Enzo Capitolo 2 CORRETTA RIFARE PDF...2.2.1 - UN SOFTWARE DI PROGETTAZIONE STRUTTURALE: AUTOCAD...
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Capitolo 2La progettazione CAD
2.1 - Il CAD: INDICAZIONI PRELIMINARI ALL’USO DEI SISTEMI
2.2 - SOFTWARE DI PROGETTAZIONE STRUTTURALE
2.2.1 - ArtiosCAD: dal database alla presentazione del prodotto finito 2.2.2 - Progettare la fustella
2.3 - ATTREZZATURE (E BUONE REGOLE) DELLA PROGETTAZIONE
2.4 - IMPOSTARE IL LAY OUT DELLA PALETTIZZAZIONE
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2.1 Il CAD: INDICAZIONI PRELIMINARI ALL’USO DEI SISTEMI
I suggerimenti• Avvalersi sempre dei parametrici e delle librerie incorporate,che aiutano a evitare errori strutturali (i “parametrici” sonodisegni-modello con codice Fefco o Ecma, a cui assegnaretramite il software di progettazione le misure del prodotto,ottenendo in automatico il disegno utile).• Se il prodotto diventa ripetitivo e viene offerto a più clienti, èil caso di far generare un nuovo parametrico al fornitore delsistema; con Artioscad, è possibile generarlo autonomamente(anche se non è un’operazione semplice).• Stabilire alcuni standard in relazione allo spessore delmateriale che si utilizza di solito e alla struttura di produzione(attrezzature e macchinari).• Nel caso di prodotti complessi, è necessario un confrontocostante con i reparti produttivi, con cui effettuare test. Irelativi risultati vanno archiviati correttamente in un database.• Evitare di progettare prodotti se non si è sicuri di poterlirealizzare.• Se necessario, avviare un confronto con i fornitori esterni diattrezzature, che ne conoscono pregi e limiti.• Realizzare prototipi con il materiale definitivo, simulandoesattamente ciò che avviene in produzione, soprattuttoquando si lavora con cartone teso.• Prestare molta attenzione alla fibra e alla canna deimateriali, per evitare di indebolire la struttura e di avere“imbarchi” non desiderati.
AutoCAD e ArtiosCAD sono isistemi di disegno perprogettazione più diffusi; traloro difficilmente compatibili,producono entrambi un file finaleDWG oppure DXF o ARD.
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Quando si progetta?In tre casi
• Prodotto esistente• Prodotto esistente conmodifica• Nuovo progetto
Come evidenziato in figura,ogni caso comporta flussi dilavorazione diversi.Nel caso di un “prodottoesistente”, la progettazione èchiamata in causa soloqualora sia necessario rifare lefustelle.
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Nella prima fase, di richiesta del cliente, la progettazione deve assolvere le seguentifunzioni:
- definire la struttura esatta del progetto richiesto;
- disegnarlo sul software, curandone i particolari;
- plottarlo e realizzare il prototipo con materiale definitivo, così da verificarne le caratteristiche;
- impostare il layout di resa, per permettere la quotazione corretta del lavoro;
- generare una scheda tecnica e codificare il prodotto.
Esempi di struttureprodotto
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2.1 Il CAD: INDICAZIONI PRELIMINARI ALL’USO DEI SISTEMI
Esempi di strutture prodotto
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Dopo l’approvazione del cliente, la progettazione deve assolvere le seguenti funzioni:
- preparare la dima (template) nel formato richiesto dal cliente (eps, Freehand, Xpress, PDF o altro);
- per realizzare la dima ci si può dotare anche di convertitore automatico, installato sul proprio sitointernet. In questo modo il progettista - con un semplice “drag and drop” - posiziona il file originaleDWG o DXF sul server e tutte le conversioni dal formato dato ai formati richiesti possono essereeseguite automaticamente;
- verificare ulteriormente il layout di resa per capire se lo si può migliorare;
- creare la fustella e inviare il file al fustellificio, indicando tutte le caratteristiche per procedere alla sua
corretta realizzazione;
- preparare gli estrattori o i separatori in accordo con il reparto fustellatura.
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Le template devono riportare alcuneinformazioni basilari
• lato di stampa (diritto)
• fronte e retro per artwork
• tutte le dimensioni
• zone di applicazione colla (glue) doveprevedere le eventuali riserve
• logo o nome del produttore
• numero di progetto
• ingombro totale
• numero dei millimetri di art-bleed(abbondanza) da prevedere in fase dicreazione dell’artwork per poter effettuarecorrettamente la fustellatura
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Esempio di scheda tecnica prodotto (personalizzazione aziendale)
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2.1 Il CAD: INDICAZIONI PRELIMINARI ALL’USO DEI SISTEMI
La scheda tecnica deve riportare tutti i dati necessari aidentificare il prodotto, ovvero:
- di quanti componenti è costituito il packaging e i materialinecessari per ciascun componente;
- a quale famiglia appartiene, tipologia, descrizione (astuccilineari, fondi automatici ecc.);
- come avverrà l’industrializzazione: quali risorse impiegareper la produzione di ciascun componente e con qualeimpostazione di macchina (resa);
- a quale richiesta di preventivo e a quale cliente ècollegato il prodotto;
- quali fustelle sono correlate al prodotto;
- che tipo di imballo è previsto e quanti pezzi contiene; ilsuo peso singolo e il suo peso di imballo nonché, sepossibile, la sua palettizzazione;
- registrazione della tempistica necessaria come report diprogettazione e il numero di campioni eseguiti.
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2.2.1 - UN SOFTWARE DI PROGETTAZIONE STRUTTURALE: AUTOCAD
I due principali software per la progettazione impiegati nel settore cartotecnico sono AutoCAD eArtiosCAD
AUTOCADQuesto programma è utilizzato principalmente per realizzare disegni bi- o tridimensionali in ambitoingegneristico, architettonico, meccanico ecc. Produce documenti di tipo vettoriale dove, dunque, i varielementi grafici sono definiti come oggetti matematico-geometrici. Questo permette, diversamente daquanto accade nei documenti grafici di tipo bitmap, di scalare e ingrandire qualsiasi parte del lavoro, inmisura pressoché indefinita. AutoCAD permette, inoltre, di creare in modalità vettoriale modellitridimensionali di oggetti geometrici.
Formato dei file - I documenti prodotti con AutoCAD vengono salvati in modo nativo nel formato DWG(drawing). Tuttavia, possono essere esportati in formati diversi, fra cui il più comune è il DXF (drawingexchange format), considerato uno degli standard di interscambio di dati CAD tra diverse applicazioni.Altri tipi di formato sono il 3DS che permette l’interscambio dei modelli 3D con altri programmi dimodellazione e rendering (purtroppo, però, nella versione 2007 del programma questa utile funzione èstata disabilitata), il WMF (windows metafile), il DWF (Design Web Format) e, attraverso una stampavirtuale, il PLT (il linguaggio interno dei plotter HP).
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2.2.1 - UN SOFTWARE DI PROGETTAZIONE STRUTTURALE: AUTOCAD
Strumenti - AutoCAD viene visualizzato in una finestra con le barre degli strumenti ai lati, che fungono da“scorciatoie” per attivare i comandi (altrimenti devono essere digitati nello spazio testuale posto, di norma,sotto la finestra in cui si disegna). La finestra del disegno può essere divisa in più parti dove visualizzaresingole componenti del disegno.Nella versione completa di AutoCAD (ma non in AutoCAD LT “Light Technology”) è possibile realizzareanche disegni in tre dimensioni, e visualizzarli secondo i punti di vista preferiti. Si possono creare sia solidi(dunque delle entità 3D “piene”) sia superfici aperte o chiuse, oltre ad entità tridimensionali più semplici,come linee 3D e singole facce definite da quattro vertici.Con la messa a punto della versione 2007, AutoCAD ha migliorato di molto questa sezione, storicamenteconsiderata uno dei suoi punti deboli (nel frattempo sia Autodesk sia altre società hanno sviluppato deiCAD specifici per la progettazione 3D). Ora permette di utilizzare un linguaggio di programmazione percreare nuovi comandi o applicativi, mentre in origine si poteva usare solo Autolisp ovvero una versione perAutoCAD del linguaggio lisp. Nel corso del tempo, dunque, la scelta si è ampliata e oggi è possibilepersonalizzare AutoCAD anche utilizzando visual Basic e Active X.Come gli altri software di grafica vettoriale, questo programma consente il rendering (fotorealismo): creareoggetti arbitrariamente complicati con accanto più sorgenti luminose e, assegnando dei materiali allediverse superfici, ottenere in automatico il calcolo di ombre, riflessioni e trasparenze degli oggetti disegnati,generando immagini che simulano l’aspetto reale do oggetti e delle.
Versioni - Autodesk rilascia le nuove versioni di AutoCAD con cadenza annuale (la più attuale è AutoCAD2010), mentre il formato DWG viene variato mediamente ogni tre versioni, rendendolo incompatibile versol’alto ma non verso il basso: le versioni più recenti possono aprire i vecchi file ma non viceversa.
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2.2.2 - UN SOFTWARE DI PROGETTAZIONE STRUTTURALE: ARTIOSCAD
AVVERTENZA METODOLOGICA
Prima di entrare nel merito delle funzionalità del software, è bene tenere presente alcuni parametri di caratteregenerale, relativi alla progettazione. Quando, per esempio, si deve creare un imballo esterno, è necessario:
- misurare il prodotto interno e verificarne le tolleranze strutturali;
- esaminare le caratteristiche dei materiali che si utilizzano per l’imballo, tenendo conto dei loro spessori;
- verificare se il componente interno deve avere possibilità di movimento; in caso contrario, se l’imballo è portante,
deve essere perfetto e accatastabile.
ARTIOSCADArtiosCAD di EskoArtwork è il software di progettazione strutturale più conosciuto nel settore delpackaging. Mette in campo strumenti di sviluppo concettuale, progettazione strutturale, realizzazionee produzione di prototipi, che permettono di incrementare la produttività.Impiegato dai designer per prodotti cartotecnici di varia natura (cartoncino teso, cartone ondulato,espositori), è facile da usare e offre l’immediato riscontro visivo delle operazioni effettuate con i varistrumenti; la completa integrazione con le funzionalità 3D aiuta la comunicazione fra i vari operatoriche concorrono a realizzare il prodotto finito, semplificando le procedure di revisione e approvazione.
Usando le funzionalità di disegno si possono creare i layout di lastra epreparare la fustellatura in funzione delle attrezzature realmenteimpiegate. Da menzionare, il database integrato e le funzioni di report,oltre al plug-in-ArtiosCAD per Adobe Illustrator, che fornisce un workflowunico di progettazione strutturale e grafica.
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2.2.2 - IL DATABASE
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2.2.2 - CREAZIONE MANUALE DEL DISEGNO
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-- DXF DXF
-- CF2 CF2
-- EPS EPS
-- HPGL HPGL
-- ……
2.2.2 - IMPORTAZIONE DISEGNI
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2.2.2 - ARCHIVIO DISEGNI PARAMETRICI
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2.2.2 - ARCHIVIO DELLA STRUTTURA
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2.2.2 - PREDISPOSIZIONE PER LA PRESTAMPA
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2.2.2 - ESPORTAZIONE PER LA PRESTAMPA
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2.2.2 - APERTURA FILE .ARD IN ILLUSTRATOR
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2.2.2 - CREAZIONE GRAFICA
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-- PDFPDF
-- AI AI
-- EPS EPS
-- JPG JPG
-- TIFF TIFF
-- BMP BMP
-- PNG PNG
-- DIB DIB
-- ……
2.2.2 - IMPORTAZIONE GRAFICA IN ARTIOSCAD
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2.2.2 - VESTIZIONE GRAFICA
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2.2.2 - VESTIZIONE GRAFICA IN 3D E PRESENTAZIONE ANIMATA
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2.2.2 - SELEZIONE MACCHINE DI PRODUZIONE
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2.2.2 - CREAZIONE DEL TRACCIATO
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-- CF2 CF2
-- DXF DXF
-- DES DES
-- HPGL HPGL
-- ……
2.2.2 - ESPORTAZIONE VERSO PRESTAMPA E FUSTELLIFICIO
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2.2.2 - CREAZIONE LASTRE E CAUCCIÙ DI VERNICIATURA
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2.2.2 - SCHEDA TECNICA COMMERCIALE
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2.2.2 - SCHEDA TECNICA DI PRODUZIONE
Scheda tecnica integrata in ArtiosCAD (in precedenza era stato riportato un esempio personalizzato)
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I formati disponibili:
ACIS (.sat)
STEP (.step, .stp)
IGES (.igs)
CATIA v4 (.model)
CATIA v5 (.CATPart, .CATProduct)
ProEngineer (.prt)
VRML (.vrl)
2.2.2 - IMPORTAZIONE DI DISEGNI SOLIDI IN ARTIOSCAD
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2.2.2 - CREAZIONE DEL DISEGNO DA 3D
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2.2.2 - DISEGNO 2D OTTENUTO DAL 3D SOLIDO
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2.2.2 - CREAZIONE DELLA SCATOLA DALLE DIMENSIONI DEL SOLIDO
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2.2.2 - SCELTA DELLO STANDARD PARAMETRICO
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Vista completa di
• disegno solido• interno• esterno della scatola
2.2.2 - 3D COMPLETO DELLA SCATOLA E DELL’OGGETTO
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2.2.2 - SEZIONE TRASVERSALE PER INTERNO IN ESPANSO
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Posizionamento automaticoautomaticodel solido
2.2.2 - INTERNO DELLA SCATOLA
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2.2.2 - PRESENTAZIONE PRODOTTO FINITO
Un esempio
• solido• interno• scatola
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2.2.2 - SEZIONE 2D OTTENUTA DAL SOLIDO
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Dopo che il cliente ha accettato il progetto,per realizzare la fustella bisogna tenerpresente:1 - il tipo di fustella (piana/pilota/rotativa);2 - il miglior trascinamento del foglio (condeterminazione della pinza di macchina);3 - le parti da estrarre, per evitare scartinatura;4 - estrattore maschio e femmina (o solamenteuno dei due);5 - il separatore di pose, inferiore e superiore;6 - la piastra contromatrice, nel caso di granditirature o di lavori speciali;7 - le caratteristiche della macchina difustellatura;8 - l’inserimento dei clichè di rilievo/brailledirettamente in fustella, per evitare passaggisupplementari;9 - lo spessore dei materiali utilizzati e, quindi, ilcalcolo dello spessore del legno10 - il tipo di gomma da utilizzare in relazione alladurezza del materiale da fustellare;11 - il tipo di perforatori, in relazioni alla durezzadello strappo
2.2.3 - PROGETTARE LA FUSTELLA: CARATTERISTICHE
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2.3 - ATTREZZATURE (E BUONE REGOLE) DELLA PROGETTAZIONE
Testa per cordonatura ondaTesta per scrittura Tastatore micrometrico
Testa portante
È possibile diversificare la pressionedelle cordonature - se lungo o controcanna/fibra - facendo un set-up delmateriale.
Con il piedino trastatore si rileva inautomatico lo spessore del materiale e losi memorizza.È possibile ottenere resemultiple e quindi delle mini-produzioni.
Sempre in automatico può essererealizzata una contromatrice in modotale che le caratteristiche di fustellaturasiano il più possibile simili al risultato chesi ottiene in macchina.
Per realizzare i moke-up si utilizza unapposito tavolo di taglio, denominatoplotter di taglio. Citiamo, tra i più diffusi, isistemi realizzati da Konsberg, Zund, Sei. Iplotter sono collegati al software didisegno, in modo da essere perfettamenteintegrati: più disegnatori o progettistipossono essere collegati allo stesso tavolodi taglio.
Il software permette di ottimizzareautomaticamente la profondità di taglio ecordonatura, ottimizzando il tempo neicambi lavoro e nei cambi materiale.Gestisce anche le code delle lavorazionifornendo un’anteprima per il controllo abordo macchina.
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2.3 - ATTREZZATURE (E BUONE REGOLE) DELLA PROGETTAZIONE
Qualora non sia possibile rispettare solo i criteri di resa, vanno considerati anche altri fattori determinanti,in particolare:
- la fibra dei fustellati (quando, per aumentare la resa, occorre lavorare in “contro-fibra” ovvero con fibra parallelaalla direzione di macchina, anche il fustellato andrà ruotato di 90° in modo da avere sempre la fibra corretta eperpendicolare alle cordonature);
- il tipo di stampa e di artwork; se ci fossero infatti testi in negativo molto piccoli (magari scavati nei quattro coloriin retropinza), è necessario lavorare sui file aumentando il trapping così da contenere i difetti dati dalla instabilitàdimensionale del materiale utilizzato.
Il layout del foglio da stampare e dafustellare è determinante perl’economia produttiva del prodotto.In linea generale, in base al formatomacchina disponibile, occorre preparareun layout che consenta di disporre sulfoglio il maggior numero possibile difustellati. Così facendo si riduce alminimo l’incidenza degli sfridi e siaumenta il numero dei pezziproducibili per ogni ciclo di macchina.
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A seconda del workflow prescelto, lacreazione di un layout di palettizzazionepuò rientrare nei compiti dell’ufficioprogettazione oppure della strutturapreventivazione.Esistono software in grado di generare inautomatico la struttura del pallet finale dainviare al cliente. Il software MultiPackrealizzato dalla tedesca MultiscienceGmbH (illustrato nella foto) è di utilizzosemplice e immediato.È infatti necessario inserire una sola volta idati sugli imballi realizzati e relativedimensioni, oltre all’altezza e alladimensione del pallet da ottenere.Ogniqualvolta si desidera palettizzare unnuovo prodotto, è sufficiente inserire ilvalore di base, altezza e spessore e ilsoftware offre in automatico una serie dipossibilità.
2.4 - IMPOSTARE IL LAY OUT DELLA PALETTIZZAZIONE
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Le possibilità vengononumerate, a partire dallecombinazioni migliori,compreso quelle cheprevedono l’acquisto diimballi dalle misurespecifiche.Il software prosegue poi conle combinazioni cheimplicano l’uso di imballireperibili in azienda.Starà poi ai singoli sceglierela soluzione più adatta, datrasmettere al repartologistico, che sarà in grado dicalcolare i costi di trasportoda enunciare in preventivo.
2.4 - IMPOSTARE IL LAYOUT DELLA PALETTIZZAZIONE
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