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Piano Triennale
dell’Offerta Formativa 2016/2017 – 2017/2018 – 2018/2019
Istituto Scolastico Comprensivo
Falerone (FM)
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1.PREMESSA
Il Piano dell’Offerta Formativa e il documento con il quale ogni scuola dichiara la propria identità,
offrendo alle famiglie degli alunni uno strumento di conoscenza dell’Istituto.
Esso e inoltre il mezzo attraverso il quale si armonizzano gli interventi educativi, didattici e
gestionali della scuola stessa, sulla base della Costituzione Italiana e delle Indicazioni
Nazionali del Ministero dell’Istruzione.
Il Piano dell’Offerta Formativa e deliberato dal Collegio dei docenti per ciò che attiene agli aspetti
formativi, didattici, pedagogici ed organizzativi; dal Consiglio d’Istituto per le
finalità e gli aspetti finanziari generali.
Le finalità educative dell’Istituto, nonchè i principi fondamentali della Costituzione Italiana su cui
esse si basano, prevedono che “…tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e
sono uguali davanti alla Legge, senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni
politiche...” (ART. 3, 1°comma).
Sulla base di ciò pertanto si riconosce e si valorizza l’identità di ognuno connessa alle differenze di
genere, etniche, religiose e culturali. La scuola e la prima delle agenzie formative che, in
applicazione dell’art.3 comma 2° della Costituzione, può intervenire concretamente per “rimuovere
gli ostacoli di ordine economico – sociale, che, limitando di fatto la liberta ed uguaglianza dei
cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana…”
Inoltre l’Istituto fa propri i principi indicati nella Convenzione Internazionale sui Diritti
dell’Infanzia. Esso pertanto si impegna a garantire:
L’eguaglianza dei diritti dei suoi utenti realizzando quelle condizioni che fanno della scuola un
luogo con FUNZIONI FORMATIVE piuttosto che selettive.
L’accoglienza e l’integrazione degli alunni e dei loro genitori, con particolare impegno verso i
nuovi ingressi e verso gli alunni diversamente abili o in situazione di disagio.
1a.LE PRIORITÀ STRATEGICHE
La scuola, in un momento di “passaggio da una società relativamente stabile e una società
caratterizzata da molteplici cambiamenti e discontinuità” ha “ il compito di fornire supporti
adeguati affinché ogni persona sviluppi una identità consapevole ed aperta”.
Essa si pone quindi non più come una struttura stabile, in grado di trasmettere “saperi” ma come
un’entità dinamica in grado “di offrire agli studenti occasioni di apprendimento dei saperi e dei
linguaggi culturali di base; far si che gli studenti acquisiscano di strumenti di pensiero necessari
per apprendere a selezionare le informazioni; promuovere negli studenti la capacità di elaborare
metodi e categorie che siano in grado di fare da bussola negli itinerari personali; favorire
l’autonomia di pensiero degli studenti, orientando la propria didattica alla costruzione di saperi a
partire da concreti bisogni formativi”.
Occorre quindi in primo luogo che la scuola persegua gli obiettivi di cittadinanza a fine di
“proporre un’educazione che spinga lo studente a fare scelte autonome e feconde, quale risultato di
un confronto continuo della sua progettualità con i valori che orientano la società in cui vive”.
“ Il sistema educativo deve formare cittadini in grado di partecipare consapevolmente alla
costruzione di collettività più ampie e composite, siano esse quella nazionale, quella europea,
quella mondiale.” “La scuola può porsi il compito più ampio di educare alla convivenza attraverso
la valorizzazione delle diverse identità e radici culturali”.
L’offerta formativa della scuola deve essere quindi adeguata alle istanze provenienti dalle
normative e dal contesto e deve assumere caratteri di dinamicità, progressività e di miglioramento.
In questa ottica appare fondamentale il discorso di autovalutazione del sistema scolastico impostato
prevalentemente nel precedente anno scolastico con il R.A.V. che introdotto nelle scuole una presa
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di coscienza delle criticità e dei punti di forza favorendo una consequenziale fase di studio per
l’eliminazione delle componenti negative emerse.
Ne è scaturita l’esigenza di individuare le priorità strategiche ed i traguardi da raggiungere
attraverso azioni di miglioramento. I settori dove sono state individuate le maggiori carenze e
criticità risultano essere i seguenti:
curricolo, progettazione e valutazione;
continuità ed orientamento;
sviluppo e valorizzazione delle risorse umane.
Sono state pertanto individuate delle priorità riferite agli esiti degli studenti in merito ai “risultati
delle prove standardizzate nazionali” ed ai “risultati a distanza”, tali priorità sono così descritte:
Migliorare i risultati delle prove standardizzate e garantire una maggiore omogeneità tra
classi diverse di vari plessi.
Garantire il “successo scolastico” degli alunni nel proseguimento degli studi.
Ciò, in primo luogo, al fine di migliorare gli esiti delle prove INVALSI e soprattutto di eliminare la
frammentazione e la disparità tra le varie scuole dell’ ISC, in secondo luogo, per impostare al
meglio un discorso di didattica e di valutazione che permetta agli alunni il conseguimento di esiti
positivi nel percorso scolastico, soprattutto in riferimento alle Scuole Secondarie di secondo grado.
Gli obiettivi di processo individuati sono i seguenti:
Predisporre il curricolo verticale attraverso l'organizzazione di gruppi di studio per
dipartimenti e realizzarlo efficacemente nell'attività didattica.
Realizzazione una valutazione curricolare degli apprendimenti adeguatamente predisposta.
Programmare e realizzare attività di continuità maggiormente finalizzate ed efficaci.
Costruire nel triennio della Scuola Secondaria di 1° grado il discorso dell'orientamento
coinvolgendo i ragazzi in un percorso di autovalutazione e condivisa anche dalle famiglie.
Organizzare percorsi di aggiornamento riferiti ai docenti dell'ISC in ottica curricolare e
disciplinare.
Monitorare le offerte di aggiornamento del territorio ( Università, ASUR...) al fine di offrire
ai docenti opportunità di intraprendere percorsi specifici.
Alla luce di quanto sopra esposto appare necessario che si proceda ad un capovolgimento del
sistema in atto impostato sicuramente su buone pratiche educative ma carente sul piano della
confronto e della collegialità che passa necessariamente attraverso la condivisione di percorsi e
progetti.
Occorre in primo luogo che i docenti riescano ad acquisire una capacità di lavoro cooperativo che
può portare a migliorare i risultati di apprendimento degli alunni.
Le forme di condivisione messe in atto nei piccoli plessi non sono sufficienti occorre procedere, pur
tenendo conto della complessità dell’ISC, a forme di cooperazione più significative che
scaturiscono nella realizzazione del curricolo. Per questo è necessario prevedere azioni di processo
relativamente alla formazione dei docenti dei dipartimenti, alla costruzione di un curricolo in
verticale, agito e, soprattutto alla diffusione di nuove pratiche e metodologie innovative.
“Il curricolo d’istituto è espressione della libertà d’insegnamento e dell’autonomia scolastiche, al
tempo stesso, esplica le scelte della comunità scolastica e dell’identità dell’istituto. La costituzione
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del curricolo è il processo attraverso il quale si sviluppano e organizzano la ricerca e l’innovazione
educativa. Ogni scuola predispone il curricolo all’interno del Piano dell’offerta formativa con
riferimento al profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione, ai traguardi per lo
sviluppo delle competenze, agli obiettivi di apprendimento per ogni disciplina.”
Legato al curricolo risulta essere fondamentale il processo di valutazione. “La valutazione precede,
accompagna e segue i percorsi curricolari. Attiva le azioni da intraprendere, regola quelle avviate,
promuove il bilancio critico su quelle condotte a termine. Assume una preminente funzione
formativa, di accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento
continuo.”
Occorre riflettere anche sul discorso della continuità e sull’ orientamento al fine di eliminare gli
insuccessi scolastici. “L’itinerario scolastico dai tre ai quattordici anni, pur abbracciando tre
tipologie di scuola caratterizzate ciascuna da una specifica identità educativa e professionale, è
progressivo e continuo. La presenza, sempre più diffusa, degli istituti comprensivi consente la
progettazione di un unico curricolo verticale e facilita il raccordo con il secondo ciclo del sistema
di istruzione e formazione.”
In tutto questo è fondamentale la formazione dei docenti che deve essere portata avanti attraverso
un aggiornamento non frammentario ma organico, legato ai bisogni della comunità scolastica e
deve agire su due fronti: uno interno all’ISC, l’altro esteso a realtà educative più ampie in grado di
garantire l’introduzione dei docenti in sistemi educativi più ampi dove si respira, con maggiore
consapevolezza, la dinamica in atto nel sistema scolastico.
In quanto sopra esposto si riassume il compito che l’ISC è tenuto ad assolvere nel triennio
attraverso percorsi a breve, medio e lungo termine che dovranno portare alla eliminazione dei punti
di debolezza al fine di garantire agli studenti un’offerta formativa adeguata in grado di garantire
“lo sviluppo armonico e integrale della persona, all’interno dei principi della Costituzione italiana
e della tradizione culturale europea, nella promozione della conoscenza e nel rispetto e nella
valorizzazione delle diversità individuali, con il coinvolgimento attivo degli studenti e delle
famiglie.”
2.LA NOSTRA MISSION
La nostra mission:creare una “buona scuola”
Una scuola diventa una “buona scuola” quando si prodiga nell’articolare e nel programmare le
proprie attività in maniera congruente rispetto al contesto in cui si trova ad operare.
L’idea di una “buona scuola” fa riferimento ai risultati concreti del proprio operare, in termini di
competenze acquisite dai propri alunni, e ai processi organizzativi strutturati per la gestione della
scuola.
Per quanto riguarda i risultati degli alunni, un punto di riferimento comune e condiviso a livello
europeo sono le 8 competenze chiave di cittadinanza per l’apprendimento permanente, definite nella
Raccomandazione del 18 dicembre 2006 definite dal Parlamento europeo e dal Consiglio
dell’Unione europea che si richiamano brevemente:
“ … ciascun cittadino dovrà disporre di
un’ampia gamma di competenze chiave per adattarsi in modo flessibile ad un mondo in rapido
mutamento … le competenze sono definite come una combinazione di conoscenze, abilità e
attitudini appropriate al contesto … di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo
personale, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione …
1. comunicazione nella madrelingua
2. comunicazione nelle lingue straniere
3. competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia
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4. competenza digitale
5. imparare ad imparare
6. competenze sociali e civiche
7. spirito di iniziativa e imprenditorialità
8. consapevolezza ed espressione culturale
…
I risultati raggiunti devono essere assolutamente considerati con riferimento a tutti gli alunni che
entrano nella scuola: una “buona scuola” deve saper contrastare con decisione i fenomeni di
abbandono da parte degli studenti in maggiore difficoltà.
Di conseguenza, quindi, il POF di una “buona scuola” deve garantire le pari opportunità
formative a tutti gli alunni con particolare attenzione a quelli che evidenziano svantaggi di
qualsivoglia tipologia, esaltando il compito formativo dei docenti che si avvalgono della
valutazione come strumento funzionale alla “messa a punto” del proprio intervento.
Il POF elaborato dai docenti dell’Istituto Comprensivo opera scelte progettuali, metodologiche ed
organizzative finalizzate a raggiungere i seguenti obiettivi prioritari:
star bene a scuola dell’alunno e di tutti coloro che operano nella comunità
scolastica, favorendo il dialogo e il confronto tra gli alunni per superare i momenti
conflittuali;
realizzare un progetto di scuola unitario ed articolato, organico e coerente, dai due
anni e mezzo ai quattordici;
promuovere lo sviluppo globale degli alunni valorizzandone tutte le dimensioni e
favorendo il rapporto interpersonale tra bambino e bambino e tra alunno e docente;
assicurare agli alunni che frequentano la scuola la massima promozione possibile di
tutte le capacità personali, nel rispetto dei tempi di ciascuno e trasformando le
capacità in competenze;
garantire le pari opportunità agli alunni, rafforzando l’identità personale e
l’autonomia;
conoscere, accogliere e considerare come ricchezza le diversità di persone e di
culture;
promuovere l’incontro, la partecipazione e la cooperazione delle famiglie nella
condivisione del Progetto dell’Offerta Formativa;
valorizzare il percorso educativo anche attraverso le proposte e le collaborazioni
offerte dalle associazioni presenti nel territorio;
garantire la piena contitolarità del gruppo docente che opera nelle sezioni e nelle
classi, nel rispetto delle professionalità di ciascuno e nella condivisione delle
competenze raggiunte;
garantire la tutela della privacy.
Il POF elaborato tiene conto del contesto economico e sociale, delle esigenze dell’utenza e
delle risorse professionali a disposizione della scuola.
I contenuti previsti e le attività con cui vengono proposti e veicolati sono strutturati per essere
trasmessi agli studenti reali, legati al nostro territorio e al nostro tempo.
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Il POF dell’Istituto Comprensivo risponde ai seguenti bisogni fondamentali:
Autorevolezza dell’Istituzione Scolastica
Trasparenza della vita scolastica
Sviluppo della collaborazione scuola –famiglia
Collaborazione con gli Enti locali
Individuazione delle responsabilità e delle competenze
Unitarietà della progettazione
Verifica del conseguimento di ciò che è stato programmato.
Finalità specifiche
Alla scuola spettano alcune finalità specifiche:
offrire agli studenti occasioni di apprendimento dei saperi e dei linguaggi culturali di base;
far sì che gli studenti acquisiscano gli strumenti di pensiero necessari per apprendere a
selezionare le informazioni;
promuovere negli studenti la capacità di elaborare metodi e categorie che siano in grado di
fare da bussola negli itinerari personali;
favorire l’autonomia di pensiero degli studenti, orientando la propria didattica alla
costruzione di saperi a partire da concreti bisogni formativi.
Obiettivi generali della scuola
La scuola potrà perseguire alcuni obiettivi
insegnare a ricomporre i grandi oggetti della conoscenza - l’universo, il pianeta, la
natura, la vita, l’umanità, la società, il corpo, la mente, la storia - in una prospettiva
complessa, volta cioè a superare la frammentazione delle discipline e a integrarle in
nuovi quadri d’insieme.
promuovere i saperi propri di un nuovo umanesimo: la capacità di cogliere gli aspetti
essenziali dei problemi; la capacità di comprendere le implicazioni, per la condizione
umana, degli inediti sviluppi delle scienze e delle tecnologie; la capacità di valutare i
limiti e le possibilità delle conoscenze; la capacità di vivere e di agire in un mondo in
continuo cambiamento.
diffondere la consapevolezza che i grandi problemi dell’attuale condizione umana (il
degrado ambientale, il caos climatico, le crisi energetiche, la distribuzione ineguale
delle risorse, la salute e la malattia, l’incontro e il confronto di culture e di religioni, i
dilemmi bioetici, la ricerca di una nuova qualità della vita) possono essere affrontati
e risolti attraverso una stretta collaborazione non solo fra le nazioni, ma anche fra le
discipline e fra le culture.
Profilo delle competenze dell’alunno
Lo studente al termine del primo ciclo, attraverso gli apprendimenti sviluppati a scuola, lo studio
personale, le esperienze educative vissute in famiglia e nella comunità, è in grado di iniziare ad
affrontare in autonomia e con responsabilità, le situazioni di vita tipiche della propria età, riflettendo
ed esprimendo la propria personalità in tutte le sue dimensioni.
Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti, utilizza gli strumenti di conoscenza
per comprendere se stesso e gli altri, per riconoscere ed apprezzare le diverse identità, le tradizioni
culturali e religiose, in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco. Interpreta i sistemi simbolici e
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culturali della società, orienta le proprie scelte in modo consapevole, rispetta le regole condivise,
collabora con gli altri per la costruzione del bene comune esprimendo le proprie personali opinioni
e sensibilità. Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri.
Dimostra una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati e testi
di una certa complessità, di esprimere le proprie idee, di adottare un registro linguistico appropriato
alle diverse situazioni.
Nell’incontro con persone di diverse nazionalità è in grado di esprimersi a livello elementare in
lingua inglese e di affrontare una comunicazione essenziale, in semplici situazioni di vita
quotidiana, in una seconda lingua europea.
Utilizza la lingua inglese nell’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
Le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche gli consentono di analizzare dati e fatti
della realtà e di verificare l’attendibilità delle analisi quantitative e statistiche proposte da altri. Il
possesso di un pensiero razionale gli consente di affrontare problemi e situazioni sulla base di
elementi certi e di avere consapevolezza dei limiti delle affermazioni che riguardano questioni
complesse che non si prestano a spiegazioni univoche.
Si orienta nello spazio e nel tempo dando espressione a curiosità e ricerca di senso; osserva ed
interpreta ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche.
Ha buone competenze digitali, usa con consapevolezza le tecnologie della comunicazione per
ricercare e analizzare dati ed informazioni, per distinguere informazioni attendibili da quelle che
necessitano di approfondimento, di controllo e di verifica e per interagire con soggetti diversi nel
mondo.
Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed è allo stesso tempo capace di ricercare e
di procurarsi velocemente nuove informazioni ed impegnarsi in nuovi apprendimenti anche in modo
autonomo.
Ha cura e rispetto di sé, come presupposto di un sano e corretto stile di vita. Assimila il senso e la
necessità del rispetto della convivenza civile. Ha attenzione per le funzioni pubbliche alle quali
partecipa nelle diverse forme in cui questo può avvenire: momenti educativi informali e non
formali, esposizione pubblica del proprio lavoro, occasioni rituali nelle comunità che frequenta,
azioni di solidarietà, manifestazioni sportive non agonistiche, volontariato, ecc.
Dimostra originalità e spirito di iniziativa. Si assume le proprie responsabilità e chiede aiuto quando
si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede.
In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si impegna in campi espressivi, motori ed
artistici che gli sono congeniali. È disposto ad analizzare se stesso e a misurarsi con le novità e gli
imprevisti.
VISION Creare un team docente professionale, attento, formato, sensibile, motivato e motivante,
coinvolto;
Uso del tempo in modo efficace e mirato in una sinergia nota di intenti, per affrontare
aspetti specifici, ma anche per proposte di ampio respiro, con apertura alla creatività;
Creare graduale condivisione e sintonia di percorsi per raggiungere le finalità previste nel
rispetto delle differenze personali, sociali, ambientali, storico-antropologiche;
Prevedere figure di sistema atte al confronto, che facciano da tramite, da stimolo, da
coordinamento, con i docenti ed il personale e da propositori nei confronti del dirigente
scolastico;
Prevedere modalità di ascolto e comunicazione efficace.
Creare un ambiente più accogliente e sereno per dare ed avere la possibilità di stare meglio,
di essere all’avanguardia con le metodologie, di acquisire efficacemente gli apprendimenti.
Strutturare monitoraggi e verifiche delle azioni compiute per proporre strategie di
miglioramento progressivo.
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3. LO STAFF DELL’ISTITUTO
ATTIVITÀ A SUPPORTO : PROGETTAZIONE DIDATTICA E ORGANIZZATIVA
L’attuazione del presente Piano dell’Offerta Formativa Triennale, necessita della programmazione
di alcune attività riferite alla funzione docente così individuate:
1) Gestione del P.T.O.F. : redazione, controllo e monitoraggio delle attività curricolari ed extra
curricolari;
2) Coordinamento attività curricolari ed extracurricolari: educazione alla salute, educazione
ambientale, educazione interculturale, educazione stradale, tecnologie informatiche e
multimediali, valutazione degli apprendimenti ( rilevazione INVALSI), visite guidate e
viaggi di istruzione.
3) Coordinamento attività relative al lavoro dei docenti: responsabile servizio prevenzione e
protezione (L.626/94), formazione ed aggiornamento, valutazione servizio docenti:
4) Coordinamento attività relative al funzionamento dell’I.S.C.: valutazione alunni e del
sistema scolastico, coordinamento organizzativo di ogni plesso, rapporti con i comuni e le
istituzioni del territorio, rapporti con le famiglie, gemellaggi e scambi culturali.
L’espletamento di tali attività funzionali al P.T.O.F. verrà affidato a:
docenti interni dei tre ordini di scuola ed al personale ATA con le seguenti
tipologie di incarico:
n.2 collaboratori del D. S.,
n.5 figure strumentali al POF ( su delibera del Collegio Docenti),
docenti referenti (su incarico del D.S.),
docente referente per le tecnologie informatiche e gestione del sito web di Istituto,
docenti responsabili di progetto ( su incarico del D.S.),
docenti coordinatori di plesso (su incarico del D.S.),
docenti accompagnatori viaggi di istruzione- scuola secondaria di 1°,
componenti commissioni ( su incarico del D.S.),
incarichi specifici al personale amministrativo ed ausiliario ai sensi art. 47
CCNL 24.7.2003;
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ORGANIGRAMMA I.S.C. FALERONE
Dirigente Scolastico: Prof. Giocondo Teodori
Collaboratori del Dirigente Scolastico:sono previsti due Collaboratori scelti dal Dirigente
Scolastico
FUNZIONI STRUMENTALI: sono previste 5 funzioni strumentali, 3 per l’area 1-2
e 2 per l’area 2-3
Funzioni Strumentali al P.T.O.F.:
AREA 1-2 (Gestione P.T.O.F.)
AREA 2-3 (Interventi e servizi per docenti e studenti)
Incarichi e commissioni
Le commissioni sono formate da un gruppo di docenti dell’Istituto Comprensivo rappresentativo dei
plessi e dei gradi esistenti nella scuola, che approfondiscono o progettano determinate tematiche,
individuano percorsi educativi e strategie d’intervento.
Responsabili di plesso: 13 docenti responsabili di plesso;
Coordinatori di classe scuola secondaria di 1° grado: a seconda del numero di classi della
Scuola Secondaria di 1° grado, è previsto un coordinatore per ogni classe;
Commissione acquisti – collaudo;
Commissione viaggi istruzione;
Animatore Digitale;
Commissione per l’inclusione;
Gruppo di lavoro “Certificazione delle competenze”
Commissione elettorale;
Gruppo lavoro comunicazioni ( gestione comunicazioni ai docenti e al personale-
Gestione del sito della Scuola)
Commissione per valutazione, ha il compito di redigere e aggiornare i criteri di
valutazione;
Commissione revisione curricolo e programmazione(dipartimenti);
Commissione programma operativo nazionale (pon):
Nucleo autovalutazione (gruppo di lavoro aggiornamento RAV):
Organo di garanzia;
Comitato di valutazione dei docenti .
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3. ANALISI DEL TERRITORIO
IL CONTESTO SOCIALE, CULTURALE, ECONOMICO DEL TERRITORIO
L' Istituto Scolastico Comprensivo di Falerone, istituito con decreto n. 2139 del
22.02.2000 del Provveditore agli Studi di Ascoli Piceno, comprende tutte le scuole
materne, elementari e medie situate nei comuni di Massa Fermana, Montappone, Monte
Vidon Corrado, Falerone e Servigliano.
Il tessuto sociale presenta globalmente un livello economico buono fondato
sull'agricoltura, su numerose attività artigianali-industriali e sul terziario con un elevato
tasso di occupazione da parte di entrambi i genitori.
LE RISORSE DEL TERRITORIO
Le risorse esterne sono costituite da una vasta rete di soggetti e strutture istituzionali,
pubblici e privati quali:
le famiglie
le Amministrazioni Comunali di Falerone, Monte Vidon Corrado, Montappone, Massa
Fermana, Servigliano;
ASUR MARCHE Area Vasta n.4;
l'Ambito Sociale XIX;
il Centro socio-educativo “L’Albero dei talenti” di Servigliano;
l'équipe psico-medico-pedagogica (UMEE) Area Vasta n.4
Centro Montessori – Comunità Capodarco – Centro di riabilitazione
“ S: Stefano” , A.N.F.F.A.S Macerata;
Arma dei Carabinieri;
Soggetti ed Enti con finalità sociali, culturali e religiose, ad alta rilevanza educativa
formativa;
Confindustria -Fermo e le imprese artigianali, industriali, commerciali del territorio.
Centro formazione laico
Associazione pedagogica “il sorriso”- Falerone
La Fondazione Alessio Altini Onlus
Museo archeologico di Falerone;
Parco archeologico di Piane di Falerone;
Chiese monumentali (S. Paolino - S. Margherita);
Biblioteca comunale di Fermo;
Centro Studi Liciniani di Monte Vidon Corrado;
Centro Studi “Carlo Crivelli” Massa Fermana
Associazione culturale "Amici di Castel Clementino":
Museo del Cappello di Montappone;
Torneo cavalleresco "Castel Clementino" di Servigliano.
Protezione Civile.
Centro “La Rugiada”, Servigliano
Banco alimentare (iniziativa “Dona cibo”)
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4. LE STRUTTURE SCOLASTICHE
Gli edifici scolastici relativi alle sedi sono strutture funzionali e dotate di aule normali e di
alcune aule speciali (gabinetto scientifico, aula di musica, aula di proiezione, laboratorio di
tecnologia e di arte e immagine, sala di lettura, biblioteca e palestra).
Tutte le sedi hanno una dotazione informatica di base. nelle scuole secondarie di 1° grado di
Montappone e Servigliano sono inoltre presenti due aule di informatica; la scuola secondaria di 1°
grado di Falerone fruisce dell’aula multimediale realizzata dal Comune nell’edificio scolastico.
La dotazione multimediale a supporto della didattica è stata ampliata con l’introduzione di
lavagne interattive dislocate nei vari plessi del territorio; per la stessa è previsto un piano
pluriennale di completamento ed arricchimento.
Gli uffici amministrativi, ubicati nella sede centrale di Falerone, garantiscono un servizio
adeguato sul territorio.
Le Scuole dell’Infanzia comprese nell’I.S.C. di Falerone adottano tutte lo stesso orario di
funzionamento, di 40 ore settimanali.
Gli orari sono stati strutturati tenendo conto delle esigenze delle famiglie.
Ciascun plesso, al suo interno, organizza il tempo scuola autonomamente cercando di pianificare in
maniera equilibrata le varie attività e l’uso dei laboratori nel rispetto della flessibilità, tipica della
Scuola dell’Infanzia.
Sono previste attività alternative all’IRC per gli alunni che non si avvalgono di tale insegnamento in
altre sezioni o in gruppi di alunni seguiti da docenti della stessa o di altra sezione.
L’organizzazione interna delle attività educative programmate per l’anno scolastico viene
comunicata in una assemblea dei genitori all’inizio dell’anno scolastico.
Presso l’edificio che ospita la Scuola dell’Infanzia di Montappone è presente una sezione
“Primavera ” gestita dall’Amministrazione Comunale. Tale servizio accoglie gli alunni di età
compresa dai due ai tre anni .
Tale sezione funzionerà in stretta collaborazione con le sezioni di Scuola dell’Infanzia e con l’Asilo
nido, utilizzando spazi, sussidi e servizi già presenti.
Massa
Fermana
APAA825033
Montappone
APAA825044
M. Vidon
Corrado
APAA825055
Falerone
capoluogo
APAA825011
Falerone piane
APAA825022
Servigliano
APAA825066
Scuole dell’Infanzia
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Le Scuole Primarie dell’Istituto Comprensivo di Falerone, ai sensi della normativa in vigore, hanno
adottato un’organizzazione della didattica che prevede un tempo scuola settimanale di 27 ore con
docente di riferimento;
L’insegnamento della lingua inglese verrà attivato a partire dalla classe prima secondo il seguente
monte ore settimanale:
classe prima : 1 ora ; classe seconda: 2 ore ; classi terza,quarta e quinta: 3 ore.
L’avvio alla conoscenza delle nozioni di base di informatica è svolto trasversalmente all’attività
curricolare delle discipline; prevederà l’uso del computer, e di alcuni programmi dal pacchetto
“Microsoft Office”, di Internet e l’uso della LIM.
In tutti i plessi viene svolta l’attività di educazione motoria con esperto esterno in collaborazione
con società sportive del territorio ed altre associazioni che chiederanno di collaborare gratuitamente
con l’ISC di Falerone in corso d’anno.
Tali attività vengono svolte in palestra con l’obiettivo dell’avvio alla conoscenza dei vari sport,
durante l’ora di educazione motoria, sotto la responsabilità didattico-educativa e la vigilanza del
docente di classe.
Sono previste attività alternative per gli alunni che non si avvalgono dell’insegnamento della
Religione Cattolica affidate ai docenti interni in contemporaneità di servizio . Tali attività sono state
così individuate: recupero- consolidamento di italiano e matematica.
Montappone
APEE825049
Falerone capoluogo
APEE825016
Falerone piane
APEE825027
Servigliano
APEE82505A
Scuole Primarie
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Distribuzione oraria discipline
SCUOLA PRIMARIA
Disciplina n° ore
Italiano 6/7 ore
Inglese 1/2/3 ore
Storia 2 ore
Geografia 1/2 ore
Matematica 5/6 ore
Scienze 2 ore
Tecnologia 1ora
Educazione fisica 1 ora
Religione 2 ore
Arte e immagine 1/2 ore
Musica 1 ora
Montappone
APMM825026
Falerone
APMM825015
Servigliano
APMM825037
Scuole Secondarie 1° grado
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SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO“ DON BOSCO”
FALERONE
Presso la sede centrale funzionano n.5 classi divise in due corsi:
CORSO A e CORSO B
Le classi 1ªA, 2ªA, 3^ A e la classi 2^B e 3^B hanno l’orario annuale obbligatorio delle lezioni
nella Scuola Secondaria di primo grado di complessive 990 ore corrispondenti a 29 ore settimanali
più 33 ore annuali di approfondimento ( in totale:30 ore settimanali)
Sono previste, in orario scolastico le seguenti attività:
Attività di avvio al nuoto presso la struttura Q-bo di Piane di Montegiorgio;
Sostegno linguistico alunni stranieri ( una parte delle ore in collaborazione con l’Amm.ne
Comunale di Falerone);
Attività di orientamento attraverso:
- interventi dello psicologo scolastico e di docenti di classe
- l'effettuazione a scuola di lezioni-laboratorio a cura di docenti delle scuole superiori del
Territorio;
- visite guidate alle scuole secondarie di 2° grado del territorio;
Attività alternative all’insegnamento della religione cattolica così individuate:
-recupero di italiano e matematica;
-approfondimenti su temi interculturali nell’ambito dell’educazione musicale
Per le classi /alunni interessate, le attività di recupero in italiano e matematica sono previste in
orario scolastico ed extrascolastico.
SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO“ CARLO COLLODI” MONTAPPONE
Presso la sede funzionano n. 3 classi
CORSO C :
Le classi 1^C, 2^C, 3^C, effettueranno l’orario annuale obbligatorio delle lezioni previsto per
la Scuola Secondaria di primo grado di complessive 990 ore corrispondenti a 29 ore settimanali più
33 ore annuali di approfondimento letterario ( in totale:30 ore settimanali).
Sono previste in orario scolastico le seguenti attività:
Attività di avvio al nuoto presso la struttura Q-bo di Piane di Montegiorgio;
15
Sostegno linguistico alunni stranieri ;
Attività di orientamento attraverso:
- interventi dello psicologo scolastico e di docenti di classe
- l'effettuazione a scuola di lezioni-laboratorioa cura di docenti delle scuole superiori del
Territorio;
- visite guidate alle scuole secondarie di 2° grado del territorio;
Attività alternative all’insegnamento della religione cattolica così individuate:
-recupero di italiano e matematica.
Per le classe/alunni le attività di recupero in italiano e matematica sono previste in orario scolastico
ed extrascolastico.
SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO “LUIGI VECCHIOTTI”
SERVIGLIANO
Presso la sezione funzionano n. 6 classi divise in 2 corsi:
Corso E - Corso F Le classi 1^E, 2^E, 3^E, 1^F, 2^F, 3^F effettuano l’orario annuale obbligatorio delle
lezioni nella Scuola Secondaria di primo grado di complessive 990 ore corrispondenti a 29
ore settimanali più 33 ore annuali di approfondimento ( in totale: 30 ore settimanali)
Attività di avvio al nuoto presso la struttura Q-bo di Piane di Montegiorgio.
Sostegno linguistico alunni stranieri .
Attività di orientamento attraverso:
- interventi dello psicologo scolastico e di docenti di classe
- l'effettuazione a scuola di lezioni-laboratorio a cura di docenti delle scuole superiori del
Territorio;
- visite guidate alle scuole secondarie di 2° grado del territorio;
Attività alternative all’insegnamento della religione cattolica così individuate:
-Recupero di italiano e matematica.
Per le classi/alunni le attività di recupero in italiano e matematica sono previste in orario scolastico
ed extrascolastico.
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SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO
ORGANIZZAZIONE PER TUTTE LE CLASSI
Orario obbligatorio
Italiano 9 9
Approfondimento Letterario 1
Matematica 4
Scienze 2
Francese 2
Inglese 3
Arte e immagine 2
Musica 2
Scienze motorie 2
Tecnologia 2
Religione 1
Totale ore settimanali 30
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5. ORDINAMENTI E REGOLAMENTI INTERNI
SCUOLA DELL’INFANZIA PLESSO CLAS./SEZ. ALUNNI DOCENTI A.T.A.
FALERONE CAPOLUOGO 1 17 2 1
FALERONE PIANE 2 55 4 2
MASSA FERMANA 1 15 2 1
MONTAPPONE 2 54 4 2
MONTE VIDON CORRADO 1 19 2 1
SERVIGLIANO 3 71 6 2
RELIGIONE 2
SOSTEGNO 1
INGLESE
TOTALE 10 231 23 9
SCUOLA PRIMARIA PLESSO CLAS./SEZ. ALUNNI DOCENTI A.T.A.
FALERONE CAPOLUOGO 5 60 6 1
FALERONE PIANE 5 85 6 1
MONTAPPONE 7 128 9 2
SERVIGLIANO 9 153 11 2
RELIGIONE 3
INGLESE 1
SOSTEGNO 8
TOTALE 26 426 44 6
SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO PLESSO CLAS./SEZ. ALUNNI DOCENTI A.T.A.
FALERONE 5 88 15 2
MONTAPPONE 3 47 12 1
SERVIGLIANO 6 114 18 2
RELIGIONE 1
SOSTEGNO 4
TOTALE 14 249 33 5
TOTALE GENERALE 50 906 100 20
UFFICIO SEGRETERIA
N. 1 Direttore Servizi Generali Amministrativi
N. 5 Assistenti Amministrativi
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ORARIO DI APERTURA AL PUBBLICO DELLA SEGRETERIA:
dalle ore alle ore
DA LUNEDI’
A SABATO 8.30 13.30 Escluso i periodi di chiusura
MARTEDI’
GIOVEDI’ 14.30 17.30 Escluso i periodi di chiusura
REGOLAMENTO DI ISTITUTO
Art. 1
L'I.S.C. di Falerone, istituito con decreto n° 2139 del 22/02/2000 del Provveditorato agli studi di
Ascoli Piceno, è intitolato a " Don Bosco".
Ogni diversa intitolazione deve essere approvata con specifica delibera dal Consiglio di Istituto
con il voto favorevole dei 2/3 degli aventi diritto.
COMUNITA' SCOLASTICA
Art. 2
L'Istituto persegue il raggiungimento dei suoi obiettivi attraverso l'opera attenta e diligente di tutte
le componenti della comunità scolastica. Essa è composta:
componenti interne:
Dirigente Scolastico,
personale docente,
personale A.T.A. (responsabile amministrativo, assistenti amministrativi,
collaboratori scolastici).
componenti esterne:
alunni,
genitori degli alunni.
La vita della scuola è caratterizzata altresì dal corretto e puntuale funzionamento degli Organi
Collegiali.
TITOLO I
ORGANI DELLA SCUOLA
Art. 3
L'Istituto scolastico si articola in organi a carattere elettivo quali i Consigli di classe, interclasse,
intersezione (per la sola componente dei genitori) e il Consiglio di Istituto e di nomina istituzionale
quali il Dirigente Scolastico, il Collegio dei docenti, l'Assemblea del personale A.T.A. .
ORGANI COLLEGIALI
Art. 4 - CONVOCAZIONE
La convocazione degli Organi Collegiali deve essere disposta con un congruo preavviso - di
massima non inferiore ai 5 giorni - rispetto la data delle riunioni.
La convocazione deve essere effettuata con lettera diretta ai singoli membri dell'organo
collegiale e mediante affissione all'albo di copia della medesima.
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La stessa deve contenere per punti di discussione all'ordine del giorno gli argomenti da trattare
nella seduta dell'organo collegiale convocato.
Di ogni seduta dell'organo collegiale viene redatto processo verbale, firmato dal presidente e dal
segretario, stesso su apposito registro a pagine numerate.
Art. 5 - PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITA'
Ciascuno degli organi collegiali programma le proprie attività nel tempo, in rapporto alle proprie
competenze, allo scopo di realizzare, nei limiti del possibile, un ordinato svolgimento delle attività
stesse, raggruppando a date, prestabilite in linea di massima, la discussione di argomenti su cui sia
possibile prevedere con certezza la necessità di adottare decisioni, proposte o pareri.
Art. 6 - SVOLGIMENTO COORDINATO DELL' ATTIVITA'
Ciascun organo collegiale opera in forma coordinata con gli altri organi collegiali che esercitano
competenze parallele, ma con rilevanza diversa, in determinate materie.
Ai fini di cui al precedente comma si considerano anche le competenze, in materie definite, di un
determinato organo quando il loro esercizio costituisca presupposto necessario od opportuno per
l'esercizio delle competenze di altro organo collegiale.
Art. 7 - ELEZIONI DI ORGANI DI DURATA ANNUALE
Le elezioni, per organi collegiali di durata annuale, hanno luogo secondo quanto stabilito di
volta in volta dalla norma.
CONSIGLIO DI ISTITUTO
Art. 8 - PRIMA CONVOCAZIONE La prima convocazione del Consiglio di istituto, immediatamente successiva alla nomina dei
relativi membri, è disposta dal Dirigente Scolastico entro il termine di giorni 20 dalla
proclamazione degli eletti.
In detta convocazione non si procede a delibera alcuna, eccezion fatta, previo esame dei casi di
ineleggibilità, l'elezione del presidente, eventuale vicepresidente, e giunta esecutiva.
Art. 9 - ELEZIONE DEL PRESIDENTE (VICEPRESIDENTE) E GIUNTA
ESECUTIVA
Nella prima seduta, il Consiglio di istituto è presieduto dal Dirigente Scolastico ed elegge, tra i
rappresentanti dei genitori, membri del consiglio stesso, il proprio presidente. L'elezione ha luogo a
scrutinio segreto.
Sono eleggibili tutti i genitori membri del consiglio eletti nella componente genitori.
Sono elettori tutti i membri del consiglio presenti alla seduta.
E' considerato eletto il genitore che abbia ottenuto la maggioranza assoluta dei voti rapportata al
numero dei componenti del consiglio.
Qualora non si raggiunga detta maggioranza nella prima votazione, il presidente è eletto a
maggioranza relativa dei votanti, sempre che siano stati presenti alla seduta almeno la metà più uno
dei componenti in carica.
A parità di voti è eletto il più anziano di età.
Il consiglio può deliberare di eleggere anche il vicepresidente, secondo quanto detto per il
presidente.
Il consiglio elegge la giunta esecutiva a scrutinio segreto.
I consiglieri presenti alla seduta possono esprimere tante preferenze per quanti membri sono da
eleggere per ogni componente.
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Art. 10 - CONVOCAZIONE
Il Consiglio di istituto è convocato dal presidente del consiglio stesso. Il presidente del consiglio è
tenuto a disporre la convocazione del consiglio su richiesta del presidente della giunta esecutiva
ovvero della maggioranza dei componenti del consiglio stesso.
Art. 11 - ATTO DI INDIRIZZO E RELAZIONE FINALE Nel mese di settembre di ogni anno Il Consiglio di Istituto approva l’atto di indirizzo delle azioni
educative, didattiche, organizzative ed amministrative di cui dovranno tener conto il Collegio
docenti ed il Dirigente scolastico in sede di redazione ed attuazione del Piano dell’Offerta
Formativa.
Entro il mese di giugno di ogni anno, al termine delle lezioni, il Consiglio di Istituto approva la
relazione finale del Dirigente Scolastico sulle attività svolte nell’ambito del Piano dell’Offerta
Formativa e dell’erogazione del servizio scolastico nel suo complesso.
Art. 12 - PUBBLICITA' DEGLI ATTI
La pubblicità degli atti del Consiglio di istituto, disciplinata dall'articolo 27 del D.P.R. 31/05/71
n. 416, deve avvenire mediante affissione in apposito albo dell'istituto, della copia integrale del
testo delle deliberazioni adottate.
Le deliberazioni estratte dal verbale, regolarmente firmate dal presidente e dal segretario del
consiglio stesso, sono consegnate al responsabile amministrativo che ne attesta la ricevuta.
Il Dirigente Scolastico dispone la loro immediata affissione all'albo per un periodo di 10 giorni e
ne attesta la data iniziale e finale.
I verbali e tutti gli atti scritti preparatori sono depositati nell'ufficio di segreteria dell'istituto e,
per lo stesso periodo, sono esibiti ai componenti del Consiglio di Istituto.
Non sono soggetti a pubblicazione gli atti e le deliberazioni concernenti singole persone, salvo
contraria richiesta dell'interessato.
Art. 13 - PUBBLICITA' DELLE SEDUTE
Il consiglio stabilisce di volta in volta l'ammissione del pubblico alle proprie sedute in funzione
di determinati fattori: capienza della sala, elettori dei diversi organi collegiali, genitori ed insegnanti
degli alunni che frequentano la scuola dell'obbligo.
Alle sedute non è ammesso il pubblico quando siano in discussione argomenti concernenti
persone.
Per il mantenimento dell'ordine il presidente esercita gli stessi poteri a tal fine conferiti dalla
legge al sindaco quando presiede le riunioni del consiglio comunale.
Qualora il comportamento del pubblico non consenta l'ordinato svolgimento dei lavori o la
libertà di discussione e di deliberazione, il presidente dispone la sospensione della seduta e la sua
ulteriore prosecuzione in forma non pubblica.
Ciascun membro del Consiglio di istituto, tramite la giunta esecutiva, può invitare a partecipare
alle riunioni del consiglio rappresentanti della Provincia, del Comune, o dei Comuni interessati, dei
loro organi di decentramento democratico, delle organizzazioni sindacali dei lavoratori dipendenti o
autonomi operanti nel territorio, al fine di approfondire l'esame dei problemi, riguardanti la vita e il
funzionamento della scuola, che interessino anche le comunità locali o componenti sociali e
sindacali operanti nella comunità stessa.
Art. 14- FORMAZIONE ORDINE DEL GIORNO
La Giunta esecutiva predispone l'ordine del giorno del Consiglio di istituto ed è tenuta ad inserire
tutti gli argomenti di cui è stata fatta richiesta da almeno un terzo dei membri del consiglio stesso.
Art. 15- ARGOMENTI NON ISCRITTI ALL'ORDINE DEL GIORNO DEL CONSIGLIO
All'inizio della seduta ciascun consigliere può chiedere che vengano trattati e deliberati anche altri
argomenti non compresi nell'ordine del giorno. La richiesta, formalizzata e istruita in tutti i suoi
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aspetti, viene iscritta all'ultimo punto dell'ordine del giorno, salvo diversa votazione del consiglio,
per la successiva trattazione se sono presenti tutti i componenti del consiglio con l'approvazione
della maggioranza dei consiglieri.
Art. 16 - DURATA DELLE SEDUTE
Qualora la durata della riunione del Consiglio di istituto si protragga per più di tre ore senza che si
sia esaurita la trattazione all'ordine del giorno, il presidente, di propria iniziativa o su richiesta di
due consiglieri, può aggiornare la seduta ad altra data entro gli otto giorni successivi, senza
necessità di ulteriore convocazione dei presenti.
Esplicita comunicazione verrà invece inviata ai consiglieri assenti.
COLLEGIO DEI DOCENTI
Art. 17 - CONVOCAZIONE
Il Collegio dei docenti è convocato secondo le modalità stabilite dall'art. 4, terzultimo comma, del
D.P.R. 31/05/1975, n. 416: " … il collegio dei docenti si insidia all'inizio di ciascun anno scolastico
e si riunisce ogni qualvolta il Dirigente Scolastico ne ravvisi la necessità, oppure quando almeno un
terzo dei suoi componenti ne faccia richiesta; comunque, almeno una volta per ogni trimestre o
quadrimestre".
Art. 18- PROGRAMMAZIONE E COORDINAMENTO DELL'ATTIVITA'
La programmazione e il coordinamento dell'attività del Collegio dei docenti vengono regolati
secondo le norme contenute negli articoli 5 e 6.
CONSIGLIO DI CLASSE/INTERCLASSE/INTERSEZIONE
Art. 19- CONVOCAZIONE
Il Consiglio di classe è convocato dal Dirigente Scolastico di propria iniziativa o su richiesta
scritta e motivata della maggioranza dei suoi membri, escluso dal computo il presidente.
Il consiglio si riunisce, di regola, almeno una volta al mese.
I Consigli di interclasse e di intersezione si riuniscono di norma almeno una volta ogni due mesi.
Per il calendario, l'orario e lo svolgimento delle riunioni si richiama quanto stabilito per il
Consiglio di Circolo. Sono presieduti dal Dirigente Scolastico o da un insegnante appositamente
delegato.
Art. 20 - PROGRAMMAZIONE E COORDINAMENTO DELL' ATTIVITA'
Le riunioni del consiglio di classe, interclasse, intersezione devono essere programmate secondo
i criteri stabiliti dall'articolo 5 e coordinate, con quelle di altri organi collegiali, secondo i criteri
stabiliti dall'articolo 6.
Art. 21 I verbali delle riunioni devono essere trasmessi al presidente del Collegio dei Docenti (Dirigente
Scolastico), che nella prima riunione del Collegio stesso dovrà mettere all'o.d.g. i temi emersi dalla
discussione dei Consigli di classe, di interclasse e di intersezione, che abbiano rilevanza
metodologica e/o didattica.
Art. 22- COORDINAMENTO DELLE MONOSEZIONI DI SCUOLA MATERNA
Nelle monosezioni - non essendo previsto il Consiglio di intersezione, il coordinamento di plesso,
di cui fanno parte le due insegnanti e il rappresentante di classe, si riunisce con le stesse modalità e
cadenze.
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Art.23 - COMITATO DI VALUTAZIONE
Il Comitato per la valutazione del servizio insegnanti viene eletto dal Collegio dei docenti per
quanto riguarda i suoi componenti e dal Consiglio di Istituto per quanto riguarda i suoi componenti
con l’aggiunta di un componente esterno .
Art. 24 -ASSEMBLEE DEI GENITORI
I genitori degli alunni hanno diritto di riunirsi in assemblea nei locali della scuola secondo le
seguenti modalità:
a) le assemblee di classe dei genitori possono essere di classe/sezione, di plesso o d'Istituto;
b) hanno facoltà di partecipare alle assemblee entrambi i genitori, con esclusione di elementi
estranei alla classe/sezione e alla scuola;
c) le assemblee si svolgono nei locali della scuola; la data e l'orario di svolgimento di ciascuna di
esse devono essere concordati di volta in volta con il Dirigente Scolastico;
d) l'assemblea di classe/sezione può essere convocata su richiesta del genitore eletto dal Consiglio
di Classe; l'assemblea di Interclasse/Intersezione è convocata su richiesta dei genitori eletti nel
Consiglio di Interclasse /Intersezione; l'assemblea d'Istituto è convocata su richiesta del
presidente, del Dirigente Scolastico, oppure di un terzo dei genitori;
e) le assemblee dei genitori di classe, di plesso o d'Istituto, devono svolgersi fuori dell'orario delle
lezioni;
f) all'assemblea dei genitori di classe, di interclasse, di plesso, d'Istituto , possono partecipare con
diritto di parola il Dirigente Scolastico e il presidente del Consiglio d'Istituto. A seconda
dell'o.d.g. il Dirigente Scolastico valuta la possibilità e l'opportunità della presenza degli
insegnanti.
TITOLO II
USO SPAZI-BIBLIOTECA- LABORATORI SCIENTIFICI - GABINETTI
Art. 25 - FUNZIONAMENTO
La scuola, luogo di educazione e cultura, opera in costante interazione con l'ambiente. Ne deriva
che le strutture sono a disposizione della comunità locale, secondo lo spirito della L. 517/1977.
I locali della scuola, ad eccezione delle aule, degli uffici, dei laboratori, possono essere concessi
in uso, al di fuori dell' orario del servizio scolastico, per periodi di tempo determinato, a: altre
scuole - assemblee dei genitori - Ente locale - associazioni culturali/sportive - organizzazioni
sindacali.
L'uso dei locali e delle attrezzature avviene a domanda e con delibera del Consiglio di istituto.
I docenti possono utilizzare, senza limitazione, gli spazi della scuola, interni ed esterni,
garantendo la cura e la custodia del materiale didattico e degli arredi.
Le classi e i gruppi, che devono recarsi nei laboratori o in palestra o in un altro piano
dell'edificio, attendono in fila e in ordine in proprio insegnante per il trasferimento.
L'uso della biblioteca-alunni avviene sotto la guida dei docenti, sia per le operazioni di prestito,
sia per la permanenza nella sala-lettura.
I libri di narrativa presi in prestito devono essere segnati sull'apposito registro e restituiti entro la
fine di maggio di ogni anno scolastico.
I testi di consultazione (enciclopedie, saggi, atlanti) vanno riconsegnati in giornata.
Gli alunni che usano il computer devono essere accompagnati sempre dall’insegnante e non
possono essere lasciati soli nell’aula informatica.
Circa l’uso di quest’ultima, i docenti sono tenuti ad apporre la propria firma negli appositi
registri
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Art. 25 bis*Modalità di concessione locali scolastici
L’uso dei locali e delle attrezzature è concesso ai richiedenti di norma soltanto al di fuori dell’orario
scolastico, con apposito atto formale sottoscritto dal dirigente scolastico e firmato per accettazione
da un rappresentante del soggetto richiedente.
Il dirigente scolastico dispone con atto formale la concessione dei locali scolastici e delle
attrezzature in virtù dell’art. 50 del regolamento di contabilità scolastica ( D.I. n. 44 del 1 febbraio
2001), e secondo i criteri ed i limiti stabiliti dal presente regolamento.
Il provvedimento concessorio può essere revocato in qualsiasi momento per motivate esigenze della
scuola, ed in ogni caso la concessione non può avere la durata superiore a dodici mesi.
Non è consentito il tacito rinnovo.
L’utilizzo di locali scolastici è riservato esclusivamente ai soggetti richiedenti e non è consentita la
cessione a soggetti terzi.
Art. 25 ter*Oneri ed obblighi a carico dei soggetti autorizzati
I soggetti autorizzati dovranno:
a) assumere a proprio carico il personale per la custodia e pulizia di locali;
b) assumersi pienamente ed incondizionatamente ogni responsabilità civile, patrimoniale e
penale per eventuali danni a cose e persone che possano derivare dall’uso dei locali e delle
attrezzature, esonerando il dirigente scolastico, il personale della scuola ed i componenti il
Consiglio di Istituto da ogni e qualsiasi responsabilità per i danni stessi;
c) rispettare le norme di sicurezza previste per i locali richiesti;
d) restituire, dopo l’utilizzo, la piena funzionalità ai locali, agli impianti ed alle attrezzature con
una perfetta pulizia ed un’accurata manutenzione degli stessi che dovranno essere
sistemati ed ordinati come all’atto della consegna. “
*integrazione apportata con deliberazione del Consiglio di Istituto n. 22 del 27/06/2013
TITOLO III
VIGILANZA SUGLI ALUNNI
Art. 26 - ENTRATA DEGLI ALUNNI A SCUOLA
Al primo suono della campana, il docente deve raggiungere la propria aula.
Un secondo suono di campana, dopo cinque minuti, segna l'inizio delle lezioni.
Dieci minuti dopo l'inizio delle lezioni vengono chiuse le porte d'ingresso della scuola e gli
alunni dovranno farsi giustificare direttamente dal preside e da un suo delegato.
I genitori, fatte salve specifiche esigenze di adattamento (soprattutto nella Scuola materna) o
comprovati motivi di salute o di famiglia non possono accedere nelle aule scolastiche senza previo
permesso del Dirigente Scolastico o di un suo delegato.
Art.27 - COMPITI DEI DOCENTI La vigilanza degli alunni compete agli insegnanti; l'obbligo decorre da cinque minuti prima
dell'inizio fino al termine delle lezioni; investe gli spazi di pertinenza dell'edificio scolastico.
Gli insegnanti non possono lasciare incustodita la classe; in casi di particolare necessità e per un
breve periodo la classe può essere vigilata dal bidello.
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In caso di assenza improvvisa di un docente, l'insegnante fiduciario provvederà alla vigilanza con
procedura d'urgenza- ripartizione equa degli alunni fra le altre classi e/o sezioni, utilizzazione di un
insegnante in contitolarità e compresenza - in attesa di disposizioni da parte del Dirigente
Scolastico.“Ai sensi della CM n.362 del 25.8.1998 è fatto divieto ai docenti di utilizzare il telefono
cellulare durante attività di insegnamento”.
Art. 28 - ORARIO DELLE LEZIONI
L'orario delle lezioni, tenendo conto delle particolari condizioni del territorio e della
componente sociale dell'utenza di concerto con l'ente pubblico che eroga il servizio di scuolabus
indicato dal Collegio dei Docenti e approvato dal Consiglio d'Istituto è inserito di anno in anno nel
P.O.F. .
La durata dell'ora di lezione di norma è di 60 minuti. Di volta in volta in presenza di particolari
situazioni di necessità organizzative, all'inizio di ciascun anno scolastico il Consiglio di istituto
delibera riduzioni d'orario.
Ogni anno di concerto con il servizio pubblico di scuolabus vengono apportati i necessari
correttivi, sia per l'individuazione di rientro pomeridiano, sia per le eventuali necessità di
contrazione di orario.
Art. 29 - LA RICREAZIONE
La ricreazione ha complessivamente la durata di 10 minuti e di norma si effettua dopo la 2° ora
di lezione.
Gli insegnanti della seconda ora vigileranno sul comportamento degli alunni.
Durante la ricreazione per motivi di ordine e di sicurezza, è proibito correre, fare giochi
pericolosi, gridare e darsi spinte.
Al termine ciascuno deve subito raggiungere, in silenzio e senza correre, la propria aula ed il
proprio posto-banco.
Nel cambio dell'insegnante tra un'ora e l'altra, gli alunni non debbono uscire dall'aula; il docente
deve rapidamente raggiungere la classe.
Art. 30 - USCITA DEGLI ALUNNI DALLA CLASSE
Nel caso di uscita degli alunni dalla classe durante le ore di lezione, su permesso degli insegnanti, i
bidelli debbono accertarsi che ciascuno rientri nella classe nel più breve tempo possibile.
Art. 31- AUTORIZZAZIONE USCITE
All'inizio di ogni anno i genitori redigono e sottoscrivono una dichiarazione nella quale indicano
le persone che sono autorizzate ad avvicinare gli alunni in orario scolastico, a ritirarli nel periodo
delle lezioni e - per i soli alunni di scuola materna- al termine del turno o dei turni di frequenza.
Art. 32- USCITA DEGLI ALUNNI DALLA SCUOLA
Al termine delle lezioni, gli alunni devono uscire in ordine, accompagnati dall'insegnante
dell'ultima ora fino alla porta d'uscita della scuola. L'uscita degli alunni avviene per piani.
Nella Scuola dell’infanzia gli alunni vanno riconsegnati ai genitori , agli adulti delegati o
all'assistente dello scuolabus o autista.. Nella scuole primaria, i genitori comunicano ed autorizzano
il ritorno a casa a piedi dei propri figli
Art. 33 - ACCOMPAGNAMENTO ALUNNI IN PALESTRA
Le classi, per la lezione di educazione fisica vengono accompagnate in palestra e riportate in
classe dal personale docente, coadiuvato dal personale collaboratore scolastico a ciò espressamente
destinato con atto formale.
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Art. 34- ASSENZE - PERMESSI DI ENTRATA E USCITA FUORI ORARIO
Ciascun alunno, assente per qualunque motivo, deve giustificare l'assenza compilando l'apposito
modulo sul libretto delle giustificazioni dell'anno scolastico corrente con firma dell' esercente la
patria potestà, all'atto del rientro a scuola.
Qualora l'assenza dovuta a malattia sia durata oltre il 5° giorno, la giustificazione deve essere
corredata di certificato medico di guarigione.
L'assenza viene giustificata dal preside o da un suo delegato (può essere l'insegnante della 1°
ora).
Per gli alunni che frequentano la scuola dell'obbligo, dopo un mese di assenza ininterrotta ne va
accertata la natura ed eventualmente viene attivata la procedura prevista nei casi di evasione
dell'obbligo scolastico; tale contestazione si stende alle assenze sistematiche (pur se di breve
durata).
Gli alunni in ritardo giustificato rispetto all'orario, sono ammessi in classe con decisione del
preside o del docente delegato.
Qualora gli alunni debbano lasciare la scuola prima della fine delle lezioni, il Dirigente Scolastico
un suo delegato ne valuterà i motivi informandone i genitori, ove possibile, preventivamente, salvo
che l'uscita prima del termine delle lezioni non avvenga a richiesta dei medesimi, su espressa
autorizzazione del Dirigente Scolastico o dei collaboratori utilizzando i modelli predisposti.
Art. 35- ORARIO DELLE LEZIONI - ESONERI
Gli alunni sono tenuti a rispettare l'orario e per nessun motivo possono uscire senza il permesso
del Dirigente Scolastico o di chi ne fa le veci.
Gli alunni esonerati dalle lezioni di educazione fisica debbono recarsi ugualmente in palestra.
Gli alunni che non si avvalgono dell'insegnamento della religione cattolica, possono fruire di
attività alternative, uscire o entrare, secondo la norma, con l'autorizzazione dei genitori, qualora la
lezione avvenga nella prima o nell'ultima ora di scuola.
Art. 36- COMPORTAMENTO DEGLI ALUNNI
Gli alunni delle Scuole Materne ed Elementari debbono indossare il grembiule( il colore viene
stabilito dai Consigli di Interclasse /Intersezione).Gli alunni della scuola secondaria di primo grado
devono indossare abiti decorosi e consoni all’ambiente ed alle finalità educative della scuola”.
Gli alunni devono tenere un comportamento disciplinato, salutare gli insegnanti e il personale
della scuola, ubbidire agli ordini che vengono loro dati dai superiori, non deteriorare le suppellettili
scolastiche e i locali dell'istituto, astenersi dal mettere in atto comportamenti trasgressivi,
irrispettosi e lesivi della sensibilità dignità, moralità e della privacy di compagni, insegnanti e
personale scolastico in genere.”
Ad eccezione dei casi espressamente autorizzati dal dirigente scolastico, su espressa e motivata
richiesta dei genitori, o autorizzati dai docenti di classe, per far fronte a situazioni contingenti o ad
emergenze, è vietato utilizzare a scuola telefoni cellulari e riproduttori elettronici di musica.
È consentito l’uso di tali strumenti durante le visite guidate ed i viaggi di istruzione, purché non
rechino intralcio all’ordinato svolgimento delle attività programmate e non violino la privacy
attraverso l’effettuazione di videoriprese o di registrazioni audio non attinenti alle finalità delle
iniziative stesse.
Se non espressamente autorizzato dal Dirigente Scolastico e/o dai docenti è
proibito introdurre a scuola da parte degli alunni oggetti non attinenti allo svolgimento delle attività
didattiche pericolosi per la propria ed altrui incolumità.
Nei confronti di coloro che turberanno in qualsiasi modo l'ordine e la disciplina o si renderanno
responsabili di danni alle cose e /o alle persone , saranno applicate sanzioni disciplinari in base al
regolamento disciplinare D.P.R. 26/06/98 n° 249.
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Tutte le sanzioni disciplinari saranno comunicate in forma scritta alle famiglie.
Art. 37 - ASSICURAZIONE
Gli alunni debbono essere coperti da polizza assicurativa.
Il Consiglio di istituto, di volta in volta, valuta le copertura accessorie onde garantire maggiore
garanzia per le famiglie e per la scuola.
L'onere finanziario è a carico degli alunni secondo la quota pro-capite.
Art. 38 - DOCUMENTI DI RICONOSCIMENTO DEGLI ALUNNI
Tutti gli alunni debbono essere dotati di un documento di riconoscimento, munito di fotografia
formato tessera, vistato dal Dirigente Scolastico.
I documenti di riconoscimento sono conservati dagli insegnanti, che dovranno averli a
disposizione, unitamente all'elenco degli alunni di classe o sezione, durante lo svolgimento di
attività fuori dell'edificio scolastico.
Art. 39 - SOSTITUZIONE INSEGNANTE ASSENTE PER BREVE DURATA
La sostituzione di insegnanti assenti giustificati per brevi periodi, viene disposta dal Dirigente
Scolastico o dai fiduciari con comunicazione scritta, che (nei limiti del possibile deve essere
consegnata il giorno prima) con i seguenti criteri generali di scelta:
1- insegnanti a disposizione;
2- insegnanti che debbono completare l'orario settimanale;
3- insegnanti che hanno completato l'orario settimanale di lezione (con pagamento delle ore
accessorie).
L'insegnante di Scuola Media che effettua la sostituzione dovrà in ogni caso segnalare sul
registro di classe l'argomento svolto per facilitare poi l'azione didattica continua dell'insegnante
titolare.
In caso di particolare necessità e per brevi periodi, il preside incaricherà il personale
collaboratore scolastico di vigilare sulla classe momentaneamente scoperta.
Per le Scuole Materne ed Elementari il Dirigente Scolastico o un suo delegato dispone e concede i
cambi di turno e i permessi brevi facendo salve le esigenze di funzionamento della scuola stessa.
RAPPORTI SCUOLA- FAMIGLIA
Art. 40
La scuola garantisce e facilita i rapporti, sia di tipo informativo sia di tipo partecipativo, con le
famiglie degli alunni, nonché ogni altra forma di collaborazione diretta alla crescita e alla soluzione
dei problemi specifici di ciascun alunno.
Il docente cura i rapporti con le famiglia alle quali dà informazioni sulla condotta e sul profitto
degli alunni.
Il Dirigente Scolastico cura i rapporti istituzionali.
All'inizio di ciascun anno scolastico i docenti incontrano i genitori delle classi e sezioni prime.
Alle assemblee (di classe e di istituto) dei genitori, possono partecipare con diritto di parola il
Dirigente Scolastico e gli insegnanti della classe o della scuola.
a) I rapporti con le famiglie sono regolati di norma nell'ora di ricevimento fissato dagli insegnanti
in un giorno della settimana. Tale orario deve essere comunicato unitamente all'orario delle
lezioni a tutte le famiglie.
Per le Scuole Materne ed Elementari si terranno incontri con cadenza bimensile.
b) Almeno due volte l'anno (dicembre - aprile) la presidenza stabilirà un colloquio generale con le
famiglie. In queste occasioni i genitori potranno conferire con tutti i docenti del Consiglio di
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classe o di sezione. Nei limiti del possibile si auspica uno scaglionamento delle sezioni o classi
in orario diverso.
c) Ulteriori colloqui straordinari potranno essere richiesti dai singoli Consigli di classe o
intersezione.
d) Gli insegnanti inoltre hanno la facoltà di convocare, previo visto del Dirigente Scolastico, (nel
modo ritenuto più opportuno) i genitori per informarli sul comportamento didattico e
disciplinare dei figli.
e) Relativamente alla scuola secondaria di primo grado, all’atto della iscrizione, i rapporti
scuola famiglia, ai sensidell’art.3 del DPR 21.11.2007 n.235 , vengono
istituzionalizzatiattraverso la sottoscrizione del PATTO EDUCATIVO DI
CORRESPONSABILITÀ.
Il Consiglio di Istituto, in quanto organo rappresentativo di tutte le componenti
scolastiche è competente per la elaborazione e la modifica di tale patto.
Art. 41 - VISITE GUIDATE E VIAGGI DI ISTRUZIONE - SETTIMANE BIANCHE E
VERDI - ATTIVITA' EXTRASCOLASTICHE
Le visite guidate, i viaggi di istruzione e ogni altra attività extrascolastica non hanno finalità
meramente ricreative e di evasione dagli impegni scolastici, ma costituiscono iniziative
complementari delle attività istituzionali della scuola. Sono perciò effettuate soltanto per esigenze
didattiche, connesse con i programmi di insegnamento, tenendo presenti i fini di formazione
generale e culturale.
Per la loro effettuazione ciascun Consiglio di classe, secondo le norma vigenti in materia (C.M.
291/92), predispone appositi progetti da essere sottoposti all'approvazione del Consiglio di Istituto,
previa acquisizione del parere favorevole del Collegio dei docenti entro il termine minimo di 30
giorni precedenti la data di effettuazione.
Una volta perfezionato il progetto, il Consiglio di istituto procede all'approvazione definitiva per
autorizzare la partenza o ad indicare diversa modalità di procedura.
Per le uscite sul territorio gli insegnanti sono tenuti a provvedere alla compilazione degli appositi
modelli, firmati dai genitori ed attenersi alle normative vigenti
Art. 42- VARIAZIONI O INTEGRAZIONI AL REGOLAMENTO
Variazioni o integrazioni al presente regolamento potranno essere apportate soltanto a seguito di
approvazione del Consiglio di istituto mediante votazione a scrutinio palese.
Il quorum per l'approvazione è stabilito in due terzi dei membri effettivi del Consiglio di istituto.
Art. 43 - PERSONALE A.T.A.
I diritti, i doveri e le mansioni del personale A.T.A. sono previsti dalla normativa vigente ed in
particolare dal C.C.N.L.- Comparto scuola del 5/8/95.
Art. 44 - ORARIO DI FUNZIONAMENTO DEGLI UFFICI
Il Consiglio d'Istituto- sentiti gli Organi Collegiali e preso atto delle indicazioni dell'assemblea
A.T.A. - stabilisce l'orario di funzionamento degli uffici dell'Istituto Scolastico Comprensivo.
Art. 45 - ORGANIZZAZIONE INTERNA DEGLI UFFICI
Il Dirigente Scolastico e il Responsabile Amministrativo- preso atto delle indicazioni fornite
dall'assemblea A.T.A. e di quanto deliberato dal Consiglio d'Istituto in materia di funzionamento
degli uffici - definiscono i turni di servizio degli Assistenti Amministrativi e assegnano le specifiche
mansioni.
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Art. 46 - PERSONALE A.T.A. - DOCUMENTO DI IDENTIFICAZIONE
Il Personale A.T.A. dovrà essere identificabile: ciascun impiegato indosserà, in maniera visibile, il
cartellino di identificazione per l'intera durata del servizio.
All'esterno di ciascun ufficio è presente una tabella contenente le generalità e le mansioni
specifiche di ogni impiegato.
Art. 47 - PERSONALE DOCENTE - DOCUMENTO DI IDENTIFICAZIONE
Il Personale docente dovrà essere identificabile: ciascun insegnante indosserà, in maniera visibile,
il cartellino di identificazione per l'intera durata del servizio.
All'esterno di ciascuna aula è presente una tabella contenente le generalità degli insegnanti che
operano in quel locale.
Art. 48 -ATTESTAZIONE DEL SERVIZIO
Tutto il personale della scuola è tenuto a documentare- con mezzi magnetici o meccanici o, nei
plessi che mancano di questi supporti, con l'apposizione della firma su appositi registri - il servizio
comunque prestato.
Art. 49
Per quanto non espressamente previsto dal presente regolamento si fa riferimento al regolamento
tipo ministeriale, alle disposizioni ministeriali e alle disposizioni legislative per quanto applicabili.
REGOLAMENTO DI DISCIPLINA
REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DEGLI ALUNNI
( ai sensi del D.P.R. 26/06/1988, n. 249 modif. ed integr. dal D.P.R. 21/11/2007 n. 235)
DIRITTI DELLO STUDENTE
Art. 1
La scuola opera per garantire la realizzazione del diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità
di ciascuno e il recupero delle situazioni di svantaggio; fonda il suo progetto e la sua azione
educativa sulla qualità della relazione insegnante- studente, contribuendo così allo sviluppo della
personalità del discente. In questo contesto la vita della comunità scolastica si basa sulla libertà di
pensiero, di coscienza e di religione e sul rispetto reciproco.
Art. 2
Lo studente ha diritto ad una formazione culturale e professionale che valorizzi le inclinazioni di
ciascuno anche attraverso l'orientamento.
Art. 3
Lo studente ha diritto alla tutela e alla valorizzazione della propria identità personale, culturale,
etnica e religiosa e ad un'educazione fondata sul rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali,
sanciti dalla Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e dalla Convenzione Internazionale dei Diritti del
Minore, resi concreti nella comunità scolastica da una convivenza democratica, solidale e rispettosa
delle diversità.
Art. 4
La comunità scolastica promuove la solidarietà tra i suoi componenti e tutela il diritto dello
studente alla riservatezza.
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Art. 5
Lo studente ha diritto ad un'informazione chiara e completa sull'organizzazione e funzionamento
della scuola.
Art. 6
Lo studente ha diritto alla partecipazione attiva e responsabile, pertanto deve essere informato,
tramite un dialogo costruttivo, sugli obiettivi educativi e didattici, sui programmi, sui contenuti dei
singoli insegnamenti e sui criteri di valutazione.
Art. 7
Lo studente ha diritto ad una valutazione trasparente e tempestiva che lo conduca ad individuare i
propri punti di forza e di debolezza e a migliorare il proprio rendimento.
Art. 8
Lo studente ha diritto ad essere orientato individualmente sul piano dello studio, delle relazioni
umane, delle scelte scolastiche e professionali.
Art. 9
Lo studente ha diritto di discutere, alla presenza di almeno un insegnante, su argomenti
d'interesse comune e a riguardo avanzare proposte.
Art. 10
Gli studenti o i loro genitori possono essere consultati su decisioni riguardanti l'organizzazione
scolastica.
Art. 11
Gli studenti hanno diritto di scegliere liberamente le attività curriculari integrative e le attività
aggiuntive facoltative. Esse saranno organizzate secondo tempi e modalità che tengano conto dei
ritmi di apprendimento degli studenti.
Art. 12
Gli studenti stranieri hanno diritto al rispetto della vita culturale e religiosa della comunità alla
quale appartengono. La scuola promuove e favorisce iniziative volte all'accoglienza e alla tutela
della loro lingua e cultura e alla realizzazione di attività interculturali.
DOVERI DELLO STUDENTE
Art. 13
Gli studenti hanno il dovere di concorrere al perseguimento dei fini formativi individuali e
collettivi, mediante la frequenza regolare delle lezioni e delle altre attività scolastiche e con
l'impegno nello studio.
Art. 14
Gli studenti hanno il dovere di sottoporsi alle attività di verifica e alla valutazione del processo
formativo, di svolgere i lavori proposti dagli insegnanti e di contribuire al perseguimento del
proprio successo negli studi.
Art. 15
Gli studenti sono tenuti a mantenere un comportamento corretto e coerente con i principi
ispiratori della comunità scolastica.
Art. 16
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Gli studenti sono tenuti a rispettare le disposizioni organizzative e di sicurezza dettate dalle
norme generali e dal regolamento d'Istituto.
Art. 17
Gli studenti sono tenuti ad utilizzare correttamente le strutture, gli arredi, le macchine e si sussidi
didattici ed audiovisivi e a rispettare il patrimonio della scuola come bene proprio e bene comune.
Art. 18
Gli studenti sono tenuti a partecipare alla vita delle scuole con spirito democratico, ad impegnarsi
perché sia tutelata la libertà di pensiero e bandita ogni forma di pregiudizio e di violenza.
DISCIPLINA
Art. 19
Il fine dell'azione educativa è di promuovere lo sviluppo armonico dell'individuo e rafforzare il
senso di responsabilità personale.
I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e tendono al consolidamento del senso di
responsabilità personale e al ripristino di comportamenti corretti all'interno della scuola.
Lo studente è personalmente responsabile del proprio comportamento disciplinare sia durante
l'anno scolastico, sia durante la sessione d'esame.
Egli non può essere sottoposto ad alcuna sanzione disciplinare senza essere stato invitato ad
esporre le proprie ragioni.
Qualora si giunga all'allontanamento dalla scuola , il consiglio di classe valuterà anche
l’opportunità di attivare iniziative finalizzate a migliorare il comportamento dello studente in
rapporto alla comunità scolastica. Ciò compatibilmente con le risorse finanziarie ed umane a
disposizione e valutate attentamente nel merito la sanzione irrogata e la situazione socio- psico-
educativa dello studente stesso.
Art. 20
Casi di indisciplina:
a) mancanza abituale ai doveri scolastici riguardanti: l'entrata in ritardo a scuola, l'esecuzione dei
compiti scritti e orali; l'attenzione durante la lezione, la puntualità nel portare il materiale per le
lezioni ed esercitazioni; uso di vestiario e di linguaggio non consoni e non rispettosi delle
persone e dell’Istituzione Scolastica;
b) assenza abitualmente giustificata con ritardo, assenza non giustificata, manomissione o
falsificazione della firma del genitore o esercente la patria potestà sul foglio di giustificazione;
opposizione di ostacolo ingiustificato allo svolgimento della lezione;
c) rifiuto di sottoporsi ad attività di verifica;
d) uso improprio dei servizi e installazioni di sicurezza;
e) danneggiamento o distruzione di muri, di arredi, di strumenti e sussidi didattici ed audiovisivi
della scuola;
f) comportamento razzista, ovunque manifestato;
g) minacce rivolte ai compagni o al personale non docente, agli insegnanti, al capo d'istituto,
ovunque pronunciate;
h) Violazione delle norme che tutelano la privacy comunque attuata;
i) Atti osceni e comportamenti trasgressivi riferiti alla sfera dell’affettività e della sessualità
compiuti in ambiente scolastico e/o in ambienti esterni, nell’ambito di iniziative organizzate
dalla scuola;
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j) Uso non autorizzato di telefoni e videotelefoni cellulari, di registratori audio e riproduttori
elettronici di musica;
k) Introduzione non autorizzata a scuola di oggetti non attinenti allo svolgimento delle attività
didattiche da parte degli alunni pericolosi per la propria ed altrui incolumità;
l) danneggiamento volontario a cose di proprietà dei compagni o del personale della scuola
ovunque eseguito;
m) offesa verbale o gestuale rivolta ai compagni, agli insegnanti, al personale non docente, al capo
d'istituto, ovunque manifestate;
n) uso e/o spaccio di sostanze stupefacenti o psicotrope, di tabacco o di alcool, a scuola e fuori
della stessa;
o) aggressione e/o percosse a compagno/a e al personale della scuola, ovunque commessa;
p) procurate lesioni a compagno/a o al personale della scuola, sia nell'ambito scolastico, sia fuori
dello stesso
q) Ogni altro comportamento non contemplato dal precedente articolo lesivo della dignità e
dell’incolumità di persone, dell’immagine dell’Istituzione scolastica, delle leggi e delle regole
della civile convivenza e del patrimonio della scuola e di privati, attuato in ambiente scolastico
e/o in ambienti esterni nell’ambito di iniziative comunque organizzate dalla scuola.
SANZIONI
Art. 21
Per le infrazioni disciplinari elencate alle lettere a), b) e c) dell'art. 20 si applica una sanzione
disciplinare tra l'ammonizione e la sospensione dalle lezioni di un giorno.
Per l'uso improprio, il danneggiamento o distruzione, il comportamento razzista e per minacce di
cui alle lettere d), e), f), g) nonché per i comportamenti descritti ai punti h), i), j), k)si applica una
sanzione disciplinare compresa tra l'ammonizione e la sospensione dalle lezioni fino a tre giorni.
Per il danneggiamento volontario di cui alla lettera l) si applica una sanzione compresa tra
l'ammonizione e la sospensione dalle lezioni fino a quattro giorni, convertibili parzialmente o
totalmente nella rifusione del danno e/o nella esecuzione di piccoli lavori utili alla comunità
scolastica.
Per l'offesa verbale o gestuale di cui alla lettera m) si applica una sanzione disciplinare compresa
tra l'ammonizione e la sospensione dalle lezioni fino a cinque giorni.
Per l'uso e lo spaccio di cui alla lettera n) si applica una sanzione disciplinare compresa tra
l'ammonizione e la sospensione dalle lezioni fino a sei giorni convertibile totalmente o parzialmente
nell'obbligo di compiere a scuola piccoli lavori socialmente utili e/o seguire le lezioni di persona
appositamente incaricata.
Per comportamento aggressivo o procurate lesioni di cui alle lettere o) e p) si applica una sanzione
tra l'ammonizione e l'allontanamento dalle lezioni fino a quindici giorni.
In caso di recidiva si applica la sanzione di livello superiore.
Per i comportamenti lesivi di cui al punto q) dell’art 20, il Consiglio di Classe, valutata la gravità
degli stessi, nel rispetto delle norme di garanzia di cui al presente regolamento, irrogherà le sanzioni
utilizzando tutta la gamma delle stesse prevista dal presente articolo.
Il consiglio di classe in riferimento alla gamma delle sanzioni sopra previste, potrà aggiungere
come sanzione accessoria, se ritenuto opportuno sotto i profili della disciplina, dell’affidabilità e
della responsabilità dello studente sanzionato, l’esclusione dello stesso dalla partecipazione ad
uscite didattiche sul territorio e viaggi di istruzione.
Art. 22
L'allontanamento dell'alunno dalla scuola può essere disposto anche quando sia stato commesso
un reato penale o vi sia pericolo per l'incolumità delle persone. In tali casi l'allontanamento è
commisurato alla gravità del reato oppure al permanere della situazione di pericolo.
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Nei casi in cui l'autorità giudiziaria, i servizi sociali e la situazione obiettiva rappresentata dalla
famiglia sconsigliano il rientro a scuola, all'alunno è consentito di trasferirsi ad altra scuola o ad
altro distaccamento della istituzione frequentata.
Nei periodi di allontanamento deve essere previsto, nei limiti del possibile, un rapporto con
l'alunno e con la famiglia, così da preparare il rientro a scuola.
Art. 23
Le sanzioni per le mancanze disciplinari commesse durante la sessione d'esame da alunno interno
o privatista sono inflitte dalla commissione d'esame.
PROCEDURA
Art. 24
L'insegnante o chiunque assista o venga a conoscenza di una infrazione disciplinare redige sul
registro di classe o su altro mezzo disponibile la descrizione del fatto, apponendovi la firma.
La segnalazione, prima possibile, è portata a conoscenza del capo d'istituto che provvede a
convocare il Consiglio di Classe con i rappresentanti dei genitori e fissare data e ora di riunione.
Contestualmente provvede a notificare alla famiglia, mediante raccomandata, il verbale
dell'infrazione e invitare a comparire, alla data e nell'ora fissata per la discussione, almeno un
genitore o esercente la patria potestà ed eventualmente l'alunno, per esporre le proprie ragioni.
E' ammesso presentare memorie scritte, prima dell'inizio della trattazione del caso.
Art. 25
Sentito le ragioni esposte dalla famiglia ed eventualmente dell'alunno e/o esaminato le memorie
scritte, il Consiglio di Classe si ritira per decidere a porte chiuse.
La deliberazione assunta viene trasmessa al capo d'istituto che provvede alla notifica alla famiglia
mediante raccomandata.
Nel caso in cui la deliberazione prevede sanzioni alternative, la famiglia è invitata per scegliere
tra le stesse.
La sanzione disciplinare decorre dal giorno successivo al ricevimento della notifica.
Il consiglio di classe adotta le sanzioni ed i provvedimenti che comportano la sospensione dalle
lezioni e l’allontanamento dalla comunità scolastica fino a quindici giorni; quelle che comportano
la sospensione e l’allontanamento per un periodo superiore , l’esclusione dallo scrutinio finale o la
non ammissione all’esame di stato conclusivo del corso di studi, sono adottate dal Consiglio di
Istituto.
Art. 26
Ai sensi dell’art. 2 del DPR 235/2007, contro le decisioni del Consiglio di Classe o del Consiglio
di Istituto riguardanti le sanzioni di cui al precedente art. 25, può essere presentato ricorso da parte
di chiunque vi abbia interesse, in forma scritta, entro quindici giorni dalla ricevuta comunicazione,
all'organo di garanzia interno alla scuola.
La decisione dell’Organo di Garanzia è assunta entro dieci giorni.
Qualora l’Organo di garanzia non decida entro tale termine, la sanzione non potrà che ritenersi
confermata.
Contro le decisioni dell'organo di garanzia, è ammesso ricorso in forma scritta al direttore
dell’ufficio scolastico regionale che decide in via definitiva previo parere vincolante dell’organo di
garanzia regionale.
La presentazione del ricorso non sospende l'esecuzione del provvedimento disciplinare.
Art. 27
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L'organo di garanzia interno dura in carica due anni ed è composto da:
- due docenti nominati dal Consiglio di Istituto tra i docenti in servizio nella scuola
secondaria di primo grado di cui n.1 supplente;
- n.2 genitori eletti dai genitori delle classi prime seconde e terze, della scuola secondaria di
primo grado in una lista formata da candidati delle classi prime e seconde
- dal Dirigente scolastico che lo presiede.
Si ricorre al docente supplente in caso di assenza, dimissioni, incompatibilità del docente
titolare.
L’Organo di Garanzia in prima convocazione è “perfetto” e le deliberazioni sono valide se assunte
a maggioranza e se sono presenti tutti i membri; in seconda convocazione le deliberazioni sono
valide se assunte a maggioranza semplice dei presenti.
Nelle votazioni, l’astensione di qualcuno dei suoi membri non influisce sul conteggio dei voti
favorevoli o contrari.
6.ORGANIZZAZIONE ATTIVITÀ DIDATTICHE
ORARI DI FUNZIONAMENTO DELLE SCUOLE DELL’INFANZIA, PRIMARIE E
SECONDARIE DI I° GRADO DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO DI FALERONE PER
L’ANNO SCOLASTICO 2015/2016
SCUOLE DELL’INFANZIA
-Provvisorio fino al 25 Settembre 2015
-Definitivo dal 28 settembre 2015
FASCE ORARIE DI TOLLERANZA: In ingresso fino alle ore 09,30;
In uscita dalle ore 15,30 alle ore 16.00 in tutti i
Plessi(Servigliano dalle ore 15,40 alle 16.10)
SCUOLE PRIMARIE
FALERONE CAPOLUOGO :
Definitivo dal 14 settembre 2015 Dalle ore 08,10 alle ore 12,40, dal lunedì al sabato
FALERONE PIANE
Definitivo dal 14 settembre 2015 Dalle ore 08,00 alle ore 12.30, dal lunedì al sabato
In tutti i plessi dalle ore 08,00 alle ore 13,00.
In tutti i plessi dalle ore 08,00 alle ore 16,00.
tranne Servigliano dalle ore 08,10 alle ore 16,10.
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MONTAPPONE
Provvisorio: fino al 25 settembre 2015 Dalle ore 08,00 alle ore 12,45, dal lunedì al venerdì
Definitivo dal 28 settembre 2015
Dalle ore 08,00 alle ore 12,45, dal lunedì al venerdì
Mensa : Lunedì (Tutte le classi)
Dalle ore 12,45 alle ore 13,45
Rientri: Lunedì (tutte le classi) Dalle ore 13,45 alle ore 17,00
SERVIGLIANO :
Provvisorio fino al 25 settembre 2015 Dalle ore 08,00 alle ore 12,50, dal lunedì al venerdì
Definitivo dal 28 settembre 2015
Dalle ore 08,00 alle ore 12,50, dal lunedì al venerdì
Mensa : Martedì (Tutte le classi)
Dalle ore 12,50 alle ore 13,50
Rientri: Martedì (tutte le classi) Dalle ore 13,50 alle ore 16.40
SCUOLE SECONDARIE DI I° GRADO
FALERONE :
Definitivo dal 14 settembre 2015 Dalle ore 08,30 alle ore 13,30, dal lunedì al sabato
MONTAPPONE :
Definitivo dal 14 settembre 2015 Dalle ore 08,30 alle ore 13,30, dal lunedì al sabato
SERVIGLIANO:
Definitivo dal 14 settembre 2015 Dalle ore 08,00 alle ore 13,00, dal lunedì al sabato
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7.PROGRAMMAZIONE DIDATTICA
Allegato n. 1 al PTOF :
Programmazione Scuola dell’Infanzia
Allegato n. 2 al PTOF :
Programmazione Scuola Primaria
Allegato n. 3 al PTOF :
Programmazione Scuola Secondaria di 1°
Allegato n. 4 al PTOF :
Progetto “Psicologia Scolastica”
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8.BES e D.S.A
BES: ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
L’espressione “Bisogni Educativi Speciali” (BES) è entrata in uso nella scuola italiana dopo
l’emanazione della Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012 “Strumenti di intervento per alunni
con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”. La
Direttiva stessa ne precisa il significato: “L’area dello svantaggio scolastico è molto più ampia di
quella riferibile esplicitamente alla presenza di deficit. In ogni classe ci sono alunni che presentano
una richiesta di speciale attenzione per una varietà di ragioni: svantaggio sociale e culturale, disturbi
specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza
della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse”. L’utilizzo dell’acronimo
BES sta quindi ad indicare una vasta area di alunni per i quali il principio della personalizzazione
dell’insegnamento, sancito dalla Legge 53/2003, va applicato con particolari attenzione in quanto a
peculiarità, intensità e durata delle modificazioni. Nei BES sono comprese tre categorie di alunni:
quella relativa alla disabilità certificata; quella con disturbi evolutivi specifici e quella caratterizzata
da svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale.
L'ISC di Falerone mostra notevole sensibilità verso gli alunni con Bisogni educativi speciali
affinché possano essere parte integrante del contesto scolastico. Per questa ragione i docenti si
adoperano allo scopo di assicurare loro il diritto al benessere e al successo formativo. Ciò viene
attuato anche mediante la predisposizione di un Piano per l’inclusività di tutti gli alunni con bisogni
educativi speciali. Nella scuola inclusiva la lettura dei bisogni viene fatta in modo ampio e attento
sia sul piano clinico sia sul piano pedagogico e didattico.
Il Consiglio di classe o il team, nell’ambito della scuola autonoma, è in grado di identificare un
bisogno educativo speciale anche senza una certificazione tenendo presente la normativa vigente :
“Ove non sia presente certificazione clinica o diagnosi, il Consiglio di classe o il team dei docenti,
motiveranno opportunamente, verbalizzandole, le decisioni assunte sulla base di considerazioni
pedagogiche e didattiche, ciò al fine di evitare contenzioso” (CM n. 8/2013). Il Collegio dei
docenti, i Consigli di classe, interclasse e intersezione sono chiamati a mettere in atto tutte quelle
condizioni operative, relazionali e organizzative idonee attraverso rilevazioni delle situazioni di
disagio, l' adozione di una personalizzazione della didattica con l'adozione di misure dispensative e
l'utilizzo di strumenti compensativi e con l'elaborazione del PDP ( Piano Didattico Personalizzato)
con lo scopo di definire, monitorare e documentare, secondo un progetto collegiale,
corresponsabile e partecipato, le strategie di intervento più idonee e i criteri di valutazione degli
apprendimenti.
Le Direttive 27.12.2012 e 8.3.2013 chiariscono come la presa in carico degli alunni con BES
debba essere al centro dell’attenzione e dello sforzo congiunto della scuola, della famiglia e dei
servizi socio-sanitari e educativi presenti sul territorio. L'ISC di Falerone per perseguire la politica
dell’inclusione, applica le indicazioni operative e organizzative fornite dalla Direttiva:
1. I compiti del Gruppo di lavoro e di studio di istituto (GLHI) si estendono anche alle
problematiche dei BES; a tale gruppo, denominato Gruppo di lavoro per l’inclusione (GLI),
la Direttiva assegna molti compiti, tra questi l’elaborazione del Piano Annuale di Inclusività
(PAI) riferito a tutti gli alunni con BES. Al fine di ottemperare le disposizioni legislative in
materia di inclusione scolastica, e al fine di favorire l’inserimento degli alunni con difficoltà
nella comunità classe, l’Istituto ha provveduto ad istituire un apposito gruppo di lavoro che
ha come priorità e come elemento costitutivo quello di promuovere una didattica inclusiva.
2. Nel PTOF della scuola andranno indicate tutte le strategie organizzative, gestionali,
operative e funzionali, mirate a rilevare, monitorare e valutare il grado di inclusività della
scuola per migliorarlo nel tempo. Le informazioni sono contenute nel Piano di Inclusività
che la scuola invia all’USR entro il 30 giugno di ogni anno scolastico con delibera del
Collegio dei Docenti.
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L'ISC di Falerone ha istituito il Gruppo di lavoro per l'inclusività indicando le figure che lo
compongono e cioè: il Dirigente scolastico o un suo delegato, il referente per l' inclusione ( alunni
H, con BES e DSA), il referente per l'intercultura, tutti i docenti di sostegno di ruolo, i docenti
impegnati nell'insegnamento di Italiano L2). Il GLI si riunisce periodicamente con lo scopo di
definire la capacità inclusiva della scuola e di monitorare l'efficacia degli interventi di integrazione
e formazione. Sono previste attività di coordinamento con scuole in rete, nell’ambito del CTI di
Fermo.
L’INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI L'inserimento degli alunni diversamente abili nelle sezioni/classi è finalizzato alla loro piena
integrazione; l'ISC di Falerone si propone l'obiettivo di consentire a ciascuno il pieno sviluppo delle
proprie potenzialità offrendo una vasta gamma di opportunità formative.
L'istituzione scolastica presta, inoltre, particolare attenzione alle classi e alle sezioni in cui sono
inseriti alunni diversamente abili, sia nella organizzazione degli orari, sia nell’utilizzo delle risorse
disponibili, degli spazi e delle attrezzature.
All’inizio dell’anno scolastico, viene organizzato un incontro di accoglienza tra docenti di sostegno,
genitori e rappresentanti degli enti locali e delle UMEE di riferimento, al fine di instaurare,
attraverso la conoscenza delle esigenze, delle problematiche emergenti e delle risorse a disposizione
degli enti un rapporto costruttivo e collaborativo.
Per ciascun alunno, la scuola, in collaborazione con la famiglia e con gli specialisti del servizio
territoriale di Età Evolutiva, predispone un apposito "Piano Educativo Individualizzato" (P.E.I.).
Per favorire l'integrazione la scuola si avvale di insegnanti di sostegno e, talvolta, di personale
specializzato come educatori e assistenti all'autonomia.
Ove possibile e opportuno, la scuola ricorre anche alla collaborazione di personale messo a
disposizione dagli enti locali.
Le attività di integrazione riguardano tutta la classe o tutto il gruppo in cui è inserito l'alunno
diversamente abile; le attività di tipo individuale sono previste nel P.E.I.
I DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO (DSA) La scuola costituisce un contesto idoneo per la prevenzione dei Disturbi Specifici di Apprendimento
(DSA) e per la segnalazione precoce dei bambini a rischio. A tal proposito è possibile, durante il
processo di acquisizione della letto-scrittura, effettuare uno screening ed un potenziamento mirato
nel corso dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia e nel triennio della scuola primaria allo scopo
di prevenire eventuali insuccessi scolastici.
I disturbi specifici di apprendimento, di seguito denominati DSA, si manifestano come difficoltà
nell’imparare a leggere, a scrivere, a contare, in presenza di capacità cognitive adeguate e in assenza
di patologie neurologiche e di deficit sensoriali. La certificazione viene rilasciata da specialisti o
strutture sanitarie accreditate ai genitori, che la consegnano alla scuola.
La scuola garantisce ed esplicita, nei confronti degli alunni con DSA (dislessia, disgrafia e
disortografia, discalculia), interventi didattici personalizzati, attraverso la stesura di un Piano
Didattico Personalizzato (PDP), con l’indicazione degli strumenti compensativi (tavola pitagorica,
tabelle e formulari, calcolatrice, schemi e mappe, computer....) e delle misure dispensative (dalla
lettura ad alta voce, dal copiare dalla lavagna, dal prendere appunti, dal rispetto dei tempi standard)
ritenute idonee a facilitare il percorso scolastico dell’alunno. Il Piano Didattico Personalizzato viene
redatto dal consiglio di classe o dal team e condiviso con la famiglia e con i servizi specialistici e
viene rivisto annualmente, per eventuali modifiche e/o integrazioni.
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LE SITUAZIONI DI SVANTAGGIO SOCIO -ECONOMICHE L' ISC di Falerone si impegna a creare le condizioni per l'uguaglianza e la condivisione delle
opportunità di crescita e sviluppo, offrendo servizi adeguati ai bisogni degli alunni che provengono
da situazioni familiari e ambientali svantaggiate.
Per affrontare e superare tali situazioni la scuola, partendo dalle rilevazioni e dal monitoraggio
effettuato dal GLI, elabora un piano di lavoro volto a favorire il superamento delle problematiche
emerse. La scuola mette anche in atto anche un modello organizzativo e didattico flessibile, ricorre
a metodologie pluralistiche incoraggiando l'uso di più linguaggi e favorendo la partecipazione di
tutti a laboratori espressivi, attività teatrali, corsi di nuoto, uscite sul territorio e visite guidate e
viaggi di istruzione.
L’INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI L’attività di educazione interculturale è volta a favorire la conoscenza e l’apprezzamento di realtà
differenti in una realtà locale ormai multietnica e in una società sempre più globalizzata.
Allo scopo di favorire l'integrazione scolastica degli alunni stranieri, la scuola mette in atto
specifiche iniziative volte a creare un clima di accoglienza tale da ridurre al minimo, negli alunni di
diversa provenienza, la percezione di sé come minoranza anche attraverso la conoscenza della
famiglia.
Il progetto di inclusione e la costruzione di un contesto favorevole all'incontro si esplica nelle
seguenti tappe da rispettare:
1 Iscrizione;
2 Colloqui con la famiglia;
3 Colloquio con l'alunno e somministrazione di prove per accertare abilità e competenze;
4 Assegnazione della classe e/o della sezione scelta;
5 Inserimento nella classe;
6 Monitoraggio dell'integrazione (PDP , rapporti con gli enti locali e i centri territoriali di
competenza).
La presenza nella scuola di alunni stranieri rappresenta anche un’occasione importante per la
conoscenza reciproca e per educare bambini e adulti alla pace fra i popoli.
Per le problematiche presentate dall’inserimento di numerosi alunni stranieri, la scuola ha attivato
una serie di progetti finalizzati all’integrazione. La scuola organizza attività di alfabetizzazione per
gli alunni stranieri da poco in Italia e gradua per loro le prove in modo da favorire generalmente il
loro successo formativo. Vengono attivati interventi di alfabetizzazione all’interno dell’orario
curricolare. La scuola opera per: organizzare spazi di accoglienza e di prima alfabetizzazione;
inserire gradualmente gli alunni stranieri nelle classi di competenza, limitando i disagi agli stessi e
agli altri alunni della classe. Per quanto concerne la valutazione degli alunni stranieri, le linee Guida
del MIUR (marzo 2006) specificano che la Scuola italiana intende la valutazione non solo come
funzione certificativa ma anche come funzione formativo-regolativa in rapporto al PTOF
dell’Istituzione scolastica e allo sviluppo della personalità dell’alunno. Onde valutare l’alunno
straniero non alfabetizzato in lingua italiana, il Consiglio di Classe sarà tenuto a programmare
interventi di educazione linguistica e percorsi disciplinari appropriati; a tal fine potrà essere
elaborato un Piano Didattico Personalizzato PDP a carattere transitorio.
Il lavoro effettuato dall’alunno nei corsi di alfabetizzazione o di sostegno linguistico potrà essere
considerato parte integrante della valutazione di Italiano L2. Il Consiglio di Classe o il team
privilegiando la valutazione formativa, prenderà in considerazione i seguenti indicatori:
il percorso scolastico pregresso;
gli obiettivi possibili;
i risultati ottenuti nei percorsi disciplinari programmati;
la motivazione;
la partecipazione;
la progressione e le potenzialità d’apprendimento.
39
La personalizzazione del percorso non consente al CdC o al team di deliberare “crediti anticipati”
sugli apprendimenti previsti dal piano di studi. È’ invece possibile riconoscere un credito nelle
conoscenze effettivamente acquisite, che possa essere utilizzato per alleggerire il percorso
scolastico dell’anno scolastico successivo. Il percorso scolastico in tal modo viene diluito in tempi
più lunghi così da consentire una diversa concentrazione da un anno all’altro sulle varie discipline
del curricolo. Pertanto è necessario che gli atti formali corrispondano alle regole generali fissate
dall’O.M. relativa agli scrutini (Ammesso, Non Ammesso, ecc.) Tuttavia è possibile, ovviamente,
non classificare lo studente nelle discipline “rinviate” all’anno successivo, limitando la valutazione
a quelle in cui è sufficiente, per “recuperare” tale sufficienza come credito nell’anno successivo
stesso, nel quale formalmente egli ripete la classe. Ogni decisione deve essere approfonditamente
esplicitata allo studente ed alla famiglia dimostrandone la validità ai fini del miglior conseguimento
del traguardo finale.
9.CURRICOLO DI ISTITUTO
Nelle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo
d’istruzione si legge: “Nel rispetto e nella valorizzazione dell’autonomia delle istituzioni
scolastiche, le Indicazioni costituiscono il quadro di riferimento per la progettazione curricolare
affidata alle scuole. Sono un testo aperto, che la comunità professionale è chiamata ad assumere
e a contestualizzare, elaborando specifiche scelte relative a contenuti, metodi, organizzazione e
valutazione coerenti con i traguardi formativi previsti dal documento nazionale.
Il curricolo di istituto è espressione della libertà d’insegnamento e dell’autonomia scolastica e, al
tempo stesso, esplicita le scelte della comunità scolastica e l’identità dell’istituto.
La costruzione del curricolo è il processo attraverso il quale si sviluppano e organizzano la
ricerca e l’innovazione educativa.
Ogni scuola predispone il curricolo all’interno del Piano dell’offerta formativa con riferimento
al profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione, ai traguardi per lo sviluppo delle
competenze, agli obiettivi di apprendimento specifici per ogni disciplina.
A partire dal curricolo di istituto, i docenti individuano le esperienze di apprendimento più
efficaci, le scelte didattiche più significative, le strategie più idonee, con attenzione
all’integrazione fra le discipline e alla loro possibile aggregazione in aree, così come indicato dal
Regolamento dell’autonomia scolastica, che affida questo compito alle istituzioni scolastiche.”
40
SCUOLA
DELL’INFANZIA
Ambito
espressivo
SCUOLA
PRIMARIA
SCUOLA SECONDARIA
DI 1° GRADO
Italiano
Inglese
francese
Motoria
Storia
Geografia
I.R.C.
Matematica
scienze
tecnologia
Storia
Geografia
I.R.C.
Matematica
scienze
tecnologia
Italiano
lingua
inglese
Immagini
suoni e
colori
Il sé e
l’altro
La
conoscenza
del mondo
I discorsi e
le parole
Il corpo e il
movimento
Arte e
immagine
Musica
Motoria
AREA COMPORTAMENTALE
41
AREA COMPORTAMENTALE
SCUOLA DELL’INFANZIA SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SECONDARIA 1°
GRADO
Inizia a sviluppare il senso
dell’identità personale.
Conquista le autonomie
comportamentali di base.
Imposta le prime relazioni
sociali significative.
Assume atteggiamenti orientati
al rispetto degli altri,
dell’ambiente e della natura
Assume una chiara
consapevolezza di sé e della
propria identità personale.
Acquisisce ed utilizza le
autonomie comportamentali in
contesti sociali allargati.
Sperimenta e ricerca relazioni
significative.
Interiorizza comportamenti
orientati al rispetto degli altri,
dell’ambiente e della natura.
Ha acquisito una chiara
consapevolezza di sé e si avvia
a costruire un progetto di vita.
È autonomo nella gestione
della propria persona ed è in
grado di vivere con pienezza
contesti sociali sempre più
ampi.
Ha acquisito quel primario
senso di responsabilità
personale e sociale che, si
traduce nel far bene il proprio
compito e nel portarlo a
termine, nell’avere cura di sé,
degli oggetti, degli ambienti
che si frequentano sia naturali
che sociali.
TABELLA CURRICOLARE DELLE COMPETENZE DISCIPLINARI
SCUOLA
DELL’INFANZIA
SCUOLA
PRIMARIA
SCUOLA
SECONDARIA
1° GRADO
I DISCORSI E LE
PAROLE
Usa correttamente la frase
all’interno del discorso
servendosi di un lessico
sempre più adeguato.
Comunica attraverso il
linguaggio
verbale:bisogni, interessi,
vissuti, emozioni.
Memorizza e ripete poesie
e filastrocche.
Sperimenta giochi
linguistici:rime e
assonanze.
Ascolta, comprende e ripete
semplici narrazioni e storie.
ITALIANO
Ascolta in modo attento e
finalizzato.
Ascolta e comprende testi e
messaggi.
Partecipa a scambi
comunicativi.
Legge correttamente e
comprende testi di vario
tipo.
Utilizza un lessico sempre
più appropriato nella
produzione orale e scritta.
Conosce e applica le regole
ortografiche e morfologiche.
Sa produrre testi di vario
tipo in relazioni ai diversi
ITALIANO
Ascolta e comprende testi
di vario tipo.
Usa la comunicazione orale
per collaborare con gli altri.
Interagisce in modo
efficace in diverse
situazioni comunicative.
Espone oralmente
argomenti di studio e di
ricerca, anche avvalendosi
di supporti specifici.
Usa manuali delle
discipline o testi divulgativi
nelle attività di studio
42
Pone domande e prova a
dare spiegazioni.
Sperimenta l’uso di forme
comunicative diverse, a
volte fantastiche e creative.
Esegue pregrafismi.
Scopre l’uso convenzionale
della lingua (codice scritto),
utilizzando anche le
tecnologie.
scopi comunicativi proposti. personali e collaborative
per ricercare, raccogliere e
rielaborare dati,
informazioni e concetti;
utilizza strumenti
tradizionali e informatici.
Legge testi letterari di vario
tipo.
Scrive correttamente testi
di tipo diverso; produce
testi multimediali.
Comprende e usa in modo
appropriato le parole del
vocabolario di base.
Riconosce e usa termini
specialistici in base ai
campi di discorso.
Varia registri e linguaggi a
seconda delle situazioni.
Padroneggia e applica in
situazioni diverse le
conoscenze fondamentali
relative al lessico, alla
morfologia,
all’organizzazione logico-
sintattica della frase
semplice e complessa, ai
connettivi testuali.
Prende coscienza della
possibilità di esprimersi in
modi diversi.
LINGUA INGLESE
Comprende ed interagisce
oralmente, nella lingua inglese,
utilizzando frasi ed espressioni
di uso quotidiano.
LINGUA INGLESE
E FRANCESE
Utilizza le lingue straniere per
i principali scopi comunicativi
ed operativi.
43
LA CONOSCENZA DEL
MONDO
Raggruppa, ordina, misura
nel concreto seguendo
criteri vari (colore, forma,
dimensione).
Opera con la quantità
usando anche la sequenza
numerica; esegue
registrazioni e
comparazioni.
MATEMATICA
Conosce ed opera con
l’insieme dei numeri nel
sistema metrico decimale.
Riesce a risolvere facili
problemi in tutti gli ambiti
di contenuto, conoscendone
le strategie di risoluzione
anche diverse dalla propria.
Produce una figura
geometrica in base ad
istruzioni assegnate
individuandone gli
elementi essenziali.
Sa usare il piano
cartesiano.
Produce e decodifica
tabelle e grafici.
MATEMATICA
Esegue operazioni, dalle
più semplici alle più
complesse, utilizzando
strumenti vari.
Riconosce e risolve i
problemi di vario genere
analizzando la situazione e
traducendola in termini
matematici spiegando
anche in forma scritta il
procedimento seguito.
Utilizza le tecniche di
sperimentazione, di
raccolta e di analisi dati,
sia in situazione di
osservazione e
monitoraggio, sia in
situazioni controllate di
laboratorio.
Osserva e descrive fenomeni
e organismi viventi.
Scopre le funzioni delle varie
parti del corpo.
SCIENZE
Riflette sui fenomeni e ne
individua le variabili.
Conosce ed applica le
procedure sperimentali.
Riconosce le principali
caratteristiche degli esseri
viventi e non viventi.
Espone utilizzando un
linguaggio scientifico
SCIENZE
Esplicita, affronta e risolve
situazioni problematiche
nell’esperienza quotidiana;
interpreta lo svolgersi dei
fenomeni ambientali o
sperimentalmente
controllati.
Analizza qualitativamente
e quantitativamente i
problemi legati alla
produzione e
trasformazione di energia
ed evidenziare
consapevolezza per i
problemi ecologici,
economici e della salute
legati alle varie forme e
modalità di produzione.
44
Si avvicina all’uso di strumenti
tecnologici.
TECNOLOGIA
Sa utilizzare le più comuni
tecnologie
dell’informazione e della
comunicazione.
Esplora e interpreta il
mondo fatto dall’uomo,
individuando le funzioni di
un artefatto e di una
semplice macchina, usando
oggetti e strumenti
coerentemente con le loro
funzioni .
TECNOLOGIA
Predispone processi e
procedure atte a progettare
e realizzare oggetti fisici e
grafici con corretta ed
opportuna metodologia.
Utilizza le nuove
tecnologie e i linguaggi
multimediali per risolvere
problemi concreti e
attinenti ad altre discipline.
Rileva le proprietà
fondamentali dei materiali.
Comprende i problemi
legati all’energia.
Sa progettare e costruire
manufatti tecnologici e
meccanici.
IL SÉ E L’ALTRO
Colloca se stesso nella
propria storia personale e
familiare e sviluppa il
senso di appartenenza alla
comunità.
E’ autonomo nella gestione
di spazi, tempi e regole in
riferimento agli ambienti in
cui vive.
Vive il contesto di
appartenenza e ne sa
cogliere le componenti, le
caratteristiche, i segni più
evidenti.
Sa cogliere e descrive
l’evoluzione temporale in
riferimento ai propri
vissuti.
STORIA
Contestualizza momenti
fondamentali sulla linea
del tempo e nella
contemporaneità.
Sa ricavare le informazioni
principali in un documento
storico.
Espone utilizzando un
lessico preciso ed
adeguato al contesto
storico.
Conoscere gli aspetti
fondamentali della
preistoria, della protostoria
e della storia antica.
Conosce gli aspetti
fondamentali delle epoche
storiche (dalla preistoria
alla fine dell’impero
romano).
STORIA
Si informa in modo
autonomo su fatti e
problemi storici, anche
mediante l'uso di risorse
digitali.
Produce informazioni
storiche con fonti di vario
genere – anche digitali- e le
sa organizzare in testi.
Comprende testi storici e li
sa rielaborare con
personale metodo di studio.
Espone oralmente e con
scritture – anche digitali –
le conoscenze storiche
acquisite, operando
collegamenti e
argomentando le proprie
riflessioni.
Usa le conoscenze e le
abilità per orientarsi nella
complessità del presente,
comprende opinioni e
culture diverse, capisce i
problemi fondamentali del
45
mondo contemporaneo.
Conosce e comprende
aspetti e processi
fondamentali della storia
italiana, europea e
mondiale, medioevale,
moderna e contemporanea,
anche con possibilità di
aperture e confronti con il
mondo antico.
Conosce aspetti del
patrimonio culturale
locale, italiano e
dell'umanità e li sa
mettere in relazione
con ciò che ha
appreso.
Osserva e descrive
l’ambiente, ne coglie le
variazioni.
Si muove adeguatamente
nello spazio, esegue percorsi
su indicazioni verbali.
GEOGRAFIA
Sa orientarsi nello spazio
reale e delle carte
geografiche.
Individua gli elementi che
caratterizzano i diversi
ambienti naturali ed
antropici.
Conosce la struttura
geografica e politica
dell’Italia.
Espone utilizzando il
lessico specifico della
materia.
GEOGRAFIA
Si orienta nello spazio e
sulle carte di diversa
scala in base ai punti
cardinali e alle
coordinate geografiche;
sa orientare una carta
geografica a grande
scala, facendo ricorso a
punti di riferimento
fissi.
Utilizza
opportunamente carte
geografiche, fotografie
attuali e d'epoca,
immagini da
telerilevamento,
elaborazioni digitali,
grafici, dati statistici,
sistemi informativi
geografici per
comunicare
efficacemente
informazioni spaziali.
Riconosce nei paesaggi
europei e mondiali,
raffrontandoli in
particolare a quelli
italiani, gli elementi
fisici significativi e le
emergenze storiche,
artistiche,
46
architettoniche, come
patrimonio naturale e
culturale da tutelare e
valorizzare.
Osserva, legge, analizza
sistemi territoriali vicini
e lontani, nello spazio e
nel tempo e valuta gli
effetti di azione
dell'uomo sui sistemi
territoriali alle diverse
scale geografiche.
RELIGIONE
Si pone domande sui temi
esistenziali e
religiosi
RELIGIONE
Acquisisce le principali
conoscenze relativamente
alla religione cattolica.
Conosce le varie religioni
del mondo.
Individua i valori che
devono essere condivisi da
tutti costruire una società di
pace.
RELIGIONE
Sviluppa una graduale
coscienza di sé come
persona, che coglie nella
relazione con gli altri
un’opportunità di crescita,
maturando un’identità
accogliente, collaborativa
e solidale.
Riconosce il valore della
religione nella cultura e
nella storia dell’umanità, a
partire da ciò che osserva
nel proprio territorio.
Comprende il messaggio
del Cristianesimo che
scaturisce dalla Bibbia
individuando le tappe
essenziali della storia della
salvezza e della Chiesa.
Riconosce i linguaggi
espressivi della fede
(simboli, opere d’arte,
luoghi di culto, preghiere,
riti), individuandone le
tracce presenti nel nostro
ambiente.
Riflette in vista di scelte di
vita responsabili,
imparando a dare valore ai
propri comportamenti.
47
IL CORPO E IL
MOVIMENTO
Acquisisce
comportamenti autonomi
e prende coscienza del sé
corporeo.
Conosce se stesso e
sviluppa corretti
comportamenti igienico –
alimentare.
Sperimenta schemi motori
individuali e in relazione
agli altri e all’ambiente.
Sviluppa forme di
coordinamento corporeo
utilizzando il ritmo e la
musica, valutando le
situazioni di pericolo.
Riconosce analiticamente le
parti del corpo e lo
rappresenta fermo e in
movimento.
EDUCAZIONE
FISICA
Padroneggia abilità motorie
di base in situazioni
diverse. Utilizza gli aspetti
comunicativi -relazionali
del linguaggio corporeo.
Utilizza nell’esperienza le
conoscenze relative alla
salute, alla sicurezza ed alla
prevenzione.
Partecipa alle attività di
gioco e di sport rispettando
le regole.
EDUCAZIONE FISICA
Costruisce la propria
identità personale e la
consapevolezza delle
proprie competenze
motorie e dei propri limiti.
Concretizza le abilità
conseguite anche nei
contesti di vita quotidiana
in riferimento
all’educazione alla salute,
alla prevenzione,
all’instaurare di corretti
rapporti interpersonali,
all’ adottare
comportamenti equilibrati
dal punto di vista fisico-
emotivo-cognitivo.
Utilizza il linguaggio
motorio per entrare in
relazione con l’altro anche
nelle pratiche sportive
adeguandosi alle regole.
IMMAGINI, SUONI,
COLORI
Sperimenta attraverso il
corpo suoni e ritmi.
Sviluppa interesse per
l’ascolto di brani musicali.
Discrimina suoni e rumori,
riproduce suoni con la voce
e con oggetti.
Memorizza semplici
canzoni.
Sperimenta e utilizza
semplici strumenti.
Rappresenta semplici dettati
musicali.
MUSICA
Esplora l’universo
musicale riconducendolo a
delle classificazioni.
Utilizza il corpo, la voce,
gli strumenti, da solo e in
gruppo, per produrre
messaggi musicali.
Ascolta ed interpreta brani
musicali di diverso genere.
MUSICA
Analizza gli aspetti formali
e strutturali insiti negli
eventi e nei materiali
musicali, facendo uso di
un lessico appropriato e
adottando codici
rappresentativi diversi.
Utilizza il corpo, la voce,
gli strumenti, da solo e in
gruppo, per produrre
messaggi musicali in
forma autonoma e creativa.
Ascolta interpreta descrive
e valuta eventi, materiali
ed opere musicali.
48
Esprime emozioni e
sentimenti con il linguaggio
corporeo.
Rappresenta in modo
creativo le storie narrate e
inventate usando le varie
tecniche grafico- pittoriche.
Legge le varie immagini
scoprendo anche il piacere
della fruizione delle opere
d’arte.
ARTE E IMMAGINE
Utilizza le conoscenze e le
abilità comunicative per
realizzare produzioni
personali, nelle varie
forme espressive.
Osserva e legge le
immagini anche in
riferimento alle opere
d’arte ed al patrimonio
culturale del territorio.
ARTE E IMMAGINE
Realizza un elaborato
personale e creativo,
applicando le regole del
linguaggio visivo,
utilizzando tecniche e
materiali differenti anche
con l’interazione di più
media e codici espressivi.
Legge, descrive e
commenta l’opera d’arte
utilizzando il linguaggio
verbale specifico.
9. LA VALUTAZIONE
“ Una valutazione formativa e di qualità non rileva solamente gli esiti, ma pone attenzione
soprattutto ai processi formativi dell’alunno ed è strettamente correlata alla programmazione delle
attività e agli obiettivi di apprendimento .Si realizza attraverso l’osservazione continua e
sistematica dei processi di apprendimento formali e informali, documenta la progressiva
maturazione dell’identità personale, promuove una riflessione continua dell’alunno come
autovalutazione dei suoi comportamenti e percorsi di apprendimento.”
Dalle Nuove Indicazioni Nazionali 2012 (adottate con Regolamento del Ministero dell’ Istruzione
del 16/11/2012):
“Agli insegnanti competono la responsabilità della valutazione e la cura della documentazione,
nonché la scelta dei relativi strumenti, nel quadro dei criteri deliberati dagli organi collegiali. Le
verifiche intermedie e le valutazioni periodiche e finali devono essere coerenti con gli obiettivi e i
traguardi previsti dalle indicazioni e declinati nel curricolo.
La valutazione precede, accompagna e segue i percorsi curricolari. Attiva le azioni da
intraprendere, regola quelle avviate, promuove il bilancio critico su quelle condotte a termine.
Assume una preminente funzione formativa , di accompagnamento dei processi di apprendimento
e di stimolo al miglioramento continuo.
Occorre assicurare agli studenti e alle famiglie un’informazione tempestiva e trasparente sui
criteri e sui risultati delle valutazioni effettuate nei diversi momenti del percorso scolastico,
promuovendone con costanza la partecipazione e la corresponsabilità educativa, nella distinzione
di ruoli e funzioni.”
La valutazione è riferita a comportamenti osservabili, qualità del lavoro svolto, in relazione a
precisi obiettivi e sempre in considerazione dei progressi dimostrati dall’alunno stesso. E’ un
processo che aiuta l’alunno a crescere, evitandone il carattere sanzionatorio e selettivo; deve
svolgere una funzione orientativa e valorizzare i risultati positivi raggiunti.
La valutazione deve essere considerata come autoregolazione dell’attività didattica. Infatti essa è
un processo che registra come gli alunni stanno cambiando attraverso la raccolta di informazioni
in itinere che permettono anche la stima dell’efficacia delle strategie formative adottate e
l’eventuale adeguamento /rimodulazione della progettazione.
49
La valutazione nel nostro Istituto è rivolta principalmente su due fronti: Valutazione dell’Alunno e
Valutazione di Sistema; a questi si affianca il ruolo regolatore del Servizio Nazionale di
Valutazione (Invalsi) che fornisce elementi di confronto inerenti entrambi gli aspetti.
Essa si articola in tre momenti fondamentali:
momento iniziale volto a definire il quadro delle capacità, conoscenze, abilità e competenze di
partenza, indispensabile per elaborare la progettazione annuale, facendo un’analisi dei bisogni del
gruppo sezione/classe e dei singoli alunni (Analisi Diagnostica);
momento intermedio che consente di modulare, personalizzare e/o individualizzare le proposte
educative e i percorsi di apprendimento attivando processi finalizzati al recupero e al potenziamento
delle abilità. Tale valutazione consente il controllo dell’apprendimento e viene messa in atto durante
un’unità didattica, con lo scopo pratico di prendere decisioni sul recupero e/o sul consolidamento
degli apprendimenti (Valutazione Formativa);
momento finale necessario per la verifica degli apprendimenti degli alunni e della qualità
educativa e didattica della scuola (Valutazione Sommativa).
Tali momenti non sono da intendersi in maniera sequenziale ma sono interconnessi così che
nessuno di essi può esistere senza gli altri.
ALLEGATO: VALUTAZIONE DI ISTITUTO
10. I NOSTRI PROGETTI:ALLEGATO
11.PIANO DI MIGLIORAMENTO:ALLEGATO
12.ADESIONE A RETE DI SCUOLE
Il Collegio dei Docenti ha deliberato la partecipazione ad una rete di scuole (Falerone,
Montegiorgio e Comunanza) su proposta dell’ISC di Montegiorgio per aprire la Scuola ad esigenze
di progettualità per ampliare l’offerta Formativa dell’Isc di Falerone.
13.PROGRAMMAZIONE ATTIVITA’ FORMATIVE (PERSONALE DOCENTE E ATA)
Al fine di garantire una specificità di competenze ed una maggiore qualità nell'insegnamento, il
Collegio dei Docenti formula, per il corrente anno scolastico, le seguenti indicazioni:
didattica delle discipline, sulla continuita' e sul curriculo verticale
revisione dei piani di miglioramento in funzione delle finalita’ e obiettivi della scuola
sicurezza nei luoghi di lavoro
problematiche socio-educative dell’infanzia e dell’eta’ evolutiva con particolare riferimento
alle difficolta’ di apprendimento, alla prevenzione del disagio .)
problematiche relative agli alunni con bisogni educativi speciali(b.e.s.)
metodologie didattiche di insegnamento apprendimento finalizzate alla gestione delle
dinamiche relazionali e comportamentali all’interno dei gruppi classe;
metodologie didattiche di insegnamento apprendimento sulla didattica per competenze
metodologie didattiche di insegnamento-apprendimento orientate all’uso delle nuove
tecnologie applicate alla didattica
aggiornamenti e formazione l.107/2015
Si autorizza inoltre la partecipazione individuale, secondo la normativa vigente, a corsi di
formazione, convegni, seminari organizzati dall’amministrazione scolastica a vari livelli,
dall’università, da agenzie pubbliche e private accreditate e non , purché, in tal caso, i corsi richiesti
siano compatibili con il profilo professionale dei docenti ed i temi trattati conformi alle
problematiche socio-psico educative e didattiche del primo ciclo dell’istruzione
50
14. FABBISOGNO DI ORGANICO
FABBISOGNO DEI POSTI COMUNI, DI SOSTEGNO DELL’ORGANICO
DELL’AUTONOMIA E DI POTENZIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA
FABBISOGNO TRIENNIO
SCUOLA PRIMARIA
ORGANICO
SCUOLA
APIC825004
A.S. POSTI
COMUNI
POSTI DI
SOSTEGNO
POSTI
ORGANICO
POTENZIATO
(*)
MOTIVAZIONI
APEE825016 16/17
32 5 4
-Attività di
sostituzione dei
docenti assenti
(fino a 10gg);
-Attività di
potenziamento
-Attività di
organizzazione,
di progettazione
APEE825016 17/18
32 5 4
-Attività di
sostituzione dei
docenti assenti
(fino a 10gg);
-Attività di
potenziamento
-Attività di
organizzazione,
di progettazione
APEE825016 18/19
32 5 4
-Attività di
sostituzione dei
docenti assenti
(fino a 10gg);
-Attività di
potenziamento
-Attività di
organizzazione,
di progettazione
51
FABBISOGNO TRIENNIO
SCUOLA SECONDARIA 1°
ORGANICO
SCUOLA
APIC825004
A.S. POSTI
DI
SOSTEGN
O
POSTI
ORGANICO
POTENZIAT
O (*)
CATTEDRE CLASSE
DI
CONCORSO
N°
CATT. MOTIVAZIONI
16/17
5 2 LETTERE
SC.MAT.
INGLESE
FRANCESE
ARTEE IMM.
TECNOL.
SC.MOT.
ED.MUS
A043
A059
A345
A245
A028
A033
A030
A032
10
5
3
2
3
3
2
2
A059-ESONERO VICARIO
-Attività di
potenziamento
-Attività di
sostituzione dei
docenti assenti
17/18
5 2 LETTERE
SC.MAT.
INGLESE
FRANCESE
ARTEE IMM.
TECNOL.
SC.MOT.
ED.MUS
A043
A059
A345
A245
A028
A033
A030
A032
10
5
3
2
3
3
2
2
A059-ESONERO VICARIO
-Attività di
potenziamento
-Attività di
sostituzione dei
docenti assenti
18/19
5 2 LETTERE
SC.MAT.
INGLESE
FRANCESE
ARTEE IMM.
TECNOL.
SC.MOT.
ED.MUS
A043
A059
A345
A245
A028
A033
A030
A032
10
5
3
2
3
3
2
2
A059-ESONERO VICARIO
-Attività di
potenziamento
-Attività di
sostituzione dei
docenti assenti
FABBISOGNO DEI POSTI DEL PERSONALE TECNICO, AMMINISTRATIVO ED
AUSILIARIO
PLESSI N° N.CLASSI N.ALUNNI N.UNITA’ DI PERSONALE
Collaboratori scolastici 13 50 907 26
Assistenti amministrativi 5
Assistenti tecnici
1
52
15.FABBISOGNO DI ATTREZZATURE
SEDE CENTRALE/PLESSI
TIPOLOGIA DOTAZIONE TECNOLOGICA
MOTIVAZIONE DELLA SCELTA
FONTE DI FINANZIAMENTO
SEDE CENTRALE Realizzazione delle infrastrutture di rete
Rendere fruibile l’uso delle nuove tecnologie e nel processo di insegnamento-apprendimento;
******
TUTTO L’ISTITUTO
POTENZIAMENTO DELLE AULE MULTIMEDIALI CON MATERIALE MULTIMEDIALE
FRUIBILE DIRETTAMENTE DAGLI ALUNNI
Sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare
riguardo al pensiero computazionale, all'utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media .
AVVISO PUBBLICO DEL MIUR, pubblicato con Nota prot. 10740 del 8
settembre 2015
16. COLLABORAZIONI SCUOLA-FAMIGLIA
Il diritto all’istruzione, sancito dall’art. 33 della Costituzione, si esplicita attraverso l’istruzione
nella scuola che si configura come luogo nel quale i processi formativi degli
allievi sono posti al centro di ogni azione educativa.
In questo percorso la scuola e chiamata a cooperare con la famiglia, tessendo con essa una fitta rete
di rapporti interpersonali, educativi, culturali e sociali.
Rendere questo rapporto costruttivo, agevole, sicuro, sereno e collaborativo spetta in eguale misura
a tutti i soggetti che, a vario titolo e con ruoli diversi, sono chiamati a collaborare: genitori,
insegnanti, alunni, dirigenti, personale amministrativo ed ausiliario.
In prima istanza il rapporto tra scuola e famiglia si realizza attraverso una costante comunicazione
tra insegnanti e singole famiglie.
Gli insegnanti organizzano la vita della classe in piena autonomia, nel rispetto della normativa
vigente, formulando linee di comportamento che, spiegate e motivate ai genitori,
costituiscono patrimonio di regole comuni da rispettare.
La collaborazione scuola famiglia si esplica attraverso la partecipazione agli Organi Collegiali
(Consiglio d’Istituto, Consiglio di Classe, di Interclasse e di Intersezione), mediante colloqui ed
assemblee periodici, tramite comunicazioni e soprattutto attraverso la condivisione del patto di
corresponsabilità educativa.
53
PATTO DI CORRESPONSABILITA’ EDUCATIVA
Scuola Primaria e Secondaria di Primo Grado
Visto il D.M. n. 5843/A3 del 16 ottobre 2006 “Linee di indirizzo sulla cittadinanza democratica e
Visti i D.P.R. n.249 del 24/6/1998 e D.P.R. n.235 del 21/11/2007 “Regolamento recante lo Statuto
delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria”
Visto il D.M. n.16 del 5 febbraio 2007 “Linee di indirizzo generali ed azioni a livello nazionale per
la prevenzione del bullismo”
Visto il D.M. n.30 del 15 marzo 2007 “Linee di indirizzo ed indicazioni in materia di utilizzo di
telefoni cellulari e di altri dispositivi elettronici durante l’attività didattica, irrogazione di sanzioni
disciplinari, dovere di vigilanza e di corresponsabilità dei genitori e dei docenti”
si stipula con la famiglia dell’alunno_______ frequentante la classe _____il seguente
patto educativo di corresponsabilità
con il quale
LA SCUOLA SI IMPEGNA A:
fornire una formazione culturale e professionale qualificata, aperta alla pluralità delle idee, nel
rispetto dell’identità di ciascuno studente;
offrire un ambiente favorevole alla crescita integrale della persona, garantendo un servizio didattico
di qualità in un ambiente educativo sereno, favorendo il processo di formazione di ciascuno
studente, nel rispetto dei suoi ritmi e tempi di apprendimento;
di svantaggio, al fine di favorire
il successo formativo e combattere la dispersione scolastica oltre a promuovere il merito e
incentivare le situazioni di eccellenza;
e di
accoglienza e integrazione degli studenti stranieri, tutelandone la lingua e la cultura, anche
attraverso la realizzazione di iniziative interculturali, stimolare riflessioni e attivare percorsi volti al
benessere e alla tutela della salute degli studenti;
garantire la massima trasparenza nelle valutazioni e nelle comunicazioni mantenendo un costante
rapporto con le famiglie, anche attraverso strumenti tecnologicamente avanzati, nel rispetto della
privacy.
LO STUDENTE SI IMPEGNA A:
dei propri diritti-doveri rispettando la scuola intesa come insieme di
persone, ambienti e attrezzature;
curricolo impegnandosi in modo responsabile nell’esecuzione dei compiti richiesti;
dei loro comportamenti.
LA FAMIGLIA SI IMPEGNA A:
ogo, nel rispetto delle
celte educative e didattiche condivise, oltre ad un atteggiamento di reciproca collaborazione con i
docenti;
lezioni,partecipando attivamente agli organismi collegiali e controllando quotidianamente le
comunicazioni provenienti dalla scuola;
l’Istituzione scolastica.
54
Il presente Piano Triennale dell’Offerta Formativa è stato approvato:
dal Collegio dei Docenti (per la parte formativa-didattica) con delibera dell’ 11 gennaio 2016;
e adottato dal Consiglio di Istituto in data 13 gennaio 2016.
Il presente P.T.O.F. verrà pubblicato sul sito web dell’istituto: www.iscfalerone.it .
Tutta la documentazione relativa allo stesso. è depositata presso la sede della Dirigenza Scolastica e
può essere visionata secondo quanto previsto dalla normativa vigente.