivacy, che ha inviatoun dettagliato dossier alGarante.

Federprivacy ha stima-to anche il possibile valoredelle sanzioni per gli illecitiriscontrati: si parla di 24 mi-lioni al mese.

A parte la valutazione del-la cifra, emerge in manieraoggettiva la diffusione delladisapplicazione della nor-mativa a protezione dei datipersonali. E le violazioni toc-cano trasversalmente sia ilsettore privato sia il settorepubblico.

Vediamo il dettaglio dellaricerca.

Su 2.500 siti web di enti

e imprese italiane, in 1.690casi non è rispettato l'obbligodi informare l'interessato sucome saranno trattati i suoidati personali (violazionedell'articolo 13 del Codicedella Privacy)e in molti casi

non è rispet-tata neppurela richiesta diconsenso altrattamento deidati (violazionedell'articolo 23del Codice del-la Privacy). Nel55% dei casi, anon dare ido-nea informati-va all'interes-sato, sono piccole e medieimprese, mentre il 17% deisiti web che omettono di darel'informativa svolge attivitàin settori legati alla salu-te, che quindi trattano datisensibili, come per esempio,ospedali, cliniche, laboratoridi analisi, studi medici, den-tisti, chirurghi ecc.

Nel 7% dei casi a commet-tere tali violazioni sono an-

che le aziende informatiche,come web agency o società diconsulenza nel settori di in-ternet, che spesso sviluppa-no esse stesse numerosi al-tri siti web per i loro clienti.

Risulta inoltre che il 6% deicontravventori sono soggettidi condizioni economiche edimensionali notevoli, comegrandi aziende, multinazio-nali, enti pubblici, e anchepersonalità come artisti, po-litici e altri vip.

Pubbliche amministrazio-ni ed enti pubblici alimen-tano la graduatoria dei sitisenza idonea informativa nel

3% dei casi, mentre raggiun-ge il 4% di questa classificanegativa il gruppo dei par-titi, associazioni ed enti nonprofit.

In materia va ricordato chele prescrizionidel codice dellaprivacy vannoadottate, peresempio, ognivolta che sichiede all'uten-te di compilareforra di contat-to, fornendo leloro informa-zioni perso-nali. Il codicedella privacyassegna all'in-

teressato il diritto di riceve-re un'idonea informativa sultrattamento dei dati perso-nali per poter essere in gra-do di scegliere se prestare omeno il proprio consenso. Tral'altro l'informativa riguardatrasversalmente tutti i setto-ri, compresi gli enti pubblici ei siti internet istituzionali.

Sul versante sanzionato-rio, l'articolo 161 del dlgs

196/2003 punisce le infra-zioni a tale prescrizione consanzioni pesantissime chevanno dai 6 mila ai 36 milaeuro, cifre che possono esse-re anche raddoppiate se taliviolazioni coinvolgono nume-rosi interessati, come nel casodi siti internet accessibili alpubblico, o addirittura qua-druplicate se il contravven-tore è un soggetto facoltoso.

«L'ammontare delle viola-zioni rilevate nell'arco di unsolo mese è stimata, codicealla mano, intorno ai 24 mi-lioni di euro - spiega il presi-dente di Federprivacy, NicolaBernardi - ma la portata delfenomeno è molto più estesaperché i domini registratipresso il Registro.it del Cnrsono a oggi circa 2,5 milioni,e questo significa che il cam-pione analizzato equivale adappena un millesimo dei sitiitaliani. L'entità di questeinfrazioni, che sono pure allabella vista di tutti su inter-net, è quindi potenzialmentecalcolabile in alcuni miliardidi euro».

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In G.U. il primo bando. Fino al 24 ottobre iscrizioni aperte al -AIíbac

Restauratori qualificatiArrivano i nuovi standard professionali

DI BENEDETTA PAGELLI

opo 10 anni arrival'atteso riconoscimen-to della qualifica pertecnico del restauro.

Ma prima che l'intera normati-va sia portata a compimento cisarà da aspettare ancora. Men-tre, infatti, il ministero dei beniculturali ha pubblicato il primodei bandi (Gazzetta Ufficiale n.73 del 19 settembre 2014) checonsentirà a tutti gli operatoridel settore l'acquisizione del-la qualifica di «Collaboratorerestauratore di beni culturali- tecnico del restauro», si at-tende un successivo bando perottenere la qualifica di restau-ratore. Da domani ed entro il24 ottobre, quindi, gli operatoridel settore potranno inviare online al Mibac tutta la documen-tazione prevista per parteci-pare alla selezione. E poichéla procedura informatizzata èstata interamente riscritta (nel2010 fu avviata una prima se-lezione che si concluse con unnulla di fatto), anche chi ha giàfatto domanda dovrà ripresen-tare la documentazione secon-do le nuove regole. Sarà com-pito del ministero valutare ledomande, effettuare le oppor-tune verifiche e poi procederealla pubblicazione dell'elencodei collaboratori re-stauratori-

Ma chi potrà par-tecipare alla selezio-ne? I requisiti sonostati profondamen-te rivisitati rispettoall'articolo 182 delcodice dei beni cul-turali (dlgs 42/04).In ogni caso, albando per diventaretecnico del restauropossono parteciparei laureati in diverseclassi di conserva-zione e restauro delpatrimonio storico-artistico, i diplomatiin restauro presso accademiedi belle arti e quelli che hannoseguito un corso in una scuoladi restauro statale o regionale,i dipendenti di amministra-zioni pubbliche preposte allatutela di beni culturali inqua-drati come assistente tecnicorestauratore e infine tutti i

professionisti che abbianosvolto attività di restauro pernon meno di quattro anni conregolare esecuzione certificata.L'attività è dimostrata tramitela dichiarazione del datore dilavoro oppure con l'autocerti-ficazione. Come ha specifica-to poi lo stesso ministero inuna nota informativa ad hocinviata alle associazioni delsettore la presentazione del-la domanda per collaboratorerestauratore non pregiudica in

alcun modo la successiva par-tecipazione alla procedura peril conseguimento della qualifi-ca di Restauratore. Secondo lelinee guida di attuazione del-

la legge n. 7 del 14gennaio 2013, in-fatti, in una primafase transitoria laqualifica di collabo-ratore restauratoredi beni culturali siacquisirà median-te un'apposita pro-cedura di selezionepubblica che dovràconcludersi entro il30 giugno 2015.

Secondo questanorma il titolospetterà di dirit-to a un ristrettocampo di soggetti:chi ha conseguito

il titolo di laurea quinquen-nale, o in alternativa il di-ploma presso le accademie egli istituti di alta formazioneaccreditati. Tutti gli altri sog-getti dovranno dimostrare diessere idonei e soprattutto diessere in possesso di determi-nati requisiti.

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Anti: Marongiunuovo presidenteGianni Marongiu è stato elettopresidente dell'Anti,l'Associazione nazionaletributaristi italiani. L'elezione èavvenuta durante il convegnonazionale dell'associazione:Marongiu succede a MarioBoidi, che ha ricoperto perventiquattro anni il ruolo dipresidente e che ora diventapresidente emeritodell'associazione. Alle carichedi vice presidenti sono statieletti: Roberto Lunelli(presidente vicario), RiccardoAlbo e Pasquale Improta.Ilnuovo segretario generale èPietro Mastrapasqua, mentre èstato confermato cometesoriere Giuseppe Barranco diValdivieso.

Tributaristi Pagina 25