Elementi di Matematica Geometria analitica prof. Paolo Peranzoni.
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Elementi di Matematica
Geometria analitica
prof. Paolo Peranzoni
Due lingue La geometria analitica consiste
essenzialmente nella sintesi fra geometria e algebra, mediante una traduzione dei problemi geometrici in algebrici e viceversa
Come in ogni traduzione fra due lingue, è necessario conoscere il vocabolario e la grammatica delle lingue stesse
Poiché gli elementi base della geometria sono i punti e dell’algebra i numeri, vedremo come tradurre gli uni negli altri
Coordinate cartesiane Ad ogni punto nel piano la geometria
analitica associa una coppia (ordinata) di numeri, secondo un metodo estremamente semplice ed intuitivo
I due numeri della coppia sono detti coordinate del punto: il primo è detto ascissa il secondo è detto ordinata
Assi cartesiani Le due rette orientate e graduate che
servono da riferimento per la “traduzione” sono chiamate asse x (o delle ascisse) e asse y (o delle ordinate) I due assi cartesiani sono, di solito, fra
loro perpendicolari Gli assi si incontrano, usualmente, in
un punto chiamato origine
Grammatiche Le strutture fondamentali
(“grammatica”) della geometria sono i luoghi geometrici
Quelle dell’algebra sono le relazioni (equazioni e disequazioni)
In generale, le figure geometriche (luoghi) si tradurranno mediante opportune equazioni
Equazione della retta Si può dimostrare che qualsiasi retta del
piano cartesiano “si traduce in” (corrisponde a) un’equazione lineare (ossia di primo grado) in due variabili x e y, che rappresentano l’ascissa e l’ordinata dei suoi (infiniti) punti
Tale equazione può assumere varie forme: canonica (o normale) esplicita segmentaria .....
Vari tipi di equazione L’equazione canonica (normale) della retta ha
la forma: ax + by + c = 0
essendo a, b e c tre coefficienti reali L’equazione esplicita ha invece la forma
y = mx + q e può essere ricavata dalla precedente se b
0 m si chiama coefficiente angolare (o pendenza) q si chiama intercetta sull’asse y (oppure ordinata
all’origine)
Esempio La retta mostrata in figura ha
equazione canonica 3x + 2y – 6 = 0
ed equazione esplicita
Il coefficiente angolare negativo ( ) sta ad indicare che la retta scende da sinistra a destra
32
3 xy
2
3
Retta per due punti Come si fa a determinare l’equazione di
una retta? Come è noto, una retta è identificata
conoscendone due punti La formula (che dimostreremo poi) è:
dove x1, y1, x2, y2 sono rispettivamente le
coordinate dei due punti noti
12
1
12
1
xx
xx
yy
yy
Esempio Troviamo l’equazione della retta mostrata in
figura, conoscendo i due punti A(0, 3) e B(2, 0):
, ossia ,
da cui ,
L’equazione esplicita è allora:
,
che corrisponde a quella riportata in precedenza
02
0
30
3
xy
23
3 xy
xy 332 0623 yx
632 xy 32
3 xy
Casi particolari... La formula vista in precedenza funziona
quasi sempre, tranne quando la retta è parallela ad uno degli assi
In tal caso, infatti, l’uno o l’altro dei due denominatori diventa zero, cosa notoriamente vietata!
L’equazione di una retta parallela all’asse x è semplicemente y = k, mentre quella di una parallela all’asse y è x = h
... casi particolari (seguito)
La figura a lato mostra le rette di equazione x = –3 e y = 4
Analogamente, l’assedelle x (ascisse) haequazione y = 0,mentre quello delle yha equazione x = 0
Detto in altre parole... In conclusione, possiamo dire che:
le coordinate di tutti gli infiniti punti di una retta sono soluzioni della sua equazione (ossia la verificano, la soddisfano)
l’equazione di una retta ha per soluzioni (infinite) tutte e sole le coordinate dei suoi punti
Si noti che una soluzione è costituita da una coppia di numeri (ascissa e ordinata)
La pendenza di un segmento
La formula per la retta …
Consideriamo una retta passante per i punti P1(x1, y1) e P2(x2, y2)
Sappiamo che l’equazione generica di una retta è
ax + by + c = 0 Sostituendo alle variabili le coordinate dei punti,
otteniamo: , che, risolto col metodo di
riduzione,
dà , ossia
0
0
22
11
cbyax
cbyax
0
0
11
2121
cbyax
yybxxa
11
21
21
byaxcxx
yyba
... seguito Sostituendo nell’equazione iniziale, si
ottiene:
da cui, moltiplicando ambo i membri per e dividendoli per b, si ottiene: ,
,
,
,
011
21
21
21
21
byxxx
yybbyx
xx
yyb
21 xx
02111212121 xxyxyyxxyxyy
0211112112121 xyxyxyxyyxyxxyxy
2112121121 yyxyyxxxyxxy
211211 yyxxxxyy
12
1
12
1
xx
xx
yy
yy
Parabole La parabola è una curva
appartenente alla famiglia delle coniche
Vedremo in seguito la sua definizione geometrica; ora vediamo soltanto la sua equazione cartesiana
Una parabola con l’asse parallelo all’asse y (“verticale”) ha equazione normale (canonica): y = ax2 + bx + c
Qualche formula utile Il vertice di una parabola ha
coordinate:
mentre il suo asse ha equazione:
a
bac
a
bV
4
4 ,
2
2
a
bx
2
Concavità La concavità della parabola è rivolta verso l’alto (cioè la “bocca” guarda in
alto) se a > 0, verso il basso se a < 0 Non può essere a = 0, perché altrimenti la parabola si ridurrebbe ad una
retta!
a > 0 a < 0
Esempio La parabola di equazione
y = x2 – x – 2 ha vertice V(0,5; –2,25)
ed asse di equazione x = 0,5
Volge la concavità versol’alto
Interseca gli assi in A(–1; 0),B(2; 0) e C(0; –2)
Intersezioni Come si fa a determinare le intersezioni di una parabola (o in
generale di una curva) con gli assi cartesiani? Bisogna trovare i punti comuni alla curva e alla retta, cioè quei punti
le cui coordinate soddisfano entrambe le equazioni Ciò significa, in pratica, risolvere il sistema delle due equazioni stesse
Si ricordi che l’equazione dell’asse x è y = 0, mentre quella dell’asse y è x = 0
Esempio... Calcoliamo le intersezioni
della parabola di equazione y = x2 – x – 2
con l’asse x (y = 0):
; ;
La parabola interseca l’asse x in A(–1; 0) e B(2; 0)
0
22
y
xxy
01
2
y
x
0
022
y
xx
... Esempio (seguito) Calcoliamo le intersezioni
della parabola di equazione y = x2 – x – 2
con l’asse y (x = 0):
;
La parabola interseca l’asse y in C(0; –2)
0
22
x
xxy
0
2
x
y
Disequazioni di secondo grado
Le parabole possono aiutarci a risolvere le disequazioni di secondo grado
Vogliamo risolvere la disequazione:
Se chiamiamo y l’espressione a primo membro, la nostra disequazione equivale al sistema:
Nel piano cartesiano, la prima equazione rappresenta una parabola; la seconda disequazione un semipiano
022 xx
0
22
y
xxy
Disequazioni... (seguito) Il semipiano è quello che
sta al di sotto dell’asse x (in grigio nel grafico)
Si tratta del luogo geometrico dei punti che hanno ordinata negativa(y < 0)
La parte comune (intersezione) alla parabola e al semipiano è l’arco di parabola AB
Soluzioni Dunque le soluzioni del
sistema
e quindi della disequazione
sono i punti dell’arco AB, o meglio le loro ascisse: si tratta dei valori interni
all’intervallo ]–1, 2[, cioè:
0
22
y
xxy
022 xx
21 x
Un altro caso Vogliamo risolvere ora la disequazione:
che equivale al sistema:
In questo caso, il semipiano daconsiderare è quello che sta sopraall’asse x (compreso l’asse stesso):
Non ci sono punti comuni fra la parabolae il semipiano!
La disequazione non ha soluzioni(è impossibile)
0222 xx
0
222
y
xxy
... e ancora un altro Si voglia risolvere adesso la disequazione:
che equivale al sistema:
Il semipiano da considerare è ancoraquello che sta sopra all’asse x (compresol’asse stesso):
Questa volta i punti comuni fra la parabola e ilsemipiano sono quelli dell’arco in zona grigia
La disequazione ha per soluzioni i valori:
022 xx
0
22
y
xxy
20 x
Che cosa guardare? Dagli esempi considerati possiamo capire che gli
elementi importanti da analizzare sono: il segno di a (primo coefficiente della diseq.);
esso determina infatti la concavità della parabola il discriminante della disequazione; il segno di , infatti,
ci dice se vi sono intersezioni fra la parabola e l’asse x il verso (e il tipo, se con o senza =) della
disuguaglianza; esso determina infatti quale semipiano dobbiamo considerare
Dopo di che, basta disegnare il grafico e decidere!
Tangenti Come per la
circonferenza, anche per la parabola vale la proprietà che da qualunque punto esterno alla conica è possibile condurre sempre due tangenti alla curva
Distanza fra due punti Per determinare la distanza fra due punti A e B,
costruiamo un terzo punto C come mostrato in figura
Per il Teorema di Pitagora, si ha che:
Ma e
Si ha dunque:
Ma e :
222ACCBAB
12 CA yyAC
413 CB xxCB
171231 2222 BABA yyxxAB
AC xx BC yy 222
CACB yyxxAB
222
BAAB yyxxAB
Definizione di parabola Si definisce parabola il luogo
geometrico dei punti del piano equidistanti da un punto fisso detto fuoco e da una retta fissa detta direttrice
Imponendo la condizione che sia
,
mediante la formula della distanza fra due punti si ottiene facilmente l’equazione della parabola
PHPF
Circonferenza Anche la circonferenza è una curva
appartenente alla famiglia delle coniche Abbiamo già visto la sua definizione:
la circonferenza è il luogo geometrico dei punti del piano equidistanti da un punto fisso detto centro
Come possiamo trovare la sua equazione canonica? Traducendo in linguaggio algebrico la sua
definizione geometrica
Equazione della circonferenza
Consideriamo la circonferenza di centro C(–1, 1) e raggio r = 2
La distanza di un generico punto P della circonferenza dal centro C è dunque pari a 2
Utilizzando la formula della distanza fra due punti otteniamo l’equazione: ossia :222 2)1()1( yx
022222 yxyxequazione canonica della circonferenza
Casi particolari 1 Dunque l’equazione canonica
della circonferenza è del tipo:
con a, b e c numeri reali qualsiasi
Se c = 0, la circonferenza passa per l’origine degli assi cartesiani Infatti, l’equazione
è soddisfatta dalle coordinate(0, 0) dell’origine
022 cbyaxyx
022 byaxyx
Casi particolari 2 Se invece a = 0, la
circonferenza ha il centro sull’asse y e la sua equazione si riduce a
Infatti, si può dimostrare che le coordinate del centro sono
022 cbyyx
2 ,
2
baC
Casi particolari 3 Analogamente, se b =
0, la circonferenza ha il centro sull’asse x e la sua equazione si riduce a
Che cosa succederà se a = 0 e b = 0 ?
022 caxyx
Casi particolari 4 Se a = 0 e b = 0, il centro
starà su entrambi gli assi e dunque coinciderà con l’origine degli assi stessi
L’equazione si riduce in questo caso a
, ossia a E se risulta –c < 0 ?
022 cyx cyx 22
In tal caso l’equazione è impossibile e non rappresenta nulla!
Condizione di esistenza La circostanza appena esaminata ci fa
porre una domanda: L’equazione canonica
rappresenta sempre una circonferenza? La risposta è negativa:
Tale equazione rappresenta una circonferenza se e solo se
In caso contrario essa non rappresenta niente!
022 cbyaxyx
0422 cba
Qualche calcolo… Consideriamo una generica circonferenza di
centro C(xC, yC) e raggio r
La distanza di un generico punto P(x, y) della circonferenza dal centro C è dunque pari a r
Utilizzando la formula della distanza fra due punti otteniamo l’equazione:
, ossia , che diventa ponendo , e
022 cbyaxyx
222 )()( ryyxx CC 022 22222 ryyyyxxxx CCCC
Cxa 2
Cyb 2 222 ryxc CC
… seguito … Abbiamo detto che l’equazione canonica
rappresenta una circonferenza solo se Perché? Trasformiamo l’equazione come segue:
e, tenendo presente le posizioni fatte in precedenza:
022 cbyaxyx
0422 cba
cyxybyyxaxx CCCC 222222
cyxyyyyxxxx CCCCCC 222222 22
cyxyyxx CCCC 2222 )()(
... finale
Ma, in base alla posizione ,
si ricava che , Perciò l’equazione precedente diventa:
Ossia l’equazione di una circonferenza di centroC(xC, yC) e raggio r
Ma questo solo se , ossia se
e quindi
0422 cba
222 )()( ryyxx CC
222 ryxc CC cyxr CC 222
022 cyx CC
022
22
c
ba
cyxr CC 22